Maggio - numero sedici - Università degli studi di Cagliari.
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•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 1<br />
anno tre <strong>numero</strong> <strong>se<strong>di</strong>ci</strong><br />
maggio 2003<br />
bimestrale dell’università <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />
Elezioni, alta l’affluenza Pasquale Mistretta rettore<br />
P<br />
asquale Mistretta è stato riconfermato<br />
al primo turno elettorale<br />
(giovedì 8 maggio) rettore dell’ateneo<br />
per il 2003-2006. Il quorum era <strong>di</strong> 595<br />
preferenze. <strong>Cagliari</strong>tano, 70 anni, urbanista,<br />
Mistretta è al suo quinto mandato.<br />
Guida l’università dal 1991.<br />
Le preferenze. Pasquale Mistretta 655<br />
voti (132 a Sa Duchessa, 146 a Ingegneria,<br />
113 a Giurisprudenza, 107 al<br />
San Giovanni <strong>di</strong><br />
Dio, 97 a Monserrato<br />
e 60 al<br />
policlinico). Luca<br />
Fanfani 239<br />
(73, 36, 28, 42,<br />
48 e 12). Fran-<br />
Luca Fanfani,<br />
or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Mineralogia<br />
cesco Raga 138<br />
(15, 32, 39, 7).<br />
Giuseppe Santa<br />
Cruz 73 voti (10,<br />
7, 2, 31, 11 e 12). Cinquantasei le schede<br />
bianche, 26 quelle nulle.<br />
Percentuali. Mistretta ha preso 655 voti<br />
pari al 55 per cento. Fanfani 239 e 20.<br />
Raga 138 e 11. Santa Cruz, 73 voti pari<br />
al 6 per cento.<br />
Affluenza alle urne. Aperti dalle 9.00<br />
alle 18.00, ai sei<br />
seggi (allestiti al<br />
<strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />
Psicologia Sa<br />
Duchessa, aula B<br />
Ingegneria, aula<br />
Arcari Giuri-<br />
Francesco Raga,<br />
or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Fisica generale<br />
sprudenza,palazzina Anatomia<br />
patologica San<br />
Giovanni <strong>di</strong> Dio,<br />
sala presidenza Scienze Monserrato e auletta<br />
Policlinico) fin dal mattino <strong>di</strong> giovedì<br />
8 maggio, si è registrata una forte<br />
affluenza. Alle 11.00 avevano votato<br />
in 411 (27.49 per cento <strong>degli</strong> aventi<br />
<strong>di</strong>ritto). Alle 13.00 si è passati a 814<br />
(54.85). Alle 16.00 i votanti sono <strong>di</strong>ventati<br />
1030<br />
(68.90 per cento).<br />
Infine, alle<br />
18.00, il totale<br />
dei votanti è stato<br />
<strong>di</strong> 1187, pari<br />
al 79.40 per cen-<br />
Giuseppe Santa Cruz, or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Anatomia patologica<br />
to. Gli aventi <strong>di</strong>ritto<br />
erano 1495.<br />
Le precedenti<br />
elezioni. Nel<br />
2000 Pasquale Mistretta, unico can<strong>di</strong>dato,<br />
aveva preso 711 voti su 938 votanti.<br />
Gli aventi <strong>di</strong>ritto erano 1317.<br />
P<br />
per il triennio 2003/2006<br />
“Ringrazio tutti. Ci attende un lavoro lungo e molto impegnativo”<br />
<strong>di</strong> Mario Frongia<br />
rofessore, 655 preferenze. Se l’aspettava?<br />
Erano in<strong>di</strong>spensabili per vincere. L’ultima volta ero<br />
solo e ho preso 711 voti e ho combattuto con le schede<br />
bianche. Stavolta con importanti e degni avversari. Ma<br />
il quadro è rimasto più o meno lo stesso.<br />
Raga, Fanfani, Santa Cruz: come valuta i can<strong>di</strong>dati?<br />
Fanfani e Raga, docenti della facoltà <strong>di</strong> Scienze, hanno <strong>di</strong>viso<br />
i voti e rappresentavano due chiavi <strong>di</strong> lettura nella stessa<br />
facoltà. Le preferenze hanno <strong>di</strong>mostrato che a Scienze,<br />
conquistando la maggioranza<br />
relativa, ci sono anch’io. Professor<br />
Santa Cruz è un illustre<br />
collega che nei miei confronti<br />
ha condotto una campagna<br />
elettorale fondata su questioni<br />
significative, come il policlinico<br />
e la sanità. Con tutti<br />
e tre manterrò rapporti <strong>di</strong> collaborazione,<br />
stima, amicizia.<br />
I giornali l’hanno chiamata<br />
re e imperatore. Ma che<br />
<strong>di</strong>fferenze ci sono tra Pasquale<br />
V e Pasquale I?<br />
La prima esperienza nel ’91<br />
è stata <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e <strong>di</strong> entusiasmi.<br />
Con tante <strong>di</strong>fficoltà in<br />
parte ere<strong>di</strong>tate e in parte da<br />
capire.<br />
Ad esempio?<br />
Ho dovuto <strong>stu<strong>di</strong></strong>are in modo<br />
profondo i problemi della facoltà<br />
<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina. Oggi, ho sulle spalle questa importante<br />
esperienza e conosco tutti i gli aspetti dell’ateneo. E credo<br />
<strong>di</strong> avere <strong>di</strong>mostrato che la mia è una guida con mano<br />
ferma, anche grazie alla collaborazione e alla stima<br />
<strong>degli</strong> studenti e dei professori.<br />
Alla vigilia l’hanno chiamata accentratore.<br />
Se così fosse non avrei avuto questo consenso. Credo che<br />
quelli che mi hanno votato l’abbiano fatto per l’azione<br />
amministrativa che ho svolto sinora.<br />
Quali sono le priorità che l’attendono?<br />
Va data una risposta vincente alla <strong>di</strong>dattica e alla formazione<br />
finalizzata all’occupazione giovanile. Poi, si deve<br />
verificare la competitività del nostro lavoro in una Sardegna<br />
che ha bisogno <strong>di</strong> spinte competitive. Infine, vanno<br />
create infrastrutture che rimangano oltre che all’università,<br />
alla città <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Una città che ha bisogno <strong>di</strong><br />
un ateneo importante per essere sempre più autorevole.<br />
Anche sul fronte sanità le aspettative non mancano.<br />
Noi siamo pronti a formalizzare il protocollo Regione-<br />
<strong>Università</strong> per l’azienda mista. E quanto prima incontrerò<br />
le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei me<strong>di</strong>ci<br />
ospedalieri per accelerare l’iter.<br />
Un altro test caldo riguarda il “3+2”.<br />
Dobbiamo monitorare i risultati della riforma. I primi<br />
dati non lasciano ben sperare e la formula ha bisogno <strong>di</strong><br />
essere messa a punto. Questo è un impegno che ho preso<br />
con gli studenti e con le facoltà.<br />
<strong>Cagliari</strong>. L’ambasciatore <strong>degli</strong> Stati Uniti, Mel Sambler (a sin.)<br />
e il rettore dell’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Pasquale Mistretta<br />
E i rapporti col territorio?<br />
Mi batterò per renderli sempre più incisivi. Con una formazione<br />
a <strong>di</strong>stanza fine a se stessa non si va da nessuna<br />
parte. Bisogna creare ricerca e la provocazione universitaria<br />
deve <strong>di</strong>ventare messaggio forte per l’impren<strong>di</strong>toria,<br />
per gli amministratori pubblici, per gli enti locali, per la<br />
popolazione.<br />
Professore, a chi deve esprimere gratitu<strong>di</strong>ne?<br />
Innanzi tutto ai presi<strong>di</strong>, <strong>di</strong>sponibili in questa fase <strong>di</strong> gestione<br />
molto delicata. Spero <strong>di</strong> poter<br />
collaborare al meglio con loro e con i<br />
rappresentanti delle facoltà. Un ringraziamento<br />
speciale, prescindendo<br />
dalla facoltà <strong>di</strong> Ingegneria che mi vede<br />
tra i suoi partecipanti, va al polo<br />
giuri<strong>di</strong>co-economico, perché nel rapporto<br />
percentuale è quello che mi ha<br />
votato <strong>di</strong> più. Poi, non <strong>di</strong>mentico il<br />
contributo <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e delle facoltà<br />
umanistiche, dove ho avuto un riscontro<br />
che, devo ammetterlo, non era<br />
ipotizzabile alla vigilia.<br />
Le ragioni?<br />
Forse, si tratta <strong>di</strong> una risposta alla mia<br />
attenzione per le scienze umane, in un<br />
momento in cui si assiste alla spinta<br />
professionalizzante e forte verso le in-<br />
novazioni tecnologie.<br />
E gli studenti?<br />
Intanto, meritano un grazie particolare<br />
per aver “<strong>di</strong>menticato” i tre mesi<br />
<strong>di</strong> battaglia sulle tasse. E ciò, in un <strong>di</strong>battito democratico,<br />
non è un aspetto secondario. Anzi, <strong>di</strong>mostra maturità,<br />
non solo da studenti ma da citta<strong>di</strong>ni capaci <strong>di</strong> saper<br />
<strong>di</strong>stinguere i fatti concreti e il mo-<br />
do in cui ci si rapporta<br />
sul tipo <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong><br />
gestione pubblica. Anche<br />
partendo da basi e<br />
idee <strong>di</strong>fferenti.<br />
Quin<strong>di</strong>, Pasquale Mistretta<br />
è sempre il<br />
rettore <strong>degli</strong> studenti?<br />
Altro che, e loro lo sanno<br />
bene. In questa campagna<br />
elettorale hanno<br />
valutato le mie proposte<br />
e credo che mi abbiano<br />
votato in tanti.<br />
Sanno <strong>di</strong> avere un rettore<br />
che guarda soprattutto<br />
alle loro esigenze.<br />
Professore, cosa <strong>di</strong>ce<br />
alle famiglie <strong>degli</strong> universitari?<br />
all’interno<br />
* Patrizia Farci<br />
* Mel Sambler<br />
* R. Soru - E. Tusacciu - A. Gregu<br />
* C. Carcassi - S. Orrù<br />
* Crenos, Raffaele Paci<br />
* Gaetano Ranieri<br />
* G. Capellini, G. Pegna<br />
* Stefano De Virgiliis<br />
* Maria Giovanna Sanjust<br />
* Fabio Fadda<br />
* Adriano Corrias<br />
* Nando Monello<br />
Di essere fiduciose. L’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> non è un luogo<br />
o un’occasione <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o. È un riferimento importante<br />
per i loro figli. Con un’università come la nostra si può<br />
guardare ad una Sardegna <strong>di</strong>versa.
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L<br />
2<br />
Numero 16<br />
maggio 2003 PASQUALE MISTRETTA RETTORE 2003-2006<br />
Le linee programmatiche per il prossimo triennio<br />
a formulazione delle scelte.<br />
La programmazione del nostro ateneo relativa<br />
al prossimo triennio è con<strong>di</strong>zionata dall’esigenza<br />
<strong>di</strong> confrontarsi continuamente con nuove<br />
sfide, sempre più complesse. Peraltro, il superamento<br />
<strong>di</strong> tali sfide presuppone una maggiore <strong>di</strong>sponibilità<br />
finanziaria, mentre le risorse pubbliche<br />
sulle quali possiamo contare sono sempre più<br />
esigue e insufficienti a garantire il miglioramen-<br />
“Una maggiore<br />
efficienza e funzionalità potrà<br />
essere garantita attraverso<br />
l'informatizzazione <strong>di</strong> molti<br />
servizi rivolti agli studenti”<br />
to - e, prima ancora,<br />
il mantenimento<br />
- <strong>degli</strong> attuali<br />
standard<br />
quantitativi e qualitativi.<br />
Occorre,<br />
quin<strong>di</strong>, in primo<br />
luogo, formulare delle scelte: è estremamente <strong>di</strong>fficile<br />
poter garantire il raggiungimento dell’eccellenza<br />
in tutti i campi, per cui risulta più che<br />
mai in<strong>di</strong>spensabile concentrare le risorse su alcuni<br />
obiettivi in<strong>di</strong>viduati come prioritari.<br />
La centralità del personale universitario.<br />
L’attività del personale universitario è assolutamente<br />
centrale per concretizzare tutti gli obiet-<br />
tivi <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> competitività e <strong>di</strong> efficienza<br />
che il nostro ateneo intende realizzare.<br />
L’elevata complessità e <strong>di</strong>namicità<br />
del contesto attuale evidenzia la necessità<br />
<strong>di</strong> aggiornare costantemente le conoscenze<br />
acquisite e <strong>di</strong> sviluppare nuove<br />
competenze, ad ogni livello: investire in<br />
una formazione <strong>di</strong> qualità significa, quin<strong>di</strong>, creare<br />
le con<strong>di</strong>zioni per un’università <strong>di</strong> qualità. Occorre,<br />
inoltre, che le competenze e conoscenze del<br />
personale siano poste al servizio <strong>di</strong> tutta la comunità<br />
universitaria, con quella cultura della collaborazione<br />
senza la quale qualunque progettualità<br />
finisce per risolversi in una <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> risorse<br />
o, comunque, per ave-<br />
re un’efficacia eccessivamente<br />
circoscritta. Come<br />
prevede la riforma universitaria,<br />
inoltre, occorre de<strong>di</strong>care<br />
specifica attenzione ai<br />
rapporti tra l’università e il<br />
mondo della produzione, dei servizi e delle professioni,<br />
per offrire ai nostri laureati concrete opportunità<br />
<strong>di</strong> impiego nel mercato del lavoro locale<br />
e per assicurare alla nostra regione la presenza<br />
<strong>di</strong> risorse umane qualificate, in possesso <strong>di</strong> competenze<br />
adeguate alle esigenze delle pubbliche<br />
amministrazioni, delle imprese e del mondo del<br />
no-profit.<br />
Gli investimenti per studenti e laureati.<br />
Gli investimenti nel capitale umano dovranno ne-<br />
cessariamente riguardare, accanto<br />
al personale universitario,<br />
i nostri studenti e laureati.<br />
A questo proposito, il<br />
notevole incremento dell’attività<br />
universitaria registrato<br />
in questi anni, unitamente alla crescita della<br />
nostra popolazione studentesca, ha sollecitato da<br />
un lato l’ampliamento e la razionalizzazione <strong>degli</strong><br />
spazi per le attività <strong>di</strong>dattiche e scientifiche, dall’altro<br />
lato il potenziamento e la modernizzazione<br />
dei servizi erogati. Sul primo versante sono stati<br />
già ottenuti risultati <strong>di</strong> grande rilievo - testimoniati<br />
dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nuove aule, <strong>di</strong> laboratori e <strong>di</strong><br />
locali destinati agli <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> docenti e ricercatori -<br />
e ulteriori progetti in via <strong>di</strong> definizione consenti-<br />
ranno <strong>di</strong> completare l’assetto attuale. Per quanto<br />
riguarda il secondo aspetto, occorre proseguire l’attività<br />
intrapresa per migliorare le <strong>di</strong>verse tipologie<br />
<strong>di</strong> servizi erogati dal nostro ateneo: una maggiore<br />
efficienza e funzionalità potrà essere garantita<br />
“Occorre de<strong>di</strong>care<br />
specifica attenzione ai rapporti<br />
tra l'università e il mondo della<br />
produzione, dei servizi<br />
e delle professioni”<br />
“È opportuno sviluppare<br />
una ricerca in<br />
grado <strong>di</strong> valorizzare le risorse<br />
esistenti nel nostro territorio”<br />
“Investire in una<br />
formazione <strong>di</strong> qualità significa<br />
creare le con<strong>di</strong>zioni per<br />
un'università <strong>di</strong> qualità”<br />
attraverso l’informatizzazione<br />
<strong>di</strong> molti servizi rivolti agli<br />
studenti.<br />
“La scarsità delle risorse<br />
pubbliche assegnate all'università<br />
ci impone <strong>di</strong> entrare nella logica<br />
dell'acquisizione delle risorse anche<br />
da altre fonti <strong>di</strong> finanziamento”<br />
Una ricerca <strong>di</strong><br />
alto livello.<br />
Considerata la<br />
drastica riduzione dei fon<strong>di</strong> destinati al sostegno<br />
della ricerca pubblica, per promuovere una<br />
ricerca competitiva e <strong>di</strong> qualità è necessario in<strong>di</strong>viduare<br />
fonti alternative <strong>di</strong> finanziamento e<br />
promuovere un maggiore raccordo tra<br />
l’università ed il contesto produttivo.<br />
Inoltre, è opportuno<br />
sviluppare una ricerca<br />
in grado <strong>di</strong> valorizzare<br />
le risorse esistenti<br />
nel nostro territorio regionale.<br />
Un’importante occasione<br />
per l’attuazione <strong>di</strong> tali obiettivi è<br />
legata al Parco scientifico e tecnologico<br />
<strong>di</strong> Pula, che sarà inaugurato<br />
nel mese <strong>di</strong> giugno. Al-<br />
l’interno del Parco, il nostro ateneo<br />
attiverà, fin dal prossimo anno<br />
accademico, corsi <strong>di</strong> laurea in<br />
ingegneria informatica e in ingegneria<br />
biome<strong>di</strong>ca. A questo proposito, riba<strong>di</strong>sco<br />
il mio impegno affinché tali preoccupazioni<br />
siano espresse con incisività in tutte le se<strong>di</strong><br />
istituzionali in cui è presente l’università,<br />
per rappresentare con assoluta evidenza<br />
il grave impatto delle riforme in atto<br />
sul nostro sistema universitario e sulle<br />
prospettive <strong>di</strong> sviluppo della nostra Regione.<br />
L’internazionalizzazione.<br />
La programmazione per il prossimo triennio dovrà<br />
necessariamente promuovere l’internazionalizzazione<br />
del nostro sistema universitario, attraverso<br />
una politica finalizzata allo sviluppo <strong>di</strong><br />
sinergie interne ed esterne al mondo accademico,<br />
per favorire la <strong>di</strong>ffusione delle conoscenze che<br />
si sviluppano all’interno dell’università e promuovere<br />
una maggiore qualità e competitività del<br />
nostro ateneo. Occorre dare maggiore concretezza<br />
ai rapporti <strong>di</strong> collaborazione già avviati, attraverso<br />
la promozione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> cooperazione internazionale,<br />
il sostegno alla mobilità <strong>di</strong> docenti, ricercatori<br />
e personale amministrativo e tecnico,<br />
lo sviluppo <strong>di</strong> progetti internazionali <strong>di</strong> ricerca<br />
e l’intensificazione <strong>di</strong> scambi culturali con altri<br />
Paesi europei ed extraeuropei.<br />
<strong>Università</strong> e territorio.<br />
Un più stretto rapporto università-territorio è<br />
fondamentale per un’adeguata comunicazione<br />
e <strong>di</strong>ffusione all’esterno dell’università delle ricerche,<br />
<strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> e dei progetti realizzati in<br />
ambito universitario: le politiche per l’<strong>Università</strong><br />
<strong>di</strong>ffusa dovranno, quin<strong>di</strong>, essere portate avanti<br />
con grande impegno. Il <strong>di</strong>alogo con il territorio<br />
dovrà essere finalizzato, tra l’altro, all’in<strong>di</strong>viduazione<br />
del fabbisogno formativo esistente nel contesto<br />
regionale, per modulare l’offerta <strong>di</strong>dattica<br />
anche in funzione delle esigenze espresse dalle<br />
realtà locali: a questo proposito, riveste particolare<br />
importanza<br />
l’attivazione <strong>di</strong><br />
nuovi poli universitari<br />
“a <strong>di</strong>stanza”,<br />
già avviata<br />
con successo<br />
da alcuni<br />
anni, che attraverso<br />
l’utilizzo<br />
delle tecnolo-<br />
gie ICT ci consente<br />
<strong>di</strong> dare risposta<br />
alla domanda<br />
<strong>di</strong> alta<br />
formazione proveniente dalle <strong>di</strong>verse aree della<br />
Sardegna, innescando positive <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />
all’interno del territorio regionale.<br />
Protocollo d’intesa Regione-<strong>Università</strong> e costituzione<br />
dell’Azienda mista.<br />
È fondamentale e urgente concludere l’iter del<br />
protocollo attuativo tra Regione e <strong>Università</strong> con<br />
la costituzione della nuova Azienda ad alta specializzazione<br />
che, in coerenza con il deliberato della<br />
facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina, la Commissione sanità <strong>numero</strong><br />
7 del Consiglio regionale ha in<strong>di</strong>viduato nella<br />
tipologia “B”.<br />
Monserrato. Da sin. il <strong>di</strong>rettore generale del Policlinico universitario,<br />
Rossella Coppola e il delegato per la Ricerca, Alberto Anedda<br />
<strong>Cagliari</strong>tano, classe<br />
‘32, urbanista,<br />
Pasquale Mistretta<br />
guida l’università<br />
del capoluogo<br />
regionale dal 1991.<br />
Sposato, due figli, il<br />
rettore è qui ritratto<br />
col Presidente Carlo<br />
Azeglio Ciampi<br />
pagina cura <strong>di</strong> Anna Cotza
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 3<br />
P<br />
O<br />
La ricerca secondo Patrizia Farci<br />
atrizia Farci, professore or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina inter-<br />
na nella nostra università, in occasione<br />
della tre<strong>di</strong>cesima settimana<br />
della ricerca scientifica e tecnologica,<br />
ha presentato una relazione<br />
sulla ricerca<br />
biome<strong>di</strong>ca. La professoressa<br />
Farci è da anni<br />
impegnata nelle ricerche<br />
sulle malattie<br />
del fegato, dove peraltro<br />
ha conseguito<br />
importantissimi risultati,<br />
contribuendo<br />
ad attribuire al nostro<br />
ateneo un ruolo <strong>di</strong> alto<br />
prestigio a livello<br />
nazionale ed interna-<br />
zionale. “La ricerca<br />
scientifica è un patrimonio<br />
<strong>di</strong> importanza<br />
Il “Progetto Genoma”: un fondamentale punto <strong>di</strong> partenza<br />
Patrizia Farci<br />
fondamentale per lo sviluppo dell’umanità.<br />
Come l’informazione<br />
genetica, i risultati della ricerca<br />
vengono trasmessi ai nostri <strong>di</strong>scendenti<br />
e sopravvivono arricchendo e<br />
mutando le fondamenta stesse della<br />
nostra vita”, inizia così la relazione<br />
della <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa che continua <strong>di</strong>cendo:<br />
“In campo biome<strong>di</strong>co negli<br />
ultimi anni abbiamo assistito ad<br />
un’accelerazione della ricerca talmente<br />
impressionante da lasciare<br />
stor<strong>di</strong>ti. È pressoché impossibile anche<br />
solo elencare le singole scoperte<br />
che hanno cambiato ra<strong>di</strong>calmente<br />
il nostro modo <strong>di</strong> vedere le malattie<br />
e soprattutto la <strong>di</strong>agnosi,<br />
la terapia e la<br />
prevenzione. Ma c’è<br />
un risultato che meglio<br />
<strong>di</strong> ogni altro rappresenta<br />
la nuova<br />
frontiera della ricerca<br />
biome<strong>di</strong>ca: il “Progetto<br />
Genoma Umano”,<br />
che ha segnato nella<br />
ricerca il passaggio<br />
dall’era pre- a quella<br />
post-genomica”. Il<br />
progetto Genoma ha<br />
riscosso uno straor<strong>di</strong>nario<br />
successo, forse<br />
è stata la più ambiziosa impresa<br />
scientifica mai tentata fino ad oggi,<br />
rappresentando un momento<br />
epocale nella storia dell’umanità.<br />
“Il sequenziamento dell’intero genoma<br />
umano, con la catalogazione<br />
sistematica dei centomila geni contenuti<br />
nei nostri ventiquattro cromosomi,<br />
è stato un vero e proprio<br />
punto <strong>di</strong> svolta della scienza mo-<br />
rganizzato dal comune e dalla comunità montana, lo scorso aprile si è<br />
tenuto a Tortolì un convegno sul tema “Le tecnologie per la società<br />
dell’informazione al servizio del territorio”. Alla presenza <strong>di</strong> amministratori<br />
comunali e tecnici, è stato approfon<strong>di</strong>to il tema<br />
dei servizi e dell’informazione al citta<strong>di</strong>no attraverso<br />
il Comune “trasparente” anche alla luce delle<br />
più recenti riforme (prof. Aldo Pavan) e del<br />
ruolo svolto dagli stessi comuni con l’introduzione<br />
dello sportello unico, strumento quanto mai<br />
innovativo sul quale, peraltro, una normativa non<br />
ancora adeguata ha finito col scaricare le <strong>di</strong>fficoltà<br />
della procedura amministrativa (prof. Giovanni<br />
Duni). Le nuove tecnologie informatiche sono<br />
state, inoltre, al centro dell’approfon<strong>di</strong>mento che<br />
ha riguardato la pianificazione urbana, in particolar<br />
modo in merito ad una adeguata pianificazione<br />
dei trasporti (prof. Italo Meloni) e la valorizzazione<br />
del territorio attraverso un sistema <strong>di</strong> rilevamento cartografico informatizzato<br />
attraverso l’uso dei satelliti (prof. Giancarlo Deplano), tema quest’ultimo<br />
molto attuale nella nostra regione, come testimoniato dal convegno<br />
organizzato dall’Assessorato <strong>degli</strong> Enti locali, finanze ed urbanistica nei<br />
giorni 17 e 18 aprile. Non poteva mancare un approfon<strong>di</strong>mento adeguato<br />
sul ruolo che le nuove tecnologie hanno avuto per la formazione a <strong>di</strong>stanza e<br />
per il net-learning (prof. Francesco Aymerich), con precisi riferimenti all’esperienza<br />
del nostro ateneo nei corsi <strong>di</strong> Informatica <strong>di</strong> Ilbono e Sorgono. Già<br />
il rettore Pasquale Mistretta, nel suo intervento <strong>di</strong> apertura dei lavori, aveva<br />
derna. Segna un confine ideale tra<br />
la fine <strong>di</strong> un’epoca “l’era pre-genomica”<br />
e l’inizio <strong>di</strong> una nuova epoca<br />
“l’era post-genomica”. Questa conquista<br />
non costituisce pertanto un<br />
punto d’arrivo, ma bensì uno<br />
straor<strong>di</strong>nario punto <strong>di</strong> partenza.<br />
Un trampolino verso il futuro che,<br />
in quanto tale, porta con sé un carico<br />
<strong>di</strong> aspettative senza precedenti”.<br />
La professoressa Farci conclude<br />
<strong>di</strong>cendo che: “l’unica possibilità<br />
<strong>di</strong> rimanere al passo con la<br />
scienza internazionale è quello <strong>di</strong><br />
sostenere e <strong>di</strong> espandere la rete <strong>di</strong><br />
collaborazione esterna e soprattutto<br />
l’internazionalizzazione della ricerca.<br />
La nostra università sembra<br />
aver sposato questo concetto e molti<br />
dei nostri ricercatori ne sono testimoni<br />
con una fervente attività <strong>di</strong><br />
collaborazione esterna. Con una<br />
nuova apertura culturale e nuove<br />
normative che favoriscano la mobilità<br />
anche la nostra università si<br />
potrà collocare degnamente sulla<br />
strada maestra della ricerca globale,<br />
a fianco dei gran<strong>di</strong> centri <strong>di</strong> eccellenza<br />
internazionali, prendendo<br />
parte attiva alla grande avventura<br />
dell’era post-genomica”.<br />
Stefania Pinna<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
posto l’accento sull’importanza dell’iniziativa per i territori dell’Ogliastra e<br />
della Barbagia Mandrolisai che soffrono forse più <strong>di</strong> altri, per un verso, <strong>di</strong><br />
una debole situazione socio-economica, e, per l’altro, <strong>di</strong> un isolamento dovuto<br />
anche all’inadeguatezza delle reti <strong>di</strong> comunicazione.<br />
Alla scadenza del primo triennio dell’esperimento<br />
e alla vigilia del conferimento delle<br />
prime lauree “a <strong>di</strong>stanza” si fanno i bilanci <strong>di</strong> quello<br />
che inizialmente era stata una scommessa dell’ateneo<br />
cagliaritano e soprattutto del rettore. I bilanci<br />
sono così positivi da spingere l’ateneo cagliaritano<br />
ad incrementare l’offerta <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica a <strong>di</strong>stanza:<br />
nel prossimo anno accademico, sarà <strong>di</strong>sponibile<br />
una nuova sede a Sanluri, grazie alla collaborazione<br />
ormai consolidata con Tiscali, e probabilmente<br />
un’altra a Tempio. Sull’università a <strong>di</strong>stanza<br />
c’è stata tuttavia una voce “fuori dal coro”:<br />
il consigliere regionale Bruno Murgia (An), nel<br />
corso del convegno <strong>di</strong> Tortolì, ha infatti criticato la scelta sarda <strong>di</strong> puntare<br />
esclusivamente su corsi “gemmati” da altri atenei, ritenendo invece auspicabile<br />
la creazione <strong>di</strong> un terzo polo universitario autonomo e proponendo<br />
Nuoro come sua sede naturale. La questione, come sottolineato dalla dott.<br />
M. Silvana Congiu, responsabile dell’Area <strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa e rapporti con<br />
il territorio del nostro ateneo, ha evidentemente risvolti non esauribili in poche<br />
battute: alla riflessione occorre contribuire tenendo conto del fatto che<br />
l’autonomia richiede un lungo percorso <strong>di</strong>fficilmente prescin<strong>di</strong>bile, nella nostra<br />
realtà, dalla tra<strong>di</strong>zione plurisecolare dei due atenei sar<strong>di</strong>. Donatella Tore<br />
3<br />
Ingegneria<br />
biome<strong>di</strong>ca al via<br />
I<br />
l nuovo corso <strong>di</strong> Ingegneria<br />
biome<strong>di</strong>ca si svolgerà nella facoltà<br />
<strong>di</strong> Ingegneria (lauree in Ingegneria<br />
dell’informazione e Ingegneria<br />
industriale). Obiettivi formativi.<br />
l’Ingegneria biome<strong>di</strong>ca costituisce<br />
un nuovo settore della scienza e della<br />
tecnologia a carattere inter<strong>di</strong>sciplinare<br />
nei riguar<strong>di</strong> dell’Ingegneria,<br />
della Me<strong>di</strong>cina e della Biologia. L’obiettivo<br />
del corso in Ingegneria biome<strong>di</strong>ca<br />
è pertanto quello <strong>di</strong> formare<br />
ingegneri in grado <strong>di</strong> operare nel<br />
settore industriale, con particolare<br />
riferimento al comparto biome<strong>di</strong>cale,<br />
in attività <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong><br />
produzione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>spositivi,<br />
strumenti e sistemi<br />
me<strong>di</strong>cali,<br />
e nell’ambito<br />
delle strutture<br />
pubbliche e private<br />
nella gestione<br />
delle apparecchiature<br />
biome<strong>di</strong>che e<br />
nella soluzione <strong>di</strong> problemi metodologici<br />
e tecnologici nell’erogazione<br />
dei servizi sanitari. L’ingegnere biome<strong>di</strong>co<br />
è in grado <strong>di</strong> operare sia in<br />
strutture ospedaliere, sia presso industrie,<br />
università e centri <strong>di</strong> ricerca.<br />
Le nuove tecnologie al servizio del territorio e della cultura<br />
<strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa, confronto sulla società dell’informazione a Tortolì
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 4<br />
4<br />
S<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
alutato da un terso pomeriggio primaverile, il 9 aprile, l’Ambasciatore<br />
<strong>degli</strong> Stati Uniti in Italia, Mr. Mel Sembler, ha varcato la<br />
soglia del Palazzo <strong>di</strong> via <strong>Università</strong> per un incontro privato con il Magnifico<br />
Rettore. Ad accogliere Mr. Sembler, accompagnato da un gruppo <strong>di</strong><br />
La stretta <strong>di</strong> mano. Pasquale Mistretta va incontro<br />
a Mel Sambler. L’ambasciatore <strong>degli</strong> Stati<br />
Uniti, saluta il rettore con un amichevole “Dear<br />
Pasquale”. La visita riservata si apre così.<br />
controverse e<br />
non sempre<br />
con<strong>di</strong>visibili, il<br />
Dipartimento <strong>di</strong><br />
Stato abbia ritenuto<br />
importante<br />
avvicinarsi alle<br />
istituzioni culturali<br />
europee con le<br />
quali aveva mantenuto,<br />
tramite i<br />
vari Offices for<br />
Public Affairs, relazioni<br />
<strong>di</strong> collaborazione<br />
nel corso<br />
<strong>degli</strong> anni. Insieme<br />
a Muenster e<br />
Madrid, <strong>Cagliari</strong><br />
figurava tra le prime<br />
se<strong>di</strong> scelte. Il<br />
[ 3 ]<br />
[ 2 ]<br />
funzionari del<br />
corpo <strong>di</strong>plomatico<br />
statunitense, il<br />
Prof. Mistretta e<br />
una rappresentanzadell’Amministrazione.Clima<br />
cor<strong>di</strong>ale, nonostante<br />
il delicato<br />
momento vissutodall’amministrazioneamericana<br />
nelle ultime<br />
settimane. È certamente<br />
positivo<br />
che in un momento<br />
così critico,<br />
segnato da<br />
scelte politiche<br />
Il registro delle personalità. L’ambasciatore Sambler<br />
firma il registro <strong>degli</strong> ospiti. Inevitabile la de<strong>di</strong>ca: “Per<br />
un futuro <strong>di</strong> democrazia, solidarietà e sviluppo”.<br />
Lo scambio dei doni /1. Il rettore ha donato all’ambasciatore<br />
una medaglia d’oro col fregio<br />
dell’ateneo. Sambler ha contraccambiato con i<br />
gemelli d’oro “United States of America - The<br />
Ambassador”.<br />
relazioni internazionali<br />
Visita in rettor rettorato<br />
ato dell’ambasciatore dell’ambasciatore<br />
<strong>degli</strong> Stati Uniti<br />
[ 1 ]<br />
Mercoledì 9 aprile incontro tra Pasquale Mistretta e Mel Sambler<br />
benvenuto non<br />
poteva che essere<br />
improntato a una<br />
genuina collaborazione.<br />
Dopo il rituale<br />
scambio <strong>di</strong><br />
doni, con l’eloquenza<br />
e affabilità<br />
del perfetto ospite,<br />
il Rettore ha illustrato<br />
la tipologia<br />
organizzativa dell’Ateneocagliaritano,<br />
incentrata su<br />
una ricerca avanzata,<br />
una formazione<br />
<strong>di</strong>versificata<br />
e concrete possibi-<br />
H ANNO DETTO<br />
Mistretta: “Questo incontro, per il momento<br />
storico in cui avviene, rimarrà impresso sia al sottoscritto, sia, ritengo,<br />
a mister Sambler”.<br />
Sambler: “Mi ha appena chiamato il vostro presidente del Senato,<br />
Marcello Pera. Mi ha chiesto conferma sull’ingresso dei nostri uomini a<br />
Baghdad. Sì, abbiamo raggiunto la capitale irachena”.<br />
Mistretta: “Lei rappresenta un paese che offre continui spunti <strong>di</strong> riflessione<br />
in tutti i campi dello scibile umano. Riflessione, confronto e<br />
anche appassionati <strong>di</strong>battiti”.<br />
Sambler: “Da questo momento il mondo ha un <strong>di</strong>ttatore in meno”.<br />
lità nel mondo del lavoro. Dalla relazione emergevano alcuni <strong>degli</strong> obiettivi<br />
raggiunti in questi ultimi anni, non ultima la creazione del polo <strong>di</strong><br />
Monserrato, sede <strong>di</strong> importanti centri <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> sperimentazione, sia<br />
in campo genetico sia bio-molecolare. Mr. Sembler, esponente <strong>di</strong> successo<br />
del mondo impren<strong>di</strong>toriale della Florida, nonché amico e sostenitore<br />
del presidente Bush, è rimasto colpito dall’attuale assetto della nostra<br />
università e dalle sue concrete prospettive <strong>di</strong> sviluppo, esprimendo apprezzamento<br />
per le potenzialità sia strutturali sia <strong>di</strong> risorse umane da lui<br />
intraviste in questa breve visita. Il quadro emerso dalla conversazione lasciavaintrave-<br />
dere ulteriori<br />
possibilità <strong>di</strong><br />
affermazione<br />
internazionale<br />
che rinsalderebbero<br />
i già prestigiosi<br />
riconoscimenti<br />
che il nostro ateneo<br />
vanta in campo<br />
scientifico nel<br />
mondo. Sul versantespecificamente<br />
culturale<br />
non è mancato il<br />
riconoscimento<br />
dei molteplici legami<br />
con il continente<br />
americano,<br />
spesso siglati da<br />
iniziative impor-<br />
tanti che hanno<br />
visto a<br />
confronto ricercatori<br />
<strong>di</strong> entrambe<br />
le sponde. È<br />
stato questo il caso,<br />
ricordato da<br />
Mr. Sembler, del<br />
congresso “Crossroutes”<br />
che nel<br />
2001 vide qui riuniti<br />
più <strong>di</strong> 400 relatori,confermando<br />
fattualmente<br />
l’efficacia della<br />
collaborazione tra<br />
l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Cagliari</strong>, l’Univer-<br />
[ 4 ]<br />
Lo scambio dei doni /2. Le Cere del Susini, il video sull’ateneo<br />
e la Storia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> del Sorgia,<br />
sono i volumi regalati da Pasquale Mistretta all’ambasciatore<br />
americano. Quest’ultimo ha omaggiato<br />
il rettore con un volume sugli in<strong>di</strong>ani d’America.<br />
[ 5 ]<br />
Il confronto /1. La pace nel mondo, la fine della guerra<br />
in Iraq, uno sviluppo socio economico equilibrato sono<br />
stati alcuni <strong>degli</strong> argomenti trattati da Mel Sambler e<br />
Pasquale Mistretta.
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sità <strong>di</strong> Harvard e l’Ambasciata <strong>degli</strong><br />
Stati Uniti a Roma. La visita del gruppo<br />
<strong>di</strong>plomatico si è conclusa con la visita<br />
alla settecentesca aula magna e la<br />
riaffermazione calorosa <strong>di</strong> un impegno reciproco<br />
<strong>di</strong> collaborazione. Paola Boi<br />
I<br />
[ 7 ]<br />
L’aula magna. Mel Sambler ha mostrato curiosità<br />
per il modello della <strong>di</strong>namo <strong>di</strong> Antonio<br />
Pacinotti. In aula magna, lo staff dell’ambasciatore<br />
ha apprezzato la volta affrescata.<br />
[ 8 ]<br />
Docente Lingue e letterature<br />
anglo-americane<br />
Il commiato. Pasquale Mistretta accompagna l’illustre<br />
ospite. L’argomento che ha concluso la visita riguarda<br />
la storia dell’università e della città <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>.<br />
Il confronto /2. Il <strong>numero</strong> uno <strong>degli</strong><br />
Usa in Italia è rimasto colpito dai<br />
progetti e dai programmi <strong>di</strong> ricerca<br />
curati dall’ateneo. In particolare,<br />
Sambler ha apprezzato “L’<strong>Università</strong><br />
Diffusa”, la filosofia promossa dal<br />
rettore tesa a coniugare la formazione<br />
superiore con le esigenze del territorio,<br />
delle imprese e <strong>degli</strong> enti pubblici<br />
e privati.<br />
Bye bye. L’affettuoso arrivederci tra<br />
Pasquale Mistretta e Mel Sambler sigla<br />
un invito e una promessa: “L’aspetto<br />
a Roma” ha detto l’ambasciatore.<br />
“Sarò lieto <strong>di</strong> venirla a trovare”<br />
la replica del rettore.<br />
l cinque febbraio la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul ruolo delle università<br />
nell’Europa della conoscenza. Come recita la fonte, la società della conoscenza <strong>di</strong>pende, per la sua<br />
crescita, dalla produzione <strong>di</strong> sapere <strong>di</strong> tipo nuovo, dalla sua trasmissione me<strong>di</strong>ante l’istruzione e la formazione,<br />
dalla sua <strong>di</strong>vulgazione tramite le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dal suo uso nei<br />
nuovi processi industriali e nei servizi. Le università sono luoghi unici in quanto partecipano al nucleo stesso<br />
<strong>di</strong> tutti questi processi grazie al loro ruolo centrale nei settori della ricerca e sfruttamento dei risultati della<br />
stessa, dell’istruzione e della formazione e dello sviluppo regionale e locale. L’Unione europea pertanto necessita<br />
<strong>di</strong> un mondo universitario sano e fiorente, ha bisogno <strong>di</strong> eccellenza nelle sue università, <strong>di</strong> ottimizzare<br />
i processi che stanno alla base della società della conoscenza e <strong>di</strong> realizzare l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare l’economia<br />
basata sulla conoscenza più competitiva e <strong>di</strong>namica del mondo, in grado <strong>di</strong> realizzare una crescita economica<br />
sostenibile con nuovi e migliori posti <strong>di</strong> lavoro e una maggiore coesione sociale. Il mondo universitario europeo<br />
non è però esente da problemi, né gli atenei d’Europa risultano oggigiorno concorrenziali rispetto a<br />
quello delle nostre principali controparti a livello planetario, pur producendo pubblicazioni scientifiche <strong>di</strong><br />
alta qualità. La comunicazione rileva una serie <strong>di</strong> settori in cui occorre procedere a una riflessione, e spesso<br />
anche a un’azione, e pone una serie <strong>di</strong> domande invitando tutte le parti interessate ai settori dell’istruzione<br />
superiore, della ricerca e dell’innovazione a rispondere in merito. La commissione farà il punto del <strong>di</strong>battito<br />
nell’estate del 2003 e in<strong>di</strong>viduerà le iniziative adeguate, eventualmente in una nuova comunicazione da<br />
sottoporre ai ministri dell’istruzione nel quadro del consiglio istruzione e ai ministri della ricerca nel quadro<br />
del consiglio concorrenza, nonché al vertice europeo dei ministri dell’istruzione superiore.<br />
[ 6 ]<br />
[ 9 ]<br />
Le università nell’Europa della conoscenza: si apre il <strong>di</strong>battito<br />
relazioni internazionali<br />
D<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
Giurisprudenza, convegno<br />
sull’Unione Europea<br />
5<br />
opo le decisioni del Consiglio europeo <strong>di</strong> Copenaghen<br />
e la firma dei Trattati <strong>di</strong> adesione,<br />
il percorso che conduce l’Unione europea al più grande<br />
allargamento della sua storia è ormai definito: a<br />
partire dal maggio 2004 <strong>di</strong>eci nuovi paesi entreranno<br />
a far parte dell’Unione, portando a venticinque<br />
i suoi membri e a 450 milioni i suoi abitanti. Delle<br />
principali questioni poste dal prossimo allargamento<br />
si è <strong>di</strong>scusso nella facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, in un<br />
convegno organizzato dal Centro Inter<strong>di</strong>partimentale<br />
<strong>di</strong> Documentazione Europea e dall’Associazione<br />
“Isocadores” per la presentazione dell’ultimo libro<br />
<strong>di</strong> Enrico Letta (“L’allargamento dell’Unione europea”,<br />
ed. Il Mulino). Il convegno è stato introdotto<br />
dal preside Francesco Sitzia, che ha evidenziato “La<br />
completezza del volume e nel contempo la sua efficacia<br />
<strong>di</strong>vulgativa. Inoltre, è motivo <strong>di</strong> particolare interesse<br />
per la facoltà affrontare riflessioni che siano<br />
accessibili ad un pubblico più ampio della comunità<br />
scientifica”. È poi intervenuta la professoressa Isabella<br />
Castangia, <strong>di</strong>rettore del Centro e docente <strong>di</strong><br />
Diritto internazionale e Diritto dell’Unione europea,<br />
che ha ripercorso le tappe storiche dei precedenti ampliamenti<br />
della Comunità europea e ha elencato i<br />
principali no<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci e politici dell’attuale fase,<br />
evidenziando in particolare la necessità <strong>di</strong> adeguamento<br />
delle istituzioni dell’Ue e il problema <strong>di</strong> una<br />
comune definizione della sua proiezione sullo scenario<br />
delle relazioni internazionali, drammaticamente<br />
emerso in occasione del conflitto iracheno, e che rischia<br />
<strong>di</strong> essere reso maggiormente complesso dall’ingresso<br />
dei nuovi membri. Successivamente è intervenuto,<br />
per l’associazione “Isocadores”, Gianmario<br />
Selis, che si è soffermato soprattutto sulle conseguenze<br />
dell’allargamento sulle politiche comunitarie<br />
<strong>di</strong> riequilibrio dei <strong>di</strong>vari <strong>di</strong> sviluppo regionale<br />
e sulla necessità <strong>di</strong> rendere l’Unione maggiormente<br />
democratica e capace <strong>di</strong> coinvolgere nelle sue decisioni<br />
le autonomie territoriali e regionali. Infine ha<br />
preso la parola l’autore, che, anche rispondendo alle<br />
domande del giornalista Nicola Scano, che ha moderato<br />
il <strong>di</strong>battito, ha esposto le tesi fondamentali<br />
del libro e risposto a <strong>numero</strong>se domande poste dal<br />
pubblico. Tra i punti affrontati dall’intervento <strong>di</strong> Letta,<br />
i potenziali effetti positivi, anche in termini economici,<br />
dell’ampliamento dell’Unione, che comunque<br />
rappresenta, a suo avviso, un appuntamento<br />
storico al quale l’Europa non poteva mancare. Egli<br />
ha poi affermato che “questo evento rende ora inelu<strong>di</strong>bile<br />
affrontare il tema della riforma delle istituzioni<br />
e delle regole decisionali dell’Ue, sottoposto attualmente<br />
all’esame della Convenzione europea e <strong>di</strong> seguito<br />
della Conferenza intergovernativa: si tratta <strong>di</strong> una<br />
prova decisiva, dalla<br />
quale il processo <strong>di</strong> integrazione<br />
può risultare<br />
rafforzato ma anche, se<br />
mancherà il coraggio necessario<br />
e prevarranno soluzioni<br />
<strong>di</strong> stampo intergovernativo,<br />
pericolosamente rallentato. L’Italia - ha concluso<br />
Letta - dovrebbe affrontare i prossimi sei mesi,<br />
nei quali eserciterà la presidenza del Consiglio europeo,<br />
evitando <strong>di</strong> riprodurre anche sulla materia europea le<br />
contrapposizioni politiche interne e sfruttando l’irripetibile<br />
occasione <strong>di</strong> avere tre uomini ai vertici istituzionali<br />
(Consiglio, Commissione, Convenzione) per imprimere<br />
la sua impostazione alle regole che nel futuro<br />
governeranno l’Europa”.
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 6<br />
6<br />
E<br />
Numero 16<br />
maggio 2003 XIII settimana scientifica<br />
<strong>Università</strong> e impresa, un <strong>di</strong>alogo da migliorare<br />
Proficua tavola rotonda sul futuro delle relazioni tra l’ateneo, il territorio e le aziende<br />
siste in Sardegna un <strong>di</strong>alogo<br />
tra l’università e le imprese?<br />
E se sì, quali punti <strong>di</strong> forza e quali<br />
criticità emergono? Quali le strade<br />
possibili per un <strong>di</strong>alogo più co-<br />
Il tavolo dei lavori tenutisi nell’aula magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Architettura<br />
struttivo per lo sviluppo dell’isola?<br />
Questi gli interrogativi salienti <strong>di</strong><br />
“<strong>Università</strong> e impresa: il <strong>di</strong>alogo<br />
c’è?”, tavola rotonda coor<strong>di</strong>nata da<br />
Giacomo Mameli nell’ambito della<br />
XIII Settimana della cultura<br />
scientifica. Tre ore <strong>di</strong> confronto tra<br />
l’accademia e sar<strong>di</strong> <strong>di</strong> successo, nell’industria<br />
e nell’impresa: dal presidente<br />
<strong>di</strong> Tiscali Renato Soru, al <strong>di</strong>rettore<br />
della Saras Antioco Gregu;<br />
da Gianmaria Pinna, impren<strong>di</strong>tore<br />
dell’industria casearia <strong>di</strong> Thiesi, a<br />
Gianni Magnani, presidente Giovani<br />
industriali <strong>di</strong> Nuoro; da Giorgio<br />
Fotia, ingegnere del Crs4, a<br />
Edoardo Tusacciu della Plastwood,<br />
intraprendente azienda <strong>di</strong> giocattoli<br />
<strong>di</strong> Calangianus che ha recentemente<br />
lanciato la scalata alla Lego.<br />
Tutti accolti dal rettore Pasquale<br />
Mistretta e chiamati a <strong>di</strong>battere insieme<br />
a Franco Nurzia (coor<strong>di</strong>natore<br />
Commissione referenti programmi<br />
operativi nazionali e regionali)<br />
<strong>di</strong> un tema in cui, nelle parole<br />
<strong>di</strong> Mameli, “grande assente rischia<br />
<strong>di</strong> essere quella politica che fatica a<br />
riconoscere i necessari<br />
finanziamenti”. A rappresentare<br />
la politica è<br />
intervenuto l’assessore<br />
regionale all’Industria<br />
Giorgio La Spisa, che<br />
ha riba<strong>di</strong>to l’intento<br />
<strong>di</strong> rafforzare il <strong>di</strong>alogo<br />
e recuperare le risorse<br />
a sostegno dell’impren<strong>di</strong>toria<br />
e della ri-<br />
cerca: “Dobbiamo dare<br />
segnali concreti ai sar<strong>di</strong>,<br />
che stanno <strong>di</strong>mostrando<br />
una capacità <strong>di</strong><br />
proporsi sulla scena nazionale ed internazionale<br />
alla pari con tutti” ha<br />
detto La Spisa.<br />
Antioco Gregu, <strong>di</strong>rettore generale<br />
della raffineria Saras <strong>di</strong> Sarroch<br />
D. Quali sono i punti <strong>di</strong> forza e le<br />
criticità del <strong>di</strong>alogo tra l’università<br />
e le imprese in Sardegna?<br />
Fotia: Il Crs4 è nato proprio con l’idea<br />
<strong>di</strong> rappresentare un ponte tra<br />
università e<br />
impresa che<br />
riesca a far<br />
maturare<br />
mon<strong>di</strong> con finalità<br />
così <strong>di</strong>verse.Abbiamo<br />
affrontato<br />
il problema <strong>di</strong><br />
confortarci<br />
con il mercato<br />
facendo leva<br />
soprattutto su<br />
persone in grado<br />
<strong>di</strong> applicare imme<strong>di</strong>atamente<br />
nuove conoscenze e nuove tecnologie<br />
nei <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong> sviluppo.<br />
Tusacciu: Quando ebbi l’idea <strong>di</strong><br />
una multinazionale del giocattolo<br />
sono stato proprio criticato da un docente<br />
universitario, che non ne<br />
capì le potenzialità e mi considerò<br />
folle. Ed era l’opinione <strong>di</strong><br />
chi al contrario dovrebbe insegnare<br />
ai ragazzi il coraggio <strong>di</strong><br />
rischiare e perseguire un’idea,<br />
anche andando controcorrente.<br />
Pinna: I nostri rapporti con<br />
l’università sono stati storicamente<br />
legati all’in<strong>di</strong>vidualità<br />
del singolo professore. C’è una<br />
<strong>di</strong>fficoltà a <strong>di</strong>alogare da ambo<br />
le parti. Di recente però mi pare<br />
che le cose stiano cambiando,<br />
anche grazie a normative che<br />
vincolano i finanziamenti alla<br />
ricerca a relazioni con le industrie.<br />
C’è oggi uno scambio importante<br />
<strong>di</strong> ricercatori, giovani<br />
laurean<strong>di</strong> e stagisti che, applicandosi<br />
alla risoluzione <strong>di</strong> problemi pratici,<br />
anche attraverso l’implementazione<br />
<strong>di</strong> tecnologie, rendono<br />
questo rapporto davvero<br />
fecondo.<br />
Magnani: Il territorio<br />
<strong>di</strong> Nuoro ha un particolare<br />
bisogno <strong>di</strong> sinergie<br />
con la scuola e con l’università<br />
per avvicinare i<br />
nostri giovani al fare<br />
impresa. Ai margini dei<br />
due atenei regionali,<br />
Nuoro ha necessità <strong>di</strong><br />
far tornare i suoi giovani<br />
laureati e non <strong>di</strong>sperdere<br />
quelle eccellenze in<strong>di</strong>spensabili<br />
per far crescere le aziende<br />
del suo territorio.<br />
Gregu: Credo che un’impresa debba<br />
lasciare un segno culturale nella vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana nel territorio, partecipando<br />
ai bisogni <strong>di</strong> sviluppo e interagendo<br />
con l’università. Quello con<br />
l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> è per la Saras<br />
un rapporto davvero consolidato, soprattutto<br />
nell’ambito <strong>di</strong> Ingegneria.<br />
Saras ha una vocazione<br />
particolare per tirocini <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse tipologie, per la partecipazione<br />
a dottorati <strong>di</strong> ricerca<br />
e all’organizzazione <strong>di</strong> corsi<br />
<strong>di</strong> formazione.<br />
Soru: Con il consorzio Stud<br />
stiamo laureando i primi ragazzi<br />
del corso <strong>di</strong> laurea in<br />
Informatica a Sorgono ed Ilbono.<br />
Tiscali sta allestendo<br />
nella sua nuova sede un ambiente<br />
de<strong>di</strong>cato all’Informatica<br />
e anche Sanluri avrà da settembre<br />
un presi<strong>di</strong>o. Investiamo nei giovani<br />
sar<strong>di</strong> dando loro la possibilità <strong>di</strong> specializzarsi<br />
perché abbiamo bisogno<br />
<strong>di</strong> esperti <strong>di</strong> informatica. In una eco-<br />
<strong>Cagliari</strong>. Il rettore Pasquale Mistretta e il preside <strong>di</strong> Scienze politiche,<br />
Raffaele Paci sono intervenuti alla tavola rotonda<br />
nomia basata sulla conoscenza più<br />
che sul capitale, l’università come<br />
luogo privilegiato del sapere è fondamentale<br />
come l’aria che respiriamo, e<br />
deve servire a dare strumenti e meto<strong>di</strong><br />
e, soprattutto, deve insegnare a<br />
giu<strong>di</strong>care autonomamente.<br />
D. Quali le strade possibili per un<br />
<strong>di</strong>alogo più costruttivo per lo sviluppo<br />
dell’isola?<br />
Fotia: La chiave fondamentale è il<br />
lavorare a progetti comuni, perché<br />
lavorare insieme si è rivelato e si rivela<br />
sempre una soluzione tra le più<br />
produttive.<br />
Tusacciu: Ritengo che l’università<br />
oggi debba far misurare i ragazzi con<br />
altre università e altre aziende, non<br />
solo sarde ma <strong>di</strong> tutto il mondo, perché<br />
il mercato ormai è globale e bisogna<br />
capire come funzionano le cose,<br />
altrimenti altri “piccoli miracoli” come<br />
il nostro non sono possibili.<br />
Pinna: L’industria deve servire anche<br />
per un riscontro dei risultati delle<br />
ricerche. C’è ancora da superare un<br />
atteggiamento <strong>di</strong> chiusura in azienda<br />
<strong>di</strong> fronte a tirocinanti<br />
e ricercatori,<br />
perché la<br />
ricerca può dare<br />
meto<strong>di</strong> scientifici<br />
alle tecnologie e<br />
all’organizzazione<br />
dell’impianto caseario.<br />
Magnani: Riteniamoin<strong>di</strong>spen-<br />
sabile una sinergia<br />
con <strong>Cagliari</strong> e<br />
Sassari che porti<br />
l’università a Nuoro, in particolare<br />
le facoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo agrario e economico,<br />
ma anche <strong>di</strong> altri ambiti, in<br />
modo da influenzare culturalmente<br />
in modo positivo il nostro territorio.<br />
Gregu: Molto si fa, ma si può<br />
fare <strong>di</strong> più. Vi sono campi poco<br />
esplorati, come la psicologia,<br />
l’igiene del lavoro o la<br />
giurisprudenza, con profili<br />
correlati al rispetto dell’ambiente,<br />
alla tutela della salute<br />
e alla sicurezza, che non possono<br />
essere più trascurati da<br />
un’azienda.<br />
Soru: Quello che secondo me<br />
oggi è importante e che manca,<br />
non solo in Sardegna ma<br />
anche in Italia, è l’università<br />
che si fa impresa, con i suoi<br />
Renato Soru, patron <strong>di</strong> Tiscali<br />
professori e i suoi istituti. È<br />
ora che l’impresa prenda i talenti<br />
che escono dell’università,<br />
che l’università strappi la<br />
giacca all’impresa e sorga così una<br />
nuova idea <strong>di</strong> impresa.<br />
Nurzia: Le università oggi possono<br />
intensificare il rapporto <strong>di</strong> ricerca soprattutto<br />
con la piccola e me<strong>di</strong>a impresa.<br />
Ma gli impren<strong>di</strong>tori devono<br />
rendersi conto che oggi hanno <strong>di</strong><br />
fronte una università completamene<br />
<strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> ieri. Dovrebbero<br />
aver modo <strong>di</strong> constatare che l’università<br />
può offrire alla piccola e me<strong>di</strong>a<br />
impresa tutte quelle informazioni <strong>di</strong><br />
trasferimento tecnologico e quella<br />
multi<strong>di</strong>sciplinarità che nessun altro è<br />
in grado <strong>di</strong> dare, senza peraltro temere<br />
che l’idea venga sottratta. Perché<br />
noi della vecchia generazione<br />
non siamo interessati a <strong>di</strong>ventare impren<strong>di</strong>tori,<br />
bensì a risolvere i problemi<br />
e capire il perché delle cose.<br />
pagina a cura <strong>di</strong> Cristina Aresu
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 7<br />
A<br />
<strong>di</strong>fferenza delle altre analisi in uso nella<br />
pratica clinica, i risultati dei test genetici<br />
comportano <strong>numero</strong>se implicazioni in ambito<br />
psicologico, sociale e riproduttivo. Il patrimonio<br />
genetico rappresenta infatti un elemento fondamentale<br />
dell’identità personale e familiare, e<br />
l’informazione genetica può assumere, più <strong>di</strong> altre<br />
informazioni<br />
biologiche, elementi<br />
<strong>di</strong> minaccia<br />
e <strong>di</strong> violazione<br />
del sé a causa<br />
della componente<br />
non solo<br />
in<strong>di</strong>viduale ma<br />
coinvolgente<br />
anche la famiglia<br />
<strong>di</strong> origine e<br />
la <strong>di</strong>scendenza.<br />
La conoscenza<br />
<strong>di</strong> queste impli-<br />
Carlo Carcassi<br />
cazioni ha sviluppato<br />
un ampio<br />
<strong>di</strong>battito in<br />
ambito bioetico su scopi, metodologie e utilizzo<br />
dei test genetici in generale. I soggetti che hanno<br />
ricevuto il risultato <strong>di</strong> un test genetico possono<br />
presentare stress psicologici <strong>di</strong> vario genere<br />
come per esempio l’autosvalutazione in caso <strong>di</strong><br />
risultato sfavorevole in quanto l’in<strong>di</strong>viduo si<br />
sente come imperfetto o dannoso nei confronti<br />
della prole. Inoltre, il risultato <strong>di</strong> un test genetico<br />
presenta implicazioni nella pianificazione familiare.<br />
Le coppie a rischio <strong>di</strong> trasmettere una<br />
malattia genetica grave hanno <strong>di</strong>verse scelte riproduttive<br />
che vanno dalla decisione <strong>di</strong> correre<br />
il rischio <strong>di</strong> avere un figlio malato, alla decisione<br />
<strong>di</strong> non avere figli, alla <strong>di</strong>agnosi prenatale, alla interruzione<br />
<strong>di</strong> gravidanza fino alle tecniche <strong>di</strong> fecondazione<br />
me<strong>di</strong>calmente assistita. Alcune <strong>di</strong><br />
queste <strong>di</strong>verse opzioni possono essere in contrasto<br />
con il credo religioso della coppia o del singolo<br />
in<strong>di</strong>viduo o con i principi etici in<strong>di</strong>viduali.<br />
Tutte queste problematiche richiedono specifiche<br />
procedure sia nell’offerta <strong>di</strong> un test genetico,<br />
sia nella comunicazione del risultato e queste<br />
procedure sono comprese nella consulenza genetica<br />
che deve essere parte integrante <strong>di</strong> tutti i<br />
test genetici. Nell’ambito della fecondazione<br />
me<strong>di</strong>calmente assistita la <strong>di</strong>agnosi genetica<br />
preimpianto rappresenta una tecnica in continua<br />
evoluzione in grado <strong>di</strong> fornire una alternativa<br />
alla <strong>di</strong>agnosi prenatale, che effettuata su amniocentesi<br />
o sui villi coriali, quando la gravidanza<br />
è già in atto, può eventualmente portare alla<br />
decisione <strong>di</strong> interrompere la gravidanza da parte<br />
delle le coppie che sono a rischio <strong>di</strong> trasmettere<br />
una malattia genetica grave alla loro prole: nella<br />
maggior parte malattie autosomiche recessive<br />
come per esempio la talassemia. Essenzialmente<br />
sono due le componenti <strong>di</strong> laboratorio coinvolte<br />
nella <strong>di</strong>agnosi genetica preimpianto. La prima è<br />
responsabile della raccolta del materiale biologico<br />
da sottoporre a indagine genetica ed è comu-<br />
XIII settimana scientifica<br />
Genetica e <strong>di</strong>agnosi preimpianto<br />
Ricerca e metodologie d’eccellenza dal <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Scienze me<strong>di</strong>che<br />
<strong>di</strong> Carlo Carcassi*<br />
nemente effettuata in un reparto clinico, comunemente<br />
ostetrico-ginecologico, con annesso laboratorio<br />
<strong>di</strong> fecondazione in vitro. La seconda<br />
componente è rappresentata da un laboratorio<br />
<strong>di</strong> genetica molecolare <strong>di</strong> alta specializzazione in<br />
grado <strong>di</strong> processare un campione spesso rappresentato<br />
da una singola cellula. Attualmente il<br />
materiale <strong>di</strong>agnostico può essere prelevato in vitro<br />
a <strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> evolutivi: il primo globulo polare<br />
dell’ovocita prima della fecondazione, e, dopo<br />
la fecondazione, il secondo globulo polare<br />
dell’ovocita o l’embrione allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa otto<br />
cellule (normalmente vengono analizzate due<br />
cellule) o la blastocisti (più cellule). Questi <strong>di</strong>versi<br />
approcci <strong>di</strong>agnostici presentano notevoli<br />
<strong>di</strong>fferenze sia a livello etico che tecnico e hanno<br />
caratteristiche <strong>di</strong> affidabilità e <strong>di</strong> accettabilità <strong>di</strong>verse.<br />
Nelle malattie geniche la cellula o le cellule<br />
ottenute me<strong>di</strong>ante micromanipolazione ( per<br />
esempio prelievo <strong>di</strong> un globulo polare) vengono<br />
sottoposte a lisi (rottura) per ottenere il DNA<br />
contenuto al loro interno. Poiché la quantità <strong>di</strong><br />
DNA è estremamente ridotta sono pertanto<br />
presenti anche rischi <strong>di</strong> fallimento dell’esame,<br />
variabili a seconda delle cellule esaminate e <strong>di</strong>fficili<br />
da valutare in termini percentuali perché<br />
questi variano notevolmente da casistica a casistica<br />
e sono molto influenzati dall’esperienza <strong>degli</strong><br />
operatori. L’analisi del primo globulo polare,<br />
sicuramente accettabile dal punto <strong>di</strong> vista etico<br />
in quanto effettuata su una cellula non in grado<br />
<strong>di</strong> dare origine a un essere vivente, perchè non<br />
fecondata, presenta purtroppo<br />
<strong>degli</strong> svantaggi rappresentati<br />
per esempio dal fatto che<br />
può essere effettutata solo su<br />
gameti femminili. Queste limitazioni<br />
sono comunque<br />
accettabili soprattutto dalle<br />
coppie che non intendono<br />
sottoporsi a <strong>di</strong>agnosi preim-<br />
pianto su embrioni ottenuti<br />
in vitro. L’analisi delle altre<br />
tre cellule ottenibili e cioè il<br />
Sandro Orrù<br />
secondo globulo polare dell’ovocita, l’embrione<br />
allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa otto cellule e la blastocisti<br />
presentano sicuramente un minor rischio <strong>di</strong> fallimento<br />
<strong>di</strong>agnostico ma dal punto <strong>di</strong> vista etico<br />
l’accettabilità è limitata dal fatto che si tratta comunque<br />
<strong>di</strong> selezione in vitro <strong>di</strong> embrioni anche<br />
se nei primi sta<strong>di</strong> dello sviluppo. Una scelta consapevole,<br />
basata su un’informazione chiara,<br />
completa e aggiornata è in<strong>di</strong>spensabile premessa<br />
alla <strong>di</strong>agnosi genetica preimpianto. La consulenza<br />
genetica fornita deve essere non-<strong>di</strong>rettiva e<br />
devono essere <strong>di</strong>scusse con gli interessati le caratteristiche<br />
tecniche, i rischi materni e fetali, le<br />
probabilità <strong>di</strong> successo delle tecniche <strong>di</strong> prelievo<br />
e <strong>di</strong> errore <strong>di</strong>agnostico e le varie possibili scelte<br />
riproduttive. Infine dal punto <strong>di</strong> vista legale sarebbe<br />
auspicabile una normativa che regolamenti<br />
queste procedure a salvaguar<strong>di</strong>a principalmente<br />
dei <strong>di</strong>ritti dell’embrione.<br />
*Cattedra <strong>di</strong> Genetica Me<strong>di</strong>ca - <strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />
L<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
7<br />
Ovociti, la selezione<br />
preconcepimento<br />
<strong>di</strong> Sandro Orrù*<br />
a concomitante <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> sempre più<br />
precisi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> micromanipolazione messi<br />
a punto nella pratica della fecondazione assistita da<br />
un lato e la crescita vertiginosa dei test genetici pre<strong>di</strong>ttivi<br />
dall’altro hanno permesso lo sviluppo <strong>di</strong> tecniche<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi applicabili fin dai primi attimi <strong>di</strong><br />
vita. La <strong>di</strong>agnosi preimpianto sia su blastomeri che<br />
sui due globuli polari è utilizzata per la selezione<br />
<strong>degli</strong> embrioni nelle coppie a rischio per la trasmissione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti genetici. Anche se in circa 10 anni,<br />
è stata applicata solo in poco meno <strong>di</strong> un migliaio<br />
<strong>di</strong> casi, per la maggior parte negli USA con qualche<br />
caso anche italiano, è comunque molto probabile<br />
che nel futuro prossimo anche in funzione della <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> test pre<strong>di</strong>ttivi per malattie comuni, il<br />
ricorso a questa meto<strong>di</strong>ca sia destinato ad aumentare<br />
notevolmente. In considerazione delle ragioni<br />
<strong>di</strong> natura etica che ovviamente sono legate a questo<br />
genere <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi è sicuramente lecito domandarsi<br />
se non esistono le con<strong>di</strong>zioni per superare il problema<br />
e spostare l’oggetto della selezione dagli embrioni<br />
agli ovociti. Sotto un profilo teorico la determinazione<br />
<strong>degli</strong> alleli presenti nel primo globulo<br />
polare originato dalla prima <strong>di</strong>visione meiotica<br />
permette <strong>di</strong> determinare per via in<strong>di</strong>retta quali alleli<br />
siano rimasti nel nucleo dell’ovocita. Esistono comunque<br />
delle limitazioni <strong>di</strong> carattere pratico che<br />
hanno finora fatto preferire a questa le altre tecniche<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi preimpianto. Queste possono essere<br />
riassunte in: 1) ridotta probabilità <strong>di</strong> ottenere<br />
una gravidanza; 2) maggior rischio <strong>di</strong> errore <strong>di</strong>agnostico;<br />
3) tempi <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> laboratorio<br />
estremamente rapi<strong>di</strong>. Innanzi tutto va detto<br />
che si tratta <strong>di</strong> limitazioni presunte poiché<br />
nessuna gravidanza è stata finora ricercata attraverso<br />
questo metodo, e mancano dati reali<br />
<strong>di</strong> confronto. Ad esempio si potrebbe replicare<br />
che la <strong>di</strong>minuzione dei successi è stata ipotizzata<br />
sulla base <strong>di</strong> dati ottenuti in coppie<br />
con gravi problemi <strong>di</strong> sterilità che non necessariamente<br />
riguardano le coppie interessate a<br />
una <strong>di</strong>agnosi preconcepimento. Per quanto<br />
concerne gli errori <strong>di</strong>agnostici, questi sono attribuibili<br />
principale alla mancata identificazione<br />
<strong>di</strong> uno dei due alleli (allele drop out o<br />
ADO). La conseguenza <strong>di</strong> un ADO porta ad una<br />
<strong>di</strong>agnosi errata <strong>di</strong> omozigosi ed è la causa del fallimento<br />
nel 9-28% delle <strong>di</strong>agnosi preimpianto in<br />
genere. Sotto questo aspetto la riduzione del tempo<br />
che intercorre tra il prelievo del globulo polare, la<br />
scelta <strong>di</strong> protocolli che limitano la frammentazione<br />
del DNA e soprattutto l’utilizzo <strong>di</strong> marcatori microsatelliti<br />
fiancheggianti il gene in esame hanno<br />
<strong>di</strong>mostrato che il problema dell’ADO può essere<br />
ridotto a livelli inferiori all’1%. Per ultimo l’impe<strong>di</strong>mento<br />
costituito dalla necessità <strong>di</strong> tempi ristretti<br />
<strong>di</strong> indagine dovuti al fatto che dopo la prima <strong>di</strong>visione<br />
meiotica l’ovocita rimane <strong>di</strong>sponibile per la<br />
fecondazione per un tempo limitato prima che degeneri,<br />
non costituisce più un problema a patto <strong>di</strong><br />
adottare e mettere a punto protocolli rapi<strong>di</strong> basati<br />
sulla ibridazione con sonde fluorescenti che possono<br />
dare risposte in tempi quasi imme<strong>di</strong>ati.<br />
* Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 8<br />
8<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
L’ateneo <strong>di</strong> Sassari investe sulla comunicazione<br />
L ’<br />
<strong>Università</strong> continua ad essere<br />
il luogo dove si preparano<br />
e si vivono in anticipo le gran<strong>di</strong> sfide<br />
<strong>di</strong> domani. Se per le <strong>Università</strong><br />
comunicare è sempre stato importante,<br />
un nuovo e decisivo impulso<br />
è stato dato con l’approvazione della<br />
recente <strong>di</strong>sciplina in materia <strong>di</strong><br />
comunicazione pubblica<br />
(legge 150/2000 e successive<br />
integrazioni): il rapporto<br />
presentato in marzo<br />
durante l’ultimo seminario<br />
<strong>di</strong> formazione organizzato<br />
a Roma dall’Aicun,<br />
l’Associazione italiana<br />
dei comunicatori d’università,<br />
registra un notevole<br />
incremento nel decennio<br />
1992-2002 delle<br />
attività <strong>di</strong> comunicazione<br />
<strong>degli</strong> atenei italiani, in<br />
particolare nel settore dei<br />
nuovi me<strong>di</strong>a. Alessandro<br />
Maida, rettore dell’ateneo<br />
<strong>di</strong> Sassari, nel ritenere che comunicare<br />
attraverso le nuove tecnologie,<br />
e in particolare Internet,<br />
consenta <strong>di</strong> informare e servire con<br />
efficienza, trasparenza e rapi<strong>di</strong>tà un<br />
vasto pubblico, ha promosso nel<br />
settembre 2002 l’attivazione <strong>di</strong> un<br />
gruppo <strong>di</strong> lavoro de<strong>di</strong>cato allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
della comunicazione multime<strong>di</strong>ale,<br />
facendo compiere all’ateneo<br />
un passo importante in questa <strong>di</strong>rezione.<br />
Il gruppo è coor<strong>di</strong>nato da un<br />
<strong>di</strong>rigente a contratto, esperto nel<br />
settore della comunicazione pubblica,<br />
supportato dalla recente as-<br />
L<br />
Un progetto per migliorare l’immagine dell’università attraverso i nuovi me<strong>di</strong>a<br />
Sassari. Il rettorato<br />
a comprensione dei <strong>di</strong>vari economici tra il<br />
Nord e il Sud, il ruolo delle istituzioni e del<br />
progresso tecnologico, i problemi legati alla sostenibilità<br />
delle risorse ambientali, sono solo alcuni <strong>degli</strong><br />
obiettivi <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o del Crenos, Centro ricerche<br />
economiche Nord Sud. Per svolgere<br />
la sua attività, il Crenos collabora con centri<br />
<strong>di</strong> ricerca e università nazionali e internazionali;<br />
è attivo nell’organizzare conferenze<br />
ad alto contenuto scientifico, seminari<br />
e altre attività <strong>di</strong> natura formativa; tiene<br />
aggiornate una serie <strong>di</strong> banche dati e ha<br />
una sua collana <strong>di</strong> pubblicazioni. Il Crenos<br />
ha iniziato la sua attività nel 1993 e sino al<br />
1999 ha operato all’interno del <strong>di</strong>ploma in<br />
Pubblica amministrazione della facoltà <strong>di</strong> Scienze politiche<br />
del nostro ateneo. L’ambito <strong>di</strong> ricerca del centro<br />
si è progressivamente ampliato nel tempo, così come<br />
la sua struttura, grazie a un <strong>numero</strong> sempre crescente<br />
sunzione <strong>di</strong> personale con specifiche<br />
professionalità nella progettazione,<br />
realizzazione e gestione <strong>di</strong><br />
contenuti multime<strong>di</strong>ali. Un documento<br />
dal titolo “Immagine <strong>di</strong> ateneo<br />
e comunicazione multime<strong>di</strong>ale”<br />
sarà presentato agli organi <strong>di</strong><br />
governo dell’università: illustrerà i<br />
passi compiuti per migliorare l’immagine<br />
dell’ateneo all’esterno attraverso<br />
i nuovi me<strong>di</strong>a, e per accrescere<br />
l’impatto e la <strong>di</strong>ffusione dell’informazione<br />
tra<strong>di</strong>zionale, guardando<br />
al sito istituzionale come ad<br />
uno strumento <strong>di</strong> servizio facilmente<br />
accessibile e versatile. L’università<br />
<strong>di</strong> Sassari ritiene opportuno<br />
promuovere interventi incisivi, che<br />
rivoluzionino l’architettura, la forma<br />
e i contenuti del portale, al fine<br />
<strong>di</strong> presentare all’esterno un’immagine<br />
integrata e razionale, che tragga<br />
beneficio da una progettualità<br />
comune <strong>degli</strong> spazi <strong>di</strong> informazione<br />
e da un migliore impiego dello<br />
strumento informatico, quale veicolo<br />
<strong>di</strong> messaggi che il comunicatore<br />
<strong>di</strong> professione è chiamato a garantire<br />
per qualità ed efficacia, nel<br />
rispetto della recente normativa <strong>di</strong><br />
ispirazione europea introdotta nel<br />
nostro Paese in merito ad<br />
“organizzazione, usabilità<br />
ed accessibilità dei siti web<br />
delle Pubbliche Amministrazioni”.<br />
Il web non è la<br />
televisione, una tecnologia<br />
“invasiva” <strong>di</strong> fronte alla<br />
quale l’utente è posto<br />
nel ruolo <strong>di</strong> spettatore<br />
passivo che subisce l’offerta<br />
<strong>di</strong> contenuti; il web è<br />
un “luogo” attivo, dove si<br />
compiono azioni: la televisione<br />
si guarda, il web si<br />
esplora e si usa. Mentre i<br />
tra<strong>di</strong>zionali me<strong>di</strong>a via cavo<br />
necessitano della meraviglia<br />
per trattenere lo spettatore<br />
<strong>di</strong>nanzi allo schermo, il web della<br />
Pubblica amministrazione – e in<br />
particolare modo quello <strong>degli</strong> atenei<br />
– deve puntare sulla funzionalità<br />
e facilità <strong>di</strong> accesso <strong>degli</strong> spazi<br />
<strong>di</strong> comunicazione, con l’obiettivo<br />
<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i bisogni <strong>di</strong> informazione<br />
e <strong>di</strong> servizio dell’utente finale<br />
– sovente <strong>di</strong>sorientato ed inesperto<br />
– facendo tesoro dell’esercizio della<br />
semplicità in ogni fase della progettazione.<br />
Divario Divario<br />
Nord-Sud, Nord-Sud,<br />
le ricerche del Crenos Crenos<br />
Francesco Sircana<br />
Centro web università <strong>di</strong> Sassari<br />
Il progresso tecnologico e la sostenibilità delle risorse ambientali tra gli obiettivi <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
Raffaele Paci<br />
<strong>di</strong> adesioni <strong>di</strong> nuovi ricercatori. Attualmente è composto<br />
da trentacinque docenti e ricercatori associati e sei<br />
assistenti <strong>di</strong> ricerca che svolgono la propria attività<br />
principalmente in Sardegna, nelle se<strong>di</strong> universitarie <strong>di</strong><br />
<strong>Cagliari</strong> e Sassari, e in altri centri <strong>di</strong> ricerca<br />
internazionali: Bruxelles, Essex, Londra,<br />
Milano, Nottingham, Perth, Rea<strong>di</strong>ng, Roma,<br />
Warwick e York. Il <strong>di</strong>rettore e il consiglio<br />
dei ricercatori costituiscono la sua<br />
struttura organizzativa. Dal 1998 il <strong>di</strong>rettore<br />
è Raffaele Paci, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Economia<br />
industriale e preside della facoltà <strong>di</strong> Scienze<br />
politiche, mentre nel quinquennio precedente<br />
è stato Francesco Pigliaru. Dal<br />
2001 il Crenos fa parte del centro interuniversitario<br />
<strong>di</strong> Ricerche economiche e mobilità, Cirem,<br />
composto da due sezioni operative: il Crenos per<br />
le ricerche <strong>di</strong> natura economica e il Crimm per le ricerche<br />
sui trasporti e la mobilità. (s.c.)<br />
Alessandro Maida<br />
riconfermato rettore<br />
A<br />
lessandro Maida è stato riconfermato<br />
rettore dell’ateneo<br />
sassarese per il<br />
2003-2006. Maida,<br />
65 anni, è al<br />
suo terzo mandato.<br />
Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />
Igiene, ha tra le<br />
priorità “l’e<strong>di</strong>lizia<br />
universitaria e un forte raccordo col<br />
territorio. Poi, voglio continuare ad<br />
essere il rettore <strong>degli</strong> studenti”.<br />
World public relation<br />
della Ferpi a Roma<br />
O<br />
rganizzato dalla Ferpi, Federazione<br />
relazioni pubbliche<br />
italiana, in collaborazione con la<br />
Global alliance for public relations<br />
management e con la Cerp, Confederazione<br />
europea delle relazioni<br />
pubbliche, il World public relations,<br />
(Roma 5-7 giugno), è un’opportunità<br />
per tutti i professionisti,<br />
gli accademici, gli studenti <strong>di</strong> conoscere<br />
e comprendere le tendenze<br />
in atto nei <strong>di</strong>versi Paesi. Sono stimate<br />
in circa tre milioni le persone<br />
che, professionalmente, si occupano<br />
<strong>di</strong> relazioni pubbliche nel mondo:<br />
<strong>di</strong>verse migliaia sono gli studenti<br />
e gli accademici che si sforzano<br />
<strong>di</strong> capirne e interpretarne le <strong>di</strong>namiche,<br />
suggerendo nuovi approcci,<br />
nuove teorie e nuovi meto<strong>di</strong><br />
affinché i <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> organizzazioni<br />
complesse possano<br />
governare meglio e con maggiore<br />
efficacia i rispettivi sistemi <strong>di</strong> relazione,<br />
per raggiungere i propri<br />
obiettivi così come quelli dell’interesse<br />
generale. (s.c.)<br />
Rai, ra<strong>di</strong>o Sardegna,<br />
la storia <strong>di</strong> un’isola<br />
M<br />
ezzo secolo <strong>di</strong> servizio pubblico:<br />
Ra<strong>di</strong>o Sardegna ha raccontato<br />
se stessa partendo dalla stazione<br />
<strong>di</strong> Bortigali. Romano Cannas,<br />
<strong>di</strong>rettore della sede regionale Rai, ha<br />
ricordato “le <strong>di</strong>fficoltà dell’imme<strong>di</strong>ato<br />
dopoguerra”. All’au<strong>di</strong>torium<br />
del Cis, tra splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e toccanti filmati,<br />
commenti e interviste registrate<br />
(da pelle d’oca quelle a Grazia Deledda<br />
e Peppino Fiori), sono intervenuti<br />
Renato Soru, Manlio Brigaglia,<br />
Gianni Filippini. In prima fila,<br />
il prefetto Efisio Orrù, il presidente<br />
del tribunale, Carlo Piana, il<br />
rettore Pasquale Mistretta, l’assessore<br />
regionale alla cultura, Beniamino<br />
Scarpa, il questore Antonio Pitea, gli<br />
ex presidenti Selis, Palomba, Melis,<br />
Rojch, Sanna.
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 9<br />
Confronto Confronto<br />
aperto aperto<br />
Sardegna-Campania<br />
Sardegna-Campania<br />
I<br />
mportante visita da parte <strong>di</strong> docenti<br />
del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica della nostra<br />
<strong>Università</strong> alla Fondazione IDIS-Città<br />
della Scienza <strong>di</strong> Napoli avvenuta in data 28-<br />
03-03. La Città della Scienza <strong>di</strong> Napoli rappresenta<br />
una delle realtà<br />
più significative nel nostro<br />
Paese riguardante la<br />
<strong>di</strong>vulgazione scientifica,<br />
la <strong>di</strong>dattica, l’alta formazione,<br />
il nursing <strong>di</strong> imprese<br />
ed è anche una importante<br />
sede congressuale<br />
e culturale. La<br />
Città della Scienza <strong>di</strong><br />
Napoli riesce ad attirare<br />
molte migliaia <strong>di</strong> visitatori<br />
per anno da tutto il<br />
nostro Paese, tra i quali<br />
ricercatori, tecnici, impren<strong>di</strong>tori, insegnanti,<br />
studenti delle scuole elementari, me<strong>di</strong>e ed<br />
universitari. Il Direttore della struttura, Dr.<br />
Luigi Amo<strong>di</strong>o e tutti i suoi collaboratori,<br />
hanno accettato con entusiasmo la visita del<br />
Direttore del Museo del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica<br />
<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, professor Guido Pegna, e dei<br />
suoi collaboratori, professor Giancarlo Cappellini<br />
e Dr. Guido Satta. La visita è consistita<br />
in un visione dettagliata, sotto la guida<br />
del Dr. Cerri e della Dr.ssa Drioli, delle<br />
Exhibits della Mostra, che trattano in maniera<br />
semplice e piacevole tematiche che spaziano<br />
dalla Fisica alla Biologia, dalla Matematica<br />
all’Informatica. Una parte importante<br />
della visita è consistita nell’analisi dettagliata,<br />
effettuata con lo Staff Amministrativo<br />
dell’IDIS (Istituto per la Diffusione della<br />
Cultura Scientifica), della storia del loro<br />
centro e della possibilità <strong>di</strong> esportare tale<br />
esperienza anche in altre realtà, come ad<br />
N<br />
Intesa tra il <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Fisica e la Città della scienza <strong>di</strong> Napoli<br />
Napoli. Foto <strong>di</strong> gruppo per i professori cagliaritani (da sin.)<br />
Cappellini e Pegna con i colleghi napoletani, Drioli e Cerri<br />
esempio quella della nostra città. Difatti il<br />
professor Guido Pegna è anche responsabile<br />
del progetto Explora che ha tra i suoi fini<br />
quello <strong>di</strong> creare a <strong>Cagliari</strong> una mostra interattiva<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione scientifica e <strong>di</strong>dattica.<br />
La possibilità <strong>di</strong> nascita<br />
e sviluppo <strong>degli</strong><br />
Science Centres è<br />
strettamente connessa<br />
con la loro<br />
capacità <strong>di</strong> integrazione<br />
con le<br />
realtà culturali,<br />
formative e<br />
produttive locali.<br />
D’altra parte<br />
lo Staff tecnico<br />
dell’IDIS ha mostrato<br />
notevole interesse<br />
alle realizzazioni tecniche effettuate dal professor<br />
G. Pegna (tra le quali il<br />
cannone elettromagnetico trasportabile<br />
) e si è detto fortemente<br />
interessato alla possibilità<br />
<strong>di</strong> trasformarle in Exhibits<br />
sotto la sua guida. Lo Staff<br />
IDIS-Città della Scienza <strong>di</strong> Napoli<br />
si è detto interessato anche<br />
a descrivere la propria esperien-<br />
za ed ad allacciare collaborazioni<br />
con personale del mondo<br />
scientifico, produttivo ed industriale<br />
<strong>di</strong> altre città. Siamo sicuri<br />
che la nostra <strong>Università</strong> e tutti<br />
nostri colleghi non si lasceranno sfuggire<br />
l’occasione <strong>di</strong> scambio scientifico, culturale,<br />
<strong>di</strong>dattico e professionale con una realtà importante<br />
come quella dell’IDIS-Città della<br />
Scienza <strong>di</strong> Napoli.<br />
relazioni esterne<br />
Giancarlo Cappellini<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
a qualche anno il professor Guido Pegna, responsabile<br />
del Museo <strong>di</strong> Fisica dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ed il suo gruppo stanno attivamente cercando<br />
<strong>di</strong> trasformare il Museo in un luogo nel quale i<br />
visitatori non solo “respirino” la storia della Fisica, ma<br />
possano anche interagire in prima persona con esperimenti<br />
ed exhibit messi a loro <strong>di</strong>sposizione. L’obiettivo<br />
è <strong>di</strong> portare visitatori<br />
“… Sciocchezze! Vi è una sola<br />
fonte <strong>di</strong> sapere, ed è l’esperienza:<br />
la vecchia buona esperienza fisica<br />
<strong>di</strong> Locke e Hume”.<br />
(Isaac B. Singer)<br />
el marzo scorso il team dell’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, coor<strong>di</strong>nato da Gaetano Ranieri e costituito da Gian Piero Deidda, Rita Deiana, Riccardo Porcu, Luigi<br />
Noli, Giampiero Casti, Mario Sitzia, Consuelo Cossu, ha svolto un’importante ricerca nell’antica città <strong>di</strong> Volubilis, in Marocco, <strong>di</strong>chiarata dall’Unesco<br />
patrimonio mon<strong>di</strong>ale dell’Umanità. Il team si è avvalso della fattiva collaborazione <strong>di</strong> Stefano Erriu, e Marco Nuvoli e <strong>degli</strong> archeologi Raimondo Zucca,<br />
Piergiorgio Spanu ed Elisabetta Garau. La spe<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> per sé complessa perché prevedeva il trasferimento <strong>di</strong> personale, strumentazione e mezzi sul luogo <strong>di</strong><br />
misura, per le con<strong>di</strong>zioni meteo inclementi e per la particolare situazione internazionale del momento, si è svolta con straor<strong>di</strong>naria precisione, anche grazie ai<br />
buoni uffici dell’Ambasciata italiana a Rabat e in particolare dell’addetto culturale dottoressa Wanda Grillo. La ricerca, condotta con la collaborazione dell’IN-<br />
SAP, l’ente <strong>di</strong> gestione dei beni patrimoniali e culturali del Marocco, con il quale è stato recentemente firmato un protocollo d’intesa, ha portato alla probabile<br />
in<strong>di</strong>viduazione dell’anfiteatro della città, oggetto per oltre cento anni <strong>di</strong> ricerche archeologiche da parte <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si gruppi internazionali. Contemporaneamente<br />
il team ha rivolto l’attenzione alle strutture idriche della città, che sono state meglio definite e comprese, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione esterna.<br />
Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o è stato condotto partendo dall’analisi archeometrica <strong>di</strong> forme e geometrie possibili, ricavata dalle fonti storiche, da un’analisi <strong>di</strong> immagini aeree, da<br />
un rilievo idrogeologico. Su tre aree ‘in<strong>di</strong>ziate’ sono state applicate, sul terreno, quattro tra le più attuali e sofisticate metodologie geofisiche non <strong>di</strong>struttive. Il risultato<br />
ottenuto è stato per molti versi clamoroso. Il Sottosegretario alla Cultura e le altre autorità marocchine, infatti, si sono <strong>di</strong>mostrati entusiasti e hanno dato<br />
imme<strong>di</strong>ata notizia dei “ritrovamenti”. I ricercatori marocchini procederanno in tempi brevi all’accertamento <strong>di</strong>retto me<strong>di</strong>ante scavi selettivi (a costo limitato) e<br />
successivamente, si passerà alla fase <strong>degli</strong> scavi archeologici veri e propri che potrebbero essere affidati ancora all’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Il team <strong>di</strong> ricerca geofisica<br />
non è nuovo a questi successi. Altre spe<strong>di</strong>zioni sono state eseguite all’estero, per scopi <strong>di</strong>versi, data la natura della <strong>di</strong>sciplina che consente <strong>di</strong> “vedere” nel sottosuolo<br />
in modo non <strong>di</strong>struttivo, celere ed economico. Nel campo archeologico è intervenuto oltre che in Catalogna e in Corsica, nell’ambito <strong>di</strong> un progetto europeo;<br />
in Grecia dove ha avuto modo <strong>di</strong> mettere in evidenza tombe <strong>di</strong> età micenee a Pylos nel Peloponneso, nei pressi del palazzo <strong>di</strong> Nestore eroe dell’Iliade; a<br />
Uthina in Tunisia, nell’ambito <strong>di</strong> ricerche archeologiche svolte dall’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>; in Etiopia dove, recentemente, ha messo in evidenza le strutture <strong>di</strong> collegamento<br />
e i sistemi <strong>di</strong> drenaggio delle chiese <strong>di</strong> Lalibela, l’ottava meraviglia del mondo; in Bolivia dove è intervenuto in una zona dove si sospetta la presenza<br />
<strong>di</strong> resti <strong>di</strong> civiltà pre-incaiche; a Cuba nella città <strong>di</strong> L’Avana, alla ricerca delle strutture portuali colombiane. Ma il gruppo ha operato anche in altri campi : ha infatti<br />
contribuito alla redazione della carta geotecnica <strong>di</strong> Barcellona, ha svolto ricerche <strong>di</strong> acque termali in Etiopia, sull’inquinamento delle acque in Cile e in Bolivia,<br />
mentre sono in atto <strong>stu<strong>di</strong></strong> bilaterali sull’erosione costiera in Brasile, sulla <strong>di</strong>namica dunale in Portogallo e sull’agricoltura <strong>di</strong> precisione in Francia. Il team del<br />
professor Ranieri, talvolta integrato da altri ricercatori tecnici e studenti, ha operato sempre in stretta collaborazione ed armonia con i ricercatori locali. (g.r.)<br />
D<br />
9<br />
e studenti a contatto<br />
con la scienza in<br />
modo piacevole, accattivante,<br />
che sia<br />
fonte <strong>di</strong> curiosità e<br />
incentivo al fare. Tale<br />
progetto si <strong>di</strong>ffe-<br />
renzia dai mo<strong>di</strong> della <strong>di</strong>vulgazione tipici dei “Centri<br />
della Scienza” <strong>di</strong> tipo anglosassone per due aspetti: a)<br />
attenzione alle connessioni con gli aspetti storici, sociali,<br />
filosofici peculiari della<br />
cultura europea; b) grande enfasi<br />
all’idea che si capisce facendo, e<br />
non solamente stando a guardare<br />
cosa accade in un esperimento<br />
creato ed eseguito da altri. A<br />
tale scopo è attivo un laboratorio<br />
a <strong>di</strong>sposizione anche <strong>degli</strong><br />
studenti per la creazione, pro-<br />
gettazione e costruzione <strong>di</strong> esperimenti<br />
e lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> fenomeni.<br />
L’educazione alla conoscenza ed<br />
all’uso razionale dei materiali, ad<br />
acquisire capacità <strong>di</strong> progettazione,<br />
al controllo ed al perfezionamento delle proprie<br />
capacità manuali, all’uso <strong>degli</strong> attrezzi: tutto ciò è<br />
fondamentale per lo sviluppo <strong>di</strong> concretezza, razionalità,<br />
buon senso, <strong>di</strong> amore per gli oggetti, <strong>di</strong> comprensione<br />
<strong>degli</strong> oggetti del passato, ed attraverso <strong>di</strong> essi, <strong>di</strong><br />
consapevolezza e conoscenza del mondo. (g.p.)<br />
Monserrato. Macchina elettrostatica <strong>di</strong>dattica<br />
costruita da Guido Pegna esposta al museo <strong>di</strong> Fisica<br />
della Cittadella universitaria<br />
Un museo interattivo<br />
in Cittadella<br />
La storia della scienza e una visione<br />
speciale per la cultura europea<br />
Geofisica, spe<strong>di</strong>zione scientifica a Volubilis olubilis<br />
Si rafforza la collaborazione tra l’ateneo e i ricercatori delle università del Marocco
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 10<br />
10<br />
L<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
a mo<strong>di</strong>fica del Regolamento prestazioni conto<br />
terzi si è rivelata una delle priorità del programma<br />
politico del Rettore. Sensibile alle nuove esigenze<br />
<strong>di</strong> competitività imposte da un contesto nazionale<br />
sempre più orientato a modelli <strong>di</strong> gestione aziendale.<br />
Si tratta <strong>di</strong> prestazioni collegate <strong>di</strong>rettamente al mondo<br />
produttivo che l’università svolge a titolo oneroso per<br />
conto <strong>di</strong> soggetti pubblici e privati sotto varie forme<br />
(ricerche, consulenze, formazione e aggiornamento,<br />
analisi, controlli, tarature).<br />
Poiché il Regolamento<br />
attuale si presenta inadeguato<br />
a sod<strong>di</strong>sfare le<br />
nuove esigenze emerse negli<br />
ultimi anni, si è elaborato<br />
un nuovo testo con l’obiettivo<br />
<strong>di</strong> snellire le procedure<br />
e incentivare iniziative<br />
<strong>di</strong> più ampio scenario. Da<br />
un lato per dare risposte<br />
più articolate alla domanda<br />
esterna, e dall’altro per<br />
garantire risorse <strong>di</strong>verse da<br />
quelle ormai troppo esigue<br />
provenienti dal ministero.<br />
Fra le principali novità introdotte<br />
dal nuovo Regolamento<br />
si evidenzia innanzi<br />
tutto un ampliamento delle tipologie <strong>di</strong> attività, delle<br />
strutture coinvolte e dei soggetti promotori. Sono inclusi,<br />
oltre ai <strong>di</strong>partimenti, anche le biblioteche, le facoltà,<br />
l’amministrazione centrale e, fra i promotori dell’iniziativa,<br />
il personale tecnico e amministrativo. Ma<br />
la novità principale è senz’altro quella relativa alla in-<br />
artirà a fine giugno la seconda e<strong>di</strong>zione del Master<br />
in Comunicazione pubblica, organizzata dal<br />
Coinfo, Consorzio Interuniversitario sulla Formazione,<br />
in collaborazione con il nostro<br />
ateneo. L’iniziativa mira, attraverso<br />
un adeguato percorso <strong>di</strong>dattico, alla<br />
riqualificazione ed alla specializzazione<br />
del personale operante negli<br />
uffici <strong>di</strong> informazione e comunicazione<br />
delle pubbliche amministrazioni,<br />
secondo le prescrizioni<br />
stabilite dalla legge 150 del 7 giugno<br />
2000 e dal suo regolamento<br />
attuativo. Il percorso formativo,<br />
consultabile all’in<strong>di</strong>rizzo http://<strong>di</strong>gidownload.libero.it/<br />
coinfo/bacheca/2003/mcp2.doc si articolerà in quattro<br />
moduli: tre si svolgeranno “in presenza” ed uno in modalità<br />
e-Learning. In aula verranno esaminate le più recenti<br />
normative che hanno determinato una trasformazione<br />
del contesto organizzativo nelle amministrazioni<br />
pubbliche, teorie, strumenti e tecniche della comunicazione<br />
e dell’informazione istituzionale, tecniche<br />
<strong>di</strong> pubbliche relazioni e <strong>di</strong> marketing, strategie comunicative<br />
e logiche organizzative. Tenendo conto<br />
delle caratteristiche professionali dei partecipanti, saranno<br />
utilizzate <strong>di</strong>verse metodologie <strong>di</strong>dattiche: dagli<br />
troduzione <strong>di</strong> un nuovo regime <strong>di</strong> ripartizione dei finanziamenti,<br />
che privilegia le strutture e il personale<br />
<strong>di</strong>rettamente coinvolti nell’attività. Infatti, a parte una<br />
quota forfetariamente stabilita, la quota residua è ripartita<br />
fra la struttura e il personale che partecipa alle<br />
attività con la conseguente abolizione della quota riservata<br />
al Fondo comune d’ateneo. Ciò per evitare il frazionamento<br />
dei finanziamenti attraverso ripartizioni “a<br />
pioggia”, non in coerenza con la logica del risultato<br />
a cui si conforma il nuovo<br />
Regolamento. Ma anche<br />
per incentivare chi produce<br />
a promuovere all’esterno<br />
attività da svolgersi<br />
sotto l’egida del nostro ateneo.<br />
Come si può notare, il<br />
nuovo Regolamento introduce<br />
maggiore snellezza nei<br />
rapporti <strong>di</strong>alettici coi soggetti<br />
esterni ed una forte<br />
incentivazione alla promozione<br />
e alla ricerca <strong>di</strong><br />
mercato attraverso l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>di</strong> partner, <strong>di</strong> spon-<br />
sor o finanziatori cointeressati.<br />
È auspicabile che tale<br />
formula possa consentire ai<br />
docenti e ai ricercatori <strong>di</strong><br />
impegnarsi con più convinzione innescando nelle<br />
strutture <strong>di</strong>partimentali, e più in generale nell’Ateneo,<br />
una sana competitività che nel me<strong>di</strong>o periodo non potrà<br />
che produrre effetti positivi <strong>di</strong> crescita.<br />
Sandra Giordano<br />
Ufficio <strong>di</strong> gabinetto del rettore<br />
Al via il secondo secondo master master in comunicazione comunicazione pubblica pubblica<br />
P<br />
Conto terzi, strumento <strong>di</strong> competitività<br />
Il nuovo regolamento è al centro delle politiche rettorali rivolte al mondo produttivo<br />
Il conto terzi per gli atenei è strumento <strong>di</strong> sviluppo, confronto e apertura all’esterno.<br />
Sotto questo aspetto, l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> ha realizzato anche il<br />
Piano regionale integrato dei trasporti<br />
Coinfo e università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> per la formazione <strong>degli</strong> addetti stampa<br />
approcci formativi tra<strong>di</strong>zionali a quelli più innovativi,<br />
dalle testimonianze <strong>di</strong> eccellenza relative alle strutture<br />
<strong>di</strong> comunicazione pubbliche e private alle esercitazioni<br />
pratiche ed alle simulazioni. Il modulo<br />
e-Learning, gestito dalla società<br />
Atenea, specializzata nella<br />
formazione in rete, verterà sulla<br />
qualità dell’informazione pubblica<br />
su Internet e sull’utilizzo<br />
delle più moderne tecnologie<br />
info-telematiche. Fin<br />
dall’avvio, il Master sarà<br />
dotato <strong>di</strong> un proprio sito<br />
web che conterrà tutte le<br />
informazioni, i materiali e la documentazione<br />
utili per l’attività formativa. Inoltre, a partire<br />
dal primo incontro in aula, i partecipanti si costituiranno<br />
in redazione formale, che produrrà<br />
per tutta la durata del Master news cartacee e<br />
da pubblicare sul sito web. Il responsabile organizzativo<br />
dell’iniziativa, Franco Meloni, <strong>di</strong>rigente dell’area<br />
Organizzazione, sottolinea come “la decisione <strong>di</strong><br />
ospitare anche quest’e<strong>di</strong>zione del Master costituisca un ulteriore<br />
passo avanti nell’impegno intrapreso da tempo dal<br />
nostro ateneo per la realizzazione <strong>di</strong> un sistema comunicativo<br />
<strong>di</strong> qualità”. Erika Pitzalis<br />
Le regole dell’Ifts<br />
S<br />
ui corsi Ifts (Istruzione e<br />
Formazione Tecnica Superiore)<br />
sono <strong>di</strong>sponibili: il formulario<br />
per la presentazione dei progetti<br />
<strong>di</strong> istruzione e formazione<br />
tecnica superiore; i vocabolari relativi<br />
al formulario per la presentazione<br />
dei progetti <strong>di</strong> istruzione e<br />
formazione tecnica superiore<br />
2002-2003; l’allegato A1 con l’in<strong>di</strong>cazione<br />
delle macroaree e delle<br />
figure professionali. Per ulteriori<br />
notizie vedasi il supplemento<br />
straor<strong>di</strong>nario n° 1 al Buras n° 38<br />
(28/12/02) il bando per la presentazione<br />
<strong>di</strong> progetti per corsi IFTS<br />
anno 2002-2003 approvato dalla<br />
Giunta regionale della Sardegna<br />
con delibera n° 39/57 del 10 <strong>di</strong>cembre<br />
2002. Per gli standard minimi<br />
delle competenze <strong>di</strong> base e<br />
trasversali nei percorsi Ifts ci si deve<br />
riferire al D.L. 436/2000.<br />
Work shop, comunicazione<br />
nelle università<br />
Q<br />
uali passi sono stati compiuti<br />
per il miglioramento<br />
della comunicazione e dell’informazione,<br />
nelle rispettive università<br />
<strong>di</strong> appartenenza, dalla conclusione<br />
del Master ad oggi? Quali sono le<br />
prospettive <strong>di</strong> cambiamento e <strong>di</strong><br />
sviluppo futuro? Qual è lo stato <strong>di</strong><br />
applicazione della legge 150 del 7<br />
giugno 2000 negli atenei italiani?<br />
Queste alcune delle questioni che<br />
saranno affrontate nel corso del<br />
Workshop sulla Comunicazione<br />
nelle università, a Reggio Calabria<br />
dal 26 al 28 maggio. La manifestazione,<br />
promossa dal Coinfo, in<br />
collaborazione con l’<strong>Università</strong><br />
“Me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />
e con il nostro ateneo, è rivolta,<br />
in particolare, ai partecipanti<br />
alla prima e<strong>di</strong>zione del Master in<br />
Comunicazione pubblica, tenutosi<br />
a <strong>Cagliari</strong> dal giugno al novembre<br />
2002. Tra i relatori interverranno<br />
Alessandro Bianchi,<br />
rettore dell’università<br />
<strong>di</strong> Reggio Calabria, Antonio<br />
Romeo, <strong>di</strong>rigente del<br />
servizio <strong>di</strong> Informazione e<br />
comunicazione dell’ateneo<br />
reggino, Franco Meloni,<br />
<strong>di</strong>rigente dell’area<br />
Organizzazione dell’università<br />
<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Nel<br />
programma del workshop<br />
è prevista la partecipazione<br />
alla tavola rotonda “La<br />
funzione strategica della comunicazione”<br />
organizzata dal <strong>di</strong>partimento<br />
della Funzione pubblica, dalla<br />
Scuola superiore della pubblica<br />
amministrazione e dell’università<br />
<strong>di</strong> Reggio Calabria. (e.p.)
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 11<br />
“Questo Master rappresenta, a livello<br />
nazionale, la prima esperienza<br />
<strong>di</strong> formazione che vede operare<br />
in sinergia la Regione e le università<br />
presenti nel suo territorio, coinvolgendo<br />
tutto il sistema bibliotecario<br />
regionale. Le altre regioni italiane guardano a<br />
questa nostra iniziativa con grande interesse e attenzione.<br />
Fra qualche mese potremmo essere in<br />
grado <strong>di</strong> esportare un modello <strong>di</strong> eccellenza”.<br />
Queste le parole pronunciate da Giuseppe Bisceglie,<br />
<strong>di</strong>rigente del servizio Formazione dell’università<br />
<strong>di</strong> Sassari in occasione dell’inaugurazione<br />
del primo Master per la gestione manageriale<br />
dei servizi bibliotecari, lo scorso aprile nell’aula<br />
magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Architettura<br />
del nostro ateneo. L’intervento formativo, promosso<br />
dal servizio Beni librari e documentari,<br />
e<strong>di</strong>toria e informazione dell’assessorato regiona-<br />
le della Pubblica istruzione, dalle università <strong>di</strong><br />
<strong>Cagliari</strong> e Sassari e organizzato dal Coinfo,<br />
Consorzio interuniversitario sulla formazione,<br />
si rivolge a personale con responsabilità organizzative<br />
e gestionali nei servizi bibliotecari <strong>degli</strong><br />
enti promotori, per un totale <strong>di</strong> 33 partecipanti.<br />
Pasquale Mistretta, rettore del nostro<br />
ateneo e Beniamino Scarpa, assessore regionale<br />
alla Pubblica istruzione, nei loro interventi,<br />
hanno entrambi sottolineato come questo Master<br />
si inserisca in un più ampio progetto per la<br />
creazione <strong>di</strong> un polo bibliotecario regionale e<br />
rappresenti solo la prima delle iniziative attuative<br />
del protocollo d’intesa recentemente firmato<br />
dall’assessorato e dalle due università sarde per<br />
la cooperazione e l’interscambio culturale sui<br />
temi della formazione del personale delle rispettive<br />
amministrazioni. Il percorso <strong>di</strong>dattico si articola<br />
in otto moduli per un totale <strong>di</strong> 300 ore,<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
Un master per la gestione manageriale delle biblioteche<br />
U<br />
n’azione teatrale. Meglio, una commistione<br />
multime<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> forme artistiche,<br />
dal cinema al teatro, alla letteratura e alla televisione.<br />
È la formula scelta da Praxi per lanciare,<br />
dagli spalti dell’aula magna della facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza<br />
<strong>di</strong> Roma<br />
Tre, l’iniziativa del<br />
nuovo Club dell’innovazione<br />
e dell’eccellenza<br />
per la Pubblicaamministrazione.<br />
Un club<br />
che intende nascere<br />
e svilupparsi in un contesto libero da<br />
con<strong>di</strong>zionamenti e aggregare tutti coloro<br />
che, a <strong>di</strong>versi livelli, sono impegnati in<br />
processi <strong>di</strong> innovazione nel loro ente o<br />
che sentono la necessità <strong>di</strong> agire all’interno<br />
dei loro enti con lo spirito <strong>degli</strong> innovatori.<br />
L’obiettivo del Club è <strong>di</strong> realizzare<br />
una comunità stabile che possa con<strong>di</strong>videre<br />
idee, proposte, meto<strong>di</strong>, <strong>stu<strong>di</strong></strong> e applica-<br />
Unità <strong>di</strong> vedute e strategie in comune tra regione, università e sistema bibliotecario<br />
Innovazione ed eccellenza nella PA<br />
Promosso da Praxi un club per gli operatori delle amministrazioni pubbliche<br />
zioni e concretizzare consente preziose sinergie<br />
che rendano più efficace il processo dell’innovazione.<br />
Il registro proposto ai soci del Club da<br />
Roberto Gran<strong>di</strong>s, psicologo e consulente <strong>di</strong><br />
Praxi, è improntato alla metodologia del plurilinguaggio,<br />
attraverso la visione <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong><br />
film, la lettura <strong>di</strong> brani e la recitazione, dal vivo<br />
e sullo schermo. Per avviare a questa nuova modalità<br />
comunicativa, nell’incontro d’inaugurazione,<br />
incentrato sul benessere<br />
come presupposto dell’innovazione<br />
e dell’eccellenza,<br />
l’attrice e autrice teatrale<br />
Luisa Curino ha ripercorso<br />
in forma teatrale l’esperienza<br />
<strong>di</strong> Adriano Olivetti,<br />
l’industriale <strong>di</strong> Ivrea<br />
che negli anni cinquanta<br />
realizzò un modello organizzativo<br />
unico al mondo<br />
incentrato sul benessere dei<br />
propri operai. (c.a.)<br />
Organization today, convegno sull’organizzazione<br />
P er un <strong>di</strong>ffuso ed equilibrato sviluppo del sistema sociale ed economico sardo. Ma anche per<br />
un confronto sull’efficienza delle organizzazioni interne tra università, imprese, enti no profit<br />
e pubblica amministrazione. La tavola rotonda Cultura e pratica organizzativa per lo sviluppo socioeconomico<br />
della Sardegna ha avuto questi riferimenti. Ed è stata l’antipasto in vista del prossimo convegno<br />
internazionale Organization today (Fiera <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, 5 – 7 giugno). Nella facoltà <strong>di</strong> Economia<br />
si è <strong>di</strong>scusso della creazione <strong>di</strong> una cultura specifica nella pratica organizzativa delle aziende, delle<br />
amministrazioni pubbliche e <strong>degli</strong> enti no profit (il cosiddetto terzo settore) operanti nel sistema socioeconomico<br />
regionale. La tavola rotonda promossa e curata dalla facoltà <strong>di</strong> Economia ha fatto<br />
emergere quesiti <strong>di</strong> rilievo. Che cosa bisogna fare e quali strade è necessario seguire per essere efficienti?<br />
Quali sono i requisiti della qualità organizzativa all’alba del terzo millennio e <strong>di</strong> una globalizzazione<br />
che non ammette repliche? Qual è il ruolo svolto da un equilibrato sistema organizzativo interno<br />
che ha nelle relazioni tra i “soggetti umani” la sua forza? Come affrontare questi temi nell’ambito<br />
del sistema socioeconomico <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> e dell’isola? Ai lavori della tavola rotonda, coor<strong>di</strong>nati da<br />
Roberto Malavasi (preside <strong>di</strong> Economia), hanno preso parte il sindaco <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Emilio Floris, il<br />
presidente della Sfirs, Alberto Meconcelli, il presidente del Banco <strong>di</strong> Sardegna, Antonio Sassu, il<br />
docente <strong>di</strong> Economia e gestione d’impresa e amministratore del Crs4, Giuseppe Usai.<br />
11<br />
<strong>di</strong> cui 152 <strong>di</strong> formazione d’aula e 148 in house<br />
per lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e la redazione del project work finale.<br />
Ad eccezione del primo modulo e della valutazione<br />
finale, ospitati dall’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>,<br />
la formazione in aula si svolge ad Alghero<br />
(località Tramariglio - Porto Conte Ricerche). Il<br />
programma formativo mira a fornire ai professionisti<br />
delle biblioteche le conoscenze e le<br />
competenze necessarie per far fronte alla rapida<br />
evoluzione delle tecnologie e al continuo mutamento<br />
delle esigenze dell’utente, garantendo un<br />
servizio unitario e facilmente accessibile in tutto<br />
il territorio regionale. Tra gli intervenuti alla<br />
presentazione: Cecilia Atzei ed Elisabetta Pilia,<br />
<strong>di</strong>rigenti dei servizi bibliotecari dei due atenei<br />
sar<strong>di</strong>, Giuseppe Contini, presidente del Coinfo,<br />
Paola Bertolucci, <strong>di</strong>rigente del servizio bibliotecario<br />
regionale e Alberto Petrucciani.<br />
L<br />
Erika Pitzalis<br />
Politica, poesia e altro<br />
o storico Antonio Romagnino, la presidente<br />
provinciale dell’Unicef Rosella Onnis,<br />
il giornalista Giorgio Melis e il parroco del<br />
carcere minorile <strong>di</strong> Quartucciu don Ettore<br />
Cannavera hanno offerto, nella cornice dell’ExMà,<br />
le loro personali letture all’ultimo libro<br />
<strong>di</strong> Gianni Loy. Perché “Di politica, <strong>di</strong> poesia e<br />
d’altro ancora…” è sì un libro che ripercorre le<br />
vicende della can<strong>di</strong>datura dell’autore alle ultime<br />
amministrative; ma è anche, come sottolineato<br />
da Antonio Romagnino,<br />
la coraggiosa confessione<br />
<strong>di</strong> un uomo<br />
impegnato, nel<br />
quale la politica e<br />
la poesia si presentano<br />
come pretesti per<br />
riflessioni esistenziali<br />
su fatti personali. Nella<br />
sua lettura estetica,<br />
Rosella Onnis ha sottolineato<br />
quel susseguirsi<br />
<strong>di</strong> capitoli come “matrioske,<br />
una dentro l’altra, ma<br />
non comunicanti”. Come nel quadro <strong>di</strong> Magritte<br />
rappresentato sulla copertina, dove ogni rappresenta<br />
una realtà <strong>di</strong>stinta, con un valore che<br />
<strong>di</strong>pende dalla percezione, così anche questo<br />
saggio sulla vita e sulla morte offre la cifra <strong>di</strong> un<br />
linguaggio asettico, “quasi verghiano, e al contempo<br />
anche ricco <strong>di</strong> emozioni e intimità”. Un testo<br />
evangelico, secondo Cannavera, perché ne<br />
emerge che il senso della vita risiede nell’assumersi<br />
la responsabilità <strong>degli</strong> altri, e quin<strong>di</strong> non<br />
tanto in ciò in cui si crede ma in ciò che concretamente<br />
si fa. Così, anche la politica è letta come<br />
dovere <strong>di</strong> fare qualcosa per gli altri. E con la<br />
lettura politica ha chiuso Giorgio Melis, ricordando<br />
come questo libro nasca dalla “delusione<br />
per una passione tra<strong>di</strong>ta, ma anche dal bisogno <strong>di</strong><br />
esprimere quella passione politica senza la quale<br />
ogni citta<strong>di</strong>no è incompiuto”. (c.a.)
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 12<br />
12<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
Comunicazione Comunicazione<br />
univer universitaria,<br />
sitaria,<br />
presentata presentata<br />
la terza ricerca Aicun<br />
I<br />
l momento più importante del seminario<br />
“Etica e qualità nella comunicazione<br />
delle università” è stato la presentazione da<br />
parte <strong>di</strong> Brunella Marchione (università <strong>di</strong><br />
Parma) e Paola Scioli (Bocconi <strong>di</strong> Milano)<br />
della terza ricerca Aicun sullo stato della comunicazione<br />
universitaria. Nelle 51 università<br />
che hanno risposto (66 percento <strong>degli</strong> atenei<br />
italiani) vengono svolte attività <strong>di</strong> comunicazione<br />
(relazioni pubbliche, comunicazione,<br />
urp, orientamento pre o post universitario,<br />
marketing, ufficio stampa) e nel 98 percento<br />
esiste almeno una struttura creata ad hoc per<br />
tali attività. Le strutture centrali più presenti<br />
sono quelle <strong>di</strong> orientamento pre universitario<br />
e <strong>di</strong> ufficio stampa (entrambe 71 percento).<br />
Seguono l’orientamento post universitario<br />
(55), la comunicazione (51), gli urp (43), le<br />
relazioni pubbliche (37) e il marketing (27). A<br />
<strong>di</strong>fferenza della ricerca del 1992 si comincia a<br />
parlare <strong>di</strong> strategie e <strong>di</strong> politica comunicativa,<br />
<strong>di</strong> relazioni esterne e interne, della <strong>di</strong>fferenziazione<br />
dei pubblici, <strong>degli</strong> strumenti, delle tecniche,<br />
dei piani <strong>di</strong> comunicazione e dei budget<br />
ad essi destinati. Queste strutture esistono<br />
all’incirca da otto anni, un periodo <strong>di</strong> tempo<br />
significativo. Specificando meglio, si nota che<br />
il 55 percento ha strutture <strong>di</strong> comunicazione<br />
“giovani”, con non più <strong>di</strong> 5 anni <strong>di</strong> età. In me<strong>di</strong>a<br />
il <strong>numero</strong> delle risorse umane utilizzate è<br />
<strong>di</strong> 10. Sono dati che in<strong>di</strong>cano l’investimento<br />
strategico riconosciuto a queste attività: aumento<br />
del <strong>numero</strong> <strong>di</strong> persone e crescita del livello<br />
professionale richiesto. Il pubblico <strong>di</strong> riferimento<br />
non è cambiato: gli studenti delle<br />
scuole me<strong>di</strong>e superiori seguiti dai mass me<strong>di</strong>a<br />
e dagli studenti già iscritti. Gli obiettivi che si<br />
perseguono sono: informare sulle proprie attività<br />
(94 percento) e migliorare l’immagine<br />
dell’ateneo (71). Lo strumento <strong>di</strong> comunica-<br />
L<br />
a formazione <strong>di</strong> 15 esperti nell’educazione <strong>di</strong> persone in età evolutiva<br />
affetti da patologie malformative, genetiche e <strong>di</strong>smetaboliche, è l’obiettivo<br />
del Master curato dal professor Stefano De Virgiliis. Il Master, della<br />
durata <strong>di</strong> 1100 ore, si svolgerà da giugno 2003 a luglio 2004. Beneficiari:<br />
15 (+3 u<strong>di</strong>tori) giovani <strong>di</strong>soccupati o inoccupati <strong>di</strong> età non superiore ai 28<br />
anni, laureati in Pedagogia o Scienze dell’Educazione con votazione non inferiore<br />
a 100/110, residenti da almeno sei mesi in<br />
Sardegna, in possesso <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> tirocinio universitario<br />
o volontario non inferiore a 250 ore<br />
presso strutture <strong>di</strong> riabilitazione pubbliche o private.<br />
Non sono ammessi alla selezione gli allievi che<br />
già frequentano percorsi formativi <strong>di</strong> cui all’avviso<br />
4391/2001 MIUR. È prevista l’erogazione <strong>di</strong> 15<br />
borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o (gli u<strong>di</strong>tori non hanno <strong>di</strong>ritto a tale<br />
contributo) ciascuna pari a euro 15.000,00 al<br />
lordo delle ritenute <strong>di</strong> legge vincolate alla frequenza<br />
del corso ed al superamento delle prove inter-<br />
Stefano De Virgiliis me<strong>di</strong>e e finali. L’assegnazione delle borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
è incompatibile con altre borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o o sussi<strong>di</strong>,<br />
zione verso l’esterno resta sempre la guida <strong>di</strong><br />
ateneo (80 percento), mentre rispetto al ‘92<br />
sono crollati il giornale perio<strong>di</strong>co e l’annuario.<br />
Tra i new me<strong>di</strong>a e au<strong>di</strong>ovisivi, il sito web <strong>di</strong><br />
ateneo non ha rivali (94 percento). Questa voce,<br />
così come le email<br />
(57), erano assenti <strong>di</strong>eci<br />
anni fa. I rapporti con i<br />
me<strong>di</strong>a non riservano<br />
sorprese: l’80 percento<br />
utilizza il comunicato<br />
stampa, il 41 le conferenze<br />
stampa e il 37<br />
promuove trasmissioni<br />
in tv o ra<strong>di</strong>o. Gli strumenti<br />
<strong>di</strong> pubblicità<br />
classici sono ancora largamente<br />
utilizzati: manifesti,<br />
inserzioni sui<br />
giornali, ra<strong>di</strong>o e tv, volantinaggio.Economicamente,<br />
la vita delle<br />
strutture <strong>di</strong> comunicazione<br />
è cambiata. Oltre<br />
l’80 percento ha un<br />
budget de<strong>di</strong>cato. Tra le<br />
<strong>di</strong>fficoltà incontrate<br />
spicca la carenza <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> informazioni dall’interno<br />
(37 percento), seguito dalla carenza<br />
<strong>di</strong> strategia globale e <strong>di</strong> programmazione (30),<br />
<strong>di</strong> budget, <strong>di</strong> personale, <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong><br />
organizzazione interna. Rispetto al passato, il<br />
problema non è più la sensazione <strong>di</strong> estemporaneità<br />
delle proprie attività e la mancanza <strong>di</strong><br />
un chiaro in<strong>di</strong>rizzo strategico e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
interno, quanto problemi più concreti<br />
e quoti<strong>di</strong>ani, legati all’insufficiente organizzazione<br />
dei flussi <strong>di</strong> comunicazione interna e ai<br />
consueti problemi <strong>di</strong> risorse economiche e<br />
umane. Stefano Cocumelli<br />
L’etica nelle relazioni<br />
esterne <strong>degli</strong> atenei<br />
“<br />
Etica e qualità nella comunicazione delle<br />
università” è stato il tema del seminario<br />
primaverile dell’Aicun, svoltosi al Ministero<br />
dell’istruzione, dell’università e della ricerca<br />
<strong>di</strong> Roma. Due aspetti messi sempre più in risalto<br />
dalla crescente competizione fra le università,<br />
manifestata<br />
anche con l’aumento<br />
<strong>degli</strong> investimenti<br />
pubblicitari, per informare<br />
e persuadere gli<br />
studenti ad iscriversi<br />
nel proprio ateneo. Un<br />
punto <strong>di</strong> partenza deve<br />
essere un preciso assetto<br />
organizzativo<br />
della struttura comunicativa,<br />
che si raggiunge<br />
con la cultura<br />
del servizio e una formazione<br />
specifica dei<br />
comunicatori. Il cambiamento<br />
del rapporto<br />
tra ateneo e studente<br />
passa attraverso l’ascolto,<br />
uno dei valori fondamentali per costruire<br />
la legittimazione sociale delle università.<br />
L’etica, sinonimo <strong>di</strong> trasparenza e responsabilità,<br />
e la qualità, intesa come performance<br />
e reputazione, sono dunque i due fattori sui<br />
quali fondare la crescita della qualità della comunicazione<br />
universitaria. (s.c.)<br />
Master in clinica educativa dell’età evolutiva<br />
Scadono il 19 maggio le domande <strong>di</strong> ammissione<br />
la frequenza è obbligatoria per almeno l’80 percento della durata del corso.<br />
Ammissione: la selezione verrà operata sulla base della valutazione dei titoli<br />
e della prova selettiva a quiz che avrà luogo in data 23 maggio 2003 alle<br />
15.00 presso la Cittadella Universitaria <strong>di</strong> Monserrato. Modalità <strong>di</strong> partecipazione:<br />
i can<strong>di</strong>dati dovranno presentare domanda <strong>di</strong> ammissione utilizzando<br />
l’apposito modulo; dovranno essere allegati i titoli valutabili per l’ammissione<br />
al Master (in originale o copia conforme all’originale o in copia munita<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva dell’atto <strong>di</strong> notorietà, ovvero <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva<br />
<strong>di</strong> certificazione), fotocopia del co<strong>di</strong>ce fiscale e <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong><br />
identità valido, curriculum vitae e scheda anagrafica MIUR. La domanda,<br />
da consegnare a mano o inviare a mezzo raccomandata A.R. all’<strong>Università</strong><br />
<strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Via <strong>Università</strong> n. 40, 09124 CAGLIARI, dovrà pervenire<br />
entro le 12.00 del 19 maggio 2003. Copia del bando integrale e della<br />
domanda possono essere scaricati dal sito internet dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>,<br />
(www.unica.it/notizie) o ritirati presso: 1) Centro ANFFAS, Via<br />
Gen. Cagna, 21 dal lunedì al venerdì (ore 9:00/13:00; 15:30/17:00); 2) Società<br />
<strong>di</strong> Clinica Pedagogica Cognitiva e Comportamentale (c/o Dott. Lai<br />
Ignazio - Piazza San Rocco, 3 -<strong>Cagliari</strong>) nei giorni mercoledì (ore<br />
16:00/19:00) e sabato (ore 10:00/13:00).
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 13<br />
Elegie <strong>di</strong> d’Annunzio, premio nazionale<br />
per Maria Giovanna Sanjust<br />
Per l’E<strong>di</strong>zione Nazionale delle Opere<br />
<strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio, progettata<br />
nel 1881 da un Comitato scientifico<br />
presieduto da Dante Isella e<br />
composto da Annamaria Andreoli,<br />
Gianfranco Contini, Domenico<br />
De Robertis, Franco<br />
Gavazzeni, Pietro Gibellini,<br />
Emilio Mariano, Pier Vincenzo<br />
Mengaldo, Giorgio<br />
Petrocchi ed Ezio Raimon<strong>di</strong>, è stata<br />
pubblicata nel novembre 2001 l’e<strong>di</strong>zione<br />
critica delle Elegie romane a cura <strong>di</strong> Maria Giovanna Sanjust,<br />
il tomo 3 del vol. 2 dei 50 volumi previsti. Come per<br />
la prima e<strong>di</strong>zione nazionale delle Opere dannunziane del<br />
1929, la stampa del volume è stata affidata all’e<strong>di</strong>tore Mondadori,<br />
Stamperia Valdonega <strong>di</strong> Verona mantenendo la<br />
medesima veste tipografica. A questa e<strong>di</strong>zione delle Elegie<br />
romane, presentata da Dante Isella e da Annamaria Andreoli<br />
al Vittoriale <strong>degli</strong> Italiani nel marzo 2002, è stato<br />
assegnato il premio nazionale <strong>di</strong> saggistica dannunziana<br />
dalla Commissione giu<strong>di</strong>catrice presieduta<br />
dal rettore dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Chieti,<br />
Franco Cuccurullo, e dal presidente del<br />
Centro nazionale <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> dannunziani,<br />
Edoardo Tiboni, e composta da Giorgio Barberi<br />
Squarotti, Gaetano Bonetta, Giuseppe<br />
Conte, Ottaviano Giannangeli, Pietro<br />
Gibellini, Francesco Marroni, Vito Moretti,<br />
Gianni Oliva, Giuseppe Ponetti, Gian-<br />
carlo Quiriconi, Jacqueline Risset, Umberto<br />
Russo, John Woodhouse, con la seguente<br />
motivazione. “Nell’approntare l’e<strong>di</strong>zione<br />
critica delle Elegie romane per l’e<strong>di</strong>zione nazionale<br />
delle opere <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio,<br />
Maria Giovanna Sanjust si è avvalsa <strong>di</strong> una efficace ed aggiornata<br />
metodologia ecdotica, utilizzando tutti i testimoni<br />
vali<strong>di</strong> a ricostruire esattamente la genesi dei singoli<br />
testi poetici. La perspicua nota introduttiva e il puntuale<br />
apparato critico denotano un impegno <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o,<br />
<strong>di</strong> elaborazione e <strong>di</strong> interpretazione che va oltre la mera<br />
acribia filologica, rivelando un personale coinvolgimento<br />
nel lavoro esegetico. Ciò rende particolarmente meritevole<br />
<strong>di</strong> considerazione un volume che offre un prezioso<br />
contributo <strong>di</strong> conoscenze e un sicuro punto <strong>di</strong> riferimento<br />
testuale ai cultori dell’opera dannunziana”. Nell’introduzione<br />
la curatrice fa innanzi tutto una collazione<br />
delle liriche sulla base della prima e<strong>di</strong>zione in quoti<strong>di</strong>ani<br />
o riviste e su quella zanichelliana che non subì va-<br />
Maria Giovanna Sanjust è or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Letteratura italiana moderna e<br />
contemporanea, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />
rianti sostanziali nel tempo. Traccia poi la storia, narrata<br />
attraverso la trascrizione <strong>di</strong> documenti per lo più epistolari,<br />
della formazione della raccolta delle Elegie, per passare<br />
subito dopo a quella dei singoli componimenti in cui<br />
si articola. Le travagliate vicende delle Elegie romane sono<br />
descritte sulla base dei manoscritti, dei carteggi e delle<br />
altre notizie <strong>di</strong>sponibili. Seguono i criteri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione,<br />
il catalogo delle e<strong>di</strong>zioni e dei manoscritti. Il primo annuncio<br />
<strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> Elegie romane risale al 7 agosto<br />
1887; se ne parla ancora nell’agosto 1889 quando il Poeta<br />
aveva pubblicato solo poche liriche; la data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />
è poi spostata alla primavera 1890 e, ancora, al marzo<br />
1891. Per la rottura dei rapporti <strong>di</strong> d’Annunzio con<br />
l’e<strong>di</strong>tore milanese Treves, le Elegie romane apparvero per<br />
i tipi della Zanichelli il 20 maggio 1892. Il successivo 8<br />
giugno d’Annunzio ne mandò copia alla musa ispiratrice,<br />
Barbara Leoni. Lungo il periodo della gestazione tipografica,<br />
ma lungo anche quello della composizione della<br />
raccolta che va dalla stesura della prima lirica Villa Me<strong>di</strong>ci,<br />
nel giugno 1887, alla pubblicazione del Congedo il<br />
5 maggio 1892. Questo libro <strong>di</strong> versi in onore della donna<br />
amata (d’Annunzio aveva incontrato Barbara<br />
Leoni nell’aprile 1887 e iniziato con lei<br />
una relazione amorosa che, con alterne vicende,<br />
durerà fino al1892) ripropone i due<br />
temi dominanti delle Römische Elegien<br />
goethiane (la passione amorosa e lo sfondo<br />
partecipe <strong>di</strong> Roma) ma utilizza anche tutta<br />
l’esperienza letteraria e poetica dell’Autore che<br />
traspone gli spunti biografici del proprio iti-<br />
nerario amoroso in un testo poetico ad alta<br />
referenzialità letteraria interpretandoli con<br />
sensibilità artistica. Alla esaltazione e alla glorificazione<br />
dell’amore, nel primo libro, seguono,<br />
nel secondo, il tema della stanchezza<br />
per una passione ormai usurata, nel terzo, visioni oniriche<br />
<strong>di</strong> quella Roma che ne è stata testimone, nel quarto,<br />
le ultime profferte d’amore mentre è già apparso l’astro<br />
della contessa Maria Gravina. Nelle elegie del 1891-<br />
92, composte a Napoli, maturano le nuove tensioni para<strong>di</strong>siache,<br />
si cerca una <strong>di</strong>versa musicalità, si persegue una<br />
maggiore libertà metrica col ricorso a endecasillabi sdruccioli<br />
impiegati talvolta a sostituire il pentametro del <strong>di</strong>stico<br />
elegiaco, si accentua il simbolismo onirico che consente<br />
<strong>di</strong> sprofondarsi nel proprio mondo interiore e <strong>di</strong><br />
rifugiarsi nel cerchio mistico-estetico dell’Arte una volta<br />
vinta la servitù dell’Amore. Inutile sottolineare il fatto che<br />
questa e<strong>di</strong>zione pone la parola fine alle vicende a stampa<br />
delle Elegie romane.<br />
Seminario <strong>di</strong> aggiornamento delle Lingue straniere<br />
S i è tenuto a <strong>Cagliari</strong> un seminario <strong>di</strong> aggiornamento sulle problematiche connesse all’appren<strong>di</strong>mento e all’insegnamento<br />
delle lingue straniere all’<strong>Università</strong>. Il seminario, promosso dal Centro Linguistico d’ateneo, dalle<br />
facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione, Scienze Politiche ed Economia<br />
e con l’intervento del rettore, ha visto <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi, ricercatori, docenti <strong>di</strong> lingua ed esperti e collaboratori linguistici<br />
<strong>di</strong>alogare con le proposte fornite da Dario Calimani, <strong>di</strong>rettore del Centro linguistico <strong>di</strong> interfacoltà, Venezia, Ca’Foscari,<br />
e dai suoi collaboratori Geral<strong>di</strong>ne Ludbrook e Gino Schiavinato. Tra i quesiti proposti figuravano le nuove<br />
prospettive aperte dalla Riforma universitaria nell’ambito dell’insegnamento delle Lingue straniere all’università, la<br />
produzione <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> testing informatizzati, le attività multime<strong>di</strong>ali, la valutazione e i requisiti linguistici. Dai<br />
lavori è affiorata molto chiaramente la funzione che un Centro Linguistico dovrebbe svolgere all’interno <strong>di</strong> un ateneo<br />
e che abbraccia attività <strong>di</strong>versificate e qualificanti quali la realizzazione e la produzione <strong>di</strong> materiali linguistici, <strong>di</strong><br />
software informatico, <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> esercitazione e testing informatizzato, non solo per le lingue straniere ma anche<br />
per l’insegnamento dell’italiano a stranieri, del latino e del greco. L’iniziativa ha riscosso un grande successo <strong>di</strong><br />
partecipazione mostrando, che il progetto <strong>di</strong> attuare una <strong>Università</strong> al passo con i tempi esige l’imme<strong>di</strong>ato potenziamento<br />
<strong>di</strong> questo fondamentale settore. Santa Boi - docente <strong>di</strong> Letteratura inglese, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
13<br />
L ’<br />
Giorgio Celli<br />
a Scienze<br />
della formazione<br />
aula magna della facoltà <strong>di</strong><br />
Scienze della formazione ha<br />
ospitato i lavori del convegno nazionale<br />
“Psicologia, Etologia, Ecologia:<br />
società ed ambiente”, organizzato<br />
dal <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Psicologia.<br />
Tra i <strong>numero</strong>si docenti e <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi<br />
intervenuti ricor<strong>di</strong>amo Giorgio<br />
Vallortigara (università <strong>di</strong> Trieste),<br />
Alessandro Bartolomucci<br />
(Parma), Emanuela Prato Previde<br />
(Milano) e l’ornitologo Helmar<br />
Schenk. Di rilievo la presenza dell’entomologo<br />
Giorgio Celli<br />
che ha tenuto<br />
una lezione<br />
magistrale e<br />
ha coor<strong>di</strong>nato<br />
la sessione <strong>di</strong><br />
lavori “Menti<br />
ed adattamento”.<br />
Veronese,<br />
classe ’35, biologo,<strong>di</strong>vulgatore<br />
e scrittore<br />
Giorgio Celli<br />
italiano, Celli <strong>di</strong>rige l’istituto <strong>di</strong><br />
Entomologia “Guido Gran<strong>di</strong>” dell’università<br />
<strong>di</strong> Bologna e ha raggiunto<br />
la notorietà grazie alle doti<br />
<strong>di</strong> ricercatore ed ecologista, <strong>di</strong><br />
scrittore, critico d’arte e <strong>di</strong>vulgatore<br />
televisivo. Come ecologo ha incentrato<br />
il suo interesse sull’ecologia<br />
dei campi coltivati. In questo<br />
contesto ha fondato una struttura,<br />
unica in Italia, nella quale vengono<br />
prodotti insetti utili alla lotta<br />
biologica ai parassiti, e due centri<br />
<strong>di</strong> ecologia applicata che si occupano<br />
del controllo delle popolazioni<br />
<strong>di</strong> zanzare nelle zone umide.<br />
In quanto entomologo ha <strong>stu<strong>di</strong></strong>ato<br />
le api sia sul versante della ricerca<br />
ecologica, come possibili in<strong>di</strong>catrici<br />
del livello <strong>di</strong> inquinamento da<br />
pestici<strong>di</strong> e da piombo, sia sul versante<br />
etologico, <strong>stu<strong>di</strong></strong>ando alcuni<br />
aspetti della loro percezione visiva<br />
e delle loro capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />
L’ipotesi che regge tutto il<br />
suo lavoro tende a una riunificazione<br />
delle due culture, quella<br />
scientifica e quella artistica, un<br />
problema che, considerate le sue<br />
esistenze parallele, sembra essere<br />
per lui a un tempo esistenziale e<br />
storico. Collabora con “La Stampa”<br />
ed è autore e conduttore da <strong>di</strong>versi<br />
anni <strong>di</strong> una rubrica televisiva<br />
dal titolo “Nel regno <strong>degli</strong> animali”.<br />
Dal 1999 lavora al Parlamento<br />
Europeo come eurodeputato eletto<br />
nelle liste dei Ver<strong>di</strong>. (s.c.)
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 14<br />
14<br />
S<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
Bulimia, a Tokyo la ricerca dei nutrizionisti cagliaritani<br />
F<br />
Lo staff <strong>di</strong> Fabio Fadda intervistato dal network giapponese On air<br />
abio Fadda, <strong>di</strong>rettore della sezione<br />
<strong>di</strong> Fisiologia e nutrizione<br />
umana del nostro ateneo, è stato<br />
intervistato nel corso <strong>di</strong> una trasmissione<br />
scientifica della On air Productions,<br />
network televisivo <strong>di</strong> Tokyo,<br />
sulla bulimia nervosa, noto <strong>di</strong>sturbo<br />
del comportamento alimentare. Da<br />
anni, Fadda si occupa <strong>di</strong> ricerche in<br />
questo campo, in particolare sulla <strong>di</strong>eta<br />
senza triptofano, un aminoacido<br />
essenziale, cioè una sostanza che<br />
il nostro organismo non è in grado<br />
<strong>di</strong> sintetizzare e deve perciò essere<br />
introdotto con la <strong>di</strong>eta.<br />
Professor Fadda in cosa consiste<br />
la <strong>di</strong>eta priva <strong>di</strong> triptofano?<br />
Si tratta <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta, messa a<br />
punto grazie alla collaborazione tra<br />
l’Istituto <strong>di</strong> Fisiologia e Farmacologia<br />
del nostro ateneo, che è stata<br />
basilare nella meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> in-<br />
dagine per comprendere i meccanismi<br />
neurofisiologici della bulimia.<br />
La <strong>di</strong>eta è composta da una<br />
miscela “equilibrata” <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> essenziali<br />
dove manca il triptofano. Questa<br />
miscela stimola la sintesi <strong>di</strong> nuove<br />
proteine, ma poiché il triptofano<br />
manca, esso viene sottratto dal plasma<br />
e quin<strong>di</strong> anche dal cervello. La temporanea<br />
riduzione <strong>di</strong> questo aminoacido<br />
nel cervello provoca una notevole<br />
<strong>di</strong>minuzione della sintesi della serotonina,<br />
in quanto il triptofano è il<br />
precursore <strong>di</strong> questo neurostrasmettitore.<br />
Questa scoperta ha offerto uno<br />
strumento specifico e non tossico per<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong>are il ruolo fisiologico <strong>di</strong> questo<br />
neurostrasmettitore nell’uomo.<br />
Neuroscienz<br />
Neuroscienze<br />
e e sacralità sacralità<br />
della vita<br />
“Riflessioni sull’umano”, seconda e<strong>di</strong>zione del <strong>di</strong>battito curato da Vanna Gessa Kurotschka<br />
ebastiano Maffettone,<br />
Giacomo Marramao, Remo<br />
Bodei, Giuseppe Cantillo:<br />
questi e altri autorevoli nomi dell’accademia<br />
nazionale si sono ritrovati<br />
in città a <strong>di</strong>scutere su Filosofia<br />
e Neuroscienze. Il valore della<br />
vita umana, i limiti delle biotecnologie,<br />
la tutela da dare alla vita,<br />
la trasformazione dell’immagine<br />
dell’uomo intesa nel nostro senso<br />
comune quoti<strong>di</strong>ano. Questi alcuni<br />
dei quesiti al centro del <strong>di</strong>battito<br />
organizzato da Vanna Gessa<br />
Kurotschka. Docente <strong>di</strong> Filosofia<br />
morale nel nostro ateneo, la professoressa<br />
in tandem con la collega<br />
Micaela Morelli, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Farmacologia<br />
nel <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />
Tossicologia, ha elaborato e curato<br />
Lei e il suo staff siete stati i primi<br />
a somministrare questa <strong>di</strong>eta a <strong>degli</strong><br />
esseri umani. Cosa avete scoperto?<br />
Per la prima volta, nel 1977, il gruppo<br />
<strong>di</strong> ricerca da me coor<strong>di</strong>nato ha somministrato<br />
questa <strong>di</strong>eta in soggetti volontari<br />
<strong>di</strong>mostrando che essa produceva<br />
uno stato <strong>di</strong> nervosismo e <strong>di</strong> ansia,<br />
molto probabilmente dovuto ad una<br />
<strong>di</strong>minuzione dei livelli cerebrali <strong>di</strong> se-<br />
Fotogramma dell’intervista al professor Fadda andata in onda sulla<br />
tv giapponese<br />
rotonina. Questa ricerca è stata pubblicata<br />
sulla rivista scientifica IRCS<br />
Med. Sci. Da allora questa meto<strong>di</strong>ca<br />
è stata utilizzata nell’uomo, in <strong>numero</strong>si<br />
laboratori nel mondo, per capire<br />
il ruolo della serotonina in <strong>di</strong>fferenti<br />
comportamenti e in <strong>numero</strong>se patologie<br />
dove si ritiene responsabile; mettendo<br />
in evidenza, tra l’altro, che la<br />
bulimia è dovuta ad una alterata modulazione<br />
dei sistemi serotoninergici<br />
centrali.<br />
Negli ultimi tempi ci sono state altre<br />
scoperte?<br />
Sì. Di recente abbiamo <strong>di</strong>mostrato che<br />
i seminari. “Riflessioni sull’umano”<br />
è stata la cornice dei lavori,<br />
giunti alla seconda e<strong>di</strong>zione. L’avvio<br />
è stato de<strong>di</strong>cato al confronto<br />
tra psicoanalisi e neuroscienza. In<br />
cattedra, Gaetano Di Chiara, preside<br />
<strong>di</strong> Farmacia a <strong>Cagliari</strong>, gli<br />
psicanalisti Mauro Mancia e Fausto<br />
Petrella, <strong>degli</strong> atenei <strong>di</strong> Milano<br />
e Pavia. “Negli ultimi decenni<br />
– ha detto la professoressa Morelli<br />
– le neuroscienze hanno fatto notevoli<br />
progressi nel suggerire sia<br />
applicazioni utili alla cura delle<br />
patologie, sia nel fornire contributi<br />
sui temi un tempo <strong>di</strong> esclusivo<br />
dominio della filosofia. È il momento<br />
giusto per <strong>di</strong>alogare in maniera<br />
costruttiva”. Il seminario si è<br />
chiuso il 28 aprile. Nella suggesti-<br />
questa miscela <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> produce<br />
anche una <strong>di</strong>minuzione della liberazione<br />
<strong>di</strong> serotonina a livello sinaptico,<br />
questo significa che la comunicazione<br />
tra i neuroni serotoninergici<br />
viene notevolmente ridotta. Grazie a<br />
questa scoperta sono stato invitato dalla<br />
rivista News in Physiological<br />
Sciences a scrivere una rassegna su<br />
questo argomento. L’articolo intitolato<br />
“Tryptophan-free <strong>di</strong>ets: a physiological<br />
tool to study brain serotonin<br />
function” è stato pubblicato<br />
poco tempo fa.<br />
Come nasce l’interesse della On<br />
air?<br />
Sono stato contattato per un programma<br />
Tv sulla bulimia. Sapevano<br />
delle ricerche che avevo condotto<br />
in questo campo, in particolare<br />
sulla <strong>di</strong>eta senza triptofano.<br />
Il conduttore della trasmissione mi<br />
ha chiesto spiegazioni sull’effetto<br />
della <strong>di</strong>eta sui pazienti bulimici.<br />
Ho spiegato che in questi pazienti<br />
la somministrazione acuta della miscela<br />
<strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> triptofano,<br />
<strong>di</strong>minuendo la liberazione <strong>di</strong> serotonina,<br />
provoca un maggiore aumento<br />
dell’effetto depressivo e <strong>di</strong>sforico<br />
e un irrefrenabile desiderio <strong>di</strong> mangiare<br />
rispetto ai soggetti normali. Questi<br />
dati suggeriscono che i pazienti bulimici<br />
hanno un’alterata regolazione<br />
dei circuiti serotoninergici cerebrali e<br />
quin<strong>di</strong> sono molto più vulnerabili alle<br />
variazioni dei livelli <strong>di</strong> triptofano<br />
nel plasma e, <strong>di</strong> conseguenza della serotonina<br />
cerebrale.<br />
Erika Pitzalis<br />
va aula magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />
Architettura in via Corte d’Appello,<br />
si è parlato <strong>di</strong> uso e abuso <strong>di</strong><br />
biotecnologie. Al centro dell’incontro<br />
un argomento che da qualche<br />
tempo rimbalza con sempre<br />
maggior frequenza anche fuori<br />
dalle aule universitarie: la sacralizzazione<br />
della vita o, altra interpretazione,<br />
il suo trasformarsi in nome<br />
<strong>di</strong> un miglioramento privo <strong>di</strong><br />
ogni riferimento a concetti <strong>di</strong> valore.<br />
Con Vanna Gessa ne hanno<br />
parlato Sebastiano Maffettone,<br />
Luiss <strong>di</strong> Roma e presidente dell’associazione<br />
dei filosofi politici,<br />
Giacomo Marramao, università<br />
Roma Tre <strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />
Lelio Basso e membro della<br />
Consulta <strong>di</strong> bioetica.<br />
L<br />
Emozioni<br />
e malattia<br />
Saggio <strong>di</strong> Luca Pani<br />
a proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong><br />
comprensione delle malattie<br />
non dualistico ma centrato sulla<br />
persona. Una carrellata <strong>di</strong> duecento<br />
novanta pagine sul pensiero me<strong>di</strong>co.<br />
Ma non pensate ad una lettura<br />
che procura noia, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comprensione,<br />
magari angoscia. Sareste<br />
fuori strada. Luca Pani e Stefano<br />
Canali hanno firmato un volumetto<br />
agile e intrigante. “Emozioni e<br />
malattia. Dall’evoluzione biologica<br />
al tramonto del pensiero psicosomatico”<br />
è il titolo <strong>di</strong> un’opera che,<br />
come scrivono gli autori nella prefazione,<br />
“analizza gli aspetti controversi<br />
alla base della tra<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>ca<br />
occidentale e della me<strong>di</strong>cina<br />
sperimentale”. In sostanza, il dualismo<br />
tra corpo e mente e certe ingenue<br />
tendenze analitiche e riduzionistiche.<br />
E<strong>di</strong>to da Bruno Mondadori<br />
per la collana Biblioteca delle<br />
scienze, il libro illustra come alcuni<br />
aspetti problematici “abbiano ostacolato<br />
l’interpretazione in termini<br />
genuinamente biologici <strong>degli</strong> evidenti<br />
legami, della continuità, tra<br />
comportamento e processi organici<br />
normali e patologici favorendo così<br />
lo sviluppo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ricerca e<br />
modelli <strong>di</strong> spiegazione parziali e<br />
prevalentemente speculativi come<br />
la me<strong>di</strong>cina psicosomatica”. “Emozioni<br />
e malattia” ha un approccio<br />
me<strong>di</strong>ato ai vari temi trattati. “Molti<br />
<strong>degli</strong> elementi fondamentali del<br />
problema della spiegazione in psicosomatica<br />
e in psichiatria nascono<br />
in ambito filosofico, per esempio,<br />
come questioni normative, etiche e<br />
in sede <strong>di</strong> definizione <strong>degli</strong> oggetti<br />
<strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e dei meto<strong>di</strong> della fisiologia<br />
e delle neuroscienze”.<br />
In sostanza,<br />
un’analisi<br />
critica e la<br />
revisione<br />
<strong>di</strong> alcuni<br />
schemi interpretativi.<br />
Luca Pani,<br />
psichiatra e <strong>di</strong>rettore<br />
del Centro<br />
per la Neurofarmacologia<br />
del Cnr, guida anche Neuroscienze<br />
scarl, società <strong>di</strong> ricerca che ha come<br />
partner l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ha<br />
all’attivo saggi su riviste nazionali e<br />
internazionali ed è autore <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si<br />
volumi specialistici. Stefano<br />
Canali è dottorando in Epistemologia<br />
e Logica alla Sapienza <strong>di</strong> Roma.
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 15<br />
Pe<strong>di</strong>atria, la clinica del futuro<br />
Nel reparto <strong>di</strong> Puericultura il primo sistema au<strong>di</strong>o tv per il controllo a <strong>di</strong>stanza<br />
“<br />
Con questo sistema possiamo seguire e sorvegliare<br />
tutti i bambini ricoverati da un’u-<br />
nica stanza <strong>di</strong> regia. Grazie agli allarmi au<strong>di</strong>o e<br />
video: nell’au<strong>di</strong>o sono incamerati i segnali del<br />
pianto del bambino e delle strumentazioni che lo<br />
seguono. Se ci sono problemi squilla l’allarme, il<br />
monitor <strong>di</strong>venta rosso e lampeggia”. Adriano<br />
Corrias, <strong>di</strong>rettore del servizio Puericultura e or<strong>di</strong>nario<br />
<strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria del nostro ateneo, la racconta<br />
così, con semplicità. Eppure, si tratta <strong>di</strong><br />
un balzo verso una sanità<br />
avanzata, efficiente,<br />
al passo con i tempi.<br />
Con <strong>se<strong>di</strong>ci</strong> letti<br />
monitorizzati, una telecamera<br />
<strong>di</strong> ultima generazione<br />
in ogni<br />
stanza, capace <strong>di</strong> cogliere<br />
i minimi dettagli,<br />
come l’epidermide<br />
del neonato, il reparto<br />
guidato dal professor<br />
Corrias <strong>di</strong>venta un<br />
avamposto a cinque<br />
stelle. Il sistema au<strong>di</strong>o<br />
tv inaugurato lo scorso mese alla presenza del<br />
rettore Pasquale Mistretta, consente anche ad<br />
un solo operatore <strong>di</strong> tenere sotto controllo dalla<br />
regia <strong>se<strong>di</strong>ci</strong> pazienti. E siamo <strong>di</strong> fronte al primo<br />
sistema <strong>di</strong> queste potenzialità in campo nazionale.<br />
“Alla Mangiagalli <strong>di</strong> Milano hanno monitorizzato<br />
un letto con lo scopo non della sorveglianza<br />
continua, ma per aprire all’esterno e dunque,<br />
la possibilità che i genitori possano vedere il<br />
<strong>Cagliari</strong>. Il professor Adriano Corrias nella avveneristica sala regia del<br />
reparto <strong>di</strong> Puericultura<br />
bambino da casa. Il futuro è proprio questo” sottolinea<br />
il professore. Dunque, si va avanti. E lo<br />
si fa tenendo conto delle in<strong>di</strong>cazioni attuali.<br />
“La tutela della privacy è primaria ma utilizzando<br />
il co<strong>di</strong>ce fiscale il problema è risolto”. Di fatto,<br />
la madre <strong>di</strong>gita da casa il co<strong>di</strong>ce del bambino e<br />
si collega attraverso un sito internet de<strong>di</strong>cato. Il<br />
tutto, dopo aver telefonato in reparto ad orari<br />
prestabiliti. Insomma, alla clinica Macciotta, la<br />
più prestigiosa struttura pe<strong>di</strong>atrica dell’isola, si<br />
supera anche il Gaslini,<br />
il Bambin Gesù e il<br />
Sant’Orsola. Inevitabile<br />
il quesito sulle risorse.<br />
“Il sistema è costato<br />
circa 110 milioni<br />
<strong>di</strong> vecchie lire”. E sul<br />
fronte dell’impiego<br />
delle tecnologie sofisticate<br />
in pe<strong>di</strong>atria,<br />
siamo solo all’inizio.<br />
Si parte dalla programmazione<br />
su pc<br />
della cartella clinica<br />
del paziente, che può<br />
essere collegato anche al laboratorio per vedere<br />
in tempo reale l’esito <strong>degli</strong> esami prescritti. E<br />
non solo. “Stiamo mettendo a punto una sorta <strong>di</strong><br />
carrello che appena si avvicina al letto riconosce il<br />
bambino, compare subito sul video la terapia che<br />
sta seguendo, i parametri vitali, gli esami in fase<br />
<strong>di</strong> elaborazione” spiega il professor Corrias. Insomma,<br />
non è retorica se si parla <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />
del terzo millennio.<br />
Risorse umane, nasce il club Sardegna<br />
I responsabili delle risorse<br />
umane delle<br />
amministrazioni del<br />
territorio sardo non<br />
sono più soli. Grazie<br />
all’iniziativa congiunta<br />
del Formez e della Regione<br />
è nata la Comunità <strong>di</strong> pratica dei responsabili<br />
delle risorse umane della Sardegna, che aderisce<br />
così al progetto “Gestione strategica delle risorse<br />
umane” della linea Lavoro pubblico del<br />
Formez. La comunità aggrega rappresentanti<br />
della funzione <strong>di</strong> gestione delle risorse umane<br />
dei comuni <strong>di</strong> Sestu, Ozieri, Villacidro, Capoterra,<br />
dell’Ersu <strong>di</strong> Sassari, dell’Isola, dell’Eaf,<br />
dell’Ersat, e vede la partecipazione delle aree<br />
dell’Organizzazione e del Personale del nostro<br />
ateneo. L’obiettivo è il miglioramento delle politiche<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione del personale a partire dal libero<br />
riconoscimento, da parte dei suoi componenti,<br />
della strategicità della funzione e dal reciproco<br />
impegno a sostenersi nello sviluppo delle<br />
competenze e nella realizzazione dei processi innovativi<br />
all’interno delle proprie organizzazioni.<br />
La linea metodologica della comunità professionale<br />
prevede seminari e laboratori a tema, strut-<br />
turati come incontri <strong>di</strong> lavoro moderati da consulenti,<br />
finalizzati allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o ed elaborazione <strong>di</strong><br />
metodologie e strumenti da costruire tramite la<br />
con<strong>di</strong>visione delle esperienze e delle competenze<br />
dei partecipanti. Il processo <strong>di</strong>dattico del laboratorio<br />
mira infatti a valorizzare queste esperienze<br />
e a far emergere, dalla loro analisi, il repertorio<br />
delle strategie più efficaci adottate dal gruppo<br />
dei partecipanti. La comunità professionale dei<br />
responsabili delle risorse umane della Sardegna<br />
ha in<strong>di</strong>viduato due temi generali su cui orientare<br />
laboratori e seminari: le modalità <strong>di</strong> accesso e<br />
utilizzo delle forme <strong>di</strong> lavoro flessibili, e la problematica<br />
relativa alle progressioni <strong>di</strong> carriera. In<br />
dettaglio, per il periodo maggio-giugno 2003<br />
sono in programmazione due giornate <strong>di</strong> seminario<br />
sulle “Forme <strong>di</strong> lavoro flessibili”, due giornate<br />
<strong>di</strong> laboratorio sull’”Analisi delle esperienze<br />
<strong>di</strong> utilizzo delle forme <strong>di</strong> lavoro flessibili” e due<br />
giornate <strong>di</strong> seminario sul “Sistema <strong>di</strong> progressione<br />
professionale”. La comunità <strong>di</strong> pratica locale<br />
partecipa anche alla comunità virtuale nazionale,<br />
me<strong>di</strong>ante la mailing list “Infoscambio” e un<br />
apposito focus ad accesso riservato. Sul web:<br />
http://lavoropubblico.formez.it/gestione_risorse_umane.html.<br />
Cristina Aresu<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
15<br />
Sclerosi multipla,<br />
nuovo sito internet<br />
per il centro regionale<br />
I<br />
l Centro regionale per la <strong>di</strong>agnosi e la cura<br />
della sclerosi multipla (Csm), con sede<br />
all’ospedale Binaghi <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ha da oggi un<br />
nuovo sito internet <strong>di</strong> servizio, consultabile alla<br />
pagina http://pacs.unica.it/sclerosi. Il centro, <strong>di</strong>retto<br />
da Maria Giovanna Marrosu, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />
Neurologia del nostro ateneo, svolge da anni ricerche<br />
prestigiose e si avvale <strong>di</strong> <strong>numero</strong>se<br />
collaborazioni con centri<br />
<strong>di</strong> ricerca italiani e stranieri,<br />
che testimoniano il cre<strong>di</strong>to del<br />
gruppo <strong>di</strong> ricerca a livello nazionale<br />
ed internazionale. Nel sito sono presentati il<br />
centro, il suo personale e le modalità dell’assistenza<br />
fornita. Tra i servizi erogati visite neurologiche<br />
ambulatoriali, ricoveri or<strong>di</strong>nari e in day<br />
hospital, visite fisiatriche, riabilitazione fisica,<br />
elettromiografie, elettroencefalogrammi. È<br />
inoltre possibile prenotare le visite neurologiche<br />
e gli esami neurofisiologici, chiamando il Centro<br />
unico <strong>di</strong> prenotazione (Cup) della Asl 8 (tel.<br />
070474747). Nel sito si accede anche ad ulteriori<br />
approfon<strong>di</strong>menti scientifici dalle pagine<br />
“Link utili” e “Pubblicazioni”, nonché da una<br />
interessante pagina de<strong>di</strong>cata alla <strong>di</strong>dattica che<br />
consente <strong>di</strong> scaricare le lezioni del corso <strong>di</strong> Neurologia<br />
del corrente anno accademico. (c.a.)<br />
L’orto botanico <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>:<br />
una guida per due itinerari<br />
L<br />
a storia dell’Orto botanico inizia nel<br />
1858 con l’acquisto da parte della nostra<br />
università <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> cinque ettari. L’orto, per<br />
le sue caratteristiche microclimatiche e per le<br />
professionalità<br />
del suo personale<br />
è orientato nei<br />
settori me<strong>di</strong>terraneo,<br />
tropicale,<br />
piante succulente<br />
e me<strong>di</strong>cinale. Al<br />
suo interno si<br />
contano circa<br />
660 alberi, 550<br />
arbusti e 75 lianose,<br />
800 esemplari<br />
in vaso e appartenenti<br />
a collezioni <strong>di</strong>verse e circa 1000 succulente<br />
<strong>di</strong>stribuite parte a pieno campo e parte<br />
in serra. L’orto presenta due percorsi. Il percorso<br />
verde (cyclades, vasca del papiro, giglio d’acqua,<br />
gelso <strong>degli</strong> osagi, albero fiamma, una cava punico<br />
romana, piante aromatiche per i non vedenti<br />
eccetera). Il percorso blu (<strong>di</strong>partimento scienze<br />
botaniche, museo erbario, cipresso calvo, fitolacca,<br />
fontana pampanini, euforbia delle canarie,<br />
serra <strong>di</strong> acclimatazione delle piante succulente,<br />
palmeto, eccetera). L’orto botanico può<br />
essere visitato tutti i giorni dalle otto alle tre<strong>di</strong>ci<br />
e nel periododo che va dal primo aprile al quin<strong>di</strong>ci<br />
ottobre anche nel pomeriggio dalle quin<strong>di</strong>ci<br />
alle <strong>di</strong>ciotto e trenta. Stefania Pinna
•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 16<br />
16<br />
D<br />
Numero 16<br />
maggio 2003<br />
Cnu, il Cus<br />
a Salerno<br />
opo <strong>numero</strong>se e<strong>di</strong>zioni il<br />
Cus non è presente ai Cnu<br />
campani (24 maggio - 1 giugno)<br />
con gli sport <strong>di</strong> squadra. “Vuol <strong>di</strong>re<br />
che ci faremo valere nelle <strong>di</strong>scipline<br />
in<strong>di</strong>viduali, come l’atletica e le arti<br />
marziali” ha detto alla vigilia il presidente<br />
del Centro universitario<br />
sportivo <strong>di</strong> Sa Duchessa, Adriano<br />
Rossi. Il calcio è stato eliminato dal<br />
Cus Bologna. Il calcio a 5 dai cugini<br />
del Cus Sassari. Negli sport in<strong>di</strong>viduali<br />
il gruppo più folto è quello<br />
dell’atletica. Al seguito del responsabile<br />
tecnico, Pompilio Bargone,<br />
dovrebbero esserci una ventina <strong>di</strong><br />
atleti. Piuttosto <strong>numero</strong>sa la pattuglia<br />
delle arti marziali. Una decina<br />
<strong>di</strong> atleti formano il gruppo del judo,<br />
il selezionatore è il maestro Piero<br />
Corona. Almeno otto compongono<br />
il team del taekwondo, guidato<br />
da Alessio Giacomini e due sono<br />
le ragazze che rappresentano il<br />
karate: il responsabile della <strong>di</strong>sciplina<br />
è Pier Giorgio Carcangiu. La<br />
scherma potrebbe esserci con uno<br />
spadacino. Mentre canoa e canottaggio<br />
saranno al via in una decina.<br />
Nel tennis Alberto Russo schiererà<br />
quattro convocati. Gli alberghi che<br />
ospitano le rappresentative sono<br />
tutti sul lungomare. L’ospitalità è<br />
curata da un’agenzia specializzata<br />
locale. Questa e<strong>di</strong>zione dei campionati<br />
nazionali universitari primaverili<br />
è slittata <strong>di</strong> una settimana. Di<br />
solito, i <strong>di</strong>eci giorni delle olimpia<strong>di</strong><br />
<strong>degli</strong> studenti si aprivano nella seconda<br />
settimana <strong>di</strong> maggio. Stavolta,<br />
a Salerno cominciano nella penultima<br />
settimana e si chiudono i<br />
primi <strong>di</strong> giugno con l’atletica. La<br />
ragione? Lo slittamento è dovuto<br />
proprio alla regina dello sport. Infatti,<br />
da anni, la prima fase regionale<br />
dei campionati societari impone<br />
le date ai Cnu. Infine, va detto che<br />
la manifestazione si <strong>di</strong>sputa a Paestum,<br />
circa 35 chilometri da Salerno.<br />
Più o meno circa duemila i partecipanti,<br />
tra atleti, tecnici, <strong>di</strong>rigenti<br />
e accompagnatori. Per l’e<strong>di</strong>zione<br />
2004 i giochi sono più o meno fatti.<br />
Si va in Emilia Romagna, per la<br />
precisione a Parma.<br />
D<br />
L’Isef cambia marcia<br />
Parla Nando Monello: “La riforma va”<br />
ecenni <strong>di</strong> sofferente attesa.<br />
Ma oggi, la Riforma dell’Isef è<br />
realtà. Sull’argomento abbiamo sentito<br />
il professor Nando Monello.<br />
“La Riforma era attesa da quarant’anni,<br />
nel corso dei quali gli studenti<br />
<strong>degli</strong> Isef erano scesi in piazza<br />
per chiedere il “quarto anno” e la<br />
“laurea”. L’Italia è stato l’ultimo paese<br />
in Europa a portare all’interno <strong>degli</strong><br />
Atenei la formazione <strong>di</strong> operatori in<br />
attività motorie dell’uomo. Tuttavia,<br />
nella legge <strong>di</strong> “trasformazione” <strong>degli</strong><br />
Isef in corsi <strong>di</strong> laurea non mancano<br />
aspetti criticabili”.<br />
Prego.<br />
“Il merito del legislatore sta nell’avere<br />
posto la parola fine alla lunga attesa<br />
della riforma. La fretta con cui fu avviata,<br />
produsse <strong>di</strong>sorientamento. Inoltre,<br />
la Commissione incaricata <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare<br />
il piano <strong>di</strong> “trasformazione” non<br />
pesò i problemi cui le <strong>Università</strong> sarebbero<br />
andate incontro nel gestire,<br />
prive <strong>di</strong> mezzi adeguati, la transizione<br />
da un corso “atipico” come l’Isef ad un<br />
corso <strong>di</strong> laurea altrettanto atipico e, a<br />
<strong>di</strong>fferenza dell’Isef, con quattro <strong>di</strong>versi<br />
in<strong>di</strong>rizzi formativi: il <strong>di</strong>dattico, lo<br />
sportivo, l’attività motoria adattata, il<br />
management dello sport”.<br />
Un bel pacchetto.<br />
“Sì, ma non basta incrementare il <strong>numero</strong><br />
<strong>degli</strong> in<strong>di</strong>rizzi senza aver fatto<br />
un’attenta previsione dei reali sbocchi<br />
<strong>di</strong> lavoro. Mi chiedo quale futuro attende<br />
i <strong>di</strong>plomati Isef ancora <strong>di</strong>soccupati<br />
e i laureati in Scienze Motorie in<br />
arrivo? E allora, mentre in tutti i Paesi<br />
del mondo si affronta il problema<br />
del malessere giovanile aumentando le<br />
ore <strong>di</strong> educazione fisica in Italia se ne<br />
ipotizza la riduzione”.<br />
Morale?<br />
“Qui a <strong>Cagliari</strong>, il piano <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>, è<br />
equilibrato. Include, oltre le <strong>di</strong>scipline<br />
scientifiche e culturali, <strong>di</strong>eci inse-<br />
gnamenti per le <strong>di</strong>scipline tecniche, e<br />
al terzo anno gli studenti devono frequentare<br />
tirocini <strong>di</strong>dattici e tecnici<br />
presso strutture scolastiche e sportive.<br />
Grazie all’attenzione del rettore sono<br />
state superate le <strong>di</strong>fficoltà iniziali, e<br />
Nando Monello (a sin.) col professor Le Boulch<br />
al professor Mistretta va dato atto<br />
della <strong>di</strong>sponibilità mostrata nel non<br />
privare la Sardegna <strong>di</strong> un corso in<br />
Scienze Motorie”.<br />
Cosa <strong>di</strong>ce alla <strong>di</strong>rigenza del Cus?<br />
“Devo un ringraziamento sentito al<br />
presidente Rossi che si è mostrato da<br />
sempre attento alle richieste che gli sono<br />
state avanzate per il regolare svolgimento<br />
dell’attività <strong>di</strong>dattica riguardante<br />
le <strong>di</strong>scipline tecniche.<br />
Ha un messaggio per il rettore?<br />
“Il professor Mistretta non ha bisogno<br />
<strong>di</strong> messaggi, egli ha già mostrato grande<br />
accortezza nella strutturazione del<br />
nuovo corso, evitando <strong>di</strong> congelarne lo<br />
slancio iniziale e, cosa encomiabile, tenendo<br />
in buon conto anche le esperienze<br />
maturate dall’Isef in oltre venticinque<br />
anni <strong>di</strong> attività istituzionale<br />
nell’isola. Un suggerimento mi permetto<br />
<strong>di</strong> darlo per il progetto del “polo<br />
sportivo” a Monserrato: esso è in<strong>di</strong>spensabile<br />
al miglioramento della qualità<br />
della <strong>di</strong>dattica e, nello stesso tempo,<br />
potrà offrire occasione <strong>di</strong> fare sport<br />
a tutti gli studenti, ai docenti e al personale<br />
amministrativo dell’ateneo”.<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale Pasquale Mistretta<br />
Direttore responsabile Mario Frongia<br />
Redazione: Stefano Cocumelli, Sabrina Mereu, Anna Cotza, Cristina Aresu, Erika Pitzalis.<br />
Hanno collaborato: Antonello Angioni, Paolo Bullita, Fabrizio Cherchi, Tiziana Cubeddu,<br />
Andrea Damasco, Giacomo Fallo, Giovanna Fancello, Paolo Labieni, Orsola Macis, Gino<br />
Manca, Giovanni Marini, Monica Melis, Franco Meloni, Mariella Muggiolu, Giampaolo<br />
Orgiana, Gianluca Susini, Donatella Tore, Marilena Bernar<strong>di</strong>, Elisabetta Tuveri, Antonio<br />
Pillai, Stefania Pinna, Andrea Simoncini.<br />
Foto: Daniela Zedda, Mario Rosas, Sar<strong>di</strong>news, acagliari.it,<br />
giorgiocelli.it, archivio Sigma, Unica.it e Cus <strong>Cagliari</strong>.<br />
Impaginazione grafica e stampa Sigma Schede Sarda<br />
Tiratura 3500 copie - Chiuso in tipografia il 9 maggio 2003.<br />
Unicanews n. 16, maggio 2003 - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> n. 464-27/10/83<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c L. 662/96 filiale <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />
Redazione: Rettorato, via <strong>Università</strong> 40, 09124 <strong>Cagliari</strong><br />
tel. 0706752079 - 0706752114, fax 0706752079<br />
E-mail: mariofrongia@amm.unica.it - unicanews@amm.unica.it<br />
Sito web: http://csia.unica.it/unicanews<br />
brevine<br />
aderisce al concorso “Comunicare<br />
la comunicazione” Com-<br />
P.A. 2003, Dieci anni <strong>di</strong> crescita<br />
della comunicazione pubblica,<br />
Bologna 17,18 e 19 settembre<br />
2003. Il concorso è realizzato<br />
con il contributo <strong>di</strong> Core Soluzioni<br />
informatiche.<br />
Primo senegalese laureato<br />
Abdou N’Diaye, copresidente provinciale<br />
dell’Alai-Cils (Associazione<br />
italiana lavoratori oltre le frontiere),<br />
è il primo senegalese che si è laureato<br />
in Sardegna. Con 110 su 110 e<br />
una tesi su “I senegalesi in Sardegna”,<br />
N’Diaye si è laureato in<br />
Scienze politiche. Relatrice la professoressa<br />
Maria Luisa Gentileschi.<br />
Cruc calcetto in Calabria<br />
La rappresentativa <strong>di</strong> calcio a 5<br />
dell’ateneo sta rifinendo la preparazione<br />
in vista dei campionati<br />
nazionali che si tengono in Calabria,<br />
all’Isola <strong>di</strong> Capo Rizzuto.<br />
Con la guida tecnica <strong>di</strong> Giancarlo<br />
Ciccu e Sergio Suffiotti, che anni<br />
or sono si aggiu<strong>di</strong>carono lo scudetto<br />
per i Cral delle università a<br />
Marina <strong>di</strong> Cammerota, la squadra<br />
punta a raggiungere le fasi finali.<br />
Tra i giocatori <strong>di</strong> spicco, Mariano<br />
Cabras, Graziano Carta, Antonello<br />
Strazzera e Peppino Carrus.<br />
Olimpia<strong>di</strong> della Chimica<br />
Si sono svolte nella cittadella<br />
universitaria <strong>di</strong> Monserrato le selezioni<br />
regionali dei “Giochi della<br />
Chimica”, manifestazione nazionale<br />
patrocinata dal Ministero<br />
della Istruzione e dalla Società<br />
Chimica Italiana, per la selezione<br />
della rappresentativa Italiana alla<br />
XXXV Olimpiade Internazionale<br />
della Chimica che si svolgono ad<br />
Atene dal 4 al 14 luglio prossimo.<br />
Alla selezione regionale,<br />
coor<strong>di</strong>nata dai professori Guido<br />
Ennas (resp. Giochi della Chimica<br />
SCI-Sardegna) e Franco<br />
Cristiani (Presidente SCI-Sardegna)<br />
dei <strong>di</strong>partimenti Chimici<br />
dell’ateneo, hanno partecipato<br />
circa 100 tra i più versati studenti<br />
in chimica delle scuole superiori<br />
sarde accompagnati dai rispettivi<br />
docenti. La cerimonia <strong>di</strong><br />
premiazione dei vincitori si è tenuta<br />
in cittadella.