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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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MARIANO GABRIELE<br />

Le brochures panique<br />

La letteratura che narra il futuro può avere lo scopo di produrre divertimento,<br />

lanciando anche previsioni sull’approssimarsi di passaggi storici<br />

o di evoluzioni tecniche: può essere il caso, oggi, di certi scrittori di fantascienza<br />

o, nel passato, di Giulio Verne e di Emilio Salgari. Diverso è il caso delle<br />

brochures-panique, nelle quali il racconto di storia <strong>futura</strong> ha scopi precisi per<br />

essere scritto. Mira a indicare un pericolo,<br />

enfatizzandolo fino a provocare, appunto,<br />

il panico, terrorizzando l’opinione pubblica.<br />

Se questo scopo viene raggiunto,<br />

diventa più agevole far accettare i sacrifici<br />

che i rimedi suggeriti comportano ed<br />

influire su Governo e Parlamento perché<br />

decidano nuove spese militari, destinate<br />

di solito ad un’Arma: quando invece la<br />

sollecitazione ha carattere generale, la<br />

pressione è connessa alla politica estera in<br />

relazione ad un prossimo scontro considerato<br />

inevitabile. La tecnica narrativa<br />

del romanzo strutturato come utopia negativa<br />

(ossia un racconto immaginario,<br />

ma permeato di elementi verosimili e pessimistici)<br />

tra il profetico e il didascalico,<br />

ponendosi fuori ed eventualmente contro<br />

la logica prevalente costituisce “una vera e<br />

propria sfida al senso comune con una in-<br />

discussa carica provocatoria” 5 .<br />

5 FERRANTE 1982, pp. 33-34.<br />

Ho proprio paura che questa guerra<br />

non si faccia...<br />

(Dal Kalender Fliegender Blatter)

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