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FOGLIO-GIORNALINO CRISTIANO EVANGELICO ... - Il Ritorno

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diagnostico e statistico delle malattie mentali adottato dalla Associazione degli Psichiatri americani,<br />

entro la categoria generale delle ”turbe affettive" si distinguono gli episodi maniacali, gli episodi<br />

depressivi (le cosiddette forme unipolari) e la malattia bipolare con fasi maniacali e depressive. Sotto<br />

il nome di ”altre turbe affettive aspecifiche" sono rubricate la ciclotimia e la nevrosi depressiva. La<br />

differenza tra sentimento depressivo ed episodio depressivo di cui abbiamo parlato all‘inizio,<br />

corrisponde, in un certo senso, a quella che, nei manuali di psichiatria e di psicologia clinica, distingue<br />

la ”depressione esogena" dalla ”depressione endogena". Le depressioni endogene sono le più gravi ed<br />

hanno presumibilmente origine somatica mentre le depressioni psicogene, dette anche reattive o<br />

esogene, sono condizionate dall‘ambiente, cioè scatenate sopratutto da esperienze stressanti. Quindi le<br />

cause della depressione reattiva vanno ricercate all‘esterno, presumibilmente in un eccesso di<br />

stimolazioni sgradevoli o in un senso di stanchezza nei confronti della pressione esercitata dagli eventi<br />

ambientali. La soluzione, in questo caso, sarebbe nel trovare il modo di rallentare la pressione<br />

stimolatoria o, meglio ancora, nel modificarla agendo sull‘ambiente. Si potrebbe tentare di farcela da<br />

soli oppure sarebbe preferibile ricorrere all‘ausilio di uno psicoterapeuta esperto che sarebbe<br />

certamente di aiuto. La depressione endogena invece, come detto prima, nasce dentro di noi e<br />

l‘ambiente non c‘entra quasi per nulla. È per qualcosa che ci è capitato e che ha mutato il nostro modo<br />

di sentire o di essere che l‘idea di sottrarsi alla stimolazione ambientale non è di alcun conforto: il<br />

male è dentro e dovunque si vada lo si porta dietro. Esistono almeno due modalità per affrontare il<br />

problema della depressione, una interpretativa, l‘altra esplicativa. La prima, quella interpretativa,<br />

considera la depressione come un sentimento costituito da sensazioni spiacevoli associate ad<br />

immagini. Si tratterebbe di uno stato d‘animo, di un modo di sentire che rivela l‘esistenza di un<br />

conflitto emotivo. Non è la depressione che va curata ma il conflitto emotivo che la genera, affermano<br />

i sostenitori di questo modo di vedere. La seconda, quella esplicativa, ne pone l‘origine in uno<br />

squilibrio metabolico e nell‘alterazione biochimica cerebrale. Secondo questo diverso modo di<br />

intendere sia la depressione sia le altre turbe mentali dipendono dall‘alterazione dell‘equilibrio<br />

chimico che produrrebbe rappresentazioni mentali e costruzioni ideative anomale. Esaminiamo, anche<br />

se rapidamente, entrambe le ipotesi,per poi cercare di concludere il nostro discorso con alcune<br />

indicazioni terapeutiche. (continua)<br />

PSICOLOGIA E SPIRITUALITÀ<br />

Dott. Massimo Rinaldi Psicologo, psicoterapeuta Roma<br />

(http://www.psicoline.it/prodotto_servizio/Psicologia_e_spiritualita)<br />

<strong>Il</strong> rapporto tra psicologia e spiritualità è oggi molto diverso di quanto non fosse fino a cento anni fa,<br />

quando la psicologia era una figlia, pure poco illustre, della filosofia. La psicologia come scienza<br />

nasce quando, nella seconda metà del secolo scorso, nelle università di alcuni paesi occidentali<br />

vennero fondati dei "laboratori di psicologia", in cui si iniziò a studiare la psicologia umana secondo i<br />

metodi delle scienze naturali e venne abbandonato il legame con il metodo della speculazione<br />

filosofica. Viene celebrato come data di nascita della psicologia scientifica l’anno 1879, nel quale W.<br />

Wundt fondò il primo di questi laboratori presso l’università di Lipsia. Purtroppo, la corrente di<br />

pensiero più orientata in senso positivistico ritenne di celebrare contemporaneamente anche un<br />

funerale: quello del legame tra psicologia e filosofia, gettando via con ciò ogni conquista e ogni<br />

riflessione che non fossero figlie del nuovo metodo. La spiritualità, con ciò, diveniva un vezzo, un<br />

lusso superfluo, dannoso anzi per il rigore della ricerca scientifica. Almeno fino a quando – potrebbe<br />

dire un positivista convinto e ironico – qualcuno non riuscirà a misurare il volume di Dio, o lo<br />

spessore dello spirito umano. Tuttavia, anche il positivismo è una filosofia; credere di poter creare una<br />

psicologia puramente scientifica è un atto ingenuo se non presuntuoso. Proprio perché lo spirito<br />

umano non è assoggettabile al metodo delle scienze naturali, nello studio dell’uomo e della sua psiche<br />

il momento della interpretazione speculativa ha una parte importantissima, e i dati delle scoperte<br />

scientifiche non bastano a comprendere l’uomo, ma solo sue parti, sue dinamiche, suoi meccanismi

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