Mangiare come Dio comanda: la Dieta Mediterranea - Fiesa

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La scoperta della dieta mediterranea Per certi versi, l’origine della dieta mediterranea è antica quanto la stessa agricoltura. Le sue radici, quindi, sarebbero da ricercare ben diecimila anni fa, nella cosiddetta Mezzaluna fertile, in Medio Oriente, da cui alcune culture si diffusero nel Mediterraneo. E’ solo nel XX secolo, però, che ci si interroga sulle valenze della dieta mediterranea dal punto di vista nutrizionale, e la vera e propria “mistica” della dieta mediterranea ebbe inizio negli anni cinquanta, quando il ricercatore statunitense Ancel Keys, inventore della famosa “razione K”, richiamò l’attenzione internazionale sul basso tasso di malattie cardiache e, in genere, di quelle che oggi chiamiamo “malattie del benessere”, tra le popolazioni dell’area mediterranea. Dopo anni di sperimentazioni e verifiche, l’Italia risultò un prototipo di stile di vita mediterraneo, con la sua dieta apparentemente salutare a base di cereali, pasta, legumi, ortaggi, frutta, olio d’oliva, pane e vino. Al contrario di altri paesi, l’Italia poteva vantare anche una delle più grandi tradizioni gastronomiche del mondo, sebbene in forma non omogenea tra aree del nord e quelle meridionali. Attualità della dieta mediterranea Fino a pochi anni fa, la dieta mediterranea non è stata un reale standard di riferimento scientifico per i nutrizionisti, ma piuttosto una moda mitizzata dalla fascia medio-alta dei consumatori. Eppure non vi è dubbio che la dieta mediterranea, nella sua applicazione gastronomica e non semplicemente compositiva, 2
comporta una particolare appetibilità che favorisce i meccanismi biochimici e fisiologici della corretta digestione e assimilazione dei contenuti nutritivi e salutistici. Ma le resistenze persistono e sono per lo più di natura culturale, sostenute dalle multinazionali alimentari che non hanno interesse all’affermarsi di una corretta cultura alimentare. La piramide della dieta mediterranea La piramide alimentare, per lo più rappresentata in due dimensioni da un triangolo isoscele, è un’efficace immagine sintetica delle linee guida elaborate dai nutrizionisti per migliorare le abitudini alimentari dei consumatori. Per quanto riguarda la dieta mediterranea, la piramide in genere indica per ciascun gruppo di alimenti la frequenza di consumo: giornaliera, settimanale e mensile. Quando si interpreta in Italia la piramide alimentare, si fa riferimento essenzialmente all’alimentazione tradizionale del Meridione: - abbondante consumo di farinacei, legumi, frutta e ortaggi; - quasi esclusivo consumo di olio extravergine di oliva; - frequente consumo di prodotti della pesca, sia freschi che conservati; - moderato consumo di formaggi; - moderato, ma sistematico consumo di vino; - sporadico consumo di carni e dolciumi. E’ inoltre necessario comprendere nelle abitudini alimentari alcuni comportamenti caratteristici: - attività fisica e stile di vita “contadino”; - allattamento al seno prolungato; - attenzione gastronomica e propensione alla convivialità; - riposo dopo pranzo. Inoltre è necessario riferire le peculiari tipologie alimentari alle loro caratteristiche tradizionali: 3
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