I disabili e lo sport: una trattazione psicologica (formato PDF)
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L’obiettivo fondamentale da conseguire, rimane la valida indipendenza in carrozzina,<br />
la padronanza cioè di gestire tutti i possibili movimenti con l’attrezzo. E’ necessario in<br />
tal senso migliorare la mobilità articolare ed incrementare la forza muscolare. Le<br />
articolazioni sulle quali bisognerà agire con maggiore cura sono: spalla, gomito e<br />
polso.<br />
In particolare per i TETRAPLEGICI GRAVI sono indicati esercizi passivi con alternanza di<br />
stiramento e rilassamento, nei restanti casi, la mobilità articolare potrà essere<br />
migliorata con flessioni e torsioni del busto sulla carrozzina stessa. A ciò si associano<br />
sempre esercizi di stretching.<br />
Rispetto alle esercitazioni di forza va particolarmente curata la tonicità dei distretti<br />
muscolari degli arti superiori e della muscolatura intervertebrale, evitando però di<br />
sollecitare i distretti attigui affetti da paralisi. Sfruttando la struttura della carrozzina<br />
stessa è possibile esercitare tutti i distretti muscolari del tronco e degli arti superiori per<br />
mezzo dell’utilizzo di elastici.<br />
Nel caso dei cerebrolesi la lateralizzazione, ossia la specializzazione da parte di un<br />
emisfero cerebrale di determinate funzioni rispetto all’altro, assume un iter diverso.<br />
Le <strong>lo</strong>ro funzioni corticali sono, a causa del trauma, già state demandate da un emisfero<br />
all’altro, determinando di conseguenza <strong>una</strong> dominanza laterale che si specializza con<br />
modalità obbligata.<br />
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