ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
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A distanza di una decina d'anni dai primi tentativi a scopo sperimentale ed<br />
orientativo, durante i quali si dovettero superare non poche difficoltà d'ordine<br />
psicologico, finanziario ed organizzativo, si è pervenuti all'attuale ampia e concreta<br />
forma di controllo, che riscuote la simpatia e l'interesse non solo dei viticoltori che<br />
sono i maggiormente interessati sia all'iniziativa, ma dei più illustri tecnici (proff.<br />
Dalmasso, Ciferri, Breviglieri, Baldacci, Cosmo, Rui ed altri) e delle stampa agricola<br />
più qualificata.<br />
I continui controlli effettuati da appositi tecnici ( fra gli altri i colleghi dottt. A.<br />
Angeli, dott. A Tubaro e p.a. R. Pandolfo) che esigono particolare attitudine e<br />
passione, sono diretti ad accertare la corrispondenza varietale del materiale da<br />
riproduzione, e ad individuare eventuali focolai di malattie trasmissibili con la<br />
moltiplicazione vegetale (prima fra tutte la temibile degenerazione infettiva o<br />
Roncet). Il lavoro di controllo per quanto riguarda i vigneti portamarze e portainnesti<br />
può essere così sintetizzato:<br />
a) visita degli impianti, durante il periodo vegetativo, agli effetti varietali e sanitari<br />
con attento esame delle caratteristiche produttive dei singoli ceppi (al fine di<br />
giungere alla selezione clonale) e delle manifestazioni morfologiche proprie delle<br />
virosi;<br />
b) prelievo durante il periodo invernale, dei ceppi ritenuti sospetti, registrati in<br />
appositi moduli, del legno maturo;<br />
c) esame di detto legno al microscopio per accertare la presenza nel sistema vascolare<br />
dei cordoni endocellulari, elemento diagnostico di primaria importanza per<br />
l'accertamento delle virosi;<br />
d) accertamento dell'avvenuto estirpamento dei ceppi risultati infetti, al fine di<br />
eliminare possibili contaminazioni.<br />
Per quanto concerne invece i vivai, il lavoro di assistenza e di controllo<br />
riguarda le fasi d'innesto, di forzatura e messa a dimora delle taleine; la visita durante<br />
i mesi estivi, dei barbatellai, per accertare la purezza varietale, la sanità e lo stato<br />
colturale del materiale; la sorveglianza durante l'estirpamento e la cernita delle<br />
barbatelle: quelle ritenute di prima scelta vengono riunite in fascetti di venticinque,<br />
legate con filo di ferro, al quale si applica un'etichetta ed un piombino che viene<br />
sigillato dal tecnico controllore.<br />
L'etichetta consiste in un cartoncino colorato a seconda delle varietà, porta da<br />
un lato il nome del vivaista, la località di produzione e gli estremi della licenza<br />
prefettizia; dall'altro, il simbolo del marchio dell'Ente controllore, e la dicitura "Viti<br />
immuni da degenerazione infettiva", il nome della varietà nostrana e quello del<br />
portainnesto americano.<br />
L'etichetta è inguainata in una foderina di plastica, atta a proteggere la scritta<br />
dai danni dell'umidità, abrasioni, ecc.<br />
La presenza del marchio garantisce quindi all'acquirente oltrechè la varietà<br />
dichiarata della cultivare del portainnesto, del suo luogo di provenienza, anche<br />
l'umidità del materiale da parassiti animali e vegetali ed in particolare, alla luce delle<br />
attuali conoscenze, dalla degenerazione infettiva, nonchè una cernita più accurata e