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<strong>ViviConsapevole</strong>, Macrolibrarsi, trimestrale, Feb/Apr. n.31, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì<br />
Numero 32 - Febbraio/Aprile <strong>2013</strong><br />
Consapevole 1
2 Consapevole
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 1
Macrolibrarsi e <strong>ViviConsapevole</strong>:<br />
costruiamo insieme un futuro migliore<br />
Pensiamo che un mondo più consapevole,<br />
più etico, più sano sia la miglior strada<br />
per la felicità personale, per il benessere<br />
globale e per garantire il futuro di<br />
questa terra e dei suoi abitanti.<br />
Macrolibrarsi diffonde conoscenza<br />
e consapevolezza sotto forma di libri,<br />
riviste, dvd, prodotti naturali, corsi<br />
ed eventi: nel mondo che vogliamo<br />
vediamo persone più consapevoli,<br />
che amano se stesse e la natura,<br />
che vivono in armonia con il prossimo,<br />
che ricercano e divulgano con passione<br />
nuove idee per un avanzamento<br />
collettivo di stampo ecologico-spirituale.<br />
Per raggiungere gli obiettivi della<br />
nostra Mission, oltre all’e-commerce<br />
Macrolibrarsi.it, abbiamo deciso di<br />
intraprendere nuove strade e dare<br />
vita ad altri progetti: La Fattoria<br />
dell’Autosufficienza — il progetto<br />
in permacultura sull’Appennino<br />
Romagnolo, centro studi di ecologia<br />
applicata; Diapason Eventi — l’agenzia<br />
che organizza e distribuisce piccoli<br />
e grandi eventi di formazione e crescita<br />
personale; <strong>ViviConsapevole</strong> —<br />
la nostra rivista istituzionale gratuita.<br />
Dal 2012 <strong>ViviConsapevole</strong> è distribuita<br />
a tutti i clienti di Macrolibrarsi.it, nelle<br />
principali fiere di ecologia e benessere<br />
e sul territorio nazionale in diversi<br />
esercizi commerciali a tema (negozi<br />
di alimentazione biologica e naturale,<br />
ambulatori di medicina alternativa,<br />
centri olistici, agriturismi…).<br />
Inoltre è scaricabile gratuitamente<br />
attraverso web e sull’Apple Store.<br />
Con <strong>ViviConsapevole</strong> vogliamo diffondere<br />
i contenuti in cui crediamo,<br />
contenuti di qualità sui temi dell’agricoltura<br />
naturale, dell’alimentazione<br />
biologica e vegetariana, dell’autoproduzione<br />
e del saper fare,<br />
delle energie rinnovabili e del risparmio<br />
di risorse, della condivisione e<br />
2 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
della vita in comunità, della salute e<br />
del benessere, delle medicine alternative,<br />
del self help e della spiritualità.<br />
Per questo abbiamo deciso di<br />
creare una rivista gratuita stampata<br />
in 30.000 copie, in grado di raggiungere,<br />
sensibilizzare e appassionare un<br />
pubblico sempre più vasto. I riscontri<br />
positivi che riceviamo ogni giorno da<br />
voi lettori, le proposte di collaborazione<br />
e i contatti che arrivano sempre<br />
più numerosi ci fanno capire che<br />
siamo sulla giusta strada!<br />
Pensando di fare cosa gradita al nostro<br />
crescente pubblico abbiamo deciso<br />
di ampliare la rivista con un catalogo<br />
di libri e prodotti naturali dei migliori<br />
fornitori Macrolibrarsi: puoi trovare<br />
il catalogo sul retro della rivista.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong> è sempre alla ricerca<br />
di nuovi spunti, di suggerimenti su<br />
possibili miglioramenti: non esitare a<br />
contattarci per proporre gli argomenti<br />
che vorresti vedere trattati sulla rivista<br />
e le tue personali esperienze di<br />
decrescita o di risparmio.<br />
Scrivici a redazione@viviconsapevole.it:<br />
ogni tuo suggerimento è prezioso!<br />
Buona Lettura<br />
Lo staff di Macrolibrarsi<br />
e <strong>ViviConsapevole</strong><br />
Vuoi riceVere<br />
ViViconsapeVole<br />
direttamente<br />
a Casa tua?<br />
Abbonati sul sito viviconsapevole.it o<br />
chiamando lo 0547347627, paghi solo<br />
le spese di spedizione!<br />
Oppure scarica gratuitamente dal sito<br />
la rivista in formato pdf o scarica la<br />
app per iPad sull’Apple Store.<br />
Vivi Consapevole<br />
febbraio/aprile <strong>2013</strong><br />
Anno x– numero 32<br />
Editore<br />
Macrolibrarsi di Golden Books<br />
Ideatore<br />
Giorgio Gustavo Rosso<br />
Direttore Responsabile<br />
Marianna Gualazzi<br />
redazione@viviconsapevole.it<br />
Responsabile di Redazione<br />
Romina Rossi<br />
info@viviconsapevole.it<br />
In Redazione<br />
Angelo Francesco Rosso<br />
f.rosso@viviconsapevole.it<br />
Massimiliano Cirielli<br />
m.cirielli@viviconsapevole.it<br />
Grafica e Uff. Abbonamenti<br />
Editing , Casa Editrice &<br />
Servizi Editoriali - Cesena (FC)<br />
Tel. 0547 347627<br />
abbonamenti@viviconsapevole.it<br />
Ufficio commerciale<br />
Francesco Rosso<br />
commerciale@viviconsapevole.it<br />
3358137979<br />
Hanno collaborato alla<br />
realizzazione di questo numero<br />
Katia Brentani<br />
Grazia Cacciola<br />
Fabrizio Cotza<br />
Paolo Ermani<br />
Luca Fortuna<br />
Massimo Moretti<br />
Simona Oberhanmer<br />
Pierre Pellizzari<br />
Valerio Pignatta<br />
Richard Romagnoli<br />
Angelo Francesco Rosso<br />
Alessandra Spina<br />
Margaret Straus<br />
Silvia Strozzi<br />
Vincenzo Valesi<br />
Immagini acquistate su<br />
www.sxc.hu<br />
www.shutterstock.com<br />
Copertina: www.istockphoto.com<br />
Collezione Vetta, JacobH<br />
Stampa<br />
Grafica Editoriale Printing<br />
Bologna
Tra poco erediterò un grande<br />
vaso di vetro bello<br />
pieno di pasta madre. La<br />
mia amica Claudia, che si<br />
è procurata il lievito madre<br />
oltre un anno fa, sta per avere il<br />
suo secondo bambino, e visto il da<br />
fare che la cosa comporta, soprattutto<br />
nei primi mesi, mi ha chiesto<br />
se posso tenerle in affidamento il<br />
tanto amato contenitore, con il relativo<br />
prezioso contenuto.<br />
Divisa tra l’entusiasmo e la paura<br />
di fallire, mi aggiro tra libri, blog<br />
e siti, alla ricerca di istruzioni per<br />
l’uso, consigli, ammonimenti,<br />
regole d’oro. Perché proprio come<br />
quando aspetti un bambino e non<br />
sai come la tua vita cambierà e sei<br />
alla ricerca della formula magica,<br />
pare proprio che con la pasta madre<br />
sia lo stesso: quando ce l’hai, come<br />
la gestisci? Come adatti la sua<br />
ribollente energia alle esigenze<br />
della tua pianificazione familiare?<br />
Come trovi le ricette giuste per lei,<br />
per te e per la tua famiglia? Perché<br />
quando la pasta madre è carica,<br />
chiede si essere curata, impastata,<br />
lavorata... amata: proprio come<br />
un bimbo che richiede la poppata<br />
o una coccola rassicurante. Come<br />
dimenticare i tanto attesi sms di<br />
Claudia che invitavano allettanti:<br />
«Ho la pasta madre carica, stasera<br />
tutti a mangiare a pizza da noi»?<br />
E chi la dimentica la sua pizza con<br />
la pasta madre con sopra le verdure<br />
marinate (la ricetta l’ha presa<br />
dal bellissimo ilpastonudo.it)? Un<br />
sogno culinario, un’estasi di sapori,<br />
profumi e leggerezza.<br />
La rivoluzione<br />
della pasta madre<br />
Mi piace pensare all’energia sprigionata<br />
dal cibo e dalla sua preparazione:<br />
adoro stare in cucina,<br />
condividerla con gli amici, ricevere<br />
ospiti, scegliere le materie prime.<br />
Le migliori amicizie e i più grandi<br />
amori della mia vita sono nati tra i<br />
fornelli e penso che non ci sia niente<br />
di meglio che dare sapore ad una<br />
giornata un po’ grigia e sottotono<br />
che infornare una torta, allentare la<br />
tensione dei bambini coinvolgendoli<br />
nella preparazione di un piatto<br />
di loro gradimento, calmare i nervi<br />
impastando energicamente una<br />
mega focaccia “olio e rosmarino”.<br />
Il profumo del pane è curativo: scaccia<br />
i cattivi pensieri, depura l’anima<br />
dai risentimenti, ci fa stare nel qui<br />
ed ora della sua lievitazione e cottura.<br />
La preparazione del buon cibo<br />
ha i suoi tempi, richiede lentezza,<br />
concentrazione, chiarezza e lucidità<br />
mentale, atteggiamento positivo e<br />
volitivo (soprattutto nelle preparazioni<br />
che richiedono impasti e lievitazione),<br />
energia.<br />
E se al piacere del cucinare uniamo<br />
il piacere di scegliere per noi e per<br />
le persone che amiamo gli ingredienti<br />
migliori per la nostra salute<br />
– la frutta e la verdura di stagione<br />
e biologiche, i cereali integrali, le<br />
farine antiche, i legumi – possiamo<br />
davvero contribuire personalmente e<br />
quitidianamente alla costruzione di<br />
un mondo migliore.<br />
Editoriale<br />
La rivoluzione della pasta madre,<br />
della buona e sana cucina casalinga,<br />
della convivialità ritrovata è alla<br />
portata di tutti.<br />
E se avete ricette infallibili per la<br />
mia pasta madre, non esitate, vi<br />
prego, a farmele avere scrivendo a<br />
redazione@viviconsapevole.it: le<br />
migliori saranno pubblicate sulla<br />
rivista!<br />
Marianna Gualazzi<br />
Che Cos’è il lievito madre<br />
Il lievito naturale, chiamato<br />
anche lievito acido, pasta acida,<br />
lievito madre, pasta madre<br />
e crescente, è un impasto di<br />
farina e acqua acidificato da un<br />
complesso di lieviti e batteri lattici<br />
che sono in grado di avviare<br />
la fermentazione. A differenza<br />
del cosiddetto lievito di birra,<br />
il lievito naturale comprende,<br />
tra i lieviti, diverse specie di<br />
batteri lattici eterofermentanti<br />
ed omofermentanti del genere<br />
Lactobacillus. La fermentazione<br />
dei batteri lattici produce acidi<br />
organici e consente inoltre una<br />
maggiore crescita del prodotto<br />
e una maggiore digeribilità e<br />
conservabilità.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 3
l Intervista al Dottor Mozzi<br />
Medici di noi stessi<br />
Angelo Francesco Rosso 18<br />
l Focus: Depurarti a primavera<br />
Depura il fegato in meno di due giorni<br />
Pierre Pellizzari 22<br />
La disintossicazione intestinale<br />
Simona Oberhanmer 24<br />
Depurati con la Terapia Gerson<br />
Margaret Straus 26<br />
Succhi freschi: preparali con la Centrifuga<br />
a bassa velocità<br />
La Redazione 28<br />
l Saper Fare<br />
Erbe belle e selvatiche nel piatto<br />
Katia Brentani 30<br />
Crea le candele in cera naturale di soia<br />
Grazia Cacciola 32<br />
l Comunità Consapevole<br />
Cambiare vita per combattere la crisi<br />
Paolo Ermani 34<br />
l Casa e Azienda<br />
Costruire una casa in argilla...<br />
con una stampante 3D<br />
Massimo Moretti - Progetto WASP 36<br />
l Medicina Olistica<br />
Allergie primaverili, combattile<br />
con gli oli essenziali<br />
Luca Fortuna 40<br />
Lo Yoga della risata<br />
Richard Romagnoli 44<br />
Infertilità: curarla con metodi naturali<br />
Valerio Pignatta 46<br />
l Bambini e Genitori<br />
TV e bambini - Intervista a Oliverio Ferraris<br />
Marianna Gualazzi 50<br />
4 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Indice<br />
Indice<br />
Bambini e malattie invernali<br />
Vincenzo Valesi 53<br />
l Denaro<br />
Contante o moneta elettronica?<br />
Liberi di scegliere<br />
La redazione 55<br />
l Self Help<br />
Ottimista, pessimista o consapevole?<br />
Fabrizio Cotza - All Winners 57<br />
l Spiritualità<br />
Le rivelazioni dei custodi della terra<br />
Romina Rossi 59<br />
Cucina<br />
La delicata cucina<br />
per il benessere del fegato<br />
Silvia Strozzi 8<br />
Maionese, ricotta e cotoletta...<br />
rigorosamente vegetariane<br />
Alessandra Spina 10<br />
Ricette anti-crisi<br />
dalle nonne d’Italia<br />
La Redazione 13<br />
Agricoltura<br />
Gira & Coltiva<br />
Il tour contadino alla scoperta dei valori<br />
e dei mestieri perduti<br />
Angelo Francesco Rosso 6<br />
Un prato da mangiare<br />
Grazia Cacciola 14<br />
Che cos’è il sovescio<br />
A cura di Arcoiris 16<br />
Eventi 60<br />
RUBRICHE
Stufe e dintorni<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 5
Gira & Coltiva:<br />
Nell’estate 2012 Silvia e<br />
Toti hanno dato vita a<br />
“Gira & Coltiva”, un<br />
progetto di viaggio che<br />
li ha portati a vivere la<br />
quotidianità delle più emblematiche<br />
realtà contadine italiane. Il viaggio,<br />
della durata di sei mesi trascorsi su<br />
tutta la penisola, è nato innanzitutto<br />
dalla loro voglia di cambiare stile<br />
di vita. Dopo qualche anno vissuto<br />
all’estero, tra Inghilterra e Centro<br />
America, Silvia e Toti hanno deciso<br />
di tornare in Italia per dare il loro<br />
piccolo contributo al nostro Paese<br />
in questo periodo di difficoltà.<br />
Hanno deciso di lasciare il loro<br />
lavoro e una vita fatta di effimere<br />
sicurezze per viverne una diversa,<br />
più semplice ma anche più felice<br />
e gratificante. Quale miglior modo<br />
per uscire da questo sistema che<br />
non ritornare alla terra, alle origini<br />
e al rapporto sincero e diretto con<br />
Madre Natura? Il viaggio è sempre<br />
6 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
il tour contadino<br />
alla scoperta<br />
dei valori<br />
e dei mestieri<br />
perduti<br />
un ottimo modo per conoscersi e<br />
rispondere ad alcune domande che<br />
non trovano risposta nella vita di<br />
tutti i giorni.<br />
A scuola dai contadini<br />
Dopo alcuni mesi di “studio” e<br />
preparazione, Silvia e Toti hanno<br />
deciso di scoprire l’Italia viaggiando<br />
per le campagne, con calma e<br />
senza prendere mai un’autostrada.<br />
Hanno lavorato come volontari per<br />
dare il loro contributo alla difesa e<br />
valorizzazione del territorio attraverso<br />
l’agricoltura naturale. Hanno<br />
voluto “fare la differenza” cercando<br />
di dare una mano ad alcune fattorie<br />
modello in Italia e apprendendo la<br />
cultura del “saper fare” e dei ritmi<br />
lenti, a favore di un cambiamento<br />
positivo volto alla decrescita felice,<br />
alla solidarietà, alla sostenibilità<br />
ambientale e alla creatività.<br />
“Gira & Coltiva” è nato quindi<br />
Angelo Francesco Rosso<br />
con l’intento di valorizzare il legame<br />
con la natura, le attività scandite<br />
dalle stagioni, le tradizioni, la<br />
cultura contadina depositate nella<br />
saggezza dei più anziani e di tutte<br />
quelle persone che ogni giorno<br />
si impegnano per ristabilire questo<br />
legame. In cambio del lavoro<br />
volontario nei campi Silvia e Toti<br />
sono stati ospitati in famiglia e in<br />
piccole comunità e borghi, lavorando<br />
completamente immersi nella<br />
vita della realtà contadina.<br />
“Gira & Coltiva” (il resoconto si<br />
trova su www.love4globe.org) è<br />
stato interamente autofinanziato e<br />
non ha avuto nessun fine commerciale<br />
o economico: con un budget<br />
prefissato di circa 3 euro al giorno<br />
a testa, Silvia e Toti hanno rinunciato<br />
a tutto ciò che è superfluo e<br />
non necessario, in modo tale da<br />
rendere il viaggio sostenibile anche<br />
dal punto di vista economico.
Per saperne di più<br />
Vita in fattoria<br />
*“Gira & Coltiva” è nato con l’intento di valorizzare il<br />
legame con la natura, le attività scandite dalle stagioni,<br />
le tradizioni, la cultura contadina depositate nella<br />
saggezza dei più anziani e di tutte quelle persone che<br />
ogni giorno si impegnano per ristabilire questo legame<br />
Una giornata alla fattoria dell’aUtosUffiCienza: il raCConto di silvia e toti<br />
Durante il nostro viaggio per le campagne italiane, abbiamo conosciuto la Fattoria dell’Autosufficienza e<br />
abbiamo pensato di proporci come volontari per qualche giorno, per conoscere di persona Francesco e<br />
per collaborare in qualche modo al suo progetto.<br />
L’idea che un giovane coetaneo fosse riuscito a realizzare un’iniziativa tanto bella e utile ci ha riempito<br />
di entusiasmo e da subito abbiamo supportato questo bel progetto. Sono tante le persone appassionate<br />
che orbitano attorno a queste terre, desiderose di dare il proprio contributo nel campo dell’agricoltura<br />
sinergica e della permacultura: dai tecnici, agli architetti, agli artigiani, agli artisti del riciclo e del fai da te.<br />
Francesco ha accolto la nostra proposta al volo e ha proposto un campo di lavoro attraverso i<br />
social network e così ci siamo trovati in una ventina di persone a passare delle giornate intense e<br />
indimenticabili Abbiamo avuto modo di avvicinarci all’agricoltura sinergica e alla bellezza degli ortigiardino<br />
con tutta la consociazione di verdura e di fiori che regala sapori e profumi spettacolari. Abbiamo<br />
conosciuto persone interessanti di diverse età e di differenti estrazioni sociali molto simili a noi e questo<br />
ha da subito creato una grande empatia che ci ha fatto vivere come una grande famiglia. Coordinati da<br />
Francesco, Elena e Alessio (esperti di permacultura) abbiamo aiutato nei lavori dell’orto, nella pulizia<br />
del vicino bosco e nei piccoli lavori di manutenzione. Sono stati tanti i momenti di condivisione e di<br />
divertimento in mezzo alle campagne romagnole.<br />
Un’esperienza molto arricchente e autentica dal punto di vista umano, ma sopratutto molto costruttiva<br />
grazie alle tante risposte alle nostre curiosità sul mondo della permacultura. Ci auguriamo di rivedere la<br />
Fattoria in futuro come esempio vivente di autosufficienza alimentare ed energetica, per poter dimostrare<br />
che è possibile vivere in modo sostenibile, etico e responsabile a difesa dell’ambiente e dell’uomo.<br />
Continuate così!<br />
L’Azienda Agricola La Fattoria dell’Autosufficienza, costituita nel gennaio del 2009, è situata nell’Appennino Romagnolo, nel<br />
territorio del Comune di Bagno di Romagna, ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi. La superficie totale è pari a 68 ettari, in<br />
gran parte accorpati, con copertura prevalente a bosco, prato-cespugliato e prato-pascolo.<br />
La Fattoria dell’Autosufficienza si pone l’obiettivo sempre più importante di sperimentare, proporre e insegnare come realizzare<br />
insediamenti umani che siano sostenibili nel tempo, con particolare attenzione alla permacultura. Si impegna a offrire un nuovo<br />
modello che possa funzionare da stimolo e incoraggiamento per quanti desiderano realizzare nuove modalità di vita, lavoro e<br />
convivenza.<br />
Di seguito il calendario dei corsi <strong>2013</strong><br />
22-26 maggio – Corso di Orto Sinergico I livello con Antonio De Falco.<br />
11-23 agosto – Corso di progettazione in permacultura 72 ore con Elena Parmiggiani e Anna Bartoli.<br />
13-15 settembre – Come realizzare una food forest con Elena Parmiggiani.<br />
Per maggiori informazioni: www.autosufficienza.com; info@autosufficienza.com.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 7
La delicata cucina per il<br />
benessere del fegato<br />
Il fegato, che ha funzioni molteplici e incessanti,<br />
per lavorare bene deve essere nutrito senza<br />
eccessi e sovraccarichi<br />
Silvia Strozzi<br />
Chiedersi se c’è una dieta<br />
che fa bene al fegato, in<br />
realtà, non ha senso, perché<br />
tutto quello che mangiamo<br />
passa dal fegato, quindi se<br />
mangiamo bene, esso sarà attraversato<br />
da sostanze nutrienti ed energetiche,<br />
se mangiamo male, lo riempiremo di<br />
sostanze nocive da distruggere nel più<br />
breve tempo possibile. Il fegato, infatti,<br />
riconosce se le sostanze utilizzabili<br />
dall’organismo sono adatte o devono<br />
essere depurate, frazionate o trasformate.<br />
Ha un’enorme bisogno di proteine<br />
– ad alto contenuto di amminoacidi –<br />
che servono per ripristinare i tessuti e<br />
proteggere le cellule epatiche; ma allo<br />
stesso tempo non va sovraccaricato.<br />
Meglio quindi mangiare le proteine la<br />
sera: durante la notte, infatti, il metabolismo<br />
è ridotto, per cui vengono utilizzate<br />
meglio per tutti i meccanismi di<br />
riparazione dell’organismo.<br />
I carboidrati non raffinati, la frutta e<br />
la verdura sono molto importanti per<br />
fornire energia e per facilitare la ripresa<br />
della funzionalità del fegato. Spesso<br />
poi, chi ha problemi di fegato ha anche<br />
carenze vitaminiche e di sali minerali,<br />
soprattutto perché il fegato non riesce<br />
a immagazzinarle o a trasformarle: ad<br />
esempio il calcio non viene assorbito<br />
in presenza di disturbi alle vie biliari.<br />
Un aiuto dalla natura<br />
Non c’è terapia della medicina naturale<br />
che non faccia risalire all’accumulo<br />
di sostanze tossiche i malesseri che ci<br />
colpiscono e, quindi, spesso si propone<br />
8 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
eCCo Una tisana depUrativa<br />
per il nostro fegato<br />
15 g di semi di finocchio<br />
15 g di angelica<br />
20 g di foglie di menta<br />
15 g di foglie di carciofo<br />
20 g di bardana<br />
15 g di radice di tarassaco<br />
Disponete un cucchiaio di miscela<br />
in una tazza da tè, versatevi sopra<br />
l’acqua bollente e coprite. Dopo 10<br />
minuti, filtrate e bevetene tre tazze al<br />
giorno lontano dai pasti.<br />
come prima cosa, per far funzionare<br />
meglio le terapie anche omeopatiche,<br />
di procedere alla depurazione dell’organismo.<br />
Lo stesso vale anche per<br />
la depurazione del fegato. Quando il<br />
fegato funziona bene tutto l’organismo<br />
sarà efficiente. Cibi freschi, sani<br />
e non manipolati, senza additivi, conservanti<br />
e coloranti, cucinati semplicemente<br />
sono importanti per cominciare<br />
a voler bene al nostro fegato.<br />
Lo schema classico di dieta per il<br />
nostro fegato prevede al mattino<br />
frutta fresca anche sotto forma di<br />
centrifugati, caffè di cereali e pane<br />
integrale con malto. Pranzo a base<br />
di cereali e insalate di verdura cruda,<br />
mentre di sera è indicato un pasto<br />
con proteine, legumi o tofu o seitan e<br />
verdure crude e cotte. Per gli spuntini<br />
sono ottime la frutta e le macedonie.<br />
I germogli sono importantissimi per<br />
l’apporto di micronutrienti all’organismo,<br />
così come è fondamentale bere<br />
tanta tanta acqua. Anche i brodi<br />
con miso di riso<br />
o di orzo migliorano la funzionalità<br />
intestinale e quindi accelerano la depurazione<br />
dell’organismo.<br />
Per arricchire il nostro menù, soprattutto<br />
in primavera, in campagna possiamo<br />
trovare delle stupende erbe che<br />
aiutano il fegato a depurarsi e a mantenersi<br />
in piena efficienza, come le foglie<br />
novelle di tarassaco. Questa comunissima<br />
pianta dalle foglie dentellate e dal<br />
grosso fiore giallo è capace di liberare<br />
l’organismo dalle scorie accumulate<br />
durante l’inverno, riattivare la funzionalità<br />
del fegato e stimolare la diuresi.<br />
La cosa migliore è mangiare il tarassaco<br />
crudo in insalata, ma anche lessato<br />
insieme ai legumi o preparando frittate<br />
e sformati. Un’altra cura infallibile<br />
è quella con il rafano, una specie di<br />
rapanello. Bisogna far bollire le foglie<br />
tritate e dopo averle fatte macerare per<br />
24 ore, va bevuto il liquido ottenuto<br />
prima dei pasti.<br />
Molto efficace è anche l’impiastro a<br />
base di foglie di cavolo: si schiacciano<br />
le foglie e si applicano sulla regione<br />
epatica (all’altezza del fegato) rinnovando<br />
l’applicazione ogni 4-5 ore.
Una riCetta Che potete provare per depUrare il<br />
vostro fegato: torretta di tofU Con CarCiofi e aglio<br />
Caramellato<br />
16 cracker rotondi<br />
1 vasetto di tofu alle erbe<br />
4 spicchi d’aglio<br />
4 carciofi<br />
1 cucchiaino di zucchero di canna<br />
Pulite i carciofi togliendo le foglie più dure e la barba interna, quindi lavateli<br />
e metteteli in una terrina con il succo di limone. Scolateli e tagliateli a fettine<br />
sottilissime e fateli cuocere in padella con un filo d’olio a fiamma viva per<br />
qualche minuto, quindi aggiungete 2 cucchiai d’acqua un pizzico di sale e pepe<br />
e fate cuocere lentamente in modo che risultino morbidi ma ancora croccanti.<br />
Buttate l’aglio in camicia in un pentolino di acqua bollente, per 3 minuti, scolatelo<br />
e togliete la pelle. Conditelo con olio, aceto, sale e pepe e un cucchiaino di<br />
zucchero di canna. Versate l’aglio e il suo sugo in un pentolino e fate caramellare<br />
velocemente, lasciatelo raffreddare, tagliatene 2 a pezzettini e 2 invece solo<br />
a metà. Componete la torretta: con l’aiuto del sac a poche, fate un giro con<br />
la crema di tofu sul primo cracker, sovrapponete qualche fettina di carciofo e<br />
d’aglio, un altro cracker e così via. Decorate con una metà d’aglio caramellato e<br />
servite.<br />
depUra il fegato<br />
Con la frUtta!<br />
I frutti più attivi nei meccanismi di<br />
depurazione del fegato sono:<br />
- gli alchechengi che aiutano i travasi biliari;<br />
- la ciliegia che è depurativa e ha una<br />
spiccata azione decongestionante sul<br />
fegato;<br />
- la fragola che è un buon disintossicante.<br />
L’antica medicina popolare consigliava<br />
di mangiare i germogli per sciogliere i<br />
calcoli alla bile;<br />
- il limone, che tra le sue svariate virtù<br />
vanta anche quella disintossicante,<br />
favorisce le secrezioni epatiche. Efficace<br />
la cura di limoni da bere a digiuno;<br />
- la mela che ha proprietà disintossicanti;<br />
- le noci hanno proprietà coleretiche<br />
(favoriscono la secrezione della bile) e<br />
colagoghi (favoriscono l’escrezione<br />
della bile);<br />
Silvia Strozzi<br />
3 cucchiai di olio d’oliva<br />
extravergine<br />
1 limone<br />
1 cucchiaio di aceto balsamico<br />
sale e pepe<br />
- il pompelmo che facilita anch’esso<br />
l’espulsione della bile, è diuretico e<br />
ripulisce il fegato;<br />
- la prugna, disintossicante e depurativa,<br />
essendo lassativa, aiuta a smaltire tutte<br />
le tossine;<br />
- l’uva, noto disintossicante<br />
(l’ampeloterapia), era nota anche al<br />
tempo dei Romani per le sue proprietà<br />
depurative.<br />
Naturopata ed esperta di cucina naturale, giornalista<br />
pubblicista, Silvia Strozzi cura per Macro Edizioni la collana<br />
di cucina “Cucinare NaturalMente… per la salute”. Ha<br />
scritto sempre per Macro Edizioni i libri di cucina per bimbi<br />
100 baby pappe e 100 baby ricette. Tiene con continuità<br />
conferenze e corsi di cucina naturale per la famiglia.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 9
Maionese, Ricette per la salute ricotta e cotoletta...<br />
rigorosamente<br />
vegetariane<br />
Alessandra Spina<br />
Mi chiamo Alessandra,<br />
ho 35 anni e sono una<br />
cuoca nomade. Sin da<br />
piccola giravo in cucina<br />
rubando i trucchi di<br />
nonna e mamma. Sono vegetariana da<br />
quattro anni e ora vegana.<br />
Diventare vegetariana mi ha salvato<br />
la vita: la mia salute è di ferro, la mia<br />
forma fisica è al top, ho perso i chili<br />
in eccesso, la lucidità mentale non mi<br />
abbandona mai e ho energia da vendere.<br />
Non prendo medicine e se mi<br />
capita qualcosa (un taglio, una slogatura<br />
o altre piccole cose) mi curo con<br />
la natura.<br />
Sono una fervida sostenitrice di questo<br />
regime alimentare tanto da farlo<br />
diventare il mio lavoro. Ho avviato<br />
una mia piccola attività di catering<br />
che ha avuto un discreto successo,<br />
abbastanza da farmi decidere di<br />
lasciare il mio lavoro principale e<br />
dedicarmici a tempo pieno.<br />
Dalla cucina del catering “il-clandestino”<br />
escono i seguenti servizi:<br />
- il-clan-destino food-box (servizio<br />
di delivery su set fotografici, uffici,<br />
riunioni, pranzi al sacco per scuole,<br />
pic-nic e ovunque);<br />
10 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
- il-clan-destino in cucina (noi cuciniamo,<br />
dove non si sa! Ecco perché<br />
cuoca nomade: potrebbe essere la<br />
cucina del cliente, la cucina di un ristorante<br />
che ci ospita o in qualsiasi altro<br />
posto dove ci sia almeno un fornello);<br />
- il-clan-destino OnTheRoad (questa<br />
è l’ultima ricetta di successo in ordine<br />
di tempo che sforneremo con l’anno<br />
nuovo: street food sano).<br />
I nostri menù sono solo vegani o al massimo<br />
vegetariani; le materie prime sono<br />
biologiche da fattorie condotte alla vecchia<br />
maniera e/o a chilometro zero.<br />
L’obiettivo è offrire una cucina gustosa<br />
e curata nei dettagli, ma genuina<br />
e povera nelle origini. Nei piatti proposti<br />
c’è più che altro il desiderio di<br />
tornare ai vecchi sapori di una volta,<br />
ponendo l’attenzione sul fatto che la<br />
cucina italiana tradizionale è composta<br />
all’ottanta percento da ricette<br />
vegetariane. Ecco alcune delle mie<br />
ricette base gustose, appetitose e sane!<br />
Per contatti:<br />
il-clan-destino.blogspot.com<br />
Pagina Facebook/il clandestinobio
maionese<br />
Vegetariani con gusto<br />
Croce e delizia del cuoco! Ingrediente principe di panini, tartine e insalate<br />
fantasiose. Questa è una maionese speciale, senza uova. Io stessa<br />
rimandavo da tempo l’esperimento non solo perché ero dubbiosa del<br />
risultato, ma perché la maionese è la classica ricetta che nasconde<br />
parecchie insidie: e se impazzisce? E se non viene?<br />
200 g di latte di mandorla (puro, senza zucchero aggiunto,<br />
sull’etichetta degli ingredienti ci deve essere scritto solo acqua e<br />
mandorle)<br />
200 g di olio di mais<br />
30 g di olio extra vergine<br />
4 g di sale<br />
il succo di mezzo limone<br />
Unite latte, sale e limone, frullate qualche secondo nel frullatore. Dopo la<br />
prima frullata aggiungete a filo l’olio di mais e l’extra vergine d’oliva, che<br />
avrete precedentemente unito. Continuate ad emulsionare in modo che il<br />
composto incorpori aria e si gonfi. Occhio perché anche questa maionese<br />
può impazzire! Se siete stati bravi potrete farcire il vostro sandwich con<br />
questa fantastica maionese e potrete abbondare con la dose: il vostro<br />
palato e il vostro il vostro fegato vi ringrazieranno!<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 11
Ricotta Home made<br />
Il formaggio, soprattutto quello morbido, viene spesso utilizzato come legante in<br />
ricette di ogni tipo, ecco quindi una maniera alternativa di gustare piatti come torte<br />
salate, primi piatti cremosi o semplici tartine con una buonissima (e altrettanto<br />
semplice) ricotta a base di latte di soia.<br />
1 litro di latte di soia naturale (puro, senza aromi aggiunti, solo acqua e<br />
fagioli di soia, è fondamentale)<br />
1 cucchiaino raso di sale grosso<br />
50 ml di acqua<br />
3 cucchiai di aceto di mele<br />
Scaldate l’acqua con i tre cucchiai di aceto di mele; allo stesso tempo, in un’altra<br />
casseruola, scaldate il latte di soia. Quando il latte comincia a fare delle piccole<br />
bollicine, quindi prima che raggiunga il bollore, spegnete il fuoco, versate l’acqua<br />
calda acidulata ed il cucchiaino di sale. Mescolate il composto, coprite con un<br />
coperchio che aderisca alla circonferenza della casseruola e lasciate a riposo per<br />
almeno mezz’ora. Dopodiché procedete prelevando i fiocchi di ricotta e versandoli<br />
direttamente in una vaschetta (fuscella) da ricotta da 200 grammi (se non ne avete<br />
una potete usare un colino che non abbia le maglie troppo strette), appoggiate<br />
la vaschetta in una ciotola capiente. Raccogliete il siero che fuoriesce dal primo<br />
travaso, ne ricaverete una seconda ricotta, più piccola e più leggera. Non appena<br />
tutto il liquido in eccesso della prima ricotta è fuoriuscito versatelo nuovamente nella<br />
casseruola e portate a ebollizione. Aggiungete una presa di sale (niente acqua<br />
o aceto), rimestate, spegnete e coprite, poi fate riposare altri 20 minuti almeno<br />
o comunque fintanto che non riaffiorano nuovi fiocchi di latte di soia “cagliato”. A<br />
questo punto ripeterete l’operazione descritta prima e otterrete una seconda ricotta<br />
più leggera. Una volta completato il procedimento e quando il composto ottenuto si<br />
è raffreddato per bene, coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per<br />
almeno 24 ore.<br />
Cotoletta di melanzana Con Cipolla rossa<br />
Caramellata<br />
Questa è una ricetta molto semplice, delicata e di sicuro effetto. La ricetta è<br />
vegetariana ma si può fare anche la versione vegana, vediamo come.<br />
per 4 persone<br />
2 melanzane viola<br />
Per la panatura<br />
1 uovo<br />
farina<br />
pan grattato<br />
Per la panatura vegana<br />
Iniziamo dalle cipolle che così avranno il tempo di raffreddarsi e riposare. Affettate<br />
sottilmente le cipolle usando un coltello ben affilato o la mandolina, stufatele in<br />
padella con un velo d’olio a fiamma bassissima per circa 5 minuti. Sfumate con<br />
l’aceto di mele e aggiungete lo zucchero di canna e un pizzico di sale. Continuate<br />
la cottura per altri 10 minuti e se le cipolle si asciugano troppo aggiungete un<br />
goccio di acqua tiepida. Riponete le cipolle in un barattolo di vetro e lasciatele<br />
raffreddare. Ora, tagliate le melanzane a fette alte almeno 1 cm. Asciugatele con<br />
la carta da cucina e impanate con farina, uovo e pan grattato (in quest’ordine)<br />
oppure con farina, un po’ di maizena sciolta in un acqua tiepida (in sostituzione<br />
dell’uovo) e pangrattato (in quest’ordine) per la versione vegana dell’impanatura.<br />
Nel frattempo avrete scaldato, in una padella antiaderente, dell’olio per friggere. Al<br />
momento opportuno mettete le cotolette di melanzane (non più di 3 alla volta) e<br />
fate cuocere 3 minuti per lato, in modo che la cottura risulti omogenea, croccante<br />
all’esterno e morbida all’interno, avendo cura di non far bruciare l’impanatura.<br />
Servire la cotoletta con accanto un ciuffo di marmellata di cipolle caramellate<br />
tiepide.<br />
12 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
maizena<br />
acqua<br />
pangrattato<br />
Per le cipolle<br />
3 cipolle rosse<br />
80 ml di aceto di mele<br />
1 cucchiaio di zucchero di canna
Ricette anti-crisi<br />
dalle nonne d’Italia<br />
Un Cuoco da Strada: un viaggio in bici<br />
lungo la penisola alla riscoperta<br />
delle ricette genuine e economiche<br />
della tradizione<br />
Povere ma gustose, saporite<br />
ma a basso impatto<br />
ambientale, economiche,<br />
veloci e sempre<br />
riuscitissime: le ricette<br />
tradizionali della cucina italiana<br />
nascono dal territorio, dal locale,<br />
dalle tradizioni agricole e contadine<br />
che permeano tutta la penisola. Per<br />
recuperare un patrimonio “mangereccio”<br />
anti-crisi che sta andando<br />
perduto, Alessandro 42 anni, bolognese,<br />
cuoco viaggiatore e Valentino<br />
26 anni, video operatore e animatore<br />
trotta-mondo hanno intrapreso<br />
un viaggio in bici dalle Alpi allo<br />
Stretto di Messina, alla riscoperta<br />
delle buone tradizioni culinarie di<br />
una volta, gelosamente custodite e<br />
tramandate dalle nonne d’Italia.<br />
Come nasce il progetto<br />
“Un Cuoco da Strada”?<br />
Volevo immortalare le storie vere<br />
delle ultime generazioni di nonne<br />
che hanno contribuito a fare l’Italia<br />
di oggi con i loro sforzi e sacrifici<br />
e, perché no, portare loro un microfono<br />
nei paesini più sperduti della<br />
penisola per dar voce ai loro racconti<br />
e alle loro opinioni sui momenti di<br />
difficile crisi che stiamo vivendo:<br />
cosa farebbero per uscire da questa<br />
situazione o che cosa semplicemente<br />
fecero per uscirne dei momenti bui<br />
del Dopoguerra.<br />
Il tutto ovviamente passando per<br />
la cucina e la gastronomia, anche<br />
perché una volta la cucina intesa<br />
come spazio fisico era il territorio<br />
dove si scandiva il tempo delle<br />
giornate, ci si riuniva e la vita<br />
sociale si faceva lì.<br />
Quali sono i valori che vuoi trasmettere<br />
al pubblico attraverso<br />
questa pedalata gastronomica in<br />
giro per l’italia?<br />
Innanzi tutto valori di ecosostenibilita,<br />
visto che il viaggio è a cavallo<br />
della in bici, con un budget di 9,90<br />
euro al giorno. All’insegna della<br />
crisi e dei pochi soldi a disposizione,<br />
vorrei trasmettere l’idea che è<br />
possibile far da mangiare bene con<br />
pochi spiccioli e con quelle quattro<br />
cose che si hanno in casa o che si<br />
sono recuperate nell’orto.<br />
Tutto in cucina si tiene, nulla si<br />
butta. Le nonne non sono mai state<br />
abituate a gettare cibo, ma a riciclarlo,<br />
recuperarlo e trasformarlo.<br />
Il viaggiare in bici ci permette di<br />
percepire gli odori del territorio e<br />
di vedere particolari che in auto o<br />
in moto passerebbero inosservati.<br />
Che cosa stai imparando dalle<br />
nonne?<br />
Dalle nonne sto imparando che la<br />
storia si ripete sempre. Ci saranno<br />
sempre privilegiati e sfortunati, ma<br />
Un CUoCo da strada<br />
sU faCebook<br />
Segui su facebook.com/<br />
uncuocodastrada il viaggio di<br />
Alessandro e Valentino: con<br />
i master dei pezzi più belli si<br />
produrrà un film/documentario.<br />
se vogliamo un futuro per le nuove<br />
generazioni entrambe le categorie<br />
dovranno fare un passo indietro e pensare<br />
al pianeta e all’umanità come concetto<br />
globale e non individualistico.<br />
Ci “racconti” le due ricette più<br />
economiche e più buone che hai<br />
raccolto sino ad ora?<br />
I frati ubriachi dolce trentino fatto con<br />
pane bianco vecchio imbevuto in latte,<br />
uova, grappa, quindi impanato, fritto in<br />
olio e ripassato in un mix di cacao in<br />
polvere e zucchero. E la famosa pappa<br />
al pomodoro di nonna Natalizia: ad<br />
un soffritto di aglio e rosmarino fresco<br />
tagliati finemente, si aggiungono<br />
pomodori freschi a pezzetti. Appena<br />
questi ultimi incominciano a disfarsi,<br />
si sala, si pepa e si aggiungono 8/10<br />
foglie di basilico quindi si versa il<br />
brodo poco a poco. Si aggiungono poi<br />
dei pezzi di pane raffermo rigorosamente<br />
insipido e e si termina la cottura,<br />
spegnendo prima che il pane si faccia<br />
polpa. Ottima anche fredda!<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 13
Un<br />
Le stagioni nell’orto<br />
prato<br />
da mangiare<br />
Come trasformare il prato all’inglese<br />
in un prato edibile<br />
Grazia Cacciola – Erbaviola.com<br />
Èarrivato finalmente uno dei<br />
periodi più belli dell’anno<br />
per l’orto e il giardino,<br />
non solo per ricchezza di<br />
fioriture e frutti, ma anche<br />
per la ricchezza di idee e stimoli<br />
a fare qualcosa di nuovo. Siamo<br />
infatti in un periodo magico, in cui<br />
si può ancora progettare ma contemporaneamente<br />
si apprezzano già<br />
i frutti degli sforzi della scorsa stagione<br />
o delle semine invernali. Per<br />
esempio, con aria di rinnovamento<br />
verso una maggiore sostenibilità e<br />
consapevolezza, si può decidere di<br />
eliminare quell’anonimo pratino<br />
all’inglese che piace solo alle vecchie<br />
zie e che richiede tanta acqua e<br />
tante, troppe, cure. Siamo ancora in<br />
tempo, in questo trimestre, per progettare<br />
e mettere in opera un nuovo<br />
tappeto erboso eco-sostenibile,<br />
un arazzo di erbe e fiori dalla<br />
manutenzione meno impegnativa e<br />
dal risultato molto più appagante.<br />
Scegliendo essenze molto profumate<br />
per il nostro “prato utile”, attireremo<br />
anche gli insetti impollinatori,<br />
le coccinelle che ci aiuteranno ad<br />
14 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
arginare i danni da afidi e tanti<br />
altri “collaboratori” naturali per<br />
il nostro orto. Senza contare che<br />
avremo così anche un prato… mangereccio!<br />
Il bellissimo aglio orsino<br />
(Alliumursinum), per esempio, in<br />
maggio regala splendide fioriture<br />
bianche e un ottimo ingrediente per<br />
i piatti estivi, dal pesto alle frittelle.<br />
Aggiungiamo anche i più semplici<br />
cicorini che in genere si estirpano<br />
dai manti erbosi all’inglese, come<br />
per esempio il Cichoriumintybus,<br />
che può dare una bella fioritura<br />
azzurra al nostro prato, mentre le<br />
sue foglie accompagneranno ottime<br />
insalate, risotti e ripieni. La scelta<br />
è vasta, dal più comune Trifolium<br />
Grazia Cacciola<br />
*Siamo in un periodo magico, in<br />
cui si può ancora progettare<br />
ma contemporaneamente si<br />
apprezzano già i frutti degli<br />
sforzi della scorsa stagione o<br />
delle semine invernali<br />
pratense, con i suoi capolini dolci,<br />
dal rosa al viola, ottimi crudi nelle<br />
insalate estive, fino all’appariscente<br />
Heliantustuberosus, che arriva sulle<br />
nostre tavole come topinambur ma<br />
che regala anche lussureggianti fioriture<br />
di margherite gialle e si rinnova<br />
praticamente da solo, di anno in<br />
anno. La manutenzione di un “prato<br />
utile” di questo tipo è facilissima:<br />
ogni 10-15 giorni si rasa a 8-10 cm<br />
di altezza con un tosaerba elicoidale,<br />
quelli di tipo manuale… sempre<br />
che non si preferisca, come la sottoscritta,<br />
tagliare a mano pianta per<br />
pianta quando stanno per sfiorire,<br />
conservando parte delle fioriture per<br />
composizioni e poutpourri!<br />
Grazia Cacciola (www.erbaviola.com), è specializzata in tecniche agronomiche<br />
ecosostenibili. È autrice di saggi professionali e manuali divulgativi sull’alimentazione<br />
consapevole e gli stili di vita etici, tra cui L’orto sul balcone. Coltivare naturale in<br />
spazi ristretti, FAG, e Scappo dalla città. Manuale pratico di downshifting, decrescita<br />
e autoproduzione, FAG. Ha strutturato e supervisionato progetti dell’Unione Europea<br />
per l’incentivazione delle coltivazioni con metodo biologico e biodinamico. È stata<br />
l’esperta di coltivazione naturale nella trasmissione Geo&Geo, Rai3. Collabora con il<br />
Movimento Decrescita Felice e diversi gruppi di transizione.
MARZO<br />
Semina in semenzaio<br />
Basilico, broccoli,<br />
broccoletti, cardi, cavolfiori,<br />
cavoli cappucci, cetrioli,<br />
cipolle, lattuga, melanzane,<br />
meloni, peperoni,<br />
pomodori, sedano, sedano<br />
rapa, zucchine.<br />
Semina in vaso/piena<br />
terra: Barbabietola rossa<br />
da orto, bietola da coste,<br />
carote, catalogna, ceci,<br />
cicoria, fave, lattuga da<br />
taglio, lattughino, piselli,<br />
prezzemolo, rape, ravanelli,<br />
spinaci, taccole, valeriana,<br />
zucca, zucchina.<br />
Trapianti<br />
Bietole da costa,<br />
catalogna, zucchine,<br />
zucche.<br />
Raccolta<br />
Si raccolgono ancora<br />
carciofi, cavoli cappuccio,<br />
cicoria. Se si è seminato<br />
in autunno, cominciano ad<br />
essere disponibili i primi<br />
ortaggi: bietole da coste,<br />
indivia, fave, lattughe,<br />
piselli, prezzemolo, ravanelli<br />
e spinaci.<br />
APRILE MAGGIO<br />
Semina in semenzaio<br />
Cavolfiori, cavolini di<br />
Bruxelles, cavolo verza,<br />
cicoria belga, indivia, lattuga,<br />
scarola, sedano.<br />
Semina in vaso/piena<br />
terra: Anguria, bietole,<br />
barbabietole rosse, bietole<br />
da coste, carote, catalogna,<br />
piselli, prezzemolo, rape,<br />
ravanelli, scorzonera,<br />
spinaci, zucche, zucchine,<br />
erbette, cetrioli, fagioli,<br />
fagiolini, melanzane, melone,<br />
pomodori, porri.<br />
Trapianti<br />
Anguria, basilico, catalogna,<br />
cavolo cappuccio, cetrioli,<br />
cipolle, finocchi, indivia.<br />
Impianti: Patate, batate,<br />
asparagi, topinambur.<br />
Raccolta: Bietole, cavoli<br />
cappucci, indivia, lattuga,<br />
piselli, prezzemolo, ravanelli,<br />
spinaci. Tra le primizie<br />
si raccolgono: basilico,<br />
cetrioli, cipollotti, cipolle,<br />
sedano, valeriana, zucchine,<br />
borragine, asparagi, carote,<br />
cicorie, lattughini nuovi.<br />
Coltivare e coltivarsi Cucinare con nell’orto i bambini<br />
Semina in semenzaio<br />
Broccoli, broccoletti,<br />
cavolfiori, cavolini di<br />
bruxelles, cavolo cappuccio,<br />
cavolo rosso, cavolo verza,<br />
cicoria bionda, lattuga.<br />
Semina in vaso/piena<br />
terra: Tutte le cicorie,<br />
fagioli bianchi, finocchi,<br />
indivia, lenticchie, anguria,<br />
barbabietole, bietole, carote,<br />
cetrioli, cicorie, fagiolini,<br />
fagioli, lattuga, melone,<br />
peperoni, piselli, pomodori,<br />
porri, prezzemolo, rape,<br />
ravanelli, scorzonera,<br />
zucche, zucchine.<br />
Trapianti<br />
Broccoli, broccoletti,<br />
cardi, cavolfiori, cavolini<br />
di bruxelles, sedano rapa,<br />
anguria, basilico, cavolo<br />
cappuccio estivo, cetrioli,<br />
cipolla, indivia, lattuga,<br />
melanzane, melone,<br />
peperoni, pomodori, porri,<br />
scarola, sedano.<br />
Raccolta<br />
Aglio, catalogna, finocchi,<br />
patate novelle, taccole, tutte<br />
le verdure da foglia pronte.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 15
Che cos’è<br />
il sovescio<br />
Un metodo efficace e naturale per nutrire sia il terreno che la pianta<br />
Con la rivoluzione verde<br />
(avvenuta nella seconda<br />
metà del secolo scorso)<br />
aveva preso il sopravvento<br />
il concetto che i fertilizzanti<br />
chimici fossero sufficienti per<br />
nutrire la pianta, rendendo di fatto accessoria<br />
la sostanza organica.<br />
Nel tempo tale assioma ha mostrato i<br />
propri limiti, e oggi è comumenente<br />
nota l’importanza della sostanza organica<br />
nella nutrizione vegetale: la maggior<br />
parte dell’azoto, dello zolfo e una<br />
frazione importante del fosforo sono<br />
presenti sotto forma organica e la<br />
loro liberazione progressiva da parte<br />
della sostanza organica è un processo<br />
importante che assicura la nutrizione<br />
vegetale.<br />
Ma la presenza della sostanza organica<br />
è basilare soprattutto per le caratteristiche<br />
fisiche del terreno. Sia nell’agricoltura<br />
professionale che nei piccoli<br />
orti le proprietà fisiche del terreno<br />
assumono un ruolo fondamentale:<br />
carenze nutrizionali, tossicità, infestazioni<br />
da nematodi ed altro possono<br />
essere facilmente risolte se la struttura<br />
fisica del terreno è favorevole. In altri<br />
termini il terreno deve essere in equilibrio,<br />
pertanto la fertilità organica del<br />
terreno è inderogabile. Tale armonia si<br />
ottiene con l’uso del sovescio che è un<br />
metodo efficace e naturale per fer-<br />
16 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Dott. Agr. Antonio Lo Fiego per Arcoiris - Sementi Biologiche e Biodinamiche<br />
tilizzare il terreno. Quando si usa il<br />
sovescio si incrementa la sostanza organica<br />
che migliora la fertilità fisica,<br />
chimica e microbiologica del suolo e<br />
si creano le condizioni affinché i microrganismi<br />
terricoli possano attaccare<br />
e trasformare la sostanza organica,<br />
che mineralizzandosi libererà elementi<br />
nutritivi essenziali alle colture. Per<br />
questi motivi un suolo si considera<br />
veramente fertile quando presenta una<br />
fauna e una flora biologicamente atti-<br />
va e molto varia, una buona struttura<br />
e una conseguente ottima capacità di<br />
degradazione del materiale organico.<br />
In particolare nei suoli poveri di sostanza<br />
organica l’interramento dei<br />
sovesci, o dei residui colturali, assume<br />
una grande importanza.<br />
Cos’è il sovescio<br />
Il sovescio è un’antica pratica agronomica<br />
che consiste nella coltivazione<br />
di essenze che in prossimità della
fioritura vengono trinciate, disidratate<br />
per qualche giorno in campo ed incorporate<br />
nei primi 25 cm di terreno<br />
per migliorarne la fertilità. La massa<br />
interrata viene subito attaccata da<br />
macro e microrganismi che la trasformano<br />
in parte in humus e in parte in<br />
elementi nutritivi prontamente utilizzabili<br />
(in particolare azoto) dalla<br />
coltura che seguirà. Naturalmente più<br />
fibra conterrà, maggiore sarà la resa<br />
in humus.<br />
Di fatto il sovescio è un mezzo per<br />
concimare i terreni ed è una pratica<br />
ampiamente utilizzata nell’agricoltura<br />
biologica. In genere sostituisce<br />
il letame e l’apporto di sostanza secca<br />
e di azoto è equivalente, o addirittura<br />
superiore, al letame stesso.<br />
Il sovescio con le leguminose e con le<br />
graminacee<br />
Un sovescio costituito da leguminose,<br />
grazie alla loro attività di fissazione<br />
dell’azoto, aumenta significativamente<br />
il contenuto in azoto del terreno.<br />
Quando le essenze utilizzate hanno un<br />
apparato radicale molto profondo, queste<br />
arricchiscono gli strati superficiali<br />
del terreno con elementi nutritivi prelevati<br />
da quelli più profondi. Il sovescio<br />
con le leguminose è particolarmente<br />
importante dal momento che queste<br />
sono tra le poche specie vegetali in<br />
grado di fissare direttamente l’azoto<br />
atmosferico al terreno.<br />
Un altro tipo di sovescio è rappresentato<br />
dalle graminacee che, essendo<br />
ricche di fibra, formano più<br />
humus che nutritivi di pronto utilizzo.<br />
Essendo colture depauperanti che<br />
sfruttano molto il terreno potrebbero<br />
causare problemi di carenza di azoto<br />
nella coltura successiva. L’ideale sarebbe<br />
falciarle giovani o coltivarle in<br />
miscugli con leguminose per stabilire<br />
un equilibrio: le graminacee forniranno<br />
il carbonio (molta fibra), mentre le<br />
leguminose forniranno l’azoto (proteine<br />
e azoto fissazione).<br />
i benefiCi dei sovesCi sUl terreno<br />
In genere le miscele da sovescio<br />
hanno una grande rapidità e forza di<br />
crescita, buona produzione di massa<br />
verde, rusticità e buona resistenza alla<br />
siccità, le radici riescono a sgretolare<br />
il terreno arrivando in profondità e la<br />
parte aerea attira una notevole quantità<br />
di insetti pronubi (che trasportano<br />
il polline da un fiore all’altro)<br />
per un lungo periodo. Hanno anche<br />
l’importante funzione di eliminare le<br />
infestanti, comprese le più resisten-<br />
Miscela Nove - 1 kg - euro 18,70<br />
Arcoiris<br />
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il numero verde 800 974 001<br />
Orto e Giardino<br />
• Aumentano la sostanza organica e di conseguenza migliorano<br />
la fertilità.<br />
• Rallentano i fenomeni erosivi mediante la copertura del suolo<br />
(cover crop).<br />
• Migliorano la struttura.<br />
• Riducono le infestanti (malerbe).<br />
• Hanno proprietà biocide nei confronti di funghi e parassiti (ad<br />
esempio disinfestazione del suolo dai nematodi, dannosi per<br />
gli orti e le serre).<br />
• Limitano la perdita per dilavamento dei nitrati non utilizzati<br />
dalla coltura precedente.<br />
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ti, quali la gramigna. Consentono,<br />
inoltre, l’arieggiamento dei terreni<br />
asfittici a causa di troppo calpestio o<br />
del tipo di struttura che impedisce di<br />
svolgere le normali funzioni biologiche.<br />
La conseguenza è l’arricchimento<br />
della vita del sottosuolo, della<br />
biodiversità e il riequilibrio dei vari<br />
elementi utili a contenere e/o evitare<br />
problemi causati da insetti dannosi<br />
(es. afidi).<br />
Miscela da sovescio a rapido crescimento ideale<br />
per le serre e la semina estiva a pieno campo.<br />
Grano saraceno, trifoglio alessandrino, trifoglio<br />
persiano (resupinatum), facelia, rafano.<br />
Miscela a rapida crescita con veloce copertura del suolo per un controllo<br />
efficace delle malerbe. Esercita un’azione biofumigante e nematocida.<br />
Ideale per coperture brevi. Ha un buon apporto di sostanza organica ed<br />
azoto oltre ad avere un’azione ristrutturante del suolo.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 17
Medici<br />
di noi stessi<br />
18 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi<br />
è molto più di un semplice regime alimentare:<br />
è un invito a riappropriarsi della salute imparando<br />
ad ascoltare i messaggi del corpo<br />
Angelo Francesco Rosso
Gruppo 0<br />
Tutto sembra, fuor che un<br />
medico: il dottor Mozzi ha<br />
l’aspetto, la schiettezza e il<br />
modo di fare diretto degli<br />
uomini che lavorano la<br />
terra – non sarà un caso che abbia<br />
dato vita oltre trent’anni fa alla<br />
cooperativa agricola Mogliazze – e<br />
la voglia di condividere e divulgare<br />
il sapere in maniera gratuita delle<br />
menti illuminate dall’intelligenza<br />
del cuore. Il suo libro La Dieta del<br />
dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e<br />
combinazioni alimentari ha scalato<br />
la classifica macrolibrarsi.it grazie<br />
all’efficacia dei contenuti, che mettono<br />
il lettore nella condizione non di<br />
seguire semplicemente una dieta, ma<br />
di imparare ad autogestire la propria<br />
salute attraverso un ascolto preciso e<br />
paziente dei segnali inviati dal corpo<br />
in seguito all’ingestione di determinati<br />
alimenti.<br />
Mozzi ci insegna a curarci da soli,<br />
a ritrovare il benessere e la vitalità<br />
perdute, ad aver fiducia nelle risorse<br />
del corpo e nelle nostre capacità di<br />
ascolto e analisi: una bella sferzata<br />
di empowerment che ci mette sulla<br />
buona strada per poter diventare i<br />
primi medici di noi stessi.<br />
Sono stato nella sua azienda agricola,<br />
a Mogliazze, per incontrarlo:<br />
ecco un breve resoconto della nostra<br />
lunga chiacchierata!<br />
In internet ho cercato una tua biografia<br />
trovando solo pochissime<br />
informazioni. Mi racconteresti in<br />
breve la vita del dottor Mozzi?<br />
Sono nato a Bobbio, in provincia di<br />
Piacenza, nel 1950: qui ho vissuto<br />
una bella infanzia molto libera, trascorsa<br />
all’aria aperta. Tutto l’anno<br />
facevamo interminabili partite a pallone<br />
sulle piazze; d’inverno stavamo<br />
sotto i portici di Bobbio a giocare<br />
a “figurini” e a palle di neve per le<br />
strade; d’estate passavamo il tempo<br />
sul fiume Trebbia, le cui acque erano<br />
così pulite da poter essere bevute e<br />
consentivano a parecchi pescatori<br />
professionisti di vivere di ciò che<br />
ricavavano dalla vendita del pesce<br />
pescato. A Bobbio c’era tutto il<br />
necessario e poco del superfluo. Ho<br />
ricevuto un’educazione severa e spartana<br />
e sono grato a mio padre, da cui<br />
ho appreso l’essenzialità nei bisogni<br />
e con cui ho in comune il tratto del<br />
carattere che ci spinge ad anteporre<br />
l’aiuto del prossimo al soddisfacimento<br />
delle nostre necessità.<br />
Ho frequentato a Bobbio le scuole<br />
elementari e medie, a Piacenza il<br />
liceo classico e a Parma la Facoltà<br />
di Medicina. Alla fine del 1974,<br />
mentre frequentavo l’università,<br />
ho scoperto Mogliazze, un borgo<br />
in stato di abbandono composto da<br />
alcune case in pietra e posto sulle<br />
Gruppo A<br />
Gruppo AB Gruppo B<br />
Intervista al dottor Mozzi<br />
pendici dell’Appennino, otto chilometri<br />
sopra il comune di Bobbio.<br />
Nel gennaio 1978 è stata fondata la<br />
cooperativa Mogliazze, dal nome del<br />
borgo. Dopo varie peripezie, molta<br />
pazienza e volontà, la maggior parte<br />
delle case e dei terreni circostanti<br />
sono stati acquistati dalla cooperativa<br />
Mogliazze. Il villaggio è stato pian<br />
piano restaurato e i terreni intorno<br />
recuperati. Tuttora vivo in questo<br />
piccolo borgo con la mia famiglia. A<br />
Mogliazze ho vissuto a strettissimo<br />
contatto con la natura e ciò ha dato<br />
l’impronta risolutiva alla mia visione<br />
del mondo e della medicina e mi ha<br />
insegnato molto di quello che so. La<br />
domanda che mi faccio spesso, come<br />
uomo oltre che come medico, è che<br />
cosa lasceremo in eredità alle generazioni<br />
future. Più che il denaro sarebbe<br />
importante consegnare loro il pianeta<br />
in buono stato, cioè con il minor<br />
tasso d’inquinamento possibile.<br />
La dieta del Dottor Mozzi è il fenomeno<br />
editoriale dell’anno 2012 su<br />
Macrolibrarsi.it Cosa spinge così<br />
tante persone ad acquistare il tuo<br />
libro? Ci diresti in poche parole di<br />
cosa parla?<br />
Ci sono in circolazione diverse pubblicazioni<br />
sulla relazione fra alimentazione,<br />
salute e gruppo sanguigno,<br />
però quasi tutte dicono le stesse cose,<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 19
Intervista al dottor Mozzi<br />
e tutte mancano della semplicità e<br />
della praticabilità. La gente deve<br />
capire che quando una persona mangia<br />
una cosa, il suo corpo gli manda<br />
a dire tutto: è un fatto e l’ho constato<br />
in tanti anni di visite. L’introduzione<br />
di materiale non tollerato può scatenare<br />
tutta una serie di reazioni da<br />
parte del nostro corpo: questo è ciò<br />
che la gente percepisce, vede, si riconosce.<br />
Le persone mi dicono: «Sì ho<br />
mangiato questo e quest’altro e mi<br />
viene quello». Questi sono i segnali<br />
che la natura ha messo a disposizione<br />
di in ogni essere umano, segnali che<br />
fino ad ora non erano stati collegati<br />
in modo preciso con l’introduzione<br />
di determinate sostanze.<br />
Non lo dico per vantarmi, ma ho<br />
curato decine di migliaia di persone<br />
e fra le altre cose ho sempre cercato<br />
di mettere in relazione il sintomo con<br />
l’alimentazione. Ho impiegato tantissimi<br />
anni e con tanta cautela ho scritto<br />
questo libro, perché non c’è nulla<br />
di più importante della salute.<br />
Quali sono le correlazioni fra il<br />
cibo e il gruppo sanguigno?<br />
È tutto lì. Ogni essere vivente ha<br />
un suo DNA ben preciso. Il DNA<br />
governa tutto. Dal comportamento, al<br />
modo di reagire, al carattere. Lo stesso<br />
accade con i vari alimenti. Appena<br />
introduciamo una sostanza nel nostro<br />
corpo, il sistema immunitario viene<br />
allertato. Se la sostanza è giusta,<br />
c’è l’ok del sistema immunitario, la<br />
sostanza entra e viene trasformata.<br />
Se invece la sostanza è dannosa, il<br />
corpo si ammala.<br />
Poi dipende, ovviamente se il contatto<br />
è sporadico la reazione è impercettibile,<br />
ma se è prolungato nel tempo<br />
allora arrivano i problemi.<br />
Per qualche giorno ho mangiato<br />
solo mele e mi sentivo bene.<br />
C’entra il mio gruppo sanguigno<br />
che è A?<br />
Ora hai 27 anni e non hai problemi.<br />
20 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
A 50 anni, ti potranno dare problemi.<br />
Se le mangi cotte meno problemi.<br />
Se poi stai attento ti accorgi che il<br />
tuo corpo cambia reazione anche a<br />
seconda della varietà di mela.<br />
Una bambina di 5 anni si è accorta di<br />
questo: «Piero ma lo sai che se mangio<br />
la mela cotta non sto male e se<br />
la mangio cruda sto male». Lei ha 5<br />
anni, lo ha già capito.<br />
Se ci ascoltassimo di più, se impiegassimo<br />
più tempo a capire i segnali<br />
del corpo e ad agire di conseguenza,<br />
si potrebbero evitare le pandemie<br />
di malattie croniche che stanno<br />
affliggendo il mondo occidentale.<br />
Pensiamo al diabete: si stima che in<br />
Italia il 7% della popolazione abbia<br />
il diabete. Si tratta di 4 milioni di<br />
individui.<br />
parola ai lettori: perChé leggere<br />
la dieta del dottor mozzi?<br />
“Dice chiaramente di porre attenzione ai segnali del proprio<br />
corpo senza intestardirsi su ciò che fa male o bene rispetto ai<br />
canoni di un freddo manuale. Questo è molto raro in quanto<br />
in genere chi scrive un libro cade inevitabilmente in una<br />
sponsorizzazione di tipo meccanico. Una stumento per la propria<br />
salute da integrare con l’esperienza e la ricerca individuale.<br />
Penso che acquisterò anche il libro di ricette”.<br />
Raffaella su Macrolibrarsi.it<br />
“Libro scritto in modo semplice, comprensibile e di facile<br />
consultazione. Sperimentato in prima persona l’approccio<br />
dietetico: risultati eccellenti, in termini di maggiore benessere ed<br />
energia e disturbi digestivi e intestinale scomparsi. Lo consiglio<br />
a tutti!”.<br />
Carmen su Macrolibrarsi.it<br />
“Dobbiamo ringraziare l’autore per aver scritto un libro di facile<br />
comprensione, senza altisonanti termini scientifici ma diretto<br />
all’uomo della strada. Di chiara comprensione anche le tabelle di<br />
cibi consentiti e non. Ora sia io che mia moglie lo consultiamo<br />
spesso prima di fare la spesa e il nostro stomaco ci sta<br />
ringraziando”.<br />
Alessandro su Macrolibrarsi.it<br />
Quali sono i cibi che andrebbero evitati<br />
da tutti e quali invece i cibi “virtuosi”<br />
che fanno bene alla salute?<br />
Non ci sono cibi da evitare tout<br />
court e cibi che vanno bene per tutti.<br />
Dipende dal proprio DNA, ovvero<br />
dal proprio gruppo sanguigno.<br />
Una cosa però è da tener presente:<br />
all’alba delle nostre origini, i primi<br />
uomini che hanno popolato la terra<br />
erano cacciatori-raccoglitori, onnivori<br />
con un’alimentazione basata sulle<br />
proteine animali, le bacche, i semi,<br />
i frutti spontanei della terra. Con<br />
questo voglio dire che l’uomo non è<br />
programmato per consumare cereali.<br />
La natura non ha previsto campi di<br />
grano e di riso da nessuna parte. La<br />
natura ha messo uccelli nell’aria,<br />
animali sulla terra, pesci nell’acqua,
La Dieta del dottor Mozzi – Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari<br />
Pagine 144 - euro 19<br />
Come possiamo capire se stiamo bene pur non avendo cognizioni mediche?<br />
Come possiamo ridurre drasticamente le nostre visite dal medico di base e dagli specialisti?<br />
Come possiamo difenderci dalle malattie croniche?<br />
Come possiamo mantenerci in salute?<br />
Nel libro La Dieta del dottor Mozzi trovi le risposte a queste fondamentali domande.<br />
«II gruppo sanguigno – scrive il dottor Mozzi – è dato da un’impronta genetica precisa che distingue ogni<br />
individuo dagli altri, lo caratterizza e permette di capire come è fatto e come si comporta il nostro sistema immunitario.<br />
E possibile utilizzare i quattro gruppi sanguigni 0, A, B, AB come una guida attendibile per scegliere<br />
un’alimentazione idonea a ognuno, che può consentire un miglioramento del proprio stato fisico e una riduzione<br />
del rischio di ammalarsi. Inoltre può aiutare a risolvere eventuali stati patologici.<br />
Il testo cerca di fornire a tutti uno strumento per riappropriarsi della gestione quotidiana della propria<br />
salute e occuparsi con cognizione di causa delle proprie condizioni fisiche, lasciando ai medici la gestione dei<br />
traumi, delle urgenze e delle malattie di una certa rilevanza. Il campo delle intolleranze è un campo in cui attualmente<br />
non esistono certezze. La verità assoluta risiede solo in noi stessi e ci si può avvicinare ad essa accostando<br />
tra loro tante piccole verità.<br />
I meccanismi biologici di un essere vivente sono molteplici per cui è<br />
sufficiente che avvengano modificazioni in un equilibrio biologico perché<br />
subentrino nuovi segnali e disturbi.<br />
Si ritiene che ciò che abbiamo esposto sia solo l’inizio e non la conclusione<br />
delle ricerche in merito alle intolleranze alimentari. Uno stimolo<br />
da cui partire e che altri potranno sviluppare. Scoprire tutti i meccanismi<br />
e i processi sottointesi alle intolleranze è un compito che lasciamo ai<br />
ricercatori e ai biologi.<br />
Si chiede agli operatori sanitari e a tutti gli studiosi del settore di perdonare<br />
il linguaggio semplice, utilizzato volutamente per permettere a tutti<br />
di comprendere come si possa gestire la propria salute.<br />
Scrivendo questo testo ho anche onorato l’impegno che avevo preso con<br />
le persone, pazienti o meno, che mi seguono da anni e che da tempo mi<br />
chiedevano di mettere qualcosa per iscritto, in modo da avere uno strumento<br />
pratico che li aiutasse a gestire meglio la propria salute».<br />
bacche, radici, germogli, foglie. Un<br />
consumo eccessivo di cereali non si<br />
adatta alla struttura antica del corpo<br />
umano. Conseguentemente mi preme<br />
anche dire che il modo generico in<br />
cui viene demonizzata la carne –<br />
soprattutto da una certa parte dell’oncologia<br />
– è a mio parere assurdo.<br />
Certo se uno di gruppo A mangia la<br />
carne si ammala: tumore allo stomaco,<br />
gambe che si gonfiano. Se uno invece<br />
è di gruppo 0 e mangia la carne va<br />
bene, anzi se non gli si da la carne il<br />
suo stato di salute peggiora. Il pesce,<br />
poi, dipende dai vari tipi di pesci. Ma<br />
prima, come succede per tutti i tipi di<br />
animali, l’uomo era dotato di istinto<br />
e dietro l’istinto c’è proprio il sistema<br />
immunitario. Uno annusava una cosa<br />
o la masticava e capiva se era adatta o<br />
non adatta al suo corpo, e invece adesso<br />
niente. Fino a pochi decenni fa c’era<br />
questo istinto e tutti mettevano in relazione<br />
lo stato di salute con quello che<br />
Cosa leggere<br />
Piero Mozzi<br />
La Dieta<br />
del Dottor Mozzi<br />
Gruppi sanguigni<br />
e combinazioni<br />
alimentari<br />
Mogliazze, 2012<br />
Intervista al dottor Mozzi<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
mangiavano. Se vogliamo recuperare la<br />
nostra salute dobbiamo riappropriarci<br />
del sapere ancestrale di auto-ascolto e<br />
auto-cura che la natura ci ha fornito e<br />
che noi abbiamo eluso. Nel mio libro<br />
spiego come e cosa fare: si tratta di<br />
indicazione pratiche, precise e semplici<br />
che poi ognuno può mettere in pratica e<br />
verificare personalmente.<br />
Leggi l’intervista integrale su:<br />
http://bit.ly/Intervista-Mozzi<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 21
Depura il fegato<br />
in meno di<br />
due giorni<br />
La pulizia degli organi interni permette al nostro<br />
fisico di rigenerarsi e di recuperare il benessere<br />
Pierre Pellizzari<br />
Alle nostre autovetture<br />
cambiamo l’olio, i filtri,<br />
sistemiamo la convergenza,<br />
la pressione delle gomme,<br />
aggiungiamo additivi nel<br />
carburante… E cosa facciamo per il<br />
nostro corpo, questa macchina meravigliosa<br />
che non possiamo rottamare<br />
né sostituire? La stragrande maggioranza<br />
delle persone, niente! Eppure<br />
sappiamo che il corpo dovrebbe<br />
durare, che andrebbe coccolato, ripulito,<br />
alimentato con cibi sani e rinforzato<br />
con integratori validi. E invece,<br />
il nostro corpo è trattato come un<br />
cavallo da corsa che quando dà segni<br />
di indebolimento viene frustato o<br />
dopato (con farmaci o eccitanti). È<br />
ora di capire quanto bene ci possiamo<br />
fare andando a ripulire gli organi<br />
interni e principalmente fegato, intestino<br />
e reni.<br />
È cosa ormai risaputa che il nostro<br />
corpo agisce come un filtro nei confronti<br />
di tutto quello che assorbe<br />
(cibo, acqua, ma anche aria, stress ed<br />
emozioni) e che in alcuni casi è un<br />
concentratore di prodotti indesiderabili<br />
che vi si accumulano. Quindi<br />
applicando con impegno i metodi di<br />
pulizia, il corpo può essere rinnovato,<br />
ringiovanito e gli acciacchi possono<br />
sparire, fino addirittura a ristabilire<br />
uno stato di salute “traballante”. E la<br />
maggior parte di questi metodi può<br />
avere un costo bassissimo.<br />
22 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Pulizie fisiche<br />
I metalli pesanti che ingeriamo non<br />
vengono eliminati naturalmente:<br />
l’organismo li accantona e li accumula.<br />
L’essere umano che si nutre di<br />
carne o di pesce presenta dei livelli<br />
di metalli pesanti superiori a quelli di<br />
un vegetariano. Questo perché anche<br />
gli animali sono degli “accumulatori”<br />
di metalli pesanti e quindi ne contengono<br />
molto più dei vegetali.<br />
Oltre alle tossine che ci giungono<br />
dall’ambiente o dall’alimentazione,<br />
siamo esposti anche ad alcuni parassiti<br />
contenuti nei cibi che ingeriamo oppure<br />
che ci vengono trasmessi da altre<br />
persone attraverso contatti fisici: noi<br />
umani possiamo essere “colonizzati”<br />
da parassiti (funghi, batteri, virus,<br />
vermi, insetti ecc.) nelle varie parti del<br />
corpo. La buona notizia è che esiste<br />
un modo semplice e poco costoso per<br />
eliminare questi ospiti indesiderati.<br />
Prima di ripulire i vari organi, è<br />
opportuno fare una pulizia di base<br />
dell’organismo, andando a eliminare<br />
i parassiti e gli accumuli di metalli<br />
pesanti e di tossine. Molte persone<br />
però potrebbero non osservare<br />
miglioramenti fisici, sia perché hanno<br />
un tipo di alimentazione corretta che<br />
già da sola ripulisce gli organi, sia<br />
perché questo genere di pulizia si<br />
svolge con tempi lunghi. Perciò il<br />
mio consiglio è quello di iniziare con<br />
la pulizia del fegato che si esegue in<br />
meno di 24 ore, produce dei risultati e<br />
un benessere immediatamente visibili:<br />
l’organismo si libera dalle tossine,<br />
lo stato generale migliora assieme<br />
alla digestione, che è alla base di una<br />
buona salute. Si tratta certamente della<br />
procedura di pulizia che si esegue più<br />
rapidamente e che dà le maggiori e<br />
immediate soddisfazioni.<br />
In caso di patologie gravi, è la pulizia<br />
che considero più efficace e urgente.<br />
Ha anche il vantaggio di consentire<br />
alla persona in via di guarigione di<br />
osservare gli effetti di un metodo<br />
semplice, vedendo come reagisce il<br />
proprio organismo (attraverso l’osservazione<br />
dei calcoli espulsi nelle<br />
feci, del colorito e della tonicità della<br />
pelle, delle reazioni visibili sulla lingua<br />
e attraverso un nuovo senso di<br />
benessere). La voglia di procedere<br />
con altre pulizie sarà incontenibile.<br />
ingredienti<br />
- sale amaro (solfato di magnesio): 4<br />
x 20 g. In farmacia si trovano buste<br />
da 30 g. Costo inferiore a 5 euro;<br />
- mezza tazza d’olio d’oliva (75 ml);<br />
- il succo di 2 pompelmi rosa freschi<br />
(100 ml).<br />
metodo<br />
Supponiamo di fare la pulizia tra<br />
sabato e domenica. Nelle 24 ore che<br />
precedono, è meglio seguire una<br />
dieta liquida (passato di verdura o
centrifughe di verdure o frutta, miele<br />
ecc.).<br />
Sabato dalle ore 15:00 fino a domenica<br />
alle ore 13:00: non si mangia<br />
più niente e si può bere solo acqua.<br />
Sabato ore 18:00: assumere 20 g di sale<br />
amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />
Sabato ore 20:00: assumere 20 g di sale<br />
amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />
Sabato ore 22:00: bere una miscela<br />
emulsionata (agitata) del succo di<br />
pompelmo con l’olio di oliva, poi ci<br />
si sdraia a pancia in su entro 5 minuti,<br />
rimanendo immobili per 20 minuti<br />
sdraiati supini con le braccia appoggiate<br />
sul letto sopra la testa. Passato<br />
questo tempo, ci si può girare e dormire<br />
normalmente.<br />
Domenica, al risveglio ma non prima<br />
delle 06:00: assumere 20 g di sale<br />
amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />
Domenica, due ore dopo: assumere<br />
20 g di sale amaro in mezzo bicchiere<br />
d’acqua.<br />
Domenica, altre due ore dopo: si può<br />
iniziare a prendere succhi di frutta.<br />
Domenica ore 13:00: si può mangiare<br />
un pasto leggero.<br />
il risUltato<br />
Osservando le prime feci evacuate<br />
dopo il risveglio della domenica,<br />
si noteranno degli elementi insoliti<br />
galleggiare sull’acqua della tazza del<br />
WC. Schiarendoli versando dolcemente<br />
dell’acqua, avranno l’apparenza<br />
similare a quelli della foto in alto<br />
a destra (per riferimento: la distanza<br />
Cosa leggere<br />
Pierre Pellizzari<br />
Ripulire i propri organi<br />
Il Punto d’Incontro, 2005<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
tra due fori della carta – da centro a<br />
centro – è di 15 mm).<br />
Generalmente sono di colore verde. A<br />
seconda delle persone, questi calcoli<br />
biliari possono essere più grossi o<br />
più piccoli, più rossi, più gialli o più<br />
bianchi. La loro caratteristica comune<br />
è che sono morbidi e che galleggiano,<br />
sono palline di colesterolo accumulatesi<br />
nei dotti biliari e nella cistifellea.<br />
Dopo questa pratica, ci si sente subito<br />
più leggeri, più puliti internamente<br />
e in alcuni casi, per chi ne fosse<br />
affetto, scompaiono istantaneamente<br />
i dolori della parte alta della schiena.<br />
note<br />
Il solfato di magnesio è un lassativo.<br />
Perciò chi è affetto da diarrea<br />
problematica (colon irritabile)<br />
dovrebbe astenersi dalla pulizia del<br />
fegato. Dovrebbe previamente ripulire<br />
e rinforzare l’intestino assumendo<br />
probiotici. Sembra che le persone<br />
che hanno subito l’ablazione della<br />
milza debbano ridurre di metà i<br />
dosaggi indicati per evitare effetti<br />
indesiderati.<br />
Focus: depurarsi a primavera<br />
Borgo Valdibrucia,<br />
il rifugio salutistico<br />
Valdibrucia è un borgo situato<br />
all’estremità orientale della Toscana,<br />
più vicino a Rimini (65 km) che a<br />
Firenze (125 km), costituito dalle<br />
ultime case di una strada comunale<br />
sterrata, a 7,5 km dal centro di Badia<br />
Tedalda (AR). Dopo l’acquisto del<br />
borgo, avvenuto a fine 2007, abbiamo<br />
fatto parecchi lavori di ristrutturazione<br />
e ora abbiamo una capacità ricettiva di<br />
45 persone.<br />
Valdibrucia è un luogo alternativo<br />
in vari sensi: a livello energetico<br />
produciamo più di 17.000 kWh<br />
all’anno grazie a 80 mq di fotovoltaico<br />
e a un generatore eolico da 3,5<br />
kW, abbiamo inoltre pannelli solari<br />
termici, una caldaia a biomassa<br />
e un riscaldamento a pavimento.<br />
Proponiamo una alimentazione<br />
vegetariana e quasi sempre biologica.<br />
È un centro alternativo anche per<br />
il modo in cui comprendiamo le<br />
malattie, considerandole come<br />
espressioni e manifestazioni intelligenti<br />
dell’organismo: cerchiamo quindi di<br />
aiutare le persone a rilassarsi in questa<br />
comprensione, aumentando il loro<br />
livello di consapevolezza.<br />
Potete seguire i programmi e<br />
l’evoluzione di Valdibrucia consultando<br />
il sito www.valdibrucia.it. Per contatti,<br />
scrivete a: valdibrucia@virgilio.it.<br />
Leggi l’articolo completo sul centro in<br />
Valdibrucia su: http://www.viviconsapevole.<br />
it/articoli/valdibrucia-un-sogno-in-via-direalizzazione.php<br />
Pierre Pellizzari<br />
Pierre Pellizzari è nato e ha studiato in Belgio, ma risiede in<br />
Italia. Da 15 anni si dedica a tempo pieno alle riflessoterapie<br />
e alla naturopatia. Divulga e pratica metodi di comprensione<br />
e accompagnamento delle malattie che sono dettagliati<br />
nei suoi libri. Ha acquistato e sta ristrutturando il borgo<br />
Valdibrucia, trasformandolo in un accogliente “rifugio<br />
salutistico”.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 23
La disintossicazione<br />
intestinale<br />
Ecco come risolvere colite, stitichezza, gonfiori<br />
addominali, sovrappeso, candida, cistite, prostatite<br />
e altre patologie<br />
Simona Oberhanmer<br />
La salute è qualcosa che tutti<br />
desideriamo. Spesso è possibile<br />
raggiungerla proprio<br />
partendo da un primo aspetto<br />
fondamentale: il benessere<br />
intestinale. Se infatti il colon<br />
non funziona bene, non è solo questa<br />
parte del corpo ad esserne colpita, ma<br />
l’intero organismo. L’evacuazione<br />
quotidiana, però, non sempre è<br />
sufficiente per eliminare tutte le<br />
scorie che si accumulano nel colon.<br />
Quando si intraprendono le tecniche<br />
di disintossicazione intestinale lo si<br />
può notare personalmente: si eliminano<br />
grandi quantitativi di detriti che<br />
intossicavano il corpo. Tanti soffrono,<br />
senza saperlo, della tossiemia<br />
intestinale, cioè di un eccesso di<br />
tossine nell’organismo, che circolano<br />
nel sangue e nella linfa, per depositarsi<br />
nei tessuti, negli organi, nelle<br />
cellule, facendo ammalare il corpo.<br />
Questo concetto è fondamentale in<br />
Naturopatia: quando l’organismo<br />
viene disintossicato e alleviato dal<br />
carico tossiemico la salute migliora<br />
da subito! Il nostro corpo, infatti, è<br />
come la nostra casa: i rifiuti vanno<br />
eliminati regolarmente e completamente,<br />
per vivere in un ambiente<br />
salubre.<br />
La disintossicazione intestinale, cardine<br />
di qualsiasi terapia naturale, è<br />
efficace per:<br />
24 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
i disturbi dell’intestino: stitichezza,<br />
colite, disbiosi, sindrome da<br />
colon irritabile, emorroidi, meteorismo;<br />
i disturbi urologici: cistite,<br />
infiammazione delle vie urinarie;<br />
i disturbi ginecologici: vaginite,<br />
candida;<br />
i disturbi dell’apparato osteoarticolare:<br />
reumatismi e artrosi;<br />
i disturbi dell’apparato cutaneo:<br />
dermatiti, eczemi, acne, brufoli;<br />
l’affaticamento epatico;<br />
il dolore in generale;<br />
la debolezza del sistema immunitario;<br />
lo smaltimento di sostanze tossiche<br />
quali farmaci, chemioterapici,<br />
inquinanti ambientali e del cibo;<br />
ridurre e snellire la pancia;<br />
regalare un nuovo senso di leggerezza<br />
e purezza.<br />
Un colon depurato, inoltre, lo si nota<br />
subito: la pelle diventa più liscia e<br />
luminosa. La disintossicazione intestinale<br />
è la “crema” migliore per il<br />
viso e per il corpo.<br />
Come funziona l’intestino sano<br />
L’evacuazione deve avvenire almeno<br />
una volta al giorno. Secondo la<br />
Naturopatia meglio due. In questo<br />
modo il colon si libera regolarmente<br />
delle scorie, evitando che le tossine<br />
permangano all’interno. Le feci<br />
devono essere morbide e ben formate.<br />
Se sono troppo dure, o troppo<br />
liquide, o appiccicose, o oleose, o<br />
con presenza di muco significa che<br />
l’intestino non sta funzionando bene<br />
e necessita di disintossicazione.<br />
L’evacuazione deve essere anche<br />
quasi completamente inodore. Se è<br />
maleodorante significa che il colon è<br />
intossicato.<br />
Disintossicare l’intestino<br />
naturalmente<br />
Quando si consumano le fibre è<br />
necessario fare molta attenzione:<br />
se non lo si fa nel modo corretto<br />
la stitichezza può peggiorare, la<br />
diarrea diventare costante, il colon<br />
si può infiammare e la pancia gonfiare<br />
cronicamente. Io consiglio di<br />
abituarsi con gradualità alle fibre<br />
e di scegliere il semi-integrale per<br />
quanto riguarda i cereali. Se infatti<br />
i cibi raffinati affaticano l’intestino,<br />
altrettanto succede con i cibi integrali<br />
che possono infiammare il colon<br />
o causare ostruzione intestinale.<br />
Essendo inoltre ricchi di acido fitico,<br />
se assunti in eccesso, possono ridurre<br />
l’assorbimento dei sali minerali, per<br />
esempio dello zinco. Le farine raffinate<br />
agiscono invece nel colon come<br />
una “colla”: lo ostruiscono e rendono<br />
l’evacuazione difficile. Tra i cereali<br />
è particolarmente consigliato l’orzo
*Il nostro corpo è come la<br />
nostra casa: i rifiuti vanno<br />
eliminati regolarmente e<br />
completamente, per vivere<br />
in un ambiente salubre<br />
perlato: esercita un’azione ammorbidente<br />
e sfiammante.<br />
L’assunzione di liquidi è fondamentale<br />
per la buona funzionalità<br />
intestinale. Quando il corpo non è<br />
idratato nel modo corretto è obbligato<br />
a estrarre i liquidi proprio dalle feci,<br />
che diventeranno secche e dure, con<br />
conseguente difficoltà di evacuazione.<br />
I liquidi estratti in questo modo,<br />
inoltre, intossicano l’organismo e<br />
causano patologie di ogni genere. Ci<br />
sono dei liquidi che idratano meglio<br />
l’organismo di altri: sono quelli biologici,<br />
provenienti da frutta e verdura.<br />
Sono più efficaci della semplice<br />
acqua, perché ricchi di vitamine e sali<br />
minerali organici, cioè già elaborati<br />
dalla pianta in una forma particolarmente<br />
compatibile con il nostro<br />
organismo.<br />
Spesso l’azione migliore per la stitichezza<br />
non riguarda l’utilizzo di prodotti<br />
lassativi ma un intervento ad<br />
ampio raggio: se il fegato, per esempio,<br />
produce bile in modo equilibrato<br />
si ottiene la miglior azione lassativa.<br />
Anche una sana flora batterica intestinale<br />
è il miglior regolarizzatore<br />
dell’evacuazione.<br />
Non tutti i lassativi naturali sono<br />
benefici. Alcuni come la cascara, il<br />
rabarbaro, la senna o la cassia hanno<br />
un’azione catartica: cioè fanno funzionare<br />
l’intestino perché lo irritano.<br />
Queste piante si trovano in tantissimi<br />
prodotti naturali, proposti sia per<br />
i problemi intestinali che per altri<br />
disturbi. È sconsigliato assumerle!<br />
Quindi quando si acquista un prodotto<br />
è utile verificare che non siano<br />
presenti. Utilizzare queste sostanze<br />
nel lungo periodo è dannoso quasi<br />
quanto un farmaco.<br />
Pepe e peperoncino causano<br />
infiammazione: gli alimenti piccanti,<br />
speziati e troppo saporiti, specialmente<br />
se assunti quotidianamente,<br />
hanno un’azione di surriscaldamento<br />
dell’apparato digerente. Il colon si<br />
infiamma e viene danneggiata la flora<br />
batterica, causando diversi disturbi<br />
intestinali. Lo zenzero, in qualsiasi<br />
forma, è invece molto benefico: ha<br />
un’azione antifermentativa e antiputrefattiva.<br />
È consigliabile assumerlo<br />
Focus: depurarsi a primavera<br />
disintossiCarsi da sUbito Con la CUtiCola di psillio<br />
Al mattino, al risveglio, versate mezzo cucchiaino, non di più, di cuticola<br />
di psillio (si può acquistare in erboristeria o in farmacia) in un bicchiere e<br />
stemperare con acqua tiepida, riempiendo il bicchiere per circa un terzo.<br />
Mescolate bene, dissolvendo i grumi e bevete subito. Poi assumete una<br />
bevanda calda: tra le più indicate vi è l’acqua con succo di mezzo limone; in<br />
caso di gastrite optate invece per la tisana di malva. Proseguite con la vostra<br />
routine mattutina e al termine fate colazione (in modo da lasciare un certo<br />
spazio prima di ingerire cibo). Questo rimedio naturopatico agisce come uno<br />
“spazzino” dell’apparato gastro-intestinale e regolarizza l’evacuazione in modo<br />
naturale. Va assunto per due settimane, poi una settimana di riposo e quindi,<br />
a necessità, si può ripetere. Per vedere un intero video sulla disintossicazione<br />
intestinale: http://youtu.be/5t4l0tApoBk<br />
Dottoressa Simona Oberhammer<br />
È naturopata, specializzata in nutrizione, bioterapie e<br />
idrocolonterapia (USA). Ha ideato diversi metodi. Tra i principali:<br />
• Naturopatia Oberhammer®, naturalmente sani;<br />
• Eucolon®, disintossicazione intestinale;<br />
• Olofem,®, la Via Femminile.<br />
La dottoressa diffonde i suoi metodi in Italia e all’estero con libri,<br />
conferenze e corsi organizzati. Per maggiori informazioni: www.<br />
simonaoberhammer.com; facebook.com/naturopatiaoberhammer.<br />
ai pasti. La tolleranza è personale:<br />
va ridotta la quantità quando si sente<br />
bruciare lo stomaco. In caso di gastrite<br />
è controindicato.<br />
Le intolleranze alimentari sono<br />
spesso causate da un colon intossicato:<br />
migliorando la funzionalità<br />
intestinale migliora anche la capacità<br />
di digerire tutti cibi, senza doversi<br />
privare degli alimenti preferiti.<br />
La sedentarietà è una causa di<br />
tossiemia intestinale: se non si ha<br />
il tempo per muoversi con regolarità<br />
è consigliato praticare alcune respirazioni<br />
profonde, addominali (cioè<br />
gonfiando bene la pancia). Esercitano<br />
un effetto positivo sul colon.<br />
E i lavaggi intestinali?<br />
I lavaggi intestinali sono una pratica<br />
antica ed estremamente benefica; la<br />
mia lunga esperienza con questa tecnica<br />
mi ha portato a preferire i lavaggi<br />
intestinali effettuati con sostanze<br />
terapeutiche rispetto alle idrocolonterapie.<br />
I lavaggi si praticano facilmente<br />
in casa, con costi bassissimi<br />
e risultati sorprendenti. Poiché, se<br />
non effettuati correttamente, possono<br />
anche essere piuttosto dannosi, è<br />
fondamentale impararli bene, da un<br />
terapeuta esperto.<br />
Leggi l’articolo completo su:<br />
bit.ly/WgXohP.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 25
Depurati con la<br />
Terapia Gerson<br />
Succhi di frutta e verdura fresca per disintossicare il<br />
corpo, prevenire e curare le malattie croniche<br />
La terapia nutrizionale del<br />
dottor Max Gerson per la<br />
guarigione e prevenzione<br />
del cancro e di altre malattie<br />
“incurabili” è un approccio<br />
totale al problema delle malattie<br />
croniche. Gerson ha osservato che<br />
«ristabilendo il meccanismo risanatore<br />
del corpo», cioè correggendo le<br />
turbe del metabolismo che portano<br />
allo sviluppo delle malattie croniche,<br />
tutti i sistemi dell’organismo possono<br />
ritornare al giusto funzionamento. Il<br />
corso delle malattie croniche, cancro<br />
incluso, può così essere invertito. Il<br />
dottor Gerson sostiene che nel cancro<br />
è decisivo il mutamento del quadro<br />
patologico generale, e non locale. In<br />
altre parole il cancro è una malattia<br />
non-specifica, e di conseguenza<br />
anche la terapia è non-specifica.<br />
La terapia Gerson è impiegata con<br />
pazienti di ogni età, affetti da ogni<br />
tipo di cancro, e si adatta anche al<br />
trattamento di malattie croniche<br />
non maligne: dall’asma al diabete,<br />
dall’artrite alla sclerosi multipla,<br />
dalle malattie cardiovascolari a<br />
quelle cosiddette autoimmuni. La<br />
26 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
guarigione da patologie non maligne<br />
è quasi routine, a meno che i danni<br />
causati dal prolungato utilizzo di<br />
certi tipi di farmaci non siano troppo<br />
devastanti.<br />
Come funziona<br />
La terapia si articola in tre stadi. La<br />
prima fase è la disintossicazione: si<br />
realizza somministrando ai pazienti<br />
notevoli quantitativi di succhi di frutta<br />
e di verdura biologica fresca, uno<br />
speciale passato che stimola l’eliminazione<br />
attraverso i reni, e un grande<br />
numero di clisteri di caffè (biologico),<br />
poiché la caffeina serve ad aprire<br />
i dotti biliari che liberano grandi<br />
masse di materiale tossico. I succhi<br />
Margaret Straus<br />
freschi contribuiscono anche alla<br />
seconda parte della terapia: aiutano il<br />
corpo a ottenere le sostanze nutrienti<br />
essenziali, i minerali e le vitamine in<br />
forma facilmente digeribile. In questa<br />
seconda fase vengono somministrati<br />
altri alimenti: frutta e verdure, crudi o<br />
appena cotti, rigorosamente coltivati<br />
con sistemi biologici, insalate verdi<br />
e il passato già citato, preparato di<br />
fresco con verdure ed erbe specifiche.<br />
I succhi stimolano inoltre il fegato i<br />
reni a eliminare le tossine accumulate.<br />
La terza fase del trattamento è<br />
la terapia epatica di sostegno sotto<br />
forma di ioduro organico e inorganico,<br />
notevoli quantitativi di una<br />
combinazione di tre sali di potassio
in soluzione al 10% (acetato, gluconato<br />
e fosfato di potassio), enzimi<br />
pancreatici e vitamina B3. È risaputo<br />
che nelle patologie croniche e<br />
infiammatorie il corpo è in uno stato<br />
acido. La dieta Gerson è altamente<br />
alcalinizzante e questo è senz’altro<br />
uno dei motivi del suo successo.<br />
L’ossigenazione del sangue, il funzionamento<br />
degli enzimi pancreatici, il<br />
debellamento dei radicali liberi, sono<br />
solo alcune delle attività che dipendono<br />
da un pH alcalino.<br />
Il Gerson Institute di San Diego<br />
(www.gerson.org) possiede la documentazione<br />
di centinaia di casi di<br />
patologie “incurabili” completamente<br />
risolte con la terapia Gerson.<br />
Prevenzione ed Epigenetica<br />
Chiaramente, se risolvere i problemi<br />
principali della malattia degenerativa<br />
– tossicità e carenze secondo<br />
Gerson – porta alla guarigione del<br />
paziente, l’adozione di una dieta<br />
basata su piante biologiche, preparate<br />
al momento, senza sale o grassi<br />
aggiunti, un’attenzione al buon funzionamento<br />
del sistema eliminatorio<br />
del corpo, l’evitare tossine da fumo,<br />
alcol, prodotti per la bellezza, farmaci,<br />
inquinamento di varia natura<br />
dovrebbero essere la ricetta per la<br />
prevenzione. Inoltre, una mente<br />
serena e del movimento quotidiano<br />
hanno una indubbia importanza.<br />
Ultimamente la scienza dell’Epigenetica<br />
ha confermato indirettamente<br />
le idee di Gerson: l’eredità genetica<br />
è solo minimamente determinante<br />
del destino dell’individuo per quanto<br />
riguarda la salute. È stato dimostrato<br />
oltre ogni dubbio che il consumo di<br />
certe verdure impedisce a disturbi<br />
potenzialmente presenti nei geni di<br />
esprimersi.<br />
Dove e come praticare la terapia<br />
In Europa esiste un Health Centre<br />
nelle colline appena fuori Budapest<br />
dove in sessioni di due settimane<br />
Focus: depurati a primavera<br />
*<br />
La terapia Gerson è impiegata con pazienti<br />
di ogni età, affetti da ogni tipo di cancro,<br />
e si adatta anche al trattamento di<br />
malattie croniche non maligne: dall’asma<br />
al diabete, dall’artrite alla sclerosi multipla,<br />
dalle malattie cardiovascolari a quelle<br />
cosiddette autoimmuni<br />
la storia di max gerson<br />
Per curare le severe emicranie di cui soffriva, il dottor Gerson aveva<br />
sviluppato una terapia biologica non selettiva in Germania negli anni<br />
’20. Ottenne presto fama internazionale per i suoi successi nella cura<br />
della tubercolosi. Il celebre medico e chirurgo Ferdinand Sauerbruch<br />
ricorda nella sua autobiografia, la sperimentazione della Terapia<br />
Gerson da lui organizzata con 450 pazienti malati di Lupus: 446<br />
guarirono completamente. Gerson sviluppò la Terapia anticancro a<br />
New York a partire dal 1936, ottenendo il 40% di successi con casi di<br />
cancro in gran parte terminali.<br />
viene insegnata ai pazienti e ai loro<br />
familiari la pratica della Terapia<br />
Gerson sotto la guida di medici e<br />
terapisti, alcuni dei quali sono dei<br />
pazienti guariti. Ai pazienti viene<br />
insegnata la dieta e la preparazione<br />
dei succhi e, dopo il ritorno a casa, i<br />
medici del centro rimangono a disposizione<br />
per consultazioni telefoniche<br />
(www.gerson.hu; info@gerson.hu).<br />
In Italia trovare assistenza qualificata<br />
nella pratica della terapia non<br />
è facile: sono pochissime le persone<br />
con sufficiente esperienza per seguire<br />
malati gravi.<br />
Per notizie a proposito di conferenze<br />
e seminari e per informazione su<br />
dove reperire il necessario per seguire<br />
la terapia, si può contattare l’autrice<br />
di questo articolo presso<br />
associazione.gerson@gmail.com.<br />
Cosa leggere<br />
Charlotte Gerson<br />
Beata Bishop<br />
Guarire con il<br />
Metodo Gerson<br />
Libro + DVD<br />
Come sconfiggere il<br />
cancro e le altre malattie croniche<br />
All’interno il DVD “Se Solo<br />
Avessimo Saputo...”<br />
Macro Edizioni, 2012<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 27
Succhi freschi<br />
preparali con la<br />
CENTRIFUGA<br />
Meravigliosi succhi sani, freschi, naturali<br />
e ricchi di nutrienti con la centrifuga<br />
Versapers che lavora a bassa velocità<br />
La Versapers Emotion 2G è<br />
una centrifuga di nuova generazione,<br />
da poco presente sul<br />
mercato italiano e in vendita<br />
su Macrolibrarsi.it. La sua<br />
caratteristica principale è quella di<br />
lavorare a bassa velocità (80 giri al<br />
minuto), mantenendo intatti i nutrienti<br />
di frutta, verdura ed erbe utilizzate.<br />
Indispensabile per tutti gli appassionati<br />
di raw food, la Versapers sta<br />
conquistando un pubblico sempre più<br />
ampio, poiché è l’elettrodomestico da<br />
cucina fondamentale per chi è attento<br />
all’alimentazione e allo stile di vita e<br />
vuole mantenersi in salute integrando<br />
i succhi freschi nella propria dieta.<br />
Per capire meglio come fuziona la<br />
centrifuga e quali sono i suoi benefici,<br />
abbiamo intervistato Erica, una cliente<br />
Macrolibrarsi.it che ha acquistato<br />
una Versapers da alcuni mesi.<br />
Perchè hai scelto di acquistare la<br />
centrifuga?<br />
Dopo aver letto diversi libri in merito<br />
al consumo di centrifugati di frutta<br />
e verdura mi sono posta la seguente<br />
28 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
domanda: perché non mangiare le<br />
verdure e i frutti interi anziché estrarne<br />
il succo e scartare le fibre? Ho<br />
trovato una risposta soddisfacente<br />
nel libro Succhi Freschi di Frutta e<br />
Verdura di Norman Walzer (Macro<br />
Edizioni): «Il cibo solido richiede<br />
molte ore di attività digestiva prima<br />
che il rispettivo nutrimento sia disponibile<br />
per le cellule e i tessuti del<br />
corpo. Le fibre nel cibo solido non<br />
hanno praticamente alcun valore<br />
nutritivo ma funzionano come una<br />
scopa nell’intestino durante l’attività<br />
peristaltica, quindi c’è bisogno di<br />
mangiare cibi crudi oltre ai succhi da<br />
bere. Ma è anche vero che l’eliminazione<br />
delle fibre che avviene quando<br />
si estrae il succo, rende i succhi stessi<br />
velocemente digeribili e assimilabili<br />
a volte nel giro di pochi minuti, con<br />
il minimo sforzo e lavoro da parte<br />
dell’apparato digerente».<br />
Dopo questa esauriente risposta, e<br />
dopo aver visto in azione la centrifuga<br />
Versapers in occasione del convegno<br />
di Byron Katie a Bellaria (primavera<br />
2012) ho deciso di acquistarla.<br />
La Redazione<br />
Qual è la differenza tra questo<br />
prodotto e la centrifuga classica?<br />
Lo spremitore Versapers è a lenta<br />
estrazione di succo ed è costituito<br />
da un meccanismo completamente<br />
differente rispetto una centrifuga<br />
classica: con la Versapers il succo è<br />
ottenuto con la spremitura piuttosto<br />
che con la macinatura o la forza<br />
centrifuga. È un nuovo prodotto<br />
in grado di produrre latte di soia e<br />
di mandorla e di estrarre succo da<br />
frutta e verdura e altri tipi di succhi<br />
da prodotti freschi. La caratteristica<br />
principale di questo strumento è<br />
la sua capacità di lavorare a basse<br />
velocità (80 giri al minuto) così che<br />
i succhi prodotti mantengono tutte<br />
le proprietà alimentari e benefiche<br />
degli ingredienti freschi. La vite di<br />
spremitura a bassa velocità spreme<br />
i prodotti anziché macinarli e ciò<br />
permette di ottenere un succo con<br />
un sapore naturale, di colore puro<br />
preservando le vitamine e le sostanze<br />
nutritive. Il metodo di spremitura<br />
a freddo aiuta a mantenere le<br />
sostanze nutrienti vitali e vive.
i molti benefiCi del versapers emotion 2g<br />
a movimento lento:<br />
• Succhi migliori: con più vitamine e antiossidanti,<br />
dal sapore migliore e maggiore freschezza. Nessuna<br />
bava o schiuma, e nessuna separazione come si<br />
verifica con altri spremitori.<br />
• Rendimenti più elevati: la Versapers Emotion 2G a<br />
movimento lento estrae il 50% in più di succo di una<br />
centrifuga tradizionale nel 50% del tempo.<br />
• È economica: ottiene la maggior quantità di succo dalla<br />
minima quantità di frutta.<br />
• Si pulisce da sola: basta versare acqua nella bocchetta<br />
dello spremiagrumi quando si passa a un altro tipo di frutta,<br />
ortaggio o foglia verde.<br />
• Piccole dimensioni.<br />
• Succhi di erba: la Versapers Emotion 2G eccelle nella<br />
produzione di succo di ortaggi a foglia verde e erba di grano.<br />
• Spremitura a doppio stadio: il succo viene estratto durante<br />
la prima fase di frantumazione e, prima che la polpa venga<br />
espulsa, viene compressa durante la fase di seconda<br />
spremitura.<br />
Versapers riduce la quantità di rifiuti<br />
ed è molto economica perché spreme<br />
il succo dalla frutta e verdura fresche<br />
fino all’ultima goccia. Il succo ha<br />
un contatto minimo con l’ossigeno e<br />
quindi rimane fresco fino a un massimo<br />
di 48 ore in frigorifero.<br />
Come descriveresti i succhi preparati<br />
con la Versaper?<br />
Buonissimissimi, freschissimi, nutrienti,<br />
vivi: sono una vera e propria sferzata<br />
di energia da consumare in qualsiasi<br />
momento della giornata. Sono indispensabili<br />
al mattino per iniziare un<br />
nuovo giorno con la giusta carica: un<br />
succo estratto al momento da ingredienti<br />
di qualità ti fa sentire subito attiva,<br />
mentalmente e fisicamente.<br />
A chi e perché consiglieresti questo<br />
prodotto?<br />
Il prodotto è consigliabile a tutti.<br />
Il corpo umano dipende in maniera<br />
indissolubile dalla qualità del cibo di<br />
cui si nutre e dalla sua compatibilità<br />
con i bisogni del nostro stesso organismo:<br />
con Versapers è possibile rispondere<br />
in maniera ottimale alle necessità<br />
nutritive del corpo.<br />
Vuoi condividere alcune ricette che<br />
hai “creato” e che utilizzi abitualmente?<br />
Diciamo che le ricette nascono spontanee<br />
dai gusti e dalle verdure e frutta<br />
di stagione, ma questi abbinamenti<br />
sono davvero ottimi:<br />
- melograno-zenzero<br />
- carota-mela verde-kiwi<br />
- ananas e zenzero (strepitoso)<br />
- bietola-carota-mele verdi<br />
- pompelmo rosa-zenzero-limone<br />
Grazie Erica per la disponibilità<br />
a condividere con i lettori di<br />
<strong>ViviConsapevole</strong> la tua esperienza<br />
con la Versapers!<br />
Grazie a voi e buoni succhi a tutti!<br />
Cosa leggere<br />
Focus: depurati a primavera<br />
Norman Walker<br />
Succhi Freschi di Frutta<br />
e Verdura<br />
Macro Edizioni, 2012<br />
Colette Hervé Pairain<br />
Nadège Pairain<br />
Le Incredibili Virtù<br />
dei Succhi Verdi<br />
Ridurre il rischio di ammalarsi<br />
aumentando vitalità e salute<br />
Punto d’Incontro, 2012<br />
Judith Millidge<br />
Frullati, succhi e spremute<br />
Più di 200 ricette fatte in casa<br />
Macro Edizioni, 2005<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
Centrifughe consigliate<br />
Centrifuga Versapers Emotion<br />
Pearl 2G<br />
ll modello Emotion Pearl 2G è<br />
senza manico<br />
Prezzo € 309,70 invece di<br />
€ 326,00 Sconto 5 %<br />
Centrifuga Versapers Emotion<br />
White 2G<br />
ll modello Emotion White 2G è<br />
provvisto di manico<br />
Prezzo € 304,00 invece di<br />
€ 320,00 Sconto 5 %<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 29
Le erbe selvatiche, che oggi<br />
consideriamo infestanti perché<br />
spuntano non richieste<br />
nel nostro prato, un tempo<br />
aiutavano a sbarcare il lunario.<br />
Nei periodi di carestia o di guerra,<br />
insaporivano pietanze o costituivano<br />
il pasto principale. Le erbe selvatiche<br />
possiedono infatti profumi e sapori<br />
che non troviamo nelle verdure comunemente<br />
in commercio.<br />
Se decidiamo di raccogliere erbe<br />
selvatiche dobbiamo seguire alcuni<br />
semplici accorgimenti: non raccogliere<br />
piante vicino alle strade, ai campi<br />
trattati con concimi chimici o che non<br />
conosciamo.<br />
In questo periodo dell’anno sono davvero<br />
molte le erbe belle e selvatiche<br />
che, durante una salubre passeggiata<br />
in mezzo al verde, possiamo trovare<br />
e utilizzare per insaporire le nostre<br />
pietanze o per depurare il nostro organismo.<br />
Alcune di queste sono molto<br />
comuni, altre poco conosciute, ma<br />
non per questo meno preziose.<br />
Buone da mangiare<br />
Cardo Mariano (Sylibun<br />
Marianum): è una pianta non<br />
molto amata, soprattutto dai contadini,<br />
a causa dei suoi spini robusti<br />
che procurano graffi. È un carciofo<br />
selvatico, ha foglie larghe e<br />
lucenti e fiori violetti. Sono molte<br />
le leggende nate attorno a questa<br />
pianta. La più popolare è quella<br />
che fa derivare il nome “maria-<br />
30 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Erbe belle e<br />
selvatiche<br />
no” dal latte che la Madonna fece<br />
cadere sulle sue foglie, mentre<br />
allattava Gesù, durante la fuga da<br />
Betlemme; in epoca più recente<br />
era il simbolo della casa reale degli<br />
Stuart d’Inghilterra. Con le radici<br />
si può preparare una confettura da<br />
spalmare sui crostini o buona per<br />
accompagnare il lesso.<br />
Vitalba (Clematis Vitalba): questa<br />
pianta rampicante infestante è facile<br />
da incontrare durante le passeggiate<br />
lungo i sentieri, avviluppata<br />
ai tronchi degli alberi. Come tutte<br />
le ranuncolacee da adulta è tossica,<br />
ma se si raccolgono i germogli,<br />
freschi e giovani in primavera, è<br />
possibile preparare una buonissima<br />
frittata. Nel passato era conosciuta<br />
come “erba dei cenciosi”, perché<br />
veniva usata dai mendicanti per<br />
procurarsi ulcerazioni e impietosire<br />
le persone. Provoca infatti ulcerazioni<br />
se sfregata sul corpo.<br />
Ortica (Urtica Urens e Urtica<br />
Diona): è una delle erbe selvatiche<br />
più conosciute e viene utilizzata<br />
per le sue qualità officinali e<br />
tessili, oltre ad essere un ottimo<br />
alimento per preparare gustosi<br />
piatti. Il suo nome deriva dal latino<br />
“urere” (bruciare). La “puntura”<br />
dell’ortica, che provoca un fastidioso<br />
prurito, è un meccanismo di<br />
difesa della pianta dagli animali in<br />
nel piatto<br />
Katia Brentani<br />
cerca di cibo e dall’uomo stesso.<br />
La primavera è il periodo migliore<br />
per raccogliere l’ortica perché i<br />
suoi getti sono teneri. Munitevi<br />
di guanti per evitare il fastidioso<br />
inconveniente di grattarvi e riempirvi<br />
di bolle.<br />
Valerianella (Valerianella<br />
Olitoria): questa erba selvatica si<br />
può raccogliere nei campi, soprattutto<br />
vicino ai vigneti. Predilige le<br />
zone assolate e ha foglie spatolate,<br />
tenere e grassette. Fiorisce in primavera<br />
inoltrata e i suoi fiori sono<br />
piccoli e azzurrognoli. È ottima da<br />
gustare in insalata accompagnata<br />
da pancetta a cubetti abbrustolita.<br />
Barba di becco (Tragopogon<br />
pratensis): questa pianta ha foglie<br />
lanceolate. Il suo fusto può raggiungere<br />
il metro di altezza e il<br />
suo fiore è una larga margherita<br />
gialla che dà origine a un soffione<br />
più grande di quello del tarassaco.<br />
Si trova nei luoghi erbosi e umidi.<br />
In cucina si usa tutta la pianta,<br />
compresa la radice. I germogli<br />
giovani assomigliano come sapore<br />
agli asparagi. Il nome “volgare”<br />
barba di becco pare derivi dal<br />
longobardo “bikk” che significa<br />
“becco del caprone”.<br />
Erba cipollina: (Allium<br />
Schoenoprasum): si può trovare<br />
anche “selvatica” nei campi, lungo
ConfettUra di Cardo mariano<br />
Ingredienti: 1 kg di radici di cardo mariano – 2 spicchi di aglio – 1 limone – aceto di<br />
mele q.b. – olio extravergine di oliva q.b. – sale – pepe.<br />
Procedimento: pulite il cardo mariano e conservare solo le radici (le foglie si possono cucinare<br />
al forno o utilizzare per preparare una frittata). Lavate le radici in acqua resa acidula dal limone e<br />
tagliarle a pezzi regolari, lunghi circa 4 cm. Fate bollire le radici in acqua salata, a cui va aggiunto<br />
un bicchiere di aceto di mele per 20 minuti. Una volta cotti, si scolano e si lasciano raffreddare su<br />
un canovaccio. Frullate le radici con l’aglio, un pizzico di sale e pepe, aggiungendo l’olio extravergine<br />
di oliva a filo, fino a quando non risulta un composto cremoso. Mettete la confettura in vasi sterilizzati.<br />
Per una buona sterilizzazione i vasi ben chiusi vanno posti in una pentola alta e capiente,<br />
con l’acqua che deve superare di almeno 3 cm la capsula di chiusura dei barattoli. Quando l’acqua<br />
bolle abbassate la fiamma e fate sobbollire per 30 minuti. Lasciate intiepidire i vasi prima di toglierli<br />
dalla pentola e asciugarli. Appena freddi metteteli in un luogo fresco e possibilmente al buio.<br />
torta salata Con ortiChe e riCotta<br />
Ingredienti: 500 gr di pasta brisée – per il ripieno: 500 gr di foglie di ortica<br />
– 1 cipolla – 200 gr di ricotta – 2 uova – latte q.b. – sale – pepe.<br />
Procedimento: pulite le ortiche, conservando solo le cime tenere. Lavatele e fatele<br />
cuocere a vapore per 5 minuti. Tritate le foglie finemente, unite la ricotta, un tuorlo<br />
e gli albumi montati a neve. Salate, pepate e amalgamate bene gli ingredienti.<br />
Tenete da parte un po’ di pasta brisée per fare le strisce sulla torta e tirate una sfoglia<br />
con cui foderare uno stampo imburrato del diametro di 25 cm. Versate il composto<br />
di ortiche e ricotta e ricoprite con strisce ricavate dalla pasta tenuta da parte.<br />
Pennellate le strisce di pasta con il tuorlo d’uovo a cui va amalgamato un po’ di<br />
latte. Cuocete in forno preriscaldato a 170° per 30 minuti. Si può gustare sia calda<br />
che fredda.<br />
risotto alla barba di beCCo<br />
Ingredienti: 250 gr di riso arborio – 1 mazzetto di germogli di barba di becco<br />
– 1 l di brodo – 1 cipolla – olio d’oliva – 40 gr di parmigiano reggiano – sale.<br />
Procedimento: lessate i germogli di barba di becco in acqua salata per 5 minuti, scolateli<br />
e teneteli da parte. In un tegame soffriggete la cipolla nell’olio d’oliva, unite i germogli<br />
di barba di becco, il riso e il brodo, ogni volta che sarà necessario, fino a quando<br />
il riso non arriva a cottura. Togliete dal fuoco, salate e amalgamate con il parmigiano<br />
reggiano grattugiato.<br />
i fossi e nei luoghi incolti di montagna.<br />
Ha steli fini e cilindrici<br />
molto simili alla cipolla, il bulbo<br />
è biancastro e i fiori sono sferici<br />
e color malva. Si può utilizzare<br />
triturata finissima per aromatizzare<br />
formaggi freschi, le salse per i<br />
crostini, le patate lessate e le uova<br />
sode. Oppure si può aggiungere<br />
nelle insalate. È una pianta preziosa<br />
per chi ama il sapore della<br />
cipolla, ma non riesce a digerirla.<br />
Se desideriamo avere a disposizione<br />
l’erba cipollina tutto l’anno la<br />
possiamo essiccare o congelare. Se<br />
la essicchiamo, quando la utilizziamo<br />
ricordiamoci di irrorarla con<br />
succo di limone.<br />
Katia Brentani<br />
Cosa leggere di Katia Brentani<br />
Cucinare con erbe, fiori<br />
e bacche dell’Appennino<br />
Collana I Quaderni del Loggione<br />
Damster Edizioni, 2011<br />
Bologna la dolce<br />
Curiosando sotto i portici<br />
fra gli antichi sapori<br />
Collana I Quaderni del Loggione<br />
Damster Edizioni, 2011<br />
Cuor di castagna<br />
Collana I Quaderni del Loggione<br />
Damster Edizioni, 2011<br />
Inzuppiamoci! Se non è zuppa<br />
è pan bagnato<br />
Collana I Quaderni del Loggione<br />
Damster Edizioni, 2012<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
È scrittrice e vive a Bologna. Dal 1983 al 1992 Katia ha scritto racconti e romanzi brevi<br />
per le riviste «Confidenze» e «Donna Moderna». Solo recentemente ha cominciato a<br />
partecipare ai premi letterari ottenendo significativi risultati e numerosi primi premi.<br />
Ha pubblicato diversi romanzi: Confortatemi con il tè (2007),<br />
Coucous & Tortellini (2008), Il figlio del boia (2008), Aiuto, hanno<br />
rapito Babbo Natale (2008), L’uomo che rubava i sogni (2008), Voce<br />
Tonante Topini Bambini (2009), L’avventura di Fischietto (2010),<br />
Ti lascio una storia da raccontare (con Silvia Aquilini) (2011),<br />
Piccole storie di periferia (con Stefano Borghi) (2011), Volevo solo<br />
chiuderle gli occhi (2012). Il suo blog è http://katiabrentani.wordpress.com/katia/;<br />
su www.loggione.it cura la rubrica «Loggionando».<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 31
Crea le candele<br />
in cera naturale di soia<br />
Più ecologica della cera d’api,<br />
cruelty-free ed estremamente<br />
versatile, la cera di soia è un<br />
materiale innovativo utilizzabile<br />
da chiunque a casa, per ottenere<br />
meravigliose candele atossiche<br />
Le candele esistono da circa<br />
5.000 anni e i reperti archeologici<br />
più suggestivi di<br />
questo tipo di illuminazione<br />
risalgono all’antico Egitto,<br />
sebbene si indicano in genere gli<br />
antichi Romani come inventori delle<br />
candele come le conosciamo oggi.<br />
Le prime candele in materiale vegetale<br />
sono ancora più antiche e in<br />
Cina rimane una documentazione<br />
scritta di primordiali candele fatte<br />
versando cera vegetale tiepida in tubi<br />
di carta di riso.<br />
Nonostante questa tradizione millenaria,<br />
le candele più diffuse sono,<br />
fino al Medioevo, quelle costituite<br />
da grasso animale, l’ingrediente più<br />
economico allora, con l’unica eccezione<br />
delle costose e rare candele in<br />
cera d’api. Non appena le cere vegetali<br />
diventarono facilmente ottenibili<br />
e diffuse, vennero preferite al sego<br />
animale. Purtroppo, l’arrivo delle<br />
tecniche di raffinazione del petrolio e<br />
l’estrazione delle economiche paraffine<br />
hanno fatto sì che le candele in<br />
cera vegetale venissero sostituite, nel<br />
secolo scorso, dalle candele in materiali<br />
sintetici, inquinanti e spesso<br />
molto tossici.<br />
32 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Le cere vegetali oggi<br />
Solo negli anni Novanta ricomincia<br />
la sperimentazione sulle cere vegetali<br />
e si cercano nuovi materiali,<br />
più naturali e di minore impatto<br />
ambientale rispetto a petrolio e grassi<br />
animali. Da questo punto di vista,<br />
le svolte più interessanti sono state<br />
la sintesi della cera di palma, una<br />
stearina vegetale ottenuta dall’olio<br />
di palma, e la cera di soia, ottenuta<br />
dai fagioli di soia. La cera di soia,<br />
in particolare, è stata inventata nel<br />
1994 da Michael Richards, fondatore<br />
e attuale amministratore di<br />
Candleworks Inc., uno dei più grossi<br />
produttori mondiali di candele<br />
naturali. Michael Richards iniziò<br />
la sperimentazione con la soia proprio<br />
basandosi su antiche ricette di<br />
cere ottenute da vegetali e cercando<br />
di ottenere cere naturali da diverse<br />
piante e oli a basso impatto ambientale.<br />
Le sue formule per la cera di<br />
soia hanno aperto anche un settore di<br />
ricerca sulle piante utilizzabili per la<br />
produzione di cere vegetali.<br />
L’unica critica ambientale mossa alla<br />
cera di soia è stata sfatata in breve:<br />
nessun produttore di candele in soia<br />
o di cera di soia utilizza soia proveniente<br />
da coltivazioni OGM, anzi,<br />
nella maggior parte dei casi è garantita<br />
la provenienza da coltivazioni<br />
biologiche e la lavorazione avviene<br />
negli USA e in Europa. La cera di<br />
soia si presenta come una cera completamente<br />
naturale e non tossica,<br />
adatta anche a soggetti allergici<br />
perché non libera sostanze volatili<br />
Grazia Cacciola – Erbaviola.com<br />
e non produce fumi neri. Può essere<br />
addizionata anche di olio di soia e<br />
altri oli vegetali ed è stata sviluppata<br />
appositamente per la produzione<br />
delle candele. È esente da idrocarburi<br />
o prodotti derivati dal petrolio e le<br />
sue prestazioni sono di gran lunga<br />
superiori a quelle della paraffina.<br />
La lavorazione della cera di soia<br />
La cera di soia si presenta particolarmente<br />
facile da lavorare e già pronta<br />
sotto forma di scagliato (Foto 1).<br />
Foto 1: La cera di soia si presenta come scagliato<br />
già pronto da fondere e può essere colorato con<br />
materiali naturali: estratti vegetali e spezie sono<br />
tra i più utilizzati.<br />
Non comporta un processo di lavorazione<br />
lunghissimo e soprattutto può<br />
essere lavorata a casa propria, senza<br />
utensili particolarmente complessi,<br />
anzi, è possibile riciclare quello che<br />
si ha già in casa. Unica avvertenza<br />
molto importante: proteggere il piano<br />
di lavoro con giornali o vecchi teli.<br />
Per chi comincia da zero, la partenza<br />
migliore è prendersi un paio d’ore per<br />
familiarizzare con l’attrezzatura e le
operazioni più semplici. Molti degli<br />
attrezzi di cui si necessita si trovano<br />
già in casa. Vecchie pentole, posate<br />
e stoviglie che non vengono più utilizzate<br />
si trasformano facilmente in<br />
pentolini di percolazione, in boule da<br />
bagnomaria e in stampi originali.<br />
I vecchi bicchieri spaiati o i barattoli<br />
di vetro delle conserve si possono<br />
trasformare in contenitori ideali,<br />
che faranno anche da porta-candela.<br />
L’unica accortezza è di non utilizzare<br />
le stoviglie e il pentolame in uso per la<br />
cucina: difficilmente la cera si rimuove<br />
del tutto dalle pentole, anche se sembra<br />
di averle pulite perfettamente.<br />
Il punto di fusione della cera è a<br />
circa 52-56 °C, quindi è necessario<br />
fonderla a bagnomaria per non farla<br />
bruciare a contatto con le pareti della<br />
pentola (Foto 2).<br />
Foto 2: La cera di soia va fusa a bagnomaria<br />
finché non risulta completamente trasparente e<br />
priva di grumi.<br />
Una volta sciolta la cera, è possibile,<br />
nell’ordine, colorarla e profumarla. La<br />
migliore profumazione si ottiene con<br />
oli essenziali naturali. Bastano poche<br />
gocce di olio essenziale naturale direttamente<br />
nella cera calda per ottenere<br />
una profumazione gradevole della<br />
candela sia da spenta che in accensione.<br />
In genere 10 ml di olio essenziale<br />
profumano 1 litro di cera di soia.<br />
Saper Fare<br />
Sono da evitare assolutamente i profumi<br />
a base di alcool e quelli di origine<br />
incerta perché le sostanze contenute<br />
nelle profumazioni per ambiente e<br />
negli oli non puri, anche nelle stesse<br />
profumazioni sintetiche per cere e gel,<br />
possono contenere agenti che nella<br />
combustione della candela sviluppano<br />
fumigazioni tossiche e fumi neri.<br />
Sul canale video YouTube<br />
“Erbaviola” è possibile vedere diversi<br />
video illustrativi della preparazione<br />
delle candele in cera di soia<br />
e l’intero processo illustrato per le<br />
candele in queste fotografie.<br />
Foto 3<br />
Foto 3. Versare la cera in contenitori come vasetti<br />
o tazze che faranno da porta-candela. Fermare lo<br />
stoppino con mollette da bucato in modo che resti<br />
dritto intanto che la candela asciuga.<br />
Foto 4. Con la cera di soia si possono ottenere<br />
anche candele con stampi di varie forme e<br />
dimensioni, esattamente come succede per le cere<br />
sintetiche.<br />
Foto 5. Per profumare la cera, usiamo oli essenziali<br />
naturali oppure frutta e fiori secchi facendo<br />
però attenzione a non accendere le candele con<br />
questi elementi decorativi, che andrebbero incontro<br />
a una combustione eccessiva.<br />
Foto 4<br />
Foto 5<br />
Grazia Cacciola<br />
Grazia Cacciola (erbaviola.com) è divulgatore scientifico e autrice di diversi<br />
manuali e saggi sulle pratiche ecosostenibili. Ha portato in Italia l’utilizzo delle<br />
cere naturali, tra cui quella di soia. È tra gli autori del sito www.hobbycandele.<br />
com e l’autrice del testo di riferimento per l’utilizzo delle cere naturali Crea le tue<br />
candele naturali, Edizioni FAG.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 33
Cambiare vita<br />
per combattere<br />
Inventarsi una vita diversa, in barba<br />
alle regole della società di massa, per<br />
sconfiggere la crisi personale e globale<br />
che ci inghiotte<br />
Di fronte all’ennesima alluvione<br />
(Toscana, novembre<br />
2012) che si abbatte su di<br />
un territorio cementificato<br />
in ogni angolo in nome<br />
della crescita, ci si chiede come si<br />
possa ancora credere o sperare di collocarsi<br />
in un sistema che non è in grado<br />
di garantire più nulla, ammesso che lo<br />
abbia mai fatto, nemmeno la salvaguardia<br />
elementare del territorio.<br />
Cambiamenti climatici fuori controllo<br />
determinati dall’opera dell’uomo,<br />
inquinamento alle stelle, stress e violenza,<br />
bombardamenti pubblicitari che<br />
ci spingono a correre nella ruota del<br />
criceto cercando di comprare più cose<br />
possibili per fare il bene dell’economia<br />
e della crescita – panacea di tutti i mali.<br />
Nuovi lavori per una nuova economia<br />
Sindacati, politici, imprenditori senza<br />
scrupoli, tutti indistintamente ci<br />
spingono a salire su di una nave che<br />
affonda, ci fanno lavorare in posti<br />
pericolosi e inquinati, ci vogliono<br />
ingranaggi docili della macchina produttiva<br />
e usano l’arma della disoccupazione<br />
per convincerci ad accettare<br />
un sistema folle, iniquo e suicida. Per<br />
ricattarci più facilmente ci dicono che<br />
non c’è lavoro, ma allo stesso tempo<br />
ci si chiede come mai ci sono centinaia<br />
di migliaia di immigrati che fanno<br />
lavori che noi non vogliamo fare, e<br />
34 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
la crisi<br />
ci si chiede anche perché sono così<br />
tanti i posti di lavoro inevasi che non<br />
trovano persone disposte a lavorare in<br />
agricoltura e in circa sessanta mestieri<br />
dove serve il saper fare.<br />
Il tutto quando si potrebbe riconverti-<br />
Ufficio di Scollocamento: i prossimi appuntamenti<br />
re da subito tutto il mondo del lavoro<br />
indirizzandolo nei settori vitali della<br />
vera economia, partendo dalla salvaguardia<br />
del territorio e dell’ambiente.<br />
Abbiamo devastato quello che una<br />
volta era il Bel Paese e adesso servirebbe<br />
tantissimo lavoro per rimetterlo<br />
a posto. Basti pensare anche solo<br />
Paolo Ermani<br />
alla prospettiva di un turismo di ecoqualità.<br />
I turisti in Italia ci vengono<br />
nonostante i servizi siano pessimi e<br />
l’accoglienza possibilmente peggio,<br />
figuriamoci se si iniziasse a trattare il<br />
proprio territorio come una benedizio-<br />
Corsi di formazione al PeR<br />
Dal 1 marzo <strong>2013</strong> partono i corsi di formazione dell’Ufficio di Scollocamento presso<br />
il PeR - Parco del’Energia Rinnovabile, il più importante Centro in Italia che coniuga<br />
energie rinnovabili, efficienza energetica, recupero e uso dell’acqua piovana, sede<br />
presidio Slow Food e di progetti innovativi.<br />
Corsi di: Permacultura, Orto Sinergico, Igiene naturale di casa e persona,<br />
Autocostruzzione di giocattoli, Cucina Vegan, Riqualificazione energetica della casa.<br />
Per Info: per.umbria.it<br />
Paqua Vegan<br />
29 marzo - 1 aprile <strong>2013</strong> Pasqua Vegan al PeR con corsi di cucina Vegna Riot,<br />
preparazione di conserve con Maria Chiara Flugy Pepe e visita del Centro.<br />
Scollocamento per imprenditori<br />
5-7 aprile <strong>2013</strong> Ufficio di Scollocamento per imprenditori al PeR.<br />
Scollocamento a Monteveglio<br />
Mercoledì 1 maggio <strong>2013</strong> l’Ufficio di Scollocamento apre alla casa di Vivisostenibile a<br />
Monteveglio (Bo) seguirà comunicato.<br />
Per ulteriori info:<br />
scollocamento@ilcambiamento.it<br />
http://scollocamento.ilcambiamento.it/<br />
ne divina e non come una discarica.<br />
Ma sono tanti i settori di intervento<br />
occupazionale, ad esempio la riqualificazione<br />
energetica, ad iniziare dal<br />
comparato edilizio, che ci farebbe<br />
risparmiare moltissimi soldi e inquinamento.<br />
Che l’edilizia sia in crisi lo<br />
capirebbe chiunque dato che stiamo
cementificando tutto con milioni di<br />
alloggi, capannoni ed edifici (che poi<br />
rimangono vuoti) ed quindi è ovvio<br />
che il mercato si satura. Il campo di<br />
intervento in un patrimonio edilizio<br />
costruito malissimo e dai consumi<br />
indecenti, è invece un campo estremamente<br />
vasto in cui intervenire.<br />
Che dire poi del comparto agricolo:<br />
adesso finalmente c’è un fiorire di<br />
testi che improvvisamente scoprono<br />
che vivere e lavorare in campagna<br />
non è quella terribile apocalisse<br />
che ci volevano far credere persone<br />
rimaste ai tempi di prima della guerra.<br />
L’Italia è tutta da riconvertire al<br />
biologico, al locale, siamo un Paese<br />
dalle potenzialità enormi, da noi<br />
può crescere quasi qualsiasi cosa e<br />
ogni territorio ha la sua specificità.<br />
Abbiamo un patrimonio di ricchezza<br />
e biodiversità eccezionale.<br />
In un’ottica complessiva di scollocamento,<br />
trovando il vero collocamento<br />
non imposto dalle circostanze o dalla<br />
nostra pigrizia o chiusura mentale,<br />
non solo potremmo lavorare tutti, ma<br />
lavoreremmo anche meno, perché<br />
si avrebbe un Paese dove per vivere<br />
basta poco e perché ci si indirizza a<br />
produrre cose sensate. In un contesto<br />
simile ci si rivolge ad una cultura<br />
della qualità e non della quantità e<br />
si vedrà che non servono così tanti<br />
soldi e prodotti di cui circondarsi.<br />
Iniziativa personale<br />
per il cambiamento globale<br />
Non bisogna però fare l’errore di pensare<br />
che la colpa sia tutta dei politici<br />
e che cambiati quelli come per magia<br />
tutto cambierà, oppure convincersi che<br />
siamo in mano alla finanza interna-<br />
Che Cos’è l’UffiCio di sColloCamento<br />
zionale e ai cattivi burattinai. Questo<br />
sistema propone e noi accettiamo e i<br />
consumatori hanno una parte assolutamente<br />
fondamentale in questo quadro.<br />
Nessuno ci obbliga con una pistola<br />
alla tempia a comprare milioni di<br />
oggetti superflui o inutili, nessuno ci<br />
obbliga ad accettare un posto di lavoro<br />
che odieremo e che fa il nostro e altrui<br />
male, nessuno ci obbliga ad abitare in<br />
città ormai sempre più invivibili, preda<br />
di stress e inquinamento. È oggi quanto<br />
mai possibile scollocarsi e rifiutare<br />
ciò che questo sistema propone ed è<br />
anche possibile costruire un nuovo<br />
sistema che abbia basi tecnologiche<br />
ed umane completamente diverse da<br />
quelle che con la nostra colpevole<br />
complicità ci stanno portando alla<br />
catastrofe.<br />
Se speriamo che dall’alto o da leader<br />
di ogni sorta calino soluzioni magiche,<br />
possiamo aspettare anche le prossime<br />
ere geologiche, se invece prendiamo<br />
l’iniziativa e ci mettiamo insieme ad<br />
altri, ecco che gli sforzi ci appaiono<br />
meno titanici e le cose cambiano<br />
Comunità consapevole<br />
L’Ufficio di Scollocamento è un progetto concreto rivolto a tutti coloro<br />
che vogliono cambiare vita “scollocandosi”, ovvero abbandonando<br />
il proprio posto di lavoro e la propria vita nella società della crescita<br />
e realizzando un progetto esistenziale su basi diverse: quelle della<br />
decrescita, della condivisione comunitaria, del recupero delle risorse<br />
e delle energie, della tutela del territorio e del paesaggio, di un felice<br />
ritorno alla natura.<br />
Paolo Ermani e Simone Perrotti hanno avviato un gruppo composto<br />
da psicologi, esperti di lavoro alternativo, avvocati, ma anche e<br />
soprattutto life coach, scrittori, economisti, esperti di ambiente, per<br />
aiutare le persone a mettere in pratica le proprie motivazioni interiori e<br />
concretizzare i propri sogni e progetti.<br />
Per info: scollocamento.ilcambiamento.it.<br />
Chi è Paolo Ermani<br />
sotto in nostri occhi, quotidianamente.<br />
Ognuno di noi ha ricchezza, intelligenza<br />
e notevoli capacità e da quelle si<br />
deve partite per cambiare in meglio la<br />
nostra vita e salvaguardare il pianeta.<br />
In questo quadro la proposta dell’Ufficio<br />
di Scollocamento si pone come un<br />
valido e concreto aiuto per chiunque<br />
voglia “ricominciare a vivere”.<br />
Cosa leggere<br />
Simone Perotti, Paolo Ermani<br />
Ufficio di Scollocamento<br />
Una proposta per ricominciare<br />
a vivere<br />
Chiarelettere, 2012<br />
Paolo Ermani, Valerio Pignatta<br />
Pensare come le Montagne<br />
Manuale teorico-pratico<br />
di decrescita per salvare il<br />
pianeta cambiando in meglio<br />
la propria vita<br />
Aam Terra Nuova, 2011<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
Paolo Ermani è presidente dell’associazione PAEA (Progetti Alternativi per l’Energia<br />
e l’Ambiente), socio fondatore ed ex vicepresidente del “Movimento per la decrescita<br />
felice”. È tra gli ideatori del quotidiano on line «Il Cambiamento». Da due decenni è<br />
impegnato nell’ambito delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 35
Costruire<br />
una casa in argilla...<br />
con una<br />
stampante 3D<br />
L’innovativa stampante 3D PowerWASP è in grado di stampare oggetti<br />
personalizzati e persino i muri della propria casa<br />
Massimo Moretti – Progetto WASP<br />
Un nuovo modello di sviluppo sta<br />
germogliando in tutto il mondo, una<br />
risposta al potere economico che si<br />
basa sul monopolio delle capacità<br />
produttive, dove le multinazionali<br />
che hanno il controllo della produzione<br />
tendono a trasformare gli<br />
uomini in consumatori.<br />
In questa società monopolistica dal<br />
punto di vista produttivo, l’economia<br />
tende a tagliar fuori il singolo<br />
che non ha i mezzi per produrre<br />
in proprio; brevetti, stampi e linee<br />
produttive costose tarpano le ali<br />
alla creatività e degradano l’uomo a<br />
consumatore e a mera manovalanza.<br />
Le stampanti 3D stanno cambiando<br />
le cose, c’è chi inizia a parlare di terza<br />
rivoluzione industriale<br />
36 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Cambiare la realtà con il pensiero<br />
condiviso<br />
Proviamo a immaginare un mondo<br />
dove la conoscenza è condivisa, dove<br />
ogni uomo ha la capacità di produrre<br />
le proprie idee, o dove i consumatori<br />
diventano tutti produttori, in grado<br />
di produrre e consumare qualcosa di<br />
unico. In un mondo del genere non<br />
ci sarebbe bisogno di arrivare ad uno<br />
scontro per accaparrarsi le ormai scarse<br />
risorse naturali che rischiano di scomparire<br />
in pochi anni. Infatti, in questo<br />
modo si potrebbero creare e produrre<br />
oggetti e alimenti a km0, venduti direttamente<br />
senza imballaggi, conoscerne<br />
non solo l’origine ma anche il produttore;<br />
da parte sua, poi, il consumatore<br />
diventerebbe un conoscente, un amico<br />
e un sostenitore. In questo mondo<br />
consumatore e produttore sarebbero<br />
parte di uno scambio che si origina dal<br />
basso, nel quale migliaia di persone<br />
si incontrano e si scambiano idee e<br />
conoscenze e dove vengono premiati il<br />
merito e il saper fare.<br />
Questa è la visione che guida il progetto<br />
WASP – World’s Advanced<br />
Saving Project – nato con la volontà<br />
di cambiare il mondo dal basso ed<br />
essere artefici della trasformazione
in prima persona. Il nostro lavoro è<br />
concretizzare sogni: ci occupiamo<br />
di sviluppare e diffondere tecnologie<br />
innovative per il benessere del<br />
mondo, dando un contributo di visione,<br />
di progetto, di prodotto e agendo<br />
in un’ottica di progetto aperto, che<br />
permette di aiutarci e consigliarci a<br />
vicenda.<br />
Secondo il nostro punto di vista, la<br />
soluzione per un mondo più sostenibile<br />
è cambiare il modello di<br />
sviluppo, prendendo esempio da un<br />
altro modello che in Natura funziona<br />
benissimo: quello dell’ape vasaia.<br />
Questo genere di ape raccoglie palline<br />
di terra bagnata nelle giornate<br />
di sole e le deposita nella forma che<br />
Casa e azienda<br />
Proviamo a immaginare un mondo dove la<br />
conoscenza è condivisa, dove ogni uomo ha la<br />
capacità di produrre le proprie idee, o dove i<br />
consumatori diventano tutti produttori, in grado<br />
di produrre e consumare qualcosa di unico<br />
immagina, costruendo un rifugio per<br />
sè e per le compagne.<br />
L’innovativa stampante 3D<br />
Prendendo spunto dall’ape vasaia,<br />
noi del progetto WASP abbiamo<br />
lanciato una sfida: dare la possi-<br />
bilità a chiunque di realizzare i<br />
propri oggetti, come fa l’ape vasaia<br />
appunto, scaricando il progetto dalla<br />
rete o realizzandone di propri. In<br />
questo modo nasce un nuovo concetto<br />
di progettazione, che riduce<br />
i costi di trasporto e produzione e<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 37
Casa e azienda<br />
diminuisce drasticamente i rifiuti<br />
(plastiche riciclabili). È che così che<br />
abbiamo messo a punto la stampante<br />
Powerwasp, che non è solo una<br />
semplice stampante, bensì è una<br />
piccola fabbrica personale in grado<br />
di trasformare in oggetti i propri<br />
progetti. Oltre che a stampare con la<br />
deposizione controllata, questa stampante<br />
è anche in grado di fresare,<br />
tagliare, incidere la plastica, i metalli,<br />
il legno, le resine e persino fondere<br />
un filo a base di mais e tapioca<br />
e depositarlo in maniera controllata<br />
per far prendere forma agli oggetti<br />
che vogliamo stampare. Grazie al filo<br />
a base di mais e tapioca che fonda e<br />
deposita gli oggetti, in poco tempo<br />
questa rivoluzionaria stampante permette<br />
di avviare la propria fabbrica<br />
dei sogni: il piccolo artigiano, il<br />
giovane designer, l’hobbista hanno<br />
la possibilità di trasformare in oggetto<br />
il proprio progetto acquisendo<br />
la capacità produttiva e facendolo<br />
arrivare direttamente al consumatore<br />
finale. E sul sito Thingiverse.com c’è<br />
la possibilità di scaricare e stampare<br />
migliaia di oggetti liberamente scaricabili<br />
e stampabili da chi possiede<br />
una Powerwasp: si tratta di oggetti<br />
che altri hanno già stampato con la<br />
stessa tecnica e che ora sono in rete<br />
per una condivisione di idee.<br />
Gli oggetti che escono dalla<br />
Powerwasp sono riconoscibili, perché<br />
la deposizione controllata lascia<br />
un segno inconfondibile, gli strati di<br />
materia che si sovrappongono sono il<br />
marchio di fabbrica, quindi un pezzo<br />
realizzato con la stampante 3D è<br />
unico e irripetibile, non è un prodotto<br />
di consumo, ma un prodotto artigianale<br />
dove il termine arte riacquista il<br />
suo valore reale.<br />
Stampare case con la stampante 3D<br />
Il progetto WASP si autofinanzia tramite<br />
la vendita di “personal Fab”, cioè<br />
di oggetti creati in laboratori che sono<br />
38 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Il nostro lavoro è concretizzare sogni: ci<br />
occupiamo di sviluppare e diffondere tecnologie<br />
innovative per il benessere del mondo, dando<br />
un contributo di visione, di progetto, di prodotto<br />
e agendo in un’ottica di progetto aperto, che<br />
permette di aiutarci e consigliarci a vicenda<br />
anche fabbriche personali dove chi<br />
vuole può trasformare le proprie idee<br />
in prodotti a tiratura limitata. Il team<br />
WASP infatti organizza ogni mese<br />
un fine settimana durante il quale<br />
trasferire la conoscenza necessaria<br />
per trasformare i progetti in oggetti.<br />
Organizza corsi di disegno tridimensionale,<br />
progettazione e costruzione,<br />
cad e cam per la lavorazione e il<br />
taglio e la formatura di prodotti. In<br />
questo modo contribuiamo a dare a<br />
tutti la stessa possibilità di poter mettere<br />
in piedi la propria fabbrica personale<br />
con meno di 1.000 euro, diventando<br />
produttori dei propri sogni.<br />
Sempre ispirati dall’ape vasaia, ci<br />
siamo chiesti perché non imitare<br />
questo piccolo architetto della Natura<br />
per costruire una casa bella, comoda<br />
e sana con l’uso di una stampante<br />
3D. Da qui ha preso forma il sogno<br />
di stampare muri di argilla per la<br />
costruzione di una casa a costo quasi<br />
zero. L’argilla è reperibile quasi<br />
ovunque in Natura e a costi molto<br />
bassi e questo permetterebbe di<br />
avere case a basso impatto ecologico<br />
e a prezzi bassi. Le case di terra<br />
sono una delle più antiche tecniche<br />
di costruzione: ci sono intere città<br />
in terra cruda, costruite da millenni,<br />
e quasi un terzo della popolazione<br />
mondiale vive in case di terra. Quindi<br />
perché non adottare anche noi questo<br />
sistema? Ovviamente ogni terreno<br />
e ogni latitudine necessita di adeguati<br />
accorgimenti costruttivi, ma in<br />
questo senso un aiuto ci arriva dalla<br />
moderna tecnologia della stampante<br />
3D. Un progetto tecnico può essere<br />
realizzato con precisione millimetrica<br />
da enormi stampanti solide, in grado<br />
di riprodurre al millimetro forme con<br />
alto contenuto estetico e tecnico, gli<br />
impianti di riscaldamento, il ricircolo<br />
d’aria, l’illuminazione, tutti fattori<br />
studiati nei minimi dettagli e replicati<br />
perfettamente senza possibilità di<br />
errore da stampanti solide alte oltre<br />
10 metri che permettono di avere una<br />
casa perfetta in pochi giorni.<br />
Si tratta di una macchina che poggia<br />
su 3 piedi, facile da trasportare e da
montare attorno all’area dove sorgerà la<br />
casa, in grado di depositare in maniera<br />
controllata argilla, sabbia e fibra naturale<br />
adeguatamente condizionata.<br />
Tutti gli utili derivanti dalla vendita<br />
della Powerwasp vengono reinvestiti<br />
nello sviluppo della stampante 3D<br />
alta 10 metri che, ci auguriamo, potrà<br />
ben presto trasformare le baraccopoli,<br />
i campi profughi e le bidonville in<br />
villaggi ecologici per un mondo più<br />
sostenibile.<br />
Massimo Moretti<br />
Casa e azienda<br />
le Case in argilla o in materiali natUrali sono fra<br />
le CostrUzioni più antiChe e si trovano in tUtto<br />
il mondo. per maggiori informazioni si possono<br />
ConsUltare i segUenti siti:<br />
http://www.architetturaecosostenibile.it/<br />
http://www.genitronsviluppo.com<br />
http://www.casediterra.it/index_content.htm<br />
Già fondatore del CSP (Centro Sviluppo Progetti), Massimo Moretti si occupa dello sviluppo di progetti innovativi. Il CSP si<br />
interessa fin da subito al mondo della stampa 3D, prima da utente, poi l’interesse verte verso l’ideazione di una stampante che<br />
si adatti alle esigente di chiunque. Passano molti anni prima che ciò sia possibile e solo quando Massimo incontra un gruppo di<br />
studenti dell’ISIA, l’Università di Design, anche loro interessati alle stampanti 3D, il progetto inizia a concretizzarsi. Nasce così<br />
il progetto WASP, World’s Advanced Saving Project, che è al tempo stesso università, ricerca e sogno. Una sinergia di elementi<br />
perfettamente integrati e collaborativi che lavorano per la ricerca e l’innovazione nel campo dei “Makers”, sviluppando macchine<br />
che stampino e fresino, ma che vogliono anche migliorare il mondo in cui vivono.<br />
Per maggiori informazioni e per conoscere i corsi di formazione: http://www.wasproject.it.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 39
Allergie primaverili,<br />
combattile con<br />
gli oli essenziali<br />
Mal di testa, naso chiuso o che cola,<br />
mal di gola, lacrimazione, tosse e<br />
starnuti sono i sintomi più comuni<br />
delle allergie. Gli oli essenziali sono<br />
uno dei modi migliori per trattarle:<br />
sicuri ed efficaci, possono essere impiegati<br />
con grande successo.<br />
È fondamentale impiegare unicamente<br />
oli essenziali puri al 100%,<br />
integri, naturali, botanicamente<br />
identificati e chemotipati, gli unici<br />
adatti all’Aromaterapia<br />
Il concetto di allergia è stato introdotto<br />
nel 1906 da Pirquet e Schick<br />
in seguito all’osservazione di una<br />
risposta negativa alla somministrazione<br />
di vaccini. Venne modificato<br />
nel 1963 da Gell e Coombs, che proposero<br />
uno schema di classificazione<br />
basato su quattro tipi di reazioni di<br />
ipersensibilità, delle quali solo una si<br />
può definire allergia. Allergia significa<br />
una maniera diversa di reagire da<br />
parte di alcuni individui verso alcune<br />
sostanze. Ogni individuo vivente ha a<br />
sua disposizione un insieme di meccanismi<br />
con la funzione di proteggere<br />
l’organismo dalla possibile penetrazione<br />
da parte di corpi estranei, definiti<br />
antigeni. Gli antigeni possono essere<br />
40 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
di diversa natura ad esempio: particelle<br />
di inquinamento, batteri, virus, pollini,<br />
spore, alimenti e molto altro ancora.<br />
L’insieme dei meccanismi messi<br />
in atto da ogni individuo per la difesa<br />
dell’organismo stesso viene chiamato<br />
sistema immunitario. Allergia indica<br />
una condizione caratterizzata da una<br />
abnorme reattività dell’organismo nel<br />
caso di un contatto con determinate<br />
sostanze di per sé non pericolose,<br />
che vengono definite allergeni. La<br />
parola “allergia” deriva da due parole<br />
greche: allos che significa diverso<br />
ed ergon che significa effetto. Le<br />
allergie sono patologie atopiche (per<br />
atopia si intende una forte reattività<br />
nei confronti di agenti normalmente<br />
innocui) caratterizzate dalla presenza<br />
di anticorpi specifici (immunoglobuline<br />
E o nella versione abbreviata<br />
IgE). L’allergene, introdotto una<br />
prima volta nell’organismo, rimane<br />
latente, ma induce la formazione di<br />
anticorpi specifici. Quando si verifica<br />
una seconda introduzione, l’organismo,<br />
ormai allergizzato, risponde<br />
con l’immediata, o quasi immediata,<br />
attuazione di fenomeni evidenti. I<br />
casi più diffusi di allergia sono imputabili<br />
a pollini, polvere, alimenti e<br />
farmaci. Attualmente circa un terzo<br />
della popolazione italiana soffre di<br />
una qualche forma di allergia. Alla<br />
Luca Fortuna<br />
base dei processi infiammatori vi è<br />
la formazione di istamina favorita<br />
dal contatto dell’allergene con gli<br />
anticorpi. Tra le cause delle allergie<br />
si riconoscono sia fattori genetici (le<br />
probabilità di sviluppare un’allergia<br />
sono più alte in soggetti con casi familiari<br />
di allergia) sia ambientali. Le<br />
allergie sono dunque delle reazioni<br />
immunitarie dell’organismo a sostanze<br />
estranee non-infettive (allergeni,<br />
antigeni). L’organismo reagisce con<br />
sintomi infiammatori e con la produzione<br />
di anticorpi (reazione antigeneanticorpo).<br />
Le allergie più frequenti<br />
Le allergie più frequenti si trovano:<br />
nelle vie respiratorie: rinite allergica,<br />
sinusite allergica, asma bronchiale;<br />
nella cute: orticaria, eczema di<br />
contatto, neurodermite;<br />
negli occhi: congiuntivite allergica;<br />
nel tratto digestivo: diarrea, nausea;<br />
sistemiche: temperatura alta, stanchezza,<br />
disturbi del sonno.<br />
L’istamina<br />
L’istamina è un ormone che svolge<br />
svariate funzioni. Nel tessuto connettivo<br />
dermico e mucotico induce<br />
vasocostrizione e vasodilatazione,<br />
partecipa ai processi infiammatori e
pruriginosi. Nei processi allergici,<br />
l’istamina liberata dalle mastcellule<br />
dermiche è un importante mediatore.<br />
Una liberazione di istamina non<br />
denota necessariamente un’allergia<br />
perché anche in altri processi ne viene<br />
liberata. Il contenuto di istamina nei<br />
prodotti alimentari può essere notevole,<br />
specialmente se si è in presenza di<br />
proteine stagionate come nei formaggi,<br />
nel pesce e nella carne conservata.<br />
L’iperproduzione o l’ipoproduzione<br />
di istamina può scatenare sintomi patologici<br />
di vario tipo, anche psichici.<br />
L’istamina è una sostanza presente in<br />
natura e nel corpo umano che viene<br />
prodotta dalla disgregazione di alcune<br />
proteine, nei normali processi di<br />
difesa dell’organismo. Se la quantità<br />
di istamina rilasciata è eccessiva, possono<br />
insorgere vari problemi, come<br />
ad esempio la dilatazione dei vasi<br />
sanguigni che rilasciano i fluidi nei<br />
tessuti circostanti provocando gonfiore<br />
e irritazione. L’istamina stimola<br />
anche lo stomaco e l’intestino, e può<br />
essere responsabile degli attacchi di<br />
asma, perché provoca la contrazione<br />
dei bronchi. Inoltre, l’azione allergica<br />
dell’istamina tramite mastcellule<br />
può essere scatenata dai pollini, dal<br />
pelo degli animali e da altre sostanze,<br />
e può provocare tutti i sintomi della<br />
febbre da fieno o dell’asma.<br />
La soglia delle allergie<br />
In quasi tutti i fenomeni biologici si<br />
registra l’esistenza di un livello di<br />
soglia e, tuttavia, parlando di reazioni<br />
allergiche, questo concetto appare<br />
a molti come rivoluzionario. Studi<br />
recenti testimoniano infatti che l’allergia<br />
non dipende solo dalla reazione<br />
a una singola sostanza, ma dalla<br />
somma di molte piccole reazioni che<br />
aumentano il livello di infiammazione<br />
generale dell’organismo, predisponendolo<br />
cioè a “esplodere” al contatto<br />
con sostanze anche solo lievemente<br />
irritanti. Una concezione che consente<br />
di interpretare l’allergia come un<br />
eccesso di difesa, piuttosto che come<br />
un difetto dell’organismo. In questa<br />
concezione dell’allergologia, il livello<br />
di soglia non è altro che l’espressione<br />
della capacità umana di adattarsi; si<br />
tratta di una realtà clinica evidente<br />
spesso negata dal mondo della medicina<br />
convenzionale, ma che oggi è<br />
sempre più accettata anche nel mondo<br />
accademico.<br />
È importante ricordare che secondo<br />
questa visione concettuale, l’allergia<br />
non è mai un meccanismo assoluto,<br />
nel senso che o c’è o non c’è, ma è invece<br />
un meccanismo relativo, quindi<br />
estremamente modulato, che è sempre<br />
presente e che può essere al di sopra o<br />
Medicina Olistica<br />
Allergia significa una maniera<br />
diversa di reagire da parte di<br />
alcuni individui<br />
verso alcune sostanze<br />
al di sotto del livello di soglia del singolo<br />
individuo. Questo discorso vale<br />
per tutti i fenomeni allergici “classici”,<br />
come ad esempio: rinite, asma,<br />
dermatite, orticaria, diarrea e congiuntivite.<br />
Ciascun individuo infatti, pur<br />
essendo allergico e intollerante, può<br />
mantenere un controllo sulla propria<br />
reattività attraverso un meccanismo<br />
attivo. Quando una persona diventa<br />
clinicamente allergica, ovvero quando<br />
manifesta dei segnali di allergia o di<br />
intolleranza, è il segnale dell’avvenuto<br />
superamento del livello di soglia<br />
della propria capacità di adattamento.<br />
I falsi nemici<br />
Adottando il concetto di superamento<br />
della soglia di reattività è necessario<br />
rivedere il proprio rapporto con i “nemici”<br />
che scatenano l’allergia. Non<br />
serve prendersela solo con i “pollini<br />
cattivi” o con il “latte che fa male alla<br />
pancia”, ma bisogna considerare cosa<br />
sia avvenuto nell’organismo, per aiutarlo<br />
a ricreare tolleranza, sia attraverso<br />
un processo di progressiva iposensibilizzazione,<br />
sia attraverso strumenti<br />
indiretti come l’uso di alcuni minerali<br />
o oligoelementi. Non si tratta più di<br />
identificare la sostanza responsabile<br />
dell’allergia, ma di armonizzare<br />
ed equilibrare il terreno organico.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 41
Medicina Olistica<br />
Raramente gli allergologi spiegano ai<br />
propri pazienti perché, pur risultando<br />
allergici a moltissimi pollini, soffrano<br />
di rinite o di asma solo in determinati<br />
periodi, ad esempio tra agosto e settembre,<br />
o solo tra maggio e giugno, o<br />
a volte non ne soffrono affatto, anche<br />
se quei pollini sono presenti nell’ambiente<br />
per periodi ben più lunghi di<br />
quelli caratterizzati dalla manifestazione<br />
allergica. Questa reazione non<br />
lineare, ovvero dove non c’è un nesso<br />
di causalità assoluto tra la presenza di<br />
una sostanza e la reazione, è dovuta al<br />
fatto che ogni organismo umano ha la<br />
possibilità di adattarsi alle circostanze<br />
avverse che incontra: pollini, freddo,<br />
caldo, inquinamento, acari della<br />
polvere, farmaci e alimenti. Così avviene<br />
spesso che una persona, pur in<br />
presenza di IgE (immunoglobuline E)<br />
verso una certa sostanza non sviluppi<br />
allergia quando entra in contatto con<br />
quello specifico allergene. È anche<br />
grazie a questo fenomeno che non<br />
possiamo più considerare la terapia di<br />
un’allergia come qualcosa di mirato<br />
esclusivamente contro l’allergene. Un<br />
trattamento che non sia solo sintomatico,<br />
ma che incida sulle cause<br />
profonde, ha per obiettivo l’organismo<br />
intero. Lo scopo è quello di<br />
pensare a rieducare un organismo affinché<br />
possa controllare le reazioni allergiche<br />
riportandole all’interno della<br />
sua capacità di tolleranza. In altre parole<br />
si deve insegnare all’organismo a<br />
trovare quella “valvola di sfiato” che<br />
consente alla pentola a pressione di<br />
non scoppiare, ma anzi di eliminare<br />
gradualmente tutto il vapore prodotto<br />
senza arrecare danni.<br />
Rinite allergica e Aromaterapia<br />
La rinite allergica (o raffreddore da<br />
fieno) compare da fine marzo e dura<br />
fino a tutto giugno, quando la fioritura<br />
delle piante raggiunge l’apice,<br />
con effetti devastanti su naso, occhi<br />
e polmoni di milioni di individui. I<br />
disturbi compaiono la mattina appena<br />
svegli, si attenuano nelle ore centrali,<br />
42 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Studi recenti testimoniano che l’allergia<br />
non dipende solo dalla reazione a una<br />
singola sostanza, ma dalla somma di<br />
molte piccole reazioni che aumentano<br />
il livello di infiammazione generale<br />
dell’organismo, predisponendolo cioè<br />
a “esplodere” al contatto con sostanze<br />
anche solo lievemente irritanti<br />
per poi diminuire in serata. La rinite<br />
allergica è sempre più frequente, si<br />
calcola che riguardi il 15% circa della<br />
popolazione e per un 5% può diventare<br />
un vero e proprio incubo: starnuti<br />
a raffica, naso chiuso o colante, occhi<br />
fortemente arrossati e disagio continuo<br />
che sfocia in stanchezza cronica,<br />
sonno perturbato, irritabilità, difficoltà<br />
di concentrazione. Molti sono<br />
gli Oli Essenziali con una forte azione<br />
antinfiammatoria e balsamica che<br />
possono contrastare gli effetti irritativi<br />
degli allergeni come pollini e polveri.<br />
Il sistema respiratorio è la parte più<br />
esposta alle allergie, le sostanze allergizzanti<br />
che provocano irritazione<br />
sono facilmente dispersibili nell’aria,<br />
vengono ispirate e possono provocare<br />
attacchi più o meno forti di rinite allergica<br />
o anche di asma. Per contrastare<br />
l’infiammazione delle mucose del<br />
naso e degli occhi, così come cefalea,<br />
starnuti e naso chiuso o colante, gli oli<br />
essenziali più utili sono camomilla,<br />
chiodi di garofano, camomilla blu,<br />
lavanda, cipresso, maggiorana, pino<br />
silvestre. Possiedono una forte azione<br />
antistaminica, unitamente a proprietà<br />
balsamiche, decongestionanti, lenitive<br />
e antinfiammatorie. L’approccio aromaterapico<br />
può essere di grande aiuto<br />
per contrastare le manifestazioni allergiche,<br />
poiché agisce sull’intero organismo<br />
e non sul singolo sintomo.<br />
Oli essenziali per combattere<br />
le allergie<br />
Lavanda<br />
La Lavanda (Lavandula agustofolia)<br />
è uno dei migliori oli essenziali per<br />
combattere le allergie. La Lavanda di<br />
grado aromaterapeutico è un antistaminico<br />
naturale, dopo l’applicazione<br />
il sollievo giunge in pochi minuti.<br />
Ecco come usare la Lavanda per il<br />
sollievo dall’allergia:<br />
Frizione: applicare 1 goccia sui<br />
polsi o sul plesso solare.<br />
Inalazione: diffonderla con un diffusore<br />
per 15 minuti ogni 2 ore.<br />
Inalazione diretta: applicare 1-2<br />
gocce sul palmo della mano, strofinare<br />
le mani e unirle a coppetta,<br />
metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />
respiri profondi.<br />
Assunzione: 2-3 gocce di Lavanda<br />
emulsionate in olio di cumino<br />
nero, 2 volte al giorno.<br />
Camomilla blu<br />
La Camomilla blu (Chamomilla<br />
matricaria) contiene naturalmente<br />
azulene, una sostanza che è in grado<br />
di contrastare gli effetti dell’istamina.<br />
La Camomilla blu di grado aromaterapeutico<br />
è un potente antiallergico in<br />
grado di apportare sollievo immediato<br />
alle manifestazioni infiammatorie più<br />
estese, come sfoghi cutanei, arrossamenti,<br />
irritazioni della pelle. Agisce
come antidoto all’istamina, insostituibile<br />
nelle manifestazioni di natura<br />
allergica.<br />
Frizione: applicare 1 goccia sui<br />
polsi o sul plesso solare.<br />
Inalazione: diffonderla in sinergia<br />
con la Lavanda.<br />
Inalazione diretta: applicare 1-2<br />
gocce sul palmo della mano, strofinare<br />
le mani e unirle a coppetta,<br />
metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />
respiri profondi.<br />
Assunzione: 2-3 gocce di Camomilla<br />
blu emulsionate in olio di cumino<br />
nero, 2 volte al giorno.<br />
Cipresso<br />
Il Cipresso (Cupressus sempervirens)<br />
è perfetto per combattere le allergie,<br />
decongestiona rapidamente le mucose<br />
di naso e gola. Il Cipresso di grado<br />
aromaterapeutico è un potente antiallergico<br />
in grado di apportare sollievo<br />
anche nei casi più ostinati, come ad<br />
esempio nelle crisi di starnuti.<br />
Ecco come usare il Cipresso per il<br />
sollievo dall’allergia:<br />
Frizione: applicare 2-3 gocce sui<br />
polsi o sul plesso solare emulsionandolo<br />
in poco olio vegetale di<br />
argan.<br />
Medicina olistica<br />
Un trattamento per le allergie che non sia<br />
solo sintomatico, ma che incida sulle cause<br />
profonde, ha per obiettivo l’organismo intero<br />
Inalazione: diffonderlo con un diffusore<br />
per 20 minuti ogni 2 ore.<br />
Inalazione diretta: applicare 1-2<br />
gocce sul palmo della mano, strofinare<br />
le mani e unirle a coppetta,<br />
metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />
respiri profondi.<br />
Assunzione: 2-3 gocce di Cipresso<br />
emulsionate in olio di cumino<br />
nero, 2 volte al giorno.<br />
Miscela contro le allergie forti<br />
Una miscela di oli essenziali che allevia<br />
le allergie più forti si realizza<br />
con: 10 gocce di lavanda, 10 gocce<br />
di cipresso, 5 gocce di maggiorana, 5<br />
gocce di copaiba. Diffusione ambientale<br />
per 20 minuti due volte al giorno.<br />
Luca Fortuna<br />
Cosa leggere di Luca Fortunai<br />
Manuale di Aromaterapia<br />
Xenia Edizioni, 2010<br />
Le Allergie<br />
Xenia Edizioni, 2011<br />
Aromaterapia Naturopatica<br />
Enea Edizioni, 2006<br />
Piscoaromaterapia sciamanica<br />
Enea Edizioni, 2012<br />
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il numero verde 800 974 001<br />
Esperto di medicine naturali, è una riconosciuta autorità nel campo dell’Aromaterapia.<br />
Ama scrivere e ha pubblicato numerosi libri di successo su diverse tematiche legate alle<br />
discipline verdi. Creatore di prodotti e trattamenti venduti in oltre trenta nazioni del<br />
mondo, collabora con diverse aziende ed è impegnato in più progetti di ricerca e sviluppo.<br />
Insegna Aromaterapia a più livelli (corsi di base, specializzazioni, seminari intensivi)<br />
ed è impegnato in una fitta attività di divulgazione, per diffondere la cultura aromatica.<br />
Riceve su appuntamento per consulti individuali e consulenze professionali. Per maggiori<br />
informazioni: www.lucafortuna.it, www.essenthya.it.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 43
La risata<br />
che guarisce<br />
Lo Yoga della Risata come terapia<br />
contro molti disturbi<br />
Da diversi anni a questa<br />
parte la scienza medica<br />
internazionale ha<br />
approfondito ricerche<br />
nell’ambito dei benefici<br />
della risata. Sempre più psicologi,<br />
psicoterapeuti, endocrinologi,<br />
cardiologi e oncologi prescrivono<br />
ai loro pazienti la medicina della<br />
risata in associazione alle cure<br />
allopatiche per prevenire e curare<br />
le diverse patologie. Le scoperte<br />
scientifiche hanno dimostrato<br />
che la risata ha la capacità di<br />
stimolare nel nostro cervello la<br />
produzione delle beta-endorfine,<br />
l’antidolorifico naturale ingrado<br />
di rilassare e allentare le tensioni<br />
del corpo, oltre a favorire la produzione<br />
della serotonina, l’antidepressivo<br />
endogeno che ci aiuta<br />
nei momenti di disagio emotivo.<br />
Ridere rinforza il sistema immunitario<br />
grazie alla stimolazione<br />
delle encefaline e degli anticorpi.<br />
La risata è un ottimo cardio-fitness<br />
poiché è in grado di aumentare l’espansione<br />
dell’endotelio (il rivestimento<br />
interno dei vasi sanguigni)<br />
che, migliorando l’irrorazione sanguigna,<br />
contrasta l’arteriosclerosi<br />
e il rischio di infarto e di ictus.<br />
Ridendo, tutto il corpo beneficia<br />
di un miglior apporto di ossigeno<br />
44 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Richard Romagnoli<br />
e gli organi interni vengono massaggiati<br />
dall’effetto provocato dal<br />
movimento diaframmatico, che<br />
migliora il tono muscolare addominale.<br />
Inoltre, la risata neutralizza<br />
ottimamente gli effetti dello<br />
stress e dell’ansia e ha la capacità<br />
di cambiare in breve tempo il<br />
nostro umore migliorando l’efficacia<br />
delle nostre prestazioni.<br />
Che la risata sia un toccasana per<br />
la mente e il corpo lo sapevano già<br />
i nostri antenati; il poeta Marco<br />
Valerio Marziale in uno dei suoi<br />
Epigrammi suggeriva: «Se sei saggio,<br />
ridi». Nell’India antica la risata<br />
era una delle discipline che permettevano<br />
all’uomo di riconnettersi<br />
con la propria divinità interiore.<br />
Il poema epico Ramayana recita:<br />
«Vi sono tre cose reali: Dio, la<br />
follia umana e il riso: dato che le<br />
prime due oltrepassano la nostra<br />
comprensione, dobbiamo fare<br />
quello che possiamo con la terza».<br />
La risata che guarisce corpo e<br />
spirito<br />
L’Hasya Yoga (Hasya in sanscrito<br />
significa risata), cioè il Laughter<br />
Yoga o Yoga della Risata, è stata<br />
rivitalizzata grazie all’intuizione<br />
del medico indiano dottor Madan<br />
Kataria che nel 1995 assieme a un<br />
piccolo gruppo di persone ha dato<br />
vita al primo Club della Risata, la<br />
cui intenzione è quella di radunare<br />
persone di ogni classe sociale,<br />
sesso, credo politico e religioso<br />
per ridere assieme, favorendo la<br />
connessione sociale per lo sviluppo<br />
armonico delle persone e della<br />
collettività. Quel piccolo gruppo di<br />
5 persone 18 anni fa ha dato vita a<br />
un vero e proprio fenomeno sociale<br />
che oggi conta più di 7.000 Club<br />
della Risata, che propagano in 70<br />
Paesi nel mondo il Laughter Yoga,<br />
ovvero la disciplina che coniuga<br />
i benefici dello Yoga Pranayama<br />
(del respiro) a quelli degli esercizi<br />
aerobici della risata.<br />
Lo Yoga della Risata si sta diffondendo<br />
da diversi anni anche in<br />
Italia grazie alla formazione dei<br />
Laughter Club aperti a tutti e la<br />
cui missione è quella di favorire<br />
il benessere fisico e mentale dei<br />
partecipanti. Le sessioni aperte<br />
sono completamente gratuite e<br />
condotte da Leader e Teacher<br />
certificati dalla Laughter Yoga<br />
Foundation del dottor Madan<br />
Kataria, che attraverso semplici ed<br />
efficaci esercizi di respirazione,<br />
stretching, rilassamenti guidati e<br />
altre tecniche specifiche inducono<br />
e favoriscono la risata incondizionata,<br />
permettendo a chiunque di<br />
beneficiare in breve tempo di un
elax psicofisico completo, ridendo<br />
senza necessariamente far uso del<br />
senso dello humour, di barzellette<br />
o battute di spirito.<br />
Nell’Hasya Yoga la risata viene<br />
dapprima indotta dagli esercizi di<br />
gruppo per sfociare in breve tempo<br />
in una serie di risate spontanee e<br />
sostenute, grazie alla contagiosità<br />
tipica della risata per effetto del<br />
complesso sistema di“neuroni<br />
specchio” presenti nel nostro cervello.<br />
Solitamente le sessioni nei<br />
Club della Risata hanno una durata<br />
di 45 minuti e gli appuntamenti in<br />
Italia sono settimanali o mensili.<br />
In India le persone sono solite<br />
ritrovarsi a ridere quotidianamente<br />
radunandosi nei verdeggianti<br />
parchi pubblici dei villaggi o delle<br />
città, prima dell’inizio delle attività<br />
lavorative, per poter essere<br />
sin dalle prime ore del mattino in<br />
perfetta forma fisica e psicologica,<br />
favorendo un’attitudine alla positività<br />
grazie al “cocktail della gioia”<br />
che la risata sa scatenare sia nel<br />
corpo che nella mente.<br />
La medicina per la società<br />
La grandezza dello Yoga della<br />
Risata è di riavvicinare tutti noi<br />
alla nostra risata interiore. Le statistiche<br />
ci ricordano che in media<br />
i bambini ridono dalle 350 alle<br />
400 volte al giorno ma, crescendo,<br />
questa media si abbassa clamorosamente<br />
a quella di 15 risate al giorno.<br />
È davvero triste pensare che<br />
addirittura prima della maggiore<br />
età la nostra naturale attitudine alla<br />
risata venga sostituita dalle ansie<br />
e dallo stress della vita quotidiana.<br />
La maggior parte della popolazione<br />
dichiara di non ricordarsi nemmeno<br />
qual è stata l’ultima volta in<br />
cui ha avuto l’occasione di ridere<br />
spensieratamente. Il grande compositore<br />
e pianista polacco Chopin<br />
scrisse: «Chi non ride mai, non è<br />
una persona seria» ricordandoci<br />
che ridere è una cosa seria, che<br />
merita la nostra completa attenzione,<br />
per il nostro stesso benessere,<br />
per la felicità della nostra famiglia<br />
e della nostra società: un dono,<br />
quello della risata, da preservare.<br />
Un popolo che non ride più naufraga<br />
nelle sabbie mobili dei pensieri<br />
mentali dell’infelicità e della<br />
tristezza, determinando un futuro<br />
improduttivo e di scarse speranze.<br />
La scienza afferma, sostiene e suggerisce<br />
di far uso di questo potente<br />
farmaco per il nostro più completo<br />
benessere. La risata è da sempre<br />
la medicina naturale a costo zero,<br />
che è priva di controindicazioni e<br />
di effetti collaterali. La risata ci<br />
permette di alleggerire i fardelli<br />
delle difficoltà quotidiane, aiuta<br />
a connetterci con facilità con gli<br />
altri, illuminando i nostri pensieri e<br />
migliorando la qualità della nostra<br />
vita. Ridendo, le nostre tensioni<br />
emotive vengono rilasciate attra-<br />
Richard Romagnoli<br />
verso la riossigenazione completa<br />
delle nostre cellule e il processo di<br />
detossificazione: in questo modo si<br />
innalza il tono del nostro umore e<br />
s’amplifica il volume delle nostre<br />
intenzioni positive. Ognuno di noi<br />
nasce piangendo, ma dovremmo<br />
auspicarci di lasciare questa realtà<br />
al suono di una fragorosa risata,<br />
tipica di chi vivendo ne ha assaporato<br />
il senso più semplice e autentico.<br />
La risata è sicuramente l’elisir<br />
di lunga vita e come ebbe a dire il<br />
dottor Susumo Tonegawa, premio<br />
Nobel nell’87 per la medicina «Chi<br />
è musone, triste e depresso non<br />
riesce a tener lontane le malattie».<br />
A tutti l’augurio di una lunga vita,<br />
poiché il destino è nelle mani di chi<br />
sa ridere.<br />
Cosa leggere<br />
Madan Kataria<br />
Yoga della Risata<br />
libro + DVD<br />
Ridere per vivere<br />
meglio<br />
Edizioni La Meridiana, 2008<br />
Medicina Olistica<br />
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Richard Romagnoli ha 38 anni, vive nel sud dell’India dove ha studiato e<br />
approfondito direttamente con il dottor Madan Kataria (Fondatore del Laughter<br />
Yoga Foundation) le virtù terapeutiche dell’Hasya Yoga, lo Yoga della Risata.<br />
Lo stesso dottor Kataria lo ha personalmente diplomato Laughter Yoga Teacher<br />
e Ambasciatore di Laughter Yoga nel mondo. A Puttaparthi, uno dei più visitati<br />
centri spirituali dell’India, ha fondato il Club della Risata e svolge l’attività di<br />
servizio disinteressato nei villaggi rurali, nelle scuole, orfanotrofi e negli ospedali<br />
per diffondere la Gioia della Risata tra il popolo indiano. Ha coniugato le<br />
tecniche psicologiche dell’illusionismo e della clowntherapy alla metodologia del<br />
Laughter Yoga e del potere della mente subconscia. Conduce i suoi WorkShock in<br />
tutto il mondo, combinando la sua esperienza artistica e di ricercatore spirituale,<br />
motivando la gente a sperimentare la Vibrazione della Risata, capace di connettere<br />
il cervello al cuore per poter sperimentare se stessi.<br />
Per approfondire: http://www.innerlaugh.com, http://www.laughteryoga.org e<br />
http://www.facebook.com/magicrichard.<br />
Per contatti: joyaevent@gmail.com.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 45
Infertilità: curarla<br />
con metodi naturali<br />
Quando i figli non arrivano ci sono molteplici soluzioni non invasive<br />
da seguire che permettono il riequilibrio organico dei futuri genitori<br />
46 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Valerio Pignatta
Nelle società occidentali, di<br />
anno in anno va crescendo<br />
la percentuale di coppie<br />
che ha problemi di fertilità<br />
o che addirittura è sterile.<br />
È un processo che parte dagli anni<br />
dello sviluppo industriale del secondo<br />
dopoguerra e che negli ultimi tempi<br />
ha raggiunto dimensioni allarmanti.<br />
Per dare un’idea del fenomeno si può<br />
dire che intorno alla metà del decennio<br />
scorso circa il 15% delle coppie<br />
del mondo occidentale era infertile e<br />
quindi che una su sei aveva difficoltà<br />
ad avere figli 1 . Oggi probabilmente<br />
questa percentuale è già salita.<br />
È anche vero che i tempi di concepimento<br />
si sono allungati per tutti<br />
e sono molto più lunghi di quanto<br />
comunemente si creda. Infatti, il<br />
25% delle coppie concepisce entro<br />
il primo mese di tentativi, il 60%<br />
dopo sei mesi e l’85% in dodici mesi.<br />
Una coppia non fertile è difatti, per<br />
convenzione, quella che in più di un<br />
anno di tentativi non è riuscita a concepire.<br />
Cause dell’infertilità<br />
Sulle cause ci sono moltissime ipotesi<br />
(e dimostrazioni) e sicuramente<br />
si tratta di un insieme multifattoriale<br />
che agendo da più parti attacca il<br />
sistema riproduttivo umano nella sua<br />
integrità.<br />
Normalmente si ritiene che per il<br />
30% siano problemi dovuti all’infertilità<br />
della donna, per un altro 30%<br />
di quelli dell’uomo, per un 20% problemi<br />
comuni e per un ultimo 20%<br />
problemi di origine sconosciuta.<br />
La causa più diffusa nelle donne<br />
è solitamente una causa ormonale<br />
(disordini nell’ovulazione) e negli<br />
uomini un problema di scarsità o<br />
qualità degli spermatozoi. Tuttavia ci<br />
sono anche molte altre cause che possono<br />
essere:<br />
• malattie ginecologiche nella donna<br />
Una coppia non fertile è difatti,<br />
per convenzione, quella che in<br />
più di un anno di tentativi non è<br />
riuscita a concepire<br />
come policistosi ovariche, endometriosi<br />
ecc.;<br />
• malattie andrologiche nell’uomo<br />
come varicocele ecc.;<br />
• radiazioni ionizzanti, non ionizzanti<br />
e inquinamento elettromagnetico<br />
(raggi X, cellulari, pc, tv,<br />
elettrodotti ecc.);<br />
• carenze alimentari;<br />
• celiachia;<br />
• infezioni fungine, batteriche e<br />
virali (candidosi vaginale e sistemica,<br />
clamidia, citomegalovirus,<br />
toxoplasmosi ecc.);<br />
• intossicazioni da fluoro o metalli<br />
pesanti;<br />
• vaccinazioni (specie l’antitetanica);<br />
• fumo e alcool;<br />
• tiroiditi;<br />
• farmaci tossici che non consentono<br />
un sano concepimento (chemioterapia<br />
ecc.);<br />
• uso prolungato della pillola anticoncezionale<br />
(crea problemi di fertilità<br />
talvolta per anni a seguire);<br />
• cause psicologiche ed energetiche.<br />
La fecondazione assistita:<br />
la maternità a caro prezzo<br />
Molte coppie, di fronte a questi problemi<br />
si rivolgono ormai alla fecondazione<br />
assistita che può essere in<br />
vivo o in vitro. La prima consta in<br />
una fecondazione tramite inoculazione<br />
di spermatozoi (del partner o di un<br />
donatore) nella donna oppure nell’introduzione<br />
di spermatozoi e cellule<br />
uovo (entrambi o propri della coppia<br />
Medicina Olistica<br />
o di donatori) nelle tube della donna.<br />
La seconda invece è un sistema complesso<br />
e più invasivo (soprattutto per<br />
la donna) che consiste nel far incontrare<br />
cellule riproduttive maschili e<br />
femminili in provetta e il successivo<br />
trasferimento degli embrioni che si<br />
sono formati nell’utero. La donna poi<br />
deve sottoporsi a vari cicli di trattamenti<br />
farmacologici, controlli e terapie<br />
generalmente quotidiane.<br />
Questo tipo di concepimento “assistito”<br />
dell’essere umano pone però,<br />
come sappiamo, notevoli problemi<br />
etici e anche di salute, sia per la<br />
donna che per il futuro bambino. In<br />
sostanza, è una pratica (soprattutto<br />
quella in vitro) di notevole medicalizzazione,<br />
che spesso ha risultati abbastanza<br />
discutibili e induce una certa<br />
sofferenza anche nella futura madre,<br />
con rischi di parti plurigemellari ecc.<br />
Probabilmente questa dovrebbe rimanere<br />
proprio l’ultima spiaggia per gli<br />
aspiranti genitori più caparbi (se proprio<br />
devono) e solo dopo che hanno<br />
sperimentato altre terapie naturali e di<br />
sostegno alla riproduzione.<br />
Concepire naturalmente:<br />
un lavoro di coppia<br />
Il mondo della medicina non convenzionale<br />
ha parecchi assi nella manica<br />
nel percorso di riequilibrio organico,<br />
proprio perché, nella stragrande<br />
maggioranza dei casi, si tratta sempre<br />
di situazioni di squilibrio ormonale,<br />
spermatico o del metabolismo che<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 47
Medicina Olistica<br />
Le cure “tecnologiche”<br />
dell’infertilità sono un bel<br />
calvario, sia fisico che psichico.<br />
Vanno valutate per bene tutte<br />
le connesse conseguenze<br />
psicologiche, sociali e spirituali<br />
possono, con cure pazienti, essere<br />
ripristinate nella loro efficienza.<br />
Ad esempio, la medicina tradizionale<br />
cinese analizza il problema<br />
infertilità partendo dalla considerazione<br />
degli stati di energia vitale (qi)<br />
degli organi interni (reni, milza ecc.)<br />
secondo la tradizionale visione dei<br />
meridiani di agopuntura. Quindi si<br />
possono avere reni yin in scarsità di<br />
qi oppure una milza yang in eccesso<br />
di qi e così via. Tramite sedute di<br />
agopuntura e l’utilizzo di erbe medicinali<br />
adatte è possibile ripristinare<br />
l’armonia originaria dei meridiani e<br />
insufflare l’energia proprio dove è<br />
carente, al fine di ottenere il risultato<br />
sperato.<br />
In effetti, il meccanismo del concepimento<br />
è da una parte un vero e<br />
proprio congegno biologico con cicli<br />
della fertilità femminile ben precisi,<br />
un orologio biologico maschile, i<br />
ritmi della temperatura basale ecc.;<br />
e dall’altro un vero enigma irrisolto,<br />
dato che in molti casi, a fronte di una<br />
situazione dal punto di vista biomedico<br />
“normale”, non si verifica nessun<br />
ingravidamento.<br />
Se da un lato, quindi, la coppia, per<br />
migliorare la propria fertilità, può<br />
lavorare sull’osservazione del cambiamento<br />
del muco vaginale, della<br />
temperatura basale (per stabilire il<br />
periodo di maggiore fertilità, anche<br />
se non è un’indicazione così sicura<br />
perché essa può variare in base a<br />
molti motivi come poco sonno, infezioni<br />
ecc.), deve d’altro canto inter-<br />
48 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
rogarsi sulle ragioni profonde dell’insuccesso,<br />
ossia su eventuali stress<br />
psicoemotivi che ristagnano.<br />
Un altro aspetto su cui si può lavorare<br />
è quello dell’alimentazione. Molte<br />
discipline nutrizionistiche hanno dei<br />
veri e propri protocolli per ridare<br />
vigore alla fertilità. Normalmente si<br />
ricorre a cibi ricchi di minerali come<br />
lo zinco o vitamine come la E e il<br />
coenzima Q10. Per la tendenza alla<br />
sterilità maschile si può fare uso di<br />
integratori al licopene e di altri preparati<br />
antiossidanti. In generale, nella<br />
dieta, comunque, occorrerebbe fare<br />
attenzione o tenere monitorate eventuali<br />
carenze (minerali, proteine, vitamine,<br />
amminoacidi, acidi grassi) che<br />
possono indurre uno stato di debolezza<br />
non favorevole alla vitalità degli<br />
spermatozoi e delle cellule uovo.<br />
Se si tiene sotto osservazione il muco<br />
Cosa leggere<br />
Francesca Naish,<br />
Janette Roberts<br />
Il concepimento<br />
naturale<br />
Una guida per<br />
futuri genitori<br />
Pisani editrice, 2005<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
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vaginale per identificare il periodo<br />
più fertile (quando esso è chiaro,<br />
filante ed elastico) va tenuto presente<br />
che ci sono farmaci che interagiscono<br />
condizionandone la consistenza e<br />
l’aspetto: antibiotici, chemioterapici,<br />
antistaminici, antidolorifici, antinfiammatori,<br />
terapie ormonali ecc.<br />
Altre medicine che è possibile utilizzare<br />
in aiuto al concepimento sono l’omeopatia,<br />
l’antroposofia, la fitoterapia,<br />
le tecniche di rilassamento, i massaggi,<br />
l’osteopatia, lo yoga, la medicina ayurvedica<br />
e quella tibetana.<br />
In ogni caso, i “tempi” (ciclo lunare fertile)<br />
sono di importanza critica per cui<br />
vanno assolutamente tenuti d’occhio.<br />
Consigli pratici<br />
Una delle più note guide alla fertilità<br />
2 ritiene che un paio di consigli<br />
scontati, ma importanti (e da seguire),<br />
per incrementare le chance di rimanere<br />
incinta siano quello di avere un<br />
rapporto sessuale il giorno del picco<br />
della fertilità e quello di cercare di<br />
avere rapporti sessuali fino alla prima<br />
mattina (compresa) dell’aumento<br />
della temperatura basale della donna,<br />
in quanto è possibile che l’ovulo sia<br />
ancora vitale.<br />
Altri suggerimenti utili per l’uomo<br />
possono essere quello di non indossare<br />
indumenti stretti, specialmente<br />
nella zona inguinale, e di non fare<br />
bagni caldi per evitare il riscaldamento<br />
dei testicoli, il quale può ridurre<br />
la quantità di spermatozoi prodotti.<br />
Inoltre, va fatta la massima attenzione<br />
per mantenersi rilassati perché preoccupazioni<br />
e stress agiscono in modo<br />
nefasto sulla riproduzione (diminuiscono<br />
il numero di spermatozoi).<br />
Infine, se è vero che la percentuale di<br />
fecondità aumenta in base al numero<br />
di rapporti (che quindi devono essere<br />
numerosi) è anche vero che se ci sono<br />
problemi di scarsità di spermatozoi<br />
sarebbe meglio non avere rapporti<br />
tutti i giorni ma a giorni alterni (o<br />
ogni due-tre giorni), in modo tale da
Il meccanismo del concepimento<br />
è da una parte un vero e proprio<br />
congegno biologico con cicli della<br />
fertilità femminile ben precisi, un<br />
orologio biologico maschile, i ritmi<br />
della temperatura basale ecc. e<br />
dall’altro un vero enigma irrisolto<br />
permettere la produzione di una maggiore<br />
quantità di spermatozoi stessi<br />
da utilizzare nei giorni più fecondi<br />
del ciclo.<br />
Se nonostante tutti i tentativi e gli aiuti<br />
naturali non si dovesse riuscire nell’intento,<br />
andrebbe fatta infine una riflessione<br />
sulle terapie “forzate” cui si è<br />
accennato. Da un punto di vista filosofico<br />
e spirituale verrebbe da dire che tutto<br />
ciò che è una forzatura è, in un certo<br />
senso, una violenza. Le cure “tecnologiche”<br />
dell’infertilità sono un bel calvario,<br />
sia fisico che psichico. Vanno valutate<br />
per bene tutte le connesse conseguenze<br />
psicologiche, sociali e spirituali. Inoltre,<br />
va tenuto presente che alcuni farmaci<br />
biotecnologici (ogm) per curare l’infertilità<br />
producono sull’organismo umano<br />
effetti nocivi.<br />
All’interno della coppia forse si<br />
dovrebbero prima fare delle riflessioni<br />
sul desiderio e il significato di<br />
avere figli oggi e su eventuali strade<br />
alternative come ad esempio l’ado-<br />
Valerio Pignatta<br />
zione o l’affido. Ma ovviamente tutto<br />
va giustamente lasciato alla libera<br />
scelta di ognuno.<br />
Sicuramente alcune considerazioni<br />
generali sul fenomeno è possibile<br />
farle: esso potrebbe sembrare il<br />
manifestarsi più compiuto del disagio<br />
di una società talmente centrata sul<br />
proprio ego da tendere ormai all’estinzione.<br />
Oppure si potrebbe anche<br />
immaginare che l’abitudine alla delega<br />
che imperversa nelle nostre vite, e cui<br />
ci hanno abituati, sia arrivata alla base<br />
della nostra esistenza stessa e ne mini<br />
l’indipendenza proprio con la delega<br />
dell’atto del concepimento.<br />
Ma le fughe, in avanti, sono sempre<br />
possibili. Forse è sufficiente non mettere<br />
cancelli ideologici all’amore.<br />
Note<br />
Medicina Olistica<br />
1. Naish, Francesca, Natural fertility, Sally<br />
Milner Publishing, Binda, 2004, p. 275.<br />
2. Weschler, Toni, Taking charge of your fertility,<br />
Collins, New York, 2006, p 171.<br />
Laureato in Scienze Politiche all’Università di Pavia e laureato in Storia all’Università<br />
di Genova, lavora come traduttore, redattore e collaboratore di riviste e case editrici, fra<br />
cui il Gruppo Editoriale Macro. Ha pubblicato diversi articoli su periodici nazionali<br />
inerenti il rapporto salute/ambiente e testi divulgativi di medicina naturale. Ha scritto<br />
inoltre testi di storia per l’editoria scolastica, nonché ricerche storiche per istituti<br />
universitari. Attualmente prosegue la sua attività di ricerca e studio dedicandosi alla<br />
storia delle religioni e della medicina.<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 49
Cattiva maestra<br />
televisione<br />
Bambini e TV: intervista ad Anna Oliverio Ferraris Marianna Gualazzi<br />
Televisione, computer, videogiochi,<br />
telefonini: siamo<br />
noi adulti ad essere divetati<br />
per primi “schermo e video<br />
dipendenti”. E i nostri figli<br />
ci seguono a ruota, richiedendo precocemente<br />
libero accesso al tablet e<br />
il possesso dello scettro-telecomando.<br />
Eppure basta un minimo di consapevolezza<br />
per capire che la televisione<br />
e gli altri media non sono adeguati ai<br />
nostri bimbi e che la loro presenza in<br />
famiglia va ridimensionata. Sarebbe<br />
sufficiente l’esempio di noi genitori<br />
a distogliere bambini e adolescenti<br />
dagli schermi e a riportare le loro<br />
vite là dove dovrebbero svolgersi:<br />
negli spazi della natura, nel gioco<br />
libero all’aria aperta, nel contatto<br />
con il gruppo dei pari, tra le pagine<br />
di un bel libro. Anna Oliverio<br />
Ferraris, professoressa di Psicologia<br />
dello sviuppo alla Sapienza di Roma<br />
e autrice di saggi e articoli in cui<br />
affronta il temi del rapporto con tv<br />
e nuovi media, ci spiega i pericoli di<br />
un’esposizione precoce e prolungata<br />
dei nostri bimbi agli schermi e ai loro<br />
contenuti.<br />
50 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Oggi i bambini sono sempre più<br />
precocemente esposti al mezzo televisivo<br />
– ci sono programmi adatti<br />
ai picolissimi di anche solo un anno<br />
e mezzo. A quale età un bambino<br />
può iniziare ad approcciarsi alla<br />
televisione? Quali sono i tempi di<br />
esposizione adatti a ogni età (prescolare,<br />
scolare, adolescenza)?<br />
In realtà non ci sono programmi<br />
adatti ai piccolissimi, anche se lo si<br />
vuole far credere. Nei primi mesi e<br />
anni di vita i bambini devono prendere<br />
contatto con la realtà: non solo<br />
vedere, ma anche toccare, odorare,<br />
udire, spostarsi, esplorare, provare,<br />
riprovare, ripetere, inserirsi attivamente<br />
nei discorsi. Lo schermo<br />
televisivo fornisce delle immagini in<br />
movimento e dei suoni su cui il bambino<br />
non può esercitare alcuna forma<br />
di controllo, ma che deve limitarsi<br />
a seguire. Il televisore ipnotizza i<br />
bambini piccoli e li abitua alla passività.<br />
A 3-4 anni, quando un bambino<br />
incomincia ad avere una conoscenza<br />
del mondo reale e delle regole fondamentali<br />
del suo funzionamento, si<br />
può incominciare a mostrare qualche<br />
video di pochi minuti, adatto all’età<br />
sia per i tempi che per i contenuti:<br />
sono video che si trovano più facilmente<br />
in rete che in televisione. In<br />
seguito, scegliendo, può vedere dei<br />
cartoni o qualche breve programma.<br />
Non dimentichiamoci che in televisione<br />
si vedono continuamente spot<br />
pubblicitari i cui contenuti non sono<br />
indifferenti.<br />
Quali sono i suoi consigli per una<br />
fruizione più consapevole e meno<br />
passiva della tv da parte di bambini<br />
e adulti?<br />
È necessario che gli adulti abbiano<br />
una preparazione culturale che consenta<br />
loro di “leggere” i media, di<br />
capire cioè che cosa viene trasmesso<br />
non soltanto a livello esplicito, ma<br />
anche a livello implicito. Il linguaggio<br />
multimediale avviene a più livelli<br />
e spesso i messaggi impliciti (metacomunicazione)<br />
sono i più rilevanti.<br />
Per esempio è difficile che la pubblicità<br />
di un sapone parli dei requisiti<br />
del sapone, più spesso parla di seduzione<br />
e di sessualità. In molti serial<br />
televisivi, così come in molti altri
Fermi davanti al televisiore,<br />
bambini e adolescenti non sono<br />
indotti a confrontarsi con la realtà,<br />
a mettersi alla prova, a sbagliare e<br />
correggersi. Rischiano di imparare<br />
a subire la fatalità degli eventi<br />
programmi, è sottesa una visione<br />
del mondo, una filosofia di vita, di<br />
cui spesso non ci si rende conto ma<br />
che, visione dopo visione, finisce per<br />
modellare la mente degli spettatori.<br />
Questo modellamento riesce meglio,<br />
ovviamente, con i bambini la cui personalità<br />
è ancora tutta da formare.<br />
Cosa rischiano i nostri bambini<br />
facendo “indigestione” di televisione?<br />
Rischiano di abituarsi a uno stile di<br />
vita sedentario, isolato e inattivo.<br />
Corrono anche il rischio di lasciarsi<br />
influenzare da quegli spot che prongono<br />
alimenti non sani, molto zuccherati<br />
e grassi. Fermi davanti al televisore<br />
non sono indotti a confrontarsi con la<br />
realtà, a mettersi alla prova, a sbagliare<br />
e correggersi. Rischiano di imparare<br />
a subire la fatalità degli eventi.<br />
La pubblicità è oggi parte sempre<br />
più predominande all’interno dei<br />
programmi e dei canali dedicati ai<br />
bambini: come possiamo spiegare<br />
ai nostri bimbi (penso anche alla<br />
fascia 3-6 anni) la differenza tra un<br />
porgramma e lo spot pubblicitario?<br />
Bambini e Genitori<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 51
Bambini e Genitori<br />
Difficile spiegarlo a un bambino di<br />
quella età, sia perchè non ha ancora<br />
senso critico, sia perchè è indotto a<br />
credere in ciò che vede. Anche se<br />
capisce, può restarne influenzato,<br />
perchè più della comprensione contano<br />
le emozioni che vive vedendo lo<br />
spot. Le immagini hanno spesso una<br />
forza superiore alle parole. Anche<br />
bambini più grandi (8-11 anni) e<br />
spesso anche gli adulti, pur comprendendo<br />
le finalità della pubblicità,<br />
possono rimanerne influenzati perchè<br />
il messaggio è avvincente, perchè il<br />
testimonial è un beniamino del calcio<br />
e così via. Tra cognizione e sentimenti<br />
spesso non c’è coincidenza.<br />
In che modo la televisione influenza<br />
l’idendità di genere dei nostri<br />
bimbi?<br />
Dipende dai modelli che propone, se<br />
sono stereotipati oppure no. Spesso<br />
Cosa leggere<br />
Anna Oliverio Ferraris<br />
TV per un figlio<br />
Laterza, 2004<br />
Anna Oliverio Ferraris<br />
Chi Manipola la tua Mente?<br />
Vecchi e nuovi persuasori:<br />
riconoscerli per difendersi<br />
Giunti, 2010<br />
Jerry Mander<br />
Quattro Argomenti<br />
per Eliminare la Televisione<br />
Dedalo, 1996<br />
Erina Fazioli Biaggio<br />
Video Dipendenti<br />
o Videointelligenti?<br />
Per un uso corretto della<br />
televisione<br />
Red, 2009<br />
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il numero verde 800 974 001<br />
52 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
vengono forniti modelli semplificati<br />
di maschio e di femmina perché si<br />
pensa di raggiunge un maggior numero<br />
di spettatori senza troppa fatica.<br />
C’è nella pubblicità dei giocattoli e<br />
prodotti per bambini una forte stereotipizzazione<br />
che un tempo non c’era:<br />
le femmine sono tutte “principesse”,<br />
vestono di rosa, hanno gadget, lustrini<br />
e bamboline; ai maschi vengono<br />
offerte macchinine e mostri. Un livello<br />
elevato di stereotipizzazione c’è<br />
anche in molti personaggi che compaiono<br />
in tv, specialmente se donne:<br />
anche presentatrici serie e capaci pensano<br />
di doversi addobbare in modo<br />
eccessivo quando compaiono sullo<br />
schermo: abiti sexy, lunghi pendenti<br />
alle orecchie, labbra gonfiate, seni<br />
prominenti, acconciature di capelli<br />
eccessivamente ricercate.<br />
Cosa pensa della scelta di alcune<br />
famiglie di non avere la televisione<br />
in casa, non vietando però ai bimbi<br />
di poterla vedere al di fuori delle<br />
mura domestiche (dai nonni o da<br />
un amico)?<br />
È una scelta comprensibile per i<br />
motivi ricordati prima, ma anche<br />
perché attualmente i programmi di<br />
qualità non sono molti e quelli adatti<br />
ai bambini pochissimi, perché sono<br />
infarciti di pubblicità, perché per<br />
tenere i bambini incollati al video si<br />
eccede in violenze, comportamenti<br />
antisociali, flash, esplosioni, cambiamenti<br />
improvvisi di scena, ossia<br />
modalità espressive che hanno l’effetto<br />
di eccitare i giovani spettatori.<br />
Ovviamente chi fa la scelta di non<br />
avere il televisore in casa si informa<br />
su ciò che guardano i figli quando<br />
sono dai nonni e dagli amici.<br />
C’è un legame tra l’abuso di televisione<br />
e videogiochi e la crescita<br />
esponenziale di disturbi come quello<br />
da deficit di attenzione e l’iperattività?<br />
Indubbiamente i bambini che trascorrono<br />
troppo tempo davanti agli<br />
schermi e si abituano ai tempi veloci<br />
e frammentati della televisione,<br />
degli spot, dei videogiochi, possono<br />
avere poi difficoltà ad adattarsi ai<br />
tempi lunghi dell’applicazione e<br />
della concentrazione. Diventano più<br />
facilmente insofferenti, non sanno<br />
aspettare, vogliono tutto subito. A<br />
questi bambini serve tornare ai ritmi<br />
della natura, ai tempi “umani” dei<br />
giochi all’aperto. Bisogna evitare<br />
che i bambini diventino dipendenti<br />
dagli schermi e offrire loro della<br />
alternative.<br />
Abbiamo intervistato Anna Oliverio Ferraris<br />
Anna Oliverio Ferraris insegna Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma,<br />
dirige “Psicologia contemporanea” e collabora con riviste di psicologia, quotidiani<br />
e settimanali. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato<br />
Nazionale per la Bioetica.<br />
È autrice di saggi, numerosi articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi<br />
dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola,<br />
della formazione, della comunicazione in contesti diversi, del rapporto con tv e<br />
nuovi media, delle dinamiche identitarie nella società contemporanea.<br />
Ha partecipato e continua a partecipare a numerosi convegni culturali e conferenze,<br />
sia in Italia che all’estero. Ha organizzato e partecipato in qualità di docente a<br />
corsi di formazione sui problemi della crescita, i nuovi media, il disadattamento, il<br />
bullismo, i fattori protettivi e il recupero, l’adolescenza, la devianza minorile, la<br />
pedofilia, l’adozione, la comunicazione in classe e in famiglia, rivolti a insegnanti,<br />
pediatri, psicologi, psicoterapeuti e associazioni di genitori.
Bambini e<br />
malattie invernali<br />
Echinacea, rosa canina, citomix, omeogriphi e<br />
oscillococcinum: come e quando usarli in caso<br />
di asma, raffreddore e tosse<br />
Vincenzo Valesi<br />
Il dottor Vincenzo Valesi autore<br />
del long seller I Rimedi Naturali<br />
del Medico di Famiglia (Macro<br />
Edizioni) risponde al quesito di<br />
una nostra lettrice.<br />
Come tantissime mamme sono alle<br />
prese con i soliti, infiniti, e apparentemente<br />
inguaribili, disturbi invernali<br />
dei bambini. Un iperreattivo di sei<br />
anni, fra asma e un raffreddore che<br />
non lo abbandona mai. E un perenne<br />
raffreddato di 16 mesi che non riesce<br />
a dormire mai, per via del naso chiuso.<br />
Mi sono rivolta ai migliori pediatri,<br />
alcuni omeopati, ma c’è tanta confusione<br />
e noi mamme non sappiamo a<br />
chi dar retta.<br />
Ad esempio: echinacea. Alcuni la<br />
prescrivono, altri assolutamente la<br />
vietano ai bambini sotto i tre anni<br />
poiché danneggerebbe il sistema<br />
immunitario non ancora formato.<br />
Rosa Canina: alcuni medici la prescrivono<br />
a fiumi, altri la vietano poiché<br />
aumenta l’irritabilità.<br />
Avreste delle risposte chiare per chi<br />
come me è stufa di bentelan e ventolin<br />
e rinorex e mille altri spray nasali<br />
che le farmacie ci propinano per<br />
liberare i nasini dei nostri pargoli?<br />
Vi ringrazio a nome di tutte le<br />
mamme!<br />
Cordiali saluti<br />
Leandra<br />
Questa domanda offre lo spunto per<br />
alcune considerazioni interessanti<br />
circa l’individualizzazione di una<br />
terapia naturale. Il bimbo più grande,<br />
giustamente definito un iperreattivo,<br />
è quello che Ippocrate avrebbe<br />
chiamato temperamento collerico o<br />
iroso e gli omeopati costituzionalisti<br />
fosforico. Il secondo, iporeattivo e<br />
con reazioni torpide, è il flemmatico<br />
di Ippocrate, carbonico o catarrallinfatico<br />
dei costituzionalisti. Se poi<br />
vogliamo prendere in considerazione<br />
i miasmi o diatesi, cioè le modalità<br />
reattive, diremo che il figlio maggiore<br />
presenta una modalità reattiva<br />
di tipo tubercolinico, e il minore di<br />
tipo psorico.<br />
Riguardo all’echinacea e alla rosa<br />
canina, premetto che quanto affermo<br />
si riferisce alla pianta come fitoterapico,<br />
o comunque fitogemmoterapico,<br />
che definisce parti ponderali del<br />
vegetale, estratti secchi e diluizioni<br />
che vanno dalle tinture madri e alle<br />
diluizioni delle stesse comprese fra le<br />
D1 e le D4.<br />
Bisogna immaginare il sistema<br />
immunitario come una bilancia,<br />
dove da una parte pesano i linfociti<br />
T helper 1 (Th1) e dall’altra i T helper<br />
2 (Th2). In condizioni normali<br />
di salute i due sistemi devono essere<br />
in equilibrio. L’echinacea, poiché<br />
spinge soprattutto dalla parte dei<br />
Th2, è utile nelle malattie virali di<br />
tipo influenzale, caratterizzate da<br />
una grande reattività sostenuta dai T<br />
helper 1, quindi è adatta al bimbo più<br />
grande, perché si contrappone a questo<br />
eccesso di risposta che può creare<br />
essa stessa un danno. La rosa canina<br />
invece spinge più verso i Th1, quindi<br />
è più adatta a risvegliare una reattività<br />
sopita come quella del secondo<br />
figlio, dove l’attività dei linfociti T<br />
helper 1 è più fiacca. Nei casi dubbi<br />
e comunque non volendosi “sbilanciare”<br />
avrebbe senso l’utilizzo di<br />
fitogemmoterapici composti contenenti<br />
estratti o tinture madri di piante<br />
dove sono rappresentate sia quelle a<br />
prevalente stimolazione Th1 (astragalo,<br />
zenzero), che a prevalente stimolazione<br />
Th2 (uncaria, echinacea).<br />
Se poi vogliamo associare un farmaco<br />
omeopatico costituzionale, che<br />
serve per modulare l’attività delle<br />
ghiandole endocrine, possiamo pensare<br />
a un sale dell’acido fosforico,<br />
per esempio la calcarea phosphorica<br />
per il primo figlio; a un sale<br />
dell’acido carbonico, per esempio la<br />
calcarea carbonica, per il piccolino.<br />
Se poi vogliamo considerare la<br />
modalità reattiva o diatesi, possiamo<br />
dire che il più grande si potrebbe<br />
giovare del rimedio tubercolinum,<br />
il secondo di psorinum. Volendo<br />
usare gli oligoelementi secondo<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 53
Menetrier, l’iperreattivo si gioverà<br />
dell’oligoelemento manganse (atto<br />
a modulare), mentre l’iporeattivo<br />
dell’associazione oro-rame-argento<br />
(atta a tonificare). Questo discorso di<br />
fondo rappresenta la base, la visione<br />
strategica preliminare a ogni altro<br />
intervento rivolto alla specificità di<br />
determinati sintomi.<br />
Dal punto di vista dell’omotossicologia,<br />
nel figlio più grande vedo interessante<br />
l’uso del farmaco Citomix,<br />
associazione bilanciata di citochine<br />
(sostanze che il sistema immunitario<br />
produce per coordinare l’attività delle<br />
sue cellule), nel secondo di Engystol<br />
(Vincetoxicum + sulfur), una compressina<br />
al giorno da sciogliere in<br />
bocca, per un paio di mesi: questo<br />
farmaco spinge più specificamente<br />
verso i Th1, cosa di cui il bimbo ha<br />
bisogno per risvegliare la sua reattività<br />
immunologica. In entrambi proporrei<br />
Omeogriphi o Oscillococcinum,<br />
interessanti farmaci utili per la prevenzione<br />
delle virosi invernali: una<br />
volta alla settimana 1 tubo dose al<br />
grande, 1/ 2 al piccolo per un periodo<br />
di 6-8 settimane. In entrambi<br />
sarà utile associare un drenaggio per<br />
esempio con Lymphomyosot gocce<br />
(il problema dell’alcool si risolve versando<br />
sulle stesse nel bicchiere una<br />
piccola quantità di acqua calda che<br />
fa evaporare l’alcool, oppure usando<br />
le fiale che sono a base di soluzione<br />
fisiologica). Sempre per rinvigorire la<br />
risposta immunitaria sopita, al piccolo<br />
potrà essere utile la somministrazio-<br />
Chi è Vincenzo Valesi<br />
54 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
ne di 2-3 gocce di Sankombi, che è<br />
stato dimostrato far aumentare i livelli<br />
di neopterina, una sostanza prodotta<br />
dai macrofagi (cellule immunitarie di<br />
prima difesa) quindi espressione di<br />
una loro più valida attività. Per meglio<br />
gestire la rinite, quindi la congestione<br />
nasale e l’ipersecrezione, interessante<br />
l’uso di Euphorbium compositum<br />
spray nasale (che contenendo<br />
Euphorbium esplica anche una utile<br />
azione antivirale) o di R 96 Pulsatilla<br />
compositum spray nasale, in dose<br />
di uno spruzzo per narice 3-4 volte al<br />
giorno.<br />
Cosa leggere<br />
Vincenzo Valesi<br />
I Rimedi Naturali<br />
del Medico di<br />
Famiglia<br />
Consigli e terapie<br />
per le malattie<br />
più diffuse<br />
Un prontuario<br />
di emergenza da tenere in casa<br />
per ogni famiglia, un repertorio<br />
terapeutico naturale, un testo che<br />
affronta in modo naturale i numerosi<br />
problemi e disturbi comuni che in<br />
uno studio medico di base sono<br />
all’ordine del giorno.<br />
Macro Edizioni, 2011<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
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Laureato in medicina, svolge la sua attività professionale in qualità di medico di<br />
famiglia, integrando nella pratica clinica di tutti i giorni le conoscenze e gli insegnamenti<br />
delle medicine non convenzionali con quelle della medicina accademica classica. Da<br />
quasi trent’anni si dedica allo studio e alla pratica delle medicine non convenzionali,<br />
tra cui: agopuntura, auricoloterapia, omeopatia, omotossicologia, medicina manuale,<br />
podokinesiologia, podologia, riflessologia e iridologia secondo Bourdiol, fitoterapia,<br />
medicina estetica biologica, floriterapia, elettroagopuntura secondo Voll. Ha partecipato<br />
e continua a partecipare a numerosi seminari e gruppi di studio sulle medicine non<br />
convenzionali, in varie parti d’Italia.
Immaginate un mondo in cui non<br />
sia più possibile utilizzare denaro<br />
contante per i nostri acquisti. Un<br />
mondo in cui circoli solo la moneta<br />
elettronica – bancomat, prepagate,<br />
carte di credito. Un mondo in<br />
cui ogni transazione effettuata dai<br />
comui cittadini viene monitorata e<br />
registrata. Un mondo in cui i risparmi<br />
di ognuno possono essere cancellati<br />
da un clic...<br />
Mentre gli schieramenti politici,<br />
sia a destra che a sinistra, ci dicono<br />
che la limitazione dell’utilizzo del<br />
contante è il principale strumento di<br />
lotta all’evasione e alla corruzione,<br />
c’è chi non la pensa così. E fa sentire<br />
la propria voce dal web, preoccupato<br />
di un’ulteriore diminuzione della<br />
soglia di utilizzo della carta moneta<br />
– attualmente a mille euro. Ecco cosa<br />
ci ha raccontarto il portavoce della<br />
campagna “Contante Libero”.<br />
Ci spieghi in breve che cos’è la<br />
campagna Contante Libero?<br />
L’iniziativa Contante Libero nasce in<br />
rete da uno scambio di idee (prima<br />
per mail e poi su alcuni forum) trasformatosi<br />
ben presto nella necessità<br />
di dar voce a tutti i cittadini che<br />
non vogliono diventare un “estratto<br />
conto” a disposizione di banchieri,<br />
politici e burocrati.<br />
Non ci sono partiti, consorterie o<br />
potentati di alcun genere dietro<br />
a Contante Libero, ma Donne e<br />
Uomini Liberi, cittadini che vogliono<br />
avere il diritto di vivere senza essere<br />
sorvegliati, persone che rifiutano lo<br />
Stato come fine ultimo della loro<br />
vita. Contante Libero non ha nessun<br />
colore politico, non è un’associazione<br />
a scopo di lucro e non vuole<br />
promuovere direttamente alcuna<br />
linea di pensiero economico. Il suo<br />
unico scopo risiede nella difesa del<br />
Contante o<br />
moneta elettronica?<br />
Liberi di scegliere<br />
Nasce la campagna “Contante Libero”:<br />
per la difesa della circolazione del denaro contante<br />
La Redazione<br />
diritto di ciascuno a far circolare e a<br />
utilizzare per i pagamenti il denaro<br />
contante.<br />
Ci hanno detto che la limitazione<br />
all’utilizzo del contante è lo strumento<br />
principale per la lotta all’evasione<br />
fiscale: è vero?<br />
È una menzogna, ed è anzi vero il<br />
contrario: il grosso dell’evasione<br />
fiscale, quella che sottrae al fisco<br />
miliardi di euro, non ruota affatto<br />
attorno all’utilizzo del denaro contante,<br />
ma riguarda invece transazioni<br />
decisamente più sofisticate. I fenomeni<br />
evasivi/elusivi numericamente più<br />
rilevanti, quali l’occultamento di ricavi<br />
e compensi o l’indebita deduzione<br />
dei costi, vengono, infatti, messi in<br />
atto con l’impiego di strutture e comportamenti<br />
fittizi che prescindono<br />
dall’uso del contante e dall’obbligo<br />
di avvalersi del canale bancario per<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 55
Denaro<br />
rendere le operazioni tracciabili.<br />
Ma c’è di più e di peggio: nel<br />
momento in cui si vogliono sottrarre<br />
definitivamente ingenti somme di<br />
denaro frutto di illeciti, lo si fa invariabilmente<br />
attraverso prestanomi e<br />
l’uso di denaro elettronico.<br />
È quasi impossibile per lo Stato controllare<br />
miliardi di transazioni elettroniche<br />
criptate.<br />
Perché e come le banche guadagnano<br />
sull’utilizzo della moneta<br />
elettronica?<br />
Perché ad ogni transazione è associata<br />
una commissione: il consumatore<br />
non la vede, essa semplicemente<br />
viene caricata sul costo del bene o<br />
del servizio venduto con moneta elettronica.<br />
In media per l’utilizzo del<br />
bancomat le banche ottengono uno<br />
0,8% del valore della transazione.<br />
Abbiamo fatto un calcolo, 100 euro<br />
dopo 100 transazioni con il bancomat<br />
diventano meno di 45 euro: gli altri<br />
55 euro vengono espropriate dalle<br />
banche.<br />
In che modo la moneta elettronica<br />
limita la nostra privacy?<br />
Tutte le volte che avviene una transazione<br />
elettronica viene creato un<br />
file che registra data, ora, luogo,<br />
importo della transazione e a volte<br />
per cosa abbiamo usato il nostro<br />
denaro. Questo enorme database è a<br />
disposizione del circuito bancario e<br />
del Governo. Basta un buon software,<br />
un analista e un poco di tempo<br />
per tracciare completamente la vita<br />
di ciascuno di noi. Chi ci garantisce<br />
che questo “profilo” non possa mai<br />
essere usato per scopi illeciti, per<br />
ricattarci o screditarci se diventiamo<br />
scomodi per il potere?<br />
Grazie! Per maggiori info invitiamo<br />
i nostri lettori a visitare il sito<br />
contantelibero.it.<br />
56 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
Bancomat e carte di credito?<br />
Io vivo senza!<br />
La testimonianza di una nostra<br />
collaboratrice<br />
che non ha e non utilizza<br />
bancomat e carte di credito.<br />
Ecco come fa...<br />
Perché non hai bancomat e carta di credito?<br />
In realtà non c’è un vero motivo ideologico, forse è per “tradizione familiare”.<br />
Nemmeno i miei genitori le avevano, perché le hanno sempre considerate non<br />
sicure. Mi hanno insegnato fin da piccola che i soldi hanno un valore e a mettere<br />
in relazione quel valore con il valore delle cose.<br />
Di solito, ritiro periodicamente in banca una cifra e so che con quella devo<br />
arrivare fino alla data successiva. Ovvio che possono esserci delle spese non<br />
previste, però di solito funziona, perché in questo modo, dovendo “contare” i<br />
soldi, si impara a rinunciare a tante cose superflue. Se vado a fare la spesa con<br />
20 euro, comincio a fare il calcolo mentalmente della spesa che ho nel carrello<br />
e finisco con il comprare quello che realmente mi serve.<br />
Come fai in caso di spese superiori ai mille euro?<br />
Di solito chiedo di poter fare un bonifico oppure di potere pagare con assegno<br />
circolare. In genere il bonifico lo accettano tutti. Se non accettano né l’uno né<br />
l’altro, cambio negozio o fornitore, ma quando lo faccio presente, la soluzione<br />
la trovano.<br />
Come fai quando viaggi?<br />
Per viaggi brevi gestisco il contante, prevedo una certa somma e con quella<br />
faccio. Per viaggi più lunghi e complessi uso i travel cheque che di solito<br />
sono accettati anche negli alberghi o posso cambiare presso qualsiasi Stock<br />
Exchange. In questo modo non devo girare con “malloppi” di contante. E in<br />
caso di furto si possono denunciare e avere i rimborsi. Finora, per fortuna non<br />
ho mai avuto problemi, né con il contante né con i travel.<br />
E per gli acquisti in internet?<br />
Non compro molto in internet. Quando lo faccio, preferisco i siti dove si può<br />
pagare con bonifico (in questo caso però si paga anticipato, quindi potrebbe<br />
essere “un rischio” se il sito non si conosce, di solito uso questa modalità con<br />
i siti di cui mi fido) oppure con contrassegno alla consegna. In alcuni siti telefonando<br />
al numero verde è possibile fare una pre-prenotazione: c’è tempo<br />
1-2 giorni per poter effettuare il bonifico e inviare ricevuta di pagamento, per<br />
poter convalidare la prenotazione e renderla effettiva, altrimenti la prenotazione<br />
non viene tenuta in considerazione. Mi rendo conto che la cosa è un po’<br />
meno veloce e che con un click potrei avere risolto. Però si tratta di abitudine.<br />
Non avendo mai avuto la carta o il bancomat non ne sento la mancanza o la<br />
necessità. Una volta, qualche tempo fa, ho pensato di fare la carta di credito.<br />
Poi mia mamma, chiacchierando, mi chiese: “Ma a cosa ti serve?”. Allora ci<br />
ho pensato su un po’, ma non avendo trovato risposte valide alla sua domanda,<br />
la carta non l’ho più richiesta.
Ottimista, pessimista<br />
o consapevole?<br />
Ecco come il modo in cui<br />
affrontiamo la vita influenza i<br />
risultati che otteniamo<br />
Fabrizio Cotza – All Winners<br />
Spesso si parla di approccio<br />
ottimista o pessimista alla<br />
vita, notando come questo<br />
crei effetti notevoli nei<br />
risultati che poi otteniamo.<br />
Generalmente il pessimista è quello<br />
che vede tutto nero, che non ripone<br />
molta speranza nel futuro, che è convinto,<br />
quindi, che le cose andranno<br />
sempre peggio.<br />
Viceversa l’ottimista è visto come<br />
colui che ha la certezza che il futuro<br />
sarà roseo o comunque migliore del<br />
passato e del presente, e che pertanto<br />
affronta la vita in maniera più positiva.<br />
Questa superficiale distinzione<br />
ha però portato a pericolose distorsioni;<br />
in realtà dovremmo aggiungere<br />
a questi due approcci un ulteriore<br />
elemento, che modifica enormemente<br />
l’atteggiamento della persona e<br />
soprattutto crea effetti radicalmente<br />
diversi: questo elemento è la consapevolezza.<br />
Potremmo così avere quattro, e non<br />
due, tipologie di approccio alla vita:<br />
- pessimista inconsapevole;<br />
- ottimista inconsapevole;<br />
- pessimista consapevole;<br />
- ottimista consapevole.<br />
Il pessimista inconsapevole<br />
È facilmente riconoscibile perché il<br />
suo pessimismo non nasce da motivi<br />
concreti, ma da una generica e<br />
infondata certezza: che comunque<br />
le cose andranno male. Quando però<br />
gli viene chiesto il motivo non fa che<br />
parlare per luoghi comuni: i politici<br />
ladri, le nuove generazioni sfaticate, la<br />
concorrenza sleale dei cinesi ecc.<br />
Ma la vera caratteristica di queste<br />
persone è che tendono ad avere un<br />
pessimismo passivo, a cui non segue<br />
nessuna azione o strategia concreta.<br />
Attendono che questo futuro cupo e<br />
nero li raggiunga e li divori, convinti<br />
che tanto non c’è nulla da fare.<br />
L’ottimista inconsapevole<br />
All’opposto del pessimista inconsapevole,<br />
l’ottimista inconsapevole è<br />
il frutto di un filone molto in voga<br />
ultimamente, che ritiene che basti<br />
“pensare positivo” per far andare<br />
bene le cose. Questo soggetto ha<br />
recepito la parte più superficiale di<br />
questo messaggio (che non è sbagliato<br />
di per sé) e lo applica così come fa<br />
il pessimista inconsapevole: ovvero<br />
attendendo che “l’universo” o qualche<br />
altra forza soprannaturale risolva<br />
per il meglio le cose per lui.<br />
Queste persone sono piuttosto pericolose,<br />
perché hanno perso ogni<br />
contatto con la realtà e, sebbene la<br />
loro vita vada spesso a rotoli, continuano<br />
comunque ad aspettare questo<br />
meraviglioso futuro, che sicuramente<br />
nella loro testa è prossimo a venire.<br />
Nei casi più gravi ci sono anche gli<br />
inetti che però sono stati convinti da<br />
qualche guru di essere in grado di fare<br />
tutto e di poter diventare ricchissimi<br />
senza sforzo, basta che lo “vogliano”<br />
e che riescano a “visualizzarlo”.<br />
A queste due categorie si aggiungono,<br />
molto meno diffuse, le altre due.<br />
Il pessimista consapevole<br />
Di solito è una persona molto informata<br />
e ha fatto un proprio percorso<br />
personale che gli ha permesso di<br />
vedere le cose (e le persone) per<br />
quello che sono. Sulla base di questo<br />
è arrivato alla conclusione che il progresso<br />
in realtà è un bluff e che gran<br />
parte dell’umanità in realtà è addormentata.<br />
Questa presa di coscienza gli<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 57
Self Help<br />
fa vedere il futuro in maniera pessimistica,<br />
perché è convinto che questo<br />
status quo sia funzionale e che conviene<br />
lasciare che le persone rimangano<br />
inconsapevoli per poterle, in questo<br />
modo, rendere più ammaestrabili.<br />
A differenza del pessimista inconsapevole,<br />
il pessimista consapevole si<br />
crea una sua nicchia, o un suo micro<br />
mondo, in cui riesce a vivere comunque<br />
bene e in serenità con se stesso e<br />
con le persone che lo circondano. Ma<br />
sa che questa condizione non potrà<br />
mai essere estesa a tutta l’umanità.<br />
L’ottimista consapevole<br />
A prima vista potrebbe apparire come<br />
un pessimista, poiché vede e denuncia<br />
tutte le storture che lo circondano.<br />
Questo suo atteggiamento spesso<br />
viene addirittura additato dagli ottimisti<br />
inconsapevoli come “disfattista”.<br />
In effetti è una persona che rompe gli<br />
schemi, che va oltre i luoghi comuni,<br />
58 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
che si contrappone al qualunquismo.<br />
E lo fa ricercando costantemente i<br />
fatti e le prove di ciò che afferma,<br />
anche quando questo va contro l’opinione<br />
pubblica. E lo fa perché in lui<br />
c’è ancora la speranza che le persone,<br />
scoperta la verità, possano agire<br />
diversamente e prendere in mano<br />
la propria vita. Questa visione del<br />
mondo, sebbene lo porti a vederne le<br />
storture e ad anticiparne le conseguenze<br />
(non sempre positive), gli permette<br />
di compiere comunque delle azioni<br />
che lo portano a un futuro migliore.<br />
La sua caratteristica più evidente è<br />
proprio la sua “proattività” ovvero la<br />
tendenza a prendersi la sua parte di<br />
responsabilità in ciò che non va attorno<br />
a lui, piuttosto che delegarla agli<br />
altri, al caso o a qualche evento del<br />
passato o del futuro.<br />
Cerchiamo di comprendere con quali<br />
di questi quattro atteggiamenti affrontiamo<br />
la vita e questo ci darà risposte<br />
più consapevoli sui risultati che stiamo<br />
ottenendo per noi e per chi ci circonda.<br />
Fabrizio Cotza<br />
Da oltre 12 anni si occupa di formazione e consulenza personalizzata alle piccole e<br />
medie imprese, tramite la società All Winners. Grazie alla collaborazione con oltre<br />
150 aziende, ha potuto mettere a punto il metodo “Imprenditore Consapevole”, che<br />
permette agli imprenditori di bilanciare in maniera equilibrata la vita professionale<br />
con quella personale. Ha fondato il network di imprenditori Winner Group, che ha<br />
l’obiettivo di riunire tutte le aziende accomunate dal desiderio di auto migliorarsi e<br />
crescere per reagire alle sfide del mercato globale.<br />
Per contatti: f.cotza@all-winners.it; il suo blog è www.fabriziocotza.it.
Le rivelazioni<br />
dei custodi della Terra<br />
Il nuovo libro di Villoldo svela come diventare esseri di luce<br />
I<br />
Laika, un popolo stanziato sulle<br />
Ande, da millenni sono Custodi<br />
della Terra: attraverso la loro saggezza<br />
e le loro conoscenze sono<br />
in grado di guarire qualsiasi ferita<br />
sia dell’uomo che del pianeta usando<br />
la vibrazione e la luce di cui tutte<br />
le cose sono fatte. I Laika sapevano<br />
che presto l’umanità sarebbe arrivata<br />
sull’orlo del baratro, per questo sono<br />
usciti dall’isolamento: utilizzando le<br />
loro conoscenze possiamo dar vita<br />
ad un mondo migliore e contribuire<br />
all’evoluzione dell’umanità. Alberto<br />
Villoldo è il medico energetico noto<br />
in tutto il mondo che ha raccolto l’eredità<br />
di questo popolo. Attraverso<br />
le quattro rivelazioni, che Villoldo<br />
ha ricevuto a suo tempo dai Laika,<br />
ognuno di noi potrà diventare un<br />
Homo luminoso e sarà in grado di<br />
curare la sofferenza emotiva, guarire<br />
le malattie e sviluppare nuovi corpi<br />
fisici.<br />
Le quattro rivelazioni<br />
La via dell’eroe.<br />
La prima rivelazione insegna<br />
come lasciare andare la paura e<br />
le ferite emotive del passato: le<br />
storie personali sono trame che<br />
abbiamo intessuto, non sono noi.<br />
Bisogna quindi essere eroi, ovvero<br />
gli autori del nostro stesso mito<br />
personale. Alla fine di questa<br />
prima via le ferite che ci portiamo<br />
addosso diventeranno una fonte<br />
di potere e noi potremo intraprendere<br />
un viaggio di guarigione,<br />
apprendimento e scoperta partendo<br />
dagli eventi passati.<br />
La via del guerriero di luce<br />
Durante questa fase scopriamo<br />
il potere che risiede nell’essere<br />
senza paura. Il compito dei guerrieri<br />
di luce è quello di usare l’amore<br />
per sconfiggere il suo contrario:<br />
la paura. La paura infatti ci<br />
separa dallo Spirito, dalla natura e<br />
dal nostro sé interiore. La seconda<br />
rivelazione insegna come maneggiare<br />
una spada di luce e come<br />
far sparire per sempre la paura,<br />
sperimentando la radiosità e l’illuminazione.<br />
La via del veggente<br />
Il veggente è colui che cammina<br />
con delicatezza sulla Terra e sogna<br />
il proprio destino, proprio come<br />
fanno i Custodi della Terra, i quali<br />
mettono in essere un mondo fatto<br />
di grazia e bellezza. Il veggente<br />
è in grado di uscire dal tempo ed<br />
entrare nell’infinto per “aggiustare”<br />
ciò che nel mondo non va<br />
bene. Per farlo, bisogna imparare<br />
a vivere con coerenza, cioè avendo<br />
consapevolezza dell’impatto che<br />
ha ogni nostro pensiero, intenzione<br />
o azione.<br />
La via del saggio<br />
Saggio è colui che guardandosi<br />
intorno percepisce solo la bellezza<br />
e che si rende conto che tutto<br />
Romina Rossi<br />
ciò di cui si fa esperienza è una<br />
proiezione del panorama interiore,<br />
ovvero del sogno. Il mondo<br />
è infatti come noi lo sogniamo e<br />
per poterlo migliorare o guarire<br />
bisogna prima di tutto migliorare<br />
e guarire noi stessi. In questa fase<br />
il nostro compito è di co-creare la<br />
realtà, svolgendo un duplice ruolo:<br />
essere custodi di tutte le forme di<br />
vita e completare il processo di<br />
creazione insieme al divino.<br />
Se mettiamo in pratica questi insegnamenti,<br />
saremo in grado di padroneggiare<br />
le emozioni, il tempo e di<br />
portare un po’ più di luce e di guarigione<br />
nel mondo.<br />
Cosa leggere<br />
Alberto Villoldo<br />
Le quattro<br />
rivelazioni<br />
Saggezza, potere<br />
e spiritualità dei<br />
Custodi della Terra<br />
Macro Edizioni, 2012<br />
Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />
il numero verde 800 974 001<br />
<strong>ViviConsapevole</strong>.it 59
Calendario degli Eventi<br />
15 – 16 marzo<br />
Seminario<br />
Gregg Braden<br />
Organizzatore: Diapason<br />
Bellaria (RN)<br />
Palazzo dei congressi<br />
http://diapasonbooking.com/<br />
22 marzo<br />
Corso<br />
Il cerchio della vita:<br />
molte voci, una canzone<br />
– terza edizione.<br />
Con Ervin Lazlo, Lynne<br />
McTaggart, Bob Randall,<br />
Masaru Emoto<br />
Organizzatore: Diapason<br />
Modena<br />
Forum Guido Monzani<br />
http://diapasonbooking.com/<br />
22 – 24 marzo<br />
Seminario<br />
Il metodo del consenso<br />
e introduzione alla<br />
comunicazione<br />
empatica<br />
Montelepre (PA)<br />
Centro Thar do Ling<br />
http://www.centrothardoling.it<br />
23 – 24 marzo<br />
Corso<br />
Corso di cucina<br />
bio-vegetariana<br />
Docente: Carmen Bellin<br />
Battaglia Terme (PD)<br />
Associazione Culturale<br />
La Biolca<br />
www.labiolca.it<br />
info@labiolca.it<br />
29 marzo – 1 aprile<br />
Corso<br />
Corso di primo livello<br />
di agricoltura sinergica<br />
Docente: Janneke Gisolf<br />
Ripe (AN)<br />
La Città della Luce<br />
http://lacittadellaluce.org<br />
60 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
6 aprile<br />
Seminario<br />
Transurfing Day con<br />
Vadim Zeland<br />
Organizzatore: Diapason<br />
Milano<br />
Hotel Leonardo da Vinci<br />
http://diapasonbooking.com/<br />
6 – 7 aprile<br />
Seminario<br />
Joe Dispenza.<br />
Cambia l’abitudine di<br />
essere te stesso<br />
Organizzatore: Diapason<br />
Bologna<br />
Savoia Hotel Country House<br />
http://diapasonbooking.com/<br />
13 – 14 aprile<br />
Hobby farmer<br />
1° fiera degli orti e dei<br />
giardini “fai da te”<br />
Cesena (FC)<br />
Quartiere fieristico<br />
www.hobbyfarmerfiera.it/<br />
18 – 21 aprile<br />
Tisana<br />
Fiera del benessere<br />
della Svizzera Italiana<br />
Lugano – Svizzera<br />
www.tisana.com<br />
19 – 21 aprile<br />
Corso – Oli e preparati<br />
ayurvedici<br />
Ripe (AN)<br />
La Città della Luce<br />
http://lacittadellaluce.org<br />
25 – 28 aprile<br />
Corso<br />
Coltivare l’orto e<br />
allevare animali<br />
su piccola scala<br />
Milano<br />
Scuola di pratiche sostenibili,<br />
Cascina Santa Brera<br />
www.scuoladipratichesostenibili.org<br />
3 – 5 maggio<br />
Corso<br />
Intonacare con<br />
la terra cruda<br />
Pramaggiore (VE)<br />
Centro di permacultura<br />
La Boa<br />
www.laboa.org<br />
5 maggio<br />
Corso<br />
In cucina con le erbe<br />
selvatiche<br />
Docente: Laura dell’Aquila<br />
Luminasio (BO)<br />
Fattoria didattica<br />
Il giardino di Pimpinella<br />
www.pimpinella.it<br />
8 maggio<br />
Fiera<br />
Solarexpo<br />
Milano<br />
Fieramilano Rho-Pero<br />
www.solarexpo.com/<br />
11 – 12 maggio<br />
Corso<br />
Bio-orticultura<br />
sostenibile<br />
Docente: Giorgio Lubrano<br />
Trento<br />
Via Casel di San Rocco, 17<br />
www.ilquintosigillo.it<br />
info@ilquintosigillo.it<br />
11 – 12 maggio<br />
Corso<br />
Modelli di società<br />
sostenibile: dalle<br />
utopie alle soluzioni<br />
concrete<br />
Docente: Massimo Candela<br />
e Lucilla Borio<br />
Milano<br />
Scuola di pratiche sostenibili,<br />
Cascina Santa Brera<br />
www.scuoladipratichesostenibili.org<br />
<strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />
17 – -18 maggio<br />
Corso<br />
di autocostruzione di<br />
un forno in terra cruda<br />
Docente: Andrea Magnolini<br />
Cesena (FC)<br />
Ecoistituto<br />
www.tecnologieappropriate.it<br />
17 – 19 maggio<br />
Fiera<br />
Terrafutura<br />
Firenze<br />
Fortezza da Basso<br />
www.terrafutura.it<br />
18 – 19 maggio<br />
Corso<br />
Il prato nel piatto<br />
Trento<br />
Via Castel di San Rocco, 17<br />
www.ilquintosigillo.it<br />
info@ilquintosigillo.it<br />
18 – 19 maggio<br />
Corso<br />
Impariamo a fare il<br />
formaggio: casatella,<br />
ricotta, mascarpone,<br />
latteria ecc.<br />
Pramaggiore (VE)<br />
Centro di permacultura<br />
La Boa<br />
www.laboa.org<br />
22 – 26 maggio<br />
Corso di orto<br />
sinergico I livello<br />
Docente: Antonio De Falco<br />
Organizzatore: La fattoria<br />
dell’Autosufficienza<br />
www.autosufficienza.com<br />
24 maggio<br />
Seminario Robin<br />
Sharma. Il leader che<br />
non aveva titoli<br />
Organizzatore: Diapason<br />
Vicenza - Fiera, padiglione L<br />
http://diapasonbooking.com/
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