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uso e manutenzione pisello - Dr. Giorgio Cavallini

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20<br />

correre a perdifiato fra gli uffici brevetti, si rivide intrattenere corrispondenza con il potentissimo<br />

ufficio brevetti statunitense, sempre solo. Si rivide con la speranza di un successo per pagare i debiti<br />

di cui si era caricato. Si rivide sempre e comunque solo.<br />

La sua resistenza a tali ricordi finì in un attimo, piantò il malcapitato cliente sul lettino, si attaccò ad<br />

Internet e inviò un ulteriore messaggio a Talaltro esponendogli la possibilità di un brevetto, la<br />

strategia da seguire ed il suo aiuto gratuito.<br />

Quel giovedì sera Talaltro finito l’ ambulatorio, al solito, si ficcò davanti al computer, lo accese e<br />

trovò i messaggi dell’ amico. Ne conosceva l’ esasperato efficentismo, l’ abilità organizzativa,<br />

poteva contare su quella specie di bufalo. Gli rispose proponendogli di fare a metà. Tale non<br />

riusciva a prendere sonno quella sera, e si riattaccò ad Internet. Vide il messaggio di Talaltro ed<br />

esplose: gli telefonò ad ora antelucana tirandolo giù dal letto: “Talaltro guarda che l’ idea è tua e<br />

che non voglio un piffero” “Dai Tale se tu non ci stai io come faccio a divertirmi” “Okay, va bene<br />

però articolo scientifico tu primo nome e brevetto a nome tuo” “D’ accordo, poi una scrittura<br />

privata con un avvocato per dire che tu sei socio” “E che cavolo, fregatene degli avvocati, se non mi<br />

posso fidare di te” “A proposito sai l’ articolo per le riviste andrebbe scritto in inglese e tu…”.<br />

Tale conosceva la titanica pigrizia dell’ amico, inutile discutere, sarebbe toccato a lui scrivere l’<br />

articolo, che una volta accettato per la pubblicazione, avrebbe potuto dare origine al brevetto.<br />

Nelle settimane che seguirono passò in rassegna centinaia di articoli sull’ argomento, e<br />

cominciarono ad arrivare le visite di controllo dopo la tal terapia: niente miracoli, ma senz’ altro<br />

meglio delle cure per bocca fino a quel momento in <strong>uso</strong>, anzi il tal farmaco poteva potenziare l’<br />

effetto delle infiltrazioni locali. Tale passò notti a scrivere, a documentarsi, a calcolare, a fare<br />

statistica, a chiedere dati e delucidazioni a Talaltro, brutalizzò due traduttori, litigò con tre<br />

insegnanti di inglese di madrelingua, tempestò il computer, lo incastrò, lo maledisse, lo benedisse e<br />

lo assolse, ma alla fine l’ articolo fu pronto e lo mandò per posta elettronica al collega di domenica<br />

sera.<br />

Talaltro quel lunedì mattina era particolarmente garrulo e contento, non sapeva bene perché, ma lo<br />

era. Entrò fischiettando al centro medico, cosa assai strana per lui di lunedì mattina, salutò gioviale<br />

la segretaria e la sessuologa che con lui lavorava e filò al computer, lo accese e si trovò il<br />

manoscritto dell’ articolo inviatogli da Tale. Lo lesse e lo rilesse, il solito modo di scrivere e di<br />

presentare del collega: irto di dati e di citazioni bibliografiche, diretto, a tratti incauto, ma filava<br />

eccome che filava. Doveva riconoscerlo: quel benedetto collega irritabile e misantropo che aveva<br />

conosciuto anni prima era di una efficienza straordinaria. Cautamente rispose complimentandosi, e<br />

che c’ era tempo per meditare.<br />

Impossibile il maledetto Tale aveva già provveduto ad inviare a nome di Talaltro il lavoro ad una<br />

rivista europea ed aveva già preso contatto con un brevettista a Milano di sua fiducia.<br />

Per tutto il giorno Talaltro sospirò, brontolò, grugnì, fumò, maltrattò, sclerò: Tale lo stava<br />

trascinando tirandolo per il bavero in un mondo che non conosceva: quello dei brevetti, senza dargli<br />

tempo di abituarsi all’ idea. In poco lo spirito avventuroso che stava in lui ebbe il sopravvento, e si<br />

tranquillizzò: “Tanto con quel matto il pericolo maggiore è di essere tirati giù dal letto ad ore<br />

impossibili, e poi vabbè così imparo a stare zitto ancora di più”.<br />

Si ritrovarono a Milano, pronti a cominciare, con le borse cariche di documenti, i cellulari<br />

impazziti, la paura dell’ ignoto. Ma tanto sapevano che si sarebbero divertiti, che erano picari ed<br />

insieme.<br />

Capitolo VII: I tre moschettieri.<br />

Esiste una terapia definitiva e non psicologica per l’ eiaculazione precoce.<br />

Il dottor Tizio arrivò all’ appuntamento con una macchina che assomigliava (in brutto) alla 313 di<br />

Paperino, fra il turchese ed il viola, Tale e Talaltro lo stavano aspettando dopo il cavalcavia dell’<br />

autostrada, Tale boffonchiava, al solito impaziente mentre Talaltro lo intratteneva gentil quieto con<br />

chiacchere sui soliti noti. Tizio li intravide, sfanalò ed inchiodò l’ orrida accozzaglia metallica color<br />

turchese-violetto a pochi centimetri da un lampione, i due lo salutarono e Tizio saltò giù vestito

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