Fig. 1: Progetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>visa per <strong>il</strong> corpo musicale <strong>di</strong> Barzio pre<strong>di</strong>sposto nel 1887 e sottoposto all’autorità m<strong>il</strong>itare per l’approvazione 13
mezzo <strong>di</strong>retto e imme<strong>di</strong>ato per l’educazione musicale del popolo, col quale si viene a trovare naturalmente in assoluto contatto nelle piazze; popolarizza cioè la musica, la bella musica, quella che prima era priv<strong>il</strong>egio esclusivo <strong>di</strong> pochi; ma come ente artistico la Banda va considerata alla stessa stregua, e capace <strong>di</strong> raggiungere le stesse vette, dei complessi orchestrali” 41 . L’accesso <strong>di</strong> una minoranza della popolazione alla buona musica non derivava esclusivamente da una <strong>di</strong>scriminazione censuaria, bensì, e in misura preponderante, da una <strong>di</strong> natura geografica: la popolazione rurale non poteva assolutamente partecipare ai concerti, anche pubblici, che da secoli si tenevano nelle città come M<strong>il</strong>ano. Con la <strong>di</strong>ffusione delle bande nel XIX sec. “anche nei più piccoli paesi, negli angoli più remoti e meno conosciuti <strong>di</strong> talune provincie, l’anima musicale italiana si rivela, oggi più che mai, nell’organizzazione volonterosa raggiunta da complessi ban<strong>di</strong>stici, formati in massa da operai: lavoratori che de<strong>di</strong>cano con slancio le ore del riposo allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un istrumento” 42 . L’Ottocento fu un secolo d’oro per le bande grazie allo sv<strong>il</strong>uppo tecnico nella prima metà del secolo con <strong>il</strong> passaggio del clarinetto da cinque a tre<strong>di</strong>ci chiavi, e l’introduzione degli strumenti a pistone che portarono al saxofono 43 . Le bande m<strong>il</strong>itari <strong>di</strong>vennero <strong>il</strong> modello <strong>di</strong> riferimento (furono copiati gli spartiti e le <strong>di</strong>vise) e anche queste si innovavano in occasione della Gara internazionale <strong>di</strong> Parigi (1867) 44 e delle due riforme per i corpi musicali reggimentali italiani (1884 45 e 1901 46 ) che portarono nel 1885 ad avere <strong>il</strong> primo esempio <strong>di</strong> formazione regolare <strong>di</strong> un complesso ban<strong>di</strong>stico moderno italiano 47 . Il <strong>di</strong>battito sull’or<strong>di</strong>namento delle bande era molto acceso in quegli anni 48 con proposte, anche suggestive, che non furono esplorate con successo come quella del Murri che, partendo in <strong>di</strong>saccordo col Vessella dal fatto che “mentre l’idea popolare chiede all’artista una musica confacente al proprio spirito, quegli rimane sordo all’insistente invito, e l’artigiano che oggi è a capo della banda, non riconoscendole alcuna missione, le assegna una ben um<strong>il</strong>e parte facendola infelice copia dell’opera e ri<strong>di</strong>colissima fotografia dell’orchestra” 49 , ipotizzava la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> aggregare lo stu<strong>di</strong>o del canto corale alle bande musicali, dando a queste ultime un taglio molto popolare. Lo sv<strong>il</strong>uppo delle bande, a partire da quegli anni, ha investito particolarmente l’area lariana che è <strong>di</strong>venuta una delle zone a più alta concentrazione <strong>di</strong> formazioni strumentali 50 . Non<strong>di</strong>meno è opportuno segnalare l’elevata presenza <strong>di</strong> cori, anche se in Valsassina hanno un’origine, perlomeno formale, molto più recente dei complessi strumentali ed un numero più esiguo (come <strong>il</strong> “Nives” <strong>di</strong> Premana, 1957 51 , ed <strong>il</strong> “Valsassina” <strong>di</strong> Cremeno, 1969 52 ). L’origine Sono <strong>di</strong>verse le ragioni per cui si sono sv<strong>il</strong>uppati i Corpi ban<strong>di</strong>stici del nostro territorio: nel caso <strong>di</strong> Galbiate (1889) si tentò <strong>di</strong> “rappresentare la tra<strong>di</strong>zione della musica ban<strong>di</strong>stica, tanto ra<strong>di</strong>cata in terra lariana” ed interpretare “i più genuini sentimenti popolari in tutti quei momenti gioiosi o celebrativi od anche vena- 14