Consolatio n.17 - Odc.altervista.org
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P a g i n a 14<br />
Lo studioso veronese Umberto<br />
Fasol, preside di un Liceo e docente<br />
di Scienze naturali, ha da<br />
poco pubblicato un saggio in cui si<br />
dà conto, partendo dal buon senso<br />
e dalla razionalità più elementare,<br />
del «dibattito moderno<br />
sull‟origine della vita e sulla sua<br />
evoluzione» (U. Fasol, Evoluzione<br />
o complessità, Fede e Cultura,<br />
Verona 2009, euro 7, pp. 90).<br />
Così, in modo accessibile e didattico,<br />
« la teoria dell‟evoluzione,<br />
nata oltre 150 anni fa, viene confrontata<br />
con le scoperte scientifiche<br />
recenti nei più svariati<br />
campi della biologia: dalla paleontologia<br />
all‟embriologia, dalla biochimica<br />
alla genetica » (p. 5).<br />
Che Darwin per la sua teoria della<br />
selezione n atur ale e<br />
l‟esclusione del meno adatto, sia<br />
il padre reale ed effettivo del<br />
cosiddetto “darwinismo sociale”,<br />
ovvero del classismo, del razzismo,<br />
d el m aschilismo e<br />
dell‟eugenetica è cosa largamente<br />
appurata. Il suo messaggio, vero<br />
anti-Evangelo, fu recepito in quei<br />
sistemi totalitari a sfondo materialista,<br />
che vi vedevano un importante<br />
collante ideologico per<br />
teorie di superiorità, di recriminazione,<br />
di lotta tra uomini e di<br />
violenza. D‟altro canto se siamo<br />
figli del Caso e della cieca evoluzione<br />
cosmica, se non discendiamo<br />
tutti, da un‟unica coppia originaria<br />
(come vuole il poligenismo<br />
darwiniano) e se non abbiamo<br />
un‟anima spirituale immortale,<br />
qualunque visione sociale antisolidaristica,<br />
come quelle del socialismo<br />
reale e del liberismo selvaggio,<br />
trova evidentemente forte<br />
suffragio e sostegno.<br />
Secondo il professor Fasol, « con<br />
Darwin si inaugura un nuovo modo<br />
di vedere la vita, che diventa un<br />
fenomeno storico prima che<br />
scientifico: le rigide forme quasi<br />
cristalline di Linneo, quasi archetipi,<br />
vengono ora sostituite da<br />
singoli <strong>org</strong>anismi fluidi, che si<br />
modificano continuamente nel<br />
tempo » (p. 13). Ma, paradosso<br />
dei paradossi, mai nessun essere<br />
umano, neppure chi ha vissuto<br />
cento e più anni ha potuto notare<br />
il più piccolo cambiamento nelle<br />
specie di animali o di vegetali che<br />
gli erano intorno. E neppure nel<br />
tempo di molte generazioni si sono<br />
notati variazioni significative e<br />
ancor meno passaggi da una specie<br />
ad un‟altra: solo i milioni e milioni<br />
di anni rendono astrattamente<br />
accettabile, ciò che altrimenti<br />
sarebbe da tutti rifiutato come<br />
assurdo e impossibile. Ma se poi<br />
tutto si evolve, uomo compreso,<br />
come mai le descrizioni della natura<br />
che ci derivano dagli storici<br />
dell‟antichità (si pensi a Tito Livio<br />
o a Polibio) e dai documenti più<br />
antichi dell‟umanità, tipo il Gilgamesh,<br />
mostrano ad esempio gli<br />
animali domestici esattamente<br />
come noi li conosciamo vari millenni<br />
dopo?<br />
L‟Autore ha buon gioco nel citare<br />
l‟evoluzionista Boncinelli che fa<br />
una considerazione piena di buon<br />
senso, scrivendo: « Se consideriamo<br />
scientifico solo ciò che è<br />
riproducibile in laboratorio, la<br />
teoria dell‟evoluzione non è e non<br />
sarà mai una teoria scientifica<br />
» (cit. a p. 13). Ma, dopo la svolta<br />
galileiana, solo la prova scientifica<br />
dimostrata e ripetibile è da<br />
prendersi in considerazione, e<br />
dunque se l‟evoluzionismo non è<br />
CONSOLATIO<br />
U. Fasol, Evoluzione o complessità, Fede e Cultura, Verona 2009, euro 7, pp. 90<br />
Evoluzione o complessità<br />
una teoria scientifica cosa può<br />
essere? Forse un mito, una leggenda<br />
o un racconto edificante.<br />
Solo Dio avrebbe potuto fare di<br />
una scimmia un essere umano pensante<br />
e parlante, e quindi credere<br />
a questo passaggio, a questo salto<br />
ontologico empiricamente indimostrabile,<br />
comporta un atto, magari<br />
implicito, di fede cieca e di religione.<br />
Ma Dio, a quanto ne sappiamo<br />
dai 5 libri di Mosè e dalla Sua<br />
Parola, questo miracolo, attribuitogli<br />
dagli scientisti atei per detronizzarlo,<br />
non lo compì mai, anche<br />
avendone indubbiamente la<br />
forza. E allora? Allora o si crede<br />
alla Rivelazione divina, certo extra-scientifica,<br />
ma razionalmente<br />
e storicamente plausibile, o si ammette<br />
la pseudo-religione di Darwin:<br />
né scientifica, né ragionevole,<br />
e inoltre storicamente disastrosa.<br />
(F. C.)<br />
Fonte:<br />
CR 1201/06