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Biellenews n.45

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Debordante e anacronistico, Max Manfredi non è abituale<br />

frequentatore degli scaffali dei negozi di dischi. Il<br />

suo culto si tramanda per vie clandestine, nemmeno<br />

serve sentirlo: basta il pensiero. Così Max può essere<br />

conosciuto da un mucchio di gente che non possiede<br />

nemmeno un suo disco, anche perché di produzione<br />

rara e limitata (solo le annate migliori, come i grandi vini!).<br />

Concerti? Rari. Meglio non sovresporsi. Così abbiamo<br />

una delle migliori menti della "terza generazione" per<br />

conoscere la quale bisogna taroccare con Ermete<br />

Trismegisto. Ma forse questa è la volta buona. A sette<br />

anni di distanza da "Max", esce "L'intagliatore di Santi".<br />

La musica viaggia dall'est all'ovest dell'Europa, dalla Russia<br />

al Portogallo rievocando atmosfere da inizio '900.<br />

Max non scrive testi, procede per tocchi di pittura. Non<br />

storie ma immagini. Pennellate rapide a schizzo e deragliamento<br />

programmato. L'incubo di un critico! Ricerca<br />

esasperata di termini di uso esoterico, rari, decaduti,<br />

mai usati, affiancati a perle di saggezza popolare.<br />

Prendetevi tempo: necessita di ascolti prolungati. È<br />

come stendersi a riva e aspettare la marea: dapprima<br />

"L'intagliatore<br />

di santi"<br />

Deborda,<br />

ma Max è<br />

"il migliore<br />

che abbiamo"<br />

di Giorgio Maimone<br />

Freddo (come il titolo del primo brano), poi man mano<br />

salgono calore e confidenza, non si vuole più uscire e si<br />

resta fino ad avere le mani/orecchie cotte. L'inciso valzer<br />

de L'intagliatore di santi ti graffia l'anima, Danza<br />

composta e Fra virtù e degrado coinvolgono, Ottotopi<br />

diverte, Canzone di striscio è un gioiello di luminosa bellezza,<br />

malinconia de Il porto di Atene e disincanto di<br />

Azulejos, il piacere di risentire Fado del dilettante e<br />

Cattedrali o di farsi irretire dal glockenspiel di Freddo,<br />

tra atmosfere gotiche e fumi degli angiporti.<br />

Grande tecnica chitarristica, ottimi arrangiamenti,<br />

splendidi testi (come si fa a non citare Caterina e la<br />

tromba di Franco Fabbri?). Tutto perfetto? No, perché<br />

Max deve debordare, quindi ogni tanto il gotico si fa<br />

scuro, il gioco di parole si tramuta nel solipsismo narcisistico<br />

di un suonatore di sassofono imbizzarrito e il<br />

colpo a effetto piglia il sopravvento sulla sobrietà dell'insieme.<br />

Deborda, già l'ho detto. Ma sono inezie. Max Manfredi<br />

è forse il meglio che abbiamo.<br />

Da "L'Isola che non c'era"<br />

Il commento di... Gianpiero Orselli<br />

Vi ricordate quel film in cui Woody Allen si aggirava per le strade di Manhattan cercando una risposta<br />

a tutti i suoi dubbi esistenziali? Dopo aver fallito con tutte le religioni e le ideologie possibili, si infilava<br />

in un cinema dove proiettavano un film dei fratelli Marx e ne usciva con una faccia completamente<br />

diversa. Effetto terapeutico di quella misteriosa faccenda chiamata arte. Beh... L'intagliatore di santi, il<br />

nuovo CD di Max Manfredi, darà risposte anche alle domande che non sapevate di avere.<br />

Ecco una piccola guida alle 12 tracce del disco, (del tutto inutile, ma qualcosa bisognava pur scrivere).<br />

FREDDO - Partenza sottozero (un po' come in un vecchio gioiello di Max intitolato giustappunto<br />

Sottozero). Una canzone sulla resistenza (al freddo), fenomeno atmosferico-democratico che colpisce<br />

un po' tutti (motori, ubriachi, preti). Il protagonista si vede "cadere con la diaria e il mestiere di un cavallo<br />

a Cinecittà"), poi si perde in mezzo alla neve, nelle penombre delle sacrestie e delle tavernette.<br />

Arrangiamento - Bellissimo, tra timidezze d'hammond, campanelli da slitta, contrabbassi e organetti<br />

suonati da Stanlio e Ollio.<br />

Frase Cult - "E scommetto che c'han freddo anche i preti che si fumano le mani dentro i confessionali<br />

e, ogni tanto, danno in giro un'occhiata se qualcuno gli butta due peccati veniali...".<br />

FADO DEL DILETTANTE - Un fado omeopatico contro la nostalgia, scritto dal doppio di Max che vive a<br />

Lisbona e sogna di essere qui, o da Max che vive qui e sogna di essere a Lisbona, o da entrambi.<br />

18<br />

le bielle<br />

recensioni

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