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SALVATORE RIZZO
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A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
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GIUSEPPE PIZZULLI
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GIANLUCA CATUCCI
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FRANCO ROMANO
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MAFLO
PAOLO COSTANTINO
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FLORA LOMAGISTRO
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ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Sommario
La Bandiera blu
di Stefano Giove
pag 4
Gianni Florido…
di Salvatore Rizzo
pag 5
Il faro…
di Esseggi
pag 6
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
Noi e il Fisco
di Mario D’Alconzo
pag 6
Le favole di grim
di Grim
pag 7
Versus di From
di From
pag 7
Notizie flash
di Giulio Pinto
pagg 8/9
Risposte al Tavolo…
di Paolo Costantino
pag. 9
Festa de L’Unità…
di Marilena Surdo
pagg. 10/11
Rondinelle...
di Adele Carrera
pagg 12 e 14
Da Ginosa a...
di Adele Carrera
pag 13 e 14
Riceviamo e…
di Costantino-Lospinuso
pag 17
La pozione..
di Rosamaria Busto
pag. 18
La fabbrica del cuore
di Rosamaria Busto
pag 18
Riceviamo e…
di M. F.
pag 19
Tre proposte...
di Paolo Costantino
pag. 20
Parcheggi selvaggi...
di Mariacarmela Ribecco
pag. 21
Famiglie senza...
di Mariacarmela Ribecco
pag. 22
XV gara di primo soccorso
di Tarcisio Catucci
pag 24
Michele Calabrese…
di LUMAGIGI
pag 25
Le opere in terracotta…
di M C Bonelli
pag 26
Sulle orme di Perez
di Palma Martino
pag 27
Il vocabolario di Dio
di Don Franco Conte
pag 28
Parafarmacia
di G V
pag 29
Ricordando Antonio…
di Nicoletta Scalese
pag 30
Festa Casa Famiglia
di Rosamaria Busto
pag 31
Celebrazione …
di M. C. V.
pag 32
Il mistero...
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
La Goccia Questo n. 13 numero - 30 giugno de 2007
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 27 giugno 2007
Domenico Tuseo
di Luciano Tuseo
pag 36
Grazie maestro...
di ex Allieva
pag 37
Tre opposizioni
di Michele Divitofrancesco
pag. 37
L’opinione del tecnico
di Raffaele Fanelli
pag 38
Marina di Ginosa
di MaFlo
pag 39
Il fantasma...
di Flora Lomagistro
pag. 39
La pagina dei lettori...
di AA VV
pag 41
Bitetti gomme...
di P V
pag. 41
Oratorio…
di Pietro Vizzielli
pag. 42
Intervista Nunzio Tocci
di Esseggi
pag. 42
PaleXtra
di Grazia Pollicoro
pag 43
Ginosa epilogo amaro
di Domenico Ranaldo
pag. 44
I ragazzi dell’ANSPI…
di Pietro Vizzielli
pag. 45
Avis…
di Direttivo Avis
pag 45
Lavoratori LSU…
di Vincenzo Prencipe
pag 46
46

4
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
La Bandiera blu,
i turisti e noi…
Credo che l’aver ricevuto anche per l’anno in corso la Bandiera
Blu debba essere motivo di orgoglio per la nostra comunità e, soprattutto,
per Marina di Ginosa e la sua splendida spiaggia. Personalmente non
perdo occasione per ribadire l’importanza del riconoscimento che la FEE
ci ha assegnato per ben 8 volte. E tale riconoscimento rappresenta anche
uno dei pochi esempi di “continuità amministrativa”. Si è cominciato
con Costantino e si è andati avanti con Montanaro.
Detto questo, però, non possiamo e non dobbiamo, nella maniera
più assoluta, far finta di niente e non denunciare le cose che non
vanno e che minano l’immagine della nostra cittadina agli occhi dei tanti
turisti che la scelgono come meta sia della “gita al mare” che delle proprie
vacanze.
Intanto il problema della sicurezza a mare e dell’attivazione del
servizio di salvataggio è un aspetto non secondario, con il quale siamo
stati costretti a fare i conti fin da domenica scorsa. Non è possibile immaginare
che un servizio così importante che attiene la sicurezza dei cittadini
debba essere attivato solo nel mese di luglio. Possibile che sfugga
che, soprattutto nei giorni festivi, Marina di Ginosa è “invasa” da migliaia
di bagnanti? Dopo le vicende dell’Utic di Castellaneta, Vendola ha “licenziato”
il Direttore Generale che ha pagato per “responsabilità oggettiva”.
Ebbene cosa succede a chi non è stato in grado di attivare un servizio
qual è quello di “Salvataggio a mare” in tempo utile con l’inizio della stagione
estiva?
Altro aspetto non secondario è quello della circolazione autoveicolare.
Domenica scorsa, mi è stato raccontato che la fila delle automobili
che attendeva di poter “entrare” in Marina di Ginosa si allungava fino ed
oltre il bivio di Rossetti. Spettacolo al quale si assiste sistematicamente
durante il periodo estivo. Per non parlare della sicurezza in caso di situazione
di emergenza. Basta un temporale per creare il caos. Sono tra
quelli che è rimasto “imbottigliato” alla Riviera per diverse ore una domenica
dello scorso anno.
Si discute di “allungare” le piste ciclabili a Marina di Ginosa (apprezzabilissimo)
e non si comincia a pensare seriamente ad una viabilità
degna d’essere tale, visto che lo stesso sindaco Montanaro ritiene che
«a Marina di Ginosa ci sono tutte le possibilità per avere una situazione
soddisfacente per garantire un accesso al mare in maniera ordinata». Un
primo passo in questa direzione è quello di pensare ad una rotonda
che sostituisca il semaforo dell’incrocio via Tufarelle-viale Trieste.
Quando ci convinceremo che quell’impianto semaforico è solo
un “tappo” che impedisce sia l’ingresso che l’uscita da Marina di
Ginosa? Ovviamente un uso razionale della viabilità esistente può
essere funzionale ad una diversa e più adeguata gestione dei flussi
di traffico. Fermo restando che una sperimentazione sulla proposta
di realizzare aree di parcheggio al di qua di via Tufarelle e permettere
ai villeggianti di raggiungere i lidi con bus navetta è ormai necessaria
Insomma, il problema della sicurezza, quello della vivibilità
non sono un aspetto secondario se si vuole attuare una attenta
politica volta a sviluppare il turismo a Marina di Ginosa.
La Bandiera Blu non può essere solo un vessillo per “attirare
clienti”. Deve rappresentare il tratto distintivo di una comunità che
fa dell’accoglienza e dell’ospitalità una delle sue grandi qualità.
Ovviamente per ottenere dei risultati positivi non si può
pensare che i “compiti” da svolgere debbano essere solo a carico
dell’amministrazione comunale. Devono fare la loro parte i commercianti
e gli operatori turistici offrendo servizi di qualità e prezzi contenuti. Dobbiamo
fare la nostra parte tutti cominciando ad avere più rispetto per il
patrimonio pubblico.
In questi giorni sono stato in vacanza in Emilia Romagna. Ho
percorso molti chilometri in macchina per visitare alcune città di quella
regione. Ebbene, chilometri e chilometri di strade con relative cunette.
Quelle cunette erano pulite sia dalle erbacce che da rifiuti! Mi sono chiesto:
“possibile che, nel nostro paese, le buste di plastica colme di rifiuti
debbano essere una componente imprescindibile del nostro paesaggio?”.
Siccome le cunette sporche non sono una maledizione divina è necessario
“dire basta”. Dire basta significa non solo evitare di essere autori di
l’editoriale
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questo “inquinamento ambientale”, bisogna anche
denunciare coloro i quali pensano di essere
puliti sono perché “hanno buttato l’immondizia” a
qualche chilometro dalla propria residenza.
Ho voluto elencare una serie di problemi
che, a mio parere, impediscono a Ginosa e
Marina di Ginosa di raggiungere l’eccellenza per
quanto riguarda il settore turistico. In fondo si
tratta solo di aggiungere agli ingredienti naturali
un pizzico di buona volontà.
Stefano Giove

cronaca
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 5
Gianni Florido torna al suo posto e convoca
il Consiglio provinciale. Il sindaco Stefàno
vara la sua Giunta. Enzo Giannico se ne va.
Dopo la lunga e travagliata campagna
elettorale e la elezione del sindaco, partiti
e istituzioni avviano i motori per riprendere
il cammino del riscatto della città. Nel Palazzo
di via Anfiteatro ci sarà la verifica?
Il Presidente lo esclude. Non ci saranno
aggiustamenti di potere, ma un confronto
Enzo Giannico
tra i partiti della coalizione che governano
la Provincia ed un “patto di fine legislatura”
per rilanciare l’azione amministrativa
dell’Ente. «Rilanciare – dichiara Florido
– significa dire cosa vogliamo fare su alcuni
temi importanti (opere pubbliche,
ambiente, università) per arrivare a fine
mandato. La Provincia è un punto saldo
di unità di tutto il centro-sinistra. È il luogo
dove tutto il centro-sinistra si riconosce
unito e, quindi, non è il caso di fare alchimie,
verifiche, aggiustamenti; la Provincia
ha bisogno solo di rilanciare fortemente
l’impegno amministrativo e questo siamo
pronti a farlo.»
Del resto anche esponenti di Rifondazione
comunista (Franco Gentile) è dell’avviso
che «un commissario sarebbe una
sciagura, ma al tempo stesso la politica
deve riprendere in mano la situazione per
consentire a tutti di svolgere serenamente
il proprio compito all’interno dell’Ente».
«È necessario – dichiara il consigliere
Leonardo Conserva (An) – far capire come
sta realmente la situazione in provincia
e qual è la situazione politica, proprio
per evitare che in una sorta di confusione
generale, sotto il profilo politico, non si
possa far leggere ai cittadini della provincia
jonica quello che è lo stato reale in cui
versa l’Ente. Ecco perché il nostro obiettivo
è quello di lavorare per far venir fuori
una serie di contraddizioni del centro-sinistra».
Intanto il Movimento SDS, nel corso di
una Convention, dà vita ad una Associazione
politico-colturale. Si tratta – come
Gianni
Florido
chiarisce Gaetano Carrozzo – di un Movimento
con caratteristiche civiche locali
in merito all’alleanza con la sinistra democratica
europea.
Ribadito l’impegno per gli elettori e il
sostegno al Sindaco Stefàno, Carrozzo
aggiunge che «l’importante è che il primo
cittadino sia sostenuto da un Movimento
civico capace di radicarsi nella città, di
avere rapporti positivi con tutte le forze
politiche del centro-sinistra e soprattutto
di rappresentare le istanze vere dei cittadini
e di suscitare una nuova fase di
partecipazione». Vedremo se tutto questo
potrà essere possibile.
Stefàno ha nominato gli assessori.
Sono ben 14. È Gaetano Carrozzo il
vicesindaco. Gli altri assessori sono:
Alfredo Cervellera e Veneranda Carrino
(SdS); Paolo Ciocia e Bruno Pastore
(Udeur), Rossella Fischietti (Psi), Vincenzo
Mario Pennuzzi (Rifondazione
comunista), Francesco Paolo Calcante
(Verdi), Giovanni Battista Pompigna
(PdCI), Michele Spagna (incaricato
dal Sindaco), Michele Contino, Alfredo
Spalluto e Angelina Mignogna (Lista
Stefàno).
Vogliamo augurare buon lavoro alla
nuova Giunta comunale, essendo consapevoli
che per i neoassessori sarà
davvero difficile rispondere alle aspirazioni
dei cittadini di ritornare ad una vita
normale. Esiste una dura realtà con la
quale bisogna fare i conti.
I Democratici di Sinistra sono ormai
alla …frutta!
Enzo Giannico se ne va per la seconda
volta da Taranto riconoscendo le
proprie “responsabilità”, ma – dice – in
questo partito ce l’hanno anche coloro
che si sono defilati in questa campagna
elettorale. L’ex segretario si è dimesso
anche da funzionario del partito. E nell’attesa
del 14 ottobre, giorno in cui Ds
e Margherita scompariranno dalla scena
politica italiana per dar vita al Partto
Democratico, sono chiamati i Segretari
e le Sezioni della Quercia a decidere
se nominare un commissario alla sede
provinciale oppure eleggere un segretario
pro-tempore. La dèbacle clamorosa
del Partito che ora è guidato da Fassino,
che nella nostra provincia ha fatto
registrare esaltanti conquiste legate al
progresso sociale, economico e culturale
della classe operaia soprattutto, getta
nell’amarezza migliaia e migliaia di lavoratori.
Salvatore Rizzo

6
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
Il faro : prima e dopo
Da qualche settimana giungono in redazione numerose
segnalazioni riferite al costruendo edificio sul sito su cui
sorgeva il Faro Marinese. Molti chiedono notizie sulle motivazioni
che hanno condotto alla demolizione del vecchio faro
esprimendo giudizi negativi sull’impatto visivo che il nuovo
edificio, costituito da ben sei piani fuori terra determina, paragonandola
addirittura agli edifici (ndr demoliti) costruiti sulla
costa barese nei pressi di Punta Perotti.
Lasciando il commento ai lettori ci limitiamo a mostrare
la foto del faro demolito e quella dell’edificio costruendo.
Chi è interessato alla conoscenza della storia del
“fanale” di Marina di Ginosa potrebe consultare la interessantissima
ricerca realizzata dai redattori de “Il Faro”, periodico
scolastico dell’ICS “Leone” di Marina di Ginosa. Intanto vi proponiamo
una immagine del faro di molti anni fa, prima che
asfalto e cemento prendessero il sopravvento. Esseggi
cronaca
Noi e il Fisco
Pronte le nuove regole UE
per l’anti-riciclaggio
Sta per essere varato il decreto legislativo che recepisce la
terza direttiva UE anti-riciclaggio (2005-60-Ce) che contiene
misure restrittive per combattere l’utilizzo del denaro sporco.
Numerose le novità sostanziali che andranno a stravolgere le
abitudini dei cittadini, privati o imprenditori.
Scompare l’assegno libero. Il carnet di assegni sarà composto
da moduli “non trasferibili”. Le Banche e le Poste potranno
rilasciare carnet di assegni “liberi”, ovvero quelli che
prevedono la girata, solo su richiesta scritta del cliente. Gli
assegni bancari e postali staccati per importi da cinquemila
euro in poi dovranno essere emessi esclusivamente con la
clausola della “non trasferibilità” . Sugli assegni liberi sarà
dovuta una imposta di 1,5 euro per ogni modulo. Sugli stessi
ogni girata dovrà contenere il codice fiscale del girante. I dati
del richiedente, dei giratari e di tutti i soggetti che avranno
incassato i moduli liberi saranno comunicati e raccolti nell’anagrafe
dei conti. Gli assegni emessi a favore dello stesso
traente, i cosiddetti assegni “a me medesimo”,non potranno
essere girati a terzi ma solo incassati dallo stesso soggetto.
Le stesse regole varranno per gli assegni circolari emessi
dalle banche e dalle poste.
Controlli severi saranno previsti, inoltre, sulla movimentazione
dei contanti.
Il limite attuale, previsto dal D.Lgs. 197/91, di euro 12.500 sarà
abbassato a euro 5.000, anche per operazioni frazionate.
Pertanto non saranno possibili i pagamenti per importi superiori
a 5.000 euro senza utilizzare gli intermediari abilitati.
Anche i libretti bancari o postali al portatore dovranno avere
un saldo inferiore a 5000 euro. Entro il 30 giugno 2008 i libretti
con saldi superiore al predetto limite dovranno essere
estinti.
Pesanti sanzioni (fino al 40% degli importi) sono previste per
le infrazioni alle nuove regole.
In conclusione, tempi duri per i “ facili pagamenti” ed i “ raggiri”
agli obblighi finanziari e fiscali.
Dott. Mario D’Alconzo
La Redazione si scusa con i collaboratori e con i
lettori per i numerosi contributi pervenuti e non
pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente
sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei
numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente,
trovare spazio in questo numero ma
che sicuramente saranno pubblicati prossimamente.

scherzi a parte
VERSUS di from
Walter
Veltroni
al Lingotto,
d’un fiato:
patto
fra generazioni.
Scalone
fra precariato
e pensione.
Scale
Malfermo
sullo scalone,
o poco più,
e niente scalini.
Lasciare
o prendere:
per restare
su
il governo
deve scendere.
Gradini
Prodi
Prod
Prd
Pd.
In cattedra
A Torino,
Veltroni
da compitino,
o di lì giù,
segnò di blu
Berlusconi:
da cavaliere
a professore.
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 7
Le favole di Grim
Occhiocitrullo nel paese delle meraviglie
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo. Una improvvisa e inattesa
ondata di forte calura invase un dì quel luogo facendo stramazzare nell’oblio più profondo
uomini, donne e bambini. Nessuno ebbe, per qualche giorno, la forza di agire ed, anzi, l’intero
villaggio fu assalito da uno strano torpore che gettò tutti in un sonno profondo.
Dormivano tutti come ghiri e un fatale destino regalò a tutti lo stesso sogno.
Giungevano a frotte, gli occhiocitrullesi in un villaggio uguale al loro in tutto e per tutto,
tranne che per il modo di vivere. C’era alle porte del villaggio una grande smagliante pergamena:
«Benvenuti ad Occhiosveglio», v’era scritto sopra.
Guardandosi increduli per il cambio del nome che rilevavano, gli occhiocitrullesi proseguirono
per la strada principale che conduceva alla piazza. Sulla strada non v’era ombra di
vita (cosa non solita ad Occhiocitrullo). Linda, la via, lastricata come se fosse nuova, nessuna
traccia di sterco ad insudiciare i sandali, nessun boccale abbandonato vuoto e puzzolente ai
suoi bordi, nessun residuo di pacchi o involucri ad insozzar il camminamento. Ma lindi bidoni
ricolmi di pattume che venivan svuotati appena ricolmi da solerti carrettieri che salutavano
la folla con gesti gentili e larghi sorrisi.
Ma la meraviglia non fu tutta lì. Carri, carrozze e carretti ordinatamente disposti si cedevano
il passaggio attendendo il proprio turno senza protestare, anzi approfittando della
sosta d’attesa per scambiar quattro chiacchiere col vicino di coda. E, per gli appiedati v’erano
appositi passaggi che davano loro l’arbitrio di scegliere se passare da un ciglio all’altro con
passo lento o veloce a seconda del desiderio del viandante. E gendarmi gentili che, con fare
cortese, invitavano i conducenti di carri, carrozze e carrette a tener lente le bestie da tiro
per non crear panico fra i viandanti.
La folla procedeva fra due ali di abitazioni tutte erette alla medesima altezza, tutte infiorate
e ben linde, con porte e finestre spalancate senza timore che alcuno potesse violare la pace
e la sicurezza della dimora dacchè l’occhio vigile del buon gendarme teneva a bada ogni
qualsivoglia desiderio di rompere quella pace.
Giunti nella piazza principale, alberi ombrosi dalle chiome immense facevano da parasole a
giardini e sedili: in un angolo quelli destinati al tranquillo riposo di adulti stanchi e indeboliti,
in un’altro un grande tappeto verde destinato al gioco della sfera al quale eran dediti giovani
e schiamazzanti scavezzacolli che si rotolavano felici in quel mare di frescura e scherzavano
e ridevano del divertimento che si procuravano; più in là spettacoli di giocolieri e funamboli
allietavano il ristoro di quanti, sdraiati in comodi sedili, non avevan voglia di moto ma solo
di riso. E accadde che la gran calura (anche lì piuttosto forte) provocò malore ad un debole
e vecchio abitante... il panico prese gli occhiocitrullesi che subito videro il poveretto bell’e
spacciato ma... ma così non fu perchè bastò che quello vicino a lui suonasse una delle tante
campanelle disposte nella piazza che in un battibaleno giunse al galoppo una carrozza della
salute, dalla quale scese in corsa un guaritore e, in men che non si dica, lo rimise in sesto.
E la bellezza di Occhiosveglio non era tutta lì, ma era anche in tante case della sapienza
che in quel paese spuntavano dappertutto come funghi ed era in tanta abbondanza d’acqua
che rinfrescava tutti nelle torride giornate di sole, ed era nei viottoli sicuri dove i più piccoli
potevano pedalare in sicurezza sulle loro dueruote, ed era nell’aria pulita che si respirava e
nelle carrozze poste a parcheggio in ordine perfetto; ed
era in quel mare limpido (che pure lì c’era) laddove ci si
poteva tuffare per refrigerarsi in piena sicurezza, che,
com’era accaduto ad un gruppo di sprovveduti ch’eran
stati assaliti da alte ondate, c’era chi vegliava sulle loro
vite e con solerzia li avevano posti al sicuro senza danno
alcuno.
Gli occhocitrullesi alla vista di tanta meraviglia si chiesero
qual fosse il segreto e, nel momento in cui stava per
essere svelato l’arcano, un forte vento rinfrescò l’aria e,
uno ad uno incominciarono ad uscire dal torpore. Uno ad
uno riaprirono gli occhi e si ritrovarono nel loro misero
e sbeffeggiato villaggio. Era stato solo un brutto sogno,
provocato dal gran caldo. La loro vita era ben altra!
Morale della favola: ci ù paise vuò cangià tante d’ucchie
à sciangà

8
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
Annegato
Doveva essere una domenica di serenità
ed allegria da trascorrere al mare, insieme
ai famigliari ed amici, ma un triste destino
lo aspettava sulla spiaggia marinese, avvolta
dal fascino dell’ennesima Bandiera Blu.
Annegato! Nonostante l’impegno dei bagnini,
accorsi dal vicino Lido Riviera, e le cure
del medico di servizio ed egli assistenti del
Ser, il trentaduenne albanese è deceduto. Si
era immerso nelle calde acque dello Ionio
insieme ad altri quattro amici. Ad un tratto
qualcosa deve essere andato storto e dalla
spiaggia hanno visto i cinque albanesi in
grave difficoltà. Lestamente li hanno tratti a
riva ma uno è deceduto. Imponente la folla
di amici giunti da Altamura per dare l’ultimo
saluto al giovane scomparso prima della
partenza della salma per la vicina Albania.
L’episodio è stato commentato negativamente
dalla pubblica opinione ma soprattutto
dai gestori dei lidi. I giovani albanesi si
erano fermati sul tratto di arenile “libero” e
soprattutto privo del servizio di salvamento
a mare, rivelatosi elemento mancante indispensabile
per salvare la vita al giovane
albanese. Come mai i lidi sono già dotati di
bagnini da almeno due settimane mentre la
spiaggia libera, gestita dal Comune, era priva
del servizio di salvamento a mare ? Come
mai tale servizio entrerà in vigore solo
ai primi di luglio? Chi ha operato tale scelta
dimostratasi fatale per il giovane albanese?
Come è organizzata “sulla carta” la stagione
turistica marinese da determinare ogni anno
la consegna della Bandiera blu ? L’opinione
pubblica chiede più servizi a mare ed una
efficace gestione della mobilità marinese in
una realtà che paga i due terzi delle imposte
comunali ? Cadrà qualche testa politica? O
prevarrà il clima di reciproca protezione che
sembra pervadere l’intero sistema politico
italiano confondendo destra, centro, sinistra
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
in un unico calderone insipido?
Sull’episodio dell’annegamento
scrive Tonino Giove
Caro Giulio , oggi 24 giugno 2007 si
festeggia San Giovanni. Questo giorno
stava per chiamarsi “la strage del
giorno di San Giovanni. Caro Sindaco
te la sei cavata (così per dire) solo con
un morto e solo grazie alla professionalità
ed al coraggio degli assistenti ai
bagnanti della Riviera sono stati salvati
altri quattro aspiranti defunti. Un
grazie al medico ed ai volontari del
SER che hanno tentato in tutti i modi
di rianimare l’annegato operando
un interminabile massaggio cardiaco,
dandosi il cambio, sotto un caldo micidiale.
Purtroppo il cittadino albanese
non c’è l’ha fatta, l’ho capito quando
il medico ha dovuto arrendersi alla signora
con la falce; si è allontanato dalla
salma e stizzito ha dato un calcio ad
una bottiglia vuota di acqua minerale.
Caro Sindaco, una sola constatazione:
gli stabilimenti balneari privati sono
in regola fino dalla prima settimana
di giugno, per quanto riguarda la sicurezza
a mare, affidata a persone con
brevetto ed alle tante boe disseminate
sui punti pericolosi. Se ci fossero
stati gli stessi accorgimenti anche
sulla spiaggia comunale, laddove è
accaduto il fattaccio questa domenica
sarebbe stata ricordata come una
splendida domenica di inizio estate.
Caro Sindaco a proposito, quelli che
assegnano le Bandiere Blu sanno che
le due piste ciclabili non sono a norma
e che la pista di viale Pitagora è pericolosa?
Altre tre domande a cui vorrai
rispondere: oggi la CRI dov’era?
Cosa si aspetta a rendere pubblico il
cronaca
protocollo d’intesa con la CRI ? Non era
meglio affidare tutto al SER? Sono certo
che il comune affidando il servizo di
salvamento a mare al CRI ha risparmiato
parecchi soldi. Il contro è un morto ed
una decina di assistenti bagnanti a spasso!
Ciao Sindaco. Al prossimo voto. Con
dovuta osservanza. T. Giove.
Traversine: i ds promuovono una iniziativa
Finalmente qualcosa si muove. Riportiamo
una nota pervenuta per email inviataci
dal gruppo consiliare DS.” A partire
dal 10/15 settembre 2007 inizierà la frantumazione
di migliaia di traversine ferroviarie
in cemento armato precompresso
(circa 30.000) nel piazzale adiacente la
stazione ferroviaria, e cioè nel centro di
Marina di Ginosa. Le traversine sono
già in gran parte depositate nel piazzale
suddetto, dove sono depositate anche
alcune pedane di traversine in legno,
notoriamente cangerogene. Si chiede
l’intervento dei NOE per lo spostamento
delle traversine in legno e soprattutto l’individuazione
di un sito più idoneo, lontano
dai centri abitati, per la frantumazione.
Perchè non eseguire la frantumazione in
qualche cava o ambiente similare? Distinti
saluti. La sezione dei Democratici
di Sinistra di Marina di Ginosa”
Aqp: una presunta gestione efficiente
sulla pelle delle comunità
C’è bisogno di risparmiare, tagliare di
qua e tagliare di là per far quadrare i
bilanci dei tanti Enti pubblici, lasciando
inalterati gli stipendi milionari di migliaia
di funzionari. Uno fra i tanti, forse fra i più
chiacchierati, l’Acquedotto Pugliese. Come
già riportato da queste pagine, l’ufficio
locale , non esiste più, così come non
esiste più il nucleo di tanti tecnici, geometri
e fontanieri che interveniva prontamente
in caso di inconvenienti.Ed allora
succede che la gestione delle reti idriche
e fognarie ricade sulle ditte appaltatrici;
queste spinte da contratti con ribassi elevati,
nell’intento di fare quadrare i conti
eseguono riparazioni ed interventi risparmiando
sui tempi ed allora succede che
se per esempio si individua una perdita
in via Tempio si interrompe l’erogazione
dell’acqua a tutta la città di Ginosa. Salvo
poi a ricordarsi di riaprire la saracinesca.
Cosa successa a Marina di Ginosa do

cronaca
menica scorsa. Tutto il quartiere posto dopo il passaggio non era
servito di acqua ; perché per come……qualcuno il giorno prima
durante un intervento aveva dimenticato di aprire la saracinesca
al termine della riparazione. Si può andare avanti così? Qualcuno
si svegli ed inizi ad interessarsi dei problemi dei cittadini.
Referendum: A Ginosa non si raccolgono le firme.
Sembra una battuta ma Ginosa non è una città normale! Non mi
credete andate sul sito www.referendumelettorale.org e scoprirete
che in tutta Italia sono attivi luoghi e sedi dove potere aderire
all’idea referendaria apponendo la propria firma. Se andate su
“Puglia” scoprirete che ci sono solo 19 punti di raccolta: quattro a
Bari, tre a Brindisi, uno a Foggia ed uno a Lecce. Poi uno ciascuno
a Castellaneta e Grottaglie in provincia di Taranto e nemmeno
uno a Taranto. Un referendum quindi che le forze politiche sembrano
non volere perché introduce due grandi novità. La prima
è rappresentata dal premio di maggioranza che verrebbe assegnato
non alla coalizione vincente (ndr com’è ora) ma al partito di
maggioranza relativa; la seconda è lo sbarramento per entrare in
Parlamento, del quattro per cento, assunto come soglia minima ,
per entrare alla Camera e l’otto per cento per entrare al Senato.
Una proposta che tende a snellire il sistema dei partiti giunti al
ridicolo traguardo dei trenta. La raccolta di firme scade il prossimo
24 luglio : sono state raccolte 240 mila delle 500 mila necessarie.
Ma il sistema dei partiti non sembra gradire la proposta. Il rischio
che corriamo è quello di avere nuovamente un Parlamento di “nominati”
(ndr dai partiti) e non di eletti dai cittadini.
E’ marinese il campione italiano di cicloamatori
Sul circuito di Ponte Giorni
di Cesena, si è laureato
campione italiano Uddace
cicloamatori debuttanti, il
17 enne Paride Calabria.
Il giovane corridore marinese
, su di un percorso
di 52 chilometri ha sferrato
l’attacco a metà gara
andando a riprendere il
veneto Chiminello. Paride
Calabria si presentava
solo al traguardo con due
minuti e mezzo di vantaggio
sul gruppo degli inseguitori.
Ma chi è Paride
Calabria, apparso improvvisamente
sulla vetrina ciclistica
nazionale? Paride,
marinese di origine ha iniziato
la disciplina ciclistica
a 14 anni con il gruppo ciclistico
marinese. La passione
ha preso il sopravvento tanto che Paride si è tesserato con
la Bici sport di Marconia vincendo due gare e classificandosi fra i
primi dieci. Quest’anno è passato negli juniores salendo tre volte
sul podio e completando con la vittoria del campionato italiano.
Paride rappresenta l’esempio che molti giovani dovrebbero seguire:
studio e sport.
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 9
Costantino: “La necessità di una
risposta istituzionale alle istanze
del Tavolo Verde”
L’assessore Russo dovrà esprimersi sul ripiano debiti
INPS e sulla strategia per il mondo agricolo pugliese
L’agricoltura è in perenne affanno e gli agricoltori vogliono risposte.
Complessi i temi, non meno delle risposte che è ragionevole
e possibile dare. E’ il momento però di fare una operazione verità
verso il mondo agricolo se non altro per consentirgli un minimo di
pianificazione degli investimenti. Ma sul tema sarà lo stesso Assessore
Regionale Enzo Russo ad esprimersi, questa la decisione
scaturita dall’incontro nell’incontro di Martedì 26 Giugno avvenuto
a Palagianello con i rappresentanti del Tavolo Verde. L’impegno
quindi è portare le istanze di questo settore al più alto livello istituzionale
della Regione. E’ molto probabile però che le somme in Bilancio
siano molto minori della massa monetaria che la categoria si
attende, a prescindere dalle scelte politiche. L’on. Paolo Rubino ha
fatto esplicito riferimento al finanziamento dell’art. 121 della Legge
del 1999 per consentire di sanare il contenzioso degli agricoltori
con l’INPS e in generale delle passività accumulate in questi anni.
La richiesta verte sul finanziamento degli interessi da parte di Stato
e Regioni dei mutui necessari ad estinguere l’indebitamento. Una
partita in cui le Banche potrebbero avere interesse a una soluzione
del genere. Gli assessori regionali all’agricoltura dovrebbero però
far causa comune in Commissione Agricoltura e soprattutto convincere
il Ministro della opportunità di tale scelta. I contributi agricoli è
bene ricordarlo si innalzarono rapidamente sul finire degli anni ’80,
proprio in coincidenza con l’inizio degli anni di criticità del settore.
Nel frattempo le liquidità delle aziende agricole sono state investite
per miglioramenti e ampliamenti fondiari che hanno solo in parte
intaccato la parcellizzazione e il nanismo delle imprese del settore.
Ora la regola è la sottocapitalizzazione. E’ emersa inoltre anche la
necessità di una politica regionale che liberi sul serio l’agricoltura
da pesticidi e concimi che hanno un peso non ininfluente sui costi
di produzione. La strategia deve tendere a tutelare quanto possibili
le vere coltivazioni biologiche magari indicando una strada preferenziale
anche nelle forniture di ospedali e istituzioni pubbliche in
genere. Una sfida immane, forse neppure accennata negli anni dell’allegra
gestione Fitto quando i rappresentanti istituzionali quasi
non ascoltavano le proteste di quanti manifestavano ai bordi della
Statale 106. Ma tant’è, l’agricoltura rimane un settore determinante
rispetto al PIl pugliese, con una non trascurabile percentuale sugli
occupati totali e con una massa di problemi e sofferenze che solo
in parte la politica, anche quella più accorta può alleviare. Il mondo
agricolo è destinato a cambiare molto, la Regione si assumerà le sue
responsabilità ma la sensazione è che i problemi abbiano addirittura
portata sovranazionale. Le critiche al modello emiliano e alle sue
rigidità emerse in sede di Tavolo Verde e alla sua scarsa applicabilità
alla realtà regionale hanno forse più motivo di essere ascoltate.
Se non altro perché nella corsa ai 1.480 milioni di euro (circa 246
Meuro annui) chi rischia di fare il colpo grosso sono grosse imprese
spesso con sede legale in territori extraregionali.
Il consigliere regionale Ds - Paolo Costantino

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La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
attualità
Festa de L’Unità 2007: successo di presenze
Sei giorni di dibattiti e spettacoli per quella che sarà ricordata come
l’ultima festa prima della nascita del Partito Democratico
Agricoltura, scuola, proposte
di buon governo, sicurezza
stradale e affari sociali, questi i
temi trattati durante la festa de
L’Unità 2007 che ha raccolto un
buon successo di presenze. Martedì
19 giugno, con una serata-dibattito
condotta da Nicola Natale
è partita la festa Diessina discutendo
circa le difficoltà dell’agricoltura,
rintracciando una probabile
soluzione nell’avvicinare i
grandi fornitori alla produzione,
come consigliato dall’assessore
all’agricoltura Enzo Russo.
Martedì 20, Scuola e
Lavoro hanno tenuto banco con
l’assessore regionale Domenico
Lomelo il quale ha annunciato
proprio sul palco ginosino, di aver firmato la
legge di riforma del diritto allo studio. Sono
intervenuti il preside Domenico Mianulli dell’Istituto
Bellisario, il quale ha illustrato le
possibilità degli istituti professionali. Il dibattito,
condotto da Marilena Surdo del Corriere
del Giorno ha visto anche opportune incursioni
di Nicola Calabrese, nonché dal punto
di vista sindacale, con il sindacalista Gianni
Forte.
Proposte di buon governo sono state
discusse nella serata di giovedì che ha visto
l’intervento dei consiglieri comunali d’opposizione
Franco Pizzulli, Caterina Giannatelli,
Felice Bitetti ed Emanuele Rosato moderati
da Franco Colucci. Critiche e proposte su
temi della Sanità e dell’urbanistica sottolineando
la presenza di un Poliambulatorio
che continua a non essere utilizzato come
si deve (Giannatelli) e una
DIA che sta sconvolgendo
il nostro Comune, Marina
di Ginosa compresa (Pizzulli),
con una cementificazione
selvaggia (Bitetti-Rosato).
Ma si è parlato anche
di Partito Democratico con
il capogruppo consigliare
dei Ds, Felice Bitetti e de la
Margherita, Caterina Giannatelli,
senza tralasciare la
soppressione per 22 giovani
del loro anno di Servizio
Civile.
Venerdì la vera novità
di questa festa de L’Unità:
il dibattito sulle vittime
della strada. Franco Colucci
ha chiarito i motivi di tale scelta dando
spazio all’intervento del vice Presidente
della Provincia Stefano Fabbiano che ha
illustrato i programmi della sua amministrazione
per la prevenzione e sensibilizzazione
su un tema così delicato. Ma ospiti
della serata sono stati due Dj i quali, intervistati
da Colucci hanno difeso il loro tanto
accusato mondo delle discoteche, Guido

attualità
Balzanelli e Fabio Dell’Erba, Mario
Loizzo, assessore Regionale ai Trasporti,
ha spiegato come la Regione
Puglia vorrebbe porre un freno alle
numerose vittime ricorrendo anche
a uno spot che ha per protagonista
il comico Dario Vergassola. Sono
poi seguiti gli interventi di Fabbiano
e del Consigliere Regionale Paolo
Costantino tornato appena in tempo
per raccontare la sua testimonianza
sulla impercorribilità di alcuni tratti
autostradali. In ultimo, anche il
dr. Mario Balzanelli, responsabile
del Servizio 118 Asl Ta 1 che ha
discusso sull’importanza del primo
soccorso che avrebbe in alcuni casi
salvato la vita ad alcune vittime.
Antonella De Biasi de La
Gazzetta del Mezzogiorno ha diretto
il dibattito del 23 giugno che riguardava
la Legge 19/2006 sui Servizi
Sociali ben illustrati dall’ass.
Elena Gentile e Pina Marmo (Segr.
III commissione Sanità- Serv. Soc.).
Quindi diritti delle coppie e sostegno
alle famiglie. Al dibattito hanno
partecipato Franco Pizzulli, Angelo
Riccardi (Pres. Anfass), Carlo Leobardi
(Ass. Logos) e Paolo Costantino.
Nel comizio finale che ha visto l’intervento
di una giovanissima dottoressa Rosangela
Zicari, del direttivo Ds, si è parlato
anche di politica “rosa”. Di espansionismo
selvaggio ha invece parlato Emanuele Rosato.
Come al solito Lorenzo Cardinale ha propo-
sto all’amministrazione Montanaro di ridurre
lo stipendio del Sindaco e degli assessori, dal
momento che l’attuale situazione finanziaria
di Ginosa è tanto grave da giustificare un tale
aumento di tasse locali. Due i punti trattati
dal consigliere Costantino: questione milione
e finanziamenti elargiti dalla Regione. In
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 11
soli 2 anni ( 10.470.000,00 Euro)
assegnati al comune di Ginosa
senza eccessive e inutili pubblicità,
ha sottolineato Costantino,
perché ogni ente svolge il proprio
lavoro istituzionale.
Dopo ogni dibattito uno
spettacolo musicale o teatrale, ha
intrattenuto i presenti, quindi il
gruppo Folkloriostico mottolese
esibitosi il 19 e, a continuare,
quello del centro studi danza
“Gym Center” dei maestri Daniela
Carbone e Paolo Rotolo, serata
presentata dal vigile Nicola
Mancini e che ha visto l’esibizione
canora di Valentina Di Nardo.
Ancora musica nelle serate successive
con la Symbola Band del
Maestro Gabriele Maggi. Gemellaggio
anche teatrale tra Ginosa e
Laterza per sabato 23 e domenica
24 giugno con la commedia in
vernacolo “A squagghiate de la
neve” e ”U sele d’a vite”
Tutto questo con la collaborazione
del segretario della
Sinistra Giovanile Giuseppe Tagliente
e dei ragazzi.
In conclusione, un occhio
al Partito Democratico, e
uno alle preoccupazioni, diessini ginosini:
è forse questa l’ultima festa de L’Unità?
“Ma perché, il Partito Democratico non ne
prevede?”
Marilena Surdo
Foto - Erasmo Mazzone

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La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
attualità
A Reggio si discute sulle ragioni della emigrazione ginosina
Rondinelle d’Italia - da Ginosa a Reggio Emilia nella seconda metà del 1900
Il gemellaggio fra la CGIL e lo Spi tarantino
e reggiano ha realizzato la sua fase di
completamento, giovedì 21 giugno scorso,
nella Camera del Lavoro di Reggio Emilia,
con un seminario, aperto dalla proiezione
del film-documentario Rondinelle d’Italia,
girato lo scorso anno a Ginosa e a Reggio
Emilia.
Lo storico Antonio Canovi e il cineoperatore
Nico Guidetti, hanno materializzato
il progetto, nato dalla necessità di ricerca
delle ragioni della emigrazione da Ginosa
verso Reggio Emilia, nella seconda metà
del 1900, con il filmato che inquadra contesto
storico-sociale della Ginosa degli
anni ‘50, con le testimonianze dirette
dei ginosini emigrati e quelle degli
integrati nella provincia reggiana.
Nella sala intitolata a Giuseppe Di
Vittorio della Camera del Lavoro di
Reggio Emilia c’erano i rappresentanti
della regione Puglia ed Emilia
Romagna, dell’amministrazione provinciale
e comunale di Reggio, oltre
a storici e rappresentanti sindacali;
a chiudere il seminario era stato invitato
il dott. Vincenzo Moretti della
Fondazione Di Vittorio. Ha coordinato
gli interventi il segretario della
FLAI di Reggio Emilia, Luigi Giove.
Il seminario è stato aperto da
un breve intervento del segretario
generale della CGIL emiliana, Mirto
Bassoli che ha ricordato il primo incontro
tenutosi a Ginosa, tre anni fa,
nel quale si definirono le coordinate
per avviare questo lavoro di ricerca
che desse argomenti di riflessione e
dati con cui ragionare sul fenomeno,
piuttosto singolare, di un forte
flusso migratorio che riguardava le
due realtà in questione; è seguita la
proiezione del documentario e, dopo
i titoli di coda, è stato il prof. Lorenzo
Bertuccelli dell’Università di
segue a pag. 14

attualità
Quaderni di storie ginosine.
È questo il titolo che il circolo
Arci “Il Ponte” ha voluto dare
alla serie di pubblicazioni che
si appresta a realizzare in un
quadro di intervento culturale
teso a valorizzare uomini e
fatti del passato che hanno
avuto significativa rilevanza
per lo sviluppo economico,
sociale, culturale e politico di
Ginosa.
Il circolo ginosino si è
assunto un gravoso impegno,
dal momento che, a scadenza
semestrale, i quaderni saranno
pubblicati in collaborazione
con il nostro quindicinale
che fornirà tutto il materiale
edito e inedito per condurre
in porto questo ambizioso
progetto.
L’Amministrazione comunale
ha dato il proprio contributo
per la realizzazione
del primo fascicolo, unitamente
alla BCC di Marina
di Ginosa e allo Spi tarntino
e l’auspicio dell’editore è
quello che questo sodalizio
continui nel tempo.
Il primo dei quaderni, del
quale il socio Arci Vito
Furio ne ha curato l’impo-
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 13
Da Ginosa a Poviglio passando per Reggio Emilia
Presentato nel comune reggiano il Quaderno n. 1 di storie ginosine edito dall’Arci
stazione grafica di copertina,
entra nella serie di iniziative
che la CGIL e lo Spi di Taranto
hanno messo in campo per
effettuare una ricerca storica
sulla emigrazione da Ginosa
verso Reggio Emilia, oggetto
di un gemellaggio fra le due
Camere del Lavoro; ed entra
in questo circuito proprio perché
la pubblicazione dal titolo
“Da Ginosa a Reggio Emilia”,
scritto da Francesco Scarati,
racconta della esperienza individuale
di Scarati stesso, attraversando il
periodo che va dalla fine degli anni quaranta
alla fine degli anni cinquanta del ‘900, che fu
il decennio determinante nelle scelte di vita di
molti ginosini.
Attraverso il racconto delle vicissitudini
del giovane Francesco vengono alla luce la
discriminazione sul posto di lavoro dei braccianti
impegnati nel sindacato e nel PCI, le
vicende legate alla istituzione dell’imponibile
di manodopera, le lotte bracciantili, la legge di
riforma agraria, lo strapotere democristiano, la
disoccupazione, l’emigrazione, l’integrazione
in terra reggiana, l’impegno nel nuovo paese
di approdo.
E, a Poviglio, la nuova terra di residenza
di Francesco Scarati, dove
dirige la locale sezione dello Spi (Sindacato
pensionati) si sono incontrati
il rappresentante della segreteria provinciale
tarantina dello Spi, Vincenzo
Caldarulo, i sindaci Stefano Carpi
(povigliese) e Luigi Montanaro (accompagnato
dal delegato alla cultura
Vitantonio Bradascio e dall’assessore
alle Finanze Mino Malvani), Stefano
Giove per il quindicinale La Goccia
e la sottoscritta per il Circolo Arci di
Ginosa, per presentare al pubblico il
Quaderno n.1.
Dal tavolo dei relatori, un Francesco
visibilmente emozionato per
quella sua creatura che, pubblicata
a dispense su La Goccia, ora era lì,
in un unico volume e induceva tante
personalità a discutere e riflettere non soltanto
sul suo racconto ma sul problema
segue a pag. 14

14
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
segue da pag. 12
A Reggio …
Modena e Reggio a fare alcune considerazioni sull ricerca e sulla
sua valenza documentaria, sottolineando il concetto che, come in
questo caso, la memoria singola, documentata, diventa memoria
nazionale.
E, sulla base di tali considerazioni, gli interventi che si sono succeduti
hanno dato ragione al professore sottolineando, ciascuno
dalla propria postazione di impegno, la valenza dell’intervento dell’ente
provinciale, di quello comunale e del sindacato che è stato
il grande protagonista sia sul versante dell’accoglienza nella terra
di approdo, sia su quello di partenza, e per la volontà dimostrata
nel voler ricostruire la storia di tanti lavoratori che abbandonarono
(ed ancor oggi abbandonano) la propria terra di appartenenza per
ragioni che prescindevano (e prescindono) dai propri desideri.
Vincenzo Caldarulo, in rappresentanza dello Spi tarantino, nel
suo intervento ha rimarcato il ritorno documentario del filmato che
la diffusione tra i giovani consente di riscontrare: di arricchimento
del patrimonio di conoscenza storico e di ricerca delle origini del
fenomeno migratorio ma, soprattutto, degli elementi utili che fornisce
per analizzarne le cause.
La regione Puglia ha inviato in sua rappresentanza il consigliere
regionale diessino Paolo Costantino che, ancora una volta, ha
espresso il compiacimento per la scelta della CGIL di arricchire
il patrimonio storico dell’organizzazione, attraverso una modalità,
quella delle immagini, assai penetrante nel moderno sistema di
comunicazione e, pertanto, assai efficace nell’approccio con il
mondo giovanile.
Dagli interventi delle numerose rappresentanze si è sostanziato
un dato molto significativo: l’emigrazione come prospettiva di
crescita ed arricchimento di identità in movimento che guardano
ad un comune progetto di sviluppo. E, come concludeva il dott.
Moretti, l’emigrazione in quanto tale non è un fenomeno negativo
se è un’emigrazione d’interscambio; in un mondo senza più
frontiere, chiunque deve e può avere la libertà di andare altrove a
realizzare il proprio futuro e a partecipare allo sviluppo di un territorio;
diventa fenomeno negativo quando l’emigrazione è (come
nel nostro caso) su base unilaterale che impoverisce il territorio di
origine di forze e di intelligenze, senza avere capacità e risorse
di accoglienza.
Il filmato, che ha riscosso il positivo giudizio da parte di un
autorevole esponente della cineteca di Bologna, Fausto Rizzi,
presente al seminario ha, in definitiva, aperto una stagione di
interventi a favore della storia degli uomini del Mezzogiorno che,
andati via dai loro paesi di appartenenza, hanno avuto la capacità
di saper mettere al servizio della comunità accogliente intelligenza,
cultura ed esperienza lavorativa. Ricostruire la memoria per
lasciare alle giovani generazioni la testimonianza delle vite e degli
eventi sociali, politici ed economici della seconda metà del 1900
è, probabilmente, un piccolissimo atto dovuto a quegli uomini e
a quelle donne che hanno saputo tener alto il profilo del Sud, in
terra lontana pagando un alto prezzo in termini di rinunce umane
e sentimentali.
Adele Carrera
argomenti e commenti
segue da pag. 13
Da Ginosa a Poviglio…
che esso mette in evidenza: la
Stefano Carpi
fatica della emigrazione e la
risposta di accoglienza che le
terre prescelte sanno dare.
A Reggio Emilia, la
vita dell’emigrante, negli anni
sessanta del secolo scorso
era fatta, come testimonia
Scarati da atti di solidarietà e
di apertura ed anche questo è
stato spunto per riflettere sulle
nuove emigrazioni, sui nuovi
soggetti interessati e sulle
risposte che le città, le regioni
riescono a dare in situazioni
difficili un po’ per tutti.
Ed è toccato a Stefano
Giove, direttore del
nostro quindicinale, illustrare
le motivazioni che hanno
portato alla stampa dei Quaderni
delle Storie ginosine. Motivazione di carattere documentario
della memoria dei protagonisti che la storia l’hanno fatta ma che
non hanno mai avuto la possibilità di raccontarla. Una storia degna
di essere conosciuta per non perdere identità e radici, oggi, più che
mai, necessarie per poter affrontare con appropriato senso critico, i
grandi mutamenti messi in atto dalla globalizzazione.
I sindaci sono stai ben lieti di ritrovarsi a discutere, al di là delle
parti, su un argomento che li vede ugualmente impegnati, anche
se su fronti diversi, e con diverse modalità. L’incontro scaturito in
questa occasione fra realtà lontane (Ginosa e Poviglio) ha innescato
rapporti di collaborazione che potrebbero avere anche sviluppi futuri
ed ha messo in evidenza identità personali che trovano comunanza
in identiche origini, quelle bracciantili. Così come ha fatto notare il
sindaco di Ginosa Luigi Montanaro che, con orgoglio, ha rivendicato
il suo originario legame con questa categoria di lavoratori.
Vincenzo Caldarulo nelle conclusioni ha colto un aspetto sotteso
in tutta discussione: quello della cultura del lavoro che ha segnato le
tappe più significative della storia d’Italia e che abbiamo il dovere di
trasmettere alle giovani generazioni, utilizzando tutti gli strumenti
che i moderni mezzi di comunicazione mettono a disposizione.
L’obiettivo dell’operazione culturale, di ricerca e documentazione
della memoria, in questo caso è stato raggiunto e, crediamo, sia andato
anche oltre la più rosea aspettativa, dal momento che la storia
di un uomo ha indotto i presenti, il pubblico a riflettere sul dolore
che provoca l’emigrazione e sul dovere che le terre di accoglienza
hanno nel predisporre condizioni favorevoli, ed attivare rapporti
che facilitino l’integrazione. Quando dal Sud del mondo si emigra
verso il Nord del mondo non è mai una scelta. Quasi sempre è per
necessità.
Adele Carrera

attualità politica
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 17
COSTANTINO: «La Regione cura mare e gravine»
400.000 € per l’area delle Gravine e 220.000 € per la disinfezione dei litorali della costa jonica
Continuano i concreti atti della Regione
a salvaguardia dei siti essenziali
per il nostro turismo. In questo quadro
è da intendersi la recente D.D.S. Ecologia
(determina del dirigente di settore)
n.193 del 16 Aprile 2007 che stanzia
la somma di 400.000€ per l’area
delle Gravine. I 400.000€ serviranno
a regolamentare l’uso delle Gravine in
modo da conservarne efficacemente
gli habitat naturali e seminaturali nonché
la flora e la fauna selvatica di interesse
comunitario. Il finanziamento,
gestito dalla Provincia di Taranto sulla
base di un Protocollo d’intesa prevede
l’adozione di un piano di gestione
e conservazione delle aree da inserire
nei Piani Urbanistici vigenti. Praticamente
la conservazione delle Gravine
di Statte, Crispiano, Massafra, Mottola,
Palagianello, Castellaneta, Later-
Il Consiglio Regionale contro la chiusura della Scuola di
Aviazione a Taranto. La soddisfazione di Pietro Lospinuso
Il Consigliere Regionale e Presidente
Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso
ha espresso viva soddisfazione
per l’approvazione unanime da parte
del Consiglio Regionale di un ordine
del giorno da lui redatto e sottoscritto
da tutti i Consiglieri Regionali jonici
contro l’annunciata chiusura del Centro
di Addestramento di Taranto dell’Aeronautica
militare.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno:
“Il Consiglio Regionale della Puglia,
appresa l’intenzione del Comando
delle Scuole dell’Aronautica Militare di
chiudere il Centro di Addestramento di
za e Ginosa troverà posto nei Piani
regolatori, nei piani di fabbricazione
e da ultimo nei PUG, i piani urbanistici
generali. Spetterà alla Provincia
far adottare, recepire e rispettare le
linee guida del suddetto Piano e quindi
ancora una volta la cura e il rilancio
del territorio viene affidato a chi
lo abita. Teniamo presente che quei
luoghi sono stati ufficialmente definiti
siti di importanza comunitaria e Zone
di protezione speciale fin dal 1996 e
che questi piani avrebbero già dovuto
esserci dal 2003. L’impegno della
Regione continua anche su un altro
fronte,quello della disinfestazione e
della disinfezione dei litorali. Con delibera
n.603 del 21 Maggio 2007 si
sono assegnati 220.000€ alla Provincia
di Taranto per la disinfestazione
e disinfezione dei litorali ad alto uso
Taranto (ex-SARAM), dopo 97 anni di
proficua e gloriosa attività; rilevato che
tale chiusura appare del tutto ingiustificata,
tanto più ove si consideri che tale
Centro sarebbe l’unico a chiudere tra
quelli equipollenti, mentre resterebbero
attivi quelli di Caserta e Viterbo, per
di più in aree strategicamente molto
meno significative, con costi molto elevati
(a Caserta l’affitto di un’intera ala
del Palazzo Reale), e con una Produzione
Allievi molto più bassa di quello
di Taranto ( nel 2005 1163 a Taranto,
272 a Caserta, 37 a Viterbo; nel 2006
1648 Allievi a Taranto a fronte di 350 a
non oggetto di concessione. Su tutta la
Regione è stato stanziato complessivamente
un milione di euro mentre la misura
massima del contributo è stata fissata
in 35.000€ per Comune. Una somma ragionevole
per procedere alla bonifica dei
siti. Chi userà una spiaggia libera potrà
star sicuro della salubrità dei luoghi negli
11 comuni rivieraschi della provincia jonica.
Naturalmente gli interventi saranno
affidati ai Comuni che cureranno la parte
attuativa e saranno responsabili del
buon uso di queste ulteriori risorse per
la cura dei litorali. La cura e il rilancio dei
luoghi sono sempre più spesso affidati a
chi direttamente li abita. Una cosa da tenere
a mente quando si scelgono i propri
amministratori locali.
Il consigliere regionale ds
Paolo Costantino
Caserta e 21 a Viterbo); considerato che
essa costituirebbe un ennesimo colpo
all’economia ed al prestigio di una Città
già in grandi sofferenze, che sta subendo
anche i contraccolpi della progressiva
desertificazione dell’Arsenale della Marina
Militare, e che tanto ha dato alle Forze
Armate Italiane; IMPEGNA il Governo regionale
ad assumere ogni iniziativa presso
il Governo nazionale ed i Comandi
competenti perché tale ipotesi ingiusta di
chiusura non vada in porto.
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla

18
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
La pozione della felicità
Due settimane all’insegna del gioco, del fare, del riflettere ovvero il GREST
Nelle ultime settimane, intorno
alla Parrocchia del Cuore
Immacolato era tutto un pullulare
di colori, grida di bambini
e ragazzi che andavano alla
ricerca della “Pozione della
felicità”. Bianco, rosso, blu, azzurro,
giallo, verde erano i colori
delle loro magliette. “Orecchiette”,
“ Normanni”, “Lupi di
Genusia”,” Marretti”, “Saraceni”,
Gravina”erano i nomi delle
loro squadre. Dalll’11 al 23
giugno un centinaio di ragazzi
dai 7 ai 12 anni hanno vissuto
un’esperienza straordinaria:
Tutuccio, ovvero il mago alla
ricerca della felicità, ha condotto i ragazzi
a sperimentare come lo stare insieme,
pregare insieme, giocare insieme, lavorare
e condividere i propri talenti con gli
altri sia il vero segreto della vita, che per
noi cristiani ha un nome e un’ identità:
Gesù.
“Ogni giorno – mi racconta Padre Andrea
– mentre visitiamo i laboratori, i ragazzi
iniziano con un momento di formazione
insieme e poi con il proprio gruppo.
Di seguito le diverse squadre si dividono
e vanno ciascuno in un laboratorio, scelto
al momento dell’iscrizione, si va dal
La Fabbrica
del Cuore
L’esperienza del GREST anche
per i bambini e ragazzi della
Parrocchia di San Martino
La febbre del Grest ha colpito anche i
ragazzi di San Martino. Suor Francesca,
Suor Michela e Suor Teresa insieme ad
un gruppo di catechisti e di giovani della
Parrocchia hanno dato vita anche loro a
due settimane di gioco, preghiera e allegria.
“Il tema scelto – mi racconta Suor
Francesca – è quello della “Fabbrica
del cuore” liberamente ispirato al film de
“La fabbrica di cioccolato”. I protagonisti
Charlie , il bambino povero ma ricco
ricamo, alla danza, dalla musica alla
cucina, dall’arte al teatro, a fotografia
e videocamera. Qui i ragazzi scoprono
i propri talenti oppure affinano quelli
che possiedono, imparano a condividerli
con gli altri”. Il GREST inteso
come gruppo ricreativo estivo nasce
da un’idea delle Diocesi lombarde ,per
offrire ai ragazzi, a conclusione della
scuola, un periodo di vacanza intelligente
e formativa. Ecco quindi l’idea
già realizzata lo scorso anno da Padre
Domenico Pedullà di far vivere anche
ai ragazzi della nostra Parrocchia questa
esperienza.
di valori, Augustus, Violetta, Veruca,
Mike Tv, i quattro ragazzi antagonisti,
caratterizzati dai vizi che prendono
oggi i nostri bambini: ingordigia, prepotenza,
incapacità di amare e di re-
attualità politica
Noi genitori siamo davvero entusiasti di
come i nostri figli abbiano vissuto questa avventura
e riteniamo l’esperienza un grosso
successo.
Il Grest si è concluso sabato
23 giugno con una mega
festa durante la quale i diversi
gruppi hanno presentato alla
comunità parrocchiale il frutto
del loro lavoro e una mostra
con tutti i lavori realizzati. E’
stato un tripudio di colori, caratterizzto
in modo particolare
all’inizio con una danza al ritmo
dell’inno del GREST “Tutti su da
terra”. I balletti, il breve musical
riadattato di Mary Poppins, gli
stands di arte, ricamo e cucina
e il bellissimo DVD realizzato
dalla troupe del laboratorio di
videocamera e fotografia ha allietato
una calda serata d’inizio estate e fatto
commuovere e divertire tutte le famiglie
dei 120 ragazzi partecipanti al GREST.
Un grazie particolare,il giovane sacerdote
montfortano lo vuole rivolgere ai suoi collaboratori
adulti e giovani, i catechisti, le signore
del ricamo e del laboratorio di arte,
Leonilda e Michele, Roberto, Filomena, Rosaria,
Vita Maria….(scusateci se ci dimentichiamo
di qualcuno), tutti i ragazzi e ragazze
del GRC ed ai collaboratori esterni.
Arrivederci allora al prossimo anno con il
GREST e.. buone vacanze!!!
Rosamaria Busto
lazionarsi con i coetanei e con
gli adulti, presi come sono dalla
TV, dal computer, dal telefonino.
Così abbiamo voluto farli riflettere
giorno dopo giorno su quali
sono i veri valori che abitano nel
loro cuore, per correggere gli atteggiamenti
sbagliati ed imparare
ad esprimere ciò che hanno dentro”.
In queste due settimane, ogni
pomeriggio presso il Palazzetto
dello Sport, i bambini ed i ragazzi
della parrocchia hanno vissuto
momenti di preghiera e riflessione
alternati da laboratori e gioco
libero.
Anche per loro c’è stato un momento di festa
conclusivo venerdì 22 giugno e il premio
finale è stato proprio un … cuore!
Rosamaria Busto

attualità politica
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 19
Conferenza stampa degli amministratori comunali
sulla “questione campi da tennis di Marina di Ginosa”
Conferenza stampa, questa mattina,
presso il Comune di Ginosa, per spiegare
il percorso evolutivo e risolutivo dell’annosa
vicenda dei campi da tennis di
Marina di Ginosa, che vede coinvolte la
Regione Puglia e la Pro Loco della marina,
a cui è affidata la gestione dell’area
in questione: 3.498 metri quadri attrezzati,
di proprietà dell’ex E.R.S.A.P., l’Ente
Regionale di Sviluppo Agricolo della
Puglia.
Nel merito della questione è entrato il
sindaco Luigi Montanaro ed il presidente
del Consiglio Comunale, Vito De Palma,
per dare anche una risposta politica
al consigliere regionale Paolo Costantino,
che, “impropriamente – ha detto De
Palma – cerca in ogni modo di prendersi
i meriti dell’epilogo positivo della vicenda”:
in dieci anni, la Pro Loco di Marina
di Ginosa dovrà restituire alla Regione
101.847 euro.
Ma la storia prende inizio il 22 aprile
del 1969, quando l’E.R.S.A.P. autorizza
la Pro Loco marinese ad occupare,
per attività ricreative e sportive, i terreni
in questione. Di qui, i successivi solleciti
alla stessa associazione di promozione
turistica a mettersi in regola con
il pagamento dei fitti, sino a quando, il
13 ottobre del 1986, l’E.R.S.A.P. ingiunge
la restituzione dell’immobile. A seguito
della suddetta ingiunzione,
si apre un contenzioso, che
porta il Tribunale di Taranto
a condannare la Pro Loco al
pagamento 125mila euro: è il
28 giugno del 2002.
Sulla questione, entra, così,
di scena il Comune di Ginosa,
che il 6 agosto del 2003, vede
il vicesindaco di allora, l’attuale
presidente del Consiglio,
Vito De Palma ed il sindaco,
che, anche allora, era Luigi
Montanaro, portare in Giunta
una variazione della destinazione
urbanistica di quei terreni,
che, da edificabili, diventano
ad uso pubblico per
finalità sportive e ricreative.
“Stratagemma, questo – ha
spiegato Montanaro - che ci ha anche
consentito di evitare la speculazione
edilizia in quei terreni, a pochi metri dal
mare”. Con la stessa delibera, inoltre, il
Comune chiede alla Regione di esercitare
il diritto di prelazione. In Consiglio
Comunale, il 28 novembre dello stesso
anno, viene ratificata quella delibera,
all’unanimità.
Quanto alla somma che la Pro Loco
doveva versare alla Regione, è vero
che con gli interessi, le spese legali
ed i fitti pregressi, la stessa sarebbe
ammontata a 125mila; ma è anche vero
che, nel tempo, la stessa associazione
turistica ha provveduto a realizzare
in quei terreni dei campi da tennis;
pertanto il valore catastale di quell’immobile,
circa 30mila euro, negli anni è
diventato di gran lunga inferiore rispetto
al valore dei lavori di miglioria realizzati.
Così, il 14 marzo di quest’anno la
Regione avanza la proposta transativa,
che consente alla Pro Loco di pagare
solo 101.847 euro. Il 22 marzo il Consiglio
di Amministrazione della stessa associazione
turistica della marina si riunisce
ed accetta. Dunque, un abbuono
di circa 24mila euro, “frutto – ha spiegato
De Palma – esclusivamente di
una transazione bonaria tra Pro Loco
ed i legali della Regione”.
Quindi, “quali i meriti del consigliere regionale
Costantino – si chiede De Palma -; piuttosto
avrebbe fatto meglio dal ‘93 al ’97 e dal
‘97 al 2001, quando era sindaco di Ginosa,
ad anticipare quella variazione della destinazione
urbanistica dei terreni in questione,
alla quale, nel 2003 ha, poi, provveduto
l’allora Amministrazione Montanaro. Se
così fosse stato, sicuramente si sarebbero
evitate lungaggini burocratiche, la questione
si sarebbe risolta prima e, forse, solo e soltanto
in quel caso, il caro Paolo Costantino
avrebbe avuto qualche merito”.
M. F.
Anche Marina di Ginosa
avrà il servizio pediatrico
Buone notizie arrivano per la comunità di
Marina di Ginosa. Infatti, l’Asl TA/1, attraverso
una nota, ha espresso all’Amministrazione
Comunale la piena volontà ad attivare,
per tre giorni alla settimana, il servizio di Pediatria
presso la “marina”. Il servizio dovrebbe
partire a breve, non appena il Comune
avrà individuato i locali adatti, in termini di
legge, all’erogazione del servizio.
Dunque, non sono state vane le continue
e costanti sollecitazioni, avanzate nei mesi
scorsi, presso la Direzione Generale dell’Azienda
Sanitaria ionica, dal sindaco Luigi
Montanaro, congiuntamente all’assessore
alle Politiche Sociali, Stefano Notarangelo
e al delegato sindaco di Marina di Ginosa,
Leonardo Galante, mentre anche il consigliere
regionale, Pietro Lospinuso faceva la
sua parte.
Del resto, per sensibilizzare l’Asl ad intervenire
sulla questione, si era anche costituito,
proprio nella “realtà marinese”, un comitato
di mamme, a seguito di una vicenda,
l’ennesima, che poteva concludersi tragicamente,
per l’assenza del Servizio Pediatrico
in loco, ai danni di una gemellina.
Anche Marina di Ginosa, non essendo più
una borgata, vista la presenza permanente
di 5.000 abitanti, urgeva di tale servizio: i 21
Km, che è d’obbligo percorrere
tempestivamente, traffico permettendo,
da Marina di Ginosa
per raggiungere il Servizio Pediatrico
di Ginosa, diventano
interminabili ed i casi di emergenza,
certamente, non sono
adeguabili ai tempi di attesa necessari,
affinché un’ambulanza
possa prendere il neonato e trasportarlo
in una Ginosa, che, in
questi casi, paradossalmente,
appare troppo distante.
L’appello delle mamme di
Marina di Ginosa e dell’Amministrazione
Comunale, dunque,
è stato accolto dall’Asl e anche
i neonati della marina potranno
fare sonni tranquilli.
M. F.

20
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi e commenti
Costantino: «Tre proposte per la Puglia di domani»
I suggerimenti del consigliere regionale ginosino per l’utilizzo dei Fondi POR 2007-2013
E’ il momento di imprimere una ulteriore
accelerata all’attività di Governo della
Regione Puglia. Non tanto per rispondere
agli alti lai che vengono dall’opposizione
e nemmeno per rispondere a chi, sempre
vissuto a spese della politica e con soldi
pubblici, ora si lamenta se qualche prebenda
gli viene tolta. In pratica si tratta
di dividere e sfruttare al meglio le enormi
risorse finanziarie date dai Piani Operativi
Regionali 2007-2013 per l’esclusivo sviluppo
della Puglia e a beneficio dei cittadini
di questa Regione.
In questi giorni si stano elaborando le
proposte di utilizzo di suddetti fondi e allora
bisogna che ognuno agisca al meglio
per il futuro del piccolo pezzo di Puglia
che rappresenta. Ecco in breve quali
sono le linee sulle quali ci si potrebbe incamminare.
Una effettiva prosecuzione di
Bollenti Spiriti sul piano della impresa e
della occupazione.
Concedere contributi per le piccole medie
imprese che immettono sul mercato
prodotti originali non di grande serie. Le
dimensioni delle nostre imprese e la presenza
di un concorrente come la Cina
sconsiglierebbero di fare diversamente.
In sede istruttoria se ne valuti poi forma,
funzione e affidabilità dando origine
a una sorta di made in Puglia a design
pugliese che sia immediatamente riconoscibile.
Solo così si può spezzare la forza
centrifuga che fa uscire alla velocità della
luce i nostri redditi fuori dalla Puglia, dove
ritornano - quando ritornano - a passo
di lumaca. Ancora, abbiamo l’agricoltura
stretta tra le difficoltà di commercializzazione,
gli alti costi di produzione e una
burocrazia costosa: si abbia il coraggio di
imprimere una diversificazione e qualificazione
delle attività.
Ci sono paesaggi incantevoli e masserie
che vanno sfruttate e immesse nel grande
circuito turistico internazionale con il
grande mezzo della rete Internet. Il Sud
è spesso sconosciuto ai turisti stranieri e
vive troppo del turismo degli stessi pugliesi.
Una partita di giro che non cambia il Pil
di cui si diceva prima. Senza stravolgere
il territorio ma facilitando la vita a chi vuole
investire nel campo degli agriturismi e
bed and breakfast.
Si utilizzi parte delle risorse concedendo
contributi per il rifacimenti di
autentici gioielli della architettura rurale
e che costituiscono comunque un
pezzo della nostra storia recente. Per
le zone non vocate si pensi a parchi
fotovoltaici e a coltivazioni per biocombustibili.
Come efficacemente ha
detto il Presidente Vendola la Puglia
diventi punta avanzata di sperimentazione
delle energie rinnovabili e pulite
e nel contempo si dia una mano a chi
dalla terra in questi anni è stato solo
penalizzato. Sappiamo tutti bene come
la sola condizionalità, il contributo
concesso dall’Europa per tenere i terreni
in coltivo non sarà sufficiente ad
assicurare l’obiettivo. Ed infine il turismo,
una proposta concreta. Si sono
già istituiti 10 Parchi regionali, si istitui-
sca l’11° in Provincia di Taranto elevando la
Pineta Regina di Marina di Ginosa a Parco
Regionale e affidandone manutenzione e
concessione magari anche a privati e contro
pagamento. Si risolverà finalmente una
questione di cui tutti ogni anno parlano ma
nessuno interviene. L’unicum costituito da
quel patrimonio di essenza arboree marina
già decantato a fine ‘800 deve avere un razionale
sfruttamento. E’ il modo di segnare
concretamente la presenza della Regione
anche a Marina di Ginosa a valido corollario
del suo sviluppo turistico. Si avvii subito
un confronto con le parti sociali, al fine di
non danneggiare nessuno ma poi si proceda
comunque e si arricchisca finalmente
l’offerta turistica di Marina di Ginosa.
Il Consigliere regionale ds
Paolo Costantino
E’ partito il 20 giugno il servizio dell’Ufficio
Informazioni Turistiche a Marina di Ginosa.
L’ennesima assegnazione della Bandiera
Blu, per la precisione la nona, fa ben
sperare per le presenze turistiche, che,
certamente, come già avvenuto nella
scorsa stagione, ripagheranno gli sforzi,
compiuti dall’Amministrazione Montanaro,
per rendere piacevole il soggiorno dei
villeggianti, ma anche di chi, a Marina di
Ginosa, ci vive tutto l’anno. Parliamo di
pulizia delle spiagge, monitoraggio delle
acque, cura del verde ed accoglienza
turistica, con la predisposizione, presso
il Parco Comunale, in collaborazione con
la locale Pro Loco, di spettacoli e serate di divertimento, per giovani, ma anche
anziani.
“Sono già numerose – ha spiegato l’assessore al Turismo, Giulio Galante - le
prenotazioni, giunte presso molte strutture alberghiere del posto, che sembrano già
preannunciare un’estate all’insegna del tutto esaurito”. Così, in vista dell’arrivo, già
annunciato, della massa dei vacanzieri, l’Amministrazione Comunale, dal 20 giugno,
ha predisposto l’apertura dell’Ufficio Informazioni Turistiche di Marina di Ginosa. Per
quanti hanno deciso di trascorrere alcuni di giorni di vacanza nella “marina”, l’Ufficio
sarà aperto tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 9 alle 13 e dalle 18 alle 23,30. A
disposizione degli utenti, in forma assolutamente volontaria, ci saranno i soci della
locale Pro Loco, retta da Pietro Pioggia ed i ragazzi del Servizio Civile Nazionale
Volontario, coordinati dall’assessore marinese, Stefano Notarangelo.

eventi e commenti
Automobilisti ginosini, popolo di distratti?
Frettolosi? Amanti del parcheggio “fai da
te”? L’unica certezza è che chi
guida passa prima dalla scuola
guida o dalla motorizzazione e
poi al volante della propria utilitaria.
Quindi perché ci si imbatte
nel tizio che quando si porta
sulla corsia di destra girerà sicuramente
a sinistra, nel tamponatore
che non ha mai torto,
quello che viaggia contromano
(nei sensi unici stretti) e ti impone
di cedergli strada e quello
che non ha ancora capito
come funzionano le rotonde?
Non tutti gli automobilisti però
sono “distratti”. I neo patentati
si fermano sempre agli stop e
alcuni hanno una certa esperienza
nel realizzare dei parcheggi
da manuale. Chi sono
coloro che invece preferiscono
tenere l’auto in doppia fila,
quelli che parcheggiano in una
strada stretta sul lato destro
mentre nel lato opposto c’è già
un camion, quelli che mettono le quattro
frecce per ritirare lo spiedo di pollo arrosto
dal macellaio, il tizio che si parcheggia
tra due auto lasciando metà auto al centro
della strada solo per poter comprare frettolosamente
della verdura? Una categoria
alla quale ogni giorni si aggiungono nuovi
“adepti”. Proviamo a fare un identikit del
parcheggiatore selvaggio.
1 Di solito non è accompagnato, sennò
parcheggerebbe e chiederebbe al passeggero
di fare le commissioni al suo posto.
2 L’età spazia dai 18 ai 60, 70 anni. Ognuno
ha la sua specialità:
- il 20enne preferisce sorpassare ad alta
velocità nel traffico,
- il 30enne parcheggia con le quattro frecce
per fare la spesa alle 9 di sera e non
subire le urla isteriche della moglie,
- il 40enne idem,
- il 50enne già comincia a chiedere la precedenza
sia a destra che ha sinistra,
- il 60enne e 70enne diventa invece il padrone
assoluto della strada (non ha biso-
gno di nessun segnale … segue l’istinto).
3 Nel momenti in cui parcheggia e gli viene
chiesto di spostare l’auto risponde sempre
che andrà via dopo pochi attimi …attimi
lunghi, molto lunghi.
4 Guida spesso la station wagon o la berlina.
Auto che necessitano di molto spazio
per un parcheggio;
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 21
Parcheggi e automobilisti “selvaggi”.
Identikit dello “sbadato” al volante.
5 I soggetti variano molto. Una sera uno,
la sera dopo l’altro, quella successiva
un’altra faccia nuova.
Si cloneranno?
Ma tutto sommato a
volte sono tra i gentlemen
che lasciano
passare una donna al
volante ad un incrocio
(testimonianza reale)
oppure passano ore
ad aspettare che la
loro morosa scenda di
casa mentre ascoltano
alla radio di ultima generazione
l’ultimo successo
dei Tiromancino
e si fumano una sigaretta
col braccio fuori
dal finestrino. Infondo
sono buoni. Anche
loro meritano tutta la
nostra solidarietà. Magari
anche un piccolo
messaggio “simpatico”
quando fanno un
parcheggio selvaggio
con su scritto “se parcheggi come fai
l’amore non sbalordirti di essere cornuto”.
Capirà il lato spiritoso della frase
e sorriderà. Non saprà mai del nostro
piccolo regalo aggiuntivo sulla fiancata
dell’auto per omaggiare le sue performance
alla guida.
Mariacarmela Ribecco
Calura insopportabile: gli anziani marinasi protestano
Il caldo infernale di questi ultimi giorni accompagnato da un significativo aumento
del tasso di umidità è stato fortemente avvertito dagli anziani del circolo
cittadino. Trascorrere le giornate , a discorrere o a giocare a carte ,non è stato
possibile; la protesta contro l’amministrazione rea di non avere posizionato un
impianto di condizionamento, ha preso subito il sopravvento . Il provvedimento
comunale è stato assunto già da tempo, ma come si sa la burocrazia blocca
tutto e nonostante il si politico , l’impianto di condizionamento non viene montato
e gli anziani marinesi …..boccheggiano, imprecando contro tutti coloro che
non si impegnano per loro.GP

22
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
Famiglie senza asfalto e illuminazione
sulla Strada Comunale Orti.
I residenti chiedono e l’amministrazione
comunale risponde.
Nella comunità ginosina
alcuni residenti aspettano
ancora il tanto “sospirato”
arrivo dell’asfalto e dell’illuminazione
pubblica. Se ad attendere
il “manto nero” è una
strada già denominata Strada
Comunale Orti cosa accade?
Chi risiede vive i disagi di una
via impercorribile nonostante
debba essere munita d’illuminazione
pubblica ed asfalto
già da tempo. Percorrendo la
strada asfaltata di Via Monreale
ci s’imbatte in un incrocio.
Sulla destra, una parte
di Strada Comunale accessibile,
poiché corredata sia
d’illuminazione sia di manto
stradale, mentre svoltando a
sinistra la situazione s’inverte
radicalmente. Esiste spesso uno stato
d’inaccessibilità. Le piogge torrenziali
rendono il tratto stradale difficoltoso. Per
i residenti, spesso, è quasi impossibile
anche poter raggiungere la propria abitazione.
A vivere questo disagio circa
cinque famiglie.
A raccontarci dei problemi che
ogni giorno si devono affrontare, per
percorrere il tratto stradale, è la famiglia
Cuscito. “Viviamo in questa zona da circa
quindici anni. È diverso tempo quindi
che il problema asfalto si fa sentire. Con
le piogge, l’acqua scava e crea buche
che rendono la viabilità delle auto impossibile.
Per fronteggiare il problema
ricopriamo le buche con sassi, pezzi di
tufo e qualsiasi cosa possa rendere la
via meno difficoltosa.
In passato il comune ci aveva
già fatto visita, conosce già il problema,
e le nostre costanti lamentele ci hanno
portato a vedere risolto il problema solo
tramite l’ausilio della brecciolina. Peccato
che ogni qual volta si ripresenti la
pioggia l’acqua puntualmente porti via
tutto. Per un periodo anche i tubi dell’acquedotto
si sono ritrovati scoperti”. La
signora Cuscito aggiunge “Anche in casa
mia una volta è entrata l’acqua della
pioggia”. Dopo aver percorso la strada
(in Jeep) abbiamo però notato anche la
presenza d’alcuni metri di cemento, aggiunti
circa due anni fa. Cos’ha risolto?
Per ora abbiamo solo scoperto che sono
state create delle strade alternative, tra
i terreni, per poter uscire di casa, anche
quando le buche sono talmente profonde
da rischiare la rottura di una vettura. Il
problema si ripresenta anche quando un
residente si sente poco bene è l’accesso
dell’ambulanza è impedito dalla strada
rovinata. Chi risiede s’improvvisa, con
pala e carriola, dipendente Anas, pronto
a ricoprire le buche. L’amministrazione
eventi e commenti
che fa? “ci siamo già rivolti in passato
all’amministrazione per far presente lo
stato di disagio che ogni giorno viviamo.
Ci ha fatto visita anche il sindaco Montanaro”
– continua a raccontare la signora
Cuscito – “Cinque anni fa c’è stata una
richiesta scritta e una raccolta di firme.
Quasi ogni mese ci rechiamo in comune
per sporgere lamentela ma sino ad ora
né lampioni e ne asfalto sono stati aggiunti”.
Per trovare risposta, o
almeno qualche delucidazione
sullo stato della zona, ci
siamo rivolti al sindaco Montanaro
alla quale abbiamo
chiesto, quando il disagio
potrà essere risolto. “ Quella
strada, come tante altre, necessita
di asfalto. Le risorse
economiche non sono mai
molte e quindi ogni hanno
diamo priorità ai quartieri residenziali”
– questo quanto
dichiarato dal sindaco che
aggiunge – “Abbiamo quattrocento
strade comunali.
Per poterle risanare tutte
ci vorrebbero 400 milioni di
euro. Un chilometro di asfalto
costa circa un milione di
euro. Nel frattempo dei piccoli
interventi di manutenzione
ordinaria per la Strada Comunale Orti
sono stati già realizzati. L’asfalto è un
tipo di manutenzione straordinaria. Per
poterla sistemare ad opera d’arte ci vorrebbe
un tipo di spesa per la quale non
ci sono risorse. Il comune ha chiesto
un finanziamento alla Regione Puglia
e al Ministero dei Lavori Pubblici, per le
strade urbane ed extraurbane di Ginosa
e Marina di Ginosa”. Il messaggio che
possiamo dare ad i residenti? “Per ora
possiamo fare solo delle piccole manutenzioni.
Mettere brecciolina e un po’ di
cemento per le strade più disastrate. Attendiamo
i fondi per 10 milioni di euro
dalla Regione Puglia. Dobbiamo attendere”.
Non resta quindi che sperare di
poter vedere un giorno “il tanto sospirato
manto nero” ricoprire anche la Strada
Provinciale Orti.
Mariacarmela Ribecco

24
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi e commenti
CROCE ROSSA ITALIANA
Marina di Ginosa: XV Gara Regionale di Primo Soccorso
Domenica 3 giugno 2007 si è svolta a
Marina di Ginosa, la XV Gara Regionale
di Primo Soccorso, un evento promosso
dal Comitato Regionale Puglia della Croce
Rossa Italiana.
La manifestazione ospitata presso il Camping
Internazionale di Marina di Ginosa
ha visto gareggiare oltre 100 volontari riuniti
in 18 squadre provenienti da tutte le
province pugliesi.
L’inizio della gara fissato alle ore 10 è
slittato alle 11 dopo la cerimonia ufficiale
d’apertura e il saluto delle Autorita’ tra cui
il Sindaco del Comune di Ginosa Avv. Luigi
Montanaro e dei Vertici di Croce Rossa,
nell’occasione vi è stata la consegna
al Gruppo di Ginosa della Croce Rossa
Italiana di un defibrillatore donato dall’Amministrazione
Comunale frutto di una raccolta
in beneficenza.
La gara si è articolata in 10 postazioni animate
con simulazioni di soccorso dove sono
state rappresentate diverse patologie e
in 3 postazioni di quiz riguardanti la storia
di Croce Rossa, le attività socio-assistenziali,
il diritto internazionale umanitario.
I soccorritori non disponendo delle attrezzature
che di solito corredano le ambulanze
ma soltanto di mezzi improvvisati,
adattati di volta in volta, si sono destreg-
giati bene nell’improvvisare soccorsi anche
con mezzi di fortuna.
Nonostante la semplicità delle risorse, gli
interventi sono stati per tante squadre,
tecnicamente perfetti.
Ogni scenario ha visto i giudici di gara
impegnati a valutare l’operato dei soccorritori,
attribuendo un punteggio ad
ogni parametro ritenuto fondamentale
per un soccorso efficace.
Dopo la pausa pranzo la gara è ripresa
per concludersi intorno alle ore 17.
Il tempo non è stato dei più clementi. I
volontari sono stati messi a dura prova fisica,
infatti hanno dovuto operare anche
sotto una pioggia breve ma incessante.
Dopo i conteggi è seguita la premiazione
e la cena presso l’azienda agrituristica
“Valle Rita” di Ginosa.”
Quest’anno avrà accesso alla gara nazionale,
la squadra di Brindisi che si è
aggiudicata la vittoria di questa gara
regionale con un minino distacco dalla
seconda, la squadra di Martina Franca,
terzo posto per Palo del Colle, quarto per
Grottaglie e quinto per Gioia del Colle a
seguire le restanti squadre.
GINOSA, 20 giugno 2007
I vertici della C.R.I. presenti alla gara
• Dott. Angela Capriati - Presidente Regionale
della C.R.I. Puglia;
• Dott. Eugenio Martello - Ispettore Regionale
della C.R.I. - Volontari del Soccorso
della Puglia;
• On. Dott. Domenico Maria Amalfitano
- Presidente Provinciale della C.R.I. Taranto;
• Antonio Diamante - Ispettore Provinciale
della C.R.I. - V.d.S. Taranto;
• Marino Mercuri - Ispettore Locale C.R.I.
- V.d.S. Ginosa.
Le Autorità presenti alla gara
• Avv. Luigi Montanaro – Sindaco del Comune
di Ginosa;
• Leonardo Galante – Delegato Sindaco
per Marina di Ginosa;
• Dott. Paolo Costantino – Consigliere
alla Regione Puglia;
• Sara Di Taranto – Consigliere (con delega
al volontariato) al Comune di Ginosa;
• Mario Toma – Consigliere al Comune
di Ginosa;
• Rappresentanti del Corpo Forestale
dello Stato di Marina di Ginosa;
• Rappresentanti della Capitaneria di
Porto di Taranto.
Tarcisio Catucci

eventi e commenti
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 25
MICHELE CALABRESE PORTA UN PO’ DI GINOSA IN PERÙ
Un grande uomo eppure un uomo
come tutti, il nostro amato concittadino
Michele Calabrese, porta un po’ di Ginosa
in missione con lui. Già impegnato
nell’operazione Mato Grosso da anni,
Michele parte per il Perù per donare
ancora speranza e amore a persone di
paesi di regioni sottosviluppate e povere
come il Sud America. L’Associazione
LU.MA.GI.GI. per salutare il nostro caro
concittadino e ringraziarlo di averci
dato la possibilità di conoscere realtà
meno fortunate della nostra, ha organizzato,
nel giorno 15 Giugno 2007, nel
salone Montfort della parrocchia Cuore
Immacolato di Maria, una serata ricca
di sorprese e vari premi.
Aperta con la lettura della preghiera
del volontario, interpretata da Sandra
Vernoia, la serata ha continuato
il suo corso attraverso le parole della
lettera scritta da Padre Luigi Cremis e
l’intervento di Michele Calabrese. Per
sensibilizzare la cittadinanza è stato
mostrato un filmato che descriveva
come si svolge la vita in Perù e come,
grazie all’aiuto di associazioni italia-
ne la gente di questo luogo riesce ad
imparare un mestiere per poi lavorare
e guadagnarsi da vivere: un esempio
sono I giovani che intarsiano a mano
mobili o decorano oggetti che poi vengono
spediti e venduti in Italia. Michele,
ci tiene a sottolineare che parte rassicurato
dalla consapevolezza che il suo
lavoro a Ginosa non sarà stato vano
poichè sarà continuato da giovani che
lo aiuteranno, con la raccolta di viveri e
denaro da spedire in Perù. Al momento
delle premiazioni il direttore de La Goccia
Stefano Giove lo ha salutato con la
promessa di inviargli il quindicinale, per
tenerlo sempre informato sulle vicissitudini
del nostro paese.
E come non poter ringraziare anche
tutti coloro che hanno collaborato
alla realizzazione di manifestazioni e
imprese di solidarietà come “Nuotare
Insieme Ad Una Medaglia D’Oro”, lo
spettacolo teatrale “La Quinta Stagione”,
il pranzo a Casa Famiglia.
Ringraziando per la loro disponibilità
associazioni e istituzioni sempre
presenti come la Croce Rossa, il SER,
l’AGESCI Ginosa 2, ma anche persone
che con la loro generosità hanno reso
possibile lo svolgersi delle manifestazioni,
consegnando contributi econo-
mici e i ricavati
della varie
giornate a MicheleCalabrese,alla’AssociazioneItaliana
Persone
Down e alla
piccola Denise,
la LU.MA.
GI.GI. ha
reso possibile
l’elargizione
di un’altra
grande quantità
di solidarietà.
La serata
del 15 Giugno,
quindi, è stata davvero il simbolo
di tutto quello che è possibile realizzare
solamente grazie all’impegno della
gente e al coinvolgimento della cittadinanza,
una dimostrazione di quanto le
idee e i progetti non devono obbligatoriamente
rimanere solo tali, ma possono
essere messi in atto in modo sorprendente,
e di come la solidarietà non
sia un gesto complicato e dispendioso
economicamente, ma semplicemente
un gesto del cuore; è solo necessario
abbandonare tutti i preconcetti, i pregiudizi,
il rancore e il pessimismo, e sostituirli
con ingredienti positivi e armoniosi
quali l’amore, la solidarietà ed una
grande voglia di cambiare l’ideologia
errata ed egoista di ormai gran parte
del mondo, partendo da un piccolo
paese come Ginosa.
Così come ci dimostra il nostro affezzionatissimo
Michele, che parte
dal suo paese d’origine alla ricerca di
un amore più grande, quello che si trova
nel donare se stessi per gli altri. E
augurandogli buona fortuna per la sua
missione, gli chiediamo di portare un
po’ di Ginosa con sé in Perù.
La LU.MA.GI.GI.

26
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi e commenti
Le opere in terracotta di Lia Antonucci
Capobianco: un significativo omaggio
ai Missionari Monfortani ed a Ginosa
Nel panorama locale, ma non
solo, risalta il nome di Lia Antonucci Capobianco,
artista – membro e presidente
di diverse giurie – il cui estro creativo
non finisce mai di sorprendere.
Anche le sue ultime opere, frutto
di un sapiente mix di cultura ed originalità,
hanno riscosso successo, provocando
al contempo una sorta di attenzione
ed interesse intorno al tema trattato, un
tema sacro, che si presta ad approfondimenti,
teologicamente penetranti e sempre
attuali.
Ma, procediamo per ordine.
La nostra storia, particolarmente
quella attuale, è spesso così labile e
veloce nella sua scansione d’eventi, da
richiedere, quasi esigere, una catena di
conoscenze regresse, affinché l’attualità
stessa possa essere compresa e fissata
sul pentagramma del tempo.
Attingere, dunque, anche alle
più rilevanti espressioni architettoniche
di Ginosa – sacre, storiche e sociali – è
stato il precipuo, quanto riuscito intendimento
di Lia Antonucci Capobianco, raffinata
e sorprendente artista, dal versatile
eclettismo, capace di spaziare dalla
ceramica alla pittura, dagli abiti di scena
alla scultura.
Come poter contribuire alle celebrazioni
del 50° Anniversario di presenza
dei Missionari Monfortani a Ginosa, se
non anche attraverso opere d’arte colte,
scrupolose e significative?
Come intendere l’arrivo e l’incardinamento
dei Monfortani, se non attraverso
l’essenza, la cultura, la molteplicità
di Ginosa stessa, quella di ieri e quella di
oggi?
Il decorso del tempo, che si connota
di spazi sacri e non, come la Ma-
trice, il castello, i villaggi rupestri …,
si trasforma in una visuale unitaria
proprio attraverso i tondi in terracotta
dell’artista residente a Ginosa, ossia
cinque formelle dalle suggestive immagini,
che illuminano la presenza e
l’operato dei religiosi sul territorio.
Sono trascorsi 50 anni da
quella lontana sera del 5 maggio 1957,
quando, accompagnati da Mons. Palombella,
padre Franco Cogliati, padre
Serafino Corali e fra’ Michele Pesenti
facevano il loro ingresso ufficiale nel
paese.
Erano i tempi della P.O.A., i
tempi delle missioni popolari, quelli
delle autocappelle, che permettevano
di improvvisare altari mobili per i braccianti,
nelle masserie e nei poderi.
Le formelle, realizzate e donate
da Lia Antonucci, nella loro gradevolezza
estetica e formale, sono
un ricordo di tutto questo ed al tempo
stesso un omaggio a tutti i Monfortani,
che nel tempo hanno solcato le vie di
Ginosa, portando e donando il loro afflato
spirituale e culturale.
Quei padri e quei frati laici,
che hanno segnato e continuano a
segnare la storia di Ginosa, ai quali,
a partire dal 1° gennaio, la città sta
tributando onori e riconoscimenti, con
la qualificata regia del prof. Vincenzo
Cantore.
Le opere in terracotta rappresentano,
però, soprattutto la trasposizione
visiva della “preghiera infocata”
di San Luigi Maria Grignion di Montfort.
Infocata, perché il Santo, con
espressioni pregne di passione, rivelava
nelle sue parole il desiderio di co-
stituire una Compagnia di missionari,
che potesse rinnovare il mondo sotto
la guida della Vergine Santa: “Manda
questo Spirito tutto fuoco sulla terra,
per crearvi sacerdoti tutto fuoco (…)
Devi radunare un gregge di agnelli
mansueti fra tanti lupi; uno stormo
di innocenti colombe e di aquile reali
fra mille corvi; uno sciame di api fra
nuvole di calabroni; un branco di agili
cervi fra innumerevoli tartarughe; una
squadra di coraggiosi leoni, tra molte
pavide lepri”.
Pertanto, la Chiesa Madre,
l’antico maniero, la cappella rurale
dedicata a Santa Maria Dattoli ed il
villaggio di Rivolta, fanno da sfondo
ad aquile e colombe fra corvi, agnelli
fra lupi, cervi fra tartarughe, leoni fra
lepri.
La grande croce posizionata il
29 marzo sullo spiazzale panoramico
della Circonvallazione Nord, proprio
a ricordo del cinquantenario, affianca
invece le api fra i calabroni, in un sapiente
intreccio di arte, cultura e presenza
cristiana.
Non è, dunque, irrilevante per
i ginosini poter ammirare questi lavori,
esposti nella Cappella del Santissimo
della parrocchia Cuore Immacolato di
Maria, artisticamente localizzati sopra
l’altare, poiché l’alto simbolismo di cui
sono portatori, si coniuga a quell’evidente
amore per la città, che rende
l’artista interprete autorevole dei corali
sentimenti che animano la popolazione,
grata ed affezionata ai Monfortani,
ma anche orgogliosa del territorio, che
trionfalmente li accolse 50 anni fa.
Maria Carmela Bonelli

eventi e commenti
Tempo di vacanze, tempo di mare.
E, se volete, anche di passeggiate alla
ricerca di monumenti, chiese e angoli
poco noti per conoscere la cultura, la
storia, le tradizioni, gli usi e i costumi
del luogo.
Ebbene, partendo
da Laterza, se qualche
turista fosse interessato
a visitare il
versante nord-occidentale
della provincia
di Taranto e, soprattutto,
se i ragazzi
delle scuole italiane
volessero conoscere
i nostri paesi, le gravine,
le chiese, i prodotti
tipici, o fossero
curiosi di sapere cosa
succedeva da queste
parti nel ‘600, i ragazzi
dello scientifico “G.
B. Vico” sarebbero
ben disposti a dare
le informazioni storiche
e a guidarli in
un percorso culturale
– ambientale da loro
ideato e progettato. Però ora non si dica
in giro che il liceo fa concorrenza alle
agenzie turistiche! Semplicemente è
successo che il Vico ha aderito al Progetto
Nazionale del Turismo scolastico
il cui obiettivo è quello di far conoscere
e promuovere il territorio d’appartenenza
con tutta la sua storia. La proposta,
presentata in uno spettacolo organizzato
dalla scuola, ha trovato l’approvazione
della dirigente scolastica, prof.ssa
Maria Alfonso, e la piena accoglienza
della prof.ssa Carmen Frigiola, quale
referente della scuola capofila. Un progetto
ambizioso che ha coinvolto pienamente
Laterza con tutte le scuole, il
Comune, molte associazioni culturali,
la Proloco, il Consorzio panificatori,
l’oleificio La Selva, il centro Osmairm
e l’istituto “Perrone” di Castellaneta.
I ragazzi delle classi 5^C, 1^C, 1^E
e 3^I, durante la presentazione hanno
spiegato che la fase iniziale è stata
molto impegnativa perché la scelta è
caduta su un periodo non molto studiato,
quello appunto della dominazione
spagnola. Infatti, leggendo la storia
locale, sono stati incuriositi dai nomi
delle famiglie spagnole che hanno dominato
e governato i nostri paesi. Perciò
sullo sfondo del ‘600 e sulle “orme”
di Antonio Perez di Navarrete, hanno
costruito un itinerario turistico che ha
toccato la storia, l’arte, la pittura, la
musica, gli usi ed i costumi, la cucina,
la letteratura, le tradizioni.
“Sulle orme di… Perez”, appunto,
è il titolo del progetto che ha trovato
consensi favorevoli da parte dei funzionari
del MIUR e dell’IRRE Puglia
per l’originalità della proposta. Fonti
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 27
“Sulle orme di… Perez”
alla scoperta di Laterza, Ginosa, Castellaneta…
storiche dicono che Antonio Perez di
Navarrete, d’origine spagnola, avendo
sposato la marchesa di Laterza, Donna
Ippolita Alberini D’Azzia, nel 1635 si
trasferì nel feudo laertino diventandone
l’ottavo marchese.
Stimato studioso e persona
colta, lasciò significative
testimonianze,
perciò seguendo le sue
vicende si scopre uno
spaccato della storia
del paese. La curiosità
storica si allarga poi su
Ginosa e la sua marina,
su Castellaneta, Matera,
Taranto, Metaponto
e Policoro. Una storia
che i ragazzi hanno ricostruito
insieme ai docenti
Grazia Castellaneta,
Bice Giacoia, Nunzia
Carrera, Maria Scarati,
Antonio Cillo e Nunzio
Putignano e che non si
è limitata al solo aspetto
culturale, ma ha sviluppato
tutte le direttrici
senza trascurarne alcuna.
Perciò la presentazione del progetto
è stato un vero e proprio spettacolo
con brani di musica del ‘600 eseguiti da
Roberta Delli Ponti, Rosario Calabrese,
Vito Galante, Francesco Parisi, Luciano
Luisi, Angelo Maggi e Vito Perrini, tutti
diretti dal maestro Gabriele Maggi dell’Associazione
“Symbola”, e con danze
curate dalla coreografa Ilaria Petragallo
che hanno letteralmente galvanizzato il
pubblico in un ballo corale. E per finire,
tutti intorno ad una bella tavola apparecchiata
in bella vista con fiori campestri
per gustare i prodotti tipici offerti dagli
sponsor. Ora non resta che contattare
o visitare il sito della scuola:www.liceogbvicolaterza.it
Palma Martino

28 La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi e commenti
Ricordo la scena come se fosse oggi.
È mattina presto ed entro in un bar a
Roma per prendere qualcosa. Il locale
è completamente deserto, salvo un
tavolo al quale sono sedute due donne
che sorseggiano un cappuccino. Ad un
certo punto il bambino di circa quattro
mesi, che la più giovane di loro stringe
tra le braccia, decide che vuole fare uno
spuntino anche lui. Quindi, senza troppi
problemi (anche perché in quel momento
il bar è vuoto) la donna alza leggermente
la maglietta e accosta il bimbo al
seno. A questo punto la proprietaria con
tono villano alza la voce e l’apostrofa
come se stesse commettendo un reato:
“No! Nel mio locale queste cose non le
permetto!”. Se non fossimo stati i soli
non avrei mai creduto che ce l’avesse
proprio con quella donna. Basite, pagano
e escono subito. Le vedo entrare
nello loro auto, parcheggiata proprio lì
vicino. Il figlio continuerà la poppata in
macchina.
La reazione di quella barista romana
mi lasciò incredulo, o quantomeno stupito.
Una reazione tanto più incomprensibile
quanto più s’assiste oggi, in Italia,
come in Occidente, allo sgretolamento
d’ogni barriera del pudore e della pudicizia:
nei comportamenti individuali, nel
vestire, nel parlare, sulle pagine delle
riviste, sugli schermi televisivi. Una volgarità
che pare dilagare, divenuta endemica,
tollerata, e sulla quale sì ci sarebbe
da riflettere, e da insorgere. Certo il
gesto dell’allattamento al seno, soprattutto
in pubblico, non è più comune come
un tempo, quando era facile (quante
volte lo abbiamo viste nei nostri paesi!)
veder mamme e balie “al lavoro”, senza
che ciò risultasse in alcun modo disdicevole
né per loro né per gli altri.
Oggi la società impudica presenta
“sensibilità” strane, forse un po’ ipocrite.
Si guardi per esempio al pervasivo e ormai
onnipresente concetto di “privacy”,
l’ultimo ritrovato dell’ideologia del “politicamente
corretto”. In questo scenario
risulta grottesco che crei disagio un
gesto materno assolutamente naturale,
tanto più fatto (come nel caso di quella
giovane mamma) con la dovuta discrezione,
senza ostentazione, al riparo dalla
folla.
La madre che allatta il figlio al seno è
un archetipo dell’immagine antropomorfa,
presente in infiniti documenti artistici
N - NUDITÀ
d’ogni epoca e latitudine, fin dall’età primitiva,
ben prima dell’invenzione della
scrittura: si tratta infatti di un atto molto
fisico, biologicamente primario, ma
anche altamente simbolico degli affetti
domestici e della “societas” umana. Lo
ritroviamo raffigurato non solo in millenni
di arte arcaica, in graffiti e sculture,
ma anche, e con accenti sublimi, nella
tradizione cristiana, dove esiste (sia in
Oriente sia in Occidente) un ricco filone
iconografico di “Madonne del latte”,
collocate in chiese e santuari, spesso
oggetti di antica devozione popolare.
Ebbene, che cosa c’è di male in quelle
immagini, icone per eccellenza della
bellezza e della tenerezza? Il grande
poeta e drammaturgo austriaco Hugo
von Hofmannsthal (1874-1929) ci ricorda
che “la bellezza, anche nell’arte, non
si può immaginare senza pudore”. E
come la bellezza, non si può immaginare
senza pudore l’amore materno. Ma
forse oggi non siamo più abituati alle
immagini “forti”, autenticamente umane.
E certi imbarazzi tradiscono un falsa coscienza.
Forse, in un mondo che offre ben altri
“spettacoli”, l’innocenza può risultare
sconvolgente.
Prendiamo, per esempio, certo modo
di vestire di alcune giovani (e la cosa
diventa…orripilante quando quel modo
di vestire viene esibito da chi tanto più
giovane non lo è più!?). Io non ho alcun
dubbio che l’animo di molte di loro sia
semplice e puro anche quando indossano
jeans che lasciano poco spazio alla
completa nudità del loro fondo schiena o
magliette…“tanto strette che immaginavo
tutto”. Ma questo non dimostra nulla
riguardo all’effetto che producono certe
esibizioni del costume (e siamo ormai
avviati verso quella stagione dove, ogni
giorno di più, se ne vedono di tutti i gusti,
in chiesa compreso…sic!). A parte il
fatto che certi “scoprimenti” (che in molti
casi “disperati”, di cattivo gusto, sono…
una salubre terapia contro le tentazioni!!)
se non come emblema parziale e
simbolico di un costume che giunge ora
a limiti sempre più labili ed invisibili tra
permissività, spudoratezza e pudore,
certamente alimentano in me la sfiducia
nell’imperturbabilità dei maschi a chiedere
alle donne di non esagerare…!
Ecco, nella nudità il confine tra innocenza
e pornografia è davvero tanto
sottile, ma certamente, forse, non in-
comprensibile.
Ci si scandalizza di un seno offerto
per l’allattamento di un bimbo e non
pensiamo allo scempio che si fa di certe
ragazze che affollano tanti programmi
televisivi al solo scopo di vestirsi (si
fa per dire, ovviamente) in modo che
il corpo tracimi da ogni parte e possa
agitarsi a ritmo di musiche veramente
allusive; ragazze offerte a godimento di
un pubblico, che non saprei se definire
sciocco o paranoico; ragazze, sotto le
quali si annida un mercato squallido e
perverso, dedito esclusivamente alla
vendita in termini di tiratura, di auditel,
di pubblicità.
Prostituzione. Ma forse è peggio della
prostituzione, perché almeno nella
prostituzione si salva un certo rapporto
personale ed una parvenza di libertà
nelle scelte e nelle contrattazioni.
Pornografia, allora. E sì. Quella della
violenza e della stupidità, prima ancora
che dell’erotismo. Perché, diciamo la
verità, che cosa ci può essere di erotico
in certo modo di vestirsi o di “agitarsi”?
Forse c’è qualcosa di pruriginoso, ma
non di erotico. L’erotismo presuppone
l’uso dell’intelligenza, invece, qui è solo
negazione di ogni spiraglio di dignità
e, quindi, di intelligenza.
Mi perdoni il mio unico lettore un
conclusivo ricordo, anche questo, romano.
Ero all’ingresso della basilica di san
Pietro. La francesina c’era rimasta
male e continuava a ciangottare: “Pas
possible!? C’est un’exagération! Pas
possible!? C’est une chose incroyable!”.
Cosa era successo? Uno dei “sampietrini”
l’aveva squadrata in maniera
piuttosto arcigna e, siccome la minigonna
risultava decisamente mini (anche
senza appellarsi al centimetro) e
la canotta lasciava poco spazio alla
fantasia, le aveva sbarrato l’ingresso.
Lei si era rivolta a me, perché intercedessi
in suo favore. Le dissi: “Non se
la prenda, madamoiselle. Una volta,
tanto tempo fa, erano ancora più esigenti.
Guardavano addirittura le mani e
la lingua. E, se non risultavano pulite a
dovere, niente da fare: non si entrava
nel Tempio”.
Mi scoccò un’occhiata di compatimento.
Colpa, forse, del mio francese sgangherato.

eventi e commenti
Al civico 129 di Viale Ionio, sulla
strada che dal sottovia scende verso il
mare, una nuova insegna luminosa richiama
l’attenzione. E’ quella della “Parafarmacia”
marinese
delle dott.sse Angela
Pontrelli e Imma Tamborrino
inaugurata
lo scorso 23 giugno
con la benedizione
di Padre don Gianni.
Hanno presenziato
all’inaugurazione
il delegato sindaco
Leonardo Galante e
il presidente Vito De
Palma per l’amministrazione
comunale,
e il consigliere regionale
l’avv. Pietro Lospinuso,
che hanno
voluto esprimere le
proprie felicitazioni
alle due farmaciste
per la loro nuova attività
che segna un
momento di sviluppo
economico e sociale
del nostro territorio.
A distanza di qualche
giorno abbiamo
voluto incontrare le due dottoresse per
rivolgere loro qualche breve domanda.
Dott.ssa Pontrelli e dott.ssa Tamborrino,
ora siete anche a Marina di
Ginosa, cosa si prova?
«Una grande soddisfazione. Stiamo
proseguendo il percorso intrapreso a
Febbraio con rinnovato entusiasmo e
abbiamo ritenuto opportuno creare anche
a Marina di Ginosa uno spazio dedicato
alla vendita di farmaci da banco
e farmaci senza obbligo di ricetta, oltre
che a prodotti di bellezza, per celiaci,
omeopatici, prima infanzia, dietetica,
erboristica, e naturalmente creme da
sole, abbronzanti e quant’altro per la
stagione estiva appena cominciata.»
Come è stata in questi primi giorni
la risposta dei marinesi?
«Estemamente positiva. Ed è una cosa
che ci ripaga di quell’impegno in termini
economici e professionali che oggi
ci permette di essere presenti anche
a Marina di Ginosa. D’altra parte molti
abitanti di Marina di Ginosa venivano
periodicamente da noi a Ginosa per i
loro acquisti, e questa è stata la vera
singolare ragione che ci ha spinti ad
aprire anche qui. Poi c’è una presenza
di turisti sempre maggiore di anno in
anno. Una realtà in costante crescita
come Marina di Ginosa meritava una
“sua” Parafarmacia.»
Ad un anno esatto dalla legge
248/06 come giudicate la riforma del
sistema farmacie?
«Questa è una domanda che ci viene
fatta ripetutamente e noi ogni volta proviamo
ad arricchire la risposta. La riforma
ha indubbiamente il merito di aver
restituito dignità professionale a noi
farmacisti, riconoscendo quale “garanzia”
al corretto uso del farmaco il
fatto che a dispensarlo sia un farmacista
col distintivo sul camice, ossia una
persona laureata, abilitata ed iscritta
all’albo, e questo se non altro ci consente
di ricominciare a parlare, non di
farmacie, ma di farmacisti.»
Quindi una riforma necessaria?
«Sotto questo punto di vista, indubbiamente.
Più generale le valutazioni
che si possono fare in merito alla riforma
sono molteplici, ed ognuna a suo
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 29
Inaugurato sabato 23 giugno il nuovo esercizio di vicinato delle dott.sse Pontrelli e Tamborrino
Anche Marina di Ginosa ha la sua Parafarmacia
modo è condivisibile, però non bisogna
dimenticare che il decreto Bersani
è stato adottato tre giorni dopo che la
Commissione Europea aveva deferito
l’Italia alla Corte
di Giustizia. Era
quindi necessario
dare un segnale di
adeguamento al
contesto europeo,
e a nostro avviso
molto resta ancora
da fare…»
Vi riferite allaliberalizzazione
della ricetta
bianca approvata
dalla Camera
dei Deputati ed
ora all’esame del
Senato?
«Esattamente.
La riforma ci ha
consentito di ritagliarci
un piccolo
spazio imprenditoriale
ma è la liberalizzazione
della
ricetta bianca che
ci permetterebbe
davvero di misurarci
e confrontarci in un rinnovato modo
di intendere la nostra professione.
Allo stesso tempo esalterebbe il principio
del libero esercizio inteso come
confronto delle capacità professionali,
aumenterebbe la qualità dei servizi
offerti e abbasserebbe notevolmente i
costi. Si tratterebbe di una valorizzazione
della professione rivolta per altro
all’interesse dei consumatori.»
Oggi il nostro comune può vantarsi
d’essere il primo della provincia
di Taranto ad avere due Parafarmacie:
lo avvertite più come un merito
o come una responsabilità?
«Il nostro unico merito è quello di
amare il nostro lavoro. Diciamo che è
una responsabilità nei confronti della
clientela e che ci impegna a svolgere la
nostra professione con cordialità, preparazione
e competenza, quelle che ci
derivano dalla nostra esperienza lavorativa
ultradecennale.»
g.v.

30
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
Ricordando Antonio
Celebrato il 1° memorial dedicato ad Antonio Rizzi ed
ai tanti giovani vittime della strada.
Lo scorso 17 Giugno, complici il tempo
clemente e la temperatura decisamente
estiva, si è potuta finalmente tenere in
Piazza IV novembre la manifestazione
canina prevista
per il 3 giugno. Non si è trattato
di una semplice gara il
cui scopo fosse quello di premiare
il cane più bello, bensì
qualcosa di più importante!
Si, perché il gruppo di Azione
Giovani che, in collaborazione
con Giuseppe Columpsi,
titolare dell’attività Mondial
Fauna, ha organizzato quest’evento,
ha voluto ricordare
una persona a noi tutti cara,
scomparsa prematuramente
alla fine del 2006: Antonio
Rizzi. Quale modo migliore
per gli organizzatori di ricordare
il loro amico se non
con una manifestazione che riguardasse
il mondo animale, ovvero la più grande
passione che egli aveva? La risposta
pronta e positiva della nostra splendida
Unità Socialista
Sede di Ginosa
COMUNICATO POLITICO
Regione Puglia:
Costituito il
gruppo
regionale
unitario dei
socialisti.
città a questo richiamo è stata testimoniata
dalla grande affluenza di spettatori
e soprattutto dal numero elevato dei
partecipanti, ben 110! E così, possenti
e grandi gli uni, minuscoli e buffi gli altri,
i nostri simpatici amici a quattro zampe,
assieme ai loro padroncini, hanno sfila-
E’ stato costituitoa Bari nel consiglio
regionale della Puglia il Gruppo
Unitario dei Socialisti
Con questa iniziativa, i gruppi di ispirazione
socialista – è detto in una nota
– hanno voluto anticipare i termini della
Costituente Socialista prevista in ottobre
prossimo a Roma, con l’obiettivo di
sollecitare e accelerare i tempi dell’Unità
Socialista a livello nazionale.
Per questo, il nuovo gruppo consiliare si
propone di coinvolgere in questo grande
movimento unitario, politici ed elettori e
promuove a livello di federazioni provinciali
il Coordinamento alla coesione.
Del nuovo gruppo fanno parte i consiglieri
regionali:
Beppe Cioce (PSDI);
Giuseppe Lonigro (SDI);
Donato Pellegrino (SDI);
Vittorio Potì ( Socialisti Autonomisti);
eventi e commenti
to per noi per tutto il pomeriggio. Tutto
ciò sotto gli occhi attenti e severi di due
ospiti d’eccezione, due magnifici addestratori
che dopo aver fatto eseguire singolari
esercizi di abilità e obbedienza al
loro “Fido”, hanno rivestito per l’occasione
il ruolo di giudici.
Presente inoltre alla manifestazione,
l’A.N.P.A.(Associazione Nazionale protezione
animali) che nell’occasione
ha voluto richiamare l’attenzione dei
presenti sul tema fondamentale del
rispetto verso gli animali e del dispetto
verso l’abbandono, attraverso
l’adozione gratuita di cuccioli di
proprietà del canile comunale.
Il momento sicuramente più emozionante
per noi tutti è stato quello
in cui la piazza ha dedicato un sentito
minuto di silenzio ad Antonio, seguito
da un fragoroso applauso alla
famiglia presente lì a ritirare una targa
commemorativa donata loro dalla
organizzazione.
La speranza di quest’ultima è quella
di poter ripetere anno dopo anno
questo memorial allo scopo di tener
sempre vivo in tutti noi il ricordo di
Antonio e al contempo di allietare i
ginosini con giornate festose come quella
appena trascorsa.
Nicoletta Scalese (add. Stampa AG)
Francesco Visaggio (Nuovo PSI);
e gli assessori: Onofrio Introna (SDI)
Alberto Tedesco (Socialisti Autonomisti).
Giuseppe Lonigro assumerà la carica di
Presidente
Beppe Cioce sarà il Vicepresidente del
gruppo.
I Socialisti di Ginosa, accomunati
dal desiderio di libertà reale e giustizia
reale, di una cultura nuova e da un
sentimento dell’umano più ricco e pieno,
hanno ricominciato con umiltà e con serietà
a voltare pagina, puntando sulla
ricostruzione di un nuovo processo politico
nell’area del Centrosinistra, che da
tempo è in vacanza, e che vede invece
all’orizzonte l’UNITA’ SOCIALISTA.
Il Coordinamento Unitario
dei Socialisti di Ginosa

eventi e commenti
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 31
Festa d’inizio estate per gli ospiti di Casa Famiglia
Domenica 17 giugno, nel tardo pomeriggio,
gli ospiti, le loro famiglie, gli
operatori socio sanitari, il Direttore Piero
Lippolis ed i membri del CdA, nonché
numerosi amici e volontari vicini alla
nostra casa di riposo hanno festeggiato
per il terzo anno consecutivo
l’inizio della bella stagione.
La celebrazione della Santa Messa
officiata da Padre Luigi Colleoni
ha caratterizzato il primo momento
della serata, nella preghiera e nella
lode al Signore, nella riflessione sul
perdono, argomento principale della
liturgia.
Al termine della celebrazione, come
promesso ci ha raggiunti il Vescovo,
Mons. Pietro M. Fragnelli,
che con la sua consueta cordialità
ha salutato tutti i presenti ricordando
l’importanza di Casa famiglia per la
comunità di Ginosa e non solo.
Al termine del suo saluto, S.E. si
fermato ad assistere al momento di
spettacolo. Musica e danza offerto
prima dal Coro stabile della Terra
delle gravine diretto dal Prof. Gabriele
Maggi, che hanno allietato il pubblico
con un repertorio di canti popolari, che
Vacanze al
mare… per
anziani
Continua l’impegno dell’Assessorato
alle Politiche Sociali, retto da Stefano
Notarangelo, a favore di quelle fasce deboli
della popolazioni o di coloro che, come
nel caso specifico degli anziani, non
sempre sono in grado di vantare un’autonomia
di spostamento; la stessa che,
magari, sarebbe necessaria per godersi
un po’ di sole o il mare cristallino della
marina.
ha coinvolto alla grande soprattutto il
pubblico di una certa età e non solo. Poi
è stata la volta della danza popolare della
pizzica accompagnata dai canti popo-
lari della tradizione salenti ben eseguiti
dal neonato gruppo “U ciucc arrpezzat”
coordinato dall’archeologo ginosi-
Così, dal 2 al 27 luglio, partirà l’iniziativa
denominata “Vacanze al mare”, destinata
proprio alla popolazione anziana:
gli interessati all’iniziativa tutta estiva,
dal lunedì al venerdì del periodo prestabilito,
potranno avvalersi di un pullman,
messo a disposizione dall’Amministrazione
Montanaro, per raggiungere Marina
di Ginosa. La partenza è prevista per
le ore 7, dal cortile della San Giovanni
Bosco, con rientro alle ore 12.
“Abbiamo voluto offrire un servizio –
ha spiegato Notarangelo – che consentisse
ai veterani della vita di trascorrere
un lieto periodo di vacanza presso il nostro
litorale sabbioso. Il nostro mare – ha
aggiunto il sindaco Luigi Montanaro – va
reso fruibile non soltanto per i giovani o
per i vacanzieri, che giungono da ogni
no Giambattista Sassi e da Francesca
Paiano. Il pubblico davvero entusiasta
ha apprezzato molto le varie esibizioni
facendo riaffiorare ricordi legati all’estati
di qualche tempo fa.
Infine l’immancabile e ricco buffet
preparato dai cuochi della casa
e la torta finale tagliata dall’ospite
Santina a nome di tutti.
Come ho avuto modo di dire
in un recente articolo scritto a proposito
dell’insediamento del nuovo
CdA (Consiglio di Amministrazione)
di casa Famiglia Montfort, questa
struttura da qualche anno a questa
parte ha riaperto le porte a coloro
i quali vogliono non solo visitare i
nostri anziani, ma desiderano realizzare
attività ricreative e non. Un
modo semplice ma efficace, per far
sentire gli ospiti e quanti lavorano
e fanno volontariato presso la struttura,
parte integrante della comunità
ginosina. Il nuovo CdA quasi completamente
riconfermato nei membri
del precedente ha iniziato su questa
linea, la loro rielezione è prova che la
strada intrapresa è quella giusta.
Rosamaria Busto
parte dell’Italia e non solo, ma anche per
coloro che, purtroppo, non hanno i mezzi
per concedersi un po’ di relax, su quel
nostro arenile, davvero invidiabile, che,
anche quest’anno, vede sventolare l’ennesima
Bandiera Blu”.
Gli anziani interessati al periodo di vacanza
potranno presentare domanda di
partecipazione, compilando un apposito
modello, che è a disposizione presso
l’Ufficio Servizi Sociali (tel. 099.8290222
- 099.8290216). Il termine di scadenza
per la presentazione delle domande è
fissato per il 27 giugno prossimo. L’ammissione
alla vacanza, che, per ogni
richiedente, avrà il costo simbolico di
30,99 euro, sarà stabilito in base all’ordine
di arrivo delle domande di partecipazione.
M. F.

32
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
costume e società
Celebrazione Eucaristica a chiusura dell’anno scolastico
della Scuola dell’Infanzia “Domenico Perrone”
Indubbiamente un momento significativo,
qualificato e qualificante. Così credo
possa esser definita la mattinata del 16
giugno, vissuta dagli allievi della Scuola
dell’Infanzia “ D. Perrone” e dai loro genitori
e familiari.
L’ anno scolastico viene sempre concluso
con un momento di preghiera, presieduto
dal parroco di S. Martino, durante il
quale viene ricordato anche il Fondatore,
ma, quest’ anno, ricorrendo il Centenario
del glorioso Asilo cittadino, don Dome-
nico Danza, in accordo con la Presidente
Elena Spirito - Perrone, il Consiglio di Amministrazione
e le insegnanti, ha previsto
una Celebrazione Eucaristica, interamente
animata dai bambini, rivelatisi una vera
e propria sorpresa sia per i parenti che per
gli astanti.
“Cantiamo con gioia”, “Alleluia delle lampadine”,
“Servo per amore”,”Santo è Santo”,
“Shalom pace a te”, “Eccomi”, sono stati
intonati da un coro di splendidi cantori,
preparati alla perfezione dalle insegnanti
Liana Monopoli, Licia Salluce, Rossella
Salluce e dall’ausiliaria Raffaella Barlabà.
Hanno preso la parola la Presidente, che
ha riepilogato le iniziative del Centenario,
ed il Notaio dott. Carmine Sarno, il quale,
paternamente e con l’affetto di sem-
pre, ha elogiato
l ’ a m m i r e v o l e
comportamento
dei bambini ed il
lodevole lavoro
svolto dalle maestre.
Al termine
della Celebrazione,
sono stati
consegnati “diplomini”
ai fanciulli
di 6 anni, i
quali, terminato
questo primo
percorso didattico
- educativo, passeranno alla Scuola
Primaria, mentre, in girotondo, con le
vibranti note del “Canto dell’amicizia” veniva
consegnato un messaggio di speranza:
“In un mondo di maschere / dove
sembra impossibile / riuscire a sconfiggere
/ tutto ciò che annienta l’uomo /. Il
potere, la falsità / la violenza, l’avidità /
sono mostri da abbattere / noi però non
siamo soli /. Canta con me / batti le mani,
alzale in alto / muovile a ritmo del canto /.
Stringi la mano del tuo vicino / e scoprirai
che meno duro il cammino è così /. Ci
hai promesso il tuo spirito / lo sentiamo in
mezzo a noi / e perciò possiam credere /
che ogni cosa può cambiare”.
M.C.B.

argomenti e commenti
RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
Lo sapevate che ogni volta che si
celebra un matrimonio, tra un uomo e
una donna, lo sposo e la sposa, si rammenta
il mistero che riguarda Cristo e la
Chiesa? Saranno ben pochi, fra le
migliaia e migliaia di persone che
si sposano regolarmente in chiesa,
divenendo marito e moglie, a
conoscere il grande mistero del
matrimonio. Qualcuno si sta già
chiedendo: Qual è questo mistero?
Presto detto. Paolo apostolo
parlando dei doveri tra marito e
moglie, diceva: “…poiché il marito
e capo della moglie, come Cristo
è Capo della Chiesa”, cioè il corpo
dei fedeli. (Ef.5,22-33). Vi suggerisco
di leggere e meditare questi
brani. Come la Chiesa è soggetta
a Cristo, così anche le mogli debbono
essere soggette ai loro mariti.
Se notate bene in questi brani che
riguardano i rapporti tra mariti e
mogli, sono ricorrenti i termini: Cristo
e la Chiesa. Perché? Perché lo
sposo e la sposa che si uniscono
in matrimonio, sono una perfetta analogia
dell’unione di Cristo con la Chiesa.
Gesù Cristo è chiamato lo Sposo della
Chiesa. Infatti chi legge le Sacre Scritture
si accorge che il tema dello sposo
e della sposa è spesso ricorrente, per
rappresentare il legame che unisce Dio
al Suo popolo.
“Come la sposa è la gioia dello sposo,
così tu sarai la gioia del tuo Dio”(Is.62,5).
Ed ancora : “Poiché il tuo Creatore è il
tuo sposo; il suo nome è: il Signore degli
eserciti; il tuo Redentore è il Santo
d’Israele”(Is. 54.5). La sposa rinuncia
al suo cognome e prende quello del
suo sposo. Allo stesso modo i credenti
convertiti a Cristo, devono essere disposti
a rinunciare al mondo, al peccato, e
persino a loro stessi per seguire Gesù,
il Salvatore. (Mt. 16,24). Diverse volte
nella Bibbia, la Chiesa è paragonata ad
una sposa e Gesù allo sposo. (Gv.3,29;
Mt.9,15). Ecco perché S. Paolo diceva:
“questo mistero è grande”. Ai Corinti di-
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 35
Il Mistero del matrimonio
ceva: “…io vi ho fidanzati ad un unico
sposo, per presentarvi come una casta
vergine a Cristo”(2° Cor. 11,2).
Come la moglie deve essere fedele
e casta al suo marito, così la Chiesa,
(ogni credente) deve restare fedele a
Cristo. Come nel matrimonio gl’interessi
dell’uno si fondono con quelli dell’altra,
così la Chiesa non ha interessi
separati da quelli di Cristo. Il Marito
s’impegna a far tutto ciò che può contribuire
al benessere e alla prosperità
della moglie e dei figli, analogamente
Gesù Cristo si è impegnato per tutta la
famiglia dei credenti, divenuti figlioli di
Dio (Gv. 1,12,13), che possano vivere
nella Pace e nella prosperità spirituale,
in giustizia e santità. La sposa dal canto
suo, condividendo la volontà del suo
amato sposo, promette obbedienza e
sottomissione, nel mutuo scambio di
parole e d’affetto reciproco. Così anche
la Chiesa, quale Sposa di Cristo,
è disposta a fare “la buona, accettevole,
perfetta volontà di Dio” (Rom.
12,2). Gesù ci ha insegnato nel Padre
nostro: “Sia fatta la tua volontà in terra
come nel Cielo”. (Mt. 6,9-13). Oh,
quanto sarebbe diverso il nostro mondo,
se ognuno comprendesse la volontà di
Dio. Com’è possibile conoscerla? Amandolo
come un figlio ama il proprio padre
e stare all’ascolto della Sua Parola,
osservare i Suoi Comandamenti. (Gv.
14,15-21). Inoltre, la moglie vede nel
marito il sostegno, la guida, la protezione;
allo stesso modo ogni cristiano,
componente la Chiesa, si affida completamente
a Cristo, il Salvatore, Maestro,
Signore e Re della sua vita, per
essere guardato, protetto e difeso dal
Nemico tentatore, Satana, l’avversario
dei fedeli di Cristo. Il segno principale
dell’unione dello sposo e della sposa
è: la continuità della prole, quale frutto
dell’amore, avere figliuoli che allietano
la casa, la famiglia, essere nella gioia,
sentirsi appagati. La stessa cosa è per
la Chiesa di Cristo, che deve produrre
frutto per la Gloria di Dio, guadagnare
anime, strapparle dal potere delle tenebre,
essere collaboratori di Dio nel
piano di salvezza delle anime perdute.
Della Chiesa è detto: “Sion, tosto che ha
sentito i dolori del parto, ha partorito i suoi
figli”. (Is.66,8).Come ce un’attesa della
sposa prima delle nozze, così la Chiesa
attende il ritorno dello Sposo Celeste, che
presto verrà. L’attesa della Sposa finirà, le
vergini sono pronte con le lampade accese
(Mt.25,1-10), poiché si dirà: “ Rallegriamoci
e giubiliamo, e diamo a Lui la Gloria,
poiché sono giunte le Nozze dell’Agnello”.
(Ap.19,7-9). Non è trascurabile l’INVITO
che ci viene dalla Parola di Dio, che dice:
“Lo Spirito e la Sposa dicono : Vieni.
Parimente chi ode dica:Vieni! Chi ha sete
venga e chi vuole prenda in DONO dell’Acqua
della Vita”. Beati quelli che sono
invitati alla Cena delle Nozze dell’Agnello
per partecipare al glorioso banchetto. L’invito
è Universale.
Che farete voi amici lettori o lettrici, declinerete
l’invito o lo accetterete?
Iddio vi aiuti a compiere questa decisione
di importanza Eterna. L’Iddio della Grazia
e della Pace sia con voi.

36
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi e commenti
Domenico Tuseo,
la storia e le ombre giganti
Venticinque anni fa moriva un
nostro concittadino, pedagogista, cultore
delle lettere, delle lingue e dell’arte.
Poeta, meridionalista, storico e filosofo
della vita. Domenico Tuseo fece senza
dubbio dell’insegnamento la sua filosofia
di vita, assolutamente convinto che fosse
l’unica maniera per uscire dai “sogni” e
da quella “terra nera” di una sua bellissima
poesia:
Sera nel Sud
Abbiamo bevuto raggi di sole
nelle riarse pianure del Sud.
Stridono ancora le cicale
sulle stoppie
e le donne cavalcano
nuvole dell’infinito
per erigere bianche cattedrali
di sogno.
Abbiamo veduto contadini
scavare secoli di fede
nella terra nera.
Le donne non usciranno
da quei sogni
né gli uomini da quella terra.
La sera, nel Sud,
le cicale interrompono
il canto snervante,
sugli alberi.
Senza sfere va l’ora.
Ombre giganti
di una sera sempre uguale.
I raggi di sole bevuti, la terra nera, le
riarse pianure del sud, sono quelle di Ginosa,
delle gravine, terre antiche scavate dalla storia
e dagli uomini che le hanno abitate. Le nuvole
dell’infinito sono quelle degli orizzonti di
primavera osservati dalle terrazze bianche del
paese. Così come le cicale sono quelle degli
Orti a Ginosa, luogo di fuga dal paese. Forse
la sola possibile un tempo. Ma qui Ginosa
racchiude tutti i sud possibili immaginati ed
immaginari.
La fede, le cattedrali erette da sogni
millenari di donne e madri, quella terra nera
scavata dagli uomini, sono sicuramente i
motivi ispiratori di una ricerca durata una vita
intera (e mai terminata!) sulla comprensione di
quel Sud, di quella realtà difficile, complessa,
a volte incomprensibile, così tanto contrastatamene
amata e negata.
Domenico Tuseo ha insegnato (e sino
all’ultimo suo respiro), come uscire da quei
sogni, da quella fede e da quella terra, ma non
certamente per abbandonarla a se stessa, dopo
averla “scavata” per secoli. E neanche forse,
per uscire definitivamente dai quei sogni, così
tanto magnificamente irreali.
La sua ricerca fu quella del grande
movimento meridionalista del ‘900, quella dei
Giustino Fortunato, dei Gaetano Salvemini,
dei Guido Dorso, dei Gramsci, studiosi di
quella “questione meridionale” non ancora
risolta (!) e determinati a comprendere, alla
luce della moderna storiografia (che vede il
persistere della miseria come componente
essenziale del capitalismo) le ragioni storiche,
sociali e politico-economiche del sottosviluppo
che ha accompagnato il nostro Sud
Italia durante gli ultimi secoli e sino ad oggi,
determinando così gravosamente la maggior
parte delle sue attuali e complesse dinamiche.
Dal sistema del latifondo dei Borboni, alla
spoliazione sistematica delle finanze, della
manodopera, delle risorse e proprietà dell’antico
Regno delle due Sicilie, effettuato dai Piemontesi
all’indomani dell’Unita d’Italia, per
rimpinguare le casse del Regno depauperate
da sei conflitti vissuti in meno di due decadi
e per finanziare la rivoluzione industriale,
desiderata da Cavour al Nord, ingrossando
così le fila di un sottoproletariato urbano nel
sud della penisola, ancora oggi freno ad uno
sviluppo agognato.
Il Professor Tuseo insegnava che noi
siamo la nostra storia, la nostra cultura, nel
senso di tutto quello che abbiamo realizzato,
vissuto, e nello stesso tempo che quella storia
può catturarci impedendoci di venirne fuori.
Come in un buco nero, denso, assai simile
a quello che sembra stia ingoiando il centro
della nostra galassia, una voragine profonda
e di una gravità infinita.
Il suo insegnamento ci ha aiutato a
comprendere come possedere una storia antica
e ricca (e la nostra è una storie di cultura
e di culture, tante!), non fosse sufficiente ad
affrancare gli uomini da una certa
miseria sociale ed economica, ma che
addirittura questa potesse esserne, in
un certo modo, causa determinante.
È la storia, la sua realtà, le “ombre
giganti”, ostacolo dunque a nuove
dimensioni per gli uomini, a nuovi
mondi da scoprire, da inventare.
È la stessa storia, realtà, ostacolo
alla vita dei personaggi di un Verga
o di un Carlo Levi. È la paura di una
realtà ingombrante, invadente, che
avrebbe impedito a Cristo di andare
oltre Eboli, nella terra dei Basilischi.
La paura di non riuscire a venirne più
fuori …E non è un caso che Pasolini,
proprio nelle gravine di Matera (e di
Ginosa), immerse il Cristo di “Vangelo
secondo Matteo” che, come le donne,
avrebbe cavalcato nuvole dell’infinito
e come gli uomini avrebbe scavato
profondi solchi. Non riuscendo così ad
uscire da quella terra se non in croce.
Domenico Tuseo conobbe Pasolini
proprio li davanti lo scenario delle
gravine a Ginosa e condivise da allora
la sua poetica e le sue problematiche.
Questa realtà d’altronde è appartenuta
a generazioni di scrittori e poeti
meridionalisti e non solo in Italia ma anche
in altri sud, come per esempio quello degli
Stati Uniti, dove Caldwell nella “La via del
tabacco” o Lee Masters in “Spoon River”,
hanno parlato ancora una volta di un sud
miserrimo e di uomini abbagliati da una fede
molto discutibile, immersi in una terra nera a
scavare solchi così profondi da impedire loro
di vedere definitivamente oltre e di venirne
fuori solo come ineluttabilmente sconfitti.
Eppure c’è un modo per riscattarsi
da quella realtà ed è la comprensione di
quella storia. Impossibile esonerarsene!
Ecco cosa trasmetteva ai suoi allievi
Domenico Tuseo: la comprensione della
nostra storia è l’unica maniera per affrancarsene
e per costruirne altre. Riscattare dunque
la propria vita pur riconoscendo la propria
appartenenza. E questa epifania, premessa
e volontà di riscatto, non potrà mai essere
realizzata senza comprendere la storia e la
cultura delle storie in tutti i suoi sottoinsiemi
attraverso un grande amore, incommensurato
interesse, senso di appartenenza e di responsabilità.
Domenico Tuseo ha trasmesso, a
chi lo ha conosciuto, questo amore così come
l’importanza di comunicarlo agli altri, in una
sorta di genetismo pedagogico.
Andare oltre gli orizzonti delle
gravine, degli ulivi e delle pianure, oramai
affrancati da quelle storie. E forse per meglio
comprenderne la loro bellezza, al canto delle
cicale durante la controra e al profumo delle
mimose
Luciano Tuseo

costume e società
Quando ritorno a quei giorni mi sembra
quasi un sogno che siano passati venticinque
anni. È proprio vero che il tempo
può a volte fermarsi quando i ricordi e la
memoria si fissano e restano per sempre
dentro di noi.
Ho provato a rievocare uno solo dei
tuoi pensieri, una delle tue tante, belle
parole che sapevi dirci quando io, tua
allieva insieme a tante altre come me,
sedute intorno a quel tavolo ti aspettavamo.
E poi tu, accompagnato da quella
piccola grande donna, facevi ingresso,
tra noi prendendo il tuo posto… il tuo
posto da “maestro”. Preferisco ricordarti
e chiamarti così “maestro” e non professore
o insegnante. Maestro è una parola
più grande perché tu sei stato realmente
maestro di vita, di saggezza, di grande
cultura e sensibilità, di amore e di affetto
per la famiglia. Maestro per tutti coloro
che erano intorno a te e che tu riuscivi
mirabilmente a “catturare” con estrema
eleganza e fervida intelligenza.
Maestro dunque per tutti noi che ti
abbiamo conosciuto e seguito come
allieve, maestro per chi ha ascoltato le
tue parole, per chi le ha lette, per chi
ancora le porta scolpite dentro e magari
rievoca ancora una delle tue frasi argute
e vivaci.
Tu sei stato, e in fondo lo sei ancora,
un uomo che ha insegnato e trasmesso
l’amore per la cultura che non è quella
“cattedratica” che tiene a distanza la gente
comune, ma è quella che è vicina alla
gente, che fa amare la gente semplice e
autentica. Amavi e davi generosamente
e questo ti rendeva amabile. Sapevi
entrare nel cuore degli altri perché davi
il tuo cuore con le tue parole. Erano un
infinito viaggiare quelle tue lezioni, mai
noiose, mai stancanti, ma sempre ricche
di esperienza, passione e del tuo grande
carisma di uomo dotato di quel fascino
che solo pochi uomini possiedono e
sanno trasmettere. E sono quelli che,
seppur fugacemente attraversano il
percorso della vita terrena, lasciano un
solco profondo dentro l’anima di coloro
che lo hanno conosciuto.
Una ex allieva
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 37
Grazie maestro TRE OPPOSIZIONI IN CONSIGLIO COMUNALE
Altro che UNIONE. L’opposizione a Ginosa è
sempre più in “dis-UNIONE”
Durante il Consiglio Comunale del 13
giugno 2007, tenutosi a Marina di Ginosa,
il centro sinistra ginosino ha dato l’ennesima
manifestazione di divisione.
Dopo la elezione alla Comunità Montana
del rappresentante dell’opposizione, il
Cons. Bitetti, eletto con i soli voti dei DS
e con l’astensione di Uniti con la Galeota,
dopo i voto frammentato della opposizione
per la elezione del collegio dei revisori
dei conti, è venuta la nomina dei rappresentanti
in seno al Comitato di Frazione
di Marina di Ginosa.
L’opposizione non è riuscita a trovare
un accordo che permettesse a tutti i gruppi
consiliari di opposizione di esprimere in
seno al Comitato di Frazione i propri rappresentanti,
così da rispecchiare anche
nel Comitato di Frazione gli stessi gruppi
presenti in Consiglio Comunale.
I DS hanno fatto la parte del leone nominando
ben 4 rappresentanti, la Margherita
ha individuato un rappresentante
mentre il gruppo Uniti con la Galeota non
ha indicato nessun rappresentante.
Per la verità all’inizio del consiglio comunale
i gruppi di opposizione dei DS ed
Uniti con la Galeota approfittando dell’assenza
della Consigliera Giannatelli vole-
vano procedere alla indicazione dei 5
rappresentanti spettanti a tutti i gruppi di
opposizione presenti in consiglio comunale
attribuendosi i DS tre rappresentanti
ed Uniti con la Galeota 2 rappresentanti,
esautorando quindi il rappresentante
che spetta a La Margherita.
Il blitz non molto democratico di DS
ed Uniti con la Galeota è fallito perché
la Consigliera Giannatelli ha comunicato
al Presidente De Palma il suo imminente
arrivo in Consiglio. Cosa che ha spinto il
Presidente De Palma, per consentire anche
alla Consigliera Giannatelli di partecipare,
di posticipare la discussione del
punto relativo al Comitato di Frazione.
Con l’arrivo della Consigliera Giannatelli
le iniziali indicazioni dei DS e di Uniti
con la Galeota si sono trasformate.
Una opposizione, quindi, che a differenza
del loro nome elettorale, l’UNIO-
NE, si è trasformata in “dis-UNIONE”.
Quanto accaduto dimostra come in
realtà in Consiglio Comunale ci siano tre
opposizioni.
Tre opposizioni con due stili diversi e
che fortunatamente, bisogna riconoscerlo,
vede da parte de La Margherita una
opposizione costruttiva, intelligente e
propositiva che più di una volta ha portato
la maggioranza ad essere in forte
sintonia con la consigliera Giannatelli.
A differenza di quanto sostenuto da
Uniti con la Galeota, nella indicazione
dei rappresentanti in seno al Comitato di
Frazione non ci sono vecchie logiche di
partito ma solo l’applicazione di una elementare
e basilare regola di democrazia
e partecipazione che, a qualcuno sembrerà
difficile da comprendere, consiste
nel consentire a tutti i gruppi consiliari
presenti in Consiglio Comunale di nominare
i propri rappresentanti in seno al
Comitato di Frazione di Marina di Ginosa
.
Sembrerà strano, ma è questa la Democrazia.
Michele Divitofrancesco
Capogruppo di Alleanza Nazionale

38
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
E’ STATO RAGGIUNTO L’ACCORDO
SULL’OCM ORTOFRUTTA
A conclusione di una lunga
e complessa trattativa i ministri
dell’agricoltura dell’Unione europea
hanno raggiunto un accordo
sulla proposta di riforma dell’organizzazione
di mercato del
settore ortofrutticolo. I particolari
della Riforma sono:
Organizzazioni di produttori: le
Op acquisteranno maggiore flessibilità
e le loro regole saranno
semplificate. Saranno erogati finanziamenti
supplementari (tasso
di cofinanziamento comunitario
del 60% anziché del 50%) nelle
regioni in cui la produzione coperta
dalle Op è inferiore al 20%
e, in particolare, nei nuovi Stati membri
per incoraggiare la creazione di Op.
Gli Stati membri e le OP elaboreranno
programmi operativi basati su una
strategia nazionale.
Gestione delle crisi: sarà organizzata
tramite le Op (per il 50% a carico del
bilancio comunitario). Per gestire le crisi
di mercato si farà ricorso a strumenti
quali la raccolta prima della maturazione
o la mancata raccolta degli ortofrutticoli,
iniziative di promozione e comunicazione
in tempo di crisi, formazione,
assicurazione del raccolto, sostegno
per l’ottenimento di prestiti bancari e copertura
delle spese amministrative per
la costituzione di fondi comuni di investimento.
I ritiri dal mercato effettuati dalle
Op saranno cofinanziati in ragione del
50%. La Comunità si accollerà il 100%
delle spese per i ritiri finalizzati alla distribuzione
gratuita alle scuole e ad altri
istituti. L’aiuto comunitario alle Op resterà
limitato al 4,1% del valore totale
della produzione commercializzata, ma
questo massimale potrà aumentare al
4,6% purché le eccedenze siano utilizzate
soltanto per la prevenzione e la gestione
delle crisi. Per tre anni potranno
essere concessi aiuti di Stato per estendere
le misure di gestione delle crisi ai
coltivatori non aderenti che stipulano un
contratto con un’Op. La compensazione
per i non aderenti non sarà superiore al
75% del sostegno comunitario ricevuto
dagli aderenti a un’Op.
Integrazione dell’ortofrutta nel regime
di pagamento unico: la superficie
coltivata a ortofrutticoli potrà beneficiare
dei diritti all’aiuto nell’ambito del regime
di aiuti disaccoppiati vigente in altri
comparti agricoli. Tutti gli aiuti esistenti a
favore degli ortofrutticoli trasformati saranno
disaccoppiati e verranno aumentati
i massimali di bilancio nazionali del
RPU. L’importo totale che verrà trasferito
al RPU ammonta a circa 800 milioni di
euro. Per i pomodori gli Stati membri potranno
erogare pagamenti transitori per
un periodo di quattro anni (2008-2011),
purché la percentuale accoppiata del pagamento
non superi il 50% del massimale
nazionale. Per le colture non annuali
essi potranno erogare pagamenti transitori
per cinque anni, purché dopo il 31 dicembre
2010 la percentuale accoppiata
non superi il 75% del massimale nazionale.
Gli Stati membri possono scegliere
di posporre la distribuzione dei diritti
per gli ortofrutticoli per un massimo di
tre anni.
Misure ambientali: l’inserimento dell’ortofrutta
nel RPU implica l’obbligo di rispettare
la condizionalità (ossia norme
ambientali obbligatorie) per tutti i bene-
il parere del tecnico
ficiari di pagamenti diretti. Le Op dovranno
inoltre destinare almeno due il 10% della
spesa di ciascun programma operativo a
interventi ambientali. La produzione biologica
beneficerà di un tasso di cofinanziamento
comunitario del 60% in ciascun programma
operativo.
Incoraggiare un maggiore consumo:
un consumo più elevato di
frutta e verdura era uno degli obiettivi
definiti nel Libro bianco della
Commissione sull’alimentazione,
pubblicato in maggio. Le organizzazioni
di produttori potranno inserire
la promozione del consumo di ortofrutticoli
nei loro programmi operativi.
Uno stanziamento supplementare
di 6 milioni di euro nell’ambito del
regolamento generale sulla promozione
sarà destinato ad incoraggiare
il consumo di frutta e verdura dei
bambini e ragazzi delle scuole. Una
dotazione di 8 milioni di euro sarà
inoltre prevista per la distribuzione
gratuita di ortofrutticoli a scuole, ospedali
ed enti caritativi, finanziata al 100% dalla
Comunità entro il limite del 5% della produzione
commercializzata da un’Op. Il Consiglio
ha chiesto alla Commissione di effettuare
uno studio di fattibilità sull’istituzione
di un programma per la distribuzione di
frutta e verdura nelle scuole. A questi lavori
si darà inizio il prima possibile.
Pagamento transitorio per i frutti rossi:
per consentire ai produttori di fragole
e lamponi destinati alla trasformazione di
adeguarsi alle condizioni del mercato, verrà
loro erogato un pagamento diretto transitorio
di 230 euro per ettaro per un massimo
di cinque anni e per un determinato
numero di ettari. Gli Stati membri possono
versare un’integrazione nazionale, a condizione
che il totale non superi i 400 euro
per ettaro.
Pagamento separato per gli ortofrutticoli
nei paesi RPUS: i paesi che applicano
il regime di pagamento unico per superficie
(RPUS) potranno introdurre un pagamento
disaccoppiato a favore dei produttori
storici di ortofrutticoli. Entro il 1° novembre
2007 essi dovranno decidere l’importo
da detrarre dalla dotazione riservata al
RPUS per coprire tale pagamento e definire
i criteri per la sua concessione.
Raffaele Fanelli
(e-mail: posta.fanelli@alice.it)

attualità
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 39
MARINA DI GINOSA: MARE, SOLE E …CURA DEL VERDE.
Marina di Ginosa, mare, sole, ma anche
cura del verde, in vista dell’accoglienza di migliaia
di turisti, che, nei mesi estivi, si aggiungono
ai residenti permanenti. Già dal mese di
marzo, particolare attenzione è stata riservata
dall’Amministrazione Comunale al patrimonio
verde della “marina”: sono stati asportati i nidi
della processionaria, che, come ogni anno,
hanno interessato il Parco Comunale, ma anche
la pineta “Stella Maris”; negli stessi siti,
compresa anche la fascia della Pineta Regina
prospiciente Viale Trieste, il verde urbano dello
stesso viale e le zone prospicienti la pubblica
pineta, in località Batteria Toscano, si è
proceduto alla pulizia da erbacce, rami secchi
e rifiuti di ogni genere. L’intervento è stato
propedeutico e funzionale ad evitare l’insorgere
ed il successivo propagarsi di incendi.
Un’operazione, questa, relativa alla pulizia
e cura del verde a Marina di Ginosa, prossi-
è stata resa possibile grazie ad un accordo
di collaborazione tra il Comune di
Ginosa ed il Settore Foreste di Taranto
della Regione Puglia; si tratta di un Settore
specifico, che, da anni, sull’intero
territorio provinciale, è addetto al coordinamento
degli operai forestali impiegati
nel servizio Anti Incendio Boschivo
(AIB) e dei lavoratori socialmente utili,
utilizzati dalla SMA spa, gestiti, i primi,
da Gaetano Mastrovito ed i secondi da
Nicola Casavola.
“Sicuramente – ha commentato l’assessore
ai Lavori Pubblici Vincenzo Di
Canio, che, per il Comune di Ginosa, si
sta occupando della questione – l’accordo
sottoscritto tra Comune e Settore
Foreste di Taranto della Regione
Puglia, iniziato già qualche anno fa e
perfezionatosi nel tempo, ha consentito
il raggiungimento di risultati tangibili ed
importanti per la tutela del nostro patrimonio
verde, che, certamente, vanno
ad aggiungersi a tutta una serie di
interventi, tesi a rendere accogliente,
ospitale, ma soprattutto vivibile Marina
di Ginosa. Un mio doveroso ringraziamento
– ha aggiunto l’assessore Di Ca-
Il Fantasma di
Canterville
ma, in questi giorni, alla fase conclusiva, che Sabato 9 giugno 2007 noi genitori
degli alunni delle classi V A e V B della
scuola G. Calò di Ginosa abbiamo
assistito ad un avvenimento che ha dell’incredibile:
i nostri ragazzi hanno interpretato
nel Teatro Alcanices un recital,
udite udite, interamente in INGLESE!!!
Possiamo definirlo un vero e proprio
musical con tanto di scenografia, costumi,
cori ecc. Sono stati perfetti. Pronuncia,
interpretazione, movenze e tempi
scenici, tutto si è svolto con una insospettata
scioltezza da attori consumati.
Lo so, sono di parte, essendo la madre
di uno dei protagonisti, ma vi assicuro
che anche chi non mastica neanche
una parola di inglese è riuscito a seguire
perfettamente la trama della storia.
“The Canterville Ghost”. E’ la storia di
una famiglia americana che va a vivere
in Inghilterra in una bellissima casa già
occupata da un fantasma un po’ burlone,
che li tiene svegli la notte con i suoi
scherzi e li terrorizza con le sue piccole
angherie. Risolverà tutto la figlia, più
sensibile, trovandogli un posto dove
dormire e finalmente non angustiare più
il resto della famiglia: lo mette a dimora
nel giardino segreto e così possono tutti
finalmente godersi la nuova casa. E’
stato un lavoro corale che ha coinvolto
non solo la maestra di inglese, ma ha
visto la collaborazione di tutto il “team”
delle maestre, per cui ognuna ha messo
a disposizione il proprio tempo e la
propria esperienza al servizio di questo
avvenimento. La scenografia, un enorme
cartellone col disegno della casa, il
“salotto buono” pieno di comodi cuscini,
il tavolo con l’immancabile teiera e su
nio - va ai tecnici del Settore Foreste
di Taranto della Regione Puglia, a tutti
gli addetti ai lavori, che stanno effettivamente
intervenendo sul campo e al
delegato sindaco di Marina di Ginosa,
Leonardo Galante, per la sua costante
presenza e per la solerzia mostrata
nel segnalare le zone bisognose dell’intervento
specifico”.
Soddisfatto anche il sindaco, Luigi
Montanaro: “L’ulteriore assegnazione
della Bandiera Blu, la nona, per la precisione,
certamente ci responsabilizza
come amministratori e cittadini. Di qui,
l’esigenza di monitorare costantemente
lo stato del nostro mare cristallino e
di intervenire anche sulla cura dell’ambiente.
Dunque, non solo mare, a Marina
di Ginosa, ma anche verde”. Lo
stesso primo cittadino ha voluto ricordare
come, a breve, partiranno anche
i lavori per gli accessi ed i camminamenti
verso il mare, nonché quelli relativi
alla cura e al recupero delle dune
sabbiose, per un costo complessivo di
350mila euro.
MaFlo
cui fa capolino un libro di Harry Potter,
il capofamiglia, perfetto “englishman”
in vestaglia e baffetti, i ragazzi del
coro che hanno eseguito i brani come
dei novelli rocker , tutto è stato bello e
coinvolgente. Ciò che però ha portato
tutti alla commozione è stata, a conclusione,
la profonda voce del grande
Arnoldo Foà, che sembrava provenire
da dietro le quinte e augurava a tutti i
ragazzi di non smettere mai di sognare,
e di fare dei loro sogni il capolavoro
della loro vita. Che chiedere di più? E’
stato l’episodio conclusivo di cinque
anni di scuola elementare vissuti come
una bella avventura. I nostri figli
hanno imparato tanto, ma soprattutto
che ci sono persone che hanno messo
a loro disposizione il loro tempo e la loro
esperienza e professionalità anche
quando non specificamente richiesto
dai programmi ministeriali, che li hanno
sostenuti, aiutati ed accompagnati
nella loro crescita.
Questa non è retorica, è la consapevolezza
che il quid in più che hanno i
nostri ragazzi lo devono a queste belle
persone che sono le maestre. Dopo
lo spettacolo erano tutti commossi e
consapevoli del distacco inevitabile.
Sappiamo che sono tempi duri per il
mondo della scuola, e quindi l’impegno
di queste persone vale doppio, visti
i risultati. Ringrazio a nome di tutti i
genitori le maestre Elvira, Rosa, Enza,
Maricla e Giusy e auguro loro di poter
proseguire il loro lavoro con la serenità
di cui abbisogna.
Mi dispiace solo che dello spettacolo
abbiamo potuto goderne in pochi, ma
ciò non toglie nulla a questo evento, e
ci ricorda che ormai siamo tutti proiettati
verso un futuro di condivisione e
globalizzazione e che i ragazzi del ’96
lo sono più di tutti.
Flora Lomagistro

la pagina dei lettori
Grazie prof.ssa Bonelli
L’8 giugno 2007 a
Ginosa si è ricordato
un grande uomo,
l’architetto Domenico
Perrone che
donò l’asilo a tutta
la popolazione di
Ginosa, in occasione
del centenario
dalla fondazione
dell’asilo.
Da questo asilo
sono passate tante
generazioni di bambini.
Per questo voglio
ringraziare la professoressa Bonelli che ha fatto tante ricerche
sulla storia dell’architetto Perrone, già sindaco di Ginosa per otto
anni dal 1882, e di tutti i suoi familiari sparsi in tutta Italia e all’estero.
Per questo, noi del Consiglio di Amministrazione dell’asilo
“Domenico Perrone”, ti ringraziamo per la passione profusa come
professoressa di religione e come ricercatrice di storia di Ginosa.
La presente a nome di tutto il Consiglio.
Ti salutiamo cordialmente.
Vincenzo Calabrese
Anche quest’anno grande successo di
pubblico per la finalissima
Bitetti gomme
vince XI edizione
del memorial
“Antonio Galante”
L’undicesima edizione del memorial
“Antonio Galante”, va in archivio.
Il torneo di calcetto della parrocchia
Cuore Immacolato, se l’è aggiudicato
la formazione di Bitetti gomme
che dopo un anno di riposo è ritornato
a vincere il memorial.
La squadra di Bitetti gomme, ha stravinto il torneo senza
mai conoscere sconfitte in questa undicesima edizione.
Per tutto il torneo la squadra ha surclassato gli avversari.
Ha sofferto e non poco solo nella finalissima giocata contro
Autoricambi Clemente, partita dura e spigolosa, le due
squadre hanno dato il loro meglio per potersi aggiudicare
la vittoria finale, in particolare grande prestazione di Papapietro
Vito (Autoricambi Clemente) che con le sue giocate
e i suoi goal ha incantato il pubblico numerosissimo
che ha apprezzato la bravura del giovane Papapietro con
scroscianti applausi, rovianata alla fine da un espulsione
che si poteva benissimo evitare.
Anche quest’anno l’organizzazione è stata perfetta,
grande merito va a Piero Vizzielli e Michele Mancini coadiuvati
da uno staff eccellente formato da Luca Miccoli,
Nicola Lasorella, Giovanni Vizzielli e Nunzio Miccoli che
hanno gestito alla grande tutto il torneo in modo impeccabile.
L’organizzazione ringrazia i Padri Monfortani, la famiglia
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 41
Benvenuto Marco
Qualche giorno fa è nato Marco.
Ai genitori Luciana a Mauro Della Valle
che ci hanno comunicato questa bella
notizia che ci riempie di gioia vogliamo
inviare gli auguri dei nonni Tina e Vincenzo
Calabrese. Auguri anche dalle sorelle e dal
fratello Sandro. I nonni!
Galante, il Sindaco Avv. Luigi Montanaro insieme hai consiglieri Antonio
Bradascio e Gianrosario Limitone.
Un ringraziamento particolare va anche a tutti gli sponsor che
hanno contribuito alla riuscita della manifestazione
Un grazie va anche a tutti gli arbitri che hanno arbitrato con grande
professionalità i loro nomi sono: Giovanni Ratti, Giuseppe Costantino,
Vito Iacovino, Bruno Parisi, Donato Mancino, Simone Bruno,
Francesco Russo, Bruno Morea e Piero De Tommaso
Per quanto concerne la premiazione ricordiamo i premiati: Bitetti
gomme 1° classificata, Autoricambi Clemente 2° classificata, Cantine
dei Donno 3° classificata, Villa Orti 4° classificata. Miglior giocatore
del torneo: Presicci Gianluca (Villa Orti), Miglior giocatore della finalissima
Paiano Giuliano (Autoricambi Clemente), miglior giocatore
della prima fase Pagone Gennaro (Sifin immobiliare), miglior Portiere
Luisi Pietro (Polo costruzioni), capocannoniere del torneo Papapietro
Vito (Autoricambi Clemente), squadra rivelazione Sifin Immobiliare,
Squadra disciplina Eminflex.
L’organizzazione ringrazia tutti e dà appuntamento alla prossima
edizione con il memorial “Antonio Galante”
P. V.

42
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi sportivi
Intervista a Nunzio Tocci, Presidente della Gymnic PALEXTRA
L’altra sera, domenica 17 giugno, passando
per il Teatro, ho notato del movimento.
Incuriosito, ho chiesto di entrare
(si accedeva per invito). Ed ho rivisto
alcuni dei ragazzi della PALEXTRA che
avevo accompagnato al GiocaGin a Taranto
alcuni mesi fa. La curiosità mi ha
suggerito di fermarmi per rendermi conto.
Indubbiamente uno spettacolo bello,
vario, che ha letteralmente “incollato” gli
spettatori alle poltrone per 2 ore. Al termine
ne ho approfittato per intervistare
Nunzio Tocci, Presidente della Gymnic
PALEXTRA .
Dal Palazzetto
dello Sport al Teatro
Metropolitan: qual è
il motivo di questo
cambiamento?
«Alcune delle
esibizioni preparate
quest’anno, per essere
opportunamente
valorizzate, necessitavano
di una cornice
diversa, certamente
più impegnativa. Il
Teatro era la giusta
cornice per la sintetica
rivisitazione di 2
musical, Chicago e
The Pussycat Dolls, e
l’esibizione del balletto
“Stampede”, decimo su 36 al Concorso
Nazionale di Firenze DanzaInFiera, e terzo
al Concorso BariDanza nel marzo ultimo
scorso.»
E per le altre attività di Ginnastica
come avete fatto?
«Indubbiamente la Ginnastica ha necessità
di una diversa attrezzatura e di
spazi nettamente superiori. In aggiunta, il
palco del Teatro è in leggera pendenza.
Ed in effetti, all’inizio delle prove, i ragazzi
hanno percepito un leggero disagio, prontamente
superato con la quantità giusta di
allenamenti sul palco. Durante la loro esi-
bizione, è scomparsa qualsiasi traccia di
difficoltà, i ragazzi si sono adattati benissimo,
e sono riusciti a dare il meglio di se
stessi, come tutti abbiamo potuto constatare.»
Come mai non avete invitato la
Stampa?
«Siamo consapevoli come questo
possa apparire come una mancanza, un
difetto di informazione. In realtà noi abbiamo
sempre concepito il Saggio di Fine
Anno come una festa privata, riservata
interamente alle famiglie di coloro che
si esibiscono, non come una manifestazione
pubblica. Per questo, l’accesso era
consentito solo agli invitati. Ma ci siamo
resi conto che il livello di partecipazione,
di impegno ed i risultati raggiunti dai nostri
ragazzi travalica ormai l’ambito familiare.»
Tra le novità di quest’anno abbiamo
notato l’esibizione di un gruppo di
adulte. Come mai? E’ vero che alcune
erano mamme di bambini che si esibivano
in altri gruppi?
«Oltre che da bambini, la nostra PA-
LEXTRA è frequentata anche da adulti,
alcuni di questi adulti sono genitori di
bambini che frequentano altri corsi. Parte
di loro ha costituito il gruppo delle UL-
TRAS, ed hanno deciso di continuare
a divertirsi (e sudare) anche sul palco.
Posso dire che è stato emozionante rivedere
un gruppo di adulte, perché l’ultima
esibizione di adulti risaliva a 22 anni fa,
con la presenza di Luciana Santantonio.
Ed è stato bello vedere, dietro le quinte,
l’abbraccio ed i complimenti che i figli
hanno fatto alle loro mamme dopo la
loro esibizione. E gli sguardi che si sono
scambiati quando hanno ricevuto le medaglie-ricordo…
Che bella cosa!… I sorrisi
di questi ragazzi… Troppo bello, molta
fatica, ma ne valeva la pena.»
Lo rifarete? Riproporrete il Saggio
al Teatro?
«Molto dipenderà dalle coreografie
proposte dagli istruttori, così come molto
dipenderà dall’impegno dei ragazzi. Certo,
se pensiamo e rivediamo mentalmente
quei sorrisi dei genitori e dei loro figli…»
Esseggi
foto di Antonio Gatti

eventi sportivi
PALESTRA? NO, PALEXTRA!!!
Amici de La Goccia,
domenica 17 giugno ho trascorso una
gran bella serata. Ho accompagnato mia
figlia al sospirato saggio organizzato dalla
palestra, anzi PALEXTRA,
per essere precisi, di Luciana
Santatonio. Prima di raccontarvi
come è andata, vorrei dirvi
come è cominciata.
Mesi orsono mia figlia mi annunciò
di voler andare in “PA-
LEXTRA”. Subito la corressi dicendole
che si dice palestra ma
lei insistendo rispose che quella
da lei scelta era una palestra
extra quindi PALEXTRA!
Bene, pensai, giacché anche
il pediatra aveva suggerito di
fare movimento, andiamo in palestra.
Anche se, non ve lo nascondo,
all’inizio cercai di farla
desistere proponendole una
palestra più vicina a casa della
nonna, ma lei, decisa, rifiutò.
Eccomi dunque, armata di
santa pazienza, due giorni alla
settimana accompagnarla in
questo luogo che subito ho apprezzato
per il modo compito e
organizzato con cui altre mamme,
papà, nonni accompagnavano
i propri pargoli. La cosa che mi stupiva,
tra l’altro, era che fuori c’era quasi
un religioso silenzio tanto da far pensare
ad una palestra poco frequentata.
Con il passare del tempo aspettando
mia figlia mi è sembrato di essere davanti
al televisore a guardare una puntata di
Amici. Perché? Perché vedevo i ragazzi
più grandi che mentre attendevano il proprio
turno, litigavano per le prese, per la
non ancora precisa coordinazione e, nel
contempo, si davano preziosi suggerimenti
e ridevano! Che bello.
Per ritornare al nostro saggio, come vi
dicevo, è stato uno spettacolo piacevole,
per tutti (al termine della serata, oltre il 90
% delle poltrone era ancora occupato!). Io
per prima sono rimasta volentieri fino alla
fine, per nulla annoiata, ma tanto stupita,
ed ho avuto modo di ricredermi anche su
quel “poco frequentata” di cui dicevo prima,
perché, grazie anche a due simpatici
e bravi ragazzi, Umberto e Ilaria, che hanno
presentato la serata in modo ineccepibile,
sul palco c’è stato un susseguirsi di
tantissimi allievi che mai avrei sospettato
frequentassero, visto il numero, la PALEX-
TRA.. E così gli spettatori hanno assistito a
balletti di danza moderna con le coreografie
della dolce e sempre precisa Maria Cristina
Ribecco che maternamente ha seguito
questo numeroso gruppo di piccole. Poi
è stata la volta degli allievi di danza Classica
guidati con maestria da Ilaria Petragal-
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 43
lo. Un altro cospicuo gruppo si è invece
esibito in una nuova disciplina, credo
importata dalla America che si chiama
Bosu e che si rivela molto efficace
per il miglioramento dell’equilibrio e per
la tonificazione delle gambe, dei glutei
e degli addominali.
Ma, miei cari, il momento
più ... inatteso,
diciamo così, è stato
quello in cui si sono
esibite le Ultras, ovvero
donne (signore
e signorine) che sembravano
giovanissime
puellae, nello step, allenate
dalle insegnanti
stakanoviste, Luciana
Santatonio e Maria Costantino.
Questo congruo
numero di allieve
credo abbiano fatto venir
voglia a tutte le donne
presenti nel teatro
Metropolitan di iscriversi
a questo corso, per
scaricare le fatiche derivanti
dal lavoro e dalla
famiglia. Che dire, è
stato tutto coinvolgente,
i ragazzi più navigati
hanno dimostrato di
essere preparati, capaci,
dei veri professionisti,
non solo per le parti tersicoree. In
alcuni balletti c’è stato chi ha cantato e
incantato il pubblico con Memory, e chi
ha appassionatamente recitato.
Alla fine della serata mi sono ricreduta
sulla scelta di mia figlia che, ritengo,
ora, a ragion veduta, non poteva scegliere
una PALEXTRA più completa.
Bravi a tutti, ai ragazzi, agli insegnanti
e a quanti vorranno fare parte nel futuro
di questa banda, allegra, professionale,
e con la giusta dose di umiltà, che di
questi tempi non guasta certo.
Ad maiora semper
Grazia Pollicoro

44 La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
eventi sportivi
TERZA CATEGORIA - PLAY OFF / Nella gara di ritorno della finale l’Anspi Talsano si impone per 2-0
Ginosa, epilogo amaro: sfuma la vittoria dei play-off
I biancazzurri, complice una prestazione incolore, cadono a Talsano contro il più quotato avversario ma escono
dal confronto a testa alta. Ora non resta che sperare in un eventuale ripescaggio per approdare in Seconda
Categoria, in quanto alcune società che militano in campionati superiori (Conversano in Prima Categoria e
Palagianello in Seconda) non si iscriveranno ai rispettivi campionati, liberando così posti da occupare, tenendo
conto che attualmente dall’Eccellenza alla Seconda Categoria ci sono già posti vacanti da colmare.
Il Ginosa, purtroppo, cade sul più bello:
nella gara di ritorno della finale play-off
i biancazzurri vengono battuti dall’Anspi
Talsano con un secco 2-0 e – per effetto
del 4-2 dell’andata in favore dei ginosini
– vedono sfumare il sogno della vittoria
dei play-off. La compagine ginosina si
presentava al delicato appuntamento
con le assenze del centrocampista Fabio
Bozza (appiedato dal Giudice Sportivo) e
dell’attaccante Michele Ferrara (problemi
di lavoro), mentre recuperava il centravanti
Pasquale Lapiscopia rientrato dalla
squalifica. L’incontro risulta piacevole e
combattuto, con entrambe le squadre che
si confrontano a viso aperto. I padroni di
casa partono col piede sull’acceleratore
e la gara si mette subito in salita per gli
uomini del tecnico Giosuè, allorquando
al 7’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo
Giosuè, in modo fortuito ed alquanto sfortunato,
devia la sfera nella propria porta.
Sotto di una rete, i biancazzurri ripartono
a testa bassa e nel giro di due minuti (18’
e 20’) vanno vicini al pareggio
con Papapietro (il
primo tentativo si spegne
a lato di poco, mentre sul
secondo l’estremo difensore
si oppone con estrema
bravura). Al 36’ il pari
sembra cosa fatta quando
Pasquale Lapiscopia, ben
servito in area da Lovecchio,
scheggia la traversa
con un tiro ravvicinato.
Nel momento migliore dei
ginosini, il Talsano con cinismo
sigla il raddoppio:
corre il 41’ quando sugli
sviluppi di un calcio piazzato
Panariti, lasciato colpevolmente
solo in area,
insacca sottomisura. La ripresa, come prevedibile,
vede un Ginosa proteso in avanti
alla ricerca del gol che permetterebbe il
successo nella finale. All’11’ Papapietro,
ben servito in corridoio, lascia partire dal
limite una cannonata sulla quale Buzzacchino
risponde a pugni uniti, mentre un
minuto dopo, sugli sviluppi di un contropiede,
Guacci manca la terza rete con un
tiro ravvicinato che termina di poco alto
sulla traversa. Passano quattro minuti ed i
biancazzurri collezionano un’altra ghiotta
occasione: un tiro sbilenco di Giosuè diventa
un assist per Pasquale Lapiscopia
che, in bella coordinazione, incorna sottomisura
ma Buzzacchino si supera ed in
tuffo respinge in corner. Il Ginosa insiste
ed al 28’ la dea bendata volta le spalle
quando un gran tiro dal limite di Minerva
picchia la base interna della traversa con
la sfera che rimbalza sulla linea e ritorna
in campo. Passano appena due minuti ed
un calcio piazzato dalla distanza di Papa-
pietro trova un difensore pronto sulla linea
a respingere la minaccia. Nei minuti
finali non accade quasi più nulla ed al triplice
fischio finale l’Anspi Talsano esulta
per l’ambito traguardo conquistato. Il
Ginosa, invece, nonostante la sconfitta,
esce a testa alta dal confronto ed ora
non resta che sperare in un eventuale
ripescaggio che ha buone possibilità di
concretizzarsi, in quanto alcune società
di categoria superiore (Conversano in
Prima e Palagianello in Seconda) non
si iscriveranno ai rispettivi campionati,
liberando posti da occupare ed a questo
va aggiunto che attualmente dall’Eccellenza
alla Seconda Categoria ci sono
già posti vacanti da colmare. Nell’attesa,
la società ginosina attende alla finestra
l’evolversi della situazione.
Il TABELLINO DELLA FINALE (Gara
di ritorno)
ANSPI TALSANO: Buzzacchino, Marolla,
Panico V., Gallina, Chiffi F., D’Alfonso
(13’ st Russo), Guacci, Mosca, Panariti
(46’ st Albano), De Quarto, Mancrasso.
A disp.: Scarcia, Peluso, Murgolo, Panico
E., Nappi. All. Alfarano
GINOSA: Larocca, Tarantini, Palmisano
(25’ st Minerva), Giosuè (40’ st Lomagistro),
Ricciardi, Bozza Francesco, Lovecchio,
Vizzielli (17’ st Lapiscopia A.),
Lapiscopia P. (44’ st Scorpati), Petrelli,
Papapietro. A disp.: Di Paola, Carlucci,
Russo. All. Giosuè
ARBITRO: Occhinegro di Taranto.
RETI: pt 7’ Giosuè (autorete), 41’ Panariti.
NOTE: Ammoniti Palmisano, Ricciardi,
Bozza, Lovecchio e Lapiscopia P. per il
Ginosa. Espulso al 34’ st Lapiscopia A.
per proteste. Recupero 1’ e 5’.
Domenico Ranaldo

eventi sportivi
I ragazzi dell’ANSPI del Cuore Immacolato
campioni regionali di Calcio a 5
ECCO I CAMPIONI
Da sinistra in alto: Pietro Vizzielli (dirigente), Angelo Bello , Antonello Iacovino, Andrea
Mancino, Nunzio Miccoli (allenatore); al centro in piedi da sinistra: Giovanni Vizzielli
(accompagnatore) Di Gioia Antonio, Tarasco Mariano, Giuseppe Barberio, Antonio
Catucci, Cristian Bavaro, Leonardo Pagone (accompagnatore); accosciati da sinistra:
Pugliese Alessandro, Delfino Leo, Maggiore Angelo, Bramo Fabio, Gennaro Pagone.
Si può senza ombra di dubbio incoronare
i ragazzi dell’oratorio ANSPI del Cuore Immacolato
i “gladiatori” delle finali regionali
di calcio a 5 della categoria Juniores (nati
nel 1992 - 1993 - 1994) perché la squadra
allenata dagli educatori mister Nunzio Miccoli
e Piero Vizzielli è stata fantastica, ha
condotto tutte le gare dall’inizio alla fine,
soffrendo solo in alcuni frangenti e ha fatto
sognare segnando goal importanti nei momenti
propizi delle gare.
Le gare si sono svolte a Talsano domenica
17 giugno, in finale sono arrivati
sei oratori da tutta la regione, Santa Lucia
di Ruvo di Puglia (BA), San Filippo Neri di
Pezze di Greco (BR), San Sabino di Lecce,
N. Signora di Fatima di Talsano (TA), Don
N. Leone di Squinzano (LE) e naturalmente
il nostro. Queste sei squadre sono state
divise in due gironi da tre squadre e si sarebbero
qualificate alle semifinali le prime
due di ogni girone: per il girone A sono state
sorteggiati gli oratori di Ginosa, Pezze
di Greco e Squinzano, per il girone B sono
stati sorteggiati gli oratori di Ruvo, Talsano
e Lecce. Alle nove circa sono iniziate le gare
e il nostro oratorio si è subito messo in
mostra contro l’oratorio di Pezze di Greco,
vincendo l’incontro per 4 - 3 e dominando
per tutto l’arco della gara; la seconda gara,
prevista contro l’oratorio di Squinzano,
è stata vinta a tavolino dai nostri a causa
dell’assenza della squadra avversaria, per
cui i nostri ragazzi si sono aggiudicati le
semifinali.
A mezzogiorno circa sono iniziate le
semifinali: l’ oratorio di Ginosa contro quello
di Talsano e l’oratorio di Ruvo di Puglia
contro quello di Pezze di Greco. La nostra
gara non ha avuto storia, i ragazzi concentratissimi
hanno chiuso tutti gli spazi agli
avversari e hanno dominato l’incontro con
il risultato finale di 4 a 0 così si aprivano le
porte della finalissima. Storia diversa per
l’altra semifinale, partita tirata fino all’ultimo
secondo i ragazzi di Ruvo di Puglia che
sulla carta erano i favoriti alla vittoria finale
ma, dopo una partita spigolosa e piena
di falli, si vedevano sconfitti di appena un
goal dalla squadra di Pezze di Greco.
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007 45
La finalissima si annunciava scoppiettante,
dovevamo giocare proprio contro la
nostra prima avversaria del girone eliminatorio.
Sotto un sole cocente alle 13.10 l’arbitro
fischiava l’inizio e subito i ragazzi di Pezze
di Greco si portavano in attacco, dopo solo
tre minuti di gara per noi sembrava già finita:
prima in contropiede l’attaccante del Pezze
di Greco trafiggeva il nostro portiere Mancino
e dopo solo 1 minuto di gioco per un errore
della nostra difesa i ragazzi di Pezze di Greco
si portavo sul 2 a 0. Dunque gara in salita:
tutti i tiri dei nostri attaccanti si infrangevano
contro il portiere avversario bravo si, ma anche
molto fortunato. Al 7’ del primo tempo Mister
Miccoli intuiva la mossa giusta facendo
uscire il Bomber Bello e inserendo in attacco
il nostro piccolo “pibe de oro” Fabio Bramo
che ha trasformato la partita recuperando a
metà campo un pallone perso, involandosi
da solo verso l’area avversaria e trafiggendo
il portiere avversario. 2 a 1 e gara che si riapriva.
I ragazzi, galvanizzati dal goal, hanno
ripreso in mano il pallino del gioco e al termine
del primo tempo si portavano sul 2 a 2.
Durante l’intervallo mister Miccoli ha dato le
indicazioni giuste ai suoi ragazzi e il secondo
tempo ha visto una netta superiorità dei
ragazzi ginosini che si sono portati subito in
vantaggio con una punizione di Iacovino che
ha “fulminato” il portiere, spianando così la
strada della vittoria finale. Altri due goal giungono
nei minuti finali da parte dei ragazzi di
Ginosa e al termine della gara sul tabellino
dell’arbitro si conta un netto 5 a 2 per i ginosini
tra un’esultanza immensa sia dei dirigenti
che dei ragazzi che, alla prima esperienza
regionale, si trovano sul gradino più alto del
podio.
Gli elogi sicuramente sono per tutta la
squadra e per il mister Miccoli che ha azzeccato
ogni mossa ma è anche doveroso
elogiare due ragazzi in particolare: Antonello
Iacovino e Gennaro Pagone che hanno
davvero creato lo spauracchio nella difesa
avversaria.
Il presidente regionale Don Vito Campanelli
al termine ha premiato tutti i ragazzi.
Ora ci attende un’atra esperienza sicuramente
affascinante: le finali nazionali che si
svolgeranno a Bellaria - Igea Marina (RN) dal
29 agosto al 2 settembre. Una grandissima
festa ci attende e noi non mancheremo sicuramente,
sognando già di portare a casa la
vittoria finale…
In bocca al lupo ragazzi e complimenti
per gli strepitosi successi che state maturando…
Vizzielli Pietro

46
La Goccia n. 13 - 30 giugno 2007
L’AVIS COMPIE 80 ANNI
L’Avis, associazione donatori di Sangue,
presente nel nostro territorio da 15 anni, si
veste a festa e si unisce a tutti gli avisini
italiani per i festeggiamenti del proprio
compleanno.
Una notte del 1926 un giovane medico,
Vittorio Formentano, assistette al parto di
una giovanissima puerpera che morì per
mancanza di sangue da trasfondere. Profondamente
colpito dall’episodio, il giovane
medico decise di impegnarsi perché
simili morti non avessero più a verificarsi.
Decise così di lanciare, da un quotidiano
milanese, un appello ai cittadini. Nasce
così “L’Associazione Volontari Italiani
Sangue, un’associazione ONLUS costituita
tra coloro che donano il proprio sangue,
presente su tutto il territorio nazionale
Italiano con ambulatori e unità di raccolta
mobili. Fondata a Milano nel 1927 dal
dott. Vittorio Formentano con 17 soci iniziali,
oggi conta più di 921.000 donatori in
tutta Italia ed una struttura formata da 22
sedi regionali, 94 sedi provinciali e 3230
sedi comunali e 773 gruppi aziendali. Sulla
scia di questa esperienza anche Ginosa
nel 1992 ha costituito la propria sede.
Anche l’Avis di Ginosa ha vissuto un
mese di grandi impegni, un mese di celebrazioni,
ma soprattutto di grande festa.
Giugno è stato un mese strategico, scadenzato
da tanti piccoli e grandi eventi.
Infatti, nel corrente mese l’Avis compie 80
Lavoratori LSU:
ma da quale
pulpito arriva la
predica.
In merito ad un articolo apparso sull’ultimo
numero de La Goccia, a firma dell’ex
consigliere comunale Vizzielli dei DS,
sono doverose alcune precisazioni. I lavoratori
LSU di Ginosa ed i cittadini conoscono
bene questo ex consigliere ed i
suoi trascorsi amministrativi. Per quel che
riguarda l’argomento, due sono
i modi di gestire gli LSU. Uno è
quello della sinistra che ha amministrato
Ginosa dal 1993 al 2001.
Di quelle amministrazioni di sinistra
faceva parte l’ex consigliere
Vizzielli, in evidente conflitto di
interessi, che da LSU aveva la
delega agli LSU stessi.
Quel tipo di gestione ha portato
sul lastrico i lavoratori e le loro
famiglie e nessun lavoratore la
rimpiange. Vorrei ricordare all’ex
consigliere che quando la sinistra
mal amministrava in questo comune,
i lavoratori percepivano un
misero stipendio proporzionato
a circa 80 ore mensili e per soli
tre anni. Non solo lo stipendio
percepito era molto misero, ma
dovevano provvedere a versare
anni di presenza nel territorio italiano.
Proprio per dar voce ad un sentito ringraziamento
a tutti quegli “angeli” che
con costante dedizione si impegnano per
un servizio di vitale importanza, il 13 giugno
il Santo Pontefice ha incontrato nella
classica udienza pontificia i responsabili
dell’Avis, e tutti gli avisini che sono riusciti
a partecipare.
Ma non è tutto! Il 14 Giugno si è celebrata
anche la giornata mondiale del donatore
di sangue. Questa giornata è un
evento internazionale istituito dalla World
Health Assembly nel 2005, e dedicata alla
celebrazione e alla viva riconoscenza
per i volontari del sangue presenti in tutto
il mondo. Promossa dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, dalla Federazione
Internazionale della Croce Rossa e della
Mezzaluna Rossa, dalla Società internazionale
della trasfusione del sangue
e dalla FIODS, ha lo scopo di portare in
piazza i donatori di tutto il mondo.
Anche l’Avis di Ginosa e Marina di
Ginosa si sono associate ai festeggiamenti,
con un programma inteso di attività
e collaborazioni per il mese che sta
volgendo al termine.
Il 2 giugno, come già detto, l’Avis di
Ginosa ha partecipato e collaborato alla
realizzazione del secondo raduno di auto
e moto d’epoca. Il 3 giugno, invece,
l’Avis è stata impegnata su due fronti:
anche i contributi poiché furono costituite
apposite cooperative, di cui l’ex consigliere
dovrebbe essere a conoscenza.
Come dovrebbe anche conoscere che
una di queste cooperative, a causa di
quella politica e gestione sciagurata, è
stata condotta sull’orlo del fallimento (vedi
il mancato versamento dei contributi, il
mancato pagamento dei fornitori, etc.), e
vi sembra poco?
Ad oggi molte cose rimangono da chiarire,
basta chiedere ai lavoratori LSU cosa
pensano di quel tipo di gestione voluta
dalla sinistra. Il secondo modo di gestire
gli LSU è quello adottato dall’Amministrazione
Montanaro. Infatti, l’Amministrazione
Montanaro, a differenza della sinistra,
ha innanzitutto stabilizzato gli LSU rinnovando
loro i Piani d’Impresa, creati dalla
eventi sportivi
da un lato la donazione del sangue, tenutasi
come sempre nei locali dell’Asl in
Ginosa alla via Palatrasio, registrando
65 prenotazione, e 55 donazioni effettive,
dall’altro le gare regionali dei volontari
del soccorso organizzata dalla
Croce Rossa Italiana, presso il Camping
Internazionale di Marina di Ginosa. Infine,
domenica 17 Giugno, i soci Avisini e
i loro amici e parenti hanno preso parte
alla gita sociale nella calda terra del Salento.
Una giornata di gioia e allegria per
tutti i partecipanti. Un modo spensierato
per ripagare l’impegno dei tanti soci.
Nonostante la presenza sul nostro territorio
da ormai 15 anni, l’Avis comunale
non sembra avere battute di arresto annoverando
sempre nuovi volontari.
Concludendo, per essere una “signora”
di 80 anni l’Avis sembra avere la forza,
l’energia e l’allegria di una “giovine”.
Il segreto sta proprio nella nostra attività,
perchè donare il sangue mantiene
giovane il corpo e la mente, non perdete,
quindi, l’occasione, il pomeriggio
di sabato 14 Luglio 2007 presso il
Parco Comunale di Marina di Ginosa,
di dare il vostro contributo.
Infine un ultimo e dolce augurio da
parte di tutto il direttivo va rivolto a Dino
e Maria Colapinto che hanno visto convolare
a nozze il figlio Vincenzo con la
graziosa Roberta.
Il direttivo Avis
sezione comunale di Ginosa
sinistra, per altri tre anni, dimostrando,
ancora una volta, in questo modo che
per l’Amministrazione Montanaro il lavoro
è un diritto sancito dalla Costituzione
e non certo una merce di scambio per
ottenere voti.
Le stabilizzazioni operate dall’Amministrazione
Montanaro sono 3 e riferite a
servizi pubblici: il primo, servizio affissioni
affidato alla SERFIN; il secondo,
la gestione del Palazzetto dello sport
affidato alla SOGEV; il terzo, il servizio
di mensa scolastico affidato alla cooperativa
La MAMMILLARIA. Ai circa 15
lavoratori stabilizzati abbiamo assicurato
uno stipendio dignitoso per 5 anni
e non per 3. Contratti che prevedevano
una retribuzione stabilita per legge
da un minimo di 104 ore mensili ad un
massimo di 120 ore. Non
solo. A tutti questi lavoratori
stabilizzati sarà garantita
la continuità del rapporto
di lavoro, attraverso l’inclusione
nei contratti di lavoro
della “clausola sociale”,
che impone giuridicamente
alle ditte che vinceranno gli
appalti in corso, di assorbire
tutti i lavoratori attualmente
impiegati. Pertanto,
un consiglio sento di dare
all’ex consigliere Vizzielli:
prima di scrivere cose non
vere si informi, così eviterà
l’ennesima figuraccia.
Vincenzo Prencipe
Capogruppo consiliare
Lista Montanaro