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Marzo - Club Alpino Italiano

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CRONACHE DELLA BONTA’. I soci del CAI per i ragazzi del Nepal<br />

No, non è una favola<br />

Nominato nel 2005 dai delegati<br />

socio onorario del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong><br />

<strong>Italiano</strong> “per l’impegno nell’ambito<br />

delle scuole di alpinismo, in quello<br />

ambientale e della solidarietà”, Fausto De<br />

Stefani ha un motivo in più in questi primi<br />

mesi del 2006 per dirsi soddisfatto.<br />

Appare addirittura radioso l’accademico<br />

mantovano a Brescia, in un emporio di<br />

articoli sportivi, mentre riceve un cospicuo<br />

contributo per il progetto che più gli<br />

sta a cuore: la creazione di una scuola professionale<br />

in Nepal, accanto a un’altra<br />

scuola per i ragazzi nepalesi già tirata su<br />

con il cemento della sua passione per questa<br />

terra dove ha portato a termine la salita<br />

di tutti gli ottomila.<br />

Un assegno di 1500 euro gli è stato consegnato<br />

da Gunther Acherer in rappresentanza<br />

della fabbrica tedesca di scarpe<br />

Meindl, frutto di una raccolta effettuata<br />

con il contributo dell’azienda tra gli iscritti<br />

al CAI tramite un opuscolo allegato alla<br />

Rivista del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> con i<br />

requisiti dell’iniziativa. La cifra non è<br />

eccessiva, ma rende l’idea dell’impegno di<br />

De Stefani. E’ uno dei tanti rivoli dorati<br />

che sgorgano attraverso conferenze, competizioni<br />

in montagna a scopo benefico,<br />

raccolte nelle scuole e l’incessante passaparola<br />

che l’alpinista attua con la costanza<br />

e la determinazione messe a frutto<br />

nelle scalate himalayane.<br />

L’iniziativa “Una scuola professionale in<br />

Nepal” organizzata da De Stefani con Elio<br />

Mutti, parte di un programma della<br />

Fondazione senza frontiere Onlus<br />

(www.senzafrontiere.com), rappresenta<br />

un importante contributo al progetto più<br />

ampio e articolato che nella zona di<br />

Kirtipur vede già operativa la Rarahil<br />

Memorial School. Ed eccoci a Brescia: una<br />

breve e suggestiva cerimonia si svolge tra<br />

gli scaffali ricolmi di articoli tecnici per<br />

l’alpinismo, lo sci, il tempo libero e il campeggio<br />

sotto gli occhi di Tony Gialdini,<br />

l’imprenditore amico di De Stefani che<br />

sulla via Triumplina dal 1964 manda avanti<br />

un grande emporio con la moglie<br />

Patrizia e il figlio Matteo. Nessun particolare<br />

è stato trascurato per incentivare la<br />

raccolta di fondi per i ragazzi del Nepal,<br />

come dimostrano le cinque paia di scarponi<br />

Meindl estratti a sorte tra i soci del CAI<br />

che hanno contribuito, e che vanno a<br />

Francesca Zambelli di Belluno, Michele<br />

Barbieri di Milano, Silvia Gallotti di<br />

Novara, Leandro Caravario di Caluso<br />

(Torino) e Roberto Balducci di Rimini.<br />

Nel tracciare un bilancio economico dell’iniziativa<br />

De Stefani non fa misteri del<br />

suo ottimismo. Per il progetto sono state<br />

Attraverso la nostra<br />

stampa sociale<br />

l’azienda tedesca<br />

Meindl ha raccolto<br />

nuovi fondi per la<br />

nascitura scuola professionale<br />

di Kirtipur,<br />

frutto dell’impegno<br />

del grande alpinista<br />

Fausto De Stefani<br />

raccolte 60 mila euro e nel<br />

corso del 2006 bisognerà<br />

reperirne altre 80 mila,<br />

impresa possibile in<br />

un’Italia che crede nel valore<br />

della solidarietà, sostenendo<br />

altre analoghe cordate,<br />

tra cui Eco-Himal o gli<br />

Amici del Monte Rosa guidate<br />

da illustri scalatori<br />

come Kurt Diemberger e<br />

Gnaro Mondinelli. “Da<br />

parte nostra l’impegno per i<br />

ragazzi del Nepal, che in<br />

questi giorni sta attraversando<br />

una difficile crisi politica, è oggetto di<br />

mille attenzioni”, dice De Stefani ribadendo<br />

l’importanza che gli allievi abbiano<br />

a disposizione aule ampie e confortevoli e<br />

linde divise. Nessuna interferenza, sottolinea,<br />

deve gravare sugli insegnanti nepalesi<br />

impegnati nella difficile missione di<br />

orientare gli allievi alla conoscenza, valo-<br />

COME CONTRIBUIRE<br />

I versamenti a favore del progetto della<br />

Fondazione Onlus Senza frontiere<br />

(www.senzafrontiere.com) “Una scuola<br />

professionale in Nepal” possono essere<br />

effettuati nei seguenti modi:<br />

- In banca: bonifico su conto corrente<br />

bancario numero U/8466/57550/<br />

000000008936 intestato a Fondazione<br />

Senza Frontiere ONLUS, presso<br />

la Banca di Credito Cooperativo di<br />

Castel Goffredo (MN). Nello spazio<br />

casuale deve essere indicato Scuola<br />

professionale in Nepal.<br />

- In posta: versamento sul conto corrente<br />

postale numero 14866461 intestato<br />

a Fondazione senza Frontiere<br />

ONLUS, cod. fisc. 90008460207, via<br />

S. Apollonio 6, Castel Goffredo (MN).<br />

Nello spazio della casuale deve essere<br />

indicato Scuola professionale in Nepal<br />

rizzazione e difesa di un ambiente ricco di<br />

suggestioni benché i colossi himalayani<br />

siano a debita distanza da Kirtipur.<br />

Non c’è da stupirsi se parlando dei<br />

“suoi” ragazzi Fausto ha l’aria d’intenerirsi.<br />

Sembra quasi che dalle sue parole si<br />

dipani una delle favole che ama raccontare<br />

nelle conferenze riservate ai più giovani<br />

e che presto verranno raccolte in un<br />

volume. In un clima favolistico si è del<br />

resto consumato il primo approccio a<br />

questa avventura che ha l’aria di continuare<br />

a lungo: l’incontro con Lila<br />

Bahadur, referente nepalese del progetto.<br />

“Lo conobbi a Kathmandu entrando<br />

nel suo negozio di pietre a Durbar<br />

Square”, ricorda Fausto. “A differenza di<br />

altri venditori non mi venne incontro con<br />

aria da affarista e continuò imperterrito a<br />

leggere il suo libro. Capii subito che era la<br />

persona giusta in questo paese delle nevi<br />

dove la corsa al profitto sta ormai facendo<br />

guasti irreparabili. Basta pensare alla<br />

concorrenza spietata che oggi c’è perfino<br />

tra gli sherpa di una stessa agenzia, capaci<br />

di ricorrere a sotterfugi incredibili pur<br />

di accaparrarsi il lavoro a danno dei colleghi.<br />

E se una volta tanto fossimo noi<br />

occidentali a collaborare per ripristinare<br />

laggiù le regole della solidarietà e della<br />

civile convivenza?”. (R.S.) ■<br />

Lo Scarpone n. 3 - <strong>Marzo</strong> 2006 •<br />

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