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Supplemento al N.8 Dicembre 2011 - CDO Brescia - Compagnia ...

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s p e c i a l e B r e s c i a<br />

Corriere opere speci<strong>al</strong>e<br />

Cdo.net srl - via Melchiorre Gioia, 181 - 20125 Milano - Poste it<strong>al</strong>iane SpA - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 L. n°46) art. 1 Comma 1, DCB Milano – House organ dell’Associazione <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />

S u p p l e m e n t o a l C o r r i e r e d e l l e O p e r e N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

S p e c i a l e 2 0 1 1 / 2 0 1 2 C o m p a g n i a d e l l e O p e r e d i B r e s c i a<br />

© conception + photo: roberto dotti + paolo floretta<br />

Ripartire da uomini<br />

<strong>2011</strong>/2012


e d i t o r i a l e<br />

d i G i u s e p p e B a t t a g l i o l a<br />

p r e s i d e n t e d i C D O B r e s c i a<br />

Quando il tempo volge <strong>al</strong> brutto, quando le cattive<br />

notizie sembrano scacciare quelle buone, la tentazione<br />

di ritirarsi, di sopravvivere cedendo <strong>al</strong>la rassegnazione,<br />

può essere molto forte. Chi ogni mattina<br />

si rimette in gioco mandando avanti un’impresa o<br />

semplicemente rimboccandosi le maniche nel proprio<br />

lavoro, sa benissimo quanto di fronte <strong>al</strong>le difficoltà<br />

t<strong>al</strong>e pressione si faccia sentire. Eppure l’esperienza<br />

che stiamo facendo dentro la <strong>Compagnia</strong> delle<br />

Opere ci dice che questa non può essere l’ultima<br />

parola. In quasi vent’anni di presenza a <strong>Brescia</strong> la<br />

nostra associazione, dentro un chiaro criterio ide<strong>al</strong>e,<br />

si è sempre posta come obiettivo quello di v<strong>al</strong>orizzare<br />

il tentativo di ciascuno, la capacità di rischiare<br />

andando oltre il c<strong>al</strong>colo dell’utilità immediata per<br />

costruire qu<strong>al</strong>cosa che possa durare nel tempo creando<br />

lavoro, ricchezza, benessere per sé e per gli<br />

<strong>al</strong>tri. Quindi massima stima per chi fa. Un anno fa<br />

in occasione della nostra assemblea nazion<strong>al</strong>e l’origin<strong>al</strong>ità<br />

della Cdo veniva descritta nel “destare e sostenere<br />

le energie del singolo”.<br />

La Cdo è una forma di collaborazione fra aziende e<br />

fra professionisti che cercano di sostenere la singola<br />

persona nella sua responsabilità, senza sostituirla<br />

mai attraverso la formazione, i servizi finanziari,<br />

quelli per l’internazion<strong>al</strong>izzazione e per l’innovazione.<br />

Tutto quello che possiamo fare per sostenere<br />

la persona lo facciamo. Tanto più questo è vero di<br />

fronte <strong>al</strong>la crisi attu<strong>al</strong>e. Solo persone mosse da una<br />

forte motivazione possono affrontare una sfida così<br />

impegnativa. Oggi invece spesso di fronte <strong>al</strong>la crisi<br />

si lanciano generici appelli <strong>al</strong>la necessità di fare<br />

sistema, tanto ovvi e scontati quanto privi di re<strong>al</strong>e<br />

contenuto. Manca un soggetto disposto a implicarsi<br />

davvero con tutte le sue forze in una partita complicata,<br />

ma carica di opportunità. Col titolo della<br />

nostra assemblea annu<strong>al</strong>e “Ripartire da uomini”<br />

vogliamo <strong>al</strong>lora offrire un punto di vista <strong>al</strong>ternati-<br />

Giuseppe Battagliola, presidente di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />

Oltre l’immediato per costruire nel tempo<br />

vo. Non si può infatti che ripartire da un uomo che<br />

rimetta in campo la sua responsabilità fino in fondo.<br />

Non ci sono <strong>al</strong>ternative. Non c’è nessun processo<br />

automatico che possa sostituirci in t<strong>al</strong>e compito.<br />

Credo che questa sia la prospettiva da indicare anche<br />

ai giovani. Una prospettiva che implica sacrificio,<br />

che non si accontenta di qu<strong>al</strong>che rendita di<br />

posizione a buon mercato, ma che ripaga molto d<strong>al</strong><br />

punto di vista umano. Allo stesso modo sarebbe<br />

illusorio attendersi risposte d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to. Alla politica<br />

abbiamo sempre chiesto e continueremo a chiedere<br />

solo di garantire le condizioni di libertà e un contesto<br />

favorevole per chi d<strong>al</strong> basso lavora per costruire<br />

nell’impresa, nel mondo del lavoro, nella società.<br />

Nulla più di questo. E non nascondiamo che lo spettacolo<br />

attu<strong>al</strong>e di una politica indebolita e avvilita<br />

da contrasti, conflitti e lotte di potere, e sempre più<br />

dimentica delle esigenze del bene comune, ci preoccupa<br />

seriamente.<br />

Infine il tema del lavoro che riteniamo strategico nel<br />

presente come nel prossimo futuro, e che è strettamente<br />

legato a quello di un cambiamento più gener<strong>al</strong>e<br />

<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e le imprese sono chiamate. La maggior<br />

parte delle aziende anche a <strong>Brescia</strong>, infatti, avverte<br />

la necessità di cambiare, anche perché le condizioni<br />

economiche costringono a questo passo. La nostra<br />

esperienza ci dice che t<strong>al</strong>e cambiamento va, per<br />

esempio, nella direzione di una maggiore disponibilità<br />

a lavorare insieme, a mettersi in rete, però<br />

bisogna tenere conto che tutti questi temi hanno<br />

una rilevanza struttur<strong>al</strong>e e quindi non si conseguono<br />

d<strong>al</strong>l’oggi <strong>al</strong> domani come se si stesse schiacciando<br />

un bottone. Proprio perché non c’è niente di automatico,<br />

quindi, bisogna in qu<strong>al</strong>che modo dare dei<br />

significati a questi cambiamenti, in grado di dare un<br />

senso <strong>al</strong>la fatica da compiere per re<strong>al</strong>izzarli. Come<br />

Cdo vorremmo essere un aiuto re<strong>al</strong>e a compiere t<strong>al</strong>e<br />

percorso. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 3


COMUNE DI BRESCIA<br />

Nel giugno <strong>2011</strong> il monastero di San<br />

S<strong>al</strong>vatore - Santa Giulia con l’area archeologica<br />

del Capitolium, compresi<br />

nel Sito seri<strong>al</strong>e “I Longobardi in It<strong>al</strong>ia.<br />

I luoghi del potere (568 - 774 d.C.)”,<br />

sono stati riconosciuti d<strong>al</strong>l’UNESCO<br />

come Patrimonio Mondi<strong>al</strong>e dell’Umanità.<br />

L’eccezion<strong>al</strong>e avvenimento testimonia<br />

l’importanza di questo magnifico insieme<br />

architettonico che si configura<br />

come spazio unico per collocazione e<br />

rilevanza cultur<strong>al</strong>e.<br />

In questo contesto è possibile effettuare<br />

visite ed eventi esclusivi ser<strong>al</strong>i.<br />

Ricevimenti, presentazioni o incontri<br />

di lavoro, momenti convivi<strong>al</strong>i e appuntamenti<br />

aziend<strong>al</strong>i, sono sottolineati da<br />

visite inusu<strong>al</strong>i in cui azioni o letture<br />

teatr<strong>al</strong>i, legate da momenti music<strong>al</strong>i,<br />

fanno vivere grandi emozioni, in una<br />

serata in cui diverse espressioni artistiche<br />

si riflettono l’una nell’<strong>al</strong>tra,<br />

creando un contesto inedito e affascinante<br />

che rimarrà ben impresso nella<br />

memoria di ogni ospite.<br />

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI<br />

Ciotti <strong>Brescia</strong>ni Torri<br />

Fondazione <strong>Brescia</strong> Musei<br />

via Musei, 55<br />

25121 <strong>Brescia</strong><br />

t. 030/2400640 - f. 030/2990267<br />

ciotti@bresciamusei.com


Fotografia di copertina<br />

conception+photo: roberto dotti + paolo floretta<br />

<strong>Supplemento</strong> <strong>al</strong> Corriere delle Opere<br />

Anno XXVI - n. 8 - <strong>Dicembre</strong> <strong>2011</strong><br />

Registrazione Tribun<strong>al</strong>e di Milano n. 505 del 27 settembre 1986<br />

Iscrizione <strong>al</strong> Registro degli operatori di comunicazione n. 7521<br />

Direttore responsabile<br />

Dario Vascellaro<br />

Redazione<br />

Michele Agosti, Simona Cat<strong>al</strong>ano, Chiara Gandolfi, Raffaella<br />

Visconti<br />

Uffici<br />

Via Legnone 20 - 20158 Milano<br />

Tel. +39 02 673961 - fax +39 02 67396230<br />

Editore<br />

Cdo.net srl - Via Melchiorre Gioia, 181 - 20125 Milano<br />

Pubblicità<br />

Co.Servizi srl<br />

Borgo P. WÜhrer 123 - 25123 <strong>Brescia</strong> - Tel. 0303366919<br />

Stampa<br />

Centro Stampa Editori<strong>al</strong>e - Via del Lavoro 18<br />

36040 Grisignano di Zocco, Vicenza<br />

Progetto grafico<br />

Curious Design<br />

Impaginazione<br />

Maurizio Saporiti<br />

Distribuzione e confezionamento<br />

Comp Editori<strong>al</strong>e Veneta srl - Via Cappelletto 12 - 30173 Mestre<br />

(Ve)<br />

L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti<br />

dagli associati Cdo e la possibilità di richiederne gratuitamente<br />

la rettifica o la cancellazione scrivendo a: Cdo.net srl<br />

- Via Melchiorre Gioia, 181 - 20125 Milano. Le informazioni<br />

custodite verranno utilizzate <strong>al</strong> solo scopo di inviare agli<br />

associati Cdo la testata e gli <strong>al</strong>legati, anche pubblicitari, di<br />

interesse pubblico (legge 675/96 - tutela dati person<strong>al</strong>i).<br />

www.cdo.org<br />

www.BRESCIA.<strong>CDO</strong>.org<br />

p e c i a l e C d o B r e s c i a<br />

sommarioS<br />

editori<strong>al</strong>e<br />

BATTAGLIOLA. Oltre l’immediato per costruire nel tempo 3<br />

ripartire d<strong>al</strong>l’uMano<br />

Ripartire da uomini:<br />

una responsabilità che cresce mantenendo s<strong>al</strong>do il rapporto con l’origine 6<br />

CASTELLI. Io, cosa posso fare? 9<br />

NEMBRINI. Amare la vita 9<br />

BONANNI. Rimettere l’uomo <strong>al</strong> centro 10<br />

PASINI. Osservare, sperimentare, agire 11<br />

DALLARA. Guardare, imparare, innovare 13<br />

MAURO. Lavorare per cambiare la re<strong>al</strong>tà 14<br />

Quando l’educazione porta la felicità 16<br />

<strong>Brescia</strong>ni <strong>al</strong> Meeting 18<br />

Una mediev<strong>al</strong>e “<strong>Compagnia</strong> di opere” 20<br />

giovani e lavoro<br />

Una Fondazione sulle orme di San Benedetto 22<br />

Cantieri aperti 26<br />

Progetto It<strong>al</strong>ia - Cile 28<br />

Crescere imparando un mestiere 30<br />

fare con<br />

Commercio e cultura in centro 32<br />

L’incubatore di imprese e opportunità 36<br />

La dimensione relazion<strong>al</strong>e di Wege 38<br />

Costruire ancora e bene si può 40<br />

Il vantaggio dell’entusiasmo... della comunicazione 42<br />

anniversari<br />

Cent’anni di c<strong>al</strong>cio bresciano 44<br />

D<strong>al</strong> Moplen <strong>al</strong>l’acciaio 45<br />

I vent’anni di Ekogarda 46<br />

Dieci anni di decontaminazioni 47<br />

Pinocchio, il burattino diventa uomo 48<br />

Allenarsi a vivere 50<br />

La profession<strong>al</strong>ità <strong>al</strong> centro della crescita 51<br />

strumenti <strong>CDO</strong><br />

Ipotesi di un impegno comune 54<br />

Conoscere e capire la re<strong>al</strong>tà 56<br />

Insieme si può fare 60<br />

Fare matching a Mosca 62<br />

Sperimentare nuovi mondi 64<br />

È nato il soci<strong>al</strong> network degli imprenditori 66<br />

Finanza agevolata e flessibile 68<br />

Il servizio finanziario <strong>CDO</strong> 72<br />

cdo brescia<br />

V<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento 76<br />

Quindici anni di <strong>CDO</strong> 78<br />

Dati associativi 79<br />

Un criterio ide<strong>al</strong>e, un’amicizia operativa 80<br />

Le sedi <strong>CDO</strong> in It<strong>al</strong>ia e nel mondo 82<br />

s p e c i a l e<br />

B R e s c i a<br />

2 0 1 1 / 1 2<br />

SS uu pp pp ll ee mm ee nn tt o o aa l l N N . . 8 8 D ii cc ee mm b rr e e 22 0 1 1 1 S PP E CC II AA LL E E BB RR EE SS CC II A A 55


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

u<br />

Guardare <strong>al</strong> futuro con fiducia e<br />

ripartire da uomini: una responsabilità<br />

speranza è cosa da fare oggi e per fare<br />

questo, cioè per reagire da uomini <strong>al</strong>la<br />

grave crisi economica e antropologica<br />

che viviamo, occorre avere ben chiaro<br />

dove affondano le nostre radici<br />

«Voi dovete dimostrare con quello che fate che<br />

quello che io dico è vero mentre crescete dovete<br />

sempre di più permanere <strong>al</strong>l’origine… Come<br />

l’<strong>al</strong>bero che più va fuori più deve avere radici<br />

profonde.» L. Giussani<br />

La <strong>CDO</strong> - questa amicizia operativa con un criterio<br />

ide<strong>al</strong>e – è nata, si è sviluppata e si è guadagnata<br />

un’attenzione loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e che<br />

sorprende spesso anche noi che ne facciamo parte<br />

da anni. Da tanti ci è riconosciuta questa capacità<br />

di creare e continuamente correggere la rotta, portando<br />

un impeto a lavorare assieme, che consente<br />

di superare barriere e pregiudizi con chiunque dimostri<br />

un interesse autentico.<br />

Ne è prova il rapporto con il sindacato della CISL,<br />

anche a livello loc<strong>al</strong>e, segno che se ci si ascolta e<br />

si è capaci di di<strong>al</strong>ogo, i rapporti diventano proficui.<br />

Cosa rende possibile tutto questo? Un nostro<br />

merito? Per rispondere occorre andare <strong>al</strong>l’origine,<br />

bisogna attingere <strong>al</strong> carisma di don Giussani<br />

«che ha dato la vita perché tutto possa esistere,<br />

perché ognuno possa scoprire la verità<br />

di sé attraverso l’esperienza cristiana.»<br />

Al centro della nostra esperienza ci sono il lavoro<br />

e le opere, elemento insostituibile perché l’uomo<br />

capisce bene chi è e cosa sa fare, sorprendendosi<br />

in azione, nella re<strong>al</strong>tà delle cose quotidiane e<br />

non già dentro una qu<strong>al</strong>siasi teoria o visione etico/mor<strong>al</strong>ista<br />

della vita. Ecco perché ci interessa<br />

il lavoro, perché ci interessa la persona, l’uomo<br />

nella sua concretezza e nel suo bisogno.<br />

6 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

che cresce mantenendo<br />

«Ecco perché la <strong>Compagnia</strong> delle Opere è diversa<br />

da qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra associazione, con una sua propria<br />

origin<strong>al</strong>ità: destare e sostenere le energie del<br />

singolo. Solo da qui è possibile una risposta <strong>al</strong>le<br />

sfide di oggi.» J. Carron<br />

PARTIRE DAL PRESENTE<br />

Come nel tempo si è sviluppata questa intuizione<br />

origin<strong>al</strong>e? All’inizio, giovani studenti che<br />

stavano terminando l’università, e che avevano<br />

attraversato il periodo delle lotte studentesche e<br />

dell’impegno politico, si interrogano su come affrontare<br />

l’esperienza del lavoro che si apre loro<br />

davanti. Niente di nuovo rispetto a quanto accade<br />

anche oggi, ma a don Giussani l’esperienza<br />

del Movimento Popolare che si era sviluppata<br />

in quegli anni, cioè una risposta solo politica<br />

ai problemi non bastava, occorreva partire d<strong>al</strong>


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

o il lavoro prima di tutto<br />

s<strong>al</strong>do il rapporto con l’origine<br />

presente, d<strong>al</strong> bisogno che c’era in quel preciso<br />

momento, d<strong>al</strong>le persone incontrate, non da<br />

un’idea di società ide<strong>al</strong>e, di mondo perfetto, di<br />

domani progressista.<br />

La <strong>CDO</strong> nasce da questo primo input. Non tanto<br />

diverso da quanto si dibatte anche oggi tra i<br />

cattolici, con la continua tentazione di dare una<br />

risposta ai problemi partendo da una struttura e<br />

non da una presenza.<br />

Giorgio Vittadini, tra gli iniziatori della <strong>CDO</strong> e<br />

di cui è stato Presidente, ben sintetizza il metodo<br />

raccontando l’esperienza di un amico muratore:<br />

« Un muratore di Rimini, padre di un mio<br />

amico, mi raccontò un giorno una storia<br />

che, secondo me, esemplifica in modo<br />

incisivo gli inizi della Cdo, anche se si<br />

svolge nel primo dopoguerra: questo muratore<br />

possiede un terreno, e decide di cominciare<br />

pian piano a dissodarlo per poi<br />

costruirci la casa. Un giorno, mentre sta<br />

per cominciare a lavorare il suo terreno,<br />

passano gli amici del bar e lo dileggiano,<br />

dicendogli che non potrà farcela; così lui<br />

si demor<strong>al</strong>izza, lascia il lavoro e si avvia<br />

verso casa. Percorsi duecento metri si ferma<br />

di botto e si chiede: « Ma io devo dare<br />

ascolto a questi “patacca”?». E’ tornato<br />

indietro e, in cinque, sei anni, si è costruito<br />

la casa. Una persona che si muove così<br />

rappresenta una ricchezza per tutti e opera<br />

in funzione del bene comune.»<br />

G. Vittadini<br />

«Non ci si può arrendere tranquillamente<br />

<strong>al</strong> fatto che la riorganizzazione<br />

dell’economia avvenga oggi a spese<br />

dell’occupazione. Occorre fare e occorre<br />

studiare instancabilmente per<br />

trovare una via d’uscita a questo stato<br />

di cose, che è umanamente insopportabile.<br />

Ognuno deve fare la propria<br />

parte e <strong>al</strong>meno per quanto ci riguarda<br />

l’obiettivo che ci poniamo non è quello<br />

di subire cercando di tamponare le<br />

f<strong>al</strong>le, ma quello di partecipare a qu<strong>al</strong>siasi<br />

forma seria ed economicamente<br />

vit<strong>al</strong>e di lotta <strong>al</strong>la disoccupazione.<br />

Senza aspettare che cambi il mondo<br />

si può subito cominciare a fare qu<strong>al</strong>cosa.»<br />

L. Giussani<br />

La questione del lavoro preoccupa tutti e anche la<br />

nostra associazione, ma come rispondere a questo<br />

drammatico problema, che riguarda in modo<br />

particolare i giovani?<br />

Trovando forme di risposta anche piccole e parzi<strong>al</strong>i,<br />

senza la pretesa di risolvere glob<strong>al</strong>mente<br />

il problema, con la certezza che un piccolo<br />

passo subito è meglio di un grande passo mai,<br />

aspettando risposte istituzion<strong>al</strong>i che tardano ad<br />

arrivare.<br />

Questo ha voluto dire avviare tante iniziative,<br />

come i Centri di Solidarietà o, molti anni dopo,<br />

Obiettivo Lavoro; dando vita ad imprese come la<br />

Cascina a Roma o la Sacchetti a Padova.<br />

➤<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 7


➤<br />

ripartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

il desiderio, motore della persona<br />

Cosa mette in moto la persona, per affrontare<br />

problemi in apparenza <strong>al</strong> di sopra delle proprie<br />

forze e capacità, e la rende capace di risposte imprevedibili?<br />

Il rapporto Censis del <strong>Dicembre</strong> 2010 individuava<br />

come causa princip<strong>al</strong>e della situazione it<strong>al</strong>iana<br />

di crisi gener<strong>al</strong>e, non la finanza o la politica, ma il<br />

c<strong>al</strong>o del desiderio. Per capirne il significato basta<br />

fare riferimento <strong>al</strong>l’immagine dell’Assemblea di<br />

quest’anno, fotografia magistr<strong>al</strong>e dell’amico Roberto<br />

Dotti, monumento <strong>al</strong>l’immigrato a Sidney.<br />

Senza un motivo grande, adeguato e desiderato<br />

chi avrebbe avuto il coraggio di prendere la<br />

famiglia, radunare poche cose in una v<strong>al</strong>igia di<br />

cartone ed imbarcarsi su un piroscafo diretto oltre<br />

oceano, verso l’ignoto? Questo è il desiderio,<br />

questa è la testimonianza di chi ci ha preceduto,<br />

l’origine ovvero la tradizione.<br />

«Se non siamo in grado di tenere vino il desiderio, il<br />

mor<strong>al</strong>ismo ci costringe a fare le cose anche quando<br />

il desiderio è finito. Tutti possiamo immaginare<br />

che cosa è la vita o il lavoro quando viene ridotto a<br />

puro dovere. Il logoramento delle persone, la stanchezza<br />

cronica, l’assenza di un motivo adeguato<br />

per l’azione sono la minaccia più grande della<br />

responsabilità. Le conseguenze sono in agguato.<br />

L’unica incognita è quanto tempo occorrerà per<br />

darsi <strong>al</strong>la fuga.» J. Carron<br />

Occorre che questo desiderio sia continuamente<br />

ridestato e sostenuto, ecco qu<strong>al</strong> è il tentativo<br />

della <strong>Compagnia</strong> delle Opere. Il nostro metodo<br />

per re<strong>al</strong>izzare questa continua ripresa è quello di<br />

sollecitare i singoli soci, attraverso gli strumenti<br />

di cui disponiamo, a fare assieme. Fare con,<br />

un’espressione coniata anni fa da un nostro amico<br />

pesarese, che ancora oggi mantiene intatta la<br />

sua forza e attu<strong>al</strong>ità.<br />

Il Matching, la Scuola d’Impresa, le missioni<br />

<strong>al</strong>l’estero, i tavoli tematici e ogni <strong>al</strong>tra iniziativa<br />

messa in atto hanno lo scopo princip<strong>al</strong>e di far<br />

di<strong>al</strong>ogare tra loro gli associati, per condividere<br />

progetti, iniziative, idee, metodologie, successi e<br />

insuccessi, bisogni e disponibilità, sempre tesi ad<br />

una concretezza utile per tutti.<br />

Fare la <strong>CDO</strong> vuol dire per tutti i suoi associati<br />

8 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

“fare con” la <strong>CDO</strong>, partecipare e collaborare <strong>al</strong>la<br />

vita dell’associazione, chiedendo servizi sempre<br />

più efficaci e adeguati <strong>al</strong>la mutata re<strong>al</strong>tà, percorsi<br />

di Scuola d’Impresa ritagliati su specifiche esigenze,<br />

interventi presso le istituzioni per sollecitare<br />

risposte che spesso latitano. Progettando<br />

seminari di approfondimento che partano d<strong>al</strong>le<br />

re<strong>al</strong>i esigenze dei singoli o incontrando persone<br />

e imprenditori capaci di trasmettere quella passione<br />

e determinazione “tutta bresciana” che ha<br />

portato il nostro territorio <strong>al</strong>l’eccellenza che tutti<br />

ci riconoscono.<br />

«”Fare con” è un’espressione che nacque<br />

da un nostro amico imprenditore, Marco<br />

Montagna, mentre muoveva i primi passi<br />

nell’azienda del padre e decise di sua<br />

iniziativa un app<strong>al</strong>to. Suo padre stracciò<br />

il contratto, e quando Marco gli chiese<br />

spiegazioni, il padre gli rispose: . Lui lo raccontò<br />

a don Giussani, e questa espressione<br />

finì nel manifesto della Cdo. “Fare con”<br />

non significa lavorare sotto la tutela di<br />

un padrino o di un padrone, ma piuttosto<br />

operare insieme, immedesimandosi a t<strong>al</strong><br />

punto nell’ide<strong>al</strong>e comune, così che ogni<br />

azione ne tenga conto.» G. Vittadini<br />

Siamo di fronte ad un percorso educativo vero<br />

e proprio, più che semplicemente ad una serie di<br />

attività e servizi, pur sempre utili e meritori, per<br />

fare impresa. Educare è far si che il singolo possa<br />

esprimersi e vivere secondo la forma che il suo<br />

cuore desidera, coinvolgendo <strong>al</strong>tri mossi d<strong>al</strong>la<br />

stessa passione. Si capisce <strong>al</strong>lora perché <strong>al</strong> centro<br />

della preoccupazione della <strong>CDO</strong> c’è la persona,<br />

il suo desiderio e la sua felicità.<br />

E’ il singolo uomo, in senso antropologico ovviamente,<br />

che può far ripartire un popolo, non una<br />

decisione politica c<strong>al</strong>ata d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to, che può ridare<br />

speranza a giovani troppo spesso condizionati da<br />

famiglie iperprotettive. Il coraggio testimoniato<br />

dai due imprenditori presenti <strong>al</strong>l’Assemblea di<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, Pasini e D<strong>al</strong>lara.<br />

Il coraggio che il tempo presente chiede a ciascuno<br />

di noi, nessuno escluso.<br />

Citazioni tratte dagli atti dell’Assemblea Gener<strong>al</strong>e di <strong>Compagnia</strong><br />

delle Opere tenutasi domenica 21 novembre 2010 <strong>al</strong><br />

P<strong>al</strong>asharp di Milano


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

Io, cosa posso fare?<br />

Recentemente sono stato invitato a raccontare<br />

la crisi economica in un liceo. Davanti a me<br />

un centinaio di studenti. Dopo la mia breve<br />

presentazione, era previsto lo spazio per domande:<br />

<strong>al</strong>l’inizio qu<strong>al</strong>che difficoltà, poi il clima si è<br />

“scongelato”. Dopo aver di scusso di mutui subprime,<br />

Lehman Brothers, glob<strong>al</strong>izzazione e paura<br />

della Cina, ho provato a chiedere: “ma voi avete<br />

paura del vostro futuro?”. Nell’aula è sceso immediatamente<br />

il silenzio. Ed io ho insistito: “ma<br />

a voi che cosa interessa in questo momento, dentro<br />

a questa crisi dove state guardando?”<br />

Silenzio. Fino a quando si <strong>al</strong>za una mano ed uno<br />

studente del quinto anno, mi ha risposto ponendomi<br />

a sua volta un interrogativo: “Ma noi giovani,<br />

ma io, che cosa posso fare? Chi mi puo’<br />

aiutare?”. Mi è parsa la domanda piu’ sensata e<br />

pertinente che avessi sentito fare nella mattinata<br />

perché, fin<strong>al</strong>mente, rendeva tutto meno astratto.<br />

Chi chiedeva un aiuto era un ragazzo, lui era il<br />

protagonista <strong>al</strong>la ricerca di certezze per capire il<br />

suo presente e dunque il suo futuro.<br />

Tornando a casa ho pensato: ma questa domanda<br />

v<strong>al</strong>e per chiunque. Per me che ho un posto sicuro,<br />

per i miei figli che non hanno ancora questa certezza<br />

e v<strong>al</strong>e per chi dentro questa crisi cerca ogni<br />

giorno di mandare avanti un’azienda. E così mi<br />

sono venuti in menti molti imprenditori che, per<br />

lavoro, spesso ho occasione di incontrare. Scopro<br />

spesso persone che, giovani e meno giovani, in<br />

questi anni di crisi, hanno preso in mano il loro<br />

lavoro, la loro azienda, la loro professione e si<br />

sono rimessi in discussione completamente. Non<br />

si fermano <strong>al</strong> lamento, sacrosanto di fronte ad<br />

una politica spesso incapace di trovare risposte,<br />

ma cercano continuamente nuove ragioni per poter<br />

ripartire ogni giorno.<br />

“Questo periodo non certo facile – mi ha confessato<br />

un viticoltore – ci ha costretto a esplorare<br />

meglio tutte le possibilità che sono nascoste nel<br />

lavoro e attivare tutte le energie che forse non<br />

avremmo pensato di attivare”. Oppure una imprenditrice:<br />

“Nulla è più scontato a partire d<strong>al</strong>la<br />

profession<strong>al</strong>ità che pensavo già acquisita. Occorre<br />

imparare continuamente nuove cose”. “La mia<br />

azienda e quella di molti amici imprenditori – mi<br />

ha confidato il titolare di una importante azienda<br />

di mobili – ha rinunciato a distribuire gli utili pur<br />

fdi<br />

conservare i posti di lavoro”.<br />

Gli esempi sono numerosi. Mi sembrano accomunati<br />

da un dato di fatto: la conferma che, nella<br />

natura dell’uomo, in qu<strong>al</strong>unque situazione egli è<br />

chiamato a vivere, ci sia un desiderio innato che<br />

lo fa muovere e prendere iniziativa per un bene<br />

proprio e degli <strong>al</strong>tri uomini. E ciò non è venuto<br />

meno neppure durante questa crisi che sta così<br />

profondamente cambiando il nostro vivere. Puo’<br />

sembrare un paradosso eppure è così anche se<br />

questi fatti non trovano, purtroppo, molto spazio<br />

su stampa e tv troppo occupate a raccontare<br />

polemiche e <strong>al</strong>imentare scontri che non aiutano<br />

il Paese a ritrovare la concordia spesso auspicata<br />

d<strong>al</strong> Presidente Napolitano.<br />

Per “ripartire da uomini” occorre dunque guardare<br />

la re<strong>al</strong>tà per quello che è. Cioè che la crisi c’è ed<br />

è profonda, non si può ignorarla ma non si deve<br />

neppure solo subirla lasciando spazio <strong>al</strong>la dispe-<br />

razione. Quando la Caritas<br />

in Veritate dice che “la<br />

creatura umana in quanto Amare la vita<br />

natura spiritu<strong>al</strong>e si re<strong>al</strong>izza<br />

nelle relazioni interper-<br />

Don Eugenio<br />

son<strong>al</strong>i: più le vive in modo<br />

autentico, più matura la Nembrini, oggi<br />

propria identità persona- rettore della Fonle”<br />

indica un cammino. dazione Sacro<br />

E <strong>al</strong>lora guardare i gio-<br />

Cuore di Milano,<br />

vani e <strong>al</strong>le loro domande<br />

piu’ profonde che non<br />

vengono soffocate neppure<br />

da una crisi che addensa<br />

nubi sul futuro e che<br />

dunque implorano una<br />

risposta da quanti, nella<br />

famiglia, nella scuola e<br />

anche sul lavoro sono per<br />

loro punti di riferimento;<br />

oppure non lasciare da<br />

soli coloro che, invece<br />

che lamentarsi, cercano<br />

quotidianamente nuove<br />

ragioni per mandare avanti<br />

la propria attività, sono<br />

punti di partenza su cui costruire perché la crisi,<br />

non solo economica, che ci ha colpito non abbia<br />

il sopravvento. n<br />

Enrico Castelli, vice<br />

direttore Rai Tg1<br />

Don Eugenio Nembrini,<br />

rettore Fondazione<br />

Sacro Cuore<br />

con un passato missionario in Kazakistan,<br />

lascia trasparire in ogni circostanza<br />

lo si incontri una formidabile esperienza<br />

umana maturata nella tradizione<br />

cristiana. “Non sono un grande personaggio<br />

– spiega Don Eugenio, in una<br />

nota descrittiva sul bisogno di educare<br />

– sono solo uno che è diventato prete<br />

per grazia di Dio, non ho studiato molto,<br />

ma fin da bambino ho avuto una grazia:<br />

mi è sempre piaciuta tanto la vita”.<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 9


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

rimettere l’uomo <strong>al</strong> centro<br />

da più parti, si invoca un cambiamento<br />

delle relazioni tra imprenditori e<br />

“Oggi,<br />

collaboratori, tradotto spesso come flessibilità<br />

nei rapporti di lavoro - afferma Raffaele<br />

Bonanni segretario gener<strong>al</strong>e Cisl -. Una pagina<br />

nuova si sta aprendo nella storia delle relazioni<br />

industri<strong>al</strong>i it<strong>al</strong>iane. Senza i v<strong>al</strong>ori della partecipazione<br />

e della mediazione, dell’autonomia del<br />

soci<strong>al</strong>e, si rompono gli argini, in un Paese che<br />

trabocca di populismo a destra e a sinistra e che<br />

mette in discussione proprio i corpi intermedi.<br />

Il lavoro e la dignità del lavoratore devono tornare<br />

<strong>al</strong> centro dell’agire economico e dell’impresa.<br />

Crediamo che il lavoratore, in una dimensione<br />

cooperativa, di partecipazione e non di antagonismo,<br />

contribuisca a re<strong>al</strong>izzare quel plusv<strong>al</strong>ore<br />

soci<strong>al</strong>e che è <strong>al</strong>la base di quel nuovo “umanesimo<br />

del lavoro e della società” che la Cisl auspica.<br />

Con l’emanazione del Codice della partecipazione<br />

- condivisione tra datore di lavoro e lavoratori<br />

dei risultati dell’azienda – si è introdotto un formidabile<br />

stimolo per migliorare la produttività.<br />

L’obiettivo è duplice: aumentare la produttività<br />

coinvolgendo i lavoratori nei risultati economici<br />

dell’impresa e mettere in busta paga il controv<strong>al</strong>ore<br />

del maggiore impegno profuso, con effetti<br />

immediati sui s<strong>al</strong>ari e sui consumi perché crescita<br />

dei s<strong>al</strong>ari vuol dire crescita della coesione<br />

soci<strong>al</strong>e che si traduce in sviluppo della persona<br />

attraverso il lavoro.<br />

Occorre insomma prepararsi ad elaborare le linee<br />

programmatiche dell’avvenire in materia di<br />

partecipazione soci<strong>al</strong>e e di responsabilità d’impresa,<br />

fondate sulla centr<strong>al</strong>ità della relazione tra<br />

le persone e sulla v<strong>al</strong>orizzazione delle società<br />

intermedie (famiglia, associazione, azienda, comunità)<br />

nonché sulla necessità che il legame soci<strong>al</strong>e<br />

sia rafforzato da elementi di condivisione<br />

capaci di trascendere le convenienze immediate.<br />

Questo deve essere l’obiettivo per rendere più<br />

competitive le nostre imprese e riuscire a mantenere<br />

sul mercato i nostri prodotti perché l’occupazione,<br />

specie quella giovanile, non si re<strong>al</strong>izza<br />

per decreto ma con l’efficienza e la produttività<br />

delle imprese. Altro quesito quello che si interroga<br />

se i lavoratori si sentono coinvolti nel passaggio<br />

di competenze verso i più giovani che iniziano,<br />

o preferiscono difendere una posizione di<br />

vantaggio a scapito delle nuove leve.<br />

C’è una cosa che non ci possiamo permettere:<br />

10 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Raffaele Bonanni<br />

segretario gener<strong>al</strong>e<br />

CISL<br />

correre il rischio che i<br />

giovani si scoraggino,<br />

non vedano la possibilità<br />

di re<strong>al</strong>izzarsi, di<br />

avere un’occupazione<br />

e una vita degna nel<br />

loro paese. Ci sono<br />

nelle nuove generazioni<br />

riserve magnifiche<br />

di energia, di t<strong>al</strong>ento,<br />

di volontà. Servizi efficaci<br />

di formazione, assistenza,<br />

informazione<br />

e incentivi <strong>al</strong>le imprese<br />

possono favorire la ricerca<br />

di un rapporto di lavoro stabile. In particolare<br />

vanno v<strong>al</strong>orizzate le sedi bilater<strong>al</strong>i, come<br />

i fondi interprofession<strong>al</strong>i, luoghi in cui le parti<br />

soci<strong>al</strong>i, conoscono le esigenze e le aspettative, e<br />

collaborano fattivamente per qu<strong>al</strong>ificare, v<strong>al</strong>orizzare<br />

ed incrementare le competenze dei lavoratori.<br />

Coloro che si agitano nel chiedere un ritorno<br />

<strong>al</strong> passato, sembrano non rendersi conto per<strong>al</strong>tro<br />

che il rifiuto del cambiamento se non regolato,<br />

paradoss<strong>al</strong>mente contribuisce, a volte, a giustificare<br />

ed agevolare il precariato. E’ in questa connessione<br />

diretta tra flessibilità, rilancio dell’economia<br />

e ruolo della contrattazione collettiva che<br />

vanno individuate le politiche concrete sulla tutela<br />

del lavoro, senza rigidità e conservatorismi<br />

che sono comunque travolti dai processi re<strong>al</strong>i.<br />

La Cisl intende perseguire una politica efficace<br />

per consentire ai giovani di mettere a frutto il<br />

proprio t<strong>al</strong>ento in una società che offra sponde e<br />

strumenti <strong>al</strong> merito, di operare <strong>al</strong>l’interno di un Paese<br />

dove l’accesso <strong>al</strong>le posizioni chiave, non trovi<br />

nell’aspetto anagrafico un impedimento insuperabile<br />

di emarginazione e di vana attesa. Solo una<br />

sana flessibilità regolata e contrattu<strong>al</strong>izzata tra le<br />

parti può rappresentare la soluzione ide<strong>al</strong>e per ottenere<br />

crescita occupazion<strong>al</strong>e, efficienza nei costi<br />

ed efficacia nelle scelte dei collaboratori. Coniugato<br />

con un serio investimento in formazione può<br />

incentivare le stesse imprese verso un lavoro stabile.<br />

In questo modo risolviamo anche un vecchio<br />

problema che riguarda la precarietà. Infatti noi<br />

abbiamo sempre sostenuto che precario è chi, nonostante<br />

sia flessibile, riceve meno s<strong>al</strong>ario e ottiene<br />

minori tutele. E invece pensiamo che chi più è<br />

flessibile debba essere pagato in più e debba essere


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

maggiormente tutelato. Dobbiamo incoraggiare le<br />

imprese ad assumere giovani anche con apposite<br />

agevolazioni di tipo fisc<strong>al</strong>e e favorire l’utilizzo di<br />

contratti tipo l’apprendistato o il part-time come<br />

primo passo nell’inserimento nel mercato del lavoro.<br />

Un Paese che non investe a sufficienza nelle<br />

risorse umane, che non prepara <strong>al</strong> meglio le nuove<br />

generazioni non può far <strong>al</strong>tro che retrocedere, perché<br />

è da una generazione <strong>al</strong>tamente qu<strong>al</strong>ificata che<br />

parte la spinta innovativa di un Paese.<br />

Finché non si comprenderà che giovani, innovazione<br />

e liber<strong>al</strong>izzazioni (quelle vere) sono il mix<br />

ide<strong>al</strong>e per rilanciare il futuro, - conclude Bonanni<br />

- l’It<strong>al</strong>ia continuerà ad essere la “cenerentola”<br />

dei Paesi del G7, in termini di crescita”. n<br />

osservare, sperimentare, agire<br />

Passione, determinazione, impegno e dedizione<br />

<strong>al</strong> lavoro. Ma non solo. Anche ricerca<br />

continua del miglioramento. Progettando<br />

percorsi di apprendistato profession<strong>al</strong>izzante per<br />

avvicinare il mondo della scuola a quello dei giovani.<br />

Cose da uomini che sperimentano, osservano,<br />

agiscono e ripartono. Giuseppe Pasini – Presidente<br />

del Gruppo Fer<strong>al</strong>pi, azienda siderurgica<br />

di primario e consolidato v<strong>al</strong>ore internazion<strong>al</strong>e<br />

– riassume in questi concetti la sua interpretazione<br />

riflessiva sul concetto di “Ripartire dagli<br />

uomini”, secondo la sua esperienza di moderno<br />

ed evoluto conduttore d’impresa. Fra tradizione<br />

classica industri<strong>al</strong>e, nuove tecnologie, passioni<br />

ed attrazioni più o meno fatue. “La tecnologia<br />

è un asset imprescindibile – spiega Giuseppe<br />

Pasini – la siderurgia è, infatti, un’attività solo<br />

apparentemente “classica”. Se è un dato di fatto<br />

che produrre acciaio è un mestiere secolare, è <strong>al</strong>trettanto<br />

vero che le mod<strong>al</strong>ità con cui esso viene<br />

prodotto e le tipologie stesse di acciaio prodotto<br />

dimostrano un’evoluzione tecnologica di ampia<br />

portata. Basti pensare <strong>al</strong>le applicazioni più avanzate<br />

in cui l’acciaio è protagonista indiscusso.<br />

D<strong>al</strong>l’aerospazi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la meccanica, d<strong>al</strong>l’edilizia<br />

di ultima generazione <strong>al</strong>l’automotive – solo per<br />

citare <strong>al</strong>cuni esempi – non sono campi che si presidiano<br />

senza un apporto strategico delle nuove<br />

tecnologie. Essere competitivi giorno dopo giorno<br />

– sottolinea ancora Pasini - è questione di passione,<br />

ma essa da sola non basta. La nostra forza<br />

non risiede solo nella determinazione o nell’impegno<br />

e dedizione <strong>al</strong> lavoro. Lo stesso approccio<br />

assemblea cdo:<br />

gli addobbi flore<strong>al</strong>i della pinocchio<br />

La s<strong>al</strong>a dell’assemblea annu<strong>al</strong>e della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> (nella foto il p<strong>al</strong>co) è abbellita ogni<br />

anno con profession<strong>al</strong>ità dagli “esperti del verde” della cooperativa Pinocchio, coadiuvati<br />

dai ragazzi in inserimento lavorativo, ex tossicodipendenti, come parte del loro percorso di<br />

recupero. Anche il vino servito, un rosso denominato “campo dei miracoli”, è il felice risultato<br />

dei vigneti che gli ospiti della cooperativa hanno in gestione da <strong>al</strong>cuni anni. Tra Bedizzole<br />

e Collebeato diversi ettari di vigne producono uve<br />

autoctone della V<strong>al</strong>tenesi, groppello gentile di Mocasina.<br />

Sono circa 12000 le bottiglie della vendemmia di<br />

quest’anno che saranno imbottigliate dai ragazzi della<br />

comunità per far conoscere e sponsorizzare le attività<br />

della cooperativa: utile campo prova nel percorso ergo<br />

terapico di reinserimento lavorativo e soci<strong>al</strong>e.<br />

Giuseppe Pasini<br />

presidente Gruppo<br />

Fer<strong>al</strong>pi<br />

dobbiamo riversarlo nella ricerca continua del<br />

miglioramento, un cammino che passa inevitabilmente<br />

attraverso ciò che di più evoluto il mondo<br />

tecnologico possa offrire. Grazie ad esso possiamo<br />

non solo ottenere<br />

maggiori economicità<br />

nei processi produttivi,<br />

ma soprattutto raggiungere<br />

obiettivi di portata<br />

più ampia come la<br />

riduzione dell’impatto<br />

ambient<strong>al</strong>e e l’incremento<br />

degli standard<br />

di sicurezza sul lavoro.<br />

Le “fatue attrazioni”<br />

m<strong>al</strong> si coniugano ad<br />

un mondo come quello<br />

siderurgico che fa del<br />

pragmatismo un dato<br />

di fatto”. Le attrazioni<br />

oggi, periodo post finanza a tutti i costi, si sono<br />

tramutate in voglia di economia re<strong>al</strong>e. Manifattura/siderurgia<br />

ed <strong>al</strong>tro per fare qu<strong>al</strong>che esempio.<br />

Avviamoci dunque <strong>al</strong>la ricerca dei dettami della<br />

ripartenza. Soprattutto in ragione della necessità<br />

dei giovani. “Che la manifattura fosse un requisito<br />

fondament<strong>al</strong>e per il sostegno dell’economia<br />

di un Paese – interviene Giuseppe Pasini è stato<br />

per la siderurgia non un postulato, ma un teorema<br />

dimostrato. Dopo il crack dell’economia basata<br />

sulla pura finanza, ciò è b<strong>al</strong>zato <strong>al</strong>l’occhio di tutti.<br />

Intendiamoci, la finanza non è la “bestia nera”. E’<br />

stato l’abuso degli strumenti finanziari scollegati<br />

➤<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 11


CRESCIUTI SANI<br />

PER BRINDARE AL FUTURO<br />

Quello che <strong>al</strong>imenta la nostra passione è l’ unione di passato e presente, il rispetto di 80 anni di tradizione<br />

e la continua ricerca d’innovazione.<br />

Ecco perché siamo cresciuti in modo sano e con solidi principi.<br />

Centr<strong>al</strong>e del Latte di <strong>Brescia</strong> guarda <strong>al</strong> futuro con serenità ed<br />

ottimismo, impegnandosi ogni giorno nella ricerca di nuove<br />

tecnologie per migliorare i prodotti ed il servizio per il consumatore.<br />

Sono questi i v<strong>al</strong>ori autentici di un’azienda bresciana <strong>al</strong> 100%, che ama<br />

la propria terra e il proprio Paese.<br />

Un’azienda che, anche grazie <strong>al</strong>l’avanguardia dei suoi stabilimenti e<br />

<strong>al</strong>la passione per l’innovazione, ha raggiunto importanti traguardi.<br />

E in futuro non dormirà certo sugli <strong>al</strong>lori.<br />

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ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

➤<br />

d<strong>al</strong> sottostante re<strong>al</strong>e a far del m<strong>al</strong>e. Comunque,<br />

come siderurgici – rilancia Pasini - non possiamo<br />

che accogliere positivamente la riscoperta<br />

dell’importanza del ruolo della manifattura per<br />

l’economia e per la società, a partire proprio d<strong>al</strong>le<br />

generazioni più giovani. Infatti, l’età media dei dipendenti<br />

della siderurgia nazion<strong>al</strong>e, che tra diretti<br />

ed indiretti impiega circa 60mila dipendenti, si<br />

colloca tra i 30 ed i 35 anni. Nel caso dell’azienda<br />

che presiedo, (il Gruppo Fer<strong>al</strong>pi), abbiamo<br />

deciso di puntare molto sui giovani dando vita <strong>al</strong><br />

progetto di apprendistato profession<strong>al</strong>izzante con<br />

la creazione di tre corsi bienn<strong>al</strong>i cui hanno già<br />

partecipato con profitto decine di neodiplomati<br />

periti industri<strong>al</strong>i. Abbiamo scoperto anche in loro<br />

la passione per questo lavoro oltre <strong>al</strong>la voglia di<br />

intraprendere un cammino profession<strong>al</strong>e proprio<br />

nella siderurgia. Sono energie che non possiamo<br />

permetterci il lusso di dissipare – ribadisce il Presidente<br />

di Fer<strong>al</strong>pi - Spetta però <strong>al</strong>le aziende fare<br />

propria una filosofia di crescita e sviluppo che<br />

ponga <strong>al</strong> centro l’interesse delle nuove generazioni<br />

perché il non garantire loro un futuro migliore<br />

significa condannare già da oggi le nostre imprese<br />

ad un lento declino; e senza le imprese implode il<br />

sistema soci<strong>al</strong>e di un Paese. Difendiamo e coltiviamo<br />

la conoscenza ed il sapere – è il commento<br />

conclusivo, ribadendo iniziative e ripartendo dentro<br />

orizzonti di concreta speranza, di Giuseppe<br />

Pasini - tramandandolo ed ampliandolo di padre<br />

in figlio, <strong>al</strong>imentiamo la cultura del lavoro, investiamo<br />

nell’innovazione e nello sviluppo sostenibile<br />

attraverso le nuove generazioni. Sono certo<br />

che non ce ne pentiremo”. n<br />

la vita è coraggio e dignità<br />

Un uomo decide di partire. Scelta mai facile, nessuno<br />

te lo fa fare. Nel viaggio porta con sé moglie,<br />

figli e i sogni, fedeli compagni. Una v<strong>al</strong>igia piena<br />

di cose essenzi<strong>al</strong>i: soprattutto invisibili. Una speranza,<br />

un bel po’ di coraggio, la certezza che la<br />

vita lo accompagnerà sempre. Dietro di sé, oltre ai<br />

ricordi, lascia un mondo avaro, impoverito, svuotato.<br />

Impugna la sua v<strong>al</strong>igia e dentro ci sono i suoi<br />

segreti, il suo cuore. Va a lavorare la vita <strong>al</strong>trove.<br />

Chiede solo di lavorare, di trovare quel poco di<br />

fortuna che sorride sempre agli audaci e che si<br />

fa rincorrere, come una dama bizzosa. Un giorno<br />

spiegherà ai suoi figli, anche a quelli a venire, il<br />

coraggio di partire, di ricominciare, di avventurarsi<br />

nella vita anche senza sicurezze ritenute ovvie.<br />

Un eroe silenzioso che arricchisce la nuova terra che lo ospita, incurante dei grazie. Le<br />

sue opere e i suoi giorni sono il suo vero monumento; il bronzo suona corto rispetto <strong>al</strong><br />

mondo che ha costruito.<br />

LAVORARE LA VITA E’ RIPARTIRE DA UOMINI. Questo è il vero lavoro, un artigianato,<br />

per la verità, un tentare che è la cifra di chi ricomincia ogni giorno, senza ingombranti<br />

rib<strong>al</strong>te. Antidoto <strong>al</strong>la disperazione, <strong>al</strong> senso dell’inutile.<br />

Ciò che resta è il viaggio, non importa se lontano<br />

o vicino. Via dai carboni ardenti delle incertezze. Ciò<br />

che importa è che solchi la disperazione facendo rotta<br />

verso un mondo dotato di senso. Possono esserci<br />

venti contrari, burrasche arrabbiate. Ma è l’assetto<br />

delle vele che deciderà dove andrà quell’uomo con la<br />

v<strong>al</strong>igia, piena della vita che vuole.<br />

p. Paolo Floretta+Roberto Dotti<br />

guardare, imparare, innovare<br />

qu<strong>al</strong>siasi attività imprenditori<strong>al</strong>e – spiega<br />

l’ingegner D<strong>al</strong>lara - solo le aziende<br />

“In<br />

che producono il prodotto migliore nella<br />

nicchia nella qu<strong>al</strong>e operano, riescono a crescere.<br />

Per quanto ci riguarda, ogni lunedì, dopo<br />

la competizione, è evidente il nostro posizionamento<br />

nei confronti dei nostri concorrenti, ed<br />

abbiamo un metro per v<strong>al</strong>utare se meritiamo la<br />

fiducia dei nostri clienti. E quando ci capita di<br />

essere battuti, dobbiamo con modestia v<strong>al</strong>utare i<br />

punti di eccellenza dei nostri competitors, avere<br />

il coraggio, se serve, di copiare, ma soprattutto di<br />

percorrere strade nuove per trovare un vantaggio<br />

competitivo”. Il vantaggio competitivo attraver-<br />

Fotografia re<strong>al</strong>izzata in ADELAIDE (Austr<strong>al</strong>ia) nel<br />

Giugno <strong>2011</strong> - Monumento <strong>al</strong>l’emigrante<br />

Gianpaolo D<strong>al</strong>lara, presidente<br />

D<strong>al</strong>lara automobili<br />

➤<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 13


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

so la ricerca del nuovo, è opera che unisce sperimentazione<br />

e riflessione. Tutte faccende a cura<br />

dell’uomo del singolo. Della sua voglia di aggiungere<br />

cuore dentro le certezze <strong>al</strong>ternate della<br />

conoscenza. La preziosa ultra competitiva fattura<br />

delle automobili D<strong>al</strong>lara certifica questa umano<br />

spirito che carbura il perfezionismo tecnico”<br />

All’ inizio della mia attività, - ricorda Gianpaolo<br />

D<strong>al</strong>lara - in Lamborghini, mi sono dedicato <strong>al</strong>la<br />

progettazione di vetture Gran Turismo, che sono<br />

le vetture appartenenti <strong>al</strong>la gamma <strong>al</strong>ta di prezzo.<br />

Per un’azienda giovane, l’unico modo per poter<br />

avere qu<strong>al</strong>che probabilità di successo in confronto<br />

a marchi storici come Ferrari e Maserati, era<br />

proporre soluzioni innovative; la Lamborghini<br />

Miura è stata un esempio di questa concezione”.<br />

Il fatto che tutti ricordino il mito della Miura, rimarca<br />

questo aspetto che esige creatività, ovvero<br />

fattore umano in primis.<br />

Atteggiamento che in D<strong>al</strong>lara prosegue. Per ripartire<br />

sempre. “Oggi una parte della nostra attività<br />

- sottolinea con orgoglio D<strong>al</strong>lara - consiste<br />

nella collaborazione per la progettazione e<br />

lo sviluppo di vetture ad <strong>al</strong>te prestazioni come<br />

la Bugatti Veyron. Per questo genere di vetture,<br />

molte risorse vengono dedicate <strong>al</strong>la ricerca nel<br />

campo della dinamica del veicolo, dell’ aerodinamica<br />

e delle strutture in fibra di carbonio. Insomma<br />

abbiamo l’ occasione di svolgere – commenta<br />

in conclusione l’ingegner D<strong>al</strong>lara - una attività<br />

molto interessante, e soprattutto di accrescere le<br />

nostre conoscenze”. n<br />

lavorare per cambiare la re<strong>al</strong>tà<br />

lavoro è una delle caratteristiche che distinguono<br />

l’uomo d<strong>al</strong> resto delle creature,<br />

“Il<br />

la cui attività, connessa col mantenimento<br />

della vita, non si può chiamare lavoro; solo<br />

l’uomo ne è capace e solo l’uomo lo compie,<br />

riempiendo <strong>al</strong> tempo stesso con il lavoro la sua<br />

esistenza sulla terra - afferma l’Onorevole Mario<br />

Mauro -. Così il lavoro porta su di sé un particolare<br />

segno dell’uomo e dell’umanità, il segno di<br />

una persona operante in una comunità di persone;<br />

e questo segno determina la sua qu<strong>al</strong>ifica interiore<br />

e costituisce, in un certo senso, la stessa sua<br />

natura”. Nella nostra società l’idea che comunemente<br />

si ha del lavoro è di qu<strong>al</strong>cosa che serve a<br />

fare i soldi. Il lavoro, <strong>al</strong> contrario, deve emergere<br />

come necessità di cambiare la re<strong>al</strong>tà, di rendere<br />

14 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

L’azienda e uno dei modelli d’auto re<strong>al</strong>izzati<br />

la re<strong>al</strong>tà più corrispondente a quelli che sono i<br />

bisogni dell’uomo, e anche occasione di cambiare<br />

sé. Infatti non si lavora veramente se non c’è<br />

un lavoro dentro il lavoro per approssimarsi, per<br />

avvicinarsi <strong>al</strong> Destino, cui è chiamato l’uomo attraverso<br />

la circostanza quotidiana.<br />

Da questo punto di vista non c’è re<strong>al</strong>e differenza<br />

tra il lavare i piatti o fare il professore universitario<br />

perché ciò che definisce l’importanza di quello<br />

che si fa è la coscienza che si ha dello scopo.<br />

Da parecchi anni ormai l’esecutivo europeo vede<br />

come priorità per un re<strong>al</strong>e sviluppo economico<br />

la necessità di investire sui giovani, sulla ricerca<br />

e sul’innovazione, sollecitando i governi a mettere<br />

a disposizione risorse finanziarie per quella<br />

che viene chiamata la “strategia di Lisbona”. Le


istituzioni politiche ed economiche dell’Unione<br />

stanno inoltre cercando giustamente di mettere<br />

in campo misure efficaci per restituire fiducia e<br />

stabilità ai cittadini europei. Ma la difesa della<br />

capacità competitiva del nostro sistema economico,<br />

e quindi la capacità di produrre ricchezza, la<br />

capacità di creare sviluppo, di attivare occupazione<br />

passa attraverso questa diversa concezione del<br />

lavoro che vuole una riconquista della centr<strong>al</strong>ità<br />

dell’uomo.<br />

Il compito della politica oggi è quindi quello di<br />

sostenere politiche per il lavoro e per l’occupazione<br />

che partano d<strong>al</strong> lavoro come risposta <strong>al</strong> desiderio<br />

di felicità dell’uomo. Il lavoro è uno strumento<br />

per la nostra felicità e che aiuta a manifestare<br />

quello che in ognuno di noi c’è. In questo<br />

modo sarebbe proprio nel lavoro che l’impegno<br />

del singolo può trovare una sua dimensione etica<br />

e quindi oltre che cercare giustamente la propria<br />

felicità si può guardare anche e soprattutto <strong>al</strong><br />

bene del popolo di cui facciamo parte. Educare<br />

<strong>al</strong> lavoro le nuove generazioni deve voler dire far<br />

capire che lavorare non è qu<strong>al</strong>cosa a cui siamo<br />

costretti e chi è più furbo degli <strong>al</strong>tri vince, - conclude<br />

Mario mauro -ma <strong>al</strong> contrario deve essere<br />

concepito da ognuno come un contributo decisivo<br />

<strong>al</strong> bene del mondo”. n<br />

Mario Mauro, europarlamentare


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

Q F<br />

quando l’educazione porta la felicità<br />

Come già nel 2010 parte della quota di partecipazione <strong>al</strong>l’assemblea annu<strong>al</strong>e e cena soci<strong>al</strong>e della <strong>Compagnia</strong><br />

delle Opere di <strong>Brescia</strong> è devoluta a sostegno dell’opera di don Gabriele Foti, sacerdote della<br />

Fraternità di San Carlo Borromeo e missionario in Kenya.<br />

“Il grande v<strong>al</strong>ore della missione è di testimoniare che si può vivere diversamente ed essere contenti,<br />

provocando la libertà di chi s’incontra”. Ce lo racconta don Gabriele, nella lettera che ha inviato <strong>al</strong><br />

direttore della <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> Roberto Zanolini e che riportiamo di seguito, ed è la stessa testimonianza<br />

di moltissimi missionari, sacerdoti e laici, presenti in tutto il mondo per sostenere gli uomini in un cammino<br />

di crescita e amore per se stessi. Da questa ritrovata autostima fioriscono le energie per affrontare<br />

a testa <strong>al</strong>ta le difficoltà che la vita spesso impone<br />

Carissimo Roberto,<br />

ormai è quasi un anno che vivo in Kenya. E quante<br />

cose ho ancora da imparare e scoprire! Qui tutto<br />

è una novità. Sembra di essere tornati indietro<br />

nel tempo. Per esempio pochissima gente possiede<br />

un’auto e così le strade sono sempre piene di<br />

persone a tutte le ore del giorno; quello che in<br />

It<strong>al</strong>ia è dato per scontato, come il telefono e la<br />

corrente elettrica, qui non lo è.<br />

E se questa è la situazione nella capit<strong>al</strong>e, non<br />

m’immagino cosa possa essere nelle <strong>al</strong>tre parti<br />

del Paese. L’<strong>al</strong>fabetizzazione è ancora molto bassa<br />

ed è facile incontrare persone che conoscono<br />

solo la lingua della tribù originaria. Però tutto<br />

questo ha anche un aspetto molto positivo: il fatto<br />

di girare a piedi (io in genere mi muovo in bici)<br />

dà l’occasione di fermarsi a fare due chiacchiere<br />

con le persone che s’incontrano e l’opportunità di<br />

conoscerne di nuove; oppure d<strong>al</strong>le persone molto<br />

semplici sto imparando l’umiltà e la pazienza.<br />

Trascorro la maggior parte del tempo nella nostra<br />

parrocchia, dove si svolgono moltissime attività<br />

rivolte a tutte le persone della zona, da quelle più<br />

povere a quelle più fortunate.<br />

Innanzitutto svolgo il mio compito pastor<strong>al</strong>e insegnando<br />

catechismo (ad adulti e bambini), andando<br />

a portare la comunione o la benedizione<br />

<strong>al</strong>le persone amm<strong>al</strong>ate e anziane, celebrando la<br />

messa della domenica nella chiesa e una volta<br />

<strong>al</strong>la settimana nelle case dove le persone si radunano<br />

per condividere un cammino di fede. Proprio<br />

quest’anno abbiamo iniziato la benedizione<br />

delle case del quartiere, che sono numerosissi-<br />

16 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Messa <strong>al</strong> villaggio<br />

Masai<br />

me, proprio per incontrare le persone nei loro<br />

luoghi e anche renderci conto delle situazioni in<br />

cui vivono.<br />

Inoltre trascorro parecchio tempo con i m<strong>al</strong>ati di<br />

AIDS, cercando d’insegnare loro un po’ di catechismo<br />

e, soprattutto, condividendo con loro<br />

una giornata intera <strong>al</strong>la settimana, ascoltandoli,<br />

raccontando, mangiando insieme e quindi anche<br />

b<strong>al</strong>lando e cantando.<br />

Durante la settimana, insieme <strong>al</strong>l’assistente soci<strong>al</strong>e,<br />

andiamo a trovarli nelle case e a portare<br />

loro un po’ di cibo.<br />

Come sai, la mia opera non riguarda direttamente<br />

l’edificazione di strutture come scuole, case, pozzi,<br />

che qui sono già stati costruiti dai miei confratelli,<br />

ma è rivolta innanzitutto <strong>al</strong>l’educazione


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

delle persone, perché possano vivere in modo<br />

umano, perché possano scoprire che la vita ha un<br />

senso e non è solo una catena di sventure e povertà.<br />

Tante volte il mio compito è quello di essere<br />

presente e basta.<br />

Con un grande desiderio che gli amici che s’incontrano<br />

possano conoscere Dio e Suo Figlio<br />

Gesù Cristo e possano davvero cambiare modo<br />

di vivere. Ma questo non dipende da me e spesso<br />

- anche ripetendo le cose molte volte - nulla cambia.<br />

Il grande v<strong>al</strong>ore della missione, mi pare di<br />

capire, è di testimoniare che si può vivere diversamente<br />

ed essere contenti, provocando la libertà<br />

di chi s’incontra.<br />

Pertanto, caro Roberto, desidero di cuore ringraziare<br />

te, che ti sei fatto portatore <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong><br />

della mia richiesta di poter essere sostenuto<br />

nella mia opera missionaria, e ringrazio davvero<br />

gli amici della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> di aver risposto<br />

positivamente <strong>al</strong>la mia richiesta sia per lo scorso<br />

anno che per quello presente.<br />

Grazie davvero, perché mi state concretamente<br />

permettendo di vivere qui e portare avanti il mio<br />

compito missionario. Che Dio vi ricompensi per<br />

quanto fate.<br />

Augurando ogni bene a te e <strong>al</strong>la tua famiglia, ti<br />

s<strong>al</strong>uto caramente.<br />

Don Gabriele Foti<br />

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fra aziende lombarde e selezionate aziende straniere interessate<br />

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sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza, <strong>al</strong>imentare e acqua, energia<br />

e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni. La sua missione è promuovere<br />

la dignità della persona attraverso attività di cooperazione <strong>al</strong>lo sviluppo, con<br />

particolare attenzione <strong>al</strong>l’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina<br />

Soci<strong>al</strong>e Cattolica. Lavorando con 700 partner loc<strong>al</strong>i, con donatori privati e pubblici<br />

e con oltre 60 organizzazioni AVSI, ong associata <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> Opere Soci<strong>al</strong>i, ha<br />

creato una rete inform<strong>al</strong>e - a livello mondi<strong>al</strong>e - di soggetti del privato soci<strong>al</strong>e che<br />

in modo sistematico collaborano per la re<strong>al</strong>izzazione di progetti, per la riflessione<br />

comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed esperienze.<br />

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ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

In visita o lavorando come volontari per vedere ancora una<br />

volta accadere il miracolo della gratuità e della bellezza:<br />

uomini nuovi che non si arrendono e che, sostenuti da un<br />

ide<strong>al</strong>e adeguato, contribuiscono <strong>al</strong> bene comune<br />

B M<br />

bresciani <strong>al</strong> meeting<br />

I<br />

titoli delle 32 edizioni del Meeting raccontano<br />

la storia di un popolo in cammino, <strong>al</strong>la scoperta<br />

della re<strong>al</strong>tà e del Mistero che la origina<br />

e la dona <strong>al</strong>l’uomo, attraverso l’approfondimento<br />

della propria fede e dell’esperienza umana, in<br />

ogni sua sfaccettatura. “E l’esistenza diventa una<br />

immensa certezza” è stato il titolo dell’edizione<br />

<strong>2011</strong>. Centinaia di bresciani - studenti, famiglie,<br />

imprenditori e volontari che hanno lavorato <strong>al</strong>la<br />

costruzione del Meeting e durante il suo svolgimento<br />

nei padiglioni della Fiera di Rimini - hanno<br />

partecipato accogliendo l’invito del Papa ad andare<br />

fino in fondo <strong>al</strong> tema della manifestazione, per<br />

scoprire qu<strong>al</strong>e sia la certezza per cui v<strong>al</strong>e la pena<br />

che la vita sia vissuta, in ogni ambito e circostanza.<br />

Benedetto XVI, nel suo messaggio di s<strong>al</strong>uto<br />

<strong>al</strong> popolo del Meeting, ha detto: “L’uomo non può<br />

vivere senza una certezza sul proprio destino”.<br />

Una ricerca e una verifica che hanno attraversato<br />

113 incontri con 321 relatori, 10 mostre e<br />

26 spettacoli nell’arco dell’ultima settimana di<br />

agosto del <strong>2011</strong>, che ha registrato quasi 800.000<br />

presenze di 38 nazion<strong>al</strong>ità diverse. Per <strong>al</strong>lestire<br />

la Fiera, offrire tutti i servizi necessari durante la<br />

settimana di durata dell’evento (pulizie, ristorazione,<br />

servizio di sicurezza e accompagnamento,<br />

s<strong>al</strong>a stampa ecc…) e smontare stand e strutture<br />

<strong>al</strong>la sua conclusione si sono rimboccati le maniche<br />

ben 4.000 volontari, di cui 140 stranieri.<br />

Centinaia i bresciani presenti (studenti, famiglie<br />

e imprenditori), fra cui una cinquantina di lavoratori<br />

volontari: d<strong>al</strong> professore universitario che ha<br />

passato una settimana a fare il cameriere <strong>al</strong>l’avvocato<br />

che controllava la sc<strong>al</strong>etta tecnica di preparazione<br />

degli incontri, d<strong>al</strong>la studentessa che presidia<br />

lo stand gastronomico di dolci e frutta ai suoi<br />

colleghi universitari che si sono dati da fare nelle<br />

cucine della Taverna spagnola. In genere i volontari<br />

svolgono lavori che nulla hanno a che fare con<br />

quanto fanno quotidianamente, ma c’è anche chi<br />

ha modo di mettere a frutto le proprie competen-<br />

18 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

ze, per esempio chi lavora in ambito sportivo e<br />

<strong>al</strong> Meeting sceglie di impegnarsi nel padiglione<br />

dedicato proprio ai giovani e <strong>al</strong>lo sport.<br />

“Raccontando la storia del nostro Paese, interrogandoci<br />

sulla crisi e sulla situazione internazion<strong>al</strong>e,<br />

affondando lo sguardo nella cultura del<br />

passato e in quella del nostro tempo - spiegano<br />

gli organizzatori -, abbiamo visto qu<strong>al</strong>cosa accadere<br />

davanti ai nostri occhi: cioè che l’esistenza<br />

diventa una immensa certezza.<br />

Abbiamo visto uomini nuovi che non si arrendono.<br />

Uomini che, sostenuti da un ide<strong>al</strong>e adeguato,<br />

possono contribuire <strong>al</strong> bene comune. Questo non<br />

è scontato in un mondo che davanti <strong>al</strong>l’incertezza<br />

cerca un facile, ma illusorio conforto nel natur<strong>al</strong>ismo<br />

o nel relativismo cultur<strong>al</strong>e. Quello che abbiamo<br />

visto invece è accaduto in un luogo dove la<br />

certezza ha un nome e un volto, quello di Cristo”.<br />

Semplicità e forza<br />

Giorgio Napolitano:<br />

l’incontro inaugur<strong>al</strong>e<br />

<strong>al</strong>la presenza del<br />

Presidente della Repubblica<br />

La tomba di don Giussani esprime <strong>al</strong>cuni dei molti v<strong>al</strong>ori che il fondatore del<br />

movimento di Comunione e Liberazione ha affermato nel corso del suo instancabile<br />

sacerdozio. Un luogo di riposo <strong>al</strong>l’interno del cimitero monument<strong>al</strong>e di Milano che<br />

vuole favorire senza fasti l’idea di “incontro” a lui tanto cara.<br />

La pietra nella sua forma più grezza, un unico blocco come fosse appena estratto<br />

d<strong>al</strong>la terra custodisce il corpo del sacerdote. L’architetto Piccini ha voluto affidarsi<br />

a v<strong>al</strong>ori semplici, materi<strong>al</strong>i sobri e lineari,<br />

coadiuvato nella re<strong>al</strong>izzazione del progetto<br />

da Porfido Pedretti. L’impresa bresciana<br />

ha grandissima esperienza nel campo<br />

delle opere scultoree in ricordo di grandi<br />

person<strong>al</strong>ità. Tra tutte svetta il monumento<br />

a papa Wojtyla, nella terra natia, <strong>al</strong>tro vanto<br />

dell’azienda della V<strong>al</strong>camonica. La tomba<br />

di don Giussani “è stata un’opportunità<br />

incredibile – afferma Angelo Pedretti, uno<br />

dei titolari –. Il sarcofago è in serizzo di<br />

V<strong>al</strong>masino, di colore grigio con uno sfondo<br />

dai toni verdi. La cappella esterna è in<br />

acciaio inox e vetri che si aprono automaticamente la mattina e si chiudono la sera a<br />

protezione della tomba, ma anche a simboleggiare una lanterna accesa nella notte”.


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

l’importanza di esserci<br />

Paolo Paoletti, managing director business unit Corporate Development del Gruppo<br />

Sorgenia e consigliere della Cdo di <strong>Brescia</strong>, e Giuseppe Battagliola, presidente<br />

de La Linea Verde di Manerbio e della Cdo di <strong>Brescia</strong>, sono concordi sull’importanza<br />

di essere presente <strong>al</strong> Meeting di Rimini per aziende che – con i propri prodotti<br />

e servizi- si rivolgono <strong>al</strong> grande pubblico.<br />

“Al Meeting non solo si contano 800<br />

mila presenze – spiega Paoletti – , ma<br />

il visitatore è di qu<strong>al</strong>ità. Partecipano<br />

persone curiose, attente <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità<br />

della loro vita, interessate ai temi di<br />

attu<strong>al</strong>ità trattati. Curiosità, interesse<br />

e attenzione sono i tratti che permettono<br />

a un’azienda di entrare in relazione<br />

con il pubblico e potersi comunicare<br />

con successo”. All’edizione del Meeting<br />

<strong>2011</strong> Paoletti è stato relatore<br />

nell’ambito del convegno dedicato <strong>al</strong><br />

Paolo Paoletti, (qui sopra),<br />

managing director<br />

business unit Corporate<br />

Development del Gruppo<br />

Sorgenia e consigliere<br />

della Cdo di <strong>Brescia</strong>,<br />

Giuseppe Battagliola,<br />

(nella foto sotto), presidente<br />

de La Linea Verde<br />

di Manerbio e della Cdo<br />

di <strong>Brescia</strong><br />

ruolo delle utilities nella nuova strategia<br />

europea per l’energia e l’ambiente:<br />

“I temi proposti sono sempre di grande<br />

interesse. Anche i convegni più specifici<br />

sono seguiti ampiamente e con grande<br />

interesse d<strong>al</strong> pubblico. La sfida di<br />

fronte <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e ci troviamo –prosegue<br />

Paoletti- è il passaggio da venditori di<br />

energia e gas a creatori di nuovi servizi,<br />

sempre più efficaci ed efficienti, che<br />

accompagnino e completino l’offerta<br />

delle utilities. Partecipare come relatore<br />

a dibattiti di questo livello, con interlocutori<br />

prestigiosi, è un’esperienza interessante<br />

profession<strong>al</strong>mente che ogni<br />

anno mi offre nuovi spunti di lavoro”.<br />

Anche Battagliola è stato relatore di<br />

un incontro –“Cibo: qu<strong>al</strong>ità o quantità<br />

per nutrire il pianeta?”-. Un passo<br />

ulteriore nella natur<strong>al</strong>e evoluzione della<br />

presenza <strong>al</strong> Meeting de La Linea Verde,<br />

iniziata diversi anni fa con i prodotti di<br />

quarta gamma della linea “Dimmidisì”,<br />

prima nella aree fieristiche dedicate<br />

<strong>al</strong>la ristorazione, poi anche negli <strong>al</strong>tri<br />

padiglioni: “Ho potuto testimoniare la mia esperienza imprenditori<strong>al</strong>e –racconta<br />

Battagliola- con uno sguardo umano. È un’esperienza speci<strong>al</strong>e. Solitamente si è<br />

chiamati a enumerare numeri e successi. Più raro trovarsi di fronte una platea<br />

interessata <strong>al</strong>l’uomo, oltre che <strong>al</strong>l’imprenditore. Il Meeting è stupefacente per questo<br />

e per la sua unicità: non è una fiera e non è una festa ed è insieme entrambe<br />

le cose e molto di più. Bisogna per forza parteciparvi per capire di che si tratti”.<br />

E possono confermarlo tutti coloro che <strong>al</strong>meno<br />

una volta nella vita hanno visitato il Meeting.<br />

Accade ogni anno. Tutti gli anni. Da 32 anni. Il<br />

prossimo appuntamento è d<strong>al</strong> 19 <strong>al</strong> 25 agosto<br />

2012 con questo tema: “La natura dell’uomo è<br />

rapporto con l’infinito”. n<br />

D<strong>al</strong> 1980 <strong>al</strong> 2012: i titoli del Meeting<br />

1980<br />

La pace e i diritti dell’uomo<br />

1981<br />

L’ Europa dei popoli e delle culture<br />

1982<br />

Le risorse dell’uomo<br />

1983<br />

Uomini scimmie robot<br />

1984<br />

America americhe 1984: l’impossibile tolleranza?<br />

1985<br />

La bestia parsif<strong>al</strong> & superman<br />

1986<br />

Tamburi bit messaggi<br />

1987<br />

Creazione arte economia<br />

1988<br />

Cercatori di infinito. Costruttori di storia<br />

1989<br />

Socrate, Sherlock Holmes, Don Giovanni. Approccio,<br />

investigazione e possesso della re<strong>al</strong>tà: nel paradosso<br />

1990<br />

L’ ammiratore Einstein Thomas Becket<br />

1991<br />

Antigone ritornata e il vecchio immigrato, tra gente di p<strong>al</strong>azzo e<br />

nuovi distintivi<br />

1992<br />

Il gi<strong>al</strong>lo, il nero, l’ indio e il latino in cerca di americhe<br />

1993<br />

Accade qu<strong>al</strong>cosa da oriente<br />

1994<br />

E il popolo esiliato continuò il suo cammino<br />

1995<br />

Mille anni sono come un turno di guardia nella notte<br />

1996<br />

Si levò un vento impetuoso da est e, sicuri della loro guida,<br />

navigarono sino ai confini della terra<br />

1997<br />

Lo Starets rispose: “Davvero, tutto è buono e splendido perché<br />

tutto è verità<br />

1998<br />

La vita non è sogno<br />

1999<br />

L’ ignoto genera paura, il Mistero genera stupore<br />

2000<br />

2000 anni, un ide<strong>al</strong>e senza fine<br />

2001<br />

Tutta la vita chiede l’eternità<br />

2002<br />

Il sentimento delle cose. La contemplazione della bellezza<br />

2003<br />

C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?<br />

2004<br />

Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere<br />

arrivati, ma nel tendere continuamente <strong>al</strong>la meta<br />

2005<br />

La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli<br />

uomini<br />

2006<br />

La ragione è l’esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel<br />

presentimento che questo infinito si manifesti<br />

2007<br />

La verità è il destino per il qu<strong>al</strong>e siamo stati fatti<br />

2008<br />

O protagonisti o nessuno<br />

2009<br />

La conoscenza è sempre un avvenimento<br />

2010<br />

Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore<br />

<strong>2011</strong><br />

E l’esistenza diventa una immensa certezza<br />

2012<br />

La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito


ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />

Uuna<br />

mediev<strong>al</strong>e<br />

O<br />

“compagnia di opere”<br />

Al Meeting di Rimini per il terzo anno consecutivo la Cdo<br />

approfondisce, attraverso una mostra dedicata a un’opera,<br />

il tema lanciato d<strong>al</strong>l’annu<strong>al</strong>e assemblea gener<strong>al</strong>e: nel <strong>2011</strong><br />

la storia dell’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a di Siena<br />

racconta di “Una responsabilità che cresce con la forza<br />

dell’origine”<br />

Ogni anno la <strong>Compagnia</strong> delle Opere approfondisce<br />

la propria natura e il proprio ruolo<br />

nella società attraverso un tema che segna le<br />

linee guida di ogni attività, una tensione ide<strong>al</strong>e<br />

che genera iniziative e azioni. Il tema del <strong>2011</strong> è<br />

stato “Una responsabilità che cresce con la forza<br />

dell’origine”, lanciato in occasione dell’assemblea<br />

gener<strong>al</strong>e svoltasi nel novembre del 2010.<br />

Per il terzo anno consecutivo il tema dell’assemblea<br />

è stato approfondito attraverso un’opera<br />

e messo in mostra <strong>al</strong> Meeting di Rimini. Nasce<br />

così la mostra “Ante gradus. Quando la certezza<br />

diventa creativa. Gli affreschi del Pellegrinaio<br />

di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a a Siena” <strong>al</strong> centro del<br />

padiglione Cdo del Meeting <strong>2011</strong>. “L’idea delle<br />

mostre nel padiglione Cdo – spiega Marco Barbone,<br />

responsabile Cdo della comunicazione e<br />

curatore della mostra insieme <strong>al</strong>la professoressa<br />

Mariella Carlotti – nasce d<strong>al</strong> desiderio di esprimere<br />

la proposta associativa, umana e imprenditori<strong>al</strong>e<br />

della <strong>Compagnia</strong> delle Opere con una lettura<br />

critica di un’opera che sia emblematica dei<br />

suoi contenuti”.<br />

L’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a a Siena,<br />

nato nel XII secolo per dare ospit<strong>al</strong>ità ai pellegrini<br />

e cresciuto diventando osped<strong>al</strong>e per poveri, asilo<br />

per bambini e ricovero per anziani, è una mediev<strong>al</strong>e<br />

“compagnia di opere” che illustra il nesso<br />

fra coscienza del passato e creatività del presente.<br />

Ogni imprenditore può riconoscersi nel ciabattino<br />

Sorore che, avendo pietà dei pellegrini, iniziò<br />

ad accoglierli in casa sua fondando uno dei più<br />

antichi osped<strong>al</strong>i d’Europa. Così nasce un’opera<br />

di carità. Ma non è forse accogliendo nuove idee<br />

20 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

e permettendo che crescano e camminino per il<br />

mondo che nasce qu<strong>al</strong>siasi impresa umana?<br />

Quella di Sorore è una storia leggendaria, ma<br />

bene incarna i v<strong>al</strong>ori dell’accoglienza e dell’educazione<br />

e racconta della nascita di una comunità<br />

dentro e attorno <strong>al</strong>l’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria, che<br />

nel tempo si ramifica nel territorio e nella società:<br />

l’Osped<strong>al</strong>e diventa una città dentro la città e<br />

gli artisti senesi vengono chiamati ad affrescarne<br />

pareti e volte, fra cui Lorenzo di Pietro, detto il<br />

Vecchietta (Siena, 1410-1480), uno dei grandi<br />

maestri del Rinascimento senese, autore del primo<br />

affresco del Pellegrinaio.<br />

Gli affreschi del Pellegrinaio sono re<strong>al</strong>izzati sulle<br />

due pareti lunghe della vasta aula d’ingresso<br />

dell’Osped<strong>al</strong>e e furono commissionati nel XV secolo<br />

per illustrare per sempre e in modo inequivocabile<br />

la storia e lo scopo del Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a.<br />

Lorenzo di Pietro destina tutti i suoi averi<br />

<strong>al</strong>l’Osped<strong>al</strong>e e sigla il suo testamento con l’immagine<br />

di Cristo Risorto. Sono le certezze di uomini<br />

come il Vecchietta – certezza della resurrezione<br />

del Cristo, del significato della vita, della sua positività<br />

– che fanno scaturire una inesauribile creatività<br />

e un fiume di carità. Certezza e appartenenza<br />

danno la forza per essere creativi nella propria<br />

opera e nel proprio lavoro: “Il cristianesimo è Dio<br />

che s’incarna – spiega Carlotti –. Cristo per me è<br />

un’esperienza di convenienza umana. Per questo<br />

un uomo diventa certo. Come ricordava sempre<br />

don Giussani, Gesù diceva: «Chi mi segue avrà<br />

la vita eterna e il centuplo quaggiù». Capisco che<br />

uno se ne freghi del Paradiso, ma non posso credere<br />

che se ne freghi del centuplo quaggiù!”. n<br />

Visitatori <strong>al</strong>la mostra<br />

ospitata nel<br />

padiglione <strong>CDO</strong> <strong>al</strong><br />

Meeting <strong>2011</strong>


I SERVIZI:<br />

• Noleggio e gestione biancheria.<br />

• Noleggio e gestione abiti sanitari.<br />

• Noleggio e gestione set sterili chirurgici in tessuti tecnici riutilizzabili (T.T.R.).<br />

• Noleggio e ricondizionamento di materassi e guanci<strong>al</strong>i.<br />

• Disinfezione e sanificazione dei dispositivi a noleggio.<br />

• Sterilizzazione dei dispositivi a noleggio.<br />

• Gestione del guardaroba con logistica integrata.<br />

• Gestione di centr<strong>al</strong>i di sterilizzazione per la committenza, anche con progettazione e re<strong>al</strong>izzazione.<br />

• Ricondizionamento e sterilizzazione strumentario chirurgico.<br />

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Anche in queste settimane sui giovani abbiamo<br />

sentito tante an<strong>al</strong>isi insulse. Alcune volte<br />

si toccano le corde del giovanilismo più<br />

patetico <strong>al</strong>tre volte si usa il mor<strong>al</strong>ismo dettando<br />

ai giovani l’agenda di cosa devono o non devono<br />

fare. Addirittura chi è stato complice dei disastri<br />

che hanno portato <strong>al</strong>la crisi attu<strong>al</strong>e è arrivato, con<br />

un’incredibile faccia tosta, a dirsi solid<strong>al</strong>e con gli<br />

indignados che protestavano. L’esperienza che<br />

si è voluta avviare a <strong>Brescia</strong> con la Fondazione<br />

San Benedetto è di segno del tutto diverso. Nata<br />

nel 2005, è il risultato dell’iniziativa di imprenditori<br />

e professionisti che hanno fatto propria la<br />

preoccupazione, più volte sottolineata anche da<br />

Benedetto XVI, per quella che viene definita<br />

l’emergenza educativa. Quasi nessuno <strong>al</strong>lora ne<br />

parlava, i problemi importanti sembravano <strong>al</strong>tri.<br />

Siamo invece sempre stati convinti che l’educazione<br />

sia il punto da cui ripartire per s<strong>al</strong>vaguardare<br />

la civiltà che ci è stata consegnata e ricostruire<br />

una società oggi pervasa d<strong>al</strong>l’idea che nulla in<br />

fondo abbia v<strong>al</strong>ore fuorché i soldi, il potere e la<br />

posizione soci<strong>al</strong>e. È lo stesso percorso compiuto<br />

tanti secoli fa da San Benedetto a cui, non a<br />

caso, la Fondazione ha voluto richiamarsi anche<br />

nel nome. Nell’Europa devastata d<strong>al</strong>le incursioni<br />

dei barbari, in cui nulla era rimasto in piedi, ricostruì<br />

una nuova forma di civiltà. Come ha scritto<br />

John Henry Newman, “trovò il mondo soci<strong>al</strong>e e<br />

materi<strong>al</strong>e in rovina, e la sua missione fu di rimetterlo<br />

in sesto, non con metodi scientifici, ma con<br />

mezzi natur<strong>al</strong>i, non accanendosi con la pretesa di<br />

farlo entro un tempo determinato o facendo uso<br />

di un rimedio straordinario o per mezzo di grandi<br />

gesta: ma in modo così c<strong>al</strong>mo, paziente, gradu<strong>al</strong>e<br />

che ben sovente si ignorò questo lavoro fino <strong>al</strong><br />

momento in cui lo si trovò finito”.<br />

In particolare la Fondazione San Benedetto ha<br />

come obiettivo la formazione cultur<strong>al</strong>e, imprendi-<br />

22 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

giovani e lavoro<br />

U<br />

B san benedetto<br />

Oggi, come nel medioevo, c’è bisogno di persone che abbiano vivo il desiderio di<br />

una fondazione sulle orme di<br />

ricostruire il mondo<br />

tori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e, con attenzione soprattutto<br />

ai giovani; il sostegno <strong>al</strong>lo sviluppo di iniziative<br />

a v<strong>al</strong>enza soci<strong>al</strong>e ed educativa o tese a creare occupazione<br />

e nuova imprenditoria. Il futuro stesso<br />

delle nostre aziende dipenderà infatti in gran<br />

parte d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del suo capit<strong>al</strong>e umano, o più<br />

semplicemente dai suoi uomini. Da qui la necessità<br />

di dare senso e ragioni adeguati per affrontare<br />

l’esperienza del lavoro dentro quella più ampia<br />

dell’avventura della vita. La crisi attu<strong>al</strong>e è a questo<br />

livello. C’è un problema di consistenza umana,<br />

prima che di tipo soci<strong>al</strong>e, politico o finanziario.<br />

Le attività - La Fondazione non ha un programma<br />

predefinito di attività. Tutto quanto è stato<br />

fatto e si fa è nato grazie <strong>al</strong> desiderio, a proposte<br />

e <strong>al</strong> conseguente libero coinvolgimento di <strong>al</strong>cune<br />

persone che si sono impegnate in prima persona<br />

nelle diverse iniziative. Fra queste ricordiamo le<br />

princip<strong>al</strong>i:<br />

- sei edizioni della Scuola di Sussidiarietà, il<br />

percorso di formazione per i giovani interessati<br />

<strong>al</strong>l’impegno soci<strong>al</strong>e e politico. Sono stati circa<br />

500 i partecipanti nelle precedenti edizioni, 120<br />

solo a quella di quest’anno.<br />

- due edizioni del Mese Letterario, il ciclo di incontri<br />

per accompagnare <strong>al</strong>la scoperta dei grandi<br />

della letteratura. Sono stati circa 900 gli iscritti<br />

<strong>al</strong>le due edizioni.<br />

- dieci le borse di studio finora assegnate d<strong>al</strong>la<br />

Fondazione per sostenere negli studi giovani meritevoli.<br />

Cinque invece gli stage <strong>al</strong>l’estero.<br />

- “Inside Business - Dentro l’eccellenza”, percorso<br />

di formazione attraverso le visite in <strong>al</strong>cune<br />

importanti re<strong>al</strong>tà imprenditori<strong>al</strong>i in It<strong>al</strong>ia e<br />

<strong>al</strong>l’estero per venticinque studenti universitari.<br />

- apertura di un centro studi, con biblioteca, che<br />

è anche luogo di incontro per chi partecipa <strong>al</strong>le<br />

iniziative della Fondazione.<br />

Come si finanzia - La Fondazione San Benedet-<br />

Graziano Tarantini,<br />

presidente Fondazione<br />

San Benedetto


giovani e lavoro<br />

to si finanzia solo ed esclusivamente con donazioni<br />

private. Per scelta nei suoi bilanci non<br />

ci sono fondi pubblici. In un’ottica di massima<br />

trasparenza ogni donatore, anche quello che dà il<br />

contributo più piccolo, è iscritto nell’<strong>al</strong>bo dei donatori<br />

e viene periodicamente informato in modo<br />

dettagliato sull’attività.<br />

La gestione della Fondazione si svolge in tot<strong>al</strong>e<br />

economia in quanto tutte le iniziative sono portate<br />

avanti su base volontaria dentro la sfida di garan-<br />

ina assit<strong>al</strong>ia:<br />

provvigioni a sostegno di progetti educativi<br />

tire comunque il massimo della profession<strong>al</strong>ità.<br />

e nella consapevolezza che un desiderio si deve<br />

sempre misurare con un sacrificio.<br />

Chi desideri informazioni sull’attività della Fondazione<br />

può consultare il sito internet www.fondazionesanbenedetto.it<br />

oppure inviare una mail<br />

a info@fondazionesanbenedetto.it. Sul sito è<br />

possibile anche iscriversi <strong>al</strong>la newsletter settiman<strong>al</strong>e.<br />

La sede della Fondazione è a <strong>Brescia</strong>,<br />

Borgo Pietro Wührer 123.<br />

L’Ina Assit<strong>al</strong>ia della provincia di <strong>Brescia</strong> ha deciso di sostenere finanziariamente le attività di Pinocchio Group e Fondazione San Benedetto. Per<br />

tutto il <strong>2011</strong> e il 2012 le cinque agenzie presenti sul territorio si sono unite per una iniziativa che non ha precedenti. Per ogni polizza sottoscritta<br />

da un nuovo cliente, associato <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, tutte le agenzie Ina Assit<strong>al</strong>ia di <strong>Brescia</strong> e provincia devolveranno interamente la propria provvigione.<br />

“Abbiamo voluto proporre una iniziativa diversa d<strong>al</strong> solito, che sia concretamente di aiuto”, spiega Corrado Gussoni, agente gener<strong>al</strong>e della fili<strong>al</strong>e di<br />

Darfo Boario Terme. I beneficiari sono re<strong>al</strong>tà molto conosciute nel panorama cittadino. Pinocchio Group si occupa di disagio psichico e reinserimento<br />

di persone con profondi m<strong>al</strong>esseri soci<strong>al</strong>i; in questo periodo è impegnata nella costruzione di una nuova comunità fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong>la ricezione di m<strong>al</strong>ati<br />

psichici, opera d<strong>al</strong> costo di 1,6 milioni di c. Fondazione San Benedetto si dedica da anni <strong>al</strong>l’educazione: formazione, consulenza e accompagnamento<br />

<strong>al</strong> mondo del lavoro: con il progetto Ready, ad esempio, risponde ai bisogni di inserimento lavorativo di persone disabili, fornendo la figura<br />

del tutor, prezioso riferimento per l’impresa e per il lavoratore.<br />

Alessandro Puccio<br />

(in <strong>al</strong>to) e Alessio<br />

Mariotti<br />

un’esperienza che affascina e contagia<br />

Alessandro Puccio e Alessio Mariotti si conoscono da molti anni ma di cose serie, scherzano i<br />

due, “abbiamo iniziato a parlare <strong>al</strong>le superiori, quando eravamo rappresentanti degli studenti”.<br />

Alessandro rappresentante del liceo Arn<strong>al</strong>do, Alessio del Copernico. Si sono poi ritrovati <strong>al</strong>la Fondazione<br />

San Benedetto, coinvolti d<strong>al</strong>l’energia contagiosa di Graziano Tarantini, presidente della<br />

Fondazione San Benedetto di <strong>Brescia</strong><br />

Ma cosa c’è d’interessante <strong>al</strong>la San Benedetto?<br />

“Vieni un giovedì – mi risponde Alessio, 25 anni<br />

– e vedrai che non è stato creato solo un contenitore<br />

vuoto e poi appiccicato il contenuto. È<br />

un’esperienza viva. Graziano si è messo in prima<br />

persona, ci ritroviamo ogni 15 giorni e, prendendo<br />

spunto da quello che viviamo, giudichiamo<br />

tutto”.<br />

In che modo?<br />

“Gli strumenti che ci siamo dati nascono a partire<br />

dai nostri interessi. La Fondazione è nata con la<br />

Scuola di Sussidiarietà e, nel tempo, a partire d<strong>al</strong>le<br />

centinaia di giovani coinvolti, sono nate tante<br />

idee e progetti concreti, come gli stage <strong>al</strong>l’estero,<br />

e il Mese Letterario. Tutto nasce d<strong>al</strong> prendersi sul<br />

serio come persone”.<br />

Che cosa ti sta dando la Fondazione?<br />

“La Fondazione è stata un tramite. Attraverso di<br />

essa Graziano e <strong>al</strong>tri, mi danno la possibilità di<br />

crescere e mettermi <strong>al</strong>la prova. Ho potuto fare<br />

molti incontri: da Branciaroli a Oscar Giannino,<br />

passando per Socci. La re<strong>al</strong>tà colpisce più dei discorsi,<br />

è il motto del nostro amico Manolo S<strong>al</strong>vi,<br />

pilastro della Fondazione”.<br />

La novità <strong>2011</strong> in casa Fondazione è il progetto<br />

“Inside Business - dentro l’eccellenza”.<br />

“Si è concretizzato in un viaggio di ritorno da<br />

Milano, dopo aver visitato una banca d’affari con<br />

Graziano. Parlando dell’incontro appena concluso<br />

ed esprimendo <strong>al</strong>cuni giudizi sull’utilità e<br />

sull’efficacia, - spiega Alessandro - è nata l’idea<br />

di organizzare un percorso più strutturato di visite<br />

a banche, imprese e diverse re<strong>al</strong>tà produttive che<br />

durasse un intero anno accademico. Molti tra noi<br />

studiano economia e giurisprudenza, ma vedere<br />

d<strong>al</strong> vivo le dinamiche è un’<strong>al</strong>tra cosa. È nata l’idea<br />

di un percorso di incontri con i manager di <strong>al</strong>cune<br />

eccellenze del Nord-It<strong>al</strong>ia. È innegabile quanto<br />

➤<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 23


➤<br />

sia stata determinante per la nascita di questa iniziativa<br />

la situazione nella qu<strong>al</strong>e si trova l’economia<br />

glob<strong>al</strong>e. D<strong>al</strong> nostro punto di vista, un giovane<br />

studente/laureato che si interessi <strong>al</strong> mondo che lo<br />

aspetta <strong>al</strong> di fuori delle mura universitarie, deve<br />

poter sperimentare e verificare le sue abilità e le<br />

sue competenze prima di essere catapultato nel<br />

mondo del lavoro. Se non fosse stato per la Fondazione<br />

e per il clima di condivisione, instaurato<br />

<strong>al</strong> suo interno, non saremmo riusciti ad affrontare<br />

individu<strong>al</strong>mente una questione tanto urgente<br />

quanto appassionante. Di fatto, il tutto è nato da<br />

noi e d<strong>al</strong>la nostra voglia di fare un passo ulteriore,<br />

“A poco più di due mesi d<strong>al</strong> mio ritorno a casa,<br />

non ho potuto oppormi <strong>al</strong> richiamo di Bruxelles: il<br />

compleanno di una cara amica, che ha contribuito<br />

a rendere questi mesi indimenticabili, mi ha dato<br />

l’opportunità di ripercorrere le 3B, <strong>Brescia</strong> - Bergamo<br />

- Bruxelles, come accaduto il 27 gennaio del<br />

<strong>2011</strong>. A Gennaio un grande entusiasmo e molta<br />

curiosità mi accompagnarono verso l’Unione Europea<br />

e, non nascondo, anche il timore che l’esperienza,<br />

data la breve durata del mio soggiorno, potesse<br />

essere solamente teorica e un po’ superfici<strong>al</strong>e.<br />

Questa paura e’ svanita fin d<strong>al</strong> primo giorno di<br />

stage: ho avuto l’opportunità di collaborare con<br />

l’ufficio dell’On. Mario Mauro, Capo delegazione<br />

del PDL <strong>al</strong> Parlamento Europeo; non un europarlamentare<br />

qu<strong>al</strong>siasi, ma un’occasione unica!<br />

L’intensità e il dinamismo delle giornate, con<br />

l’incredibile susseguirsi di imprevisti e cambi<br />

24 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

giovani e lavoro<br />

bruxelles chiama brescia<br />

rispetto a ciò che ci viene richiesto come studenti.<br />

Dai 15 posti previsti siamo arrivati a 25”.<br />

Come ti spieghi questo successo?<br />

“Nonostante la presentazione dell’iniziativa sia<br />

avvenuta durante le vacanze estive, abbiamo ricevuto<br />

con nostra sorpresa molti curriculum e lettere<br />

motivazion<strong>al</strong>i da studenti delle più svariate facoltà<br />

universitarie. Il primo incontro è stato in A2A ad<br />

ottobre <strong>2011</strong> ed il successivo il 12 novembre <strong>al</strong>la<br />

Chambre de Commerce It<strong>al</strong>ienne de Lyon, in<br />

Francia. Le <strong>al</strong>tre re<strong>al</strong>tà selezionate sono l’AIMS<br />

Academy, il Sole 24 Ore, La Linea Verde, Autostrade<br />

Centropadane e Banca Akros. n<br />

dbm 2000: sosteniamo opere e persone<br />

DBM 2000 di <strong>Brescia</strong> è attiva nei distributori di bevande e <strong>al</strong>imenti con un’esperienza di oltre trent’anni. È un<br />

raro esempio di impresa che, pur nelle piccole dimensioni, ha il controllo dell’intera filiera di prodotto. In Brasile<br />

possiede una partecipazione in un’azienda che produce caffè e “proprio per questo – afferma il presidente Sandro<br />

Vazzoler – riserviamo una parte del fatturato a “Operazione Lieta”, per il recupero dei ninos de rua”, i bambini di<br />

strada abbandonati a se stessi.<br />

Con questo spirito Vazzoler si è avvicinato <strong>al</strong>la Fondazione San Benedetto, stimolato d<strong>al</strong>le iniziative a favore<br />

dell’educazione. “Mi è parso norm<strong>al</strong>e, dopo aver conosciuto la mission della Fondazione San Benedetto e aver visto<br />

cosa fa, partecipare con una donazione a favore dei giovani. La gente ci fa guadagnare e quindi è giusto che una<br />

parte venga rimessa a disposizione” afferma Vazzoler. Così per il secondo anno consecutivo DBM 2000, attraverso la<br />

Fondazione, metterà in pratica la sua filosofia tesa <strong>al</strong>l’aiuto e <strong>al</strong> sostegno delle iniziative che v<strong>al</strong>orizzano le persone.<br />

Elena Rabolli Pansera racconta la felice esperienza presso l’ufficio dell’eurodeputato Mario Mauro<br />

a Bruxelles. Studentessa <strong>al</strong> secondo anno di Scienze Politiche, Elena è una ventunenne bresciana<br />

che fa parte dei 500 diplomati degli ultimi cinque anni <strong>al</strong>la Scuola di Sussidiarietà della<br />

Fondazione San Benedetto<br />

di programma, non lasciano scampo né <strong>al</strong>l’Onorevole<br />

Mario Mauro né <strong>al</strong> suo team, tanto da<br />

trasformare il Parlamento in una vera e propria<br />

seconda casa, di cui si conosceva l’orario d’ingresso<br />

e non quello di uscita. Tutto era stimolante<br />

e l’atmosfera sempre effervescente.<br />

All’Unione approdano Alti Rappresentanti e diplomatici<br />

da ovunque, il Parlamento non solo favorisce<br />

l’<strong>al</strong>largamento dell’Unione Europea, mediante<br />

l’adesione di nuovi Stati membri, ma e’ il<br />

vero punto di incontro tra noi, Europa e il mondo.<br />

Grazie <strong>al</strong>l’on. Mauro e <strong>al</strong> suo team mi sono sentita<br />

parte anche io di questa grande istituzione.<br />

Tutto lo staff mi ha trasmesso entusiasmo, coinvolgendomi<br />

in diversi progetti e attribuendomi<br />

responsabilità: sono così cresciuta e maturata,<br />

e posso dire che da questo momento sono veramente<br />

cittadina d’Europa”. n<br />

Elena Rabolli Pansera


“il„ Lugana<br />

provenzacantine.it<br />

Azienda Agricola Provenza<br />

Desenzano del Garda (BS)<br />

Te l . 0 3 0 9 9 1 0 0 0 6<br />

i n f o @ p r o v e n z a . n e t


c A<br />

cantieri aperti<br />

Verso i giovani siamo tutti responsabili.<br />

Non possiamo non pensare <strong>al</strong> loro futuro<br />

In It<strong>al</strong>ia secondo l’Istat un giovane su cinque<br />

non lavora e non studia; il tasso di disoccupazione<br />

giovanile nel belpaese è intorno <strong>al</strong> 30%;<br />

il peggior dato a livello europeo di persone occupate<br />

tra i 15 ed i 29 anni è dell’It<strong>al</strong>ia, Grecia<br />

esclusa. Si potrebbe continuare di questo passo,<br />

sciorinando dati su dati che garantiscono <strong>al</strong> nostro<br />

Paese <strong>al</strong>cuni non invidiabili record, tutti rigorosamente<br />

negativi, sul rapporto tra giovani e mondo<br />

del lavoro. Sia detto per inciso che nella penisola<br />

questi sono problemi cronici; da sempre le fasce<br />

più deboli, donne comprese, hanno vantato magre<br />

soddisfazioni in un sistema lavorativo che <strong>al</strong>imenta<br />

antichi problemi per nuovi disoccupati.<br />

Anche prendendo in considerazione osservatori<br />

diversi la situazione non cambia nella sostanza. Il<br />

rapporto della Caritas 2010 spiega che d<strong>al</strong> 2005<br />

<strong>al</strong> 2010, il numero dei giovani che si è rivolto<br />

ai centri di sostegno è aumentato del 59,6%: il<br />

71,6% di questi non studia né lavora. Per non<br />

parlare delle pensioni. “Per i giovani che hanno<br />

iniziato a lavorare a metà degli anni 90 – spiega il<br />

rapporto – matureranno verso il 2035 una pensione<br />

an<strong>al</strong>oga a quella degli attu<strong>al</strong>i pensionati con il<br />

minimo di Inps, ossia 500 euro”.<br />

Non è ragionevole aspettarsi scenari diversi per il<br />

prossimo futuro? E i giovani hanno una propria<br />

responsabilità nell’<strong>al</strong>imentare i circoli viziosi del<br />

mercato del lavoro? È pur vero che molti ragazzi<br />

usciti d<strong>al</strong>la scuola non hanno la minima idea<br />

di cosa significhi affrontare il mondo del lavoro,<br />

nessuna esperienza diretta ne idee chiare di ciò<br />

che vogliono fare. La famiglia non li ha preparati<br />

a prendere le coordinate di una re<strong>al</strong>tà lavorativa<br />

già di per sé difficile oggi per chiunque, a maggior<br />

ragione per chi si è dedicato “solo” <strong>al</strong>lo studio.<br />

La scuola, da parte sua, fa qu<strong>al</strong>cosa in ordine<br />

sparso con <strong>al</strong>cune punte di eccellenza che scaturiscono<br />

d<strong>al</strong>le singole sensibilità.<br />

Il problema non è il grado di istruzione o l’età,<br />

ma l’approccio che in molte occasioni si rivela<br />

sbagliato. Sono molti coloro che usciti d<strong>al</strong>la<br />

scuola cercano un posto di lavoro vicino a casa,<br />

orari comodi e natur<strong>al</strong>mente il sabato non se ne<br />

26 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

giovani e lavoro<br />

Incontro di preparazione<br />

dell’evento<br />

“Cantieri Aperti”<br />

che si terrà il 12 dicembre<br />

<strong>2011</strong><br />

parla di mettere piede in ufficio. Per non dire<br />

dello stipendio: i laureati storcono il naso per le<br />

retribuzioni d’inizio carriera, s<strong>al</strong>vo poi adeguarsi<br />

<strong>al</strong>le storture di un sistema che porta il “giovane”<br />

fino ai quarant’anni con contratti a progetto, m<strong>al</strong><br />

pagati e frustranti.<br />

<strong>Compagnia</strong> delle Opere di <strong>Brescia</strong> si è messa in<br />

testa di non rassegnarsi <strong>al</strong>la ment<strong>al</strong>ità corrente,<br />

vuole farsi carico di quella che ritiene una responsabilità<br />

di tutti verso i giovani, verso la società, in<br />

definitiva vuole buttare un sasso nello stagno dei<br />

circoli viziosi. In collaborazione con una trentina<br />

di aziende bresciane e <strong>al</strong>cuni giovani della<br />

Fondazione San Benedetto la <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />

sta organizzando un incontro che si terrà il 12<br />

dicembre <strong>2011</strong>. Imprese, diverse per settore merceologico<br />

e dimensione, che hanno reso famoso<br />

il lavoro it<strong>al</strong>iano ovunque, incontreranno studenti<br />

delle superiori e universitari. “Scopo dell’incontro<br />

– dichiara Fabio Mussoni, direttore operativo<br />

di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> – è far toccare con mano ai<br />

giovani il v<strong>al</strong>ore del lavoro, incarnato dagli imprenditori<br />

che saranno con noi a testimoniarlo”.<br />

Da una parte si vuole coinvolgere le imprese nel<br />

processo formativo e nella presa di responsabilità<br />

che ogni attore imprenditori<strong>al</strong>e ha verso la società.<br />

D<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra stimolare gli studenti ad affrontare<br />

il proprio futuro con un grado di consapevolezza<br />

maggiore. Passione per il lavoro, impegno<br />

soci<strong>al</strong>e, condivisione di v<strong>al</strong>ori sono <strong>al</strong>cuni degli<br />

aspetti che vuole stimolare l’incontro. Occorre<br />

recuperare l’idea di appartenenza <strong>al</strong>la nazione, a<br />

un dovere civico che non spetta sempre e solo agli<br />

<strong>al</strong>tri, lasciando noi stessi liberi da obblighi. “È importante<br />

che gli imprenditori e soprattutto i loro<br />

collaboratori più giovani spieghino cosa significhi<br />

lavorare; che lo facciano con mod<strong>al</strong>ità comprensibili,<br />

con lo stesso linguaggio dei ragazzi” spiegano<br />

gli organizzatori. Da questa giornata possono<br />

scaturire approfondimenti come visite in azienda,


giovani e lavoro<br />

il punto di vista della cisl<br />

Effettuando le debite distinzioni con”indignati” che da decenni si affidano<br />

<strong>al</strong>la sola protesta per manifestare la contrarietà contro tutto e contro tutti, è<br />

indubbio che fra le motivazioni che muovono nel mondo, e nel nostro paese,<br />

le proteste delle generazioni più giovani è la preoccupazione per un futuro<br />

incerto, che impedisce loro di progettare il proprio avvenire. Non è sufficiente<br />

però condividere queste preoccupazioni, che sono avv<strong>al</strong>orate per quanto<br />

riguarda il nostro Paese da dati di una disoccupazione giovanile fra i più<br />

<strong>al</strong>ti a livello europeo, non convince però un utilizzo di questo disagio giovanile<br />

che <strong>al</strong>imenta un <strong>al</strong>larmismo indistinto, individuando sicuri colpevoli,<br />

<strong>al</strong>imentando aspettative su soluzioni rapide e miracolistiche.<br />

Vanno invece individuate proposte concrete, percorsi possibili, sostegni<br />

normativi, che trasmettano volontà precise di “riaprire” le porte del lavoro<br />

ai giovani. Qu<strong>al</strong>e lavoro? Credo necessario agire iniziando d<strong>al</strong> piano<br />

cultur<strong>al</strong>e: si è troppo, e per troppo tempo, tolto v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> lavoro trasmettendone<br />

un messaggio spesso negativo e, forse, addirittura lo si è fatto<br />

percepire quasi come “una condanna da scontare” piuttosto che il mezzo<br />

per esprimere le proprie capacità, il senso della partecipazione <strong>al</strong>la vita<br />

della comunità, oltre che ovviamente per un sostegno economico per sé e<br />

per la propria famiglia. Ciò riguarda in particolare il lavoro manu<strong>al</strong>e che<br />

può essere invece un utile approccio <strong>al</strong> mondo del lavoro, anche per chi ha<br />

attese diverse derivate d<strong>al</strong> titolo di studio che non riesce però ad incrociare<br />

immediatamente l’attività attesa.<br />

periodi di raccolta dati sui processi d’impresa fin<strong>al</strong>izzati<br />

<strong>al</strong>la stesura della tesi di laurea o perfino<br />

tirocini, spiega Giacomo Ferrari, preside della<br />

scuola Luzzago, uno dei promotori della giornata.<br />

La strada è aperta, dove porta è tutto da vedere<br />

ma bisogna solo decidere di percorrerla. Questo<br />

Un percorso che la Cisl ritiene utile per sostenere l’ingresso dei giovani<br />

nel mondo del lavoro passa attraverso un più solido rapporto<br />

fra mondo della scuola e quello del lavoro: sono percorsi formativi<br />

che invece di utilizzare stage/tirocini spesso abusati ai danni dei<br />

giovani, vanno inseriti in percorsi di <strong>al</strong>ternanza scuola/lavoro durante<br />

gli ultimi anni di ogni ciclo scolastico. Inoltre vanno incentivate<br />

le nuove assunzioni con il rilancio dell’apprendistato come vero e<br />

proprio contratto di primo lavoro che, con la formazione adeguata,<br />

facilita l’incontro fra le competenze dei giovani e le esigenze re<strong>al</strong>i<br />

delle imprese creando così solide premesse di stabilizzazione.<br />

Questi percorsi vanno sostenuti con un rafforzamento delle tutele<br />

soci<strong>al</strong>i del lavoro flessibile per impedire che la flessibilità necessaria<br />

per il sistema economico diventi insostenibile precarietà per le persone.<br />

In particolare sono necessarie misure di sostegno <strong>al</strong> reddito e<br />

una continuità contributiva (che va parificata fra le diverse tipologie<br />

di lavoro per evitare abusi) per i periodi nei qu<strong>al</strong>i si perde il lavoro.<br />

Ovviamente questi temi vanno declinati in ogni re<strong>al</strong>tà istituzion<strong>al</strong>e,<br />

per la parte di competenza, ma in particolare a livello loc<strong>al</strong>e vanno<br />

sviluppati con le re<strong>al</strong>tà associative, per dare insieme risposte che,<br />

facendo leva sulla responsabilità civile e soci<strong>al</strong>e di ogni soggetto,<br />

contribuiscano a creare opportunità concrete di impegno diretto dei<br />

giovani in prima persona.<br />

sembra essere il senso dell’incontro. Chissà che<br />

qu<strong>al</strong>cuno ne esca con l’idea che il lavoro va <strong>al</strong> di<br />

là dello stipendio e della fatica; fare qu<strong>al</strong>cosa che<br />

piace, che fa stare bene, consapevoli della re<strong>al</strong>tà<br />

che ci circonda permette, sostiene <strong>CDO</strong>, di guardare<br />

<strong>al</strong> futuro con meno ansia. n<br />

Enzo Torri,<br />

Segretario<br />

Gener<strong>al</strong>e CISL<br />

<strong>Brescia</strong>


28 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

giovani e lavoro<br />

p i<br />

progetto it<strong>al</strong>ia - cile<br />

È giunto <strong>al</strong>la terza edizione il progetto<br />

che permette a universitari cileni di<br />

formarsi in aziende bresciane<br />

Il 3 febbraio <strong>2011</strong> quattro studenti cileni sono arrivati<br />

in It<strong>al</strong>ia per compiere dei tirocini formativi.<br />

La <strong>Compagnia</strong> delle Opere di <strong>Brescia</strong> nell’ottica<br />

della sensibilità <strong>al</strong> mondo giovanile e nel solco della<br />

tradizion<strong>al</strong>e passione per le imprese ha promosso<br />

l’iniziativa. I partner dell’impresa sono stati molti,<br />

attori preziosi che hanno favorito un’esperienza<br />

umana in primis, ma anche soci<strong>al</strong>e e lavorativa.<br />

Il progetto si inquadra in un Accordo di Cooperazione<br />

internazion<strong>al</strong>e sottoscritto in Cile da<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> e d<strong>al</strong>l’Universidad de Aconcagua<br />

(UAC), con la collaborazione di <strong>CDO</strong> Cile. La<br />

Fondazione della Comunità <strong>Brescia</strong>na Onlus<br />

e il “Fondo cooperazione <strong>al</strong>lo sviluppo e formazione<br />

internazion<strong>al</strong>e in memoria di Renzo e<br />

Gina Torchiani” si sono impegnati a cofinanziare<br />

l’intera operazione.<br />

La UAC, università privata presente in 22 città cilene,<br />

con dieci facoltà e sedici corsi di laurea, ha<br />

affidato a ciascuno dei quattro studenti un tema da<br />

approfondire coerente con il proprio percorso di<br />

studi. I ragazzi selezionati per lo stage sono giunti<br />

in It<strong>al</strong>ia con il desiderio di conoscere il nostro<br />

Paese. Due ragazze e due ragazzi, studenti delle<br />

facoltà di Psicologia e Ingegneria. Molto motivati,<br />

incuriositi, forti di un’organizzazione <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le<br />

che non ha lasciato nulla <strong>al</strong> caso. Nel giorno<br />

dell’arrivo, appena dopo aver svolto attività di<br />

orienteering della città presso la sede di <strong>Brescia</strong>tourism,<br />

i quattro sono stati s<strong>al</strong>utati d<strong>al</strong> sindaco di<br />

<strong>Brescia</strong>, Adriano Paroli, d<strong>al</strong> vicesindaco Fabio<br />

Rolfi e d<strong>al</strong> consigliere comun<strong>al</strong>e Achille Farina.<br />

Guidati d<strong>al</strong>l’angelo custode Stefania Fassina,<br />

tutor di un progetto che è ormai giunto <strong>al</strong>la terza<br />

edizione. Alla sera hanno raggiunto l’<strong>al</strong>loggio<br />

presso l’Istituto Franciscanum-Luzzago, dove<br />

gli aspettava fra Michele Cafagna. L’ente di formazione<br />

e orientamento accreditato per la re<strong>al</strong>izzazione<br />

dei tirocini è stato la Scuola Profession<strong>al</strong>e<br />

Laser, che ha seguito le pratiche burocratiche<br />

previste d<strong>al</strong>la regione, indispensabili per inserire i<br />

La prima visita <strong>al</strong>la Cima Service Srl, 7 febbraio <strong>2011</strong>, dove ha svolto il suo tirocinio<br />

Andrea Belén Mons<strong>al</strong>ves Mardones, studentessa di Ingeniería en Minas presso<br />

l’Universidad de Aconcagua sede di Los Andres (nella fotografia insieme a Patrizia<br />

Frassine che l’ha accolta in Cima Service)<br />

ragazzi nelle aziende. Le imprese che hanno sp<strong>al</strong>ancato<br />

le porte sono Cima Service di <strong>Brescia</strong>,<br />

Eurovix di Cazzago San Martino, Comunità<br />

Fraternità Onlus di Ospit<strong>al</strong>etto e Comunità Pinocchio<br />

Onlus di Rodengo Saiano. Quattro re<strong>al</strong>tà<br />

diverse per i diversi interessi degli studenti.<br />

“Abbiamo aderito per curiosità e capire cosa avviene<br />

da <strong>al</strong>tre parti” racconta Roberto Baratti<br />

presidente della Cima. Andrea Belen studentessa<br />

di ingegneria mineraria si è appassionata subito<br />

<strong>al</strong>l’azienda, spiega Baratti, vivendo le giornate<br />

con serietà. Ha appreso da vicino cosa significhi<br />

occuparsi di sicurezza sul lavoro. “È interessante<br />

come abbia attinto d<strong>al</strong>le nostre competenze. Ha<br />

visionato le procedure in It<strong>al</strong>ia, i v<strong>al</strong>ori di protezione<br />

che da noi si perseguono”. L’esperienza è<br />

stata utile anche per l’azienda stessa, “d<strong>al</strong> punto<br />

di vista umano e delle conoscenze”, dove ci si au-


La prima visita <strong>al</strong>la Eurovix Srl, 7 febbraio <strong>2011</strong>,<br />

dove ha svolto il suo tirocinio Eduardo Gerónimo<br />

Arancibia Manzano, studente di Ingeniería Comerci<strong>al</strong><br />

presso l’Universidad de Aconcagua sede di San<br />

Felipe (nella fotografia fra Luisa Bonassi, ufficio<br />

estero Eurovix e Roberto Zanolini, direttore gener<strong>al</strong>e<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>).<br />

gura di poterla ripetere. “Consiglierei quest’esperienza<br />

anche ad <strong>al</strong>tri; sa, quando tutti possiamo<br />

migliorarci”, dice Baratti. Un po’ più in là verso<br />

la Franciacorta la cooperativa Pinocchio ha accolto<br />

Elias, studente in psicologia della sede di<br />

Mach<strong>al</strong>ì. Si è immerso nelle numerose comunità<br />

del gruppo Pinocchio, attivo nel recupero e reinserimento<br />

di persone con gravi dipendenze e m<strong>al</strong>ati<br />

psichiatrici. Certamente non una passeggiata,<br />

nemmeno per chi sta compiendo studi specifici,<br />

tanto più se proviene da un Paese tanto lontano.<br />

Elias ha vissuto con i ragazzi tossicodipendenti e<br />

ha re<strong>al</strong>izzato l’opportunità di assistere ad <strong>al</strong>cuni<br />

colloqui con gli psicologi, veri momenti di pratica<br />

sul campo. Poi ha potuto rielaborare l’esperienza,<br />

rifoc<strong>al</strong>izzando le attività e gli strumenti<br />

che la comunità usa: come ad esempio l’an<strong>al</strong>isi<br />

della cartella clinica del paziente. È dunque venuto<br />

in contatto con il metodo educativo e terapeutico<br />

che la onlus, di grandissima esperienza,<br />

ha elaborato nel corso degli anni. “La sua curiosità<br />

maggiore – racconta W<strong>al</strong>ter Sabattoli, direttore<br />

di Pinocchio, riferendosi <strong>al</strong> giovane ospite – è<br />

stata di capire come funziona una comunità non<br />

stat<strong>al</strong>e. Comprendere un servizio pubblico non<br />

erogato a livello dello Stato centr<strong>al</strong>e”. In Cile<br />

praticamente ogni servizio di aiuto ai disagi della<br />

persona viene gestito, quando esiste, d<strong>al</strong>lo Stato.<br />

“Un’esperienza positiva per noi e per Elias” afferma<br />

Sabattoli, aggiungendo infine un episodio<br />

che ancora lo fa sorridere. Essendo a qu<strong>al</strong>che<br />

giovani e lavoro<br />

chilometro d<strong>al</strong>la stazione dei treni la comunità<br />

ha fornito <strong>al</strong>lo studente una bicicletta. Un giorno<br />

Elias è “tornato tutto sconsolato, lamentando che<br />

gliela avevano rubata <strong>al</strong>la stazione”, dispiaciuto<br />

per l’incidente diplomatico.<br />

“Eduardo è stato molto prezioso”, racconta Luisa<br />

Bonassi, dell’ufficio estero di Eurovix, azienda di<br />

Cazzago San Martino che, proprio durante lo stage,<br />

ha ospitato una delegazione di imprese cilene in<br />

visita commerci<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’azienda. “Ci ha permesso di<br />

presentarci <strong>al</strong> meglio per la visita” aggiunge Bonassi.<br />

Piccoli ma significativi vantaggi che le aziende<br />

hanno avuto, contr<strong>al</strong>tare della mole di esperienza<br />

che i ragazzi hanno riportato nel proprio Paese.<br />

Lo stage di Carla, studentessa in psicologia presso<br />

la sede di Mach<strong>al</strong>ì, si è rivelato proficuo per<br />

la tesi di laurea. Inserita negli ambienti della comunità<br />

Fraternità, cooperativa di servizi residenzi<strong>al</strong>i<br />

socio sanitari, ha raccolto molto materi<strong>al</strong>e<br />

per il rush fin<strong>al</strong>e del suo percorso di studi. Ha<br />

partecipato agli incontri terapeutici e le riunioni,<br />

acquisendo i metodi utili sull’approccio terapeutico.<br />

Inoltre ha avvicinato il complesso sistema<br />

La prima visita <strong>al</strong>la Comunità Fraternità Scs Onlus,<br />

7 febbraio <strong>2011</strong>, dove ha svolto il suo tirocinio<br />

Carla Daniela Riquelme Soto, studentessa di Psicología<br />

presso l’Universidad de Aconcagua sede di<br />

Mach<strong>al</strong>í (nella fotografia insieme a Fabio Alessandrini,<br />

uno dei responsabili della Comunità)<br />

socio-sanitario della Lombardia. “Non è certo venuta<br />

qui per fare una vacanza - afferma Giorgio<br />

Olivari, responsabile area dipendenze in Fraternità<br />

-. Era ben preparata, aveva seguito un breve<br />

corso di it<strong>al</strong>iano in Cile e non ha avuto problemi<br />

ad inserirsi in modo proficuo”. Il gruppo Fraternità<br />

è da molto tempo referente privilegiato per<br />

tirocini dell’Università di psicologia di Padova,<br />

l’Università Cattolica di <strong>Brescia</strong> e lo IAL-CISL<br />

che forma educatori profession<strong>al</strong>i. n<br />

La prima visita <strong>al</strong>la<br />

Comunità Pinocchio<br />

Scs Onlus, 7 febbraio<br />

<strong>2011</strong>, dove ha svolto<br />

il suo tirocinio Elías<br />

Emir Espinoza León,<br />

studente di Psicología<br />

presso l’Universidad de<br />

Aconcagua sede di Mach<strong>al</strong>í<br />

(nella fotografia<br />

insieme a W<strong>al</strong>ter Sabattoli<br />

consigliere delegato<br />

della Comunità)


30 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

giovani e lavoro<br />

c m<br />

crescere imparando un mestiere<br />

Per la scuola profession<strong>al</strong>e di Laser<br />

l’educazione è parte integrante dell’insegnamento.<br />

I ragazzi hanno bisogno di<br />

imparare un lavoro, ma devono anche<br />

crescere e maturare<br />

Chi ha un figlio lo sa. Scegliere il percorso formativo<br />

non è affatto facile, t<strong>al</strong>volta perfino<br />

rischioso, ci si può avventurare nelle infinite<br />

possibilità con il rischio di perdere tempo o<br />

compiere la scelta sbagliata. Ne rimette il figlio,<br />

ma in un certo senso anche tutta la famiglia, che<br />

vive di riflesso il periodo adolescenzi<strong>al</strong>e così delicato.<br />

“L’anno scorso si volevano iscrivere oltre<br />

500 ragazze <strong>al</strong> corso di benessere, acconciatura<br />

e trattamenti estetici”, racconta Gianluigi De<br />

Silvi, direttore della scuola profession<strong>al</strong>e Laser.<br />

Un numero enorme, che probabilmente il mondo<br />

del lavoro non è in grado di assorbire, nemmeno<br />

in tempi lunghi o nelle migliori delle ipotesi. La<br />

scuola profession<strong>al</strong>e Laser di <strong>Brescia</strong>, operativa<br />

in due sedi, si occupa di “erogare formazione<br />

in obbligo”. Terminato il percorso delle vecchie<br />

scuole medie, oggi scuole secondarie, gli studenti,<br />

intorno ai 13 anni, devono proseguire la carriera<br />

scolastica fino ai 16 anni, secondo le ultime<br />

normative. La scelta è fra gli istituti che prevedono<br />

5 anni di studi, come i licei, per i qu<strong>al</strong>i la<br />

vera e propria scelta profession<strong>al</strong>e avverrà con<br />

l’università, oppure orientarsi ai cosiddetti CFP.<br />

La Laser si preoccupa di aiutare i ragazzi a orientarsi<br />

a una professione scegliendo il percorso<br />

formativo che li divide d<strong>al</strong> mondo del lavoro una<br />

volta terminata la scuola secondaria. Percorsi<br />

trienn<strong>al</strong>i che garantiscono una qu<strong>al</strong>ifica profession<strong>al</strong>e,<br />

ma anche anni aggiuntivi, un quarto e un<br />

quinto, verso il “diploma” tecnico profession<strong>al</strong>e<br />

o la “maturità”. “La scuola aiuta le famiglie ad<br />

assolvere gli obblighi scolastici terminate le medie<br />

e permette di imparare un mestiere”, afferma<br />

De Silvi. In re<strong>al</strong>tà fa qu<strong>al</strong>cosa di più. “Verso i nostri<br />

300 ragazzi la scuola si propone di orientare<br />

le scelte profession<strong>al</strong>i, stabilire una rotta educativa,<br />

verso un percorso formativo completo, anche<br />

di crescita person<strong>al</strong>e”. De Silvi, ama insegnare ai<br />

Alcuni ragazzi del<br />

corso “Operatore ai<br />

servizi di vendita”<br />

(foto in <strong>al</strong>to) e del<br />

corso “Operatore<br />

elettrico”<br />

i giovani? A volte si spaventano<br />

“Passo tutto il giorno con uno staff di giovani, ingegneri appena usciti d<strong>al</strong>l’Università e<br />

tecnici freschi di diploma: molti mi hanno spaventato”. Risponde così, senza peli sulla<br />

lingua, Luciano Dabellani titolare della Diesse Electra, conosciuta azienda di impianti<br />

elettrici per strutture di grandi dimensioni, presente da oltre trent’anni con commesse<br />

in tutta It<strong>al</strong>ia. Di esperienza Dabellani ne ha da vendere; di giovani ne capisce avendo<br />

oltre 200 collaboratori. Alla domanda di come vede i ragazzi che si presentano da lui<br />

per un lavoro ha idee chiare. I giovani “non hanno la percezione della re<strong>al</strong>tà lavorativa,<br />

dell’impegno, nemmeno del senso di appartenenza <strong>al</strong>la società. L’azienda non si aspetta<br />

che ci si presenti per lavorare solamente, ma per dare un contributo”. La responsabilità,<br />

continua Dabellani, non è certo dei giovani, non solo loro per lo meno, ma della società<br />

civile li forma in un certo modo. “Se vediamo solo i furbi” non ci si può aspettare che “i<br />

nostri figli” non siano abbagliati d<strong>al</strong>le strade più facili o spaventati d<strong>al</strong>l’aggressività e<br />

d<strong>al</strong> cinismo che dilagano.


giovani e lavoro<br />

Utile per gli <strong>al</strong>tri, utile per sè<br />

“La questione è come ci si pone di fronte <strong>al</strong>le cose. Il<br />

rischio è di annoiarsi o farsi schiacciare dai problemi.<br />

Ma occorre trovare la spinta positiva per fare sempre<br />

meglio”. Così esordisce Matteo Olerhead, (nella foto),<br />

di papà austr<strong>al</strong>iano e mamma it<strong>al</strong>iana, lavoratore della<br />

cooperativa Pinocchio Group, attiva nella rieducazione<br />

e reinserimento di tossicodipendenti, m<strong>al</strong>ati psichici<br />

e persone in grave stato di emarginazione. Giunto in<br />

cooperativa quasi per caso dopo un’esperienza lavorativa<br />

nelle biotecnologie, certamente più consona <strong>al</strong> suo<br />

percorso di studi. “Sentivo che questa era la mia opportunità” racconta Matteo.<br />

Era ed è la possibilità concreta di aiutare delle persone che hanno avuto una vita<br />

difficile e un po’<strong>al</strong>la volta con coraggio e pazienza tentano di ricostruire un’esistenza<br />

degna. Lavorando come addetti <strong>al</strong>la consegna della posta, nella gestione<br />

del verde o person<strong>al</strong>e di portineria gli ospiti imparano ogni giorno ad avere un<br />

ruolo nella società, a riappropriarsi di un proprio spazio che, per <strong>al</strong>cuni, sembrava<br />

irrimediabilmente compromesso. In comunità i ragazzi imparano più che <strong>al</strong>tro un<br />

“metodo lavorativo”e se lo tengono stretto, finito il percorso rieducativo, quando si<br />

reinseriscono nella vita civile.<br />

“È bello imparare di poter essere utile agli <strong>al</strong>tri nel momento di essere utili a se<br />

stessi”, ripete Matteo raccontando di come sprona i ragazzi della sua comunità, un<br />

monito che tutti potremmo fare nostro.<br />

ragazzi che “bisogna crescere come <strong>al</strong>beri, non<br />

come bonsai”. Per la scuola l’educazione è parte<br />

integrante dell’insegnamento a ragazzi che, usciti<br />

d<strong>al</strong>la terza media, sono spesso spaventati, incerti<br />

sul da farsi e hanno bisogno di una guida che li<br />

accompagni. Racconta De Silvi che il rapporto<br />

che si stabilisce con la scuola non finisce nell’ora<br />

di formazione e dentro le mura dell’istituto: “telefoniamo<br />

ai genitori se un <strong>al</strong>unno si perde o non<br />

studia, cerchiamo di coinvolgere la famiglia;<br />

la mattina ci facciamo consegnare i cellulari e<br />

nell’istituto è vietato fumare”. Piccoli, ma significativi<br />

segni che i ragazzi non sono mai abbandonati<br />

a loro stessi.<br />

“Devo dire che l’approccio ideologico con i ra-<br />

impreparati a scoprire un mondo diverso<br />

Per uno studio leg<strong>al</strong>e, avere a che fare con i giovani vuol dire, sostanzi<strong>al</strong>mente,<br />

incontrare neolaureati che chiedono di poter compiere la<br />

pratica profession<strong>al</strong>e necessaria per sostenere l’esame di Stato.<br />

Si tratta di un percorso relativamente lungo e impegnativo, nel corso<br />

del qu<strong>al</strong>e questi ragazzi entrano, di fatto, nel mondo del lavoro e sperimentano<br />

le enormi distanze e differenze che passano tra un professionista<br />

e uno studente universitario.<br />

Non è un periodo facile, questo, nel qu<strong>al</strong>e diventano determinanti – <strong>al</strong> di<br />

là di un person<strong>al</strong>e predisposizione – <strong>al</strong>cune caratteristiche person<strong>al</strong>i per<br />

nulla scontate, come ci racconta Dario Meini, dello studio profession<strong>al</strong>e<br />

GFT & Partners di <strong>Brescia</strong>: “La disponibilità a imparare un metodo di<br />

gazzi mi ricorda molto il modo di operare della<br />

<strong>CDO</strong> – confessa De Silvi –. Mettere le persone <strong>al</strong><br />

primo posto, attenzione <strong>al</strong>l’individuo: punti fermi<br />

per coinvolgere tutti nelle attività”. Il motto<br />

della scuola potrebbe essere “siamo studenti di<br />

oggi per diventare cittadini di domani”. Per fare<br />

un esempio il docente di storia quest’anno ha<br />

foc<strong>al</strong>izzato il programma intorno <strong>al</strong> concetto di<br />

crisi, perché non diventi una parola scontata, una<br />

delle tante assuefazioni che la re<strong>al</strong>tà ci propone.<br />

E imparando che dopo la crisi c’è una ripresa, che<br />

“ha senso far fatica”, afferma con entusiasmo De<br />

Silvi, per ragazzi che sono nati sentendo la parola<br />

crisi fin da piccoli.<br />

La scuola, nell’ottica di insegnare un mestiere<br />

concreto, prevede attu<strong>al</strong>mente quattro corsi: operatore<br />

del benessere, acconciatura e trattamenti<br />

estetici; operatore elettrico; operatore ai servizi<br />

di vendita e, infine, tecnico dell’acconciatura e<br />

dei trattamenti estetici. ”Stiamo inoltre sviluppando<br />

il discorso domotica, introdurre un corso<br />

che insegni una profession<strong>al</strong>ità che, attraverso<br />

l’acquisizione della certificazione CONNEX, è<br />

di sicuro interesse per le aziende”. Le ore in aula<br />

sono completate con stage in aziende, come parte<br />

integrante della formazione. Accanto <strong>al</strong> tutor scolastico<br />

si individua un tutor aziend<strong>al</strong>e che, nelle<br />

200 ore di progetto lavorativo nell’impresa, possa<br />

aiutare e v<strong>al</strong>utare lo stagista. Aziende di primaria<br />

importanza come P<strong>al</strong>azzoli nel campo elettrico,<br />

i discount Lombardini o Zara per chi frequenta<br />

i corsi di addetto <strong>al</strong>la vendita. In <strong>al</strong>cuni casi lo<br />

stage si è rivelato t<strong>al</strong>mente proficuo che l’azienda<br />

ha deciso di assumere il ragazzo.<br />

Tra i progetti futuri che De Silvi accenna soltanto,<br />

“perché non ancora certo”, c’è un ambizioso<br />

programma che coinvolge il territorio: “sarebbe<br />

bello poter profession<strong>al</strong>izzare i mestieri della tradizione<br />

bresciana”. n<br />

lavoro del tutto nuovo e ad assumersi la responsabilità del proprio lavoro,<br />

la determinazione a seguire chi ha una profession<strong>al</strong>ità già formata,<br />

la percezione del rischio qu<strong>al</strong>e elemento ineliminabile nella vita di un<br />

libero professionista, la capacità di accettare la propria inizi<strong>al</strong>e inadeguatezza<br />

senza ignorarla, ma, <strong>al</strong> contempo, senza rassegnarsi a essa. La<br />

pratica profession<strong>al</strong>e è la prima occasione che i neolaureati in giurisprudenza<br />

hanno di lasciare un contesto protetto e garantito, per affrontare<br />

un’esperienza nella qu<strong>al</strong>e nessun risultato è automatico e per entrare<br />

in un mondo molto diverso d<strong>al</strong>l’idea preconcetta del lavoro che hanno<br />

maturato negli anni universitari. È a questo, più ancora che ai tecnicismi<br />

della professione, che spesso i giovani, oggi, sono impreparati”.<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 31


fare con<br />

c<br />

commercio e cultura<br />

C in centro<br />

Attraverso il Distretto Urbano del<br />

Commercio le Associazioni bresciane<br />

desiderano offrire una nuova proposta<br />

cultur<strong>al</strong>e e occasioni d’incontro che<br />

facciano rifiorire il tessuto soci<strong>al</strong>e del<br />

centro storico della città<br />

Il centro storico di <strong>Brescia</strong> sta vivendo un momento<br />

di rinnovamento. D<strong>al</strong>l’inaugurazione del<br />

DUC (distretto urbano del commercio) tre anni<br />

fa, sono moltissime le iniziative che concretamente<br />

stanno riproponendo il centro come <strong>al</strong>ternativa,<br />

cultur<strong>al</strong>e e commerci<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>le numerose attrazioni<br />

fuori porta. Se non è una vera e propria sfida aperta<br />

ai centri commerci<strong>al</strong>i poco ci manca.<br />

Massimo Ziletti, segretario gener<strong>al</strong>e della Camera<br />

di Commercio di <strong>Brescia</strong>, ha dichiarato<br />

che il DUC vuole recuperare il terreno perduto.<br />

“Si vogliono mettere in campo v<strong>al</strong>ori diversi –afferma<br />

Ziletti-: se da una parte le grandi strutture<br />

commerci<strong>al</strong>i fuori d<strong>al</strong> centro storico sono facili da<br />

raggiungere e mirano esclusivamente <strong>al</strong> consumo,<br />

il DUC offre proposte commerci<strong>al</strong>i, ma anche<br />

iniziative cultur<strong>al</strong>i e soci<strong>al</strong>i”. Nuove iniziative<br />

provengono anche d<strong>al</strong> Teatro Grande, la cui fondazione<br />

sta ricostruendo un’offerta cultur<strong>al</strong>e aggiornata,<br />

dopo che il centro città ha perso del tutto<br />

le s<strong>al</strong>e cinematografiche, ricorda il segretario.<br />

La kermesse è frutto della partnership fra diverse<br />

re<strong>al</strong>tà bresciane che hanno dato vita a 150 iniziative.<br />

Fra queste, nel settembre <strong>2011</strong>, è andata<br />

in scena la terza edizione della manifestazione<br />

Bmode MOda & Design: eventi e spettacoli dedicati<br />

<strong>al</strong>la moda e <strong>al</strong> design. Soggetti attuatori<br />

sono stati <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> e Confcommercio, in<br />

collaborazione con Confesercenti, Consorzio<br />

<strong>Brescia</strong> Centro, <strong>Brescia</strong>tourism, Associazione<br />

Artigiani e Confartigianato. La partecipazione<br />

dei commercianti è stata numerosa e ha superato<br />

gli anni precedenti e, come ha ricordato l’asses-<br />

32 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Qui sopra un momento<br />

della sfilata<br />

in cui <strong>al</strong>cuni bambini<br />

sfilano per il<br />

C<strong>al</strong>zificio Santagostino<br />

durante la<br />

serata di g<strong>al</strong>a del<br />

18 settembre <strong>2011</strong><br />

in Piazza Paolo VI a<br />

<strong>Brescia</strong>. Nella foto<br />

a destra, il porticato<br />

della Loggia <strong>al</strong>lestito<br />

con i s<strong>al</strong>otti<br />

di Mobili Zanni Srl


fare con<br />

sore <strong>al</strong> marketing Maurizio Margaroli, anche le<br />

casse del Comune ne hanno beneficiato. Ben il 70<br />

per cento in meno di costi grazie <strong>al</strong>le sinergie tra<br />

pubblico e privato.<br />

Elisabetta del Medico della Imagetime, agenzia<br />

di moda cha ha selezionato le modelle per le sfilate,<br />

si è dichiarata entusiasta delle quattro giornate<br />

di eventi. “La partecipazione del pubblico è<br />

stata numerosa, m<strong>al</strong>grado la pioggia. E’ stato un<br />

momento di ritrovo senza precedenti: a <strong>Brescia</strong> si<br />

punta molto sui concerti e gli spettacoli, ma sono<br />

quasi nulle le iniziative di moda. Si pensa solo a<br />

Milano, ma anche la nostra città ha molto da dire<br />

nel mondo del fashion”.<br />

Anche quest’anno <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> ha puntato molto<br />

nella collaborazione con le <strong>al</strong>tre associazioni e con<br />

le istituzioni come sempre stimolando l’idea di<br />

“fare insieme”, filosofia vincente in molti settori.<br />

Le quattro intense giornate di sfilate, inst<strong>al</strong>lazioni<br />

e spettacoli hanno visto il coinvolgimento anche<br />

degli studenti degli istituti bresciani che insegnano<br />

moda, arte e design, dedicando loro un’intera<br />

serata. Dunque cosa sta portando il DUC? Si<br />

può rispondere con le parole del segretario Ziletti.<br />

“Prima del DUC, le diverse re<strong>al</strong>tà associative bresciane<br />

non erano coordinate. Ora in compartecipazione<br />

abbiamo una chiara identificazione dei<br />

soggetti, risorse, sinergie che il comune ha stretto<br />

con le associazioni di categoria e infine le idee”.<br />

L’aspetto più interessante<br />

che emerge<br />

sembra essere il concorso<br />

di attori diversi<br />

che si danno obiettivi<br />

comuni. “Dobbiamo<br />

v<strong>al</strong>orizzare quello che<br />

è un centro commerci<strong>al</strong>e<br />

natur<strong>al</strong>e, strutture<br />

che già ci sono, non<br />

occorre costruirle. Il<br />

➤<br />

trucco e parrucco <strong>al</strong> duc<br />

“E’ sorprendente come le ragazze abbiano risposto <strong>al</strong>l’iniziativa”, così si<br />

esprime Gianluigi De Silvi direttore della Scuola Profession<strong>al</strong>e Laser di<br />

<strong>Brescia</strong>. Noto istituto che si occupa di formare gli studenti per mestieri<br />

concreti e, anche in tempi di crisi, tanto richiesti. D<strong>al</strong>le aule escono con<br />

qu<strong>al</strong>ifica o diploma elettricisti, commessi della piccola e grande distribuzione,<br />

esperti di trattamenti estetici e acconciatori di capelli.<br />

Proprio le studentesse del quarto anno del corso di acconciatura e del<br />

corso di estetiste si sono misurate con una esperienza tra le più stimolanti:<br />

preparare i capelli e il trucco <strong>al</strong>le modelle della sfilata di sabato<br />

17 settembre <strong>2011</strong>, <strong>al</strong>l’interno della kermesse modaiola del DUC. Le<br />

ragazze della scuola, seguite dai propri tutor, sono state tra i prota-<br />

torte appetitose<br />

e scenografiche<br />

In America esiste dagli anni ’60. Torte monument<strong>al</strong>i, decorate<br />

con colori e figure, spesso a più piani, caratterizzate d<strong>al</strong>la<br />

lavorazione dello zucchero. Lo sugar crust è la tecnica segreta<br />

per poter re<strong>al</strong>izzare forme bizzarre, virtuosismi di glassa, declinazioni infinite che la<br />

pasta di zucchero reg<strong>al</strong>a agli occhi e <strong>al</strong> p<strong>al</strong>ato.<br />

Giunte in It<strong>al</strong>ia solo da un paio d’anni le “torte decorate” stanno spopolando fra le<br />

giovani, soprattutto cas<strong>al</strong>inghe, anche grazie <strong>al</strong>le numerose trasmissioni televisive che<br />

hanno permesso <strong>al</strong> grande pubblico di conoscerle.<br />

Domenica 2 ottobre si è tenuta la prima edizione della Cake Design Award <strong>2011</strong>, iniziativa<br />

tesa <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione del centro storico, ide<strong>al</strong>e continuazione del periodo di<br />

promozione del DUC. Una prima assoluta per la città che ha attirato moltissimi curiosi<br />

ad assistere a due competizioni distinte. La categoria expo, che predilige l’aspetto coreografico<br />

della composizione, utilizzando una base di polistirolo e decorazioni di zucchero,<br />

ha visto nove torte partecipanti, frutto di lunghe ore di lavoro. Il titolo di miglior opera,<br />

v<strong>al</strong>utata per creatività e origin<strong>al</strong>ità, è andato <strong>al</strong> laboratorio di pasticceria Cup Cake &<br />

Co It<strong>al</strong>ia. Una torta iper in tutto che farebbe imp<strong>al</strong>lidire qu<strong>al</strong>siasi nonnina: svariati piani<br />

per un’<strong>al</strong>tezza di un metro e settanta, impreziosita da un sistema elettrico di acqua a<br />

cascata. Chiara Lorenzetti racconta che è frutto di ben 150 ore di lavoro. “Partecipo per<br />

vincere e si lavora per essere i migliori”, evidentemente occorre crederle dato che si è<br />

anche aggiudicata il secondo premio della categoria award. Niente m<strong>al</strong>e per un laboratorio<br />

nato a marzo. L’intraprendenza della neonata pasticceria è stata apprezzata anche<br />

in occasione della sfilata in piazza Duomo a settembre: 600 le cup cake andate a ruba<br />

tra una modella e l’<strong>al</strong>tra nello splendido scenario del centro storico.<br />

La seconda scenografica competizione ha impegnato i pasticceri in cinque estenuanti<br />

ore di decorazioni e lavorazione di tutti i dettagli, cose da artigiani pignoli e fantasiosi.<br />

I giurati hanno premiato il bosco incantato di Diana Marchiorio, una torta a<br />

forma di <strong>al</strong>bero autunn<strong>al</strong>e che ospita la tana di un riccio che non sfigurerebbe in un<br />

cartone animato.<br />

Viene da chiedersi se queste torte siano anche buone. “Certo – risponde con entusiasmo<br />

Lorenzetti – bisogna pensare agli ingredienti tutti di prima scelta”. Se in Gran Bretagna<br />

e negli Stati Uniti il gusto è rigorosamente v<strong>al</strong>utato <strong>al</strong> di là della creatività, anche in<br />

It<strong>al</strong>ia si punta molto a rendere le torte più appetitose possibili. Per <strong>al</strong>cuni comincia ad<br />

essere un vero e proprio lavoro che si speci<strong>al</strong>izza esclusivamente in torte spettacolari,<br />

ma buone. “Abbiamo il dente avvelenato con le cas<strong>al</strong>inghe che vendono illeg<strong>al</strong>mente<br />

biscotti <strong>al</strong> doppio dei prezzi correnti. Non è un gioco. Occorre profession<strong>al</strong>ità, si parla di<br />

cibo”. E di business, dato che una torta come quella che ha vinto sarebbe venduta a<br />

diecimila euro spiega la pasticcera.<br />

gonisti che hanno reso possibile la sfilata di piazza Arn<strong>al</strong>do a <strong>Brescia</strong>,<br />

cimentandosi su modelle, per una serata che ha richiamato migliaia di<br />

bresciani. “Hanno colto <strong>al</strong> volo l’opportunità” afferma De Silvi, temendo<br />

forse una risposta meno pronta dato che i corsi non erano ancora partiti.<br />

“La cosa interessante è stata anche l’orgoglio dei genitori, entusiasti del<br />

coinvolgimento delle proprie figlie ad un evento così importante”. Non<br />

capita proprio a tutti di poter “lavorare” su modelle per una sfilata con<br />

un pubblico così ampio, spesso nemmeno a chi da tanti anni lo fa di professione.<br />

Hanno compreso che poteva essere un’occasione per farsi conoscere.<br />

E non in vano. Molte sono state avvicinate d<strong>al</strong>le scuole di moda,<br />

presenti in forze <strong>al</strong>l’evento, facendo ben sperare per future esperienze.<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 33


➤<br />

nostro centro storico è un distretto urbano di attività<br />

commerci<strong>al</strong>i e artigian<strong>al</strong>i, strumenti con cui<br />

poter rientrare in possesso di una parte della città”.<br />

La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong> ha predisposto<br />

linee di sostegno sotto forma di contributi<br />

per l’innovazione delle imprese commerci<strong>al</strong>i e<br />

artigian<strong>al</strong>i. Sono strumenti utili per gli adattamenti<br />

struttur<strong>al</strong>i dell’attività, per la riorganizzazione<br />

della vendita o per raggiungere una maggiore<br />

competitività. Tra le iniziative più interessanti che<br />

favoriscono il commercio, in particolare giovanile,<br />

la Regione Lombardia in collaborazione con le<br />

Camere di Commercio delle provincie lombarde<br />

lanceranno il “progetto Start”: contributi spesi per<br />

formare coloro che desiderano iniziare una nuova<br />

attività. Potranno essere utilizzati per consulenze,<br />

brevetti o tutto ciò che possa fornire mezzi, teorici<br />

e materi<strong>al</strong>i, per chi non ha esperienze commerci<strong>al</strong>i<br />

<strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le. In certi casi anche solo affrontare gli<br />

ostacoli burocratici dell’avvio di un negozio di vicinato<br />

può essere scoraggiante. Le parole di Zanni,<br />

commerciante di mobili che ha avuto il privilegio<br />

di <strong>al</strong>lestire il porticato della Loggia con la propria<br />

esposizione, esprimono bene il polso della situazione<br />

avvertito dai commercianti. “Ho ricreato<br />

quattro oasi di erba vera sopra la qu<strong>al</strong>e ho esposto<br />

i s<strong>al</strong>otti, una provocazione, una specie di giardino<br />

sopra il qu<strong>al</strong>e non ti aspetti di trovare divani. La<br />

gente era attratta da qu<strong>al</strong>cosa di diverso, le persone<br />

incuriosite a guardare cose differenti d<strong>al</strong> solito”.<br />

Anche l’esposizione di cartelloni e manifesti pubblicitari<br />

degli anni ‘30, ‘40 e ‘50 a marchio Santagostino<br />

hanno incuriosito i passanti. “La nostra<br />

speranza – racconta Mari<strong>al</strong>uisa Ciocca – è quella<br />

di poter partecipare anche ad <strong>al</strong>tre manifestazioni<br />

che danno la possibilità di esprimersi. Contribuire<br />

<strong>al</strong>la crescita della città in un contesto comune ed<br />

omogeneo affiancati d<strong>al</strong>l’estrema profession<strong>al</strong>ità e<br />

disponibilità di tutti gli organizzatori”. Sentendo i<br />

commercianti che hanno partecipato <strong>al</strong>le iniziative<br />

c’è voglia di fare; tutti incoraggiano ad andare<br />

avanti, <strong>al</strong>cuni muovono critiche nella speranza di<br />

spronare a risultati sempre più incoraggianti in un<br />

momento in cui è difficile essere sereni. La crisi,<br />

ancora nel pieno, si fa sentire e deve servire da<br />

monito per continuare sulla strada dell’unione e<br />

del recupero del centro, come sostiene Margaroli.<br />

“Riappropriarsi del centro storico cittadino, farlo<br />

riemergere in tutta la sua bellezza, dimostrando<br />

che la nostra città è capace di lavorare insieme.<br />

Pubblico e privato - associazioni di categoria,<br />

scuole ed imprese - hanno infatti condiviso questo<br />

progetto, consapevoli che agli sforzi seguiranno<br />

risultati per tutti”. n<br />

34 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

fare con Duc: un’esperienza da ripetere<br />

Intervista <strong>al</strong>l’assessore delle attività produttive, artigianato e marketing territori<strong>al</strong>e<br />

di <strong>Brescia</strong> Maurizio Margaroli e <strong>al</strong>la responsabile settore marketing urbano Claudia<br />

Bosio, in occasione degli eventi del terzo anno del DUC a <strong>Brescia</strong><br />

Il DUC prevede 22 progetti-azioni,<br />

di che cosa si<br />

tratta?<br />

Bosio. “È un ampio progetto<br />

di sviluppo economico e<br />

soci<strong>al</strong>e che si loc<strong>al</strong>izza nel<br />

centro storico cittadino e<br />

trova la sua massima forma<br />

espressiva nelle sinergie<br />

tra pubblico e privato. È<br />

sostenuto da un programma<br />

di intervento che consta<br />

di 22 progetti-azioni di<br />

iniziativa pubblica e privata<br />

che, favorendo una sintesi<br />

virtuosa tra sviluppo<br />

urbano, commercio, artecultura<br />

e turismo, mira <strong>al</strong>la<br />

Un momento della sfilata durante la serata di<br />

g<strong>al</strong>a del 18 settembre <strong>2011</strong><br />

v<strong>al</strong>orizzazione del commercio di vicinato. Sei sono i diversi ambiti di intervento presi in<br />

considerazione e più precisamente: comunicazione e marketing di distretto; promozione<br />

e animazione; interventi struttur<strong>al</strong>i di qu<strong>al</strong>ificazione urbana; accessibilità e mobilità;<br />

sicurezza; gestione di servizi in comune. Il progetto prevede per la sua re<strong>al</strong>izzazione un<br />

cofinanziamento tra pubblico e privato, che hanno stretto un forte legame di parternariato,<br />

condividendo le strategie e gli obiettivi del distretto”.<br />

Come ha contribuito la <strong>CDO</strong> nella re<strong>al</strong>izzazione del programma del DUC?<br />

B. <strong>Compagnia</strong> delle Opere è stata partner determinante sia nella definizione delle strategie<br />

di progetto che nei successivi aspetti re<strong>al</strong>izzativi, anche grazie <strong>al</strong>la forte capacità<br />

partecipativa che ha saputo mettere in campo nelle relazioni con le diverse associazioni di<br />

categoria nello stesso coinvolte”.<br />

Margaroli. “<strong>CDO</strong> ha contribuito fortemente ed in prima linea <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione del progetto,<br />

dando risposta piena ai contenuti dell’Accordo di Programma e del Protocollo<br />

d’Intesa per la promozione del DUC sottoscritti in occasione della sua nascita. Un contributo<br />

<strong>al</strong>tamente profession<strong>al</strong>e, che mi porta a porgerle un sentito ringraziamento per il<br />

prezioso lavoro profuso che, sono certo, proseguirà nel futuro.”<br />

Qu<strong>al</strong>che dato sulla partecipazione dei commercianti <strong>al</strong>la terza edizione del DUC.<br />

B. “Fin d<strong>al</strong>la prima edizione il progetto ha visto una grande partecipazione sia da parte<br />

delle imprese commerci<strong>al</strong>i che da parte del pubblico. A prescindere dai numeri, credo che<br />

anno dopo anno il progetto abbia dimostrato la sua crescita con particolare riferimento<br />

<strong>al</strong>la quantità degli eventi”.<br />

Che novità ci si può aspettare d<strong>al</strong>le prossime edizioni e con che entusiasmo si affronteranno?<br />

M. “Lo stesso, ed ancor maggiore entusiasmo, da parte di tutti gli operatori commerci<strong>al</strong>i<br />

ed artigian<strong>al</strong>i e dei nostri cittadini, che hanno dimostrato di apprezzare molto la<br />

kermesse modaiola. Entusiasmo che per<strong>al</strong>tro condivido pienamente”.<br />

Che cosa ha portato il DUC in definitiva di positivo per la città?<br />

M. “Un indubbio incremento della capacità attrattiva del nostro centro storico, che negli<br />

ultimi tre anni si è riappropriato del livello di vivibilità e attrattività che gli è proprio.<br />

E tutto questo non può non intendersi qu<strong>al</strong>e elemento propulsivo del commercio loc<strong>al</strong>e.<br />

Ritengo, <strong>al</strong>tresì, che il progetto DUC <strong>Brescia</strong> abbia poi dato a tutti i partner coinvolti<br />

risposte sulla potenzi<strong>al</strong>ità ed efficacia del “lavoro condiviso” ovvero un metodo di lavoro<br />

basato sull’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti”.


fare con<br />

IL’incubatore i di imprese e di opportunità<br />

Tempi di crisi, tempi di opportunità. Con questo<br />

slogan, semplice ma veritiero, potremmo<br />

riassumere l’epoca che ci contraddistingue. E<br />

lo spirito con cui affrontarla. Se una crisi c’è non<br />

è detto che non possiamo fare nulla per contrastarla<br />

e per operare un cambiamento.<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, Assocamuna e l’Incubatore di<br />

Imprese (gestito d<strong>al</strong>la società Impresa e Territorio)<br />

si sono <strong>al</strong>leate in un ambizioso cammino<br />

“insieme per fare rete e creare sviluppo loc<strong>al</strong>e”.<br />

Ancora una volta la parola d’ordine <strong>al</strong>la base della<br />

filosofia <strong>CDO</strong> è favorire l’interazione tra aziende,<br />

imprenditori, persone. Lo sviluppo passa da<br />

ognuno che, proponendo la propria esperienza,<br />

mette in campo energie e volontà di fare impresa<br />

facendo leva sulle sinergie.<br />

Il compito delle associazioni è favorire il lavoro<br />

comune, le occasioni di appuntamento e confronto<br />

di imprese che operano su un territorio, quello<br />

della V<strong>al</strong>camonica. Perché dagli incontri le molte<br />

imprese possano avere gli strumenti per guardare<br />

<strong>al</strong>trove, verso nuovi territori, verso nuovi interlocutori<br />

di business.<br />

L’opportunità consiste oggi nello sfruttare la<br />

competenza di fare rete in V<strong>al</strong>camonica appoggiandosi<br />

a uno strumento utile, l’Incubatore di<br />

Imprese.<br />

Attraverso l’utilizzo di infra strutture comuni e<br />

l’erogazione di servizi specifici a sostegno del<br />

business, l’Incubatore di Cividate Camuno è<br />

una struttura nata per accelerare e sistematizzare<br />

il processo di creazione di imprese innovative.<br />

Offre opportuni tà di crescita profession<strong>al</strong>e per i<br />

neoimprenditori e occasioni di contatto con <strong>al</strong>tre<br />

aziende del territorio loc<strong>al</strong>e, nazion<strong>al</strong>e e internazion<strong>al</strong>e.<br />

Dunque se la V<strong>al</strong>camonica è territorio operoso,<br />

come di fatto è, occorre che il mondo se ne accorga,<br />

v<strong>al</strong>icando ulteriori traguardi oltre quelli già<br />

raggiunti nel corso della sua lunga storia imprenditori<strong>al</strong>e.<br />

Soprattutto in un momento delicato, di<br />

cambiamento soci<strong>al</strong>e oltre che economico, che<br />

vive la nostra epoca. n<br />

36 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a<br />

farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa<br />

accadere a persone e interi Paesi, perché è proprio la crisi a<br />

portare il progresso” Albert Einstein<br />

Fabio Bianchi, presidente di Impresa e Territorio Società di gestione dell’Incubatore<br />

di Imprese e Giuseppe Battagliola, presidente di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> durante l’incontro<br />

“Insieme per fare Rete e creare Sviluppo loc<strong>al</strong>e” svoltosi il 29 settembre <strong>2011</strong> presso<br />

Incubatore di Imprese<br />

L’incontro con L’INCUBATORE d’IMPRESE di Cividate Camuno, in V<strong>al</strong>camonica,<br />

nato d<strong>al</strong> rapporto fra ASSOCAMUNA e <strong>CDO</strong> non è stato solamente<br />

un incontro tra due associazioni, ma tra persone con dei nomi e volti precisi:<br />

Laura, Lara e il sottoscritto, Fabio.<br />

Incontro tra donne di una bellissima v<strong>al</strong>le, con l’orizzonte orlato da verdi<br />

montagne, e un uomo di mare. Tra chi ha certa l’esperienza solida del suo<br />

territorio e a cui fa continuamente riferimento e chi ha innato il cuore di un<br />

esploratore, sempre aperto a tutto ciò che c’è oltre la linea dell’orizzonte.<br />

Da questo incontro è nata una simpatia umana e il riconoscimento che<br />

l’apertura <strong>al</strong> mondo che porta <strong>CDO</strong> può essere re<strong>al</strong>mente utile <strong>al</strong>la gente<br />

operosa della V<strong>al</strong>camonica, da sempre abituata a cercare le risorse <strong>al</strong>l’interno<br />

del proprio tessuto soci<strong>al</strong>e.<br />

Un inizio carico di attese e aspettative, da cui nasceranno le iniziative e<br />

le risposte più adeguate e più efficaci per sostenere le imprese camune<br />

nel loro impegno quotidiano, attraverso gli strumenti che <strong>CDO</strong> mette a<br />

disposizione sia dei suoi associati che degli associati di ASSOCAMUNA,<br />

qu<strong>al</strong>i il Matching e le missioni <strong>al</strong>l’estero.<br />

Fabio Mussoni, direttore operativo di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>


fare con<br />

l W<br />

la dimensione relazion<strong>al</strong>e di wege<br />

Una rete innovativa di società di consulenza<br />

e di professionisti come risposta<br />

<strong>al</strong>le sfide competitive attraverso la<br />

condivisione e la collaborazione<br />

In un contesto economico caratterizzato da<br />

complessità di mercato, da flussi di informazioni<br />

crescenti e da una domanda sempre più<br />

differenziata, la sfida competitiva richiede nuove<br />

forme di servizio e di modelli organizzativi.<br />

I fattori strategici rilevanti sono integrati nelle<br />

funzioni e nei processi organizzativi delle imprese;<br />

per questo anche le risposte in termini di offerta<br />

nella consulenza devono essere sistemiche e<br />

complementari.<br />

La rete diviene la risposta organizzativa <strong>al</strong>la complessità<br />

e <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore nei progetti di innovazione<br />

che mirano <strong>al</strong>la pianificazione strategica e <strong>al</strong>l’efficienza<br />

dell’impresa moderna.<br />

È la rete dunque la nuova forma di aggregazione<br />

aperta ed evoluta per un’economia della condivisione<br />

e dello scambio virtuoso: oggi considerati<br />

must irrinunciabili per trasformare ed evolvere i<br />

fattori competitivi individu<strong>al</strong>i in asset strategici<br />

sul mercato.<br />

Wege è una società di consulenza che nasce in<br />

questo scenario di mercato. Unisce la forza e<br />

l’esperienza di tre società di consulenza: MCS di<br />

Treviso, Q&O di Reggio Emilia e PTM di Parma.<br />

Oltre 40 tra consulenti e collaboratori impegnati<br />

nell’attività e nel servizio ai clienti, distribuiti<br />

nelle quattro sedi operative di cui una a San<br />

Diego negli Sati Uniti.<br />

Già nel nome risiede la vision della rete di impresa<br />

Wege. We come “noi” e ge come “generation”,<br />

prefigurano la nuova dimensione collaborativa e<br />

relazion<strong>al</strong>e con cui sviluppare e condurre i progetti<br />

con i clienti. La società si propone anzitutto<br />

<strong>al</strong>le aziende che intendono intraprendere percorsi<br />

di sviluppo, utilizzando sistemi di integrazione<br />

a rete e che credono nei processi dinamici legati<br />

<strong>al</strong>l’innovazione e <strong>al</strong> cambiamento.<br />

La lotta agli sprechi e la semplificazione dei flussi<br />

organizzativi è essenzi<strong>al</strong>e, ma deve essere accompagnata<br />

con <strong>al</strong>trettanta incisività e coerenza<br />

sul fronte del posizionamento competitivo, strategico<br />

e gestion<strong>al</strong>e. n<br />

38 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

il contratto di rete<br />

Claudio Curcio Amministratore<br />

Delegato di<br />

Q&O Consulting srl<br />

La normativa che regolamenta le forme di sinergia<br />

tra imprese si è espressa con delle novità negli ultimi<br />

anni, come ci spiega Luca Castagnetti (nella<br />

foto) di Studio Impresa<br />

Da dove nasce un contratto di rete?<br />

Un contratto di rete nasce in un ambito di collaborazione<br />

e stima spesso pre-esistente con l’obiettivo<br />

di consolidare nel tempo i rapporti strategici<br />

tra diverse imprese. Ha un contenuto minimo previsto<br />

d<strong>al</strong>la legge e si form<strong>al</strong>izza con atto notarile.<br />

Qu<strong>al</strong>e è lo scopo di un contratto di rete?<br />

Lo scopo è l’accrescimento della competitività e dell’innovazione per le imprese,<br />

attraverso la re<strong>al</strong>izzazione di un programma di lavoro tra loro comune. Spesso si<br />

tratta di arricchire il prodotto di un socio con prodotti/servizi di <strong>al</strong>tri, per meglio<br />

rispondere <strong>al</strong>le esigenze del mercato.<br />

È assimilabile a un contratto di scambio o a un contratto associativo?<br />

Potremmo dire che è a metà strada tra le due forme di contratto: è di scambio in<br />

quanto le singole imprese rimangono indipendenti tra loro; è associativo in quanto<br />

può avere un fondo patrimoni<strong>al</strong>e comune e una governance assimilabile a quella<br />

di una società.<br />

Possiamo dire che assomiglia a un consorzio?<br />

Direi di no: del consorzio ha solo le norme che regolano la responsabilità sul fondo<br />

patrimoni<strong>al</strong>e comune, quando previsto. Per il resto non ha soggettività giuridica e<br />

non è riducibile <strong>al</strong>lo scopo mutu<strong>al</strong>istico. Direi inoltre che non è assimilabile neppure<br />

ai distretti in quanto non è territori<strong>al</strong>e e può essere trasvers<strong>al</strong>e a diversi settori.<br />

Esistono agevolazioni sui contratti di rete?<br />

L’esperienza ci dice che “mettersi insieme” è un lavoro spesso difficile che richiede<br />

molte risorse person<strong>al</strong>i e finanziarie. Ben vengano quindi <strong>al</strong>cune agevolazioni,<br />

anche se da sole non giustificano assolutamente il ricorso a questa forma contrattu<strong>al</strong>e.<br />

La normativa nazion<strong>al</strong>e prevede che i conferimenti <strong>al</strong> fondo consortile siano<br />

in regime di sospensione d’imposta e che per godere dell’agevolazione i contratti<br />

debbano essere asseverati da apposti organismi accreditati. La Regione Lombardia<br />

ha recentemente lanciato il bando Ergon che prevede interessanti contributi<br />

per i progetti promossi da reti di imprese.


METROBRESCIA.<br />

UN VIAGGIO<br />

NELLA BRESCIA<br />

CHE VERRÀ.<br />

PREALPINO<br />

CASAZZA<br />

MOMPIANO<br />

EUROPA<br />

OSPEDALE<br />

MARCONI<br />

SAN FAUSTINO<br />

VITTORIA<br />

STAZIONE FS<br />

BRESCIA 2<br />

LA MARMORA<br />

VOLTA<br />

POLIAMBULANZA<br />

SAN POLO PARCO<br />

SAN POLINO<br />

SAN POLO CIMABUE<br />

SANT’EUFEMIA<br />

DEPOSITO


fare con<br />

c b<br />

costruire ancora e bene si può<br />

La re<strong>al</strong>tà è ricca di sfaccettature<br />

che sfuggono <strong>al</strong>le facili definizioni<br />

e presentano casi di eccellenza su<br />

cui riflettere: Cohabit è la sinergia<br />

vincente fra imprese bresciane che<br />

hanno deciso di sfidare il mercato<br />

insieme<br />

Parlare di investimenti in edilizia oggi fa tremare<br />

i polsi. Anche gli investitori più temerari<br />

non ne vogliono sentire parlare, è meglio<br />

lasciar perdere, attendere che sia passata la bufera.<br />

I f<strong>al</strong>limenti di imprese di costruzione e società<br />

immobiliari sono <strong>al</strong>l’ordine del giorno: i tribun<strong>al</strong>i<br />

sono intasati di immobili residenzi<strong>al</strong>i, commerci<strong>al</strong>i<br />

e capannoni che si fatica a vendere <strong>al</strong>le aste,<br />

anche a prezzi ribassati. La ricaduta soci<strong>al</strong>e sui<br />

lavoratori del settore è notevole e contribuisce<br />

ad aumentare la stagnazione che stiamo vivendo.<br />

Chiunque osservi le facciate delle case nota cartelli<br />

di vendita, striscioni di agenzie ovunque e<br />

annunci di immobili nuovi e usati. “Non si vende<br />

nulla” affermano gli stessi agenti immobiliari in<br />

vena di sfogo.<br />

Tuttavia c’è chi ha dimostrato con i fatti che le<br />

cose non stanno così per tutti.<br />

Come sempre la re<strong>al</strong>tà è ricca di sfaccettature che<br />

sfuggono <strong>al</strong>le facili definizioni e presentano casi<br />

di eccellenza su cui riflettere. Troppo semplice<br />

parlare di crisi e aspettare a braccia incrociate<br />

che passi, devono aver pensato i soci di Cohabit.<br />

Una società consortile partecipata da <strong>al</strong>cune<br />

40 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Rendering del progetto<br />

di trenta appartamenti<br />

in edilizia<br />

a prezzi c<strong>al</strong>mierati<br />

a Vimercate<br />

imprese bresciane che<br />

si sono sedute a un tavolo<br />

e, sotto la spinta<br />

della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong>,<br />

invitate a pensare e<br />

creare qu<strong>al</strong>cosa che<br />

tutti vogliono evitare.<br />

Perché non unire le<br />

proprie competenze,<br />

la propria solidità di<br />

impresa e, soprattutto,<br />

perché non unire<br />

persone che hanno<br />

voglia di fare? Hanno<br />

accettato la sfida nomi<br />

come Gaburri, SIE,<br />

Sanitermica Alberti,<br />

Ripa, Proje.co. Engeneering<br />

e Fraternità<br />

Servizi, uniti a progettare<br />

e re<strong>al</strong>izzare case.<br />

Case che si vendono.<br />

“A Vimercate – spiega<br />

Massimo Cavagnini<br />

della Fraternità Servizi<br />

–, dopo un’attenta<br />

an<strong>al</strong>isi del territorio<br />

abbiamo capito che<br />

c’era bisogno di abi-<br />

tazioni. Ne è nato un<br />

progetto di trenta appartamenti in edilizia a prezzi<br />

c<strong>al</strong>mierati, ma case belle esteticamente”. Sistemi<br />

termici evoluti, attenzione <strong>al</strong>l’utilizzo di materi<strong>al</strong>i<br />

ecologici e prezzi <strong>al</strong>la portata, sono i punti di forza<br />

di un’operazione che ha avuto inizio a settembre<br />

<strong>2011</strong> e, dopo solo un mese d<strong>al</strong>l’inizio, vantava<br />

ben il 70% di venduto. Un piccolo record, ma soprattutto<br />

un incentivo per tutti. “In un momento<br />

di crisi dell’edilizia abbiamo deciso di rilanciare<br />

le costruzioni. La differenza è stata ottenuta lavorando<br />

bene e in coesione col territorio”. Il prossimo<br />

progetto su cui si ragiona è l’housing soci<strong>al</strong>e:<br />

particolare attenzione <strong>al</strong>la tipologia di cliente più<br />

fragile, come le coppie giovani, per re<strong>al</strong>izzare il<br />

sogno della casa di proprietà, dell’affitto o dell’affitto<br />

a riscatto (le rate dell’affitto, se si decide di<br />

acquistare, diventano l’anticipo sul prezzo della<br />

casa). Cohabit è già <strong>al</strong>la ricerca di aree in Lombardia<br />

o in Veneto da studiare e da avvicinare per<br />

far appassionare <strong>al</strong> progetto.<br />

“Di fronte <strong>al</strong>la crisi non ci siamo abbattuti, ma<br />

rimboccati le maniche per fare impresa”. Lavorare<br />

assieme appassiona e la passione aiuta il lavoro<br />

a quanto pare. n


Diamo v<strong>al</strong>ore<br />

Diamo v<strong>al</strong>ore<br />

Diamo <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>ore tua<br />

Diamo Diamo<br />

<strong>al</strong>la v<strong>al</strong>ore tua<br />

v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>la tua<br />

<strong>al</strong>la impresa! tua<br />

<strong>al</strong>la impresa!<br />

impresa!<br />

tua<br />

impresa!<br />

impresa!<br />

Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti proponiamo convenzioni che:<br />

Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare<br />

Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti proponiamo convenzioni che:<br />

garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti<br />

Per essere<br />

<br />

<strong>al</strong><br />

offrono<br />

tuo fianco<br />

un<br />

e<br />

prodotto<br />

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mirato<br />

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con<br />

proponiamo<br />

scadenza<br />

convenzioni<br />

a breve, medio<br />

che:<br />

e lungo termine<br />

proponiamo convenzioni che:<br />

Per essere <strong>al</strong> beneficiano tuo fianco e del dare rilascio garanzia di una <strong>al</strong>la garanzia tua impresa a prima ti proponiamo richiesta d<strong>al</strong> convenzioni 50 <strong>al</strong>l’80% che: dell’importo del finanziamento,<br />

offrono un prodotto mirato <strong>al</strong>le tue esigenze con scadenza a breve, medio e lungo termine<br />

offrono<br />

sono<br />

un<br />

competitive<br />

prodotto mirato<br />

nei costi<br />

<strong>al</strong>le tue<br />

e nei<br />

esigenze<br />

tempi d’istruttoria;<br />

beneficiano del rilascio di una garanzia a prima con richiesta scadenza d<strong>al</strong> a 50 breve, <strong>al</strong>l’80% medio dell’importo e lungo termine del finanziamento,<br />

<br />

¬ offrono<br />

offrono<br />

un<br />

un<br />

prodotto<br />

prodotto<br />

mirato<br />

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<strong>al</strong>le<br />

<strong>al</strong>le<br />

tue<br />

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esigenze con<br />

con scadenza<br />

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breve, medio<br />

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sono presenti<br />

del rilascio<br />

su tutto<br />

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d<strong>al</strong> 50 <strong>al</strong>l’80%<br />

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loc<strong>al</strong>e<br />

finanziamento,<br />

e nazion<strong>al</strong>e<br />

sono competitive nei costi e nei tempi d’istruttoria;<br />

¬ beneficiano del rilascio di una garanzia a prima richiesta d<strong>al</strong> 50 <strong>al</strong>l’80% dell’importo del finanziamento,<br />

sono<br />

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competitive<br />

riconosciuta<br />

nei<br />

equiv<strong>al</strong>ente<br />

costi e nei<br />

a quella<br />

tempi d’istruttoria;<br />

bancaria, la nostra garanzia v<strong>al</strong>e di più.<br />

sono presenti su tutto il territorio con i princip<strong>al</strong>i istituti di credito a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />

¬ sono competitive nei costi e nei tempi d’istruttoria;<br />

riconosciuta sono presenti equiv<strong>al</strong>ente su tutto il a territorio quella bancaria, con i princip<strong>al</strong>i la nostra istituti garanzia di v<strong>al</strong>e credito di più. a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />

¬ sono presenti su tutto il territorio con i princip<strong>al</strong>i istituti di credito a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />

riconosciuta equiv<strong>al</strong>ente a quella bancaria, la nostra garanzia v<strong>al</strong>e di più.<br />

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fare con<br />

Alcuni non hanno<br />

bisogno della<br />

pubblicità, ma tutti<br />

hanno bisogno<br />

della comunicazione:<br />

unendo differenti competenze si<br />

può far fronte <strong>al</strong>le nuove esigenze in un<br />

settore che si trasforma molto velocemente<br />

Una mattina uno sconosciuto signore in doppiopetto<br />

grigio esce trafelato da uno dei grattacieli<br />

della city newyorkese. Tra le mani un cartone<br />

con tutti i ricordi della vita lavorativa e sullo sfondo,<br />

il p<strong>al</strong>azzo della Lehman Brothers, ex società di servizi<br />

finanziari, ha l’aria di qu<strong>al</strong>cosa di sinistro.<br />

Gianni Bianchi, presidente della Publipi, semplifica<br />

con questo ricordo noto a tutti l’importanza che<br />

la comunicazione ha assunto oggi. Nel giro di po-<br />

che ore tutto può essere visibile, diventare familiare<br />

e aprire scenari nuovi nelle abitudini delle persone.<br />

Compreso stimolare paure e angosce, come è avvenuto<br />

con il f<strong>al</strong>limento della Lehman Brothers, società<br />

considerata tra le più solide <strong>al</strong> mondo.<br />

“La crisi che stiamo vivendo è figlia della comunicazione”<br />

afferma Bianchi, ma è solo con la comunicazione<br />

che se ne può uscire. “Oggi c’è timore, ma<br />

la crisi dà l’opportunità di fare più introspezione per<br />

riorganizzarsi. Si avverte la voglia di ridare stimolo<br />

ai can<strong>al</strong>i di vendita”. Spiega che il mondo delle<br />

imprese non si divide in old e new economy; non si<br />

divide in imprese a cui attribuire diversi gradi di interesse<br />

nella comunicazione, o addirittura una completa<br />

estraneità. “Alcuni non hanno bisogno della<br />

pubblicità, ma tutti hanno bisogno della comunicazione”,<br />

afferma Bianchi. Tra i clienti dell’agenzia ci<br />

sono aziende loc<strong>al</strong>i solide e molto conosciute, come<br />

la Cobo, attiva nel settore dei prodotti elettrici per<br />

macchinari o i supermercati Conad, per arrivare<br />

a multinazion<strong>al</strong>i come Motorola o Nintendo che<br />

non hanno bisogno di presentazione. Però hanno<br />

42 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Il vantaggio dell’entusiasmo...<br />

Gianni Bianchi presidente<br />

di Publipi<br />

Spa<br />

bisogno di<br />

company profile,<br />

di comunicare<br />

efficacemente i nuovi prodotti<br />

nelle fiere, di un’immagine coordinata che possa<br />

diventare familiare <strong>al</strong> grande pubblico grazie proprio<br />

<strong>al</strong> lavoro degli esperti di comunicazione, afferma<br />

Bianchi. Se fino a poco tempo fa il punto di<br />

riferimento indiscusso era la tv, “l’hanno detto in<br />

televisione quindi è vero” si sentiva dire, ora abbiamo<br />

molteplici can<strong>al</strong>i. Soci<strong>al</strong> network, blog, forum,<br />

gruppi di acquisto spopolano tra i giovani e i consumatori<br />

più maturi, non come semplici strumenti,<br />

ma luoghi di relazione in cui la comunicazione<br />

pubblicitaria cerca di inserirsi. “I grossi brand tengono<br />

monitorati i soci<strong>al</strong> network generici e quelli<br />

più specifici già da tempo”, sostiene Paolo Maioli,<br />

amministratore delegato dell’agenzia Indeed.<br />

Azioni spregiudicate come quelle messe in campo<br />

d<strong>al</strong>la guerrilla marketing non sarebbero state contemplate<br />

fino a qu<strong>al</strong>che anno fa. Riempire le aiuole<br />

di una città di margherite che richiamano un noto<br />

Sergio di Martino,<br />

titolare di Doppiovu<br />

Sas


della comunicazione<br />

marchio sono “azioni che permettono di stupire, se<br />

fatte con canoni di buon senso e non possono essere<br />

che volano di visibilità”.<br />

Mai come ora si sente l’esigenza di costruire sinergie<br />

fra gli esperti di un settore, in un momento storico<br />

delicato, di profonde trasformazioni. Unendo le<br />

forze e le competenze si può far fronte <strong>al</strong>le neonate<br />

esigenze che impone il mondo del business, in particolare<br />

in un settore così veloce come quello della<br />

comunicazione. L’avvicendarsi delle tecnologie e i<br />

cambiamenti vorticosi delle abitudini di relazione<br />

col prossimo, nel campo profession<strong>al</strong>e o nel tempo<br />

libero, sono quasi quotidiane. Soltanto un periodo<br />

di un paio d’anni porta con sé grandi stravolgimenti.<br />

Occorre quindi unirsi, nell’esperienza e nelle idee,<br />

per gestire gli scenari glob<strong>al</strong>i e rapidi.<br />

E’ con questo intento che la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />

di <strong>Brescia</strong> ha dato vita a un tavolo di incontro<br />

di aziende che operano nella comunicazione, invitandole<br />

a conoscersi, confrontarsi e scambiarsi idee.<br />

Quattro i protagonisti che hanno accolto la sfida,<br />

nomi noti da tempo nel panorama bresciano della<br />

Veronica Franzini<br />

amministratore delegato<br />

di Clerici &<br />

Associati Srl<br />

pubblicità e della comunicazione: Publipì, Indeed,<br />

Clerici Associati e Doppiovu.<br />

Gianni Bianchi, dell’agenzia Publipì, in veste di<br />

portavoce dei quattro, si è dichiarato entusiasta<br />

dell’esperienza che sta vivendo. “La <strong>CDO</strong> è stata il<br />

motore dell’iniziativa - afferma Bianchi - che probabilmente<br />

non si sarebbe mai concretizzata <strong>al</strong>trimenti.<br />

Ci siamo seduti intorno a un tavolo e un poco<br />

<strong>al</strong>la volta sono uscite considerazioni, idee e un vero<br />

e proprio progetto, tutt’ora rigorosamente segreto,<br />

che vuole dare visibilità <strong>al</strong>la città”. Con tutta proba-<br />

bilità è una delle primissime<br />

esperienze di rete<br />

nel bresciano che sta<br />

concretamente portando<br />

avanti un lavoro che<br />

coinvolge professionisti<br />

di fatto concorrenti<br />

fra loro. Un test per<br />

ulteriori collaborazioni<br />

sempre più strette. “La<br />

rete di sinergie messe<br />

in campo può essere<br />

considerata in par<strong>al</strong>lelo<br />

<strong>al</strong> web”, rete mondi<strong>al</strong>e<br />

dove si scambiano idee,<br />

racconta Paolo Maioli<br />

Paolo Maioli, amministratoredelegato<br />

di Indeed Srl<br />

dell’agenzia Indeed, che mostra soddisfazione per<br />

i progressi del progetto. Anche Veronica Franzini<br />

della Clerici Associati esprime tutta la carica che il<br />

“sod<strong>al</strong>izio” tra i quattro stimola. Anche se ammette<br />

che “certamente le agenzie di comunicazione sono<br />

abbastanza gelose di quello che fanno, lavorando<br />

sulle idee…”; torna v<strong>al</strong>ida l’idea di stima reciproca<br />

fra le persone, senza la qu<strong>al</strong>e sarebbe difficile lavorare<br />

insieme.<br />

Il tavolo si è messo <strong>al</strong>l’opera forte dell’idea che<br />

“in quattro facciamo cento anni di comunicazione<br />

– afferma ancora Bianchi – e del vantaggio dell’entusiasmo<br />

tipico di chi si occupa di creatività e di<br />

comunicazione”. Se è vero che “l’uomo è nato per<br />

fare gioco di squadra” <strong>al</strong> centro dei successi c’è<br />

l’esperienza e la voglia di fare che emergono continuamente<br />

da questi protagonisti. Sono dunque più<br />

i punti di forza che l’idea di rete sta mettendo in<br />

campo piuttosto che i timori di perdere qu<strong>al</strong>cosa<br />

a danno della propria struttura. Come conferma lo<br />

stesso Sergio Di Martino, dell’agenzia Doppiovu,<br />

“siamo, come è giusto che sia, concorrenti, ma possiamo<br />

anche essere disconcorrenti, cioè di<strong>al</strong>oganti<br />

e in grado di unire le forze, quando un obiettivo superiore<br />

lo richieda e poi sarà il progetto a far parlare<br />

di sé. Per collaborare bisogna conoscersi e scegliersi.<br />

E in questo la <strong>CDO</strong> è stata fondament<strong>al</strong>e”. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 43


ANNiversari<br />

Gino Corioni ne è certo, nonostante le difficoltà “il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio è una storia che non finisce mai” e<br />

se la retrocessione in B è un boccone amaro da ingoiare bisogna guardare <strong>al</strong> futuro con sano re<strong>al</strong>ismo<br />

c B<br />

cent’anni di c<strong>al</strong>cio bresciano<br />

Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio ha festeggiato quest’anno i<br />

cento anni di una squadra conosciuta in tutto<br />

il mondo, che occupa un posto particolare nel<br />

cuore di tutti i bresciani, non solo degli appassionati<br />

di c<strong>al</strong>cio. E non solo in città si è sentito<br />

l’eco dei festeggiamenti. Anche la Repubblica di<br />

San Marino, nell’aggiornamento del programma<br />

filatelico, ha emesso un francobollo a ricordo dei<br />

100 anni di onorata carriera.<br />

La società biancoblu, inizi<strong>al</strong>mente Footb<strong>al</strong>l Club<br />

<strong>Brescia</strong>, fu fondata il primo luglio 1911. D<strong>al</strong> 1936<br />

fu chiamata Associazione C<strong>al</strong>cio <strong>Brescia</strong> e d<strong>al</strong> ‘76<br />

assume il definitivo nome di <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio. Il 24<br />

marzo a P<strong>al</strong>azzo Martinengo è stata inaugurata la<br />

mostra che celebra un secolo di orgoglio c<strong>al</strong>cistico:<br />

fotografie, ricordi, distintivi e, soprattutto, le<br />

maglie che si sono evolute nel tempo.<br />

“Una mostra – si legge sul sito web dedicato <strong>al</strong><br />

centenario – pensata per rivivere i momenti che<br />

hanno caratterizzato la storia della squadra e accoglierla<br />

virtu<strong>al</strong>mente in un abbraccio cittadino<br />

collettivo. Ripercorrendo insieme le gioie e i dolori:<br />

d<strong>al</strong>l’euforia per la s<strong>al</strong>vezza in A, <strong>al</strong>le lacrime<br />

44 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio in<br />

<strong>al</strong>lenamento. Nella<br />

foto sotto, la maglia<br />

del centenario<br />

per l’ultima retrocessione in<br />

B”. La serie A comporta un<br />

impegno che l’attu<strong>al</strong>e presidenza<br />

non giudica più affrontabile,<br />

per lo meno senza<br />

partner finanziari forti, ma<br />

militare in prima divisione<br />

assicura anche entrate di rilievo<br />

per tutte le società c<strong>al</strong>cistiche.<br />

L’intento dell’iniziativa, premiata<br />

d<strong>al</strong> successo di numerosi<br />

visitatori, dai semplici<br />

curiosi agli sfegatati curvaioli,<br />

è stato quello di ricordare<br />

le centinaia di giocatori, gli<br />

<strong>al</strong>lenatori e i dirigenti che si<br />

sono <strong>al</strong>ternati. “E non ci possiamo<br />

dimenticare nemmeno<br />

di quelle migliaia di tifosi<br />

che, ogni domenica, hanno<br />

dato vita <strong>al</strong> dodicesimo uomo in campo e supportato<br />

con tanta passione sportiva il club della città”.<br />

Dopo i festeggiamenti, purtroppo, la doccia fredda:<br />

l’amara retrocessione in B, batosta da cui il<br />

presidente Gino Corioni ha cercato di risollevarsi<br />

con il noto spirito guerriero che lo contraddistingue:<br />

“Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio è una storia che non<br />

finisce mai”, dice Corioni, m<strong>al</strong>grado le difficoltà<br />

finanziarie attu<strong>al</strong>i, i bocconi amari da ingoiare, le<br />

molte delusioni che negli anni si sono accumulate.<br />

Una per tutte è l’eterna pratica insoluta del<br />

nuovo stadio, irrisolta questione che si trascina<br />

da oltre vent’anni. “Ogni volta occorre ricominciare<br />

da capo”, afferma il presidente, raccontando<br />

come si <strong>al</strong>ternano i responsabili in Loggia senza<br />

che nulla di concreto possa re<strong>al</strong>izzarsi. Parole,<br />

promesse e tanti incoraggiamenti a tenere <strong>al</strong>to il<br />

nome della città, ma poi nulla. Notizie più recenti<br />

parlano di “una legge che impone ai Comuni di<br />

favorire le società c<strong>al</strong>cistiche a essere proprietarie<br />

dello stadio”, racconta Corioni senza troppa<br />

convinzione che ciò possa avverarsi in tempi ragionevoli.<br />

n


ANNiversari<br />

Dipendenti e presidente della Conf Plastic davanti <strong>al</strong>la sede dell’azienda<br />

M a<br />

do<br />

D<strong>al</strong> moplen <strong>al</strong>l’acciao<br />

A<br />

fine maggio <strong>2011</strong> la Conf Plastic si è reg<strong>al</strong>ata<br />

un open day per celebrare un traguardo<br />

importante: cinquant’anni di solida attività.<br />

Due giorni in cui i cancelli dell’azienda sono<br />

rimasti aperti ad accogliere i cittadini di Travagliato<br />

curiosi di capire d<strong>al</strong>l’interno un pezzo di<br />

storia del loro paese. Alla presenza del sindaco,<br />

del presidente della Camera di Commercio di<br />

<strong>Brescia</strong> Francesco Bettoni e molte <strong>al</strong>tre autorità<br />

è avvenuto il taglio del nastro che dà il benvenuto<br />

a un futuro ancora ricco di sfide. “Poter mostrare<br />

il luogo di lavoro ai propri figli è stata una gioia<br />

per i lavoratori e un punto d’orgoglio per noi” ha<br />

dichiarato Antonio Ventura, amministratore delegato<br />

dell’azienda. Una sessantina i dipendenti<br />

che lavorano a tempo pieno, <strong>al</strong>cuni con un’anzianità<br />

di oltre trentacinque anni. Fedeltà a un’impresa<br />

che è cresciuta molto, ripagata premiando<br />

un percorso interno che ha portato <strong>al</strong>cuni operai<br />

a mansioni di responsabilità. I lavoratori senior<br />

sono poi chiamati a istruire le giovani leve, così<br />

come è avvenuto per il titolare stesso, seconda<br />

generazione che ha orgogliosamente introdotto la<br />

terza ai posti di comando. Una storia di impresa<br />

familiare it<strong>al</strong>iana come molte, ma non così scontata<br />

in tempi incerti. L’azienda si presenta oggi<br />

come solida re<strong>al</strong>tà che si è evoluta nella produzione<br />

e ha ampliato i propri clienti raggiungen-<br />

Il taglio del nastro in<br />

occasione dell’inaugurazione<br />

della festa per i<br />

50 anni di Conf Plastic<br />

Srl da parte del leg<strong>al</strong>e<br />

rappresentante Antonio<br />

Ventura; a fianco da<br />

sinistra il direttore gener<strong>al</strong>e<br />

di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />

Roberto Zanolini, il presidente<br />

della Camera di<br />

Commercio di <strong>Brescia</strong><br />

Francesco Bettoni e il<br />

sindaco di Travagliato<br />

Dante Daniele Buizza<br />

Cinquant’anni di<br />

solida attività per<br />

la Conf Plastic di<br />

Travagliato, premiata<br />

d<strong>al</strong>la fedeltà dei<br />

dipendenti che<br />

accolgono i giovani e li<br />

guidano in un percorso<br />

profession<strong>al</strong>e di<br />

crescita verso maggiori<br />

responsabilità<br />

tutta l’Europa e oltre, fatturando circa l’80%<br />

<strong>al</strong>l’estero. Nel 1961 la produzione è partita con<br />

i contenitori in moplen, una plastica particolare,<br />

adatti <strong>al</strong>l’industria cotoniera e tessile. Successivamente<br />

è stata introdotta la lavorazione dell’<strong>al</strong>luminio<br />

a metà anni settanta, materi<strong>al</strong>e innovativo<br />

per l’epoca, che ha aperto la via delle vendite<br />

<strong>al</strong>le lavanderie industri<strong>al</strong>i. E più di recente la dirigenza<br />

ha intuito l’opportunità di percorrere la<br />

via del settore osped<strong>al</strong>iero, producendo carrelli<br />

e arredo tecnico rigorosamente in acciaio inox,<br />

come richiesto d<strong>al</strong>le normative sanitarie.<br />

La scelta vincente è “lavorare su commessa, adattandosi<br />

con flessibilità <strong>al</strong>le esigenze del cliente,<br />

come un sarto che confeziona un abito su misura”<br />

afferma Ventura. Sensibilità che ha dischiuso un<br />

ulteriore scenario che prende sempre più piede in<br />

Europa, soprattutto in Germania: contenitori speci<strong>al</strong>i<br />

per la raccolta di documenti riservati dotati<br />

di sistema di rintracciabilità. Ma di questo se ne<br />

parlerà in futuro. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 45


ANNiversari<br />

La cooperativa gardesana, impegnata nelle pulizie e nella sanificazione di ambienti<br />

industri<strong>al</strong>i, civili e osped<strong>al</strong>ieri, <strong>al</strong>larga i propri orizzonti creando spazio per nuove<br />

attività e ampliando il numero dei propri soci lavoratori<br />

V e<br />

i vent’anni di ekogarda<br />

In un mondo sempre più glob<strong>al</strong>e in cui le aziende<br />

si rivolgono <strong>al</strong>l’estero per fare business c’è<br />

chi si tiene stretto il proprio territorio e su di<br />

esso sa lavorare e crescere. La cooperativa Ekogarda<br />

passa l’importante traguardo dei primi<br />

vent’anni di attività affondando solide radici nella<br />

splendida terra gardesana. Qui l’azienda, partita<br />

con un pugno di persone, ha festeggiato in<br />

giugno l’anniversario, contornata d<strong>al</strong> sostegno di<br />

ben 120 soci lavoratori.<br />

La cooperativa persegue fin<strong>al</strong>ità mutu<strong>al</strong>istiche<br />

nei confronti dei lavoratori che sono direttamente<br />

coinvolti nell’attività soci<strong>al</strong>e. Al centro<br />

dell’azienda è il socio, portatore di v<strong>al</strong>ori imprescindibili,<br />

qu<strong>al</strong>i il rispetto della persona e del lavoro,<br />

impegnato <strong>al</strong> costante miglioramento delle<br />

proprie capacità profession<strong>al</strong>i, attraverso una formazione<br />

continua.<br />

Ogni giorno i collaboratori si dividono nelle due<br />

attività princip<strong>al</strong>i nelle province di <strong>Brescia</strong>, Verona<br />

e Mantova. La pulizia di piccole e grandi<br />

strutture, civili, industri<strong>al</strong>i e osped<strong>al</strong>iere, rappresenta<br />

l’attività di grande esperienza del gruppo.<br />

Più recentemente si è speci<strong>al</strong>izzata nella gestione<br />

46 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

dei parcheggi re<strong>al</strong>izzando numerose soluzioni<br />

per la sosta, caratterizzate d<strong>al</strong>la capacità innovativa,<br />

d<strong>al</strong>la modularità e d<strong>al</strong>le tecnologie.<br />

Si parla molto dell’importanza dell’uomo nella<br />

nostra epoca, ma, nel caso di Ekogarda, non può<br />

essere discorso più attinente.“L’azienda si basa<br />

effettivamente sulle persone.<br />

Abbiamo cresciuto diverse figure che ora gestiscono<br />

le differenti attività” dichiara il presidente<br />

Armando Albiero. Molti sono affetti da disturbi<br />

fisici e, m<strong>al</strong>grado le limitazioni, riescono a svolgere<br />

nel migliore dei modi le mansioni affidate.<br />

Spesso impiegati anche negli osped<strong>al</strong>i dove i livelli<br />

di pulizia e di sanificazione devono superare<br />

standard rigorosi, previsti dai regolamenti<br />

sanitari.<br />

Nel 1997 è nata Nuovi Orizzonti, cooperativa<br />

soci<strong>al</strong>e di tipo B che si occupa di assistenza informatica<br />

e corsi, anche per stranieri che vogliono<br />

imparare l’it<strong>al</strong>iano. L’ultima cooperativa nata<br />

è Orizzonti Sereni, la cui missione <strong>al</strong>l’assistenza<br />

infermieristica domiciliare rende più completa la<br />

vocazione <strong>al</strong>l’aiuto delle persone. n<br />

Foto di gruppo degli impiegati di Ekogarda Scrl con il presidente Armando Albiero, il<br />

vice presidente Marika Albiero e il direttore di produzione Sonia Pedron. Qui sopra,<br />

consegna della targa ad Armando Albiero presidente di Ekogarda Scrl da parte del<br />

responsabile informatico Elio Catozzo


ANNiversari<br />

ddieci anni<br />

d di decontaminazioni<br />

La Piattaforma <strong>Brescia</strong>na Recuperi festeggia la prima<br />

decade con un <strong>2011</strong> in crescita esponenzi<strong>al</strong>e che segna una<br />

performance ai livelli pre-crisi<br />

Chi ha a cuore l’ambiente, se ne prende cura<br />

e cerca ogni giorno di migliorarlo non poteva<br />

che scegliere l’Isola Borghese per festeggiare<br />

la prima felice decade di attività. Sul Lago<br />

di Garda la Piattaforma <strong>Brescia</strong>na Recuperi<br />

(PBR), <strong>al</strong>la presenza di <strong>al</strong>cune autorità, ha s<strong>al</strong>utato<br />

il traguardo dei dieci anni presentando il<br />

nuovo impianto che <strong>al</strong>larga lo spettro delle attività<br />

che impegnano l’azienda.<br />

PBR è una piattaforma polifunzion<strong>al</strong>e autorizzata<br />

<strong>al</strong> trattamento di rifiuti industri<strong>al</strong>i speci<strong>al</strong>i<br />

pericolosi e non, qu<strong>al</strong>ificata per il recupero di<br />

terreni contaminati. È stata la prima impresa in<br />

It<strong>al</strong>ia attrezzata per la decontaminazione di terre<br />

e rocce inquinate da sostanze tossiche e nocive,<br />

di origine organica e inorganica. Presa a modello<br />

d<strong>al</strong>la Regione Lombardia, notoriamente severa<br />

nei giudizi sull’impatto ambient<strong>al</strong>e, per le aziende<br />

del settore.<br />

Le attività sono cresciute negli anni differenziandosi<br />

più recentemente nella produzione di<br />

energia elettrica in modo del tutto pulito, utilizzando<br />

la stearina, ovvero la comune cera delle<br />

candele.<br />

La sensibilità del presidente della PBR, Andrea<br />

C<strong>al</strong>ubini, schivo <strong>al</strong>le domande sulle molteplici<br />

attività benefiche a cui si dedica, non si ferma<br />

<strong>al</strong>l’ambiente, ma comprende diverse sponsorizzazioni,<br />

concorsi di innovazione ed eventi cultur<strong>al</strong>i.<br />

Tra questi un concorso aperto <strong>al</strong>le scuole e<br />

agli studi profession<strong>al</strong>i denominato “il bello del<br />

riutilizzo”, giunto <strong>al</strong>la sua terza edizione. Vuole<br />

stimolare i concorrenti a ripensare i materi<strong>al</strong>i<br />

recuperati, per un utilizzo nuovo e origin<strong>al</strong>e.<br />

“Quest’anno è stato premiato uno studio di architettura<br />

di S<strong>al</strong>erno che ha progettato il “ciclope<br />

urbano”, una struttura in c<strong>al</strong>cestruzzo fatto con<br />

Andrea C<strong>al</strong>ubini, presidente della PBR Srl di Maclodio<br />

(BS)<br />

materi<strong>al</strong>i riciclabili”, racconta C<strong>al</strong>ubini. Ricerca<br />

e innovazione che coinvolgono anche la Facoltà<br />

di Ingegneria Sanitaria Ambient<strong>al</strong>e dell’Università<br />

di <strong>Brescia</strong>.<br />

Questa intesa prevede la possibilità di re<strong>al</strong>izzare<br />

prove per lo sviluppo di tecnologie innovative<br />

nella produzione di manufatti, utilizzando esclusivamente<br />

materi<strong>al</strong>i derivanti d<strong>al</strong> trattamento dei<br />

rifiuti trattati d<strong>al</strong>l’impianto. La collaborazione è<br />

già in atto presso lo stabilimento della PBR, dove<br />

è stato creato un distaccamento vero e proprio<br />

denominato “sede speriment<strong>al</strong>e” che ospita la<br />

ricerca.<br />

“Si legge che i giovani non trovano lavoro, ma a<br />

qu<strong>al</strong>cuno forse fa comodo non trovarlo - sostiene<br />

C<strong>al</strong>ubini - i momenti sono difficili, ma non bisogna<br />

abbattersi”. Dopo due anni in cui PBR ha<br />

avvertito la forza della crisi economica, il <strong>2011</strong><br />

ha visto una crescita esponenzi<strong>al</strong>e riportando il<br />

fatturato ai livelli pre-crisi. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 47


ANNiversari<br />

D<strong>al</strong> 1986 una storia di lavoro e passione, insieme ai più fragili, per riprendere il filo della propria vita<br />

e viverla da protagonisti<br />

p u<br />

Pinocchio, il burattino diventa uomo<br />

Nel 1986 è nata la Comunità Pinocchio, ma<br />

<strong>al</strong>lora si chiamava Comunità Nuova e nasceva<br />

d<strong>al</strong> desiderio di un gruppo di ragazzi<br />

del Movimento di Comunione e Liberazione di<br />

lavorare insieme. Quei ragazzi sono cresciuti e<br />

hanno fatto tanto per Pinocchio, ovvero “per i più<br />

deboli”, tanto che si possono festeggiare orgogliosamente<br />

i 25 anni di impegno.<br />

Oggi nelle cooperative del gruppo sono impiegate<br />

quasi 60 persone, di cui quindici lavoratori<br />

svantaggiati in inserimento lavorativo; “hanno un<br />

loro stipendio” ripete fiero il presidente Massimo<br />

Montesano, aspetto non secondario per chi nel<br />

mondo civile ha grandissime difficoltà a inserirsi.<br />

Montesano è uno di quei ragazzi che sta ancora<br />

lavorando con passione in un progetto senza fine.<br />

Ridare una possibilità a chi sarebbe destinato a<br />

una vita ai margini della soci<strong>al</strong>ità. “D<strong>al</strong>la nascita<br />

– racconta – abbiamo accolto nella comunità 380<br />

persone con dipendenze e 54 m<strong>al</strong>ati psichiatrici”.<br />

Il prossimo obiettivo della cooperativa sta prendendo<br />

forma a Rodengo Saiano. Una comunità<br />

che ospiterà m<strong>al</strong>ati psichiatrici. La prima pietra<br />

è stata posta in luglio e prevede di portare la disponibilità<br />

di posti dai dieci attu<strong>al</strong>i a venti. Grazie<br />

<strong>al</strong>le sinergie di due iscritti <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> si<br />

sta re<strong>al</strong>izzando un ulteriore tassello per permettere<br />

a Pinocchio di crescere, nella sua costante<br />

trasformazione in adulto in carne e ossa. È proprio<br />

la crescita degli ospiti della cooperativa ciò<br />

che sta a cuore, renderli autonomi, insegnare loro<br />

un modo per riprendere in mano la propria vita e<br />

camminare da soli.<br />

La nuova comunità è concepita nel pieno rispetto<br />

dell’ambiente. Uno sforzo che ripagherà nel tempo.<br />

L’It<strong>al</strong> Engineering, società di progettazione<br />

ingegneristica ha concepito un moderno edificio<br />

con le carte in regola per guardare <strong>al</strong> futuro.<br />

Montesano racconta che sono tre le caratteristiche<br />

princip<strong>al</strong>i: “innanzi tutto è un bell’edificio,<br />

costruito con la logica di zero consumi energetici.<br />

Impianti fotovoltaici, termici e geotermici<br />

garantiscono di coprire il fabbisogno tot<strong>al</strong>e di<br />

energia. E poi sono stati utilizzati materi<strong>al</strong>i eco-<br />

48 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Rinfresco con gli<br />

invitati dopo la<br />

S.Messa dell’anniversario<br />

celebrata<br />

da Mons. Mascher,<br />

vicario gener<strong>al</strong>e<br />

Ospiti e operatori<br />

della Comunità<br />

compatibili, come il legno”, grazie agli sforzi<br />

costruttivi dell’Arch-Legno, forte dell’esperienza<br />

vissuta nella ricostruzione dell’Aquila. Costo<br />

tot<strong>al</strong>e previsto per l’intera operazione un milione<br />

e seicento mila euro. Un impegno gravoso per la<br />

cooperativa, che può essere affrontato anche grazie<br />

<strong>al</strong>l’autofinanziamento garantito da <strong>al</strong>cune attività<br />

interne e d<strong>al</strong> sostegno di eventu<strong>al</strong>i donatori.<br />

Tra le attività che la comunità sta portando avanti<br />

con soddisfazione compare la produzione di un<br />

vino molto particolare. Perché buono e perché<br />

prodotto attraverso la gestione<br />

diretta di un’azienda<br />

agricola. D<strong>al</strong> “campo<br />

dei miracoli” nasce l’uva<br />

che serve <strong>al</strong>la cooperativa<br />

per farsi conoscere e autofinanziarsi,<br />

ma soprattutto<br />

per insegnare agli ospiti un<br />

metodo lavorativo che darà<br />

le coordinate nella vita soci<strong>al</strong>e.<br />

“Il fatto che il lavoro<br />

sia un bene per sé e per il mondo v<strong>al</strong>e per tutti”<br />

afferma Montesano, non solo per chi si è perso<br />

nelle difficoltà dell’esistenza e lotta ogni giorno<br />

per recuperare un posto nella società. n


ANNiversari<br />

Quasi un decennio di esperienza con i<br />

bambini per la polisportiva Team Out,<br />

nata d<strong>al</strong>l’esigenza di un gruppo di genitori<br />

di educare i propri figli anche<br />

attraverso lo sport: nell’agonismo dello<br />

sport l’ incontro con la re<strong>al</strong>tà e con<br />

gli <strong>al</strong>tri, un’esperienza che introduce<br />

<strong>al</strong>la vita adulta<br />

La polisportiva Team Out nasce nel 2003 per<br />

occuparsi della promozione della pratica sportiva<br />

come attività educativa e ricreativa.<br />

L’impostazione di Team Out considera l’esito<br />

sportivo come un mezzo per aiutare a essere se<br />

stessi, cioè uomini liberi.<br />

Del resto gli ingredienti per fare sport sono un<br />

paradigma di quelli che servono per affrontare la<br />

vita: la preparazione fisica sta <strong>al</strong> lavoro person<strong>al</strong>e<br />

come la grinta agonistica sta <strong>al</strong> desiderio di re<strong>al</strong>izzazione,<br />

la tecnica sta <strong>al</strong>l’uso appropriato delle<br />

cose come la tattica sta <strong>al</strong>la scoperta del proprio<br />

compito dentro uno scopo comune con <strong>al</strong>tri.<br />

Fare sport non è educativo di per sé, ma occorre<br />

che vi siano persone adulte che fanno<br />

esperienza di una re<strong>al</strong>tà positiva per la propria<br />

vita e che trasmettono questo a chi incontrano<br />

nell’attività sportiva, siano essi ragazzi oppure<br />

<strong>al</strong>tri adulti.<br />

“Far diventare grandi i ragazzi” coincide con il<br />

tentativo di accompagnarli <strong>al</strong>la scoperta del nesso<br />

tra tutte le circostanze e il proprio desiderio<br />

di felicità, magari anche attraverso un momento<br />

particolare come lo sport.<br />

Questa tensione educativa accompagna chi opera<br />

volontariamente nell’associazione Team Out, che<br />

si presenta come una re<strong>al</strong>tà strutturata che offre<br />

ai ragazzi un luogo interessante per la propria<br />

crescita.<br />

L’associazione Team Out è cresciuta proporzion<strong>al</strong>mente<br />

ai rapporti di amicizia e di collaborazione<br />

che nascono e agli incontri che accadono<br />

sulla base dell’impostazione ide<strong>al</strong>e.<br />

Fra le diverse discipline sportive la più rilevante<br />

è quella della istituzione di una scuola c<strong>al</strong>cio per<br />

ragazzi di età scolastica che va d<strong>al</strong>le scuole elementari<br />

fino <strong>al</strong>le medie inferiori e superiori.<br />

Quest’anno le squadre iscritte ai campionati provinci<strong>al</strong>i<br />

FIGC delle rispettive categorie (pulcini,<br />

esordienti, giovanissimi, <strong>al</strong>lievi) sono 13 e fra<br />

<strong>Brescia</strong> e S<strong>al</strong>ò contiamo circa 200 atleti iscritti. n<br />

50 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

a v<br />

<strong>al</strong>lenarsi a vivere<br />

Team out – Atletico <strong>Brescia</strong> - Categoria esordienti<br />

vieni a giocare con noi<br />

L’Associazione ha la propria sede soci<strong>al</strong>e e di incontro presso il campo<br />

sportivo comun<strong>al</strong>e intitolato <strong>al</strong>la memoria di “Vittorio Mero” in via Baresani<br />

20 a <strong>Brescia</strong> (loc<strong>al</strong>ità Folzano), dove si svolgono gli <strong>al</strong>lenamenti di<br />

c<strong>al</strong>cio tutti i giorni d<strong>al</strong>le ore 17.30 <strong>al</strong>le 20.00. Le partite uffici<strong>al</strong>i il sabato<br />

pomeriggio e la domenica mattina.<br />

Per ulteriori informazioni telefonare a Massimo Passerini <strong>al</strong> 3392276948<br />

o scrivere a polisportiva.teamout@gmail.com.


ANNiversari<br />

I 25 anni di Alfa Ossidazione sono un traguardo<br />

importante: negli stabilimenti integrazione, motivazione<br />

e capacità di lavorare in squadra oggi fanno la differenza<br />

P la profession<strong>al</strong>ità<br />

C<br />

<strong>al</strong> centro della crescita<br />

Alfa Ossidazione è un mix di moderna automazione<br />

e manu<strong>al</strong>ità, affinato nel tempo e<br />

con la passione dei soci. Oggi, superato il<br />

traguardo dei 25 anni, cresce in un settore particolarmente<br />

competitivo, che, ricorda Tiziano<br />

S<strong>al</strong>ata, rappresentante della direzione, a metà<br />

anni ottanta in It<strong>al</strong>ia era tutto da costruire. Quando<br />

l’azienda ha mosso i primi passi l’ossidazione<br />

anodica era ampiamente diffusa negli Stati Uniti,<br />

ma quasi sconosciuta nella penisola. Con il tempo<br />

si è affinata speci<strong>al</strong>izzandosi nella lavorazione<br />

dura e colorata e aprendo una seconda linea produttiva<br />

nel campo dei trattamenti termici innovativi.<br />

L’incremento di fatturato è stato costante nel<br />

tempo grazie a uno sforzo che ha puntato sulla<br />

soddisfazione del cliente.<br />

È negli ultimi anni che ha potuto crescere fino<br />

a 45 dipendenti, costantemente impegnati nelle<br />

migliorie della produzione e delle proprie competenze.<br />

Lavorare per conto di aziende che hanno<br />

tra i propri clienti fin<strong>al</strong>i nomi come Audi o Volkswagen,<br />

solo per citare il settore automotive, non<br />

è un caso. Ne è un esempio “il progetto GTO,<br />

espressamente studiato per la nostra organizzazione”,<br />

dichiara la direzione. “Il sistema permette<br />

l’identificazione e la rintracciabilità di tutti i<br />

particolari in ingresso, durante il ciclo produttivo,<br />

in fase di processo, in collaudo fin<strong>al</strong>e e in spedizione”.<br />

I risultati si raggiungono, dichiara S<strong>al</strong>ata, “facendo<br />

crescere le persone <strong>al</strong>l’interno e preparandole<br />

profession<strong>al</strong>mente”. L’incidenza di person<strong>al</strong>e<br />

straniero negli stabilimenti è di circa il 35%,<br />

quota che si <strong>al</strong>za notevolmente nell’ambito della<br />

produzione, dove gli operai it<strong>al</strong>iani sono sempre<br />

meno. Il livello medio di istruzione più <strong>al</strong>ta, acquisito<br />

nella speranza di lavori remunerativi, è<br />

la ragione princip<strong>al</strong>e, ma non bisogna dimenticare<br />

che esiste anche una componente di fatica<br />

Lo stabilimento di<br />

Alfa Ossidazione, a<br />

Borgosatollo (BS)<br />

Il Consiglio di Amministrazione di Alfa Ossidazione,<br />

da sinistra: Tiziano S<strong>al</strong>ata direttore<br />

commerci<strong>al</strong>e, Giuseppe Cavagnini direttore<br />

di produzione, Romeo Franzoni presidente del<br />

C.D.A., Sergio Maestri direttore tecnico, Antonino<br />

Sciortino direttore amministrazione e finanza<br />

che le macchine non possono eliminare. “Gran<br />

parte è manu<strong>al</strong>ità”, afferma S<strong>al</strong>ata, con la qu<strong>al</strong>e<br />

si re<strong>al</strong>izza una lavorazione il più vicina possibile<br />

<strong>al</strong>le esigenze del cliente. “Si può essere preparati,<br />

ma occorre fare squadra”, motivare i lavoratori e<br />

cercare l’integrazione degli stranieri. “L’integrazione<br />

non è facile. Occorre attenzione a come si<br />

distribuiscono i turni, capire le tradizioni per evitare<br />

che emergano conflitti”. Puntando sulle persone<br />

si ottengono i risultati e ci si può impegnare<br />

in un futuro che crei una certa stabilità lavorativa<br />

per tutti. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 51


InformazIone pubblIcItarIa<br />

Nuova vita <strong>al</strong>l’antico borgo<br />

di Campione del Garda<br />

Campione del Garda, frazione a lago del Comune di Tremosine (Alto Garda <strong>Brescia</strong>no), è un borgo denso di storia, dove la natura è protago-<br />

nista insieme <strong>al</strong> dolce clima mediterraneo e <strong>al</strong>l’invidiabile vento regolare che lo rende paradiso di velisti e kitesurfer.<br />

Protetto da un’imponente f<strong>al</strong>esia, circondato quasi per intero d<strong>al</strong> lago, il<br />

borgo si configura come un villaggio riservato, discreto, lontano d<strong>al</strong>le masse.<br />

Una loc<strong>al</strong>ità tranquilla, anche perché interamente pedon<strong>al</strong>e, dove poter<br />

vivere la quotidianità immersi nella natura, nel benessere e in compagnia<br />

del vento - la risorsa natur<strong>al</strong>e più preziosa di Campione del Garda.<br />

Proprio il vento lo ha reso storicamente sede di mulini e cartiere, mentre d<strong>al</strong><br />

1896 <strong>al</strong> 1982 la vita dell’intero Borgo ruota intorno <strong>al</strong>le attività del Cotonificio<br />

Olcese (originariamente fondato da Giacomo Feltrinelli), un pilastro<br />

nella storia del paese. I gioielli storici di Campione, come l’antica fabbrica<br />

del Cotonificio Olcese – esemplare di architettura industri<strong>al</strong>e - la piazzetta,<br />

l’antico teatro, villa Archetti, la scuola sono le testimonianze del passato<br />

produttivo e operaio del borgo. Dopo i 15 anni successivi <strong>al</strong>la chiusura<br />

del cotonificio (1982) trascorsi nell’ombra, interviene Coopsette che vede<br />

in Campione del Garda il potenzi<strong>al</strong>e per una nuova vita del borgo, questa<br />

volta dedicata agli sport del vento e ad un turismo responsabile, amante<br />

della natura. Nel 2002 Coopsette acquista l’intero borgo e avvia i lavori di<br />

riqu<strong>al</strong>ificazione di tutta la sua superficie, con il ripristino dei tesori storici<br />

del borgo e la costruzione di nuovi eco-edifici.<br />

A Campione del Garda ha preso vita uno dei più importanti interventi greenbuilding<br />

in Europa: fabbricati a emissioni zero, grazie <strong>al</strong>la scelta di tipologie<br />

di rivestimenti, serramenti e impianti, e produzione di energia pulita fornita<br />

52 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

da un impianto geotermico che utilizza la sorgente della f<strong>al</strong>da acquifera del<br />

lago. L’intervento architettonico porta la firma dell’Atelier Boris Podrecca,<br />

architetto di origine triestina il cui studio è basato a Vienna.<br />

Circa 200 nuove eco-residenze (delle qu<strong>al</strong>i 100 già re<strong>al</strong>izzate), un porto turistico<br />

da 170 posti barca, la cui costruzione è appena iniziata, il Sailing<br />

Village con Università della Vela e servizi dedicati <strong>al</strong>le regate, recupero degli<br />

edifici storici con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni ambient<strong>al</strong>i<br />

e cultur<strong>al</strong>i, un hotel di lusso e un grande centro benessere: questi <strong>al</strong>cuni<br />

degli elementi chiave del progetto turistico di riqu<strong>al</strong>ificazione di Campione<br />

del Garda. Le unità abitative sono di varie dimensioni e con prezzi a partire<br />

da 140.000 euro.<br />

Lo scorso 28 settembre è stato presentato il progetto “Università della<br />

Vela” durante il Convegno “Primo centro it<strong>al</strong>iano di preparazione feder<strong>al</strong>e<br />

l’Università della Vela”, aperto in video conferenza da Roberto Formigoni,<br />

presidente della Regione Lombardia, e seguito d<strong>al</strong>l’intervento di portavoce<br />

delle istituzioni e di Federazione It<strong>al</strong>iana Vela, così come da testimoni<strong>al</strong><br />

sportivi di prestigio. Al convegno era presente con un intervento anche Fabrizio<br />

Vezzani, presidente di Campione del Garda spa, che ha sottolineato<br />

l’importanza degli aspetti infrastruttur<strong>al</strong>i che, pur non sempre visibili, sono<br />

<strong>al</strong>la base di un progetto ambizioso e che ha l’obiettivo di v<strong>al</strong>orizzare il borgo<br />

attirando attività produttive e servizi richiesti d<strong>al</strong> mercato.<br />

Synlab It<strong>al</strong>ia:<br />

la forza di un grande network diagnostico<br />

Synlab è un gruppo leader in Europa nei servizi di diagnostica di laboratorio<br />

medica, veterinaria e di an<strong>al</strong>isi ambient<strong>al</strong>e. Synlab It<strong>al</strong>ia nasce sul territorio<br />

bresciano negli anni ‘70 e ben presto diventa una re<strong>al</strong>tà conosciuta non solo<br />

a livello loc<strong>al</strong>e, ma anche a livello nazion<strong>al</strong>e con il marchio Centro An<strong>al</strong>isi<br />

Fleming.<br />

Oggi Synlab It<strong>al</strong>ia conta tre laboratori accreditati in Lombardia, uno in Veneto<br />

e uno in Toscana, con oltre 70 punti prelievo e 10 milioni di an<strong>al</strong>isi<br />

eseguite ogni anno.<br />

Perché Synlab sponsorizza l’assemblea <strong>CDO</strong>?<br />

Per dimostrare che, anche in un periodo di crisi come quello che il mondo<br />

sta vivendo esistono re<strong>al</strong>tà d’eccellenza bresciana che vengono guardate<br />

con occhio attento d<strong>al</strong>l’estero.<br />

Per comunicare <strong>al</strong> mondo imprenditori<strong>al</strong>e bresciano che, nonostante Fleming<br />

sia diventato Synlab, l’esperienza maturata nei decenni non è stata<br />

abbandonata, bensì potenziata grazie <strong>al</strong> supporto di un grande gruppo europeo.<br />

Per mostrare il nostro progetto di sviluppo in It<strong>al</strong>ia, che ha visto rilevanti<br />

incrementi dell’organico, soprattutto tra i giovani: i dipendenti under 35<br />

sono 156, pari <strong>al</strong> 39% dell’organico tot<strong>al</strong>e e gli assunti under 35 negli ultimi<br />

2 anni, anche considerando le acquisizioni, sono stati 76.<br />

Per comunicare che siamo un’azienda privata e, come t<strong>al</strong>e, facciamo business.<br />

Tuttavia non ci possiamo dimenticare di operare in un settore “critico”<br />

come quello sanitario, che ci porta ad affiancare il sistema sanitario<br />

pubblico offrendo servizi innovativi e di utilità per gli utenti. Ad esempio<br />

il servizio corsia pediatrica è stato attivato sin d<strong>al</strong>l’inizio di quest’anno in<br />

collaborazione con i pediatri di famiglia della provincia di <strong>Brescia</strong> e permette<br />

di ottenere i risultati di <strong>al</strong>cune an<strong>al</strong>isi di laboratorio nel giro di due ore<br />

evitando di affollare il Pronto Soccorso.<br />

Qu<strong>al</strong>i sono i progetti di Synlab per il futuro?<br />

Facendo tesoro dell’esperienza maturata in Fleming e sfruttando i vantaggi<br />

offerti d<strong>al</strong>l’appartenenza a un grande gruppo europeo, abbiamo in progetto<br />

la costruzione di un network su sc<strong>al</strong>a nazion<strong>al</strong>e che preveda la costituzione<br />

di piattaforme operative nelle princip<strong>al</strong>i regioni it<strong>al</strong>iane. Il percorso<br />

intrapreso fino a oggi e che ci accompagnerà nel futuro è quello di v<strong>al</strong>orizzare<br />

la profession<strong>al</strong>ità delle risorse umane, investendo in formazione e<br />

innovazione.


Da oltre<br />

Energia elettrica per le aziende<br />

anni<br />

innovazione<br />

per il futuro della<br />

tua impresa.<br />

Oltre 100 anni di attività fanno di A2A un Grande Gruppo: solido, dinamico e vicino<br />

<strong>al</strong>le esigenze della propria clientela. A2A Energia, forte di questa esperienza, è in grado di<br />

mettere a disposizione delle imprese un portafoglio completo di off erte di energia elettrica,<br />

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Il consiglio direttivo nazion<strong>al</strong>e <strong>CDO</strong> è il<br />

luogo in cui sono proposte e discusse le linee<br />

guida e le mod<strong>al</strong>ità di lavoro, le direttrici<br />

dell’impegno di ogni sede loc<strong>al</strong>e <strong>CDO</strong>, le criticità<br />

nel rapporto con gli associati, le necessità<br />

che gli imprenditori esprimono e gli strumenti<br />

che è possibile mettere a loro disposizione.<br />

Per i quattro consiglieri bresciani - Giuseppe<br />

Battagliola, Marco Marchetti, Paolo Paoletti<br />

e Camillo Zola, designati d<strong>al</strong> consiglio<br />

direttivo bresciano nella seduta del 25 agosto<br />

che si è svolta a Rimini, nell’ambito del Meeting<br />

- la prima seduta nazion<strong>al</strong>e è stata quella<br />

del 16 settembre <strong>2011</strong>, dove sono state discusse<br />

le prospettive di lavoro per il prossimo<br />

triennio.<br />

“Il lavoro degli ultimi tre anni - spiega Zola -<br />

si è dipanato seguendo gli orientamenti delle<br />

ultime tre assemblee gener<strong>al</strong>i, i cui titoli sono<br />

emblematici: Il tuo lavoro è un’opera, La tua<br />

54 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti cdo<br />

i c<br />

ipotesi di un impegno comune<br />

Sono quattro i consiglieri di <strong>CDO</strong><br />

<strong>Brescia</strong> delegati a rappresentarla <strong>al</strong><br />

consiglio direttivo nazion<strong>al</strong>e: Giuseppe<br />

Battagliola, Marco Marchetti, Paolo<br />

Paoletti e Camillo Zola. Designati<br />

d<strong>al</strong> consiglio direttivo bresciano in<br />

occasione della seduta del 25 agosto<br />

<strong>2011</strong> <strong>al</strong> Meeting di Rimini hanno<br />

partecipato nel mese di settembre<br />

<strong>al</strong> loro primo consiglio nazion<strong>al</strong>e,<br />

nell’ambito del qu<strong>al</strong>e sono state<br />

discusse le prospettive di lavoro per il<br />

triennio 2012-2014<br />

Giuseppe Battagliola<br />

eletto nel nuovo<br />

Consiglio Direttivo<br />

della <strong>CDO</strong><br />

opera è un bene per tutti,<br />

Una responsabilità che cresce<br />

con la forza dell’origine.<br />

Ancora una volta siamo stati<br />

provocati a cogliere qu<strong>al</strong> è<br />

la priorità: la possibilità per<br />

ognuno di esprimere <strong>al</strong> meglio<br />

i propri t<strong>al</strong>enti. L’organizzazione<br />

e la struttura sono<br />

<strong>al</strong> servizio di questo, ne sono<br />

una conseguenza. Il presidente<br />

nazion<strong>al</strong>e Scholz ha<br />

aperto la seduta del consiglio<br />

ricordando che “in questa<br />

crisi la <strong>CDO</strong> si è rivelata un luogo di speranza<br />

per tanti associati e per tante persone che abbiamo<br />

incontrato lungo il nostro cammino”, come<br />

sottolinea anche Battagliola: “L’appartenenza<br />

a questa <strong>Compagnia</strong> è in questo momento una<br />

grande occasione per le imprese grazie a quella


esperienza che anche il presidente della Repubblica<br />

Giorgio Napolitano ha riconosciuto <strong>al</strong><br />

Meeting di Rimini qu<strong>al</strong>e contributo essenzi<strong>al</strong>e<br />

per il futuro di questo Paese”.<br />

“È così – conferma Paoletti –: le associazioni<br />

loc<strong>al</strong>i come quella bresciana hanno lo scopo di<br />

rendere possibile questa esperienza, affinché<br />

possa nascere una nuova soci<strong>al</strong>ità dove la persona<br />

riscopre il suo v<strong>al</strong>ore e, conseguentemente,<br />

cresce umanamente e profession<strong>al</strong>mente. In<br />

questo modo l’imprenditore vive la sua re<strong>al</strong>tà<br />

intensamente, ritornando ad avere come orizzonte<br />

il mondo intero”.<br />

“Ogni imprenditore in <strong>CDO</strong> – evidenzia Marchetti<br />

– si confronta ed è aperto agli <strong>al</strong>tri: in<br />

questo modo la singola persona e la società<br />

trovano, attraverso il lavoro e le opere, un legame<br />

generativo di un bene veramente comune:<br />

un’amicizia operativa”.<br />

Tre anni fa il presidente nazion<strong>al</strong>e Scholz definì<br />

la <strong>CDO</strong> un “movimento che si è dato la forma<br />

di un’associazione”. “Infatti non seguiamo<br />

modelli da applicare – conclude Zola –, ma lavoriamo<br />

insieme per generare un nuovo modo<br />

di concepire il lavoro, l’economia, la cultura e<br />

la soci<strong>al</strong>ità e, quindi, anche la politica.<br />

Non abbiamo un modello da applicare, ma<br />

operiamo per un modo nuovo di concepire il<br />

strumenti cdo<br />

Gli <strong>al</strong>tri consiglieri<br />

bresciani entrati<br />

nel nuovo Consiglio<br />

Direttivo della <strong>CDO</strong><br />

Nazion<strong>al</strong>e a guida<br />

Scholz: in <strong>al</strong>to, Marco<br />

Marchetti, Paolo<br />

Paoletti; sotto Camillo<br />

Zola<br />

lavoro. Sarà utile incontrare anche <strong>al</strong>tre associazioni<br />

di professionisti, per vedere come la<br />

<strong>CDO</strong> può essere utile <strong>al</strong> loro lavoro e <strong>al</strong> loro<br />

impegno”.<br />

Sono state <strong>al</strong>tresì confermate le linee guida già<br />

conosciute, ma con una precisazione nuova e stimolante:<br />

“Tutti i vari progetti – afferma Scholz<br />

– d<strong>al</strong>l’internazion<strong>al</strong>izzazione,<br />

<strong>al</strong>la formazione, <strong>al</strong>le reti, fino <strong>al</strong><br />

Matching e ai servizi devono diventare<br />

proposte non solo per i<br />

soci <strong>CDO</strong>, ma per tutte le imprese<br />

in It<strong>al</strong>ia e, dove possibile,<br />

<strong>al</strong>l’estero: quando chiediamo una<br />

cosa, la chiediamo per tutti.<br />

È la natura stessa della nostra<br />

esperienza”. n<br />

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Imprenditori sui banchi a Scuola<br />

d’Impresa: quattro percorsi formativi,<br />

con un taglio fortemente operativo ed<br />

esperienzi<strong>al</strong>e, per guardare ai fattori<br />

fondament<strong>al</strong>i del fare impresa con un<br />

Parlare di cultura di impresa, di apprendimento<br />

in aula discutendo di problemi e possibili<br />

soluzioni può far storcere il naso a qu<strong>al</strong>cuno.<br />

Invece di stare in ufficio e lavorare a testa bassa<br />

o in stabilimento cercando di produrre di più,<br />

c’è chi pensa che un contributo a certe difficoltà<br />

vissute d<strong>al</strong>l’impresa possa provenire d<strong>al</strong>la formazione.<br />

Il modello it<strong>al</strong>iano è sempre stato concentrato sul<br />

fare: giustissimo. Tuttavia la re<strong>al</strong>tà sta cambiando,<br />

come sempre fa, anche se il più delle volte<br />

avviene con tempi e modi quasi impercettibili per<br />

una generazione, ma non oggi. La re<strong>al</strong>tà odierna<br />

è molto più colpita dai cambiamenti che in tutto il<br />

passato e il futuro sarà ancora più foriero di innovazione,<br />

nei mezzi e nei metodi. Il responsabile<br />

dell’ufficio brevetti americano a inizio novecento<br />

dichiarò solennemente che ciò che si poteva inventare<br />

era stato già pensato: inverosimile ritenere<br />

che in futuro avremmo visto molte novità,<br />

sostenne con scarso intuito.<br />

Da <strong>al</strong>lora è passato oltre un secolo e non occorre<br />

citare la miriade di invenzioni, di migliorie, di<br />

cambiamenti che l’uomo ha saputo creare. Basti<br />

pensare che nell’arco di una sola generazione abbiamo<br />

lasciato la bicicletta per l’aereo, abbiamo<br />

guardato le prime mastodontiche televisioni e<br />

oggi possiamo leggere un quotidiano su una tavoletta<br />

elettronica o riflettere sui miracoli delle<br />

biotecnologie.<br />

Dunque il futuro dell’impresa passa anche per la<br />

formazione e la creazione di cultura. Nel solco<br />

56 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti cdo<br />

nuovo orizzonte<br />

C<br />

conoscere e capire<br />

R la re<strong>al</strong>tà<br />

Alcuni partecipanti ai<br />

percorsi della prima<br />

edizione della Scuola di<br />

Impresa presso la sede<br />

della <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />

Bernhard Scholz, responsabile<br />

Scuola d’Impresa<br />

e presidente <strong>CDO</strong><br />

nazion<strong>al</strong>e


della conoscenza si inserisce la Scuola di Impresa,<br />

promossa d<strong>al</strong>la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />

di <strong>Brescia</strong>. Un ciclo di percorsi rivolti a imprenditori,<br />

amministratori, responsabili di piccole<br />

e medie aziende, coordinati a livello scientifico<br />

da Bernhard Scholz responsabile della Scuola<br />

di Impresa e presidente nazion<strong>al</strong>e della <strong>CDO</strong>.<br />

Spiega il responsabile didattico Fabio Mussoni:<br />

“quello che cerchiamo di portare è un metodo,<br />

che definiamo il radar dell’innovazione, cercare<br />

di conoscere e capire la re<strong>al</strong>tà che ci sta attorno a<br />

360 gradi. Senza <strong>al</strong>cun pregiudizio”.<br />

E anche tante esperienze, riferite dagli stessi<br />

protagonisti, imprenditori che parlano ad <strong>al</strong>tri<br />

imprenditori, come Giovanni Bertoldo, titolare<br />

della LIC Packaging di Verolanuova. Racconta<br />

di quando si è ritrovato il capannone<br />

della fabbrica crollato sotto il peso<br />

della “grande nevicata” a metà anni<br />

ottanta.<br />

Tutto distrutto e niente assicurazioni.<br />

Ha guardato i collaboratori negli<br />

occhi e tutti hanno accettato di ricominciare,<br />

hanno capito che se volevano<br />

restare c’era bisogno dell’aiuto<br />

di ciascuno. “Lo dico sempre ai miei<br />

figli: l’azienda non vi appartiene. È<br />

un bene comune”. Un bene comune<br />

sì, a maggior ragione oggi che le imprese<br />

sono ancora in b<strong>al</strong>ia della crisi.<br />

“Non siamo qui per dare soluzioni –<br />

ha dichiarato Scholz – ma per offrire<br />

paragoni”. Per noi è vit<strong>al</strong>e ripartire d<strong>al</strong>l’ambito<br />

educativo - ha dichiarato Camillo Zola, consigliere<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> -. Un imprenditore potrebbe<br />

pensare che è uno scenario a medio termine e che<br />

nel breve non aiuta. In re<strong>al</strong>tà, come ci ha insegnato<br />

don Giussani, l’esperienza dell’uomo, compreso<br />

il lavoro, per non svanire come una scritta<br />

sulla sabbia bagnata d<strong>al</strong> mare, deve assurgere a<br />

dignità cultur<strong>al</strong>e”.<br />

Il messaggio della <strong>CDO</strong> è chiaro. Riuscire a ridistribuire<br />

concettu<strong>al</strong>mente i successi e le idee<br />

di singole imprese, monito e stimolo per il sistema<br />

economico. Alberto Bontempi della TEP,<br />

attiva nelle demolizioni e nei consolidamenti di<br />

edifici, ha un’idea chiara dopo aver frequentato<br />

uno dei percorsi: “il continuo arricchimento<br />

del nostro sapere, la metodologia sistematica di<br />

compiere quotidianamente certe azioni, il semplice<br />

confrontarsi con <strong>al</strong>tri imprenditori riescono<br />

a farci mettere in discussione per crescere e riuscire<br />

ad affrontare e a collaborare meglio con chi<br />

ci ruota attorno: dai dipendenti, ai clienti, fino<br />

strumenti cdo<br />

a scuola con grande<br />

profession<strong>al</strong>ità e passione<br />

Carlo Fontanelli, (nella foto) è uno<br />

di quei manager che non smettono<br />

di imparare, anche dopo una lunga<br />

e felice carriera trascorsa in <strong>al</strong>cune<br />

delle più note multinazion<strong>al</strong>i del<br />

mondo. Ingegnere meccanico con un<br />

master in Marketing presso l’Università<br />

Bocconi di Milano, ha lavorato<br />

come account executive <strong>al</strong>la Nielsen,<br />

poi esperienze nelle divisioni marketing<br />

e commerci<strong>al</strong>e della Motorola e<br />

della Kenwood. Ora direttore Marketing<br />

e Sviluppo Business Saica presso<br />

la LIC Packaging di Verolanuova.<br />

L’azienda bresciana lavora imb<strong>al</strong>li di cartone in una continua ricerca di qu<strong>al</strong>ità,<br />

testimoniata d<strong>al</strong>l’accordo di partnership con uno dei più grandi gruppi cartari<br />

d’Europa: la Saica Internation<strong>al</strong>.<br />

Fontanelli, da uomo di visioni ampie, sa che la formazione è un impegno che ciascuno<br />

dovrebbe coltivare sempre nel corso della propria carriera, durante tutta la<br />

vita. I saggi sanno che qu<strong>al</strong>cosa, molto in re<strong>al</strong>tà, rimane da imparare. Con questo<br />

spirito Fontanelli, dopo una decina d’anni da docente <strong>al</strong>la Scuola di P<strong>al</strong>o Alto di<br />

Milano, ha deciso di rimettersi sui banchi di scuola. Ho fatto il formatore (mentre<br />

lavoravo) per una decina di anni. “Ho affrontato la Scuola d’Impresa di <strong>CDO</strong> con<br />

una ottica sia dell’<strong>al</strong>lievo che del formatore – racconta Fontanelli -. Posso dire<br />

di avere costantemente imparato in tutti i percorsi che ho frequentato, il livello<br />

dei docenti è sempre stato superiore <strong>al</strong>le aspettative”. Spiega che <strong>al</strong>le aziende<br />

it<strong>al</strong>iane manca una certa “cultura finanziaria” con cui si potrebbe pensare maggiormente<br />

nell’ottica del rendimento più che di prodotto. Per questo ha deciso di<br />

frequentare anche il corso “Finanziare lo sviluppo”, tenuto da Alessandro Berti,<br />

ad della R&A Consulting, sulla comprensione degli strumenti an<strong>al</strong>itici delle dinamiche<br />

economiche e finanziarie d’impresa a consuntivo. “Ho apprezzato enormemente<br />

il corso tenuto da Berti sull’approccio finanziario; io – continua Fontanelli<br />

- vengo da esperienze commerci<strong>al</strong>i e tecniche e mi sono trovato sempre a disagio<br />

con bilanci, flussi di cassa, ROI e ROE; Berti ha avuto l’indiscussa capacità di<br />

farmi appassionare a questa importante cultura”.<br />

Fabio Mussoni, direttore<br />

operativo di<br />

<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />

ai fornitori”.<br />

Mettendo a confronto gli imprenditori emergono<br />

con più chiarezza le leggerezze e gli errori che<br />

ciascuna impresa tende a compiere: sistematizzati<br />

in processi, diventano la prassi e non si sanno<br />

più v<strong>al</strong>utare con obiettività. “Il percorso mi ha<br />

dato strumenti per v<strong>al</strong>utare e riconoscere <strong>al</strong>cuni<br />

atteggiamenti inconsapevoli, lacune nella gestione<br />

dell’impresa”, racconta Lidia Laffranchi, titolare<br />

della Di Elle.<br />

Anche in una piccola re<strong>al</strong>tà che si occupa di pulizie<br />

e bonifiche ambient<strong>al</strong>i il rischio dei soci e<br />

del person<strong>al</strong>e è di non rendersi conto che i processi<br />

si possono migliorare anche solo con pochi<br />

accorgimenti, lasciandosi trasportare d<strong>al</strong> trend<br />

quotidiano: “nella gestione di un’impresa si è più<br />

➤<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 57


➤<br />

orientati a fare invece che pensare”.<br />

Laffranchi sostiene che è s<strong>al</strong>utare a volte costringersi<br />

a fermarsi, obbligandosi a riconsiderare<br />

il rapporto con i lavoratori. D<strong>al</strong>le riflessioni<br />

è nato, nel suo caso, un nuovo orientamento<br />

dell’idea imprenditori<strong>al</strong>e. Ridisegnare il v<strong>al</strong>ore<br />

dell’impresa verso il benessere delle persone e<br />

il rispetto dell’ambiente introducendo prodotti<br />

ecologici. Anche <strong>al</strong>tri hanno riflettuto sull’opportunità<br />

di rimettersi in gioco, soprattutto in<br />

tempi di crisi.<br />

Marco Marchetti, ad di Padana Everest, m<strong>al</strong>grado<br />

il successo di un’azienda con centinaia di<br />

lavoratori e moltissimi clienti, non ama sedersi<br />

sugli <strong>al</strong>lori. “Ho cercato di comprendere se esistono<br />

mod<strong>al</strong>ità migliori di fare impresa. Non bisogna<br />

dare per scontato che sia corretto ripetersi,<br />

occorre costruire nuovi percorsi”.<br />

Le strategie per fare cultura di impresa passano,<br />

secondo le voci di molti, attraverso l’incontro<br />

fra imprenditori “da cui c’è molto da imparare”.<br />

Ciro D’Amicis, titolare della S<strong>al</strong>uber, evoca<br />

con il proprio commento il comune sentire: “mettersi<br />

in discussione. In azienda sei solo e nella società<br />

affronti diverse persone, diversi argomenti<br />

e rivedi idee, anche per stravolgere le regole se<br />

necessario”. n<br />

strumenti cdo<br />

novità <strong>al</strong>la scuola d’impresa<br />

La <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> per l’anno 2012 arricchisce i progetti formativi che la scuola<br />

mette a disposizione degli associati. Gli appuntamenti saranno strutturati in due<br />

anni: percorso base e avanzato, con l’opportunità quindi di approfondire efficacemente<br />

gli argomenti. Tra i due livelli di corso intercorrerà<br />

dunque tempo sufficiente per riflettere, ma anche sperimentare<br />

sul campo ciò che si è appreso in aula.<br />

Inoltre molti imprenditori hanno espresso la richiesta di<br />

affrontare <strong>al</strong>tre tematiche rispetto <strong>al</strong>le tradizion<strong>al</strong>i quattro<br />

sperimentate con successo. Richieste sono giunte da singoli<br />

imprenditori e da associazioni di categoria. Allo studio del<br />

responsabile della SDI di <strong>Brescia</strong>, Fabio Mussoni, ci sono<br />

dunque corsi di interesse specifico per categorie produttive,<br />

per singoli distretti, imprese che hanno in comune specifiche<br />

problematiche e differenti dinamiche aziend<strong>al</strong>i. Collabora<br />

<strong>al</strong>lo sviluppo dei futuri percorsi la stagista Michela<br />

Bracchi (nella foto); completerà la tesi di laurea con il materi<strong>al</strong>e<br />

raccolto durante l’esperienza in <strong>CDO</strong>. La Scuola di<br />

Impresa si mette a disposizione dei suggerimenti degli associati<br />

per ritagliare corsi customizzati anche per una sola<br />

impresa. Flessibilità e adattamento costituiscono l’impegno<br />

della <strong>CDO</strong> che dispone di diverse figure profession<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>le<br />

esperienze eterogenee e profonde.<br />

In un momento di grandi cambiamenti richiesti <strong>al</strong> sistema economico-produttivo<br />

la Scuola di Impresa vuole fornire strumenti sempre <strong>al</strong> passo coi tempi, modelli<br />

di sviluppo non statici che re<strong>al</strong>izzino appieno la crescente preoccupazione di fare<br />

rete.


M I X C O M U N I C A Z I O N E<br />

Camozzi Group.<br />

Capaci di immaginare,<br />

capaci di re<strong>al</strong>izzare.<br />

UNA REALTÀ INDUSTRIALE INTERNAZIONALE, CHE SA FARE MOLTE COSE.<br />

Camozzi Group è una re<strong>al</strong>tà internazion<strong>al</strong>e leader in Europa, impegnata in attività<br />

industri<strong>al</strong>i diversificate che comprendono 13 aziende speci<strong>al</strong>izzate, protagoniste<br />

del loro mercato. È presente in oltre 75 paesi nel mondo attraverso fili<strong>al</strong>i,<br />

distributori esclusivi e centri assistenza, con gli stabilimenti produttivi princip<strong>al</strong>i<br />

situati in It<strong>al</strong>ia, e <strong>al</strong>tre unità produttive e di assemblaggio nel mondo.<br />

La visione del business è orientata <strong>al</strong>la soddisfazione del cliente attraverso innovazione<br />

continua e qu<strong>al</strong>ità tot<strong>al</strong>e con prodotti sempre più evoluti e servizi sempre più mirati.<br />

Automation<br />

CAMOZZI SPA<br />

Componenti pneumatici<br />

per l’automazione industri<strong>al</strong>e<br />

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INGERSOLL MACHINE TOOLS INC.<br />

Macchine utensili di grandi dimensioni<br />

ad <strong>al</strong>ta precisione, sistemi integrati<br />

destinati a diversi settori applicativi,<br />

macchine speci<strong>al</strong>i per la lavorazione<br />

del met<strong>al</strong>lo e della fibra di carbonio<br />

Textile Machinery<br />

MARZOLI SPA<br />

VOUK SPA<br />

Macchine tessili per la filatura, forniture<br />

di impianti completi, chiavi in mano<br />

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CAMCASTING SRL<br />

PLASTIBENACO SRL<br />

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NEWTON OFFICINE MECCANICHE SRL<br />

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ROMANO ABELE SRL<br />

Tecnologie <strong>al</strong>l’avanguardia<br />

per la trasformazione di materie prime<br />

e lavorazione di componenti<br />

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CAMOZZI ENERGY SPA<br />

Servizi e soluzioni<br />

per il settore energetico<br />

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Matching è l’appuntamento organizzato d<strong>al</strong>la<br />

<strong>Compagnia</strong> delle Opere per dare <strong>al</strong>le piccole<br />

e medie imprese nuove opportunità di<br />

crescita. È un momento di incontro per aziende<br />

che sanno guardare oltre l’atteggiamento statico<br />

che sta vivendo il sistema, per imprenditori che<br />

desiderano incontrare nuovi<br />

partner. Soprattutto è un momento<br />

privilegiato per incontri<br />

di business, <strong>al</strong> di là della formula<br />

della fiera che, a detta di<br />

molti, oggi non soddisfa più le<br />

esigenze di <strong>al</strong>cuni imprenditori.<br />

Tra le buone notizie si deve ricordare<br />

che per l’appuntamento<br />

di novembre <strong>2011</strong> la Camera<br />

di Commercio di <strong>Brescia</strong> ha<br />

siglato un accordo con <strong>CDO</strong><br />

<strong>Brescia</strong> per sostenere finanziariamente<br />

la partecipazione <strong>al</strong><br />

Matching.<br />

Un contributo a fondo perduto<br />

che aiuta le singole imprese ad<br />

affrontare una parte delle spese<br />

di iscrizione della settima edizione.<br />

Andrea Montini titolare<br />

della Risolì, azienda che re<strong>al</strong>izza<br />

strumenti di cottura in <strong>al</strong>luminio, è <strong>al</strong>la seconda<br />

esperienza di Matching; lo definisce “un’opportunità<br />

di scambiare idee tra imprenditori, un<br />

tavolo di lavoro <strong>al</strong>largato, dove tutti hanno l’interesse<br />

a confrontarsi nell’obiettivo di conoscersi<br />

e creare eventu<strong>al</strong>i sinergie”. Oggi, racconta, tutti<br />

si relazionano tramite il web, tr<strong>al</strong>asciando gli incontri,<br />

che sono giudicati quasi come superflui.<br />

Appare dunque ancora più importante “favorire<br />

percorsi di aggregazione che stimolino le aziende<br />

efficienti a guardarsi in faccia e costruire qu<strong>al</strong>cosa<br />

insieme. In questo senso il Matching mi ha<br />

60 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti cdo<br />

“Il v<strong>al</strong>ore di un incontro” è il nome della edizione <strong>2011</strong> del<br />

Matching, che si svolge d<strong>al</strong> 21 <strong>al</strong> 23 novembre <strong>al</strong>la fiera di<br />

Rho-Pero, a Milano. Il nuovo marchio presenta un gioco<br />

di linee e incastri che testimonia visivamente la mission del<br />

Matching: l’unione, l’interrelazione e l’incontro<br />

i f<br />

insieme si può fare<br />

da matching <strong>al</strong> mondo<br />

È del tutto evidente e risaputo che senza un’adeguata spinta verso l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />

le piccole e medie imprese it<strong>al</strong>iane non potranno crescere. Molte aziende<br />

stanno già percorrendo questa strada con grande decisione e capacità progettu<strong>al</strong>e.<br />

C’è tuttavia un enorme potenzi<strong>al</strong>e di sviluppo che va colto e accelerato.<br />

Per questo <strong>Compagnia</strong> delle Opere aiuta le imprese<br />

che vogliono internazion<strong>al</strong>izzarsi mettendo loro a disposizione<br />

l’esperienza di <strong>al</strong>tri imprenditori che già<br />

sono andati <strong>al</strong>l’estero, facilitando così i rapporti con<br />

chi già opera nel nuovo mercato prescelto. Una rete<br />

che può contare sui servizi offerti da <strong>CDO</strong> Network,<br />

come le missioni imprenditori<strong>al</strong>i e le ricerche di partner.<br />

In questo senso, l’esperienza di Matching Russia, la<br />

manifestazione di <strong>CDO</strong> che si è svolta a fine giugno<br />

a Mosca è stata un esempio significativo: cento imprese<br />

hanno affrontato insieme le difficoltà e le complessità<br />

di aprirsi a nuovi investimenti e di inaugurare<br />

relazioni con un mercato così impegnativo.Questo<br />

approccio può ritenersi ben più efficace di quanto<br />

possa fare un singolo imprenditore da solo, senza la<br />

possibilità di condividere esperienze e conoscenze.<br />

Le reti per l’internazion<strong>al</strong>izzazione si confermano<br />

dunque come una strada che può consentire a tante<br />

imprese di agganciarsi a nuove opportunità di crescita.<br />

Di Enrico Biscaglia<br />

Enrico Biscaglia,<br />

direttore gener<strong>al</strong>e<br />

<strong>CDO</strong> nazion<strong>al</strong>e.<br />

Nella foto in <strong>al</strong>to, un<br />

momento dell’edizione<br />

2010.<br />

soddisfatto ed è ciò che continuo ad aspettarmi”.<br />

Risolì è un esempio felice della filosofia che sta<br />

<strong>al</strong>la base dell’incontro. Presenterà proprio durante<br />

il Matching di novembre <strong>2011</strong> un progetto<br />

in comarketing denominato “You Chef”: <strong>al</strong>cune<br />

aziende in posizione diversa lungo la filiera hanno<br />

unito le singole peculiarità per invadere i singoli<br />

can<strong>al</strong>i di vendita. Da Matching si aspettano<br />

di trovare nuovi partner che capiscano il progetto<br />

e se ne innamorino, persone capaci di pensare<br />

che “la s<strong>al</strong>vaguardia dell’etica imprenditori<strong>al</strong>e”


è uno degli obiettivi<br />

dell’imprenditore e<br />

che abbiano voglia di<br />

fare business.<br />

W<strong>al</strong>ter Mauri della<br />

Shaker, società di<br />

consulenza di Milano,<br />

è project leader del<br />

progetto della Risolì;<br />

ricorda come sia possibile<br />

creare reti anche<br />

con pochi investimenti,<br />

perché in Matching<br />

“incontri aziende che<br />

hanno un comune sentire”.<br />

Piace a molti l’idea che “insieme si può<br />

fare”, possibile claim dello spirito degli incontri<br />

<strong>al</strong> Matching: un marketplace dove gli imprenditori<br />

hanno appuntamenti mirati e prefissati. Se è<br />

vero che “la cassetta degli attrezzi utilizzata fino<br />

a ieri non è più così utile” come afferma Mauri,<br />

che si occupa da molti anni di insegnare <strong>al</strong>le imprese<br />

a v<strong>al</strong>orizzare se stesse, occorre aprirsi ad<br />

<strong>al</strong>tri modelli, <strong>al</strong>tri modi di vivere l’impresa.<br />

Matching è anche questo, la passione per il lavoro<br />

da condividere e da usare come volano per<br />

nuovi stimoli. “Io vado anche per<br />

trovare l’incentivo a continuare<br />

ad investire – racconta Giovanni<br />

Cristini, della GTM –. La politica<br />

non dà spunti, mentre l’impresa<br />

vuole esempi e strade da percorrere”.<br />

Molti imprenditori confessano che<br />

siamo in un momento di scarso<br />

entusiasmo, con il rischio di non<br />

darsi prospettive progettu<strong>al</strong>i concrete.<br />

Il risultato è che gli investimenti<br />

languono, si fermano sotto il peso dell’incertezza<br />

gener<strong>al</strong>e. Occorre riprendere dunque<br />

anche il contatto umano, stimolare lo spirito di<br />

iniziativa, emulare e inventare percorsi di eccellenza<br />

guardando da vicino le aziende di successo.<br />

In questo senso, sentendo chi vi partecipa da <strong>al</strong>cune<br />

edizioni, si incontrano anche aziende molto<br />

lontane d<strong>al</strong> modello it<strong>al</strong>iano. Rappresentanti di<br />

imprese brasiliane o indiane, desiderose di conoscere<br />

il “made in It<strong>al</strong>y” partecipano <strong>al</strong>l’evento<br />

per seminare qu<strong>al</strong>cosa. “Rispetto ad <strong>al</strong>tre fiere in<br />

Matching c’è una scrematura delle aziende che<br />

partecipano - dichiara Gianluca Zanetti titolare<br />

della ZA.BE -. Inoltre si prende contatto con le<br />

evoluzioni dei settori perché nella routine quotidiana<br />

non abbiamo più tempo per farlo”. n<br />

strumenti cdo<br />

mai più impreparati<br />

Ogni edizione di Matching ha reso sempre più evidente<br />

la necessità per le aziende di preparare <strong>al</strong> meglio la<br />

propria partecipazione, a partire d<strong>al</strong>la vetrina nel port<strong>al</strong>e<br />

(www.e-matching.it) attraverso la qu<strong>al</strong>e gli <strong>al</strong>tri<br />

partecipanti possono capire l’attività dell’azienda e<br />

selezionarla se risulta di proprio interesse per incontrarla<br />

in fiera. Più il lavoro preparatorio è accurato,<br />

maggiori sono le opportunità di “fare matching” e ottimizzare il risultato degli<br />

appuntamenti. Le imprese partecipanti a Matching sono accompagnate in questo<br />

lavoro d<strong>al</strong>lo staff della <strong>CDO</strong>. Spesso incontrate una ad una per spiegare nel dettaglio<br />

i passaggi da compiere nel percorso di avvicinamento <strong>al</strong>la manifestazione di<br />

novembre. Nel <strong>2011</strong>, per la prima volta, sono stati proposti, fra maggio e ottobre,<br />

una serie di incontri preparatori, ciascuno dei qu<strong>al</strong>i ha visto la partecipazione di<br />

numerose imprese (da un minimo di 20 a un massimo di 40 per ciascun incontro).<br />

Questi incontri, coordinati da Stefania Fassina, con il supporto della stagista<br />

V<strong>al</strong>entina Bellomi (nella foto), in <strong>CDO</strong> per completare la sua tesi di laurea proprio<br />

sul Matching, oltre a chiarire le mod<strong>al</strong>ità di accesso <strong>al</strong> port<strong>al</strong>e web, di compilazione<br />

della propria vetrina e le opportunità afferte da Matching, sono stati una preziosa<br />

occasione per i bresciani partecipanti per iniziare a conoscersi e sviluppare<br />

rapporti e collaborazioni.<br />

Il ciclo si è concluso in ottobre con un ultimo incontro, guidato d<strong>al</strong> direttore operativo<br />

della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> Fabio Mussoni, in cui le imprese partecipanti a Matching<br />

con particolari progetti hanno potuto presentarli e ricevere dagli <strong>al</strong>tri associati<br />

presenti -professionisti del settore della comunicazione- indicazioni su come promuovere,<br />

raccontare e proporre il proprio progetto <strong>al</strong> Matching.<br />

Lo stand della GTM<br />

<strong>al</strong> Matching 2010<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 61


F<br />

62 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti cdo<br />

fare matching<br />

M a mosca<br />

Undici le imprese bresciane che nel<br />

giugno del <strong>2011</strong> hanno partecipato <strong>al</strong><br />

primo Matching che si è svolto <strong>al</strong>l’estero.<br />

Interessate <strong>al</strong> mercato russo, hanno<br />

potuto confrontarsi con circa 400<br />

operatori loc<strong>al</strong>i, tra buyer, distributori<br />

e aziende<br />

La prima edizione di Matching Russia del 28 e<br />

29 giugno <strong>2011</strong> si è conclusa con un’ampia risposta<br />

di aziende it<strong>al</strong>iane partecipanti. Cento<br />

imprese d<strong>al</strong> belpaese, undici bresciane. L’interesse<br />

per il mercato russo, sempre più affamato di<br />

prodotti <strong>al</strong>l’avanguardia e di moda, non ha deluso<br />

le aspettative. La Russia è a pieno titolo un territorio<br />

su cui puntare, dove la crisi finanziaria che<br />

colpì il Paese nel 1998 con una sv<strong>al</strong>utazione del<br />

rublo di oltre il 60%, sembra lontana mille miglia.<br />

Oggi nelle maggiori città si può acquistare di tutto,<br />

prodotti in gran parte di importazione per una<br />

richiesta potenzi<strong>al</strong>mente quasi illimitata. Skolkovo<br />

nei pressi di San Pietroburgo è la cittadella<br />

innovativa destinata a diventare il maggiore teatro<br />

speriment<strong>al</strong>e della nuova politica economica.<br />

Ammirata e benedetta come Silicon V<strong>al</strong>ley russa<br />

anche d<strong>al</strong> fondatore della Apple Steve Jobs. Grande<br />

dinamismo dunque per uno dei più importanti<br />

attori del Brics, sigla che racchiude i Paesi con la<br />

più vivace crescita economica nel mondo.<br />

Presso il centro congressi del World Trade Center<br />

Entrata del Matching<br />

Russia <strong>al</strong> World Trade<br />

Center<br />

di Mosca hanno s<strong>al</strong>utato l’evento diverse autorità,<br />

tra cui l’ambasciatore d’It<strong>al</strong>ia a Mosca Alberto<br />

Zanardi Landi e Bernhard Scholz, presidente<br />

di <strong>Compagnia</strong> delle Opere. Il Matching moscovita<br />

è stato re<strong>al</strong>izzato in collaborazione con<br />

l’Istituto nazion<strong>al</strong>e per il Commercio estero<br />

(Ice) e il Ministero dello Sviluppo economico<br />

e ha visto la partecipazione di oltre 400 operatori<br />

economici russi, tra buyer, distributori e aziende.<br />

“Andare in Russia da soli è molto difficile per<br />

via della lingua, delle differenze cultur<strong>al</strong>i e soprattutto<br />

per via delle autorizzazioni da ottenere<br />

– racconta Renato Bonassi, direttore gener<strong>al</strong>e<br />

della Frabes, imprenditore it<strong>al</strong>iano in missione –.<br />

In Matching abbiamo trovato delle aziende, una<br />

decina, senza dovere perdere tempo a cercarle e<br />

tutte già attrezzate con le autorizzazioni necessarie”.<br />

Era un po’ scettico dice, ma si è rivelata<br />

un’esperienza interessante. La differenza tra<br />

l’impostazione del Matching Russia e una fiera<br />

tradizion<strong>al</strong>e sta nel risparmio di tempo e dei molti<br />

costi che <strong>al</strong>trimenti bisognerebbe affrontare:<br />

il v<strong>al</strong>ore aggiunto che danno gli appuntamenti<br />

già fissati sembra apprezzato da tutti. Affrontare<br />

un Paese così lontano, immenso nelle distanze,<br />

composto da gruppi cultur<strong>al</strong>i eterogenei, lingue<br />

diverse e abitudini difficili da comprendere è un<br />

problema serio per qu<strong>al</strong>siasi azienda. Gli spazi<br />

di mercato però esistono e richiedono di essere<br />

colmati.<br />

Nicola Ghislanzoni contitolare della Akomi, società<br />

di progettazione<br />

architettonica e interior<br />

design è rimasto colpito<br />

da quanto interesse<br />

esprima il Paese per il<br />

made in It<strong>al</strong>y. Peccato,<br />

spiega, che “si trovi<br />

una finta it<strong>al</strong>ianità in<br />

tutto, ma quella vera si<br />

incontra poco”; un misto<br />

di confusione e ammirazione che porta spesso<br />

a v<strong>al</strong>utare un prodotto in base <strong>al</strong> prezzo: se è <strong>al</strong>to<br />

significa che v<strong>al</strong>e. Ghislanzoni racconta che il<br />

gusto europeo può essere più facilmente apprezzato<br />

in città come San Pietroburgo che Mosca.<br />

Dunque <strong>al</strong>la sua società la missione è servita “a<br />

sbirciare l’arredo e l’architettura, nell’ottica di<br />

esplorare un mondo sconosciuto”. Inoltre, racconta,<br />

l’organizzazione ha avuto l’accortezza di<br />

fornire <strong>al</strong>l’Akomi un interprete laureato in architettura:<br />

si è rilevato un fattore decisivo per filtrare<br />

i codici del gusto e comprendere qu<strong>al</strong>cosa in più<br />

di un grande Paese affamato di novità. n


Possibilità<br />

di investire,<br />

disponibilità dei<br />

collaboratori a<br />

spostarsi e una<br />

rete di contatti<br />

in loco che<br />

siano esperti dei<br />

territori e delle<br />

opportunità<br />

commerci<strong>al</strong>i che<br />

offrono<br />

64 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti cdo<br />

s m<br />

sperimentare nuovi mondi<br />

Nell’ottobre <strong>2011</strong> l’Ue ha discusso le linee guida<br />

delle politiche sull’imprenditori<strong>al</strong>ità che<br />

caratterizzano gli anni a venire. Tra le misure<br />

messe in agenda, ritenute indispensabili per una<br />

sana crescita economica, vi sono iniziative dedicate<br />

<strong>al</strong>la mobilità su territori stranieri. Una sorta di<br />

Erasmus in chiave imprenditori<strong>al</strong>e.<br />

Già da diverso tempo la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />

ha intuito che non si può parlare di estero solo<br />

quando si pensa <strong>al</strong>le vacanze; i mercati oltrefrontiera<br />

non sono una meta che solo le grandi aziende<br />

possono permettersi, ma una re<strong>al</strong>e necessità che<br />

qu<strong>al</strong>unque imprenditore deve prendere in considerazione.<br />

La competitività e l’innovazione passano<br />

dunque dai mercati stranieri, in un mondo sempre<br />

più glob<strong>al</strong>izzato. Le opportunità, anche in tempi<br />

un consorzio<br />

per l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />

Co.Export opera da circa vent’anni con <strong>CDO</strong> per promuovere l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />

delle imprese it<strong>al</strong>iane. Ovvero, racconta l’ad Matteo Copreni, (nella foto),<br />

favorisce “l’assistenza delle imprese nella ricerca di partner stranieri: clienti,<br />

fornitori, distributori e soci”. Co.Export dispone di 25 uffici in<br />

tutto il mondo, in particolare fuori d<strong>al</strong>l’Europa continent<strong>al</strong>e, in<br />

quei paesi che per lingua, abitudini di acquisto e caratteristiche<br />

cultur<strong>al</strong>i risultano particolarmente difficili da approcciare.<br />

All’anno sono oltre 400 le imprese it<strong>al</strong>iane che chiedono di poter<br />

essere aiutate nel delicato approccio ai mercati oltrefrontiera.<br />

Alcune non sono mai state <strong>al</strong>l’estero e <strong>al</strong>tre hanno già avuto<br />

pregresse esperienze, ma evidentemente l’aiuto fornito da<br />

Co.Export si rivela strategico: il vantaggio nell’utilizzo di uffici<br />

in loco, la facilitazione nella ricerca di partner, l’<strong>al</strong>lontanamento<br />

dei problemi comunicativi, facilitano il processo di insediamento.<br />

”Per fare l’estero – racconta Copreni – serve un livello<br />

minimo di strutturazione; ad esempio per affrontare le certificazioni<br />

richieste in certi casi, tuttavia anche i piccoli sono idonei,<br />

purché esprimano eccellenza nel loro campo”. Circa metà delle<br />

richieste, prosegue l’ad, convergono sulla Cina, per le dimensioni del mercato,<br />

la Russia e il Brasile, che oggi sono Paesi dinamici di grande opportunità commerci<strong>al</strong>i<br />

e infine la Germania, sistema maturo e complesso, ma sempre di ampio<br />

interesse per gli it<strong>al</strong>iani. D<strong>al</strong>le origini la società ha lavorato con oltre 200 aziende<br />

del territorio bresciano, tutte caratterizzate d<strong>al</strong>l’aver saputo costruire una struttura<br />

solida, ben patrimoni<strong>al</strong>izzata, e soprattutto consce dell’importanza di dover<br />

aggredire i mercati esteri. Copreni afferma che considerate le prospettive del sistema<br />

It<strong>al</strong>ia, le difficoltà ma anche le sue eccellenze, “per tanto tempo l’estero è<br />

stato un’opportunità, ma oggi è da considerarsi una necessità”.<br />

di crisi, non mancano. Anzi, in un sistema it<strong>al</strong>iano<br />

mediamente stagnante è utile scoprire piazze giovani,<br />

desiderose di crescere e di acquistare “made<br />

in It<strong>al</strong>y”. Sì, ma come fare se la maggior parte delle<br />

imprese it<strong>al</strong>iane sono piccole o addirittura micro?<br />

Di qu<strong>al</strong>i forze disporre per non fare s<strong>al</strong>ti nel buio?<br />

In Europa i due terzi degli occupati trovano impiego<br />

nelle pmi (piccole e medie aziende). Eppure,<br />

m<strong>al</strong>grado le dimensioni non promettenti, il sistema<br />

di imprese europee esporta in tutto il mondo, apre<br />

continuamente can<strong>al</strong>i commerci<strong>al</strong>i nuovi, presta i<br />

propri servizi ai quattro angoli del mondo. Occorre<br />

avere un partner ramificato, di lunga esperienza<br />

come <strong>CDO</strong> che funga da leva e da supporto logistico<br />

per aggredire i mercati esteri. Molte aziende<br />

bresciane hanno sperimentato, attraverso <strong>CDO</strong><br />

Network (la rete di uffici esteri re<strong>al</strong>izzata da <strong>CDO</strong><br />

con i suoi partners), l’utilità di chi è presente da<br />

tempo nei quattro angoli del mondo e soprattutto<br />

di coloro che conoscono le mod<strong>al</strong>ità e le criticità<br />

dei territori. “Oggi per internazion<strong>al</strong>izzare occorrono<br />

<strong>al</strong>cuni requisiti: il denaro per gli investimenti,<br />

la disponibilità dei collaboratori di recarsi effettivamente<br />

<strong>al</strong>l’estero e tanta pazienza”, afferma Gianfranco<br />

Ronchi della RI.PA, azienda che esporta<br />

in diverse nazioni europee, con fili<strong>al</strong>i in Ucraina,<br />

Croazia e Polonia. Sicuramente lo sbarco in mercati<br />

esteri non è un’operazione da sottov<strong>al</strong>utare nella<br />

sua preparazione e nella gestione<br />

in loco, anche per imprese di medie<br />

dimensioni. La costanza della presenza<br />

è fondament<strong>al</strong>e per non dare<br />

l’idea di un mordi e fuggi che si rivelerebbe<br />

dispendioso. “Con <strong>CDO</strong> siamo<br />

stati due volte a Mosca e poi in<br />

Sudamerica - riferisce Ronchi -. La<br />

Russia non è un mercato immediato,<br />

prima si prendono i contatti e un po’<br />

<strong>al</strong>la volta cresce la consapevolezza<br />

del territorio. Alle vendite si pensa<br />

dopo”. Anche chi è piccolo, sostiene,<br />

può pensare <strong>al</strong>l’estero, ma a maggior<br />

In <strong>al</strong>to, Diego Della Maestra export manager di Daina<br />

Srl. Qui sopra, Gianfranco Ronchi, amministratore<br />

delegato di Ri.pa. Spa (fotografia F.Contu)


strumenti cdo<br />

brescia: una spiccata vocazione internazion<strong>al</strong>e<br />

A fronte di una perdurante stagnazione del mercato interno, che non<br />

sembra ancora dare significativi segn<strong>al</strong>i di ripresa, appare di tutta evidenza<br />

che le imprese bresciane debbano guardare con sempre maggiore<br />

interesse ai mercati esteri, soprattutto a quelli dei paesi del BRIC che<br />

stanno conoscendo tassi di crescita del pil impensabili per la mature<br />

economie occident<strong>al</strong>i. Solo in questo modo, nel breve e medio periodo, le<br />

nostre imprese avranno la possibilità di continuare a crescere, svilupparsi<br />

e garantire la tenuta degli attu<strong>al</strong>i livelli di occupazione.<br />

<strong>Brescia</strong> per<strong>al</strong>tro, storicamente, è una tra le province a maggiore vocazione<br />

per l’export in tutto il territorio nazion<strong>al</strong>e. Il profondo radicamento<br />

di una cultura e di un tessuto imprenditori<strong>al</strong>e, che ha rari riscontri<br />

anche a livello europeo, abbinato <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità delle sue produzioni<br />

manifatturiere, soprattutto nel settore meccanico, ed <strong>al</strong>l’eccellenza<br />

delle sue produzioni agro<strong>al</strong>imentari, pongono infatti la provincia di<br />

<strong>Brescia</strong> <strong>al</strong> 4° posto della graduatoria export delle province it<strong>al</strong>iane,<br />

con una quota sul v<strong>al</strong>ore nazion<strong>al</strong>e attorno <strong>al</strong> 3,5%. Nel 2010 i risultati<br />

dell’export conseguiti in provincia di <strong>Brescia</strong> sono stati persino<br />

migliori rispetto <strong>al</strong>le tendenze a livello lombardo e nazion<strong>al</strong>e. Anche se<br />

gli imprenditori bresciani possono vantare una natur<strong>al</strong>e propensione e<br />

predisposizione ad affrontare i mercati esteri, va tuttavia sottolineato<br />

che, in considerazione del fatto che il nostro sistema economico è costi-<br />

ragione, deve essere guidato. Daina, ad esempio,<br />

è un’azienda del bresciano con una ventina di dipendenti<br />

che qu<strong>al</strong>che esperienza in Europa l’ha<br />

avuta, ma “le missioni fatte col supporto di <strong>CDO</strong><br />

<strong>Brescia</strong> e Co.Export si sono rivelate più mature, più<br />

organizzate”. Agenti se ne trovano e <strong>al</strong>cuni hanno<br />

anche notevole conoscenza, ma difficilmente sono<br />

in grado di gestire qu<strong>al</strong>unque impresa si presenti: le<br />

dimensioni, l’ubicazione con i suoi problemi logistici,<br />

il tipo di interlocutore che la singola impresa<br />

si prefigura in base <strong>al</strong>le proprie capacità struttur<strong>al</strong>i,<br />

anche <strong>al</strong>l’interno di un unico settore, comportano<br />

una comprensione specifica, praticamente individu<strong>al</strong>e<br />

dei singoli imprenditori. “In Russia - racconta<br />

Diego Della Maestra, export manager della Daina<br />

- è molto importante in fase di ricerca selezionare<br />

chi sta d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte. <strong>CDO</strong> ha dovuto conoscere<br />

noi e quello che volevamo, per poi capire chi fosse<br />

l’interlocutore sul posto da ricercare. Abbiamo necessità<br />

di mirare a un certo tipo di vendita. Proprio<br />

la Russia per noi è un mercato ricco e interessante<br />

ancor più della Germania perché i nostri potenzi<strong>al</strong>i<br />

clienti hanno grandi risorse oggi”. Mentre la Germania,<br />

potenzi<strong>al</strong>mente interessante, è oggi un mercato<br />

maturo e diffidente, non conoscerlo significa<br />

perdere tempo, energie, denaro. V<strong>al</strong>erio Busseni<br />

project manager della IST, il cui motto è “ti creo<br />

l’esigenza e ti do la soluzione”, racconta che il v<strong>al</strong>ore<br />

aggiunto disponibile in <strong>CDO</strong> è l’incontro con<br />

<strong>al</strong>tri attori di impresa portatori di know-how differente<br />

d<strong>al</strong> proprio. La società si occupa di digit<strong>al</strong>iz-<br />

V<strong>al</strong>erio Busseni,<br />

project manager di<br />

IST Srl<br />

tuito per lo più da piccole e medie imprese non<br />

sempre strutturate per t<strong>al</strong>e approccio, occorre<br />

procedere con estrema circospezione affidandosi,<br />

per l’attività di internazion<strong>al</strong>izzazione, a<br />

strutture qu<strong>al</strong>ificate e profession<strong>al</strong>i che aiutino a reperire i giusti can<strong>al</strong>i<br />

e contatti istituzion<strong>al</strong>i e ad evitare perdite di tempo e, nella peggiore<br />

delle ipotesi, truffe o raggiri. La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong>, da<br />

questo punto vista, grazie anche <strong>al</strong>la propria Azienda Speci<strong>al</strong>e Pro<br />

Brixia e <strong>al</strong>le collaborazioni proficuamente avviate con le associazioni di<br />

categoria e importanti istituti bancari del territorio, è in grado di offrire<br />

qu<strong>al</strong>ificati servizi di orientamento e accompagnamento sui princip<strong>al</strong>i<br />

mercati mondi<strong>al</strong>i. In t<strong>al</strong> modo l’approccio <strong>al</strong>la glob<strong>al</strong>izzazione risulta<br />

proficuo, sicuro ed affidabile anche per quelle pmi che, per la prima<br />

volta, intendono affacciarsi sulla rib<strong>al</strong>ta internazion<strong>al</strong>e, con estremo<br />

beneficio per l’economia provinci<strong>al</strong>e nel suo complesso.<br />

La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong>, inoltre, implementerà servizi di<br />

formazione fin<strong>al</strong>izzati a strutturare le imprese in vista dell’approccio<br />

ai nuovi mercati, nonché servizi volti a fornire assistenza in materia di<br />

orientamento finanziario e di garanzie per l’export.<br />

Di Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong><br />

da leopoli <strong>al</strong> matching,<br />

passando per la loggia<br />

Leopoli è una magnifica città dell’Ucraina occident<strong>al</strong>e, ricca delle tracce di storia<br />

che le diverse culture hanno lasciato. Il centro storico è un esuberante p<strong>al</strong>coscenico<br />

dove si nota il passaggio dei polacchi, della dominazione degli Asburgo e infine dei<br />

sovietici. Da sempre quindi in posizione strategica per i commerci, anche oggi non<br />

disillude la propria vocazione. L’It<strong>al</strong>ia già da tempo - e <strong>Brescia</strong> in particolare - hanno<br />

capito le potenzi<strong>al</strong>ità dell’Ucraina, tanto che da <strong>al</strong>cune visite di perlustrazione<br />

delle possibilità di business è nato un sod<strong>al</strong>izio. Il sindaco di Leopoli si è recato nel<br />

maggio del <strong>2011</strong> in visita nella nostra città, ricevuto d<strong>al</strong>la Camera di Commercio,<br />

dai rappresentanti istituzion<strong>al</strong>i della Loggia e da diverse re<strong>al</strong>tà produttive.<br />

Stabilire i primi approcci per futuri scambi era la priorità della missione, che non<br />

ha mancato gli obiettivi. Alcune aziende stanno già lavorando a progetti concreti<br />

e nel novembre dello stesso anno l’Ucraina ha messo in agenda il Matching.<br />

D<strong>al</strong>le prime impressioni raccolte colpisce la voglia di crescere del paese e l’ambizione<br />

degli imprenditori ucraini desiderosa di affermarsi sui mercati esteri.<br />

zazione dei documenti; sta portando avanti un progetto<br />

in Libia da oltre due anni, che non si è fermato<br />

nemmeno con la guerra in corso e che, m<strong>al</strong>grado<br />

quello che si possa pensare, sta dando grandi soddisfazioni.<br />

In momenti così difficili, quando gli equilibri<br />

in un paese sono delicati, è lecito pensare che<br />

le persone continuino ad avere la necessità di acquistare<br />

beni e servizi. Nel caso di sconvolgimenti così<br />

evidenti c’è molto spazio per portare il proprio contributo<br />

imprenditori<strong>al</strong>e. A maggior ragione diventa<br />

impossibile improvvisarsi da soli senza conoscere<br />

le esigenze del territorio. n<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 65


Le Officine sono diventate un “caso”, raccontato<br />

anche d<strong>al</strong> Corriere della Sera Economia<br />

e da Radio Rai. Siete online da maggio <strong>2011</strong><br />

e avete già raggiunto 4.000 iscritti. Qu<strong>al</strong>e bisogno<br />

avete intercettato? L’imprenditore ha da<br />

sempre due bisogni fondament<strong>al</strong>i: conoscere <strong>al</strong>tri<br />

imprenditori per sviluppare la sua azienda e<br />

condividere informazioni e relazioni che lo tengano<br />

<strong>al</strong> passo con i tempi. Nella mia esperienza<br />

di consulente ho capito nel tempo che la risposta<br />

<strong>al</strong> bisogno della singola impresa poteva venire<br />

soltanto d<strong>al</strong>l’esperienza di <strong>al</strong>tri imprenditori. La<br />

sfida era farne incontrare quanti più possibile!<br />

Nascete come società di consulenza tradizion<strong>al</strong>e,<br />

siete diventati esperti nel creare aggregazioni<br />

di imprese. Come è avvenuto il passaggio<br />

<strong>al</strong> mondo digit<strong>al</strong>e? La svolta è stata nel<br />

mese di novembre 2010: capivamo che occorreva<br />

uno strumento per tenere in contatto tra loro gli<br />

imprenditori it<strong>al</strong>iani, abbattendo le barriere del<br />

tempo e della distanza geografica. Serviva una<br />

strumenti <strong>CDO</strong><br />

L’intervista a Pietro Bazzoni, ideatore delle Officine It<strong>al</strong>iane<br />

Innovazione, racconta come è nata l’intuizione di un soci<strong>al</strong><br />

S<br />

network dedicato agli imprenditori it<strong>al</strong>iani<br />

è nato il soci<strong>al</strong> network<br />

I degli imprenditori<br />

Lo staff di Officine<br />

It<strong>al</strong>iane Innovazione<br />

con i partecipanti<br />

<strong>al</strong> primo evento d<strong>al</strong><br />

vivo che si è tenuto a<br />

Lomazzo (CO) il 10<br />

giugno <strong>2011</strong><br />

piattaforma online, a cui dedicare ogni giorno 10<br />

minuti del proprio tempo, per condividere il proprio<br />

fare impresa con colleghi it<strong>al</strong>iani e stranieri.<br />

Qu<strong>al</strong>i ingredienti avete scelto per il vostro Soci<strong>al</strong><br />

Network? Abbiamo voluto creare qu<strong>al</strong>cosa<br />

di molto diverso da LinkedIn o da Facebook:<br />

nelle Officine si parla it<strong>al</strong>iano, anche se abbiamo<br />

gruppi in lingua inglese, abbiamo una redazione<br />

che quotidianamente modera e promuove discussioni<br />

e diversi gruppi tematici dedicati a chi condivide<br />

il medesimo interesse.<br />

Qu<strong>al</strong>i vantaggi hanno aperto finora le Officine?<br />

Diversi imprenditori hanno iniziato ad incontrarsi.<br />

Noi organizziamo eventi d<strong>al</strong> vivo per facilitare<br />

queste dinamiche e stiamo implementando mod<strong>al</strong>ità<br />

di incontro con video chat moderate, che<br />

facilitino tutto ciò senza la complessità di spostarsi<br />

dai propri uffici. Ci sono poi colleghi stranieri,<br />

da 107 Paesi diversi, che entrano nelle Officine<br />

per cercare fornitori it<strong>al</strong>iani. Ogni giorno è<br />

davvero un fiorire di occasioni, siamo un cantiere<br />

in corso dove si sta costruendo la piattaforma per<br />

l’innovazione del business it<strong>al</strong>iano. n


Servizi di noleggio, lavaggio e gestione di prodotti tessili.<br />

ABBIGLIAMENTO PROFESSIONALE<br />

Noleggio e lavaggio abiti da lavoro<br />

ALBERGHIERO - RISTORAZIONE<br />

Noleggio e gestione di biancheria<br />

per <strong>al</strong>berghi e ristoranti<br />

Padana Emmedue Srl<br />

Sede operativa: Via Golgi, 59 - Gussago (BS)<br />

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UNI EN ISO 9001:2008<br />

UNI EN ISO 14001:2004<br />

UNI EN 14065:2004


Ottenere credito<br />

è un’impresa che<br />

richiede molte garanzie,<br />

ma ci sono molte occasioni<br />

che con il giusto supporto<br />

si possono sfruttare,<br />

in particolare in<br />

un’ottica di<br />

internazion<strong>al</strong>izzazione<br />

Un problema sempre più sentito d<strong>al</strong>le imprese<br />

it<strong>al</strong>iane è la difficoltà a ottenere credito.<br />

Negli ultimi due anni l’erogazione di finanziamenti<br />

da parte degli istituti creditizi si è fatta<br />

molto selettiva, spesso divergendo d<strong>al</strong>le re<strong>al</strong>i<br />

necessità delle imprese. A rimetterci sono le piccole<br />

e piccolissime aziende che guardano con<br />

crescente preoccupazione l’andamento dei tassi<br />

di interesse: lo spread medio applicato d<strong>al</strong>le banche<br />

è aumentato con decisione negli ultimi mesi<br />

mettendo a dura prova la solvibilità di molti. E<br />

lo scenario economico non mostra segni di distensione.<br />

Questo va ad aggiungersi <strong>al</strong>l’aspetto<br />

delicato delle garanzie da presentare, tema c<strong>al</strong>do<br />

nella questione della ricerca dei finanziamenti.<br />

Esistono tuttavia strade differenti per ottenere<br />

le risorse necessarie. Europartner si occupa da<br />

vent’anni di agevolare le imprese nell’approcciare<br />

il complesso mondo della finanza agevolata.<br />

Re<strong>al</strong>tà di grande esperienza che, nelle sue sedi<br />

di <strong>Brescia</strong>, Milano e Genova, si è speci<strong>al</strong>izzata<br />

nel gestire i bandi di finanziamento ministeri<strong>al</strong>i,<br />

region<strong>al</strong>i e della Comunità Europea.<br />

I bandi rispondono <strong>al</strong>le esigenze delle aziende per<br />

lo sviluppo dell’impresa e costituiscono un ottimo<br />

strumento per risparmiare sui tassi interesse<br />

e reperire garanzie necessarie <strong>al</strong>l’ottenimento dei<br />

68 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti <strong>CDO</strong><br />

F A<br />

Finanza agevolata<br />

e flessibile<br />

In <strong>al</strong>to: Camillo<br />

Zola, presidente di<br />

Europartner Finance.<br />

Sopra, Stefano<br />

Vescia, senior consulting<br />

fondi. Si tratta di finanziamentii a tasso agevolato<br />

o addirittura a fondo perduto che rappresentano<br />

un’opportunità concreta non solo per le grandi<br />

aziende, ma soprattutto per le piccole e le microimprese.<br />

Sostengono progetti di investimento<br />

che permettono lo sviluppo aziend<strong>al</strong>e, inteso come<br />

aumento della capacità produttiva, il rinnovamento<br />

dei macchinari e, più in gener<strong>al</strong>e, favorendo la<br />

crescita dimension<strong>al</strong>e. Tematiche come ricerca e<br />

sviluppo, sperimentazione e innovazione, punti<br />

chiave per rimanere e svilupparsi sul mercato,<br />

sono fin<strong>al</strong>ità specifiche di molti finanziamenti. I<br />

bandi sono particolarmente indicati per un’ottica<br />

che mira <strong>al</strong>l’internazion<strong>al</strong>izzazione. Investire in<br />

strutture <strong>al</strong>l’estero, aprire can<strong>al</strong>i commerci<strong>al</strong>i per<br />

aggredire nuovi mercati non sono esigenze solamente<br />

delle grandi imprese. Spesso le piccole<br />

re<strong>al</strong>tà sono tentate da mercati esteri che tuttavia<br />

incutono soggezione: risultano sotto strutturate e<br />

non posseggono le risorse materi<strong>al</strong>i e umane per<br />

far fronte a nuovi territori. Alcuni bandi, tra cui<br />

ad esempio il programma ERGON, intendono favorire<br />

lo sviluppo delle aggregazioni di imprese,<br />

nuove o già esistenti, aiutando a sviluppare delle<br />

sinergie con obiettivi precisi e non estemporanei.<br />

In un momento storico in cui è evidente una crisi<br />

che prende di mira le aziende, gli enti loc<strong>al</strong>i e le<br />

banche “solo con l’unione virtuosa dei soggetti<br />

coinvolti si può affrontare con successo la re<strong>al</strong>tà<br />

– afferma Camillo Zola, presidente di Europartner<br />

–. Disponendo di meno risorse gli enti loc<strong>al</strong>i<br />

sono costretti a creare bandi più specifici, a fronte<br />

dei più generici emessi fino a qu<strong>al</strong>che anno fa”.<br />

L’opportunità per chi li affronta si fa quindi ancora<br />

più concreta e mirata. Occorre muoversi con<br />

competenza e affidarsi a un partner che di<strong>al</strong>oghi<br />

con regolarità con gli enti erogatori. Zola, occupandosi<br />

di finanza straordinaria e divisione “cor-<br />


➤<br />

porate”, si pone come riferimento nella gestione<br />

dei rapporti mirati con le istituzioni erogatrici e<br />

con gli istituti di credito. Stefano Vescia, di Europartner,<br />

con <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le una lunghissima espe-<br />

70 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti <strong>CDO</strong><br />

fondi di rotazione per l’imprenditori<strong>al</strong>ità (FRIM)<br />

Soggetti beneficiari: Micro, piccole e medie imprese (anche artigiane e<br />

cooperative) aventi sede operativa in Lombardia e operanti nei settori Manifatturiero,<br />

delle Costruzioni e dei Servizi <strong>al</strong>le imprese.<br />

Tipologie di attività e spese ammissibili: SVILUPPO AZIENDALE<br />

a) Opere murarie, opere di bonifica, impiantistica e costi assimilati fino<br />

<strong>al</strong> 40% dell’investimento complessivo ammissibile;<br />

b) Macchinari, impianti specifici ed attrezzature, arredi , nuovi di fabbrica<br />

o usati;<br />

c) Sistemi gestion<strong>al</strong>i integrati, software & hardware ( fino <strong>al</strong> 10%)<br />

d) Acquisizione di marchi, di brevetti e di licenze di produzione<br />

e) Spese di commissione per garanzie (nel limite massimo del 2%)<br />

f) Spese gener<strong>al</strong>i e di gestione del progetto in misura forfettaria (nel<br />

limite massimo del 10%)<br />

Agevolazione: Gli interventi finanziari agevolati sono concessi secondo le<br />

seguenti due forme tecniche:<br />

l Finanziamento agevolato a medio termine erogato da banca convenzionata<br />

con utilizzo di mezzi finanziari bancari (quota pari a<br />

50%) e del FRIM (quota pari a 50%)<br />

l Locazione finanziaria di beni strument<strong>al</strong>i esclusivamente per la Misura<br />

1 (i contratti di locazione finanziaria devo essere sottoscritti successivamente<br />

<strong>al</strong>la data della domanda)<br />

BANDO FRIM FESR <strong>2011</strong><br />

Sottomisure n.1 “Innovazione di prodotto e di processo”<br />

Beneficiari: Micro, piccole e medie imprese, anche artigiane e cooperative,<br />

aventi sede operativa in Lombardia dei settori Manifatturiero e delle Costruzioni<br />

e dei Servizi <strong>al</strong>le imprese<br />

Tipologie di intervento ammissibili: comportino attività di ricerca e/o di<br />

sviluppo industri<strong>al</strong>e<br />

Spese ammissibili: Per la Sottomisura 1 “Innovazione di prodotto e di processo”<br />

i costi ammissibili sono:<br />

1) Person<strong>al</strong>e impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo (massimo 50%<br />

delle spese ammissibili);<br />

2) Consulenza tecnica e servizi esterni utilizzati ai fini dell’attività di<br />

ricerca e sviluppo, prototipazione, sperimentazione e collaudo;<br />

3) Costi di ammortamento di impianti, macchinari e attrezzature per<br />

l’attività di ricerca e sviluppo;<br />

4) Costi per materi<strong>al</strong>i, utilizzati nella fase di prototipazione, sperimentazione<br />

e collaudo<br />

5) Ricerca contrattu<strong>al</strong>e, competenze tecniche e brevetti, acquisiti ovvero<br />

ottenuti in licenza;<br />

6) Oneri di commissione per garanzia prestata da banche, società di<br />

assicurazione, intermediari finanziati e Confidi nel limite del 3% del<br />

tot<strong>al</strong>e del progetto.<br />

Agevolazione prevista e massim<strong>al</strong>i: L’agevolazione consiste in finanziamenti<br />

agevolati di durata compresa tra 3 e 7 anni, di cui 2 di preammortamento,<br />

per un importo massimo pari <strong>al</strong> 100 % delle spese del progetto.<br />

Finanziamento agevolato erogato esclusivamente a v<strong>al</strong>ere su risorse del<br />

FRIM FESR. Tasso fisso pari <strong>al</strong>lo 0.5 %<br />

FRI - FONDO DI ROTAZIONE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />

Soggetti beneficiari: Piccole e medie imprese lombarde che siano in possesso<br />

dei seguenti requisiti:<br />

l Essere costituite in forma di società di capit<strong>al</strong>i;<br />

l Avere codice attività ATECO 2007 lettera C (Attività Manifatturiere);<br />

l Avere sede operativa in Lombardia;<br />

l Avere minimo 2 anni di operatività <strong>al</strong>la data di presentazione della<br />

domanda.<br />

rienza nella finanza agevolata, coordina un team<br />

di professionisti in grado di fornire <strong>al</strong>le imprese<br />

un servizio di consulenza ed assistenza ad hoc e<br />

seguire l’iter burocratico in tutti i suoi aspetti. n<br />

Tipologie di attività ammissibili: I progetti presentati possono riguardare:<br />

l Nuovi insediamenti produttivi permanenti <strong>al</strong>l’estero;<br />

l Centri di assistenza tecnica post-vendita <strong>al</strong>l’estero;<br />

l Strutture logistiche permanenti <strong>al</strong>l’estero di transito e di distribuzione<br />

internazion<strong>al</strong>e di prodotti.<br />

I progetti non devono prevedere interventi di deloc<strong>al</strong>izzazione (dismissione<br />

tot<strong>al</strong>e o parzi<strong>al</strong>e di attività produttive in Lombardia.<br />

Agevolazione: L’agevolazione è pari <strong>al</strong> 40% delle spese ammissibili di cui:<br />

l quota fino <strong>al</strong> 40% in conto capit<strong>al</strong>e a fondo perduto;<br />

l quota <strong>al</strong>meno del 60% a titolo di finanziamento agevolato con tasso<br />

pari a 0.5% annuo<br />

FRIM START-UP Sostegno per nuove attività imprenditori<strong>al</strong>i<br />

Soggetti beneficiari: nuove imprese costituite a maggioranza di giovani<br />

e donne.<br />

Agevolazione: L’agevolazione avrà la forma del finanziamento agevolato<br />

pari <strong>al</strong> 100% del programma di investimento ammissibile di cui il 70% a<br />

v<strong>al</strong>ere sul fondo region<strong>al</strong>e ad un tasso pari <strong>al</strong> 0,5% e con durata da 3 a 7<br />

anni. Sono previste idonee garanzie.<br />

REGIONE LOMBARDIA – PROGRAMMA ERGON - Bando per la creazione di<br />

Reti d’Imprese.<br />

Soggetti beneficiari: Possono beneficiare dei contributi le MPMI dell’industria<br />

(manifattura e costruzioni), artigianato, cooperazione e servizi <strong>al</strong>le<br />

imprese, con le seguenti forme aggregative (minimo 3 imprese)<br />

Contratti di Rete<br />

Associazioni Temporanee di Imprese (ATI)<br />

Consorzi o Società Consortili<br />

Agevolazione: L’agevolazione avrà la forma del contributo in conto capit<strong>al</strong>e<br />

pari <strong>al</strong> 50% del programma di investimento ammissibile (contributo<br />

massimo concedibile per progetto: 300.000 euro)<br />

La spesa minima ammissibile per progetto è di 75.000 euro.<br />

Il contributo concedibile per singola MPMI non potrà superare l’importo di<br />

50.000 euro<br />

MADE IN LOMBARDY<br />

Spese ammissibili: costi per impianti, macchinari, strumenti e attrezzature<br />

purché direttamente connessi <strong>al</strong>l’attività di ricerca e sviluppo o <strong>al</strong>la<br />

produzione di nuovi prodotti, <strong>al</strong>l’attivazione di nuovi processi produttivi o di<br />

sviluppo della capacità produttiva;<br />

l spese di deposito, conferma, acquisto di brevetti, licenze e knowhow;<br />

costi del person<strong>al</strong>e di ricerca e sviluppo, del person<strong>al</strong>e tecnico e<br />

di <strong>al</strong>tro person<strong>al</strong>e ausiliario, per le attività di ricerca e sviluppo svolte<br />

a v<strong>al</strong>ere sul programma di investimento;<br />

l costi dei servizi di consulenza utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività<br />

di ricerca, solo se acquisiti <strong>al</strong>l’esterno delle imprese beneficiarie;<br />

l costi per materie prime e componenti da impiegare nella fase di prototipazione,<br />

sperimentazione e collaudo del prodotto / processo sino ad un<br />

massimo del 5% del costo del programma di investimento ammesso;<br />

l spese gener<strong>al</strong>i ed <strong>al</strong>tri costi di esercizio sino ad un massimo del 10%<br />

del costo del programma di investimento ammesso;<br />

l opere murarie ed impiantistiche per ristrutturazione ed ampliamento<br />

di fabbricati già esistenti entro il limite del 25% della spesa ammissibile<br />

sul programma di investimento.<br />

Fondo di garanzia MADE IN LOMBARDY: Gli interventi finanziari saranno<br />

assistiti entro il limite dell’80% d<strong>al</strong> Fondo di Garanzia Made in Lombardy.<br />

La garanzia viene rilasciata senza <strong>al</strong>cun onere aggiuntivo per l’impresa<br />

beneficiaria.


A volte i contenitori sono tutti ugu<strong>al</strong>i; sono i contenuti che cambiano!!<br />

Quando si parla di comunicazione e marketing, si parla di visibilità;<br />

essere presenti sul mercato e distinguersi d<strong>al</strong>la concorrenza<br />

significa innanzitutto essere visibili. Noi lo facciamo adottando le<br />

nuove strategie di marketing, con i nuovi mezzi a disposizione, qu<strong>al</strong>i<br />

internet, comunicazione mobile (smartphone, touchpad) e pubblicità<br />

<strong>al</strong>ternativa (il cosiddetto non convention<strong>al</strong> marketing), mantenendo<br />

stabili gli investimenti per i tradizion<strong>al</strong>i mezzi di comunicazione.<br />

ASSETATo<br />

DI VISIBILITà?<br />

DISSETATI<br />

con nuoVE<br />

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strumenti <strong>CDO</strong><br />

S C<br />

il servizio finanziario cdo<br />

Lo scenario in cui si sono ritrovate a operare le<br />

Pmi è diretta conseguenza della crisi finanziaria<br />

e delle tre fasi degli accordi di Basilea. Il<br />

sistema politico non si è certo distinto per rapidità<br />

delle risposte che il tessuto di imprese it<strong>al</strong>iane<br />

richiede per fronteggiare le incertezze finanziarie.<br />

La <strong>Compagnia</strong> delle Opere si inserisce in questo<br />

contesto confuso e difficile proponendo un servizio<br />

finanziario in collaborazione con BFS Partner<br />

e Confidi Province Lombarde. Mettendo in<br />

campo iniziative utili <strong>al</strong>le imprese e <strong>al</strong>le persone<br />

fisiche. Il servizio finanziario <strong>CDO</strong> raggruppa una<br />

serie di strumenti qu<strong>al</strong>i il c<strong>al</strong>colo del risparmio.<br />

Un software permette in pochi attimi di misurare<br />

il risparmio ottenibile applicando le convenzioni<br />

con le banche partner con l’obiettivo di abbattere<br />

le spese. Nel corso dell’ultimo triennio sono stati<br />

an<strong>al</strong>izzati annu<strong>al</strong>mente una media di circa 4.000<br />

conti correnti di più di mille aziende associate: a<br />

livello nazion<strong>al</strong>e nell’82% dei casi esaminati si<br />

è ottenuta una diminuzione media di costi pari a<br />

1.500 € per rapporto di conto corrente.<br />

Oltre <strong>al</strong> risparmio in conto corrente esiste un<br />

servizio che an<strong>al</strong>izza la situazione economica<br />

➤<br />

72 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Una serie di iniziative utili<br />

<strong>al</strong>le imprese e <strong>al</strong>le persone<br />

fisiche messe in campo da<br />

<strong>Compagnia</strong> delle Opere in<br />

collaborazione con BFS<br />

Partner e Confidi Province<br />

Lombarde<br />

di<strong>al</strong>ogo facile con le banche<br />

Francncesco Figaroli, responsabile<br />

del servizio finanziario della <strong>CDO</strong><br />

<strong>Brescia</strong>. A sinistra un seminario sui<br />

servizi finanziari<br />

<strong>Compagnia</strong> delle Opere in collaborazione con BFS Partner mette a disposizione<br />

dei propri associati una serie di servizi finanziari rivolti ad agevolare il rapporto<br />

fra le imprese associate e gli istituti bancari. Più di trentamila conti correnti in<br />

convenzione e duemila operazioni di mutuo o finanziamento concluse ogni anno;<br />

centinaia le aziende accompagnate nel percorso di accesso <strong>al</strong> credito tramite Pmi<br />

Tutoring.<br />

Queste sono le credenzi<strong>al</strong>i di un servizio person<strong>al</strong>izzato operativo in tutta It<strong>al</strong>ia,<br />

che la partnership tra <strong>CDO</strong> e BFS Partner può vantare, avendo stipulato accordi<br />

con i più importanti gruppi bancari del Paese (Gruppo Intesa Sanpaolo, UniCredit,<br />

Banca Popolare di Milano, BNL solo per citarne <strong>al</strong>cuni). Ai servizi finanziari della<br />

<strong>CDO</strong> possono accedere persone giuridiche, persone fisiche ed enti non-profit. I<br />

soci <strong>CDO</strong> possono usufruire di condizioni di assoluto vantaggio sui tassi passivi<br />

(scoperto di conto corrente, anticipo fatture, smobilizzo SBF, commissioni<br />

disponibilità fondi) e sulle spese di gestione del conto corrente. Ogni azienda viene<br />

v<strong>al</strong>utata ricevendo un rating e ad ogni fascia di v<strong>al</strong>utazione vengono attribuite<br />

condizioni agevolate e <strong>al</strong>lineate <strong>al</strong>le migliori offerte del mercato.<br />

I vantaggi sono dunque molteplici. D<strong>al</strong>le condizioni economiche agevolate rispetto<br />

ai listini standard che permettono la trasparenza e la stabilità nel tempo delle<br />

condizioni applicate (i requisiti vengono applicati automaticamente senza<br />

bisogno di “trattative” sul prezzo e restano stabili nel tempo). Fino <strong>al</strong>la gestione<br />

e aggiornamento dei prodotti attraverso un monitoraggio costante del mercato<br />

finanziario.


Lavoriamo per un mondo più pulito.<br />

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Esempio di scheda<br />

di c<strong>al</strong>colo del risparmio<br />

74 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

strumenti <strong>CDO</strong><br />

➤<br />

dell’azienda, denominato Pmi Tutoring. <strong>CDO</strong><br />

si fa carico di supportare le imprese nella predisposizione<br />

di un “Memorandum Informativo” da<br />

presentare <strong>al</strong>l’Istituto di credito. Evidenzia i punti<br />

di forza e corregge le criticità v<strong>al</strong>orizzando i rapporti<br />

bancari esistenti per finanziamenti e linee di<br />

credito person<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>le esigenze dell’azienda.<br />

L’an<strong>al</strong>isi svolta permette anche di verificare l’adeguatezza<br />

sia per forma tecnica che per importo<br />

qu<strong>al</strong>ità e fiducia Confidi<br />

Confidi nasce come Consorzio fidi nel lontano febbraio del 1968. Nel 2005 cambia<br />

denominazione e forma giuridica in Confidi Province Lombarde per indicare, già<br />

nel nome, il particolare radicamento costruito sul territorio lombardo. Negli ultimi<br />

anni sa <strong>al</strong>largare le relazioni su tutto il territorio it<strong>al</strong>iano, contando fili<strong>al</strong>i da Milano<br />

a Caserta, <strong>al</strong>lacciando un rapporto di fiducia con gli associati <strong>CDO</strong>. Un lavoro<br />

di oltre quarant’anni premiato per qu<strong>al</strong>ità e fiducia da migliaia di imprese, d<strong>al</strong>le<br />

micro re<strong>al</strong>tà <strong>al</strong>la grande industria. Nel solo <strong>2011</strong>, da gennaio a settembre, sono<br />

stati finanziati oltre 200 milioni di c. La mission di Confidi è di dare garanzie per<br />

favorire l’accesso <strong>al</strong> credito delle imprese, intermediando il rischio della controparte<br />

bancaria: garanzia riconosciuta equiv<strong>al</strong>ente a quella bancaria e con tempi<br />

di istruttoria minori.<br />

La società è in grado di coprire tutto il fabbisogno di breve e medio termine e<br />

studia per gli associati <strong>CDO</strong> soluzioni mirate per particolari occorrenze: 13ma,<br />

14ma mensilità e impegni fisc<strong>al</strong>i; sostegno <strong>al</strong>la crescita aziend<strong>al</strong>e con programmi<br />

di investimenti produttivi materi<strong>al</strong>i e immateri<strong>al</strong>i; patrimoni<strong>al</strong>izzazione aziend<strong>al</strong>e.<br />

Da sempre la filosofia <strong>CDO</strong> è di affiancare le imprese e in Confidi ha trovato un<br />

partner ide<strong>al</strong>e per le esigenze di implementazione del business. La capillarità<br />

con cui è presente sul territorio e la flessibilità sono gli elementi preziosi, ma<br />

soprattutto in campo c’è la forza di an<strong>al</strong>izzare le esigenze di ogni singola azienda:<br />

screening mirati per una maggiore competitività.<br />

Banche e territorio: un legame ancora da recuperare<br />

Le vicissitudini che hanno caratterizzato il <strong>2011</strong> e<br />

che forse nulla hanno a che vedere con la congiuntura<br />

economica, non consentono di formulare ottimistiche<br />

previsioni sul futuro dell’economia europea<br />

e, in particolare, del nostro paese. Ai recenti<br />

declassamenti dell’It<strong>al</strong>ia da parte delle maggiori<br />

società di “rating” si aggiunge infatti la particolare<br />

situazione politica, caratterizzata da costante<br />

<strong>al</strong>tissimo livello di tensione che comporta una perdita di credibilità<br />

per<strong>al</strong>tro facilmente riscontrabile dell’insostenibile livello degli “spread”<br />

(rispetto ai bond tedeschi) dei nostri titoli di stato. Determinanti<br />

saranno certamente, oltre agli interventi di riduzione permanente della<br />

spesa corrente, quelli di sostegno <strong>al</strong>la crescita.<br />

Ritengo comunque che - anche in questo periodo di grande difficoltà<br />

- la vit<strong>al</strong>ità del tessuto economico bresciano, il dinamismo dell’imprenditoria<br />

loc<strong>al</strong>e, la determinazione e la tenacia espresse nei momenti<br />

di crisi, siano presupposti di ripresa che - consolidati da adeguati<br />

provvedimenti governativi - consentiranno il superamento dell’attu<strong>al</strong>e<br />

criticità.<br />

Il sistema del credito è uno strumento di sostegno imprescindibile per<br />

la ripresa economica, ma da tempo sta manifestando una significativa<br />

degli affidamenti in essere e controllarne la congruità.<br />

Se necessario, in accordo con l’associato,<br />

si modificano le linee di credito. In questo contesto<br />

si inserisce il factoring che, in collaborazione<br />

con Banca IFIS, permette agli associati di<br />

sopperire a esigenze di smobilizzo particolari.<br />

La Banca si prende in carico il credito, v<strong>al</strong>utando<br />

opportunamente l’azienda debitrice, e soprattutto<br />

anticipando le risorse finanziarie <strong>al</strong> creditore. n<br />

difficoltà a svolgere il proprio ruolo. Oltre <strong>al</strong>le comprensibili maggiori<br />

attenzioni <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del rischio creditizio, <strong>al</strong>tre circostanze amplificano<br />

le difficoltà di accesso <strong>al</strong> credito: inc<strong>al</strong>zanti processi di aggregazione<br />

e fusione di grandi gruppi bancari nazion<strong>al</strong>i con i conseguenti avvicendamenti<br />

nel “top management” delle banche aggregate, attuazione di<br />

piani di incentivazione <strong>al</strong>l’esodo che hanno riguardato sia i managers<br />

“intermedi” che, soprattutto, direttori di fili<strong>al</strong>e; accentramento dei centri<br />

decision<strong>al</strong>i con corrispondente ridimensionamento delle deleghe <strong>al</strong>le<br />

unità periferiche, utilizzo di procedure informatiche per la v<strong>al</strong>utazione<br />

del merito creditizio che hanno determinato uno scollamento della banca<br />

d<strong>al</strong> territorio.<br />

I maggiori gruppi bancari hanno già avviato processi di riorganizzazione<br />

della rete con interventi indirizzati <strong>al</strong> recupero del legame col territorio,<br />

con tangibili decentramenti imperniati su concrete deleghe delle<br />

facoltà decision<strong>al</strong>i (in particolare il credito).<br />

Franco Zagni, (in <strong>al</strong>to a sinistra), vice direttore centr<strong>al</strong>e di<br />

Banca Intesa a riposo, già capo area Bergamo-<strong>Brescia</strong>, fa<br />

parte del consiglio direttivo di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> d<strong>al</strong> 2002


cdobrescia<br />

Struttura<br />

V T<br />

v<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento<br />

Cambiare punto di vista e iniziare a miglio-<br />

rare il proprio lavoro partendo d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore<br />

e non d<strong>al</strong> limite, innovando a partire d<strong>al</strong>la<br />

tradizione che, come t<strong>al</strong>e, ha sempre un<br />

contenuto di verità sedimentato nel tempo<br />

attraverso verifiche re<strong>al</strong>i. Ecco le sfide che la<br />

<strong>CDO</strong> sta affrontando <strong>al</strong> suo interno, come<br />

ci spiega la direzione. Abbiamo raccolto an-<br />

che il commento delle persone che lavorano<br />

ogni giorno in <strong>CDO</strong>, nella struttura interna:<br />

il loro lavoro -anche se meno “visibile” o<br />

pubblico di <strong>al</strong>tri- è fondament<strong>al</strong>e<br />

Della <strong>CDO</strong> tutti conoscono gli aspetti pubblici:<br />

l’origine da cui è nata, gli ide<strong>al</strong>i che la<br />

guidano, i servizi che offre, gli eventi che<br />

re<strong>al</strong>izza e le attività che promuove. Tutto questo<br />

è reso possibile d<strong>al</strong>l’organizzazione (d<strong>al</strong> greco<br />

“organon”, strumento). L’organizzazione, uno<br />

strumento indispensabile per qu<strong>al</strong>siasi impresa,<br />

cambia in funzione dei cambiamenti della re<strong>al</strong>tà<br />

che la circonda.<br />

“A partire d<strong>al</strong> <strong>2011</strong> –spiega il direttore operativo<br />

di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> Fabio Mussoni- abbiamo iniziato<br />

a lavorare con tutto lo staff su due elementi<br />

fondament<strong>al</strong>i per il nostro lavoro: sulla lettura del<br />

contesto e della re<strong>al</strong>tà e, soprattutto, sulla nostra<br />

concezione di persona e di lavoro. Per migliorare<br />

la nostra organizzazione e rispondere in modo<br />

più efficace <strong>al</strong>le sollecitazioni del contesto non<br />

possiamo creare regole e procedure, perché prescindono<br />

d<strong>al</strong>le persone e l’organizzazione è costituita<br />

d<strong>al</strong>le persone. Per questo l’unico punto<br />

76 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

di partenza possibile per migliorare o modificare<br />

una organizzazione è ripartire d<strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione<br />

del t<strong>al</strong>ento”.<br />

Quando si pensa a un miglioramento si va a caccia<br />

del proprio limite e si cerca di colmarlo. In<br />

<strong>CDO</strong> si è iniziato a lavorare <strong>al</strong> contrario: guardare<br />

<strong>al</strong> positivo che c’è, v<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento che<br />

ciascuno esprime, sfidarlo con nuove responsabilità<br />

per capire quanto può crescere.<br />

“È affidando ai propri collaboratori compiti più<br />

impegnativi e responsabilità maggiori –conclude<br />

Mussoni- che chi guida l’organizzazione può capire<br />

e approfondire il loro t<strong>al</strong>ento e permettere<br />

che si esprima. Un <strong>al</strong>tro passaggio fondament<strong>al</strong>e<br />

è la condivisione dei risultati, in modo che tutti<br />

sappiano come si sta muovendo l’organizzazione<br />

e come sta cambiando il contesto, ma soprattutto<br />

le difficoltà che emergono. In questo modo ciascuno<br />

può proporre il proprio contributo in modo<br />

proattivo”. n<br />

Direzione e collaboratori<br />

della<br />

<strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong>.<br />

Qui sotto, Fabio<br />

Mussoni, direttore<br />

operativo di <strong>CDO</strong><br />

<strong>Brescia</strong>


COMPLESSITÀ DI MERCATO CRESCENTE.<br />

MAGGIOR FLUSSO DI INFORMAZIONI.<br />

DOMANDA SEMPRE PIÙ DIFFERENZIATA.<br />

La sfida competitiva risiede oggi nell’offerta di nuove forme<br />

di servizio e nuovi modelli organizzativi e decision<strong>al</strong>i in grado<br />

di favorire le strategie legate <strong>al</strong>l’innovazione e <strong>al</strong>l’efficienza.<br />

Nasce wege, la generazione del noi, una rete innovativa di<br />

società di consulenza e di professionisti come risposta <strong>al</strong>le<br />

sfide competitive attraverso la condivisione e la collaborazione.<br />

Gli interventi sul campo operati da wege sono ispirati d<strong>al</strong>la<br />

necessità di dover reagire rapidamente <strong>al</strong>la ricerca di vantaggi<br />

immediati e tangibili per i clienti, con una visione complessiva<br />

e integrata delle circostanze.<br />

PRACTICE INNOVATION. WE DO.<br />

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cdobrescia<br />

Struttura<br />

La <strong>CDO</strong> esiste a <strong>Brescia</strong> da 20 anni e da 15 Roberto<br />

Zanolini ne è il direttore gener<strong>al</strong>e. Insieme ai<br />

collaboratori e ai consiglieri ogni anno si rimette<br />

in gioco senza dare nulla per scontato, ma cercando<br />

di innovare il proprio lavoro, seguendo le sfide che la<br />

re<strong>al</strong>tà impone, a partire d<strong>al</strong>la tradizione, da una storia<br />

che ha le radici profonde. Il nuovo, infatti, non è l’inedito.<br />

Non si può eliminare una tradizione che, come<br />

t<strong>al</strong>e, ha sempre un contenuto di verità sedimentato nel<br />

tempo attraverso verifiche re<strong>al</strong>i, per abbracciare una<br />

presunta novità a tutti i costi. È così dunque che <strong>CDO</strong><br />

si pone di fronte <strong>al</strong> rapporto con gli imprenditori “diventato<br />

sempre più complesso” come spiega Zanolini:<br />

“È necessaria molta più dedizione <strong>al</strong> rapporto person<strong>al</strong>e,<br />

più tempo e maggiore apertura per instaurare<br />

relazioni stabili e profonde, che sono il fondamento<br />

della mod<strong>al</strong>ità con cui ci proponiamo agli imprenditori,<br />

Il loro lavoro è sempre più difficile. Accompagnarli<br />

e sostenerli è sempre più impegnativo. Una<br />

sfida che ci offre l’opportunità di guardare con occhi<br />

sempre nuovi la re<strong>al</strong>tà e, person<strong>al</strong>mente, di rivedere<br />

il mio modo di lavorare e di condurre il lavoro dei<br />

miei collaboratori. Non sono sfide che si affrontano<br />

da soli. Bisogna percorrere la strada insieme, mantenendo<br />

costante e s<strong>al</strong>do il legame con le nostre origini,<br />

d<strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i traiamo stimolo e apertura per affrontare<br />

il presente. Ed è quanto mai necessario per me, per<br />

guidare il lavoro di <strong>al</strong>tri, guardare a mia volta a persone<br />

che mi sono di esempio, per l’appartenenza certa<br />

che li contraddistingue e per il grande impegno che<br />

mettono nel loro lavoro. Credo che il cambiamento<br />

sia possibile ed efficace solo se parte d<strong>al</strong>la tradizione,<br />

d<strong>al</strong>la storia vissuta giorno per giorno, re<strong>al</strong>e, concreta.<br />

Partire da concetti astratti e applicarli <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà è un<br />

metodo che non ha mai risultati positivi. È la re<strong>al</strong>tà<br />

che ci guida nel cambiamento. La nostra abilità sta<br />

nel coglierlo e nel saperlo interpretare”.<br />

Letizia Robolini: “È fondament<strong>al</strong>e che ognuno di noi<br />

dia il suo contributo perseguendo lo stesso obiettivo.<br />

Io mi impegno per portare ogni giorno l’entusiasmo,<br />

soprattutto nella relazione con gli associati. Mi piace<br />

essere un punto di riferimento per loro anche d<strong>al</strong>l’interno”.<br />

Simona Cat<strong>al</strong>ano: “Ho la fortuna di lavorare a fianco<br />

di persone che hanno ben chiaro il criterio ide<strong>al</strong>e che<br />

muove la <strong>CDO</strong> e dedicano tutto il loro impegno affin-<br />

78 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

Q C<br />

quindici anni di cdo<br />

ché si renda concreta questa amicizia operativa con gli<br />

associati. Vedere questo mi fa desiderare di rimanere<br />

ancora qui e di lavorare con lo stesso entusiasmo”.<br />

Paola Conti: “Il miglior contributo che ciascuno può<br />

dare parte d<strong>al</strong>la relazione con i colleghi, stimando il<br />

loro lavoro e aiutandoli a crescere. Offrendo soluzioni<br />

senza fermarsi <strong>al</strong>la critica”.<br />

Silvia Tabile: “Ho preso seriamente la sfida della direzione<br />

ad assumersi maggiori responsabilità, anche<br />

in ambiti nuovi, innanzitutto mettendo a disposizione<br />

di tutti precisione e puntu<strong>al</strong>ità nell’organizzazione”.<br />

Francesca S<strong>al</strong>i: “Io svolgo un lavoro di supporto<br />

operativo interno <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong>. Non ho una relazione<br />

diretta con gli associati, ma<br />

sono sempre <strong>al</strong> loro servizio.<br />

Il momento dell’assemblea<br />

annu<strong>al</strong>e è quello più significativo,<br />

in cui è visibile a<br />

tutti i presenti il nostro impegno”.<br />

Rosita Angel Rodriguez:<br />

“Dopo 13 anni di lavoro<br />

come segretaria a Bogotà, in<br />

Colombia, da sei anni lavoro<br />

in <strong>CDO</strong>. Ormai è la mia seconda<br />

casa. Qui lavoro con<br />

passione e con sempre maggiore<br />

impegno perché nel<br />

rispondere ai bisogni degli<br />

associati non ci può essere<br />

approssimazione”.<br />

Chiara Gandolfi: “La miglior<br />

cosa che possa accadere<br />

è poter sentire il proprio<br />

lavoro come un lavoro fatto<br />

per sé, non per <strong>al</strong>tri. Questo<br />

è possibile se le persone che<br />

guidano e che seguono sono<br />

disposte a rischiare di sbagliare<br />

per crescere”. n<br />

La struttura operativa<br />

(<strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong>)<br />

Zanolini Roberto: direttore gener<strong>al</strong>e<br />

Mussoni Fabio: direttore operativo<br />

Rodriguez A. Ana Rosa: reception e segreteria<br />

Rudnytska Nat<strong>al</strong>iya: archivio Centro Studi e segreteria<br />

Cat<strong>al</strong>ano Simona: segreteria servizi e convenzioni,<br />

marketing e comunicazione associati<br />

Conti Paola: amministrazione e contabilità<br />

Gandolfi Chiara*: ufficio stampa e comunicazione<br />

Robolini Letizia: marketing e comunicazione associati<br />

S<strong>al</strong>i Francesca: segreteria associati<br />

Tabile Silvia: affari gener<strong>al</strong>i<br />

Fassina Stefania: area sviluppo e gestione associati<br />

Lunardi Raimondo: area sviluppo e gestione associati<br />

Mariotti Alessio: area sviluppo e gestione associati<br />

Pedercini Carlo: area sviluppo e gestione associati<br />

Zimelli Nevio: area sviluppo e gestione associati<br />

Figaroli Francesco: servizio finanziario<br />

Bellomi V<strong>al</strong>entina: stage universitario<br />

Bracchi Michela: stage universitario<br />

* in maternità<br />

Roberto Zanolini, direttore<br />

gener<strong>al</strong>e di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> (fotografia<br />

FotoLive)


dati associativi<br />

cdobrescia<br />

Numero d’imprese per settore d’attivita<br />

Numero addetti per settore d’attività<br />

Tot<strong>al</strong>e 1.282 Tot<strong>al</strong>e 25.349<br />

dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />

dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 79


Direttivo<br />

consiglio<br />

U<br />

un criterio ide<strong>al</strong>e,<br />

trascorso si è rivelato, per il Consiglio<br />

Direttivo della <strong>Compagnia</strong> delle Opere di Bre-<br />

L’anno<br />

scia, intenso e proficuo, denso di iniziative e<br />

di esperienze: l’organo di gestione si è interrogato<br />

e ha molto riflettuto sulla identità e sulle mod<strong>al</strong>ità<br />

operative dell’Associazione, considerando con attenzione<br />

i temi del rapporto con gli associati, della<br />

propria funzione e autorevolezza, degli elementi<br />

distintivi che connotano la proposta che l’Associazione<br />

è in grado di presentare <strong>al</strong>le imprese bresciane<br />

e della responsabilità che ciascun consigliere<br />

deve o può assumersi in ordine a questa proposta.<br />

Nel corso di <strong>al</strong>cune sedute del Consiglio particolarmente<br />

significative (e, tra queste, più di tutte<br />

quella a cui ha partecipato il presidente nazion<strong>al</strong>e<br />

Bernhard Scholz), si sono raccolte indicazioni<br />

e suggerimenti da parte, pressoché, di tutti i consiglieri,<br />

che hanno ritenuto necessario assumere<br />

una responsabilità sempre più diretta ed esplicita<br />

nella gestione della vita associativa e dei rapporti<br />

con gli associati. Una delle molte iniziative nate in<br />

risposta a queste sollecitazioni è stata la costituzione,<br />

da parte di <strong>al</strong>cuni consiglieri, del Gruppo di<br />

lavoro Strategia Associativa, che si è posto <strong>al</strong>cune<br />

domande sul rapporto tra Associazione e associati<br />

(nuovi e vecchi), su ciò che costituisce il contenuto<br />

essenzi<strong>al</strong>e del rapporto associativo che si intende<br />

proporre <strong>al</strong>le imprese bresciane, sulle aspettative<br />

e sulle opinioni che gli iscritti hanno nei confronti<br />

della <strong>CDO</strong>, sugli obiettivi, sui metodi e sui risultati<br />

che la <strong>CDO</strong> dovrebbe porsi e su quelli che oggi<br />

effettivamente si pone.<br />

All’origine di questo lavoro c’è la ferma convinzione<br />

che la <strong>CDO</strong> debba mantenere vivo ed es<strong>al</strong>tare<br />

uno degli elementi distintivi e costitutivi del suo<br />

80 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

o<br />

un’amicizia operativa<br />

rapporto con gli associati: l’interesse autentico per<br />

ciascuno degli imprenditori e, quindi, per l’opera<br />

di ognuno, ovverosia per l’impresa associata.<br />

La <strong>CDO</strong> non vuole e non può essere ridotta a un<br />

centro servizi (per quanto efficiente) che eroga<br />

prestazioni e offre prodotti consulenzi<strong>al</strong>i o finanziari,<br />

ma consiste, innanzitutto della condivisione<br />

dell’esperienza umana e profession<strong>al</strong>e degli imprenditori<br />

che associa, a partire dai problemi –tecnici,<br />

commerci<strong>al</strong>i, produttivi, formativi ecc.– che<br />

questi stessi imprenditori devono affrontare ogni<br />

giorno, troppo spesso, in completa solitudine.<br />

Per questo una delle iniziative che si è voluto attivare<br />

è l’incontro periodico di tutti i nuovi associati,<br />

in gruppi da 20/25, <strong>al</strong>la presenza di<br />

<strong>al</strong>cuni consiglieri, della direzione e di<br />

<strong>al</strong>cuni membri dello staff, per ascoltare<br />

dagli imprenditori aspettative, bisogni,<br />

proposte, presentazioni e perché<br />

queste stesse persone incontrassero la<br />

<strong>CDO</strong> e si incontrassero e si conoscessero<br />

tra loro.<br />

È in questa direzione, riflettendo anche<br />

sulle implicazioni e sui correttivi<br />

da apportare <strong>al</strong>l’interno della struttura<br />

operativa della <strong>CDO</strong>, che il Gruppo di lavoro<br />

intende continuare a operare, perché la nostra Associazione<br />

sia sempre più contraddistinta da “un<br />

criterio ide<strong>al</strong>e, un’amicizia operativa”. n<br />

Tante le novità<br />

dell’ultimo anno<br />

nate nell’ambito<br />

del consiglio direttivo<br />

loc<strong>al</strong>e, a partire<br />

da un gruppo<br />

di lavoro che si sta<br />

concentrando sul<br />

tema della strategia,<br />

per mantenere<br />

s<strong>al</strong>do il contatto<br />

con le origini<br />

rispondendo in<br />

modo sempre più<br />

adeguato <strong>al</strong>le necessità<br />

che la re<strong>al</strong>tà<br />

fa emergere<br />

Sedute del consiglio direttivo.<br />

Nella foto sotto, una seduta<br />

del consiglio direttivo<br />

di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> in data 9<br />

maggio <strong>2011</strong> presso la sede<br />

Comunità Pinocchio Onlus<br />

di Rodengo Saiano con la<br />

presenza del direttore gener<strong>al</strong>e<br />

di <strong>CDO</strong> Nazion<strong>al</strong>e Enrico<br />

Biscaglia.


Direttivo<br />

P R E S I D E N Z A e DIRIGENZA<br />

consiglio<br />

Presidente Battagliola Giuseppe<br />

Direttore gener<strong>al</strong>e Zanolini Roberto<br />

Direttore operativo Mussoni Fabio<br />

Vice presidente/i ..................... (*)<br />

C O N S I G L I E R I<br />

Albiero Armando<br />

Bani Federico<br />

Belussi Vincenzo<br />

Bontempi Ruggero<br />

Botticini Davide<br />

Busi Angela<br />

C<strong>al</strong>ubini Andreino<br />

Cavagnini Massimo<br />

Chiarolini Ippolita<br />

Consoli Enrico<br />

Consoli Stefano<br />

Faini Sergio<br />

Feriseri Maurizio<br />

Ferrari Giacomo<br />

Fontanelli Carlo<br />

Giustacchini Davide<br />

Goffi Sandro<br />

Marchetti Marco<br />

Masci<strong>al</strong>ino Fabio<br />

Montesano Massimo<br />

Paoletti Paolo<br />

Passerini Massimo<br />

Piubeni Giorgio<br />

Piva Massimo<br />

Ronchi Gianfranco<br />

S<strong>al</strong>vi Manolo<br />

Sciortino Antonino<br />

Scuola Daniele<br />

Visconti Raffaella<br />

Zagni Franco<br />

Zola Camillo<br />

(*) in via di definizione<br />

deleghe ..................... (*)<br />

Ekogarda Scrl<br />

Carnev<strong>al</strong>i Spa<br />

WTS Spa<br />

Associazione Ambient<strong>al</strong>ista l’Umana Dimora <strong>Brescia</strong><br />

Tintoria Lombarda di Fasoli Aldo Spa<br />

Lonato Spa<br />

Intergreen Spa<br />

Fraternità Servizi Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />

Irea Srl<br />

Pulitori ed Affini Spa<br />

Sarca Catering Srl<br />

Faini Sergio St. Prof.<br />

Fer Met<strong>al</strong> di Feriseri Francesco & C. Snc<br />

Liceo Luzzago<br />

Lic Packaging Spa<br />

Ingros Carta Giustacchini Spa<br />

Nuova Goffi Srl<br />

Padana Everest Srl<br />

Themac Sa<br />

Pinocchio Group Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />

Paoletti Paolo Di<br />

Associazione Sportiva Team Out<br />

Piubeni Costruzioni Srl<br />

Campus Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />

Ri.Pa. Spa<br />

Fondazione San Benedetto<br />

Alfa Ossidazione Srl<br />

Dac Spa<br />

Associazione Cultur<strong>al</strong>e Multimedi<strong>al</strong>e Indipendentemente<br />

Co.Servizi Srl<br />

Europartner Finance Srl<br />

(mandato 2009-2012) dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />

COLLEGIO dei REVISORI<br />

Arici Claudio (presidente)<br />

Lizza Genesio (sindaco)<br />

Meini Dario (sindaco)<br />

c o m i t a t o esecutivo<br />

...................... (*)<br />

Rivoltella del Garda (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Barbariga (BS)<br />

Lonato (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Travagliato (BS)<br />

Darfo B.T. (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Agnosine (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Verolanuova (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Castenedolo (BS)<br />

Travagliato (BS)<br />

Santiago (Cile)<br />

Rodengo Saiano (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Sarezzo (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Roè Volciano (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Borgosatollo (BS)<br />

Flero (BS)<br />

Desenzano del Garda (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

Seduta del consiglio direttivo<br />

del 26 settembre <strong>2011</strong><br />

nella qu<strong>al</strong>e è stato nominato<br />

per acclamazione nuovo<br />

presidente Giuseppe Battagliola.<br />

Il s<strong>al</strong>uto tra il presidente<br />

dimissionario Camillo<br />

Zola e il nuovo presidente<br />

Giuseppe Battagliola.<br />

S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 81


init<strong>al</strong>ia e nel mondo<br />

SEDICDo<br />

sedi cdo in It<strong>al</strong>ia sedi cdo nel mondo<br />

C d o A b r u z z o M o l i s e<br />

Termoli (CB)<br />

Montesilvano (PE)<br />

C d o B a s i l i c a t a<br />

Matera (MT)<br />

Potenza (PZ)<br />

C d o C a l a b r i a<br />

Lamezia Terme (CZ)<br />

C d o C a m p a n i a<br />

Napoli (NA)<br />

C d o B o l o g n a<br />

Bologna (BO)<br />

C d o E m i l i a<br />

Modena (MO)<br />

C d o F o r l ì C e s e n a<br />

Forlì (FO)<br />

C d o R a v e n n a e F e r r a r a<br />

Castel Bolognese (RA)<br />

C d o R i m i n i<br />

Rimini (RN)<br />

Cdo Friuli Venezia Giulia<br />

Udine (UD)<br />

C d o R o m a e L a z i o<br />

Roma (RM)<br />

Frosinone (FR)<br />

C d o L i g u r i a<br />

Genova (GE)<br />

C d o A lt o M i l a n e s e<br />

Busto Arsizio (VA)<br />

C d o B e r g a m o<br />

Bergamo (BG)<br />

C d o B r e s c i a<br />

<strong>Brescia</strong> (BS)<br />

C d o C o m o e S o n d r i o<br />

Como (CO)<br />

Sondrio (SO)<br />

Cdo Crema Cremona e Lodi<br />

Crema (CR)<br />

C d o L e c c o<br />

Lecco (LC)<br />

C d o M i l a n o<br />

Milano (MI)<br />

C d o M o n z a e B r i a n z a<br />

Seregno (MI)<br />

C d o P a v i a<br />

Pavia (PV)<br />

C d o S a r o n n o<br />

Saronno (MI)<br />

C d o V a r e s e<br />

Varese (VA)<br />

C d o A n c o n a<br />

Ancona (AN)<br />

C d o M a r c h e S u d<br />

Porto San Giorgio (AP)<br />

C d o P e s a r o U r b i n o<br />

Pesaro (PU)<br />

C d o P i e m o n t e<br />

Torino (TO)<br />

Cdo Verbano Cusio Ossola<br />

Baveno (VB)<br />

C d o B a r i<br />

Bari (BA)<br />

C d o B r i n d i s i<br />

Brindisi (BR)<br />

C d o F o g g i a<br />

Foggia (FO)<br />

C d o L e c c e<br />

Lecce (LE)<br />

C d o S a r d e g n a<br />

Sassari (SS)<br />

C d o p a l e r m o<br />

P<strong>al</strong>ermo (PA)<br />

C d o S i c i l i a O r i e n t a l e<br />

Catania (CT)<br />

C d o T o s c a n a<br />

Firenze (FI)<br />

Cdo Trentino Alto Adige<br />

Trento (TN)<br />

C d o U m b r i a<br />

Perugia (PG)<br />

C d o V e n e t o<br />

S. Martino Buon Albergo (VR)<br />

Padova (PD)<br />

82 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />

C d o A r g e n t i n a<br />

Buenos Aires<br />

C d o B r a s i l<br />

San Paolo<br />

C d o B u l g a r i a<br />

Sofia<br />

C d o C h i l e<br />

Santiago<br />

C d o C o l o m b i a<br />

Bogotà<br />

C d o E s p a ñ a<br />

Madrid<br />

C d o F r a n c e<br />

Parigi<br />

C d o H u n g a r y<br />

Budapest<br />

c o . e x p o r t C i l e<br />

Santiago<br />

C o . e x p o r t l a t i n a m e r i c a<br />

Buenos Aires<br />

C o . E x p o r t B r a s i l<br />

San Paolo<br />

C o . e x p o r t a n d i n a<br />

Caracas<br />

C d o J e r u s a l e m<br />

Jerus<strong>al</strong>em<br />

C d o K e n y a<br />

Ruaraka<br />

C d o P a r a g u a y<br />

Asunción<br />

C d o P e r u<br />

Lima<br />

C d o P o l s k a<br />

Varsavia<br />

C d o S a n M a r i n o<br />

Serrav<strong>al</strong>le RSM<br />

C d o S v i z z e r a<br />

Canobbio<br />

C d o V e n e z u e l a<br />

Caracas<br />

UFFICI diretti CO.EXPORT<br />

p e r ù<br />

Lima<br />

C u b a<br />

La Habana<br />

S t a t i U n i t i<br />

Los Angeles<br />

P o l o n i a<br />

Varsavia<br />

R e p u b b l i c a C e c a<br />

Praga<br />

C o . E x p o r t B a lt i c<br />

Vilnius Lituania<br />

C o . E x p o r t U n g h e r i a<br />

Budapest<br />

C o . e x p o r t V i e t n a m<br />

Hanoi<br />

C o . e x p o r t R o m a n i a<br />

Bucarest<br />

10 uffici di corrispondenza<br />

I s r a e l e<br />

Gerus<strong>al</strong>emme<br />

T u n i s i a<br />

Tunisi<br />

L i b i a<br />

Tripoli<br />

E m i r a t i A r a b i<br />

Dubai<br />

C o . e x p o r t B u l g a r i a<br />

Sofia<br />

C o . e x p o r t K a z a k h s t a n<br />

Almaty<br />

C o . e x p o r t C i n a<br />

Shanghai<br />

C o . e x p o r t g e r m a n i a<br />

Francoforte


S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 83


DA 47 ANNI I VOSTRI VICINI DI CASA.

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