SpaoLithos. - Pro Loco di Spoleto
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<strong>SpaoLithos</strong>.<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Cultura • Storia • Attualità<br />
SPOLETONOVANTA<br />
Sommario: Un nuovo inizio - <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> e comunicazione - Saluto del Sindaco - Saluto dell’Arcivescovo - Novecento e <strong>di</strong>ntorni - Fondazione<br />
Carispo a sostegno del S. Matteo degli Infermi - Quattro martiri della nostra terra - Omaggio a Carandente - L’arte della scherma - <strong>Pro</strong>getto<br />
globale “Arianna” - CON <strong>Spoleto</strong> e il futuro del turismo in città - 53° Festival dei due Mon<strong>di</strong> - Vini nel mondo - Punto Eggi 2010 - Pittura d’Italia -<br />
Le fiabe <strong>di</strong> Isabella - Il volgare spegne 1168 candeline - Roma e le sue mostre - Che fine ha fatto la colonna del viaggiatore? - La scuola trascura<br />
l’italiano? - Lo sport nella Grecia classica - Carmelich: Futuristicherie - Il grande gioco - Ipazia astronoma e martire - Nanotecnologie in mostra<br />
- Calendario eventi CAMES - Dal barocco al Barock.<br />
L’opera in copertina è <strong>di</strong> Lolita Crispini “Specchio d’acqua”
2<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
UN NUOVO INIZIO<br />
qualche cosa <strong>di</strong> nuovo nell’aria <strong>di</strong> questa timida primavera: <strong>SpaoLithos</strong> & SPOLE-<br />
TONOVANTA, due perio<strong>di</strong>ci trimestrali pubblicati a <strong>Spoleto</strong> ma con vocazione co-<br />
C’è<br />
smopolita, come è nel DNA della nostra città, si sono uniti, sono confluiti in un’unica<br />
testata che recherà entrambi i nomi. Ciascuno dei due magazine ha portato in questo progetto<br />
e<strong>di</strong>toriale la propria anima, il proprio bagaglio <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> esperienze, la propria<br />
storia. Le tra<strong>di</strong>zioni, il folklore, i luoghi ed i personaggi del nostro territorio, dell’Italia e del<br />
mondo avranno ampio spazio per offrire ai lettori approfon<strong>di</strong>menti, ricerche, notizie.<br />
<strong>SpaoLithos</strong> & SPOLETONOVANTA, è questo per l’appunto il nome del nuovo magazine che<br />
è a <strong>di</strong>ffusione gratuita.<br />
Ho l’onore ed il piacere <strong>di</strong> esserne il <strong>di</strong>rettore responsabile. Come è nel mio carattere mette-<br />
Ilaria Rapacchio<br />
Direttore responsabile rò in questa rivista, la mia passione per il giornalismo, per le ricerche, per il dettaglio, per la<br />
curiosità e la particolarità storica, la mia inestinguibile sete <strong>di</strong> conoscenza, l’urgenza <strong>di</strong> cercare<br />
oltre, <strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> non dare mai nulla per scontato. In poche parole il mio inesauribile entusiasmo.<br />
<strong>SpaoLithos</strong> & SPOLETONOVANTA contempererà l’innovazione alla tra<strong>di</strong>zione come è nelle corde della nostra<br />
stupenda <strong>Spoleto</strong>.<br />
Vi auguro una piacevole lettura.<br />
Ilaria Rapacchio<br />
Direttore Responsabile<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Luciano Belli<br />
Presidente <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
PRO LOCO E COMUNICAZIONE<br />
La capacità <strong>di</strong> adeguare l’organizzazione delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> umbre per ciò che concerne l’informazione<br />
e la comunicazione sarà una <strong>di</strong> quelle sfide che è giusto definire <strong>di</strong> portata<br />
epocale per il nostro ambiente non tanto per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere alle moderne tecnologie,<br />
quanto <strong>di</strong> convincere e servire questo tipo <strong>di</strong> associazioni (le pro loco) che se opportunamente<br />
connesse e <strong>di</strong>aloganti fra <strong>di</strong> loro esse sono in grado <strong>di</strong> costituire una forza trainante le<br />
sorti dei rispettivi territori. Non è facile perché è quoti<strong>di</strong>anamente impegnato a valorizzare il<br />
luogo <strong>di</strong> origine mal comprende la necessità <strong>di</strong> operare in collaborazione con altri territori, ma<br />
se vogliamo traghettare la tra<strong>di</strong>zione adeguandola alla contemporaneità questo è ciò che ci<br />
spetta.<br />
È questa la sfida che la <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong> ha accettato rispondendo ad una proposta del Consiglio Regionale<br />
dell’UNPLI (Unione Nazionale <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> d’Italia), infatti <strong>Spoleto</strong> sarà la Sede Regionale<br />
del settore dell’Informazione, della Comunicazione e delle Tra<strong>di</strong>zioni dell’Umbria.<br />
La proposta è stata accolta con favore dall’Amministrazione Comunale che ha aderito all’iniziativa in<strong>di</strong>viduando<br />
idonei locali che saranno <strong>di</strong>sponibili, previa verifica lavori, ad accogliere la nuova Sede. Il gra<strong>di</strong>mento dell’Amministrazione<br />
Comunale è un grande stimolo per tutta le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> consapevole dell’importanza <strong>di</strong> avere nella nostra<br />
città un luogo della memoria delle tra<strong>di</strong>zioni umbre per il rispetto delle quali, sappiamo, che assumeranno un valore<br />
assoluto nel momento in cui la conoscenza e il rispetto delle tra<strong>di</strong>zioni saranno al servizio del progresso sociale.<br />
Il giornale che da oggi torna nelle e<strong>di</strong>cole, è uno strumento essenziale che la città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, se vorrà, potrà usare<br />
per promuovere al meglio essa stessa utilizzandolo per far conoscere le iniziative realizzate nel corso dell’anno,<br />
al pari dei suoi impareggiabili monumenti e manifestazioni che l’hanno resa famosa nel mondo; sarà altresì il giornale<br />
dell’impresa che se vorrà potrà utilizzarlo per promuovere i frutti del proprio lavoro; sarà anche il giornale<br />
delle associazioni che se vorranno potranno utilizzarlo per comunicare la programmazione. Sarà però soprattutto<br />
il giornale che servirà a favorire la circolazione delle notizie da e fra le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria. Altro strumento<br />
<strong>di</strong> comunicazione essenziale sarà il Nuovo Portale “Arianna lo strumento <strong>di</strong> cui avete letto esaurientemente in<br />
altra parte del giornale, che connetterà in rete tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria.<br />
Ma la costituenda Sede regionale ospiterà soprattutto le testimonianze della tra<strong>di</strong>zione umbra attraverso l’archiviazione<br />
e la catalogazione <strong>di</strong> tutto il materiale che le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> invieranno a <strong>Spoleto</strong> così da costituire per il futuro<br />
un vero e proprio centro <strong>di</strong> documentazione <strong>di</strong>sponibile per chi vorrà conoscere aspetti particolari della vita<br />
passata delle genti umbre.<br />
Luciano Belli<br />
Presidente <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Direttore Resp. Ilaria Rapacchio - E<strong>di</strong>t. Ilaria Rapacchio - Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Minervio, 2 - 06049 <strong>Spoleto</strong> (PG) - prospoleto@virgilio.it - ilaria.rapacchio@tin.it<br />
Diff. gratuita - Aut. Trib. <strong>Spoleto</strong> n. 2 del 2006 - Grafica e Stampa: Nuova Eliografica snc - <strong>Spoleto</strong> www.spaolithos.net www.prospoleto.it
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Daniele Benedetti<br />
Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
SALUTO<br />
DEL SINDACO<br />
Due testate molto conosciute<br />
e seguite in città<br />
“<strong>Spoleto</strong> 90” e<br />
“Spaolithos” hanno deciso <strong>di</strong><br />
unire le loro redazioni per<br />
formare un organo <strong>di</strong> informazione<br />
più completo, esaustivo,<br />
efficace. Più calibrato<br />
sulla cronaca degli eventi notevoli<br />
e delle iniziative sociali<br />
che si svolgono in città, il<br />
magazine della <strong>Pro</strong>-<strong>Loco</strong> verrà ora integrato<br />
dalle competenze specificamente storico-culturali<br />
<strong>di</strong> “Spaolithos”. Il nuovo perio<strong>di</strong>co nasce<br />
quin<strong>di</strong> con l’intenzione <strong>di</strong> allargare lo spettro<br />
dei suoi approfon<strong>di</strong>menti, dandosi un respiro<br />
più ampio, moltiplicando la propria capacità <strong>di</strong><br />
raccontare ed informare. Si coaguleranno così<br />
esperienze e voci <strong>di</strong>verse, tutte unificate dal<br />
piacere <strong>di</strong> conquistare il lettore creando occasioni<br />
e spazi per approfon<strong>di</strong>re idee, suggestioni,<br />
contenuti. È sempre motivo <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />
vedere persone e talenti che si mettono a<br />
lavoro con passione ed entusiasmo per rendere<br />
più vitale e <strong>di</strong>namica la vita intellettuale della<br />
città. È sotto questi auspici che nasce questa<br />
nuova collaborazione, un’iniziativa che accolgo<br />
con molto favore. La cronaca dei fatti e dei personaggi<br />
non è mai sterile esercizio <strong>di</strong> scrittura,<br />
bensì occasione per creare un terreno <strong>di</strong> confronto<br />
e <strong>di</strong> scambio sempre fertile e proficuo. Si<br />
gettano così le basi per costruire quella che solo<br />
apparentemente può essere definita microstoria<br />
o narrazione locale e che invece assume<br />
tutti i connotati <strong>di</strong> una vera e propria ere<strong>di</strong>tà<br />
identitaria che appartiene a tutti e in cui tutti ci<br />
riconosciamo. Ci sono certamente anche motivi<br />
<strong>di</strong> razionalizzazione delle risorse, per abbattere<br />
i costi <strong>di</strong> un progetto e<strong>di</strong>toriale che ora si fa però<br />
più denso e particolareggiato, puntuale. Ma<br />
quello che conta è il risultato finale che sono sicuro<br />
si tradurrà in una pubblicazione capace <strong>di</strong><br />
suscitare seguito, interesse, partecipazione. Alla<br />
redazione, oltre alle mie più vive felicitazioni,<br />
va l’augurio <strong>di</strong> buon lavoro.<br />
Daniele Benedetti<br />
Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
SALUTO<br />
DELL’ARCIVESCOVO<br />
Mons. Renato Boccardo<br />
Arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>Norcia<br />
I giovani forza vitale<br />
per la Chiesa e la società<br />
Con molto piacere saluto<br />
i lettori dei giornali<br />
“Spaolithos” & “<strong>Spoleto</strong>novanta”.<br />
Mi trovo a scrivere<br />
queste righe in prossimità<br />
della Pasqua <strong>di</strong> Risurrezione:<br />
il Signore, che ci prepariamo<br />
a celebrare risorto e glorioso<br />
con i segni della passione, ricolmi i vostri cuori<br />
della gioia pasquale ed effonda su tutti l’abbondanza<br />
delle sue bene<strong>di</strong>zioni. Da cinque mesi sono<br />
in mezzo a voi, in questa bella valle centrale<br />
umbra, ricca <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> Santi e <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioni.<br />
Ancora oggi posso <strong>di</strong>rmi sorpreso e allo<br />
stesso tempo consolato dell’accoglienza calorosa<br />
che ricevo a <strong>di</strong>versi livelli: sia nelle istituzioni,<br />
sia nelle comunità parrocchiali - quasi tutte visitate<br />
- sia nell'incontro con la gente. La grande<br />
cor<strong>di</strong>alità del popolo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>-Norcia mi fa piacere<br />
e mi incoraggia nel mio ministero episcopale.<br />
Come già ebbi modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re nell’omelia il giorno<br />
del mio ingresso a <strong>Spoleto</strong> e <strong>di</strong> confermarlo il<br />
giorno <strong>di</strong> S. Ponziano nostro patrono, i giovani<br />
sono una forza vitale per la Chiesa e per il mondo.<br />
Saranno chiamati a vari livelli - amministrativo,<br />
politico, dell'informazione, nell'economia,<br />
soprattutto nella famiglia - a dare l’impronta alla<br />
nostra società. Gli adulti non possono lasciarli<br />
soli. Anche la Chiesa vuole essere loro vicina. Essa<br />
non intende imporre nulla, ma desidera manifestare<br />
l'amore <strong>di</strong> Dio e testimoniare con le parole<br />
e con i gesti la sua fede nel Vangelo del Signore.<br />
Insieme alle altre “agenzie educative”, vogliamo<br />
dare il nostro contributo per accompagnare<br />
la persona che cresce, l’uomo che deve scoprire<br />
con gioia la bellezza della vita e assumerla con<br />
responsabilità, soprattutto in questo tempo in<br />
cui un <strong>di</strong>ffuso relativismo culturale nemico <strong>di</strong><br />
ogni forma <strong>di</strong> identità e <strong>di</strong> certezza sembra mettere<br />
in crisi il concetto stesso <strong>di</strong> educazione. Anche<br />
per questa ragione abbiamo rifondato il Centro<br />
giovanile <strong>di</strong> S. Gregorio, cioè una casa per i<br />
giovani, aperta, con un prete <strong>di</strong>sponibile a tempo<br />
pieno: desideriamo <strong>di</strong>venga davvero “la casa dei<br />
giovani”, dove si moltiplichino iniziative, occasioni<br />
<strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> ricerca.<br />
+ Renato Boccardo<br />
Arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>-Norcia<br />
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<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Danilo Gasperini<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
NOVECENTO E DINTORNI<br />
<strong>di</strong> Danilo Gasperini<br />
LOLITA CRISPINI. Scene agresti, scorci dell’Umbria, monti, laghi, colline, campi appena dorati o ricchi <strong>di</strong> fiori.<br />
Da sempre questi sono i temi che l’artista Lolita Crispini sogna, immagina interpreta nelle sue tele o nei suoi favolosi<br />
acquarelli monocromatici. Lolita Crispini i suoi paesaggi li elabora, li rivisita facendoci notare una grande<br />
capacità <strong>di</strong> tecnica ed espressività.<br />
Immergendoci nelle sue opere possiamo cogliere quiete, serenità, felicità <strong>di</strong> una giornata primaverile, <strong>di</strong> un caldo tramonto estivo o<br />
<strong>di</strong> un tempo che fu.<br />
Lolita Crispini è nata a <strong>Spoleto</strong>, vive a San Giacomo e qui opera nel suo stu<strong>di</strong>o-galleria situato in un torrione del Castello.<br />
Formazione artistica: ha frequentato<br />
corsi d’arte <strong>di</strong> artisti contemporanei M°<br />
Oscar Tirelli, M. G. Mountan, <strong>Pro</strong>f. R. Perugino,<br />
M° Bini.<br />
Tecnica adoperata: olio, acrilico, acquerello.<br />
Espressione artistica: paesaggista, ritrattista.<br />
Opere custo<strong>di</strong>te in: collezioni private,<br />
enti pubblici e musei.<br />
Recenti eventi espositivi: 2003 - 2006<br />
Chiostro S. Agostino, Montefalco; 2005 -<br />
Sala Comunale Collepino; 2005-2006 -<br />
Ass. Culturale Anteprima 2007/2008 Palazzo<br />
Leti Sansi; 2008 - Galleria “Pentart”<br />
Trastevere (Roma); Teatro Comunale<br />
Cerreto; Comune <strong>di</strong> Citerna, Museo Castellina;<br />
Norcia Sala Comunale <strong>di</strong> Terni.<br />
Quotazioni: contattare l’artista.<br />
“Lolita, che risiede in S. Giacomo <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong>, ha effettuato numerose mostre<br />
in varie città dell’Umbria, delle Marche,<br />
della Toscana e del Lazio.<br />
Ha trovato fervida accoglienza in virtù<br />
della delicatezza delle sue opere, dapprima<br />
caratterizzate a tecnica mista “olio e<br />
acrilico”, sino a maturare a monocromatismo,<br />
imperniato sul tema delle civiltà<br />
conta<strong>di</strong>na a decorrere dai primi anni<br />
del novecento.<br />
Le sue opere dal carattere delicato, corrispondono<br />
a pieno alla realtà del tempo,<br />
rivelando squisitezza <strong>di</strong> sentimenti e<br />
profondo amore per la natura”.<br />
<strong>Pro</strong>f. Alessandro Morichelli<br />
“È l’amore per la natura e per il bello e<br />
l’armonico che spinge la pittrice Crsipini<br />
Lolita a rappresentare con perizia tecnica<br />
e compositiva i rappresentanti il<br />
suo palcoscenico artistico.<br />
Sono visioni incantate, sospese tra la<br />
realtà e il ricordo del vissuto. Stilemi romantici<br />
accostati ad una lirica interiore<br />
dai toni dolci e altamente celebrativi il<br />
preziosissimo insito nella natura”.<br />
Critico d’arte Dino Marasà<br />
Via Marconi, 326<br />
06049 <strong>Spoleto</strong> (Pg)<br />
Cell. 338.1390600
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
La Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> promuove lo<br />
sviluppo socioeconomico dell’ Umbria me<strong>di</strong>ante interventi<br />
nei settori rilevanti, quali Arte ed attività e beni<br />
culturali, Sviluppo locale ed e<strong>di</strong>lizia popolare locale, Volontariato,<br />
filantropia e beneficenza, Salute pubblica, Educazione,<br />
istruzione e formazione; e<br />
nei settori ammessi, quali<br />
Ricerca scientifica e tecnologica,<br />
Assistenza agli anziani,<br />
Prevenzione e recupero<br />
tossico<strong>di</strong>pendenze.<br />
La Fondazione ha intrapreso<br />
in campo artistico, negli anni, alcune iniziative per la Città <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong> fra cui l’acquisto <strong>di</strong> due opere dello scultore spoletino<br />
Leoncillo Leonar<strong>di</strong>, «Affinità Patetiche» e «Corpo dolente», date<br />
in comodato gratuito alla nuova Galleria Civica d’Arte Moderna della città. Ha contribuito, inoltre,<br />
alla realizzazione <strong>di</strong> interventi a favore del recupero architettonico e funzionale del Teatro Nuovo<br />
e, in collaborazione con il Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e la Sovrintendenza ai Baaas <strong>di</strong> Perugia, ha finanziato<br />
le ricerche e le indagini preliminari alla progettazione dell’area dell’Anfiteatro romano e<br />
degli ex Monasteri della Stella e del Palazzo (ex Caserma Minervio).<br />
La Fondazione ha collaborato con il Comitato paritetico <strong>di</strong> gestione della Rocca Albornoziana <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong>, nato per dare impulso al restauro, riuso e valorizzazione della Rocca Albornoziana e favorire<br />
la sua promozione in Italia e all’estero. La Fondazione ha fatto dono <strong>di</strong> una nuova campana<br />
alla Cattedrale <strong>di</strong> S. Maria Assunta in <strong>Spoleto</strong> e si è fatta promotrice della realizzazione <strong>di</strong> un<br />
volume sulla Cattedrale <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. In collaborazione con altri sponsor ha reso possibile il completamento<br />
dei lavori della Casa Romana <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Ha stanziato un contributo che ha reso possibile<br />
il restauro della Basilica <strong>di</strong> S. Salvatore. Inoltre è presente nel sostenere iniziative culturali quali<br />
il Festival dei Due Mon<strong>di</strong>, l’attività del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, la Settimana<br />
Internazionale della Danza. La Fondazione ha altresì contribuito alla realizzazione <strong>di</strong> mostre<br />
quali “Michelangelo: sei capolavori”, “Giovanni Di Pietro detto lo Spagna”, “Andy Warhol”. Altro ambizioso<br />
progetto della Fondazione è quello dell’illuminazione delle mura urbiche della Città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
che ha permesso <strong>di</strong> poter ammirare anche nelle ore notturne l’imponenza dell’opera.<br />
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6<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
- Presidente prosegue dunque la<br />
strategia messa in atto dalla Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong> a supporto del nosocomio<br />
spoletino.<br />
Si, tra gli obiettivi della Fondazione,<br />
ed in perfetta sintonia con le<br />
Istituzioni Sanitarie abbiamo deciso<br />
<strong>di</strong> erogare importanti contributi<br />
per rendere il servizio sanitario<br />
presente sul territorio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> <strong>di</strong><br />
primissimo livello. Dopo aver donato<br />
il mammografo, e l’apparecchio<br />
per la colon scopia e gli apporti<br />
alla nuova struttura per la Riabilitazione<br />
Car<strong>di</strong>ovascolare del<br />
reparto car<strong>di</strong>ologia, persuasi del<br />
fatto che la prevenzione sia alla base<br />
<strong>di</strong> un corretto servizio sanitario,<br />
ora la nostra attenzione si è concentrata<br />
sul nuovo Laboratorio<br />
Analisi e per il Centro Trasfusionale<br />
dell’Ospedale.<br />
- Tasselli che si stanno componendo<br />
dando vita ad una realtà<br />
ospedaliera più forte ed efficiente?<br />
Va avanti il processo <strong>di</strong> ristrutturazione<br />
del San Matteo con l’impegno<br />
dell’Asl n. 3 dell’Umbria, unito<br />
all’importante contributo della<br />
Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Rispar-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
LA FONDAZIONE CARISPO ANCORA IN<br />
CAMPO AL FIANCO DELL’OSPEDALE<br />
SAN MATTEO DEGLI INFERMI<br />
<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Intervista a Dario Pompili Presidente Fondazione CARISPO<br />
“Nuovo Laboratorio Analisi e Centro Trasfusionale. Sostenere l’Ospedale per esaltarne le eccellenze e metterle<br />
al servizio della comunità è un obiettivo primario”.<br />
mio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e l’apporto dell’Avis,<br />
rappresenta un cammino importante<br />
che la Fondazione CaRiSpo<br />
sta percorrendo in assoluta sinergia<br />
con le strategie e le programmazioni<br />
interne dell’ospedale <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong>. La Fondazione è convinta<br />
del fatto che un ospedale può essere<br />
aiutato dotandolo <strong>di</strong> strumentazioni<br />
e macchinari all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />
che mettono in grado le professionalità<br />
presenti nella struttura <strong>di</strong><br />
profondere al meglio le proprie capacità,<br />
<strong>di</strong> mettersi in luce e quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> fornire un servizio ai pazienti <strong>di</strong><br />
altissimo livello, eccellente.<br />
- Tanto impegno in favore della<br />
sanità locale non <strong>di</strong>stoglie però la<br />
Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> dal sostegno ad altri<br />
ambiti della comunità locale?<br />
No <strong>di</strong> certo, da anni la Fondazione<br />
si impegna su <strong>di</strong>versi fronti offrendo<br />
contributi importanti oltre che<br />
alla sanità ad altri settori centrali<br />
nella vita <strong>di</strong> questo territorio. Penso<br />
al sociale,agli anziani, all’istruzione,<br />
all’arte e alla cultura, vera e<br />
propria linfa per il nostro territorio.<br />
E’ un dato storico il sostegno<br />
della Fondazione al teatro Lirico<br />
Sperimentale <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, al Festival<br />
dei Due Mon<strong>di</strong>, la Settimana Internazionale<br />
della Danza. Amo anche<br />
ricordare quanto la Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> sia<br />
impegnata nel finanziamento <strong>di</strong><br />
importanti campagne <strong>di</strong> scavi e<br />
stu<strong>di</strong> archeologici, mi vengono in<br />
mente gli scavi <strong>di</strong> Colle Sant’Elia<br />
circostanti la Rocca Albornoziana.<br />
- Come si fa in un periodo così<br />
magro a trovare le necessarie risorse<br />
economiche per finanziare<br />
tante iniziative?<br />
Una parte delle risorse messe a <strong>di</strong>s
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
posizione derivano dalla nostra politica<br />
improntata all’accortezza ed<br />
alla prudenza che ci ha permesso<br />
<strong>di</strong> tenerci a riparo dai contraccolpi<br />
derivanti dalle negative vicende finanziarie<br />
che hanno interessato i<br />
mercati . La Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />
Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> ha investito<br />
in strumenti finanziari trasparenti<br />
e prudenti che non hanno compromesso<br />
il nostro patrimonio. L’altra<br />
carta vincente della nostra strategia<br />
è stata data dagli ottimi utili<br />
percepiti fino ad oggi dalla nostra<br />
partecipazione, come soci, all’azionariato<br />
della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong>, che ha avuto ottimi utili<br />
riuscendo a coniugare le sue carat-<br />
<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />
Inaugurato il 27 febbraio scorso il<br />
nuovo Laboratorio Analisi e Centro<br />
Trasfusionale dell’Ospedale S. Matteo<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, è stato riorganizzato accorpando,<br />
in base a criteri <strong>di</strong> razionalizzazione<br />
degli spazi, delle attrezzature<br />
e del personale, il laboratorio <strong>di</strong> analisi<br />
e il centro trasfusionale stesso, ricavato<br />
tutto al piano terra dell’ospedale,<br />
permetterà una migliore fruizione da<br />
parte dell’utenza e ottimizzazione dei<br />
tempi, non dovendosi essa spostare da<br />
un luogo all’altro per le <strong>di</strong>verse esigenze<br />
<strong>di</strong> laboratorio.<br />
Quella ottenuta è una zona perfettamente<br />
funzionale, grazie anche al completo<br />
rinnovo degli arre<strong>di</strong>, generoso<br />
dono della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>,<br />
dove però spiccava il bianco <strong>di</strong> pareti<br />
completamente spoglie.<br />
È stato così che è nata l’idea <strong>di</strong> rendere<br />
foto <strong>di</strong> Antonello Zeppadoro<br />
per gentile concessione <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>city.com<br />
L’ARTE È NELLA VITA<br />
Citazione da Wikipe<strong>di</strong>a: “La vita è la con<strong>di</strong>zione che <strong>di</strong>stingue la<br />
materia vivente dalla materia inanimata”.<br />
più gradevoli, arricchendoli con opere<br />
d’arte, gli ambienti: dalla sala d’attesa<br />
ai corridoi, dalla sala salassi ai laboratori.<br />
Il fotografo Antonello Zeppadoro<br />
ha collaborato a titolo gratuito donando<br />
fotografie che riproducono virus,<br />
spore e batteri che, ingran<strong>di</strong>ti milioni<br />
<strong>di</strong> volte al microscopio elettronico e colorati<br />
con l’aggiunta <strong>di</strong> sostanze chimiche,<br />
offrono lo spettacolo meraviglioso<br />
dell’infinitamente piccolo. Ma è stata,<br />
poi, l’entrata in gioco dello Stu<strong>di</strong>o<br />
A’87 <strong>di</strong>retto da Franco Troiani, su invito<br />
dell’Azienda Ospedaliera, che ha costituito<br />
la svolta: trasformare un reparto<br />
<strong>di</strong> analisi e centro trasfusionale in<br />
una mostra permanente, un luogo dove<br />
l’arte della vita, nelle infinite meraviglie,<br />
nelle proporzioni, nella varietà,<br />
nella capacità <strong>di</strong> rigenerarsi, <strong>di</strong> stupire<br />
della materia vivente viene richiama-<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
teristiche <strong>di</strong> istituzione solida e seria<br />
con quelle <strong>di</strong> banca locale.<br />
- Qual è la mission delle Fondazioni<br />
<strong>di</strong> origine bancaria?<br />
Le fondazioni <strong>di</strong> origine bancaria<br />
sono incanalate nella prospettiva<br />
<strong>di</strong> favorire i problemi <strong>di</strong> crescita<br />
dei territori e contribuire ad arginare<br />
o arrestare i processi <strong>di</strong> declino,<br />
o <strong>di</strong> depauperamento che <strong>di</strong>r si<br />
voglia degli stessi. La Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> è<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente impegnata su<br />
questi fronti. Siamo nati per erogare<br />
ma è fondamentale scegliere<br />
gli obiettivi. q<br />
ta dall’arte della materia inanimata.<br />
Concetti strettamente scientifici quali<br />
co<strong>di</strong>ce genetico, riproduzione, sviluppo,<br />
metabolismo, evoluzione, trovano<br />
una nuova interpretazione nell’opera<br />
degli artisti che, donando i loro lavori<br />
hanno, non solo reso più accogliente<br />
un ambiente normalmente percepito<br />
come freddo oltre che asettico.<br />
Gli artisti che hanno donato le loro<br />
opere sono: Chiara Armellini, Sergio<br />
Coppi, Luciano Crisostomi, Nicoletta<br />
Di Cicco Pucci, Adriano Di Giacomo,<br />
Massimo Diosono, Cecilia Divizia, Benedetta<br />
Galli, Giuliano Giuman, Luigi<br />
Manciocco, Mino Martella, Barbara<br />
Novelli, Giampiero Nucciarelli, Gianni<br />
Piacentini, Lucilla Ragni, Umberto Raponi,<br />
Francesco Santaniello, Tau, Cristina<br />
Treppo, Franco Troiani. In esposizione<br />
anche alcuni stu<strong>di</strong> su carta degli<br />
allievi dell’Istituto Superiore “Pontano-<br />
Sansi-Leoncillo Leonar<strong>di</strong>” <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> a<br />
cura delle docenti Li<strong>di</strong>a Antonini e Rosa<br />
Perugino: da questi stu<strong>di</strong> verrà realizzata<br />
un’opera che sarà donata entro<br />
la fine dell’anno scolastico.<br />
q<br />
7
8<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
EMILIANO, PONZIANO, FELICIANO E COSTANZO<br />
QUATTRO IMPORTANTI MARTIRI E PATRONI DELLA NOSTRA TERRA<br />
<strong>di</strong> Simone Raus<br />
Tra fede e tra<strong>di</strong>zione ciascuna <strong>di</strong> queste importanti figure della<br />
religiosità umbra sono il simbolo <strong>di</strong> una religiosità ra<strong>di</strong>cata<br />
Il giovane Ponziano,<br />
giovane <strong>di</strong><br />
nobile famiglia<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, al tempo<br />
d e l l ’ i m p e r a t o r e<br />
Marco Aurelio (161-<br />
180) combatté le<br />
persecuzioni dei<br />
Simone Raus cristiani promosse<br />
dal giu<strong>di</strong>ce Fabiano.<br />
Il martirio avvenne per decapitazione,<br />
il 14 gennaio 175. La tra<strong>di</strong>zione<br />
vuole che la sua testa, appena decapitata,<br />
fece un rimbalzo e finì sul Colle Ciciano,<br />
e lì dove cadde zampillò una<br />
fontana miracolosa. Fu in quel luogo<br />
che venne in seguito eretta la chiesa a<br />
lui de<strong>di</strong>cata, affiancata nel me<strong>di</strong>oevo<br />
da un monastero.<br />
Il vescovo belga Baldrigo ottenne nel<br />
968 un braccio del Santo che portò a<br />
Utrecht, ove fu invocato come patrono.<br />
È inoltre venerato (vi è custo<strong>di</strong>ta una<br />
reliquia) nel duomo della città <strong>di</strong> Colonia<br />
(Germania).<br />
Secondo la tra<strong>di</strong>zione una scossa <strong>di</strong><br />
terremoto avrebbe accompagnato anche<br />
la sua decapitazione, e gli venne riferita<br />
una profezia: “<strong>Spoleto</strong> tremerà,<br />
ma non cadrà”. Per questo motivo è invocato<br />
in occasione dei terremoti poiché<br />
la prima delle terribili scosse <strong>di</strong> terremoto<br />
che per circa 20 anni a partire<br />
dal 1703 funestarono l’Umbria meri<strong>di</strong>onale,<br />
si ebbe la sera della sua festa<br />
ed a <strong>Spoleto</strong> non ci furono vittime.<br />
È sicuramente un dono particolare che<br />
la storia, e la fede, ci abbiano lasciato<br />
come patrono un ragazzo <strong>di</strong> soli <strong>di</strong>ciotto<br />
anni. È un segnale forte, uno stimolo<br />
grande per “ringiovanire” la nostra<br />
capacità <strong>di</strong> credere.<br />
Feliciano nacque attorno al 160 a Forum<br />
Flaminii, l’o<strong>di</strong>erna San Giovanni<br />
<strong>Pro</strong>fiamma, che al tempo dei Romani<br />
era il crocevia tra la via Flaminia e la<br />
strada che attraverso Spello, il Subasio<br />
e Assisi portava all’Etruria. Recatosi a<br />
Roma al tempo <strong>di</strong> papa Eleuterio (174-<br />
189), fu raccolto e istruito da un arci<strong>di</strong>acono.<br />
Dopo un periodo <strong>di</strong> evangelizzazione<br />
viene eletto vescovo dai suoi concitta<strong>di</strong>ni<br />
e riceve l’or<strong>di</strong>nazione a Roma da<br />
papa Vittore I. Prese a pre<strong>di</strong>care in vaste<br />
zone dell’attuale Umbria, per prima<br />
Foligno, poi Spello, Bevagna, Assisi,<br />
Perugia, Norcia, Plestia, Trevi, <strong>Spoleto</strong>,<br />
città che non tutte corrisposero alle sue<br />
pre<strong>di</strong>cazioni evangeliche.<br />
Ricevette dal papa il privilegio del pallio<br />
e così potè consacrare vescovo <strong>di</strong><br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
Terni il <strong>di</strong>acono Valentino; egli fu, dopo<br />
Brizio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, il primo dei vescovi<br />
<strong>di</strong> tutta la provincia Appenninica.<br />
Morì all’età <strong>di</strong> 94 anni, durante la per-<br />
San Ponziano.<br />
secuzione <strong>di</strong> Decio (249-251) il 24 gennaio,<br />
a tre miglia dalla sua città, cioè a<br />
Monte Rotondo, cioè presso il luogo<br />
dove sorge la cattedrale <strong>di</strong> Foligno, dove<br />
fu sepolto e <strong>di</strong> cui è il venerato patrono,<br />
celebrato alla stessa data.<br />
Nel 965 alcune reliquie furono traslate<br />
a Minden in Germania.<br />
Emiliano (o meglio, Miliano, come<br />
venne chiamato fino a tutto il XV secolo)<br />
era un cristiano proveniente dall’Armenia,<br />
assieme ad altri compagni,<br />
alcuni dei quali provenienti dalla Siria<br />
che si ritirarono in eremitaggio anche<br />
presso le grotte del nostro Monteluco.<br />
Fu consacrato vescovo nel 298 da papa<br />
Marcellino e da lui fu inviato a Trevi<br />
(<strong>di</strong> cui fu il primo vescovo) a guidare<br />
una preesistente comunità cristiana,<br />
quella stessa comunità che ricevette,<br />
quasi un secolo prima, la buona notizia<br />
del Vangelo dalle labbra <strong>di</strong> Feliciano<br />
<strong>di</strong> Foligno attorno al 199. Si tra-<br />
manda che Feliciano indusse la popolazione<br />
<strong>di</strong> Trevi a demolire il tempio,<br />
che esisteva nel sommo della collina,<br />
de<strong>di</strong>cato a Diana Trivia e ad innalzarne<br />
un altro alla Trinità.<br />
<strong>Pro</strong>clamata la decima persecuzione<br />
dall’imperatore Diocleziano con l’e<strong>di</strong>tto<br />
<strong>di</strong> Nicome<strong>di</strong>a (23 febbraio 303), i<br />
cristiani che si rifiutavano <strong>di</strong> sacrificare<br />
agli dei venivano messi a morte dopo<br />
inau<strong>di</strong>ti supplizi. Il martirio e la<br />
morte sono minuziosamente descritti<br />
nella “Passio Sancti Miliani”. Ne esistono<br />
due co<strong>di</strong>ci, uno del IX secolo a<br />
Montecassino e uno del XII secolo nell’archivio<br />
del duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Si ritiene<br />
che siano copie <strong>di</strong> un altro documento<br />
più antico, del V o VI secolo.<br />
Emiliano, dopo varie torture (si racconta<br />
che fu esposto ai leoni, come<br />
Ponziano, nel teatro romano, e gettato<br />
nelle acque del Clitunno), insieme a tre<br />
suoi compagni fu legato ad una pianta<br />
<strong>di</strong> olivo e decapitato (ecco perchè verranno<br />
<strong>di</strong>stribuiti rami <strong>di</strong> ulivo dopo la<br />
funzione). Era il 28 gennaio dell’anno<br />
304.<br />
Costanzo, contemporaneo dello spoletino<br />
Ponziano, fu il primo vescovo <strong>di</strong><br />
Perugia, martirizzato al tempo dell’imperatore<br />
Marco Aurelio durante la<br />
quarta persecuzione dell’Impero Romano<br />
nei confronti della Chiesa.<br />
Questi, secondo il Martirologio Geronimiano,<br />
fu condotto davanti al console<br />
Lucio e barbaramente flagellato, poi<br />
immerso nell’acqua bollente, da dove<br />
uscì miracolosamente illeso. Ricondotto<br />
in carcere, convertì i suoi custo<strong>di</strong> e<br />
fu fatto fuggire. Dopo varie peripezie<br />
nelle carceri <strong>di</strong> Assisi e Spello. Si rifugiò<br />
a Foligno presso la casa <strong>di</strong> Anastasio,<br />
cristiano (prima <strong>di</strong> potersi recare<br />
al cospetto <strong>di</strong> Marco Aurelio, che in<br />
quei giorni si trovava a <strong>Spoleto</strong>), fu con<br />
questo <strong>di</strong> nuovo arrestato e decapitato<br />
il 29 gennaio del 170. Fu portato a Perugia<br />
e sepolto non lontano dalla città,<br />
in un luogo detto “Areola fuori Porta S.<br />
Pietro”, ove sorse la prima cattedrale <strong>di</strong><br />
Perugia, de<strong>di</strong>cata al principe degli Apostoli.<br />
In questo medesimo luogo fu<br />
eretta nel 311 l’attuale chiesa <strong>di</strong> S. Costanzo<br />
consacrata, secondo un’iscrizione<br />
esistente nell’antico altare, nel 1205<br />
dal vescovo <strong>di</strong> Perugia Viviano.<br />
La leggenda vuole che ogni anno, durante<br />
la festa <strong>di</strong> San Costanzo, le ragazze<br />
nubili vadano nella chiesa del<br />
Santo per chiedere se si sposeranno<br />
entro l’anno: guardando il gioco <strong>di</strong> luci<br />
riflesse sull’immagine del santo, se<br />
si avrà l’impressione che san Costanzo<br />
abbia fatto l’occhiolino, significa che<br />
le nozze ci saranno, altrimenti, per<br />
consolazione, il fidanzato regalerà alla<br />
ragazza il tipico dolce, il “Torcolo <strong>di</strong><br />
San Costanzo”.<br />
q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Vini Rialto<br />
Un sorso <strong>di</strong>... vitae<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
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9
10<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio e Gianfranco Ciarletti<br />
Qui si rendeva merito con una<br />
giornata <strong>di</strong> commemorazione<br />
al grande stu<strong>di</strong>oso che, tutta la<br />
vita ha de<strong>di</strong>cato all’arte. In sala un maxi<br />
video rimandava in sequenza le foto<br />
<strong>di</strong> una vita e della storia <strong>di</strong> una città,<br />
<strong>Spoleto</strong>. Di fronte al pubblico Beverly<br />
Pepper e Arnaldo Pomodoro hanno<br />
chiesto che la Galleria Civica <strong>di</strong> Arte<br />
Moderna <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> venga intitolata a<br />
Giovanni Carandente. La Pepper ha ricordato<br />
che si era incontrata a colazione<br />
con Giovanni Carandente due giorni<br />
prima che si spegnesse e a lei aveva<br />
confidato la sua preoccupazione per le<br />
sorti della Galleria <strong>di</strong> Arte Moderna <strong>di</strong><br />
<strong>Spoleto</strong>, scrigno della sua immensa e<br />
preziosa ere<strong>di</strong>tà. <strong>Spoleto</strong> deve molto a<br />
Giovanni Carandente e l’intitolazione<br />
della Galleria varrebbe come gesto <strong>di</strong><br />
imperitura gratitu<strong>di</strong>ne. L’assessore alla<br />
cultura del Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> Vincenzo<br />
Cerami in proposito si è detto possibilista<br />
ed ha colto l’occasione per annunciare<br />
un sostanziale piano <strong>di</strong> riorganizzazione<br />
<strong>di</strong> quella che non si chiamerà<br />
più Galleria Civica <strong>di</strong> Arte Moderna,<br />
nome un po’ agè, ma Palazzo<br />
Collicola Esposizione delle Arti Visive.<br />
OMAGGIO A CARANDENTE<br />
Le opere in mostra verranno<br />
esposte a rotazione e<br />
anche l’archivio <strong>di</strong> Giovanni<br />
Carandente sarà riorganizzato<br />
ed esposto al pubblico.<br />
Il legame <strong>di</strong> Giovanni<br />
Carandente con <strong>Spoleto</strong><br />
ha avuto ra<strong>di</strong>ci molto profonde.<br />
Nel 1962 <strong>Spoleto</strong><br />
ospitò un evento massimamente<br />
innovativo per l’arte<br />
contemporanea ‘’Sculture<br />
in città’’ un irripetibile<br />
esperimento che proiettò<br />
in un baleno la città già nota,<br />
per il Festival dei Due<br />
Mon<strong>di</strong>, alla ribalta delle<br />
avangaurde artistiche internazionali.<br />
Giovani scultori chiamati da Giovanni<br />
Carandente installarono, su progetto<br />
dell’architetto Zanmatti, le loro opere<br />
negli angoli più suggestivi o significativi<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Il Teodolapio <strong>di</strong> Calder a<br />
cui è de<strong>di</strong>cata un mostra monografica<br />
in corso sempre nel Palazzo delle Esposizioni,<br />
Icarus <strong>di</strong> Beverly Pepper all’ingresso<br />
sud <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, parteciparono<br />
anche Arnaldo Pomodoro, Henry Moore,<br />
Smith, Arp, Consagra, Manzù, Mari-<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Gli amici <strong>di</strong> sempre e i “suoi artisti’’. Beverly Pepper, Arnaldo Pomodoro, Alberto Zanmatti, Carlo Arturo<br />
Quintavalle. Molti giovani. Emozione e rimpianto, qualche amarezza. Questi sentimenti ad un anno dallo<br />
scomparsa <strong>di</strong> Giovanni Carandente aleggiavano nella Sala del Cinema del Palazzo delle Esposizioni <strong>di</strong><br />
Roma.<br />
Acomunicare l’importante notizia alla Musici Arts Umbria, organizzatrice<br />
dell’evento, è stata la dottoressa Roberta Bottino della “Struttura <strong>di</strong><br />
Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia” della Presidenza del<br />
Consiglio dei Ministri.<br />
“Questo riconoscimento è per noi una conferma – <strong>di</strong>chiarano Egi<strong>di</strong>o Flamini<br />
e Laura Magnani, organizzatori della rassegna - <strong>di</strong> come il Festival Pianistico<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, attraverso un lavoro serio <strong>di</strong> ricerca della qualità, sia nella tra<strong>di</strong>zione<br />
come nella sperimentazione, sia riuscito a conquistare in questi anni<br />
un ruolo <strong>di</strong> rilievo nel panorama nazionale”.<br />
La rassegna, giunta alla XIV e<strong>di</strong>zione, organizzata dalla Musici Artis Umbria,<br />
si svolgerà quest’anno dal 16 aprile al 2 maggio in collaborazione con il Comune<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e grazie al sostegno <strong>di</strong> Regione dell’Umbria, Fondazione Ca-<br />
RiSpo, Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, <strong>Spoleto</strong> Cre<strong>di</strong>to e Servizi, Fondazione<br />
“Francesca, Valentina e Luigi Antonini”, Lions Club e Rotary Club (<strong>Spoleto</strong>).<br />
Giovanni Carandente<br />
ni, Franchina, Mirko, Viani<br />
fra gli altri. Gianni Toscano,<br />
che nel 1962 era<br />
Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> rimarcò<br />
che allora furono messi<br />
a confronto per la prima<br />
volta nella storia architetture<br />
antiche <strong>di</strong> secoli<br />
e sculture appena uscite<br />
dagli atelier degli artisti<br />
contemporanei delle officine.<br />
“Nel ’62 tutto era felice<br />
nella vita dell’arte.<br />
Carandente era riuscito a<br />
organizzare a <strong>Spoleto</strong> la<br />
più grande manifestazione<br />
<strong>di</strong> scultura internazionale<br />
della Città. Il massimo go<strong>di</strong>mento<br />
mai avuto con tanti scultori nel traffico<br />
quoti<strong>di</strong>ano. Il miracolo Carandente si<br />
era potuto verificare avendo suscitato<br />
l’interesse della citta<strong>di</strong>nanza, degli industriali<br />
e degli artisti (…). A Giovanni<br />
Carandente gli scultori del mondo saranno<br />
sempre grati e <strong>Spoleto</strong> resterà<br />
unica. Come mai un accordo così possibile<br />
e meraviglioso può restare irripetibile?”<br />
(P. Consagra, Vita mia, Milano,<br />
Feltrinelli, ed. 1980). q<br />
CON LA PRIMAVERA TORNA IL FESTIVAL PIANISTICO<br />
DI SPOLETO… CON UNA NOVITA’:<br />
L’EVENTO È STATO INSERITO NEL SITO ITALIA.IT<br />
DEL MINISTERO DEL TURISMO<br />
Laura Magnani e Egi<strong>di</strong>o Flamini.<br />
11
12<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />
Fortissimamente voluta dalla passione<br />
del Maestro Andrea Tortora,<br />
l’Accademia nasce sulla scia<br />
della tra<strong>di</strong>zione spoletina, proseguita<br />
all’interno del Convitto ENPAS prima,<br />
e INPDAP dopo. L’Accademia viene<br />
istituita ufficialmente nel maggio del<br />
2009, grazie anche al prezioso apporto<br />
e supporto <strong>di</strong> altri cinque soci fondatori<br />
(Americo Timotei, Stefano Alleva,<br />
Massimo Bal<strong>di</strong>ni, Massimo Venturi,<br />
Gianni Ver<strong>di</strong>ni).<br />
La missione dell’Accademia Scherma è<br />
quella <strong>di</strong> offrire una formazione lu<strong>di</strong>co<br />
– sportiva ed una crescita relazionale ai<br />
giovani allievi, ed anche ai meno giovani,<br />
oltre che dare lustro alla città: un<br />
grande successo appoggiato e voluto<br />
non solo dalle istituzioni locali ma anche<br />
da alcuni sponsor (in particolare i<br />
main sponsor Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
e Monini) che hanno creduto alla<br />
crescita sociale e culturale portata dalla<br />
scherma alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />
L’Accademia inizia la sua attività nello<br />
scorso settembre, vantando a tutt’oggi<br />
già 71 iscritti, <strong>di</strong> cui 60 atleti, tra questi<br />
ultimi, già alcuni si sono fatti notare in<br />
competizioni a livello nazionale.<br />
La scherma, considerata nell’immaginario<br />
collettivo una pratica d’altri tempi,<br />
riservata a nobili e militari che <strong>di</strong>fendevano<br />
con la spada l’onore <strong>di</strong> questa<br />
o quell’altra dama o si facevano giustizia<br />
per un’onta subìta, ha recuperato<br />
ultimamente una grande visibilità, dovuta<br />
soprattutto ai giochi olimpici. La<br />
più medagliata delle <strong>di</strong>scipline olimpiche,<br />
la scherma italiana vanta una tra<strong>di</strong>zione<br />
antica. Sin dal 1500, infatti, l’Italia<br />
e i suoi maestri <strong>di</strong> scherma sono<br />
stati punto <strong>di</strong> riferimento per questa<br />
che viene considerata un’arte prima<br />
che uno sport: la scherma antica è oggi<br />
recuperata nella pratica della scherma<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
L’ARTE DELLA SCHERMA<br />
Nata l’Accademia Scherma <strong>Spoleto</strong> – Associazione Sportiva Dilettantistica che si prefigge <strong>di</strong> promuovere la<br />
conoscenza e la pratica della scherma con un progetto che sia tutto della città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />
sportiva in quell’ideale <strong>di</strong> onorabilità e<br />
<strong>di</strong> franchezza in<strong>di</strong>spensabili per esercitare<br />
questa <strong>di</strong>sciplina.<br />
È una <strong>di</strong>sciplina, sottolinea<br />
il Maestro Tortora,<br />
presidente dell’Accademia,<br />
perché sport <strong>di</strong><br />
combattimento per eccellenza<br />
che necessita<br />
l’esercizio <strong>di</strong> doti <strong>di</strong> sensibilità,<br />
<strong>di</strong> decisione, <strong>di</strong><br />
velocità, ma sono richieste<br />
anche intelligenza e<br />
genialità nell’ideazione,<br />
capacità <strong>di</strong> intuire le<br />
qualità fisiche e psicologiche<br />
<strong>di</strong> un avversario<br />
che, non <strong>di</strong>mentichiamo,<br />
è imperscrutabilmente coperto da<br />
una maschera.<br />
La scherma non più sport d’elite, ma<br />
<strong>di</strong>sciplina per il recupero del valore<br />
della lealtà, per l’esercizio del coraggio,<br />
del sapere fare da soli.<br />
Una pratica quanto mai valida soprattutto<br />
per i giovani, ma non solo, che<br />
impareranno così ad avere fiducia in sé<br />
stessi. Quando è sulla pedana, ogni atleta<br />
è da solo davanti all’avversario;<br />
scoprire i suoi punti deboli, prevedere i<br />
suoi tentativi <strong>di</strong> stoccata è una contesa<br />
che viene <strong>di</strong>sputata a due.<br />
Non solo attività agonistica, dunque,<br />
ma scuola <strong>di</strong> vita e abitu<strong>di</strong>ne a quelle<br />
regole del fair play che, in questo più<br />
che in ogni altro sport, riportano alla<br />
mente gli ideali della cavalleria e il recupero<br />
<strong>di</strong> una umanità leale e generosa<br />
<strong>di</strong> cui in alcuni sport si è perso il ricordo.<br />
q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
<strong>di</strong> Simone Raus<br />
Cuore dell’esposizione è la<br />
Deposizione dalla croce<br />
nel Duomo <strong>di</strong> Perugia, capolavoro<br />
giovanile <strong>di</strong> Federico<br />
Barocci <strong>di</strong> proprietà del Nobile<br />
Collegio della Mercanzia che è in<br />
assoluto tra le opere più importanti<br />
del manierismo europeo,<br />
eccezionale per modernità <strong>di</strong> invenzione<br />
e livello qualitativo.<br />
Grazie a un attento restauro, l’opera<br />
è stata pienamente recuperata<br />
nella sua strabiliante “vertigine<br />
cromatica”.<br />
<strong>Pro</strong>mossa e finanziata dalla Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />
Perugia, curata da Francesco Federico<br />
Mancini, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Storia<br />
dell’Arte Moderna nell’Università<br />
<strong>di</strong> Perugia la mostra ospita<br />
una trentina <strong>di</strong> opere <strong>di</strong>vise in<br />
quattro sezioni: Il Cristo deposto;<br />
L’Annunciazione; Barocci allo<br />
specchio; La miniatura baroccesca<br />
a Perugia.<br />
Accanto alla Deposizione dalla<br />
croce sono riuniti altri sei <strong>di</strong>pinti<br />
del Barocci. Di particolare interesse<br />
è la Madonna della gatta<br />
della Galleria degli Uffizi, magnifico<br />
autografo dell’urbinate<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
FEDERICO BAROCCI E LA PITTURA<br />
DELLA MANIERA IN UMBRIA<br />
Palazzo Baldeschi a Perugia ospita fino al 6 giugno prossimo voluta e finanziata dalla Fondazione Cassa<br />
<strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Perugia una mostra unica nel suo genere de<strong>di</strong>cata all’artista urbinate.<br />
La deposizione dalla Croce.<br />
Opera <strong>di</strong> Federico Barocci 1569<br />
che un recente restauro ha fatto letteralmente<br />
rinascere da una situazione<br />
conservativa apparentemente <strong>di</strong>sperata.<br />
Vengono posti a confronto<br />
con questa mirata selezione <strong>di</strong> autografi<br />
una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti eseguiti<br />
da artisti operanti in Umbria al<br />
tempo <strong>di</strong> Barocci: alcuni sensibili all’insegnamento<br />
del maestro, altri<br />
orientati verso <strong>di</strong>namiche culturali<br />
<strong>di</strong> segno <strong>di</strong>verso. Così, accanto ad<br />
opere <strong>di</strong> pura ortodossia baroccesca,<br />
come quelle realizzate da Felice Pellegrini,<br />
vengono esposte tele <strong>di</strong> gusto<br />
naturalistico riformato, <strong>di</strong> schietto<br />
purismo cinquecentista, <strong>di</strong> analitico<br />
descrittivismo nor<strong>di</strong>co, <strong>di</strong> enfatica<br />
teatralità prebarocca.<br />
La mostra riserva, inoltre, ampio<br />
spazio alla vasta e interessantissima<br />
produzione miniatoria perugina<br />
della fine del Cinquecento e del primo<br />
Seicento, produzione <strong>di</strong> livello<br />
qualitativo decisamente alto, in larga<br />
misura improntata allo stile del<br />
Barocci.<br />
Una sezione a parte illustra, con<br />
immagini <strong>di</strong>gitali in proiezione<br />
continua, le delicate fasi <strong>di</strong> restauro<br />
della Deposizione del Duomo <strong>di</strong> Perugia.<br />
q<br />
13
14<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
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15
16<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
fondata nel 1901<br />
da Domenico Arcangeli<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
Antonio Busetti<br />
(DPGR 19/3/1984 n. 154 – iscritta all’Albo Regionale <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, affiliata UNPLI Regionale)<br />
Via Minervio 2 - 06049 <strong>Spoleto</strong> - Tel. e Fax 0743 46484<br />
e-mail: prospoleto@virgilio.it C.F. 93000700547 – P.IVA 01520920545<br />
Carissimo/a Socio/a,<br />
Ti comunico i prossimi appuntamenti della nostra Associazione, augurando la Tua presenza:<br />
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI<br />
Sabato 17 Aprile 2010<br />
Ore 16.00 in prima convocazione – Ore 17.00 in seconda convocazione<br />
Presso la Sala Convegni dell’HOTEL SAN CARLO <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
Or<strong>di</strong>ne del Giorno:<br />
- Relazione del Presidente;<br />
- Bilancio consuntivo 2009;<br />
- Bilancio preventivo 2010;<br />
- Principali attività;<br />
- Varie ed eventuali.<br />
METTI UNA DOMENICA DI PRIMAVERA..<br />
Domenica 18 Aprile 2010 ore 10.00 – Loc. Bazzano Superiore <strong>Spoleto</strong><br />
un’allegra scampagnata in uno dei luoghi più belli della campagna spoletina, una passeggiata<br />
tra i sentieri nei boschi, il profumo della nuova stagione… che terminerà con il consueto PRANZO DI<br />
PRIMAVERA che si terrà presso l’ AGRITURISMO VALICO DEI PELLEGRINI – RISTORANTE<br />
VILLA MARIANNA (Loc. Bazzano Superiore – <strong>Spoleto</strong>).<br />
COSTO DI PARTECIPAZIONE: Trekking 5,00 Pranzo Soci 20,00 Pranzo non Soci 25,00<br />
Partecipazione con prenotazione obbligatoria: Tel. 0743/46484 – Mob. 331/8855493<br />
Orari apertura ufficio: Dal Martedì al Sabato 10.00 – 13.00 / Mercoledì 16.00 – 19.00<br />
CONSIGLIATO ABBIGLIAMENTO COMODO - Segnalare eventuali problemi <strong>di</strong> trasporto<br />
Ricordo, per chi non l’avesse ancora fatto, <strong>di</strong> provvedere al pagamento della quota sociale per l’anno<br />
2010. Quest’anno Vi porterà importanti vantaggi …<br />
Ecco la novità: UNPLI CARD 2010<br />
Un caro saluto da tutto il Consiglio Direttivo della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> e mio personale.<br />
ORA LA<br />
PRO SPOLETO<br />
È ANCHE<br />
ON LINE<br />
www.prospoleto.it<br />
IL PRESIDENTE<br />
Luciano Belli
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
17
18<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Da sempre abbiamo considerato<br />
come prioritario affrontare<br />
e migliorare il grande<br />
problema della comunicazione e<br />
della tempestività dell’informazione<br />
tra le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria come<br />
aspetto fondamentale per la<br />
crescita del nostro movimento, per<br />
la formazione dei nostri <strong>di</strong>rigenti a<br />
tutti i livelli e più in generale per<br />
costruire, finalmente, quella “unione/sistema”<br />
che ancora è soltanto<br />
virtuale.<br />
Per questo la Giunta Regionale nella<br />
riunione del 11 Novembre 2008<br />
ha deliberato <strong>di</strong> approvare un progetto<br />
informatico denominato<br />
“ARIANNA” (con chiaro riferimento<br />
al famoso filo utilizzato per<br />
uscire dal labirinto <strong>di</strong> Creta), per la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un portale dell’UN-<br />
PLI Umbria a cui possono collegarsi<br />
tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />
che, attraverso la rete internet, potranno<br />
offrire un servizio informativo<br />
avanzato anche agli utenti del<br />
proprio territorio e realizzare quel<br />
collegamento che consentirà <strong>di</strong> trasmettere<br />
e <strong>di</strong> ricevere tempestivamente<br />
le informazioni, a tutti i livelli,<br />
utili alla gestione delle attività<br />
delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>.<br />
Obiettivo principale del <strong>Pro</strong>getto<br />
globale “ARIANNA” è quello <strong>di</strong><br />
realizzare una rete telematica, a<br />
costi estremamente contenuti e gestita<br />
esclusivamente e <strong>di</strong>rettamente<br />
dalle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, per rendere più efficace<br />
e tempestiva la promozione<br />
del territorio e degli eventi ad esso<br />
collegati, consentendo una organizzazione<br />
e una gestione delle <strong>Pro</strong><br />
<strong>Loco</strong> dell’Umbria più qualificata ed<br />
incisiva.<br />
In particolare il progetto globale<br />
“ARIANNA” è sviluppato in due fasi<br />
<strong>di</strong>stinte:<br />
la prima “Per il campanile” che<br />
consiste nella valorizzazione delle<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria realizzando:<br />
- uno strumento gestionale amministrativo<br />
a supporto dell’Amministrazione<br />
della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria;<br />
- uno strumento <strong>di</strong> comunicazione<br />
tra la <strong>Pro</strong> loco, i soci e i citta<strong>di</strong>ni<br />
del proprio territorio.<br />
la seconda “Oltre il campanile”<br />
che consiste nello sviluppo della<br />
strategia delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> nel rappor-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
PROGETTO GLOBALE “ARIANNA”:<br />
la rete delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />
<strong>di</strong> Renato Peroni<br />
Renato Peroni, vice Presidente vicario UNPLI<br />
Regione Umbria<br />
to con gli Enti e le Istituzioni per<br />
una politica sul turismo regionale<br />
che si fon<strong>di</strong> anche sul contributo<br />
operativo delle pro loco realizzando:<br />
- uno strumento <strong>di</strong> colloquio privilegiato<br />
tra <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>. UNPLI Umbria<br />
ed Enti pubblici Regionali e<br />
nazionali;<br />
- uno strumento per mettere a fattor<br />
comune le risorse e il patrimonio<br />
informativo delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />
accessibile anche dagli<br />
operatori turistici nazionali ed<br />
esteri per la realizzazione <strong>di</strong> itinerari<br />
turistici tematici per la valorizzazione<br />
anche del patrimonio artistico<br />
“minore”, largamente <strong>di</strong>ffuso<br />
in Umbria.<br />
Ovviamente il portale<br />
dell’Unpli Umbria<br />
consente <strong>di</strong> collegarsi<br />
anche ai vari siti<br />
già realizzati dalle<br />
varie <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> ponendosi<br />
quin<strong>di</strong> come<br />
strumento integrativo<br />
e complementare<br />
a quanto già realizzato<br />
dalle singole <strong>Pro</strong><br />
<strong>Loco</strong>.<br />
Il dominio: prolocoumbria.it<br />
è stato<br />
già attivato con la<br />
realizzazione prima<br />
<strong>di</strong> un prototipo che a<br />
partire dal 1° gennaio<br />
2010 è stato sostituito<br />
dal portale definitivo.<br />
accessibile in internet<br />
tramite:<br />
ww.prolocoumbria.it<br />
“È con grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />
che oggi, 1°<br />
Gennaio 2010, <strong>di</strong>ven-<br />
ta operativo il Portale delle <strong>Pro</strong> loco<br />
dell’Umbria.”<br />
Con queste parole il Presidente<br />
dell’Unpli Umbria ha sottolineato,<br />
in homepage del portale, l’importanza<br />
<strong>di</strong> un tale evento realizzato<br />
per migliorare la gestione organizzativa<br />
e informativa <strong>di</strong> tutte le <strong>Pro</strong><br />
<strong>Loco</strong> Umbre.<br />
“Innanzi tutto un doveroso ringraziamento,<br />
prosegue Matteucci, alle<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> che hanno aderito da subito<br />
all’iniziativa, voluta e promossa<br />
dall’UNPLI Umbria con l’intento <strong>di</strong><br />
venire incontro alle loro esigenze organizzative<br />
e d’informazione.<br />
Inoltre, in questa sede, mi sembra<br />
doveroso sottolineare come la rete<br />
realizzata tramite il progetto globale<br />
‘Arianna’ sia un evento importante<br />
non solo per le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> aderenti<br />
ma per l’intera Umbria in quanto<br />
costituirà la più <strong>di</strong>ffusa rete internet<br />
sul territorio regionale per la sua<br />
capillarità e ramificazione in quanto<br />
avrà, a regime, 300 punti operativi<br />
presso le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, <strong>di</strong>stribuite come<br />
sono sull’intera regione, con presenza<br />
significativa anche nei paesi e<br />
nelle frazioni più piccole.<br />
Infine sono fermamente convinto,<br />
conclude Matteucci, che la rete del
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria <strong>di</strong>venterà<br />
una vetrina speciale delle peculiarità<br />
artistiche e culturali dell’Umbria,<br />
una finestra aperta sui prodotti tipici<br />
del nostro territorio e <strong>di</strong>venterà<br />
presto un punto <strong>di</strong> riferimento in<strong>di</strong>spensabile<br />
non solo per le <strong>Pro</strong> loco<br />
ma anche per tutti gli operatori umbri,<br />
pubblici e privati, che operano<br />
nella promozione economica, turistica<br />
e ambientale della nostra Regione.”<br />
Responsabile del <strong>Pro</strong>getto è il Vice<br />
Presidente vicario dell’Unpli Umbria,<br />
il dottor Renato Peroni,<br />
esperto <strong>di</strong> problematiche connesse<br />
alla <strong>di</strong>stribuzione in rete telematica<br />
delle informazioni per aver operato<br />
in tale ambito per il mercato<br />
bancario. Peroni è anche Presidente<br />
onorario della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> <strong>di</strong> Ruscio,<br />
piccola frazione <strong>di</strong> Monteleone<br />
<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, dove per 12 anni è<br />
stato Presidente.<br />
Alla realizzazione tecnica hanno<br />
partecipato Filippo Antonelli, Lorenzo<br />
Melloni, Fausto Barcaccia e<br />
Marco Franceschini, qualificati<br />
tecnici e professionisti della società<br />
NT4b srl <strong>di</strong> AFBNet group (Collestrada)<br />
e della società Assist Informatica<br />
srl (Bastia Umbra).<br />
“E con grande orgoglio <strong>di</strong> tecnico e<br />
sincera sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> appartenente<br />
al movimento delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> in<br />
Umbria che <strong>di</strong>chiaro che il progetto<br />
“ARIANNA: PRO LOCO IN RETE”<br />
è <strong>di</strong>ventato una realtà operativa”.<br />
Con queste parole Peroni sottolinea<br />
l’importanza <strong>di</strong> un tale evento<br />
realizzato per migliorare la gestione<br />
organizzativa e informativa <strong>di</strong><br />
tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> Umbre.<br />
“A qualcuno il progetto “Arianna<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> in rete” potrebbe sembrare<br />
un paradosso, prosegue Peroni:<br />
la pro loco è per antonomasia l’esaltazione<br />
del “particolarismo” e dell’<br />
“in<strong>di</strong>vidualismo”; la sua attività è<br />
prevalentemente orientata alle esigenze<br />
del proprio “campanile” mentre<br />
un tale progetto tende a mettere a<br />
fattor comune le informazioni e a<br />
uniformare l’organizzazione delle<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, proiettandone l’immagine<br />
“oltre il campanile” per una valorizzazione<br />
dell’intero territorio umbro<br />
per orientare le scelte <strong>di</strong> un turista<br />
esigente, consapevole ed itinerante.<br />
Ma, a ben riflettere, è proprio questa<br />
la peculiarità dello strumento: si<br />
tratta <strong>di</strong> evidenziare ad un pubblico,<br />
il più vasto possibile, quale è quello<br />
del web, le <strong>di</strong>fferenti sfaccettature<br />
umbre <strong>di</strong> una offerta turistica e culturale<br />
<strong>di</strong>versa e <strong>di</strong>versamente variegata,<br />
da valle a valle, da paese a paese,<br />
rendendo visibile e valorizzando<br />
anche l’ampio patrimonio artisticoreligioso,<br />
le tra<strong>di</strong>zioni e il folclore <strong>di</strong><br />
una Umbria tutta da scoprire, riconoscendo<br />
l’importanza del ruolo e<br />
della attività che le pro loco hanno<br />
spontaneamente realizzato in oltre<br />
100 anni <strong>di</strong> vita.<br />
Per questo infatti il portale dell’Unpli<br />
Umbria consentirà anche <strong>di</strong> collegarsi<br />
ai vari siti già realizzati, dagli<br />
Enti pubblici e dalle varie <strong>Pro</strong><br />
<strong>Loco</strong> dell’Umbria, ponendosi quin<strong>di</strong><br />
come strumento integrativo e complementare.<br />
Arianna, conclude Peroni, rappresenta<br />
inoltre un vali<strong>di</strong>ssimo strumento<br />
per i <strong>di</strong>rigenti delle pro loco<br />
fornendo, in tempo reale, tutte le informazioni<br />
relative alle normative<br />
che, specie negli ultimi anni, sono<br />
<strong>di</strong>ventate particolarmente complesse,<br />
dando continue in<strong>di</strong>cazioni sui<br />
conseguenti oneri e obblighi che le<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> debbono, rispettivamente,<br />
sostenere e rispettare e che, molto<br />
spesso risultano sempre più pesanti<br />
e pressanti per una struttura <strong>di</strong> volontariato;<br />
basti pensare alle normative<br />
inerenti la sicurezza e l’igiene, la<br />
Federazione Autonoma Lavoratori del Cre<strong>di</strong>to e del Risparmio Italiani<br />
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aderente<br />
ASSOCIAZIONE BPS - SPOLETO<br />
Confederazione Generale dei<br />
Sindacati Autonomi dei<br />
Lavoratori<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Siae, l’Enel, i permessi da richiedere<br />
alle amministrazioni locali, solo per<br />
organizzare una semplice serata<br />
danzante.<br />
Un tale strumento, attraverso lo<br />
scambio <strong>di</strong> corrispondenza on-line,<br />
può mettere a fattor comune tra le<br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> esperienze, strutture e risorse<br />
per consentire anche significative<br />
economie <strong>di</strong> scala.”<br />
Nella sua fase <strong>di</strong> avvio hanno aderito<br />
al progetto “Arianna” <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong><br />
umbre variamente rappresentative<br />
del territorio: dalla Valnerina<br />
(Cascia, Ruscio, Castelluccio <strong>di</strong><br />
Norcia, Commoro-Orsano, Sellano),<br />
dal Perugino (Ballanzano, Civitella<br />
d’Arna, Torgiano), dal Ternano<br />
(Terni, Calvi, Cesi, Monteleone<br />
d’Orvieto, Montegabbione) dall’Assisano<br />
(Bettona) dallo Spoletino<br />
(<strong>Spoleto</strong>, Poreta, Spina <strong>di</strong> Campello,<br />
Terzo San Severo), dall’Eugbino-gualdese<br />
(Carbonesca, Colpalombo),<br />
dal Trasimeno (Tuoro sul<br />
Trasimeno, Sant’Arcangelo), dall’Alta<br />
valle del Tevere (Montone,<br />
Monte Santa Maria in Tiberina),<br />
dal’Orvietano (Baschi) e dal Folignate<br />
(Spello).<br />
Questa <strong>di</strong>stribuzione territoriale e<br />
le <strong>di</strong>verse strutture organizzative<br />
delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> consentiranno certamente<br />
un test significativo sulla<br />
potenzialità dello strumento e sulla<br />
organizzazione <strong>di</strong> corsi formativi,<br />
per consentire l’autonomo utilizzo<br />
del portale da parte delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>,<br />
anche in vista delle numerose richieste<br />
<strong>di</strong> adesione avanzate dalle<br />
altre <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> umbre che saranno<br />
messe in rete al più presto.<br />
Entrate nel mondo delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong><br />
dell’Umbria navigando sul portale<br />
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20<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Redazionale<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
IL PRESIDENTE DEL CON SPOLETO<br />
TOMMASO BARBANERA FA IL PUNTO<br />
SUL FUTURO DEL TURISMO IN CITTÀ<br />
Il neo presidente<br />
del Con <strong>Spoleto</strong><br />
- Consorzio<br />
Operatori Turistici,<br />
Tommaso<br />
Barbanera fa il<br />
punto sulla situazione<br />
attuale del<br />
turismo in città e<br />
in<strong>di</strong>ca quelle che<br />
ritiene possano essere<br />
le prospettive<br />
future e le azioni da attuare nell’imme<strong>di</strong>ato<br />
per dare slancio al comparto turistico<br />
citta<strong>di</strong>no, visto l’andamento negativo<br />
registrato nell’ultimo anno,<br />
frutto anche e soprattutto della recessione<br />
economica generale.<br />
Il Presidente riafferma il ruolo determinante<br />
e fondamentale che il<br />
turismo deve rappresentare nella<br />
nostra città in quanto unica e fondamentale<br />
risorsa. A tal fine ritiene<br />
fondamentale la collaborazione<br />
pubblico/privata da anni avviata fra<br />
il Con <strong>Spoleto</strong> e l’Amministrazione<br />
Comunale e riba<strong>di</strong>sce la volontà <strong>di</strong><br />
darle seguito e soprattutto <strong>di</strong> sviluppare<br />
e migliorare tale sinergia<br />
per il bene del turismo a <strong>Spoleto</strong>.<br />
Infatti, afferma il Presidente, nel<br />
turismo è opportuno, anzi necessario<br />
fare sistema e il Con <strong>Spoleto</strong>,<br />
questa volontà, cerca <strong>di</strong> rappresentarla<br />
ed attuarla da tempo.<br />
Anche nel corso delle ultime riunioni<br />
tenute con gli associati si è rinnovata<br />
la volontà <strong>di</strong> fare squadra per concorrere<br />
nel mettere a sistema due settori<br />
fondamentali per il turismo in città, il<br />
turismo congressuale e l’accoglienza<br />
che, se ben strutturati, potrebbero rappresentare<br />
un’importante opportunità<br />
con una ricaduta positiva su tutta l’economia<br />
citta<strong>di</strong>na.<br />
In merito al turismo congressuale,<br />
continua poi Barbanera, si pone con<br />
estrema urgenza la necessità <strong>di</strong> far decollare<br />
questo settore. È necessario lo<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una gestione degli spazi congressuali<br />
citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> una comunicazione<br />
mirata che sviluppandosi lungo i<br />
giusti canali, portino ad un incremento<br />
della domanda <strong>di</strong> turismo business<br />
in città e facciano <strong>di</strong>ventare <strong>Spoleto</strong> l’ideale<br />
contenitore per convegni, meeting,<br />
seminari, tavole rotonde, coffee<br />
break e momenti leisure.<br />
Se la gestione degli spazi congressuali<br />
citta<strong>di</strong>ni, soprattutto del Chiostro San<br />
Nicolò venisse snellita e messa a regime,<br />
si offrirebbe la possibilità a chiunque<br />
volesse organizzare un evento <strong>di</strong><br />
piccole, me<strong>di</strong>e o gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, <strong>di</strong><br />
utilizzare gli spazi citta<strong>di</strong>ni che si ri-<br />
tengono più adatti all’evento stesso.<br />
Non solo location dalle residenze d’epoca,<br />
ai centri specializzati per meeting<br />
e convention, fino ai teatri. La città è in<br />
grado <strong>di</strong> fornire un vero e proprio supporto<br />
logistico all’organizzazione <strong>di</strong><br />
eventi <strong>di</strong> piccola, me<strong>di</strong>a e grande portata<br />
con l’offerta <strong>di</strong> soluzioni valide, <strong>di</strong>fferenziate<br />
ed economicamente competitive.<br />
Grazie al supporto organizzativo che il<br />
Con <strong>Spoleto</strong> è pronto a fornire, lavorando<br />
in stretta sinergia con l’amministrazione<br />
comunale, si può pensare <strong>di</strong><br />
puntare in alto, cercando <strong>di</strong> attrarre<br />
eventi <strong>di</strong> grande portata in ambito culturale,<br />
sportivo, gastronomico, scientifico<br />
e tecnologico. Un ampio raggio d’a-<br />
zione che potrebbe coinvolgere, oltre<br />
alle strutture congressuali, anche alberghi,<br />
ristoranti e società <strong>di</strong> organizzazione<br />
turistico-congressuale del conprensorio<br />
e dunque con una impatto positivo<br />
su tutto il comparto economico della<br />
città e del suo comprensorio.<br />
Si è poi affrontato il tema fondamentale<br />
dell’accoglienza turistica e dell’informazione.<br />
Su questo argomento il Con<br />
<strong>Spoleto</strong> suggerisce ormai da tempo una<br />
concreta riflessione ed una conseguente<br />
azione imme<strong>di</strong>ata. L’accoglienza, infatti,<br />
come più volte affermato, rappresenta<br />
la prima forma <strong>di</strong> promozione turistica,<br />
ciò che dà la prima immagine<br />
della nostra città e della nostra offerta.<br />
Diventa <strong>di</strong> fatto un aspetto cruciale dell’attività<br />
<strong>di</strong> promozione turistica, in<br />
quanto ciò che fa la <strong>di</strong>fferenza è proprio<br />
il primo impatto che il turista ha<br />
con la città, con i servizi che gli vengono<br />
presentati, con gli strumenti cartacei<br />
ed informatici che gli vengono <strong>di</strong>stribuiti<br />
e con il supporto e l’assistenza<br />
che gli vengono offerti.<br />
Da qui nasce la ferma richiesta del Con<br />
<strong>Spoleto</strong>, con<strong>di</strong>visa appieno anche dall’Ascom,<br />
<strong>di</strong> non dare seguito all’eventuale<br />
apertura <strong>di</strong> ulteriori punti informazioni<br />
se non prima <strong>di</strong> aver coerente-<br />
mente riorganizzato la sede principale<br />
<strong>di</strong> Piazza della Libertà, sita in una location<br />
<strong>di</strong> prestigio e <strong>di</strong> grande visibilità,<br />
in una delle piazze principali <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />
Si dovrà ripensare però alla sua riqualificazione<br />
e potenziamento in maniera<br />
sistemica e funzionale, per renderlo<br />
un servizio ottimale che la città<br />
offre ai suoi turisti.<br />
Occorre quin<strong>di</strong> riorganizzare l’ufficio<br />
informazioni ed accoglienza con orari<br />
confacenti alle esigenze del turista e ripensare<br />
gli spazi in modo consono da<br />
renderli una vetrina <strong>di</strong> presentazione<br />
della città che punti sulla qualità<br />
dell’accoglienza e che sia in grado<br />
<strong>di</strong> promuovere i prodotti turistici<br />
della nostra area, <strong>di</strong> fornire informazioni,<br />
supporto ed assistenza alle<br />
varie esigenze dei turisti italiani e<br />
stranieri che soggiornano nel nostro<br />
territorio.<br />
Sarà quin<strong>di</strong> necessario consentire<br />
ai turisti in visita <strong>di</strong> arrivare fino in<br />
Piazza della Libertà e realizzare<br />
pertanto 2/3 posti auto <strong>di</strong> breve sosta<br />
per restare il tempo necessario<br />
per chiedere le informazioni per poi<br />
parcheggiare nei parcheggi citta<strong>di</strong>ni<br />
(<strong>Spoleto</strong> Sfera o i parcheggi a cielo<br />
aperto in prossimità del centro storico<br />
o fuori).<br />
Bisognerà inoltre riqualificare ed integrare<br />
la segnaletica in entrambi gli ingressi<br />
della città e lungo il percorso per<br />
far si che ci siano in<strong>di</strong>cazioni chiare e<br />
multilingue che gui<strong>di</strong>no i turisti fino al<br />
punto informazioni. Nel futuro poi, si<br />
potrà pensare anche ad organizzare un<br />
punto <strong>di</strong> prima accoglienza all’ingresso<br />
nord della città per permettere ai turisti<br />
che accedono da questa via <strong>di</strong> avere<br />
una prima forma <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> raccolta<br />
<strong>di</strong> informazioni.<br />
Occorrerà inoltre posizionare in entrambi<br />
gli ingressi alla città dei <strong>di</strong>splay<br />
che informino il turista su dove parcheggiare,<br />
come muoversi per raggiungere<br />
i principali siti d’interesse e dove<br />
poter selezionare l’offerta ricettiva e ristorativa<br />
più consona alle proprie esigenze<br />
e soprattutto per supplire alla richiesta<br />
<strong>di</strong> informazioni nelle ore <strong>di</strong><br />
chiusura del punto informazioni.<br />
Il Con <strong>Spoleto</strong>, afferma il Presidente, si<br />
mette a <strong>di</strong>sposizione dell’Amministrazione<br />
Comunale per collaborare alla<br />
strutturazione <strong>di</strong> un progetto in tal<br />
senso.<br />
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tra luci soffuse e corpi luminosi. Nell’incantevole cornice <strong>di</strong> spello il Time’s è immerso in un<br />
mondo <strong>di</strong> arte, storia e cultura, che rendono unico ancora oggi questo angolo dell’Umbria.<br />
Time’s resTaUraNT Cafè<br />
musica, Cocktail, Happy-Hour eventi, after<strong>di</strong>nner.<br />
momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento e puro relax<br />
vi aspettano nella coinvolgente location del salotto<br />
estivo Time’s.<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
Time’s resTaUraNT GoUrmeT<br />
Gli attenti chef propongono un menù ricco <strong>di</strong><br />
sapori pregiati composto da piatti <strong>di</strong> foie gras<br />
e pata negra “de bellota”, senza tralasciare<br />
giornalmente la scelta <strong>di</strong> delicate ricette <strong>di</strong> pesce<br />
e gastronomia umbra. la selezione dei cibi<br />
e dei formaggi, sarà accompagnata da degustazioni<br />
<strong>di</strong> importanti vini e bollicine.<br />
´´´<br />
Time’s HoTel<br />
Tra i nostri servizi <strong>di</strong>sponiamo inoltre, <strong>di</strong> 8<br />
double rooms, accoglienti e confortevoli dove<br />
potrete trascorrere piacevoli week-end enogastronomici<br />
e vacanze d’arte nell’affascinante<br />
regione Umbria.<br />
Time’s Gallery<br />
Nelle sale del ristorante, sarà allestita un’esposizione <strong>di</strong> opere d’arte <strong>di</strong> autori contemporanei<br />
umbri.<br />
Contatti: Time’s Spello Piazza Vallegloria 13 - Phone +39.0742.303109<br />
www.timeshotel.it - Erika: 339.7270700 - Giampiero: 335.5753782 - Gloria: 334.3861601
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
53° FESTIVAL DEI DUE MONDI<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
UN CARTELLONE CON TANTI APPUNTAMENTI DI ALTISSIMO LIVELLO<br />
Opera, Musica, Danza, Teatro Mostre, dal 18 Giugno al 4 Luglio torna il Festival<br />
dei Due Mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>retto dal Maestro Giorgio Ferrara.<br />
Tra gli eventi e i personaggi clou<br />
<strong>di</strong> questa Cinquantatreesima<br />
E<strong>di</strong>zione la prima volta <strong>di</strong> John<br />
Malkovich che avrà il ruolo <strong>di</strong> mattatore,<br />
interpretando Jack Unterweger,<br />
un serial killer psicopatico e con tendenze<br />
istrioniche, nello spettacolo<br />
The Infernal Comedy, comme<strong>di</strong>a in<br />
musica <strong>di</strong> Michael Sturminger per<br />
orchestra barocca e due soprano,<br />
proposto con successo a Los Angeles<br />
e Vienna ed atteso, ora, al debutto nel<br />
nostro paese. La prestigiosa Wiener<br />
Akademie, <strong>di</strong>retta da Martin Haselböck,<br />
accompagnerà il protagonista<br />
e le due soprano, Bernarda Bobro e<br />
Aleksandra Zamojska, con musiche e<br />
arie <strong>di</strong> Vival<strong>di</strong>, Haydn, Gluck e Mozart.<br />
‘’Sono impaziente <strong>di</strong> portare in<br />
Italia un pezzo <strong>di</strong> teatro tanto audace<br />
e <strong>di</strong> presentarlo nelle storiche città<br />
<strong>di</strong> Ravello e <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, i cui prestigiosi<br />
festival sono famosi per la loro<br />
ricerca <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso e per la<br />
loro capacità <strong>di</strong> rischiare” – ha <strong>di</strong>chiarato<br />
il grande attore statunitense.<br />
Inoltre il pubblico <strong>di</strong> questa e<strong>di</strong>zione<br />
potrà assistere in prima esecuzione<br />
assoluta in forma scenica, all’opera<br />
Gogo no eiko del grande compositore<br />
tedesco Hans Werner Henze,<br />
tratta da un romanzo <strong>di</strong> Yukio Mishima,<br />
con l’Orchestra Sinfonica <strong>di</strong> Milano<br />
Giuseppe Ver<strong>di</strong>, la regia <strong>di</strong> Giorgio<br />
Ferrara e la scenografia <strong>di</strong> Gianni<br />
Quaranta.Un’opera che indaga il travagliato<br />
contrasto fra le generazioni,<br />
che racconta una storia dai toni foschi,<br />
sempre magistralmente accompagnata<br />
dall’energia affascinante <strong>di</strong><br />
una musica vigorosa e struggente. Incanterà<br />
gli amanti della musica e<br />
quanti assisteranno al Concerto che<br />
concluderà l’e<strong>di</strong>zione 2010 del Festival<br />
dei Due Mon<strong>di</strong> in Piazza Duomo il<br />
4 luglio, il venticinquenne <strong>di</strong>rettore<br />
d’orchestra e violinista venezuelano<br />
Diego Matheuz, recentemente impostosi<br />
come uno dei più promettenti<br />
talenti <strong>di</strong> oggi, a <strong>di</strong>rigendo l’Orchestra<br />
Sinfonica <strong>di</strong> Milano Giuseppe Ver<strong>di</strong>.<br />
Verranno affidate al genio della sua<br />
giovane bacchetta le Danze sinfoniche<br />
tratte da West Side Story <strong>di</strong> Leonard<br />
Bernstein e la Prima sinfonia <strong>di</strong><br />
Gustav Mahler. q<br />
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24<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Redazionale<br />
VINI NEL MONDO<br />
L’e<strong>di</strong>zione 2010 è pronta al via<br />
Un’occasione unica per unire gusto e spettacolo<br />
Torna l’appuntamento con Vini nel<br />
Mondo, la rassegna enogastronomica<br />
che da sei anni trasforma la<br />
città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> in una grande enoteca a<br />
cielo aperto. Dal 21 al 24 maggio le cantine<br />
più prestigiose d’Italia presenteranno<br />
le loro etichette migliori in rappresentanza<br />
delle eccellenze enologiche del nostro<br />
paese, mentre il pubblico <strong>di</strong> appassionati<br />
sarà coinvolto in degustazioni guidate,<br />
tavole rotonde e momenti <strong>di</strong> puro spetta-<br />
colo. L’apice della manifestazione sarà come nelle<br />
passate e<strong>di</strong>zioni la Notte Bianca del Vino, che<br />
la notte del 22 maggio riempirà <strong>di</strong> musica e colori<br />
la suggestiva Piazza del Duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />
Anche l’e<strong>di</strong>zione 2010 si svolge sotto la <strong>di</strong>rezione<br />
artistica del frizzante duo <strong>di</strong> Decanter, Ra<strong>di</strong>o Due,<br />
composto da Fede & Tinto. Ognuna delle quattro<br />
giornate vedrà alternarsi attualità, arte e gusto.<br />
<strong>Pro</strong>tagonisti, il vino e chi lo degusta, il consumatore.<br />
Oltre al “bere consapevole” saranno trattate<br />
tematiche d’attualità e <strong>di</strong> costume, con approfon<strong>di</strong>menti<br />
de<strong>di</strong>cati alle eccellenze regionali e al mercato<br />
del vino*. Anche quest’anno l’esperienza <strong>di</strong><br />
Sandro Sangiorgi, Oscar del Vino 2006 e Direttore<br />
<strong>di</strong> Porthos, sarà a <strong>di</strong>sposizione dei visitatori<br />
che parteciperanno alle degustazioni guidate a<br />
numero chiuso.<br />
Il programma continua con l’asta <strong>di</strong> Vini nel Mondo<br />
della Solidarietà: sabato 22 maggio prestigiose<br />
aziende italiane metteranno all’incanto i loro vi-<br />
ni più rari. L’intero ricavato dell’asta<br />
sarà devoluto a una importante causa<br />
umanitaria: l’anno scorso è stata<br />
scelta la popolazione colpita dal terremoto<br />
in Abruzzo.<br />
La giornata <strong>di</strong> chiusura, lunedì 24,<br />
sarà de<strong>di</strong>cata agli operatori del settore:<br />
FIPE e HORECA metteranno in<br />
campo i propri rappresentanti, che<br />
condurranno un <strong>di</strong>battito aperto rivolto<br />
al lato dell’offerta.<br />
Quest’anno la città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> sarà all’EXPO<br />
<strong>di</strong> Shangai a rappresentare il<br />
sapere italiano e porterà con sé l’eccellenze<br />
del suo territorio. Vini nel<br />
Mondo è una <strong>di</strong> queste, l’appuntamento<br />
più importante con il vino e<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
tutto ciò che vi gravita attorno. Vini nel Mondo<br />
2010 è promossa dall’Associazione Arte, Gusto e<br />
Cultura e organizzata dal Gruppo Meet <strong>di</strong> Alessandro<br />
Casali. L’evento si svolge con il patrocinio<br />
e sostegno del Ministero delle Politiche Agricole<br />
Alimentari e Forestali, del Ministero della Gioventù,<br />
della <strong>Pro</strong>vincia <strong>di</strong> Terni, della Regione Umbria,<br />
del Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e della Camera <strong>di</strong> Commercio<br />
<strong>di</strong> Perugia. q<br />
Anche questa volta metteremo in piazza gran<strong>di</strong> numeri. Vini nel Mondo ha il<br />
potere <strong>di</strong> crescere ogni anno <strong>di</strong> più. L’anno scorso più <strong>di</strong> 80.000 persone hanno<br />
animato le piazze <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> per la Notte Bianca e durante le tre giornate<br />
d’evento abbiamo registrato un bacino <strong>di</strong> presenze complessivo <strong>di</strong> oltre<br />
200.000 visitatori. Ma la manifestazione è un punto <strong>di</strong> riferimento anche per gli<br />
operatori del settore, la cui partecipazione si fa sempre più intensa <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />
in e<strong>di</strong>zione. Nel 2009 hanno aderito 250 aziende con più <strong>di</strong> 2.000 etichette.<br />
Come sarà il 2010?<br />
Intervista a Casali<br />
Tutti gli anni Vini nel Mondo<br />
“fa il botto”…<br />
Anche quest’anno abbiamo voluto de<strong>di</strong>care ampio spazio al tema del “bere<br />
consapevole”, sul quale verteranno <strong>di</strong>versi convegni. È riconfermato il consueto<br />
appuntamento con la solidarietà, che l’anno scorso ha totalizzato 13.590 euro<br />
per i terremotati dell’Abruzzo.<br />
La Notte Bianca del Vino riempirà come sempre le strade e le piazze: porteremo<br />
ancora una volta a <strong>Spoleto</strong> gran<strong>di</strong> nomi del panorama musicale e artisti poliedrici,<br />
che animeranno con musica e spettacolo gli scenari più suggestivi della<br />
città.<br />
25
26<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Associazione <strong>Pro</strong>-<strong>Loco</strong> “Amici <strong>di</strong> Eggi”<br />
Anche quest’anno l’associazione<br />
pro-loco “Amici <strong>di</strong> Eggi”, affiliata<br />
all’UNPLI, ripete la manifestazione<br />
“Punto Eggi” giunta alla ventitreesima<br />
e<strong>di</strong>zione.<br />
“Punto Eggi” si è caratterizzata nel<br />
tempo come un evento che coniuga la<br />
cultura e le tra<strong>di</strong>zioni del territorio alla<br />
produzione <strong>di</strong> prodotti e piatti tipici,<br />
senza trascurare l’attenzione verso le<br />
esperienze sociali caratterizzate dall’impegno<br />
<strong>di</strong> associazioni, enti locali e<br />
organizzazioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni nei confronti<br />
delle fasce deboli. La manifestazione,<br />
che si è affermata come significativo<br />
esempio <strong>di</strong> promozione integrata<br />
del territorio, ha incontrato nel tempo<br />
l’attenzione delle istituzioni regionali e<br />
locali ed ha registrato la presenza <strong>di</strong><br />
migliaia <strong>di</strong> visitatori e turisti.<br />
Il manifesto ufficiale dell’e<strong>di</strong>zione 2010<br />
“Festa <strong>di</strong> Colori” è stato realizzato dal<br />
pittore spoletino Pietro Lorenzoni.<br />
I contenuti del programma dell’e<strong>di</strong>zione<br />
2010, che si svolgerà dal 22 aprile al<br />
2 maggio, saranno caratterizzati:<br />
• dalla XXIII e<strong>di</strong>zione della “Sagra degli<br />
Asparagi”;<br />
• dalla assegnazione del XVIII premio<br />
intitolato ad “Alberto Talegalli”;<br />
• dalla assegnazione del XVI premio<br />
solidarietà intitolato a “Don Guerrino<br />
Rota”;<br />
• dalla V e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “A Scuola <strong>di</strong><br />
Strangozzi”;<br />
• dalla partecipazione, per il quinto anno<br />
consecutivo, alle celebrazioni per<br />
la Giornata Mon<strong>di</strong>ale del Libro e degli<br />
Autori promossa dall’UNESCO;<br />
• dalla I e<strong>di</strong>zione del concorso <strong>di</strong> poesia<br />
“versEGGIando”;<br />
• da incontri, tavole rotonde e spettacoli<br />
<strong>di</strong> contenuto culturale, folkloristico<br />
e sociale.<br />
Il fulcro della manifestazione resta comunque<br />
incentrato sulla promozione<br />
dell’asparago selvatico, degli strangozzi<br />
spoletini, dell’olio d’oliva e del vino<br />
trebbiano spoletino. Forti dell’esperienza<br />
delle precedenti e<strong>di</strong>zioni, anche<br />
nella prossima, proporremo nelle consuete<br />
taverne, in particolari serate, con<br />
chef d’eccezione, piatti rivisitati a base<br />
<strong>di</strong> prodotti del sottobosco (asparagi,<br />
funghi, tartufi, ecc.)<br />
Non mancherà la musica sia da ascoltare<br />
che da ballare, la prosa <strong>di</strong>alettale,<br />
alcuni appuntamenti sportivi.<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
PUNTO EGGI 2010<br />
<strong>Pro</strong>gramma<br />
Giovedì 22 aprile<br />
18.30 - S. Michele Arc. - concerto inaugurale<br />
21.00 - Palaeggi - Serata <strong>di</strong> prosa <strong>di</strong>alettale - compagnia<br />
“La Traussa”<br />
Vener<strong>di</strong> 23 aprile<br />
10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi” - Spoletina<br />
18.00 - Sala “Racani” - Gior. Mond. Libro UNESCO -<br />
premio “VersEGGIando”<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Trio Italiano”<br />
22.00 - “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Sabato 24 aprile<br />
10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi” - Scuola Primaria<br />
<strong>di</strong> Beroide<br />
16.00 - Frantoio “Del Poggiolo” - corsa po<strong>di</strong>stica<br />
“STRAEGGI”, percorso competitivo 7 km<br />
18.30 - S. Michele Arc. - concerto musica classica<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Gianni ed Elena”<br />
22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Domenica 25 aprile<br />
07.00 - Campagna <strong>di</strong> Eggi - esibizione cinofila, gara <strong>di</strong><br />
ferma a cura dell’Associazione “Libera Caccia”<br />
11.00 - S. Michele Arc. - messa - Commemorazione<br />
Caduti - Coro del Duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />
16.00 - Verde Attrezzato - II torneo calcetto<br />
18.30 - S. Michele Arc. - concerto jazz - duo Panetto<br />
(sax) Alessandro Bravo (piano)<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Scacco Matto”<br />
22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Lunedì 26 aprile<br />
21.00 - Palaeggi - Gran Galà delle Orchestre -<br />
V Memorial Vittorio Borghesi<br />
Martedì 27 aprile<br />
21.00 - Palaeggi - serata varietà a cura della associazione<br />
“Insieme si Vola”<br />
Mercoledì 28 aprile<br />
18.00 - Sala “Racani” - Comitato a Difesa della Costituzione<br />
21.00 - Palaeggi - serata a cura della scuola <strong>di</strong> ballo<br />
“Team Dance <strong>Spoleto</strong>” <strong>di</strong> Paolo Rinal<strong>di</strong><br />
Giovedì 29 aprile<br />
21.00 - Palaeggi - TUTTEGGI serata varietà a cura della<br />
redazione <strong>di</strong> Tuttoggi.info<br />
22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Venerdì 30 aprile<br />
10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />
18.30 - S. Michele Arc. - concerto musica classica M°<br />
Politi Paolo (oboe)<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Medusa”<br />
22.00 – “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Sabato 1 maggio<br />
Intero giorno - campagna <strong>di</strong> Eggi - esibizione / competizione<br />
modelli ra<strong>di</strong>ocomandati a cura <strong>di</strong> MAR-<br />
CO MODELS<br />
14.30 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />
15.00 - V Motoincontro degli Asparagi<br />
17.00 - Borgo - gruppo folkloristico “La Bufera”<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Amici del Cuore”<br />
22.00 – “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Domenica 2 maggio<br />
14.30 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />
16.00 - Verde Attrezzato - finale II torneo calcetto<br />
16.00 - Borgo - gruppo folkloristico cantastorie<br />
18.30 - S. Michele Arc. - XVIII Premio “A.Talegalli”, XVI<br />
Premio D. Guerrino, concerto FRANCIOLI<br />
20.00 - Giar<strong>di</strong>no San Michele Arc. - cena buffet a cura<br />
<strong>di</strong> “<strong>Spoleto</strong> tipica” ospite lo Chef Frank Bessì -<br />
(Amb. Francese)<br />
21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Borghesi”<br />
22.00 - “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />
Menù<br />
<strong>Pro</strong>mozione dei prodotti:<br />
Strangozzi, asparagi, olio d’oliva,<br />
trebbiano spoletino<br />
Bruschetta aglio e olio d’oliva fruttato<br />
Bruschetta con salsiccia<br />
Bruschetta con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
Strangozzi (fatti a mano) aglio e olio<br />
Strangozzi (fatti a mano) con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
Zuppa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
Arista con salsa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
Roast-beef con salsa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
grigliata (maiale-manzo)<br />
Frittata con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />
Patate fritte<br />
Insalata mista<br />
Crostata alla crema <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
STRANGOZZE “A CULU MOSSU”<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Impastando farina con acqua un pizzico <strong>di</strong> sale, un cucchiaio d’olio<br />
d’oliva oltre a tanta forza <strong>di</strong> braccia nascono nella loro essenzialità e<br />
semplicità le strangozze.<br />
Chi volesse esser tracciato in siffatta arte bianca dovrà assolvere anche<br />
al seguente antico consiglio.<br />
“Lu strangozzu è finu de curtellu e ertu de stinnirellu“<br />
Oggi abbiamo soffritto olio, aglio, peperoncino, prezzemolo ed asparagi,<br />
appena insaporito abbiamo aggiunto pomodoro e sale lasciando<br />
cuocere a fuoco lento.<br />
Con<strong>di</strong>re le strangozze, e buon appetito.<br />
Asparago: asparagus officinalis L.<br />
Famiglia: liliacee<br />
Luogo: spontaneo nella zona valliva e pedemontana, nelle zone marine e nei luoghi erbosi<br />
Coltivazione: per semina in primavera ed in autunno<br />
Raccolta: le ra<strong>di</strong>ci si raccolgono in autunno ed in primavera. Le piante devono avere tre anni<br />
Parti utilizzate: le ra<strong>di</strong>ci, i turioni<br />
<strong>Pro</strong>prietà: <strong>di</strong>uretiche e sedative del cuore; depurative, <strong>di</strong>magranti<br />
Forza: molto yin<br />
Fioritura: aprile, maggio, luglio<br />
Descrizione: pianta erbacea dotata <strong>di</strong> un corto rizoma sotterraneo, da cui sorgono i germogli detti turioni. Ra<strong>di</strong>ce carnosa<br />
ed ingrossata con foglie piccolissime ridotte a scaglie.<br />
Controin<strong>di</strong>cazioni: renella, aci<strong>di</strong>, nefrite<br />
Principi attivi: amminoacido asparagina, zuccheri, sostanze proteiche, potassio e fosforo.<br />
TARTUFI bIAnchI e neRI<br />
Freschi e Conservati<br />
PRODOTTI TARTUFATI<br />
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28<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Si è aperta con un intenso<br />
omaggio a Piero Ruggeri,<br />
il secondo “tempo” della<br />
mostra “Pittura d’Italia. Paesaggi<br />
veri e dell’anima” che<br />
Marco Gol<strong>di</strong>n propone a Castel<br />
Sismondo, la Rocca Malatestiana<br />
<strong>di</strong> Rimini, a corollario<br />
della grande esposizione “Da<br />
Rembrandt a Gauguin a Picasso.<br />
L’incanto della pittura. Capolavori<br />
dal Museum of Fine<br />
Arts <strong>di</strong> Boston. Se il “primo<br />
tempo” (dal 10 ottobre al 6<br />
gennaio scorso) è stato de<strong>di</strong>cato<br />
ad un gruppo <strong>di</strong> artisti che<br />
affrontano il paesaggio in termini<br />
più rispondenti a ciò che<br />
viene percepito come il “reale”,<br />
certo mai in termini “fotografici”<br />
o oleografici, tuttavia proponendo<br />
luoghi apparentemente<br />
precisi e decrittabili, questo<br />
“secondo tempo” propone invece<br />
un paesaggio <strong>di</strong>ventato quasi paesaggio<br />
dell’anima, racconto <strong>di</strong> una<br />
realtà trasfigurata e sublimata.<br />
Piero Ruggeri, maestro, recente-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
PITTURA D’ITALIA<br />
Paesaggi veri e dell’anima. Una situazione in due tempi<br />
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in un ambiente incontaminato<br />
mente scomparso, tra i più gran<strong>di</strong><br />
dell’arte italiana ed europea del secondo<br />
Novecento, che Gol<strong>di</strong>n ha da<br />
sempre molto amato e seguito, curando<br />
tra l’altro nel 2000 una tra le<br />
sue più gran<strong>di</strong> antologiche, in mo-<br />
L’olio extra vergine d’oliva Natalini è un olio <strong>di</strong> altissima qualità prodotto in quantità<br />
limitata, con olive raccolte a mano provenienti dalle colline <strong>di</strong> Trevi. L’estrazione dell’olio<br />
avviene con meto<strong>di</strong> meccanici e fisici tra<strong>di</strong>zionali a freddo.Ci rivolgiamo <strong>di</strong>rettamente ad<br />
un consumatore attento ed esigente alla qualità della vita che ha scelto come regola la<br />
prevenzione salutistica. Il risultato è un olio eccellente, dal colore verde smeraldo, con un<br />
profumo piacevolmente aromatico con un sapore delicatamente fruttato e dalle<br />
caratteristiche organolettiche uniche.<br />
... e l’orto (ovviamente, biologico).<br />
do specifico de<strong>di</strong>cata proprio<br />
al tema della natura. Di Ruggeri,<br />
che avrebbe dovuto partecipare<br />
a questa mostra con due<br />
quadri ine<strong>di</strong>ti, sono in mostra<br />
do<strong>di</strong>ci sceltissime opere dell’ultimo<br />
decennio in modo particolare.<br />
Il percorso si articola in opere<br />
<strong>di</strong> Guido Strazza, Clau<strong>di</strong>o Olivieri,<br />
Mario Raciti, Mino Ceretti,<br />
Sergio Sermi<strong>di</strong>, Clau<strong>di</strong>o<br />
Verna, Mariangela De Maria,<br />
Ennio Finzi, Paolo Patelli,<br />
Paolo Iacchetti, Roberto Casiraghi,<br />
Francesco Stefanini,<br />
Luiso Sturla, Raimondo Sirotti,<br />
Franco Pedrina, Vincenzo<br />
Politino, Loris Liberatori,<br />
Loreto Martina, Maurizio<br />
Pierfranceschi, Raffaele Rossi,<br />
Silvio Lacasella, Vincenzo<br />
Scolamiero, Piero Zuccaro, Maria<br />
Savino.<br />
Ogni artista è presente con due<br />
opere realizzate appositamente per<br />
questa mostra.<br />
q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
<strong>di</strong> Isabella Caporaletti<br />
Strixia Piuma<br />
Bianca è una bellissima<br />
civetta<br />
delle nevi. Bianca come<br />
il latte, appena un<br />
po’ <strong>di</strong> efeli<strong>di</strong> marroncino<br />
sulla punta delle ali<br />
e sul muso. Peccato<br />
che sia prigioniera <strong>di</strong><br />
Isabella Caporaletti<br />
un umano, un tipo<br />
molto servizievole, se<br />
si pensa ai vassoi <strong>di</strong> carne macinata che<br />
le porta due volte al giorno. Strixia i vassoi<br />
vuoti li impila uno sopra all’altro.<br />
“Buongiorno!” le <strong>di</strong>ce l’umano quando<br />
le porta la carne.<br />
“Buongiorno un cavolo!” risponde lei,<br />
ma quello proprio non capisce.<br />
A volte gli umani non capiscono proprio<br />
niente.<br />
“Se fai la brava domani ti porto a caccia!”<br />
“Io sono sempre brava, ma non cre<strong>di</strong><br />
che sarebbe meglio se non mi tenessi<br />
sul trespolo con le zampe legate?<br />
Niente. Quello è proprio sordo. Possibile?<br />
Eppure ce le ha le orecchie. Forse le<br />
orecchie umane sono <strong>di</strong>verse da quelle<br />
degli uccelli. O forse il mostro non capisce<br />
perché ha un cervello limitato.<br />
A caccia. Facile così eh? Se fossi io più<br />
grossa <strong>di</strong> te non mi verrebbe mai in<br />
mente <strong>di</strong> usarti come richiamo, sei sempre<br />
un sacco <strong>di</strong> patate, buono a nulla e<br />
puzzolente! E poi sai che trespolo ci<br />
“…Te ricor<strong>di</strong>” una comme<strong>di</strong>a brillante<br />
in due atti <strong>di</strong> Danilo Chiodetti<br />
interpretata dalla compagnia<br />
teatrale “La Traussa”.<br />
È il 18 luglio, vado a Cortaccione per<br />
assistere alla rassegna teatrale un po’<br />
titubante. Danilo Chiodetti è un mio<br />
collega, lavoriamo nella stessa banca e<br />
io non ho mai conosciuto un bancario<br />
con una forte vena artistica.<br />
Per giunta dopo una settimana <strong>di</strong> caldo<br />
soffocante, la sera è fresca, anzi c’è<br />
un vento proprio freddo, indossiamo<br />
velocemente le nostre felpe e ci accoccoliamo<br />
sulle se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> plastica bianche<br />
che sembrano <strong>di</strong> ghiaccio sotto la luce<br />
fredda dei riflettori.<br />
Ho trascinato con me una mia amica<br />
pugliese che aveva qualche dubbio perché<br />
aveva paura <strong>di</strong> non capire il <strong>di</strong>alet-<br />
PIUMA BIANCA<br />
vorrebbe! Hi, Hi!<br />
Certo c’è proprio da ridere.<br />
Prigioniera come<br />
un allocco, in una gabbia<br />
senza bagno in<br />
mezzo ai miei escrementi,<br />
e lui si meraviglia<br />
<strong>di</strong> come metto in<br />
or<strong>di</strong>ne i vassoi!<br />
È davvero stupido!<br />
E anche i suoi amici<br />
sono stupi<strong>di</strong>! Pensate<br />
che ieri è venuto uno<br />
vestito come lui, con le<br />
macchie ver<strong>di</strong> e marrone,<br />
come se così si potessero nascondere,<br />
poveri sciocchi! Insomma il nuovo<br />
venuto, scivoloso come una biscia d’acqua,<br />
mi ha chiamata barbagianni! Io,<br />
Strixia, la regina dei rapaci notturni!<br />
Paragonata a un piccolo barbagianni!<br />
Sciocco e ignorante <strong>di</strong>rei!”<br />
Un giorno Strixia sente una vocina. “Il<br />
gufo! Voglio vedere il gufo!”<br />
“Ecco, gufo. Va bene che gli ignoranti<br />
non <strong>di</strong>stinguono i rapaci notturni e li<br />
chiamano tutti gufo, ma insomma, un<br />
po’ <strong>di</strong> rispetto!”<br />
Il bambino la guarda e spalanca gli occhi.<br />
“Ma è una civetta! Una civetta delle nevi!<br />
Come quella <strong>di</strong> Harry Potter!”<br />
“Ora va meglio!” <strong>di</strong>ce Strixia stupita<br />
guardando dritto negli occhi il simpatico<br />
ragazzino.<br />
to spoletino. Le <strong>di</strong>co che se si annoia o<br />
se sente freddo ce ne possiamo anche<br />
andare.<br />
La storia è semplice, una storia comune<br />
a tante famiglie che hanno vissuto<br />
durante la guerra. I protagonisti sono<br />
due anziani coniugi che si mettono a<br />
guardare l’album delle foto.<br />
E sulla scena prendono vita i ricor<strong>di</strong><br />
della loro storia, in una sorta <strong>di</strong> ritorno<br />
al passato i coniugi rivivono gli avvenimenti<br />
più significativi: le <strong>di</strong>fficoltà del<br />
lavoro, il matrimonio, l’avvento <strong>di</strong> una<br />
tecnologia inizialmente incomprensibile,<br />
i problemi <strong>di</strong> bilancio familiare, la<br />
nascita del primogenito, i piccoli imbrogli<br />
per sistemare i figli, amori e tra<strong>di</strong>menti,<br />
desideri e sogni <strong>di</strong> una generazione<br />
ove anche i più meritevoli, se<br />
privi <strong>di</strong> mezzi, non arrivavano oltre la<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
“Ciao!” la saluta il bimbetto.<br />
“Ciao!” rispose Strixia<br />
allargando le ali quel<br />
tanto che può visto che<br />
ci sono le sbarre.<br />
“Poverina! Sei prigioniera!”<br />
“Non combinare guai li<br />
dentro!” Sbraita lo stupido<br />
mentre traffica<br />
con arnesi vari nella<br />
stanza vicina.<br />
Il bimbetto spalanca la<br />
finestra, apre la gabbia<br />
e, senza proferire parola incita il volatile<br />
a fuggire.<br />
Stixia non capisce subito. Esce camminando<br />
sulle soffici zampe e si ferma a<br />
guardare il bimbo negli occhi come solo<br />
i rapaci notturni sanno fare. Il bimbetto<br />
le fa cenno <strong>di</strong> fare silenzio. Precauzione<br />
inutile: le civette sono silenziosissime.<br />
Con un saltello raggiunge il davanzale<br />
della finestra. Si gira a guardare <strong>di</strong> nuovo<br />
il bimbo. Lui le fa ciao con la manina,<br />
la stessa che aveva aperto quella malefica<br />
gabbia. Forse ci prenderà le botte<br />
per quello che ha fatto. Strixia Piuma<br />
Bianca respira l’aria fresca della sera, si<br />
gira ancora. Poi decide e si lancia in picchiata.<br />
Una piccola piuma bianca volteggia<br />
nell’aria, il fanciullo la prende e la<br />
mette in tasca. q<br />
COMPAGNIA TEATRALE LA TRAUSSA<br />
“TE RICORDI”<br />
<strong>di</strong> Isabella Caporaletti<br />
terza elementare. Nonostante la semplicità<br />
della storia, vero banco <strong>di</strong> prova<br />
per i giovani talenti, la comicità travolgente<br />
<strong>di</strong> Danilo e degli altri della compagnia<br />
ci fa letteralmente piegare in<br />
due dalle risate.<br />
La mia amica si sbellica e non ha bisogno<br />
della traduzione simultanea, tranne<br />
per qualche parola.<br />
Rido fino alle lacrime trascinata dalla<br />
carica <strong>di</strong> prorompente simpatia tanto<br />
da non sentire più il freddo.<br />
Ogni tanto una bella risata fa bene alla<br />
salute. A Danilo e alla Traussa va il merito<br />
<strong>di</strong> aver messo a <strong>di</strong>sposizione del<br />
pubblico uno straor<strong>di</strong>nario talento e al<br />
Centro Civico <strong>di</strong> Cortaccione il merito<br />
<strong>di</strong> aver realizzato un’iniziativa davvero<br />
<strong>di</strong>vertente che, ci auguriamo, sarà la<br />
prima <strong>di</strong> una lunga serie. q<br />
29
30<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
La Maison Srl<br />
Via Flaminia, 53<br />
06049 <strong>Spoleto</strong> PG<br />
0743 48055
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
IL VOLGARE SPEGNE 1168 CANDELINE!<br />
<strong>di</strong> Simone Raus<br />
Occorrerà certo una torta <strong>di</strong> compleanno gigantesca per poter metterci tutte queste candele!<br />
Eh già perché, per chi non lo sapesse o ricordasse, il 14 febbraio cade il ‘compleanno’ delle lingue<br />
volgari, cioè cade la ricorrenza della nascita delle lingue moderne, neolatine.<br />
Ècerto una cosa non nuova, ma è<br />
sempre un’occasione per raccontare<br />
una storia. Una storia<br />
antica, ma sempre attuale. Una storia<br />
apparentemente noiosa, forse per addetti<br />
al settore, ma che ancora può essere<br />
coinvolgente e affascinante.<br />
Roma. Il latino volgare (in latino sermo<br />
vulgaris) è l’insieme delle varianti del<br />
latino parlate dalle <strong>di</strong>verse popolazioni<br />
della Roma imperiale. Include tutte le<br />
forme tipiche della lingua parlata che,<br />
proprio per tale natura, erano più facilmente<br />
influenzabili da cambiamenti<br />
linguistici e da influssi derivati da altre<br />
lingue. Il latino per come noi siamo<br />
abituati a conoscerlo era <strong>di</strong>ventato ormai<br />
quasi esclusivamente lingua scritta<br />
o lingua ‘corretta’ usata da una stretta<br />
cerchia <strong>di</strong> specialisti, come gli oratori,<br />
ben lontana dalla lingua parlata<br />
quoti<strong>di</strong>anamente da tutte le genti a tutti<br />
i livelli sociali.<br />
Questa ‘parlata popolare’ (non nel senso<br />
<strong>di</strong> basso livello, ma intendendo semplicemente<br />
parlata del popolo) presente<br />
nelle province romane fino a tutto il<br />
II secolo dopo Cristo è definita in molti<br />
mo<strong>di</strong>: sermo provincialis, o anche<br />
sermo militaris, sermo vulgaris o sermo<br />
rusticus. Il latino aveva dunque subìto<br />
gli influssi particolari della regione in<br />
cui era stato importato. Queste mo<strong>di</strong>fiche,<br />
presenti a livello del lessico e della<br />
fonetica, erano sostanzialmente dovute<br />
all’influsso del sostràto. Questa<br />
parola, coniata per primo dal grande<br />
stu<strong>di</strong>oso Grazia<strong>di</strong>o Isaia Ascoli, in<strong>di</strong>ca<br />
l’azione sul latino, lingua predominante<br />
nelle popolazioni conquistate, della<br />
lingua precedentemente usata dai popoli<br />
in<strong>di</strong>geni e sottomessi a Roma. Ad<br />
esempio, si è ipotizzato che la cosiddetta<br />
gorgia toscana (l’aspirazione delle<br />
consonanti gutturali c e g) fosse<br />
un’ere<strong>di</strong>tà del sostrato etrusco, mentre<br />
la vocale u turbata del francese e dei<br />
<strong>di</strong>aletti dell’Italia settentrionale un lascito<br />
del sostrato celtico.<br />
A partire dal III secolo, molti fattori –<br />
la caduta del prestigio culturale <strong>di</strong> Roma<br />
e poi dell’autorità politica del suo<br />
potere centrale, la <strong>di</strong>minuzione dei<br />
rapporti commerciali con le province,<br />
l’avvento del Cristianesimo, e poi delle<br />
invasioni barbariche – le varie parlate<br />
volgari cominciarono ad evolversi, fino<br />
a <strong>di</strong>ventare vere e proprie lingue (le<br />
lingue neo-latine).<br />
Il momento in cui si cominciò a prendere<br />
effettivamente coscienza non solo<br />
della presenza ma anche del<br />
fatto che non era più possibile<br />
ignorare il fenomeno delle parlate<br />
volgari, si ha durante il<br />
Concilio <strong>di</strong> Tours, voluto da<br />
Carlo Magno, che si tenne nell’anno<br />
813. Durante i lavori<br />
conciliari, i vescovi presero atto<br />
delle autonomie linguistiche<br />
neolatine, i volgari: l’espressione<br />
usata per definire<br />
la parlata del popolo è rusticam<br />
Romanam linguam – da<br />
cui l’espressione moderna romanza<br />
nel senso <strong>di</strong> lingua derivante<br />
dal latino – per riferirsi<br />
alla lingua comunemente parlata<br />
all’epoca in Gallia, in opposizione<br />
alla lingua germanica<br />
parlata dai Franchi invasori.<br />
Il Concilio <strong>di</strong> Tours ed è<br />
considerato l’atto ufficiale <strong>di</strong><br />
nascita delle lingue romanze.<br />
Fin qui l’atto ufficiale. Ma le<br />
prime attestazioni <strong>di</strong> questa<br />
lingua? Quanto dovremo ancora<br />
aspettare dagli anni del<br />
Concilio per avere qualche testimonianza<br />
scritta?<br />
In realtà, già verso la fine dell’-<br />
VIII secolo (ca. 780), due non<br />
meno precisate mani tracciarono<br />
all’interno <strong>di</strong> un orazionale<br />
<strong>di</strong> origine mozarabica<br />
(proveniente cioè da quella<br />
parte della Spagna allora sotto il dominio<br />
degli arabi) due righe, <strong>di</strong> cui una è<br />
il famoso Indovinello veronese. Questa<br />
attestazione scritta è comunque ancora<br />
un testo altamente conservativo. Compaiono<br />
sì alcune caratteristiche che<br />
danno testimonianza del cambiamento<br />
delle lingue, ma certo non si può considerarlo<br />
un testo romanzo perfettamente<br />
compiuto.<br />
Il primo testo compiutamente romanzo<br />
è costituito dai cosiddetti Giuramenti<br />
<strong>di</strong> Strasburgo. È un testo redatto dall’abate<br />
Nitardo, uno dei nipoti <strong>di</strong> Carlo<br />
Magno, il 14 febbraio dell’842, in occasione<br />
<strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> pace (che gettò<br />
le basi per il successivo trattato <strong>di</strong> Verdun)<br />
tra i due fratelli Carlo il Calvo e<br />
Ludovico il Germanico figli <strong>di</strong> Ludovico<br />
il Pio e nipoti <strong>di</strong> Carlo Magno, che si<br />
contendevano l’ere<strong>di</strong>tà del Sacro Romano<br />
Impero. L’impero fu spartito tra i<br />
due, i quali giurarono, ognuno nella<br />
lingua dell’altro, un giuramento <strong>di</strong> fedeltà<br />
reciproca e <strong>di</strong> non alleanza con<br />
Lotario, loro fratello. Il testo che ripor-<br />
Immagine <strong>di</strong> un testo in volgare tratta da Internet.<br />
ta l’intero evento è ovviamente in latino,<br />
ma Nitardo, per sottolineare l’importanza<br />
<strong>di</strong> questo evento, riportò i<br />
brani che i due sovrani pronunciarono<br />
l’uno in presenza dell’altro. Carlo il<br />
Calvo parlò dunque in tedesco (si è inclini<br />
a ritenere il testo <strong>di</strong> varietà franco-renana),<br />
mentre Ludovico il Germanico<br />
in quello che possiamo definire<br />
antico francese (si è incerti circa la precisa<br />
varietà linguistica). L’intero resoconto<br />
<strong>di</strong> Nitardo è tramandato da un<br />
unico manoscritto, il ms. lat. 9768 conservato<br />
a Parigi presso la Bibliothèque<br />
nationale de France.<br />
Il testo dunque rappresenta il primo<br />
vero scritto in lingua romanza che rappresenti<br />
la piena volontà dell’autore <strong>di</strong><br />
conservazione e trasmissione <strong>di</strong> quelle<br />
parole. Ed è ancora più importante se<br />
si pensa che i Giuramenti preludono all’altra<br />
fondamentale creazione del volgare<br />
francese, la Sequenza <strong>di</strong> Sant’Eulalia,<br />
il primo testo letterario in lingua<br />
d’oil <strong>di</strong> tutta la Romania.<br />
q<br />
31
32<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Servizio <strong>di</strong> Letizia Rosati<br />
Caravaggio<br />
Quattrocento anni dopo la sua morte,<br />
la capitale torna ad ospitare il pittore<br />
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.<br />
Lo fa con un’esposizione sulla vita e<br />
sulle opere del maestro, che proprio a<br />
Roma ha conosciuto il momento più<br />
importante della sua ascesa artistica e<br />
non solo. E lo fa offrendo un punto <strong>di</strong><br />
vista <strong>di</strong>fferente rispetto a quello tra<strong>di</strong>zionale.<br />
La<br />
mostra, allestitapresso<br />
la meravigliosacornice<br />
delle<br />
Scuderie del<br />
Quirinale,<br />
non segue<br />
un itinerario<br />
cronologico ma si <strong>di</strong>strica tra i corridoi<br />
<strong>di</strong> uno degli spazi espositivi più<br />
belli della capitale secondo un percorso<br />
estremamente lineare, che riflette una<br />
sintesi non antologica dell’Opera <strong>di</strong> Caravaggio.<br />
Presenti, per questo, esclusivamente<br />
opere attribuite con certezza<br />
al maestro lombardo. Di fatto, l’esposizione<br />
rappresenta uno specchio sui<br />
suoi capolavori più noti, escludendo,<br />
oltre alla produzione della bottega, le<br />
versioni ‘altre’ <strong>di</strong> opere straor<strong>di</strong>narie<br />
per illuminare l’evoluzione del linguaggio<br />
dell’artista. Venticinque opere, circa<br />
la metà <strong>di</strong> quelle riconosciute, ma<br />
sufficienti a tracciare una linea che attraversa<br />
gli inizi della sua pittura intrisa<br />
<strong>di</strong> naturalismo, i suoi stu<strong>di</strong> sulla luce,<br />
l’utilizzo - innovativo per l’Italia dell’epoca<br />
ed ere<strong>di</strong>tato dai maestri fiamminghi<br />
- della camera ottica, strumento<br />
<strong>di</strong> nascita araba e progenitore della<br />
attuale macchina fotografica. Ogni elemento,<br />
per Caravaggio, <strong>di</strong>venta mezzo<br />
utile a raggiungere il risultato <strong>di</strong> una<br />
perfezione compositiva che non può<br />
prescindere dalla luce. Una luce calda<br />
come quella <strong>di</strong> una candela ma altrettanto<br />
fragile, che <strong>di</strong>segna il volume dei<br />
corpi che or<strong>di</strong>nano la struttura delle<br />
sue opere. Messa al servizio <strong>di</strong> una poetica<br />
del vero inimmaginabile fino a<br />
quel momento. Caravaggio elegge a<br />
protagonisti della storia, uomini e donne<br />
che vivono la sua quoti<strong>di</strong>anità. La<br />
gente del popolo presta il volto a santi<br />
e beati delle sue opere. Tanto noto<br />
quanto in<strong>di</strong>cativo l’episo<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>venuto<br />
quasi leggenda, del cadavere <strong>di</strong> prostituta<br />
ripescato dal pittore nel Tevere per<br />
farlo ‘interprete’ della sua Morte della<br />
Vergine. Un’opera rifiutata perfino dai<br />
committenti perché spogliata <strong>di</strong> quell’or<strong>di</strong>ne<br />
e <strong>di</strong> quella grazia che identifica<br />
le icone dell’arte rinascimentale. Un’opera<br />
che forse, anche per questo, sembra<br />
riflettere la vita del maestro. Tormentata<br />
e violenta, segnata dalle stesse<br />
ombre che squarciano il bagliore delle<br />
sue figure. E per questo, forse, affascinante<br />
come quella <strong>di</strong> nessun altro.<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
ROMA: UNA PRIMAVERA<br />
DI GRANDI MOSTRE<br />
Scuderie del Quirinale - Roma<br />
Fino al 13 giugno 2010<br />
Impressionisti<br />
Il paesaggio, la luce, la pittura. Tre elementi<br />
che, mescolati, proiettano negli<br />
occhi il colore dell’impressionismo<br />
francese. Lo stesso colore che vestirà il<br />
Complesso del Vittoriano <strong>di</strong> Roma dal 6<br />
marzo al 29 giugno. “Da Corot a Monet.<br />
La sinfonia della natura” è l’esposizione<br />
che riporta a Roma i maestri impressionisti,<br />
la loro pitture en plein air che hanno<br />
il sapore dell’aria della provenza, de<br />
la Cité, dell’ Île-de-France. A generare il<br />
nome <strong>di</strong> un movimento rifiutato per<br />
anni nelle esposizioni ufficiali del Salon<br />
parigino, l’opera del 1872 firmata da<br />
Monet: Impressione, sole nascente. Impressione,<br />
quella immagine che la retina<br />
cattura e che, per una frazione <strong>di</strong> secondo<br />
rimane impressa. Un’impressione<br />
come quella della luce sulla pellicola<br />
<strong>di</strong> una macchina fotografica. Non sapeva<br />
Louis Leroy, quando li definì con<br />
il termine <strong>di</strong> impressionisti, che quel<br />
gruppo <strong>di</strong> artisti pronti a scomporre il<br />
panorama in frammenti <strong>di</strong> colore, uno<br />
accostato all’altro come le tessere <strong>di</strong> un<br />
mosaico vibrante, avrebbe rivoluzionato<br />
il linguaggio artistico <strong>di</strong> un secolo.<br />
Perché il soggetto dell’opera si sposta.<br />
Non sono più le immagini a comporre<br />
il tema dell’opera, ma ciò che le avvolge.<br />
<strong>Pro</strong>tagonista <strong>di</strong>venta la luce stessa<br />
che smaterializza i contorni, <strong>di</strong>vora le<br />
linee, fondendo soggetto e oggetto in<br />
un vortice <strong>di</strong> colore denso, morbido,<br />
caldo. Un nuovo punto <strong>di</strong> vista sulla natura.<br />
E in questa esposizione proprio la<br />
natura assume un ruolo centrale. Guidando<br />
lo spettatore dalle atmosfere della<br />
foresta <strong>di</strong> Fontambleau alle strade <strong>di</strong><br />
una Parigi, quella <strong>di</strong> Baudelaire e Mallarmé,<br />
lontana quasi duecento anni. Fino<br />
a perderlo nelle luci e nel verde dei<br />
boschi intorno alla Senna. Dove l’orizzonte<br />
della campagna francese si trasforma<br />
in emozione. E in pittura.<br />
Complesso del Vittoriano – Roma<br />
Fino al 29 giugno 2010<br />
Edward Hopper<br />
La Fondazione Roma Museo porta nella<br />
capitale l’opera <strong>di</strong> Edward Hopper,<br />
artista la cui pittura rappresenta uno<br />
specchio privilegiato sulla scena americana,<br />
intriso <strong>di</strong> quel realismo che è manifesto<br />
della sua arte. L’artista statunitense,<br />
a Roma fino al 13 giugno in un’esposizione<br />
realizzata in collaborazione<br />
con il Whitney Museum <strong>di</strong> New York,<br />
rappresenta uno dei maggiori interpreti<br />
dell’arte americana del ventesimo secolo.<br />
Nonostante l’apparente naturalezza<br />
che Hopper infonde alla scena, la vera<br />
protagonista delle sue tele è sempre,<br />
o quasi, l’assenza. L’assenza <strong>di</strong> comuni-<br />
cazione tra soggetto e ambiente, ad<br />
esempio. Le rare figure, quasi sempre<br />
solitarie nell’architettura del quadro,<br />
sembrano trovarsi sul luogo scelto dall’artista<br />
quasi per caso. Come avviene<br />
nell’opera <strong>di</strong> De Chirico, lo spazio è immobile<br />
nel tempo, forte <strong>di</strong> una composizione<br />
che lo rende frammento statico<br />
<strong>di</strong> un’epoca indeterminata. Dalla sua<br />
pittura emerge la conoscenza degli impressionisti,<br />
stu<strong>di</strong>ati a Parigi nel suo<br />
primo viaggio europeo, da cui mutua il<br />
taglio per certi versi fotografico della<br />
sue opere. Le stesse opere che, in futuro,<br />
saranno a loro volta ispirazione per<br />
registi e fotografi. Dettagli, questi, che<br />
ne fanno il primo occhio americano<br />
sulla realtà del suo tempo. Un occhio<br />
che si spalancherà fino a dare vita alla<br />
corrente dei realisti americani.<br />
Fondazione Roma Museo<br />
Fino al 13 giugno 2010<br />
Charlotte Bonaparte<br />
Una donna affascinante, ma poco incline<br />
ad accettare or<strong>di</strong>ni e doveri. Insofferente<br />
alla vita e nella corte <strong>di</strong> Francia a<br />
cui preferiva il salotto della propria abitazione<br />
al Gianicolo. Basta questo per<br />
descrivere Charlotte Bonaparte, figlia<br />
del fratello del grande Napoleone. L’unica<br />
donna, forse, capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no<br />
all’Imperatore dei francesi, che avrebbe<br />
voluto la piccola ‘Lolotte’ sposata a Fer<strong>di</strong>nando<br />
delle Asturie o a Fer<strong>di</strong>nando<br />
d’Asburgo-Lorena. Lei, Charlotte, rifiutò<br />
i regali matrimoni politici che avrebbe<br />
gra<strong>di</strong>to il potente zio preferendogli il<br />
r o m a n o<br />
Mario Gabrielliprincipe<br />
<strong>di</strong><br />
P r o s s e d i .<br />
Questa donna,<br />
capace<br />
<strong>di</strong> incuriosire<br />
e attrarre<br />
il poeta GiacomoLeopar<strong>di</strong>,<br />
è la protagonista della mostra<br />
“Charlotte Bonaparte - Dama <strong>di</strong> molto<br />
spirito. La romantica vita <strong>di</strong> una principessa<br />
artista”, allestita nella meravigliosa<br />
cornice del Museo Napoleonico. L’esposizione<br />
offre la fotografia <strong>di</strong> una<br />
personalità poliedrica, <strong>di</strong> una donna<br />
colta, <strong>di</strong> grande sensibilità, sempre in<br />
bilico tra gli obblighi <strong>di</strong> chi appartiene<br />
ad una famiglia imperiale e il gusto per<br />
la conoscenza che la portò a frequentare<br />
intellettuali e artisti del suo tempo.<br />
L’esposizione ospita, oltre ad un <strong>di</strong>ario<br />
<strong>di</strong> schizzi eseguiti proprio da Charlotte<br />
e a <strong>di</strong>segni, ritratti ufficiali, lettere e<br />
abiti della principessa, le opere <strong>di</strong> maestri<br />
come David, Stapleaux, Benvenuti,<br />
Pinelli, Cromek, Gherar<strong>di</strong>, Jesi e Tenerani.<br />
Museo Napoleonico – Roma<br />
Fino al 18 aprile 2010<br />
q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
33
34<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Lo scultore ArnaldoPomodoro,considerato<br />
uno dei<br />
maggiori artisti della<br />
seconda metà del<br />
‘900, famoso in tutto<br />
il mondo, partecipò<br />
nel lontano<br />
Chiara Parmegiani 1962 alla prestigiosa<br />
mostra “Sculture<br />
nella città” che si tenne a <strong>Spoleto</strong>, in<br />
occasione del V ° Festival dei Due Mon<strong>di</strong>,<br />
un evento all’avanguar<strong>di</strong>a che prevedeva<br />
la <strong>di</strong>sposizione delle opere non<br />
nelle sale <strong>di</strong> un museo ma nella strade,<br />
nelle piazze e negli angoli più suggestivi<br />
della città. Vennero ad esporre a<br />
<strong>Spoleto</strong> una cinquantina <strong>di</strong> artisti per<br />
un totale <strong>di</strong> cento opere, alcune vennero<br />
create appositamente per l’evento<br />
nelle officine dell’Italisider, grande<br />
azienda siderurgica con <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong> in<br />
Italia, altre furono richieste a gallerie<br />
private e musei <strong>di</strong> tutto il mondo; chi<br />
riuscì per un paio <strong>di</strong> settimane a rendere<br />
la città il centro <strong>di</strong> scambio tra gli<br />
scultori più in vista del ‘900 ma anche<br />
tanto <strong>di</strong>versi tra loro per stile fu il critico<br />
d’arte Giovanni Carandente.<br />
Per “Sculture nella città” lo scultore<br />
Pomodoro ideò “La Colonna del Viaggiatore”:<br />
opera cilindrica in ferro, alta<br />
più <strong>di</strong> quattro metri e mezzo, da un lato<br />
in asse con il Teodelapio <strong>di</strong> Alexander<br />
Calder in Piazza Polvani, dall’altro<br />
sfidante la verticalità trecentesca della<br />
Rocca Albornoziana. Si tratta della prima<br />
opera in ferro e <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />
pensata per uno spazio pubblico e<br />
all’aperto dello scultore che dopo, quella<br />
spoletina ebbe <strong>di</strong>verse commissioni<br />
<strong>di</strong> opere destinate ad una collocazione<br />
urbana.<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
CHE FINE HA FATTO POMODORO?<br />
<strong>di</strong> Chiara Parmegiani<br />
Dov’è la “Colonna del Viaggiatore” <strong>di</strong> Arnaldo Pomodoro del 1962, che fino ad un anno fa era<br />
posta al principio <strong>di</strong> Viale Trento e Trieste?<br />
La scultura è stata definita<br />
come “una moderna colonna<br />
militare”; presenta una<br />
superficie generalmente liscia<br />
con un’improvvisa<br />
spaccatura che ci mostra<br />
l’interno dell’opera, facendo<br />
emergere in superficie<br />
degli elementi e dei segmenti<br />
schematici e ripetuti<br />
somiglianti a degli ingranaggi.<br />
Vi è da una parte la<br />
qualità e la sostanza architettonica<br />
della scultura,<br />
dall’altra parte un forte valore<br />
simbolico evocante filigrane<br />
totemiche e suggestioni<br />
simili a quelle degli<br />
obelischi istoriati e delle<br />
colonne trionfali romane.<br />
Ed ancora, mostra perfettamente<br />
il contrasto drammatico<br />
tra la politezza della<br />
forma geometrica solida,<br />
in questo caso il cilindro<br />
perfettamente liscio e l’elemento<br />
<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione,<br />
ossia la porzione corrosa,<br />
fatta <strong>di</strong> fitti segni ed irregolari<br />
nervature verticali.<br />
L’opera fu rimossa a mostra<br />
finita; Carandente propose<br />
l’acquisto prima all’Eni<br />
ma la trattativa svanì nel<br />
nulla; poi all’Agip che in<br />
quel momento strava<br />
aprendo un Motel sulla via<br />
Flaminia, ma anche questa<br />
proposta non ebbe buon esito. La colonna<br />
tornò al suo posto solo nel 1992<br />
quando l’artista la donò ufficialmente<br />
alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Pomodoro non fu<br />
l’unico a donare alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> la<br />
sua opera; oltre alla Colonna sono an-<br />
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Pepper sulla Strada Romana ed il Teodelapio<br />
<strong>di</strong> Alexander Calder nella Piazza<br />
della Stazione.<br />
Nel 2009 la Colonna viene rimossa. q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
È molto positiva la<br />
recensione che il noto<br />
portale per buongustai<br />
www.ilmangione.it<br />
ha fatto del Ristorante la<br />
Mangiatoia <strong>di</strong> Petrognano<br />
che si è quin<strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cato<br />
un cuoco dal cappello<br />
verde.<br />
Cucina europea e segnatamente<br />
italiana varia e<br />
succulenta, prodotti <strong>di</strong><br />
altissima qualità e genuinità,<br />
fra i quali spiccano<br />
carni <strong>di</strong> notevole pregio<br />
come le bistecche <strong>di</strong> kobe,<br />
pesce, formaggi e salumeria<br />
nazionale ed internazionale<br />
fra le più<br />
prelibate, cura nella preparazione<br />
e nella presentazione<br />
dei cibi, vastissima<br />
cantina sono fra le<br />
caratteristiche della buona<br />
tavola <strong>di</strong> Mangiafuoco,<br />
un locale cult per ottime<br />
forchette.<br />
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Buon appetito<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
35
36<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
LA SCUOLA TRASCURA<br />
L’ITALIANO?<br />
<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Forse, visto che un documento dell’Accademia della Crusca e dei<br />
Lincei lancia l’allarme: i ragazzi ignorano la lingua madre, quella<br />
<strong>di</strong> Dante e delle gran<strong>di</strong> opere letterarie che tanto lustro hanno<br />
dato al nostro paese.<br />
Chi parla male pensa male - commentava<br />
il regista Nanni Moretti.<br />
Sta <strong>di</strong> fatto che l’italiano a scuola<br />
appare minacciato, da molteplici nemici.<br />
Tant’è che le due maggiori accademie<br />
italiane, la Crusca e i Lincei,<br />
hanno deciso <strong>di</strong> lanciare un appello in<br />
<strong>di</strong>fesa della Lingua italiana, ma anche<br />
Un’antica e<strong>di</strong>zione della Divina Comme<strong>di</strong>a.<br />
Immagine tratta da Internet.<br />
sulla scuola e sullo sviluppo, partendo<br />
da un principio solo apparentemente<br />
assodato: «una padronanza me<strong>di</strong>o-alta<br />
dell’italiano è un bene per il Paese e il<br />
suo sviluppo culturale ed economico».<br />
L’appello degli accademici, scritto da<br />
Francesco Bruni, sostiene che «una conoscenza<br />
della lingua materna sicura e<br />
ricca, che non si limiti ai bisogni<br />
comu nicativi primari, elementari (...) è<br />
una pre-con<strong>di</strong>zione per un Paese civile».<br />
Crusca e Lincei propongono quin<strong>di</strong><br />
«un deciso rafforzamento dell’italiano<br />
nell’in segnamento scolastico” gli accademici<br />
non mancano <strong>di</strong> evidenziare<br />
che le ore de<strong>di</strong>cate alla lingua siano te-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
nute ben <strong>di</strong>stinte da quelle riguardanti<br />
la lettura dei testi. Il che riduce l’antica<br />
prevalenza crociana della letteratura<br />
come <strong>di</strong>sciplina regina, per ri partire<br />
più terre à terre dalla lingua d’uso. Le<br />
impietose statistiche ci informano del<br />
fatto che gli studenti Erasmus venuti in<br />
Italia dopo aver imparato l’italiano all’estero<br />
siano più preparati<br />
dei nostri alunni. Mostrano<br />
<strong>di</strong> conoscere meglio le strutture<br />
morfologiche e sintattiche<br />
e persino il lessico.<br />
Cesare Segre, professore universitario<br />
<strong>di</strong> filologia <strong>di</strong> lungo<br />
corso afferma: «Sanno poche<br />
parole, non sono capaci<br />
<strong>di</strong> costruire frasi complesse e<br />
fanno errori <strong>di</strong> ortografia<br />
gravissimi, insomma non<br />
sanno usare la lingua: riassumere,<br />
raccontare, riferire.<br />
Questo significa che non<br />
hanno il dominio della realtà,<br />
perché la lingua è il modo<br />
che abbiamo per metterci in<br />
contatto con il mondo: se<br />
non sei capace <strong>di</strong> esprimerti<br />
non sei capace <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care.<br />
Per <strong>di</strong> più la civiltà dell’immagine<br />
in genere usa la lingua<br />
per formulare slogan e<br />
non ragionamen ti». C’è poi la<br />
questione della presunta concorrenza<br />
dell’inglese: «Se<br />
non possie<strong>di</strong> la struttura della<br />
tua lingua non sei in grado<br />
<strong>di</strong> imparare le altre, per que -<br />
sto le campagne a favore dell’inglese<br />
non hanno senso se<br />
non si legano a un miglioramento<br />
dell’italiano».<br />
Il presidente d’onore della<br />
Crusca, Francesco Sabatini,<br />
sostiene che non c’è nessun collegamento<br />
tra la formazione universitaria e<br />
l’immissione degli insegnanti nella<br />
scuola: si richiederebbe una competenza<br />
linguistica e tecnico-<strong>di</strong>dattica specifica.<br />
Un tempo poteva insegnare italiano<br />
nelle superiori anche un laureato in<br />
giurisprudenza che aveva fallito la carriera<br />
<strong>di</strong> avvocato oppure un laureato in<br />
pedagogia. Ma ancora oggi se io chiedo<br />
a cento professori <strong>di</strong> italiano quanti<br />
hanno stu<strong>di</strong>ato linguistica o sto ria della<br />
lingua, rispondono positiva mente<br />
soltanto in <strong>di</strong>eci. Il predominio della<br />
letteratura è un tardo influsso crociano».<br />
q<br />
VINCANTA<br />
ENOBOTTEGA<br />
WINE TESTING<br />
Loc. Settecamini<br />
Campello sul Clitunno<br />
(Pg)<br />
L’enobottega “Vincanta” nasce dal<br />
restauro <strong>di</strong> un antico fabbricato in<br />
mattoni e pietra, peculiarità che da<br />
subito ne esaltano la bellezza e al<br />
tempo stesso ne testimoniano l’origine.<br />
Vincanta non è solo enoteca ma anche<br />
un grazioso negozio dove poter<br />
acquistare, oltre al vino, interessanti<br />
oggetti d’arredo e mobili in stile provenzale<br />
(Vincanta è riven<strong>di</strong>tore Côté<br />
table ®); dove poter comprare le deliziose<br />
specialità enogastronomiche<br />
che caratterizzano lo stesso menu<br />
degustazioni dell’enobottega.<br />
Vincanta cerca perciò <strong>di</strong> promuovere<br />
un nuovo formato <strong>di</strong> locale; crea un<br />
connubio tra piacere sensoriale e piacere<br />
interiore conquistando il cliente<br />
con un ottimo calice <strong>di</strong> vino, con gustosi<br />
piatti e piacevoli profumi, in un<br />
ambiente informale e nel contempo<br />
raffinato, dove trascorre momenti <strong>di</strong><br />
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eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
LA STORIA DI PHINEAS TAYLOR BARNUM<br />
<strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />
“Tutta l’umanità è formata da potenziali clienti”. Parola <strong>di</strong> Phineas Taylor il<br />
lustrascarpe che inventò lo show business.<br />
Tutto iniziò nel Connecticut, dove<br />
terzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci figli <strong>di</strong> un bottegaio<br />
chiamato Philo Barnum Phienas<br />
faceva il lustra scarpe. Volitivo brillante<br />
geniale egli <strong>di</strong>venne il padre <strong>di</strong> tutto<br />
quello che oggi ve<strong>di</strong>amo e subiamo<br />
nell’Era della pubblicità, della televisione,<br />
della politica spettacolo, degli<br />
effetti speciali, dei “mostri” reali o inventati.<br />
Egli riscoprì e commercializzò<br />
i tendoni a righe usati per i circhi<br />
quelli con i leoni in gabbia, nani ballerine,<br />
acrobati, elefanti, contorsionisti<br />
e domatori in perizoma leopardato.<br />
Lo lanciò quando aveva già sessantun<br />
anni e una vita trascorsa a produrre<br />
spettacoli incre<strong>di</strong>bili, attrazioni mostruose,<br />
incantesimi per un pubblico<br />
assetato <strong>di</strong> meraviglie, che lo aveva reso<br />
il primo “milionario dello show business”<br />
e l’americano più famoso nel<br />
mondo, alla fine dell’Ottocento, come<br />
scrissero le necrologie sui giornali <strong>di</strong><br />
New York e <strong>di</strong> Washington, contagiate<br />
anche post mortem dalla sua abilità<br />
per le iperboli.<br />
Ma ciò che lo rese ricchissimo fu la sua<br />
teoria secondo la quale non è ciò che<br />
ven<strong>di</strong>, ma “come” lo ven<strong>di</strong>. Il suo primo<br />
colpo, fatto poco dopo essere sbarcato<br />
a New York, da allora la capitale<br />
mon<strong>di</strong>ale del marketing e della industria<br />
pubblicitaria, venne quando aveva<br />
venticinque anni, nel 1835. Ingaggiò<br />
una vecchietta afro-americana, Joice<br />
Het, che per qualche tempo aveva girato<br />
nei paesi della provincia americana<br />
raccontando le memorie e l’esperienza<br />
<strong>di</strong> schiava nelle case <strong>di</strong> ricchi piantatori<br />
del Sud, dai quali era fuggita. Barnum<br />
ebbe un’idea migliore.<br />
Con una campagna martellante <strong>di</strong> let-<br />
tere ai giornali,<br />
allora<br />
molto più<br />
<strong>di</strong> oggi avi<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> storie<br />
sensazionali<br />
e <strong>di</strong> feuilleton<br />
a effetto,<br />
sparse la notizia che Joice aveva<br />
centosessant’anni ed era stata la nutrice<br />
del piccolo George Washington nella<br />
sua casa natale in Virginia. Washington<br />
era, in quel 1835, morto da appena<br />
trentasei anni. Parenti e persone che lo<br />
avevano conosciuto erano ancora vivi,<br />
eppure un fiotto, poi un fiume <strong>di</strong> curiosi,<br />
accorsero, pagando venticinque<br />
centesimi a testa, per ascoltare la vecchia,<br />
inferma donna raccontare l’infanzia<br />
del “padre dell’America”.<br />
q<br />
Lettere dal Presidente <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Il prossimo 10 Aprile, ore 17.00 presso la Sala<br />
delle Conferenze <strong>di</strong> Palazzo Mauri verrà<br />
presentato il libro “Lettere dal Presidente”, e<strong>di</strong>to<br />
da Era Nuova del quale sono l’autrice. In<br />
questo lavoro ho raccolto e tradotto buona<br />
parte delle e-mail che io, come migliaia <strong>di</strong> altri<br />
supporters iscritti ai Change.Gov, a MyBo, Organizing<br />
for America, abbiamo iniziato a ricevere<br />
dallo staff del Presidente Obama, (talune<br />
sono firmate <strong>di</strong>rettamente dal Presidente o<br />
dalla First Lady, Michelle), già dai giorni imme<strong>di</strong>atamente<br />
successivi alla vittoria elettorale.<br />
Attraverso queste lettere elettroniche ho cercato<br />
<strong>di</strong> analizzare le strategie della comunicazione<br />
dell’Internet President, come lo chiamano<br />
i suoi collaboratori, rimarcando quanto<br />
questo nuovo modo <strong>di</strong> “parlare” ai potenziali elettori, alla gente, quanto questa chiamata all’azione collettiva, alla mobilitazione<br />
sui temi cal<strong>di</strong> del programma amministrativo del Presidente Obama, abbiano segnato un cambiamento<br />
epocale che porterà a riscrivere i manuali ed i trattati <strong>di</strong> sociologia della politica e della comunicazione.<br />
La prefazione è dell’On. Rocco Girlanda, presidente della Fondazione Italia Usa che ha dato anche il patrocinio all’opera,<br />
la postfazione è <strong>di</strong> Frank Turner, un membro dello staff elettorale che ha operato sull’area <strong>di</strong> Miami (egli invierà<br />
un video messaggio), poi c’è un commento <strong>di</strong> Andrea Liberati, fra l’altro è stato proprio Andrea a in<strong>di</strong>carmi il Suo<br />
contatto. Il libro, in data da determinare, sarà presentato anche a Roma alla Camera dei Deputati proprio grazie alla<br />
collaborazione e alla <strong>di</strong>sponibilità dell’Onorevole Girlanda. L’evento sarà introdotto dal Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> Daniele Benedetti.<br />
La presentazione sarà a cura <strong>di</strong> Alfonso Marchese, giornalista de Il Messaggero.<br />
37
38<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
<strong>di</strong> Massimo Gramignani<br />
Le prime colonie<br />
sorte<br />
al <strong>di</strong> fuori<br />
della Grecia propriamente<br />
detta<br />
vennero fondate<br />
nell’Italia meri<strong>di</strong>onale<br />
che, essendoterritorial-<br />
Massimo Gramignani<br />
mente più vasta,<br />
fu da loro chiamata<br />
“Magna Grecia”. Altre colonie nacquero<br />
lungo le coste dell’Africa settentrionale,<br />
della Spagna e della Francia<br />
meri<strong>di</strong>onale, ma anche nella parte<br />
orientale e settentrionale della Turchia<br />
e lungo le sponde settentrionali del<br />
Mar Nero. Sebbene l’amore per lo<br />
sport fosse caratteristica <strong>di</strong> molti popoli<br />
del mondo antico, furono i greci a<br />
universalizzare le competizioni sportive<br />
istituendo delle manifestazioni<br />
aperte alla partecipazione <strong>di</strong> tutti coloro<br />
che fossero <strong>di</strong> stirpe greca. Se è vero<br />
che l’attività fisica serviva anche per allenare<br />
e sviluppare la mente e il corpo<br />
dei citta<strong>di</strong>ni per meglio prepararli alle<br />
guerre peraltro continue che caratterizzavano<br />
quel periodo storico, la più<br />
conosciuta <strong>di</strong> queste competizioni, le<br />
antiche Olimpia<strong>di</strong>, furono istituite sotto<br />
il segno della pace. Infatti un’iscrizione<br />
su <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> bronzo purtroppo<br />
andato perduto, ma il cui contenuto<br />
ci è stato tramandato dagli storici antichi,<br />
ban<strong>di</strong>va una tregua nei combattimenti<br />
durante lo svolgimento dei giochi<br />
olimpici. Inizialmente l’accordo si<br />
limitava a due sole città. Successivamente<br />
aderirono all’accordo sempre<br />
più città fino ad includere tutta la Grecia<br />
ed in seguito tutti gli stati che partecipavano<br />
alle competizioni. Era questa<br />
la tregua olimpica. Bisogna però<br />
precisare che la tregua non era estesa<br />
fino a sospendere tutti i conflitti in corso,<br />
ma più realisticamente era limitata<br />
ai luoghi dove si svolgevano le gare e<br />
garantiva l’incolumità a tutti coloro<br />
che vi partecipavano. La prima Olimpiade<br />
venne inaugurata nel 776 a.C.,<br />
quando Roma non era ancora stata<br />
fondata e consisteva in un’unica gara<br />
<strong>di</strong> corsa veloce tenuta in un solo giorno.<br />
In seguito vennero aggiunte altre<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
LO SPORT NEL MONDO<br />
DELLA GRECIA CLASSICA<br />
L’antica Grecia era all’epoca sud<strong>di</strong>visa in una miriade <strong>di</strong> città-stato<br />
in<strong>di</strong>pendenti in perenne conflitto tra <strong>di</strong> loro. Con il passare del<br />
tempo e con l’aumentare della popolazione, gruppi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni emigravano<br />
perio<strong>di</strong>camente per andare a fondare nuovi inse<strong>di</strong>amenti<br />
dove sorgevano altre città politicamente in<strong>di</strong>pendenti anche nei<br />
confronti della madre patria <strong>di</strong> origine.<br />
competizioni fino ad avere un programma<br />
in più giorni che comprendeva<br />
gare <strong>di</strong> velocità, fondo e mezzo-fondo,<br />
lotta, pugilato, pancrazio (una specie<br />
<strong>di</strong> lotta senza regole), il pentathlon<br />
composto da cinque gare: corsa, lotta,<br />
lancio del <strong>di</strong>sco, lancio del giavellotto e<br />
salto in lungo. Era in programma anche<br />
la corsa con l’armatura in cui i partecipanti<br />
dovevano gareggiare indossando<br />
elmo, scudo, lancia e schinieri.<br />
Circa un secolo dopo vennero ammesse<br />
alle Olimpia<strong>di</strong> anche le gare <strong>di</strong> corsa<br />
coi cavalli e con i carri che però erano<br />
appannaggio dei citta<strong>di</strong>ni più ricchi.<br />
Nel sesto secolo a.C. si organizzarono<br />
altri giochi panellenici tra cui i<br />
più importanti furono i giochi Pitici, i<br />
giochi Istmici e quelli Nemei. Queste<br />
manifestazioni non erano solo atletiche<br />
ma anche culturali e prevedevano<br />
perciò anche gare <strong>di</strong> canto, <strong>di</strong> danza e<br />
<strong>di</strong> recitazione poetica. La loro cadenza<br />
era stabilita in modo da non accavallarsi<br />
con gli altri giochi in modo che<br />
quasi ogni anno c’erano degli eventi<br />
sportivi in qualche parte del mondo ellenizzato.<br />
Ma questi giochi avevano<br />
anche una valenza sociale; infatti, in<br />
un’epoca priva dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione<br />
<strong>di</strong> massa caratteristici dei nostri<br />
giorni, la concentrazione <strong>di</strong> folle <strong>di</strong><br />
persone costituiva anche un grande<br />
mercato come non si trovava altrimenti.<br />
Ciò richiamava artigiani e mercanti<br />
venuti per vendere i loro prodotti, ma<br />
anche acrobati, saltimbanchi, guaritori<br />
e filosofi che approfittavano <strong>di</strong> queste<br />
vaste platee per esibire la propria<br />
arte o <strong>di</strong>ffondere il proprio sapere. Ma<br />
non solo. Vi si recavano anche le delegazioni<br />
politiche in rappresentanza<br />
delle varie città partecipanti che coglievano<br />
l’opportunità per risolvere le<br />
loro contese o per riallacciare antiche<br />
alleanze. Ma con il passare dei secoli lo<br />
spirito originario dei giochi volto alla<br />
ricerca della perfezione fisica e morale<br />
attraverso l’agonismo sportivo cominciò<br />
a declinare. Gli atleti non si accontentavano<br />
più dell’alloro ma volevano<br />
l’oro. Lo sport non era più visto come<br />
fine a se stesso ma <strong>di</strong>venne un mezzo<br />
per arricchirsi. I documenti storici riportano<br />
casi <strong>di</strong> atleti che non esitarono<br />
a gareggiare per una città <strong>di</strong>versa da<br />
quella <strong>di</strong> origine solo perché la città<br />
adottiva pagava meglio. E poi vennero<br />
i Romani. Nel secondo secolo a.C. Roma<br />
estese il suo dominio sulla Grecia; i<br />
giochi continuarono ma il loro declino<br />
si accentuò. La per<strong>di</strong>ta dei valori sportivi<br />
unitamente allo scarso interesse<br />
dei nuovi venuti verso i giochi, mercificò<br />
ulteriormente l’attività sportiva. I<br />
Romani infatti preferivano i combattimenti<br />
al circo più che le corse negli sta<strong>di</strong><br />
tanto che la decisione <strong>di</strong> Silla <strong>di</strong> portare<br />
l’Olimpiade dell’80 a.C. a Roma<br />
non ebbe un seguito; nel 76 a.C. i giochi<br />
tornarono a Olimpia. Tutto questo<br />
portò allo sviluppo del professionismo<br />
atletico volto alla ricerca del risultato<br />
agonistico come fonte <strong>di</strong> denaro più<br />
che <strong>di</strong> gloria. Denaro a fiumi non solo<br />
per gli atleti ma anche per tutto il mondo<br />
che girava loro intorno: allenatori,<br />
organizzatori dei giochi, finanziatori,<br />
associazioni costituite in <strong>di</strong>fesa degli<br />
interessi degli atleti nelle varie specialità,<br />
eccetera. Le conseguenze principali<br />
furono l’esasperazione dei ritmi <strong>di</strong> allenamento<br />
e l’elaborazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete alimentari<br />
speciali allo scopo <strong>di</strong> consentire<br />
all’atleta <strong>di</strong> affrontare sempre più<br />
gare e <strong>di</strong> allungarne la vita agonistica.<br />
Altre conseguenze non meno <strong>di</strong>ffuse<br />
furono lo sviluppo della corruzione e la<br />
manipolazione dei risultati finali. Con<br />
la vittoria <strong>di</strong> Costantino il Grande su<br />
Massenzio nella battaglia <strong>di</strong> ponte Milvio<br />
del 312 d.C. il Cristianesimo non fu<br />
più una religione illegale: l’e<strong>di</strong>tto emanato<br />
da Costantino nel 313 d.C. ne riconosceva<br />
la liceità. Da quel momento<br />
la fine dei giochi olimpici fu solo una<br />
questione <strong>di</strong> tempo.<br />
Alcuni decenni dopo, sotto il regno <strong>di</strong><br />
Teodosio, scoppiarono dei gravi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />
a seguito <strong>di</strong> alcune gare atletiche<br />
che vennero repressi nel sangue per or<strong>di</strong>ne<br />
dell’imperatore. L’allora vescovo<br />
<strong>di</strong> Milano, Ambrogio, condannò l’imperatore<br />
con la scomunica. Quest’ultimo<br />
alla fine chiese <strong>di</strong> essere perdonato<br />
e <strong>di</strong> essere riammesso nell’ambito dei<br />
fedeli ammettendo in<strong>di</strong>rettamente la<br />
sottomissione dell’Impero all’autorità<br />
della Chiesa. Ambrogio accettò il pentimento<br />
ma impose all’imperatore <strong>di</strong><br />
chiudere i templi e <strong>di</strong> abolire tutti i culti<br />
ed i riti pagani. L’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Costantinopoli<br />
del 392 d.C. <strong>di</strong>ede forza <strong>di</strong> legge<br />
alle richieste <strong>di</strong> Ambrogio. Con esso<br />
vennero vietati anche i giochi atletici<br />
con tutti i loro riti e tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> origine<br />
pagana. L’anno seguente si sarebbero<br />
dovuti <strong>di</strong>sputare i giochi della 293°<br />
Olimpiade ma non lo furono. Il 393<br />
d.C. segnò così la fine delle antiche<br />
Olimpia<strong>di</strong> ma lo spirito olimpico era<br />
già morto da un pezzo. q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
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39
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tra cui fondamentali, sul versante<br />
italiano, sono gli incontri<br />
con i futuristi italiani, in<br />
primis Enrico Prampolini e<br />
Fortunato Depero, che influenzano<br />
in maniera netta il<br />
suo fare artistico. Successivamente<br />
entra in contatto con il<br />
mondo dell’avanguar<strong>di</strong>a ceca,<br />
attraverso Artus Cernik, <strong>di</strong>rettore<br />
della rivista Pásmo <strong>di</strong><br />
Brno, e Karel Teige, che conosce<br />
a Praga nel 1929.<br />
La vita, l’opera e i gusti <strong>di</strong> Carmelich<br />
possono essere tracciati<br />
attraverso le sue fresche<br />
lettere, in<strong>di</strong>rizzate all’amico e<br />
sodale Emilio Mario Dolfi e<br />
spesso ornate da spiritosi <strong>di</strong>segni,<br />
che costituiscono il<br />
Leitmotiv della mostra. Ac-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
GIORGIO CARMELICH FUTURISTICHERIE<br />
Viaggi d’arte fra Trieste, Roma e Praga<br />
Servizio <strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />
L’avventura artistica <strong>di</strong> Carmelich parte dall’iniziale infatuazione<br />
per il futurismo, per poi attraversare le suggestioni provenienti<br />
dall’avanguar<strong>di</strong>a non solo italiana ma anche europea.<br />
canto a queste, più <strong>di</strong> 130 sono le opere<br />
presentate nella presente esposizione<br />
triestina, tra <strong>di</strong>pinti, collages, <strong>di</strong>segni,<br />
incisioni, perio<strong>di</strong>ci e monografie,<br />
tra cui le “e<strong>di</strong>zioni” manoscritte o dattiloscritte<br />
de “La bottega <strong>di</strong> Epeo”, le<br />
creazioni più sorprendenti della coppia<br />
Carmelich-Dolfi.<br />
Per quanto riguarda la produzione figurativa<br />
<strong>di</strong> Carmelich si va dai <strong>di</strong>segni<br />
a matite colorate o a china del 1923, ai<br />
collages del 1924, passando attraverso<br />
Carlo Carmelich - Casa Collage 1924.<br />
la parentesi costruttivista, culminata<br />
nella realizzazione, assieme a Avgust<br />
Cernigoj, Edvard Stepancic e Giuseppe<br />
Vlah, della Sala costruttivista, allestita<br />
nel 1927 all’interno della I Esposizione<br />
del sindacato delle belle arti <strong>di</strong> Trieste,<br />
sino all’ultima fase, quella magica e<br />
chagalliana dell’ultimo periodo praghese.<br />
Per contestualizzare l’opera <strong>di</strong> Carmelich<br />
all’interno <strong>di</strong> un più vasto panorama<br />
artistico, saranno esposte inoltre<br />
11 opere <strong>di</strong> Fortunato Depero e 5 <strong>di</strong><br />
Enrico Prampolini, suoi maestri spirituali<br />
soprattutto per quanto riguarda<br />
la scenografia e l’arte del manifesto, e<br />
punti <strong>di</strong> riferimento principali nell’elaborazione<br />
<strong>di</strong> un suo linguaggio futurista,<br />
mentre una sezione speciale sarà<br />
de<strong>di</strong>cata ad altri futuristi giuliani, Sofronio<br />
Pocarini, Bruno Cossar e Luigi<br />
Spazzapan (che lo fu per un periodo<br />
brevissimo ma intenso) e ai seguaci del<br />
costruttivismo, Avgust Cernigoj ed Edvard<br />
Stepancic. q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
ZUCCHERO<br />
Zucchero, boutique cult dell’eleganza e icona dello stile contemporaneo nel suo trentennio <strong>di</strong> attività si<br />
è sempre evoluto <strong>di</strong>venendo tendenza, vestendo i suoi clienti con note <strong>di</strong> inconfon<strong>di</strong>bile classse.<br />
Zucchero Uomo nella storica sede <strong>di</strong> Corso Mazzini a <strong>Spoleto</strong>, arredato dall’architetto Giancarlo Leoncilli<br />
è un luogo ricco <strong>di</strong> suggestioni e spunti architettonici che hanno precorso i tempi, Zucchero Donna in via<br />
Filitteria per una eleganza trendy e Napapijri Store marchio leader nella fashion adventure.<br />
Corso Mazzini, 13-15 - SPOLETO<br />
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41
42<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
<strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />
Tre gran<strong>di</strong> mostre per descrivere e<br />
interpretare quarant’anni <strong>di</strong> storia<br />
italiana. Avendo nell’arte il<br />
punto focale, inserendo però le espressioni<br />
artistiche nel contesto culturale,<br />
sociale economico <strong>di</strong> decenni rivelatisi<br />
cruciali per l’Italia: quelli dal 1947 al<br />
1989, dall’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra alla<br />
caduta del muro <strong>di</strong> Berlino. Sono stati<br />
gli anni della ricostruzione dopo una<br />
guerra tra le più devastanti, ma anche<br />
del celebrato “miracolo italiano”, gli<br />
anni della contestazione e del terrorismo,<br />
gli anni complessi della Guerra<br />
fredda. Anni comunque fondamentali<br />
anche per capire ciò che è l’Italia <strong>di</strong> oggi,<br />
nell’economia, nella politica e, a suo<br />
modo, anche nell’arte.<br />
Per la prima volta in modo organico<br />
una grande mostra cerca <strong>di</strong> fare il punto<br />
su quel periodo magmatico, contrad<strong>di</strong>ttorio<br />
e vivo come pochi, tentando<br />
fra l’altro <strong>di</strong> verificare come nel corso<br />
<strong>di</strong> quei quarant’anni, l’arte abbia influenzato<br />
la società.<br />
Emblematico il titolo della rassegna:<br />
“Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia<br />
1947 - 1989”, dove il “grande gioco”<br />
evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce<br />
relazioni, ma soprattutto intende<br />
sottolineare come il <strong>di</strong>venire della<br />
storia e dell’arte non possano essere af-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
IL GRANDE GIOCO<br />
Forme d’arte in Italia 1947-1989 - Lissone, Museo d’arte contemporanea 1947-1958<br />
Milano, Rotonda <strong>di</strong> via Besana 1959-1972 - Bergamo, GAMeC 1973-1989 - fino al 9 maggio 2010<br />
Il Madrigale<br />
frontate per comparti, ma debba essere<br />
letto nelle interazioni e nelle rispettive<br />
e reciproche influenze.<br />
Per realizzare una così importante rassegna<br />
tre realtà hanno unito gli sforzi:<br />
Il Comune <strong>di</strong> Lissone con il suo Museo<br />
d’arte contemporanea, il Comune <strong>di</strong><br />
Bergamo con la GAMeC - Galleria d’Ar-<br />
RISTORANTE<br />
Via Flaminia Km. 112 s.s.3 - Strettura <strong>Spoleto</strong> (Pg)<br />
Tel. 0743.54144 - Chiuso il Martedì - Gra<strong>di</strong>ta prenotazione<br />
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te Moderna e Contemporanea e il Comune<br />
<strong>di</strong> Milano - Cultura, con i suoi<br />
spazi della Rotonda <strong>di</strong> via Besana,<br />
strettamente affiancate dall’Assessorato<br />
alla Cultura della Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />
A ideare il progetto e curare la mostra<br />
Luigi Cava<strong>di</strong>ni, Bruno Corà e Giacinto<br />
Di Pietrantonio. q<br />
Il Madrigale immerso nell’incantevole paesaggio nel<br />
cuore dell’Umbria tra Terni e <strong>Spoleto</strong>, con le sue stupende<br />
chiese è senza dubbio sito ideale per cerimonie. La<br />
sala che ospita fino a 200 persone con vista panoramica<br />
sulla valle fa sì che la natura e la cultura si incontrino<br />
anche sulla tavola, dove trionfano i nostri piatti, con tartufi<br />
freschi, funghi porcini, legumi, cacciagione nel periodo<br />
invernale. Gli arrosti allo spiedo, le insalate <strong>di</strong> montagna<br />
caratterizzano la nostra cucina tipica regionale.<br />
Il Madrigale è anche giar<strong>di</strong>no d’estate.<br />
La nostra Cantina è fornita <strong>di</strong> tutti i Vini provenienti<br />
dalla regione Umbria e dei 10 Vini top in Italia
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
ASTRONOME: LA PRIMA FU IPAZIA<br />
E LE COSTÒ LA VITA<br />
Servizio <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
Donne e astronomia: un binomio che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella<br />
notte dei tempi. Antesignana in questa scienza fu Ipazia, ma<br />
tanta “modernità” le costò la vita.<br />
All’inizio astrologia, astronomia<br />
e religione si confondevano.<br />
Sole, Luna e pianeti erano <strong>di</strong>vinità,<br />
e le figure degli astronomi e<br />
dei sacerdoti spesso coincidevano.<br />
Con poche eccezioni, l’esercizio <strong>di</strong><br />
questi stu<strong>di</strong> e culti era soprattutto<br />
un impegno maschile. E così è stato<br />
anche dopo, in epoca propriamente<br />
scientifica, fino quasi ai nostri giorni.<br />
Giustamente, quin<strong>di</strong>, l’Anno Internazionale<br />
dell’Astronomia proclamato<br />
dall’Onu per il 2009 ha posto<br />
tra i suoi obiettivi principali la valorizzazione<br />
del ruolo delle donne nella<br />
scienza del cielo.<br />
Nonostante tutto, in astronomia le<br />
donne fanno la loro comparsa, sia<br />
pure marginale e minoritaria, abbastanza<br />
presto. Per limitarci all’ambito<br />
euro-asiatico, abbiamo testimonianza<br />
dell’astronoma-sacerdotessa<br />
En-Edu-Anna a Babilonia nel 2400<br />
avanti Cristo sotto l’imperatore Sargon,<br />
<strong>di</strong> Aganike, figlia del faraone<br />
Sesostri, in Egitto intorno al 1900<br />
a.C. e <strong>di</strong> Aglaonike, attiva in Grecia<br />
nel 500 a.C. al tempo della Scuola filosofica<br />
ionica. A lei è attribuita<br />
la spiegazione del<br />
meccanismo delle eclissi <strong>di</strong><br />
Luna.<br />
La prima figura un po’ nota<br />
è però Ipazia, vissuta ad<br />
Alessandria d’Egitto nel<br />
quarto secolo dopo Cristo.<br />
Bella e gentile, fu soprattutto<br />
matematica, grande conoscitrice<br />
del cielo e anche<br />
appassionata <strong>di</strong>vulgatrice<br />
del suo sapere. Per questo,<br />
oltre che per la sua fede pagana,<br />
fu mandata a morte<br />
dai cristiani. Nell’affresco<br />
della “Scuola <strong>di</strong> Atene”<br />
(1509-1511, Palazzi Vaticani)<br />
Raffaello Sanzio ce ne<br />
tramanda l’immagine: è l’unico<br />
personaggio che guar<strong>di</strong><br />
verso lo spettatore, quasi<br />
un atto <strong>di</strong> sfida. Con una<br />
scelta singolare, il Planetario<br />
<strong>di</strong> Torino “Infini. To” ha<br />
scelto lei – non Aristarco,<br />
Ipparco o Tolomeo – come<br />
rappresentante dell’astro-<br />
nomia antica: è Ipazia ad accogliere<br />
i visitatori e a raccontare la cosmologia<br />
delle sfere <strong>di</strong> cristallo in armoniosa<br />
rotazione intorno alla Terra<br />
immobile. Non conosciamo le date<br />
precise della nascita e della morte <strong>di</strong><br />
Ipazia. La sua vita si colloca tra il<br />
360 e il 402 dopo Cristo ma fu probabilmente<br />
ancora più breve <strong>di</strong> questo<br />
arco <strong>di</strong> tempo. Di lei ci restano poche<br />
notizie riportate per via in<strong>di</strong>retta, tra<br />
le quali compaiono alcune frasi da<br />
lei in<strong>di</strong>rizzate ai fratelli e al suo allievo<br />
Sinesio. A istruirla nella matematica<br />
fu inizialmente il padre ma poi<br />
Ipazia seguì anche altri maestri. Si<br />
devono a Ipazia e a suo padre le e<strong>di</strong>zioni<br />
delle opere <strong>di</strong> Euclide, Archimede<br />
e Diofanto che presero la via<br />
dell’Oriente durante i secoli, e tornarono<br />
in Occidente in traduzione araba,<br />
dopo un millennio <strong>di</strong> rimozione.<br />
A Ipazia è anche attribuita l’invenzione<br />
dell’idroscopio, uno strumento<br />
che serviva per misurare il <strong>di</strong>verso<br />
peso specifico dei liqui<strong>di</strong>. In filosofia<br />
fu una seguace del pensiero <strong>di</strong> Platone,<br />
ma piuttosto eclettica. L’insegnamento<br />
e la <strong>di</strong>ffusione delle conoscenze<br />
matematiche, astronomiche<br />
e filosofiche fu uno dei suoi principali<br />
impegni: a buon <strong>di</strong>ritto possiamo<br />
quin<strong>di</strong> considerarla come una<br />
pioniera della moderna <strong>di</strong>vulgazione<br />
scientifica.<br />
Il vescovo Cirillo fu il mandante dei<br />
suoi assassini. L’uccisione <strong>di</strong> Ipazia<br />
fu, secondo alcune fonti, incre<strong>di</strong>bilmente<br />
cruenta e selvaggia: “una massa<br />
enorme <strong>di</strong> uomini brutali, veramente<br />
malvagi [...] uccise la filosofa<br />
[...] e mentre ancora respirava appena,<br />
le cavarono gli occhi».<br />
A Ipazia hanno de<strong>di</strong>cato un romanzo<br />
arrivato in questi giorni in libreria<br />
Adriano Petta e Antonio Colavito:<br />
“Ipazia. Vita e sogni <strong>di</strong> una scienziata<br />
del IV secolo” (La Lepre E<strong>di</strong>zioni),<br />
con prefazione <strong>di</strong> Margherita Hack.<br />
q<br />
43
44<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
<strong>di</strong> Simone Raus<br />
All’interno del Museo Nazionale<br />
della Scienza e della Tecnologia<br />
nasce l’Area Nanotecnologie, un<br />
vero laboratorio <strong>di</strong> ricerca in cui i visitatori<br />
possono osservare in prima persona<br />
i ricercatori mentre lavorano,<br />
porre loro domande e avvicinarsi a un<br />
tema così d’avanguar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> fascino<br />
come le nanotecnologie.<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
MILANO: AL MUSEO DELLA SCIENZA<br />
NASCE L’AREA NANOTECNOLOGIE<br />
Un laboratorio <strong>di</strong> ricerca dentro il Museo. Un nuovo spazio dove i visitatori possono osservare uno<br />
scienziato al lavoro e <strong>di</strong>alogare con lui.<br />
L’Area è realizzata nell’ambito del progetto<br />
europeo NanoToTouch, finanziato<br />
dal Settimo <strong>Pro</strong>gramma Quadro –<br />
Scienza nella Società – dell’Unione europea,<br />
in collaborazione con l’Università<br />
<strong>di</strong> Milano, Centro Inter<strong>di</strong>sciplinare<br />
Materiali e Interfacce Nanostrutturati.<br />
Museo Nazionale della Scienza e della<br />
Tecnologia “Leonardo da Vinci” Via<br />
San Vittore 21, Milano. q<br />
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Uff. Tecnico: Cell. 349/8642263 - Faz 0742/23055<br />
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eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
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Orario:<br />
martedì e venerdì 15,30-18,30<br />
sabato 9,30-11,30<br />
Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
Calendario manifestazioni del Club per l’anno 2010<br />
29 maggio - 2 giugno<br />
GITA SOCIALE: Cinque Terre e Montecarlo<br />
20 giugno<br />
Raduno Maggiolino e derivati<br />
29 Agosto<br />
III° Rievocazione Storica "Circuito Motociclistico <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>"<br />
01 - 02 - 03 Ottobre 2010<br />
II° Rievocazione "Giro dell'Umbria Auto d'Epoca"<br />
in collaborazione con<br />
C.A.M.P. - A.F.A.S. - Borzacchini Historic <strong>di</strong> Terni - Club Altotevere<br />
Città <strong>di</strong> Castello<br />
La Direzione del Club si riserva la possibilità, per esigenze organizzative, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il presente calendario<br />
45
46<br />
<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />
Le mostre costituiscono<br />
il momento<br />
conclusivo <strong>di</strong> un<br />
più vasto movimento<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e<br />
ricerche che ha<br />
coinvolto negli<br />
anni passati anche<br />
se<strong>di</strong> museali<br />
<strong>di</strong> Chicago, Detroit, Londra, Washington,<br />
Parigi e Torino. I musei<br />
<strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte, Castel Sant’Elmo,<br />
Duca <strong>di</strong> Martina, Pignatelli,<br />
Certosa e Museo <strong>di</strong> San Martino,<br />
Palazzo Reale attraverso collezio-<br />
ni pubbliche e private <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti,<br />
sculture, gioielli danno un’idea del<br />
livello <strong>di</strong> elaborazione e della <strong>di</strong>ffusione<br />
<strong>di</strong> questo linguaggio artistico<br />
e culturale. Le architetture<br />
degli e<strong>di</strong>fici riproducono, ora come<br />
allora, lo scenario su cui si<br />
svolgeva in un intreccio inestricabile<br />
la vita seicentesca tra natura e<br />
artificio, realtà e fantasia, storia e<br />
mito e che evidenziano l’originalità<br />
e la singolarità della stagione<br />
barocca a Napoli.<br />
Il termine Barocco, fu applicato<br />
alle arti del ‘600, specie all’architettura,<br />
con il significato <strong>di</strong> “irregolare”<br />
e “bizzarro” per esprimere<br />
un giu<strong>di</strong>zio negativo su uno stile<br />
frutto <strong>di</strong> un periodo storico de-<br />
ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />
DAL BAROCCO A BAROCK:<br />
Viaggio in Campania dal Seicento ad oggi<br />
<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />
“Ritorno al Barocco da Caravaggio a Vanvitelli” è un progetto<br />
espositivo che comprende <strong>di</strong>versi percorsi in se<strong>di</strong> museali a Napoli<br />
e l’intera regione Campania con itinerari che coinvolgono<br />
anche chiese e palazzi, certose e collegiate dell’intero territorio.<br />
Maria Gerarda<br />
Prezioso<br />
presso politicamente, socialmente<br />
ed economicamente. Stile che nasce<br />
come reazione al deca<strong>di</strong>mento,<br />
aggiungendo materia con l’ampollosità,<br />
la generosità delle forme e<br />
degli ori alla mancanza dei contenuti<br />
e alla miseria morale dei centri<br />
<strong>di</strong> potere. Una con<strong>di</strong>zione in cui<br />
Napoli era piombata sin dal primo<br />
Seicento, una con<strong>di</strong>zione in cui la<br />
città partenopea, ma non solo questa,<br />
sembra ripiombata in tempi<br />
recenti.<br />
Il Barocco, quin<strong>di</strong>, come metafora<br />
<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione esistenziale dei<br />
napoletani, in quanto campionario<br />
<strong>di</strong> un’umanità globalizzata, in un<br />
continuum <strong>di</strong> antico e <strong>di</strong> nuovo, <strong>di</strong><br />
speranze e delusioni, <strong>di</strong> passioni e<br />
timori, È ciò che ora vuole svelare<br />
l’iniziativa: gli splendori <strong>di</strong> una città<br />
e <strong>di</strong> un’epoca, ma anche i suoi<br />
incubi più terribili.<br />
Nell’ambito delle mostre si inserisce,<br />
infatti, in continuità, ma anche<br />
un po’ al <strong>di</strong> fuori degli altri<br />
percorsi più tra<strong>di</strong>zionali, la mostra<br />
collettiva dal titolo Barock-Arte,<br />
Scienza, Fede e Tecnologia nell’Età<br />
Contemporanea, presso il museo<br />
MADRE. La mostra si pone l’obiettivo<br />
<strong>di</strong> trovare le similitu<strong>di</strong>ni<br />
culturali tra il nostro inizio secolo<br />
e quelle dell’epoca barocca. Le rivoluzionarie<br />
scoperte scientifiche<br />
e tecnologiche, che mettono continuamente<br />
in <strong>di</strong>scussione tutte le<br />
certezze pregresse; il grande fervore<br />
religioso sfociato nel fondamentalismo,<br />
in scontri tra civiltà con<br />
massacri inau<strong>di</strong>ti: lo spaesamento<br />
dell’immaginario contemporaneo<br />
non sembra essere troppo <strong>di</strong>verso<br />
da quello che caratterizzò il secolo<br />
<strong>di</strong> Galileo e della Controriforma.<br />
Gli artisti presenti in Barock e i<br />
maestri del Barocco sono accomunati<br />
dal fatto che operano attraverso<br />
immagini sensazionali, estreme,<br />
che colpiscono i sensi per la<br />
loro franchezza, per la loro violenza,<br />
sovvertendo ogni categoria,<br />
sconfinando da ogni definizione.<br />
In epoca barocca il rigore della<br />
Controriforma propose un’iconografia<br />
in continua lotta contro l’eresia,<br />
per cui vennero rappresentati<br />
martiri, persecuzioni, torture;<br />
scene <strong>di</strong> angoscia, ma anche <strong>di</strong><br />
santità. Il tema tragico della morte<br />
venne ampiamente trattato in tele<br />
e sculture: crani sui tavoli, scheletri<br />
sulle tombe. Così come nel XVII<br />
secolo, Barock ripropone continuamente:<br />
memento mori. Attraverso<br />
un nuovo sensazionalismo,<br />
prospettive immaginifiche, congegni<br />
e installazioni, si smaschera<br />
l’impotenza delle forme d’arte tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Si afferma, in puro spirito<br />
Barocco, la possibilità <strong>di</strong> uscire<br />
dagli stigmatizzati confini sensoriali<br />
e percettivi per arrivare a concepire<br />
l’idea che l’oggetto d’arte<br />
esula dalla nostra capacità <strong>di</strong> ragionare,<br />
fosse anche solo sul piano<br />
delle nostre emozioni.<br />
q
eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />
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Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />
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