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Capitolo sul pino domestico a cura di Livio Bianchi, Gianluca ...

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LA SELVICOLTURA DELLE PINETE<br />

4.2.1.c Pregi e <strong>di</strong>fetti<br />

La semina generalmente richiede meno spese <strong>di</strong> impianto e<br />

garantisce ottime percentuali <strong>di</strong> attecchimento, tuttavia sono<br />

in<strong>di</strong>spensabili le cure colturali post-impianto, generalmente<br />

piuttosto onerose. Questa tecnica, infatti, richiede l'esecuzione<br />

<strong>di</strong> ripuliture e sfolli precoci. In alcune pinete il successo della<br />

semina può essere compromesso dalla predazione del seme<br />

operata dalla fauna selvatica (avifauna, ro<strong>di</strong>tori e ungulati).<br />

La piantagione tendenzialmente ha costi iniziali più elevati<br />

ma permette <strong>di</strong> evitare lo sfollo, iniziando i tagli intercalari<br />

con il primo <strong>di</strong>radamento intorno ai 15 anni <strong>di</strong> età.<br />

In entrambi i casi è necessario valutare la necessità <strong>di</strong> protezione<br />

delle aree in rinnovazione dalla brucatura e dallo<br />

sfregamento da parte degli ungulati.<br />

4.2.1.d Uso del materiale <strong>di</strong> propagnzione<br />

Per la semina può essere proficuamente impiegata una<br />

parte del seme raccolto per la commercializzazione (si tratta<br />

infatti dello stesso seme che darebbe luogo alla rinnovazione<br />

naturale). In tal caso è tuttavia necessario richiedere all'Ente<br />

competente (Provincia o Comunità Montana) apposita autorizzazione<br />

ai sensi dell'art. 17.7 del Rrr, ("Per tutti gli interventi<br />

<strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> specie o <strong>di</strong> rinfoltimento può essere<br />

autorizzato dall'ente competente l'impiego <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong><br />

propagazione prelevato nei boschi della stessa zona, purché<br />

il prelievo non incida negativamente <strong>sul</strong>la conservazione dei<br />

boschi stessi").<br />

4.2.2 Tagli intercalari (sfolli e <strong>di</strong>radamenti) e cure colturali<br />

La destinazione produttiva dei soprassuoli richiede interventi<br />

mirati a ottenere precocemente (intorno ai 35-40 anni)<br />

l'entrata in produzione delle piante e la densità definitiva (da<br />

120 a 250 piante a ettaro, in relazione alla classe <strong>di</strong> fertilità).<br />

Considerando che 1o sfollo e, spesso, il primo <strong>di</strong>radamento<br />

sono a macchiatico negativo, generalmente il piano degli<br />

interventi è limitato a uno sfollo (se necessario) e a due <strong>di</strong>radamenti.<br />

È opportuno tuttavia ricordare che i tagli intercalari<br />

rientrano tra gli interventi <strong>di</strong> miglioramento delle foreste<br />

che possono beneficiare <strong>di</strong> contributi pubblici. Il Piano <strong>di</strong> Svi-

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