Bollettino n.4 - Cassa Nazionale del Notariato
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“ Tariffe minime: non è ammissibile<br />
contrattare il compenso fissato<br />
per remunerare<br />
un pubblico servizio<br />
”<br />
4<br />
Bersani e di alcune norme contenute nella<br />
recente Legge Finanziaria. Nella mia relazione<br />
al precedente congresso sottolineavo<br />
la necessità che alle Casse di previdenza<br />
dei liberi professionisti sia garantita fino<br />
in fondo l’autonomia normativa ed assicurata,<br />
inoltre, un’autonomia “sostanziale”<br />
sorretta, al di là <strong>del</strong> suo mero riconoscimento<br />
formale, da un quadro normativo e<br />
da una politica generale che consentano di<br />
fatto l’esercizio di concrete facoltà di autogoverno.<br />
E tra i fattori necessari a garantire<br />
ed assicurare tale facoltà e dei quali,<br />
però, si avvertiva la carenza, indicavo la<br />
possibilità di disporre di un quadro di stabilità<br />
<strong>del</strong>le fonti <strong>del</strong> gettito contributivo, di<br />
un equo trattamento fiscale, di un rapporto<br />
equilibrato fra iscritti al fondo attivi e<br />
passivi e <strong>del</strong> pieno ed espresso riconoscimento<br />
<strong>del</strong>la natura privatistica degli Enti.<br />
Oggi, a distanza di un anno, non si può<br />
certo dire che la situazione sia migliorata.<br />
Tutt’altro. Non è stata emanata, nonostante<br />
le reiterate richieste <strong>del</strong>l’A.d.E.P.P., alcuna<br />
norma diretta a sottrarre esplicitamente le<br />
Casse privatizzate dalla disciplina dei contratti<br />
pubblici, così che per il rinnovo <strong>del</strong>la<br />
nostra polizza sanitaria il Consiglio <strong>del</strong>la<br />
<strong>Cassa</strong> prudentemente ha deciso di seguire<br />
la procedura <strong>del</strong>la gara europea. Sembra<br />
<strong>del</strong> tutto tramontata poi, e ciò nonostante le<br />
promesse e gli attestati di solidarietà di tutte<br />
le forze politiche, la possibilità di ottenere,<br />
come è riconosciuto ai fondi pensione, alle<br />
ONLUS e agli Istituti di previdenza pubblica,<br />
un sistema di imposizione fiscale che tenga<br />
conto <strong>del</strong>la natura e degli scopi degli Enti<br />
previdenziali con la eliminazione, quantomeno,<br />
<strong>del</strong>la doppia tassazione <strong>del</strong>le rendite<br />
patrimoniali (al momento <strong>del</strong>la produzione<br />
<strong>del</strong> reddito ed al momento <strong>del</strong>la erogazione<br />
pensionistica). Al contrario, nella Finanziaria<br />
2007 è previsto, come noto, un aumento<br />
dall’attuale 12,50% al 20% <strong>del</strong>l’aliquota sui<br />
redditi di capitale e sui redditi diversi di<br />
natura finanziaria, aliquota che sarebbe<br />
applicata su tutti gli strumenti finanziari<br />
compresi i titoli di Stato sia di nuova che di<br />
vecchia emissione. Sembrerebbe, addirittura,<br />
che la tassazione debba essere destinata<br />
a colpire non solo le plusvalenze realizzate<br />
ma anche quelle maturate.<br />
A questo sfavorevole contesto generale<br />
dobbiamo aggiungere due specifiche criticità<br />
<strong>del</strong>la nostra <strong>Cassa</strong>: la già avviata, come<br />
abbiamo visto, emorragia contributiva relativa<br />
alla perdita <strong>del</strong> settore degli autoveicoli<br />
e il timore di un aumento non fisiologico<br />
<strong>del</strong>le sedi notarili. C’è solo da sperare che<br />
nella ormai prossima revisione <strong>del</strong>la Tabella<br />
si tenga conto degli equilibri di medio e<br />
lungo periodo <strong>del</strong>la <strong>Cassa</strong> e che, per quanto<br />
riguarda gli autoveicoli, si possa ottenere,<br />
secondo quanto è stato promesso al<br />
presidente Piccoli, la trascrizione telematica<br />
<strong>del</strong>le dichiarazioni di vendita, mettendo<br />
così sullo stesso piano di parità operativa<br />
tutti i titolari <strong>del</strong> potere di autentica.<br />
Per completare il quadro <strong>del</strong>le difficoltà e<br />
dei timori che incombono oggi sulle Casse<br />
di previdenza privatizzate vanno ricordati<br />
due altri provvedimenti inseriti nella recente<br />
manovra finanziaria, nonché le disposizioni<br />
<strong>del</strong> decreto Bersani relative alla liberalizzazione<br />
<strong>del</strong>le tariffe professionali.<br />
L’articolo 85 <strong>del</strong>la Finanziaria prevede un<br />
contributo di solidarietà <strong>del</strong> 3% a carico<br />
<strong>del</strong>le pensioni di importo superiore a<br />
5.000 euro mensili. Si tratta di un provvedimento<br />
che non riguarda, se non per casi<br />
sporadici, il trattamento pensionistico erogato<br />
dalla generalità degli Enti di previdenza<br />
dei professionisti ma solo la fascia<br />
alta <strong>del</strong>le pensioni percepite dai notai.<br />
Secondo i primi calcoli, la norma dovrebbe<br />
sottrarre ai notai pensionati con 40 anni di<br />
anzianità di esercizio circa 600 euro l’anno.<br />
Si dirà che non è una somma altissima.<br />
E tuttavia (a parte che il sacrificio economico<br />
è di una certa consistenza se rapportata<br />
alla somma di euro 4.600,00 che<br />
costituisce l’ammontare <strong>del</strong>la pensione<br />
massima notarile al netto <strong>del</strong>le tasse), non<br />
c’è dubbio che siamo in presenza di una<br />
misura inaccettabile e mortificante solo se<br />
si considera che il trattamento pensionistico<br />
è la risultanza di contributi versati nel<br />
corso di una intera vita professionale e<br />
che il provvedimento viene a colpire una<br />
categoria socialmente debole.<br />
Confesso al carissimo presidente Meale, al<br />
quale rivolgo il saluto più affettuoso, che<br />
se il Consiglio avesse solo immaginato l’emanazione<br />
di un siffatto provvedimento