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La Locomotiva 5.indd - Libera

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Nell'estate del 1906 il movimento sindacale nel<br />

modenese è spaccato in 3 tronconi, la Camera<br />

del <strong>La</strong>voro di Modena (riformista) con 8.778 aderenti,<br />

quella di Carpi (riformista) con 2.570 soci e<br />

la Federazione delle leghe della bassa modenese<br />

(Mirandola, San Felice, Finale) a maggioranza sindacalista<br />

rivoluzionaria che riunisce 15.000 braccianti.<br />

Nel 1908 i sindacalisti rivoluzionari costituiscono<br />

un Comitato di azione economica e a S. Felice<br />

una Camera del lavoro Sindacalista chiamando<br />

ad organizzarla Filippo Corridoni.<br />

Il 13 ottobre 1909 viene fucilato a Barcellona il<br />

pedagogista anarchico Francisco Ferrer, nelle tante<br />

manifestazioni in suo ricordo a Mirandola viene<br />

invaso il Duomo. A Novi di Modena fu appesa una<br />

lapide in suo ricordo sul muro del comune, lapide<br />

che fu nascosta nel cimitero durante il periodo fascista<br />

e ricollocata dopo il 25 aprile 1945 e tutt'ora<br />

presente.<br />

L'anticlericalismo nel modenese è stato sempre<br />

molto forte, oltre alle varie manifestazioni come<br />

offrire Marsala all'uovo a chi usciva dalle chiese<br />

di Mirandola, cercando di generare dubbi sul fatto<br />

che la felicità sarà nell'altra vita, un dato importante<br />

era dare nomi ai propri fi gli che non avessero il<br />

santo di riferimento inventandosi così nomi incredibili.<br />

Oltre ai nomi creativi ovviamente si affi ancavano<br />

ai nomi dei fi gli di anarchici, anticlericali<br />

o socialisti che come per i fi gli di Onofrio Gilioli non lasciavano dubbi sulle convinzioni dei genitori: Rivoluzio,<br />

Ribelle, Siberia, Equo, Soverte, Feconda Vendetta, Libero, Scintilla e Protesta.<br />

Nel 1910 Corridoni fonda a Modena un Comitato sindacalista dove il punto di forza è la Lega muratori.<br />

A livello nazionale, per coordinare le organizzazioni che si riconoscono nel sindacalismo rivoluzionario, nasce nello<br />

stesso anno il Comitato dell'azione diretta. I temi dello scontro con la CgdL sono il rifi uto del burocratismo<br />

confederale e della mediazione parlamentare, la pratica dell'azione diretta, la concezione dello sciopero generale<br />

come strumento di rottura, la centralità delle Camere del lavoro rispetto alle federazioni nazionali, l'autonomia<br />

organizzativa e fi nanziaria delle Leghe e delle Camere del lavoro.<br />

Nel 1911 lo sciopero contro la guerra in Libia a Modena porta a scontri molto duri con la polizia, a Nonantola<br />

viene ucciso un manifestante e a Modena ne vengono feriti 5. <strong>La</strong> campagna antimilitarista e in solidarietà ad<br />

Augusto Masetti e gli altri disertori è enorme.<br />

Questo scriveva la Bandiera Proletaria:<br />

“Coscritti !<br />

Partono i fi gli del lavoro!<br />

Vanno alla caserma ed all'ozio; perché? Per chi?<br />

Piange la mamma a casa, impreca il vecchio babbo e romba lontano.... il cannone.<br />

Bisogna partire. Perché? Per chi? Il padrone bieco attende il nuovo sangue che lo satollerà.<br />

Bisogna partire. Ecco perché.<br />

Ma tu carne da macello, tu schiavo eterno ed ebete, che fai?<br />

Domani forse il cannone romberà vicino e tua sarà l'opera di morte. Che farai allora?<br />

E chi cadrà sotto essa forse sarà il fratel tuo, la mamma che ti diede la vita... che farai allora?<br />

Pensa, pensa o coscritto, e se quel giorno verrà piangi e grida con noi:<br />

viva la rivoluzione sociale! Viva il socialismo.”<br />

A Rovereto nella Bassa all'inizio del 1912 si costituisce la Casa del Popolo di ispirazione anarchica e sindacalista<br />

rivoluzionaria.<br />

12<br />

tere un'ordinanza per impormi di pulire muri e tenda,<br />

prima di giungere a querelarmi e costituirsi parte civile.<br />

E non è certo "la mia volontà dominata dall'idea delirante"<br />

(come ha scritto Persico), che mi fa giudicare il<br />

mio ricovero un vero e proprio sequestro di persona,<br />

poiché fu considerato tale da molti.””<br />

Mi raccontava Raffaello Aquila, un giovane medico<br />

italo-americano di ventinove anni, che frequenta Thomas<br />

Szasz, e che in una istituzione di Syracuse (N.<br />

York) ha respinto regolarmente i ricoveri coatti ordinati<br />

dagli psichiatri, come ho sempre fatto io nel Centro<br />

di Diagnosi e Cura di Imola durante i miei turni<br />

di guardia che nel corso dell'ultimo inverno il sindaco<br />

della città di New York, Ed Koch, ha emesso un regolamento<br />

di polizia, che impone, quando la temperatura<br />

è al di sotto dello zero, ai senza casa e vagabondi<br />

di Manhattan, di rifugiarsi nei pubblici dormitori.<br />

Quelli che si rifi utano vengono ricoverati a Psichiatria<br />

con la formula che "non sono capaci di provvedere a<br />

se stessi " .<br />

Ritorna così alla lettera l'editto reale per la fondazione<br />

dell'Hopital Général: "Consideriamo questi poveri<br />

mendicanti come membri viventi di Gesù Cristo e non<br />

già come membri inutili dello stato, agendo nel compimento<br />

di così grande opera non per motivi di polizia,<br />

ma per sola ispirazione di carità.<br />

Scrive il Grande Inquisitore in Dostoevskij: "... abbiamo<br />

cura anche dei deboli. Essi sono peccaminosi e ribelli<br />

ma alla fi ne anche loro diverranno obbedienti. Si<br />

stupiranno di noi e ci considereranno degli dei, poiché<br />

siamo pronti a sopportare la libertà che loro hanno<br />

trovato così spaventosa e a governarli, tanto orribile<br />

sembrerà loro l'essere liberi. Ma diremo loro che noi<br />

siamo i Tuoi servi e li governeremo in Tuo nome".<br />

<strong>La</strong> psichiatria è sempre stata uno strumento funzionale<br />

al potere, nella Germania nazista, nella Russia<br />

comunista, nelle nostre democrazie occidentali. Le<br />

persone defi nite “malate di mente” sono solitamente<br />

elementi scomodi per questo potere, individui SANI<br />

che non riescono a trovare la felicità in una società<br />

MALATA, che ha stabilito i canoni della normalità in un<br />

contesto totalmente anti-umano, alienante e repressivo.<br />

Ne consegue che, come sempre, mettendosi nei<br />

panni della vittima, considerano il punto di vista della<br />

vittima e non del carnefi ce, ecco che tutto è relativo,<br />

ecco che i ruoli cambiano. Ecco che il pazzo è un<br />

altro.<br />

“E se in una città come Modena si è riusciti a mandare<br />

in manicomio criminale un cittadino dichiarando il<br />

falso, e se coloro che hanno partecipato alla congiura<br />

riescono a farla franca, vuol dire che un domani qualsiasi<br />

cittadino che protesti o denunci dei soprusi può<br />

aspettarsi di fi nire in manicomio.” (C.Sabattini)<br />

Ne consegue che combattere la psichiatria, oggi più<br />

che mai, signifi ca ristabilire un profondo contatto e<br />

una profonda empatia con chi è stato rovinato da<br />

questa “scienza” fasulla. Perché quello che stanno facendo<br />

non è altro che restringere il concetto di normalità:<br />

e se oggi quello che fai tu è normale, domani non<br />

lo sarà più. Domani forse saranno normali altre cose e<br />

“pazze” altre ancora, tutto e SEMPRE dipenderà solamente<br />

da chi detiene il potere, da ciò che il potere<br />

decide che è “normale”, e che le persone accettano<br />

come tale senza discutere né porsi domande. <strong>La</strong> psichiatria<br />

è una forma orribile di negazione della vita,<br />

uno strumento autoritario basato sul nulla che serve<br />

solo a mantenere inalterato questo delirio che chiamano<br />

“società civile”.<br />

Eli_<br />

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