2° Lezione - Zuccheri - Scuola1024
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I carboidrati
ZUCCHERI o CARBOIDRATI o SACCARIDI<br />
formula bruta:<br />
CnH2n 2nOn o Cn(H (H2O) O) n (dove<br />
(dove n= 3-9) 9)<br />
struttura monomerica o polimerica<br />
Classi:<br />
Monosaccaridi<br />
Oligosaccaridi (2 (2-11 11 monomeri monomeri)<br />
Polisaccaridi (> 11 monomeri monomeri)<br />
fonte energetica (es. glucosio e amido)<br />
materiali strutturali (es. cellulosa e lignina)<br />
riconoscimento proteina proteina-proteina proteina e cellula cellula-cellula cellula
P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006
Ripassiamo un po’: la formula planare di Fisher<br />
Alcuni zuccheri presentano una particolare isomeria: quando<br />
uno è l’immagine speculare dell’altro si parla di enantiomeria<br />
C2, carbonio<br />
asimmetrico<br />
Forma destrogira, D Forma levogira, L
Il D-glucosio e L-glucosio<br />
sono enantiomeri, cioè sono<br />
immagini speculari.<br />
I Diasteroisomeri sono isomeri che<br />
non sono immagini speculari.<br />
Il D-glucosio e D-galattosio sono<br />
diasteroisomeri e cambia solo la<br />
configurazione attorno al C4. Si<br />
definiscono epimeri.
Epimeri o isomeri?<br />
Isomero: stessa formula<br />
chimica ma struttura<br />
differente<br />
Epimero: differiscono<br />
solo per la<br />
configurazione di un<br />
atomo di C (non<br />
carbonilico)<br />
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L’albero “genealogico”<br />
degli aldosi<br />
In rosso, il C<br />
asimmetrico<br />
più lontano dal<br />
gruppo<br />
aldeidico che<br />
determina la<br />
designazione D<br />
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… e quello<br />
dei chetosi<br />
In rosso, il C<br />
asimmetrico più<br />
lontano dal gruppo<br />
cheto che<br />
determina la<br />
designazione D
Gli anomeri α e β sono in<br />
equilibrio tra loro in un<br />
processo denominato<br />
mutarotazione<br />
mutarotazione, , passando<br />
attraverso l'apertura della<br />
forma ciclica dello zucchero.<br />
I pentosi e gli esosi possono dare<br />
origine ad anelli da cinque ( (furanosi furanosi) )<br />
o da sei atomi ( (piranosi piranosi). ). La<br />
formazione dell'anello crea un nuovo<br />
centro chirale sul C1 con la<br />
formazione di due anomeri anomeri.<br />
Gli anelli possono assumere due<br />
conformazioni: a barca o a sedia.<br />
La sedia è più stabile perchè nella<br />
barca sono presenti repulsione tra<br />
i gruppi in posizione assiale
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Formazione dei piranosi<br />
In soluzione acquosa il<br />
glucosio si “piega” e<br />
l'ossidrile in posizione 5 si<br />
avvicina al carbonio<br />
carbonilico. E' possibile un<br />
solo tipo di ripiegamento<br />
per motivi di ingombro<br />
sterico e di repulsione<br />
elettronica tra il doppietto<br />
non condiviso dell'ossidrile<br />
in 5 e il doppietto<br />
dell'ossigeno carbonilico.<br />
L'attacco del carbonio porta alla formazione di glucosio<br />
con catena chiusa ed è caratterizzato dalla reazione tra<br />
aldeidi ed alcoli che forma i cosidetti emiacetali.
Formazione dei furanosi<br />
Il gruppo OH sul C5 attacca il gruppo chetonico in C2 per formare<br />
un emichetale intramolecolare. Sono possibili due anomeri (α e β).<br />
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Il fruttosio può<br />
formare sia anelli<br />
furanosici che<br />
piranosici esatomici<br />
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Reattività dei monosaccaridi<br />
Reazioni di ossidazione Reazioni di riduzione<br />
CHO<br />
HCOH<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
CH CH2OH OH<br />
D-glucosio glucosio<br />
COOH<br />
HCOH<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
CH CH2OH OH<br />
Acido DD-gluconico<br />
gluconico<br />
CHO<br />
HCOH<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
COOH<br />
Acido DD-glucuronico<br />
glucuronico<br />
CH CH2OH OH<br />
C = O<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
CH CH2OH OH<br />
D-fruttosio fruttosio<br />
CH CH2OH OH<br />
OHCH<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
CH CH2OH OH<br />
D-mannitolo mannitolo<br />
CH CH2OH OH<br />
HCOH<br />
HOCH<br />
HCOH<br />
HCOH<br />
CH CH2OH OH<br />
D-sorbitolo sorbitolo
Il legame glicosidico tra due monosaccaridi genera un<br />
disaccaride…..<br />
del ß-galattosio<br />
………ma, per fortuna, non è indissolubile!
Il legame glicosidico<br />
e il feeling con le proteine
Gli zuccheri semplici nella cellula sono fosforilati. Perché?<br />
PO 2-<br />
3<br />
Diidrossiacetone fosfato<br />
(DHPA)<br />
PO 2-<br />
3<br />
Gliceraldeide 3 fosfato<br />
PO 2-<br />
3<br />
Glucosio 6 fosfato<br />
La fosforilazione rende gli zuccheri anionici: rimangono<br />
intrappolati nella cellula<br />
La fosforilazione crea intermedi reattivi (vedere lezione sui<br />
composti ad alta energia): formano facilmente legami con altre<br />
molecole
Derivati dei monosaccaridi<br />
Sono spesso esposti sulle superfici<br />
cellulari<br />
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DISACCARIDI<br />
Lattosio Lattosio: 1 molecola di glucosio e 1 molecola di galattosio<br />
legati con legame b-glicosidico glicosidico tra il carbonio anomerico (C (C1)<br />
del galattosio ed il C4 del glucosio glucosio. E’ uno zucchero<br />
riducente (l’O l’O legato al carbonio anomerico non è impegnato in legami e<br />
può ossidarsi ossidarsi)<br />
E’ lo zucchero del<br />
latte<br />
Viene idrolizzato dall’enzima ββ--galattosidasi<br />
galattosidasi oo lattasi lattasi.. Il<br />
galattosio viene poi epimerizzato a glucosio e quindi assorbito assorbito.
L’intolleranza al lattosio<br />
La b- galattosidasi è un’enzima<br />
intestinale.<br />
In caso di carenza/assenza<br />
della b- galattosidasi, lo<br />
zucchero non scisso transita<br />
velocemente verso il colon.<br />
Nel colon, la fermentazione batterica genera CO 2 e<br />
H 2O e acidi organici irritanti.<br />
E’ ora disponibile un tipo di latte in cui il lattosio è<br />
stato già idrolizzato.
L’intolleranza al<br />
lattosio: come si<br />
riconosce?
DISACCARIDI<br />
Maltosio Maltosio: 2 molecole di glucosio legate con legame a-1,4glicosidico<br />
glicosidico. E’ uno zucchero riducente riducente. In natura si trova<br />
in quantità discrete solamente nei semi germogliati.<br />
Si produce per idrolisi<br />
dall’amido che è<br />
costituito da amilosio e<br />
amilopectina, un<br />
polimero ramificato,<br />
legami (14) e (16)<br />
glucosidici.<br />
Viene idrolizzato dalla maltasi maltasi (stessa localizzazione<br />
della lattasi)
DISACCARIDI<br />
Saccarosio (lo zucchero da tavola) tavola): 1 molecola di<br />
glucosio + 1 molecola di fruttosio legati con legame<br />
glicosidico (configurazione α nel glucosio e β nel<br />
fruttosio) che unisce i due carboni anomerici (C (C1 del<br />
glucosio e C2 del fruttosio) . Non è quindi uno<br />
zucchero riducente<br />
Si ottiene per<br />
estrazione dalla<br />
barbabietola e dalla<br />
canna da zucchero<br />
Viene scisso nei due componenti monosaccaridici<br />
dall’enzima saccarasi saccarasi
Un piccolo inciso: i dolcificanti artificiali<br />
La saccarina: transita attraverso l'apparato<br />
digerente senza alterare l’insulinemia e senza<br />
fornire elevata energia all'organismo.<br />
Problema: cancerogeno???<br />
Aspartame: È composto da due aa: acido<br />
aspartico e fenilalanina. Pur avendo la stessa<br />
quantità di calorie del saccarosio, il suo potere<br />
dolcificante è 200 volte maggiore. Le persone che<br />
soffrono di fenilchetonuria, (difficoltà nel<br />
metabolizzare la fenilalanina), devono controllare<br />
l'assunzione di aspartame in quanto fonte di<br />
fenilalanina.
Un piccolo inciso: i dolcificanti artificiali<br />
Acesulfame Dolcificante (5,6dimetil<br />
dimetil-1,2,3,ossa ,ossa-tiazina tiazina-4(3H) H)-uno uno-<br />
2,2-biossido) biossido) circa 200 volte più<br />
dolce dello zucchero zucchero.<br />
A differenza dell'aspartame, è a<br />
contenuto calorico nullo (come la<br />
saccarina) saccarina).<br />
Resiste ad alte temperature e può<br />
essere utilizzato con cibi da<br />
cuocere cuocere.<br />
Fu approvato nel 1988 dall'FDA, con un'assunzione<br />
consigliata non superiore a 15 mg/kg di peso peso.
Non solo pane!<br />
La birra viene prodotta dalla<br />
fermentazione alcoolica dei carboidrati<br />
presenti nei cereali come polisaccaridi.<br />
Inizialmente si demoliscono i polisaccaridi con il processo della<br />
maltazione (germinazione dell’orzo fino ad ottenere gli enzimi<br />
necessari all’idrolisi dei legami β della cellulosa e altri enzimi<br />
quali la maltasi e la α-amilasi).<br />
Quindi si aggiunge il lievito che ossida il piruvato formato dalla<br />
glicolisi a CO 2 e H 2O. Quando tutto l’ossigeno presente nel<br />
mosto è consumato, il lievito innesca il metabolismo anaerobico<br />
del glucosio a etanolo e CO 2.<br />
La schiuma dipende dalla quantità di proteine disciolte e non<br />
digerite dagli enzimi proteolitici liberati dal processo di<br />
maltazione
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I Polisaccaridi o glicani<br />
Omopolisaccaridi<br />
costituiti da un unico tipo di<br />
unità monomerica es. amido,<br />
glicogeno, destrani destrani)<br />
Ruolo prevalente:<br />
Strutturale (chitina<br />
nell’esoscheletro dei<br />
coleotteri) e riserva<br />
energetica (glicogeno)<br />
Eteropolisaccaridi<br />
costituiti da diverse<br />
unità monomeriche<br />
Ruolo prevalente:<br />
Strutturale (agar nelle alghe<br />
rosse) e signalling (interazione<br />
cellula cellula-cellula cellula e risposta<br />
immunitaria, coagulazione del<br />
sangue)
I carboidrati complessi: la struttura<br />
Il cellobiosio ha un legame glicosidico<br />
β-(1 4) tra le due molecole di glucosio glucosio.<br />
E’ il monomero della cellulosa cellulosa.<br />
La conformazione del legame<br />
glicosidico ß-(1 (1 4) comporta la<br />
formazione di una struttura<br />
piatta, a nastro stabilizzata da<br />
catene interne di legami ad<br />
idrogeno
L'amilosio è un polimero con legami<br />
glucosidici α(1 4).<br />
La conformazione del legame α(1 4)<br />
comporta la formazione<br />
tridimensionale di una struttura ad<br />
elica. Ciò produce granuli visibili in<br />
molte cellule<br />
Glicogeno e l'amido sono<br />
polisaccaridi di riserva con<br />
strutture altamente<br />
ramificate.<br />
I residui di glucosio sono in<br />
entrambi i casi legati da<br />
legami α(14), mentre la<br />
ramificazione si crea con<br />
legami α(16).
Cellulosa ed amilosio: ottimizziamo gli spazi e non solo…… solo…….<br />
1<br />
1<br />
Amilosio<br />
Cellulosa<br />
1b<br />
1b
La catena lineare formata dai<br />
legami β è adatta alla<br />
costruzione di fibre con<br />
elevata resistenza alla<br />
trazione.<br />
Al contrario l’elica formata dai<br />
legami α è adatta a formare<br />
una riserva di zucchero,<br />
facilmente utilizzabile<br />
L’uomo non ha la cellulasi cellulasi quindi non può digerire la cellulosa.<br />
Ciononostante, nella dieta le fibre sono importanti perché quelle insolubili<br />
(cellulosa) aumentano la velocità del transito intestinale, quelle solubili<br />
(pectine) migliorano l’assorbimento di nutrienti.<br />
Inoltre aumentano il senso di sazietà!<br />
Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007
il livello ematico di glucosio ( (glicemia glicemia) ) deve essere<br />
mantenuto entro un intervallo molto stretto (70 (70-110 110<br />
mg/dl)<br />
l’eccesso di glucosio proveniente dalla dieta viene<br />
immagazzinato sotto forma di glicogeno<br />
(glicogenosintesi<br />
glicogenosintesi) ) (fegato, muscolo)<br />
per correggere l’ipoglicemia il glucosio viene<br />
mobilizzato dal glicogeno ( (glicogenolisi<br />
glicogenolisi) ) o sintetizzato<br />
ex novo ( (gluconeogenesi<br />
gluconeogenesi)
Estremità<br />
non riducenti<br />
Estremità<br />
non riducente<br />
Punto di<br />
ramificazione<br />
Struttura del glicogeno<br />
Estremità<br />
riducente<br />
legame (1 (1-- -->6) >6)<br />
Punto di<br />
ramificazione<br />
legame (1 (1-- -->4) >4)<br />
Estremità<br />
riducente
Demolizione del glicogeno: l’enzima glicogeno fosforilasi<br />
Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione - Zanichelli
Glicogeno<br />
fosforilasi<br />
Att ività<br />
tranferasica<br />
dell’enzima<br />
deramificante<br />
Att ività<br />
glucosidasica<br />
(1-6)<br />
dell’enzima<br />
deramificante<br />
Polimero (1-4) deramificato: può<br />
subire ancora l’azione della fosforilasi<br />
L’enzima deramificante<br />
I residui di glucosio vicini<br />
alla ramificazione vengono<br />
rimossi con un processo a<br />
due tappe:<br />
1. L’enzima trasferisce 3<br />
residui di glucosio<br />
sull’estremità riducente più<br />
vicina legandolo con legame<br />
α-14 4 (attività<br />
transferasica<br />
transferasica)<br />
2. il residuo di glucosio<br />
attaccato alla catena con<br />
legame α -16, 6, viene<br />
rilasciato dall’attività α -<br />
16 6 glucosidasica<br />
dell’enzima<br />
Nelson & Cox Principi di Biochimica del Lehninger IV edizione -<br />
Zanichelli
La parete cellulare dei<br />
batteri e delle alghe<br />
contiene oligosaccaridi<br />
strutturali: i<br />
peptidoglicani<br />
Le catene polipeptidiche<br />
(palline colorate) uniscono<br />
le catene polisaccaridiche<br />
formando una struttura<br />
che avvolge strettamente<br />
la cellula e ne impedisce il<br />
rigonfiamento e la lisi per<br />
effetto dell’ingresso<br />
osmotico dell’acqua<br />
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Zanichelli
Glicosaminoglicani (GAG) costituenti di matrici<br />
extracellulari e tessuti connettivi<br />
•Sono polisaccaridi complessi di elevate dimensioni fino a<br />
milioni di Dalton.<br />
•Costituiscono complessi di membrana o matrici extracellulari.<br />
•Alcuni GAG presenti sulle cellule legano fattori di crescita e<br />
hanno (forse) la funzione di immagazzinare questi fattori.<br />
•Nei tessuti connettivi, i complessi igroscopici assorbono<br />
l'acqua e funzionano da giunture cuscinetto.<br />
•La cartilagine è flessibile e resistente per la presenza di<br />
proteoglicani (glicosaminoglicani associati a specifiche<br />
proteine).
L’elevata densità di<br />
cariche negative, per<br />
effetto di repulsione di<br />
carica, impone la<br />
conformazione distesa<br />
tipica<br />
molecole molecole.<br />
di queste<br />
GlcNAc GlcNAc6P = N-<br />
acetilglucosamina 6<br />
fosfato fosfato; GlcU = acido<br />
glucuronico<br />
glucuronico; IdoA= ß-Liduronato<br />
iduronato.<br />
Glicosaminoglicani<br />
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Proteoglicani o<br />
mucopolisaccaridi<br />
mucopolisaccaridi:<br />
le proteine<br />
integrali di<br />
membrana<br />
In alcuni casi le<br />
proteine sono<br />
transmembrana<br />
(sindecani), in altri<br />
casi possono essere<br />
ancorate mediante un<br />
glicolipide legato<br />
covalentemente alla<br />
membrana<br />
Nelson & Cox Principi di Biochimica del<br />
Lehninger IV edizione - Zanichelli
Interazioni<br />
proteiche con i<br />
domini S<br />
dell’ dell’eparan eparan<br />
solfato: non<br />
solo<br />
anticoagulante<br />
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Zanichelli
Glicoproteine<br />
Glicoproteine: coniugati carboidrati carboidrati-proteine proteine in cui la parte<br />
oligosaccaridica ha una massa molecolare molto più piccola e<br />
strutturalmente diversa da quella dei glicosaminoglicani che<br />
costituiscono i proteoglicani<br />
proteoglicani.<br />
Nei globuli rossi, i glicani sono<br />
ancorati a una glicoproteina<br />
della superficie cellulare<br />
chiamata glicoforina A, che<br />
agisce anche come recettore<br />
per il parassita della malaria<br />
(plasmodium falciparum).
Le glicoproteine come trappole per virus<br />
Perché cercare di uccidere virus come l'Hiv con farmaci<br />
quando si potrebbe approntare per loro una trappola chimica?<br />
Due team di ricercatori, indipendentemente l'uno dall'altro,<br />
stanno cercando di individuare un metodo per costruire<br />
“trappole” di questo genere<br />
La strategia è tanto perfida quanto diretta ed efficace:<br />
tendere una trappola ai virus inducendoli a entrare nelle<br />
cellule "sbagliate", nelle quali il microrganismo non troverebbe<br />
le strutture necessarie alla sua replicazione e, quindi, alla sua<br />
sopravvivenza.<br />
Gli eritrociti maturi mancano di DNA o delle strutture di<br />
replicazione dello stesso, e sono quindi inutilizzabili per la<br />
crescita da parte di qualsiasi invasore virale.
Riassumiamo….<br />
P. Champe, R. Harvey, D. R. Ferrier, LE BASI DELLA<br />
BIOCHIMICA, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright<br />
© 2006
Il codice saccaridico<br />
Le cellule utilizzano<br />
specifici oligosaccaridi per<br />
codificare informazioni<br />
come localizzazione<br />
intracellulare delle<br />
proteine, interazioni<br />
cellula-cellula e<br />
segnalazione extracellulare<br />
Il ruolo delle selectine<br />
(mediatori dei processi di<br />
riconoscimento e adesione)<br />
nel movimento dei linfociti<br />
verso il sito di danno<br />
tissutale o infiammatorio<br />
infiammatorio.