Il Cheratocono: conoscere per riconoscere - Lions Club Bagheria
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The International Association of <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong>s<br />
Distretto 108/yb<br />
Anno sociale 2011-2012<br />
Governatore: P.I. Sebastiano Di Pietro<br />
“Minimizzare la retorica, privilegiare la concretezza”<br />
Service del <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
“<strong>Il</strong> <strong>Cheratocono</strong>”<br />
Conoscere <strong>per</strong> ri<strong>conoscere</strong>
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Mi appello a voi <strong>Lions</strong>, voi che vedete e sentite,<br />
voi che siete forti, coraggiosi e cortesi:<br />
vorrete diventare cavalieri dei non vedenti<br />
in questa crociata contro le tenebre?<br />
Helen Keller, Convention Internazionale <strong>Lions</strong> del 1925,<br />
Cedar Point, Ohio (USA)
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Con il presente opuscolo si vuole portare a conoscenza dell’intera cittadinanza<br />
bagherese una delle più importanti attività svolte in questo anno<br />
sociale dal <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> di <strong>Bagheria</strong>: il service “Conoscere <strong>per</strong> ri<strong>conoscere</strong>”.<br />
Tale service ha coinvolto gli studenti delle ultime tre classi delle scuole<br />
su<strong>per</strong>iori di <strong>Bagheria</strong> ed ha riguardato, nella sua fase iniziale, la presentazione<br />
agli studenti di una patologia oculistica poco conosciuta, il<br />
<strong>Cheratocono</strong>, mentre nella sua fase finale ha riguardato l’effettuazione di<br />
uno screening su base volontaria su tutti gli studenti che avevano partecipato<br />
agli incontri. Si può ben immaginare quale sia stato il lavoro che si è<br />
dovuto fare <strong>per</strong> portare a termine tale progetto e sicuramente non avremmo<br />
potuto effettuarlo senza la fattiva collaborazione di tutte le scuole<br />
su<strong>per</strong>iori bagheresi: <strong>per</strong> tale motivo, un primo sentito ringraziamento va a<br />
tutti i Dirigenti Scolastici e ai Professori responsabili <strong>per</strong> le attività sanitarie<br />
nelle varie scuole che hanno creduto in questa attività.<br />
<strong>Il</strong> nostro ringraziamento va anche ad Optissimo (gruppo Randazzo) e<br />
alla Foto-ottica Sparacino, che hanno messo a disposizione, a titolo<br />
completamente gratuito, uomini e mezzi <strong>per</strong> la buona riuscita di questo<br />
progetto.<br />
Un grazie va anche ai ragazzi del Leo <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong> e alla sua Presidente,<br />
Angela Sciortino, che ci hanno validamente supportato in questa attività.<br />
Per ultimo, sicuramente non <strong>per</strong> importanza, mi corre l’obbligo di ringraziare<br />
il Dott. Francesco Gagliardo: il socio, ma soprattutto l’amico<br />
Francesco, ha proposto e portato avanti questo service con grande spirito<br />
di dedizione, sacrificando gran parte dei suoi sabato mattina (e non solo)<br />
che poteva sicuramente dedicare ai suoi interessi e che invece ha voluto<br />
impiegare <strong>per</strong> offrire un valido apporto alla propria comunità, nel più<br />
puro spirito di servizio Lionistico. Per tale motivo io <strong>per</strong>sonalmente e<br />
tutto il <strong>Club</strong> gli siamo grati.<br />
<strong>Il</strong> Presidente del <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Prof. Angelo Elio Mineo<br />
3
CHE COSA È IL CHERATOCONO?<br />
<strong>Il</strong> <strong>Cheratocono</strong> è una malattia degenerativa<br />
non infiammatoria della<br />
cornea caratterizzata da un progressivo<br />
assottigliamento dello stroma<br />
(Fig.1) e da uno sfiancamento conico<br />
dello stesso (ectasia) che determina<br />
l’insorgenza di un astigmatismo<br />
spesso miopico, ma a volte<br />
anche i<strong>per</strong>metropico, irregolare.<br />
Nella figura 2 vengono messe a<br />
confronto il disegno relativo ad un<br />
occhio normale e un occhio che<br />
presenta gli effetti dovuti al cheratocono.<br />
L’incidenza della malattia è di circa<br />
1 caso su 800/1.000 abitanti e non<br />
esiste differenza tra i due sessi.<br />
L’eziologia, cioè l’origine della<br />
patologia, è ancora poco chiara.<br />
Comunque, il coinvolgimento<br />
genetico (familiarità) costituisce un<br />
elemento importante <strong>per</strong> lo sviluppo<br />
di tale patologia.<br />
4<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Fig. 1 - In blu è raffigurato lo stroma di<br />
una cornea normale.<br />
Fig. 2 - Immagine di una cornea normale<br />
(a sinistra), con cheratocono (a destra).<br />
È importante porre attenzione al cheratocono<br />
<strong>per</strong>ché nei paesi industrializzati costituisce<br />
la prima causa di trapianto di cornea.<br />
Nella seguente figura viene mostrato un<br />
occhio con una cornea trapiantata.
QUANDO SI MANIFESTA?<br />
L’insorgenza del cheratocono è rara nell’infanzia, mentre potrebbe cominciare<br />
a manifestarsi durante la pubertà, tra i 12 e i 15 anni. Nel caso in cui<br />
la patologia insorge in età puberale, di solito evolve in entrambi gli occhi<br />
(bilateralità) tra i 20 e i 30 anni di età. Si stabilizza dopo i 35/40 anni, ma<br />
la sua progressione è imprevedibile. È importante comunque notare come<br />
l’insorgenza del cheratocono sia asintomatica, cioè non ci sono sintomi e<br />
segni evidenti di insorgenza.<br />
COME SI VEDE CON IL CHERATOCONO?<br />
Gli effetti del cheratocono sulla vista nelle fasi<br />
iniziali sono molto simili a quelli indotti da un<br />
normale astigmatismo (distorsione e sfocatura<br />
delle immagini).<br />
DIAGNOSI<br />
La diagnosi viene effettuata attraverso<br />
strumenti chiamati topografi.<br />
Nella figura seguente è raffigurato<br />
uno dei topografi di ultima<br />
generazione.<br />
Quello che viene restituito da un<br />
topografo è un’immagine dell’occhio,<br />
rielaborata al computer<br />
attraverso sofisticati software.<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
5
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Nella figura a fianco è raffigurata la rielaborazione<br />
computerizzata dell’occhio di un paziente<br />
affetto da cheratocono (regione rossa dell’immagine).<br />
TERAPIA?<br />
Non esiste ad oggi una terapia risolutiva della<br />
patologia. Negli ultimi anni, l’innovativa tecnica<br />
LASER del “Cross-Linking” ha avuto<br />
un ruolo importante nel tentativo di rallentarne<br />
la sua progressione, dato che tale tecnica<br />
tende ad irrobustire la zona di sfiancamento e in molti casi migliora la<br />
qualità e quindi anche la capacità visiva.<br />
La figura in alto mostra un paziente sottoposto al trattamento di<br />
“Cross-Linking”.<br />
Laser <strong>per</strong> il trattamento del “Cross-Linking”.<br />
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L’ESPERIENZA DI UNA MAMMA<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Mi chiamo Serena e sono la mamma di<br />
Mariano. Mariano è un ragazzo di 16<br />
anni che all’età di 14 anni ha subito un<br />
intervento agli occhi <strong>per</strong> cercare di bloccare<br />
o quantomeno rallentare una patologia<br />
oculare chiamata cheratocono.<br />
Non avevo mai sentito parlare di questa<br />
malattia né conoscevo la parola che la<br />
identificasse, fino a quando non sono<br />
stata costretta a confrontarmi con essa e a conviverci. Mariano è un ragazzo<br />
dall’intelligenza vivace, estroverso e dinamico, pieno di amici ed interessi,<br />
bravo a scuola e sufficientemente dotato di quella irrequietezza tipica dell’adolescenza.<br />
Ma nonostante i suoi guizzi adolescenziali, io e suo padre non l’abbiamo<br />
mai <strong>per</strong>so di vista in ogni senso, seppure sempre in maniera discreta ed<br />
è stata proprio quest’attenzione continua e costante che ci ha <strong>per</strong>messo di notare<br />
un giorno che c’era qualcosa che non andava come doveva. Mariano strizzava<br />
gli occhi, soprattutto quando guardava lontano, ruotava im<strong>per</strong>cettibilmente<br />
il capo come <strong>per</strong> mettere a fuoco; decidemmo allora di sottoporlo ad una<br />
visita oculistica, una normale e banale visita oculistica, al Policlinico di<br />
Palermo. <strong>Il</strong> medico che visita Mariano è attento e scrupoloso, ma la visita sembra<br />
non finire mai e mi rendo conto di avvertire un sottile malessere che non<br />
so spiegarmi e a cui successivamente darò il nome di paura. Sottopongono<br />
Mariano ad ulteriori esami. Viene eseguita una topografia corneale che è un<br />
metodo di lettura della cornea assistito dal computer e che ai medici consente<br />
di formulare con assoluta certezza la diagnosi di cheratocono. <strong>Il</strong> medico parla<br />
di possibilità, di modalità d’intervento, di futuro, ma io ero stata improvvisamente<br />
catapultata in una dimensione totalmente distruttiva e dolorosa che mi<br />
impediva di ascoltare. Nel <strong>per</strong>corso dall’ospedale a casa l’unico pensiero che<br />
riuscivo a formulare era che una realtà medica mi aveva improvvisamente<br />
impedito di continuare a tracciare ed elaborare un <strong>per</strong>corso evolutivo <strong>per</strong> il mio<br />
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<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
bambino, <strong>per</strong>ché nel mio immaginario vedevo Mariano cieco, Mariano<br />
accompagnato, proiettato in un mondo senza luci né colori: ero veramente<br />
distrutta. Mi attacco ad internet e scopro che il cheratocono è una malattia<br />
degenerativa non infiammatoria della cornea; in pratica, significa cornea conica<br />
ed è una condizione nella quale la cornea viene a <strong>per</strong>dere la sua forma sferica<br />
normale, deformandosi in modo irregolare a forma di cono. Questo fatto<br />
compromette la nitidezza della visione anche quando sono utilizzati gli occhiali.<br />
A mio figlio è toccato averlo in entrambi gli occhi. Molto raro nell’infanzia<br />
si manifesta in genere in pubertà fra i 12 e i 13 anni. Purtroppo ad oggi, nonostante<br />
numerosi studi, non sono state individuate con certezza le cause del cheratocono.<br />
Esistono numerose teorie al riguardo. Ora conosco il mio nemico e<br />
decisi di combatterlo, anche se non ero certa di sconfiggerlo. I medici del<br />
Policlinico avevano chiaramente detto che Mariano doveva essere trattato chirurgicamente<br />
e ci consigliarono l’oculista che secondo loro era in grado di farlo.<br />
Non conoscevamo nessuno e nessuno mi dava certezze sulle capacità di questo<br />
medico. La sintonizzazione, <strong>per</strong>ò, è immediata: pur senza nascondermi nulla,<br />
tale medico entra a far parte di quella motrice di supporto che normalmente i<br />
medici non sono. Sicuro e competente cerca, ed in parte ci riesce, di restituirmi<br />
una leggerezza che sembra essersi cristallizzata. Scherza con Mariano, lo<br />
rende partecipe, lo motiva. Ci descrive l’intervento, si tratta del cross-linking,<br />
un trattamento laser che serve a ispessire la cornea <strong>per</strong> evitare ulteriori assottigliamenti.<br />
Vengono praticati due interventi, uno a distanza di un mese dall’altro.<br />
Mariano oggi è un ragazzone sereno e sicuro che ha elaborato e su<strong>per</strong>ato<br />
questa parte della sua vita. La serenità e la fiducia in una vita futura normale,<br />
io e mio marito la attingiamo da lui che ogni giorno ci dà la forza con la sua<br />
vivacità e la sua voglia di vivere e <strong>conoscere</strong> il mondo. Sappiamo bene che niente<br />
di quello che riguarda la malattia è definitivo, ma siamo stati fortunati <strong>per</strong>ché<br />
sappiamo di essere seguiti e monitorati da un grande professionista ed<br />
amico. Questa è la mia storia fatta di sentimenti contrastanti: l’impotenza, il<br />
desiderio di rimediare, la voglia di essere aiutati, il senso di inadempienza a<br />
gestire la malattia, il senso di colpa. Ma è soprattutto la storia di Mariano che<br />
mi ha insegnato la gioia e la difficoltà di essere madre.<br />
8
L’ESPERIENZA DI UN PAZIENTE<br />
Mi chiamo Gabriele, ho 56 anni, vivo<br />
a Palermo e sono impiegato presso<br />
un’azienda che o<strong>per</strong>a nel settore delle<br />
infrastrutture di trasporto.<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
D. Quando e in che modo ha appreso di<br />
essere affetto da cheratocono?<br />
R. Premetto che ho una miopia congenita<br />
e progressiva e <strong>per</strong>tanto ho<br />
avuto necessità di una correzione sin dai tempi della scuola elementare.<br />
Intorno ai 25 anni (adesso ne ho 56) ho riscontrato che gli occhiali<br />
non correggevano sufficientemente, mentre con le lenti a contatto<br />
riuscivo ad avere una visione ottimale e <strong>per</strong>tanto ne facevo un uso<br />
abbastanza intenso, il che mi <strong>per</strong>metteva di avere una vita normale ed<br />
anche di praticare attività sportiva, benché a livello non agonistico.<br />
Alle visite oculistiche questa difficoltà a correggere mi veniva tuttavia<br />
diagnosticata come un accentuarsi della miopia, successivamente associata<br />
anche ad astigmatismo.<br />
Intorno ai 40 anni nel corso di una visita <strong>per</strong>iodica di controllo e di<br />
prevenzione disposta dal mio datore di lavoro l’oculista ha notato la<br />
presenza di una nubecola in entrambi gli occhi e in quell’occasione sentii<br />
parlare <strong>per</strong> la prima volta di cheratocono. Mi sono <strong>per</strong>tanto sottoposto<br />
a controlli più approfonditi che confermarono che ero un soggetto<br />
affetto da tale patologia in una fase già abbastanza avanzata.<br />
D. <strong>Il</strong> cheratocono le ha causato difficoltà nell’espletamento delle normali<br />
incombenze quotidiane?<br />
R. Sicuramente ho dovuto subire alcune inevitabili limitazioni, pur se<br />
posso dire di aver avuto la fortuna di poter mantenere un buon livello<br />
della qualità della vita. Progressivamente notavo un graduale e irrever-<br />
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<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
sibile peggioramento della qualità della visione soprattutto da lontano<br />
e notturna; le immagini venivano <strong>per</strong>cepite sempre più distorte e confuse,<br />
al punto che leggevo, guidavo l’auto e lavoravo con difficoltà sempre<br />
crescente. Preciso che oltre ad essere un impiegato con incarichi di<br />
responsabilità, sono padre di due splendidi ragazzi che naturalmente<br />
dovevano essere seguiti negli studi, accompagnati a scuola, alle attività<br />
extra-scolastiche pomeridiane.<br />
D. Che tipo di azioni le sono state consigliate <strong>per</strong> contrastare l’avanzare del<br />
cheratocono?<br />
R. L’unica soluzione era il trapianto. Per ovviare in qualche modo, ho<br />
sostituito le lenti a contatto morbide con LAC gas <strong>per</strong>meabili che consentivano<br />
un contenimento fisico dell’aberrazione della cornea. Nel<br />
frattempo ho iniziato a cercare nell’ambito della mia Regione un chirurgo<br />
<strong>per</strong> effettuare l’intervento di trapianto di cornea, purtroppo<br />
senza risultati <strong>per</strong> me soddisfacenti sia <strong>per</strong> la limitata es<strong>per</strong>ienza dei<br />
medici nel settore che <strong>per</strong> l’indisponibilità di donatori. Finchè uno dei<br />
tanti oculisti da me consultati non mi indirizzò presso uno specialista<br />
di Mestre, di provata es<strong>per</strong>ienza e soprattutto che o<strong>per</strong>ava nell’ambito<br />
dell’organizzazione sanitaria di una Regione che aveva a disposizione<br />
una “banca” delle cornee <strong>per</strong> il trapianto. Iniziai <strong>per</strong>tanto un <strong>per</strong>corso<br />
durato circa quattro anni fatto di ripetuti viaggi <strong>per</strong> le visite di controllo<br />
e di attesa che fosse disponibile una donazione di organo compatibile.<br />
Alla fine venni avvisato che era disponibile una cornea che aveva le<br />
caratteristiche necessarie e pochi giorni dopo venni sottoposto all’intervento<br />
sull’occhio sinistro, il più danneggiato.<br />
D. L’intervento ha presentato difficoltà? È risultato risolutivo?<br />
R. È stato un processo molto lento. Mi è stata praticata una cheratoplastica<br />
lamellare, a detta degli oculisti da me consultati <strong>per</strong> i controlli<br />
successivi all’o<strong>per</strong>azione tecnicamente molto ben riuscita. Per il primo<br />
anno la presenza dei punti applicatimi non <strong>per</strong>metteva una correzione<br />
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<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
della miopia, il che mi costringeva ad usare solamente l’occhio destro,<br />
sul quale continuavo a portare prevalentemente una lente a contatto.<br />
Per un altro anno dopo la rimozione dei punti ho atteso l’assestamento<br />
della nuova cornea e finalmente ero pronto <strong>per</strong>ché mi venisse prescritto<br />
un occhiale che mi <strong>per</strong>metteva di vedere con entrambi gli<br />
occhi. <strong>Il</strong> miglioramento della qualità visiva e quindi della qualità della<br />
vita era notevole e mi sembrava di aver risolto la gran parte dei miei<br />
problemi.<br />
D. Quindi era tornato a vedere bene.<br />
R. In realtà la cornea dell’occhio destro continuava a degenerare e si era<br />
manifestato anche un inizio di cataratta in entrambi gli occhi. In particolare<br />
l’occhio sinistro, quello o<strong>per</strong>ato, dopo circa sei anni aveva <strong>per</strong>so<br />
gran parte del visus causando nuovamente grandi difficoltà, <strong>per</strong> cui nel<br />
settembre 2010 fu di nuovo necessario essere sottoposto ad intervento<br />
sullo stesso occhio. La particolare condizione di dover effettuare un<br />
intervento su un occhio già oggetto di trapianto mi fece propendere <strong>per</strong><br />
essere o<strong>per</strong>ato da parte dello stesso oculista che era intervenuto dieci<br />
anni prima <strong>per</strong> il trapianto. Tuttavia l’intervento di cataratta non ebbe<br />
gli stessi risultati positivi, <strong>per</strong> la rottura della capsula, la <strong>per</strong>dita di umor<br />
vitreo e il posizionamento irregolare del cristallino artificiale. Di nuovo<br />
mi vedevo costretto dai problemi di vista ad un’involuzione dei miei<br />
comportamenti.<br />
D. Che cosa ha fatto <strong>per</strong> tentare di risolvere questo nuovo problema?<br />
R. Ho sottoposto il mio caso ad alcuni oculisti di Palermo, tentando di<br />
capire quale fosse la natura del problema e se il cristallino artificiale<br />
potesse essere riposizionato. Durante l’attesa <strong>per</strong> una di queste visite,<br />
mi capitò fra le mani un opuscolo che parlava della tecnica del crosslinking<br />
<strong>per</strong> trattare il cheratocono. La cosa mi incuriosì particolarmente<br />
<strong>per</strong>ché, nonostante avessi sempre frequentato studi oculistici, non<br />
avevo mai sentito parlare di tale tecnica.<br />
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<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Fu l’oculista a cui mi ero rivolto a parlarmene, esponendomi i vantaggi<br />
e le eventuali controindicazioni e consigliandomi di valutare se sottopormi<br />
al trattamento sull’occhio destro sul quale era progredito il cheratocono,<br />
piuttosto che correre il rischio di un ulteriore intervento sull’occhio<br />
sinistro. Subito iniziai ad approfondire e documentarmi su<br />
internet e su riviste mediche, cogliendo diverse opinioni di chi aveva<br />
avuto contatti con tale metodologia di intervento sul cheratocono, e cercando<br />
di capire in quali casi era consigliabile o sconsigliato ricorrervi.<br />
D. Cosa ha poi deciso?<br />
R. La decisione è stata tutto sommato abbastanza rapida, avendo valutato<br />
le mie condizioni e gli elementi a mia disposizione ed avendo riapprofondito<br />
l’argomento con il mio oculista. Nel marzo 2011, così, mi sottoposi<br />
ad intervento di cross linking sull’occhio destro. I tempi di recu<strong>per</strong>o<br />
del visus sorpresero anche me, consentendomi di riprendere a<br />
vedere in maniera accettabile in poche settimane. Nei mesi successivi<br />
sono stato costantemente monitorato e i progressi sono stati costanti<br />
nel corso dell’anno consentendo di avere una correzione adeguata della<br />
miopia e di ricominciare ad avere comportamenti consoni alle mie<br />
necessità di vita sociale e di relazione.<br />
D. Che considerazioni le porta la sua es<strong>per</strong>ienza?<br />
R. Mi sono reso conto che il numero delle <strong>per</strong>sone che hanno problemi di<br />
vista e di cheratocono in particolare è molto più elevato di quanto non si<br />
pensi e che molto spesso le informazioni sulla patologia e sui metodi d’intervento<br />
possibili vengono acquisite in maniera del tutto casuale. Io stesso,<br />
se mi fosse stato diagnosticato in tempo il cheratocono e fosse stata<br />
disponibile la tecnica del cross linking, vi avrei fatto ricorso <strong>per</strong> evitare i<br />
rischi del trapianto, senza dover effettuare tanti viaggi “della s<strong>per</strong>anza”<br />
fuori dalla mia regione. Ritengo quindi che sia opportuna una maggiore<br />
informazione unitamente alla possibilità di effettuare più controlli<br />
soprattutto fra i giovani con contributi del Servizio Sanitario Nazionale.<br />
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ATTIVITÀ DEL LIONS CLUB BAGHERIA<br />
<strong>Il</strong> service, condotto nell’Anno Sociale 2011/2012, è stato organizzato in<br />
due fasi distinte:<br />
• INFORMAZIONE agli studenti delle Scuole Su<strong>per</strong>iori bagheresi;<br />
• SCREENING sugli studenti che hanno partecipato agli incontri<br />
informativi.<br />
PRIMA FASE: INFORMAZIONE<br />
Nei mesi di Novembre e Dicembre del 2011 e nel mese di Gennaio del<br />
2012 sono stati organizzati degli incontri informativi presso tutte le scuole<br />
su<strong>per</strong>iori di <strong>Bagheria</strong>. Gli studenti interessati all’iniziativa sono stati<br />
tutti coloro che frequentano le ultime tre classi di ciascuna scuola su<strong>per</strong>iore.<br />
Scopo di questi incontri è stato, innanzitutto, quello di far <strong>conoscere</strong><br />
una patologia ai più misconosciuta. Gli studenti che in totale hanno partecipato<br />
agli incontri informativi sono stati circa 2.000, con singoli incontri<br />
rivolti a gruppi di 100 ragazzi <strong>per</strong> volta. Dagli incontri effettuati è<br />
emerso come quasi tutti gli studenti interessati non conoscessero che cosa<br />
fosse il cheratocono, dimostrandomediamente un interesse molto alto ai<br />
problemi collegati a tale patologia.<br />
SECONDA FASE: SCREENING<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
Nei mesi di Febbraio e Marzo 2012 è stata organizzata una fase di screening<br />
volontario tra tutti gli studenti che avevano partecipato agli incontri<br />
della prima fase. Per gli studenti minorenni, così come previsto dalla<br />
normativa vigente, sono stati approntati dei moduli di “consenso informato”<br />
che dovevano esser compilati e firmati dai relativi genitori. Con la<br />
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<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />
strumentazione e il <strong>per</strong>sonale fornito da Optissimo (gruppo Randazzo)<br />
e Fotottica Sparacino, sono stati visionati poco più di 1.000 studenti. I<br />
risultati sono stati comunicati, nel pieno rispetto della privacy, agli studenti<br />
interessati. A coloro che allo screening sono risultati “sospetti” di patologia<br />
si è data l’opportunità di una più approfondita valutazione gratuita:<br />
molti di questi studenti hanno sfruttato tale opportunità.<br />
Hanno partecipato a questa attività le seguenti scuole:<br />
• Liceo Classico “Francesco Scaduto”<br />
• Liceo Scientifico “Giuseppe D’Alessandro”<br />
• Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Sturzo”<br />
• Liceo Artistico “Renato Guttuso”<br />
• Istituto Professionale Statale dell’Industria e dell’Artigianato “Salvo<br />
D’Acquisto”<br />
Per la buona realizzazione di questo service abbiamo avuto la piena disponibilità<br />
e collaborazione dei Dirigenti Scolastici (Prof. Domenico Figà,<br />
Prof. Gaetano Pagano, Prof. Gioacchino Genuardi, Prof. Piera Dalila<br />
Russo, Prof. Lucia Bonaffino) e dei Professori responsabili delle attività<br />
sanitarie (Prof. Dorotea Galioto, Prof. Annamaria Manicastri, Prof.<br />
Concetta Giamporcaro, Prof. Lorenzo Coco, Prof. Giovanna Bartolotta)<br />
delle Scuole coinvolte cui va il nostro ringraziamento.<br />
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<strong>Bagheria</strong> - Trabia - Caccamo - Termini Imerese<br />
<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong>