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S. ZANNOL, Il munizionamento del '91, pp. 95-128 - Circolo ...

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5÷16% e di rame elettrolitico). Le operazioni necessarie sono:<br />

- Tagliatura e stozzatura.<br />

- Primo trafilamento.<br />

- Secondo trafilamento.<br />

-Terzo trafilamento: Queste quattro operazioni sono simili a quelle che si effettuano<br />

nella lavorazione <strong>del</strong> bossolo. Viceversa, dopo queste operazioni non<br />

viene praticata la ricottura, data la malleabilità <strong>del</strong> maillechort che non rincrudisce<br />

facilmente.<br />

-Lavaggio: Dopo le operazioni precedenti il bossoletto viene lavato con acqua<br />

calda e soda, quindi risciacquato con acqua fredda, sgocciolato ed asciugato.<br />

-Formazione <strong>del</strong>la pallottola e saldatura <strong>del</strong> nucleo: I bossoletti, con la bocca<br />

rivolta verso l'alto, sono inumiditi con una goccia di acido idroclorico, che<br />

facilita la saldatura, e ricevono il nucleo di piombo. Sono, quindi, fatti passare<br />

sopra a dei cannelli a gas che svilu<strong>pp</strong>ano il calore necessario a fondere<br />

il piombo e dopo raffreddati con aria fredda, per cui il piombo, raffreddandosi,<br />

si salda al bossoletto.<br />

- Lavaggio di ultimazione: I bossoletti, con il nucleo saldato, sono lavati con<br />

acqua ed acido solforico, poi risciacquati, sgocciolati ed asciugati ad una<br />

temperatura dai 100° ai 150°.<br />

-Operazioni conclusive: In questa serie di fasi, il piombo viene compresso entro<br />

il bossoletto e viene abbozzata l'ogiva. Si esegue il pareggiamento dei<br />

bossoletti alla bocca, si chiude la pallottola alla base, si completa l'ogiva e si<br />

trafila la pallottola per renderla di diametro esatto. Alla fine viene praticata,<br />

vicino al fon<strong>del</strong>lo, una scanalatura che permette di ricevere la tripunzonatura<br />

<strong>del</strong> bossolo, con la quale si assicura la pallottola al bossolo.<br />

Cartuccia a pallottola M. 91 per armi M. 91<br />

É stata progettata presso il Laboratorio Pirotecnico di Bologna, dall'allora<br />

capo-tecnico collaudatore Luigi Scotti, conte <strong>del</strong>la Scala di San Giorgio, per<br />

essere impiegata assieme al fucile ed al moschetto da cavalleria mod. 1891.<br />

É costituita da un bossolo di ottone, con corpo leggermente tronco-conico,<br />

con colletto cilindrico raccordato al corpo da un tronco di cono. All'interno <strong>del</strong><br />

colletto si trova un risalto anulare che impedisce alla pallottola di penetrare nel<br />

bossolo in seguito ad urti. <strong>Il</strong> fon<strong>del</strong>lo è a faccia inferiore piana, con scanalatura<br />

anulare di presa per l'estrattore (bossolo tipo Rimless). La capsula di ottone è<br />

caricata con miscela fulminante (fulminato di mercurio 50%, clorato di potassa<br />

25%, solfuro di antimonio 25%), protetta da vernice da "cassule", con incudinetta<br />

fissa a due fori di vampa (innesco tipo Berdan). La pallottola, <strong>del</strong> peso di<br />

10,45 gr, è di forma cilindrico-ogivale, presenta un'incamiciatura di maillechort<br />

(lega di rame 85% e di nichelio 15%) con nucleo di piombo trafilato, saldato e<br />

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