FOGLIO-GIORNALINO CRISTIANO EVANGELICO ... - Il Ritorno
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una parola, un gesto o una qualsiasi azione che significhi “so che ci sei". La fame di carezze spesso è<br />
determinante per l'uso che una persona fa del proprio tempo. Si possono, per esempio passare minuti, ore o<br />
una vita intera cercando carezze in molti modi, anche ricorrendo ai giochi psicologici; oppure trascorrere<br />
minuti, ore o una vita intera cercando di evitare carezze, rinchiusi in se stessi.<br />
DEPRESSIONE: L'INCAPACITÀ DI ESSERE FELICI.<br />
Dott. Luigi Di Giuseppe psicologo, Psicoterapeuta - Responsabile Unità Operativa di Riabilitazione<br />
Psicologica Casa di Cura Villa Pini d'Abruzzo – Chieti (Prima parte)<br />
http://www.psicoline.it/prodotto_servizio/depressione<br />
Se una mattina svegliandovi vi sentite a disagio, se l'idea di dare inizio alla giornata vi provoca<br />
malessere, se la prospettiva di andare in ufficio e di affrontare la routine quotidiana vi suscita un senso<br />
di nausea o di rifiuto, può darsi che stiate vivendo un sentimento di depressione.Ma può anche darsi<br />
che siate all‘inizio di un episodio depressivo che potrebbe causarvi un considerevole fastidio.<strong>Il</strong> modo<br />
empirico per stabilire in quale di delle due situazioni vi trovate può essere quello di chiedervi se vi<br />
piacerebbe piantare tutto per andare da qualche parte, a Parigi o alle Seychelles, oppure, più<br />
semplicemente, da qualche amico in un‘altra città.Se la vostra risposta sarà : "Magari!", con un senso<br />
di sollievo, è probabile che il vostro sia un semplice, anche se noioso, ”Sentimento Depressivo". Ma se<br />
la risposta fosse: È inutile o: Non me ne importa niente, tanto non cambierebbe nulla, allora è<br />
probabile che siate all‘inizio di ”episodio di depressione".Molte persone soffrono in questo modo<br />
giorno dopo giorno per tutta la vita, immerse in un grigiore permanente che nei casi peggiori può<br />
trapassare nella completa oscurità. Sono imprigionate nel ”buco nero" della depressione.Chi soffre<br />
così sa bene che c'è qualcosa in lui che non va ma non è detto che chiami questa condizione malattia.<br />
E chi mai, in fondo, considera la semplice stanchezza, apatia, tristezza e irritazione? Malgrado tutta<br />
l'opera di divulgazione psichiatrica le malattie fisiche continuano ad essere accettate più di quelle<br />
psichiche. Ciò vale anche per la depressione, che presenta agli occhi della gente un'immagine molto<br />
peggiore in confronto alle malattie somatiche.In una società dove giovinezza, forma fisica, salute ed<br />
efficienza occupano i posti più alti nella scala dei valori, la depressione rappresenta una grossa<br />
minaccia. Nè cambia nulla il fatto che anche persone famose e di successo come Abramo Lincon,<br />
Winston Churchill, Ernest Hemingway, Marilyn Monroe, abbiano dovuto lottare con la depressione.<br />
Ed è anche per questo motivo, per questa discriminazione, che molti depressi raccolgono tutte le loro<br />
forze per cercare di mantenere all‘esterno una apparenza di normalità.Cercano disperatamente<br />
spiegazioni plausibili del loro stato: una volta è la cattiva stagione (la pioggia in fondo deprime anche<br />
gli altri), una volta il raffreddore, un'altra è che hanno dormito male o hanno mangiato qualcosa di<br />
guasto, oppure hanno litigato col principale. E quando poi non sanno più a che cosa appigliarsi,<br />
dichiarano di essere pessimisti per natura. Ma qualunque sia la scappatoia trovata, lo scopo è sempre<br />
lo stesso: illudersi che in fondo non sia nulla.Grazie a questa capacità di autoinganno i casi non troppo<br />
gravi di depressione risultano invisibili al mondo esterno. Nel paziente invece si svolge una lotta<br />
ininterrotta, una lotta con se stesso per la sopravvivenza. C'è l‘insonnia o un bisogno accresciuto di<br />
sonno, irrequietezza ed irritabilità, pensieri suicidi. Alcuni aumentano di peso, altri dimagriscono a<br />
vista d‘occhio. Si perde la capacità di concentrazione, mentre scompare anche il desiderio sessuale. In<br />
molti casi a tutto questo si aggiungono dolori cronici, che a volte prendono il sopravvento tanto da<br />
occultare completamente i sintomi depressivi.<strong>Il</strong> medico di famiglia si trova di fronte a pazienti che<br />
lamentano cefalee, disturbi digestivi, dolori gastrici o sintomi cardiaci, senza che i trattamenti consueti<br />
diano alcun risultato (cosa che non può sorprendere dato che il problema vero rimane irrisolto).In<br />
questi casi si parla di depressione larvata. <strong>Il</strong> 90% di questi pazienti si aspetta un aiuto dalla medicina<br />
generale e comincia così un pellegrinaggio da un medico all'altro, che spesso si trascina per anni. Su<br />
scala mondiale, secondo le stime dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 3 al 5% della<br />
popolazione è colpito da depressione cronica, per un totale di 120-200 milioni di casi. Altri studi