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La Locomotiva 5.indd - Libera

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16<br />

INDIGNATI DI OVUNQUE, UNITEVI.<br />

Mercoledì 7 dicembre alla <strong>Libera</strong> Offi cina abbiamo<br />

ospitato la Carovana Nizza-Roma-<br />

Atene, dopo una lauta cena si è svolta l’assemblea<br />

con una cinquantina di partecipanti.<br />

Ogni gruppo si è presentato e si è parlato dei<br />

motivi della marcia, presentata come momento<br />

di ascolto e di contatto dal basso, per<br />

arrivare a lanciare una grossa mobilitazione<br />

per il 15 gennaio a Roma. Si è convenuto che<br />

se ci sarà un auspicabile cambio della società,<br />

questo debba avvenire con il coinvolgimento<br />

di tutti, cercando forme di democrazia diretta<br />

e contro la democrazia rappresentativa. Invitiamo<br />

tutte le altre realtà a sostenere questa<br />

marcia e a conoscere queste persone che hanno<br />

sogni e utopia da regalare.<br />

Quello che segue è un loro scritto che<br />

potrete trovare in rete.<br />

Il CARNEVALE DEL SISTEMA<br />

Il 15 gennaio, unisciti a Roma per “il<br />

Carnevale del sistema”: raggiungici a<br />

Roma, o organizzane uno nella tua città.<br />

Il carnevale e’ il momento in cui i ruoli<br />

si scambiano: il re diventa schiavo, lo<br />

schiavo diventa re. Attraverso il gioco e<br />

l’ironia, i tabù si infrangono: il carnevale<br />

e’ il momento di liberazione dell’essere<br />

umano.<br />

Il sistema attuale e’ un carnevale che<br />

non fa più ridere nessuno. Smascheriamolo,<br />

mettiamone in scena la parodia.<br />

Facciamo cadere le maschere obsolete e<br />

e non più credibili di una falsa democrazia,<br />

che non riesce più a nascondere il<br />

suo vero volto di ingiustizia e miseria.<br />

Giocolieri, artisti, musicisti, chiunque<br />

voglia, preparatevi a sfi lare tra la gioia e<br />

i colori. Siate creativi!<br />

Ideate i vostri costumi, colorate le vostre<br />

maschere per annunciare l’arrivo di una<br />

nuova realtà, in cui ognuno sia libero di<br />

trovare il posto che desidera.<br />

<strong>La</strong> Marcia verso Atene<br />

marchtoathens.tk<br />

Colby<br />

che si tratta di una terapia. <strong>La</strong> contenzione serve quel<br />

giorno lì e basta. E subito dopo il problema si ripresenta.”<br />

Dunque, quella della contenzione fi sica è una pratica<br />

invasiva e che provoca ulteriori traumi, mentre utilizzare<br />

delle medicine (chiamiamoli col loro nome, che è<br />

“psicofarmaci”) sarebbe un metodo che dura nel tempo<br />

e che può “curare” il “malato”.<br />

Inoltre, Nella maggior parte dei reparti di psichiatria<br />

degli ospedali italiani anche dopo la legge 180 è<br />

rimasta l’usanza manicomiale di legare i ricoverati al<br />

loro letto.<br />

CHE COS’E’ LA LEGGE 180?<br />

<strong>La</strong> l. 180 è detta anche “legge Basaglia”. Franco<br />

Basaglia era uno psichiatra che lottò per la chiusura<br />

dei manicomi in Italia. Pur riconoscendo l’esistenza di<br />

una “malattia mentale”, egli rifi uta l’emarginazione<br />

sociale del malato, che considera titolare di diritti e<br />

pone al centro di un percorso di reintegrazione sociale.<br />

<strong>La</strong> Legge 180 vieta qualsiasi forma di contenzione<br />

fi sica, dalla camicia di forza, all’isolamento, fi no<br />

all’induzione del coma nel paziente.<br />

Molte di queste pratiche sono attualmente utilizzate,<br />

dalla contenzione fi sica all’utilizzo di farmaci vietati.<br />

Spesso questi atti vengono giustifi cati in termini di<br />

“situazione eccezionale”, o “particolarmente grave”.<br />

Insomma, spetta a qualcuno (sempre il nostro amico<br />

psichiatra) defi nire che una situazione è tale da CO-<br />

STRINGERE ad usare questi metodi, come per esempio<br />

il caso di Villa Igea…<br />

L’insistenza nel virgolettare parole quali “malato”,<br />

“cura”, “terapia”, “farmaci” deriva da una profonda<br />

rifl essione sul signifi cato e la valenza effettiva di queste<br />

parole.<br />

Che cos’è un “malato psichiatrico”? E come si “cura”?<br />

Esiste la “malattia mentale” e come si riconosce?<br />

Chi oggi si pone queste domande? <strong>La</strong> psichiatria non<br />

ha MAI potuto dimostrare di avere curato una malattia,<br />

semplicemente perché non ha MAI dimostrato,<br />

scientifi camente, che cosa sia la malattia mentale.<br />

Credo dunque che il problema non sia tanto una discussione<br />

sui “metodi” da usare per “contenere” (normalizzare?)<br />

quelli che sono considerati “malati psi-<br />

chiatrici”, quanto piuttosto una profonda rifl essione<br />

su ciò che oggi viene considerato “malattia mentale”,<br />

sull’atteggiamento delle persone nei confronti di altre<br />

persone ritenute “malate”, sulle barbarie messe in<br />

atto dai sedicenti “curatori”.<br />

Comprendere quanto la psichiatria non sia altro che<br />

l’ennesimo, vile inganno, dietro il quale si nasconde,<br />

ancora una volta, la totale negazione dei più elementari<br />

diritti umani e la totale distruzione della dignità<br />

delle persone, non risulterà diffi cile a chiunque abbia<br />

la coscienza e l’onestà intellettuale di rifl ettere senza<br />

paraocchi o pregiudizi.<br />

Come ho già detto, la psichiatria non ha mai dimostrato<br />

l’esistenza di una effettiva “malattia” mentale.<br />

Questo risulta abbastanza ovvio: come si può decidere<br />

che una mente è malata? Non è esattamente<br />

come constatare che una gamba è rotta o un dito<br />

mancante,no? Episodi come “vedere i santi” o “sentire<br />

le voci” vengono considerate rivelazioni mistiche<br />

o squilibri mentali secondo un canone di giudizio che<br />

sinceramente mi sfugge, voglio dire, non vorrete mica<br />

dirmi che San Francesco si comportasse in modo “normale”!<br />

Eppure è considerato oggi un santo, una fi gura<br />

rispettabile. Cosa accadrà tra qualche secolo a tutte<br />

le persone che oggi sentono le voci o vedono le cose<br />

in modo diverso dagli altri? Forse saranno santifi cate?<br />

Avranno interi ordini religiosi a seguito del loro mito?<br />

Chissà. Per ora, sono rinchiuse in centri psichiatrici, con<br />

“diagnosi” che, se non fosse per ciò che determinano,<br />

farebbero ridere (“altruismo morboso”, “estasi religiosa”)…<br />

Non esiste nessun “canone scientifi co” che distingua<br />

un “malato”, un “pazzo” da un “normale”.<br />

<strong>La</strong> psichiatria non si serve di esami medici, come che

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