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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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4<br />

Atti del Convegno maggio <br />

del nostro progettare. Abbiamo provato, con questo convegno, ad applicare l’idea<br />

del “passato-presente” al tema <strong>della</strong> guerra, il cui studio storico rappresenta<br />

la ragion d’essere <strong>della</strong> nostra associazione, ma anche il nostro “Beruf”, la nostra<br />

responsabilità di studiosi e cittadini, testimoni <strong>della</strong> prima guerra seguita alla “fine<br />

<strong>della</strong> storia” e alla nuova chiusura del Tempio di Giano, avvenuta 15 anni fa<br />

con la vittoria occidentale nella guerra fredda.<br />

Il tema che abbiamo scelto per il nostro convegno <strong>della</strong> Società Italiana di<br />

<strong>Storia</strong> Militare non è dunque un «palaiòn hegemònen anàthema» 4 , un “ozioso<br />

passatempo per antichi generali” e professori, messi per sempre a riposo dall’instaurazione<br />

<strong>della</strong> nuova Sebastè Eiréne, <strong>della</strong> nuova Pax Augusta che garrisce sul<br />

mondo sotto le nostre stellate bandiere. Non ci siamo riuniti per discettare da<br />

militaristi sulla guerra del futuro o da pacifisti sul futuro <strong>della</strong> guerra, ma per abbozzare<br />

lo studio storico di un tema costante e ricorrente di ogni epoca, e cioè<br />

la rappresentazione <strong>della</strong> “guerra <strong>futura</strong>”. Abbiamo gettato, in una bella e serena<br />

giornata di sole prealpino, una dozzina di arpioni lillipuziani – quelli che avevamo<br />

sottomano – sul dorso di un gigante addormentato, non per rinchiuderlo tra<br />

le pagine di un libro, ma per guardare più lontano appollaiati sulle sue spalle.<br />

Come tutte le cose, anche questa nostra effimera escursione è un punto di intersezione<br />

tra molteplici percorsi di ricerca, molteplici vicende umane, molteplici<br />

circostanze fortuite. Può darsi che un giorno sarà doveroso ricostruire la complessa<br />

genesi culturale di questo incontro non scontato e non convenzionale fra<br />

tre generazioni di studiosi, presieduto dal nostro fondatore, storico <strong>della</strong> guerra<br />

che ispirò Giulio Verne; Raimondo Luraghi, il valoroso “soldato di Salamina” al<br />

quale abbiamo regalato gli “scoffoni” fabbricati dall’ultimo discendente di Cino<br />

Moscatelli. Intanto ne portiamo un bel ricordo. Non ci saremmo salutati con<br />

tanta autentica fraternità, come invece abbiamo fatto al momento di tornare nella<br />

“Terra di Mezzo”, se a Varallo, coi rintocchi notturni dei quarti, Carlo e<br />

Giovanni non ci avessero fatti sentire in “Contea”.<br />

4 Onasandro, nel proemio dello Strategicon, scritto sotto Nerone, l’imperatore cui fu decretato il<br />

trionfo per la strage di Artaxata, ribelle al nuovo ordine mondiale e distrutta dal proconsole<br />

Corbulone, il quale, non avendo truppe sufficienti per occuparla, rifiutò la resa offertagli dalla città<br />

per poterne sterminare l’intera popolazione senza violare il ius belli e la pietas religiosa.

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