Capitolo sul pino domestico a cura di Livio Bianchi, Gianluca ...

LA SELVICOLTURA DELLE PINETE
Fig. 10 - Diradamento in un soprassuolo di etù infertore a ó0 anni. A seguíto
dell'intervento si è raggiunta una densità di circa 1ó0 piante a ettaro
(Tombolo, Pisa)
molto elevata è opportuno prevedere almeno due ulteriori
diradamenti, anche se ciò dovesse comportare qualche anno
di ritardo nel raggiungimento della densità definitiva.
Generalmente è molto rischioso raggiungere la densità
definitiva con un solo diradamento, in particolare se la densità
a 15 anni è, come awiene normalmente, superiore a valori
di 250-300 piante/ha. L isolamento eccessivo degli individui
può esporre I'impianto a schianti da vento, inoltre la prolungata
interruzione della copertura delle chiome può favorire
un forte sviluppo del sottobosco, con necessità di successivi
interventi di ripulitura (di costo elevato) sia per ridurre
il rischio di incendio, sia per facilitare le future operazioni di
raccolta degli strobili.
Allo stato attuale sono frequenti i casi di pinete in cui non
sono stati effettuati tutti i tagli intercalari necessari a una corretta
gestione. Bernetti (1995) ritiene possibile il recupero a
fini produttivi solo nel caso di pinete di buona fertilità e di
età inferiore ai 60 anni con 1 o 2 interventi volti a portare la
densità del popolamento a 170-220 piante a ettaro (fig. L0).
Per le pinete di scarsa fertilità, invece, sarà più opportuno un
tipo di gestione con criteri naturalistici.
Il materiale risultante dal diradamento frequentemente è
destinato alla triturazione; nelle situazioni di buona fertilità,
in particolare con il secondo diradamento, la massa ritraibile
è tale da consentire macchiatico positivo. Nelle pinete con
buona viabilità interna. facilmente accessibili anche aimezzi