2 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>
Anche le piante si ammalano, come gli uomini e gli animali. Curarle è una necessità <strong>per</strong> garantire la produttività, il giusto reddito e la salubrità degli alimenti. Secondo stime FAO la produzione agricola mondiale calerebbe del 30% senza interventi di difesa. Il consumatore ignora queste problematiche e quello dei Paesi sviluppati, che non ha problemi di quantità, si preoccupa, giustamente, della qualità e salubrità di ciò che mangia. Più sicurezza nei cibi è la richiesta che si sente ripetere più di frequente, anche senza riscontri obiettivi che ci sia motivo di preoccupazione, e sotto accusa sono gli agrofarmaci, mezzi chimici di difesa che in passato ci hanno liberato dalle carestie. Eppure gli agrofarmaci rappresentano solo il 2% di tutte le molecole di sintesi immesse nell'ambiente. Di altri inquinanti si parla molto meno o <strong>per</strong>ché se ne ignora l'esistenza o <strong>per</strong>ché coinvolgono abitudini e comportamenti di tutti noi ed ai quali non vogliamo rinunciare. Una normativa comunitaria particolarmente severa, recepita in Italia con il Decreto 194/95, regolamenta l'autorizzazione all'impiego di mezzi chimici di difesa (agrofarmaci) e sottopone a nuovo giudizio, con possibili restrizioni o revoche, quelli autorizzati precedentemente a questa norma. Le indagini, numerosissime in Italia, portate avanti dal Ministero della Salute con finalità di vigilanza e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, in collaborazione con le Regioni, con finalità di controllo e di indirizzo alle buone pratiche agricole, sono ampiamente rassicuranti. L'entità dei residui di agrofarmaci presenti negli alimenti e nel comparto ambientale conferma la correttezza e l'impegno dei nostri Agricoltori. Solo una piccola <strong>per</strong>centuale (2-4%) dei numerosissimi dati analitici evidenzia residui su<strong>per</strong>iori al limite di legge, su<strong>per</strong>ato il quale non vuol dire che vi è un rischio <strong>per</strong> il consumatore, ma che non sono state rispettate le condizioni di utilizzo previste <strong>per</strong> una corretta azione di difesa dalle avversità. L'intento dei controlli è comunque quello di ridurre ancora queste situazioni irregolari. L'Agricoltura Biologica prevede strategie di prevenzione e l'uso di mezzi naturali <strong>per</strong> ridurre i danni alle colture e vorrebbe dare risposte a tutti i dubbi sulla sicurezza degli alimenti, che <strong>per</strong> molti è diventato un incubo costante (tanto più grande quanto meno si è informati!), mentre l’Agricoltura Tradizionale o Convenzionale (così detta anche se è solo quella degli ultimi 60 anni) si avvale molto dei mezzi chimici <strong>per</strong> prevenire e curare. Sicuramente il futuro è nella Difesa Integrata basata sull'uso razionale di tutti i mezzi disponibili: agronomici, fisici, biologici, chimici. Che una grande Società produttrice di agrofarmaci, quale <strong>Syngenta</strong>, si impegni <strong>per</strong> mettere a disposizione di tutti un mezzo informativo che faccia chiarezza sulla problematica dei residui e sulla relazione tra <strong>per</strong>icolo e rischio e che si schieri a favore di una Produzione Integrata, di cui la Difesa Integrata è una componente, è senz'altro encomiabile ed è augurabile che venga bene accolto dai destinatari. Dott. Giancarlo Imbroglini Coordinatore del Programma <strong>per</strong> il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole. Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> la Patologia Vegetale - Roma Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 3