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Residui e Sicurezza Alimentare per i Consumatori - Syngenta

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Agrofarmaci:<br />

<strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong><br />

<strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Copyright <strong>Syngenta</strong><br />

Nessuna parte di questa pubblicazione (immagini, fotografie e testo)<br />

può essere copiata, modificata, ridistribuita o riprodotta in nessun<br />

modo e forma senza il <strong>per</strong>messo scritto di <strong>Syngenta</strong>.


Prefazione<br />

Nei secoli l’uomo ha rivolto i suoi sforzi a<br />

combattere insetti, animali, vegetali o<br />

microorganismi indesiderabili o nocivi che<br />

minacciano costantemente le sue fonti di cibo e la<br />

sua salute. Sebbene lo sviluppo degli agrofarmaci<br />

sia avvenuto soprattutto nel dopoguerra, la<br />

conoscenza e l'utilizzo delle proprietà di alcune<br />

sostanze, quali lo zolfo, l'arsenico od il rame,<br />

risale all'antichità.<br />

Due sono i principali vantaggi che derivano<br />

dall'uso degli agrofarmaci: innanzitutto la<br />

salvaguardia della salute pubblica, relativamente<br />

alla prevenzione della trasmissione di malattie<br />

contagiose attraverso gli insetti; in secondo luogo<br />

l’aumento quantitativo e qualitativo della<br />

produzione agricola che indirettamente significa<br />

fornire benessere in regioni della terra a grande<br />

rischio alimentare. Inoltre l’uso domestico degli<br />

agrofarmaci non solo è utile <strong>per</strong> il controllo degli<br />

organismi indesiderati nei centri abitati, ma anche<br />

<strong>per</strong> la cura ed il mantenimento della salute delle<br />

piante da giardino e da balcone che gratificano<br />

molta parte della popolazione.<br />

L'implicazione sanitaria degli agrofarmaci risiede<br />

nel fatto che anche le specie non bersaglio, quali<br />

gli animali domestici o l'uomo stesso, possono<br />

essere esposte a questi composti. La popolazione<br />

può essere esposta a dosi minime di agrofarmaci,<br />

presenti come residui negli alimenti o come<br />

contaminanti nelle acque. È <strong>per</strong> questa ragione<br />

che tutti gli agrofarmaci devono essere registrati o<br />

autorizzati dalle autorità sanitarie nazionali ed<br />

internazionali prima di poter essere impiegati.<br />

Il processo di approvazione è particolareggiato e<br />

l’impiego di un agrofarmaco viene autorizzato<br />

solo nel caso se ne possa dimostrare la sicurezza<br />

d’uso. Il processo di registrazione richiede la<br />

conduzione di un’ampia serie di studi relativi alla<br />

sicurezza in tutte le aree dove vi sia un potenziale<br />

rischio <strong>per</strong> la salute dell’uomo e <strong>per</strong> l’ambiente e<br />

molteplici prove di campo sulle coltivazioni su cui<br />

l’agrofarmaco deve essere utilizzato <strong>per</strong> la<br />

definizione dei Limiti Massimi di Residuo<br />

(LMR).<br />

Come risulta dalle indagini svolte in Italia e<br />

nell’Unione Europea, il 60-70% dei campioni è<br />

totalmente privo di residui. Circa il 30% contiene<br />

residui entro i limiti. Solo una minima<br />

<strong>per</strong>centuale contiene residui su<strong>per</strong>iori ai LMR.<br />

È importante essere ben consapevoli che i LMR<br />

non rappresentano una soglia di sicurezza.<br />

Anche nel caso in cui il consumatore assuma con<br />

la dieta una certa quantità di agrofarmaco,<br />

l’eventuale rischio sanitario dipende dalla quantità<br />

di cibo e quindi di residuo assunto (cioè<br />

dall’esposizione). Un agrofarmaco viene<br />

autorizzato solo se l’assunzione potenziale risulta<br />

inferiore al livello ritenuto accettabile sulla base di<br />

tutte le evidenze scientifiche esistenti.<br />

Infine dobbiamo considerare attentamente i benefici<br />

derivanti da un’alimentazione varia ed equilibrata,<br />

comprendente ogni giorno una adeguata quantità di<br />

frutta e ortaggi di buona qualità, piuttosto che essere<br />

eccessivamente preoccupati <strong>per</strong> i residui di<br />

agrofarmaci presenti in tracce.<br />

È mia soddisfazione sottoscrivere il presente<br />

documento <strong>Syngenta</strong> che serve ad illustrare in<br />

maniera didattica un processo che si è molto<br />

appesantito negli anni e che è alla base da<br />

parecchi lustri della valutazione sanitaria degli<br />

agrofarmaci.<br />

Prof. Corrado Ludovico Galli<br />

Presidente del Centro di Valutazione<br />

del Rischio Tossicologico<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 1


2 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Anche le piante si ammalano, come gli uomini e<br />

gli animali. Curarle è una necessità <strong>per</strong> garantire<br />

la produttività, il giusto reddito e la salubrità degli<br />

alimenti. Secondo stime FAO la produzione<br />

agricola mondiale calerebbe del 30% senza<br />

interventi di difesa.<br />

Il consumatore ignora queste problematiche e<br />

quello dei Paesi sviluppati, che non ha problemi<br />

di quantità, si preoccupa, giustamente, della<br />

qualità e salubrità di ciò che mangia.<br />

Più sicurezza nei cibi è la richiesta che si sente<br />

ripetere più di frequente, anche senza riscontri<br />

obiettivi che ci sia motivo di preoccupazione, e<br />

sotto accusa sono gli agrofarmaci, mezzi chimici di<br />

difesa che in passato ci hanno liberato dalle carestie.<br />

Eppure gli agrofarmaci rappresentano solo il 2% di<br />

tutte le molecole di sintesi immesse nell'ambiente.<br />

Di altri inquinanti si parla molto meno o <strong>per</strong>ché se<br />

ne ignora l'esistenza o <strong>per</strong>ché coinvolgono<br />

abitudini e comportamenti di tutti noi ed ai quali<br />

non vogliamo rinunciare.<br />

Una normativa comunitaria particolarmente<br />

severa, recepita in Italia con il Decreto 194/95,<br />

regolamenta l'autorizzazione all'impiego di mezzi<br />

chimici di difesa (agrofarmaci) e sottopone a nuovo<br />

giudizio, con possibili restrizioni o revoche, quelli<br />

autorizzati precedentemente a questa norma.<br />

Le indagini, numerosissime in Italia, portate<br />

avanti dal Ministero della Salute con finalità di<br />

vigilanza e dal Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, in collaborazione con le Regioni, con<br />

finalità di controllo e di indirizzo alle buone<br />

pratiche agricole, sono ampiamente rassicuranti.<br />

L'entità dei residui di agrofarmaci presenti negli<br />

alimenti e nel comparto ambientale conferma la<br />

correttezza e l'impegno dei nostri Agricoltori.<br />

Solo una piccola <strong>per</strong>centuale (2-4%) dei<br />

numerosissimi dati analitici evidenzia residui<br />

su<strong>per</strong>iori al limite di legge, su<strong>per</strong>ato il quale non<br />

vuol dire che vi è un rischio <strong>per</strong> il consumatore,<br />

ma che non sono state rispettate le condizioni di<br />

utilizzo previste <strong>per</strong> una corretta azione di difesa<br />

dalle avversità. L'intento dei controlli è<br />

comunque quello di ridurre ancora queste<br />

situazioni irregolari.<br />

L'Agricoltura Biologica prevede strategie di<br />

prevenzione e l'uso di mezzi naturali <strong>per</strong> ridurre i<br />

danni alle colture e vorrebbe dare risposte a tutti i<br />

dubbi sulla sicurezza degli alimenti, che <strong>per</strong> molti<br />

è diventato un incubo costante (tanto più grande<br />

quanto meno si è informati!), mentre l’Agricoltura<br />

Tradizionale o Convenzionale (così detta anche se<br />

è solo quella degli ultimi 60 anni) si avvale molto<br />

dei mezzi chimici <strong>per</strong> prevenire e curare.<br />

Sicuramente il futuro è nella Difesa Integrata<br />

basata sull'uso razionale di tutti i mezzi<br />

disponibili: agronomici, fisici, biologici, chimici.<br />

Che una grande Società produttrice di<br />

agrofarmaci, quale <strong>Syngenta</strong>, si impegni <strong>per</strong><br />

mettere a disposizione di tutti un mezzo<br />

informativo che faccia chiarezza sulla<br />

problematica dei residui e sulla relazione tra<br />

<strong>per</strong>icolo e rischio e che si schieri a favore di una<br />

Produzione Integrata, di cui la Difesa Integrata è<br />

una componente, è senz'altro encomiabile ed è<br />

augurabile che venga bene accolto dai destinatari.<br />

Dott. Giancarlo Imbroglini<br />

Coordinatore del Programma <strong>per</strong><br />

il miglioramento qualitativo delle<br />

produzioni agricole.<br />

Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> la<br />

Patologia Vegetale - Roma<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 3


4 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Premessa


Ortaggi freschi, di elevata qualità<br />

sono il biglietto da visita dei<br />

moderni su<strong>per</strong>mercati.<br />

I consumatori oggi si aspettano di<br />

trovare in ogni momento dell’anno<br />

prodotti belli, sani e, soprattutto,<br />

sicuri.<br />

Lo sviluppo del settore degli<br />

agrofarmaci negli ultimi 30 anni ha<br />

rappresentato un fattore chiave <strong>per</strong><br />

soddisfare le aspettative del<br />

consumatore e colmare serie lacune<br />

nutrizionali a livello mondiale.<br />

La sicurezza del cibo che consumiamo è di<br />

fondamentale importanza. Ragionevolmente, il<br />

consumatore si chiede se sia inevitabile accettare la<br />

presenza di residui di agrofarmaci nei prodotti<br />

alimentari e, in caso affermativo, se questi residui<br />

siano sicuri. Sfortunatamente, la <strong>per</strong>cezione generale<br />

dell’opinione pubblica e la sua fiducia nella sicurezza<br />

alimentare sono state seriamente minate nel corso<br />

degli ultimi anni. L’industria alimentare è stata al<br />

centro di una serie di questioni relative alla sicurezza<br />

che hanno avuto larga eco sulla stampa; nonostante<br />

molte questioni non fossero in relazione con<br />

l’impiego degli agrofarmaci, in molti consumatori è<br />

aumentata la preoccupazione sul <strong>per</strong>icolo legato al<br />

loro impiego. Ciò ha condotto ad un generale errato<br />

convincimento che le colture vengano normalmente<br />

inondate di prodotti chimici e che residui non<br />

rilevabili siano presenti in tutto ciò che mangiamo.<br />

In risposta a questa preoccupazione, i distributori stanno<br />

chiedendo ai loro fornitori di ridurre sempre di più i<br />

residui nell’ambito della filiera agroalimentare - a livelli<br />

ben inferiori a quelli previsti dalle legge (ad esempio<br />

30% del limite di legge <strong>per</strong> i prodotti a marchio).<br />

Ma questa tendenza rende la produzione alimentare<br />

più sicura?<br />

Questa guida si propone di aiutare gli attori della<br />

filiera agroalimentare ad analizzare alcuni errati e<br />

radicati convincimenti sulla presenza dei residui di<br />

agrofarmaci negli alimenti e di fornire un punto di<br />

vista sull’argomento che tenga conto di tutti gli altri<br />

aspetti legati alla sicurezza alimentare.<br />

Il desiderio del consumatore di non avere residui negli<br />

alimenti o di averne in quantità minima è<br />

ampiamente riconosciuto. Ma, concretamente, deve<br />

essere messo in relazione alla necessità di continuare<br />

a garantire la qualità nutrizionale degli alimenti, la<br />

loro salubrità (minacciata da insetti, funghi, presenza<br />

di tossine, ecc.), una disponibilità costante nel tempo<br />

ed una produzione sostenibile a prezzi ragionevoli.<br />

Questa guida si propone infine di illustrare come<br />

<strong>Syngenta</strong>, con la sua es<strong>per</strong>ienza sul campo e la sua<br />

professionalità, possa contribuire all’identificazione<br />

delle aree dove sia possibile intervenire <strong>per</strong> ridurre al<br />

minimo la presenza dei residui negli alimenti.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 5


6 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Indice


1<br />

Introduzione<br />

Cosa sono gli agrofarmaci<br />

Perché sono necessari<br />

Perché lasciano residui<br />

in alcune derrate<br />

2<br />

La sicurezza dei<br />

prodotti alimentari<br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Il destino dei residui<br />

negli alimenti trasformati<br />

Il destino dei residui nel<br />

latte, nella carne e nelle uova<br />

Come si misurano i residui<br />

Qual’è il rischio<br />

Quali sono gli effetti della<br />

sommatoria dei residui<br />

Considerazioni sul rischio<br />

3Limiti Massimi di<br />

<strong>Residui</strong> (LMR): cosa sono<br />

e <strong>per</strong>ché vengono fissati<br />

4Il monitoraggio<br />

dei residui nei<br />

prodotti alimentari<br />

5<br />

È possibile ridurre<br />

ulteriormente i residui?<br />

Il ruolo della<br />

produzione integrata<br />

I prodotti<br />

dell’agricoltura biologica<br />

6<br />

Implicazioni pratiche<br />

1<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive<br />

sugli studi tossicologici<br />

2<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive ed esempi di<br />

residui di agrofarmaci nelle colture e<br />

negli alimenti derivati<br />

3<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive sul metodo<br />

<strong>per</strong> la valutazione del rischio <strong>per</strong> il<br />

consumatore<br />

4<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive sugli<br />

agrofarmaci di origine naturale<br />

presenti negli alimenti<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 7


1<br />

Introduzione<br />

8 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Cosa sono gli agrofarmaci<br />

Gli agrofarmaci sono sostanze chimiche, sia<br />

naturalmente presenti nell’ambiente che prodotte<br />

dall’uomo (di origine sintetica), in grado di combattere le<br />

malattie, gli insetti e le erbe infestanti che danneggiano<br />

le colture e le rendono nocive <strong>per</strong> la salute del<br />

consumatore. La pianta risponde ad una malattia o ad<br />

un attacco parassitario producendo internamente<br />

agrofarmaci naturali. In realtà il 99,99% di tutti gli<br />

agrofarmaci è prodotto dalle piante stesse, con un<br />

meccanismo assimilabile alla produzione di anticorpi da<br />

parte del nostro organismo <strong>per</strong> fronteggiare le infezioni.<br />

Le patate attaccate dalla dorifora reagiscono<br />

producendo una quantità di tossine<br />

glicoalcaloidi doppia di quella naturalmente<br />

presente nel tubero sano.<br />

Gli agrofarmaci di sintesi (chiamati frequentemente<br />

“pesticidi”) possono essere considerati “medicine <strong>per</strong> le<br />

piante”, che si rivelano necessarie quando il sistema di<br />

difesa messo in atto dalle piante stesse risulta<br />

insufficiente. In effetti, solo lo 0,01% delle sostanze in<br />

grado di proteggere le piante dagli attacchi fungini e<br />

parassitari è prodotto dall’uomo*.<br />

Gli agrofarmaci possono essere applicati alle sementi<br />

prima della semina o distribuiti in campo <strong>per</strong> proteggere<br />

le colture durante la crescita; possono venire applicati al<br />

prodotto raccolto, <strong>per</strong> prevenirne il deterioramento<br />

durante lo stoccaggio; possono infine essere utilizzati<br />

* Fonte: Bruce Ames, Università della California, USA.<br />

durante la lavorazione industriale, il confezionamento ed<br />

il trasporto, <strong>per</strong> salvaguardare la qualità, l’aspetto<br />

esteriore e la conservabilità degli alimenti.<br />

Per la loro stessa natura, gli agrofarmaci devono essere<br />

biologicamente attivi <strong>per</strong> produrre un effetto, ma solo<br />

nei confronti dei parassiti da combattere.<br />

I moderni agrofarmaci sono progettati <strong>per</strong> avere tre<br />

caratteristiche principali:<br />

• sicurezza - non devono arrecare danno alle<br />

<strong>per</strong>sone che vengono a contatto con essi durante la<br />

produzione, l’utilizzo o al momento del consumo<br />

delle derrate trattate.<br />

• specificità - dovrebbero essere efficaci solo su<br />

malattie, parassiti e infestanti da combattere.<br />

• limitata <strong>per</strong>sistenza - dopo aver raggiunto il<br />

risultato atteso, dovrebbero degradarsi in<br />

composti chimici semplici, innocui e privi di effetti<br />

nocivi sull’ambiente. Non dovrebbero residuare e<br />

accumularsi nelle parti edibili delle colture o negli<br />

alimenti da esse derivati.<br />

Queste tre caratteristiche devono essere possedute da<br />

tutti i moderni agrofarmaci <strong>per</strong> soddisfare i severi<br />

requisiti in termini di sicurezza richiesti dalle autorità<br />

regolatorie.<br />

Sebbene l’uomo abbia iniziato da qualche tempo<br />

a sintetizzare nuove sostanze chimiche, la natura<br />

lo sta facendo da molto più tempo. Dal punto<br />

di vista evoluzionistico, <strong>per</strong>tanto, è impossibile<br />

distinguere una tossina “naturale” da una “non<br />

naturale”. In effetti, l’azione degli enzimi umani<br />

od animali non è condizionata dal fatto che una<br />

sostanza estranea sia di origine naturale o<br />

sintetizzata dall’uomo.<br />

Fonte: Graham Lappin, biologo (2002) 49 (1)<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 9


Cosa sono gli agrofarmaci<br />

Perché sono necessari<br />

10 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Pochissime <strong>per</strong>sone nell’ambito dell’opinione pubblica<br />

hanno oggi una relazione diretta con l’agricoltura.<br />

Ne consegue che la maggior parte dei consumatori,<br />

non disponendo di sufficienti informazioni sui sistemi<br />

di coltivazione e sui problemi legati alla protezione<br />

delle colture, non comprende appieno il ruolo che gli<br />

agrofarmaci svolgono nel garantire una costante<br />

disponibilità di alimenti di buona e costante qualità a<br />

prezzi accessibili.<br />

Il punto focale, naturalmente, è mirare a utilizzare<br />

meno sostanze chimiche possibili - in modo da avere<br />

residui molto bassi o da non averne del tutto -<br />

soddisfacendo nel contempo le attese del consumatore<br />

in termini di qualità e prezzo dei prodotti alimentari.<br />

Quando si acquista un prodotto, si tende a scartare gli<br />

articoli danneggiati dai parassiti o con presenza di<br />

muffa. Perché non hanno un bell’aspetto e potrebbero<br />

risultare dannosi <strong>per</strong> la salute, <strong>per</strong> la presenza di<br />

tossine fungine o batteriche altamente tossiche.<br />

Parassiti e malattie causano inoltre elevate <strong>per</strong>dite di<br />

produzione.<br />

I benefici legati all’uso degli agrofarmaci sulla qualità<br />

dei prodotti alimentari sono di tre tipi:<br />

• Gli agrofarmaci rappresentano un fattore essenziale<br />

<strong>per</strong> ottenere colture qualitativamente uniformi, senza<br />

alterazioni, prive di parassiti e con minimo scarto.<br />

Questo rappresenta un vantaggio non indifferente <strong>per</strong><br />

le industrie alimentari, i distributori e i consumatori.<br />

• Gli agrofarmaci possono ridurre il livello di tossine<br />

naturali prodotte da funghi e batteri nelle colture,<br />

contribuendo alla diminuzione di gravissime patologie<br />

acute di origine alimentare (vedi Appendice 4).<br />

• In alcuni casi, gli agrofarmaci possono accrescere il<br />

valore nutrizionale degli alimenti, ad es. i trattamenti<br />

fungicidi migliorano il contenuto proteico dei cereali.<br />

L’impiego degli agrofarmaci non solo consente ai<br />

prodotti esotici di arrivare in buone condizioni sugli<br />

scaffali dei negozi, ma aumenta notevolmente il<br />

<strong>per</strong>iodo di disponibilità di un’ampia gamma di prodotti.<br />

Il loro contributo all’igiene degli alimenti, impedendone<br />

la contaminazione dovuta a ratti, topi, mosche e altri<br />

insetti, è molto importante <strong>per</strong> la nostra salute.<br />

Non bisogna sottovalutare il contributo degli<br />

agrofarmaci all’incremento della produzione<br />

alimentare, necessario <strong>per</strong> nutrire in modo bilanciato<br />

una popolazione mondiale in crescita. Un uso<br />

razionale degli agrofarmaci consente di garantire o<br />

anche aumentare la produttività e la qualità della<br />

produzione.


Cosa sono gli agrofarmaci<br />

Perché sono necessari<br />

• La popolazione mondiale<br />

aumenta di quasi 200.000<br />

unità al giorno e si<br />

prevede che su<strong>per</strong>erà gli 8<br />

miliardi entro il 2025.<br />

• La colture hanno bisogno<br />

di “farmaci” di sintesi <strong>per</strong><br />

difendersi da parassiti,<br />

infestanti e malattie. Si<br />

stima che circa il 30-40%<br />

della produzione andrebbe<br />

<strong>per</strong>duto senza l’impiego<br />

degli agrofarmaci.<br />

Cosa sono gli agrofarmaci<br />

Perché sono necessari<br />

Perché lasciano residui<br />

in alcune derrate<br />

L’industria alimentare non deve affrontare solo la grande sfida di soddisfare oggi la<br />

domanda di cibo di una popolazione in crescita, ma deve garantire che il modo di<br />

o<strong>per</strong>are sia sostenibile <strong>per</strong> le generazioni future. L’uso razionale degli agrofarmaci<br />

nell’ambito di un sistema di produzione integrata sta acquisendo consensi come<br />

componente fondamentale di una agricoltura sostenibile (vedi pag 37). L’impiego<br />

degli agrofarmaci non è mirato solo all’incremento continuo della produttività, ma<br />

anche ad ottimizzare l’uso di risorse limitate, compresi terra, acqua e manodo<strong>per</strong>a.<br />

1ha – 1950 1ha – 2025 1ha – 2050<br />

L’impiego degli agrofarmaci può consentire di nutrire con la produzione di 1 ettaro un numero crescente di <strong>per</strong>sone.<br />

Gli agrofarmaci sono progettati <strong>per</strong> rispondere<br />

rapidamente ad un attacco parassitario, fungino o<br />

dovuto alle infestanti, prevenendo l’insorgere del danno.<br />

In alcuni casi sono anche in grado di garantire una<br />

protezione prolungata. Gli agrofarmaci si degradano nel<br />

tempo, <strong>per</strong> mezzo della luce solare e ad o<strong>per</strong>a della<br />

pianta stessa; tuttavia quantità minime chiamate residui<br />

possono rimanere fino alla raccolta. Questi residui<br />

possono essere costituiti dalla sostanza chimica originale<br />

% della produzione<br />

110<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

Orzo Caffè Cotone Mais Patata Riso Soia Frumento<br />

Produzione senza agrofarmaci<br />

e/o dai suoi prodotti di degradazione (metaboliti).<br />

La maggior parte dei prodotti freschi e trasformati,<br />

circa il 70%, non contiene residui rilevabili di<br />

agrofarmaci (vedi Sezione 4). Tuttavia, nuovi strumenti<br />

analitici estremamente sensibili, in grado di rilevare<br />

quantità di residui pari a 0,01 mg/kg - equivalenti a<br />

una parte su 100 milioni - consentono la<br />

determinazione di quantità minime di agrofarmaci o<br />

dei loro prodotti di degradazione nel 30% dei<br />

100% della produzione potenziale<br />

Produzione con agrofarmaci<br />

Anche con l’impiego degli attuali agrofarmaci, la maggior parte delle colture non<br />

raggiunge la piena potenzialità produttiva a causa di infestanti, parassiti e malattie.<br />

Senza l’impiego degli agrofarmaci, la produzione si ridurrebbe ulteriormente.<br />

Fonte: FAO<br />

campioni analizzati. La presenza di residui misurabili<br />

non deve indurre <strong>per</strong>ò il consumatore a ritenere che si<br />

è in presenza necessariamente di un rischio <strong>per</strong> la<br />

salute in quanto le quantità ritrovate sono bene al di<br />

sotto del livello di sicurezza.<br />

Negli alimenti si possono anche ritrovare residui degli<br />

agrofarmaci naturali prodotti dalle piante stesse (vedi<br />

pag. 9). Tuttavia le conoscenze in proposito sono ancora<br />

limitate e non vengono compiute rilevazioni in tal senso.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 11


2<br />

La sicurezza dei<br />

prodotti alimentari<br />

12 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Tutti gli agrofarmaci<br />

devono essere registrati<br />

o autorizzati dalle autorità regolatorie prima di poter<br />

essere commercializzati ed impiegati. Il processo di<br />

registrazione richiede la conduzione di un’ampia serie<br />

di studi relativi alla sicurezza in tutte le aree dove vi<br />

sia un potenziale rischio <strong>per</strong> la salute dell’uomo e <strong>per</strong><br />

l’ambiente.<br />

Il processo di approvazione è particolareggiato e<br />

completo e l’impiego di un agrofarmaco viene<br />

autorizzato solo nel caso in cui se ne può dimostrare<br />

la sicurezza d’uso. Si tratta di un processo totalmente<br />

indipendente, regolamentato internazionalmente ed<br />

accessibile in ogni suo passaggio all’opinione pubblica.<br />

Si può affermare senza esagerare che gli<br />

agrofarmaci sono tra i nuovi composti di sintesi<br />

messi in commercio quelli più regolamentati,<br />

soggetti a normative ancora più restrittive di<br />

quelle dei prodotti farmaceutici.<br />

Il procedimento mediante il quale le autorità<br />

regolatorie esprimono valutazioni sulla sicurezza degli<br />

agrofarmaci e delle altre sostanze chimiche<br />

regolamentate quali farmaci e additivi alimentari, è<br />

conosciuto come valutazione del rischio. Nonostante la<br />

valutazione del rischio venga spesso <strong>per</strong>cepita come un<br />

procedimento complesso, che implica conoscenze<br />

tecniche specifiche, i principi su cui si basa sono in<br />

realtà molto semplici.<br />

Per trovarsi in una situazione di rischio di subire un<br />

danno occorre essere esposti a qualcosa in grado di<br />

causarlo, cioè a un <strong>per</strong>icolo.<br />

Per meglio comprendere la differenza tra<br />

<strong>per</strong>icolo e rischio, si consideri il caso<br />

dell’attraversamento di una strada trafficata. Il<br />

traffico costituisce un <strong>per</strong>icolo. Se non si<br />

attraversa la strada, il <strong>per</strong>icolo rimane, ma non ci<br />

si espone ad alcun rischio. Soltanto<br />

accingendosi ad attraversare la strada,<br />

esponendosi quindi al <strong>per</strong>icolo rappresentato<br />

dal traffico, si aumenta il rischio in cui si incorre.<br />

Noi tutti quotidianamente attraversiamo strade,<br />

ma solo quando riteniamo il rischio accettabile.<br />

Si può <strong>per</strong>tanto concludere che è la possibilità di<br />

essere esposti ad un <strong>per</strong>icolo che determina<br />

l’entità del rischio.<br />

Se negli alimenti che vengono consumati non ci sono<br />

residui, non si verifica esposizione al <strong>per</strong>icolo e quindi<br />

non vi è alcun rischio <strong>per</strong> il consumatore. Se i residui<br />

sono presenti ad un certo livello, il rischio dipende<br />

dalla quantità di cibo, e quindi di residuo, assunto<br />

(cioè dall’entità dell’esposizione).<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 13


Illustrazione della relazione tra <strong>per</strong>icolo,<br />

esposizione e rischio<br />

Pericolo Esposizione<br />

Se esiste un <strong>per</strong>icolo, ma non vi è esposizione ad esso, non vi è neppure rischio<br />

Rischio<br />

Pericolo Esposizione<br />

L’esposizione al <strong>per</strong>icolo comporta un rischio potenziale<br />

Rischio<br />

Pericolo Esposizione<br />

All’aumentare dell’esposizione al <strong>per</strong>icolo, aumenta anche il rischio potenziale<br />

Tre sono le componenti fondamentali del processo di valutazione del rischio<br />

seguito dalle autorità regolatorie <strong>per</strong> determinare se l’impiego di un<br />

agrofarmaco è sicuro:<br />

• Determinare la <strong>per</strong>icolosità intrinseca di un agrofarmaco e stabilirne un<br />

livello di sicurezza.<br />

• Determinare il livello di esposizione all’agrofarmaco in seguito all’assunzione<br />

con la dieta.<br />

• Confrontare l’assunzione giornaliera (esposizione) con il livello di sicurezza<br />

<strong>per</strong> verificare che il rischio sia accettabile alla luce di tutte le evidenze<br />

scientifiche considerate.<br />

14 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Per determinare se un agrofarmaco può causare<br />

effetti nocivi è necessario condurre una serie<br />

completa di studi s<strong>per</strong>imentali. Questi studi<br />

consentono inoltre di stabilire livelli accettabili di<br />

esposizione attraverso la dieta.<br />

Gli studi sono condotti conformemente a linee guida<br />

riconosciute a livello internazionale e protocolli<br />

dettagliati, <strong>per</strong> individuare qualsiasi potenziale effetto<br />

sulla salute derivante dall’impiego del prodotto,<br />

compresi gli effetti cancerogeni e quelli sulla<br />

riproduzione. Possono essere necessari fino a 5 anni<br />

<strong>per</strong> completare la valutazione complessiva della<br />

tossicità potenziale o tossicità intrinseca.<br />

Negli studi s<strong>per</strong>imentali condotti in animali da<br />

laboratorio, vengono adottate due diverse modalità di<br />

somministrazione <strong>per</strong> stabilire livelli accettabili di<br />

assunzione con la dieta:<br />

• Somministrazione di una singola dose (indicata<br />

talvolta come “somministrazione acuta”) e<br />

• Somministrazione di dosi ripetute (indicata talvolta<br />

come “somministrazione cronica”). Gli studi di<br />

somministrazione cronica durano generalmente la<br />

maggior parte della vita degli animali da<br />

es<strong>per</strong>imento in trattamento.<br />

Per maggiori dettagli sul processo di valutazione della<br />

<strong>per</strong>icolosità si rimanda all’Appendice 1.<br />

Le informazioni che si ottengono da questi studi di<br />

valutazione della <strong>per</strong>icolosità sono:<br />

• La capacità o meno di un agrofarmaco di<br />

determinare l’insorgenza di effetti nocivi.<br />

• Il tipo di effetto nocivo che un agrofarmaco può<br />

causare (cioè le sue caratteristiche di <strong>per</strong>icolosità), la<br />

dose ed il <strong>per</strong>iodo in cui si manifesta.<br />

• Il livello di esposizione in corrispondenza del quale<br />

non si verifica alcun effetto avverso.<br />

Il livello di esposizione in corrispondenza del quale<br />

non si è verificato alcun effetto avverso negli studi di<br />

valutazione della <strong>per</strong>icolosità viene chiamato<br />

No Observed Adverse Effect Level (NOAEL).<br />

I NOAEL vengono determinati negli studi di<br />

somministrazione acuta e cronica.


Il processo di registrazione degli agrofarmaci richiede<br />

la fissazione di livelli accettabili - da un punto di vista<br />

sanitario - di assunzione con la dieta in seguito ad<br />

esposizione acuta e cronica.<br />

Questi livelli vengono definiti rispettivamente “Dose<br />

Acuta di Riferimento“ (ARfD = Acute Reference<br />

Dose) e “Assunzione Giornaliera Accettabile”<br />

(ADI = Acceptable Daily Intake).<br />

La ARfD rappresenta l’assunzione accettabile in<br />

seguito ad esposizione giornaliera; l’ADI rappresenta<br />

l’assunzione giornaliera accettabile in seguito ad<br />

esposizione quotidiana <strong>per</strong> tutta la vita dell’individuo.<br />

Le definizioni di ArfD e ADI riconosciute a livello<br />

internazionale sono:<br />

ARfD - “La stima della quantità di sostanza<br />

presente negli alimenti o nell’acqua potabile,<br />

espressa in milligrammi <strong>per</strong> chilogrammo di peso<br />

corporeo, che può essere ingerita nel corso di un<br />

breve <strong>per</strong>iodo di tempo, generalmente durante<br />

una giornata, senza apprezzabili rischi <strong>per</strong> la salute<br />

del consumatore, sulla base di tutte le informazioni<br />

disponibili al momento della valutazione”.<br />

ADI - “La quantità di sostanza, espressa in<br />

milligrammi <strong>per</strong> chilogrammo di peso corporeo,<br />

che può essere ingerita ogni giorno, tramite la<br />

dieta, <strong>per</strong> tutta la durata della vita di un individuo,<br />

senza apprezzabili rischi <strong>per</strong> la salute del<br />

consumatore, sulla base di tutte le informazioni<br />

disponibili al momento della valutazione”.<br />

Come vengono fissati i livelli accettabili di<br />

assunzione giornaliera?<br />

Livelli sicuri di esposizione <strong>per</strong> l’uomo vengono fissati<br />

sulla base del concetto dose-risposta. La risposta può<br />

essere efficace, come nel caso di farmaci assunti alle<br />

dosi corrette, o tossica, come si può verificare nel<br />

sovradosaggio dei farmaci.<br />

Per determinare ARfD e ADI si considera la variabilità<br />

nella relazione dose-risposta tra gli animali utilizzati<br />

nella s<strong>per</strong>imentazione e l’uomo. È necessario inoltre<br />

tenere conto della variabilità nell’ambito della<br />

popolazione umana.<br />

Su base di tipo precauzionale, confortata da una<br />

es<strong>per</strong>ienza scientifica accumulata in molti anni di<br />

es<strong>per</strong>ienza, si assume che l’uomo sia 10 volte più<br />

sensibile agli effetti avversi di una sostanza chimica<br />

degli animali da laboratorio. Si assume inoltre che<br />

alcuni individui possano essere fino a 10 volte più<br />

sensibili di altri.<br />

La fissazione di livelli di esposizione accettabili tiene<br />

conto della necessità di proteggere gli individui più<br />

sensibili.<br />

Il procedimento <strong>per</strong> determinare ARfD e ADI viene illustrato di seguito<br />

Studi<br />

tossicologici<br />

NOAEL acuto NOAEL cronico<br />

Fattore di sicurezza Fattore di sicurezza<br />

ARfD ADI<br />

Come indicato, ARfD e ADI sono calcolate sulla base del più alto livello di<br />

esposizione degli animali da laboratorio che non ha prodotto l’insorgere di<br />

alcun effetto (NOAEL). I livelli di esposizione accettabili <strong>per</strong> l’uomo sono<br />

generalmente fissati ad un livello 100 (10 x 10) volte inferiore. Ciò viene<br />

generalmente indicato come fattore di sicurezza 100.<br />

È importante considerare l’ampio margine di sicurezza legato a questo procedimento.<br />

Pensiamo ad un’automobile che viaggia a 100 km/h. La distanza di sicurezza (pari allo spazio di arresto) è stata calcolata in 105 metri.<br />

Questa distanza può essere considerata come un ‘No-effect Level’. Applicando un fattore di sicurezza 100 a questa misura, la nuova<br />

distanza di sicurezza diventerebbe circa 10 chilometri.<br />

Il fattore di sicurezza 100 ha dimostrato di essere estremamente idoneo nel tutelare la salute del consumatore. Si riconosce tuttavia la possibilità di<br />

adottare ulteriori fattori di sicurezza <strong>per</strong> gruppi di popolazione potenzialmente più a rischio (neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani ecc.).<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 15


16 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

1<br />

Per determinare l’esposizione, bisogna conoscere due elementi:<br />

La quantità e il tipo di alimenti assunti con la dieta<br />

La stima della quantità e del tipo di alimenti che<br />

consumiamo viene ottenuta dalle tabelle delle diete<br />

standard definite a livello nazionale ed internazionale.<br />

Le indagini sui consumi <strong>per</strong>mettono di conoscere la<br />

quantità di ogni singolo prodotto alimentare, espressa<br />

in grammi/giorno, assunta da adulti, bambini e<br />

neonati. Informazioni relative alla dieta sono oggi<br />

disponibili anche <strong>per</strong> gruppi particolari, come i<br />

vegetariani e i gruppi etnici, che possono consumare<br />

quantità più elevate di alcuni alimenti.<br />

2<br />

La quantità di residui presenti negli alimenti<br />

Vi sono metodologie affermate <strong>per</strong> valutare, prima<br />

dell’autorizzazione all’impiego di un agrofarmaco, la<br />

presenza potenziale dei residui nei prodotti alimentari.<br />

Le prove s<strong>per</strong>imentali, conosciute come prove residui,<br />

vengono condotte in pieno campo, in serra e in<br />

magazzino, secondo linee guida riconosciute a livello<br />

internazionale.<br />

Nelle prove residui vengono presi in considerazione:<br />

• tutte le colture <strong>per</strong> le quali si chiede l’impiego del<br />

prodotto<br />

• diverse varietà <strong>per</strong> ciascuna coltura<br />

• diversi tipi di terreno tra quelli adatti alla<br />

coltivazione<br />

• le aree geografiche di coltivazione<br />

• le diverse condizioni climatiche delle zone di<br />

coltivazione. Le prove devono inoltre essere<br />

effettuate in almeno due annate, <strong>per</strong> tenere conto<br />

dell’effetto delle variazioni stagionali.<br />

I risultati di queste prove vengono utilizzati <strong>per</strong><br />

calcolare le seguenti informazioni relative ai residui<br />

negli alimenti:<br />

• Il residuo medio o mediano, utilizzato <strong>per</strong><br />

valutare l’esposizione prolungata (cronica)<br />

(si rimanda alla sezione “Qual’è il rischio”)<br />

• Il residuo massimo, utilizzato <strong>per</strong> valutare<br />

l’esposizione a breve termine (acuta)<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 17


18 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Le prove residui sono impostate, a scopo cautelativo,<br />

<strong>per</strong> considerare “la situazione peggiore” relativa alla<br />

presenza di residui nelle colture.<br />

Gli agrofarmaci vengono applicati in modo da<br />

apportare il massimo beneficio alla coltura, con<br />

conseguente ritrovamento del residuo più alto<br />

possibile in condizioni di impiego massimali.<br />

Questo obiettivo viene raggiunto usando:<br />

• la dose massima proposta;<br />

• il massimo numero di applicazioni proposto;<br />

• l’intervallo pre-raccolta, cioè quello tra l’ultima<br />

applicazione e la raccolta, più breve.<br />

Queste condizioni di impiego vengono definite<br />

“Buona Pratica Agricola critica” (cGAP = critical<br />

Good Agricultural Practices) e si verificano raramente<br />

nella pratica. Poiché la malattia o l’infestazione non si<br />

presentano sempre nella forma più grave, la dose<br />

può essere minore della massima autorizzata, il<br />

numero di trattamenti inferiore a quello massimo<br />

consentito e l’intervallo pre-raccolta più lungo; ne<br />

consegue che i residui nelle colture saranno<br />

notevolmente inferiori a quelli derivanti<br />

dall’applicazione della cGAP.<br />

Vi sono due tipi di prove residui: con campionamento<br />

alla raccolta e con curva di decadimento.<br />

Prove residui con campionamento alla raccolta<br />

Questo tipo di prove viene condotto nel caso in cui<br />

l’applicazione dell’agrofarmaco sia prevista prima<br />

dell’emergenza della coltura o in uno stadio precoce<br />

di sviluppo della stessa, quando la parte edibile non è<br />

ancora formata. Lo sviluppo della coltura fa in modo<br />

che intercorra un lungo intervallo tra l’applicazione e<br />

la raccolta - generalmente diverse settimane. In<br />

questo tipo di prove, i residui nelle colture alla<br />

raccolta sono in genere molto bassi o non rilevabili.<br />

Prove residui con curva di decadimento<br />

Questo tipo di prove viene condotto nel caso in cui:<br />

• la parte edule della coltura sia già formata al<br />

momento dell’applicazione, o<br />

• la coltura si trovi in prossimità della raccolta.<br />

Queste prove vengono anche condotte su derrate<br />

immagazzinate, come patate e cereali, dove i<br />

trattamenti hanno lo scopo di proteggerle<br />

dall’attacco di insetti e malattie e di arrestarne il<br />

conseguente deterioramento.<br />

mg residuo / kg coltura<br />

0.6 Declino dei residui nel tempo<br />

0.4<br />

0.2<br />

0<br />

0 3 7 14 21 28<br />

Tempo (giorni)<br />

Le informazioni ricavate dalle prove residui con curva di decadimento<br />

vengono utilizzate <strong>per</strong> valutare la diminuzione dei residui nelle colture<br />

ottenibile con l’aumento dell’intervallo pre-raccolta, senza<br />

compromettere l’efficacia del trattamento.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 19


20 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Il destino dei residui<br />

negli alimenti trasformati<br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Il destino dei residui nel<br />

latte, nella carne e nelle uova<br />

Molti prodotti vegetali, come grano e patate, non vengono<br />

consumati direttamente nella forma in cui vengono raccolti, ma<br />

sottoposti a cottura o trasformati <strong>per</strong> esempio in pane, pasta o<br />

fiocchi di cereali prima di essere consumati (si rimanda<br />

all’Appendice 2 - Studi di trasformazione - pagina 54).<br />

Nella generalità dei casi i residui di agrofarmaci si riducono<br />

notevolmente o diventano appena rilevabili nei prodotti<br />

trasformati. Gli studi condotti sui prodotti di trasformazione<br />

consentono in definitiva una stima più veritiera dei residui cui i<br />

consumatori sono esposti. In alcuni casi, tuttavia, i residui<br />

possono concentrarsi in alcuni prodotti di trasformazione.<br />

Queste situazione, una volta identificate, possono essere valutate<br />

considerando il consumo giornaliero dell’alimento trasformato.<br />

I residui di agrofarmaci possono essere presenti anche nei<br />

prodotti destinati all’alimentazione del bestiame. È quindi di<br />

fondamentale importanza determinare il livello di residui cui è<br />

esposto il bestiame attraverso la propria dieta e condurre studi<br />

<strong>per</strong> valutarne il trasferimento nel latte, nella carne e nelle uova.<br />

Il latte è un alimento molto importante <strong>per</strong> i neonati e i bambini;<br />

la presenza potenziale di residui viene quindi valutata in modo<br />

accurato e vengono adottate misure <strong>per</strong> ridurne al minimo<br />

l’entità.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 21


22 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Per visualizzare l’entità di un residuo<br />

pari a 0,01 mg/kg, si possono fare i<br />

seguenti paragoni<br />

• Un secondo in tre anni<br />

• Una <strong>per</strong>sona su una popolazione<br />

di 100 milioni<br />

• La su<strong>per</strong>ficie di mezzo campo da<br />

calcio rispetto alla su<strong>per</strong>ficie<br />

dell’Italia<br />

• Lo spessore di un foglio di carta<br />

rispetto all’altezza dell’Everest<br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Come si misurano i residui<br />

I metodi <strong>per</strong> la determinazione dei residui sono<br />

molto complessi. Chimici analitici specializzati, con<br />

l’aiuto di tecniche sofisticate, sono in grado di<br />

determinare i bassi livelli di residui che possono<br />

essere presenti nelle colture e nei loro prodotti di<br />

trasformazione.<br />

Strumentazioni di recente concezione estremamente<br />

sensibili <strong>per</strong>mettono di rilevare oggi livelli di residui<br />

molto più bassi di quanto fosse possibile in passato.<br />

I residui degli agrofarmaci nei prodotti vegetali<br />

grezzi e trasformati sono normalmente espressi in<br />

mg/kg, cioè in milligrammi di agrofarmaco <strong>per</strong><br />

chilogrammo di prodotto vegetale, equivalenti a<br />

parti <strong>per</strong> milione (ppm).<br />

Tecniche di separazione quali la gascromatografia o<br />

la cromatografia liquida ad alta prestazione abbinate<br />

alla spettrometria di massa (rispettivamente GC-MS<br />

e LC-MS) consentono, con le tecniche analitiche più<br />

recenti, la determinazione di quantità estremamente<br />

basse di residui, <strong>per</strong> esempio 0,01 mg/kg.<br />

Il più basso livello di residui che può essere misurato<br />

in modo affidabile viene chiamato Limite di<br />

Quantificazione (LOQ), nella maggior parte dei casi<br />

pari a 0,01 mg/kg.<br />

Esempi concreti dell’entità dei residui nei prodotti<br />

vegetali e nei trasformati vengono illustrati<br />

nell’Appendice 2.


Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

In conclusione:<br />

L’esposizione a lungo termine del<br />

consumatore si calcola generalmente<br />

moltiplicando il residuo medio o<br />

mediano presente in un prodotto<br />

alimentare <strong>per</strong> la quantità media<br />

giornaliera di quel prodotto assunto<br />

con la dieta. Il calcolo viene ripetuto<br />

<strong>per</strong> ciascuna coltura o derrata sulla<br />

quale l’uso dell’agrofarmaco è<br />

autorizzato e l’esposizione giornaliera<br />

totale (somma dei residui assunti<br />

tramite i diversi prodotti alimentari)<br />

viene utilizzata <strong>per</strong> valutare il rischio<br />

relativo all’agrofarmaco in esame.<br />

L’esposizione a breve termine del<br />

consumatore si calcola moltiplicando il<br />

residuo massimo in un prodotto<br />

alimentare <strong>per</strong> la quantità assunta nel<br />

corso di una giornata. La valutazione<br />

viene effettuata <strong>per</strong> ciascun alimento<br />

separatamente.<br />

Schema della valutazione dell’esposizione<br />

Residuo massimo rilevato<br />

(considerando la<br />

porzione commestibile)<br />

Esposizione<br />

a breve termine<br />

del consumatore<br />

Consumi alimentari<br />

a pasto<br />

Prove residui nelle<br />

colture (cGAP)<br />

RISULTATI<br />

Informazioni<br />

sui residui<br />

Calcolo del residuo<br />

medio o mediano<br />

considerando gli effetti<br />

della trasformazione<br />

Esposizione<br />

a lungo termine<br />

del consumatore<br />

Consumi alimentari<br />

medi giornalieri<br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Qual’è il rischio<br />

ADI e/o ARfD<br />

ADI e/o ARfD<br />

Una volta completato il procedimento di valutazione del rischio, le<br />

autorità regolatorie nazionali e internazionali valutano l’accettabilità<br />

del rischio e decidono se approvare o meno l’agrofarmaco (tenendo<br />

conto anche delle risultanze degli studi sull’impatto ambientale).<br />

Per ottenere l’approvazione di un agrofarmaco, occorre dimostrare<br />

che la quantità di residui assumibile con la dieta è inferiore ad<br />

entrambe i valori di ARfD e ADI:<br />

Accettabilità dell’assunzione con la dieta<br />

Assunzione<br />

giornaliera<br />

stimata<br />

Assunzione<br />

giornaliera<br />

stimata<br />

Assunzione giornaliera con la<br />

dieta inferiore ad ARfD e/o ADI.<br />

Autorizzazione garantita<br />

Assunzione giornaliera con la<br />

dieta inferiore ad ARfD e/o ADI.<br />

Autorizzazione negata<br />

Informazioni aggiuntive sul procedimento di valutazione del rischio<br />

vengono fornite nell’Appendice 3.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 23


Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Qual’è il rischio<br />

Quali sono gli effetti della<br />

sommatoria dei residui<br />

24 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

La maggior parte delle colture, durante il loro sviluppo, è soggetta<br />

ad attacchi di insetti e patogeni e soffre della competizione delle<br />

infestanti. Di conseguenza molte colture vengono trattate con più<br />

di un agrofarmaco. Ciò ha portato alla preoccupazione che la<br />

combinazione di sostanze chimiche possa determinare effetti<br />

sinergici sull’organismo; cioè che l’effetto complessivo di una serie<br />

di agrofarmaci possa essere su<strong>per</strong>iore alla somma dei singoli effetti,<br />

il cosiddetto ‘effetto cocktail’.<br />

È stato rilevato che certi gruppi all’interno della popolazione, in<br />

particolare le donne in gravidanza e i bambini, possono essere più<br />

soggetti a questo effetto. Nel 1999 la Food Standards Agency ha<br />

incaricato il Committee on Toxicity of Chemicals in Food,<br />

Consumer Products and Environment di considerare la valutazione<br />

del rischio legata alla presenza negli alimenti di residui multipli di<br />

agrofarmaci e prodotti veterinari. Il Comitato ha concluso che,<br />

sebbene a dosi elevate la concomitanza di più sostanze<br />

contaminanti potrebbe dare luogo a effetti significativi,<br />

l’estrapolazione diretta degli effetti rilevati a situazioni in cui le dosi<br />

sono molto più basse non è valida; ai livelli molto bassi di<br />

esposizione ai residui quali quelli che si verificano attraverso<br />

la dieta, la probabilità che vi siano rischi <strong>per</strong> la salute è<br />

presumibilmente bassa. Il Comitato ha tuttavia raccomandato<br />

l’effettuazione di ulteriori ricerche sull’argomento, compresa la<br />

caratterizzazione degli effetti combinati degli agrofarmaci, prodotti<br />

veterinari e composti analoghi e lo studio della relazione doseeffetto<br />

di differenti sostanze. In aggiunta le autorità regolatorie<br />

sono chiamate a considerare tutte le fonti di esposizione nella<br />

valutazione del rischio.<br />

Come si misura<br />

la sicurezza<br />

Come si misura<br />

la <strong>per</strong>icolosità<br />

Come si misura<br />

l’esposizione<br />

Qual’è il rischio<br />

Considerazioni sul rischio<br />

È impensabile vivere in una società priva di rischi. Quasi ogni azione,<br />

guidare l’auto, attraversare la strada, fumare una sigaretta o<br />

consumare un pasto, comporta una valutazione individuale della<br />

accettabilità del rischio e quindi della nostra intenzione di accettarlo<br />

o meno.<br />

Le valutazioni delle <strong>per</strong>sone possono essere talvolta tutt’altro che<br />

avvedute; ad esempio si stima che l'abuso di alcool in Italia causi tra<br />

i 17.000 e i 30.000 decessi l'anno (tra cirrosi, tumori, incidenti<br />

stradali e suicidi). (Fonte: EURISPES 1993; 2000)<br />

Il nostro organismo può essere considerato un trasformatore di<br />

sostanze chimiche, in grado di o<strong>per</strong>are con successo su decine di<br />

migliaia di sostanze di origine naturale (compresi gli agrofarmaci<br />

prodotti dalle piante stesse) che vengono assunte ogni giorno con<br />

gli alimenti e le bevande. Allo stesso modo interviene sulle sostanze<br />

di sintesi, non essendo in grado di distinguerle dalle prime.<br />

Tutte le informazioni in nostro possesso indicano, secondo le più<br />

recenti valutazioni delle Agenzie di regolamentazione internazionali,<br />

che non vi è ragione di essere preoccupati <strong>per</strong> i potenziali effetti<br />

degli agrofarmaci sulla nostra salute È inconfutabile che noi oggi<br />

viviamo più a lungo e in condizioni migliori di salute, in buona<br />

misura grazie anche alla disponibilità di alimenti di elevata qualità e<br />

sicuri. In Italia ad esempio dal 1950 ad oggi l’aspettativa di vita è<br />

aumentata di 4 mesi ogni anno ed è oggi pari a 78 anni (era 33<br />

anni all’inizio del secolo). Ogni 10 anni raddoppia il numero delle<br />

<strong>per</strong>sone che raggiungono i 100 anni di età.


Rischio massimo<br />

100 milioni di volte maggiore<br />

degli agrofarmaci<br />

10 milioni di volte maggiore<br />

degli agrofarmaci<br />

100.000 volte maggiore<br />

degli agrofarmaci<br />

Rischio minimo<br />

Squilibri nutrizionali, ad es. l’assunzione in<br />

eccesso o in difetto di alcuni alimenti<br />

predispone agli attacchi di cuore e al cancro<br />

Abuso di alcool<br />

Avvelenamenti alimentari, ad es. salmonella<br />

Tossine di origine naturale, ad es. quelle<br />

contenute nei funghi velenosi<br />

Agrofarmaci e additivi<br />

La principale minaccia <strong>per</strong> la salute legata<br />

all’alimentazione è rappresentata dagli squilibri<br />

nutrizionali. La malnutrizione o, all’opposto, la<br />

sovralimentazione, sono responsabili di milioni di<br />

decessi l’anno in tutto il mondo. Gli squilibri<br />

nutrizionali sono stati identificati come la causa del<br />

35% di tutti i decessi dovuti al cancro negli Stati Uniti,<br />

corrispondenti in Italia a circa 50-60.000 decessi l’anno<br />

(Fonte: Ministero della Salute). È quindi importante valutare<br />

l’impiego degli agrofarmaci nel contesto di tutti gli altri<br />

fattori di rischio che contribuiscono alla salubrità degli<br />

alimenti che consumiamo.<br />

Sebbene sia impossibile affermare che non vi sia<br />

assolutamente alcun rischio legato all’assunzione<br />

potenziale di residui minimi di agrofarmaci con la dieta,<br />

i rischi <strong>per</strong> la salute sono estremamente bassi e<br />

ampiamente compensati dai benefici derivanti da<br />

un’alimentazione sana ed equilibrata.<br />

All’inizio di questa sezione ci siamo interrogati sulla sicurezza<br />

alimentare. Alla luce di quanto esposto possiamo concludere<br />

che, <strong>per</strong> quanto riguarda la presenza di residui di agrofarmaci,<br />

i prodotti alimentari che consumiamo sono sicuri.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 25


3Limiti Massimi di<br />

<strong>Residui</strong> (LMR):<br />

cosa sono e <strong>per</strong>ché<br />

vengono fissati<br />

26 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

I dati ottenuti dalla prove residui considerate<br />

in precedenza vengono anche utilizzati <strong>per</strong><br />

calcolare i Limiti Massimi di <strong>Residui</strong> (LMR),<br />

a volte indicati anche con la sigla RMA<br />

(<strong>Residui</strong> Massimi Ammessi).<br />

In inglese sono denominati Maximum<br />

Residue Levels (MRL).<br />

Sono anche denominati tolleranze, ad esempio<br />

negli Stati Uniti.


Un LMR rappresenta la quantità massima di un<br />

agrofarmaco legalmente consentita in un alimento,<br />

prodotto agricolo o mangime animale.<br />

I LMR sono espressi in milligrammi (mg) di residuo<br />

<strong>per</strong> chilogrammo (kg) di prodotto agricolo/coltura o<br />

in parti <strong>per</strong> milione (ppm).<br />

Lo scopo principale <strong>per</strong> cui vengono fissati i LMR è<br />

consentire la commercializzazione dei prodotti<br />

vegetali; essi rappresentano <strong>per</strong>tanto dei limiti legali.<br />

I LMR:<br />

• si basano, <strong>per</strong> motivi precauzionali (caso peggiore),<br />

sulle raccomandazioni di impiego massimali<br />

riportate in etichetta, corrispondenti alla cGAP,<br />

cioè dose massima, numero massimo di<br />

applicazioni e intervallo più breve tra l’ultima<br />

applicazione e la raccolta.<br />

• si basano sull’analisi di campioni compositi e<br />

rappresentativi, comprendenti un certo numero<br />

di articoli di un prodotto vegetale/coltura<br />

(ad esempio mele).<br />

I LMR vengono ottenuti applicando determinate<br />

modalità di calcolo (vedi Appendice 2 - pag 56) e<br />

sono sempre su<strong>per</strong>iori al residuo più alto<br />

ritrovato nelle prove di campo.<br />

I LMR consentono <strong>per</strong>tanto alle autorità incaricate<br />

dei controlli di verificare il corretto impiego degli<br />

agrofarmaci. Se il residuo di un agrofarmaco risulta<br />

su<strong>per</strong>iore al LMR, significa che esso è stato<br />

probabilmente impiegato in modo non corretto e<br />

non conforme alle raccomandazioni in etichetta.<br />

Ciò rappresenta un reato, ma non è automaticamente<br />

motivo di preoccupazione sanitaria; l’agricoltore può<br />

essere <strong>per</strong>seguito e multato e la coltura in questione<br />

può venire distrutta.<br />

I LMR vengono fissati a livello:<br />

• nazionale<br />

• comunitario, ad o<strong>per</strong>a della Commissione<br />

dell’Unione Europea<br />

• internazionale, ad o<strong>per</strong>a di un gruppo di lavoro<br />

comprendente es<strong>per</strong>ti dell’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità e della FAO.<br />

Le modalità di impiego degli agrofarmaci possono<br />

variare da paese a paese. Ad esempio il livello di<br />

attacco parassitario o la pressione delle malattie<br />

crittogamiche sono normalmente più elevati nei paesi<br />

del Sud Europa rispetto a quelli con clima più freddo.<br />

Le modalità di applicazione degli agrofarmaci variano<br />

quindi da paese a paese e di conseguenza possono<br />

variare il livello di residui e quindi i LMR fissati nei<br />

singoli paesi.<br />

È in corso da tempo il processo di armonizzazione dei<br />

LMR all’interno dell’Unione Europea che comporta la<br />

fissazione di limiti validi <strong>per</strong> tutti i paesi membri.<br />

Per le sostanze attive con LMR non ancora<br />

armonizzati, si possono verificare problemi<br />

nell’esportazione di ortofrutta - prodotta nei paesi<br />

mediterranei, tipicamente in Italia e Spagna - verso i<br />

mercati del Nord Europa, qualora in questi ultimi<br />

paesi non siano fissati limiti su alcune colture (non<br />

coltivate <strong>per</strong> ragioni climatiche) o qualora i limiti<br />

fissati siano molto inferiori (a causa dell’impiego degli<br />

agrofarmaci in quantità minore).<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 27


Punti di verifica del<br />

rispetto degli LMR<br />

28 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Paradossalmente, proprio molti agrofarmaci<br />

recentemente sviluppati, di minore impatto sia<br />

sanitario che ambientale, rientrano in questa<br />

casistica.<br />

La Germania rappresenta il principale mercato <strong>per</strong><br />

molti prodotti ortofrutticoli italiani e la notizia di<br />

partite di fragole rifiutate alla frontiera <strong>per</strong>ché<br />

contenenti residui irregolari, ma lontani dal<br />

rappresentare un problema sanitario, ha avuto larga<br />

eco sulla stampa. Per contribuire a risolvere questa<br />

situazione, il Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali ha recentemente avviato una Procedura di<br />

Conciliazione Bilaterale con il Ministero <strong>per</strong> la<br />

Protezione dei <strong>Consumatori</strong> tedesco - prevista<br />

dall’Unione Europea - che ha come obiettivo la<br />

fissazione in Germania di LMR pari a quelli italiani<br />

<strong>per</strong> una numerosa serie di combinazioni<br />

agrofarmaco/coltura <strong>per</strong> le quali non esistono ancora<br />

LMR armonizzati.<br />

È stata inoltre recentemente approntata dalla<br />

Commissione Europea una bozza di Regolamento<br />

che ha lo scopo di semplificare la legislazione<br />

esistente sulla fissazione degli LMR e che prevede tra<br />

l’altro, in attesa dell’armonizzazione, l’accettazione<br />

temporanea da parte dei paesi importatori dei limiti<br />

fissati nei paesi produttori.<br />

Import Tolerance<br />

Il termine Import Tolerance si riferisce ad un LMR o<br />

tolleranza fissato dal paese importatore <strong>per</strong> una<br />

particolare combinazione agrofarmaco/coltura, in<br />

assenza di registrazione. Questa circostanza si<br />

verifica quando l’agrofarmaco non viene impiegato<br />

nel paese o qualora la coltura importata non sia<br />

oggetto di coltivazione. I generi alimentari importati<br />

sono soggetti a controlli <strong>per</strong> verificarne la conformità<br />

ai limiti fissati; in questo modo il consumo dei<br />

prodotti di importazione risulta sicuro.<br />

Produzione Trasformazione Distribuzione Frontiera<br />

<strong>Syngenta</strong> ha approntato un database<br />

contenente i LMR fissati <strong>per</strong> i propri<br />

agrofarmaci a livello nazionale, comunitario e<br />

internazionale. Le informazioni in esso<br />

contenute possono essere messe a disposizione<br />

dell’Industria <strong>Alimentare</strong> e della Grande<br />

Distribuzione Organizzata contattando la sede<br />

di Milano.<br />

Prima che un prodotto vegetale trattato raggiunga il<br />

consumatore, il livello dei residui può essere oggetto<br />

di controllo in diversi punti della filiera<br />

agroalimentare. I residui nei prodotti freschi vengono<br />

ricercati nel corso dei monitoraggi predisposti dai<br />

governi nazionali e, in modo indipendente, dalla<br />

Grande Distribuzione Organizzata. Il controllo dei<br />

residui viene anche effettuato dall’Industria<br />

<strong>Alimentare</strong> prima della trasformazione. Per i prodotti<br />

vegetali destinati all’esportazione, il livello dei residui<br />

viene verificato anche dal paese importatore <strong>per</strong><br />

assicurarsi che sia conforme ai limiti fissati a livello<br />

comunitario o nazionale.


I Limiti Massimi di <strong>Residui</strong> non rappresentano<br />

una soglia di sicurezza, ma un valido sistema<br />

<strong>per</strong> verificare che gli agrofarmaci siano stati<br />

impiegati secondo le indicazioni riportate in<br />

etichetta e quindi nel rispetto dell’ampio<br />

margine di sicurezza richiesto <strong>per</strong> la loro<br />

registrazione.<br />

Alla luce degli ampi margini di sicurezza considerati<br />

nella valutazione del rischio, la presenza di residui<br />

occasionalmente eccedenti i LMR o su derrate non<br />

autorizzate non comporta nella stragrande<br />

maggioranza dei casi alcun rischio <strong>per</strong> il consumatore<br />

considerando l’impiego dei Fattori di <strong>Sicurezza</strong><br />

durante il procedimento della valutazione del rischio.<br />

Nel caso di segnalazioni ripetute di livelli di residui<br />

considerevolmente su<strong>per</strong>iori ai LMR in seguito<br />

all’impiego su una determinata coltura, tale impiego<br />

sarà soggetto a revoca.<br />

La Commissione Europea ha messo in atto dal 1992<br />

una procedura di allertamento rapido sugli alimenti<br />

(EU Rapid Alert System for Food). Tale procedura ha<br />

lo scopo di informare le autorità competenti degli<br />

stati membri dei casi di elevati livelli di residui<br />

riscontrati nei prodotti importati, facilitando così<br />

l’adozione di eventuali misure di protezione del<br />

consumatore.<br />

LMR nei prodotti <strong>per</strong> l’infanzia<br />

I neonati e i bambini sono ritenuti più soggetti al<br />

rischio legato alla presenza dei residui rispetto al<br />

resto della popolazione, a causa della maggiore<br />

sensibilità degli organi nella fase di sviluppo.<br />

Per questa ragione, a livello europeo vi è la volontà<br />

di ridurre i residui negli alimenti <strong>per</strong> l’infanzia.Nelle<br />

Direttive europee, in vigore dal 2001, è stabilito che i<br />

residui di ciascun agrofarmaco non possono su<strong>per</strong>are<br />

il livello di 0,01 mg/kg nei prodotti alimentari finiti.<br />

Bisogna sottolineare che si tratta <strong>per</strong>ò di un limite<br />

generico, applicato a tutti gli agrofarmaci -<br />

indipendentemente dalla loro tossicità - e valido <strong>per</strong><br />

tutti gli alimenti. È il risultato di una decisione<br />

politica della Commissione Europea in quanto il<br />

limite di 0,01 mg/kg non considera la valutazione del<br />

rischio basata su <strong>per</strong>icolosità ed esposizione<br />

riconosciuta dalla maggior parte dei paesi come<br />

fondamento <strong>per</strong> l’approvazione degli agrofarmaci.<br />

Nonostante la volontà di ridurre i residui nei prodotti<br />

trasformati <strong>per</strong> l’infanzia sia condivisibile, non si può<br />

fare a meno di evidenziare che, nel tentativo di<br />

ottenere livelli di residui così bassi nei prodotti finali,<br />

le industrie alimentari saranno costrette a chiedere ai<br />

loro fornitori di limitare il più possibile l’impiego degli<br />

agrofarmaci. Ciò potrebbe comportare differenze di<br />

qualità dei prodotti vegetali e, soprattutto, condurre<br />

ad un aumento della presenza di tossine di origine<br />

naturale in quanto le colture sarebbero più soggette<br />

ad attacchi di parassiti e malattie.<br />

Neonati e bambini consumano prodotti freschi<br />

preparati in casa come alimento principale o in<br />

aggiunta ai prodotti trasformati. La valutazione del<br />

rischio è in grado di coprire in modo adeguato<br />

questa situazione. Effettuando valutazioni separate, è<br />

inoltre possibile tenere in considerazione sia il basso<br />

peso corporeo e la dieta semplificata dei neonati che<br />

il grande consumo di cibo <strong>per</strong> unità di peso corporeo<br />

dei bambini.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 29


4Il monitoraggio<br />

dei residui nei<br />

prodotti alimentari<br />

30 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

La maggior parte dei Paesi conduce un<br />

regolare monitoraggio dei residui di<br />

agrofarmaci negli alimenti al consumo.<br />

I risultati vengono resi pubblici in<br />

ciascun paese. L’Unione Europea<br />

effettua inoltre programmi di<br />

monitoraggio in tutti gli Stati membri e<br />

in Norvegia, Islanda e Liechtenstein.<br />

La finalità principale del monitoraggio<br />

dei residui è garantire il corretto uso<br />

degli agrofarmaci, secondo le<br />

raccomandazioni in etichetta, e la<br />

sicurezza alimentare. Il programma di<br />

campionamenti non è del tutto<br />

casuale, ma indirizzato a coprire quelle<br />

situazioni dove si prevede la presenza<br />

di residui e dove sono stati evidenziati<br />

problemi.<br />

Ad esempio, vengono monitorati<br />

accuratamente i campioni provenienti<br />

da colture generalmente trattate in<br />

prossimità della raccolta - tipicamente<br />

diversi tipi di frutta e ortaggi - o da<br />

derrate in stoccaggio. I controlli sono<br />

inoltre impostati <strong>per</strong> monitorare i<br />

prodotti basilari quali grano, patate e<br />

latte.<br />

Altri prodotti alimentari vengono presi<br />

in considerazione sulla base della loro<br />

importanza nella dieta, di impieghi<br />

illegali accertati in precedenza e dei<br />

risultati di altri monitoraggi. Un<br />

agrofarmaco di recente registrazione<br />

può essere oggetto di particolare<br />

attenzione, specialmente se è<br />

autorizzato su colture basilari <strong>per</strong><br />

l’alimentazione o è destinato<br />

all’impiego in prossimità della raccolta.


Programmi di monitoraggio dei residui su larga scala -<br />

relativi a circa 45.000 campioni l’anno (vedere grafico) -<br />

vengono effettuati in tutti i paesi dell’Unione Europea e<br />

riguardano sia i prodotti nazionali che quelli di<br />

importazione.<br />

Unione Europea - anno 2001 *<br />

46.000 campioni analizzati<br />

4.600.000 determinazioni analitiche<br />

(combinazioni prodotto/coltura)<br />

In Italia vengono effettuati 3 tipi di indagini sulla<br />

presenza dei residui negli alimenti.<br />

• Il controllo ufficiale dei residui negli alimenti viene<br />

condotto dal Ministero della Salute ed è<br />

finalizzato alla tutela della salute del consumatore.<br />

I prodotti di origine vegetale controllati sono frutta,<br />

ortaggi, cereali, olio e vino. I risultati sono riportati<br />

qui di seguito.<br />

* ultimi dati disponibili<br />

3,9% con residui<br />

su<strong>per</strong>iori ai limiti<br />

37,2% con residui<br />

nei limiti<br />

58,9% senza residui<br />

Italia - Ministero della Salute - anno 2002 *<br />

7.000 campioni analizzati<br />

600.000 determinazioni analitiche<br />

(combinazioni prodotto/coltura)<br />

I risultati sono riportati in tabella:<br />

Frutta<br />

Ortaggi<br />

Cereali<br />

Olio<br />

Vino<br />

1,5% con residui<br />

su<strong>per</strong>iori ai limiti<br />

31,2% con residui<br />

nei limiti<br />

67,3% senza residui<br />

Campioni<br />

analizzati<br />

Campioni privi di<br />

residui rilevabili<br />

Campioni con<br />

residui nei limiti<br />

Campioni con<br />

residui irregolari<br />

3.561 50,6 % 47,6 % 1,8 %<br />

3.365 85 % 13,8 % 1,2 %<br />

407 90,6 % 8,7 % 0,7 %<br />

157 96,2 % 3,8 % —<br />

579 45,4 % 54,6 % —<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 31


32 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

• Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,<br />

in accordo e con il contributo delle Regioni<br />

e Provincie Autonome, conduce un proprio<br />

controllo dei residui finalizzato alla valutazione<br />

delle strategie di difesa fitosanitaria adottate e<br />

all’individuazione e correzione di eventuali<br />

irregolarità.<br />

I campionamenti vengono effettuati direttamente<br />

in campo su colture pronte <strong>per</strong> la raccolta e<br />

vengono raccolte tutte le informazioni sulle<br />

modalità di difesa fitosanitaria adottate.<br />

Vengono monitorate soprattuto le colture minori e<br />

quelle dove si prevede una maggiore presenza di<br />

residui di agrofarmaci (es. colture a raccolta<br />

scalare).<br />

Nell’annata 1999-2000, a fronte di circa 14.000<br />

campioni analizzati, la <strong>per</strong>centuale di quelli<br />

irregolari è stata del 4%.<br />

• L’Osservatorio Nazionale <strong>Residui</strong> raccoglie ed<br />

elabora i risultati delle analisi di campioni di<br />

prodotti alimentari freschi e trasformati forniti<br />

volontariamente da aziende agricole, coo<strong>per</strong>ative,<br />

industrie agroalimentari e grande distribuzione.<br />

Nel corso del 2002 sono stati analizzati 22.885<br />

campioni, dei quali il 75,1% è risultato privo di<br />

residui e il 2,8% con residui irregolari.<br />

L’analisi dell’esposizione dei consumatori attraverso<br />

la dieta (NEDI = National Estimated Daily Intake),<br />

condotta sulla base del contenuto reale di residui<br />

nei prodotti alimentari emerso dall’indagine,<br />

mostra che l’assunzione quotidiana con la dieta,<br />

<strong>per</strong> più del 70% degli agrofarmaci, è inferiore a<br />

1/10.000 della soglia di sicurezza (ADI). Per la<br />

restante parte degli agrofarmaci, l’assunzione<br />

massima è risultata comunque inferiore a 1/40<br />

dell’ADI.<br />

I risultati dei diversi monitoraggi dei residui di<br />

agrofarmaci sono in sostanziale accordo. Ad<br />

esempio, come risulta dalle indagini svolte in Italia e<br />

nell’Unione Europea, il 60-70% dei campioni è<br />

totalmente privo di residui. Circa il 30% contiene<br />

residui entro i limiti.<br />

Solo una piccola <strong>per</strong>centuale, compresa tra l’1% e il<br />

4%, contiene residui su<strong>per</strong>iori ai LMR.<br />

Il quadro della situazione che emerge dai<br />

monitoraggi è positivo. Per quanto riguarda l’Italia,<br />

dai risultati del monitoraggio del Ministero della<br />

Salute emerge che la <strong>per</strong>centuale di campioni<br />

irregolari è diminuita nel corso degli ultimi anni: dal<br />

5,6% del 1993 all’1,5% del 2002, pur a fronte di un<br />

numero crescente di campioni analizzati e di<br />

agrofarmaci ricercati <strong>per</strong> campione.<br />

Anche le industrie alimentari conducono numerose<br />

analisi <strong>per</strong> la ricerca dei residui di agrofarmaci sia nei<br />

prodotti grezzi che nei trasformati.<br />

Vengono effettuati anche monitoraggi di alcune<br />

tossine di origine naturale, comprese quelle di<br />

origine fungina e batterica, che tuttavia non<br />

raggiungono la consistenza di quelli dei residui di<br />

agrofarmaci.


Le conoscenze sull’esposizione attraverso la dieta agli<br />

agrofarmaci prodotti dalle piante stesse (vedere<br />

pagina 9) e sui rischi <strong>per</strong> la salute connessi sono<br />

ancora molto limitate.<br />

Pochissime di queste sostanze sono oggetto di<br />

monitoraggio, senza quelle valutazioni di rischio,<br />

s<strong>per</strong>imentazioni o limiti di sicurezza che sono invece<br />

richiesti obbligatoriamente <strong>per</strong> gli agrofarmaci di<br />

sintesi.<br />

I residui risultati in alcuni casi su<strong>per</strong>iori ai limiti<br />

ammessi possono ingenerare preoccupazione nei<br />

consumatori.<br />

Occorre tuttavia considerare quanto segue:<br />

• I residui si ritrovano a livelli su<strong>per</strong>iori ai LMR<br />

quando gli agrofarmaci sono stati impiegati in<br />

disaccordo alle indicazioni riportate in etichetta o<br />

su colture non autorizzate. Entrambi i casi si<br />

verificano raramente e vengono adottate misure<br />

<strong>per</strong> prevenire o limitare il ripetersi di queste<br />

circostanze.<br />

• I livelli di residui su<strong>per</strong>iori ai LMR non riguardano<br />

sempre la stessa combinazione prodotto/coltura.<br />

• Il su<strong>per</strong>amento dei LMR o la presenza di residui su<br />

colture non autorizzate non comporta<br />

automaticamente un rischio <strong>per</strong> la salute.<br />

• Poiché il ritrovamento di residui irregolari è un<br />

evento singolo, l’esposizione occasionale in un<br />

lungo <strong>per</strong>iodo di tempo non costituisce motivo di<br />

preoccupazione.<br />

• Talvolta, tuttavia, il livello di residui può essere<br />

sufficientemente elevato da sollevare preoccupazione<br />

<strong>per</strong> l’esposizione acuta. In tal caso viene effettuata<br />

una appropriata valutazione del rischio.<br />

• In caso di frequente su<strong>per</strong>amento dei limiti,<br />

l’impiego del prodotto su quella coltura viene<br />

revocato.<br />

È importante ribadire ancora<br />

una volta che i LMR non<br />

rappresentano una soglia di<br />

sicurezza. Il loro scopo<br />

principale è consentire la<br />

commercializzazione delle<br />

derrate ed il controllo del<br />

corretto impiego degli<br />

agrofarmaci.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 33


5<br />

È possibile ridurre<br />

ulteriormente i residui?<br />

34 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Riduzione del livello dei residui<br />

Misure agronomiche<br />

Impiego di tecniche di Produzione<br />

Integrata, comprendenti:<br />

• Utilizzo di varietà resistenti<br />

• Rotazione colturale <strong>per</strong><br />

beneficiare del controllo<br />

naturale dei parassiti e della<br />

sospensione della coltura<br />

ospite<br />

• Monitoraggio della<br />

popolazione dei parassiti e<br />

intervento solo nel caso di<br />

su<strong>per</strong>amento della soglia<br />

economica di danno<br />

• Scelta di pratiche di<br />

fertilizzazione, irrigazione e di<br />

forme di allevamento in grado<br />

di creare le migliori condizioni<br />

di sviluppo delle piante<br />

• Adozione di misure <strong>per</strong> favorire<br />

lo sviluppo dei predatori<br />

naturali <strong>per</strong> il controllo dei<br />

parassiti<br />

Abbiamo visto che l’esposizione agli agrofarmaci è già<br />

estremamente bassa e che i consumatori sono<br />

adeguatamente tutelati dalla normativa in vigore.<br />

• I programmi di monitoraggio dei residui dimostrano che<br />

i consumatori sono esposti a livelli di residui non rilevabili<br />

o estremamente bassi e comunque non preoccupanti da<br />

un punto di vista sanitario.<br />

• Il ritrovamento occasionale di residui su<strong>per</strong>iori ai LMR (limiti<br />

legali) può causare problemi <strong>per</strong> la commercializzazione, ma<br />

non ha implicazioni <strong>per</strong> la salute se il livello di esposizione<br />

attraverso la dieta è inferiore o pari all’ADI e alla ARfD.<br />

• L’autorizzazione alla vendita di un agrofarmaco viene<br />

concessa dalla autorità regolatorie solo se non sussiste<br />

rischio apprezzabile <strong>per</strong> il consumatore e <strong>per</strong> l’ambiente.<br />

Atri fattori contribuiscono a ridurre l’esposizione ai residui,<br />

tra i quali:<br />

• Una parte significativa dei residui viene eliminata con le<br />

parti non commestibili dei prodotti agricoli (es. buccia di<br />

banane e arance).<br />

• Gli agrofarmaci non vengono sempre applicati secondo la<br />

cGAP. Generalmente viene impiegata una dose minore o<br />

un minor numero di applicazioni. Ciò è confermato dai<br />

risultati dei monitoraggi nazionali dei residui di<br />

agrofarmaci.<br />

• Lo stesso agrofarmaco è autorizzato <strong>per</strong> un numero più<br />

o meno ampio, ma comunque limitato, di colture e non<br />

viene impiegato sull’intera su<strong>per</strong>ficie coltivata.<br />

• Una coltura può essere trattata con diversi agrofarmaci<br />

<strong>per</strong> il controllo della stessa avversità; in questo modo<br />

viene ridotta l’esposizione del consumatore ad un<br />

singolo agrofarmaco.<br />

• Le tracce di residui ancora presenti nelle porzioni<br />

commestibili possono ridursi ulteriormente o venire<br />

completamente eliminate durante il lavaggio, la<br />

trasformazione o la normale cottura.<br />

• È improbabile che una <strong>per</strong>sona consumi lo stesso giorno<br />

prodotti alimentari trattati tutti con lo stesso<br />

agrofarmaco.<br />

I residui non presentano rischi <strong>per</strong> i consumatori quando<br />

gli agrofarmaci sono impiegati secondo le indicazioni<br />

riportate in etichetta. Quantità di residui pari al LMR o ad<br />

una frazione di esso sono egualmente sicure.<br />

Il consumatore richiede la riduzione dell’impiego degli<br />

agrofarmaci, ma a tale riduzione si contrappone la<br />

necessità di mantenere la quantità e la qualità della<br />

produzione; lo scadimento della qualità e l’aumento dei<br />

prezzi sarebbero fonte di altrettanta preoccupazione <strong>per</strong> il<br />

consumatore.<br />

<strong>Syngenta</strong>, in collaborazione con altri attori della filiera<br />

agroalimentare, è attivamente coinvolta nello sviluppo di<br />

modalità o<strong>per</strong>ative attuabili <strong>per</strong> ridurre il livello dei residui<br />

senza compromettere la quantità e la qualità della<br />

produzione.<br />

Nell’ambito della protezione delle colture, vi sono variazioni stagionali nell’incidenza delle malattie, nell’entità<br />

dell’attacco dei parassiti e nel grado di infestazione, che si traducono in un differente impiego degli agrofarmaci.<br />

In condizioni di bassa infestazione, l’impiego degli agrofarmaci può essere ridotto in modo significativo, con<br />

conseguente riduzione dei residui. Nelle condizioni opposte, dove i trattamenti risultano indispensabili <strong>per</strong> garantire<br />

qualità e quantità della produzione, i residui non dovrebbero comunque su<strong>per</strong>are i LMR fissati sulla base della cGAP.<br />

Riduzione del livello dei residui<br />

Misure fitosanitarie<br />

• Allungamento dell’intervallo<br />

pre-raccolta<br />

• Ottimizzazione del numero di<br />

applicazioni<br />

• Scelta della dose appropriata di<br />

un agrofarmaco in funzione<br />

della pressione della malattia,<br />

dell’intensità dell’attacco o del<br />

grado di infestazione<br />

•Alternanza degli agrofarmaci<br />

nel corso della stagione<br />

• Limitazione dei trattamenti<br />

post-raccolta<br />

• Impiego di agrofarmaci che si<br />

degradano rapidamente<br />

lasciando bassi residui<br />

•Utilizzo di attrezzature <strong>per</strong> i<br />

trattamenti di moderna<br />

concezione ed elevata<br />

precisione<br />

•Verifica <strong>per</strong>iodica dell’efficienza<br />

delle attrezzature <strong>per</strong><br />

l’irrorazione e la distribuzione<br />

degli agrofarmaci<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 35


36 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Il ruolo della<br />

produzione integrata<br />

La Produzione Integrata (Integrated Crop Management<br />

= ICM) è un sistema di coltivazione razionale, sicuro e<br />

sostenibile <strong>per</strong> l’ambiente che si sta diffondendo in<br />

agricoltura a livello mondiale.<br />

La Difesa Integrata delle colture (Integrated Pest<br />

Management = IPM) è una componente della<br />

Produzione Integrata e mira ad ottimizzare il controllo<br />

degli insetti dannosi, delle malattie e delle infestanti<br />

senza arrecare danni all’ambiente.<br />

Gli agricoltori sono incentivati a:<br />

• Adottare ove possibile mezzi di difesa preventivi<br />

non chimici;<br />

• Controllare regolarmente lo stato sanitario delle<br />

colture e ad intervenire con agrofarmaci solo nel caso<br />

in cui venga su<strong>per</strong>ata la soglia economica di danno;<br />

• Privilegiare i mezzi di controllo agronomici,<br />

meccanici e biologici ricorrendo agli agrofarmaci solo<br />

come ultima alternativa.<br />

Il principio di impiego degli agrofarmaci nell’ambito<br />

della Difesa Integrata è: “la quantità minore<br />

possibile, solo quando necessario”. Il livello di<br />

residui negli alimenti risulterà probabilmente ridotto<br />

di conseguenza.<br />

<strong>Syngenta</strong> sostiene attivamente l’adozione dei principi<br />

della Produzione Integrata.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 37


38 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Il ruolo della<br />

produzione integrata<br />

I prodotti<br />

dell’agricoltura biologica<br />

L’agricoltura biologica è stata presentata come valida<br />

alternativa ai metodi di coltivazione convenzionali e<br />

all’impiego degli agrofarmaci. Nonostante negli ultimi<br />

anni l’interesse <strong>per</strong> l’agricoltura biologica e la richiesta<br />

di prodotti biologici da parte dei consumatori siano<br />

enormemente aumentati, essi rappresentano comunque<br />

solo una piccola parte dei prodotti freschi commercializzati.<br />

Gli agricoltori biologici si trovano a fronteggiare le<br />

sfide poste da infestanti, insetti e malattie allo stesso<br />

modo degli altri agricoltori. Per limitare i danni<br />

conseguenti, il sistema di produzione biologico<br />

prevede comunque il ricorso a trattamenti con alcune<br />

sostanze chimiche di sintesi - un fatto di cui pochi<br />

consumatori sono pienamente a conoscenza. In molti<br />

casi le sostanze chimiche ammesse, da tempo sul<br />

mercato, non sono specifiche quanto i nuovi<br />

agrofarmaci.<br />

La normativa europea elenca gli agrofarmaci che<br />

possono essere utilizzati in agricoltura biologica <strong>per</strong> il<br />

controllo dei parassiti e delle malattie. Tra di essi è<br />

compreso, ad esempio, il <strong>per</strong>manganato di potassio.<br />

Sono consentiti anche alcuni estratti vegetali, come<br />

l’estratto dell’albero di Neem, un estratto acquoso di<br />

tabacco, piretrine e rotenone.<br />

Per molte di queste sostanze di origine naturale<br />

non è stato fissato un Limite Massimo di Residuo.<br />

Si è affermata l’errata convinzione che tutto ciò<br />

che ha origine naturale sia necessariamente sicuro.<br />

Ciò è assolutamente falso: il rotenone, ad esempio,<br />

può causare l’insorgenza nei ratti di una sindrome<br />

analoga al morbo di Parkinson e risulta <strong>per</strong>icoloso<br />

<strong>per</strong> i pesci e altri organismi acquatici.<br />

Inoltre, mentre l’utilizzo di agrofarmaci può<br />

apportare vantaggi limitando la presenza di funghi<br />

produttori di micotossine, ciò non si verifica<br />

necessariamente nel caso della difesa delle colture<br />

coi mezzi previsti dall’agricoltura biologica.<br />

L’entità dei raccolti è molto minore in agricoltura<br />

biologica. La su<strong>per</strong>ficie coltivabile necessaria <strong>per</strong><br />

nutrire la popolazione europea tramite l’agricoltura<br />

biologica dovrebbe aumentare di 28 milioni di<br />

ettari, equivalenti alla co<strong>per</strong>tura forestale di Francia,<br />

Germania, Danimarca e Gran Bretagna, con<br />

conseguenze incalcolabili <strong>per</strong> l’ambiente e il<br />

paesaggio.<br />

Il noto tossicologo americano Bruce Ames ha<br />

affermato che oggi ingeriamo con i cibi e le bevande<br />

una quantità di agrofarmaci naturali 10.000 volte<br />

su<strong>per</strong>iore a quelli di sintesi. Ciò è vero <strong>per</strong><br />

l’agricoltura biologica come <strong>per</strong> quella convenzionale.<br />

Sulla base delle informazioni oggi disponibili non si<br />

può affermare che vi siano differenze nutrizionali<br />

significative tra gli alimenti dell’agricoltura biologica<br />

e convenzionale.<br />

Inoltre, la composizione dei singoli alimenti non ha<br />

molta importanza dal punto di vista nutrizionale.<br />

Ciò che conta è il valore nutrizionale e il<br />

bilanciamento della dieta nel suo complesso.<br />

Una dieta varia ed equilibrata, comprendente una<br />

buona dose di frutta, ortaggi e cibi amilacei è in<br />

grado di fornire all’organismo tutte le sostanze<br />

nutritive necessarie, indipendentemente dal fatto che<br />

i singoli alimenti siano stati prodotti con metodi<br />

biologici o convenzionali.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 39


6<br />

Implicazioni pratiche<br />

40 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


• Vi è la necessità di un uso razionale degli<br />

agrofarmaci nell’ambito dei programmi di difesa<br />

delle colture, <strong>per</strong> ottenere produzioni di qualità<br />

costante a prezzi accessibili. Questo è lo scopo<br />

della Produzione Integrata.<br />

• <strong>Residui</strong> di agrofarmaci possono essere presenti in<br />

alcuni componenti della nostra dieta, ma i livelli<br />

riscontrati sono in via di diminuzione.<br />

• I produttori di agrofarmaci devono produrre una<br />

grande mole di dati <strong>per</strong> poter ottenere la<br />

registrazione di un agrofarmaco. Devono<br />

dimostrare l’esistenza di margini di sicurezza<br />

accettabili <strong>per</strong> ottenere l’approvazione da parte<br />

delle autorità regolatorie.<br />

• I programmi di monitoraggio nazionali indicano che<br />

i consumatori assumono con la dieta solo una<br />

frazione della quantità di agrofarmaci ritenuta<br />

sicura.<br />

• Il nostro organismo può essere considerato un<br />

efficace trasformatore di sostanze chimiche, in<br />

grado di o<strong>per</strong>are su decine di migliaia sostanze di<br />

origine naturale presenti nella dieta, senza<br />

distinzione tra agrofarmaci naturali e di sintesi.<br />

• L’industria agrochimica e le autorità tengono in<br />

grande considerazione la sicurezza ed il<br />

monitoraggio dei residui di agrofarmaci.<br />

Il fatto che occasionalmente vengano rilevati residui<br />

su<strong>per</strong>iori ai LMR dimostra che i controlli vengono<br />

effettuati <strong>per</strong> tutelare il consumatore.<br />

La costituzione delle Agenzia Europea <strong>per</strong> la<br />

<strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> (European Food Safety<br />

Authority = EFSA) e delle Agenzie Nazionali<br />

contribuiscono a rassicurare ulteriormente il<br />

consumatore.<br />

Il cibo che consumiamo è sicuro - Dobbiamo<br />

considerare attentamente i benefici derivanti da<br />

un’alimentazione varia ed equilibrata comprendente<br />

ogni giorno una adeguata quantità di frutta e ortaggi<br />

di buona qualità, piuttosto che essere eccessivamente<br />

preoccupati dal rischio potenziale rappresentato dalla<br />

presenza di residui di agrofarmaci presenti in tracce.<br />

Uno degli obiettivi di <strong>Syngenta</strong>, nel rafforzare i suoi<br />

rapporti di collaborazione con l’industria alimentare, è<br />

quello di supportare le loro ricerche e iniziative.<br />

La presenza nella società di es<strong>per</strong>ti tossicologi, in<br />

materia di esposizione attraverso la dieta e di analisi<br />

dei residui, rende <strong>Syngenta</strong> un partner affidabile <strong>per</strong><br />

le industrie alimentari interessate a contribuire alla<br />

riduzione dei residui di agrofarmaci.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 41


42 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong>


Appendice<br />

1<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive<br />

sugli studi tossicologici<br />

3<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive sul metodo<br />

<strong>per</strong> la valutazione del rischio <strong>per</strong> il<br />

consumatore<br />

2<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive ed esempi di<br />

residui di agrofarmaci nelle colture e<br />

negli alimenti derivati<br />

4<br />

Appendice<br />

Informazioni aggiuntive sugli<br />

agrofarmaci di origine naturale<br />

presenti negli alimenti<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 43


1<br />

Appendice<br />

44 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Informazioni aggiuntive sugli studi tossicologici<br />

Modalità di valutazione degli effetti legati alla<br />

presenza di residui negli alimenti<br />

Una numerosa serie di studi tossicologici - indicati brevemente in tabella - viene<br />

effettuata <strong>per</strong> valutare i potenziali effetti negativi sulla salute.<br />

Tipo di studio Parametri valutati<br />

Metabolismo Assorbimento, distribuzione, metabolizzazione<br />

ed escrezione degli agrofarmaci.<br />

Somministrazione singola Effetti dell’esposizione ad un’unica dose<br />

elevata, somministrata <strong>per</strong> via orale.<br />

Irritazione e sensibilizzazione Irritazione <strong>per</strong> gli occhi e la cute e<br />

sensibilizzazione cutanea.<br />

Somministrazione ripetuta Effetti dell’esposizione prolungata, di breve<br />

durata e cronica; inclusi modificazioni<br />

biochimiche ed effetti avversi sugli organi.<br />

Mutagenicità Effetti sui cromosomi e sul DNA.<br />

Cancerogenicità Potenziale cancerogeno <strong>per</strong> tutta la vita<br />

dell’animale.<br />

Riproduzione Effetti sulla riproduzione e sulla prole<br />

(fertilità e sviluppo).<br />

Sviluppo Effetti sullo sviluppo del feto.<br />

Neurotossicità Effetti sulle funzioni neurologiche.<br />

Assorbimento cutaneo Percentuale ed entità dell’assorbimento cutaneo.


Questi studi obbligatori <strong>per</strong>mettono la valutazione di un’ampia serie di parametri<br />

tossicologici e comprendono anche studi sul meccanismo di azione<br />

dell’agrofarmaco in studio mediante l’utilizzo di preparazioni in vitro di singole<br />

cellule <strong>per</strong> rilevare effetti molecolari, fino a studi nei quali l’agrofarmaco viene<br />

somministrato ai roditori <strong>per</strong> la maggior parte del ciclo vitale, con monitoraggio<br />

continuo del loro stato di salute grazie alle moderne tecnologie disponibili.<br />

Questo tipo di studi non sono specifici <strong>per</strong> gli agrofarmaci. Essi vengono effettuati<br />

<strong>per</strong> valutare la <strong>per</strong>icolosità anche di altre sostanze chimiche quali farmaci, additivi<br />

alimentari, prodotti veterinari e prodotti <strong>per</strong> la pulizia della casa. Tutti questi studi<br />

devono essere condotti in accordo ai principi della “Buona Pratica di Laboratorio”<br />

o BPL. Sono previste ispezioni <strong>per</strong>iodiche da parte delle autorità preposte <strong>per</strong><br />

assicurare la qualità e l’integrità del lavoro e l’affidabilità delle informazioni su cui<br />

si basano le valutazioni.<br />

Sono necessari almeno 5 anni <strong>per</strong> la conduzione di questi studi; il costo è di circa<br />

30 milioni di euro <strong>per</strong> ciascun prodotto che arriva sul mercato.<br />

Queste indagini forniscono un quadro esauriente degli effetti che un agrofarmaco<br />

può indurre nell’uomo in seguito ad esposizione ai suoi residui attraverso la dieta.<br />

Sulla base dei risultati di questi studi tossicologici è possibile stimare la Assunzione<br />

Giornaliera Accettabile (ADI = Acceptable Daily Intake) di un agrofarmaco, cioè<br />

“la quantità di sostanza che può essere assunta quotidianamente <strong>per</strong> tutta la vita<br />

nella certezza pratica di non incorrere in alcun danno <strong>per</strong> la salute, sulla base di<br />

tutte le informazioni disponibili”.<br />

Determinazione di ARfD e ADI<br />

Per ogni sostanza chimica esiste una relazione tra la quantità cui l’individuo è<br />

esposto (cioè la dose) e la risposta individuale all’esposizione. Questo concetto è<br />

applicabile a tutte le sostanze chimiche note. È da lungo tempo assodato che<br />

tutte le sostanze posso essere considerate veleni potenziali, compresi l’acqua e il<br />

sale da cucina, che possono causare seri problemi <strong>per</strong> la salute o <strong>per</strong>sino la morte<br />

se assunti in quantità troppo elevata.<br />

Il concetto di dose-risposta è alla base della fissazione di livelli sicuri di esposizione<br />

<strong>per</strong> l’uomo. Per determinare la Dose Acuta di Riferimento (ARfD = Acute<br />

Reference Dose) e l’ADI occorre considerare la variazione nella relazione doserisposta<br />

tra gli animali impiegati nella s<strong>per</strong>imentazione e l’uomo, la variazione<br />

nell’ambito della popolazione umana come pure i NOAEL relativi all’esposizione<br />

acuta e cronica.<br />

Le autorità regolatorie esaminano i dati tossicologici di tutti gli studi elencati nella<br />

tabella sopra riportata. Per ciascuno studio viene determinato il NOAEL, la dose in<br />

corrispondenza della quale non sono stati rilevati effetti negativi di tossicità.<br />

Viene quindi costruito il profilo tossicologico della sostanza - vedi esempio di<br />

seguito - dal quale si ricavano informazioni sulla relazione dose-risposta relativa<br />

agli effetti tossicologici critici del prodotto.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 45


DOSE mg/kg<br />

1200<br />

1120<br />

333<br />

300<br />

140<br />

100<br />

30<br />

25<br />

17,5<br />

10<br />

8<br />

5<br />

0 2<br />

46 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

50<br />

40<br />

Studi sullo<br />

sviluppo<br />

Studi sulla<br />

riproduzione<br />

Studi sull'esposizione<br />

prolungata <strong>per</strong><br />

breve tempo<br />

Studi sull'esposizione<br />

<strong>per</strong> tutta la durata<br />

della vita<br />

Studi su<br />

altra specie<br />

NOAEL<br />

Il più basso NOAEL nell’esempio sopra riportato è quello dello studio sulla riproduzione. L’ADI verrà fissata<br />

sulla base di questo valore. Per ottenere l’ADI, il NOAEL viene diviso generalmente <strong>per</strong> un fattore 100. Il<br />

fattore 100 è costituito da un fattore 10 che tiene conto della possibile maggiore sensibilità dell’uomo<br />

rispetto agli animali (variabilità interspecie) e da un ulteriore fattore 10 che considera la possibile variabilità<br />

tra gli individui (variabilità intraspecie).<br />

Nell’esempio preso in esame: ADI = 8,0 mg/kg / 100 = 0,08 mg/kg peso corporeo/giorno<br />

L’ADI è quindi di norma 100 volte inferiore alla dose più bassa che non ha causato l’insorgenza di<br />

effetti negativi negli studi condotti su animali.


Appropriatezza degli studi tossicologici <strong>per</strong> l’uomo<br />

Gli ultimi decenni hanno visto il progredire delle conoscenze sui meccanismi di<br />

tossicità e sui rischi connessi <strong>per</strong> l’uomo. Gli studi basilari vengono condotti sugli<br />

animali da laboratorio, dal momento che non è eticamente concepibile studiare<br />

degli effetti tossici direttamente sull’uomo. Le informazioni sull’esposizione<br />

dell’uomo agli agrofarmaci, durante la produzione e l’utilizzo in agricoltura, hanno<br />

<strong>per</strong>messo di ottenere un quadro conoscitivo ampio e dettagliato, che rende oggi<br />

possibile determinare il rischio <strong>per</strong> l’uomo sulla base di un’ampia serie di studi<br />

condotti sugli animali.<br />

Vi sono studi nei quali ratti e topi, di entrambi i sessi, sono nutriti <strong>per</strong> la maggior<br />

parte della durata della loro vita con la sostanza in studio contenuta nella dieta o<br />

nell’acqua da bere, a diversi dosaggi, <strong>per</strong> rilevare qualsiasi effetto negativo <strong>per</strong> la<br />

salute. Altri studi, che prevedono l’esposizione dei ratti <strong>per</strong> almeno due<br />

generazioni, forniscono informazioni sui possibili effetti sulla capacità riproduttiva,<br />

mentre gli studi condotti su femmine gravide consentono di valutare gli effetti<br />

sullo sviluppo del feto. Vengono effettuati inoltre studi specifici <strong>per</strong> valutare la<br />

possibile interazione con il materiale genetico ed il sistema immunitario e <strong>per</strong><br />

indagare i possibili effetti sul sistema nervoso.<br />

L’es<strong>per</strong>ienza maturata con questi studi nel corso di decenni <strong>per</strong>mette di affermare<br />

che, sulla base dei risultati ottenuti in questi saggi, siamo in grado prevedere con<br />

ragionevole certezza i rischi <strong>per</strong> l’uomo conseguenti all’esposizione agli<br />

agrofarmaci.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 47


2<br />

Appendice<br />

48 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Informazioni aggiuntive ed esempi di residui di agrofarmaci nelle<br />

colture e negli alimenti derivati<br />

Dati sui residui necessari <strong>per</strong> ottenere la registrazione<br />

di un agrofarmaco su una coltura principale<br />

• In Europa, sono richiesti dati ricavati da almeno 16 prove condotte nel corso di<br />

due stagioni.<br />

• Queste prove sono condotte in piena conformità alle Buone Pratiche di<br />

Laboratorio (BPL), a garanzia della qualità e integrità del lavoro.<br />

• Il 50% di queste prove sono con curva di decadimento ed il 50% con<br />

campionamento alla raccolta.<br />

• Nelle prove vengono valutate diverse situazioni relative a:<br />

•area geografica<br />

• tipo di terreno<br />

• varietà<br />

• tipo di coltivazione (ad esempio in campo o in serra)<br />

In aggiunta<br />

• Può essere necessario condurre 4 prove di trasformazione (ad esempio <strong>per</strong><br />

cereali, pomodori, patate e uva).<br />

• Può essere necessario effettuare studi di trasferimento dei residui<br />

dell’agrofarmaco nel latte, nella carne e nelle uova.<br />

• Per gli agrofarmaci nuovi, occorre mettere a punto metodi analitici <strong>per</strong> la<br />

determinazione dei residui nelle colture e nei prodotti di trasformazione.<br />

•I dati sui residui degli agrofarmaci sono soggetti a regolare revisione e i<br />

metodi analitici vengono aggiornati <strong>per</strong> far fronte alla sempre maggiore<br />

sensibilità richiesta.


Prove residui con campionamento alla raccolta<br />

Scopo: determinare il livello di residui al momento della raccolta commerciale<br />

<strong>Residui</strong> alla raccolta in varie colture in seguito all’applicazione di lambda-cialotrina, insetticida piretroide ad ampio spettro.<br />

Frumento, Europa (5 prove)<br />

Dose di Numero di Stadio della coltura Intervallo di Residuo<br />

applicazione applicazioni all’applicazione campionamento (mg/kg)<br />

(g sa/ha) (BBCH) (giorni)<br />

7,5 3 56-61 71 83 89


50 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Prove residui con campionamento alla raccolta<br />

Scopo: determinare il livello di residui al momento della raccolta commerciale<br />

<strong>Residui</strong> alla raccolta in varie colture in seguito all’applicazione di lambda-cialotrina, insetticida piretroide ad ampio spettro.<br />

Sedano, Italia (4 prove)<br />

Dose di Numero di Stadio della coltura Intervallo di Residuo<br />

applicazione applicazioni all’applicazione campionamento (mg/kg)<br />

(g sa/ha) (BBCH) (giorni)<br />

25 2 30 40 7 0,07<br />

25 2 30-40 45-55 7 0,09<br />

25 2 40 50 7 0,07<br />

25 2 30-35 50-55 7 0,05


Prove di residui con curva di decadimento<br />

Scopo: determinare il livello di residui a vari intervalli dalla raccolta e fornire dati <strong>per</strong> la riduzione dei residui nelle colture<br />

Decadimento dei residui nelle arance (frutto intero) coltivate in Sud Europa in seguito all’applicazione di abamectina, acaricida-insetticida ad ampio spettro.<br />

Dose di Numero di Stadio della coltura Intervallo di Residuo<br />

applicazione applicazioni all’ultima applicaz. campionamento (mg/kg)<br />

(g sa/ha) (BBCH) (giorni)<br />

21,7 3 83 0 0,009<br />

3 0,005<br />

7 0,003<br />

10


52 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Decadimento dei residui nell’uva coltivata in Sud Europa in seguito all’applicazione di azoxystrobin, fungicida strobilurinico ad ampio spettro.<br />

Dose di Numero di Stadio della coltura Intervallo di Residuo<br />

applicazione applicazioni all’ultima applicaz. campionamento (mg/kg)<br />

(g sa/ha) (BBCH) (giorni)<br />

25 8 Raccolta 0 0,86<br />

4 0,64<br />

10 0,51<br />

15 0,31<br />

21 0,27<br />

Residuo (mg/kg)<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,2<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

0 4 10 15<br />

Intervallo di<br />

21 campionamento<br />

(giorni)


Decadimento dei residui nello zucchino (in serra) in seguito all’applicazione di thiamethoxam, insetticida di nuova concezione ad ampio spettro.<br />

Dose di Numero di Stadio della coltura Intervallo di Residuo<br />

applicazione applicazioni all’ultima applicaz. campionamento (mg/kg)<br />

(g sa/ha) (BBCH) (giorni)<br />

100 2 85-89 0 0,22<br />

3 0,08<br />

7 0,04<br />

14


Studi di trasformazione<br />

54 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Scopo: consentire una stima più accurata dei residui cui sono esposti i consumatori<br />

<strong>Residui</strong> nelle diverse parti di arance trattate con thiamethoxam, insetticida di nuova concezione ad ampio spettro.<br />

Dose = 300 g sa/hl<br />

Numero di applicazioni = 1<br />

Volume di applicazioni = 3000 l/ha<br />

Buccia<br />

0,11 mg/kg<br />

Polpa<br />

0,04 mg/kg<br />

Frutto intero<br />

0,06 mg/kg<br />

Succo<br />

0,04 mg/kg<br />

Marmellata<br />

0,04 mg/kg<br />

mg/kg = milligrammi di agrofarmaco in un chilogrammo di prodotto vegetale<br />

• Il residuo comprende il thiamethoxam ed il metabolita nitroguanidina<br />

•I residui diminuiscono in tutti i derivati eccetto la buccia<br />

• Il fattore di riduzione o concentrazione calcolato può essere applicato ai residui ottenuti da prove condotte secondo le raccomandazioni in etichetta.


<strong>Residui</strong> nei prodotti di trasformazione dei cereali derivanti da colture trattate con azoxystrobin, fungicida strobilurinico ad ampio spettro.<br />

Dose = 500 g sa/hl<br />

Numero di applicazioni = 3<br />

Intervallo di raccolta = 45 giorni<br />

Farina bianca<br />


56 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Procedure <strong>per</strong> il calcolo dei LMR<br />

I Limiti Massimi di <strong>Residui</strong> vengono fissati sulla base di prove controllate condotte<br />

in accordo alla Buona Pratica Agricola. Queste prove vengono effettuate in<br />

differenti regioni europee <strong>per</strong> tenere conto delle varie condizioni climatiche cui le<br />

colture possono essere soggette.<br />

In Europa sono in vigore due metodi <strong>per</strong> il calcolo degli LMR a partire dai dati sui<br />

residui generati in queste prove. Qualora i due metodi forniscano risultati diversi,<br />

viene adottato il valore più alto <strong>per</strong> motivi precauzionali (caso peggiore).<br />

Nel 1981, Weinmann e Nolting pubblicarono una proposta di valutazione dei dati<br />

derivanti dalle prove residui. Il metodo proposto, con alcune leggere modifiche, è<br />

stato pubblicato dalla Commissione Europea come Metodo 1. In aggiunta, il<br />

Centro di Ricerca Federale <strong>per</strong> l’Agricoltura e la Selvicoltura sito in Braunschweig,<br />

Germania ha sviluppato un metodo alternativo che è stato pubblicato dalla<br />

Commissione come Metodo 2.<br />

Metodo 1<br />

In sintesi, dopo l’eliminazione degli outlier (valori anomali rispetto al resto della<br />

popolazione), il LMR viene calcolato aggiungendo alla media dei valori la<br />

deviazione standard moltiplicata <strong>per</strong> un fattore statistico dipendente dal numero<br />

di valori considerati.<br />

• Eliminazione dei valori fuori scala<br />

Prima di calcolare i Livelli Massimi di <strong>Residui</strong>, i valori sono analizzati <strong>per</strong><br />

individuare gli outlier mediante il Q-test di Dixon. Questo test consente di<br />

verificare se un valore estremo, che potrebbe essere un outlier, appartiene ad<br />

una popolazione diversa da quella che comprende gli altri valori.<br />

• Calcolo della deviazione standard<br />

Dopo l’eliminazione degli outlier, si procede al calcolo del valore medio (R) della<br />

serie di dati in corrispondenza di ciascun intervallo di campionamento e della<br />

relativa deviazione standard.La deviazione standard esprime la variabilità dei<br />

risultati e si calcola con la formula:<br />

s = √ Σ(Ri - R) 2 / n-1<br />

Ri = valore di residuo riferito ad un intervallo di campionamento<br />

R = media di tutti i valori relativi all’intervallo di campionamento<br />

n = numero di valori relativi all’intervallo di campionamento<br />

•Calcolo del Limite Massimo di Residuo<br />

Utilizzando la media R e la deviazione standard è ora possibile<br />

calcolare il LMR.<br />

LMR = R + K x s<br />

dove K è un valore statistico dipendente dal numero di valori considerati


Metodo 2<br />

Questo metodo si basa sul fatto che non si può affermare con sufficiente certezza<br />

che la distribuzione dei dati risultanti dalle prove residui sia sempre di tipo<br />

normale. Il metodo utilizza un parametro svincolato dalla distribuzione o<br />

<strong>per</strong>centile, relativamente tollerante nei riguardi degli outlier, <strong>per</strong> cui non è<br />

necessario eliminare alcun valore. Il metodo prevede il calcolo del 75° <strong>per</strong>centile,<br />

cioè del valore che non viene su<strong>per</strong>ato nel 75% dei casi. Il LMR è fissato pari al<br />

doppio del 75° <strong>per</strong>centile, considerando un fattore di sicurezza 2.<br />

• Calcolo del 75° <strong>per</strong>centile<br />

I valori dei residui sono elencati in ordine crescente e numerati a partire da 1,<br />

quindi:<br />

R(0,75) = (1-G) x R(J) + G x R(J+1)<br />

dove (n+1) x 0,75 = J + G<br />

e<br />

n = numero di valori<br />

J = parte intera di (n+1) x 0,75<br />

G = parte decimale di (n+1) x 0,75<br />

R(J) = valore al punto J<br />

R(J+1) = valore al punto J+1<br />

R(0,75) = 75° <strong>per</strong>centile<br />

R(n) = valori elencati in ordine crescente<br />

•Calcolo del Limite Massimo di Residuo<br />

LMR = 2 x R(0,75)<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 57


Esempi di calcolo del LMR<br />

1.Insetticida su cavolo<br />

58 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Calcolo del LMR e del Residuo Mediano<br />

Valori di residuo (mg/kg):<br />

0,01 - 0,02 - 0,03 - 0,06 - 0,06 - 0,06 - 0,07<br />

0,08 - 0,09 - 0,09 - 0,09 - 0,10 - 0,11 - 0,11<br />

Metodo 1<br />

n = 14<br />

Residuo medio = 0,070<br />

Deviazione standard = 0,032<br />

K = 2,614<br />

LMR calcolato = 0,154 arrotondato a 0,2 mg/kg.<br />

Metodo 2<br />

0,01 - 0,02 - 0,03 - 0,06 - 0,06 - 0,06 - 0,07<br />

1 2 3 4 5 6 7<br />

0,08 - 0,09 - 0,09 - 0,09 - 0,10 - 0,11 - 0,11<br />

8 9 10 11 12 13 14<br />

n = 14<br />

J = 11<br />

G = 0,25<br />

R(J) = 0,09<br />

R(J+1) = 0,10<br />

R(0.75) = 0,75 x 0,09 + 0,25 x 0,10 = 0,0675 + 0,025 = 0,0925<br />

LMR calcolato = 2 x 0,0925 = 0,185 arrotondato a 0,2 mg/kg.<br />

2.Erbicida su pisello e fagiolo<br />

Valori di residuo (mg/kg):<br />

0,01 - 0,02 - 0,10 - 0,11 - 0,34 - 0,98 - 1,7 - 2,8<br />

Metodo 1<br />

n = 8<br />

Residuo medio = 0,758<br />

Deviazione standard = 1,017<br />

K = 3,188<br />

LMR calcolato = 3,999 arrotondato a 5 mg/kg.<br />

Metodo 2<br />

0,01 - 0,02 - 0,10 - 0,11 - 0,34 - 0,98 - 1,7 - 2,8<br />

1 2 3 4 5 6 7 8<br />

n = 8<br />

J = 6<br />

G = 0,75<br />

R(J) = 0,98<br />

R(J+1) = 1,7<br />

R(0,75) = 0,25 x 0,98 + 0,75 x 1,7 = 0,245 + 1,275 = 1,52<br />

LMR calcolato = 2 x 1,52 = 3,04 arrotondato a 3 mg/kg.<br />

In questo esempio, il valore utilizzato sarà quello più alto, cioè 5 mg/kg<br />

ottenuto con il Metodo 1.


Esempi di calcolo del valore mediano<br />

1.Insetticida su cavolo<br />

Valori di residuo (mg/kg):<br />


3<br />

Appendice<br />

60 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Informazioni aggiuntive sul metodo <strong>per</strong> la valutazione del rischio<br />

<strong>per</strong> il consumatore<br />

Metodo <strong>per</strong> la valutazione del rischio <strong>per</strong> il<br />

consumatore<br />

Esposizione a lungo termine<br />

In Italia le informazioni necessarie <strong>per</strong> la valutazione del rischio a lungo termine<br />

<strong>per</strong> il consumatore sono:<br />

• l’ADI dell’agrofarmaco<br />

• un livello di residuo pari al LMR<br />

• la quantità di derrate che entra nella dieta di un adulto del peso di 60 kg<br />

La quantità di derrate consumate individualmente deriva da indagini condotte in<br />

ciascun paese, i cui risultati vengono pubblicati ufficialmente. In Italia le<br />

informazioni sui consumi vengono fornite dall’Istituto Nazionale di Ricerca <strong>per</strong> gli<br />

Alimenti e la Nutrizione.<br />

Altri paesi europei adottano metodi diversi. In Gran Bretagna ad esempio i<br />

consumi giornalieri sono riferiti all’adulto, al bambino, al bambino ai primi passi e<br />

al neonato e, <strong>per</strong> il livello di residui nelle derrate, viene utilizzato il residuo<br />

mediano derivato da prove controllate.<br />

Disponendo delle tre categorie di dati necessari, si può procedere alla valutazione<br />

del rischio secondo la procedura seguente:<br />

• il livello di residuo nella derrata viene moltiplicato <strong>per</strong> il suo consumo<br />

• si ottiene la quantità di agrofarmaco che può essere assunta con la dieta<br />

• questo valore viene diviso <strong>per</strong> il peso corporeo, <strong>per</strong> esprimere l’ADI nella<br />

stessa unità di misura<br />

Il metodo può essere visualizzato dalla formula seguente:<br />

Esposizione = Quantità di derrata assunta (kg/<strong>per</strong>sona/giorno) x Residuo nella derrata (mg/kg)<br />

Peso corporeo (kg)<br />

L’esposizione viene quindi espressa in:<br />

“mg di agrofarmaco <strong>per</strong> kg di peso corporeo <strong>per</strong> giorno”<br />

L’esposizione complessiva viene quindi confrontata con l’ADI; l’unità di misura è la<br />

stessa e il confronto è quindi immediato.


Esposizione a breve termine<br />

Recentemente sono state introdotte metodologie <strong>per</strong> valutare l’eventuale<br />

variabilità dei residui tra diverse unità di una coltura trattata, ad esempio tra due<br />

carote prelevate dallo stesso campo.<br />

Il consumatore può essere esposto ad una quantità maggiore di residui attraverso<br />

una singola unità che tramite un campione composito. La valutazione<br />

dell’esposizione a breve termine è stata introdotta proprio <strong>per</strong> tenere conto di<br />

questa circostanza.<br />

In Gran Bretagna il calcolo dell’esposizione a breve termine si basa sugli stessi<br />

parametri presi in esame nell’esposizione a lungo termine, ma con le seguenti<br />

differenze:<br />

•Viene utilizzato il residuo massimo invece di quello mediano.<br />

•Viene considerato il 97,5° <strong>per</strong>centile dell’assunzione giornaliera<br />

con la dieta, <strong>per</strong> adulti e bambini ai primi passi.<br />

•L’esposizione viene confrontata con la ARfD.<br />

• Per tenere conto della variabilità, il residuo viene moltiplicato <strong>per</strong> un<br />

fattore cosiddetto “di variabilità”, applicato solo alla prima unità di<br />

derrata consumata.<br />

•L’esposizione a breve termine viene determinata solo <strong>per</strong> la singola derrata.<br />

L’esposizione a breve termine viene <strong>per</strong>tanto calcolata con la formula seguente:<br />

Esposizione = {U x HR-P x V} + {(F-U) x HR-P}<br />

peso corporeo medio<br />

Dove:<br />

U è il peso della prima unità della derrata<br />

F è la quantità di quella derrata assunta complessivamente<br />

in una porzione<br />

V è il “fattore di variabilità”<br />

HR-P è il più alto valore di residuo rilevato (comprendente l’effetto<br />

della preparazione alimentare e lo scarto di parti<br />

non commestibili)<br />

Il fattore di variabilità non viene applicato quando una derrata viene mescolata o<br />

aggiunta ad altre prima della preparazione alimentare o quando consiste di molte<br />

unità di dimensioni ridotte (come le ciliegie).<br />

Un agrofarmaco viene autorizzato solo quando l’esposizione ad esso<br />

risulta inferiore all’ADI e alla ARfD.<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 61


4<br />

Appendice<br />

62 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

Informazioni aggiuntive sugli agrofarmaci di origine naturale<br />

presenti negli alimenti<br />

Agrofarmaci di origine naturale presenti negli alimenti<br />

Frutta e ortaggi contengono un gran numero di sostanze chimiche oltre a<br />

zuccheri, grassi, proteine e vitamine richieste nella dieta giornaliera. I lamponi, ad<br />

esempio, contengono 14 acidi diversi, 32 tipi di alcoli, 34 aldeidi e chetoni, 20<br />

esteri e 3 idrocarburi. Una tazza di caffè contiene 1000 sostanze chimiche<br />

diverse.<br />

Agrofarmaci di Alimenti che li contengono<br />

origine naturale<br />

Aflatossine Arachidi, cereali<br />

Caffeina The, caffè, guarana, noce di cola dallo 0,5 al 5%<br />

Acido ossalico Fusti di rabarbaro 0,4-1%; foglie di rabarbaro 0,3-1,1%; spinaci 0,2-0,9%<br />

Lectine Fagioli rossi<br />

Alcune sostanze sono coinvolte nei processi biochimici delle piante e sono<br />

innocue, mentre altre sono prodotti di sintesi del metabolismo vegetale e sono<br />

tossiche.<br />

Gli alimenti contengono un’ampia serie di agrofarmaci di origine naturale. Alcuni<br />

esempi sono riportati nella tabella qui di seguito.<br />

Miristina Noce moscata e macis contengono dall’8 al 15% di olio di cui il 4% è miristina. Presente anche in prezzemolo, sedano e aneto.<br />

Allil isotiocianati Cavolo crudo, barbaforte, semi di senape nera, broccoli e rucola<br />

Solanina Patate<br />

α-tomatina Pomodori<br />

Nicotina Tabacco<br />

Psoraleni Sedano, prezzemolo<br />

Ipomearone Patate dolci<br />

δ-limonene Succo di agrumi 200 mg/kg; olii degli agrumi 50-90%; altra frutta e ortaggi 1-30 mg/kg; caffè, the 1 mg/kg; spezie da tracce al 5%


Una corretta preparazione degli alimenti può evitare l’insorgere<br />

di alcuni effetti negativi. Ad esempio, i fagioli rossi secchi devono<br />

essere messi a bagno <strong>per</strong> almeno 12 ore e bolliti <strong>per</strong> almeno 10<br />

minuti. Questo tipo di trattamento distrugge completamente la<br />

lectina che altrimenti indurrebbe mal di stomaco e vomito. Tutte<br />

le patate contengono glicoalcaloidi, generalmente a bassi livelli.<br />

Livelli più alti si ritrovano nelle parti verdi delle patate, nei tuberi<br />

germogliati e in quelli stoccati in presenza di luce. Se le patate<br />

risultano ancora amare dopo la rimozione dei germogli e delle<br />

parti verdi, non vanno mangiate.<br />

Alcune sostanze chimiche vengono prodotte direttamente dalle<br />

piante in risposta agli attacchi di muffe e funghi e possono<br />

essere considerati agrofarmaci di origine naturale. Il professor<br />

Bruce Ames, tossicologo dell’Università della California ed i suoi<br />

Alimento Costituente Effetto<br />

Gamberetti Arsenico (40-170 ppm), rame (400 ppm)<br />

Patate Solanina Inibitore della colinesterasi<br />

Pastinaca / Prezzemolo 8-metossipsoralene Cancerogeno, fotosensibilizzante<br />

Broccoli 5 gozzigeni Accrescimento della tiroide<br />

Prosciutto affumicato Benzopirene Potente cancerogeno<br />

Mele Florizina Glicosuria<br />

collaboratori hanno dichiarato che il 99,99% (in peso) degli<br />

agrofarmaci nella dieta degli americani è rappresentato da<br />

sostanze prodotte dalle piante <strong>per</strong> autodifesa. Affermano che<br />

solo 52 agrofarmaci di origine naturale sono stati s<strong>per</strong>imentati<br />

ad alte dosi in studi di cancerogenesi su animali e che circa la<br />

metà di essi si è rivelata cancerogena <strong>per</strong> i roditori. Stimano che<br />

gli americani consumino quotidianamente circa 1,5 g di<br />

agrofarmaci di origine naturale, una quantità 10.000 volte<br />

su<strong>per</strong>iore a quella degli agrofarmaci di sintesi assunti con la<br />

dieta. Alcune sostanze chimiche particolarmente <strong>per</strong>icolose e<br />

potenzialmente mortali vengono prodotte da funghi e muffe<br />

durante la fase di crescita, lo stoccaggio e la trasformazione delle<br />

colture. L’agente fungino della segale cornuta, ad esempio,<br />

attacca i cereali ma non viene distrutto durante il processo di<br />

panificazione; 70.000 soldati tedeschi hanno <strong>per</strong>so la vita nella<br />

Arance Tangeretina Embriotossico<br />

Formaggio Ammine pressorie Normalmente nessun problema<br />

Banane Ammine pressorie Malattie di cuore osservate in Africa<br />

Prima Guerra Mondiale <strong>per</strong> aver ingerito pane di segale<br />

contaminato da questo fungo.<br />

Fortunatamente, il nostro organismo è in grado di far fronte a queste tossine vegetali presenti normalmente nella dieta quando la preparazione dei cibi è corretta.<br />

Le micotossine, tra i più potenti cancerogeni conosciuti<br />

nell’uomo, sono prodotte da funghi e muffe e comprendono le<br />

aflatossine, che si sviluppano sulle arachidi mal conservate, le<br />

ocratossine sui cereali e la patulina sulle mele. Composti<br />

cancerogeni quali il benzopirene possono formarsi durante la<br />

cottura arrosto o la friggitura. Molte sostanze naturalmente<br />

presenti nelle piante e negli alimenti non sono state studiate così<br />

approfonditamente come i prodotti di sintesi e certamente non<br />

viene applicato ad esse il fattore di sicurezza 100. Gli alimenti<br />

riportati qui di seguito non sarebbero <strong>per</strong>messi se ad essi venisse<br />

applicato un fattore di sicurezza pari a 100 e fossero soggetti alla<br />

normativa che regolamenta i agrofarmaci:<br />

Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong> 63


Glossario<br />

64 Agrofarmaci: <strong>Residui</strong> e <strong>Sicurezza</strong> <strong>Alimentare</strong> <strong>per</strong> i <strong>Consumatori</strong><br />

No observed adverse Il più alto livello di esposizione continua a una sostanza chimica<br />

effect level (NOAEL) che non determina l’insorgenza di effetti negativi significativi su<br />

morfologia, biochimica, capacità funzionale, crescita, sviluppo<br />

della prole di singoli individui delle specie oggetto di<br />

s<strong>per</strong>imentazione siano esse animali o uomo.<br />

Assunzione Giornaliera La quantità di sostanza che può essere ingerita, tramite la dieta,<br />

Accettabile = Acceptable <strong>per</strong> tutta la durata della vita di un individuo senza apprezzabili<br />

Daily Intake (ADI) = rischi <strong>per</strong> la sua salute, sulla base di tutte leinformazioni<br />

disponibili al momento della valutazione. L’ADI viene espressa<br />

in milligrammi di sostanza <strong>per</strong> chilogrammo di peso corporeo.<br />

Dose Acuta di Riferimento = La quantità di sostanza che può essere ingerita, tramite la dieta,<br />

Acute Reference Dose (ARfD) durante una giornata, senza apprezzabili rischi <strong>per</strong> la sua salute,<br />

sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento<br />

dellavalutazione. Anche la ARfD viene espressa in milligrammi di<br />

sostanza <strong>per</strong> chilogrammo di peso corporeo.<br />

Buona Pratica Agricola critica Le condizioni massimali di impiego di un agrofarmaco autorizzate<br />

= Good Agricultural Practice in un paese (dose più alta, numero massimo di applicazioni,<br />

(cGAP) intervallo di sicurezza più breve) idonee ad ottenere un efficace<br />

controllo del parassita, malattia o infestante senza rischi<br />

apprezzabili <strong>per</strong> l’utilizzatore, il consumatore e l’ambiente.critical<br />

Limite di Quantificazione= Il più basso livello di residuo di un agrofarmaco o un contaminante<br />

Limit of Quanification (LOQ) che può essere identificato e quantificato in una determinata<br />

matrice alimentare.<br />

Limite Massimo di Il livello massimo di residuo di un agrofarmaco in un prodotto<br />

Residuo (LMR) alimentare o mangime consentito dalla legge. Viene espresso in<br />

milligrammi di agrofarmaco <strong>per</strong> chilogrammo di prodotto<br />

alimentare (mg/kg) o in parti <strong>per</strong> milione (ppm)<br />

Residuo Qualsiasi agrofarmaco rilevato in un campione, compresi i<br />

metaboliti rilevanti dal punto di vista tossicologico.<br />

Metabolica Prodotto della degradazione di una sostanza chimica ad o<strong>per</strong>a<br />

delle piante, degli animali o dei microrganismi del terreno.<br />

End-point tossicologico Uno specifico parametro valutato <strong>per</strong> determinare se il<br />

trattamento può causare un effetto tossico.<br />

Fitotossina Una sostanza tossica prodotta dalle piante.<br />

Mediana Il valore centrale di una serie di valori disposti in ordine crescente.<br />

Se la serie comprende un numero pari di valori, la mediana è<br />

costituita dalla media dei due valori centrali.<br />

Intervallo pre-raccolta o Il numero di giorni intercorrenti tra l’ultima applicazione di un<br />

Intervallo di sicurezza agrofarmaco e la raccolta della coltura trattata.<br />

Cancerogeno Una sostanza in grado di causare l’insorgere del cancro negli<br />

animali o nell’uomo.<br />

Buona Pratica di Laboratorio Sistema di qualità che regolamenta pianificazione, conduzione e<br />

(BPL) = Good Laboratory resoconto degli studi relativi alla sicurezza <strong>per</strong> l’uomo e<br />

Practice (GLP) l’ambiente.


Ringraziamenti<br />

Si ringrazia il Dr. Alfonso Di Muccio <strong>per</strong> la collaborazione formita.<br />

Questa pubblicazione, destinata ai tecnici o<strong>per</strong>anti nell’ambito della<br />

filiera agroalimentare, affronta tematiche di carattere generale relative<br />

alla presenza di residui di agrofarmaci negli alimenti.<br />

Il contenuto non si riferisce a circostanze specifiche e <strong>per</strong>tanto non<br />

deve essere inteso come raccomandazione tecnica. <strong>Syngenta</strong> non si<br />

assume alcuna responsabilità <strong>per</strong> qualsivoglia danno conseguente alle<br />

azioni intraprese sulla base delle informazioni contenute in questa<br />

pubblicazione.<br />

Per <strong>Syngenta</strong> si intende <strong>Syngenta</strong> Crop Protection S.p.A. con sede in<br />

via Gallarate 139, 20151 Milano, azienda del gruppo <strong>Syngenta</strong> AG.<br />

Questa pubblicazione è aggiornata a gennaio 2004.


Autori<br />

Naresh C Atreya<br />

(ora consulente)<br />

<strong>Syngenta</strong><br />

Jealott’s Hill International<br />

Research Centre, Bracknell<br />

Berkshire, RG42 6EY, UK<br />

Chris Turner<br />

<strong>Syngenta</strong><br />

European Regional Centre<br />

Priestley Road, Guildford<br />

Surrey, GU2 7YH, UK<br />

Paul Parsons<br />

<strong>Syngenta</strong><br />

Central Toxicology Laboratory<br />

Alderley Park, Macclesfield<br />

Cheshire, SK10 4TJ, UK<br />

Ideazione grafica<br />

Sellers & Rogers Ltd, Nottingham<br />

Edizione italiana a cura di:<br />

Enrico Volpi<br />

<strong>Syngenta</strong> Crop Protection SpA<br />

Via Gallarate, 139<br />

20151 Milano<br />

©<strong>Syngenta</strong> - 2004<br />

Tutti i diritti riservati.<br />

Edizione aggiornata a gennaio 2004<br />

www.syngenta.it

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