Supplemento al N.8 Dicembre 2011 - CDO Brescia - Compagnia ...
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s p e c i a l e B r e s c i a<br />
Corriere opere speci<strong>al</strong>e<br />
Cdo.net srl - via Melchiorre Gioia, 181 - 20125 Milano - Poste it<strong>al</strong>iane SpA - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 L. n°46) art. 1 Comma 1, DCB Milano – House organ dell’Associazione <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />
S u p p l e m e n t o a l C o r r i e r e d e l l e O p e r e N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
S p e c i a l e 2 0 1 1 / 2 0 1 2 C o m p a g n i a d e l l e O p e r e d i B r e s c i a<br />
© conception + photo: roberto dotti + paolo floretta<br />
Ripartire da uomini<br />
<strong>2011</strong>/2012
e d i t o r i a l e<br />
d i G i u s e p p e B a t t a g l i o l a<br />
p r e s i d e n t e d i C D O B r e s c i a<br />
Quando il tempo volge <strong>al</strong> brutto, quando le cattive<br />
notizie sembrano scacciare quelle buone, la tentazione<br />
di ritirarsi, di sopravvivere cedendo <strong>al</strong>la rassegnazione,<br />
può essere molto forte. Chi ogni mattina<br />
si rimette in gioco mandando avanti un’impresa o<br />
semplicemente rimboccandosi le maniche nel proprio<br />
lavoro, sa benissimo quanto di fronte <strong>al</strong>le difficoltà<br />
t<strong>al</strong>e pressione si faccia sentire. Eppure l’esperienza<br />
che stiamo facendo dentro la <strong>Compagnia</strong> delle<br />
Opere ci dice che questa non può essere l’ultima<br />
parola. In quasi vent’anni di presenza a <strong>Brescia</strong> la<br />
nostra associazione, dentro un chiaro criterio ide<strong>al</strong>e,<br />
si è sempre posta come obiettivo quello di v<strong>al</strong>orizzare<br />
il tentativo di ciascuno, la capacità di rischiare<br />
andando oltre il c<strong>al</strong>colo dell’utilità immediata per<br />
costruire qu<strong>al</strong>cosa che possa durare nel tempo creando<br />
lavoro, ricchezza, benessere per sé e per gli<br />
<strong>al</strong>tri. Quindi massima stima per chi fa. Un anno fa<br />
in occasione della nostra assemblea nazion<strong>al</strong>e l’origin<strong>al</strong>ità<br />
della Cdo veniva descritta nel “destare e sostenere<br />
le energie del singolo”.<br />
La Cdo è una forma di collaborazione fra aziende e<br />
fra professionisti che cercano di sostenere la singola<br />
persona nella sua responsabilità, senza sostituirla<br />
mai attraverso la formazione, i servizi finanziari,<br />
quelli per l’internazion<strong>al</strong>izzazione e per l’innovazione.<br />
Tutto quello che possiamo fare per sostenere<br />
la persona lo facciamo. Tanto più questo è vero di<br />
fronte <strong>al</strong>la crisi attu<strong>al</strong>e. Solo persone mosse da una<br />
forte motivazione possono affrontare una sfida così<br />
impegnativa. Oggi invece spesso di fronte <strong>al</strong>la crisi<br />
si lanciano generici appelli <strong>al</strong>la necessità di fare<br />
sistema, tanto ovvi e scontati quanto privi di re<strong>al</strong>e<br />
contenuto. Manca un soggetto disposto a implicarsi<br />
davvero con tutte le sue forze in una partita complicata,<br />
ma carica di opportunità. Col titolo della<br />
nostra assemblea annu<strong>al</strong>e “Ripartire da uomini”<br />
vogliamo <strong>al</strong>lora offrire un punto di vista <strong>al</strong>ternati-<br />
Giuseppe Battagliola, presidente di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />
Oltre l’immediato per costruire nel tempo<br />
vo. Non si può infatti che ripartire da un uomo che<br />
rimetta in campo la sua responsabilità fino in fondo.<br />
Non ci sono <strong>al</strong>ternative. Non c’è nessun processo<br />
automatico che possa sostituirci in t<strong>al</strong>e compito.<br />
Credo che questa sia la prospettiva da indicare anche<br />
ai giovani. Una prospettiva che implica sacrificio,<br />
che non si accontenta di qu<strong>al</strong>che rendita di<br />
posizione a buon mercato, ma che ripaga molto d<strong>al</strong><br />
punto di vista umano. Allo stesso modo sarebbe<br />
illusorio attendersi risposte d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to. Alla politica<br />
abbiamo sempre chiesto e continueremo a chiedere<br />
solo di garantire le condizioni di libertà e un contesto<br />
favorevole per chi d<strong>al</strong> basso lavora per costruire<br />
nell’impresa, nel mondo del lavoro, nella società.<br />
Nulla più di questo. E non nascondiamo che lo spettacolo<br />
attu<strong>al</strong>e di una politica indebolita e avvilita<br />
da contrasti, conflitti e lotte di potere, e sempre più<br />
dimentica delle esigenze del bene comune, ci preoccupa<br />
seriamente.<br />
Infine il tema del lavoro che riteniamo strategico nel<br />
presente come nel prossimo futuro, e che è strettamente<br />
legato a quello di un cambiamento più gener<strong>al</strong>e<br />
<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e le imprese sono chiamate. La maggior<br />
parte delle aziende anche a <strong>Brescia</strong>, infatti, avverte<br />
la necessità di cambiare, anche perché le condizioni<br />
economiche costringono a questo passo. La nostra<br />
esperienza ci dice che t<strong>al</strong>e cambiamento va, per<br />
esempio, nella direzione di una maggiore disponibilità<br />
a lavorare insieme, a mettersi in rete, però<br />
bisogna tenere conto che tutti questi temi hanno<br />
una rilevanza struttur<strong>al</strong>e e quindi non si conseguono<br />
d<strong>al</strong>l’oggi <strong>al</strong> domani come se si stesse schiacciando<br />
un bottone. Proprio perché non c’è niente di automatico,<br />
quindi, bisogna in qu<strong>al</strong>che modo dare dei<br />
significati a questi cambiamenti, in grado di dare un<br />
senso <strong>al</strong>la fatica da compiere per re<strong>al</strong>izzarli. Come<br />
Cdo vorremmo essere un aiuto re<strong>al</strong>e a compiere t<strong>al</strong>e<br />
percorso. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 3
COMUNE DI BRESCIA<br />
Nel giugno <strong>2011</strong> il monastero di San<br />
S<strong>al</strong>vatore - Santa Giulia con l’area archeologica<br />
del Capitolium, compresi<br />
nel Sito seri<strong>al</strong>e “I Longobardi in It<strong>al</strong>ia.<br />
I luoghi del potere (568 - 774 d.C.)”,<br />
sono stati riconosciuti d<strong>al</strong>l’UNESCO<br />
come Patrimonio Mondi<strong>al</strong>e dell’Umanità.<br />
L’eccezion<strong>al</strong>e avvenimento testimonia<br />
l’importanza di questo magnifico insieme<br />
architettonico che si configura<br />
come spazio unico per collocazione e<br />
rilevanza cultur<strong>al</strong>e.<br />
In questo contesto è possibile effettuare<br />
visite ed eventi esclusivi ser<strong>al</strong>i.<br />
Ricevimenti, presentazioni o incontri<br />
di lavoro, momenti convivi<strong>al</strong>i e appuntamenti<br />
aziend<strong>al</strong>i, sono sottolineati da<br />
visite inusu<strong>al</strong>i in cui azioni o letture<br />
teatr<strong>al</strong>i, legate da momenti music<strong>al</strong>i,<br />
fanno vivere grandi emozioni, in una<br />
serata in cui diverse espressioni artistiche<br />
si riflettono l’una nell’<strong>al</strong>tra,<br />
creando un contesto inedito e affascinante<br />
che rimarrà ben impresso nella<br />
memoria di ogni ospite.<br />
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI<br />
Ciotti <strong>Brescia</strong>ni Torri<br />
Fondazione <strong>Brescia</strong> Musei<br />
via Musei, 55<br />
25121 <strong>Brescia</strong><br />
t. 030/2400640 - f. 030/2990267<br />
ciotti@bresciamusei.com
Fotografia di copertina<br />
conception+photo: roberto dotti + paolo floretta<br />
<strong>Supplemento</strong> <strong>al</strong> Corriere delle Opere<br />
Anno XXVI - n. 8 - <strong>Dicembre</strong> <strong>2011</strong><br />
Registrazione Tribun<strong>al</strong>e di Milano n. 505 del 27 settembre 1986<br />
Iscrizione <strong>al</strong> Registro degli operatori di comunicazione n. 7521<br />
Direttore responsabile<br />
Dario Vascellaro<br />
Redazione<br />
Michele Agosti, Simona Cat<strong>al</strong>ano, Chiara Gandolfi, Raffaella<br />
Visconti<br />
Uffici<br />
Via Legnone 20 - 20158 Milano<br />
Tel. +39 02 673961 - fax +39 02 67396230<br />
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Cdo.net srl - Via Melchiorre Gioia, 181 - 20125 Milano<br />
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Stampa<br />
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36040 Grisignano di Zocco, Vicenza<br />
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Curious Design<br />
Impaginazione<br />
Maurizio Saporiti<br />
Distribuzione e confezionamento<br />
Comp Editori<strong>al</strong>e Veneta srl - Via Cappelletto 12 - 30173 Mestre<br />
(Ve)<br />
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti<br />
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www.BRESCIA.<strong>CDO</strong>.org<br />
p e c i a l e C d o B r e s c i a<br />
sommarioS<br />
editori<strong>al</strong>e<br />
BATTAGLIOLA. Oltre l’immediato per costruire nel tempo 3<br />
ripartire d<strong>al</strong>l’uMano<br />
Ripartire da uomini:<br />
una responsabilità che cresce mantenendo s<strong>al</strong>do il rapporto con l’origine 6<br />
CASTELLI. Io, cosa posso fare? 9<br />
NEMBRINI. Amare la vita 9<br />
BONANNI. Rimettere l’uomo <strong>al</strong> centro 10<br />
PASINI. Osservare, sperimentare, agire 11<br />
DALLARA. Guardare, imparare, innovare 13<br />
MAURO. Lavorare per cambiare la re<strong>al</strong>tà 14<br />
Quando l’educazione porta la felicità 16<br />
<strong>Brescia</strong>ni <strong>al</strong> Meeting 18<br />
Una mediev<strong>al</strong>e “<strong>Compagnia</strong> di opere” 20<br />
giovani e lavoro<br />
Una Fondazione sulle orme di San Benedetto 22<br />
Cantieri aperti 26<br />
Progetto It<strong>al</strong>ia - Cile 28<br />
Crescere imparando un mestiere 30<br />
fare con<br />
Commercio e cultura in centro 32<br />
L’incubatore di imprese e opportunità 36<br />
La dimensione relazion<strong>al</strong>e di Wege 38<br />
Costruire ancora e bene si può 40<br />
Il vantaggio dell’entusiasmo... della comunicazione 42<br />
anniversari<br />
Cent’anni di c<strong>al</strong>cio bresciano 44<br />
D<strong>al</strong> Moplen <strong>al</strong>l’acciaio 45<br />
I vent’anni di Ekogarda 46<br />
Dieci anni di decontaminazioni 47<br />
Pinocchio, il burattino diventa uomo 48<br />
Allenarsi a vivere 50<br />
La profession<strong>al</strong>ità <strong>al</strong> centro della crescita 51<br />
strumenti <strong>CDO</strong><br />
Ipotesi di un impegno comune 54<br />
Conoscere e capire la re<strong>al</strong>tà 56<br />
Insieme si può fare 60<br />
Fare matching a Mosca 62<br />
Sperimentare nuovi mondi 64<br />
È nato il soci<strong>al</strong> network degli imprenditori 66<br />
Finanza agevolata e flessibile 68<br />
Il servizio finanziario <strong>CDO</strong> 72<br />
cdo brescia<br />
V<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento 76<br />
Quindici anni di <strong>CDO</strong> 78<br />
Dati associativi 79<br />
Un criterio ide<strong>al</strong>e, un’amicizia operativa 80<br />
Le sedi <strong>CDO</strong> in It<strong>al</strong>ia e nel mondo 82<br />
s p e c i a l e<br />
B R e s c i a<br />
2 0 1 1 / 1 2<br />
SS uu pp pp ll ee mm ee nn tt o o aa l l N N . . 8 8 D ii cc ee mm b rr e e 22 0 1 1 1 S PP E CC II AA LL E E BB RR EE SS CC II A A 55
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
u<br />
Guardare <strong>al</strong> futuro con fiducia e<br />
ripartire da uomini: una responsabilità<br />
speranza è cosa da fare oggi e per fare<br />
questo, cioè per reagire da uomini <strong>al</strong>la<br />
grave crisi economica e antropologica<br />
che viviamo, occorre avere ben chiaro<br />
dove affondano le nostre radici<br />
«Voi dovete dimostrare con quello che fate che<br />
quello che io dico è vero mentre crescete dovete<br />
sempre di più permanere <strong>al</strong>l’origine… Come<br />
l’<strong>al</strong>bero che più va fuori più deve avere radici<br />
profonde.» L. Giussani<br />
La <strong>CDO</strong> - questa amicizia operativa con un criterio<br />
ide<strong>al</strong>e – è nata, si è sviluppata e si è guadagnata<br />
un’attenzione loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e che<br />
sorprende spesso anche noi che ne facciamo parte<br />
da anni. Da tanti ci è riconosciuta questa capacità<br />
di creare e continuamente correggere la rotta, portando<br />
un impeto a lavorare assieme, che consente<br />
di superare barriere e pregiudizi con chiunque dimostri<br />
un interesse autentico.<br />
Ne è prova il rapporto con il sindacato della CISL,<br />
anche a livello loc<strong>al</strong>e, segno che se ci si ascolta e<br />
si è capaci di di<strong>al</strong>ogo, i rapporti diventano proficui.<br />
Cosa rende possibile tutto questo? Un nostro<br />
merito? Per rispondere occorre andare <strong>al</strong>l’origine,<br />
bisogna attingere <strong>al</strong> carisma di don Giussani<br />
«che ha dato la vita perché tutto possa esistere,<br />
perché ognuno possa scoprire la verità<br />
di sé attraverso l’esperienza cristiana.»<br />
Al centro della nostra esperienza ci sono il lavoro<br />
e le opere, elemento insostituibile perché l’uomo<br />
capisce bene chi è e cosa sa fare, sorprendendosi<br />
in azione, nella re<strong>al</strong>tà delle cose quotidiane e<br />
non già dentro una qu<strong>al</strong>siasi teoria o visione etico/mor<strong>al</strong>ista<br />
della vita. Ecco perché ci interessa<br />
il lavoro, perché ci interessa la persona, l’uomo<br />
nella sua concretezza e nel suo bisogno.<br />
6 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
che cresce mantenendo<br />
«Ecco perché la <strong>Compagnia</strong> delle Opere è diversa<br />
da qu<strong>al</strong>siasi <strong>al</strong>tra associazione, con una sua propria<br />
origin<strong>al</strong>ità: destare e sostenere le energie del<br />
singolo. Solo da qui è possibile una risposta <strong>al</strong>le<br />
sfide di oggi.» J. Carron<br />
PARTIRE DAL PRESENTE<br />
Come nel tempo si è sviluppata questa intuizione<br />
origin<strong>al</strong>e? All’inizio, giovani studenti che<br />
stavano terminando l’università, e che avevano<br />
attraversato il periodo delle lotte studentesche e<br />
dell’impegno politico, si interrogano su come affrontare<br />
l’esperienza del lavoro che si apre loro<br />
davanti. Niente di nuovo rispetto a quanto accade<br />
anche oggi, ma a don Giussani l’esperienza<br />
del Movimento Popolare che si era sviluppata<br />
in quegli anni, cioè una risposta solo politica<br />
ai problemi non bastava, occorreva partire d<strong>al</strong>
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
o il lavoro prima di tutto<br />
s<strong>al</strong>do il rapporto con l’origine<br />
presente, d<strong>al</strong> bisogno che c’era in quel preciso<br />
momento, d<strong>al</strong>le persone incontrate, non da<br />
un’idea di società ide<strong>al</strong>e, di mondo perfetto, di<br />
domani progressista.<br />
La <strong>CDO</strong> nasce da questo primo input. Non tanto<br />
diverso da quanto si dibatte anche oggi tra i<br />
cattolici, con la continua tentazione di dare una<br />
risposta ai problemi partendo da una struttura e<br />
non da una presenza.<br />
Giorgio Vittadini, tra gli iniziatori della <strong>CDO</strong> e<br />
di cui è stato Presidente, ben sintetizza il metodo<br />
raccontando l’esperienza di un amico muratore:<br />
« Un muratore di Rimini, padre di un mio<br />
amico, mi raccontò un giorno una storia<br />
che, secondo me, esemplifica in modo<br />
incisivo gli inizi della Cdo, anche se si<br />
svolge nel primo dopoguerra: questo muratore<br />
possiede un terreno, e decide di cominciare<br />
pian piano a dissodarlo per poi<br />
costruirci la casa. Un giorno, mentre sta<br />
per cominciare a lavorare il suo terreno,<br />
passano gli amici del bar e lo dileggiano,<br />
dicendogli che non potrà farcela; così lui<br />
si demor<strong>al</strong>izza, lascia il lavoro e si avvia<br />
verso casa. Percorsi duecento metri si ferma<br />
di botto e si chiede: « Ma io devo dare<br />
ascolto a questi “patacca”?». E’ tornato<br />
indietro e, in cinque, sei anni, si è costruito<br />
la casa. Una persona che si muove così<br />
rappresenta una ricchezza per tutti e opera<br />
in funzione del bene comune.»<br />
G. Vittadini<br />
«Non ci si può arrendere tranquillamente<br />
<strong>al</strong> fatto che la riorganizzazione<br />
dell’economia avvenga oggi a spese<br />
dell’occupazione. Occorre fare e occorre<br />
studiare instancabilmente per<br />
trovare una via d’uscita a questo stato<br />
di cose, che è umanamente insopportabile.<br />
Ognuno deve fare la propria<br />
parte e <strong>al</strong>meno per quanto ci riguarda<br />
l’obiettivo che ci poniamo non è quello<br />
di subire cercando di tamponare le<br />
f<strong>al</strong>le, ma quello di partecipare a qu<strong>al</strong>siasi<br />
forma seria ed economicamente<br />
vit<strong>al</strong>e di lotta <strong>al</strong>la disoccupazione.<br />
Senza aspettare che cambi il mondo<br />
si può subito cominciare a fare qu<strong>al</strong>cosa.»<br />
L. Giussani<br />
La questione del lavoro preoccupa tutti e anche la<br />
nostra associazione, ma come rispondere a questo<br />
drammatico problema, che riguarda in modo<br />
particolare i giovani?<br />
Trovando forme di risposta anche piccole e parzi<strong>al</strong>i,<br />
senza la pretesa di risolvere glob<strong>al</strong>mente<br />
il problema, con la certezza che un piccolo<br />
passo subito è meglio di un grande passo mai,<br />
aspettando risposte istituzion<strong>al</strong>i che tardano ad<br />
arrivare.<br />
Questo ha voluto dire avviare tante iniziative,<br />
come i Centri di Solidarietà o, molti anni dopo,<br />
Obiettivo Lavoro; dando vita ad imprese come la<br />
Cascina a Roma o la Sacchetti a Padova.<br />
➤<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 7
➤<br />
ripartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
il desiderio, motore della persona<br />
Cosa mette in moto la persona, per affrontare<br />
problemi in apparenza <strong>al</strong> di sopra delle proprie<br />
forze e capacità, e la rende capace di risposte imprevedibili?<br />
Il rapporto Censis del <strong>Dicembre</strong> 2010 individuava<br />
come causa princip<strong>al</strong>e della situazione it<strong>al</strong>iana<br />
di crisi gener<strong>al</strong>e, non la finanza o la politica, ma il<br />
c<strong>al</strong>o del desiderio. Per capirne il significato basta<br />
fare riferimento <strong>al</strong>l’immagine dell’Assemblea di<br />
quest’anno, fotografia magistr<strong>al</strong>e dell’amico Roberto<br />
Dotti, monumento <strong>al</strong>l’immigrato a Sidney.<br />
Senza un motivo grande, adeguato e desiderato<br />
chi avrebbe avuto il coraggio di prendere la<br />
famiglia, radunare poche cose in una v<strong>al</strong>igia di<br />
cartone ed imbarcarsi su un piroscafo diretto oltre<br />
oceano, verso l’ignoto? Questo è il desiderio,<br />
questa è la testimonianza di chi ci ha preceduto,<br />
l’origine ovvero la tradizione.<br />
«Se non siamo in grado di tenere vino il desiderio, il<br />
mor<strong>al</strong>ismo ci costringe a fare le cose anche quando<br />
il desiderio è finito. Tutti possiamo immaginare<br />
che cosa è la vita o il lavoro quando viene ridotto a<br />
puro dovere. Il logoramento delle persone, la stanchezza<br />
cronica, l’assenza di un motivo adeguato<br />
per l’azione sono la minaccia più grande della<br />
responsabilità. Le conseguenze sono in agguato.<br />
L’unica incognita è quanto tempo occorrerà per<br />
darsi <strong>al</strong>la fuga.» J. Carron<br />
Occorre che questo desiderio sia continuamente<br />
ridestato e sostenuto, ecco qu<strong>al</strong> è il tentativo<br />
della <strong>Compagnia</strong> delle Opere. Il nostro metodo<br />
per re<strong>al</strong>izzare questa continua ripresa è quello di<br />
sollecitare i singoli soci, attraverso gli strumenti<br />
di cui disponiamo, a fare assieme. Fare con,<br />
un’espressione coniata anni fa da un nostro amico<br />
pesarese, che ancora oggi mantiene intatta la<br />
sua forza e attu<strong>al</strong>ità.<br />
Il Matching, la Scuola d’Impresa, le missioni<br />
<strong>al</strong>l’estero, i tavoli tematici e ogni <strong>al</strong>tra iniziativa<br />
messa in atto hanno lo scopo princip<strong>al</strong>e di far<br />
di<strong>al</strong>ogare tra loro gli associati, per condividere<br />
progetti, iniziative, idee, metodologie, successi e<br />
insuccessi, bisogni e disponibilità, sempre tesi ad<br />
una concretezza utile per tutti.<br />
Fare la <strong>CDO</strong> vuol dire per tutti i suoi associati<br />
8 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
“fare con” la <strong>CDO</strong>, partecipare e collaborare <strong>al</strong>la<br />
vita dell’associazione, chiedendo servizi sempre<br />
più efficaci e adeguati <strong>al</strong>la mutata re<strong>al</strong>tà, percorsi<br />
di Scuola d’Impresa ritagliati su specifiche esigenze,<br />
interventi presso le istituzioni per sollecitare<br />
risposte che spesso latitano. Progettando<br />
seminari di approfondimento che partano d<strong>al</strong>le<br />
re<strong>al</strong>i esigenze dei singoli o incontrando persone<br />
e imprenditori capaci di trasmettere quella passione<br />
e determinazione “tutta bresciana” che ha<br />
portato il nostro territorio <strong>al</strong>l’eccellenza che tutti<br />
ci riconoscono.<br />
«”Fare con” è un’espressione che nacque<br />
da un nostro amico imprenditore, Marco<br />
Montagna, mentre muoveva i primi passi<br />
nell’azienda del padre e decise di sua<br />
iniziativa un app<strong>al</strong>to. Suo padre stracciò<br />
il contratto, e quando Marco gli chiese<br />
spiegazioni, il padre gli rispose: . Lui lo raccontò<br />
a don Giussani, e questa espressione<br />
finì nel manifesto della Cdo. “Fare con”<br />
non significa lavorare sotto la tutela di<br />
un padrino o di un padrone, ma piuttosto<br />
operare insieme, immedesimandosi a t<strong>al</strong><br />
punto nell’ide<strong>al</strong>e comune, così che ogni<br />
azione ne tenga conto.» G. Vittadini<br />
Siamo di fronte ad un percorso educativo vero<br />
e proprio, più che semplicemente ad una serie di<br />
attività e servizi, pur sempre utili e meritori, per<br />
fare impresa. Educare è far si che il singolo possa<br />
esprimersi e vivere secondo la forma che il suo<br />
cuore desidera, coinvolgendo <strong>al</strong>tri mossi d<strong>al</strong>la<br />
stessa passione. Si capisce <strong>al</strong>lora perché <strong>al</strong> centro<br />
della preoccupazione della <strong>CDO</strong> c’è la persona,<br />
il suo desiderio e la sua felicità.<br />
E’ il singolo uomo, in senso antropologico ovviamente,<br />
che può far ripartire un popolo, non una<br />
decisione politica c<strong>al</strong>ata d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to, che può ridare<br />
speranza a giovani troppo spesso condizionati da<br />
famiglie iperprotettive. Il coraggio testimoniato<br />
dai due imprenditori presenti <strong>al</strong>l’Assemblea di<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, Pasini e D<strong>al</strong>lara.<br />
Il coraggio che il tempo presente chiede a ciascuno<br />
di noi, nessuno escluso.<br />
Citazioni tratte dagli atti dell’Assemblea Gener<strong>al</strong>e di <strong>Compagnia</strong><br />
delle Opere tenutasi domenica 21 novembre 2010 <strong>al</strong><br />
P<strong>al</strong>asharp di Milano
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
Io, cosa posso fare?<br />
Recentemente sono stato invitato a raccontare<br />
la crisi economica in un liceo. Davanti a me<br />
un centinaio di studenti. Dopo la mia breve<br />
presentazione, era previsto lo spazio per domande:<br />
<strong>al</strong>l’inizio qu<strong>al</strong>che difficoltà, poi il clima si è<br />
“scongelato”. Dopo aver di scusso di mutui subprime,<br />
Lehman Brothers, glob<strong>al</strong>izzazione e paura<br />
della Cina, ho provato a chiedere: “ma voi avete<br />
paura del vostro futuro?”. Nell’aula è sceso immediatamente<br />
il silenzio. Ed io ho insistito: “ma<br />
a voi che cosa interessa in questo momento, dentro<br />
a questa crisi dove state guardando?”<br />
Silenzio. Fino a quando si <strong>al</strong>za una mano ed uno<br />
studente del quinto anno, mi ha risposto ponendomi<br />
a sua volta un interrogativo: “Ma noi giovani,<br />
ma io, che cosa posso fare? Chi mi puo’<br />
aiutare?”. Mi è parsa la domanda piu’ sensata e<br />
pertinente che avessi sentito fare nella mattinata<br />
perché, fin<strong>al</strong>mente, rendeva tutto meno astratto.<br />
Chi chiedeva un aiuto era un ragazzo, lui era il<br />
protagonista <strong>al</strong>la ricerca di certezze per capire il<br />
suo presente e dunque il suo futuro.<br />
Tornando a casa ho pensato: ma questa domanda<br />
v<strong>al</strong>e per chiunque. Per me che ho un posto sicuro,<br />
per i miei figli che non hanno ancora questa certezza<br />
e v<strong>al</strong>e per chi dentro questa crisi cerca ogni<br />
giorno di mandare avanti un’azienda. E così mi<br />
sono venuti in menti molti imprenditori che, per<br />
lavoro, spesso ho occasione di incontrare. Scopro<br />
spesso persone che, giovani e meno giovani, in<br />
questi anni di crisi, hanno preso in mano il loro<br />
lavoro, la loro azienda, la loro professione e si<br />
sono rimessi in discussione completamente. Non<br />
si fermano <strong>al</strong> lamento, sacrosanto di fronte ad<br />
una politica spesso incapace di trovare risposte,<br />
ma cercano continuamente nuove ragioni per poter<br />
ripartire ogni giorno.<br />
“Questo periodo non certo facile – mi ha confessato<br />
un viticoltore – ci ha costretto a esplorare<br />
meglio tutte le possibilità che sono nascoste nel<br />
lavoro e attivare tutte le energie che forse non<br />
avremmo pensato di attivare”. Oppure una imprenditrice:<br />
“Nulla è più scontato a partire d<strong>al</strong>la<br />
profession<strong>al</strong>ità che pensavo già acquisita. Occorre<br />
imparare continuamente nuove cose”. “La mia<br />
azienda e quella di molti amici imprenditori – mi<br />
ha confidato il titolare di una importante azienda<br />
di mobili – ha rinunciato a distribuire gli utili pur<br />
fdi<br />
conservare i posti di lavoro”.<br />
Gli esempi sono numerosi. Mi sembrano accomunati<br />
da un dato di fatto: la conferma che, nella<br />
natura dell’uomo, in qu<strong>al</strong>unque situazione egli è<br />
chiamato a vivere, ci sia un desiderio innato che<br />
lo fa muovere e prendere iniziativa per un bene<br />
proprio e degli <strong>al</strong>tri uomini. E ciò non è venuto<br />
meno neppure durante questa crisi che sta così<br />
profondamente cambiando il nostro vivere. Puo’<br />
sembrare un paradosso eppure è così anche se<br />
questi fatti non trovano, purtroppo, molto spazio<br />
su stampa e tv troppo occupate a raccontare<br />
polemiche e <strong>al</strong>imentare scontri che non aiutano<br />
il Paese a ritrovare la concordia spesso auspicata<br />
d<strong>al</strong> Presidente Napolitano.<br />
Per “ripartire da uomini” occorre dunque guardare<br />
la re<strong>al</strong>tà per quello che è. Cioè che la crisi c’è ed<br />
è profonda, non si può ignorarla ma non si deve<br />
neppure solo subirla lasciando spazio <strong>al</strong>la dispe-<br />
razione. Quando la Caritas<br />
in Veritate dice che “la<br />
creatura umana in quanto Amare la vita<br />
natura spiritu<strong>al</strong>e si re<strong>al</strong>izza<br />
nelle relazioni interper-<br />
Don Eugenio<br />
son<strong>al</strong>i: più le vive in modo<br />
autentico, più matura la Nembrini, oggi<br />
propria identità persona- rettore della Fonle”<br />
indica un cammino. dazione Sacro<br />
E <strong>al</strong>lora guardare i gio-<br />
Cuore di Milano,<br />
vani e <strong>al</strong>le loro domande<br />
piu’ profonde che non<br />
vengono soffocate neppure<br />
da una crisi che addensa<br />
nubi sul futuro e che<br />
dunque implorano una<br />
risposta da quanti, nella<br />
famiglia, nella scuola e<br />
anche sul lavoro sono per<br />
loro punti di riferimento;<br />
oppure non lasciare da<br />
soli coloro che, invece<br />
che lamentarsi, cercano<br />
quotidianamente nuove<br />
ragioni per mandare avanti<br />
la propria attività, sono<br />
punti di partenza su cui costruire perché la crisi,<br />
non solo economica, che ci ha colpito non abbia<br />
il sopravvento. n<br />
Enrico Castelli, vice<br />
direttore Rai Tg1<br />
Don Eugenio Nembrini,<br />
rettore Fondazione<br />
Sacro Cuore<br />
con un passato missionario in Kazakistan,<br />
lascia trasparire in ogni circostanza<br />
lo si incontri una formidabile esperienza<br />
umana maturata nella tradizione<br />
cristiana. “Non sono un grande personaggio<br />
– spiega Don Eugenio, in una<br />
nota descrittiva sul bisogno di educare<br />
– sono solo uno che è diventato prete<br />
per grazia di Dio, non ho studiato molto,<br />
ma fin da bambino ho avuto una grazia:<br />
mi è sempre piaciuta tanto la vita”.<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 9
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
rimettere l’uomo <strong>al</strong> centro<br />
da più parti, si invoca un cambiamento<br />
delle relazioni tra imprenditori e<br />
“Oggi,<br />
collaboratori, tradotto spesso come flessibilità<br />
nei rapporti di lavoro - afferma Raffaele<br />
Bonanni segretario gener<strong>al</strong>e Cisl -. Una pagina<br />
nuova si sta aprendo nella storia delle relazioni<br />
industri<strong>al</strong>i it<strong>al</strong>iane. Senza i v<strong>al</strong>ori della partecipazione<br />
e della mediazione, dell’autonomia del<br />
soci<strong>al</strong>e, si rompono gli argini, in un Paese che<br />
trabocca di populismo a destra e a sinistra e che<br />
mette in discussione proprio i corpi intermedi.<br />
Il lavoro e la dignità del lavoratore devono tornare<br />
<strong>al</strong> centro dell’agire economico e dell’impresa.<br />
Crediamo che il lavoratore, in una dimensione<br />
cooperativa, di partecipazione e non di antagonismo,<br />
contribuisca a re<strong>al</strong>izzare quel plusv<strong>al</strong>ore<br />
soci<strong>al</strong>e che è <strong>al</strong>la base di quel nuovo “umanesimo<br />
del lavoro e della società” che la Cisl auspica.<br />
Con l’emanazione del Codice della partecipazione<br />
- condivisione tra datore di lavoro e lavoratori<br />
dei risultati dell’azienda – si è introdotto un formidabile<br />
stimolo per migliorare la produttività.<br />
L’obiettivo è duplice: aumentare la produttività<br />
coinvolgendo i lavoratori nei risultati economici<br />
dell’impresa e mettere in busta paga il controv<strong>al</strong>ore<br />
del maggiore impegno profuso, con effetti<br />
immediati sui s<strong>al</strong>ari e sui consumi perché crescita<br />
dei s<strong>al</strong>ari vuol dire crescita della coesione<br />
soci<strong>al</strong>e che si traduce in sviluppo della persona<br />
attraverso il lavoro.<br />
Occorre insomma prepararsi ad elaborare le linee<br />
programmatiche dell’avvenire in materia di<br />
partecipazione soci<strong>al</strong>e e di responsabilità d’impresa,<br />
fondate sulla centr<strong>al</strong>ità della relazione tra<br />
le persone e sulla v<strong>al</strong>orizzazione delle società<br />
intermedie (famiglia, associazione, azienda, comunità)<br />
nonché sulla necessità che il legame soci<strong>al</strong>e<br />
sia rafforzato da elementi di condivisione<br />
capaci di trascendere le convenienze immediate.<br />
Questo deve essere l’obiettivo per rendere più<br />
competitive le nostre imprese e riuscire a mantenere<br />
sul mercato i nostri prodotti perché l’occupazione,<br />
specie quella giovanile, non si re<strong>al</strong>izza<br />
per decreto ma con l’efficienza e la produttività<br />
delle imprese. Altro quesito quello che si interroga<br />
se i lavoratori si sentono coinvolti nel passaggio<br />
di competenze verso i più giovani che iniziano,<br />
o preferiscono difendere una posizione di<br />
vantaggio a scapito delle nuove leve.<br />
C’è una cosa che non ci possiamo permettere:<br />
10 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Raffaele Bonanni<br />
segretario gener<strong>al</strong>e<br />
CISL<br />
correre il rischio che i<br />
giovani si scoraggino,<br />
non vedano la possibilità<br />
di re<strong>al</strong>izzarsi, di<br />
avere un’occupazione<br />
e una vita degna nel<br />
loro paese. Ci sono<br />
nelle nuove generazioni<br />
riserve magnifiche<br />
di energia, di t<strong>al</strong>ento,<br />
di volontà. Servizi efficaci<br />
di formazione, assistenza,<br />
informazione<br />
e incentivi <strong>al</strong>le imprese<br />
possono favorire la ricerca<br />
di un rapporto di lavoro stabile. In particolare<br />
vanno v<strong>al</strong>orizzate le sedi bilater<strong>al</strong>i, come<br />
i fondi interprofession<strong>al</strong>i, luoghi in cui le parti<br />
soci<strong>al</strong>i, conoscono le esigenze e le aspettative, e<br />
collaborano fattivamente per qu<strong>al</strong>ificare, v<strong>al</strong>orizzare<br />
ed incrementare le competenze dei lavoratori.<br />
Coloro che si agitano nel chiedere un ritorno<br />
<strong>al</strong> passato, sembrano non rendersi conto per<strong>al</strong>tro<br />
che il rifiuto del cambiamento se non regolato,<br />
paradoss<strong>al</strong>mente contribuisce, a volte, a giustificare<br />
ed agevolare il precariato. E’ in questa connessione<br />
diretta tra flessibilità, rilancio dell’economia<br />
e ruolo della contrattazione collettiva che<br />
vanno individuate le politiche concrete sulla tutela<br />
del lavoro, senza rigidità e conservatorismi<br />
che sono comunque travolti dai processi re<strong>al</strong>i.<br />
La Cisl intende perseguire una politica efficace<br />
per consentire ai giovani di mettere a frutto il<br />
proprio t<strong>al</strong>ento in una società che offra sponde e<br />
strumenti <strong>al</strong> merito, di operare <strong>al</strong>l’interno di un Paese<br />
dove l’accesso <strong>al</strong>le posizioni chiave, non trovi<br />
nell’aspetto anagrafico un impedimento insuperabile<br />
di emarginazione e di vana attesa. Solo una<br />
sana flessibilità regolata e contrattu<strong>al</strong>izzata tra le<br />
parti può rappresentare la soluzione ide<strong>al</strong>e per ottenere<br />
crescita occupazion<strong>al</strong>e, efficienza nei costi<br />
ed efficacia nelle scelte dei collaboratori. Coniugato<br />
con un serio investimento in formazione può<br />
incentivare le stesse imprese verso un lavoro stabile.<br />
In questo modo risolviamo anche un vecchio<br />
problema che riguarda la precarietà. Infatti noi<br />
abbiamo sempre sostenuto che precario è chi, nonostante<br />
sia flessibile, riceve meno s<strong>al</strong>ario e ottiene<br />
minori tutele. E invece pensiamo che chi più è<br />
flessibile debba essere pagato in più e debba essere
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
maggiormente tutelato. Dobbiamo incoraggiare le<br />
imprese ad assumere giovani anche con apposite<br />
agevolazioni di tipo fisc<strong>al</strong>e e favorire l’utilizzo di<br />
contratti tipo l’apprendistato o il part-time come<br />
primo passo nell’inserimento nel mercato del lavoro.<br />
Un Paese che non investe a sufficienza nelle<br />
risorse umane, che non prepara <strong>al</strong> meglio le nuove<br />
generazioni non può far <strong>al</strong>tro che retrocedere, perché<br />
è da una generazione <strong>al</strong>tamente qu<strong>al</strong>ificata che<br />
parte la spinta innovativa di un Paese.<br />
Finché non si comprenderà che giovani, innovazione<br />
e liber<strong>al</strong>izzazioni (quelle vere) sono il mix<br />
ide<strong>al</strong>e per rilanciare il futuro, - conclude Bonanni<br />
- l’It<strong>al</strong>ia continuerà ad essere la “cenerentola”<br />
dei Paesi del G7, in termini di crescita”. n<br />
osservare, sperimentare, agire<br />
Passione, determinazione, impegno e dedizione<br />
<strong>al</strong> lavoro. Ma non solo. Anche ricerca<br />
continua del miglioramento. Progettando<br />
percorsi di apprendistato profession<strong>al</strong>izzante per<br />
avvicinare il mondo della scuola a quello dei giovani.<br />
Cose da uomini che sperimentano, osservano,<br />
agiscono e ripartono. Giuseppe Pasini – Presidente<br />
del Gruppo Fer<strong>al</strong>pi, azienda siderurgica<br />
di primario e consolidato v<strong>al</strong>ore internazion<strong>al</strong>e<br />
– riassume in questi concetti la sua interpretazione<br />
riflessiva sul concetto di “Ripartire dagli<br />
uomini”, secondo la sua esperienza di moderno<br />
ed evoluto conduttore d’impresa. Fra tradizione<br />
classica industri<strong>al</strong>e, nuove tecnologie, passioni<br />
ed attrazioni più o meno fatue. “La tecnologia<br />
è un asset imprescindibile – spiega Giuseppe<br />
Pasini – la siderurgia è, infatti, un’attività solo<br />
apparentemente “classica”. Se è un dato di fatto<br />
che produrre acciaio è un mestiere secolare, è <strong>al</strong>trettanto<br />
vero che le mod<strong>al</strong>ità con cui esso viene<br />
prodotto e le tipologie stesse di acciaio prodotto<br />
dimostrano un’evoluzione tecnologica di ampia<br />
portata. Basti pensare <strong>al</strong>le applicazioni più avanzate<br />
in cui l’acciaio è protagonista indiscusso.<br />
D<strong>al</strong>l’aerospazi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la meccanica, d<strong>al</strong>l’edilizia<br />
di ultima generazione <strong>al</strong>l’automotive – solo per<br />
citare <strong>al</strong>cuni esempi – non sono campi che si presidiano<br />
senza un apporto strategico delle nuove<br />
tecnologie. Essere competitivi giorno dopo giorno<br />
– sottolinea ancora Pasini - è questione di passione,<br />
ma essa da sola non basta. La nostra forza<br />
non risiede solo nella determinazione o nell’impegno<br />
e dedizione <strong>al</strong> lavoro. Lo stesso approccio<br />
assemblea cdo:<br />
gli addobbi flore<strong>al</strong>i della pinocchio<br />
La s<strong>al</strong>a dell’assemblea annu<strong>al</strong>e della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> (nella foto il p<strong>al</strong>co) è abbellita ogni<br />
anno con profession<strong>al</strong>ità dagli “esperti del verde” della cooperativa Pinocchio, coadiuvati<br />
dai ragazzi in inserimento lavorativo, ex tossicodipendenti, come parte del loro percorso di<br />
recupero. Anche il vino servito, un rosso denominato “campo dei miracoli”, è il felice risultato<br />
dei vigneti che gli ospiti della cooperativa hanno in gestione da <strong>al</strong>cuni anni. Tra Bedizzole<br />
e Collebeato diversi ettari di vigne producono uve<br />
autoctone della V<strong>al</strong>tenesi, groppello gentile di Mocasina.<br />
Sono circa 12000 le bottiglie della vendemmia di<br />
quest’anno che saranno imbottigliate dai ragazzi della<br />
comunità per far conoscere e sponsorizzare le attività<br />
della cooperativa: utile campo prova nel percorso ergo<br />
terapico di reinserimento lavorativo e soci<strong>al</strong>e.<br />
Giuseppe Pasini<br />
presidente Gruppo<br />
Fer<strong>al</strong>pi<br />
dobbiamo riversarlo nella ricerca continua del<br />
miglioramento, un cammino che passa inevitabilmente<br />
attraverso ciò che di più evoluto il mondo<br />
tecnologico possa offrire. Grazie ad esso possiamo<br />
non solo ottenere<br />
maggiori economicità<br />
nei processi produttivi,<br />
ma soprattutto raggiungere<br />
obiettivi di portata<br />
più ampia come la<br />
riduzione dell’impatto<br />
ambient<strong>al</strong>e e l’incremento<br />
degli standard<br />
di sicurezza sul lavoro.<br />
Le “fatue attrazioni”<br />
m<strong>al</strong> si coniugano ad<br />
un mondo come quello<br />
siderurgico che fa del<br />
pragmatismo un dato<br />
di fatto”. Le attrazioni<br />
oggi, periodo post finanza a tutti i costi, si sono<br />
tramutate in voglia di economia re<strong>al</strong>e. Manifattura/siderurgia<br />
ed <strong>al</strong>tro per fare qu<strong>al</strong>che esempio.<br />
Avviamoci dunque <strong>al</strong>la ricerca dei dettami della<br />
ripartenza. Soprattutto in ragione della necessità<br />
dei giovani. “Che la manifattura fosse un requisito<br />
fondament<strong>al</strong>e per il sostegno dell’economia<br />
di un Paese – interviene Giuseppe Pasini è stato<br />
per la siderurgia non un postulato, ma un teorema<br />
dimostrato. Dopo il crack dell’economia basata<br />
sulla pura finanza, ciò è b<strong>al</strong>zato <strong>al</strong>l’occhio di tutti.<br />
Intendiamoci, la finanza non è la “bestia nera”. E’<br />
stato l’abuso degli strumenti finanziari scollegati<br />
➤<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 11
CRESCIUTI SANI<br />
PER BRINDARE AL FUTURO<br />
Quello che <strong>al</strong>imenta la nostra passione è l’ unione di passato e presente, il rispetto di 80 anni di tradizione<br />
e la continua ricerca d’innovazione.<br />
Ecco perché siamo cresciuti in modo sano e con solidi principi.<br />
Centr<strong>al</strong>e del Latte di <strong>Brescia</strong> guarda <strong>al</strong> futuro con serenità ed<br />
ottimismo, impegnandosi ogni giorno nella ricerca di nuove<br />
tecnologie per migliorare i prodotti ed il servizio per il consumatore.<br />
Sono questi i v<strong>al</strong>ori autentici di un’azienda bresciana <strong>al</strong> 100%, che ama<br />
la propria terra e il proprio Paese.<br />
Un’azienda che, anche grazie <strong>al</strong>l’avanguardia dei suoi stabilimenti e<br />
<strong>al</strong>la passione per l’innovazione, ha raggiunto importanti traguardi.<br />
E in futuro non dormirà certo sugli <strong>al</strong>lori.<br />
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ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
➤<br />
d<strong>al</strong> sottostante re<strong>al</strong>e a far del m<strong>al</strong>e. Comunque,<br />
come siderurgici – rilancia Pasini - non possiamo<br />
che accogliere positivamente la riscoperta<br />
dell’importanza del ruolo della manifattura per<br />
l’economia e per la società, a partire proprio d<strong>al</strong>le<br />
generazioni più giovani. Infatti, l’età media dei dipendenti<br />
della siderurgia nazion<strong>al</strong>e, che tra diretti<br />
ed indiretti impiega circa 60mila dipendenti, si<br />
colloca tra i 30 ed i 35 anni. Nel caso dell’azienda<br />
che presiedo, (il Gruppo Fer<strong>al</strong>pi), abbiamo<br />
deciso di puntare molto sui giovani dando vita <strong>al</strong><br />
progetto di apprendistato profession<strong>al</strong>izzante con<br />
la creazione di tre corsi bienn<strong>al</strong>i cui hanno già<br />
partecipato con profitto decine di neodiplomati<br />
periti industri<strong>al</strong>i. Abbiamo scoperto anche in loro<br />
la passione per questo lavoro oltre <strong>al</strong>la voglia di<br />
intraprendere un cammino profession<strong>al</strong>e proprio<br />
nella siderurgia. Sono energie che non possiamo<br />
permetterci il lusso di dissipare – ribadisce il Presidente<br />
di Fer<strong>al</strong>pi - Spetta però <strong>al</strong>le aziende fare<br />
propria una filosofia di crescita e sviluppo che<br />
ponga <strong>al</strong> centro l’interesse delle nuove generazioni<br />
perché il non garantire loro un futuro migliore<br />
significa condannare già da oggi le nostre imprese<br />
ad un lento declino; e senza le imprese implode il<br />
sistema soci<strong>al</strong>e di un Paese. Difendiamo e coltiviamo<br />
la conoscenza ed il sapere – è il commento<br />
conclusivo, ribadendo iniziative e ripartendo dentro<br />
orizzonti di concreta speranza, di Giuseppe<br />
Pasini - tramandandolo ed ampliandolo di padre<br />
in figlio, <strong>al</strong>imentiamo la cultura del lavoro, investiamo<br />
nell’innovazione e nello sviluppo sostenibile<br />
attraverso le nuove generazioni. Sono certo<br />
che non ce ne pentiremo”. n<br />
la vita è coraggio e dignità<br />
Un uomo decide di partire. Scelta mai facile, nessuno<br />
te lo fa fare. Nel viaggio porta con sé moglie,<br />
figli e i sogni, fedeli compagni. Una v<strong>al</strong>igia piena<br />
di cose essenzi<strong>al</strong>i: soprattutto invisibili. Una speranza,<br />
un bel po’ di coraggio, la certezza che la<br />
vita lo accompagnerà sempre. Dietro di sé, oltre ai<br />
ricordi, lascia un mondo avaro, impoverito, svuotato.<br />
Impugna la sua v<strong>al</strong>igia e dentro ci sono i suoi<br />
segreti, il suo cuore. Va a lavorare la vita <strong>al</strong>trove.<br />
Chiede solo di lavorare, di trovare quel poco di<br />
fortuna che sorride sempre agli audaci e che si<br />
fa rincorrere, come una dama bizzosa. Un giorno<br />
spiegherà ai suoi figli, anche a quelli a venire, il<br />
coraggio di partire, di ricominciare, di avventurarsi<br />
nella vita anche senza sicurezze ritenute ovvie.<br />
Un eroe silenzioso che arricchisce la nuova terra che lo ospita, incurante dei grazie. Le<br />
sue opere e i suoi giorni sono il suo vero monumento; il bronzo suona corto rispetto <strong>al</strong><br />
mondo che ha costruito.<br />
LAVORARE LA VITA E’ RIPARTIRE DA UOMINI. Questo è il vero lavoro, un artigianato,<br />
per la verità, un tentare che è la cifra di chi ricomincia ogni giorno, senza ingombranti<br />
rib<strong>al</strong>te. Antidoto <strong>al</strong>la disperazione, <strong>al</strong> senso dell’inutile.<br />
Ciò che resta è il viaggio, non importa se lontano<br />
o vicino. Via dai carboni ardenti delle incertezze. Ciò<br />
che importa è che solchi la disperazione facendo rotta<br />
verso un mondo dotato di senso. Possono esserci<br />
venti contrari, burrasche arrabbiate. Ma è l’assetto<br />
delle vele che deciderà dove andrà quell’uomo con la<br />
v<strong>al</strong>igia, piena della vita che vuole.<br />
p. Paolo Floretta+Roberto Dotti<br />
guardare, imparare, innovare<br />
qu<strong>al</strong>siasi attività imprenditori<strong>al</strong>e – spiega<br />
l’ingegner D<strong>al</strong>lara - solo le aziende<br />
“In<br />
che producono il prodotto migliore nella<br />
nicchia nella qu<strong>al</strong>e operano, riescono a crescere.<br />
Per quanto ci riguarda, ogni lunedì, dopo<br />
la competizione, è evidente il nostro posizionamento<br />
nei confronti dei nostri concorrenti, ed<br />
abbiamo un metro per v<strong>al</strong>utare se meritiamo la<br />
fiducia dei nostri clienti. E quando ci capita di<br />
essere battuti, dobbiamo con modestia v<strong>al</strong>utare i<br />
punti di eccellenza dei nostri competitors, avere<br />
il coraggio, se serve, di copiare, ma soprattutto di<br />
percorrere strade nuove per trovare un vantaggio<br />
competitivo”. Il vantaggio competitivo attraver-<br />
Fotografia re<strong>al</strong>izzata in ADELAIDE (Austr<strong>al</strong>ia) nel<br />
Giugno <strong>2011</strong> - Monumento <strong>al</strong>l’emigrante<br />
Gianpaolo D<strong>al</strong>lara, presidente<br />
D<strong>al</strong>lara automobili<br />
➤<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 13
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
so la ricerca del nuovo, è opera che unisce sperimentazione<br />
e riflessione. Tutte faccende a cura<br />
dell’uomo del singolo. Della sua voglia di aggiungere<br />
cuore dentro le certezze <strong>al</strong>ternate della<br />
conoscenza. La preziosa ultra competitiva fattura<br />
delle automobili D<strong>al</strong>lara certifica questa umano<br />
spirito che carbura il perfezionismo tecnico”<br />
All’ inizio della mia attività, - ricorda Gianpaolo<br />
D<strong>al</strong>lara - in Lamborghini, mi sono dedicato <strong>al</strong>la<br />
progettazione di vetture Gran Turismo, che sono<br />
le vetture appartenenti <strong>al</strong>la gamma <strong>al</strong>ta di prezzo.<br />
Per un’azienda giovane, l’unico modo per poter<br />
avere qu<strong>al</strong>che probabilità di successo in confronto<br />
a marchi storici come Ferrari e Maserati, era<br />
proporre soluzioni innovative; la Lamborghini<br />
Miura è stata un esempio di questa concezione”.<br />
Il fatto che tutti ricordino il mito della Miura, rimarca<br />
questo aspetto che esige creatività, ovvero<br />
fattore umano in primis.<br />
Atteggiamento che in D<strong>al</strong>lara prosegue. Per ripartire<br />
sempre. “Oggi una parte della nostra attività<br />
- sottolinea con orgoglio D<strong>al</strong>lara - consiste<br />
nella collaborazione per la progettazione e<br />
lo sviluppo di vetture ad <strong>al</strong>te prestazioni come<br />
la Bugatti Veyron. Per questo genere di vetture,<br />
molte risorse vengono dedicate <strong>al</strong>la ricerca nel<br />
campo della dinamica del veicolo, dell’ aerodinamica<br />
e delle strutture in fibra di carbonio. Insomma<br />
abbiamo l’ occasione di svolgere – commenta<br />
in conclusione l’ingegner D<strong>al</strong>lara - una attività<br />
molto interessante, e soprattutto di accrescere le<br />
nostre conoscenze”. n<br />
lavorare per cambiare la re<strong>al</strong>tà<br />
lavoro è una delle caratteristiche che distinguono<br />
l’uomo d<strong>al</strong> resto delle creature,<br />
“Il<br />
la cui attività, connessa col mantenimento<br />
della vita, non si può chiamare lavoro; solo<br />
l’uomo ne è capace e solo l’uomo lo compie,<br />
riempiendo <strong>al</strong> tempo stesso con il lavoro la sua<br />
esistenza sulla terra - afferma l’Onorevole Mario<br />
Mauro -. Così il lavoro porta su di sé un particolare<br />
segno dell’uomo e dell’umanità, il segno di<br />
una persona operante in una comunità di persone;<br />
e questo segno determina la sua qu<strong>al</strong>ifica interiore<br />
e costituisce, in un certo senso, la stessa sua<br />
natura”. Nella nostra società l’idea che comunemente<br />
si ha del lavoro è di qu<strong>al</strong>cosa che serve a<br />
fare i soldi. Il lavoro, <strong>al</strong> contrario, deve emergere<br />
come necessità di cambiare la re<strong>al</strong>tà, di rendere<br />
14 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
L’azienda e uno dei modelli d’auto re<strong>al</strong>izzati<br />
la re<strong>al</strong>tà più corrispondente a quelli che sono i<br />
bisogni dell’uomo, e anche occasione di cambiare<br />
sé. Infatti non si lavora veramente se non c’è<br />
un lavoro dentro il lavoro per approssimarsi, per<br />
avvicinarsi <strong>al</strong> Destino, cui è chiamato l’uomo attraverso<br />
la circostanza quotidiana.<br />
Da questo punto di vista non c’è re<strong>al</strong>e differenza<br />
tra il lavare i piatti o fare il professore universitario<br />
perché ciò che definisce l’importanza di quello<br />
che si fa è la coscienza che si ha dello scopo.<br />
Da parecchi anni ormai l’esecutivo europeo vede<br />
come priorità per un re<strong>al</strong>e sviluppo economico<br />
la necessità di investire sui giovani, sulla ricerca<br />
e sul’innovazione, sollecitando i governi a mettere<br />
a disposizione risorse finanziarie per quella<br />
che viene chiamata la “strategia di Lisbona”. Le
istituzioni politiche ed economiche dell’Unione<br />
stanno inoltre cercando giustamente di mettere<br />
in campo misure efficaci per restituire fiducia e<br />
stabilità ai cittadini europei. Ma la difesa della<br />
capacità competitiva del nostro sistema economico,<br />
e quindi la capacità di produrre ricchezza, la<br />
capacità di creare sviluppo, di attivare occupazione<br />
passa attraverso questa diversa concezione del<br />
lavoro che vuole una riconquista della centr<strong>al</strong>ità<br />
dell’uomo.<br />
Il compito della politica oggi è quindi quello di<br />
sostenere politiche per il lavoro e per l’occupazione<br />
che partano d<strong>al</strong> lavoro come risposta <strong>al</strong> desiderio<br />
di felicità dell’uomo. Il lavoro è uno strumento<br />
per la nostra felicità e che aiuta a manifestare<br />
quello che in ognuno di noi c’è. In questo<br />
modo sarebbe proprio nel lavoro che l’impegno<br />
del singolo può trovare una sua dimensione etica<br />
e quindi oltre che cercare giustamente la propria<br />
felicità si può guardare anche e soprattutto <strong>al</strong><br />
bene del popolo di cui facciamo parte. Educare<br />
<strong>al</strong> lavoro le nuove generazioni deve voler dire far<br />
capire che lavorare non è qu<strong>al</strong>cosa a cui siamo<br />
costretti e chi è più furbo degli <strong>al</strong>tri vince, - conclude<br />
Mario mauro -ma <strong>al</strong> contrario deve essere<br />
concepito da ognuno come un contributo decisivo<br />
<strong>al</strong> bene del mondo”. n<br />
Mario Mauro, europarlamentare
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
Q F<br />
quando l’educazione porta la felicità<br />
Come già nel 2010 parte della quota di partecipazione <strong>al</strong>l’assemblea annu<strong>al</strong>e e cena soci<strong>al</strong>e della <strong>Compagnia</strong><br />
delle Opere di <strong>Brescia</strong> è devoluta a sostegno dell’opera di don Gabriele Foti, sacerdote della<br />
Fraternità di San Carlo Borromeo e missionario in Kenya.<br />
“Il grande v<strong>al</strong>ore della missione è di testimoniare che si può vivere diversamente ed essere contenti,<br />
provocando la libertà di chi s’incontra”. Ce lo racconta don Gabriele, nella lettera che ha inviato <strong>al</strong><br />
direttore della <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> Roberto Zanolini e che riportiamo di seguito, ed è la stessa testimonianza<br />
di moltissimi missionari, sacerdoti e laici, presenti in tutto il mondo per sostenere gli uomini in un cammino<br />
di crescita e amore per se stessi. Da questa ritrovata autostima fioriscono le energie per affrontare<br />
a testa <strong>al</strong>ta le difficoltà che la vita spesso impone<br />
Carissimo Roberto,<br />
ormai è quasi un anno che vivo in Kenya. E quante<br />
cose ho ancora da imparare e scoprire! Qui tutto<br />
è una novità. Sembra di essere tornati indietro<br />
nel tempo. Per esempio pochissima gente possiede<br />
un’auto e così le strade sono sempre piene di<br />
persone a tutte le ore del giorno; quello che in<br />
It<strong>al</strong>ia è dato per scontato, come il telefono e la<br />
corrente elettrica, qui non lo è.<br />
E se questa è la situazione nella capit<strong>al</strong>e, non<br />
m’immagino cosa possa essere nelle <strong>al</strong>tre parti<br />
del Paese. L’<strong>al</strong>fabetizzazione è ancora molto bassa<br />
ed è facile incontrare persone che conoscono<br />
solo la lingua della tribù originaria. Però tutto<br />
questo ha anche un aspetto molto positivo: il fatto<br />
di girare a piedi (io in genere mi muovo in bici)<br />
dà l’occasione di fermarsi a fare due chiacchiere<br />
con le persone che s’incontrano e l’opportunità di<br />
conoscerne di nuove; oppure d<strong>al</strong>le persone molto<br />
semplici sto imparando l’umiltà e la pazienza.<br />
Trascorro la maggior parte del tempo nella nostra<br />
parrocchia, dove si svolgono moltissime attività<br />
rivolte a tutte le persone della zona, da quelle più<br />
povere a quelle più fortunate.<br />
Innanzitutto svolgo il mio compito pastor<strong>al</strong>e insegnando<br />
catechismo (ad adulti e bambini), andando<br />
a portare la comunione o la benedizione<br />
<strong>al</strong>le persone amm<strong>al</strong>ate e anziane, celebrando la<br />
messa della domenica nella chiesa e una volta<br />
<strong>al</strong>la settimana nelle case dove le persone si radunano<br />
per condividere un cammino di fede. Proprio<br />
quest’anno abbiamo iniziato la benedizione<br />
delle case del quartiere, che sono numerosissi-<br />
16 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Messa <strong>al</strong> villaggio<br />
Masai<br />
me, proprio per incontrare le persone nei loro<br />
luoghi e anche renderci conto delle situazioni in<br />
cui vivono.<br />
Inoltre trascorro parecchio tempo con i m<strong>al</strong>ati di<br />
AIDS, cercando d’insegnare loro un po’ di catechismo<br />
e, soprattutto, condividendo con loro<br />
una giornata intera <strong>al</strong>la settimana, ascoltandoli,<br />
raccontando, mangiando insieme e quindi anche<br />
b<strong>al</strong>lando e cantando.<br />
Durante la settimana, insieme <strong>al</strong>l’assistente soci<strong>al</strong>e,<br />
andiamo a trovarli nelle case e a portare<br />
loro un po’ di cibo.<br />
Come sai, la mia opera non riguarda direttamente<br />
l’edificazione di strutture come scuole, case, pozzi,<br />
che qui sono già stati costruiti dai miei confratelli,<br />
ma è rivolta innanzitutto <strong>al</strong>l’educazione
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
delle persone, perché possano vivere in modo<br />
umano, perché possano scoprire che la vita ha un<br />
senso e non è solo una catena di sventure e povertà.<br />
Tante volte il mio compito è quello di essere<br />
presente e basta.<br />
Con un grande desiderio che gli amici che s’incontrano<br />
possano conoscere Dio e Suo Figlio<br />
Gesù Cristo e possano davvero cambiare modo<br />
di vivere. Ma questo non dipende da me e spesso<br />
- anche ripetendo le cose molte volte - nulla cambia.<br />
Il grande v<strong>al</strong>ore della missione, mi pare di<br />
capire, è di testimoniare che si può vivere diversamente<br />
ed essere contenti, provocando la libertà<br />
di chi s’incontra.<br />
Pertanto, caro Roberto, desidero di cuore ringraziare<br />
te, che ti sei fatto portatore <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong><br />
della mia richiesta di poter essere sostenuto<br />
nella mia opera missionaria, e ringrazio davvero<br />
gli amici della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> di aver risposto<br />
positivamente <strong>al</strong>la mia richiesta sia per lo scorso<br />
anno che per quello presente.<br />
Grazie davvero, perché mi state concretamente<br />
permettendo di vivere qui e portare avanti il mio<br />
compito missionario. Che Dio vi ricompensi per<br />
quanto fate.<br />
Augurando ogni bene a te e <strong>al</strong>la tua famiglia, ti<br />
s<strong>al</strong>uto caramente.<br />
Don Gabriele Foti<br />
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la dignità della persona attraverso attività di cooperazione <strong>al</strong>lo sviluppo, con<br />
particolare attenzione <strong>al</strong>l’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina<br />
Soci<strong>al</strong>e Cattolica. Lavorando con 700 partner loc<strong>al</strong>i, con donatori privati e pubblici<br />
e con oltre 60 organizzazioni AVSI, ong associata <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> Opere Soci<strong>al</strong>i, ha<br />
creato una rete inform<strong>al</strong>e - a livello mondi<strong>al</strong>e - di soggetti del privato soci<strong>al</strong>e che<br />
in modo sistematico collaborano per la re<strong>al</strong>izzazione di progetti, per la riflessione<br />
comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed esperienze.<br />
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ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
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volta accadere il miracolo della gratuità e della bellezza:<br />
uomini nuovi che non si arrendono e che, sostenuti da un<br />
ide<strong>al</strong>e adeguato, contribuiscono <strong>al</strong> bene comune<br />
B M<br />
bresciani <strong>al</strong> meeting<br />
I<br />
titoli delle 32 edizioni del Meeting raccontano<br />
la storia di un popolo in cammino, <strong>al</strong>la scoperta<br />
della re<strong>al</strong>tà e del Mistero che la origina<br />
e la dona <strong>al</strong>l’uomo, attraverso l’approfondimento<br />
della propria fede e dell’esperienza umana, in<br />
ogni sua sfaccettatura. “E l’esistenza diventa una<br />
immensa certezza” è stato il titolo dell’edizione<br />
<strong>2011</strong>. Centinaia di bresciani - studenti, famiglie,<br />
imprenditori e volontari che hanno lavorato <strong>al</strong>la<br />
costruzione del Meeting e durante il suo svolgimento<br />
nei padiglioni della Fiera di Rimini - hanno<br />
partecipato accogliendo l’invito del Papa ad andare<br />
fino in fondo <strong>al</strong> tema della manifestazione, per<br />
scoprire qu<strong>al</strong>e sia la certezza per cui v<strong>al</strong>e la pena<br />
che la vita sia vissuta, in ogni ambito e circostanza.<br />
Benedetto XVI, nel suo messaggio di s<strong>al</strong>uto<br />
<strong>al</strong> popolo del Meeting, ha detto: “L’uomo non può<br />
vivere senza una certezza sul proprio destino”.<br />
Una ricerca e una verifica che hanno attraversato<br />
113 incontri con 321 relatori, 10 mostre e<br />
26 spettacoli nell’arco dell’ultima settimana di<br />
agosto del <strong>2011</strong>, che ha registrato quasi 800.000<br />
presenze di 38 nazion<strong>al</strong>ità diverse. Per <strong>al</strong>lestire<br />
la Fiera, offrire tutti i servizi necessari durante la<br />
settimana di durata dell’evento (pulizie, ristorazione,<br />
servizio di sicurezza e accompagnamento,<br />
s<strong>al</strong>a stampa ecc…) e smontare stand e strutture<br />
<strong>al</strong>la sua conclusione si sono rimboccati le maniche<br />
ben 4.000 volontari, di cui 140 stranieri.<br />
Centinaia i bresciani presenti (studenti, famiglie<br />
e imprenditori), fra cui una cinquantina di lavoratori<br />
volontari: d<strong>al</strong> professore universitario che ha<br />
passato una settimana a fare il cameriere <strong>al</strong>l’avvocato<br />
che controllava la sc<strong>al</strong>etta tecnica di preparazione<br />
degli incontri, d<strong>al</strong>la studentessa che presidia<br />
lo stand gastronomico di dolci e frutta ai suoi<br />
colleghi universitari che si sono dati da fare nelle<br />
cucine della Taverna spagnola. In genere i volontari<br />
svolgono lavori che nulla hanno a che fare con<br />
quanto fanno quotidianamente, ma c’è anche chi<br />
ha modo di mettere a frutto le proprie competen-<br />
18 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
ze, per esempio chi lavora in ambito sportivo e<br />
<strong>al</strong> Meeting sceglie di impegnarsi nel padiglione<br />
dedicato proprio ai giovani e <strong>al</strong>lo sport.<br />
“Raccontando la storia del nostro Paese, interrogandoci<br />
sulla crisi e sulla situazione internazion<strong>al</strong>e,<br />
affondando lo sguardo nella cultura del<br />
passato e in quella del nostro tempo - spiegano<br />
gli organizzatori -, abbiamo visto qu<strong>al</strong>cosa accadere<br />
davanti ai nostri occhi: cioè che l’esistenza<br />
diventa una immensa certezza.<br />
Abbiamo visto uomini nuovi che non si arrendono.<br />
Uomini che, sostenuti da un ide<strong>al</strong>e adeguato,<br />
possono contribuire <strong>al</strong> bene comune. Questo non<br />
è scontato in un mondo che davanti <strong>al</strong>l’incertezza<br />
cerca un facile, ma illusorio conforto nel natur<strong>al</strong>ismo<br />
o nel relativismo cultur<strong>al</strong>e. Quello che abbiamo<br />
visto invece è accaduto in un luogo dove la<br />
certezza ha un nome e un volto, quello di Cristo”.<br />
Semplicità e forza<br />
Giorgio Napolitano:<br />
l’incontro inaugur<strong>al</strong>e<br />
<strong>al</strong>la presenza del<br />
Presidente della Repubblica<br />
La tomba di don Giussani esprime <strong>al</strong>cuni dei molti v<strong>al</strong>ori che il fondatore del<br />
movimento di Comunione e Liberazione ha affermato nel corso del suo instancabile<br />
sacerdozio. Un luogo di riposo <strong>al</strong>l’interno del cimitero monument<strong>al</strong>e di Milano che<br />
vuole favorire senza fasti l’idea di “incontro” a lui tanto cara.<br />
La pietra nella sua forma più grezza, un unico blocco come fosse appena estratto<br />
d<strong>al</strong>la terra custodisce il corpo del sacerdote. L’architetto Piccini ha voluto affidarsi<br />
a v<strong>al</strong>ori semplici, materi<strong>al</strong>i sobri e lineari,<br />
coadiuvato nella re<strong>al</strong>izzazione del progetto<br />
da Porfido Pedretti. L’impresa bresciana<br />
ha grandissima esperienza nel campo<br />
delle opere scultoree in ricordo di grandi<br />
person<strong>al</strong>ità. Tra tutte svetta il monumento<br />
a papa Wojtyla, nella terra natia, <strong>al</strong>tro vanto<br />
dell’azienda della V<strong>al</strong>camonica. La tomba<br />
di don Giussani “è stata un’opportunità<br />
incredibile – afferma Angelo Pedretti, uno<br />
dei titolari –. Il sarcofago è in serizzo di<br />
V<strong>al</strong>masino, di colore grigio con uno sfondo<br />
dai toni verdi. La cappella esterna è in<br />
acciaio inox e vetri che si aprono automaticamente la mattina e si chiudono la sera a<br />
protezione della tomba, ma anche a simboleggiare una lanterna accesa nella notte”.
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
l’importanza di esserci<br />
Paolo Paoletti, managing director business unit Corporate Development del Gruppo<br />
Sorgenia e consigliere della Cdo di <strong>Brescia</strong>, e Giuseppe Battagliola, presidente<br />
de La Linea Verde di Manerbio e della Cdo di <strong>Brescia</strong>, sono concordi sull’importanza<br />
di essere presente <strong>al</strong> Meeting di Rimini per aziende che – con i propri prodotti<br />
e servizi- si rivolgono <strong>al</strong> grande pubblico.<br />
“Al Meeting non solo si contano 800<br />
mila presenze – spiega Paoletti – , ma<br />
il visitatore è di qu<strong>al</strong>ità. Partecipano<br />
persone curiose, attente <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità<br />
della loro vita, interessate ai temi di<br />
attu<strong>al</strong>ità trattati. Curiosità, interesse<br />
e attenzione sono i tratti che permettono<br />
a un’azienda di entrare in relazione<br />
con il pubblico e potersi comunicare<br />
con successo”. All’edizione del Meeting<br />
<strong>2011</strong> Paoletti è stato relatore<br />
nell’ambito del convegno dedicato <strong>al</strong><br />
Paolo Paoletti, (qui sopra),<br />
managing director<br />
business unit Corporate<br />
Development del Gruppo<br />
Sorgenia e consigliere<br />
della Cdo di <strong>Brescia</strong>,<br />
Giuseppe Battagliola,<br />
(nella foto sotto), presidente<br />
de La Linea Verde<br />
di Manerbio e della Cdo<br />
di <strong>Brescia</strong><br />
ruolo delle utilities nella nuova strategia<br />
europea per l’energia e l’ambiente:<br />
“I temi proposti sono sempre di grande<br />
interesse. Anche i convegni più specifici<br />
sono seguiti ampiamente e con grande<br />
interesse d<strong>al</strong> pubblico. La sfida di<br />
fronte <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e ci troviamo –prosegue<br />
Paoletti- è il passaggio da venditori di<br />
energia e gas a creatori di nuovi servizi,<br />
sempre più efficaci ed efficienti, che<br />
accompagnino e completino l’offerta<br />
delle utilities. Partecipare come relatore<br />
a dibattiti di questo livello, con interlocutori<br />
prestigiosi, è un’esperienza interessante<br />
profession<strong>al</strong>mente che ogni<br />
anno mi offre nuovi spunti di lavoro”.<br />
Anche Battagliola è stato relatore di<br />
un incontro –“Cibo: qu<strong>al</strong>ità o quantità<br />
per nutrire il pianeta?”-. Un passo<br />
ulteriore nella natur<strong>al</strong>e evoluzione della<br />
presenza <strong>al</strong> Meeting de La Linea Verde,<br />
iniziata diversi anni fa con i prodotti di<br />
quarta gamma della linea “Dimmidisì”,<br />
prima nella aree fieristiche dedicate<br />
<strong>al</strong>la ristorazione, poi anche negli <strong>al</strong>tri<br />
padiglioni: “Ho potuto testimoniare la mia esperienza imprenditori<strong>al</strong>e –racconta<br />
Battagliola- con uno sguardo umano. È un’esperienza speci<strong>al</strong>e. Solitamente si è<br />
chiamati a enumerare numeri e successi. Più raro trovarsi di fronte una platea<br />
interessata <strong>al</strong>l’uomo, oltre che <strong>al</strong>l’imprenditore. Il Meeting è stupefacente per questo<br />
e per la sua unicità: non è una fiera e non è una festa ed è insieme entrambe<br />
le cose e molto di più. Bisogna per forza parteciparvi per capire di che si tratti”.<br />
E possono confermarlo tutti coloro che <strong>al</strong>meno<br />
una volta nella vita hanno visitato il Meeting.<br />
Accade ogni anno. Tutti gli anni. Da 32 anni. Il<br />
prossimo appuntamento è d<strong>al</strong> 19 <strong>al</strong> 25 agosto<br />
2012 con questo tema: “La natura dell’uomo è<br />
rapporto con l’infinito”. n<br />
D<strong>al</strong> 1980 <strong>al</strong> 2012: i titoli del Meeting<br />
1980<br />
La pace e i diritti dell’uomo<br />
1981<br />
L’ Europa dei popoli e delle culture<br />
1982<br />
Le risorse dell’uomo<br />
1983<br />
Uomini scimmie robot<br />
1984<br />
America americhe 1984: l’impossibile tolleranza?<br />
1985<br />
La bestia parsif<strong>al</strong> & superman<br />
1986<br />
Tamburi bit messaggi<br />
1987<br />
Creazione arte economia<br />
1988<br />
Cercatori di infinito. Costruttori di storia<br />
1989<br />
Socrate, Sherlock Holmes, Don Giovanni. Approccio,<br />
investigazione e possesso della re<strong>al</strong>tà: nel paradosso<br />
1990<br />
L’ ammiratore Einstein Thomas Becket<br />
1991<br />
Antigone ritornata e il vecchio immigrato, tra gente di p<strong>al</strong>azzo e<br />
nuovi distintivi<br />
1992<br />
Il gi<strong>al</strong>lo, il nero, l’ indio e il latino in cerca di americhe<br />
1993<br />
Accade qu<strong>al</strong>cosa da oriente<br />
1994<br />
E il popolo esiliato continuò il suo cammino<br />
1995<br />
Mille anni sono come un turno di guardia nella notte<br />
1996<br />
Si levò un vento impetuoso da est e, sicuri della loro guida,<br />
navigarono sino ai confini della terra<br />
1997<br />
Lo Starets rispose: “Davvero, tutto è buono e splendido perché<br />
tutto è verità<br />
1998<br />
La vita non è sogno<br />
1999<br />
L’ ignoto genera paura, il Mistero genera stupore<br />
2000<br />
2000 anni, un ide<strong>al</strong>e senza fine<br />
2001<br />
Tutta la vita chiede l’eternità<br />
2002<br />
Il sentimento delle cose. La contemplazione della bellezza<br />
2003<br />
C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?<br />
2004<br />
Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere<br />
arrivati, ma nel tendere continuamente <strong>al</strong>la meta<br />
2005<br />
La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli<br />
uomini<br />
2006<br />
La ragione è l’esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel<br />
presentimento che questo infinito si manifesti<br />
2007<br />
La verità è il destino per il qu<strong>al</strong>e siamo stati fatti<br />
2008<br />
O protagonisti o nessuno<br />
2009<br />
La conoscenza è sempre un avvenimento<br />
2010<br />
Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore<br />
<strong>2011</strong><br />
E l’esistenza diventa una immensa certezza<br />
2012<br />
La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito
ipartire d<strong>al</strong>l’umano<br />
Uuna<br />
mediev<strong>al</strong>e<br />
O<br />
“compagnia di opere”<br />
Al Meeting di Rimini per il terzo anno consecutivo la Cdo<br />
approfondisce, attraverso una mostra dedicata a un’opera,<br />
il tema lanciato d<strong>al</strong>l’annu<strong>al</strong>e assemblea gener<strong>al</strong>e: nel <strong>2011</strong><br />
la storia dell’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a di Siena<br />
racconta di “Una responsabilità che cresce con la forza<br />
dell’origine”<br />
Ogni anno la <strong>Compagnia</strong> delle Opere approfondisce<br />
la propria natura e il proprio ruolo<br />
nella società attraverso un tema che segna le<br />
linee guida di ogni attività, una tensione ide<strong>al</strong>e<br />
che genera iniziative e azioni. Il tema del <strong>2011</strong> è<br />
stato “Una responsabilità che cresce con la forza<br />
dell’origine”, lanciato in occasione dell’assemblea<br />
gener<strong>al</strong>e svoltasi nel novembre del 2010.<br />
Per il terzo anno consecutivo il tema dell’assemblea<br />
è stato approfondito attraverso un’opera<br />
e messo in mostra <strong>al</strong> Meeting di Rimini. Nasce<br />
così la mostra “Ante gradus. Quando la certezza<br />
diventa creativa. Gli affreschi del Pellegrinaio<br />
di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a a Siena” <strong>al</strong> centro del<br />
padiglione Cdo del Meeting <strong>2011</strong>. “L’idea delle<br />
mostre nel padiglione Cdo – spiega Marco Barbone,<br />
responsabile Cdo della comunicazione e<br />
curatore della mostra insieme <strong>al</strong>la professoressa<br />
Mariella Carlotti – nasce d<strong>al</strong> desiderio di esprimere<br />
la proposta associativa, umana e imprenditori<strong>al</strong>e<br />
della <strong>Compagnia</strong> delle Opere con una lettura<br />
critica di un’opera che sia emblematica dei<br />
suoi contenuti”.<br />
L’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a a Siena,<br />
nato nel XII secolo per dare ospit<strong>al</strong>ità ai pellegrini<br />
e cresciuto diventando osped<strong>al</strong>e per poveri, asilo<br />
per bambini e ricovero per anziani, è una mediev<strong>al</strong>e<br />
“compagnia di opere” che illustra il nesso<br />
fra coscienza del passato e creatività del presente.<br />
Ogni imprenditore può riconoscersi nel ciabattino<br />
Sorore che, avendo pietà dei pellegrini, iniziò<br />
ad accoglierli in casa sua fondando uno dei più<br />
antichi osped<strong>al</strong>i d’Europa. Così nasce un’opera<br />
di carità. Ma non è forse accogliendo nuove idee<br />
20 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
e permettendo che crescano e camminino per il<br />
mondo che nasce qu<strong>al</strong>siasi impresa umana?<br />
Quella di Sorore è una storia leggendaria, ma<br />
bene incarna i v<strong>al</strong>ori dell’accoglienza e dell’educazione<br />
e racconta della nascita di una comunità<br />
dentro e attorno <strong>al</strong>l’Osped<strong>al</strong>e di Santa Maria, che<br />
nel tempo si ramifica nel territorio e nella società:<br />
l’Osped<strong>al</strong>e diventa una città dentro la città e<br />
gli artisti senesi vengono chiamati ad affrescarne<br />
pareti e volte, fra cui Lorenzo di Pietro, detto il<br />
Vecchietta (Siena, 1410-1480), uno dei grandi<br />
maestri del Rinascimento senese, autore del primo<br />
affresco del Pellegrinaio.<br />
Gli affreschi del Pellegrinaio sono re<strong>al</strong>izzati sulle<br />
due pareti lunghe della vasta aula d’ingresso<br />
dell’Osped<strong>al</strong>e e furono commissionati nel XV secolo<br />
per illustrare per sempre e in modo inequivocabile<br />
la storia e lo scopo del Santa Maria della Sc<strong>al</strong>a.<br />
Lorenzo di Pietro destina tutti i suoi averi<br />
<strong>al</strong>l’Osped<strong>al</strong>e e sigla il suo testamento con l’immagine<br />
di Cristo Risorto. Sono le certezze di uomini<br />
come il Vecchietta – certezza della resurrezione<br />
del Cristo, del significato della vita, della sua positività<br />
– che fanno scaturire una inesauribile creatività<br />
e un fiume di carità. Certezza e appartenenza<br />
danno la forza per essere creativi nella propria<br />
opera e nel proprio lavoro: “Il cristianesimo è Dio<br />
che s’incarna – spiega Carlotti –. Cristo per me è<br />
un’esperienza di convenienza umana. Per questo<br />
un uomo diventa certo. Come ricordava sempre<br />
don Giussani, Gesù diceva: «Chi mi segue avrà<br />
la vita eterna e il centuplo quaggiù». Capisco che<br />
uno se ne freghi del Paradiso, ma non posso credere<br />
che se ne freghi del centuplo quaggiù!”. n<br />
Visitatori <strong>al</strong>la mostra<br />
ospitata nel<br />
padiglione <strong>CDO</strong> <strong>al</strong><br />
Meeting <strong>2011</strong>
I SERVIZI:<br />
• Noleggio e gestione biancheria.<br />
• Noleggio e gestione abiti sanitari.<br />
• Noleggio e gestione set sterili chirurgici in tessuti tecnici riutilizzabili (T.T.R.).<br />
• Noleggio e ricondizionamento di materassi e guanci<strong>al</strong>i.<br />
• Disinfezione e sanificazione dei dispositivi a noleggio.<br />
• Sterilizzazione dei dispositivi a noleggio.<br />
• Gestione del guardaroba con logistica integrata.<br />
• Gestione di centr<strong>al</strong>i di sterilizzazione per la committenza, anche con progettazione e re<strong>al</strong>izzazione.<br />
• Ricondizionamento e sterilizzazione strumentario chirurgico.<br />
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Anche in queste settimane sui giovani abbiamo<br />
sentito tante an<strong>al</strong>isi insulse. Alcune volte<br />
si toccano le corde del giovanilismo più<br />
patetico <strong>al</strong>tre volte si usa il mor<strong>al</strong>ismo dettando<br />
ai giovani l’agenda di cosa devono o non devono<br />
fare. Addirittura chi è stato complice dei disastri<br />
che hanno portato <strong>al</strong>la crisi attu<strong>al</strong>e è arrivato, con<br />
un’incredibile faccia tosta, a dirsi solid<strong>al</strong>e con gli<br />
indignados che protestavano. L’esperienza che<br />
si è voluta avviare a <strong>Brescia</strong> con la Fondazione<br />
San Benedetto è di segno del tutto diverso. Nata<br />
nel 2005, è il risultato dell’iniziativa di imprenditori<br />
e professionisti che hanno fatto propria la<br />
preoccupazione, più volte sottolineata anche da<br />
Benedetto XVI, per quella che viene definita<br />
l’emergenza educativa. Quasi nessuno <strong>al</strong>lora ne<br />
parlava, i problemi importanti sembravano <strong>al</strong>tri.<br />
Siamo invece sempre stati convinti che l’educazione<br />
sia il punto da cui ripartire per s<strong>al</strong>vaguardare<br />
la civiltà che ci è stata consegnata e ricostruire<br />
una società oggi pervasa d<strong>al</strong>l’idea che nulla in<br />
fondo abbia v<strong>al</strong>ore fuorché i soldi, il potere e la<br />
posizione soci<strong>al</strong>e. È lo stesso percorso compiuto<br />
tanti secoli fa da San Benedetto a cui, non a<br />
caso, la Fondazione ha voluto richiamarsi anche<br />
nel nome. Nell’Europa devastata d<strong>al</strong>le incursioni<br />
dei barbari, in cui nulla era rimasto in piedi, ricostruì<br />
una nuova forma di civiltà. Come ha scritto<br />
John Henry Newman, “trovò il mondo soci<strong>al</strong>e e<br />
materi<strong>al</strong>e in rovina, e la sua missione fu di rimetterlo<br />
in sesto, non con metodi scientifici, ma con<br />
mezzi natur<strong>al</strong>i, non accanendosi con la pretesa di<br />
farlo entro un tempo determinato o facendo uso<br />
di un rimedio straordinario o per mezzo di grandi<br />
gesta: ma in modo così c<strong>al</strong>mo, paziente, gradu<strong>al</strong>e<br />
che ben sovente si ignorò questo lavoro fino <strong>al</strong><br />
momento in cui lo si trovò finito”.<br />
In particolare la Fondazione San Benedetto ha<br />
come obiettivo la formazione cultur<strong>al</strong>e, imprendi-<br />
22 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
giovani e lavoro<br />
U<br />
B san benedetto<br />
Oggi, come nel medioevo, c’è bisogno di persone che abbiano vivo il desiderio di<br />
una fondazione sulle orme di<br />
ricostruire il mondo<br />
tori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e, con attenzione soprattutto<br />
ai giovani; il sostegno <strong>al</strong>lo sviluppo di iniziative<br />
a v<strong>al</strong>enza soci<strong>al</strong>e ed educativa o tese a creare occupazione<br />
e nuova imprenditoria. Il futuro stesso<br />
delle nostre aziende dipenderà infatti in gran<br />
parte d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del suo capit<strong>al</strong>e umano, o più<br />
semplicemente dai suoi uomini. Da qui la necessità<br />
di dare senso e ragioni adeguati per affrontare<br />
l’esperienza del lavoro dentro quella più ampia<br />
dell’avventura della vita. La crisi attu<strong>al</strong>e è a questo<br />
livello. C’è un problema di consistenza umana,<br />
prima che di tipo soci<strong>al</strong>e, politico o finanziario.<br />
Le attività - La Fondazione non ha un programma<br />
predefinito di attività. Tutto quanto è stato<br />
fatto e si fa è nato grazie <strong>al</strong> desiderio, a proposte<br />
e <strong>al</strong> conseguente libero coinvolgimento di <strong>al</strong>cune<br />
persone che si sono impegnate in prima persona<br />
nelle diverse iniziative. Fra queste ricordiamo le<br />
princip<strong>al</strong>i:<br />
- sei edizioni della Scuola di Sussidiarietà, il<br />
percorso di formazione per i giovani interessati<br />
<strong>al</strong>l’impegno soci<strong>al</strong>e e politico. Sono stati circa<br />
500 i partecipanti nelle precedenti edizioni, 120<br />
solo a quella di quest’anno.<br />
- due edizioni del Mese Letterario, il ciclo di incontri<br />
per accompagnare <strong>al</strong>la scoperta dei grandi<br />
della letteratura. Sono stati circa 900 gli iscritti<br />
<strong>al</strong>le due edizioni.<br />
- dieci le borse di studio finora assegnate d<strong>al</strong>la<br />
Fondazione per sostenere negli studi giovani meritevoli.<br />
Cinque invece gli stage <strong>al</strong>l’estero.<br />
- “Inside Business - Dentro l’eccellenza”, percorso<br />
di formazione attraverso le visite in <strong>al</strong>cune<br />
importanti re<strong>al</strong>tà imprenditori<strong>al</strong>i in It<strong>al</strong>ia e<br />
<strong>al</strong>l’estero per venticinque studenti universitari.<br />
- apertura di un centro studi, con biblioteca, che<br />
è anche luogo di incontro per chi partecipa <strong>al</strong>le<br />
iniziative della Fondazione.<br />
Come si finanzia - La Fondazione San Benedet-<br />
Graziano Tarantini,<br />
presidente Fondazione<br />
San Benedetto
giovani e lavoro<br />
to si finanzia solo ed esclusivamente con donazioni<br />
private. Per scelta nei suoi bilanci non<br />
ci sono fondi pubblici. In un’ottica di massima<br />
trasparenza ogni donatore, anche quello che dà il<br />
contributo più piccolo, è iscritto nell’<strong>al</strong>bo dei donatori<br />
e viene periodicamente informato in modo<br />
dettagliato sull’attività.<br />
La gestione della Fondazione si svolge in tot<strong>al</strong>e<br />
economia in quanto tutte le iniziative sono portate<br />
avanti su base volontaria dentro la sfida di garan-<br />
ina assit<strong>al</strong>ia:<br />
provvigioni a sostegno di progetti educativi<br />
tire comunque il massimo della profession<strong>al</strong>ità.<br />
e nella consapevolezza che un desiderio si deve<br />
sempre misurare con un sacrificio.<br />
Chi desideri informazioni sull’attività della Fondazione<br />
può consultare il sito internet www.fondazionesanbenedetto.it<br />
oppure inviare una mail<br />
a info@fondazionesanbenedetto.it. Sul sito è<br />
possibile anche iscriversi <strong>al</strong>la newsletter settiman<strong>al</strong>e.<br />
La sede della Fondazione è a <strong>Brescia</strong>,<br />
Borgo Pietro Wührer 123.<br />
L’Ina Assit<strong>al</strong>ia della provincia di <strong>Brescia</strong> ha deciso di sostenere finanziariamente le attività di Pinocchio Group e Fondazione San Benedetto. Per<br />
tutto il <strong>2011</strong> e il 2012 le cinque agenzie presenti sul territorio si sono unite per una iniziativa che non ha precedenti. Per ogni polizza sottoscritta<br />
da un nuovo cliente, associato <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, tutte le agenzie Ina Assit<strong>al</strong>ia di <strong>Brescia</strong> e provincia devolveranno interamente la propria provvigione.<br />
“Abbiamo voluto proporre una iniziativa diversa d<strong>al</strong> solito, che sia concretamente di aiuto”, spiega Corrado Gussoni, agente gener<strong>al</strong>e della fili<strong>al</strong>e di<br />
Darfo Boario Terme. I beneficiari sono re<strong>al</strong>tà molto conosciute nel panorama cittadino. Pinocchio Group si occupa di disagio psichico e reinserimento<br />
di persone con profondi m<strong>al</strong>esseri soci<strong>al</strong>i; in questo periodo è impegnata nella costruzione di una nuova comunità fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong>la ricezione di m<strong>al</strong>ati<br />
psichici, opera d<strong>al</strong> costo di 1,6 milioni di c. Fondazione San Benedetto si dedica da anni <strong>al</strong>l’educazione: formazione, consulenza e accompagnamento<br />
<strong>al</strong> mondo del lavoro: con il progetto Ready, ad esempio, risponde ai bisogni di inserimento lavorativo di persone disabili, fornendo la figura<br />
del tutor, prezioso riferimento per l’impresa e per il lavoratore.<br />
Alessandro Puccio<br />
(in <strong>al</strong>to) e Alessio<br />
Mariotti<br />
un’esperienza che affascina e contagia<br />
Alessandro Puccio e Alessio Mariotti si conoscono da molti anni ma di cose serie, scherzano i<br />
due, “abbiamo iniziato a parlare <strong>al</strong>le superiori, quando eravamo rappresentanti degli studenti”.<br />
Alessandro rappresentante del liceo Arn<strong>al</strong>do, Alessio del Copernico. Si sono poi ritrovati <strong>al</strong>la Fondazione<br />
San Benedetto, coinvolti d<strong>al</strong>l’energia contagiosa di Graziano Tarantini, presidente della<br />
Fondazione San Benedetto di <strong>Brescia</strong><br />
Ma cosa c’è d’interessante <strong>al</strong>la San Benedetto?<br />
“Vieni un giovedì – mi risponde Alessio, 25 anni<br />
– e vedrai che non è stato creato solo un contenitore<br />
vuoto e poi appiccicato il contenuto. È<br />
un’esperienza viva. Graziano si è messo in prima<br />
persona, ci ritroviamo ogni 15 giorni e, prendendo<br />
spunto da quello che viviamo, giudichiamo<br />
tutto”.<br />
In che modo?<br />
“Gli strumenti che ci siamo dati nascono a partire<br />
dai nostri interessi. La Fondazione è nata con la<br />
Scuola di Sussidiarietà e, nel tempo, a partire d<strong>al</strong>le<br />
centinaia di giovani coinvolti, sono nate tante<br />
idee e progetti concreti, come gli stage <strong>al</strong>l’estero,<br />
e il Mese Letterario. Tutto nasce d<strong>al</strong> prendersi sul<br />
serio come persone”.<br />
Che cosa ti sta dando la Fondazione?<br />
“La Fondazione è stata un tramite. Attraverso di<br />
essa Graziano e <strong>al</strong>tri, mi danno la possibilità di<br />
crescere e mettermi <strong>al</strong>la prova. Ho potuto fare<br />
molti incontri: da Branciaroli a Oscar Giannino,<br />
passando per Socci. La re<strong>al</strong>tà colpisce più dei discorsi,<br />
è il motto del nostro amico Manolo S<strong>al</strong>vi,<br />
pilastro della Fondazione”.<br />
La novità <strong>2011</strong> in casa Fondazione è il progetto<br />
“Inside Business - dentro l’eccellenza”.<br />
“Si è concretizzato in un viaggio di ritorno da<br />
Milano, dopo aver visitato una banca d’affari con<br />
Graziano. Parlando dell’incontro appena concluso<br />
ed esprimendo <strong>al</strong>cuni giudizi sull’utilità e<br />
sull’efficacia, - spiega Alessandro - è nata l’idea<br />
di organizzare un percorso più strutturato di visite<br />
a banche, imprese e diverse re<strong>al</strong>tà produttive che<br />
durasse un intero anno accademico. Molti tra noi<br />
studiano economia e giurisprudenza, ma vedere<br />
d<strong>al</strong> vivo le dinamiche è un’<strong>al</strong>tra cosa. È nata l’idea<br />
di un percorso di incontri con i manager di <strong>al</strong>cune<br />
eccellenze del Nord-It<strong>al</strong>ia. È innegabile quanto<br />
➤<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 23
➤<br />
sia stata determinante per la nascita di questa iniziativa<br />
la situazione nella qu<strong>al</strong>e si trova l’economia<br />
glob<strong>al</strong>e. D<strong>al</strong> nostro punto di vista, un giovane<br />
studente/laureato che si interessi <strong>al</strong> mondo che lo<br />
aspetta <strong>al</strong> di fuori delle mura universitarie, deve<br />
poter sperimentare e verificare le sue abilità e le<br />
sue competenze prima di essere catapultato nel<br />
mondo del lavoro. Se non fosse stato per la Fondazione<br />
e per il clima di condivisione, instaurato<br />
<strong>al</strong> suo interno, non saremmo riusciti ad affrontare<br />
individu<strong>al</strong>mente una questione tanto urgente<br />
quanto appassionante. Di fatto, il tutto è nato da<br />
noi e d<strong>al</strong>la nostra voglia di fare un passo ulteriore,<br />
“A poco più di due mesi d<strong>al</strong> mio ritorno a casa,<br />
non ho potuto oppormi <strong>al</strong> richiamo di Bruxelles: il<br />
compleanno di una cara amica, che ha contribuito<br />
a rendere questi mesi indimenticabili, mi ha dato<br />
l’opportunità di ripercorrere le 3B, <strong>Brescia</strong> - Bergamo<br />
- Bruxelles, come accaduto il 27 gennaio del<br />
<strong>2011</strong>. A Gennaio un grande entusiasmo e molta<br />
curiosità mi accompagnarono verso l’Unione Europea<br />
e, non nascondo, anche il timore che l’esperienza,<br />
data la breve durata del mio soggiorno, potesse<br />
essere solamente teorica e un po’ superfici<strong>al</strong>e.<br />
Questa paura e’ svanita fin d<strong>al</strong> primo giorno di<br />
stage: ho avuto l’opportunità di collaborare con<br />
l’ufficio dell’On. Mario Mauro, Capo delegazione<br />
del PDL <strong>al</strong> Parlamento Europeo; non un europarlamentare<br />
qu<strong>al</strong>siasi, ma un’occasione unica!<br />
L’intensità e il dinamismo delle giornate, con<br />
l’incredibile susseguirsi di imprevisti e cambi<br />
24 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
giovani e lavoro<br />
bruxelles chiama brescia<br />
rispetto a ciò che ci viene richiesto come studenti.<br />
Dai 15 posti previsti siamo arrivati a 25”.<br />
Come ti spieghi questo successo?<br />
“Nonostante la presentazione dell’iniziativa sia<br />
avvenuta durante le vacanze estive, abbiamo ricevuto<br />
con nostra sorpresa molti curriculum e lettere<br />
motivazion<strong>al</strong>i da studenti delle più svariate facoltà<br />
universitarie. Il primo incontro è stato in A2A ad<br />
ottobre <strong>2011</strong> ed il successivo il 12 novembre <strong>al</strong>la<br />
Chambre de Commerce It<strong>al</strong>ienne de Lyon, in<br />
Francia. Le <strong>al</strong>tre re<strong>al</strong>tà selezionate sono l’AIMS<br />
Academy, il Sole 24 Ore, La Linea Verde, Autostrade<br />
Centropadane e Banca Akros. n<br />
dbm 2000: sosteniamo opere e persone<br />
DBM 2000 di <strong>Brescia</strong> è attiva nei distributori di bevande e <strong>al</strong>imenti con un’esperienza di oltre trent’anni. È un<br />
raro esempio di impresa che, pur nelle piccole dimensioni, ha il controllo dell’intera filiera di prodotto. In Brasile<br />
possiede una partecipazione in un’azienda che produce caffè e “proprio per questo – afferma il presidente Sandro<br />
Vazzoler – riserviamo una parte del fatturato a “Operazione Lieta”, per il recupero dei ninos de rua”, i bambini di<br />
strada abbandonati a se stessi.<br />
Con questo spirito Vazzoler si è avvicinato <strong>al</strong>la Fondazione San Benedetto, stimolato d<strong>al</strong>le iniziative a favore<br />
dell’educazione. “Mi è parso norm<strong>al</strong>e, dopo aver conosciuto la mission della Fondazione San Benedetto e aver visto<br />
cosa fa, partecipare con una donazione a favore dei giovani. La gente ci fa guadagnare e quindi è giusto che una<br />
parte venga rimessa a disposizione” afferma Vazzoler. Così per il secondo anno consecutivo DBM 2000, attraverso la<br />
Fondazione, metterà in pratica la sua filosofia tesa <strong>al</strong>l’aiuto e <strong>al</strong> sostegno delle iniziative che v<strong>al</strong>orizzano le persone.<br />
Elena Rabolli Pansera racconta la felice esperienza presso l’ufficio dell’eurodeputato Mario Mauro<br />
a Bruxelles. Studentessa <strong>al</strong> secondo anno di Scienze Politiche, Elena è una ventunenne bresciana<br />
che fa parte dei 500 diplomati degli ultimi cinque anni <strong>al</strong>la Scuola di Sussidiarietà della<br />
Fondazione San Benedetto<br />
di programma, non lasciano scampo né <strong>al</strong>l’Onorevole<br />
Mario Mauro né <strong>al</strong> suo team, tanto da<br />
trasformare il Parlamento in una vera e propria<br />
seconda casa, di cui si conosceva l’orario d’ingresso<br />
e non quello di uscita. Tutto era stimolante<br />
e l’atmosfera sempre effervescente.<br />
All’Unione approdano Alti Rappresentanti e diplomatici<br />
da ovunque, il Parlamento non solo favorisce<br />
l’<strong>al</strong>largamento dell’Unione Europea, mediante<br />
l’adesione di nuovi Stati membri, ma e’ il<br />
vero punto di incontro tra noi, Europa e il mondo.<br />
Grazie <strong>al</strong>l’on. Mauro e <strong>al</strong> suo team mi sono sentita<br />
parte anche io di questa grande istituzione.<br />
Tutto lo staff mi ha trasmesso entusiasmo, coinvolgendomi<br />
in diversi progetti e attribuendomi<br />
responsabilità: sono così cresciuta e maturata,<br />
e posso dire che da questo momento sono veramente<br />
cittadina d’Europa”. n<br />
Elena Rabolli Pansera
“il„ Lugana<br />
provenzacantine.it<br />
Azienda Agricola Provenza<br />
Desenzano del Garda (BS)<br />
Te l . 0 3 0 9 9 1 0 0 0 6<br />
i n f o @ p r o v e n z a . n e t
c A<br />
cantieri aperti<br />
Verso i giovani siamo tutti responsabili.<br />
Non possiamo non pensare <strong>al</strong> loro futuro<br />
In It<strong>al</strong>ia secondo l’Istat un giovane su cinque<br />
non lavora e non studia; il tasso di disoccupazione<br />
giovanile nel belpaese è intorno <strong>al</strong> 30%;<br />
il peggior dato a livello europeo di persone occupate<br />
tra i 15 ed i 29 anni è dell’It<strong>al</strong>ia, Grecia<br />
esclusa. Si potrebbe continuare di questo passo,<br />
sciorinando dati su dati che garantiscono <strong>al</strong> nostro<br />
Paese <strong>al</strong>cuni non invidiabili record, tutti rigorosamente<br />
negativi, sul rapporto tra giovani e mondo<br />
del lavoro. Sia detto per inciso che nella penisola<br />
questi sono problemi cronici; da sempre le fasce<br />
più deboli, donne comprese, hanno vantato magre<br />
soddisfazioni in un sistema lavorativo che <strong>al</strong>imenta<br />
antichi problemi per nuovi disoccupati.<br />
Anche prendendo in considerazione osservatori<br />
diversi la situazione non cambia nella sostanza. Il<br />
rapporto della Caritas 2010 spiega che d<strong>al</strong> 2005<br />
<strong>al</strong> 2010, il numero dei giovani che si è rivolto<br />
ai centri di sostegno è aumentato del 59,6%: il<br />
71,6% di questi non studia né lavora. Per non<br />
parlare delle pensioni. “Per i giovani che hanno<br />
iniziato a lavorare a metà degli anni 90 – spiega il<br />
rapporto – matureranno verso il 2035 una pensione<br />
an<strong>al</strong>oga a quella degli attu<strong>al</strong>i pensionati con il<br />
minimo di Inps, ossia 500 euro”.<br />
Non è ragionevole aspettarsi scenari diversi per il<br />
prossimo futuro? E i giovani hanno una propria<br />
responsabilità nell’<strong>al</strong>imentare i circoli viziosi del<br />
mercato del lavoro? È pur vero che molti ragazzi<br />
usciti d<strong>al</strong>la scuola non hanno la minima idea<br />
di cosa significhi affrontare il mondo del lavoro,<br />
nessuna esperienza diretta ne idee chiare di ciò<br />
che vogliono fare. La famiglia non li ha preparati<br />
a prendere le coordinate di una re<strong>al</strong>tà lavorativa<br />
già di per sé difficile oggi per chiunque, a maggior<br />
ragione per chi si è dedicato “solo” <strong>al</strong>lo studio.<br />
La scuola, da parte sua, fa qu<strong>al</strong>cosa in ordine<br />
sparso con <strong>al</strong>cune punte di eccellenza che scaturiscono<br />
d<strong>al</strong>le singole sensibilità.<br />
Il problema non è il grado di istruzione o l’età,<br />
ma l’approccio che in molte occasioni si rivela<br />
sbagliato. Sono molti coloro che usciti d<strong>al</strong>la<br />
scuola cercano un posto di lavoro vicino a casa,<br />
orari comodi e natur<strong>al</strong>mente il sabato non se ne<br />
26 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
giovani e lavoro<br />
Incontro di preparazione<br />
dell’evento<br />
“Cantieri Aperti”<br />
che si terrà il 12 dicembre<br />
<strong>2011</strong><br />
parla di mettere piede in ufficio. Per non dire<br />
dello stipendio: i laureati storcono il naso per le<br />
retribuzioni d’inizio carriera, s<strong>al</strong>vo poi adeguarsi<br />
<strong>al</strong>le storture di un sistema che porta il “giovane”<br />
fino ai quarant’anni con contratti a progetto, m<strong>al</strong><br />
pagati e frustranti.<br />
<strong>Compagnia</strong> delle Opere di <strong>Brescia</strong> si è messa in<br />
testa di non rassegnarsi <strong>al</strong>la ment<strong>al</strong>ità corrente,<br />
vuole farsi carico di quella che ritiene una responsabilità<br />
di tutti verso i giovani, verso la società, in<br />
definitiva vuole buttare un sasso nello stagno dei<br />
circoli viziosi. In collaborazione con una trentina<br />
di aziende bresciane e <strong>al</strong>cuni giovani della<br />
Fondazione San Benedetto la <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />
sta organizzando un incontro che si terrà il 12<br />
dicembre <strong>2011</strong>. Imprese, diverse per settore merceologico<br />
e dimensione, che hanno reso famoso<br />
il lavoro it<strong>al</strong>iano ovunque, incontreranno studenti<br />
delle superiori e universitari. “Scopo dell’incontro<br />
– dichiara Fabio Mussoni, direttore operativo<br />
di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> – è far toccare con mano ai<br />
giovani il v<strong>al</strong>ore del lavoro, incarnato dagli imprenditori<br />
che saranno con noi a testimoniarlo”.<br />
Da una parte si vuole coinvolgere le imprese nel<br />
processo formativo e nella presa di responsabilità<br />
che ogni attore imprenditori<strong>al</strong>e ha verso la società.<br />
D<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra stimolare gli studenti ad affrontare<br />
il proprio futuro con un grado di consapevolezza<br />
maggiore. Passione per il lavoro, impegno<br />
soci<strong>al</strong>e, condivisione di v<strong>al</strong>ori sono <strong>al</strong>cuni degli<br />
aspetti che vuole stimolare l’incontro. Occorre<br />
recuperare l’idea di appartenenza <strong>al</strong>la nazione, a<br />
un dovere civico che non spetta sempre e solo agli<br />
<strong>al</strong>tri, lasciando noi stessi liberi da obblighi. “È importante<br />
che gli imprenditori e soprattutto i loro<br />
collaboratori più giovani spieghino cosa significhi<br />
lavorare; che lo facciano con mod<strong>al</strong>ità comprensibili,<br />
con lo stesso linguaggio dei ragazzi” spiegano<br />
gli organizzatori. Da questa giornata possono<br />
scaturire approfondimenti come visite in azienda,
giovani e lavoro<br />
il punto di vista della cisl<br />
Effettuando le debite distinzioni con”indignati” che da decenni si affidano<br />
<strong>al</strong>la sola protesta per manifestare la contrarietà contro tutto e contro tutti, è<br />
indubbio che fra le motivazioni che muovono nel mondo, e nel nostro paese,<br />
le proteste delle generazioni più giovani è la preoccupazione per un futuro<br />
incerto, che impedisce loro di progettare il proprio avvenire. Non è sufficiente<br />
però condividere queste preoccupazioni, che sono avv<strong>al</strong>orate per quanto<br />
riguarda il nostro Paese da dati di una disoccupazione giovanile fra i più<br />
<strong>al</strong>ti a livello europeo, non convince però un utilizzo di questo disagio giovanile<br />
che <strong>al</strong>imenta un <strong>al</strong>larmismo indistinto, individuando sicuri colpevoli,<br />
<strong>al</strong>imentando aspettative su soluzioni rapide e miracolistiche.<br />
Vanno invece individuate proposte concrete, percorsi possibili, sostegni<br />
normativi, che trasmettano volontà precise di “riaprire” le porte del lavoro<br />
ai giovani. Qu<strong>al</strong>e lavoro? Credo necessario agire iniziando d<strong>al</strong> piano<br />
cultur<strong>al</strong>e: si è troppo, e per troppo tempo, tolto v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> lavoro trasmettendone<br />
un messaggio spesso negativo e, forse, addirittura lo si è fatto<br />
percepire quasi come “una condanna da scontare” piuttosto che il mezzo<br />
per esprimere le proprie capacità, il senso della partecipazione <strong>al</strong>la vita<br />
della comunità, oltre che ovviamente per un sostegno economico per sé e<br />
per la propria famiglia. Ciò riguarda in particolare il lavoro manu<strong>al</strong>e che<br />
può essere invece un utile approccio <strong>al</strong> mondo del lavoro, anche per chi ha<br />
attese diverse derivate d<strong>al</strong> titolo di studio che non riesce però ad incrociare<br />
immediatamente l’attività attesa.<br />
periodi di raccolta dati sui processi d’impresa fin<strong>al</strong>izzati<br />
<strong>al</strong>la stesura della tesi di laurea o perfino<br />
tirocini, spiega Giacomo Ferrari, preside della<br />
scuola Luzzago, uno dei promotori della giornata.<br />
La strada è aperta, dove porta è tutto da vedere<br />
ma bisogna solo decidere di percorrerla. Questo<br />
Un percorso che la Cisl ritiene utile per sostenere l’ingresso dei giovani<br />
nel mondo del lavoro passa attraverso un più solido rapporto<br />
fra mondo della scuola e quello del lavoro: sono percorsi formativi<br />
che invece di utilizzare stage/tirocini spesso abusati ai danni dei<br />
giovani, vanno inseriti in percorsi di <strong>al</strong>ternanza scuola/lavoro durante<br />
gli ultimi anni di ogni ciclo scolastico. Inoltre vanno incentivate<br />
le nuove assunzioni con il rilancio dell’apprendistato come vero e<br />
proprio contratto di primo lavoro che, con la formazione adeguata,<br />
facilita l’incontro fra le competenze dei giovani e le esigenze re<strong>al</strong>i<br />
delle imprese creando così solide premesse di stabilizzazione.<br />
Questi percorsi vanno sostenuti con un rafforzamento delle tutele<br />
soci<strong>al</strong>i del lavoro flessibile per impedire che la flessibilità necessaria<br />
per il sistema economico diventi insostenibile precarietà per le persone.<br />
In particolare sono necessarie misure di sostegno <strong>al</strong> reddito e<br />
una continuità contributiva (che va parificata fra le diverse tipologie<br />
di lavoro per evitare abusi) per i periodi nei qu<strong>al</strong>i si perde il lavoro.<br />
Ovviamente questi temi vanno declinati in ogni re<strong>al</strong>tà istituzion<strong>al</strong>e,<br />
per la parte di competenza, ma in particolare a livello loc<strong>al</strong>e vanno<br />
sviluppati con le re<strong>al</strong>tà associative, per dare insieme risposte che,<br />
facendo leva sulla responsabilità civile e soci<strong>al</strong>e di ogni soggetto,<br />
contribuiscano a creare opportunità concrete di impegno diretto dei<br />
giovani in prima persona.<br />
sembra essere il senso dell’incontro. Chissà che<br />
qu<strong>al</strong>cuno ne esca con l’idea che il lavoro va <strong>al</strong> di<br />
là dello stipendio e della fatica; fare qu<strong>al</strong>cosa che<br />
piace, che fa stare bene, consapevoli della re<strong>al</strong>tà<br />
che ci circonda permette, sostiene <strong>CDO</strong>, di guardare<br />
<strong>al</strong> futuro con meno ansia. n<br />
Enzo Torri,<br />
Segretario<br />
Gener<strong>al</strong>e CISL<br />
<strong>Brescia</strong>
28 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
giovani e lavoro<br />
p i<br />
progetto it<strong>al</strong>ia - cile<br />
È giunto <strong>al</strong>la terza edizione il progetto<br />
che permette a universitari cileni di<br />
formarsi in aziende bresciane<br />
Il 3 febbraio <strong>2011</strong> quattro studenti cileni sono arrivati<br />
in It<strong>al</strong>ia per compiere dei tirocini formativi.<br />
La <strong>Compagnia</strong> delle Opere di <strong>Brescia</strong> nell’ottica<br />
della sensibilità <strong>al</strong> mondo giovanile e nel solco della<br />
tradizion<strong>al</strong>e passione per le imprese ha promosso<br />
l’iniziativa. I partner dell’impresa sono stati molti,<br />
attori preziosi che hanno favorito un’esperienza<br />
umana in primis, ma anche soci<strong>al</strong>e e lavorativa.<br />
Il progetto si inquadra in un Accordo di Cooperazione<br />
internazion<strong>al</strong>e sottoscritto in Cile da<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> e d<strong>al</strong>l’Universidad de Aconcagua<br />
(UAC), con la collaborazione di <strong>CDO</strong> Cile. La<br />
Fondazione della Comunità <strong>Brescia</strong>na Onlus<br />
e il “Fondo cooperazione <strong>al</strong>lo sviluppo e formazione<br />
internazion<strong>al</strong>e in memoria di Renzo e<br />
Gina Torchiani” si sono impegnati a cofinanziare<br />
l’intera operazione.<br />
La UAC, università privata presente in 22 città cilene,<br />
con dieci facoltà e sedici corsi di laurea, ha<br />
affidato a ciascuno dei quattro studenti un tema da<br />
approfondire coerente con il proprio percorso di<br />
studi. I ragazzi selezionati per lo stage sono giunti<br />
in It<strong>al</strong>ia con il desiderio di conoscere il nostro<br />
Paese. Due ragazze e due ragazzi, studenti delle<br />
facoltà di Psicologia e Ingegneria. Molto motivati,<br />
incuriositi, forti di un’organizzazione <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le<br />
che non ha lasciato nulla <strong>al</strong> caso. Nel giorno<br />
dell’arrivo, appena dopo aver svolto attività di<br />
orienteering della città presso la sede di <strong>Brescia</strong>tourism,<br />
i quattro sono stati s<strong>al</strong>utati d<strong>al</strong> sindaco di<br />
<strong>Brescia</strong>, Adriano Paroli, d<strong>al</strong> vicesindaco Fabio<br />
Rolfi e d<strong>al</strong> consigliere comun<strong>al</strong>e Achille Farina.<br />
Guidati d<strong>al</strong>l’angelo custode Stefania Fassina,<br />
tutor di un progetto che è ormai giunto <strong>al</strong>la terza<br />
edizione. Alla sera hanno raggiunto l’<strong>al</strong>loggio<br />
presso l’Istituto Franciscanum-Luzzago, dove<br />
gli aspettava fra Michele Cafagna. L’ente di formazione<br />
e orientamento accreditato per la re<strong>al</strong>izzazione<br />
dei tirocini è stato la Scuola Profession<strong>al</strong>e<br />
Laser, che ha seguito le pratiche burocratiche<br />
previste d<strong>al</strong>la regione, indispensabili per inserire i<br />
La prima visita <strong>al</strong>la Cima Service Srl, 7 febbraio <strong>2011</strong>, dove ha svolto il suo tirocinio<br />
Andrea Belén Mons<strong>al</strong>ves Mardones, studentessa di Ingeniería en Minas presso<br />
l’Universidad de Aconcagua sede di Los Andres (nella fotografia insieme a Patrizia<br />
Frassine che l’ha accolta in Cima Service)<br />
ragazzi nelle aziende. Le imprese che hanno sp<strong>al</strong>ancato<br />
le porte sono Cima Service di <strong>Brescia</strong>,<br />
Eurovix di Cazzago San Martino, Comunità<br />
Fraternità Onlus di Ospit<strong>al</strong>etto e Comunità Pinocchio<br />
Onlus di Rodengo Saiano. Quattro re<strong>al</strong>tà<br />
diverse per i diversi interessi degli studenti.<br />
“Abbiamo aderito per curiosità e capire cosa avviene<br />
da <strong>al</strong>tre parti” racconta Roberto Baratti<br />
presidente della Cima. Andrea Belen studentessa<br />
di ingegneria mineraria si è appassionata subito<br />
<strong>al</strong>l’azienda, spiega Baratti, vivendo le giornate<br />
con serietà. Ha appreso da vicino cosa significhi<br />
occuparsi di sicurezza sul lavoro. “È interessante<br />
come abbia attinto d<strong>al</strong>le nostre competenze. Ha<br />
visionato le procedure in It<strong>al</strong>ia, i v<strong>al</strong>ori di protezione<br />
che da noi si perseguono”. L’esperienza è<br />
stata utile anche per l’azienda stessa, “d<strong>al</strong> punto<br />
di vista umano e delle conoscenze”, dove ci si au-
La prima visita <strong>al</strong>la Eurovix Srl, 7 febbraio <strong>2011</strong>,<br />
dove ha svolto il suo tirocinio Eduardo Gerónimo<br />
Arancibia Manzano, studente di Ingeniería Comerci<strong>al</strong><br />
presso l’Universidad de Aconcagua sede di San<br />
Felipe (nella fotografia fra Luisa Bonassi, ufficio<br />
estero Eurovix e Roberto Zanolini, direttore gener<strong>al</strong>e<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>).<br />
gura di poterla ripetere. “Consiglierei quest’esperienza<br />
anche ad <strong>al</strong>tri; sa, quando tutti possiamo<br />
migliorarci”, dice Baratti. Un po’ più in là verso<br />
la Franciacorta la cooperativa Pinocchio ha accolto<br />
Elias, studente in psicologia della sede di<br />
Mach<strong>al</strong>ì. Si è immerso nelle numerose comunità<br />
del gruppo Pinocchio, attivo nel recupero e reinserimento<br />
di persone con gravi dipendenze e m<strong>al</strong>ati<br />
psichiatrici. Certamente non una passeggiata,<br />
nemmeno per chi sta compiendo studi specifici,<br />
tanto più se proviene da un Paese tanto lontano.<br />
Elias ha vissuto con i ragazzi tossicodipendenti e<br />
ha re<strong>al</strong>izzato l’opportunità di assistere ad <strong>al</strong>cuni<br />
colloqui con gli psicologi, veri momenti di pratica<br />
sul campo. Poi ha potuto rielaborare l’esperienza,<br />
rifoc<strong>al</strong>izzando le attività e gli strumenti<br />
che la comunità usa: come ad esempio l’an<strong>al</strong>isi<br />
della cartella clinica del paziente. È dunque venuto<br />
in contatto con il metodo educativo e terapeutico<br />
che la onlus, di grandissima esperienza,<br />
ha elaborato nel corso degli anni. “La sua curiosità<br />
maggiore – racconta W<strong>al</strong>ter Sabattoli, direttore<br />
di Pinocchio, riferendosi <strong>al</strong> giovane ospite – è<br />
stata di capire come funziona una comunità non<br />
stat<strong>al</strong>e. Comprendere un servizio pubblico non<br />
erogato a livello dello Stato centr<strong>al</strong>e”. In Cile<br />
praticamente ogni servizio di aiuto ai disagi della<br />
persona viene gestito, quando esiste, d<strong>al</strong>lo Stato.<br />
“Un’esperienza positiva per noi e per Elias” afferma<br />
Sabattoli, aggiungendo infine un episodio<br />
che ancora lo fa sorridere. Essendo a qu<strong>al</strong>che<br />
giovani e lavoro<br />
chilometro d<strong>al</strong>la stazione dei treni la comunità<br />
ha fornito <strong>al</strong>lo studente una bicicletta. Un giorno<br />
Elias è “tornato tutto sconsolato, lamentando che<br />
gliela avevano rubata <strong>al</strong>la stazione”, dispiaciuto<br />
per l’incidente diplomatico.<br />
“Eduardo è stato molto prezioso”, racconta Luisa<br />
Bonassi, dell’ufficio estero di Eurovix, azienda di<br />
Cazzago San Martino che, proprio durante lo stage,<br />
ha ospitato una delegazione di imprese cilene in<br />
visita commerci<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’azienda. “Ci ha permesso di<br />
presentarci <strong>al</strong> meglio per la visita” aggiunge Bonassi.<br />
Piccoli ma significativi vantaggi che le aziende<br />
hanno avuto, contr<strong>al</strong>tare della mole di esperienza<br />
che i ragazzi hanno riportato nel proprio Paese.<br />
Lo stage di Carla, studentessa in psicologia presso<br />
la sede di Mach<strong>al</strong>ì, si è rivelato proficuo per<br />
la tesi di laurea. Inserita negli ambienti della comunità<br />
Fraternità, cooperativa di servizi residenzi<strong>al</strong>i<br />
socio sanitari, ha raccolto molto materi<strong>al</strong>e<br />
per il rush fin<strong>al</strong>e del suo percorso di studi. Ha<br />
partecipato agli incontri terapeutici e le riunioni,<br />
acquisendo i metodi utili sull’approccio terapeutico.<br />
Inoltre ha avvicinato il complesso sistema<br />
La prima visita <strong>al</strong>la Comunità Fraternità Scs Onlus,<br />
7 febbraio <strong>2011</strong>, dove ha svolto il suo tirocinio<br />
Carla Daniela Riquelme Soto, studentessa di Psicología<br />
presso l’Universidad de Aconcagua sede di<br />
Mach<strong>al</strong>í (nella fotografia insieme a Fabio Alessandrini,<br />
uno dei responsabili della Comunità)<br />
socio-sanitario della Lombardia. “Non è certo venuta<br />
qui per fare una vacanza - afferma Giorgio<br />
Olivari, responsabile area dipendenze in Fraternità<br />
-. Era ben preparata, aveva seguito un breve<br />
corso di it<strong>al</strong>iano in Cile e non ha avuto problemi<br />
ad inserirsi in modo proficuo”. Il gruppo Fraternità<br />
è da molto tempo referente privilegiato per<br />
tirocini dell’Università di psicologia di Padova,<br />
l’Università Cattolica di <strong>Brescia</strong> e lo IAL-CISL<br />
che forma educatori profession<strong>al</strong>i. n<br />
La prima visita <strong>al</strong>la<br />
Comunità Pinocchio<br />
Scs Onlus, 7 febbraio<br />
<strong>2011</strong>, dove ha svolto<br />
il suo tirocinio Elías<br />
Emir Espinoza León,<br />
studente di Psicología<br />
presso l’Universidad de<br />
Aconcagua sede di Mach<strong>al</strong>í<br />
(nella fotografia<br />
insieme a W<strong>al</strong>ter Sabattoli<br />
consigliere delegato<br />
della Comunità)
30 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
giovani e lavoro<br />
c m<br />
crescere imparando un mestiere<br />
Per la scuola profession<strong>al</strong>e di Laser<br />
l’educazione è parte integrante dell’insegnamento.<br />
I ragazzi hanno bisogno di<br />
imparare un lavoro, ma devono anche<br />
crescere e maturare<br />
Chi ha un figlio lo sa. Scegliere il percorso formativo<br />
non è affatto facile, t<strong>al</strong>volta perfino<br />
rischioso, ci si può avventurare nelle infinite<br />
possibilità con il rischio di perdere tempo o<br />
compiere la scelta sbagliata. Ne rimette il figlio,<br />
ma in un certo senso anche tutta la famiglia, che<br />
vive di riflesso il periodo adolescenzi<strong>al</strong>e così delicato.<br />
“L’anno scorso si volevano iscrivere oltre<br />
500 ragazze <strong>al</strong> corso di benessere, acconciatura<br />
e trattamenti estetici”, racconta Gianluigi De<br />
Silvi, direttore della scuola profession<strong>al</strong>e Laser.<br />
Un numero enorme, che probabilmente il mondo<br />
del lavoro non è in grado di assorbire, nemmeno<br />
in tempi lunghi o nelle migliori delle ipotesi. La<br />
scuola profession<strong>al</strong>e Laser di <strong>Brescia</strong>, operativa<br />
in due sedi, si occupa di “erogare formazione<br />
in obbligo”. Terminato il percorso delle vecchie<br />
scuole medie, oggi scuole secondarie, gli studenti,<br />
intorno ai 13 anni, devono proseguire la carriera<br />
scolastica fino ai 16 anni, secondo le ultime<br />
normative. La scelta è fra gli istituti che prevedono<br />
5 anni di studi, come i licei, per i qu<strong>al</strong>i la<br />
vera e propria scelta profession<strong>al</strong>e avverrà con<br />
l’università, oppure orientarsi ai cosiddetti CFP.<br />
La Laser si preoccupa di aiutare i ragazzi a orientarsi<br />
a una professione scegliendo il percorso<br />
formativo che li divide d<strong>al</strong> mondo del lavoro una<br />
volta terminata la scuola secondaria. Percorsi<br />
trienn<strong>al</strong>i che garantiscono una qu<strong>al</strong>ifica profession<strong>al</strong>e,<br />
ma anche anni aggiuntivi, un quarto e un<br />
quinto, verso il “diploma” tecnico profession<strong>al</strong>e<br />
o la “maturità”. “La scuola aiuta le famiglie ad<br />
assolvere gli obblighi scolastici terminate le medie<br />
e permette di imparare un mestiere”, afferma<br />
De Silvi. In re<strong>al</strong>tà fa qu<strong>al</strong>cosa di più. “Verso i nostri<br />
300 ragazzi la scuola si propone di orientare<br />
le scelte profession<strong>al</strong>i, stabilire una rotta educativa,<br />
verso un percorso formativo completo, anche<br />
di crescita person<strong>al</strong>e”. De Silvi, ama insegnare ai<br />
Alcuni ragazzi del<br />
corso “Operatore ai<br />
servizi di vendita”<br />
(foto in <strong>al</strong>to) e del<br />
corso “Operatore<br />
elettrico”<br />
i giovani? A volte si spaventano<br />
“Passo tutto il giorno con uno staff di giovani, ingegneri appena usciti d<strong>al</strong>l’Università e<br />
tecnici freschi di diploma: molti mi hanno spaventato”. Risponde così, senza peli sulla<br />
lingua, Luciano Dabellani titolare della Diesse Electra, conosciuta azienda di impianti<br />
elettrici per strutture di grandi dimensioni, presente da oltre trent’anni con commesse<br />
in tutta It<strong>al</strong>ia. Di esperienza Dabellani ne ha da vendere; di giovani ne capisce avendo<br />
oltre 200 collaboratori. Alla domanda di come vede i ragazzi che si presentano da lui<br />
per un lavoro ha idee chiare. I giovani “non hanno la percezione della re<strong>al</strong>tà lavorativa,<br />
dell’impegno, nemmeno del senso di appartenenza <strong>al</strong>la società. L’azienda non si aspetta<br />
che ci si presenti per lavorare solamente, ma per dare un contributo”. La responsabilità,<br />
continua Dabellani, non è certo dei giovani, non solo loro per lo meno, ma della società<br />
civile li forma in un certo modo. “Se vediamo solo i furbi” non ci si può aspettare che “i<br />
nostri figli” non siano abbagliati d<strong>al</strong>le strade più facili o spaventati d<strong>al</strong>l’aggressività e<br />
d<strong>al</strong> cinismo che dilagano.
giovani e lavoro<br />
Utile per gli <strong>al</strong>tri, utile per sè<br />
“La questione è come ci si pone di fronte <strong>al</strong>le cose. Il<br />
rischio è di annoiarsi o farsi schiacciare dai problemi.<br />
Ma occorre trovare la spinta positiva per fare sempre<br />
meglio”. Così esordisce Matteo Olerhead, (nella foto),<br />
di papà austr<strong>al</strong>iano e mamma it<strong>al</strong>iana, lavoratore della<br />
cooperativa Pinocchio Group, attiva nella rieducazione<br />
e reinserimento di tossicodipendenti, m<strong>al</strong>ati psichici<br />
e persone in grave stato di emarginazione. Giunto in<br />
cooperativa quasi per caso dopo un’esperienza lavorativa<br />
nelle biotecnologie, certamente più consona <strong>al</strong> suo<br />
percorso di studi. “Sentivo che questa era la mia opportunità” racconta Matteo.<br />
Era ed è la possibilità concreta di aiutare delle persone che hanno avuto una vita<br />
difficile e un po’<strong>al</strong>la volta con coraggio e pazienza tentano di ricostruire un’esistenza<br />
degna. Lavorando come addetti <strong>al</strong>la consegna della posta, nella gestione<br />
del verde o person<strong>al</strong>e di portineria gli ospiti imparano ogni giorno ad avere un<br />
ruolo nella società, a riappropriarsi di un proprio spazio che, per <strong>al</strong>cuni, sembrava<br />
irrimediabilmente compromesso. In comunità i ragazzi imparano più che <strong>al</strong>tro un<br />
“metodo lavorativo”e se lo tengono stretto, finito il percorso rieducativo, quando si<br />
reinseriscono nella vita civile.<br />
“È bello imparare di poter essere utile agli <strong>al</strong>tri nel momento di essere utili a se<br />
stessi”, ripete Matteo raccontando di come sprona i ragazzi della sua comunità, un<br />
monito che tutti potremmo fare nostro.<br />
ragazzi che “bisogna crescere come <strong>al</strong>beri, non<br />
come bonsai”. Per la scuola l’educazione è parte<br />
integrante dell’insegnamento a ragazzi che, usciti<br />
d<strong>al</strong>la terza media, sono spesso spaventati, incerti<br />
sul da farsi e hanno bisogno di una guida che li<br />
accompagni. Racconta De Silvi che il rapporto<br />
che si stabilisce con la scuola non finisce nell’ora<br />
di formazione e dentro le mura dell’istituto: “telefoniamo<br />
ai genitori se un <strong>al</strong>unno si perde o non<br />
studia, cerchiamo di coinvolgere la famiglia;<br />
la mattina ci facciamo consegnare i cellulari e<br />
nell’istituto è vietato fumare”. Piccoli, ma significativi<br />
segni che i ragazzi non sono mai abbandonati<br />
a loro stessi.<br />
“Devo dire che l’approccio ideologico con i ra-<br />
impreparati a scoprire un mondo diverso<br />
Per uno studio leg<strong>al</strong>e, avere a che fare con i giovani vuol dire, sostanzi<strong>al</strong>mente,<br />
incontrare neolaureati che chiedono di poter compiere la<br />
pratica profession<strong>al</strong>e necessaria per sostenere l’esame di Stato.<br />
Si tratta di un percorso relativamente lungo e impegnativo, nel corso<br />
del qu<strong>al</strong>e questi ragazzi entrano, di fatto, nel mondo del lavoro e sperimentano<br />
le enormi distanze e differenze che passano tra un professionista<br />
e uno studente universitario.<br />
Non è un periodo facile, questo, nel qu<strong>al</strong>e diventano determinanti – <strong>al</strong> di<br />
là di un person<strong>al</strong>e predisposizione – <strong>al</strong>cune caratteristiche person<strong>al</strong>i per<br />
nulla scontate, come ci racconta Dario Meini, dello studio profession<strong>al</strong>e<br />
GFT & Partners di <strong>Brescia</strong>: “La disponibilità a imparare un metodo di<br />
gazzi mi ricorda molto il modo di operare della<br />
<strong>CDO</strong> – confessa De Silvi –. Mettere le persone <strong>al</strong><br />
primo posto, attenzione <strong>al</strong>l’individuo: punti fermi<br />
per coinvolgere tutti nelle attività”. Il motto<br />
della scuola potrebbe essere “siamo studenti di<br />
oggi per diventare cittadini di domani”. Per fare<br />
un esempio il docente di storia quest’anno ha<br />
foc<strong>al</strong>izzato il programma intorno <strong>al</strong> concetto di<br />
crisi, perché non diventi una parola scontata, una<br />
delle tante assuefazioni che la re<strong>al</strong>tà ci propone.<br />
E imparando che dopo la crisi c’è una ripresa, che<br />
“ha senso far fatica”, afferma con entusiasmo De<br />
Silvi, per ragazzi che sono nati sentendo la parola<br />
crisi fin da piccoli.<br />
La scuola, nell’ottica di insegnare un mestiere<br />
concreto, prevede attu<strong>al</strong>mente quattro corsi: operatore<br />
del benessere, acconciatura e trattamenti<br />
estetici; operatore elettrico; operatore ai servizi<br />
di vendita e, infine, tecnico dell’acconciatura e<br />
dei trattamenti estetici. ”Stiamo inoltre sviluppando<br />
il discorso domotica, introdurre un corso<br />
che insegni una profession<strong>al</strong>ità che, attraverso<br />
l’acquisizione della certificazione CONNEX, è<br />
di sicuro interesse per le aziende”. Le ore in aula<br />
sono completate con stage in aziende, come parte<br />
integrante della formazione. Accanto <strong>al</strong> tutor scolastico<br />
si individua un tutor aziend<strong>al</strong>e che, nelle<br />
200 ore di progetto lavorativo nell’impresa, possa<br />
aiutare e v<strong>al</strong>utare lo stagista. Aziende di primaria<br />
importanza come P<strong>al</strong>azzoli nel campo elettrico,<br />
i discount Lombardini o Zara per chi frequenta<br />
i corsi di addetto <strong>al</strong>la vendita. In <strong>al</strong>cuni casi lo<br />
stage si è rivelato t<strong>al</strong>mente proficuo che l’azienda<br />
ha deciso di assumere il ragazzo.<br />
Tra i progetti futuri che De Silvi accenna soltanto,<br />
“perché non ancora certo”, c’è un ambizioso<br />
programma che coinvolge il territorio: “sarebbe<br />
bello poter profession<strong>al</strong>izzare i mestieri della tradizione<br />
bresciana”. n<br />
lavoro del tutto nuovo e ad assumersi la responsabilità del proprio lavoro,<br />
la determinazione a seguire chi ha una profession<strong>al</strong>ità già formata,<br />
la percezione del rischio qu<strong>al</strong>e elemento ineliminabile nella vita di un<br />
libero professionista, la capacità di accettare la propria inizi<strong>al</strong>e inadeguatezza<br />
senza ignorarla, ma, <strong>al</strong> contempo, senza rassegnarsi a essa. La<br />
pratica profession<strong>al</strong>e è la prima occasione che i neolaureati in giurisprudenza<br />
hanno di lasciare un contesto protetto e garantito, per affrontare<br />
un’esperienza nella qu<strong>al</strong>e nessun risultato è automatico e per entrare<br />
in un mondo molto diverso d<strong>al</strong>l’idea preconcetta del lavoro che hanno<br />
maturato negli anni universitari. È a questo, più ancora che ai tecnicismi<br />
della professione, che spesso i giovani, oggi, sono impreparati”.<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 31
fare con<br />
c<br />
commercio e cultura<br />
C in centro<br />
Attraverso il Distretto Urbano del<br />
Commercio le Associazioni bresciane<br />
desiderano offrire una nuova proposta<br />
cultur<strong>al</strong>e e occasioni d’incontro che<br />
facciano rifiorire il tessuto soci<strong>al</strong>e del<br />
centro storico della città<br />
Il centro storico di <strong>Brescia</strong> sta vivendo un momento<br />
di rinnovamento. D<strong>al</strong>l’inaugurazione del<br />
DUC (distretto urbano del commercio) tre anni<br />
fa, sono moltissime le iniziative che concretamente<br />
stanno riproponendo il centro come <strong>al</strong>ternativa,<br />
cultur<strong>al</strong>e e commerci<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>le numerose attrazioni<br />
fuori porta. Se non è una vera e propria sfida aperta<br />
ai centri commerci<strong>al</strong>i poco ci manca.<br />
Massimo Ziletti, segretario gener<strong>al</strong>e della Camera<br />
di Commercio di <strong>Brescia</strong>, ha dichiarato<br />
che il DUC vuole recuperare il terreno perduto.<br />
“Si vogliono mettere in campo v<strong>al</strong>ori diversi –afferma<br />
Ziletti-: se da una parte le grandi strutture<br />
commerci<strong>al</strong>i fuori d<strong>al</strong> centro storico sono facili da<br />
raggiungere e mirano esclusivamente <strong>al</strong> consumo,<br />
il DUC offre proposte commerci<strong>al</strong>i, ma anche<br />
iniziative cultur<strong>al</strong>i e soci<strong>al</strong>i”. Nuove iniziative<br />
provengono anche d<strong>al</strong> Teatro Grande, la cui fondazione<br />
sta ricostruendo un’offerta cultur<strong>al</strong>e aggiornata,<br />
dopo che il centro città ha perso del tutto<br />
le s<strong>al</strong>e cinematografiche, ricorda il segretario.<br />
La kermesse è frutto della partnership fra diverse<br />
re<strong>al</strong>tà bresciane che hanno dato vita a 150 iniziative.<br />
Fra queste, nel settembre <strong>2011</strong>, è andata<br />
in scena la terza edizione della manifestazione<br />
Bmode MOda & Design: eventi e spettacoli dedicati<br />
<strong>al</strong>la moda e <strong>al</strong> design. Soggetti attuatori<br />
sono stati <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> e Confcommercio, in<br />
collaborazione con Confesercenti, Consorzio<br />
<strong>Brescia</strong> Centro, <strong>Brescia</strong>tourism, Associazione<br />
Artigiani e Confartigianato. La partecipazione<br />
dei commercianti è stata numerosa e ha superato<br />
gli anni precedenti e, come ha ricordato l’asses-<br />
32 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Qui sopra un momento<br />
della sfilata<br />
in cui <strong>al</strong>cuni bambini<br />
sfilano per il<br />
C<strong>al</strong>zificio Santagostino<br />
durante la<br />
serata di g<strong>al</strong>a del<br />
18 settembre <strong>2011</strong><br />
in Piazza Paolo VI a<br />
<strong>Brescia</strong>. Nella foto<br />
a destra, il porticato<br />
della Loggia <strong>al</strong>lestito<br />
con i s<strong>al</strong>otti<br />
di Mobili Zanni Srl
fare con<br />
sore <strong>al</strong> marketing Maurizio Margaroli, anche le<br />
casse del Comune ne hanno beneficiato. Ben il 70<br />
per cento in meno di costi grazie <strong>al</strong>le sinergie tra<br />
pubblico e privato.<br />
Elisabetta del Medico della Imagetime, agenzia<br />
di moda cha ha selezionato le modelle per le sfilate,<br />
si è dichiarata entusiasta delle quattro giornate<br />
di eventi. “La partecipazione del pubblico è<br />
stata numerosa, m<strong>al</strong>grado la pioggia. E’ stato un<br />
momento di ritrovo senza precedenti: a <strong>Brescia</strong> si<br />
punta molto sui concerti e gli spettacoli, ma sono<br />
quasi nulle le iniziative di moda. Si pensa solo a<br />
Milano, ma anche la nostra città ha molto da dire<br />
nel mondo del fashion”.<br />
Anche quest’anno <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> ha puntato molto<br />
nella collaborazione con le <strong>al</strong>tre associazioni e con<br />
le istituzioni come sempre stimolando l’idea di<br />
“fare insieme”, filosofia vincente in molti settori.<br />
Le quattro intense giornate di sfilate, inst<strong>al</strong>lazioni<br />
e spettacoli hanno visto il coinvolgimento anche<br />
degli studenti degli istituti bresciani che insegnano<br />
moda, arte e design, dedicando loro un’intera<br />
serata. Dunque cosa sta portando il DUC? Si<br />
può rispondere con le parole del segretario Ziletti.<br />
“Prima del DUC, le diverse re<strong>al</strong>tà associative bresciane<br />
non erano coordinate. Ora in compartecipazione<br />
abbiamo una chiara identificazione dei<br />
soggetti, risorse, sinergie che il comune ha stretto<br />
con le associazioni di categoria e infine le idee”.<br />
L’aspetto più interessante<br />
che emerge<br />
sembra essere il concorso<br />
di attori diversi<br />
che si danno obiettivi<br />
comuni. “Dobbiamo<br />
v<strong>al</strong>orizzare quello che<br />
è un centro commerci<strong>al</strong>e<br />
natur<strong>al</strong>e, strutture<br />
che già ci sono, non<br />
occorre costruirle. Il<br />
➤<br />
trucco e parrucco <strong>al</strong> duc<br />
“E’ sorprendente come le ragazze abbiano risposto <strong>al</strong>l’iniziativa”, così si<br />
esprime Gianluigi De Silvi direttore della Scuola Profession<strong>al</strong>e Laser di<br />
<strong>Brescia</strong>. Noto istituto che si occupa di formare gli studenti per mestieri<br />
concreti e, anche in tempi di crisi, tanto richiesti. D<strong>al</strong>le aule escono con<br />
qu<strong>al</strong>ifica o diploma elettricisti, commessi della piccola e grande distribuzione,<br />
esperti di trattamenti estetici e acconciatori di capelli.<br />
Proprio le studentesse del quarto anno del corso di acconciatura e del<br />
corso di estetiste si sono misurate con una esperienza tra le più stimolanti:<br />
preparare i capelli e il trucco <strong>al</strong>le modelle della sfilata di sabato<br />
17 settembre <strong>2011</strong>, <strong>al</strong>l’interno della kermesse modaiola del DUC. Le<br />
ragazze della scuola, seguite dai propri tutor, sono state tra i prota-<br />
torte appetitose<br />
e scenografiche<br />
In America esiste dagli anni ’60. Torte monument<strong>al</strong>i, decorate<br />
con colori e figure, spesso a più piani, caratterizzate d<strong>al</strong>la<br />
lavorazione dello zucchero. Lo sugar crust è la tecnica segreta<br />
per poter re<strong>al</strong>izzare forme bizzarre, virtuosismi di glassa, declinazioni infinite che la<br />
pasta di zucchero reg<strong>al</strong>a agli occhi e <strong>al</strong> p<strong>al</strong>ato.<br />
Giunte in It<strong>al</strong>ia solo da un paio d’anni le “torte decorate” stanno spopolando fra le<br />
giovani, soprattutto cas<strong>al</strong>inghe, anche grazie <strong>al</strong>le numerose trasmissioni televisive che<br />
hanno permesso <strong>al</strong> grande pubblico di conoscerle.<br />
Domenica 2 ottobre si è tenuta la prima edizione della Cake Design Award <strong>2011</strong>, iniziativa<br />
tesa <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione del centro storico, ide<strong>al</strong>e continuazione del periodo di<br />
promozione del DUC. Una prima assoluta per la città che ha attirato moltissimi curiosi<br />
ad assistere a due competizioni distinte. La categoria expo, che predilige l’aspetto coreografico<br />
della composizione, utilizzando una base di polistirolo e decorazioni di zucchero,<br />
ha visto nove torte partecipanti, frutto di lunghe ore di lavoro. Il titolo di miglior opera,<br />
v<strong>al</strong>utata per creatività e origin<strong>al</strong>ità, è andato <strong>al</strong> laboratorio di pasticceria Cup Cake &<br />
Co It<strong>al</strong>ia. Una torta iper in tutto che farebbe imp<strong>al</strong>lidire qu<strong>al</strong>siasi nonnina: svariati piani<br />
per un’<strong>al</strong>tezza di un metro e settanta, impreziosita da un sistema elettrico di acqua a<br />
cascata. Chiara Lorenzetti racconta che è frutto di ben 150 ore di lavoro. “Partecipo per<br />
vincere e si lavora per essere i migliori”, evidentemente occorre crederle dato che si è<br />
anche aggiudicata il secondo premio della categoria award. Niente m<strong>al</strong>e per un laboratorio<br />
nato a marzo. L’intraprendenza della neonata pasticceria è stata apprezzata anche<br />
in occasione della sfilata in piazza Duomo a settembre: 600 le cup cake andate a ruba<br />
tra una modella e l’<strong>al</strong>tra nello splendido scenario del centro storico.<br />
La seconda scenografica competizione ha impegnato i pasticceri in cinque estenuanti<br />
ore di decorazioni e lavorazione di tutti i dettagli, cose da artigiani pignoli e fantasiosi.<br />
I giurati hanno premiato il bosco incantato di Diana Marchiorio, una torta a<br />
forma di <strong>al</strong>bero autunn<strong>al</strong>e che ospita la tana di un riccio che non sfigurerebbe in un<br />
cartone animato.<br />
Viene da chiedersi se queste torte siano anche buone. “Certo – risponde con entusiasmo<br />
Lorenzetti – bisogna pensare agli ingredienti tutti di prima scelta”. Se in Gran Bretagna<br />
e negli Stati Uniti il gusto è rigorosamente v<strong>al</strong>utato <strong>al</strong> di là della creatività, anche in<br />
It<strong>al</strong>ia si punta molto a rendere le torte più appetitose possibili. Per <strong>al</strong>cuni comincia ad<br />
essere un vero e proprio lavoro che si speci<strong>al</strong>izza esclusivamente in torte spettacolari,<br />
ma buone. “Abbiamo il dente avvelenato con le cas<strong>al</strong>inghe che vendono illeg<strong>al</strong>mente<br />
biscotti <strong>al</strong> doppio dei prezzi correnti. Non è un gioco. Occorre profession<strong>al</strong>ità, si parla di<br />
cibo”. E di business, dato che una torta come quella che ha vinto sarebbe venduta a<br />
diecimila euro spiega la pasticcera.<br />
gonisti che hanno reso possibile la sfilata di piazza Arn<strong>al</strong>do a <strong>Brescia</strong>,<br />
cimentandosi su modelle, per una serata che ha richiamato migliaia di<br />
bresciani. “Hanno colto <strong>al</strong> volo l’opportunità” afferma De Silvi, temendo<br />
forse una risposta meno pronta dato che i corsi non erano ancora partiti.<br />
“La cosa interessante è stata anche l’orgoglio dei genitori, entusiasti del<br />
coinvolgimento delle proprie figlie ad un evento così importante”. Non<br />
capita proprio a tutti di poter “lavorare” su modelle per una sfilata con<br />
un pubblico così ampio, spesso nemmeno a chi da tanti anni lo fa di professione.<br />
Hanno compreso che poteva essere un’occasione per farsi conoscere.<br />
E non in vano. Molte sono state avvicinate d<strong>al</strong>le scuole di moda,<br />
presenti in forze <strong>al</strong>l’evento, facendo ben sperare per future esperienze.<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 33
➤<br />
nostro centro storico è un distretto urbano di attività<br />
commerci<strong>al</strong>i e artigian<strong>al</strong>i, strumenti con cui<br />
poter rientrare in possesso di una parte della città”.<br />
La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong> ha predisposto<br />
linee di sostegno sotto forma di contributi<br />
per l’innovazione delle imprese commerci<strong>al</strong>i e<br />
artigian<strong>al</strong>i. Sono strumenti utili per gli adattamenti<br />
struttur<strong>al</strong>i dell’attività, per la riorganizzazione<br />
della vendita o per raggiungere una maggiore<br />
competitività. Tra le iniziative più interessanti che<br />
favoriscono il commercio, in particolare giovanile,<br />
la Regione Lombardia in collaborazione con le<br />
Camere di Commercio delle provincie lombarde<br />
lanceranno il “progetto Start”: contributi spesi per<br />
formare coloro che desiderano iniziare una nuova<br />
attività. Potranno essere utilizzati per consulenze,<br />
brevetti o tutto ciò che possa fornire mezzi, teorici<br />
e materi<strong>al</strong>i, per chi non ha esperienze commerci<strong>al</strong>i<br />
<strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le. In certi casi anche solo affrontare gli<br />
ostacoli burocratici dell’avvio di un negozio di vicinato<br />
può essere scoraggiante. Le parole di Zanni,<br />
commerciante di mobili che ha avuto il privilegio<br />
di <strong>al</strong>lestire il porticato della Loggia con la propria<br />
esposizione, esprimono bene il polso della situazione<br />
avvertito dai commercianti. “Ho ricreato<br />
quattro oasi di erba vera sopra la qu<strong>al</strong>e ho esposto<br />
i s<strong>al</strong>otti, una provocazione, una specie di giardino<br />
sopra il qu<strong>al</strong>e non ti aspetti di trovare divani. La<br />
gente era attratta da qu<strong>al</strong>cosa di diverso, le persone<br />
incuriosite a guardare cose differenti d<strong>al</strong> solito”.<br />
Anche l’esposizione di cartelloni e manifesti pubblicitari<br />
degli anni ‘30, ‘40 e ‘50 a marchio Santagostino<br />
hanno incuriosito i passanti. “La nostra<br />
speranza – racconta Mari<strong>al</strong>uisa Ciocca – è quella<br />
di poter partecipare anche ad <strong>al</strong>tre manifestazioni<br />
che danno la possibilità di esprimersi. Contribuire<br />
<strong>al</strong>la crescita della città in un contesto comune ed<br />
omogeneo affiancati d<strong>al</strong>l’estrema profession<strong>al</strong>ità e<br />
disponibilità di tutti gli organizzatori”. Sentendo i<br />
commercianti che hanno partecipato <strong>al</strong>le iniziative<br />
c’è voglia di fare; tutti incoraggiano ad andare<br />
avanti, <strong>al</strong>cuni muovono critiche nella speranza di<br />
spronare a risultati sempre più incoraggianti in un<br />
momento in cui è difficile essere sereni. La crisi,<br />
ancora nel pieno, si fa sentire e deve servire da<br />
monito per continuare sulla strada dell’unione e<br />
del recupero del centro, come sostiene Margaroli.<br />
“Riappropriarsi del centro storico cittadino, farlo<br />
riemergere in tutta la sua bellezza, dimostrando<br />
che la nostra città è capace di lavorare insieme.<br />
Pubblico e privato - associazioni di categoria,<br />
scuole ed imprese - hanno infatti condiviso questo<br />
progetto, consapevoli che agli sforzi seguiranno<br />
risultati per tutti”. n<br />
34 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
fare con Duc: un’esperienza da ripetere<br />
Intervista <strong>al</strong>l’assessore delle attività produttive, artigianato e marketing territori<strong>al</strong>e<br />
di <strong>Brescia</strong> Maurizio Margaroli e <strong>al</strong>la responsabile settore marketing urbano Claudia<br />
Bosio, in occasione degli eventi del terzo anno del DUC a <strong>Brescia</strong><br />
Il DUC prevede 22 progetti-azioni,<br />
di che cosa si<br />
tratta?<br />
Bosio. “È un ampio progetto<br />
di sviluppo economico e<br />
soci<strong>al</strong>e che si loc<strong>al</strong>izza nel<br />
centro storico cittadino e<br />
trova la sua massima forma<br />
espressiva nelle sinergie<br />
tra pubblico e privato. È<br />
sostenuto da un programma<br />
di intervento che consta<br />
di 22 progetti-azioni di<br />
iniziativa pubblica e privata<br />
che, favorendo una sintesi<br />
virtuosa tra sviluppo<br />
urbano, commercio, artecultura<br />
e turismo, mira <strong>al</strong>la<br />
Un momento della sfilata durante la serata di<br />
g<strong>al</strong>a del 18 settembre <strong>2011</strong><br />
v<strong>al</strong>orizzazione del commercio di vicinato. Sei sono i diversi ambiti di intervento presi in<br />
considerazione e più precisamente: comunicazione e marketing di distretto; promozione<br />
e animazione; interventi struttur<strong>al</strong>i di qu<strong>al</strong>ificazione urbana; accessibilità e mobilità;<br />
sicurezza; gestione di servizi in comune. Il progetto prevede per la sua re<strong>al</strong>izzazione un<br />
cofinanziamento tra pubblico e privato, che hanno stretto un forte legame di parternariato,<br />
condividendo le strategie e gli obiettivi del distretto”.<br />
Come ha contribuito la <strong>CDO</strong> nella re<strong>al</strong>izzazione del programma del DUC?<br />
B. <strong>Compagnia</strong> delle Opere è stata partner determinante sia nella definizione delle strategie<br />
di progetto che nei successivi aspetti re<strong>al</strong>izzativi, anche grazie <strong>al</strong>la forte capacità<br />
partecipativa che ha saputo mettere in campo nelle relazioni con le diverse associazioni di<br />
categoria nello stesso coinvolte”.<br />
Margaroli. “<strong>CDO</strong> ha contribuito fortemente ed in prima linea <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione del progetto,<br />
dando risposta piena ai contenuti dell’Accordo di Programma e del Protocollo<br />
d’Intesa per la promozione del DUC sottoscritti in occasione della sua nascita. Un contributo<br />
<strong>al</strong>tamente profession<strong>al</strong>e, che mi porta a porgerle un sentito ringraziamento per il<br />
prezioso lavoro profuso che, sono certo, proseguirà nel futuro.”<br />
Qu<strong>al</strong>che dato sulla partecipazione dei commercianti <strong>al</strong>la terza edizione del DUC.<br />
B. “Fin d<strong>al</strong>la prima edizione il progetto ha visto una grande partecipazione sia da parte<br />
delle imprese commerci<strong>al</strong>i che da parte del pubblico. A prescindere dai numeri, credo che<br />
anno dopo anno il progetto abbia dimostrato la sua crescita con particolare riferimento<br />
<strong>al</strong>la quantità degli eventi”.<br />
Che novità ci si può aspettare d<strong>al</strong>le prossime edizioni e con che entusiasmo si affronteranno?<br />
M. “Lo stesso, ed ancor maggiore entusiasmo, da parte di tutti gli operatori commerci<strong>al</strong>i<br />
ed artigian<strong>al</strong>i e dei nostri cittadini, che hanno dimostrato di apprezzare molto la<br />
kermesse modaiola. Entusiasmo che per<strong>al</strong>tro condivido pienamente”.<br />
Che cosa ha portato il DUC in definitiva di positivo per la città?<br />
M. “Un indubbio incremento della capacità attrattiva del nostro centro storico, che negli<br />
ultimi tre anni si è riappropriato del livello di vivibilità e attrattività che gli è proprio.<br />
E tutto questo non può non intendersi qu<strong>al</strong>e elemento propulsivo del commercio loc<strong>al</strong>e.<br />
Ritengo, <strong>al</strong>tresì, che il progetto DUC <strong>Brescia</strong> abbia poi dato a tutti i partner coinvolti<br />
risposte sulla potenzi<strong>al</strong>ità ed efficacia del “lavoro condiviso” ovvero un metodo di lavoro<br />
basato sull’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti”.
fare con<br />
IL’incubatore i di imprese e di opportunità<br />
Tempi di crisi, tempi di opportunità. Con questo<br />
slogan, semplice ma veritiero, potremmo<br />
riassumere l’epoca che ci contraddistingue. E<br />
lo spirito con cui affrontarla. Se una crisi c’è non<br />
è detto che non possiamo fare nulla per contrastarla<br />
e per operare un cambiamento.<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>, Assocamuna e l’Incubatore di<br />
Imprese (gestito d<strong>al</strong>la società Impresa e Territorio)<br />
si sono <strong>al</strong>leate in un ambizioso cammino<br />
“insieme per fare rete e creare sviluppo loc<strong>al</strong>e”.<br />
Ancora una volta la parola d’ordine <strong>al</strong>la base della<br />
filosofia <strong>CDO</strong> è favorire l’interazione tra aziende,<br />
imprenditori, persone. Lo sviluppo passa da<br />
ognuno che, proponendo la propria esperienza,<br />
mette in campo energie e volontà di fare impresa<br />
facendo leva sulle sinergie.<br />
Il compito delle associazioni è favorire il lavoro<br />
comune, le occasioni di appuntamento e confronto<br />
di imprese che operano su un territorio, quello<br />
della V<strong>al</strong>camonica. Perché dagli incontri le molte<br />
imprese possano avere gli strumenti per guardare<br />
<strong>al</strong>trove, verso nuovi territori, verso nuovi interlocutori<br />
di business.<br />
L’opportunità consiste oggi nello sfruttare la<br />
competenza di fare rete in V<strong>al</strong>camonica appoggiandosi<br />
a uno strumento utile, l’Incubatore di<br />
Imprese.<br />
Attraverso l’utilizzo di infra strutture comuni e<br />
l’erogazione di servizi specifici a sostegno del<br />
business, l’Incubatore di Cividate Camuno è<br />
una struttura nata per accelerare e sistematizzare<br />
il processo di creazione di imprese innovative.<br />
Offre opportuni tà di crescita profession<strong>al</strong>e per i<br />
neoimprenditori e occasioni di contatto con <strong>al</strong>tre<br />
aziende del territorio loc<strong>al</strong>e, nazion<strong>al</strong>e e internazion<strong>al</strong>e.<br />
Dunque se la V<strong>al</strong>camonica è territorio operoso,<br />
come di fatto è, occorre che il mondo se ne accorga,<br />
v<strong>al</strong>icando ulteriori traguardi oltre quelli già<br />
raggiunti nel corso della sua lunga storia imprenditori<strong>al</strong>e.<br />
Soprattutto in un momento delicato, di<br />
cambiamento soci<strong>al</strong>e oltre che economico, che<br />
vive la nostra epoca. n<br />
36 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a<br />
farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa<br />
accadere a persone e interi Paesi, perché è proprio la crisi a<br />
portare il progresso” Albert Einstein<br />
Fabio Bianchi, presidente di Impresa e Territorio Società di gestione dell’Incubatore<br />
di Imprese e Giuseppe Battagliola, presidente di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> durante l’incontro<br />
“Insieme per fare Rete e creare Sviluppo loc<strong>al</strong>e” svoltosi il 29 settembre <strong>2011</strong> presso<br />
Incubatore di Imprese<br />
L’incontro con L’INCUBATORE d’IMPRESE di Cividate Camuno, in V<strong>al</strong>camonica,<br />
nato d<strong>al</strong> rapporto fra ASSOCAMUNA e <strong>CDO</strong> non è stato solamente<br />
un incontro tra due associazioni, ma tra persone con dei nomi e volti precisi:<br />
Laura, Lara e il sottoscritto, Fabio.<br />
Incontro tra donne di una bellissima v<strong>al</strong>le, con l’orizzonte orlato da verdi<br />
montagne, e un uomo di mare. Tra chi ha certa l’esperienza solida del suo<br />
territorio e a cui fa continuamente riferimento e chi ha innato il cuore di un<br />
esploratore, sempre aperto a tutto ciò che c’è oltre la linea dell’orizzonte.<br />
Da questo incontro è nata una simpatia umana e il riconoscimento che<br />
l’apertura <strong>al</strong> mondo che porta <strong>CDO</strong> può essere re<strong>al</strong>mente utile <strong>al</strong>la gente<br />
operosa della V<strong>al</strong>camonica, da sempre abituata a cercare le risorse <strong>al</strong>l’interno<br />
del proprio tessuto soci<strong>al</strong>e.<br />
Un inizio carico di attese e aspettative, da cui nasceranno le iniziative e<br />
le risposte più adeguate e più efficaci per sostenere le imprese camune<br />
nel loro impegno quotidiano, attraverso gli strumenti che <strong>CDO</strong> mette a<br />
disposizione sia dei suoi associati che degli associati di ASSOCAMUNA,<br />
qu<strong>al</strong>i il Matching e le missioni <strong>al</strong>l’estero.<br />
Fabio Mussoni, direttore operativo di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong>
fare con<br />
l W<br />
la dimensione relazion<strong>al</strong>e di wege<br />
Una rete innovativa di società di consulenza<br />
e di professionisti come risposta<br />
<strong>al</strong>le sfide competitive attraverso la<br />
condivisione e la collaborazione<br />
In un contesto economico caratterizzato da<br />
complessità di mercato, da flussi di informazioni<br />
crescenti e da una domanda sempre più<br />
differenziata, la sfida competitiva richiede nuove<br />
forme di servizio e di modelli organizzativi.<br />
I fattori strategici rilevanti sono integrati nelle<br />
funzioni e nei processi organizzativi delle imprese;<br />
per questo anche le risposte in termini di offerta<br />
nella consulenza devono essere sistemiche e<br />
complementari.<br />
La rete diviene la risposta organizzativa <strong>al</strong>la complessità<br />
e <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore nei progetti di innovazione<br />
che mirano <strong>al</strong>la pianificazione strategica e <strong>al</strong>l’efficienza<br />
dell’impresa moderna.<br />
È la rete dunque la nuova forma di aggregazione<br />
aperta ed evoluta per un’economia della condivisione<br />
e dello scambio virtuoso: oggi considerati<br />
must irrinunciabili per trasformare ed evolvere i<br />
fattori competitivi individu<strong>al</strong>i in asset strategici<br />
sul mercato.<br />
Wege è una società di consulenza che nasce in<br />
questo scenario di mercato. Unisce la forza e<br />
l’esperienza di tre società di consulenza: MCS di<br />
Treviso, Q&O di Reggio Emilia e PTM di Parma.<br />
Oltre 40 tra consulenti e collaboratori impegnati<br />
nell’attività e nel servizio ai clienti, distribuiti<br />
nelle quattro sedi operative di cui una a San<br />
Diego negli Sati Uniti.<br />
Già nel nome risiede la vision della rete di impresa<br />
Wege. We come “noi” e ge come “generation”,<br />
prefigurano la nuova dimensione collaborativa e<br />
relazion<strong>al</strong>e con cui sviluppare e condurre i progetti<br />
con i clienti. La società si propone anzitutto<br />
<strong>al</strong>le aziende che intendono intraprendere percorsi<br />
di sviluppo, utilizzando sistemi di integrazione<br />
a rete e che credono nei processi dinamici legati<br />
<strong>al</strong>l’innovazione e <strong>al</strong> cambiamento.<br />
La lotta agli sprechi e la semplificazione dei flussi<br />
organizzativi è essenzi<strong>al</strong>e, ma deve essere accompagnata<br />
con <strong>al</strong>trettanta incisività e coerenza<br />
sul fronte del posizionamento competitivo, strategico<br />
e gestion<strong>al</strong>e. n<br />
38 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
il contratto di rete<br />
Claudio Curcio Amministratore<br />
Delegato di<br />
Q&O Consulting srl<br />
La normativa che regolamenta le forme di sinergia<br />
tra imprese si è espressa con delle novità negli ultimi<br />
anni, come ci spiega Luca Castagnetti (nella<br />
foto) di Studio Impresa<br />
Da dove nasce un contratto di rete?<br />
Un contratto di rete nasce in un ambito di collaborazione<br />
e stima spesso pre-esistente con l’obiettivo<br />
di consolidare nel tempo i rapporti strategici<br />
tra diverse imprese. Ha un contenuto minimo previsto<br />
d<strong>al</strong>la legge e si form<strong>al</strong>izza con atto notarile.<br />
Qu<strong>al</strong>e è lo scopo di un contratto di rete?<br />
Lo scopo è l’accrescimento della competitività e dell’innovazione per le imprese,<br />
attraverso la re<strong>al</strong>izzazione di un programma di lavoro tra loro comune. Spesso si<br />
tratta di arricchire il prodotto di un socio con prodotti/servizi di <strong>al</strong>tri, per meglio<br />
rispondere <strong>al</strong>le esigenze del mercato.<br />
È assimilabile a un contratto di scambio o a un contratto associativo?<br />
Potremmo dire che è a metà strada tra le due forme di contratto: è di scambio in<br />
quanto le singole imprese rimangono indipendenti tra loro; è associativo in quanto<br />
può avere un fondo patrimoni<strong>al</strong>e comune e una governance assimilabile a quella<br />
di una società.<br />
Possiamo dire che assomiglia a un consorzio?<br />
Direi di no: del consorzio ha solo le norme che regolano la responsabilità sul fondo<br />
patrimoni<strong>al</strong>e comune, quando previsto. Per il resto non ha soggettività giuridica e<br />
non è riducibile <strong>al</strong>lo scopo mutu<strong>al</strong>istico. Direi inoltre che non è assimilabile neppure<br />
ai distretti in quanto non è territori<strong>al</strong>e e può essere trasvers<strong>al</strong>e a diversi settori.<br />
Esistono agevolazioni sui contratti di rete?<br />
L’esperienza ci dice che “mettersi insieme” è un lavoro spesso difficile che richiede<br />
molte risorse person<strong>al</strong>i e finanziarie. Ben vengano quindi <strong>al</strong>cune agevolazioni,<br />
anche se da sole non giustificano assolutamente il ricorso a questa forma contrattu<strong>al</strong>e.<br />
La normativa nazion<strong>al</strong>e prevede che i conferimenti <strong>al</strong> fondo consortile siano<br />
in regime di sospensione d’imposta e che per godere dell’agevolazione i contratti<br />
debbano essere asseverati da apposti organismi accreditati. La Regione Lombardia<br />
ha recentemente lanciato il bando Ergon che prevede interessanti contributi<br />
per i progetti promossi da reti di imprese.
METROBRESCIA.<br />
UN VIAGGIO<br />
NELLA BRESCIA<br />
CHE VERRÀ.<br />
PREALPINO<br />
CASAZZA<br />
MOMPIANO<br />
EUROPA<br />
OSPEDALE<br />
MARCONI<br />
SAN FAUSTINO<br />
VITTORIA<br />
STAZIONE FS<br />
BRESCIA 2<br />
LA MARMORA<br />
VOLTA<br />
POLIAMBULANZA<br />
SAN POLO PARCO<br />
SAN POLINO<br />
SAN POLO CIMABUE<br />
SANT’EUFEMIA<br />
DEPOSITO
fare con<br />
c b<br />
costruire ancora e bene si può<br />
La re<strong>al</strong>tà è ricca di sfaccettature<br />
che sfuggono <strong>al</strong>le facili definizioni<br />
e presentano casi di eccellenza su<br />
cui riflettere: Cohabit è la sinergia<br />
vincente fra imprese bresciane che<br />
hanno deciso di sfidare il mercato<br />
insieme<br />
Parlare di investimenti in edilizia oggi fa tremare<br />
i polsi. Anche gli investitori più temerari<br />
non ne vogliono sentire parlare, è meglio<br />
lasciar perdere, attendere che sia passata la bufera.<br />
I f<strong>al</strong>limenti di imprese di costruzione e società<br />
immobiliari sono <strong>al</strong>l’ordine del giorno: i tribun<strong>al</strong>i<br />
sono intasati di immobili residenzi<strong>al</strong>i, commerci<strong>al</strong>i<br />
e capannoni che si fatica a vendere <strong>al</strong>le aste,<br />
anche a prezzi ribassati. La ricaduta soci<strong>al</strong>e sui<br />
lavoratori del settore è notevole e contribuisce<br />
ad aumentare la stagnazione che stiamo vivendo.<br />
Chiunque osservi le facciate delle case nota cartelli<br />
di vendita, striscioni di agenzie ovunque e<br />
annunci di immobili nuovi e usati. “Non si vende<br />
nulla” affermano gli stessi agenti immobiliari in<br />
vena di sfogo.<br />
Tuttavia c’è chi ha dimostrato con i fatti che le<br />
cose non stanno così per tutti.<br />
Come sempre la re<strong>al</strong>tà è ricca di sfaccettature che<br />
sfuggono <strong>al</strong>le facili definizioni e presentano casi<br />
di eccellenza su cui riflettere. Troppo semplice<br />
parlare di crisi e aspettare a braccia incrociate<br />
che passi, devono aver pensato i soci di Cohabit.<br />
Una società consortile partecipata da <strong>al</strong>cune<br />
40 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Rendering del progetto<br />
di trenta appartamenti<br />
in edilizia<br />
a prezzi c<strong>al</strong>mierati<br />
a Vimercate<br />
imprese bresciane che<br />
si sono sedute a un tavolo<br />
e, sotto la spinta<br />
della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong>,<br />
invitate a pensare e<br />
creare qu<strong>al</strong>cosa che<br />
tutti vogliono evitare.<br />
Perché non unire le<br />
proprie competenze,<br />
la propria solidità di<br />
impresa e, soprattutto,<br />
perché non unire<br />
persone che hanno<br />
voglia di fare? Hanno<br />
accettato la sfida nomi<br />
come Gaburri, SIE,<br />
Sanitermica Alberti,<br />
Ripa, Proje.co. Engeneering<br />
e Fraternità<br />
Servizi, uniti a progettare<br />
e re<strong>al</strong>izzare case.<br />
Case che si vendono.<br />
“A Vimercate – spiega<br />
Massimo Cavagnini<br />
della Fraternità Servizi<br />
–, dopo un’attenta<br />
an<strong>al</strong>isi del territorio<br />
abbiamo capito che<br />
c’era bisogno di abi-<br />
tazioni. Ne è nato un<br />
progetto di trenta appartamenti in edilizia a prezzi<br />
c<strong>al</strong>mierati, ma case belle esteticamente”. Sistemi<br />
termici evoluti, attenzione <strong>al</strong>l’utilizzo di materi<strong>al</strong>i<br />
ecologici e prezzi <strong>al</strong>la portata, sono i punti di forza<br />
di un’operazione che ha avuto inizio a settembre<br />
<strong>2011</strong> e, dopo solo un mese d<strong>al</strong>l’inizio, vantava<br />
ben il 70% di venduto. Un piccolo record, ma soprattutto<br />
un incentivo per tutti. “In un momento<br />
di crisi dell’edilizia abbiamo deciso di rilanciare<br />
le costruzioni. La differenza è stata ottenuta lavorando<br />
bene e in coesione col territorio”. Il prossimo<br />
progetto su cui si ragiona è l’housing soci<strong>al</strong>e:<br />
particolare attenzione <strong>al</strong>la tipologia di cliente più<br />
fragile, come le coppie giovani, per re<strong>al</strong>izzare il<br />
sogno della casa di proprietà, dell’affitto o dell’affitto<br />
a riscatto (le rate dell’affitto, se si decide di<br />
acquistare, diventano l’anticipo sul prezzo della<br />
casa). Cohabit è già <strong>al</strong>la ricerca di aree in Lombardia<br />
o in Veneto da studiare e da avvicinare per<br />
far appassionare <strong>al</strong> progetto.<br />
“Di fronte <strong>al</strong>la crisi non ci siamo abbattuti, ma<br />
rimboccati le maniche per fare impresa”. Lavorare<br />
assieme appassiona e la passione aiuta il lavoro<br />
a quanto pare. n
Diamo v<strong>al</strong>ore<br />
Diamo v<strong>al</strong>ore<br />
Diamo <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>ore tua<br />
Diamo Diamo<br />
<strong>al</strong>la v<strong>al</strong>ore tua<br />
v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>la tua<br />
<strong>al</strong>la impresa! tua<br />
<strong>al</strong>la impresa!<br />
impresa!<br />
tua<br />
impresa!<br />
impresa!<br />
Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti proponiamo convenzioni che:<br />
Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare<br />
Per essere <strong>al</strong> tuo fianco e dare garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti proponiamo convenzioni che:<br />
garanzia <strong>al</strong>la tua impresa ti<br />
Per essere<br />
<br />
<strong>al</strong><br />
offrono<br />
tuo fianco<br />
un<br />
e<br />
prodotto<br />
dare garanzia<br />
mirato<br />
<strong>al</strong>la<br />
<strong>al</strong>le<br />
tua<br />
tue<br />
impresa<br />
esigenze<br />
ti<br />
con<br />
proponiamo<br />
scadenza<br />
convenzioni<br />
a breve, medio<br />
che:<br />
e lungo termine<br />
proponiamo convenzioni che:<br />
Per essere <strong>al</strong> beneficiano tuo fianco e del dare rilascio garanzia di una <strong>al</strong>la garanzia tua impresa a prima ti proponiamo richiesta d<strong>al</strong> convenzioni 50 <strong>al</strong>l’80% che: dell’importo del finanziamento,<br />
offrono un prodotto mirato <strong>al</strong>le tue esigenze con scadenza a breve, medio e lungo termine<br />
offrono<br />
sono<br />
un<br />
competitive<br />
prodotto mirato<br />
nei costi<br />
<strong>al</strong>le tue<br />
e nei<br />
esigenze<br />
tempi d’istruttoria;<br />
beneficiano del rilascio di una garanzia a prima con richiesta scadenza d<strong>al</strong> a 50 breve, <strong>al</strong>l’80% medio dell’importo e lungo termine del finanziamento,<br />
<br />
¬ offrono<br />
offrono<br />
un<br />
un<br />
prodotto<br />
prodotto<br />
mirato<br />
mirato<br />
<strong>al</strong>le<br />
<strong>al</strong>le<br />
tue<br />
tue<br />
esigenze<br />
esigenze con<br />
con scadenza<br />
scadenza<br />
a breve,<br />
breve, medio<br />
medio<br />
e<br />
lungo<br />
lungo<br />
termine<br />
termine<br />
beneficiano<br />
sono presenti<br />
del rilascio<br />
su tutto<br />
di una<br />
il territorio<br />
garanzia a<br />
con<br />
prima<br />
i princip<strong>al</strong>i<br />
richiesta<br />
istituti<br />
d<strong>al</strong> 50 <strong>al</strong>l’80%<br />
di credito<br />
dell’importo<br />
a livello<br />
del<br />
loc<strong>al</strong>e<br />
finanziamento,<br />
e nazion<strong>al</strong>e<br />
sono competitive nei costi e nei tempi d’istruttoria;<br />
¬ beneficiano del rilascio di una garanzia a prima richiesta d<strong>al</strong> 50 <strong>al</strong>l’80% dell’importo del finanziamento,<br />
sono<br />
<br />
competitive<br />
riconosciuta<br />
nei<br />
equiv<strong>al</strong>ente<br />
costi e nei<br />
a quella<br />
tempi d’istruttoria;<br />
bancaria, la nostra garanzia v<strong>al</strong>e di più.<br />
sono presenti su tutto il territorio con i princip<strong>al</strong>i istituti di credito a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />
¬ sono competitive nei costi e nei tempi d’istruttoria;<br />
riconosciuta sono presenti equiv<strong>al</strong>ente su tutto il a territorio quella bancaria, con i princip<strong>al</strong>i la nostra istituti garanzia di v<strong>al</strong>e credito di più. a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />
¬ sono presenti su tutto il territorio con i princip<strong>al</strong>i istituti di credito a livello loc<strong>al</strong>e e nazion<strong>al</strong>e<br />
riconosciuta equiv<strong>al</strong>ente a quella bancaria, la nostra garanzia v<strong>al</strong>e di più.<br />
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Per informazioni contattare:<br />
Per informazioni Per informazioni t. 035. 233 contattare:<br />
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fare con<br />
Alcuni non hanno<br />
bisogno della<br />
pubblicità, ma tutti<br />
hanno bisogno<br />
della comunicazione:<br />
unendo differenti competenze si<br />
può far fronte <strong>al</strong>le nuove esigenze in un<br />
settore che si trasforma molto velocemente<br />
Una mattina uno sconosciuto signore in doppiopetto<br />
grigio esce trafelato da uno dei grattacieli<br />
della city newyorkese. Tra le mani un cartone<br />
con tutti i ricordi della vita lavorativa e sullo sfondo,<br />
il p<strong>al</strong>azzo della Lehman Brothers, ex società di servizi<br />
finanziari, ha l’aria di qu<strong>al</strong>cosa di sinistro.<br />
Gianni Bianchi, presidente della Publipi, semplifica<br />
con questo ricordo noto a tutti l’importanza che<br />
la comunicazione ha assunto oggi. Nel giro di po-<br />
che ore tutto può essere visibile, diventare familiare<br />
e aprire scenari nuovi nelle abitudini delle persone.<br />
Compreso stimolare paure e angosce, come è avvenuto<br />
con il f<strong>al</strong>limento della Lehman Brothers, società<br />
considerata tra le più solide <strong>al</strong> mondo.<br />
“La crisi che stiamo vivendo è figlia della comunicazione”<br />
afferma Bianchi, ma è solo con la comunicazione<br />
che se ne può uscire. “Oggi c’è timore, ma<br />
la crisi dà l’opportunità di fare più introspezione per<br />
riorganizzarsi. Si avverte la voglia di ridare stimolo<br />
ai can<strong>al</strong>i di vendita”. Spiega che il mondo delle<br />
imprese non si divide in old e new economy; non si<br />
divide in imprese a cui attribuire diversi gradi di interesse<br />
nella comunicazione, o addirittura una completa<br />
estraneità. “Alcuni non hanno bisogno della<br />
pubblicità, ma tutti hanno bisogno della comunicazione”,<br />
afferma Bianchi. Tra i clienti dell’agenzia ci<br />
sono aziende loc<strong>al</strong>i solide e molto conosciute, come<br />
la Cobo, attiva nel settore dei prodotti elettrici per<br />
macchinari o i supermercati Conad, per arrivare<br />
a multinazion<strong>al</strong>i come Motorola o Nintendo che<br />
non hanno bisogno di presentazione. Però hanno<br />
42 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Il vantaggio dell’entusiasmo...<br />
Gianni Bianchi presidente<br />
di Publipi<br />
Spa<br />
bisogno di<br />
company profile,<br />
di comunicare<br />
efficacemente i nuovi prodotti<br />
nelle fiere, di un’immagine coordinata che possa<br />
diventare familiare <strong>al</strong> grande pubblico grazie proprio<br />
<strong>al</strong> lavoro degli esperti di comunicazione, afferma<br />
Bianchi. Se fino a poco tempo fa il punto di<br />
riferimento indiscusso era la tv, “l’hanno detto in<br />
televisione quindi è vero” si sentiva dire, ora abbiamo<br />
molteplici can<strong>al</strong>i. Soci<strong>al</strong> network, blog, forum,<br />
gruppi di acquisto spopolano tra i giovani e i consumatori<br />
più maturi, non come semplici strumenti,<br />
ma luoghi di relazione in cui la comunicazione<br />
pubblicitaria cerca di inserirsi. “I grossi brand tengono<br />
monitorati i soci<strong>al</strong> network generici e quelli<br />
più specifici già da tempo”, sostiene Paolo Maioli,<br />
amministratore delegato dell’agenzia Indeed.<br />
Azioni spregiudicate come quelle messe in campo<br />
d<strong>al</strong>la guerrilla marketing non sarebbero state contemplate<br />
fino a qu<strong>al</strong>che anno fa. Riempire le aiuole<br />
di una città di margherite che richiamano un noto<br />
Sergio di Martino,<br />
titolare di Doppiovu<br />
Sas
della comunicazione<br />
marchio sono “azioni che permettono di stupire, se<br />
fatte con canoni di buon senso e non possono essere<br />
che volano di visibilità”.<br />
Mai come ora si sente l’esigenza di costruire sinergie<br />
fra gli esperti di un settore, in un momento storico<br />
delicato, di profonde trasformazioni. Unendo le<br />
forze e le competenze si può far fronte <strong>al</strong>le neonate<br />
esigenze che impone il mondo del business, in particolare<br />
in un settore così veloce come quello della<br />
comunicazione. L’avvicendarsi delle tecnologie e i<br />
cambiamenti vorticosi delle abitudini di relazione<br />
col prossimo, nel campo profession<strong>al</strong>e o nel tempo<br />
libero, sono quasi quotidiane. Soltanto un periodo<br />
di un paio d’anni porta con sé grandi stravolgimenti.<br />
Occorre quindi unirsi, nell’esperienza e nelle idee,<br />
per gestire gli scenari glob<strong>al</strong>i e rapidi.<br />
E’ con questo intento che la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />
di <strong>Brescia</strong> ha dato vita a un tavolo di incontro<br />
di aziende che operano nella comunicazione, invitandole<br />
a conoscersi, confrontarsi e scambiarsi idee.<br />
Quattro i protagonisti che hanno accolto la sfida,<br />
nomi noti da tempo nel panorama bresciano della<br />
Veronica Franzini<br />
amministratore delegato<br />
di Clerici &<br />
Associati Srl<br />
pubblicità e della comunicazione: Publipì, Indeed,<br />
Clerici Associati e Doppiovu.<br />
Gianni Bianchi, dell’agenzia Publipì, in veste di<br />
portavoce dei quattro, si è dichiarato entusiasta<br />
dell’esperienza che sta vivendo. “La <strong>CDO</strong> è stata il<br />
motore dell’iniziativa - afferma Bianchi - che probabilmente<br />
non si sarebbe mai concretizzata <strong>al</strong>trimenti.<br />
Ci siamo seduti intorno a un tavolo e un poco<br />
<strong>al</strong>la volta sono uscite considerazioni, idee e un vero<br />
e proprio progetto, tutt’ora rigorosamente segreto,<br />
che vuole dare visibilità <strong>al</strong>la città”. Con tutta proba-<br />
bilità è una delle primissime<br />
esperienze di rete<br />
nel bresciano che sta<br />
concretamente portando<br />
avanti un lavoro che<br />
coinvolge professionisti<br />
di fatto concorrenti<br />
fra loro. Un test per<br />
ulteriori collaborazioni<br />
sempre più strette. “La<br />
rete di sinergie messe<br />
in campo può essere<br />
considerata in par<strong>al</strong>lelo<br />
<strong>al</strong> web”, rete mondi<strong>al</strong>e<br />
dove si scambiano idee,<br />
racconta Paolo Maioli<br />
Paolo Maioli, amministratoredelegato<br />
di Indeed Srl<br />
dell’agenzia Indeed, che mostra soddisfazione per<br />
i progressi del progetto. Anche Veronica Franzini<br />
della Clerici Associati esprime tutta la carica che il<br />
“sod<strong>al</strong>izio” tra i quattro stimola. Anche se ammette<br />
che “certamente le agenzie di comunicazione sono<br />
abbastanza gelose di quello che fanno, lavorando<br />
sulle idee…”; torna v<strong>al</strong>ida l’idea di stima reciproca<br />
fra le persone, senza la qu<strong>al</strong>e sarebbe difficile lavorare<br />
insieme.<br />
Il tavolo si è messo <strong>al</strong>l’opera forte dell’idea che<br />
“in quattro facciamo cento anni di comunicazione<br />
– afferma ancora Bianchi – e del vantaggio dell’entusiasmo<br />
tipico di chi si occupa di creatività e di<br />
comunicazione”. Se è vero che “l’uomo è nato per<br />
fare gioco di squadra” <strong>al</strong> centro dei successi c’è<br />
l’esperienza e la voglia di fare che emergono continuamente<br />
da questi protagonisti. Sono dunque più<br />
i punti di forza che l’idea di rete sta mettendo in<br />
campo piuttosto che i timori di perdere qu<strong>al</strong>cosa<br />
a danno della propria struttura. Come conferma lo<br />
stesso Sergio Di Martino, dell’agenzia Doppiovu,<br />
“siamo, come è giusto che sia, concorrenti, ma possiamo<br />
anche essere disconcorrenti, cioè di<strong>al</strong>oganti<br />
e in grado di unire le forze, quando un obiettivo superiore<br />
lo richieda e poi sarà il progetto a far parlare<br />
di sé. Per collaborare bisogna conoscersi e scegliersi.<br />
E in questo la <strong>CDO</strong> è stata fondament<strong>al</strong>e”. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 43
ANNiversari<br />
Gino Corioni ne è certo, nonostante le difficoltà “il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio è una storia che non finisce mai” e<br />
se la retrocessione in B è un boccone amaro da ingoiare bisogna guardare <strong>al</strong> futuro con sano re<strong>al</strong>ismo<br />
c B<br />
cent’anni di c<strong>al</strong>cio bresciano<br />
Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio ha festeggiato quest’anno i<br />
cento anni di una squadra conosciuta in tutto<br />
il mondo, che occupa un posto particolare nel<br />
cuore di tutti i bresciani, non solo degli appassionati<br />
di c<strong>al</strong>cio. E non solo in città si è sentito<br />
l’eco dei festeggiamenti. Anche la Repubblica di<br />
San Marino, nell’aggiornamento del programma<br />
filatelico, ha emesso un francobollo a ricordo dei<br />
100 anni di onorata carriera.<br />
La società biancoblu, inizi<strong>al</strong>mente Footb<strong>al</strong>l Club<br />
<strong>Brescia</strong>, fu fondata il primo luglio 1911. D<strong>al</strong> 1936<br />
fu chiamata Associazione C<strong>al</strong>cio <strong>Brescia</strong> e d<strong>al</strong> ‘76<br />
assume il definitivo nome di <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio. Il 24<br />
marzo a P<strong>al</strong>azzo Martinengo è stata inaugurata la<br />
mostra che celebra un secolo di orgoglio c<strong>al</strong>cistico:<br />
fotografie, ricordi, distintivi e, soprattutto, le<br />
maglie che si sono evolute nel tempo.<br />
“Una mostra – si legge sul sito web dedicato <strong>al</strong><br />
centenario – pensata per rivivere i momenti che<br />
hanno caratterizzato la storia della squadra e accoglierla<br />
virtu<strong>al</strong>mente in un abbraccio cittadino<br />
collettivo. Ripercorrendo insieme le gioie e i dolori:<br />
d<strong>al</strong>l’euforia per la s<strong>al</strong>vezza in A, <strong>al</strong>le lacrime<br />
44 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio in<br />
<strong>al</strong>lenamento. Nella<br />
foto sotto, la maglia<br />
del centenario<br />
per l’ultima retrocessione in<br />
B”. La serie A comporta un<br />
impegno che l’attu<strong>al</strong>e presidenza<br />
non giudica più affrontabile,<br />
per lo meno senza<br />
partner finanziari forti, ma<br />
militare in prima divisione<br />
assicura anche entrate di rilievo<br />
per tutte le società c<strong>al</strong>cistiche.<br />
L’intento dell’iniziativa, premiata<br />
d<strong>al</strong> successo di numerosi<br />
visitatori, dai semplici<br />
curiosi agli sfegatati curvaioli,<br />
è stato quello di ricordare<br />
le centinaia di giocatori, gli<br />
<strong>al</strong>lenatori e i dirigenti che si<br />
sono <strong>al</strong>ternati. “E non ci possiamo<br />
dimenticare nemmeno<br />
di quelle migliaia di tifosi<br />
che, ogni domenica, hanno<br />
dato vita <strong>al</strong> dodicesimo uomo in campo e supportato<br />
con tanta passione sportiva il club della città”.<br />
Dopo i festeggiamenti, purtroppo, la doccia fredda:<br />
l’amara retrocessione in B, batosta da cui il<br />
presidente Gino Corioni ha cercato di risollevarsi<br />
con il noto spirito guerriero che lo contraddistingue:<br />
“Il <strong>Brescia</strong> C<strong>al</strong>cio è una storia che non<br />
finisce mai”, dice Corioni, m<strong>al</strong>grado le difficoltà<br />
finanziarie attu<strong>al</strong>i, i bocconi amari da ingoiare, le<br />
molte delusioni che negli anni si sono accumulate.<br />
Una per tutte è l’eterna pratica insoluta del<br />
nuovo stadio, irrisolta questione che si trascina<br />
da oltre vent’anni. “Ogni volta occorre ricominciare<br />
da capo”, afferma il presidente, raccontando<br />
come si <strong>al</strong>ternano i responsabili in Loggia senza<br />
che nulla di concreto possa re<strong>al</strong>izzarsi. Parole,<br />
promesse e tanti incoraggiamenti a tenere <strong>al</strong>to il<br />
nome della città, ma poi nulla. Notizie più recenti<br />
parlano di “una legge che impone ai Comuni di<br />
favorire le società c<strong>al</strong>cistiche a essere proprietarie<br />
dello stadio”, racconta Corioni senza troppa<br />
convinzione che ciò possa avverarsi in tempi ragionevoli.<br />
n
ANNiversari<br />
Dipendenti e presidente della Conf Plastic davanti <strong>al</strong>la sede dell’azienda<br />
M a<br />
do<br />
D<strong>al</strong> moplen <strong>al</strong>l’acciao<br />
A<br />
fine maggio <strong>2011</strong> la Conf Plastic si è reg<strong>al</strong>ata<br />
un open day per celebrare un traguardo<br />
importante: cinquant’anni di solida attività.<br />
Due giorni in cui i cancelli dell’azienda sono<br />
rimasti aperti ad accogliere i cittadini di Travagliato<br />
curiosi di capire d<strong>al</strong>l’interno un pezzo di<br />
storia del loro paese. Alla presenza del sindaco,<br />
del presidente della Camera di Commercio di<br />
<strong>Brescia</strong> Francesco Bettoni e molte <strong>al</strong>tre autorità<br />
è avvenuto il taglio del nastro che dà il benvenuto<br />
a un futuro ancora ricco di sfide. “Poter mostrare<br />
il luogo di lavoro ai propri figli è stata una gioia<br />
per i lavoratori e un punto d’orgoglio per noi” ha<br />
dichiarato Antonio Ventura, amministratore delegato<br />
dell’azienda. Una sessantina i dipendenti<br />
che lavorano a tempo pieno, <strong>al</strong>cuni con un’anzianità<br />
di oltre trentacinque anni. Fedeltà a un’impresa<br />
che è cresciuta molto, ripagata premiando<br />
un percorso interno che ha portato <strong>al</strong>cuni operai<br />
a mansioni di responsabilità. I lavoratori senior<br />
sono poi chiamati a istruire le giovani leve, così<br />
come è avvenuto per il titolare stesso, seconda<br />
generazione che ha orgogliosamente introdotto la<br />
terza ai posti di comando. Una storia di impresa<br />
familiare it<strong>al</strong>iana come molte, ma non così scontata<br />
in tempi incerti. L’azienda si presenta oggi<br />
come solida re<strong>al</strong>tà che si è evoluta nella produzione<br />
e ha ampliato i propri clienti raggiungen-<br />
Il taglio del nastro in<br />
occasione dell’inaugurazione<br />
della festa per i<br />
50 anni di Conf Plastic<br />
Srl da parte del leg<strong>al</strong>e<br />
rappresentante Antonio<br />
Ventura; a fianco da<br />
sinistra il direttore gener<strong>al</strong>e<br />
di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />
Roberto Zanolini, il presidente<br />
della Camera di<br />
Commercio di <strong>Brescia</strong><br />
Francesco Bettoni e il<br />
sindaco di Travagliato<br />
Dante Daniele Buizza<br />
Cinquant’anni di<br />
solida attività per<br />
la Conf Plastic di<br />
Travagliato, premiata<br />
d<strong>al</strong>la fedeltà dei<br />
dipendenti che<br />
accolgono i giovani e li<br />
guidano in un percorso<br />
profession<strong>al</strong>e di<br />
crescita verso maggiori<br />
responsabilità<br />
tutta l’Europa e oltre, fatturando circa l’80%<br />
<strong>al</strong>l’estero. Nel 1961 la produzione è partita con<br />
i contenitori in moplen, una plastica particolare,<br />
adatti <strong>al</strong>l’industria cotoniera e tessile. Successivamente<br />
è stata introdotta la lavorazione dell’<strong>al</strong>luminio<br />
a metà anni settanta, materi<strong>al</strong>e innovativo<br />
per l’epoca, che ha aperto la via delle vendite<br />
<strong>al</strong>le lavanderie industri<strong>al</strong>i. E più di recente la dirigenza<br />
ha intuito l’opportunità di percorrere la<br />
via del settore osped<strong>al</strong>iero, producendo carrelli<br />
e arredo tecnico rigorosamente in acciaio inox,<br />
come richiesto d<strong>al</strong>le normative sanitarie.<br />
La scelta vincente è “lavorare su commessa, adattandosi<br />
con flessibilità <strong>al</strong>le esigenze del cliente,<br />
come un sarto che confeziona un abito su misura”<br />
afferma Ventura. Sensibilità che ha dischiuso un<br />
ulteriore scenario che prende sempre più piede in<br />
Europa, soprattutto in Germania: contenitori speci<strong>al</strong>i<br />
per la raccolta di documenti riservati dotati<br />
di sistema di rintracciabilità. Ma di questo se ne<br />
parlerà in futuro. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 45
ANNiversari<br />
La cooperativa gardesana, impegnata nelle pulizie e nella sanificazione di ambienti<br />
industri<strong>al</strong>i, civili e osped<strong>al</strong>ieri, <strong>al</strong>larga i propri orizzonti creando spazio per nuove<br />
attività e ampliando il numero dei propri soci lavoratori<br />
V e<br />
i vent’anni di ekogarda<br />
In un mondo sempre più glob<strong>al</strong>e in cui le aziende<br />
si rivolgono <strong>al</strong>l’estero per fare business c’è<br />
chi si tiene stretto il proprio territorio e su di<br />
esso sa lavorare e crescere. La cooperativa Ekogarda<br />
passa l’importante traguardo dei primi<br />
vent’anni di attività affondando solide radici nella<br />
splendida terra gardesana. Qui l’azienda, partita<br />
con un pugno di persone, ha festeggiato in<br />
giugno l’anniversario, contornata d<strong>al</strong> sostegno di<br />
ben 120 soci lavoratori.<br />
La cooperativa persegue fin<strong>al</strong>ità mutu<strong>al</strong>istiche<br />
nei confronti dei lavoratori che sono direttamente<br />
coinvolti nell’attività soci<strong>al</strong>e. Al centro<br />
dell’azienda è il socio, portatore di v<strong>al</strong>ori imprescindibili,<br />
qu<strong>al</strong>i il rispetto della persona e del lavoro,<br />
impegnato <strong>al</strong> costante miglioramento delle<br />
proprie capacità profession<strong>al</strong>i, attraverso una formazione<br />
continua.<br />
Ogni giorno i collaboratori si dividono nelle due<br />
attività princip<strong>al</strong>i nelle province di <strong>Brescia</strong>, Verona<br />
e Mantova. La pulizia di piccole e grandi<br />
strutture, civili, industri<strong>al</strong>i e osped<strong>al</strong>iere, rappresenta<br />
l’attività di grande esperienza del gruppo.<br />
Più recentemente si è speci<strong>al</strong>izzata nella gestione<br />
46 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
dei parcheggi re<strong>al</strong>izzando numerose soluzioni<br />
per la sosta, caratterizzate d<strong>al</strong>la capacità innovativa,<br />
d<strong>al</strong>la modularità e d<strong>al</strong>le tecnologie.<br />
Si parla molto dell’importanza dell’uomo nella<br />
nostra epoca, ma, nel caso di Ekogarda, non può<br />
essere discorso più attinente.“L’azienda si basa<br />
effettivamente sulle persone.<br />
Abbiamo cresciuto diverse figure che ora gestiscono<br />
le differenti attività” dichiara il presidente<br />
Armando Albiero. Molti sono affetti da disturbi<br />
fisici e, m<strong>al</strong>grado le limitazioni, riescono a svolgere<br />
nel migliore dei modi le mansioni affidate.<br />
Spesso impiegati anche negli osped<strong>al</strong>i dove i livelli<br />
di pulizia e di sanificazione devono superare<br />
standard rigorosi, previsti dai regolamenti<br />
sanitari.<br />
Nel 1997 è nata Nuovi Orizzonti, cooperativa<br />
soci<strong>al</strong>e di tipo B che si occupa di assistenza informatica<br />
e corsi, anche per stranieri che vogliono<br />
imparare l’it<strong>al</strong>iano. L’ultima cooperativa nata<br />
è Orizzonti Sereni, la cui missione <strong>al</strong>l’assistenza<br />
infermieristica domiciliare rende più completa la<br />
vocazione <strong>al</strong>l’aiuto delle persone. n<br />
Foto di gruppo degli impiegati di Ekogarda Scrl con il presidente Armando Albiero, il<br />
vice presidente Marika Albiero e il direttore di produzione Sonia Pedron. Qui sopra,<br />
consegna della targa ad Armando Albiero presidente di Ekogarda Scrl da parte del<br />
responsabile informatico Elio Catozzo
ANNiversari<br />
ddieci anni<br />
d di decontaminazioni<br />
La Piattaforma <strong>Brescia</strong>na Recuperi festeggia la prima<br />
decade con un <strong>2011</strong> in crescita esponenzi<strong>al</strong>e che segna una<br />
performance ai livelli pre-crisi<br />
Chi ha a cuore l’ambiente, se ne prende cura<br />
e cerca ogni giorno di migliorarlo non poteva<br />
che scegliere l’Isola Borghese per festeggiare<br />
la prima felice decade di attività. Sul Lago<br />
di Garda la Piattaforma <strong>Brescia</strong>na Recuperi<br />
(PBR), <strong>al</strong>la presenza di <strong>al</strong>cune autorità, ha s<strong>al</strong>utato<br />
il traguardo dei dieci anni presentando il<br />
nuovo impianto che <strong>al</strong>larga lo spettro delle attività<br />
che impegnano l’azienda.<br />
PBR è una piattaforma polifunzion<strong>al</strong>e autorizzata<br />
<strong>al</strong> trattamento di rifiuti industri<strong>al</strong>i speci<strong>al</strong>i<br />
pericolosi e non, qu<strong>al</strong>ificata per il recupero di<br />
terreni contaminati. È stata la prima impresa in<br />
It<strong>al</strong>ia attrezzata per la decontaminazione di terre<br />
e rocce inquinate da sostanze tossiche e nocive,<br />
di origine organica e inorganica. Presa a modello<br />
d<strong>al</strong>la Regione Lombardia, notoriamente severa<br />
nei giudizi sull’impatto ambient<strong>al</strong>e, per le aziende<br />
del settore.<br />
Le attività sono cresciute negli anni differenziandosi<br />
più recentemente nella produzione di<br />
energia elettrica in modo del tutto pulito, utilizzando<br />
la stearina, ovvero la comune cera delle<br />
candele.<br />
La sensibilità del presidente della PBR, Andrea<br />
C<strong>al</strong>ubini, schivo <strong>al</strong>le domande sulle molteplici<br />
attività benefiche a cui si dedica, non si ferma<br />
<strong>al</strong>l’ambiente, ma comprende diverse sponsorizzazioni,<br />
concorsi di innovazione ed eventi cultur<strong>al</strong>i.<br />
Tra questi un concorso aperto <strong>al</strong>le scuole e<br />
agli studi profession<strong>al</strong>i denominato “il bello del<br />
riutilizzo”, giunto <strong>al</strong>la sua terza edizione. Vuole<br />
stimolare i concorrenti a ripensare i materi<strong>al</strong>i<br />
recuperati, per un utilizzo nuovo e origin<strong>al</strong>e.<br />
“Quest’anno è stato premiato uno studio di architettura<br />
di S<strong>al</strong>erno che ha progettato il “ciclope<br />
urbano”, una struttura in c<strong>al</strong>cestruzzo fatto con<br />
Andrea C<strong>al</strong>ubini, presidente della PBR Srl di Maclodio<br />
(BS)<br />
materi<strong>al</strong>i riciclabili”, racconta C<strong>al</strong>ubini. Ricerca<br />
e innovazione che coinvolgono anche la Facoltà<br />
di Ingegneria Sanitaria Ambient<strong>al</strong>e dell’Università<br />
di <strong>Brescia</strong>.<br />
Questa intesa prevede la possibilità di re<strong>al</strong>izzare<br />
prove per lo sviluppo di tecnologie innovative<br />
nella produzione di manufatti, utilizzando esclusivamente<br />
materi<strong>al</strong>i derivanti d<strong>al</strong> trattamento dei<br />
rifiuti trattati d<strong>al</strong>l’impianto. La collaborazione è<br />
già in atto presso lo stabilimento della PBR, dove<br />
è stato creato un distaccamento vero e proprio<br />
denominato “sede speriment<strong>al</strong>e” che ospita la<br />
ricerca.<br />
“Si legge che i giovani non trovano lavoro, ma a<br />
qu<strong>al</strong>cuno forse fa comodo non trovarlo - sostiene<br />
C<strong>al</strong>ubini - i momenti sono difficili, ma non bisogna<br />
abbattersi”. Dopo due anni in cui PBR ha<br />
avvertito la forza della crisi economica, il <strong>2011</strong><br />
ha visto una crescita esponenzi<strong>al</strong>e riportando il<br />
fatturato ai livelli pre-crisi. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 47
ANNiversari<br />
D<strong>al</strong> 1986 una storia di lavoro e passione, insieme ai più fragili, per riprendere il filo della propria vita<br />
e viverla da protagonisti<br />
p u<br />
Pinocchio, il burattino diventa uomo<br />
Nel 1986 è nata la Comunità Pinocchio, ma<br />
<strong>al</strong>lora si chiamava Comunità Nuova e nasceva<br />
d<strong>al</strong> desiderio di un gruppo di ragazzi<br />
del Movimento di Comunione e Liberazione di<br />
lavorare insieme. Quei ragazzi sono cresciuti e<br />
hanno fatto tanto per Pinocchio, ovvero “per i più<br />
deboli”, tanto che si possono festeggiare orgogliosamente<br />
i 25 anni di impegno.<br />
Oggi nelle cooperative del gruppo sono impiegate<br />
quasi 60 persone, di cui quindici lavoratori<br />
svantaggiati in inserimento lavorativo; “hanno un<br />
loro stipendio” ripete fiero il presidente Massimo<br />
Montesano, aspetto non secondario per chi nel<br />
mondo civile ha grandissime difficoltà a inserirsi.<br />
Montesano è uno di quei ragazzi che sta ancora<br />
lavorando con passione in un progetto senza fine.<br />
Ridare una possibilità a chi sarebbe destinato a<br />
una vita ai margini della soci<strong>al</strong>ità. “D<strong>al</strong>la nascita<br />
– racconta – abbiamo accolto nella comunità 380<br />
persone con dipendenze e 54 m<strong>al</strong>ati psichiatrici”.<br />
Il prossimo obiettivo della cooperativa sta prendendo<br />
forma a Rodengo Saiano. Una comunità<br />
che ospiterà m<strong>al</strong>ati psichiatrici. La prima pietra<br />
è stata posta in luglio e prevede di portare la disponibilità<br />
di posti dai dieci attu<strong>al</strong>i a venti. Grazie<br />
<strong>al</strong>le sinergie di due iscritti <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> si<br />
sta re<strong>al</strong>izzando un ulteriore tassello per permettere<br />
a Pinocchio di crescere, nella sua costante<br />
trasformazione in adulto in carne e ossa. È proprio<br />
la crescita degli ospiti della cooperativa ciò<br />
che sta a cuore, renderli autonomi, insegnare loro<br />
un modo per riprendere in mano la propria vita e<br />
camminare da soli.<br />
La nuova comunità è concepita nel pieno rispetto<br />
dell’ambiente. Uno sforzo che ripagherà nel tempo.<br />
L’It<strong>al</strong> Engineering, società di progettazione<br />
ingegneristica ha concepito un moderno edificio<br />
con le carte in regola per guardare <strong>al</strong> futuro.<br />
Montesano racconta che sono tre le caratteristiche<br />
princip<strong>al</strong>i: “innanzi tutto è un bell’edificio,<br />
costruito con la logica di zero consumi energetici.<br />
Impianti fotovoltaici, termici e geotermici<br />
garantiscono di coprire il fabbisogno tot<strong>al</strong>e di<br />
energia. E poi sono stati utilizzati materi<strong>al</strong>i eco-<br />
48 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Rinfresco con gli<br />
invitati dopo la<br />
S.Messa dell’anniversario<br />
celebrata<br />
da Mons. Mascher,<br />
vicario gener<strong>al</strong>e<br />
Ospiti e operatori<br />
della Comunità<br />
compatibili, come il legno”, grazie agli sforzi<br />
costruttivi dell’Arch-Legno, forte dell’esperienza<br />
vissuta nella ricostruzione dell’Aquila. Costo<br />
tot<strong>al</strong>e previsto per l’intera operazione un milione<br />
e seicento mila euro. Un impegno gravoso per la<br />
cooperativa, che può essere affrontato anche grazie<br />
<strong>al</strong>l’autofinanziamento garantito da <strong>al</strong>cune attività<br />
interne e d<strong>al</strong> sostegno di eventu<strong>al</strong>i donatori.<br />
Tra le attività che la comunità sta portando avanti<br />
con soddisfazione compare la produzione di un<br />
vino molto particolare. Perché buono e perché<br />
prodotto attraverso la gestione<br />
diretta di un’azienda<br />
agricola. D<strong>al</strong> “campo<br />
dei miracoli” nasce l’uva<br />
che serve <strong>al</strong>la cooperativa<br />
per farsi conoscere e autofinanziarsi,<br />
ma soprattutto<br />
per insegnare agli ospiti un<br />
metodo lavorativo che darà<br />
le coordinate nella vita soci<strong>al</strong>e.<br />
“Il fatto che il lavoro<br />
sia un bene per sé e per il mondo v<strong>al</strong>e per tutti”<br />
afferma Montesano, non solo per chi si è perso<br />
nelle difficoltà dell’esistenza e lotta ogni giorno<br />
per recuperare un posto nella società. n
ANNiversari<br />
Quasi un decennio di esperienza con i<br />
bambini per la polisportiva Team Out,<br />
nata d<strong>al</strong>l’esigenza di un gruppo di genitori<br />
di educare i propri figli anche<br />
attraverso lo sport: nell’agonismo dello<br />
sport l’ incontro con la re<strong>al</strong>tà e con<br />
gli <strong>al</strong>tri, un’esperienza che introduce<br />
<strong>al</strong>la vita adulta<br />
La polisportiva Team Out nasce nel 2003 per<br />
occuparsi della promozione della pratica sportiva<br />
come attività educativa e ricreativa.<br />
L’impostazione di Team Out considera l’esito<br />
sportivo come un mezzo per aiutare a essere se<br />
stessi, cioè uomini liberi.<br />
Del resto gli ingredienti per fare sport sono un<br />
paradigma di quelli che servono per affrontare la<br />
vita: la preparazione fisica sta <strong>al</strong> lavoro person<strong>al</strong>e<br />
come la grinta agonistica sta <strong>al</strong> desiderio di re<strong>al</strong>izzazione,<br />
la tecnica sta <strong>al</strong>l’uso appropriato delle<br />
cose come la tattica sta <strong>al</strong>la scoperta del proprio<br />
compito dentro uno scopo comune con <strong>al</strong>tri.<br />
Fare sport non è educativo di per sé, ma occorre<br />
che vi siano persone adulte che fanno<br />
esperienza di una re<strong>al</strong>tà positiva per la propria<br />
vita e che trasmettono questo a chi incontrano<br />
nell’attività sportiva, siano essi ragazzi oppure<br />
<strong>al</strong>tri adulti.<br />
“Far diventare grandi i ragazzi” coincide con il<br />
tentativo di accompagnarli <strong>al</strong>la scoperta del nesso<br />
tra tutte le circostanze e il proprio desiderio<br />
di felicità, magari anche attraverso un momento<br />
particolare come lo sport.<br />
Questa tensione educativa accompagna chi opera<br />
volontariamente nell’associazione Team Out, che<br />
si presenta come una re<strong>al</strong>tà strutturata che offre<br />
ai ragazzi un luogo interessante per la propria<br />
crescita.<br />
L’associazione Team Out è cresciuta proporzion<strong>al</strong>mente<br />
ai rapporti di amicizia e di collaborazione<br />
che nascono e agli incontri che accadono<br />
sulla base dell’impostazione ide<strong>al</strong>e.<br />
Fra le diverse discipline sportive la più rilevante<br />
è quella della istituzione di una scuola c<strong>al</strong>cio per<br />
ragazzi di età scolastica che va d<strong>al</strong>le scuole elementari<br />
fino <strong>al</strong>le medie inferiori e superiori.<br />
Quest’anno le squadre iscritte ai campionati provinci<strong>al</strong>i<br />
FIGC delle rispettive categorie (pulcini,<br />
esordienti, giovanissimi, <strong>al</strong>lievi) sono 13 e fra<br />
<strong>Brescia</strong> e S<strong>al</strong>ò contiamo circa 200 atleti iscritti. n<br />
50 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
a v<br />
<strong>al</strong>lenarsi a vivere<br />
Team out – Atletico <strong>Brescia</strong> - Categoria esordienti<br />
vieni a giocare con noi<br />
L’Associazione ha la propria sede soci<strong>al</strong>e e di incontro presso il campo<br />
sportivo comun<strong>al</strong>e intitolato <strong>al</strong>la memoria di “Vittorio Mero” in via Baresani<br />
20 a <strong>Brescia</strong> (loc<strong>al</strong>ità Folzano), dove si svolgono gli <strong>al</strong>lenamenti di<br />
c<strong>al</strong>cio tutti i giorni d<strong>al</strong>le ore 17.30 <strong>al</strong>le 20.00. Le partite uffici<strong>al</strong>i il sabato<br />
pomeriggio e la domenica mattina.<br />
Per ulteriori informazioni telefonare a Massimo Passerini <strong>al</strong> 3392276948<br />
o scrivere a polisportiva.teamout@gmail.com.
ANNiversari<br />
I 25 anni di Alfa Ossidazione sono un traguardo<br />
importante: negli stabilimenti integrazione, motivazione<br />
e capacità di lavorare in squadra oggi fanno la differenza<br />
P la profession<strong>al</strong>ità<br />
C<br />
<strong>al</strong> centro della crescita<br />
Alfa Ossidazione è un mix di moderna automazione<br />
e manu<strong>al</strong>ità, affinato nel tempo e<br />
con la passione dei soci. Oggi, superato il<br />
traguardo dei 25 anni, cresce in un settore particolarmente<br />
competitivo, che, ricorda Tiziano<br />
S<strong>al</strong>ata, rappresentante della direzione, a metà<br />
anni ottanta in It<strong>al</strong>ia era tutto da costruire. Quando<br />
l’azienda ha mosso i primi passi l’ossidazione<br />
anodica era ampiamente diffusa negli Stati Uniti,<br />
ma quasi sconosciuta nella penisola. Con il tempo<br />
si è affinata speci<strong>al</strong>izzandosi nella lavorazione<br />
dura e colorata e aprendo una seconda linea produttiva<br />
nel campo dei trattamenti termici innovativi.<br />
L’incremento di fatturato è stato costante nel<br />
tempo grazie a uno sforzo che ha puntato sulla<br />
soddisfazione del cliente.<br />
È negli ultimi anni che ha potuto crescere fino<br />
a 45 dipendenti, costantemente impegnati nelle<br />
migliorie della produzione e delle proprie competenze.<br />
Lavorare per conto di aziende che hanno<br />
tra i propri clienti fin<strong>al</strong>i nomi come Audi o Volkswagen,<br />
solo per citare il settore automotive, non<br />
è un caso. Ne è un esempio “il progetto GTO,<br />
espressamente studiato per la nostra organizzazione”,<br />
dichiara la direzione. “Il sistema permette<br />
l’identificazione e la rintracciabilità di tutti i<br />
particolari in ingresso, durante il ciclo produttivo,<br />
in fase di processo, in collaudo fin<strong>al</strong>e e in spedizione”.<br />
I risultati si raggiungono, dichiara S<strong>al</strong>ata, “facendo<br />
crescere le persone <strong>al</strong>l’interno e preparandole<br />
profession<strong>al</strong>mente”. L’incidenza di person<strong>al</strong>e<br />
straniero negli stabilimenti è di circa il 35%,<br />
quota che si <strong>al</strong>za notevolmente nell’ambito della<br />
produzione, dove gli operai it<strong>al</strong>iani sono sempre<br />
meno. Il livello medio di istruzione più <strong>al</strong>ta, acquisito<br />
nella speranza di lavori remunerativi, è<br />
la ragione princip<strong>al</strong>e, ma non bisogna dimenticare<br />
che esiste anche una componente di fatica<br />
Lo stabilimento di<br />
Alfa Ossidazione, a<br />
Borgosatollo (BS)<br />
Il Consiglio di Amministrazione di Alfa Ossidazione,<br />
da sinistra: Tiziano S<strong>al</strong>ata direttore<br />
commerci<strong>al</strong>e, Giuseppe Cavagnini direttore<br />
di produzione, Romeo Franzoni presidente del<br />
C.D.A., Sergio Maestri direttore tecnico, Antonino<br />
Sciortino direttore amministrazione e finanza<br />
che le macchine non possono eliminare. “Gran<br />
parte è manu<strong>al</strong>ità”, afferma S<strong>al</strong>ata, con la qu<strong>al</strong>e<br />
si re<strong>al</strong>izza una lavorazione il più vicina possibile<br />
<strong>al</strong>le esigenze del cliente. “Si può essere preparati,<br />
ma occorre fare squadra”, motivare i lavoratori e<br />
cercare l’integrazione degli stranieri. “L’integrazione<br />
non è facile. Occorre attenzione a come si<br />
distribuiscono i turni, capire le tradizioni per evitare<br />
che emergano conflitti”. Puntando sulle persone<br />
si ottengono i risultati e ci si può impegnare<br />
in un futuro che crei una certa stabilità lavorativa<br />
per tutti. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 51
InformazIone pubblIcItarIa<br />
Nuova vita <strong>al</strong>l’antico borgo<br />
di Campione del Garda<br />
Campione del Garda, frazione a lago del Comune di Tremosine (Alto Garda <strong>Brescia</strong>no), è un borgo denso di storia, dove la natura è protago-<br />
nista insieme <strong>al</strong> dolce clima mediterraneo e <strong>al</strong>l’invidiabile vento regolare che lo rende paradiso di velisti e kitesurfer.<br />
Protetto da un’imponente f<strong>al</strong>esia, circondato quasi per intero d<strong>al</strong> lago, il<br />
borgo si configura come un villaggio riservato, discreto, lontano d<strong>al</strong>le masse.<br />
Una loc<strong>al</strong>ità tranquilla, anche perché interamente pedon<strong>al</strong>e, dove poter<br />
vivere la quotidianità immersi nella natura, nel benessere e in compagnia<br />
del vento - la risorsa natur<strong>al</strong>e più preziosa di Campione del Garda.<br />
Proprio il vento lo ha reso storicamente sede di mulini e cartiere, mentre d<strong>al</strong><br />
1896 <strong>al</strong> 1982 la vita dell’intero Borgo ruota intorno <strong>al</strong>le attività del Cotonificio<br />
Olcese (originariamente fondato da Giacomo Feltrinelli), un pilastro<br />
nella storia del paese. I gioielli storici di Campione, come l’antica fabbrica<br />
del Cotonificio Olcese – esemplare di architettura industri<strong>al</strong>e - la piazzetta,<br />
l’antico teatro, villa Archetti, la scuola sono le testimonianze del passato<br />
produttivo e operaio del borgo. Dopo i 15 anni successivi <strong>al</strong>la chiusura<br />
del cotonificio (1982) trascorsi nell’ombra, interviene Coopsette che vede<br />
in Campione del Garda il potenzi<strong>al</strong>e per una nuova vita del borgo, questa<br />
volta dedicata agli sport del vento e ad un turismo responsabile, amante<br />
della natura. Nel 2002 Coopsette acquista l’intero borgo e avvia i lavori di<br />
riqu<strong>al</strong>ificazione di tutta la sua superficie, con il ripristino dei tesori storici<br />
del borgo e la costruzione di nuovi eco-edifici.<br />
A Campione del Garda ha preso vita uno dei più importanti interventi greenbuilding<br />
in Europa: fabbricati a emissioni zero, grazie <strong>al</strong>la scelta di tipologie<br />
di rivestimenti, serramenti e impianti, e produzione di energia pulita fornita<br />
52 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
da un impianto geotermico che utilizza la sorgente della f<strong>al</strong>da acquifera del<br />
lago. L’intervento architettonico porta la firma dell’Atelier Boris Podrecca,<br />
architetto di origine triestina il cui studio è basato a Vienna.<br />
Circa 200 nuove eco-residenze (delle qu<strong>al</strong>i 100 già re<strong>al</strong>izzate), un porto turistico<br />
da 170 posti barca, la cui costruzione è appena iniziata, il Sailing<br />
Village con Università della Vela e servizi dedicati <strong>al</strong>le regate, recupero degli<br />
edifici storici con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni ambient<strong>al</strong>i<br />
e cultur<strong>al</strong>i, un hotel di lusso e un grande centro benessere: questi <strong>al</strong>cuni<br />
degli elementi chiave del progetto turistico di riqu<strong>al</strong>ificazione di Campione<br />
del Garda. Le unità abitative sono di varie dimensioni e con prezzi a partire<br />
da 140.000 euro.<br />
Lo scorso 28 settembre è stato presentato il progetto “Università della<br />
Vela” durante il Convegno “Primo centro it<strong>al</strong>iano di preparazione feder<strong>al</strong>e<br />
l’Università della Vela”, aperto in video conferenza da Roberto Formigoni,<br />
presidente della Regione Lombardia, e seguito d<strong>al</strong>l’intervento di portavoce<br />
delle istituzioni e di Federazione It<strong>al</strong>iana Vela, così come da testimoni<strong>al</strong><br />
sportivi di prestigio. Al convegno era presente con un intervento anche Fabrizio<br />
Vezzani, presidente di Campione del Garda spa, che ha sottolineato<br />
l’importanza degli aspetti infrastruttur<strong>al</strong>i che, pur non sempre visibili, sono<br />
<strong>al</strong>la base di un progetto ambizioso e che ha l’obiettivo di v<strong>al</strong>orizzare il borgo<br />
attirando attività produttive e servizi richiesti d<strong>al</strong> mercato.<br />
Synlab It<strong>al</strong>ia:<br />
la forza di un grande network diagnostico<br />
Synlab è un gruppo leader in Europa nei servizi di diagnostica di laboratorio<br />
medica, veterinaria e di an<strong>al</strong>isi ambient<strong>al</strong>e. Synlab It<strong>al</strong>ia nasce sul territorio<br />
bresciano negli anni ‘70 e ben presto diventa una re<strong>al</strong>tà conosciuta non solo<br />
a livello loc<strong>al</strong>e, ma anche a livello nazion<strong>al</strong>e con il marchio Centro An<strong>al</strong>isi<br />
Fleming.<br />
Oggi Synlab It<strong>al</strong>ia conta tre laboratori accreditati in Lombardia, uno in Veneto<br />
e uno in Toscana, con oltre 70 punti prelievo e 10 milioni di an<strong>al</strong>isi<br />
eseguite ogni anno.<br />
Perché Synlab sponsorizza l’assemblea <strong>CDO</strong>?<br />
Per dimostrare che, anche in un periodo di crisi come quello che il mondo<br />
sta vivendo esistono re<strong>al</strong>tà d’eccellenza bresciana che vengono guardate<br />
con occhio attento d<strong>al</strong>l’estero.<br />
Per comunicare <strong>al</strong> mondo imprenditori<strong>al</strong>e bresciano che, nonostante Fleming<br />
sia diventato Synlab, l’esperienza maturata nei decenni non è stata<br />
abbandonata, bensì potenziata grazie <strong>al</strong> supporto di un grande gruppo europeo.<br />
Per mostrare il nostro progetto di sviluppo in It<strong>al</strong>ia, che ha visto rilevanti<br />
incrementi dell’organico, soprattutto tra i giovani: i dipendenti under 35<br />
sono 156, pari <strong>al</strong> 39% dell’organico tot<strong>al</strong>e e gli assunti under 35 negli ultimi<br />
2 anni, anche considerando le acquisizioni, sono stati 76.<br />
Per comunicare che siamo un’azienda privata e, come t<strong>al</strong>e, facciamo business.<br />
Tuttavia non ci possiamo dimenticare di operare in un settore “critico”<br />
come quello sanitario, che ci porta ad affiancare il sistema sanitario<br />
pubblico offrendo servizi innovativi e di utilità per gli utenti. Ad esempio<br />
il servizio corsia pediatrica è stato attivato sin d<strong>al</strong>l’inizio di quest’anno in<br />
collaborazione con i pediatri di famiglia della provincia di <strong>Brescia</strong> e permette<br />
di ottenere i risultati di <strong>al</strong>cune an<strong>al</strong>isi di laboratorio nel giro di due ore<br />
evitando di affollare il Pronto Soccorso.<br />
Qu<strong>al</strong>i sono i progetti di Synlab per il futuro?<br />
Facendo tesoro dell’esperienza maturata in Fleming e sfruttando i vantaggi<br />
offerti d<strong>al</strong>l’appartenenza a un grande gruppo europeo, abbiamo in progetto<br />
la costruzione di un network su sc<strong>al</strong>a nazion<strong>al</strong>e che preveda la costituzione<br />
di piattaforme operative nelle princip<strong>al</strong>i regioni it<strong>al</strong>iane. Il percorso<br />
intrapreso fino a oggi e che ci accompagnerà nel futuro è quello di v<strong>al</strong>orizzare<br />
la profession<strong>al</strong>ità delle risorse umane, investendo in formazione e<br />
innovazione.
Da oltre<br />
Energia elettrica per le aziende<br />
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<strong>al</strong>le esigenze della propria clientela. A2A Energia, forte di questa esperienza, è in grado di<br />
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Il consiglio direttivo nazion<strong>al</strong>e <strong>CDO</strong> è il<br />
luogo in cui sono proposte e discusse le linee<br />
guida e le mod<strong>al</strong>ità di lavoro, le direttrici<br />
dell’impegno di ogni sede loc<strong>al</strong>e <strong>CDO</strong>, le criticità<br />
nel rapporto con gli associati, le necessità<br />
che gli imprenditori esprimono e gli strumenti<br />
che è possibile mettere a loro disposizione.<br />
Per i quattro consiglieri bresciani - Giuseppe<br />
Battagliola, Marco Marchetti, Paolo Paoletti<br />
e Camillo Zola, designati d<strong>al</strong> consiglio<br />
direttivo bresciano nella seduta del 25 agosto<br />
che si è svolta a Rimini, nell’ambito del Meeting<br />
- la prima seduta nazion<strong>al</strong>e è stata quella<br />
del 16 settembre <strong>2011</strong>, dove sono state discusse<br />
le prospettive di lavoro per il prossimo<br />
triennio.<br />
“Il lavoro degli ultimi tre anni - spiega Zola -<br />
si è dipanato seguendo gli orientamenti delle<br />
ultime tre assemblee gener<strong>al</strong>i, i cui titoli sono<br />
emblematici: Il tuo lavoro è un’opera, La tua<br />
54 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti cdo<br />
i c<br />
ipotesi di un impegno comune<br />
Sono quattro i consiglieri di <strong>CDO</strong><br />
<strong>Brescia</strong> delegati a rappresentarla <strong>al</strong><br />
consiglio direttivo nazion<strong>al</strong>e: Giuseppe<br />
Battagliola, Marco Marchetti, Paolo<br />
Paoletti e Camillo Zola. Designati<br />
d<strong>al</strong> consiglio direttivo bresciano in<br />
occasione della seduta del 25 agosto<br />
<strong>2011</strong> <strong>al</strong> Meeting di Rimini hanno<br />
partecipato nel mese di settembre<br />
<strong>al</strong> loro primo consiglio nazion<strong>al</strong>e,<br />
nell’ambito del qu<strong>al</strong>e sono state<br />
discusse le prospettive di lavoro per il<br />
triennio 2012-2014<br />
Giuseppe Battagliola<br />
eletto nel nuovo<br />
Consiglio Direttivo<br />
della <strong>CDO</strong><br />
opera è un bene per tutti,<br />
Una responsabilità che cresce<br />
con la forza dell’origine.<br />
Ancora una volta siamo stati<br />
provocati a cogliere qu<strong>al</strong> è<br />
la priorità: la possibilità per<br />
ognuno di esprimere <strong>al</strong> meglio<br />
i propri t<strong>al</strong>enti. L’organizzazione<br />
e la struttura sono<br />
<strong>al</strong> servizio di questo, ne sono<br />
una conseguenza. Il presidente<br />
nazion<strong>al</strong>e Scholz ha<br />
aperto la seduta del consiglio<br />
ricordando che “in questa<br />
crisi la <strong>CDO</strong> si è rivelata un luogo di speranza<br />
per tanti associati e per tante persone che abbiamo<br />
incontrato lungo il nostro cammino”, come<br />
sottolinea anche Battagliola: “L’appartenenza<br />
a questa <strong>Compagnia</strong> è in questo momento una<br />
grande occasione per le imprese grazie a quella
esperienza che anche il presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano ha riconosciuto <strong>al</strong><br />
Meeting di Rimini qu<strong>al</strong>e contributo essenzi<strong>al</strong>e<br />
per il futuro di questo Paese”.<br />
“È così – conferma Paoletti –: le associazioni<br />
loc<strong>al</strong>i come quella bresciana hanno lo scopo di<br />
rendere possibile questa esperienza, affinché<br />
possa nascere una nuova soci<strong>al</strong>ità dove la persona<br />
riscopre il suo v<strong>al</strong>ore e, conseguentemente,<br />
cresce umanamente e profession<strong>al</strong>mente. In<br />
questo modo l’imprenditore vive la sua re<strong>al</strong>tà<br />
intensamente, ritornando ad avere come orizzonte<br />
il mondo intero”.<br />
“Ogni imprenditore in <strong>CDO</strong> – evidenzia Marchetti<br />
– si confronta ed è aperto agli <strong>al</strong>tri: in<br />
questo modo la singola persona e la società<br />
trovano, attraverso il lavoro e le opere, un legame<br />
generativo di un bene veramente comune:<br />
un’amicizia operativa”.<br />
Tre anni fa il presidente nazion<strong>al</strong>e Scholz definì<br />
la <strong>CDO</strong> un “movimento che si è dato la forma<br />
di un’associazione”. “Infatti non seguiamo<br />
modelli da applicare – conclude Zola –, ma lavoriamo<br />
insieme per generare un nuovo modo<br />
di concepire il lavoro, l’economia, la cultura e<br />
la soci<strong>al</strong>ità e, quindi, anche la politica.<br />
Non abbiamo un modello da applicare, ma<br />
operiamo per un modo nuovo di concepire il<br />
strumenti cdo<br />
Gli <strong>al</strong>tri consiglieri<br />
bresciani entrati<br />
nel nuovo Consiglio<br />
Direttivo della <strong>CDO</strong><br />
Nazion<strong>al</strong>e a guida<br />
Scholz: in <strong>al</strong>to, Marco<br />
Marchetti, Paolo<br />
Paoletti; sotto Camillo<br />
Zola<br />
lavoro. Sarà utile incontrare anche <strong>al</strong>tre associazioni<br />
di professionisti, per vedere come la<br />
<strong>CDO</strong> può essere utile <strong>al</strong> loro lavoro e <strong>al</strong> loro<br />
impegno”.<br />
Sono state <strong>al</strong>tresì confermate le linee guida già<br />
conosciute, ma con una precisazione nuova e stimolante:<br />
“Tutti i vari progetti – afferma Scholz<br />
– d<strong>al</strong>l’internazion<strong>al</strong>izzazione,<br />
<strong>al</strong>la formazione, <strong>al</strong>le reti, fino <strong>al</strong><br />
Matching e ai servizi devono diventare<br />
proposte non solo per i<br />
soci <strong>CDO</strong>, ma per tutte le imprese<br />
in It<strong>al</strong>ia e, dove possibile,<br />
<strong>al</strong>l’estero: quando chiediamo una<br />
cosa, la chiediamo per tutti.<br />
È la natura stessa della nostra<br />
esperienza”. n<br />
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d’Impresa: quattro percorsi formativi,<br />
con un taglio fortemente operativo ed<br />
esperienzi<strong>al</strong>e, per guardare ai fattori<br />
fondament<strong>al</strong>i del fare impresa con un<br />
Parlare di cultura di impresa, di apprendimento<br />
in aula discutendo di problemi e possibili<br />
soluzioni può far storcere il naso a qu<strong>al</strong>cuno.<br />
Invece di stare in ufficio e lavorare a testa bassa<br />
o in stabilimento cercando di produrre di più,<br />
c’è chi pensa che un contributo a certe difficoltà<br />
vissute d<strong>al</strong>l’impresa possa provenire d<strong>al</strong>la formazione.<br />
Il modello it<strong>al</strong>iano è sempre stato concentrato sul<br />
fare: giustissimo. Tuttavia la re<strong>al</strong>tà sta cambiando,<br />
come sempre fa, anche se il più delle volte<br />
avviene con tempi e modi quasi impercettibili per<br />
una generazione, ma non oggi. La re<strong>al</strong>tà odierna<br />
è molto più colpita dai cambiamenti che in tutto il<br />
passato e il futuro sarà ancora più foriero di innovazione,<br />
nei mezzi e nei metodi. Il responsabile<br />
dell’ufficio brevetti americano a inizio novecento<br />
dichiarò solennemente che ciò che si poteva inventare<br />
era stato già pensato: inverosimile ritenere<br />
che in futuro avremmo visto molte novità,<br />
sostenne con scarso intuito.<br />
Da <strong>al</strong>lora è passato oltre un secolo e non occorre<br />
citare la miriade di invenzioni, di migliorie, di<br />
cambiamenti che l’uomo ha saputo creare. Basti<br />
pensare che nell’arco di una sola generazione abbiamo<br />
lasciato la bicicletta per l’aereo, abbiamo<br />
guardato le prime mastodontiche televisioni e<br />
oggi possiamo leggere un quotidiano su una tavoletta<br />
elettronica o riflettere sui miracoli delle<br />
biotecnologie.<br />
Dunque il futuro dell’impresa passa anche per la<br />
formazione e la creazione di cultura. Nel solco<br />
56 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti cdo<br />
nuovo orizzonte<br />
C<br />
conoscere e capire<br />
R la re<strong>al</strong>tà<br />
Alcuni partecipanti ai<br />
percorsi della prima<br />
edizione della Scuola di<br />
Impresa presso la sede<br />
della <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />
Bernhard Scholz, responsabile<br />
Scuola d’Impresa<br />
e presidente <strong>CDO</strong><br />
nazion<strong>al</strong>e
della conoscenza si inserisce la Scuola di Impresa,<br />
promossa d<strong>al</strong>la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />
di <strong>Brescia</strong>. Un ciclo di percorsi rivolti a imprenditori,<br />
amministratori, responsabili di piccole<br />
e medie aziende, coordinati a livello scientifico<br />
da Bernhard Scholz responsabile della Scuola<br />
di Impresa e presidente nazion<strong>al</strong>e della <strong>CDO</strong>.<br />
Spiega il responsabile didattico Fabio Mussoni:<br />
“quello che cerchiamo di portare è un metodo,<br />
che definiamo il radar dell’innovazione, cercare<br />
di conoscere e capire la re<strong>al</strong>tà che ci sta attorno a<br />
360 gradi. Senza <strong>al</strong>cun pregiudizio”.<br />
E anche tante esperienze, riferite dagli stessi<br />
protagonisti, imprenditori che parlano ad <strong>al</strong>tri<br />
imprenditori, come Giovanni Bertoldo, titolare<br />
della LIC Packaging di Verolanuova. Racconta<br />
di quando si è ritrovato il capannone<br />
della fabbrica crollato sotto il peso<br />
della “grande nevicata” a metà anni<br />
ottanta.<br />
Tutto distrutto e niente assicurazioni.<br />
Ha guardato i collaboratori negli<br />
occhi e tutti hanno accettato di ricominciare,<br />
hanno capito che se volevano<br />
restare c’era bisogno dell’aiuto<br />
di ciascuno. “Lo dico sempre ai miei<br />
figli: l’azienda non vi appartiene. È<br />
un bene comune”. Un bene comune<br />
sì, a maggior ragione oggi che le imprese<br />
sono ancora in b<strong>al</strong>ia della crisi.<br />
“Non siamo qui per dare soluzioni –<br />
ha dichiarato Scholz – ma per offrire<br />
paragoni”. Per noi è vit<strong>al</strong>e ripartire d<strong>al</strong>l’ambito<br />
educativo - ha dichiarato Camillo Zola, consigliere<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> -. Un imprenditore potrebbe<br />
pensare che è uno scenario a medio termine e che<br />
nel breve non aiuta. In re<strong>al</strong>tà, come ci ha insegnato<br />
don Giussani, l’esperienza dell’uomo, compreso<br />
il lavoro, per non svanire come una scritta<br />
sulla sabbia bagnata d<strong>al</strong> mare, deve assurgere a<br />
dignità cultur<strong>al</strong>e”.<br />
Il messaggio della <strong>CDO</strong> è chiaro. Riuscire a ridistribuire<br />
concettu<strong>al</strong>mente i successi e le idee<br />
di singole imprese, monito e stimolo per il sistema<br />
economico. Alberto Bontempi della TEP,<br />
attiva nelle demolizioni e nei consolidamenti di<br />
edifici, ha un’idea chiara dopo aver frequentato<br />
uno dei percorsi: “il continuo arricchimento<br />
del nostro sapere, la metodologia sistematica di<br />
compiere quotidianamente certe azioni, il semplice<br />
confrontarsi con <strong>al</strong>tri imprenditori riescono<br />
a farci mettere in discussione per crescere e riuscire<br />
ad affrontare e a collaborare meglio con chi<br />
ci ruota attorno: dai dipendenti, ai clienti, fino<br />
strumenti cdo<br />
a scuola con grande<br />
profession<strong>al</strong>ità e passione<br />
Carlo Fontanelli, (nella foto) è uno<br />
di quei manager che non smettono<br />
di imparare, anche dopo una lunga<br />
e felice carriera trascorsa in <strong>al</strong>cune<br />
delle più note multinazion<strong>al</strong>i del<br />
mondo. Ingegnere meccanico con un<br />
master in Marketing presso l’Università<br />
Bocconi di Milano, ha lavorato<br />
come account executive <strong>al</strong>la Nielsen,<br />
poi esperienze nelle divisioni marketing<br />
e commerci<strong>al</strong>e della Motorola e<br />
della Kenwood. Ora direttore Marketing<br />
e Sviluppo Business Saica presso<br />
la LIC Packaging di Verolanuova.<br />
L’azienda bresciana lavora imb<strong>al</strong>li di cartone in una continua ricerca di qu<strong>al</strong>ità,<br />
testimoniata d<strong>al</strong>l’accordo di partnership con uno dei più grandi gruppi cartari<br />
d’Europa: la Saica Internation<strong>al</strong>.<br />
Fontanelli, da uomo di visioni ampie, sa che la formazione è un impegno che ciascuno<br />
dovrebbe coltivare sempre nel corso della propria carriera, durante tutta la<br />
vita. I saggi sanno che qu<strong>al</strong>cosa, molto in re<strong>al</strong>tà, rimane da imparare. Con questo<br />
spirito Fontanelli, dopo una decina d’anni da docente <strong>al</strong>la Scuola di P<strong>al</strong>o Alto di<br />
Milano, ha deciso di rimettersi sui banchi di scuola. Ho fatto il formatore (mentre<br />
lavoravo) per una decina di anni. “Ho affrontato la Scuola d’Impresa di <strong>CDO</strong> con<br />
una ottica sia dell’<strong>al</strong>lievo che del formatore – racconta Fontanelli -. Posso dire<br />
di avere costantemente imparato in tutti i percorsi che ho frequentato, il livello<br />
dei docenti è sempre stato superiore <strong>al</strong>le aspettative”. Spiega che <strong>al</strong>le aziende<br />
it<strong>al</strong>iane manca una certa “cultura finanziaria” con cui si potrebbe pensare maggiormente<br />
nell’ottica del rendimento più che di prodotto. Per questo ha deciso di<br />
frequentare anche il corso “Finanziare lo sviluppo”, tenuto da Alessandro Berti,<br />
ad della R&A Consulting, sulla comprensione degli strumenti an<strong>al</strong>itici delle dinamiche<br />
economiche e finanziarie d’impresa a consuntivo. “Ho apprezzato enormemente<br />
il corso tenuto da Berti sull’approccio finanziario; io – continua Fontanelli<br />
- vengo da esperienze commerci<strong>al</strong>i e tecniche e mi sono trovato sempre a disagio<br />
con bilanci, flussi di cassa, ROI e ROE; Berti ha avuto l’indiscussa capacità di<br />
farmi appassionare a questa importante cultura”.<br />
Fabio Mussoni, direttore<br />
operativo di<br />
<strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong><br />
ai fornitori”.<br />
Mettendo a confronto gli imprenditori emergono<br />
con più chiarezza le leggerezze e gli errori che<br />
ciascuna impresa tende a compiere: sistematizzati<br />
in processi, diventano la prassi e non si sanno<br />
più v<strong>al</strong>utare con obiettività. “Il percorso mi ha<br />
dato strumenti per v<strong>al</strong>utare e riconoscere <strong>al</strong>cuni<br />
atteggiamenti inconsapevoli, lacune nella gestione<br />
dell’impresa”, racconta Lidia Laffranchi, titolare<br />
della Di Elle.<br />
Anche in una piccola re<strong>al</strong>tà che si occupa di pulizie<br />
e bonifiche ambient<strong>al</strong>i il rischio dei soci e<br />
del person<strong>al</strong>e è di non rendersi conto che i processi<br />
si possono migliorare anche solo con pochi<br />
accorgimenti, lasciandosi trasportare d<strong>al</strong> trend<br />
quotidiano: “nella gestione di un’impresa si è più<br />
➤<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 57
➤<br />
orientati a fare invece che pensare”.<br />
Laffranchi sostiene che è s<strong>al</strong>utare a volte costringersi<br />
a fermarsi, obbligandosi a riconsiderare<br />
il rapporto con i lavoratori. D<strong>al</strong>le riflessioni<br />
è nato, nel suo caso, un nuovo orientamento<br />
dell’idea imprenditori<strong>al</strong>e. Ridisegnare il v<strong>al</strong>ore<br />
dell’impresa verso il benessere delle persone e<br />
il rispetto dell’ambiente introducendo prodotti<br />
ecologici. Anche <strong>al</strong>tri hanno riflettuto sull’opportunità<br />
di rimettersi in gioco, soprattutto in<br />
tempi di crisi.<br />
Marco Marchetti, ad di Padana Everest, m<strong>al</strong>grado<br />
il successo di un’azienda con centinaia di<br />
lavoratori e moltissimi clienti, non ama sedersi<br />
sugli <strong>al</strong>lori. “Ho cercato di comprendere se esistono<br />
mod<strong>al</strong>ità migliori di fare impresa. Non bisogna<br />
dare per scontato che sia corretto ripetersi,<br />
occorre costruire nuovi percorsi”.<br />
Le strategie per fare cultura di impresa passano,<br />
secondo le voci di molti, attraverso l’incontro<br />
fra imprenditori “da cui c’è molto da imparare”.<br />
Ciro D’Amicis, titolare della S<strong>al</strong>uber, evoca<br />
con il proprio commento il comune sentire: “mettersi<br />
in discussione. In azienda sei solo e nella società<br />
affronti diverse persone, diversi argomenti<br />
e rivedi idee, anche per stravolgere le regole se<br />
necessario”. n<br />
strumenti cdo<br />
novità <strong>al</strong>la scuola d’impresa<br />
La <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> per l’anno 2012 arricchisce i progetti formativi che la scuola<br />
mette a disposizione degli associati. Gli appuntamenti saranno strutturati in due<br />
anni: percorso base e avanzato, con l’opportunità quindi di approfondire efficacemente<br />
gli argomenti. Tra i due livelli di corso intercorrerà<br />
dunque tempo sufficiente per riflettere, ma anche sperimentare<br />
sul campo ciò che si è appreso in aula.<br />
Inoltre molti imprenditori hanno espresso la richiesta di<br />
affrontare <strong>al</strong>tre tematiche rispetto <strong>al</strong>le tradizion<strong>al</strong>i quattro<br />
sperimentate con successo. Richieste sono giunte da singoli<br />
imprenditori e da associazioni di categoria. Allo studio del<br />
responsabile della SDI di <strong>Brescia</strong>, Fabio Mussoni, ci sono<br />
dunque corsi di interesse specifico per categorie produttive,<br />
per singoli distretti, imprese che hanno in comune specifiche<br />
problematiche e differenti dinamiche aziend<strong>al</strong>i. Collabora<br />
<strong>al</strong>lo sviluppo dei futuri percorsi la stagista Michela<br />
Bracchi (nella foto); completerà la tesi di laurea con il materi<strong>al</strong>e<br />
raccolto durante l’esperienza in <strong>CDO</strong>. La Scuola di<br />
Impresa si mette a disposizione dei suggerimenti degli associati<br />
per ritagliare corsi customizzati anche per una sola<br />
impresa. Flessibilità e adattamento costituiscono l’impegno<br />
della <strong>CDO</strong> che dispone di diverse figure profession<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>le<br />
esperienze eterogenee e profonde.<br />
In un momento di grandi cambiamenti richiesti <strong>al</strong> sistema economico-produttivo<br />
la Scuola di Impresa vuole fornire strumenti sempre <strong>al</strong> passo coi tempi, modelli<br />
di sviluppo non statici che re<strong>al</strong>izzino appieno la crescente preoccupazione di fare<br />
rete.
M I X C O M U N I C A Z I O N E<br />
Camozzi Group.<br />
Capaci di immaginare,<br />
capaci di re<strong>al</strong>izzare.<br />
UNA REALTÀ INDUSTRIALE INTERNAZIONALE, CHE SA FARE MOLTE COSE.<br />
Camozzi Group è una re<strong>al</strong>tà internazion<strong>al</strong>e leader in Europa, impegnata in attività<br />
industri<strong>al</strong>i diversificate che comprendono 13 aziende speci<strong>al</strong>izzate, protagoniste<br />
del loro mercato. È presente in oltre 75 paesi nel mondo attraverso fili<strong>al</strong>i,<br />
distributori esclusivi e centri assistenza, con gli stabilimenti produttivi princip<strong>al</strong>i<br />
situati in It<strong>al</strong>ia, e <strong>al</strong>tre unità produttive e di assemblaggio nel mondo.<br />
La visione del business è orientata <strong>al</strong>la soddisfazione del cliente attraverso innovazione<br />
continua e qu<strong>al</strong>ità tot<strong>al</strong>e con prodotti sempre più evoluti e servizi sempre più mirati.<br />
Automation<br />
CAMOZZI SPA<br />
Componenti pneumatici<br />
per l’automazione industri<strong>al</strong>e<br />
Machine Tools<br />
INNSE-BERARDI SPA<br />
INGERSOLL MACHINE TOOLS INC.<br />
Macchine utensili di grandi dimensioni<br />
ad <strong>al</strong>ta precisione, sistemi integrati<br />
destinati a diversi settori applicativi,<br />
macchine speci<strong>al</strong>i per la lavorazione<br />
del met<strong>al</strong>lo e della fibra di carbonio<br />
Textile Machinery<br />
MARZOLI SPA<br />
VOUK SPA<br />
Macchine tessili per la filatura, forniture<br />
di impianti completi, chiavi in mano<br />
Manufacturing<br />
CAMPRESS SRL<br />
CAMCASTING SRL<br />
PLASTIBENACO SRL<br />
MARZOLI FOUNDRY SRL<br />
NEWTON OFFICINE MECCANICHE SRL<br />
INNSE MILANO SPA<br />
ROMANO ABELE SRL<br />
Tecnologie <strong>al</strong>l’avanguardia<br />
per la trasformazione di materie prime<br />
e lavorazione di componenti<br />
Energy<br />
CAMOZZI ENERGY SPA<br />
Servizi e soluzioni<br />
per il settore energetico<br />
A dynamic worldwide presence. www.camozzigroup.com
Matching è l’appuntamento organizzato d<strong>al</strong>la<br />
<strong>Compagnia</strong> delle Opere per dare <strong>al</strong>le piccole<br />
e medie imprese nuove opportunità di<br />
crescita. È un momento di incontro per aziende<br />
che sanno guardare oltre l’atteggiamento statico<br />
che sta vivendo il sistema, per imprenditori che<br />
desiderano incontrare nuovi<br />
partner. Soprattutto è un momento<br />
privilegiato per incontri<br />
di business, <strong>al</strong> di là della formula<br />
della fiera che, a detta di<br />
molti, oggi non soddisfa più le<br />
esigenze di <strong>al</strong>cuni imprenditori.<br />
Tra le buone notizie si deve ricordare<br />
che per l’appuntamento<br />
di novembre <strong>2011</strong> la Camera<br />
di Commercio di <strong>Brescia</strong> ha<br />
siglato un accordo con <strong>CDO</strong><br />
<strong>Brescia</strong> per sostenere finanziariamente<br />
la partecipazione <strong>al</strong><br />
Matching.<br />
Un contributo a fondo perduto<br />
che aiuta le singole imprese ad<br />
affrontare una parte delle spese<br />
di iscrizione della settima edizione.<br />
Andrea Montini titolare<br />
della Risolì, azienda che re<strong>al</strong>izza<br />
strumenti di cottura in <strong>al</strong>luminio, è <strong>al</strong>la seconda<br />
esperienza di Matching; lo definisce “un’opportunità<br />
di scambiare idee tra imprenditori, un<br />
tavolo di lavoro <strong>al</strong>largato, dove tutti hanno l’interesse<br />
a confrontarsi nell’obiettivo di conoscersi<br />
e creare eventu<strong>al</strong>i sinergie”. Oggi, racconta, tutti<br />
si relazionano tramite il web, tr<strong>al</strong>asciando gli incontri,<br />
che sono giudicati quasi come superflui.<br />
Appare dunque ancora più importante “favorire<br />
percorsi di aggregazione che stimolino le aziende<br />
efficienti a guardarsi in faccia e costruire qu<strong>al</strong>cosa<br />
insieme. In questo senso il Matching mi ha<br />
60 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti cdo<br />
“Il v<strong>al</strong>ore di un incontro” è il nome della edizione <strong>2011</strong> del<br />
Matching, che si svolge d<strong>al</strong> 21 <strong>al</strong> 23 novembre <strong>al</strong>la fiera di<br />
Rho-Pero, a Milano. Il nuovo marchio presenta un gioco<br />
di linee e incastri che testimonia visivamente la mission del<br />
Matching: l’unione, l’interrelazione e l’incontro<br />
i f<br />
insieme si può fare<br />
da matching <strong>al</strong> mondo<br />
È del tutto evidente e risaputo che senza un’adeguata spinta verso l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />
le piccole e medie imprese it<strong>al</strong>iane non potranno crescere. Molte aziende<br />
stanno già percorrendo questa strada con grande decisione e capacità progettu<strong>al</strong>e.<br />
C’è tuttavia un enorme potenzi<strong>al</strong>e di sviluppo che va colto e accelerato.<br />
Per questo <strong>Compagnia</strong> delle Opere aiuta le imprese<br />
che vogliono internazion<strong>al</strong>izzarsi mettendo loro a disposizione<br />
l’esperienza di <strong>al</strong>tri imprenditori che già<br />
sono andati <strong>al</strong>l’estero, facilitando così i rapporti con<br />
chi già opera nel nuovo mercato prescelto. Una rete<br />
che può contare sui servizi offerti da <strong>CDO</strong> Network,<br />
come le missioni imprenditori<strong>al</strong>i e le ricerche di partner.<br />
In questo senso, l’esperienza di Matching Russia, la<br />
manifestazione di <strong>CDO</strong> che si è svolta a fine giugno<br />
a Mosca è stata un esempio significativo: cento imprese<br />
hanno affrontato insieme le difficoltà e le complessità<br />
di aprirsi a nuovi investimenti e di inaugurare<br />
relazioni con un mercato così impegnativo.Questo<br />
approccio può ritenersi ben più efficace di quanto<br />
possa fare un singolo imprenditore da solo, senza la<br />
possibilità di condividere esperienze e conoscenze.<br />
Le reti per l’internazion<strong>al</strong>izzazione si confermano<br />
dunque come una strada che può consentire a tante<br />
imprese di agganciarsi a nuove opportunità di crescita.<br />
Di Enrico Biscaglia<br />
Enrico Biscaglia,<br />
direttore gener<strong>al</strong>e<br />
<strong>CDO</strong> nazion<strong>al</strong>e.<br />
Nella foto in <strong>al</strong>to, un<br />
momento dell’edizione<br />
2010.<br />
soddisfatto ed è ciò che continuo ad aspettarmi”.<br />
Risolì è un esempio felice della filosofia che sta<br />
<strong>al</strong>la base dell’incontro. Presenterà proprio durante<br />
il Matching di novembre <strong>2011</strong> un progetto<br />
in comarketing denominato “You Chef”: <strong>al</strong>cune<br />
aziende in posizione diversa lungo la filiera hanno<br />
unito le singole peculiarità per invadere i singoli<br />
can<strong>al</strong>i di vendita. Da Matching si aspettano<br />
di trovare nuovi partner che capiscano il progetto<br />
e se ne innamorino, persone capaci di pensare<br />
che “la s<strong>al</strong>vaguardia dell’etica imprenditori<strong>al</strong>e”
è uno degli obiettivi<br />
dell’imprenditore e<br />
che abbiano voglia di<br />
fare business.<br />
W<strong>al</strong>ter Mauri della<br />
Shaker, società di<br />
consulenza di Milano,<br />
è project leader del<br />
progetto della Risolì;<br />
ricorda come sia possibile<br />
creare reti anche<br />
con pochi investimenti,<br />
perché in Matching<br />
“incontri aziende che<br />
hanno un comune sentire”.<br />
Piace a molti l’idea che “insieme si può<br />
fare”, possibile claim dello spirito degli incontri<br />
<strong>al</strong> Matching: un marketplace dove gli imprenditori<br />
hanno appuntamenti mirati e prefissati. Se è<br />
vero che “la cassetta degli attrezzi utilizzata fino<br />
a ieri non è più così utile” come afferma Mauri,<br />
che si occupa da molti anni di insegnare <strong>al</strong>le imprese<br />
a v<strong>al</strong>orizzare se stesse, occorre aprirsi ad<br />
<strong>al</strong>tri modelli, <strong>al</strong>tri modi di vivere l’impresa.<br />
Matching è anche questo, la passione per il lavoro<br />
da condividere e da usare come volano per<br />
nuovi stimoli. “Io vado anche per<br />
trovare l’incentivo a continuare<br />
ad investire – racconta Giovanni<br />
Cristini, della GTM –. La politica<br />
non dà spunti, mentre l’impresa<br />
vuole esempi e strade da percorrere”.<br />
Molti imprenditori confessano che<br />
siamo in un momento di scarso<br />
entusiasmo, con il rischio di non<br />
darsi prospettive progettu<strong>al</strong>i concrete.<br />
Il risultato è che gli investimenti<br />
languono, si fermano sotto il peso dell’incertezza<br />
gener<strong>al</strong>e. Occorre riprendere dunque<br />
anche il contatto umano, stimolare lo spirito di<br />
iniziativa, emulare e inventare percorsi di eccellenza<br />
guardando da vicino le aziende di successo.<br />
In questo senso, sentendo chi vi partecipa da <strong>al</strong>cune<br />
edizioni, si incontrano anche aziende molto<br />
lontane d<strong>al</strong> modello it<strong>al</strong>iano. Rappresentanti di<br />
imprese brasiliane o indiane, desiderose di conoscere<br />
il “made in It<strong>al</strong>y” partecipano <strong>al</strong>l’evento<br />
per seminare qu<strong>al</strong>cosa. “Rispetto ad <strong>al</strong>tre fiere in<br />
Matching c’è una scrematura delle aziende che<br />
partecipano - dichiara Gianluca Zanetti titolare<br />
della ZA.BE -. Inoltre si prende contatto con le<br />
evoluzioni dei settori perché nella routine quotidiana<br />
non abbiamo più tempo per farlo”. n<br />
strumenti cdo<br />
mai più impreparati<br />
Ogni edizione di Matching ha reso sempre più evidente<br />
la necessità per le aziende di preparare <strong>al</strong> meglio la<br />
propria partecipazione, a partire d<strong>al</strong>la vetrina nel port<strong>al</strong>e<br />
(www.e-matching.it) attraverso la qu<strong>al</strong>e gli <strong>al</strong>tri<br />
partecipanti possono capire l’attività dell’azienda e<br />
selezionarla se risulta di proprio interesse per incontrarla<br />
in fiera. Più il lavoro preparatorio è accurato,<br />
maggiori sono le opportunità di “fare matching” e ottimizzare il risultato degli<br />
appuntamenti. Le imprese partecipanti a Matching sono accompagnate in questo<br />
lavoro d<strong>al</strong>lo staff della <strong>CDO</strong>. Spesso incontrate una ad una per spiegare nel dettaglio<br />
i passaggi da compiere nel percorso di avvicinamento <strong>al</strong>la manifestazione di<br />
novembre. Nel <strong>2011</strong>, per la prima volta, sono stati proposti, fra maggio e ottobre,<br />
una serie di incontri preparatori, ciascuno dei qu<strong>al</strong>i ha visto la partecipazione di<br />
numerose imprese (da un minimo di 20 a un massimo di 40 per ciascun incontro).<br />
Questi incontri, coordinati da Stefania Fassina, con il supporto della stagista<br />
V<strong>al</strong>entina Bellomi (nella foto), in <strong>CDO</strong> per completare la sua tesi di laurea proprio<br />
sul Matching, oltre a chiarire le mod<strong>al</strong>ità di accesso <strong>al</strong> port<strong>al</strong>e web, di compilazione<br />
della propria vetrina e le opportunità afferte da Matching, sono stati una preziosa<br />
occasione per i bresciani partecipanti per iniziare a conoscersi e sviluppare<br />
rapporti e collaborazioni.<br />
Il ciclo si è concluso in ottobre con un ultimo incontro, guidato d<strong>al</strong> direttore operativo<br />
della <strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong> Fabio Mussoni, in cui le imprese partecipanti a Matching<br />
con particolari progetti hanno potuto presentarli e ricevere dagli <strong>al</strong>tri associati<br />
presenti -professionisti del settore della comunicazione- indicazioni su come promuovere,<br />
raccontare e proporre il proprio progetto <strong>al</strong> Matching.<br />
Lo stand della GTM<br />
<strong>al</strong> Matching 2010<br />
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F<br />
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strumenti cdo<br />
fare matching<br />
M a mosca<br />
Undici le imprese bresciane che nel<br />
giugno del <strong>2011</strong> hanno partecipato <strong>al</strong><br />
primo Matching che si è svolto <strong>al</strong>l’estero.<br />
Interessate <strong>al</strong> mercato russo, hanno<br />
potuto confrontarsi con circa 400<br />
operatori loc<strong>al</strong>i, tra buyer, distributori<br />
e aziende<br />
La prima edizione di Matching Russia del 28 e<br />
29 giugno <strong>2011</strong> si è conclusa con un’ampia risposta<br />
di aziende it<strong>al</strong>iane partecipanti. Cento<br />
imprese d<strong>al</strong> belpaese, undici bresciane. L’interesse<br />
per il mercato russo, sempre più affamato di<br />
prodotti <strong>al</strong>l’avanguardia e di moda, non ha deluso<br />
le aspettative. La Russia è a pieno titolo un territorio<br />
su cui puntare, dove la crisi finanziaria che<br />
colpì il Paese nel 1998 con una sv<strong>al</strong>utazione del<br />
rublo di oltre il 60%, sembra lontana mille miglia.<br />
Oggi nelle maggiori città si può acquistare di tutto,<br />
prodotti in gran parte di importazione per una<br />
richiesta potenzi<strong>al</strong>mente quasi illimitata. Skolkovo<br />
nei pressi di San Pietroburgo è la cittadella<br />
innovativa destinata a diventare il maggiore teatro<br />
speriment<strong>al</strong>e della nuova politica economica.<br />
Ammirata e benedetta come Silicon V<strong>al</strong>ley russa<br />
anche d<strong>al</strong> fondatore della Apple Steve Jobs. Grande<br />
dinamismo dunque per uno dei più importanti<br />
attori del Brics, sigla che racchiude i Paesi con la<br />
più vivace crescita economica nel mondo.<br />
Presso il centro congressi del World Trade Center<br />
Entrata del Matching<br />
Russia <strong>al</strong> World Trade<br />
Center<br />
di Mosca hanno s<strong>al</strong>utato l’evento diverse autorità,<br />
tra cui l’ambasciatore d’It<strong>al</strong>ia a Mosca Alberto<br />
Zanardi Landi e Bernhard Scholz, presidente<br />
di <strong>Compagnia</strong> delle Opere. Il Matching moscovita<br />
è stato re<strong>al</strong>izzato in collaborazione con<br />
l’Istituto nazion<strong>al</strong>e per il Commercio estero<br />
(Ice) e il Ministero dello Sviluppo economico<br />
e ha visto la partecipazione di oltre 400 operatori<br />
economici russi, tra buyer, distributori e aziende.<br />
“Andare in Russia da soli è molto difficile per<br />
via della lingua, delle differenze cultur<strong>al</strong>i e soprattutto<br />
per via delle autorizzazioni da ottenere<br />
– racconta Renato Bonassi, direttore gener<strong>al</strong>e<br />
della Frabes, imprenditore it<strong>al</strong>iano in missione –.<br />
In Matching abbiamo trovato delle aziende, una<br />
decina, senza dovere perdere tempo a cercarle e<br />
tutte già attrezzate con le autorizzazioni necessarie”.<br />
Era un po’ scettico dice, ma si è rivelata<br />
un’esperienza interessante. La differenza tra<br />
l’impostazione del Matching Russia e una fiera<br />
tradizion<strong>al</strong>e sta nel risparmio di tempo e dei molti<br />
costi che <strong>al</strong>trimenti bisognerebbe affrontare:<br />
il v<strong>al</strong>ore aggiunto che danno gli appuntamenti<br />
già fissati sembra apprezzato da tutti. Affrontare<br />
un Paese così lontano, immenso nelle distanze,<br />
composto da gruppi cultur<strong>al</strong>i eterogenei, lingue<br />
diverse e abitudini difficili da comprendere è un<br />
problema serio per qu<strong>al</strong>siasi azienda. Gli spazi<br />
di mercato però esistono e richiedono di essere<br />
colmati.<br />
Nicola Ghislanzoni contitolare della Akomi, società<br />
di progettazione<br />
architettonica e interior<br />
design è rimasto colpito<br />
da quanto interesse<br />
esprima il Paese per il<br />
made in It<strong>al</strong>y. Peccato,<br />
spiega, che “si trovi<br />
una finta it<strong>al</strong>ianità in<br />
tutto, ma quella vera si<br />
incontra poco”; un misto<br />
di confusione e ammirazione che porta spesso<br />
a v<strong>al</strong>utare un prodotto in base <strong>al</strong> prezzo: se è <strong>al</strong>to<br />
significa che v<strong>al</strong>e. Ghislanzoni racconta che il<br />
gusto europeo può essere più facilmente apprezzato<br />
in città come San Pietroburgo che Mosca.<br />
Dunque <strong>al</strong>la sua società la missione è servita “a<br />
sbirciare l’arredo e l’architettura, nell’ottica di<br />
esplorare un mondo sconosciuto”. Inoltre, racconta,<br />
l’organizzazione ha avuto l’accortezza di<br />
fornire <strong>al</strong>l’Akomi un interprete laureato in architettura:<br />
si è rilevato un fattore decisivo per filtrare<br />
i codici del gusto e comprendere qu<strong>al</strong>cosa in più<br />
di un grande Paese affamato di novità. n
Possibilità<br />
di investire,<br />
disponibilità dei<br />
collaboratori a<br />
spostarsi e una<br />
rete di contatti<br />
in loco che<br />
siano esperti dei<br />
territori e delle<br />
opportunità<br />
commerci<strong>al</strong>i che<br />
offrono<br />
64 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti cdo<br />
s m<br />
sperimentare nuovi mondi<br />
Nell’ottobre <strong>2011</strong> l’Ue ha discusso le linee guida<br />
delle politiche sull’imprenditori<strong>al</strong>ità che<br />
caratterizzano gli anni a venire. Tra le misure<br />
messe in agenda, ritenute indispensabili per una<br />
sana crescita economica, vi sono iniziative dedicate<br />
<strong>al</strong>la mobilità su territori stranieri. Una sorta di<br />
Erasmus in chiave imprenditori<strong>al</strong>e.<br />
Già da diverso tempo la <strong>Compagnia</strong> delle Opere<br />
ha intuito che non si può parlare di estero solo<br />
quando si pensa <strong>al</strong>le vacanze; i mercati oltrefrontiera<br />
non sono una meta che solo le grandi aziende<br />
possono permettersi, ma una re<strong>al</strong>e necessità che<br />
qu<strong>al</strong>unque imprenditore deve prendere in considerazione.<br />
La competitività e l’innovazione passano<br />
dunque dai mercati stranieri, in un mondo sempre<br />
più glob<strong>al</strong>izzato. Le opportunità, anche in tempi<br />
un consorzio<br />
per l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />
Co.Export opera da circa vent’anni con <strong>CDO</strong> per promuovere l’internazion<strong>al</strong>izzazione<br />
delle imprese it<strong>al</strong>iane. Ovvero, racconta l’ad Matteo Copreni, (nella foto),<br />
favorisce “l’assistenza delle imprese nella ricerca di partner stranieri: clienti,<br />
fornitori, distributori e soci”. Co.Export dispone di 25 uffici in<br />
tutto il mondo, in particolare fuori d<strong>al</strong>l’Europa continent<strong>al</strong>e, in<br />
quei paesi che per lingua, abitudini di acquisto e caratteristiche<br />
cultur<strong>al</strong>i risultano particolarmente difficili da approcciare.<br />
All’anno sono oltre 400 le imprese it<strong>al</strong>iane che chiedono di poter<br />
essere aiutate nel delicato approccio ai mercati oltrefrontiera.<br />
Alcune non sono mai state <strong>al</strong>l’estero e <strong>al</strong>tre hanno già avuto<br />
pregresse esperienze, ma evidentemente l’aiuto fornito da<br />
Co.Export si rivela strategico: il vantaggio nell’utilizzo di uffici<br />
in loco, la facilitazione nella ricerca di partner, l’<strong>al</strong>lontanamento<br />
dei problemi comunicativi, facilitano il processo di insediamento.<br />
”Per fare l’estero – racconta Copreni – serve un livello<br />
minimo di strutturazione; ad esempio per affrontare le certificazioni<br />
richieste in certi casi, tuttavia anche i piccoli sono idonei,<br />
purché esprimano eccellenza nel loro campo”. Circa metà delle<br />
richieste, prosegue l’ad, convergono sulla Cina, per le dimensioni del mercato,<br />
la Russia e il Brasile, che oggi sono Paesi dinamici di grande opportunità commerci<strong>al</strong>i<br />
e infine la Germania, sistema maturo e complesso, ma sempre di ampio<br />
interesse per gli it<strong>al</strong>iani. D<strong>al</strong>le origini la società ha lavorato con oltre 200 aziende<br />
del territorio bresciano, tutte caratterizzate d<strong>al</strong>l’aver saputo costruire una struttura<br />
solida, ben patrimoni<strong>al</strong>izzata, e soprattutto consce dell’importanza di dover<br />
aggredire i mercati esteri. Copreni afferma che considerate le prospettive del sistema<br />
It<strong>al</strong>ia, le difficoltà ma anche le sue eccellenze, “per tanto tempo l’estero è<br />
stato un’opportunità, ma oggi è da considerarsi una necessità”.<br />
di crisi, non mancano. Anzi, in un sistema it<strong>al</strong>iano<br />
mediamente stagnante è utile scoprire piazze giovani,<br />
desiderose di crescere e di acquistare “made<br />
in It<strong>al</strong>y”. Sì, ma come fare se la maggior parte delle<br />
imprese it<strong>al</strong>iane sono piccole o addirittura micro?<br />
Di qu<strong>al</strong>i forze disporre per non fare s<strong>al</strong>ti nel buio?<br />
In Europa i due terzi degli occupati trovano impiego<br />
nelle pmi (piccole e medie aziende). Eppure,<br />
m<strong>al</strong>grado le dimensioni non promettenti, il sistema<br />
di imprese europee esporta in tutto il mondo, apre<br />
continuamente can<strong>al</strong>i commerci<strong>al</strong>i nuovi, presta i<br />
propri servizi ai quattro angoli del mondo. Occorre<br />
avere un partner ramificato, di lunga esperienza<br />
come <strong>CDO</strong> che funga da leva e da supporto logistico<br />
per aggredire i mercati esteri. Molte aziende<br />
bresciane hanno sperimentato, attraverso <strong>CDO</strong><br />
Network (la rete di uffici esteri re<strong>al</strong>izzata da <strong>CDO</strong><br />
con i suoi partners), l’utilità di chi è presente da<br />
tempo nei quattro angoli del mondo e soprattutto<br />
di coloro che conoscono le mod<strong>al</strong>ità e le criticità<br />
dei territori. “Oggi per internazion<strong>al</strong>izzare occorrono<br />
<strong>al</strong>cuni requisiti: il denaro per gli investimenti,<br />
la disponibilità dei collaboratori di recarsi effettivamente<br />
<strong>al</strong>l’estero e tanta pazienza”, afferma Gianfranco<br />
Ronchi della RI.PA, azienda che esporta<br />
in diverse nazioni europee, con fili<strong>al</strong>i in Ucraina,<br />
Croazia e Polonia. Sicuramente lo sbarco in mercati<br />
esteri non è un’operazione da sottov<strong>al</strong>utare nella<br />
sua preparazione e nella gestione<br />
in loco, anche per imprese di medie<br />
dimensioni. La costanza della presenza<br />
è fondament<strong>al</strong>e per non dare<br />
l’idea di un mordi e fuggi che si rivelerebbe<br />
dispendioso. “Con <strong>CDO</strong> siamo<br />
stati due volte a Mosca e poi in<br />
Sudamerica - riferisce Ronchi -. La<br />
Russia non è un mercato immediato,<br />
prima si prendono i contatti e un po’<br />
<strong>al</strong>la volta cresce la consapevolezza<br />
del territorio. Alle vendite si pensa<br />
dopo”. Anche chi è piccolo, sostiene,<br />
può pensare <strong>al</strong>l’estero, ma a maggior<br />
In <strong>al</strong>to, Diego Della Maestra export manager di Daina<br />
Srl. Qui sopra, Gianfranco Ronchi, amministratore<br />
delegato di Ri.pa. Spa (fotografia F.Contu)
strumenti cdo<br />
brescia: una spiccata vocazione internazion<strong>al</strong>e<br />
A fronte di una perdurante stagnazione del mercato interno, che non<br />
sembra ancora dare significativi segn<strong>al</strong>i di ripresa, appare di tutta evidenza<br />
che le imprese bresciane debbano guardare con sempre maggiore<br />
interesse ai mercati esteri, soprattutto a quelli dei paesi del BRIC che<br />
stanno conoscendo tassi di crescita del pil impensabili per la mature<br />
economie occident<strong>al</strong>i. Solo in questo modo, nel breve e medio periodo, le<br />
nostre imprese avranno la possibilità di continuare a crescere, svilupparsi<br />
e garantire la tenuta degli attu<strong>al</strong>i livelli di occupazione.<br />
<strong>Brescia</strong> per<strong>al</strong>tro, storicamente, è una tra le province a maggiore vocazione<br />
per l’export in tutto il territorio nazion<strong>al</strong>e. Il profondo radicamento<br />
di una cultura e di un tessuto imprenditori<strong>al</strong>e, che ha rari riscontri<br />
anche a livello europeo, abbinato <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità delle sue produzioni<br />
manifatturiere, soprattutto nel settore meccanico, ed <strong>al</strong>l’eccellenza<br />
delle sue produzioni agro<strong>al</strong>imentari, pongono infatti la provincia di<br />
<strong>Brescia</strong> <strong>al</strong> 4° posto della graduatoria export delle province it<strong>al</strong>iane,<br />
con una quota sul v<strong>al</strong>ore nazion<strong>al</strong>e attorno <strong>al</strong> 3,5%. Nel 2010 i risultati<br />
dell’export conseguiti in provincia di <strong>Brescia</strong> sono stati persino<br />
migliori rispetto <strong>al</strong>le tendenze a livello lombardo e nazion<strong>al</strong>e. Anche se<br />
gli imprenditori bresciani possono vantare una natur<strong>al</strong>e propensione e<br />
predisposizione ad affrontare i mercati esteri, va tuttavia sottolineato<br />
che, in considerazione del fatto che il nostro sistema economico è costi-<br />
ragione, deve essere guidato. Daina, ad esempio,<br />
è un’azienda del bresciano con una ventina di dipendenti<br />
che qu<strong>al</strong>che esperienza in Europa l’ha<br />
avuta, ma “le missioni fatte col supporto di <strong>CDO</strong><br />
<strong>Brescia</strong> e Co.Export si sono rivelate più mature, più<br />
organizzate”. Agenti se ne trovano e <strong>al</strong>cuni hanno<br />
anche notevole conoscenza, ma difficilmente sono<br />
in grado di gestire qu<strong>al</strong>unque impresa si presenti: le<br />
dimensioni, l’ubicazione con i suoi problemi logistici,<br />
il tipo di interlocutore che la singola impresa<br />
si prefigura in base <strong>al</strong>le proprie capacità struttur<strong>al</strong>i,<br />
anche <strong>al</strong>l’interno di un unico settore, comportano<br />
una comprensione specifica, praticamente individu<strong>al</strong>e<br />
dei singoli imprenditori. “In Russia - racconta<br />
Diego Della Maestra, export manager della Daina<br />
- è molto importante in fase di ricerca selezionare<br />
chi sta d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte. <strong>CDO</strong> ha dovuto conoscere<br />
noi e quello che volevamo, per poi capire chi fosse<br />
l’interlocutore sul posto da ricercare. Abbiamo necessità<br />
di mirare a un certo tipo di vendita. Proprio<br />
la Russia per noi è un mercato ricco e interessante<br />
ancor più della Germania perché i nostri potenzi<strong>al</strong>i<br />
clienti hanno grandi risorse oggi”. Mentre la Germania,<br />
potenzi<strong>al</strong>mente interessante, è oggi un mercato<br />
maturo e diffidente, non conoscerlo significa<br />
perdere tempo, energie, denaro. V<strong>al</strong>erio Busseni<br />
project manager della IST, il cui motto è “ti creo<br />
l’esigenza e ti do la soluzione”, racconta che il v<strong>al</strong>ore<br />
aggiunto disponibile in <strong>CDO</strong> è l’incontro con<br />
<strong>al</strong>tri attori di impresa portatori di know-how differente<br />
d<strong>al</strong> proprio. La società si occupa di digit<strong>al</strong>iz-<br />
V<strong>al</strong>erio Busseni,<br />
project manager di<br />
IST Srl<br />
tuito per lo più da piccole e medie imprese non<br />
sempre strutturate per t<strong>al</strong>e approccio, occorre<br />
procedere con estrema circospezione affidandosi,<br />
per l’attività di internazion<strong>al</strong>izzazione, a<br />
strutture qu<strong>al</strong>ificate e profession<strong>al</strong>i che aiutino a reperire i giusti can<strong>al</strong>i<br />
e contatti istituzion<strong>al</strong>i e ad evitare perdite di tempo e, nella peggiore<br />
delle ipotesi, truffe o raggiri. La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong>, da<br />
questo punto vista, grazie anche <strong>al</strong>la propria Azienda Speci<strong>al</strong>e Pro<br />
Brixia e <strong>al</strong>le collaborazioni proficuamente avviate con le associazioni di<br />
categoria e importanti istituti bancari del territorio, è in grado di offrire<br />
qu<strong>al</strong>ificati servizi di orientamento e accompagnamento sui princip<strong>al</strong>i<br />
mercati mondi<strong>al</strong>i. In t<strong>al</strong> modo l’approccio <strong>al</strong>la glob<strong>al</strong>izzazione risulta<br />
proficuo, sicuro ed affidabile anche per quelle pmi che, per la prima<br />
volta, intendono affacciarsi sulla rib<strong>al</strong>ta internazion<strong>al</strong>e, con estremo<br />
beneficio per l’economia provinci<strong>al</strong>e nel suo complesso.<br />
La Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong>, inoltre, implementerà servizi di<br />
formazione fin<strong>al</strong>izzati a strutturare le imprese in vista dell’approccio<br />
ai nuovi mercati, nonché servizi volti a fornire assistenza in materia di<br />
orientamento finanziario e di garanzie per l’export.<br />
Di Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di <strong>Brescia</strong><br />
da leopoli <strong>al</strong> matching,<br />
passando per la loggia<br />
Leopoli è una magnifica città dell’Ucraina occident<strong>al</strong>e, ricca delle tracce di storia<br />
che le diverse culture hanno lasciato. Il centro storico è un esuberante p<strong>al</strong>coscenico<br />
dove si nota il passaggio dei polacchi, della dominazione degli Asburgo e infine dei<br />
sovietici. Da sempre quindi in posizione strategica per i commerci, anche oggi non<br />
disillude la propria vocazione. L’It<strong>al</strong>ia già da tempo - e <strong>Brescia</strong> in particolare - hanno<br />
capito le potenzi<strong>al</strong>ità dell’Ucraina, tanto che da <strong>al</strong>cune visite di perlustrazione<br />
delle possibilità di business è nato un sod<strong>al</strong>izio. Il sindaco di Leopoli si è recato nel<br />
maggio del <strong>2011</strong> in visita nella nostra città, ricevuto d<strong>al</strong>la Camera di Commercio,<br />
dai rappresentanti istituzion<strong>al</strong>i della Loggia e da diverse re<strong>al</strong>tà produttive.<br />
Stabilire i primi approcci per futuri scambi era la priorità della missione, che non<br />
ha mancato gli obiettivi. Alcune aziende stanno già lavorando a progetti concreti<br />
e nel novembre dello stesso anno l’Ucraina ha messo in agenda il Matching.<br />
D<strong>al</strong>le prime impressioni raccolte colpisce la voglia di crescere del paese e l’ambizione<br />
degli imprenditori ucraini desiderosa di affermarsi sui mercati esteri.<br />
zazione dei documenti; sta portando avanti un progetto<br />
in Libia da oltre due anni, che non si è fermato<br />
nemmeno con la guerra in corso e che, m<strong>al</strong>grado<br />
quello che si possa pensare, sta dando grandi soddisfazioni.<br />
In momenti così difficili, quando gli equilibri<br />
in un paese sono delicati, è lecito pensare che<br />
le persone continuino ad avere la necessità di acquistare<br />
beni e servizi. Nel caso di sconvolgimenti così<br />
evidenti c’è molto spazio per portare il proprio contributo<br />
imprenditori<strong>al</strong>e. A maggior ragione diventa<br />
impossibile improvvisarsi da soli senza conoscere<br />
le esigenze del territorio. n<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 65
Le Officine sono diventate un “caso”, raccontato<br />
anche d<strong>al</strong> Corriere della Sera Economia<br />
e da Radio Rai. Siete online da maggio <strong>2011</strong><br />
e avete già raggiunto 4.000 iscritti. Qu<strong>al</strong>e bisogno<br />
avete intercettato? L’imprenditore ha da<br />
sempre due bisogni fondament<strong>al</strong>i: conoscere <strong>al</strong>tri<br />
imprenditori per sviluppare la sua azienda e<br />
condividere informazioni e relazioni che lo tengano<br />
<strong>al</strong> passo con i tempi. Nella mia esperienza<br />
di consulente ho capito nel tempo che la risposta<br />
<strong>al</strong> bisogno della singola impresa poteva venire<br />
soltanto d<strong>al</strong>l’esperienza di <strong>al</strong>tri imprenditori. La<br />
sfida era farne incontrare quanti più possibile!<br />
Nascete come società di consulenza tradizion<strong>al</strong>e,<br />
siete diventati esperti nel creare aggregazioni<br />
di imprese. Come è avvenuto il passaggio<br />
<strong>al</strong> mondo digit<strong>al</strong>e? La svolta è stata nel<br />
mese di novembre 2010: capivamo che occorreva<br />
uno strumento per tenere in contatto tra loro gli<br />
imprenditori it<strong>al</strong>iani, abbattendo le barriere del<br />
tempo e della distanza geografica. Serviva una<br />
strumenti <strong>CDO</strong><br />
L’intervista a Pietro Bazzoni, ideatore delle Officine It<strong>al</strong>iane<br />
Innovazione, racconta come è nata l’intuizione di un soci<strong>al</strong><br />
S<br />
network dedicato agli imprenditori it<strong>al</strong>iani<br />
è nato il soci<strong>al</strong> network<br />
I degli imprenditori<br />
Lo staff di Officine<br />
It<strong>al</strong>iane Innovazione<br />
con i partecipanti<br />
<strong>al</strong> primo evento d<strong>al</strong><br />
vivo che si è tenuto a<br />
Lomazzo (CO) il 10<br />
giugno <strong>2011</strong><br />
piattaforma online, a cui dedicare ogni giorno 10<br />
minuti del proprio tempo, per condividere il proprio<br />
fare impresa con colleghi it<strong>al</strong>iani e stranieri.<br />
Qu<strong>al</strong>i ingredienti avete scelto per il vostro Soci<strong>al</strong><br />
Network? Abbiamo voluto creare qu<strong>al</strong>cosa<br />
di molto diverso da LinkedIn o da Facebook:<br />
nelle Officine si parla it<strong>al</strong>iano, anche se abbiamo<br />
gruppi in lingua inglese, abbiamo una redazione<br />
che quotidianamente modera e promuove discussioni<br />
e diversi gruppi tematici dedicati a chi condivide<br />
il medesimo interesse.<br />
Qu<strong>al</strong>i vantaggi hanno aperto finora le Officine?<br />
Diversi imprenditori hanno iniziato ad incontrarsi.<br />
Noi organizziamo eventi d<strong>al</strong> vivo per facilitare<br />
queste dinamiche e stiamo implementando mod<strong>al</strong>ità<br />
di incontro con video chat moderate, che<br />
facilitino tutto ciò senza la complessità di spostarsi<br />
dai propri uffici. Ci sono poi colleghi stranieri,<br />
da 107 Paesi diversi, che entrano nelle Officine<br />
per cercare fornitori it<strong>al</strong>iani. Ogni giorno è<br />
davvero un fiorire di occasioni, siamo un cantiere<br />
in corso dove si sta costruendo la piattaforma per<br />
l’innovazione del business it<strong>al</strong>iano. n
Servizi di noleggio, lavaggio e gestione di prodotti tessili.<br />
ABBIGLIAMENTO PROFESSIONALE<br />
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UNI EN ISO 9001:2008<br />
UNI EN ISO 14001:2004<br />
UNI EN 14065:2004
Ottenere credito<br />
è un’impresa che<br />
richiede molte garanzie,<br />
ma ci sono molte occasioni<br />
che con il giusto supporto<br />
si possono sfruttare,<br />
in particolare in<br />
un’ottica di<br />
internazion<strong>al</strong>izzazione<br />
Un problema sempre più sentito d<strong>al</strong>le imprese<br />
it<strong>al</strong>iane è la difficoltà a ottenere credito.<br />
Negli ultimi due anni l’erogazione di finanziamenti<br />
da parte degli istituti creditizi si è fatta<br />
molto selettiva, spesso divergendo d<strong>al</strong>le re<strong>al</strong>i<br />
necessità delle imprese. A rimetterci sono le piccole<br />
e piccolissime aziende che guardano con<br />
crescente preoccupazione l’andamento dei tassi<br />
di interesse: lo spread medio applicato d<strong>al</strong>le banche<br />
è aumentato con decisione negli ultimi mesi<br />
mettendo a dura prova la solvibilità di molti. E<br />
lo scenario economico non mostra segni di distensione.<br />
Questo va ad aggiungersi <strong>al</strong>l’aspetto<br />
delicato delle garanzie da presentare, tema c<strong>al</strong>do<br />
nella questione della ricerca dei finanziamenti.<br />
Esistono tuttavia strade differenti per ottenere<br />
le risorse necessarie. Europartner si occupa da<br />
vent’anni di agevolare le imprese nell’approcciare<br />
il complesso mondo della finanza agevolata.<br />
Re<strong>al</strong>tà di grande esperienza che, nelle sue sedi<br />
di <strong>Brescia</strong>, Milano e Genova, si è speci<strong>al</strong>izzata<br />
nel gestire i bandi di finanziamento ministeri<strong>al</strong>i,<br />
region<strong>al</strong>i e della Comunità Europea.<br />
I bandi rispondono <strong>al</strong>le esigenze delle aziende per<br />
lo sviluppo dell’impresa e costituiscono un ottimo<br />
strumento per risparmiare sui tassi interesse<br />
e reperire garanzie necessarie <strong>al</strong>l’ottenimento dei<br />
68 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti <strong>CDO</strong><br />
F A<br />
Finanza agevolata<br />
e flessibile<br />
In <strong>al</strong>to: Camillo<br />
Zola, presidente di<br />
Europartner Finance.<br />
Sopra, Stefano<br />
Vescia, senior consulting<br />
fondi. Si tratta di finanziamentii a tasso agevolato<br />
o addirittura a fondo perduto che rappresentano<br />
un’opportunità concreta non solo per le grandi<br />
aziende, ma soprattutto per le piccole e le microimprese.<br />
Sostengono progetti di investimento<br />
che permettono lo sviluppo aziend<strong>al</strong>e, inteso come<br />
aumento della capacità produttiva, il rinnovamento<br />
dei macchinari e, più in gener<strong>al</strong>e, favorendo la<br />
crescita dimension<strong>al</strong>e. Tematiche come ricerca e<br />
sviluppo, sperimentazione e innovazione, punti<br />
chiave per rimanere e svilupparsi sul mercato,<br />
sono fin<strong>al</strong>ità specifiche di molti finanziamenti. I<br />
bandi sono particolarmente indicati per un’ottica<br />
che mira <strong>al</strong>l’internazion<strong>al</strong>izzazione. Investire in<br />
strutture <strong>al</strong>l’estero, aprire can<strong>al</strong>i commerci<strong>al</strong>i per<br />
aggredire nuovi mercati non sono esigenze solamente<br />
delle grandi imprese. Spesso le piccole<br />
re<strong>al</strong>tà sono tentate da mercati esteri che tuttavia<br />
incutono soggezione: risultano sotto strutturate e<br />
non posseggono le risorse materi<strong>al</strong>i e umane per<br />
far fronte a nuovi territori. Alcuni bandi, tra cui<br />
ad esempio il programma ERGON, intendono favorire<br />
lo sviluppo delle aggregazioni di imprese,<br />
nuove o già esistenti, aiutando a sviluppare delle<br />
sinergie con obiettivi precisi e non estemporanei.<br />
In un momento storico in cui è evidente una crisi<br />
che prende di mira le aziende, gli enti loc<strong>al</strong>i e le<br />
banche “solo con l’unione virtuosa dei soggetti<br />
coinvolti si può affrontare con successo la re<strong>al</strong>tà<br />
– afferma Camillo Zola, presidente di Europartner<br />
–. Disponendo di meno risorse gli enti loc<strong>al</strong>i<br />
sono costretti a creare bandi più specifici, a fronte<br />
dei più generici emessi fino a qu<strong>al</strong>che anno fa”.<br />
L’opportunità per chi li affronta si fa quindi ancora<br />
più concreta e mirata. Occorre muoversi con<br />
competenza e affidarsi a un partner che di<strong>al</strong>oghi<br />
con regolarità con gli enti erogatori. Zola, occupandosi<br />
di finanza straordinaria e divisione “cor-<br />
➤
➤<br />
porate”, si pone come riferimento nella gestione<br />
dei rapporti mirati con le istituzioni erogatrici e<br />
con gli istituti di credito. Stefano Vescia, di Europartner,<br />
con <strong>al</strong>le sp<strong>al</strong>le una lunghissima espe-<br />
70 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti <strong>CDO</strong><br />
fondi di rotazione per l’imprenditori<strong>al</strong>ità (FRIM)<br />
Soggetti beneficiari: Micro, piccole e medie imprese (anche artigiane e<br />
cooperative) aventi sede operativa in Lombardia e operanti nei settori Manifatturiero,<br />
delle Costruzioni e dei Servizi <strong>al</strong>le imprese.<br />
Tipologie di attività e spese ammissibili: SVILUPPO AZIENDALE<br />
a) Opere murarie, opere di bonifica, impiantistica e costi assimilati fino<br />
<strong>al</strong> 40% dell’investimento complessivo ammissibile;<br />
b) Macchinari, impianti specifici ed attrezzature, arredi , nuovi di fabbrica<br />
o usati;<br />
c) Sistemi gestion<strong>al</strong>i integrati, software & hardware ( fino <strong>al</strong> 10%)<br />
d) Acquisizione di marchi, di brevetti e di licenze di produzione<br />
e) Spese di commissione per garanzie (nel limite massimo del 2%)<br />
f) Spese gener<strong>al</strong>i e di gestione del progetto in misura forfettaria (nel<br />
limite massimo del 10%)<br />
Agevolazione: Gli interventi finanziari agevolati sono concessi secondo le<br />
seguenti due forme tecniche:<br />
l Finanziamento agevolato a medio termine erogato da banca convenzionata<br />
con utilizzo di mezzi finanziari bancari (quota pari a<br />
50%) e del FRIM (quota pari a 50%)<br />
l Locazione finanziaria di beni strument<strong>al</strong>i esclusivamente per la Misura<br />
1 (i contratti di locazione finanziaria devo essere sottoscritti successivamente<br />
<strong>al</strong>la data della domanda)<br />
BANDO FRIM FESR <strong>2011</strong><br />
Sottomisure n.1 “Innovazione di prodotto e di processo”<br />
Beneficiari: Micro, piccole e medie imprese, anche artigiane e cooperative,<br />
aventi sede operativa in Lombardia dei settori Manifatturiero e delle Costruzioni<br />
e dei Servizi <strong>al</strong>le imprese<br />
Tipologie di intervento ammissibili: comportino attività di ricerca e/o di<br />
sviluppo industri<strong>al</strong>e<br />
Spese ammissibili: Per la Sottomisura 1 “Innovazione di prodotto e di processo”<br />
i costi ammissibili sono:<br />
1) Person<strong>al</strong>e impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo (massimo 50%<br />
delle spese ammissibili);<br />
2) Consulenza tecnica e servizi esterni utilizzati ai fini dell’attività di<br />
ricerca e sviluppo, prototipazione, sperimentazione e collaudo;<br />
3) Costi di ammortamento di impianti, macchinari e attrezzature per<br />
l’attività di ricerca e sviluppo;<br />
4) Costi per materi<strong>al</strong>i, utilizzati nella fase di prototipazione, sperimentazione<br />
e collaudo<br />
5) Ricerca contrattu<strong>al</strong>e, competenze tecniche e brevetti, acquisiti ovvero<br />
ottenuti in licenza;<br />
6) Oneri di commissione per garanzia prestata da banche, società di<br />
assicurazione, intermediari finanziati e Confidi nel limite del 3% del<br />
tot<strong>al</strong>e del progetto.<br />
Agevolazione prevista e massim<strong>al</strong>i: L’agevolazione consiste in finanziamenti<br />
agevolati di durata compresa tra 3 e 7 anni, di cui 2 di preammortamento,<br />
per un importo massimo pari <strong>al</strong> 100 % delle spese del progetto.<br />
Finanziamento agevolato erogato esclusivamente a v<strong>al</strong>ere su risorse del<br />
FRIM FESR. Tasso fisso pari <strong>al</strong>lo 0.5 %<br />
FRI - FONDO DI ROTAZIONE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />
Soggetti beneficiari: Piccole e medie imprese lombarde che siano in possesso<br />
dei seguenti requisiti:<br />
l Essere costituite in forma di società di capit<strong>al</strong>i;<br />
l Avere codice attività ATECO 2007 lettera C (Attività Manifatturiere);<br />
l Avere sede operativa in Lombardia;<br />
l Avere minimo 2 anni di operatività <strong>al</strong>la data di presentazione della<br />
domanda.<br />
rienza nella finanza agevolata, coordina un team<br />
di professionisti in grado di fornire <strong>al</strong>le imprese<br />
un servizio di consulenza ed assistenza ad hoc e<br />
seguire l’iter burocratico in tutti i suoi aspetti. n<br />
Tipologie di attività ammissibili: I progetti presentati possono riguardare:<br />
l Nuovi insediamenti produttivi permanenti <strong>al</strong>l’estero;<br />
l Centri di assistenza tecnica post-vendita <strong>al</strong>l’estero;<br />
l Strutture logistiche permanenti <strong>al</strong>l’estero di transito e di distribuzione<br />
internazion<strong>al</strong>e di prodotti.<br />
I progetti non devono prevedere interventi di deloc<strong>al</strong>izzazione (dismissione<br />
tot<strong>al</strong>e o parzi<strong>al</strong>e di attività produttive in Lombardia.<br />
Agevolazione: L’agevolazione è pari <strong>al</strong> 40% delle spese ammissibili di cui:<br />
l quota fino <strong>al</strong> 40% in conto capit<strong>al</strong>e a fondo perduto;<br />
l quota <strong>al</strong>meno del 60% a titolo di finanziamento agevolato con tasso<br />
pari a 0.5% annuo<br />
FRIM START-UP Sostegno per nuove attività imprenditori<strong>al</strong>i<br />
Soggetti beneficiari: nuove imprese costituite a maggioranza di giovani<br />
e donne.<br />
Agevolazione: L’agevolazione avrà la forma del finanziamento agevolato<br />
pari <strong>al</strong> 100% del programma di investimento ammissibile di cui il 70% a<br />
v<strong>al</strong>ere sul fondo region<strong>al</strong>e ad un tasso pari <strong>al</strong> 0,5% e con durata da 3 a 7<br />
anni. Sono previste idonee garanzie.<br />
REGIONE LOMBARDIA – PROGRAMMA ERGON - Bando per la creazione di<br />
Reti d’Imprese.<br />
Soggetti beneficiari: Possono beneficiare dei contributi le MPMI dell’industria<br />
(manifattura e costruzioni), artigianato, cooperazione e servizi <strong>al</strong>le<br />
imprese, con le seguenti forme aggregative (minimo 3 imprese)<br />
Contratti di Rete<br />
Associazioni Temporanee di Imprese (ATI)<br />
Consorzi o Società Consortili<br />
Agevolazione: L’agevolazione avrà la forma del contributo in conto capit<strong>al</strong>e<br />
pari <strong>al</strong> 50% del programma di investimento ammissibile (contributo<br />
massimo concedibile per progetto: 300.000 euro)<br />
La spesa minima ammissibile per progetto è di 75.000 euro.<br />
Il contributo concedibile per singola MPMI non potrà superare l’importo di<br />
50.000 euro<br />
MADE IN LOMBARDY<br />
Spese ammissibili: costi per impianti, macchinari, strumenti e attrezzature<br />
purché direttamente connessi <strong>al</strong>l’attività di ricerca e sviluppo o <strong>al</strong>la<br />
produzione di nuovi prodotti, <strong>al</strong>l’attivazione di nuovi processi produttivi o di<br />
sviluppo della capacità produttiva;<br />
l spese di deposito, conferma, acquisto di brevetti, licenze e knowhow;<br />
costi del person<strong>al</strong>e di ricerca e sviluppo, del person<strong>al</strong>e tecnico e<br />
di <strong>al</strong>tro person<strong>al</strong>e ausiliario, per le attività di ricerca e sviluppo svolte<br />
a v<strong>al</strong>ere sul programma di investimento;<br />
l costi dei servizi di consulenza utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività<br />
di ricerca, solo se acquisiti <strong>al</strong>l’esterno delle imprese beneficiarie;<br />
l costi per materie prime e componenti da impiegare nella fase di prototipazione,<br />
sperimentazione e collaudo del prodotto / processo sino ad un<br />
massimo del 5% del costo del programma di investimento ammesso;<br />
l spese gener<strong>al</strong>i ed <strong>al</strong>tri costi di esercizio sino ad un massimo del 10%<br />
del costo del programma di investimento ammesso;<br />
l opere murarie ed impiantistiche per ristrutturazione ed ampliamento<br />
di fabbricati già esistenti entro il limite del 25% della spesa ammissibile<br />
sul programma di investimento.<br />
Fondo di garanzia MADE IN LOMBARDY: Gli interventi finanziari saranno<br />
assistiti entro il limite dell’80% d<strong>al</strong> Fondo di Garanzia Made in Lombardy.<br />
La garanzia viene rilasciata senza <strong>al</strong>cun onere aggiuntivo per l’impresa<br />
beneficiaria.
A volte i contenitori sono tutti ugu<strong>al</strong>i; sono i contenuti che cambiano!!<br />
Quando si parla di comunicazione e marketing, si parla di visibilità;<br />
essere presenti sul mercato e distinguersi d<strong>al</strong>la concorrenza<br />
significa innanzitutto essere visibili. Noi lo facciamo adottando le<br />
nuove strategie di marketing, con i nuovi mezzi a disposizione, qu<strong>al</strong>i<br />
internet, comunicazione mobile (smartphone, touchpad) e pubblicità<br />
<strong>al</strong>ternativa (il cosiddetto non convention<strong>al</strong> marketing), mantenendo<br />
stabili gli investimenti per i tradizion<strong>al</strong>i mezzi di comunicazione.<br />
ASSETATo<br />
DI VISIBILITà?<br />
DISSETATI<br />
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strumenti <strong>CDO</strong><br />
S C<br />
il servizio finanziario cdo<br />
Lo scenario in cui si sono ritrovate a operare le<br />
Pmi è diretta conseguenza della crisi finanziaria<br />
e delle tre fasi degli accordi di Basilea. Il<br />
sistema politico non si è certo distinto per rapidità<br />
delle risposte che il tessuto di imprese it<strong>al</strong>iane<br />
richiede per fronteggiare le incertezze finanziarie.<br />
La <strong>Compagnia</strong> delle Opere si inserisce in questo<br />
contesto confuso e difficile proponendo un servizio<br />
finanziario in collaborazione con BFS Partner<br />
e Confidi Province Lombarde. Mettendo in<br />
campo iniziative utili <strong>al</strong>le imprese e <strong>al</strong>le persone<br />
fisiche. Il servizio finanziario <strong>CDO</strong> raggruppa una<br />
serie di strumenti qu<strong>al</strong>i il c<strong>al</strong>colo del risparmio.<br />
Un software permette in pochi attimi di misurare<br />
il risparmio ottenibile applicando le convenzioni<br />
con le banche partner con l’obiettivo di abbattere<br />
le spese. Nel corso dell’ultimo triennio sono stati<br />
an<strong>al</strong>izzati annu<strong>al</strong>mente una media di circa 4.000<br />
conti correnti di più di mille aziende associate: a<br />
livello nazion<strong>al</strong>e nell’82% dei casi esaminati si<br />
è ottenuta una diminuzione media di costi pari a<br />
1.500 € per rapporto di conto corrente.<br />
Oltre <strong>al</strong> risparmio in conto corrente esiste un<br />
servizio che an<strong>al</strong>izza la situazione economica<br />
➤<br />
72 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Una serie di iniziative utili<br />
<strong>al</strong>le imprese e <strong>al</strong>le persone<br />
fisiche messe in campo da<br />
<strong>Compagnia</strong> delle Opere in<br />
collaborazione con BFS<br />
Partner e Confidi Province<br />
Lombarde<br />
di<strong>al</strong>ogo facile con le banche<br />
Francncesco Figaroli, responsabile<br />
del servizio finanziario della <strong>CDO</strong><br />
<strong>Brescia</strong>. A sinistra un seminario sui<br />
servizi finanziari<br />
<strong>Compagnia</strong> delle Opere in collaborazione con BFS Partner mette a disposizione<br />
dei propri associati una serie di servizi finanziari rivolti ad agevolare il rapporto<br />
fra le imprese associate e gli istituti bancari. Più di trentamila conti correnti in<br />
convenzione e duemila operazioni di mutuo o finanziamento concluse ogni anno;<br />
centinaia le aziende accompagnate nel percorso di accesso <strong>al</strong> credito tramite Pmi<br />
Tutoring.<br />
Queste sono le credenzi<strong>al</strong>i di un servizio person<strong>al</strong>izzato operativo in tutta It<strong>al</strong>ia,<br />
che la partnership tra <strong>CDO</strong> e BFS Partner può vantare, avendo stipulato accordi<br />
con i più importanti gruppi bancari del Paese (Gruppo Intesa Sanpaolo, UniCredit,<br />
Banca Popolare di Milano, BNL solo per citarne <strong>al</strong>cuni). Ai servizi finanziari della<br />
<strong>CDO</strong> possono accedere persone giuridiche, persone fisiche ed enti non-profit. I<br />
soci <strong>CDO</strong> possono usufruire di condizioni di assoluto vantaggio sui tassi passivi<br />
(scoperto di conto corrente, anticipo fatture, smobilizzo SBF, commissioni<br />
disponibilità fondi) e sulle spese di gestione del conto corrente. Ogni azienda viene<br />
v<strong>al</strong>utata ricevendo un rating e ad ogni fascia di v<strong>al</strong>utazione vengono attribuite<br />
condizioni agevolate e <strong>al</strong>lineate <strong>al</strong>le migliori offerte del mercato.<br />
I vantaggi sono dunque molteplici. D<strong>al</strong>le condizioni economiche agevolate rispetto<br />
ai listini standard che permettono la trasparenza e la stabilità nel tempo delle<br />
condizioni applicate (i requisiti vengono applicati automaticamente senza<br />
bisogno di “trattative” sul prezzo e restano stabili nel tempo). Fino <strong>al</strong>la gestione<br />
e aggiornamento dei prodotti attraverso un monitoraggio costante del mercato<br />
finanziario.
Lavoriamo per un mondo più pulito.<br />
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Esempio di scheda<br />
di c<strong>al</strong>colo del risparmio<br />
74 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
strumenti <strong>CDO</strong><br />
➤<br />
dell’azienda, denominato Pmi Tutoring. <strong>CDO</strong><br />
si fa carico di supportare le imprese nella predisposizione<br />
di un “Memorandum Informativo” da<br />
presentare <strong>al</strong>l’Istituto di credito. Evidenzia i punti<br />
di forza e corregge le criticità v<strong>al</strong>orizzando i rapporti<br />
bancari esistenti per finanziamenti e linee di<br />
credito person<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>le esigenze dell’azienda.<br />
L’an<strong>al</strong>isi svolta permette anche di verificare l’adeguatezza<br />
sia per forma tecnica che per importo<br />
qu<strong>al</strong>ità e fiducia Confidi<br />
Confidi nasce come Consorzio fidi nel lontano febbraio del 1968. Nel 2005 cambia<br />
denominazione e forma giuridica in Confidi Province Lombarde per indicare, già<br />
nel nome, il particolare radicamento costruito sul territorio lombardo. Negli ultimi<br />
anni sa <strong>al</strong>largare le relazioni su tutto il territorio it<strong>al</strong>iano, contando fili<strong>al</strong>i da Milano<br />
a Caserta, <strong>al</strong>lacciando un rapporto di fiducia con gli associati <strong>CDO</strong>. Un lavoro<br />
di oltre quarant’anni premiato per qu<strong>al</strong>ità e fiducia da migliaia di imprese, d<strong>al</strong>le<br />
micro re<strong>al</strong>tà <strong>al</strong>la grande industria. Nel solo <strong>2011</strong>, da gennaio a settembre, sono<br />
stati finanziati oltre 200 milioni di c. La mission di Confidi è di dare garanzie per<br />
favorire l’accesso <strong>al</strong> credito delle imprese, intermediando il rischio della controparte<br />
bancaria: garanzia riconosciuta equiv<strong>al</strong>ente a quella bancaria e con tempi<br />
di istruttoria minori.<br />
La società è in grado di coprire tutto il fabbisogno di breve e medio termine e<br />
studia per gli associati <strong>CDO</strong> soluzioni mirate per particolari occorrenze: 13ma,<br />
14ma mensilità e impegni fisc<strong>al</strong>i; sostegno <strong>al</strong>la crescita aziend<strong>al</strong>e con programmi<br />
di investimenti produttivi materi<strong>al</strong>i e immateri<strong>al</strong>i; patrimoni<strong>al</strong>izzazione aziend<strong>al</strong>e.<br />
Da sempre la filosofia <strong>CDO</strong> è di affiancare le imprese e in Confidi ha trovato un<br />
partner ide<strong>al</strong>e per le esigenze di implementazione del business. La capillarità<br />
con cui è presente sul territorio e la flessibilità sono gli elementi preziosi, ma<br />
soprattutto in campo c’è la forza di an<strong>al</strong>izzare le esigenze di ogni singola azienda:<br />
screening mirati per una maggiore competitività.<br />
Banche e territorio: un legame ancora da recuperare<br />
Le vicissitudini che hanno caratterizzato il <strong>2011</strong> e<br />
che forse nulla hanno a che vedere con la congiuntura<br />
economica, non consentono di formulare ottimistiche<br />
previsioni sul futuro dell’economia europea<br />
e, in particolare, del nostro paese. Ai recenti<br />
declassamenti dell’It<strong>al</strong>ia da parte delle maggiori<br />
società di “rating” si aggiunge infatti la particolare<br />
situazione politica, caratterizzata da costante<br />
<strong>al</strong>tissimo livello di tensione che comporta una perdita di credibilità<br />
per<strong>al</strong>tro facilmente riscontrabile dell’insostenibile livello degli “spread”<br />
(rispetto ai bond tedeschi) dei nostri titoli di stato. Determinanti<br />
saranno certamente, oltre agli interventi di riduzione permanente della<br />
spesa corrente, quelli di sostegno <strong>al</strong>la crescita.<br />
Ritengo comunque che - anche in questo periodo di grande difficoltà<br />
- la vit<strong>al</strong>ità del tessuto economico bresciano, il dinamismo dell’imprenditoria<br />
loc<strong>al</strong>e, la determinazione e la tenacia espresse nei momenti<br />
di crisi, siano presupposti di ripresa che - consolidati da adeguati<br />
provvedimenti governativi - consentiranno il superamento dell’attu<strong>al</strong>e<br />
criticità.<br />
Il sistema del credito è uno strumento di sostegno imprescindibile per<br />
la ripresa economica, ma da tempo sta manifestando una significativa<br />
degli affidamenti in essere e controllarne la congruità.<br />
Se necessario, in accordo con l’associato,<br />
si modificano le linee di credito. In questo contesto<br />
si inserisce il factoring che, in collaborazione<br />
con Banca IFIS, permette agli associati di<br />
sopperire a esigenze di smobilizzo particolari.<br />
La Banca si prende in carico il credito, v<strong>al</strong>utando<br />
opportunamente l’azienda debitrice, e soprattutto<br />
anticipando le risorse finanziarie <strong>al</strong> creditore. n<br />
difficoltà a svolgere il proprio ruolo. Oltre <strong>al</strong>le comprensibili maggiori<br />
attenzioni <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità del rischio creditizio, <strong>al</strong>tre circostanze amplificano<br />
le difficoltà di accesso <strong>al</strong> credito: inc<strong>al</strong>zanti processi di aggregazione<br />
e fusione di grandi gruppi bancari nazion<strong>al</strong>i con i conseguenti avvicendamenti<br />
nel “top management” delle banche aggregate, attuazione di<br />
piani di incentivazione <strong>al</strong>l’esodo che hanno riguardato sia i managers<br />
“intermedi” che, soprattutto, direttori di fili<strong>al</strong>e; accentramento dei centri<br />
decision<strong>al</strong>i con corrispondente ridimensionamento delle deleghe <strong>al</strong>le<br />
unità periferiche, utilizzo di procedure informatiche per la v<strong>al</strong>utazione<br />
del merito creditizio che hanno determinato uno scollamento della banca<br />
d<strong>al</strong> territorio.<br />
I maggiori gruppi bancari hanno già avviato processi di riorganizzazione<br />
della rete con interventi indirizzati <strong>al</strong> recupero del legame col territorio,<br />
con tangibili decentramenti imperniati su concrete deleghe delle<br />
facoltà decision<strong>al</strong>i (in particolare il credito).<br />
Franco Zagni, (in <strong>al</strong>to a sinistra), vice direttore centr<strong>al</strong>e di<br />
Banca Intesa a riposo, già capo area Bergamo-<strong>Brescia</strong>, fa<br />
parte del consiglio direttivo di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> d<strong>al</strong> 2002
cdobrescia<br />
Struttura<br />
V T<br />
v<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento<br />
Cambiare punto di vista e iniziare a miglio-<br />
rare il proprio lavoro partendo d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore<br />
e non d<strong>al</strong> limite, innovando a partire d<strong>al</strong>la<br />
tradizione che, come t<strong>al</strong>e, ha sempre un<br />
contenuto di verità sedimentato nel tempo<br />
attraverso verifiche re<strong>al</strong>i. Ecco le sfide che la<br />
<strong>CDO</strong> sta affrontando <strong>al</strong> suo interno, come<br />
ci spiega la direzione. Abbiamo raccolto an-<br />
che il commento delle persone che lavorano<br />
ogni giorno in <strong>CDO</strong>, nella struttura interna:<br />
il loro lavoro -anche se meno “visibile” o<br />
pubblico di <strong>al</strong>tri- è fondament<strong>al</strong>e<br />
Della <strong>CDO</strong> tutti conoscono gli aspetti pubblici:<br />
l’origine da cui è nata, gli ide<strong>al</strong>i che la<br />
guidano, i servizi che offre, gli eventi che<br />
re<strong>al</strong>izza e le attività che promuove. Tutto questo<br />
è reso possibile d<strong>al</strong>l’organizzazione (d<strong>al</strong> greco<br />
“organon”, strumento). L’organizzazione, uno<br />
strumento indispensabile per qu<strong>al</strong>siasi impresa,<br />
cambia in funzione dei cambiamenti della re<strong>al</strong>tà<br />
che la circonda.<br />
“A partire d<strong>al</strong> <strong>2011</strong> –spiega il direttore operativo<br />
di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> Fabio Mussoni- abbiamo iniziato<br />
a lavorare con tutto lo staff su due elementi<br />
fondament<strong>al</strong>i per il nostro lavoro: sulla lettura del<br />
contesto e della re<strong>al</strong>tà e, soprattutto, sulla nostra<br />
concezione di persona e di lavoro. Per migliorare<br />
la nostra organizzazione e rispondere in modo<br />
più efficace <strong>al</strong>le sollecitazioni del contesto non<br />
possiamo creare regole e procedure, perché prescindono<br />
d<strong>al</strong>le persone e l’organizzazione è costituita<br />
d<strong>al</strong>le persone. Per questo l’unico punto<br />
76 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
di partenza possibile per migliorare o modificare<br />
una organizzazione è ripartire d<strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione<br />
del t<strong>al</strong>ento”.<br />
Quando si pensa a un miglioramento si va a caccia<br />
del proprio limite e si cerca di colmarlo. In<br />
<strong>CDO</strong> si è iniziato a lavorare <strong>al</strong> contrario: guardare<br />
<strong>al</strong> positivo che c’è, v<strong>al</strong>orizzare il t<strong>al</strong>ento che<br />
ciascuno esprime, sfidarlo con nuove responsabilità<br />
per capire quanto può crescere.<br />
“È affidando ai propri collaboratori compiti più<br />
impegnativi e responsabilità maggiori –conclude<br />
Mussoni- che chi guida l’organizzazione può capire<br />
e approfondire il loro t<strong>al</strong>ento e permettere<br />
che si esprima. Un <strong>al</strong>tro passaggio fondament<strong>al</strong>e<br />
è la condivisione dei risultati, in modo che tutti<br />
sappiano come si sta muovendo l’organizzazione<br />
e come sta cambiando il contesto, ma soprattutto<br />
le difficoltà che emergono. In questo modo ciascuno<br />
può proporre il proprio contributo in modo<br />
proattivo”. n<br />
Direzione e collaboratori<br />
della<br />
<strong>CDO</strong> di <strong>Brescia</strong>.<br />
Qui sotto, Fabio<br />
Mussoni, direttore<br />
operativo di <strong>CDO</strong><br />
<strong>Brescia</strong>
COMPLESSITÀ DI MERCATO CRESCENTE.<br />
MAGGIOR FLUSSO DI INFORMAZIONI.<br />
DOMANDA SEMPRE PIÙ DIFFERENZIATA.<br />
La sfida competitiva risiede oggi nell’offerta di nuove forme<br />
di servizio e nuovi modelli organizzativi e decision<strong>al</strong>i in grado<br />
di favorire le strategie legate <strong>al</strong>l’innovazione e <strong>al</strong>l’efficienza.<br />
Nasce wege, la generazione del noi, una rete innovativa di<br />
società di consulenza e di professionisti come risposta <strong>al</strong>le<br />
sfide competitive attraverso la condivisione e la collaborazione.<br />
Gli interventi sul campo operati da wege sono ispirati d<strong>al</strong>la<br />
necessità di dover reagire rapidamente <strong>al</strong>la ricerca di vantaggi<br />
immediati e tangibili per i clienti, con una visione complessiva<br />
e integrata delle circostanze.<br />
PRACTICE INNOVATION. WE DO.<br />
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cdobrescia<br />
Struttura<br />
La <strong>CDO</strong> esiste a <strong>Brescia</strong> da 20 anni e da 15 Roberto<br />
Zanolini ne è il direttore gener<strong>al</strong>e. Insieme ai<br />
collaboratori e ai consiglieri ogni anno si rimette<br />
in gioco senza dare nulla per scontato, ma cercando<br />
di innovare il proprio lavoro, seguendo le sfide che la<br />
re<strong>al</strong>tà impone, a partire d<strong>al</strong>la tradizione, da una storia<br />
che ha le radici profonde. Il nuovo, infatti, non è l’inedito.<br />
Non si può eliminare una tradizione che, come<br />
t<strong>al</strong>e, ha sempre un contenuto di verità sedimentato nel<br />
tempo attraverso verifiche re<strong>al</strong>i, per abbracciare una<br />
presunta novità a tutti i costi. È così dunque che <strong>CDO</strong><br />
si pone di fronte <strong>al</strong> rapporto con gli imprenditori “diventato<br />
sempre più complesso” come spiega Zanolini:<br />
“È necessaria molta più dedizione <strong>al</strong> rapporto person<strong>al</strong>e,<br />
più tempo e maggiore apertura per instaurare<br />
relazioni stabili e profonde, che sono il fondamento<br />
della mod<strong>al</strong>ità con cui ci proponiamo agli imprenditori,<br />
Il loro lavoro è sempre più difficile. Accompagnarli<br />
e sostenerli è sempre più impegnativo. Una<br />
sfida che ci offre l’opportunità di guardare con occhi<br />
sempre nuovi la re<strong>al</strong>tà e, person<strong>al</strong>mente, di rivedere<br />
il mio modo di lavorare e di condurre il lavoro dei<br />
miei collaboratori. Non sono sfide che si affrontano<br />
da soli. Bisogna percorrere la strada insieme, mantenendo<br />
costante e s<strong>al</strong>do il legame con le nostre origini,<br />
d<strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i traiamo stimolo e apertura per affrontare<br />
il presente. Ed è quanto mai necessario per me, per<br />
guidare il lavoro di <strong>al</strong>tri, guardare a mia volta a persone<br />
che mi sono di esempio, per l’appartenenza certa<br />
che li contraddistingue e per il grande impegno che<br />
mettono nel loro lavoro. Credo che il cambiamento<br />
sia possibile ed efficace solo se parte d<strong>al</strong>la tradizione,<br />
d<strong>al</strong>la storia vissuta giorno per giorno, re<strong>al</strong>e, concreta.<br />
Partire da concetti astratti e applicarli <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà è un<br />
metodo che non ha mai risultati positivi. È la re<strong>al</strong>tà<br />
che ci guida nel cambiamento. La nostra abilità sta<br />
nel coglierlo e nel saperlo interpretare”.<br />
Letizia Robolini: “È fondament<strong>al</strong>e che ognuno di noi<br />
dia il suo contributo perseguendo lo stesso obiettivo.<br />
Io mi impegno per portare ogni giorno l’entusiasmo,<br />
soprattutto nella relazione con gli associati. Mi piace<br />
essere un punto di riferimento per loro anche d<strong>al</strong>l’interno”.<br />
Simona Cat<strong>al</strong>ano: “Ho la fortuna di lavorare a fianco<br />
di persone che hanno ben chiaro il criterio ide<strong>al</strong>e che<br />
muove la <strong>CDO</strong> e dedicano tutto il loro impegno affin-<br />
78 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
Q C<br />
quindici anni di cdo<br />
ché si renda concreta questa amicizia operativa con gli<br />
associati. Vedere questo mi fa desiderare di rimanere<br />
ancora qui e di lavorare con lo stesso entusiasmo”.<br />
Paola Conti: “Il miglior contributo che ciascuno può<br />
dare parte d<strong>al</strong>la relazione con i colleghi, stimando il<br />
loro lavoro e aiutandoli a crescere. Offrendo soluzioni<br />
senza fermarsi <strong>al</strong>la critica”.<br />
Silvia Tabile: “Ho preso seriamente la sfida della direzione<br />
ad assumersi maggiori responsabilità, anche<br />
in ambiti nuovi, innanzitutto mettendo a disposizione<br />
di tutti precisione e puntu<strong>al</strong>ità nell’organizzazione”.<br />
Francesca S<strong>al</strong>i: “Io svolgo un lavoro di supporto<br />
operativo interno <strong>al</strong>la <strong>CDO</strong>. Non ho una relazione<br />
diretta con gli associati, ma<br />
sono sempre <strong>al</strong> loro servizio.<br />
Il momento dell’assemblea<br />
annu<strong>al</strong>e è quello più significativo,<br />
in cui è visibile a<br />
tutti i presenti il nostro impegno”.<br />
Rosita Angel Rodriguez:<br />
“Dopo 13 anni di lavoro<br />
come segretaria a Bogotà, in<br />
Colombia, da sei anni lavoro<br />
in <strong>CDO</strong>. Ormai è la mia seconda<br />
casa. Qui lavoro con<br />
passione e con sempre maggiore<br />
impegno perché nel<br />
rispondere ai bisogni degli<br />
associati non ci può essere<br />
approssimazione”.<br />
Chiara Gandolfi: “La miglior<br />
cosa che possa accadere<br />
è poter sentire il proprio<br />
lavoro come un lavoro fatto<br />
per sé, non per <strong>al</strong>tri. Questo<br />
è possibile se le persone che<br />
guidano e che seguono sono<br />
disposte a rischiare di sbagliare<br />
per crescere”. n<br />
La struttura operativa<br />
(<strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong>)<br />
Zanolini Roberto: direttore gener<strong>al</strong>e<br />
Mussoni Fabio: direttore operativo<br />
Rodriguez A. Ana Rosa: reception e segreteria<br />
Rudnytska Nat<strong>al</strong>iya: archivio Centro Studi e segreteria<br />
Cat<strong>al</strong>ano Simona: segreteria servizi e convenzioni,<br />
marketing e comunicazione associati<br />
Conti Paola: amministrazione e contabilità<br />
Gandolfi Chiara*: ufficio stampa e comunicazione<br />
Robolini Letizia: marketing e comunicazione associati<br />
S<strong>al</strong>i Francesca: segreteria associati<br />
Tabile Silvia: affari gener<strong>al</strong>i<br />
Fassina Stefania: area sviluppo e gestione associati<br />
Lunardi Raimondo: area sviluppo e gestione associati<br />
Mariotti Alessio: area sviluppo e gestione associati<br />
Pedercini Carlo: area sviluppo e gestione associati<br />
Zimelli Nevio: area sviluppo e gestione associati<br />
Figaroli Francesco: servizio finanziario<br />
Bellomi V<strong>al</strong>entina: stage universitario<br />
Bracchi Michela: stage universitario<br />
* in maternità<br />
Roberto Zanolini, direttore<br />
gener<strong>al</strong>e di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> (fotografia<br />
FotoLive)
dati associativi<br />
cdobrescia<br />
Numero d’imprese per settore d’attivita<br />
Numero addetti per settore d’attività<br />
Tot<strong>al</strong>e 1.282 Tot<strong>al</strong>e 25.349<br />
dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />
dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 79
Direttivo<br />
consiglio<br />
U<br />
un criterio ide<strong>al</strong>e,<br />
trascorso si è rivelato, per il Consiglio<br />
Direttivo della <strong>Compagnia</strong> delle Opere di Bre-<br />
L’anno<br />
scia, intenso e proficuo, denso di iniziative e<br />
di esperienze: l’organo di gestione si è interrogato<br />
e ha molto riflettuto sulla identità e sulle mod<strong>al</strong>ità<br />
operative dell’Associazione, considerando con attenzione<br />
i temi del rapporto con gli associati, della<br />
propria funzione e autorevolezza, degli elementi<br />
distintivi che connotano la proposta che l’Associazione<br />
è in grado di presentare <strong>al</strong>le imprese bresciane<br />
e della responsabilità che ciascun consigliere<br />
deve o può assumersi in ordine a questa proposta.<br />
Nel corso di <strong>al</strong>cune sedute del Consiglio particolarmente<br />
significative (e, tra queste, più di tutte<br />
quella a cui ha partecipato il presidente nazion<strong>al</strong>e<br />
Bernhard Scholz), si sono raccolte indicazioni<br />
e suggerimenti da parte, pressoché, di tutti i consiglieri,<br />
che hanno ritenuto necessario assumere<br />
una responsabilità sempre più diretta ed esplicita<br />
nella gestione della vita associativa e dei rapporti<br />
con gli associati. Una delle molte iniziative nate in<br />
risposta a queste sollecitazioni è stata la costituzione,<br />
da parte di <strong>al</strong>cuni consiglieri, del Gruppo di<br />
lavoro Strategia Associativa, che si è posto <strong>al</strong>cune<br />
domande sul rapporto tra Associazione e associati<br />
(nuovi e vecchi), su ciò che costituisce il contenuto<br />
essenzi<strong>al</strong>e del rapporto associativo che si intende<br />
proporre <strong>al</strong>le imprese bresciane, sulle aspettative<br />
e sulle opinioni che gli iscritti hanno nei confronti<br />
della <strong>CDO</strong>, sugli obiettivi, sui metodi e sui risultati<br />
che la <strong>CDO</strong> dovrebbe porsi e su quelli che oggi<br />
effettivamente si pone.<br />
All’origine di questo lavoro c’è la ferma convinzione<br />
che la <strong>CDO</strong> debba mantenere vivo ed es<strong>al</strong>tare<br />
uno degli elementi distintivi e costitutivi del suo<br />
80 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
o<br />
un’amicizia operativa<br />
rapporto con gli associati: l’interesse autentico per<br />
ciascuno degli imprenditori e, quindi, per l’opera<br />
di ognuno, ovverosia per l’impresa associata.<br />
La <strong>CDO</strong> non vuole e non può essere ridotta a un<br />
centro servizi (per quanto efficiente) che eroga<br />
prestazioni e offre prodotti consulenzi<strong>al</strong>i o finanziari,<br />
ma consiste, innanzitutto della condivisione<br />
dell’esperienza umana e profession<strong>al</strong>e degli imprenditori<br />
che associa, a partire dai problemi –tecnici,<br />
commerci<strong>al</strong>i, produttivi, formativi ecc.– che<br />
questi stessi imprenditori devono affrontare ogni<br />
giorno, troppo spesso, in completa solitudine.<br />
Per questo una delle iniziative che si è voluto attivare<br />
è l’incontro periodico di tutti i nuovi associati,<br />
in gruppi da 20/25, <strong>al</strong>la presenza di<br />
<strong>al</strong>cuni consiglieri, della direzione e di<br />
<strong>al</strong>cuni membri dello staff, per ascoltare<br />
dagli imprenditori aspettative, bisogni,<br />
proposte, presentazioni e perché<br />
queste stesse persone incontrassero la<br />
<strong>CDO</strong> e si incontrassero e si conoscessero<br />
tra loro.<br />
È in questa direzione, riflettendo anche<br />
sulle implicazioni e sui correttivi<br />
da apportare <strong>al</strong>l’interno della struttura<br />
operativa della <strong>CDO</strong>, che il Gruppo di lavoro<br />
intende continuare a operare, perché la nostra Associazione<br />
sia sempre più contraddistinta da “un<br />
criterio ide<strong>al</strong>e, un’amicizia operativa”. n<br />
Tante le novità<br />
dell’ultimo anno<br />
nate nell’ambito<br />
del consiglio direttivo<br />
loc<strong>al</strong>e, a partire<br />
da un gruppo<br />
di lavoro che si sta<br />
concentrando sul<br />
tema della strategia,<br />
per mantenere<br />
s<strong>al</strong>do il contatto<br />
con le origini<br />
rispondendo in<br />
modo sempre più<br />
adeguato <strong>al</strong>le necessità<br />
che la re<strong>al</strong>tà<br />
fa emergere<br />
Sedute del consiglio direttivo.<br />
Nella foto sotto, una seduta<br />
del consiglio direttivo<br />
di <strong>CDO</strong> <strong>Brescia</strong> in data 9<br />
maggio <strong>2011</strong> presso la sede<br />
Comunità Pinocchio Onlus<br />
di Rodengo Saiano con la<br />
presenza del direttore gener<strong>al</strong>e<br />
di <strong>CDO</strong> Nazion<strong>al</strong>e Enrico<br />
Biscaglia.
Direttivo<br />
P R E S I D E N Z A e DIRIGENZA<br />
consiglio<br />
Presidente Battagliola Giuseppe<br />
Direttore gener<strong>al</strong>e Zanolini Roberto<br />
Direttore operativo Mussoni Fabio<br />
Vice presidente/i ..................... (*)<br />
C O N S I G L I E R I<br />
Albiero Armando<br />
Bani Federico<br />
Belussi Vincenzo<br />
Bontempi Ruggero<br />
Botticini Davide<br />
Busi Angela<br />
C<strong>al</strong>ubini Andreino<br />
Cavagnini Massimo<br />
Chiarolini Ippolita<br />
Consoli Enrico<br />
Consoli Stefano<br />
Faini Sergio<br />
Feriseri Maurizio<br />
Ferrari Giacomo<br />
Fontanelli Carlo<br />
Giustacchini Davide<br />
Goffi Sandro<br />
Marchetti Marco<br />
Masci<strong>al</strong>ino Fabio<br />
Montesano Massimo<br />
Paoletti Paolo<br />
Passerini Massimo<br />
Piubeni Giorgio<br />
Piva Massimo<br />
Ronchi Gianfranco<br />
S<strong>al</strong>vi Manolo<br />
Sciortino Antonino<br />
Scuola Daniele<br />
Visconti Raffaella<br />
Zagni Franco<br />
Zola Camillo<br />
(*) in via di definizione<br />
deleghe ..................... (*)<br />
Ekogarda Scrl<br />
Carnev<strong>al</strong>i Spa<br />
WTS Spa<br />
Associazione Ambient<strong>al</strong>ista l’Umana Dimora <strong>Brescia</strong><br />
Tintoria Lombarda di Fasoli Aldo Spa<br />
Lonato Spa<br />
Intergreen Spa<br />
Fraternità Servizi Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />
Irea Srl<br />
Pulitori ed Affini Spa<br />
Sarca Catering Srl<br />
Faini Sergio St. Prof.<br />
Fer Met<strong>al</strong> di Feriseri Francesco & C. Snc<br />
Liceo Luzzago<br />
Lic Packaging Spa<br />
Ingros Carta Giustacchini Spa<br />
Nuova Goffi Srl<br />
Padana Everest Srl<br />
Themac Sa<br />
Pinocchio Group Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />
Paoletti Paolo Di<br />
Associazione Sportiva Team Out<br />
Piubeni Costruzioni Srl<br />
Campus Società Cooperativa Soci<strong>al</strong>e Onlus<br />
Ri.Pa. Spa<br />
Fondazione San Benedetto<br />
Alfa Ossidazione Srl<br />
Dac Spa<br />
Associazione Cultur<strong>al</strong>e Multimedi<strong>al</strong>e Indipendentemente<br />
Co.Servizi Srl<br />
Europartner Finance Srl<br />
(mandato 2009-2012) dati aggiornati <strong>al</strong> 30 settembre <strong>2011</strong><br />
COLLEGIO dei REVISORI<br />
Arici Claudio (presidente)<br />
Lizza Genesio (sindaco)<br />
Meini Dario (sindaco)<br />
c o m i t a t o esecutivo<br />
...................... (*)<br />
Rivoltella del Garda (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Barbariga (BS)<br />
Lonato (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Travagliato (BS)<br />
Darfo B.T. (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Agnosine (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Verolanuova (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Castenedolo (BS)<br />
Travagliato (BS)<br />
Santiago (Cile)<br />
Rodengo Saiano (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Sarezzo (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Roè Volciano (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Borgosatollo (BS)<br />
Flero (BS)<br />
Desenzano del Garda (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
Seduta del consiglio direttivo<br />
del 26 settembre <strong>2011</strong><br />
nella qu<strong>al</strong>e è stato nominato<br />
per acclamazione nuovo<br />
presidente Giuseppe Battagliola.<br />
Il s<strong>al</strong>uto tra il presidente<br />
dimissionario Camillo<br />
Zola e il nuovo presidente<br />
Giuseppe Battagliola.<br />
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 81
init<strong>al</strong>ia e nel mondo<br />
SEDICDo<br />
sedi cdo in It<strong>al</strong>ia sedi cdo nel mondo<br />
C d o A b r u z z o M o l i s e<br />
Termoli (CB)<br />
Montesilvano (PE)<br />
C d o B a s i l i c a t a<br />
Matera (MT)<br />
Potenza (PZ)<br />
C d o C a l a b r i a<br />
Lamezia Terme (CZ)<br />
C d o C a m p a n i a<br />
Napoli (NA)<br />
C d o B o l o g n a<br />
Bologna (BO)<br />
C d o E m i l i a<br />
Modena (MO)<br />
C d o F o r l ì C e s e n a<br />
Forlì (FO)<br />
C d o R a v e n n a e F e r r a r a<br />
Castel Bolognese (RA)<br />
C d o R i m i n i<br />
Rimini (RN)<br />
Cdo Friuli Venezia Giulia<br />
Udine (UD)<br />
C d o R o m a e L a z i o<br />
Roma (RM)<br />
Frosinone (FR)<br />
C d o L i g u r i a<br />
Genova (GE)<br />
C d o A lt o M i l a n e s e<br />
Busto Arsizio (VA)<br />
C d o B e r g a m o<br />
Bergamo (BG)<br />
C d o B r e s c i a<br />
<strong>Brescia</strong> (BS)<br />
C d o C o m o e S o n d r i o<br />
Como (CO)<br />
Sondrio (SO)<br />
Cdo Crema Cremona e Lodi<br />
Crema (CR)<br />
C d o L e c c o<br />
Lecco (LC)<br />
C d o M i l a n o<br />
Milano (MI)<br />
C d o M o n z a e B r i a n z a<br />
Seregno (MI)<br />
C d o P a v i a<br />
Pavia (PV)<br />
C d o S a r o n n o<br />
Saronno (MI)<br />
C d o V a r e s e<br />
Varese (VA)<br />
C d o A n c o n a<br />
Ancona (AN)<br />
C d o M a r c h e S u d<br />
Porto San Giorgio (AP)<br />
C d o P e s a r o U r b i n o<br />
Pesaro (PU)<br />
C d o P i e m o n t e<br />
Torino (TO)<br />
Cdo Verbano Cusio Ossola<br />
Baveno (VB)<br />
C d o B a r i<br />
Bari (BA)<br />
C d o B r i n d i s i<br />
Brindisi (BR)<br />
C d o F o g g i a<br />
Foggia (FO)<br />
C d o L e c c e<br />
Lecce (LE)<br />
C d o S a r d e g n a<br />
Sassari (SS)<br />
C d o p a l e r m o<br />
P<strong>al</strong>ermo (PA)<br />
C d o S i c i l i a O r i e n t a l e<br />
Catania (CT)<br />
C d o T o s c a n a<br />
Firenze (FI)<br />
Cdo Trentino Alto Adige<br />
Trento (TN)<br />
C d o U m b r i a<br />
Perugia (PG)<br />
C d o V e n e t o<br />
S. Martino Buon Albergo (VR)<br />
Padova (PD)<br />
82 S P E C I A L E B R E S C I A S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1<br />
C d o A r g e n t i n a<br />
Buenos Aires<br />
C d o B r a s i l<br />
San Paolo<br />
C d o B u l g a r i a<br />
Sofia<br />
C d o C h i l e<br />
Santiago<br />
C d o C o l o m b i a<br />
Bogotà<br />
C d o E s p a ñ a<br />
Madrid<br />
C d o F r a n c e<br />
Parigi<br />
C d o H u n g a r y<br />
Budapest<br />
c o . e x p o r t C i l e<br />
Santiago<br />
C o . e x p o r t l a t i n a m e r i c a<br />
Buenos Aires<br />
C o . E x p o r t B r a s i l<br />
San Paolo<br />
C o . e x p o r t a n d i n a<br />
Caracas<br />
C d o J e r u s a l e m<br />
Jerus<strong>al</strong>em<br />
C d o K e n y a<br />
Ruaraka<br />
C d o P a r a g u a y<br />
Asunción<br />
C d o P e r u<br />
Lima<br />
C d o P o l s k a<br />
Varsavia<br />
C d o S a n M a r i n o<br />
Serrav<strong>al</strong>le RSM<br />
C d o S v i z z e r a<br />
Canobbio<br />
C d o V e n e z u e l a<br />
Caracas<br />
UFFICI diretti CO.EXPORT<br />
p e r ù<br />
Lima<br />
C u b a<br />
La Habana<br />
S t a t i U n i t i<br />
Los Angeles<br />
P o l o n i a<br />
Varsavia<br />
R e p u b b l i c a C e c a<br />
Praga<br />
C o . E x p o r t B a lt i c<br />
Vilnius Lituania<br />
C o . E x p o r t U n g h e r i a<br />
Budapest<br />
C o . e x p o r t V i e t n a m<br />
Hanoi<br />
C o . e x p o r t R o m a n i a<br />
Bucarest<br />
10 uffici di corrispondenza<br />
I s r a e l e<br />
Gerus<strong>al</strong>emme<br />
T u n i s i a<br />
Tunisi<br />
L i b i a<br />
Tripoli<br />
E m i r a t i A r a b i<br />
Dubai<br />
C o . e x p o r t B u l g a r i a<br />
Sofia<br />
C o . e x p o r t K a z a k h s t a n<br />
Almaty<br />
C o . e x p o r t C i n a<br />
Shanghai<br />
C o . e x p o r t g e r m a n i a<br />
Francoforte
S u p p l e m e n t o a l N . 8 D i c e m b r e 2 0 1 1 S P E C I A L E B R E S C I A 83
DA 47 ANNI I VOSTRI VICINI DI CASA.