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La Dottrina Sociale della Chiesa - PUF Progetto Unitario di ...

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Lezioni per il <strong>PUF</strong> decanale 2012/13 – “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”- p.2<br />

pronunciare il giu<strong>di</strong>zio su qualsiasi realtà umana, in quanto lo esigono i <strong>di</strong>ritti fondamentali <strong>della</strong><br />

persona umana o la salvezza delle anime».<br />

Natura teologico-morale <strong>della</strong> <strong>Dottrina</strong> <strong>Sociale</strong>.<br />

Nel Compen<strong>di</strong>o al n. 72 si scrive quanto segue: <strong>La</strong> dottrina sociale non è stata pensata da principio<br />

come un sistema organico, ma si è formata nel corso del tempo, attraverso i numerosi interventi del<br />

Magistero sui temi sociali. Tale genesi rende comprensibile il fatto che siano potute intervenire<br />

alcune oscillazioni circa la natura, il metodo e la struttura epistemologica <strong>della</strong> dottrina sociale <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong>. Preceduto da un significativo accenno nella «<strong>La</strong>borem exercens», un chiarimento decisivo<br />

in tal senso è contenuto nell’enciclica «Sollicitudo rei socialis» <strong>di</strong> Giovanni Paolo II: la dottrina<br />

sociale <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> «appartiene... non al campo dell’ideologia, ma <strong>della</strong> teologia e specialmente<br />

<strong>della</strong> teologia morale» (Sollecitudo Rei Socialis n.41). Essa non è definibile secondo parametri<br />

socio-economici. Non è un sistema ideologico o prammatico, teso a definire e comporre i rapporti<br />

economici, politici e sociali, ma una categoria a sé: essa è «l’accurata formulazione dei risultati <strong>di</strong><br />

un’attenta riflessione sulle complesse realtà dell’esistenza dell’uomo, nella società e nel contesto<br />

internazionale, alla luce <strong>della</strong> fede e <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zione ecclesiale. Suo scopo principale è <strong>di</strong><br />

interpretare tali realtà, esaminandone la conformità o <strong>di</strong>fformità con le linee dell’insegnamento del<br />

Vangelo sull’uomo e sulla sua vocazione terrena e insieme trascendente; per orientare, quin<strong>di</strong>, il<br />

comportamento cristiano» (Sollecitudo Rei Socialis n.41). Al n. 73 poi si chiarisce: <strong>La</strong> dottrina<br />

sociale, pertanto, è <strong>di</strong> natura teologica, e specificamente teologico-morale, «trattandosi <strong>di</strong> una<br />

dottrina in<strong>di</strong>rizzata a guidare la condotta delle persone»: «Essa si situa all’incrocio <strong>della</strong> vita e <strong>della</strong><br />

coscienza cristiana con le situazioni del mondo e si manifesta negli sforzi che singoli, famiglie,<br />

operatori culturali e sociali, politici e uomini <strong>di</strong> Stato mettono in atto per darle forma e applicazione<br />

nella storia». <strong>La</strong> dottrina sociale riflette, <strong>di</strong> fatto, i tre livelli dell’insegnamento teologico-morale:<br />

quello fondativo delle motivazioni; quello <strong>di</strong>rettivo delle norme del vivere sociale; quello<br />

deliberativo delle coscienze, chiamate a me<strong>di</strong>are le norme oggettive e generali nelle concrete e<br />

particolari situazioni sociali. Questi tre livelli definiscono implicitamente anche il metodo proprio e<br />

la specifica struttura epistemologica <strong>della</strong> dottrina sociale <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.<br />

I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA<br />

Premessa.<br />

I principi permanenti <strong>della</strong> dottrina sociale <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> costituiscono i veri e propri car<strong>di</strong>ni<br />

dell’insegnamento sociale cattolico: si tratta del principio <strong>della</strong> <strong>di</strong>gnità <strong>della</strong> persona umana, nel<br />

quale ogni altro principio e contenuto <strong>della</strong> dottrina sociale trova fondamento, del bene comune,<br />

<strong>della</strong> sussi<strong>di</strong>arietà e <strong>della</strong> solidarietà. Questi principi hanno un carattere generale e fondamentale,<br />

poiché riguardano la realtà sociale nel suo complesso: dalle relazioni interpersonali caratterizzate<br />

da prossimità ed imme<strong>di</strong>atezza a quelle me<strong>di</strong>ate dalla politica, dall’economia e dal <strong>di</strong>ritto; dalle<br />

relazioni tra comunità o gruppi ai rapporti tra i popoli e le Nazioni. Per la loro permanenza nel<br />

tempo ed universalità <strong>di</strong> significato, la <strong>Chiesa</strong> li in<strong>di</strong>ca come il primo e fondamentale parametro <strong>di</strong><br />

riferimento per l’interpretazione e la valutazione dei fenomeni sociali, necessario perché vi si<br />

possono attingere i criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento e <strong>di</strong> guida dell’agire sociale, in ogni ambito. Tali<br />

principi hanno un significato profondamente morale perché rinviano ai fondamenti ultimi e<br />

or<strong>di</strong>natori <strong>della</strong> vita sociale. Per una loro piena comprensione, occorre agire nella loro <strong>di</strong>rezione,<br />

sulla via dello sviluppo da essi in<strong>di</strong>cato per una vita degna dell’uomo. L’esigenza morale insita nei<br />

gran<strong>di</strong> principi sociali riguarda sia l’agire personale dei singoli, in quanto primi ed insostituibili<br />

soggetti responsabili <strong>della</strong> vita sociale ad ogni livello, sia, al tempo stesso, le istituzioni,<br />

rappresentate da leggi, norme <strong>di</strong> costume e strutture civili, a causa <strong>della</strong> loro capacità <strong>di</strong> influenzare<br />

e con<strong>di</strong>zionare le scelte <strong>di</strong> molti e per molto tempo. I principi ricordano, infatti, che la società<br />

storicamente esistente scaturisce dall’intrecciarsi delle libertà <strong>di</strong> tutte le persone che in essa<br />

interagiscono, contribuendo, me<strong>di</strong>ante le loro scelte, ad e<strong>di</strong>ficarla o ad impoverirla.<br />

corso <strong>di</strong> “Teologia <strong>della</strong> vita cristiana” - Sac. Modesto Bravaccino -

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