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SpaoLithos. - Pro Loco di Spoleto

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<strong>SpaoLithos</strong>.<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Cultura • Storia • Attualità<br />

SPOLETONOVANTA<br />

Sommario: Un nuovo inizio - <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> e comunicazione - Saluto del Sindaco - Saluto dell’Arcivescovo - Novecento e <strong>di</strong>ntorni - Fondazione<br />

Carispo a sostegno del S. Matteo degli Infermi - Quattro martiri della nostra terra - Omaggio a Carandente - L’arte della scherma - <strong>Pro</strong>getto<br />

globale “Arianna” - CON <strong>Spoleto</strong> e il futuro del turismo in città - 53° Festival dei due Mon<strong>di</strong> - Vini nel mondo - Punto Eggi 2010 - Pittura d’Italia -<br />

Le fiabe <strong>di</strong> Isabella - Il volgare spegne 1168 candeline - Roma e le sue mostre - Che fine ha fatto la colonna del viaggiatore? - La scuola trascura<br />

l’italiano? - Lo sport nella Grecia classica - Carmelich: Futuristicherie - Il grande gioco - Ipazia astronoma e martire - Nanotecnologie in mostra<br />

- Calendario eventi CAMES - Dal barocco al Barock.<br />

L’opera in copertina è <strong>di</strong> Lolita Crispini “Specchio d’acqua”


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<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

UN NUOVO INIZIO<br />

qualche cosa <strong>di</strong> nuovo nell’aria <strong>di</strong> questa timida primavera: <strong>SpaoLithos</strong> & SPOLE-<br />

TONOVANTA, due perio<strong>di</strong>ci trimestrali pubblicati a <strong>Spoleto</strong> ma con vocazione co-<br />

C’è<br />

smopolita, come è nel DNA della nostra città, si sono uniti, sono confluiti in un’unica<br />

testata che recherà entrambi i nomi. Ciascuno dei due magazine ha portato in questo progetto<br />

e<strong>di</strong>toriale la propria anima, il proprio bagaglio <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> esperienze, la propria<br />

storia. Le tra<strong>di</strong>zioni, il folklore, i luoghi ed i personaggi del nostro territorio, dell’Italia e del<br />

mondo avranno ampio spazio per offrire ai lettori approfon<strong>di</strong>menti, ricerche, notizie.<br />

<strong>SpaoLithos</strong> & SPOLETONOVANTA, è questo per l’appunto il nome del nuovo magazine che<br />

è a <strong>di</strong>ffusione gratuita.<br />

Ho l’onore ed il piacere <strong>di</strong> esserne il <strong>di</strong>rettore responsabile. Come è nel mio carattere mette-<br />

Ilaria Rapacchio<br />

Direttore responsabile rò in questa rivista, la mia passione per il giornalismo, per le ricerche, per il dettaglio, per la<br />

curiosità e la particolarità storica, la mia inestinguibile sete <strong>di</strong> conoscenza, l’urgenza <strong>di</strong> cercare<br />

oltre, <strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> non dare mai nulla per scontato. In poche parole il mio inesauribile entusiasmo.<br />

<strong>SpaoLithos</strong> & SPOLETONOVANTA contempererà l’innovazione alla tra<strong>di</strong>zione come è nelle corde della nostra<br />

stupenda <strong>Spoleto</strong>.<br />

Vi auguro una piacevole lettura.<br />

Ilaria Rapacchio<br />

Direttore Responsabile<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Luciano Belli<br />

Presidente <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

PRO LOCO E COMUNICAZIONE<br />

La capacità <strong>di</strong> adeguare l’organizzazione delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> umbre per ciò che concerne l’informazione<br />

e la comunicazione sarà una <strong>di</strong> quelle sfide che è giusto definire <strong>di</strong> portata<br />

epocale per il nostro ambiente non tanto per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere alle moderne tecnologie,<br />

quanto <strong>di</strong> convincere e servire questo tipo <strong>di</strong> associazioni (le pro loco) che se opportunamente<br />

connesse e <strong>di</strong>aloganti fra <strong>di</strong> loro esse sono in grado <strong>di</strong> costituire una forza trainante le<br />

sorti dei rispettivi territori. Non è facile perché è quoti<strong>di</strong>anamente impegnato a valorizzare il<br />

luogo <strong>di</strong> origine mal comprende la necessità <strong>di</strong> operare in collaborazione con altri territori, ma<br />

se vogliamo traghettare la tra<strong>di</strong>zione adeguandola alla contemporaneità questo è ciò che ci<br />

spetta.<br />

È questa la sfida che la <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong> ha accettato rispondendo ad una proposta del Consiglio Regionale<br />

dell’UNPLI (Unione Nazionale <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> d’Italia), infatti <strong>Spoleto</strong> sarà la Sede Regionale<br />

del settore dell’Informazione, della Comunicazione e delle Tra<strong>di</strong>zioni dell’Umbria.<br />

La proposta è stata accolta con favore dall’Amministrazione Comunale che ha aderito all’iniziativa in<strong>di</strong>viduando<br />

idonei locali che saranno <strong>di</strong>sponibili, previa verifica lavori, ad accogliere la nuova Sede. Il gra<strong>di</strong>mento dell’Amministrazione<br />

Comunale è un grande stimolo per tutta le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> consapevole dell’importanza <strong>di</strong> avere nella nostra<br />

città un luogo della memoria delle tra<strong>di</strong>zioni umbre per il rispetto delle quali, sappiamo, che assumeranno un valore<br />

assoluto nel momento in cui la conoscenza e il rispetto delle tra<strong>di</strong>zioni saranno al servizio del progresso sociale.<br />

Il giornale che da oggi torna nelle e<strong>di</strong>cole, è uno strumento essenziale che la città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, se vorrà, potrà usare<br />

per promuovere al meglio essa stessa utilizzandolo per far conoscere le iniziative realizzate nel corso dell’anno,<br />

al pari dei suoi impareggiabili monumenti e manifestazioni che l’hanno resa famosa nel mondo; sarà altresì il giornale<br />

dell’impresa che se vorrà potrà utilizzarlo per promuovere i frutti del proprio lavoro; sarà anche il giornale<br />

delle associazioni che se vorranno potranno utilizzarlo per comunicare la programmazione. Sarà però soprattutto<br />

il giornale che servirà a favorire la circolazione delle notizie da e fra le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria. Altro strumento<br />

<strong>di</strong> comunicazione essenziale sarà il Nuovo Portale “Arianna lo strumento <strong>di</strong> cui avete letto esaurientemente in<br />

altra parte del giornale, che connetterà in rete tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria.<br />

Ma la costituenda Sede regionale ospiterà soprattutto le testimonianze della tra<strong>di</strong>zione umbra attraverso l’archiviazione<br />

e la catalogazione <strong>di</strong> tutto il materiale che le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> invieranno a <strong>Spoleto</strong> così da costituire per il futuro<br />

un vero e proprio centro <strong>di</strong> documentazione <strong>di</strong>sponibile per chi vorrà conoscere aspetti particolari della vita<br />

passata delle genti umbre.<br />

Luciano Belli<br />

Presidente <strong>Pro</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Direttore Resp. Ilaria Rapacchio - E<strong>di</strong>t. Ilaria Rapacchio - Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Minervio, 2 - 06049 <strong>Spoleto</strong> (PG) - prospoleto@virgilio.it - ilaria.rapacchio@tin.it<br />

Diff. gratuita - Aut. Trib. <strong>Spoleto</strong> n. 2 del 2006 - Grafica e Stampa: Nuova Eliografica snc - <strong>Spoleto</strong> www.spaolithos.net www.prospoleto.it


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Daniele Benedetti<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

SALUTO<br />

DEL SINDACO<br />

Due testate molto conosciute<br />

e seguite in città<br />

“<strong>Spoleto</strong> 90” e<br />

“Spaolithos” hanno deciso <strong>di</strong><br />

unire le loro redazioni per<br />

formare un organo <strong>di</strong> informazione<br />

più completo, esaustivo,<br />

efficace. Più calibrato<br />

sulla cronaca degli eventi notevoli<br />

e delle iniziative sociali<br />

che si svolgono in città, il<br />

magazine della <strong>Pro</strong>-<strong>Loco</strong> verrà ora integrato<br />

dalle competenze specificamente storico-culturali<br />

<strong>di</strong> “Spaolithos”. Il nuovo perio<strong>di</strong>co nasce<br />

quin<strong>di</strong> con l’intenzione <strong>di</strong> allargare lo spettro<br />

dei suoi approfon<strong>di</strong>menti, dandosi un respiro<br />

più ampio, moltiplicando la propria capacità <strong>di</strong><br />

raccontare ed informare. Si coaguleranno così<br />

esperienze e voci <strong>di</strong>verse, tutte unificate dal<br />

piacere <strong>di</strong> conquistare il lettore creando occasioni<br />

e spazi per approfon<strong>di</strong>re idee, suggestioni,<br />

contenuti. È sempre motivo <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />

vedere persone e talenti che si mettono a<br />

lavoro con passione ed entusiasmo per rendere<br />

più vitale e <strong>di</strong>namica la vita intellettuale della<br />

città. È sotto questi auspici che nasce questa<br />

nuova collaborazione, un’iniziativa che accolgo<br />

con molto favore. La cronaca dei fatti e dei personaggi<br />

non è mai sterile esercizio <strong>di</strong> scrittura,<br />

bensì occasione per creare un terreno <strong>di</strong> confronto<br />

e <strong>di</strong> scambio sempre fertile e proficuo. Si<br />

gettano così le basi per costruire quella che solo<br />

apparentemente può essere definita microstoria<br />

o narrazione locale e che invece assume<br />

tutti i connotati <strong>di</strong> una vera e propria ere<strong>di</strong>tà<br />

identitaria che appartiene a tutti e in cui tutti ci<br />

riconosciamo. Ci sono certamente anche motivi<br />

<strong>di</strong> razionalizzazione delle risorse, per abbattere<br />

i costi <strong>di</strong> un progetto e<strong>di</strong>toriale che ora si fa però<br />

più denso e particolareggiato, puntuale. Ma<br />

quello che conta è il risultato finale che sono sicuro<br />

si tradurrà in una pubblicazione capace <strong>di</strong><br />

suscitare seguito, interesse, partecipazione. Alla<br />

redazione, oltre alle mie più vive felicitazioni,<br />

va l’augurio <strong>di</strong> buon lavoro.<br />

Daniele Benedetti<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

SALUTO<br />

DELL’ARCIVESCOVO<br />

Mons. Renato Boccardo<br />

Arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>Norcia<br />

I giovani forza vitale<br />

per la Chiesa e la società<br />

Con molto piacere saluto<br />

i lettori dei giornali<br />

“Spaolithos” & “<strong>Spoleto</strong>novanta”.<br />

Mi trovo a scrivere<br />

queste righe in prossimità<br />

della Pasqua <strong>di</strong> Risurrezione:<br />

il Signore, che ci prepariamo<br />

a celebrare risorto e glorioso<br />

con i segni della passione, ricolmi i vostri cuori<br />

della gioia pasquale ed effonda su tutti l’abbondanza<br />

delle sue bene<strong>di</strong>zioni. Da cinque mesi sono<br />

in mezzo a voi, in questa bella valle centrale<br />

umbra, ricca <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> Santi e <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Ancora oggi posso <strong>di</strong>rmi sorpreso e allo<br />

stesso tempo consolato dell’accoglienza calorosa<br />

che ricevo a <strong>di</strong>versi livelli: sia nelle istituzioni,<br />

sia nelle comunità parrocchiali - quasi tutte visitate<br />

- sia nell'incontro con la gente. La grande<br />

cor<strong>di</strong>alità del popolo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>-Norcia mi fa piacere<br />

e mi incoraggia nel mio ministero episcopale.<br />

Come già ebbi modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re nell’omelia il giorno<br />

del mio ingresso a <strong>Spoleto</strong> e <strong>di</strong> confermarlo il<br />

giorno <strong>di</strong> S. Ponziano nostro patrono, i giovani<br />

sono una forza vitale per la Chiesa e per il mondo.<br />

Saranno chiamati a vari livelli - amministrativo,<br />

politico, dell'informazione, nell'economia,<br />

soprattutto nella famiglia - a dare l’impronta alla<br />

nostra società. Gli adulti non possono lasciarli<br />

soli. Anche la Chiesa vuole essere loro vicina. Essa<br />

non intende imporre nulla, ma desidera manifestare<br />

l'amore <strong>di</strong> Dio e testimoniare con le parole<br />

e con i gesti la sua fede nel Vangelo del Signore.<br />

Insieme alle altre “agenzie educative”, vogliamo<br />

dare il nostro contributo per accompagnare<br />

la persona che cresce, l’uomo che deve scoprire<br />

con gioia la bellezza della vita e assumerla con<br />

responsabilità, soprattutto in questo tempo in<br />

cui un <strong>di</strong>ffuso relativismo culturale nemico <strong>di</strong><br />

ogni forma <strong>di</strong> identità e <strong>di</strong> certezza sembra mettere<br />

in crisi il concetto stesso <strong>di</strong> educazione. Anche<br />

per questa ragione abbiamo rifondato il Centro<br />

giovanile <strong>di</strong> S. Gregorio, cioè una casa per i<br />

giovani, aperta, con un prete <strong>di</strong>sponibile a tempo<br />

pieno: desideriamo <strong>di</strong>venga davvero “la casa dei<br />

giovani”, dove si moltiplichino iniziative, occasioni<br />

<strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> ricerca.<br />

+ Renato Boccardo<br />

Arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>-Norcia<br />

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4<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Danilo Gasperini<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

NOVECENTO E DINTORNI<br />

<strong>di</strong> Danilo Gasperini<br />

LOLITA CRISPINI. Scene agresti, scorci dell’Umbria, monti, laghi, colline, campi appena dorati o ricchi <strong>di</strong> fiori.<br />

Da sempre questi sono i temi che l’artista Lolita Crispini sogna, immagina interpreta nelle sue tele o nei suoi favolosi<br />

acquarelli monocromatici. Lolita Crispini i suoi paesaggi li elabora, li rivisita facendoci notare una grande<br />

capacità <strong>di</strong> tecnica ed espressività.<br />

Immergendoci nelle sue opere possiamo cogliere quiete, serenità, felicità <strong>di</strong> una giornata primaverile, <strong>di</strong> un caldo tramonto estivo o<br />

<strong>di</strong> un tempo che fu.<br />

Lolita Crispini è nata a <strong>Spoleto</strong>, vive a San Giacomo e qui opera nel suo stu<strong>di</strong>o-galleria situato in un torrione del Castello.<br />

Formazione artistica: ha frequentato<br />

corsi d’arte <strong>di</strong> artisti contemporanei M°<br />

Oscar Tirelli, M. G. Mountan, <strong>Pro</strong>f. R. Perugino,<br />

M° Bini.<br />

Tecnica adoperata: olio, acrilico, acquerello.<br />

Espressione artistica: paesaggista, ritrattista.<br />

Opere custo<strong>di</strong>te in: collezioni private,<br />

enti pubblici e musei.<br />

Recenti eventi espositivi: 2003 - 2006<br />

Chiostro S. Agostino, Montefalco; 2005 -<br />

Sala Comunale Collepino; 2005-2006 -<br />

Ass. Culturale Anteprima 2007/2008 Palazzo<br />

Leti Sansi; 2008 - Galleria “Pentart”<br />

Trastevere (Roma); Teatro Comunale<br />

Cerreto; Comune <strong>di</strong> Citerna, Museo Castellina;<br />

Norcia Sala Comunale <strong>di</strong> Terni.<br />

Quotazioni: contattare l’artista.<br />

“Lolita, che risiede in S. Giacomo <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>, ha effettuato numerose mostre<br />

in varie città dell’Umbria, delle Marche,<br />

della Toscana e del Lazio.<br />

Ha trovato fervida accoglienza in virtù<br />

della delicatezza delle sue opere, dapprima<br />

caratterizzate a tecnica mista “olio e<br />

acrilico”, sino a maturare a monocromatismo,<br />

imperniato sul tema delle civiltà<br />

conta<strong>di</strong>na a decorrere dai primi anni<br />

del novecento.<br />

Le sue opere dal carattere delicato, corrispondono<br />

a pieno alla realtà del tempo,<br />

rivelando squisitezza <strong>di</strong> sentimenti e<br />

profondo amore per la natura”.<br />

<strong>Pro</strong>f. Alessandro Morichelli<br />

“È l’amore per la natura e per il bello e<br />

l’armonico che spinge la pittrice Crsipini<br />

Lolita a rappresentare con perizia tecnica<br />

e compositiva i rappresentanti il<br />

suo palcoscenico artistico.<br />

Sono visioni incantate, sospese tra la<br />

realtà e il ricordo del vissuto. Stilemi romantici<br />

accostati ad una lirica interiore<br />

dai toni dolci e altamente celebrativi il<br />

preziosissimo insito nella natura”.<br />

Critico d’arte Dino Marasà<br />

Via Marconi, 326<br />

06049 <strong>Spoleto</strong> (Pg)<br />

Cell. 338.1390600


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

La Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> promuove lo<br />

sviluppo socioeconomico dell’ Umbria me<strong>di</strong>ante interventi<br />

nei settori rilevanti, quali Arte ed attività e beni<br />

culturali, Sviluppo locale ed e<strong>di</strong>lizia popolare locale, Volontariato,<br />

filantropia e beneficenza, Salute pubblica, Educazione,<br />

istruzione e formazione; e<br />

nei settori ammessi, quali<br />

Ricerca scientifica e tecnologica,<br />

Assistenza agli anziani,<br />

Prevenzione e recupero<br />

tossico<strong>di</strong>pendenze.<br />

La Fondazione ha intrapreso<br />

in campo artistico, negli anni, alcune iniziative per la Città <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong> fra cui l’acquisto <strong>di</strong> due opere dello scultore spoletino<br />

Leoncillo Leonar<strong>di</strong>, «Affinità Patetiche» e «Corpo dolente», date<br />

in comodato gratuito alla nuova Galleria Civica d’Arte Moderna della città. Ha contribuito, inoltre,<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> interventi a favore del recupero architettonico e funzionale del Teatro Nuovo<br />

e, in collaborazione con il Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e la Sovrintendenza ai Baaas <strong>di</strong> Perugia, ha finanziato<br />

le ricerche e le indagini preliminari alla progettazione dell’area dell’Anfiteatro romano e<br />

degli ex Monasteri della Stella e del Palazzo (ex Caserma Minervio).<br />

La Fondazione ha collaborato con il Comitato paritetico <strong>di</strong> gestione della Rocca Albornoziana <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>, nato per dare impulso al restauro, riuso e valorizzazione della Rocca Albornoziana e favorire<br />

la sua promozione in Italia e all’estero. La Fondazione ha fatto dono <strong>di</strong> una nuova campana<br />

alla Cattedrale <strong>di</strong> S. Maria Assunta in <strong>Spoleto</strong> e si è fatta promotrice della realizzazione <strong>di</strong> un<br />

volume sulla Cattedrale <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. In collaborazione con altri sponsor ha reso possibile il completamento<br />

dei lavori della Casa Romana <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Ha stanziato un contributo che ha reso possibile<br />

il restauro della Basilica <strong>di</strong> S. Salvatore. Inoltre è presente nel sostenere iniziative culturali quali<br />

il Festival dei Due Mon<strong>di</strong>, l’attività del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, la Settimana<br />

Internazionale della Danza. La Fondazione ha altresì contribuito alla realizzazione <strong>di</strong> mostre<br />

quali “Michelangelo: sei capolavori”, “Giovanni Di Pietro detto lo Spagna”, “Andy Warhol”. Altro ambizioso<br />

progetto della Fondazione è quello dell’illuminazione delle mura urbiche della Città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

che ha permesso <strong>di</strong> poter ammirare anche nelle ore notturne l’imponenza dell’opera.<br />

5


6<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

- Presidente prosegue dunque la<br />

strategia messa in atto dalla Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong> a supporto del nosocomio<br />

spoletino.<br />

Si, tra gli obiettivi della Fondazione,<br />

ed in perfetta sintonia con le<br />

Istituzioni Sanitarie abbiamo deciso<br />

<strong>di</strong> erogare importanti contributi<br />

per rendere il servizio sanitario<br />

presente sul territorio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> <strong>di</strong><br />

primissimo livello. Dopo aver donato<br />

il mammografo, e l’apparecchio<br />

per la colon scopia e gli apporti<br />

alla nuova struttura per la Riabilitazione<br />

Car<strong>di</strong>ovascolare del<br />

reparto car<strong>di</strong>ologia, persuasi del<br />

fatto che la prevenzione sia alla base<br />

<strong>di</strong> un corretto servizio sanitario,<br />

ora la nostra attenzione si è concentrata<br />

sul nuovo Laboratorio<br />

Analisi e per il Centro Trasfusionale<br />

dell’Ospedale.<br />

- Tasselli che si stanno componendo<br />

dando vita ad una realtà<br />

ospedaliera più forte ed efficiente?<br />

Va avanti il processo <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

del San Matteo con l’impegno<br />

dell’Asl n. 3 dell’Umbria, unito<br />

all’importante contributo della<br />

Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Rispar-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

LA FONDAZIONE CARISPO ANCORA IN<br />

CAMPO AL FIANCO DELL’OSPEDALE<br />

SAN MATTEO DEGLI INFERMI<br />

<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Intervista a Dario Pompili Presidente Fondazione CARISPO<br />

“Nuovo Laboratorio Analisi e Centro Trasfusionale. Sostenere l’Ospedale per esaltarne le eccellenze e metterle<br />

al servizio della comunità è un obiettivo primario”.<br />

mio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e l’apporto dell’Avis,<br />

rappresenta un cammino importante<br />

che la Fondazione CaRiSpo<br />

sta percorrendo in assoluta sinergia<br />

con le strategie e le programmazioni<br />

interne dell’ospedale <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>. La Fondazione è convinta<br />

del fatto che un ospedale può essere<br />

aiutato dotandolo <strong>di</strong> strumentazioni<br />

e macchinari all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />

che mettono in grado le professionalità<br />

presenti nella struttura <strong>di</strong><br />

profondere al meglio le proprie capacità,<br />

<strong>di</strong> mettersi in luce e quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> fornire un servizio ai pazienti <strong>di</strong><br />

altissimo livello, eccellente.<br />

- Tanto impegno in favore della<br />

sanità locale non <strong>di</strong>stoglie però la<br />

Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> dal sostegno ad altri<br />

ambiti della comunità locale?<br />

No <strong>di</strong> certo, da anni la Fondazione<br />

si impegna su <strong>di</strong>versi fronti offrendo<br />

contributi importanti oltre che<br />

alla sanità ad altri settori centrali<br />

nella vita <strong>di</strong> questo territorio. Penso<br />

al sociale,agli anziani, all’istruzione,<br />

all’arte e alla cultura, vera e<br />

propria linfa per il nostro territorio.<br />

E’ un dato storico il sostegno<br />

della Fondazione al teatro Lirico<br />

Sperimentale <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, al Festival<br />

dei Due Mon<strong>di</strong>, la Settimana Internazionale<br />

della Danza. Amo anche<br />

ricordare quanto la Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> sia<br />

impegnata nel finanziamento <strong>di</strong><br />

importanti campagne <strong>di</strong> scavi e<br />

stu<strong>di</strong> archeologici, mi vengono in<br />

mente gli scavi <strong>di</strong> Colle Sant’Elia<br />

circostanti la Rocca Albornoziana.<br />

- Come si fa in un periodo così<br />

magro a trovare le necessarie risorse<br />

economiche per finanziare<br />

tante iniziative?<br />

Una parte delle risorse messe a <strong>di</strong>s


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

posizione derivano dalla nostra politica<br />

improntata all’accortezza ed<br />

alla prudenza che ci ha permesso<br />

<strong>di</strong> tenerci a riparo dai contraccolpi<br />

derivanti dalle negative vicende finanziarie<br />

che hanno interessato i<br />

mercati . La Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />

Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> ha investito<br />

in strumenti finanziari trasparenti<br />

e prudenti che non hanno compromesso<br />

il nostro patrimonio. L’altra<br />

carta vincente della nostra strategia<br />

è stata data dagli ottimi utili<br />

percepiti fino ad oggi dalla nostra<br />

partecipazione, come soci, all’azionariato<br />

della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>, che ha avuto ottimi utili<br />

riuscendo a coniugare le sue carat-<br />

<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />

Inaugurato il 27 febbraio scorso il<br />

nuovo Laboratorio Analisi e Centro<br />

Trasfusionale dell’Ospedale S. Matteo<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, è stato riorganizzato accorpando,<br />

in base a criteri <strong>di</strong> razionalizzazione<br />

degli spazi, delle attrezzature<br />

e del personale, il laboratorio <strong>di</strong> analisi<br />

e il centro trasfusionale stesso, ricavato<br />

tutto al piano terra dell’ospedale,<br />

permetterà una migliore fruizione da<br />

parte dell’utenza e ottimizzazione dei<br />

tempi, non dovendosi essa spostare da<br />

un luogo all’altro per le <strong>di</strong>verse esigenze<br />

<strong>di</strong> laboratorio.<br />

Quella ottenuta è una zona perfettamente<br />

funzionale, grazie anche al completo<br />

rinnovo degli arre<strong>di</strong>, generoso<br />

dono della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>,<br />

dove però spiccava il bianco <strong>di</strong> pareti<br />

completamente spoglie.<br />

È stato così che è nata l’idea <strong>di</strong> rendere<br />

foto <strong>di</strong> Antonello Zeppadoro<br />

per gentile concessione <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>city.com<br />

L’ARTE È NELLA VITA<br />

Citazione da Wikipe<strong>di</strong>a: “La vita è la con<strong>di</strong>zione che <strong>di</strong>stingue la<br />

materia vivente dalla materia inanimata”.<br />

più gradevoli, arricchendoli con opere<br />

d’arte, gli ambienti: dalla sala d’attesa<br />

ai corridoi, dalla sala salassi ai laboratori.<br />

Il fotografo Antonello Zeppadoro<br />

ha collaborato a titolo gratuito donando<br />

fotografie che riproducono virus,<br />

spore e batteri che, ingran<strong>di</strong>ti milioni<br />

<strong>di</strong> volte al microscopio elettronico e colorati<br />

con l’aggiunta <strong>di</strong> sostanze chimiche,<br />

offrono lo spettacolo meraviglioso<br />

dell’infinitamente piccolo. Ma è stata,<br />

poi, l’entrata in gioco dello Stu<strong>di</strong>o<br />

A’87 <strong>di</strong>retto da Franco Troiani, su invito<br />

dell’Azienda Ospedaliera, che ha costituito<br />

la svolta: trasformare un reparto<br />

<strong>di</strong> analisi e centro trasfusionale in<br />

una mostra permanente, un luogo dove<br />

l’arte della vita, nelle infinite meraviglie,<br />

nelle proporzioni, nella varietà,<br />

nella capacità <strong>di</strong> rigenerarsi, <strong>di</strong> stupire<br />

della materia vivente viene richiama-<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

teristiche <strong>di</strong> istituzione solida e seria<br />

con quelle <strong>di</strong> banca locale.<br />

- Qual è la mission delle Fondazioni<br />

<strong>di</strong> origine bancaria?<br />

Le fondazioni <strong>di</strong> origine bancaria<br />

sono incanalate nella prospettiva<br />

<strong>di</strong> favorire i problemi <strong>di</strong> crescita<br />

dei territori e contribuire ad arginare<br />

o arrestare i processi <strong>di</strong> declino,<br />

o <strong>di</strong> depauperamento che <strong>di</strong>r si<br />

voglia degli stessi. La Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> è<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente impegnata su<br />

questi fronti. Siamo nati per erogare<br />

ma è fondamentale scegliere<br />

gli obiettivi. q<br />

ta dall’arte della materia inanimata.<br />

Concetti strettamente scientifici quali<br />

co<strong>di</strong>ce genetico, riproduzione, sviluppo,<br />

metabolismo, evoluzione, trovano<br />

una nuova interpretazione nell’opera<br />

degli artisti che, donando i loro lavori<br />

hanno, non solo reso più accogliente<br />

un ambiente normalmente percepito<br />

come freddo oltre che asettico.<br />

Gli artisti che hanno donato le loro<br />

opere sono: Chiara Armellini, Sergio<br />

Coppi, Luciano Crisostomi, Nicoletta<br />

Di Cicco Pucci, Adriano Di Giacomo,<br />

Massimo Diosono, Cecilia Divizia, Benedetta<br />

Galli, Giuliano Giuman, Luigi<br />

Manciocco, Mino Martella, Barbara<br />

Novelli, Giampiero Nucciarelli, Gianni<br />

Piacentini, Lucilla Ragni, Umberto Raponi,<br />

Francesco Santaniello, Tau, Cristina<br />

Treppo, Franco Troiani. In esposizione<br />

anche alcuni stu<strong>di</strong> su carta degli<br />

allievi dell’Istituto Superiore “Pontano-<br />

Sansi-Leoncillo Leonar<strong>di</strong>” <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> a<br />

cura delle docenti Li<strong>di</strong>a Antonini e Rosa<br />

Perugino: da questi stu<strong>di</strong> verrà realizzata<br />

un’opera che sarà donata entro<br />

la fine dell’anno scolastico.<br />

q<br />

7


8<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

EMILIANO, PONZIANO, FELICIANO E COSTANZO<br />

QUATTRO IMPORTANTI MARTIRI E PATRONI DELLA NOSTRA TERRA<br />

<strong>di</strong> Simone Raus<br />

Tra fede e tra<strong>di</strong>zione ciascuna <strong>di</strong> queste importanti figure della<br />

religiosità umbra sono il simbolo <strong>di</strong> una religiosità ra<strong>di</strong>cata<br />

Il giovane Ponziano,<br />

giovane <strong>di</strong><br />

nobile famiglia<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, al tempo<br />

d e l l ’ i m p e r a t o r e<br />

Marco Aurelio (161-<br />

180) combatté le<br />

persecuzioni dei<br />

Simone Raus cristiani promosse<br />

dal giu<strong>di</strong>ce Fabiano.<br />

Il martirio avvenne per decapitazione,<br />

il 14 gennaio 175. La tra<strong>di</strong>zione<br />

vuole che la sua testa, appena decapitata,<br />

fece un rimbalzo e finì sul Colle Ciciano,<br />

e lì dove cadde zampillò una<br />

fontana miracolosa. Fu in quel luogo<br />

che venne in seguito eretta la chiesa a<br />

lui de<strong>di</strong>cata, affiancata nel me<strong>di</strong>oevo<br />

da un monastero.<br />

Il vescovo belga Baldrigo ottenne nel<br />

968 un braccio del Santo che portò a<br />

Utrecht, ove fu invocato come patrono.<br />

È inoltre venerato (vi è custo<strong>di</strong>ta una<br />

reliquia) nel duomo della città <strong>di</strong> Colonia<br />

(Germania).<br />

Secondo la tra<strong>di</strong>zione una scossa <strong>di</strong><br />

terremoto avrebbe accompagnato anche<br />

la sua decapitazione, e gli venne riferita<br />

una profezia: “<strong>Spoleto</strong> tremerà,<br />

ma non cadrà”. Per questo motivo è invocato<br />

in occasione dei terremoti poiché<br />

la prima delle terribili scosse <strong>di</strong> terremoto<br />

che per circa 20 anni a partire<br />

dal 1703 funestarono l’Umbria meri<strong>di</strong>onale,<br />

si ebbe la sera della sua festa<br />

ed a <strong>Spoleto</strong> non ci furono vittime.<br />

È sicuramente un dono particolare che<br />

la storia, e la fede, ci abbiano lasciato<br />

come patrono un ragazzo <strong>di</strong> soli <strong>di</strong>ciotto<br />

anni. È un segnale forte, uno stimolo<br />

grande per “ringiovanire” la nostra<br />

capacità <strong>di</strong> credere.<br />

Feliciano nacque attorno al 160 a Forum<br />

Flaminii, l’o<strong>di</strong>erna San Giovanni<br />

<strong>Pro</strong>fiamma, che al tempo dei Romani<br />

era il crocevia tra la via Flaminia e la<br />

strada che attraverso Spello, il Subasio<br />

e Assisi portava all’Etruria. Recatosi a<br />

Roma al tempo <strong>di</strong> papa Eleuterio (174-<br />

189), fu raccolto e istruito da un arci<strong>di</strong>acono.<br />

Dopo un periodo <strong>di</strong> evangelizzazione<br />

viene eletto vescovo dai suoi concitta<strong>di</strong>ni<br />

e riceve l’or<strong>di</strong>nazione a Roma da<br />

papa Vittore I. Prese a pre<strong>di</strong>care in vaste<br />

zone dell’attuale Umbria, per prima<br />

Foligno, poi Spello, Bevagna, Assisi,<br />

Perugia, Norcia, Plestia, Trevi, <strong>Spoleto</strong>,<br />

città che non tutte corrisposero alle sue<br />

pre<strong>di</strong>cazioni evangeliche.<br />

Ricevette dal papa il privilegio del pallio<br />

e così potè consacrare vescovo <strong>di</strong><br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

Terni il <strong>di</strong>acono Valentino; egli fu, dopo<br />

Brizio <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, il primo dei vescovi<br />

<strong>di</strong> tutta la provincia Appenninica.<br />

Morì all’età <strong>di</strong> 94 anni, durante la per-<br />

San Ponziano.<br />

secuzione <strong>di</strong> Decio (249-251) il 24 gennaio,<br />

a tre miglia dalla sua città, cioè a<br />

Monte Rotondo, cioè presso il luogo<br />

dove sorge la cattedrale <strong>di</strong> Foligno, dove<br />

fu sepolto e <strong>di</strong> cui è il venerato patrono,<br />

celebrato alla stessa data.<br />

Nel 965 alcune reliquie furono traslate<br />

a Minden in Germania.<br />

Emiliano (o meglio, Miliano, come<br />

venne chiamato fino a tutto il XV secolo)<br />

era un cristiano proveniente dall’Armenia,<br />

assieme ad altri compagni,<br />

alcuni dei quali provenienti dalla Siria<br />

che si ritirarono in eremitaggio anche<br />

presso le grotte del nostro Monteluco.<br />

Fu consacrato vescovo nel 298 da papa<br />

Marcellino e da lui fu inviato a Trevi<br />

(<strong>di</strong> cui fu il primo vescovo) a guidare<br />

una preesistente comunità cristiana,<br />

quella stessa comunità che ricevette,<br />

quasi un secolo prima, la buona notizia<br />

del Vangelo dalle labbra <strong>di</strong> Feliciano<br />

<strong>di</strong> Foligno attorno al 199. Si tra-<br />

manda che Feliciano indusse la popolazione<br />

<strong>di</strong> Trevi a demolire il tempio,<br />

che esisteva nel sommo della collina,<br />

de<strong>di</strong>cato a Diana Trivia e ad innalzarne<br />

un altro alla Trinità.<br />

<strong>Pro</strong>clamata la decima persecuzione<br />

dall’imperatore Diocleziano con l’e<strong>di</strong>tto<br />

<strong>di</strong> Nicome<strong>di</strong>a (23 febbraio 303), i<br />

cristiani che si rifiutavano <strong>di</strong> sacrificare<br />

agli dei venivano messi a morte dopo<br />

inau<strong>di</strong>ti supplizi. Il martirio e la<br />

morte sono minuziosamente descritti<br />

nella “Passio Sancti Miliani”. Ne esistono<br />

due co<strong>di</strong>ci, uno del IX secolo a<br />

Montecassino e uno del XII secolo nell’archivio<br />

del duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Si ritiene<br />

che siano copie <strong>di</strong> un altro documento<br />

più antico, del V o VI secolo.<br />

Emiliano, dopo varie torture (si racconta<br />

che fu esposto ai leoni, come<br />

Ponziano, nel teatro romano, e gettato<br />

nelle acque del Clitunno), insieme a tre<br />

suoi compagni fu legato ad una pianta<br />

<strong>di</strong> olivo e decapitato (ecco perchè verranno<br />

<strong>di</strong>stribuiti rami <strong>di</strong> ulivo dopo la<br />

funzione). Era il 28 gennaio dell’anno<br />

304.<br />

Costanzo, contemporaneo dello spoletino<br />

Ponziano, fu il primo vescovo <strong>di</strong><br />

Perugia, martirizzato al tempo dell’imperatore<br />

Marco Aurelio durante la<br />

quarta persecuzione dell’Impero Romano<br />

nei confronti della Chiesa.<br />

Questi, secondo il Martirologio Geronimiano,<br />

fu condotto davanti al console<br />

Lucio e barbaramente flagellato, poi<br />

immerso nell’acqua bollente, da dove<br />

uscì miracolosamente illeso. Ricondotto<br />

in carcere, convertì i suoi custo<strong>di</strong> e<br />

fu fatto fuggire. Dopo varie peripezie<br />

nelle carceri <strong>di</strong> Assisi e Spello. Si rifugiò<br />

a Foligno presso la casa <strong>di</strong> Anastasio,<br />

cristiano (prima <strong>di</strong> potersi recare<br />

al cospetto <strong>di</strong> Marco Aurelio, che in<br />

quei giorni si trovava a <strong>Spoleto</strong>), fu con<br />

questo <strong>di</strong> nuovo arrestato e decapitato<br />

il 29 gennaio del 170. Fu portato a Perugia<br />

e sepolto non lontano dalla città,<br />

in un luogo detto “Areola fuori Porta S.<br />

Pietro”, ove sorse la prima cattedrale <strong>di</strong><br />

Perugia, de<strong>di</strong>cata al principe degli Apostoli.<br />

In questo medesimo luogo fu<br />

eretta nel 311 l’attuale chiesa <strong>di</strong> S. Costanzo<br />

consacrata, secondo un’iscrizione<br />

esistente nell’antico altare, nel 1205<br />

dal vescovo <strong>di</strong> Perugia Viviano.<br />

La leggenda vuole che ogni anno, durante<br />

la festa <strong>di</strong> San Costanzo, le ragazze<br />

nubili vadano nella chiesa del<br />

Santo per chiedere se si sposeranno<br />

entro l’anno: guardando il gioco <strong>di</strong> luci<br />

riflesse sull’immagine del santo, se<br />

si avrà l’impressione che san Costanzo<br />

abbia fatto l’occhiolino, significa che<br />

le nozze ci saranno, altrimenti, per<br />

consolazione, il fidanzato regalerà alla<br />

ragazza il tipico dolce, il “Torcolo <strong>di</strong><br />

San Costanzo”.<br />

q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Vini Rialto<br />

Un sorso <strong>di</strong>... vitae<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

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Umbria – Italia<br />

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9


10<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio e Gianfranco Ciarletti<br />

Qui si rendeva merito con una<br />

giornata <strong>di</strong> commemorazione<br />

al grande stu<strong>di</strong>oso che, tutta la<br />

vita ha de<strong>di</strong>cato all’arte. In sala un maxi<br />

video rimandava in sequenza le foto<br />

<strong>di</strong> una vita e della storia <strong>di</strong> una città,<br />

<strong>Spoleto</strong>. Di fronte al pubblico Beverly<br />

Pepper e Arnaldo Pomodoro hanno<br />

chiesto che la Galleria Civica <strong>di</strong> Arte<br />

Moderna <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> venga intitolata a<br />

Giovanni Carandente. La Pepper ha ricordato<br />

che si era incontrata a colazione<br />

con Giovanni Carandente due giorni<br />

prima che si spegnesse e a lei aveva<br />

confidato la sua preoccupazione per le<br />

sorti della Galleria <strong>di</strong> Arte Moderna <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>, scrigno della sua immensa e<br />

preziosa ere<strong>di</strong>tà. <strong>Spoleto</strong> deve molto a<br />

Giovanni Carandente e l’intitolazione<br />

della Galleria varrebbe come gesto <strong>di</strong><br />

imperitura gratitu<strong>di</strong>ne. L’assessore alla<br />

cultura del Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> Vincenzo<br />

Cerami in proposito si è detto possibilista<br />

ed ha colto l’occasione per annunciare<br />

un sostanziale piano <strong>di</strong> riorganizzazione<br />

<strong>di</strong> quella che non si chiamerà<br />

più Galleria Civica <strong>di</strong> Arte Moderna,<br />

nome un po’ agè, ma Palazzo<br />

Collicola Esposizione delle Arti Visive.<br />

OMAGGIO A CARANDENTE<br />

Le opere in mostra verranno<br />

esposte a rotazione e<br />

anche l’archivio <strong>di</strong> Giovanni<br />

Carandente sarà riorganizzato<br />

ed esposto al pubblico.<br />

Il legame <strong>di</strong> Giovanni<br />

Carandente con <strong>Spoleto</strong><br />

ha avuto ra<strong>di</strong>ci molto profonde.<br />

Nel 1962 <strong>Spoleto</strong><br />

ospitò un evento massimamente<br />

innovativo per l’arte<br />

contemporanea ‘’Sculture<br />

in città’’ un irripetibile<br />

esperimento che proiettò<br />

in un baleno la città già nota,<br />

per il Festival dei Due<br />

Mon<strong>di</strong>, alla ribalta delle<br />

avangaurde artistiche internazionali.<br />

Giovani scultori chiamati da Giovanni<br />

Carandente installarono, su progetto<br />

dell’architetto Zanmatti, le loro opere<br />

negli angoli più suggestivi o significativi<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Il Teodolapio <strong>di</strong> Calder a<br />

cui è de<strong>di</strong>cata un mostra monografica<br />

in corso sempre nel Palazzo delle Esposizioni,<br />

Icarus <strong>di</strong> Beverly Pepper all’ingresso<br />

sud <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, parteciparono<br />

anche Arnaldo Pomodoro, Henry Moore,<br />

Smith, Arp, Consagra, Manzù, Mari-<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Gli amici <strong>di</strong> sempre e i “suoi artisti’’. Beverly Pepper, Arnaldo Pomodoro, Alberto Zanmatti, Carlo Arturo<br />

Quintavalle. Molti giovani. Emozione e rimpianto, qualche amarezza. Questi sentimenti ad un anno dallo<br />

scomparsa <strong>di</strong> Giovanni Carandente aleggiavano nella Sala del Cinema del Palazzo delle Esposizioni <strong>di</strong><br />

Roma.<br />

Acomunicare l’importante notizia alla Musici Arts Umbria, organizzatrice<br />

dell’evento, è stata la dottoressa Roberta Bottino della “Struttura <strong>di</strong><br />

Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia” della Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri.<br />

“Questo riconoscimento è per noi una conferma – <strong>di</strong>chiarano Egi<strong>di</strong>o Flamini<br />

e Laura Magnani, organizzatori della rassegna - <strong>di</strong> come il Festival Pianistico<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, attraverso un lavoro serio <strong>di</strong> ricerca della qualità, sia nella tra<strong>di</strong>zione<br />

come nella sperimentazione, sia riuscito a conquistare in questi anni<br />

un ruolo <strong>di</strong> rilievo nel panorama nazionale”.<br />

La rassegna, giunta alla XIV e<strong>di</strong>zione, organizzata dalla Musici Artis Umbria,<br />

si svolgerà quest’anno dal 16 aprile al 2 maggio in collaborazione con il Comune<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e grazie al sostegno <strong>di</strong> Regione dell’Umbria, Fondazione Ca-<br />

RiSpo, Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, <strong>Spoleto</strong> Cre<strong>di</strong>to e Servizi, Fondazione<br />

“Francesca, Valentina e Luigi Antonini”, Lions Club e Rotary Club (<strong>Spoleto</strong>).<br />

Giovanni Carandente<br />

ni, Franchina, Mirko, Viani<br />

fra gli altri. Gianni Toscano,<br />

che nel 1962 era<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> rimarcò<br />

che allora furono messi<br />

a confronto per la prima<br />

volta nella storia architetture<br />

antiche <strong>di</strong> secoli<br />

e sculture appena uscite<br />

dagli atelier degli artisti<br />

contemporanei delle officine.<br />

“Nel ’62 tutto era felice<br />

nella vita dell’arte.<br />

Carandente era riuscito a<br />

organizzare a <strong>Spoleto</strong> la<br />

più grande manifestazione<br />

<strong>di</strong> scultura internazionale<br />

della Città. Il massimo go<strong>di</strong>mento<br />

mai avuto con tanti scultori nel traffico<br />

quoti<strong>di</strong>ano. Il miracolo Carandente si<br />

era potuto verificare avendo suscitato<br />

l’interesse della citta<strong>di</strong>nanza, degli industriali<br />

e degli artisti (…). A Giovanni<br />

Carandente gli scultori del mondo saranno<br />

sempre grati e <strong>Spoleto</strong> resterà<br />

unica. Come mai un accordo così possibile<br />

e meraviglioso può restare irripetibile?”<br />

(P. Consagra, Vita mia, Milano,<br />

Feltrinelli, ed. 1980). q<br />

CON LA PRIMAVERA TORNA IL FESTIVAL PIANISTICO<br />

DI SPOLETO… CON UNA NOVITA’:<br />

L’EVENTO È STATO INSERITO NEL SITO ITALIA.IT<br />

DEL MINISTERO DEL TURISMO<br />

Laura Magnani e Egi<strong>di</strong>o Flamini.<br />

11


12<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />

Fortissimamente voluta dalla passione<br />

del Maestro Andrea Tortora,<br />

l’Accademia nasce sulla scia<br />

della tra<strong>di</strong>zione spoletina, proseguita<br />

all’interno del Convitto ENPAS prima,<br />

e INPDAP dopo. L’Accademia viene<br />

istituita ufficialmente nel maggio del<br />

2009, grazie anche al prezioso apporto<br />

e supporto <strong>di</strong> altri cinque soci fondatori<br />

(Americo Timotei, Stefano Alleva,<br />

Massimo Bal<strong>di</strong>ni, Massimo Venturi,<br />

Gianni Ver<strong>di</strong>ni).<br />

La missione dell’Accademia Scherma è<br />

quella <strong>di</strong> offrire una formazione lu<strong>di</strong>co<br />

– sportiva ed una crescita relazionale ai<br />

giovani allievi, ed anche ai meno giovani,<br />

oltre che dare lustro alla città: un<br />

grande successo appoggiato e voluto<br />

non solo dalle istituzioni locali ma anche<br />

da alcuni sponsor (in particolare i<br />

main sponsor Banca Popolare <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

e Monini) che hanno creduto alla<br />

crescita sociale e culturale portata dalla<br />

scherma alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />

L’Accademia inizia la sua attività nello<br />

scorso settembre, vantando a tutt’oggi<br />

già 71 iscritti, <strong>di</strong> cui 60 atleti, tra questi<br />

ultimi, già alcuni si sono fatti notare in<br />

competizioni a livello nazionale.<br />

La scherma, considerata nell’immaginario<br />

collettivo una pratica d’altri tempi,<br />

riservata a nobili e militari che <strong>di</strong>fendevano<br />

con la spada l’onore <strong>di</strong> questa<br />

o quell’altra dama o si facevano giustizia<br />

per un’onta subìta, ha recuperato<br />

ultimamente una grande visibilità, dovuta<br />

soprattutto ai giochi olimpici. La<br />

più medagliata delle <strong>di</strong>scipline olimpiche,<br />

la scherma italiana vanta una tra<strong>di</strong>zione<br />

antica. Sin dal 1500, infatti, l’Italia<br />

e i suoi maestri <strong>di</strong> scherma sono<br />

stati punto <strong>di</strong> riferimento per questa<br />

che viene considerata un’arte prima<br />

che uno sport: la scherma antica è oggi<br />

recuperata nella pratica della scherma<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

L’ARTE DELLA SCHERMA<br />

Nata l’Accademia Scherma <strong>Spoleto</strong> – Associazione Sportiva Dilettantistica che si prefigge <strong>di</strong> promuovere la<br />

conoscenza e la pratica della scherma con un progetto che sia tutto della città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />

sportiva in quell’ideale <strong>di</strong> onorabilità e<br />

<strong>di</strong> franchezza in<strong>di</strong>spensabili per esercitare<br />

questa <strong>di</strong>sciplina.<br />

È una <strong>di</strong>sciplina, sottolinea<br />

il Maestro Tortora,<br />

presidente dell’Accademia,<br />

perché sport <strong>di</strong><br />

combattimento per eccellenza<br />

che necessita<br />

l’esercizio <strong>di</strong> doti <strong>di</strong> sensibilità,<br />

<strong>di</strong> decisione, <strong>di</strong><br />

velocità, ma sono richieste<br />

anche intelligenza e<br />

genialità nell’ideazione,<br />

capacità <strong>di</strong> intuire le<br />

qualità fisiche e psicologiche<br />

<strong>di</strong> un avversario<br />

che, non <strong>di</strong>mentichiamo,<br />

è imperscrutabilmente coperto da<br />

una maschera.<br />

La scherma non più sport d’elite, ma<br />

<strong>di</strong>sciplina per il recupero del valore<br />

della lealtà, per l’esercizio del coraggio,<br />

del sapere fare da soli.<br />

Una pratica quanto mai valida soprattutto<br />

per i giovani, ma non solo, che<br />

impareranno così ad avere fiducia in sé<br />

stessi. Quando è sulla pedana, ogni atleta<br />

è da solo davanti all’avversario;<br />

scoprire i suoi punti deboli, prevedere i<br />

suoi tentativi <strong>di</strong> stoccata è una contesa<br />

che viene <strong>di</strong>sputata a due.<br />

Non solo attività agonistica, dunque,<br />

ma scuola <strong>di</strong> vita e abitu<strong>di</strong>ne a quelle<br />

regole del fair play che, in questo più<br />

che in ogni altro sport, riportano alla<br />

mente gli ideali della cavalleria e il recupero<br />

<strong>di</strong> una umanità leale e generosa<br />

<strong>di</strong> cui in alcuni sport si è perso il ricordo.<br />

q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

<strong>di</strong> Simone Raus<br />

Cuore dell’esposizione è la<br />

Deposizione dalla croce<br />

nel Duomo <strong>di</strong> Perugia, capolavoro<br />

giovanile <strong>di</strong> Federico<br />

Barocci <strong>di</strong> proprietà del Nobile<br />

Collegio della Mercanzia che è in<br />

assoluto tra le opere più importanti<br />

del manierismo europeo,<br />

eccezionale per modernità <strong>di</strong> invenzione<br />

e livello qualitativo.<br />

Grazie a un attento restauro, l’opera<br />

è stata pienamente recuperata<br />

nella sua strabiliante “vertigine<br />

cromatica”.<br />

<strong>Pro</strong>mossa e finanziata dalla Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

Perugia, curata da Francesco Federico<br />

Mancini, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Storia<br />

dell’Arte Moderna nell’Università<br />

<strong>di</strong> Perugia la mostra ospita<br />

una trentina <strong>di</strong> opere <strong>di</strong>vise in<br />

quattro sezioni: Il Cristo deposto;<br />

L’Annunciazione; Barocci allo<br />

specchio; La miniatura baroccesca<br />

a Perugia.<br />

Accanto alla Deposizione dalla<br />

croce sono riuniti altri sei <strong>di</strong>pinti<br />

del Barocci. Di particolare interesse<br />

è la Madonna della gatta<br />

della Galleria degli Uffizi, magnifico<br />

autografo dell’urbinate<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

FEDERICO BAROCCI E LA PITTURA<br />

DELLA MANIERA IN UMBRIA<br />

Palazzo Baldeschi a Perugia ospita fino al 6 giugno prossimo voluta e finanziata dalla Fondazione Cassa<br />

<strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Perugia una mostra unica nel suo genere de<strong>di</strong>cata all’artista urbinate.<br />

La deposizione dalla Croce.<br />

Opera <strong>di</strong> Federico Barocci 1569<br />

che un recente restauro ha fatto letteralmente<br />

rinascere da una situazione<br />

conservativa apparentemente <strong>di</strong>sperata.<br />

Vengono posti a confronto<br />

con questa mirata selezione <strong>di</strong> autografi<br />

una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti eseguiti<br />

da artisti operanti in Umbria al<br />

tempo <strong>di</strong> Barocci: alcuni sensibili all’insegnamento<br />

del maestro, altri<br />

orientati verso <strong>di</strong>namiche culturali<br />

<strong>di</strong> segno <strong>di</strong>verso. Così, accanto ad<br />

opere <strong>di</strong> pura ortodossia baroccesca,<br />

come quelle realizzate da Felice Pellegrini,<br />

vengono esposte tele <strong>di</strong> gusto<br />

naturalistico riformato, <strong>di</strong> schietto<br />

purismo cinquecentista, <strong>di</strong> analitico<br />

descrittivismo nor<strong>di</strong>co, <strong>di</strong> enfatica<br />

teatralità prebarocca.<br />

La mostra riserva, inoltre, ampio<br />

spazio alla vasta e interessantissima<br />

produzione miniatoria perugina<br />

della fine del Cinquecento e del primo<br />

Seicento, produzione <strong>di</strong> livello<br />

qualitativo decisamente alto, in larga<br />

misura improntata allo stile del<br />

Barocci.<br />

Una sezione a parte illustra, con<br />

immagini <strong>di</strong>gitali in proiezione<br />

continua, le delicate fasi <strong>di</strong> restauro<br />

della Deposizione del Duomo <strong>di</strong> Perugia.<br />

q<br />

13


14<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

Che cos’è? È una Tessera personale che da <strong>di</strong>ritto<br />

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15


16<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

fondata nel 1901<br />

da Domenico Arcangeli<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

Antonio Busetti<br />

(DPGR 19/3/1984 n. 154 – iscritta all’Albo Regionale <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, affiliata UNPLI Regionale)<br />

Via Minervio 2 - 06049 <strong>Spoleto</strong> - Tel. e Fax 0743 46484<br />

e-mail: prospoleto@virgilio.it C.F. 93000700547 – P.IVA 01520920545<br />

Carissimo/a Socio/a,<br />

Ti comunico i prossimi appuntamenti della nostra Associazione, augurando la Tua presenza:<br />

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI<br />

Sabato 17 Aprile 2010<br />

Ore 16.00 in prima convocazione – Ore 17.00 in seconda convocazione<br />

Presso la Sala Convegni dell’HOTEL SAN CARLO <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

Or<strong>di</strong>ne del Giorno:<br />

- Relazione del Presidente;<br />

- Bilancio consuntivo 2009;<br />

- Bilancio preventivo 2010;<br />

- Principali attività;<br />

- Varie ed eventuali.<br />

METTI UNA DOMENICA DI PRIMAVERA..<br />

Domenica 18 Aprile 2010 ore 10.00 – Loc. Bazzano Superiore <strong>Spoleto</strong><br />

un’allegra scampagnata in uno dei luoghi più belli della campagna spoletina, una passeggiata<br />

tra i sentieri nei boschi, il profumo della nuova stagione… che terminerà con il consueto PRANZO DI<br />

PRIMAVERA che si terrà presso l’ AGRITURISMO VALICO DEI PELLEGRINI – RISTORANTE<br />

VILLA MARIANNA (Loc. Bazzano Superiore – <strong>Spoleto</strong>).<br />

COSTO DI PARTECIPAZIONE: Trekking 5,00 Pranzo Soci 20,00 Pranzo non Soci 25,00<br />

Partecipazione con prenotazione obbligatoria: Tel. 0743/46484 – Mob. 331/8855493<br />

Orari apertura ufficio: Dal Martedì al Sabato 10.00 – 13.00 / Mercoledì 16.00 – 19.00<br />

CONSIGLIATO ABBIGLIAMENTO COMODO - Segnalare eventuali problemi <strong>di</strong> trasporto<br />

Ricordo, per chi non l’avesse ancora fatto, <strong>di</strong> provvedere al pagamento della quota sociale per l’anno<br />

2010. Quest’anno Vi porterà importanti vantaggi …<br />

Ecco la novità: UNPLI CARD 2010<br />

Un caro saluto da tutto il Consiglio Direttivo della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> e mio personale.<br />

ORA LA<br />

PRO SPOLETO<br />

È ANCHE<br />

ON LINE<br />

www.prospoleto.it<br />

IL PRESIDENTE<br />

Luciano Belli


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

17


18<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Da sempre abbiamo considerato<br />

come prioritario affrontare<br />

e migliorare il grande<br />

problema della comunicazione e<br />

della tempestività dell’informazione<br />

tra le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria come<br />

aspetto fondamentale per la<br />

crescita del nostro movimento, per<br />

la formazione dei nostri <strong>di</strong>rigenti a<br />

tutti i livelli e più in generale per<br />

costruire, finalmente, quella “unione/sistema”<br />

che ancora è soltanto<br />

virtuale.<br />

Per questo la Giunta Regionale nella<br />

riunione del 11 Novembre 2008<br />

ha deliberato <strong>di</strong> approvare un progetto<br />

informatico denominato<br />

“ARIANNA” (con chiaro riferimento<br />

al famoso filo utilizzato per<br />

uscire dal labirinto <strong>di</strong> Creta), per la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un portale dell’UN-<br />

PLI Umbria a cui possono collegarsi<br />

tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />

che, attraverso la rete internet, potranno<br />

offrire un servizio informativo<br />

avanzato anche agli utenti del<br />

proprio territorio e realizzare quel<br />

collegamento che consentirà <strong>di</strong> trasmettere<br />

e <strong>di</strong> ricevere tempestivamente<br />

le informazioni, a tutti i livelli,<br />

utili alla gestione delle attività<br />

delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>.<br />

Obiettivo principale del <strong>Pro</strong>getto<br />

globale “ARIANNA” è quello <strong>di</strong><br />

realizzare una rete telematica, a<br />

costi estremamente contenuti e gestita<br />

esclusivamente e <strong>di</strong>rettamente<br />

dalle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, per rendere più efficace<br />

e tempestiva la promozione<br />

del territorio e degli eventi ad esso<br />

collegati, consentendo una organizzazione<br />

e una gestione delle <strong>Pro</strong><br />

<strong>Loco</strong> dell’Umbria più qualificata ed<br />

incisiva.<br />

In particolare il progetto globale<br />

“ARIANNA” è sviluppato in due fasi<br />

<strong>di</strong>stinte:<br />

la prima “Per il campanile” che<br />

consiste nella valorizzazione delle<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria realizzando:<br />

- uno strumento gestionale amministrativo<br />

a supporto dell’Amministrazione<br />

della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria;<br />

- uno strumento <strong>di</strong> comunicazione<br />

tra la <strong>Pro</strong> loco, i soci e i citta<strong>di</strong>ni<br />

del proprio territorio.<br />

la seconda “Oltre il campanile”<br />

che consiste nello sviluppo della<br />

strategia delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> nel rappor-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

PROGETTO GLOBALE “ARIANNA”:<br />

la rete delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />

<strong>di</strong> Renato Peroni<br />

Renato Peroni, vice Presidente vicario UNPLI<br />

Regione Umbria<br />

to con gli Enti e le Istituzioni per<br />

una politica sul turismo regionale<br />

che si fon<strong>di</strong> anche sul contributo<br />

operativo delle pro loco realizzando:<br />

- uno strumento <strong>di</strong> colloquio privilegiato<br />

tra <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>. UNPLI Umbria<br />

ed Enti pubblici Regionali e<br />

nazionali;<br />

- uno strumento per mettere a fattor<br />

comune le risorse e il patrimonio<br />

informativo delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria<br />

accessibile anche dagli<br />

operatori turistici nazionali ed<br />

esteri per la realizzazione <strong>di</strong> itinerari<br />

turistici tematici per la valorizzazione<br />

anche del patrimonio artistico<br />

“minore”, largamente <strong>di</strong>ffuso<br />

in Umbria.<br />

Ovviamente il portale<br />

dell’Unpli Umbria<br />

consente <strong>di</strong> collegarsi<br />

anche ai vari siti<br />

già realizzati dalle<br />

varie <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> ponendosi<br />

quin<strong>di</strong> come<br />

strumento integrativo<br />

e complementare<br />

a quanto già realizzato<br />

dalle singole <strong>Pro</strong><br />

<strong>Loco</strong>.<br />

Il dominio: prolocoumbria.it<br />

è stato<br />

già attivato con la<br />

realizzazione prima<br />

<strong>di</strong> un prototipo che a<br />

partire dal 1° gennaio<br />

2010 è stato sostituito<br />

dal portale definitivo.<br />

accessibile in internet<br />

tramite:<br />

ww.prolocoumbria.it<br />

“È con grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />

che oggi, 1°<br />

Gennaio 2010, <strong>di</strong>ven-<br />

ta operativo il Portale delle <strong>Pro</strong> loco<br />

dell’Umbria.”<br />

Con queste parole il Presidente<br />

dell’Unpli Umbria ha sottolineato,<br />

in homepage del portale, l’importanza<br />

<strong>di</strong> un tale evento realizzato<br />

per migliorare la gestione organizzativa<br />

e informativa <strong>di</strong> tutte le <strong>Pro</strong><br />

<strong>Loco</strong> Umbre.<br />

“Innanzi tutto un doveroso ringraziamento,<br />

prosegue Matteucci, alle<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> che hanno aderito da subito<br />

all’iniziativa, voluta e promossa<br />

dall’UNPLI Umbria con l’intento <strong>di</strong><br />

venire incontro alle loro esigenze organizzative<br />

e d’informazione.<br />

Inoltre, in questa sede, mi sembra<br />

doveroso sottolineare come la rete<br />

realizzata tramite il progetto globale<br />

‘Arianna’ sia un evento importante<br />

non solo per le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> aderenti<br />

ma per l’intera Umbria in quanto<br />

costituirà la più <strong>di</strong>ffusa rete internet<br />

sul territorio regionale per la sua<br />

capillarità e ramificazione in quanto<br />

avrà, a regime, 300 punti operativi<br />

presso le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, <strong>di</strong>stribuite come<br />

sono sull’intera regione, con presenza<br />

significativa anche nei paesi e<br />

nelle frazioni più piccole.<br />

Infine sono fermamente convinto,<br />

conclude Matteucci, che la rete del


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> dell’Umbria <strong>di</strong>venterà<br />

una vetrina speciale delle peculiarità<br />

artistiche e culturali dell’Umbria,<br />

una finestra aperta sui prodotti tipici<br />

del nostro territorio e <strong>di</strong>venterà<br />

presto un punto <strong>di</strong> riferimento in<strong>di</strong>spensabile<br />

non solo per le <strong>Pro</strong> loco<br />

ma anche per tutti gli operatori umbri,<br />

pubblici e privati, che operano<br />

nella promozione economica, turistica<br />

e ambientale della nostra Regione.”<br />

Responsabile del <strong>Pro</strong>getto è il Vice<br />

Presidente vicario dell’Unpli Umbria,<br />

il dottor Renato Peroni,<br />

esperto <strong>di</strong> problematiche connesse<br />

alla <strong>di</strong>stribuzione in rete telematica<br />

delle informazioni per aver operato<br />

in tale ambito per il mercato<br />

bancario. Peroni è anche Presidente<br />

onorario della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> <strong>di</strong> Ruscio,<br />

piccola frazione <strong>di</strong> Monteleone<br />

<strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, dove per 12 anni è<br />

stato Presidente.<br />

Alla realizzazione tecnica hanno<br />

partecipato Filippo Antonelli, Lorenzo<br />

Melloni, Fausto Barcaccia e<br />

Marco Franceschini, qualificati<br />

tecnici e professionisti della società<br />

NT4b srl <strong>di</strong> AFBNet group (Collestrada)<br />

e della società Assist Informatica<br />

srl (Bastia Umbra).<br />

“E con grande orgoglio <strong>di</strong> tecnico e<br />

sincera sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> appartenente<br />

al movimento delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> in<br />

Umbria che <strong>di</strong>chiaro che il progetto<br />

“ARIANNA: PRO LOCO IN RETE”<br />

è <strong>di</strong>ventato una realtà operativa”.<br />

Con queste parole Peroni sottolinea<br />

l’importanza <strong>di</strong> un tale evento<br />

realizzato per migliorare la gestione<br />

organizzativa e informativa <strong>di</strong><br />

tutte le <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> Umbre.<br />

“A qualcuno il progetto “Arianna<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> in rete” potrebbe sembrare<br />

un paradosso, prosegue Peroni:<br />

la pro loco è per antonomasia l’esaltazione<br />

del “particolarismo” e dell’<br />

“in<strong>di</strong>vidualismo”; la sua attività è<br />

prevalentemente orientata alle esigenze<br />

del proprio “campanile” mentre<br />

un tale progetto tende a mettere a<br />

fattor comune le informazioni e a<br />

uniformare l’organizzazione delle<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>, proiettandone l’immagine<br />

“oltre il campanile” per una valorizzazione<br />

dell’intero territorio umbro<br />

per orientare le scelte <strong>di</strong> un turista<br />

esigente, consapevole ed itinerante.<br />

Ma, a ben riflettere, è proprio questa<br />

la peculiarità dello strumento: si<br />

tratta <strong>di</strong> evidenziare ad un pubblico,<br />

il più vasto possibile, quale è quello<br />

del web, le <strong>di</strong>fferenti sfaccettature<br />

umbre <strong>di</strong> una offerta turistica e culturale<br />

<strong>di</strong>versa e <strong>di</strong>versamente variegata,<br />

da valle a valle, da paese a paese,<br />

rendendo visibile e valorizzando<br />

anche l’ampio patrimonio artisticoreligioso,<br />

le tra<strong>di</strong>zioni e il folclore <strong>di</strong><br />

una Umbria tutta da scoprire, riconoscendo<br />

l’importanza del ruolo e<br />

della attività che le pro loco hanno<br />

spontaneamente realizzato in oltre<br />

100 anni <strong>di</strong> vita.<br />

Per questo infatti il portale dell’Unpli<br />

Umbria consentirà anche <strong>di</strong> collegarsi<br />

ai vari siti già realizzati, dagli<br />

Enti pubblici e dalle varie <strong>Pro</strong><br />

<strong>Loco</strong> dell’Umbria, ponendosi quin<strong>di</strong><br />

come strumento integrativo e complementare.<br />

Arianna, conclude Peroni, rappresenta<br />

inoltre un vali<strong>di</strong>ssimo strumento<br />

per i <strong>di</strong>rigenti delle pro loco<br />

fornendo, in tempo reale, tutte le informazioni<br />

relative alle normative<br />

che, specie negli ultimi anni, sono<br />

<strong>di</strong>ventate particolarmente complesse,<br />

dando continue in<strong>di</strong>cazioni sui<br />

conseguenti oneri e obblighi che le<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> debbono, rispettivamente,<br />

sostenere e rispettare e che, molto<br />

spesso risultano sempre più pesanti<br />

e pressanti per una struttura <strong>di</strong> volontariato;<br />

basti pensare alle normative<br />

inerenti la sicurezza e l’igiene, la<br />

Federazione Autonoma Lavoratori del Cre<strong>di</strong>to e del Risparmio Italiani<br />

00198 Roma - V.le Liegi, 48/b - Tel. 06.8416336 - Fax 06.8416343<br />

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aderente<br />

ASSOCIAZIONE BPS - SPOLETO<br />

Confederazione Generale dei<br />

Sindacati Autonomi dei<br />

Lavoratori<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Siae, l’Enel, i permessi da richiedere<br />

alle amministrazioni locali, solo per<br />

organizzare una semplice serata<br />

danzante.<br />

Un tale strumento, attraverso lo<br />

scambio <strong>di</strong> corrispondenza on-line,<br />

può mettere a fattor comune tra le<br />

<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> esperienze, strutture e risorse<br />

per consentire anche significative<br />

economie <strong>di</strong> scala.”<br />

Nella sua fase <strong>di</strong> avvio hanno aderito<br />

al progetto “Arianna” <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong><br />

umbre variamente rappresentative<br />

del territorio: dalla Valnerina<br />

(Cascia, Ruscio, Castelluccio <strong>di</strong><br />

Norcia, Commoro-Orsano, Sellano),<br />

dal Perugino (Ballanzano, Civitella<br />

d’Arna, Torgiano), dal Ternano<br />

(Terni, Calvi, Cesi, Monteleone<br />

d’Orvieto, Montegabbione) dall’Assisano<br />

(Bettona) dallo Spoletino<br />

(<strong>Spoleto</strong>, Poreta, Spina <strong>di</strong> Campello,<br />

Terzo San Severo), dall’Eugbino-gualdese<br />

(Carbonesca, Colpalombo),<br />

dal Trasimeno (Tuoro sul<br />

Trasimeno, Sant’Arcangelo), dall’Alta<br />

valle del Tevere (Montone,<br />

Monte Santa Maria in Tiberina),<br />

dal’Orvietano (Baschi) e dal Folignate<br />

(Spello).<br />

Questa <strong>di</strong>stribuzione territoriale e<br />

le <strong>di</strong>verse strutture organizzative<br />

delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> consentiranno certamente<br />

un test significativo sulla<br />

potenzialità dello strumento e sulla<br />

organizzazione <strong>di</strong> corsi formativi,<br />

per consentire l’autonomo utilizzo<br />

del portale da parte delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>,<br />

anche in vista delle numerose richieste<br />

<strong>di</strong> adesione avanzate dalle<br />

altre <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> umbre che saranno<br />

messe in rete al più presto.<br />

Entrate nel mondo delle <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong><br />

dell’Umbria navigando sul portale<br />

www.prolocoumbria.it.<br />

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19


20<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Redazionale<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

IL PRESIDENTE DEL CON SPOLETO<br />

TOMMASO BARBANERA FA IL PUNTO<br />

SUL FUTURO DEL TURISMO IN CITTÀ<br />

Il neo presidente<br />

del Con <strong>Spoleto</strong><br />

- Consorzio<br />

Operatori Turistici,<br />

Tommaso<br />

Barbanera fa il<br />

punto sulla situazione<br />

attuale del<br />

turismo in città e<br />

in<strong>di</strong>ca quelle che<br />

ritiene possano essere<br />

le prospettive<br />

future e le azioni da attuare nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

per dare slancio al comparto turistico<br />

citta<strong>di</strong>no, visto l’andamento negativo<br />

registrato nell’ultimo anno,<br />

frutto anche e soprattutto della recessione<br />

economica generale.<br />

Il Presidente riafferma il ruolo determinante<br />

e fondamentale che il<br />

turismo deve rappresentare nella<br />

nostra città in quanto unica e fondamentale<br />

risorsa. A tal fine ritiene<br />

fondamentale la collaborazione<br />

pubblico/privata da anni avviata fra<br />

il Con <strong>Spoleto</strong> e l’Amministrazione<br />

Comunale e riba<strong>di</strong>sce la volontà <strong>di</strong><br />

darle seguito e soprattutto <strong>di</strong> sviluppare<br />

e migliorare tale sinergia<br />

per il bene del turismo a <strong>Spoleto</strong>.<br />

Infatti, afferma il Presidente, nel<br />

turismo è opportuno, anzi necessario<br />

fare sistema e il Con <strong>Spoleto</strong>,<br />

questa volontà, cerca <strong>di</strong> rappresentarla<br />

ed attuarla da tempo.<br />

Anche nel corso delle ultime riunioni<br />

tenute con gli associati si è rinnovata<br />

la volontà <strong>di</strong> fare squadra per concorrere<br />

nel mettere a sistema due settori<br />

fondamentali per il turismo in città, il<br />

turismo congressuale e l’accoglienza<br />

che, se ben strutturati, potrebbero rappresentare<br />

un’importante opportunità<br />

con una ricaduta positiva su tutta l’economia<br />

citta<strong>di</strong>na.<br />

In merito al turismo congressuale,<br />

continua poi Barbanera, si pone con<br />

estrema urgenza la necessità <strong>di</strong> far decollare<br />

questo settore. È necessario lo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una gestione degli spazi congressuali<br />

citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> una comunicazione<br />

mirata che sviluppandosi lungo i<br />

giusti canali, portino ad un incremento<br />

della domanda <strong>di</strong> turismo business<br />

in città e facciano <strong>di</strong>ventare <strong>Spoleto</strong> l’ideale<br />

contenitore per convegni, meeting,<br />

seminari, tavole rotonde, coffee<br />

break e momenti leisure.<br />

Se la gestione degli spazi congressuali<br />

citta<strong>di</strong>ni, soprattutto del Chiostro San<br />

Nicolò venisse snellita e messa a regime,<br />

si offrirebbe la possibilità a chiunque<br />

volesse organizzare un evento <strong>di</strong><br />

piccole, me<strong>di</strong>e o gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, <strong>di</strong><br />

utilizzare gli spazi citta<strong>di</strong>ni che si ri-<br />

tengono più adatti all’evento stesso.<br />

Non solo location dalle residenze d’epoca,<br />

ai centri specializzati per meeting<br />

e convention, fino ai teatri. La città è in<br />

grado <strong>di</strong> fornire un vero e proprio supporto<br />

logistico all’organizzazione <strong>di</strong><br />

eventi <strong>di</strong> piccola, me<strong>di</strong>a e grande portata<br />

con l’offerta <strong>di</strong> soluzioni valide, <strong>di</strong>fferenziate<br />

ed economicamente competitive.<br />

Grazie al supporto organizzativo che il<br />

Con <strong>Spoleto</strong> è pronto a fornire, lavorando<br />

in stretta sinergia con l’amministrazione<br />

comunale, si può pensare <strong>di</strong><br />

puntare in alto, cercando <strong>di</strong> attrarre<br />

eventi <strong>di</strong> grande portata in ambito culturale,<br />

sportivo, gastronomico, scientifico<br />

e tecnologico. Un ampio raggio d’a-<br />

zione che potrebbe coinvolgere, oltre<br />

alle strutture congressuali, anche alberghi,<br />

ristoranti e società <strong>di</strong> organizzazione<br />

turistico-congressuale del conprensorio<br />

e dunque con una impatto positivo<br />

su tutto il comparto economico della<br />

città e del suo comprensorio.<br />

Si è poi affrontato il tema fondamentale<br />

dell’accoglienza turistica e dell’informazione.<br />

Su questo argomento il Con<br />

<strong>Spoleto</strong> suggerisce ormai da tempo una<br />

concreta riflessione ed una conseguente<br />

azione imme<strong>di</strong>ata. L’accoglienza, infatti,<br />

come più volte affermato, rappresenta<br />

la prima forma <strong>di</strong> promozione turistica,<br />

ciò che dà la prima immagine<br />

della nostra città e della nostra offerta.<br />

Diventa <strong>di</strong> fatto un aspetto cruciale dell’attività<br />

<strong>di</strong> promozione turistica, in<br />

quanto ciò che fa la <strong>di</strong>fferenza è proprio<br />

il primo impatto che il turista ha<br />

con la città, con i servizi che gli vengono<br />

presentati, con gli strumenti cartacei<br />

ed informatici che gli vengono <strong>di</strong>stribuiti<br />

e con il supporto e l’assistenza<br />

che gli vengono offerti.<br />

Da qui nasce la ferma richiesta del Con<br />

<strong>Spoleto</strong>, con<strong>di</strong>visa appieno anche dall’Ascom,<br />

<strong>di</strong> non dare seguito all’eventuale<br />

apertura <strong>di</strong> ulteriori punti informazioni<br />

se non prima <strong>di</strong> aver coerente-<br />

mente riorganizzato la sede principale<br />

<strong>di</strong> Piazza della Libertà, sita in una location<br />

<strong>di</strong> prestigio e <strong>di</strong> grande visibilità,<br />

in una delle piazze principali <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />

Si dovrà ripensare però alla sua riqualificazione<br />

e potenziamento in maniera<br />

sistemica e funzionale, per renderlo<br />

un servizio ottimale che la città<br />

offre ai suoi turisti.<br />

Occorre quin<strong>di</strong> riorganizzare l’ufficio<br />

informazioni ed accoglienza con orari<br />

confacenti alle esigenze del turista e ripensare<br />

gli spazi in modo consono da<br />

renderli una vetrina <strong>di</strong> presentazione<br />

della città che punti sulla qualità<br />

dell’accoglienza e che sia in grado<br />

<strong>di</strong> promuovere i prodotti turistici<br />

della nostra area, <strong>di</strong> fornire informazioni,<br />

supporto ed assistenza alle<br />

varie esigenze dei turisti italiani e<br />

stranieri che soggiornano nel nostro<br />

territorio.<br />

Sarà quin<strong>di</strong> necessario consentire<br />

ai turisti in visita <strong>di</strong> arrivare fino in<br />

Piazza della Libertà e realizzare<br />

pertanto 2/3 posti auto <strong>di</strong> breve sosta<br />

per restare il tempo necessario<br />

per chiedere le informazioni per poi<br />

parcheggiare nei parcheggi citta<strong>di</strong>ni<br />

(<strong>Spoleto</strong> Sfera o i parcheggi a cielo<br />

aperto in prossimità del centro storico<br />

o fuori).<br />

Bisognerà inoltre riqualificare ed integrare<br />

la segnaletica in entrambi gli ingressi<br />

della città e lungo il percorso per<br />

far si che ci siano in<strong>di</strong>cazioni chiare e<br />

multilingue che gui<strong>di</strong>no i turisti fino al<br />

punto informazioni. Nel futuro poi, si<br />

potrà pensare anche ad organizzare un<br />

punto <strong>di</strong> prima accoglienza all’ingresso<br />

nord della città per permettere ai turisti<br />

che accedono da questa via <strong>di</strong> avere<br />

una prima forma <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> raccolta<br />

<strong>di</strong> informazioni.<br />

Occorrerà inoltre posizionare in entrambi<br />

gli ingressi alla città dei <strong>di</strong>splay<br />

che informino il turista su dove parcheggiare,<br />

come muoversi per raggiungere<br />

i principali siti d’interesse e dove<br />

poter selezionare l’offerta ricettiva e ristorativa<br />

più consona alle proprie esigenze<br />

e soprattutto per supplire alla richiesta<br />

<strong>di</strong> informazioni nelle ore <strong>di</strong><br />

chiusura del punto informazioni.<br />

Il Con <strong>Spoleto</strong>, afferma il Presidente, si<br />

mette a <strong>di</strong>sposizione dell’Amministrazione<br />

Comunale per collaborare alla<br />

strutturazione <strong>di</strong> un progetto in tal<br />

senso.<br />

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22<br />

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l’ambiente raffinato ed accogliente è stu<strong>di</strong>ato appositamente per regalare una magica atmosfera<br />

tra luci soffuse e corpi luminosi. Nell’incantevole cornice <strong>di</strong> spello il Time’s è immerso in un<br />

mondo <strong>di</strong> arte, storia e cultura, che rendono unico ancora oggi questo angolo dell’Umbria.<br />

Time’s resTaUraNT Cafè<br />

musica, Cocktail, Happy-Hour eventi, after<strong>di</strong>nner.<br />

momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento e puro relax<br />

vi aspettano nella coinvolgente location del salotto<br />

estivo Time’s.<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

Time’s resTaUraNT GoUrmeT<br />

Gli attenti chef propongono un menù ricco <strong>di</strong><br />

sapori pregiati composto da piatti <strong>di</strong> foie gras<br />

e pata negra “de bellota”, senza tralasciare<br />

giornalmente la scelta <strong>di</strong> delicate ricette <strong>di</strong> pesce<br />

e gastronomia umbra. la selezione dei cibi<br />

e dei formaggi, sarà accompagnata da degustazioni<br />

<strong>di</strong> importanti vini e bollicine.<br />

´´´<br />

Time’s HoTel<br />

Tra i nostri servizi <strong>di</strong>sponiamo inoltre, <strong>di</strong> 8<br />

double rooms, accoglienti e confortevoli dove<br />

potrete trascorrere piacevoli week-end enogastronomici<br />

e vacanze d’arte nell’affascinante<br />

regione Umbria.<br />

Time’s Gallery<br />

Nelle sale del ristorante, sarà allestita un’esposizione <strong>di</strong> opere d’arte <strong>di</strong> autori contemporanei<br />

umbri.<br />

Contatti: Time’s Spello Piazza Vallegloria 13 - Phone +39.0742.303109<br />

www.timeshotel.it - Erika: 339.7270700 - Giampiero: 335.5753782 - Gloria: 334.3861601


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

53° FESTIVAL DEI DUE MONDI<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

UN CARTELLONE CON TANTI APPUNTAMENTI DI ALTISSIMO LIVELLO<br />

Opera, Musica, Danza, Teatro Mostre, dal 18 Giugno al 4 Luglio torna il Festival<br />

dei Due Mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>retto dal Maestro Giorgio Ferrara.<br />

Tra gli eventi e i personaggi clou<br />

<strong>di</strong> questa Cinquantatreesima<br />

E<strong>di</strong>zione la prima volta <strong>di</strong> John<br />

Malkovich che avrà il ruolo <strong>di</strong> mattatore,<br />

interpretando Jack Unterweger,<br />

un serial killer psicopatico e con tendenze<br />

istrioniche, nello spettacolo<br />

The Infernal Comedy, comme<strong>di</strong>a in<br />

musica <strong>di</strong> Michael Sturminger per<br />

orchestra barocca e due soprano,<br />

proposto con successo a Los Angeles<br />

e Vienna ed atteso, ora, al debutto nel<br />

nostro paese. La prestigiosa Wiener<br />

Akademie, <strong>di</strong>retta da Martin Haselböck,<br />

accompagnerà il protagonista<br />

e le due soprano, Bernarda Bobro e<br />

Aleksandra Zamojska, con musiche e<br />

arie <strong>di</strong> Vival<strong>di</strong>, Haydn, Gluck e Mozart.<br />

‘’Sono impaziente <strong>di</strong> portare in<br />

Italia un pezzo <strong>di</strong> teatro tanto audace<br />

e <strong>di</strong> presentarlo nelle storiche città<br />

<strong>di</strong> Ravello e <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, i cui prestigiosi<br />

festival sono famosi per la loro<br />

ricerca <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso e per la<br />

loro capacità <strong>di</strong> rischiare” – ha <strong>di</strong>chiarato<br />

il grande attore statunitense.<br />

Inoltre il pubblico <strong>di</strong> questa e<strong>di</strong>zione<br />

potrà assistere in prima esecuzione<br />

assoluta in forma scenica, all’opera<br />

Gogo no eiko del grande compositore<br />

tedesco Hans Werner Henze,<br />

tratta da un romanzo <strong>di</strong> Yukio Mishima,<br />

con l’Orchestra Sinfonica <strong>di</strong> Milano<br />

Giuseppe Ver<strong>di</strong>, la regia <strong>di</strong> Giorgio<br />

Ferrara e la scenografia <strong>di</strong> Gianni<br />

Quaranta.Un’opera che indaga il travagliato<br />

contrasto fra le generazioni,<br />

che racconta una storia dai toni foschi,<br />

sempre magistralmente accompagnata<br />

dall’energia affascinante <strong>di</strong><br />

una musica vigorosa e struggente. Incanterà<br />

gli amanti della musica e<br />

quanti assisteranno al Concerto che<br />

concluderà l’e<strong>di</strong>zione 2010 del Festival<br />

dei Due Mon<strong>di</strong> in Piazza Duomo il<br />

4 luglio, il venticinquenne <strong>di</strong>rettore<br />

d’orchestra e violinista venezuelano<br />

Diego Matheuz, recentemente impostosi<br />

come uno dei più promettenti<br />

talenti <strong>di</strong> oggi, a <strong>di</strong>rigendo l’Orchestra<br />

Sinfonica <strong>di</strong> Milano Giuseppe Ver<strong>di</strong>.<br />

Verranno affidate al genio della sua<br />

giovane bacchetta le Danze sinfoniche<br />

tratte da West Side Story <strong>di</strong> Leonard<br />

Bernstein e la Prima sinfonia <strong>di</strong><br />

Gustav Mahler. q<br />

23


24<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Redazionale<br />

VINI NEL MONDO<br />

L’e<strong>di</strong>zione 2010 è pronta al via<br />

Un’occasione unica per unire gusto e spettacolo<br />

Torna l’appuntamento con Vini nel<br />

Mondo, la rassegna enogastronomica<br />

che da sei anni trasforma la<br />

città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> in una grande enoteca a<br />

cielo aperto. Dal 21 al 24 maggio le cantine<br />

più prestigiose d’Italia presenteranno<br />

le loro etichette migliori in rappresentanza<br />

delle eccellenze enologiche del nostro<br />

paese, mentre il pubblico <strong>di</strong> appassionati<br />

sarà coinvolto in degustazioni guidate,<br />

tavole rotonde e momenti <strong>di</strong> puro spetta-<br />

colo. L’apice della manifestazione sarà come nelle<br />

passate e<strong>di</strong>zioni la Notte Bianca del Vino, che<br />

la notte del 22 maggio riempirà <strong>di</strong> musica e colori<br />

la suggestiva Piazza del Duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />

Anche l’e<strong>di</strong>zione 2010 si svolge sotto la <strong>di</strong>rezione<br />

artistica del frizzante duo <strong>di</strong> Decanter, Ra<strong>di</strong>o Due,<br />

composto da Fede & Tinto. Ognuna delle quattro<br />

giornate vedrà alternarsi attualità, arte e gusto.<br />

<strong>Pro</strong>tagonisti, il vino e chi lo degusta, il consumatore.<br />

Oltre al “bere consapevole” saranno trattate<br />

tematiche d’attualità e <strong>di</strong> costume, con approfon<strong>di</strong>menti<br />

de<strong>di</strong>cati alle eccellenze regionali e al mercato<br />

del vino*. Anche quest’anno l’esperienza <strong>di</strong><br />

Sandro Sangiorgi, Oscar del Vino 2006 e Direttore<br />

<strong>di</strong> Porthos, sarà a <strong>di</strong>sposizione dei visitatori<br />

che parteciperanno alle degustazioni guidate a<br />

numero chiuso.<br />

Il programma continua con l’asta <strong>di</strong> Vini nel Mondo<br />

della Solidarietà: sabato 22 maggio prestigiose<br />

aziende italiane metteranno all’incanto i loro vi-<br />

ni più rari. L’intero ricavato dell’asta<br />

sarà devoluto a una importante causa<br />

umanitaria: l’anno scorso è stata<br />

scelta la popolazione colpita dal terremoto<br />

in Abruzzo.<br />

La giornata <strong>di</strong> chiusura, lunedì 24,<br />

sarà de<strong>di</strong>cata agli operatori del settore:<br />

FIPE e HORECA metteranno in<br />

campo i propri rappresentanti, che<br />

condurranno un <strong>di</strong>battito aperto rivolto<br />

al lato dell’offerta.<br />

Quest’anno la città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> sarà all’EXPO<br />

<strong>di</strong> Shangai a rappresentare il<br />

sapere italiano e porterà con sé l’eccellenze<br />

del suo territorio. Vini nel<br />

Mondo è una <strong>di</strong> queste, l’appuntamento<br />

più importante con il vino e<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

tutto ciò che vi gravita attorno. Vini nel Mondo<br />

2010 è promossa dall’Associazione Arte, Gusto e<br />

Cultura e organizzata dal Gruppo Meet <strong>di</strong> Alessandro<br />

Casali. L’evento si svolge con il patrocinio<br />

e sostegno del Ministero delle Politiche Agricole<br />

Alimentari e Forestali, del Ministero della Gioventù,<br />

della <strong>Pro</strong>vincia <strong>di</strong> Terni, della Regione Umbria,<br />

del Comune <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> e della Camera <strong>di</strong> Commercio<br />

<strong>di</strong> Perugia. q<br />

Anche questa volta metteremo in piazza gran<strong>di</strong> numeri. Vini nel Mondo ha il<br />

potere <strong>di</strong> crescere ogni anno <strong>di</strong> più. L’anno scorso più <strong>di</strong> 80.000 persone hanno<br />

animato le piazze <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> per la Notte Bianca e durante le tre giornate<br />

d’evento abbiamo registrato un bacino <strong>di</strong> presenze complessivo <strong>di</strong> oltre<br />

200.000 visitatori. Ma la manifestazione è un punto <strong>di</strong> riferimento anche per gli<br />

operatori del settore, la cui partecipazione si fa sempre più intensa <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />

in e<strong>di</strong>zione. Nel 2009 hanno aderito 250 aziende con più <strong>di</strong> 2.000 etichette.<br />

Come sarà il 2010?<br />

Intervista a Casali<br />

Tutti gli anni Vini nel Mondo<br />

“fa il botto”…<br />

Anche quest’anno abbiamo voluto de<strong>di</strong>care ampio spazio al tema del “bere<br />

consapevole”, sul quale verteranno <strong>di</strong>versi convegni. È riconfermato il consueto<br />

appuntamento con la solidarietà, che l’anno scorso ha totalizzato 13.590 euro<br />

per i terremotati dell’Abruzzo.<br />

La Notte Bianca del Vino riempirà come sempre le strade e le piazze: porteremo<br />

ancora una volta a <strong>Spoleto</strong> gran<strong>di</strong> nomi del panorama musicale e artisti poliedrici,<br />

che animeranno con musica e spettacolo gli scenari più suggestivi della<br />

città.<br />

25


26<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Associazione <strong>Pro</strong>-<strong>Loco</strong> “Amici <strong>di</strong> Eggi”<br />

Anche quest’anno l’associazione<br />

pro-loco “Amici <strong>di</strong> Eggi”, affiliata<br />

all’UNPLI, ripete la manifestazione<br />

“Punto Eggi” giunta alla ventitreesima<br />

e<strong>di</strong>zione.<br />

“Punto Eggi” si è caratterizzata nel<br />

tempo come un evento che coniuga la<br />

cultura e le tra<strong>di</strong>zioni del territorio alla<br />

produzione <strong>di</strong> prodotti e piatti tipici,<br />

senza trascurare l’attenzione verso le<br />

esperienze sociali caratterizzate dall’impegno<br />

<strong>di</strong> associazioni, enti locali e<br />

organizzazioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni nei confronti<br />

delle fasce deboli. La manifestazione,<br />

che si è affermata come significativo<br />

esempio <strong>di</strong> promozione integrata<br />

del territorio, ha incontrato nel tempo<br />

l’attenzione delle istituzioni regionali e<br />

locali ed ha registrato la presenza <strong>di</strong><br />

migliaia <strong>di</strong> visitatori e turisti.<br />

Il manifesto ufficiale dell’e<strong>di</strong>zione 2010<br />

“Festa <strong>di</strong> Colori” è stato realizzato dal<br />

pittore spoletino Pietro Lorenzoni.<br />

I contenuti del programma dell’e<strong>di</strong>zione<br />

2010, che si svolgerà dal 22 aprile al<br />

2 maggio, saranno caratterizzati:<br />

• dalla XXIII e<strong>di</strong>zione della “Sagra degli<br />

Asparagi”;<br />

• dalla assegnazione del XVIII premio<br />

intitolato ad “Alberto Talegalli”;<br />

• dalla assegnazione del XVI premio<br />

solidarietà intitolato a “Don Guerrino<br />

Rota”;<br />

• dalla V e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “A Scuola <strong>di</strong><br />

Strangozzi”;<br />

• dalla partecipazione, per il quinto anno<br />

consecutivo, alle celebrazioni per<br />

la Giornata Mon<strong>di</strong>ale del Libro e degli<br />

Autori promossa dall’UNESCO;<br />

• dalla I e<strong>di</strong>zione del concorso <strong>di</strong> poesia<br />

“versEGGIando”;<br />

• da incontri, tavole rotonde e spettacoli<br />

<strong>di</strong> contenuto culturale, folkloristico<br />

e sociale.<br />

Il fulcro della manifestazione resta comunque<br />

incentrato sulla promozione<br />

dell’asparago selvatico, degli strangozzi<br />

spoletini, dell’olio d’oliva e del vino<br />

trebbiano spoletino. Forti dell’esperienza<br />

delle precedenti e<strong>di</strong>zioni, anche<br />

nella prossima, proporremo nelle consuete<br />

taverne, in particolari serate, con<br />

chef d’eccezione, piatti rivisitati a base<br />

<strong>di</strong> prodotti del sottobosco (asparagi,<br />

funghi, tartufi, ecc.)<br />

Non mancherà la musica sia da ascoltare<br />

che da ballare, la prosa <strong>di</strong>alettale,<br />

alcuni appuntamenti sportivi.<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

PUNTO EGGI 2010<br />

<strong>Pro</strong>gramma<br />

Giovedì 22 aprile<br />

18.30 - S. Michele Arc. - concerto inaugurale<br />

21.00 - Palaeggi - Serata <strong>di</strong> prosa <strong>di</strong>alettale - compagnia<br />

“La Traussa”<br />

Vener<strong>di</strong> 23 aprile<br />

10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi” - Spoletina<br />

18.00 - Sala “Racani” - Gior. Mond. Libro UNESCO -<br />

premio “VersEGGIando”<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Trio Italiano”<br />

22.00 - “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Sabato 24 aprile<br />

10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi” - Scuola Primaria<br />

<strong>di</strong> Beroide<br />

16.00 - Frantoio “Del Poggiolo” - corsa po<strong>di</strong>stica<br />

“STRAEGGI”, percorso competitivo 7 km<br />

18.30 - S. Michele Arc. - concerto musica classica<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Gianni ed Elena”<br />

22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Domenica 25 aprile<br />

07.00 - Campagna <strong>di</strong> Eggi - esibizione cinofila, gara <strong>di</strong><br />

ferma a cura dell’Associazione “Libera Caccia”<br />

11.00 - S. Michele Arc. - messa - Commemorazione<br />

Caduti - Coro del Duomo <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong><br />

16.00 - Verde Attrezzato - II torneo calcetto<br />

18.30 - S. Michele Arc. - concerto jazz - duo Panetto<br />

(sax) Alessandro Bravo (piano)<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Scacco Matto”<br />

22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Lunedì 26 aprile<br />

21.00 - Palaeggi - Gran Galà delle Orchestre -<br />

V Memorial Vittorio Borghesi<br />

Martedì 27 aprile<br />

21.00 - Palaeggi - serata varietà a cura della associazione<br />

“Insieme si Vola”<br />

Mercoledì 28 aprile<br />

18.00 - Sala “Racani” - Comitato a Difesa della Costituzione<br />

21.00 - Palaeggi - serata a cura della scuola <strong>di</strong> ballo<br />

“Team Dance <strong>Spoleto</strong>” <strong>di</strong> Paolo Rinal<strong>di</strong><br />

Giovedì 29 aprile<br />

21.00 - Palaeggi - TUTTEGGI serata varietà a cura della<br />

redazione <strong>di</strong> Tuttoggi.info<br />

22.00 - “Livin’ on the …Eggi” - birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Venerdì 30 aprile<br />

10.00 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />

18.30 - S. Michele Arc. - concerto musica classica M°<br />

Politi Paolo (oboe)<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Medusa”<br />

22.00 – “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Sabato 1 maggio<br />

Intero giorno - campagna <strong>di</strong> Eggi - esibizione / competizione<br />

modelli ra<strong>di</strong>ocomandati a cura <strong>di</strong> MAR-<br />

CO MODELS<br />

14.30 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />

15.00 - V Motoincontro degli Asparagi<br />

17.00 - Borgo - gruppo folkloristico “La Bufera”<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Amici del Cuore”<br />

22.00 – “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Domenica 2 maggio<br />

14.30 - Palaeggi - “A Scuola <strong>di</strong> Strangozzi”<br />

16.00 - Verde Attrezzato - finale II torneo calcetto<br />

16.00 - Borgo - gruppo folkloristico cantastorie<br />

18.30 - S. Michele Arc. - XVIII Premio “A.Talegalli”, XVI<br />

Premio D. Guerrino, concerto FRANCIOLI<br />

20.00 - Giar<strong>di</strong>no San Michele Arc. - cena buffet a cura<br />

<strong>di</strong> “<strong>Spoleto</strong> tipica” ospite lo Chef Frank Bessì -<br />

(Amb. Francese)<br />

21.00 - Palaeggi - serata danzante con “Borghesi”<br />

22.00 - “Livin’ on the …Eggi”- birreria/pia<strong>di</strong>neria<br />

Menù<br />

<strong>Pro</strong>mozione dei prodotti:<br />

Strangozzi, asparagi, olio d’oliva,<br />

trebbiano spoletino<br />

Bruschetta aglio e olio d’oliva fruttato<br />

Bruschetta con salsiccia<br />

Bruschetta con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

Strangozzi (fatti a mano) aglio e olio<br />

Strangozzi (fatti a mano) con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

Zuppa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

Arista con salsa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

Roast-beef con salsa <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

grigliata (maiale-manzo)<br />

Frittata con asparagi <strong>di</strong> bosco<br />

Patate fritte<br />

Insalata mista<br />

Crostata alla crema <strong>di</strong> asparagi <strong>di</strong> bosco


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

STRANGOZZE “A CULU MOSSU”<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Impastando farina con acqua un pizzico <strong>di</strong> sale, un cucchiaio d’olio<br />

d’oliva oltre a tanta forza <strong>di</strong> braccia nascono nella loro essenzialità e<br />

semplicità le strangozze.<br />

Chi volesse esser tracciato in siffatta arte bianca dovrà assolvere anche<br />

al seguente antico consiglio.<br />

“Lu strangozzu è finu de curtellu e ertu de stinnirellu“<br />

Oggi abbiamo soffritto olio, aglio, peperoncino, prezzemolo ed asparagi,<br />

appena insaporito abbiamo aggiunto pomodoro e sale lasciando<br />

cuocere a fuoco lento.<br />

Con<strong>di</strong>re le strangozze, e buon appetito.<br />

Asparago: asparagus officinalis L.<br />

Famiglia: liliacee<br />

Luogo: spontaneo nella zona valliva e pedemontana, nelle zone marine e nei luoghi erbosi<br />

Coltivazione: per semina in primavera ed in autunno<br />

Raccolta: le ra<strong>di</strong>ci si raccolgono in autunno ed in primavera. Le piante devono avere tre anni<br />

Parti utilizzate: le ra<strong>di</strong>ci, i turioni<br />

<strong>Pro</strong>prietà: <strong>di</strong>uretiche e sedative del cuore; depurative, <strong>di</strong>magranti<br />

Forza: molto yin<br />

Fioritura: aprile, maggio, luglio<br />

Descrizione: pianta erbacea dotata <strong>di</strong> un corto rizoma sotterraneo, da cui sorgono i germogli detti turioni. Ra<strong>di</strong>ce carnosa<br />

ed ingrossata con foglie piccolissime ridotte a scaglie.<br />

Controin<strong>di</strong>cazioni: renella, aci<strong>di</strong>, nefrite<br />

Principi attivi: amminoacido asparagina, zuccheri, sostanze proteiche, potassio e fosforo.<br />

TARTUFI bIAnchI e neRI<br />

Freschi e Conservati<br />

PRODOTTI TARTUFATI<br />

Agria Valnerina snc<br />

<strong>di</strong> Benedetti e Celesti<br />

S.S. 209 Valnerina - Loc. Pie<strong>di</strong>paterno<br />

06040 VALLO DI NERA (PG) Umbria - Italia<br />

Tel./Fax 0743/616310<br />

27


28<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Si è aperta con un intenso<br />

omaggio a Piero Ruggeri,<br />

il secondo “tempo” della<br />

mostra “Pittura d’Italia. Paesaggi<br />

veri e dell’anima” che<br />

Marco Gol<strong>di</strong>n propone a Castel<br />

Sismondo, la Rocca Malatestiana<br />

<strong>di</strong> Rimini, a corollario<br />

della grande esposizione “Da<br />

Rembrandt a Gauguin a Picasso.<br />

L’incanto della pittura. Capolavori<br />

dal Museum of Fine<br />

Arts <strong>di</strong> Boston. Se il “primo<br />

tempo” (dal 10 ottobre al 6<br />

gennaio scorso) è stato de<strong>di</strong>cato<br />

ad un gruppo <strong>di</strong> artisti che<br />

affrontano il paesaggio in termini<br />

più rispondenti a ciò che<br />

viene percepito come il “reale”,<br />

certo mai in termini “fotografici”<br />

o oleografici, tuttavia proponendo<br />

luoghi apparentemente<br />

precisi e decrittabili, questo<br />

“secondo tempo” propone invece<br />

un paesaggio <strong>di</strong>ventato quasi paesaggio<br />

dell’anima, racconto <strong>di</strong> una<br />

realtà trasfigurata e sublimata.<br />

Piero Ruggeri, maestro, recente-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

PITTURA D’ITALIA<br />

Paesaggi veri e dell’anima. Una situazione in due tempi<br />

06039 San Lorenzo <strong>di</strong> Trevi (Pg) - Tel. \Fax 0742.399472 - Cell. 349.7287244<br />

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Relax e genuinità dei cibi... riscopri il vivere sano<br />

in un ambiente incontaminato<br />

mente scomparso, tra i più gran<strong>di</strong><br />

dell’arte italiana ed europea del secondo<br />

Novecento, che Gol<strong>di</strong>n ha da<br />

sempre molto amato e seguito, curando<br />

tra l’altro nel 2000 una tra le<br />

sue più gran<strong>di</strong> antologiche, in mo-<br />

L’olio extra vergine d’oliva Natalini è un olio <strong>di</strong> altissima qualità prodotto in quantità<br />

limitata, con olive raccolte a mano provenienti dalle colline <strong>di</strong> Trevi. L’estrazione dell’olio<br />

avviene con meto<strong>di</strong> meccanici e fisici tra<strong>di</strong>zionali a freddo.Ci rivolgiamo <strong>di</strong>rettamente ad<br />

un consumatore attento ed esigente alla qualità della vita che ha scelto come regola la<br />

prevenzione salutistica. Il risultato è un olio eccellente, dal colore verde smeraldo, con un<br />

profumo piacevolmente aromatico con un sapore delicatamente fruttato e dalle<br />

caratteristiche organolettiche uniche.<br />

... e l’orto (ovviamente, biologico).<br />

do specifico de<strong>di</strong>cata proprio<br />

al tema della natura. Di Ruggeri,<br />

che avrebbe dovuto partecipare<br />

a questa mostra con due<br />

quadri ine<strong>di</strong>ti, sono in mostra<br />

do<strong>di</strong>ci sceltissime opere dell’ultimo<br />

decennio in modo particolare.<br />

Il percorso si articola in opere<br />

<strong>di</strong> Guido Strazza, Clau<strong>di</strong>o Olivieri,<br />

Mario Raciti, Mino Ceretti,<br />

Sergio Sermi<strong>di</strong>, Clau<strong>di</strong>o<br />

Verna, Mariangela De Maria,<br />

Ennio Finzi, Paolo Patelli,<br />

Paolo Iacchetti, Roberto Casiraghi,<br />

Francesco Stefanini,<br />

Luiso Sturla, Raimondo Sirotti,<br />

Franco Pedrina, Vincenzo<br />

Politino, Loris Liberatori,<br />

Loreto Martina, Maurizio<br />

Pierfranceschi, Raffaele Rossi,<br />

Silvio Lacasella, Vincenzo<br />

Scolamiero, Piero Zuccaro, Maria<br />

Savino.<br />

Ogni artista è presente con due<br />

opere realizzate appositamente per<br />

questa mostra.<br />

q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

<strong>di</strong> Isabella Caporaletti<br />

Strixia Piuma<br />

Bianca è una bellissima<br />

civetta<br />

delle nevi. Bianca come<br />

il latte, appena un<br />

po’ <strong>di</strong> efeli<strong>di</strong> marroncino<br />

sulla punta delle ali<br />

e sul muso. Peccato<br />

che sia prigioniera <strong>di</strong><br />

Isabella Caporaletti<br />

un umano, un tipo<br />

molto servizievole, se<br />

si pensa ai vassoi <strong>di</strong> carne macinata che<br />

le porta due volte al giorno. Strixia i vassoi<br />

vuoti li impila uno sopra all’altro.<br />

“Buongiorno!” le <strong>di</strong>ce l’umano quando<br />

le porta la carne.<br />

“Buongiorno un cavolo!” risponde lei,<br />

ma quello proprio non capisce.<br />

A volte gli umani non capiscono proprio<br />

niente.<br />

“Se fai la brava domani ti porto a caccia!”<br />

“Io sono sempre brava, ma non cre<strong>di</strong><br />

che sarebbe meglio se non mi tenessi<br />

sul trespolo con le zampe legate?<br />

Niente. Quello è proprio sordo. Possibile?<br />

Eppure ce le ha le orecchie. Forse le<br />

orecchie umane sono <strong>di</strong>verse da quelle<br />

degli uccelli. O forse il mostro non capisce<br />

perché ha un cervello limitato.<br />

A caccia. Facile così eh? Se fossi io più<br />

grossa <strong>di</strong> te non mi verrebbe mai in<br />

mente <strong>di</strong> usarti come richiamo, sei sempre<br />

un sacco <strong>di</strong> patate, buono a nulla e<br />

puzzolente! E poi sai che trespolo ci<br />

“…Te ricor<strong>di</strong>” una comme<strong>di</strong>a brillante<br />

in due atti <strong>di</strong> Danilo Chiodetti<br />

interpretata dalla compagnia<br />

teatrale “La Traussa”.<br />

È il 18 luglio, vado a Cortaccione per<br />

assistere alla rassegna teatrale un po’<br />

titubante. Danilo Chiodetti è un mio<br />

collega, lavoriamo nella stessa banca e<br />

io non ho mai conosciuto un bancario<br />

con una forte vena artistica.<br />

Per giunta dopo una settimana <strong>di</strong> caldo<br />

soffocante, la sera è fresca, anzi c’è<br />

un vento proprio freddo, indossiamo<br />

velocemente le nostre felpe e ci accoccoliamo<br />

sulle se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> plastica bianche<br />

che sembrano <strong>di</strong> ghiaccio sotto la luce<br />

fredda dei riflettori.<br />

Ho trascinato con me una mia amica<br />

pugliese che aveva qualche dubbio perché<br />

aveva paura <strong>di</strong> non capire il <strong>di</strong>alet-<br />

PIUMA BIANCA<br />

vorrebbe! Hi, Hi!<br />

Certo c’è proprio da ridere.<br />

Prigioniera come<br />

un allocco, in una gabbia<br />

senza bagno in<br />

mezzo ai miei escrementi,<br />

e lui si meraviglia<br />

<strong>di</strong> come metto in<br />

or<strong>di</strong>ne i vassoi!<br />

È davvero stupido!<br />

E anche i suoi amici<br />

sono stupi<strong>di</strong>! Pensate<br />

che ieri è venuto uno<br />

vestito come lui, con le<br />

macchie ver<strong>di</strong> e marrone,<br />

come se così si potessero nascondere,<br />

poveri sciocchi! Insomma il nuovo<br />

venuto, scivoloso come una biscia d’acqua,<br />

mi ha chiamata barbagianni! Io,<br />

Strixia, la regina dei rapaci notturni!<br />

Paragonata a un piccolo barbagianni!<br />

Sciocco e ignorante <strong>di</strong>rei!”<br />

Un giorno Strixia sente una vocina. “Il<br />

gufo! Voglio vedere il gufo!”<br />

“Ecco, gufo. Va bene che gli ignoranti<br />

non <strong>di</strong>stinguono i rapaci notturni e li<br />

chiamano tutti gufo, ma insomma, un<br />

po’ <strong>di</strong> rispetto!”<br />

Il bambino la guarda e spalanca gli occhi.<br />

“Ma è una civetta! Una civetta delle nevi!<br />

Come quella <strong>di</strong> Harry Potter!”<br />

“Ora va meglio!” <strong>di</strong>ce Strixia stupita<br />

guardando dritto negli occhi il simpatico<br />

ragazzino.<br />

to spoletino. Le <strong>di</strong>co che se si annoia o<br />

se sente freddo ce ne possiamo anche<br />

andare.<br />

La storia è semplice, una storia comune<br />

a tante famiglie che hanno vissuto<br />

durante la guerra. I protagonisti sono<br />

due anziani coniugi che si mettono a<br />

guardare l’album delle foto.<br />

E sulla scena prendono vita i ricor<strong>di</strong><br />

della loro storia, in una sorta <strong>di</strong> ritorno<br />

al passato i coniugi rivivono gli avvenimenti<br />

più significativi: le <strong>di</strong>fficoltà del<br />

lavoro, il matrimonio, l’avvento <strong>di</strong> una<br />

tecnologia inizialmente incomprensibile,<br />

i problemi <strong>di</strong> bilancio familiare, la<br />

nascita del primogenito, i piccoli imbrogli<br />

per sistemare i figli, amori e tra<strong>di</strong>menti,<br />

desideri e sogni <strong>di</strong> una generazione<br />

ove anche i più meritevoli, se<br />

privi <strong>di</strong> mezzi, non arrivavano oltre la<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

“Ciao!” la saluta il bimbetto.<br />

“Ciao!” rispose Strixia<br />

allargando le ali quel<br />

tanto che può visto che<br />

ci sono le sbarre.<br />

“Poverina! Sei prigioniera!”<br />

“Non combinare guai li<br />

dentro!” Sbraita lo stupido<br />

mentre traffica<br />

con arnesi vari nella<br />

stanza vicina.<br />

Il bimbetto spalanca la<br />

finestra, apre la gabbia<br />

e, senza proferire parola incita il volatile<br />

a fuggire.<br />

Stixia non capisce subito. Esce camminando<br />

sulle soffici zampe e si ferma a<br />

guardare il bimbo negli occhi come solo<br />

i rapaci notturni sanno fare. Il bimbetto<br />

le fa cenno <strong>di</strong> fare silenzio. Precauzione<br />

inutile: le civette sono silenziosissime.<br />

Con un saltello raggiunge il davanzale<br />

della finestra. Si gira a guardare <strong>di</strong> nuovo<br />

il bimbo. Lui le fa ciao con la manina,<br />

la stessa che aveva aperto quella malefica<br />

gabbia. Forse ci prenderà le botte<br />

per quello che ha fatto. Strixia Piuma<br />

Bianca respira l’aria fresca della sera, si<br />

gira ancora. Poi decide e si lancia in picchiata.<br />

Una piccola piuma bianca volteggia<br />

nell’aria, il fanciullo la prende e la<br />

mette in tasca. q<br />

COMPAGNIA TEATRALE LA TRAUSSA<br />

“TE RICORDI”<br />

<strong>di</strong> Isabella Caporaletti<br />

terza elementare. Nonostante la semplicità<br />

della storia, vero banco <strong>di</strong> prova<br />

per i giovani talenti, la comicità travolgente<br />

<strong>di</strong> Danilo e degli altri della compagnia<br />

ci fa letteralmente piegare in<br />

due dalle risate.<br />

La mia amica si sbellica e non ha bisogno<br />

della traduzione simultanea, tranne<br />

per qualche parola.<br />

Rido fino alle lacrime trascinata dalla<br />

carica <strong>di</strong> prorompente simpatia tanto<br />

da non sentire più il freddo.<br />

Ogni tanto una bella risata fa bene alla<br />

salute. A Danilo e alla Traussa va il merito<br />

<strong>di</strong> aver messo a <strong>di</strong>sposizione del<br />

pubblico uno straor<strong>di</strong>nario talento e al<br />

Centro Civico <strong>di</strong> Cortaccione il merito<br />

<strong>di</strong> aver realizzato un’iniziativa davvero<br />

<strong>di</strong>vertente che, ci auguriamo, sarà la<br />

prima <strong>di</strong> una lunga serie. q<br />

29


30<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

La Maison Srl<br />

Via Flaminia, 53<br />

06049 <strong>Spoleto</strong> PG<br />

0743 48055


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

IL VOLGARE SPEGNE 1168 CANDELINE!<br />

<strong>di</strong> Simone Raus<br />

Occorrerà certo una torta <strong>di</strong> compleanno gigantesca per poter metterci tutte queste candele!<br />

Eh già perché, per chi non lo sapesse o ricordasse, il 14 febbraio cade il ‘compleanno’ delle lingue<br />

volgari, cioè cade la ricorrenza della nascita delle lingue moderne, neolatine.<br />

Ècerto una cosa non nuova, ma è<br />

sempre un’occasione per raccontare<br />

una storia. Una storia<br />

antica, ma sempre attuale. Una storia<br />

apparentemente noiosa, forse per addetti<br />

al settore, ma che ancora può essere<br />

coinvolgente e affascinante.<br />

Roma. Il latino volgare (in latino sermo<br />

vulgaris) è l’insieme delle varianti del<br />

latino parlate dalle <strong>di</strong>verse popolazioni<br />

della Roma imperiale. Include tutte le<br />

forme tipiche della lingua parlata che,<br />

proprio per tale natura, erano più facilmente<br />

influenzabili da cambiamenti<br />

linguistici e da influssi derivati da altre<br />

lingue. Il latino per come noi siamo<br />

abituati a conoscerlo era <strong>di</strong>ventato ormai<br />

quasi esclusivamente lingua scritta<br />

o lingua ‘corretta’ usata da una stretta<br />

cerchia <strong>di</strong> specialisti, come gli oratori,<br />

ben lontana dalla lingua parlata<br />

quoti<strong>di</strong>anamente da tutte le genti a tutti<br />

i livelli sociali.<br />

Questa ‘parlata popolare’ (non nel senso<br />

<strong>di</strong> basso livello, ma intendendo semplicemente<br />

parlata del popolo) presente<br />

nelle province romane fino a tutto il<br />

II secolo dopo Cristo è definita in molti<br />

mo<strong>di</strong>: sermo provincialis, o anche<br />

sermo militaris, sermo vulgaris o sermo<br />

rusticus. Il latino aveva dunque subìto<br />

gli influssi particolari della regione in<br />

cui era stato importato. Queste mo<strong>di</strong>fiche,<br />

presenti a livello del lessico e della<br />

fonetica, erano sostanzialmente dovute<br />

all’influsso del sostràto. Questa<br />

parola, coniata per primo dal grande<br />

stu<strong>di</strong>oso Grazia<strong>di</strong>o Isaia Ascoli, in<strong>di</strong>ca<br />

l’azione sul latino, lingua predominante<br />

nelle popolazioni conquistate, della<br />

lingua precedentemente usata dai popoli<br />

in<strong>di</strong>geni e sottomessi a Roma. Ad<br />

esempio, si è ipotizzato che la cosiddetta<br />

gorgia toscana (l’aspirazione delle<br />

consonanti gutturali c e g) fosse<br />

un’ere<strong>di</strong>tà del sostrato etrusco, mentre<br />

la vocale u turbata del francese e dei<br />

<strong>di</strong>aletti dell’Italia settentrionale un lascito<br />

del sostrato celtico.<br />

A partire dal III secolo, molti fattori –<br />

la caduta del prestigio culturale <strong>di</strong> Roma<br />

e poi dell’autorità politica del suo<br />

potere centrale, la <strong>di</strong>minuzione dei<br />

rapporti commerciali con le province,<br />

l’avvento del Cristianesimo, e poi delle<br />

invasioni barbariche – le varie parlate<br />

volgari cominciarono ad evolversi, fino<br />

a <strong>di</strong>ventare vere e proprie lingue (le<br />

lingue neo-latine).<br />

Il momento in cui si cominciò a prendere<br />

effettivamente coscienza non solo<br />

della presenza ma anche del<br />

fatto che non era più possibile<br />

ignorare il fenomeno delle parlate<br />

volgari, si ha durante il<br />

Concilio <strong>di</strong> Tours, voluto da<br />

Carlo Magno, che si tenne nell’anno<br />

813. Durante i lavori<br />

conciliari, i vescovi presero atto<br />

delle autonomie linguistiche<br />

neolatine, i volgari: l’espressione<br />

usata per definire<br />

la parlata del popolo è rusticam<br />

Romanam linguam – da<br />

cui l’espressione moderna romanza<br />

nel senso <strong>di</strong> lingua derivante<br />

dal latino – per riferirsi<br />

alla lingua comunemente parlata<br />

all’epoca in Gallia, in opposizione<br />

alla lingua germanica<br />

parlata dai Franchi invasori.<br />

Il Concilio <strong>di</strong> Tours ed è<br />

considerato l’atto ufficiale <strong>di</strong><br />

nascita delle lingue romanze.<br />

Fin qui l’atto ufficiale. Ma le<br />

prime attestazioni <strong>di</strong> questa<br />

lingua? Quanto dovremo ancora<br />

aspettare dagli anni del<br />

Concilio per avere qualche testimonianza<br />

scritta?<br />

In realtà, già verso la fine dell’-<br />

VIII secolo (ca. 780), due non<br />

meno precisate mani tracciarono<br />

all’interno <strong>di</strong> un orazionale<br />

<strong>di</strong> origine mozarabica<br />

(proveniente cioè da quella<br />

parte della Spagna allora sotto il dominio<br />

degli arabi) due righe, <strong>di</strong> cui una è<br />

il famoso Indovinello veronese. Questa<br />

attestazione scritta è comunque ancora<br />

un testo altamente conservativo. Compaiono<br />

sì alcune caratteristiche che<br />

danno testimonianza del cambiamento<br />

delle lingue, ma certo non si può considerarlo<br />

un testo romanzo perfettamente<br />

compiuto.<br />

Il primo testo compiutamente romanzo<br />

è costituito dai cosiddetti Giuramenti<br />

<strong>di</strong> Strasburgo. È un testo redatto dall’abate<br />

Nitardo, uno dei nipoti <strong>di</strong> Carlo<br />

Magno, il 14 febbraio dell’842, in occasione<br />

<strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> pace (che gettò<br />

le basi per il successivo trattato <strong>di</strong> Verdun)<br />

tra i due fratelli Carlo il Calvo e<br />

Ludovico il Germanico figli <strong>di</strong> Ludovico<br />

il Pio e nipoti <strong>di</strong> Carlo Magno, che si<br />

contendevano l’ere<strong>di</strong>tà del Sacro Romano<br />

Impero. L’impero fu spartito tra i<br />

due, i quali giurarono, ognuno nella<br />

lingua dell’altro, un giuramento <strong>di</strong> fedeltà<br />

reciproca e <strong>di</strong> non alleanza con<br />

Lotario, loro fratello. Il testo che ripor-<br />

Immagine <strong>di</strong> un testo in volgare tratta da Internet.<br />

ta l’intero evento è ovviamente in latino,<br />

ma Nitardo, per sottolineare l’importanza<br />

<strong>di</strong> questo evento, riportò i<br />

brani che i due sovrani pronunciarono<br />

l’uno in presenza dell’altro. Carlo il<br />

Calvo parlò dunque in tedesco (si è inclini<br />

a ritenere il testo <strong>di</strong> varietà franco-renana),<br />

mentre Ludovico il Germanico<br />

in quello che possiamo definire<br />

antico francese (si è incerti circa la precisa<br />

varietà linguistica). L’intero resoconto<br />

<strong>di</strong> Nitardo è tramandato da un<br />

unico manoscritto, il ms. lat. 9768 conservato<br />

a Parigi presso la Bibliothèque<br />

nationale de France.<br />

Il testo dunque rappresenta il primo<br />

vero scritto in lingua romanza che rappresenti<br />

la piena volontà dell’autore <strong>di</strong><br />

conservazione e trasmissione <strong>di</strong> quelle<br />

parole. Ed è ancora più importante se<br />

si pensa che i Giuramenti preludono all’altra<br />

fondamentale creazione del volgare<br />

francese, la Sequenza <strong>di</strong> Sant’Eulalia,<br />

il primo testo letterario in lingua<br />

d’oil <strong>di</strong> tutta la Romania.<br />

q<br />

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32<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Servizio <strong>di</strong> Letizia Rosati<br />

Caravaggio<br />

Quattrocento anni dopo la sua morte,<br />

la capitale torna ad ospitare il pittore<br />

Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.<br />

Lo fa con un’esposizione sulla vita e<br />

sulle opere del maestro, che proprio a<br />

Roma ha conosciuto il momento più<br />

importante della sua ascesa artistica e<br />

non solo. E lo fa offrendo un punto <strong>di</strong><br />

vista <strong>di</strong>fferente rispetto a quello tra<strong>di</strong>zionale.<br />

La<br />

mostra, allestitapresso<br />

la meravigliosacornice<br />

delle<br />

Scuderie del<br />

Quirinale,<br />

non segue<br />

un itinerario<br />

cronologico ma si <strong>di</strong>strica tra i corridoi<br />

<strong>di</strong> uno degli spazi espositivi più<br />

belli della capitale secondo un percorso<br />

estremamente lineare, che riflette una<br />

sintesi non antologica dell’Opera <strong>di</strong> Caravaggio.<br />

Presenti, per questo, esclusivamente<br />

opere attribuite con certezza<br />

al maestro lombardo. Di fatto, l’esposizione<br />

rappresenta uno specchio sui<br />

suoi capolavori più noti, escludendo,<br />

oltre alla produzione della bottega, le<br />

versioni ‘altre’ <strong>di</strong> opere straor<strong>di</strong>narie<br />

per illuminare l’evoluzione del linguaggio<br />

dell’artista. Venticinque opere, circa<br />

la metà <strong>di</strong> quelle riconosciute, ma<br />

sufficienti a tracciare una linea che attraversa<br />

gli inizi della sua pittura intrisa<br />

<strong>di</strong> naturalismo, i suoi stu<strong>di</strong> sulla luce,<br />

l’utilizzo - innovativo per l’Italia dell’epoca<br />

ed ere<strong>di</strong>tato dai maestri fiamminghi<br />

- della camera ottica, strumento<br />

<strong>di</strong> nascita araba e progenitore della<br />

attuale macchina fotografica. Ogni elemento,<br />

per Caravaggio, <strong>di</strong>venta mezzo<br />

utile a raggiungere il risultato <strong>di</strong> una<br />

perfezione compositiva che non può<br />

prescindere dalla luce. Una luce calda<br />

come quella <strong>di</strong> una candela ma altrettanto<br />

fragile, che <strong>di</strong>segna il volume dei<br />

corpi che or<strong>di</strong>nano la struttura delle<br />

sue opere. Messa al servizio <strong>di</strong> una poetica<br />

del vero inimmaginabile fino a<br />

quel momento. Caravaggio elegge a<br />

protagonisti della storia, uomini e donne<br />

che vivono la sua quoti<strong>di</strong>anità. La<br />

gente del popolo presta il volto a santi<br />

e beati delle sue opere. Tanto noto<br />

quanto in<strong>di</strong>cativo l’episo<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>venuto<br />

quasi leggenda, del cadavere <strong>di</strong> prostituta<br />

ripescato dal pittore nel Tevere per<br />

farlo ‘interprete’ della sua Morte della<br />

Vergine. Un’opera rifiutata perfino dai<br />

committenti perché spogliata <strong>di</strong> quell’or<strong>di</strong>ne<br />

e <strong>di</strong> quella grazia che identifica<br />

le icone dell’arte rinascimentale. Un’opera<br />

che forse, anche per questo, sembra<br />

riflettere la vita del maestro. Tormentata<br />

e violenta, segnata dalle stesse<br />

ombre che squarciano il bagliore delle<br />

sue figure. E per questo, forse, affascinante<br />

come quella <strong>di</strong> nessun altro.<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

ROMA: UNA PRIMAVERA<br />

DI GRANDI MOSTRE<br />

Scuderie del Quirinale - Roma<br />

Fino al 13 giugno 2010<br />

Impressionisti<br />

Il paesaggio, la luce, la pittura. Tre elementi<br />

che, mescolati, proiettano negli<br />

occhi il colore dell’impressionismo<br />

francese. Lo stesso colore che vestirà il<br />

Complesso del Vittoriano <strong>di</strong> Roma dal 6<br />

marzo al 29 giugno. “Da Corot a Monet.<br />

La sinfonia della natura” è l’esposizione<br />

che riporta a Roma i maestri impressionisti,<br />

la loro pitture en plein air che hanno<br />

il sapore dell’aria della provenza, de<br />

la Cité, dell’ Île-de-France. A generare il<br />

nome <strong>di</strong> un movimento rifiutato per<br />

anni nelle esposizioni ufficiali del Salon<br />

parigino, l’opera del 1872 firmata da<br />

Monet: Impressione, sole nascente. Impressione,<br />

quella immagine che la retina<br />

cattura e che, per una frazione <strong>di</strong> secondo<br />

rimane impressa. Un’impressione<br />

come quella della luce sulla pellicola<br />

<strong>di</strong> una macchina fotografica. Non sapeva<br />

Louis Leroy, quando li definì con<br />

il termine <strong>di</strong> impressionisti, che quel<br />

gruppo <strong>di</strong> artisti pronti a scomporre il<br />

panorama in frammenti <strong>di</strong> colore, uno<br />

accostato all’altro come le tessere <strong>di</strong> un<br />

mosaico vibrante, avrebbe rivoluzionato<br />

il linguaggio artistico <strong>di</strong> un secolo.<br />

Perché il soggetto dell’opera si sposta.<br />

Non sono più le immagini a comporre<br />

il tema dell’opera, ma ciò che le avvolge.<br />

<strong>Pro</strong>tagonista <strong>di</strong>venta la luce stessa<br />

che smaterializza i contorni, <strong>di</strong>vora le<br />

linee, fondendo soggetto e oggetto in<br />

un vortice <strong>di</strong> colore denso, morbido,<br />

caldo. Un nuovo punto <strong>di</strong> vista sulla natura.<br />

E in questa esposizione proprio la<br />

natura assume un ruolo centrale. Guidando<br />

lo spettatore dalle atmosfere della<br />

foresta <strong>di</strong> Fontambleau alle strade <strong>di</strong><br />

una Parigi, quella <strong>di</strong> Baudelaire e Mallarmé,<br />

lontana quasi duecento anni. Fino<br />

a perderlo nelle luci e nel verde dei<br />

boschi intorno alla Senna. Dove l’orizzonte<br />

della campagna francese si trasforma<br />

in emozione. E in pittura.<br />

Complesso del Vittoriano – Roma<br />

Fino al 29 giugno 2010<br />

Edward Hopper<br />

La Fondazione Roma Museo porta nella<br />

capitale l’opera <strong>di</strong> Edward Hopper,<br />

artista la cui pittura rappresenta uno<br />

specchio privilegiato sulla scena americana,<br />

intriso <strong>di</strong> quel realismo che è manifesto<br />

della sua arte. L’artista statunitense,<br />

a Roma fino al 13 giugno in un’esposizione<br />

realizzata in collaborazione<br />

con il Whitney Museum <strong>di</strong> New York,<br />

rappresenta uno dei maggiori interpreti<br />

dell’arte americana del ventesimo secolo.<br />

Nonostante l’apparente naturalezza<br />

che Hopper infonde alla scena, la vera<br />

protagonista delle sue tele è sempre,<br />

o quasi, l’assenza. L’assenza <strong>di</strong> comuni-<br />

cazione tra soggetto e ambiente, ad<br />

esempio. Le rare figure, quasi sempre<br />

solitarie nell’architettura del quadro,<br />

sembrano trovarsi sul luogo scelto dall’artista<br />

quasi per caso. Come avviene<br />

nell’opera <strong>di</strong> De Chirico, lo spazio è immobile<br />

nel tempo, forte <strong>di</strong> una composizione<br />

che lo rende frammento statico<br />

<strong>di</strong> un’epoca indeterminata. Dalla sua<br />

pittura emerge la conoscenza degli impressionisti,<br />

stu<strong>di</strong>ati a Parigi nel suo<br />

primo viaggio europeo, da cui mutua il<br />

taglio per certi versi fotografico della<br />

sue opere. Le stesse opere che, in futuro,<br />

saranno a loro volta ispirazione per<br />

registi e fotografi. Dettagli, questi, che<br />

ne fanno il primo occhio americano<br />

sulla realtà del suo tempo. Un occhio<br />

che si spalancherà fino a dare vita alla<br />

corrente dei realisti americani.<br />

Fondazione Roma Museo<br />

Fino al 13 giugno 2010<br />

Charlotte Bonaparte<br />

Una donna affascinante, ma poco incline<br />

ad accettare or<strong>di</strong>ni e doveri. Insofferente<br />

alla vita e nella corte <strong>di</strong> Francia a<br />

cui preferiva il salotto della propria abitazione<br />

al Gianicolo. Basta questo per<br />

descrivere Charlotte Bonaparte, figlia<br />

del fratello del grande Napoleone. L’unica<br />

donna, forse, capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no<br />

all’Imperatore dei francesi, che avrebbe<br />

voluto la piccola ‘Lolotte’ sposata a Fer<strong>di</strong>nando<br />

delle Asturie o a Fer<strong>di</strong>nando<br />

d’Asburgo-Lorena. Lei, Charlotte, rifiutò<br />

i regali matrimoni politici che avrebbe<br />

gra<strong>di</strong>to il potente zio preferendogli il<br />

r o m a n o<br />

Mario Gabrielliprincipe<br />

<strong>di</strong><br />

P r o s s e d i .<br />

Questa donna,<br />

capace<br />

<strong>di</strong> incuriosire<br />

e attrarre<br />

il poeta GiacomoLeopar<strong>di</strong>,<br />

è la protagonista della mostra<br />

“Charlotte Bonaparte - Dama <strong>di</strong> molto<br />

spirito. La romantica vita <strong>di</strong> una principessa<br />

artista”, allestita nella meravigliosa<br />

cornice del Museo Napoleonico. L’esposizione<br />

offre la fotografia <strong>di</strong> una<br />

personalità poliedrica, <strong>di</strong> una donna<br />

colta, <strong>di</strong> grande sensibilità, sempre in<br />

bilico tra gli obblighi <strong>di</strong> chi appartiene<br />

ad una famiglia imperiale e il gusto per<br />

la conoscenza che la portò a frequentare<br />

intellettuali e artisti del suo tempo.<br />

L’esposizione ospita, oltre ad un <strong>di</strong>ario<br />

<strong>di</strong> schizzi eseguiti proprio da Charlotte<br />

e a <strong>di</strong>segni, ritratti ufficiali, lettere e<br />

abiti della principessa, le opere <strong>di</strong> maestri<br />

come David, Stapleaux, Benvenuti,<br />

Pinelli, Cromek, Gherar<strong>di</strong>, Jesi e Tenerani.<br />

Museo Napoleonico – Roma<br />

Fino al 18 aprile 2010<br />

q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

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34<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Lo scultore ArnaldoPomodoro,considerato<br />

uno dei<br />

maggiori artisti della<br />

seconda metà del<br />

‘900, famoso in tutto<br />

il mondo, partecipò<br />

nel lontano<br />

Chiara Parmegiani 1962 alla prestigiosa<br />

mostra “Sculture<br />

nella città” che si tenne a <strong>Spoleto</strong>, in<br />

occasione del V ° Festival dei Due Mon<strong>di</strong>,<br />

un evento all’avanguar<strong>di</strong>a che prevedeva<br />

la <strong>di</strong>sposizione delle opere non<br />

nelle sale <strong>di</strong> un museo ma nella strade,<br />

nelle piazze e negli angoli più suggestivi<br />

della città. Vennero ad esporre a<br />

<strong>Spoleto</strong> una cinquantina <strong>di</strong> artisti per<br />

un totale <strong>di</strong> cento opere, alcune vennero<br />

create appositamente per l’evento<br />

nelle officine dell’Italisider, grande<br />

azienda siderurgica con <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong> in<br />

Italia, altre furono richieste a gallerie<br />

private e musei <strong>di</strong> tutto il mondo; chi<br />

riuscì per un paio <strong>di</strong> settimane a rendere<br />

la città il centro <strong>di</strong> scambio tra gli<br />

scultori più in vista del ‘900 ma anche<br />

tanto <strong>di</strong>versi tra loro per stile fu il critico<br />

d’arte Giovanni Carandente.<br />

Per “Sculture nella città” lo scultore<br />

Pomodoro ideò “La Colonna del Viaggiatore”:<br />

opera cilindrica in ferro, alta<br />

più <strong>di</strong> quattro metri e mezzo, da un lato<br />

in asse con il Teodelapio <strong>di</strong> Alexander<br />

Calder in Piazza Polvani, dall’altro<br />

sfidante la verticalità trecentesca della<br />

Rocca Albornoziana. Si tratta della prima<br />

opera in ferro e <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />

pensata per uno spazio pubblico e<br />

all’aperto dello scultore che dopo, quella<br />

spoletina ebbe <strong>di</strong>verse commissioni<br />

<strong>di</strong> opere destinate ad una collocazione<br />

urbana.<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

CHE FINE HA FATTO POMODORO?<br />

<strong>di</strong> Chiara Parmegiani<br />

Dov’è la “Colonna del Viaggiatore” <strong>di</strong> Arnaldo Pomodoro del 1962, che fino ad un anno fa era<br />

posta al principio <strong>di</strong> Viale Trento e Trieste?<br />

La scultura è stata definita<br />

come “una moderna colonna<br />

militare”; presenta una<br />

superficie generalmente liscia<br />

con un’improvvisa<br />

spaccatura che ci mostra<br />

l’interno dell’opera, facendo<br />

emergere in superficie<br />

degli elementi e dei segmenti<br />

schematici e ripetuti<br />

somiglianti a degli ingranaggi.<br />

Vi è da una parte la<br />

qualità e la sostanza architettonica<br />

della scultura,<br />

dall’altra parte un forte valore<br />

simbolico evocante filigrane<br />

totemiche e suggestioni<br />

simili a quelle degli<br />

obelischi istoriati e delle<br />

colonne trionfali romane.<br />

Ed ancora, mostra perfettamente<br />

il contrasto drammatico<br />

tra la politezza della<br />

forma geometrica solida,<br />

in questo caso il cilindro<br />

perfettamente liscio e l’elemento<br />

<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione,<br />

ossia la porzione corrosa,<br />

fatta <strong>di</strong> fitti segni ed irregolari<br />

nervature verticali.<br />

L’opera fu rimossa a mostra<br />

finita; Carandente propose<br />

l’acquisto prima all’Eni<br />

ma la trattativa svanì nel<br />

nulla; poi all’Agip che in<br />

quel momento strava<br />

aprendo un Motel sulla via<br />

Flaminia, ma anche questa<br />

proposta non ebbe buon esito. La colonna<br />

tornò al suo posto solo nel 1992<br />

quando l’artista la donò ufficialmente<br />

alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>. Pomodoro non fu<br />

l’unico a donare alla città <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> la<br />

sua opera; oltre alla Colonna sono an-<br />

Prezioso Auto S.r.l. - Via In<strong>di</strong>pendenza, 1 - 10046 Poirino (TO)<br />

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cora oggi presenti Stranger III <strong>di</strong> Chadwick<br />

a via del Duomo, Icaro <strong>di</strong> Beverly<br />

Pepper sulla Strada Romana ed il Teodelapio<br />

<strong>di</strong> Alexander Calder nella Piazza<br />

della Stazione.<br />

Nel 2009 la Colonna viene rimossa. q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

È molto positiva la<br />

recensione che il noto<br />

portale per buongustai<br />

www.ilmangione.it<br />

ha fatto del Ristorante la<br />

Mangiatoia <strong>di</strong> Petrognano<br />

che si è quin<strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cato<br />

un cuoco dal cappello<br />

verde.<br />

Cucina europea e segnatamente<br />

italiana varia e<br />

succulenta, prodotti <strong>di</strong><br />

altissima qualità e genuinità,<br />

fra i quali spiccano<br />

carni <strong>di</strong> notevole pregio<br />

come le bistecche <strong>di</strong> kobe,<br />

pesce, formaggi e salumeria<br />

nazionale ed internazionale<br />

fra le più<br />

prelibate, cura nella preparazione<br />

e nella presentazione<br />

dei cibi, vastissima<br />

cantina sono fra le<br />

caratteristiche della buona<br />

tavola <strong>di</strong> Mangiafuoco,<br />

un locale cult per ottime<br />

forchette.<br />

Deliziosi menù<br />

per festeggiare<br />

il Vostro Natale<br />

ed il Nuovo Anno.<br />

Mangiafuoco Vi Augura<br />

Buon appetito<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

35


36<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

LA SCUOLA TRASCURA<br />

L’ITALIANO?<br />

<strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Forse, visto che un documento dell’Accademia della Crusca e dei<br />

Lincei lancia l’allarme: i ragazzi ignorano la lingua madre, quella<br />

<strong>di</strong> Dante e delle gran<strong>di</strong> opere letterarie che tanto lustro hanno<br />

dato al nostro paese.<br />

Chi parla male pensa male - commentava<br />

il regista Nanni Moretti.<br />

Sta <strong>di</strong> fatto che l’italiano a scuola<br />

appare minacciato, da molteplici nemici.<br />

Tant’è che le due maggiori accademie<br />

italiane, la Crusca e i Lincei,<br />

hanno deciso <strong>di</strong> lanciare un appello in<br />

<strong>di</strong>fesa della Lingua italiana, ma anche<br />

Un’antica e<strong>di</strong>zione della Divina Comme<strong>di</strong>a.<br />

Immagine tratta da Internet.<br />

sulla scuola e sullo sviluppo, partendo<br />

da un principio solo apparentemente<br />

assodato: «una padronanza me<strong>di</strong>o-alta<br />

dell’italiano è un bene per il Paese e il<br />

suo sviluppo culturale ed economico».<br />

L’appello degli accademici, scritto da<br />

Francesco Bruni, sostiene che «una conoscenza<br />

della lingua materna sicura e<br />

ricca, che non si limiti ai bisogni<br />

comu nicativi primari, elementari (...) è<br />

una pre-con<strong>di</strong>zione per un Paese civile».<br />

Crusca e Lincei propongono quin<strong>di</strong><br />

«un deciso rafforzamento dell’italiano<br />

nell’in segnamento scolastico” gli accademici<br />

non mancano <strong>di</strong> evidenziare<br />

che le ore de<strong>di</strong>cate alla lingua siano te-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

nute ben <strong>di</strong>stinte da quelle riguardanti<br />

la lettura dei testi. Il che riduce l’antica<br />

prevalenza crociana della letteratura<br />

come <strong>di</strong>sciplina regina, per ri partire<br />

più terre à terre dalla lingua d’uso. Le<br />

impietose statistiche ci informano del<br />

fatto che gli studenti Erasmus venuti in<br />

Italia dopo aver imparato l’italiano all’estero<br />

siano più preparati<br />

dei nostri alunni. Mostrano<br />

<strong>di</strong> conoscere meglio le strutture<br />

morfologiche e sintattiche<br />

e persino il lessico.<br />

Cesare Segre, professore universitario<br />

<strong>di</strong> filologia <strong>di</strong> lungo<br />

corso afferma: «Sanno poche<br />

parole, non sono capaci<br />

<strong>di</strong> costruire frasi complesse e<br />

fanno errori <strong>di</strong> ortografia<br />

gravissimi, insomma non<br />

sanno usare la lingua: riassumere,<br />

raccontare, riferire.<br />

Questo significa che non<br />

hanno il dominio della realtà,<br />

perché la lingua è il modo<br />

che abbiamo per metterci in<br />

contatto con il mondo: se<br />

non sei capace <strong>di</strong> esprimerti<br />

non sei capace <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care.<br />

Per <strong>di</strong> più la civiltà dell’immagine<br />

in genere usa la lingua<br />

per formulare slogan e<br />

non ragionamen ti». C’è poi la<br />

questione della presunta concorrenza<br />

dell’inglese: «Se<br />

non possie<strong>di</strong> la struttura della<br />

tua lingua non sei in grado<br />

<strong>di</strong> imparare le altre, per que -<br />

sto le campagne a favore dell’inglese<br />

non hanno senso se<br />

non si legano a un miglioramento<br />

dell’italiano».<br />

Il presidente d’onore della<br />

Crusca, Francesco Sabatini,<br />

sostiene che non c’è nessun collegamento<br />

tra la formazione universitaria e<br />

l’immissione degli insegnanti nella<br />

scuola: si richiederebbe una competenza<br />

linguistica e tecnico-<strong>di</strong>dattica specifica.<br />

Un tempo poteva insegnare italiano<br />

nelle superiori anche un laureato in<br />

giurisprudenza che aveva fallito la carriera<br />

<strong>di</strong> avvocato oppure un laureato in<br />

pedagogia. Ma ancora oggi se io chiedo<br />

a cento professori <strong>di</strong> italiano quanti<br />

hanno stu<strong>di</strong>ato linguistica o sto ria della<br />

lingua, rispondono positiva mente<br />

soltanto in <strong>di</strong>eci. Il predominio della<br />

letteratura è un tardo influsso crociano».<br />

q<br />

VINCANTA<br />

ENOBOTTEGA<br />

WINE TESTING<br />

Loc. Settecamini<br />

Campello sul Clitunno<br />

(Pg)<br />

L’enobottega “Vincanta” nasce dal<br />

restauro <strong>di</strong> un antico fabbricato in<br />

mattoni e pietra, peculiarità che da<br />

subito ne esaltano la bellezza e al<br />

tempo stesso ne testimoniano l’origine.<br />

Vincanta non è solo enoteca ma anche<br />

un grazioso negozio dove poter<br />

acquistare, oltre al vino, interessanti<br />

oggetti d’arredo e mobili in stile provenzale<br />

(Vincanta è riven<strong>di</strong>tore Côté<br />

table ®); dove poter comprare le deliziose<br />

specialità enogastronomiche<br />

che caratterizzano lo stesso menu<br />

degustazioni dell’enobottega.<br />

Vincanta cerca perciò <strong>di</strong> promuovere<br />

un nuovo formato <strong>di</strong> locale; crea un<br />

connubio tra piacere sensoriale e piacere<br />

interiore conquistando il cliente<br />

con un ottimo calice <strong>di</strong> vino, con gustosi<br />

piatti e piacevoli profumi, in un<br />

ambiente informale e nel contempo<br />

raffinato, dove trascorre momenti <strong>di</strong><br />

festa, relax e intimità.<br />

l’aperitivo in enoteca!<br />

Info e prenotazioni:<br />

335.7056191<br />

0743.299977


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

LA STORIA DI PHINEAS TAYLOR BARNUM<br />

<strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />

“Tutta l’umanità è formata da potenziali clienti”. Parola <strong>di</strong> Phineas Taylor il<br />

lustrascarpe che inventò lo show business.<br />

Tutto iniziò nel Connecticut, dove<br />

terzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci figli <strong>di</strong> un bottegaio<br />

chiamato Philo Barnum Phienas<br />

faceva il lustra scarpe. Volitivo brillante<br />

geniale egli <strong>di</strong>venne il padre <strong>di</strong> tutto<br />

quello che oggi ve<strong>di</strong>amo e subiamo<br />

nell’Era della pubblicità, della televisione,<br />

della politica spettacolo, degli<br />

effetti speciali, dei “mostri” reali o inventati.<br />

Egli riscoprì e commercializzò<br />

i tendoni a righe usati per i circhi<br />

quelli con i leoni in gabbia, nani ballerine,<br />

acrobati, elefanti, contorsionisti<br />

e domatori in perizoma leopardato.<br />

Lo lanciò quando aveva già sessantun<br />

anni e una vita trascorsa a produrre<br />

spettacoli incre<strong>di</strong>bili, attrazioni mostruose,<br />

incantesimi per un pubblico<br />

assetato <strong>di</strong> meraviglie, che lo aveva reso<br />

il primo “milionario dello show business”<br />

e l’americano più famoso nel<br />

mondo, alla fine dell’Ottocento, come<br />

scrissero le necrologie sui giornali <strong>di</strong><br />

New York e <strong>di</strong> Washington, contagiate<br />

anche post mortem dalla sua abilità<br />

per le iperboli.<br />

Ma ciò che lo rese ricchissimo fu la sua<br />

teoria secondo la quale non è ciò che<br />

ven<strong>di</strong>, ma “come” lo ven<strong>di</strong>. Il suo primo<br />

colpo, fatto poco dopo essere sbarcato<br />

a New York, da allora la capitale<br />

mon<strong>di</strong>ale del marketing e della industria<br />

pubblicitaria, venne quando aveva<br />

venticinque anni, nel 1835. Ingaggiò<br />

una vecchietta afro-americana, Joice<br />

Het, che per qualche tempo aveva girato<br />

nei paesi della provincia americana<br />

raccontando le memorie e l’esperienza<br />

<strong>di</strong> schiava nelle case <strong>di</strong> ricchi piantatori<br />

del Sud, dai quali era fuggita. Barnum<br />

ebbe un’idea migliore.<br />

Con una campagna martellante <strong>di</strong> let-<br />

tere ai giornali,<br />

allora<br />

molto più<br />

<strong>di</strong> oggi avi<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> storie<br />

sensazionali<br />

e <strong>di</strong> feuilleton<br />

a effetto,<br />

sparse la notizia che Joice aveva<br />

centosessant’anni ed era stata la nutrice<br />

del piccolo George Washington nella<br />

sua casa natale in Virginia. Washington<br />

era, in quel 1835, morto da appena<br />

trentasei anni. Parenti e persone che lo<br />

avevano conosciuto erano ancora vivi,<br />

eppure un fiotto, poi un fiume <strong>di</strong> curiosi,<br />

accorsero, pagando venticinque<br />

centesimi a testa, per ascoltare la vecchia,<br />

inferma donna raccontare l’infanzia<br />

del “padre dell’America”.<br />

q<br />

Lettere dal Presidente <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Il prossimo 10 Aprile, ore 17.00 presso la Sala<br />

delle Conferenze <strong>di</strong> Palazzo Mauri verrà<br />

presentato il libro “Lettere dal Presidente”, e<strong>di</strong>to<br />

da Era Nuova del quale sono l’autrice. In<br />

questo lavoro ho raccolto e tradotto buona<br />

parte delle e-mail che io, come migliaia <strong>di</strong> altri<br />

supporters iscritti ai Change.Gov, a MyBo, Organizing<br />

for America, abbiamo iniziato a ricevere<br />

dallo staff del Presidente Obama, (talune<br />

sono firmate <strong>di</strong>rettamente dal Presidente o<br />

dalla First Lady, Michelle), già dai giorni imme<strong>di</strong>atamente<br />

successivi alla vittoria elettorale.<br />

Attraverso queste lettere elettroniche ho cercato<br />

<strong>di</strong> analizzare le strategie della comunicazione<br />

dell’Internet President, come lo chiamano<br />

i suoi collaboratori, rimarcando quanto<br />

questo nuovo modo <strong>di</strong> “parlare” ai potenziali elettori, alla gente, quanto questa chiamata all’azione collettiva, alla mobilitazione<br />

sui temi cal<strong>di</strong> del programma amministrativo del Presidente Obama, abbiano segnato un cambiamento<br />

epocale che porterà a riscrivere i manuali ed i trattati <strong>di</strong> sociologia della politica e della comunicazione.<br />

La prefazione è dell’On. Rocco Girlanda, presidente della Fondazione Italia Usa che ha dato anche il patrocinio all’opera,<br />

la postfazione è <strong>di</strong> Frank Turner, un membro dello staff elettorale che ha operato sull’area <strong>di</strong> Miami (egli invierà<br />

un video messaggio), poi c’è un commento <strong>di</strong> Andrea Liberati, fra l’altro è stato proprio Andrea a in<strong>di</strong>carmi il Suo<br />

contatto. Il libro, in data da determinare, sarà presentato anche a Roma alla Camera dei Deputati proprio grazie alla<br />

collaborazione e alla <strong>di</strong>sponibilità dell’Onorevole Girlanda. L’evento sarà introdotto dal Sindaco <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong> Daniele Benedetti.<br />

La presentazione sarà a cura <strong>di</strong> Alfonso Marchese, giornalista de Il Messaggero.<br />

37


38<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

<strong>di</strong> Massimo Gramignani<br />

Le prime colonie<br />

sorte<br />

al <strong>di</strong> fuori<br />

della Grecia propriamente<br />

detta<br />

vennero fondate<br />

nell’Italia meri<strong>di</strong>onale<br />

che, essendoterritorial-<br />

Massimo Gramignani<br />

mente più vasta,<br />

fu da loro chiamata<br />

“Magna Grecia”. Altre colonie nacquero<br />

lungo le coste dell’Africa settentrionale,<br />

della Spagna e della Francia<br />

meri<strong>di</strong>onale, ma anche nella parte<br />

orientale e settentrionale della Turchia<br />

e lungo le sponde settentrionali del<br />

Mar Nero. Sebbene l’amore per lo<br />

sport fosse caratteristica <strong>di</strong> molti popoli<br />

del mondo antico, furono i greci a<br />

universalizzare le competizioni sportive<br />

istituendo delle manifestazioni<br />

aperte alla partecipazione <strong>di</strong> tutti coloro<br />

che fossero <strong>di</strong> stirpe greca. Se è vero<br />

che l’attività fisica serviva anche per allenare<br />

e sviluppare la mente e il corpo<br />

dei citta<strong>di</strong>ni per meglio prepararli alle<br />

guerre peraltro continue che caratterizzavano<br />

quel periodo storico, la più<br />

conosciuta <strong>di</strong> queste competizioni, le<br />

antiche Olimpia<strong>di</strong>, furono istituite sotto<br />

il segno della pace. Infatti un’iscrizione<br />

su <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> bronzo purtroppo<br />

andato perduto, ma il cui contenuto<br />

ci è stato tramandato dagli storici antichi,<br />

ban<strong>di</strong>va una tregua nei combattimenti<br />

durante lo svolgimento dei giochi<br />

olimpici. Inizialmente l’accordo si<br />

limitava a due sole città. Successivamente<br />

aderirono all’accordo sempre<br />

più città fino ad includere tutta la Grecia<br />

ed in seguito tutti gli stati che partecipavano<br />

alle competizioni. Era questa<br />

la tregua olimpica. Bisogna però<br />

precisare che la tregua non era estesa<br />

fino a sospendere tutti i conflitti in corso,<br />

ma più realisticamente era limitata<br />

ai luoghi dove si svolgevano le gare e<br />

garantiva l’incolumità a tutti coloro<br />

che vi partecipavano. La prima Olimpiade<br />

venne inaugurata nel 776 a.C.,<br />

quando Roma non era ancora stata<br />

fondata e consisteva in un’unica gara<br />

<strong>di</strong> corsa veloce tenuta in un solo giorno.<br />

In seguito vennero aggiunte altre<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

LO SPORT NEL MONDO<br />

DELLA GRECIA CLASSICA<br />

L’antica Grecia era all’epoca sud<strong>di</strong>visa in una miriade <strong>di</strong> città-stato<br />

in<strong>di</strong>pendenti in perenne conflitto tra <strong>di</strong> loro. Con il passare del<br />

tempo e con l’aumentare della popolazione, gruppi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni emigravano<br />

perio<strong>di</strong>camente per andare a fondare nuovi inse<strong>di</strong>amenti<br />

dove sorgevano altre città politicamente in<strong>di</strong>pendenti anche nei<br />

confronti della madre patria <strong>di</strong> origine.<br />

competizioni fino ad avere un programma<br />

in più giorni che comprendeva<br />

gare <strong>di</strong> velocità, fondo e mezzo-fondo,<br />

lotta, pugilato, pancrazio (una specie<br />

<strong>di</strong> lotta senza regole), il pentathlon<br />

composto da cinque gare: corsa, lotta,<br />

lancio del <strong>di</strong>sco, lancio del giavellotto e<br />

salto in lungo. Era in programma anche<br />

la corsa con l’armatura in cui i partecipanti<br />

dovevano gareggiare indossando<br />

elmo, scudo, lancia e schinieri.<br />

Circa un secolo dopo vennero ammesse<br />

alle Olimpia<strong>di</strong> anche le gare <strong>di</strong> corsa<br />

coi cavalli e con i carri che però erano<br />

appannaggio dei citta<strong>di</strong>ni più ricchi.<br />

Nel sesto secolo a.C. si organizzarono<br />

altri giochi panellenici tra cui i<br />

più importanti furono i giochi Pitici, i<br />

giochi Istmici e quelli Nemei. Queste<br />

manifestazioni non erano solo atletiche<br />

ma anche culturali e prevedevano<br />

perciò anche gare <strong>di</strong> canto, <strong>di</strong> danza e<br />

<strong>di</strong> recitazione poetica. La loro cadenza<br />

era stabilita in modo da non accavallarsi<br />

con gli altri giochi in modo che<br />

quasi ogni anno c’erano degli eventi<br />

sportivi in qualche parte del mondo ellenizzato.<br />

Ma questi giochi avevano<br />

anche una valenza sociale; infatti, in<br />

un’epoca priva dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione<br />

<strong>di</strong> massa caratteristici dei nostri<br />

giorni, la concentrazione <strong>di</strong> folle <strong>di</strong><br />

persone costituiva anche un grande<br />

mercato come non si trovava altrimenti.<br />

Ciò richiamava artigiani e mercanti<br />

venuti per vendere i loro prodotti, ma<br />

anche acrobati, saltimbanchi, guaritori<br />

e filosofi che approfittavano <strong>di</strong> queste<br />

vaste platee per esibire la propria<br />

arte o <strong>di</strong>ffondere il proprio sapere. Ma<br />

non solo. Vi si recavano anche le delegazioni<br />

politiche in rappresentanza<br />

delle varie città partecipanti che coglievano<br />

l’opportunità per risolvere le<br />

loro contese o per riallacciare antiche<br />

alleanze. Ma con il passare dei secoli lo<br />

spirito originario dei giochi volto alla<br />

ricerca della perfezione fisica e morale<br />

attraverso l’agonismo sportivo cominciò<br />

a declinare. Gli atleti non si accontentavano<br />

più dell’alloro ma volevano<br />

l’oro. Lo sport non era più visto come<br />

fine a se stesso ma <strong>di</strong>venne un mezzo<br />

per arricchirsi. I documenti storici riportano<br />

casi <strong>di</strong> atleti che non esitarono<br />

a gareggiare per una città <strong>di</strong>versa da<br />

quella <strong>di</strong> origine solo perché la città<br />

adottiva pagava meglio. E poi vennero<br />

i Romani. Nel secondo secolo a.C. Roma<br />

estese il suo dominio sulla Grecia; i<br />

giochi continuarono ma il loro declino<br />

si accentuò. La per<strong>di</strong>ta dei valori sportivi<br />

unitamente allo scarso interesse<br />

dei nuovi venuti verso i giochi, mercificò<br />

ulteriormente l’attività sportiva. I<br />

Romani infatti preferivano i combattimenti<br />

al circo più che le corse negli sta<strong>di</strong><br />

tanto che la decisione <strong>di</strong> Silla <strong>di</strong> portare<br />

l’Olimpiade dell’80 a.C. a Roma<br />

non ebbe un seguito; nel 76 a.C. i giochi<br />

tornarono a Olimpia. Tutto questo<br />

portò allo sviluppo del professionismo<br />

atletico volto alla ricerca del risultato<br />

agonistico come fonte <strong>di</strong> denaro più<br />

che <strong>di</strong> gloria. Denaro a fiumi non solo<br />

per gli atleti ma anche per tutto il mondo<br />

che girava loro intorno: allenatori,<br />

organizzatori dei giochi, finanziatori,<br />

associazioni costituite in <strong>di</strong>fesa degli<br />

interessi degli atleti nelle varie specialità,<br />

eccetera. Le conseguenze principali<br />

furono l’esasperazione dei ritmi <strong>di</strong> allenamento<br />

e l’elaborazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete alimentari<br />

speciali allo scopo <strong>di</strong> consentire<br />

all’atleta <strong>di</strong> affrontare sempre più<br />

gare e <strong>di</strong> allungarne la vita agonistica.<br />

Altre conseguenze non meno <strong>di</strong>ffuse<br />

furono lo sviluppo della corruzione e la<br />

manipolazione dei risultati finali. Con<br />

la vittoria <strong>di</strong> Costantino il Grande su<br />

Massenzio nella battaglia <strong>di</strong> ponte Milvio<br />

del 312 d.C. il Cristianesimo non fu<br />

più una religione illegale: l’e<strong>di</strong>tto emanato<br />

da Costantino nel 313 d.C. ne riconosceva<br />

la liceità. Da quel momento<br />

la fine dei giochi olimpici fu solo una<br />

questione <strong>di</strong> tempo.<br />

Alcuni decenni dopo, sotto il regno <strong>di</strong><br />

Teodosio, scoppiarono dei gravi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />

a seguito <strong>di</strong> alcune gare atletiche<br />

che vennero repressi nel sangue per or<strong>di</strong>ne<br />

dell’imperatore. L’allora vescovo<br />

<strong>di</strong> Milano, Ambrogio, condannò l’imperatore<br />

con la scomunica. Quest’ultimo<br />

alla fine chiese <strong>di</strong> essere perdonato<br />

e <strong>di</strong> essere riammesso nell’ambito dei<br />

fedeli ammettendo in<strong>di</strong>rettamente la<br />

sottomissione dell’Impero all’autorità<br />

della Chiesa. Ambrogio accettò il pentimento<br />

ma impose all’imperatore <strong>di</strong><br />

chiudere i templi e <strong>di</strong> abolire tutti i culti<br />

ed i riti pagani. L’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Costantinopoli<br />

del 392 d.C. <strong>di</strong>ede forza <strong>di</strong> legge<br />

alle richieste <strong>di</strong> Ambrogio. Con esso<br />

vennero vietati anche i giochi atletici<br />

con tutti i loro riti e tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> origine<br />

pagana. L’anno seguente si sarebbero<br />

dovuti <strong>di</strong>sputare i giochi della 293°<br />

Olimpiade ma non lo furono. Il 393<br />

d.C. segnò così la fine delle antiche<br />

Olimpia<strong>di</strong> ma lo spirito olimpico era<br />

già morto da un pezzo. q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

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cranico interrompendo la normale trasmissione del flusso nervoso. La chiropratica<br />

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finanziaria 2008, art. 2 comma 355. Per fornire le più aggiornate cure chiropratiche<br />

il dr. Albarello partacipa costantemente a conferenze e seminari internazionali.<br />

Egli è membro dell’Associazione Italiana chiropratici dal 1985.<br />

La manovra Finanziaria definitivamente approvata dal Senato il 21 <strong>di</strong>cembre 2007, istituisce<br />

«presso il Ministero della salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori<br />

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ha il titolo <strong>di</strong> dottore in chiropratica ed esercita le sue mansioni liberamente come professionista<br />

sanitario <strong>di</strong> grado primario nel campo del <strong>di</strong>ritto alla salute, ai sensi della normativa<br />

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sanitario nazionale nei mo<strong>di</strong> e nelle forme previsti dall’or<strong>di</strong>namento.<br />

39


40<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

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specialmente all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

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frequenta assiduamente cinema<br />

e teatri e viaggia da una<br />

città all’altra, stringendo numerosi<br />

e importanti contatti,<br />

tra cui fondamentali, sul versante<br />

italiano, sono gli incontri<br />

con i futuristi italiani, in<br />

primis Enrico Prampolini e<br />

Fortunato Depero, che influenzano<br />

in maniera netta il<br />

suo fare artistico. Successivamente<br />

entra in contatto con il<br />

mondo dell’avanguar<strong>di</strong>a ceca,<br />

attraverso Artus Cernik, <strong>di</strong>rettore<br />

della rivista Pásmo <strong>di</strong><br />

Brno, e Karel Teige, che conosce<br />

a Praga nel 1929.<br />

La vita, l’opera e i gusti <strong>di</strong> Carmelich<br />

possono essere tracciati<br />

attraverso le sue fresche<br />

lettere, in<strong>di</strong>rizzate all’amico e<br />

sodale Emilio Mario Dolfi e<br />

spesso ornate da spiritosi <strong>di</strong>segni,<br />

che costituiscono il<br />

Leitmotiv della mostra. Ac-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

GIORGIO CARMELICH FUTURISTICHERIE<br />

Viaggi d’arte fra Trieste, Roma e Praga<br />

Servizio <strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />

L’avventura artistica <strong>di</strong> Carmelich parte dall’iniziale infatuazione<br />

per il futurismo, per poi attraversare le suggestioni provenienti<br />

dall’avanguar<strong>di</strong>a non solo italiana ma anche europea.<br />

canto a queste, più <strong>di</strong> 130 sono le opere<br />

presentate nella presente esposizione<br />

triestina, tra <strong>di</strong>pinti, collages, <strong>di</strong>segni,<br />

incisioni, perio<strong>di</strong>ci e monografie,<br />

tra cui le “e<strong>di</strong>zioni” manoscritte o dattiloscritte<br />

de “La bottega <strong>di</strong> Epeo”, le<br />

creazioni più sorprendenti della coppia<br />

Carmelich-Dolfi.<br />

Per quanto riguarda la produzione figurativa<br />

<strong>di</strong> Carmelich si va dai <strong>di</strong>segni<br />

a matite colorate o a china del 1923, ai<br />

collages del 1924, passando attraverso<br />

Carlo Carmelich - Casa Collage 1924.<br />

la parentesi costruttivista, culminata<br />

nella realizzazione, assieme a Avgust<br />

Cernigoj, Edvard Stepancic e Giuseppe<br />

Vlah, della Sala costruttivista, allestita<br />

nel 1927 all’interno della I Esposizione<br />

del sindacato delle belle arti <strong>di</strong> Trieste,<br />

sino all’ultima fase, quella magica e<br />

chagalliana dell’ultimo periodo praghese.<br />

Per contestualizzare l’opera <strong>di</strong> Carmelich<br />

all’interno <strong>di</strong> un più vasto panorama<br />

artistico, saranno esposte inoltre<br />

11 opere <strong>di</strong> Fortunato Depero e 5 <strong>di</strong><br />

Enrico Prampolini, suoi maestri spirituali<br />

soprattutto per quanto riguarda<br />

la scenografia e l’arte del manifesto, e<br />

punti <strong>di</strong> riferimento principali nell’elaborazione<br />

<strong>di</strong> un suo linguaggio futurista,<br />

mentre una sezione speciale sarà<br />

de<strong>di</strong>cata ad altri futuristi giuliani, Sofronio<br />

Pocarini, Bruno Cossar e Luigi<br />

Spazzapan (che lo fu per un periodo<br />

brevissimo ma intenso) e ai seguaci del<br />

costruttivismo, Avgust Cernigoj ed Edvard<br />

Stepancic. q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

ZUCCHERO<br />

Zucchero, boutique cult dell’eleganza e icona dello stile contemporaneo nel suo trentennio <strong>di</strong> attività si<br />

è sempre evoluto <strong>di</strong>venendo tendenza, vestendo i suoi clienti con note <strong>di</strong> inconfon<strong>di</strong>bile classse.<br />

Zucchero Uomo nella storica sede <strong>di</strong> Corso Mazzini a <strong>Spoleto</strong>, arredato dall’architetto Giancarlo Leoncilli<br />

è un luogo ricco <strong>di</strong> suggestioni e spunti architettonici che hanno precorso i tempi, Zucchero Donna in via<br />

Filitteria per una eleganza trendy e Napapijri Store marchio leader nella fashion adventure.<br />

Corso Mazzini, 13-15 - SPOLETO<br />

Tel. 0743.223331 - Fax 0743.201427<br />

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41


42<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

<strong>di</strong> Gianfranco Ciarletti<br />

Tre gran<strong>di</strong> mostre per descrivere e<br />

interpretare quarant’anni <strong>di</strong> storia<br />

italiana. Avendo nell’arte il<br />

punto focale, inserendo però le espressioni<br />

artistiche nel contesto culturale,<br />

sociale economico <strong>di</strong> decenni rivelatisi<br />

cruciali per l’Italia: quelli dal 1947 al<br />

1989, dall’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra alla<br />

caduta del muro <strong>di</strong> Berlino. Sono stati<br />

gli anni della ricostruzione dopo una<br />

guerra tra le più devastanti, ma anche<br />

del celebrato “miracolo italiano”, gli<br />

anni della contestazione e del terrorismo,<br />

gli anni complessi della Guerra<br />

fredda. Anni comunque fondamentali<br />

anche per capire ciò che è l’Italia <strong>di</strong> oggi,<br />

nell’economia, nella politica e, a suo<br />

modo, anche nell’arte.<br />

Per la prima volta in modo organico<br />

una grande mostra cerca <strong>di</strong> fare il punto<br />

su quel periodo magmatico, contrad<strong>di</strong>ttorio<br />

e vivo come pochi, tentando<br />

fra l’altro <strong>di</strong> verificare come nel corso<br />

<strong>di</strong> quei quarant’anni, l’arte abbia influenzato<br />

la società.<br />

Emblematico il titolo della rassegna:<br />

“Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia<br />

1947 - 1989”, dove il “grande gioco”<br />

evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce<br />

relazioni, ma soprattutto intende<br />

sottolineare come il <strong>di</strong>venire della<br />

storia e dell’arte non possano essere af-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

IL GRANDE GIOCO<br />

Forme d’arte in Italia 1947-1989 - Lissone, Museo d’arte contemporanea 1947-1958<br />

Milano, Rotonda <strong>di</strong> via Besana 1959-1972 - Bergamo, GAMeC 1973-1989 - fino al 9 maggio 2010<br />

Il Madrigale<br />

frontate per comparti, ma debba essere<br />

letto nelle interazioni e nelle rispettive<br />

e reciproche influenze.<br />

Per realizzare una così importante rassegna<br />

tre realtà hanno unito gli sforzi:<br />

Il Comune <strong>di</strong> Lissone con il suo Museo<br />

d’arte contemporanea, il Comune <strong>di</strong><br />

Bergamo con la GAMeC - Galleria d’Ar-<br />

RISTORANTE<br />

Via Flaminia Km. 112 s.s.3 - Strettura <strong>Spoleto</strong> (Pg)<br />

Tel. 0743.54144 - Chiuso il Martedì - Gra<strong>di</strong>ta prenotazione<br />

www.ilmadrigale.com<br />

te Moderna e Contemporanea e il Comune<br />

<strong>di</strong> Milano - Cultura, con i suoi<br />

spazi della Rotonda <strong>di</strong> via Besana,<br />

strettamente affiancate dall’Assessorato<br />

alla Cultura della Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

A ideare il progetto e curare la mostra<br />

Luigi Cava<strong>di</strong>ni, Bruno Corà e Giacinto<br />

Di Pietrantonio. q<br />

Il Madrigale immerso nell’incantevole paesaggio nel<br />

cuore dell’Umbria tra Terni e <strong>Spoleto</strong>, con le sue stupende<br />

chiese è senza dubbio sito ideale per cerimonie. La<br />

sala che ospita fino a 200 persone con vista panoramica<br />

sulla valle fa sì che la natura e la cultura si incontrino<br />

anche sulla tavola, dove trionfano i nostri piatti, con tartufi<br />

freschi, funghi porcini, legumi, cacciagione nel periodo<br />

invernale. Gli arrosti allo spiedo, le insalate <strong>di</strong> montagna<br />

caratterizzano la nostra cucina tipica regionale.<br />

Il Madrigale è anche giar<strong>di</strong>no d’estate.<br />

La nostra Cantina è fornita <strong>di</strong> tutti i Vini provenienti<br />

dalla regione Umbria e dei 10 Vini top in Italia


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

ASTRONOME: LA PRIMA FU IPAZIA<br />

E LE COSTÒ LA VITA<br />

Servizio <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

Donne e astronomia: un binomio che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella<br />

notte dei tempi. Antesignana in questa scienza fu Ipazia, ma<br />

tanta “modernità” le costò la vita.<br />

All’inizio astrologia, astronomia<br />

e religione si confondevano.<br />

Sole, Luna e pianeti erano <strong>di</strong>vinità,<br />

e le figure degli astronomi e<br />

dei sacerdoti spesso coincidevano.<br />

Con poche eccezioni, l’esercizio <strong>di</strong><br />

questi stu<strong>di</strong> e culti era soprattutto<br />

un impegno maschile. E così è stato<br />

anche dopo, in epoca propriamente<br />

scientifica, fino quasi ai nostri giorni.<br />

Giustamente, quin<strong>di</strong>, l’Anno Internazionale<br />

dell’Astronomia proclamato<br />

dall’Onu per il 2009 ha posto<br />

tra i suoi obiettivi principali la valorizzazione<br />

del ruolo delle donne nella<br />

scienza del cielo.<br />

Nonostante tutto, in astronomia le<br />

donne fanno la loro comparsa, sia<br />

pure marginale e minoritaria, abbastanza<br />

presto. Per limitarci all’ambito<br />

euro-asiatico, abbiamo testimonianza<br />

dell’astronoma-sacerdotessa<br />

En-Edu-Anna a Babilonia nel 2400<br />

avanti Cristo sotto l’imperatore Sargon,<br />

<strong>di</strong> Aganike, figlia del faraone<br />

Sesostri, in Egitto intorno al 1900<br />

a.C. e <strong>di</strong> Aglaonike, attiva in Grecia<br />

nel 500 a.C. al tempo della Scuola filosofica<br />

ionica. A lei è attribuita<br />

la spiegazione del<br />

meccanismo delle eclissi <strong>di</strong><br />

Luna.<br />

La prima figura un po’ nota<br />

è però Ipazia, vissuta ad<br />

Alessandria d’Egitto nel<br />

quarto secolo dopo Cristo.<br />

Bella e gentile, fu soprattutto<br />

matematica, grande conoscitrice<br />

del cielo e anche<br />

appassionata <strong>di</strong>vulgatrice<br />

del suo sapere. Per questo,<br />

oltre che per la sua fede pagana,<br />

fu mandata a morte<br />

dai cristiani. Nell’affresco<br />

della “Scuola <strong>di</strong> Atene”<br />

(1509-1511, Palazzi Vaticani)<br />

Raffaello Sanzio ce ne<br />

tramanda l’immagine: è l’unico<br />

personaggio che guar<strong>di</strong><br />

verso lo spettatore, quasi<br />

un atto <strong>di</strong> sfida. Con una<br />

scelta singolare, il Planetario<br />

<strong>di</strong> Torino “Infini. To” ha<br />

scelto lei – non Aristarco,<br />

Ipparco o Tolomeo – come<br />

rappresentante dell’astro-<br />

nomia antica: è Ipazia ad accogliere<br />

i visitatori e a raccontare la cosmologia<br />

delle sfere <strong>di</strong> cristallo in armoniosa<br />

rotazione intorno alla Terra<br />

immobile. Non conosciamo le date<br />

precise della nascita e della morte <strong>di</strong><br />

Ipazia. La sua vita si colloca tra il<br />

360 e il 402 dopo Cristo ma fu probabilmente<br />

ancora più breve <strong>di</strong> questo<br />

arco <strong>di</strong> tempo. Di lei ci restano poche<br />

notizie riportate per via in<strong>di</strong>retta, tra<br />

le quali compaiono alcune frasi da<br />

lei in<strong>di</strong>rizzate ai fratelli e al suo allievo<br />

Sinesio. A istruirla nella matematica<br />

fu inizialmente il padre ma poi<br />

Ipazia seguì anche altri maestri. Si<br />

devono a Ipazia e a suo padre le e<strong>di</strong>zioni<br />

delle opere <strong>di</strong> Euclide, Archimede<br />

e Diofanto che presero la via<br />

dell’Oriente durante i secoli, e tornarono<br />

in Occidente in traduzione araba,<br />

dopo un millennio <strong>di</strong> rimozione.<br />

A Ipazia è anche attribuita l’invenzione<br />

dell’idroscopio, uno strumento<br />

che serviva per misurare il <strong>di</strong>verso<br />

peso specifico dei liqui<strong>di</strong>. In filosofia<br />

fu una seguace del pensiero <strong>di</strong> Platone,<br />

ma piuttosto eclettica. L’insegnamento<br />

e la <strong>di</strong>ffusione delle conoscenze<br />

matematiche, astronomiche<br />

e filosofiche fu uno dei suoi principali<br />

impegni: a buon <strong>di</strong>ritto possiamo<br />

quin<strong>di</strong> considerarla come una<br />

pioniera della moderna <strong>di</strong>vulgazione<br />

scientifica.<br />

Il vescovo Cirillo fu il mandante dei<br />

suoi assassini. L’uccisione <strong>di</strong> Ipazia<br />

fu, secondo alcune fonti, incre<strong>di</strong>bilmente<br />

cruenta e selvaggia: “una massa<br />

enorme <strong>di</strong> uomini brutali, veramente<br />

malvagi [...] uccise la filosofa<br />

[...] e mentre ancora respirava appena,<br />

le cavarono gli occhi».<br />

A Ipazia hanno de<strong>di</strong>cato un romanzo<br />

arrivato in questi giorni in libreria<br />

Adriano Petta e Antonio Colavito:<br />

“Ipazia. Vita e sogni <strong>di</strong> una scienziata<br />

del IV secolo” (La Lepre E<strong>di</strong>zioni),<br />

con prefazione <strong>di</strong> Margherita Hack.<br />

q<br />

43


44<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

<strong>di</strong> Simone Raus<br />

All’interno del Museo Nazionale<br />

della Scienza e della Tecnologia<br />

nasce l’Area Nanotecnologie, un<br />

vero laboratorio <strong>di</strong> ricerca in cui i visitatori<br />

possono osservare in prima persona<br />

i ricercatori mentre lavorano,<br />

porre loro domande e avvicinarsi a un<br />

tema così d’avanguar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> fascino<br />

come le nanotecnologie.<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

MILANO: AL MUSEO DELLA SCIENZA<br />

NASCE L’AREA NANOTECNOLOGIE<br />

Un laboratorio <strong>di</strong> ricerca dentro il Museo. Un nuovo spazio dove i visitatori possono osservare uno<br />

scienziato al lavoro e <strong>di</strong>alogare con lui.<br />

L’Area è realizzata nell’ambito del progetto<br />

europeo NanoToTouch, finanziato<br />

dal Settimo <strong>Pro</strong>gramma Quadro –<br />

Scienza nella Società – dell’Unione europea,<br />

in collaborazione con l’Università<br />

<strong>di</strong> Milano, Centro Inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

Materiali e Interfacce Nanostrutturati.<br />

Museo Nazionale della Scienza e della<br />

Tecnologia “Leonardo da Vinci” Via<br />

San Vittore 21, Milano. q<br />

La De.Ca. S.r.l. è una <strong>di</strong>tta specializzata<br />

nella progettazione e nel montaggio <strong>di</strong><br />

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da tetti; Piazzole <strong>di</strong> carico; Castelli <strong>di</strong><br />

tiro; Sbalzi; Aperture carraie; Sottopassi laterali;<br />

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strutturali portanti; Coperture provvisorie<br />

Sede: Via V. Migliaro, 2 - 80100 Quarto (NA)<br />

Tel. e Fax: 081/8687076 Cell. 338/1638842 - 345/5956720<br />

Uff. Tecnico: Cell. 349/8642263 - Faz 0742/23055<br />

email: deca.pont@gmail.com


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

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Orario:<br />

martedì e venerdì 15,30-18,30<br />

sabato 9,30-11,30<br />

Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

Calendario manifestazioni del Club per l’anno 2010<br />

29 maggio - 2 giugno<br />

GITA SOCIALE: Cinque Terre e Montecarlo<br />

20 giugno<br />

Raduno Maggiolino e derivati<br />

29 Agosto<br />

III° Rievocazione Storica "Circuito Motociclistico <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>"<br />

01 - 02 - 03 Ottobre 2010<br />

II° Rievocazione "Giro dell'Umbria Auto d'Epoca"<br />

in collaborazione con<br />

C.A.M.P. - A.F.A.S. - Borzacchini Historic <strong>di</strong> Terni - Club Altotevere<br />

Città <strong>di</strong> Castello<br />

La Direzione del Club si riserva la possibilità, per esigenze organizzative, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il presente calendario<br />

45


46<br />

<strong>SpaoLithos</strong>. SPOLETONOVANTA<br />

Le mostre costituiscono<br />

il momento<br />

conclusivo <strong>di</strong> un<br />

più vasto movimento<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e<br />

ricerche che ha<br />

coinvolto negli<br />

anni passati anche<br />

se<strong>di</strong> museali<br />

<strong>di</strong> Chicago, Detroit, Londra, Washington,<br />

Parigi e Torino. I musei<br />

<strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte, Castel Sant’Elmo,<br />

Duca <strong>di</strong> Martina, Pignatelli,<br />

Certosa e Museo <strong>di</strong> San Martino,<br />

Palazzo Reale attraverso collezio-<br />

ni pubbliche e private <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti,<br />

sculture, gioielli danno un’idea del<br />

livello <strong>di</strong> elaborazione e della <strong>di</strong>ffusione<br />

<strong>di</strong> questo linguaggio artistico<br />

e culturale. Le architetture<br />

degli e<strong>di</strong>fici riproducono, ora come<br />

allora, lo scenario su cui si<br />

svolgeva in un intreccio inestricabile<br />

la vita seicentesca tra natura e<br />

artificio, realtà e fantasia, storia e<br />

mito e che evidenziano l’originalità<br />

e la singolarità della stagione<br />

barocca a Napoli.<br />

Il termine Barocco, fu applicato<br />

alle arti del ‘600, specie all’architettura,<br />

con il significato <strong>di</strong> “irregolare”<br />

e “bizzarro” per esprimere<br />

un giu<strong>di</strong>zio negativo su uno stile<br />

frutto <strong>di</strong> un periodo storico de-<br />

ArtisticaMente SKY 921 e TEF Channel sabato ore 21,45<br />

DAL BAROCCO A BAROCK:<br />

Viaggio in Campania dal Seicento ad oggi<br />

<strong>di</strong> Maria Gerarda Prezioso<br />

“Ritorno al Barocco da Caravaggio a Vanvitelli” è un progetto<br />

espositivo che comprende <strong>di</strong>versi percorsi in se<strong>di</strong> museali a Napoli<br />

e l’intera regione Campania con itinerari che coinvolgono<br />

anche chiese e palazzi, certose e collegiate dell’intero territorio.<br />

Maria Gerarda<br />

Prezioso<br />

presso politicamente, socialmente<br />

ed economicamente. Stile che nasce<br />

come reazione al deca<strong>di</strong>mento,<br />

aggiungendo materia con l’ampollosità,<br />

la generosità delle forme e<br />

degli ori alla mancanza dei contenuti<br />

e alla miseria morale dei centri<br />

<strong>di</strong> potere. Una con<strong>di</strong>zione in cui<br />

Napoli era piombata sin dal primo<br />

Seicento, una con<strong>di</strong>zione in cui la<br />

città partenopea, ma non solo questa,<br />

sembra ripiombata in tempi<br />

recenti.<br />

Il Barocco, quin<strong>di</strong>, come metafora<br />

<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione esistenziale dei<br />

napoletani, in quanto campionario<br />

<strong>di</strong> un’umanità globalizzata, in un<br />

continuum <strong>di</strong> antico e <strong>di</strong> nuovo, <strong>di</strong><br />

speranze e delusioni, <strong>di</strong> passioni e<br />

timori, È ciò che ora vuole svelare<br />

l’iniziativa: gli splendori <strong>di</strong> una città<br />

e <strong>di</strong> un’epoca, ma anche i suoi<br />

incubi più terribili.<br />

Nell’ambito delle mostre si inserisce,<br />

infatti, in continuità, ma anche<br />

un po’ al <strong>di</strong> fuori degli altri<br />

percorsi più tra<strong>di</strong>zionali, la mostra<br />

collettiva dal titolo Barock-Arte,<br />

Scienza, Fede e Tecnologia nell’Età<br />

Contemporanea, presso il museo<br />

MADRE. La mostra si pone l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> trovare le similitu<strong>di</strong>ni<br />

culturali tra il nostro inizio secolo<br />

e quelle dell’epoca barocca. Le rivoluzionarie<br />

scoperte scientifiche<br />

e tecnologiche, che mettono continuamente<br />

in <strong>di</strong>scussione tutte le<br />

certezze pregresse; il grande fervore<br />

religioso sfociato nel fondamentalismo,<br />

in scontri tra civiltà con<br />

massacri inau<strong>di</strong>ti: lo spaesamento<br />

dell’immaginario contemporaneo<br />

non sembra essere troppo <strong>di</strong>verso<br />

da quello che caratterizzò il secolo<br />

<strong>di</strong> Galileo e della Controriforma.<br />

Gli artisti presenti in Barock e i<br />

maestri del Barocco sono accomunati<br />

dal fatto che operano attraverso<br />

immagini sensazionali, estreme,<br />

che colpiscono i sensi per la<br />

loro franchezza, per la loro violenza,<br />

sovvertendo ogni categoria,<br />

sconfinando da ogni definizione.<br />

In epoca barocca il rigore della<br />

Controriforma propose un’iconografia<br />

in continua lotta contro l’eresia,<br />

per cui vennero rappresentati<br />

martiri, persecuzioni, torture;<br />

scene <strong>di</strong> angoscia, ma anche <strong>di</strong><br />

santità. Il tema tragico della morte<br />

venne ampiamente trattato in tele<br />

e sculture: crani sui tavoli, scheletri<br />

sulle tombe. Così come nel XVII<br />

secolo, Barock ripropone continuamente:<br />

memento mori. Attraverso<br />

un nuovo sensazionalismo,<br />

prospettive immaginifiche, congegni<br />

e installazioni, si smaschera<br />

l’impotenza delle forme d’arte tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Si afferma, in puro spirito<br />

Barocco, la possibilità <strong>di</strong> uscire<br />

dagli stigmatizzati confini sensoriali<br />

e percettivi per arrivare a concepire<br />

l’idea che l’oggetto d’arte<br />

esula dalla nostra capacità <strong>di</strong> ragionare,<br />

fosse anche solo sul piano<br />

delle nostre emozioni.<br />

q


eplica lunedì ore 23,10 un programma <strong>di</strong> Ilaria Rapacchio<br />

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Anno I - N. 1 - Marzo 2010<br />

47

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