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L'emarginazione del medico tra super tecnologie e tagli - Ordine dei ...

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di Maurizio Muratore<br />

L’emarginazione <strong>del</strong> <strong>medico</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>super</strong> <strong>tecnologie</strong> e <strong>tagli</strong><br />

S<br />

oli nelle corsie ospedaliere o negli ambulatori<br />

a decidere quando negare cure troppo costose,<br />

a che linea di chemioterapia fermarsi, quando intubare<br />

o meno un paziente, noi medici temiamo<br />

oramai di ritrovarci a decidere <strong>del</strong> destino <strong>dei</strong> nostri<br />

malati abbandonati dal vuoto di una politica che<br />

riduce le risorse ma non dice che cosa fare.<br />

Tra bisogni di salute in crescita, <strong>tecnologie</strong> e<br />

terapie mediche sempre più moderne e costose e<br />

risorse economiche limitate, che cosa succederà<br />

alla sanità di domani?<br />

Pensate che l’Europa riuscirà ancora a garantire<br />

quel sistema pubblico gratuito e con alti standard<br />

assistenziali che l’hanno con<strong>tra</strong>ddistinta e che rappresenta<br />

uno <strong>dei</strong> suoi maggiori <strong>tra</strong>guardi di civiltà?<br />

In questi giorni nei quali la scure <strong>dei</strong> <strong>tagli</strong> <strong>del</strong>la<br />

Finanziaria si sta abbattendo sul nostro sistema<br />

sanitario, ricominciano a discutere economisti,<br />

medici, amminis<strong>tra</strong>tori.<br />

I <strong>tagli</strong> degli sprechi possono migliorare un po’ i<br />

conti ma sono lungi dal poter risolvere un problema<br />

ormai strutturale <strong>del</strong>la sanità, difficile continuare a<br />

garantire tutto a tutti, continuare a far finta che la<br />

vita non abbia un prezzo è solo ipocrisia.<br />

I nuovi mo<strong>del</strong>li organizzativi ospedalieri non è<br />

detto che diano risposte efficaci ai nuovi bisogni<br />

assistenziali ul<strong>tra</strong>specialistici, spesso mal tollerati<br />

dai professionisti <strong>del</strong>la salute con malcontento,<br />

prova ne sia la pioggia di dimissioni di primari<br />

regis<strong>tra</strong>te in questi mesi al Niguarda di Milano.<br />

Un dato è certo: cresce ovunque la demotivazione<br />

nella classe medica, per colpa di una burocrazia<br />

sempre più ossessiva che obbliga a <strong>tra</strong>lasciare<br />

3<br />

il benessere <strong>del</strong> paziente, perché schiacciata da<br />

una politica sempre più lottizzatrice e da amminis<strong>tra</strong>zioni<br />

lontane e dirigiste.<br />

La sfida per i medici è partecipare attivamente<br />

all’innovazione riaffermando in primis il merito al di<br />

sopra di in<strong>tra</strong>llazzi politici e baronie: la scienza deve<br />

dare un segnale al Paese.<br />

L’introduzione di nuove terapie deve essere<br />

sostenuta da studi di <strong>super</strong>iorità (ovvero una nuova<br />

cura va favorita quando non solo è uguale alle<br />

terapie già in uso ma è <strong>super</strong>iore e garantisce un<br />

netto vantaggio per i malati) e, infine, è indispensabile<br />

promuovere una forte integrazione <strong>tra</strong> ricerca, assistenza<br />

e formazione.

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