Mangiare come Dio comanda: la Dieta Mediterranea - Fiesa
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MANGIARE COME DIO COMANDA:<br />
LA DIETA MEDITERRANEA<br />
Premessa<br />
Pane, pasta legumi, olio d’oliva, vino, verdura di stagione…<br />
sono questi gli alimenti di base di quel<strong>la</strong> che viene definita “dieta<br />
mediterranea”: una formu<strong>la</strong> che è molto più di una moda, perché<br />
riassume quelle che da secoli sono le nostre tradizioni alimentari.<br />
La dieta mediterranea è per molti uno dei migliori antidoti alle<br />
ma<strong>la</strong>ttie del benessere (diabete, aterosclerosi, obesità, gotta ecc.).<br />
Una “dieta” che non si costruisce solo a tavo<strong>la</strong>, ma che prevede,<br />
rifacendosi all’origine greca del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, un vero e proprio “stile<br />
di vita”.<br />
Ecco, quindi, una formu<strong>la</strong> per vivere meglio: ri-metterci “a dieta”,<br />
recuperando le indicazioni più attuali e compatibili con <strong>la</strong> nostra<br />
vita quotidiana.<br />
1
La scoperta del<strong>la</strong><br />
dieta mediterranea<br />
Per certi versi, l’origine del<strong>la</strong> dieta mediterranea è antica quanto<br />
<strong>la</strong> stessa agricoltura. Le sue radici, quindi, sarebbero da ricercare<br />
ben diecimi<strong>la</strong> anni fa, nel<strong>la</strong> cosiddetta Mezzaluna fertile, in Medio<br />
Oriente, da cui alcune culture si diffusero nel Mediterraneo.<br />
E’ solo nel XX secolo, però, che ci si interroga sulle valenze del<strong>la</strong><br />
dieta mediterranea dal punto di vista nutrizionale, e <strong>la</strong> vera e<br />
propria “mistica” del<strong>la</strong> dieta mediterranea ebbe inizio negli anni<br />
cinquanta, quando il ricercatore statunitense Ancel Keys,<br />
inventore del<strong>la</strong> famosa “razione K”, richiamò l’attenzione<br />
internazionale sul basso tasso di ma<strong>la</strong>ttie cardiache e, in genere, di<br />
quelle che oggi chiamiamo “ma<strong>la</strong>ttie del benessere”, tra le<br />
popo<strong>la</strong>zioni dell’area mediterranea.<br />
Dopo anni di sperimentazioni e verifiche, l’Italia risultò un<br />
prototipo di stile di vita mediterraneo, con <strong>la</strong> sua dieta<br />
apparentemente salutare a base di cereali, pasta, legumi, ortaggi,<br />
frutta, olio d’oliva, pane e vino. Al contrario di altri paesi, l’Italia<br />
poteva vantare anche una delle più grandi tradizioni<br />
gastronomiche del mondo, sebbene in forma non omogenea tra<br />
aree del nord e quelle meridionali.<br />
Attualità del<strong>la</strong> dieta mediterranea<br />
Fino a pochi anni fa, <strong>la</strong> dieta mediterranea non è stata un reale<br />
standard di riferimento scientifico per i nutrizionisti, ma piuttosto<br />
una moda mitizzata dal<strong>la</strong> fascia medio-alta dei consumatori.<br />
Eppure non vi è dubbio che <strong>la</strong> dieta mediterranea, nel<strong>la</strong> sua<br />
applicazione gastronomica e non semplicemente compositiva,<br />
2
comporta una partico<strong>la</strong>re appetibilità che favorisce i meccanismi<br />
biochimici e fisiologici del<strong>la</strong> corretta digestione e assimi<strong>la</strong>zione<br />
dei contenuti nutritivi e salutistici.<br />
Ma le resistenze persistono e sono per lo più di natura culturale,<br />
sostenute dalle multinazionali alimentari che non hanno interesse<br />
all’affermarsi di una corretta cultura alimentare.<br />
La piramide del<strong>la</strong> dieta mediterranea<br />
La piramide alimentare, per lo più rappresentata in due<br />
dimensioni da un triangolo isoscele, è un’efficace immagine<br />
sintetica delle linee guida e<strong>la</strong>borate dai nutrizionisti per migliorare<br />
le abitudini alimentari dei consumatori. Per quanto riguarda <strong>la</strong><br />
dieta mediterranea, <strong>la</strong> piramide in genere indica per ciascun<br />
gruppo di alimenti <strong>la</strong> frequenza di consumo: giornaliera,<br />
settimanale e mensile. Quando si interpreta in Italia <strong>la</strong> piramide<br />
alimentare, si fa riferimento essenzialmente all’alimentazione<br />
tradizionale del Meridione:<br />
- abbondante consumo di farinacei, legumi, frutta e ortaggi;<br />
- quasi esclusivo consumo di olio extravergine di oliva;<br />
- frequente consumo di prodotti del<strong>la</strong> pesca, sia freschi che<br />
conservati;<br />
- moderato consumo di formaggi;<br />
- moderato, ma sistematico consumo di vino;<br />
- sporadico consumo di carni e dolciumi.<br />
E’ inoltre necessario comprendere nelle abitudini alimentari<br />
alcuni comportamenti caratteristici:<br />
- attività fisica e stile di vita “contadino”;<br />
- al<strong>la</strong>ttamento al seno prolungato;<br />
- attenzione gastronomica e propensione al<strong>la</strong> convivialità;<br />
- riposo dopo pranzo.<br />
Inoltre è necessario riferire le peculiari tipologie alimentari alle<br />
loro caratteristiche tradizionali:<br />
3
- <strong>la</strong> frutta e gli ortaggi devono essere per lo più freschi, di<br />
produzione locale e, quindi, soggetti al<strong>la</strong> rotazione<br />
stagionale, con una rilevante presenza di noci e mandorle,<br />
erbe aromatiche ed erbe spontanee, carciofi, cardi e bulbi<br />
selvaggi (<strong>la</strong>mpascioni);<br />
- per olio d’oliva “extravergine”, si deve intendere quello<br />
non chiarificato e ricco di componenti aromatiche<br />
piccanti;<br />
- il pane e <strong>la</strong> pasta devono essere a base di semo<strong>la</strong><br />
preferibilmente non raffinata (con rilevante contenuto di<br />
fibra e sali minerali), sottoposta a fermentazione naturale<br />
(lievitazione acida del pane e fermentazione spontanea<br />
del<strong>la</strong> pasta essiccata a temperatura ambiente);<br />
- i prodotti del<strong>la</strong> pesca devono essere prevalentemente<br />
costituiti da molluschi e pesce azzurro;<br />
- i formaggi devono essere ottenuti con fermentazioni<br />
prevalentemente ma non esclusivamente <strong>la</strong>ttiche, soggetti<br />
a prolungata maturazione;<br />
- il vino, allo stesso modo dell’aceto, deve essere rosso e<br />
non invecchiato.<br />
Queste specificazioni re<strong>la</strong>tive alle materie prime impiegate sono<br />
essenziali per <strong>la</strong> comprensione del ruolo salutistico<br />
dell’alimentazione tradizionale; ma è anche importante tenere<br />
conto delle combinazioni tipiche:<br />
- pane, pasta e legumi conditi con olio;<br />
- insa<strong>la</strong>te spontanee condite con olio e aceto;<br />
- ortaggi arrostiti, trattati con aceto, olio ed erbe<br />
aromatiche;<br />
- pesce fritto in olio dopo infarinatura;<br />
- ampio utilizzo di aglio e cipol<strong>la</strong> freschi;<br />
- ampio utilizzo di pomodoro, anche concentrato e<br />
disidratato.<br />
L’effetto di questi abbinamenti è poco noto, tuttavia sappiamo che<br />
l’assunzione di vegetali insieme all’olio favorisce l’assimi<strong>la</strong>zione<br />
di vitamine e di altre sostanze attive insolubili in acqua che<br />
rientrano nei sistemi di difesa antiossidanti dell’organismo.<br />
4
La sicurezza nutrizionale<br />
Negli ultimi decenni <strong>la</strong> disponibilità di alimenti nel nostro Paese<br />
è tale per cui praticamente tutti possono soddisfare i propri<br />
bisogni. Questo dato viene sintetizzato con una formu<strong>la</strong>: <strong>la</strong><br />
“sicurezza alimentare”.<br />
Diverso è invece il concetto di “sicurezza nutrizionale”, legato<br />
al<strong>la</strong> nutrizione, cioè al processo attraverso cui i nutrienti vengono<br />
estratti dagli alimenti, assorbiti dall’organismo e utilizzati per <strong>la</strong><br />
crescita e <strong>la</strong> sopravvivenza dell’organismo stesso. Se i bisogni<br />
dell’organismo vengono superati, si instaura una condizione di<br />
“rischio” che a lungo andare può portare a condizioni patologiche.<br />
Per garantire <strong>la</strong> sicurezza nutrizionale, è bene in primo luogo<br />
ridurre <strong>la</strong> quota di energia introdotta sotto forma di grassi e di<br />
proteine animali. In secondo luogo è bene ridurre il consumo di<br />
zucchero e di sale da cucina che predispone all’ipertensione. Va<br />
incoraggiato il consumo di carboidrati complessi o l’amido che<br />
rappresenta il nutriente caratteristico e prevalente dei cereali e dei<br />
loro derivati, alimenti base del<strong>la</strong> tradizione alimentare<br />
mediterranea, riconosciuta nel mondo scientifico <strong>come</strong> <strong>la</strong> più<br />
idonea a proteggere <strong>la</strong> salute.<br />
Educazione alimentare e salute:<br />
principi e regole<br />
Già da svariati anni le più importanti istituzioni internazionali<br />
battono sul tasto dell’importanza del<strong>la</strong> prevenzione <strong>come</strong> tappa<br />
fondamentale nel<strong>la</strong> lotta contro le patologie tipiche delle società<br />
industrializzate. Prevenzione significa soprattutto educazione<br />
sanitaria ed educazione alimentare.<br />
5
Manca in Italia una cultura nutrizionale, una sistematica<br />
informazione diretta, si fa poco nelle scuole, prevale, invece, <strong>la</strong><br />
pubblicità commerciale che, per sua natura, <strong>la</strong>ncia messaggi<br />
imprecisi, nebulosi, parziali, reticenti.<br />
Sebbene il consumatore medio italiano desideri fortemente di<br />
essere informato, presume contemporaneamente di saperne già<br />
molto sul<strong>la</strong> base di intuizioni e del<strong>la</strong> “saggezza popo<strong>la</strong>re”.<br />
6<br />
La sicurezza alimentare<br />
Il grande interesse legato ai temi del<strong>la</strong> gastronomia, ha sostenuto<br />
negli ultimi anni un notevole interesse nei consumatori per i beni<br />
gastronomici. Nel tempo il percorso si è notevolmente evoluto<br />
comprendendo, da un <strong>la</strong>to, che il piacere legato solo e soltanto<br />
all'atto gastronomico in se, non aiutava a comprendere le<br />
motivazioni di spessore legate al<strong>la</strong> produzione agrico<strong>la</strong> e<br />
zootecnica. In secondo tempo, dall'altro, si sono sviluppati i<br />
concetti di sostenibilta' delle produzioni alimentari in ordine<br />
essenzialmente all'impatto ambientale. Recentemente, con <strong>la</strong><br />
codifica del BUONO-PULITO E GIUSTO, si rivendica una<br />
“giustizia sociale” per i prodotti agricoli che deve riconoscere,<br />
cioè, una giusta remunerazione per chi lo produce.<br />
Solo pochi mesi fa l'UNESCO ha incluso <strong>la</strong> DIETA<br />
MEDITERRANEA tra i patrimoni culturali immateriali<br />
dell'umanità da sottoporre a tute<strong>la</strong>. La <strong>Dieta</strong> <strong>Mediterranea</strong><br />
rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e<br />
tradizioni che vanno dal paesaggio al<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> e, in partico<strong>la</strong>re, il<br />
consumo di cibo, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni<br />
comunità. La <strong>Dieta</strong> si fonda così nel rispetto per il territorio e <strong>la</strong><br />
biodiversità, e garantisce <strong>la</strong> conservazione e lo sviluppo delle<br />
attività tradizionali e dei mestieri collegati .
L’al<strong>la</strong>rme<br />
Nel porto di Bari si documentano scarichi di milioni di tonnel<strong>la</strong>te<br />
di frumento estero, compreso “sub-grano” di bassa categoria, con<br />
probabili tenori di metalli pesanti, tale da renderlo quasi<br />
inutilizzabile al consumo umano (trattasi di potentissimi traccianti<br />
cancerogeni).<br />
L'importazione, quindi, di cereali utilizzati per <strong>la</strong> dieta<br />
mediterranea nel nostro territorio per <strong>la</strong> produzione di alimenti<br />
con questi standard non solo pregiudica <strong>la</strong> qualità delle nostre<br />
produzioni alimentari e <strong>la</strong> loro salubrità per l'alimentazione<br />
soprattutto del<strong>la</strong> prima infanzia, ma contraddice un progetto delle<br />
Politiche Agricole (MICOCER 2006-2008), che ha definito e<br />
sancito <strong>la</strong> superiorità dei grani pugliesi in ordine a residui di<br />
DON-OTA-Af<strong>la</strong>tossina, rispetto a quelli del Nord Italia (clima<br />
secco contro clima umido e piovigginoso) ed esteri.<br />
Conclusioni<br />
La prevenzione e l'educazione alimentare sono il più grande<br />
investimento e l’unica reale attività di controllo necessaria per <strong>la</strong><br />
sostenibilità delle produzioni agro-alimentari regionali. Sono temi<br />
di straordinaria attualità su cui sviluppare un confronto tra le<br />
motivazioni del<strong>la</strong> locale comunità di produttori (agricoltori,<br />
mugnai, pastai, panificatori), e quelle di un mercato in grande<br />
espansione mondiale con le esigenze di industriali ed importatori<br />
in partico<strong>la</strong>re.<br />
La base nutrizionale del<strong>la</strong> dieta mediterranea è costituita<br />
soprattutto da pane, pasta e cereali, ma <strong>la</strong> quantità di produzione<br />
nazionale di materie prime non soddisfa i consumi, soprattutto per<br />
<strong>la</strong> impossibilità dei coltivatori a produrre in condizioni estreme e<br />
di sottoremunerazione.<br />
Gli importatori e gli industriali diventano così i primi attorisostenitori<br />
di un mercato nazionale di pane e pasta allestite con<br />
frumenti di difficile reperibilità nazionale e con frumenti esteri.<br />
7
Non sappiamo con quale farina, da quale frumento e con quali<br />
caratteristiche sanitarie sono attualmente prodotti gli alimenti a<br />
base cerealico<strong>la</strong>.<br />
Gli operatori commerciali al dettaglio negli esercizi di vicinato<br />
aderenti al<strong>la</strong> <strong>Fiesa</strong>-Confesercenti, rivendicano un ruolo di<br />
“ambasciatori e consulenti del<strong>la</strong> qualità alimentare” e si<br />
propongono di difendere <strong>la</strong> cultura del buon mangiare e bere,<br />
accrescendo <strong>la</strong> propria professionalità. Le multinazionali<br />
propongono, invece, prodotti alimentari industriali a basso prezzo<br />
che non sono in linea con il modello italiano e con <strong>la</strong> dieta<br />
mediterranea, ma che minacciano prodotti e produttori, territori e<br />
cultura.<br />
Gli alimentaristi di <strong>Fiesa</strong>-Confesercenti vogliono farsi carico di<br />
questa battaglia di cultura e di civiltà proponendo e sostenendo i<br />
prodotti del<strong>la</strong> tradizione italiana e mediterranea.<br />
La <strong>Fiesa</strong>-Confesercenti di Bari condivide questo impegno insieme<br />
a Slow Food Condotta delle Murge.<br />
8<br />
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE<br />
Via A. Einstein, 37/3 - 70124 BARITel. 080.5968334 Fax 080. 5979066-<br />
confesercentibari@libero.it