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Corriere Medico Odontoiatria - Dermal Medical

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moniali, più il patrimonio<br />

in possesso della Fondazione)<br />

mentre si arriva a<br />

una scopertura nel solo<br />

rapporto tra i contributi e<br />

le uscite per pensioni nell'anno<br />

2036. In quell'anno<br />

è presumibile si debbano<br />

intaccare le rendite patrimoniali<br />

o il patrimonio, o<br />

che sia comunque necessario<br />

andare a pescare in<br />

voci extra-contributi: un'operazione<br />

che, ricordiamo,<br />

seppur in via eccezionale il<br />

ministro del lavoro Elsa<br />

Fornero ha affermato di<br />

poter consentire. Peraltro,<br />

la riforma da un punto di<br />

vista ragionieristico mette<br />

insieme tutti e tre i fondi<br />

speciali (medici di famiglia<br />

e pediatri; specialisti Asl;<br />

specialisti esterni) e il fondo<br />

quota B e i calcoli che li<br />

riguardano; e nella bozza<br />

presentata alle consulte<br />

viene spiegato come con<br />

la manovra applicata a tutti<br />

i fondi proprio a partire<br />

dal 2028 – anno in cui era<br />

previsto l'inizio di una stagione<br />

di bilanci in rosso a<br />

causa dell'esodo di tantissimi<br />

medici – le cose per i<br />

conti dell'istituto dovrebbero<br />

invece iniziare a migliorare<br />

(figura 1 e 2).<br />

Dalla quota B<br />

alla quota A<br />

L'ok delle consulte ai<br />

piani di ricalcolo prospettati,<br />

in ogni caso, non è tutto.<br />

In questi giorni cade il<br />

passaggio dovuto all'approvazione<br />

del Consiglio<br />

nazionale, dove a dare il<br />

via alla riforma del Fondo<br />

quota B non saranno i presidenti<br />

delle Cao provinciali<br />

ma i presidenti d'Ordine<br />

dei medici che per sta-<br />

5.000.000<br />

3.000.000<br />

1.000.000<br />

–1.000.000<br />

–3.000.000<br />

–5.000.000<br />

–7.000.000<br />

2010<br />

2013<br />

20162019202220252028203120342037204020432046<br />

tuto devono deliberare in<br />

materia in quanto “consiglio<br />

nazionale” della Fondazione<br />

Enpam (del resto i<br />

dentisti sono solo una minoranza,<br />

pur forte e autorevole,<br />

della componente<br />

iscritta in quota B). La riu-<br />

Sarebbe un guaio passare in corsa<br />

al calcolo contributivo<br />

La possibilità del contributo integrativo dal 2<br />

al 4 per cento era una delle ghiottonerie<br />

legate a una possibile adozione del sistema<br />

di calcolo contributivo. A carico del<br />

paziente, avrebbe incrementato la pensione<br />

senza grossi contraccolpi per nessuno.<br />

Tuttavia a conti fatti il sistema contributivo<br />

presenta più svantaggi che vantaggi per i<br />

professionisti. Ecco perché il CdA<br />

dell'Enpam lo ha bocciato. Con due ragioni<br />

diverse, per la verità. La prima portata dal<br />

vicepresidente Giampiero Malagnino,<br />

odontoiatra, secondo il quale con il<br />

contributivo si rischiava di vedersi<br />

appioppare un'aliquota molto alta tutta a<br />

carico del dentista, paragonabile al 27 per<br />

cento di contributo Inps che versano gli<br />

igienisti dentali alla gestione separata. «Ora<br />

Figura 1 – Saldo corrente di tutti i fondi Enpam<br />

Bilancio tecnico al 31.12.2009 – Parametri specifici<br />

2049<br />

2052<br />

2055<br />

2058<br />

nione straordinaria del<br />

consiglio però non si può<br />

considerare alla stregua di<br />

una mera ratifica politica.<br />

Ha anche il valore di un<br />

giudizio tecnico sulla riforma<br />

del calcolo di un'altra<br />

quota di pensione, la quo-<br />

a riforma non ancora effettuata – riporta il<br />

sito Il dentale.it – mille euro versati rendono<br />

140 euro di pensione l'anno: troppi! Con la<br />

riforma poco più di 60, che se dovessimo<br />

passare al contributivo diventerebbero 50».<br />

La seconda ragione per dire no al<br />

contributivo, prospettata dal vicepresidente<br />

vicario Enpam Alberto Oliveti, tiene conto<br />

del debito previdenziale: «Il debito<br />

previdenziale – premette Oliveti – è un<br />

debito latente e non ci si può aspettare che<br />

una cassa abbia tanto patrimonio reale da<br />

far fronte a tutti i contributi versati rivalutati,<br />

come non ci si può aspettare che una banca<br />

abbia la liquidità necessaria a far fronte a<br />

tutti i depositi dei suoi clienti, o uno stato<br />

abbia tanta riserva aurea quanto è il valore<br />

della moneta battuta. Il nostro sistema<br />

16 <strong>Corriere</strong><strong>Medico</strong><strong>Odontoiatria</strong> — Marzo 2012<br />

5.000.000<br />

3.000.000<br />

1.000.000<br />

–1.000.000<br />

–3.000.000<br />

–5.000.000<br />

–7.000.000<br />

Figura 2 – Saldo corrente di tutti i fondi Enpam<br />

post-riforma<br />

2010<br />

2013<br />

20162019202220252028203120342037204020432046<br />

ta A del fondo generale,<br />

quella che versano tutti gli<br />

iscritti, medici ed odontoiatri,<br />

in base all'anzianità<br />

di laurea e al reddito.<br />

Proprio in relazione al<br />

Fondo quota A, con l’obiettivo<br />

originario di una<br />

pensionistico si basa sui contributi dei<br />

lavoratori subentrati con l’aiuto del servo<br />

motore che è il patrimonio. La legge ha<br />

fissato una proporzione aurea tra il<br />

patrimonio e le uscite annuali per gli assegni<br />

pensionistici che si chiama riserva legale e<br />

in cassa ci devono essere almeno cinque<br />

volte le uscite pensionistiche dell’ultimo<br />

anno. Ad oggi, se cessassimo all’improvviso<br />

sia di ricevere contributi che di fruire della<br />

redditività dal patrimonio, potremmo vivere e<br />

dare pensioni per undici anni, ma in nessuna<br />

cassa ci si può prefiggere di accumulare<br />

tanto patrimonio quanto è il debito<br />

previdenziale. Il fatto che dal punto di vista<br />

dell'assegno pensionistco i due sistemi di<br />

calcolo – retributivo e contributivo – si<br />

possano definire equivalenti, non vuol dire<br />

Marzo 2012 — <strong>Corriere</strong><strong>Medico</strong><strong>Odontoiatria</strong><br />

sostenibilità a trent’anni –<br />

ha spiegato il CdA dell'ente<br />

– sarebbe compatibile<br />

un innalzamento graduale<br />

dell’età di vecchiaia che<br />

resterebbe 65 anni fino a<br />

tutto il 2012 per salire a<br />

65 anni e mezzo l’anno<br />

2049<br />

2052<br />

2055<br />

2058<br />

prossimo, a 66 nel 2014, a<br />

66 e mezzo nel 2015, 67<br />

nel 2016, 67 e mezzo nel<br />

2017 e 68 dal 2018. I contributi<br />

minimi che oggi sono<br />

rivalutati del 2 per cento<br />

(cioè il tasso di inflazione)<br />

più un 1,5 per cento,<br />

che siano intercambiabili. Non si può<br />

passare in corsa senza problemi dall'uno<br />

all'altro, definendo due spezzoni di calcolo<br />

per un'unica pensione. Se andassi in<br />

pensione a 65 anni con l’attuale sistema<br />

avrei 4800 euro lordi che scenderanno a 4200<br />

con i nostri interventi. Se invece lo<br />

calcolassimo con il contributivo totale<br />

rinegoziando i valori assegnati intaccando le<br />

aspettative dei nostri iscritti scenderei a<br />

3100 euro al mese lordi. Se invece<br />

decidessimo di passare in corsa al calcolo<br />

contributivo dal gennaio 2013, lasciando<br />

intatto quanto maturato da ciascun iscritto,<br />

intonse le aliquote di rendimento pregresse,<br />

dovremmo predisporci, semplificando al<br />

massimo, a pagare sia la quota attesa (in<br />

particolare dai più vecchi) con il vecchio<br />

ATTUALITÀ<br />

recupererebbero solo i tre<br />

quarti dell’inflazione con<br />

un tasso di crescita finale<br />

complessivo del 3 per<br />

cento.<br />

Solo dopo l'approvazione<br />

del consiglio nazionale i<br />

nuovi calcoli saranno presentati<br />

al ministero del Lavoro.<br />

Il Ministro Fornero<br />

avrà un mese di tempo<br />

per approvare, e se non lo<br />

facesse da settembre<br />

(non più da giugno) salvo<br />

ripensamenti o modifiche<br />

ulteriori la manovra di Ferragosto<br />

prevede che l'Enpam<br />

passi al sistema di<br />

calcolo contributivo coatto,<br />

con prelievo forzoso<br />

dell'1 per cento a tutti i<br />

pensionati per contemperare<br />

i diritti maturati dai<br />

contribuenti (principio del<br />

pro-rata) e le esigenze di<br />

pareggio di bilancio chieste<br />

alla Fondazione.<br />

sistema sia quella attesa con il nuovo».<br />

Dunque, la storia del cambio in corsa è «una<br />

favola. Altrimenti detto, se un contributo è<br />

stato messo in viaggio per far cassa con il<br />

contributivo come puoi spostarlo dall’altra<br />

parte del campo per fargli pagare un’altra<br />

pensione calcolata su base retributiva? Il<br />

cambio si potrebbe fare se impostassimo un<br />

nuovo fondo partendo da zero e in parte è<br />

stato fatto per il fondo specialisti esterni che<br />

era in passivo per atti legislativi ed in<br />

proiezione era morto, e per il quale abbiamo<br />

previsto l’azzeramento del saldo annuale<br />

negativo grazie all’intervento solidaristico<br />

degli altri fondi e l’avvio immediatamente<br />

successivo di un sistema di calcolo<br />

contributivo per gli iscritti in attività così da<br />

non avere altro debito previdenziale».<br />

17

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