01.06.2013 Views

Il Cheratocono: conoscere per riconoscere - Lions Club Bagheria

Il Cheratocono: conoscere per riconoscere - Lions Club Bagheria

Il Cheratocono: conoscere per riconoscere - Lions Club Bagheria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

The International Association of <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong>s<br />

Distretto 108/yb<br />

Anno sociale 2011-2012<br />

Governatore: P.I. Sebastiano Di Pietro<br />

“Minimizzare la retorica, privilegiare la concretezza”<br />

Service del <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

“<strong>Il</strong> <strong>Cheratocono</strong>”<br />

Conoscere <strong>per</strong> ri<strong>conoscere</strong>


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Mi appello a voi <strong>Lions</strong>, voi che vedete e sentite,<br />

voi che siete forti, coraggiosi e cortesi:<br />

vorrete diventare cavalieri dei non vedenti<br />

in questa crociata contro le tenebre?<br />

Helen Keller, Convention Internazionale <strong>Lions</strong> del 1925,<br />

Cedar Point, Ohio (USA)


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Con il presente opuscolo si vuole portare a conoscenza dell’intera cittadinanza<br />

bagherese una delle più importanti attività svolte in questo anno<br />

sociale dal <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> di <strong>Bagheria</strong>: il service “Conoscere <strong>per</strong> ri<strong>conoscere</strong>”.<br />

Tale service ha coinvolto gli studenti delle ultime tre classi delle scuole<br />

su<strong>per</strong>iori di <strong>Bagheria</strong> ed ha riguardato, nella sua fase iniziale, la presentazione<br />

agli studenti di una patologia oculistica poco conosciuta, il<br />

<strong>Cheratocono</strong>, mentre nella sua fase finale ha riguardato l’effettuazione di<br />

uno screening su base volontaria su tutti gli studenti che avevano partecipato<br />

agli incontri. Si può ben immaginare quale sia stato il lavoro che si è<br />

dovuto fare <strong>per</strong> portare a termine tale progetto e sicuramente non avremmo<br />

potuto effettuarlo senza la fattiva collaborazione di tutte le scuole<br />

su<strong>per</strong>iori bagheresi: <strong>per</strong> tale motivo, un primo sentito ringraziamento va a<br />

tutti i Dirigenti Scolastici e ai Professori responsabili <strong>per</strong> le attività sanitarie<br />

nelle varie scuole che hanno creduto in questa attività.<br />

<strong>Il</strong> nostro ringraziamento va anche ad Optissimo (gruppo Randazzo) e<br />

alla Foto-ottica Sparacino, che hanno messo a disposizione, a titolo<br />

completamente gratuito, uomini e mezzi <strong>per</strong> la buona riuscita di questo<br />

progetto.<br />

Un grazie va anche ai ragazzi del Leo <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong> e alla sua Presidente,<br />

Angela Sciortino, che ci hanno validamente supportato in questa attività.<br />

Per ultimo, sicuramente non <strong>per</strong> importanza, mi corre l’obbligo di ringraziare<br />

il Dott. Francesco Gagliardo: il socio, ma soprattutto l’amico<br />

Francesco, ha proposto e portato avanti questo service con grande spirito<br />

di dedizione, sacrificando gran parte dei suoi sabato mattina (e non solo)<br />

che poteva sicuramente dedicare ai suoi interessi e che invece ha voluto<br />

impiegare <strong>per</strong> offrire un valido apporto alla propria comunità, nel più<br />

puro spirito di servizio Lionistico. Per tale motivo io <strong>per</strong>sonalmente e<br />

tutto il <strong>Club</strong> gli siamo grati.<br />

<strong>Il</strong> Presidente del <strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Prof. Angelo Elio Mineo<br />

3


CHE COSA È IL CHERATOCONO?<br />

<strong>Il</strong> <strong>Cheratocono</strong> è una malattia degenerativa<br />

non infiammatoria della<br />

cornea caratterizzata da un progressivo<br />

assottigliamento dello stroma<br />

(Fig.1) e da uno sfiancamento conico<br />

dello stesso (ectasia) che determina<br />

l’insorgenza di un astigmatismo<br />

spesso miopico, ma a volte<br />

anche i<strong>per</strong>metropico, irregolare.<br />

Nella figura 2 vengono messe a<br />

confronto il disegno relativo ad un<br />

occhio normale e un occhio che<br />

presenta gli effetti dovuti al cheratocono.<br />

L’incidenza della malattia è di circa<br />

1 caso su 800/1.000 abitanti e non<br />

esiste differenza tra i due sessi.<br />

L’eziologia, cioè l’origine della<br />

patologia, è ancora poco chiara.<br />

Comunque, il coinvolgimento<br />

genetico (familiarità) costituisce un<br />

elemento importante <strong>per</strong> lo sviluppo<br />

di tale patologia.<br />

4<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Fig. 1 - In blu è raffigurato lo stroma di<br />

una cornea normale.<br />

Fig. 2 - Immagine di una cornea normale<br />

(a sinistra), con cheratocono (a destra).<br />

È importante porre attenzione al cheratocono<br />

<strong>per</strong>ché nei paesi industrializzati costituisce<br />

la prima causa di trapianto di cornea.<br />

Nella seguente figura viene mostrato un<br />

occhio con una cornea trapiantata.


QUANDO SI MANIFESTA?<br />

L’insorgenza del cheratocono è rara nell’infanzia, mentre potrebbe cominciare<br />

a manifestarsi durante la pubertà, tra i 12 e i 15 anni. Nel caso in cui<br />

la patologia insorge in età puberale, di solito evolve in entrambi gli occhi<br />

(bilateralità) tra i 20 e i 30 anni di età. Si stabilizza dopo i 35/40 anni, ma<br />

la sua progressione è imprevedibile. È importante comunque notare come<br />

l’insorgenza del cheratocono sia asintomatica, cioè non ci sono sintomi e<br />

segni evidenti di insorgenza.<br />

COME SI VEDE CON IL CHERATOCONO?<br />

Gli effetti del cheratocono sulla vista nelle fasi<br />

iniziali sono molto simili a quelli indotti da un<br />

normale astigmatismo (distorsione e sfocatura<br />

delle immagini).<br />

DIAGNOSI<br />

La diagnosi viene effettuata attraverso<br />

strumenti chiamati topografi.<br />

Nella figura seguente è raffigurato<br />

uno dei topografi di ultima<br />

generazione.<br />

Quello che viene restituito da un<br />

topografo è un’immagine dell’occhio,<br />

rielaborata al computer<br />

attraverso sofisticati software.<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

5


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Nella figura a fianco è raffigurata la rielaborazione<br />

computerizzata dell’occhio di un paziente<br />

affetto da cheratocono (regione rossa dell’immagine).<br />

TERAPIA?<br />

Non esiste ad oggi una terapia risolutiva della<br />

patologia. Negli ultimi anni, l’innovativa tecnica<br />

LASER del “Cross-Linking” ha avuto<br />

un ruolo importante nel tentativo di rallentarne<br />

la sua progressione, dato che tale tecnica<br />

tende ad irrobustire la zona di sfiancamento e in molti casi migliora la<br />

qualità e quindi anche la capacità visiva.<br />

La figura in alto mostra un paziente sottoposto al trattamento di<br />

“Cross-Linking”.<br />

Laser <strong>per</strong> il trattamento del “Cross-Linking”.<br />

6


L’ESPERIENZA DI UNA MAMMA<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Mi chiamo Serena e sono la mamma di<br />

Mariano. Mariano è un ragazzo di 16<br />

anni che all’età di 14 anni ha subito un<br />

intervento agli occhi <strong>per</strong> cercare di bloccare<br />

o quantomeno rallentare una patologia<br />

oculare chiamata cheratocono.<br />

Non avevo mai sentito parlare di questa<br />

malattia né conoscevo la parola che la<br />

identificasse, fino a quando non sono<br />

stata costretta a confrontarmi con essa e a conviverci. Mariano è un ragazzo<br />

dall’intelligenza vivace, estroverso e dinamico, pieno di amici ed interessi,<br />

bravo a scuola e sufficientemente dotato di quella irrequietezza tipica dell’adolescenza.<br />

Ma nonostante i suoi guizzi adolescenziali, io e suo padre non l’abbiamo<br />

mai <strong>per</strong>so di vista in ogni senso, seppure sempre in maniera discreta ed<br />

è stata proprio quest’attenzione continua e costante che ci ha <strong>per</strong>messo di notare<br />

un giorno che c’era qualcosa che non andava come doveva. Mariano strizzava<br />

gli occhi, soprattutto quando guardava lontano, ruotava im<strong>per</strong>cettibilmente<br />

il capo come <strong>per</strong> mettere a fuoco; decidemmo allora di sottoporlo ad una<br />

visita oculistica, una normale e banale visita oculistica, al Policlinico di<br />

Palermo. <strong>Il</strong> medico che visita Mariano è attento e scrupoloso, ma la visita sembra<br />

non finire mai e mi rendo conto di avvertire un sottile malessere che non<br />

so spiegarmi e a cui successivamente darò il nome di paura. Sottopongono<br />

Mariano ad ulteriori esami. Viene eseguita una topografia corneale che è un<br />

metodo di lettura della cornea assistito dal computer e che ai medici consente<br />

di formulare con assoluta certezza la diagnosi di cheratocono. <strong>Il</strong> medico parla<br />

di possibilità, di modalità d’intervento, di futuro, ma io ero stata improvvisamente<br />

catapultata in una dimensione totalmente distruttiva e dolorosa che mi<br />

impediva di ascoltare. Nel <strong>per</strong>corso dall’ospedale a casa l’unico pensiero che<br />

riuscivo a formulare era che una realtà medica mi aveva improvvisamente<br />

impedito di continuare a tracciare ed elaborare un <strong>per</strong>corso evolutivo <strong>per</strong> il mio<br />

7


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

bambino, <strong>per</strong>ché nel mio immaginario vedevo Mariano cieco, Mariano<br />

accompagnato, proiettato in un mondo senza luci né colori: ero veramente<br />

distrutta. Mi attacco ad internet e scopro che il cheratocono è una malattia<br />

degenerativa non infiammatoria della cornea; in pratica, significa cornea conica<br />

ed è una condizione nella quale la cornea viene a <strong>per</strong>dere la sua forma sferica<br />

normale, deformandosi in modo irregolare a forma di cono. Questo fatto<br />

compromette la nitidezza della visione anche quando sono utilizzati gli occhiali.<br />

A mio figlio è toccato averlo in entrambi gli occhi. Molto raro nell’infanzia<br />

si manifesta in genere in pubertà fra i 12 e i 13 anni. Purtroppo ad oggi, nonostante<br />

numerosi studi, non sono state individuate con certezza le cause del cheratocono.<br />

Esistono numerose teorie al riguardo. Ora conosco il mio nemico e<br />

decisi di combatterlo, anche se non ero certa di sconfiggerlo. I medici del<br />

Policlinico avevano chiaramente detto che Mariano doveva essere trattato chirurgicamente<br />

e ci consigliarono l’oculista che secondo loro era in grado di farlo.<br />

Non conoscevamo nessuno e nessuno mi dava certezze sulle capacità di questo<br />

medico. La sintonizzazione, <strong>per</strong>ò, è immediata: pur senza nascondermi nulla,<br />

tale medico entra a far parte di quella motrice di supporto che normalmente i<br />

medici non sono. Sicuro e competente cerca, ed in parte ci riesce, di restituirmi<br />

una leggerezza che sembra essersi cristallizzata. Scherza con Mariano, lo<br />

rende partecipe, lo motiva. Ci descrive l’intervento, si tratta del cross-linking,<br />

un trattamento laser che serve a ispessire la cornea <strong>per</strong> evitare ulteriori assottigliamenti.<br />

Vengono praticati due interventi, uno a distanza di un mese dall’altro.<br />

Mariano oggi è un ragazzone sereno e sicuro che ha elaborato e su<strong>per</strong>ato<br />

questa parte della sua vita. La serenità e la fiducia in una vita futura normale,<br />

io e mio marito la attingiamo da lui che ogni giorno ci dà la forza con la sua<br />

vivacità e la sua voglia di vivere e <strong>conoscere</strong> il mondo. Sappiamo bene che niente<br />

di quello che riguarda la malattia è definitivo, ma siamo stati fortunati <strong>per</strong>ché<br />

sappiamo di essere seguiti e monitorati da un grande professionista ed<br />

amico. Questa è la mia storia fatta di sentimenti contrastanti: l’impotenza, il<br />

desiderio di rimediare, la voglia di essere aiutati, il senso di inadempienza a<br />

gestire la malattia, il senso di colpa. Ma è soprattutto la storia di Mariano che<br />

mi ha insegnato la gioia e la difficoltà di essere madre.<br />

8


L’ESPERIENZA DI UN PAZIENTE<br />

Mi chiamo Gabriele, ho 56 anni, vivo<br />

a Palermo e sono impiegato presso<br />

un’azienda che o<strong>per</strong>a nel settore delle<br />

infrastrutture di trasporto.<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

D. Quando e in che modo ha appreso di<br />

essere affetto da cheratocono?<br />

R. Premetto che ho una miopia congenita<br />

e progressiva e <strong>per</strong>tanto ho<br />

avuto necessità di una correzione sin dai tempi della scuola elementare.<br />

Intorno ai 25 anni (adesso ne ho 56) ho riscontrato che gli occhiali<br />

non correggevano sufficientemente, mentre con le lenti a contatto<br />

riuscivo ad avere una visione ottimale e <strong>per</strong>tanto ne facevo un uso<br />

abbastanza intenso, il che mi <strong>per</strong>metteva di avere una vita normale ed<br />

anche di praticare attività sportiva, benché a livello non agonistico.<br />

Alle visite oculistiche questa difficoltà a correggere mi veniva tuttavia<br />

diagnosticata come un accentuarsi della miopia, successivamente associata<br />

anche ad astigmatismo.<br />

Intorno ai 40 anni nel corso di una visita <strong>per</strong>iodica di controllo e di<br />

prevenzione disposta dal mio datore di lavoro l’oculista ha notato la<br />

presenza di una nubecola in entrambi gli occhi e in quell’occasione sentii<br />

parlare <strong>per</strong> la prima volta di cheratocono. Mi sono <strong>per</strong>tanto sottoposto<br />

a controlli più approfonditi che confermarono che ero un soggetto<br />

affetto da tale patologia in una fase già abbastanza avanzata.<br />

D. <strong>Il</strong> cheratocono le ha causato difficoltà nell’espletamento delle normali<br />

incombenze quotidiane?<br />

R. Sicuramente ho dovuto subire alcune inevitabili limitazioni, pur se<br />

posso dire di aver avuto la fortuna di poter mantenere un buon livello<br />

della qualità della vita. Progressivamente notavo un graduale e irrever-<br />

9


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

sibile peggioramento della qualità della visione soprattutto da lontano<br />

e notturna; le immagini venivano <strong>per</strong>cepite sempre più distorte e confuse,<br />

al punto che leggevo, guidavo l’auto e lavoravo con difficoltà sempre<br />

crescente. Preciso che oltre ad essere un impiegato con incarichi di<br />

responsabilità, sono padre di due splendidi ragazzi che naturalmente<br />

dovevano essere seguiti negli studi, accompagnati a scuola, alle attività<br />

extra-scolastiche pomeridiane.<br />

D. Che tipo di azioni le sono state consigliate <strong>per</strong> contrastare l’avanzare del<br />

cheratocono?<br />

R. L’unica soluzione era il trapianto. Per ovviare in qualche modo, ho<br />

sostituito le lenti a contatto morbide con LAC gas <strong>per</strong>meabili che consentivano<br />

un contenimento fisico dell’aberrazione della cornea. Nel<br />

frattempo ho iniziato a cercare nell’ambito della mia Regione un chirurgo<br />

<strong>per</strong> effettuare l’intervento di trapianto di cornea, purtroppo<br />

senza risultati <strong>per</strong> me soddisfacenti sia <strong>per</strong> la limitata es<strong>per</strong>ienza dei<br />

medici nel settore che <strong>per</strong> l’indisponibilità di donatori. Finchè uno dei<br />

tanti oculisti da me consultati non mi indirizzò presso uno specialista<br />

di Mestre, di provata es<strong>per</strong>ienza e soprattutto che o<strong>per</strong>ava nell’ambito<br />

dell’organizzazione sanitaria di una Regione che aveva a disposizione<br />

una “banca” delle cornee <strong>per</strong> il trapianto. Iniziai <strong>per</strong>tanto un <strong>per</strong>corso<br />

durato circa quattro anni fatto di ripetuti viaggi <strong>per</strong> le visite di controllo<br />

e di attesa che fosse disponibile una donazione di organo compatibile.<br />

Alla fine venni avvisato che era disponibile una cornea che aveva le<br />

caratteristiche necessarie e pochi giorni dopo venni sottoposto all’intervento<br />

sull’occhio sinistro, il più danneggiato.<br />

D. L’intervento ha presentato difficoltà? È risultato risolutivo?<br />

R. È stato un processo molto lento. Mi è stata praticata una cheratoplastica<br />

lamellare, a detta degli oculisti da me consultati <strong>per</strong> i controlli<br />

successivi all’o<strong>per</strong>azione tecnicamente molto ben riuscita. Per il primo<br />

anno la presenza dei punti applicatimi non <strong>per</strong>metteva una correzione<br />

10


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

della miopia, il che mi costringeva ad usare solamente l’occhio destro,<br />

sul quale continuavo a portare prevalentemente una lente a contatto.<br />

Per un altro anno dopo la rimozione dei punti ho atteso l’assestamento<br />

della nuova cornea e finalmente ero pronto <strong>per</strong>ché mi venisse prescritto<br />

un occhiale che mi <strong>per</strong>metteva di vedere con entrambi gli<br />

occhi. <strong>Il</strong> miglioramento della qualità visiva e quindi della qualità della<br />

vita era notevole e mi sembrava di aver risolto la gran parte dei miei<br />

problemi.<br />

D. Quindi era tornato a vedere bene.<br />

R. In realtà la cornea dell’occhio destro continuava a degenerare e si era<br />

manifestato anche un inizio di cataratta in entrambi gli occhi. In particolare<br />

l’occhio sinistro, quello o<strong>per</strong>ato, dopo circa sei anni aveva <strong>per</strong>so<br />

gran parte del visus causando nuovamente grandi difficoltà, <strong>per</strong> cui nel<br />

settembre 2010 fu di nuovo necessario essere sottoposto ad intervento<br />

sullo stesso occhio. La particolare condizione di dover effettuare un<br />

intervento su un occhio già oggetto di trapianto mi fece propendere <strong>per</strong><br />

essere o<strong>per</strong>ato da parte dello stesso oculista che era intervenuto dieci<br />

anni prima <strong>per</strong> il trapianto. Tuttavia l’intervento di cataratta non ebbe<br />

gli stessi risultati positivi, <strong>per</strong> la rottura della capsula, la <strong>per</strong>dita di umor<br />

vitreo e il posizionamento irregolare del cristallino artificiale. Di nuovo<br />

mi vedevo costretto dai problemi di vista ad un’involuzione dei miei<br />

comportamenti.<br />

D. Che cosa ha fatto <strong>per</strong> tentare di risolvere questo nuovo problema?<br />

R. Ho sottoposto il mio caso ad alcuni oculisti di Palermo, tentando di<br />

capire quale fosse la natura del problema e se il cristallino artificiale<br />

potesse essere riposizionato. Durante l’attesa <strong>per</strong> una di queste visite,<br />

mi capitò fra le mani un opuscolo che parlava della tecnica del crosslinking<br />

<strong>per</strong> trattare il cheratocono. La cosa mi incuriosì particolarmente<br />

<strong>per</strong>ché, nonostante avessi sempre frequentato studi oculistici, non<br />

avevo mai sentito parlare di tale tecnica.<br />

11


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Fu l’oculista a cui mi ero rivolto a parlarmene, esponendomi i vantaggi<br />

e le eventuali controindicazioni e consigliandomi di valutare se sottopormi<br />

al trattamento sull’occhio destro sul quale era progredito il cheratocono,<br />

piuttosto che correre il rischio di un ulteriore intervento sull’occhio<br />

sinistro. Subito iniziai ad approfondire e documentarmi su<br />

internet e su riviste mediche, cogliendo diverse opinioni di chi aveva<br />

avuto contatti con tale metodologia di intervento sul cheratocono, e cercando<br />

di capire in quali casi era consigliabile o sconsigliato ricorrervi.<br />

D. Cosa ha poi deciso?<br />

R. La decisione è stata tutto sommato abbastanza rapida, avendo valutato<br />

le mie condizioni e gli elementi a mia disposizione ed avendo riapprofondito<br />

l’argomento con il mio oculista. Nel marzo 2011, così, mi sottoposi<br />

ad intervento di cross linking sull’occhio destro. I tempi di recu<strong>per</strong>o<br />

del visus sorpresero anche me, consentendomi di riprendere a<br />

vedere in maniera accettabile in poche settimane. Nei mesi successivi<br />

sono stato costantemente monitorato e i progressi sono stati costanti<br />

nel corso dell’anno consentendo di avere una correzione adeguata della<br />

miopia e di ricominciare ad avere comportamenti consoni alle mie<br />

necessità di vita sociale e di relazione.<br />

D. Che considerazioni le porta la sua es<strong>per</strong>ienza?<br />

R. Mi sono reso conto che il numero delle <strong>per</strong>sone che hanno problemi di<br />

vista e di cheratocono in particolare è molto più elevato di quanto non si<br />

pensi e che molto spesso le informazioni sulla patologia e sui metodi d’intervento<br />

possibili vengono acquisite in maniera del tutto casuale. Io stesso,<br />

se mi fosse stato diagnosticato in tempo il cheratocono e fosse stata<br />

disponibile la tecnica del cross linking, vi avrei fatto ricorso <strong>per</strong> evitare i<br />

rischi del trapianto, senza dover effettuare tanti viaggi “della s<strong>per</strong>anza”<br />

fuori dalla mia regione. Ritengo quindi che sia opportuna una maggiore<br />

informazione unitamente alla possibilità di effettuare più controlli<br />

soprattutto fra i giovani con contributi del Servizio Sanitario Nazionale.<br />

12


ATTIVITÀ DEL LIONS CLUB BAGHERIA<br />

<strong>Il</strong> service, condotto nell’Anno Sociale 2011/2012, è stato organizzato in<br />

due fasi distinte:<br />

• INFORMAZIONE agli studenti delle Scuole Su<strong>per</strong>iori bagheresi;<br />

• SCREENING sugli studenti che hanno partecipato agli incontri<br />

informativi.<br />

PRIMA FASE: INFORMAZIONE<br />

Nei mesi di Novembre e Dicembre del 2011 e nel mese di Gennaio del<br />

2012 sono stati organizzati degli incontri informativi presso tutte le scuole<br />

su<strong>per</strong>iori di <strong>Bagheria</strong>. Gli studenti interessati all’iniziativa sono stati<br />

tutti coloro che frequentano le ultime tre classi di ciascuna scuola su<strong>per</strong>iore.<br />

Scopo di questi incontri è stato, innanzitutto, quello di far <strong>conoscere</strong><br />

una patologia ai più misconosciuta. Gli studenti che in totale hanno partecipato<br />

agli incontri informativi sono stati circa 2.000, con singoli incontri<br />

rivolti a gruppi di 100 ragazzi <strong>per</strong> volta. Dagli incontri effettuati è<br />

emerso come quasi tutti gli studenti interessati non conoscessero che cosa<br />

fosse il cheratocono, dimostrandomediamente un interesse molto alto ai<br />

problemi collegati a tale patologia.<br />

SECONDA FASE: SCREENING<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

Nei mesi di Febbraio e Marzo 2012 è stata organizzata una fase di screening<br />

volontario tra tutti gli studenti che avevano partecipato agli incontri<br />

della prima fase. Per gli studenti minorenni, così come previsto dalla<br />

normativa vigente, sono stati approntati dei moduli di “consenso informato”<br />

che dovevano esser compilati e firmati dai relativi genitori. Con la<br />

13


<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong><br />

strumentazione e il <strong>per</strong>sonale fornito da Optissimo (gruppo Randazzo)<br />

e Fotottica Sparacino, sono stati visionati poco più di 1.000 studenti. I<br />

risultati sono stati comunicati, nel pieno rispetto della privacy, agli studenti<br />

interessati. A coloro che allo screening sono risultati “sospetti” di patologia<br />

si è data l’opportunità di una più approfondita valutazione gratuita:<br />

molti di questi studenti hanno sfruttato tale opportunità.<br />

Hanno partecipato a questa attività le seguenti scuole:<br />

• Liceo Classico “Francesco Scaduto”<br />

• Liceo Scientifico “Giuseppe D’Alessandro”<br />

• Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Sturzo”<br />

• Liceo Artistico “Renato Guttuso”<br />

• Istituto Professionale Statale dell’Industria e dell’Artigianato “Salvo<br />

D’Acquisto”<br />

Per la buona realizzazione di questo service abbiamo avuto la piena disponibilità<br />

e collaborazione dei Dirigenti Scolastici (Prof. Domenico Figà,<br />

Prof. Gaetano Pagano, Prof. Gioacchino Genuardi, Prof. Piera Dalila<br />

Russo, Prof. Lucia Bonaffino) e dei Professori responsabili delle attività<br />

sanitarie (Prof. Dorotea Galioto, Prof. Annamaria Manicastri, Prof.<br />

Concetta Giamporcaro, Prof. Lorenzo Coco, Prof. Giovanna Bartolotta)<br />

delle Scuole coinvolte cui va il nostro ringraziamento.<br />

14


<strong>Bagheria</strong> - Trabia - Caccamo - Termini Imerese<br />

<strong>Lions</strong> <strong>Club</strong> <strong>Bagheria</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!