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Maggio - numero sedici - Università degli studi di Cagliari.

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•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 1<br />

anno tre <strong>numero</strong> <strong>se<strong>di</strong>ci</strong><br />

maggio 2003<br />

bimestrale dell’università <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />

Elezioni, alta l’affluenza Pasquale Mistretta rettore<br />

P<br />

asquale Mistretta è stato riconfermato<br />

al primo turno elettorale<br />

(giovedì 8 maggio) rettore dell’ateneo<br />

per il 2003-2006. Il quorum era <strong>di</strong> 595<br />

preferenze. <strong>Cagliari</strong>tano, 70 anni, urbanista,<br />

Mistretta è al suo quinto mandato.<br />

Guida l’università dal 1991.<br />

Le preferenze. Pasquale Mistretta 655<br />

voti (132 a Sa Duchessa, 146 a Ingegneria,<br />

113 a Giurisprudenza, 107 al<br />

San Giovanni <strong>di</strong><br />

Dio, 97 a Monserrato<br />

e 60 al<br />

policlinico). Luca<br />

Fanfani 239<br />

(73, 36, 28, 42,<br />

48 e 12). Fran-<br />

Luca Fanfani,<br />

or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Mineralogia<br />

cesco Raga 138<br />

(15, 32, 39, 7).<br />

Giuseppe Santa<br />

Cruz 73 voti (10,<br />

7, 2, 31, 11 e 12). Cinquantasei le schede<br />

bianche, 26 quelle nulle.<br />

Percentuali. Mistretta ha preso 655 voti<br />

pari al 55 per cento. Fanfani 239 e 20.<br />

Raga 138 e 11. Santa Cruz, 73 voti pari<br />

al 6 per cento.<br />

Affluenza alle urne. Aperti dalle 9.00<br />

alle 18.00, ai sei<br />

seggi (allestiti al<br />

<strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />

Psicologia Sa<br />

Duchessa, aula B<br />

Ingegneria, aula<br />

Arcari Giuri-<br />

Francesco Raga,<br />

or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Fisica generale<br />

sprudenza,palazzina Anatomia<br />

patologica San<br />

Giovanni <strong>di</strong> Dio,<br />

sala presidenza Scienze Monserrato e auletta<br />

Policlinico) fin dal mattino <strong>di</strong> giovedì<br />

8 maggio, si è registrata una forte<br />

affluenza. Alle 11.00 avevano votato<br />

in 411 (27.49 per cento <strong>degli</strong> aventi<br />

<strong>di</strong>ritto). Alle 13.00 si è passati a 814<br />

(54.85). Alle 16.00 i votanti sono <strong>di</strong>ventati<br />

1030<br />

(68.90 per cento).<br />

Infine, alle<br />

18.00, il totale<br />

dei votanti è stato<br />

<strong>di</strong> 1187, pari<br />

al 79.40 per cen-<br />

Giuseppe Santa Cruz, or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Anatomia patologica<br />

to. Gli aventi <strong>di</strong>ritto<br />

erano 1495.<br />

Le precedenti<br />

elezioni. Nel<br />

2000 Pasquale Mistretta, unico can<strong>di</strong>dato,<br />

aveva preso 711 voti su 938 votanti.<br />

Gli aventi <strong>di</strong>ritto erano 1317.<br />

P<br />

per il triennio 2003/2006<br />

“Ringrazio tutti. Ci attende un lavoro lungo e molto impegnativo”<br />

<strong>di</strong> Mario Frongia<br />

rofessore, 655 preferenze. Se l’aspettava?<br />

Erano in<strong>di</strong>spensabili per vincere. L’ultima volta ero<br />

solo e ho preso 711 voti e ho combattuto con le schede<br />

bianche. Stavolta con importanti e degni avversari. Ma<br />

il quadro è rimasto più o meno lo stesso.<br />

Raga, Fanfani, Santa Cruz: come valuta i can<strong>di</strong>dati?<br />

Fanfani e Raga, docenti della facoltà <strong>di</strong> Scienze, hanno <strong>di</strong>viso<br />

i voti e rappresentavano due chiavi <strong>di</strong> lettura nella stessa<br />

facoltà. Le preferenze hanno <strong>di</strong>mostrato che a Scienze,<br />

conquistando la maggioranza<br />

relativa, ci sono anch’io. Professor<br />

Santa Cruz è un illustre<br />

collega che nei miei confronti<br />

ha condotto una campagna<br />

elettorale fondata su questioni<br />

significative, come il policlinico<br />

e la sanità. Con tutti<br />

e tre manterrò rapporti <strong>di</strong> collaborazione,<br />

stima, amicizia.<br />

I giornali l’hanno chiamata<br />

re e imperatore. Ma che<br />

<strong>di</strong>fferenze ci sono tra Pasquale<br />

V e Pasquale I?<br />

La prima esperienza nel ’91<br />

è stata <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e <strong>di</strong> entusiasmi.<br />

Con tante <strong>di</strong>fficoltà in<br />

parte ere<strong>di</strong>tate e in parte da<br />

capire.<br />

Ad esempio?<br />

Ho dovuto <strong>stu<strong>di</strong></strong>are in modo<br />

profondo i problemi della facoltà<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina. Oggi, ho sulle spalle questa importante<br />

esperienza e conosco tutti i gli aspetti dell’ateneo. E credo<br />

<strong>di</strong> avere <strong>di</strong>mostrato che la mia è una guida con mano<br />

ferma, anche grazie alla collaborazione e alla stima<br />

<strong>degli</strong> studenti e dei professori.<br />

Alla vigilia l’hanno chiamata accentratore.<br />

Se così fosse non avrei avuto questo consenso. Credo che<br />

quelli che mi hanno votato l’abbiano fatto per l’azione<br />

amministrativa che ho svolto sinora.<br />

Quali sono le priorità che l’attendono?<br />

Va data una risposta vincente alla <strong>di</strong>dattica e alla formazione<br />

finalizzata all’occupazione giovanile. Poi, si deve<br />

verificare la competitività del nostro lavoro in una Sardegna<br />

che ha bisogno <strong>di</strong> spinte competitive. Infine, vanno<br />

create infrastrutture che rimangano oltre che all’università,<br />

alla città <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Una città che ha bisogno <strong>di</strong><br />

un ateneo importante per essere sempre più autorevole.<br />

Anche sul fronte sanità le aspettative non mancano.<br />

Noi siamo pronti a formalizzare il protocollo Regione-<br />

<strong>Università</strong> per l’azienda mista. E quanto prima incontrerò<br />

le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei me<strong>di</strong>ci<br />

ospedalieri per accelerare l’iter.<br />

Un altro test caldo riguarda il “3+2”.<br />

Dobbiamo monitorare i risultati della riforma. I primi<br />

dati non lasciano ben sperare e la formula ha bisogno <strong>di</strong><br />

essere messa a punto. Questo è un impegno che ho preso<br />

con gli studenti e con le facoltà.<br />

<strong>Cagliari</strong>. L’ambasciatore <strong>degli</strong> Stati Uniti, Mel Sambler (a sin.)<br />

e il rettore dell’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Pasquale Mistretta<br />

E i rapporti col territorio?<br />

Mi batterò per renderli sempre più incisivi. Con una formazione<br />

a <strong>di</strong>stanza fine a se stessa non si va da nessuna<br />

parte. Bisogna creare ricerca e la provocazione universitaria<br />

deve <strong>di</strong>ventare messaggio forte per l’impren<strong>di</strong>toria,<br />

per gli amministratori pubblici, per gli enti locali, per la<br />

popolazione.<br />

Professore, a chi deve esprimere gratitu<strong>di</strong>ne?<br />

Innanzi tutto ai presi<strong>di</strong>, <strong>di</strong>sponibili in questa fase <strong>di</strong> gestione<br />

molto delicata. Spero <strong>di</strong> poter<br />

collaborare al meglio con loro e con i<br />

rappresentanti delle facoltà. Un ringraziamento<br />

speciale, prescindendo<br />

dalla facoltà <strong>di</strong> Ingegneria che mi vede<br />

tra i suoi partecipanti, va al polo<br />

giuri<strong>di</strong>co-economico, perché nel rapporto<br />

percentuale è quello che mi ha<br />

votato <strong>di</strong> più. Poi, non <strong>di</strong>mentico il<br />

contributo <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e delle facoltà<br />

umanistiche, dove ho avuto un riscontro<br />

che, devo ammetterlo, non era<br />

ipotizzabile alla vigilia.<br />

Le ragioni?<br />

Forse, si tratta <strong>di</strong> una risposta alla mia<br />

attenzione per le scienze umane, in un<br />

momento in cui si assiste alla spinta<br />

professionalizzante e forte verso le in-<br />

novazioni tecnologie.<br />

E gli studenti?<br />

Intanto, meritano un grazie particolare<br />

per aver “<strong>di</strong>menticato” i tre mesi<br />

<strong>di</strong> battaglia sulle tasse. E ciò, in un <strong>di</strong>battito democratico,<br />

non è un aspetto secondario. Anzi, <strong>di</strong>mostra maturità,<br />

non solo da studenti ma da citta<strong>di</strong>ni capaci <strong>di</strong> saper<br />

<strong>di</strong>stinguere i fatti concreti e il mo-<br />

do in cui ci si rapporta<br />

sul tipo <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong><br />

gestione pubblica. Anche<br />

partendo da basi e<br />

idee <strong>di</strong>fferenti.<br />

Quin<strong>di</strong>, Pasquale Mistretta<br />

è sempre il<br />

rettore <strong>degli</strong> studenti?<br />

Altro che, e loro lo sanno<br />

bene. In questa campagna<br />

elettorale hanno<br />

valutato le mie proposte<br />

e credo che mi abbiano<br />

votato in tanti.<br />

Sanno <strong>di</strong> avere un rettore<br />

che guarda soprattutto<br />

alle loro esigenze.<br />

Professore, cosa <strong>di</strong>ce<br />

alle famiglie <strong>degli</strong> universitari?<br />

all’interno<br />

* Patrizia Farci<br />

* Mel Sambler<br />

* R. Soru - E. Tusacciu - A. Gregu<br />

* C. Carcassi - S. Orrù<br />

* Crenos, Raffaele Paci<br />

* Gaetano Ranieri<br />

* G. Capellini, G. Pegna<br />

* Stefano De Virgiliis<br />

* Maria Giovanna Sanjust<br />

* Fabio Fadda<br />

* Adriano Corrias<br />

* Nando Monello<br />

Di essere fiduciose. L’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> non è un luogo<br />

o un’occasione <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o. È un riferimento importante<br />

per i loro figli. Con un’università come la nostra si può<br />

guardare ad una Sardegna <strong>di</strong>versa.


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 2<br />

L<br />

2<br />

Numero 16<br />

maggio 2003 PASQUALE MISTRETTA RETTORE 2003-2006<br />

Le linee programmatiche per il prossimo triennio<br />

a formulazione delle scelte.<br />

La programmazione del nostro ateneo relativa<br />

al prossimo triennio è con<strong>di</strong>zionata dall’esigenza<br />

<strong>di</strong> confrontarsi continuamente con nuove<br />

sfide, sempre più complesse. Peraltro, il superamento<br />

<strong>di</strong> tali sfide presuppone una maggiore <strong>di</strong>sponibilità<br />

finanziaria, mentre le risorse pubbliche<br />

sulle quali possiamo contare sono sempre più<br />

esigue e insufficienti a garantire il miglioramen-<br />

“Una maggiore<br />

efficienza e funzionalità potrà<br />

essere garantita attraverso<br />

l'informatizzazione <strong>di</strong> molti<br />

servizi rivolti agli studenti”<br />

to - e, prima ancora,<br />

il mantenimento<br />

- <strong>degli</strong> attuali<br />

standard<br />

quantitativi e qualitativi.<br />

Occorre,<br />

quin<strong>di</strong>, in primo<br />

luogo, formulare delle scelte: è estremamente <strong>di</strong>fficile<br />

poter garantire il raggiungimento dell’eccellenza<br />

in tutti i campi, per cui risulta più che<br />

mai in<strong>di</strong>spensabile concentrare le risorse su alcuni<br />

obiettivi in<strong>di</strong>viduati come prioritari.<br />

La centralità del personale universitario.<br />

L’attività del personale universitario è assolutamente<br />

centrale per concretizzare tutti gli obiet-<br />

tivi <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> competitività e <strong>di</strong> efficienza<br />

che il nostro ateneo intende realizzare.<br />

L’elevata complessità e <strong>di</strong>namicità<br />

del contesto attuale evidenzia la necessità<br />

<strong>di</strong> aggiornare costantemente le conoscenze<br />

acquisite e <strong>di</strong> sviluppare nuove<br />

competenze, ad ogni livello: investire in<br />

una formazione <strong>di</strong> qualità significa, quin<strong>di</strong>, creare<br />

le con<strong>di</strong>zioni per un’università <strong>di</strong> qualità. Occorre,<br />

inoltre, che le competenze e conoscenze del<br />

personale siano poste al servizio <strong>di</strong> tutta la comunità<br />

universitaria, con quella cultura della collaborazione<br />

senza la quale qualunque progettualità<br />

finisce per risolversi in una <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> risorse<br />

o, comunque, per ave-<br />

re un’efficacia eccessivamente<br />

circoscritta. Come<br />

prevede la riforma universitaria,<br />

inoltre, occorre de<strong>di</strong>care<br />

specifica attenzione ai<br />

rapporti tra l’università e il<br />

mondo della produzione, dei servizi e delle professioni,<br />

per offrire ai nostri laureati concrete opportunità<br />

<strong>di</strong> impiego nel mercato del lavoro locale<br />

e per assicurare alla nostra regione la presenza<br />

<strong>di</strong> risorse umane qualificate, in possesso <strong>di</strong> competenze<br />

adeguate alle esigenze delle pubbliche<br />

amministrazioni, delle imprese e del mondo del<br />

no-profit.<br />

Gli investimenti per studenti e laureati.<br />

Gli investimenti nel capitale umano dovranno ne-<br />

cessariamente riguardare, accanto<br />

al personale universitario,<br />

i nostri studenti e laureati.<br />

A questo proposito, il<br />

notevole incremento dell’attività<br />

universitaria registrato<br />

in questi anni, unitamente alla crescita della<br />

nostra popolazione studentesca, ha sollecitato da<br />

un lato l’ampliamento e la razionalizzazione <strong>degli</strong><br />

spazi per le attività <strong>di</strong>dattiche e scientifiche, dall’altro<br />

lato il potenziamento e la modernizzazione<br />

dei servizi erogati. Sul primo versante sono stati<br />

già ottenuti risultati <strong>di</strong> grande rilievo - testimoniati<br />

dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nuove aule, <strong>di</strong> laboratori e <strong>di</strong><br />

locali destinati agli <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> docenti e ricercatori -<br />

e ulteriori progetti in via <strong>di</strong> definizione consenti-<br />

ranno <strong>di</strong> completare l’assetto attuale. Per quanto<br />

riguarda il secondo aspetto, occorre proseguire l’attività<br />

intrapresa per migliorare le <strong>di</strong>verse tipologie<br />

<strong>di</strong> servizi erogati dal nostro ateneo: una maggiore<br />

efficienza e funzionalità potrà essere garantita<br />

“Occorre de<strong>di</strong>care<br />

specifica attenzione ai rapporti<br />

tra l'università e il mondo della<br />

produzione, dei servizi<br />

e delle professioni”<br />

“È opportuno sviluppare<br />

una ricerca in<br />

grado <strong>di</strong> valorizzare le risorse<br />

esistenti nel nostro territorio”<br />

“Investire in una<br />

formazione <strong>di</strong> qualità significa<br />

creare le con<strong>di</strong>zioni per<br />

un'università <strong>di</strong> qualità”<br />

attraverso l’informatizzazione<br />

<strong>di</strong> molti servizi rivolti agli<br />

studenti.<br />

“La scarsità delle risorse<br />

pubbliche assegnate all'università<br />

ci impone <strong>di</strong> entrare nella logica<br />

dell'acquisizione delle risorse anche<br />

da altre fonti <strong>di</strong> finanziamento”<br />

Una ricerca <strong>di</strong><br />

alto livello.<br />

Considerata la<br />

drastica riduzione dei fon<strong>di</strong> destinati al sostegno<br />

della ricerca pubblica, per promuovere una<br />

ricerca competitiva e <strong>di</strong> qualità è necessario in<strong>di</strong>viduare<br />

fonti alternative <strong>di</strong> finanziamento e<br />

promuovere un maggiore raccordo tra<br />

l’università ed il contesto produttivo.<br />

Inoltre, è opportuno<br />

sviluppare una ricerca<br />

in grado <strong>di</strong> valorizzare<br />

le risorse esistenti<br />

nel nostro territorio regionale.<br />

Un’importante occasione<br />

per l’attuazione <strong>di</strong> tali obiettivi è<br />

legata al Parco scientifico e tecnologico<br />

<strong>di</strong> Pula, che sarà inaugurato<br />

nel mese <strong>di</strong> giugno. Al-<br />

l’interno del Parco, il nostro ateneo<br />

attiverà, fin dal prossimo anno<br />

accademico, corsi <strong>di</strong> laurea in<br />

ingegneria informatica e in ingegneria<br />

biome<strong>di</strong>ca. A questo proposito, riba<strong>di</strong>sco<br />

il mio impegno affinché tali preoccupazioni<br />

siano espresse con incisività in tutte le se<strong>di</strong><br />

istituzionali in cui è presente l’università,<br />

per rappresentare con assoluta evidenza<br />

il grave impatto delle riforme in atto<br />

sul nostro sistema universitario e sulle<br />

prospettive <strong>di</strong> sviluppo della nostra Regione.<br />

L’internazionalizzazione.<br />

La programmazione per il prossimo triennio dovrà<br />

necessariamente promuovere l’internazionalizzazione<br />

del nostro sistema universitario, attraverso<br />

una politica finalizzata allo sviluppo <strong>di</strong><br />

sinergie interne ed esterne al mondo accademico,<br />

per favorire la <strong>di</strong>ffusione delle conoscenze che<br />

si sviluppano all’interno dell’università e promuovere<br />

una maggiore qualità e competitività del<br />

nostro ateneo. Occorre dare maggiore concretezza<br />

ai rapporti <strong>di</strong> collaborazione già avviati, attraverso<br />

la promozione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> cooperazione internazionale,<br />

il sostegno alla mobilità <strong>di</strong> docenti, ricercatori<br />

e personale amministrativo e tecnico,<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> progetti internazionali <strong>di</strong> ricerca<br />

e l’intensificazione <strong>di</strong> scambi culturali con altri<br />

Paesi europei ed extraeuropei.<br />

<strong>Università</strong> e territorio.<br />

Un più stretto rapporto università-territorio è<br />

fondamentale per un’adeguata comunicazione<br />

e <strong>di</strong>ffusione all’esterno dell’università delle ricerche,<br />

<strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> e dei progetti realizzati in<br />

ambito universitario: le politiche per l’<strong>Università</strong><br />

<strong>di</strong>ffusa dovranno, quin<strong>di</strong>, essere portate avanti<br />

con grande impegno. Il <strong>di</strong>alogo con il territorio<br />

dovrà essere finalizzato, tra l’altro, all’in<strong>di</strong>viduazione<br />

del fabbisogno formativo esistente nel contesto<br />

regionale, per modulare l’offerta <strong>di</strong>dattica<br />

anche in funzione delle esigenze espresse dalle<br />

realtà locali: a questo proposito, riveste particolare<br />

importanza<br />

l’attivazione <strong>di</strong><br />

nuovi poli universitari<br />

“a <strong>di</strong>stanza”,<br />

già avviata<br />

con successo<br />

da alcuni<br />

anni, che attraverso<br />

l’utilizzo<br />

delle tecnolo-<br />

gie ICT ci consente<br />

<strong>di</strong> dare risposta<br />

alla domanda<br />

<strong>di</strong> alta<br />

formazione proveniente dalle <strong>di</strong>verse aree della<br />

Sardegna, innescando positive <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />

all’interno del territorio regionale.<br />

Protocollo d’intesa Regione-<strong>Università</strong> e costituzione<br />

dell’Azienda mista.<br />

È fondamentale e urgente concludere l’iter del<br />

protocollo attuativo tra Regione e <strong>Università</strong> con<br />

la costituzione della nuova Azienda ad alta specializzazione<br />

che, in coerenza con il deliberato della<br />

facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina, la Commissione sanità <strong>numero</strong><br />

7 del Consiglio regionale ha in<strong>di</strong>viduato nella<br />

tipologia “B”.<br />

Monserrato. Da sin. il <strong>di</strong>rettore generale del Policlinico universitario,<br />

Rossella Coppola e il delegato per la Ricerca, Alberto Anedda<br />

<strong>Cagliari</strong>tano, classe<br />

‘32, urbanista,<br />

Pasquale Mistretta<br />

guida l’università<br />

del capoluogo<br />

regionale dal 1991.<br />

Sposato, due figli, il<br />

rettore è qui ritratto<br />

col Presidente Carlo<br />

Azeglio Ciampi<br />

pagina cura <strong>di</strong> Anna Cotza


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 3<br />

P<br />

O<br />

La ricerca secondo Patrizia Farci<br />

atrizia Farci, professore or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina inter-<br />

na nella nostra università, in occasione<br />

della tre<strong>di</strong>cesima settimana<br />

della ricerca scientifica e tecnologica,<br />

ha presentato una relazione<br />

sulla ricerca<br />

biome<strong>di</strong>ca. La professoressa<br />

Farci è da anni<br />

impegnata nelle ricerche<br />

sulle malattie<br />

del fegato, dove peraltro<br />

ha conseguito<br />

importantissimi risultati,<br />

contribuendo<br />

ad attribuire al nostro<br />

ateneo un ruolo <strong>di</strong> alto<br />

prestigio a livello<br />

nazionale ed interna-<br />

zionale. “La ricerca<br />

scientifica è un patrimonio<br />

<strong>di</strong> importanza<br />

Il “Progetto Genoma”: un fondamentale punto <strong>di</strong> partenza<br />

Patrizia Farci<br />

fondamentale per lo sviluppo dell’umanità.<br />

Come l’informazione<br />

genetica, i risultati della ricerca<br />

vengono trasmessi ai nostri <strong>di</strong>scendenti<br />

e sopravvivono arricchendo e<br />

mutando le fondamenta stesse della<br />

nostra vita”, inizia così la relazione<br />

della <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa che continua <strong>di</strong>cendo:<br />

“In campo biome<strong>di</strong>co negli<br />

ultimi anni abbiamo assistito ad<br />

un’accelerazione della ricerca talmente<br />

impressionante da lasciare<br />

stor<strong>di</strong>ti. È pressoché impossibile anche<br />

solo elencare le singole scoperte<br />

che hanno cambiato ra<strong>di</strong>calmente<br />

il nostro modo <strong>di</strong> vedere le malattie<br />

e soprattutto la <strong>di</strong>agnosi,<br />

la terapia e la<br />

prevenzione. Ma c’è<br />

un risultato che meglio<br />

<strong>di</strong> ogni altro rappresenta<br />

la nuova<br />

frontiera della ricerca<br />

biome<strong>di</strong>ca: il “Progetto<br />

Genoma Umano”,<br />

che ha segnato nella<br />

ricerca il passaggio<br />

dall’era pre- a quella<br />

post-genomica”. Il<br />

progetto Genoma ha<br />

riscosso uno straor<strong>di</strong>nario<br />

successo, forse<br />

è stata la più ambiziosa impresa<br />

scientifica mai tentata fino ad oggi,<br />

rappresentando un momento<br />

epocale nella storia dell’umanità.<br />

“Il sequenziamento dell’intero genoma<br />

umano, con la catalogazione<br />

sistematica dei centomila geni contenuti<br />

nei nostri ventiquattro cromosomi,<br />

è stato un vero e proprio<br />

punto <strong>di</strong> svolta della scienza mo-<br />

rganizzato dal comune e dalla comunità montana, lo scorso aprile si è<br />

tenuto a Tortolì un convegno sul tema “Le tecnologie per la società<br />

dell’informazione al servizio del territorio”. Alla presenza <strong>di</strong> amministratori<br />

comunali e tecnici, è stato approfon<strong>di</strong>to il tema<br />

dei servizi e dell’informazione al citta<strong>di</strong>no attraverso<br />

il Comune “trasparente” anche alla luce delle<br />

più recenti riforme (prof. Aldo Pavan) e del<br />

ruolo svolto dagli stessi comuni con l’introduzione<br />

dello sportello unico, strumento quanto mai<br />

innovativo sul quale, peraltro, una normativa non<br />

ancora adeguata ha finito col scaricare le <strong>di</strong>fficoltà<br />

della procedura amministrativa (prof. Giovanni<br />

Duni). Le nuove tecnologie informatiche sono<br />

state, inoltre, al centro dell’approfon<strong>di</strong>mento che<br />

ha riguardato la pianificazione urbana, in particolar<br />

modo in merito ad una adeguata pianificazione<br />

dei trasporti (prof. Italo Meloni) e la valorizzazione<br />

del territorio attraverso un sistema <strong>di</strong> rilevamento cartografico informatizzato<br />

attraverso l’uso dei satelliti (prof. Giancarlo Deplano), tema quest’ultimo<br />

molto attuale nella nostra regione, come testimoniato dal convegno<br />

organizzato dall’Assessorato <strong>degli</strong> Enti locali, finanze ed urbanistica nei<br />

giorni 17 e 18 aprile. Non poteva mancare un approfon<strong>di</strong>mento adeguato<br />

sul ruolo che le nuove tecnologie hanno avuto per la formazione a <strong>di</strong>stanza e<br />

per il net-learning (prof. Francesco Aymerich), con precisi riferimenti all’esperienza<br />

del nostro ateneo nei corsi <strong>di</strong> Informatica <strong>di</strong> Ilbono e Sorgono. Già<br />

il rettore Pasquale Mistretta, nel suo intervento <strong>di</strong> apertura dei lavori, aveva<br />

derna. Segna un confine ideale tra<br />

la fine <strong>di</strong> un’epoca “l’era pre-genomica”<br />

e l’inizio <strong>di</strong> una nuova epoca<br />

“l’era post-genomica”. Questa conquista<br />

non costituisce pertanto un<br />

punto d’arrivo, ma bensì uno<br />

straor<strong>di</strong>nario punto <strong>di</strong> partenza.<br />

Un trampolino verso il futuro che,<br />

in quanto tale, porta con sé un carico<br />

<strong>di</strong> aspettative senza precedenti”.<br />

La professoressa Farci conclude<br />

<strong>di</strong>cendo che: “l’unica possibilità<br />

<strong>di</strong> rimanere al passo con la<br />

scienza internazionale è quello <strong>di</strong><br />

sostenere e <strong>di</strong> espandere la rete <strong>di</strong><br />

collaborazione esterna e soprattutto<br />

l’internazionalizzazione della ricerca.<br />

La nostra università sembra<br />

aver sposato questo concetto e molti<br />

dei nostri ricercatori ne sono testimoni<br />

con una fervente attività <strong>di</strong><br />

collaborazione esterna. Con una<br />

nuova apertura culturale e nuove<br />

normative che favoriscano la mobilità<br />

anche la nostra università si<br />

potrà collocare degnamente sulla<br />

strada maestra della ricerca globale,<br />

a fianco dei gran<strong>di</strong> centri <strong>di</strong> eccellenza<br />

internazionali, prendendo<br />

parte attiva alla grande avventura<br />

dell’era post-genomica”.<br />

Stefania Pinna<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

posto l’accento sull’importanza dell’iniziativa per i territori dell’Ogliastra e<br />

della Barbagia Mandrolisai che soffrono forse più <strong>di</strong> altri, per un verso, <strong>di</strong><br />

una debole situazione socio-economica, e, per l’altro, <strong>di</strong> un isolamento dovuto<br />

anche all’inadeguatezza delle reti <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Alla scadenza del primo triennio dell’esperimento<br />

e alla vigilia del conferimento delle<br />

prime lauree “a <strong>di</strong>stanza” si fanno i bilanci <strong>di</strong> quello<br />

che inizialmente era stata una scommessa dell’ateneo<br />

cagliaritano e soprattutto del rettore. I bilanci<br />

sono così positivi da spingere l’ateneo cagliaritano<br />

ad incrementare l’offerta <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica a <strong>di</strong>stanza:<br />

nel prossimo anno accademico, sarà <strong>di</strong>sponibile<br />

una nuova sede a Sanluri, grazie alla collaborazione<br />

ormai consolidata con Tiscali, e probabilmente<br />

un’altra a Tempio. Sull’università a <strong>di</strong>stanza<br />

c’è stata tuttavia una voce “fuori dal coro”:<br />

il consigliere regionale Bruno Murgia (An), nel<br />

corso del convegno <strong>di</strong> Tortolì, ha infatti criticato la scelta sarda <strong>di</strong> puntare<br />

esclusivamente su corsi “gemmati” da altri atenei, ritenendo invece auspicabile<br />

la creazione <strong>di</strong> un terzo polo universitario autonomo e proponendo<br />

Nuoro come sua sede naturale. La questione, come sottolineato dalla dott.<br />

M. Silvana Congiu, responsabile dell’Area <strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa e rapporti con<br />

il territorio del nostro ateneo, ha evidentemente risvolti non esauribili in poche<br />

battute: alla riflessione occorre contribuire tenendo conto del fatto che<br />

l’autonomia richiede un lungo percorso <strong>di</strong>fficilmente prescin<strong>di</strong>bile, nella nostra<br />

realtà, dalla tra<strong>di</strong>zione plurisecolare dei due atenei sar<strong>di</strong>. Donatella Tore<br />

3<br />

Ingegneria<br />

biome<strong>di</strong>ca al via<br />

I<br />

l nuovo corso <strong>di</strong> Ingegneria<br />

biome<strong>di</strong>ca si svolgerà nella facoltà<br />

<strong>di</strong> Ingegneria (lauree in Ingegneria<br />

dell’informazione e Ingegneria<br />

industriale). Obiettivi formativi.<br />

l’Ingegneria biome<strong>di</strong>ca costituisce<br />

un nuovo settore della scienza e della<br />

tecnologia a carattere inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

nei riguar<strong>di</strong> dell’Ingegneria,<br />

della Me<strong>di</strong>cina e della Biologia. L’obiettivo<br />

del corso in Ingegneria biome<strong>di</strong>ca<br />

è pertanto quello <strong>di</strong> formare<br />

ingegneri in grado <strong>di</strong> operare nel<br />

settore industriale, con particolare<br />

riferimento al comparto biome<strong>di</strong>cale,<br />

in attività <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong><br />

produzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>spositivi,<br />

strumenti e sistemi<br />

me<strong>di</strong>cali,<br />

e nell’ambito<br />

delle strutture<br />

pubbliche e private<br />

nella gestione<br />

delle apparecchiature<br />

biome<strong>di</strong>che e<br />

nella soluzione <strong>di</strong> problemi metodologici<br />

e tecnologici nell’erogazione<br />

dei servizi sanitari. L’ingegnere biome<strong>di</strong>co<br />

è in grado <strong>di</strong> operare sia in<br />

strutture ospedaliere, sia presso industrie,<br />

università e centri <strong>di</strong> ricerca.<br />

Le nuove tecnologie al servizio del territorio e della cultura<br />

<strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa, confronto sulla società dell’informazione a Tortolì


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 4<br />

4<br />

S<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

alutato da un terso pomeriggio primaverile, il 9 aprile, l’Ambasciatore<br />

<strong>degli</strong> Stati Uniti in Italia, Mr. Mel Sembler, ha varcato la<br />

soglia del Palazzo <strong>di</strong> via <strong>Università</strong> per un incontro privato con il Magnifico<br />

Rettore. Ad accogliere Mr. Sembler, accompagnato da un gruppo <strong>di</strong><br />

La stretta <strong>di</strong> mano. Pasquale Mistretta va incontro<br />

a Mel Sambler. L’ambasciatore <strong>degli</strong> Stati<br />

Uniti, saluta il rettore con un amichevole “Dear<br />

Pasquale”. La visita riservata si apre così.<br />

controverse e<br />

non sempre<br />

con<strong>di</strong>visibili, il<br />

Dipartimento <strong>di</strong><br />

Stato abbia ritenuto<br />

importante<br />

avvicinarsi alle<br />

istituzioni culturali<br />

europee con le<br />

quali aveva mantenuto,<br />

tramite i<br />

vari Offices for<br />

Public Affairs, relazioni<br />

<strong>di</strong> collaborazione<br />

nel corso<br />

<strong>degli</strong> anni. Insieme<br />

a Muenster e<br />

Madrid, <strong>Cagliari</strong><br />

figurava tra le prime<br />

se<strong>di</strong> scelte. Il<br />

[ 3 ]<br />

[ 2 ]<br />

funzionari del<br />

corpo <strong>di</strong>plomatico<br />

statunitense, il<br />

Prof. Mistretta e<br />

una rappresentanzadell’Amministrazione.Clima<br />

cor<strong>di</strong>ale, nonostante<br />

il delicato<br />

momento vissutodall’amministrazioneamericana<br />

nelle ultime<br />

settimane. È certamente<br />

positivo<br />

che in un momento<br />

così critico,<br />

segnato da<br />

scelte politiche<br />

Il registro delle personalità. L’ambasciatore Sambler<br />

firma il registro <strong>degli</strong> ospiti. Inevitabile la de<strong>di</strong>ca: “Per<br />

un futuro <strong>di</strong> democrazia, solidarietà e sviluppo”.<br />

Lo scambio dei doni /1. Il rettore ha donato all’ambasciatore<br />

una medaglia d’oro col fregio<br />

dell’ateneo. Sambler ha contraccambiato con i<br />

gemelli d’oro “United States of America - The<br />

Ambassador”.<br />

relazioni internazionali<br />

Visita in rettor rettorato<br />

ato dell’ambasciatore dell’ambasciatore<br />

<strong>degli</strong> Stati Uniti<br />

[ 1 ]<br />

Mercoledì 9 aprile incontro tra Pasquale Mistretta e Mel Sambler<br />

benvenuto non<br />

poteva che essere<br />

improntato a una<br />

genuina collaborazione.<br />

Dopo il rituale<br />

scambio <strong>di</strong><br />

doni, con l’eloquenza<br />

e affabilità<br />

del perfetto ospite,<br />

il Rettore ha illustrato<br />

la tipologia<br />

organizzativa dell’Ateneocagliaritano,<br />

incentrata su<br />

una ricerca avanzata,<br />

una formazione<br />

<strong>di</strong>versificata<br />

e concrete possibi-<br />

H ANNO DETTO<br />

Mistretta: “Questo incontro, per il momento<br />

storico in cui avviene, rimarrà impresso sia al sottoscritto, sia, ritengo,<br />

a mister Sambler”.<br />

Sambler: “Mi ha appena chiamato il vostro presidente del Senato,<br />

Marcello Pera. Mi ha chiesto conferma sull’ingresso dei nostri uomini a<br />

Baghdad. Sì, abbiamo raggiunto la capitale irachena”.<br />

Mistretta: “Lei rappresenta un paese che offre continui spunti <strong>di</strong> riflessione<br />

in tutti i campi dello scibile umano. Riflessione, confronto e<br />

anche appassionati <strong>di</strong>battiti”.<br />

Sambler: “Da questo momento il mondo ha un <strong>di</strong>ttatore in meno”.<br />

lità nel mondo del lavoro. Dalla relazione emergevano alcuni <strong>degli</strong> obiettivi<br />

raggiunti in questi ultimi anni, non ultima la creazione del polo <strong>di</strong><br />

Monserrato, sede <strong>di</strong> importanti centri <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> sperimentazione, sia<br />

in campo genetico sia bio-molecolare. Mr. Sembler, esponente <strong>di</strong> successo<br />

del mondo impren<strong>di</strong>toriale della Florida, nonché amico e sostenitore<br />

del presidente Bush, è rimasto colpito dall’attuale assetto della nostra<br />

università e dalle sue concrete prospettive <strong>di</strong> sviluppo, esprimendo apprezzamento<br />

per le potenzialità sia strutturali sia <strong>di</strong> risorse umane da lui<br />

intraviste in questa breve visita. Il quadro emerso dalla conversazione lasciavaintrave-<br />

dere ulteriori<br />

possibilità <strong>di</strong><br />

affermazione<br />

internazionale<br />

che rinsalderebbero<br />

i già prestigiosi<br />

riconoscimenti<br />

che il nostro ateneo<br />

vanta in campo<br />

scientifico nel<br />

mondo. Sul versantespecificamente<br />

culturale<br />

non è mancato il<br />

riconoscimento<br />

dei molteplici legami<br />

con il continente<br />

americano,<br />

spesso siglati da<br />

iniziative impor-<br />

tanti che hanno<br />

visto a<br />

confronto ricercatori<br />

<strong>di</strong> entrambe<br />

le sponde. È<br />

stato questo il caso,<br />

ricordato da<br />

Mr. Sembler, del<br />

congresso “Crossroutes”<br />

che nel<br />

2001 vide qui riuniti<br />

più <strong>di</strong> 400 relatori,confermando<br />

fattualmente<br />

l’efficacia della<br />

collaborazione tra<br />

l’<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Cagliari</strong>, l’Univer-<br />

[ 4 ]<br />

Lo scambio dei doni /2. Le Cere del Susini, il video sull’ateneo<br />

e la Storia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> del Sorgia,<br />

sono i volumi regalati da Pasquale Mistretta all’ambasciatore<br />

americano. Quest’ultimo ha omaggiato<br />

il rettore con un volume sugli in<strong>di</strong>ani d’America.<br />

[ 5 ]<br />

Il confronto /1. La pace nel mondo, la fine della guerra<br />

in Iraq, uno sviluppo socio economico equilibrato sono<br />

stati alcuni <strong>degli</strong> argomenti trattati da Mel Sambler e<br />

Pasquale Mistretta.


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 5<br />

sità <strong>di</strong> Harvard e l’Ambasciata <strong>degli</strong><br />

Stati Uniti a Roma. La visita del gruppo<br />

<strong>di</strong>plomatico si è conclusa con la visita<br />

alla settecentesca aula magna e la<br />

riaffermazione calorosa <strong>di</strong> un impegno reciproco<br />

<strong>di</strong> collaborazione. Paola Boi<br />

I<br />

[ 7 ]<br />

L’aula magna. Mel Sambler ha mostrato curiosità<br />

per il modello della <strong>di</strong>namo <strong>di</strong> Antonio<br />

Pacinotti. In aula magna, lo staff dell’ambasciatore<br />

ha apprezzato la volta affrescata.<br />

[ 8 ]<br />

Docente Lingue e letterature<br />

anglo-americane<br />

Il commiato. Pasquale Mistretta accompagna l’illustre<br />

ospite. L’argomento che ha concluso la visita riguarda<br />

la storia dell’università e della città <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>.<br />

Il confronto /2. Il <strong>numero</strong> uno <strong>degli</strong><br />

Usa in Italia è rimasto colpito dai<br />

progetti e dai programmi <strong>di</strong> ricerca<br />

curati dall’ateneo. In particolare,<br />

Sambler ha apprezzato “L’<strong>Università</strong><br />

Diffusa”, la filosofia promossa dal<br />

rettore tesa a coniugare la formazione<br />

superiore con le esigenze del territorio,<br />

delle imprese e <strong>degli</strong> enti pubblici<br />

e privati.<br />

Bye bye. L’affettuoso arrivederci tra<br />

Pasquale Mistretta e Mel Sambler sigla<br />

un invito e una promessa: “L’aspetto<br />

a Roma” ha detto l’ambasciatore.<br />

“Sarò lieto <strong>di</strong> venirla a trovare”<br />

la replica del rettore.<br />

l cinque febbraio la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul ruolo delle università<br />

nell’Europa della conoscenza. Come recita la fonte, la società della conoscenza <strong>di</strong>pende, per la sua<br />

crescita, dalla produzione <strong>di</strong> sapere <strong>di</strong> tipo nuovo, dalla sua trasmissione me<strong>di</strong>ante l’istruzione e la formazione,<br />

dalla sua <strong>di</strong>vulgazione tramite le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dal suo uso nei<br />

nuovi processi industriali e nei servizi. Le università sono luoghi unici in quanto partecipano al nucleo stesso<br />

<strong>di</strong> tutti questi processi grazie al loro ruolo centrale nei settori della ricerca e sfruttamento dei risultati della<br />

stessa, dell’istruzione e della formazione e dello sviluppo regionale e locale. L’Unione europea pertanto necessita<br />

<strong>di</strong> un mondo universitario sano e fiorente, ha bisogno <strong>di</strong> eccellenza nelle sue università, <strong>di</strong> ottimizzare<br />

i processi che stanno alla base della società della conoscenza e <strong>di</strong> realizzare l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare l’economia<br />

basata sulla conoscenza più competitiva e <strong>di</strong>namica del mondo, in grado <strong>di</strong> realizzare una crescita economica<br />

sostenibile con nuovi e migliori posti <strong>di</strong> lavoro e una maggiore coesione sociale. Il mondo universitario europeo<br />

non è però esente da problemi, né gli atenei d’Europa risultano oggigiorno concorrenziali rispetto a<br />

quello delle nostre principali controparti a livello planetario, pur producendo pubblicazioni scientifiche <strong>di</strong><br />

alta qualità. La comunicazione rileva una serie <strong>di</strong> settori in cui occorre procedere a una riflessione, e spesso<br />

anche a un’azione, e pone una serie <strong>di</strong> domande invitando tutte le parti interessate ai settori dell’istruzione<br />

superiore, della ricerca e dell’innovazione a rispondere in merito. La commissione farà il punto del <strong>di</strong>battito<br />

nell’estate del 2003 e in<strong>di</strong>viduerà le iniziative adeguate, eventualmente in una nuova comunicazione da<br />

sottoporre ai ministri dell’istruzione nel quadro del consiglio istruzione e ai ministri della ricerca nel quadro<br />

del consiglio concorrenza, nonché al vertice europeo dei ministri dell’istruzione superiore.<br />

[ 6 ]<br />

[ 9 ]<br />

Le università nell’Europa della conoscenza: si apre il <strong>di</strong>battito<br />

relazioni internazionali<br />

D<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Giurisprudenza, convegno<br />

sull’Unione Europea<br />

5<br />

opo le decisioni del Consiglio europeo <strong>di</strong> Copenaghen<br />

e la firma dei Trattati <strong>di</strong> adesione,<br />

il percorso che conduce l’Unione europea al più grande<br />

allargamento della sua storia è ormai definito: a<br />

partire dal maggio 2004 <strong>di</strong>eci nuovi paesi entreranno<br />

a far parte dell’Unione, portando a venticinque<br />

i suoi membri e a 450 milioni i suoi abitanti. Delle<br />

principali questioni poste dal prossimo allargamento<br />

si è <strong>di</strong>scusso nella facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, in un<br />

convegno organizzato dal Centro Inter<strong>di</strong>partimentale<br />

<strong>di</strong> Documentazione Europea e dall’Associazione<br />

“Isocadores” per la presentazione dell’ultimo libro<br />

<strong>di</strong> Enrico Letta (“L’allargamento dell’Unione europea”,<br />

ed. Il Mulino). Il convegno è stato introdotto<br />

dal preside Francesco Sitzia, che ha evidenziato “La<br />

completezza del volume e nel contempo la sua efficacia<br />

<strong>di</strong>vulgativa. Inoltre, è motivo <strong>di</strong> particolare interesse<br />

per la facoltà affrontare riflessioni che siano<br />

accessibili ad un pubblico più ampio della comunità<br />

scientifica”. È poi intervenuta la professoressa Isabella<br />

Castangia, <strong>di</strong>rettore del Centro e docente <strong>di</strong><br />

Diritto internazionale e Diritto dell’Unione europea,<br />

che ha ripercorso le tappe storiche dei precedenti ampliamenti<br />

della Comunità europea e ha elencato i<br />

principali no<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci e politici dell’attuale fase,<br />

evidenziando in particolare la necessità <strong>di</strong> adeguamento<br />

delle istituzioni dell’Ue e il problema <strong>di</strong> una<br />

comune definizione della sua proiezione sullo scenario<br />

delle relazioni internazionali, drammaticamente<br />

emerso in occasione del conflitto iracheno, e che rischia<br />

<strong>di</strong> essere reso maggiormente complesso dall’ingresso<br />

dei nuovi membri. Successivamente è intervenuto,<br />

per l’associazione “Isocadores”, Gianmario<br />

Selis, che si è soffermato soprattutto sulle conseguenze<br />

dell’allargamento sulle politiche comunitarie<br />

<strong>di</strong> riequilibrio dei <strong>di</strong>vari <strong>di</strong> sviluppo regionale<br />

e sulla necessità <strong>di</strong> rendere l’Unione maggiormente<br />

democratica e capace <strong>di</strong> coinvolgere nelle sue decisioni<br />

le autonomie territoriali e regionali. Infine ha<br />

preso la parola l’autore, che, anche rispondendo alle<br />

domande del giornalista Nicola Scano, che ha moderato<br />

il <strong>di</strong>battito, ha esposto le tesi fondamentali<br />

del libro e risposto a <strong>numero</strong>se domande poste dal<br />

pubblico. Tra i punti affrontati dall’intervento <strong>di</strong> Letta,<br />

i potenziali effetti positivi, anche in termini economici,<br />

dell’ampliamento dell’Unione, che comunque<br />

rappresenta, a suo avviso, un appuntamento<br />

storico al quale l’Europa non poteva mancare. Egli<br />

ha poi affermato che “questo evento rende ora inelu<strong>di</strong>bile<br />

affrontare il tema della riforma delle istituzioni<br />

e delle regole decisionali dell’Ue, sottoposto attualmente<br />

all’esame della Convenzione europea e <strong>di</strong> seguito<br />

della Conferenza intergovernativa: si tratta <strong>di</strong> una<br />

prova decisiva, dalla<br />

quale il processo <strong>di</strong> integrazione<br />

può risultare<br />

rafforzato ma anche, se<br />

mancherà il coraggio necessario<br />

e prevarranno soluzioni<br />

<strong>di</strong> stampo intergovernativo,<br />

pericolosamente rallentato. L’Italia - ha concluso<br />

Letta - dovrebbe affrontare i prossimi sei mesi,<br />

nei quali eserciterà la presidenza del Consiglio europeo,<br />

evitando <strong>di</strong> riprodurre anche sulla materia europea le<br />

contrapposizioni politiche interne e sfruttando l’irripetibile<br />

occasione <strong>di</strong> avere tre uomini ai vertici istituzionali<br />

(Consiglio, Commissione, Convenzione) per imprimere<br />

la sua impostazione alle regole che nel futuro<br />

governeranno l’Europa”.


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 6<br />

6<br />

E<br />

Numero 16<br />

maggio 2003 XIII settimana scientifica<br />

<strong>Università</strong> e impresa, un <strong>di</strong>alogo da migliorare<br />

Proficua tavola rotonda sul futuro delle relazioni tra l’ateneo, il territorio e le aziende<br />

siste in Sardegna un <strong>di</strong>alogo<br />

tra l’università e le imprese?<br />

E se sì, quali punti <strong>di</strong> forza e quali<br />

criticità emergono? Quali le strade<br />

possibili per un <strong>di</strong>alogo più co-<br />

Il tavolo dei lavori tenutisi nell’aula magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Architettura<br />

struttivo per lo sviluppo dell’isola?<br />

Questi gli interrogativi salienti <strong>di</strong><br />

“<strong>Università</strong> e impresa: il <strong>di</strong>alogo<br />

c’è?”, tavola rotonda coor<strong>di</strong>nata da<br />

Giacomo Mameli nell’ambito della<br />

XIII Settimana della cultura<br />

scientifica. Tre ore <strong>di</strong> confronto tra<br />

l’accademia e sar<strong>di</strong> <strong>di</strong> successo, nell’industria<br />

e nell’impresa: dal presidente<br />

<strong>di</strong> Tiscali Renato Soru, al <strong>di</strong>rettore<br />

della Saras Antioco Gregu;<br />

da Gianmaria Pinna, impren<strong>di</strong>tore<br />

dell’industria casearia <strong>di</strong> Thiesi, a<br />

Gianni Magnani, presidente Giovani<br />

industriali <strong>di</strong> Nuoro; da Giorgio<br />

Fotia, ingegnere del Crs4, a<br />

Edoardo Tusacciu della Plastwood,<br />

intraprendente azienda <strong>di</strong> giocattoli<br />

<strong>di</strong> Calangianus che ha recentemente<br />

lanciato la scalata alla Lego.<br />

Tutti accolti dal rettore Pasquale<br />

Mistretta e chiamati a <strong>di</strong>battere insieme<br />

a Franco Nurzia (coor<strong>di</strong>natore<br />

Commissione referenti programmi<br />

operativi nazionali e regionali)<br />

<strong>di</strong> un tema in cui, nelle parole<br />

<strong>di</strong> Mameli, “grande assente rischia<br />

<strong>di</strong> essere quella politica che fatica a<br />

riconoscere i necessari<br />

finanziamenti”. A rappresentare<br />

la politica è<br />

intervenuto l’assessore<br />

regionale all’Industria<br />

Giorgio La Spisa, che<br />

ha riba<strong>di</strong>to l’intento<br />

<strong>di</strong> rafforzare il <strong>di</strong>alogo<br />

e recuperare le risorse<br />

a sostegno dell’impren<strong>di</strong>toria<br />

e della ri-<br />

cerca: “Dobbiamo dare<br />

segnali concreti ai sar<strong>di</strong>,<br />

che stanno <strong>di</strong>mostrando<br />

una capacità <strong>di</strong><br />

proporsi sulla scena nazionale ed internazionale<br />

alla pari con tutti” ha<br />

detto La Spisa.<br />

Antioco Gregu, <strong>di</strong>rettore generale<br />

della raffineria Saras <strong>di</strong> Sarroch<br />

D. Quali sono i punti <strong>di</strong> forza e le<br />

criticità del <strong>di</strong>alogo tra l’università<br />

e le imprese in Sardegna?<br />

Fotia: Il Crs4 è nato proprio con l’idea<br />

<strong>di</strong> rappresentare un ponte tra<br />

università e<br />

impresa che<br />

riesca a far<br />

maturare<br />

mon<strong>di</strong> con finalità<br />

così <strong>di</strong>verse.Abbiamo<br />

affrontato<br />

il problema <strong>di</strong><br />

confortarci<br />

con il mercato<br />

facendo leva<br />

soprattutto su<br />

persone in grado<br />

<strong>di</strong> applicare imme<strong>di</strong>atamente<br />

nuove conoscenze e nuove tecnologie<br />

nei <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Tusacciu: Quando ebbi l’idea <strong>di</strong><br />

una multinazionale del giocattolo<br />

sono stato proprio criticato da un docente<br />

universitario, che non ne<br />

capì le potenzialità e mi considerò<br />

folle. Ed era l’opinione <strong>di</strong><br />

chi al contrario dovrebbe insegnare<br />

ai ragazzi il coraggio <strong>di</strong><br />

rischiare e perseguire un’idea,<br />

anche andando controcorrente.<br />

Pinna: I nostri rapporti con<br />

l’università sono stati storicamente<br />

legati all’in<strong>di</strong>vidualità<br />

del singolo professore. C’è una<br />

<strong>di</strong>fficoltà a <strong>di</strong>alogare da ambo<br />

le parti. Di recente però mi pare<br />

che le cose stiano cambiando,<br />

anche grazie a normative che<br />

vincolano i finanziamenti alla<br />

ricerca a relazioni con le industrie.<br />

C’è oggi uno scambio importante<br />

<strong>di</strong> ricercatori, giovani<br />

laurean<strong>di</strong> e stagisti che, applicandosi<br />

alla risoluzione <strong>di</strong> problemi pratici,<br />

anche attraverso l’implementazione<br />

<strong>di</strong> tecnologie, rendono<br />

questo rapporto davvero<br />

fecondo.<br />

Magnani: Il territorio<br />

<strong>di</strong> Nuoro ha un particolare<br />

bisogno <strong>di</strong> sinergie<br />

con la scuola e con l’università<br />

per avvicinare i<br />

nostri giovani al fare<br />

impresa. Ai margini dei<br />

due atenei regionali,<br />

Nuoro ha necessità <strong>di</strong><br />

far tornare i suoi giovani<br />

laureati e non <strong>di</strong>sperdere<br />

quelle eccellenze in<strong>di</strong>spensabili<br />

per far crescere le aziende<br />

del suo territorio.<br />

Gregu: Credo che un’impresa debba<br />

lasciare un segno culturale nella vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana nel territorio, partecipando<br />

ai bisogni <strong>di</strong> sviluppo e interagendo<br />

con l’università. Quello con<br />

l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> è per la Saras<br />

un rapporto davvero consolidato, soprattutto<br />

nell’ambito <strong>di</strong> Ingegneria.<br />

Saras ha una vocazione<br />

particolare per tirocini <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse tipologie, per la partecipazione<br />

a dottorati <strong>di</strong> ricerca<br />

e all’organizzazione <strong>di</strong> corsi<br />

<strong>di</strong> formazione.<br />

Soru: Con il consorzio Stud<br />

stiamo laureando i primi ragazzi<br />

del corso <strong>di</strong> laurea in<br />

Informatica a Sorgono ed Ilbono.<br />

Tiscali sta allestendo<br />

nella sua nuova sede un ambiente<br />

de<strong>di</strong>cato all’Informatica<br />

e anche Sanluri avrà da settembre<br />

un presi<strong>di</strong>o. Investiamo nei giovani<br />

sar<strong>di</strong> dando loro la possibilità <strong>di</strong> specializzarsi<br />

perché abbiamo bisogno<br />

<strong>di</strong> esperti <strong>di</strong> informatica. In una eco-<br />

<strong>Cagliari</strong>. Il rettore Pasquale Mistretta e il preside <strong>di</strong> Scienze politiche,<br />

Raffaele Paci sono intervenuti alla tavola rotonda<br />

nomia basata sulla conoscenza più<br />

che sul capitale, l’università come<br />

luogo privilegiato del sapere è fondamentale<br />

come l’aria che respiriamo, e<br />

deve servire a dare strumenti e meto<strong>di</strong><br />

e, soprattutto, deve insegnare a<br />

giu<strong>di</strong>care autonomamente.<br />

D. Quali le strade possibili per un<br />

<strong>di</strong>alogo più costruttivo per lo sviluppo<br />

dell’isola?<br />

Fotia: La chiave fondamentale è il<br />

lavorare a progetti comuni, perché<br />

lavorare insieme si è rivelato e si rivela<br />

sempre una soluzione tra le più<br />

produttive.<br />

Tusacciu: Ritengo che l’università<br />

oggi debba far misurare i ragazzi con<br />

altre università e altre aziende, non<br />

solo sarde ma <strong>di</strong> tutto il mondo, perché<br />

il mercato ormai è globale e bisogna<br />

capire come funzionano le cose,<br />

altrimenti altri “piccoli miracoli” come<br />

il nostro non sono possibili.<br />

Pinna: L’industria deve servire anche<br />

per un riscontro dei risultati delle<br />

ricerche. C’è ancora da superare un<br />

atteggiamento <strong>di</strong> chiusura in azienda<br />

<strong>di</strong> fronte a tirocinanti<br />

e ricercatori,<br />

perché la<br />

ricerca può dare<br />

meto<strong>di</strong> scientifici<br />

alle tecnologie e<br />

all’organizzazione<br />

dell’impianto caseario.<br />

Magnani: Riteniamoin<strong>di</strong>spen-<br />

sabile una sinergia<br />

con <strong>Cagliari</strong> e<br />

Sassari che porti<br />

l’università a Nuoro, in particolare<br />

le facoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo agrario e economico,<br />

ma anche <strong>di</strong> altri ambiti, in<br />

modo da influenzare culturalmente<br />

in modo positivo il nostro territorio.<br />

Gregu: Molto si fa, ma si può<br />

fare <strong>di</strong> più. Vi sono campi poco<br />

esplorati, come la psicologia,<br />

l’igiene del lavoro o la<br />

giurisprudenza, con profili<br />

correlati al rispetto dell’ambiente,<br />

alla tutela della salute<br />

e alla sicurezza, che non possono<br />

essere più trascurati da<br />

un’azienda.<br />

Soru: Quello che secondo me<br />

oggi è importante e che manca,<br />

non solo in Sardegna ma<br />

anche in Italia, è l’università<br />

che si fa impresa, con i suoi<br />

Renato Soru, patron <strong>di</strong> Tiscali<br />

professori e i suoi istituti. È<br />

ora che l’impresa prenda i talenti<br />

che escono dell’università,<br />

che l’università strappi la<br />

giacca all’impresa e sorga così una<br />

nuova idea <strong>di</strong> impresa.<br />

Nurzia: Le università oggi possono<br />

intensificare il rapporto <strong>di</strong> ricerca soprattutto<br />

con la piccola e me<strong>di</strong>a impresa.<br />

Ma gli impren<strong>di</strong>tori devono<br />

rendersi conto che oggi hanno <strong>di</strong><br />

fronte una università completamene<br />

<strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> ieri. Dovrebbero<br />

aver modo <strong>di</strong> constatare che l’università<br />

può offrire alla piccola e me<strong>di</strong>a<br />

impresa tutte quelle informazioni <strong>di</strong><br />

trasferimento tecnologico e quella<br />

multi<strong>di</strong>sciplinarità che nessun altro è<br />

in grado <strong>di</strong> dare, senza peraltro temere<br />

che l’idea venga sottratta. Perché<br />

noi della vecchia generazione<br />

non siamo interessati a <strong>di</strong>ventare impren<strong>di</strong>tori,<br />

bensì a risolvere i problemi<br />

e capire il perché delle cose.<br />

pagina a cura <strong>di</strong> Cristina Aresu


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 7<br />

A<br />

<strong>di</strong>fferenza delle altre analisi in uso nella<br />

pratica clinica, i risultati dei test genetici<br />

comportano <strong>numero</strong>se implicazioni in ambito<br />

psicologico, sociale e riproduttivo. Il patrimonio<br />

genetico rappresenta infatti un elemento fondamentale<br />

dell’identità personale e familiare, e<br />

l’informazione genetica può assumere, più <strong>di</strong> altre<br />

informazioni<br />

biologiche, elementi<br />

<strong>di</strong> minaccia<br />

e <strong>di</strong> violazione<br />

del sé a causa<br />

della componente<br />

non solo<br />

in<strong>di</strong>viduale ma<br />

coinvolgente<br />

anche la famiglia<br />

<strong>di</strong> origine e<br />

la <strong>di</strong>scendenza.<br />

La conoscenza<br />

<strong>di</strong> queste impli-<br />

Carlo Carcassi<br />

cazioni ha sviluppato<br />

un ampio<br />

<strong>di</strong>battito in<br />

ambito bioetico su scopi, metodologie e utilizzo<br />

dei test genetici in generale. I soggetti che hanno<br />

ricevuto il risultato <strong>di</strong> un test genetico possono<br />

presentare stress psicologici <strong>di</strong> vario genere<br />

come per esempio l’autosvalutazione in caso <strong>di</strong><br />

risultato sfavorevole in quanto l’in<strong>di</strong>viduo si<br />

sente come imperfetto o dannoso nei confronti<br />

della prole. Inoltre, il risultato <strong>di</strong> un test genetico<br />

presenta implicazioni nella pianificazione familiare.<br />

Le coppie a rischio <strong>di</strong> trasmettere una<br />

malattia genetica grave hanno <strong>di</strong>verse scelte riproduttive<br />

che vanno dalla decisione <strong>di</strong> correre<br />

il rischio <strong>di</strong> avere un figlio malato, alla decisione<br />

<strong>di</strong> non avere figli, alla <strong>di</strong>agnosi prenatale, alla interruzione<br />

<strong>di</strong> gravidanza fino alle tecniche <strong>di</strong> fecondazione<br />

me<strong>di</strong>calmente assistita. Alcune <strong>di</strong><br />

queste <strong>di</strong>verse opzioni possono essere in contrasto<br />

con il credo religioso della coppia o del singolo<br />

in<strong>di</strong>viduo o con i principi etici in<strong>di</strong>viduali.<br />

Tutte queste problematiche richiedono specifiche<br />

procedure sia nell’offerta <strong>di</strong> un test genetico,<br />

sia nella comunicazione del risultato e queste<br />

procedure sono comprese nella consulenza genetica<br />

che deve essere parte integrante <strong>di</strong> tutti i<br />

test genetici. Nell’ambito della fecondazione<br />

me<strong>di</strong>calmente assistita la <strong>di</strong>agnosi genetica<br />

preimpianto rappresenta una tecnica in continua<br />

evoluzione in grado <strong>di</strong> fornire una alternativa<br />

alla <strong>di</strong>agnosi prenatale, che effettuata su amniocentesi<br />

o sui villi coriali, quando la gravidanza<br />

è già in atto, può eventualmente portare alla<br />

decisione <strong>di</strong> interrompere la gravidanza da parte<br />

delle le coppie che sono a rischio <strong>di</strong> trasmettere<br />

una malattia genetica grave alla loro prole: nella<br />

maggior parte malattie autosomiche recessive<br />

come per esempio la talassemia. Essenzialmente<br />

sono due le componenti <strong>di</strong> laboratorio coinvolte<br />

nella <strong>di</strong>agnosi genetica preimpianto. La prima è<br />

responsabile della raccolta del materiale biologico<br />

da sottoporre a indagine genetica ed è comu-<br />

XIII settimana scientifica<br />

Genetica e <strong>di</strong>agnosi preimpianto<br />

Ricerca e metodologie d’eccellenza dal <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Scienze me<strong>di</strong>che<br />

<strong>di</strong> Carlo Carcassi*<br />

nemente effettuata in un reparto clinico, comunemente<br />

ostetrico-ginecologico, con annesso laboratorio<br />

<strong>di</strong> fecondazione in vitro. La seconda<br />

componente è rappresentata da un laboratorio<br />

<strong>di</strong> genetica molecolare <strong>di</strong> alta specializzazione in<br />

grado <strong>di</strong> processare un campione spesso rappresentato<br />

da una singola cellula. Attualmente il<br />

materiale <strong>di</strong>agnostico può essere prelevato in vitro<br />

a <strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> evolutivi: il primo globulo polare<br />

dell’ovocita prima della fecondazione, e, dopo<br />

la fecondazione, il secondo globulo polare<br />

dell’ovocita o l’embrione allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa otto<br />

cellule (normalmente vengono analizzate due<br />

cellule) o la blastocisti (più cellule). Questi <strong>di</strong>versi<br />

approcci <strong>di</strong>agnostici presentano notevoli<br />

<strong>di</strong>fferenze sia a livello etico che tecnico e hanno<br />

caratteristiche <strong>di</strong> affidabilità e <strong>di</strong> accettabilità <strong>di</strong>verse.<br />

Nelle malattie geniche la cellula o le cellule<br />

ottenute me<strong>di</strong>ante micromanipolazione ( per<br />

esempio prelievo <strong>di</strong> un globulo polare) vengono<br />

sottoposte a lisi (rottura) per ottenere il DNA<br />

contenuto al loro interno. Poiché la quantità <strong>di</strong><br />

DNA è estremamente ridotta sono pertanto<br />

presenti anche rischi <strong>di</strong> fallimento dell’esame,<br />

variabili a seconda delle cellule esaminate e <strong>di</strong>fficili<br />

da valutare in termini percentuali perché<br />

questi variano notevolmente da casistica a casistica<br />

e sono molto influenzati dall’esperienza <strong>degli</strong><br />

operatori. L’analisi del primo globulo polare,<br />

sicuramente accettabile dal punto <strong>di</strong> vista etico<br />

in quanto effettuata su una cellula non in grado<br />

<strong>di</strong> dare origine a un essere vivente, perchè non<br />

fecondata, presenta purtroppo<br />

<strong>degli</strong> svantaggi rappresentati<br />

per esempio dal fatto che<br />

può essere effettutata solo su<br />

gameti femminili. Queste limitazioni<br />

sono comunque<br />

accettabili soprattutto dalle<br />

coppie che non intendono<br />

sottoporsi a <strong>di</strong>agnosi preim-<br />

pianto su embrioni ottenuti<br />

in vitro. L’analisi delle altre<br />

tre cellule ottenibili e cioè il<br />

Sandro Orrù<br />

secondo globulo polare dell’ovocita, l’embrione<br />

allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa otto cellule e la blastocisti<br />

presentano sicuramente un minor rischio <strong>di</strong> fallimento<br />

<strong>di</strong>agnostico ma dal punto <strong>di</strong> vista etico<br />

l’accettabilità è limitata dal fatto che si tratta comunque<br />

<strong>di</strong> selezione in vitro <strong>di</strong> embrioni anche<br />

se nei primi sta<strong>di</strong> dello sviluppo. Una scelta consapevole,<br />

basata su un’informazione chiara,<br />

completa e aggiornata è in<strong>di</strong>spensabile premessa<br />

alla <strong>di</strong>agnosi genetica preimpianto. La consulenza<br />

genetica fornita deve essere non-<strong>di</strong>rettiva e<br />

devono essere <strong>di</strong>scusse con gli interessati le caratteristiche<br />

tecniche, i rischi materni e fetali, le<br />

probabilità <strong>di</strong> successo delle tecniche <strong>di</strong> prelievo<br />

e <strong>di</strong> errore <strong>di</strong>agnostico e le varie possibili scelte<br />

riproduttive. Infine dal punto <strong>di</strong> vista legale sarebbe<br />

auspicabile una normativa che regolamenti<br />

queste procedure a salvaguar<strong>di</strong>a principalmente<br />

dei <strong>di</strong>ritti dell’embrione.<br />

*Cattedra <strong>di</strong> Genetica Me<strong>di</strong>ca - <strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />

L<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

7<br />

Ovociti, la selezione<br />

preconcepimento<br />

<strong>di</strong> Sandro Orrù*<br />

a concomitante <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> sempre più<br />

precisi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> micromanipolazione messi<br />

a punto nella pratica della fecondazione assistita da<br />

un lato e la crescita vertiginosa dei test genetici pre<strong>di</strong>ttivi<br />

dall’altro hanno permesso lo sviluppo <strong>di</strong> tecniche<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi applicabili fin dai primi attimi <strong>di</strong><br />

vita. La <strong>di</strong>agnosi preimpianto sia su blastomeri che<br />

sui due globuli polari è utilizzata per la selezione<br />

<strong>degli</strong> embrioni nelle coppie a rischio per la trasmissione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti genetici. Anche se in circa 10 anni,<br />

è stata applicata solo in poco meno <strong>di</strong> un migliaio<br />

<strong>di</strong> casi, per la maggior parte negli USA con qualche<br />

caso anche italiano, è comunque molto probabile<br />

che nel futuro prossimo anche in funzione della <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> test pre<strong>di</strong>ttivi per malattie comuni, il<br />

ricorso a questa meto<strong>di</strong>ca sia destinato ad aumentare<br />

notevolmente. In considerazione delle ragioni<br />

<strong>di</strong> natura etica che ovviamente sono legate a questo<br />

genere <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi è sicuramente lecito domandarsi<br />

se non esistono le con<strong>di</strong>zioni per superare il problema<br />

e spostare l’oggetto della selezione dagli embrioni<br />

agli ovociti. Sotto un profilo teorico la determinazione<br />

<strong>degli</strong> alleli presenti nel primo globulo<br />

polare originato dalla prima <strong>di</strong>visione meiotica<br />

permette <strong>di</strong> determinare per via in<strong>di</strong>retta quali alleli<br />

siano rimasti nel nucleo dell’ovocita. Esistono comunque<br />

delle limitazioni <strong>di</strong> carattere pratico che<br />

hanno finora fatto preferire a questa le altre tecniche<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi preimpianto. Queste possono essere<br />

riassunte in: 1) ridotta probabilità <strong>di</strong> ottenere<br />

una gravidanza; 2) maggior rischio <strong>di</strong> errore <strong>di</strong>agnostico;<br />

3) tempi <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> laboratorio<br />

estremamente rapi<strong>di</strong>. Innanzi tutto va detto<br />

che si tratta <strong>di</strong> limitazioni presunte poiché<br />

nessuna gravidanza è stata finora ricercata attraverso<br />

questo metodo, e mancano dati reali<br />

<strong>di</strong> confronto. Ad esempio si potrebbe replicare<br />

che la <strong>di</strong>minuzione dei successi è stata ipotizzata<br />

sulla base <strong>di</strong> dati ottenuti in coppie<br />

con gravi problemi <strong>di</strong> sterilità che non necessariamente<br />

riguardano le coppie interessate a<br />

una <strong>di</strong>agnosi preconcepimento. Per quanto<br />

concerne gli errori <strong>di</strong>agnostici, questi sono attribuibili<br />

principale alla mancata identificazione<br />

<strong>di</strong> uno dei due alleli (allele drop out o<br />

ADO). La conseguenza <strong>di</strong> un ADO porta ad una<br />

<strong>di</strong>agnosi errata <strong>di</strong> omozigosi ed è la causa del fallimento<br />

nel 9-28% delle <strong>di</strong>agnosi preimpianto in<br />

genere. Sotto questo aspetto la riduzione del tempo<br />

che intercorre tra il prelievo del globulo polare, la<br />

scelta <strong>di</strong> protocolli che limitano la frammentazione<br />

del DNA e soprattutto l’utilizzo <strong>di</strong> marcatori microsatelliti<br />

fiancheggianti il gene in esame hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che il problema dell’ADO può essere<br />

ridotto a livelli inferiori all’1%. Per ultimo l’impe<strong>di</strong>mento<br />

costituito dalla necessità <strong>di</strong> tempi ristretti<br />

<strong>di</strong> indagine dovuti al fatto che dopo la prima <strong>di</strong>visione<br />

meiotica l’ovocita rimane <strong>di</strong>sponibile per la<br />

fecondazione per un tempo limitato prima che degeneri,<br />

non costituisce più un problema a patto <strong>di</strong><br />

adottare e mettere a punto protocolli rapi<strong>di</strong> basati<br />

sulla ibridazione con sonde fluorescenti che possono<br />

dare risposte in tempi quasi imme<strong>di</strong>ati.<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 8<br />

8<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

L’ateneo <strong>di</strong> Sassari investe sulla comunicazione<br />

L ’<br />

<strong>Università</strong> continua ad essere<br />

il luogo dove si preparano<br />

e si vivono in anticipo le gran<strong>di</strong> sfide<br />

<strong>di</strong> domani. Se per le <strong>Università</strong><br />

comunicare è sempre stato importante,<br />

un nuovo e decisivo impulso<br />

è stato dato con l’approvazione della<br />

recente <strong>di</strong>sciplina in materia <strong>di</strong><br />

comunicazione pubblica<br />

(legge 150/2000 e successive<br />

integrazioni): il rapporto<br />

presentato in marzo<br />

durante l’ultimo seminario<br />

<strong>di</strong> formazione organizzato<br />

a Roma dall’Aicun,<br />

l’Associazione italiana<br />

dei comunicatori d’università,<br />

registra un notevole<br />

incremento nel decennio<br />

1992-2002 delle<br />

attività <strong>di</strong> comunicazione<br />

<strong>degli</strong> atenei italiani, in<br />

particolare nel settore dei<br />

nuovi me<strong>di</strong>a. Alessandro<br />

Maida, rettore dell’ateneo<br />

<strong>di</strong> Sassari, nel ritenere che comunicare<br />

attraverso le nuove tecnologie,<br />

e in particolare Internet,<br />

consenta <strong>di</strong> informare e servire con<br />

efficienza, trasparenza e rapi<strong>di</strong>tà un<br />

vasto pubblico, ha promosso nel<br />

settembre 2002 l’attivazione <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> lavoro de<strong>di</strong>cato allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />

della comunicazione multime<strong>di</strong>ale,<br />

facendo compiere all’ateneo<br />

un passo importante in questa <strong>di</strong>rezione.<br />

Il gruppo è coor<strong>di</strong>nato da un<br />

<strong>di</strong>rigente a contratto, esperto nel<br />

settore della comunicazione pubblica,<br />

supportato dalla recente as-<br />

L<br />

Un progetto per migliorare l’immagine dell’università attraverso i nuovi me<strong>di</strong>a<br />

Sassari. Il rettorato<br />

a comprensione dei <strong>di</strong>vari economici tra il<br />

Nord e il Sud, il ruolo delle istituzioni e del<br />

progresso tecnologico, i problemi legati alla sostenibilità<br />

delle risorse ambientali, sono solo alcuni <strong>degli</strong><br />

obiettivi <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o del Crenos, Centro ricerche<br />

economiche Nord Sud. Per svolgere<br />

la sua attività, il Crenos collabora con centri<br />

<strong>di</strong> ricerca e università nazionali e internazionali;<br />

è attivo nell’organizzare conferenze<br />

ad alto contenuto scientifico, seminari<br />

e altre attività <strong>di</strong> natura formativa; tiene<br />

aggiornate una serie <strong>di</strong> banche dati e ha<br />

una sua collana <strong>di</strong> pubblicazioni. Il Crenos<br />

ha iniziato la sua attività nel 1993 e sino al<br />

1999 ha operato all’interno del <strong>di</strong>ploma in<br />

Pubblica amministrazione della facoltà <strong>di</strong> Scienze politiche<br />

del nostro ateneo. L’ambito <strong>di</strong> ricerca del centro<br />

si è progressivamente ampliato nel tempo, così come<br />

la sua struttura, grazie a un <strong>numero</strong> sempre crescente<br />

sunzione <strong>di</strong> personale con specifiche<br />

professionalità nella progettazione,<br />

realizzazione e gestione <strong>di</strong><br />

contenuti multime<strong>di</strong>ali. Un documento<br />

dal titolo “Immagine <strong>di</strong> ateneo<br />

e comunicazione multime<strong>di</strong>ale”<br />

sarà presentato agli organi <strong>di</strong><br />

governo dell’università: illustrerà i<br />

passi compiuti per migliorare l’immagine<br />

dell’ateneo all’esterno attraverso<br />

i nuovi me<strong>di</strong>a, e per accrescere<br />

l’impatto e la <strong>di</strong>ffusione dell’informazione<br />

tra<strong>di</strong>zionale, guardando<br />

al sito istituzionale come ad<br />

uno strumento <strong>di</strong> servizio facilmente<br />

accessibile e versatile. L’università<br />

<strong>di</strong> Sassari ritiene opportuno<br />

promuovere interventi incisivi, che<br />

rivoluzionino l’architettura, la forma<br />

e i contenuti del portale, al fine<br />

<strong>di</strong> presentare all’esterno un’immagine<br />

integrata e razionale, che tragga<br />

beneficio da una progettualità<br />

comune <strong>degli</strong> spazi <strong>di</strong> informazione<br />

e da un migliore impiego dello<br />

strumento informatico, quale veicolo<br />

<strong>di</strong> messaggi che il comunicatore<br />

<strong>di</strong> professione è chiamato a garantire<br />

per qualità ed efficacia, nel<br />

rispetto della recente normativa <strong>di</strong><br />

ispirazione europea introdotta nel<br />

nostro Paese in merito ad<br />

“organizzazione, usabilità<br />

ed accessibilità dei siti web<br />

delle Pubbliche Amministrazioni”.<br />

Il web non è la<br />

televisione, una tecnologia<br />

“invasiva” <strong>di</strong> fronte alla<br />

quale l’utente è posto<br />

nel ruolo <strong>di</strong> spettatore<br />

passivo che subisce l’offerta<br />

<strong>di</strong> contenuti; il web è<br />

un “luogo” attivo, dove si<br />

compiono azioni: la televisione<br />

si guarda, il web si<br />

esplora e si usa. Mentre i<br />

tra<strong>di</strong>zionali me<strong>di</strong>a via cavo<br />

necessitano della meraviglia<br />

per trattenere lo spettatore<br />

<strong>di</strong>nanzi allo schermo, il web della<br />

Pubblica amministrazione – e in<br />

particolare modo quello <strong>degli</strong> atenei<br />

– deve puntare sulla funzionalità<br />

e facilità <strong>di</strong> accesso <strong>degli</strong> spazi<br />

<strong>di</strong> comunicazione, con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i bisogni <strong>di</strong> informazione<br />

e <strong>di</strong> servizio dell’utente finale<br />

– sovente <strong>di</strong>sorientato ed inesperto<br />

– facendo tesoro dell’esercizio della<br />

semplicità in ogni fase della progettazione.<br />

Divario Divario<br />

Nord-Sud, Nord-Sud,<br />

le ricerche del Crenos Crenos<br />

Francesco Sircana<br />

Centro web università <strong>di</strong> Sassari<br />

Il progresso tecnologico e la sostenibilità delle risorse ambientali tra gli obiettivi <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />

Raffaele Paci<br />

<strong>di</strong> adesioni <strong>di</strong> nuovi ricercatori. Attualmente è composto<br />

da trentacinque docenti e ricercatori associati e sei<br />

assistenti <strong>di</strong> ricerca che svolgono la propria attività<br />

principalmente in Sardegna, nelle se<strong>di</strong> universitarie <strong>di</strong><br />

<strong>Cagliari</strong> e Sassari, e in altri centri <strong>di</strong> ricerca<br />

internazionali: Bruxelles, Essex, Londra,<br />

Milano, Nottingham, Perth, Rea<strong>di</strong>ng, Roma,<br />

Warwick e York. Il <strong>di</strong>rettore e il consiglio<br />

dei ricercatori costituiscono la sua<br />

struttura organizzativa. Dal 1998 il <strong>di</strong>rettore<br />

è Raffaele Paci, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Economia<br />

industriale e preside della facoltà <strong>di</strong> Scienze<br />

politiche, mentre nel quinquennio precedente<br />

è stato Francesco Pigliaru. Dal<br />

2001 il Crenos fa parte del centro interuniversitario<br />

<strong>di</strong> Ricerche economiche e mobilità, Cirem,<br />

composto da due sezioni operative: il Crenos per<br />

le ricerche <strong>di</strong> natura economica e il Crimm per le ricerche<br />

sui trasporti e la mobilità. (s.c.)<br />

Alessandro Maida<br />

riconfermato rettore<br />

A<br />

lessandro Maida è stato riconfermato<br />

rettore dell’ateneo<br />

sassarese per il<br />

2003-2006. Maida,<br />

65 anni, è al<br />

suo terzo mandato.<br />

Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />

Igiene, ha tra le<br />

priorità “l’e<strong>di</strong>lizia<br />

universitaria e un forte raccordo col<br />

territorio. Poi, voglio continuare ad<br />

essere il rettore <strong>degli</strong> studenti”.<br />

World public relation<br />

della Ferpi a Roma<br />

O<br />

rganizzato dalla Ferpi, Federazione<br />

relazioni pubbliche<br />

italiana, in collaborazione con la<br />

Global alliance for public relations<br />

management e con la Cerp, Confederazione<br />

europea delle relazioni<br />

pubbliche, il World public relations,<br />

(Roma 5-7 giugno), è un’opportunità<br />

per tutti i professionisti,<br />

gli accademici, gli studenti <strong>di</strong> conoscere<br />

e comprendere le tendenze<br />

in atto nei <strong>di</strong>versi Paesi. Sono stimate<br />

in circa tre milioni le persone<br />

che, professionalmente, si occupano<br />

<strong>di</strong> relazioni pubbliche nel mondo:<br />

<strong>di</strong>verse migliaia sono gli studenti<br />

e gli accademici che si sforzano<br />

<strong>di</strong> capirne e interpretarne le <strong>di</strong>namiche,<br />

suggerendo nuovi approcci,<br />

nuove teorie e nuovi meto<strong>di</strong><br />

affinché i <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> organizzazioni<br />

complesse possano<br />

governare meglio e con maggiore<br />

efficacia i rispettivi sistemi <strong>di</strong> relazione,<br />

per raggiungere i propri<br />

obiettivi così come quelli dell’interesse<br />

generale. (s.c.)<br />

Rai, ra<strong>di</strong>o Sardegna,<br />

la storia <strong>di</strong> un’isola<br />

M<br />

ezzo secolo <strong>di</strong> servizio pubblico:<br />

Ra<strong>di</strong>o Sardegna ha raccontato<br />

se stessa partendo dalla stazione<br />

<strong>di</strong> Bortigali. Romano Cannas,<br />

<strong>di</strong>rettore della sede regionale Rai, ha<br />

ricordato “le <strong>di</strong>fficoltà dell’imme<strong>di</strong>ato<br />

dopoguerra”. All’au<strong>di</strong>torium<br />

del Cis, tra splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e toccanti filmati,<br />

commenti e interviste registrate<br />

(da pelle d’oca quelle a Grazia Deledda<br />

e Peppino Fiori), sono intervenuti<br />

Renato Soru, Manlio Brigaglia,<br />

Gianni Filippini. In prima fila,<br />

il prefetto Efisio Orrù, il presidente<br />

del tribunale, Carlo Piana, il<br />

rettore Pasquale Mistretta, l’assessore<br />

regionale alla cultura, Beniamino<br />

Scarpa, il questore Antonio Pitea, gli<br />

ex presidenti Selis, Palomba, Melis,<br />

Rojch, Sanna.


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 9<br />

Confronto Confronto<br />

aperto aperto<br />

Sardegna-Campania<br />

Sardegna-Campania<br />

I<br />

mportante visita da parte <strong>di</strong> docenti<br />

del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica della nostra<br />

<strong>Università</strong> alla Fondazione IDIS-Città<br />

della Scienza <strong>di</strong> Napoli avvenuta in data 28-<br />

03-03. La Città della Scienza <strong>di</strong> Napoli rappresenta<br />

una delle realtà<br />

più significative nel nostro<br />

Paese riguardante la<br />

<strong>di</strong>vulgazione scientifica,<br />

la <strong>di</strong>dattica, l’alta formazione,<br />

il nursing <strong>di</strong> imprese<br />

ed è anche una importante<br />

sede congressuale<br />

e culturale. La<br />

Città della Scienza <strong>di</strong><br />

Napoli riesce ad attirare<br />

molte migliaia <strong>di</strong> visitatori<br />

per anno da tutto il<br />

nostro Paese, tra i quali<br />

ricercatori, tecnici, impren<strong>di</strong>tori, insegnanti,<br />

studenti delle scuole elementari, me<strong>di</strong>e ed<br />

universitari. Il Direttore della struttura, Dr.<br />

Luigi Amo<strong>di</strong>o e tutti i suoi collaboratori,<br />

hanno accettato con entusiasmo la visita del<br />

Direttore del Museo del Dipartimento <strong>di</strong> Fisica<br />

<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, professor Guido Pegna, e dei<br />

suoi collaboratori, professor Giancarlo Cappellini<br />

e Dr. Guido Satta. La visita è consistita<br />

in un visione dettagliata, sotto la guida<br />

del Dr. Cerri e della Dr.ssa Drioli, delle<br />

Exhibits della Mostra, che trattano in maniera<br />

semplice e piacevole tematiche che spaziano<br />

dalla Fisica alla Biologia, dalla Matematica<br />

all’Informatica. Una parte importante<br />

della visita è consistita nell’analisi dettagliata,<br />

effettuata con lo Staff Amministrativo<br />

dell’IDIS (Istituto per la Diffusione della<br />

Cultura Scientifica), della storia del loro<br />

centro e della possibilità <strong>di</strong> esportare tale<br />

esperienza anche in altre realtà, come ad<br />

N<br />

Intesa tra il <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Fisica e la Città della scienza <strong>di</strong> Napoli<br />

Napoli. Foto <strong>di</strong> gruppo per i professori cagliaritani (da sin.)<br />

Cappellini e Pegna con i colleghi napoletani, Drioli e Cerri<br />

esempio quella della nostra città. Difatti il<br />

professor Guido Pegna è anche responsabile<br />

del progetto Explora che ha tra i suoi fini<br />

quello <strong>di</strong> creare a <strong>Cagliari</strong> una mostra interattiva<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione scientifica e <strong>di</strong>dattica.<br />

La possibilità <strong>di</strong> nascita<br />

e sviluppo <strong>degli</strong><br />

Science Centres è<br />

strettamente connessa<br />

con la loro<br />

capacità <strong>di</strong> integrazione<br />

con le<br />

realtà culturali,<br />

formative e<br />

produttive locali.<br />

D’altra parte<br />

lo Staff tecnico<br />

dell’IDIS ha mostrato<br />

notevole interesse<br />

alle realizzazioni tecniche effettuate dal professor<br />

G. Pegna (tra le quali il<br />

cannone elettromagnetico trasportabile<br />

) e si è detto fortemente<br />

interessato alla possibilità<br />

<strong>di</strong> trasformarle in Exhibits<br />

sotto la sua guida. Lo Staff<br />

IDIS-Città della Scienza <strong>di</strong> Napoli<br />

si è detto interessato anche<br />

a descrivere la propria esperien-<br />

za ed ad allacciare collaborazioni<br />

con personale del mondo<br />

scientifico, produttivo ed industriale<br />

<strong>di</strong> altre città. Siamo sicuri<br />

che la nostra <strong>Università</strong> e tutti<br />

nostri colleghi non si lasceranno sfuggire<br />

l’occasione <strong>di</strong> scambio scientifico, culturale,<br />

<strong>di</strong>dattico e professionale con una realtà importante<br />

come quella dell’IDIS-Città della<br />

Scienza <strong>di</strong> Napoli.<br />

relazioni esterne<br />

Giancarlo Cappellini<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

a qualche anno il professor Guido Pegna, responsabile<br />

del Museo <strong>di</strong> Fisica dell’<strong>Università</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ed il suo gruppo stanno attivamente cercando<br />

<strong>di</strong> trasformare il Museo in un luogo nel quale i<br />

visitatori non solo “respirino” la storia della Fisica, ma<br />

possano anche interagire in prima persona con esperimenti<br />

ed exhibit messi a loro <strong>di</strong>sposizione. L’obiettivo<br />

è <strong>di</strong> portare visitatori<br />

“… Sciocchezze! Vi è una sola<br />

fonte <strong>di</strong> sapere, ed è l’esperienza:<br />

la vecchia buona esperienza fisica<br />

<strong>di</strong> Locke e Hume”.<br />

(Isaac B. Singer)<br />

el marzo scorso il team dell’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, coor<strong>di</strong>nato da Gaetano Ranieri e costituito da Gian Piero Deidda, Rita Deiana, Riccardo Porcu, Luigi<br />

Noli, Giampiero Casti, Mario Sitzia, Consuelo Cossu, ha svolto un’importante ricerca nell’antica città <strong>di</strong> Volubilis, in Marocco, <strong>di</strong>chiarata dall’Unesco<br />

patrimonio mon<strong>di</strong>ale dell’Umanità. Il team si è avvalso della fattiva collaborazione <strong>di</strong> Stefano Erriu, e Marco Nuvoli e <strong>degli</strong> archeologi Raimondo Zucca,<br />

Piergiorgio Spanu ed Elisabetta Garau. La spe<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> per sé complessa perché prevedeva il trasferimento <strong>di</strong> personale, strumentazione e mezzi sul luogo <strong>di</strong><br />

misura, per le con<strong>di</strong>zioni meteo inclementi e per la particolare situazione internazionale del momento, si è svolta con straor<strong>di</strong>naria precisione, anche grazie ai<br />

buoni uffici dell’Ambasciata italiana a Rabat e in particolare dell’addetto culturale dottoressa Wanda Grillo. La ricerca, condotta con la collaborazione dell’IN-<br />

SAP, l’ente <strong>di</strong> gestione dei beni patrimoniali e culturali del Marocco, con il quale è stato recentemente firmato un protocollo d’intesa, ha portato alla probabile<br />

in<strong>di</strong>viduazione dell’anfiteatro della città, oggetto per oltre cento anni <strong>di</strong> ricerche archeologiche da parte <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si gruppi internazionali. Contemporaneamente<br />

il team ha rivolto l’attenzione alle strutture idriche della città, che sono state meglio definite e comprese, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione esterna.<br />

Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o è stato condotto partendo dall’analisi archeometrica <strong>di</strong> forme e geometrie possibili, ricavata dalle fonti storiche, da un’analisi <strong>di</strong> immagini aeree, da<br />

un rilievo idrogeologico. Su tre aree ‘in<strong>di</strong>ziate’ sono state applicate, sul terreno, quattro tra le più attuali e sofisticate metodologie geofisiche non <strong>di</strong>struttive. Il risultato<br />

ottenuto è stato per molti versi clamoroso. Il Sottosegretario alla Cultura e le altre autorità marocchine, infatti, si sono <strong>di</strong>mostrati entusiasti e hanno dato<br />

imme<strong>di</strong>ata notizia dei “ritrovamenti”. I ricercatori marocchini procederanno in tempi brevi all’accertamento <strong>di</strong>retto me<strong>di</strong>ante scavi selettivi (a costo limitato) e<br />

successivamente, si passerà alla fase <strong>degli</strong> scavi archeologici veri e propri che potrebbero essere affidati ancora all’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Il team <strong>di</strong> ricerca geofisica<br />

non è nuovo a questi successi. Altre spe<strong>di</strong>zioni sono state eseguite all’estero, per scopi <strong>di</strong>versi, data la natura della <strong>di</strong>sciplina che consente <strong>di</strong> “vedere” nel sottosuolo<br />

in modo non <strong>di</strong>struttivo, celere ed economico. Nel campo archeologico è intervenuto oltre che in Catalogna e in Corsica, nell’ambito <strong>di</strong> un progetto europeo;<br />

in Grecia dove ha avuto modo <strong>di</strong> mettere in evidenza tombe <strong>di</strong> età micenee a Pylos nel Peloponneso, nei pressi del palazzo <strong>di</strong> Nestore eroe dell’Iliade; a<br />

Uthina in Tunisia, nell’ambito <strong>di</strong> ricerche archeologiche svolte dall’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>; in Etiopia dove, recentemente, ha messo in evidenza le strutture <strong>di</strong> collegamento<br />

e i sistemi <strong>di</strong> drenaggio delle chiese <strong>di</strong> Lalibela, l’ottava meraviglia del mondo; in Bolivia dove è intervenuto in una zona dove si sospetta la presenza<br />

<strong>di</strong> resti <strong>di</strong> civiltà pre-incaiche; a Cuba nella città <strong>di</strong> L’Avana, alla ricerca delle strutture portuali colombiane. Ma il gruppo ha operato anche in altri campi : ha infatti<br />

contribuito alla redazione della carta geotecnica <strong>di</strong> Barcellona, ha svolto ricerche <strong>di</strong> acque termali in Etiopia, sull’inquinamento delle acque in Cile e in Bolivia,<br />

mentre sono in atto <strong>stu<strong>di</strong></strong> bilaterali sull’erosione costiera in Brasile, sulla <strong>di</strong>namica dunale in Portogallo e sull’agricoltura <strong>di</strong> precisione in Francia. Il team del<br />

professor Ranieri, talvolta integrato da altri ricercatori tecnici e studenti, ha operato sempre in stretta collaborazione ed armonia con i ricercatori locali. (g.r.)<br />

D<br />

9<br />

e studenti a contatto<br />

con la scienza in<br />

modo piacevole, accattivante,<br />

che sia<br />

fonte <strong>di</strong> curiosità e<br />

incentivo al fare. Tale<br />

progetto si <strong>di</strong>ffe-<br />

renzia dai mo<strong>di</strong> della <strong>di</strong>vulgazione tipici dei “Centri<br />

della Scienza” <strong>di</strong> tipo anglosassone per due aspetti: a)<br />

attenzione alle connessioni con gli aspetti storici, sociali,<br />

filosofici peculiari della<br />

cultura europea; b) grande enfasi<br />

all’idea che si capisce facendo, e<br />

non solamente stando a guardare<br />

cosa accade in un esperimento<br />

creato ed eseguito da altri. A<br />

tale scopo è attivo un laboratorio<br />

a <strong>di</strong>sposizione anche <strong>degli</strong><br />

studenti per la creazione, pro-<br />

gettazione e costruzione <strong>di</strong> esperimenti<br />

e lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> fenomeni.<br />

L’educazione alla conoscenza ed<br />

all’uso razionale dei materiali, ad<br />

acquisire capacità <strong>di</strong> progettazione,<br />

al controllo ed al perfezionamento delle proprie<br />

capacità manuali, all’uso <strong>degli</strong> attrezzi: tutto ciò è<br />

fondamentale per lo sviluppo <strong>di</strong> concretezza, razionalità,<br />

buon senso, <strong>di</strong> amore per gli oggetti, <strong>di</strong> comprensione<br />

<strong>degli</strong> oggetti del passato, ed attraverso <strong>di</strong> essi, <strong>di</strong><br />

consapevolezza e conoscenza del mondo. (g.p.)<br />

Monserrato. Macchina elettrostatica <strong>di</strong>dattica<br />

costruita da Guido Pegna esposta al museo <strong>di</strong> Fisica<br />

della Cittadella universitaria<br />

Un museo interattivo<br />

in Cittadella<br />

La storia della scienza e una visione<br />

speciale per la cultura europea<br />

Geofisica, spe<strong>di</strong>zione scientifica a Volubilis olubilis<br />

Si rafforza la collaborazione tra l’ateneo e i ricercatori delle università del Marocco


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 10<br />

10<br />

L<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

a mo<strong>di</strong>fica del Regolamento prestazioni conto<br />

terzi si è rivelata una delle priorità del programma<br />

politico del Rettore. Sensibile alle nuove esigenze<br />

<strong>di</strong> competitività imposte da un contesto nazionale<br />

sempre più orientato a modelli <strong>di</strong> gestione aziendale.<br />

Si tratta <strong>di</strong> prestazioni collegate <strong>di</strong>rettamente al mondo<br />

produttivo che l’università svolge a titolo oneroso per<br />

conto <strong>di</strong> soggetti pubblici e privati sotto varie forme<br />

(ricerche, consulenze, formazione e aggiornamento,<br />

analisi, controlli, tarature).<br />

Poiché il Regolamento<br />

attuale si presenta inadeguato<br />

a sod<strong>di</strong>sfare le<br />

nuove esigenze emerse negli<br />

ultimi anni, si è elaborato<br />

un nuovo testo con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> snellire le procedure<br />

e incentivare iniziative<br />

<strong>di</strong> più ampio scenario. Da<br />

un lato per dare risposte<br />

più articolate alla domanda<br />

esterna, e dall’altro per<br />

garantire risorse <strong>di</strong>verse da<br />

quelle ormai troppo esigue<br />

provenienti dal ministero.<br />

Fra le principali novità introdotte<br />

dal nuovo Regolamento<br />

si evidenzia innanzi<br />

tutto un ampliamento delle tipologie <strong>di</strong> attività, delle<br />

strutture coinvolte e dei soggetti promotori. Sono inclusi,<br />

oltre ai <strong>di</strong>partimenti, anche le biblioteche, le facoltà,<br />

l’amministrazione centrale e, fra i promotori dell’iniziativa,<br />

il personale tecnico e amministrativo. Ma<br />

la novità principale è senz’altro quella relativa alla in-<br />

artirà a fine giugno la seconda e<strong>di</strong>zione del Master<br />

in Comunicazione pubblica, organizzata dal<br />

Coinfo, Consorzio Interuniversitario sulla Formazione,<br />

in collaborazione con il nostro<br />

ateneo. L’iniziativa mira, attraverso<br />

un adeguato percorso <strong>di</strong>dattico, alla<br />

riqualificazione ed alla specializzazione<br />

del personale operante negli<br />

uffici <strong>di</strong> informazione e comunicazione<br />

delle pubbliche amministrazioni,<br />

secondo le prescrizioni<br />

stabilite dalla legge 150 del 7 giugno<br />

2000 e dal suo regolamento<br />

attuativo. Il percorso formativo,<br />

consultabile all’in<strong>di</strong>rizzo http://<strong>di</strong>gidownload.libero.it/<br />

coinfo/bacheca/2003/mcp2.doc si articolerà in quattro<br />

moduli: tre si svolgeranno “in presenza” ed uno in modalità<br />

e-Learning. In aula verranno esaminate le più recenti<br />

normative che hanno determinato una trasformazione<br />

del contesto organizzativo nelle amministrazioni<br />

pubbliche, teorie, strumenti e tecniche della comunicazione<br />

e dell’informazione istituzionale, tecniche<br />

<strong>di</strong> pubbliche relazioni e <strong>di</strong> marketing, strategie comunicative<br />

e logiche organizzative. Tenendo conto<br />

delle caratteristiche professionali dei partecipanti, saranno<br />

utilizzate <strong>di</strong>verse metodologie <strong>di</strong>dattiche: dagli<br />

troduzione <strong>di</strong> un nuovo regime <strong>di</strong> ripartizione dei finanziamenti,<br />

che privilegia le strutture e il personale<br />

<strong>di</strong>rettamente coinvolti nell’attività. Infatti, a parte una<br />

quota forfetariamente stabilita, la quota residua è ripartita<br />

fra la struttura e il personale che partecipa alle<br />

attività con la conseguente abolizione della quota riservata<br />

al Fondo comune d’ateneo. Ciò per evitare il frazionamento<br />

dei finanziamenti attraverso ripartizioni “a<br />

pioggia”, non in coerenza con la logica del risultato<br />

a cui si conforma il nuovo<br />

Regolamento. Ma anche<br />

per incentivare chi produce<br />

a promuovere all’esterno<br />

attività da svolgersi<br />

sotto l’egida del nostro ateneo.<br />

Come si può notare, il<br />

nuovo Regolamento introduce<br />

maggiore snellezza nei<br />

rapporti <strong>di</strong>alettici coi soggetti<br />

esterni ed una forte<br />

incentivazione alla promozione<br />

e alla ricerca <strong>di</strong><br />

mercato attraverso l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> partner, <strong>di</strong> spon-<br />

sor o finanziatori cointeressati.<br />

È auspicabile che tale<br />

formula possa consentire ai<br />

docenti e ai ricercatori <strong>di</strong><br />

impegnarsi con più convinzione innescando nelle<br />

strutture <strong>di</strong>partimentali, e più in generale nell’Ateneo,<br />

una sana competitività che nel me<strong>di</strong>o periodo non potrà<br />

che produrre effetti positivi <strong>di</strong> crescita.<br />

Sandra Giordano<br />

Ufficio <strong>di</strong> gabinetto del rettore<br />

Al via il secondo secondo master master in comunicazione comunicazione pubblica pubblica<br />

P<br />

Conto terzi, strumento <strong>di</strong> competitività<br />

Il nuovo regolamento è al centro delle politiche rettorali rivolte al mondo produttivo<br />

Il conto terzi per gli atenei è strumento <strong>di</strong> sviluppo, confronto e apertura all’esterno.<br />

Sotto questo aspetto, l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> ha realizzato anche il<br />

Piano regionale integrato dei trasporti<br />

Coinfo e università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> per la formazione <strong>degli</strong> addetti stampa<br />

approcci formativi tra<strong>di</strong>zionali a quelli più innovativi,<br />

dalle testimonianze <strong>di</strong> eccellenza relative alle strutture<br />

<strong>di</strong> comunicazione pubbliche e private alle esercitazioni<br />

pratiche ed alle simulazioni. Il modulo<br />

e-Learning, gestito dalla società<br />

Atenea, specializzata nella<br />

formazione in rete, verterà sulla<br />

qualità dell’informazione pubblica<br />

su Internet e sull’utilizzo<br />

delle più moderne tecnologie<br />

info-telematiche. Fin<br />

dall’avvio, il Master sarà<br />

dotato <strong>di</strong> un proprio sito<br />

web che conterrà tutte le<br />

informazioni, i materiali e la documentazione<br />

utili per l’attività formativa. Inoltre, a partire<br />

dal primo incontro in aula, i partecipanti si costituiranno<br />

in redazione formale, che produrrà<br />

per tutta la durata del Master news cartacee e<br />

da pubblicare sul sito web. Il responsabile organizzativo<br />

dell’iniziativa, Franco Meloni, <strong>di</strong>rigente dell’area<br />

Organizzazione, sottolinea come “la decisione <strong>di</strong><br />

ospitare anche quest’e<strong>di</strong>zione del Master costituisca un ulteriore<br />

passo avanti nell’impegno intrapreso da tempo dal<br />

nostro ateneo per la realizzazione <strong>di</strong> un sistema comunicativo<br />

<strong>di</strong> qualità”. Erika Pitzalis<br />

Le regole dell’Ifts<br />

S<br />

ui corsi Ifts (Istruzione e<br />

Formazione Tecnica Superiore)<br />

sono <strong>di</strong>sponibili: il formulario<br />

per la presentazione dei progetti<br />

<strong>di</strong> istruzione e formazione<br />

tecnica superiore; i vocabolari relativi<br />

al formulario per la presentazione<br />

dei progetti <strong>di</strong> istruzione e<br />

formazione tecnica superiore<br />

2002-2003; l’allegato A1 con l’in<strong>di</strong>cazione<br />

delle macroaree e delle<br />

figure professionali. Per ulteriori<br />

notizie vedasi il supplemento<br />

straor<strong>di</strong>nario n° 1 al Buras n° 38<br />

(28/12/02) il bando per la presentazione<br />

<strong>di</strong> progetti per corsi IFTS<br />

anno 2002-2003 approvato dalla<br />

Giunta regionale della Sardegna<br />

con delibera n° 39/57 del 10 <strong>di</strong>cembre<br />

2002. Per gli standard minimi<br />

delle competenze <strong>di</strong> base e<br />

trasversali nei percorsi Ifts ci si deve<br />

riferire al D.L. 436/2000.<br />

Work shop, comunicazione<br />

nelle università<br />

Q<br />

uali passi sono stati compiuti<br />

per il miglioramento<br />

della comunicazione e dell’informazione,<br />

nelle rispettive università<br />

<strong>di</strong> appartenenza, dalla conclusione<br />

del Master ad oggi? Quali sono le<br />

prospettive <strong>di</strong> cambiamento e <strong>di</strong><br />

sviluppo futuro? Qual è lo stato <strong>di</strong><br />

applicazione della legge 150 del 7<br />

giugno 2000 negli atenei italiani?<br />

Queste alcune delle questioni che<br />

saranno affrontate nel corso del<br />

Workshop sulla Comunicazione<br />

nelle università, a Reggio Calabria<br />

dal 26 al 28 maggio. La manifestazione,<br />

promossa dal Coinfo, in<br />

collaborazione con l’<strong>Università</strong><br />

“Me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />

e con il nostro ateneo, è rivolta,<br />

in particolare, ai partecipanti<br />

alla prima e<strong>di</strong>zione del Master in<br />

Comunicazione pubblica, tenutosi<br />

a <strong>Cagliari</strong> dal giugno al novembre<br />

2002. Tra i relatori interverranno<br />

Alessandro Bianchi,<br />

rettore dell’università<br />

<strong>di</strong> Reggio Calabria, Antonio<br />

Romeo, <strong>di</strong>rigente del<br />

servizio <strong>di</strong> Informazione e<br />

comunicazione dell’ateneo<br />

reggino, Franco Meloni,<br />

<strong>di</strong>rigente dell’area<br />

Organizzazione dell’università<br />

<strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Nel<br />

programma del workshop<br />

è prevista la partecipazione<br />

alla tavola rotonda “La<br />

funzione strategica della comunicazione”<br />

organizzata dal <strong>di</strong>partimento<br />

della Funzione pubblica, dalla<br />

Scuola superiore della pubblica<br />

amministrazione e dell’università<br />

<strong>di</strong> Reggio Calabria. (e.p.)


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 11<br />

“Questo Master rappresenta, a livello<br />

nazionale, la prima esperienza<br />

<strong>di</strong> formazione che vede operare<br />

in sinergia la Regione e le università<br />

presenti nel suo territorio, coinvolgendo<br />

tutto il sistema bibliotecario<br />

regionale. Le altre regioni italiane guardano a<br />

questa nostra iniziativa con grande interesse e attenzione.<br />

Fra qualche mese potremmo essere in<br />

grado <strong>di</strong> esportare un modello <strong>di</strong> eccellenza”.<br />

Queste le parole pronunciate da Giuseppe Bisceglie,<br />

<strong>di</strong>rigente del servizio Formazione dell’università<br />

<strong>di</strong> Sassari in occasione dell’inaugurazione<br />

del primo Master per la gestione manageriale<br />

dei servizi bibliotecari, lo scorso aprile nell’aula<br />

magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Architettura<br />

del nostro ateneo. L’intervento formativo, promosso<br />

dal servizio Beni librari e documentari,<br />

e<strong>di</strong>toria e informazione dell’assessorato regiona-<br />

le della Pubblica istruzione, dalle università <strong>di</strong><br />

<strong>Cagliari</strong> e Sassari e organizzato dal Coinfo,<br />

Consorzio interuniversitario sulla formazione,<br />

si rivolge a personale con responsabilità organizzative<br />

e gestionali nei servizi bibliotecari <strong>degli</strong><br />

enti promotori, per un totale <strong>di</strong> 33 partecipanti.<br />

Pasquale Mistretta, rettore del nostro<br />

ateneo e Beniamino Scarpa, assessore regionale<br />

alla Pubblica istruzione, nei loro interventi,<br />

hanno entrambi sottolineato come questo Master<br />

si inserisca in un più ampio progetto per la<br />

creazione <strong>di</strong> un polo bibliotecario regionale e<br />

rappresenti solo la prima delle iniziative attuative<br />

del protocollo d’intesa recentemente firmato<br />

dall’assessorato e dalle due università sarde per<br />

la cooperazione e l’interscambio culturale sui<br />

temi della formazione del personale delle rispettive<br />

amministrazioni. Il percorso <strong>di</strong>dattico si articola<br />

in otto moduli per un totale <strong>di</strong> 300 ore,<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Un master per la gestione manageriale delle biblioteche<br />

U<br />

n’azione teatrale. Meglio, una commistione<br />

multime<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> forme artistiche,<br />

dal cinema al teatro, alla letteratura e alla televisione.<br />

È la formula scelta da Praxi per lanciare,<br />

dagli spalti dell’aula magna della facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza<br />

<strong>di</strong> Roma<br />

Tre, l’iniziativa del<br />

nuovo Club dell’innovazione<br />

e dell’eccellenza<br />

per la Pubblicaamministrazione.<br />

Un club<br />

che intende nascere<br />

e svilupparsi in un contesto libero da<br />

con<strong>di</strong>zionamenti e aggregare tutti coloro<br />

che, a <strong>di</strong>versi livelli, sono impegnati in<br />

processi <strong>di</strong> innovazione nel loro ente o<br />

che sentono la necessità <strong>di</strong> agire all’interno<br />

dei loro enti con lo spirito <strong>degli</strong> innovatori.<br />

L’obiettivo del Club è <strong>di</strong> realizzare<br />

una comunità stabile che possa con<strong>di</strong>videre<br />

idee, proposte, meto<strong>di</strong>, <strong>stu<strong>di</strong></strong> e applica-<br />

Unità <strong>di</strong> vedute e strategie in comune tra regione, università e sistema bibliotecario<br />

Innovazione ed eccellenza nella PA<br />

Promosso da Praxi un club per gli operatori delle amministrazioni pubbliche<br />

zioni e concretizzare consente preziose sinergie<br />

che rendano più efficace il processo dell’innovazione.<br />

Il registro proposto ai soci del Club da<br />

Roberto Gran<strong>di</strong>s, psicologo e consulente <strong>di</strong><br />

Praxi, è improntato alla metodologia del plurilinguaggio,<br />

attraverso la visione <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong><br />

film, la lettura <strong>di</strong> brani e la recitazione, dal vivo<br />

e sullo schermo. Per avviare a questa nuova modalità<br />

comunicativa, nell’incontro d’inaugurazione,<br />

incentrato sul benessere<br />

come presupposto dell’innovazione<br />

e dell’eccellenza,<br />

l’attrice e autrice teatrale<br />

Luisa Curino ha ripercorso<br />

in forma teatrale l’esperienza<br />

<strong>di</strong> Adriano Olivetti,<br />

l’industriale <strong>di</strong> Ivrea<br />

che negli anni cinquanta<br />

realizzò un modello organizzativo<br />

unico al mondo<br />

incentrato sul benessere dei<br />

propri operai. (c.a.)<br />

Organization today, convegno sull’organizzazione<br />

P er un <strong>di</strong>ffuso ed equilibrato sviluppo del sistema sociale ed economico sardo. Ma anche per<br />

un confronto sull’efficienza delle organizzazioni interne tra università, imprese, enti no profit<br />

e pubblica amministrazione. La tavola rotonda Cultura e pratica organizzativa per lo sviluppo socioeconomico<br />

della Sardegna ha avuto questi riferimenti. Ed è stata l’antipasto in vista del prossimo convegno<br />

internazionale Organization today (Fiera <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, 5 – 7 giugno). Nella facoltà <strong>di</strong> Economia<br />

si è <strong>di</strong>scusso della creazione <strong>di</strong> una cultura specifica nella pratica organizzativa delle aziende, delle<br />

amministrazioni pubbliche e <strong>degli</strong> enti no profit (il cosiddetto terzo settore) operanti nel sistema socioeconomico<br />

regionale. La tavola rotonda promossa e curata dalla facoltà <strong>di</strong> Economia ha fatto<br />

emergere quesiti <strong>di</strong> rilievo. Che cosa bisogna fare e quali strade è necessario seguire per essere efficienti?<br />

Quali sono i requisiti della qualità organizzativa all’alba del terzo millennio e <strong>di</strong> una globalizzazione<br />

che non ammette repliche? Qual è il ruolo svolto da un equilibrato sistema organizzativo interno<br />

che ha nelle relazioni tra i “soggetti umani” la sua forza? Come affrontare questi temi nell’ambito<br />

del sistema socioeconomico <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> e dell’isola? Ai lavori della tavola rotonda, coor<strong>di</strong>nati da<br />

Roberto Malavasi (preside <strong>di</strong> Economia), hanno preso parte il sindaco <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Emilio Floris, il<br />

presidente della Sfirs, Alberto Meconcelli, il presidente del Banco <strong>di</strong> Sardegna, Antonio Sassu, il<br />

docente <strong>di</strong> Economia e gestione d’impresa e amministratore del Crs4, Giuseppe Usai.<br />

11<br />

<strong>di</strong> cui 152 <strong>di</strong> formazione d’aula e 148 in house<br />

per lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e la redazione del project work finale.<br />

Ad eccezione del primo modulo e della valutazione<br />

finale, ospitati dall’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>,<br />

la formazione in aula si svolge ad Alghero<br />

(località Tramariglio - Porto Conte Ricerche). Il<br />

programma formativo mira a fornire ai professionisti<br />

delle biblioteche le conoscenze e le<br />

competenze necessarie per far fronte alla rapida<br />

evoluzione delle tecnologie e al continuo mutamento<br />

delle esigenze dell’utente, garantendo un<br />

servizio unitario e facilmente accessibile in tutto<br />

il territorio regionale. Tra gli intervenuti alla<br />

presentazione: Cecilia Atzei ed Elisabetta Pilia,<br />

<strong>di</strong>rigenti dei servizi bibliotecari dei due atenei<br />

sar<strong>di</strong>, Giuseppe Contini, presidente del Coinfo,<br />

Paola Bertolucci, <strong>di</strong>rigente del servizio bibliotecario<br />

regionale e Alberto Petrucciani.<br />

L<br />

Erika Pitzalis<br />

Politica, poesia e altro<br />

o storico Antonio Romagnino, la presidente<br />

provinciale dell’Unicef Rosella Onnis,<br />

il giornalista Giorgio Melis e il parroco del<br />

carcere minorile <strong>di</strong> Quartucciu don Ettore<br />

Cannavera hanno offerto, nella cornice dell’ExMà,<br />

le loro personali letture all’ultimo libro<br />

<strong>di</strong> Gianni Loy. Perché “Di politica, <strong>di</strong> poesia e<br />

d’altro ancora…” è sì un libro che ripercorre le<br />

vicende della can<strong>di</strong>datura dell’autore alle ultime<br />

amministrative; ma è anche, come sottolineato<br />

da Antonio Romagnino,<br />

la coraggiosa confessione<br />

<strong>di</strong> un uomo<br />

impegnato, nel<br />

quale la politica e<br />

la poesia si presentano<br />

come pretesti per<br />

riflessioni esistenziali<br />

su fatti personali. Nella<br />

sua lettura estetica,<br />

Rosella Onnis ha sottolineato<br />

quel susseguirsi<br />

<strong>di</strong> capitoli come “matrioske,<br />

una dentro l’altra, ma<br />

non comunicanti”. Come nel quadro <strong>di</strong> Magritte<br />

rappresentato sulla copertina, dove ogni rappresenta<br />

una realtà <strong>di</strong>stinta, con un valore che<br />

<strong>di</strong>pende dalla percezione, così anche questo<br />

saggio sulla vita e sulla morte offre la cifra <strong>di</strong> un<br />

linguaggio asettico, “quasi verghiano, e al contempo<br />

anche ricco <strong>di</strong> emozioni e intimità”. Un testo<br />

evangelico, secondo Cannavera, perché ne<br />

emerge che il senso della vita risiede nell’assumersi<br />

la responsabilità <strong>degli</strong> altri, e quin<strong>di</strong> non<br />

tanto in ciò in cui si crede ma in ciò che concretamente<br />

si fa. Così, anche la politica è letta come<br />

dovere <strong>di</strong> fare qualcosa per gli altri. E con la<br />

lettura politica ha chiuso Giorgio Melis, ricordando<br />

come questo libro nasca dalla “delusione<br />

per una passione tra<strong>di</strong>ta, ma anche dal bisogno <strong>di</strong><br />

esprimere quella passione politica senza la quale<br />

ogni citta<strong>di</strong>no è incompiuto”. (c.a.)


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 12<br />

12<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Comunicazione Comunicazione<br />

univer universitaria,<br />

sitaria,<br />

presentata presentata<br />

la terza ricerca Aicun<br />

I<br />

l momento più importante del seminario<br />

“Etica e qualità nella comunicazione<br />

delle università” è stato la presentazione da<br />

parte <strong>di</strong> Brunella Marchione (università <strong>di</strong><br />

Parma) e Paola Scioli (Bocconi <strong>di</strong> Milano)<br />

della terza ricerca Aicun sullo stato della comunicazione<br />

universitaria. Nelle 51 università<br />

che hanno risposto (66 percento <strong>degli</strong> atenei<br />

italiani) vengono svolte attività <strong>di</strong> comunicazione<br />

(relazioni pubbliche, comunicazione,<br />

urp, orientamento pre o post universitario,<br />

marketing, ufficio stampa) e nel 98 percento<br />

esiste almeno una struttura creata ad hoc per<br />

tali attività. Le strutture centrali più presenti<br />

sono quelle <strong>di</strong> orientamento pre universitario<br />

e <strong>di</strong> ufficio stampa (entrambe 71 percento).<br />

Seguono l’orientamento post universitario<br />

(55), la comunicazione (51), gli urp (43), le<br />

relazioni pubbliche (37) e il marketing (27). A<br />

<strong>di</strong>fferenza della ricerca del 1992 si comincia a<br />

parlare <strong>di</strong> strategie e <strong>di</strong> politica comunicativa,<br />

<strong>di</strong> relazioni esterne e interne, della <strong>di</strong>fferenziazione<br />

dei pubblici, <strong>degli</strong> strumenti, delle tecniche,<br />

dei piani <strong>di</strong> comunicazione e dei budget<br />

ad essi destinati. Queste strutture esistono<br />

all’incirca da otto anni, un periodo <strong>di</strong> tempo<br />

significativo. Specificando meglio, si nota che<br />

il 55 percento ha strutture <strong>di</strong> comunicazione<br />

“giovani”, con non più <strong>di</strong> 5 anni <strong>di</strong> età. In me<strong>di</strong>a<br />

il <strong>numero</strong> delle risorse umane utilizzate è<br />

<strong>di</strong> 10. Sono dati che in<strong>di</strong>cano l’investimento<br />

strategico riconosciuto a queste attività: aumento<br />

del <strong>numero</strong> <strong>di</strong> persone e crescita del livello<br />

professionale richiesto. Il pubblico <strong>di</strong> riferimento<br />

non è cambiato: gli studenti delle<br />

scuole me<strong>di</strong>e superiori seguiti dai mass me<strong>di</strong>a<br />

e dagli studenti già iscritti. Gli obiettivi che si<br />

perseguono sono: informare sulle proprie attività<br />

(94 percento) e migliorare l’immagine<br />

dell’ateneo (71). Lo strumento <strong>di</strong> comunica-<br />

L<br />

a formazione <strong>di</strong> 15 esperti nell’educazione <strong>di</strong> persone in età evolutiva<br />

affetti da patologie malformative, genetiche e <strong>di</strong>smetaboliche, è l’obiettivo<br />

del Master curato dal professor Stefano De Virgiliis. Il Master, della<br />

durata <strong>di</strong> 1100 ore, si svolgerà da giugno 2003 a luglio 2004. Beneficiari:<br />

15 (+3 u<strong>di</strong>tori) giovani <strong>di</strong>soccupati o inoccupati <strong>di</strong> età non superiore ai 28<br />

anni, laureati in Pedagogia o Scienze dell’Educazione con votazione non inferiore<br />

a 100/110, residenti da almeno sei mesi in<br />

Sardegna, in possesso <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> tirocinio universitario<br />

o volontario non inferiore a 250 ore<br />

presso strutture <strong>di</strong> riabilitazione pubbliche o private.<br />

Non sono ammessi alla selezione gli allievi che<br />

già frequentano percorsi formativi <strong>di</strong> cui all’avviso<br />

4391/2001 MIUR. È prevista l’erogazione <strong>di</strong> 15<br />

borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o (gli u<strong>di</strong>tori non hanno <strong>di</strong>ritto a tale<br />

contributo) ciascuna pari a euro 15.000,00 al<br />

lordo delle ritenute <strong>di</strong> legge vincolate alla frequenza<br />

del corso ed al superamento delle prove inter-<br />

Stefano De Virgiliis me<strong>di</strong>e e finali. L’assegnazione delle borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />

è incompatibile con altre borse <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o o sussi<strong>di</strong>,<br />

zione verso l’esterno resta sempre la guida <strong>di</strong><br />

ateneo (80 percento), mentre rispetto al ‘92<br />

sono crollati il giornale perio<strong>di</strong>co e l’annuario.<br />

Tra i new me<strong>di</strong>a e au<strong>di</strong>ovisivi, il sito web <strong>di</strong><br />

ateneo non ha rivali (94 percento). Questa voce,<br />

così come le email<br />

(57), erano assenti <strong>di</strong>eci<br />

anni fa. I rapporti con i<br />

me<strong>di</strong>a non riservano<br />

sorprese: l’80 percento<br />

utilizza il comunicato<br />

stampa, il 41 le conferenze<br />

stampa e il 37<br />

promuove trasmissioni<br />

in tv o ra<strong>di</strong>o. Gli strumenti<br />

<strong>di</strong> pubblicità<br />

classici sono ancora largamente<br />

utilizzati: manifesti,<br />

inserzioni sui<br />

giornali, ra<strong>di</strong>o e tv, volantinaggio.Economicamente,<br />

la vita delle<br />

strutture <strong>di</strong> comunicazione<br />

è cambiata. Oltre<br />

l’80 percento ha un<br />

budget de<strong>di</strong>cato. Tra le<br />

<strong>di</strong>fficoltà incontrate<br />

spicca la carenza <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> informazioni dall’interno<br />

(37 percento), seguito dalla carenza<br />

<strong>di</strong> strategia globale e <strong>di</strong> programmazione (30),<br />

<strong>di</strong> budget, <strong>di</strong> personale, <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong><br />

organizzazione interna. Rispetto al passato, il<br />

problema non è più la sensazione <strong>di</strong> estemporaneità<br />

delle proprie attività e la mancanza <strong>di</strong><br />

un chiaro in<strong>di</strong>rizzo strategico e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

interno, quanto problemi più concreti<br />

e quoti<strong>di</strong>ani, legati all’insufficiente organizzazione<br />

dei flussi <strong>di</strong> comunicazione interna e ai<br />

consueti problemi <strong>di</strong> risorse economiche e<br />

umane. Stefano Cocumelli<br />

L’etica nelle relazioni<br />

esterne <strong>degli</strong> atenei<br />

“<br />

Etica e qualità nella comunicazione delle<br />

università” è stato il tema del seminario<br />

primaverile dell’Aicun, svoltosi al Ministero<br />

dell’istruzione, dell’università e della ricerca<br />

<strong>di</strong> Roma. Due aspetti messi sempre più in risalto<br />

dalla crescente competizione fra le università,<br />

manifestata<br />

anche con l’aumento<br />

<strong>degli</strong> investimenti<br />

pubblicitari, per informare<br />

e persuadere gli<br />

studenti ad iscriversi<br />

nel proprio ateneo. Un<br />

punto <strong>di</strong> partenza deve<br />

essere un preciso assetto<br />

organizzativo<br />

della struttura comunicativa,<br />

che si raggiunge<br />

con la cultura<br />

del servizio e una formazione<br />

specifica dei<br />

comunicatori. Il cambiamento<br />

del rapporto<br />

tra ateneo e studente<br />

passa attraverso l’ascolto,<br />

uno dei valori fondamentali per costruire<br />

la legittimazione sociale delle università.<br />

L’etica, sinonimo <strong>di</strong> trasparenza e responsabilità,<br />

e la qualità, intesa come performance<br />

e reputazione, sono dunque i due fattori sui<br />

quali fondare la crescita della qualità della comunicazione<br />

universitaria. (s.c.)<br />

Master in clinica educativa dell’età evolutiva<br />

Scadono il 19 maggio le domande <strong>di</strong> ammissione<br />

la frequenza è obbligatoria per almeno l’80 percento della durata del corso.<br />

Ammissione: la selezione verrà operata sulla base della valutazione dei titoli<br />

e della prova selettiva a quiz che avrà luogo in data 23 maggio 2003 alle<br />

15.00 presso la Cittadella Universitaria <strong>di</strong> Monserrato. Modalità <strong>di</strong> partecipazione:<br />

i can<strong>di</strong>dati dovranno presentare domanda <strong>di</strong> ammissione utilizzando<br />

l’apposito modulo; dovranno essere allegati i titoli valutabili per l’ammissione<br />

al Master (in originale o copia conforme all’originale o in copia munita<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva dell’atto <strong>di</strong> notorietà, ovvero <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva<br />

<strong>di</strong> certificazione), fotocopia del co<strong>di</strong>ce fiscale e <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong><br />

identità valido, curriculum vitae e scheda anagrafica MIUR. La domanda,<br />

da consegnare a mano o inviare a mezzo raccomandata A.R. all’<strong>Università</strong><br />

<strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, Via <strong>Università</strong> n. 40, 09124 CAGLIARI, dovrà pervenire<br />

entro le 12.00 del 19 maggio 2003. Copia del bando integrale e della<br />

domanda possono essere scaricati dal sito internet dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>,<br />

(www.unica.it/notizie) o ritirati presso: 1) Centro ANFFAS, Via<br />

Gen. Cagna, 21 dal lunedì al venerdì (ore 9:00/13:00; 15:30/17:00); 2) Società<br />

<strong>di</strong> Clinica Pedagogica Cognitiva e Comportamentale (c/o Dott. Lai<br />

Ignazio - Piazza San Rocco, 3 -<strong>Cagliari</strong>) nei giorni mercoledì (ore<br />

16:00/19:00) e sabato (ore 10:00/13:00).


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 13<br />

Elegie <strong>di</strong> d’Annunzio, premio nazionale<br />

per Maria Giovanna Sanjust<br />

Per l’E<strong>di</strong>zione Nazionale delle Opere<br />

<strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio, progettata<br />

nel 1881 da un Comitato scientifico<br />

presieduto da Dante Isella e<br />

composto da Annamaria Andreoli,<br />

Gianfranco Contini, Domenico<br />

De Robertis, Franco<br />

Gavazzeni, Pietro Gibellini,<br />

Emilio Mariano, Pier Vincenzo<br />

Mengaldo, Giorgio<br />

Petrocchi ed Ezio Raimon<strong>di</strong>, è stata<br />

pubblicata nel novembre 2001 l’e<strong>di</strong>zione<br />

critica delle Elegie romane a cura <strong>di</strong> Maria Giovanna Sanjust,<br />

il tomo 3 del vol. 2 dei 50 volumi previsti. Come per<br />

la prima e<strong>di</strong>zione nazionale delle Opere dannunziane del<br />

1929, la stampa del volume è stata affidata all’e<strong>di</strong>tore Mondadori,<br />

Stamperia Valdonega <strong>di</strong> Verona mantenendo la<br />

medesima veste tipografica. A questa e<strong>di</strong>zione delle Elegie<br />

romane, presentata da Dante Isella e da Annamaria Andreoli<br />

al Vittoriale <strong>degli</strong> Italiani nel marzo 2002, è stato<br />

assegnato il premio nazionale <strong>di</strong> saggistica dannunziana<br />

dalla Commissione giu<strong>di</strong>catrice presieduta<br />

dal rettore dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Chieti,<br />

Franco Cuccurullo, e dal presidente del<br />

Centro nazionale <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> dannunziani,<br />

Edoardo Tiboni, e composta da Giorgio Barberi<br />

Squarotti, Gaetano Bonetta, Giuseppe<br />

Conte, Ottaviano Giannangeli, Pietro<br />

Gibellini, Francesco Marroni, Vito Moretti,<br />

Gianni Oliva, Giuseppe Ponetti, Gian-<br />

carlo Quiriconi, Jacqueline Risset, Umberto<br />

Russo, John Woodhouse, con la seguente<br />

motivazione. “Nell’approntare l’e<strong>di</strong>zione<br />

critica delle Elegie romane per l’e<strong>di</strong>zione nazionale<br />

delle opere <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio,<br />

Maria Giovanna Sanjust si è avvalsa <strong>di</strong> una efficace ed aggiornata<br />

metodologia ecdotica, utilizzando tutti i testimoni<br />

vali<strong>di</strong> a ricostruire esattamente la genesi dei singoli<br />

testi poetici. La perspicua nota introduttiva e il puntuale<br />

apparato critico denotano un impegno <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o,<br />

<strong>di</strong> elaborazione e <strong>di</strong> interpretazione che va oltre la mera<br />

acribia filologica, rivelando un personale coinvolgimento<br />

nel lavoro esegetico. Ciò rende particolarmente meritevole<br />

<strong>di</strong> considerazione un volume che offre un prezioso<br />

contributo <strong>di</strong> conoscenze e un sicuro punto <strong>di</strong> riferimento<br />

testuale ai cultori dell’opera dannunziana”. Nell’introduzione<br />

la curatrice fa innanzi tutto una collazione<br />

delle liriche sulla base della prima e<strong>di</strong>zione in quoti<strong>di</strong>ani<br />

o riviste e su quella zanichelliana che non subì va-<br />

Maria Giovanna Sanjust è or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Letteratura italiana moderna e<br />

contemporanea, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

rianti sostanziali nel tempo. Traccia poi la storia, narrata<br />

attraverso la trascrizione <strong>di</strong> documenti per lo più epistolari,<br />

della formazione della raccolta delle Elegie, per passare<br />

subito dopo a quella dei singoli componimenti in cui<br />

si articola. Le travagliate vicende delle Elegie romane sono<br />

descritte sulla base dei manoscritti, dei carteggi e delle<br />

altre notizie <strong>di</strong>sponibili. Seguono i criteri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione,<br />

il catalogo delle e<strong>di</strong>zioni e dei manoscritti. Il primo annuncio<br />

<strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> Elegie romane risale al 7 agosto<br />

1887; se ne parla ancora nell’agosto 1889 quando il Poeta<br />

aveva pubblicato solo poche liriche; la data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />

è poi spostata alla primavera 1890 e, ancora, al marzo<br />

1891. Per la rottura dei rapporti <strong>di</strong> d’Annunzio con<br />

l’e<strong>di</strong>tore milanese Treves, le Elegie romane apparvero per<br />

i tipi della Zanichelli il 20 maggio 1892. Il successivo 8<br />

giugno d’Annunzio ne mandò copia alla musa ispiratrice,<br />

Barbara Leoni. Lungo il periodo della gestazione tipografica,<br />

ma lungo anche quello della composizione della<br />

raccolta che va dalla stesura della prima lirica Villa Me<strong>di</strong>ci,<br />

nel giugno 1887, alla pubblicazione del Congedo il<br />

5 maggio 1892. Questo libro <strong>di</strong> versi in onore della donna<br />

amata (d’Annunzio aveva incontrato Barbara<br />

Leoni nell’aprile 1887 e iniziato con lei<br />

una relazione amorosa che, con alterne vicende,<br />

durerà fino al1892) ripropone i due<br />

temi dominanti delle Römische Elegien<br />

goethiane (la passione amorosa e lo sfondo<br />

partecipe <strong>di</strong> Roma) ma utilizza anche tutta<br />

l’esperienza letteraria e poetica dell’Autore che<br />

traspone gli spunti biografici del proprio iti-<br />

nerario amoroso in un testo poetico ad alta<br />

referenzialità letteraria interpretandoli con<br />

sensibilità artistica. Alla esaltazione e alla glorificazione<br />

dell’amore, nel primo libro, seguono,<br />

nel secondo, il tema della stanchezza<br />

per una passione ormai usurata, nel terzo, visioni oniriche<br />

<strong>di</strong> quella Roma che ne è stata testimone, nel quarto,<br />

le ultime profferte d’amore mentre è già apparso l’astro<br />

della contessa Maria Gravina. Nelle elegie del 1891-<br />

92, composte a Napoli, maturano le nuove tensioni para<strong>di</strong>siache,<br />

si cerca una <strong>di</strong>versa musicalità, si persegue una<br />

maggiore libertà metrica col ricorso a endecasillabi sdruccioli<br />

impiegati talvolta a sostituire il pentametro del <strong>di</strong>stico<br />

elegiaco, si accentua il simbolismo onirico che consente<br />

<strong>di</strong> sprofondarsi nel proprio mondo interiore e <strong>di</strong><br />

rifugiarsi nel cerchio mistico-estetico dell’Arte una volta<br />

vinta la servitù dell’Amore. Inutile sottolineare il fatto che<br />

questa e<strong>di</strong>zione pone la parola fine alle vicende a stampa<br />

delle Elegie romane.<br />

Seminario <strong>di</strong> aggiornamento delle Lingue straniere<br />

S i è tenuto a <strong>Cagliari</strong> un seminario <strong>di</strong> aggiornamento sulle problematiche connesse all’appren<strong>di</strong>mento e all’insegnamento<br />

delle lingue straniere all’<strong>Università</strong>. Il seminario, promosso dal Centro Linguistico d’ateneo, dalle<br />

facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione, Scienze Politiche ed Economia<br />

e con l’intervento del rettore, ha visto <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi, ricercatori, docenti <strong>di</strong> lingua ed esperti e collaboratori linguistici<br />

<strong>di</strong>alogare con le proposte fornite da Dario Calimani, <strong>di</strong>rettore del Centro linguistico <strong>di</strong> interfacoltà, Venezia, Ca’Foscari,<br />

e dai suoi collaboratori Geral<strong>di</strong>ne Ludbrook e Gino Schiavinato. Tra i quesiti proposti figuravano le nuove<br />

prospettive aperte dalla Riforma universitaria nell’ambito dell’insegnamento delle Lingue straniere all’università, la<br />

produzione <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> testing informatizzati, le attività multime<strong>di</strong>ali, la valutazione e i requisiti linguistici. Dai<br />

lavori è affiorata molto chiaramente la funzione che un Centro Linguistico dovrebbe svolgere all’interno <strong>di</strong> un ateneo<br />

e che abbraccia attività <strong>di</strong>versificate e qualificanti quali la realizzazione e la produzione <strong>di</strong> materiali linguistici, <strong>di</strong><br />

software informatico, <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> esercitazione e testing informatizzato, non solo per le lingue straniere ma anche<br />

per l’insegnamento dell’italiano a stranieri, del latino e del greco. L’iniziativa ha riscosso un grande successo <strong>di</strong><br />

partecipazione mostrando, che il progetto <strong>di</strong> attuare una <strong>Università</strong> al passo con i tempi esige l’imme<strong>di</strong>ato potenziamento<br />

<strong>di</strong> questo fondamentale settore. Santa Boi - docente <strong>di</strong> Letteratura inglese, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

13<br />

L ’<br />

Giorgio Celli<br />

a Scienze<br />

della formazione<br />

aula magna della facoltà <strong>di</strong><br />

Scienze della formazione ha<br />

ospitato i lavori del convegno nazionale<br />

“Psicologia, Etologia, Ecologia:<br />

società ed ambiente”, organizzato<br />

dal <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Psicologia.<br />

Tra i <strong>numero</strong>si docenti e <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi<br />

intervenuti ricor<strong>di</strong>amo Giorgio<br />

Vallortigara (università <strong>di</strong> Trieste),<br />

Alessandro Bartolomucci<br />

(Parma), Emanuela Prato Previde<br />

(Milano) e l’ornitologo Helmar<br />

Schenk. Di rilievo la presenza dell’entomologo<br />

Giorgio Celli<br />

che ha tenuto<br />

una lezione<br />

magistrale e<br />

ha coor<strong>di</strong>nato<br />

la sessione <strong>di</strong><br />

lavori “Menti<br />

ed adattamento”.<br />

Veronese,<br />

classe ’35, biologo,<strong>di</strong>vulgatore<br />

e scrittore<br />

Giorgio Celli<br />

italiano, Celli <strong>di</strong>rige l’istituto <strong>di</strong><br />

Entomologia “Guido Gran<strong>di</strong>” dell’università<br />

<strong>di</strong> Bologna e ha raggiunto<br />

la notorietà grazie alle doti<br />

<strong>di</strong> ricercatore ed ecologista, <strong>di</strong><br />

scrittore, critico d’arte e <strong>di</strong>vulgatore<br />

televisivo. Come ecologo ha incentrato<br />

il suo interesse sull’ecologia<br />

dei campi coltivati. In questo<br />

contesto ha fondato una struttura,<br />

unica in Italia, nella quale vengono<br />

prodotti insetti utili alla lotta<br />

biologica ai parassiti, e due centri<br />

<strong>di</strong> ecologia applicata che si occupano<br />

del controllo delle popolazioni<br />

<strong>di</strong> zanzare nelle zone umide.<br />

In quanto entomologo ha <strong>stu<strong>di</strong></strong>ato<br />

le api sia sul versante della ricerca<br />

ecologica, come possibili in<strong>di</strong>catrici<br />

del livello <strong>di</strong> inquinamento da<br />

pestici<strong>di</strong> e da piombo, sia sul versante<br />

etologico, <strong>stu<strong>di</strong></strong>ando alcuni<br />

aspetti della loro percezione visiva<br />

e delle loro capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />

L’ipotesi che regge tutto il<br />

suo lavoro tende a una riunificazione<br />

delle due culture, quella<br />

scientifica e quella artistica, un<br />

problema che, considerate le sue<br />

esistenze parallele, sembra essere<br />

per lui a un tempo esistenziale e<br />

storico. Collabora con “La Stampa”<br />

ed è autore e conduttore da <strong>di</strong>versi<br />

anni <strong>di</strong> una rubrica televisiva<br />

dal titolo “Nel regno <strong>degli</strong> animali”.<br />

Dal 1999 lavora al Parlamento<br />

Europeo come eurodeputato eletto<br />

nelle liste dei Ver<strong>di</strong>. (s.c.)


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 14<br />

14<br />

S<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Bulimia, a Tokyo la ricerca dei nutrizionisti cagliaritani<br />

F<br />

Lo staff <strong>di</strong> Fabio Fadda intervistato dal network giapponese On air<br />

abio Fadda, <strong>di</strong>rettore della sezione<br />

<strong>di</strong> Fisiologia e nutrizione<br />

umana del nostro ateneo, è stato<br />

intervistato nel corso <strong>di</strong> una trasmissione<br />

scientifica della On air Productions,<br />

network televisivo <strong>di</strong> Tokyo,<br />

sulla bulimia nervosa, noto <strong>di</strong>sturbo<br />

del comportamento alimentare. Da<br />

anni, Fadda si occupa <strong>di</strong> ricerche in<br />

questo campo, in particolare sulla <strong>di</strong>eta<br />

senza triptofano, un aminoacido<br />

essenziale, cioè una sostanza che<br />

il nostro organismo non è in grado<br />

<strong>di</strong> sintetizzare e deve perciò essere<br />

introdotto con la <strong>di</strong>eta.<br />

Professor Fadda in cosa consiste<br />

la <strong>di</strong>eta priva <strong>di</strong> triptofano?<br />

Si tratta <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta, messa a<br />

punto grazie alla collaborazione tra<br />

l’Istituto <strong>di</strong> Fisiologia e Farmacologia<br />

del nostro ateneo, che è stata<br />

basilare nella meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> in-<br />

dagine per comprendere i meccanismi<br />

neurofisiologici della bulimia.<br />

La <strong>di</strong>eta è composta da una<br />

miscela “equilibrata” <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> essenziali<br />

dove manca il triptofano. Questa<br />

miscela stimola la sintesi <strong>di</strong> nuove<br />

proteine, ma poiché il triptofano<br />

manca, esso viene sottratto dal plasma<br />

e quin<strong>di</strong> anche dal cervello. La temporanea<br />

riduzione <strong>di</strong> questo aminoacido<br />

nel cervello provoca una notevole<br />

<strong>di</strong>minuzione della sintesi della serotonina,<br />

in quanto il triptofano è il<br />

precursore <strong>di</strong> questo neurostrasmettitore.<br />

Questa scoperta ha offerto uno<br />

strumento specifico e non tossico per<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>are il ruolo fisiologico <strong>di</strong> questo<br />

neurostrasmettitore nell’uomo.<br />

Neuroscienz<br />

Neuroscienze<br />

e e sacralità sacralità<br />

della vita<br />

“Riflessioni sull’umano”, seconda e<strong>di</strong>zione del <strong>di</strong>battito curato da Vanna Gessa Kurotschka<br />

ebastiano Maffettone,<br />

Giacomo Marramao, Remo<br />

Bodei, Giuseppe Cantillo:<br />

questi e altri autorevoli nomi dell’accademia<br />

nazionale si sono ritrovati<br />

in città a <strong>di</strong>scutere su Filosofia<br />

e Neuroscienze. Il valore della<br />

vita umana, i limiti delle biotecnologie,<br />

la tutela da dare alla vita,<br />

la trasformazione dell’immagine<br />

dell’uomo intesa nel nostro senso<br />

comune quoti<strong>di</strong>ano. Questi alcuni<br />

dei quesiti al centro del <strong>di</strong>battito<br />

organizzato da Vanna Gessa<br />

Kurotschka. Docente <strong>di</strong> Filosofia<br />

morale nel nostro ateneo, la professoressa<br />

in tandem con la collega<br />

Micaela Morelli, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Farmacologia<br />

nel <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />

Tossicologia, ha elaborato e curato<br />

Lei e il suo staff siete stati i primi<br />

a somministrare questa <strong>di</strong>eta a <strong>degli</strong><br />

esseri umani. Cosa avete scoperto?<br />

Per la prima volta, nel 1977, il gruppo<br />

<strong>di</strong> ricerca da me coor<strong>di</strong>nato ha somministrato<br />

questa <strong>di</strong>eta in soggetti volontari<br />

<strong>di</strong>mostrando che essa produceva<br />

uno stato <strong>di</strong> nervosismo e <strong>di</strong> ansia,<br />

molto probabilmente dovuto ad una<br />

<strong>di</strong>minuzione dei livelli cerebrali <strong>di</strong> se-<br />

Fotogramma dell’intervista al professor Fadda andata in onda sulla<br />

tv giapponese<br />

rotonina. Questa ricerca è stata pubblicata<br />

sulla rivista scientifica IRCS<br />

Med. Sci. Da allora questa meto<strong>di</strong>ca<br />

è stata utilizzata nell’uomo, in <strong>numero</strong>si<br />

laboratori nel mondo, per capire<br />

il ruolo della serotonina in <strong>di</strong>fferenti<br />

comportamenti e in <strong>numero</strong>se patologie<br />

dove si ritiene responsabile; mettendo<br />

in evidenza, tra l’altro, che la<br />

bulimia è dovuta ad una alterata modulazione<br />

dei sistemi serotoninergici<br />

centrali.<br />

Negli ultimi tempi ci sono state altre<br />

scoperte?<br />

Sì. Di recente abbiamo <strong>di</strong>mostrato che<br />

i seminari. “Riflessioni sull’umano”<br />

è stata la cornice dei lavori,<br />

giunti alla seconda e<strong>di</strong>zione. L’avvio<br />

è stato de<strong>di</strong>cato al confronto<br />

tra psicoanalisi e neuroscienza. In<br />

cattedra, Gaetano Di Chiara, preside<br />

<strong>di</strong> Farmacia a <strong>Cagliari</strong>, gli<br />

psicanalisti Mauro Mancia e Fausto<br />

Petrella, <strong>degli</strong> atenei <strong>di</strong> Milano<br />

e Pavia. “Negli ultimi decenni<br />

– ha detto la professoressa Morelli<br />

– le neuroscienze hanno fatto notevoli<br />

progressi nel suggerire sia<br />

applicazioni utili alla cura delle<br />

patologie, sia nel fornire contributi<br />

sui temi un tempo <strong>di</strong> esclusivo<br />

dominio della filosofia. È il momento<br />

giusto per <strong>di</strong>alogare in maniera<br />

costruttiva”. Il seminario si è<br />

chiuso il 28 aprile. Nella suggesti-<br />

questa miscela <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> produce<br />

anche una <strong>di</strong>minuzione della liberazione<br />

<strong>di</strong> serotonina a livello sinaptico,<br />

questo significa che la comunicazione<br />

tra i neuroni serotoninergici<br />

viene notevolmente ridotta. Grazie a<br />

questa scoperta sono stato invitato dalla<br />

rivista News in Physiological<br />

Sciences a scrivere una rassegna su<br />

questo argomento. L’articolo intitolato<br />

“Tryptophan-free <strong>di</strong>ets: a physiological<br />

tool to study brain serotonin<br />

function” è stato pubblicato<br />

poco tempo fa.<br />

Come nasce l’interesse della On<br />

air?<br />

Sono stato contattato per un programma<br />

Tv sulla bulimia. Sapevano<br />

delle ricerche che avevo condotto<br />

in questo campo, in particolare<br />

sulla <strong>di</strong>eta senza triptofano.<br />

Il conduttore della trasmissione mi<br />

ha chiesto spiegazioni sull’effetto<br />

della <strong>di</strong>eta sui pazienti bulimici.<br />

Ho spiegato che in questi pazienti<br />

la somministrazione acuta della miscela<br />

<strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> triptofano,<br />

<strong>di</strong>minuendo la liberazione <strong>di</strong> serotonina,<br />

provoca un maggiore aumento<br />

dell’effetto depressivo e <strong>di</strong>sforico<br />

e un irrefrenabile desiderio <strong>di</strong> mangiare<br />

rispetto ai soggetti normali. Questi<br />

dati suggeriscono che i pazienti bulimici<br />

hanno un’alterata regolazione<br />

dei circuiti serotoninergici cerebrali e<br />

quin<strong>di</strong> sono molto più vulnerabili alle<br />

variazioni dei livelli <strong>di</strong> triptofano<br />

nel plasma e, <strong>di</strong> conseguenza della serotonina<br />

cerebrale.<br />

Erika Pitzalis<br />

va aula magna del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />

Architettura in via Corte d’Appello,<br />

si è parlato <strong>di</strong> uso e abuso <strong>di</strong><br />

biotecnologie. Al centro dell’incontro<br />

un argomento che da qualche<br />

tempo rimbalza con sempre<br />

maggior frequenza anche fuori<br />

dalle aule universitarie: la sacralizzazione<br />

della vita o, altra interpretazione,<br />

il suo trasformarsi in nome<br />

<strong>di</strong> un miglioramento privo <strong>di</strong><br />

ogni riferimento a concetti <strong>di</strong> valore.<br />

Con Vanna Gessa ne hanno<br />

parlato Sebastiano Maffettone,<br />

Luiss <strong>di</strong> Roma e presidente dell’associazione<br />

dei filosofi politici,<br />

Giacomo Marramao, università<br />

Roma Tre <strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />

Lelio Basso e membro della<br />

Consulta <strong>di</strong> bioetica.<br />

L<br />

Emozioni<br />

e malattia<br />

Saggio <strong>di</strong> Luca Pani<br />

a proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong><br />

comprensione delle malattie<br />

non dualistico ma centrato sulla<br />

persona. Una carrellata <strong>di</strong> duecento<br />

novanta pagine sul pensiero me<strong>di</strong>co.<br />

Ma non pensate ad una lettura<br />

che procura noia, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comprensione,<br />

magari angoscia. Sareste<br />

fuori strada. Luca Pani e Stefano<br />

Canali hanno firmato un volumetto<br />

agile e intrigante. “Emozioni e<br />

malattia. Dall’evoluzione biologica<br />

al tramonto del pensiero psicosomatico”<br />

è il titolo <strong>di</strong> un’opera che,<br />

come scrivono gli autori nella prefazione,<br />

“analizza gli aspetti controversi<br />

alla base della tra<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>ca<br />

occidentale e della me<strong>di</strong>cina<br />

sperimentale”. In sostanza, il dualismo<br />

tra corpo e mente e certe ingenue<br />

tendenze analitiche e riduzionistiche.<br />

E<strong>di</strong>to da Bruno Mondadori<br />

per la collana Biblioteca delle<br />

scienze, il libro illustra come alcuni<br />

aspetti problematici “abbiano ostacolato<br />

l’interpretazione in termini<br />

genuinamente biologici <strong>degli</strong> evidenti<br />

legami, della continuità, tra<br />

comportamento e processi organici<br />

normali e patologici favorendo così<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ricerca e<br />

modelli <strong>di</strong> spiegazione parziali e<br />

prevalentemente speculativi come<br />

la me<strong>di</strong>cina psicosomatica”. “Emozioni<br />

e malattia” ha un approccio<br />

me<strong>di</strong>ato ai vari temi trattati. “Molti<br />

<strong>degli</strong> elementi fondamentali del<br />

problema della spiegazione in psicosomatica<br />

e in psichiatria nascono<br />

in ambito filosofico, per esempio,<br />

come questioni normative, etiche e<br />

in sede <strong>di</strong> definizione <strong>degli</strong> oggetti<br />

<strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e dei meto<strong>di</strong> della fisiologia<br />

e delle neuroscienze”.<br />

In sostanza,<br />

un’analisi<br />

critica e la<br />

revisione<br />

<strong>di</strong> alcuni<br />

schemi interpretativi.<br />

Luca Pani,<br />

psichiatra e <strong>di</strong>rettore<br />

del Centro<br />

per la Neurofarmacologia<br />

del Cnr, guida anche Neuroscienze<br />

scarl, società <strong>di</strong> ricerca che ha come<br />

partner l’università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ha<br />

all’attivo saggi su riviste nazionali e<br />

internazionali ed è autore <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si<br />

volumi specialistici. Stefano<br />

Canali è dottorando in Epistemologia<br />

e Logica alla Sapienza <strong>di</strong> Roma.


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 15<br />

Pe<strong>di</strong>atria, la clinica del futuro<br />

Nel reparto <strong>di</strong> Puericultura il primo sistema au<strong>di</strong>o tv per il controllo a <strong>di</strong>stanza<br />

“<br />

Con questo sistema possiamo seguire e sorvegliare<br />

tutti i bambini ricoverati da un’u-<br />

nica stanza <strong>di</strong> regia. Grazie agli allarmi au<strong>di</strong>o e<br />

video: nell’au<strong>di</strong>o sono incamerati i segnali del<br />

pianto del bambino e delle strumentazioni che lo<br />

seguono. Se ci sono problemi squilla l’allarme, il<br />

monitor <strong>di</strong>venta rosso e lampeggia”. Adriano<br />

Corrias, <strong>di</strong>rettore del servizio Puericultura e or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria del nostro ateneo, la racconta<br />

così, con semplicità. Eppure, si tratta <strong>di</strong><br />

un balzo verso una sanità<br />

avanzata, efficiente,<br />

al passo con i tempi.<br />

Con <strong>se<strong>di</strong>ci</strong> letti<br />

monitorizzati, una telecamera<br />

<strong>di</strong> ultima generazione<br />

in ogni<br />

stanza, capace <strong>di</strong> cogliere<br />

i minimi dettagli,<br />

come l’epidermide<br />

del neonato, il reparto<br />

guidato dal professor<br />

Corrias <strong>di</strong>venta un<br />

avamposto a cinque<br />

stelle. Il sistema au<strong>di</strong>o<br />

tv inaugurato lo scorso mese alla presenza del<br />

rettore Pasquale Mistretta, consente anche ad<br />

un solo operatore <strong>di</strong> tenere sotto controllo dalla<br />

regia <strong>se<strong>di</strong>ci</strong> pazienti. E siamo <strong>di</strong> fronte al primo<br />

sistema <strong>di</strong> queste potenzialità in campo nazionale.<br />

“Alla Mangiagalli <strong>di</strong> Milano hanno monitorizzato<br />

un letto con lo scopo non della sorveglianza<br />

continua, ma per aprire all’esterno e dunque,<br />

la possibilità che i genitori possano vedere il<br />

<strong>Cagliari</strong>. Il professor Adriano Corrias nella avveneristica sala regia del<br />

reparto <strong>di</strong> Puericultura<br />

bambino da casa. Il futuro è proprio questo” sottolinea<br />

il professore. Dunque, si va avanti. E lo<br />

si fa tenendo conto delle in<strong>di</strong>cazioni attuali.<br />

“La tutela della privacy è primaria ma utilizzando<br />

il co<strong>di</strong>ce fiscale il problema è risolto”. Di fatto,<br />

la madre <strong>di</strong>gita da casa il co<strong>di</strong>ce del bambino e<br />

si collega attraverso un sito internet de<strong>di</strong>cato. Il<br />

tutto, dopo aver telefonato in reparto ad orari<br />

prestabiliti. Insomma, alla clinica Macciotta, la<br />

più prestigiosa struttura pe<strong>di</strong>atrica dell’isola, si<br />

supera anche il Gaslini,<br />

il Bambin Gesù e il<br />

Sant’Orsola. Inevitabile<br />

il quesito sulle risorse.<br />

“Il sistema è costato<br />

circa 110 milioni<br />

<strong>di</strong> vecchie lire”. E sul<br />

fronte dell’impiego<br />

delle tecnologie sofisticate<br />

in pe<strong>di</strong>atria,<br />

siamo solo all’inizio.<br />

Si parte dalla programmazione<br />

su pc<br />

della cartella clinica<br />

del paziente, che può<br />

essere collegato anche al laboratorio per vedere<br />

in tempo reale l’esito <strong>degli</strong> esami prescritti. E<br />

non solo. “Stiamo mettendo a punto una sorta <strong>di</strong><br />

carrello che appena si avvicina al letto riconosce il<br />

bambino, compare subito sul video la terapia che<br />

sta seguendo, i parametri vitali, gli esami in fase<br />

<strong>di</strong> elaborazione” spiega il professor Corrias. Insomma,<br />

non è retorica se si parla <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />

del terzo millennio.<br />

Risorse umane, nasce il club Sardegna<br />

I responsabili delle risorse<br />

umane delle<br />

amministrazioni del<br />

territorio sardo non<br />

sono più soli. Grazie<br />

all’iniziativa congiunta<br />

del Formez e della Regione<br />

è nata la Comunità <strong>di</strong> pratica dei responsabili<br />

delle risorse umane della Sardegna, che aderisce<br />

così al progetto “Gestione strategica delle risorse<br />

umane” della linea Lavoro pubblico del<br />

Formez. La comunità aggrega rappresentanti<br />

della funzione <strong>di</strong> gestione delle risorse umane<br />

dei comuni <strong>di</strong> Sestu, Ozieri, Villacidro, Capoterra,<br />

dell’Ersu <strong>di</strong> Sassari, dell’Isola, dell’Eaf,<br />

dell’Ersat, e vede la partecipazione delle aree<br />

dell’Organizzazione e del Personale del nostro<br />

ateneo. L’obiettivo è il miglioramento delle politiche<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione del personale a partire dal libero<br />

riconoscimento, da parte dei suoi componenti,<br />

della strategicità della funzione e dal reciproco<br />

impegno a sostenersi nello sviluppo delle<br />

competenze e nella realizzazione dei processi innovativi<br />

all’interno delle proprie organizzazioni.<br />

La linea metodologica della comunità professionale<br />

prevede seminari e laboratori a tema, strut-<br />

turati come incontri <strong>di</strong> lavoro moderati da consulenti,<br />

finalizzati allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o ed elaborazione <strong>di</strong><br />

metodologie e strumenti da costruire tramite la<br />

con<strong>di</strong>visione delle esperienze e delle competenze<br />

dei partecipanti. Il processo <strong>di</strong>dattico del laboratorio<br />

mira infatti a valorizzare queste esperienze<br />

e a far emergere, dalla loro analisi, il repertorio<br />

delle strategie più efficaci adottate dal gruppo<br />

dei partecipanti. La comunità professionale dei<br />

responsabili delle risorse umane della Sardegna<br />

ha in<strong>di</strong>viduato due temi generali su cui orientare<br />

laboratori e seminari: le modalità <strong>di</strong> accesso e<br />

utilizzo delle forme <strong>di</strong> lavoro flessibili, e la problematica<br />

relativa alle progressioni <strong>di</strong> carriera. In<br />

dettaglio, per il periodo maggio-giugno 2003<br />

sono in programmazione due giornate <strong>di</strong> seminario<br />

sulle “Forme <strong>di</strong> lavoro flessibili”, due giornate<br />

<strong>di</strong> laboratorio sull’”Analisi delle esperienze<br />

<strong>di</strong> utilizzo delle forme <strong>di</strong> lavoro flessibili” e due<br />

giornate <strong>di</strong> seminario sul “Sistema <strong>di</strong> progressione<br />

professionale”. La comunità <strong>di</strong> pratica locale<br />

partecipa anche alla comunità virtuale nazionale,<br />

me<strong>di</strong>ante la mailing list “Infoscambio” e un<br />

apposito focus ad accesso riservato. Sul web:<br />

http://lavoropubblico.formez.it/gestione_risorse_umane.html.<br />

Cristina Aresu<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

15<br />

Sclerosi multipla,<br />

nuovo sito internet<br />

per il centro regionale<br />

I<br />

l Centro regionale per la <strong>di</strong>agnosi e la cura<br />

della sclerosi multipla (Csm), con sede<br />

all’ospedale Binaghi <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>, ha da oggi un<br />

nuovo sito internet <strong>di</strong> servizio, consultabile alla<br />

pagina http://pacs.unica.it/sclerosi. Il centro, <strong>di</strong>retto<br />

da Maria Giovanna Marrosu, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />

Neurologia del nostro ateneo, svolge da anni ricerche<br />

prestigiose e si avvale <strong>di</strong> <strong>numero</strong>se<br />

collaborazioni con centri<br />

<strong>di</strong> ricerca italiani e stranieri,<br />

che testimoniano il cre<strong>di</strong>to del<br />

gruppo <strong>di</strong> ricerca a livello nazionale<br />

ed internazionale. Nel sito sono presentati il<br />

centro, il suo personale e le modalità dell’assistenza<br />

fornita. Tra i servizi erogati visite neurologiche<br />

ambulatoriali, ricoveri or<strong>di</strong>nari e in day<br />

hospital, visite fisiatriche, riabilitazione fisica,<br />

elettromiografie, elettroencefalogrammi. È<br />

inoltre possibile prenotare le visite neurologiche<br />

e gli esami neurofisiologici, chiamando il Centro<br />

unico <strong>di</strong> prenotazione (Cup) della Asl 8 (tel.<br />

070474747). Nel sito si accede anche ad ulteriori<br />

approfon<strong>di</strong>menti scientifici dalle pagine<br />

“Link utili” e “Pubblicazioni”, nonché da una<br />

interessante pagina de<strong>di</strong>cata alla <strong>di</strong>dattica che<br />

consente <strong>di</strong> scaricare le lezioni del corso <strong>di</strong> Neurologia<br />

del corrente anno accademico. (c.a.)<br />

L’orto botanico <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>:<br />

una guida per due itinerari<br />

L<br />

a storia dell’Orto botanico inizia nel<br />

1858 con l’acquisto da parte della nostra<br />

università <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> cinque ettari. L’orto, per<br />

le sue caratteristiche microclimatiche e per le<br />

professionalità<br />

del suo personale<br />

è orientato nei<br />

settori me<strong>di</strong>terraneo,<br />

tropicale,<br />

piante succulente<br />

e me<strong>di</strong>cinale. Al<br />

suo interno si<br />

contano circa<br />

660 alberi, 550<br />

arbusti e 75 lianose,<br />

800 esemplari<br />

in vaso e appartenenti<br />

a collezioni <strong>di</strong>verse e circa 1000 succulente<br />

<strong>di</strong>stribuite parte a pieno campo e parte<br />

in serra. L’orto presenta due percorsi. Il percorso<br />

verde (cyclades, vasca del papiro, giglio d’acqua,<br />

gelso <strong>degli</strong> osagi, albero fiamma, una cava punico<br />

romana, piante aromatiche per i non vedenti<br />

eccetera). Il percorso blu (<strong>di</strong>partimento scienze<br />

botaniche, museo erbario, cipresso calvo, fitolacca,<br />

fontana pampanini, euforbia delle canarie,<br />

serra <strong>di</strong> acclimatazione delle piante succulente,<br />

palmeto, eccetera). L’orto botanico può<br />

essere visitato tutti i giorni dalle otto alle tre<strong>di</strong>ci<br />

e nel periododo che va dal primo aprile al quin<strong>di</strong>ci<br />

ottobre anche nel pomeriggio dalle quin<strong>di</strong>ci<br />

alle <strong>di</strong>ciotto e trenta. Stefania Pinna


•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 16<br />

16<br />

D<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Cnu, il Cus<br />

a Salerno<br />

opo <strong>numero</strong>se e<strong>di</strong>zioni il<br />

Cus non è presente ai Cnu<br />

campani (24 maggio - 1 giugno)<br />

con gli sport <strong>di</strong> squadra. “Vuol <strong>di</strong>re<br />

che ci faremo valere nelle <strong>di</strong>scipline<br />

in<strong>di</strong>viduali, come l’atletica e le arti<br />

marziali” ha detto alla vigilia il presidente<br />

del Centro universitario<br />

sportivo <strong>di</strong> Sa Duchessa, Adriano<br />

Rossi. Il calcio è stato eliminato dal<br />

Cus Bologna. Il calcio a 5 dai cugini<br />

del Cus Sassari. Negli sport in<strong>di</strong>viduali<br />

il gruppo più folto è quello<br />

dell’atletica. Al seguito del responsabile<br />

tecnico, Pompilio Bargone,<br />

dovrebbero esserci una ventina <strong>di</strong><br />

atleti. Piuttosto <strong>numero</strong>sa la pattuglia<br />

delle arti marziali. Una decina<br />

<strong>di</strong> atleti formano il gruppo del judo,<br />

il selezionatore è il maestro Piero<br />

Corona. Almeno otto compongono<br />

il team del taekwondo, guidato<br />

da Alessio Giacomini e due sono<br />

le ragazze che rappresentano il<br />

karate: il responsabile della <strong>di</strong>sciplina<br />

è Pier Giorgio Carcangiu. La<br />

scherma potrebbe esserci con uno<br />

spadacino. Mentre canoa e canottaggio<br />

saranno al via in una decina.<br />

Nel tennis Alberto Russo schiererà<br />

quattro convocati. Gli alberghi che<br />

ospitano le rappresentative sono<br />

tutti sul lungomare. L’ospitalità è<br />

curata da un’agenzia specializzata<br />

locale. Questa e<strong>di</strong>zione dei campionati<br />

nazionali universitari primaverili<br />

è slittata <strong>di</strong> una settimana. Di<br />

solito, i <strong>di</strong>eci giorni delle olimpia<strong>di</strong><br />

<strong>degli</strong> studenti si aprivano nella seconda<br />

settimana <strong>di</strong> maggio. Stavolta,<br />

a Salerno cominciano nella penultima<br />

settimana e si chiudono i<br />

primi <strong>di</strong> giugno con l’atletica. La<br />

ragione? Lo slittamento è dovuto<br />

proprio alla regina dello sport. Infatti,<br />

da anni, la prima fase regionale<br />

dei campionati societari impone<br />

le date ai Cnu. Infine, va detto che<br />

la manifestazione si <strong>di</strong>sputa a Paestum,<br />

circa 35 chilometri da Salerno.<br />

Più o meno circa duemila i partecipanti,<br />

tra atleti, tecnici, <strong>di</strong>rigenti<br />

e accompagnatori. Per l’e<strong>di</strong>zione<br />

2004 i giochi sono più o meno fatti.<br />

Si va in Emilia Romagna, per la<br />

precisione a Parma.<br />

D<br />

L’Isef cambia marcia<br />

Parla Nando Monello: “La riforma va”<br />

ecenni <strong>di</strong> sofferente attesa.<br />

Ma oggi, la Riforma dell’Isef è<br />

realtà. Sull’argomento abbiamo sentito<br />

il professor Nando Monello.<br />

“La Riforma era attesa da quarant’anni,<br />

nel corso dei quali gli studenti<br />

<strong>degli</strong> Isef erano scesi in piazza<br />

per chiedere il “quarto anno” e la<br />

“laurea”. L’Italia è stato l’ultimo paese<br />

in Europa a portare all’interno <strong>degli</strong><br />

Atenei la formazione <strong>di</strong> operatori in<br />

attività motorie dell’uomo. Tuttavia,<br />

nella legge <strong>di</strong> “trasformazione” <strong>degli</strong><br />

Isef in corsi <strong>di</strong> laurea non mancano<br />

aspetti criticabili”.<br />

Prego.<br />

“Il merito del legislatore sta nell’avere<br />

posto la parola fine alla lunga attesa<br />

della riforma. La fretta con cui fu avviata,<br />

produsse <strong>di</strong>sorientamento. Inoltre,<br />

la Commissione incaricata <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare<br />

il piano <strong>di</strong> “trasformazione” non<br />

pesò i problemi cui le <strong>Università</strong> sarebbero<br />

andate incontro nel gestire,<br />

prive <strong>di</strong> mezzi adeguati, la transizione<br />

da un corso “atipico” come l’Isef ad un<br />

corso <strong>di</strong> laurea altrettanto atipico e, a<br />

<strong>di</strong>fferenza dell’Isef, con quattro <strong>di</strong>versi<br />

in<strong>di</strong>rizzi formativi: il <strong>di</strong>dattico, lo<br />

sportivo, l’attività motoria adattata, il<br />

management dello sport”.<br />

Un bel pacchetto.<br />

“Sì, ma non basta incrementare il <strong>numero</strong><br />

<strong>degli</strong> in<strong>di</strong>rizzi senza aver fatto<br />

un’attenta previsione dei reali sbocchi<br />

<strong>di</strong> lavoro. Mi chiedo quale futuro attende<br />

i <strong>di</strong>plomati Isef ancora <strong>di</strong>soccupati<br />

e i laureati in Scienze Motorie in<br />

arrivo? E allora, mentre in tutti i Paesi<br />

del mondo si affronta il problema<br />

del malessere giovanile aumentando le<br />

ore <strong>di</strong> educazione fisica in Italia se ne<br />

ipotizza la riduzione”.<br />

Morale?<br />

“Qui a <strong>Cagliari</strong>, il piano <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>, è<br />

equilibrato. Include, oltre le <strong>di</strong>scipline<br />

scientifiche e culturali, <strong>di</strong>eci inse-<br />

gnamenti per le <strong>di</strong>scipline tecniche, e<br />

al terzo anno gli studenti devono frequentare<br />

tirocini <strong>di</strong>dattici e tecnici<br />

presso strutture scolastiche e sportive.<br />

Grazie all’attenzione del rettore sono<br />

state superate le <strong>di</strong>fficoltà iniziali, e<br />

Nando Monello (a sin.) col professor Le Boulch<br />

al professor Mistretta va dato atto<br />

della <strong>di</strong>sponibilità mostrata nel non<br />

privare la Sardegna <strong>di</strong> un corso in<br />

Scienze Motorie”.<br />

Cosa <strong>di</strong>ce alla <strong>di</strong>rigenza del Cus?<br />

“Devo un ringraziamento sentito al<br />

presidente Rossi che si è mostrato da<br />

sempre attento alle richieste che gli sono<br />

state avanzate per il regolare svolgimento<br />

dell’attività <strong>di</strong>dattica riguardante<br />

le <strong>di</strong>scipline tecniche.<br />

Ha un messaggio per il rettore?<br />

“Il professor Mistretta non ha bisogno<br />

<strong>di</strong> messaggi, egli ha già mostrato grande<br />

accortezza nella strutturazione del<br />

nuovo corso, evitando <strong>di</strong> congelarne lo<br />

slancio iniziale e, cosa encomiabile, tenendo<br />

in buon conto anche le esperienze<br />

maturate dall’Isef in oltre venticinque<br />

anni <strong>di</strong> attività istituzionale<br />

nell’isola. Un suggerimento mi permetto<br />

<strong>di</strong> darlo per il progetto del “polo<br />

sportivo” a Monserrato: esso è in<strong>di</strong>spensabile<br />

al miglioramento della qualità<br />

della <strong>di</strong>dattica e, nello stesso tempo,<br />

potrà offrire occasione <strong>di</strong> fare sport<br />

a tutti gli studenti, ai docenti e al personale<br />

amministrativo dell’ateneo”.<br />

Direttore e<strong>di</strong>toriale Pasquale Mistretta<br />

Direttore responsabile Mario Frongia<br />

Redazione: Stefano Cocumelli, Sabrina Mereu, Anna Cotza, Cristina Aresu, Erika Pitzalis.<br />

Hanno collaborato: Antonello Angioni, Paolo Bullita, Fabrizio Cherchi, Tiziana Cubeddu,<br />

Andrea Damasco, Giacomo Fallo, Giovanna Fancello, Paolo Labieni, Orsola Macis, Gino<br />

Manca, Giovanni Marini, Monica Melis, Franco Meloni, Mariella Muggiolu, Giampaolo<br />

Orgiana, Gianluca Susini, Donatella Tore, Marilena Bernar<strong>di</strong>, Elisabetta Tuveri, Antonio<br />

Pillai, Stefania Pinna, Andrea Simoncini.<br />

Foto: Daniela Zedda, Mario Rosas, Sar<strong>di</strong>news, acagliari.it,<br />

giorgiocelli.it, archivio Sigma, Unica.it e Cus <strong>Cagliari</strong>.<br />

Impaginazione grafica e stampa Sigma Schede Sarda<br />

Tiratura 3500 copie - Chiuso in tipografia il 9 maggio 2003.<br />

Unicanews n. 16, maggio 2003 - Registrazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> n. 464-27/10/83<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c L. 662/96 filiale <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong><br />

Redazione: Rettorato, via <strong>Università</strong> 40, 09124 <strong>Cagliari</strong><br />

tel. 0706752079 - 0706752114, fax 0706752079<br />

E-mail: mariofrongia@amm.unica.it - unicanews@amm.unica.it<br />

Sito web: http://csia.unica.it/unicanews<br />

brevine<br />

aderisce al concorso “Comunicare<br />

la comunicazione” Com-<br />

P.A. 2003, Dieci anni <strong>di</strong> crescita<br />

della comunicazione pubblica,<br />

Bologna 17,18 e 19 settembre<br />

2003. Il concorso è realizzato<br />

con il contributo <strong>di</strong> Core Soluzioni<br />

informatiche.<br />

Primo senegalese laureato<br />

Abdou N’Diaye, copresidente provinciale<br />

dell’Alai-Cils (Associazione<br />

italiana lavoratori oltre le frontiere),<br />

è il primo senegalese che si è laureato<br />

in Sardegna. Con 110 su 110 e<br />

una tesi su “I senegalesi in Sardegna”,<br />

N’Diaye si è laureato in<br />

Scienze politiche. Relatrice la professoressa<br />

Maria Luisa Gentileschi.<br />

Cruc calcetto in Calabria<br />

La rappresentativa <strong>di</strong> calcio a 5<br />

dell’ateneo sta rifinendo la preparazione<br />

in vista dei campionati<br />

nazionali che si tengono in Calabria,<br />

all’Isola <strong>di</strong> Capo Rizzuto.<br />

Con la guida tecnica <strong>di</strong> Giancarlo<br />

Ciccu e Sergio Suffiotti, che anni<br />

or sono si aggiu<strong>di</strong>carono lo scudetto<br />

per i Cral delle università a<br />

Marina <strong>di</strong> Cammerota, la squadra<br />

punta a raggiungere le fasi finali.<br />

Tra i giocatori <strong>di</strong> spicco, Mariano<br />

Cabras, Graziano Carta, Antonello<br />

Strazzera e Peppino Carrus.<br />

Olimpia<strong>di</strong> della Chimica<br />

Si sono svolte nella cittadella<br />

universitaria <strong>di</strong> Monserrato le selezioni<br />

regionali dei “Giochi della<br />

Chimica”, manifestazione nazionale<br />

patrocinata dal Ministero<br />

della Istruzione e dalla Società<br />

Chimica Italiana, per la selezione<br />

della rappresentativa Italiana alla<br />

XXXV Olimpiade Internazionale<br />

della Chimica che si svolgono ad<br />

Atene dal 4 al 14 luglio prossimo.<br />

Alla selezione regionale,<br />

coor<strong>di</strong>nata dai professori Guido<br />

Ennas (resp. Giochi della Chimica<br />

SCI-Sardegna) e Franco<br />

Cristiani (Presidente SCI-Sardegna)<br />

dei <strong>di</strong>partimenti Chimici<br />

dell’ateneo, hanno partecipato<br />

circa 100 tra i più versati studenti<br />

in chimica delle scuole superiori<br />

sarde accompagnati dai rispettivi<br />

docenti. La cerimonia <strong>di</strong><br />

premiazione dei vincitori si è tenuta<br />

in cittadella.

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