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2-5 antifungini - Scuola1024

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Antifungini<br />

I funghi sono microorganismi eucarioti che si differenziano:<br />

• dalle alghe perchè non hanno capacità di fotosintesi;<br />

• Dai protozoi per la mancanza di mobilità, per il possesso della<br />

parete cellulare e per la facilità di crescita in mezzo di<br />

coltura semplice;<br />

• Dai batteri saprofiti per le maggiori dimensioni, per avere i<br />

mitocondri e la membrana nucleare.<br />

• Hanno il grande ruolo di trasformare i polimeri naturali,<br />

lignina, chitina e cellulosa, in humus.co in decomposizione.<br />

• Sono saprofiti sul terreno o su substrato organico in<br />

decomposizione e diventano dannosi quando attaccano<br />

materiali quali tessuti, cuoio, case di legno, materiali isolanti<br />

ma soprattutto piante e derrate alimentari.


Con la parola funghi si intendono sia lieviti che muffe.<br />

Antifungini 2<br />

• Lieviti sono cellule sferiche, ovali o allungate che si riproducono<br />

per gemmazione su agar e formano colonie mucoidi.<br />

• Muffe formano colonie con diramazioni allungate o ife, colonie<br />

allungate di ife costituiscono i miceli che su agar appaiono come<br />

colonie secche.<br />

Sono raggruppati in quattro grandi classi:<br />

– Ficomiceti (simili alle alghe)<br />

– Ascomiceti (muffe)<br />

– Basidiomiceti (funghi mangerecci)<br />

– Deuteromiceti (funghi imperfetti).<br />

Si studiano in micologia anche gli actinomiceti che producono la<br />

maggior parte degli antibiotici.


Antifungini 3<br />

• Mentre le malattie fungine sono molto numerose nelle piante,<br />

negli animali causano meno malettie dei virus e dei batteri.<br />

• Le malattie fungine sono state scoperte 30 anni prima di quelle<br />

batteriche.<br />

• Le infezioni micotiche degli animali si dividono in:<br />

– Dermatofitosi (infezioni epidermiche contagiose<br />

prevalentemente provocate da funghi filamentosi)<br />

– Candidosi (affezioni della pelle e delle mucose che<br />

possono divenire sistemiche, non sono contagiose)<br />

– Micosi profonde e sistemiche (non contagiose e causate<br />

da saprofiti che si insediano per inalazione delle spore e<br />

che invadono i polmoni, tessuti linfatici e vari organi fino<br />

alla pelle).<br />

• Le actinomicosi assomigliano alle micosi sistemiche.


Antifungini 4<br />

• Molte sostanze mostrano attività antifungina in vitro, ma<br />

poche lo sono in vivo.<br />

Per la cura delle infezioni nelle piante bisogna provvedere<br />

– ad agenti umettanti che consentano l’adesività alle<br />

foglie;<br />

– All’opportuna granulometria,<br />

– A far si che la sostanza resista alle piogge e a<br />

degradazioni batteriche.<br />

Nell’uomo bisogna<br />

– Che l’organismo con le sue difese impedisca ricadute<br />

dopo che la sostanza è stata metabolizzata.<br />

– Che la sostanza sia somministrata attraverso la via<br />

giusta<br />

– Che non sia metabolizzata troppo velocemente e che<br />

non sia disattivata da componenti del siero.


Antifungini 5<br />

• La terapia antimicotica si differenzia da quella antibatterica in<br />

quanto i funghi sono eucarioti e quindi simili all’uomo ed è<br />

difficile trovare sostanze con tossicità selettiva.<br />

• Hanno una parete cellulare diversa da quella dei batteri e una<br />

membrana citoplasmatica particolarmente ricca di steroli.<br />

Infezioni cutanee contagiose (superficiali)<br />

• La principale specie patogena per l’uomo è rappresentata dai<br />

dermatofiti che hanno la caratteristica di limitare la loro azione<br />

ai tessuti cheratinizzati morti (peli, unghie e strato corneo).<br />

• Anche lieviti del genere Candida possono causare micosi<br />

superficiali.


Antifungini 6<br />

• L’infezione si diffonde per contatto con soggetto infetto (uomo o<br />

animale) e con il suolo.<br />

• I miceti devono trovare però fattori predisponenti quali<br />

alterazione della cheratinizzazione, della secrezione sebacea o<br />

della sudorazione.<br />

• Al fine di evitare confusione si preferisce parlare di Tigne:<br />

– Infezioni del pelo (tigna tricofitica, Tigna microsporica,<br />

Kerion celsi, Tigna favosa)<br />

– Infezioni dello strato corneo (Tigna dei piedi, dell’inguine,<br />

del corpo, Pityriasis versicolor).<br />

– Infezioni delle unghie<br />

– Candidosi.


Antifungini 7<br />

• Negli stati europei e negli Stati Uniti l’incidenza della malattia è<br />

del 10% ma nei paesi tropicali rappresentano un grave problema.<br />

Infezioni sistemiche<br />

• Sono molto più rare di quelle superficiali.<br />

• Sono causate da funghi opportunisti (lieviti e muffe) e spesso gli<br />

stessi organismi possono svilupparsi nell’una o nell’altra forma in<br />

virtù delle condizioni ambientali.<br />

• Alcuni <strong>antifungini</strong> inibiscono il passaggio da fungo a muffa.<br />

• Sono saprofiti del terreno che invadono l’organismo animale<br />

attraverso le vie aeree: unica eccezione le infezioni da Candida<br />

che sono parte della normale flora gastrointestinale e vaginale.<br />

• Le manifestazioni cliniche causate da questi funghi includono<br />

granulomi cronici con necrosi ed ascessi.


Tossiemie alimentari<br />

Antifungini 8<br />

• Sono muffe che crescono su fieno conservato in ambiente umido<br />

e producono tossine.<br />

• Queste tossine a basso peso molecolare possono causare<br />

discrasie ematiche, cirrosi e carcinomi epatici, allucinazioni e<br />

dermatiti.<br />

Terapie<br />

• Non è stato possibile escogitare terapie specifiche per queste<br />

infezioni in quanto le cellule fungine sono eucariote e pertanto<br />

simili a quelle animali.<br />

• Bisogna eseguire uno screening antifungino.


Antimicotici topici<br />

Antifungini 9<br />

• Fino all’avvento dei moderni antimicotici e soprattutto degli<br />

azoici si utilizzavano i metodi tradizionali<br />

Preparato dermacomitosi t. versicolor candidosi<br />

Alcool iodato + +<br />

Ung. Solfosalicilato + + +<br />

Fucsina tintura + +<br />

Violetto genziana tintura + +<br />

Povidone iodato + +<br />

8-ossichinolina + +<br />

Acido undecilico + +<br />

Selenio solfuro +<br />

Iposolfito di sodio +


Antifungini 10<br />

• Il successo degli antibiotici come farmaci agenti sulla parete<br />

cellulare ha spinto a studiare la composizione della parete<br />

cellulare dei funghi come potenziale bersaglio.<br />

• Normalmente essa è composta da glucani (polimeri del glucosio<br />

circa 1500) e chitine (polimeri di N-acetil-D-glucosamina) che<br />

formano l’intelaiatura e da mannoproteine che formano la<br />

matrice responsabile della porosità della parete.<br />

• Nei funghi il principale steroide è l’Ergosterolo che differisce<br />

notevolmente dal colesterolo delle cellule mammifere.<br />

H O<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H O<br />

H<br />

H<br />

H<br />

H


Antifungini 11<br />

• L’ergosterolo viene biosintetizzato , analogamente al colesterolo,<br />

a partire dallo Squalene.<br />

O<br />

Sq u a le n e e p os s ida s i<br />

O s s is q ua len e<br />

c ic la s i<br />

H O<br />

L an o s te ro lo<br />

H O<br />

H<br />

H<br />

H<br />

Ergosterolo


Inibitori della Squalene ossidasi<br />

Antifungini 12<br />

• TOLNAFTATO e TOLCICLATO sono composti particolarmente<br />

attivi sia in vitro che in vivo nelle dermatofitosi ma inattivi<br />

verso la maggior parte di funghi e batteri.<br />

• Inibisce la squalene epossidasi e così facendo il fungo<br />

accumula squalene e diminuisce la produzione di ergosterolo.<br />

• Il metile sull’azoto è indispensabile per l’attività<br />

• Il metile sull’anello aromatico può essere sostituito con OH o<br />

OMe ma non con gruppi elettron attrattori (carbossi, nitro,<br />

alogeno).<br />

• L’anello aromatico a sua volta può essere vicariato da un α- o<br />

β- naftile.<br />

S<br />

H 3 C N O<br />

C H 3<br />

S<br />

H 3 C N O<br />

C H 3


CH3 N<br />

H 3 C C H 3<br />

C H 3 C H 3<br />

N<br />

Antifungini 13<br />

• La Naftifina (per uso topico), Butenafina e la Terbinafina<br />

(attiva per os) sono derivati con catena basica insatura in<br />

grado di inibire la squale epossidasi.<br />

• Sono efficaci nel trattamento delle infezioni fungine<br />

dermatofitiche.<br />

• La Terbinafina è poco attiva sulla squalene epossidasi di<br />

mammifero (circa 2000 volte meno attiva) e perciò meglio<br />

tollerata.<br />

• Entrambi sono attivi anche contro batteri Gram-pos e Gramneg.<br />

CH3 N<br />

H 3C CH3<br />

CH 3


GRISEOFULVINA<br />

H 3CO<br />

OCH 3<br />

Antifungini 14<br />

• Prodotto di origine naturale (da Penicillum Griseotum) la cui<br />

stereochimica è fondamentale per l’attività può esistere in 4<br />

possibili forme isomeriche ma solo quello naturale è attivo.<br />

• Si può sostituire Cl con F o Br senza perdita di attività.<br />

• Si possono eliminare i metossili del nucleo aromatico.<br />

• Il metossile in β-al carbonile può essere sostituito con gruppi<br />

più lipofili come il propilossi e il butilossi ottenendo un<br />

incremento dell’attività.<br />

• Il cheto gruppo non sembra essere essenziale all’attività e può<br />

essere eliminato.<br />

• Nessun suo analogo è risultato essere superiore per il<br />

trattamento sistemico delle micosi.<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

H3C OCH 3<br />

O


Antifungini 15<br />

• La Griseofulvina si assorbe bene per somministrazione orale e si<br />

concentra selettivamente negli strati cheratinici della pelle. L’uso<br />

topico (unguenti o lozioni) è occasionale.<br />

• Ha azione è rapida, ma il trattamento deve essere protratto a<br />

lungo: 1-2 mesi, se è interessata solo la cute; 3-6 mesi se<br />

interessa anche i capelli o le unghie.<br />

• Gli effetti collaterali interessano il sistema nervoso centrale<br />

(cefalea, vertigini) e l’apparato digerente (nausea, diarrea);<br />

inoltre determina fotosensibilizzazione<br />

• Ideale per trattamento sistemico di micosi derivate da varie<br />

specie di dermatofiti ma non è attivo contro funghi a spore.<br />

• E’ un fungistatico più che un fungicida.<br />

• La sua azione si esplica a livello di RNA con inibizione della<br />

sintesi delle pareti cellulari delle ife e con malformazioni dei fusi<br />

e dei microtubuli citoplasmatici.<br />

• A dosi massicce negli animali ha azione teratogena e<br />

cancerogena.


Antimicotici attivi nelle micosi<br />

sistemiche<br />

POLIENI<br />

• Prodotti da Actinomiceti e<br />

caratterizzati dalla presenza di un<br />

anello lattonico macrociclico.<br />

• Gli eptaeni sono 10 volte più attivi dei<br />

pentaeni e tetraeni e meno dannosi<br />

per le membrane cellulari.<br />

• Agiscono legandosi agli steroli della<br />

membrana cellulare alterandone la<br />

permeabilità.<br />

• Si legano molto più con l’ergosterolo<br />

delle cellule fungine che con il<br />

colesterolo (principale sterolo nelle<br />

membrane cellulari dei mammiferi).<br />

Antifungini 16


• gli antibiotici polienici sono riferibili al gruppo dei macrolidi ma<br />

si differenziano da essi per un numero maggiore di atomi<br />

nell’anello (26-38) e per la presenza di 4 doppi legami coniugati.<br />

• Hanno un meccanismo d’azione di membrana. Si combinano agli<br />

steroli della membrana dei funghi (ergosterolo) modificandone<br />

le proprietà osmotiche interferendo sugli scambi esternointerno<br />

della cellula (pori di 8 Å uscita di ioni K).<br />

• Quindi sono attivi su tutti gli organismi provvisti di steroli sulla<br />

membrana (lieviti, alghe, protozoi, vermi piatti e cellule di<br />

mammiferi) non su batteri (insensibili).<br />

• Mancanza di resistenza come conseguenza del meccanismo<br />

d’azione.<br />

• Attivi verso funghi, protozoi (no Schizomycetes).<br />

Antifungini 17


Antifungini 18<br />

• La loro interazione con l’ergosterolo crea canali idrofili che<br />

compromettono la permeabilità, l’integrità e la funzionalità<br />

della membrana.<br />

Fosfolipidi<br />

Steroli<br />

Anfotericina A


Antifungini 19<br />

Caratterizzati da un macro anello lattonico (26-38) e di doppi<br />

legami coniugati:<br />

– Tetraeni: Nistatina, Netamicina;<br />

– Pentaeni: Filipina, fungicromina;<br />

– Esaeni: dermostatina<br />

– Eptaeni: Anfotericina B, Candidina,<br />

• Caratterizzati dalla presenza di Micosamina, un amino zucchero,<br />

legato in coda alla catena polienica e da una funzione<br />

carbossilica.<br />

• La molecola e composta da due parti una idrofila ed una lipofila<br />

che le impartiscono un’azione tensioattiva.<br />

• Sono instabili al calore e alla luce come conseguenza di fenomeni<br />

ossidativi che danneggiano la parte polienica.<br />

• La N-acetilazione stabilizza le molecole ma le rende meno<br />

attive.<br />

• L’esterificazione del carbossile non comporta perdita di attività<br />

ed i cloridrati risultano più solubili in acqua e meno tossici.<br />

HO<br />

CH 3<br />

NH 2<br />

O<br />

OH<br />

OH<br />

Micosamina


Antifungini 20<br />

• Impiegati per via orale per le micosi del tratto gastroenterico e<br />

per via topica per le forme dermatologiche e ginecologiche.<br />

• Unico poliene somministrato per via parenterale è l’Anfotericina<br />

B per il trattamento di micosi sistemiche profonde.<br />

• La Nistatina è la più usata dei macrolidi <strong>antifungini</strong> ed è usata<br />

per candidosi orali e gastrointestinali.<br />

• Si differenzia dalla Anfotericina per l’assenza di un doppio<br />

legame (il quinto) che la rende un tetraene.<br />

OH<br />

HO<br />

HOOC<br />

CH 3<br />

NH 2<br />

O<br />

OH<br />

OH<br />

O<br />

O<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

O<br />

O<br />

CH 3<br />

OH<br />

CH 3<br />

HOOC<br />

NH2 OH<br />

Nistatina A OH<br />

Anfotericina B<br />

HO<br />

CH 3<br />

O<br />

OH<br />

O<br />

O<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

OH<br />

O<br />

O<br />

CH 3<br />

OH<br />

CH 3


Antifungini 21<br />

• Anfotericina B si differenzia dalla Nistatina per il doppio<br />

legame in 28-29 e per la posizione dei sostituenti.<br />

• Presenta un indice terapeutico compatibile con l’uso parenterale<br />

nel caso di micosi profonde (sotto stretto controllo medico).<br />

• Natamicina è un tetraene usato in preparati dermatologici e<br />

spesso associato a corticosteroidi.<br />

• È impiegato anche nell'industria casearia in alcuni tipi di<br />

formaggio come il provolone.<br />

O H<br />

H O<br />

H O O C<br />

C H 3<br />

N H 2<br />

O<br />

O H<br />

O H<br />

O<br />

O<br />

O H<br />

O<br />

O<br />

O<br />

R<br />

Natamicina R= Me<br />

Lucensomicina R = n-But


• Antimicotici attivi nelle micosi sistemiche<br />

FLUCITOSINA<br />

O<br />

N<br />

NH 2<br />

N<br />

H<br />

F<br />

Antifungini 22<br />

• Concepita come antileucemico, non possiede attività citotossica<br />

sulle cellule di mammiferi mentre presenta una azione<br />

antifungina selettiva.<br />

• I ceppi di funghi sensibili al farmaco sono in grado di<br />

convertirla (tramite l’ enzima specifico Citosina-deaminasi) in<br />

5-fluorouracile che possiede attività citotossica in quanto<br />

viene convertita successivamente in acido 5-fluoro-2’desosssiuridilico<br />

(inibitore della timidilato sintetasi) che blocca<br />

la sintesi del DNA e la sintesi proteica.<br />

O<br />

HN<br />

O<br />

N<br />

H<br />

F<br />

-- -- O3PO O<br />

HN<br />

O<br />

OH<br />

O<br />

N<br />

F


Antifungini 23<br />

• Le cellule umane difficilmente deaminano la citosina e pertanto<br />

è poco tossica.<br />

• Viene ben assorbita dal tratto gastrointestinale, penetra nel<br />

fluido cerebrale dove ha l’ottima capacità di concentrasi.<br />

• La sua attività e comparabile con quella dell’Anfotericina B ma<br />

contrariamente a questa può essere somministrata oralmente.<br />

• E’ attiva su pochi ceppi: Candida, Cryptococcus, Torulopsis.<br />

• L’impiego di Flucitosina da sola è limitato dalla rapida<br />

insorgenza di resistenze e spesso si utilizza la combinazione<br />

con Amfotericina B


Derivati Azolici<br />

Antifungini 24<br />

• I derivati azolici rappresentano la più importante classe di<br />

agenti <strong>antifungini</strong>.<br />

• Essi interferiscono nella biosintesi dell’Ergosterolo andando ad<br />

inibire la demetilazione del C14 del Lanosterolo.<br />

• Si accumula così lo steroide 14a-metilato che interrompe così<br />

le sue funzioni a livello cellulare.<br />

• Salvo che a elevate concentrazioni sono degli agenti<br />

fungistatici.<br />

HO<br />

Lanosterolo<br />

C 14 Demetilasi (ERG11)<br />

HO


Antifungini 25<br />

• La proteina bersaglio (C14 demetilasi meglio nota come CYP51)<br />

è un enzima citicromo P450 che svolge la sua funzione<br />

mediante tre idrossilazioni mediate da radicali.<br />

• Studi spettroscopici hanno evidenziato che il nucleo imidazolico<br />

o triazolico dell’inibitore si lega ai sei siti di legame dello ione<br />

ferroso. il resto della molecola instaura legami con<br />

l’apoproteina riconoscendola in modo specifico.<br />

• Anche nelle cellule animali è presente un analogo enzima<br />

deputato alla demtilazione del C14 del lanosterolo ma risulta<br />

essere 100-1000 volte meno sensibile all’inibizione.<br />

• Inoltre, tale inibizione dell’enzima fungino è di tipo non<br />

competitivo mentre l’inibizione dell’analogo enzima presente<br />

nelle cellule animali è di tipo competitivo.


Antifungini 26<br />

• Nascono dalla somiglianza isosterica del benzimidazolo con le<br />

purine.<br />

• L’attività antifungina del benzimidazolo venne associata alla sua<br />

funzione di aintimetabolita antagonizzata da guanina e adenina.<br />

• Ciò portò alla scoperta del Clormidazolo attivo su lieviti,<br />

dermatofiti e batteri gram-pos.<br />

• L’eliminazione dell’anello aromatico condensato portò ai derivati<br />

dell’Imidazolo sostituito in posizione 1 (Clotrimazolo)<br />

Benzim<br />

idazolo<br />

N<br />

N<br />

H<br />

N<br />

N<br />

N<br />

N<br />

N<br />

N<br />

H<br />

N<br />

NH 2<br />

N<br />

N<br />

N<br />

H<br />

H 2N<br />

HN<br />

O<br />

N<br />

N<br />

N<br />

H<br />

Purina Adenina Guanina<br />

Cl<br />

Clormidazolo Clotrimazolo<br />

N<br />

N<br />

Cl


N<br />

N<br />

'60 '70 '80<br />

'90<br />

2000<br />

Clormidazolo<br />

Cl Cl<br />

Clotrimazolo<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

Cl<br />

N<br />

O<br />

N<br />

Cl<br />

Cl<br />

Cl<br />

Miconazolo<br />

Derivati azolici<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

N<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

Ketoconazolo<br />

Econazolo<br />

N<br />

N<br />

N O<br />

Cl<br />

N N<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

O<br />

N<br />

OH<br />

N<br />

N N<br />

N N<br />

F<br />

F<br />

N N N<br />

Itraconazolo<br />

Fluconazolo<br />

Antifungini 27<br />

O<br />

N<br />

N


Antifungini 28<br />

• Clotrimazolo ha un ampio spettro di attività antifungina che<br />

comprende dermatofiti, lieviti patogeni ed alcuni batteri.<br />

• Non può essere somministrato oralmente per gli effetti<br />

secondari indesiderati.<br />

• Dall’esame di alcuni derivati b-feniletilimidazolici venne<br />

evidenziata, dai ricercatori Janssen, l’attività del Miconazolo,<br />

caratterizzato dall’avere un ponte etereo che lega la catena<br />

benzilica, e successivamente dell’Econazolo.<br />

• Molecole che hanno un comportamento farmaco-terapeutico<br />

analogo.<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

Cl<br />

Miconazolo<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

Econazolo<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

S<br />

Fenticonazolo


Antifungini 29<br />

• La svolta venne data con l’introduzione di un maggior numero di<br />

funzioni etere idrofile nella catena.<br />

• Ciò fu ottenuto ossidando a chetone la funzione alcolica della<br />

catena e facendone poi degli opportuni derivati.<br />

• Nella struttura base di derivati acetofenonici venne incorporato<br />

l’anello diossolanico e si arrivò così al Ketoconazolo un ottimo<br />

antifungino dotato in vitro di un ampio spettro ed attivo contro<br />

infezioni fungine superficiali e sistemiche (1981).<br />

• Esso si rivelò un’ottima alternativa orale all’uso di Amfotericina<br />

B in quanto meno tossico. Per 10 anni risultò l’unico azolo<br />

disponibile a questo scopo.<br />

N<br />

Cl<br />

N<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

N N<br />

O


Antifungini 30<br />

• La dissoluzione e l’assorbimento del Ketoconazolo sono pH<br />

dipendenti (se acido si ha una miglior biodisponibilità del<br />

composto).<br />

• Ha evidenziato, come effetti collaterali in caso di trattamento<br />

sistemico, una certa tossicità epatica ed un effetto<br />

antiormonale con blocco della sintesi steroidica a livello<br />

surrenale (sfruttata nel trattamento del cancro prostatico).<br />

• Una svolta importante nelle ricerche venne data dalla scoperta<br />

che il nucleo imidazolico poteva essere sostituito dall’anello<br />

triazolico.<br />

• Si scoprì così che tale nucleo dava una maggior selettività nei<br />

confronti dell’enzima C14-demetilasi fungina associata ad una<br />

maggior stabilità metabolica.


Antifungini 31<br />

• Si arrivò così all’Itraconazolo della Janssen (1991) che, data<br />

l’elevata insolubilità della molecola, rappresentò una vera sfida di<br />

tipo tecnologico per trovare l’opportuna formulazione sia per le<br />

somministrazioni orali (soluzione con ciclodestrine 1997) che per<br />

quelle parenterali (soluzione endovenosa 1999).<br />

• La scoperta del Fluconazolo (Pfizer) fu il risultato di<br />

un’interessante studio di ottimizzazione delle proprietà molecolari.<br />

La stabilità metabolica conferita dai nuclei triazolici rende<br />

possibile trattare le candidosi con dose orale unica di Fluconazolo<br />

N<br />

N<br />

N O<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

N N N<br />

Itraconazolo Fluconazolo<br />

O<br />

N<br />

N<br />

N<br />

OH<br />

N<br />

N N<br />

N N<br />

F<br />

F


Principali azoli <strong>antifungini</strong><br />

N<br />

N<br />

X<br />

R3 C R2 R1 X = CH; o N<br />

Antifungini 32<br />

Innanzitutto va detto che in tutti i derivati l’eterociclo azotato non<br />

possiede sostituenti ad eccezione dell’atomo di N-1 che ha un<br />

atomo di C mono, bi o trisostituito.<br />

Possiamo suddividerli in vari gruppi.<br />

a) Molecole dove l’atomo di C in 1 è legato direttamente ad un<br />

arile.<br />

N<br />

Cl<br />

N<br />

C<br />

N<br />

N<br />

N<br />

CH<br />

Clotrimazolo Bifonazolo


N<br />

N<br />

X<br />

R 1<br />

R 2<br />

X = CH; o N<br />

Antifungini 33<br />

b) Molecole dove la catena si allunga di un atomo di C e uno degli<br />

arili diventa benzilossi. Capostipite è il Miconazolo (X = CH).<br />

Il sostituente R 2 è un alogeno mentre il gruppo R 1 è un<br />

benzilossi (alo- o tio-sostituito) o un suo isostero.<br />

Anche l’ossigeno etereo della catena può essere sostituito da<br />

un suo isostero.<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

Cl<br />

Cl<br />

Miconazolo<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

S<br />

Cl<br />

Fenticonazolo<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

S<br />

Tioconazolo<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

S<br />

S<br />

Cl<br />

N<br />

N<br />

Cl<br />

Cl<br />

Sertaconazolo<br />

S<br />

Cl<br />

Sulconazolo


N<br />

N<br />

X<br />

Antifungini 34<br />

c) Molecole dove è presente una catena fenacilica che possiamo<br />

pensare risultante dall’ossidazione della precedente catena<br />

alcolica eterificata.<br />

La funzione chetonica presente può essere:<br />

O<br />

X = CH; o N<br />

– chetalizzata con glicerolo monoetere (Ketoconazolo);<br />

– Trasformata in Ossima eterificata (Oxiconazolo);<br />

– Trasformata in fenilidrazone (Zinoconazolo).<br />

N<br />

Cl<br />

N<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

N N<br />

O<br />

N<br />

Cl<br />

R 2<br />

N<br />

Cl<br />

N O<br />

Cl<br />

Cl<br />

N<br />

Cl<br />

N<br />

Cl<br />

N N<br />

H Cl<br />

Cl


Antifungini 35<br />

• A questa classe di sostanze appartengono anche i derivati<br />

triazolici (i più recenti derivati <strong>antifungini</strong>) quali l’Itraconazolo<br />

(A), Terconazolo (B) (analogo del Ketoconazolo ma più lipofilo,<br />

usato nel trattamento topico) e Saperconazolo (C) (migliore contro<br />

dermatofiti e lieviti sia per via orale, topica e parenterale).<br />

N<br />

N<br />

N O<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

N<br />

N<br />

N O<br />

F<br />

F<br />

A<br />

N N N<br />

O<br />

O<br />

C<br />

O<br />

N N N<br />

O<br />

N<br />

N<br />

N O<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

B<br />

N N


Antifungini 36<br />

d) Molecole dove è sempre presente l’anello triazolico e la<br />

funzione alcolica terziaria. Tra questi ricordiamo il Fluconazolo<br />

(A) (derivato bis-triazolico).<br />

Tra questi derivati troviamo composti nei quali l’ossidrile è<br />

impegnato in un legame etereo che porta alla formazione di un<br />

eterociclo.<br />

Attualmente sono sotto indagine FDA nuovi azoli quali<br />

Voriconazolo (B) (mostra un profilo farmacocinetico simile al<br />

fluconazolo) e Ravuconazolo (C) (potente quanto il precedente e<br />

attivo oralmente e con elevata emivita)<br />

N<br />

N<br />

N<br />

OH<br />

F<br />

N<br />

N<br />

F<br />

A<br />

N<br />

N<br />

N<br />

N<br />

F<br />

OH<br />

F<br />

B<br />

F<br />

N N<br />

N<br />

OH<br />

N<br />

N<br />

F S<br />

F<br />

C<br />

N<br />

CN


Antifungini 37<br />

• In tutti queste classi di derivati il nucleo azolico è legato<br />

sempre con l’atomo di N-1 e mai con il C in quanto questi<br />

isomeri sono pressoché inattivi.<br />

• L’attività sistemica aumenta passando dai derivati eterei<br />

(Miconazolo) ai chetali (ketoconazolo) e diventa una<br />

caratteristica dei derivati metilencarbinolici terziari.<br />

• Nel caso dei derivati chetalici l’isomero attivo è sempre il Cis.


Cl Cl Cl Cl<br />

Cl<br />

R<br />

R = H; Cl<br />

R<br />

Cl<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

Principali metodi di sintesi<br />

Ac 2O<br />

AlCl 3<br />

Cl<br />

N<br />

NaH<br />

N<br />

OH<br />

Cl<br />

N<br />

O<br />

N<br />

Miconazolo R = Cl<br />

Econazolo R = H<br />

Br 2<br />

NaBH 4<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

HN<br />

O<br />

Cl<br />

Antifungini 38<br />

Br<br />

N<br />

N<br />

N


Cl<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

Cl<br />

Cl<br />

O<br />

Br<br />

N<br />

O<br />

O<br />

N<br />

Principali metodi di sintesi<br />

HO OH<br />

OH<br />

O<br />

O<br />

OH<br />

Br<br />

PTSOH Cl Cl<br />

Cl Cl<br />

- H2O KOH<br />

Ac O<br />

2O<br />

HN N OH N N OH<br />

Cl<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

N<br />

OH<br />

N<br />

O<br />

Cl<br />

Mesilcloruro<br />

Cl<br />

NaH<br />

DMSO<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

Cl<br />

O<br />

O<br />

N<br />

O<br />

Br<br />

O<br />

OMes<br />

N<br />

O O<br />

Cl<br />

O<br />

N<br />

N<br />

Antifungini 39<br />

HN<br />

N<br />

N<br />

KI<br />

DMA<br />

N<br />

O

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