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Consolatio n.17 - Odc.altervista.org

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Per Christum abundant consolatio nostra<br />

CONSOLATIO<br />

BOLLETTINO DI INFORMAZIONE A CURA DELL’OPERA DELLA DIVINA CONSOLAZIONE<br />

Sant’ Antonio Maria Claret.<br />

“15 minuti con<br />

Gesù di Nazareth”<br />

NEWSLETTER N. 17<br />

Ottobre 2011<br />

Benedetto XVI parla degli angeli custodi (p. 2);<br />

Un prete siracusano, ingiustamente, sgrida una<br />

fedele (p.3); Stanno estromettendo Gesù dalle<br />

chiese (pp. 4-5); Enfasi mitologica dei media su<br />

Steve Jobs (pp. 6-7); L'Errore non ha oggettivamente<br />

alcun diritto nè all'esistenza, nè alla<br />

propaganda, nè all'azione (pp. 8-9); Quel semplice<br />

piattino che evita un viaggio sacrilego<br />

(p.10); I neutrini e Einstein: Odifreddi contro<br />

Hack (p.11); USA, l’aborto è la prima causa di<br />

morte (p.12); A proposito del divieto di indossare<br />

il burqa nei luoghi pubblici (p.13); Evoluzione o<br />

complessità (p.14); Cameron pensa al nuovo passaporto<br />

"Maschio, femmina o genere X?" (p.15);<br />

Tre notizie in breve... (p.16); ''Interpretare<br />

Gesù nella passione di Cristo di Mel Gibson ha<br />

distrutto la mia carriera''(p.17); Qualche notizia<br />

dalle terre di missione... (p.18); Notizie in breve<br />

dal mondo (p.19); Catechesi del Card. Angelo<br />

Comastri (pp.20-22); Riflessione dell’Arcivescovo<br />

Giuseppe Betori; (p.23); Catechesi di Padre Giuseppe<br />

Tagliareni: Io sarò il loro Dio ed essi saranno<br />

il mio popolo (pp. 24-25); Dagli scritti di<br />

Maria Valtorta: La missione dell'Angelo Custode<br />

(pp.26-27); Lettere al Padre (p.28); S. Antonio<br />

Maria Claret, Un piccolo gigante della fede cattolica<br />

(p.29); QUINDICI MINUTI CON GESU’ -<br />

di Sant'Antonio Maria Claret (pp. 30-33); ; Alcuni<br />

santi del mese: Faustina Kovalska, Daniele<br />

Comboni, Ignazio di Antiochia, Paolo della Croce<br />

(pp. 34-35); Da Medjugorje e Faq su Fatima<br />

(p.36); Notizie dell’Opera e Regola di vita per<br />

Consolatori (pp.37-40).<br />

Cari amici, in questo mese di Ottobre rinnoviamo la preghiera del Rosario, al quale la Regina della pace annette<br />

una grande importanza. "Cari figli, mi avete aiutato con la vostra preghiera a realizzare i miei progetti.<br />

Continuate a pregare, perché questi progetti si realizzino pienamente. Chiedo alle famiglie della parrocchia di<br />

recitare il Rosario in famiglia". "Cari figli, oggi vi invito a cominciare a pregare il Rosario con fede viva, così<br />

io potrò aiutarvi… Il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia, così comprenderete perché sono da<br />

così tanto tempo con voi". "Cari figli, rivestitevi dell'armatura contro satana e vincetelo con il Rosario in mano".<br />

"Cari figli, se pregate, satana non può intralciarvi minimamente. La corona del Rosario sia sempre nelle<br />

vostre mani, come segno per satana che appartenete a me". "Cari figli, afferrate il Rosario. Solo il Rosario<br />

può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita". "Cari figli, quando siete stanchi e malati e non sapete il senso<br />

della vostra vita, prendete il Rosario e pregate". Dopo la S. Messa, il Rosario è la preghiera più gradita a Dio,<br />

perché la Vergine Maria da noi invocata prega insieme a noi. E lei è la persona più accetta a Dio. Col Rosario<br />

alla Madonna si possono fermare anche le guerre e vincere tutti i nemici della santa religione.


P a g i n a 2<br />

Invisibili, luminosi, potenti. Gli angeli<br />

custodi non vanno in vacanza,<br />

non fanno sciopero, non si allontanano.<br />

In ogni momento della giornata,<br />

in ogni luogo, non importa dove,<br />

se al lavoro, per strada o in palestra,<br />

vegliano sul cammino di ogni<br />

uomo. Piazza san Pietro, ore 12 del<br />

2 ottobre 2011. Papa Ratzinger si<br />

affaccia alla finestra del suo studio<br />

e nel giorno dedicato dal calendario<br />

alla festa degli Angeli Custodi<br />

rispolvera un po‟ il catechismo<br />

alle migliaia di fedeli presenti. La<br />

dottrina cattolica a proposito della<br />

presenza di queste figure celesti è<br />

chiara e affonda le radici nelle Sacre<br />

Scritture. Esattamente come<br />

esiste il diavolo, allo stesso modo<br />

sussistono anche gli angeli impegnati<br />

a vegliare su di noi. «Essi manifestano<br />

la presenza di Dio che è<br />

sempre vicino all‟uomo» puntualizza<br />

il Pontefice. Lui stesso, per primo,<br />

nel corso della sua vita, ha toccato<br />

con mano la presenza di un angelo.<br />

In una intervista rilasciata diversi<br />

anni fa al giornalista tedesco Peter<br />

Sewald e pubblicata sulla Bild, il<br />

cardinale Ratzinger rammentava<br />

che per ben quattro volte il suo<br />

angelo custode gli aveva tenuto la<br />

mano sopra la testa soccorrendolo<br />

in momenti difficilissimi. La prima<br />

volta venne salvato da una brutta<br />

forma di difterite contratta a pochissimi<br />

anni di vita, tanto che il<br />

medico condotto di Marktl am Inn<br />

pensava che quel bimbetto<br />

dall‟aspetto gracile non riuscisse a<br />

superare la malattia. Ma non fu<br />

così. Pochi anni dopo cadde in uno<br />

stagno e anche in quella circostanza<br />

l‟angelo custode operò per salvarlo.<br />

Successivamente avvenne<br />

quando ormai era grande e c‟era la<br />

guerra. Nel febbraio del 1945<br />

contrasse una forma di setticemia<br />

e il medico militare del<br />

battaglione di difesa antiaerea<br />

(dove era stato arruolato<br />

a forza) pensava di amputargli<br />

un pollice per salvargli la vita.<br />

Infine, finito il conflitto, saputo<br />

che Hitler era morto,<br />

decise di disertare. Aveva 18<br />

anni. Nel viaggio di ritorno la<br />

fuga rischiò di finire male se<br />

due soldati, stanchi di combattere,<br />

non avessero deciso<br />

di chiudere un occhio su quel<br />

disertore dalla faccia da bambino<br />

che tornava a casa. Se<br />

nel corso di questi anni Benedetto<br />

XVI ha più volte parlato del male<br />

e delle azioni che il demonio architetta<br />

per indurre in tentazione l‟uomo, stavolta<br />

ha voluto concentrarsi sulle schiere<br />

celesti. San Basilio, vescovo di Cesarea<br />

in Cappadocia, detto Magno per dottrina<br />

e sapienza, predicava già ai primi cristiani<br />

che esiste un angelo protettore<br />

chiamato a svolgere una funzione fondamentale,<br />

condurre gli uomini alla vita<br />

eterna, aiutarli a non cadere negli errori,<br />

a mostrargli il retto sentiero. Gli angeli<br />

nell‟iconografia classica assumono le<br />

sembianze di figure asessuate, alate,<br />

dal volto sorridente, incorniciato da<br />

riccioli biondi. Esseri lucenti e perfetti<br />

capaci di sfoderare la spada a difesa del<br />

bene. La credenza dell‟angelo custode<br />

risale ai primi secoli e attraversa la Bibbia.<br />

Le incursioni degli angeli nella vita<br />

degli uomini si trovano negli episodi<br />

dell‟Antico e del Nuovo Testamento.<br />

Latori di messaggi divini, come<br />

l‟Annunciazione a Maria; o protettori<br />

degli innocenti, come nel sacrificio di<br />

Isacco. Abramo era pronto ad uccidere<br />

il proprio figlio quando una mano lo fermò.<br />

Energia positiva, grazia, forza, po-<br />

CONSOLATIO<br />

Benedetto XVI parla degli angeli custodi<br />

Per 4 volte nella sua vita ha toccato<br />

con mano l’intervento dell’angelo custode<br />

tenza, equilibrio sono le caratteristiche<br />

degli angeli. È attraverso di<br />

loro che il Signore si manifesta,<br />

rappresentando un legame tra il<br />

divino e l‟umano, un segno del suo<br />

amore infinito. Forse è anche per<br />

questo che la Chiesa ha dedicato al<br />

loro culto una delle preghiere più<br />

popolari: «Angelo di Dio, che sei il<br />

mio custode, illumina e custodisci,<br />

reggi e governa me...» Anche se è<br />

impossibile vederli, pare invece sia<br />

possibile sentirne la presenza. Molti<br />

santi hanno avuto un rapporto<br />

speciale con loro: da Padre Pio a<br />

Gemma Galgani. Santa Francesca<br />

Romana non solo aveva continui colloqui<br />

con il suo angelo custode ma<br />

considerava la sua presenza una<br />

cosa concreta, tanto che non dimenticava<br />

di tenergli sempre un<br />

posto accanto a sé. Una fortuna<br />

che non è da tutti. Il cardinale<br />

svizzero Charles Journet nel suo<br />

diario annotava: «Gli angeli si rivelano<br />

solo a coloro che li amano e li<br />

invocano».<br />

Franca Giansoldati<br />

Il Messaggero - 3.10.2011


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

P a g i n a 3<br />

Un prete siracusano, ingiustamente, sgrida una fedele<br />

"Niente genuflessione<br />

prima della Comunione!"<br />

Ci perviene da Siracusa<br />

(Arcidiocesi Metropolitana di<br />

Siracusa), una segnalazione di un<br />

abuso liturgico.<br />

Anche in questo caso, da parte di<br />

chi non avrebbe dovuto favorirlo<br />

(un sacerdote della Santa Chiesa!).<br />

Un sacerdote che ha arbitrariamente<br />

impedito un pio ed antico<br />

atto di adorazione di Gesù, e ciò<br />

in spregio non solo delle norme<br />

della Santa Sede (sul DIVIETO<br />

di negare la Comunione ai fedeli<br />

per il solo fatto che la vogliano<br />

ricevere in ginocchio e/o in bocca),<br />

ma anche del coerente esempio<br />

del Papa esplicitato durante<br />

le sue celebrazioni!<br />

Ecco la notizia.<br />

Domenica 24 luglio 2011 – racconta<br />

la fedele - “mi son recata alla<br />

S. Messa delle 20.15 nella chiesa<br />

di Santa Rita a Mare (parrocchia<br />

di Maria Stella del Mare in Santa<br />

Rita a Mare, nella località balneare<br />

di Fontane Bianche a Siracusa).<br />

Al momento di ricevere la S. Comunione,<br />

mi sono normalmente<br />

messa in fila per accostarmi al<br />

sacerdote che la distribuiva.<br />

"Al mio turno", ho fatto una genuflessione<br />

davanti al Santissimo<br />

rialzandomi immediatamente per<br />

poterla ricevere in bocca.<br />

Con molto stupore l'anziano don<br />

Ignazio Sbona (che distribuiva le<br />

Ostie) inspiegabilmente e a voce<br />

alta mi ha rimbrottata dicendomi<br />

che non avrei dovuto fare la genuflessione!<br />

Quando io ho cercato di spiegare<br />

che quello era il mio modo di rendere<br />

giusta adorazione a Gesù<br />

Eucarestia, il prete, a voce ancor<br />

più alta, mi ha sgridata sostenendo<br />

che in quel modo facevo fare<br />

brutta figura a tutti i fedeli che<br />

non si erano (e non si sarebbero)<br />

genuflessi come me.<br />

Tutto questo, ovviamente, bloccando<br />

il rito della Comunione e<br />

invitando gli altri fedeli, oltretutto,<br />

a ricevere la Comunione<br />

solo sulla mano.<br />

Tengo a precisare che la mia genuflessione<br />

cerca di rispondere<br />

semplicemente ad un intimo desiderio<br />

di adorazione, scevro da<br />

qualsiasi forma di protagonismo.<br />

Cosa penserà Mons. Salvatore<br />

Pappalardo, mio arcivescovo, che<br />

un suo prete disobbedisce palesemente<br />

al Papa e disattende le<br />

istruzioni della Santa Sede?<br />

Aldo Vitale<br />

Da Messainlatino.it<br />

3-9-2011


P a g i n a 4<br />

Un giorno, conversando con amici,<br />

Ratzinger (ancora cardinale) se ne<br />

uscì con una battuta: “Per me una<br />

conferma della divinità della fede<br />

viene dal fatto che sopravvive a<br />

qualche milione di omelie ogni domenica”.<br />

Se ne sentono infatti di<br />

tutti i colori. Non c‟è solo il prete<br />

che in una basilica della Brianza<br />

diffonde una preghiera islamica in<br />

cui si inneggia ad Allah. Ci sono<br />

quelli che consigliano la lettura di<br />

Mancuso o Augias… E si trovano<br />

“installazioni” di arte contemporanea<br />

nelle cattedrali che fanno accapponare<br />

la pelle. D‟altra parte<br />

pure i cardinali di Milano hanno<br />

dato sfogo alla “creatività”. Leggo<br />

dal sito di Sandro Magister: “Nel<br />

2005, l’11 maggio, per introdurre<br />

un ciclo dedicato al libro di Giobbe<br />

è stato chiamato a parlare in Duomo<br />

il professor Massimo Cacciari:<br />

oltre che sindaco di Venezia, filosofo<br />

„non credente‟ come altri che<br />

in anni precedenti avevano preso<br />

parte a incontri promossi dal cardinale<br />

Martini col titolo, appunto,<br />

di „Cattedra dei non credenti‟. Cacciari<br />

ha tessuto l‟elogio del vivere<br />

senza fede e senza certezze”. Insomma<br />

nelle chiese si può trovare<br />

di tutto. Tranne la centralità di<br />

Gesù Cristo.<br />

Infatti – nella disattenzione generale<br />

– i vescovi italiani hanno estromesso<br />

dalle chiese (o almeno<br />

v i s t o s a m e n t e a l l o n t a n a t o<br />

dall‟altare centrale e accantonato<br />

in qualche angolo) proprio Colui che<br />

n e s a r e b b e i l l e g i t t i m o<br />

“proprietario”, cioè il Figlio di Dio,<br />

presente nel Santissimo Sacramento.<br />

Non sembri una banale battuta.<br />

Al Congresso eucaristico nazionale<br />

che si sta aprendo ad Ancona dovrebbero<br />

considerare gli effetti<br />

devastanti prodotti dall‟incredibile<br />

documento della Commissione Episcopale<br />

per la liturgia del 1996 che<br />

è il vademecum in base al quale sono<br />

state progettate le nuove chiese<br />

italiane e i relativi tabernacoli, o<br />

sono state “ripensate” le chiese più<br />

antiche. Non si capisce quale sia lo<br />

statuto teologico di cui gode una<br />

Commissione della Cei (a mio avviso<br />

nessuno). Ma la cosa singolare è<br />

questa: che nell‟ambiente ecclesiastico<br />

– a partire da seminari e facoltà<br />

teologiche – trovi legioni di<br />

teologi pronti (senza alcuna ragione<br />

seria) a mettere in discussione i<br />

Vangeli (nella loro attendibilità storica)<br />

e le parole del Papa, ma se si<br />

CONSOLATIO<br />

I Vescovi italiani hanno estromesso dalle chiese (o almeno vistosamente<br />

allontanato dall’altare centrale e accantonato in qualche angolo)<br />

Colui che ne sarebbe il legittimo “proprietario”: il Figlio di Dio<br />

Stanno estromettendo Gesù dalle chiese<br />

Nelle chiese italiane si può trovare di tutto…<br />

tranne la centralità di Cristo<br />

tratta di testi partoriti dalle loro<br />

sapienti meningi, e firmati da qualche<br />

commissione episcopale, ti dicono<br />

che quelli devono essere considerati<br />

sacri e intoccabili. Dunque in<br />

quel testo del 1996, fra le altre<br />

cose discutibili, si “consiglia vivamente”<br />

di collocare il tabernacolo<br />

non solo lontano dall‟altare su cui si<br />

celebra, ma pure dalla cosiddetta<br />

area presbiterale. Relegandolo “in<br />

un luogo a parte”. Le motivazioni –<br />

come sempre – sono apparentemente<br />

“devote”. Si dice infatti che il<br />

tabernacolo potrebbe distrarre<br />

dalla celebrazione eucaristica. Motivazione<br />

ridicola e – nella sua enfasi<br />

sull‟evento celebrativo a discapito<br />

della presenza nel tabernacolo –<br />

anche pericolosamente somigliante<br />

alle tesi di Lutero. L‟effetto inaudito<br />

di queste norme è il seguente:<br />

nelle chiese si assiste da qualche


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

anno a un accantonamento progressivo<br />

del tabernacolo, cioè del<br />

luogo più importante della chiesa,<br />

quello in cui è presente il Signore.<br />

Prima lo si è collocato in un posto<br />

defilato (una colonna o un altare<br />

laterale), quindi in una cappella,<br />

parzialmente visibile. Alla fine<br />

probabilmente sarà del tutto estromesso<br />

dalle chiese. Come risulta<br />

essere nell‟incredibile edificio<br />

di San Giovanni Rotondo in cui<br />

è stato portato il corpo di san Pio.<br />

L‟edificio, progettato da Renzo<br />

Piano, non ha inginocchiatoi e la<br />

figura centrale e incombente è<br />

l‟enorme e spaventoso drago rosso<br />

dell‟apocalisse rappresentato<br />

trionfante nell‟immensa vetrata:<br />

ebbene il tabernacolo lì non c‟è.<br />

Non so a chi sia venuto in mente<br />

questo progressivo occultamento<br />

dei tabernacoli nelle chiese (che<br />

avrebbe fatto inorridire padre<br />

Pio). Esso non corrisponde affatto<br />

all‟insegnamento del Concilio<br />

Vaticano II, visto che l‟istruzione<br />

post-conciliare “Inter Oecumenici”<br />

del 1964 affermava che il luogo<br />

ordinario del tabernacolo deve<br />

essere l‟altare maggiore. E non<br />

piace nemmeno al Papa come si<br />

vede nell‟Esortazione post sinodale<br />

“Sacramentum Caritatis” dove<br />

egli sottolinea il legame strettissimo<br />

che deve esserci fra celebrazione<br />

eucaristica e adorazione.<br />

Sottolineatura emersa dall‟XI<br />

Sinodo dei Vescovi dell‟ottobre<br />

2005 che ha richiesto la centralità<br />

ed eminenza del tabernacolo.<br />

Basterà per tornare sulla retta<br />

via? Nient‟affatto. Come dimostra<br />

il comportamento – a volte di<br />

aperta contestazione al Papa –<br />

tenuto da certi vescovi quando il<br />

suo famoso “Motu proprio” ha<br />

restaurato la libertà di celebrare<br />

anche con l‟antico messale. Purtroppo<br />

le idee sbagliate dei liturgisti<br />

“creativi” continueranno a<br />

prevalere sul papa, sul Concilio e<br />

sul Sinodo (forse faranno strada<br />

anche altre balordaggini come la<br />

“prima comunione” a 13 anni). Fa da<br />

corollario a questa estromissione di<br />

Gesù eucaristico dalle chiese, la stupefacente<br />

pratica del biglietto di<br />

ingresso istituito perfino per alcune<br />

Cattedrali. Degradate così a musei.<br />

La protestantizzazione o la museizzazione<br />

delle chiese è un fenomeno<br />

dagli effetti spaventosi per la Chiesa<br />

Cattolica. Si dovrebbero prendere<br />

subito provvedimenti. Per capire<br />

cosa era – e cosa dovrebbe essere –<br />

una chiesa cattolica voglio ricordare<br />

la storia di due persone significative.<br />

La prima è Edith Stein, una donna<br />

straordinaria, filosofa agnostica,<br />

di famiglia ebrea, che divenne cattolica,<br />

si fece suora carmelitana ed è<br />

morta nel lager nazista di Auschwitz.<br />

E‟ stata proclamata santa<br />

da Giovanni Paolo II nel 1998 e<br />

nell‟anno successivo compatrona<br />

d‟Europa. La Stein ha raccontato che<br />

un primo episodio che la portò verso<br />

la conversione accadde nel 1917<br />

quando lei, giovinetta, vide una popolana,<br />

con la cesta della spesa, entrare<br />

nel Duomo di Francoforte e fermarsi<br />

per una preghiera:“Ciò fu per<br />

me qualcosa di completamente nuovo.<br />

Nelle sinagoghe e nelle chiese<br />

protestanti, che ho frequentato, i<br />

credenti si recano alle funzioni. Qui<br />

però entrò una persona nella chiesa<br />

deserta, come se si recasse ad un<br />

intimo colloquio. Non ho mai potuto<br />

dimenticare l‟accaduto”.<br />

Lì infatti c‟era Gesù eucaristico.<br />

Un altro caso riguarda il famoso intellettuale<br />

francese André Frossard.<br />

Era il figlio del segretario del<br />

Partito comunista francese. Era ateo,<br />

aveva vent‟anni e quel giorno aveva<br />

un appuntamento con una ragazza.<br />

L‟amico con cui stava camminando,<br />

essendo cattolico, gli chiese di aspettarlo<br />

qualche istante mentre<br />

entrava in una chiesa.Dopo alcuni<br />

minuti Frossard decise di andare a<br />

chiamarlo perché aveva fretta di<br />

incontrare “la nuova fiamma”. Lo<br />

scrittore sottolinea che lui non aveva<br />

proprio nessuno dei tormenti religiosi<br />

che hanno tanti altri. Per loro,<br />

P a g i n a 5<br />

giovani comunisti, la religione era<br />

un vecchio rottame della storia e<br />

Dio un problema “risolto in senso<br />

negativo da due o tre secoli”.Eppure<br />

quando entrò in quella<br />

chiesa era in corso un‟adorazione<br />

eucaristica e, racconta, “è allora<br />

che è accaduto l‟imprevedibile”.<br />

Dice: “il ragazzo che ero allora non<br />

ha dimenticato lo stupore che si<br />

impadronì di lui quando, dal fondo<br />

di quella cappella, priva di particolare<br />

bellezza, vide s<strong>org</strong>ere<br />

all‟improvviso davanti a sé un mondo,<br />

un altro mondo di splendore<br />

insopportabile, di densità pazzesca,<br />

la cui luce rivelava e nascondeva<br />

a un tempo la presenza di Dio, di<br />

quel Dio, di cui, un istante prima,<br />

avrebbe giurato che mai era esistito<br />

se non nell‟immaginazione degli<br />

uomini; nello stesso tempo era<br />

sommerso da un‟onda, da cui dilagavano<br />

insieme gioia e dolcezza, un<br />

flutto la cui potenza spezzava il<br />

cuore e di cui mai ha perso il ricordo”.<br />

La sua vita ne fu capovolta.<br />

“Insisto. Fu un‟esperienza oggettiva,<br />

fu quasi un esperimento di fisica”,<br />

ha scritto. Frossard è diventato<br />

il più celebre giornalista cattolico.<br />

In una chiesa di oggi non avrebbe<br />

incontrato il Verbo fatto carne,<br />

ma le chiacchiere di carta.<br />

Antonio Socci<br />

Fonte: Libero, 3.09.2011


P a g i n a 6<br />

Steve Jobs certamente é stato un<br />

genio dell'informatica e un grande<br />

imprenditore. Ha dato sfogo alla<br />

sua inventiva, producendo tanti<br />

aggeggi elettronici, diventando un<br />

grosso industriale e accumulando<br />

un patrimonio enorme. Questo é<br />

sicuro. Ma a considerarlo come un<br />

“messia”, come colui che “ha cam-<br />

biato il mondo” ce ne corre! I suoi<br />

celebranti, prosternati e adoranti,<br />

sono giornalisti, intellettuali, vip di<br />

ogni genere, politici e opinionisti. I<br />

quali, non credendo più a Dio, non è<br />

che non credano in nulla, ma – co-<br />

me diceva Chesterton – credono a<br />

tutto. La sua attività di industriale<br />

però non può spiegare lo stupefa-<br />

cente spettacolo di queste ore.<br />

Tutte le catene televisive del mon-<br />

do che celebrano il defunto con<br />

tonnellate di incenso, come una<br />

divinità dei nostri tempi e poi i<br />

programmi della serata che inneg-<br />

giano al “grande”, a colui che ha<br />

“realizzato il sogno dell‟umanità”.<br />

Siamo stati alluvionati dalle<br />

“lacrime” mediatiche. Anche i gior-<br />

nali di sinistra hanno partecipato<br />

alla devota processione con i turi-<br />

boli per la mitizzazione di Jobs,<br />

sebbene sia un simbolo del grande<br />

capitalismo. “Il Manifesto” gli ha<br />

dedicato l‟apertura e un editoriale<br />

laudatorio intitolato “Un b<strong>org</strong>hese<br />

rivoluzionario”. Anche “Avvenire” –<br />

il giornale dei vescovi – ha dedicato<br />

a Jobs un articolo (con foto) in pri-<br />

ma e all‟interno addirittura quattro<br />

pagine. Che francamente lasciano<br />

un po‟ perplessi considerato che ci<br />

sono tantissimi missionari che do-<br />

nano la loro vita intera, fin da gio-<br />

vani, per assistere i più diseredati<br />

della terra, in condizioni durissime<br />

(ho presente certi lebbrosari afri-<br />

cani) e la loro morte non è segnala-<br />

ta da nessuno, nemmeno sulla stam-<br />

pa cattolica. Steve Jobs è un uomo<br />

del nostro tempo. È stato un bravo<br />

inventore e un industriale di gran-<br />

de talento. Anche un tipo simpatico<br />

e tosto, per come ha vissuto la ma-<br />

lattia. Ma, sinceramente, non è uno<br />

che ha rivoluzionato la storia uma-<br />

na. Nemmeno un filosofo.<br />

Le sole due frasi suggestive da lui<br />

CONSOLATIO<br />

Le proteste della chiesa battista di Westboro<br />

Enfasi mitologica dei media, titoli messianici<br />

e ovazioni planetarie per Steve Jobs<br />

L’aiuto ai gay da parte della Apple...<br />

pronunciate nel famoso discorso di<br />

Stanford agli universitari non sono<br />

sue citazioni, eppure vengono evo-<br />

cate come massime del mito Jobs.<br />

“Continuate ad aver fame. Conti-<br />

nuate ad essere folli” è una frase<br />

del “Whole Earth Catalog” di Ste-<br />

ward Brand. Mentre “vivi ogni gior-<br />

no come se fosse l‟ultimo” è un pen-<br />

siero della spiritualità monastica<br />

cristiana… A proposito di religione,<br />

Jobs mai e poi mai nelle sue ester-<br />

nazioni, anche per sbaglio, ha usato<br />

il nome di Dio. Ha lodato e citato<br />

Gandhi, Martin L. King e via discor-<br />

rendo, ma con furbizia, per accatti-<br />

varsi, in modo idolatrico, i giovani<br />

(un calcolo strategico di marke-<br />

ting).<br />

Jobs ha rappresentato l'epigono<br />

della tecnologia che non si cura mai


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

del trascendente ed é arrogante,<br />

crede di avere onnipotenza e que-<br />

sta furia modernista ha contribui-<br />

to a vere follie le corse di giovani<br />

e meno giovani a comperare l'ulti-<br />

mo modello della Apple quando ve-<br />

niva annunciato. Chi post mortem<br />

lo adula, non fa altro che far na-<br />

scere una nuova religione: la<br />

“Chiesa” catodica. Che non rivela il<br />

senso della vita, ma l‟assurdo e il<br />

ridicolo. Se poi aggiungiamo che<br />

Steve Jobs ha fatto molto per<br />

gay, lesbiche e trans, la frittata è<br />

fatta. È stato Rob Janoff, nel<br />

1977, a creare il logo della Apple<br />

con i colori dell‟arcobaleno. Nel<br />

1998 il colore è stato abbandonato<br />

dalla compagnia ma il colore scelto<br />

inizialmente affiancato a quello di<br />

una mela morsicata, è diventato<br />

simbolo e binomio di tentazione. La<br />

Human Rights Campaign‟s Corpora-<br />

te Equality della Apple ha sempre<br />

assegnato una votazione altissima<br />

per la grande integrazione<br />

all‟interno della società di figure e<br />

impiegati gay. Inoltre ha sempre<br />

concesso benefici anche al partner<br />

del suo dipendente (di qualsiasi<br />

sesso fosse). I gay amano il mondo<br />

Apple, infatti, secondo una indagi-<br />

ne del 2011, gli uomini gay sono 1,4<br />

volte in più portati a possedere o<br />

desiderare un prodotto Apple.<br />

Il design sexy, accattivante ed<br />

Le proteste della chiesa battista di Westboro<br />

P a g i n a 7<br />

Enfasi mitologica dei media, titoli messianici<br />

e ovazioni planetarie per Steve Jobs<br />

L’aiuto ai gay da parte della Apple...<br />

elegante avrebbe più altra presa<br />

nel mondo Lgbt. Ancora, Apple do-<br />

nò 100.000 dollari contro la Propo-<br />

sizione 8, avversa ai matrimoni<br />

g a y .<br />

Infine, Il gay dichiarato Timothy<br />

Cook, è il nuovo capo della compa-<br />

gnia, reso poco più di un mese fa<br />

da Jobs il gay dichiarato più po-<br />

tente nel mondo del business. Per<br />

questi e altri motivi i cristiani del-<br />

la Westboro Baptist church di To-<br />

peka (Kansas), guidata dal reve-<br />

rendo Fred Phelps, noti per le loro<br />

proteste anti gay ai funerali dei<br />

soldati americani morti in guerra<br />

(lo scorso marzo, la corte suprema<br />

americana ha dato torto al padre<br />

di un soldato ucciso in Iraq che ha<br />

fatto ricorso, affermando che il<br />

gruppo cristiano ha diritto a mani-<br />

festare ai funerali, in nome della<br />

libertà di espressione), imputando<br />

la loro morte alla tolleranza verso<br />

gli omosessuali da parte del gover-<br />

no americano), avevano annunciato<br />

di voler essere presenti anche ai<br />

funerali del cofondatore della Ap-<br />

ple per protestare ma il funerale<br />

privato (con rito buddista) di Ste-<br />

ve Jobs ha evitato la ressa di<br />

fans, e le manifestazioni sicura-<br />

mente poco gradite e politicamen-<br />

te considerate scorrette. La Chie-<br />

sa Battista di Westboro accusa<br />

Jobs “di non aver lavorato per la<br />

gloria di Dio e aver insegnato il<br />

peccato”. “Nessuna pace per l‟uomo<br />

che ha servito sé stesso invece di<br />

Dio”. M. O.


P a g i n a 8<br />

Chi volga uno sguardo attento e<br />

non prevenuto alla situazione generale<br />

in cui oggi versa l'Occidente,<br />

non può non convenire<br />

sull'esistenza di una profonda<br />

crisi di civiltà. La società contemporanea<br />

si presenta come una<br />

società frammentata, o "liquida",<br />

secondo la nota formula di<br />

Zygmunt Baumann, votata a un<br />

processo di autodisgregazione<br />

che ricorda quanto avvenne<br />

nell'era del tramonto dell'Impero<br />

Romano. Qual è il dovere e il<br />

ruolo dei cattolici in questa situazione?<br />

In primo luogo resta<br />

per ognuno di essi l'obbligo di<br />

santificarsi. Anche, e soprattutto,<br />

in un'epoca caotica come la<br />

nostra, vivere non significa trascinare<br />

la propria esistenza in<br />

maniera priva di senso, ma ordinarla<br />

a Dio, meditando le parole<br />

con cui sant'Agostino apre le sue<br />

Confessioni: «Ci hai fatto per te,<br />

o Dio, e il nostro cuore sarà instabile<br />

finché non riposerà in<br />

te». Quando l'uomo si allontana<br />

da Dio per inseguire solo il proprio<br />

interesse e piacere è destinato<br />

a essere infelice. Avvicinarsi<br />

a Dio significa sforzarsi di seguire<br />

la sua volontà e la sua legge,<br />

e in questa conformità alla<br />

volontà divina consiste propriamente<br />

la santità. Ma l'uomo, per<br />

agire, ha bisogno di modelli a cui<br />

richiamarsi ed è per questo che<br />

la Chiesa, canonizzando i santi, ci<br />

offre esempi concreti di vita da<br />

imitare. «La loro esperienza umana<br />

e spirituale – dice Benedetto<br />

XVI – mostra che la santità non è<br />

un lusso, non è un privilegio per<br />

pochi, un traguardo impossibile<br />

per un uomo normale; essa, in realtà,<br />

è il destino comune di tutti<br />

gli uomini chiamati ad essere figli<br />

di Dio, la vocazione universale di<br />

tutti i battezzati»(Udienza generale<br />

del 20 agosto 2008). Il fine<br />

della società non è diverso dal<br />

fine dell'uomo. Ed è diritto di Dio<br />

essere il primo, in tutto, non solo<br />

nel cuore umano, ma nella società<br />

intera, che solo in Lui può trovare<br />

ordine e stabilità. Oggi la vita è<br />

<strong>org</strong>anizzata in modo tale che l'uomo,<br />

e non Dio, ha il posto primario<br />

nelle idee, nei costumi e nelle leggi.<br />

Il rovesciamento di quest'ordine<br />

è la causa principale dei mali<br />

politici e sociali che ci affliggono.<br />

La rinascita politica e sociale di<br />

cui tutti avvertono la necessità<br />

non può che partire dall'assegnare<br />

a Dio la priorità nella vita privata<br />

come in quella pubblica. Ma<br />

l'uomo ha bisogno di modelli anche<br />

sul piano sociale, non solo su<br />

quello individuale. E poiché le società<br />

non hanno vita ultraterrena,<br />

è nella memoria storica che i modelli<br />

a cui ispirarsi vanno cercati.<br />

Nella storia, tra lo schierarsi pro<br />

o contro la verità religiosa, per le<br />

società non c'è altra scelta possibile.<br />

Il rifiuto di Dio caratterizza<br />

le "ideologie del male" del secolo<br />

XX, quali il comunismo e il nazismo,<br />

ma anche le società laiciste<br />

contemporanee, che evolvono verso<br />

una implacabile "dittatura del<br />

relativismo".<br />

CONSOLATIO<br />

L'ERRORE NON HA OGGETTIVAMENTE ALCUN DIRITTO NE'<br />

ALL'ESISTENZA, NE' ALLA PROPAGANDA, NE' ALL'AZIONE<br />

Il cattolico deve desiderare fortemente una società integralmente<br />

cristiana e con altrettanto vigore deve deplorare il neutralismo<br />

religioso che lo Stato moderno gli impone<br />

A tali società, che rappresentano<br />

una sorta di "contro-ideale", sarebbe<br />

vano contrapporre il modello<br />

pluralista americano. È vero che<br />

negli Stati Uniti si professa pubblicamente<br />

l'esistenza di Dio, e<br />

ciò rappresenta un male minore<br />

della aggressiva imposizione del<br />

laicismo, ma l'equiparazione dei<br />

culti è un prodotto del libero esame<br />

che un cattolico non può in<br />

coscienza accettare. La parabola<br />

della zizzania mescolata al buon<br />

grano (Mt. 13,24-30), presenta un<br />

fatto, ma non sancisce un diritto,<br />

né un principio. Un cattolico non<br />

può accettare il modello dello<br />

Stato etico hegeliano, nelle sue<br />

diverse declinazioni, dal liberalismo<br />

al fascismo, e neppure il dispotismo<br />

assoluto di Ancien Régime,<br />

in cui la volontà del principe si<br />

sostituisce alla legge. Tutti questi<br />

modelli accettano il principio della<br />

Ragion di Stato, fondato sulla emancipazione<br />

machiavellica della


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

politica dalla morale. Qual è l'unico<br />

modello storico a cui un<br />

cattolico può dunque guardare?<br />

È la società sacrale medievale,<br />

in cui, come affermava Leone<br />

XIII, «la sovrana influenza dello<br />

spirito cristiano era entrata<br />

ben addentro nelle leggi, nelle<br />

istituzioni, nei costumi dei popoli»<br />

e «la religione di Gesù Cristo,<br />

posta solidamente in<br />

quell'onorevole grado che le<br />

conveniva, cresceva fiorente<br />

all'ombra del favore dei principi<br />

e della dovuta protezione dei<br />

magistrati» (Enciclica Immortale<br />

Dei dell'1 novembre 1885).<br />

Oggi si confonde il principio<br />

cattolico secondo cui nessuno<br />

può essere costretto con la forza<br />

a credere, con il principio del<br />

diritto all'errore in materia<br />

religiosa e morale. Ma quando la<br />

Chiesa insegna che l'uomo aderisce<br />

alla fede solo attraverso<br />

un libero atto della volontà, non<br />

intende assolutamente attribuire<br />

diritto di cittadinanza all'errore.<br />

Per questo Pio XII insegna<br />

che l'errore «non ha oggettivamente<br />

alcun diritto né all'esistenza,<br />

né alla propaganda, né<br />

all'azione» (Discorso Ci riesce<br />

del 6 dicembre 1953).<br />

I cattolici possono accettare<br />

come un male minore il pluralismo<br />

religioso, ma un male minore<br />

non è certamente un diritto,<br />

e non è neanche necessariamente<br />

un piccolo male. Il cattolico<br />

deve desiderare con tutta la<br />

forza della sua anima una società<br />

integralmente cristiana e con<br />

altrettanto vigore deve deplorare<br />

il neutralismo religioso che<br />

costretto lo Stato moderno gli<br />

impone.<br />

I cattolici liberali respingono<br />

istintivamente questi pensieri.<br />

Essi sono privi di spirito soprannaturale<br />

e credono più nelle<br />

forze dell'uomo che nell'aiuto<br />

di Dio. Ogni ideale sembra a loro<br />

inattuabile e tutto ciò che è sociologicamente<br />

visibile sembra a<br />

loro storicamente irreversibile.<br />

Nel fondo della loro anima essi<br />

rifiutano la lotta, che avvertono<br />

come la inevitabile conseguenza<br />

della professione della verità. Per<br />

viltà patteggiano con l'errore e<br />

per poca fede ne sono sopraffatti.<br />

Non dobbiamo seguire il loro esempio,<br />

ma quello dei santi, che<br />

furono uomini come noi che vollero<br />

sempre dare il primo posto a Dio,<br />

nelle loro anime e nella società<br />

intera. Per noi dunque non c'è altro<br />

ideale sociale che quello espresso<br />

dalla Regalità di Gesù Cristo.<br />

Pio XI nella enciclica Quas<br />

primas spiega che Cristo è Re non<br />

in senso metaforico, ma nel senso<br />

proprio della parola: il suo Regno<br />

non è di questo mondo (Gv. 18,36),<br />

perché dal mondo non trae la sua<br />

origine, ma ad esso si estende e in<br />

esso inizia a realizzarsi, per fiorire<br />

poi eternamente in Cielo.<br />

P a g i n a 9<br />

Gesù possiede ogni potestà in<br />

cielo e in terra (Mt 18,28), ovvero<br />

detiene una sovranità assoluta<br />

sui cuori dei singoli uomini e<br />

su ogni genere di società umana,<br />

dalla famiglia allo Stato, in ogni<br />

tempo e in ogni luogo.<br />

Le condizioni storiche possono<br />

renderlo di difficile applicazione,<br />

ma il Regno di Gesù Cristo<br />

non è una formula devozionale: è<br />

l'unico modello a cui il cattolico<br />

possa tendere e l'unica condizione<br />

normale in cui gli uomini e le<br />

società possano vivere e prosperare.<br />

Roberto de Mattei<br />

Fonte: Radici Cristiane,<br />

Luglio 2011


P a g i n a 10<br />

Sono solo una briciolina...<br />

Mi sono trovata improvvisamente<br />

in mezzo alla polvere, su<br />

un freddo pavimento di marmo.<br />

Mi hanno calpestata più volte,<br />

senza vedermi.<br />

Ho visto le suole lorde di molte<br />

scarpe, tacchi di ogni tipo, e ho<br />

sentito il peso di tante persone<br />

ignare che mi schiacciavano.<br />

Ho visto ragni e insetti, perfino<br />

formiche che cercavano di<br />

portarmi via.<br />

Ho visto e sentito le voci del<br />

sagrestano e delle pie donne<br />

che curavano l'altare e pulivano<br />

la Chiesa, ma non mi potevano<br />

vedere nè sentire.<br />

Poi una scopa mi ha colpita e<br />

gettata in un raccoglitore.<br />

Da lì sono finita in un bidone<br />

della spazzatura, poi in un camion<br />

maleodorante e infine in<br />

una discarica, in mezzo ad escrementi<br />

e ad ogni tipo di rifiuti.<br />

Sono solo una piccola briciola di<br />

pane, caduta dalle tue mani,<br />

caro ed amato sacerdote che<br />

dovresti custodirmi e invece mi<br />

hai fatto cadere.<br />

Così, sovrappensiero, mentre<br />

un fedele da parte sua, invece,<br />

piamente riceveva il resto<br />

CONSOLATIO<br />

Sono solo una piccola briciola di pane, caduta dalle tue<br />

mani, caro ed amato sacerdote che dovresti custodirmi<br />

e invece mi hai fatto cadere<br />

Quel semplice piattino che evita<br />

un viaggio sacrilego<br />

dell'Ostia di cui facevo parte. Io sono il Tuo Signore, sono la Divina<br />

Maestà e schiere di angeli e di santi mi rendono gloria.<br />

E tutto questo perché, carissimo ed amatissimo presbitero per<br />

evitare quello che chiami devozionalismo formalista, non hai voluto<br />

usare un semplice piattino, un semplice piattino che mi avrebbe<br />

evitato questo viaggio sacrilego.


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

I due più noti (unici?) appassionati<br />

di scienza dalla visione laicista-scientista<br />

che abbiamo in<br />

Italia sono certamente Piergi<strong>org</strong>io<br />

Odifreddi e Margherita<br />

Hack.<br />

Il primo con mezza pubblicazione<br />

scientifica all‟attivo e la seconda<br />

un‟ottima direttrice di<br />

un‟osservatorio astronomico.<br />

Nulla di più.<br />

Il primo, Odifreddi, è un divertente<br />

militante anticlericale cui<br />

si è costruita attorno un‟aurea<br />

da scienziato.<br />

E‟ anche diventato celebre per<br />

essere stato premiato con<br />

“L‟asino d‟oro” per il “peggior<br />

articolo scientifico dell‟anno”.<br />

In particolare la commissione<br />

scientifica, formata da diversi<br />

docenti universitari, ha valutato<br />

il lavoro di Odifreddi rilevando<br />

i r r i l e v a n z a s c i e n t i f i c a<br />

dell‟argomento trattato, gravità<br />

concettuale degli errori commessi<br />

e gravi conseguenze culturali<br />

della divulgazione degli<br />

errori. La seconda, Margherita<br />

Hack, ha invece molto più fascino<br />

e più attendibilità.<br />

Il suo antagonismo alla religione<br />

si basa in particolare su un‟idea<br />

superficiale di laicità e sulla<br />

convinzione che l‟uomo creda in<br />

Dio a causa della limitatezza<br />

d e l l a s c i e n z a . Q u e l l o<br />

dell‟opposizione al “dio tappabuchi”<br />

è un ritornello che si sente<br />

in ogni suo intervento pubblico.<br />

E‟ però un cosiddetto “uomo di<br />

paglia” dato che nessuna persona<br />

seria crede in Dio per tale<br />

ragione. Nel tempo tuttavia ha<br />

rivisto la sua radicale chiusura<br />

alla religione: «Gesù è stato<br />

certamente la maggior personalità<br />

della storia.<br />

Il suo insegnamento, se è resistito<br />

per 2000 anni, significa che<br />

aveva davvero qualcosa di eccezionale:<br />

ha trasmesso valori che<br />

sono essenziali anche per un non<br />

credente» (M. Hack, “Dove nascono<br />

le stelle”, Sperling & Kupfer,<br />

Milano 2004, pag. 198).<br />

E recentemente: «Non è che uno<br />

possa dimostrare che Dio c‟è o<br />

non c‟è. Essere atei o credenti è<br />

comunque un atto di fede». Negli<br />

ultimi anni ha però perso numerosi<br />

colpi, arrivando a scrivere libri<br />

pieni di errori scientifici come ha<br />

mostrato l‟astrofisico Benvenuti.<br />

Nel commentare la recente scoperta<br />

scientifica, cioè che i neutrini<br />

viaggiano più veloce della<br />

luce, come si è verificato durante<br />

gli studi al Cern di Ginevra, i due<br />

guru anticlericali hanno mostrato<br />

posizioni radicalmente opposte.<br />

Odifreddi sostiene che «la relatività<br />

di Einstein non prevede<br />

affatto che la velocità della luce<br />

non possa essere superata! Lo si<br />

dice continuamente, ma questo<br />

non significa che sia vero. Ciò che<br />

la relatività prevede, è soltanto<br />

P a g i n a 11<br />

I neutrini e Einstein: Piergi<strong>org</strong>io Odifreddi<br />

contro Margherita Hack<br />

che ci debba essere una velocità<br />

limite che non può essere superata».<br />

La Hack invece dichiara:<br />

«Una scoperta clamorosa e totalmente<br />

inattesa che aprirebbe<br />

prospettive teoriche completamente<br />

nuove. La celeberrima<br />

equazione per cui E=mc2 prevede<br />

che se un corpo viaggiasse ad<br />

una velocità superiore a quella<br />

della luce dovrebbe avere una<br />

massa infinitamente grande. Per<br />

questo la velocità della luce è<br />

stata finora considerata un punto<br />

di riferimento insuperabile».<br />

Ma i due sacerdoti dell‟illusione<br />

scientista e laicista, nonché presidenti<br />

onorari dell‟UAAR, non<br />

hanno sempre sostenuto forse<br />

che tra i comandamenti dell‟ateo<br />

provetto la scienza debba risultare<br />

più affidabile della religione<br />

perché basata su dati di fatto<br />

non interpretabili in diverso<br />

modo? Possibile allora che i nostri<br />

due eroi presentino queste<br />

terribili divergenze proprio su<br />

una delle maggiori colonne portanti<br />

della scienza contemporanea?<br />

Fonte: sito web<br />

AntiUaar


P a g i n a 12<br />

I Centers for Disease Control<br />

and Prevention (Centri per la<br />

prevenzione e il controllo delle<br />

malattie, abbreviati in CDC,<br />

www.cdc.gov) sono un importante<br />

<strong>org</strong>anismo di controllo sulla sanità<br />

pubblica degli Stati Uniti<br />

d‟America. Il loro compito più<br />

noto al pubblico non specialistico<br />

(anche per via di romanzi e film<br />

catastrofici su epidemie virali a<br />

diffusione globale) è quello di<br />

monitorare, prevenire e suggerire<br />

gli interventi più appropriati in<br />

caso di contagio diffuso ed epidemie.<br />

Tuttavia i compiti di questo <strong>org</strong>anismo<br />

sono anche molti altri e<br />

molto diversificati.<br />

Tra gli altri, i CDC pubblicano<br />

anche report relativi ai dati sulla<br />

mortalità, sulla natalità e sul numero<br />

di aborti negli Stati Uniti.<br />

Come sempre accade, i dati definitivi<br />

relativi ad un determinato<br />

periodo sono resi disponibili a<br />

distanza di alcuni anni in quanto<br />

questi dati vengono elaborati con<br />

severi criteri statistici e il dato<br />

aggregato scomposto in tanti<br />

sottogruppi di dati più o meno<br />

correlati gli uni agli altri. Al momento<br />

sono disponibili i dati definitivi,<br />

ad esempio, delle principali<br />

10 cause di mortalità negli Stati<br />

Uniti per l‟anno 2007 (non stiamo<br />

parlando dunque di secoli fa ma<br />

dell‟altro ieri).<br />

Ebbene, se andiamo a leggere la<br />

suddetta relazione scopriamo<br />

che nel 2007 negli Stati Uniti<br />

sono morte 2.423.712 persone.<br />

Se andiamo a vedere le principali<br />

10 cause di morte nel 2007 negli<br />

Stati Uniti (che insieme rappresentano<br />

più o meno il 76% di tutti<br />

i morti del 2007), il report ci<br />

dice che la causa di morte più<br />

frequente è stata la patologia<br />

cardiaca (616.067<br />

morti), seguita da cancro<br />

(562.875 morti), stroke<br />

cerebrovascolare (135.952<br />

morti), malattie croniche<br />

delle basse vie aeree<br />

(127.924 morti), incidenti<br />

(123.706 morti), malattia di<br />

Alzheimer (74.632 morti),<br />

diabete (71.382 morti),<br />

influenza e polmonite<br />

(52.717 morti), nefrite,<br />

sindrome nefrotica e nefrosi<br />

(46.448 morti), setticemia<br />

(34.828 morti).<br />

Ho voluto leggere anche un<br />

altro paio di rapporti ufficiali<br />

e così ho trovato, nel<br />

primo, dati molto interessanti<br />

sulla natalità nel 2007<br />

negli Stati Uniti dove sono<br />

venuti al mondo 4.316.233<br />

bambini. Questa è certamente<br />

una buona notizia,<br />

perché negli Stati Uniti<br />

evidentemente nascono<br />

molte più persone di quante<br />

ne muoiano (la differenza<br />

positiva è di poco meno di<br />

2.000.000).<br />

Mi sono poi documentato,<br />

sempre attingendo a dati<br />

ufficiali, su quanti siano<br />

stati gli aborti negli Stati<br />

Uniti nel 2007 ed ho scoperto<br />

che purtroppo in<br />

quell‟anno sono state interrotte<br />

un totale di 827.609<br />

gravidanze, un numero agghiacciante.<br />

Ho fatto due<br />

calcoli e ho scoperto che,<br />

benché non riportato tra le<br />

prime 10 cause di morte<br />

negli Stati Uniti, in realtà<br />

l‟aborto è la prima causa di<br />

morte, prima delle malattie<br />

cardiache, visto che<br />

CONSOLATIO<br />

USA, l’aborto è la prima causa di morte<br />

l‟aborto uccide circa 200.000 vite più<br />

che le malattie cardiache.<br />

Che fine ha fatto allora l‟aborto nel<br />

report relativo alle prime 10 cause di<br />

morte?<br />

È triste ma, evidentemente, queste<br />

vite (perchè si tratta di vite umane,<br />

anche se non ancora nate) non contano<br />

nemmeno per le statistiche sulla morte.<br />

Stefano Bruni<br />

“Libertà e Persona”<br />

11/10/2011


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

A proposito del divieto di indossare<br />

il burqa nei luoghi pubblici<br />

La Commissione Affari Costituzionali<br />

della Camera ha messo al<br />

bando il burqa, il velo islamico<br />

che copre il corpo della donna<br />

dalla testa ai piedi, lasciando<br />

scoperti solo gli occhi. D‟ora in<br />

poi, dunque, non sarà più possibile<br />

per le persone di fede islamica<br />

aggirarsi nei luoghi pubblici<br />

con il volto coperto, se non<br />

col rischio di subire pesanti<br />

sanzioni.<br />

Da più parti tale provvedimento<br />

è stato rubricato come una importante<br />

vittoria dell‟universo<br />

femminile, non più “costretto”,<br />

almeno in Italia, a doversi nascondere<br />

dietro un velo, simbolo<br />

di una cultura maschilista e non<br />

rispettosa della dignità della<br />

donna. Non sono mancate le reazioni<br />

contrarie al provvedimento,<br />

ritenuto lesivo del diritto<br />

alla libertà religiosa e<br />

all‟autodeterminazione femminile<br />

(nel caso in cui indossare il<br />

burqa è liberamente scelto dalla<br />

donna islamica). Il divieto di<br />

indossare il burqa è un atto necessario<br />

e doveroso (che giunge<br />

con colpevole ritardo) dal momento<br />

che nel nostro Paese non<br />

è consentito nascondere la propria<br />

identità nei luoghi pubblici,<br />

per ovvi motivi di sicurezza; le<br />

regole della convivenza civile<br />

sono stabilite da ciascuno Stato<br />

e coloro i quali lasciano, volenti<br />

o nolenti, il proprio luogo<br />

d‟origine hanno l‟obbligo di uniformarsi<br />

alla cultura ed alle leggi<br />

del Paese che li ospita. La<br />

questione, ci sembra, è tutta<br />

qui e tirare in ballo la dignità<br />

della donna è fuorviante e contraddittorio<br />

nonché sintomo di<br />

una società priva di argomenti<br />

validi e succube del politicamente<br />

corretto.<br />

Innanzitutto, cos‟è dignitoso per<br />

la donna, nascondere il proprio<br />

corpo o esibirlo?<br />

Cosa è veramente lesivo della sua<br />

dignità, portare un velo coprente<br />

come si usa nei Paesi islamici oppure<br />

portare abiti scandalosamente<br />

succinti com‟è d‟abitudine<br />

nel mondo occidentale?<br />

E ancora: è più rispettosa del<br />

genere femminile una cultura che<br />

non concede diritto di cittadinanza<br />

alla ostentazione del corpo<br />

oppure una cultura che ne fa<br />

commercio (pornografia, nudismo,<br />

esibizionismo ecc.)?<br />

Il mondo occidentale, ormai ridotto<br />

in frantumi dal relativismo<br />

e dalla secolarizzazione, pretende<br />

di insegnare ed esportare valori,<br />

norme e comportamenti di<br />

cui ha una concezione totalmente<br />

distorta.<br />

Se prendiamo ad esempio il concetto<br />

di dignità dell‟essere umano<br />

possiamo rilevare che per il mondo<br />

scristianizzato un atto dignitoso<br />

è togliersi la vita (eutanasia<br />

o “buona morte”), oppure toglierla<br />

ad un essere innocente (aborto<br />

e fecondazione artificiale come<br />

diritti della donna), oppure trasformare<br />

il matrimonio indissolubile<br />

tra un uomo ed una donna in<br />

un semplice contratto tra le parti<br />

(divorzio, convivenze, unioni di<br />

fatto ecc.).<br />

Dalla minaccia islamica e dalle<br />

derive antiumane non ci si difende<br />

con le armi spuntate del laicismo,<br />

del relativismo e degli pseudo<br />

diritti civili bensì volgendo lo<br />

sguardo, il cuore e l‟intelligenza a<br />

P a g i n a 13<br />

Colui che è la Via, la Verità e la<br />

Vita, a Colui che ha donato ad<br />

ogni uomo la suprema dignità<br />

dell‟essere figlio di Dio.<br />

Fonte:<br />

CR 1208/04


P a g i n a 14<br />

Lo studioso veronese Umberto<br />

Fasol, preside di un Liceo e docente<br />

di Scienze naturali, ha da<br />

poco pubblicato un saggio in cui si<br />

dà conto, partendo dal buon senso<br />

e dalla razionalità più elementare,<br />

del «dibattito moderno<br />

sull‟origine della vita e sulla sua<br />

evoluzione» (U. Fasol, Evoluzione<br />

o complessità, Fede e Cultura,<br />

Verona 2009, euro 7, pp. 90).<br />

Così, in modo accessibile e didattico,<br />

« la teoria dell‟evoluzione,<br />

nata oltre 150 anni fa, viene confrontata<br />

con le scoperte scientifiche<br />

recenti nei più svariati<br />

campi della biologia: dalla paleontologia<br />

all‟embriologia, dalla biochimica<br />

alla genetica » (p. 5).<br />

Che Darwin per la sua teoria della<br />

selezione n atur ale e<br />

l‟esclusione del meno adatto, sia<br />

il padre reale ed effettivo del<br />

cosiddetto “darwinismo sociale”,<br />

ovvero del classismo, del razzismo,<br />

d el m aschilismo e<br />

dell‟eugenetica è cosa largamente<br />

appurata. Il suo messaggio, vero<br />

anti-Evangelo, fu recepito in quei<br />

sistemi totalitari a sfondo materialista,<br />

che vi vedevano un importante<br />

collante ideologico per<br />

teorie di superiorità, di recriminazione,<br />

di lotta tra uomini e di<br />

violenza. D‟altro canto se siamo<br />

figli del Caso e della cieca evoluzione<br />

cosmica, se non discendiamo<br />

tutti, da un‟unica coppia originaria<br />

(come vuole il poligenismo<br />

darwiniano) e se non abbiamo<br />

un‟anima spirituale immortale,<br />

qualunque visione sociale antisolidaristica,<br />

come quelle del socialismo<br />

reale e del liberismo selvaggio,<br />

trova evidentemente forte<br />

suffragio e sostegno.<br />

Secondo il professor Fasol, « con<br />

Darwin si inaugura un nuovo modo<br />

di vedere la vita, che diventa un<br />

fenomeno storico prima che<br />

scientifico: le rigide forme quasi<br />

cristalline di Linneo, quasi archetipi,<br />

vengono ora sostituite da<br />

singoli <strong>org</strong>anismi fluidi, che si<br />

modificano continuamente nel<br />

tempo » (p. 13). Ma, paradosso<br />

dei paradossi, mai nessun essere<br />

umano, neppure chi ha vissuto<br />

cento e più anni ha potuto notare<br />

il più piccolo cambiamento nelle<br />

specie di animali o di vegetali che<br />

gli erano intorno. E neppure nel<br />

tempo di molte generazioni si sono<br />

notati variazioni significative e<br />

ancor meno passaggi da una specie<br />

ad un‟altra: solo i milioni e milioni<br />

di anni rendono astrattamente<br />

accettabile, ciò che altrimenti<br />

sarebbe da tutti rifiutato come<br />

assurdo e impossibile. Ma se poi<br />

tutto si evolve, uomo compreso,<br />

come mai le descrizioni della natura<br />

che ci derivano dagli storici<br />

dell‟antichità (si pensi a Tito Livio<br />

o a Polibio) e dai documenti più<br />

antichi dell‟umanità, tipo il Gilgamesh,<br />

mostrano ad esempio gli<br />

animali domestici esattamente<br />

come noi li conosciamo vari millenni<br />

dopo?<br />

L‟Autore ha buon gioco nel citare<br />

l‟evoluzionista Boncinelli che fa<br />

una considerazione piena di buon<br />

senso, scrivendo: « Se consideriamo<br />

scientifico solo ciò che è<br />

riproducibile in laboratorio, la<br />

teoria dell‟evoluzione non è e non<br />

sarà mai una teoria scientifica<br />

» (cit. a p. 13). Ma, dopo la svolta<br />

galileiana, solo la prova scientifica<br />

dimostrata e ripetibile è da<br />

prendersi in considerazione, e<br />

dunque se l‟evoluzionismo non è<br />

CONSOLATIO<br />

U. Fasol, Evoluzione o complessità, Fede e Cultura, Verona 2009, euro 7, pp. 90<br />

Evoluzione o complessità<br />

una teoria scientifica cosa può<br />

essere? Forse un mito, una leggenda<br />

o un racconto edificante.<br />

Solo Dio avrebbe potuto fare di<br />

una scimmia un essere umano pensante<br />

e parlante, e quindi credere<br />

a questo passaggio, a questo salto<br />

ontologico empiricamente indimostrabile,<br />

comporta un atto, magari<br />

implicito, di fede cieca e di religione.<br />

Ma Dio, a quanto ne sappiamo<br />

dai 5 libri di Mosè e dalla Sua<br />

Parola, questo miracolo, attribuitogli<br />

dagli scientisti atei per detronizzarlo,<br />

non lo compì mai, anche<br />

avendone indubbiamente la<br />

forza. E allora? Allora o si crede<br />

alla Rivelazione divina, certo extra-scientifica,<br />

ma razionalmente<br />

e storicamente plausibile, o si ammette<br />

la pseudo-religione di Darwin:<br />

né scientifica, né ragionevole,<br />

e inoltre storicamente disastrosa.<br />

(F. C.)<br />

Fonte:<br />

CR 1201/06


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

Allo studio in Gran Bretagna il<br />

passaporto senza sesso.<br />

I sudditi di Sua Maestà potranno<br />

scegliere di non identificarsi<br />

come maschio o femmina sul<br />

documento di viaggio in base a<br />

una terza opzione riservata a<br />

persone dal sesso non determinato,<br />

se andrà in porto una riforma<br />

all‟esame del governo di<br />

David Cameron.<br />

Lo ha annunciato il ministero<br />

dell‟Interno confermando indiscrezioni<br />

apparse sulla stampa.<br />

Maschio, femmina o "X".<br />

Basterà apporre una "croce" al<br />

posto dello standard "M" o "F"<br />

nella casella che indica<br />

l‟identificazione di genere per<br />

uscire dalla categorie tradizionali.<br />

«L‟Identity and Passport Service<br />

sta considerando di mettere<br />

a disposizione varie opzioni di<br />

genere a chi chiede il passaporto»,<br />

ha detto un portavoce in un<br />

comunicato.<br />

In Gran Bretagna il dibattito è<br />

alto: nei giorni scorsi ha fatto<br />

scalpore la decisione di una coppia<br />

di genitori di mandare il figlio<br />

a scuola vestito da bambina.<br />

Ma una cosa è il comportamento<br />

dei privati, un‟altra le decisioni<br />

amministrative.<br />

«Stiamo esplorando le implicazioni<br />

di sicurezza con i nostri<br />

partner internazionali», ha aggiunto<br />

il portavoce precisando<br />

che il progetto è tuttora allo<br />

stato di «discussione preliminare»:<br />

tutti i cambiamenti sui passaporti<br />

britannici «devono<br />

rispondere a rigorosi requisiti di<br />

sicurezza» anche perchè potrebbe<br />

essere messa a rischio<br />

l‟incolumità del transessuale che<br />

viaggia in paesi meno tolleranti<br />

quanto a orientamento di genere.<br />

Attualmente le regole in Gran<br />

Bretagna consentono a una persona<br />

transgender o intersex di identificarsi<br />

con un sesso che non<br />

necessariamente coincide con<br />

quello adottato nella pratica.<br />

Chi invece sta sottoponendosi ad<br />

operazioni di cambio di sesso può<br />

modificare l‟identità di genere<br />

sul passaporto solo dopo avere<br />

c o m p l e t a t o i l p r o c e s s o .<br />

L‟iniziativa segue quella annunciata<br />

nei giorni scorsi in Australia<br />

che consente ai transessuali di<br />

identificarsi con una "x" accanto<br />

alle ordinarie definizioni di<br />

“maschile” e “femminile”. La decisione<br />

del governo di Camberra<br />

P a g i n a 15<br />

Gran Bretagna: David Cameron pensa al nuovo<br />

passaporto "Maschio, femmina o genere X?"<br />

Dopo l'Australia l'iniziativa viene esaminata anche dal premier<br />

inglese. E in Gran Bretagna è già scoppiata la polemica<br />

era stata una scelta consapevole<br />

per dare nuovo impulso alla lotta<br />

contro la “discriminazione” dei<br />

transgender, garantendo loro la<br />

possibilità di indicare nel passaporto<br />

il genere scegliendo tra<br />

tre opzioni: maschio, femmina o<br />

X, ovvero sesso ‟indeterminato.<br />

Non ci sono regole internazionali<br />

che impongono che i passaporti<br />

contengano l‟indicazione del sesso:<br />

allo stesso tempo i paesi che<br />

si adeguano alle norme previste<br />

dall‟International Civil Aviation<br />

Organisation per i passaporti<br />

elettronici possono scegliere di<br />

introdurre l‟opzione "X" alla casella<br />

del genere. Secondo una<br />

ricerca di Gires, un gruppo di<br />

sostegno ai trans, una riforma<br />

del genere potrebbe interessare<br />

fino a 90 mila persone.<br />

Fonte: www3.lastampa.it/<br />

esteri


P a g i n a 16<br />

Le separazioni<br />

sono cause<br />

di povertà<br />

anche<br />

materiale<br />

Il Messaggero del 9 agosto informa<br />

che tra le nuove e inattese<br />

cause di povertà ci sono le separazioni.<br />

Un numero crescente di<br />

uomini a stipendio fisso non ce la<br />

fa letteralmente più a versare gli<br />

alimenti. In Italia vivono 4 milioni<br />

di papà separati, un quinto dei<br />

quali vive sotto la soglia della<br />

povertà. Molte situazioni drammatiche<br />

di aggressione coniugale<br />

post separazione affondano anche<br />

in questo clima di impotenza<br />

economica e di rabbia.<br />

E‟ indubbio che la frase “allora mi<br />

separo”, detta alla prima difficoltà,<br />

potrebbe rientrare se, di<br />

fronte alla crisi, piccola o grande,<br />

prevalesse per lo meno il tentativo<br />

della conciliazione, e del<br />

superamento della difficoltà,<br />

invece che la distruzione del legame.<br />

Soprattutto se ci sono dei figli<br />

piccoli. Anche da separati in casa,<br />

in modo civile ed educato,<br />

fondato sulla collaborazione e il<br />

rispetto, nel riconoscimento della<br />

d i f f e r e n z a d e i r u o l i e<br />

dell‟autorità del capofamiglia.<br />

Animosità, ripicche, vendette<br />

portano invece ad esasperare<br />

toni e animi e a concludere separazioni<br />

al coltello.<br />

In molti casi, la via del recupero<br />

della qualità della relazione di<br />

coppia può rivelarsi vincente,<br />

specialmente se ci sono figli piccoli.<br />

Gli italiani<br />

contrari alle<br />

unioni sodomite<br />

e alle adozioni<br />

di bambini per<br />

tali coppie<br />

Un dibattito con l‟Arcigay per<br />

dimostrare che gli italiani sono<br />

contrari alle unioni omosessuali:<br />

dopo anni di scontri con la comunità<br />

gay, il sottosegretario alla<br />

presidenza del Consiglio Carlo<br />

Giovanardi(Pdl) si prepara con un<br />

sondaggio al faccia a faccia in<br />

programma domani.<br />

“Al confronto con il presidente<br />

del Arcigay, Paolo Patané,<br />

nell‟ambito del festival di Mardì<br />

Gras a Torre del Lago, sarò in<br />

grado, annuncia Giovanardi, di<br />

presentare un sondaggio commissionato<br />

dal Dipartimento per le<br />

politiche della famiglia della presidenza<br />

del Consiglio, sull‟opinione<br />

degli italiani in ordine al matrimonio<br />

fra persone dello stesso sesso”.<br />

Secondo l‟esponente del governo<br />

“dal sondaggio, che ha valutato<br />

anche l‟orientamento religioso<br />

degli interpellati, emergono dati<br />

estremamente interessanti che<br />

vanno analizzati con attenzione.<br />

Ad esempio, emerge che mentre<br />

il 65% degli italiani ritiene che<br />

una famiglia debba essere formata<br />

da un uomo e da una donna,<br />

solo il 30 per cento ritiene invece<br />

possibile il contrario.<br />

Inoltre, solo il 14% degli italiani<br />

contro un 85% di contrari, è favorevole<br />

al fatto che le coppie<br />

omosessuali possano adottare<br />

bambini”.<br />

Fonte: TMNews<br />

CONSOLATIO<br />

Le lobby gay<br />

sfruttano il<br />

Censimento,<br />

con il patrocinio<br />

della Bonino<br />

La Vicepresidente del Senato Emma<br />

Bonino invita le coppie gay<br />

conviventi a dichiararsi nel questionario<br />

del censimento Istat.<br />

"Parlate il linguaggio della verità"<br />

è l'appello della Radicale. "Parlate<br />

il linguaggio della verità".<br />

È questo l'appello che la Vicepresidente<br />

del Senato, la Radicale<br />

Emma Bonino, fa a tutte le coppie<br />

gay e lesbiche conviventi affinché<br />

si dichiarino come tali nel questionario<br />

del Censimento Istat 2011.<br />

"In molti accusano - credo giustamente<br />

- la politica di ipocrisia. Io<br />

volevo dire a tutti di non avere<br />

paura: chi è convivente scriva che<br />

è convivente; e se è convivente<br />

con persone delle stesso sesso, lo<br />

scriva".<br />

Prima di Emma Bonino, hanno aderito<br />

all'appello ad essere testimonial<br />

del censimento lgbt la deputata<br />

Paola Concia (PD) e Vladimir<br />

Luxuria.<br />

Altri seguiranno nei prossimi giorni.<br />

L'iniziativa "Fai contare il tuo amore"<br />

promossa da Gay.it in collaborazione<br />

con le associazioni lgbt<br />

Arcigay, Certi Diritti, Rete Lenford<br />

e Mario Mieli, invita le coppie<br />

lgbt conviventi a barrare l'apposita<br />

casella di "partner convivente"<br />

senza paure.<br />

Fonte<br />

www.digayproject.<strong>org</strong>


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

«Interpretare Gesù nel film di<br />

Mel Gibson La Passione di Cristo<br />

ha distrutto la mia carriera, ma<br />

non mi pento affatto di avere<br />

accettato. Anzi, quell'occasione<br />

ha rafforzato la mia fede». Paro-<br />

le del protagonista della pellicola,<br />

Jim Caviezel. Che ha spiegato al<br />

Daily Mail: «Gibson mi aveva av-<br />

vertito che sarebbe stata dura. E<br />

già durante le riprese del film<br />

sono stato colpito da un fulmine e<br />

mi sono slogato una spalla in una<br />

scena della crocifissione. Ma non<br />

avevo ancora visto il peggio». Se-<br />

condo Caviezel, dopo l'uscita de<br />

La Passione di Cristo e le polemi-<br />

che che hanno accompagnato la<br />

pellicola, «sempre più persone a<br />

Hollywood mi hanno chiuso le por-<br />

te, lasciandomi fuori. Così, piano<br />

piano, mi sono trovato ai margini<br />

del cinema. Ero consapevole del<br />

fatto che questo sarebbe potuto<br />

accadere e non mi pento della<br />

scelta che ho fatto. Come catto-<br />

lico e come attore». Caviezel, che<br />

ha recitato in film come Il conte<br />

di Montecristo, Angel Eyes e La<br />

sottile linea rossa prima de La<br />

Passione di Cristo era una delle<br />

stelle nascenti di Hollywood.<br />

«Tutto è cambiato nel 2004,<br />

quando molti mass media mi han-<br />

no attaccato per avere parteci-<br />

pato al film e la potente Jewish<br />

Anti-Defamation League mi ha<br />

bollato come anti-semita per ave-<br />

re accettato la parte in una pelli-<br />

cola forte.<br />

Gibson mi aveva avvertito anche di<br />

questo».<br />

A proposito delle recenti traversie<br />

legali e personali di Mel Gibson,<br />

Jim Caviezel ha detto che «si trat-<br />

ta di un terribile peccatore, ma<br />

proprio perché tale più che delle<br />

nostre opinioni sui suoi comporta-<br />

menti ha bisogno delle nostre pre-<br />

ghiere».<br />

Poi l'attore corre ad un ricordo<br />

molto forte della sua vita:<br />

«L'incontro con Giovanni Paolo II<br />

nel marzo del 2004: mi ha ricevu-<br />

to con la mia famiglia in udienza e<br />

abbiamo parlato per alcuni minuti.<br />

Quell'esperienza mi ha fatto sen-<br />

tire letteralmente come nelle<br />

braccia di Dio. E ha ulteriormente<br />

rafforzato la mia fede».<br />

P a g i n a 17<br />

Jim Caviezel: ''Interpretare Gesù nella passione di<br />

Cristo di Mel Gibson ha distrutto la mia carriera''<br />

Fonte:<br />

Avvenire, 6/05/2011


P a g i n a 18 CONSOLATIO<br />

ASIA/INDONESIA - Islamizzazione forzata<br />

in Indonesia. Velo obbligatorio (lo jilbab, il<br />

velo che copre il capo lasciando scoperto il volto)<br />

per le dipendenti della pubblica amministrazione e<br />

licenziamento in tronco per chi viene sorpreso a<br />

mangiare durante le ore diurne nel mese sacro del<br />

Ramadan. In varie zone dell‟Indonesia è in atto una<br />

vera e propria “islamizzazione” forzata attraverso<br />

normative sempre più ispirate alla Shari‟a. Giro di<br />

vite anche nei confronti di ristoranti e locali pubblici<br />

che durante il Ramadan sono chiusi durante il<br />

giorno, per riaprire dopo il tramonto. Club, bar e<br />

altre attività legate all‟intrattenimento notturno<br />

chiuderanno i battenti per un mese. Nel distretto<br />

di Bengkulu, isola di Sumatra, il sindaco Ahmad Kanesi<br />

ha messo una taglia di un milione di rupie<br />

(circa 118 dollari) come premio a tutti i cittadini<br />

che denunceranno un pubblico ufficiale di Bengkulu<br />

sorpreso a mangiare durante la giornata di digiuno.<br />

Fonte: CR 1204/06<br />

EUROPA/FRANCIA - ISLAM: in aumento il<br />

numero dei musulmani praticanti. Secondo<br />

l‟Istituto francese di opinione pubblica (Ifop) in<br />

una inchiesta sull‟insediamento e l‟evoluzione<br />

dell‟Islam in Francia, il 71% dei musulmani interpellati<br />

ha dichiarato che durante il mese del Ramadan<br />

digiunerà e il numero di quanti si dichiarano credenti<br />

e praticanti è maggiore di quelli che si dicono<br />

semplicemente credenti. Secondo l‟Ifop il digiuno<br />

per il Ramadan è seguito dal 73% degli uomini e dal<br />

68% delle donne e l’età di coloro che lo osservano è<br />

compresa tra i 18 e i 24 anni e tra gli ultracinquantenni.<br />

La maggior parte dei musulmani che frequentano<br />

le moschee è costituita da uomini e negli ultimi<br />

due decenni il numero delle moschee è notevolmente<br />

aumentato: sono circa 2000 i luoghi di culto<br />

nel Paese. Ciò che non si conosce con certezza è il<br />

numero di musulmani in Francia, Paese che comunque<br />

accoglie la più grande comunità musulmana<br />

d‟Europa: tra i 2 e i 5 milioni. Fonte: CR 1204/04<br />

AFRICA - La Bibbia sta trasformando<br />

l’Africa. Molti nigeriani sono in grado di citare la Bibbia<br />

a memoria, ma non perché si sono messi lì, con il Vangelo,<br />

a fissarsi delle parole nella testa. In una popolazione<br />

in cui solo il 68% non è analfabeta, non è quello il modo<br />

per memorizzare. Allora dove imparano la Bibbia i nigeriani?<br />

A Messa. Hanno ascoltato la parola di Dio proclamata<br />

nelle loro chiese e l’hanno custodita nei loro cuori. C’è<br />

fame della parola di Dio in Africa, afferma padre Mose<br />

Adekambi, sacerdote diocesano della diocesi di Porto Nuvue<br />

nel Benin. «Per risolvere i problemi dell’Africa dobbiamo<br />

concentrarci sugli africani, come cambiare i loro<br />

cuori, la loro mentalità. La parola di Dio, in questo senso,<br />

aiuta molto a cambiare, proprio perché ci spinge alla conversione<br />

attraverso le generazioni». «Quando ho visitato il<br />

Rwanda mi è stato detto: ―Padre, la lettura in comune della<br />

Bibbia è una cosa buona: ci aiuta alla riconciliazione‖».<br />

«Anche in Sud Africa, durante l’apartheid, la Bibbia ha<br />

fatto molto in termini di riconciliazione e di aiuto alle persone<br />

ad affrontare questioni sociali, compreso l’apartheid<br />

e, dopo l’apartheid, per la riconciliazione e la ricostruzione<br />

del Paese».<br />

Fonte: Zenit 25.07.2011<br />

Qualche notizia dalle<br />

terre di missione...<br />

MEDIORIENTE/ISRAELE - Islam: in Israele<br />

si avvicina il sorpasso. Alcuni la chiamano la<br />

«bomba demografica», altri la «guerra delle culle».<br />

La demografia fa parte dell‟armamentario del lungo<br />

conflitto tra palestinesi e israeliani. Gli arabi nel<br />

2018 saranno tra il 52 e il 56% della popolazione<br />

sul territorio palestinese. Grazie ad una fecondità<br />

eccezionale i palestinesi di Cisgiordania e di Gaza<br />

(7,2 bambini per donna) o d’Israele (4,2 bambini<br />

per donna) godono di un capitale di crescita trequattro<br />

volte superiore a quello della popolazione<br />

ebraica, pur molto feconda (2,6 bambini per donna,<br />

uno in più della media occidentale). Alcune città<br />

importanti incrementeranno significativamente la<br />

loro percentuale di abitanti palestinesi fino a superare,<br />

nel complesso, largamente il 50%. «Già oggi –<br />

dice il demografo Arnon Soffer, dell‟Università di<br />

Haifa – il 75% della Galilea è arabo».<br />

Fonte: Avvenire, 3 agosto 2011.


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

Cina, fallimento<br />

dell’indottrinamento ateo:<br />

solo 15% di non credenti<br />

Uno dei più grandi sforzi realizzati<br />

per sponsorizzare l‟ateismo è ormai<br />

risultato un completo fallimento. In<br />

Cina, dove per decenni è stata applicata<br />

una politica anti-religiosa, una forma<br />

di repressione, coercizione e persecuzione<br />

della fede, non più del 15%<br />

degli adulti si definisce “vero ateo”.<br />

L‟85% dei cinesi afferma una credenza<br />

religiosa. I membri del Partito comunista<br />

cinese sono tenuti ad essere<br />

atei, eppure solo il 17% di loro si autoidentifica<br />

tale contro un 65% che si<br />

dice impegnato in pratiche religiose<br />

nel corso dell‟ultimo anno. Dalla scuola<br />

materna all‟università, i cinesi sono<br />

sottoposti ad un “indottrinamento ateo”<br />

sia in attività curricolari che extracurricolari.<br />

Inoltre i credenti, in<br />

particolare quelli provenienti da religioni<br />

proibite come il cristianesimo,<br />

possono trovarsi agli arresti domiciliari<br />

o in campi di lavoro, eppure i segni<br />

di una crescita religiosa sono evidenti,<br />

dai campus universitari alle strade di<br />

città.<br />

Il record di suicidi in Cina<br />

è causato dell’oppressione<br />

ateo-comunista<br />

Recentemente si è verificata una lunga<br />

serie di suidici nell‟azienda Foxconn<br />

in Cina. Ciò conferma le statistiche<br />

che vedono metà delle morti per suicidio<br />

nel pianeta avvenire in Cina. La colpa<br />

è della repressione politica ateomarxista.<br />

Sotto questo sistema, i capitalisti<br />

sono liberi di usare i lavoratori<br />

come animali. La stessa teoria marxista<br />

dice “i lavoratori sono soltanto<br />

uno dei fattori essenziali della produzione”.<br />

Notizie in breve dal mondo<br />

P a g i n a 19<br />

Referendum: il Liechtenstein respinge l’aborto<br />

Con il 52,3% di “no” e il 47,7% di "sì”, domenica 18 settembre i cittadini<br />

del Liechtenstein hanno bocciato il referendum in cui si chiedeva<br />

la depenalizzazione dell‟aborto. Nonostante una campagna internazionale<br />

a favore dell‟aborto e i sondaggi che prevedevano una vittoria del<br />

fronte favorevole alla liberalizzazione della interruzione volontaria di<br />

gravidanza, i cittadini del Liechtenstein si sono opposti in maggioranza.<br />

Attualmente nel Principato l'aborto è vietato ed è punibile con una<br />

pena fino ad un anno di detenzione, anche se praticato all'estero. Da<br />

anni non ci sono state condanne. Il testo di legge proposto nel referendum<br />

proponeva la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza<br />

entro le prime 12 settimane con una modifica in tal senso del codice<br />

penale. Chiedeva anche il diritto di abortire dopo questo termine se il<br />

feto presenta un grave pericolo di handicap fisico o mentale. In Parlamento<br />

solo una minoranza aveva accettato l'iniziativa per legalizzare<br />

l‟aborto. In agosto, il principe ereditario Alois si era espresso contro<br />

la liberalizzazione dell‟interruzione di gravidanza. Anche la Chiesa<br />

cattolica aveva espresso la propria contrarietà. In occasione della festa<br />

nazionale, l'Arcivescovo di Vaduz Wolfgang Haas si era persino<br />

rifiutato di officiare la Messa in segno di protesta contro l'aborto.<br />

Ora che il referendum è stato respinto i due partiti di governo Unione<br />

patriottica e il Partito b<strong>org</strong>hese progressista hanno annunciato che<br />

proporranno una modifica del Codice penale. L'aborto sarà vietato, ma<br />

non sarà più punibile penalmente se praticato all'estero. Il principato<br />

del Liechtenstein conta oltre 35.446 (dati 2008) con una densità demografica<br />

di 209 persone per chilometro quadrato, ed ha un reddito<br />

pro-capite tra i più alti d‟Europa.<br />

Fonte: Zenit, 19.09.2011<br />

Nell’atea Cina il record di giustiziati dallo Stato<br />

Nei due Paesi in cui è presente l‟ateismo di Stato, Cina e Corea del<br />

Nord, la pena di morte è ancora presente e utilizzata in modo massiccio.<br />

Non solo, ma in cima alla macabra classifica si posiziona proprio la<br />

Cina con oltre 5 mila esecuzioni in un anno, le quali coprono l‟88% delle<br />

pene di morte del mondo. Al secondo posto un altro stato con<br />

un‟ideologia religiosa al potere, cioè l‟Iran, con 546 esecuzioni. Le esecuzioni<br />

pubbliche sono aumentate anche in un altro Stato guidato ufficialmente<br />

dall‟ateismo, cioè la Corea del Nord, che si colloca al terzo<br />

posto con 60 esecuzioni all‟anno (per traffico di droga, fuga in Cina o<br />

in Corea del Sud ecc.). Il quotidiano La Stampa sostiene che le esecuzioni<br />

sarebbero aumentate nel tentativo di rafforzare il regime: Kim<br />

Jong-un, designato alla successione del padre Kim Jong-il, avrebbe<br />

richiesto “fucilazioni in tutto il Paese”. In Europa c‟è uno solo Stato<br />

con la pena di morte, cioè la Bielorussia, area ex comunista e anch‟essa<br />

segnata dall‟imposizione irreligiosa. La Russia invece, ex patria mondiale<br />

dell‟ateismo, si sta impegnando ad abolire lentamente la pena di<br />

morte. Negli USA permangono ancora 46 esecuzioni capitali all‟anno.


P a g i n a 20<br />

C a t e c h e s i d e l C a r d i n a l e A n g e l o C o m a s t r i<br />

Quanto siamo ancora lontani<br />

dal conoscere il vero volto di Dio!<br />

Un filosofo contemporaneo, una volta disse:<br />

“Io non ho dubbi sull‟esistenza di Dio. Dio<br />

c‟è! È troppo evidente: non si spiega il mondo<br />

senza Dio! però c‟è un tormento che<br />

sento dentro di me, ed è questo, non riesco<br />

a dare un volto a Dio! che volto ha Dio? che<br />

cuore ha Dio?”. E concluse: “Non sono riuscito<br />

a dare una risposta, e porto dentro di<br />

me questo tormento”. Non è possibile dare<br />

un volto a Dio, senza Gesù! L‟apostolo Giovanni,<br />

all‟inizio del suo vangelo scrive: «Dio<br />

nessuno l‟ha mai visto. Il Figlio unigenito,<br />

che è nel seno del Padre, Lui ce l‟ha raccontato!».<br />

Lui, ce l‟ha mostrato, ce l‟ha raccontato!<br />

Gesù è il racconto vivente di Dio! è il<br />

racconto del Padre! Ecco perché durante<br />

l‟ultima cena, quando Filippo disse a Gesù:<br />

«Mostraci il Padre e ci basta»! Gesù rispose:<br />

«Filippo, da tanto tempo sono con voi e<br />

ancora non hai capito? Chi vede me, vede il<br />

Padre»! Io sono il racconto del Padre! Io<br />

sono venuto per manifestarvi il Padre.<br />

Pensate che uno scrittore corrotto, dissoluto,<br />

come André Gide (chi conosce qualcosa<br />

di lui sa che dire Gide vuol dire fango).<br />

Eppure André Gide fu capace di dire:<br />

«Penso che non si tratti di credere alle<br />

parole di Cristo perché Cristo è il figlio di<br />

Dio, quanto di comprendere che Egli è il<br />

Figlio di Dio perché la sua Parola è divina».<br />

Ed è infinitamente più alta di tutto ciò<br />

che l‟arte e la saggezza degli uomini possono<br />

proporci. Un uomo come Gide è rimasto<br />

incantato davanti al racconto di Gesù, che è<br />

il racconto di Dio, il racconto del volto di<br />

Dio! per questo, prima di entrare nel racconto<br />

di Gesù, preghiamo insieme con tutto<br />

il cuore, ma con una intensità vera, dicendo:<br />

“Gesù, mostraci il Padre! Gesù, mostraci il<br />

volto del Padre! Gesù, abbi pietà di noi.<br />

Ma prima di fissare il nostro sguardo sul<br />

volto del Padre e restare estasiati davanti<br />

a questo racconto, io vorrei farvi toccare<br />

con mano quanto oggi sia urgente l‟annuncio<br />

di questo Dio, l‟annuncio di questo volto,<br />

l‟annuncio di questo amore.<br />

Lo scrittore, un romanziere notissimo, un<br />

premio Nobel, in uno dei suoi racconti ha<br />

composto una parodia del Padre nostro,<br />

così come Odifreddi ha composto una parodia<br />

del Credo. Hemingway scrisse – sentite<br />

che cosa orribile! -: «O nulla nostro che sei<br />

nel nulla, sia nulla il tuo nome, nulla sia il<br />

regno tuo e sia nulla la tua volontà».<br />

E conclude: «Dacci oggi il nostro nulla quotidiano…».<br />

Hemingway conclude: «Ave nulla,<br />

pieno di nulla, il nulla sia con te». Nel 1961<br />

lo scrittore si è tolto la vita con una fucilata…<br />

Non si può vivere di nulla!<br />

Un‟altra testimonianza contemporanea di<br />

quanto sia urgente annunciare questo volto<br />

di Dio - e questo annuncio è affidato a noi -<br />

la prendo da una rivista americana, dove è<br />

stata riportata una parodia di uno dei salmi<br />

più belli: il salmo 23, che inizia dicendo «Il<br />

Signore è il mio pastore: non manco di nulla».<br />

ebbene, un drogato di Harlem ha scritto:<br />

«L‟eroina è il mio pastore, ne avrò sempre<br />

bisogno. Mi fa riposare nei ruscelli. Mi<br />

conduce ad una dolce demenza, distrugge la<br />

mia anima. Mi conduce sulla strada<br />

dell‟inferno per amore del suo nome. Si,<br />

anche se camminassi nella valle dell‟ombra e<br />

della morte, non temerei alcun male, perché<br />

la droga è con me. La mia siringa e il mio<br />

ago mi portano conforto». No – diciamo noi<br />

-: “Il Signore è il mio pastore… non manco<br />

di nulla”! E una terza testimonianza della<br />

disperazione contemporanea la prendo da<br />

uno scrittore austriaco, molto noto, Perdal<br />

Thomas, morto recentemente, il quale in<br />

una sua opera ha scritto: «L‟uomo è freddo,<br />

è gelo, è nebbia. Siamo degli animali intrappolati<br />

dal gelo e il gelo è onnipotente»! no,<br />

siamo abbracciati dall‟Amore! Siamo abbracciati<br />

dal Padre. Siamo intrappolati in<br />

queste braccia infinitamente paterne, infinitamente<br />

buono.<br />

E allora preghiamo: “Padre, mostraci il tuo<br />

volto”! (applausi). E ci accostiamo a Gesù<br />

che ci racconta il Volto di Dio. ed ecco la<br />

sorpresa: Gesù ci ha svelato che Dio non ha<br />

le nostre ripugnanze… Sapeste quanto è<br />

confortante questa notizia! Ecco perché ci<br />

accostiamo al sacerdote per il perdono!<br />

Ecco perché ci inginocchiamo e diciamo i<br />

nostri peccati, convinti che non suscitiamo<br />

ripugnanza in Dio, ma suscitiamo sovrabbondanza<br />

di misericordia. Gesù, un giorno,<br />

raccontano gli evangelisti, passava lungo la<br />

strada di Cafarnao, che era una strada<br />

frequentatissima: era la via del mare, dove<br />

passava tutto il commercio; e vide un uomo<br />

seduto al banco delle imposte<br />

(probabilmente aveva delle guardie accanto.<br />

Doveva difendere il denaro. E non è escluso<br />

che tenesse una mano sul denaro per non<br />

perderlo).<br />

CONSOLATIO<br />

Gesù gli passa davanti e si ferma. Nessuno<br />

avrebbe avuto il coraggi di dirgli: «Signore,<br />

chiamalo nel tuo gruppo! Chiamalo con noi!<br />

Chiama anche lui…!». Anzi, tutti gli avrebbero<br />

detto: «Non commettere questo errore!<br />

Non ci infangare! Prenderemo tante<br />

critiche! Non lo chiamare!...» Ma Gesù disse:<br />

«Matteo, seguimi»… Il primo sorpreso<br />

fu Matteo. Allentò la morsa del denaro e<br />

afferrò la vera, l‟unica ricchezza: Gesù.<br />

Un‟altra volta, racconta l‟evangelista Luca,<br />

che Gesù era a mensa a casa di un fariseo,<br />

un fariseo che potremmo riconoscere come<br />

una delle tante persone che incontriamo<br />

anche oggi, che si sentono a posto, che<br />

anche nei confronti di Dio credono di non<br />

avere debiti, ma solo crediti. È incredibile!<br />

Esistono. Ed è un rischio che corriamo tutti.<br />

«Mentre era a mensa in casa ci un fariseo<br />

– racconta San Luca – entra una peccatrice».<br />

(Nota! Pubblica! Allora i festini si<br />

facevano a porte aperte. Si poteva entrare).<br />

Quando entra questa donna l‟imbarazzo<br />

fu grande. Forse il capotavola, il padrone di<br />

casa, pensò: “Ecco, è venuta a sciuparci la<br />

festa!”. E la donna, a testa bassa, va verso<br />

Gesù. Si accuccia ai piedi di Gesù. Tutti si<br />

domandano: “E ora... cosa accadrà”. Avvicina<br />

il volto ai piedi di Gesù… E tutti aspettano…<br />

che cosa? Una pedata! Gesù non dà una<br />

pedata. Gesù lascia che la donna gli bagni i<br />

piedi con le sue lacrime e asciuga i piedi coi<br />

suoi capelli. Il fariseo è scandalizzato e<br />

dice dentro di sé: “Ma se sapesse che donna<br />

è costei, non si comporterebbe così!...”.<br />

E invece sapeva, Gesù, chi era quella donna!<br />

Era il fariseo che non sapeva chi era Gesù!<br />

Era il fariseo che non sapeva chi è Dio!


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

P a g i n a 21<br />

C a t e c h e s i d e l C a r d i n a l e A n g e l o C o m a s t r i<br />

Quanto siamo ancora lontani<br />

dal conoscere il vero volto di Dio!<br />

Era il fariseo che non conosceva il volto di<br />

Dio! Ecco perché abbiamo tanto bisogno<br />

oggi di riscoprire il volto di Dio. Gesù, mostraci<br />

il Padre! E ancora, a conclusione della<br />

sua vita Gesù si trovò tra due malfattori…<br />

Bella rappresentanza dell‟umanità, della<br />

nostra umanità. Uno lo provocava: “Se sei il<br />

Figlio di Dio, scendi dalla croce…!” Non<br />

aveva capito niente. Se l‟avesse fatto scendere<br />

dalla croce avrebbe continuato a fare<br />

i misfatti che aveva fatto fino allora. E<br />

invece Gesù aveva un‟altra notizia da darci,<br />

un‟altra liberazione da portarci, Un ladrone,<br />

l‟altro, lo capì. Lo capì, sorpreso dalla bontà<br />

che vide in Gesù! Una bontà che non aveva<br />

mai visto e che inconsapevolmente aspettava.<br />

Allora rimprovera l‟altro, e gli dice: «Ma<br />

come, tu lo provochi mentre sei condannato<br />

alla stessa pena? Noi però giustamente:<br />

abbiamo sbagliato! Lui non ha fatto niente<br />

di male». In greco: niente di scorretto,<br />

niente di fuori posto. Ed è bellissimo! E poi,<br />

una delle più belle preghiere del Vangelo:<br />

«Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo<br />

Regno…». E aveva davanti un crocifisso.<br />

Ricordati di m quando sarai nel tuo Regno.<br />

Questo ladrone fu ladrone fino alla fine:<br />

rubò il paradiso. Ma questa bontà, questo<br />

volto bello di Dio, questo volto misericordioso<br />

di Dio, stupiva coloro che incontravano<br />

Gesù. Ma li stupiva al punto tale, che li<br />

disgustava. Dava fastidio! San Luca, poco<br />

prima della parabola del Figliol prodigo,<br />

racconta che un giorno i farisei e gli scribi<br />

(cioè quelli che si sentivano buoni, ma non lo<br />

erano), arrivarono a dire: «Costui – attenti<br />

bene! – riceve i peccatori e mangia con<br />

loro». Questa però è una traduzione molto<br />

sbiadita. In greco c‟è scritto “utos a martolus<br />

prosdehetai”. Sapete cosa vuol dire<br />

prosedhetai? Vuol dire pende verso. Lui<br />

pende verso i peccatori e mangia con loro,<br />

che è il segno della massima intimità! E<br />

allora concludevano: «Se fa questo, non<br />

viene da Dio! se fa questo, non ha diritto di<br />

parlare di Dio»! e Gesù risponde: «Non<br />

avete capito niente: Dio è come un pastore<br />

che ha 100 pecore, 99 sono al sicuro<br />

nell‟ovile, ma una si perde». Se avesse chiesto<br />

a noi: «Cosa farà il pastore” cosa faresti<br />

tu se fossi il pastore«? Noi avemmo<br />

detto: «Mi bastano 99». Ma non così pensa<br />

Dio…<br />

Lascia le 99 al sicuro e va alla ricerca della<br />

pecora smarrita, e quando l‟ha ritrovata non<br />

la prende a calci, ma se la mette sulle spalle<br />

e tutto felice ritorna all‟ovile. Attenti alla<br />

conclusione di Gesù! Perché Gesù sta parlando<br />

di Dio! Ci sta raccontando Dio. ci sta<br />

manifestando il mistero di Dio. «Così vi<br />

dico, ci sarà più gioia in cielo per un solo<br />

peccatore che si pente», che per i restanti<br />

99. Quanto è bello questo volto di Dio!<br />

quanto è commovente questo cuore di Dio.<br />

Gesù evidentemente, con questa e altre<br />

parabole, voleva correggere il volto di Dio<br />

che noi talvolta ci facciamo, che noi dipingiamo.<br />

E certi ritratti di Dio li dobbiamo<br />

buttar via! E dobbiamo incantarci davanti al<br />

volto di Dio, che ci ha svelato Gesù. E Gesù<br />

continua: «Dio è come una donna». A quel<br />

tempo dire una cosa del genere era<br />

un‟enormità. «Dio è come una donna che ha<br />

10 monete preziose, e ne perde una. Per<br />

questo butta all‟aria tutta la casa…». Ma ci<br />

pensate? Dietro a questa immagine c‟è Dio!<br />

butta all‟aria tutta la casa fino a quando<br />

non ritrova la moneta perduta. E quando<br />

l‟ha ritrovata leva un sospiro di sollievo.<br />

Chiama le amiche, le vicine: «Venite, fate<br />

festa con me: ho ritrovato la moneta preziosa<br />

che avevo perduto». E chi sta dietro<br />

a questa moneta preziosa? Chi è? È il peccatore!<br />

Grazie, Signore! Grazie di questa<br />

notizia. Grazie per averci detto che tu ci<br />

cerchi! Grazie per averci detto che tu non<br />

ci abbandonerai mai. Noi possiamo abbandonarti,<br />

ma tu mai! Perché tu sei il pastore<br />

che cerca la pecora perduta. Tu sei la donna<br />

che butta all‟aria la casa fino a quando<br />

non ritrova la moneta perduta. Io ricordo,<br />

negli anni in cui ero cappellano nel carcere<br />

di Regina Coeli, venni a conoscere un caso<br />

drammatico negli anni Sessanta, che riempì<br />

le cronache di quel tempo. Un uomo che<br />

aveva ucciso la donna con cui tradiva sua<br />

moglie da lunghi anni. La uccise con le forbici<br />

con le quali stava pulendo la verdura.<br />

Fu messo in carcere. Ricordo che quando lo<br />

avvicinai quest‟uomo era turbato. E mi diceva<br />

in continuazione: «Non c‟è più speranza<br />

per me. Io sono come Giuda», mi disse una<br />

volta. E io gli dissi: «Ma guarda che Gesù<br />

sarebbe stato pronto a perdonare anche<br />

Giuda…». «E perché non lo ha fatto?»<br />

«Perché Giuda non l‟ha voluto. Giuda non<br />

l‟ha chiesto». Non era il perdono che mancava.<br />

Forse, per quanto noi sappiamo, mancò<br />

il pentimento. Ricordo che allora, una sera<br />

mi consegnò - era un mercoledì - una preghiera<br />

che era rivolta a Giuda. E diceva<br />

così: «Giuda, fratello mio nella strada fangosa<br />

di questo mondo io cammino insieme a<br />

te. Custode del denaro come te, adoratore<br />

del denaro. Trenta denari comprano il Figlio<br />

di Dio nel commercio stupido di questa<br />

fredda bottega umana. Trenta denari. È il<br />

tuo dramma, Giuda. È il mio dramma… Giuda,<br />

fratello mio, non ti condanno più. Non ne<br />

ho il coraggio! Soffro con te, insieme a te,<br />

senza pudore. Interrogo anch‟io l‟Uomo<br />

innocente. Lo interrogo come lo interrogò<br />

Giuda. «Maestro, sono forse io»? E sento il<br />

tonfo di uno schiaffo sul volto di Dio. E tu,<br />

e tu mi rispondi: «Amico, con un bacio tradisci<br />

il Figlio dell‟uomo». Lo dici a Giuda e lo<br />

dici a me. E questo carcerato continua: «O<br />

Dio, lasciami… lasciami gridare per questo<br />

scandaloso amore che tu hai per me, per<br />

l‟uomo, il traditore! Lasciami per un momento<br />

imprecare, bestemmiare questa follia,<br />

questo Amore ingiusto! Lasciami per un<br />

momento… e poi mi piego e piango con Pietro,<br />

l‟apostolo che ti rinnegò. Con Maddalena,<br />

la prostituta santa. Forse, lo spero,<br />

piango anche con Giuda. Piango…<br />

Piango la sorte del tuo amore crudelmente<br />

e continuamente tradito da questo uomo,<br />

da questo Giuda che sono io.


P a g i n a 22<br />

C a t e c h e s i d e l C a r d i n a l e A n g e l o C o m a s t r i<br />

Quanto siamo ancora lontani<br />

dal conoscere il vero volto di Dio!<br />

E sento la tua voce, la tua voce che mi risponde<br />

e mi dice: «Amico, amico, amico!».<br />

E dopo questa preghiera il detenuto si inginocchiò<br />

e chiese perdono… Io non ho mai<br />

dato una assoluzione così emozionante come<br />

quella che ho dato a quell‟uomo. E mi<br />

sono sentito un verme davanti a lui, perché<br />

credeva, credeva veramente nel perdono di<br />

Dio. Ed è quello che noi oggi vogliamo fare.<br />

Ora però entriamo nella terza parabola. Ma<br />

se Dio è pronto a perdonare. Se Dio è pronto<br />

ad abbracciarci, allora è tutto facile?<br />

Attenti! Gesù racconta una terza parabola.<br />

Dio è come un padre, un padre che ha due<br />

figli. Un figlio più giovane e l‟altro più grande.<br />

Il figlio più giovane sbatte la porta e se<br />

ne va. È una fuga clamorosa. Il figlio più<br />

grande resta in casa, ma resta in casa con<br />

un cuore diverso dal cuore del Padre. Allora,<br />

attenti bene! Tutti e due scappano! Per<br />

avere l‟abbraccio del padre è necessario<br />

ritornare. È necessario chiedere perdono. È<br />

necessario pentirsi. È il pentimento che<br />

apre la porta alla misericordia, cosi come<br />

gli occhi che si aprono, accolgono la luce. Se<br />

non si aprono la luce non illumina. Dio è<br />

come un padre. E ora la parabola. Il figlio<br />

più giovane un giorno dice al padre: «Padre,<br />

dammi la parte del patrimonio che mi spetta,<br />

e me ne vado»… Che cosa succede a<br />

questo figlio? Questo figlio non capisce più<br />

la bellezza della casa del padre! Non capisce<br />

più la bellezza di essere amato dal padre!<br />

Non capisce più i tesori che ha. E ci<br />

sputa sopra. Questo è il peccato: non capire<br />

più la bellezza di stare tra le braccia del<br />

Padre. Può capitare anche a noi. Don Giovanni<br />

Bosco raccontava che a 9 anni ebbe<br />

un sogno, e nel sogno Gesù gli disse: «Tu<br />

devio far capire ai giovani quanto è brutto<br />

il peccato, e quanto è bella la virtù». Noi<br />

talvolta sappiamo dire – oggi forse troppo<br />

poco -, quanto è brutto il peccato. Ma troppo<br />

poco ancora sappiamo dire quanto è bella<br />

la virtù. Madre Teresa non si stancava di<br />

ripetere: «Il male è male perché fa male, e<br />

il bene è bene, perché fa bene! È una grazia<br />

vivere fra le braccia di Dio! È un dono vivere<br />

in grazia di Dio! È una fortuna avere<br />

l‟anima pulita! È una gioia immensa, è un<br />

paradiso, addormentarsi e chiudere la giornata<br />

dicendo: sono in grazia di Dio. e che ci<br />

facciamo con il conto in banca? Che ci facciamo<br />

con lo jaght? E che ci facciamo con<br />

l‟Oscar? Sono queste le cose che contano,<br />

sono questi i tesori! Il bene è bene, perché<br />

fa bene. E il giovane esce di casa… e alla<br />

fine si ritrova a pascolare i porci. Fratelli e<br />

sorelle, ascoltatemi bene: l‟alternativa a<br />

Dio c‟è. L‟alternativa a Dio è il porcile! E<br />

oggi noi ne abbiamo la prova evidente, la<br />

prova più drammatica! Allontanatevi da Dio,<br />

e vi ritroverete a pascolare i porci. Ma ecco<br />

il raggio di luce che illumina questa scena<br />

fosca. Mentre questo figlio è nel porcile si<br />

acc<strong>org</strong>e che lontano dalla casa del padre si<br />

sta male. E comincia a desiderare la casa<br />

del padre. Ma, attenti bene, non è ancora<br />

un pentimento perfetto. Non dice: «Quanto<br />

soffre mio padre!», ma dice: «Quanto si<br />

stava meglio nella casa di mio padre»! eppure<br />

a Dio basta che si apra un pochino la<br />

porta. Entra anche da uno spiraglio. È meraviglioso!<br />

E il figlio minore dice: «Mi alzerò<br />

e andrò da mio padre…». e qui vorrei che un<br />

canto creasse l‟attesa su quello che diremo<br />

fra poco… un canto che creasse il desiderio<br />

di vedere il volto di Dio. poi cercherò di<br />

dirvi qualcosa. Ma quello che Gesù ci dice è<br />

incantevole! Il figlio scappato di casa, sognando<br />

il castello dorato, si ritrova nel<br />

porcile. E torna a sognare la casa del padre.<br />

«Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:<br />

padre, ho peccato contro il cielo e contro di<br />

te, non sono più degno di essere chiamato<br />

tuo figlio». E si incammina verso la casa del<br />

padre. proviamo ad immaginare la scena,<br />

che è fondamentale per capire il senso di<br />

questa parabola. Perché il cuore di essa è in<br />

queste due righe che vi dirò. Il figlio si<br />

incammina, e possiamo immaginare, lentamente,<br />

perché la vergogna non fa correre.<br />

Quando è vicino alla casa del padre, certamente<br />

il cuore batteva forte: “Che dirà mio<br />

padre? Che mi farà”? E forse si fermò ed<br />

esitò. Ma a un certo punto, quando già si<br />

vedeva la casa, la sua casa, la casa che aveva<br />

lasciato sputandoci sopra, vide uno che<br />

correva. Il testo greco dice, correndo. Vide<br />

uno che correva! Subito pensò: “Sarà mio<br />

padre con il bastone…”. E voleva tornare<br />

indietro. Ma quello correva ancora più forte!<br />

Il testo greco dice: mentre stava correndo<br />

gli cascò sul collo! Inciampò per andargli<br />

incontro! Ma è impressionante! Se<br />

l‟avesse detto un uomo, questo, noi avremmo<br />

detto: “Sta esagerando”! L‟ha detto<br />

Gesù. Lo stesso figlio si meravigliò, e disse:<br />

CONSOLATIO<br />

«Padre, io non sono più degno di essere chiamato<br />

tuo figlio! Mettimi coi tuoi garzoni, perché<br />

io non merito altro!» Ed ecco il volto del<br />

padre… «Nooo!... facciamo festa! Perché ti<br />

avevo perduto e ti ho ritrovato. Ammazzate il<br />

vitello grasso! Dategli la veste più bella, i<br />

calzari ai piedi»! Fratelli, nell‟armadio di Dio<br />

c‟è la veste e ci sono i sandali e l‟anello per<br />

tutti! Non lasciamoli nell‟armadio! Ritorniamo<br />

al Signore con tutto il cuore. Diamo a Dio<br />

questa gioia! La gioia di perdonare. La gioia di<br />

ricostruire dentro di noi il volto di Dio. Ma<br />

c‟era un altro fratello… E il fratello sente aria<br />

di festa. E domanda: «Che è successo? Perché<br />

questa festa improvvisa? Questa festa inattesa?».<br />

E gli dicono: «È tornato tuo fratello,<br />

quello che era scappato, quello che il padre<br />

sognava ogni giorno. E sicuramente ne parlava<br />

anche con te. Gli mancava quel figlio!... È tornato.<br />

E il padre ha fatto una grande festa. In<br />

greco è detto: si inquietò. E non voleva entrare…<br />

Fratelli, sorelle, in quel momento quel<br />

figlio che stava in casa si accorse di stare in<br />

casa ma senza il cuore del padre. addirittura<br />

contro il cuore del padre! cade la maschera:<br />

quel figlio si scoprì cattivo! E invece sembrava<br />

buono. E a questo punto accade una<br />

cosa ancora più impressionante. È il Padre che<br />

esce, il padre che gli va incontro. Lo prega di<br />

entrare! Cioè lo prega di condividere il suo<br />

amore, e quindi di essere figlio. Di essere<br />

figlio veramente. E quindi di ritornare a casa<br />

anche lui! Perché anche lui era scappato! Lo<br />

pregò. E il figlio disse: «Come? Questo tuo<br />

figlio che ha sperperato tutto vivendo da<br />

dissoluto? Lui che se l‟è goduta? Questo tuo<br />

figlio che ti ha fatto soffrire?». «No – dice il<br />

padre – tu stavi bene, perché tu stavi in casa<br />

con me! Tu non hai capito niente di quello che<br />

avevi»! È il rischio che possiamo correre<br />

anche noi! Anche noi possiamo perdere la<br />

consapevolezza della bellezza di essere cristiani,<br />

della bellezza di essere battezzati,<br />

della bellezza di credere in Gesù Cristo! Della<br />

bellezza di sapere che Dio ha due braccia che<br />

ci vogliono abbracciare! Anche noi possiamo<br />

perderla! Ecco perché stamane vogliamo dire<br />

con tutto il cuore – e siamo alla conclusione -:<br />

“Gesù, mostraci il Padre, e ci basta”! Diciamolo<br />

con tutta l‟anima: Gesù, mostra ci il Padre,<br />

e ci basta. Padre, noi ti amiamo… Padre, aspettiamo<br />

il tuo abbraccio. Amen! Alleluia!


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

R i f l e s s i o n e d e l l ’ A r c i v e s c o v o G i u s e p p e B e t o r i<br />

Riportiamo il brano iniziale della recente<br />

lettera pastorale dell’Arcivescovo<br />

di Firenze, monsignor Giuseppe Betori,dal<br />

titolo Nel Silenzio la Parola.<br />

«Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un<br />

vento impetuoso e gagliardo da spaccare<br />

i monti e spezzare le rocce davanti al<br />

Signore, ma il Signore non era nel vento.<br />

Dopo il vento, un terremoto, ma il<br />

Signore non era nel terremoto. Dopo il<br />

terremoto, un fuoco, ma il Signore non<br />

era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro<br />

di una brezza leggera. Come l’udì, Elia<br />

si coprì il volto con il mantello, uscì e si<br />

fermò all’ingresso della caverna» (I Re<br />

19,11b-13). Preda della paura e della<br />

disperazione a causa della persecuzione<br />

abbattutasi su di lui per aver difesa la<br />

vera fede, Elia sta sfuggendo; Dio lo<br />

pone sul cammino che lo conduce alla<br />

montagna sacra, il monte Oreb; lì avviene<br />

l’incontro che ridà slancio e progetto<br />

alla sua missione di profeta, l’incontro<br />

con Dio. La manifestazione di Dio assume,<br />

all’inizio, le forme della rivelazione<br />

divina che il lettore della Bibbia ben<br />

conosce dal racconto della consegna<br />

della legge sul Sinai, l’esperienza che<br />

fonda l’identità del popolo di Dio<br />

nell’esodo dall’Egitto (cfr. Es 19,16-<br />

19). Ma, nell’esperienza di Elia, nessuna<br />

di quelle forme sembra capace di<br />

contenere la grandezza, l’alterità, il mistero<br />

di Dio: vento, terremoto e fuoco<br />

passano senza che Dio si sia manifestato.<br />

Alla fine Dio giunge, ma lo fa nel<br />

«sussurro di una brezza leggera». Ancora<br />

più eloquente è il testo se tradotto alla<br />

lettera: «una voce di esile silenzio».<br />

L’incontro dell’uomo con Dio congiunge<br />

insieme due realtà percepite sempre<br />

in una irrisolta tensione nell’esperienza<br />

umana: la parola e il silenzio.<br />

Osserva Romano Guardini: «La parola è<br />

una delle forme fondamentali della vita<br />

umana; l’altra forma è il silenzio, ed è<br />

mistero altrettanto grande... Le due cose<br />

ne fanno una sola. Parlare significativamente<br />

può soltanto colui che può anche<br />

tacere, altrimenti sono chiacchiere; tacere<br />

significativamente può soltanto colui<br />

che può anche parlare, altrimenti è un<br />

muto. In tutti e due questi misteri vive<br />

l’uomo; la loro unità esprime la sua<br />

essenza». Con afflato poetico, così si<br />

Una voce di esile silenzio<br />

così si esprime Jean Guitton: «Esiste<br />

un silenzio che è un elemento primordiale<br />

sul quale la parola scivola e si<br />

muove, come il cigno sull’acqua. Per<br />

ascoltare con profitto una parola, conviene<br />

creare dapprima in noi stessi<br />

questo lago immobile. E, dopo aver<br />

ascoltato, occorre lasciare che le onde<br />

concentriche della parola si propaghino,<br />

si smorzino, spirino nel silenzio.<br />

La parola s<strong>org</strong>e dal silenzio, e al silenzio<br />

ritorna». Il contrasto tra silenzio e<br />

parola sta assumendo gradi di polarità<br />

estrema in questo nostro tempo, in cui<br />

la parola si presenta così spesso come<br />

un confondersi di molte e contrastanti<br />

voci, soffocando quel poco di silenzio<br />

che ciascuno cerca di salvare per sé.<br />

Così che il contrasto oggi non è tanto<br />

tra la parola e il silenzio, bensì tra il<br />

rumore e la quiete. Nel racconto del<br />

profeta Elia troviamo enunciata la<br />

sostanza di una delle problematiche<br />

più vive per l’uomo di oggi e di sempre:<br />

come cogliere il messaggio della<br />

parola, traendola dal caos del rumore?<br />

Come, in mezzo al frastuono che uccide<br />

gli spazi di silenzio, riuscire a distinguere<br />

e quindi a discernere la parola<br />

vera nel groviglio delle molti voci<br />

concorrenti? La vicenda di Elia sul<br />

monte Oreb svela che non è impresa<br />

disperata comporre insieme voce e<br />

silenzio; questo compito, al contrario,<br />

appartiene al cuore stesso<br />

dell’esperienza che l’uomo può fare di<br />

Dio; è la condizione, l’essenza e il<br />

frutto dell’incontro con lui.<br />

P a g i n a 23<br />

Dalla pagina biblica si apre un orizzonte di<br />

speranza per le nostre confuse giornate.<br />

Non è difficile cogliere quanto importante<br />

sia trovare una soluzione a questo interrogativo,<br />

se non vogliamo che il Vangelo sia<br />

percepito come una voce tra le altre, parte<br />

del chiasso confuso, non diversa da una<br />

delle tante voci che chiedono la nostra<br />

attenzione e pretendono il nostro consenso.<br />

Anzi, per lo più non lo pretendono, ma lo<br />

impongono, o verrebbero farlo. Questa è<br />

infatti la dimensione più insidiosa con cui<br />

il frastuono delle parole ci viene oggi comunicato:<br />

in una condizione di pervasività<br />

assoluta e con un aggressivo potere mistificatore.<br />

Una condizione in cui il diritto della<br />

persona alla propria identità, a scelte di<br />

matura libertà, al rispetto di una soggettività<br />

che ripudia ogni massificazione è costantemente<br />

messo alla prova e in molti<br />

caso violato. Ha scritto lucidamente Massimo<br />

Baldini:«Alla morte del silenzio segue<br />

inevitabilmente la morte della parola».<br />

Perché la parola, la parola di verità, si distingua<br />

dal rumore – sembra dirci la vicenda<br />

del profeta Elia – è necessario nutrire<br />

questa parola del dovuto silenzio, senza il<br />

quale è impossibile apprezzarne il valore.<br />

Tutto ci appare frastuono, tumulto, bagliore:<br />

fenomeni che possono attirare<br />

l’attenzione e magari turbare i sensi, ma<br />

non permettono la presa di distanza necessaria<br />

per cogliere il significato. Solo collocandoci<br />

in modo equilibrato tanto nel silenzio<br />

quanto nella parola, possiamo sperare<br />

di costruire una trama significativa della<br />

vita.


P a g i n a 24<br />

C a t e c h e s i d i P a d r e G i u s e p p e T a g l i a r e n i<br />

Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo<br />

«In mezzo a loro sarà la mia dimora:<br />

io sarò il loro Dio ed essi<br />

saranno il mio popolo. Le genti<br />

sapranno che io sono il Signore<br />

che santifico Israele quando il<br />

mio santuario sarà in mezzo a<br />

loro per sempre» (Ez 37,27-28).<br />

Il profeta Ezechiele visse la fine<br />

di Gerusalemme dopo l‟assedio di<br />

Nabucodonosor e la deportazione<br />

in Babilonia. Durante l‟esilio gli fu<br />

mostrato da Dio un futuro meraviglioso,<br />

incentrato sulla ricostruzione<br />

del tempio a Gerusalemme,<br />

simbolo della presenza di Dio in<br />

mezzo al suo popolo, dal cui altare<br />

scaturisce un‟acqua salutare,<br />

che dovunque arriva porta vita,<br />

fecondità e salute (cf. Ez 47,1-<br />

12). Questa profezia troverà la<br />

sua realizzazione nella Chiesa,<br />

nuovo popolo di Dio, che nel suo<br />

seno ha il santuario, il tabernacolo<br />

santo del Dio-con-noi, Gesù<br />

Cristo. Da qui scaturisce la grazia<br />

e la misericordia che dà vita e<br />

salute a tutti e a tutto.<br />

Ma la vicenda d‟ Israele col suo<br />

esilio in Babilonia rispecchia le<br />

condizioni attuali della Chiesa,<br />

che rischia di perdere la sua santità,<br />

donata dal divino suo fondatore.<br />

E in particolare:<br />

-la santità del tempio, fatto per<br />

segnare il posto dove Dio scende<br />

in mezzo a noi e ci fa grazia. Viene<br />

profanato dalla mancanza di<br />

rispetto del sacro.<br />

La casa di Dio può diventare un<br />

luogo di semplice aggregazione<br />

sociale, di esibizione, di teatro, di<br />

set cinematografico, “una spelonca<br />

di ladri” (Mt 21,13), che merita<br />

la frusta divina;<br />

-la santità del sacerdozio, fatto<br />

per mettere in rapporto gli uomini<br />

con Dio, offrire sacrifici e spandere<br />

benedizioni. Viene profanato<br />

dall‟attaccamento al denaro,<br />

dall‟ambizione, dalla corruzione del<br />

clero (rifiuto del celibato, pedofilia,<br />

imb<strong>org</strong>hesimento, etc.), dalla collusione<br />

con la politica e con i potenti,<br />

dalla paura;<br />

-la santità del culto, fatto per dare<br />

gloria a Dio riconosciuto come unico<br />

Signore di tutti e fonte di ogni bene.<br />

Viene profanato dall‟idolatria:<br />

culto dato a ciò che non è Dio,<br />

gl‟idoli di vanità, l‟esibizione,<br />

l‟autocelebrazione, i riti solo esteriori,<br />

la partecipazione senza edificazione;<br />

-la santità del popolo di Dio, eletto<br />

per testimoniare la santità davanti a<br />

tutti i popoli. Viene profanato dall‟<br />

idolatria e dalla corruzione dei costumi.<br />

Pullulano gli stessi idoli come<br />

nei popoli pagani: il denaro e il lusso,<br />

il potere e la prevaricazione, il piacere<br />

e il vizio, la modo e la vanità, la<br />

perversione e le sette fino al satanismo.<br />

La perdita della santità in questi<br />

quattro ambiti è la causa prima della<br />

corruzione sia dei costumi<br />

(immoralità), sia della famiglia<br />

(separazioni, divorzi, aborti), sia<br />

della società (ingiustizie, menzogne,<br />

violenze). Sono questi come i quattro<br />

punti cardinali. Se si smarriscono,<br />

tutto crolla. Per evitare<br />

l‟irreparabile rovina, bisogna ritornare<br />

alle origini, ritrovare la via giusta<br />

per la riforma della società in<br />

tutti i suoi assetti.<br />

L‟aspetto più decisivo e urgente è<br />

quello religioso, quello cioè che riguarda<br />

il nostro rapporto con Dio,<br />

sia come singoli, sia come coppia, sia<br />

come famiglia, sia come istituzioni,<br />

CONSOLATIO<br />

sia come società, pur nella prospettiva<br />

della globalità di un mondo<br />

che va verso l‟unità.<br />

Poiché è Dio solo l’Autore della<br />

vita e Satana è il devastatore,<br />

bisogna allontanarsi urgentemente<br />

da costui e ritornare con tutto<br />

il cuore a Dio uno e trino. Per<br />

questo è stato mandato Gesù:<br />

Egli è il Figlio di Dio fatto uomo,<br />

che vince il peccato, la morte e<br />

Satana e ci riporta a Dio. Egli<br />

vive nella Chiesa da Lui istituita e<br />

dotata di tutti i mezzi di salvezza:<br />

il Vangelo, i Sacramenti, il<br />

Sacrificio della nuova ed eterna<br />

Alleanza, il Sacerdozio. La Chiesa<br />

è santa, ma poiché la sua parte<br />

umana è peccatrice, ha continuo<br />

bisogno di conversione, di riforma,<br />

come la storia dimostra. Gli<br />

ambiti di questa riforma sono: il<br />

cuore, la coppia, la famiglia, le<br />

istituzioni, la società e prima ancora,<br />

il sacerdozio, il culto, il<br />

tempio. Vediamo in particolare.<br />

* Il cuore: è l’intimo della persona,<br />

la sede della sua coscienza e<br />

delle sue decisioni.


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

C a t e c h e s i d i P a d r e G i u s e p p e T a g l i a r e n i<br />

Qui deve regnare l‟amore a Dio<br />

più che ad ogni altra cosa, la Sua<br />

presenza viva e la luce della Sua<br />

Parola. L‟uomo che non ha né amore<br />

n


P a g i n a 26 CONSOLATIO<br />

Dagli scritti di Maria Valtorta: , I<br />

Quaderni dal 1945 al 1950. Ed.<br />

Pisani 1984, pp. 461-62; 468-70.<br />

16 luglio 1947.<br />

Dice S. Azaria (Angelo custode di<br />

Maria Valtorta):<br />

«La missione dell'Angelo Custode si<br />

crede, da parte della gente, che cessi<br />

con la morte del custodito. Non è<br />

così sempre. Cessa, è cosa conseguente,<br />

alla morte del peccatore impenitente,<br />

e con sommo dolore<br />

dell'angelo custode di colui che non<br />

si pentì. Si trasfigura in gloria gioconda<br />

ed eterna alla morte di un santo che dalla Terra<br />

passa al Paradiso senza soste purgative. Ma continua<br />

quale era, come protezione che intercede e ama il suo<br />

affidato, per coloro che dalla Terra passano al Purgatorio<br />

per espiare e purificarsi. Allora noi, gli angeli<br />

custodi, oriamo con la carità per voi davanti al trono<br />

di Dio, e uniti alle nostre orazioni d'amore presentiamo<br />

i suffragi che sulla Terra vi applicano parenti e<br />

amici.<br />

Oh! tutto non posso dire di quanto sia vivo, attivo,<br />

dolce il legame che ancora ci unisce a voi purganti.<br />

Come madri che spiano il ritorno della salute in un<br />

figlio che fu malato ed è convalescente, come spose<br />

che contano i giorni che le separano dalla riunione<br />

con lo sposo prigioniero, così noi. Noi, neppur per un<br />

attimo, non cessiamo di osservare la divina amorosa<br />

Giustizia e le vostre anime che si mondano fra i fuochi<br />

d'amore. E giubiliamo vedendo l'Amore sempre<br />

più placato verso voi, e voi sempre più degne del suo<br />

Regno. E quando la Luce ci ordina: "Vai a trarlo fuori<br />

per portarlo qui", più ratti che saette noi ci precipitiamo<br />

a portare un attimo di Paradiso, che è fede, che è<br />

speranza, che è conforto a coloro che ancora restano a<br />

espiare, là nel Purgatorio, e stringiamo a noi l'anima<br />

amata per la quale operammo e soffrimmo, e risaliamo<br />

con lei insegnandole l'osanna paradisiaco.<br />

I due dolci attimi nella missione dei Custodi, i due più<br />

dolci attimi, sono quando la Carità ci dice: "Scendi,<br />

che un nuovo uomo è generato e tu lo devi custodire<br />

come gemma che mi appartiene", e quando possiamo<br />

salire con voi al Cielo. Ma il primo è meno del secondo.<br />

Gli altri attimi di gioia sono le vostre vittorie sul<br />

mondo, la carne e il demonio. Ma come si trema per<br />

la vostra fragilità da quando vi si prende in custodia,<br />

così sempre si palpita dopo ogni vostra vittoria, perché<br />

il Nemico del Bene è vigile a tentare di abbattere<br />

ciò che lo spirito costruisce. Perciò gioioso, perfetto<br />

nella sua gioia è l'attimo in cui entriamo con voi nel<br />

Cielo. Perché nulla più può distruggere ciò che è or-<br />

Dagli scritti di Maria Valtorta<br />

La missione dell'Angelo Custode<br />

mai compiuto.<br />

E ora, anima mia, rispondo ad un tuo<br />

intimo chiederti se Dio è contento<br />

che nella tua casa sia un altro Custode<br />

1. 0 tu, che non ci fai mai domande<br />

ma tieni aperto il tuo spirito sul<br />

quale il tuo desiderio scrive talora i<br />

suoi più forti interrogativi a tua stessa<br />

insaputa, senza che la tua volontà,<br />

trattenuta dal chiedere da quel degno<br />

rispetto che troppo pochi hanno verso<br />

il Soprannaturale che si abbassa<br />

su voi, sappi che è dolce rispondere a<br />

chi è come te, e darti conforto, anima<br />

cara a Dio e tormentata dagli uomini.<br />

Sì. Dio è contento. Contento perché nella tua casa è<br />

un angelo felice di vegliare un'anima testé creata,<br />

gemma di Dio, e contento perché Gesù è Colui che<br />

amava i pargoli... e il resto lo dico all'anima tua, e<br />

resti fra noi come un segreto così bello che è inutile<br />

svelarlo al mondo che non sa comprendere le gioie di<br />

Dio e delle anime di Dio».<br />

20 agosto. Dice S. Azaria, ancora seguendo le sue<br />

spiegazioni sugli Angeli Custodi:<br />

«Un'altra azione dell'Angelo Custode è quella di essere<br />

costantemente e meravigliosamente attivo presso<br />

Dio, del quale ascolta gli ordini e al quale offre le<br />

azioni buone del custodito, presenta e appoggia le<br />

suppliche, intercede nelle sue pene; e presso l'uomo al<br />

quale soprannaturalmente fa da maestro che guida nel<br />

sentiero diritto, senza soste, con ispirazioni, luci, attraimenti<br />

verso Dio.<br />

Oh! i nostri fuochi, che sono i fuochi della Carità che<br />

ci ha creati e che ci investe dei suoi ardori, noi li convergiamo<br />

sui nostri custoditi, così come fa il sole sulla<br />

zolla che chiude un seme per intiepidirla e farlo germinare,<br />

e poi sullo stelo per irrobustirlo e farlo divenire<br />

fusto e pianta robusta. Coi nostri fuochi noi vi consoliamo,<br />

scaldiamo, irrobustiamo, illuminiamo, ammaestriamo,<br />

attraiamo al Signore. Che se poi il gelo<br />

ostinato dell'anima e la sua durezza ostinata non si<br />

lascia da noi penetrare e vincere, che se poi l'armonia<br />

caritatevole dei nostri insegnamenti non viene accolta<br />

ma anzi sfuggita per inseguire la fragorosa musica<br />

infernale che sbalordisce e fa folli, non di noi è la<br />

colpa. Di noi è il dolore per il fallimento della nostra<br />

azione d'amore sull'anima che amiamo, con tutte le<br />

nostre capacità, dopo Dio.<br />

Noi siamo dunque sempre presso il nostro custodito,<br />

sia che sia un santo o un peccatore. Dall'infusione<br />

dell'anima nella carne alla separazione dell'anima<br />

dalla carne, noi siamo presso la creatura umana che<br />

l'Altissimo Signore ci ha affidata. E questo pensiero,


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

che ogni uomo ha presso un angelo, dovrebbe aiutarvi<br />

ad amare il prossimo vostro, sopportarlo, accoglierlo<br />

con amore, con rispetto, se non per se stesso, per l'invisibile<br />

Azaria che è seco lui e che, come angelo, merita<br />

sempre rispetto e amore.<br />

Se pensaste che a ogni vostra azione verso il prossimo,<br />

oltre l'Occhio onnipresente di Dio, presiedono e<br />

osservano due spiriti angelici i quali gioiscono o soffrono<br />

di ciò che fate, come sareste più buoni sempre<br />

col prossimo vostro! Pensate: voi accogliete una persona,<br />

l'onorate ovvero la mortificate, l'aiutate o la<br />

respingete, peccate con lei o la traete dal peccato, ne<br />

siete istruiti e la istruite, la beneficate o ne siete beneficati...<br />

e due angeli, il vostro e il suo, sono presenti e<br />

vedono non solo le vostre azioni palesi ma la verità<br />

delle vostre azioni, ossia se le fate con vero amore, o<br />

con finto amore, o con astio, con calcolo e così via.<br />

Date un'elemosina? I<br />

due angeli vedono come<br />

la date. Non la date? I<br />

due angeli vedono il<br />

perché vero di perché<br />

non la date. Ospitate un<br />

pellegrino o lo respingete?<br />

I due angeli vedono<br />

come lo ospitate, vedono<br />

ciò che è spiritualmente<br />

vero nella vostra<br />

azione. Visitate un malato?<br />

Consigliate un<br />

dubbioso? Confortate<br />

un afflitto? Onorate un<br />

defunto? Richiamate<br />

alla giustizia uno smarrito?<br />

Date aiuto a chi ne<br />

ha bisogno? A tutte le<br />

opere di misericordia<br />

sono testimoni due angeli:<br />

il vostro e quello di<br />

colui che riceve la vostra<br />

misericordia o se la vede negata.<br />

Vi viene a trovare, o a importunare, qualcuno? Pensate<br />

sempre che non ricevete lui solo, ma il suo angelo<br />

con lui. E perciò abbiate sempre carità. Perché anche<br />

un delinquente ha il suo angelo, e l'angelo non diviene<br />

delinquente se delinquente è il suo custodito. Accogliete<br />

perciò con amore chiunque, anche se è un amore<br />

prudentemente riservato, sulle difese, anche se è un<br />

amore severo per far comprendere, al vostro prossimo<br />

che vi visita, che la sua condotta è riprovevole e vi<br />

addolora e che la deve cambiare non tanto per piacere<br />

a voi quanto per piacere a Dio. Accogliete con amore.<br />

Perché se respingete l'uomo che vi è antipatico, o indesiderabile,<br />

importuno in quel momento, o che sapete<br />

perfido, respingete pure l'ospite invisibile ma santo<br />

che è seco lui e che dovrebbe farvi gradito ogni visitatore,<br />

perché ogni prossimo che viene da voi porta fra<br />

le vostre mura o a voi vicino l'angelo che è suo custode.<br />

Dovete vivere presso chi non vi piace? Prima di<br />

tutto non giudicate. Non sapete giudicare. L'uomo non<br />

P a g i n a 27<br />

giudica con giustizia che rarissimamente. Ma anche<br />

giudicando con giustizia, in base a elementi<br />

positivi ed esaminati senza prevenzioni e astii umani,<br />

non mancate alla carità, perché oltre che al prossimo<br />

voi manchereste verso l'angelo custode di quel prossimo.<br />

Se sapeste considerare così, come più facile vi<br />

sarebbe superare antipatie e rancori, e amare, amare,<br />

compiere le opere che vi faranno dire da Gesù Signore<br />

e Giudice: "Vieni alla mia destra, tu benedetto".<br />

Su, un piccolo sforzo, una continua riflessione sempre,<br />

questa: vedere, con l'occhio della fede, l'angelo<br />

custode che è al fianco di ogni uomo, e agire sempre<br />

come se ogni vostra azione fosse fatta all'angelo di<br />

Dio che testimonierà presso Dio. Egli, l'angelo custode<br />

di ogni uomo — io ve lo assicuro — unito al vostro<br />

dirà al Signore: "Altissimo, costui sempre fu fedele<br />

alla carità, amando Te nell'uomo, amando il<br />

mondo soprannaturale<br />

nelle creature, e per questo<br />

amore spirituale sopportò<br />

offese, perdonò, fu misericorde<br />

verso ogni uomo, a<br />

imitazione del Figlio tuo<br />

diletto i cui occhi umani,<br />

pur mirando i suoi nemici,<br />

vedevano al loro fianco,<br />

con l'aiuto dello spirito<br />

suo santissimo, gli angeli,<br />

i loro afflitti angeli, e li<br />

onorava, aiutandoli<br />

nel tentativo di convertire<br />

gli uomini, per glorificare<br />

con essi Te, Altissimo,<br />

salvando da Male quante<br />

più creature possibile".<br />

Io voglio che tu, che giubili<br />

perché venendo qui il<br />

Signore trova un angelo di<br />

più ad adorarlo, io voglio<br />

che come tu credi alla<br />

presenza dell'angelo del nascituro, così creda alle mie<br />

parole e ti comporti con tutti coloro che a te vengono,<br />

o con i quali hai contatti d'ogni forma, come ti ho<br />

detto, pensando all'angelo loro custode per superare<br />

stanchezze e sdegni, amando ogni creatura con giustizia<br />

per far cosa grata a Dio e di onore all'angelico<br />

custode. E di aiuto anche all'angelico custode.<br />

Medita, anima mia, come vi onora il Signore, e come<br />

noi angeli vi onoriamo, vi diamo modo di aiutare noi<br />

— Egli, il Divino, e noi suoi spirituali ministri — con<br />

la parola atta a rimettere sulle vie giuste un vostro<br />

simile e soprattutto con l'esempio di una condotta<br />

ferma nel Bene. Ferma, che non si piega a indulgenze<br />

e compromessi per non perdere l'amicizia di un uomo,<br />

premurosa unicamente di non perdere quella di Dio e<br />

dei suoi angeli. Sarà dolore, talvolta, dover essere<br />

severa perché la gloria di Dio e i suoi voleri non siano<br />

calpestati da un uomo. Procurerà forse sgarbi e freddezze.<br />

Non te ne preoccupare. Aiuta l'angelo del prossimo<br />

tuo e troverai anche questo in Cielo».


P a g i n a 28<br />

Lettere al Padre<br />

“Oggi ho saputo che era il suo ultimo giorno a Calamonaci.<br />

La cosa mi rattrista tanto e proprio per questo motivo<br />

non sono riuscita a venire alla festa domenica sera. Ero<br />

sicura che avrei pianto tanto come ho pianto la mattina a<br />

Messa. Tramite lei .... sono ritornata alla Messa domenicale...<br />

alla preghiera e devo ringraziarla tanto per questo<br />

piccolo "miracolo"… Il mese di Ottobre è il mese della<br />

Consapevolezza del lutto perinatale. La giornata è il 15<br />

ottobre. Giorno 15 alle ore 19.... si crea una Onda di Luce<br />

che attraversa tutto il mondo. Tutti alle 19 in tutte le<br />

parti del mondo accendono delle candele in memoria dei<br />

piccolini che non ci sono più. Lei sa che dopo la perdita di<br />

T... questo argomento mi sta particolarmente a cuore. Io<br />

accenderò delle candeline per le anime di questi bimbi....<br />

quelli mai nati..... quelli andati via prima di poter vedere la<br />

luce del sole (come T...) e quelli che purtroppo sono<br />

strappati dal grembo materno per qualche balordo motivo.<br />

Dirò per loro una preghiera.... pregherò per le loro<br />

famiglie e per quelle mamme che stanno pensando di abortire.<br />

Mi piacerebbe pensare anche vicino alla sua finestra<br />

ci sarà una candelina per le piccole anime. Forse<br />

da lei vengono mamme che come me hanno perso i loro<br />

piccoli. Molti consigliano psicologi e antidepressivi.... Invece<br />

la cosa che mi ha aiutato (e che mi aiuta tutt'ora) è<br />

la preghiera e il poter parlare con persone che ci sono<br />

passate prima di me. Seguo un'associazione online....che<br />

aiuta a superare il lutto perinatale. Se una mamma che ha<br />

perso il proprio figlio prima della sua nascita ha bisogno<br />

di qualcuno con cui parlare ..... qualcuno che "SA"..... allora<br />

sarei felice di contattarla. Che Dio la benedica.<br />

Con affetto, M. M.<br />

Risposta di Padre Giuseppe Tagliareni<br />

Cara M. mi è dolce leggere quanto mi hai scritto. Dio è<br />

grande! E meravigliose sono le Sue opere! La tua testimonianza<br />

tanto sofferta è altrettanto carica di verità e di<br />

speranza. La fede e la preghiera ti hanno salvato dalla<br />

disperazione. E' bello che ora tu metti a profitto di altri<br />

quanto di buono Dio ha dato a te. Apprezzo l'iniziativa<br />

della candela: è una cosa bella e significativa. Tiene desto<br />

il pensiero dell'aldilà e la dolce speranza di poter un<br />

giorno riabbracciare quei boccioli di rosa a cui solo in<br />

Cielo è stato dato di sbocciare. Ti benedico. p. G.<br />

CONSOLATIO


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

24 OTTOBRE 2011. SAN ANTONIO MARIA CLARET<br />

Un piccolo gigante della fede cattolica<br />

«Maria è il cuore della Chiesa. Per<br />

questo germogliano da essa tutte le<br />

opere di carità. È risaputo che il<br />

cuore ha due movimenti che i medici<br />

chiamano sistole e diastole. Col pri-<br />

mo, il cuore si stringe ed assorbe il<br />

sangue; col secondo si dilata e lo<br />

versa nelle arterie. Così anche Ma-<br />

ria esercita continuamente questi<br />

due movimenti: assorbe la grazia<br />

del suo amato figlio e la riversa sui<br />

peccatori». Sant‟Antonio Maria Cla-<br />

ret nacque in una famiglia catalana<br />

profondamente cristiana. Ordinato<br />

sacerdote nel 1835, quando aveva<br />

28 anni, nel 1839 si recò a Roma per<br />

chiedere a Propaganda Fide di esse-<br />

re inviato come missionario. Non<br />

raggiungendo questo obiettivo, en-<br />

trò come novizio tra i Gesuiti, ma<br />

pochi mesi dopo tornò in patria per-<br />

ché malato. Per 7 anni predicò mis-<br />

sioni popolari nella Catalogna e nelle<br />

isole Canarie conquistando un'im-<br />

mensa popolarità, anche come tau-<br />

maturgo. Nel 1849 fondò una Con-<br />

gregazione apostolica: i Figli<br />

dell‟Immacolato Cuore di Maria,<br />

oggi conosciuta come Missionari<br />

Clarettiani (presenti in 65 paesi).<br />

Claret si considerava uno strumento<br />

nelle mani della Vergine. «Gesù è il<br />

capo della Chiesa, la Vergine ne è il<br />

collo, le braccia sono i missionari<br />

della sua Congregazione. Essi sa-<br />

pranno lavorare, sapranno abbrac-<br />

ciare il mondo intero, sapranno pre-<br />

gare Gesù e Maria. La Madonna si<br />

servirà di loro come delle sue brac-<br />

cia e del suo petto a generare e<br />

nutrire figli. I missionari sono come<br />

delle nutrici che con sapienza e con<br />

amore rigenerano i peccatori.<br />

È necessario per questo che essi come<br />

buone nutrici, sappiano alimentarsi con<br />

la preghiera vocale e mentale, con la<br />

lettura spirituale, lo studio della teo-<br />

logia e l‟esercizio del ministero». No-<br />

minato nel 1849 arcivescovo di Santia-<br />

go di Cuba (all'epoca appartenente alla<br />

corona di Spagna), arrivò in diocesi nel<br />

febbraio di 1851. Da arcivescovo com-<br />

pì un‟opera di apostolato immenso,<br />

solcando l‟isola da parte a parte per<br />

visitare le sue parrocchie, pronuncian-<br />

do più di 11 mila sermoni e regolariz-<br />

zando quasi 30 mila matrimoni. Lottò<br />

contro la schiavitù, si sforzò di miglio-<br />

rare la condizione dei contadini e degli<br />

operai fondando le “case del lavoro”,<br />

promosse l'agricoltura, anche con di-<br />

verse pubblicazioni e creando una fat-<br />

toria modello a Camagüey. Soccorse le<br />

vittime del sisma del 1852 (che aveva<br />

predetto). Creò in ogni parrocchia una<br />

cassa di risparmio. Questo zelo evan-<br />

gelizzatore gli valse l‟odio dei ricchi<br />

proprietari terrieri che, a più riprese,<br />

tentarono di farlo assassinare. Ma<br />

ogni volta fu provvidenzialmente sal-<br />

vato. Non esitò ad attribuire queste<br />

protezioni straordinarie al suo angelo<br />

custode. Nei suoi scritti autobiografi-<br />

ci ne parlò più di una volta, e parlò<br />

anche delle sue estasi, accompagnate<br />

talvolta da lievitazione e da manife-<br />

stazioni luminose. Nel 1857 la regina<br />

Elisabetta lo richiamò a Madrid come<br />

suo confessore. Continuò ad annunzia-<br />

re il Vangelo nella capitale e in tutta<br />

la penisola. Esiliato in Francia nel 1868<br />

arrivò con la regina a Parigi e, anche<br />

qui, proseguì le sue predicazioni. Poi<br />

partecipò al concilio Vaticano I, dove<br />

difese con ardore l'infallibilità del<br />

Romano Pontefice.<br />

P a g i n a 29<br />

Perseguitato ancora dalla rivoluzio-<br />

ne, si rifugiò nel monastero di Fon-<br />

tfroide, presso Narbona, dove spirò<br />

santamente il 24.10.1870. Sulla tom-<br />

ba furono scolpite le parole di papa<br />

Gregorio VII: "Ho amato la giustizia<br />

e odiato l‟iniquità, per questo muoio<br />

in esilio". Il suo corpo si venera nella<br />

Casa Madre dei Clarettiani a Vic<br />

(Barcellona, Spagna). Disse di lui Pio<br />

XII: «Spirito grande, sorto come<br />

per appianare i contrasti: poté esse-<br />

re umile di nascita e glorioso agli<br />

occhi del mondo; piccolo nella perso-<br />

na però di anima gigante; modesto<br />

nell'apparenza, ma capacissimo d'im-<br />

porre rispetto anche ai grandi della<br />

terra; forte di carattere però con la<br />

soave dolcezza di chi sa dell'auste-<br />

rità e della penitenza; sempre alla<br />

presenza di Dio, anche in mezzo ad<br />

una prodigiosa attività esteriore;<br />

calunniato e ammirato, festeggiato e<br />

perseguitato. E tra tante meraviglie,<br />

quale luce soave che tutto illumina,<br />

la sua devozione alla Madre di Dio».<br />

Matteo Orlando


P a g i n a 30 CONSOLATIO<br />

QUINDICI MINUTI CON GESU’ - di Sant'Antonio Maria Claret<br />

VOCE DI GESU'<br />

1. Non è necessario, figlio mio, sapere molto per farmi piacere.<br />

Basta che tu abbia fede e che mi ami con fervore. Se<br />

vuoi farmi piacere ancora di più, confida in me di più; se vuoi<br />

farmi piacere immensamente, confida in me immensamente.<br />

Allora parlami come parleresti con il più intimo dei tuoi amici,<br />

come parleresti con tua madre o tuo fratello<br />

VUOI FARMI UNA SUPPLICA IN FAVORE DI QUAL-<br />

CUNO?<br />

Dimmi il suo nome, sia quello dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli<br />

o amici, o di qualche persona a te raccomandata. Dimmi<br />

subito cosa vuoi che faccia adesso per loro. L‟ho promesso:<br />

"chiedete e vi sarà dato. Chi chiede<br />

ottiene". Chiedi molto, molto. Non<br />

esitare nel chiedere. Ma chiedi con<br />

fede perché io ho dato la parola: "Se<br />

aveste fede quanto un granellino di<br />

senape potreste dire al monte: Levati<br />

e gettati nel mare ed esso ascolterebbe.<br />

Tutto quello che domandate<br />

nella preghiera, abbiate fede di averlo<br />

ottenuto e vi sarà accordato". Mi<br />

piacciono i cuori generosi che in certi<br />

momenti sono capaci di dimenticare<br />

se stessi per pensare alle necessità<br />

degli altri. Così fece mia Madre a<br />

Cana in favore degli sposi, quando<br />

nella festa dello sposalizio è venuto a<br />

mancare il vino. Mi chiese un miracolo<br />

e l‟ottenne. Così fece anche quella<br />

donna Cananea che mi chiese di liberare<br />

la figlia dal demonio, ed ottenne<br />

questa grazia specialissima. Parlami<br />

dunque con la semplicità dei poveri,<br />

di chi vuoi consolare, dei malati che vedi soffrire, dei traviati<br />

che vorresti tornassero sulla retta via, degli amici che si<br />

sono allontanati e che vorresti vedere ancora accanto a te,<br />

dei matrimoni disuniti per i quali vorresti la pace. Ricorda<br />

Marta e Maria quando mi supplicarono per il fratello Lazzaro<br />

ed ottennero la sua risurrezione. Ricorda santa Monica che,<br />

dopo avermi pregato durante trent‟anni per la conversione<br />

del figlio, grande peccatore, ottenne la sua conversione e<br />

diventò il grande Sant‟Agostino. Non dimenticare Tobia e<br />

sua moglie che con le loro preghiere ottennero fosse loro<br />

mandato l‟Arcangelo Raffaele per difendere il figlio in viaggio,<br />

liberandolo dai pericoli e dal demonio, per poi farlo ritornare<br />

ricco e felice a fianco dei suoi familiari. Dimmi anche<br />

una sola parola per molte persone, ma che sia una parola<br />

d‟amico, una parola del cuore e fervente. Ricordami che l‟ho<br />

promesso: “Tutto è possibile per chi crede. Il Padre vostro<br />

che è nei cieli darà cose buone a quelle che gliele domandano!<br />

Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo<br />

concederà”.<br />

E PER TE HAI BISOGNO DI QUALCHE GRAZIA?<br />

Se vuoi farmi una lista delle tue necessità e vieni a leggerle<br />

in mia presenza, ricorda il caso del mio servo Salomone: mi<br />

chiesa la saggezza e gli fu concessa in abbondanza. Non<br />

dimenticare Giuditta che implorò grande coraggio e<br />

l‟ottenne. Tieni presente Giacobbe che mi chiese prosperità<br />

(promettendomi di dare in opere buone la decima parte di<br />

quanto avesse avuto) e gli fu concesso molto, generosamente,<br />

tutto quello che desiderava e ancor di più. Sara mi pregò<br />

ed io allontanai il demonio che la tormentava. Magdalena<br />

pregò con fede e la liberai dalle brutte<br />

abitudini. Zaccheo con la preghiera si<br />

liberò dal dannoso attaccamento al<br />

denaro e si trasformò in un uomo generoso.<br />

E tu ... cosa vuoi che ti conceda?<br />

Dimmi sinceramente se sei <strong>org</strong>oglioso,<br />

se ami la sensualità e la pigrizia.<br />

Che sei egoista, incostante. Che trascuri<br />

i tuoi doveri. Che giudichi severamente<br />

il tuo prossimo, dimenticando<br />

la mio proibizione: "non giudicate per<br />

non essere giudicati; non condannate e<br />

non sarete condannati" . Dimmi se parli<br />

senza carità degli altri. Che ti preoccupi<br />

di più di quello che pensano gli<br />

altri di te che di quello che "pensa Dio<br />

". Che ti lasci dominare dalla tristezza<br />

e dal malumore. Che rifiuti la tua vita,<br />

la tua povertà, i tuoi mali, il tuo lavoro,<br />

il modo come ti trattano, dimenticando<br />

quello che dice il Libro santo: "Dio<br />

dispone tutte le cose per il bene di<br />

quelli che lo amano". Dimmi se hai l'abitudine di dire bugie,<br />

che non domini il tuo sguardo né la tua immaginazione, che,<br />

preghi poco, senza fervore, che le tue confessioni sono<br />

fatte senza dolore e senza l'intenzione di evitare poi le<br />

occasioni di peccato, e per questo cadi sempre nelle stesse<br />

mancanze. Che la messa la segui male e le comunioni le fai<br />

senza preparazione e con poche azioni di grazia. Che sei<br />

pigro ed hai paura dell'apostolato. Che qualche volta passi<br />

alcuni giorni senza leggere neanche una pagina della Bibbia.<br />

Ed io ti ricorderò i miei insegnamenti che porteranno una<br />

trasformazione totale nella tua vita. Ti dirò ancora : "Dio<br />

umilia gli <strong>org</strong>ogliosi ma gli umili colma di grazie ... ". "Se trascuri<br />

i piccoli doveri trascurerai anche quelli grandi. Di ogni<br />

parola dannosa che uscirà dalla vostra bocca dovrete renderne<br />

conto il giorno del giudizio. Beati quelli che ascoltano<br />

la parola del Signore e la mettono in pratica".


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

2. Non ti vergognare, povera anima! Ci sono in cielo molti<br />

giusti e tanti Santi di prim‟ordine che hanno avuto gli stessi<br />

tuoi difetti . Ma pregarono con umiltà e poco a poco si sono<br />

liberati di essi. Perchè “non sono venuto a chiamare i giusti,<br />

ma i peccatori" e perchè “Dio non rifiuta mai un cuore umiliato<br />

e pentito". E non esitare neanche nel chiedermi beni<br />

spirituali e materiali. Salute, memoria, simpatia, successo<br />

nel lavoro, negli studi e negli affari. Andare d'accordo con<br />

tutte le persone. Nuove idee per i tuoi affari, amicizie che li<br />

siano utili, buon carattere, pazienza, allegria, generosità,<br />

amore per Dio, odio al peccato ... Tutto questo posso darti e<br />

ti dò, e desidero che tu mi chieda sempre quanto favorisca<br />

ed aiuti la tua santità e non si opponga ad essa. Ma in tutto<br />

devi sempre ripetere la mia preghiera nell‟orto: “Padre, non<br />

ciò che io voglio, ma ciò che vuoi Tu".<br />

Perché molte volte quel che chiede<br />

una persona non conviene per la sua<br />

salvezza, ed allora nostro Padre gli<br />

concede altri doni che gli faranno<br />

maggior bene.<br />

E PER OGGI?<br />

Che ti occorre? Cosa posso fare per<br />

il tuo bene? Se tu sapessi il desiderio<br />

che ho di favorirti. Ho dato da<br />

mangiare a cinquemila persone con<br />

solo cinque pani, perché ho visto<br />

che ne avevano bisogno. Ho calmato<br />

la tempesta quando gli apostoli mi<br />

svegliarono. Ho risuscitato la figlia<br />

di Giairo quando suo padre mi chiese<br />

di farlo. Anche tu dovrai ripetere<br />

col profeta: “Chi si è rivolto al Signore<br />

e non è stato ascoltato?".<br />

HAI ADESSO FRA LE MANI QUALCHE PROGETTO?<br />

Raccontami nei dettagli, Cosa ti preoccupa? Cosa pensi di<br />

fare? Cosa vuoi? Come posso aiutarti? Magari ricordi sempre<br />

la frase del salmista: "Quel che ci porta al successo non<br />

sono i nostri affanni. Quel che ci porta al successo è la benedizione<br />

di Dio. Raccomandati a Dio nelle tue preoccupazioni<br />

e vedrai realizzarsi i tuoi desideri". Gli israeliti<br />

desideravano occupare lo terra promessa. Mi supplicarono e<br />

lo concessi. David voleva vincere Golia, Mi pregò e l'ottenne.<br />

I miei apostoli volevano che aumentassi la loro fede. Mi<br />

chiesero questo favore e lo concessi con enorme generosità.<br />

E tu... cosa vuoi che ti conceda?<br />

COSA POSSO FARE PER I TUOI AMICI?<br />

Cosa posso fare per i tuoi superiori, per le persone che vivo-<br />

P a g i n a 31<br />

QUINDICI MINUTI CON GESU’ - di Sant'Antonio Maria Claret<br />

no nella tua casa, nel tuo quartiere, che trovi nel tuo cammino,<br />

per le persone delle quali dovrai rendere conto il giorno<br />

del giudizio? Geremia pregò per la città di Gerusalemme e<br />

Dio la colmò di benedizioni. Daniele pregava per i suoi connazionali<br />

ed ottenne che diminuissero molte loro pene. E tu<br />

cosa mi chiedi per i tuoi vicini di casa, per il tuo quartiere,<br />

per la tua regione, per la tua patria ... ?<br />

PER I TUOI GENITORI?<br />

Se sono già morti ricorda che "è una opera santa e buona<br />

pregare Dio per i morti, perchè riposino dalle loro pene ". E<br />

se sono ancora viventi, cosa vuoi per loro? Più pazienza nelle<br />

loro pene, nei loro problemi di salute? Un carattere piacevole?<br />

Comprensione in famiglia? Le<br />

preghiere di un figlio non possono<br />

essere respinte da chi, a Nazareth,<br />

per tren'anni è stato esempio di<br />

amore filiale.<br />

C'E' QUALCHE FAMILIARE CHE<br />

HA BISOGNO DI QUALCHE FA-<br />

VORE?<br />

Prega per lui o per lei e io farò della<br />

tua famiglia un tempio d'amore e<br />

conforto, e verserò a mani piene sui<br />

tuoi familiari le grazie e gli aiuti<br />

necessari per essere felici nel tempo<br />

e nell'eternità.<br />

E PER ME?<br />

Non desideri da me grazia e amicizia<br />

? Non vorresti fare del bene al<br />

tuo prossimo, ai tuoi amici, a chi ami<br />

forse molto, ma che vivono lontani dalla religione o non la<br />

praticano nel modo giusto? Sono padrone dei cuori che, rispettando<br />

la loro libertà, parto dolcemente verso lo santità<br />

e l'amore di Dio. Ma ho bisogno di persone che preghino per<br />

loro.<br />

3. Nel Vangelo ho lascialo questa promessa: “Il Padre vostro<br />

celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono".<br />

Chiedimi per i tuoi familiari quel buon spirito, che si ricordino<br />

dell'eternità che li aspetta, di prepararsi un buon tesoro<br />

in cielo facendo in questa vita moltissime opere buone e<br />

pregando ininterrottamente. Lavorando per lo salvezza della<br />

tua famiglia e degli altri non dimenticare mai la stupenda<br />

promessa del profeta: "coloro che avranno indotto molti alla<br />

giustizia risplenderanno come le stelle per sempre".


P a g i n a 32 CONSOLATIO<br />

QUINDICI MINUTI CON GESU’ - di Sant'Antonio Maria Claret<br />

SEI FORSE TRISTE O DI MALUMORE ?<br />

Raccontami. Raccontami, anima sconsolata, le tue tristezze<br />

in ogni dettaglio. Chi li ha ferito? Chi ha ferito il tuo amor<br />

proprio? Chi ti ha disprezzato? Dimmi se ti va male nel tuo<br />

lavoro e io li dirò le cause del tuo insuccesso. Non vorresti<br />

che mi occupassi di qualcosa per te? Avvicinati al mio cuore<br />

che ha un balsamo efficace per tutte ferite del tuo. Raccontami<br />

tutto e in breve mi dirai che, come Me, tutto perdoni e<br />

tutto dimentichi, perchè "le pene di questa vita non sono<br />

comparabili con l'immensa<br />

gioia che ci attende quale<br />

premio nell'eternità".<br />

Senti l'indifferenza di<br />

persone che prima ti hanno<br />

voluto bene ma che ora<br />

ti dimenticano e si allontanano<br />

da te senza motivo?<br />

Prega per loro. Il<br />

mio amico Giobbe pregò<br />

per quelli che con lui sono<br />

stati ingrati, e la bontà<br />

divina li perdonò, e li fece<br />

tornare alla sua amicizia..<br />

VUOI RACCONTARMI<br />

QUALCHE GIOIA?<br />

Perchè non mi fai partecipe<br />

di essa, come buon<br />

amico? Raccontami quello<br />

che da ieri o dalla tua<br />

ultima visita a Me ha<br />

consolato e ha fatto sorridere<br />

il tuo cuore. Forse<br />

hai avuto gradevoli sorprese.<br />

Magari sono sparite<br />

certe angosce o paure<br />

per il futuro. Hai superato<br />

qualche ostacolo, oppure,<br />

sei uscito da qualche<br />

difficoltà impellente? Tutto questo è opera mia. Io ti ho<br />

procurato tutto questo. Quanto mi rallegrano i cuori grati<br />

che, come il lebbroso guarito, tornano per ringraziare, ma<br />

molto mi rattristano gli ingrati che, come i nove lebbrosi del<br />

Vangelo, non tornano per ringraziare per i benefici ricevuti.<br />

Ricorda che “chi ringrazia per un beneficio attiene che gli si<br />

concedano degli altri". Dimmi sempre un "grazie" con tutto il<br />

cuore.<br />

E POI ... NON HAI QUALCHE PROMESSA DA FARMI?<br />

Già lo sai che leggo nel fondo del tua cuore. Gli umani si<br />

ingannano facilmente. Dio no.. Parlami allora can sincerità.<br />

Hai il fermo proposito di non esporti più a quella occasione di<br />

peccato? Di privarti di quel giornale, rivista, film, programma<br />

televisivo che danneggia la tua anima? Di non leggere quel<br />

libro che ha eccitato la tua immaginazione ? Di non Trattare<br />

quella persona che ha turbata la pace della tua anima? Di<br />

stare in silenzio quando senti che arriva la collera ? Perchè<br />

“gli imprudenti dicono quello che sentono dentro di sé quando<br />

sana di malumore, ma i prudenti rimangono sempre in<br />

silenzio. quando sona di malumore, e sanno dissimulare le<br />

offese ricevute. Vuoi<br />

fare il buon proposito di<br />

non parlare male di nessuno,<br />

anche quando credi<br />

che quel che dici è verità?<br />

Di non lamentarti<br />

perché è dura la vita? Di<br />

offrirmi le tue sofferenze<br />

in silenzio. invece di<br />

andare in giro rinnegando<br />

le tue pene? Di lasciare<br />

ogni giorno un piccolo<br />

spazio per leggere qualche<br />

casa che ti sia di<br />

profitto, specialmente la<br />

Bibbia? Così diranno<br />

anche a te: "ascolta la<br />

parola di Dia e la mette<br />

in pratica, sarà come una<br />

casa costruita sulla roccia,<br />

non crollerà".<br />

Sarai ancora amabile con<br />

le persone che li hanno<br />

trattato male ? Avrai da<br />

ara in poi un volto allegra<br />

ed un sorriso amabile?<br />

Anche can quelli che non<br />

hanno molta simpatia per<br />

te ? Ricorda le mie parale:<br />

"Se saluti salo quelli<br />

che ti amano., che merito<br />

ne hai? Anche i cattivi fanno così. Perdona e sarai perdonato.<br />

Un volto amabile rallegra i cuori degli altri".<br />

E ADESSO RITORNA ALLE TUE OCCUPAZIONI ...<br />

Ma non dimenticare questi quindici minuti di gradevole conversazione<br />

che abbiamo avuto qui nella solitudine del santuario.<br />

Conserva più che puoi il silenzio, la modestia e la carità<br />

con il prossimo. Ama mia Madre, che è anche Madre tua.<br />

Ricorda che essere buon devoto della Vergine Maria è segno<br />

di sicura salvezza. Gloria al Padre….


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

CONSOLARE GESU'<br />

Il fine di tutto il cammino della vita spirituale è giungere<br />

all'intimità profonda con Gesù e condividere con<br />

lui le gioie e i dolori che Egli prova.<br />

Gesù ha bisogno di consolatori, ma ne trova pochi.<br />

Consolare Gesù è il modo più raffinato di amarlo.<br />

Alla fine di lutto che cosa conta veramente ?<br />

Non sono le grandi opere che posso fare, gli atti di<br />

eroismo che posso realizzare per tanti poveri bisognosi,<br />

ma consolare Gesù.<br />

E' Lui il centro di tutta la vita del1a Chiesa.<br />

Quando amo Gesù e lo consolo, sono già in tutte le<br />

parti del mondo, sono già al letto dei morenti, nelle<br />

c a r c e r i ,<br />

nei lebbrosari,<br />

a<br />

consolare<br />

moribondi,<br />

ad alleviare<br />

le soff<br />

e r e n z e<br />

del purgatorio.Perché<br />

se è<br />

vero che<br />

dove c'è<br />

uno che<br />

soffre là<br />

c‟è Gesù, è<br />

anche altrettanto<br />

vero che<br />

consolare<br />

Gesù è già<br />

sconfiggere lo tristezza del mondo. Vocazione questa<br />

molto difficile da capire e da vivere: occorre aver<br />

raggiunto un alto grado di santità.<br />

GESU' AD ALEXANDRINA MARIA DA COSTA<br />

Non hai compassione di Me?<br />

Sono nei tabernacoli tutto solo. Tanto schernito. abbandonato<br />

e tanto offeso..<br />

Va‟ a consolarmi ed a riparare: ripara tanto abbandono.<br />

Visitare i carcerati e consolarli è opera buona. lo sono<br />

carcerato per Amore.<br />

Io sono il carcerato dei carcerati.<br />

PREGHIERA<br />

P a g i n a 33<br />

QUINDICI MINUTI CON GESU’ - di Sant'Antonio Maria Claret<br />

Dolce Madre di Gesù. Tu sei LA PRIMA ADORATRICE<br />

di LUI e della Santissima Trinità.<br />

Tu sei la MADRE DELL 'ADORAZIONE, la Madre di<br />

tutte le anime adoratrici, la Madre mia...<br />

Sotto la Tua protezione metto la mia vita.<br />

Con immensa riconoscenza Ti ringrazio perché mi apri<br />

gli occhi per contemplare Colui che si immola nel Santo<br />

Altare e mi apre la via dell‟ Adorazione Eucaristica.<br />

Mi conduci sempre al cospetto del Tuo Figlio nel Tabernacolo.<br />

Custodisci<br />

l'anima mia<br />

e santifica<br />

la mia voc<br />

a z i o n e<br />

a dor a t ri -<br />

ce, per la<br />

Gloria del<br />

Padre e<br />

del Figlio e<br />

dello Spirito<br />

Santo.<br />

Amen!<br />

Niente ti turbi!<br />

Niente ti spaventi!<br />

Solo Dio basta!


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

05 Ottobre<br />

Santa Faustina<br />

Kowalska<br />

ALCUNI SANTI DEL MESE<br />

A cura di Matteo Orlando (dal settimanale Verona Fedele)<br />

P a g i n a 34<br />

«Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. E’ un luogo di grandi tormenti<br />

per tutta la sua estensione spaventosamente grande (…). Il peccatore sappia che col senso<br />

col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché<br />

nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno<br />

sa come sia» (Diario di Suor Faustina Kowalska, pag. 276-277). «Tu – mi disse la Madonna<br />

- devi parlare al mondo della Sua grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda<br />

venuta. Egli verrà non come Salvatore misericordioso, ma come Giudice Giusto. Oh, quel giorno<br />

sarà tremendo! E' stato stabilito il giorno della giustizia, il giorno dell'ira di Dio davanti al quale<br />

tremano gli angeli. Parla alle anime di questa grande Misericordia, fino a quando dura il tempo<br />

della pietà» (Diario, p.248). Elena Kowalska nacque a Glogowicw (Polonia) il 25.8.1905. A causa<br />

delle precarie condizioni economiche familiari, non ricevette dai genitori il permesso di farsi suora.<br />

Per procurarsi i mezzi materiali per la dote ed il corredo andò a servizio presso varie famiglie,<br />

finché, seguendo la chiamata di Gesù, andò via di casa in cerca di un convento che la accettasse.<br />

Dopo molte traversie venne accolta nel convento delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia.<br />

Nell'anno di noviziato fu associata ai servizi nei campi, in cucina, in portineria. Il 30<br />

aprile 1928 vestì l'abito religioso ed emise la prima professione assumendo il nome di Maria Faustina.<br />

Il 22 febbraio 1931 le apparve Gesù Misericordioso, ordinandole di far dipingere una sua<br />

immagine sul modello della visione per diffonderne la devozione. Inoltre la incaricò di tre cose:<br />

ricordare al mondo la conosciuta ma dimenticata verità dell’amore misericordioso di Dio, elaborare<br />

nuove forme di devozione alla Divina Misericordia e dare inizio ad un movimento di rinnovamento<br />

della vita dei cristiani secondo lo spirito di fede e misericordia. Suor Faustina dal 1934, su<br />

ordine del suo direttore spirituale, iniziò ad annotare in un diario le rivelazioni, le esperienze misti-<br />

che e le preghiere che andava via via ricevendo da Gesù. Da questo diario, costituito da sei quadernetti, verrà poi tratto un libro<br />

di circa 600 pagine pubblicato in tutto il mondo col titolo di "Diario di Suor Faustina Kowalska". La religiosa trascorse gli ultimi<br />

dieci anni della sua vita nella sofferenza, a causa della grave forma di tubercolosi dalla quale era affetta. La malattia la stroncò<br />

all'età di 33 anni. È stata beatificata e canonizzata dal Beato Papa Giovanni Paolo II, rispettivamente il 18.4.1993 e il 30.4.2000.<br />

«Andiamo a distruggere in mezzo a quei popoli l'impero di Satana, e ad impiantarvi il trionfale vessillo<br />

della croce, e allo splendore di questo segno quei popoli vedranno la luce. Andiamo a innaffiare coi<br />

nostri sudori, con le acque di vita eterna quelle aride ed infuocate regioni, ed esse germoglieranno al<br />

Creatore nuovo popolo di fedeli adoratori» (S. 3128). «Quello che mi importa è unicamente (…) che si<br />

converta la Nigrizia» (S. 6987). San Daniele Comboni, primo Vescovo cattolico dell'Africa Centrale,<br />

fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie<br />

Comboniane Pie Madri della Nigrizia, evangelizzatore carico di entusiasmo e passione apostolica,<br />

impiegò le risorse della sua ricca personalità e della sua solida spiritualità per far conoscere ed accogliere<br />

Cristo in Africa, continente che amava profondamente. Quarto di 8 figli, nacque a Limone sul<br />

Garda (Bs) il 15.3.1831, in una famiglia di contadini, ricca di fede e valori umani, ma povera di mezzi<br />

economici. Dopo aver frequentato la scuola a Verona, presso l'Istituto fondato da don Nicola Mazza,<br />

scoprì la sua vocazione, completò gli studi e venne ordinato sacerdote il 31.12.1854. Tre anni dopo partì<br />

per l'Africa assieme ad altri 5 missionari mazziani. Dopo 4 mesi di viaggio, la spedizione missionaria di<br />

cui il Comboni fece parte arrivò a Khartoum, la capitale del Sudan. L'impatto con la realtà africana fu<br />

forte. Clima insopportabile, malattie, morte di numerosi e giovani compagni missionari, povertà e<br />

abbandono della gente, lo spinsero sempre più ad andare avanti e a non desistere da ciò che aveva<br />

iniziato: «Noi venimmo qua col bacio della pace, allo scopo di portar loro il più gran bene che vi sia, la<br />

Religione» (S. 297). Si sentì interiormente confermato nella decisione di continuare la sua missione<br />

10 Ottobre<br />

San Daniele<br />

Comboni<br />

quando sentì: «O Nigrizia o morte, o l'Africa o la morte». Nel 1864, raccolto in preghiera sulla tomba di San Pietro a Roma, ebbe<br />

una folgorante illuminazione che lo portò ad elaborare il suo famoso Piano per la rigenerazione dell'Africa: «Salvare l'Africa con<br />

l'Africa». A tale scopo, si dedicò ad una instancabile animazione missionaria in ogni angolo d'Europa, chiedendo aiuti spirituali e<br />

materiali per le missioni africane ma ricordando che il ―filantropismo cattolico” non basta se poi si pensa ad «abbandonare avvolte<br />

nell'infedeltà e nella barbarie quelle vaste e popolate regioni» (S. 2752). Partecipò al Concilio Vaticano I, quello che affermò<br />

solennemente l’infallibilità del Papa, dove fece sottoscrivere a 70 Vescovi una petizione a favore dell'evangelizzazione dell'Africa<br />

Centrale. Anche da Vescovo (dal 2.7.1877) continuò a lottare contro la piaga dello schiavismo e a consolidare l'attività missionaria.<br />

Il 10.10.1881, a soli 50 anni, morì a Khartoum, tra la sua gente, cosciente che: «Io muoio ma la mia opera non morirà».


P a g i n a 35<br />

17 Ottobre<br />

San Ignazio<br />

d’Antiochia<br />

CONSOLATIO<br />

ALCUNI SANTI DEL MESE<br />

A cura di Matteo Orlando (dal settimanale Verona Fedele)<br />

«Per primo nella letteratura cristiana, attribuisce alla Chiesa l'aggettivo “cattolica”, cioè<br />

“universale”: “Dove è Gesù Cristo", egli afferma, “lì è la Chiesa cattolica” (Smirnesi<br />

8,2)» (Benedetto XVI). Sant'Ignazio, dal 70 al 107 terzo Vescovo di Antiochia (oggi in Turchia), è<br />

annoverato tra i Padri apostolici. A causa della testimonianza da lui resa a Cristo fu condannato<br />

durante l'impero di Traiano (98-117) al supplizio delle fiere. Dalla Siria Ignazio fu mandato a Roma<br />

per essere gettato in pasto alle belve ma compiendo il suo viaggio attraverso l'Asia, sotto la custodia<br />

severa delle guardie, nelle singole città dove sostava, con prediche e ammonizioni, andava rinsaldando<br />

le Chiese; soprattutto esortava, col calore più vivo, di guardarsi dalle eresie, che allora cominciavano<br />

a pullulare, e raccomandava di non staccarsi dalla tradizione apostolica. Per Ignazio<br />

essere nella debita comunione con il vescovo - senza il quale non si possono celebrare né l'Agape, né<br />

il battesimo, né l'Eucaristia - equivale a salvarsi dall'errore e dall'eresia. È evidente nei suoi scritti<br />

l'idea di un primato romano visto che, all'interno della comunione della Chiesa, Roma, per Ignazio,<br />

ricopre un ruolo speciale, una sorta di primato nell’amore. Ignazio, inoltre, circa l’Eucaristia propende<br />

per la presenza reale di Cristo nelle specie del Pane e del Vino consacrate (Smirnesi VII). A<br />

Smirne, prima tappa del viaggio verso il martirio, scrisse quattro lettere, rispettivamente alle Chiese<br />

di Efeso, di Magnesia, di Tralli e di Roma. A Troade scrisse due alle Chiese di Filadelfia e di Smirne,<br />

e una al Vescovo Policarpo. Ignazio invitava, e anche oggi invita, a una sintesi progressiva tra configurazione<br />

a Cristo (unione con Lui, vita in Lui) e dedizione alla sua Chiesa (unità con il Vescovo,<br />

servizio generoso alla comunità e al mondo). Da Troade il martire giunse a Roma, dove, nell'Anfiteatro<br />

Flavio, venne martirizzato. “Io offro la mia vita per quelli che sono sottomessi al vescovo, ai<br />

presbiteri e ai diaconi. Possa io con loro avere parte con Dio. Lavorate insieme gli uni per gli altri,<br />

lottate insieme, correte insieme, soffrite insieme, dormite e vegliate insieme come amministratori di Dio, suoi assessori e servi.<br />

Cercate di piacere a Colui per il quale militate e dal quale ricevete la mercede. Nessuno di voi sia trovato disertore. Il vostro<br />

battesimo rimanga come uno scudo, la fede come un elmo, la carità come una lancia, la pazienza come un'armatura” (6,1-2).<br />

Ecco uno che rema contro corrente per tutta la vita. E’ Paolo Francesco Danei, di famiglia nobile<br />

per origine e malconcia quanto a denari. Il padre commercia con poca fortuna tra Piemonte e Liguria<br />

e lui lo aiuta, essendo il primo di 16 figli. Ma ha poi certi progetti personali: creare un Ordine<br />

religioso, ad esempio; o combattere contro i Turchi... Infine si fa eremita, dapprima per conto<br />

proprio; a 26 anni, il suo vescovo gli consente di vivere in solitudine presso una chiesa di Castellazzo<br />

Bormida (Al). Qui egli matura l’idea di un nuovo Ordine e nel 1725 papa Benedetto XIII lo<br />

autorizza verbalmente a ―raccogliere compagni‖. Ne raccoglie uno: suo fratello Giovanni Battista.<br />

E intanto definisce meglio il progetto: farà esattamente ciò che all’epoca risulta più impopolare.<br />

Questa è una pessima stagione per gli Ordini religiosi, tra l’avversione dei governi, le rivalità tra<br />

loro e la debolezza nella Chiesa; a papa Clemente XIV, nel 1773, si imporrà la soppressione della<br />

Compagnia di Gesù. E’ anche il tempo della fede sopportata da molti solo quale condimento di pii<br />

languori, motivo di ritualità elegante; una fede che non parli di sacrificio e nasconda la Croce.<br />

Allora lui comincia col chiamarsi ―Frate Paolo della Croce‖. Poi fonda un ―inopportuno‖ nuovo<br />

Ordine, detto dei ―Chierici Scalzi della Santa Croce e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo‖.<br />

Apertamente. Sfacciatamente, sicché tutti capiscano che lui e i suoi predicano Cristo crocifisso<br />

come Paolo apostolo, qualunque cosa esiga o imponga lo ―spirito dei tempi‖ e qualunque<br />

smorfia facciano gli abati di corte. Nel 1727 è stato ordinato prete dal Papa stesso. Ha assistito i<br />

malati di un ospedale romano col fratello. Poi, ritirati sul Monte Argentario, i due hanno visto<br />

19 Ottobre<br />

San Paolo<br />

della Croce<br />

arrivare altri giovani, affascinati da quella scelta così rudemente ―contro‖. Sono i primi Passionisti, che il fondatore educa come<br />

predicatori agguerriti: invece dei Turchi, attaccheranno l’ignoranza, l’irreligiosità, l’abbandono del Vangelo, combatto sovente<br />

contro il demonio. Per questo i Passionisti sono chiamati da ogni parte, e l’Ordine riceve via via le successive approvazioni pontificie.<br />

Il fondatore lavora alla loro formazione da vicino e da lontano: restano di lui duemila lettere, ma ne ha scritte molte di più,<br />

forse diecimila. Nel 1750 ha predicato a Roma per il Giubileo, insieme a san Leonardo da Porto Maurizio. Papa Clemente XIV gli<br />

chiede spesso consiglio, e va di persona a trovarlo in casa quando è malato. Così farà il suo successore Pio VI, appena eletto. Paolo<br />

della Croce muore dopo aver visto confermata, senza modifiche, la regola del suo Ordine che, nato ―fuor di tempo‖ nel XVIII<br />

secolo, alla fine del XX sarà attivo in Europa, in America, in Africa e in Asia. Il Padre dei Passionisti, noti per l’emblema della<br />

croce e del cuore che portano sul saio, verrà proclamato santo da Pio IX nel 1867.


P a g i n a 36<br />

Messaggi a Medjugorje<br />

della Regina della pace<br />

MESSAGGIO DEL 25 SETTEMBRE 2011<br />

Cari figli, vi invito affinché questo tempo sia per<br />

tutti voi il tempo per testimoniare. Voi che vivete<br />

nell’amore di Dio e avete sperimentato i Suoi doni,<br />

testimoniateli con le vostre parole e con la vostra<br />

vita perchè siano gioia ed esortazione alla fede per<br />

gli altri. Io sono con voi e intercedo incessantemente<br />

presso Dio per tutti voi perché la vostra<br />

fede sia sempre viva, gioiosa e nell’amore di Dio.<br />

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.<br />

MESSAGGIO DEL 2 OTTOBRE 2011<br />

(ALLA VEGGENTE MIRJANA)<br />

Cari figli, anche oggi il mio Cuore materno vi invita<br />

alla preghiera, ad un vostro rapporto personale con<br />

Dio Padre, alla gioia della preghiera in Lui. Dio Padre<br />

non vi è lontano e non vi è sconosciuto. Egli vi<br />

si è mostrato per mezzo di mio Figlio e vi ha donato<br />

la vita, che è mio Figlio. Perciò, figli miei, non<br />

fatevi vincere dalle prove che vogliono separarvi da<br />

Dio Padre. Pregate! Non cercate di avere famiglie<br />

e società senza di Lui. Pregate! Pregate affinché<br />

la bontà che viene solo da mio Figlio, che è la vera<br />

bontà, inondi i vostri cuori. Solo cuori pieni di bontà<br />

possono comprendere ed accogliere Dio Padre.<br />

Io continuerò a guidarvi. In modo particolare vi<br />

prego di non giudicare i vostri pastori. Figli miei,<br />

dimenticate forse che Dio Padre li ha chiamati?<br />

Pregate! Vi ringrazio.<br />

CONSOLATIO<br />

Domande frequenti<br />

su Fatima<br />

Cosa promette il<br />

messaggio di Fatima?<br />

Il Messaggio di Fatima promette<br />

che se le richieste di<br />

Nostra Signora di Fatima<br />

verranno soddisfatte "il Mio<br />

Cuore Immacolato trionferà,<br />

il Santo Padre Mi consacrerà<br />

la Russia, che si convertirà, e<br />

all'umanità verrà garantito<br />

un periodo di pace".<br />

E' vero che la consacrazione della Russia venne<br />

fatta nel 1984, che la "caduta del comunismo"<br />

prova che la consacrazione è stata efficace<br />

e che la Russia si sta ora convertendo?<br />

No, non è vero. Sappiamo che non è vero perché:<br />

1) Il 25 marzo 1984, dopo la Consacrazione del<br />

mondo, Papa Giovanni Paolo II disse per due volte<br />

che la richiesta di Nostra Signora di Fatima -<br />

sulla Consacrazione della Russia - non era stata<br />

accolta. 2)Subito dopo la tentata Consacrazione<br />

del 1984, cui non avevano partecipato tutti i Vescovi<br />

del mondo e che non menzionava la Russia,<br />

Suor Lucia affermò che ciò non era sufficiente<br />

perché non soddisfaceva le specifiche richieste<br />

che Nostra Signora le aveva fatto. 3)Sin dal<br />

1984 lo stato morale e spirituale del mondo è<br />

ovviamente peggiorato: negli ultimi 14 anni vi<br />

sono stati 600 milioni di aborti e sono scoppiate<br />

guerre in tutto il mondo. Eutanasia e omosessualità<br />

sono state "legalizzate". Nella stessa Russia<br />

è stata approvata una nuova legge che discrimina<br />

contro la Chiesa Cattolica a favore dell'Islam,<br />

del Buddismo, del Giudaismo e delle congregazioni<br />

ortodosse, che sotto i comunisti avevano occupato<br />

con la forza le parrocchie Cattoliche. E'<br />

quindi chiaro che la Russia non si è convertita<br />

alla Fede Cattolica come Nostra Signora di Fatima<br />

promise che sarebbe avvenuto se fosse stata<br />

accolta la Sua richiesta. 4) In Russia, negli ultimi<br />

14 anni, sono avvenute pochissime conversioni al<br />

Cattolicesimo. Oggigiorno, in tutta la Russia vi<br />

sono solamente 300.000 Cattolici - molto meno<br />

dell'uno per cento della popolazione russa. Al<br />

confronto, dopo l'apparizione di Nostra Signora<br />

a Guadalupe, avvenuta in Messico nel sedicesimo<br />

secolo, nei nove anni seguenti più di 7 milioni di<br />

messicani si convertirono dal paganesimo alla<br />

Fede Cattolica e il Messico divenne un paese<br />

Cattolico. CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

"Padre, benedici i tuoi figli, santifica<br />

il tuo Nome e liberaci dal male!"<br />

P a g i n a 37<br />

O Dio nostro Padre, che hai promesso la tua Benedizione ad Abramo e alla sua<br />

discendenza e l’hai realizzata in Cristo tuo figlio e nella discendenza della Donna<br />

destinata a calpestare la testa al Serpente infernale, umilmente Ti preghiamo di<br />

attuare la tua promessa anche per noi, che T’invochiamo nel Nome di Gesù e per<br />

l’intercessione di Maria, sua e nostra Madre, da Te benedetta con ogni benedizione.<br />

Padre santo, allontana da noi lo spirito del male: ritorci su di lui e sui<br />

suoi servi tutte le maledizioni che egli riversa con diabolica ferocia ed ostinazione su di noi tuoi figli.<br />

Liberaci dal male! Donaci quella libertà dei figli di Dio che Gesù ci acquistò col suo Sangue e annulla<br />

tutte le trame malefiche che il Maligno tesse su di noi e sulle nostre iniziative. Spezza le sue catene,<br />

libera gli oppressi, vanifica le sue trappole e punisci in modo esemplare i suoi servi, perché lasciato il<br />

male tornino pentiti a Te, Padre di misericordia, che non vuoi la morte del peccatore ma che si converta<br />

e viva. Santifica il Tuo Nome, Padre buono, e mostrati grande e potente anche su coloro che maledicono<br />

il Cielo e la terra e disprezzano il Sangue di Cristo redentore. Favorisci la nostra vita che solo<br />

in Te crediamo e speriamo, e difendi l’Opera delle Tue mani che hai messo nelle nostre mani. E noi Ti<br />

renderemo lode e benedizione in eterno, Dio amante della vita e del bene, Dio che rendi giustizia ai<br />

tuoi servi che T’implorano giorno e notte. Per Cristo nostro Signore. Amen!<br />

Notizie dell’Opera<br />

Attività in Casa S. Gi<strong>org</strong>io: - il Giovedì: adorazione prolungata (dalle 10 alle 19) con<br />

Vespri e santa Messa dalle 19 in poi. - il Sabato: S. Rosario (ore 9,30) e S. Messa (ore<br />

10). Seguono Benedizioni e colloqui col Padre. - la Domenica: S. Messa (ore 19), preceduta<br />

dal S. Rosario e seguita dalla Coroncina della Divina Misericordia.<br />

Un vivo grazie per tutti coloro che hanno voluto farsi presenti con le loro offerte per<br />

l’Opera. Dio Vi ricompensi e Vi benedica. Preghiamo per Voi in ogni santa Messa celebrata<br />

in Casa S. Gi<strong>org</strong>io. Ricordo che si può beneficare l’Opera in tanti modi: prima<br />

con la preghiera e poi:<br />

-con offerte su CCP n. 88905179 IBAN IT55G07011660088905179<br />

-destinando la quota del 5 per mille: mettere il C.F.92016580844 nella casella apposita<br />

del modulo della Dichiarazione dei redditi.<br />

Le Vostre offerte ci aiutano ad andare avanti. Grazie!


P a g i n a 38<br />

CONSOLARE DIO<br />

E IL PROSSIMO<br />

Proponiamo alcuni articoli della Regola dell‟Opera della Divina<br />

Consolazione, nata a Sciacca nel 1983, allo scopo di conoscerla,<br />

di studiarne la spiritualità e attuarne l‟apostolato<br />

specifico.<br />

Regola di vita per Consolatori<br />

Continuiamo la pubblicazione della ―Regola‖ proposta a coloro che vogliono<br />

far parte attiva dell’Opera della Divina Consolazione.<br />

CONSOLATIO<br />

3. I Consolatori cercano di vivere secondo il modello<br />

della prima comunità di Gerusalemme, sorta attorno<br />

agli Apostoli. Nello spirito di adesione sincera a Cristo e<br />

al Vangelo, di accoglienza reciproca, di amore fraterno,<br />

di distacco dai beni terreni, di condivisione delle gioie e dei dolori, vogliono proporre al mondo<br />

un modo di vivere diverso da quello comune, come un'unica famiglia incentrata sulla persona di<br />

Cristo e sul suo Vangelo, per la gloria di Dio Padre. La loro deve essere una casa dove regna<br />

Dio e la carità. La loro finalità specifica è operare per la Divina Consolazione agli afflitti,<br />

porzione eletta della vigna del Signore.<br />

4. Essi vivono nelle loro famiglie e nelle proprie case o anche insieme come un'unica famiglia<br />

sotto lo stesso tetto, ma in ambienti diversi e propri, secondo la loro condizione e secondo le<br />

attività da svolgere. Sono celibi/nubili e coniugati, legati da promesse o voti. Le promesse sono<br />

quella di osservanza della Regola e di<br />

obbedienza al Padre spirituale; i voti sono<br />

privati: di castità, povertà e obbedienza.<br />

Chi vive nel matrimonio può anche fare la<br />

promessa della castità periodica e<br />

dell‟apertura alla vita, secondo il Magistero<br />

ecclesiastico. Possono esserci membri<br />

Sacerdoti. Li unisce l'identità di spirito e<br />

di apostolato nella Chiesa. Hanno diversa<br />

abitazione notturna; hanno in comune la<br />

cappella, la cucina, la sala di comunità, la<br />

biblioteca, gli ambienti di lavoro e di ricreazione.<br />

.<br />

CONTINUA<br />

SUL PROSSIMO NUMERO


Per Christum abundant consolatio nostra<br />

Chi siamo?<br />

Questa Newsletter è curata dai membri dell'Ope-<br />

ra della divina Consolazione, come <strong>org</strong>ano di<br />

informazione, formazione e collegamento tra di<br />

loro e con tutti gli Amici e simpatizzanti sparsi<br />

per il mondo. Vogliamo tenerci uniti e cammina-<br />

re insieme nelle vie della fede e dell'amore, se-<br />

condo il Vangelo di Gesù nostro Signore e gli<br />

insegnamenti della Chiesa Cattolica nostra Ma-<br />

dre.<br />

Quali sono le consolazioni di Dio?<br />

Sono soprattutto amore, gioia e pace che<br />

vengono da Lui, dal dono del suo Spirito<br />

Santo e che chiunque può ricevere, se si<br />

accosta a Dio. Il ponte per avvicinarci a<br />

Dio è fatto da due persone uniche ed ec-<br />

cellenti: il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore<br />

Immacolato (e Addolorato) di Maria.<br />

Cosa fa in particolare l'Opera<br />

della divina Consolazione?<br />

Consola Dio portando le<br />

nostre anime davanti a Gesù<br />

Sacramentato e ai Sacri<br />

Cuori di Gesù e di Maria;<br />

consola gli afflitti cercando<br />

di portarli a Dio per ricevere<br />

"amore, gioia e pace", trami-<br />

te Gesù e Maria.<br />

Come lo fa?<br />

Con gli incontri col sacerdo-<br />

te; con le preghiere di adora-<br />

zione e la S. Messa ben par-<br />

tecipata; con le Benedizioni<br />

e l'uso dei Sacramentali; col<br />

santo Rosario e i Cenacoli<br />

Mariani; coi pellegrinaggi;<br />

etc.<br />

Qual è la sede dell'Opera?<br />

Chi sono gli afflitti da consolare?<br />

Sono Dio e tutti coloro che soffrono.<br />

Dio può soffrire?<br />

Dove e quando è nata l'Ope-<br />

ra?<br />

A Sciacca (AG) il 27 agosto<br />

del 1983, giorno della me-<br />

moria di S. Monica, madre<br />

di Sant'Agostino.<br />

Come è nata?<br />

Per un'ispirazione nel cuore<br />

del padre fondatore, il sac.<br />

Giuseppe Tagliareni, che ha<br />

operato a Sciacca, a Cala-<br />

monaci (come parroco) ed<br />

ha predicato per anni in<br />

numerosi paesi dell'Agrigen-<br />

tino (Ribera, Burgio, Villa-<br />

franca, Lucca S., Caltabellot-<br />

ta, S. Margherita, Sambuca,<br />

Menfi, Siculiana, Porto Em-<br />

pedocle, Favara, etc.).<br />

P a g i n a 39<br />

C o s ' è l ' O p e r a d e l l a d i v i n a<br />

Consolazione?<br />

E' un'associazione di fedeli cattolici che<br />

vogliono da una parte consolare Dio nel<br />

mistero del suo dolore per le offese e gli<br />

abbandoni degli uomini e dall'altra parte<br />

consolare gli afflitti con le consolazioni di<br />

Dio.<br />

Sì, perché Egli ama. La sua sofferenza è relativa a noi: Egli soffre se noi pecchiamo e<br />

ci allontaniamo da Lui, perché ci vuole con Sé per beneficarci e il peccato glielo impe-<br />

disce. Inoltre Egli soffre per compartecipazione alle nostre pene e tribolazioni, fino a<br />

quando non ce le alleggerisce o toglie del tutto. Chi ama, se vede soffrire le persone<br />

amate, soffre e fa di tutto per liberarle o risanarle. Così Dio.<br />

E' "Casa San Gi<strong>org</strong>io" posta tra Sciacca e Ribera, sulla Statale 115 al Km 129,8. Telefono: 0925 997015.<br />

Cosa si fa in "Casa San Gi<strong>org</strong>io"?<br />

Ci abita il padre fondatore con qualche persona dell'Opera. Il giovedì si fa la giornata di adorazione a Gesù nel Sacramento; il saba-<br />

to mattina, le Benedizioni e la S. Messa; la domenica mattina, la S. Messa.<br />

BENEFATTORI<br />

(Settembre 2011)<br />

Sarina Piscione (Calamonaci); Daniela Leggio<br />

e famiglia (Partanna); Agata Di Figlia<br />

(Palermo); Isabella e Valter Vizzaccaro<br />

(Roma); Sebastiano Abate e Daniela<br />

(Castelvetrano); Cettina Capizzi<br />

(Calamonaci); Enzo Di Luca (Sambuca);<br />

Caterina Raziano (Sciacca); Carmela Pelletti<br />

(Calamonaci); Alfonsina Baiamonte<br />

(Calamonaci); Linda Panepinto (San Giovanni<br />

Gemini); Isidoro Agnello (Villabate);<br />

Vittoria Pinto (Sciacca); Emanuele Russo<br />

(Palazzolo); Giuseppe Pepe (Bolognetta);<br />

Gallina Ninfa (Prizzi); Franca Catalanotto<br />

(Calamonaci).<br />

Ogni giorno viene celebrata una<br />

Santa Messa per voi tutti. Dio vi benedica


P a g i n a 40 CONSOLATIO

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