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FOGLIO-GIORNALINO CRISTIANO EVANGELICO ... - Il Ritorno

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1) «Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una<br />

sola carne».(Efes. 5:31; anche Mar 10:7 e Gen 2:24)<br />

a) Ciò che abbiamo imparato per noi stessi, singolarmente, va applicato anche nella coppia. Quando<br />

uno sta bene, sta bene anche l’altro; se uno sta male sta male anche l’altro; volenti o nolenti le vite<br />

si uniscono e i destini si incrociano. Chi ci vive accanto diventa il nostro “alter ego”. Non è sempre<br />

piacevole eppure è un grande dono. Prendiamo una persona con molti difetti, come me: io sono uno<br />

che giudica molto se stesso; mi sono sempre trattato in maniera severa, pretendendo moltissimo,<br />

anzi troppo. Nel momento che vivo con una moglie, vedo su di lei il frutto di quello che sono in<br />

eccesso e in difetto. In questo caso istintivamente riverserò su di lei il mio rigore, i giudizi continui,<br />

diverrò uno che rimprovera sempre, uno che soffoca ed inibisce ogni attività. Tratterò la mia<br />

compagna esattamente come tratto me stesso (e forse come io stesso ero stato trattato<br />

nell’infanzia). Inevitabilmente riverserò queste brutte cose anche sul mio prossimo. Abbiamo una<br />

grande opportunità nel vivere insieme: il poterci correggere. “Nessuno infatti ebbe mai in odio la<br />

sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa”(Efesini 5:29)<br />

“La propria carne” dunque, se collegate questo versetto con quello sopra, non siamo solo noi stessi,<br />

ma anche il marito o la moglie che vivono con noi; e per estensione lo è anche la nostra comunità,<br />

la nostra chiesa, il prossimo… vedete dunque quanto sia importante imparare a correggersi.<br />

b) Altro punto di riflessione è quel “lascerà suo padre e sua madre..” molti di quelli che ci<br />

contattano vivono matrimoni in cui il legame coi genitori non finisce mai e crea inevitabilmente<br />

grossi problemi alla famiglia. Mi diceva un avvocato che il 90 per cento dei divorzi è motivato da<br />

interferenze dei genitori nella vita matrimoniale dei figli. Genitori che non vogliono lasciare i figli o<br />

figli che non vogliono separarsi dai genitori. Comunque sia il fenomeno è più vasto di quello che<br />

sembra; ed è destinato, pare, ad aumentare. L’indipendenza della coppia è importante, non ci può<br />

essere una vera nuova famiglia senza la libertà di poter decidere (e perché no, anche sbagliare)<br />

autonomamente.<br />

2) “Poiché l'Eterno, il DIO d'Israele, dice che egli odia il divorzio e chi copre di violenza la sua<br />

veste», dice l'Eterno degli eserciti. Badate dunque al vostro spirito e non comportatevi<br />

perfidamente.” (Malachia 2:16). Toccherò solo di sfuggita questo tema che abbiamo reso una<br />

guerra tra chiese e tra partiti, lasciando alle coscienze di ciascuno motivate dalle specifiche<br />

esperienze di coppia la decisione in merito al divorzio; tuttavia, pure se tra i meno adatti a parlare<br />

(io stesso sono uno divorziato e risposato), vorrei sottolineare un comportamento di coppia che va<br />

molto di moda in questi tempi: non si lascia la moglie o il marito, sarebbe troppo complicato, si<br />

preferisce mantenere una facciata “perbene” e vivere un amore nuovo, o più amori, in maniera<br />

ambigua, con mille autogiustificazioni. I motivi possono essere diversi: interesse economico, sensi<br />

di colpa religiosi, responsabilità morale verso i figli… non entro in merito. <strong>Il</strong> punto che vorrei<br />

sottolineare è che, comunque sia, chi ci sta davanti, quell’uomo o quella donna con cui siamo<br />

sposati o con cui comunque viviamo insieme, raffigura anche una persona che ci sta dentro.<br />

Possiamo ignorarlo, ma è così. A volte il Signore ci mette davanti, raffigurati in un marito o in una<br />

moglie, gli aspetti peggiori di noi stessi che non vogliamo accettare. Inutile scappare. Avere il<br />

coraggio di affrontarli, secondo il mio modestissimo parere, è sempre un bene. In ogni caso. Si<br />

affronterà un crisi forse, ma poi se ne uscirà con chiarezza e coerenza; qualsiasi decisione si prenda.<br />

<strong>Il</strong> rischio? Affrontare la crisi, capire tutto e poi… tornare come prima.<br />

3) “Quando lo spirito immondo esce da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo; e, non<br />

trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa dalla quale sono uscito". E, se quando torna, la trova<br />

spazzata e adorna, allora va e prende con sé sette altri spiriti peggiori di lui, ed essi entrano là e vi<br />

abitano; e l'ultima condizione di quell'uomo diviene peggiore della prima»”. (Lc 11:24-26)

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