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EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 <strong>26</strong><br />

Seconda edizione del<strong>la</strong><br />

Festa del<strong>la</strong> Musica A.R.C.I. a Ginosa<br />

Prosegue con il cammino dell’A.R.C.I. di Ginosa, per <strong>la</strong> promozione<br />

delle bands giovanili. Dopo L’iniziativa di “Musikiamoli<br />

tutti” e del<strong>la</strong> “Festa del<strong>la</strong> Liberazione”, il circolo propone <strong>la</strong> “Festa<br />

del<strong>la</strong> Musica”.<br />

Se si dovesse riassumere ciò che è accaduto sabato 24<br />

Giugno al teatro “Alcanices”, sicuramente si dovrebbe utilizzare<br />

una paro<strong>la</strong>: Gioia. Gioia di vivere, di stare insieme, di suonare.<br />

Questo è il sentimento che ha pervaso tutti i partecipanti al<strong>la</strong> seconda<br />

edizione del<strong>la</strong> “Festa del<strong>la</strong> Musica”, organizzata dal Gruppo<br />

Giovani del circolo A.R.C.I. “Il Ponte” . L’evento si inserisce in<br />

un più ampio contesto di iniziative dell’ A.R.C.I. che, a livello nazionale,<br />

si ripetono da undici edizioni.<br />

La serata è stata frutto di settimane di <strong>la</strong>voro da parte<br />

delle bands partecipanti al<strong>la</strong> kermesse, che hanno col<strong>la</strong>borato<br />

sotto ogni aspetto al<strong>la</strong> riusc<strong>it</strong>a dell’evento. L’apporto di tutti è stato<br />

importante, perchè questi simpatici e bravissimi artisti hanno<br />

addir<strong>it</strong>tura forn<strong>it</strong>o buona parte del<strong>la</strong> strumentazione necessaria,<br />

completata (gratu<strong>it</strong>amente) dal gentilissimo Federico Galeota. Ciò<br />

ha reso possibile una manifestazione a costo zero; segno, questo,<br />

che <strong>la</strong> voglia di musica e di socializzazione tra i nostri giovani è<br />

forte ed è vissuta come un’esigenza. Deus ex machina del<strong>la</strong> festa<br />

è stato Davide Giove che oltre a contattare, coordinare i gruppi, ha<br />

anche presentato <strong>la</strong> rassegna musicale, ed ormai da qualche tempo<br />

è il punto di riferimento per i gruppi di Ginosa, e non solo, anche<br />

per il tram<strong>it</strong>e del s<strong>it</strong>o www.arcipikkia.<strong>it</strong> e del suo forum che ormai<br />

ha superato gli ottanta iscr<strong>it</strong>ti nei primi due mesi di attiv<strong>it</strong>à. Ma<br />

non sottovalutiamo gli elementi che sono vanto dei giovani arci<br />

di Ginosa: il senso del gruppo e dell’organizzazione. Fattori che<br />

in breve tempo hanno reso questi ragazzi l’unico vero punto di<br />

riferimento attivo e organizzato dei giovani ginosini.<br />

La serie di esibizioni si è aperta con V<strong>it</strong>o Volpe che ha<br />

proposto, accom<strong>pag</strong>nandosi al<strong>la</strong> ch<strong>it</strong>arra, “Lo Spettacolo” di Piero<br />

Pelù. Per seconda <strong>la</strong> formazione materana degli “Hold Era” (Luca<br />

Casamassima, Gino Roberti, Luca Savino e Gianluca Vio<strong>la</strong>) che<br />

ha proposto dei c<strong>la</strong>ssici del rock mondiale, come “Knockin’ on<br />

Heaven’s doors” (nel<strong>la</strong> versione fatta propria dai Guns n’ Roses)<br />

. Vera “chicca” del<strong>la</strong> serata è stata <strong>la</strong> presenza del “norvegese”<br />

Giacinto Trentadue e del<strong>la</strong> sua cornamusa. Quindi è toccato agli<br />

“Skacciapensieri” (Gerardo Sannelli, Rosario Ca<strong>la</strong>brese, Raffaele<br />

Galeota, Michele Mele e Miche<strong>la</strong>ngelo Ranaldo), formazione<br />

ginosina, che come si intuisce dal nome, ha rallegrato <strong>la</strong> serata<br />

con i coivolgenti r<strong>it</strong>mi dello Ska omaggiando gli s<strong>pag</strong>noli Ska-P.<br />

Quindi è stata <strong>la</strong> volta degli<br />

“ In fondo a destra”(Adriano<br />

Bozza, Giuseppe Tagliente,<br />

Giuseppe Pirrazzo e Alessandro<br />

Moretti) che hanno<br />

saputo comunicare grande<br />

energia nonostante gli spazi<br />

stretti. Sul palco poi sono<br />

sal<strong>it</strong>i gli Hard Disk (Lorenzo<br />

Susca, Vincenzo Pastore,<br />

Luciano Pizzulli, Giuseppe<br />

Mercante, Daniele Santantonio),<br />

eclettica band ginosina,<br />

con un repertorio che spazia<br />

dal funky al rock melodico e che ha proposto anche brani ined<strong>it</strong>i.<br />

Per ultimi i “Melody of Ethern<strong>it</strong>y” (Adriano Bozza, Giuseppe Tagliente,<br />

Ezio Piccolo, V<strong>it</strong>o Ga<strong>la</strong>nte) che hanno saputo, in sole due<br />

canzoni, concludere degnamente <strong>la</strong> splendida serata.<br />

Molto apprezzati gli interventi dell’assessore provinciale<br />

alle Pol<strong>it</strong>iche Giovanili, Peter Giacovelli e del consigliere<br />

regionale dott. Paolo Costantino, in rappresentanza di due delle<br />

tre ist<strong>it</strong>uzioni inv<strong>it</strong>ate a presenziare al<strong>la</strong> serata (assente l’Amministrazione<br />

Comunale). Entrambi hanno espresso l’apprezzamento<br />

per <strong>la</strong> riusc<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> manifestazione musicale,sottolineando come<br />

questi eventi e gli artisti che vi prendono parte cost<strong>it</strong>uiscano un<br />

patrimonio per <strong>la</strong> collettiv<strong>it</strong>à. Inoltre sia l’assessore Giacovelli che<br />

il dott. Costantino hanno ribad<strong>it</strong>o l’impegno di Regione e Provincia<br />

in sostegno, anche e soprattutto economico, del fenomeno dei<br />

gruppi musicali giovanili.<br />

L’epilogo è stato poi affidato al presidente del circolo “Il<br />

Ponte” Stefano Giove che, con un discorso conclusivo, ha ricordato<br />

quelli che sono i fini di promozione sociale e culturale dell’AR.<br />

C.I. e quindi del circolo da lui presieduto. Infine bisogna sottolineare<br />

<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> cornice di pubblico. Nonostante il caldo, l’ambiente<br />

non ideale per <strong>la</strong> musica rock e il fatto non trascurabile che fosse<br />

sabato sera, tantissimi giovani hanno affol<strong>la</strong>to il Teatro Alcanices<br />

a testimonianza dell’interesse del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tadinanza nei confronti di<br />

un fenomeno musicale sempre più in cresc<strong>it</strong>a e che può vantare ad<br />

oggi degli artisti che sicuramente potranno fare strada. L’arci e i<br />

suoi giovani saranno sempre presenti a sostenerli ed aiutarli.<br />

Bravissimi tutti!<br />

el Fuser


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 27<br />

ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA<br />

“MORANDI” IL PROGETTO<br />

“A SCUOLA CON LE PERCUSSIONI”<br />

Giovedì 8 giugno, alle ore 17.30, presso <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> dell’Infanzia<br />

“Morandi”, di Ginosa, si è svolto il concerto finale del<br />

Laboratorio Musicale int<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to “A SCUOLA CON LE PERCUSSIONI”. Il<br />

Progetto, rivolto agli alunni di tutte le sezioni del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> del’Infanzia,<br />

è stato condotto dal M° Gabriele Maggi, percussionista,<br />

docente presso l’Ist<strong>it</strong>uto “G. Paisiello” di Taranto, che si è avvalso<br />

del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione dei musicisti dell’Associazione Symbo<strong>la</strong><br />

Francesco Parisi (nel<strong>la</strong> fase di preparazione), Cosimo Ga<strong>la</strong>nte, V<strong>it</strong>o<br />

Ga<strong>la</strong>nte, Rossel<strong>la</strong> Maggi, Alessandro Morea, Michele Ranaldo<br />

(per <strong>la</strong> realizzazione dello spettacolo finale).<br />

Il progetto di Symbo<strong>la</strong>, aveva già in passato interessato le<br />

Maestre Malvani (referente) e Carpignano, che hanno così trovato<br />

il sostegno del<strong>la</strong> Preside Santarcangelo, del<strong>la</strong> fiduciaria De Biasi<br />

e delle insegnanti Andreu<strong>la</strong>, Barbaro, Carpignano, Cazzetta, Cesareo,<br />

D’Angelo, De Biasi, De Bellis, Di Lecce, Pietrico<strong>la</strong>, Rinaldi,<br />

Ros<strong>it</strong>o, che hanno tutte col<strong>la</strong>borato con <strong>la</strong> staff di Symbo<strong>la</strong>, offrendo<br />

un prezioso supporto didattico.<br />

I piccoli alunni, nell’arco di otto mesi, hanno così segu<strong>it</strong>o<br />

un percorso legato al<strong>la</strong> musica come esperienza prima di tutto<br />

sociale. Lo strumento musicale quale veicolo privilegiato dello<br />

“stare insieme”, per imparare le regole del reciproco rispetto. Le<br />

percussioni, strumento fondamentale per lo sviluppo mentale e<br />

psicomotorio in questa fascia d’età, sono state proposte non come<br />

semplice strumento musicale, ma come affascinante com<strong>pag</strong>no di<br />

giochi che ha favor<strong>it</strong>o un naturale sviluppo delle facoltà cogn<strong>it</strong>ive,<br />

intu<strong>it</strong>ive e motorie.<br />

L’esperienza pratica<br />

e diretta dei bambini è<br />

stato il principio fondamentale<br />

attraverso<br />

il quale è stato svolto<br />

l’intero <strong>la</strong>boratorio,<br />

dedicato al confronto<br />

tra i generi musicali,<br />

con un viaggio affascinante<br />

nel<strong>la</strong> musica<br />

leggera, rock, jazz.<br />

Agli elementi di psicomotric<strong>it</strong>à,<br />

si sono<br />

aggiunti gli stimoli<br />

sensoriali e corporei,<br />

lo studio del sincronismo,<br />

delle elementari<br />

formule r<strong>it</strong>miche, dei<br />

tempi musicali (pari<br />

e dispari), l’ab<strong>it</strong>udine<br />

all’ascolto.<br />

Di qui, il risultato<br />

di questi mesi di <strong>la</strong>voro,<br />

proposto in un<br />

emozionante concerto.<br />

Sul<strong>la</strong> base del brano<br />

Symbo<strong>la</strong> Remix, i piccoli<br />

di 3 anni hanno<br />

così suonato, sotto gli occhi meravigliati dei presenti, i tamburi<br />

artigianali ricavati da secchi, da loro stessi decorati. Notevole il<br />

sincronismo raggiunto dai piccoli alunni, capaci di suonare a tempo<br />

di musica e seguendo le dinamiche, frutto del lungo <strong>la</strong>voro di<br />

psicomotric<strong>it</strong>à svolto negli otto mesi di <strong>la</strong>boratorio.<br />

A seguire, gli alunni di 4 e 5 anni hanno magistralmente<br />

esegu<strong>it</strong>o le parti loro assegnate, come una vera e propria “orchestra<br />

di percussioni”, mostrando un grande affiatamento, notevole<br />

sincronismo, ottime capac<strong>it</strong>à di seguire il gesto del direttore<br />

e grande autocontrollo, alle prese con un imponente set di tamburi<br />

ricic<strong>la</strong>ti e non, nell’accom<strong>pag</strong>namento dal vivo di una vera<br />

“band”, il Symbo<strong>la</strong> Ensemble che proponeva alcuni tra i brani più<br />

importanti del<strong>la</strong> musica leggera e jazz del ‘900. Dopo <strong>la</strong> consegna<br />

dei diplomi ai bimbi di 5 anni, prossimi al<strong>la</strong> nuova avventura<br />

del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> primaria, chiusura con l’esecuzione del brano dei<br />

Quenn “We will rock you” che ha coinvolto tutti i presenti fino al<br />

fragoroso app<strong>la</strong>uso che ha avvolto i piccoli musicisti in un caldo<br />

abbraccio.<br />

Al<strong>la</strong> fine, dopo alcune foto ricordo, il saluto delle insegnanti<br />

e del M° Gabriele Maggi, con l’augurio di r<strong>it</strong>rovarsi il<br />

prossimo hanno per proseguire in questo affascinante viaggio nel<br />

mondo delle percussioni.<br />

Per Symbo<strong>la</strong>, l’ addetto stampa


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 28<br />

Il<br />

Vocabo<strong>la</strong>rio<br />

di<br />

Dio<br />

edizione aggiornata<br />

Non basta dire e ripetere, con<br />

espressione abusata, che “l’anima non va<br />

in ferie”, come si fa ogni qual volta si avvicina<br />

l’estate. Poi bisogna essere coerenti.<br />

In parole, opere e…omissioni.<br />

E proprio per non peccare di omissione, mi<br />

conceda il mio unico lettore di soffermarmi<br />

ancora una volta su un argomento, che, vista<br />

l’urgenza del<strong>la</strong> materia, anche nel<strong>la</strong> veste<br />

tipografica di questa <strong>pag</strong>ina vorrei scriverlo<br />

così come mi viene: tutto d’un fiato.<br />

Di che si tratta?<br />

Arriva l’estate. E con essa si mostrano<br />

vari tipi di “plebe”. Ovvero di miseria.<br />

La si vede nelle scelte per le vacanze<br />

o no. Una plebe anziana, ad esempio, che<br />

non può andare da nessuna parte. Per povertà<br />

o per sol<strong>it</strong>udine.<br />

Ma io vorrei gridare che c’è una<br />

nuova plebe. La chiamerò: plebe del corpo.<br />

Una plebe qualificata non tanto per<br />

differenze di soldi o di status rispetto al<strong>la</strong><br />

“nobiltà”. Mi riferisco allo spettacolo così<br />

invadente di questa esibizione di corpi.<br />

Di questo svestimento o (peggio ancora)<br />

di questa trascuratezza. C’è una nud<strong>it</strong>à che<br />

vaga per le nostre strade – nei corpi di ragazzine,<br />

di donne e di uomini – che non<br />

è di alcuna seduzione. Anzi. Che è, letteralmente,<br />

impudica. Cioè solo mancanza<br />

di pudore. Non è più nemmeno una sfida<br />

al pudore, poiché esso non c’è più. Il comune<br />

senso del pudore è un fantasma già<br />

atterrato da tempo. Chi r<strong>it</strong>iene di sfidarlo è<br />

patetico. Ha smesso di esistere sia come categoria<br />

morale che come categoria estetica.<br />

E questi ragazzi non si offrono così conciati<br />

per una sfida. No, a quasi nessuno non gli<br />

interessa più di tanto di sfidare niente. Non<br />

è un atto di sfida a chi può ve<strong>la</strong>re le nud<strong>it</strong>à<br />

estive con <strong>la</strong> grazia e l’eleganza facil<strong>it</strong>ate<br />

dal<strong>la</strong> ricchezza. No, stanno con i loro corpi<br />

buttati nell’aria, in un essere trasandati che<br />

riguarda qualcosa di più dei vest<strong>it</strong>i. Il loro<br />

essere “plebe” dipende da tante cose. La<br />

mancanza di gusto è sempre <strong>la</strong> mancanza di<br />

qualcosa d’altro. E c’è <strong>la</strong> responsabil<strong>it</strong>à che<br />

chiunque ha nel decidere come vestirsi. Ma<br />

quel<strong>la</strong> loro povertà, che spegne <strong>la</strong> possibile<br />

bellezza di una presenza, di un portamento<br />

e anche di una seduzione, viene da qualcosa<br />

di buio. Li vedi, le vedi, questi ragaz-<br />

e - ESTATE<br />

zini, queste ragazzine, abbrut<strong>it</strong>e nel<strong>la</strong> loro<br />

ingenua, spavalda e ripet<strong>it</strong>iva mostra di sé:<br />

ombelichi, fianchi, gambe, tutto. Cinture,<br />

cerniere, guaine, biancherie. Senza quasi<br />

mai grazia. In modo inerte, spento. Come<br />

cose. Come <strong>la</strong> buccia di un “Io” sempre più<br />

r<strong>it</strong>irato chissà dove e, perciò, quasi distante,<br />

indifferente all’uso che di quel<strong>la</strong> buccia<br />

si può fare o ne possono fare altri. Buccia<br />

bel<strong>la</strong>, possibilmente, ma in ogni caso da<br />

esibire pure orrenda. E quelle bucce orrende,<br />

che ti vengono sbattute in faccia da<br />

certe nud<strong>it</strong>à, sono davvero “sconvolgenti<br />

ed orripi<strong>la</strong>nti”. Non è una democrazia del<strong>la</strong><br />

corpore<strong>it</strong>à, anzi. È una nuova, tremenda<br />

oppressione a plebe. Una diseducazione<br />

dell’Io a cercare il senso di tutto e perciò<br />

anche del corpo, determina questo buttarsi<br />

via, cosciente o no. L’offerta di sé, intesa<br />

soprattutto come esibizione del<strong>la</strong> propria<br />

“esterior<strong>it</strong>à” ha toccato il culmine in questi<br />

decenni. Tu sei quel che di te appare, è lo<br />

slogan scr<strong>it</strong>to o invisibile che domina sui<br />

muri delle nostre c<strong>it</strong>tà, sulle <strong>pag</strong>ine delle riviste,<br />

in tutti i programmi televisivi. Regna<br />

ovunque. Ha “infettato” tutti i campi, fino<br />

allo sport ed al<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica. Il “presentarsi”<br />

bene è divenuto motivo di mer<strong>it</strong>o maggiore<br />

di tanti altri, più importanti. E ora, come<br />

accade ad ogni perversione del<strong>la</strong> ver<strong>it</strong>à, si<br />

giunge al paradossale, tremendo contrario.<br />

Poiché se è vero che “presentarsi bene” ha<br />

un valore legato al motivo per cui occorre<br />

farlo, è pur vero che l’enfatizzazione di<br />

questo aspetto produce mostruos<strong>it</strong>à. Come<br />

quelle che vediamo. Dove esibizione e orrore<br />

si toccano. E il secondo domina. Sul<strong>la</strong><br />

pelle dei nostri ragazzi.<br />

Ecco. L’ho detta tutta. Così come<br />

mi pesava sullo stomaco. Dopo lo spettacolo<br />

che mi sto sorbendo da qualche giorno<br />

a questa parte: a scuo<strong>la</strong>, per strada, negli<br />

ipermercati, in… chiesa!!<br />

Sì, persino in chiesa.<br />

E qui <strong>la</strong> faccenda da plebe del corpo<br />

passa a plebe del culto. Perché se certi<br />

spettacoli sono orripi<strong>la</strong>nti fuori, in chiesa<br />

diventano anche (mi si passi il termine) sacrileghi.<br />

E, per favore, non mi si tiri in ballo<br />

<strong>la</strong> sol<strong>it</strong>a canzone che “<strong>la</strong> chiesa è <strong>la</strong> casa<br />

di tutti”, o che “il Signore non sta a badare<br />

a certe cose”. Ammesso e non concesso<br />

Rubrica<br />

a cura di<br />

don Franco<br />

Conte<br />

che il Signore non ci bada, forse è il caso<br />

che ci badi quel pizzico di rispetto e di civismo<br />

che, molto probabilmente, è diventato<br />

in alcuni un reperto archeologico. Ma vai a<br />

dire ad un asino che durante un concerto di<br />

musica c<strong>la</strong>ssica non deve ragliare!<br />

Che poi, sembra che in chiesa il<br />

caldo sia una sofferenza penalizzante solo<br />

le donne. E sì, perché se dai un’occhiata<br />

(soprattutto nel caso di cerimonie importanti)<br />

alle vari esibizioni di ab<strong>it</strong>o, ti accorgi<br />

che i maschietti sono tutti rigorosamente<br />

in giacca e cravatta, mentre le femminucce<br />

abbondano di spacchi e sco<strong>la</strong>ture vertiginose,<br />

perché… hanno caldo!? E che deve<br />

dire il povero prete sull’altare, “imbott<strong>it</strong>o”<br />

di paramenti che non <strong>la</strong>sciano trape<strong>la</strong>re il<br />

benché minimo al<strong>it</strong>o di frescura? Sarà pensiero<br />

cattivo il mio se oso supporre che non<br />

si tratti tanto di caldo ma di ben altre motivazioni,<br />

forse da collegare a quelle esibizioni<br />

da plebe del corpo, di cui sopra?<br />

Forse per una ragazza interamente<br />

disancorata perfino dal<strong>la</strong> morale del buon<br />

senso questo mio sproloquio sul<strong>la</strong> “plebe<br />

del corpo” non dirà gran che e parrà <strong>la</strong> r<strong>it</strong>uale<br />

bordata a salve di un prete all’antica;<br />

ma da una donna che entra in chiesa non<br />

già soltanto in veste (mi riferisco a quel<br />

poco che le rimane!) di turista, bensì con<br />

l’intento di partecipare ad un r<strong>it</strong>o sacro, da<br />

lei ci si deve aspettare, si deve pretendere<br />

di più.<br />

La morale cristiana sarà pure fiato<br />

sprecato per chi ti sbatte sotto il naso un seno<br />

che sembra lì lì per evadere da un recinto<br />

troppo angusto, o per chi siede nelle file<br />

davanti a te e il suo pantalone “a v<strong>it</strong>a bassa”<br />

non concede troppa immaginazione per<br />

sapere dove inizia il fondo schiena, mentre<br />

strabordano certi… “maniglioni dell’amore”<br />

di megal<strong>it</strong>ica memoria; però qualcuno<br />

dica loro quanto scriveva giorni fa una nota<br />

direttrice esperta di bon-ton (in <strong>it</strong>aliano si<br />

tradurrebbe con “ga<strong>la</strong>teo”, che a qualcuno<br />

suona forse un po’ arcaico): “La moda non<br />

è <strong>la</strong> madre ma <strong>la</strong> suocera del buon gusto,<br />

perché lo tiranneggia”.<br />

Ma forse potrebbero anche bastare<br />

le parole che leggiamo nel<strong>la</strong> Sacra Scr<strong>it</strong>tura<br />

e che spesso si ascoltano durante le celebrazioni<br />

dei matrimoni: “Grazia su grazia<br />

è una donna pudica” (Siracide, <strong>26</strong>, 15).


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 29<br />

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PAGE<br />

Rubrica a cura<br />

di Roberto Muscolino<br />

Perché è<br />

importante<br />

avere un s<strong>it</strong>o<br />

accessibile<br />

Molti credono che l’accessibil<strong>it</strong>à<br />

dei s<strong>it</strong>i web sia un problema reale<br />

“solo” per un ristretto numero di utenti:<br />

disabili, anziani, non vedenti o ipovedenti,<br />

persone con handicap cogn<strong>it</strong>ivi.<br />

Altri aggiungono che si tratta di persone<br />

“tecnologicamente” poco aggiornate<br />

e quindi poco propense a<br />

cercare informazioni su Internet.<br />

Altri infine sostengono che i requis<strong>it</strong>i<br />

sull’accessibil<strong>it</strong>à si applicano “solo”<br />

ai s<strong>it</strong>i del<strong>la</strong> pubblica amministrazione.<br />

La conclusione è che continuare ad avere<br />

un s<strong>it</strong>o non accessibile non influisce più di<br />

tanto sul<strong>la</strong> propria utenza o cliente<strong>la</strong>.<br />

Si tratta invece di affermazioni<br />

in gran parte non vere e tali da influenzare<br />

negativamente le vostre strategie<br />

comunicative su Internet.<br />

Riguardo al<strong>la</strong> prima affermazione,<br />

il pubblico degli utenti disabili e degli<br />

anziani è più numeroso di quanto si pensi.<br />

Secondo l’ISTAT in Italia le persone disabili<br />

sono 2milioni 615mi<strong>la</strong>, pari al 5% circa<br />

del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. A questi si aggiunge un<br />

sempre maggior numero di anziani che si<br />

collegano a Internet con una frequenza paragonabile<br />

a quel<strong>la</strong> degli utenti più giovani<br />

.<br />

Dei 14 milioni di utenti del<strong>la</strong> Rete,<br />

il 20% è disabile, mentre il 2,4% ha più<br />

di 64 anni.<br />

Un s<strong>it</strong>o non accessibile taglia<br />

fuori un pubblico di almeno 650mi<strong>la</strong><br />

persone. La seconda affermazione è sment<strong>it</strong>a<br />

dalle statistiche che invece dimostrano<br />

l’interesse degli utenti disabili e degli anziani<br />

a utilizzare Internet, nonostante il gap<br />

di conoscenze e abil<strong>it</strong>à. Una ricerca recente<br />

del Censis fa notare che il 12,9% delle casalinghe<br />

e il 9,4% dei pensionati dichiarano<br />

di conoscere ed essere molto interessati<br />

a Internet ma di avere gravi difficoltà ad<br />

utilizzar<strong>la</strong> .<br />

Un’altra ricerca e<strong>la</strong>borata dal<strong>la</strong><br />

Nielsen e presentata allo Smau evidenzia<br />

che circa il 20% dei disabili ha una buona<br />

att<strong>it</strong>udine a navigare su Internet.(http://<br />

w w w . n i e l s e n - n e t r a t i n g s . c o m )<br />

Infine, per dimostrare che l’accessibil<strong>it</strong>à non<br />

riguarda solo <strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />

c<strong>it</strong>iamo l’esempio lungimirante de “I viaggi<br />

del Ventaglio” (http://www.ventaglio.com).<br />

Questo tour operator ha dedicato un catalogo<br />

al turismo accessibile, che può essere<br />

visionato anche sul proprio s<strong>it</strong>o Internet,<br />

raccogliendo molti consensi da parte delle<br />

associazioni di disabili e conquistando nuovi<br />

clienti in cerca proprio di quel servizio.<br />

Invece un s<strong>it</strong>o di e-banking accessibile<br />

deve prendere in considerazione proprio<br />

anziani e disabili: questo perché il 90%<br />

di anziani possiede un libretto di assegni o<br />

un proprio conto corrente e in molti casi<br />

ha difficoltà a raggiungere “fisicamente”<br />

<strong>la</strong> banca. Secondo i dati Istat solo il 37,8%<br />

dei disabili si reca in banca per effettuare<br />

versamenti o <strong>pag</strong>amenti, contro una media<br />

quasi doppia (62,3%) dei non disabili, appena<br />

il 7% possiede una Carta di cred<strong>it</strong>o e<br />

il 17,9% il Bancomat.<br />

Accessibil<strong>it</strong>à? Non solo disabili e<br />

anziani<br />

Fino ad ora abbiamo par<strong>la</strong>to delle categorie<br />

sociali cosiddette “svantaggiate” (disabili<br />

e anziani). Dimentichiamo però che<br />

all’estremo opposto molti utenti per scelta<br />

o per obbligo non si connettono a Internet<br />

in modo “tradizionale”. Molti utenti infatti:<br />

utilizzano browser vocali e testuali, palmari<br />

e smartphone, disabil<strong>it</strong>ano estensioni<br />

grafiche e plugin, navigano con connessioni<br />

lente (modem dial up) oppure risiedono<br />

in zone non raggiunte dal<strong>la</strong> banda <strong>la</strong>rga,<br />

non dispongono di mon<strong>it</strong>or ad alta risoluzione<br />

o schede grafiche ultraveloci, si collegano<br />

da ambienti rumorosi o scarsamente<br />

illuminati .<br />

Qualsiasi utente, indipendentemente<br />

dagli impedimenti fisici, sensoriali,<br />

cogn<strong>it</strong>ivi e tecnologici può: avere accesso<br />

all’informazione, utilizzare servizi, acquistare<br />

prodotti, interagire con gli altri utenti<br />

del s<strong>it</strong>o.<br />

In altre parole, gli utenti soddisfatti<br />

possono diventare utenti fidelizzati,<br />

che continueranno ad usare il s<strong>it</strong>o e persino<br />

a raccomandarlo agli altri.<br />

“Qualsiasi utente, in qualsiasi luogo e con<br />

qualsiasi tecnologia deve essere in grado di<br />

accedere all’informazione” Tim Berners-<br />

Lee, responsabile del W3C e inventore<br />

del linguaggio di navigazione World Wide<br />

Web.<br />

I benefici dell’accessibil<strong>it</strong>à per il gestore<br />

invece : incrementa i vis<strong>it</strong>atori, migliora<br />

<strong>la</strong> manutenzione ed efficienza del s<strong>it</strong>o, migliora<br />

e aumenta <strong>la</strong> vostra riconoscibil<strong>it</strong>à,<br />

soddisfa i requis<strong>it</strong>i legis<strong>la</strong>tivi<br />

i gestori del s<strong>it</strong>o ottengono benefici su più<br />

campi, e cioè, aumento del pubblico e del<strong>la</strong><br />

quota di mercato, migliore usabil<strong>it</strong>à per i<br />

vis<strong>it</strong>atori disabili e non, sostegno agli utenti<br />

con bassa alfabetizzazione informatica,<br />

migliori indicizzazioni e risultati nei motori<br />

di ricerca, uso del web, contenuto flessibile<br />

per formati e strumenti diversi, internazionalizzazione<br />

,sostegno agli utenti con<br />

connessioni lente, efficienza migliorata, ridotta<br />

manutenzione, migliori risultati nel<strong>la</strong><br />

ricerca interna al s<strong>it</strong>o, contenuto flessibile,<br />

minor sovraccarico del server, minor ampiezza<br />

di banda del server, responsabil<strong>it</strong>à<br />

sociale, aderenza al<strong>la</strong> normativa vigente.<br />

E’ essenziale considerare l’accessibil<strong>it</strong>à<br />

nel<strong>la</strong> realizzazione di un s<strong>it</strong>o web.<br />

4ª Esposizione<br />

Amatoriale Canina<br />

Giunge al<strong>la</strong> quarta edizione l’esposizione amatoriale canina a Ginosa.<br />

Promossa da Abissi che in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Pro Loco di Ginosa e con il<br />

patrocinio del Comune di Ginosa, il prossimo 2 luglio in Piazza IV novembre, <strong>la</strong><br />

manifestazione sarà così artico<strong>la</strong>ta: ore 15,30 inizio iscrizioni; ore 17 inizio giudizi;<br />

ore 20 dimostrazione Un<strong>it</strong>à Cinofi<strong>la</strong> Arma dei Carabinieri; ore 21 Best Shoow<br />

cani di razza; ore 22 Premio simpatia (sfi<strong>la</strong>ta cani meticci)


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 30<br />

Un giorno da<br />

“Mondiale”!<br />

Cosa può accadere<br />

durante una part<strong>it</strong>a dell’Italia in T.V.<br />

Questo articolo vi<br />

viene scr<strong>it</strong>to alle 16.25 del<br />

22 giugno 2006, perché riportare<br />

data e ora?, perché<br />

in questo momento si gioca<br />

<strong>la</strong> part<strong>it</strong>a dei mondiale Italia<br />

- Repubblica Ceca. In molti<br />

sono davanti al<strong>la</strong> T.V, magari<br />

che aspettano <strong>la</strong> pausa pubblic<strong>it</strong>aria<br />

per recarsi in bagno,<br />

che si ri<strong>la</strong>ssano sul divano<br />

a sorseggiare una bib<strong>it</strong>a<br />

fresca mentre ordinano al<strong>la</strong><br />

mogliettina qualcosa da sgranocchiare sotto i denti e c’è chi esce<br />

fuori in balcone a suonare <strong>la</strong> tromba ogni volta che un attaccante<br />

si avvicina al<strong>la</strong> porta avversaria.<br />

Tutto sommato le part<strong>it</strong>e dei mondiali hanno anche dei<br />

vantaggi, volete sapere quali?.<br />

Per esempio, attraversare Ginosa con <strong>la</strong> propria util<strong>it</strong>aria<br />

pensando che prima di noi l’abbia percorsa Mosè, immaginando<br />

che ci abbia aperto un varco tra le auto <strong>la</strong>sciandoci scorazzare in<br />

completa libertà per le vie del paese.<br />

Per noi donne c’è <strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à di poter fare una manovra<br />

azzardata in un parcheggio, se poi ammacchiamo qualche auto chi<br />

ci vede? Chi può notarci? Chi imprecherebbe chiedendoci i danni?<br />

Guardano tutti <strong>la</strong> T.V.!<br />

Sono le donne quelle che circo<strong>la</strong>no in paese durante <strong>la</strong><br />

part<strong>it</strong>a, sono in Panda, in Lancia o magari in Fiat 500, sole solette,<br />

attente ad ev<strong>it</strong>are qualche baldo giovane che cerca di arrivare prima<br />

a casa per recuperare almeno il secondo tempo del<strong>la</strong> part<strong>it</strong>a.<br />

Si va a fare benzina e ci si può r<strong>it</strong>rovare davanti i benzinai<br />

che guardano <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a davanti ad una T.V. sul cofano di<br />

un’auto, geniali.<br />

Si può godere di questo momento in assoluta libertà, magari<br />

accendendo <strong>la</strong> radio e ascoltando un po’ di musica. Peccato<br />

che trasmettano <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a a reti unificate. Allora si potrebbe guardando<br />

<strong>la</strong> tv, ev<strong>it</strong>ando accuratamente di pigiare il d<strong>it</strong>o su<br />

Rai 1. Purtroppo trasmettono solo film di vecchia data con<br />

attori che neanche nostra madre riconoscerebbe.<br />

Va bene, non ci si può arrendere. Il primo tempo sarà<br />

quasi fin<strong>it</strong>o, si può andare in qualche bar a comprare un<br />

ge<strong>la</strong>to. Sicuramente ci troviamo già 20 uomini che si sono<br />

riun<strong>it</strong>i nel bar prefer<strong>it</strong>o per commentare <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a con gli<br />

amici. Ci sono quelli che ancora chiedono se Gattuso è in<br />

panchina o gioca, chi già impreca l’arb<strong>it</strong>ro (questa è pura<br />

ab<strong>it</strong>udine calcistica), chi per 90 minuti non fumerà (salvo<br />

pausa tra il primo e il secondo tempo), mentre il barista<br />

non sa se guardare i clienti o <strong>la</strong> tv.<br />

Che giornata calcistica dipendente che si può vivere in<br />

poche ore, dove può bastare una part<strong>it</strong>a da mondiale per insegnare<br />

ad una massaia che il fuori gioco non è l’espulsione di un giocatore<br />

oppure che il rigore non è <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> part<strong>it</strong>a. Quanto spreco di<br />

energie per avere imprecato e sudato al posto di Nesta, per avere<br />

corso dietro il pallone con Gi<strong>la</strong>rdino, avere invidiato Buffon che si<br />

scambiava baci vo<strong>la</strong>nti con <strong>la</strong> sua Alena Seredova. E pensare che<br />

qualcuno aveva anche proposto di mettere proprio lei in porta al<br />

posto del suo Gigi nazionale per distrarre <strong>la</strong> squadra avversaria e<br />

poter mandare in santa pace Del Piero a fare qualche goal indisturbato.<br />

Ok, meglio riaccendere <strong>la</strong> radio, ascoltare lo speaker annunciare<br />

che <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a tra Ghana e Stati Un<strong>it</strong>i per il momento è 1-1<br />

e sentire una canzone degli Oasis. Si arriva al <strong>la</strong>voro e incrociando<br />

una collega, altrettanto sfigata e poco calcistica, le si può chiedere<br />

“cosa ne pensi del fatto che mentre si gioca <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a noi siamo<br />

qui a <strong>la</strong>vorare?”, <strong>la</strong> sua risposta “ho sonno e ho voglia di farmi un<br />

bel pisolino!”, giusto, quasi quasi una pennichel<strong>la</strong> non guasterebbe,<br />

tanto il risultato del<strong>la</strong> part<strong>it</strong>a ce <strong>la</strong> dirà lo speaker tra meno di<br />

un’ora.<br />

Cari azzurri sicuramente siete gli unici che per un mese<br />

l’anno ci fate passare qualche ora insieme al<strong>la</strong> famiglia e agli amici,<br />

magari con <strong>la</strong> voglia di vedervi con una coppa del mondiale<br />

tra le mani. In bocca al lupo quindi e … fatece sognà (un po’ di<br />

romano non guasta mai)!<br />

Mariacarme<strong>la</strong> Ribecco<br />

pubblic<strong>it</strong>à metronotte


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 31<br />

Festa a Casa Famiglia<br />

Gli osp<strong>it</strong>i del<strong>la</strong> nostra casa di riposo festeggiano in una serata calda d’inizio estate<br />

Il 22 giugno<br />

scorso presso <strong>la</strong> struttura<br />

per anziani Casa Famiglia<br />

Montfort, si è tenuta<br />

<strong>la</strong> consueta festa d’inizio<br />

estate per gli anziani<br />

osp<strong>it</strong>i e per le loro famiglie.<br />

La serata è iniziata<br />

con <strong>la</strong> celebrazione<br />

del<strong>la</strong> Santa Messa officiata<br />

da Padre Lino Teo<strong>la</strong>to,<br />

Parroco del Cuore<br />

Immaco<strong>la</strong>to. Durante<br />

il r<strong>it</strong>o Padre Lino ha ricordato<br />

l’importanza di<br />

affidarsi a Dio, di condividere<br />

<strong>la</strong> sofferenza,<br />

<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, <strong>la</strong> vecchiaia<br />

che avanza sempre guardando<br />

con fiducia Gesù,<br />

che per primo ha sofferto ed è morto per noi, ma ci ha riscattati<br />

con <strong>la</strong> sua Risurrezione.<br />

Si rivolge poi alle famiglie degli anziani, perché siano<br />

sempre vicini ai loro cari e costantemente partecipare al<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a<br />

del<strong>la</strong> casa che li osp<strong>it</strong>a. Ha inoltre ricordato il <strong>la</strong>voro svolto dagli<br />

operatori socio-san<strong>it</strong>ari;: i volontari, i membri del Consiglio di<br />

amministrazione i quali, ciascuno nel proprio ruolo, svolgono un<br />

Nunzio Santantonio<br />

servizio attento e silenzioso<br />

per garantire <strong>la</strong> migliore<br />

permanenza agli anziani<br />

osp<strong>it</strong>i. Parole riprese<br />

poi da Nico Ca<strong>la</strong>brese,<br />

Vice Presidente del<strong>la</strong> Casa,<br />

che ha sottolineato il<br />

<strong>la</strong>voro svolto da tutti i dipendenti,<br />

ma in partico<strong>la</strong>re<br />

ha tenuto a ringraziare<br />

Piero Lippolis e Franco<br />

Ribecco, rispettivamente<br />

Direttore e Tesoriere, che<br />

volontariamente e con<br />

grande spir<strong>it</strong>o di dedizione<br />

svolgono un servizio<br />

importante per tutti gli anziani<br />

e non solo.<br />

La serata è poi continuata<br />

con un momento<br />

di musica offerto con <strong>la</strong><br />

sol<strong>it</strong>a allegria dai ragazzi e ragazze del Gruppo Scout Ginosa 2.<br />

Hanno presentato alcuni pezzi musicali suonati con grande bravura<br />

dai già provetti musicisti V<strong>it</strong>o Galeota (c<strong>la</strong>rinetto), Francesco<br />

Prencipe (c<strong>la</strong>rinetto), Lucia B<strong>it</strong>el<strong>la</strong> (f<strong>la</strong>uto traverso), che ci hanno<br />

poi coinvolti tutti suonando l’inno di Mameli. Poi accom<strong>pag</strong>nati<br />

al<strong>la</strong> tastiera da Rossel<strong>la</strong> Giannuzzi e dal<strong>la</strong> ch<strong>it</strong>arra di C<strong>la</strong>udio<br />

Petrera, hanno cantato tutti insieme pezzi del repertorio di Lucio<br />

Battisti. Gli anziani hanno partecipato con attenzione, alcuni<br />

battevano le mani, sicuramente contenti di sentire un po’ di<br />

musica e di passare una bel<strong>la</strong> serata in allegria e com<strong>pag</strong>nia.<br />

Poi il tutto è stato accom<strong>pag</strong>nato da un ottimo buffet, preparato<br />

di cuochi e cuoche del<strong>la</strong> Casa, Rosa Panetta, Elisa V<strong>it</strong>acca, Piero<br />

Vizzielli, ricco di pietanze e bevande davvero squis<strong>it</strong>e.<br />

Una serata dunque ricca di spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à, voglia di stare insieme<br />

ai nostri anziani, ai quali farebbe piacere ricevere vis<strong>it</strong>e più<br />

spesso, solo per scambiare quattro chiacchiere, per un po’ di<br />

com<strong>pag</strong>nia. La comun<strong>it</strong>à ginosina è inv<strong>it</strong>ata!<br />

Rosamaria Busto


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 32<br />

Mimmo Dell’Osso torna<br />

ad esporre a Ginosa<br />

Dal 10 giugno scorso è possibile nuovamente, nel<strong>la</strong> nostra<br />

c<strong>it</strong>tà, apprezzare le opere di Mimmo Dell’Osso. Possiamo<br />

par<strong>la</strong>re di un vero e proprio evento, poiché da circa quattro anni<br />

l’artista non esponeva a Ginosa.<br />

Attraverso Philippe Daverio<br />

(tra i maggiori e più noti cr<strong>it</strong>ici<br />

d’arte), infatti, dal 2002 Dell’Osso<br />

ha intrapreso e continuato<br />

un rapporto di esclusiva con<br />

un gallerista bresciano. Gli era<br />

perciò imped<strong>it</strong>o esporre e vendere<br />

le proprie opere. I termini<br />

del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione ora sono<br />

cambiati e, benché tra i due permanga<br />

un normale rapporto di<br />

continua compra/vend<strong>it</strong>a, per i<br />

Ginosini (ma non solo) è nuovamente<br />

possibile apprezzare<br />

in loco le interessanti opere di<br />

Mimmo.<br />

Nell’esposizione di<br />

Via Tagliamento 13 fino ad ora<br />

è stato possibile vis<strong>it</strong>are un’opera<br />

per volta per un totale di 24<br />

quadri, parte di una collezione<br />

già acquistata dal<strong>la</strong> galleria bresciana<br />

e gentilmente concessi.<br />

Dal 27 giugno per<br />

qualche giorno sarà esposto il<br />

quadro “L’inconsapevolezza del consapevole”, dedicato all’amico<br />

Mimmo Leobardi, già acquistato e per l’occasione gentilmente<br />

concesso dal<strong>la</strong> famiglia Digiandomenico. Dall’1 luglio per quindici<br />

giorni saranno esposte, invece, sculture ed instal<strong>la</strong>zioni che sarà<br />

possibile apprezzare ed acquistare. Saranno esposte opere di artisti<br />

come Maurizio Di Feo, Nunzio Fucci, Marco Lafirenza, Pando,<br />

Marcel<strong>la</strong> Adago, Abel Zeltman e di Andrea Francolino.<br />

Ma dal 16 luglio c’è una opportun<strong>it</strong>à ancora più grande.<br />

Dell’Osso esporrà, infatti, diversi quadri prima di venderli al<strong>la</strong><br />

galleria bresciana. In quei giorni per i vis<strong>it</strong>atori sarà possibile ac-<br />

pubblic<strong>it</strong>à Ara<br />

quistare le opere a condizioni decisamente vantaggiose. Ma c’è<br />

di più. Il giovane artista ginosino ha pensato a diverse soluzioni<br />

che consentano a tutti di accedere alle opere<br />

anche acquistandole. C’è <strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à<br />

di rateizzare l’acquisto di quadri originali<br />

o l’occasione di comprare riproduzioni su<br />

stampa autografe potendo scegliere tra circa<br />

1.200 diverse opere. E’ evidente quanto<br />

questo possa servire ad avvicinare molta<br />

più gente al<strong>la</strong> fruizione ed al consumo d’arte.<br />

La possibil<strong>it</strong>à di rateizzare rende accessibile<br />

l’acquisto di un quadro mentre <strong>la</strong> riproduzione<br />

autografa amplia <strong>la</strong> vendibil<strong>it</strong>à<br />

del “prodotto” ponendosi , oltre che come<br />

opera d’arte, anche come oggetto di acquisto<br />

per gli usi più svariati, dall’arredamento<br />

al regalo.<br />

L’esposizione di Via Tagliamento è anche<br />

una risposta a chi si chiedeva che fine<br />

avesse fatto Dell’Osso. Ma non dobbiamo<br />

dimenticare che in questi anni Mimmo ha<br />

fatto tanto: ha dato v<strong>it</strong>a al<strong>la</strong> felice esperienza<br />

di www.artisticontemporanei.com, ormai<br />

un vero punto di riferimento a livello<br />

nazionale; ha esposto in tantissimi luoghi<br />

(ne abbiamo già par<strong>la</strong>to da queste <strong>pag</strong>ine)<br />

e vede le quotazioni dei suoi quadri salire<br />

costantemente. Dopo <strong>la</strong> parentesi con<br />

l’esclusivista bresciano lo attendono ora<br />

altre sfide tra cui le imminenti gallerie di Buenos Aires e Cairns<br />

(Australia).<br />

Ma il suo impegno qui a Ginosa non è concluso. L’artista<br />

sta infatti selezionando persone che da settembre seguiranno delle<br />

sue lezioni di disegno, p<strong>it</strong>tura, model<strong>la</strong>to e scultura che in futuro<br />

fromeranno un gruppo di <strong>la</strong>voro in grado di affiancarlo.<br />

Non resta quindi che fare vis<strong>it</strong>a a Mimmo Dell’Osso,<br />

attraverso le <strong>pag</strong>ine del s<strong>it</strong>o o, meglio, apprezzando dal vivo le sue<br />

opere in Via Tagliamento 13!<br />

Davide Giove


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 35<br />

Riceviamo e pubblichiamo<br />

Tommaso Francavil<strong>la</strong>:<br />

«Oggi voterei F<strong>it</strong>to<br />

con più convinzione<br />

di ieri.»<br />

Lo confesso: ho fatto anch’io <strong>la</strong> cam<strong>pag</strong>na elettorale per<br />

F<strong>it</strong>to contando di averne taluni, deprecabili vantaggi.<br />

Per esempio, una pol<strong>it</strong>ica di risanamento dei conti del<strong>la</strong><br />

Regione che riscuotesse il p<strong>la</strong>uso ed il premio di tutti gli organismi<br />

di controllo; una cultura di governo moderna, ad un tempo pragmatica<br />

e decisionista, ispirata al primato dello sviluppo e non dell’ideologia<br />

del<strong>la</strong> sua repressione; un governo regionale efficiente<br />

che riuscisse a rispettare i tempi di spesa dei finanziamenti statali<br />

e comun<strong>it</strong>ari; un approccio fermo, orgoglioso ed autorevole al Governo<br />

nazionale all’insegna degli interessi supremi del<strong>la</strong> Puglia,<br />

che ci aveva fatto recuperare l’Acquedotto Pugliese scippatoci<br />

da D’Alema e che ci aveva visti protagonisti di una v<strong>it</strong>toriosa resistenza<br />

al più anti-meridionalistico dei federalismi fiscali quale<br />

quello del Decreto 56/2000 a firma D’Alema-Visco; una lunga<br />

serie di riforme anche impopo<strong>la</strong>ri che liberassero <strong>la</strong> Puglia dai<br />

gravami che ne appesantiscono <strong>la</strong> marcia verso il futuro. Avevo<br />

perfino condiviso, pur da <strong>la</strong>ico impen<strong>it</strong>ente, che si finanziassero<br />

gli oratori, conoscendoli non soltanto come foco<strong>la</strong>i di pro<strong>pag</strong>anda<br />

catto-comunista ampiamente utilizzati come tali da noti campioni<br />

dell’etica cristiana quale il nostro attuale Governatore, ma<br />

anche come sedi talvolta insost<strong>it</strong>uibili di aggregazione pos<strong>it</strong>iva di<br />

una gioventù altrimenti abbandonata a sé stessa. Ed, avendo una<br />

RSA del “San Raffaele” letteralmente sotto casa ad Alberobello<br />

<strong>la</strong> cui insegna luminosa trafora di notte <strong>la</strong> mia tapparel<strong>la</strong>, avevo<br />

anche apprezzato <strong>la</strong> convenzione che ha consent<strong>it</strong>o l’utilizzo di un<br />

enorme patrimonio immobiliare e tecnologico abbandonato con<br />

l’attivazione di eccellenti e richiestissimi servizi per le nostre comun<strong>it</strong>à,<br />

anche a completamento del noto piano ospedaliero ed a<br />

doveroso risarcimento dei suoi tagli.<br />

Insomma, ho commesso gli stessi reati –configurati come<br />

AVIS SER<br />

corruzione dall’acrobatica Procura di Bari- del mio conc<strong>it</strong>tadino<br />

Don Cosmo Ruppi.<br />

Non solo, di queste mie colpe ho <strong>la</strong>sciato forse anche<br />

qualche lievissima traccia nelle intercettazioni del Provenzano<br />

pugliese, come ha amabilmente descr<strong>it</strong>to –ad onore e gloria del<strong>la</strong><br />

Puglia intera- il nostro ex-Presidente l’ineffabile Procuratore<br />

Dinapoli (all’uopo scortato dall’immancabile trio Rossi-Nicastro-<br />

N<strong>it</strong>ti), avendo io addir<strong>it</strong>tura osato –come si dice abbia fatto anche<br />

il Capo dei Vescovi pugliesi- confortare ed incoraggiare via filo,<br />

in conversazioni istantanee, il suddetto super-boss. E sono tanto<br />

complice degli infami crimini di F<strong>it</strong>to, da non riuscire nemmeno a<br />

capire quale reato sia mai ricevere al<strong>la</strong> luce del sole finanziamenti<br />

elettorali consent<strong>it</strong>i dal<strong>la</strong> legge da soggetti pol<strong>it</strong>icamente vicini<br />

come l’ed<strong>it</strong>ore di “Libero”, o segna<strong>la</strong>re un’em<strong>it</strong>tente televisiva per<br />

un sontuoso contratto pubblic<strong>it</strong>ario, comunque leg<strong>it</strong>timo, da 5 mi<strong>la</strong><br />

euro per riceverne in cambio <strong>la</strong> riproposizione di un dibatt<strong>it</strong>o<br />

con il proprio avversario, fino a spingermi a domandarmi –per<br />

questo secondo caso- come debbano configurarsi penalmente le<br />

ben più consistenti convenzioni stipu<strong>la</strong>te con <strong>la</strong> stessa em<strong>it</strong>tente<br />

dal<strong>la</strong> Provincia di Lecce, a meno che queste non si intendano assolte<br />

dal<strong>la</strong> configurazione “pol<strong>it</strong>icamente corretta” del Presidente<br />

Pellegrino, che sarebbe comunque un’eccellente persona se non<br />

fosse infelic<strong>it</strong>ato da un insopportabile figlio. Ma c’è un dato che<br />

mi rende un pericolosissimo eversore, che <strong>la</strong> Procura di Bari non<br />

può non sottoporre a rigoroso controllo fino al<strong>la</strong> detenzione, ed è<br />

il mio delinquenziale rifiuto di riconoscermi in un sistema che spia<br />

per anni gli esponenti di una parte pol<strong>it</strong>ica al<strong>la</strong> ricerca di motivi<br />

pur che sia per incriminarli. E che, se non li trova, se li inventa,<br />

voltando e rivoltando il codice penale a proprio uso e consumo, e<br />

gettando comunque nell’insaziabile fornace del<strong>la</strong> gogna mediatica<br />

chiunque abbia osato interloquire con il criminale per pre-destinazione.<br />

Fosse anche <strong>la</strong> madre.<br />

Di qui il mio appello a quel milione di delinquenti, peraltro<br />

imperdonabilmente tornati alle pol<strong>it</strong>iche scorse ad essere<br />

maggioranza assoluta dei Pugliesi., che ho avuto per complici nel<br />

reato di avere sostenuto Raffaele F<strong>it</strong>to e di condividerne <strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica.<br />

Cost<strong>it</strong>uiamoci tutti. Io intanto mi auto-denuncio, anche perché<br />

per me il rischio di re<strong>it</strong>erazione del reato è assoluto. Oggi voterei<br />

F<strong>it</strong>to con più convinzione di ieri.<br />

Tommaso Francavil<strong>la</strong>


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 36<br />

Civiltà Pugliese<br />

rubrica di cultura, storia,<br />

ambiente e tradizioni<br />

a cura di Adele Carrera<br />

La CGIL compie 100 anni (6)<br />

La vertenza Taranto. Il periodo di lotta dei <strong>la</strong>voratori organizzati<br />

che va dal 1971 al<strong>la</strong> fine del 1972, segnò un grande momento<br />

qualificante per il Sindacato un<strong>it</strong>ario. Erano stati raggiunti importanti<br />

accordi sia sul piano del<strong>la</strong> sicurezza del <strong>la</strong>voro sia sul piano occupazionale.<br />

Ma <strong>la</strong> bestia nera del<strong>la</strong> gestione dell’accordo si profi<strong>la</strong>va<br />

minacciosa. Infatti fu proprio sul<strong>la</strong> gestione delle conquiste che si<br />

aprirono fronti incandescenti. La sicurezza sul <strong>la</strong>voro vedeva da<br />

parte del<strong>la</strong> Italsider una continua elusione dei problemi e ancor più<br />

difficile fu <strong>la</strong> gestione dell’accordo sul fronte dell’occupazione.<br />

La specific<strong>it</strong>à dello stabilimento, sempre in continua evoluzione<br />

impiantistica, l’elevato numero di commesse date in appalto,<br />

il travaso di manodopera da una d<strong>it</strong>ta all’altra non consentiva di<br />

programmare piattaforme occupazionali di ampio respiro e questo<br />

consentiva al<strong>la</strong> società di effettuare licenziamenti per “fine <strong>la</strong>vori”.<br />

Una condizione di instabil<strong>it</strong>à occupazionale, pervase, in<br />

quel periodo, <strong>la</strong> v<strong>it</strong>a degli operai Italsider.<br />

Nel marzo del 1972 l’azienda rese noto un piano di riduzione<br />

del<strong>la</strong> manodopera che investiva i <strong>la</strong>voratori edili.<br />

Il sindacato, un<strong>it</strong>ariamente, questa volta non perse tempo<br />

e nel convegno tenutosi il 27 aprile del 1972, organizzato dal<strong>la</strong><br />

CGIL, CISL e UIL, si e<strong>la</strong>borò <strong>la</strong> piattaforma di impegno di lotta per<br />

l’occupazione e lo sviluppo.<br />

Questa fu il primo atto per quel<strong>la</strong> che diventò <strong>la</strong> più significativa<br />

battaglia per il cambiamento che fu chiamata Vertenza<br />

Taranto. Fu <strong>la</strong> più lunga che si ricordi nel<strong>la</strong> storia del movimento<br />

operaio tarantino , durò cinque anni... e forse non s’è chiusa, ancora<br />

oggi.<br />

«In quel<strong>la</strong> proposta gli obiettivi di carattere rivendicativo<br />

erano sommati alle esigenze di riscatto pol<strong>it</strong>ico e sociale più generali,<br />

dei braccianti e dei contadini dell’entroterra, che vedevano, negli<br />

operai dell’industria c<strong>it</strong>tadina, gli alleati attraverso i quali finalmente<br />

arrivare a concretizzare le proprie aspirazioni.<br />

In <strong>la</strong>rga misura pensata e tradotta in progetto dal<strong>la</strong> CGIL<br />

e dal PCI, <strong>la</strong> piattaforma rivendicativa nasceva dal<strong>la</strong> convinzione<br />

che fossero presenti nel<strong>la</strong> realtà ionica e regionale le condizioni di<br />

una diversa ipotesi di sviluppo; da qui <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à di unificare le<br />

molteplici parti del “popolo” meridionale, per <strong>la</strong> costruzione di un<br />

<strong>la</strong>rgo schieramento di forze che, al fianco del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse operaia tarantina<br />

(che seppure in quel momento stava subendo un duro attacco,<br />

restava forte), fungesse da premessa e base per l’affermazione nel<strong>la</strong><br />

provincia del dir<strong>it</strong>to al <strong>la</strong>voro e ad un sistema produttivo integrato.<br />

La “proposta” si riferiva, infatti, ai tre principali settori produttivi<br />

presenti nell’area: l’agricolo, l’edile e l’industriale, con richieste<br />

artico<strong>la</strong>te per ciascuno di essi.<br />

In agricoltura si rivendicava l’attuazione del piano irriguo,<br />

<strong>la</strong> riconversione delle colture v<strong>it</strong>ivinicole e olivicole, lo sviluppo<br />

del settore zootecnico; per l’edilizia, si tendeva ad ottenere <strong>la</strong> realizzazione<br />

di massicci programmi di opere pubbliche, <strong>la</strong> definizione<br />

del Piano rego<strong>la</strong>tore generale del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà di Taranto e l’avvio dei<br />

programmi di edilizia economica e popo<strong>la</strong>re più volte rivendicati;<br />

per quanto riguarda il settore industria, infine, l’obiettivo principale<br />

era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal<strong>la</strong> diversificazione produttiva, possibile attraverso<br />

lo sviluppo di un<strong>it</strong>à produttive nei settori dei ricambi per l’industria<br />

siderurgica di base, del<strong>la</strong> trasformazione dei semi<strong>la</strong>vorati siderurgici,<br />

del<strong>la</strong> trasformazione dei prodotti agricoli, e attraverso lo spostamento<br />

a Mar Grande dei cantieri navali, <strong>la</strong> incentivazione del settore<br />

navalmeccanico.<br />

È evidente <strong>la</strong> generic<strong>it</strong>à dei contenuti di questa prima piattaforma<br />

rivendicativa “terr<strong>it</strong>oriale”. Più che altro, essa si inseriva nel<br />

più generale movimento per le riforme e per il Mezzogiorno, che<br />

trovava, intanto, una puntuale definizione nel<strong>la</strong> conferenza di Reggio<br />

Ca<strong>la</strong>bria del 20-22 ottobre e in quel<strong>la</strong> di Napoli del 5-7 dicembre del<br />

1972. Non si trattava ancora di una specifica piattaforma di lotta:<br />

molte le controparti, molti gli obiettivi, indeterminate le prior<strong>it</strong>à di<br />

ciascuno di essi.<br />

Dei lim<strong>it</strong>i di impostazione sembrarono rendersi conto i<br />

metalmeccanici che, nel documento redatto a conclusione del loro<br />

primo consiglio provinciale un<strong>it</strong>ario, scrivevano: “... il giudizio<br />

defin<strong>it</strong>ivo deve trovare ulteriori momenti di verifica nei consigli dei<br />

delegati delle categorie industriali e bracciantili... In tali assemblee<br />

<strong>la</strong> piattaforma rivendicativa dovrà necessariamente trovare le indicazioni<br />

strategiche e ulteriori precisazioni delle controparti.”<br />

La drammatic<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione occupazionale, che si<br />

delineava intanto nell’area industriale, portò <strong>la</strong> Flm e <strong>la</strong> Flc a coordinare<br />

le rispettive iniziative in vista di un comune intento. Anche<br />

gli imprend<strong>it</strong>ori cost<strong>it</strong>uirono un com<strong>it</strong>ato dei t<strong>it</strong>o<strong>la</strong>ri delle imprese<br />

edili e metalmeccaniche, con l’obiettivo di diventare controparte<br />

del<strong>la</strong> Italsider e del ministero delle partecipazioni statali, per tute<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> loro presenza nell’area industriale.<br />

Sul<strong>la</strong> base delle questioni sollevate dal problema del<strong>la</strong> disoccupazione<br />

di r<strong>it</strong>orno, si tenne una serie di incontri tra sindacati,<br />

<strong>it</strong>alsider, finsider e governo, nel corso dei quali <strong>la</strong> finsider, oltre a<br />

fornire i dati re<strong>la</strong>tivi alle previste smobil<strong>it</strong>azioni di manodopera,<br />

indicò un insieme di programmi di opere pubbliche in grado di<br />

attenuare l’impatto dei licenziamenti e di assorbire parte del<strong>la</strong> forza<br />

<strong>la</strong>voro espulsa dall’area industriale.<br />

Partico<strong>la</strong>rmente rilevante l’assenza del governo in questa<br />

fase di contrattazione. All’interno del IV centro siderurgico Italsider,<br />

nel frattempo, era incominciata l’altalena delle notifiche dei licenziamenti<br />

segu<strong>it</strong>e dal rifiuto dei <strong>la</strong>voratori di rimanere a casa. La<br />

s<strong>it</strong>uazione era partico<strong>la</strong>rmente cr<strong>it</strong>ica nelle aziende edili Recchi e<br />

Italstrade dove, dato il numero dei dipendenti (diverse centinaia),<br />

non era possibile tamponare <strong>la</strong> disoccupazione incombente con gli<br />

espedienti degli assorbimenti e dei travasi in altre aziende.<br />

Le diverse iniziative di lotta promosse, trovarono uno<br />

sbocco unificante nello sciopero generale, proc<strong>la</strong>mato il 29 novembre<br />

1972, quando tre grandi cortei sfi<strong>la</strong>rono per <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà (Taranto).<br />

Al<strong>la</strong> manifestazione parteciparono anche alcuni rappresentanti delle<br />

ist<strong>it</strong>uzioni locali ed è questo un elemento nuovo delle mobil<strong>it</strong>azioni,<br />

che da quel giorno in poi ricorrerà sempre, fino al<strong>la</strong> chiusura del<strong>la</strong><br />

vertenza Taranto; il fatto più significativo è che, a partire da questo<br />

momento, le segreterie regionali delle tre confederazioni sindacali<br />

r<strong>it</strong>erranno necessario e<strong>la</strong>borare <strong>la</strong> piattaforma rivendicativa regionale,<br />

presentata, poi al convegno di Napoli sul Mezzogiorno, insieme a<br />

quelle di altre regioni Meridionali.<br />

*****<br />

Strategia pol<strong>it</strong>ica, travasi di manodopera e livelli occupazionali.<br />

Già in segu<strong>it</strong>o al<strong>la</strong> manifestazione di ottobre di Reggio Ca<strong>la</strong>bria, <strong>la</strong><br />

FLM nazionale aveva inviato al ministero delle partecipazioni statali,<br />

insieme a quel<strong>la</strong> contrattuale, una piattaforma di più ampio respiro,<br />

sul Mezzogiorno, che riprendeva gran parte delle idee presenti nel<strong>la</strong><br />

vertenza Taranto.<br />

L’iniziativa del<strong>la</strong> FLM non fu grad<strong>it</strong>a a molti, d’altra parte<br />

non sfuggì a nessuno che le risposte, pretestuose o comunque evasive<br />

con cui i massimi dirigenti delle partecipazioni statali avevano reag<strong>it</strong>o<br />

al<strong>la</strong> richiesta di confronto del<strong>la</strong> FLM, erano il sintomo di una crisi<br />

complessiva di orientamento e di indirizzo. Il movimento sindacale,<br />

così faticosamente giunto a porre <strong>la</strong> questione del<strong>la</strong> programmazione,<br />

si trovò impegnato in una inev<strong>it</strong>abile contesa sulle pol<strong>it</strong>iche<br />

congiunturali dei governi, che tendevano a riprodurre con forza <strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica dei due tempi e a risospingere in seconda linea il tema dello<br />

sviluppo del Mezzogiorno. E, constata l’assenza di risultati pos<strong>it</strong>ivi<br />

nelle consultazioni con il governo e <strong>la</strong> finsider, sugli investimenti e<br />

le riforme, cominciò ad interrogarsi sul<strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à di modificare i<br />

metodi di lotta, per adottarne di più efficaci.<br />

In occasione del consiglio provinciale FLM, del gennaio<br />

del 1973, il dibatt<strong>it</strong>o sul<strong>la</strong> connessione tra lotte sociali e lotte contrattuali<br />

si arricchì di nuovi spunti e si qualificò in modo decisivo<br />

per <strong>la</strong> futura pol<strong>it</strong>ica sindacale. In quel<strong>la</strong> sede emerse l’urgenza di<br />

“unificare <strong>la</strong> lotta concretamente, su obiettivi concreti e non attraverso<br />

un solidarismo ideologico” e, in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à di<br />

artico<strong>la</strong>re al massimo le lotte, selezionando accuratamente le prior<strong>it</strong>à<br />

da assegnare ad ogni obiettivo - per passare da uno stato di proposta


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 37<br />

e di “diplomatica” gestione del confronto tra le parti, al<strong>la</strong> apertura<br />

di vertenze con le singole controparti ai vari livelli e nelle rispettive<br />

artico<strong>la</strong>zioni e <strong>la</strong> opportun<strong>it</strong>à di unificare orizzontalmente <strong>la</strong> lotta<br />

contro i licenziamenti, ev<strong>it</strong>ando così, il verificarsi di fatti gravi come<br />

quello del<strong>la</strong> Italstrade, dove, secondo l’opinione di molti, 400 operai<br />

edili erano stati messi in cassa integrazione, tra <strong>la</strong> totale indifferenza<br />

dei metalmeccanici.<br />

In sintesi, <strong>la</strong> ricerca di una strategia pol<strong>it</strong>ica da parte del<br />

sindacato, verteva su un interrogativo: puntare tutto sulle riforme e gli<br />

investimenti o anche sui problemi dell’orario e dell’organizzazione<br />

del <strong>la</strong>voro all’interno del IV centro Siderurgico Italsider? Ma un<br />

altro problema si poneva; era implic<strong>it</strong>o che dare risposta al ques<strong>it</strong>o<br />

avrebbe avuto come non trascurabile conseguenza <strong>la</strong> revisione delle<br />

modal<strong>it</strong>à di intervento e di mobil<strong>it</strong>azione all’interno dell’Italsider.<br />

Rispetto a quanto deciso, nel corso del consiglio provinciale<br />

del<strong>la</strong> Flm del gennaio 1973 e alle emergenze, continuamente affiorate<br />

nell’area industriale, <strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica dei travasi di manodopera tra le<br />

aziende, attuata nei primi anni settanta, appare oggi, per molti aspetti,<br />

un espediente ambiguo, un falso tamponamento del<strong>la</strong> disoccupazione<br />

di r<strong>it</strong>orno, visto che l’Italsider aveva comunque l’interesse a completare<br />

i <strong>la</strong>vori del raddoppio del centro nei tempo stabil<strong>it</strong>i. Infatti,<br />

malgrado <strong>la</strong> drammatic<strong>it</strong>à dei problemi occupazionali ( dal punto di<br />

vista del<strong>la</strong> stabil<strong>it</strong>à del <strong>la</strong>voro) e i continui passaggi di manodopera<br />

tra imprese diverse, nel primo semestre del 1973, il numero degli<br />

addetti nell’area industriale non subì variazioni, anzi aumentarono<br />

le presenze operaie nel IV centro siderurgico.<br />

Il fenomeno è spiegabile con il cinismo, dimostrato dall’Italsider,<br />

nel<strong>la</strong> utilizzazione del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro: ogni cosa è valutata<br />

in termini di rispetto dei tempi del raddoppio. L’azienda rifiutò però<br />

di attingere dagli appalti <strong>la</strong> manodopera necessaria a far funzionare<br />

gli impianti, e continuò a privilegiare l’Ancifap, come canale di<br />

selezione per il personale da assumere.<br />

La cresc<strong>it</strong>a f<strong>it</strong>tizia (perché estremamente precaria) del<strong>la</strong><br />

occupazione nell’area industriale, oltre ad aggravare il problema del<strong>la</strong><br />

stabil<strong>it</strong>à occupazionale, accentuò le distorsioni ins<strong>it</strong>e nello “sviluppo”<br />

economico del<strong>la</strong> provincia, aggravando <strong>la</strong> crisi già in atto nei settori<br />

tradizionali, soprattutto agricolo ed artigiano.<br />

Lo stesso uso, da parte sindacale, dei risultati pos<strong>it</strong>ivi fino<br />

ad allora ottenuti nelle fabbriche, soffriva di contraddizioni e lim<strong>it</strong>i<br />

non trascurabili: <strong>la</strong> scarsa attenzione fino ad allora dedicata ai temi<br />

dell’ambiente e dell’orario di <strong>la</strong>voro, anche se ormai consolidata,<br />

poteva considerarsi <strong>la</strong> posizione acquis<strong>it</strong>a dal sindacato in tutte<br />

le aziende, sul<strong>la</strong> contrattazione sa<strong>la</strong>riale; <strong>la</strong> non ancora superata<br />

diffidenza nei rapporti fra le diverse organizzazioni sindacali, che<br />

impediva <strong>la</strong> immediata socializzazione delle esperienze dando luogo<br />

ad iniziative solo formalmente un<strong>it</strong>arie, ma sostanzialmente deboli.<br />

In altre parole, non era ancora convinzione di tutti che, l’unico modo<br />

per superare i r<strong>it</strong>ardi e le insufficienze dell’azione sindacale, era<br />

ri<strong>la</strong>nciare l’un<strong>it</strong>à sindacale, e riv<strong>it</strong>alizzare ed estendere nel terr<strong>it</strong>orio<br />

le strutture un<strong>it</strong>arie di fabbrica e di zona, nel comune impegno per<br />

una diversa qual<strong>it</strong>à dello sviluppo economico e sociale dell’intera<br />

area tarantina.<br />

*****<br />

Le alleanze sociali. In assenza di impegni concreti, da<br />

parte delle forze economiche e pol<strong>it</strong>iche (imprend<strong>it</strong>ori e governo,<br />

in primo luogo) chiamate ad in intervenire, è stato lo stesso movimento<br />

dei <strong>la</strong>voratori a farsi carico di al<strong>la</strong>rgare il più possibile<br />

l’area del consenso attorno alle proposte fatte. In questa ottica<br />

devono essere lette, tutte le iniziative svoltesi nel capoluogo<br />

ionico e in provincia in cui i <strong>la</strong>voratori non si distinguevano per<br />

sindacato di appartenenza e partecipavano dando il reale senso<br />

del<strong>la</strong> un<strong>it</strong>arietà.<br />

Uno dei momenti di maggiore coinvolgimenti nell’area<br />

tarantina, sul problema del<strong>la</strong> disoccupazione di r<strong>it</strong>orno, si registrò<br />

durante lo sciopero generale del giugno 1973, quando persino i<br />

commercianti abbassarono le saracinesche dei oro negozi, in segno<br />

di solidarietà con i <strong>la</strong>voratori in lotta.<br />

Poiché nel<strong>la</strong> vertenza Taranto era prefigurata un’idea di<br />

sviluppo diverso dall’attuale, <strong>la</strong> solidarietà espressa dai diversi<br />

strati sociali non si indirizzava solo verso i <strong>la</strong>voratori degli appalti<br />

minacciati dal licenziamento ma era richiesta al<strong>la</strong> stessa c<strong>la</strong>sse<br />

operaia di <strong>la</strong>voratori di altre categorie e settori, in partico<strong>la</strong>re dai<br />

<strong>la</strong>voratoti del mandarino del<strong>la</strong> zona di Pa<strong>la</strong>giano, Massafra, Castel<strong>la</strong>neta,<br />

nell’inverno del 1973-74, in lotta contro il perveso sistema<br />

di intermediazione commerciale del prodotto agricolo.<br />

È il caso di ricordare che i contadini di queste zone, dopo<br />

aver trasformato in verdi agrumeti il <strong>la</strong>tifondo incolto, a prezzo di<br />

enormi sacrifici, non riuscivano a collocare sul mercato <strong>la</strong> produzione,<br />

a causa delle specu<strong>la</strong>zioni degli intermediari che mantenevano alto il<br />

prezzo sul mercato. Rifiutando <strong>la</strong> logica del<strong>la</strong> distruzione del prodotto<br />

invenduto, i contadini riuscirono ad imporre al mistero dell’agricoltura<br />

che i mandarini r<strong>it</strong>irati dal mercato fossero avviati al consumo<br />

attraverso i canali del<strong>la</strong> beneficenza. Data l’inefficienza dell’apparato<br />

statale pero, solo grazie all’intervento delle organizzazioni sindacali,<br />

delle amministrazioni comunali e del<strong>la</strong> provincia si riuscì nell’intento.<br />

Inoltre, per ev<strong>it</strong>are <strong>la</strong> distruzione dell’ingentissima quant<strong>it</strong>à di agrumi,<br />

che non trovavano collocazione e per sensibilizzare al problema i<br />

<strong>la</strong>voratori dell’industria, i produttori distribuirono gratu<strong>it</strong>amente, per<br />

giorni e giorni, diverse tonnel<strong>la</strong>te di mandarini davanti ai cancelli<br />

dell’Italsider.<br />

Gli operai dell’industria mostrarono un’estrema sensibil<strong>it</strong>à<br />

nei confronti dei contadini; molti di loro stessi provenivano dal<strong>la</strong><br />

cam<strong>pag</strong>na, ne conoscevano i problemi e le difficoltà, cause spesso<br />

dell’abbandono delle terre; anche per questi motivi l’impegno di<br />

non assegnare un ruolo marginale alle rivendicazioni e allo sviluppo<br />

dell’agricoltura rispetto alle altre contenute nel<strong>la</strong> vertenza Taranto,<br />

assunse un valore importante per il movimento, molto al di là delle<br />

r<strong>it</strong>uali affermazioni di solidarietà.<br />

Ormai le alleanze erano fatte e il sindacato, un<strong>it</strong>amente<br />

alle amministrazioni locali e ai part<strong>it</strong>i, da quel momento al tavolo<br />

delle trattative con governo e aziende, si sedeva discutendo del<strong>la</strong><br />

vertenza Taranto e del<strong>la</strong> nuova idea di sviluppo integrato del terr<strong>it</strong>orio<br />

ionico.<br />

Le premesse necessarie all’avvio del processo di sviluppo<br />

auspicato furono individuate nel<strong>la</strong> attuazione del piano generale di<br />

utilizzo delle acque, nell’approvazione immediato del nuovo piano<br />

rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà di Taranto, in una nuova pol<strong>it</strong>ica nazionale per<br />

i porti e per quello del capoluogo ionico in partico<strong>la</strong>r modo, anche<br />

con <strong>la</strong> creazione di un ente appos<strong>it</strong>o.<br />

Solo nell’amb<strong>it</strong>o di queste scelte si r<strong>it</strong>eneva potessero<br />

trovare effettiva collocazione gli interventi nei settori industriale e<br />

agricolo e i provvedimenti di carattere urgente (opere pubbliche e<br />

l’utilizzo dei fondi disponibili per l’edilizia economica e popo<strong>la</strong>re)<br />

individuati, nel lungo e breve termine per <strong>la</strong> soluzione del “caso”<br />

Taranto.<br />

La Flm, in testa, si impegnò nel<strong>la</strong> ricerca di possibili<br />

sbocchi produttivi delle nuove iniziative industriali che avrebbero<br />

potuto e dovuto sorgere (il cosiddetto “indotto”); molta attenzione<br />

fu riservata al comparto dei ricambi. La vertenza Taranto proponeva,<br />

in pratica, una sfida; gli imprend<strong>it</strong>ori locali le partecipazioni<br />

statali non l’hanno mai raccolta.» (cfr. op. c<strong>it</strong>.) - continua -


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 38<br />

l’Italia salva <strong>la</strong><br />

cost<strong>it</strong>uzione<br />

L’Italia in modo inequivocabile boccia <strong>la</strong> riforma cost<strong>it</strong>uzionale<br />

con più del 60 per cento dei NO. Non vi sono elementi<br />

di dubbio, gli <strong>it</strong>aliani di sinistra e di destra non hanno approvato<br />

lo stravolgimento proposto per <strong>la</strong> nostra Cost<strong>it</strong>uzione. Non parliamo<br />

di riformatori e di conservatori, tutti hanno visto un serio<br />

pericolo nel cambiamento del<strong>la</strong> nostra legge fondamentale, tutti<br />

hanno concordato che le riforme cost<strong>it</strong>uzionali, se si devono fare,<br />

devono essere approvate a <strong>la</strong>rga maggioranza par<strong>la</strong>mentare dopo<br />

un’attenta e scrupolosa valutazione delle ripercussioni pol<strong>it</strong>iche,<br />

economiche e sociali che queste possono determinare.<br />

In qual<strong>it</strong>à di presidente del com<strong>it</strong>ato promotore di Ginosa<br />

esprimo un ringraziamento alle associazioni sindacali CGIL, CISL<br />

e UIL, alle forze pol<strong>it</strong>iche di centro sinistra, al circolo ARCI di<br />

Ginosa che con il loro impegno hanno dato forza ad una battaglia<br />

pol<strong>it</strong>ica non facile in cui si dibatteva di ideali e non di poltrone. A<br />

Ginosa <strong>la</strong> percentuale dei NO si attesta intorno al 72 %, in linea<br />

con i risultati pugliesi, dimostrando che quando <strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica viene<br />

portata tra <strong>la</strong> gente si riesce a discutere serenamente e a dare<br />

una informazione sufficiente per decidere del proprio futuro. Il<br />

risultato Ginosino è straordinario se consideriamo gli es<strong>it</strong>i delle<br />

precedenti elezioni (pol<strong>it</strong>iche e amministrative) e delle precedenti<br />

consultazioni referendarie. Questo deve farci riflettere sul nostro<br />

modo di fare pol<strong>it</strong>ica, forse non sono i c<strong>it</strong>tadini che sono indifferenti<br />

al<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica ma siamo noi che scegliamo modi sbagliati di<br />

proporglie<strong>la</strong>. I risultati si ottengono con una corretta controinformazione<br />

al bombardamento mediatico, attraverso iniziative che<br />

promuovano <strong>la</strong> democrazia partecipativa. Questo referendum ha<br />

rappresentato un grande momento democratico del nostro paese<br />

dal quale emerge <strong>la</strong> forte volontà di salvaguardare idee e valori<br />

che nascevano dall’antifascismo e dal<strong>la</strong> resistenza, questa volta<br />

siamo riusc<strong>it</strong>i a difendere <strong>la</strong> nostra Cost<strong>it</strong>uzione da un forte attacco<br />

ma se vogliamo continuare a preservare uno stato democratico<br />

dobbiamo far sì che non si perda <strong>la</strong> memoria e che <strong>la</strong> storia del<br />

nostro paese non possa essere modificata da interessi di fazione.<br />

Quindi un vero e grande GRAZIE a coloro che hanno votato NO e<br />

a coloro che spendono il loro tempo per <strong>la</strong> difesa delle idee e del<strong>la</strong><br />

libertà di esprimerle.<br />

Dott. Francesco Pizzulli<br />

Nuova pubblic<strong>it</strong>à<br />

Chiudono gli zuccherifici del Sud<br />

d’Italia i <strong>la</strong>voratori a spasso<br />

La pol<strong>it</strong>ica <strong>it</strong>aliana non riesce più a control<strong>la</strong>re l’economia<br />

del presente e del futuro. Cos’è <strong>la</strong> globalizzazione economica e<br />

globalizzazione pol<strong>it</strong>ica? Rispondo con una battuta “ è <strong>la</strong> gabbia<br />

delle imprese del mezzogiorno, anziché, il trampolino di <strong>la</strong>ncio”.<br />

Vi domanderete perché? Vi rispondo: nel 2005 i ministri finanziari<br />

e i ministri alle pol<strong>it</strong>iche agricole europei hanno deciso di ridurre<br />

i volumi di produzione di zucchero e di tagliare i prezzi garant<strong>it</strong>i,<br />

per avvicinarli a quelli del mercato mondiale.<br />

I ministri europei, compresi GiulioTremonti e Gianni Alemanno,<br />

si giustificano perché costretti dall’Organizzazione mondiale<br />

del Commercio. A novembre del 2005 i ministri dell’Agricoltura<br />

dell’Unione Europea raggiungono un accordo che cambia<br />

le pol<strong>it</strong>iche dello zucchero e riduce il prezzo garant<strong>it</strong>o. La nostra<br />

Nazione produce 1 milione e 500 mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te ( gli <strong>it</strong>aliani ne<br />

consumano quasi 1,6 milioni), accettano di dimezzare le proprie<br />

quote perché da noi i costi di produzione sono altissimi.<br />

Su 19 zuccherifici saranno solo 6 (sei) a rimanere in v<strong>it</strong>a.<br />

Una vergogna. L’industria nazionale <strong>it</strong>aliana dello zucchero diventa<br />

veleno sul mercato mondiale. Siamo bocciati, un altro segnale<br />

negativo per <strong>la</strong> nostra economia. Non solo, a produrre zucchero<br />

rimarrà solo uno stabilimento al centro –sud e cinque al centro<br />

- nord.<br />

Per gli altri 13, si potranno giustificare con una “escamotage”<br />

per non ammettere il fallimento del provvedimento: una paro<strong>la</strong><br />

vacante, “riconversione” vale a dire quel<strong>la</strong> di trasformazione<br />

di biomasse per <strong>la</strong> produzione di energia elettrica e quel<strong>la</strong> delle<br />

distillerie per <strong>la</strong> produzione di bioetanolo.<br />

I costi del<strong>la</strong> riconversione? 700 milioni di euro: con <strong>la</strong>uti indennizzi<br />

si favorisce dunque <strong>la</strong> dismissione di imprese che, di fatto,<br />

sono sane. E che fine faranno gli oltre 70 mi<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratori compresi<br />

l’indotto del settore?<br />

All’indomani del<strong>la</strong> decisione di Bruxelles, l’allora ministro<br />

delle Pol<strong>it</strong>iche agricole Gianni Alemanno assicurava:”Non perderemo<br />

un posto di <strong>la</strong>voro”. Ebbene, a pochi mesi dall’accordo<br />

siamo già davanti a migliaia di cassaintegrati, operai stagionali a<br />

spasso, centinaia di agricoltori in crisi e contoterzisti rovinati. E<br />

dall’estero importeremo lo zucchero.<br />

Il coordinatore<br />

Dott. Francesco Bruno


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 39<br />

di Giuserppe Pizzulli<br />

Nacque da Maria vergine, ovvero:<br />

La nasc<strong>it</strong>a verginale di Cristo<br />

Ogni tanto ci cap<strong>it</strong>a d’imbatterci con persone che non<br />

credono a questa affermazione, cioè, che Gesù Cristo fu concep<strong>it</strong>o<br />

dallo Spir<strong>it</strong>o Santo (Mt.1,18-20; Lc.1,<strong>26</strong>-35), e non da seme umano.<br />

Ma vien da chiederci, i cristiani, i fedeli praticanti, i credenti<br />

professanti, sono fermamente convinti di ciò? Possono rec<strong>it</strong>are<br />

con piena certezza di fede <strong>la</strong> succ<strong>it</strong>ata frase del Credo Apostolico?<br />

Come si difendono dagli attacchi degl’increduli che negano<br />

<strong>la</strong> “nasc<strong>it</strong>a verginale” di Cristo? Quali argomenti contrappongono<br />

verso coloro che vogliono sminuire e svilire <strong>la</strong> Persona di Cristo,<br />

negando <strong>la</strong> Sua Divin<strong>it</strong>à?<br />

Non dimentichiamo che Satana, l’Avversario, è all’opera<br />

ancora oggi come nei secoli scorsi, per sedurre le menti e i cuori<br />

di “credenti incauti”, non sufficientemente fondati sulle dottrine<br />

del Vangelo. Attenzione a non prestare ascolto a “eresie di perdizione”(2°<br />

Pt.2,1-3) di falsi maestri, o alle riviste e pubblicazioni<br />

di libri che affol<strong>la</strong>no edicole e librerie, presentando delle mezze<br />

ver<strong>it</strong>à e racconti fantasiosi, per ingannare <strong>la</strong> gente credulona e “se<br />

fosse possibile anche gli eletti” (Mt. 24,24). Ricordiamo che uno<br />

dei più grandi motivi per cui si fece il Concilio di Nicea, nel 325<br />

d.C., fu proprio per chiarire <strong>la</strong> controversia generata da un certo<br />

Ario, il quale con una esegesi tutta personale, negava <strong>la</strong> Divin<strong>it</strong>à<br />

di Gesù Cristo. Fu così che sti<strong>la</strong>rono il cosiddetto“Credo Nice-<br />

SYMBOLACOMPIE<br />

DIECI ANNI<br />

Giovedì 29 giugno gran riunione dei soci e degli amici di<br />

Symbo<strong>la</strong> per celebrare i dieci anni di attiv<strong>it</strong>à. Era infatti nel giugno<br />

del ’96 che sei “utopisti” si r<strong>it</strong>rovavano negli uffici del notaio<br />

Monti, a Motto<strong>la</strong>, per dare v<strong>it</strong>a all’Associazione che in questi anni<br />

ha saputo dar prova di grandi capac<strong>it</strong>à artistiche ed organizzative,<br />

ponendosi come preciso punto di riferimento per le attiv<strong>it</strong>à culturali<br />

del paese (e non solo). Oggi Symbo<strong>la</strong> conta circa 70 soci.<br />

Già questi numeri ci confortano sul <strong>la</strong>voro svolto in questi primi<br />

dieci anni. Symbo<strong>la</strong> significa “stare insieme”: crediamo di esserci<br />

riusc<strong>it</strong>i pienamente, con gli spettacoli, i concerti, il Festival, le<br />

attiv<strong>it</strong>à sociali, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di musica, i <strong>la</strong>boratori per le scuole, il<br />

Coro, le col<strong>la</strong>borazioni con le scuole, con <strong>la</strong> Ciliegia d’Oro, con il<br />

circolo Arci, con gli amici del Mato Grosso, con Padre Gilberto.<br />

Ci r<strong>it</strong>roviamo quindi tutti insieme sul<strong>la</strong> Masseria Sierro Lo Greco,<br />

alle 20,30, dall’amico Roberto Barberio, per discutere su questi<br />

dieci anni e gettare le basi per prossimi dieci. Ne parleremo con gli<br />

amici, con i giornalisti, con gli amministratori, per cercare, soprattutto,<br />

di contribuire in modo significativo al<strong>la</strong> cresc<strong>it</strong>a culturale<br />

del nostro paese. Vi faremo sapere cosa ci siamo detti, perché,<br />

comunque, <strong>la</strong> cultura è un bene di tutti.<br />

Gabriele Maggi<br />

no”, per stroncare l’eresia Ariana, con c<strong>la</strong>usole più esplic<strong>it</strong>e, quale<br />

compendio al Credo Apostolico, già formu<strong>la</strong>to precedentemente<br />

dai “santi apostoli”, forse proprio a Cesarea. Infatti nel Credo Niceno,<br />

dopo aver affermato <strong>la</strong> fede nel Dio Creatore, segue dicendo:<br />

“Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Unigen<strong>it</strong>o Figlio di<br />

Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da<br />

Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, del<strong>la</strong> stessa sostanza<br />

del Padre… Per noi uomini e per <strong>la</strong> nostra Salvezza discese<br />

dal Cielo, e per opera dello Spir<strong>it</strong>o Santo si è incarnato nel seno<br />

del<strong>la</strong> vergine Maria e si è fatto uomo”.<br />

Quando l’Angelo andò da Maria le disse: “Non temere<br />

Maria… Ecco tu concepirai e partorirai un figliuolo e gli porrai<br />

nome Gesù… e Maria disse all’Angelo: Come avverrà questo poiché<br />

non conosco uomo? L’Angelo le rispose: Lo Spir<strong>it</strong>o Santo<br />

verrà su te e <strong>la</strong> Potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra Sua;<br />

perciò Colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”.<br />

Si legga anche il brano di Matteo 1,18-20. Allora cosa<br />

implica il fatto di credere che Gesù nacque da Maria vergine?<br />

Vuol dire che il Verbo Eterno, mediante il Quale fu creata ogni<br />

cosa (Gv.1,1-3), si è incarnato ed ha ricevuto un corpo e un’anima<br />

d’uomo (Gv.1,14; Eb.10,5-7). Era stato profetizzato da Isaia: “Poiché<br />

un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’Imperio<br />

riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile,<br />

Dio Potente, Padre Eterno, Principe del<strong>la</strong> Pace (Is.9,5).<br />

Ora se questi nomi sono attributi di Dio, che sono stati<br />

dati a Gesù, come mai ci sono ancora persone che vantano di conoscere<br />

le Sacre Scr<strong>it</strong>ture e negano <strong>la</strong> Divin<strong>it</strong>à di Cristo?<br />

Pensate che Dio avrebbe dato <strong>la</strong> Sua Gloria ad un altro<br />

che non fosse vero Dio (Is.42,8)?<br />

No, Gesù è vero Dio e vero uomo. Quando Gesù afferma<br />

di essere una stessa cosa col Padre (Gv.10,30), vuol dire che Egli<br />

è Uno del<strong>la</strong> stessa natura, Uno nel<strong>la</strong> volontà, Uno nel<strong>la</strong> Potenza e<br />

del<strong>la</strong> stessa sostanza, uguale al Padre.<br />

Quanto al<strong>la</strong> frase detta da Gesù in Gv.14,28, che dice: “Il<br />

Padre è maggiore di me”, ciò significa che Gesù essendosi incarnato<br />

e divenuto uomo, era subordinato a compiere tutta <strong>la</strong> Volontà<br />

del Padre, in perfetta obbedienza, nel<strong>la</strong> posizione di Figlio.<br />

Al<strong>la</strong> Chiesa di Colosse Paolo Apostolo, con gran convinzione<br />

scriveva: Egli (Gesù) è l’immagine dell’Invisibile Iddio…<br />

poiché è piaciuto al Padre di far ab<strong>it</strong>are in Lui tutta <strong>la</strong> pienezza<br />

del<strong>la</strong> De<strong>it</strong>à”(Col.1,15-20). Più chiaro di così? Ce ne sarebbero ancora<br />

molti passi Biblici, ma gia questi ci bastano. Perciò è utile e<br />

necessario che ogni credente cristiano sappia chi è Gesù. Non si<br />

tratta di opinioni personali, di specu<strong>la</strong>zioni teologiche o filosofiche,<br />

ma di una conoscenza basata Sul<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, senza del<strong>la</strong><br />

quale <strong>la</strong> vostra fede vacil<strong>la</strong> e si <strong>la</strong>scia travolgere. Possa ciascun<br />

lettore o lettrice, affidare <strong>la</strong> propria v<strong>it</strong>a a Gesù Cristo, il Salvatore,<br />

perché Lui solo può dare Pace, Perdono,Speranza, Conforto,<br />

seren<strong>it</strong>à, felic<strong>it</strong>à, V<strong>it</strong>a Nuova, Salvezza e V<strong>it</strong>a Eterna. Dio vi benedica.<br />

La Goccia<br />

on line<br />

I numeri arretrati sono pubblicati sul s<strong>it</strong>o<br />

arcipikkia.<strong>it</strong>


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 41<br />

“Una passione contagiosa il fervore per l’arte”<br />

Ist<strong>it</strong>uto Statale d’Arte di Laterza mostra di fine anno “ Interpretando…Gustav Klimt ”<br />

Già entrando e ammirando <strong>la</strong> copertura del sottotetto<br />

con tende a ve<strong>la</strong> e <strong>la</strong> luce soffusa che rende più suggestivo l’ambiente<br />

del “Museo dei Padri e del<strong>la</strong> Maiolica“ di Laterza e con<br />

esso le aule comunicanti dell’Ist<strong>it</strong>uto Statale d’Arte di Laterza, sezione<br />

coordinata di Grottaglie, si rimane meravigliati e convinti<br />

del giusto apprezzamento che mer<strong>it</strong>ano le opere che gli alunni<br />

hanno messo in esposizione .<br />

E’ <strong>la</strong> mostra di fine anno “ Interpretando…Gustav Klimt”<br />

, una raccolta di oggetti estremamente vari e diversi tra loro, come<br />

oggetti d’arredo e vasel<strong>la</strong>me, che chiude questo quinquennio di<br />

v<strong>it</strong>a dell’ist<strong>it</strong>uto e vede i primi alunni diplomati.<br />

E’ uno dei segni del crescente percorso che con fierezza<br />

i discenti esibiscono dopo aver invest<strong>it</strong>o questi anni di studio per<br />

proiettarsi, attraverso le scelte fatte ,nel proprio futuro .<br />

E appare alquanto viva <strong>la</strong><br />

voglia di fare ogni giorno,<br />

mentre riaffiorano le indimenticabili<br />

usc<strong>it</strong>e didattiche<br />

nelle c<strong>it</strong>tà d’arte e il recente<br />

memorabile viaggio a Faenza;<br />

le diverse esperienze fatte<br />

in concorsi e <strong>la</strong> mostra di Natale<br />

presso <strong>la</strong> chiesa del Purgatorio;<br />

le varie comm<strong>it</strong>tenze<br />

del Comune di Laterza quali<br />

(<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> BIT di<br />

Mi<strong>la</strong>no e a Taranto “<strong>la</strong> Puglia<br />

<strong>la</strong> incontri qui”), <strong>la</strong> realizzazione<br />

dello stemma che si<br />

erge sull’ingesso centrale del<br />

Municipio e lo stemma del<br />

Comune di Grottaglie, nuovi<br />

bellissimi <strong>la</strong>vori coordinati<br />

in <strong>la</strong>boratorio dal prof. Eligio<br />

Nigro; <strong>la</strong> partecipazione<br />

con i dipinti degli alunni al<strong>la</strong><br />

recente mostra sui mestieri<br />

presso il Liceo Scientifico<br />

“G. Vico” coordinata dal<strong>la</strong><br />

docente Manzoli Fabio<strong>la</strong> e<br />

organizzata dal prof. Antonio<br />

Cazzetta.<br />

E’ il percorso di una scuo<strong>la</strong> che ha acquis<strong>it</strong>o un suo<br />

spazio nel terr<strong>it</strong>orio di Laterza e dintorni, in considerazione attualmente<br />

dei circa 30 iscr<strong>it</strong>ti al primo anno ,sempre accom<strong>pag</strong>nata<br />

nel suo cammino dal<strong>la</strong> presenza incoraggiante dell’Amministrazione<br />

Comunale ma anche dall’appoggio degli ist<strong>it</strong>uti <strong>la</strong>ertini con<br />

i quali sono in cantiere diversi progetti comuni.<br />

Una sede che, anche se lontana da Grottaglie, ha evidenziato<br />

conferme e nov<strong>it</strong>à che emergono da questo connubio, ponendosi<br />

a baluardo e a tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> tradizionale maiolica <strong>la</strong>ertina, ma che<br />

si disgiunge nel<strong>la</strong> ricerca di liberi spunti e nuovi processi ceramici<br />

offerti dal momento più prestigioso dell’Art Nouveau. Sulle tracce<br />

di Klimt diventa così un esercizio di libera fantasia accanto ad<br />

una seria riflessione sugli aspetti più salienti dell’opera dell’artista<br />

austriaco, attraverso un nuovo impegno che riguarda <strong>la</strong> versatil<strong>it</strong>à<br />

del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione ceramica sempre tutta da scoprire.<br />

Pertanto gli studenti ci tengono a mostrar<strong>la</strong> con orgoglio<br />

questa nuova ceramica che va al di là del<strong>la</strong> tradizionale maiolica ,<br />

un progetto compos<strong>it</strong>ivo per rivis<strong>it</strong>a<strong>la</strong> con l’applicazione di lustri<br />

e metalli preziosi come l’oro zecchino attraverso <strong>la</strong> cottura del<br />

cosiddetto “terzo fuoco”.<br />

E’ l’accentuazione espressiva delle forme che ha dato<br />

corpo, tra simbolismo ed espressionismo, all’analisi e al<strong>la</strong> rie<strong>la</strong>borazione<br />

dei capo<strong>la</strong>vori come Danae, Jud<strong>it</strong>h II , Le tre età del<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a,<br />

Il bacio.<br />

“Interpretando…” così tantissime possibil<strong>it</strong>à di riproduzione<br />

e infin<strong>it</strong>i spunti creativi, artistici <strong>la</strong>vori foggiati a mano e decorati<br />

con una grande varietà di smalti colorati bril<strong>la</strong>nti che eserc<strong>it</strong>ano<br />

un ruolo importante nel determinare il fascino e il valore<br />

del<strong>la</strong> ceramica ...”si p<strong>la</strong>sma l’argil<strong>la</strong> per farne un vaso e in quello<br />

che è il vuoto sta<br />

l’uso del vaso”.<br />

”Aria di<br />

rinnovamento<br />

che visibilmente<br />

rende concreto<br />

il linguaggio<br />

delle immagini e<br />

<strong>la</strong> luce dell’oro,<br />

protagonisti indiscutibili<br />

al<strong>la</strong> maniera<br />

delle morbide<br />

luminos<strong>it</strong>à<br />

delle sensazioni<br />

e dell’atmosfera<br />

malinconica di<br />

Klimt con le sue “decorazioni musive a fondo oro e smalto”.<br />

Anche i docenti L’Assainato Adina, Nigro Eligio, Pinto<br />

Maddalena , Peluso Maria, Galeone Danie<strong>la</strong> e Alfeo An<strong>it</strong>a che<br />

hanno coordinato in modo partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> mostra, si sono cimentati<br />

in propri <strong>la</strong>vori esposti insieme a quelli degli alunni, eserc<strong>it</strong>ando<br />

una forma liberatoria di confronto e di cresc<strong>it</strong>a reciproca al fine di<br />

ampliare uno stesso scenario cogn<strong>it</strong>ivo .<br />

“Una passione contagiosa il fervore per l’arte” afferma<br />

il dirigente sco<strong>la</strong>stico Antonazzo Francesco che ha elogiato gli<br />

alunni e questi cinque anni di attiv<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> sede Coordinata di<br />

Laterza, sezione di Grottaglie, soprattutto nell’evoluzione del<strong>la</strong><br />

qual<strong>it</strong>à che si esprime nel<strong>la</strong> bravura degli studenti i cui progressi<br />

si evidenziano in un crescendo di espressiv<strong>it</strong>à, commisurata al<strong>la</strong><br />

loro decisa e sent<strong>it</strong>a preparazione.<br />

Cosimo CONTE<br />

Il nostro indirizzo di posta<br />

elettronica è:<br />

stegiove@libero.<strong>it</strong>


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 42<br />

Noi e il fisco<br />

Successioni: colp<strong>it</strong>i i<br />

grandi patrimoni<br />

Così come previsto nel programma elettorale,<br />

il governo Prodi, nell’amb<strong>it</strong>o del<strong>la</strong> manovra finanziaria<br />

per riequilibrare i conti pubblici, si accinge ad applicare,<br />

fra gli altri, due strumenti finanziari di notevole importanza:<br />

l’imposta sulle successioni e <strong>la</strong> rivalutazioni<br />

delle rend<strong>it</strong>e catastali.<br />

Le nov<strong>it</strong>à dovrebbero prendere corpo già nel<br />

decreto finanziario del<strong>la</strong> prima settimana di luglio.<br />

Appena insediatosi, nel 2001, il governo<br />

Berlusconi decise di cancel<strong>la</strong>re l’imposta sulle<br />

successioni e donazioni per i trasferimenti tra coniugi,<br />

parenti in linea retta e altri parenti fino al quarto grado.<br />

Furono <strong>la</strong>sciate in v<strong>it</strong>a le imposte ipotecarie (2%) e catastale<br />

(1%).<br />

La manovra finanziaria dell’attuale governo<br />

dovrebbe reintrodurre l’imposta sulle successioni e donazioni,<br />

a prescindere dai rapporti di parente<strong>la</strong>, soltanto<br />

sui “grandi patrimoni” di cui non si conosce, al momento,<br />

<strong>la</strong> dimensione. Sarà introdotta, probabilmente, una<br />

“consistente franchigia” che dovrebbe tenere indenne i<br />

patrimoni medi.<br />

Tale misura sarà necessariamente corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong><br />

annunciata revisione al rialzo delle rend<strong>it</strong>e catastali<br />

dei terreni e dei fabbricati, che incidono direttamente<br />

sul<strong>la</strong> determinazione dei valori imponibili ai fini delle<br />

imposte di registro, di successione e donazioni.<br />

I contribuenti aspettano con ansia, con l’auspicio<br />

che a <strong>pag</strong>are non siano i sol<strong>it</strong>i “onesti” e che non<br />

si introducano congegni per esonerare i privilegiati “di<br />

turno”.<br />

Dott. Mario D’Alconzo<br />

Meeting dei geometri<br />

1956/2006 mezzo secolo di v<strong>it</strong>a<br />

Un com<strong>it</strong>ato organizzatore è riusc<strong>it</strong>o a riunire ben 30 geometri<br />

dei 45 circa delle c<strong>la</strong>ssi A e B che hanno consegu<strong>it</strong>o il Diploma presso<br />

l’Ist<strong>it</strong>uto Tecnico di Matera nel lontano 1956, un<strong>it</strong>amente a 6 insegnanti<br />

ancora viventi e familiari, per un totale di circa 60 presenze.<br />

Il numero è stato ragguardevole se si considera quanti non hanno<br />

ader<strong>it</strong>o perché venuti a mancare o rimasti a casa per gravi problemi di<br />

salute.<br />

Per loro non sono mancati pensieri, ricordi commossi, saluti di<br />

ringraziamento.<br />

La manifestazione ripresa dall’em<strong>it</strong>tente televisiva Telenorba, è<br />

ARA


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 43<br />

avvenuta il 3 giugno scorso, presso l’hotel<br />

ristorante Stel<strong>la</strong> Maris, ubicato a pochi<br />

metri dal mare di Marina di Ginosa,<br />

di proprietà e gestione del<strong>la</strong> famiglia del<br />

geometra Francesco Sacco, anche lui facente<br />

parte dell’epoca c<strong>it</strong>ata.<br />

Fra gli allievi che frequentavano<br />

il detto Ist<strong>it</strong>uto di Matera che provenivano<br />

dai paesi vicini di Puglia e Basilica-<br />

ta, nel<strong>la</strong> sezione A, tre studenti avevano<br />

il cognome Sacco, Farina e Focaccia.<br />

L’unione del 3 giugno scorso ha avuto <strong>la</strong><br />

presenza dei tre geometri e... in maniera<br />

simpaticamente allusiva, gli intervenuti<br />

hanno attinto tante emozione dal sacco<br />

stracolmo di gioia e hanno confezionato<br />

abbondanti focacce cond<strong>it</strong>e di commozione,<br />

nostalgie, malinconie per il lun-<br />

beghelli<br />

go e breve tempo trascorso<br />

iniziato con tanta miseria,<br />

lunghe attese, privazioni e...<br />

sebbene consegu<strong>it</strong>o a prezzo<br />

molto alto da chi ignorando<br />

i veri sacrifici di ieri, con<br />

l’avid<strong>it</strong>à, <strong>la</strong> presunzione, i<br />

facili arrivismi dell’oggi,<br />

ferisce in ogni momento gli<br />

animi più puri del nostro<br />

passato.<br />

I geometri di altri tempi<br />

con il loro r<strong>it</strong>rovarsi a Marina<br />

di Ginosa, fatto di notevoli<br />

disagi, per <strong>la</strong> provenienza<br />

da vari paesi d’Italia, dove si<br />

sono affermati socialmente<br />

(col loro modesto e amb<strong>it</strong>issimo<br />

t<strong>it</strong>olo di studio... per <strong>la</strong><br />

v<strong>it</strong>a) intendono trasmettere<br />

il messaggio più bello: ricostruire<br />

un mondo migliore<br />

fatto di umiltà e... amore per l’incontro!<br />

Perché, cari lettori, l’amore non<br />

ha confini di età!!<br />

I geometri del secolo scorso lo<br />

hanno manifestato a vent’anni nei banchi<br />

di scuo<strong>la</strong> e lo hanno ribad<strong>it</strong>o a settanta<br />

nel<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a con lo stesso ardore!<br />

Il com<strong>it</strong>ato organizzatore


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 44<br />

Corripuglia 2006: Ginosa osp<strong>it</strong>a i runners di tutta <strong>la</strong> Puglia<br />

Grande successo per<br />

“Ginosa in corsa” 1º trofeo<br />

Terra delle Gravine<br />

Ginosa: Si è svolta a Ginosa<br />

il 1° Trofeo Terra delle Gravine<br />

“Ginosa in Corsa”, valevole come<br />

9° Prova del CorriPuglia 2006.<br />

La manifestazione è stata<br />

organizzata dal<strong>la</strong> Runners Ginosa,<br />

con il patrocinio del Comune di<br />

Ginosa. Il percorso si è svolto su un<br />

circu<strong>it</strong>o di km. 8.500 per le vie principali<br />

del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tadina jonica.<br />

Oltre 600 gli atleti che vi<br />

hanno partecipato, arrivati da ogni<br />

parte del<strong>la</strong> Puglia e anche dal<strong>la</strong> vicina<br />

Basilicata.<br />

La Kermense è stata video<br />

ripresa dalle telecamere di Studio<br />

100 TV, che nei prossimi giorni<br />

manderà im onda uno speciale sull’evento.<br />

Hanno presentato <strong>la</strong> manifestazione<br />

i due noti giornalisti<br />

Gianluca Catucci e Francesca Rodolfo.<br />

Una manifestazione riusc<strong>it</strong>a<br />

nel migliore dei modi, grazie al<strong>la</strong><br />

perfetta organizzazione del<strong>la</strong> società<br />

ginosina. Sono stati premiati con<br />

ricchissimi premi i primi<br />

10 assoluti maschili delle<br />

categorie Amatori Master.<br />

Le prime 5 assolute femminili,<br />

e poi tanti tantissimi<br />

premi per le altre categorie<br />

maschili e femminili.<br />

Premi anche per le prime<br />

7 società maschili con trofei<br />

e prosciutti crudi offerti<br />

dagli sponsor, e le prime 3<br />

società femminile con Vino<br />

locale e trofei.<br />

Inoltre nel<strong>la</strong> centralissima<br />

piazza ginosina sono<br />

stati allest<strong>it</strong>i degli stand<br />

con i prodotti tipici locali<br />

del posto, dove tutto il<br />

pubblico presente e tutti gli<br />

atleti, hanno potuto gustare<br />

le special<strong>it</strong>à ginosina.<br />

I trofei sono stati offerti<br />

dall’em<strong>it</strong>tente Studio 100


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 45<br />

Servizio fotografico Erasmo Mazzone<br />

I due noti giornalisti<br />

Gianluca Catucci e Francesca Rodolfo<br />

Tv, partner ufficiale dell’evento. Per <strong>la</strong> cronaca, spettaco<strong>la</strong>re l’arrivo,<br />

mano nel<strong>la</strong> mano, dei vinc<strong>it</strong>ori del Ginosa in Corsa. Giovanni<br />

S<strong>pag</strong>nolo del<strong>la</strong> Running Veglie (Lecce) e Vincenzo Romano<br />

dell’Atletica Triggiano (Bari). 3° c<strong>la</strong>ssificato il Laertino Gall<strong>it</strong>elli<br />

del<strong>la</strong> Nuova atletica Laterza.<br />

Per <strong>la</strong> società ginosina un successo per questa prima edi-<br />

Il presidente dei Runners Ginosa Josè Punzi durante <strong>la</strong><br />

premiazione<br />

zione che è riusc<strong>it</strong>o ad avere consensi da parte di tutti gli atletti che<br />

vi hanno preso parte.<br />

La Runners Ginosa ringrazia tutti coloro che hanno contribu<strong>it</strong>o<br />

al<strong>la</strong> riusc<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> manifestazione, dando appuntamento<br />

al<strong>la</strong> prosssima edizione.<br />

Uff. Stampa “Runners Ginosa”


EVENTI E COMMENTI La Goccia n. 13 - 1 luglio 2006 46<br />

Grande successo di pubblico per <strong>la</strong> finalissima, vinta da Linea Uomo<br />

Acconciature Linea Uomo vince <strong>la</strong> 10ª<br />

edizione del Memorial “Antonio Ga<strong>la</strong>nte”<br />

Si è concluso con una organizzazione perfetta, il torneo di calcetto del<strong>la</strong> chiesetta<br />

“Cuore Immaco<strong>la</strong>to”. La formazione del<strong>la</strong> Linea Uomo ha battutto in finale il Caffè<br />

dei Signori. Mentre <strong>la</strong> formazione di Clemente Autoricambi si è aggiudicato il<br />

3° posto sul<strong>la</strong> formazione di Saver Of Building.<br />

Anche <strong>la</strong> 10° edizione del Memorial Antonio Ga<strong>la</strong>nte, va<br />

in archivio.<br />

Il torneo di calcetto del<strong>la</strong> Parrocchia Cuore Immaco<strong>la</strong>to,<br />

se l’è aggiudicato <strong>la</strong> formazione di Acconciature Linea Uomo<br />

da Stefano e Francesco. Il noto parrucchiere da Uomo di Ginosa,<br />

mette per <strong>la</strong> prima volta nell’albo d’oro del Memorial, il proprio<br />

infoteca<br />

nome.<br />

La squadra del<strong>la</strong> Linea Uomo,<br />

ha stravinto il torneo senza<br />

mai conoscere sconf<strong>it</strong>te in questa<br />

10° edizione. Ha surc<strong>la</strong>ssato<br />

gli avversari già dal<strong>la</strong> prima<br />

fase. Ha sofferto in una so<strong>la</strong><br />

occassione, nei quarti di finale,<br />

dove è riusc<strong>it</strong>a a passare il turno<br />

so<strong>la</strong>mente ai calci di rigori. Poi<br />

in semifinale e in finale, ha vinto<br />

facilmente contro gli avversari.<br />

Nel<strong>la</strong> finalissima contro il Caffè<br />

dei Signori, part<strong>it</strong>a senza storia,<br />

archiviata già nel primo tempo.<br />

La formazione del<strong>la</strong> Linea<br />

Uomo, ha vinto al<strong>la</strong> grande questa<br />

10° edizione.<br />

Gli organizzatori sono stati<br />

perfetti in questa edizione. Si<br />

sono distinti con grande mer<strong>it</strong>o<br />

Michele Mancini e Piero Vizzielli,<br />

che hanno gest<strong>it</strong>o al<strong>la</strong><br />

grande tutto il torneo in modo<br />

impeccabile.<br />

L’organizzazione ringrazia<br />

i Padri Monfortani, <strong>la</strong> Famiglia Ga<strong>la</strong>nte, il Sindaco Avv. Luigi<br />

Montanaro insieme ai consiglieri Antonio Bradascio, Gianni Lim<strong>it</strong>one<br />

e Vincenzo Russo che hanno premiato tutti i partecipanti.<br />

Un ringraziamento partico<strong>la</strong>re a tutti gli sponsor che hanno<br />

contribu<strong>it</strong>o al<strong>la</strong> riusc<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> manifestazione.<br />

Gli arb<strong>it</strong>ri che hanno arb<strong>it</strong>rato con grande professional<strong>it</strong>à.<br />

Da Peppino Costantino, a Giovanni Ratti, Bruno Parisi, V<strong>it</strong>o<br />

Iacovino, Donato Mancino, Nunzio Miccoli e Nigro Pasquale.<br />

Per quanto concerne <strong>la</strong> premiazione ricordiamo i premiati.<br />

Linea Uomo 1° C<strong>la</strong>ssificata. Caffè dei Signori 2° C<strong>la</strong>ssificata.<br />

Clemente Autoricambi 3° C<strong>la</strong>ssificata. Saver Of Building<br />

4° C<strong>la</strong>ssificata.<br />

Miglior giocatore del<strong>la</strong> finale, Salvatore Donno (Linea Uomo).<br />

Capocannoniere del torneo, Cammiscia Luciano (Saver of Building).<br />

Squadra disciplina: Bar Cocorichò; Miglior giocatore del<br />

torneo, Papapietro V<strong>it</strong>o; Miglior Portiere, B<strong>it</strong>etti Nico<strong>la</strong>. Un ringraziamento<br />

partico<strong>la</strong>re anche al col<strong>la</strong>boratore del torneo Miccoli<br />

Luca. L’organizzazione ringrazia tutti gli sponsor per il gentile<br />

contributo offerto e dà appuntamento al<strong>la</strong> prossima edizione con il<br />

Memorial Antonio Ga<strong>la</strong>nte.<br />

(Gianluca Catucci)

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