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Poesie romantiche di Elisabetta Errani Emaldi - Estro-Verso

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Nel giar<strong>di</strong>no dell’alba nascente<br />

Una cascata <strong>di</strong> fiori mi accoglie, mentre<br />

osservo incantata centinaia <strong>di</strong> viti avvinghiate<br />

ai rami degli alberi e all’alto pino,<br />

ricoperti da miria<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

grappoli <strong>di</strong> glicini pennellati <strong>di</strong> rosa-azzurro,<br />

nel giar<strong>di</strong>no dell’alba nascente.<br />

Dai giochi <strong>di</strong> luci colorate, le viti attorcigliate<br />

appaiono come serpenti grigio-perla<br />

che scivolano lentamente tra i rami<br />

e si perdono contro il sole che sorge.<br />

Folate <strong>di</strong> vento strappano<br />

altri fiori dal glicine, che come farfalline<br />

si lasciano andare in una lenta danza <strong>di</strong> morte e cadono<br />

sul prato ricoperto <strong>di</strong> viola-azzurro.<br />

All’ alba sfiorente, osservo incantata<br />

il giar<strong>di</strong>no ricoperto <strong>di</strong> grappoli <strong>di</strong> glicini<br />

trapassati da spade <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante che sfrecciano tra i rami,<br />

seminando raggi d’oro che esplodono tra gli alberi.<br />

Alcuni passeri volteggiano nel cielo<br />

e si posano sul manto<br />

<strong>di</strong> fiori morenti che vibrano<br />

all’arrivo del giorno nascente.<br />

La pioggia <strong>di</strong> fiori continua<br />

dal grande pino imprigionato<br />

dai serpenti grigio-argento che sembrano<br />

intrecciarsi all’infinito<br />

tra gli aghi che brillano <strong>di</strong> smeraldo.<br />

Piacevoli silenzi allo scomparire dell’alba, alternati<br />

dai cinguettii dei passeri che sembrano cantare<br />

all’arrivo del giorno.<br />

Un tonfo sordo e una pigna rotola ai miei pie<strong>di</strong>, lasciando<br />

il manto sfregiato <strong>di</strong> verde, mentre l’alba scompare<br />

avviluppata dalla luce del mattino.<br />

28 Aprile 2009<br />

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