31.05.2013 Views

Scarica l'articolo (pdf) - Nuvole per la ragionevolezza dell'utopia

Scarica l'articolo (pdf) - Nuvole per la ragionevolezza dell'utopia

Scarica l'articolo (pdf) - Nuvole per la ragionevolezza dell'utopia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

GIUSTO È CIÒ CHE GIOVA AL PIÙ FORTE (Libro quinto, 97)<br />

Tucidide<br />

Nell’estate seguente Alcibiade sbarcò ad Argo … e fece imprigionare quanti ancora tra gli<br />

Argivi erano sospetti di parteggiare <strong>per</strong> Sparta: gli Ateniesi li deportarono nelle isole vicine, dominate<br />

da loro. Anche contro Melo si mossero con trenta loro navi, sei di Chio, due di Lesbo, con<br />

milleduecento opliti ateniesi, trecento arcieri …. I Meli sono coloni spartani e non volevano sottostare -<br />

come gli altri abitanti delle isole - agli Ateniesi: al contrario, in un primo momento non erano né degli<br />

uni né degli altri e si erano mantenuti estranei al conflitto; in seguito <strong>per</strong>ò, poiché gli Ateniesi avevano<br />

tentato di costringerli devastando il loro territorio, passarono al<strong>la</strong> guerra a<strong>per</strong>ta. Accampatisi dunque<br />

nel loro territorio con questo apparato bellico, gli strateghi Gleomede … e Tisia …, prima di dare inizio<br />

ai saccheggi, inviarono … dei messi con il compito di avviare trattative. I governanti di Melo <strong>per</strong>ò non<br />

li portarono dinanzi popolo, ma ordinarono loro di par<strong>la</strong>re dinanzi ai magistrati e agli oligarchi sulle<br />

ragioni <strong>per</strong> cui erano lì.<br />

E gli ambasciatori ateniesi si espressero in questo modo: «I colloqui non avvengono dinanzi<br />

all’assemblea popo<strong>la</strong>re evidentemente <strong>per</strong>ché si vuole evitare che il popolo possa venire ingannato se<br />

ascolta tutti in una volta, in un discorso continuo, i nostri argomenti attraenti, e non via via confutati …<br />

Ebbene … rinunciate anche voi a un discorso unitario e interrompeteci intervenendo ogni volta che<br />

qualcosa vi sembra sbagliato. E <strong>per</strong> prima cosa diteci … se approvate questo modo di procedere».<br />

I magistrati meli risposero: «La <strong>ragionevolezza</strong> di codesto pacato discorrere insieme è certo<br />

apprezzabile, ma è in stridente contrasto con <strong>la</strong> guerra che è già qui, non prossima ma presente. … voi<br />

stessi sedete qui come giudici di quanto verrà detto. E poi non ci sfugge che <strong>per</strong> noi l’esito del dialogo<br />

sarà <strong>la</strong> guerra, se riusciamo a prevalere in nome del buon diritto — come sarebbe logico — e <strong>per</strong>ciò<br />

non cediamo; sarà <strong>la</strong> schiavitù se ci <strong>la</strong>sciamo vincere dai vostri argomenti».<br />

ATENIESI - No; se siete venuti <strong>per</strong> almanaccare … ipotesi sui possibili scenari, o comunque<br />

<strong>per</strong> fare tutto tranne che prendere decisioni riguardanti <strong>la</strong> salvezza del<strong>la</strong> città al<strong>la</strong> luce del<strong>la</strong> situazione<br />

concreta, allora smettiamo subito. Se invece volete par<strong>la</strong>re in termini costruttivi, siamo pronti.<br />

MELI - E’ comprensibile, e <strong>per</strong>donabile, che chi si trova nel<strong>la</strong> situazione nostra, si rivolga —<br />

nel par<strong>la</strong>re e far proposte — in molte direzioni. Ma certo, questo incontro ha come oggetto <strong>la</strong> salvezza<br />

del<strong>la</strong> città, e il discorso si svolga dunque come suggerite voi, se così vi pare.<br />

ATENIESI - Per quel che ci riguarda, non v’infliggeremo un’infida seque<strong>la</strong> di parole, con<br />

argomenti speciosi (<strong>per</strong> esempio che noi esercitiamo a buon diritto il dominio <strong>per</strong>ché a suo tempo<br />

sconfiggemmo il Persiano, o che ora siamo qui <strong>per</strong> punirvi <strong>per</strong>ché abbiamo subito un torto da voi), né<br />

accettiamo che voi immaginiate di convincerci sostenendo che non avete voluto combattere al nostro<br />

fianco <strong>per</strong>ché siete coloni di Sparta, o che, comunque, non avete commesso torti nei nostri confronti.<br />

La nostra proposta è che si faccia quanto è realmente possibile sul<strong>la</strong> base dei veri intendimenti di<br />

entrambi: consapevoli gli uni e gli altri del fatto che <strong>la</strong> valutazione fondata sul diritto si pratica, nel<br />

ragionare umano, solo quando si è su di una base di parità, mentre, se vi è disparità di forze, i più forti<br />

esigono quanto è possibile; ed i più deboli approvano.<br />

MELI - Secondo noi è utile — necessariamente ci esprimiamo cosi, dal momento che voi, con<br />

questo intervento, avete scelto di ignorare <strong>la</strong> giustizia e di par<strong>la</strong>re di utilità —, è utile dunque che voi<br />

non distruggiate un principio che è un bene comune <strong>per</strong> tutti: è utile che, a chi, volta a volta, si trova in<br />

<strong>per</strong>icolo, vengano garantiti i normali diritti, e che si venga incontro a chi, coi suoi argomenti, non ha<br />

attinto il necessario rigore. E questo si adatta, non meno, al caso vostro; giacché, ove sconfitti,<br />

diverreste un esempio <strong>per</strong> gli altri, se ora esercitaste una vendetta durissima.<br />

ATENIESI - Anche se il nostro im<strong>per</strong>o sarà spento noi non ne paventiamo <strong>la</strong> fine. Temibili non<br />

sono infatti, <strong>per</strong> i vinti, le potenze che hanno a loro volta un im<strong>per</strong>o, come ad esempio gli Spartani (e<br />

comunque non è con Sparta che ora siamo in conflitto): temibili sono invece i sudditi che, muovendo


all’attacco del<strong>la</strong> potenza che li aveva dominati, eventualmente <strong>la</strong> sconfiggano. Ma su questo ci sia<br />

consentito di rischiare. Quello che ci proponiamo di dimostrarvi è che siamo qui <strong>per</strong> rafforzare il nostro<br />

im<strong>per</strong>o e che, al tempo stesso, le proposte che stiamo <strong>per</strong> fare mirano al<strong>la</strong> salvezza del<strong>la</strong> vostra città:<br />

giacché il nostro intendimento è di esercitare l’im<strong>per</strong>o su di voi senza traumi, e garantire <strong>la</strong> vostra<br />

salvezza in modo conveniente <strong>per</strong> entrambi: <strong>per</strong> voi e noi.<br />

MELI - E come potrebbe essere conveniente allo stesso modo <strong>per</strong> noi essere schiavi e <strong>per</strong> voi<br />

dominare?<br />

ATENIESI - È presto detto. A voi, invece del<strong>la</strong> più dura delle repressioni, toccherebbe di<br />

obbedire, e noi trarremmo un guadagno dall’aver evitato di distruggervi.<br />

MELI - E non accettereste che noi, anziché nemici, siamo vostri amici, senza <strong>per</strong>ò combattere a<br />

fianco di nessuno dei due schieramenti?<br />

ATENIESI - No. Perché <strong>la</strong> vostra ostilità non ci danneggia quanto <strong>la</strong> vostra «amicizia»: <strong>la</strong><br />

quale apparirebbe come un segno del<strong>la</strong> nostra debolezza, mentre il vostro odio sarebbe <strong>per</strong> i sudditi <strong>la</strong><br />

prova del<strong>la</strong> nostra forza.<br />

MELI - E i vostri sottomessi vedono le cose in modo così illogico, da porre sullo stesso piano<br />

sia coloro che non vi sono affini [<strong>la</strong> cui autonomia non è sintomo del<strong>la</strong> vostra debolezza] sia coloro<br />

che, in gran parte vostri coloni, alcuni addirittura ribel<strong>la</strong>tisi a voi, sono stati sottomessi con <strong>la</strong> forza?<br />

ATENIESI - Pensano che, sul piano del diritto, né agli uni né agli altri manchino argomenti:<br />

ma che se gli uni sopravvivono autonomi, è in base ai rapporti di forza, e che noi <strong>per</strong> timore non li<br />

attacchiamo. Perciò oltre al fatto che l’ambito del nostro dominio si amplierebbe ancora, con <strong>la</strong> vostra<br />

sottomissione voi garantireste <strong>la</strong> sicurezza: specialmente <strong>per</strong>ché iso<strong>la</strong>ni, e <strong>per</strong> giunta più deboli di altri,<br />

non affermereste più, così, <strong>la</strong> vostra autonomia di fronte al<strong>la</strong> grande potenza marittima.<br />

MELI - Non credete che nel<strong>la</strong> nostra proposta ci sia ugualmente garanzia di sicurezza <strong>per</strong> voi?<br />

Ancora una volta voi ci deviate dal<strong>la</strong> considerazione del<strong>la</strong> giustizia <strong>per</strong> piegarci al vostro utile, e allora<br />

anche noi dobbiamo spiegarvi il nostro utile e cercare di <strong>per</strong>suadervi, se <strong>per</strong> avventura c’è un punto di<br />

convergenza. Insomma: tutti coloro che in questo momento non sono schierati né con voi né con<br />

Sparta, non vi rendete conto che ve li farete nemici, non appena capiranno — guardando a questa<br />

nostra vicenda — che prima o poi attaccherete anche loro? E così cos’altro fate se non rafforzare i<br />

nemici che già avete e costringere a diventarvi nemici, magari contro voglia, anche coloro che non ci<br />

pensavano nemmeno?<br />

ATENIESI - Non è vero. Noi infatti non pensiamo che siano temibili <strong>per</strong> noi quei pochi non<br />

iso<strong>la</strong>ni che, proprio <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro condizione di autonomia, ci penseranno bene prima di prendere<br />

iniziative contro di noi: quelli che ci preoccupano sono gli iso<strong>la</strong>ni autonomi, come voi, nonché coloro<br />

che appaiono ormai esas<strong>per</strong>ati dalle necessarie esigenze dell’im<strong>per</strong>o. Costoro rischiano di compiere<br />

gesti inconsulti e di precipitare così se stessi e noi in <strong>per</strong>icoli dall’esito incerto.<br />

MELI - Ma allora, se voi siete pronti ad affrontare tali rischi <strong>per</strong> non essere privati dell’im<strong>per</strong>o,<br />

e se sono altrettanto pronti anche quelli che avete asservito, <strong>per</strong> liberarsene, sarebbe davvero un’enorme<br />

vigliaccheria e pochezza, da parte nostra, ancora liberi, non tentare di tutto prima di cadere in schiavitù.<br />

ATENIESI - Niente affatto, se volete deliberare con prudenza e buon senso. Perché tra noi e<br />

voi non è in atto una gara di coraggio, al<strong>la</strong> pari, che ha come obiettivo di evitare il disonore! L’oggetto<br />

in discussione è <strong>la</strong> salvezza: il che significa non opporsi a chi è di gran lunga più forte.<br />

MELI - Ma noi sappiamo che le vicende del<strong>la</strong> guerra talvolta hanno sorti che non rispettano <strong>la</strong><br />

sproporzione delle forze in campo. Quanto a noi, cedere senza combattere significherebbe rinunciare<br />

subito ad ogni s<strong>per</strong>anza; invece con l’azione c’è ancora <strong>la</strong> s<strong>per</strong>anza di salvarci.<br />

ATENIESI - S<strong>per</strong>anza! La s<strong>per</strong>anza, abituale lenimento del <strong>per</strong>icolo, danneggia, ma non<br />

travolge, chi le si affida come ad un di più. Ma è <strong>per</strong> sua natura dissipatrice; e chi le si appoggia tutto,<br />

nel momento stesso in cui, ormai travolto, ne conosce <strong>la</strong> natura, comprende anche che contro di lei,<br />

ormai sve<strong>la</strong>ta, non ha risorse. E allora voi, cercate di non fare questa fine, deboli come siete e appesi a<br />

un filo. Cercate di non rassomigliare ai più, i quali, pur avendo avuto l’opportunità di salvarsi con


mezzi umani, quando, ormai fiaccati, li abbandonano le s<strong>per</strong>anze in ciò che è visibile, si rivolgono a<br />

s<strong>per</strong>are nell’occulto: gli indovini, gli oracoli e tutto quanto, insieme con le s<strong>per</strong>anze, porta <strong>la</strong> gente al<strong>la</strong><br />

rovina.<br />

MELI - Anche noi, sappiatelo, pensiamo che sia duro combattere contro <strong>la</strong> vostra potenza e<br />

contro <strong>la</strong> fortuna, se non vorrà essere equanime. Nondimeno confidiamo nel<strong>la</strong> buona sorte che promana<br />

dal<strong>la</strong> divinità: che non ci verrà meno, <strong>per</strong>ché noi, senza colpa, ci troviamo ad affrontare degli ingiusti; e<br />

quanto all’inferiorità delle forze, confidiamo nell’alleanza con Sparta: alleanza che non può non<br />

manifestarsi … almeno <strong>per</strong> il rapporto di stirpe che ci lega e <strong>per</strong> <strong>la</strong> vergogna che ricadrebbe, altrimenti,<br />

su di loro. E dunque non è poi così irrazionale <strong>la</strong> nostra fermezza.<br />

ATENIESI - Quanto al favore degli dei, neanche noi saremo da meno: ne siamo <strong>per</strong>suasi.<br />

Giacché, quello che facciamo, quello che pretendiamo, non si pone affatto fuori del<strong>la</strong> concezione che<br />

gli uomini hanno del mondo divino né dei loro rapporti reciproci. Non solo tra gli uomini, come è ben<br />

noto, ma, <strong>per</strong> quanto se ne sa, anche tra gli dei, un impulso necessario e naturale spinge a dominare su<br />

colui che puoi sopraffare. Questa legge non l’abbiamo stabilita noi, né siamo stati noi i primi a<br />

valercene; l’abbiamo ricevuta che già c’era, e a nostra volta <strong>la</strong> consegneremo a chi verrà dopo, ed avrà<br />

valore eterno. E sappiamo bene che chiunque altro, ed anche voi, se vi trovaste a disporre di una forza<br />

pari al<strong>la</strong> nostra, vi comportereste così. Ecco <strong>per</strong>ché, <strong>per</strong> quel che riguarda il divino, abbiamo motivo di<br />

ritenere che il suo favore non verrà meno neanche a noi. Quanto al<strong>la</strong> vostra opinione sugli Spartani —<br />

che cioè essi, paventando <strong>la</strong> vergogna, correrebbero ad aiutarvi — mentre ci rallegriamo <strong>per</strong> <strong>la</strong> vostra<br />

ingenuità, non vi invidiamo <strong>la</strong> follia. In genere gli Spartani praticano <strong>la</strong> virtù soltanto nei loro rapporti<br />

interni: ma sul loro modo di agire verso gli altri, ci sarebbe davvero molto da dire. In due parole: gli<br />

Spartani sono coloro che, a nostra conoscenza, più sfacciatamente di chiunque altro, stimano bello quel<br />

che piace e giusto ciò che giova. Difficilmente una tale maniera di pensare può giovare a quel<strong>la</strong> vostra<br />

salvezza di cui, in questa situazione, andate farneticando.<br />

MELI - Ma è proprio qui <strong>la</strong> ragione del<strong>la</strong> nostra fiducia! Noi confidiamo nel loro senso<br />

dell’utile: essi non vorranno tradire i Meli, loro coloni, e <strong>per</strong>dere, così, <strong>la</strong> fiducia dei Greci e fare un<br />

regalo ai nemici.<br />

ATENIESI - E non pensate che l’utile si <strong>per</strong>segue evitando i <strong>per</strong>icoli, mentre il giusto e il<br />

nobile correndo dei rischi? Una strada, questa, nel<strong>la</strong> quale gli Spartani <strong>per</strong> lo più non si avventurano.<br />

MELI - Pensiamo invece che <strong>per</strong> noi li affronteranno i <strong>per</strong>icoli, e li riterranno più sicuri che in<br />

pro di chiunque altro: tanto più che, dal punto di vista delle o<strong>per</strong>azioni, noi ci troviamo vicini al<br />

Peloponneso, e dal punto di vista dell’orientamento politico, data <strong>la</strong> nostra affinità con loro, siamo più<br />

affidabili di altri.<br />

ATENIESI - Badate che, <strong>per</strong> chi deve accorrere in aiuto, <strong>la</strong> sicurezza non è data dal<strong>la</strong><br />

benevolenza di chi ha sollecitato l’intervento: quello che importa è che abbia rilevanti forze militari. E’<br />

a questo che badano gli Spartani, molto più degli altri: basti pensare che a tal punto diffidano del<strong>la</strong><br />

propria preparazione che <strong>per</strong>sino nei conflitti coi loro vicini si muovono con un grande spiegamento di<br />

alleati. Insomma è assolutamente impensabile che si avventurino in uno sbarco su di un’iso<strong>la</strong> mentre<br />

noi abbiamo il dominio del mare.<br />

MELI - Ma potrebbero affidare ad altri l’impresa: il mare di Creta è grande, ed è più difficile<br />

<strong>per</strong> i dominatori catturare che non, <strong>per</strong> chi voglia sottrarsi al<strong>la</strong> cattura, fuggire. E poi se fallissero in<br />

questo tentativo potrebbero rivolgere l’attacco contro il vostro territorio e contro i residui vostri alleati,<br />

quelli non raggiunti da Brasida. E a quel punto sareste costretti a lottare non già <strong>per</strong> mantenere il<br />

controllo degli alleati che non vi spettano, ma di quelli più vicini a voi e dello stesso vostro territorio.<br />

ATENIESI - Abbiamo già fatto es<strong>per</strong>ienza di ciò, siamo preparati a questa eventualità. Ma<br />

proprio voi dovreste sa<strong>per</strong>e che mai, da nessun assedio, gli Ateniesi decamparono <strong>per</strong> il profi<strong>la</strong>rsi di<br />

altre minacce. Comunque, prendiamo atto del fatto che voi, pur avendo accettato di cercare,<br />

discutendone, una via di salvezza, non avete detto nul<strong>la</strong>, in tutta questa discussione, che potesse portare<br />

qualunque <strong>per</strong>sona a s<strong>per</strong>are di salvarsi. I vostri punti di forza sono s<strong>per</strong>anze di cose future, mentre


invece ciò di cui effettivamente disponete è poca cosa, non tale da garantire <strong>la</strong> vostra sopravvivenza<br />

rispetto alle forze che vi stanno di fronte. E’ follia se ora, dopo che ci avrete congedati, non prenderete<br />

un’altra decisione, più saggia delle cose dette qui. Voi non vorrete ripiegarvi in quel sentimento di<br />

orgoglio e vergogna che tanto male ha fatto al<strong>la</strong> gente in situazioni di <strong>per</strong>icolo evidente e rovinoso.<br />

Molti, che pure già vedevano il baratro in cui erano condotti, li ha trascinati il cosiddetto sentimento<br />

dell’onore con <strong>la</strong> forza di una paro<strong>la</strong> seducente, vinti dal suono di quelle sil<strong>la</strong>be, a precipitare a<br />

capofitto in sventure irreparabili, ed a macchiarsi, <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro follia e non <strong>per</strong> colpa del<strong>la</strong> sorte, di una<br />

vergogna ancora più turpe. Ma se prendete una buona decisione, voi eviterete questa fine; voi non<br />

riterrete sconveniente <strong>la</strong>sciar prevalere <strong>la</strong> più grande potenza che vi offre condizioni equilibrate: e cioè<br />

<strong>la</strong> condizione di alleati tributari con <strong>la</strong> garanzia di serbare il vostro territorio. Dinanzi al<strong>la</strong> alternativa tra<br />

guerra e sicurezza voi non vi ostinerete a scegliere il peggio. Giacché, coloro i quali non cedono ai loro<br />

pari, compiacciono i più forti, e mostrano equilibrio con i più deboli, quelli hanno il miglior successo.<br />

Non <strong>per</strong>dete di vista questo punto anche quando noi ci saremo allontanati: mettetevi bene in testa che è<br />

del<strong>la</strong> vostra patria che state decidendo: dell’unica patria che avete; e che tutto dipenderà da un’unica<br />

deliberazione, fortunata o rovinosa che sia.<br />

Così gli Ateniesi si ritirarono dal<strong>la</strong> sede dei colloqui. I Meli si riunirono <strong>per</strong> loro conto: ma<br />

decisero negli stessi termini in cui si erano espressi durante i colloqui, e risposero così:<br />

«Siamo rimasti dello stesso parere, Ateniesi. Non ce <strong>la</strong> sentiamo di liquidare in pochi istanti <strong>la</strong><br />

libertà di una città che esiste ormai da settecento anni. Confidando nel<strong>la</strong> buona sorte che promana dal<strong>la</strong><br />

divinità, che finora ci ha salvati, e nell’aiuto degli uomini, e in partico<strong>la</strong>re degli Spartani, tenteremo di<br />

farce<strong>la</strong>. La nostra controproposta è di essere vostri amici, ma nemici di nessuno dei due schieramenti. E<br />

vi chiediamo di ritirarvi dal nostro territorio stipu<strong>la</strong>ndo un trattato di pace che appaia conveniente sia a<br />

voi che a noi».<br />

Questo risposero i Meli. Gli Ateniesi, abbandonando ormai i colloqui, dissero:<br />

«A giudicare dalle vostre deliberazioni, voi siete gli unici che stimate le cose eventuali più<br />

sicure di quelle visibili, ed anzi considerate già esistenti, <strong>per</strong> il solo fatto di desiderarle, anche le cose<br />

che neanche si vedono. E poiché, fiduciosi negli Spartani, nel<strong>la</strong> fortuna, nelle vostre s<strong>per</strong>anze, avete<br />

messo in gioco tutto, <strong>per</strong>derete tutto».<br />

Gli ambasciatori ateniesi se ne tornarono all’accampamento. E gli strateghi, poiché i Meli si<br />

rifiutavano di accettare le proposte dei legati, decisero l’attacco immediato. Divisero <strong>per</strong> città le truppe<br />

e costruirono un muro <strong>per</strong> stringere d’assedio i Meli. In un secondo momento gli Ateniesi <strong>la</strong>sciarono<br />

nell’iso<strong>la</strong> un corpo di guardia misto, di uomini loro e di alleati, col compito di tenere l’iso<strong>la</strong> sotto<br />

controllo da terra e da mare; quindi rientrarono con <strong>la</strong> gran parte dell’esercito. Le truppe rimaste<br />

continuarono l’assedio.<br />

…<br />

i Meli si impossessarono, con un assalto notturno, di una parte del muro costruito dagli<br />

Ateniesi: quel<strong>la</strong> vicina al mercato. Uccisero alcuni uomini e, preso con sé cibo e quanto altro poterono<br />

di utile, rientrarono. Dopo di che stettero fermi. Gli Ateniesi, da quel momento, migliorarono <strong>la</strong><br />

sorveglianza. E finiva l’estate.<br />

Nell’inverno seguente gli Spartani si accingevano ad invadere il territorio di Argo, ma poiché i<br />

sacrifici che si compiono al passaggio del confine non furono favorevoli tornarono indietro.<br />

Approfittando del rinvio dell’iniziativa spartana, gli Argivi catturarono in città alcuni elementi sospetti:<br />

altri riuscirono a fuggire. Nello stesso <strong>per</strong>iodo, i Meli daccapo riuscirono a fare una sortita, e si<br />

impadronirono del muro ateniese in un altro punto, approfittando del<strong>la</strong> scarsezza di difensori.<br />

Ma quando giunse poi da Atene un altro corpo di spedizione al comando di Filocrate …,<br />

assediati ormai con tutte le forze e fino allo stremo, prodottosi anche dal loro interno un tradimento, si<br />

arresero agli Ateniesi a discrezione. Quelli uccisero quanti Meli in età militare poterono catturare, e<br />

fecero schiavi le donne e i bambini. Il territorio lo abitarono loro, inviando cinquecento coloni.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!