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DOCUMENTO BASE - PUF Progetto Unitario di Formazione

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Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.1<br />

IL “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”: ARTICOLAZIONE E CONTENUTI<br />

Il concilio, definito da Paolo VI “il più grande catechismo dei tempi nuovi” ha dato<br />

un impulso determinante a rifondare la catechesi. Il documento “Il Rinnovamento<br />

della Catechesi” è arrivato nel 1970, 5 anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II.<br />

È un documento in cui si riflette “l'attività dell’insegnamento del Concilio”, ispirato<br />

alla carità del <strong>di</strong>alogo pedagogico che <strong>di</strong>mostra cioè la premura e l'arte <strong>di</strong> parlare con<br />

<strong>di</strong>scorso appropriato, autorevole, piano alla mentalità dell'uomo moderno.<br />

Per formularlo si è proceduto ad una consultazione <strong>di</strong> base del 92 % delle <strong>di</strong>ocesi<br />

italiane e ha interessato circa 4000 persone. È stato pubblicato il 2 febbraio 1970 ed è<br />

stato riconsegnato alla chiesa italiana nel 1988.<br />

Presentazione del RdC.<br />

La presentazione al Documento Base è stata scritta da Carlo Colombo (allora<br />

presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede e la Catechesi);<br />

in essa vengono precisati la natura del documento, i destinatari, le caratteristiche <strong>di</strong><br />

base.<br />

a. la natura del documento: «è una sintesi or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> principi teologicopastorali,<br />

ispirati al Vaticano II e al Magistero della Chiesa, autorevolmente<br />

proposti dall’episcopato italiano all'intera comunità, per guidare e stimolare<br />

l'armonico sviluppo della catechesi, per verificarne esigenze ed orientamenti<br />

nell'attuale momento pastorale, per offrire chiare <strong>di</strong>rettive alla compilazione e<br />

all'accoglienza dei nuovi catechismi».<br />

b. destinatari sono tutti gli operatori della catechesi: sacerdoti, religiosi, chierici,<br />

laici, genitori, insegnanti, educatori, gruppi <strong>di</strong> apostolato.<br />

c. due le caratteristiche <strong>di</strong> base peculiari: un chiaro inserimento nella nostra<br />

tra<strong>di</strong>zione catechetica (fedeltà al passato); l'ansia <strong>di</strong> una generosa e saggia<br />

apertura alle mutate esigenze spirituali, culturali, sociali del nostro popolo<br />

(attenzione ai segni dei tempi)<br />

Alla fine della presentazione Colombo si auspica un rinnovamento autentico della<br />

catechesi, ma soprattutto che il Documento Base sia letto, stu<strong>di</strong>ato e approfon<strong>di</strong>to<br />

nella sua interezza. Il documento non è fine a se stesso, non chiude la ricerca, ma la<br />

stimola e la guida perché sia viva, attenta, pronta, serena, docile alle urgenze del<br />

ministero della Parola e alle in<strong>di</strong>cazioni del Magistero. Ogni battezzato - non solo i<br />

catechisti e i pastori - è chiamato a <strong>di</strong>ventare convinto araldo della Parola <strong>di</strong> Dio.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Introduzione del documento RdC<br />

Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.2<br />

Nei primi tre numeri del documento base si definiscono alcuni termini <strong>di</strong> partenza.<br />

Nel documento si parlerà, da ora in avanti, <strong>di</strong> un popolo e della sua storia: storia <strong>di</strong><br />

Dio, storia <strong>di</strong> un popolo, storia <strong>di</strong> Dio col suo popolo.<br />

n.1 – «la storia del popolo <strong>di</strong> Dio è storia dell'amore <strong>di</strong>vino».<br />

Qui si chiarisce subito che il tutto della nostra storia deriva da una libera<br />

iniziativa <strong>di</strong> Dio il quale «ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio<br />

unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna»<br />

(Gv 3,16).<br />

n. 2- «Questo popolo cresce nella pazienza, nella speranza, maturando…»<br />

Qui si chiarisce che i cambiamenti sono insiti nella storia, che sono anzi<br />

positivi e necessari, ma ci vuole tanta pazienza avendo come obiettivo il bene<br />

del popolo <strong>di</strong> Dio.<br />

n. 3 - Il proposito <strong>di</strong> rinnovare la pastorale catechetica conduce la Chiesa ad<br />

un'esperienza <strong>di</strong> vita interiore che le consente <strong>di</strong> ritrovare in se stessa la parola<br />

<strong>di</strong> Cristo.<br />

Il corpo del documento RdC (nn. 4-198).<br />

Tutto il corpo del documento è costituito <strong>di</strong> 10 capitoli, cosi ripartiti:<br />

1 - LA CHIESA È IL MINISTERO DELLA PAROLA DI DIO (nn. 4-18)<br />

2 - LE PRINCIPALI ESPRESSIONI DEL MINISTERO DELLA PAROLA (nn. 19-35)<br />

3 - FINALITÀ E COMPITI DELLA CATECHESI (nn. 36-55)<br />

4 - IL MESSAGGIO DELLA CHIESA E GESÙ CRISTO (nn. 56-73)<br />

5 - PER UNA PIENA PREDICAZIONE DEL MESSAGGIO CRISTIANO (nn. 74-101)<br />

6 - LE FONTI DELLA CATECHESI (nn. 102-122)<br />

7 - I SOGGETTI DELLA CATECHESI (nn. 123-141)<br />

8 - LA CATECHESI NELLA PASTORALE DELLA CHIESA LOCALE (nn. 142-159)<br />

9 - IL METODO DELLA CATECHESI (nn. 160-181)<br />

10 - I CATECHISTI (nn. 182-198)<br />

Conclusione del RdC (nn 199-200)<br />

n. 199 – «Nato nel cuore della comunità ecclesiale, il documento ritorna ora nel vivo<br />

della comunità ecclesiale».<br />

n. 200 - In questo numero si afferma una cosa importantissima, un principio basilare:<br />

«l'esperienza catechistica moderna conferma ancora una volta che prima sono i<br />

catechisti, poi i catechismi; anzi, prima ancora sono le comunità ecclesiali. Infatti,<br />

come non è concepibile una comunità cristiana senza una buona catechesi, cosi non<br />

è pensabile una buona catechesi senza la partecipazione dell'intera comunità».<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.3<br />

Capitolo I – “LA CHIESA E IL MINISTERO DELLA PAROLA DI DIO” (nn.4-18).<br />

I/ La Rivelazione <strong>di</strong> Dio agli uomini<br />

II/ La Chiesa e la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

III/ La pedagogia <strong>di</strong> Dio e la Chiesa<br />

IV/ L’itinerario della fede<br />

Attingendo dai documenti del Concilio e soprattutto dalla costituzione Dei Verbum si<br />

offre in questo capitolo una riflessione teologico e spirituale sul rapporto tra Chiesa e<br />

Parola <strong>di</strong> Dio: «il ministero della Parola è l’esercizio della missione profetica <strong>di</strong><br />

Cristo che continua nella Chiesa» (cf. n.10).<br />

I/ La Rivelazione <strong>di</strong> Dio agli uomini<br />

a) è lo Spirito Santo che opera nei credenti; «lo Spirito del giorno <strong>di</strong> Pentecoste<br />

prende <strong>di</strong>mora fra i credenti come in un tempio; li riunisce in comunione<br />

gerarchica; li vivifica nella carità; in essi suscita la memoria della vita, morte e<br />

risurrezione del Signore e ne attualizza la presenza salvifica, soprattutto con la<br />

Parola e nella frazione del pane eucaristico…» (n.6).<br />

b) Al n.8 si <strong>di</strong>ce che tutta la Chiesa è missionaria. Questa è indubbiamente<br />

un’idea innovativa e sarà meglio sviluppata nel capitolo 10. La missione non è<br />

intesa solo come missio ad gentes, né come missione popolare; qui si intende<br />

la capacità <strong>di</strong> farsi prossimo <strong>di</strong> tutti gli uomini.<br />

c) Nel n. 9 si ricordano i tria munera della Chiesa, i tre ambiti ministeriali<br />

esercitati nella Chiesa: profetico, sacerdotale e regale.<br />

II/ La Chiesa e la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

a) Nel n.10, citando anche Dei Verbum n.8, si afferma quanto già detto sopra,<br />

cioè che il ministero della Parola <strong>di</strong> Dio è l’esercizio della missione profetica<br />

<strong>di</strong> Cristo nella Chiesa. Questo attualizza la presenza salvifica <strong>di</strong> Cristo.<br />

b) Al n.11 si chiarisce che la Chiesa <strong>di</strong>pende dalla Parola <strong>di</strong> Dio perché da essa<br />

viene adunata e i suoi figli rigenerati.<br />

c) Nel n.12 si afferma che tutta la comunità dei cristiani è una comunità profetica,<br />

una comunità a cui Cristo trasmette il suo potere profetico giacché «ognuno<br />

riceve lo Spirito Santo per annunciare fino alle estremità della terra. A tal fine<br />

lo Spirito Santo <strong>di</strong>spensa a ciascuno grazie, carismi e uffici».<br />

d) Nel n.13 si puntualizza però che «i Pastori hanno la missione <strong>di</strong> annunciare<br />

autorevolmente e autenticamente la Parola <strong>di</strong> Dio». Essi riconoscono gli<br />

autentici carismi profetici e così si definisce anche l’ufficio <strong>di</strong> MAGISTERO<br />

presente nella Chiesa ad opera dei pastori.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.4<br />

III/ La pedagogia <strong>di</strong> Dio e la Chiesa<br />

a) Nel n.15 si afferma che la Chiesa si deve lasciare guidare dalla PEDAGOGIA<br />

DI DIO, il quale fin dall’inizio ha guidato gli uomini con “eventi e parole<br />

intimamente connesse”, “con provvida gradualità” ha svelato il mistero del suo<br />

amore, ha soccorso gli uomini con eventi e parole ad essi familiari mostrando<br />

la sua “con<strong>di</strong>scendenza”.<br />

b) Proprio in virtù del concetto <strong>di</strong> “con<strong>di</strong>scendenza” nel n. 16 si può chiaramente<br />

affermare che «la Chiesa non proclama un’astratta ideologia, ma la Parola che<br />

si è fatta carne in Cristo». In tal senso anche la storia può essere interpretata e<br />

giu<strong>di</strong>cata alla luce dello Spirito, dal confronto con la Parola e con il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />

Dio.<br />

IV/ L’itinerario della fede<br />

a) Il ministero della Parola dovrebbe generare un ITINERARIO <strong>di</strong> FEDE che<br />

però non sempre riunisce gli uomini nella Chiesa; esso richiede perciò<br />

conversione, e comunque non lascia in<strong>di</strong>fferenti (cf. n.17).<br />

b) Per fortuna, come è scritto nel n.18 «lungo il cammino della fede nessuno è<br />

solo… nella pazienza e nella speranza ciascuno porta con sé il dono <strong>di</strong> Dio,<br />

come in fragili vasi…».<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.5<br />

Capitolo II – “LE PRINCIPALI ESPRESSIONI DEL MINISTERO DELLA PAROLA” (nn.19-35).<br />

I/ La missione profetica e il ministero della Parola<br />

II/ L’evangelizzazione, lieto annuncio dell’Amore <strong>di</strong> Dio<br />

III/ La pre<strong>di</strong>cazione liturgica, culmine del ministero della Parola<br />

IV/ La catechesi per l’itinerario della fede<br />

V/ Catechesi, pre<strong>di</strong>cazione liturgica e testimonianza <strong>di</strong> vita<br />

In questo capitolo viene descritto più analiticamente il ministero della Parola. Le<br />

modalità <strong>di</strong> questo ministero sono <strong>di</strong>versificate secondo lo schema dei tria munera:<br />

- L’evangelizzazione come lieto annuncio dell’amore <strong>di</strong> Dio;<br />

- La pre<strong>di</strong>cazione liturgica come culmine del ministero della Parola;<br />

- La catechesi per l’itinerario alla fede.<br />

Prima <strong>di</strong> analizzare alcuni numeri del capitolo, vanno fatte alcune annotazioni.<br />

1. Anzitutto va sottolineato che in questo capitolo il documento base definisce<br />

alcuni termini fondamentali: Evangelizzazione, pre-evangelizzazione,<br />

pre<strong>di</strong>cazione liturgica, catechesi, pre-catechesi.<br />

2. Appare un termine nuovo (tra l’altro ancora oggi poco utilizzato nella prassi):<br />

PRE-CATECHESI (cf. n. 31) col quale si intende una “verifica” previa alla<br />

catechesi degli atteggiamenti e degli interessi soprattutto <strong>di</strong> determinate<br />

categorie (giovani, lavoratori e uomini <strong>di</strong> cultura) onde evitare <strong>di</strong> seminare la<br />

Parola in un terreno non pronto.<br />

3. Da notare infine un fatto significativo: il linguaggio usato nei documenti<br />

(anche ufficiali) non sempre è omogeneo. Nella Evangelii Nuntian<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paolo<br />

VI “EVANGELIZZAZIONE” fu usato come termine per in<strong>di</strong>care “il tutto” del<br />

processo <strong>di</strong> crescita nella fede; qui, nel RdC esso in<strong>di</strong>ca invece solo “una<br />

parte” del ministero della Parola; anche nel Direttorio Generale per la<br />

Catechesi al n.46, sulla scorta dell’EN, evangelizzare viene descritto non solo<br />

come una parte del ministero della Parola: esso in<strong>di</strong>ca piuttosto “l’insieme<br />

della missione della Chiesa”.<br />

I/ La missione profetica e il ministero della Parola<br />

a) È indubbio che in questo capitolo si sia voluto utilizzare lo schema dei tria<br />

munera della Chiesa, annunciato già nel precedente capitolo al n.9: ispirandosi<br />

alla triplice missione profetica, sacerdotale e regale della Chiesa, in questo<br />

capitolo si in<strong>di</strong>viduano tre modalità <strong>di</strong> esercizio del ministero della Parola.<br />

b) Infatti il n.19 definisce così la missione profetica della Chiesa: «La Chiesa<br />

proclama il messaggio della salvezza con la Parola, con la celebrazione<br />

liturgica, con la testimonianza <strong>di</strong> vita». È questo è possibile perché «tutta la<br />

vita della Chiesa è manifestazione profetica per il mondo».<br />

II/ L’evangelizzazione, lieto annuncio dell’Amore <strong>di</strong> Dio<br />

a) n.25 l’Evangelizzazione è il primo annuncio della salvezza a chi, per ragioni<br />

varie, non è a conoscenza o ancora non crede.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.6<br />

b) n.26 L’evangelizzazione è normalmente preceduta ed accompagnata da una<br />

preevangelizzazione, cioè da un <strong>di</strong>alogo leale con quanti hanno una fede<br />

<strong>di</strong>versa o non hanno alcuna fede.<br />

III/ La pre<strong>di</strong>cazione liturgica, culmine del ministero della Parola<br />

a) La pre<strong>di</strong>cazione liturgica è un atto liturgico che prende forma attraverso «la<br />

proclamazione delle S. Scritture, le parole che danno forma al rito, l’omelia, i<br />

canti, le preghiere e le professioni <strong>di</strong> fede dell’assemblea, svelando e rendendo<br />

attuale il ministero della salvezza operata da Cristo» (nn. 27-28).<br />

IV/ La catechesi per l’itinerario della fede<br />

a) La Catechesi è «esplicazione sempre più sistematica della prima<br />

evangelizzazione, educazione <strong>di</strong> coloro che si <strong>di</strong>spongono a ricevere il<br />

battesimo o a ratificare gli impegni, iniziazione alla vita della Chiesa e alla<br />

concreta testimonianza <strong>di</strong> carità. Essa intende portare alla maturità della fede<br />

attraverso la presentazione sempre più completa <strong>di</strong> ciò che Cristo ha detto, ha<br />

fatto e ha comandato <strong>di</strong> fare» (n.30).<br />

b) La precatechesi: visto che la catechesi è «rivolta a chi, sia pur implicitamente,<br />

ha già fatto l’opzione fondamentale per Cristo e per la Chiesa», visto anche che<br />

la catechesi «è al servizio degli uomini: considera, cioè , il livello effettivo<br />

della loro maturazione cristiana, le loro crisi e i loro progressi spirituali e qui li<br />

raggiunge», dovendo riservare particolare attenzione al contesto culturale e<br />

sociale in cui nasce e si sviluppa la fede dei cristiani, e soprattutto visto che<br />

oggi a motivo del successo tecnico e scientifico, a motivo <strong>di</strong> continue tensioni<br />

sociali e a motivo <strong>di</strong> un costume morale carente, si tende a mettere<br />

continuamente in <strong>di</strong>scussione TUTTO per una ra<strong>di</strong>cale verifica; in questo<br />

contesto viene suggerita dal RdC una precatechesi, rivolta soprattutto ai<br />

giovani, ai lavoratori e alle persone <strong>di</strong> cultura che verifichi atteggiamenti e<br />

interessi onde evitare <strong>di</strong> faticare invano.<br />

V/ Catechesi, pre<strong>di</strong>cazione liturgica e testimonianza <strong>di</strong> vita<br />

a) Nell’ultimo paragrafo si sottolinea il legame esistente tra catechesi,<br />

pre<strong>di</strong>cazione liturgica e testimonianza della vita, citando il documento<br />

Sacrosanctum Concilium n.9: «prima che gli uomini possano accostarsi alla<br />

liturgia, bisogna che siano chiamati alla fede e si convertano».<br />

b) In particolare si sottolinea che la catechesi inizia i cristiani a cogliere il valore<br />

dei segni liturgici, li abilita alla professione <strong>di</strong> fede e li <strong>di</strong>spone a compiere con<br />

Cristo l’offerta gra<strong>di</strong>ta al Padre.<br />

c) Bello il n.35, da leggere e me<strong>di</strong>tare spesso: «la Parola che viene da Dio, <strong>di</strong> Dio<br />

possiede la potenza e l’efficacia. (…) Deve esserne consapevole, con<br />

trepidazione e con fiducia, chi assolve questo compito in qualsiasi modo e<br />

forma».<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.7<br />

Capitolo III – “FINALITÀ E COMPITI DELLA CATECHESI” (nn.36-55).<br />

I/ La mentalità <strong>di</strong> fede<br />

II/ Una conoscenza sempre più profonda e personale<br />

III/ Iniziazione alla vita ecclesiale<br />

IV/ Una mentalità profondamente universale<br />

V/ Integrazione tra fede e vita<br />

Secondo il Dizionario <strong>di</strong> Catechetica dell’Istituto <strong>di</strong> Catechetica dell’Università<br />

Pontificia Salesiana il significato etimologico della parola “catechesi” deriva dal<br />

greco e letteralmente significa “risuonare, far risuonare” ed è usato nel Nuovo<br />

Testamento col significato <strong>di</strong> “istruire, insegnare oralmente, raccontare” (cf. Lc 1,4;<br />

At 18,25; 21,21; Rm 2,18; 1 Cor 14,19; Gal 6,6).<br />

È <strong>di</strong>fficile definire bene il significato del termine “catechesi” e questo determina<br />

anche <strong>di</strong>fficoltà nel delineare finalità e compiti propri della catechesi. Non ci<br />

soffermeremo qui sulle varie accezioni che il termine ha assunto nella storia e nei<br />

documenti della Chiesa; basti ricordare che la migliore sintesi proposta vede nella<br />

catechesi un insegnamento, un’azione educativa e un processo <strong>di</strong> iniziazione.<br />

Di seguito ci interessa analizzare cosa <strong>di</strong>ce il documento “Il Rinnovamento della<br />

Catechesi” su finalità e compiti della catechesi.<br />

I/ La mentalità <strong>di</strong> fede<br />

a) Nei secoli scorsi la stragrande maggioranza degli italiani nasceva in una<br />

famiglia cristiana e non si poneva il problema della fede o <strong>di</strong> una iniziazione<br />

alla vita ecclesiale; l’unico fine della catechesi sembrava quello <strong>di</strong> rispondere<br />

all’ignoranza religiosa: per questo la catechesi si ridusse il più delle volte ad<br />

una “scuola” in cui si imparava il contenuto <strong>di</strong> un libro, il catechismo.<br />

b) Essendo un frutto del Concilio Vaticano II e quin<strong>di</strong> del movimento <strong>di</strong><br />

rinnovamento della catechesi, uno degli spunti più originali del documento<br />

RdC è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> aver in<strong>di</strong>viduato come primo fine della catechesi la<br />

formazione <strong>di</strong> una mentalità <strong>di</strong> fede nel cristiano.<br />

c) Un altro fine importantissimo della catechesi è quello <strong>di</strong> garantire sempre una<br />

“integrazione tra fede e vita”, come <strong>di</strong>ce anche la GS al n.43: cioè la capacità<br />

del cristiano <strong>di</strong> operare valutazioni e scelte coerenti con i valori cui si ispira,<br />

giacché come commenta Evangelli Nuntian<strong>di</strong> al n.20 «la rottura tra Vangelo e<br />

cultura è senza dubbio il dramma della nostra epoca, come lo fu anche <strong>di</strong><br />

altre». Infatti al n. 37 il documento richiama ad una fede “esplicita e operosa”.<br />

d) Al n. 38 si descrive, con parole magistrali, la missione fondamentale <strong>di</strong> chi fa<br />

catechesi: «nutrire e guidare la mentalità <strong>di</strong> fede», cioè «educare al pensiero <strong>di</strong><br />

Cristo, a vedere la storia come Lui, a giu<strong>di</strong>care la vita come Lui, a scegliere e<br />

ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere in Lui al comunione<br />

con il Padre e lo Spirito Santo». Questa dovrebbe essere anche la mentalità del<br />

cristiano formato da un buona catechesi (a noi l’esame <strong>di</strong> coscienza!).<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.8<br />

Tale missione fondamentale, in modo organico e vario, riguarda tutta la vita del<br />

cristiano e si concretizza attraverso dei compiti che la catechesi assume:<br />

- una conoscenza sempre più profonda e personale della sua fede;<br />

- la sua appartenenza a Cristo nella Chiesa;<br />

- la sua apertura agli altri;<br />

- il suo comportamento nella vita.<br />

Sull’analisi <strong>di</strong> questi compiti si sviluppa il resto del capitolo.<br />

II/ Una conoscenza sempre più profonda e personale<br />

a) n.39: Anzitutto «la fede è conoscenza <strong>di</strong> Dio» e quin<strong>di</strong> è insegnamento.<br />

b) Di questo paragrafo preziosa è, al n.41, la formulazione <strong>di</strong> un principio<br />

basilare in catechesi che così recita: «la presentazione organica del mistero<br />

cristiano va commisurata sapientemente alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> coloro ai quali è<br />

rivolta… il catechista deve saper toccare ciascuno nell’intimo della sua<br />

vocazione e con<strong>di</strong>zione personale».<br />

III/ Iniziazione alla vita ecclesiale<br />

a) n.42: «La fede è adesione a Dio che chiama alla comunione». «Promuovere la<br />

maturazione spirituale dei credenti, significa introdurli nella vita della Chiesa»,<br />

tenendo conto delle varie <strong>di</strong>mensioni della Chiesa: comunità <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> culto e<br />

<strong>di</strong> carità.<br />

a. n.43: Comunità <strong>di</strong> fede: per introdurre nella Chiesa intesa come<br />

comunità <strong>di</strong> fede la catechesi deve:<br />

i. ridestare la coscienza del Battesimo;<br />

ii. aprire l’anima alla Parola;<br />

iii. invitare alla professione <strong>di</strong> fede;<br />

iv. guidare alla vocazione;<br />

v. promuovere il <strong>di</strong>alogo ecumenico e interreligioso;<br />

vi. rendere capaci <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care la storia con spirito profetico.<br />

Tutto, quanto sopra, aiuta a fare una vera esperienza <strong>di</strong> fede incarnata<br />

nella storia.<br />

b. n.44 Comunità <strong>di</strong> culto: «La fede abilita il credente al culto». Per<br />

ottenere questo risultato la catechesi educa:<br />

i. all’adorazione;<br />

ii. al ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie;<br />

iii. alla penitenza;<br />

iv. al senso della comunità;<br />

v. alla familiarità con i segni sacri;<br />

vi. all’esercizio del sacerdozio regale.<br />

n.45: Così «la catechesi prepara la piena, consapevole, attiva<br />

partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche» e soprattutto al<br />

mistero Eucaristico, «fonte e culmine <strong>di</strong> tutta la vita cristiana» (n.46).<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.9<br />

Su questo è formulato un principio che sembra basico ed imprescin<strong>di</strong>bile<br />

alla catechesi: «La catechesi deve proporre il mistero Eucaristico in tutta<br />

la sua realtà. La fede viva nel mistero Eucaristico rivela al massimo<br />

grado l’autentica mentalità del cristiano».<br />

c. n. 47: «La fede opera nella carità. Educare alla maturità cristiana<br />

significa, pertanto, insegnare che la fede, senza le opere, è morta».<br />

Al n.48 si chiarisce, però, che «il primo servizio <strong>di</strong> carità, che il cristiano<br />

è tenuto a prestare, riguarda la Chiesa»:<br />

unendo tutti i fedeli nella comunione della fede;<br />

trasformando i cristiani in comunità <strong>di</strong> culto;<br />

facendo della Chiesa una comunità d’amore.<br />

IV/ Una mentalità profondamente universale<br />

a) L’apertura agli altri è rivolta soprattutto a tre ambiti molto cari al Concilio<br />

Vaticano II:<br />

a. Il movimento ecumenico;<br />

b. L’attività missionaria;<br />

c. I rapporti con coloro che non hanno alcuna fede.<br />

b) Anche qui si danno in<strong>di</strong>cazioni molto utili su come approcciare questi tre<br />

problemi (nn.49-51).<br />

V/ Integrazione tra fede e vita<br />

a) Al n.52 si da la definizione operativa <strong>di</strong> FEDE. Richiamandosi molto<br />

probabilmente a San Tommaso si definisce: «La fede è virtù, atteggiamento<br />

abituale dell’anima, inclinazione permanente a giu<strong>di</strong>care e ad agire secondo il<br />

pensiero <strong>di</strong> Cristo, con spontaneità e vigore, come conviene a uomini<br />

giustificati». Questa virtù, questo atteggiamento dell’anima va educato affinché<br />

cresca e <strong>di</strong>venti inclinazione permanente nella vita <strong>di</strong> ogni cristiano.<br />

b) Molto bello il passaggio descrittivo al n.53 dove si mette in guar<strong>di</strong>a sulla<br />

pericolosità della <strong>di</strong>ssociazione tra fede e vita, soprattutto “in certi momenti<br />

dell’età evolutiva o <strong>di</strong> fronte a certi impegni concreti”: «si pensi ai momenti<br />

forti della preadolescenza e dell’adolescenza; al momento in cui i giovani<br />

maturano il loro amore o entrano nel mondo del lavoro; alle preoccupazioni<br />

della vita familiare; agli impegni degli operai e dei professionisti sul piano<br />

della giustizia sociale; alle tensioni spirituali…». Qui si evince che tutte le<br />

volte che il cristiano deve andare contro-corrente, il messaggio della fede lo<br />

può sorreggere.<br />

c) Un altro principio importante <strong>di</strong>ce che il catechista – pur preoccupandosi <strong>di</strong><br />

presentare la dottrina in un sistema organico e adeguato - «conosce le<br />

situazioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> coloro che gli sono affidati e non trascura <strong>di</strong> farle oggetto<br />

costante <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> conversazione» (n.54) per rileggerle alla luce della<br />

fede.<br />

d) In questo modo Cristo sarà accolto perché viene presentato «come evento<br />

salvifico presente nelle vicende quoti<strong>di</strong>ane degli uomini» (n.55).<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.10<br />

Capitolo IV – “IL MESSAGGIO DELLA CHIESA È GESÙ CRISTO” (nn.56-73).<br />

I/ Gesù, centro vivo della catechesi<br />

II/ La catechesi annuncia Gesù Cristo, uomo perfetto, figlio incarnato <strong>di</strong><br />

Dio, Salvatore e Capo <strong>di</strong> tutto il mondo<br />

III/ Il mistero <strong>di</strong> Cristo è mistero <strong>di</strong> comunione<br />

IV/ La catechesi annuncia il mistero <strong>di</strong> Cristo come mistero presente<br />

nella Chiesa<br />

I/ Gesù, centro vivo della catechesi<br />

n. 56: Gesù Cristo è il centro, il cuore della Chiesa e l’accoglienza <strong>di</strong> Gesù nella<br />

propria vita è il nucleo generatore della mentalità <strong>di</strong> fede del vero cristiano.<br />

n.57: Gesù è il centro anche perché:<br />

- per parlare dell’umanità si deve parlare <strong>di</strong> Gesù, l’uomo perfetto;<br />

- per parlare della Trinità si deve parlare <strong>di</strong> Gesù, Figlio incarnato del Padre e<br />

datore dello Spirito <strong>di</strong> vita;<br />

- per parlare del mondo e della creazione bisogna parlare <strong>di</strong> Gesù, Salvatore e<br />

capo <strong>di</strong> tutto il creato;<br />

- per parlare della Chiesa si deve parlare <strong>di</strong> Gesù, mistero <strong>di</strong> comunione,<br />

presente nella Chiesa.<br />

Come si da questo annuncio (cioè secondo quali criteri) lo vedremo in seguito, nel<br />

capitolo 5.<br />

II/ La catechesi annuncia Gesù Cristo, uomo perfetto, figlio incarnato <strong>di</strong> Dio,<br />

Salvatore e Capo <strong>di</strong> tutto il mondo<br />

a) anzitutto al n.61 si afferma che «chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, si fa<br />

lui pure più uomo» (cfr. GS,41) e questa catechesi può essere già una prima<br />

risposta ai problemi umani anche per coloro che non hanno il dono della fede.<br />

b) Eppure si riba<strong>di</strong>sce che, anche nell’annunciare Cristo vero uomo, bisogna<br />

sempre preparare mente e cuore alla possibilità <strong>di</strong> un oltre sorprendente e<br />

salvifico: «l’uomo perfetto, nel quale essi già ricevono una risposta a molti<br />

problemi, può risolvere le loro attese con larghezza imprevista, perché è il<br />

Figlio <strong>di</strong> Dio, consustanziale al Padre, che tra essi ha preso <strong>di</strong>mora, per opera<br />

dello Spirito Santo» (n.63).<br />

c) Anzi si sottolinea quanto coraggio e quanta forza siano necessari oggi, nel<br />

nostro tempo, per <strong>di</strong>fendere e corroborare la fede nella <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />

(cf. n.64).<br />

d) A coloro che avvertono Dio lontano, la catechesi può spiegare che in Gesù<br />

Cristo l’uomo che cerca da sempre Dio «scopre che Dio non è lontano» (n.65).<br />

e) Gesù è il Salvatore e capo <strong>di</strong> tutto il creato, venuto a riunire tutti gli uomini e<br />

l’intero universo (cf. n.66), morto e risorto per donare a tutti gli uomini la vita<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.11<br />

e restaurare tutto il creato (n.67) e così Gesù può sentirsi realmente solidale<br />

con tutta la storia e il mondo (n.68).<br />

III/ Il mistero <strong>di</strong> Cristo è mistero <strong>di</strong> comunione<br />

a) Tutto quanto sopra esposto viene definito dal RdC “il Mistero <strong>di</strong> Cristo”<br />

(n.69).<br />

b) La catechesi ha nel mistero <strong>di</strong> Cristo così esposto il centro vivo della fede da<br />

generare in ogni cristiano (n.70).<br />

IV/ La catechesi annuncia il mistero <strong>di</strong> Cristo come mistero presente nella Chiesa<br />

a) Questo mistero è vivo, presente oggi nella Chiesa (n.71) e trova la sua<br />

espressione più alta nella celebrazione Eucaristica (n.72).<br />

b) «Perciò la catechesi propone costantemente Gesù come centro vivo del proprio<br />

messaggio e lo mostra presente e operante nella santissima Eucaristia» (cf.<br />

nn.72-73).<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.12<br />

Capitolo V – “PER UNA PIENA PREDICAZIONE DEL MESSAGGIO CRISTIANO” (nn.74-101).<br />

I/ Criteri per l’esposizione dell’intero Messaggio <strong>di</strong> Cristo<br />

II/ Gli elementi essenziali del Messaggio <strong>di</strong> Cristo<br />

1/ Gesù Cristo introduce nel mistero <strong>di</strong> Dio, Padre Figlio e Spirito Santo<br />

2/ Gesù Cristo genera la Chiesa, Suo corpo mistico e popolo <strong>di</strong> Dio<br />

3/ Gesù Cristo fa nuovo l’uomo me<strong>di</strong>ante il dono del Suo Spirito<br />

4/ Il Messaggio <strong>di</strong> Cristo e i problemi della situazione storica dei fedeli<br />

5/ Gesù Cristo conclude la storia della salvezza<br />

I criteri per la piena pre<strong>di</strong>cazione del messaggio <strong>di</strong> Cristo sono:<br />

- L’attenzione alle esigenze <strong>di</strong> fede dei credenti (n.75);<br />

- L’adattamento della Parola rivelata (n.76);<br />

- Il coinvolgimento dei problemi umani nella esposizione del messaggio (n.77);<br />

- L’emergere della principali “<strong>di</strong>mensioni” del mistero cristiano: comunitaria,<br />

storico-escatologica, sacramentale e spirituale (nn.78-80).<br />

I contenuti, o elementi essenziali del messaggio <strong>di</strong> Cristo, vengono poi esposit ai<br />

numeri seguenti:<br />

- Il mistero trinitario <strong>di</strong> Dio (nn.82-85);<br />

- La Chiesa, corpo mistico <strong>di</strong> Cristo e popolo <strong>di</strong> Dio (nn.86-90);<br />

- Il mistero dell’uomo rinnovato dal dono dello Spirito Santo (nn.91-95);<br />

- I problemi del mondo contemporaneo (nn.96-99);<br />

- La conclusione della storia della salvezza (nn.100-101).<br />

Segnaliamo anche il Direttorio Generale per la Catechesi (DGC) che, sottolineando<br />

l’importanza <strong>di</strong> annunciare integralmente il messaggio evangelico, propone un elenco<br />

<strong>di</strong> contenuti catechistici <strong>di</strong>verso da quello proposto dal RdC, ma non contrastante<br />

(DGC, n.130) definendoli i sette elementi basilari della tra<strong>di</strong>zione catechistica<br />

ecclesiale:<br />

- Le tre tappe della storia della salvezza<br />

o Antico Testamento, la vita <strong>di</strong> Gesù Cristo, la storia della Chiesa<br />

- Il Simbolo<br />

- I Sacramenti<br />

- Il Decalogo<br />

- Il Padre Nostro<br />

Se ci pensiamo, gli ultimi 4 punti fanno riferimento alle 4 parti del Catechismo della<br />

Chiesa Cattolica.<br />

I/ Criteri per l’esposizione dell’intero Messaggio <strong>di</strong> Cristo<br />

a) n.74: è compito della catechesi operare affinché la fede maturi e si trasformi<br />

“gradualmente in una sapienza cristiana viva e coerente” e per far questo essa<br />

deve presentare “l’intero mistero <strong>di</strong> Cristo”.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.13<br />

b) n.75: «L’attenzione alle esigenze <strong>di</strong> fede dei credenti giustifica la pluralità dei<br />

catechismi, da compilarsi in rapporto all’età, alle capacità, alla mentalità, alle<br />

responsabilità e al genere <strong>di</strong> vita, al grado <strong>di</strong> crescita ecclesiale dei vari<br />

destinatari». Qui si configura già una criteriologia a cui ci si è ispirati<br />

nell’elaborazione del <strong>Progetto</strong> Catechistico Italiano.<br />

c) n.76: Citando GS 44;62 e AG 22 si chiarisce anche la questione del linguaggio:<br />

«la catechesi dovrà servirsi <strong>di</strong> un linguaggio che corrisponda alla cultura<br />

o<strong>di</strong>erna e sappia far comprendere la Rivelazione agli uomini <strong>di</strong> oggi».<br />

d) n.77: Un altro criterio è l’attenzione ai problemi umani: «Chiunque voglia fare<br />

all’uomo d’oggi un <strong>di</strong>scorso efficace su Dio, deve muovere dai problemi umani<br />

e tenerli sempre presenti nell’esporre il messaggio (…) il Dio della Rivelazione<br />

infatti, è il “Dio con noi”».<br />

e) n.78: Le principali <strong>di</strong>mensioni del mistero cristiano sono la <strong>di</strong>mensione<br />

comunitaria, quella storico-escatologica e quella sacramentale. La catechesi<br />

deve dare risalto a queste <strong>di</strong>mensioni.<br />

f) n.79: Esiste anche una <strong>di</strong>mensione spirituale del mistero cristiano e questo è la<br />

capacità <strong>di</strong> riconoscere l’azione della Spirito Santo in tutta la missione della<br />

Chiesa, anche nella stessa catechesi.<br />

g) n.80: La catechesi deve ricollegare tutte le suddette <strong>di</strong>mensioni nella<br />

comprensione dell’unico mistero <strong>di</strong> Cristo verso una fede adulta.<br />

II/ Gli elementi essenziali del Messaggio <strong>di</strong> Cristo<br />

n.81: Qui si cercherà <strong>di</strong> tracciare “le gran<strong>di</strong> linee del contenuto <strong>di</strong> una catechesi<br />

organica” lasciando ai singoli catechismi il compito <strong>di</strong> esporre concretamente tutte le<br />

verità cristiane e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>narle a partire dal mistero <strong>di</strong> Cristo.<br />

L’esigenza è quella <strong>di</strong> “ricondurre tutto il deposito della fede a una breve sintesi”,<br />

senza però negare alla catechesi una certa libertà <strong>di</strong> metodo.<br />

1/ Gesù Cristo introduce nel mistero <strong>di</strong> Dio, Padre Figlio e Spirito Santo<br />

a) n.82: Nella catechesi (la quale si <strong>di</strong>fferenzia dal <strong>di</strong>scorso filosofico e<br />

teologico) il mistero trinitario deve essere proposto «nella maniera con cui è<br />

stato rivelato al mondo» e cioè attraverso la conoscenza e l’esperienza che<br />

ne ebbe Gesù Cristo.<br />

b) n.83: In tal senso:<br />

a. per presentare il mistero trinitario la catechesi «si serve del Nuovo<br />

Testamento (…). In particolare usa le formule kerigmatiche della<br />

comunità apostolica, la catechesi sinottica, le gran<strong>di</strong> pagine paoline e<br />

l’insegnamento <strong>di</strong> S. Giovanni».<br />

b. L’incontro col mistero trinitario rende il cristiano consapevole che la<br />

sua vita è una consacrazione alle tre persone <strong>di</strong>vine.<br />

c. Un’altra fonte <strong>di</strong> consapevolezza della nostra vita trinitaria è la<br />

liturgia.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.14<br />

c) n.84: «Il Dio della Rivelazione è il Dio vivente» che trascende il tempo e lo<br />

spazio, ma che continuamente interviene nella storia. «La catechesi deve<br />

gioiosamente pre<strong>di</strong>care questo Dio» e lo fa «proponendo il grane e<br />

consolante <strong>di</strong>scorso che Dio stesso, con le parole e le azioni, ha fatto<br />

progressivamente <strong>di</strong> Sè».<br />

d) n.85: Tenendo conto del fenomeno della inculturazione, «la catechesi si<br />

propone <strong>di</strong> purificare la nozione <strong>di</strong> Dio da contaminazioni culturali, che ne<br />

ostacolano l’accoglimento».<br />

2/ Gesù Cristo genera la Chiesa, Suo corpo mistico e popolo <strong>di</strong> Dio<br />

a) n.86: «Con la sua morte e risurrezione, Gesù Cristo ha fatto nascere la<br />

Chiesa:<br />

a. popolo <strong>di</strong> Dio, adunato dalla Trinità;<br />

b. sacramento, segno e strumento <strong>di</strong> unione con Dio e <strong>di</strong> unità del<br />

genere umano».<br />

b) n.87: «La Chiesa è un popolo sacerdotale». Porre nella catechesi particolare<br />

attenzione ai sacramenti e alla presentazione del sacerdozio comune dei<br />

fedeli e al sacerdozio ministeriale.<br />

c) n.88: «Non venga meno l’impegno missionario che deve sospingere tutta la<br />

Chiesa».<br />

d) n.89: Giacché la Chiesa, seppur adornata <strong>di</strong> santità, è ancora imperfetta, si<br />

inculchi nei fedeli l’idea della Chiesa peregrinante, bisognosa <strong>di</strong><br />

purificazione e <strong>di</strong> rinnovamento.<br />

e) n.90: Maria occupa nella Chiesa Santa, dopo Cristo, il posto più alto e il più<br />

vicino a noi. La catechesi deve costantemente collegarla con il mistero <strong>di</strong><br />

Cristo e della Chiesa.<br />

3/ Gesù Cristo fa nuovo l’uomo me<strong>di</strong>ante il dono del Suo Spirito<br />

a) n.91: «Nel mistero <strong>di</strong> Cristo trova vera luce il mistero dell’uomo» (cf. GS<br />

22:14). La catechesi deve presentare in maniera chiara il mistero dell’uomo<br />

alla luce dell’antropologia cristiana che a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altra antropologie ha<br />

come aspetto essenziale e specifico l’elevazione soprannaturale dell’uomo<br />

in Cristo: con la grazia santificante, dono <strong>di</strong> Cristo, l’uomo viene<br />

trasformato dallo Spirito Santo: nasce così la nuova creatura, l’uomo nuovo.<br />

b) n.92: Anche la dottrina della creazione va presentata in funzione della<br />

salvezza soprannaturale operata da Gesù Cristo. Anche la libertà dell’uomo<br />

va <strong>di</strong>fesa, visto che la grazia santificante «richiede all’uomo libera risposta e<br />

libera adesione in Cristo Gesù all’iniziativa <strong>di</strong> Dio». Anzi questa libertà,<br />

affrancata dal peccato e dai con<strong>di</strong>zionamenti, ha un senso se si apre al dono<br />

<strong>di</strong> Dio.<br />

c) n.93: Il libero arbitrio, però, se è apertura ai vertici della grazia, è purtroppo<br />

apertura al peccato. Nella catechesi si presenti anche il peccato come<br />

«aspetto tragico della storia della salvezza», ribellione a Dio, causa <strong>di</strong><br />

sofferenza e rovina. Si parli anche del peccato originale. Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.15<br />

però è quello <strong>di</strong> comunicare se stesso in Gesù Cristo e possiede una<br />

ricchezza che non si arresta <strong>di</strong>nanzi alla colpa degli uomini; questa speranza<br />

va presentata nella catechesi per sostenere il quoti<strong>di</strong>ano combattimento<br />

contro il peccato vissuto dal cristiano.<br />

d) n.94: Si presenti anche l’aspetto morale alla luce della vocazione<br />

soprannaturale dei fedeli: «l’impegno morale cristiano è <strong>di</strong> portare a maturo<br />

sviluppo la nuova realtà, operatasi nell’uomo me<strong>di</strong>ante la grazia».<br />

e) n.95: La catechesi deve educare in fine alla riconoscenza verso Dio<br />

insegnando i contenuti e le vie della preghiera personale e comunitaria,<br />

soprattutto alla preghiera liturgica.<br />

4/ Il Messaggio <strong>di</strong> Cristo e i problemi della situazione storica dei fedeli<br />

a) n.96: Avendo l’essenziale esigenza <strong>di</strong> incarnarsi nella storia, il messaggio<br />

cristiano non sarebbe cre<strong>di</strong>bile se non cercasse <strong>di</strong> affrontare e risolvere i<br />

problemi attuali e urgenti. Quin<strong>di</strong> la catechesi, oltre ai gran<strong>di</strong> contenuti <strong>di</strong><br />

fede fin’ora esposti, deve anche «raccogliere gli appelli che la storia rivolge<br />

alla coscienza cristiana, perché si compia interamente il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>vino <strong>di</strong><br />

ricapitolare ogni cosa in Gesù Cristo».<br />

b) n.97: «Il Concilio Vaticano II ha in<strong>di</strong>cato alcuni gran<strong>di</strong> problemi del mondo<br />

contemporaneo»:<br />

a. la pace;<br />

b. la libertà;<br />

c. la giustizia sociale;<br />

d. l’impegno culturale e politico;<br />

e. la collaborazione internazionale per i popoli in via <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Questi temi devono entrare nella catechesi «senza temere <strong>di</strong> presentare il<br />

messaggio della fede» come scandaloso e <strong>di</strong> rottura. Vanno aggiunti anche<br />

temi più propri alla Chiesa, come il <strong>di</strong>alogo ecumenico e interreligioso.<br />

c) n.98: Tra i temi più vivi e attuali vi sono, poi, il matrimonio e la famiglia.<br />

Della famiglia vanno presentati i valori <strong>di</strong> unità e stabilità; gli impegni <strong>di</strong><br />

amore e fecon<strong>di</strong>tà; la vocazione <strong>di</strong> comunità aperta al mondo e alla Chiesa.<br />

d) n.99: Attenzione anche alle problematiche umane e sociali del nostro Paese<br />

e alla sua religiosità.<br />

5/ Gesù Cristo conclude la storia della salvezza<br />

a) n.100: Si raccomanda la catechesi sui Novissimi, le ultime realtà della storia<br />

della salvezza. Una catechesi che deve avvenire sotto il segno della<br />

consolazione e della speranza, dando maggiore rilievo all’aspetto<br />

comunitario <strong>di</strong> questi eventi conclusivi, in maniera ferma e verace: «Tutti<br />

compariranno davanti al tribunale <strong>di</strong> Cristo, per ricevere la retribuzione<br />

delle opere compiute col corpo, sia in bene che in male».<br />

b) n.101: «Gesù, che è all’inizio e al centro della storia della salvezza, ne è<br />

dunque la conclusione e il fine».<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Capitolo VI – “LE FONTI DELLA CATECHESI” (nn.102-122).<br />

Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.16<br />

I/ La Parola <strong>di</strong> Dio e la sua pienezza in Cristo<br />

II/ La Sacra Scrittura, anima e “libro” della catechesi<br />

III/ La Tra<strong>di</strong>zione, luogo vivo <strong>di</strong> incontro con la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

IV/ La Liturgia, espressione viva del mistero <strong>di</strong> Cristo<br />

V/ Le opere del creato parlano <strong>di</strong> Dio<br />

Le fonti della catechesi sono:<br />

- la Sacra Scrittura (nn.105-108);<br />

- la Tra<strong>di</strong>zione (nn.109-112);<br />

- la Liturgia (nn.113-117);<br />

- le opere del creato (nn.118-122), tra le quali eccelle l’uomo, rivelazione <strong>di</strong> Dio<br />

in Cristo.<br />

Il RdC recepisce e rilancia la raccomandazione del n.25 della costituzione Dei<br />

Verbum del Concilio Vaticano II perché tutti i fedeli si accor<strong>di</strong>no <strong>di</strong>rettamente alla<br />

Bibbia, specialmente ai Vangeli e al Nuovo Testamento in generale. È risaputo che<br />

fino al Vaticano II l’accesso <strong>di</strong>retto alla Sacra Scrittura avveniva con <strong>di</strong>fficoltà. I<br />

catechismi Italiani sono invece più biblici, nella struttura e nel testo, rispetto ai<br />

catechismi preconciliari e attingono molto anche dai testi della liturgia.<br />

I/ La Parola <strong>di</strong> Dio e la sua pienezza in Cristo<br />

a) n.102: «Il mistero <strong>di</strong> Cristo, contenuto integrale della catechesi, viene da Dio<br />

comunicato nella sua pienezza alla Chiesa in molti mo<strong>di</strong>». Come si può<br />

definire la Parola <strong>di</strong> Dio? Il DB, alla luce del Concilio, non riduce la Parola <strong>di</strong><br />

Dio alla sola Sacra Scrittura, cioè ai libri dell’Antico e Nuovo Testamento.<br />

Piuttosto, citando un passo della Dei Verbum offre una definizione completa e<br />

per noi illuminante della Parola <strong>di</strong> Dio: «I fatti, i segni e le parola, intimamente<br />

fra loro connesse, coi quali Dio interviene nella storia degli uomini, per<br />

invitarli e ammetterli alla comunione con Sé. Costituiscono tutta intera la<br />

Rivelazione e sono, nel significato più ampio, la parola <strong>di</strong> Dio». Quin<strong>di</strong> tutta la<br />

storia della salvezza, fatta <strong>di</strong> eventi, segni e parole, è Rivelazione dell’amore<br />

del Padre e Gesù, il Figlio unigenito, è la parola vivente <strong>di</strong> Dio.<br />

b) n.103: Anche tutto ciò che Cristo è ed ha operato è Rivelazione. Per questo,<br />

compito inelu<strong>di</strong>bile della catechesi è il seguente: «quanto Cristo ha fatto e<br />

insegnato o in Lui si è compiuto per la salvezza del genere umano, deve essere<br />

annunciato e <strong>di</strong>ffuso nel mondo intero».<br />

c) n.104: In questo numero del DB viene insegnato che la Rivelazione, appresa<br />

dagli apostoli da Cristo stesso, per suo volere e per suo comando è presente<br />

nella Chiesa e da questa viene trasmessa con autorità e legittimamente nella<br />

Tra<strong>di</strong>zione, nella Scrittura, nella Liturgia e nella vita stessa della Chiesa.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


II/ La Sacra Scrittura, anima e “libro” della catechesi<br />

Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.17<br />

a) n. 105: Anzitutto si chiarisce che la Sacra Scrittura è «il documento preminente<br />

della pre<strong>di</strong>cazione della salvezza» e deve la sua preminenza «in forza della sua<br />

<strong>di</strong>vina ispirazione. Essa contiene la parola <strong>di</strong> Dio; perché ispirata è veramente<br />

parola <strong>di</strong> Dio per sempre». «Alla Scrittura la Chiesa si riconduce per il suo<br />

insegnamento, la sua vita e il suo culto; perciò la Sacra Scrittura ha sempre il<br />

primo posto nelle varie forme del ministero della parola, come in ogni attività<br />

pastorale. Ignorare la Scrittura, sarebbe ignorare Cristo».<br />

b) n. 106: Ma quali sono i caratteri fondamentali della Scrittura? Perché essa<br />

riveli realmente la pienezza del mistero <strong>di</strong> Cristo, si devono conoscere:<br />

- l’origine <strong>di</strong>vina,<br />

- la concretezza della rivelazione,<br />

- la progressività della manifestazione <strong>di</strong> Dio,<br />

- la profon<strong>di</strong>tà dei due testamenti,<br />

- la tensione dell’Antica Alleanza verso Gesù Cristo,<br />

- il rapporto continuo tra Scrittura e vita della Chiesa.<br />

c) n.107: «La Scrittura è il “libro”, non un sussi<strong>di</strong>o». Ma come si interpreta<br />

questo libro?<br />

- conoscere i mo<strong>di</strong> storicamente <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> cui Dio si è servito per<br />

rivelarsi;<br />

- tener conto dell’unità delle Scritture;<br />

- ricorrere alla fede e alla mente della Chiesa;<br />

- «Né va mai <strong>di</strong>menticato che la Scrittura deve essere letta e interpretata<br />

con l’aiuto dello Spirito Santo, che l’ha ispirata e fa ancora risuonare la<br />

viva voce del Vangelo nella Chiesa».<br />

d) n. 108: Che cosa attingiamo dalla Scrittura nella catechesi?<br />

- i testi che maggiormente convergono in Cristo;<br />

- i fatti che rivelano l’amore <strong>di</strong> Dio;<br />

- i personaggi che Dio ha chiamato come collaboratori.<br />

e) Infine si sottolinea che «è necessario che anche nella catechesi l’accostamento<br />

alla Sacra Scrittura avvenga in clima <strong>di</strong> preghiera».<br />

III/ La Tra<strong>di</strong>zione, luogo vivo <strong>di</strong> incontro con la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

a) n.109: «La pre<strong>di</strong>cazione apostolica, espressa in modo speciale nei libri ispirati,<br />

perdura ininterrottamente nella Chiesa».<br />

b) n.110: «Tra<strong>di</strong>zione e Scrittura provengono dall’unica <strong>di</strong>vina sorgente e<br />

costituiscono l’unico deposito della fede». Il Magistero dei pastori ha il<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.18<br />

compito <strong>di</strong> interpretare la parola <strong>di</strong> Dio contenuta nella Tra<strong>di</strong>zione e nella<br />

Scrittura.<br />

c) n.111: La teologia è in<strong>di</strong>spensabile alla catechesi perché: spiega e<br />

approfon<strong>di</strong>sce gli enunciati della fede; scopre le connessioni esistenti tra le<br />

verità ed elabora una sistemazione or<strong>di</strong>nata del messaggio rivelato; si pone al<br />

servizio della fede nell’ottica del rinnovamento per presentare il mistero <strong>di</strong><br />

Cristo come centro amplificatore.<br />

d) n.112: «Anche la storia della Chiesa è vera tra<strong>di</strong>zione»; ovviamente se questa<br />

storia la si legge come convocazione messianica e missionaria; in una<br />

comunità sacerdotale e profeta, santa e peccatrice; aprendosi al concetto <strong>di</strong><br />

popolo <strong>di</strong> Dio. La catechesi deve presentare della storia della Chiesa “la gran<strong>di</strong><br />

pagine della carità e della santità cristiana lungo i secoli. Anche nei costumi e<br />

nelle religioni dei popoli si possono trovare valori che <strong>di</strong>vergono.<br />

IV/ La Liturgia, espressione viva del mistero <strong>di</strong> Cristo<br />

a) n.113: «la liturgia è nella Chiesa una sorgente inesauribile <strong>di</strong> catechesi. Essa<br />

permette <strong>di</strong> cogliere in unità tutti gli aspetti del mistero <strong>di</strong> Cristo, parlando con<br />

linguaggio concreto alla mente come ai sensi».<br />

b) A questo punto si definisce lo spirito con cui il Concilio Vaticano II ha inteso<br />

rinnovare la liturgia: «la liturgia è azione e non solo lezione, è azione <strong>di</strong> vita<br />

(…) infatti la liturgia vuole una partecipazione il più possibile cosciente, attiva,<br />

comunitaria, piena, fruttuosa» e si spiego anche la motivazione: «perché Dio<br />

vuole gli uomini suoi collaboratori nell’opera che Egli compie a loro<br />

salvezza».<br />

c) n.114: L’azione liturgica, quin<strong>di</strong>, deve essere «azione sacramentale,<br />

significativa ed efficacie» perché questo consente ai credenti <strong>di</strong> penetrare<br />

sempre più nel mistero <strong>di</strong> Cristo. La liturgia così intesa aiuta la catechesi, il cui<br />

scopo – si ricorda- è quello <strong>di</strong> «mettere in contatto, anzi in comunione, in<br />

intimità con Gesù Cristo» (CT,5). Difatti sottolinea il DB: «Con tutti i suoi<br />

caratteri, la liturgia è una preziosa catechesi in atto». Specialmente la preghiera<br />

Eucaristica.<br />

d) n.115: Però perché se ne possa cogliere con efficacia l’insegnamento, «la<br />

celebrazione liturgica deve essere adeguatamente preparata». Due le cose che<br />

bisogna insegnare sulla liturgia attraverso la catechesi:<br />

- «è innanzitutto necessario far bene capire che la liturgia realizza ciò<br />

che significa». Per questo il catechista deve stu<strong>di</strong>are e spiegare il senso<br />

dei segni e dei riti liturgici;<br />

- Occorre poi spiegare la natura e i compiti del sacerdozio, sia nella<br />

forma ministeriale, sia nella forma comune propria <strong>di</strong> tutti i fedeli.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.19<br />

e) n.116: Va presentato anche la domenica, il giorno del Signore, l’anno liturgico,<br />

Maria e i santi.<br />

f) n.117: A questo punto si riba<strong>di</strong>sce quanto già detto all’inizio: «La liturgia è una<br />

fonte inesauribile per la catechesi. Difficilmente si potrebbe trovare una Verità<br />

<strong>di</strong> fede cristiana, che non sia in qualche modo esposta nella liturgia».<br />

V/ Le opere del creato parlano <strong>di</strong> Dio<br />

a) n.118: «Tutto è stato creato in Cristo, per mezzo <strong>di</strong> Cristo, in vista <strong>di</strong> Cristo.<br />

Perciò ogni aspetto <strong>di</strong> verità, <strong>di</strong> bellezza, <strong>di</strong> bontà, <strong>di</strong> <strong>di</strong>namismo (…) è segno e<br />

via per annunciare il mistero <strong>di</strong> Cristo».<br />

b) n.119: Cristo si serve della natura per parlare del Padre provvidente. In questa<br />

prospettiva ogni arte può assumere una finalità educativa nei riguar<strong>di</strong> della<br />

fede, secondo l’uso che ne vuole fare la Chiesa.<br />

c) n.120: Tra l’altro si riba<strong>di</strong>sce anche che «le cose create sono buone in se stesse,<br />

degne <strong>di</strong> Dio e della sua compiacenza, Dio crea per amore dell’uomo» e tutto<br />

coopera alla salvezza dell’uomo.<br />

d) n.121: Tutto il cosmo tende a Dio e l’uomo si scopre collaboratore <strong>di</strong> Dio.<br />

e) n.122: «La Verità, la bellezza, la bontà e il <strong>di</strong>namismo delle creature rifulgono<br />

soprattutto nella creatura umana». E Dio quando si rivela usa le categorie<br />

umane. «Chi fa catechesi vede nelle manifestazioni dell’intelligenza, della<br />

volontà, dell’amore dell’uomo» un aiuto a capire Cristo. Anche il corpo<br />

dell’uomo è buono e la socialità dell’uomo un segno rivelatore <strong>di</strong> Cristo che<br />

vuole un’umanità più responsabile, impegnata e fraterna.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Capitolo VII – “I SOGGETTI DELLA CATECHESI” (nn.123-141).<br />

Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.20<br />

I/ La Catechesi è destinata a tutti i fedeli<br />

II/ La Catechesi deve raggiungere l’uomo nelle situazioni concrete delle vita<br />

III/ La Catechesi illumina tutte le età dell’uomo<br />

Anzitutto in questo capitolo si chiarisce che la catechesi è destinata a tutti i fedeli;<br />

non solo ai fanciulli o ai ragazzi, ma a tutti e soprattutto agli adulti. Eppoi già nel<br />

titolo si parla <strong>di</strong> “soggetti” cioè <strong>di</strong> protagonisti della catechesi e non <strong>di</strong> semplici<br />

“destinatari”. Tra i soggetti un occhio <strong>di</strong> riguardo ovviamente va rivolto ai più deboli,<br />

ai poveri e ai <strong>di</strong>sabili (si parla anche <strong>di</strong> subnormali, usando un linguaggio comune a<br />

quei tempi e oggi superato).<br />

Da questo capitolo emerge come criterio principe la classificazione in fasce <strong>di</strong> età<br />

della catechesi; criterio che sarà poi adottato nei catechismi italiani.<br />

I/ La Catechesi è destinata a tutti i fedeli<br />

a) n.123: «Oggi, più che in altri tempi, la catechesi per tutti i battezzati è compito<br />

urgente della comunità cristiana».<br />

b) n.124: La catechesi non è rivolta solo ai fanciulli; «occorre invece<br />

comprendere che, in tutte le età, il cristiano ha bisogno <strong>di</strong> nutrirsi<br />

adeguatamente della parola <strong>di</strong> Dio. Anzi, gli adulti sono in senso più pieno i<br />

destinatari del messaggio cristiano». E questo perché possono conoscere<br />

meglio la ricchezza della fede ed insegnarla alle nuove generazioni.<br />

c) n.125: «I catechisti devono prendere cura <strong>di</strong> coloro che hanno maggiore<br />

bisogno (…) e si devono stu<strong>di</strong>are forme <strong>di</strong> catechesi che meglio rispondono<br />

alle loro con<strong>di</strong>zioni».<br />

d) n.126: Ma quali possono essere le forme <strong>di</strong> povertà da evangelizzare?<br />

- chi è povero <strong>di</strong> verità, <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong> speranza;<br />

- chi è ignorante o sviato, dubbioso o lontano;<br />

- chi ignora <strong>di</strong> soffrire per la mancanza <strong>di</strong> un bene superiore;<br />

- poveri e <strong>di</strong>sagiati materiali, assillati dalla urgenza del pane materiale;<br />

- coloro che vivono ai margini della società come immigrati, noma<strong>di</strong>,<br />

esuli, profughi, meno dotati, incapaci al lavoro, esclusi.<br />

e) n. 127: Ci sono anche i <strong>di</strong>sadattati e “subnormali” (qui si intende chi ha<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> carattere fisico, psichico e sociale). La sollecitu<strong>di</strong>ne verso queste<br />

categorie <strong>di</strong> persone è segno <strong>di</strong> autenticità nella catechesi.<br />

II/ La Catechesi deve raggiungere l’uomo nelle situazioni concrete delle vita<br />

a) n.128: Per alimentare una mentalità <strong>di</strong> fede «la catechesi deve raggiungere gli<br />

uomini nel tempo e nel luogo» in cui vivono. Per fare questo bisogna stu<strong>di</strong>are<br />

le trasformazioni che caratterizzano la nostra epoca a livello economico,<br />

sociale, politico, psicologico, morale e religioso. Soprattutto bisogna stu<strong>di</strong>are<br />

fenomeni quali:<br />

- la rivoluzione scientifica e tecnologica;<br />

- il processo <strong>di</strong> secolarizzazione;<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.21<br />

- la <strong>di</strong>ffusione della civiltà dei consumi;<br />

- gli squilibri sociali ed economici;<br />

- il nuovo volto della società nella famiglia;<br />

- la <strong>di</strong>ffusione della cultura;<br />

- i mezzi <strong>di</strong> comunicazione sociale;<br />

- il pluralismo culturale e religioso;<br />

- l’urbanizzazione;<br />

- la democratizzazione della società;<br />

- la nuova coscienza della <strong>di</strong>gnità e della responsabilità dell’uomo.<br />

b) n.129: Questi fenomeni possono risultare ambigui e vanno stu<strong>di</strong>ati: «è compito<br />

della catechesi aiutare i fedeli a interpretare i segni dei tempi alla luce del<br />

vangelo».<br />

c) Molto utile è chiedersi quale antropologia (modello <strong>di</strong> umanità) si cela <strong>di</strong>etro<br />

questi fenomeni (ad. Es. la secolarizzazione è un processo <strong>di</strong> libertà e<br />

consapevolezza: l’uomo si affranca dalla superstizione per assumere in prima<br />

persona la responsabilità della propria crescita. Ma può <strong>di</strong>ventare anche voglia<br />

<strong>di</strong> affrancarsi da Dio).<br />

d) n.130: L’uomo deve essere messo in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> saper valutare e risolvere le<br />

situazioni che gli accadono ogni giorno, conformemente all’agire e al pensiero<br />

<strong>di</strong> Cristo. La catechesi deve quin<strong>di</strong> illuminare col Vangelo le situazioni <strong>di</strong> vita<br />

comuni:<br />

- la domenica come giorno del Signore;<br />

- la vita parrocchiale;<br />

- la vita in famiglia e al lavoro;<br />

- l’impiego del tempo libero;<br />

- l’amicizia e l’amore;<br />

- la sofferenza, la malattia e l’invecchiamento;<br />

- l’uso dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> massa<br />

e) n.131: Il catechista si rivolga all’intera personalità <strong>di</strong> ciascuno e quin<strong>di</strong> alla sua<br />

intelligenza, alla sua affettività, alla sua immaginazione, alla sua fede, speranza<br />

e carità, alla sua coscienza. Solo così la persona avverte <strong>di</strong> avere un compito<br />

tutto proprio da realizzare.<br />

III/ La Catechesi illumina tutte le età dell’uomo<br />

a) n.134: «Ogni età dell’uomo ha il suo proprio significato in se stesso e la sua<br />

propria funzione per il raggiungimento della maturità». Una persona <strong>di</strong>venta<br />

matura attraverso una crescita armonica integrale. Una persona è matura se<br />

<strong>di</strong>mostra coerenza tra pensiero e azioni. Pertanto «in ogni arco <strong>di</strong> età i cristiani<br />

devono potersi accostare a tutto il messaggio rivelato, secondo forme e<br />

prospettive appropriate». Questo è un criterio base a cui si è ispirato il progetto<br />

catechistico italiano!<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.22<br />

b) n.135: La personalità dei Bambini: Più delle parole stesse, a questa età<br />

fondamentale è il ruolo dei genitori e la personalità del catechista; il mondo<br />

interiore dei bambini ha una fisionomia tutta sua; :<br />

- ricca <strong>di</strong> viva immaginazione;<br />

- bisognosa <strong>di</strong> un caldo clima affettivo;<br />

- incapace <strong>di</strong> pensiero logico astratto;<br />

- vive in stretta <strong>di</strong>pendenza dall’ambiente;<br />

- scopre il mondo attraverso i sensi;<br />

- assimila più per affetto che per ragionamento;<br />

- si identifica con la persona che stima e ama e ne fa propri i valori, gli<br />

atteggiamenti, i gesti, il modo <strong>di</strong> considerare la vita.<br />

c) n.136: La personalità dei Fanciulli:<br />

- ragionamento non astratto ma legato a immagini ed esperienze<br />

concrete;<br />

- curioso, vuole esplorare il mondo;<br />

- si apre alle amicizie fuori della famiglia;<br />

- ancora egocentrico a livello logico e psicologico, fa fatica a mettersi dal<br />

punto <strong>di</strong> vista degli altri, anche nel rapporto con Dio;<br />

- assimila profondamente i valori se coinvolto nel fare;<br />

- per apprendere deve vivere in un clima <strong>di</strong> calma e serenità.<br />

d) n.137: La personalità degli Adolescenti: a questa età «inizia a determinarsi la<br />

personalità dell’uomo e del credente»:<br />

- esigenza <strong>di</strong> giustificare e sistematizzare;<br />

- si passa dalla <strong>di</strong>pendenza all’autonomia;<br />

- cerca il suo posto nella società;<br />

- si sviluppa la vita affettiva e sessuale;<br />

- soffre insicurezza e inquietu<strong>di</strong>ne;<br />

- cerca il senso della propria esistenza;<br />

- ha bisogno <strong>di</strong> certezza;<br />

- ama <strong>di</strong>mostrare la sua capacità critica;<br />

- si realizza nell’azione e nella vita <strong>di</strong> relazione;<br />

- accoglie chi si mette al suo livello.<br />

e) n.138: La personalità dei Giovani:<br />

- attenti ai problemi della libertà personale e sociale, al <strong>di</strong>alogo e ai<br />

valori universali;<br />

- sensibili alla <strong>di</strong>gnità dell’uomo;<br />

- ambiscono partecipare alle responsabilità sociali;<br />

- stimano altamente i valori del corpo, dell’amicizia e dell’amore;<br />

- capiscono il senso del servizio;<br />

- perseguono la giustizia e la pace;<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.23<br />

- a volte sono rigi<strong>di</strong> nei giu<strong>di</strong>zi, non colgono le sfumature e sono portati<br />

a indebite generalizzazioni, a valutazioni nette e irrevocabili;<br />

- affettivamente possono risultare ambivalenti: <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> non volere<br />

anche quando vogliono (meccanismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa);<br />

- sono aperti ad ogni forma <strong>di</strong> impegno generoso e alla novità.<br />

f) n.139: La personalità degli Adulti: qui non vengono presentate le<br />

caratteristiche della personalità dell’adulto; piuttosto si descrive cosa si intende<br />

per maturità, in senso umano e cristiano:<br />

- armonia della personalità;<br />

- consapevole possesso della verità;<br />

- saper far dono <strong>di</strong> sé nell’amore;<br />

- piena coscienza delle proprie responsabilità.<br />

g) L’impegno fondamentale della fede comporta la testimonianza nella famiglia,<br />

nella professione, nel mondo e nella comunità ecclesiale.<br />

h) La maturità è in<strong>di</strong>spensabile anche perché oggi la testimonianza cristiana è<br />

messa a dura prova da rapi<strong>di</strong> mutamenti che costringono ad una continua<br />

revisione <strong>di</strong> mentalità.<br />

i) n.140: «Ciascuno cresce e si forma in un contesto sociale». Quin<strong>di</strong> il catechista<br />

deve prestare attenzione anche all’ambiente da cui proviene il soggetto. La<br />

catechesi avrà poi influenza anche sull’ambiente in cui vive e agisce il<br />

cristiano.<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.24<br />

Capitolo VIII – “LA CATECHESI NELLA PASTORALE DELLA CHIESA LOCALE” (nn.142-<br />

159).<br />

I/ La Catechesi, momento essenziale dell’attività pastorale<br />

II/ Le finalità educative delle Istituzioni ecclesiali<br />

III/ La Catechesi nelle strutture della società civile<br />

IV/ Il coor<strong>di</strong>namento dell’attività catechistica<br />

Ultimamente la catechesi ha vissuto un periodo <strong>di</strong> riscoperta dopo essere stata un po’<br />

“abbandonata” dall’attenzione generale; la spinta le è venuta dal rinnovato interesse<br />

per la “nuova evangelizzazione”, in cui si aprono spazi nuovi anche per la catechesi.<br />

Però il cap. 8 è chiaro quando all’interno del cammino pastorale <strong>di</strong> una Chiesa locale<br />

(ad es. la Diocesi) si deve riconoscere un posto, un ambito specifico <strong>di</strong> azione alla<br />

catechesi o sarebbe meglio <strong>di</strong>re al coor<strong>di</strong>namento dell’attività catechistica, la quale<br />

deve curare: la formazione specifica degli operatori; l’organizzazione generale al fine<br />

<strong>di</strong> veicolare le idee; l’articolazione adeguata dell’annuncio.<br />

I/ La Catechesi, momento essenziale dell’attività pastorale<br />

n.142: Si riba<strong>di</strong>sce un principio base affermato dal Vaticano II: la Chiesa <strong>di</strong> Cristo «si<br />

fa presente ed opera in ciascuna Chiesa locale. La Chiesa locale è il luogo in cui<br />

l’economia della salvezza entra più concretamente nel tessuto della vita umana».<br />

n.143: «La catechesi è momento centrale <strong>di</strong> ogni attività pastorale». Anzi è meglio<br />

<strong>di</strong>re che tutto è or<strong>di</strong>nato o può essere utile allo sviluppo della personalità del<br />

cristiano, anche le cose terrene e le umane istituzioni.<br />

n.144: In questo numero si puntualizza che ogni Istituzione ha compiti educativi<br />

particolari. Si prepara così la strada per definire le varie istituzioni e strutture<br />

educative: <strong>di</strong>ocesi, parrocchie, famiglia, scuola… etc.<br />

II/ Le finalità educative delle Istituzioni ecclesiali<br />

n.145: Tutta la Chiesa locale è responsabile della catechesi e la <strong>di</strong>ocesi garantisce<br />

l’autenticità del servizio della parola <strong>di</strong> Dio affidata al Vescovo.<br />

n.146: Guidata dal Vescovo, la catechesi <strong>di</strong>ocesana si deve conservare fedele alla<br />

Tra<strong>di</strong>zione e al Magistero- In forza della carità pastorale si stu<strong>di</strong>eranno i fenomeni<br />

sociali per raggiungere con l’annuncio e la catechesi anche i lontani.<br />

n.147: Il Vescovo, aiutato dagli organi collegiali <strong>di</strong>ocesani e dall’Ufficio catechistico<br />

coor<strong>di</strong>nerà tutte le attività pastorali per offrire un servizio autorevole e qualificato.<br />

n.148: «La parrocchia è la cellula viva della <strong>di</strong>ocesi» e offre un luminoso esempio <strong>di</strong><br />

apostolato comunitario. Nella parrocchia «ogni problema educativo <strong>di</strong>viene ansia per<br />

tutti e tutti collaborano per il bene comune, secondo le proprie competenze».<br />

n.149: «Nella comunità parrocchiale la catechesi può trovare normalmente l’ambiente<br />

adatto per una piena presentazione della parola <strong>di</strong> Dio. Qui, più che altrove, la<br />

catechesi può <strong>di</strong>venire unitariamente insegnamento, educazione, esperienza <strong>di</strong> vita».<br />

«Oggi non si possono ignorare i limiti e le <strong>di</strong>fficoltà della parrocchia; ma le sue<br />

aspirazioni e le sue possibilità restano pur sempre quelle <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> annunciare in<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -


Lezioni per il <strong>PUF</strong> <strong>di</strong>ocesano 2012 – “<strong>DOCUMENTO</strong> <strong>BASE</strong>”- p.25<br />

tutta pienezza il mistero cristiano offrendo a ciascuno il dono <strong>di</strong> cui ha maggiore<br />

bisogno, con particolare sensibilità per coloro che sono soli, per i lontani, i bisognosi,<br />

i poveri d’ogni genere».<br />

n.150: «La catechesi parrocchiale si caratterizza come iniziazione alla vita ecclesiale<br />

e all’apostolato».<br />

n.151: La famiglia. In questo numero si descrive, con parole molto significative, la<br />

grazia del sacramento del matrimonio e i suoi effetti benefici sulla famiglia,<br />

<strong>di</strong>chiarando poi che «genitori e figli crescono santificandosi insieme».<br />

n.152: Nella famiglia i figli trovano la strada della formazione veramente umana,<br />

della salvezza e della santità. È quin<strong>di</strong> molto importante la catechesi familiare che<br />

parte dalla testimonianza dei genitori e dalla loro vita spirituale. Nella famiglia,<br />

magistero della vita e magistero della Parola si uniscono e si esprimono in momenti<br />

<strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana: per celebrare una vita che si accende; per interpretare una<br />

<strong>di</strong>fficoltà e insegnare a superarla; per aprire alla coerenza spirituale; per ringraziare<br />

Dio dei suoi doni; per creare raccoglimento <strong>di</strong> fronte al dolore e alla morte; per<br />

sostenere sempre la speranza.<br />

«Insostituibile è la partecipazione attiva dei genitori nella preparazione dei figli ai<br />

sacramenti dell’iniziazione cristiana».<br />

n.153: Anche nei gruppi <strong>di</strong> tipo “associativo” ci deve essere la catechesi.<br />

III/ La Catechesi nelle strutture della società civile<br />

La preoccupazione fondamentale della scuola (anche <strong>di</strong> quella organizzata dal <strong>di</strong>ocesi<br />

o da religiosi) è «la formazione integrale dell’uomo e del citta<strong>di</strong>no» (n.154).<br />

L’educazione della coscienza religiosa si inserisce in questo contesto. Si danno <strong>di</strong><br />

seguito in<strong>di</strong>cazioni per la catechesi nella scuola e si ipotizzano anche nuove strutture<br />

riven<strong>di</strong>cando il <strong>di</strong>ritto-dovere della Chiesa alla formazione della coscienza cristiana.<br />

IV/ Il coor<strong>di</strong>namento dell’attività catechistica<br />

n.158: Un coor<strong>di</strong>namento è necessario, vista la pluralità <strong>di</strong> istituzioni educative<br />

esistenti.<br />

n.159: Questo è necessario anche per assicurare al cristiano, che attinge valori<br />

ovunque si trovino, «<strong>di</strong> poter costruire nella sua coscienza una visione unitaria e<br />

or<strong>di</strong>nata dei misteri della fede, della storia, della vita». Per questo «gli educatori<br />

devono soprattutto conoscersi, stimarsi, stu<strong>di</strong>are insieme». «Mai un educatore o<br />

una comunità hanno concluso il loro lavoro: una tensione spirituale profonda li tiene<br />

continuamente desti, sempre pronti a trovare il loro nuovo posto nella vita <strong>di</strong> coloro,<br />

dei quali devono avere cure. Tutto <strong>di</strong>viene servizio e ansia <strong>di</strong> carità apostolica».<br />

- Sac. Modesto Bravaccino -

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