madreterra numero 10 - ottobre 2010 - Madreterranews.it
madreterra numero 10 - ottobre 2010 - Madreterranews.it
madreterra numero 10 - ottobre 2010 - Madreterranews.it
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
MadreTerra<br />
PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />
FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />
l’ed<strong>it</strong>Oriale<br />
Paolo Ventrice<br />
Sarah Scazzi. Un dramma tutto<br />
<strong>it</strong>aliano o figlio di un epoca<br />
ancora segnata da ignoranza,<br />
legata ad istinti animaleschi e<br />
prim<strong>it</strong>ivi?<br />
La domanda nasce spontanea,<br />
ma la risposta si perde in un labirinto,<br />
generato da una società<br />
in cui il male maggiore sembra<br />
essere la multietnic<strong>it</strong>à. Poi,<br />
tutto ad un tratto, ci rendiamo<br />
conto che non sono la cultura, la<br />
tradizione, l’estrazione sociale,<br />
la provenienza a tirare le fila di<br />
un cervello capace di tali tragedie.<br />
“Scheletri nell’armadio”!<br />
Quante volte abbiamo ripetuto o<br />
sent<strong>it</strong>o questa frase; quante volte<br />
abbiamo pensato agli scheletri<br />
degli altri?<br />
Inorridiamo al pensiero di una lapidazione<br />
e siamo pronti a batterci<br />
perchè ciò non avvenga. Sakineh<br />
è stata “salvata” da questa<br />
brutale fine ed il mondo ha vinto<br />
una piccolissima battaglia.<br />
Ma quante Sakineh, quante Sarah<br />
esistono attorno a noi?<br />
Siamo consapevoli della realtà<br />
che ci circonda e spesso ci nascondiamo<br />
o la nascondiamo, facendo<br />
finta di nulla.<br />
Sara Scazzi era forse una v<strong>it</strong>tima<br />
predestinata, Dio l’ha voluta<br />
a se ora, e la mano di uno<br />
zio è stata l’arma prescelta.<br />
Una storia-incubo di due famiglie<br />
<strong>it</strong>aliane che si lega ad altre<br />
storie simili, di bimbi uccisi da<br />
madri/mostro, di bimbi scomparsi<br />
(con forti propensioni accusatorie<br />
o di sospetto verso<br />
parenti o amici di famiglia), divorata<br />
dai media.<br />
I giornalisti d’assalto (campeggiatori<br />
attendati davanti alle<br />
case ed alle procure in questione)<br />
ed i loro redattori sanno bene<br />
cosa serve per incollare gli spettatori<br />
al video e i lettori al giornale...<br />
e ci marciano su, anche a<br />
costo di fare a gara a chi dice per<br />
primo la cosa più ovvia, la più insignificante,<br />
la più stupida.<br />
Lo scopo? Rubare più visibil<strong>it</strong>à<br />
possibile. E noi guardiamo, ascoltiamo,<br />
ci animiamo e sputiamo<br />
sentenze. Ci lasciamo coinvolgere,<br />
certi di avere la ver<strong>it</strong>à in<br />
mano, semplicemente per poter<br />
dire “...Ecco, io avevo cap<strong>it</strong>o che<br />
questa storia finiva così...” .<br />
Purtroppo tutto questo fermento<br />
non aiuterà chi non c’è più,<br />
chi è costretto, dalla natura della<br />
sua religione fanatistica, a vivere<br />
e sopportare il peso di una<br />
lapidazione al solo scopo persuasivo,<br />
nei confronti del popolo,<br />
da parte del potere (pol<strong>it</strong>ico-religioso)<br />
e, oserei dire purtroppo,<br />
l’esplosione di notorietà di personaggi<br />
“malati” ed il vantaggio<br />
(si fa per dire) di essere “divi”<br />
per un pò, potrebbe spingere altre<br />
menti malate ad azioni inumane.<br />
Gom<strong>it</strong>o a gom<strong>it</strong>o con noi.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Palmi &Dintorni FREE PRESS - FREE PRESS<br />
OmaggiO<br />
di E. D. Rovere<br />
FREE PRESS - F<br />
Il volto nuovo dI pIazzale trodIo<br />
Forse è gIunto Il momento, dopo annI dI attese, studI e progettI, della realIzzazIone<br />
della rotatorIa “trodIo” per Il traFFIco In entrata ed uscIta. l’InIzIo<br />
deI lavorI darà Il vIa anche ad altre rotatorIe e collegamentI.<br />
Per nOn dimenticare<br />
sabra e shatila<br />
di Enzo Infantino<br />
Il Caporale SprIzzI e Il<br />
Fante ColorIto<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
pag. 8<br />
pag. 18<br />
DON ROCCO IARIA<br />
di Cettina Angì pag. 13<br />
“Scusate, sono la Legge”<br />
pag. 21<br />
IL PESO DELLA POLITICA<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
L’IMPORTANZA<br />
DELL’IgIENE ORALE<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
a pag. 2<br />
pag. 17<br />
pag. 27
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
attualIta’ Palmi<br />
“vade retro” Ingorgo!!!<br />
Pr e s t o i n i z i e r a n n o i l av o r i P e r la c o s t r u z i o n e delle r o tat o r i e ta n t o at -<br />
t e s e. ci a c c i n g i a m o a d a f f r o n ta r e P e r i o d i d i d i f f i c o lt à d o v u t e a i c a n t i e r i<br />
c h e v e r r a n n o a P e r t i, m a s i a m o f i d u c i o s i in at t e s a d i u n r i s u ltat o c h e d a r à<br />
l u s t r o e P r e s t i g i o u lt e r i o r e alla n o s t r a c i t t à. da i P r o g e t t i, f at t o i mP o rta<br />
n t i s s i m o, e m e r g e a n c h e c h e in a l c u n i t r at t i av v e r r à la c o s t r u z i o n e d i<br />
m a r c i a P i e d i a s a lva g u a r d i a d e l l’a u m e n tat o t r a f f i c o P e d o n a l e d o v u t o alla<br />
P r e s e n z a d i n u o v e s c u o l e e d alla s ta z i o n e della PPm.<br />
Pianta completa con tutti gli interventi che verranno effettuati<br />
di Paolo Ventrice<br />
Finalmente inizieranno i lavori.<br />
Si, ma quando?<br />
La risposta non può essere che<br />
vaga (una data certa, al momento<br />
della stesura di questo articolo<br />
non esiste). Tutti gli studi effettuati,<br />
dopo aver rilevato <strong>numero</strong>si<br />
dati in relazione al traffico,<br />
suddiviso per fasce orarie ed in<br />
relazione alla necess<strong>it</strong>à dei palmesi,<br />
in virtù, anche, di prospettive<br />
future, (leggi Ospedale della<br />
Piana), hanno portato alla stesura<br />
di un piano programmatico ed<br />
esecutivo di varianti viarie atte<br />
a facil<strong>it</strong>are il traffico in entrata<br />
ed usc<strong>it</strong>a da Palmi.<br />
Punto focale di tutto l’intervento,<br />
rimane il Piazzale Trodio,<br />
croce, da sempre, degli automobilisti<br />
che, in talune fasce orarie,<br />
vi si trovano “incagliati” in code<br />
disordinatissine (roba da far rabbrividire<br />
anche i nostri vicini<br />
che, senti e trema, hanno risolto<br />
da anni i loro problemi di traffico<br />
congestionato nei punti nevralgici<br />
delle loro c<strong>it</strong>tà).<br />
La rotatoria “Trodio”, (immagine<br />
1) avrà 8 innesti, 4 in entrata<br />
ed altrettanti in usc<strong>it</strong>a che<br />
regoleranno il traffico senza, peraltro<br />
(o almeno si spera), bloccare<br />
i flussi provenienti da Gioia<br />
Tauro, S. Elia, Seminara, dalla<br />
SA-RC e da Palmi centro.<br />
Strettamente legato ad essa<br />
vi è l’attuale collegamento verso<br />
l’autostrada ed anche in questo<br />
tratto di strada vi saranno<br />
delle modifiche. Intanto è previsto<br />
l’allargamento del ponte del-<br />
la Ferrovia Calabro-Lucana con<br />
protezioni, anche, pedonali. In<br />
prossim<strong>it</strong>à dell’incrocio con Viale<br />
Repaci, verrà realizzata la rotatoria<br />
“Agraria” (immagine 2), più<br />
piccola di quella del Trodio.<br />
Proseguendo verso la SA-RC, in<br />
prossim<strong>it</strong>à del Liceo “Marconi”,<br />
vi sarà la rotatoria “Liceo”, (immagine<br />
3) punto di partenza per<br />
lo sviluppo della nuova bretella<br />
(immagine 4) che si collegherà<br />
alla SS 18, in prossim<strong>it</strong>à del futuro<br />
(speriamo) Ospedale della<br />
Piana. Questa arteria darà sfogo<br />
al traffico in direzione Gioia Tauro,<br />
(ovvero, anche a quello previsto<br />
in virtù della realizzazione<br />
dell’ospedale) senza dover, necessariamente,<br />
passare da piazzale<br />
Trodio.<br />
L’innesto alla SS 18 è previsto<br />
tram<strong>it</strong>e un sovrapasso che, collegandosi<br />
con la viabil<strong>it</strong>à ordinaria<br />
della statale, smista il traffico<br />
sia in direzione Nord che in<br />
direzione Sud, aiutata anche da<br />
terze corsie centrali di accumulo,<br />
sulla statale, che consentono<br />
ai veicoli in attesa di svolta di<br />
non interrompere il flusso in percorrenza<br />
sulla strada principale.<br />
Naturalmente non vogliamo dimenticare<br />
la “bruttura” di via<br />
concordato ne, tanto meno,<br />
il pericolosissimo incrocio via<br />
carbone/Viale repaci con la ss<br />
18 che, a nostro modesto avviso,<br />
va certamente ridisegnato,<br />
considerando che, fra attiv<strong>it</strong>à<br />
commerciali, chiesa ed agglomerato<br />
urbano in cresc<strong>it</strong>a,<br />
è facile prevedere un futuro<br />
nero per quel tratto di strada.<br />
2<br />
1) Rotatoria Trodio<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
2) Rotatoria Agraria - attuale diramazione Viale Repaci -<br />
3) Rotatoria Liceo - immissione nuovo collegamento con SS 18<br />
4) Collegamento Liceo - SS 18 con cavalcavia sulla statale<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 3<br />
®<br />
attualIta’ Palmi<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
attualIta’ Palmi<br />
4<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
DALL’INTERVISTA AL PROCURATORE GIUSEPPE PIGNATONE ALLA SPERANzA DI UN PATTO ANTINDRANGhETA PER LA CALABRIA.<br />
di Rocco Mil<strong>it</strong>ano Camera. I parlamentari calabre-<br />
“La zona grigia della società<br />
civile” è il t<strong>it</strong>olo di una intervista<br />
che il Procuratore della Repubblica<br />
di Reggio Calabria, Giuseppe<br />
Pignatone, ha rilasciato<br />
alla rivista ITACA, ed<strong>it</strong>a dall’Associazione<br />
Amici Casa Répaci,<br />
in distribuzione in questi giorni.<br />
Nell’intervista, raccolta da Carlo<br />
Macrì e richiamata come fonte<br />
in articoli pubblicati dal Corriere<br />
della Sera e da Il Messaggero,<br />
l’alto magistrato, ormai profondo<br />
conosc<strong>it</strong>ore della ‘ndrangheta,<br />
dopo due anni di permanenza a<br />
Reggio Calabria, fa un quadro allarmante<br />
del fenomeno calabrese,<br />
descrivendone i vari aspetti<br />
peculiari, ma soprattutto, fa una<br />
riflessione estremamente grave<br />
ed immediatamente comprovata<br />
da una casuale coincidenza: “Se<br />
il mafioso non potesse contare<br />
sulle coperture pol<strong>it</strong>iche ed ist<strong>it</strong>uzionali,<br />
- dichiara il procuratore<br />
- la ‘ndrangheta sarebbe solo<br />
un fatto meramente criminale<br />
e quindi molto più semplice da<br />
estirpare”. E poi aggiunge: “La<br />
scarsa attenzione sui problemi<br />
di questa regione fa sì che anche<br />
del fenomeno ‘ndrangheta si<br />
parli in maniera molto approssimativa<br />
…cogliendone gli aspetti<br />
folcloristici ...mentre essa è<br />
molto di più: gestisce l’economia<br />
di un paese e ne condiziona le<br />
scelte pol<strong>it</strong>iche”. Contestualmente<br />
la stessa scarsa attenzione<br />
la denunziano gli onorevoli<br />
Franco Laratta e Angela Napoli<br />
in un loro scr<strong>it</strong>to congiunto, pubblicato<br />
da Il Quotidiano, con il<br />
t<strong>it</strong>olo I misteri di Reggio e sottot<strong>it</strong>olo<br />
Il Governo in fuga dalla<br />
si, componenti della Commissione<br />
antimafia, lamentano che ad<br />
una interrogazione urgente al<br />
Ministro Maroni sui recenti fatti<br />
di Reggio (nel solo 20<strong>10</strong> ben 12<br />
gravissime intimidazioni a magistrati<br />
culminati nel r<strong>it</strong>rovamento<br />
del micidiale bazooka!)<br />
firmata da 32 deputati di diversi<br />
part<strong>it</strong>i, il Governo si è fatto rappresentare<br />
in aula da un sottosegretario<br />
leghista che ha letto<br />
una fredda e distaccata risposta<br />
fatta di cifre e dati, senza tentare<br />
neppure di accennare ad un<br />
piano concreto di attacco, né ad<br />
un qualunque progetto che puntasse<br />
a valorizzare quella storica<br />
manifestazione del 25 settembre,<br />
allorquando quarantamila<br />
calabresi, in gran parte giovani,<br />
hanno sfilato sotto l’insegna “No<br />
‘ndrangheta”. Ora vi è il tentativo<br />
del Presidente del Consiglio<br />
regionale, Franco Talarico, dopo<br />
la sua partecipazione alla manifestazione,<br />
di tenere nell’aula<br />
del Consiglio regionale, un dibatt<strong>it</strong>o<br />
a più voci, con la partecipazione<br />
anche dei Ministri Maroni,<br />
Gelmini e Sacconi, per arrivare<br />
a stipulare – governo, ist<strong>it</strong>uzioni<br />
locali, parti sociali e società civile<br />
- un Patto contro la ‘ndrangheta<br />
per la Calabria. L’auspicio<br />
è che il tentativo si realizzi concretamente<br />
ed al più presto. Lo<br />
pretendono i giovani che combattono<br />
la zona grigia e vogliono<br />
che si apra, sull’esperienza pos<strong>it</strong>iva<br />
della Sicilia e della Lombardia,<br />
un circu<strong>it</strong>o di legal<strong>it</strong>à dove –<br />
come dice Pignatone - non deve<br />
e non può mancare l’apporto dei<br />
part<strong>it</strong>i, della Chiesa, dell’Univers<strong>it</strong>à,<br />
di Confindustria.<br />
SE QUESTO E’ UN UOMO…<br />
di Mario Idà<br />
La notte è calata, fredda<br />
e improvvisa, sulle nostre<br />
anime morte. Avetrana non è un<br />
villaggio dell’altro mondo dove<br />
si praticano r<strong>it</strong>i propiziatori con<br />
sacrifici umani. Avetrana è un<br />
lembo di questa terra ormai bruciata,<br />
che è la nostra incivilissima<br />
Italia. Attenzione: la fine del<br />
mondo non è la prefigurazione<br />
a tinte giovannee della dissoluzione<br />
finale; la fine del mondo è<br />
qui, davanti a noi, in questa tremenda<br />
profanazione della v<strong>it</strong>a.<br />
Le sole parole di commento, che<br />
possano descrivere la rabbia impotente<br />
che ci si porta dentro<br />
per il terrificante omicidio compiuto<br />
- con lucida follia - da un<br />
essere immondo, sono quelle<br />
che si è andati oltre le categorie<br />
del Bene e del Male, per<br />
sprofondare in un abisso infernale<br />
senza alcuna possibil<strong>it</strong>à di<br />
r<strong>it</strong>orno. Un del<strong>it</strong>to così abietto<br />
trova corrispondenza soltanto<br />
nelle depravazioni e nel massacro<br />
di bambini per l’espianto di<br />
organi, immesse qualche anno<br />
fa nella ragnatela del Web. Si<br />
iscrivono tutti in questo clima<br />
psichico degenerato che prelude<br />
ad es<strong>it</strong>i terrificanti. Dio si è<br />
r<strong>it</strong>irato dalla scena della storia:<br />
non ci sono più angeli e santi,<br />
ma turbe di demoni sanguinari,<br />
la cui danza macabra anticipa<br />
la venuta di Satana. Purtroppo,<br />
bisogna prendere amaramente<br />
coscienza che noi ormai viviamo<br />
in un labirinto presidiato da<br />
necromani adoratori di Satana.<br />
Sono forse costoro esseri alieni?<br />
Nessuno può dirlo, perché hanno<br />
sembianze umane. Tra questi<br />
il mostro di Avetrana. Ma se costui<br />
è un uomo, ebbene abbiamo<br />
ancora molto da imparare<br />
dal comportamento di certi animali.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 5<br />
®<br />
puntI dI vIsta<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Enzo Auddino<br />
Segretario Generale SPI Comprensorio<br />
Gioia Tauro<br />
Affrontare temi come quello<br />
dei servizi sociali , socioeducativi,<br />
socio-san<strong>it</strong>ari e san<strong>it</strong>ari<br />
del terr<strong>it</strong>orio è un’impresa ardua<br />
per chiunque, soprattutto nella<br />
Piana di Gioia Tauro.<br />
Qui le difficoltà aumentano<br />
per due ragioni fondamentali: la<br />
prima è quella relativa alle risorse<br />
finanziarie, la seconda è per<br />
la mancanza di una cultura dei<br />
servizi sociali da parte dei nostri<br />
amministratori locali.<br />
Servizi sociali che oggi sono messi<br />
in discussione dalle scelte del<br />
governo sul sistema di welfare.<br />
Infatti, la manovra economica<br />
approvata dal Governo, prevede<br />
tagli agli enti locali Regioni, Comuni<br />
e Province nel 20<strong>10</strong> - 2011<br />
per un importo di 13 miliardi e<br />
300 milioni di euro, pari al 56,21%<br />
dell’intera manovra.<br />
Quanto peseranno questi tagli,<br />
nell’erogazione di quei servizi sociali<br />
che gli enti locali destinavano<br />
a pensionati e a quei c<strong>it</strong>tadini<br />
diversamente abili?<br />
Non bisogna avere la sfera di<br />
cristallo per capire cosa succederà<br />
a partire dal 2011, ci sarà di certo<br />
una notevole riduzione della spesa<br />
in questo settore.<br />
Per cui Regioni e Comuni saranno<br />
costretti ad aumentare le<br />
entrate, attraverso un maggiore<br />
prelievo fiscale, peraltro già alto,<br />
con l’aumento dell’addizionale regionale<br />
e comunale Irpef se si vogliono<br />
mantenere gli attuali livelli<br />
di erogazione dei servizi sociali.<br />
Questo quadro economico impone<br />
al sindacato una nuova fase<br />
di contrattazione sociale che deve<br />
essere determinata a sollec<strong>it</strong>are<br />
equ<strong>it</strong>à e sviluppo delle tutele per<br />
i c<strong>it</strong>tadini, nella consapevolezza<br />
delle difficoltà in cui si trovano le<br />
Ist<strong>it</strong>uzioni Locali e Regionale.<br />
Ma il punto vero è se, in presenza<br />
di questa crisi economica, la<br />
Regione e i Comuni, che sono i soggetti<br />
ai quali è demandato il comp<strong>it</strong>o<br />
di programmare gli interventi<br />
per i servizi sociali da erogare in<br />
Calabria, sono nelle condizioni di<br />
affrontare seriamente il problema<br />
per dare le giuste soluzioni.<br />
Gli strumenti ci sono tutti:<br />
1. Il Piano Sociale Regionale<br />
2. I Distretti Socio San<strong>it</strong>ari<br />
La Regione, attraverso il Piano<br />
Sociale Regionale, indica le linee<br />
metodologiche e gli strumenti per la<br />
definizioni dei Piani di zona, determina<br />
fondi e le aree di intervento.<br />
I Distretti Socio San<strong>it</strong>ari devono<br />
programmare e proporre ciascuno<br />
un Piano di zona, facendo alla Regione<br />
Calabria specifiche richieste,<br />
in base ad una analisi terr<strong>it</strong>oriale<br />
dei bisogni.<br />
Nella Piana di Gioia Tauro i Distretti<br />
Socio San<strong>it</strong>ari individuati<br />
dalla Regione sono 3, il primo<br />
Distretto con 13 Comuni aggregati<br />
ha come Comune capofila Polistena,<br />
il secondo con 7 Comuni ha<br />
capofila Gioia Tauro e il terzo con<br />
<strong>10</strong> Comuni ha capofila Taurianova.<br />
La programmazione però non<br />
nasce dal basso attraverso i Piani<br />
di zona, qui l’amara sorpresa, è la<br />
Regione che, con il Piano Sociale<br />
Regionale, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con legge re-<br />
attualIta’ Palmi e dintorni<br />
gionale 5 dicembre 2003, determina<br />
i fondi e le aree d’intervento,<br />
annullando così ogni programmazione<br />
dei Distretti Socio San<strong>it</strong>ari.<br />
In presenza di una programmazione<br />
distorta, ai Comuni va<br />
chiesto di avere, nei confronti<br />
della Regione, un peso maggiore<br />
nella definizione degli obiettivi da<br />
raggiungere, attraverso i Distretti<br />
Socio San<strong>it</strong>ari elaborando Piani di<br />
zona, capaci di leggere e valutare<br />
i bisogni del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Pensiamo che per fare ciò, si<br />
debba lavorare per redigere un’anagrafe<br />
sociale, che oggi non esiste,<br />
per sapere quanti sono i disabili<br />
e i pensionati non autosufficienti,<br />
chi sono, che tipologia di handicap<br />
presentano, dove vivono e dove<br />
sono ubicate le loro ab<strong>it</strong>azioni, se<br />
sono anziani soli e quali sono le<br />
loro condizioni economiche.<br />
Una mappa sociale che consenta<br />
di avere una conoscenza del terr<strong>it</strong>orio,<br />
che permetta e renda possibile<br />
interventi razionali capaci di<br />
ottimizzare le risorse e di valutare<br />
i risultati in tempo reale.<br />
Il Piano di zona dunque, va visto<br />
come un vero piano regolatore<br />
dei servizi alle persone, ed è la<br />
risposta strategica per passare da<br />
una cultura assistenziale ad una<br />
pol<strong>it</strong>ica pos<strong>it</strong>iva dei servizi, i quali<br />
devono essere fra loro integrati e a<br />
favore di tutta la comun<strong>it</strong>à locale.<br />
Si tratta, di aquisire anche qui,<br />
nella Piana di Gioia Tauro, maggiori<br />
servizi da destinare alle persone<br />
quindi, più assistenza ai disabili,<br />
più assistenza domiciliare per i<br />
pensionati non autosufficienti.<br />
Servizi sociali che in altre parti<br />
d’Italia sono una realtà,come:<br />
• Servizio Assistenza Domiciliare<br />
6<br />
• Servizio pasti caldi a domicilio<br />
• Servizio lavanderia, stireria,<br />
rammendo<br />
• Soggiorni socio-climatici<br />
• Contributo sost<strong>it</strong>utivo di ricovero<br />
• Contributo per ricoveri anziani<br />
e disabili in Case di Riposo<br />
Ottenuti i servizi, esiste poi un<br />
problema che riguarda l’informazione<br />
da dare ai c<strong>it</strong>tadini.<br />
I Comuni inoltre si devono dotare<br />
del Segretariato Sociale, uno<br />
sportello al quale tutti si possono<br />
rivolgere gratu<strong>it</strong>amente per avere<br />
informazioni e orientamento<br />
sull’accesso al sistema dei servizi<br />
sociali, socio-educativi, sociosan<strong>it</strong>ari<br />
e san<strong>it</strong>ari del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Dobbiamo constatare, purtroppo,<br />
gravi manchevolezze, non<br />
tutti i Comuni della Piana di Gioia<br />
Tauro oggi sono dotati di tale strumento<br />
per la mancanza, in parecchi<br />
di essi, di personale qualificato<br />
come gli Assistenti Sociali.<br />
La programmazione dei servizi<br />
sociali, questa è la cultura che<br />
chiediamo di avere ai nostri ammi-<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
QualI servIzI socIalI nella pIana?<br />
nistratori locali.<br />
Questi sono i temi che il Sindacato<br />
Pensionati della CGIL ha discusso<br />
a Polistena il 22 settembre.<br />
Temi che nessuno vuole affrontare<br />
perché di non facile soluzione.<br />
Pensiamo invece che essi vadano<br />
arricch<strong>it</strong>i nei contenuti da parte<br />
di tutti i soggetti Sindacali e dalle<br />
Associazioni di Volontariato, che<br />
svolgono un lavoro silenzioso ma<br />
di una importanza fondamentale<br />
alle quali chiediamo di essere a<br />
noi vicine nell’elaborazione di<br />
proposte sempre più adeguate ai<br />
bisogni della gente.<br />
Noi, dello SPI-CGIL del Comprensorio<br />
di Gioia Tauro, non pensiamo<br />
di avere la ver<strong>it</strong>à in tasca e non<br />
vogliamo essere i primi della<br />
classe, vogliamo coltivare invece<br />
quella cultura che ci ha sempre<br />
contraddistinto nei rapporti con<br />
le altre Organizzazioni Sindacali<br />
perché consideriamo l’un<strong>it</strong>à sindacale<br />
l’unica strada percorribile<br />
che consente a tutti di raggiungere<br />
maggiori e migliori risultati<br />
per i nostri pensionati per i nostri<br />
c<strong>it</strong>tadini.<br />
Al Signor Sindaco del comune di Palmi<br />
Al presidente della PPM Di Palmi<br />
I residenti dell’area 167 - case bifamiliari - esprimono vivo ringraziamento<br />
per l’intervento di riqualificazione dell’intera area.<br />
Le molte famiglie, dopo anni di abbandono dovuto alla poca attenzione<br />
delle precedenti amministrazioni comunali, possono ora vivere in<br />
un’area che riacquista quelle condizioni minime di ab<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à.<br />
L’intervento effettuato, l’eliminazione di un enorme accumulo di terreno<br />
riportato e di sterpaglie che ha visto un massiccio impiego di mezzi<br />
e uomini, ha reso felici i tanti residenti che sperano adesso, nel completamento<br />
e nella realizzazione dei giardini così come previsto nel<br />
piano.<br />
Grazie alla sensibil<strong>it</strong>à del Sindaco, la capac<strong>it</strong>à del Presidente della<br />
PPM Avv. Saffioti e dei loro collaboratori, gli ab<strong>it</strong>anti dell’intera area<br />
sentono vicini le ist<strong>it</strong>uzioni della C<strong>it</strong>tà.<br />
I Residenti<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 7<br />
di Natalino Fortugno<br />
Responsabile Cooperazione allo Sviluppo<br />
Associazione Bambini V<strong>it</strong>time Onlus<br />
Immaginate una donna che<br />
percorre <strong>10</strong> o 20 km di strade<br />
terrose per andare a riempire<br />
due secchi pieni d’acqua e<br />
tornare al proprio villaggio, il<br />
tutto con il suo bambino a tracolla,<br />
dal quale non si separa<br />
mai. Sono i passi di quell’Africa<br />
che cammina con i piedi delle<br />
sue donne. Ab<strong>it</strong>uate da sempre<br />
a fare i conti con la sofferente<br />
quotidian<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a e con la<br />
sfida alla sopravvivenza. Sono<br />
proprio queste donne, simbolo<br />
di un affascinante continente,<br />
la cui candidatura sarà proposta<br />
per il riconoscimento del Premio<br />
Nobel per la pace 2011.<br />
A fare da contorno a questa<br />
iniziativa, che mira alla riscoperta<br />
dei fratelli africani, sarà<br />
una settimana di incontri, dibatt<strong>it</strong>i<br />
e vis<strong>it</strong>e <strong>it</strong>ineranti che si è<br />
svolta a Palmi, prima tappa per<br />
il sud Italia, dal <strong>10</strong> al 17 <strong>ottobre</strong>,<br />
nell’amb<strong>it</strong>o dell’iniziativa denominata<br />
“Evento persone Africa<br />
società civile e cambiamento”.<br />
La manifestazione è stata organizzata<br />
dall’Associazione “Bambini<br />
v<strong>it</strong>time Onlus” di Genova e<br />
dall’associazione giovanile, culturale<br />
e ambientale “Ideali” di<br />
Palmi con la collaborazione della<br />
Commissione Pari Opportun<strong>it</strong>à<br />
del comune di Palmi, gli as-<br />
N<br />
« on fate torto allo straniero». Correva l’anno 1236 ed in Afri<br />
ca, i vari rappresentanti, delle tribù tentavano di gettare le<br />
basi di una convivenza civile tra popoli di culture differenti. Partendo<br />
da questa riflessione, Guido Barbera, presidente nazionale del Cipsi<br />
(Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà), ha evidenziato nel<br />
corso del convegno “L’Africa: prospettive economiche e strategiche di<br />
sostegno allo sviluppo” le difficoltà attuali «di cooperare tra diverse<br />
civiltà nell’uguaglianza e nel rispetto di chi ci sta affianco». Aggiungendo:<br />
«Il vero problema dell’Africa è la ricchezza e non la povertà. Le<br />
tante risorse sono gli specchi che hanno attirato gli interessi mondiali».<br />
Il convegno rientra nell’amb<strong>it</strong>o del progetto “Persone Africa società<br />
civile cambiamento” che si è tenuto a Palmi dal <strong>10</strong> al 17 <strong>ottobre</strong>, organizzato<br />
dall’Associazione “Bambini V<strong>it</strong>time Onlus” e “Ideali” di Palmi in<br />
collaborazione con la Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria,<br />
la Provincia di Reggio Calabria, la Commissione Pari Opportun<strong>it</strong>à del<br />
Comune di Palmi, il Cipsi, l’Ufficio missionario diocesano Oppido-Palmi,<br />
l’Azione Cattolica “San Giovanni Bosco” e il Consiglio dell’Ordine degli<br />
Avvocati di Palmi. «L’evento – ha spiegato in apertura Natalino Fortugno<br />
responsabile per la cooperazione dell’Associazione “Bambini V<strong>it</strong>time”–<br />
ha lo scopo di favorire e promuovere una conoscenza del Continente<br />
africano per i c<strong>it</strong>tadini <strong>it</strong>aliani presentando un’Africa pos<strong>it</strong>iva, sana e<br />
capace di svilupparsi, far emergere cioè, il volto pos<strong>it</strong>ivo dell’Africa».<br />
Aud<strong>it</strong>orium della Casa della Cultura di Palmi grem<strong>it</strong>o da studenti degli<br />
Ist<strong>it</strong>uti Superiori di Palmi e del Liceo ”Piria” di Rosarno, che ha portato,<br />
attraverso le parole della professoressa Concetta Micali, la testimonianza<br />
pos<strong>it</strong>iva di convivenza tra giovani rosarnesi ed africani. Dopo i<br />
saluti del responsabile dell’Associazione Ideali Antonello Scarfone che<br />
ha inv<strong>it</strong>ato i presenti a riflettere sul concetto di «persone» così come<br />
richiamato dal t<strong>it</strong>olo dell’iniziativa, la parola è passata all’assessore<br />
attualIta’ Palmi e dintorni<br />
evento persone<br />
aFrIca socIetà cIvIle e cambIamento<br />
sessorati comunali alle Pol<strong>it</strong>iche<br />
Sociali ed alla Cultura e Pubblica<br />
Istruzione, l’assessorato alla<br />
Cultura della provincia di Reggio<br />
Calabria e con il patrocinio della<br />
Regione Calabria.<br />
«Le donne africane – ha evidenziato<br />
Marilù zaccuri presidente<br />
della Commissione Pari<br />
Opportun<strong>it</strong>à del Comune di Palmi<br />
nel corso della conferenza<br />
stampa – sostengono la società<br />
africana. E’ un’iniziativa molto<br />
importante quella di riscoprire<br />
il loro indispensabile ruolo, perché<br />
è per la nostra società motivo<br />
di arricchimento». Natalino<br />
Fortugno, responsabile di “Bambini<br />
v<strong>it</strong>time”, ha evidenziato le<br />
ragioni del progetto: «Questa<br />
iniziativa nasce perché ha a cuore<br />
la riscoperta del vero volto<br />
dell’Africa che è la culla delle<br />
origini dell’uomo, è rappresentata<br />
dalla sua gente verso la quale<br />
abbiamo un deb<strong>it</strong>o di uman<strong>it</strong>à.<br />
In un terr<strong>it</strong>orio dove si sono verificati<br />
i fatti tragici di Rosarno<br />
questa iniziativa mira a riscoprire<br />
gli autentici valori dell’integrazione<br />
tra popoli». Nel corso<br />
della settimana sono state esposte<br />
presso piazza Amendola circa<br />
60 sagome a grandezza naturale<br />
di soggetti reali africani che<br />
avranno il comp<strong>it</strong>o di integrarsi<br />
con la comun<strong>it</strong>à locale e per le<br />
quali sono previste vis<strong>it</strong>e guidate<br />
per le scuole. Il 12 <strong>ottobre</strong> presso<br />
la Casa della Cultura si è tenuto<br />
il convegno “L’Africa: prospettive<br />
economiche e strategiche di<br />
sostegno allo sviluppo”.<br />
«A Palmi – ha dichiarato Rosario<br />
Ortuso assessore alle Pol<strong>it</strong>iche<br />
Sociali - è presente una<br />
comun<strong>it</strong>à di oltre 800 c<strong>it</strong>tadini<br />
stranieri e nel prossimo consiglio<br />
comunale daremo il via alla<br />
consulta degli immigrati per<br />
favorire questo indispensabile<br />
processo di integrazione». Salvatore<br />
Saffioti dell’Associazione<br />
Ideali ha spronato a divulgare «il<br />
concetto di conoscenza soprat-<br />
cerimONiA di sAlutO per<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
tutto del vero volto dell’Africa<br />
per aiutarci a capire che apparteniamo<br />
allo stesso mondo». Un<br />
concetto evidenziato da Maria<br />
Rosa Garipoli capo settore alle<br />
Pari Opportun<strong>it</strong>à che ha sottolineato<br />
«il valore rivoluzionario<br />
per la nostra società che rappresentano<br />
le donne africane che<br />
spesso spingono e sostengono<br />
l’economia e la pol<strong>it</strong>ica del proprio<br />
Paese». Conclusioni nelle<br />
parole di Giovanna Suriano della<br />
Commissione Pari Opportun<strong>it</strong>à<br />
che ha sottolineato anche gli<br />
aspetti giuridici che vanno «dalla<br />
difesa dei dir<strong>it</strong>ti civili delle<br />
donne alla loro continua lotta<br />
per il ripristino della legal<strong>it</strong>à».<br />
provinciale alla Cultura, Santo Gioffrè che, plaudendo all’iniziativa, ha<br />
spronato «a continuare a lavorare per migliorare le condizioni di v<strong>it</strong>a<br />
dal popolo africano». Per l’assessore alla Cultura del Comune di Palmi,<br />
Nunzio Lacquan<strong>it</strong>i, «al centro di questo incontro va messo l’uomo e<br />
il rispetto verso l’Africa altrimenti si rischia di fare parole a vuoto».<br />
Concetto ripreso negli interventi successivi di Marilù zaccuri, Presidente<br />
Commissione Pari Opportun<strong>it</strong>à, che ha ribad<strong>it</strong>o la straordinarietà<br />
della proposta di sostenere e risaltare il ruolo della donna africana e<br />
di Giovanni Battista Tillieci dell’ufficio diocesano, che ha richiamato<br />
sull’importanza di non operare per modificare la civiltà altrui ma operare<br />
per sostenerla. Chiusura nelle parole dell’assessore alle Pol<strong>it</strong>iche<br />
Sociali Rosario Ortuso che ha annunciato la nasc<strong>it</strong>a della consulta per<br />
gli immigrati a Palmi e di Francesco Surace che è intervenuto sul delicato<br />
tema della cooperazione allo sviluppo.<br />
l’AvvOcAtO AlbertO cAlOgerO che lAsciA lA cAricA di<br />
difeNsOre civicO del cOmuNe di pAlmi.<br />
Lo scorso 28 settembre l’Amministrazione Comunale di Palmi ha<br />
organizzato la cerimonia di saluto al Difensore Civico, avv. Alberto<br />
Calogero, che ha lasciato la carica per scadenza del mandato<br />
dopo 12 anni di ininterrotta attiv<strong>it</strong>à. Con accenti di profonda grat<strong>it</strong>udine,<br />
il Sindaco dott. Ennio Gaudio, ha espresso all’avv. Calogero la riconoscenza<br />
sua personale e dell’Amministrazione tutta per l’impegno<br />
diuturno profuso in amb<strong>it</strong>i diversi al fine di garantire, nel suo ruolo di<br />
soggetto “terzo”, indipendente e imparziale, la tutela dei dir<strong>it</strong>ti dei<br />
c<strong>it</strong>tadini che si sono rivolti all’apparato burocratico dell’Ente e, nel<br />
contempo, per la funzione di stimolo al buon andamento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
amministrativa, che egli ha sempre scrupolosamente eserc<strong>it</strong>ato. Parole<br />
di stima e di affetto per l’opera prestata sono state espresse dal<br />
Vice Sindaco, avv. Salvatore Silvestri, da diversi Consiglieri comunali,<br />
dal Segretario Comunale e dal Vice Segretario, nonchè dal Consigliere<br />
provinciale dott. Giovanni Barone e dal Comandante della Stazione<br />
dei Carabinieri di Palmi, Maresciallo Giovanni Calabria. Significativamente,<br />
l’auspicio di tutti i partecipanti è stato quello che, pur nella<br />
cessazione dalla carica rivest<strong>it</strong>a, l’avv. Calogero possa essere ancora<br />
per molto tempo - per la sua grande cultura ed esperienza di v<strong>it</strong>a – un<br />
prezioso consigliere cui rivolgersi nel superiore interesse della C<strong>it</strong>tà.<br />
A lui vada il nostro ringraziamento e il nostro deferente saluto.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Enzo Infantino<br />
Aziza si tormenta con le<br />
d<strong>it</strong>a delle mani il volto<br />
incorniciato da una ragnatela di<br />
rughe. ha lo sguardo triste e parla<br />
a bassa voce, accompagnando<br />
le parole con lunghi sospiri. In<br />
tasca tiene le foto in bianco e<br />
nero dei figli e del mar<strong>it</strong>o uccisi<br />
dalle raffiche di m<strong>it</strong>ra. Mentre<br />
racconta la sua storia terribile<br />
di madre e moglie mutilata dalla<br />
guerra, scoppia a singhiozzare<br />
guardando il cielo in cerca di<br />
risposte che non verranno. ho<br />
ancora davanti ai miei occhi l’immagine<br />
di questa donna scavata<br />
nel corpo e nell’anima dalla sofferenza.<br />
I suoi familiari vennero<br />
uccisi nella orribile strage compiuta<br />
nell’ 82. Lei vive ancora, in<br />
condizioni disumane, nel campo<br />
profughi di Shatila. Quando è<br />
arrivato il momento di salutarla<br />
ho visto i suoi occhi riempirsi di<br />
lacrime, come quelli delle altre<br />
donne palestinesi che ci hanno<br />
accompagnato nel nostro viaggio<br />
nell’inferno dei campi. Le mamme<br />
di Sabra e Shatila sanno che<br />
con la nostra partenza calerà<br />
il silenzio sul loro dramma. Per<br />
una settimana, in coincidenza<br />
della nostra presenza in Libano, i<br />
media nazionali hanno parlato di<br />
noi e del nostro impegno a favore<br />
dei profughi palestinesi.<br />
E’ stato il grande corrispondente<br />
dal Medio Oriente del<br />
Manifesto e prematuramente<br />
scomparso qualche anno fa,<br />
Stefano Chiarini, a organizzare<br />
il Com<strong>it</strong>ato per non dimenticare<br />
Sabra e Shatila. Da undici anni<br />
nel mese di settembre una delegazione<br />
<strong>it</strong>aliana si reca a Beirut<br />
nei campi profughi in occasione<br />
della ricorrenza della strage<br />
avvenuta nel 1982.<br />
Oltre 3 mila innocenti esseri<br />
umani, per lo più palestinesi,<br />
sono stati barbaramente trucidati.<br />
Quella strage era stata dimenticata.<br />
Nessuno era stato capace<br />
di far conoscere all’opinione<br />
pubblica internazionale il dolore<br />
di quei familiari che da allora<br />
chiedono con forza giustizia. E’<br />
ormai risaputo che la strage la<br />
compirono gli uomini della falange<br />
e che le truppe di occupa-<br />
attualIta’<br />
8<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 9<br />
Per nOn dimenticare sabra e shatila<br />
Se t t e m b r e 20<strong>10</strong>; c o m i n c i a u n v i a g g i o c o n d e S t i n a z i o n e Li b a n o. L’<strong>it</strong>a L i a Si m u o v e c o n a i u t i u m a n i ta r i e L’o c c a S i o n e p e r d a r e c o n f o rto<br />
e c o r a g g i o a c h i è v i t t i m a i n e r m e d i c o n f L i t t i aSSurdi è d a p r e n d e r e a L v o L o. u n pa L m e S e è i m p e g n ato neLLa S o L i d a r i e t à i n t e r n a z i o n aL e<br />
v e r S o p o p o L i S f o rt u n at i. già n e L ‘99 in aL b a n i a a d a i u ta r e i p r o f u g h i Ko S S o va r i, t r a nata L e e ca p o d a n n o S c o r S i a L c a i r o p e r pa rt ec<br />
i pa r e aLLa “Ga z a f r e e d o m m a r c h” ed in Li b a n o e Siria, o g g i v i Si è t r o vato p e r La S e c o n d a v o Lta. SuLLo S f o n d o, S to r i e d i S p e r at e t r a<br />
L a c r i m e e b i m b i (f o r S e) S e n z a S p e r a n z a.<br />
zione israeliane, comandate dal<br />
generale Ariel Sharon, coprirono<br />
l’azione criminale circondando il<br />
campo per tre giorni e tre notti.<br />
Il Com<strong>it</strong>ato per non dimenticare<br />
Sabra e Shatila, assieme a tutte<br />
le organizzazioni palestinesi,<br />
da anni sta portando avanti una<br />
campagna affinché venga ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
una commissione d’inchiesta<br />
in grado di consentire che gli<br />
autori e i mandanti della strage<br />
vengano individuati e processati<br />
da un tribunale internazionale.<br />
E’ quello che ci chiedono i<br />
familiari nell’incontro nel campo<br />
di Shatila. Lo chiedono le donne<br />
spezzate dal dolore che esibiscono<br />
le foto dei propri mar<strong>it</strong>i,<br />
dei figli, dei nipoti. Lo chiede un<br />
padre che tiene stretta sul suo<br />
petto la foto del figlio scomparso<br />
in quei giorni di settembre del<br />
1982 in cui l’inferno si è impadron<strong>it</strong>o<br />
di Shatila.<br />
Storie dimenticate. Storie di<br />
esseri umani che sono nati in una<br />
terra martoriata. Ma quella di<br />
Sabra e Shatila non è stata l’unica<br />
strage compiuta in Libano. Non si<br />
contano le corone che i palestinesi<br />
dei campi profughi del sud<br />
ci hanno inv<strong>it</strong>ato a depos<strong>it</strong>are<br />
nei luoghi in cui le micidiali armi<br />
mortali, sganciate dagli aerei<br />
israeliani, hanno provocato migliaia<br />
di v<strong>it</strong>time in maggior parte<br />
donne e bambini.<br />
Kana è una c<strong>it</strong>tadina del sud.<br />
Lì abbiamo incontrato una donna<br />
anziana e il suo racconto ha<br />
commosso tutti. Conoscevo la<br />
vicenda per averla appressa dalla<br />
cronaca del tempo. Nel 2006<br />
l’aviazione israeliana ha colp<strong>it</strong>o<br />
durante una notte di intensi raid<br />
una palazzina di tre piani piena<br />
di famiglie con bambini, uccidendo<br />
almeno 60 civili, 37 dei quali<br />
bambini. E tra questi bambini,<br />
15 erano handicappati. Oggi al<br />
posto di quella palazzina c’è un<br />
cim<strong>it</strong>ero dove riposano quelle<br />
povere v<strong>it</strong>time innocenti. Quella<br />
strage provocò l’indignazione<br />
della comun<strong>it</strong>à internazionale.<br />
Ma non servì a fermare i raid<br />
israeliani sul Libano.<br />
Nel sud del Libano si è svolta<br />
la resistenza di hezbollah contro<br />
l’occupazione israeliana. Li si<br />
incontrano copiosamente i segni<br />
di una cruenta battaglia che alla<br />
fine ha costretto Israele a r<strong>it</strong>irarsi<br />
dalle terre libanesi. In quella<br />
terra stuprata dalla violenza<br />
della guerra si trova El Khiam. In<br />
questa c<strong>it</strong>tadina negli anni ottanta<br />
durante la fase del confl<strong>it</strong>to fu<br />
ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un luogo di detenzione e<br />
tortura, dove sono passati migliaia<br />
di resistenti palestinesi, libanesi e<br />
semplici civili. Dopo la liberazione<br />
avvenuta nel 2000, questa prigione,<br />
per volontà di hezbollah,<br />
è diventata una meta di memoria<br />
e di turismo pol<strong>it</strong>ico. Il Part<strong>it</strong>o di<br />
Dio ha incaricato un gruppo di ex<br />
detenuti di occuparsene.<br />
Loro, organizzati in com<strong>it</strong>ato,<br />
hanno ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un percorso guidato<br />
che spiega ai vis<strong>it</strong>atori le brutal<strong>it</strong>à<br />
perpetrate in questo luogo per<br />
quasi un ventennio. Nel 2006 le<br />
bombe sganciate dagli aerei israeliani<br />
hanno tentato di cancellare<br />
quel luogo simbolo della resistenza.<br />
Ci sono solo macerie attorno<br />
a noi ma ugualmente i mil<strong>it</strong>anti di<br />
hezbollah ci accompagnano nel<br />
percorso infernale della prigione<br />
continuando così a mantenere<br />
viva quella tragica memoria.<br />
C’è un’altra ragione non meno<br />
importante che spinge il Com<strong>it</strong>ato<br />
<strong>it</strong>aliano a recarsi ogni anno nei<br />
campi profughi. Ed è quella legata<br />
alle drammatiche condizione<br />
di v<strong>it</strong>a dei profughi palestinesi.<br />
I profughi in Libano sono 425<br />
mila cens<strong>it</strong>i al 1 gennaio 20<strong>10</strong><br />
(dati UNRWA). Vivono in 12<br />
diversi campi sparsi in tutto il<br />
terr<strong>it</strong>orio libanese. Diversamente<br />
dai profughi palestinesi osp<strong>it</strong>ati<br />
in altre zone, quelli residenti nel<br />
Libano sono privi dei loro dir<strong>it</strong>ti<br />
sociali e civili. Sin dal 1948, i<br />
profughi palestinesi in Libano<br />
sono considerati dallo stato come<br />
un fardello. Sono anche considerati<br />
come stranieri e quindi non<br />
usufruiscono di alcun servizio sociale<br />
offerto dal paese osp<strong>it</strong>ante.<br />
Né dir<strong>it</strong>to al lavoro, né alla casa.<br />
E questo è stato l’argomento che<br />
ha caratterizzato gli incontri<br />
con le forze pol<strong>it</strong>iche libanesi.<br />
Abbiamo chiesto che i problemi<br />
di questa sfortunata comun<strong>it</strong>à<br />
devono tornare ad essere inser<strong>it</strong>i<br />
tra le prior<strong>it</strong>à affrontate dal parlamento<br />
del Paese dei cedri.<br />
La s<strong>it</strong>uazione libanese è as-<br />
solutamente speculare a quella<br />
siriana. Anche nella nazione<br />
guidata da Benshar Assad, infatti,<br />
nella regione del Golan,<br />
a Qune<strong>it</strong>ra, v’è testimonianza<br />
delle violenze perpetrate dalle<br />
truppe israeliane durante e dopo<br />
la guerra dei sei giorni scoppiata<br />
nel 1967. Trecentomila siriani<br />
vennero scacciati dalla loro<br />
terra e costretti a trasferirsi in<br />
un’altra zona del paese mediorientale.<br />
Qune<strong>it</strong>ra è una “c<strong>it</strong>tà<br />
fantasma” distrutta dall’eserc<strong>it</strong>o<br />
sionista prima di r<strong>it</strong>irarsi. Tra le<br />
macerie lasciate dagli occupanti<br />
si provano sensazioni forti. Chiudendo<br />
gli occhi sembra di sentire<br />
ancora le voci di donne e bambini<br />
che animavano le strade ormai<br />
deserte. Questo luogo è, forse,<br />
la più concreta immagine dei<br />
danni che una insensata guerra<br />
può causare. Migliaia di famiglie<br />
hanno perduto tutto: beni, case<br />
e futuro. Il vicepresidente della<br />
Siria, parlando con la delegazione<br />
<strong>it</strong>aliana di questa fer<strong>it</strong>a non<br />
ancora cicatrizzata, ha spiegato<br />
come il suo Paese si stia battendo<br />
per far tornare la pace in tutto lo<br />
scacchiere mediorientale. Fino<br />
a quando non saranno rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />
i dir<strong>it</strong>ti a tutti i c<strong>it</strong>tadini, palestinesi,<br />
libanesi e siriani, privati<br />
delle loro prerogative sarà tuttavia<br />
difficile pensare ad una<br />
pace duratura. Per comprendere<br />
la rabbia nascosta che è sopravvissuta<br />
agli interventi bellici occorre<br />
vis<strong>it</strong>are luoghi come Sabra,<br />
Shatila e Qune<strong>it</strong>ra. Monumenti<br />
eterni all’imbecill<strong>it</strong>à prodotta<br />
dalla violenza. E dalle guerre.<br />
attualIta’<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra
di Attilio Scarcella<br />
Chi di noi non ha percorso, attraverso<br />
lo sguardo della memoria,<br />
episodi ed immagini della<br />
propria infanzia?<br />
Ebbene, dirigere il nostro cammino<br />
verso l‘ascolto della memoria è come<br />
orientare il viaggio verso l’ascolto di<br />
noi stessi. Perché lo sguardo della<br />
memoria è quella dimensione silenziosa<br />
che ripassa tutta quanta la nostra<br />
esistenza e con la quale cerchiamo<br />
di penetrare il nostro vissuto interiore<br />
scavando dentro di noi. Il che<br />
cost<strong>it</strong>uisce, oltre la narrazione delle<br />
nostra v<strong>it</strong>a, anche l’inizio del nostro<br />
congedo graduale dalla v<strong>it</strong>a. Dalla<br />
v<strong>it</strong>a apparente, esteriore, quotidiana,<br />
s’intende. Per inoltrarci, attraverso il<br />
muro della memoria... nei labirinti e<br />
nei meandri della nostra infanzia.<br />
L’infanzia però non entra nel mondo,<br />
perché l’infanzia è innocenza. E<br />
il mondo – quello vero – non l’ha mai<br />
incontrato.<br />
Da bambino, ognuno di noi ha guardato<br />
il mondo da un angolo tutto suo:<br />
quello dell’innocenza, appunto; che<br />
è poi lo stesso sguardo tenero, dolcissimo,<br />
infin<strong>it</strong>o con cui nostra madre,<br />
nostro padre hanno orientato la<br />
v<strong>it</strong>a e i giochi della nostra infanzia.<br />
L’infanzia, dunque, è come il teatro<br />
della nostra prima esperienza di<br />
v<strong>it</strong>a. Una specie di giardino con muro<br />
di cinta costru<strong>it</strong>o da nostra madre,<br />
nostro padre per proteggerci dalle<br />
insidie del mondo, dalla ver<strong>it</strong>à a volte<br />
dura e incalzante di tutti i giorni.<br />
E’ per questo che, nello sguardo<br />
di un istante, nell’ascolto di un suono,<br />
nell’eco di un ricordo, noi spesso<br />
r<strong>it</strong>orniamo sui nostri passi, sui fotogrammi<br />
di una v<strong>it</strong>a interamente vissuta<br />
per rivis<strong>it</strong>are, attraverso la memoria,<br />
l’intera nostra esistenza.<br />
E così, quando a volte, ripercorriamo<br />
la strada o il cortile dove abbiamo<br />
giocato, la piazza dove abbiamo<br />
conversato e gio<strong>it</strong>o con gli amici, la<br />
chiesetta dove siamo stati bambini,<br />
il nostro vedere diventa un rivivere,<br />
il nostro ascoltare un ricordare. E le<br />
persone, gli amici, la gente che abbiamo<br />
incontrato, conosciuto, amato,<br />
e che ora non ci sono più, ebbene,<br />
tutto questo – adesso scopriamo<br />
– non è altro che l’Oceano tempesto-<br />
“il dolore”<br />
dimensione dell’infanzia che negli adulti diventa... pensiero!<br />
so della v<strong>it</strong>a, il cordone ombelicale di<br />
noi stessi legati ad altre persone ed<br />
immersi nel flusso della v<strong>it</strong>a.<br />
Ma per dirigere il nostro cammino<br />
verso l’ascolto della memoria, occorre<br />
orientare la rotta del nostro sguardo<br />
non già verso l’esterno ma verso<br />
il centro autentico di se stessi. Che,<br />
poi, è un’esperienza unica, irripetibile,<br />
che giunge e sopravviene quando<br />
siamo incalzati dalle grandi domande.<br />
Da quelle domande che non trovano<br />
risposte finali.<br />
Ma qual è e che cos’è questo nostro<br />
“centro”? “Il centro autentico di noi<br />
stessi” non è altro che quell’alterna<br />
dimensione di silenzio ed ascolto che<br />
ha sempre accompagnato ed accompagna<br />
il filo sottile della nostra v<strong>it</strong>a.<br />
Quello sfondo originario, autentico di<br />
ver<strong>it</strong>à e certezza dal quale noi, quasi<br />
sempre, fuggiamo, per immergerci<br />
nel mondo della quotidian<strong>it</strong>à e della<br />
chiacchiera assordante.<br />
Silenzio ed ascolto, dunque. Ecco la<br />
dimensione nuova di un tempo nuovo!.<br />
E’ solo attraverso la dimensione del<br />
silenzio che noi riusciamo a lasciare<br />
fuori dai nostri esercizi di pensiero il<br />
mondo. Difatti, fuori dal silenzio che<br />
circonda la nostra esistenza non c’è<br />
che la chiacchiera, le parole, le quali<br />
non spiegano affatto gli eventi e gli<br />
errori degli uomini. No! Non spiegano<br />
affatto la guerra, la violenza gli stupri<br />
etnici, gli eccidi di massa.<br />
La vera sorgente e decodificazione<br />
del dolore sta piuttosto nella guerra<br />
e nella violenza, nell’odio e nella ferocia<br />
che alberga nel cuore degli uomini.<br />
Il dolore, sì il dolore! Quello profondo,<br />
immenso, abissale che bussa<br />
al cuore di tutti gli uomini con i suoi<br />
perché. Perché Auschw<strong>it</strong>z? Perché<br />
hiroshima? Perché la guerra in Afghanistan,<br />
in Medio Oriente, in Iraq?<br />
Perché la decimazione e lo sterminio<br />
dei bambini in terra africana? Perché<br />
le stragi di Piazza Fontana, di Brescia,<br />
di Capaci? Perché?… Perché?…<br />
Perché?<br />
Ecco, il pensiero autentico è tutto<br />
questo. E’ lo sguardo doloroso sulla<br />
memoria storica, sulle ingiustizie sociali,<br />
sul nostro Sud sfruttato, lacerato,<br />
vilipeso, oltraggiato. Perché? E’<br />
importante interrogarsi. Soprattutto<br />
perché lo sguardo doloroso della<br />
memoria che r<strong>it</strong>orna sui fatti, serve<br />
come mon<strong>it</strong>o a non provocare nuovi<br />
errori, nuovi deliri, nuovi eventi dolorosi.<br />
Tutti i nostri pensieri non sono che<br />
delle domande sul nostro stare nel<br />
mondo, sul dolore degli uomini per<br />
la violenza, la ferocia e le ingiustizie<br />
di questo mondo.<br />
Il dolore, dunque, è un fatto: accade,<br />
c’è, esiste. Dobbiamo prenderne<br />
atto. Non lo possiamo cancellare<br />
con le parole, le teorie filosofiche, le<br />
celebrazioni e i discorsi degli anniversari.<br />
Il dolore si sconta vivendo.<br />
I linguaggi del nostro tempo, quello<br />
giornalistico, televisivo, informatico,<br />
telematico non dicono nulla di<br />
autentico sul dolore. Anzi, lo fanno<br />
ammutolire straparlandone a vanvera.<br />
Ecco perché lo sguardo della<br />
memoria, la dimensione dell’infanzia,<br />
negli adulti diventa pensiero. Ciò<br />
avviene quando riusciamo a mettere<br />
tra parentesi il mondo, la chiacchiera,<br />
l’esterior<strong>it</strong>à e ci sintonizziamo<br />
sulla dimensione del silenzio.<br />
Viviamo, oggi, in un’epoca che realizza<br />
i sogni. Mi riferisco alla cresc<strong>it</strong>a<br />
vertiginosa del progresso tecnologico,<br />
scientifico, alla globalizzazione<br />
dell’economia, cui però non fa<br />
riscontro un pari sviluppo morale e<br />
civile della società.<br />
Ebbene, in questo contesto di progresso<br />
ad una sola dimensione, il dolore<br />
è diventato ormai un’esperienza<br />
come tutte le altre. Quasi un’ab<strong>it</strong>udine.<br />
Da guardare in tv, da leggere sui<br />
giornali. Un’esperienza, insomma da<br />
osservare, da analizzare e da dimenticare.<br />
Perché, già il giorno dopo finisce<br />
la sua attual<strong>it</strong>à. Come del resto,<br />
il giorno dopo, finisce l’attual<strong>it</strong>à del<br />
giornale e della notizia.<br />
Radio, televisione e mass-media<br />
trattano il dolore come uno “scoop”,<br />
come immagine da sfruttare nei talk<br />
show per far crescere l’audience.<br />
La nostra società insomma, non sa<br />
oggi che farsene del dolore. Di quello<br />
vero, di quello autentico – dico.<br />
Vuole solo utilizzarlo per glorificare<br />
l’immagine, l’intrattenimento, lo<br />
spettacolo. Perché di uno spettacolo<br />
si tratta, quando s’inv<strong>it</strong>a ad un programma<br />
televisivo un gen<strong>it</strong>ore a raccontare<br />
il proprio dolore per la figlia<br />
guernica - di Pablo Picasso -<br />
stuprata ed uccisa in modo violento;<br />
o si sollec<strong>it</strong>a una madre a confidare<br />
a milioni di telespettatori gli affetti<br />
e i segreti più intimi del proprio figlio<br />
ucciso dalla mafia.<br />
Se, dunque, tutto è diventato una<br />
vetrina, anche il dolore – quello più<br />
interno, più profondo, più abissale –<br />
è in mostra. E come tale non è più<br />
dolore… intimo, privato, personale,<br />
ma semplice esibizione del dolore.<br />
Uno spettacolo sul dolore da mandare<br />
in scena.<br />
Se mai, invece, volessimo incontrare<br />
il dolore per capire fino in<br />
fondo il filo sottile che accompagna<br />
il processo della nostra v<strong>it</strong>a, ebbene,<br />
lo troveremo custod<strong>it</strong>o soltanto<br />
in pochi luoghi. Quei luoghi parlano<br />
per lui. Esso è ancora presente<br />
– se vorremo vederlo, esaminarlo e<br />
interpretarlo in tutto il suo sguardo<br />
pietoso – al Museo Poldi-Pezzoli di<br />
Milano dove è custod<strong>it</strong>a la famosa<br />
“Deposizione” del Botticelli.<br />
Troveremo, inoltre – se mai ne<br />
avessimo voglia d’incontrarlo – lo<br />
sguardo profondo, antico, ancestrale<br />
del dolore circondato e protetto a vista<br />
da custodi che vegliano incessantemente<br />
su di lui, al Museo del Prado<br />
di Madrid nella famosa “Guernica” di<br />
Picasso, che esprime il grido lacerante<br />
di tutte le genti contro le guerre e<br />
le violenze di tutto il mondo.<br />
Se poi vorremo saperne ancora di<br />
più: e cioè della fine del dolore, del<br />
perché il dolore, oggi, viene rimosso<br />
e non esiste più, dovremo allora<br />
recarci a vis<strong>it</strong>are i forni crematori<br />
di Auschw<strong>it</strong>z, le lande deserte di<br />
hiroshima e Nagasaki, i campi di<br />
sterminio di Dachau e di Mathausen,<br />
i cim<strong>it</strong>eri di pulizia etnica in Bosnia<br />
Erzegovina, le v<strong>it</strong>time della strage<br />
di Capaci, le giovani vedove e i<br />
bambini , figli di altrettanti agenti<br />
di polizia uccisi mentre scortavano i<br />
signori del Palazzo.<br />
In questi luoghi ed in quelle immagini<br />
troveremo il dolore vero,<br />
quello autentico, eterno, che grida<br />
nell’aria livida, di cenere: “Mai più<br />
hiroshima!”, “Mai più Auschw<strong>it</strong>z!”,<br />
“Mai più Piazza Fontana!”, “Mai più<br />
Capaci!” Quel dolore accantonato,<br />
represso, soffocato, oggi s’alza da<br />
tutta la terra, ma... non trova più<br />
nessuno disposto ad ascoltarlo!<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 11<br />
puntI dI vIsta<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
LA RISTRUTTURAzIONE DELLA SANITA’ CALABRESE<br />
di Luca Spoleti<br />
Nell’arduo sforzo di mettere a posto i conti della Regione Calabria<br />
ed in particolare quella che e’ defin<strong>it</strong>a” la madre di tutte le battaglie”:<br />
la san<strong>it</strong>à, Il Governatore Giuseppe Scopell<strong>it</strong>i ed Il suo entourage<br />
hanno pensato ad una riconversione di 18 ospedali esistenti.<br />
Secondo questo schema saranno tagliati 1.200 posti letto per *acuti<br />
con un implemento di 1500 posti letto alternativi ed un risparmio,<br />
secondo le stime dei tecnici dell’ufficio del piano, di 250 milioni di<br />
euro all’anno del servizio san<strong>it</strong>ario regionale.<br />
IL nuovo assetto ospedaliero, secondo la rimodulazione ideata dal<br />
nuovo esecutivo, prevede a regime:<br />
-TRE ospedali “hUB” ( le tre aziende ospedaliere esistenti, CATANzARO, COSENzA<br />
E REGGIO CALABRIA);<br />
-OTTO ospedali “SPOKE”(serviranno da s<strong>it</strong>i di collegamento con gli hub );<br />
-QUATTRO ospedali generali (avranno in dotazione specializzazioni di base e<br />
pronto soccorso);<br />
-QUATTRO ospedali di zona montana (con chirurgia ordinaria e pronto soccorso);<br />
-QUATTORDICI ospedali di distretto.( day hosp<strong>it</strong>al, pronto soccorso e guardia<br />
medica)<br />
hUB= elemento centrale di riferimento, un dispos<strong>it</strong>ivo di rete che<br />
funge da nodo di smistamento di una rete;<br />
SPOKE= sede periferica di un dispos<strong>it</strong>ivo di rete.<br />
IL CONCETTO DI hUB AND SPOKE<br />
Significato delle reti::<br />
il modello hub e Spoke<br />
• È un sistema di relazioni fra ospedali.<br />
- in cui i pazienti sono trasfer<strong>it</strong>i verso una o più centrali di riferimen<br />
to (hub)<br />
- quando la soglia di compless<strong>it</strong>à degli interventi previsti dalle sedi pe<br />
riferiche (Spoke) è superata.<br />
• presenta un’alta componente gerarchica fra i nodi.<br />
• razionalizza il sistema produttivo attraverso la centralizzazione della<br />
produzione d’attiv<strong>it</strong>à complessa in centri di riferimento.<br />
• è applicato per concentrare i servizi caratterizzati da bassi volumi<br />
d’attiv<strong>it</strong>à e/o da un’elevata tecnologia.<br />
RICONVERSIONE PER 18 OSPEDALI<br />
In particolare la rimodulazione del piano di rientro prevede entro<br />
marzo 2011 le dismissioni come presidi per acuti di sei ospedali:<br />
-TAURIANOVA RC ChIARAVALLE Cz<br />
-PALMI RC SAN MARCO ARGENTANO CS<br />
-SIDERNO RC SORIANO CALABRO VV<br />
Seguiranno poi le riconversioni, da effettuare entro marzo 2012,di<br />
12 presidi ospedalieri. Di questi, quattro diventeranno ospedali di<br />
zona montana ed i restanti otto formeranno gli ospedali di distretto<br />
senza avere più funzioni acute. Questo piano di rientro, che deve<br />
includere il piano di attuazione e l’ammontare complessivo del deb<strong>it</strong>o<br />
regionale, prima di divenire operativo , deve essere vagliato dal<br />
**“tavolo Massicci” e poi, per l’approvazione defin<strong>it</strong>iva , dal consiglio<br />
dei Ministri.<br />
*“manifestazioni di un’improvvisa alterazione dell’equilibrio<br />
dell’energia v<strong>it</strong>ale”. lasciate a loro stesse, le malattie acute, hanno<br />
un’evoluzione variabile che si compie sempre in un tempo breve<br />
e che porta alla guarigione o alla morte del paziente<br />
** tavolo massicci”: dal cognome del dirigente del ministero<br />
dell’economia che lo guida, e’ una equipe di esperti per la valutazione<br />
dei bilanci del comparto san<strong>it</strong>à delle regioni.<br />
- Fonte dei dati e delle cifre : il sole 24 ore<br />
nuova apertura
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
12<br />
puntI dI vIsta<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
…come le rondInI<br />
di Nella Cannata<br />
L<br />
’autunno è già inoltrato, le giornate più corte e buie aprono il<br />
varco alla stagione fredda che avanza. Il nostro pensiero, mentre<br />
ci avvolgiamo nella tiepida copertina di lana, va inev<strong>it</strong>abilmente<br />
ai nostri ragazzi lontani, osp<strong>it</strong>i di paesi diversi, forse ostili, counque<br />
emigrati… Li abbiamo attesi a lungo e finalmente, durante l’estate, il<br />
puzzle della famiglia si è ricomposto: ogni tassello ha occupato quello<br />
spazio rimasto vuoto per molti mesi. Il loro arrivo ha portato gran<br />
fermento in tutte le case. Si preparava la parmigiana, le fr<strong>it</strong>telle di<br />
fiori di zucca, la pasta al forno alla paesana e tutto il repertorio che<br />
ogni mamma mette in tavola per soddisfare il palato dei propri figli,<br />
ormai mortificato dai fast food delle grandi c<strong>it</strong>tà. L’estate di Palmi<br />
era un affresco di colori e luci che hanno voluto partecipare questa<br />
sensazione di accoglienza, di festa che accompagna e abbraccia sempre<br />
il r<strong>it</strong>orno dei giovani studenti allontanatisi dalla nostra c<strong>it</strong>tà. La<br />
Villa Comunale è diventata il centro di interessi da cui si è sprigionata<br />
quell’energia v<strong>it</strong>ale che mancava al paese: dovunque, in giro per<br />
le strade, è stato un viavai di com<strong>it</strong>ive e di allegria che hanno portato<br />
una ventata di letizia al nostro vivere e alla nostra comun<strong>it</strong>à…<br />
Abbiamo osservato un po’ fugacemente, quasi meravigliati e pensierosi,<br />
questi nostri figli che ci sono mancati, che hanno saputo camminare<br />
con le loro forze, riuscendo ad andare avanti anche senza di<br />
noi; che hanno saputo affrontare le loro prime difficoltà crescendo e<br />
diventando più forti e decisi. Ma quanta fragil<strong>it</strong>à c’è ancora dentro<br />
di loro!<br />
La vediamo ogni volta che accendono nervosamente l’ennesima sigaretta<br />
o sorseggiano l’ennesimo bicchiere di birra al tavolo del pub,<br />
o quando evidenziano in modo esagerato il loro look, quasi a voler<br />
dire al mondo “Io esisto!” E’ una fragil<strong>it</strong>à che sottintende una tensione<br />
continua verso emozioni nuove e verso la ricerca di gratificazioni<br />
che non riusciamo a comprendere, perché nascono da quelle condizioni<br />
di benessere nelle quali li abbiamo fatti crescere, con l’intento<br />
di dare loro il meglio possibile. Quale gen<strong>it</strong>ore, potendo farlo, non<br />
offrirebbe le migliori opportun<strong>it</strong>à al proprio figlio?... Ma forse qualcosa<br />
ci è sfugg<strong>it</strong>o di mano… non li riconosciamo più! Chi sono questi<br />
ragazzi che dormono fino all’ora di pranzo, escono tardissimo la sera<br />
e stanno in piazza per ore e ore con il bicchiere in mano a bere e a<br />
ubriacarsi? E’ possibile che anche nella nostra realtà di provincia,<br />
così come nelle grandi c<strong>it</strong>tà, il consumo di alcool sia diventato dunque,<br />
un “modo di essere alternativo” inev<strong>it</strong>abile? Nella nostra cultura vi è sempre stato un totale consenso sociale relativo al consumo di<br />
bevande alcoliche quali vino e birra, ma attualmente è in atto un pericoloso incremento dell’ab<strong>it</strong>udine al bere anche superalcolici, soprattutto<br />
tra i giovanissimi. Molto spesso, inoltre, si evidenzia in loro un sottile compiacimento nel procurarsi una sorta di ‘sballo alcolico’ che<br />
consente di affrontare le difficoltà personali oltre che avere maggiore considerazione negli altri. Noi gen<strong>it</strong>ori siamo consapevoli del fatto che<br />
spesso l’assunzione di bevande alcoliche risponde ad alcuni bisogni dei nostri ragazzi: disinibirsi per essere accettati nel gruppo amicale, per<br />
superare difficoltà di relazione, ansia e timidezza, per divertirsi e provare emozioni insieme; ma siamo preoccupati e non sappiamo come<br />
intervenire per porre un freno a tale fenomeno che rischia di diventare una vera e propria emergenza sociale. Speriamo soltanto che non si<br />
diffonda con la stessa intens<strong>it</strong>à e con i modi in cui sta avvenendo in tutta Europa. Ricordiamo con terrore la nuova trasgressione nata in Spagna<br />
la scorsa estate: il “Balconing”. Si tratta di un gioco pericoloso, costato già la v<strong>it</strong>a a decine di ragazzi che, saturi di alcol si lanciano nel vuoto<br />
per sperimentare emozioni forti. Al momento gli <strong>it</strong>aliani hanno dimostrato di essere più equilibrati e meno imbecilli dei coetanei europei, ma<br />
il rischio dell’emulazione è sempre possibile...<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 13<br />
Uomo umile, padre spir<strong>it</strong>uale, amico e maestro di v<strong>it</strong>a<br />
La tragedia più grande non è tanto l’ assenza di Dio, quanto il<br />
fatto che tanti sembrano non soffrire più di questa mancanza.<br />
M. Heidegger<br />
di Cettina Angì<br />
Il mondo di oggi è caratterizzato<br />
dalla mancanza di dialogo<br />
e da una cultura nella quale<br />
il guadagno e l’interesse economico<br />
vengono presentati come<br />
obiettivi, cui finalizzare ogni<br />
scelta di v<strong>it</strong>a e la Fede rimane<br />
qualcosa di esteriore, di raccontato.<br />
Forse anche la Chiesa non<br />
riesce più a orientare gli uomini<br />
alla dimensione spir<strong>it</strong>uale della<br />
v<strong>it</strong>a; è un momento in cui non<br />
le vengono risparmiati attacchi e<br />
cr<strong>it</strong>iche. E’ un periodo di ombre<br />
e sofferenze legate alle colpe di<br />
qualche prete infedele. Il fatto<br />
che ci siano persone disposte a<br />
vivere un’esistenza per gli altri e<br />
che hanno fatto e fanno del Signore<br />
e della v<strong>it</strong>a della Chiesa il<br />
vero senso della loro v<strong>it</strong>a, appare<br />
al contempo impressionante<br />
e sorprendente. Don Rocco Iaria<br />
era uno di questi uomini. Era un<br />
sacerdote che aveva deciso di<br />
servire Dio nel modo più completo,<br />
profondo, soltanto per<br />
amore, disinteressato e fedele,<br />
come lui stesso scrisse in quello<br />
che possiamo considerare il suo<br />
testamento spir<strong>it</strong>uale redatto il<br />
18 <strong>ottobre</strong> 1980 “… sono sacerdote<br />
della Chiesa Cattolica e come<br />
tale voglio vivere e morire, a Dio<br />
piacendo. Rinnovo la mia fedeltà<br />
alla Chiesa”. Inoltre “ … con tutti<br />
i miei difetti ho amato tutti, e a<br />
chi ama, secondo il Signore, molto<br />
si perdona …”. Nacque a Palmi<br />
il 14 marzo 1924; Don Rocco ha<br />
avuto il dono di nascere in una<br />
famiglia cristiana ricca di uman<strong>it</strong>à,<br />
formata dai gen<strong>it</strong>ori Vincenza<br />
e Giuseppe e dai sette fratelli.<br />
Effettuò i suoi studi nel Seminario<br />
di Teologia di Reggio Calabria<br />
e Nicastro ed il <strong>10</strong> luglio 1949<br />
Foto tratta dall’elettra di euripide<br />
fu ordinato sacerdote. Fu vice<br />
rettore a Mileto, parroco a Melicuccà<br />
e Polistena, dove ha partecipato<br />
alle sollec<strong>it</strong>udini e alle<br />
angosce dei fedeli, confortandoli<br />
nel Signore; è stato vicino ai poveri,<br />
agli affl<strong>it</strong>ti, a coloro i quali<br />
erano soli e che attraversavano<br />
particolari difficoltà, guidandoli,<br />
consigliandoli, assistendoli. Dotato<br />
di una uman<strong>it</strong>à straordinaria<br />
e di una fede semplice, concreta<br />
e proprio per questo ancora più<br />
incisiva. ha educato moltissimi<br />
giovani, divenendo per molti una<br />
guida preziosa, trasmettendogli<br />
valori, sentimenti ed emozioni<br />
che resteranno per sempre nei<br />
loro cuori, come patrimonio insost<strong>it</strong>uibile.<br />
Ma era un uomo che<br />
viveva, anche, il presente in maniera<br />
attiva e interessata, infatti<br />
era tifosissimo della Palmese, la<br />
squadra di calcio che seguiva con<br />
grande amore fin da ragazzino e,<br />
come egli stesso affermava: “…<br />
sono cinquanta gli anni del mio<br />
legame affettivo con la squadra<br />
neroverde …un amore straordinario<br />
che resiste al tempo, alle<br />
sofferenze di ogni tipo, alle perpless<strong>it</strong>à<br />
ed anche alle infedeltà<br />
di alcuni…”. Ed ancora “…Era il<br />
tempo in cui intonavamo nelle<br />
strade : “…con Corallo e Bonocore<br />
la Palmese si fa onore…”.<br />
Inoltre “…La Palmese ora sta diventando<br />
una vecchia signora :i<br />
capelli grigi ma il cuore sempre<br />
giovanissimo…”. “…Risentiremo<br />
i ragazzini di oggi cantare come<br />
i coetanei di ieri? Potrebbero<br />
essere queste le parole: “…con<br />
Conversa e Capuano la Palmese<br />
andrà lontano…”. Era spesso<br />
osp<strong>it</strong>e della trasmissione sportiva<br />
di Radio Antenna Sud “Sportivissimamente”<br />
condotta allora<br />
da un giovane ed agguerr<strong>it</strong>o Saverio<br />
Pet<strong>it</strong>to, dove era uno tra<br />
Il personaggIo<br />
DON ROCCO IARIA<br />
i commentatori ed esperti più<br />
qualificati. Un altro suo grande<br />
amore era il teatro che ha fatto<br />
scoprire ed amare a tanti ragazzi.<br />
Era un regista formidabile<br />
– come spiega Giuseppe Cricrì,<br />
che insieme a tanti suoi compagni,<br />
ha avuto come maestro nella<br />
messa in scena de “il malato<br />
immaginario” di Moliere, - ti<br />
spiegava il ruolo del personaggio<br />
da interpretare, facendoti memorizzare<br />
anche le movenze, le<br />
battute, la mimica, con una naturalezza<br />
tale che poi ti veniva<br />
spontaneo interpretare la parte,<br />
così come lui la voleva. Mise in<br />
scena inoltre, “l’antigone di Sofocle,<br />
“l’ elettra” di Euripide e<br />
il dramma che lui stesso scrisse<br />
“dal buio alla luce”. Rappresentando<br />
proprio in teatro aspetti<br />
che traevano spunto dalla v<strong>it</strong>a<br />
reale come ad esempio le gioie,<br />
i dolori, le passioni, la fatica, il<br />
sacrificio. Nel 1981 scrisse la sua<br />
Lauda drammatica “Il Crocefisso<br />
dei monaci”, composta dopo<br />
una notte intera trascorsa in<br />
preghiera nella chiesa dei Mona-<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
ci, dialogando con il suo “Amico<br />
Crocefisso”. Un altro lavoro interessante<br />
lo scrisse nel 1982 con<br />
“gesù paradigma del cristiano”,<br />
dove compie una Ricerca su<br />
temi di v<strong>it</strong>a cristiana nelle opere<br />
di Mons. Benigno L. Papa. Poco<br />
prima di morire voleva portare<br />
in scena un’opera lirica in chiave<br />
teatrale ed aveva scelto “l’elisir<br />
d’amore” di Donizetti ma<br />
purtroppo la malattia non riuscì<br />
a fargli compiere questo suo ultimo<br />
progetto. A tal propos<strong>it</strong>o nel<br />
suo testamento spir<strong>it</strong>uale si legge<br />
“… Sono stato fragile, misero<br />
e peccatore; ho accettato però<br />
ogni pena, ogni sacrifizio, ogni<br />
dolore per la mia purificazione.<br />
E di fatto mi sento più purificato<br />
dopo la mia malattia anche<br />
se sempre debbo sperare nella<br />
misericordia amorosa di Dio…”.<br />
Visse travagli interiori, profonde<br />
tensioni, patì dolori terribili che,<br />
come si legge, accettò cristianamente.<br />
Il 4 novembre 1986 , Don<br />
Rocco Iaria, con la sua presenza<br />
dolce e discreta, ci lasciò per<br />
sempre.<br />
Si ringrazia il Signor Ninì Iaria per la<br />
gentile disponibil<strong>it</strong>à testamento spir<strong>it</strong>uale redatto di suo pugno il 18 OttObre 1980
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Mario Idà<br />
Se si togliesse il candido peplo<br />
che avvolge la statua,<br />
simbolo di tutti i m<strong>it</strong>i del nostro<br />
tempo, essa ci apparirebbe nella<br />
sua tragica, nuda inconsistenza.<br />
L’enfasi retorica, che accompagna<br />
per ogni dove il cammino<br />
dell’uomo faustiano autodivinizzatosi<br />
sotto la luce abbagliante<br />
del Progresso, si scioglierebbe<br />
come vuota parola, come puro<br />
artificio del pensiero riflesso.<br />
Mai epoca storica è stata così<br />
vergognosamente ipocr<strong>it</strong>a come<br />
l’attuale: la maschera scintillante<br />
nasconde, invero, un volto<br />
scarnificato e informe. A ben<br />
vedere, una impalpabile vena<br />
nichilista scorre sotto la rete<br />
delle pseudo-ideal<strong>it</strong>à poste a<br />
fondamento della società c.d.<br />
opulenta, ridotta a un mercato<br />
globale. Alla prova dei fatti, nella<br />
loro tremenda rappresentazione,<br />
i pseudo-valori conclamati tradiscono<br />
il colossale inganno e la<br />
desolante assenza di significati<br />
ultimi. Priva di ogni superiore<br />
punto di riferimento, la nostra<br />
esistenza è disorientata e incredula:<br />
corriamo senza posa verso<br />
una meta sconosciuta senza<br />
chiedercene la ragione, convinti<br />
– come siamo – che questa sia la<br />
missione che la Storia ci impone<br />
di compiere. Andiamo incontro<br />
al Nulla con sovrumano sforzo<br />
prometeico, avendo rubato il<br />
fuoco agli Dei, e senza progetti<br />
bruciamo le nostre energie<br />
v<strong>it</strong>ali in paradisi artificiali a<br />
buon mercato. L’orologio dell’Effimero<br />
scandisce i r<strong>it</strong>mi della<br />
quotidian<strong>it</strong>à e ciò contribuisce<br />
a rafforzare il senso diffuso di<br />
inappagamento e smarrimento esistenziale<br />
perché, immersi come<br />
siamo nel mare dell’, siamo incapaci di<br />
trovare un approdo sicuro nella<br />
terraferma di stabili certezze. Per<br />
linee generali, in tale s<strong>it</strong>uazione<br />
di labil<strong>it</strong>à esistenziale si svolge<br />
oggi il vissuto sociale, tra rivolgimenti<br />
quali mai la “morfologia”<br />
della storia ha conosciuto. L’ipocrisia<br />
del nostro tempo non può,<br />
pertanto, che farsi generatrice di<br />
indicibili contraddizioni, le quali<br />
risaltano nella loro macroscopica<br />
evidenza solo che si abbia il coraggio<br />
di posare sugli accadimenti<br />
uno sguardo libero da pregiudizi.<br />
Di là, infatti, dalle rassicuranti<br />
parole d’ordine del “villaggio<br />
globale” – che rappresentano il<br />
liev<strong>it</strong>o dell’informazione mediale<br />
– la struttura tecnomorfa della<br />
civiltà attuale prende sempre<br />
più le sembianze di quel gigante<br />
scatenato, del quale parlava il<br />
Sombart – che non si riesce più a<br />
controllare. Da qui le contraddizioni<br />
legate allo “sviluppo”, progetto<br />
unidimensionale dilatato a<br />
tal punto da r<strong>it</strong>orcersi, come un<br />
beffardo boomerang, contro lo<br />
stesso destino dell’uman<strong>it</strong>à. Progetto<br />
mortifero, sotto il quale si<br />
nasconde unicamente la volontà<br />
di potenza materiale dei tecnocrati<br />
che governano e orientano<br />
il destino del mondo. E’ in nome<br />
dello sviluppo che si procede ad<br />
un metodico genocidio biologico<br />
e culturale ai danni di popolazio-<br />
puntI dI vIsta<br />
14 www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 15<br />
IL NULLA, IL CAOS E LA FEBBRE ChE DIVORA L’UOMO<br />
ni “arretrate”; che si sventrano<br />
foreste e si avvelena l’aria che<br />
respiriamo; che si depauperano<br />
le risorse agro-alimentari di<br />
intere regioni del pianeta, costringendo<br />
a esodi biblici milioni<br />
di esseri umani scheletr<strong>it</strong>i dalla<br />
fame e dalle malattie: v<strong>it</strong>time<br />
sacrificali da immolare sull’altare<br />
dell’omologazione total<strong>it</strong>aria al<br />
modello tecnomorfo. Così, mentre<br />
schiere di turiferari, ebbre<br />
di edonismo spicciolo, spargono<br />
profumi di incenso davanti al<br />
simulacro del dio Progresso, si<br />
compie sotto i nostri occhi la<br />
rivoluzione dell’antiumano. Sul<br />
senso sacrale della v<strong>it</strong>a prevale<br />
la cupa ideologia di thanatos. Le<br />
cronache quotidiane rec<strong>it</strong>ano il<br />
triste rosario di una violenza diffusa<br />
e capillare, quasi emergente<br />
da un fondo animalesco, in un<br />
groviglio di perversioni, atroc<strong>it</strong>à<br />
e trasgressioni alle norme pur labili,<br />
come se una segreta volontà<br />
agisca per degradare la stessa<br />
struttura mentale dell’uomo.<br />
Questo sentimento della caduta<br />
irrefrenabile verso un fondo<br />
oscuro, agisce su realtà diverse.<br />
Nello stesso dominio dei sessi,<br />
per esempio, si svolgono processi<br />
di regressione nell’informale e<br />
nel caotico, in correlazione alla<br />
progressiva perd<strong>it</strong>a di significato<br />
del rapporto di coppia. Qui elementi<br />
diversi concorrono a rinfocolare<br />
confl<strong>it</strong>ti tra uomo e donna<br />
a causa dell’affievolirsi delle<br />
rispettive ident<strong>it</strong>à legato alla<br />
complessiva patologia della civiltà<br />
attuale. La quale, mentre da<br />
un lato si caratterizza nel segno<br />
di una strisciante ginecocrazia,<br />
al cui centro sta una concezione<br />
distorta del ruolo della donna<br />
e della femminil<strong>it</strong>à in genere,<br />
dall’altro attiva fenomeni di<br />
chiusure maschiliste attraverso<br />
imposizioni e sottomissioni violente,<br />
ovvero attraverso il rifiuto<br />
dell’altro sesso rinvenibile nella<br />
marea montante gay. E’ evidente<br />
poi che, in questo contesto, la<br />
pornografia dilagante eserc<strong>it</strong>a<br />
un’influenza subliminale decisiva<br />
ai fini della contaminazione<br />
dei valori sessuali. Su un altro<br />
fronte, quello che riguarda gli<br />
atteggiamenti giovanili, si deve<br />
prendere atto di un’allarmante<br />
fenomenologia che riguarda la<br />
cresc<strong>it</strong>a e la diffusione in modo<br />
esponenziale di forme di anarchismo<br />
e di ribellione conchiuse<br />
in se stesse, in quanto prive di<br />
un orientamento ideale, unico<br />
fine essendo la ricerca di una<br />
libertà sfrenata e illusoria da<br />
assaporare con l’uso massiccio<br />
di alcolici e droghe, oltreché con<br />
atti di violenza gratu<strong>it</strong>a. Sono<br />
modelli di v<strong>it</strong>a di una gioventù<br />
bruciata, autodistruttiva, adusa<br />
a “cogliere l’attimo” e destinata<br />
a spegnersi senza lasciare traccia<br />
alcuna di sé. La ver<strong>it</strong>à è che<br />
“in questa foresta pietrificata al<br />
centro della quale sta il caos”<br />
(h. Miller), quanto più si dilatano<br />
i campi esplorati dalla scienza e<br />
aumentano e si perfezionano i<br />
r<strong>it</strong>rovati della tecnica, tanto più<br />
diventa problematica la condizione<br />
dell’uomo, proprio perché<br />
lo “spir<strong>it</strong>o del tempo” non le<br />
conferisce alcuna giustificazione<br />
di ordine superiore. Sono tutte<br />
forme di un “progresso” alienante,<br />
che uccide il soffio divino<br />
che al<strong>it</strong>a nell’uomo. Nasce da qui<br />
l’inquietudine di questo nostro<br />
tempo malato, che prelude ad<br />
un futuro da extraterrestri. In<br />
tanto il presente è consumato<br />
senza un progetto di v<strong>it</strong>a, in<br />
quanto l’avvenire atterrisce a tal<br />
punto che si cerca in ogni modo<br />
di esorcizzarlo. La nostra epoca<br />
segna il trionfo dei vend<strong>it</strong>ori di<br />
cose “occulte” a buon mercato:<br />
maghi e chiromanti si incaricano<br />
di somministrare pillole<br />
tranquillanti per il nostro day<br />
after, lucrando sulla ingenu<strong>it</strong>à<br />
grossolana di una uman<strong>it</strong>à “civilizzata”.<br />
Sotto la cenere di fragili<br />
certezze, l’inconscio collettivo<br />
attizza paure morbose: se non<br />
siamo ancora all’esplosione di<br />
una febbre millenarista, poco ci<br />
manca. Serpeggia, insinuandosi<br />
tra le maglie di una normal<strong>it</strong>à<br />
anodina, il senso inconfessato<br />
di una colpa da purificare nel<br />
grande lavacro di un Gange.<br />
Folle deliranti si assiepano lungo<br />
i crinali di “montagne sacre” in<br />
attesa di un segno divinatorio.<br />
Visioni soprannaturali e miracoli<br />
si mescolano in una pandemia<br />
pseudo-religiosa e in un clima<br />
di transfert collettivo. Così,<br />
paradosso della storia ultima,<br />
l’epoca della Ragione si chiude<br />
all’insegna dell’irrazionalismo più<br />
spinto. Forse perché, nonostante<br />
le apparenze, Dio è morto e<br />
l’apostrofe biblica “sarete simili<br />
agli dei” riecheggia nei labirinti<br />
“Pigmei costruivano<br />
giganti d’acciaio<br />
nuovi veicoli di fuoco<br />
solcavano i cieli<br />
sbreccavano gli astri<br />
per nuove imprese<br />
del nulla”<br />
giorgio de ch i r i c o: Le mu S e i n q u i e ta n t i (1918)<br />
d.a. cardone<br />
della scienza. Davanti ai nostri<br />
occhi increduli si prospettano<br />
scenari inquietanti, in quanto si<br />
prefigurano esistenze nuove. Le<br />
attuali manipolazioni di ovuli ed<br />
embrioni, che susc<strong>it</strong>ano soltanto<br />
raccapriccio sembrano ancora<br />
eserc<strong>it</strong>azioni innocue di principianti<br />
in confronto a ciò che le<br />
nuove frontiere della genetica<br />
lasciano intravedere. La cellula<br />
artificiale costru<strong>it</strong>a recentemente<br />
al computer dal biologo<br />
statun<strong>it</strong>ense Craig Venter prefigura<br />
possibil<strong>it</strong>à di utilizzo sconvolgenti.<br />
Umanoidi terrificanti<br />
affollano già i sogni faustiani di<br />
sacerdoti atei, mentre band<strong>it</strong>ori<br />
neo-strutturalisti annunciano una<br />
rivoluzione antropologica: dalle<br />
fredde alchimie dei laboratori,<br />
prodotto per clonazione, nascerà<br />
l’, il replicante destinato<br />
a muoversi tra cim<strong>it</strong>eri di<br />
grattacieli. Ci sarà la clonazione<br />
dei clonati, catena di montaggio<br />
di mostri, e si arriverà all’Ermafrod<strong>it</strong>o,<br />
maschio e femmina<br />
insieme, autosufficiente e autoriproducentesi.<br />
A quel punto, le<br />
donne gravide saranno lapidate<br />
da turbe di erodi depos<strong>it</strong>ari del<br />
verbo scientifico; la v<strong>it</strong>a, terribile<br />
e fredda, avrà sembianza<br />
di morte e la morte, vetrificata,<br />
avrà apparenza di v<strong>it</strong>a eterna. E<br />
quest’, prodotto<br />
amorfo della scienza e della tecnica,<br />
non sarà che il golem della<br />
nuova Atlantide venuto a decretare<br />
la fine della storia dell’uomo<br />
nell’immane collasso di una<br />
cosmopoli di popoli morti.<br />
“ASSOCIAzIONE PRO LOCO” DI PALMI<br />
te m p o d i b iL a n c i... m a co n L’o cc h i o r i v oLt o v er S o L’a Lt o<br />
per il Com<strong>it</strong>ato Direttivo Rocco Deodato<br />
Si sono concluse con un bilancio ampiamente pos<strong>it</strong>ivo le manifestazioni<br />
organizzate dall’Associazione Turistica Pro Loco di Palmi, che<br />
quest’anno, grazie all’impegno della nuova dirigenza guidata dal Presidente<br />
Rocco Deodato ed alla competenza del nuovo com<strong>it</strong>ato Direttivo, pur<br />
tra tante difficoltà, dovute ai tempi ristretti per la programmazione ed<br />
al lim<strong>it</strong>ato budget disponibile, ha prodotto una programmazione di tutto<br />
rispetto, cercando di accontentare le esigenze dei turisti e dell’intera<br />
comun<strong>it</strong>à c<strong>it</strong>tadina.<br />
Grazie anche al nuovo direttore artistico, Francesco Braganò, tra gli<br />
eventi in programma, figuravano, infatti, concerti di musica di vario genere.<br />
Si è part<strong>it</strong>i con il concerto dei Project, gruppo di giovani musicisti<br />
calabresi che hanno allietato i tanti palmesi presenti con canzoni del<br />
panorama musicale <strong>it</strong>aliano, intervallando interessanti esecuzioni di brani<br />
ined<strong>it</strong>i inclusi nel loro ultimo lavoro discografico. E si è successivamente<br />
prosegu<strong>it</strong>i, nel nutr<strong>it</strong>o e denso calendario delle manifestazioni organizzate<br />
dalla Pro Loco, con la riusc<strong>it</strong>issima I Edizione del “Palmi’s Got Talent”,<br />
gara di canto e ballo realizzata in collaborazione con la Scuola di Musica<br />
“Mozart” di Palmi.<br />
Numerosa la partecipazione di giovani talenti provenienti da tutta<br />
la provincia che, per l’alto livello, ha messo in seria difficoltà la Giuria<br />
Tecnica, la quale ha assegnato 4 primi premi ex-aequo. Erika De Bartolo<br />
con “Quando nasce un amore” di Anna Oxa e Sahara Barrira con “Adagio”<br />
di Lara Fabian per la categoria canto, mentre per la categoria danza i<br />
premi sono stati assegnati al Gruppo Sportivo “Kolbe”, ben guidati dalle<br />
istruttrici Angela Bonaccorso e Luciana Cipri, e dalla coppia formata da<br />
Alessia e Carmelo Viola che hanno ballato sulle note di “Everybody Needs<br />
Somebody To Love” dei Blues Brothers.<br />
Nell’ottica di accontentare i diversi generi musicali, la Pro Loco si è<br />
dedicata anche alla musica classica con l’apprezzato concerto, “Omaggio<br />
a Francesco Cilea”, dell’Orchestra Lirico-Sinfonica “Francesco Cilea”,<br />
diretta dal maestro Francesco Maria Vadalà, con la partecipazione del<br />
soprano Angela Romeo e del tenore Salvatore D’Agata, in omaggio appunto<br />
al nostro conc<strong>it</strong>tadino in occasione dell’anniversario della sua nasc<strong>it</strong>a.<br />
Una particolare attenzione per la cultura e le tradizioni calabresi e palmesi<br />
in particolare, è giunta sicuramente dalle segu<strong>it</strong>issime serate - svoltesi<br />
in una bellissima cornice di pubblico in villa comunale - del maestro Salvatore<br />
Idà, grande musicista/compos<strong>it</strong>ore che ha presentato uno spettacolo<br />
int<strong>it</strong>olato “Melodie Profumate di Antico”, riportando il <strong>numero</strong>so pubblico<br />
presente, indietro nel tempo e raccontando con la musica episodi, tradizioni<br />
e aneddoti della v<strong>it</strong>a palmese dagli anni cinquanta in poi.<br />
Nel solco delle tradizioni con la nostra terra si è mosso lo spettacolo<br />
”Omaggio ai palmesi poeti e scr<strong>it</strong>tori in vernacolo”, realizzato con la<br />
collaborazione dell’associazione “Great Talent” di Palmi, che ha visto<br />
all’opera dei fini dic<strong>it</strong>ori di eccezione, quali Giovanni Parrello, Maurizio<br />
Colosi e Lilly Sgro, magistralmente accompagnati dai musicisti Giuseppe<br />
Cipri, al pianoforte, e Caterina Scordo all’arpa.<br />
Ovviamente non poteva mancare da parte dell’Associazione un’attenzione<br />
particolare alle tradizioni eno-gastronomiche. Ci si è avvalsi, in<br />
tal senso, della collaborazione dell’associazione “Fogghj di Luna” per la<br />
puntI dI vIsta<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
realizzazione della Sagra “All Around Struncatura; mentre per le feste di<br />
corporazione non è mancato il contributo e la cooperazione dell’Associazione<br />
“Mbuttaturi della Varia”.<br />
Sempre nell’amb<strong>it</strong>o delle tradizioni popolari calabresi, la Pro Loco ha<br />
ader<strong>it</strong>o all’iniziativa della Associazione omologa di Vibo Valentia “Invasioni<br />
di Giganti & Giganti”, prodigandosi per la partecipazione dei nostri “Mata<br />
e Grifone” all’importante raduno delle più belle coppie di giganti calabresi<br />
e siciliane.<br />
Di grandissima rilevanza per prestigio e visibil<strong>it</strong>à è sicuramente l’adesione<br />
al progetto “Abbraccia L’Italia” che si propone di custodire e valorizzare<br />
il patrimonio culturale immateriale <strong>it</strong>aliano e che ha consent<strong>it</strong>o alla nostra<br />
c<strong>it</strong>tà, unica in Calabria, di entrare a far parte di una rete comprendente<br />
altre 25 local<strong>it</strong>à sparse in tutta Italia. L’iniziativa rappresenta il primo<br />
progetto operativo strutturato in maniera capillare ed ha l’obiettivo di<br />
raccogliere ed archiviare il vastissimo patrimonio culturale immateriale,<br />
tramandato ancora oralmente, presso la Bibliomediateca del Patrimonio<br />
Culturale Immateriale Italiano di Civ<strong>it</strong>ella d’Agliano in provincia di V<strong>it</strong>erbo.<br />
Il progetto è sostenuto dall’UNPLI, finanziato dal Ministero del Lavoro e<br />
delle Pol<strong>it</strong>iche Sociali e patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana<br />
UNESCO, con lo scopo di promuovere una più efficace valorizzazione del<br />
patrimonio immateriale, mettendone in evidenza le potenzial<strong>it</strong>à ai fini<br />
dello sviluppo sociale, culturale ed economico.<br />
Nel calendario degli eventi organizzati dall’Associazione Turistica Pro<br />
Loco di Palmi hanno trovato anche posto un “Gran Defilé di Moda Capelli”<br />
in collaborazione con la scuola per parrucchieri U.N.A.S.M., e la finale<br />
regionale del concorso “Miss e Mister Belli d’Italia”, nonché il 1° Torneo<br />
“Summer Volley misto”, con la collaborazione della Società Sportiva Ekuba<br />
Volley.<br />
È stato ripreso, inoltre, con la VII edizione, il concorso di p<strong>it</strong>tura<br />
estemporanea “Personaggi, costumi, vedute e scorci di Palmi”. Si tratta<br />
di un’importante iniziativa di valorizzazione della bellezza paesaggistica<br />
attraverso l’arte, che ha visto una nutr<strong>it</strong>a partecipazione di artisti di alto<br />
livello provenienti anche da fuori regione.<br />
La Commissione esaminatrice delle opere in concorso, dopo attente<br />
valutazioni dovute all’alto livello artistico espresso, ha riconosciuto il<br />
primo premio nella sezione adulti all’artista reggino Di Gifico Giorgio, che<br />
nel suo lavoro ha voluto simboleggiare una pausa di riposo dei marinai<br />
della nostra terra; al secondo posto si è classificato il cosentino De Franco<br />
Giuseppe, mentre il terzo premio è andato al catanzarese Badolato Egidio.<br />
Per la sezione giovani il primo premio è andato alla palmese Scampato<br />
Maria Luisa, mentre al secondo posto ex-aequo si sono classificati i giovani<br />
Oliverio Giuseppe e Russillo Antonio.<br />
Il ricco programma realizzato dalla Pro Loco ha prodotto una serie di<br />
riconoscimenti per l’impegno ed il lavoro svolto, sia da parte dell’Amministrazione<br />
Comunale, sia da parte dei tanti attestati di stima provenienti da<br />
singoli c<strong>it</strong>tadini e da altre associazioni operanti sul terr<strong>it</strong>orio.<br />
“Speriamo di poter proseguire su questo cammino”, ci ha detto il presidente<br />
Rocco Deodato, “e speriamo anche di poter accogliere altre valide<br />
e volenterose persone con la prossima apertura del tesseramento 2011”.<br />
Mentre Francesco Braganò e Domenico Bellantoni, vicepresidente dell’Associazione<br />
ci tengono a far presente che “La Pro Loco” di Palmi è già al<br />
lavoro per la programmazione 2011, “che contiamo di poter presentare in<br />
anteprima nel mese di gennaio”, ribadendo inoltre che “occorre maggiore<br />
collaborazione, anche finanziaria, da parte degli enti se si vuole assistere<br />
a spettacoli importanti che diano maggiore visibil<strong>it</strong>à alla nostra c<strong>it</strong>tà”.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
16<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra cItolena (urdIpIlI)<br />
PrESCrIzIOnE mEDICA<br />
- con relativa terapia per il prossimo candidato a consigliere comunale a Palmi -<br />
1)<br />
2)<br />
3)<br />
4)<br />
5)<br />
6)<br />
7)<br />
8)<br />
9)<br />
candidatO ideale<br />
Piazza utOPia, 1 - Palmi<br />
Amare il proprio paese: VIAGRA 25mg compresse – Posologia: 1cpr al bisogno;<br />
Essere onesto: VAGISIL crema- Posologia: 1 applicazione sub<strong>it</strong>o prima;<br />
Essere libero: EVA-QU supposte effervescenti – Posologia: 1spp al bisogno;<br />
Essere intelligente: BIOTREFON PLUS 500 flaconcini – Posologia: 1fl al giorno;<br />
Essere temperante: CAzzIATON FORTE sciroppo – Posologia: 2 misurini mattino e sera;<br />
Essere capace di parlare: GRAMMATICAN perle – Posologia: 1prl sei volte al giorno;<br />
Avere il senso della misura: TESTOVIRON DEPOT fiale – Posologia: 1 fiala im ogni 3 settimane<br />
Saper ascoltar la gente: AMPLIFON Explorer - Piccole dimensioni, grandi potenzial<strong>it</strong>à.<br />
Non fare della pol<strong>it</strong>ica un lavoro: TALWIN fiale – Posologia: 1 fiala im mattino e sera<br />
<strong>10</strong>) Avere almeno <strong>10</strong>0 voti di preferenza per valere qualcosa: SORBICLIS ADULTI – Posologia:<br />
“Centu forsi su’ troppi ma ……a gustu nun c’è perdenza !!!! ”<br />
di Rocco Cadile<br />
c n d i d l 7 0 g 2 9 F 2 8 8 j<br />
x x x<br />
IL NOVELLO AVVOCATO<br />
Un noto avvocato apre uno studio legale a Palmi… è il suo primo giorno di lavoro e prima di entrare nel suo<br />
nuovo ufficio dice alla segretaria: “Se viene qualche cliente mi avvisi prima”. Dopo un po’ la segretaria<br />
comunica al c<strong>it</strong>ofono: “Avvocato c’è un signore in attesa”. L’avvocato socchiude la porta, si mette dietro la scrivania<br />
e fa finta di parlare al telefono fisso (non esistevano ancora i cellulari) per farsi trovare impegnato e darsi,<br />
quindi, una certa importanza. La persona entra e lui fa segno con la mano di accomodarsi, nel frattempo parla di<br />
cause risolte per far sentire al potenziale cliente di cosa lui è capace. Dopo un paio di minuti conclude la telefonata<br />
dicendo: “Ora ti devo salutare ho qui una persona, ci sentiamo... e fammi sapere per quella causa che aggiusto<br />
tutto io come le altre volte”. Quindi, riattaccando la cornetta, si rivolge alla persona e chiede: “Prego, mi<br />
dica in che cosa posso esserle utile”.<br />
“ avvocatu! sugnu u tecnicu da siP, vinni mi vi ttaccu u telefunu”.<br />
sarba a Pezza Pe’ quandu ‘nc’è u Pertusu<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 17<br />
amaru enniu<br />
Amaru Enniu chi nci ‘mbattìu,<br />
cu lu ‘ppoggiava ora u cuntrasta,<br />
ncunu schifiatu forsi si’nd’ìu,<br />
e nc’è a ncun’atru chi non c’abbasta.<br />
Comu nu Sisifu* iddhu ora arranca,<br />
e sutt’ o pisu di pochi voti<br />
esti a sò schjna sempri cciù stanca<br />
e vai dicendo ca chhiù non di poti!!<br />
Nc’è cu amminazza ca sindi fui,<br />
ca lu ‘bbanduna nta na barracca,<br />
cu ca lu dassa cu sapi cu cui,<br />
ca cangia part<strong>it</strong>u e puru casacca.<br />
Cu a voli cotta, cu a voli cruda<br />
c’u voli orbu e cu mi ‘zzoppìa,<br />
cu volarria m’u vidi a nuda,<br />
comu cu vai mi limosinìa!!<br />
Cu voli i forza n’Assessoratu,<br />
cu mina caci, cu addhatta e mungìa,<br />
cu volarria pemm’esti carriatu,<br />
supa na Vara, com’a n’Messìa!!<br />
Nci sunnu avversari chi cangianu sponda.<br />
ca nta sò casa perdiru i valuri,<br />
passandu cu Enniu di st’atra vanda<br />
portandu voti foresti e spurii.<br />
Guardanu e pensanu i parmisani,<br />
stu triatrinu… nu pocu sturduti.<br />
Pensanu e dinnu: “… mancu li cani!!!..<br />
puru sta vota fummu futtuti!!!”<br />
Giuseppe Cricrì<br />
* sisifu - Sisifo, Personaggio m<strong>it</strong>ologico condannato<br />
da zeus a spingere un masso dalla base alla<br />
cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo<br />
raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente<br />
alla base del monte. Ogni volta e per<br />
l’etern<strong>it</strong>à, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da<br />
capo la sua scalata.<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
Immaginate di essere un<br />
pol<strong>it</strong>ico o qualcuno che,<br />
nell’elezioni comunali di un<br />
ridente paese nel profondo<br />
sud, sia stato, con una<br />
valanga di voti, incaricato<br />
dal popolo a fare carta<br />
straccia della vecchia pol<strong>it</strong>ica;<br />
un uomo, al quale, la<br />
gente ha affidato il mandato<br />
di gestire la cosa pubblica<br />
in modo diverso rispetto<br />
ad un passato, contrassegnato<br />
anche, da inciuci,<br />
da “ricatti” pol<strong>it</strong>ici e da<br />
comportamenti a dir poco<br />
trasparenti. Bene, immaginate<br />
adesso come si può<br />
sentire quest’uomo, al timone<br />
di una compagine di<br />
maggioranza che ha i numeri<br />
per governare senza<br />
problemi e con la quasi<br />
assenza di una vera opposizione,<br />
quando le vicende<br />
pol<strong>it</strong>iche, che hanno incominciato<br />
a scatenarsi, con<br />
la sol<strong>it</strong>a cinica puntual<strong>it</strong>à,<br />
proprio alla vigilia della<br />
soluzione di tante problematiche<br />
di carattere socia-<br />
cItolena (urdIpIlI)<br />
IL PESO<br />
le ed economico importanti<br />
per il futuro della c<strong>it</strong>tà,<br />
lo mettono in seria difficoltà<br />
ed in grande imbarazzo<br />
nei confronti proprio di<br />
quella gente che ha creduto<br />
nella sua onestà intellettuale.<br />
Il disegno nella sua<br />
interezza mette in risalto<br />
questa sofferenza; la difficoltà<br />
di un condottiero che<br />
sente il peso di una pol<strong>it</strong>ica<br />
che non cambia, della<br />
pol<strong>it</strong>ica dello scambio;<br />
lo strazio di un uomo che<br />
cerca di resistere, compromettendo<br />
il bastone che lo<br />
sorregge; il peso della pol<strong>it</strong>ica<br />
degli stessi numeri<br />
che proprio lui ha generato<br />
con il trionfo elettorale<br />
e dai quali si sente<br />
in qualche modo trad<strong>it</strong>o. In<br />
questi ultimi mesi le “manovre”<br />
pol<strong>it</strong>iche di corridoio,<br />
che si sono sussegu<strong>it</strong>e,<br />
non hanno certamente<br />
soddisfatto coloro i quali<br />
hanno posto tutta la loro<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
DELLA POLITICA<br />
fiducia in un nuovo modo<br />
di fare pol<strong>it</strong>ica, nè hanno<br />
reso felice il loro leader<br />
che, siamo sicuri, ha sent<strong>it</strong>o<br />
tutto il peso dell’insofferenza<br />
della gente verso<br />
questo tipo di confronto<br />
pol<strong>it</strong>ico. Chi si accinge a<br />
fare pol<strong>it</strong>ica deve comprendere<br />
che deve essere “servo”<br />
del proprio paese, deve<br />
capire che il suo è solo un<br />
ruolo di servizio, lasciare<br />
da parte i bisogni personali<br />
e migliorare un paese<br />
che ha bisogno di nuova<br />
carica e di nuove energie.<br />
Un paese che deve essere<br />
fiero del proprio modo di<br />
concepire il vivere insieme<br />
e della propria capac<strong>it</strong>à<br />
di gestire il bene pubblico.<br />
Un paese che deve essere<br />
consapevole della propria<br />
cultura storica, con<br />
robuste radici nel suo prestigioso<br />
passato, ma proiettarsi<br />
anche, con slancio<br />
nel futuro, cercando di<br />
coinvolgere in questo progetto<br />
la parte più attiva<br />
della collettiv<strong>it</strong>à, soprattutto<br />
le sue giovani intelligenze.<br />
Solidarietà, impegno<br />
e sensibil<strong>it</strong>à verso il<br />
bene pubblico, amore ed orgoglio<br />
per la propria storia,<br />
la propria cultura,<br />
il proprio ambiente; questi<br />
devono essere i principi<br />
in cui credere e per i<br />
quali vale la pena vivere.<br />
Appartenere ad una terra<br />
come la nostra, tra bellezze<br />
e generos<strong>it</strong>à, moralismi<br />
e perbenismi, incertezze<br />
e ambigu<strong>it</strong>à, ha un significato<br />
speciale: dovrebbe<br />
far scattare, per chi ha<br />
il privilegio di appartenervi,<br />
un senso di fierezza<br />
e di legame alle proprie<br />
radici, nonostante l’esistenza<br />
di aspetti negativi<br />
e cose da mutare. Noi apparteniamo<br />
al nostro paese,<br />
che amiamo e dove viviamo,<br />
ed esso appartiene a noi!
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
18<br />
cultura e FolKlore<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 19<br />
cultura e FolKlore<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Il Caporale SprIzzI e Il Fante ColorIto<br />
Due giovani eroi palmesi poco conosciuti<br />
il caporale sprizzi<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
Tutti i giorni nella nostra c<strong>it</strong>tà<br />
passeggiamo o trans<strong>it</strong>iamo su<br />
strade e piazze int<strong>it</strong>olate a personaggi<br />
ed eroi più o meno noti,<br />
li c<strong>it</strong>iamo spesso con mal celata<br />
familiar<strong>it</strong>à senza però conoscere<br />
i volti e le vicende che hanno<br />
inser<strong>it</strong>o nella toponomastica e<br />
quindi nella nostra quotidian<strong>it</strong>à<br />
quei nomi tanto spesso menzionati.<br />
Fra le tante vie ve ne sono<br />
alcune int<strong>it</strong>olate ad eroi della<br />
prima guerra Mondiale.<br />
Furono giovani che diedero la<br />
loro v<strong>it</strong>a alla Patria, spesso mossi<br />
da un afflato di ardimento e<br />
coraggio. Fra questi spesso ricordiamo,<br />
famoso e celebrato il<br />
Sottotenente Nicola Pizi al quale<br />
oltre che una via, fu dedicata una<br />
lastra commemorativa, una stele<br />
marmorea ed il Liceo Classico e a<br />
cui presto dedicheremo un articolo<br />
nel nostro periodico. Tuttavia<br />
vi sono altri prodi combattenti dei<br />
quali si sa poco o nulla, per tale<br />
motivo ci piace oggi ricordarne la<br />
figura con l’intento di riverberare,<br />
specialmente nelle nuove generazioni<br />
la memoria e il rispetto.<br />
Si tratta del Caporale Giuseppe<br />
Sprizzi e del Fante Giuseppe<br />
Color<strong>it</strong>o. Di quest’ultimo, essendosi<br />
estinto nella nostra c<strong>it</strong>tà il<br />
cognome, e non essendosi parlato<br />
in pubbliche occasioni, taluni<br />
c<strong>it</strong>tadini, anche quelli ab<strong>it</strong>anti<br />
nella stessa via a lui dedicata,<br />
furono spesso erroneamente portati<br />
a pensare che si trattasse di<br />
un generico fante, tinto con un<br />
particolare colore o forse contraddistinto<br />
dall’avere un roseo<br />
incarnato. Egli fu invece un giovane<br />
palmese che perse la v<strong>it</strong>a,<br />
colp<strong>it</strong>o dal fuoco nemico, in una<br />
pericolosa azione di guerra nella<br />
quale si era offerto volontario.<br />
Sprizzi Giuseppe di Mariano<br />
Decorato con medaglia d’argento<br />
al Valor Mil<strong>it</strong>are.<br />
Caporale del 20° reggimento di<br />
fanteria.<br />
Nato a Palmi il 28 sett. 1889;<br />
Distretto mil<strong>it</strong>are di R.C. Morì sul<br />
Carso, a Sagrada, in combattimento.<br />
Quella stessa mattina della<br />
sua morte era stato seriamente<br />
fer<strong>it</strong>o, al punto che, in cagione<br />
della lesione sub<strong>it</strong>a avrebbe potuto<br />
chiedere di essere esonerato<br />
dal continuare a combattere. (<br />
Si pensi ai tanti mil<strong>it</strong>i che presi<br />
dal terrore di fronte al nemico<br />
pur di non combattere ricorrevano<br />
all’autolesionismo, rischiando<br />
con la legge marziale di finire di<br />
fronte al plotone di esecuzione).<br />
Il Nostro Caporale Giuseppe<br />
Sprizzi invece, incurante del dolore<br />
e della paura continuò con<br />
ardimento a combattere finchè,<br />
verosimilmente, fu travolto da<br />
una esplosione che ne rese impossibile<br />
il riconoscimento, tanto<br />
da essere stato dichiarato:<br />
”Disperso il 18 luglio 1915”.<br />
L’attribuzione della medaglia<br />
ebbe la seguente motivazione:<br />
Diede mirabile esempio di coraggio<br />
in combattimento, pur<br />
fer<strong>it</strong>o continuò a dar prova di<br />
eroismo e di elevati sentimenti,<br />
finchè, cadde nuovamente e mor-<br />
sOldati in aziOne - i° guerra mOndiale 1915-1918<br />
talmente colp<strong>it</strong>o.<br />
Solo due giorni prima di morire<br />
il 16 luglio 1915 inviava dal fronte<br />
una cartolina ( con la preghiera<br />
del Soldato), carica di affetto e<br />
tenerezza che veniva indirizzata<br />
all’amato padre nella quale scri-<br />
veva: Ricevi i più cari abbracci<br />
assieme la mammina, tuo affettuosissimo<br />
figlio Peppino. La cartolina,<br />
come si evince dal bollo,<br />
partiva dal fronte il 19 luglio, il<br />
giorno successivo alla morte del<br />
l’Eroe. . . .<br />
. . .<br />
Il Fante Giuseppe Color<strong>it</strong>o,<br />
di Benedetto e Liberto Filomena,<br />
fu decorato con Medaglia d’argento<br />
al Valor Mil<strong>it</strong>are.<br />
Era nato a Palmi il 12 agosto<br />
1888, ab<strong>it</strong>ava in Vico III Canali.<br />
Dipendente dal Distretto mil<strong>it</strong>are<br />
di Reggio Calabria era soldato<br />
del 20° Reggimento di fanteria.<br />
Si trovava a combattere nella<br />
local<strong>it</strong>à Bosco Cappuccio, sulle<br />
pendici del San Michele, un paesino<br />
fatto di poche case perse<br />
in un ammasso di rovine, dove la<br />
guerra di posizione e di trincea<br />
infuriava, luogo strappato dagli<br />
<strong>it</strong>aliani agli austroungarici nel<br />
primo anno di guerra, sul quale il<br />
poeta Giuseppe Ungaretti avrebbe<br />
scr<strong>it</strong>to una surreale poesia dal<br />
t<strong>it</strong>olo : “C’era una volta”.<br />
Proprio li, in trincea c’era da<br />
organizzare un assalto contro il<br />
nemico, ma prima di attaccare<br />
qualcuno, dotato di particolare<br />
coraggio, avrebbe dovuto, strisciando<br />
sulla nuda terra, portare<br />
con se, fino a ridosso delle postazioni<br />
nemiche dei tubi esplosivi<br />
che, una volta posizionati ed<br />
innescati, deflagrando avrebbero<br />
portato scompiglio fra le fila dei<br />
soldati avversari, per fare ciò ci si<br />
sarebbe esposti al micidiale tiro<br />
dei cecchini. Occorreva che un<br />
giovane volontario si offrisse per<br />
portare a termine l’ard<strong>it</strong>o cimento.<br />
A quel punto il giovane fante<br />
Giuseppe Color<strong>it</strong>o, con baldanza<br />
e coraggio si rese disponibile.<br />
Così infatti è scr<strong>it</strong>to nella moti-<br />
vazione: Si era offerto spontaneamente<br />
a portare tubi esplosivi<br />
nei reticolati nemici, compiendo<br />
l’operazione con molta ard<strong>it</strong>ezza<br />
e slancio, sotto l’intenso fuoco.<br />
Durante l’assalto alle trincee nemiche<br />
diede prova di valore rimanendo<br />
mortalmente fer<strong>it</strong>o.<br />
Era il 15 luglio 1915 quando nel<br />
Bosco Cappuccio mancava ai vivi<br />
alle ore 15,00 all’età di 24 anni,<br />
il soldato Giuseppe Color<strong>it</strong>o del<br />
20° fanteria, morto in segu<strong>it</strong>o a<br />
fer<strong>it</strong>a di proiettile e sepolto nello<br />
stesso Bosco Cappuccio.<br />
I c<strong>it</strong>tadini residenti nelle vie int<strong>it</strong>olate<br />
agli eroi c<strong>it</strong>ati sono stati<br />
da me interpellati più volte,volevo<br />
capire se comprendevano il significato<br />
ed il valore storico della<br />
toponomastica relativa alla strada<br />
nella quale risiedevano.<br />
Molti di loro hanno mostrato<br />
sorpresa, vivo interesse e compiacimento<br />
nell’apprendere la<br />
storia dei due personaggi palmesi<br />
e al contempo hanno ribad<strong>it</strong>o<br />
che il modo più bello per onorare<br />
il ricordo dei due eroi sarebbe<br />
stato ottenuto rest<strong>it</strong>uendo a queste<br />
vie dign<strong>it</strong>à e decoro.<br />
Lamentavano infatti i disagi<br />
arrecati dalla vetustà degli impianti<br />
idrici e fognari, adducendo<br />
alla mancata manutenzione di<br />
questi ultimi i gravi allagamenti<br />
che puntualmente si verificano<br />
a segu<strong>it</strong>o delle piogge. Sarebbe<br />
pertanto auspicabile che chi di<br />
dovere, nell’occasione di un ripristino<br />
urbanistico, a quanto pare<br />
già programmato nella pianta organica<br />
comunale, provvedesse a<br />
bOscO caPPucciO - i° guerra mOndiale 1915-1918<br />
sanare il problema, consapevole<br />
che nel farlo oltre a rendere un<br />
valido servizio di pubblica util<strong>it</strong>à,<br />
ridarebbe lustro alla memoria di<br />
due giovani eroi palmesi.<br />
c’era una VOlta<br />
bosco cappuccio<br />
ha un declivio<br />
di velluto verde<br />
come una dolce<br />
poltrona<br />
appisolarmi là<br />
solo<br />
in un caffè remoto<br />
con una luce fievole<br />
come questa<br />
di questa luna.<br />
Giuseppe Ungaretti<br />
tubO di gelatina cOme quelli trasPOrtati dal Fante cOlOr<strong>it</strong>O
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Il Card. F. Ruffo<br />
di Rocco Liberti<br />
Nel 1799 grandi avvenimenti<br />
hanno scosso la<br />
tranquill<strong>it</strong>à delle popolazioni<br />
del regno di Napoli. Inizialmente,<br />
ad opera di spir<strong>it</strong>i illuminati<br />
con l’apporto decisivo dei<br />
soldati francesi comandati dal<br />
generale Championnet, è avvenuta<br />
la proclamazione della<br />
repubblica napoletana, che da<br />
tantissimi è ormai detta partenopea.<br />
Quindi, si è verificato<br />
il completo ribaltamento della<br />
s<strong>it</strong>uazione per l’intervento del<br />
cardinale Fabrizio Ruffo, che,<br />
innalzato il vessillo della santa<br />
fede, ha fatto leva sulla buona<br />
fede e, perché no, anche<br />
sull’atavica ignoranza di popoli<br />
da lungo tempo ormai avvezzi<br />
ad essere dominati senza poter<br />
20<br />
cultura e FolKlore<br />
V<strong>it</strong>torio Cotugno nasce a Palmi (RC), si laurea in Lettere a Messina. Prima d’iniziare la carriera d’insegnante<br />
a Cosenza, dove tuttora vive ed opera, svolge l’incarico di corrispondente sportivo per il<br />
giornale “La Sicilia” di Catania. Compone articoli d’impegno civile e recensioni per ricerche storiche sul<br />
MedioEvo. Inizia fin dalla prima giovinezza a comporre poesie, rimanendo profondamente legato alla<br />
sua terra d’origine. Pubblica una raccolta sul volume “Orizzonti”, una seconda nell’antologia “Tempi<br />
moderni” tradotta anche in inglese e la raccolta di poesie “Respirando col vento” - Serie Oro - Ed.<br />
LibroItaliano.<br />
Dalla Motta di Palmi: riflessioni<br />
La notte dorme disfatta sulla roccia abbrun<strong>it</strong>a.<br />
Un vento svogliato porta tramestii di onde,<br />
profumi di alghe e patelle. La luna scompone<br />
l’oscur<strong>it</strong>à illuminandola di petali di luci, di barche<br />
ch’entrano nel cuore di rocce inviolate.<br />
Strani canti accompagnano il moto delle onde, cefali e<br />
polipi, ingoiati da abissi, affiorano tra spuntoni di rocce.<br />
Straripano in silenzio i ricordi della gioventù e come<br />
musica sbattono sui pali della coscienza, cadono sui<br />
viottoli frondosi del passato. Come sono vuote le parole<br />
quando raggiungono l’altezza del cuore!<br />
Tra selve di rovi, di ulivi secolari, un fresco odore di v<strong>it</strong>a<br />
si allunga col suo silenzio tra cielo e mare e gli anni si<br />
sollevano tutti; il pensiero insegue i luoghi, le ab<strong>it</strong>udini,<br />
gli incontri, quelle immagini che abbiamo ered<strong>it</strong>ato e che<br />
il tempo ci porta via.<br />
Palmi sanFedista<br />
rivendicare i propri dir<strong>it</strong>ti.<br />
Il nobile personaggio, incaricato<br />
di una tale missione dalla<br />
corte borbonica in esilio a Palermo,<br />
è sbarcato l’8 febbraio a<br />
Pezzo, local<strong>it</strong>à dove contava di<br />
ottenere appoggi dai propri parenti.<br />
Indi, a prezzo di carneficine<br />
e saccheggi, ha iniziato una<br />
marcia trionfale, tanto che i pochi<br />
che si era portati dalla Sicilia<br />
diventeranno in breve un vero e<br />
proprio eserc<strong>it</strong>o anche se poco<br />
disciplinato come tutti le milizie<br />
raccogl<strong>it</strong>icce.<br />
Quando il Ruffo è pervenuto a<br />
Palmi, dove ha sistemato il suo<br />
quartiere generale, dal quale<br />
ha diramato un forte proclama<br />
a tutti i calabresi, le forze<br />
si erano già moltiplicate e, naturalmente,<br />
non erano mancate<br />
le scaramucce con morti e<br />
fer<strong>it</strong>i. Come si conosce dalle<br />
documentazioni, è giunto in<br />
quella c<strong>it</strong>tadina il 17 febbraio e<br />
già il giorno dopo due persone<br />
incappavano in una fine miseranda.<br />
Infatti, lo si rileva dagli<br />
atti parrocchiali, venivano barbaramente<br />
uccisi il settantaquattrenne<br />
d. Filippo Napoli ed<br />
il cinquantenne d. Filippo Cosentino.<br />
Il primo omicidio si è<br />
consumato nella casa stessa del<br />
malcap<strong>it</strong>ato, l’altro nella piazza<br />
del mercato. Verosimilmente, i<br />
due avranno parteggiato per la<br />
repubblica o si saranno opposti<br />
alle razzìe dei nuovi arrivati. In<br />
I pescatori della Tonnara<br />
Sabbie bianche lambiscono mari di cobalto; scogli<br />
senza tempo nutrono segreti, rec<strong>it</strong>ano versi di salsedine<br />
amara; tuguri di tavole sparse come nidi di rondine<br />
su tappeti di pietre scavate dal tempo<br />
raccolgono sofferenze La luna si specchia nell’acqua<br />
di cristallo; barche sbattute dalla risacca percorrono<br />
intim<strong>it</strong>à nascoste da abissi silenziosi.<br />
Volti indur<strong>it</strong>i dal tempo, dal sole, uomini senza età,<br />
scrutano orizzonti infin<strong>it</strong>i, imprecano alla sorte maligna.<br />
Rimasugli di pesci consolano anime tristi; il<br />
tempo non esiste, le stagioni dimenticate, gli amori<br />
rimandati.<br />
Quando il vento schiaffeggia onde impazz<strong>it</strong>e, la passione<br />
riscalda i cuori prostrati; nel chiuso dell’anima,<br />
ecco le favole belle, le avventure di eroi, i muscoli<br />
d’acciaio protesi sull’infin<strong>it</strong>à dei<br />
mari, i sogni più ard<strong>it</strong>i e nascosti. Sognano e urlano<br />
i pescatori, dimentichi della sorte crudele, di essere<br />
rel<strong>it</strong>ti di antichi misteri. Le stelle, con occhi velati,<br />
sorridono ai fieri guerrieri, che cantano, urlano, con<br />
mille pensieri.<br />
frangenti del genere, si approf<strong>it</strong>ta<br />
sempre per trarre un vantaggio<br />
personale.<br />
Il Ruffo è rimasto a Palmi fino<br />
al giorno 22 e sicuramente rimonta<br />
a tale periodo la nomina<br />
di governatori per i paesi<br />
ch’erano a capo di defin<strong>it</strong>e circoscrizioni.<br />
Al cosiddetto governo<br />
di Oppido vi ha destinato<br />
proprio un palmese, d. Antonino<br />
Falvetti.<br />
Oltre i semplici diavoli, che<br />
non avevano nulla da perdere, ad<br />
ingrossare le schiere della santa<br />
fede si sono trovati in tanti appartenenti<br />
alle più svariate categorie.<br />
Tra i soldati di carriera,<br />
che hanno prefer<strong>it</strong>o stare dalla<br />
parte della reazione, figura anche<br />
un palmese, tale Giuseppe<br />
Sassa, di condizione civile e già<br />
sergente nel real corpo di artiglieria.<br />
Il Sassa, in segu<strong>it</strong>o allo<br />
sbandamento dell’eserc<strong>it</strong>o borbonico,<br />
ha prefer<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>ornarsene<br />
verso i padri lidi. Allorquando<br />
è venuto a conoscenza dell’impresa<br />
sanfedista, si trovava ancora<br />
in viaggio, ma ha fatto in<br />
tempo a raggiungere il Ruffo al<br />
Capo dell’Alice. In questa local<strong>it</strong>à<br />
è stato aggregato al reparto<br />
artiglieria, ma sotto Altamura la<br />
sorte gli è stata avversa. Mortalmente<br />
fer<strong>it</strong>o, è stato sub<strong>it</strong>o ricoverato<br />
all’ospedale di Matera,<br />
ma non si è fatto altro che prolungargli<br />
la v<strong>it</strong>a di appena due<br />
giorni.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
MADRETERRA Palmi & Dintorni<br />
REgISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />
Nr. 1 / 20<strong>10</strong><br />
Anno 1 - Numero <strong>10</strong> - Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Direttore respons.: Francesco Massara<br />
Coadiuvatori: Paolo Ventrice<br />
Andrea Ortuso<br />
Collaboratori di REDAZIONE<br />
lucia Ortuso<br />
saverio pet<strong>it</strong>to<br />
cettina Angì<br />
giovanni bruzzese<br />
Nella cannata<br />
giuseppe cricrì<br />
Walter cricrì<br />
salvatore de francia<br />
dario galletta<br />
claudia gargano<br />
laura giusti<br />
teresa laganà<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Associazione culturale madreterrra<br />
sede palmi - via ss.18 km 485.30<br />
p.i. 02604200804<br />
cod. fisc. 9<strong>10</strong>16680802<br />
tel./fax - 0966 1945480 - 0966 1940380<br />
mobile - paolo ventrice 335 6996255<br />
mobile - Andrea Ortuso 333 4894882<br />
e-mail: redazione@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Progetto Grafico:<br />
A.Ortuso - W. cricrì - p. ventrice<br />
Impaginazione grafica:<br />
paolo ventrice<br />
Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />
de francia s.- galletta d. - Ortuso l.<br />
Stampa: Tipografia Balzamà<br />
via s. giorgio 82 - palmi - rc -<br />
tel_0966420567<br />
Per la pubblic<strong>it</strong>à su questo<br />
periodico, scrivere alle mail<br />
o chiamare i contatti sopra<br />
indicati<br />
Distribuzione gratu<strong>it</strong>a fuori<br />
commercio<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE<br />
MADRETERRA<br />
la direzione non risponde del<br />
contenuto degli articoli firmati e<br />
declina ogni responsabil<strong>it</strong>à per le<br />
opinioni dei singoli articolisti, degli<br />
intervistati e per le informazioni<br />
trasmesse da terzi.<br />
Il giornale si riserva di rifiutare<br />
qualsiasi inserzione.<br />
foto e manoscr<strong>it</strong>ti, anche se non<br />
pubblicati, non si rest<strong>it</strong>uiscono.<br />
i dir<strong>it</strong>ti di proprietà artistica e<br />
letteraria<br />
sono riservati.<br />
Non è consent<strong>it</strong>a la riproduzione,<br />
anche se parziale, di testi,<br />
documenti e fotografie senza<br />
autorizzazione.<br />
l’associazione si riserva il dir<strong>it</strong>to<br />
di non pubblicare le inserzioni e<br />
le comunicazioni pubblic<strong>it</strong>arie<br />
degli inserzionisti che:<br />
1. siano contrarie agli interessi<br />
della asso.<br />
2. violino le disposizioni vigenti<br />
in materia di dir<strong>it</strong>to d’autore<br />
3. contengano informazioni<br />
fuorvianti e scorrette<br />
4. Non rispondano ai requis<strong>it</strong>i<br />
minimi di impaginazione<br />
professionale<br />
5. Non siano pervenute nei<br />
termini concordati<br />
6. siano state forn<strong>it</strong>e in modo<br />
incompleto<br />
in tutti i casi l’associazione<br />
non è responsabile per il<br />
contenuto di dette inserzioni e<br />
comunicazioni.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 21<br />
Il racconto del mese<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
A GENTILE RIChIESTA PUBBLIChIAMO<br />
Eduardo Della Rovere<br />
Carissimo Direttore,<br />
approf<strong>it</strong>to dell’attenzione che il<br />
suo bel periodico (che bel nome<br />
evocativo, Madreterra!) ha sempre<br />
mostrato per la legal<strong>it</strong>à come<br />
valore per comunicarle ufficialmente<br />
che sono infuriata, veramente<br />
incavolata. Adesso basta,<br />
non ne posso più.<br />
Ah, scusi, non mi sono ancora<br />
presentata. Che maleducata, avrà<br />
pensato. Io sono la Legge.<br />
Non importa quale, faccia lei:<br />
la Cost<strong>it</strong>uzione, una legge importante,<br />
una leggina, un regolamento<br />
comunale. Non contano il mio<br />
livello ed il mio rango, la Legge è<br />
la Legge.<br />
Insomma, volevo dire che leggendo<br />
l’ultimo <strong>numero</strong> del suo<br />
mensile mi sono davvero imbufal<strong>it</strong>a,<br />
oltre ogni lim<strong>it</strong>e. Non ne posso<br />
davvero più.<br />
A cosa mi riferisco? Lo dico sub<strong>it</strong>o,<br />
bello chiaro. Al fatto che qui,<br />
nel vostro mondo, le cose oramai<br />
vanno completamente alla rovescia.<br />
No, non mi riferisco al fatto che<br />
al giorno d’oggi uno senza scrupoli<br />
è un vincente mentre chi cerca<br />
di non far del male agli altri è un perdente; e neppure al fatto che se vai in televisione a spiattellare i fatti tuoi e della tua famiglia fino alla<br />
decima generazione sei uno di successo (“l’ho vista a Forum, sa che stava proprio bene? certo, peccato per quella l<strong>it</strong>e e quelle bottigliate in<br />
faccia con la nonna, però che vuol farci, signora, queste cose possono sempre cap<strong>it</strong>are”), e se non lo fai in pratica non esisti.<br />
No, a queste cose sono ab<strong>it</strong>uata: non sono mica nata ieri, ho diversi secoli d’età.<br />
Mi riferisco a tutta questa antipatia, questa insofferenza che avverto nei miei confronti. E non da parte della gente comune, sa, ma proprio<br />
da parte di chi mi viola e mi sbeffeggia quotidianamente.<br />
Insomma, prenda quella lettera lì, quella del Comandante dei Vigili Urbani della vostra c<strong>it</strong>tà. Per car<strong>it</strong>à, non entro nel mer<strong>it</strong>o della vicenda<br />
(sono la Legge, e non posso fare valutazioni se non sento tutte le campane: non mi schiero mai per part<strong>it</strong>o preso, io!), però mi sembra di capire<br />
come al fondo della storia ci sia una specie di rimprovero per chi cerca di fare il proprio dovere con serietà. In tutti i campi.<br />
Al giorno d’oggi tutto questo impegno viene preso per insistenza, per molestia, per eccessiva solerzia. In una parola, per scortesia.<br />
E’ scortese chi ti sta accanto alla posta e ti inv<strong>it</strong>a a rispettare la fila. E’ scortese l’insegnante che ti dice che tuo figlio va male a scuola<br />
(un tempo si davano due scapaccioni al pargolo svogliato, oggi si va dall’avvocato per far annullare la bocciatura). E’ scortese il vigile urbano<br />
che ti fa la multa per divieto di sosta. E’ scortese l’ispettore delle tasse che vuole controllare le tue dichiarazioni dei redd<strong>it</strong>i. E’ scortese il<br />
poliziotto della volante che ti ferma per un controllo.<br />
E non conta nulla che magari voi stiate impunemente cercando di fregare quaranta persone che sono in attesa prima di voi (“devo solo chiedere<br />
un’informazione”). Oppure che vostro figlio sia davvero un asino, impegnato com’è a passare il pomeriggio alla Playstation e la sera in<br />
adorazione davanti a programmi tipo “L’isola dei famosi” oppure “Amici”. Od ancora, che abbiate parcheggiato su di un albero, contromano ed<br />
occupando il posto per i disabili. Oppure, che abbiate dichiarato al fisco meno della metà di un quarto del dovuto. Od ancora, che vi abbiano<br />
beccato mentre andavate a 180 all’ora in centro e senza cinture di sicurezza.<br />
No, non è mai colpa vostra. E’ colpa di chi, scortese, facendo il proprio lavoro vi fa notare che mi state violando, che mi state mancando<br />
di rispetto.<br />
Scortesia, esagerazione, persecuzione, complotto. Queste sono le parole d’ordine del momento.<br />
E’ il festival dell’autoassoluzione: special<strong>it</strong>à nella quale, fatemelo dire, voi <strong>it</strong>aliani siete oramai campioni del mondo a v<strong>it</strong>a – e non un mondiale<br />
sì ed uno no, come nel calcio.<br />
Scortesia? Disuman<strong>it</strong>à? Ma scusate, quando mai è stato deciso che la Legge debba essere cortese od “umana”? La Legge – scusate la presunzione,<br />
credo di saperlo meglio di tutti visto che è di me che si parla – è giusta in sé. Va rispettata in quanto tale, indipendentemente dalla<br />
maggiore o minore affabil<strong>it</strong>à di chi la fa valere.<br />
Prendiamo la Legge per eccellenza. I Dieci comandamenti. C’è forse scr<strong>it</strong>to “onora il padre e la madre, se sono gentili con te”? Oppure “non<br />
rubare, a meno che chi ti arresta non sia scortese e meno che gentile”? Tralascio ogni battuta sul “non desiderare la donna d’altri”, perché<br />
non voglio essere volgare – che diamine, sono la Legge!<br />
Insomma, a me questa storia della gentilezza m’ha proprio stufato.<br />
Nessuno che abbia mai dubbi tipo “vabbè, ma se avessi parcheggiato bene la macchina, il vigile – scortese o meno - la multa non me l’avrebbe<br />
fatta, no?”<br />
No. E’ facile, troppo facile, troppo più facile prendersela con chi cerca di difendermi, di applicarmi, di farmi lavorare.<br />
Che poi, sia chiaro, se uno nel fare ciò commette degli abusi – e succede, vista l’umana natura - non lavora certo per me, ma per la concorrenza.<br />
E questo non basta certo a giustificare il mancarmi di rispetto. Sarebbe come dire che se un pizzaiolo “sbaglia” una pizza, tutti i clienti di<br />
tutte le pizzerie del mondo sono autorizzati a non pagare dopo aver mangiato. Non fila, no?<br />
Insomma, non ne posso più di questo piagnisteo.<br />
Da questo momento, quindi, rassegno formalmente le mie dimissioni dall’incarico di Legge e me ne vado all’ufficio di collocamento.<br />
Visto che non riesco ad essere rispettata come Regola, voglio vedere se è rimasto qualche posto di lavoro come S.C. (Semplice Consiglio)<br />
oppure S.R. (Sommessa Raccomandazione). Sono disposta anche a lavorare come P.N.V. (Parere Non Vincolante), pensi un po’ come sono<br />
disperata!.<br />
La paga è minore, ma almeno non devo sorbirmi lo spettacolo di quelli che – colti con le mani nel sacco – invece di ammettere le proprie<br />
responsabil<strong>it</strong>à riescono sempre a trovare una scusa, una giustificazione, un complotto, una cattiveria altrui.<br />
Le farò sapere come mi è andata.<br />
Per il momento, la ringrazio per l’attenzione e le porgo i miei più cordiali saluti.<br />
La Legge<br />
P.s. Venendo qui ho notato che ha lasciato la sua macchina posteggiata in seconda fila in zona non autorizzata. Non ne avrà a male se ho<br />
chiamato i Vigili Urbani ed il carro attrezzi, vero?
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
22<br />
spazIo aI lettorI<br />
INFORMAzIONE O DANNOSA PIAGGERIA?<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Egregio Direttore,<br />
Le chiedo osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à per commentare l’articolo pubblicato sull’ultimo <strong>numero</strong> di Madre Terra riguardante i lavori di consolidamento<br />
del costone del Sant’Elia.<br />
La notizia è certamente buona. Si tratta di lavori che attendevano da più di dieci anni.<br />
I Palmesi non possono che gioire per questo avvio, ed io personalmente sono tra questi. L’entusiasmo dell’assessore è più<br />
che giustificato. Belle le immagini. Ottime le spiegazioni tecniche.<br />
Questa amministrazione, dunque, si può certamente gloriare di aver fatto ciò che tre passate amministrazioni e un<br />
Commissario Prefettizio non erano riusc<strong>it</strong>i a fare in dieci anni, nonostante avessero i soldi pronti e, spendibili nelle casse<br />
comunali.<br />
Vorrei, però, approf<strong>it</strong>tare delle mie modeste conoscenze per mostrare tutto il mio disagio di c<strong>it</strong>tadino/lettore su alcune<br />
cose lette nel suo giornale. Un disagio che vorrei garbatamente palesare senza apparire irriguardoso nei suoi confronti e<br />
nei confronti dell’assessore. Ciò perché r<strong>it</strong>engo comunque il suo giornale un valido contributo alla cresc<strong>it</strong>a della nostra<br />
comun<strong>it</strong>à, capace di andare oltre agli aneddoti ed alle curios<strong>it</strong>à locali. Ed è per questo che mi permetto la cr<strong>it</strong>ica di<br />
oggi. Doverosamente aggiungo che si tratta dello stesso disagio che provo nella lettura di altrettanti fatti riportati dalla<br />
stampa locale cui, invece, sento difficile poter esprimere una diversa opinione.<br />
Che cosa le rimprovero quindi?<br />
Le rimprovero di avere riportato una notizia senza mostrarsi curioso di approfondire per meglio informare. Questa mancanza<br />
che ha fin<strong>it</strong>o con l’arricchire di eccessiva enfasi la notizia i cui effetti negativi, proverò a spiegare, ricadono tutte<br />
sulle spalle di noi c<strong>it</strong>tadini.<br />
Nel suo articolo si dice di …. viciss<strong>it</strong>udini…. dell’apparato burocratico nelle ist<strong>it</strong>uzioni (….Enti, Uffici, funzionari e dirigenti<br />
di settori…) quale causa principale del r<strong>it</strong>ardo nel cantierare l’intervento. Si dice anche che queste viciss<strong>it</strong>udini<br />
burocratiche –eccezionalmente- sono state superate grazie alla supervisione dell’assessore e dell’amministrazione Gaudio.<br />
Sicché, noialtri c<strong>it</strong>tadini dovremmo credere che i r<strong>it</strong>mi di lavoro dello staff dirigenziale di un Ente sono scand<strong>it</strong>i in periodi<br />
che vanno dal lustro in avanti. Indubbiamente tempi incredibili che gettano discred<strong>it</strong>o sulla riconosciuta modern<strong>it</strong>à del<br />
nostro paese.<br />
Ed ancora, anziché chiedersi e chiedere come tutto ciò sia potuto accadere, ci riferisce dell’indulgenza della “pol<strong>it</strong>ica”<br />
nei confronti di quello …staff dirigenziale che, certamente doveva intervenire sulla velocizzazione delle opere progettate<br />
ormai da troppo tempo…. Indulgenza che non viene lesinata nemmeno a quel funzionario/Ente che si è dimenticato di<br />
avere ricevuto 1.250.000,00 euro per proteggere i c<strong>it</strong>tadini da un rischio incombente. Dimenticanza che vogliamo ricordare,<br />
con la successiva frana del 2006, ha prodotto nuovi guai alle sottostanti strutture del costone sant’Elia ed ha messo<br />
in pericolo di v<strong>it</strong>a alcuni nostri conc<strong>it</strong>tadini. A questi nuovi guai si è dovuto fare fronte con altre somme dai contribuenti<br />
che sicuramente potevano essere meglio invest<strong>it</strong>i per soddisfare altre carenze.<br />
In ver<strong>it</strong>à, se avesse provato ad approfondire avrebbe scoperto che questi enormi r<strong>it</strong>ardi sono stati tollerati se non addir<strong>it</strong>tura<br />
prodotti dall’organo pol<strong>it</strong>ico, incluso quello vigente. Ciò per il semplice fatto che l’organo pol<strong>it</strong>ico, in esso compreso<br />
il Consiglio Comunale, ha il dovere ist<strong>it</strong>uzionale della verifica e controllo sull’attiv<strong>it</strong>à burocratica.<br />
E’ evidente, quindi, che i dieci anni sono trascorsi inutilmente perché l’apparato burocratico si è mostrato inefficiente,<br />
ma anche perché la “pol<strong>it</strong>ica” è venuta meno ad un suo preciso dovere ist<strong>it</strong>uzionale.<br />
Ciò che sembrano delle apparenti dimenticanze, a mio modesto parere hanno, poi, un effetto devastante sulla formazione<br />
dell’opinione dei c<strong>it</strong>tadini. Nel nostro caso, il solo discred<strong>it</strong>o gettato sugli “altri” siano essi Enti, Uffici, funzionari e<br />
dirigenti di settori depone male perché ci induce ad una sfiducia generalizzata verso queste ist<strong>it</strong>uzioni nate apposta per<br />
servire i c<strong>it</strong>tadini. Depone male l’autoassoluzione dei pol<strong>it</strong>ici perché ai nostri occhi li fa apparire dotati di una potenza<br />
attraente, i soli capaci di dominare la proverbiale ostil<strong>it</strong>à di queste ist<strong>it</strong>uzioni che loro stessi definiscono incapaci.<br />
Quando non si approfondiscono le notizie, specie quelle che appaiono più inverosimili come quella di oggi, si contribuisce<br />
ad espropriare i c<strong>it</strong>tadini/lettori di quelle conoscenze fondamentali perché possano prendere parte alla cosa pubblica.<br />
Si contribuisce alla costruzione di uno scenario artificiale che conduce alla disaffezione, all’atrofia del pensiero, ovvero<br />
al rancore dei c<strong>it</strong>tadini verso le ist<strong>it</strong>uzioni e verso i c<strong>it</strong>tadini stessi. In questo scenario artificiale trova facile spazio la<br />
speranza nell’uomo della provvidenza, che si è mostrata tutt’altro che un rimedio.<br />
Sicché, almeno il suo giornale, potrebbe essere occasione per farci conoscere le idee di chi ci amministra magari obbligandoli<br />
a dire anche di quelle cose che non amano dire. Magari obbligandoli ad esprimersi su quegli aspetti che hanno<br />
condizionato, e che ancora condizionano, la cresc<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà.<br />
Insomma, molto sommessamente, Le chiedo di essere meno complice di quello scenario dannoso contribuendo a rendere<br />
più solide le idee di chi ci amministra dando loro la dovuta pubblic<strong>it</strong>à.<br />
Saverio Saffioti<br />
ABBIAMO PUBBLICATO LA LETTERA DEL SIG. SAFFIOTI, CONSAPEVOLI ChE QUALSIASI VOCE È POSITIVA,<br />
SE DIVENTA STIMOLO PER FARE MEGLIO.<br />
La mia non vuole essere una risposta alla lettera di un lettore, ma solo l’espressione di un pensiero comune a tante altre<br />
persone, forse meno addentrate nei fatti, perchè la distanza tra c<strong>it</strong>tadini e uffici è enorme, protetti, quest’ultimi, da un<br />
muro invalicabile nonostante le legislazioni abbiano sempre cercato di abbattere le barriere.<br />
Chi scrive viene indicato come qualcuno “complice di uno scenario dannoso”, così come tutto il giornale viene inser<strong>it</strong>o nel<br />
calderone comune della stampa locale che, qualche volta, procura “disagio” a Lei e, probabilmente, anche ad altri c<strong>it</strong>tadini,<br />
lettori inermi dinnanzi a fatti e notizie stravolte o di parte.<br />
Tutto ha una logica, se visto da una prospettiva diversa da quella dello spir<strong>it</strong>o che contraddistingue e delinea la strada scelta<br />
da questa redazione e potrebbe avere un fondo di ver<strong>it</strong>à. appunto per questo vorrei sottolineare con forza il suo intervento<br />
che r<strong>it</strong>engo fondamentale per una nuova presa di coscienza del c<strong>it</strong>tadino palmese, forte, oggi, anche di un piccolo, nuovo<br />
strumento che si chiama “<strong>madreterra</strong>”.<br />
Il mio punto di vista potrebbe apparire “leggero” ed il mio “lavoro di indagini” insufficiente, o forse, (e quì esprimo un concetto<br />
base del pool che ha fondato e porta avanti questo giornale) il mio, è un amore forte per i progetti portati a conclusione. E’<br />
vero, sono passati <strong>10</strong> anni, (Progetto di messa in sicurezza del canalone Marinella ndr) ma il mio obiettivo rimane sempre quello<br />
di esaltare ciò che è pos<strong>it</strong>ivo; in questo caso ciò che si sta portando a compimento. Questo interessa a chi scrive, dare spazio<br />
alle cose pos<strong>it</strong>ive, perchè possa essere stimolo per chi “deve” fare, anche se, come lei suggerisce, non ci si può dimenticare di<br />
chi sono le colpe, quelle colpe che sono anche causa dello Status attuale di infrastrutture e servizi di questa c<strong>it</strong>tà.<br />
Se il senso comune deve essere quello di spingere le classi dirigenti verso direzioni più in linea con le aspettative dei palmesi,<br />
sarebbe il caso di segnalare per tempo fattacci, misfatti ed omissioni e non rinfangare dopo anni colpe che oggi non portano a<br />
nulla di pos<strong>it</strong>ivo.<br />
Con vivo interesse mi spingo ad offrire a Lei e quant’altri vogliano farlo, spazio su queste pagine, consapevole che le voci di<br />
tanti diventano un pensiero comune, e se le voci sono giuste ed oneste il futuro è più aperto.<br />
Rimbocchiamoci le maniche e puntiamo oltre il muro.<br />
Paolo Ventrice<br />
Panoramio photo by: Francesco cotroneo<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 23<br />
L<br />
’<strong>it</strong>inerario turistico che vogliamo<br />
proporre a quanti<br />
sono di passaggio dalla Calabria<br />
- ma pure ai calabresi -, si snoda<br />
lungo una cinquantina di chilometri.<br />
Da Gioia Tauro, attraversando<br />
la costa fino a Reggio Calabria,<br />
il “Tour Viola” - come ci piace<br />
int<strong>it</strong>olarlo - offre ai vis<strong>it</strong>atori la<br />
possibil<strong>it</strong>à di ammirare una delle<br />
più suggestive bellezze naturali<br />
del meridione intrisa di arte,<br />
tradizioni, cultura. Ma, prima di<br />
indicare le varie tappe del giro,<br />
è bene sgombrare la mente dalle<br />
suggestioni legate all’influsso<br />
negativo da sempre attribu<strong>it</strong>o<br />
al colore viola. E sulle origini<br />
cromatiche della costa, c<strong>it</strong>iamo<br />
sub<strong>it</strong>o Leonida Repaci : “Quando<br />
venne creata la Calabria -scrive<br />
il letterato di Palmi-, Dio poté disporre<br />
di un grosso quant<strong>it</strong>ativo<br />
di argilla dai riflessi viola...”.<br />
Lasciata l’autostrada a gioia<br />
tauro non potremo fare a meno<br />
di soddisfare la nostra curios<strong>it</strong>à<br />
nell’ammirare i maestosi ulivi<br />
secolari della Piana, dando uno<br />
sguardo, sia pure da lontano,<br />
alla grande ansa di mare dove si<br />
stagliano, perentorie, le gigantesche<br />
gru del Porto. E prima di<br />
procedere oltre, da una stradina<br />
che costeggia il vecchio fiume<br />
Budello, ci portiamo nella piccola<br />
frazione di drosi di rizziconi,<br />
un dì “Statio Romana lungo<br />
la Via Popilia” e poi commenda<br />
dei “Cavalieri di Malta”, dove,<br />
in una vecchia chiesa, ora monumento<br />
nazionale, sono custod<strong>it</strong>i<br />
un antico ciborio (tabernacolo)<br />
e una statua di San Giovanni<br />
Battista del tardo ‘500.<br />
Ripresa la provinciale, superato<br />
il quadrivio “Sbaglia” e il ponte<br />
sul fiume Petrace, il vecchio<br />
“Tauros”, svoltiamo a destra per<br />
raggiungere la Tonnara di Palmi.<br />
Qui, dopo aver ammirato la larga<br />
spiaggia Pietrenere e il famoso<br />
Scoglio dell’ulivo, sol<strong>it</strong>ario e<br />
p<strong>it</strong>toresco, risaliamo verso Taureana,<br />
regalandoci la magnifica<br />
visione di un mare senza confini.<br />
Prima di giungere nella c<strong>it</strong>tà di<br />
Francesco cilea, facciamo una<br />
capatina all’esclusiva spiaggetta<br />
della Marinella, un tempo covo<br />
di pirati, con ancora quel che resta<br />
della sua aspra natura.<br />
Giunti a Palmi, cap<strong>it</strong>ale culturale<br />
della Piana degli Ulivi (Gioia<br />
Tauro-Palmi-Rosarno), vis<strong>it</strong>iamo<br />
la Casa della Cultura “L.Repaci”<br />
e il Museo di Tradizioni popola-<br />
ItInerarI<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
vIola, Il colore del turIsmo calabrese<br />
ri più documentato della Calabria.<br />
A pochi chilometri, sub<strong>it</strong>o<br />
troviamo seminara con le sue<br />
botteghe dei ceramisti. Tra le<br />
tradizionali lavorazioni (direttamente<br />
ered<strong>it</strong>ate da greci, romani<br />
e spagnoli) e gli svariati<br />
oggetti, indirizziamo il nostro<br />
sguardo sulle caratteristiche<br />
maschere apotropaiche (antimalocchio)<br />
e sul “Gabbacumpari”,<br />
un originale recipiente che<br />
permette di bere solo a chi ne<br />
conosce il trucco, mentre per<br />
gli altri una rinfrescata è bella e<br />
assicurata. Vis<strong>it</strong>iamo quel poco<br />
che resta (incuria degli uomini!)<br />
della c<strong>it</strong>tà di baarlam, come gli<br />
altorilievi raffiguranti alcuni episodi<br />
della Seminara del XVI Sec.<br />
(l’ingresso di Carlo V) e i ruderi<br />
di palazzo Spinelli.<br />
Risalendo, dall’antica Seminara<br />
ci dirigiamo verso una delle<br />
local<strong>it</strong>à più suggestive della Calabria,<br />
turisticamente trascurata:<br />
il Monte S.Elia. Non a torto<br />
denominata Balcone sul Tirreno,<br />
la visione che si apre ai nostri<br />
occhi è, senza retorica, meravigliosa:<br />
i fianchi della montagna<br />
si risolvono in varie gradinate<br />
che, via via, verso il basso formano<br />
ampi balconi aperti all’incantevole<br />
visione del sottostante<br />
mare, che si unisce alle coste<br />
siciliane. Col favore della buona<br />
giornata sarà facile distinguere<br />
Messina, l’Etna, le isole Eolie,<br />
Capo Vaticano.<br />
Salutata S.Elia e il suo panorama<br />
a strapiombo sull’azzurro,<br />
dai “Piani della Corona” ci porteremo<br />
verso bagnara, grosso<br />
paese della Costa Viola famoso<br />
per il pesce spada e per le sue<br />
donne, le “bagnarote”, note<br />
per la loro intraprendenza nei<br />
commerci. Qui, nella Chiesa<br />
della Confratern<strong>it</strong>a del Rosario,<br />
potremo mirare alcune tele e<br />
una scultura del Bernini. Dopo<br />
aver attraversato per tre volte il<br />
Ponte di Caravilla arriveremo al<br />
Castello Emmar<strong>it</strong>a: dal palazzo<br />
fortezza scruteremo l’incredibile<br />
panorama fino alla Torre costiera<br />
di Re Ruggero.<br />
Prossima tappa, dopo Bagnara,<br />
è la m<strong>it</strong>ica scilla. Prima, però,<br />
scendendo, tra un panorama e<br />
l’altro della costa, potremo sostare<br />
a Pellegrina (frazione di<br />
Bagnara) dove, attirati dal profumo<br />
del pane di grano locale,<br />
faremo uno spuntino casereccio.<br />
Tema conduttore di questa parte<br />
del “Tour” sarà la pesca del<br />
pesce spada: da marzo a luglio,<br />
tra Bagnara e Scilla dove viene a<br />
deporre le uova, il pesce dal lungo<br />
muso a spada viene cacciato<br />
con singolari barche dall’altissimo<br />
albero e la lunga passerella<br />
in una tecnica di caccia che, pur<br />
modernizzatasi, rispetta l’antico<br />
metodo tramandato dai Fenici.<br />
Ed eccoci a scilla, promontorio<br />
bellissimo e dal paesaggio<br />
veramente suggestivo. Le origini<br />
dell’incantevole borgo si rifanno<br />
alla m<strong>it</strong>ologia: Omero la descrive<br />
come la tana di un grande<br />
orso che aggrediva le navi di<br />
passaggio (Scilla e Cariddi). Una<br />
volta nel cuore di Scilla, sarebbe<br />
un peccato non vis<strong>it</strong>are Chianalea,<br />
il quartiere dei pescatori:<br />
un nugolo di case impiantato nel<br />
medioevo, costru<strong>it</strong>e sul mare e<br />
per questo denominato (senza<br />
pretesa di paragone)«La piccola<br />
Venezia». Non perderemo neppure<br />
l’occasione di vis<strong>it</strong>are il<br />
Castello dei principi Ruffo sulla<br />
m<strong>it</strong>ica rocca e la spiaggia di Marina<br />
Grande, con la sabbia scura<br />
per l’origine vulcanica.<br />
Il nostro <strong>it</strong>inerario continuerà<br />
tra i colori uno splendido paesaggio.<br />
D’istinto, però, volgeremo<br />
lo sguardo verso due imponenti<br />
piloni sistemati su opposte sponde<br />
che, fino a qualche tempo<br />
fa, fungevano da “ponte” per la<br />
trasmissione dell’energia elettrica<br />
dalla Calabria a alla Sicilia:<br />
l’elettrodotto di S.Trada.<br />
Seguendo la costa, tra intesi<br />
profumi, giungeremo a Villa<br />
s.giovanni, centro di vacanze<br />
ma anche di cultura, grazie ai<br />
premi “Villa S.Giovanni” (letteratura<br />
e p<strong>it</strong>tura) che sono divenuti<br />
oramai riconoscimenti di<br />
prestigio internazionale. Ammirando<br />
lo Stretto di Messina nel<br />
continuo incrociarsi delle navi<br />
Panoramio photo by: veronica7<br />
di Antonino Catananti Teramo<br />
traghetto, toccheremo catona e<br />
poi gallico, dove r<strong>it</strong>empreremo<br />
lo spir<strong>it</strong>o vis<strong>it</strong>ando il Parco della<br />
Mondial<strong>it</strong>à.<br />
A qualche chilometro, costru<strong>it</strong>a<br />
su di una collina che scende<br />
dolcemente verso il mare, costeggiando<br />
lo stretto per quasi<br />
tutta la sua lunghezza, reggio di<br />
calabria ci accoglie simmetricamente<br />
ordinata. Vis<strong>it</strong>a al Museo<br />
Nazionale della “Magna Grecia”<br />
che custodisce le tante tracce<br />
della civiltà di questa terra e, in<br />
particolare, due eleganti guerrieri<br />
(al momento in restauro)<br />
raffiguranti il sentimento eroico<br />
e la bellezza greca, rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dal<br />
mare dopo 25 secoli: I Bronzi di<br />
Riace. Saremo dunque a Reggio,<br />
la c<strong>it</strong>tà di Morgana, la Fata a cui<br />
si attribuisce quel fenomeno ottico<br />
che, in certe condizioni di<br />
luce, temperatura e umid<strong>it</strong>à, dà<br />
l’impressione del restringimento<br />
dello Stretto, tanto da far specchiare<br />
l’intera c<strong>it</strong>tà nelle acque<br />
del mare. A riprova delle sue antiche<br />
origini, noteremo i resti di<br />
ruderi greci, mura ciclopiche e<br />
le terme romane. Poi, una passeggiata<br />
lungo le belle strade<br />
larghe e dr<strong>it</strong>te; uno sguardo a<br />
ciò che resta del Castello Aragonese<br />
e una vis<strong>it</strong>a al Duomo e<br />
alla Chiesa degli Ottimati. Infine,<br />
quattro passi su quello che<br />
D’Annunzio definì “il più bel<br />
chilometro d’Italia”, la rinnovata<br />
via Marina, il lungomare oggi<br />
intestato al Sindaco della “Primavera<br />
di Reggio”, l’indimenticabile<br />
Italo Falcomatà.<br />
Il “Tour Costa Viola” finirà qui,<br />
e per chi lo avrà percorso, anche<br />
col pensiero rileggendo queste<br />
righe, una volta tanto, questo<br />
estremo lembo di Calabria non<br />
sarà solo terra di malaffare pol<strong>it</strong>ico-mafioso.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Si frigge sempre di più in<br />
olio extravergine di oliva,<br />
grazie all’abbassamento<br />
dei costi al consumo.<br />
La patatina fr<strong>it</strong>ta è uno degli<br />
alimenti più consumati al<br />
mondo. E l’Italia non è da meno,<br />
posizionandosi tra i primi posti<br />
al mondo per consumo di patatine<br />
fr<strong>it</strong>te. Ogni <strong>it</strong>aliano in media<br />
consuma 87 kg di patate l’anno,<br />
contro i <strong>10</strong>2 kg degli inglesi e i 113<br />
della bielorussi a fronte di una<br />
media mondiale di 31kg/anno.<br />
Quella fr<strong>it</strong>ta rappresenta la gran<br />
parte del consumo, seguono quelle<br />
preparate al forno o boll<strong>it</strong>e.<br />
Il binomio patata-olio è una<br />
delle accoppiate più diffuse in cucina,<br />
sia a livello domestico che<br />
professionale.<br />
Paradossalmente si frigge sempre<br />
di più in extravergine,<br />
grazie all’abbassamento<br />
dei costi al consumo<br />
dell’extra- vergine,<br />
anche<br />
se spesso<br />
gli oli a basso<br />
costo non<br />
consentono<br />
d i<br />
il pane del contadino: solo<br />
una opportun<strong>it</strong>à in più per<br />
le aziende agricole?<br />
Gli agricoltori che fanno il pane<br />
direttamente con il grano raccolto<br />
in azienda, possono metterlo in<br />
vend<strong>it</strong>a.<br />
Il via libera è stato sanc<strong>it</strong>o con il<br />
decreto del Ministro dell’Economia e<br />
delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta<br />
Ufficiale il <strong>10</strong> settembre, che<br />
ricomprende la produzione di pane,<br />
panini, cialde, rustici, pizzette ed<br />
altre special<strong>it</strong>à salate tra le attiv<strong>it</strong>à<br />
agricole connesse.<br />
Il paniere dei prodotti, che possono<br />
essere venduti dagli agricoltori,<br />
si allarga e questo non fa altro che<br />
rafforzare la filiera tutta agricola ed<br />
<strong>it</strong>aliana, della quale la Calabria ne è<br />
un pezzo significativo. Un incentivo<br />
in più anche per r<strong>it</strong>ornare a coltivare<br />
il grano, una produzione di punta<br />
per alcune aree della regione. Una<br />
opportun<strong>it</strong>à però che dovrebbe appoggiarsi<br />
soprattutto sulla conoscenza<br />
delle materie prime e l’utilizzo<br />
consapevole dei processi, al fine di<br />
ottenere un prodotto da forno da<br />
considerare vero e proprio pane. Già<br />
negli ultimi anni si sono moltiplicate<br />
le panetterie condotte da improvvisati<br />
fornai, a discap<strong>it</strong>o delle produzioni<br />
artigianali e di buona qual<strong>it</strong>à.<br />
Sarebbe necessario a questo punto<br />
mettere un po’ di ordine nel campo.<br />
Il pane, per legge, lo possono<br />
fare tutti, purché, naturalmente,<br />
vengano rispettate tutte le norme e<br />
le condizioni igenico-san<strong>it</strong>arie. Anche<br />
l’agricoltore che produce farina<br />
potrà dotarsi di un impianto per la<br />
trasformazione per produrre e commercializzare<br />
il pane, ma sarà comunque<br />
una vend<strong>it</strong>a terr<strong>it</strong>oriale.<br />
24<br />
saperI & saporI<br />
di Walter Cricrì<br />
La patata?<br />
Fr<strong>it</strong>ta!<br />
avere, anche se extravergini, fr<strong>it</strong>ture<br />
ideali. Inoltre “la tecnica di<br />
fr<strong>it</strong>tura casalinga e quella delle<br />
frigg<strong>it</strong>orie e rosticcerie è la meno<br />
indicata e meno salutare per friggere,<br />
-sostiene il Prof. Giovanni<br />
Lercker, ordinario di Scienze degli<br />
alimenti presso l’Univers<strong>it</strong>à di<br />
Bologna-, il vero problema della<br />
fr<strong>it</strong>tura in mensa o in ristorazione<br />
è il rabocco d’olio: l’olio sfruttato<br />
non deve essere mescolato a<br />
quello ancora fresco”.<br />
“In Italia si producono 17<br />
milioni di quintali di patate<br />
di cui 1,8 milioni sono destinati<br />
alla trasformazione<br />
industriale, di questi 600<br />
mila quintali diventano<br />
chips mentre 1,1<br />
mln quintali<br />
Stick<br />
l’agropirateria attacca il<br />
made in <strong>it</strong>aly: come si difenderanno<br />
i consumatori?<br />
Il Made in Italy agroalimentare<br />
conquista le tavole del mercato<br />
globale; cresce la presenza di ortofrutta,<br />
vini e formaggi <strong>it</strong>aliani.<br />
È quanto emerge dai dati Istat che<br />
evidenziano le buone performance<br />
realizzate dall’agroalimentare <strong>it</strong>aliano<br />
all’estero in tempo di crisi.<br />
L’andamento sui mercati internazionali<br />
potrebbe ulteriormente<br />
migliorare da una più efficace tutela<br />
nei confronti dell’agropirateria<br />
internazionale, che utilizza impropriamente<br />
parole, colori, local<strong>it</strong>à,<br />
immagini, denominazioni e ricette<br />
che si richiamano all’Italia, per prodotti<br />
taroccati che non hanno nulla<br />
a che fare con la realtà nazionale.<br />
All’estero, il falso Made in Italy a<br />
tavola, fattura 50 miliardi di euro e<br />
sono falsi tre prodotti alimentari di<br />
tipo <strong>it</strong>aliano su quattro. Le denominazioni<br />
Parmigiano Reggiano e Grana<br />
Padano sono le più copiate nel<br />
mondo con il Parmesan diffuso in<br />
tutti i continenti, dagli Stati Un<strong>it</strong>i al<br />
Canada, dall’Australia fino al Giappone,<br />
ma in vend<strong>it</strong>a c’è anche il<br />
Parmesao in Brasile, il Regian<strong>it</strong>o in<br />
Argentina, Reggiano e Parmesano<br />
in tutto il Sud America, ma anche<br />
Pamesello in Belgio o Parmezan in<br />
Romania. Anche in Sicilia, scoperto<br />
maxi traffico di pomodori. Le Fiamme<br />
Gialle di Ragusa hanno accertato<br />
che più di 22 tonnellate di pomodori<br />
provenienti dalla Tunisia sono stati<br />
venduti nel corso nel 2009 a d<strong>it</strong>te<br />
di tutta Italia, anche della grande<br />
distribuzione. Le indagini continueranno<br />
per verificare eventuali casi<br />
analoghi di agropirateria.<br />
Spesso, tuttavia, gli oli a<br />
basso costo non consentono<br />
di avere fr<strong>it</strong>ture ideali,<br />
anche se extravergini.<br />
(le patate per la fr<strong>it</strong>tura domestica<br />
o ristorazione -afferma Andrea<br />
Galli, direttore di Assopa - 1,1<br />
proveniente dall’estero.) “.<br />
“E’ meglio utilizzare patate<br />
fresche piuttosto che surgelate<br />
-afferma il Prof. Raffaele Sacchi<br />
dell’Univers<strong>it</strong>à Federico II di Napoli-<br />
I consumatori, però preferiscono<br />
sempre di più i prodotti<br />
surgelati. Il prodotto dovrebbe<br />
essere consumato appena fr<strong>it</strong>to.<br />
Vale sempre l’antico suggerimento<br />
frijendo mangiando, e sarebbe<br />
indicato passare sempre la fr<strong>it</strong>tura<br />
nella carta assorbente, il famoso<br />
“copp<strong>it</strong>iello” napoletano<br />
ha una funzione<br />
ben precisa.”<br />
Fattorie didattiche: cresce<br />
la domanda, lenta la<br />
risposta<br />
Un fenomeno con prospettive in<br />
grande espansione; nel nostro terr<strong>it</strong>orio<br />
qualche timido esempio che necess<strong>it</strong>a<br />
di maggiore professional<strong>it</strong>à.<br />
nell’agricoltura è stato riposto<br />
storicamente un patrimonio<br />
culturale e scientifico di enorme<br />
importanza sociale. sono sempre<br />
di più le aziende agricole che durante<br />
l’anno scolastico (speriamo<br />
anche in questo in corso) accolgono<br />
studenti per “spiegare sul<br />
campo” l’agricoltura, l’alimentazione,<br />
la natura.<br />
a vis<strong>it</strong>are le fattorie didattiche<br />
sono soprattutto classi delle<br />
scuole elementari (44%) e delle<br />
scuole materne (24%). l’attenzione<br />
verso questa opportun<strong>it</strong>à<br />
di formazione culturale e scientifica,<br />
anche da parte delle scuole<br />
medie e superiori, è tuttavia<br />
in costante aumento. nate spontaneamente<br />
alla fine degli anni<br />
sessanta, a livello nazionale le<br />
fattorie didattiche cost<strong>it</strong>uiscono<br />
oggi una rete ben organizzata e<br />
attentamente disciplinata dalle<br />
regioni, che hanno ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o appos<strong>it</strong>i<br />
riconoscimenti, e albi dove<br />
le scuole possono scegliere le diverse<br />
aziende agricole in base ai<br />
temi che intendono approfondire<br />
con i propri allievi.<br />
Per chi incurios<strong>it</strong>o dall’argomento,<br />
il web offre, anche attraverso<br />
la consultazione di www.<br />
agr<strong>it</strong>urist.<strong>it</strong>, la possibil<strong>it</strong>à di selezionare<br />
le fattorie didattiche, a<br />
livello nazionale, vis<strong>it</strong>arne il s<strong>it</strong>o<br />
internet e conoscere nei dettagli<br />
i rispettivi programmi formativi.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
i nostri vecchi<br />
compagni in<br />
esilio per sempre<br />
Nel cuore dell’olivicoltura calabrese,<br />
la nostra Piana, dove si<br />
estendono 32 mila ettari ulivetati<br />
ed oltre 2 milioni di esemplari,<br />
possiamo trovare un vero<br />
e proprio “supermarket degli<br />
ulivi secolari”.<br />
uardare, scegliere e portar<br />
Gvia. Potrebbero sembrare<br />
gesti ordinari, peraltro di poco conto,<br />
e così sarebbe se tutto ciò non<br />
fosse rifer<strong>it</strong>o ad un singolare “acquisto”<br />
diffusosi da qualche anno<br />
nella Piana di Gioia Tauro.<br />
Nel nostro terr<strong>it</strong>orio è, infatti,<br />
possibile acquistare, direttamente<br />
o per commissione, o, addir<strong>it</strong>tura,<br />
tram<strong>it</strong>e Internet, ulivi che vengono<br />
sradicati dal loro terreno originario,<br />
che li ha visti crescere e moltiplicare<br />
per secoli di storia.<br />
Non solo bello e generoso, ma<br />
simbolo d’abbondanza, saggezza,<br />
gloria, pace e purezza: non stupisce<br />
sia tanto ammirato. Eppure,<br />
paradossalmente, queste qual<strong>it</strong>à<br />
gli valgono oggi una fine ingloriosa.<br />
Estirpato, le branche centenarie<br />
mozzate, sped<strong>it</strong>o altrove. Venduto<br />
per decorare giardini anche al<br />
di fuori del suo areale, col duplice<br />
risultato di distruggere il paesaggio<br />
culturale d’origine e creare incongrue<br />
composizioni con esseri deturpati,<br />
ombra tragica dell’albero che<br />
fu. Anche i cardellini accecati da<br />
uno spillone vivono a lungo e cantano<br />
tutto il giorno; eppure la sola<br />
idea oggi ci turba, ed è illegale.<br />
Già nell’antica Grecia, le leggi<br />
ateniesi ne regolavano la coltura<br />
e proteggevano gli olivi sacri; chi<br />
li estirpava rischiava addir<strong>it</strong>tura di<br />
essere messo a morte!<br />
Oggi bastano dai 5.000 ai <strong>10</strong>.000<br />
euro e gli storici ulivi potranno<br />
essere impiantati nelle proprietà<br />
private di ville e tenute padronali.<br />
La più frequente destinazione di<br />
tali ulivi è, per adesso, quella del<br />
Nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna,<br />
ecc.), anche se pian piano,<br />
a questa, si sta aggiungendo anche<br />
il Lazio.<br />
Lo sradicamento di queste maestose<br />
piante ultra centenarie è<br />
un fenomeno dovuto ad un vuoto<br />
normativo in materia legale. Cosa<br />
ci autorizza ad abusare degli ulivi?<br />
Rispettiamoli.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 25<br />
i sa, ormai da tempo, che<br />
Sil consumo ab<strong>it</strong>uale di ortaggi<br />
frutta e verdura riduce il<br />
rischio di insorgenza di indisposizioni<br />
come raffreddore, influenza,<br />
ecc. e di diverse patologie<br />
croniche e degenerative come<br />
l’infarto, il diabete, l’ictus cerebrale,<br />
l’osteoporosi, le allergie,<br />
l’asma, alcuni tumori, ecc..<br />
Buona parte di queste patologie<br />
si manifestano in età adulta, ma<br />
mettono radici nell’organismo<br />
quando si è ancora molto giovani.<br />
Proprio per questo motivo è<br />
fondamentale che i bambini accettino<br />
il più presto possibile delle<br />
buone ab<strong>it</strong>udini alimentari; soprattutto<br />
il consumo regolare di<br />
un piatto di ortaggi crudi a inizio<br />
pranzo e cena e di un paio di frutti<br />
di stagione come merenda.<br />
Fin qui la teoria, ma metterla<br />
in pratica non è sempre facile. I<br />
bambini alla proposta di mangiare<br />
frutta e verdura rispondono<br />
spesso con un deciso rifiuto.<br />
Il «non mi piace» può anche<br />
essere accettato (almeno dopo<br />
un piccolo assaggio), ma la sempre<br />
più frequente avversione<br />
per il “colore verde” nel piatto<br />
saperI &saporI<br />
di Walter Cricrì<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Frutta, verdura e capricci<br />
Molti bambini (per fortuna non tutti) non amano mangiare ortaggi, frutta e verdura, il cui consumo, quando regolare, riduce la probabil<strong>it</strong>à di<br />
insorgenza di molte patologie. Qualche proposta per convincerli a consumare questi alimenti, senza ricorrere a punizioni e/o minacce.<br />
è francamente sproporzionata.<br />
È evidente, però, che hanno una<br />
fondamentale importanza, nel<br />
formare lo stile di v<strong>it</strong>a dei più<br />
giovani, il ruolo educativo<br />
dei gen<strong>it</strong>ori (quando eserc<strong>it</strong>ato!)<br />
e le buone ab<strong>it</strong>udini,<br />
anche alimentari, osservate<br />
in famiglia. Come avviare i<br />
bambini alla buona ab<strong>it</strong>udine di<br />
consumare vegetali freschi?<br />
Primo suggerimento: non<br />
proibire, non minacciare<br />
Non produce buoni risultati<br />
adottare il metodo delle proibizioni,<br />
delle forzature o addir<strong>it</strong>tura<br />
delle minacce. Ecco qualche<br />
esempio di frasi, assai comuni e<br />
poco produttivi: «devi mangiare<br />
di tutto!», «sbrigati!», «svelto<br />
perché si raffredda!», «devi mangiare<br />
tutto!», «le carote ti fanno<br />
bene!», «se mangi l’insalata ti do<br />
il gelato», ecc.. Il bambino non<br />
intravede nessun vantaggio immediato<br />
ad assecondare l’imposizione.<br />
Molto indicato è il coinvolgimento<br />
dei più piccoli alla preparazione<br />
dei piatti, raccontando,<br />
eventualmente, quali sensazioni<br />
organolettiche potrà gustare una<br />
volta assaggiati. Insegnare ai più<br />
piccoli, durante la preparazione,<br />
ad “ascoltare”, con tutti i sensi,<br />
le caratteristiche dell’alimento: i<br />
profumi, i colori, i sapori, la consistenza,<br />
i rumori…<br />
Le cose vanno ulteriormente<br />
meglio se i bambini possono<br />
sperimentare la coltivazione in<br />
un orto. Nel nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />
con poco impegno, quasi ogni<br />
famiglia, potrebbe cimentarsi<br />
nel “condurre” un piccolo orto.<br />
Siamo fortunati nel risiedere in<br />
un comprensorio dove, oltre al<br />
clima, possiamo beneficiare di<br />
terreni coltivabili (sempre più<br />
spesso incolti o abbandonati in<br />
“boschi di olivo”!). Ma infondo<br />
anche una piccola aiuola in terrazzo<br />
o sul balcone basterebbe<br />
ad infondere la cura verso qualche<br />
piantina orticola.<br />
A questo propos<strong>it</strong>o, un’esperienza<br />
recente, quella della scuola<br />
inglese di St. Andrew’s School<br />
a Shifnal (s<strong>it</strong>uata nello Shropshire),<br />
testimonia che proporre ai<br />
bambini di seminare ad esempio<br />
le carote, raccoglierle con le proprie<br />
mani e prepararle per il consumo,<br />
con l’aiuto degli educatori<br />
e, in particolari occasioni, anche<br />
dei gen<strong>it</strong>ori, è il miglior modo<br />
per far aumentare il consumo di<br />
questo importante ortaggio durante<br />
la refezione scolastica.<br />
Jan Bentley –responsabile del<br />
servizio mensa della St. Andrew’s<br />
School– afferma con decisione:<br />
«Si possono servire a cento bambini<br />
le carote, persuadendoli a<br />
mangiarle, se anche solo due di<br />
queste sono state coltivate nel<br />
giardino della scuola». Una strategia<br />
che probabilmente si rivela<br />
più efficace di un discorso (incomprensibile<br />
per i più piccoli e<br />
lontano mille miglia dalla sensibil<strong>it</strong>à<br />
degli adolescenti) sull’util<strong>it</strong>à<br />
per la salute delle carote. Uno<br />
scolaro coinvolto non mangia volentieri<br />
le carote perché «fanno<br />
bene», ma perché sono buone e<br />
croccanti e, soprattutto, sono il<br />
frutto del suo impegno e del suo<br />
divertimento.<br />
il secondo suggerimento è<br />
dunque evidente<br />
E’ bene che gen<strong>it</strong>ori e nonni<br />
coinvolgano figli e nipoti nella<br />
coltivazione di un orto, ma anche<br />
nell’impasto di torte a base<br />
di frutta e nella cottura di biscotti<br />
e nella preparazione di<br />
piatti a base di verdure.<br />
E’ da sottolineare che non è<br />
tanto importante mangiare una<br />
grande varietà di ortaggi durante<br />
l’infanzia (questo è piuttosto<br />
un obiettivo da raggiungere con<br />
il tempo), quanto mangiare regolarmente<br />
l’ortaggio e/o il frutto<br />
prefer<strong>it</strong>i. In tal modo si crea nel<br />
bambino un’ab<strong>it</strong>udine alla presenza<br />
di questi alimenti nel pasto.<br />
giocare mangiando la verdura con<br />
i bambini: un «istrice vegetale»<br />
na simpatica e facile ricetta<br />
Uda realizzare con il coinvolgimento<br />
dei più piccoli.<br />
Materiale occorrente: 30 ravanelli,<br />
2 coste di sedano, 2 carote, olive,<br />
2 pomodori, 1 limone, 1 panino<br />
raffermo, 1 foglio di alluminio<br />
da cucina, spiedini di legno.<br />
Esecuzione: Togliete le foglie<br />
dai ravanelli e dal sedano e<br />
lavate tutte le verdure sotto<br />
acqua corrente. Raschiate e<br />
tagliate le carote a rondelle<br />
spesse mezzo centimetro,<br />
il sedano in tocchetti lunghi<br />
2-3 centimetri e i ravanelli<br />
a metà. Preparate vicino al<br />
tagliere una cio- tola piena<br />
d’acqua aci- du-<br />
lata con il succo<br />
del limone<br />
e metteteci<br />
le verdure<br />
appena tagliate<br />
perché non<br />
anneriscano.<br />
Infilate, alternandole,<br />
le diverse verdure<br />
sugli spiedini, che<br />
infilzerete nel panino<br />
ricoperto con<br />
il foglio di alluminio:<br />
se gli spiedini sono <strong>numero</strong>si<br />
potrete<br />
ottenere un<br />
simpatico<br />
« i s t r i c e<br />
vegetale»!<br />
lo sanno le nostre scuole? riparte il programma “Frutta nelle scuole”<br />
Al via la nuova edizione del programma dell’Unione Europea ‘Frutta nelle Scuole’, nato proprio con l’obiettivo di educare a una<br />
sana alimentazione fin da piccoli, coordinato dal Ministero delle Pol<strong>it</strong>iche Agricole, che interesserà anche l’anno scolastico in corso.<br />
l programma sarebbe finalizmento della merenda di metà scuole sarebbero i prodotti or- Per l’anno scolastico 20<strong>10</strong>-11<br />
Izato ad incentivare il consu- mattina, con lo scopo di sost<strong>it</strong>uire tofrutticoli di qual<strong>it</strong>à certificati prevedono un coinvolgimento<br />
mo di frutta e verdura da parte agli snack preconfezionati i pro- (Dop, Igp e biologici), nel ri- totale di 8400 scuole primarie<br />
dei bambini, ma anche ad educarli dotti naturali e salutari.<br />
spetto della stagional<strong>it</strong>à e del di tutta <strong>it</strong>alia (?) con una distri-<br />
ad assumere ab<strong>it</strong>udini alimentari E’ prevista una campagna di terr<strong>it</strong>orio dal quale provengono. buzione di circa 7.400.000 kg<br />
corrette e a sviluppare uno spir<strong>it</strong>o comunicazione e di informazione, Tutti i frutti verrebbero distri- di frutta e verdura a 1.340.000<br />
cr<strong>it</strong>ico nei confronti dell’enorme sempre a cura del Ministero delle bu<strong>it</strong>i in confezioni singole, per bambini. Ma a me “mi viene” di<br />
pressione della pubblic<strong>it</strong>à, facen- Pol<strong>it</strong>iche Agricole, rivolta agli alun- poter essere consumati sub<strong>it</strong>o, essere scettico..! E’ tutta una<br />
do loro conoscere i prodotti natuni, gen<strong>it</strong>ori ed insegnanti, finalizzata garantendo i dovuti standard bella storia, ma personalmente<br />
rali nella varietà e nelle diverse ad una conoscenza esaustiva degli igienico-san<strong>it</strong>ari. Protagonisti vi consiglio di puntare, intanto,<br />
tipologie. In “concreto”, il proget- aspetti nutrizionali di frutta e ver- del programma sarebbero anche ad un impegno determinato nelto<br />
‘Frutta nelle Scuole’ dovrebbe dura, oltre che quelli legati alla sicu- macedonie, centrifughe e sprele vostre famiglie. Comunque…<br />
provvedere alla distribuzione di rezza e al rispetto dell’ambiente. mute, preparate sul momento e staremo a vedere se in “tutta<br />
frutta e ortaggi, appunto, al mo- Ad essere distribu<strong>it</strong>i nelle senza aggiunta di zuccheri. <strong>it</strong>alia” rientreremo pure noi.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Toni Condello<br />
No a una scuola selettiva e<br />
classista. No a una scuola<br />
che taglia risorse e posti di lavoro.<br />
Vogliamo invece una scuola<br />
capace di investire nell’edilizia<br />
scolastica, nel dir<strong>it</strong>to allo<br />
studio, nella ricerca e che sia<br />
in grado di garantire a tutti pari<br />
opportun<strong>it</strong>à di apprendimento,<br />
per un futuro migliore per tutti<br />
noi. Vogliamo scuole aperte tutto<br />
il giorno e tutto l’anno». Queste<br />
in sintesi le motivazioni che<br />
hanno spinto i Com<strong>it</strong>ati studenteschi<br />
delle scuole di Polistena<br />
a scendere in piazza sabato 16<br />
contro i tagli previsti dalla legge<br />
Gelmini alla scuola <strong>it</strong>aliana. E gli<br />
studenti queste ragioni le hanno<br />
scr<strong>it</strong>te su decine di striscioni<br />
e le hanno urlate a gran voce<br />
per tutta la durata del corteo.<br />
La manifestazione è cominciata<br />
con la riunione a Villa Italia degli<br />
studenti dell’Itis «M. M. Milano»<br />
e del Liceo «G. Rechichi» (Linguistico,<br />
delle Scienze Umane e<br />
del Musicale di Cinquefrondi), e<br />
dell’Associazione culturale Anti-<br />
26<br />
mondo scuola<br />
Italo Farnetani, pediatra e docente<br />
dell’Univers<strong>it</strong>à Milano Bicocca,<br />
che ha descr<strong>it</strong>to questa sindrome<br />
nei suoi libri. L’esperto spiega<br />
che questo fenomeno, che rischia<br />
di compromettere l’anno scolastico<br />
dei ragazzi, non è una nov<strong>it</strong>à<br />
assoluta. “Quarant’anni fa già si<br />
parlava di sindrome della prima<br />
media, perché allora proprio tra<br />
elementari e medie c’era un salto<br />
nei modi e nei tempi dell’insegnamento.<br />
Ora questo salto c’è<br />
tra medie e prima superiore”,<br />
dice il pediatra all’Adnkronos Salute.<br />
Lo testimoniano i dati sulle<br />
bocciature.<br />
“Nel 20<strong>10</strong> il 15,3% degli studenti<br />
di prima superiore non ha superato<br />
l’anno. Era il 15% nel 2009<br />
- precisa Farnetani - Un dato decisamente<br />
più alto rispetto a<br />
quello dei bocciati alle medie:<br />
4,3%”. Insomma, con il passaggio<br />
a liceo e ist<strong>it</strong>uti superiori, “i bocciati<br />
quadruplicano”. Dunque, in<br />
base a questi numeri, “ben 85mila<br />
dei 555 mila studenti che si apprestano<br />
a iniziare la prima superiore<br />
saranno bocciati”. Colpa dei<br />
ragazzi? “Non penso, dal momento<br />
che il tasso fisiologico di bocciature<br />
dovrebbe essere intorno<br />
al 3%, dunque simile a quello delle<br />
medie. E se i ragazzi fermati<br />
da un’insufficienza in condotta<br />
sono solo lo 0,36%, non possiamo<br />
neanche pensare che questi alunni<br />
siano particolarmente indisciplinati”,<br />
prosegue Farnetani.<br />
Evidentemente all’inizio di<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
polIstena - corteo dI protesta deglI studentI del lIceo «g. rechIchI» (lInguIstIco, delle scIenze<br />
umane, musIcale), dell’ItIs «m. m. mIlano», e dell’assocIazIone culturale antImaFIa «g. rechIchI»<br />
aPatia, isOlamentO O maratOne sui libri. attenziOne<br />
a sindrOme da Prima suPeriOre<br />
t r o p p o SpeSSo Si S o t to va L u ta n o g L i a S p e t t i p S i c oL o g i c i d e i r a g a z z i c h e Si a f fa cc<br />
i a n o p e r La p r i m a v o Lta in u n m o n d o d i S t u d i o n u o v o e S c o n o S c i u to. iL pa S S a gg<br />
i o daLLa S c u o L a m e d i a aLLe S u p e r i o r i d e v e eSSere c o S ta n t e m e n t e t e n u to S o t to<br />
c o n t r o L L o d a pa rt e d i g e n i to r i ed i n S e g n a n t i.<br />
Son o 170m iL a g L i a L u n n i i ta L i a n i, i m p e g n at i in q u e s ta d e l i c ata fa s e s co l a s t i c a, a<br />
r i S c h i o. l’e sper to a i g e n i t o r i: “te n e t e g L i o c c h i a per t i, pa r l a n d o co s ta n t e m e n t e<br />
co n i r a g a z z i, a s s i cu r a n d o l o r o il pro pr i o a p p o g g i o a n c h e se, n o n o s ta n t e l’i m p eg<br />
n o, i r i s u ltat i ta r d a n o a d a r r i va r e”<br />
Fonte - Adnkronos.com<br />
Apatia, disinteresse per<br />
l’ambiente e per i coetanei,<br />
isolamento e chiusura rispetto<br />
a familiari e amici, frequenti<br />
mal di testa e, per i maschi, ag-<br />
contro I taglI la scuola sI mobIlIta<br />
e polIstena è In prIma FIla<br />
Fonte - www.ilgiornaledellapianadigioiatauro.<strong>it</strong><br />
mafia «G. Rechichi», per poi proseguire<br />
in corteo per le vie principali<br />
di Polistena. Significativa<br />
la partecipazione dei Presidi dei<br />
due Ist<strong>it</strong>uti scolastici polistenesi,<br />
Franco Mileto e Giovanni Laruffa,<br />
oltre a <strong>numero</strong>si docenti e<br />
collaboratori scolastici. Il corteo<br />
ha fatto una sosta in piazza della<br />
Pace, dove è stato consegnato<br />
un documento sulle ragioni dello<br />
sciopero al sindaco di Polistena<br />
Michele Tripodi, che si è un<strong>it</strong>o<br />
al corteo. Nuova sosta in piazza<br />
Valarioti, davanti a un immobile<br />
sequestrato alla ’ndrangheta e<br />
consegnato all’Associazione «Libera»,<br />
per un incontro con don<br />
Pino Demasi, parroco del Duomo<br />
polistenese e Vicario episcopale,<br />
nonché referente di «Libera». «La<br />
manifestazione di oggi - ha detto<br />
agli studenti don Pino Demasi<br />
- deve avere un segu<strong>it</strong>o, perché<br />
ognuno si deve impegnare non<br />
solo per fare cultura e per vivere<br />
la cultura, ma si deve impegnare<br />
veramente per il cambiamento.<br />
Allora cerchiamo di dare continu<strong>it</strong>à<br />
alla vostra lotta ogni giorno<br />
con un impegno continuo».<br />
gressiv<strong>it</strong>à improvvisa, mentre le<br />
femmine spesso si sfiancano con<br />
maratone sui libri. “Sono i sintomi<br />
della ‘sindrome da prima<br />
superiore’, che quest’anno potrebbe<br />
colpire 170 mila ragazzi<br />
<strong>it</strong>aliani, impegnati in questa delicata<br />
fase scolastica”. Lo prevede<br />
Il corteo si è quindi concluso<br />
davanti all’aud<strong>it</strong>orium del Centro<br />
Polifunzionale, dove è stato allest<strong>it</strong>o<br />
un bel concerto animato da<br />
due gruppi musicali formati dagli<br />
stessi studenti. Il gruppo del Liceo<br />
Musicale di Cinquefrondi si è<br />
esib<strong>it</strong>o in una serie di canzoni etniche<br />
calabresi, cantate magnificamente<br />
da Immacolata Ciurleo,<br />
e platea e palcoscenico si sono<br />
riemp<strong>it</strong>i di giovani scatenati nel<br />
ballo della tarantella; poi tutti<br />
rockettari con la band dell’Itis,<br />
«Alchemy Mind», e la splendida<br />
voce di Sahara Barrira.<br />
questo ciclo di studio c’è uno<br />
scoglio più grande da superare,<br />
e “gli insegnanti troppo spesso<br />
sono poco capaci di aiutare tutti<br />
i loro ragazzi”, dice Farnetani,<br />
inv<strong>it</strong>ando i docenti a fare una riflessione<br />
su questi numeri. “Un<br />
approfondimento che dovrebbe<br />
tenere conto anche del fatto<br />
che il maggior <strong>numero</strong> di bocciature<br />
non si verifica al liceo classico<br />
o allo scientifico, scelti di<br />
sol<strong>it</strong>o dai ragazzi più studiosi”.<br />
E i gen<strong>it</strong>ori? “Possono aiutare i<br />
loro figli - assicura - prevenendo<br />
la sindrome: tenendo gli occhi<br />
aperti, parlando costantemente<br />
con i ragazzi, assicurando loro il<br />
proprio appoggio anche se, nonostante<br />
l’impegno, i risultati<br />
tardano ad arrivare. In questo<br />
caso i giovanissimi si sentiranno<br />
appoggiati e non finiranno<br />
per chiudersi. Inoltre all’inizio<br />
è bene essere particolarmente<br />
vicini agli studenti, aiutandoli<br />
specie nei primi mesi di scuola<br />
a fare i comp<strong>it</strong>i. Senza lim<strong>it</strong>are<br />
- aggiunge il pediatra - sport e<br />
usc<strong>it</strong>e con gli amici: la superiore<br />
non è una prigione ma una scuola<br />
dove si va per imparare, aprire<br />
la mente e divertirsi”.<br />
Fondamentale, comunque,<br />
“parlare con i figli”, spiegando<br />
loro che è normale essere preoccupati<br />
o avere delle difficoltà.<br />
“Occhio infine al mal di testa:<br />
può essere espressione di una<br />
tensione psichica, da non sottovalutare”,<br />
conclude.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 27<br />
Dr. Giuseppe Cricrì<br />
-Odontoiatra e prot.dentale-<br />
Igea e Panacea erano dee,<br />
figlie di Asclepio, secondo<br />
gli antichi Greci gli uomini si rivolgevano<br />
ad Igea quando erano<br />
sani e tali volevano rimanere,<br />
volgevano invece preghiere a Panacea<br />
quando erano malati, ed<br />
ella avrebbe guar<strong>it</strong>o tutti i loro<br />
mali. La parola “ igiene “ trova<br />
quindi origine in “Igea” la dea<br />
della prevenzione, della profilassi.<br />
Il Dentista o Odontoiatra è il<br />
medico che oggi si occupa della<br />
diagnosi e della terapia delle<br />
malattie e delle anomalie congen<strong>it</strong>e<br />
e acquis<strong>it</strong>e dei denti, della<br />
bocca, delle mascelle e dei relativi<br />
tessuti, nonché della prevenzione<br />
e della riabil<strong>it</strong>azione<br />
odontoiatrica. Questi è un professionista<br />
san<strong>it</strong>ario,(laureato in<br />
Odontoiatria e Protesi Dentaria<br />
o in passato in Medicina e Chirurgia<br />
con specializzazione in<br />
Odontostomatologia), che può<br />
prescrivere tutti i medicamenti<br />
necessari all’esercizio della sua<br />
professione. Ai laureati in Medicina<br />
e Chirurgia, iscr<strong>it</strong>ti al proprio<br />
corso di studi sino all’Anno<br />
Accademico 1984/85, è stata<br />
concessa la facoltà di iscrizione<br />
all’Albo degli Odontoiatri, anche<br />
in assenza del diploma di specializzazione<br />
in Odontostomatologia,<br />
previo superamento di una<br />
prova att<strong>it</strong>udinale.; tale cursus<br />
studiorum oggi non è più possibile.<br />
L’Organizzazione Mondiale<br />
della San<strong>it</strong>à considera la carie<br />
una “malattia del comportamento”<br />
poiché la proliferazione<br />
batterica, causa di carie e gengiv<strong>it</strong>i<br />
fin dall’infanzia, è frutto di<br />
errate ab<strong>it</strong>udini di v<strong>it</strong>a e di una<br />
igiene orale non corretta. I batteri<br />
si annidano fra i denti, nelle<br />
rugos<strong>it</strong>à dello smalto e vicino<br />
alle gengive, moltiplicandosi si<br />
organizzano mescolandosi a residui<br />
alimentari e cellule morte,<br />
formando la placca batterica,<br />
principale responsabile della demineralizzazione<br />
dei denti. La<br />
carie è un processo distruttivo<br />
dovuto agli acidi formati dalla<br />
placca. Alla demineralizzazione<br />
segue una infiltrazione dei<br />
batteri che penetrano nei tessuti<br />
duri del dente raggiungendo<br />
la polpa, con la conseguente<br />
completa compromissione del<br />
elemento dentario nella sua interezza.<br />
La placca dentale può<br />
stabilizzarsi tra dente e gengive<br />
sotto forma di una pellicola tenace,<br />
Quando questa si minera-<br />
salute e benessere<br />
L’IMPORTANZA DELL’IgIENE ORALE<br />
lizza forma incrostazioni note<br />
come tartaro, per rimuovere le<br />
quali non è più sufficiente l’uso<br />
dello spazzolino, ma occorre far<br />
ricorso agli strumenti del dentista.<br />
Diventa quindi importante<br />
sapere come sono fatti i nostri<br />
denti e come mantenerli sani,<br />
occorre sapere che è importante<br />
spazzolarli dopo ogni pasto, che<br />
esistono alimenti più cariogeni,<br />
ricchi di zuccheri ed altri poco<br />
elaborati che sono relativamente<br />
innocui per i nostri denti. E’ per<br />
altro importante ricordare che<br />
occorrerebbe recarsi periodicamente<br />
per una vis<strong>it</strong>a di controllo<br />
fatta dall’odontoiatra il quale è<br />
in grado di bloccare sul nascere<br />
ogni eventuale danno alla bocca<br />
ed ai denti. Le “buone pratiche<br />
di igiene orale”, dunque, si imparano<br />
fin da piccoli. Sono le<br />
armi più efficaci per arginare le<br />
patologie del cavo orale – carie,<br />
gengiv<strong>it</strong>i e parodont<strong>it</strong>i - che affliggono<br />
la popolazione adulta.<br />
La cura della bocca deve iniziare<br />
come un gioco, già da quando si<br />
è bambini, con semplici manovre<br />
di pulizia. Il quadro sulla salute<br />
orale dei bambini <strong>it</strong>aliani non è<br />
dei più confortanti. I dati raccolti<br />
dagli esperti dicono che il 20%<br />
dei bambini di 4 anni presenta<br />
problemi di carie e la percentuale<br />
raddoppia addir<strong>it</strong>tura nei<br />
bambini di 12 anni. Ogni buon<br />
gen<strong>it</strong>ore dovrebbe poter seguire<br />
più da vicino i propri bambini<br />
e insegnare loro a occuparsi<br />
meglio e, perché no, in modo<br />
più divertente, dei loro dentini.<br />
c’è uno spazzolino adatto per<br />
ogni età.<br />
E’ importante saper scegliere<br />
lo spazzolino e il dentifricio<br />
adatti e, a partire dai 7 anni,<br />
usare un collutorio specifico per<br />
ragazzi. Lo spazzolino non deve<br />
essere eccessivamente rigido<br />
ma nemmeno troppo morbido e<br />
deve essere adatto alle esigenze<br />
del bambino durante le diverse<br />
fasi della cresc<strong>it</strong>a. Fino ai 2 anni<br />
è preferibile usare spazzolini con<br />
manico allungato per facil<strong>it</strong>are<br />
l’impugnatura da parte della<br />
mamma, quando deve aiutare il<br />
bambino a lavarsi correttamente<br />
i primi dentini. Dai 3 anni in<br />
avanti esistono spazzolini con<br />
testina piccola e setole della<br />
giusta consistenza, studiati per<br />
non graffiare le gengive delicate,<br />
completi di impugnatura ergonomica<br />
per guidare la mano<br />
del bambino a posizionare lo<br />
spazzolino al corretto angolo di<br />
45°. Anche negli anni successivi<br />
è bene scegliere uno spazzolino<br />
con testina piuttosto piccola,<br />
per raggiungere gli ultimi molari,<br />
quelli più difficili da pulire<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Prevenire è meglio che curare<br />
e quindi più soggetti alla carie.<br />
gli altri strumenti importanti<br />
Il fluoro contribuisce a rinforzare<br />
lo smalto dei denti ed è essenziale<br />
per un’adeguata prevenzione<br />
della carie. Per i primi anni,<br />
quando spesso i bimbi “ingoiano”<br />
il dentifricio, è però importante<br />
scegliere un prodotto che<br />
contenga bassi livelli di fluoro. In<br />
commercio ce ne sono di molti<br />
tipi studiati per i più piccoli, con<br />
un sapore alla frutta non eccessivamente<br />
forte e più grad<strong>it</strong>o.<br />
Oggi sono disponibili i dentifrici<br />
arricch<strong>it</strong>i anche di isomalto, sostanza<br />
che aumenta l’efficacia<br />
del fluoro, può così essere utilizzato<br />
per fascia di età. Il risultato<br />
di questa formulazione è una<br />
maggiore remineralizzazione e<br />
quindi una maggiore efficacia<br />
nella prevenzione della carie,<br />
pur mantenendo livelli di fluoro<br />
sicuri. Il fluoro può essere assunto<br />
da parte dei bambini anche in<br />
gocce o pastiglie. Un altro strumento<br />
importante per la salute<br />
orale e poco utilizzato è il collutorio.<br />
E’ presente sul mercato<br />
una versione specifica di collutorio<br />
per ragazzi, il quale consente<br />
un’avanzata prevenzione della<br />
carie ed una migliore remineralizzazione<br />
dello smalto dei denti.<br />
Il collutorio può essere utilizzato<br />
nella massima sicurezza,<br />
in quanto è privo di fluoro, nel<br />
caso venisse inger<strong>it</strong>o accidentalmente.<br />
La presenza del Calcio<br />
nel prodotto specifico, aiuta a<br />
creare un ambiente antiplacca<br />
nel cavo orale oltre ad aumentare<br />
di ben cinque volte l’effetto<br />
remineralizzante rispetto all’uso<br />
del solo dentifricio al Fluoro.<br />
impariamo tempi e manovre<br />
giuste<br />
Una veloce spazzolata non è<br />
sufficiente: al lavaggio dei denti<br />
andrebbero dedicati tre minuti<br />
con manovre accurate. Lo<br />
spazzolino dovrebbe essere ben<br />
strofinato sulla facciata interna<br />
e su quella esterna dei denti,<br />
partendo sempre dalla gengiva<br />
verso l’estrem<strong>it</strong>à del dente, in<br />
modo da favorire l’eliminazione<br />
della placca e il residuo del<br />
cibo. I molari, ricchi di interstizi<br />
e scanalature, andrebbero<br />
spazzolati con cura anche nella<br />
parte superiore. L’uso del filo<br />
interdentale dovrebbe completare<br />
la pulizia degli spazi interdentali,<br />
li dove spesso si forma<br />
le carie più subdola e pericolosa,<br />
quella che diventa evidente<br />
quando il danno alla corona<br />
è già abbastanza avanzato.<br />
I bambini dovrebbero lavarsi i<br />
denti tre volte al giorno, ma il<br />
<strong>numero</strong> di volte può essere ridotto<br />
a due soltanto se non si<br />
esagera con caramelle, gelati e<br />
bib<strong>it</strong>e zuccherate al di fuori dei<br />
pasti: uno al mattino dopo colazione<br />
ed uno la sera, prima di<br />
andare a nanna.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
lIga U<br />
di Cristoforo Bovi<br />
C<br />
’è poco da fare, oggi per<br />
creare un disco che sial al<br />
top dei suoni e di sicuro successo<br />
commerciale, bisogna bussare<br />
alla porta di Corrado Rustici,<br />
oggi GURU per la maggior parte<br />
degli addetti ai lavori, ma quasi<br />
sconosciuto quando verso la<br />
metà degli anni settanta partì<br />
da Napoli con la ch<strong>it</strong>arra in spalla<br />
alla ricerca di fortuna passando<br />
prima dall’ Inghilterra per poi<br />
stabilirsi defin<strong>it</strong>ivamente negli<br />
STATES (dove risiede ed opera<br />
stabilmente oggi), grazie anche<br />
alle attenzioni a lui rivolte da<br />
Narada Michael Walden che lo<br />
volle al suo fianco nelle fortunatissime<br />
produzioni DANCE di<br />
quegli anni.<br />
Ne è la conferma, ennesima, il<br />
lavoro ultimo di Ligabue “ARRI-<br />
VEDERCI MOSTRO”, che arriva a<br />
venti anni esatti dal suo esordio<br />
discografico dell’ 11 Maggio 1990<br />
int<strong>it</strong>olato “LIGABUE”.<br />
Da una prima indagine svolta,<br />
i fans più incall<strong>it</strong>i e storici del<br />
LIGA, non hanno avuto un buon<br />
impatto con questo lavoro, probabilmente<br />
perché ab<strong>it</strong>uati a<br />
sonor<strong>it</strong>à molto più grezze e sincere;<br />
prova ne è che al concerto<br />
(incantevole sotto ogni aspetto…)<br />
svoltosi di recente a Messina,<br />
molti di loro dichiaravano<br />
candidamente che del nuovo album<br />
conoscevano ben poco, ma<br />
che da quel momento avrebbero<br />
cominciato ad apprezzarne gli<br />
eventuali pregi.<br />
Spesso accade, a chi ascolta<br />
tanta musica, che ai primi ascolti<br />
un album possa non piacere,<br />
va comunque ascoltato con cura<br />
ed attenzione prima di esprimere<br />
un giudizio.<br />
Ma torniamo al disco, altrimenti<br />
sono costretto a raccontarvi di<br />
quel tizio “carico di sè”, che un<br />
giorno minacciava di voler lanciare<br />
“BATTLE STUDIES” di John<br />
Mayer dalla finestra in quanto<br />
(…a suo dire) le prime tre tracce<br />
facevano schifo… ma si può???<br />
Ligabue, in questa occasione<br />
discografica, si concentra molto<br />
sul “cantato”, affidando il resto<br />
alle sapienti mani di Rustici, il<br />
quale si fa assistere dai suoi collaboratori<br />
di fiducia ( Urbano e<br />
Luisi da paura, anche dal vivo…)<br />
dando ai brani un piglio internazionale<br />
come nessuno mai era<br />
riusc<strong>it</strong>o prima.<br />
La meticolos<strong>it</strong>à e le scelte dei<br />
suoni delle ch<strong>it</strong>arre, tutte, sono<br />
impeccabili!!!!<br />
Le canzoni, scorrono via con<br />
notevole enfasi; viene spontaneo<br />
farsi cullare dall’alternarsi<br />
perfetto tra ballads e brani di<br />
piglio più rock.<br />
L’album è tutto bello e va ascol-<br />
28<br />
parlando dI musIca<br />
Le canzoni, scorrono via con<br />
notevole enfasi; viene spontaneo<br />
farsi cullare dall’alternarsi<br />
perfetto tra ballads e brani<br />
di piglio più rock.<br />
tato. Tra i brani che maggiormente<br />
mi hanno colp<strong>it</strong>o, segnalo “CI<br />
SEI SEMPRE STATA” (traccia 4),<br />
che scimmiotta un po’ “ l’amore<br />
conta” ma con più qual<strong>it</strong>à sia nel<br />
testo che nella musica: l’assolo<br />
conclusivo di ch<strong>it</strong>arra è un opera<br />
d’arte; “CARO IL MIO FRAN-<br />
CESCO (traccia 6), che riprende<br />
il tema già ampiamente svolto<br />
da Guccini nel brano “l’avvelenata”.<br />
Qui il Liga più che cantare,<br />
parla, accusando i colleghi<br />
definendoli furbacchioni e topi;<br />
Fender Rhodes ed incedere della<br />
batteria da brivido: testo molto,<br />
molto bello.<br />
Un brano molto cupo turba l’intera<br />
opera, si tratta di “QUANDO<br />
MI VIENI A PRENDERE” (traccia<br />
11), dove vengono rievocati i<br />
drammatici momenti vissuti in<br />
un asilo nido di DENDERMONDE il<br />
23.01.2009 quando un folle armato<br />
di coltello vi fece irruzione<br />
uccidendo 2 bambini, la maestra<br />
e ferendo tanti altri poveri<br />
innocenti; la particolar<strong>it</strong>à è che<br />
tutto ciò è visto dagli occhi di un<br />
bimbo… Confesso di passare “in<br />
automatico” al brano successivo<br />
che chiude il lavoro in modo<br />
molto gradevole e solare con il<br />
giusto groove di batteria e riffs<br />
di ch<strong>it</strong>arre a tutto spiano dal t<strong>it</strong>olo<br />
“IL MEGLIO DEVE ANCORA<br />
VENIRE”, che come augurio, non<br />
è poi tanto male!!!<br />
Certo che anche questo disco<br />
creerà “dipendenza” anche a<br />
voi, vi auguro un buon ascolto.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 29<br />
n primo singolo di gran richiamo<br />
“Misery” , in programmazione<br />
nei circu<strong>it</strong>i radiofonici<br />
internazionali dal 28 giugno<br />
ed ecco che la terza opera in studio<br />
dei blasonati Maroon 5 prende<br />
corpo e si materializza in usc<strong>it</strong>a<br />
nei negozi di tutto il pianeta<br />
con il t<strong>it</strong>olo di “hands all over”,<br />
sullo sfondo di una cover a dir<br />
poco accattivante. Nella versione<br />
standard sono 11 i brani ined<strong>it</strong>i<br />
e 17 nella Deluxe Ed<strong>it</strong>ion tra<br />
le quali vi è una magnifica versione<br />
acustica proprio del singolo<br />
“Misery”, per la band di Adam<br />
Levine. I Maroon 5 si fregiano,<br />
ancora una volta, della sapiente<br />
e ponderata produzione di Robert<br />
John “Mutt” Lange, un guru<br />
di caratura quasi leggendaria nel<br />
mondo del rock (AC/DC, Def Leppard,<br />
The Cars). A tre anni di distanza<br />
dall’ultimo “It Won’t Be<br />
Soon Before Long” la band statun<strong>it</strong>ense<br />
sfoggia una versatile<br />
miscellanea degli stili più diversi<br />
per la composizione dei pezzi<br />
riun<strong>it</strong>i in questo ennesimo lavoro<br />
discografico. Rock, pop, funk e<br />
R&B giusto per restare nei canoni<br />
più ortodossi dei generi tradizio-<br />
di Daniele Gagliardo<br />
Napoli è da sempre considerata<br />
una fucina inesauribile<br />
di talenti artistici. Nei laboratori<br />
partenopei, crogiuoli di<br />
etnie diverse, si fondono molteplici<br />
sfaccettature musicali, che<br />
danno alla luce risultati decisamente<br />
avanguardistici. Avendo<br />
l’opportun<strong>it</strong>à di recensire un<br />
lavoro discografico, questa volta<br />
appartenente ad un artista<br />
del capoluogo campano, il primo<br />
t<strong>it</strong>olo che mi balza in mente<br />
è Nero a metà, etichetta EMI<br />
anno 1980 di Pino Daniele. E fino<br />
a questo momento niente da eccepire<br />
anche perché l’interesse<br />
del lettore, considerata la fama<br />
del musicista, è assicurato. Mi<br />
chiedo a questo punto che, se io<br />
avessi iniziato scrivendo di Mario<br />
Musella, molti di voi avrebbero<br />
certamente voltato sub<strong>it</strong>o pagina,<br />
quasi infastid<strong>it</strong>i, chiedendosi<br />
immediatamente chi fosse costui<br />
e trovando la mia notizia<br />
noiosa ed impopolare. Ma perché<br />
parlare necessariamente di<br />
entrambi? Pino dedicò il disco<br />
in questione a Mario, scompar-<br />
nali. Il mix non toglie assolutamente<br />
vigore e soprattutto original<strong>it</strong>à<br />
all’estro della formazione<br />
che, come abbiamo avuto modo<br />
di sottolineare, riesce ad emergere<br />
in modo netto e indiscutibile.<br />
Le attese per la pubblicazione<br />
di questo nuovo progetto sono<br />
a dir poco frenetiche e non sono<br />
in pochi a chiedersi se “hands all<br />
over” subisserà qual<strong>it</strong>ativamente<br />
e soprattutto commercialmente<br />
le due opere precedenti (18 milioni<br />
di copie vendute per “Songs<br />
About Jane” ed 11 per “It Won’t<br />
Be Soon Before Long”). Del primo<br />
singolo “Misery” abbiamo<br />
già detto e certamente lo avrete<br />
già ascoltato. Ottimo prodotto<br />
da lancio radiofonico come h<strong>it</strong><br />
apri pista per l’album usc<strong>it</strong>o da<br />
poco e registrato in Svizzera in<br />
5 mesi. La tracklist si compone<br />
di brani dalla vena rock trainante<br />
quali la t<strong>it</strong>letrack “hands all<br />
over” tagliente e sferzante incalzato<br />
dalla ch<strong>it</strong>arra del big Levine<br />
e l’incisiv<strong>it</strong>à della batteria di<br />
Matt Flynn; “Last chance” è una<br />
ballata morbida e vellutata, la<br />
voce di Levine avvolta nel corale<br />
della band si muove su atmosfere<br />
dense di incipiente elettric<strong>it</strong>à.<br />
Niente di accattivante nel<br />
duetto tra Lady Ant e Adam Levine<br />
nella melliflua “Out of goodbyes”,<br />
brano poco ispirato e forse<br />
troppo a stelle e strisce. Bellissima<br />
“how”, un brano pop intriso<br />
di venature rock di antica me-<br />
parlando dI musIca<br />
moria E.L.O.. Anche<br />
“Stutter” si rivela<br />
una vera perla incastonata<br />
nel tipico<br />
richiamo dei Maroon<br />
Five ai successi<br />
calibrati sui sixty.<br />
Un bell’ibrido si<br />
rivela “Give a l<strong>it</strong>tle<br />
more”, un affresco<br />
pop-rock di jacksoniana<br />
matrice che<br />
rimarca con adeguati<br />
innesti vocali<br />
e con arrangiamenti<br />
straordinari, ove<br />
ce ne fosse bisogno,<br />
l’original<strong>it</strong>à che ha<br />
reso famosa questa<br />
formazione. Ipnotica<br />
e coinvolgente la<br />
r<strong>it</strong>mica orientaleggiante<br />
“Don’t Know<br />
Much About That”.<br />
Il tour mondiale ha preso il via a<br />
fine luglio; il repertorio è vasto<br />
e la eco ed il successo sono assicurati<br />
al gruppo che part<strong>it</strong>o negli<br />
anni ’90 con il nome di Kara’s<br />
Flowers firmano con la Reprise e<br />
pubblicano il loro album d’esordio<br />
The Fourth World. Divengono<br />
Maroon 5 nel 2002 e dopo oltre<br />
8 anni di grande ribalta li r<strong>it</strong>roviamo<br />
con questo ultimo “hands<br />
all over” a rinverdire sonor<strong>it</strong>à<br />
esclusive e, buon per noi, fresche<br />
di penna e strumenti per la gioia<br />
del nostro ascolto.<br />
Ad Maiora.<br />
nero a<br />
metà<br />
so prematuramente poco tempo<br />
prima dell’usc<strong>it</strong>a dell’album,<br />
all’età di 34 anni. Lui, meticcio<br />
d.o.c., madre napoletana e padre<br />
americano di colore (nero a<br />
metà, appunto), era forse una<br />
delle voci più graffianti e blues<br />
che l’Italia abbia mai avuto, talento<br />
da vendere e trascinatore<br />
di una band, gli Showmen, che<br />
andava per la maggiore alla fine<br />
degli anni ’60 (suggerisco, a tal<br />
propos<strong>it</strong>o, la visione di filmati<br />
d’epoca che, spero, diano ragione<br />
al mio pensiero). Nero a metà<br />
rappresenta quindi un giusto tributo<br />
a questo artista, accantonato<br />
forse troppo presto dopo la<br />
sua dipart<strong>it</strong>a. Prodotto da Willy<br />
David il vinile vede la partecipazione<br />
di un mix di grandi musicisti:<br />
tanto di cappello ad Ernesto<br />
V<strong>it</strong>olo - tastiere, Gigi De Rienzo<br />
-basso, Agostino Marangolo - batteria,<br />
James Senese - sax tenore,<br />
Rosario Jermano - percussioni,<br />
Tony Cercola - percussioni,<br />
Karl Potter - congas, Aldo Mercurio<br />
- basso, Mauro Spina - batteria,<br />
Bruno De Filippi - armonica<br />
a bocca ed Enzo Av<strong>it</strong>abile - coro.<br />
Pino si presenta sub<strong>it</strong>o passionale<br />
nel suo inconfondibile blues<br />
misto al pop che lo contraddistingue<br />
da anni e che lo ha reso,<br />
nel suo genere, unico. Le sue radici<br />
esplodono nei testi dove la<br />
rabbia mescolata tra terra, calore,<br />
sangue, e speranza trasmettono<br />
all’ascoltatore lo sviscerato<br />
legame che prova verso la sua<br />
Napoli. Afferra la sua inseparabile<br />
ch<strong>it</strong>arra ed inizia con energia<br />
il suo show con I say i’ sto ccà, il<br />
cui t<strong>it</strong>olo si aggancia allo slang,<br />
usato dai ragazzi di generazioni<br />
passate, con il quale si assicurava<br />
che gli avvenimenti della<br />
propria v<strong>it</strong>a procedevano in tutta<br />
tranquill<strong>it</strong>à. In Musica musica<br />
il tema sulle problematiche legate<br />
alla pol<strong>it</strong>ica è sempre attuale,<br />
principalmente con le difficoltà<br />
del singolo ad ottenere i propri<br />
dir<strong>it</strong>ti ed, in questo caso, la musica<br />
si rivela un mezzo di denuncia.<br />
Il brano nasconde tutt’oggi<br />
a chi si riferisce quando l’allusione<br />
cade su qualcuno che vorrebbe<br />
ottenere una sedia elettorale.<br />
Quanno chiove rappresenta<br />
il vero capolavoro dell’album.<br />
La malinconia, sin dalle prime<br />
note, avvolge il brano che conduce<br />
l’ascoltatore a percorrere<br />
le strade della c<strong>it</strong>tà e ad osservare,<br />
nella v<strong>it</strong>a quotidiana di una<br />
prost<strong>it</strong>uta, tutta la costernazione<br />
che porta una donna a vendere<br />
il proprio corpo. Lei apparentemente<br />
tranquilla, scende<br />
di corsa le scale ma, giunta sul<br />
marciapiede, il suo sorriso si tramuta<br />
in tristezza. Provvidenziale<br />
giunge la pioggia che purifica<br />
gli errori e con essa rinasce la<br />
speranza di un futuro migliore.<br />
Con Puozze passà nu guaio Pino<br />
si augura, in senso ironico, che<br />
gli possa accadere una disgrazia<br />
se smettesse di contestare i<br />
soprusi che accadono davanti ai<br />
suoi occhi. In Voglio di più si scava<br />
a mani nude tra le rovine di<br />
una c<strong>it</strong>tà, rasa al suolo dalle ingiustizie<br />
sociali. In questo sce-<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
“how” pop * * * *<br />
“Never Gonna Leave” pop * * *<br />
“Wasted Years” n.c.<br />
“Last Chance” rock * * * *<br />
“Don’t Know Much About That” pop * * *<br />
“Out of Goodbyes” pop * *<br />
“I Can’t Lie” r&b *<br />
“Give a L<strong>it</strong>tle More” pop-funk * * *<br />
“Misery” pop-rock * * * *<br />
“Stutter” pop * * * *<br />
“hands All Over” rock * * *<br />
nario apocal<strong>it</strong>tico si reagisce attingendo<br />
dalla fonte dell’amore<br />
e trovando in essa la forza per<br />
combattere la rassegnazione e<br />
l’impotenza. Dal testo centellinato<br />
di Appocundria evapora<br />
una dolce malinconia che si trasforma,<br />
lentamente, in una felice<br />
sofferenza. A me me piace<br />
‘o blues: e su questo non avevo<br />
dubbi. Il blues è un sound dalle<br />
sfumature che certamente non<br />
nascondono la realtà che a volte<br />
si presenta scomoda e cruenta.<br />
Le parole di E so cuntento<br />
‘e stà, sfiorano delicatamente<br />
il volto vellutato delle donne.<br />
Sublime canzone passionale,<br />
adatta per rafforzare una storia<br />
d’amore. L’effetto è assicurato.<br />
Nun me scoccià denuncia la<br />
fals<strong>it</strong>à che, a volte, ci spinge ad<br />
indossare maschere per nascondere<br />
la nostra squallida ipocrisia<br />
Alleria: atmosfere soft plasmate<br />
da note che, sfumando, asciugano<br />
lacrime amare di chi, deluso<br />
della propria v<strong>it</strong>a, affonda nella<br />
tristezza. A testa in giù: l’insoddisfazione<br />
per i risultati ottenuti,<br />
pur avendo dato tanto, porta<br />
un uomo alla piena consapevolezza<br />
che ha vissuto alla ricerca<br />
della felic<strong>it</strong>à, non ottenendo<br />
però ciò che si era prefissato,<br />
Sotto ‘o sole ti abbaglia letteralmente<br />
con la sua meravigliosa<br />
melodia, travolgendoti con un<br />
r<strong>it</strong>mo sudamericano; giusta conclusione<br />
che irradia all’ascoltatore<br />
una carica di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à. Un<br />
capolavoro musicale che non conosce<br />
età, indispensabile per chi<br />
apprezza la buona musica <strong>it</strong>aliana<br />
anche perché, e di questo ne<br />
sono fermamente convinto, attraverso<br />
i solchi di questo disco<br />
il cuore di Mario Musella torna a<br />
pulsare all’ombra del Vesuvio.
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Rocco Cadile<br />
Nicola Minasi, 62 anni, oggi autorevole<br />
avvocato, è il rappresentante<br />
ideale del tifoso che<br />
è difficile trovare nei campi da<br />
calcio; mai violento, mai fazioso,<br />
una persona che allo stadio porta<br />
solo sentimenti pos<strong>it</strong>ivi. Il suo<br />
cuore batte per la Palmese sin<br />
dall’età di cinque anni, dai tempi<br />
epici in cui a vestire la maglia<br />
nero verde erano leggende<br />
come Marino, Savoia, A. Managò,<br />
Amoroso, Ferroni, Apa, Perfetti,<br />
Scoglio, Croce, Palestrini,<br />
Magnav<strong>it</strong>a, De Leo, e tanti altri<br />
che hanno scr<strong>it</strong>to la storia calcistica<br />
palmese. Quello di Nicola,<br />
per la Palmese, è un amore nato<br />
da quando suo padre, lo stimatissimo<br />
avvocato Mario, lo portò<br />
per la prima volta al campo Lo<br />
Presti. Ricorda di quel giorno, i<br />
rumori, i colori, la passione dei<br />
tifosi, cose difficilmente obliabili<br />
per un ragazzino. A tal propos<strong>it</strong>o<br />
30<br />
Intorno allo sport<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Nicola Minasi: tifoso romantico<br />
racconta un singolare episodio:<br />
“Quando entrammo in campo mi<br />
meravigliai che tanta gente gridava<br />
e saltava di gioia; chiesi a<br />
mio padre il perché di tanta allegria,<br />
lui mi rispose che aveva segnato<br />
la Palmese e che se vedevo<br />
entrare un’altra volta la palla<br />
nella porta avrei dovuto esultare.<br />
Dopo un po’ vidi la palla gonfiare<br />
la rete alle spalle del portiere,<br />
le esternazioni di felic<strong>it</strong>à<br />
erano incontenibili, ma mi accorsi<br />
che ero il solo a gridare. Purtroppo<br />
aveva segnato la squadra<br />
avversaria. Mio padre mi fulminò<br />
con lo sguardo per arrestare<br />
la mia esuberanza, ma poi<br />
con un sorriso si addossò la colpa<br />
per non avermi dato le giuste indicazioni”.<br />
Erano i tempi in cui<br />
i calciatori sputavano sangue e<br />
onoravano la maglia di un calcio<br />
popolare, dove esistevano ancora<br />
i giocatori considerati bandiera;<br />
i tifosi una famiglia allargata<br />
dove anche le donne avevano il<br />
loro spazio per sostenere, sen-<br />
za pericoli, la squadra del cuore.<br />
Era forte il senso di appartenenza<br />
alla squadra tanto che, si<br />
avvertiva l’assenza di quei tifosi<br />
sol<strong>it</strong>amente presenti. Chi non ricorda<br />
l’Avv. Arcangelo Badolati,<br />
sempre in tribuna; il noto chirurgo<br />
Prof. Giuseppe Lucente; la signora<br />
Fortunata Savoia, mamma<br />
del calciatore Mimmetto Sarlo; il<br />
Padre spir<strong>it</strong>uale della squadra,<br />
Don Rocco Iaria; Peppino Lazzoppina<br />
che con la sua tromba<br />
intonava la carica. Anche se ormai<br />
il calcio ha perso la dign<strong>it</strong>à<br />
sportiva e la gestione della squadra<br />
è diventata ormai senz’ anima,<br />
tanto da indurre il tifoso a<br />
non proiettare più quegli antichi<br />
ideali sulla gloriosa Palmese, Nicola<br />
continua a seguire la squadra<br />
con l’entusiasmo di sempre.<br />
E’ stato fedele anche quando la<br />
compagine nero verde è sprofondata<br />
nel baratro della Prima<br />
Categoria. L’ha segu<strong>it</strong>a senza<br />
mancare una part<strong>it</strong>a, sia in casa<br />
che fuori, affrontando le insidie<br />
di alcuni campi che erano vere<br />
e proprie trincee. La Palmese<br />
quell’anno aveva bisogno, per<br />
riacquistare la sua onorabil<strong>it</strong>à<br />
sportiva, del sostegno dei tifosi,<br />
e lui non si è sottratto. Il suo è<br />
un legame viscerale, un atto di<br />
fede assolutamente immutabile<br />
e superiore all’amore che si può<br />
provare per una donna, visto che<br />
l’amore può cessare ma il tifo<br />
calcistico no. E’ un’ uomo di<br />
estrazione cattolica, dall’atteggiamento<br />
educato e bonario che<br />
riscuote stima e amicizia. Tanta<br />
è la considerazione nei suoi confronti<br />
che quando, per la prima<br />
volta, si presentò alle elezioni<br />
comunali risultò il primo degli<br />
eletti. Con il suo comportamento<br />
incoraggia i rapporti umani divenendo,<br />
così, un esempio per le<br />
nuove generazioni, nella formazione<br />
di una mental<strong>it</strong>à sportiva<br />
pos<strong>it</strong>iva, educandoli al rispetto e<br />
alla tolleranza, valori oggi difficilmente<br />
riscontrabili nei campi<br />
da calcio.<br />
Auguri a nonna Maria Rosaria per i suoi cento anni<br />
Si dice che la storia la fanno gli uomini. Se poi si tratta di gente<br />
semplice che ha fatto degli affetti e del lavoro la propria ragione di<br />
v<strong>it</strong>a è cosa ancora più lodevole. E’ il caso della Signora Diovisalvi Maria<br />
Rosaria, classe 19<strong>10</strong>, madre di Antonio Parrello, autorevole giornalista<br />
sportivo della Gazzetta del Sud che insieme ad altri sei figli, ai<br />
nipoti e tanti parenti, ha festeggiato l’importante traguardo dei cento<br />
anni. Nell’occasione è stata celebrata anche una messa solenne in<br />
suo onore officiata da Padre Lino, Parroco della chiesa del Rosario.<br />
La nonna, rimasta vedova 29 anni fa, di Rocco Parrello, ha aiutato il<br />
mar<strong>it</strong>o nella gestione di un negozio. Un’attiv<strong>it</strong>à che ha permesso<br />
di non far mancare nulla ai figli, anche in momenti difficili di grande<br />
miseria e fame. Donna molto cattolica, ha saputo opporsi a tutte<br />
le avvers<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a con straordinario spir<strong>it</strong>o di sopportazione.<br />
In paese è conosciuta e benvoluta dalla gente per il suo altruismo<br />
ad aiutare le persone in difficoltà. I figli sono orgogliosi di lei che ha<br />
insegnato loro ad amare Dio, ad essere onesti e generosi, a capire i<br />
bisognosi, ad essere sempre umili e disponibili. Nonna Maria Rosaria<br />
che rappresenta un raccordo tra presente e passato, riceve dall’intera<br />
Palmi, attraverso le nostre colonne, gli auguri più affettuosi.<br />
R.C.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 31<br />
Cari amici e lettori di Madre<br />
Terra, dopo la pausa estiva,<br />
r<strong>it</strong>orno a Voi per testimoniare,<br />
oserei dire, quasi un miracolo<br />
per una piccola comun<strong>it</strong>à come<br />
la Nostra.<br />
“ Ormai, Marzo è quasi l’epilogo<br />
di un inverno piovoso, da accantonare,<br />
e le giornate di sole<br />
che saranno da adesso sempre<br />
più frequenti, inv<strong>it</strong>ano a uscire.<br />
Bene. Perché non approf<strong>it</strong>tare<br />
degli splendidi paesaggi che questa<br />
Terra ci offre e riscoprire la<br />
“corsa” per prendersi cura di se<br />
stessi, per dedicarsi del tempo,<br />
e scoprire il piacere di volersi<br />
bene. “, scrivevo nel mio primo<br />
articolo e concludevo alla fine<br />
dello stesso, dopo alcuni consigli<br />
pratici, con “…..una piccola polemica<br />
e provocazione: “Palmi non<br />
ha A.S. iscr<strong>it</strong>te alla FIDAL”<br />
Ricordate ? Bene! La provocazione<br />
è stata raccolta da un “manipolo”<br />
di “adulti volenterosi”,<br />
“passionali e appassionati” che<br />
hanno, hanno avuto e continueranno<br />
ad avere nel loro DNA il<br />
gene della Corsa su strada!<br />
Grazie a questi giovani che<br />
hanno dato alla luce, dopo circa<br />
un mese dal mio articolo, la Associazione<br />
Sportiva Dilettantistica<br />
Running Palmi, iscr<strong>it</strong>ta FIDAL!<br />
Ma il grazie è dovuto non perché<br />
si fregiano di: “Io sono il Presidente,<br />
o il Vice-presidente, o il<br />
Tecnico, o quanto altro della Società”<br />
ma perché sono Soci e Atleti<br />
allo stesso tempo, non sulla<br />
carta, come spesso succede, ma<br />
nella realtà.<br />
Allora, Franco Solano è Vicepresidente,<br />
tecnico elettronico,<br />
ma si allena regolarmente 3-4<br />
volte a settimana, nonostante un<br />
piccolo infortunio che si porta da<br />
tempo; lo stesso fa Nino Caravelli,<br />
segretario, impiegato in Tribunale,<br />
e “folle” che, nelle già calde<br />
giornate di Agosto, all’alba,<br />
dall’Ulivarella di Palmi, coinvolge<br />
tutti in allenamenti, con intermedio<br />
all’Auchan di Rizziconi<br />
e r<strong>it</strong>orno, in previsione dei futuri<br />
impegni sportivi. Todaro, Roberto<br />
Gullo, Nino Fameli, Rocco<br />
Isola, Nino Melara, Nino Saffioti,<br />
Mimmo Solano, Marcello Surace,<br />
Peppe Tegano, Santo Alongi, Sandro<br />
Fazzalari, mi auguro di non<br />
dimenticare nessuno e mi scuso<br />
anticipatamente, fino all’ultimo<br />
“acquisto” Giuseppe Alvaro di<br />
professione “Runner”, sarei tentato<br />
di dire e avvocato per “diletto”<br />
considerato i tempi dell’ultima<br />
gara, sua prima gara: 1:44:20<br />
all’arrivo con 49:42 di intermedio<br />
nella categoria MM35 (rilevazione<br />
Timing Data Service Srl).<br />
Ai non addetti ai lavori la cosa<br />
non susc<strong>it</strong>erà nessuna emozione,<br />
ma se si considera che la<br />
“Running Palmi”, senza nessun<br />
Sponsor, dopo meno di tre mesi<br />
dalla sua cost<strong>it</strong>uzione ha par-<br />
Intorno allo sport<br />
Anno 1 Nr. <strong>10</strong> Ottobre 20<strong>10</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
21 Km??? IL BATTESIMO DI AGROPOLI<br />
Dr. Palmerino Eugenio RIGITANO<br />
Medico di Famiglia<br />
Specialista in Medicina<br />
dello Sport<br />
Palmi (RC)<br />
e-mail: rig<strong>it</strong>ano@i2000net.<strong>it</strong><br />
tecipato già a: CorriLocri, gara<br />
sui <strong>10</strong>km, CorriBianco, gara sui<br />
<strong>10</strong>km, CorriVibo, gara sui <strong>10</strong>km<br />
e, dulcis in fundo, il <strong>10</strong>/<strong>10</strong>/20<strong>10</strong> –<br />
all’11°Agropoli half Marathon, valida<br />
anche per il Campionato Italiano<br />
Master, r<strong>it</strong>engo che sia spinta<br />
non solo da un DNA “corsaiolo”,<br />
ma i componenti hanno qualcosa<br />
in più: hanno la “passione”.<br />
Quanti di Voi si sono chiesti il<br />
vero e più intimo significato dei<br />
questo termine.<br />
Se ricondotto al latino “patior”,<br />
patire, soffrire, il termine assumerebbe<br />
carattere passivo, ovvero<br />
sopportare o patire un qualunque<br />
evento o causa. Il carattere<br />
attivo che assume oggi si riferisce<br />
ad un’emozione che è più forte di<br />
noi, che in un certo senso si subisce,<br />
come nell’espressione “avere<br />
una passione per qualcosa”. La<br />
passione amorosa, ad esempio, è<br />
il paradosso che vede la ragione<br />
scontrarsi con il desiderio di avere<br />
l’altro. Il bisogno della presenza<br />
è così forte da trasformarsi in<br />
assenza, questo proprio perché la<br />
sensazione che soggiace al sentimento<br />
passionale è il pensare<br />
di non conoscere mai abbastanza<br />
l’oggetto dei propri desideri.<br />
L’oggetto/soggetto passione è indecifrabile<br />
e mai conoscibile fino<br />
in fondo. Se si tratta di una persona<br />
spesso si pensa: “ i suoi occhi<br />
mi dicono tutto ma non arrivo<br />
mai alla soluzione”, “lo sento”.<br />
Un enigma, un mistero che mai<br />
finirà. La passione è una “stregoneria”<br />
da cui non si può fuggire.<br />
La passione è qualcosa che si subisce<br />
ma per quanto razionalizzata<br />
è impossibile sfuggirvi.<br />
R<strong>it</strong>orniamo a noi dopo questa<br />
breve digressione.<br />
Questa stregoneria è quello<br />
che anima Running Palmi.<br />
La “stregoneria” che porta a<br />
partire da Palmi, percorrere in<br />
macchina circa <strong>10</strong>00 km fra andata<br />
e r<strong>it</strong>orno, arrivare a Agropoli,<br />
in provincia di Salerno, e<br />
partecipare all’11°Agropoli half<br />
Marathon, valida anche per il<br />
Campionato Italiano Master.<br />
Questo lo Scenario:<br />
Giornata stupenda, assolata,<br />
con una leggera brezza che mantiene<br />
la temperatura ottimale<br />
per distanze di questo tipo. 2600<br />
partecipanti, divisi per categoria<br />
di appartenenza, per 2<strong>10</strong>97 metri<br />
di percorrenza, che partono<br />
sulle note dell’Inno di Mameli intonato<br />
dalla Banda dei Bersaglieri.<br />
Si parte…<br />
Attraversato il bel lungomare<br />
della c<strong>it</strong>tà cilentana, si continua<br />
sulla provinciale che porta a<br />
Paestum, antica c<strong>it</strong>tà della Magna<br />
Graecia, sacra a Poseidone,<br />
e, dopo l’intermedio dei <strong>10</strong>500,<br />
si r<strong>it</strong>orna fra due ali di pubblico<br />
entusiasta che applaude e inc<strong>it</strong>a<br />
tutti. 12° chilometro, poi 15°,18°,<br />
il 20° e siamo quasi alla fine.<br />
Mancano quei <strong>10</strong>97 metri, che<br />
sembrano infin<strong>it</strong>i, che portano i<br />
più esperti a rallentare la cadenza<br />
e aumentare l’allungo nell’ultimo<br />
estremo sforzo finale!<br />
Il bip del cronometro elettronico<br />
della Timing Data Service,<br />
appena udibile per il vociare de-<br />
“Che la strada possa alzarsi per venirvi incontro.<br />
Che il vento possa soffiare caldo alle Vostre spalle<br />
Che il sole possa risplendere sui Vostri visi<br />
E la pioggia cadere morbida sui Vostri campi.<br />
E fino a quando non ci incontriamo di nuovo,<br />
possa Dio sostenervi nel palmo della Sua Mano.”<br />
gli astanti, viene anticipato dallo<br />
speaker ufficiale, Marco Cascone,<br />
(giornalista e atleta che per Podistidoc<br />
Tv, la sera prima ha intervistato<br />
proprio noi, la Running<br />
Palmi, fra tante Società “blasonate”,<br />
forse per l’entusiasmo che<br />
trasmettevamo!), che annuncia il<br />
nome dell’atleta prima di passare<br />
lo striscione.<br />
Ecco l’emozione che appaga in<br />
parte la passione: attraversare<br />
quella riga, “chiudere la gara”,<br />
dire a se stesso “ce l’ho fatta”.<br />
Una sfida vinta col proprio Io,<br />
che stanca violentemente il corpo<br />
e tempra lo spir<strong>it</strong>o, che impone<br />
delle regole, e Dio solo sa se<br />
oggi abbiamo bisogno di questo,<br />
oggi che la follia omicida e il vile<br />
stupro monopolizza le notizie del<br />
giorno!<br />
Allora, chiudere gli occhi e rivivere<br />
per un attimo quelle giornate,<br />
riguardare le foto con Pietro<br />
Mennea, pluri-iridato degli anni<br />
‘70, pugliese di nasc<strong>it</strong>a, campione<br />
e avvocato (guarda caso Avv.<br />
Giuseppe !!!), custodire, gelosamente<br />
la medaglia di partecipazione,<br />
ripaga delle ore e ore di<br />
sudore e stanchezza accumulato<br />
negli allenamenti, anche nel sottoscr<strong>it</strong>to,<br />
MM55, che “chiude” in<br />
2:18:38 “record” per chi in meno<br />
di due anni passa dalle “pantofole”<br />
alla “strada” e non può che<br />
dire grazie a tutti gli amici della<br />
Società.<br />
Sono più che convinto che continueremo<br />
così: è vero o no, che<br />
appena fin<strong>it</strong>o pensavamo tutti<br />
“già” a Reggio Calabria per il 28<br />
Novembre 20<strong>10</strong>.<br />
Chi ha vinto?<br />
Primo in assoluto Billi hillary<br />
Kiprono, Kenia (come sempre!),<br />
in 1:03:52<br />
Dimenticavo: “Che la strada….<br />
non è una preghiera è solo<br />
una “emozione” testimoniata di<br />
pugno sulle prime pagine di un libro,<br />
da una cara amica dopo un<br />
viaggio in Tunisia nell’Aprile di<br />
dieci anni fa.<br />
Un sincero “In bocca al lupo”