Numero 110 – Aprile 2003 - Rivista Lions

Spett.le Direttore
L’Italia è il paese del CT della
Nazionale di Calcio ed il Lions è
l’Associazione dei Direttori della
Rivista. In questo secondo
ruolo non posso che esprimere
la mia disapprovazione per l’attuale
linea della Rivista stessa.
Cito l’ultimo numero, ad esempio,
per due casi evidenti di
biasimo del Suo operato.
Ricevuto via posta, il numero è
stato aperto da mia figlia dodicenne,
Federica, in cerca di una
foto del suo papà.
Questo è accettabile, meno
il fatto che la sua attenzione
si sia invece concentrata su
due articoli, uno sulla storia di
Helen Keller, l’altro sullo Spazio
(Le sfide dell’uomo). E dire che
c’era una foto del suo papà, che
è stata ignorata!
Addirittura imperdonabile
che la stessa figlia mi abbia
requisito la Rivista, per portarla
a Scuola e commentare i
due articoli con compagni ed
Insegnanti, tutti del pari interessati.
Ma come: ero abituato ad una
rivistina polverosa, vecchiotta
e per pochi intimi. Questa era
la mia Rivista. Vorrei conoscere
se il suo mandato di Direttore
espressamente prevedeva di
trasformare la pubblicazione in
una cosa che può riscuotere interessi
in una più vasta platea,
addirittura tra gli adolescenti.
La mia lettura della Rivista è
superficiale: mi limito al sommario.
E qui un’altra volta sbalordisco.
Pagine dedicate ai Distretti:
108Ia1: cinque; Ia2: dodici; Ia3:
quindici.
Anche un adolescente (ma
non ho chiesto lumi a Federica)
capirebbe che è una cosa da
evitare; avrei avuto almeno
quattro diverse soluzioni, che
Le propongo per il futuro:
Prima soluzione: non pubblicare
gli articoli in eccesso: cinque
pagine a Distretto e risparmio
nella stampa di ben diciassette
pagine: che diamine, “son palanche”
come dite in Liguria.
Seconda soluzione: la più semplice,
non uscire con la Rivista
fino a quando le pagine non
erano in equilibrio. Pazienza se
si aspettano mesi rispetto alla
data prevista, faremo uno o
due numeri in meno, ma anche
qui “son palanche” come dite
in Liguria.
Terza soluzione: aggiungere articoli
da una qualsiasi Rivista di
un anno fa; eravamo cosi abituati
a leggere di Services fatti
mesi e mesi prima; nessuno se
ne sarebbe accorto.
Quarta soluzione, con diverse
sfumature: magari pagine
bianche ma 15 per ogni Distretto;
caratteri più grandi per i
Distretti che scrivono meno,
microscopici per quelli che scrivono
troppo: si stuferanno di
leggere con la lente e scriveranno
meno: 8 pagine a Distretto
e risparmio d’otto pagine; “son
palanche” come dite in Liguria.
Insomma, ancora una volta è
tutto sbagliato: veste editoriale
accattivante, organizzazione
per argomenti, puntualità
nella stampa e nell’invio vanno
bene, ma la fortuna della Rivista,
Lei evidentemente lo ignora,
passava anche dal “manuale
Cancelli”, dalla verbosità un po’
noiosetta, dal sapore di cose
vecchiotte che con la sua Direzione
si sta irrimediabilmente
perdendo.
Il suo mandato di Direttore,
prevedeva realmente questo
cambiamento d’impostazione.
Voglio le prove scritte.
Difficilmente questa mia potrà
esser pubblicata: perché
Lei sola può “mugugnare” in
prima pagina; perché le lettere
pubblicate sono solo di
lode, perché sono un Socio del
108Ia3 (quello delle quindici
pagine) ed il mio Distretto deve
essere limitato nella presenza
sulla Rivista.
Ma sono anche suo fratello,
quindi le mie critiche costruttive
sono quelle che Le dovrebbero
essere più care, perché non
sono dovute ad infantili gelosie
bensì a sconfinato affetto,
Con fraterna simpatia,
Lions Roberto Costamagna
Pres. L.C. Bra Host
LETTERE AL DIRETTORE
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