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Gianfranco Maris - Testimonianze dai lager

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Viene lui, noi cerchiamo attraverso qualche trucco di farlo rientrare, di fargli cambiare<br />

collocazione ecc. E lui era talmente consapevole che non avevano altro approdo, dato che<br />

non ha voluto tornare indietro, è rimasto lì. Li gasano tutti nella notte, e li mettono in una<br />

baracca che svuotano sigillandone le porte e le finestre con della carta incollata è il 21 di<br />

aprile, ecco io credo che questo sia emblematico di tutto, tu puoi parlare finché vuoi di<br />

tutto quello che è stata la deportazione, ma quando tu dici che il 21 di aprile questi uomini<br />

fanno una selezione per gasarne seicento alla vigilia della loro fuga dal campo addirittura,<br />

questo dà la misura della criminalità del totalitarismo nazista e fascista.<br />

Il giorno della liberazione ero a Gusen 1, ero uno dei pochi che stava in piedi ancora, io<br />

non ho provato gioia. Non so quale perversione, quale strana vicenda era andata<br />

maturando in me, ma dentro ero devastato, avevo visto troppa gente morire. E vorrei dire<br />

che, prima, io ne avevo visti morire troppi in guerra. Avevo visto tanti compagni giovani,<br />

avevo avuto due grosse battaglie in Croazia dove erano morti centinaia e centinaia di<br />

uomini del mio reggimento, giovani, miei compagni di corso. Avevo visto troppa gente<br />

fucilata, impiccata, ho visto troppa gente morire a Mauthausen, morire assassinata. Ero<br />

contento non ero felice, ero contento, ero triste…<br />

E' esattamente il pomeriggio del 5 di maggio, tutta la liberazione è avvenuta perché una<br />

porta si è aperta… una porta, la porta, è entrata una camionetta, c'erano su due persone,<br />

non è che sia arrivato un reparto, è arrivata un camionetta con due persone, fotografie<br />

ecc.… qualche parola, credo che uno fosse un italo - americano per cui qualche cosa<br />

masticasse del dialetto antico della sua nonna. E poi dopo se ne sono ripartiti, sono andati<br />

via. Quello che è accaduto nel campo credo che sia fatto noto. La giustizia è stata fatta. E<br />

anche qui vorrei fare una notazione, perché mi fu chiaro in quel momento. A mio avviso<br />

chi definisse quell'ecatombe che c'è stata una vendetta, vorrebbe dire che non ha capito

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