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pista - mountain bike - ciclocross - Federazione Ciclistica Italiana

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Massimo Rodi<br />

Passato, presente e futuro. In<br />

una parola, il Giro di Lombardia,<br />

ciclismo dalle emozioni<br />

forti. Il passato inteso come tradizione,<br />

centouno edizioni, fotografie<br />

in bianco e nero (e a<br />

colori), con impressa l’immagine<br />

di tutti i più grandi campioni<br />

del pedale. Il presente e il futuro<br />

Cunego, ventisei anni, Riccò,<br />

ventiquattro, ma anche Schleck,<br />

Frank e Andy, baby Visconti,<br />

Sanchez, Kolobnev, Pozzato<br />

(ancora una volta frenato dai<br />

crampi nel finale). Il verdetto<br />

del Lombardia è stato questo.<br />

Se il veronese ormai si sta rita-<br />

Cunego al 101° Giro di Lombardia si propone anche come cacciatore di classiche<br />

Ecco Damiano cuor di leone<br />

gliando un posto anche tra i<br />

grandi cacciatori di classiche, gli<br />

altri stanno facendo le prove<br />

generali. Questione di pochi anni<br />

- perchè quelli di scorza dura<br />

tipo Rebellin, Evans hanno tutto<br />

meno che la voglia di abdicare e<br />

la generazione dei Bettini, dei Di<br />

Luca, etc., anche per ragioni<br />

anagrafiche, non ha ancora voglia<br />

di passare la mano - e poi<br />

anche loro se la vedranno con<br />

Boonen, Valverde, Dekker ad<br />

armi pari.<br />

CUNEGO – Finalmente messa<br />

da parte l’immagine del “piccolo<br />

principe”, costruita più dai<br />

media che reale “patrimonio”<br />

del veronese, le vicissitudini de-<br />

gli ultimi due anni hanno fatto<br />

emergere le reali qualità dell’uomo<br />

e dell’atleta: la grinta, la<br />

tenacia, la voglia di fare di migliorarsi.<br />

A 26 anni con un Giro<br />

d’Italia e due Lombardia in bacheca<br />

– ma le vittorie in carriera<br />

sono 39 non dimentichiamolo<br />

– il futuro è ancora tutto dalla<br />

sua parte e il presente propone<br />

una metamorforsi da assecondare.<br />

Non solo uomo da<br />

grandi giri, quello d’Italia soprattutto,<br />

ma anche di super<br />

classiche – forse non la Sanremo<br />

e il Fiandre, certamente<br />

non la Roubaix, di sicuro la Liegi,<br />

la Freccia Vallone e l’Amstel.<br />

D’altro canto non vinci per due<br />

PROFESSIONISTI<br />

Il campione veronese ci mette grinta e coraggio e bissa il successo del 2004 battendo in volata Riccò<br />

numero 43<br />

L’esultanza di Cunego sul Lungo<br />

Lago di Como (foto Bettini)<br />

volte la classica delle foglie<br />

morte se non hai certe qualità,<br />

come pure non centri un terzo<br />

posto alla prima ed unica partecipazione<br />

alla “Doyenne”. Alla<br />

ricerca di un nuovo se stesso,<br />

Cunego ha trovato una nuova<br />

dimensione di uomo e d’atleta.<br />

Una buona mano gliel’ha data<br />

Franco Ballerini con la convocazione<br />

al mondiale quando le<br />

sue condizioni fisiche sembravano<br />

tutt’altro che irrisistibili.<br />

Una iniezione di fiducia che ha<br />

fatto bene al morale e alle...<br />

gambe.<br />

RICCO’ – E’ l’altra faccia del<br />

Lombardia. Una vittoria avrebbe<br />

consacrato una stagione bellissi-<br />

Il Mondo del Ciclismo<br />

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