03.06.2013 Views

2° Lezione - Zuccheri - Scuola1024

2° Lezione - Zuccheri - Scuola1024

2° Lezione - Zuccheri - Scuola1024

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

I carboidrati


ZUCCHERI o CARBOIDRATI o SACCARIDI<br />

formula bruta:<br />

CnH2n 2nOn o Cn(H (H2O) O) n (dove<br />

(dove n= 3-9) 9)<br />

struttura monomerica o polimerica<br />

Classi:<br />

Monosaccaridi<br />

Oligosaccaridi (2 (2-11 11 monomeri monomeri)<br />

Polisaccaridi (> 11 monomeri monomeri)<br />

fonte energetica (es. glucosio e amido)<br />

materiali strutturali (es. cellulosa e lignina)<br />

riconoscimento proteina proteina-proteina proteina e cellula cellula-cellula cellula


P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006


Ripassiamo un po’: la formula planare di Fisher<br />

Alcuni zuccheri presentano una particolare isomeria: quando<br />

uno è l’immagine speculare dell’altro si parla di enantiomeria<br />

C2, carbonio<br />

asimmetrico<br />

Forma destrogira, D Forma levogira, L


Il D-glucosio e L-glucosio<br />

sono enantiomeri, cioè sono<br />

immagini speculari.<br />

I Diasteroisomeri sono isomeri che<br />

non sono immagini speculari.<br />

Il D-glucosio e D-galattosio sono<br />

diasteroisomeri e cambia solo la<br />

configurazione attorno al C4. Si<br />

definiscono epimeri.


Epimeri o isomeri?<br />

Isomero: stessa formula<br />

chimica ma struttura<br />

differente<br />

Epimero: differiscono<br />

solo per la<br />

configurazione di un<br />

atomo di C (non<br />

carbonilico)<br />

P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006


L’albero “genealogico”<br />

degli aldosi<br />

In rosso, il C<br />

asimmetrico<br />

più lontano dal<br />

gruppo<br />

aldeidico che<br />

determina la<br />

designazione D<br />

Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007


… e quello<br />

dei chetosi<br />

In rosso, il C<br />

asimmetrico più<br />

lontano dal gruppo<br />

cheto che<br />

determina la<br />

designazione D


Gli anomeri α e β sono in<br />

equilibrio tra loro in un<br />

processo denominato<br />

mutarotazione<br />

mutarotazione, , passando<br />

attraverso l'apertura della<br />

forma ciclica dello zucchero.<br />

I pentosi e gli esosi possono dare<br />

origine ad anelli da cinque ( (furanosi furanosi) )<br />

o da sei atomi ( (piranosi piranosi). ). La<br />

formazione dell'anello crea un nuovo<br />

centro chirale sul C1 con la<br />

formazione di due anomeri anomeri.<br />

Gli anelli possono assumere due<br />

conformazioni: a barca o a sedia.<br />

La sedia è più stabile perchè nella<br />

barca sono presenti repulsione tra<br />

i gruppi in posizione assiale


Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007<br />

Formazione dei piranosi<br />

In soluzione acquosa il<br />

glucosio si “piega” e<br />

l'ossidrile in posizione 5 si<br />

avvicina al carbonio<br />

carbonilico. E' possibile un<br />

solo tipo di ripiegamento<br />

per motivi di ingombro<br />

sterico e di repulsione<br />

elettronica tra il doppietto<br />

non condiviso dell'ossidrile<br />

in 5 e il doppietto<br />

dell'ossigeno carbonilico.<br />

L'attacco del carbonio porta alla formazione di glucosio<br />

con catena chiusa ed è caratterizzato dalla reazione tra<br />

aldeidi ed alcoli che forma i cosidetti emiacetali.


Formazione dei furanosi<br />

Il gruppo OH sul C5 attacca il gruppo chetonico in C2 per formare<br />

un emichetale intramolecolare. Sono possibili due anomeri (α e β).<br />

Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007


Il fruttosio può<br />

formare sia anelli<br />

furanosici che<br />

piranosici esatomici<br />

Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007


Reattività dei monosaccaridi<br />

Reazioni di ossidazione Reazioni di riduzione<br />

CHO<br />

HCOH<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

CH CH2OH OH<br />

D-glucosio glucosio<br />

COOH<br />

HCOH<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

CH CH2OH OH<br />

Acido DD-gluconico<br />

gluconico<br />

CHO<br />

HCOH<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

COOH<br />

Acido DD-glucuronico<br />

glucuronico<br />

CH CH2OH OH<br />

C = O<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

CH CH2OH OH<br />

D-fruttosio fruttosio<br />

CH CH2OH OH<br />

OHCH<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

CH CH2OH OH<br />

D-mannitolo mannitolo<br />

CH CH2OH OH<br />

HCOH<br />

HOCH<br />

HCOH<br />

HCOH<br />

CH CH2OH OH<br />

D-sorbitolo sorbitolo


Il legame glicosidico tra due monosaccaridi genera un<br />

disaccaride…..<br />

del ß-galattosio<br />

………ma, per fortuna, non è indissolubile!


Il legame glicosidico<br />

e il feeling con le proteine


Gli zuccheri semplici nella cellula sono fosforilati. Perché?<br />

PO 2-<br />

3<br />

Diidrossiacetone fosfato<br />

(DHPA)<br />

PO 2-<br />

3<br />

Gliceraldeide 3 fosfato<br />

PO 2-<br />

3<br />

Glucosio 6 fosfato<br />

La fosforilazione rende gli zuccheri anionici: rimangono<br />

intrappolati nella cellula<br />

La fosforilazione crea intermedi reattivi (vedere lezione sui<br />

composti ad alta energia): formano facilmente legami con altre<br />

molecole


Derivati dei monosaccaridi<br />

Sono spesso esposti sulle superfici<br />

cellulari<br />

Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007


DISACCARIDI<br />

Lattosio Lattosio: 1 molecola di glucosio e 1 molecola di galattosio<br />

legati con legame b-glicosidico glicosidico tra il carbonio anomerico (C (C1)<br />

del galattosio ed il C4 del glucosio glucosio. E’ uno zucchero<br />

riducente (l’O l’O legato al carbonio anomerico non è impegnato in legami e<br />

può ossidarsi ossidarsi)<br />

E’ lo zucchero del<br />

latte<br />

Viene idrolizzato dall’enzima ββ--galattosidasi<br />

galattosidasi oo lattasi lattasi.. Il<br />

galattosio viene poi epimerizzato a glucosio e quindi assorbito assorbito.


L’intolleranza al lattosio<br />

La b- galattosidasi è un’enzima<br />

intestinale.<br />

In caso di carenza/assenza<br />

della b- galattosidasi, lo<br />

zucchero non scisso transita<br />

velocemente verso il colon.<br />

Nel colon, la fermentazione batterica genera CO 2 e<br />

H 2O e acidi organici irritanti.<br />

E’ ora disponibile un tipo di latte in cui il lattosio è<br />

stato già idrolizzato.


L’intolleranza al<br />

lattosio: come si<br />

riconosce?


DISACCARIDI<br />

Maltosio Maltosio: 2 molecole di glucosio legate con legame a-1,4glicosidico<br />

glicosidico. E’ uno zucchero riducente riducente. In natura si trova<br />

in quantità discrete solamente nei semi germogliati.<br />

Si produce per idrolisi<br />

dall’amido che è<br />

costituito da amilosio e<br />

amilopectina, un<br />

polimero ramificato,<br />

legami (14) e (16)<br />

glucosidici.<br />

Viene idrolizzato dalla maltasi maltasi (stessa localizzazione<br />

della lattasi)


DISACCARIDI<br />

Saccarosio (lo zucchero da tavola) tavola): 1 molecola di<br />

glucosio + 1 molecola di fruttosio legati con legame<br />

glicosidico (configurazione α nel glucosio e β nel<br />

fruttosio) che unisce i due carboni anomerici (C (C1 del<br />

glucosio e C2 del fruttosio) . Non è quindi uno<br />

zucchero riducente<br />

Si ottiene per<br />

estrazione dalla<br />

barbabietola e dalla<br />

canna da zucchero<br />

Viene scisso nei due componenti monosaccaridici<br />

dall’enzima saccarasi saccarasi


Un piccolo inciso: i dolcificanti artificiali<br />

La saccarina: transita attraverso l'apparato<br />

digerente senza alterare l’insulinemia e senza<br />

fornire elevata energia all'organismo.<br />

Problema: cancerogeno???<br />

Aspartame: È composto da due aa: acido<br />

aspartico e fenilalanina. Pur avendo la stessa<br />

quantità di calorie del saccarosio, il suo potere<br />

dolcificante è 200 volte maggiore. Le persone che<br />

soffrono di fenilchetonuria, (difficoltà nel<br />

metabolizzare la fenilalanina), devono controllare<br />

l'assunzione di aspartame in quanto fonte di<br />

fenilalanina.


Un piccolo inciso: i dolcificanti artificiali<br />

Acesulfame Dolcificante (5,6dimetil<br />

dimetil-1,2,3,ossa ,ossa-tiazina tiazina-4(3H) H)-uno uno-<br />

2,2-biossido) biossido) circa 200 volte più<br />

dolce dello zucchero zucchero.<br />

A differenza dell'aspartame, è a<br />

contenuto calorico nullo (come la<br />

saccarina) saccarina).<br />

Resiste ad alte temperature e può<br />

essere utilizzato con cibi da<br />

cuocere cuocere.<br />

Fu approvato nel 1988 dall'FDA, con un'assunzione<br />

consigliata non superiore a 15 mg/kg di peso peso.


Non solo pane!<br />

La birra viene prodotta dalla<br />

fermentazione alcoolica dei carboidrati<br />

presenti nei cereali come polisaccaridi.<br />

Inizialmente si demoliscono i polisaccaridi con il processo della<br />

maltazione (germinazione dell’orzo fino ad ottenere gli enzimi<br />

necessari all’idrolisi dei legami β della cellulosa e altri enzimi<br />

quali la maltasi e la α-amilasi).<br />

Quindi si aggiunge il lievito che ossida il piruvato formato dalla<br />

glicolisi a CO 2 e H 2O. Quando tutto l’ossigeno presente nel<br />

mosto è consumato, il lievito innesca il metabolismo anaerobico<br />

del glucosio a etanolo e CO 2.<br />

La schiuma dipende dalla quantità di proteine disciolte e non<br />

digerite dagli enzimi proteolitici liberati dal processo di<br />

maltazione


P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006


I Polisaccaridi o glicani<br />

Omopolisaccaridi<br />

costituiti da un unico tipo di<br />

unità monomerica es. amido,<br />

glicogeno, destrani destrani)<br />

Ruolo prevalente:<br />

Strutturale (chitina<br />

nell’esoscheletro dei<br />

coleotteri) e riserva<br />

energetica (glicogeno)<br />

Eteropolisaccaridi<br />

costituiti da diverse<br />

unità monomeriche<br />

Ruolo prevalente:<br />

Strutturale (agar nelle alghe<br />

rosse) e signalling (interazione<br />

cellula cellula-cellula cellula e risposta<br />

immunitaria, coagulazione del<br />

sangue)


I carboidrati complessi: la struttura<br />

Il cellobiosio ha un legame glicosidico<br />

β-(1 4) tra le due molecole di glucosio glucosio.<br />

E’ il monomero della cellulosa cellulosa.<br />

La conformazione del legame<br />

glicosidico ß-(1 (1 4) comporta la<br />

formazione di una struttura<br />

piatta, a nastro stabilizzata da<br />

catene interne di legami ad<br />

idrogeno


L'amilosio è un polimero con legami<br />

glucosidici α(1 4).<br />

La conformazione del legame α(1 4)<br />

comporta la formazione<br />

tridimensionale di una struttura ad<br />

elica. Ciò produce granuli visibili in<br />

molte cellule<br />

Glicogeno e l'amido sono<br />

polisaccaridi di riserva con<br />

strutture altamente<br />

ramificate.<br />

I residui di glucosio sono in<br />

entrambi i casi legati da<br />

legami α(14), mentre la<br />

ramificazione si crea con<br />

legami α(16).


Cellulosa ed amilosio: ottimizziamo gli spazi e non solo…… solo…….<br />

1<br />

1<br />

Amilosio<br />

Cellulosa<br />

1b<br />

1b


La catena lineare formata dai<br />

legami β è adatta alla<br />

costruzione di fibre con<br />

elevata resistenza alla<br />

trazione.<br />

Al contrario l’elica formata dai<br />

legami α è adatta a formare<br />

una riserva di zucchero,<br />

facilmente utilizzabile<br />

L’uomo non ha la cellulasi cellulasi quindi non può digerire la cellulosa.<br />

Ciononostante, nella dieta le fibre sono importanti perché quelle insolubili<br />

(cellulosa) aumentano la velocità del transito intestinale, quelle solubili<br />

(pectine) migliorano l’assorbimento di nutrienti.<br />

Inoltre aumentano il senso di sazietà!<br />

Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007


il livello ematico di glucosio ( (glicemia glicemia) ) deve essere<br />

mantenuto entro un intervallo molto stretto (70 (70-110 110<br />

mg/dl)<br />

l’eccesso di glucosio proveniente dalla dieta viene<br />

immagazzinato sotto forma di glicogeno<br />

(glicogenosintesi<br />

glicogenosintesi) ) (fegato, muscolo)<br />

per correggere l’ipoglicemia il glucosio viene<br />

mobilizzato dal glicogeno ( (glicogenolisi<br />

glicogenolisi) ) o sintetizzato<br />

ex novo ( (gluconeogenesi<br />

gluconeogenesi)


Estremità<br />

non riducenti<br />

Estremità<br />

non riducente<br />

Punto di<br />

ramificazione<br />

Struttura del glicogeno<br />

Estremità<br />

riducente<br />

legame (1 (1-- -->6) >6)<br />

Punto di<br />

ramificazione<br />

legame (1 (1-- -->4) >4)<br />

Estremità<br />

riducente


Demolizione del glicogeno: l’enzima glicogeno fosforilasi<br />

Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione - Zanichelli


Glicogeno<br />

fosforilasi<br />

Att ività<br />

tranferasica<br />

dell’enzima<br />

deramificante<br />

Att ività<br />

glucosidasica<br />

(1-6)<br />

dell’enzima<br />

deramificante<br />

Polimero (1-4) deramificato: può<br />

subire ancora l’azione della fosforilasi<br />

L’enzima deramificante<br />

I residui di glucosio vicini<br />

alla ramificazione vengono<br />

rimossi con un processo a<br />

due tappe:<br />

1. L’enzima trasferisce 3<br />

residui di glucosio<br />

sull’estremità riducente più<br />

vicina legandolo con legame<br />

α-14 4 (attività<br />

transferasica<br />

transferasica)<br />

2. il residuo di glucosio<br />

attaccato alla catena con<br />

legame α -16, 6, viene<br />

rilasciato dall’attività α -<br />

16 6 glucosidasica<br />

dell’enzima<br />

Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione -<br />

Zanichelli


La parete cellulare dei<br />

batteri e delle alghe<br />

contiene oligosaccaridi<br />

strutturali: i<br />

peptidoglicani<br />

Le catene polipeptidiche<br />

(palline colorate) uniscono<br />

le catene polisaccaridiche<br />

formando una struttura<br />

che avvolge strettamente<br />

la cellula e ne impedisce il<br />

rigonfiamento e la lisi per<br />

effetto dell’ingresso<br />

osmotico dell’acqua<br />

Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione -<br />

Zanichelli


Glicosaminoglicani (GAG) costituenti di matrici<br />

extracellulari e tessuti connettivi<br />

•Sono polisaccaridi complessi di elevate dimensioni fino a<br />

milioni di Dalton.<br />

•Costituiscono complessi di membrana o matrici extracellulari.<br />

•Alcuni GAG presenti sulle cellule legano fattori di crescita e<br />

hanno (forse) la funzione di immagazzinare questi fattori.<br />

•Nei tessuti connettivi, i complessi igroscopici assorbono<br />

l'acqua e funzionano da giunture cuscinetto.<br />

•La cartilagine è flessibile e resistente per la presenza di<br />

proteoglicani (glicosaminoglicani associati a specifiche<br />

proteine).


L’elevata densità di<br />

cariche negative, per<br />

effetto di repulsione di<br />

carica, impone la<br />

conformazione distesa<br />

tipica<br />

molecole molecole.<br />

di queste<br />

GlcNAc GlcNAc6P = N-<br />

acetilglucosamina 6<br />

fosfato fosfato; GlcU = acido<br />

glucuronico<br />

glucuronico; IdoA= ß-Liduronato<br />

iduronato.<br />

Glicosaminoglicani<br />

P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006


Proteoglicani o<br />

mucopolisaccaridi<br />

mucopolisaccaridi:<br />

le proteine<br />

integrali di<br />

membrana<br />

In alcuni casi le<br />

proteine sono<br />

transmembrana<br />

(sindecani), in altri<br />

casi possono essere<br />

ancorate mediante un<br />

glicolipide legato<br />

covalentemente alla<br />

membrana<br />

Nelson & Cox Principi di Biochimica del<br />

Lehninger IV edizione - Zanichelli


Interazioni<br />

proteiche con i<br />

domini S<br />

dell’ dell’eparan eparan<br />

solfato: non<br />

solo<br />

anticoagulante<br />

Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione -<br />

Zanichelli


Glicoproteine<br />

Glicoproteine: coniugati carboidrati carboidrati-proteine proteine in cui la parte<br />

oligosaccaridica ha una massa molecolare molto più piccola e<br />

strutturalmente diversa da quella dei glicosaminoglicani che<br />

costituiscono i proteoglicani<br />

proteoglicani.<br />

Nei globuli rossi, i glicani sono<br />

ancorati a una glicoproteina<br />

della superficie cellulare<br />

chiamata glicoforina A, che<br />

agisce anche come recettore<br />

per il parassita della malaria<br />

(plasmodium falciparum).


Le glicoproteine come trappole per virus<br />

Perché cercare di uccidere virus come l'Hiv con farmaci<br />

quando si potrebbe approntare per loro una trappola chimica?<br />

Due team di ricercatori, indipendentemente l'uno dall'altro,<br />

stanno cercando di individuare un metodo per costruire<br />

“trappole” di questo genere<br />

La strategia è tanto perfida quanto diretta ed efficace:<br />

tendere una trappola ai virus inducendoli a entrare nelle<br />

cellule "sbagliate", nelle quali il microrganismo non troverebbe<br />

le strutture necessarie alla sua replicazione e, quindi, alla sua<br />

sopravvivenza.<br />

Gli eritrociti maturi mancano di DNA o delle strutture di<br />

replicazione dello stesso, e sono quindi inutilizzabili per la<br />

crescita da parte di qualsiasi invasore virale.


Riassumiamo….<br />

P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA<br />

BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright<br />

© 2006


Il codice saccaridico<br />

Le cellule utilizzano<br />

specifici oligosaccaridi per<br />

codificare informazioni<br />

come localizzazione<br />

intracellulare delle<br />

proteine, interazioni<br />

cellula-cellula e<br />

segnalazione extracellulare<br />

Il ruolo delle selectine<br />

(mediatori dei processi di<br />

riconoscimento e adesione)<br />

nel movimento dei linfociti<br />

verso il sito di danno<br />

tissutale o infiammatorio<br />

infiammatorio.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!