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IL RITORNO<br />
“E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso<br />
di me, affinché dove sono io siate anche voi”<br />
(Giovanni 14:3)<br />
LIBERA PUBBLICAZIONE CRISTIANA EVANGELICA A CUI TUTTI POSSONO<br />
PARTECIPARE, GRATUITA, UTILE PER LA RIFLESSIONE, CON STUDI BIBLICI, POSTA<br />
Stampato in proprio da Renzo Ronca responsabile <strong>del</strong>la missione "Piccola Iniziativa Cristiana”<br />
Loc. Dogane snc – 01019 - Vetralla (VT) tel. 339-2608825 e-mail: mispic@iol.it<br />
Sito internet: http://members.xoom.virgilio.it/enoc<br />
GENNAIO – n. 21 – il prossimo numero tratterà qualcuno degli argomenti <strong>del</strong> questionario<br />
SOMMARIO<br />
DUE CHIACCHIERE DEL GIORNALAIO: Un capodanno memorabile con lo zio d’America 2<br />
APERTURA LINGUAGGIO ED EVANGELIZZAZIONE OGGI – TORNARE AL PARLARE “DURO” 4<br />
A VOI LE RISPOSTE<br />
EVANGELIZZIAMO PER<br />
CORRISPONDENZA<br />
GENESI, FRUTTO PROIBITO, NUDITA’ (pg5); DOVE TROVO’ MOGLIE CAINO? (pg.6); PERCHE’<br />
DIO HA PERMESSO TUTTO QUESTO? (pg.6);<br />
STUDI BIBLICI I FIGLI DI CAINO 8<br />
MEDITAZIONI LA LEGGE DELLA LIBERTA’ 12<br />
LA NOSTRA<br />
POSTA<br />
CHI SI SALVERA’…? (16); I VIDEOGIOCHI SONO LECITI PER UN CRISTIANO? (20);<br />
PREGHIERA “INTERNA” O “ESTERNA”? (21); PUO’ ESSERE BATTEZZATO CHI NON CREDE AL<br />
DIAVOLO? (21);<br />
VARIE PRANOTERAPIA ; IL KARMA: CHE PENSARE DELLA REINCARNAZIONE? 21-22<br />
LA STRANA POSTA<br />
DEL GIORNALAIO<br />
DETTO TRA NOI<br />
LA PESCA A FONTANA DI TREVI; IL TUO PESSIMISMO 23<br />
AUGURI A KATIA; AUGURI A EUGENIO ED ANTONELLA; PARADOSSI DE “IL<br />
RITORNO”<br />
POESIE, FOTO, ECC. NOSTALGIA DI DIO 25<br />
PROSSIMO QUESTIONARIO 26<br />
ROMANZI D’APPENDIC(IT)E: IL PIANETA “ATE” 3^ PUNTATA – IL TEMPIO 27<br />
Obiettivo <strong>del</strong>la nostra missione:<br />
Sospingere quanti accolgano l’invito, verso l’incontro personale con il Signore, sotto la guida<br />
<strong>del</strong>lo Spirito Santo, in vista <strong>del</strong> Suo ritorno. Questa esperienza, crescente nella consacrazione o<br />
forte nella rivelazione, è preparata e proposta attraverso un cammino basato sul rapporto<br />
diretto con Dio; al di sopra <strong>del</strong>le dottrine <strong>del</strong>le varie chiese, che ciascuno comunque è<br />
libero di frequentare secondo la maturità concessa dalla propria fede. Per un gratuito aiuto<br />
epistolare scriveteci: mispic@iol.it<br />
Non buttare questa copia, falla<br />
leggere ad un amico…<br />
24
DUE CHIACCHIERE DEL GIORNALAIO – Un capodanno memorabile con lo zio<br />
d’America<br />
Accanto alla “Grande Mela” vi è un quartiere diverso: la “Mela Marcia”…<br />
Già, ho anch’io uno<br />
zio in America e per le<br />
feste sono andato a<br />
trovarlo. No, non è<br />
come nei film dove la<br />
categoria “zii in<br />
America” corrisponde<br />
a fortuna, denaro, successo… no, per quello<br />
bastava andare da alcuni dirigenti d’affari a<br />
Parma; mio zio è uno che in America ha trovato<br />
solo una grande fame; ha sempre bisogno di<br />
soldi ed ogni tanto qualcuno <strong>del</strong>la famiglia glieli<br />
va a portare. Quest’anno è toccata a me. Egli<br />
vive un poco ai margini <strong>del</strong>la città di New York o<br />
come viene chiamata, la “Grande Mela”: si trova<br />
nella famoso quartiere <strong>del</strong>la “Mela Marcia”. E’<br />
un posto accogliente e simpatico, le baracche<br />
sono colorate, la grandine risuona allegra sui tetti<br />
di lamiera, e le fogne a cielo aperto sono<br />
abbastanza visibili, per cui non ti sporchi tanto se<br />
ci vai di giorno. Quando sono arrivato alla sua<br />
catapecchia mi aspettava; l’ho intravisto che<br />
faceva capolino tra i vetri spezzati e bisunti<br />
<strong>del</strong>l’unica finestra. Appena mi sono avvicinato è<br />
sparito di corsa ed è rimasto solo un buco coperto<br />
di scotch di plastica. Siccome una volta faceva<br />
l’attore, già mi immaginavo la scena che mi<br />
aveva preparato: (gli piace fare la vittima)<br />
sdraiato sul letto, sguardo perso verso il vuoto…<br />
voce drammatica…. In effetti appena entrato lo<br />
vidi subito sul letto, ma era stranamente<br />
sorridente e sventolava una lettera. -Ciao nipote!<br />
Guarda! Mi ha scritto Maria!! E voi che<br />
dicevate che mi dovevo rassegnare, visto che mi<br />
ha scritto?-<br />
Quando lui era ancora in Italia, Maria era<br />
un’aspirante stellina <strong>del</strong>lo striptease, che<br />
arrotondava facendo la truccatrice dietro le<br />
quinte alla Scala di Milano. Quando si conobbero<br />
lei non gli disse la verità ma si fece credere una<br />
star e gli fece qualche complimento tanto per non<br />
restare sola in una sera d’inverno. <strong>Il</strong> fatto è che il<br />
povero zio credette ogni cosa; persino che lei<br />
recitasse stabilmente al Metropolitan di New<br />
York. Così quando quella mattina si ritrovò da<br />
solo nella stanzetta, non capì di essere stato<br />
abbandonato da una aspirante spogliarellista che<br />
si era tolta uno sfizio con lui, ma pensò che lei<br />
era dovuta partire in fretta per il suo lavoro in<br />
2<br />
America. Per questo chiese a tutti noi <strong>del</strong>la<br />
famiglia dei soldi, comprò il biglietto e partì alla<br />
sua ricerca. Poi finì in questo stato.<br />
-Vedi nipote?- Continuò lo zio tendendomi la<br />
lettera -… ci credi ora?-<br />
Presi il foglio e cominciai a leggere.<br />
-Allora nipote, che ne pensi?-<br />
Mio zio era ancora abbastanza giovane. Se non<br />
fosse stato per la barba unta che si confondeva<br />
coi capelli sporchi, qualche dente mancante e i<br />
vestiti da accattone, poteva anche sembrare<br />
umano. Mi guardava con gli occhi tondi dei<br />
bambini quando mi chiedono all’edicola: “E’<br />
uscito Topolino?” Avevo il foglietto tra le mani,<br />
troppo simile ad alcune carte che erano sul<br />
ripiano dietro di lui… anche la calligrafia la<br />
riconoscevo… in tasca avevo ancora la sua<br />
lettera con le indicazioni per la strada… era la<br />
sua stessa calligrafia. Povero zio si era scritto da<br />
solo! Ma perché? Forse davvero gli mancava<br />
qualche venerdì.<br />
-Già- mentii -bella lettera. Sono contento.-<br />
Posai il pacchetto con il cibo che avevo con me<br />
su una sedia; ci misi sotto <strong>del</strong>le banconote e feci<br />
per alzarmi. -Ma dove vai nipote? Vuoi passare<br />
in questo quartiere di notte? Fermati con me<br />
stasera, festeggeremo insieme il nuovo anno!-<br />
-Va bene zio. Con piacere- dissi.<br />
Alla “Mela Marcia” quand’era buio ognuno<br />
restava chiuso nella sua baracca per paura che<br />
una volta uscito qualcun altro vi entrasse e ne<br />
diventasse il padrone. A mezzanotte non<br />
succedeva niente perché nessuno aveva<br />
l’orologio; poi più che festeggiare un anno nuovo<br />
c’era la preoccupazione <strong>del</strong> giorno dopo, dove<br />
non sapevi se avresti trovato da mangiare oppure<br />
no.<br />
Mentre alla luce di una lanterna a petrolio<br />
masticavamo <strong>del</strong>la frutta secca, mio zio mi<br />
osservava attentamente, poi mi disse: -Ascolta<br />
nipote!- <strong>Il</strong> tono era diverso, nessun vittimismo,<br />
nessun melodramma; mio zio era serio e<br />
lucidissimo: -So che tu hai studiato, sei uno che<br />
sta in mezzo ai libri…-<br />
-Faccio solo il giornalaio zio-<br />
-Beh è lo stesso, leggi, ti informi, hai degli ideali,<br />
mi ricordi com’ero io alla tua età… conosci, sai<br />
tante cose… come sai che la lettera di Maria è<br />
inventata…-
-Ma io…-<br />
-Non preoccuparti, non sono stupido come<br />
sembro. Però tu riferirai alla famiglia<br />
esattamente quello che ti ho detto; capito? Dirai<br />
che quella donna mi ha scritto e che io sto per<br />
partire con lei. Va bene? Ci posso contare?-<br />
-Si- dissi sorpreso -..ma… perché?-<br />
-Così la smettono di preoccuparsi, e poi ognuno<br />
ha le sue speranze… può o meno disperate….-<br />
Lo zio prese fiato e cominciò quello che<br />
sembrava un lungo discorso:<br />
- Sai quella notte a Milano tanto tempo fa …<br />
sapevo che era un’avventura di una che si<br />
atteggiava, ma rimasi colpito da una scena<br />
teatrale che stavano preparando gli attori amici<br />
suoi, e che lei mi fece vedere; era una storia<br />
sacra… c’era una donna che andava da Gesù<br />
in<strong>cura</strong>nte degli insulti <strong>del</strong>la gente, una prostituta<br />
mi sembra… una che si avvicinò a lui piangendo,<br />
con un vaso di profumo; le sue lacrime di<br />
pentimento gli bagnavano i piedi e lei glieli<br />
asciugava coi suoi capelli…. Recitò bene questa<br />
parte e fu molto brava… sembrava così vera che<br />
mi ha lasciato un dubbio…. Ecco nipote, io<br />
penso che forse non stava solo recitando quella<br />
scena, ma che forse voleva essere davvero come<br />
quella donna… e forse lo era.- Lo zio fece<br />
un’altra pausa poi continuò con particolare<br />
attenzione:<br />
- Per questo ho pensato di venire qui, in questo<br />
ambiente, dove le cose non appaiono, ma sono.<br />
Qui non c’è più bisogno di fingere; non c’è<br />
superbia: siamo tutti ugualmente disgraziati;<br />
magari Gesù passa davvero in questi posti ed<br />
entra nelle baracche…. Qui trovo persone vere,<br />
3<br />
come sono realmente. Per me qui è meglio<br />
<strong>del</strong>l’ipocrisia <strong>del</strong>la city. Ho un grande progetto:<br />
attraverso il teatro mostrare alle persone<br />
normali come voi questa realtà. Hai visto mai<br />
che qualcuno di voi cambi e diventi “vero”?<br />
Senti nipote, dietro di te, su quella cassetta di<br />
legno, c’è una Bibbia con una pagina piegata….<br />
e c’è anche una bottiglia di quello buono…<br />
mentre ci facciamo un sorso, me la leggeresti<br />
ancora quella storia per favore?”<br />
Un saluto dal vostro giornalaio.<br />
(New York panorama)<br />
Quella <strong>del</strong>la bidonville è un'immagine<br />
contraddittoria e tragica <strong>del</strong> nostro<br />
tempo. Cresciute caoticamente ai margini<br />
<strong>del</strong>le grandi città, soprattutto <strong>del</strong> Terzo<br />
Mondo, le bidonville sono pressoché<br />
sprovviste di infrastrutture e di servizi<br />
(strade, fognature, elettricità, ospedali,<br />
scuole, uffici pubblici), nonostante siano<br />
abitate da decine di milioni di persone.<br />
(Encarta)
LINGUAGGIO ED EVANGELIZZAZIONE<br />
La volta scorsa (pg.5) ponevamo una garbata sfida<br />
ai nostri lettori, chiedendo alla fine: “…Cari<br />
lettori, vogliamo provare a portare la Parola di Dio<br />
in un mondo strapieno di parole inutili? Visto che il<br />
sistema tradizionale non è più efficace e che le<br />
parole hanno assunto troppi significati, allora,<br />
come suggerireste di procedere? Aspettiamo le<br />
vostre lettere, per continuare”. Ecco una risposta<br />
interessante:<br />
Sfida raccolta da Orlando Nencini<br />
“Perché il Giornalaio manca così tanto di<br />
fiducia? 1 Io una opinione voglio azzardarla..<br />
comunque vada (sarà l'unica? spero proprio<br />
di no) .”<br />
Si inserisce il Giornalaio (scusatelo)<br />
Caro lettore, manco di fiducia perché dall’edicola<br />
distribuisco ogni mattina giornali con notizie che<br />
deprimerebbero persino le iene ridens. Si, sei stato<br />
l’unico a scrivere e la cosa mi sorprende non poco;<br />
Non perché non ci siano stati altri, ma al contrario,<br />
perché una persona abbia risposto! Beh comunque<br />
mi fa davvero piacere essermi sbagliato e spero che<br />
altri seguano il tuo esempio. Pace a te Orlando.<br />
“Io penso che oggi abbiamo troppe<br />
cognizioni, peraltro vaghe, di troppe cose ; e<br />
facciamo finta di sapere già tutto (ci tengo a<br />
sottolineare facciamo finta perché sono<br />
convinto che se ogni persona trovasse il<br />
tempo o il coraggio ( leggi 'umiltà' ) di<br />
guardarsi dentro a fondo si accorgerebbe di<br />
avere solo piccolissime "infarinature" di<br />
mille argomenti (quindi conoscenza reale<br />
zero ). Ciò che pensiamo di sapere , molto<br />
spesso, è soltanto quello che ci rimane in<br />
testa <strong>del</strong>le cose che vediamo in tivù; e<br />
purtroppo lì troviamo solo : terrorismo ,<br />
fantascienza , volgarità , sesso , negazione di<br />
Dio ( Angela , Cecchi Paone, ecc.) , scontri<br />
politici (riconducibili quasi sempre a<br />
interessi di bottega)... e tutto ciò che<br />
1<br />
Nel precedente numero il giornalaio un po’ disfattista, aveva<br />
ironizzato sulla nostra proposta dicendo che non ci avrebbe<br />
risposto nessuno per temi seri; ma che se provavamo con<br />
domande sull’oroscopo o sulle veline avremmo avuto il<br />
pienone.<br />
4<br />
possiamo trovare riguardo alla fede sono :<br />
la "fede" calcistica, i viaggi <strong>del</strong> papa, vari<br />
processi di beatificazione, Misteri,<br />
Miracoli, ecc. Ora io mi domando : Come<br />
può l'uomo di oggi, pieno di tali<br />
informazioni essere sensibile ad un<br />
messaggio che parla il linguaggio <strong>del</strong>la<br />
semplicità, <strong>del</strong>l'amore, <strong>del</strong> perdono, <strong>del</strong><br />
sacrificio di se stessi ? Penso che le<br />
parole, ormai cariche di significati diversi<br />
(come ci ha mostrato Renzo nel suo<br />
esempio) non possano più avere presa in<br />
modo significativo, sul cuore "indurito"<br />
<strong>del</strong>l'uomo. E allora come fare?<br />
Forse un buon modo per parlare di Dio,<br />
oggi, si possa trovare tornando indietro<br />
nel tempo. Tornare al parlare "duro" degli<br />
evangelisti dei secoli scorsi e cioè<br />
soffermarsi meno sulla "<strong>cura</strong>" che Dio ha<br />
di noi e mettere più l'accento sulla<br />
GIUSTIZIA di Dio e sull'inevitabile<br />
GIUDIZIO di Dio che dovranno<br />
affrontare TUTTI coloro che<br />
RESPINGONO il sacrificio Suo in Cristo.<br />
Forse l'uomo moderno ha bisogno di<br />
"scosse forti". Voi cosa ne pensate ?<br />
Vostro in Cristo. Orlando.<br />
Ti ringraziamo caro Orlando. <strong>Il</strong> tuo<br />
suggerimento è interessante e ci fa<br />
riflettere. In effetti per noi occidentali,<br />
assillati da argomenti superficiali ed<br />
inutili, come hai bene espresso, è difficile<br />
capire il vero messaggio biblico, ed è<br />
invece facile banalizzare il tutto;<br />
soprattutto dopo gli esempi dei preti che<br />
dicono barzellette di dubbio gusto a “La<br />
sai l’ultima” e altrove.<br />
Già da tempo avanzammo la proposta di<br />
una “essenzialità biblica”, priva degli<br />
aspetti periferici dottrinali che fanno<br />
litigare tante chiese (capolavoro<br />
<strong>del</strong>l’ingannatore) con l’unico risultato di<br />
far perdere di vista i veri mali <strong>del</strong> mondo,
ovvero la lontananza da Dio. Ora con il tuo<br />
contributo -la proposta cioè di tornare alla<br />
serietà di un discorso “duro”, poco incline<br />
alla convivenza col peccato- potremmo già<br />
ipotizzare un modo. Noi siamo d’accordo.<br />
Sentiamo se ci sono altri pensieri in merito.<br />
LA PROSSIMA VOLTA:<br />
Nel prossimo numero vorremmo parlare dei<br />
vari sistemi oggi usati per evangelizzare,<br />
alcuni dei quali richiedono particolare<br />
vigilanza. Vi diamo alcuni spunti sulle<br />
modalità e sui contenuti, sperando di<br />
ricevere come sempre vostri pensieri in<br />
merito che poi approfondiremo: Predicatori<br />
in TV (uso e disuso <strong>del</strong> mezzo televisivo);<br />
telefoni, cellulari e sms; evangelizzazione in<br />
Internet: cosa c’è di buono, di cattivo e<br />
di pericoloso; cosa è cambiato nel<br />
linguaggio; cosa evitare; come vigilare;<br />
come presentarsi; come riconoscere i<br />
“lupi travestiti da pecore”; come fare i<br />
“pescatori di anime” senza essere<br />
“pescati” a nostra volta dal peccato;<br />
Quanto si può conoscere veramente di chi<br />
ci scrive; persone “disturbate” o<br />
normali? quanto sono valide le preghiere<br />
“virtuali”; ecc. Ci si può ancora<br />
presentare per le strade, nelle case? E<br />
come? Cosa diresti a chi ti ascolta? Qual<br />
è l’essenziale utile per la salvezza? Come<br />
evitare i rischi <strong>del</strong>la legge e <strong>del</strong>le<br />
polemiche dottrinali?<br />
PROVATE AD EVANGELIZZARE PER CORRISPONDENZA<br />
A VOI LE RISPOSTE!<br />
Vorremmo incentivare l’attività evangelica epistolare. Vi riportiamo le risposte che alcuni fratelli hanno inviato alle<br />
domande precedenti. Troverete altre domande nel questionario e durante la lettura <strong>del</strong> giornale, volete provare<br />
anche voi a dare una risposta? (mispic@iol.it)<br />
GENESI - FRUTTO PROBITO – NUDITA’ - Risponde Angelo Galliani<br />
Mi spieghi la Genesi? L’ho riflettuta spesse volte,<br />
ma alcuni passi mi sono oscuri. Un esempio: dopo<br />
aver mangiato il frutto proibito, Adamo ed Eva si<br />
nascosero, e si coprirono con <strong>del</strong>le foglie di fico,<br />
perché si accorsero d’un tratto di esser<br />
nudi…(Gino)<br />
Caro Gino, ti dico subito che non sono un esperto di<br />
Bibbia. Perciò non ti nascondo che talvolta mi<br />
imbatto in testi che riescono ancora a mettermi in<br />
imbarazzo (dopo tanti anni di vita cristiana!). Con<br />
ciò voglio dire che si può vivere la propria fede in<br />
Dio senza dover necessariamente avere le idee<br />
chiare su tutto. Anzi, questa pretesa può costituire, a<br />
volte, una vera e propria tentazione, giacché siamo<br />
indotti a condizionare il nostro discepolato dietro a<br />
Gesù; al punto che le idee, e la comprensione<br />
intellettuale, divengono più importanti <strong>del</strong>la fede,<br />
5<br />
che invece è, e deve restare, la caratteristica che<br />
contraddistingue i veri cristiani.<br />
Premesso ciò, aggiungo che interrogarsi sulle<br />
Scritture non è un male, se a guidarci è il<br />
desiderio di maturare nella fede. Perciò, nei limiti<br />
<strong>del</strong> possibile, noi credenti dovremmo sempre<br />
esser pronti a dare <strong>del</strong>le sane risposte a tutti<br />
coloro che ci pongono sane domande (“sane” nel<br />
senso di utili; perché a volte ci sono questioni<br />
che non portano a nulla, ma che sono solo il<br />
frutto <strong>del</strong>la nostra curiosità umana).<br />
Per giungere finalmente alla tua prima<br />
domanda, ecco quanto mi sento di risponderti.<br />
Nel racconto di Genesi da te citato (la vicenda<br />
<strong>del</strong> peccato originale), l’autore cerca di mettere<br />
in evidenza uno dei primi sintomi <strong>del</strong> peccato: la<br />
perdita <strong>del</strong>l’innocenza mentale. L’accorgersi<br />
<strong>del</strong>la nudità, infatti, è il riflesso di un nuovo stato<br />
mentale, caratterizzato dalla malizia. E’ un po’
come quello che è accaduto a ciascuno di noi nelle<br />
primissime fasi <strong>del</strong>la vita. C’è stato un tempo in cui,<br />
nella più tenera infanzia, siamo stati assolutamente<br />
privi d’ogni vergogna. In tanti ci hanno visto nudi,<br />
per lavarci o cambiarci i pannolini, ma la cosa non<br />
ci turbava affatto, perché la nostra innocenza<br />
mentale era integra. Allo stesso modo, da piccoli<br />
possiamo aver visto la nudità <strong>del</strong> nostro fratellino o<br />
<strong>del</strong>la nostra sorellina, ma senza che ciò inducesse in<br />
noi strani pensieri. Quindi, caro Gino, il vestirsi con<br />
foglie di fico, da parte di Adamo ed Eva, è il<br />
sintomo evidente di una malizia ormai presente<br />
nel loro modo di vedere le cose; ed è un sintomo<br />
di un desiderio di proteggersi anche dalla malizia<br />
altrui, di cui pure erano divenuti coscienti. E<br />
come l’innocenza perduta non può più essere<br />
riacquistata, così Adamo ed Eva affrontano un<br />
cammino irreversibile dal punto di vista umano<br />
(ma non da quello di Dio!), e quindi si vedono<br />
esclusi dal paradiso (parola che significa<br />
“giardino”), di cui divengono pienamente<br />
consapevoli solo troppo tardi.<br />
DOVE TROVO’ MOGLIE CAINO? - Risponde Angelo Galliani<br />
Leggendo Genesi 4:14, Caino dice: “e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà”… “Chiunque”<br />
chi?… se Caino e Abele erano i primi figli di Adamo ed Eva? Poi, più avanti, Caino prese moglie. Dove<br />
la trovò?…<br />
Queste domande mettono in evidenza come a volte,<br />
leggendo la Bibbia, siamo condizionati dalle<br />
tradizioni, dai luoghi comuni; dalle cose, insomma,<br />
che si sono “sempre sapute” e che ci hanno detto fin<br />
da piccoli. A ben vedere, infatti, il testo biblico non<br />
afferma da nessuna parte che Caino e Abele siano i<br />
primi figli di Adamo ed Eva. I primi due versetti<br />
<strong>del</strong>lo stesso capitolo 4 affermano solo che:<br />
“Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale<br />
concepì e partorì Caino… Poi partorì ancora<br />
Abele, fratello di lui”.<br />
E’ possibile, dunque, ritenere che il racconto di<br />
Caino e Abele sia stato riportato non tanto perché<br />
essi fossero gli unici esseri umani esistenti, bensì<br />
perché esso mette in luce una <strong>del</strong>le più drammatiche<br />
conseguenze <strong>del</strong> peccato, cioè l’omicidio. <strong>Il</strong><br />
peccato, nel cuore <strong>del</strong>l’uomo, riesce a rendere fra<br />
loro estranei e nemici persino i fratelli!… Nel testo<br />
sopra ri-portato, non c’è alcuna indicazione di<br />
tempo. Non è scritto quanto tempo intercorra fra la<br />
“cacciata dal paradiso” e la nascita di Caino, né<br />
quanto ne intercorra fra la fuga di Caino e il suo<br />
prender moglie. <strong>Il</strong> fatto che i racconti si<br />
susseguano l’uno all’altro non deve indurci<br />
nell’errore di ritenerli consecutivi anche nel<br />
tempo. E quand’anche certe indicazioni di tempo<br />
ci fossero (come in Genesi 5:1-5, dove si parla<br />
<strong>del</strong>l’intera vita di Adamo), queste sono<br />
comunque da prendersi un po’ “con le molle”;<br />
nel senso che il testo, nel suo insieme, non<br />
riveste un carattere storico, ma mitologico. In<br />
altre parole, il valore di quei testi non sta nella<br />
loro precisione storica dei fatti narrati, bensì nei<br />
loro significati simbolici, significati che si<br />
riferiscono alla condizione umana presa nel suo<br />
insieme.<br />
Sperando di esserti stato almeno un po’ utile,<br />
ti porgo i miei più cordiali saluti. (Angelo<br />
Galliani)<br />
PERCHÉ DIO HA PERMESSO TUTTO QUESTO?<br />
Dio è onnisciente e quindi prevede tutto giusto?allora quello che io non accetto e perché ha permesso<br />
tutto questo? cioè Lui sapeva benissimo che Lucifero si sarebbe ribellato e che di conseguenza avrebbe<br />
tentato Eva e tutto il resto;ora io mi chiedo sapendo Dio le conseguenze <strong>del</strong>la sua creazione e cioè,<br />
lacrime, sofferenza, dolore, disperazione, omicidi, sfruttamenti, perché, perché l'ha fatto,chi glie lo ha<br />
chiesto?se io so di mettere al mondo un disgraziato e le conseguenze <strong>del</strong>la mia creazione procurerebbe<br />
tante sofferenze,io che sono un piccolo uomo, non lo farei mai! (Gino)<br />
Con l’occasione di questa domanda presentiamo due risposte dirette (una di Diana Bonaveglio ed una di<br />
Eugenio Montagnani ); inoltre ci paiono indicati uno studio <strong>del</strong> fratello Angelo Galliani, sempre molto<br />
chiaro ed esauriente, preso dal suo giornalino; ed una meditazione che ci ha inviato il fratello Salvatore<br />
Dicerto, che ci spinge ad ampie riflessioni. <strong>Il</strong> tutto apparirà piuttosto lungo, ma pensiamo ne valga la<br />
6
pena. Alcuni passaggi saranno scorrevoli, altri più densi. Nella lettura ci sarà bisogno di pause. Questo è<br />
appunto il nostro scopo: riflettere senza fretta sugli insegnamenti di Dio. Per ogni chiarimento o confronto<br />
fraterno potete scrivere a noi o direttamente agli autori, come indicato nelle note.<br />
A) RISPONDE Diana Bonaveglio<br />
Dio (per cominciare) non prevede solamente, ma sa<br />
tutto, vede tutto ed è dappertutto. <strong>Il</strong> fatto che sa e<br />
vede tutto caro amico, ti dovrebbe far preoccupare<br />
un po’, perché sa qual è la tua condizione davanti a<br />
lui e vede il tuo errore. Infatti Davide che era<br />
l’uomo secondo il cuore di Dio disse : “Tu hai<br />
scrutato il mio cuore, l’hai visitato nella notte.” (Sal<br />
17)<br />
Se Dio ha permesso che nel mondo vi fosse tutto<br />
quello che c’è, l’ha fatto solamente perché ci fosse<br />
un modo per andare in cielo. Non bisogna, in<br />
ultimo, giudicare ciò che Dio fa, perché qualsiasi<br />
cosa Lui fa è buona e perfetta.<br />
B) RISPONDE Eugenio Montagnani<br />
Non si può parlare <strong>del</strong>la creazione ad opera di Dio,<br />
senza avere un sincero atteggiamento di profonda<br />
umiltà, qualora l’attribuirla a Dio fosse anche solo<br />
una presupposizione (vale ovviamente per chi non è<br />
già convinto <strong>del</strong>l’esistenza di Dio) nel momento in<br />
cui si parla <strong>del</strong>l’opera da parte di un Essere<br />
Superiore, ci si dovrebbe rendere conto di come la<br />
nostra mente stia misurandosi con “qualcosa” di<br />
gran lunga superiore alla nostra portata (leggi<br />
Giobbe 38;1-38). Ti invito a riflettere<br />
profondamente su questo, magari guardando le<br />
stelle.<br />
D’altra parte è più che comprensibile che l’uomo si<br />
ponga degli interrogativi in merito, perché facendo<br />
ciò esterna la sua volontà di ricercare le sue radici.<br />
Nelle tue domande (che si fanno o si sono fatti tutti<br />
quelli che cercano Dio, me compreso), seppure<br />
confusamente, si vanno cercando le ragioni stesse<br />
<strong>del</strong>la nostra esistenza !<br />
Comunque veniamo al punto, proverò<br />
modestamente a darti il mio contributo circa<br />
l’argomento, va da sé che si tratta di una personale<br />
interpretazione frutto <strong>del</strong>la mia esperienza di fede.<br />
La natura ci mostra come tutte le creature possano<br />
inquadrarsi in diversi gradi di libertà, per facilità<br />
elencherò le principali classificazioni :<br />
MINERALI - Di questi, ad eccezione dei<br />
fenomeni connessi all’attività degli strati<br />
sottostanti la crosta terrestre, non si conosce<br />
alcuna possibilità di movimento volontario, in<br />
pratica, un sasso, una roccia, una montagna,<br />
stanno lì dove si trovano, gli piaccia o no;<br />
7<br />
VEGETALI - Questi invece risulta abbiano<br />
alcune possibilità di movimento, ma<br />
estremamente limitate, infatti una pianta può<br />
per esempio volgersi verso il sole per<br />
ricevere maggior calore, addirittura ci sono le<br />
piante dette sensitive che possono contrarre le<br />
foglie ad un contatto “sgradito”, ma anche<br />
per loro vale quanto detto per i minerali:<br />
stanno lì dove si trovano o dove sono stati<br />
piantati, gli piaccia o no;<br />
ANIMALI – Tra di loro anche la forma più<br />
elementare può muoversi, può operare quindi<br />
scelte, può sottrarsi a ciò che non gradisce,<br />
ma anche per loro vale in buona parte quanto<br />
detto sopra : l’uomo ne può disporre a suo<br />
piacimento, se ne nutre, li sceglie come suoi<br />
compagni di lavoro e di svago, gli (e ci)<br />
piaccia o no;<br />
UMANI – Gli unici tra tutte le creature che<br />
dispongono <strong>del</strong>la piena libertà, a loro è stato<br />
dato di usufruire di tutte le altre categorie<br />
facenti parte la creazione, in loro sono stati<br />
messi tutti gli elementi necessari ad acquisire<br />
una consapevolezza di sé, a loro è stata data<br />
la conoscenza <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong> male (leggi<br />
Genesi 1;26-31).<br />
Ora ti faccio qualche domanda sulle quali<br />
riflettere :<br />
Tra le categorie di sopra, quale è veramente<br />
quella che gode <strong>del</strong>la piena libertà ?<br />
Ci può essere una mezza libertà ? (es.: la<br />
libertà vigilata o gli arresti domiciliari)<br />
Pensi veramente che ci potesse essere un<br />
modo diverso da quello scelto da Dio per<br />
dare piena libertà all’uomo impedendogli allo<br />
stesso tempo di fare questa o quell’altra cosa<br />
pur nell’interesse <strong>del</strong> suo bene ?<br />
Le scritture attestano che la creazione è il frutto<br />
<strong>del</strong>l’amore di Dio, penso si possa anche dedurre<br />
da come questa energia creatrice sia stata infusa<br />
nell’uomo e in tutta la natura, che ancora<br />
perpetra questo piano, anche se non sempre in<br />
piena consapevolezza.<br />
Nell’uomo, Dio ha impresso la sua natura 2 ,<br />
infatti anche se vediamo che il mondo non va<br />
come vorremmo, che c’è tanto male, questo non<br />
ci impedisce di continuare a mettere al mondo<br />
2 Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine,<br />
conforme alla nostra somiglianza…( Genesi 1:26)
dei figli, creature con le quali stabilire un rapporto<br />
d’amore. Che il fuoco bruci o che un coltello possa<br />
fare molto male, glielo insegniamo ai nostri figli,<br />
per i primi anni di vita cerchiamo di impedirgli di<br />
usarli e nel frattempo gli mostriamo come va fatto<br />
correttamente, ma non gli leghiamo le mani né li<br />
mettiamo in una gabbia finché non abbiano<br />
raggiunto una determinata età. Qualunque altro<br />
nostro tentativo risulterebbe violenza, farebbe <strong>del</strong><br />
nostro figlio/a un robot, una marionetta. Anche<br />
l’amore che ci aspettiamo da loro possiamo<br />
pretenderlo ? o secondo te ci auguriamo sia una loro<br />
scelta volontaria ?<br />
Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito <strong>del</strong><br />
Signore, lì c'è libertà. (2Corinzi 3:17)<br />
In conclusione io direi, per rifarmi alla tua<br />
domanda, Dio non ha permesso tutto ciò, lo ha<br />
voluto!<br />
“Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio?<br />
La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò:<br />
«Perché mi hai fatta così?» <strong>Il</strong> vasaio non è forse<br />
padrone <strong>del</strong>l'argilla per trarre dalla stessa pasta un<br />
vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile?”<br />
Romani 9:20-21<br />
C) Uno studio di Angelo Galliani dal suo<br />
giornale 3<br />
I FIGLI DI<br />
CAINO<br />
§ 1 - Un’annosa domanda<br />
Cari amici Lettori, questa<br />
volta vorrei tentare di<br />
affrontare con Voi un<br />
argomento piuttosto<br />
difficile. Esso è in<br />
relazione con l’annosa domanda:<br />
“Perché Dio, onnipotente e buono, ha<br />
permesso che la Sua splendida opera creatrice<br />
fosse macchiata dal peccato <strong>del</strong>l’uomo? ”.<br />
Questa domanda, com’è ovvio, costituisce un<br />
serio problema per ogni credente. Infatti, come si<br />
può conciliare l’idea di un Dio onnipotente e buono<br />
con la realtà storica?, che ci mostra piuttosto<br />
impietosamente come la creatura umana (“apice”<br />
<strong>del</strong>la creazione di Dio!) sia sempre stata alle prese<br />
con la propria tendenza alla malvagità?…<br />
3<br />
Questo studio davvero interessante, vignette comprese, è<br />
stato scritto e pubblicato dal fratello Angelo Galliani sul<br />
giornalino che redige da molti anni (a cui collabora anche il<br />
fratello Eugenio Montagnani). Per ogni chiarimento: via <strong>del</strong><br />
Bricchetto, 9; Civitavecchia (Roma) e-mail:<br />
emontagnani@libero.it<br />
8<br />
La questione, come noto, ha attanagliato gli<br />
animi di molti credenti fin dai tempi antichi. Ne<br />
troviamo traccia evidente nel famoso racconto di<br />
Genesi 3, riportante un’antica tradizione in cui,<br />
per così dire, vengono salvati “capra e cavoli”:<br />
un terzo elemento (il “serpente”) s’introduce fra<br />
Dio e l’umanità per spezzarne la comunione e<br />
seminare il Male nel cuore di quest’ultima. Tale<br />
spiegazione, però, alla luce di una logica<br />
rigorosa, non appare affatto esauriente, perché in<br />
realtà non fa altro che spostare il problema<br />
dall’essere umano al “serpente” (entrambi creati<br />
da Dio!)… Dunque, come si vede, la Bibbia non<br />
spiega il peccato, ma lo presenta come un fatto,<br />
un elemento concreto da cui partire per<br />
comprendere Dio e la Sua opera di redenzione.<br />
Anche noi, credenti di oggi, non possiamo certo<br />
affrontare con superficialità la suddetta annosa<br />
domanda. Anzi, dalla risposta che sapremo dare<br />
ad essa dipende in larga misura la qualità <strong>del</strong><br />
concetto che avremo di Dio, <strong>del</strong>la Sua volontà,<br />
<strong>del</strong>la Sua opera di salvezza in Cristo, ecc.<br />
Rispondere a tale domanda, dunque, non mi<br />
sembra affatto secondario. D’altra parte non<br />
serve a nulla barricarci dietro la nostra ignoranza<br />
umana. Infatti, se l’ignoranza in sé può essere<br />
scusabile, molto meno lo può essere un<br />
atteggiamento rinunciatario, o ciecamente<br />
tradizionalista, o di comodo, o di falsa umiltà,<br />
che ci induca semplicemente ad evitare il<br />
problema. Ciò starebbe forse ad indicare che<br />
crediamo in un Dio piccolo piccolo, un Dio che<br />
avrebbe bisogno <strong>del</strong>la nostra complicità per<br />
tenere in piedi, con una certa coerenza, la Parola<br />
<strong>del</strong>la Sua rivelazione!…<br />
Accingiamoci dunque ad affrontare questo<br />
difficile tema, con la ovvia premessa, però, che le<br />
argomentazioni seguenti, essendo frutto di mie<br />
personalissime<br />
riflessioni, non sono<br />
“verità di fede”; perciò<br />
ognuno di Voi potrà<br />
respingerle o criticarle<br />
senza dover temere, per<br />
questo, alcun castigo<br />
divino!…<br />
§ 2 – La nostra storia<br />
evolutiva<br />
Come ben noto alla maggior parte di noi, l’essere<br />
umano è giunto all’attuale livello di conoscenza e<br />
di civiltà attraverso lunghe e numerose tappe<br />
evolutive. In tempi primordiali, i nostri<br />
progenitori hanno dovuto affrontare condizioni<br />
difficilissime, in cui la lotta per la sopravvivenza,
assai feroce, era combattuta senza esclusione di<br />
colpi. Questa considerazione è in sé quasi banale;<br />
essa ci mostra però uno scenario in cui, la<br />
sopravvivenza e la riproduzione <strong>del</strong>la specie umana,<br />
erano legate a tutta una serie di comportamenti<br />
aggressivi, che oggi certamente definiremmo<br />
“illegali” o “immorali”. Tale aggressività<br />
individuale, però, appariva in questo scenario come<br />
un elemento “necessario” per la vitale tutela di se<br />
stessi. Infatti, chi aveva maggiori probabilità di<br />
sopravvivenza non era certo l’individuo mite,<br />
rispettoso, o altruista!… Al contrario, aveva<br />
maggiori probabilità di sopravvivenza chi uccideva<br />
per l’utilizzo di una sorgente d’acqua, chi rubava i<br />
beni e la donna <strong>del</strong>l’altro, chi escogitava con<br />
maggior astuzia i trucchi coi quali ingannare i<br />
propri simili, ecc. Oltretutto, aveva maggiori<br />
probabilità di trasmettere i propri geni colui (o<br />
colei) che non rimaneva fe<strong>del</strong>e al proprio partner,<br />
bensì approfittava di ogni occasione per accoppiarsi<br />
con altri individui sani e forti… Con ciò si spiega il<br />
titolo che ho voluto dare a questo articolo. Noi<br />
siamo “i figli di Caino” nel senso che, per via<br />
genetica, ritroviamo in noi le stesse caratteristiche<br />
di coloro che anticamente vinsero la loro battaglia<br />
per la sopravvivenza, e che quindi non furono certo<br />
né miti, né rispettosi, né altruisti!…<br />
In un’ottica di selezione evolutiva, dunque, è<br />
facile comprendere come il carattere d’una<br />
popolazione (animale o umana che sia) viene a<br />
dipendere, più o meno direttamente, dalle sue<br />
condizioni di vita: quanto maggiori sono le<br />
difficoltà, tanto più spiccate diventeranno, col<br />
tempo, quelle caratteristiche fisiche e psichiche che<br />
mirano alla tutela individuale. Ciò perché, in una<br />
prima fase evolutiva, la sopravvivenza <strong>del</strong>la specie<br />
è legata a quella dei singoli individui. Questa è una<br />
legge di Natura che non abbiamo certo inventato<br />
noi (anzi, viceversa, potremmo dire che noi siamo<br />
stati “inventati” da essa!); si tratta d’un efficace<br />
meccanismo che, evidentemente, il Creatore stesso<br />
ha stabilito. In esso non c’è nulla di deprecabile o di<br />
“cattivo”. Nessuno di noi, credo, condannerebbe e<br />
metterebbe in prigione un leone per aver sbranato<br />
una gazzella, né uno squalo per aver ucciso un<br />
uomo. Allo stesso modo, l’uomo primitivo, che<br />
metteva in atto la sua aggressività per tutelare se<br />
stesso, non può essere definito “colpevole” o<br />
“peccatore”, giacché egli si trovava in uno stato di<br />
“purezza naturale”, cioè in uno stato di armonia<br />
(magari un po’ brutale!) col contesto in cui viveva.<br />
Nel meccanismo naturale dettato dagli istinti<br />
primordiali, dunque, non esiste peccato né colpa. La<br />
creazione è davvero “buona”, come la definisce Dio<br />
9<br />
stesso nel racconto di Genesi 1:25, 31, anche se<br />
per alcuni aspetti, dal nostro punto di vista, può<br />
sovente apparire cru<strong>del</strong>e.<br />
§ 3 – <strong>Il</strong> peccato di Adamo ed Eva<br />
Le riflessioni che seguono si basano sulla lettura<br />
<strong>del</strong> brano di Genesi 3, già citato; perciò, prima di<br />
procedere, invito ogni Lettore volenteroso a<br />
rileggerselo sulla sua Bibbia, per meglio capire il<br />
contenuto di questo paragrafo. (…)<br />
Fatto?… Bene! Ovviamente sarebbe troppo<br />
lungo soffermarsi sull’intero racconto. Mi<br />
limiterò pertanto a citare solo alcuni versetti che<br />
ritengo più significativi al fine di meglio esporre<br />
il mio pensiero:<br />
“I vostri occhi si apriranno e sarete come<br />
Dio, avendo la conoscenza <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong> male”<br />
(v. 5);<br />
“L’albero era desiderabile per acquistare<br />
conoscenza” (v. 6);<br />
“Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi,<br />
quanto alla conoscenza <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong> male” (v.<br />
22).<br />
<strong>Il</strong> verso 5 è parte <strong>del</strong>la frase che il “serpente”<br />
rivolge ad Eva; il verso 6 illustra parte dei<br />
pensieri di quest’ultima di fronte all’ “albero<br />
proibito”; infine il 22 è parte <strong>del</strong>la frase finale<br />
pronunciata da Dio stesso. Come si vede, i tre<br />
principali protagonisti <strong>del</strong>la vicenda (per il<br />
redattore biblico, Adamo sembra svolgere un<br />
ruolo di secondo piano: mangia e tace!…) si<br />
trovano d’accordo nel collegare l’ “albero<br />
proibito” con la conoscenza (<strong>del</strong> bene e <strong>del</strong><br />
male). Questo dettaglio mi sembra importante<br />
per comprendere la vera natura <strong>del</strong> peccato. <strong>Il</strong><br />
citato brano biblico non afferma che l’essere<br />
umano sia diventato egoista ed aggressivo solo<br />
dopo aver mangiato “il frutto proibito”: l’essere<br />
umano non sembra cambiare nel suo<br />
comportamento, bensì nella sua comprensione di<br />
se stesso e <strong>del</strong>le cose. Egli, cioè, sulla base d’una<br />
consapevolezza mai sperimentata prima, prende<br />
coscienza improvvisamente di ciò che già è. A<br />
sostegno di tale interpretazione, ritengo possano<br />
essere citati i seguenti altri versetti:<br />
“L’uomo e sua moglie erano entrambi nudi e<br />
non ne avevano vergogna” (cap. 2, v. 25);<br />
“Allora si aprirono gli occhi ad entrambi, e<br />
s’accorsero che erano nudi” (cap. 3, v. 7);<br />
“Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse<br />
mangiato <strong>del</strong> frutto <strong>del</strong>l’albero che ti avevo<br />
comandato di non mangiare?” (cap. 3, v. 11).<br />
In base a questi fondamentali indizi, ritengo<br />
sia possibile dedurre che il peccato e la colpa non<br />
sono da ricercarsi nei comportamenti umani in se
stessi, bensì nel conflitto, talvolta lacerante, che<br />
nasce fra essi e la nuova consapevolezza che ne<br />
abbiamo. Quanto più siamo coscienti, tanto più<br />
siamo responsabili, e “A chi molto è stato dato,<br />
molto sarà richiesto” (Luca 12:48), come dichiarò<br />
lo stesso Gesù.<br />
E’ interessante notare, inoltre, che il redattore<br />
biblico, pur essendo molto probabilmente <strong>del</strong> tutto a<br />
digiuno di Genetica, “intuisce” che il problema <strong>del</strong><br />
peccato umano è legato, come già accennato, a una<br />
questione di ereditarietà. Dunque, i figli di genitori<br />
“peccatori” sono altrettanto “peccatori”, in una<br />
concatenazione fatale che solo l’intervento divino<br />
può spezzare.<br />
Infine, la maledizione <strong>del</strong>la Natura riportata alla<br />
fine <strong>del</strong> racconto, nell’àmbito <strong>del</strong> giudizio di Dio<br />
(Genesi 3:17-18), è anch’essa da inquadrare,<br />
secondo me, alla luce <strong>del</strong>la nuova condizione<br />
interiore umana. Attraverso di essa, infatti, l’uomo<br />
non solo vive situazioni di sofferenza come tutte le<br />
altre creature, ma ne è anche consapevole. Ciò gli<br />
dà il senso di un’ “ostilità” <strong>del</strong>la Natura che,<br />
evidentemente, è frutto di un punto di vista<br />
soggettivo: non è la Natura a cambiare, ma il modo<br />
con cui l’uomo si pone di fronte ad essa.<br />
§ 4 – Società e legge<br />
Tornando ora a parlare dei nostri antichi<br />
progenitori, è noto che ad un certo punto essi<br />
passarono da una vita completamente selvaggia ad<br />
una vita di tipo sociale. Ciò, com’è ovvio, non fu<br />
dovuto ad una scelta improntata ad alti princìpi<br />
filosofici, o politici, o d’altro genere: il problema di<br />
fondo era sempre e soltanto quello <strong>del</strong>la<br />
sopravvivenza!… Quando dunque gli esseri umani<br />
si accorsero che, associandosi fra loro, potevano<br />
meglio far fronte alle mille difficoltà <strong>del</strong>la loro<br />
precaria esistenza, ecco nascere la tribù e, più tardi,<br />
la nazione. A questo cambiamento di<br />
organizzazione sociale, però, non corrispose alcun<br />
cambiamento genetico che comportasse<br />
un’attitudine mentale più idonea. In altre parole,<br />
quegli esseri umani che si erano evoluti in un<br />
contesto di lotte feroci, motivate da un punto di<br />
vista prettamente egocentrico, un bel momento si<br />
trovarono a vivere l’uno accanto all’altro, consociati<br />
per motivi opportunistici, ma privi di quelle<br />
caratteristiche che avrebbero potuto rendere<br />
spontaneamente armoniosa la loro nuova<br />
condizione. Nacque così l’esigenza di un corpo<br />
legislativo, che stabilisse ufficialmente ciò che era<br />
da considerarsi lecito o illecito dal punto di vista <strong>del</strong><br />
“bene sociale”. E nacque anche l’esigenza di un<br />
corpo giudiziario, che avesse il compito di decidere<br />
l’esistenza o meno <strong>del</strong>la “colpa”, nonché l’entità<br />
10<br />
<strong>del</strong>l’eventuale pena da infliggere ai trasgressori.<br />
<strong>Il</strong> peccato e la colpa, dunque, parlando dal punto<br />
di vista antropologico, fecero il loro tragico<br />
ingresso nell’esperienza umana in seguito alla<br />
nuova strutturazione sociale <strong>del</strong>la vita, e alla<br />
consapevolezza che essa destava nelle coscienze<br />
individuali. In tal modo l’uomo scoprì in sé la<br />
dolorosa tensione fra due opposte esigenze: da un<br />
lato garantire a se stesso lo stabile e sereno<br />
inserimento nella collettività (inserimento che,<br />
non dimentichiamolo, era garanzia di<br />
sopravvivenza!), e, dall’altro, soddisfare i suoi<br />
bisogni individuali (legati al vecchio e ancora<br />
non superato punto di vista egocentrico!).<br />
D’altra parte, il semplice ricorso ad una legge<br />
può tutt’al più servire alla gestione <strong>del</strong> vivere<br />
sociale, costituendo un indiretto sistema di<br />
controllo sui comportamenti, e un deterrente per<br />
gli individui più malintenzionati. Però la legge in<br />
se stessa non è in grado di cambiare l’uomo, né<br />
può placare il conflitto interiore di cui sopra.<br />
Anzi, al contrario, l’esistenza di una legge scritta<br />
e riconosciuta da tutti costituisce un ulteriore<br />
aggravio per le coscienze. La legge, infatti, mette<br />
il proverbiale “dito sulla piaga”, acuendo il<br />
disagio interiore e i sensi di colpa di quanti, di<br />
fronte ad essa, si scoprono non solo<br />
occasionalmente inosservanti, ma anche in<br />
intimo e profondo disaccordo con molte regole<br />
da essa stabilite.<br />
Sotto quest’ottica, dunque, la “caduta” <strong>del</strong><br />
genere umano in una condizione di “peccato”<br />
non sarebbe tanto da interpretarsi come “un<br />
passo indietro” in senso comportamentale (come<br />
se prima l’uomo fosse capace d’amore, di<br />
giustizia, di pace… e dopo invece no). Essa mi<br />
sembra invece meglio interpretabile come “un<br />
doloroso passo avanti” verso una maggiore<br />
consapevolezza di sé e <strong>del</strong>le proprie azioni,<br />
consapevolezza seguita però, inevitabilmente, da<br />
una vera e propria “crisi” di crescita.<br />
Le suddette argomentazioni trovano, secondo<br />
me, un’indiretta conferma in alcuni brani <strong>del</strong>la<br />
Bibbia. Un primo, ad esempio, potrebbe essere<br />
quello riportato in Esodo 19 e 20, dove è<br />
descritto il famoso episodio <strong>del</strong> Sinai, posto<br />
emblematicamente a metà strada fra la fuga degli<br />
Ebrei dall’Egitto e il loro insediamento nella<br />
Terra Promessa. In esso si narra come il Signore,<br />
tramite Mosè, trasmetta al popolo ebraico il<br />
Decalogo, cioè il sintetico compendio <strong>del</strong>la Sua<br />
volontà divina. Ciò avviene nella prospettiva di<br />
costituire, a partire da un insieme disgregato di<br />
persone, una nazione civile e responsabile, in
grado di vivere degnamente la libertà donatagli.<br />
Quindi, se da un lato la libertà è un dono di Dio,<br />
dall’altro essa comporta <strong>del</strong>le precise responsabilità,<br />
degli obblighi, e quindi <strong>del</strong>le colpe (qualora tali<br />
obblighi non siano stati ben assolti). La libertà<br />
umana, infatti, non può essere intesa in senso<br />
assoluto, ma va scrupolosamente gestita attraverso<br />
la conoscenza (prima) e l’applicazione (poi) di tutte<br />
quelle “regole” che tutelano la collettività umana<br />
nel suo insieme. Tali “regole”, dunque, non vanno<br />
considerate come una limitazione alla libertà, bensì<br />
vanno accolte come un mezzo attraverso cui la<br />
libertà stessa può essere effettivamente realizzata e<br />
vissuta. Purtroppo, però, il popolo d’Israele<br />
(emblema di un’umanità in cammino verso la piena<br />
coscienza di sé e <strong>del</strong> proprio ruolo nel mondo)<br />
sperimentò ben presto che la legge, da sola, non è<br />
sufficiente a risolvere ogni problema di convivenza<br />
sociale. La legge, anzi, costituisce una diretta<br />
accusa rivolta all’essere umano, inteso in senso sia<br />
individuale sia collettivo. L’uomo, di fronte alla<br />
legge, scopre il proprio stato interiore, il proprio<br />
“peccato”. Questo è esattamente il concetto<br />
espresso dall’apostolo Paolo, quando afferma: “La<br />
legge dà soltanto la conoscenza <strong>del</strong> peccato”<br />
(Romani 3:20). “Un tempo io vivevo senza legge;<br />
ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita<br />
e io morii” (Romani 7:9).<br />
L’apparente contraddizione d’una legge “buona”<br />
che dà vita al “male” è superabile, secondo me,<br />
attraverso le precedenti considerazioni. Resta però<br />
un fatto: l’opera di liberazione che Dio intende<br />
compiere a favore <strong>del</strong> Suo popolo non è da ritenersi<br />
conclusa fino a quando questa “legge” non sia<br />
interiorizzata, come Dio disse tramite il profeta<br />
Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo e metterò<br />
dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro<br />
corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di<br />
carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in<br />
modo che camminiate secondo le mie leggi.<br />
(Ez. 36:26-27)<br />
§ 5 – Lo scenario <strong>del</strong> mondo moderno<br />
A conclusione di queste complesse riflessioni, che<br />
spero di essere riuscito finora ad illustrare in modo<br />
abbastanza comprensibile, non posso esimermi dal<br />
fare alcune considerazioni sull’attuale situazione <strong>del</strong><br />
mondo. L’essere umano, apparentemente sempre<br />
più “padrone” <strong>del</strong>la situazione, sta imponendo su<br />
scala globale la sua presenza e la sua azione.<br />
Sostenuto dai più sofisticati e complessi strumenti<br />
tecnologici, nonché da una sempre maggiore<br />
conoscenza in campo scientifico, egli sta gestendo<br />
la propria vita sul pianeta in modo da perseguire<br />
quelli che ritiene essere gli obiettivi primari <strong>del</strong>la<br />
11<br />
propria esistenza, obiettivi che potremmo<br />
sintetizzare in una sola parola: PROSPERITA’.<br />
Purtroppo, però, come ormai molti di noi si<br />
sono amaramente accorti, nonostante il<br />
“progresso” conseguito, e nonostante le carte<br />
costituzionali di molte nazioni, ispirate da alti<br />
princìpi etico-morali, rimangono nell’essere<br />
umano gli inquietanti connotati <strong>del</strong>l’uomo<br />
primitivo. Guardandoci in un metaforico<br />
specchio, possiamo riconoscere in noi, con<br />
raccapriccio,<br />
l’inconfondibile<br />
fisionomia di Caino,<br />
che uccise suo<br />
fratello. In tutti noi,<br />
infatti, sono ancora<br />
vivi (anche se in<br />
forma più o meno<br />
latente) tutti gli istinti primordiali,<br />
che ci rendono<br />
capaci <strong>del</strong>le peggiori azioni non appena ci<br />
sentiamo minacciati da qualcosa o da qualcuno.<br />
Certo, come già ho tentato di spiegare, questi<br />
istinti primordiali hanno avuto una loro<br />
giustificazione, che affonda le radici nel nostro<br />
lontano passato. Oggi, però, con le mutate<br />
condizioni di aggregazione sociale, e soprattutto<br />
con le smisurate potenzialità distruttive di cui<br />
l’essere umano può disporre, tali istinti possono<br />
rivelarsi una grave minaccia per l’intera umanità.<br />
Oggi, diversamente da ieri, quando la<br />
sopravvivenza <strong>del</strong>la specie dipendeva da quella<br />
individuale, accade che la sopravvivenza<br />
individuale dipende da quella <strong>del</strong>l’intera<br />
collettività! Al punto in cui ci troviamo, nessuno<br />
di noi (parlo almeno di noi che facciamo parte<br />
dei cosiddetti Paesi Occidentali) potrebbe<br />
sopravvivere senza il contributo essenziale<br />
<strong>del</strong>l’intera società. E per “società”, qui, non<br />
intendo solo quella con cui siamo a contatto<br />
diretto, ma anche l’insieme <strong>del</strong>le complesse ed<br />
intrecciate relazioni che ci legano ad altri Paesi,<br />
ad altre economie, ad altre culture… <strong>Il</strong> mondo<br />
moderno, infatti, è caratterizzato proprio da un<br />
elevato grado di interdipendenza, per il quale le<br />
vicende politiche o economiche di un solo Paese<br />
sono in grado di produrre significativi riflessi<br />
(più o meno grandi) su tutti gli altri. <strong>Il</strong> pericolo è,<br />
dunque, che l’essere umano non riesca ad<br />
evolvere interiormente allo stesso ritmo di quanto<br />
sia riuscito a fare esteriormente, cioè dal punto di<br />
vista scientifico, tecnologico, economico, ecc. La<br />
classica immagine di una scimmia nella “stanza<br />
dei bottoni” è quella che meglio esprime la<br />
situazione. E’ un’immagine che ha certo dei lati
umoristici, perché è buffo vedere questo animale,<br />
così espressivo, grattarsi imbarazzato la testa di<br />
fronte a complicatissimi pannelli di controllo di<br />
chissà quali dispositivi!…<br />
Però la voglia di ridere ci<br />
passerebbe di colpo se<br />
pensassimo che quell’animale<br />
può raffigurare l’essere<br />
umano di fronte a problemi<br />
per lui ormai irrisolvibili, a<br />
meno che… A meno che la<br />
“scimmia” non diventi<br />
finalmente una persona<br />
matura e responsabile!…<br />
Dunque, l’essere umano in generale, e ciascuno<br />
di noi in particolare, ha bisogno di fare un vero e<br />
proprio “salto di qualità”, per essere finalmente<br />
liberato da quelle pastoie che lo legano a modi di<br />
pensare ed agire propri <strong>del</strong> mondo animale. Oggi la<br />
logica <strong>del</strong>la violenza, <strong>del</strong>l’inganno e <strong>del</strong>l’avidità<br />
non può più produrre i frutti che otteneva all’epoca<br />
<strong>del</strong>la pietra. Occorre dunque sbarazzarsene, aprendo<br />
noi stessi a una nuova visione <strong>del</strong>le cose, a una<br />
coscienza universale, a una relazione di vera<br />
solidarietà e fraternità con tutti coloro con cui ci<br />
troviamo in relazione.<br />
Ebbene, non è forse<br />
questo il “progetto” a cui<br />
mira il messaggio <strong>del</strong>l’Evangelo? Non è forse<br />
questo il prototipo di Uomo che abbiamo<br />
conosciuto in Gesù Cristo?… Ecco allora che<br />
accogliere l’Evangelo non significa solo essere<br />
“salvati” in senso spirituale, da un Giudizio di Dio<br />
collocato nell’Aldilà. Accogliere l’Evangelo<br />
significa anche essere salvati dal “lato oscuro” di<br />
noi stessi, che è capace di trasformare la nostra vita,<br />
qui ed ora, in quell’ inferno di ingiustizia, guerra,<br />
distruzione e morte di cui le nostre cronache<br />
giornaliere traboccano in maniera inquietante.<br />
§ 6 –Conclusione<br />
Esula dalle mie intenzioni, e anche dalle mie stesse<br />
capacità, fornire qui a tutti Voi, gentili Lettori, una<br />
possibile rilettura <strong>del</strong>le principali rivelazioni<br />
bibliche in un quadro coerente con quanto da me<br />
finora espresso. Lascio perciò a coloro che sono più<br />
esperti e preparati di me il compito (forse difficile,<br />
ma non impossibile) di rileggere certe dottrine<br />
cristiane alla luce <strong>del</strong> discorso che precede (alludo<br />
in particolar modo alle dottrine <strong>del</strong> peccato, <strong>del</strong>la<br />
grazia e <strong>del</strong>la salvezza in Cristo, <strong>del</strong>la<br />
santificazione, ecc.). Mi dichiaro grato, fin d’ora, a<br />
quanti vorranno e sapranno completare queste mie<br />
riflessioni, fornendo un loro costruttivo contributo a<br />
beneficio di chi, con desiderio e buona volontà, si<br />
accinge periodicamente a leggere queste righe.<br />
Un fraterno saluto a tutti. (Angelo Galliani)<br />
12<br />
D) Una meditazione di Salvatore Di<br />
Certo 4<br />
LA LEGGE DELLA LIBERTA’<br />
Ma chi avrà riguardato bene dentro nella legge<br />
perfetta,<br />
che è la legge <strong>del</strong>la libertà,, questi, non<br />
essendo uditore dimentichevole, ma facitori<br />
<strong>del</strong>l’opera, sarà beato nel suo operare.<br />
Giacomo 1:25<br />
Consideravo il versetto, oggetto <strong>del</strong>la<br />
meditazione<br />
espresso da Giacomo, e mi sono<br />
chiesto quanto sia necessario guardare bene<br />
dentro questa legge, per vivere in armonia con la<br />
volontà di Dio.<br />
<strong>Il</strong> primo pensiero mi ha portato indietro nel<br />
tempo, anzi al tempo in cui Iddio iniziò la sua<br />
creazione cominciando dagli angeli. Mi sono<br />
meravigliato, sebbene gia altre volte avessi<br />
cercato di comprendere queste cose, mi sono<br />
meravigliato <strong>del</strong> fatto che pur sapendo<br />
l’Onnipotente e Onnisciente, come si sarebbero<br />
evolute le cose, pure creò le sue creature lo<br />
stesso.<br />
Avendo nella sua Onniscienza, davanti a sé tutte<br />
le cose a venire, avendo deciso di creare, non si<br />
fermò, ma proseguì lo stesso.<br />
La sua creazione è stata fondata interamente sulla<br />
libertà, nessun obbligo, nessuna<br />
coercizione,<br />
nessuna sudditanza senza che questa non sia stata<br />
voluta dalla sua creatura.<br />
Così creò Lucifero, un Arcangelo<br />
sommamente<br />
bello,<br />
come creò tutti gli altri esseri celesti. La<br />
scrittura non riporta alcun divieto fatto a loro da<br />
Dio, nessun limite era stato posto.<br />
Tutti erano liberi nei loro traffici, fino al giorno<br />
in cui non fu trovata iniquità nel cuore di<br />
Lucifero. Ezechiele 28:11-19<br />
L’iniquità di quest’ultimo fu il suo desiderio di<br />
essere come Dio, di volersi sedere<br />
sul trono di<br />
Dio. Or il Creatore di ogni cosa, Colui che ha<br />
dato libertà assoluta alle sue creature, non poteva<br />
certo accettare che qualcuno attentasse al suo<br />
trono, anche perché nessuna creatura avrebbe<br />
4 “Questa meditazione, da leggere sempre con calma e<br />
senza preconcetti, chiedendo al Signore lume e grazia, è di<br />
Salvatore Dicerto, pastore di una chiesa libera<br />
pentecostale in Vallecrosia Im.<br />
E-mail salvatore_dicerto@yahoo.it<br />
Sito: www.graneldisenape.net.ms<br />
A cui vi potete rivolgere per ogni chiarimento."
mai saputo rispettare quell’ordine divino, e tutta la<br />
creazione ne sarebbe stata guastata.<br />
Per Lucifero, al quale non era stato posto alcun<br />
divieto, il castigo fu senza possibilità di pentimento,<br />
se mai ce ne fosse stata la possibilità, perché<br />
essendo uno spirito e non avendo ricevuta alcuna<br />
istigazione al suo comportamento, quello che nel<br />
suo cuore era ormai maturato, ne aveva degenerato<br />
la natura in modo irreversibile.<br />
Diverso<br />
invece è il problema degli uomini.<br />
Dopo<br />
la creazione, Iddio pose un divieto ad Adamo,<br />
e lui, fino al giorno in cui avvenne la tentazione,<br />
mai aveva pensato di poter essere come Dio. Tale<br />
dunque, sarebbe rimasto se il serpente non si fosse<br />
intromesso nella sua vita. Colui che aveva guastata<br />
la sua esistenza con la propria iniquità in modo<br />
irreparabile, aveva anche imparato a odiare Iddio e<br />
tutte le opere sue; quindi con malizia e in veste<br />
naturale si presenta davanti ad Eva con una<br />
domanda.<br />
Ahhhh,<br />
le domande!!?? A volte sembrano<br />
innocenti, ma nascondono un veleno mortale,<br />
perché insinuano la concupiscenza; così fu per Eva<br />
e Adamo; da quel momento hanno cominciato a<br />
pensare come Lucifero (non è vietato pensare, ma<br />
come pensiamo?); il seme <strong>del</strong>l’orgoglio, <strong>del</strong>la<br />
vanità e <strong>del</strong>la concupiscenza fu iniettato in loro e<br />
cominciarono a desiderare di essere come Dio.<br />
<strong>Il</strong> castigo fu immediato, perché anche in loro non ci<br />
fu pentimento, ma non fu irreversibile, perché essi<br />
erano stati tentati; quindi l’Onnipotente e Giusto<br />
Signore <strong>del</strong> cielo e <strong>del</strong>la terra, diede per così dire il<br />
via ad un processo di ristoramento.<br />
La prima cosa che fece, fu di cacciare<br />
quei due<br />
sventurati dal giardino di Eden, affinchè non<br />
reiterassero la disobbedienza mangiando <strong>del</strong> frutto<br />
<strong>del</strong>l’albero <strong>del</strong>la vita e rimanessero in quello stato<br />
in modo irreversibile. Genesi 3:22<br />
Pose dei guardiani all’ingresso <strong>del</strong> giardino,<br />
affinchè non potessero più tornare; ma leggendo<br />
nell’Apocalisse, troviamo che Gesù dice: “A chi<br />
vince, io gli darò da mangiare <strong>del</strong> frutto<br />
<strong>del</strong>l’albero <strong>del</strong>la vita”. Apocalisse 2:7<br />
Siamo<br />
qui, sulla terra, maledetta a causa <strong>del</strong>l’uomo;<br />
terra che produce spine e triboli; qui dobbiamo<br />
combattere il buon combattimento, il<br />
combattimento <strong>del</strong>la fede. La nostra battaglia non è<br />
contro carne e sangue, ma contro gli spiriti maligni<br />
13<br />
nei luoghi celesti; una battaglia contro tutte<br />
quelle forze che accerchiano la nostra esistenza<br />
tentando di condizionare la nostra vita e la nostra<br />
speranza di redenzione, opponendoci sovente a<br />
mezzo <strong>del</strong>l’incredulità al nostro Redentore; una<br />
battaglia incruenta dove i morti si conteranno<br />
solo alla fine.<br />
Come i nostri padri, anche<br />
noi siamo tentati per<br />
sentirci come Dio, visto che non siano stati creati<br />
potenti come Lucifero, ma veniamo dalla polvere<br />
<strong>del</strong>la terra; anche noi siamo sensibili alla vanità,<br />
alla vanagloria, alla superbia; anche noi siamo<br />
stati creati liberi di scegliere, da chi sarà<br />
condizionata la nostra esistenza?<br />
Ci è stato donato un esempio di<br />
vita in Gesù<br />
Cristo, un esempio di libertà per scelta e non per<br />
obbligo; ci dia il Signore grazia affinchè la<br />
predicazione <strong>del</strong>l’evangelo di Dio possa far si<br />
che il nostro sguardo sovente spento a causa <strong>del</strong><br />
veleno <strong>del</strong> peccato, possa rivolgersi verso Cristo,<br />
Colui che è stato crocefisso per i nostri peccati,<br />
affinchè viviamo con la gioia <strong>del</strong>lo Spirito Santo<br />
nel cuore.<br />
Iddio<br />
dunque ci ha creati liberi, liberi di<br />
scegliere; pure per molti amanti <strong>del</strong> diritto<br />
all’autodeterminazione, la scelta cade sempre in<br />
qualche prigione.<br />
Essere<br />
prigioniero, non significa necessariamente<br />
mancanza di libertà, ma significa fare una scelta<br />
che sia contro la libertà nella quale Iddio ci ha<br />
creati; or la libertà nella quale Iddio ci ha creati<br />
è: “Libertà di scegliere a chi vogliamo servire”.<br />
Caino<br />
e Abela hanno fatto le loro scelte<br />
autonomamente, ognuno di essi seguendo la<br />
propria inclinazione; così in sostanza, le scelte<br />
che possiamo fare sono solo due, serviremo il<br />
Signore ubbidendo alla sua Legge essendogli<br />
così graditi, ovvero serviremo il Signore lo stesso<br />
ottenendo il premio <strong>del</strong>la nostra ingiustizia.<br />
Gli<br />
uomini hanno dimostrato di voler stare bene<br />
insieme per diversi motivi; e tutti questi motivi<br />
hanno in comune la paura di essere dispersi, di<br />
restare soli sulla terra, la paura di non potersi<br />
perpetuare attraverso la prole.<br />
Per scongiurare questa paura hanno trovato il<br />
modo di stare insieme e insieme fare <strong>del</strong>le scelte<br />
di vita, tutte sempre ricollegabili al bisogno di<br />
sicurezza.<br />
Così gli uomini che lasciarono l’oriente si<br />
fermarono in una valle detta di Sinear, che
avevano scelto per lo stanza, e quando il tempo<br />
venne, dissero: “Orsù, facciamoci dei<br />
mattoni……Orsù facciamoci una città e una torre<br />
che giunga fino al cielo……e cominciarono la<br />
loro opera”.<br />
Noi tutti sappiamo che Iddio li fermò, ma non ne<br />
conosciamo esattamente le ragioni se non quello<br />
che ci è stato tramandato, ma fermiamoci un<br />
momento, e vedremo che alla base di questo<br />
edificio c’era la paura di essere dispersi, di non<br />
avere un’eredita a venire.<br />
Così sono nate le tribù, le lotte tribali; sono nate le<br />
guerre fra popoli, perché?<br />
Perché nessuno vuole rispettare<br />
la libertà altrui, e<br />
queste aggregazione che avevano e hanno funzione<br />
protettiva, diventano a loro volta <strong>del</strong>le prigioni dalle<br />
quali è vietato uscire.<br />
Le<br />
religioni, le sette, le denominazioni, le filosofie,<br />
le varie dottrine, hanno esteso il concetto di tribù a<br />
livello mondiale, ma non hanno saputo rispettare la<br />
libertà altrui.<br />
Quanti<br />
prigionieri vivono imprigionati all’ombra<br />
<strong>del</strong> cristianesimo, prigionieri incapaci di discernere<br />
la destra dalla sinistra; incapaci di prendere<br />
autonomamente la decisione di uscire da Babilonia,<br />
sebbene ne vedano il male!! Questo avviene,<br />
perché manca nel loro cuore la ferma decisone di<br />
voler appartenere solo a Cristo e a nessun altro.<br />
Le<br />
denominazioni hanno chiuse le porte attorno ai<br />
loro adepti, prospettando protezione e<br />
criminalizzando il mondo esterno perché si sentano<br />
una schiera eletta da Dio, un popolo a parte,<br />
dimenticando che Cristo non è stato così.<br />
Un giorno, Gesù aprì la bocca per rimproverare<br />
scribi e farisei <strong>del</strong> suo tempo dicendo loro:”Guai a<br />
voi, scribi e farisei, che passate per monti e per<br />
valli per fare un solo proselito e poi rendere<br />
figliuolo <strong>del</strong>la geenna come voi”.<br />
Quanti<br />
sono i pastori che a loro volta hanno reso le<br />
loro chiese “Un club per santificati”, chiudendo le<br />
loro porte “ a chi non fa radici nelle loro comunità?<br />
Io credo che se la comunica potesse essere praticata<br />
e avesse qualche effetto concreto, i più sarebbero<br />
scomunicati ,oggi. (Effetto boomerang)<br />
Ma poi, dico io, in nome di chi? Per che cosa?<br />
Non<br />
ha , il principe <strong>del</strong>le tenebre, promesso libertà?<br />
Si, ha promesso libertà, ma non ha parlato <strong>del</strong>le sua<br />
libertà, ne <strong>del</strong>le conseguenze eterne <strong>del</strong>le sue scelte;<br />
così molti si sono invaghiti <strong>del</strong>la libertà promessa<br />
14<br />
nelle scritture a chi crede, si sono appropriati<br />
<strong>del</strong>le promesse e si sono proclamati figli di Dio.<br />
Genesi 3:6<br />
Poi,<br />
hanno dovuto sentire i passi <strong>del</strong>l’Eterno<br />
camminare verso di loro e si sono nascosti,<br />
riparandosi con foglie di fico, e quando saranno<br />
chiamati a giustificare la loro condotta<br />
troveranno <strong>del</strong>le scuse, dicendo che i colpevoli<br />
sono coloro che li hanno ammaestrati.<br />
Molti si sentiranno chiamare “Operatori<br />
di<br />
iniquità”, pur avendo vissuta la loro vita casa e<br />
chiesa, chiesa e casa, o peggio ancora, avendo<br />
lavorato nel campo <strong>del</strong> Signore in contrasto col<br />
padrone <strong>del</strong>le vigna.<br />
Potete immaginare per<br />
un momento il cielo di<br />
Dio popolato da creature deformate dal peccato,<br />
deformi nella mente, non trasformate nell’anima<br />
e nello spirito, non rigenerate per essere luce <strong>del</strong><br />
mondo e sale <strong>del</strong>la terra?<br />
Potrebbe<br />
il Santo, sopportare un tale spettacolo?<br />
Anche se gli esempi si potrebbero moltiplicare, ci<br />
conviene ritornare al soggetto principale.<br />
C’è<br />
un tempo in cui l’erede è fanciullo, e sebbene<br />
erede, quindi padrone <strong>del</strong>le cose, pure, perché<br />
fanciullo, ha bisogno di maestri, di dottori, di<br />
governanti, etc.<br />
Quante limitazioni<br />
sono connesse alla presenza<br />
di tutti questi servitori, e quanti divieti o quante<br />
restrizioni; tutto questo fino a che l’erede è<br />
fanciullo, ma quando è cresciuto, non ha più<br />
bisogno di tutti questi personaggi.<br />
In che consiste dunque la sua libertà, se non<br />
nell’insito desiderio di crescere e diventare<br />
adulto per poter manifestare la sua regalità,<br />
regalità di uomo che ha imparato tutte le regole e<br />
esse fanno ormai parte <strong>del</strong>la sua vita?<br />
Così avvenne per Gesù, il<br />
quale,<br />
leggiamo:”Cresceva in grazia e sapienza, presso<br />
Iddio e presso gli uomini”.<br />
La ubbidienza e la disobbedienza<br />
cominciano in<br />
fondo all’anima, nel segreto <strong>del</strong> nostro cuore, e la<br />
libertà sta nel desiderio in fondo all’anima di<br />
piacere a Dio e non agli uomini.<br />
Così<br />
fu per Caino e Abele, così è per ognuno di<br />
noi; le nostre scelte sono nostre e solo nostre,<br />
anche se qualcuno ne è stato il suggeritore,<br />
perché noi ascoltiamo chi vogliamo e crediamo<br />
in chi e come vogliamo.
Guardare bene dentro alla Legge perfetta che è la<br />
legge <strong>del</strong>la libertà, dobbiamo, ma questo ci porterà<br />
talvolta a fare <strong>del</strong>le scelte impopolari e a rimanere a<br />
volte anche soli; così fu per Gesù verso al fine <strong>del</strong><br />
suo ministerio terreno e così sarà anche nel tempo<br />
per tutti coloro che sceglieranno come Abele di<br />
offrire al Signore sacrifici di giustizia.<br />
Quella<br />
legge è perfetta, perché rende l’uomo libero,<br />
ma libero di scegliere a chi vuole servire. E pure,<br />
quanti veti, quanti vincoli, quanti tabù, quante<br />
prigioni, quanti prigionieri!!!<br />
Lo scrittore agli Ebrei, parlando<br />
di Gesù, dice:<br />
“Egli è venuto per salvare tutti coloro che per<br />
timore <strong>del</strong>la morte, vivevano tutta la loro vita in<br />
schiavitù”.<br />
Pensate<br />
a frasi come queste:<br />
Al di fuori <strong>del</strong>la chiesa cattolica<br />
non vi è salvezza<br />
Al di fuori <strong>del</strong>la chiesa evangelica non vi è salvezza<br />
Al di fuori di questa religione non vi è salvezza<br />
Al di fuori di questa comunità non vi è salvezza,<br />
etc. etc.<br />
La paura di rimanere soli (paura <strong>del</strong>la morte), fa<br />
vivere tutta la vita in schiavitù.<br />
Quanti sono coloro che hanno paura<br />
di ribellarsi al<br />
legalismo, al formalismo, ai riti, ai carichi pesanti<br />
poggiati sulle loro spalle, i quali vivono tutta la vita<br />
in questa condizione, per paura di rimanere soli<br />
(Che sia chiaro, non sto aizzando nessuno a<br />
comportarsi senza sale, meglio in prigione che e soli<br />
senza Cristo nel cuore).<br />
Gesù stava per essere lasciato<br />
solo, ma Lui rispose:<br />
“Io non sono solo, perché il Padre mio è con me”.<br />
Gesù<br />
aveva <strong>del</strong>iberatamente scelto di fare la volontà<br />
<strong>del</strong> Padre suo, e non si era lasciato impaurire dai<br />
capi <strong>del</strong> suo popolo, perché ogni giorno era<br />
accertato dal Padre suo; ma, disse Gesù ai farisei;<br />
“Voi non potete credere in me, perché prendete<br />
gloria gli uni dagli altri”.<br />
Isaia presenta Gesù, dicendo:”<strong>Il</strong><br />
Signore Iddio mi<br />
ha dato la lingua dei dotti per parlare<br />
opportunamente allo stanco; Egli mi risveglia ogni<br />
mattino l’orecchio, e io non sono stato ribelle alle<br />
sue parole”.<br />
Ancora Gesù parlando ai Giudei che gli avevano<br />
creduto, disse:”Chi fa il peccato, è servo <strong>del</strong><br />
peccato; or il servo non dimora sempre nella casa<br />
ma il figliuolo si; se dunque il figliuolo vi franca,<br />
voi sarete veramente franchi”.<br />
Per ottenere la libertà, Gesù<br />
dice:”Se voi<br />
perseverate nella mia parola, sarete veramente<br />
15<br />
miei discepoli; conoscerete la verità e la verità<br />
vi fiancherà”.<br />
Argomento questo dalle molteplici implicazioni,<br />
ma che non lascia spazio alla superficialità, a<br />
meno che questa non sia una scelta di vita.<br />
Infine, l’unica libertà possibile, l’unico scampo<br />
dalla morte certa è, guardare a Gesù.<br />
Guardare a Gesù, così come lo vide Simeone, il<br />
quale il giorno <strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong> Fanciullo<br />
Gesù, secondo la Legge di Mosè, sostenuto dalla<br />
promessa che non avrebbe gustato la morte prima<br />
di vedere il Messia, quando lo vide, se lo prese<br />
teneramente fra le sue braccia; tutta la sua vita fu<br />
percorsa da un forte fremito di timore e letizia, e<br />
disse:”De Signore, manda il tuo servitore in<br />
pace, poiché gli occhi miei hanno veduta la tua<br />
salute”.<br />
Guardare a Gesù come Anna, la profetessa, al<br />
quale anche essendo nel tempio in quell’ora,<br />
cominciò a parlare <strong>del</strong> fanciullino a tutti coloro<br />
che aspettavano la redenzione di Israele.<br />
Tutta questa gente era nel tempio in quell’ora!!!!!<br />
Molti vanno al tempio <strong>del</strong> Signore, ma non<br />
hanno nulla nel cuore, nulla da offrire al Signore,<br />
e anche non trovano nulla, perché nulla si<br />
aspettano.<br />
Guardare a Gesù<br />
come Maria che rivoltosi a Gesù gli disse:”Non<br />
hanno più vino”.<br />
Come Iairo che disse:”La mia figliuola è<br />
gravemente malata”<br />
Come il centurione che disse:”Dici una<br />
parola e il mio famiglio sarà guarito”.<br />
Come la donna Cananea che disse:”Anche i<br />
cagnuoli mangiano <strong>del</strong>le miche che cadono<br />
dalla tavola dei loro signori”.<br />
Come la donna dal flusso di sangue che<br />
disse:”Se sol io tocco il lembo di quella veste<br />
sarò guarita”.<br />
Come Nicodemo che venne a Gesù di notte per<br />
chiedere lume ai suoi dubbi come alle sue<br />
certezze.<br />
Come il paralitico, come il lebbroso, come<br />
l’indemoniato di Gadara, etc.<br />
L’elenco potrebbe allungarsi, perché ogni<br />
personaggio porta con se un bisogno diverso.<br />
Così come nel deserto, coloro che essendo<br />
morsicati dai serpenti, non morivano se<br />
volgevano lo sguardo verso quel serpente di rame<br />
innalzato da Mosè per ordine divino, così<br />
avviene che chiunque guarda a Gesù per essere<br />
sanato dal peccato, santificato nell’anima e nello
spirito, chiunque, dice la parola di Dio, sarà liberato<br />
dalla morte.<br />
Ultimo esempio, nella scala dei bisogni<br />
<strong>del</strong>l’umanità è il ladrone sulla croce; costui, smesso<br />
di prendersi beffa di Gesù, cominciò ad osservare<br />
quell’uomo che gli stava di fianco; nella sua<br />
esperienza di uomo, mai aveva incontrato un simile<br />
personaggio che pur ingiuriato non ingiuriava,<br />
oltraggiato non oltraggiava, ma conservava pur<br />
nella sofferenza la sua dignità e regalità come<br />
nessuno avrebbe saputo e potuto fare, tanto più che<br />
si trovava fra condannati a morte, Lui stesso<br />
condannato a morte.<br />
Lo guardò, poi rivoltosi al suo compagno di<br />
sventura gli disse:”Noi qui paghiamo la degna<br />
pena dei nostri fatti, ma costui, che ha fatto!!??<br />
Poi si rivolse a Gesù dicendo:”Signore, ricordati<br />
di me quando sarai nel tuo regno”.<br />
Allora e solo allora, Gesù apri la bocca e gli<br />
disse:”Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco<br />
in paradiso”.<br />
FINALMENTE AVEVA TROVATO LA VERA<br />
LIBERTA’, E LA MORTE PER LUI NON ERA<br />
PIU’ UNO SPAVENTO, PERCHE’ AVEVA<br />
VISTO, GUARDATO IN FACCIA, COLUI<br />
CHE E’ IL PRINCIPE DELLA VITA, GESU’<br />
IL SALVATORE DEL MONDO.<br />
A TE SOLO SIA LA GLORIA, OH SIGNORE,<br />
NEI SECOLI DEI SECOLI<br />
AMEN<br />
DALLA NOSTRA CORRISPONDENZA<br />
indirizzo: mispic@iol.it<br />
“CHE NE SARA’ DI QUELLI CHE NON CONOSCONO LA VERITA’?”<br />
Molto spesso ci chiediamo come sarà il giudizio finale; chi i salva e chi non si salva. Se da una parte la<br />
domanda appare lecita, dall’altra però presenta dei rischi. <strong>Il</strong> primo rischio è il giudizio facile di chi<br />
vuole subito applicare la “matematica biblica”; il secondo è l’opposto, cioè chi evitando il giudizio<br />
entra nella superficialità <strong>del</strong> “buonismo”e accetta anche il peccato; il terzo è il rischio di contemplare<br />
troppo la condanna, e troppo poco la buona notizia <strong>del</strong>la salvezza per grazia, che è il nostro vero centro di<br />
meditazione.<br />
1) Caro Renzo, se noi, cristiani, conosciamo La Verità,<br />
che ne è o che ne sarà dei milioni o miliardi di persone<br />
che non conoscono La Verità, soprattutto nel caso in cui<br />
non abbiano avuto modo di conoscerla? Ho letto una<br />
presa di posizione di un pastore protestante svizzero, se<br />
non erro, che dice che bisogna avere il coraggio di<br />
affermare che si salverà unicamente chi crede in Gesù!<br />
Tu che ne dici? (PT)<br />
RISPOSTA: (Per questioni di spazio riportiamo solo<br />
una breve sintesi <strong>del</strong>la nostra lunga risposta a questa<br />
domanda già inviata alla gentile corrispondente.)<br />
• Dio opera nelle anime di tutti;<br />
• le Sue intenzioni diventano azioni misteriose<br />
che influenzano il nostro cuore ma senza<br />
mai obbligarlo. Agisce come un dolce<br />
profondo richiamo d’amore, che si avverte<br />
nella nostalgia di un sentimento sfuggente, e<br />
nella sete <strong>del</strong>le Sue parole.<br />
• La risposta che diamo a questa “tensione”<br />
verso di Lui si tramuta in scelte, atti,<br />
16<br />
speranza, fede, testimonianza <strong>del</strong>la Sua<br />
grazia.<br />
• Sappiamo che chi Lo ignora o Lo rinnega<br />
volontariamente e coscientemente, non<br />
avrà parte alcuna nella vita e nella casa<br />
che ci ha preparato.<br />
• Ma molti sono le persone inconsapevoli.<br />
Parrebbe che chiunque non abbia<br />
conosciuto il Cristo non possa entrare nel<br />
paradiso, tuttavia insegnamenti <strong>del</strong><br />
contesto biblico ci inducono alla<br />
riflessione ed alla cautela di giudizio: Dio<br />
non vuole che facciamo <strong>del</strong>le tabelle di<br />
classificazione usando le frasi <strong>del</strong><br />
Vangelo (altrimenti Gesù ci avrebbe<br />
dettato un nuovo decalogo, non trasmesso<br />
degli insegnamenti). Gli insegnamenti da<br />
ricordare in questo caso sono:
a) <strong>Il</strong> Signore è al di sopra di ogni regola<br />
apparentemente giusta (Matt 12:1-8);<br />
b) Lui stesso è il Soggetto e noi<br />
l’oggetto d’amore (Michea 4:6);<br />
c) Egli desidera rivelarsi in un incontro<br />
personale con noi ed a questo ci<br />
chiama gradatamente (Matt. 17:1-<br />
13); Non manifesta intenzioni di<br />
giudicare, ma di rivelarsi. <strong>Il</strong> giudizio<br />
è una conseguenza di una libera<br />
scelta <strong>del</strong>l’uomo e la conclusione di<br />
una fase terrena.<br />
d) Più che il giudizio ci deve<br />
interessare la salvezza (1Corinzi<br />
9:22-23);<br />
e) <strong>Il</strong> Signore ha perdonato quelli che<br />
non erano consapevoli di ciò che<br />
stavano facendo anche contro Lui<br />
stesso (Luc 23:34); ma questo non<br />
vuol dire che chi è potenzialmente<br />
perdonato sia automaticamente<br />
salvato. Egli conosce in modo<br />
mirabile e totale chiunque lo ami o<br />
desideri amarlo (1 Cor 8:3);<br />
f) il Signore si serve anche di noi per<br />
una testimonianza <strong>del</strong>le Sue<br />
intenzioni di salvezza (Atti 23:11);<br />
g) Gesù solo è la nostra vita (Giovanni<br />
6:22-59);<br />
h) Gli insegnamenti vanno letti per<br />
evidenziare il progetto <strong>del</strong>l’amore<br />
<strong>del</strong> Padre unito nel Figlio, che opera<br />
oggi su ogni carne per mezzo <strong>del</strong>lo<br />
Spirito Santo; uno dei più<br />
significativi punti è che “tutti<br />
saranno ammaestrati da Dio”<br />
(Giovanni 6:45; Isaia 54:13).<br />
2) Caro Renzo, ti soffermi in modo particolare su due<br />
categorie di persone: quelli che non hanno avuto modo<br />
di conoscere Gesù e il suo insegnamento e quelli che<br />
consapevolmente lo rifiutano. Dici che Gesù non usa le<br />
nostre categorie mentali, non si ferma alle etichette,<br />
legge direttamente nei cuori e ama i cuori puri. Vorrei<br />
che tu estendessi il tuo ragionamento per me, forse per<br />
altri è ovvio, ai fe<strong>del</strong>i di altre religioni, alle persone che<br />
devotamente e sinceramente cercano e servono altri<br />
credo. Per fare un esempio estremo, fammi un ipotesi<br />
(come giustamente sottolinei non possiamo andare oltre)<br />
<strong>del</strong> destino futuro <strong>del</strong>l'anima <strong>del</strong> Dali Lama.....<br />
RISPOSTA<br />
Credo che la parabola <strong>del</strong>le dieci mine sia<br />
illuminante (Lu 19:11:27). Tutti noi riceviamo <strong>del</strong>le<br />
possibilità. Qualcuno di più qualcuno di meno.<br />
Alcuni “investono” queste possibilità<br />
17<br />
“spendendole” cioè mettendosi in gioco,<br />
mettendosi in discussione, ed aumentano il<br />
“capitale” di saggezza. Nel linguaggio <strong>del</strong>la<br />
nostra PIC diremmo: “la sua anima si espande in<br />
tutte le direzioni che Dio consente, più che può”.<br />
Altri invece “proteggono” l’investimento che<br />
hanno ricevuto, non usano le loro potenzialità per<br />
porsi domande e per tentare risposte che<br />
potrebbero metterli in crisi… preferiscono<br />
l’acquisito, il certo di una regola, all’incertezza<br />
di una fede che pretende di trasformarsi e<br />
trasformarti ogni giorno; che non puoi<br />
controllare…<br />
Tu sei una che appena è divenuta consapevole<br />
<strong>del</strong> deposito che è nel suo cuore, subito “si è<br />
buttata” rischiando di perdere la stima <strong>del</strong>le<br />
vecchie amicizie (…) Hai parlato con altre<br />
persone con cui condividevi la devozione e<br />
l’osservanza di prima, le quali, invece, di fronte<br />
alla possibilità di questa “avventura” spirituale,<br />
hanno mostrato dubbi e preferito restare<br />
com’erano…. Come vedi c’è chi “investe” il suo<br />
deposito e chi lo nasconde (almeno per ora<br />
perché poi non sappiamo cosa e quando produrrà<br />
la tua testimonianza 5 ).<br />
(…)<br />
[Nella foto: Tenzin Gyatso, XIV<br />
Dalai Lama dei buddhisti tibetano;<br />
fu costretto all'esilio in India in<br />
seguito all'occupazione cinese <strong>del</strong><br />
Tibet. Si è distinto per l'impegno<br />
non violento, a favore<br />
<strong>del</strong>l'autonomia <strong>del</strong> suo paese, che<br />
nel 1989 gli valse il premio Nobel<br />
per la pace. Encarta]<br />
Non so se il Dalai Lama, guida <strong>del</strong> buddismo<br />
tibetano, abbia mai sentito la mano <strong>del</strong> Dio <strong>del</strong>la<br />
Bibbia nel suo cuore, ma da una intervista che<br />
lessi di lui, sembra che conosca bene le nostre<br />
Scritture, gli insegnamenti evangelici. Ha<br />
espresso un suo parere preciso e rispettoso su<br />
Gesù; ma non lo considera come Dio; Dio che,<br />
tutto sommato se ho capito bene, per lui non<br />
esiste. La sua fede non è per un Essere divino che<br />
alla fine viene e realizza un giudizio finale, ma si<br />
basa su continue reincarnazioni senza fine; lui<br />
stesso ritiene di essere la reincarnazione <strong>del</strong><br />
Buddha. Secondo noi cristiani non è così 6 . Mi<br />
pare siano scelte consapevoli molto diverse.<br />
5 La nostra corrispondente ha preferito poi interrompere<br />
con noi il difficile cammino <strong>del</strong>l’apertura <strong>del</strong> cuore alla<br />
compunzione <strong>del</strong>lo Spirito verso il ravvedimento.<br />
6 Su questo argomento vedi in qs numero “<strong>Il</strong> Karma-cosa<br />
pensare <strong>del</strong>la reincarnazione?”
Tempo fa è morto il marito di una conoscente, ateo,<br />
con cui avevo avuto un breve scambio di opinioni<br />
sulla fede. Egli ha rifiutato ogni possibilità<br />
accettando la sua sola possibilità, cioè la fede<br />
nell’uomo, su cui aveva anche scritto un libro.<br />
Finito l’uomo finito tutto. E questo, penso sia a lui<br />
capitato dopo la morte, per sua scelta. Come vedi<br />
ognuno “si gioca” la sua vita terrena come<br />
preferisce. Secondo noi il Signore Gesù non è solo<br />
un profeta come tanti, Egli è il Cristo, Dio venuto in<br />
veste umana. Crediamo che tornerà nella gloria<br />
come Re e Giudice e Lo aspettiamo. Chi non lo ha<br />
accettato come potrà poi andare con Lui nella Sua<br />
casa?<br />
Più complicata è a situazione di chi pur credendo in<br />
Dio, non vuole riconoscere in Gesù, il Cristo<br />
(Musulmani, Ebrei…). Certo l’idea di uno stesso<br />
dio biblico che manderebbe due razze una contro<br />
l’altra ad uccidersi in nome suo non mi pare<br />
accettabile. Vi è un indurimento <strong>del</strong> cuore che non<br />
riesce (o non vuole) aprirsi al perdono.<br />
Del resto abbiamo imparato a non dividere in classi<br />
e sottoclassi gli uomini, le fedi e le chiese, ma in<br />
persone che hanno (o non hanno) un rapporto<br />
intimo con Dio.<br />
Io credo che già adesso il Signore ci stia valutando<br />
nella qualità dei nostri investimenti spirituali. Chi<br />
“si sa perdere” in Lui “rinnegando” il proprio “io”,<br />
la propria bella immagine sociale, chi si sa togliere<br />
le divise di dosso ed inginocchiarsi umilmente,<br />
semplicemente, allora, ne sono certo, ritroverà se<br />
stesso in Dio, che gli mostrerà il Suo<br />
compiacimento.<br />
E questo in qualunque posto (o confessione) egli si<br />
trovi.<br />
Chi invece segue solo <strong>del</strong>le regole, dei riti, sarà un<br />
devoto, ma sempre un idolatra rimane, ed il suo<br />
cuore è morto. E anche questo in qualunque posto<br />
(o confessione) si trovi.<br />
3) ….Vorrei che tu approfondissi sugli Ebrei e sui<br />
Musulmani..<br />
RISPOSTA<br />
Cara amica, non lasci cadere nessuna parola a<br />
vuoto… Bisogna apprezzare il tuo desiderio di<br />
conoscere quanto possibile fino in fondo, anche se<br />
io insisterei di più sul concetto di salvezza piuttosto<br />
che sulla sorte <strong>del</strong>le altre confessioni, che potrebbe<br />
essere fuorviante. Spero solo di essere all’altezza e<br />
di non avventurarmi oltre il consentito. Per<br />
rispondere ho elaborato <strong>del</strong> materiale; in special<br />
18<br />
modo alcuni passi <strong>del</strong> Vecchio Testamento 7 col<br />
nostro sistema <strong>del</strong>l’espansione spirituale che tu<br />
conosci; altri <strong>del</strong> Corano 8 ed infine <strong>del</strong> Nuovo<br />
Testamento tentando una conclusione che non è<br />
diversa da quanto già detto. <strong>Il</strong> problema è stata<br />
la sintesi.<br />
[chiunque desideri leggere direttamente i passi<br />
citati <strong>del</strong> Corano potrà chiederli e gli saranno<br />
inviati. Non li mettiamo per ovvi motivi di<br />
spazio]<br />
Lo Spirito di Dio avvolge la Terra pure se questa<br />
è permeata di peccato e degradata. Dio ha tanta<br />
pena per le sue creature ed io credo che tenti di<br />
parlare a tutti per tirarli fuori dalla si<strong>cura</strong><br />
perdizione. Quando chiamò me ero nel peccato.<br />
A chi accenna un minimo di risposta, un minimo<br />
di rispetto e di buona volontà Egli saprà come<br />
rivelarsi. A chi non vuole ascoltare<br />
probabilmente non cesserà di chiamarlo e di<br />
amarlo, ma alla fine dei tempi non potrà fare più<br />
nulla per lui.<br />
Sottolineo “non vuole” che è ben diverso da “non<br />
può”. <strong>Il</strong> “non può” è solo un ostacolo<br />
momentaneo <strong>del</strong>la persona, relativo davanti a<br />
Dio, che tutto invece può; il “non vuole” invece<br />
implica una durezza cosciente <strong>del</strong> cuore <strong>del</strong>la<br />
persona chiamata, che pur potendo, non si lascia<br />
compungere. Vediamo nella Scrittura che alcune<br />
menti vengono abbandonate alla vacuità <strong>del</strong> loro<br />
pensiero, come nelle concupiscenze e nei<br />
disordini sessuali; 9 questo abbandono a se stessi<br />
7 Salmi: 34:15-22; 49:7-9; 15; 71; Isaia 2.<br />
8 Corano: LXXVIII, 38-40; LXIX, 15-18; XXXIX, 67 –72;<br />
X LI, 20-22; XXV, 17-19; LVII; 12-13; XXXIX, 73-75;<br />
LXXXIX, 21-30.<br />
9 Romani 1:22-32 Dichiarandosi di essere savi, sono<br />
diventati stolti, e hanno mutato la gloria <strong>del</strong>l'incorruttibile<br />
Dio in un'immagine simile a quella di un uomo<br />
corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.<br />
Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle<br />
concupiscenze dei loro cuori, sì da vituperare i loro corpi<br />
tra loro stessi. Essi che hanno cambiato la verità di Dio in<br />
menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto<br />
<strong>del</strong> Creatore che è benedetto in eterno. Amen. Per questo<br />
Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le<br />
loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella<br />
che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata<br />
la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella<br />
loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti<br />
indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la<br />
ricompensa dovuta al loro traviamento. E siccome non<br />
ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati<br />
ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo<br />
ripieni d'ogni ingiustizia fornicazione, malvagità,<br />
cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa frode,<br />
malignità,ingannatori, maldicenti, nemici di Dio,
è come dire un abbandono a Satana, ma sempre con<br />
la speranza di una salvezza finale 10 .<br />
Credo in questo si confonda il “buonismo” e la<br />
“cattiveria” di Dio: in realtà non è né troppo buono<br />
da perdonare tutti, né troppo cattivo da condannare<br />
in base a <strong>del</strong>le regolette scritte sulla lavagna. Si<br />
confonde il Suo amore con la Sua giustizia. Questo<br />
perché l’uomo non può vedere “l’insieme<br />
<strong>del</strong>l’amore” ma solo certi suoi effetti. Amore e<br />
giustizia in Dio convivono meravigliosamente. Le<br />
intenzioni di Dio sono bontà ed amore puro.<br />
Sempre. La giustizia alla fine dei tempi non è un<br />
verdetto che un mago tira fuori dal suo cilindro a<br />
sorpresa, ma la libera scelta <strong>del</strong>le sue creature, come<br />
l’uomo 11 , che qui, sulla terra, si è già messo su una<br />
strada o su un’altra.<br />
Mi rendo conto oggi, con commozione e tanta<br />
riconoscenza, che sentivo l’amore di Dio anche<br />
quando molti anni fa non cercavo Lui direttamente;<br />
l’ho sentito anche quando ho peccato<br />
volontariamente; e l’ho sentito dopo, quando a mia<br />
volta l’ho amato. <strong>Il</strong> mio pianto era di gioia ma<br />
anche di pentimento con dolore profondo, per<br />
quanto male Gli avevo fatto per inavvertenza o per<br />
superbia. <strong>Il</strong> Signore mai ha smesso di amarmi e di<br />
chiamarmi, da quando sono nato, persino quando<br />
l’ho bestemmiato. Io ero preso da tutto quello che<br />
c’è nel mondo ed a volte ne sento ancora il fascino.<br />
Di me non ho alcuna considerazione, so che valevo<br />
poco e che valgo poco; però di una cosa sono certo:<br />
che Lui mi ha sempre amato e che mi amerà<br />
sempre. Ma come ama intensamente me, ama anche<br />
te se in te c’è posto per il ravvedimento; ed ama le<br />
persone che sono nel mondo, tanto da annullarsi<br />
dall’eternità fino alla croce, in questa terra rovinata.<br />
Se tu parli di Lui è perché anche questo tuo<br />
interesse è frutto di un dono di Gesù. Una carezza<br />
che da Lui è scesa nel tuo cuore e che la tua anima<br />
ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie,<br />
disubbidienti, al genitori, senza intendimento, senza<br />
affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati. Or<br />
essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui<br />
quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le<br />
fanno, ma approvano anche coloro che le commettono.<br />
10 1Corinzi 5:4-5 Nel nome <strong>del</strong> nostro Signore Gesù Cristo,<br />
essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere <strong>del</strong><br />
Signor nostro Gesù Cristo ho deciso che quel tale sia dato in<br />
mano di Satana a perdizione <strong>del</strong>la carne, affinché lo spirito<br />
sia salvato nel giorno <strong>del</strong> Signor Gesù.<br />
11 <strong>Il</strong> giudizio non riguarderà solo gli uomini, ma anche gli<br />
“angeli caduti” secondo quanto detto in: 1Corinzi 6:3 Non<br />
sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto più<br />
possiamo giudicare le cose di questa vita!<br />
2Pietro 2:4 Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che<br />
avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene<br />
di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio;<br />
19<br />
ha colto spingendo la tua persona a cercarLo.<br />
Egli sa come parlarti e tu stai imparando a<br />
sentirLo, affinando i tuoi sensi spirituali<br />
nell’attesa che tu possa accettarlo e dunque<br />
mostrare contrizione e Lui possa salvarti. <strong>Il</strong><br />
cammino di espansione che stiamo facendo serve<br />
proprio a sperimentare questo.<br />
Egli sa anche come parlare a chi non segue le<br />
nostre vie cristiane. Dio infatti non ama meno di<br />
noi gli Ebrei e gli Islamici; e sa parlare loro<br />
“attraverso” le scritture, trasmettendo<br />
insegnamenti di base analoghi. Bisognerà poi<br />
vedere le risposte <strong>del</strong>le singole anime a questi<br />
richiami. Su queste risposte, che solo Dio può<br />
valutare conoscendo quanto abbiamo dentro,<br />
eventualmente il giudizio.<br />
Mentre leggevo i Salmi, Isaia ed i passi che ho<br />
citati <strong>del</strong> Corano, avvertivo in me lo stesso<br />
Spirito di Dio, calmo e presente; avvertivo<br />
soprattutto in chi scriveva, la stessa sete<br />
<strong>del</strong>l’Eterno, il rispetto, l’amore verso Dio.<br />
La base degli insegnamenti che arrivano alle<br />
coscienze dei credenti ebraici ed islamici, di per<br />
sé io credo sarebbe sufficiente a ricevere il<br />
“carattere” di Dio; e questo, benché abbozzato,<br />
dovrebbe essere sufficiente a smuovere i cuori<br />
nella direzione <strong>del</strong> Cristo che ne è la prima<br />
espressione o personificazione. Pensa a<br />
Nicodemo. Purtroppo però così non sempre<br />
avviene. L’uomo preferisce arroccarsi dietro<br />
leggi idealizzate. E’ lo stesso discorso <strong>del</strong>le<br />
diverse chiese cristiane: noi tra cattolici,<br />
ortodossi e protestanti non ci uccidiamo<br />
fisicamente (benché non sia passato molto tempo<br />
da quando lo facevamo sul serio), però spesso lo<br />
facciamo spiritualmente. Se dunque noi, che<br />
“possediamo” la verità di Cristo, ci comportiamo<br />
in modo così indegno, eppure pensiamo di essere<br />
salvati, come possiamo giudicare quei popoli che<br />
non hanno ancora conosciuto Gesù?<br />
Sapere di Gesù, essere nati in una chiesa<br />
cristiana, non è automaticamente come “averlo in<br />
noi”. Così come essere nati lontano dal<br />
cristianesimo non vuol dire automaticamente non<br />
essere salvati.<br />
Io so che in Cristo c’è la salvezza perché l’ho<br />
incontrato, dunque vado avanti così. Ma so anche<br />
che il giudizio non mi compete e che lo Spirito di<br />
Dio semina in tutti i terreni, e la risposta è<br />
diversa per ogni terreno e per ogni seme.<br />
Dio per il giorno finale che ha preparato, ha<br />
“memorizzato” i pensieri le intenzioni e le azioni<br />
di tutti noi. A chi ha dato di più non chiede di
giudicare di più, ma di dare di più. Per cui attenti a<br />
non cadere 12 perché:<br />
Luca 12:48 (…) .A chiunque è stato dato molto,<br />
sarà domandato molto; e a chi molto è stato<br />
affidato, molto più sarà richiesto».<br />
Noi “cristiani <strong>del</strong> perdono e <strong>del</strong>la salvezza” che<br />
esportiamo la guerra in nome di Dio e <strong>del</strong>la pace,<br />
proprio nei paesi islamici, non siamo più<br />
condannabili per la nostra ipocrisia, di chi nello<br />
stesso Santo Nome si ostina a difendere un<br />
territorio?<br />
Mi chiedi che<br />
ne sarà degli<br />
Ebrei e dei<br />
Musulmani:<br />
Se il Signore<br />
giudicasse a nazioni<br />
intere, allora<br />
non si salverebbe proprio nessuno; ed i primi a<br />
sparire saremmo proprio noi. L’apostolo Paolo degli<br />
Ebrei parla a lungo e capiamo che non si può dare<br />
un giudizio facile. La mia speranza è che nella Sua<br />
infinita sapienza e misericordia salvi<br />
individualmente chi ha tentato di offrirGli se stesso;<br />
se questa persona ha il cuore sincero l’avrà fatto, in<br />
coscienza, con il meglio di quello che aveva con sé:<br />
parlo <strong>del</strong> meglio <strong>del</strong>l’intelletto, <strong>del</strong>l’anima, <strong>del</strong>la<br />
forza e <strong>del</strong>le risorse per accedere alla fede, che ha<br />
trovato nel suo ambiente di nascita ed in cui è<br />
vissuto. Le buone intenzioni, la <strong>cura</strong>, la buona<br />
volontà ntà nel seguire la trazione-azione di Dio<br />
comunicatagli dallo Spirito Santo, sarà osservata ed<br />
apprezzata dal Signore.<br />
Certa è una cosa, come ebbi già modo di dire: anche<br />
se Dio è buono, l’uomo sceglie comunque<br />
liberamente il suo destino; e a vedere il mondo<br />
come sta andando non c’è da essere molto ottimisti.<br />
Resterà un residuo di uomini tra milioni di altri, che<br />
Lui considera “giusti” perché giustificati; siano<br />
stati una volta ebraici, islamici, cristiani cattolici,<br />
evangelici, ortodossi, o altro, noi non possiamo<br />
sapere come Lui tocca i cuori, né possiamo sapere<br />
le risposte di questi cuori; sono persone che non<br />
conosciamo veramente, che non possiamo<br />
conoscere e che non è importante conoscere; sono le<br />
anime salvate, trasformate, <strong>del</strong> passato e <strong>del</strong><br />
presente, da Adamo fino a Gesù e dopo di Gesù;<br />
quelle anime che non hanno rifiutato la<br />
compunzione <strong>del</strong> cuore mosso dal Suo Spirito, ma<br />
che hanno sperato in Lui, e si sono offerte a Lui,<br />
con tutto quello che avevano, come meglio<br />
potevano, ed il cui sacrificio Lui ha accolto.<br />
12 1Corinzi 10:12 Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di<br />
non cadere.<br />
20<br />
Sappiamo che solo per mezzo <strong>del</strong> Cristo ci potrà<br />
essere la salvezza, ma non sappiamo come<br />
quando e in che modo il Cristo si presenterà ai<br />
cuori. Egli opererà come vuole, e quelli salvati<br />
forse avranno non poche sorprese nel ritrovarsi o<br />
nel non trovarsi mai più.<br />
Ti consiglierei alla fine, cara amica, di non<br />
concentrarti più su chi si salva o non si salva,<br />
ma sulla gratuita salvezza che ORA il Signore<br />
sta offrendo a te; e di occuparti di come<br />
presentare la tua persona a Lui, pura nel corpo e<br />
nello spirito, con il cuore riconoscente per ogni<br />
peccato che Lui ti avrà mostrato, e che subito ti<br />
avrà tolto, in virtù <strong>del</strong> ravvedimento che opera in<br />
te lo Spirito Santo.<br />
Sia benedetto il Signore <strong>del</strong>la Vita e <strong>del</strong> Tempo,<br />
per mezzo <strong>del</strong> quale col Suo sacrificio, tutto<br />
questo è stato, ed è possibile; ben oltre i confini<br />
<strong>del</strong>la nostre possibilità di comprensione e le<br />
tentazioni di classificazione.<br />
Un caro saluto. Renzo Ronca<br />
“… quando noi ci avviciniamo alla presenza <strong>del</strong><br />
Signore, per mezzo <strong>del</strong> Suo Spirito siamo<br />
trasformati gradatamente nell’immagine stessa<br />
<strong>del</strong> Cristo. Noi testimoniamo Lui. Un carattere. <strong>Il</strong><br />
carattere di Dio. Non le regole, i giudizi o le<br />
leggi costituiscono Dio, ma il Suo carattere in<br />
noi, comporta <strong>del</strong>le regole”<br />
Da una predica <strong>del</strong> pastore Massimo Zangari<br />
(mzangari@libero.it)<br />
I VIDEOGIOCHI SONO LECITI PER<br />
UN CRISTIANO?<br />
Caro Renzo,una domanda che mi<br />
frulla in testa da diversi giorni,a me<br />
sono sempre piaciuti i<br />
videogiochi,di tutti i tipi,e ci ho<br />
sempre giocato,però da quando ho ptrso il cammino<br />
con il Signore mi viene un dubbio, sono leciti per un<br />
cristiano? cioè tu cosa ne pensi? premetto che lo<br />
faccio solo alla sera,invece di guardare la<br />
tv,gioco,dammi un tuo pensiero. (Gino)<br />
Caro Gino, un videogioco di per sé non fa né<br />
male né bene. Non so a quale specificamente<br />
ti riferisca, ce ne sono milioni, alcuni dei quali<br />
violenti ed immorali ( 13 ) ma non credo sia il<br />
tuo caso. Quando il gioco, ogni tipo di gioco,<br />
assume forme patologiche di vizio,<br />
dipendenza, asservimento, allora è chiaro che<br />
non va bene. Ci sono persone che coi<br />
13 già ne parlammo su “<strong>Il</strong> <strong>Ritorno</strong>” n.10 alle pg.2-3 a<br />
proposito di quel videogioco che insegnava ad uccidere il<br />
padre
videogiochi al bar perdono stipendi interi! Ma a<br />
casa mi pare piuttosto innocuo. Forse per alcuni<br />
sarà vuoto ed inutile, ma nel caso tuo, magari<br />
dopo una giornata pesante, mentre la famiglia<br />
vede la televisione, potrebbe essere un aiuto a<br />
rilassarti… Tuttavia a volte è simpatico<br />
commentare tutti insieme qualche sciocco<br />
programma televisivo e riderci sopra.<br />
si intromette il giornalaio (scusatelo)<br />
Per me è più peccato guardare la TV!<br />
PREGHIERA “INTERNA” O<br />
“ESTERNA”?<br />
Caro Renzo,nella<br />
preghiera,bisogna rivolgere<br />
il nostro pensiero all'esterno<br />
oppure all'interno di noi?<br />
Vi sono condizioni, “stati”<br />
diversi di comunione con<br />
Dio, che variano in base alla persona, alla fede, alla<br />
grazia ed ai momenti <strong>del</strong>la giornata. Se la<br />
comunione è forte allora non c’è distinzione tra<br />
interno ed esterno, vi è una fusione totale e sublime.<br />
Inoltre i concetti di esterno ed interno si addicono<br />
poco ad un Dio che permea le persone, le cellule, il<br />
creato. Per la nostra semplicità potremmo tentare di<br />
schematizzare così: prima parte <strong>del</strong>la preghiera:<br />
invocazione (verso l’esterno, benché non si possa<br />
dire che Dio sia all’esterno); seconda parte<br />
contemplazione o dialogo amoroso con Dio<br />
all’interno (benché sarebbe più esatto dire che è lo<br />
spirito nostro che viene portato “all’esterno” in<br />
disparte, nella santità di Dio).<br />
PUÒ ESSERE BATTEZZATO CHI<br />
DESIDERA GESÙ, MA NON CREDE<br />
NELL’ESISTENZA DEL DIAVOLO?<br />
Risponde Diana Bonaveglio<br />
Per poter essere battezzati (suppongo in acqua) non<br />
basta desiderare Gesù, ma è necessario aver<br />
realizzato pienamente Gesù come Salvatore nella<br />
propria vita facendo una reale esperienza personale<br />
con Lui. Se si crede a Gesù si deve credere anche al<br />
Diavolo perché, supponiamo che il Diavolo non<br />
esistesse, allora la morte e resurrezione di Gesù<br />
sarebbero state inutili.<br />
21<br />
ALTRE DOMANDE A CUI RISPONDE DIANA:<br />
Cos’è l’eroismo?<br />
L’eroismo è morire per una persona che si trova<br />
nel mezzo <strong>del</strong> pericolo. Ma per me l’atto eroico<br />
per eccellenza è quello di morire per amore di<br />
Cristo e per la fede da lui stesso insegnatami.<br />
Cos’è la coscienza?<br />
La coscienza è la parte spirituale che è in noi, che<br />
attesta se stiamo facendo bene o male qualche<br />
cosa che riguarda la vita con Dio.<br />
Cos’è la responsabilità?<br />
La responsabilità è un impegno preso o affidato<br />
da qualcuno che bisogna mantenere meglio<br />
possibile.<br />
La responsabilità che il Signore da ad ognuno di<br />
noi è quella di guadagnare anime e portarle a<br />
ravvedimento.<br />
Che cos’è la conversione?<br />
La conversione è un cambiamento di stato di vita<br />
oppure un cambiamento di direzione. Solo<br />
nell’Evangelo di Giovanni, troviamo moltissimi<br />
esempi di conversione ma il più nominato è<br />
quello tra Gesù e Nicodemo, dove Gesù stesso ci<br />
chiede di nascere di nuovo. Nascere di nuovo<br />
significa riconoscersi peccatori davanti a Dio,<br />
confessare i propri peccati a Dio, avere fede<br />
nell’opera di Gesù e accettarlo come Signore e<br />
Salvatore . Questa è la vera ed unica conversione.<br />
<strong>Il</strong> Signore ci benedica, Diana.<br />
IMPOSIZIONE DELLE MANI E<br />
PRANOTERAPIA – CHE NE<br />
PENSATE? Risponde<br />
Andrea Notari<br />
Desidero scrivere alcune cose a proposito <strong>del</strong>la<br />
pranoterapia. La vastita' <strong>del</strong>l'argomento non<br />
mi permette certo di affrontarlo in questa sede<br />
nel modo piu' corretto e esemplificativo. E'<br />
stato dimostrato che il corpo umano cosi' come<br />
gli animali e le piante possiedono una energia<br />
la quale cessa al cessare <strong>del</strong>la vita<br />
fisica.Questa energia viene definita e chiamata<br />
nei modi piu'disparati che vanno da bioenergia<br />
a prana. La visione di detta energia viene<br />
effettuata tramite un processo<br />
elettrofotografico definito - kirlian - dal nome<br />
<strong>del</strong> suo scopritore. Questo pero' non e'<br />
accettato da tutta la comunita' scientifica e ha<br />
ed ha avuto numerose contestazioni;ma e' un<br />
dato di fatto che la pratica pranoterapica viene<br />
applicata in numerosi paesi esteri (vedi a titolo<br />
di esempio Germania e Russia) a livello
ospedaliero per i piu' disparati disturbi fisici e<br />
psichici. E' indubbio che purtroppo nel nostro<br />
paese esistano numerosi approfittatori (sarebbe<br />
meglio dire truffatori) che con la scusa di<br />
applicazioni pranoterapeutiche spillano<br />
unicamente quattrini a gente che si rivolge loro<br />
per le piu' disparate sofferenze. Ma questi,ainoi,ci<br />
sono e ci saranno sempre e muteranno attivita'<br />
truffaldina al mutare <strong>del</strong>le richieste. Non e' infatti<br />
raro,individuare i medesimi personaggi in ex<br />
cartomanti ed ora (visto che il mercato tira) in<br />
numerologi specializzati in lottologia e<br />
spillamento <strong>del</strong> denaro altrui. E' altrettanto vero<br />
pero',che anche all'interno <strong>del</strong>la comunita'<br />
medica esistono tristi personaggi che spillano<br />
denaro ai sofferenti. E' capitato al sottoscritto ad<br />
esempio di dovere spendere 450 euro!Per una<br />
semplice visita specialistica.Quindi e' pur vero<br />
che nel nostro paese manca una seria legge di<br />
regolamentazione in materia pranoterapica,ma<br />
legge o non legge i farabutti pullulano<br />
comunque. Tornando alla pranoterapia ed in<br />
particolare modo alla sua efficacia e'<br />
indubbiamente da piu' parti dimostrato<br />
inoppugnabilmente che esista e si possa<br />
sprimere a piu' e diversi livelli di diverse<br />
malattie. Per quanto riguarda l'etica<br />
religiosa,teologica e filosofica non mi esprimo<br />
lasciandolo fare a chi probabilmente riesce a<br />
dare risposte piu' soddisfacenti di quelle che io<br />
posso dare.<br />
Cordialmente Dr.Andrea Notari<br />
Ringraziamo il nostro amico lettore per la sua rispettosa quanto dettagliata risposta e ripetiamo la domanda che ha<br />
lasciata aperta: l’imposizione <strong>del</strong>le mani nelle preghiere cristiane: Praticarla? Come e quando?<br />
IL KARMA – che pensare <strong>del</strong>la reincarnazione?<br />
( estratto dal sito www.missioni.ch/frit/novita/#ancre_karma)<br />
[Nella foto: La Ruota <strong>del</strong>la vita,<br />
conosciuta anche come Ruota<br />
<strong>del</strong>la legge, raffigura la ciclicità<br />
<strong>del</strong>l'esistenza secondo la<br />
concezione buddhista.<br />
Encarta]<br />
La dottrina <strong>del</strong> karma è<br />
strettamente legata con<br />
la religiosità di origine<br />
indiana. Essa nasce<br />
come tentativo di spiegare le "ingiuste"<br />
disuguaglianze: uno nasce povero o mongoloide, un<br />
altro ricco e intelligente... Secondo i<br />
reincarnazionisti, si tratta di ingiustizia solo<br />
apparente, perché tutto è regolato dalla legge <strong>del</strong><br />
karma, cioè la legge secondo la quale uno rinasce<br />
fortunato o infelice a seconda <strong>del</strong> comportamento<br />
buono o cattivo tenuto nelle vite precedenti. La<br />
catena <strong>del</strong>le reincarnazioni, essi dicono, dà la<br />
possibilità di ricominciare e quindi di riparare i<br />
guasti <strong>del</strong>le incarnazioni precedenti, finché si<br />
ristabilisce l'equilibrio. Le rinascite sono dovute ai<br />
residui karmici lasciati dalle esistenze precedenti.<br />
La suddivisione <strong>del</strong>la società in caste è da<br />
ricondurre alla catena <strong>del</strong> karma. In antico indiano<br />
karma significa azione: karma è ogni azione di un<br />
essere vivente; essa, nella misura in cui costituisce<br />
una scelta, modifica il nostro essere, ha un peso,<br />
una conseguenza che decide automaticamente <strong>del</strong><br />
22<br />
nostro futuro. Le buone azioni as-si<strong>cura</strong>no<br />
condizioni favorevoli nella prossima<br />
reincarnazione, le cattive sono causa di infelicità.<br />
Questa legge è rigorosamente deterministica,<br />
cosicchè gli dèi stessi non possono modificarla.<br />
Atti disinteressati, ispirati solo alla volontà di<br />
Dio, ottengono che non ci sia più rinascita.<br />
Punto di vista cristiano<br />
Con la teoria <strong>del</strong> karma, restano escluse le<br />
dottrine ebraico-cristiane relative all'origine <strong>del</strong><br />
male, <strong>del</strong> peccato e al perdono <strong>del</strong> peccato stesso.<br />
<strong>Il</strong> concetto stesso di karma fa a pugni col<br />
cristianesimo. <strong>Il</strong> karma presuppone che tutto si<br />
paga, e non che Gesù ha pagato per noi, per<br />
infinito e gratuito amore. Si legga con attenzione<br />
la lettera ai Romani. Certo, il mistero <strong>del</strong>la croce<br />
e <strong>del</strong>la sofferenza <strong>del</strong>l'innocente mette<br />
continuamente a prova la nostra fede; ma nessun<br />
cristiano, soprattutto nessun santo, ha dato a<br />
questo problema una risposta di tipo karmico.<br />
Aggiungiamo che l'argomento <strong>del</strong> karma, che<br />
sembra rendere razionale la sofferenza<br />
<strong>del</strong>l'innocente, non è poi così... razionale. È un<br />
falso ragionamento quello che dice: "tu ti credi<br />
innocente, ma se soffri, vuol dire che hai<br />
combinato qualche marachella in una vita<br />
precedente: ne sei responsabile". Infatti è<br />
"responsabile" chi "risponde" di una cosa che ha<br />
fatto. Ma come posso rispondere di una colpa che<br />
assolutamente non ricordo? Gesù nel Vangelo
commenta i fatti di "cronaca nera" non in termini di<br />
karma (chi sbaglia paga), ma come appello alla<br />
conversione per ricevere il perdono di Dio (è lui che<br />
ci salva): In quello stesso tempo si presentarono<br />
alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue<br />
Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.<br />
Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che<br />
quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei,<br />
per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi<br />
convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei<br />
diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li<br />
uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli<br />
abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi<br />
convertite, perirete tutti allo stesso modo" (Luca<br />
13,1-5). <strong>Il</strong> Vangelo mette in evidenza che il<br />
trattamento di Dio non è proporzionale alle nostre<br />
azioni, ma è secondo il suo infinito amore<br />
misericordioso, come risulta dalle parabole <strong>del</strong>la<br />
misericordia (Luca 15,1-32). Se ci fossero ancora<br />
dei dubbi, si legga come san Paolo sottolinea che<br />
Dio non aspetta che noi siamo buoni per darci i suoi<br />
doni (staremmo freschi!), ma lo fa per amore<br />
gratuito: ...Mentre noi eravamo ancora peccatori,<br />
Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ora,<br />
a stento si trova chi sia disposto a morire per un<br />
giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di<br />
morire per una persona dabbene. Ma Dio<br />
dimostra il suo amore verso di noi perché mentre<br />
eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi<br />
(Romani 5,6-8). In conclusione: non dovremmo<br />
sottovalutare i nostri peccati, per i quali Gesù è<br />
morto in croce; né avere la presunzione di espiare<br />
con le sole nostre forze il male fatto; ma<br />
accogliere il pressante invito di san Paolo: "Vi<br />
supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi<br />
riconciliare con Dio" (2 Corinzi 5,20). E una<br />
volta perdonati, diventare noi stessi strumenti di<br />
riconciliazione, secondo la preghiera insegnata<br />
da Gesù: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li<br />
rimettiamo ai nostri debitori"<br />
LA STRANA POSTA DEL GIORNALAIO - SCRIVETEGLI ANCHE VOI -<br />
LA PESCA A FONTANA DI TREVI<br />
Caro giornalaio, anch’io guardo la TV come te, ed<br />
imparo tante cose… per esempio c’è stata una<br />
donna che è stata processata per aver pescato <strong>del</strong>le<br />
monetine con una calamita dalla Fontana di Trevi a<br />
Roma. 14 Alla fine <strong>del</strong> lungo processo è stata<br />
prosciolta perché pescare le monetine non è reato.<br />
Adesso capisco perché tanti politici “pescano”<br />
nelle sorgenti <strong>del</strong>lo Stato! Possono farlo, non è<br />
reato! Così nessuno, a loro, li “pescherà” mai!<br />
(C.V.)<br />
“La fontana di Trevi (nella foto)<br />
è celebre per una leggenda,<br />
secondo la quale chi beve la<br />
sua acqua o getta una moneta<br />
nella vasca, si assi<strong>cura</strong> il suo<br />
ritorno a Roma. Ancora oggi la<br />
fontana si riempie di monete di<br />
ogni nazione”<br />
Poi dice che la TV non serve a niente! Ma forse<br />
chissà, anche quei politici che dici tu, magari sono<br />
bravi fratelli… forse avevano la vocazione di fare i<br />
pescatori come Pietro… poi da cosa nasce cosa….<br />
ma non è colpa loro, è <strong>del</strong>lo loro mani che, come la<br />
14 <strong>Il</strong> fatto citato dalla nostra lettrice è vero, ed è stato<br />
annunciato dal TG nazionale agli inizi d’ottobre 2003. (ndr)<br />
23<br />
calamita di quella donna, attirano gli oggetti<br />
(d’oro). Che ci vuoi fare… le vocazioni<br />
cambiano…<br />
Riguardo al tuo pessimismo<br />
Caro giornalaio, riguardo al tuo pessimismo per<br />
l’attività <strong>del</strong> nostro giornalino, vorrei dirti che<br />
alle volte bisogna passare per <strong>del</strong>le difficoltà per<br />
poter crescere nella fede in Dio. E scommetto la<br />
cosa più cara che ho, che è la fede in Gesù, che il<br />
Signore stesso ci verrà in aiuto. (Diana)<br />
Grazie sorellina. Una corrispondente di questo<br />
giornale disse tempo fa una cosa simile citando<br />
anche la Scrittura -cioè che la fede deve essere<br />
provata- peccato però che poi appena la prova<br />
riguardò lei, sparì nel nulla. Tu invece continua<br />
così. Mi dicono che sei quasi l’unica rimasta al<br />
giornalino. Ti anticipo anche una notizia, sei la<br />
prima a saperlo: ho sentito anche dire in<br />
redazione che si preparano cose nuove…<br />
Confido che il Signore ascolterà e tue parole<br />
belle e fresche come la speranza. Scusami invece<br />
se, con notizie come questa che riporto di<br />
seguito, e che distribuisco ogni giorno in edicola,<br />
non riesco ad essere molto ottimista:
(ANSA) - RAVENNA, 25 MAR 03- I carabinieri di Ravenna hanno arrestato<br />
la donna di 32 anni che ieri ha gettato nel cassonetto dei rifiuti vicino a<br />
casa, il neonato appena partorito. Insieme a lei sono state arrestate la<br />
nonna di 55 anni, ed anche la bisnonna di 73. L' accusa per tutte e tre le<br />
donne e' di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. La mamma<br />
<strong>del</strong> piccolo e' piantonata in ospedale, la nonna e' in carcere, mentre la<br />
bisnonna e' agli arresti domiciliari. (news 2000 libero)<br />
Un dolce pensiero in ricordo di questa creatura: Anche se mio padre e mia madre mi avessero<br />
abbandonato, l'Eterno mi accoglierebbe. Salmi 27:10<br />
Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. Isaia 66:13<br />
DETTO TRA NOI - News dalla PIC<br />
AUGURI A KATIA<br />
La nostra sorella Katia Mallaci, che ci aveva<br />
abituati ad una segreteria rapida ed efficiente si è<br />
felicemente sposata. La perdoniamo, è un incidente<br />
che capita a molti. Siccome poi è un tipo che fa le<br />
cose per bene, ha anche cambiato casa e lavoro.<br />
Tutto questo ovviamente le rende difficile<br />
proseguire l’attività alla PIC come prima; tuttavia<br />
riesce ancora a mandare le frasi bibliche con gli<br />
sms, ci segue e spera di tornare presto con noi. Ci<br />
saluta tutti, e noi ricambiamo fraternamente<br />
augurando ogni bene a lei e suo marito. Ti<br />
aspettiamo Katia. (dove sono le foto?)<br />
AUGURI A EUGENIO ED ANTONELLA<br />
Ci sono persone che hanno dei doni particolari.<br />
Eugenio ed Antonella hanno quello <strong>del</strong>la famiglia,<br />
<strong>del</strong>l’ospitalità, <strong>del</strong>la generosità. Non solo mettono a<br />
disposizione la loro casa per gli incontri <strong>del</strong>la<br />
comunità di Civitavecchia, ma hanno aiutato e<br />
aiutano molti in maniera concreta e positiva con<br />
grande amore cristiano. Se ne deve essere accorto<br />
anche il Signore perché ha deciso inaspettatamente<br />
di donare loro un altro figlio. Un segno d’amore<br />
molto bello. Pace a voi cari, vi benedica sempre il<br />
Signore. Anche da voi aspettiamo una bella foto;<br />
intanto vi dedichiamo questa:<br />
“ Chiedimi se sono felice! ”<br />
RITARDI, PARADOSSI DE “IL<br />
RITORNO” e un grazie a quanti ci hanno<br />
rafforzato nella fede<br />
E’ davvero un controsenso: proprio perché<br />
“<strong>Il</strong> <strong>Ritorno</strong>” sembra crescere, rischia di<br />
chiudere. L’aumentata attività si è fatta<br />
sentire e forse abbiamo distribuito male le<br />
nostre poche forze, cadendo nello<br />
scoraggiamento. Questo non è un buon<br />
esempio di fede; tuttavia l’amore <strong>del</strong> Signore<br />
ed il conforto di alcuni fratelli e sorelle ci ha<br />
molto aiutato e così, eccoci di nuovo.<br />
Speriamo più consapevoli. Lode a Dio che ci<br />
offre ancora la possibilità di testimoniarLo e
di essere a nostra volta educati nello scoprire la<br />
nostra debolezza. La scoperta continua di<br />
questa inadeguatezza ci spinge a maggiore<br />
umiltà correggendo continuamente i molti<br />
errori che commettiamo, e ci spinge a<br />
migliorarci affinando la modalità e i contenuti<br />
<strong>del</strong>le nostre attività. Lode a Dio che ci ha<br />
aiutato e ci aiuterà ancora; e perdoni i nostri<br />
momenti di depressione. Se poi c’è stato tanto<br />
lavoro nella corrispondenza è comunque un<br />
bene, perché questo significa che ci sono<br />
persone che si preoccupano di avvicinarsi al<br />
Vangelo. Dobbiamo essere contenti. A volte il<br />
Signore apre porte più difficili di altre e nella<br />
nostra limitatezza magari rendiamo<br />
complicata, lunga e sofferta una missione che<br />
potrebbe e dovrebbe essere più semplice e<br />
chiara. Speriamo per il futuro di essere più<br />
vigilanti.<br />
Al momento non siamo in grado di stabilire<br />
con esattezza quando uscirà il prossimo<br />
numero <strong>del</strong> giornale: ogni tre, quattro mesi,<br />
a Dio piacendo.<br />
Vi chiedo di mantenere un angolino nelle<br />
vostre preghiere per questa attività<br />
missionaria e per la mia pochezza in<br />
particolare, affinché al di là dei nostri<br />
caratteri e <strong>del</strong>le nostre parole, arrivi sempre<br />
a quanti ci scrivono la chiara Parola di Dio<br />
che sempre porterà il Suo frutto. Preghiamo<br />
anche perché in questo anno nuovo possano<br />
arrivare altri missionari cristiani: la messe è<br />
grande, ma gli operai sono davvero pochi…<br />
Un ringraziamento a quanti hanno scritto e a<br />
quanti mi hanno aiutato.<br />
Vostro Renzo Ronca<br />
Avete poesie, pensieri, foto, disegni? Mandateli!<br />
<strong>Il</strong> tuo cuore vorrebbe salire su quella nave<br />
ma non puoi farlo<br />
e rimani ancora<br />
(foto_PIC)<br />
Hai già in mente una casa<br />
piena di sole<br />
in riva al mare<br />
la porta è socchiusa<br />
Mio Dio, che nostalgia di Te!<br />
(RR)<br />
25
QUESTIONARIO FACOLTATIVO DI ORIENTAMENTO PER LA<br />
STESURA DEL GIORNALE<br />
Chi desidera partecipare può scriverci ampliando uno o più punti <strong>del</strong> seguente elenco. E-mail: mispic@iol.it<br />
DOMANDE<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
Come evangelizzare oggi?: Predicatori in TV (uso e disuso <strong>del</strong> mezzo televisivo); Evangelizzazione in<br />
Internet (mail, chat, messenger, annunci…): cosa c’è di buono, di cattivo e di pericoloso; cosa è<br />
cambiato nel linguaggio; cosa evitare; come vigilare; come presentarsi; come riconoscere i “lupi<br />
travestiti da pecore”; come parlare in ambienti o situazioni peccaminose senza esserne coinvolti?<br />
Quanto “cuore” di noi stessi dobbiamo aprire a chi ci parla? Quanto si può conoscere veramente di chi<br />
ci scrive; quanto sono valide le preghiere “virtuali”; ecc. Ci si può ancora presentare per le strade, nelle<br />
case? E come? Cosa diresti a chi ti ascolta? Qual è l’essenziale utile per la salvezza? Come evitare i<br />
rischi <strong>del</strong>la legge e <strong>del</strong>le polemiche dottrinali?<br />
Ci si può sentire sposati anche se solo conviventi?<br />
Perché nel Vecchio Testamento gli uomini avevano più mogli ed oggi no?<br />
Nel Vecchio Testamento, si parla continuamente di "nemici". Si devono intendere<br />
esclusivamente nemici esterni o pure quelli interni (i nostri peccati, ....)<br />
Santa cena: tutti possono partecipare?<br />
Che vuol dire rinnegare se stessi?<br />
Ritirarsi in preghiera; cercare maggiore consacrazione: come metterlo in pratica se dobbiamo vivere nel<br />
mondo?<br />
Che cos’è il peccato?<br />
Come si fa a capire se abbiamo o no lo Spirito Santo?<br />
10 Perché oggi si cercano tanto spesso le “emozioni forti”?<br />
RUBRICHE<br />
10 DOMANDE da inviare per la rubrica “POSTA”, da aggiungere al QUESTIONARIO, o TESTIMONIANZE<br />
UTILI sugli argomenti trattati.<br />
11 Apriti con coraggio in: “LETTERE A CUORE APERTO”. Ti ascolteremo.<br />
12 Un po’ d’ironia? Scrivi a “CARO GIORNALAIO…”<br />
SERVIZI<br />
13 Vorrei SEGUIRE UNA CORRISPONDENZA PER AVVIARMI ALL’ESPANSIONE SPIRITUALE -<br />
introduzione alla meditazione biblica nei silenzi - (nome e indirizzo in stampatello)<br />
COMUNICAZIONI<br />
14 Per favore INVIATE GRATUITAMENTE LA VERSIONE CARTACEA DE “IL RITORNO” ALLE<br />
SEGUENTI PERSONE: (a se stessi o anche ad amici, indicando nome e indirizzo in stampatello)<br />
15 Grazie, ma NON DESIDERO PIÙ RICEVERE “IL RITORNO” (nome e indirizzo)<br />
16 SUGGERIMENTI, CRITICHE, SCRITTI RELIGIOSI, POESIE, FOTO, VARIE ED EVENTUALI…<br />
17 VORREI PARTECIPARE ALLA VOSTRA ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CRISTIANO<br />
(presentarsi)<br />
18 Questionario compilato da: (facoltativo)<br />
Prepariamoci tutti per avere una rivelazione piena di Dio.<br />
Desideriamolo, preghiamo per questo! Dedichiamo tempo alla<br />
consacrazione personale!<br />
26
“ROMANZI D’APPENDICITE” (da staccare) - A CURA DEL “GIORNALAIO”<br />
3 puntata<br />
IL PIANETA “ATE” - IL TEMPIO<br />
Riassunto <strong>del</strong>la puntata precedente<br />
<strong>Il</strong> giornalaio, stanco <strong>del</strong>la sua solita vita all’edicola dove distribuisce solo cronaca nera e corruzione politica, fa<br />
domanda per entrare nel pianeta Heden, dove si dice ci sia pace e felicità. L’incarico di valutare la questione viene<br />
affidato ad Herma, una creatura hedenita misteriosa e bellissima, di una spiritualità molto avanzata, che<br />
comunicando attraverso pensiero, lo trasporta invece sul pianeta Ate dove il giornalaio trova ogni tanto qualche<br />
somiglianza con la terra…<br />
Entrammo nel tempio… o vi transitammo in<br />
qualche modo, visto che il nostro non era proprio<br />
un camminare.… mi era impossibile capire come<br />
facevamo… Herma mi richiamò con un gesto.<br />
Rinunciai a capire e mi concentrai su quello che<br />
vedevo attorno a me. Una porta di metallo scuro<br />
con <strong>del</strong>le figure scolpite bellissime era aperta ed<br />
uno striscione colorato invitava ad entrare<br />
“VENITE AL TEMPIO UNIVERSALE DOV’È<br />
L’UNICA VERITÀ. CHIUNQUE PUÒ<br />
ENTRARE. LIBERTA’ ED AMORE” Era<br />
davvero una bella premessa, un’apertura<br />
universale, così dovrebbero essere tutte le chiese,<br />
pensai.<br />
L’interno era molto ampio, soffitti altissimi,<br />
grande silenzio… Tutti passando si<br />
inginocchiavano davanti ad una specie di statua<br />
di pietra… sembrava un uomo… con <strong>del</strong>le chiavi<br />
in mano… forse simboleggiava l’apertura <strong>del</strong><br />
pensiero, chissà… ne baciavano i piedi!<br />
incredibile! La statua era persino consumata nel<br />
punto dove posavano la bocca o la mano…<br />
NOTA DEL GIORNALAIO<br />
Sapete “tutto l’universo è paese…” dice<br />
un proverbio spaziale, e mi sono<br />
ricordato di un regno sulla Terra, che<br />
presenta casualmente qualcosa di<br />
simile: la statua di S. Pietro in bronzo di<br />
Arnolfo di Cambio XIII sec. (foto)<br />
visibile al Vaticano. Questa statua<br />
proprio come quella <strong>del</strong> tempio di Ate<br />
(alle volte il caso…), ha anch’essa la caratteristica<br />
<strong>del</strong>… piede consumato! Ecco come viene<br />
graziosamente presentata da una guida turistica di<br />
Roma simpatizzante di questa monarchia: “Mettetevi<br />
in fila insieme alla miriade di pellegrini che da secoli<br />
viene qui a baciare e accarezzare la punta <strong>del</strong> suo<br />
piede, consumandola ma facendola risplendere.” 15<br />
15 Foto tratta da: http://servus.christusrex.org/www1/vaticano/T-<br />
Peter.jpg; Frase tratta da: http://web.tiscali.it/no-redirecttiscali/romaonlineguide/Pages/ita/rcristiana/sCM1y3.htm<br />
27<br />
Colpivano le innumerevoli sculture, i dipinti, gli<br />
oggetti preziosi… La figura di una donna<br />
compariva spesso; era anche al centro <strong>del</strong>l’altare<br />
più grosso. Vedevo le persone che si<br />
inginocchiavano davanti a lei facendo dei gesti<br />
con la mano sulla loro fronte. Poi sospesa a metà<br />
tra terra e cielo, una grande croce.<br />
“No. non è una croce!” Sobbalzai, ancora non<br />
mi abituavo al fatto che Herma sentisse i miei<br />
pensieri e potesse comunicarmi i suoi in maniera<br />
così diretta.<br />
Guardai meglio, in effetti ai lati di quella che mi<br />
era sembrata una croce vi erano come due piccoli<br />
recipienti appesi.<br />
“Ma.. cos’è… una bilancia?” domandai<br />
“Si. Una bilancia a due bracci. La valutazione<br />
<strong>del</strong>la legge. Anche da voi sulla Terra è così.”<br />
“Certo, ma sta nei tribunali, mica la mettiamo in<br />
chiesa!”<br />
Sentii lo sguardo penetrante di Herma: “ne sei<br />
sicuro?”<br />
Già non la capivo molto e le mie sicurezze erano<br />
molto relative accanto a lei, poi quando mi<br />
faceva queste domande e mi guardava in quel<br />
modo, mi metteva proprio in difficoltà. Pensai a<br />
certe riunioni in alcune chiese terrestri, dove ti<br />
abbracciavano sorridendo, ma ti sentivi sempre<br />
giudicato. Mi schiarii la gola “ehm.. hemm..” e<br />
preferii tacere e concentrarmi sul resto, per non<br />
far trapelare troppo i miei pensieri subito in<br />
agitazione. Mi sembrò comunque che Herma<br />
sorridesse di nascosto.<br />
Una nota bassa, come di un organo, si sentì per<br />
meno di un secondo. Le porte si chiusero, le<br />
persone si affrettarono ai loro posti. La stessa<br />
nota di prima si ripeté per due volte e tutti si<br />
alzarono. Entrarono cinque persone con dei<br />
mantelli scuri e dei disegni stilizzati chiari sul<br />
petto, che rappresentavano la bilancia. Dietro un<br />
personaggio anziano, dorato, su una specie di
trono dorato, con un bastone dorato… sembrava<br />
annoiato… sai quella noia dorata…<br />
Poi comparve sulle<br />
nostre teste uno<br />
schermo gigantesco,<br />
trasparente ed<br />
azzurrino, come<br />
cristallo… una luce<br />
sembrava irradiarsi<br />
da esso… ecco poi<br />
una nota diversa<br />
dalle altre, una nota<br />
bellissima e lunghissima… intanto compariva<br />
una frase: “La Legge è tutto, noi l’adoriamo, il<br />
Legislatore ci guida, la Regina è con noi.” Tutti<br />
si inginocchiarono ripetendo la frase. A questa<br />
fecero seguito altre frasi molto simili. A volte<br />
uno dei cinque indicava una fila e le parole<br />
assumevano una colorazione diversa: verde per i<br />
bambini, giallo per le donne e rosso per gli<br />
uomini; in quei casi ripetevano le parole solo<br />
quelli <strong>del</strong>la fila indicata. Si susseguivano<br />
aritmicamente note musicali e frasi illuminate,<br />
frasi illuminate e note, come una canzone, no,<br />
peggio, come un….<br />
“…come un lavaggio <strong>del</strong> cervello!” interruppe<br />
Herma<br />
“Ma è una cosa brutta! Nessuno riesce a<br />
liberarsi? E poi di quale legge parlano?” Ero<br />
arrabbiato, come si poteva agire così?<br />
“Non sono sempre stati così: all’inizio sapevano<br />
il significato <strong>del</strong>la Croce, ma poi lo hanno<br />
dimenticato perché si sono appoggiati più su se<br />
stessi e sulle loro opere. Col passare dei secoli,<br />
la legge è diventata un idolo ed il suo simbolo è<br />
diventato una bilancia. Poi si sono eletti un<br />
uomo come re, il Legislatore lo chiamano, a cui<br />
hanno affidato le loro anime. <strong>Il</strong> Legislatore ha<br />
introdotto altri idoli nei culti, degli esseri umani;<br />
e sopra a tutti ha messo una donna”<br />
“Ma alcune frasi che sento sembrano prese dalla<br />
Scrittura,” domandai “…altre no.. come è<br />
possibile mischiare tutto… non hanno la<br />
Bibbia?”<br />
“Si ne hanno più di una; ma nella loro sapienza<br />
umana hanno studiato più le espressioni storiche<br />
e culturali, che Chi la ispirava”<br />
“Parli di…”<br />
NON BUTTARE QUESTA COPIA,<br />
FALLA LEGGERE AD UN AMICO<br />
28<br />
“SSST! Non è bene pronunciare il nome <strong>del</strong><br />
Santo”.<br />
Certe espressioni di Herma erano così ferme e<br />
categoriche, pur nella calma, che non era proprio<br />
pensabile contraddirla.<br />
“E sono tutti così ingannati?”<br />
“Qui è molto evidente ma fuori ci sono altri<br />
tempi con altri fe<strong>del</strong>i e le cose sono meno<br />
evidenti…”<br />
“Fuori dove?”domandai<br />
“Questo tempio è dentro una citta<strong>del</strong>la<br />
fortificata e difesa, come uno Stato autonomo a<br />
se stante; fuori c’è una grande città… e attorno<br />
alla città c’è un grande mondo… lì ci sono altri<br />
templi… forse ti sembrerà complicato…“<br />
“No, mi ricorda qualcosa di familiare… E senti,<br />
possiamo andare a vederne qualcuno?”<br />
Herma mi guardò in profondità. Mi sentii a<br />
disagio e distolsi gli occhi. “Perché mi guardi<br />
così..?” chiesi incerto.<br />
“Non so se puoi vederli… “<br />
“Perché no? Sono invisibili come noi? Ha-ha!”<br />
Ma Herma rimase seria mentre il suo sguardo mi<br />
trapassava. Continuò osservandomi come in<br />
trasparenza: “Vedo alcune cose che sono in te,<br />
che tu ancora non conosci..”<br />
“L’inconscio?” domandai<br />
“Non proprio: la passionalità, la debolezza, la<br />
rabbia, le tue ferite <strong>del</strong> passato…. Prima di darti<br />
una risposta devo valutare molti parametri…”<br />
“Non sono una raccolta di parametri! Sono una<br />
persona!” ero dispiaciuto e seccato di quella<br />
fredda analisi.<br />
“Scusami, ti spiego: per capire oltre l’apparenza<br />
dovresti anche tu entrare nei pensieri degli<br />
abitanti di Ate, ma sei un essere che sta nascendo<br />
ora nella coscienza; hai ancora un corpo<br />
animalesco e fragile, e che per giunta sa usare<br />
poco… non so se riusciresti”<br />
In un attimo mi sentii insignificante di fronte a<br />
quell’essere che mi appariva perfetto. Mi<br />
cominciai a rattristare.<br />
Herma rifletté ancora un momento guardandomi,<br />
poi abbozzò un piccolo sorriso e si mosse<br />
dicendomi: “Va bene. Ti farò vedere prima una<br />
cosa, poi mi dirai tu stesso se vorrai continuare,<br />
ma sii molto forte…”<br />
(continua alla prossima puntata)