Programma di sala - Verona Contemporanea Festival
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il nome <strong>di</strong> J. Lesser (ve<strong>di</strong> l’album in tiratura limitata del 2002). Per<br />
“<strong>Verona</strong> <strong>Contemporanea</strong>”, il duo Matmos – insieme al gruppo So<br />
Percussion – realizzerà una Aida electronica, che inizierà nel Palazzo<br />
della Gran Guar<strong>di</strong>a mentre ancora l’Aida all’Arena è in corso, congiungendo<br />
per alcuni minuti l’originale con la riformulazione come fossero<br />
due strati <strong>di</strong> una session techno.<br />
Così i Matmos sul progetto-Aida: «Nel nostro lavoro au<strong>di</strong>o e video come<br />
Matmos, ten<strong>di</strong>amo a operare per riduzione, selezionando una lista ristretta<br />
<strong>di</strong> oggetti e concetti e provando a far generare musica e immagini da essi,<br />
lasciando alla scelta <strong>di</strong> poetica il compito <strong>di</strong> determinare gli ingre<strong>di</strong>enti<br />
iniziali e alla forma la facoltà <strong>di</strong> emergere attraverso libere associazioni. Nel<br />
creare la nostra opera au<strong>di</strong>o-video nel contesto <strong>di</strong> un’esecuzione dell’Aida <strong>di</strong><br />
Ver<strong>di</strong> all’Arena, ci siamo trovati <strong>di</strong> fronte all’imbarazzo della<br />
sovrabbondanza. C’è semplicemente troppo su cui lavorare: si può<br />
<strong>di</strong>scutere se sia il capolavoro trascendente del più grande operista italiano,<br />
ma l’Aida è l’allestimento epico per eccellenza. La gran<strong>di</strong>osità<br />
architettonica dell’Arena <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> àncora l’intera città, travolgendo e<br />
soggiogando tutte le strutture circostanti con il suo incrollabile perdurare in<br />
confronto alla vita citta<strong>di</strong>na contemporanea e offrendo una scoraggiante<br />
sfida all’invasione del modernismo urbano. Abbiamo deciso <strong>di</strong> “partire da<br />
zero”, creando forme musicali che isolano le componenti basiche<br />
dell’intreccio musicale <strong>di</strong> Aida: un amore proibito tra un egiziano e una<br />
etiope, la tipica musica militare <strong>di</strong> uno stato in guerra contrapposta alla<br />
nuda voce dell’in<strong>di</strong>vidualità, la tragica sequenza tombale conclusiva.<br />
Trasponendo l’intreccio in una forma elettronica, abbiamo campionato e<br />
ricostruito gli strumenti tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> Egitto e Etiopia e sequenzato moduli<br />
ritmici basati sulle tra<strong>di</strong>zioni musicali popolari del Nord Africa: moduli del<br />
za-ar e del masmou<strong>di</strong> egiziani sono intrecciati con campioni del baganga<br />
etiopico, creando l’espressione musicale dei travalicanti desideri che sono<br />
al centro dell’intreccio. Abbiamo anche costruito nuovi arrangiamenti<br />
attorno a “campioni intrecciati” estratti da poche melo<strong>di</strong>e ver<strong>di</strong>ane;<br />
l’ascoltatore smaliziato può in<strong>di</strong>viduare elementi <strong>di</strong> “Celeste Aida” e della<br />
“Marcia Trionfale” emergenti in forme <strong>di</strong>storte e ri-formulate lungo il corso<br />
della performance. Siamo felici <strong>di</strong> avere ospiti nel nostro ensemble Josh<br />
Quillen, Jason Treuting e Adam Sliwinski, tre membri del quartetto<br />
contemporaneo So Percussion <strong>di</strong> Brooklyn, che ci aiutano a ricostruire<br />
questi frammenti melo<strong>di</strong>ci e sinfonici e a unirli con il linguaggio percussivo<br />
della cultura nord-africana. Ragionando poeticamente sull’etimologia della<br />
parola “Arena”, che proviene da una ra<strong>di</strong>ce etrusca per “sabbia” o “luogo<br />
cosparso <strong>di</strong> sabbia”, abbiamo modellato un pezzo che usa il suono fonetico<br />
<strong>di</strong> “sand (sabbia)”, operando <strong>di</strong>rettamente con questo elemento sonoro. […]»<br />
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Alessandro Mastropietro