Mangiare come Dio comanda: la Dieta Mediterranea - Fiesa

- la frutta e gli ortaggi devono essere per lo più freschi, di
produzione locale e, quindi, soggetti alla rotazione
stagionale, con una rilevante presenza di noci e mandorle,
erbe aromatiche ed erbe spontanee, carciofi, cardi e bulbi
selvaggi (lampascioni);
- per olio d’oliva “extravergine”, si deve intendere quello
non chiarificato e ricco di componenti aromatiche
piccanti;
- il pane e la pasta devono essere a base di semola
preferibilmente non raffinata (con rilevante contenuto di
fibra e sali minerali), sottoposta a fermentazione naturale
(lievitazione acida del pane e fermentazione spontanea
della pasta essiccata a temperatura ambiente);
- i prodotti della pesca devono essere prevalentemente
costituiti da molluschi e pesce azzurro;
- i formaggi devono essere ottenuti con fermentazioni
prevalentemente ma non esclusivamente lattiche, soggetti
a prolungata maturazione;
- il vino, allo stesso modo dell’aceto, deve essere rosso e
non invecchiato.
Queste specificazioni relative alle materie prime impiegate sono
essenziali per la comprensione del ruolo salutistico
dell’alimentazione tradizionale; ma è anche importante tenere
conto delle combinazioni tipiche:
- pane, pasta e legumi conditi con olio;
- insalate spontanee condite con olio e aceto;
- ortaggi arrostiti, trattati con aceto, olio ed erbe
aromatiche;
- pesce fritto in olio dopo infarinatura;
- ampio utilizzo di aglio e cipolla freschi;
- ampio utilizzo di pomodoro, anche concentrato e
disidratato.
L’effetto di questi abbinamenti è poco noto, tuttavia sappiamo che
l’assunzione di vegetali insieme all’olio favorisce l’assimilazione
di vitamine e di altre sostanze attive insolubili in acqua che
rientrano nei sistemi di difesa antiossidanti dell’organismo.
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