REAZIONI ACCOPPIATE Una cellula compie lavoro: chimico (sintesi ...
REAZIONI ACCOPPIATE Una cellula compie lavoro: chimico (sintesi ...
REAZIONI ACCOPPIATE Una cellula compie lavoro: chimico (sintesi ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>REAZIONI</strong> <strong>ACCOPPIATE</strong><br />
<strong>Una</strong> <strong>cellula</strong> <strong>compie</strong> <strong>lavoro</strong>: <strong>chimico</strong> (<strong>sintesi</strong> di molecole, quali<br />
costituenti strutturali della <strong>cellula</strong>, enzimi, etc); di trasporto (pompaggio<br />
di sostanze attraverso la membrana in direzione opposta a quella<br />
spontanea); meccanico (movimenti che coinvolgono il citoscheletro,<br />
contrazione muscolare, etc.)<br />
Per questo <strong>lavoro</strong> sono necessarie reazioni ENDOERGONICHE ( G+)<br />
A queste reazioni è necessario fornire energia, liberata da processi<br />
ESOERGONICI ( G-), quali quelli catabolici. L’ uso di un processo<br />
esoergonico per fornire energia ad uno endoergonico è detto<br />
accoppiamento energetico.<br />
<strong>Una</strong> molecola nota come ATP (adenosintrifosfato) è la principale<br />
mediatrice degli accoppiamenti energetici nelle cellule.
anidride<br />
legame fosfoanidridico
L’ ATP ha un alto potenziale di trasferimento del gruppo fosforico:<br />
cioè, le reazioni di trasferimento del gruppo fosforico dell’ ATP<br />
sono molto esoergoniche:<br />
ATP + H 2O —> ADP + P i<br />
G° = -7,3 kcal/mol<br />
Ciò accade perché i prodotti dell’ idrolisi sono più stabili dell’ ATP:<br />
quando un sistema cambia nella direzione di una maggiore stabilità,<br />
il cambiamento è esoergonico.<br />
La maggiore stabilità dei prodotti dell’idrolisi rispetto all’ ATP è<br />
dovuta a due fattori:<br />
-la repulsione fra le cariche negative dei gruppi fosfato dell’ ATP;<br />
-la migliore stabilizzazione per risonanza dei prodotti dell’ idrolisi<br />
rispetto al legame fosfoanidridico
LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
Nelle diverse vie cataboliche, attraverso<br />
reazioni di ossido-riduzione, dalle<br />
molecole catabolizzate vengono presi<br />
ELETTRONI, che vengono dati al NAD o<br />
al FAD (che diventano, rispettivamente,<br />
NADH + H + e FADH 2)<br />
Gli ELETTRONI devono quindi giungere<br />
alla CATENA RESPIRATORIA, che si<br />
trova nella MEMBRANA<br />
MITOCONDRIALE INTERNA
! " # $ %&! " # ' $<br />
! "
! "
! " # $%$! &'<br />
! "
1 - Come arrivano gli elettroni alla catena respiratoria?<br />
Gli elettroni provengono dai coenzimi NAD e FAD, che li<br />
assumono nelle reazioni ossidoriduttive del catabolismo.<br />
Alcune di queste vie cataboliche (in particolare, ciclo di Krebs e<br />
beta- ossidazione degli acidi grassi) avvengono nella matrice<br />
mitocondriale, e dunque da qui gli elettroni hanno facile accesso<br />
ai complessi della catena respiratoria, che si trovano nella<br />
membrana mitocondriale interna.<br />
Altre molecole di NAD ridotto si formano durante il catabolismo<br />
nel citosol. Il NAD non può attraversare la membrana<br />
mitocondriale interna, e dunque gli elettroni vengono trasferiti<br />
attraverso alcuni sistemi di trasporto.
Uno di tali sistemi è la NAVETTA (SHUTTLE) DEL MALATO-<br />
ASPARTATO.<br />
Nel citosol l’ ossalacelato viene ridotto a malato, assumendo gli<br />
elettroni dal NAD ridotto.<br />
Il malato attraversa le membrane mitocondriali e, nella matrice,<br />
viene riconvertito in ossalacetato, con produzione di NAD ridotto,<br />
che porta gli elettroni alla catena respiratoria.<br />
L’ ossalacetato viene poi convertito in aspartato, che può<br />
attraversare le membrane mitocondriali e giungere nel citosol, dove<br />
torna a dare ossalacetato.
Un altro sistema è lo SHUTTLE DEL GLICEROLO-FOSFATO.<br />
Gli elettroni del NAD ridotto presente nel citosol vengono usati<br />
per ridurre il diidrossiacetone fosfato a 3- fosfoglicerolo. Questo<br />
passa la membrana mitocondriale esterna ed arriva a quella<br />
interna.<br />
Sul lato esterno della membrana mitocondriale interna è presente<br />
un enzima che ossida il glicerolo fosfato a diidrossiacetonfosfato.<br />
Gli elettroni vengono presi dal FAD e portati alla catena<br />
respiratoria.<br />
Poi il diidrossiacetone fosfato torna nel citosol.
2 - Come è formata e come funziona la catena respiratoria?<br />
La catena respiratoria è formata da complessi della<br />
membrana mitocondriale interna, che si riducono quando<br />
assumono gli elettroni e si ossidano quando li passano al<br />
complesso successivo. Al termine della catena si trova l’<br />
ossigeno.<br />
I componenti della catena respiratoria sono disposti, nella<br />
membrana mtocondriale interna, con<br />
ELETRONEGATIVITA’ CRESCENTE. Perciò, Il<br />
passaggio degli elettroni attarverso la catena è un processo<br />
ESOERGONICO; l’ energia si libera in varie tappe, e in<br />
ognuna di queste tappe l’ energia liberata consente il<br />
pompaggio di protoni dalla matrice allo spazio<br />
intermembrana.
Complesso I: NADH-CoQ reduttasi. Contiene una molecola<br />
di FMN e sei centri ferro- zolfo. Gli elettroni provenienti dal<br />
NAD ridotto (NADH + H + ) al FMN ed ai centri ferro-zolfo,<br />
per arrivare al COENZIMA Q, detto anche UBICHINONE.<br />
Questo è caratterizzato da una coda idrofobica che lo rende<br />
solubile nel doppio strato lipidico della membrana<br />
mitocondriale interna.<br />
Nel momento in cui gli elettroni vengono trasportati tra i vari<br />
centri redox quattro protoni vengono trasferiti dalla matrice<br />
nello spazio intermembrana.
Complesso II : Succinato- CoQ reduttasi. Questo<br />
complesso è in una posizione particolare rispetto alla catena<br />
respiratoria: non si trova in sequenza dopo il complesso I,<br />
ma opera indipendentemente. Esso, infatti, è costituito da un<br />
enzima, la succinato deidrogenasi, che fa parte di un ciclo<br />
catabolico della matrice, il ciclo di Krebs. Nella sua<br />
costituzione entrano anche alcuni centri ferro-zolfo ed un<br />
citocromo b.<br />
La succinato deidrogenasi trasferisce gli elettroni dal suo<br />
substrato (succinato) al FAD; da qui gli elettroni passano ai<br />
centri ferro-zolfo, al citocromo b (tutti centri redox del<br />
complesso II) ed infine al coenzima Q.<br />
Il coenzima Q, dunque, è un punto di raccolta per elettroni<br />
provenienti da NADH + H + e da FADH 2.
Complesso III: CoQH 2- citocromo c ossidoreduttasi.<br />
Questo complesso passa gli elettroni dal CoQ ridotto al<br />
citocromo c, una proteina non inserita, come le altre della<br />
catena, nella membrana mitocondriale interna, ma<br />
associata (debolmente legata) ad essa nello spazio<br />
intermembrana.<br />
Questo complesso contiene due citocromi b, un citocromo<br />
c 1 ed un centro ferro- zolfo.<br />
Anche a livello del complesso III c’è il passaggio di<br />
protoni dalla matrice allo spazio intermembrana.
Complesso IV: Citocromo c ossidasi.<br />
Attraverso questo complesso gli elettroni passano dal<br />
citocromo c all’ ossigeno molecolare, con formazione di<br />
acqua.<br />
Il complesso contiene i citocromi a ed a 3, oltre a due ioni Cu 2+<br />
che partecipano al processo del trasporto degli elettroni.<br />
Anche a livello del complesso III c’è il passaggio di protoni<br />
dalla matrice allo spazio intermembrana.
3 - Come l’ energia del gradiente elettro<strong>chimico</strong> (forza<br />
motrice protonica) viene utilizzata per la fosforilazione<br />
dell’ ADP?<br />
I protoni rientrano nella matrice attraverso l’ ATP<br />
SINTETASI. Ciò libera l’ energia del gradiente e l’ energia<br />
liberata consente la reazione di fosforilazione, ad opera<br />
della stessa ATP sintetasi.
L’ ATP sintetasi è una proteina oligomerica complessa:<br />
-una porzione (F 0) , formata da tre catene polipeptidiche<br />
(a, b e c), attraversa la membrana mitoconfdriale interna;<br />
- un’ altra porzione (F 1), formata da cinque catene<br />
poipeptidiche diverse (nel rapporto ) si espande<br />
nella matrice ed è il sito di <strong>sintesi</strong> dell’ ATP.
Possiamo immaginare l’ ATP sintetasi come formata da<br />
un rotore cilindrico immerso nella membrana<br />
mitocondriale interna, una protuberanza che sporge nella<br />
matrice ed un segmento (stelo) che collega i due.<br />
Quando fluiscono attraverso il cilindro (seguendo<br />
semplicememnte il loro gradiente di concentrazione), gli<br />
H + causano la rotazione del cilindro e dello stelo<br />
collegato.<br />
Lo stelo in rotazione causa una modificazione<br />
conformazionale della protuberanza sporgente che attiva<br />
i siti catalitici.<br />
L’ energia libera rilasciata dal flusso dei protoni viene<br />
sfruttata per consentire le variazioni conformazionali.
Questo meccanismo generale, che accoppia le reazioni<br />
redox della catena di trasporto degli elettroni alla <strong>sintesi</strong><br />
dell’ ATP, viene detto CHEMIOOSMOSI (dal greco<br />
osmos= spinta).
Quindi, ricapitolando:<br />
la FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA dell’ ADP ad ATP<br />
avviene nella membrana mitocondriale interna.<br />
Qui, infatti, sono presenti i componenti della CATENA<br />
RESPIRATORIA, cioè molecole attraverso cui vengono<br />
trasportati gli ELETTRONI provenienti dall’ ossidazione<br />
degli alimenti. Tali elettroni giungono infine all’ ossigeno<br />
(O 2) formando H 2O.<br />
Il flusso degli elettroni attraverso le reazioni di ossidoriduzione<br />
della catena respiratoria è un processo<br />
ESOERGONICO. L’ energia liberata consente il pompaggio<br />
di protoni (H + ) dalla matrice allo spazio intermembrana. Si<br />
crea così un GRADIENTE ELETTROCHIMICO (ai cioè, di<br />
carica e di pH) ai lati della membrana mitocondriale interna.
Il GRADIENTE ELETTROCHIMICO ha energia potenziale.<br />
Nella membrana mitocondriale interna c’è il complesso proteico dell’<br />
ATP SINTETASI. <strong>Una</strong> parte di questo complesso costituisce un<br />
CANALE attraverso cui i protoni accumulatisi nello spazio<br />
intermembrana RIENTRANO NELLA MATRICE.<br />
Tale rientro LIBERA l’ energia potenziale del gradiente.<br />
Questa energia viene utilizzata da altre componenti dell’ ATP<br />
sintetasi per catalizzare la reazione endoergonica:<br />
ADP+ Pi —> ATP
Composti conosciuti come DISACCOPPIANTI<br />
inibiscono la fosforilazione dell’ ADP senza influire<br />
sul trasporto degli elettroni.<br />
Un noto disaccoppiante è il 2,4 dinitrofenolo.Esso è<br />
un agente lipofilico che lega i protoni dello spazio<br />
intermembrana e li rilascia nella matrice, dissipando<br />
così il gradiente.<br />
Alcuni antibiotici, come la valinomicina e la<br />
gramidicina A, sono agenti disaccoppianti.
Nel grasso bruno degli animali che vanno in<br />
letargo è contenuta la TERMOGENINA, una<br />
proteina che costituisce un canale per i protoni<br />
nella membrana mitocondriale interna.<br />
Essa agisce dunque da agente disaccoppiante e l’<br />
energia rilasciata dal trasporto degli elettroni<br />
genera calore.
Considerazioni generali<br />
-Da ogni due molecole di NAD ridotto utilizzate nella<br />
catena si ottiene la riduzione di una molecola di O 2 con<br />
formazione di due molecole di acqua.<br />
-La resa media di molecole di ATP per molecola di<br />
NADH è tra due e tre.<br />
-Poiché gli elettroni del FADH 2 entrano nella catena di<br />
trasporto ad un livello energetico minore rispetto a quello<br />
in cui entrano gli elettroni del NAD ridotto, da ogni<br />
molecola di FADH 2 si ottiene la <strong>sintesi</strong> di massimo circa<br />
due molecole di ATP.