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<strong>ViviConsapevole</strong>, Macrolibrarsi, trimestrale, Feb/Apr. n.31, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì<br />

Numero 32 - Febbraio/Aprile <strong>2013</strong><br />

Consapevole 1


2 Consapevole


<strong>ViviConsapevole</strong>.it 1


Macrolibrarsi e <strong>ViviConsapevole</strong>:<br />

costruiamo insieme un futuro migliore<br />

Pensiamo che un mondo più consapevole,<br />

più etico, più sano sia la miglior strada<br />

per la felicità personale, per il benessere<br />

globale e per garantire il futuro di<br />

questa terra e dei suoi abitanti.<br />

Macrolibrarsi diffonde conoscenza<br />

e consapevolezza sotto forma di libri,<br />

riviste, dvd, prodotti naturali, corsi<br />

ed eventi: nel mondo che vogliamo<br />

vediamo persone più consapevoli,<br />

che amano se stesse e la natura,<br />

che vivono in armonia con il prossimo,<br />

che ricercano e divulgano con passione<br />

nuove idee per un avanzamento<br />

collettivo di stampo ecologico-spirituale.<br />

Per raggiungere gli obiettivi della<br />

nostra Mission, oltre all’e-commerce<br />

Macrolibrarsi.it, abbiamo deciso di<br />

intraprendere nuove strade e dare<br />

vita ad altri progetti: La Fattoria<br />

dell’Autosufficienza — il progetto<br />

in permacultura sull’Appennino<br />

Romagnolo, centro studi di ecologia<br />

applicata; Diapason Eventi — l’agenzia<br />

che organizza e distribuisce piccoli<br />

e grandi eventi di formazione e crescita<br />

personale; <strong>ViviConsapevole</strong> —<br />

la nostra rivista istituzionale gratuita.<br />

Dal 2012 <strong>ViviConsapevole</strong> è distribuita<br />

a tutti i clienti di Macrolibrarsi.it, nelle<br />

principali fiere di ecologia e benessere<br />

e sul territorio nazionale in diversi<br />

esercizi commerciali a tema (negozi<br />

di alimentazione biologica e naturale,<br />

ambulatori di medicina alternativa,<br />

centri olistici, agriturismi…).<br />

Inoltre è scaricabile gratuitamente<br />

attraverso web e sull’Apple Store.<br />

Con <strong>ViviConsapevole</strong> vogliamo diffondere<br />

i contenuti in cui crediamo,<br />

contenuti di qualità sui temi dell’agricoltura<br />

naturale, dell’alimentazione<br />

biologica e vegetariana, dell’autoproduzione<br />

e del saper fare,<br />

delle energie rinnovabili e del risparmio<br />

di risorse, della condivisione e<br />

2 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

della vita in comunità, della salute e<br />

del benessere, delle medicine alternative,<br />

del self help e della spiritualità.<br />

Per questo abbiamo deciso di<br />

creare una rivista gratuita stampata<br />

in 30.000 copie, in grado di raggiungere,<br />

sensibilizzare e appassionare un<br />

pubblico sempre più vasto. I riscontri<br />

positivi che riceviamo ogni giorno da<br />

voi lettori, le proposte di collaborazione<br />

e i contatti che arrivano sempre<br />

più numerosi ci fanno capire che<br />

siamo sulla giusta strada!<br />

Pensando di fare cosa gradita al nostro<br />

crescente pubblico abbiamo deciso<br />

di ampliare la rivista con un catalogo<br />

di libri e prodotti naturali dei migliori<br />

fornitori Macrolibrarsi: puoi trovare<br />

il catalogo sul retro della rivista.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong> è sempre alla ricerca<br />

di nuovi spunti, di suggerimenti su<br />

possibili miglioramenti: non esitare a<br />

contattarci per proporre gli argomenti<br />

che vorresti vedere trattati sulla rivista<br />

e le tue personali esperienze di<br />

decrescita o di risparmio.<br />

Scrivici a redazione@viviconsapevole.it:<br />

ogni tuo suggerimento è prezioso!<br />

Buona Lettura<br />

Lo staff di Macrolibrarsi<br />

e <strong>ViviConsapevole</strong><br />

Vuoi riceVere<br />

ViViconsapeVole<br />

direttamente<br />

a Casa tua?<br />

Abbonati sul sito viviconsapevole.it o<br />

chiamando lo 0547347627, paghi solo<br />

le spese di spedizione!<br />

Oppure scarica gratuitamente dal sito<br />

la rivista in formato pdf o scarica la<br />

app per iPad sull’Apple Store.<br />

Vivi Consapevole<br />

febbraio/aprile <strong>2013</strong><br />

Anno x– numero 32<br />

Editore<br />

Macrolibrarsi di Golden Books<br />

Ideatore<br />

Giorgio Gustavo Rosso<br />

Direttore Responsabile<br />

Marianna Gualazzi<br />

redazione@viviconsapevole.it<br />

Responsabile di Redazione<br />

Romina Rossi<br />

info@viviconsapevole.it<br />

In Redazione<br />

Angelo Francesco Rosso<br />

f.rosso@viviconsapevole.it<br />

Massimiliano Cirielli<br />

m.cirielli@viviconsapevole.it<br />

Grafica e Uff. Abbonamenti<br />

Editing , Casa Editrice &<br />

Servizi Editoriali - Cesena (FC)<br />

Tel. 0547 347627<br />

abbonamenti@viviconsapevole.it<br />

Ufficio commerciale<br />

Francesco Rosso<br />

commerciale@viviconsapevole.it<br />

3358137979<br />

Hanno collaborato alla<br />

realizzazione di questo numero<br />

Katia Brentani<br />

Grazia Cacciola<br />

Fabrizio Cotza<br />

Paolo Ermani<br />

Luca Fortuna<br />

Massimo Moretti<br />

Simona Oberhanmer<br />

Pierre Pellizzari<br />

Valerio Pignatta<br />

Richard Romagnoli<br />

Angelo Francesco Rosso<br />

Alessandra Spina<br />

Margaret Straus<br />

Silvia Strozzi<br />

Vincenzo Valesi<br />

Immagini acquistate su<br />

www.sxc.hu<br />

www.shutterstock.com<br />

Copertina: www.istockphoto.com<br />

Collezione Vetta, JacobH<br />

Stampa<br />

Grafica Editoriale Printing<br />

Bologna


Tra poco erediterò un grande<br />

vaso di vetro bello<br />

pieno di pasta madre. La<br />

mia amica Claudia, che si<br />

è procurata il lievito madre<br />

oltre un anno fa, sta per avere il<br />

suo secondo bambino, e visto il da<br />

fare che la cosa comporta, soprattutto<br />

nei primi mesi, mi ha chiesto<br />

se posso tenerle in affidamento il<br />

tanto amato contenitore, con il relativo<br />

prezioso contenuto.<br />

Divisa tra l’entusiasmo e la paura<br />

di fallire, mi aggiro tra libri, blog<br />

e siti, alla ricerca di istruzioni per<br />

l’uso, consigli, ammonimenti,<br />

regole d’oro. Perché proprio come<br />

quando aspetti un bambino e non<br />

sai come la tua vita cambierà e sei<br />

alla ricerca della formula magica,<br />

pare proprio che con la pasta madre<br />

sia lo stesso: quando ce l’hai, come<br />

la gestisci? Come adatti la sua<br />

ribollente energia alle esigenze<br />

della tua pianificazione familiare?<br />

Come trovi le ricette giuste per lei,<br />

per te e per la tua famiglia? Perché<br />

quando la pasta madre è carica,<br />

chiede si essere curata, impastata,<br />

lavorata... amata: proprio come<br />

un bimbo che richiede la poppata<br />

o una coccola rassicurante. Come<br />

dimenticare i tanto attesi sms di<br />

Claudia che invitavano allettanti:<br />

«Ho la pasta madre carica, stasera<br />

tutti a mangiare a pizza da noi»?<br />

E chi la dimentica la sua pizza con<br />

la pasta madre con sopra le verdure<br />

marinate (la ricetta l’ha presa<br />

dal bellissimo ilpastonudo.it)? Un<br />

sogno culinario, un’estasi di sapori,<br />

profumi e leggerezza.<br />

La rivoluzione<br />

della pasta madre<br />

Mi piace pensare all’energia sprigionata<br />

dal cibo e dalla sua preparazione:<br />

adoro stare in cucina,<br />

condividerla con gli amici, ricevere<br />

ospiti, scegliere le materie prime.<br />

Le migliori amicizie e i più grandi<br />

amori della mia vita sono nati tra i<br />

fornelli e penso che non ci sia niente<br />

di meglio che dare sapore ad una<br />

giornata un po’ grigia e sottotono<br />

che infornare una torta, allentare la<br />

tensione dei bambini coinvolgendoli<br />

nella preparazione di un piatto<br />

di loro gradimento, calmare i nervi<br />

impastando energicamente una<br />

mega focaccia “olio e rosmarino”.<br />

Il profumo del pane è curativo: scaccia<br />

i cattivi pensieri, depura l’anima<br />

dai risentimenti, ci fa stare nel qui<br />

ed ora della sua lievitazione e cottura.<br />

La preparazione del buon cibo<br />

ha i suoi tempi, richiede lentezza,<br />

concentrazione, chiarezza e lucidità<br />

mentale, atteggiamento positivo e<br />

volitivo (soprattutto nelle preparazioni<br />

che richiedono impasti e lievitazione),<br />

energia.<br />

E se al piacere del cucinare uniamo<br />

il piacere di scegliere per noi e per<br />

le persone che amiamo gli ingredienti<br />

migliori per la nostra salute<br />

– la frutta e la verdura di stagione<br />

e biologiche, i cereali integrali, le<br />

farine antiche, i legumi – possiamo<br />

davvero contribuire personalmente e<br />

quitidianamente alla costruzione di<br />

un mondo migliore.<br />

Editoriale<br />

La rivoluzione della pasta madre,<br />

della buona e sana cucina casalinga,<br />

della convivialità ritrovata è alla<br />

portata di tutti.<br />

E se avete ricette infallibili per la<br />

mia pasta madre, non esitate, vi<br />

prego, a farmele avere scrivendo a<br />

redazione@viviconsapevole.it: le<br />

migliori saranno pubblicate sulla<br />

rivista!<br />

Marianna Gualazzi<br />

Che Cos’è il lievito madre<br />

Il lievito naturale, chiamato<br />

anche lievito acido, pasta acida,<br />

lievito madre, pasta madre<br />

e crescente, è un impasto di<br />

farina e acqua acidificato da un<br />

complesso di lieviti e batteri lattici<br />

che sono in grado di avviare<br />

la fermentazione. A differenza<br />

del cosiddetto lievito di birra,<br />

il lievito naturale comprende,<br />

tra i lieviti, diverse specie di<br />

batteri lattici eterofermentanti<br />

ed omofermentanti del genere<br />

Lactobacillus. La fermentazione<br />

dei batteri lattici produce acidi<br />

organici e consente inoltre una<br />

maggiore crescita del prodotto<br />

e una maggiore digeribilità e<br />

conservabilità.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 3


l Intervista al Dottor Mozzi<br />

Medici di noi stessi<br />

Angelo Francesco Rosso 18<br />

l Focus: Depurarti a primavera<br />

Depura il fegato in meno di due giorni<br />

Pierre Pellizzari 22<br />

La disintossicazione intestinale<br />

Simona Oberhanmer 24<br />

Depurati con la Terapia Gerson<br />

Margaret Straus 26<br />

Succhi freschi: preparali con la Centrifuga<br />

a bassa velocità<br />

La Redazione 28<br />

l Saper Fare<br />

Erbe belle e selvatiche nel piatto<br />

Katia Brentani 30<br />

Crea le candele in cera naturale di soia<br />

Grazia Cacciola 32<br />

l Comunità Consapevole<br />

Cambiare vita per combattere la crisi<br />

Paolo Ermani 34<br />

l Casa e Azienda<br />

Costruire una casa in argilla...<br />

con una stampante 3D<br />

Massimo Moretti - Progetto WASP 36<br />

l Medicina Olistica<br />

Allergie primaverili, combattile<br />

con gli oli essenziali<br />

Luca Fortuna 40<br />

Lo Yoga della risata<br />

Richard Romagnoli 44<br />

Infertilità: curarla con metodi naturali<br />

Valerio Pignatta 46<br />

l Bambini e Genitori<br />

TV e bambini - Intervista a Oliverio Ferraris<br />

Marianna Gualazzi 50<br />

4 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Indice<br />

Indice<br />

Bambini e malattie invernali<br />

Vincenzo Valesi 53<br />

l Denaro<br />

Contante o moneta elettronica?<br />

Liberi di scegliere<br />

La redazione 55<br />

l Self Help<br />

Ottimista, pessimista o consapevole?<br />

Fabrizio Cotza - All Winners 57<br />

l Spiritualità<br />

Le rivelazioni dei custodi della terra<br />

Romina Rossi 59<br />

Cucina<br />

La delicata cucina<br />

per il benessere del fegato<br />

Silvia Strozzi 8<br />

Maionese, ricotta e cotoletta...<br />

rigorosamente vegetariane<br />

Alessandra Spina 10<br />

Ricette anti-crisi<br />

dalle nonne d’Italia<br />

La Redazione 13<br />

Agricoltura<br />

Gira & Coltiva<br />

Il tour contadino alla scoperta dei valori<br />

e dei mestieri perduti<br />

Angelo Francesco Rosso 6<br />

Un prato da mangiare<br />

Grazia Cacciola 14<br />

Che cos’è il sovescio<br />

A cura di Arcoiris 16<br />

Eventi 60<br />

RUBRICHE


Stufe e dintorni<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 5


Gira & Coltiva:<br />

Nell’estate 2012 Silvia e<br />

Toti hanno dato vita a<br />

“Gira & Coltiva”, un<br />

progetto di viaggio che<br />

li ha portati a vivere la<br />

quotidianità delle più emblematiche<br />

realtà contadine italiane. Il viaggio,<br />

della durata di sei mesi trascorsi su<br />

tutta la penisola, è nato innanzitutto<br />

dalla loro voglia di cambiare stile<br />

di vita. Dopo qualche anno vissuto<br />

all’estero, tra Inghilterra e Centro<br />

America, Silvia e Toti hanno deciso<br />

di tornare in Italia per dare il loro<br />

piccolo contributo al nostro Paese<br />

in questo periodo di difficoltà.<br />

Hanno deciso di lasciare il loro<br />

lavoro e una vita fatta di effimere<br />

sicurezze per viverne una diversa,<br />

più semplice ma anche più felice<br />

e gratificante. Quale miglior modo<br />

per uscire da questo sistema che<br />

non ritornare alla terra, alle origini<br />

e al rapporto sincero e diretto con<br />

Madre Natura? Il viaggio è sempre<br />

6 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

il tour contadino<br />

alla scoperta<br />

dei valori<br />

e dei mestieri<br />

perduti<br />

un ottimo modo per conoscersi e<br />

rispondere ad alcune domande che<br />

non trovano risposta nella vita di<br />

tutti i giorni.<br />

A scuola dai contadini<br />

Dopo alcuni mesi di “studio” e<br />

preparazione, Silvia e Toti hanno<br />

deciso di scoprire l’Italia viaggiando<br />

per le campagne, con calma e<br />

senza prendere mai un’autostrada.<br />

Hanno lavorato come volontari per<br />

dare il loro contributo alla difesa e<br />

valorizzazione del territorio attraverso<br />

l’agricoltura naturale. Hanno<br />

voluto “fare la differenza” cercando<br />

di dare una mano ad alcune fattorie<br />

modello in Italia e apprendendo la<br />

cultura del “saper fare” e dei ritmi<br />

lenti, a favore di un cambiamento<br />

positivo volto alla decrescita felice,<br />

alla solidarietà, alla sostenibilità<br />

ambientale e alla creatività.<br />

“Gira & Coltiva” è nato quindi<br />

Angelo Francesco Rosso<br />

con l’intento di valorizzare il legame<br />

con la natura, le attività scandite<br />

dalle stagioni, le tradizioni, la<br />

cultura contadina depositate nella<br />

saggezza dei più anziani e di tutte<br />

quelle persone che ogni giorno<br />

si impegnano per ristabilire questo<br />

legame. In cambio del lavoro<br />

volontario nei campi Silvia e Toti<br />

sono stati ospitati in famiglia e in<br />

piccole comunità e borghi, lavorando<br />

completamente immersi nella<br />

vita della realtà contadina.<br />

“Gira & Coltiva” (il resoconto si<br />

trova su www.love4globe.org) è<br />

stato interamente autofinanziato e<br />

non ha avuto nessun fine commerciale<br />

o economico: con un budget<br />

prefissato di circa 3 euro al giorno<br />

a testa, Silvia e Toti hanno rinunciato<br />

a tutto ciò che è superfluo e<br />

non necessario, in modo tale da<br />

rendere il viaggio sostenibile anche<br />

dal punto di vista economico.


Per saperne di più<br />

Vita in fattoria<br />

*“Gira & Coltiva” è nato con l’intento di valorizzare il<br />

legame con la natura, le attività scandite dalle stagioni,<br />

le tradizioni, la cultura contadina depositate nella<br />

saggezza dei più anziani e di tutte quelle persone che<br />

ogni giorno si impegnano per ristabilire questo legame<br />

Una giornata alla fattoria dell’aUtosUffiCienza: il raCConto di silvia e toti<br />

Durante il nostro viaggio per le campagne italiane, abbiamo conosciuto la Fattoria dell’Autosufficienza e<br />

abbiamo pensato di proporci come volontari per qualche giorno, per conoscere di persona Francesco e<br />

per collaborare in qualche modo al suo progetto.<br />

L’idea che un giovane coetaneo fosse riuscito a realizzare un’iniziativa tanto bella e utile ci ha riempito<br />

di entusiasmo e da subito abbiamo supportato questo bel progetto. Sono tante le persone appassionate<br />

che orbitano attorno a queste terre, desiderose di dare il proprio contributo nel campo dell’agricoltura<br />

sinergica e della permacultura: dai tecnici, agli architetti, agli artigiani, agli artisti del riciclo e del fai da te.<br />

Francesco ha accolto la nostra proposta al volo e ha proposto un campo di lavoro attraverso i<br />

social network e così ci siamo trovati in una ventina di persone a passare delle giornate intense e<br />

indimenticabili Abbiamo avuto modo di avvicinarci all’agricoltura sinergica e alla bellezza degli ortigiardino<br />

con tutta la consociazione di verdura e di fiori che regala sapori e profumi spettacolari. Abbiamo<br />

conosciuto persone interessanti di diverse età e di differenti estrazioni sociali molto simili a noi e questo<br />

ha da subito creato una grande empatia che ci ha fatto vivere come una grande famiglia. Coordinati da<br />

Francesco, Elena e Alessio (esperti di permacultura) abbiamo aiutato nei lavori dell’orto, nella pulizia<br />

del vicino bosco e nei piccoli lavori di manutenzione. Sono stati tanti i momenti di condivisione e di<br />

divertimento in mezzo alle campagne romagnole.<br />

Un’esperienza molto arricchente e autentica dal punto di vista umano, ma sopratutto molto costruttiva<br />

grazie alle tante risposte alle nostre curiosità sul mondo della permacultura. Ci auguriamo di rivedere la<br />

Fattoria in futuro come esempio vivente di autosufficienza alimentare ed energetica, per poter dimostrare<br />

che è possibile vivere in modo sostenibile, etico e responsabile a difesa dell’ambiente e dell’uomo.<br />

Continuate così!<br />

L’Azienda Agricola La Fattoria dell’Autosufficienza, costituita nel gennaio del 2009, è situata nell’Appennino Romagnolo, nel<br />

territorio del Comune di Bagno di Romagna, ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi. La superficie totale è pari a 68 ettari, in<br />

gran parte accorpati, con copertura prevalente a bosco, prato-cespugliato e prato-pascolo.<br />

La Fattoria dell’Autosufficienza si pone l’obiettivo sempre più importante di sperimentare, proporre e insegnare come realizzare<br />

insediamenti umani che siano sostenibili nel tempo, con particolare attenzione alla permacultura. Si impegna a offrire un nuovo<br />

modello che possa funzionare da stimolo e incoraggiamento per quanti desiderano realizzare nuove modalità di vita, lavoro e<br />

convivenza.<br />

Di seguito il calendario dei corsi <strong>2013</strong><br />

22-26 maggio – Corso di Orto Sinergico I livello con Antonio De Falco.<br />

11-23 agosto – Corso di progettazione in permacultura 72 ore con Elena Parmiggiani e Anna Bartoli.<br />

13-15 settembre – Come realizzare una food forest con Elena Parmiggiani.<br />

Per maggiori informazioni: www.autosufficienza.com; info@autosufficienza.com.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 7


La delicata cucina per il<br />

benessere del fegato<br />

Il fegato, che ha funzioni molteplici e incessanti,<br />

per lavorare bene deve essere nutrito senza<br />

eccessi e sovraccarichi<br />

Silvia Strozzi<br />

Chiedersi se c’è una dieta<br />

che fa bene al fegato, in<br />

realtà, non ha senso, perché<br />

tutto quello che mangiamo<br />

passa dal fegato, quindi se<br />

mangiamo bene, esso sarà attraversato<br />

da sostanze nutrienti ed energetiche,<br />

se mangiamo male, lo riempiremo di<br />

sostanze nocive da distruggere nel più<br />

breve tempo possibile. Il fegato, infatti,<br />

riconosce se le sostanze utilizzabili<br />

dall’organismo sono adatte o devono<br />

essere depurate, frazionate o trasformate.<br />

Ha un’enorme bisogno di proteine<br />

– ad alto contenuto di amminoacidi –<br />

che servono per ripristinare i tessuti e<br />

proteggere le cellule epatiche; ma allo<br />

stesso tempo non va sovraccaricato.<br />

Meglio quindi mangiare le proteine la<br />

sera: durante la notte, infatti, il metabolismo<br />

è ridotto, per cui vengono utilizzate<br />

meglio per tutti i meccanismi di<br />

riparazione dell’organismo.<br />

I carboidrati non raffinati, la frutta e<br />

la verdura sono molto importanti per<br />

fornire energia e per facilitare la ripresa<br />

della funzionalità del fegato. Spesso<br />

poi, chi ha problemi di fegato ha anche<br />

carenze vitaminiche e di sali minerali,<br />

soprattutto perché il fegato non riesce<br />

a immagazzinarle o a trasformarle: ad<br />

esempio il calcio non viene assorbito<br />

in presenza di disturbi alle vie biliari.<br />

Un aiuto dalla natura<br />

Non c’è terapia della medicina naturale<br />

che non faccia risalire all’accumulo<br />

di sostanze tossiche i malesseri che ci<br />

colpiscono e, quindi, spesso si propone<br />

8 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

eCCo Una tisana depUrativa<br />

per il nostro fegato<br />

15 g di semi di finocchio<br />

15 g di angelica<br />

20 g di foglie di menta<br />

15 g di foglie di carciofo<br />

20 g di bardana<br />

15 g di radice di tarassaco<br />

Disponete un cucchiaio di miscela<br />

in una tazza da tè, versatevi sopra<br />

l’acqua bollente e coprite. Dopo 10<br />

minuti, filtrate e bevetene tre tazze al<br />

giorno lontano dai pasti.<br />

come prima cosa, per far funzionare<br />

meglio le terapie anche omeopatiche,<br />

di procedere alla depurazione dell’organismo.<br />

Lo stesso vale anche per<br />

la depurazione del fegato. Quando il<br />

fegato funziona bene tutto l’organismo<br />

sarà efficiente. Cibi freschi, sani<br />

e non manipolati, senza additivi, conservanti<br />

e coloranti, cucinati semplicemente<br />

sono importanti per cominciare<br />

a voler bene al nostro fegato.<br />

Lo schema classico di dieta per il<br />

nostro fegato prevede al mattino<br />

frutta fresca anche sotto forma di<br />

centrifugati, caffè di cereali e pane<br />

integrale con malto. Pranzo a base<br />

di cereali e insalate di verdura cruda,<br />

mentre di sera è indicato un pasto<br />

con proteine, legumi o tofu o seitan e<br />

verdure crude e cotte. Per gli spuntini<br />

sono ottime la frutta e le macedonie.<br />

I germogli sono importantissimi per<br />

l’apporto di micronutrienti all’organismo,<br />

così come è fondamentale bere<br />

tanta tanta acqua. Anche i brodi<br />

con miso di riso<br />

o di orzo migliorano la funzionalità<br />

intestinale e quindi accelerano la depurazione<br />

dell’organismo.<br />

Per arricchire il nostro menù, soprattutto<br />

in primavera, in campagna possiamo<br />

trovare delle stupende erbe che<br />

aiutano il fegato a depurarsi e a mantenersi<br />

in piena efficienza, come le foglie<br />

novelle di tarassaco. Questa comunissima<br />

pianta dalle foglie dentellate e dal<br />

grosso fiore giallo è capace di liberare<br />

l’organismo dalle scorie accumulate<br />

durante l’inverno, riattivare la funzionalità<br />

del fegato e stimolare la diuresi.<br />

La cosa migliore è mangiare il tarassaco<br />

crudo in insalata, ma anche lessato<br />

insieme ai legumi o preparando frittate<br />

e sformati. Un’altra cura infallibile<br />

è quella con il rafano, una specie di<br />

rapanello. Bisogna far bollire le foglie<br />

tritate e dopo averle fatte macerare per<br />

24 ore, va bevuto il liquido ottenuto<br />

prima dei pasti.<br />

Molto efficace è anche l’impiastro a<br />

base di foglie di cavolo: si schiacciano<br />

le foglie e si applicano sulla regione<br />

epatica (all’altezza del fegato) rinnovando<br />

l’applicazione ogni 4-5 ore.


Una riCetta Che potete provare per depUrare il<br />

vostro fegato: torretta di tofU Con CarCiofi e aglio<br />

Caramellato<br />

16 cracker rotondi<br />

1 vasetto di tofu alle erbe<br />

4 spicchi d’aglio<br />

4 carciofi<br />

1 cucchiaino di zucchero di canna<br />

Pulite i carciofi togliendo le foglie più dure e la barba interna, quindi lavateli<br />

e metteteli in una terrina con il succo di limone. Scolateli e tagliateli a fettine<br />

sottilissime e fateli cuocere in padella con un filo d’olio a fiamma viva per<br />

qualche minuto, quindi aggiungete 2 cucchiai d’acqua un pizzico di sale e pepe<br />

e fate cuocere lentamente in modo che risultino morbidi ma ancora croccanti.<br />

Buttate l’aglio in camicia in un pentolino di acqua bollente, per 3 minuti, scolatelo<br />

e togliete la pelle. Conditelo con olio, aceto, sale e pepe e un cucchiaino di<br />

zucchero di canna. Versate l’aglio e il suo sugo in un pentolino e fate caramellare<br />

velocemente, lasciatelo raffreddare, tagliatene 2 a pezzettini e 2 invece solo<br />

a metà. Componete la torretta: con l’aiuto del sac a poche, fate un giro con<br />

la crema di tofu sul primo cracker, sovrapponete qualche fettina di carciofo e<br />

d’aglio, un altro cracker e così via. Decorate con una metà d’aglio caramellato e<br />

servite.<br />

depUra il fegato<br />

Con la frUtta!<br />

I frutti più attivi nei meccanismi di<br />

depurazione del fegato sono:<br />

- gli alchechengi che aiutano i travasi biliari;<br />

- la ciliegia che è depurativa e ha una<br />

spiccata azione decongestionante sul<br />

fegato;<br />

- la fragola che è un buon disintossicante.<br />

L’antica medicina popolare consigliava<br />

di mangiare i germogli per sciogliere i<br />

calcoli alla bile;<br />

- il limone, che tra le sue svariate virtù<br />

vanta anche quella disintossicante,<br />

favorisce le secrezioni epatiche. Efficace<br />

la cura di limoni da bere a digiuno;<br />

- la mela che ha proprietà disintossicanti;<br />

- le noci hanno proprietà coleretiche<br />

(favoriscono la secrezione della bile) e<br />

colagoghi (favoriscono l’escrezione<br />

della bile);<br />

Silvia Strozzi<br />

3 cucchiai di olio d’oliva<br />

extravergine<br />

1 limone<br />

1 cucchiaio di aceto balsamico<br />

sale e pepe<br />

- il pompelmo che facilita anch’esso<br />

l’espulsione della bile, è diuretico e<br />

ripulisce il fegato;<br />

- la prugna, disintossicante e depurativa,<br />

essendo lassativa, aiuta a smaltire tutte<br />

le tossine;<br />

- l’uva, noto disintossicante<br />

(l’ampeloterapia), era nota anche al<br />

tempo dei Romani per le sue proprietà<br />

depurative.<br />

Naturopata ed esperta di cucina naturale, giornalista<br />

pubblicista, Silvia Strozzi cura per Macro Edizioni la collana<br />

di cucina “Cucinare NaturalMente… per la salute”. Ha<br />

scritto sempre per Macro Edizioni i libri di cucina per bimbi<br />

100 baby pappe e 100 baby ricette. Tiene con continuità<br />

conferenze e corsi di cucina naturale per la famiglia.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 9


Maionese, Ricette per la salute ricotta e cotoletta...<br />

rigorosamente<br />

vegetariane<br />

Alessandra Spina<br />

Mi chiamo Alessandra,<br />

ho 35 anni e sono una<br />

cuoca nomade. Sin da<br />

piccola giravo in cucina<br />

rubando i trucchi di<br />

nonna e mamma. Sono vegetariana da<br />

quattro anni e ora vegana.<br />

Diventare vegetariana mi ha salvato<br />

la vita: la mia salute è di ferro, la mia<br />

forma fisica è al top, ho perso i chili<br />

in eccesso, la lucidità mentale non mi<br />

abbandona mai e ho energia da vendere.<br />

Non prendo medicine e se mi<br />

capita qualcosa (un taglio, una slogatura<br />

o altre piccole cose) mi curo con<br />

la natura.<br />

Sono una fervida sostenitrice di questo<br />

regime alimentare tanto da farlo<br />

diventare il mio lavoro. Ho avviato<br />

una mia piccola attività di catering<br />

che ha avuto un discreto successo,<br />

abbastanza da farmi decidere di<br />

lasciare il mio lavoro principale e<br />

dedicarmici a tempo pieno.<br />

Dalla cucina del catering “il-clandestino”<br />

escono i seguenti servizi:<br />

- il-clan-destino food-box (servizio<br />

di delivery su set fotografici, uffici,<br />

riunioni, pranzi al sacco per scuole,<br />

pic-nic e ovunque);<br />

10 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

- il-clan-destino in cucina (noi cuciniamo,<br />

dove non si sa! Ecco perché<br />

cuoca nomade: potrebbe essere la<br />

cucina del cliente, la cucina di un ristorante<br />

che ci ospita o in qualsiasi altro<br />

posto dove ci sia almeno un fornello);<br />

- il-clan-destino OnTheRoad (questa<br />

è l’ultima ricetta di successo in ordine<br />

di tempo che sforneremo con l’anno<br />

nuovo: street food sano).<br />

I nostri menù sono solo vegani o al massimo<br />

vegetariani; le materie prime sono<br />

biologiche da fattorie condotte alla vecchia<br />

maniera e/o a chilometro zero.<br />

L’obiettivo è offrire una cucina gustosa<br />

e curata nei dettagli, ma genuina<br />

e povera nelle origini. Nei piatti proposti<br />

c’è più che altro il desiderio di<br />

tornare ai vecchi sapori di una volta,<br />

ponendo l’attenzione sul fatto che la<br />

cucina italiana tradizionale è composta<br />

all’ottanta percento da ricette<br />

vegetariane. Ecco alcune delle mie<br />

ricette base gustose, appetitose e sane!<br />

Per contatti:<br />

il-clan-destino.blogspot.com<br />

Pagina Facebook/il clandestinobio


maionese<br />

Vegetariani con gusto<br />

Croce e delizia del cuoco! Ingrediente principe di panini, tartine e insalate<br />

fantasiose. Questa è una maionese speciale, senza uova. Io stessa<br />

rimandavo da tempo l’esperimento non solo perché ero dubbiosa del<br />

risultato, ma perché la maionese è la classica ricetta che nasconde<br />

parecchie insidie: e se impazzisce? E se non viene?<br />

200 g di latte di mandorla (puro, senza zucchero aggiunto,<br />

sull’etichetta degli ingredienti ci deve essere scritto solo acqua e<br />

mandorle)<br />

200 g di olio di mais<br />

30 g di olio extra vergine<br />

4 g di sale<br />

il succo di mezzo limone<br />

Unite latte, sale e limone, frullate qualche secondo nel frullatore. Dopo la<br />

prima frullata aggiungete a filo l’olio di mais e l’extra vergine d’oliva, che<br />

avrete precedentemente unito. Continuate ad emulsionare in modo che il<br />

composto incorpori aria e si gonfi. Occhio perché anche questa maionese<br />

può impazzire! Se siete stati bravi potrete farcire il vostro sandwich con<br />

questa fantastica maionese e potrete abbondare con la dose: il vostro<br />

palato e il vostro il vostro fegato vi ringrazieranno!<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 11


Ricotta Home made<br />

Il formaggio, soprattutto quello morbido, viene spesso utilizzato come legante in<br />

ricette di ogni tipo, ecco quindi una maniera alternativa di gustare piatti come torte<br />

salate, primi piatti cremosi o semplici tartine con una buonissima (e altrettanto<br />

semplice) ricotta a base di latte di soia.<br />

1 litro di latte di soia naturale (puro, senza aromi aggiunti, solo acqua e<br />

fagioli di soia, è fondamentale)<br />

1 cucchiaino raso di sale grosso<br />

50 ml di acqua<br />

3 cucchiai di aceto di mele<br />

Scaldate l’acqua con i tre cucchiai di aceto di mele; allo stesso tempo, in un’altra<br />

casseruola, scaldate il latte di soia. Quando il latte comincia a fare delle piccole<br />

bollicine, quindi prima che raggiunga il bollore, spegnete il fuoco, versate l’acqua<br />

calda acidulata ed il cucchiaino di sale. Mescolate il composto, coprite con un<br />

coperchio che aderisca alla circonferenza della casseruola e lasciate a riposo per<br />

almeno mezz’ora. Dopodiché procedete prelevando i fiocchi di ricotta e versandoli<br />

direttamente in una vaschetta (fuscella) da ricotta da 200 grammi (se non ne avete<br />

una potete usare un colino che non abbia le maglie troppo strette), appoggiate<br />

la vaschetta in una ciotola capiente. Raccogliete il siero che fuoriesce dal primo<br />

travaso, ne ricaverete una seconda ricotta, più piccola e più leggera. Non appena<br />

tutto il liquido in eccesso della prima ricotta è fuoriuscito versatelo nuovamente nella<br />

casseruola e portate a ebollizione. Aggiungete una presa di sale (niente acqua<br />

o aceto), rimestate, spegnete e coprite, poi fate riposare altri 20 minuti almeno<br />

o comunque fintanto che non riaffiorano nuovi fiocchi di latte di soia “cagliato”. A<br />

questo punto ripeterete l’operazione descritta prima e otterrete una seconda ricotta<br />

più leggera. Una volta completato il procedimento e quando il composto ottenuto si<br />

è raffreddato per bene, coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per<br />

almeno 24 ore.<br />

Cotoletta di melanzana Con Cipolla rossa<br />

Caramellata<br />

Questa è una ricetta molto semplice, delicata e di sicuro effetto. La ricetta è<br />

vegetariana ma si può fare anche la versione vegana, vediamo come.<br />

per 4 persone<br />

2 melanzane viola<br />

Per la panatura<br />

1 uovo<br />

farina<br />

pan grattato<br />

Per la panatura vegana<br />

Iniziamo dalle cipolle che così avranno il tempo di raffreddarsi e riposare. Affettate<br />

sottilmente le cipolle usando un coltello ben affilato o la mandolina, stufatele in<br />

padella con un velo d’olio a fiamma bassissima per circa 5 minuti. Sfumate con<br />

l’aceto di mele e aggiungete lo zucchero di canna e un pizzico di sale. Continuate<br />

la cottura per altri 10 minuti e se le cipolle si asciugano troppo aggiungete un<br />

goccio di acqua tiepida. Riponete le cipolle in un barattolo di vetro e lasciatele<br />

raffreddare. Ora, tagliate le melanzane a fette alte almeno 1 cm. Asciugatele con<br />

la carta da cucina e impanate con farina, uovo e pan grattato (in quest’ordine)<br />

oppure con farina, un po’ di maizena sciolta in un acqua tiepida (in sostituzione<br />

dell’uovo) e pangrattato (in quest’ordine) per la versione vegana dell’impanatura.<br />

Nel frattempo avrete scaldato, in una padella antiaderente, dell’olio per friggere. Al<br />

momento opportuno mettete le cotolette di melanzane (non più di 3 alla volta) e<br />

fate cuocere 3 minuti per lato, in modo che la cottura risulti omogenea, croccante<br />

all’esterno e morbida all’interno, avendo cura di non far bruciare l’impanatura.<br />

Servire la cotoletta con accanto un ciuffo di marmellata di cipolle caramellate<br />

tiepide.<br />

12 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

maizena<br />

acqua<br />

pangrattato<br />

Per le cipolle<br />

3 cipolle rosse<br />

80 ml di aceto di mele<br />

1 cucchiaio di zucchero di canna


Ricette anti-crisi<br />

dalle nonne d’Italia<br />

Un Cuoco da Strada: un viaggio in bici<br />

lungo la penisola alla riscoperta<br />

delle ricette genuine e economiche<br />

della tradizione<br />

Povere ma gustose, saporite<br />

ma a basso impatto<br />

ambientale, economiche,<br />

veloci e sempre<br />

riuscitissime: le ricette<br />

tradizionali della cucina italiana<br />

nascono dal territorio, dal locale,<br />

dalle tradizioni agricole e contadine<br />

che permeano tutta la penisola. Per<br />

recuperare un patrimonio “mangereccio”<br />

anti-crisi che sta andando<br />

perduto, Alessandro 42 anni, bolognese,<br />

cuoco viaggiatore e Valentino<br />

26 anni, video operatore e animatore<br />

trotta-mondo hanno intrapreso<br />

un viaggio in bici dalle Alpi allo<br />

Stretto di Messina, alla riscoperta<br />

delle buone tradizioni culinarie di<br />

una volta, gelosamente custodite e<br />

tramandate dalle nonne d’Italia.<br />

Come nasce il progetto<br />

“Un Cuoco da Strada”?<br />

Volevo immortalare le storie vere<br />

delle ultime generazioni di nonne<br />

che hanno contribuito a fare l’Italia<br />

di oggi con i loro sforzi e sacrifici<br />

e, perché no, portare loro un microfono<br />

nei paesini più sperduti della<br />

penisola per dar voce ai loro racconti<br />

e alle loro opinioni sui momenti di<br />

difficile crisi che stiamo vivendo:<br />

cosa farebbero per uscire da questa<br />

situazione o che cosa semplicemente<br />

fecero per uscirne dei momenti bui<br />

del Dopoguerra.<br />

Il tutto ovviamente passando per<br />

la cucina e la gastronomia, anche<br />

perché una volta la cucina intesa<br />

come spazio fisico era il territorio<br />

dove si scandiva il tempo delle<br />

giornate, ci si riuniva e la vita<br />

sociale si faceva lì.<br />

Quali sono i valori che vuoi trasmettere<br />

al pubblico attraverso<br />

questa pedalata gastronomica in<br />

giro per l’italia?<br />

Innanzi tutto valori di ecosostenibilita,<br />

visto che il viaggio è a cavallo<br />

della in bici, con un budget di 9,90<br />

euro al giorno. All’insegna della<br />

crisi e dei pochi soldi a disposizione,<br />

vorrei trasmettere l’idea che è<br />

possibile far da mangiare bene con<br />

pochi spiccioli e con quelle quattro<br />

cose che si hanno in casa o che si<br />

sono recuperate nell’orto.<br />

Tutto in cucina si tiene, nulla si<br />

butta. Le nonne non sono mai state<br />

abituate a gettare cibo, ma a riciclarlo,<br />

recuperarlo e trasformarlo.<br />

Il viaggiare in bici ci permette di<br />

percepire gli odori del territorio e<br />

di vedere particolari che in auto o<br />

in moto passerebbero inosservati.<br />

Che cosa stai imparando dalle<br />

nonne?<br />

Dalle nonne sto imparando che la<br />

storia si ripete sempre. Ci saranno<br />

sempre privilegiati e sfortunati, ma<br />

Un CUoCo da strada<br />

sU faCebook<br />

Segui su facebook.com/<br />

uncuocodastrada il viaggio di<br />

Alessandro e Valentino: con<br />

i master dei pezzi più belli si<br />

produrrà un film/documentario.<br />

se vogliamo un futuro per le nuove<br />

generazioni entrambe le categorie<br />

dovranno fare un passo indietro e pensare<br />

al pianeta e all’umanità come concetto<br />

globale e non individualistico.<br />

Ci “racconti” le due ricette più<br />

economiche e più buone che hai<br />

raccolto sino ad ora?<br />

I frati ubriachi dolce trentino fatto con<br />

pane bianco vecchio imbevuto in latte,<br />

uova, grappa, quindi impanato, fritto in<br />

olio e ripassato in un mix di cacao in<br />

polvere e zucchero. E la famosa pappa<br />

al pomodoro di nonna Natalizia: ad<br />

un soffritto di aglio e rosmarino fresco<br />

tagliati finemente, si aggiungono<br />

pomodori freschi a pezzetti. Appena<br />

questi ultimi incominciano a disfarsi,<br />

si sala, si pepa e si aggiungono 8/10<br />

foglie di basilico quindi si versa il<br />

brodo poco a poco. Si aggiungono poi<br />

dei pezzi di pane raffermo rigorosamente<br />

insipido e e si termina la cottura,<br />

spegnendo prima che il pane si faccia<br />

polpa. Ottima anche fredda!<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 13


Un<br />

Le stagioni nell’orto<br />

prato<br />

da mangiare<br />

Come trasformare il prato all’inglese<br />

in un prato edibile<br />

Grazia Cacciola – Erbaviola.com<br />

Èarrivato finalmente uno dei<br />

periodi più belli dell’anno<br />

per l’orto e il giardino,<br />

non solo per ricchezza di<br />

fioriture e frutti, ma anche<br />

per la ricchezza di idee e stimoli<br />

a fare qualcosa di nuovo. Siamo<br />

infatti in un periodo magico, in cui<br />

si può ancora progettare ma contemporaneamente<br />

si apprezzano già<br />

i frutti degli sforzi della scorsa stagione<br />

o delle semine invernali. Per<br />

esempio, con aria di rinnovamento<br />

verso una maggiore sostenibilità e<br />

consapevolezza, si può decidere di<br />

eliminare quell’anonimo pratino<br />

all’inglese che piace solo alle vecchie<br />

zie e che richiede tanta acqua e<br />

tante, troppe, cure. Siamo ancora in<br />

tempo, in questo trimestre, per progettare<br />

e mettere in opera un nuovo<br />

tappeto erboso eco-sostenibile,<br />

un arazzo di erbe e fiori dalla<br />

manutenzione meno impegnativa e<br />

dal risultato molto più appagante.<br />

Scegliendo essenze molto profumate<br />

per il nostro “prato utile”, attireremo<br />

anche gli insetti impollinatori,<br />

le coccinelle che ci aiuteranno ad<br />

14 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

arginare i danni da afidi e tanti<br />

altri “collaboratori” naturali per<br />

il nostro orto. Senza contare che<br />

avremo così anche un prato… mangereccio!<br />

Il bellissimo aglio orsino<br />

(Alliumursinum), per esempio, in<br />

maggio regala splendide fioriture<br />

bianche e un ottimo ingrediente per<br />

i piatti estivi, dal pesto alle frittelle.<br />

Aggiungiamo anche i più semplici<br />

cicorini che in genere si estirpano<br />

dai manti erbosi all’inglese, come<br />

per esempio il Cichoriumintybus,<br />

che può dare una bella fioritura<br />

azzurra al nostro prato, mentre le<br />

sue foglie accompagneranno ottime<br />

insalate, risotti e ripieni. La scelta<br />

è vasta, dal più comune Trifolium<br />

Grazia Cacciola<br />

*Siamo in un periodo magico, in<br />

cui si può ancora progettare<br />

ma contemporaneamente si<br />

apprezzano già i frutti degli<br />

sforzi della scorsa stagione o<br />

delle semine invernali<br />

pratense, con i suoi capolini dolci,<br />

dal rosa al viola, ottimi crudi nelle<br />

insalate estive, fino all’appariscente<br />

Heliantustuberosus, che arriva sulle<br />

nostre tavole come topinambur ma<br />

che regala anche lussureggianti fioriture<br />

di margherite gialle e si rinnova<br />

praticamente da solo, di anno in<br />

anno. La manutenzione di un “prato<br />

utile” di questo tipo è facilissima:<br />

ogni 10-15 giorni si rasa a 8-10 cm<br />

di altezza con un tosaerba elicoidale,<br />

quelli di tipo manuale… sempre<br />

che non si preferisca, come la sottoscritta,<br />

tagliare a mano pianta per<br />

pianta quando stanno per sfiorire,<br />

conservando parte delle fioriture per<br />

composizioni e poutpourri!<br />

Grazia Cacciola (www.erbaviola.com), è specializzata in tecniche agronomiche<br />

ecosostenibili. È autrice di saggi professionali e manuali divulgativi sull’alimentazione<br />

consapevole e gli stili di vita etici, tra cui L’orto sul balcone. Coltivare naturale in<br />

spazi ristretti, FAG, e Scappo dalla città. Manuale pratico di downshifting, decrescita<br />

e autoproduzione, FAG. Ha strutturato e supervisionato progetti dell’Unione Europea<br />

per l’incentivazione delle coltivazioni con metodo biologico e biodinamico. È stata<br />

l’esperta di coltivazione naturale nella trasmissione Geo&Geo, Rai3. Collabora con il<br />

Movimento Decrescita Felice e diversi gruppi di transizione.


MARZO<br />

Semina in semenzaio<br />

Basilico, broccoli,<br />

broccoletti, cardi, cavolfiori,<br />

cavoli cappucci, cetrioli,<br />

cipolle, lattuga, melanzane,<br />

meloni, peperoni,<br />

pomodori, sedano, sedano<br />

rapa, zucchine.<br />

Semina in vaso/piena<br />

terra: Barbabietola rossa<br />

da orto, bietola da coste,<br />

carote, catalogna, ceci,<br />

cicoria, fave, lattuga da<br />

taglio, lattughino, piselli,<br />

prezzemolo, rape, ravanelli,<br />

spinaci, taccole, valeriana,<br />

zucca, zucchina.<br />

Trapianti<br />

Bietole da costa,<br />

catalogna, zucchine,<br />

zucche.<br />

Raccolta<br />

Si raccolgono ancora<br />

carciofi, cavoli cappuccio,<br />

cicoria. Se si è seminato<br />

in autunno, cominciano ad<br />

essere disponibili i primi<br />

ortaggi: bietole da coste,<br />

indivia, fave, lattughe,<br />

piselli, prezzemolo, ravanelli<br />

e spinaci.<br />

APRILE MAGGIO<br />

Semina in semenzaio<br />

Cavolfiori, cavolini di<br />

Bruxelles, cavolo verza,<br />

cicoria belga, indivia, lattuga,<br />

scarola, sedano.<br />

Semina in vaso/piena<br />

terra: Anguria, bietole,<br />

barbabietole rosse, bietole<br />

da coste, carote, catalogna,<br />

piselli, prezzemolo, rape,<br />

ravanelli, scorzonera,<br />

spinaci, zucche, zucchine,<br />

erbette, cetrioli, fagioli,<br />

fagiolini, melanzane, melone,<br />

pomodori, porri.<br />

Trapianti<br />

Anguria, basilico, catalogna,<br />

cavolo cappuccio, cetrioli,<br />

cipolle, finocchi, indivia.<br />

Impianti: Patate, batate,<br />

asparagi, topinambur.<br />

Raccolta: Bietole, cavoli<br />

cappucci, indivia, lattuga,<br />

piselli, prezzemolo, ravanelli,<br />

spinaci. Tra le primizie<br />

si raccolgono: basilico,<br />

cetrioli, cipollotti, cipolle,<br />

sedano, valeriana, zucchine,<br />

borragine, asparagi, carote,<br />

cicorie, lattughini nuovi.<br />

Coltivare e coltivarsi Cucinare con nell’orto i bambini<br />

Semina in semenzaio<br />

Broccoli, broccoletti,<br />

cavolfiori, cavolini di<br />

bruxelles, cavolo cappuccio,<br />

cavolo rosso, cavolo verza,<br />

cicoria bionda, lattuga.<br />

Semina in vaso/piena<br />

terra: Tutte le cicorie,<br />

fagioli bianchi, finocchi,<br />

indivia, lenticchie, anguria,<br />

barbabietole, bietole, carote,<br />

cetrioli, cicorie, fagiolini,<br />

fagioli, lattuga, melone,<br />

peperoni, piselli, pomodori,<br />

porri, prezzemolo, rape,<br />

ravanelli, scorzonera,<br />

zucche, zucchine.<br />

Trapianti<br />

Broccoli, broccoletti,<br />

cardi, cavolfiori, cavolini<br />

di bruxelles, sedano rapa,<br />

anguria, basilico, cavolo<br />

cappuccio estivo, cetrioli,<br />

cipolla, indivia, lattuga,<br />

melanzane, melone,<br />

peperoni, pomodori, porri,<br />

scarola, sedano.<br />

Raccolta<br />

Aglio, catalogna, finocchi,<br />

patate novelle, taccole, tutte<br />

le verdure da foglia pronte.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 15


Che cos’è<br />

il sovescio<br />

Un metodo efficace e naturale per nutrire sia il terreno che la pianta<br />

Con la rivoluzione verde<br />

(avvenuta nella seconda<br />

metà del secolo scorso)<br />

aveva preso il sopravvento<br />

il concetto che i fertilizzanti<br />

chimici fossero sufficienti per<br />

nutrire la pianta, rendendo di fatto accessoria<br />

la sostanza organica.<br />

Nel tempo tale assioma ha mostrato i<br />

propri limiti, e oggi è comumenente<br />

nota l’importanza della sostanza organica<br />

nella nutrizione vegetale: la maggior<br />

parte dell’azoto, dello zolfo e una<br />

frazione importante del fosforo sono<br />

presenti sotto forma organica e la<br />

loro liberazione progressiva da parte<br />

della sostanza organica è un processo<br />

importante che assicura la nutrizione<br />

vegetale.<br />

Ma la presenza della sostanza organica<br />

è basilare soprattutto per le caratteristiche<br />

fisiche del terreno. Sia nell’agricoltura<br />

professionale che nei piccoli<br />

orti le proprietà fisiche del terreno<br />

assumono un ruolo fondamentale:<br />

carenze nutrizionali, tossicità, infestazioni<br />

da nematodi ed altro possono<br />

essere facilmente risolte se la struttura<br />

fisica del terreno è favorevole. In altri<br />

termini il terreno deve essere in equilibrio,<br />

pertanto la fertilità organica del<br />

terreno è inderogabile. Tale armonia si<br />

ottiene con l’uso del sovescio che è un<br />

metodo efficace e naturale per fer-<br />

16 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Dott. Agr. Antonio Lo Fiego per Arcoiris - Sementi Biologiche e Biodinamiche<br />

tilizzare il terreno. Quando si usa il<br />

sovescio si incrementa la sostanza organica<br />

che migliora la fertilità fisica,<br />

chimica e microbiologica del suolo e<br />

si creano le condizioni affinché i microrganismi<br />

terricoli possano attaccare<br />

e trasformare la sostanza organica,<br />

che mineralizzandosi libererà elementi<br />

nutritivi essenziali alle colture. Per<br />

questi motivi un suolo si considera<br />

veramente fertile quando presenta una<br />

fauna e una flora biologicamente atti-<br />

va e molto varia, una buona struttura<br />

e una conseguente ottima capacità di<br />

degradazione del materiale organico.<br />

In particolare nei suoli poveri di sostanza<br />

organica l’interramento dei<br />

sovesci, o dei residui colturali, assume<br />

una grande importanza.<br />

Cos’è il sovescio<br />

Il sovescio è un’antica pratica agronomica<br />

che consiste nella coltivazione<br />

di essenze che in prossimità della


fioritura vengono trinciate, disidratate<br />

per qualche giorno in campo ed incorporate<br />

nei primi 25 cm di terreno<br />

per migliorarne la fertilità. La massa<br />

interrata viene subito attaccata da<br />

macro e microrganismi che la trasformano<br />

in parte in humus e in parte in<br />

elementi nutritivi prontamente utilizzabili<br />

(in particolare azoto) dalla<br />

coltura che seguirà. Naturalmente più<br />

fibra conterrà, maggiore sarà la resa<br />

in humus.<br />

Di fatto il sovescio è un mezzo per<br />

concimare i terreni ed è una pratica<br />

ampiamente utilizzata nell’agricoltura<br />

biologica. In genere sostituisce<br />

il letame e l’apporto di sostanza secca<br />

e di azoto è equivalente, o addirittura<br />

superiore, al letame stesso.<br />

Il sovescio con le leguminose e con le<br />

graminacee<br />

Un sovescio costituito da leguminose,<br />

grazie alla loro attività di fissazione<br />

dell’azoto, aumenta significativamente<br />

il contenuto in azoto del terreno.<br />

Quando le essenze utilizzate hanno un<br />

apparato radicale molto profondo, queste<br />

arricchiscono gli strati superficiali<br />

del terreno con elementi nutritivi prelevati<br />

da quelli più profondi. Il sovescio<br />

con le leguminose è particolarmente<br />

importante dal momento che queste<br />

sono tra le poche specie vegetali in<br />

grado di fissare direttamente l’azoto<br />

atmosferico al terreno.<br />

Un altro tipo di sovescio è rappresentato<br />

dalle graminacee che, essendo<br />

ricche di fibra, formano più<br />

humus che nutritivi di pronto utilizzo.<br />

Essendo colture depauperanti che<br />

sfruttano molto il terreno potrebbero<br />

causare problemi di carenza di azoto<br />

nella coltura successiva. L’ideale sarebbe<br />

falciarle giovani o coltivarle in<br />

miscugli con leguminose per stabilire<br />

un equilibrio: le graminacee forniranno<br />

il carbonio (molta fibra), mentre le<br />

leguminose forniranno l’azoto (proteine<br />

e azoto fissazione).<br />

i benefiCi dei sovesCi sUl terreno<br />

In genere le miscele da sovescio<br />

hanno una grande rapidità e forza di<br />

crescita, buona produzione di massa<br />

verde, rusticità e buona resistenza alla<br />

siccità, le radici riescono a sgretolare<br />

il terreno arrivando in profondità e la<br />

parte aerea attira una notevole quantità<br />

di insetti pronubi (che trasportano<br />

il polline da un fiore all’altro)<br />

per un lungo periodo. Hanno anche<br />

l’importante funzione di eliminare le<br />

infestanti, comprese le più resisten-<br />

Miscela Nove - 1 kg - euro 18,70<br />

Arcoiris<br />

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il numero verde 800 974 001<br />

Orto e Giardino<br />

• Aumentano la sostanza organica e di conseguenza migliorano<br />

la fertilità.<br />

• Rallentano i fenomeni erosivi mediante la copertura del suolo<br />

(cover crop).<br />

• Migliorano la struttura.<br />

• Riducono le infestanti (malerbe).<br />

• Hanno proprietà biocide nei confronti di funghi e parassiti (ad<br />

esempio disinfestazione del suolo dai nematodi, dannosi per<br />

gli orti e le serre).<br />

• Limitano la perdita per dilavamento dei nitrati non utilizzati<br />

dalla coltura precedente.<br />

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ti, quali la gramigna. Consentono,<br />

inoltre, l’arieggiamento dei terreni<br />

asfittici a causa di troppo calpestio o<br />

del tipo di struttura che impedisce di<br />

svolgere le normali funzioni biologiche.<br />

La conseguenza è l’arricchimento<br />

della vita del sottosuolo, della<br />

biodiversità e il riequilibrio dei vari<br />

elementi utili a contenere e/o evitare<br />

problemi causati da insetti dannosi<br />

(es. afidi).<br />

Miscela da sovescio a rapido crescimento ideale<br />

per le serre e la semina estiva a pieno campo.<br />

Grano saraceno, trifoglio alessandrino, trifoglio<br />

persiano (resupinatum), facelia, rafano.<br />

Miscela a rapida crescita con veloce copertura del suolo per un controllo<br />

efficace delle malerbe. Esercita un’azione biofumigante e nematocida.<br />

Ideale per coperture brevi. Ha un buon apporto di sostanza organica ed<br />

azoto oltre ad avere un’azione ristrutturante del suolo.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 17


Medici<br />

di noi stessi<br />

18 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi<br />

è molto più di un semplice regime alimentare:<br />

è un invito a riappropriarsi della salute imparando<br />

ad ascoltare i messaggi del corpo<br />

Angelo Francesco Rosso


Gruppo 0<br />

Tutto sembra, fuor che un<br />

medico: il dottor Mozzi ha<br />

l’aspetto, la schiettezza e il<br />

modo di fare diretto degli<br />

uomini che lavorano la<br />

terra – non sarà un caso che abbia<br />

dato vita oltre trent’anni fa alla<br />

cooperativa agricola Mogliazze – e<br />

la voglia di condividere e divulgare<br />

il sapere in maniera gratuita delle<br />

menti illuminate dall’intelligenza<br />

del cuore. Il suo libro La Dieta del<br />

dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e<br />

combinazioni alimentari ha scalato<br />

la classifica macrolibrarsi.it grazie<br />

all’efficacia dei contenuti, che mettono<br />

il lettore nella condizione non di<br />

seguire semplicemente una dieta, ma<br />

di imparare ad autogestire la propria<br />

salute attraverso un ascolto preciso e<br />

paziente dei segnali inviati dal corpo<br />

in seguito all’ingestione di determinati<br />

alimenti.<br />

Mozzi ci insegna a curarci da soli,<br />

a ritrovare il benessere e la vitalità<br />

perdute, ad aver fiducia nelle risorse<br />

del corpo e nelle nostre capacità di<br />

ascolto e analisi: una bella sferzata<br />

di empowerment che ci mette sulla<br />

buona strada per poter diventare i<br />

primi medici di noi stessi.<br />

Sono stato nella sua azienda agricola,<br />

a Mogliazze, per incontrarlo:<br />

ecco un breve resoconto della nostra<br />

lunga chiacchierata!<br />

In internet ho cercato una tua biografia<br />

trovando solo pochissime<br />

informazioni. Mi racconteresti in<br />

breve la vita del dottor Mozzi?<br />

Sono nato a Bobbio, in provincia di<br />

Piacenza, nel 1950: qui ho vissuto<br />

una bella infanzia molto libera, trascorsa<br />

all’aria aperta. Tutto l’anno<br />

facevamo interminabili partite a pallone<br />

sulle piazze; d’inverno stavamo<br />

sotto i portici di Bobbio a giocare<br />

a “figurini” e a palle di neve per le<br />

strade; d’estate passavamo il tempo<br />

sul fiume Trebbia, le cui acque erano<br />

così pulite da poter essere bevute e<br />

consentivano a parecchi pescatori<br />

professionisti di vivere di ciò che<br />

ricavavano dalla vendita del pesce<br />

pescato. A Bobbio c’era tutto il<br />

necessario e poco del superfluo. Ho<br />

ricevuto un’educazione severa e spartana<br />

e sono grato a mio padre, da cui<br />

ho appreso l’essenzialità nei bisogni<br />

e con cui ho in comune il tratto del<br />

carattere che ci spinge ad anteporre<br />

l’aiuto del prossimo al soddisfacimento<br />

delle nostre necessità.<br />

Ho frequentato a Bobbio le scuole<br />

elementari e medie, a Piacenza il<br />

liceo classico e a Parma la Facoltà<br />

di Medicina. Alla fine del 1974,<br />

mentre frequentavo l’università,<br />

ho scoperto Mogliazze, un borgo<br />

in stato di abbandono composto da<br />

alcune case in pietra e posto sulle<br />

Gruppo A<br />

Gruppo AB Gruppo B<br />

Intervista al dottor Mozzi<br />

pendici dell’Appennino, otto chilometri<br />

sopra il comune di Bobbio.<br />

Nel gennaio 1978 è stata fondata la<br />

cooperativa Mogliazze, dal nome del<br />

borgo. Dopo varie peripezie, molta<br />

pazienza e volontà, la maggior parte<br />

delle case e dei terreni circostanti<br />

sono stati acquistati dalla cooperativa<br />

Mogliazze. Il villaggio è stato pian<br />

piano restaurato e i terreni intorno<br />

recuperati. Tuttora vivo in questo<br />

piccolo borgo con la mia famiglia. A<br />

Mogliazze ho vissuto a strettissimo<br />

contatto con la natura e ciò ha dato<br />

l’impronta risolutiva alla mia visione<br />

del mondo e della medicina e mi ha<br />

insegnato molto di quello che so. La<br />

domanda che mi faccio spesso, come<br />

uomo oltre che come medico, è che<br />

cosa lasceremo in eredità alle generazioni<br />

future. Più che il denaro sarebbe<br />

importante consegnare loro il pianeta<br />

in buono stato, cioè con il minor<br />

tasso d’inquinamento possibile.<br />

La dieta del Dottor Mozzi è il fenomeno<br />

editoriale dell’anno 2012 su<br />

Macrolibrarsi.it Cosa spinge così<br />

tante persone ad acquistare il tuo<br />

libro? Ci diresti in poche parole di<br />

cosa parla?<br />

Ci sono in circolazione diverse pubblicazioni<br />

sulla relazione fra alimentazione,<br />

salute e gruppo sanguigno,<br />

però quasi tutte dicono le stesse cose,<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 19


Intervista al dottor Mozzi<br />

e tutte mancano della semplicità e<br />

della praticabilità. La gente deve<br />

capire che quando una persona mangia<br />

una cosa, il suo corpo gli manda<br />

a dire tutto: è un fatto e l’ho constato<br />

in tanti anni di visite. L’introduzione<br />

di materiale non tollerato può scatenare<br />

tutta una serie di reazioni da<br />

parte del nostro corpo: questo è ciò<br />

che la gente percepisce, vede, si riconosce.<br />

Le persone mi dicono: «Sì ho<br />

mangiato questo e quest’altro e mi<br />

viene quello». Questi sono i segnali<br />

che la natura ha messo a disposizione<br />

di in ogni essere umano, segnali che<br />

fino ad ora non erano stati collegati<br />

in modo preciso con l’introduzione<br />

di determinate sostanze.<br />

Non lo dico per vantarmi, ma ho<br />

curato decine di migliaia di persone<br />

e fra le altre cose ho sempre cercato<br />

di mettere in relazione il sintomo con<br />

l’alimentazione. Ho impiegato tantissimi<br />

anni e con tanta cautela ho scritto<br />

questo libro, perché non c’è nulla<br />

di più importante della salute.<br />

Quali sono le correlazioni fra il<br />

cibo e il gruppo sanguigno?<br />

È tutto lì. Ogni essere vivente ha<br />

un suo DNA ben preciso. Il DNA<br />

governa tutto. Dal comportamento, al<br />

modo di reagire, al carattere. Lo stesso<br />

accade con i vari alimenti. Appena<br />

introduciamo una sostanza nel nostro<br />

corpo, il sistema immunitario viene<br />

allertato. Se la sostanza è giusta,<br />

c’è l’ok del sistema immunitario, la<br />

sostanza entra e viene trasformata.<br />

Se invece la sostanza è dannosa, il<br />

corpo si ammala.<br />

Poi dipende, ovviamente se il contatto<br />

è sporadico la reazione è impercettibile,<br />

ma se è prolungato nel tempo<br />

allora arrivano i problemi.<br />

Per qualche giorno ho mangiato<br />

solo mele e mi sentivo bene.<br />

C’entra il mio gruppo sanguigno<br />

che è A?<br />

Ora hai 27 anni e non hai problemi.<br />

20 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

A 50 anni, ti potranno dare problemi.<br />

Se le mangi cotte meno problemi.<br />

Se poi stai attento ti accorgi che il<br />

tuo corpo cambia reazione anche a<br />

seconda della varietà di mela.<br />

Una bambina di 5 anni si è accorta di<br />

questo: «Piero ma lo sai che se mangio<br />

la mela cotta non sto male e se<br />

la mangio cruda sto male». Lei ha 5<br />

anni, lo ha già capito.<br />

Se ci ascoltassimo di più, se impiegassimo<br />

più tempo a capire i segnali<br />

del corpo e ad agire di conseguenza,<br />

si potrebbero evitare le pandemie<br />

di malattie croniche che stanno<br />

affliggendo il mondo occidentale.<br />

Pensiamo al diabete: si stima che in<br />

Italia il 7% della popolazione abbia<br />

il diabete. Si tratta di 4 milioni di<br />

individui.<br />

parola ai lettori: perChé leggere<br />

la dieta del dottor mozzi?<br />

“Dice chiaramente di porre attenzione ai segnali del proprio<br />

corpo senza intestardirsi su ciò che fa male o bene rispetto ai<br />

canoni di un freddo manuale. Questo è molto raro in quanto<br />

in genere chi scrive un libro cade inevitabilmente in una<br />

sponsorizzazione di tipo meccanico. Una stumento per la propria<br />

salute da integrare con l’esperienza e la ricerca individuale.<br />

Penso che acquisterò anche il libro di ricette”.<br />

Raffaella su Macrolibrarsi.it<br />

“Libro scritto in modo semplice, comprensibile e di facile<br />

consultazione. Sperimentato in prima persona l’approccio<br />

dietetico: risultati eccellenti, in termini di maggiore benessere ed<br />

energia e disturbi digestivi e intestinale scomparsi. Lo consiglio<br />

a tutti!”.<br />

Carmen su Macrolibrarsi.it<br />

“Dobbiamo ringraziare l’autore per aver scritto un libro di facile<br />

comprensione, senza altisonanti termini scientifici ma diretto<br />

all’uomo della strada. Di chiara comprensione anche le tabelle di<br />

cibi consentiti e non. Ora sia io che mia moglie lo consultiamo<br />

spesso prima di fare la spesa e il nostro stomaco ci sta<br />

ringraziando”.<br />

Alessandro su Macrolibrarsi.it<br />

Quali sono i cibi che andrebbero evitati<br />

da tutti e quali invece i cibi “virtuosi”<br />

che fanno bene alla salute?<br />

Non ci sono cibi da evitare tout<br />

court e cibi che vanno bene per tutti.<br />

Dipende dal proprio DNA, ovvero<br />

dal proprio gruppo sanguigno.<br />

Una cosa però è da tener presente:<br />

all’alba delle nostre origini, i primi<br />

uomini che hanno popolato la terra<br />

erano cacciatori-raccoglitori, onnivori<br />

con un’alimentazione basata sulle<br />

proteine animali, le bacche, i semi,<br />

i frutti spontanei della terra. Con<br />

questo voglio dire che l’uomo non è<br />

programmato per consumare cereali.<br />

La natura non ha previsto campi di<br />

grano e di riso da nessuna parte. La<br />

natura ha messo uccelli nell’aria,<br />

animali sulla terra, pesci nell’acqua,


La Dieta del dottor Mozzi – Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari<br />

Pagine 144 - euro 19<br />

Come possiamo capire se stiamo bene pur non avendo cognizioni mediche?<br />

Come possiamo ridurre drasticamente le nostre visite dal medico di base e dagli specialisti?<br />

Come possiamo difenderci dalle malattie croniche?<br />

Come possiamo mantenerci in salute?<br />

Nel libro La Dieta del dottor Mozzi trovi le risposte a queste fondamentali domande.<br />

«II gruppo sanguigno – scrive il dottor Mozzi – è dato da un’impronta genetica precisa che distingue ogni<br />

individuo dagli altri, lo caratterizza e permette di capire come è fatto e come si comporta il nostro sistema immunitario.<br />

E possibile utilizzare i quattro gruppi sanguigni 0, A, B, AB come una guida attendibile per scegliere<br />

un’alimentazione idonea a ognuno, che può consentire un miglioramento del proprio stato fisico e una riduzione<br />

del rischio di ammalarsi. Inoltre può aiutare a risolvere eventuali stati patologici.<br />

Il testo cerca di fornire a tutti uno strumento per riappropriarsi della gestione quotidiana della propria<br />

salute e occuparsi con cognizione di causa delle proprie condizioni fisiche, lasciando ai medici la gestione dei<br />

traumi, delle urgenze e delle malattie di una certa rilevanza. Il campo delle intolleranze è un campo in cui attualmente<br />

non esistono certezze. La verità assoluta risiede solo in noi stessi e ci si può avvicinare ad essa accostando<br />

tra loro tante piccole verità.<br />

I meccanismi biologici di un essere vivente sono molteplici per cui è<br />

sufficiente che avvengano modificazioni in un equilibrio biologico perché<br />

subentrino nuovi segnali e disturbi.<br />

Si ritiene che ciò che abbiamo esposto sia solo l’inizio e non la conclusione<br />

delle ricerche in merito alle intolleranze alimentari. Uno stimolo<br />

da cui partire e che altri potranno sviluppare. Scoprire tutti i meccanismi<br />

e i processi sottointesi alle intolleranze è un compito che lasciamo ai<br />

ricercatori e ai biologi.<br />

Si chiede agli operatori sanitari e a tutti gli studiosi del settore di perdonare<br />

il linguaggio semplice, utilizzato volutamente per permettere a tutti<br />

di comprendere come si possa gestire la propria salute.<br />

Scrivendo questo testo ho anche onorato l’impegno che avevo preso con<br />

le persone, pazienti o meno, che mi seguono da anni e che da tempo mi<br />

chiedevano di mettere qualcosa per iscritto, in modo da avere uno strumento<br />

pratico che li aiutasse a gestire meglio la propria salute».<br />

bacche, radici, germogli, foglie. Un<br />

consumo eccessivo di cereali non si<br />

adatta alla struttura antica del corpo<br />

umano. Conseguentemente mi preme<br />

anche dire che il modo generico in<br />

cui viene demonizzata la carne –<br />

soprattutto da una certa parte dell’oncologia<br />

– è a mio parere assurdo.<br />

Certo se uno di gruppo A mangia la<br />

carne si ammala: tumore allo stomaco,<br />

gambe che si gonfiano. Se uno invece<br />

è di gruppo 0 e mangia la carne va<br />

bene, anzi se non gli si da la carne il<br />

suo stato di salute peggiora. Il pesce,<br />

poi, dipende dai vari tipi di pesci. Ma<br />

prima, come succede per tutti i tipi di<br />

animali, l’uomo era dotato di istinto<br />

e dietro l’istinto c’è proprio il sistema<br />

immunitario. Uno annusava una cosa<br />

o la masticava e capiva se era adatta o<br />

non adatta al suo corpo, e invece adesso<br />

niente. Fino a pochi decenni fa c’era<br />

questo istinto e tutti mettevano in relazione<br />

lo stato di salute con quello che<br />

Cosa leggere<br />

Piero Mozzi<br />

La Dieta<br />

del Dottor Mozzi<br />

Gruppi sanguigni<br />

e combinazioni<br />

alimentari<br />

Mogliazze, 2012<br />

Intervista al dottor Mozzi<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

mangiavano. Se vogliamo recuperare la<br />

nostra salute dobbiamo riappropriarci<br />

del sapere ancestrale di auto-ascolto e<br />

auto-cura che la natura ci ha fornito e<br />

che noi abbiamo eluso. Nel mio libro<br />

spiego come e cosa fare: si tratta di<br />

indicazione pratiche, precise e semplici<br />

che poi ognuno può mettere in pratica e<br />

verificare personalmente.<br />

Leggi l’intervista integrale su:<br />

http://bit.ly/Intervista-Mozzi<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 21


Depura il fegato<br />

in meno di<br />

due giorni<br />

La pulizia degli organi interni permette al nostro<br />

fisico di rigenerarsi e di recuperare il benessere<br />

Pierre Pellizzari<br />

Alle nostre autovetture<br />

cambiamo l’olio, i filtri,<br />

sistemiamo la convergenza,<br />

la pressione delle gomme,<br />

aggiungiamo additivi nel<br />

carburante… E cosa facciamo per il<br />

nostro corpo, questa macchina meravigliosa<br />

che non possiamo rottamare<br />

né sostituire? La stragrande maggioranza<br />

delle persone, niente! Eppure<br />

sappiamo che il corpo dovrebbe<br />

durare, che andrebbe coccolato, ripulito,<br />

alimentato con cibi sani e rinforzato<br />

con integratori validi. E invece,<br />

il nostro corpo è trattato come un<br />

cavallo da corsa che quando dà segni<br />

di indebolimento viene frustato o<br />

dopato (con farmaci o eccitanti). È<br />

ora di capire quanto bene ci possiamo<br />

fare andando a ripulire gli organi<br />

interni e principalmente fegato, intestino<br />

e reni.<br />

È cosa ormai risaputa che il nostro<br />

corpo agisce come un filtro nei confronti<br />

di tutto quello che assorbe<br />

(cibo, acqua, ma anche aria, stress ed<br />

emozioni) e che in alcuni casi è un<br />

concentratore di prodotti indesiderabili<br />

che vi si accumulano. Quindi<br />

applicando con impegno i metodi di<br />

pulizia, il corpo può essere rinnovato,<br />

ringiovanito e gli acciacchi possono<br />

sparire, fino addirittura a ristabilire<br />

uno stato di salute “traballante”. E la<br />

maggior parte di questi metodi può<br />

avere un costo bassissimo.<br />

22 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Pulizie fisiche<br />

I metalli pesanti che ingeriamo non<br />

vengono eliminati naturalmente:<br />

l’organismo li accantona e li accumula.<br />

L’essere umano che si nutre di<br />

carne o di pesce presenta dei livelli<br />

di metalli pesanti superiori a quelli di<br />

un vegetariano. Questo perché anche<br />

gli animali sono degli “accumulatori”<br />

di metalli pesanti e quindi ne contengono<br />

molto più dei vegetali.<br />

Oltre alle tossine che ci giungono<br />

dall’ambiente o dall’alimentazione,<br />

siamo esposti anche ad alcuni parassiti<br />

contenuti nei cibi che ingeriamo oppure<br />

che ci vengono trasmessi da altre<br />

persone attraverso contatti fisici: noi<br />

umani possiamo essere “colonizzati”<br />

da parassiti (funghi, batteri, virus,<br />

vermi, insetti ecc.) nelle varie parti del<br />

corpo. La buona notizia è che esiste<br />

un modo semplice e poco costoso per<br />

eliminare questi ospiti indesiderati.<br />

Prima di ripulire i vari organi, è<br />

opportuno fare una pulizia di base<br />

dell’organismo, andando a eliminare<br />

i parassiti e gli accumuli di metalli<br />

pesanti e di tossine. Molte persone<br />

però potrebbero non osservare<br />

miglioramenti fisici, sia perché hanno<br />

un tipo di alimentazione corretta che<br />

già da sola ripulisce gli organi, sia<br />

perché questo genere di pulizia si<br />

svolge con tempi lunghi. Perciò il<br />

mio consiglio è quello di iniziare con<br />

la pulizia del fegato che si esegue in<br />

meno di 24 ore, produce dei risultati e<br />

un benessere immediatamente visibili:<br />

l’organismo si libera dalle tossine,<br />

lo stato generale migliora assieme<br />

alla digestione, che è alla base di una<br />

buona salute. Si tratta certamente della<br />

procedura di pulizia che si esegue più<br />

rapidamente e che dà le maggiori e<br />

immediate soddisfazioni.<br />

In caso di patologie gravi, è la pulizia<br />

che considero più efficace e urgente.<br />

Ha anche il vantaggio di consentire<br />

alla persona in via di guarigione di<br />

osservare gli effetti di un metodo<br />

semplice, vedendo come reagisce il<br />

proprio organismo (attraverso l’osservazione<br />

dei calcoli espulsi nelle<br />

feci, del colorito e della tonicità della<br />

pelle, delle reazioni visibili sulla lingua<br />

e attraverso un nuovo senso di<br />

benessere). La voglia di procedere<br />

con altre pulizie sarà incontenibile.<br />

ingredienti<br />

- sale amaro (solfato di magnesio): 4<br />

x 20 g. In farmacia si trovano buste<br />

da 30 g. Costo inferiore a 5 euro;<br />

- mezza tazza d’olio d’oliva (75 ml);<br />

- il succo di 2 pompelmi rosa freschi<br />

(100 ml).<br />

metodo<br />

Supponiamo di fare la pulizia tra<br />

sabato e domenica. Nelle 24 ore che<br />

precedono, è meglio seguire una<br />

dieta liquida (passato di verdura o


centrifughe di verdure o frutta, miele<br />

ecc.).<br />

Sabato dalle ore 15:00 fino a domenica<br />

alle ore 13:00: non si mangia<br />

più niente e si può bere solo acqua.<br />

Sabato ore 18:00: assumere 20 g di sale<br />

amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />

Sabato ore 20:00: assumere 20 g di sale<br />

amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />

Sabato ore 22:00: bere una miscela<br />

emulsionata (agitata) del succo di<br />

pompelmo con l’olio di oliva, poi ci<br />

si sdraia a pancia in su entro 5 minuti,<br />

rimanendo immobili per 20 minuti<br />

sdraiati supini con le braccia appoggiate<br />

sul letto sopra la testa. Passato<br />

questo tempo, ci si può girare e dormire<br />

normalmente.<br />

Domenica, al risveglio ma non prima<br />

delle 06:00: assumere 20 g di sale<br />

amaro in mezzo bicchiere d’acqua.<br />

Domenica, due ore dopo: assumere<br />

20 g di sale amaro in mezzo bicchiere<br />

d’acqua.<br />

Domenica, altre due ore dopo: si può<br />

iniziare a prendere succhi di frutta.<br />

Domenica ore 13:00: si può mangiare<br />

un pasto leggero.<br />

il risUltato<br />

Osservando le prime feci evacuate<br />

dopo il risveglio della domenica,<br />

si noteranno degli elementi insoliti<br />

galleggiare sull’acqua della tazza del<br />

WC. Schiarendoli versando dolcemente<br />

dell’acqua, avranno l’apparenza<br />

similare a quelli della foto in alto<br />

a destra (per riferimento: la distanza<br />

Cosa leggere<br />

Pierre Pellizzari<br />

Ripulire i propri organi<br />

Il Punto d’Incontro, 2005<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

tra due fori della carta – da centro a<br />

centro – è di 15 mm).<br />

Generalmente sono di colore verde. A<br />

seconda delle persone, questi calcoli<br />

biliari possono essere più grossi o<br />

più piccoli, più rossi, più gialli o più<br />

bianchi. La loro caratteristica comune<br />

è che sono morbidi e che galleggiano,<br />

sono palline di colesterolo accumulatesi<br />

nei dotti biliari e nella cistifellea.<br />

Dopo questa pratica, ci si sente subito<br />

più leggeri, più puliti internamente<br />

e in alcuni casi, per chi ne fosse<br />

affetto, scompaiono istantaneamente<br />

i dolori della parte alta della schiena.<br />

note<br />

Il solfato di magnesio è un lassativo.<br />

Perciò chi è affetto da diarrea<br />

problematica (colon irritabile)<br />

dovrebbe astenersi dalla pulizia del<br />

fegato. Dovrebbe previamente ripulire<br />

e rinforzare l’intestino assumendo<br />

probiotici. Sembra che le persone<br />

che hanno subito l’ablazione della<br />

milza debbano ridurre di metà i<br />

dosaggi indicati per evitare effetti<br />

indesiderati.<br />

Focus: depurarsi a primavera<br />

Borgo Valdibrucia,<br />

il rifugio salutistico<br />

Valdibrucia è un borgo situato<br />

all’estremità orientale della Toscana,<br />

più vicino a Rimini (65 km) che a<br />

Firenze (125 km), costituito dalle<br />

ultime case di una strada comunale<br />

sterrata, a 7,5 km dal centro di Badia<br />

Tedalda (AR). Dopo l’acquisto del<br />

borgo, avvenuto a fine 2007, abbiamo<br />

fatto parecchi lavori di ristrutturazione<br />

e ora abbiamo una capacità ricettiva di<br />

45 persone.<br />

Valdibrucia è un luogo alternativo<br />

in vari sensi: a livello energetico<br />

produciamo più di 17.000 kWh<br />

all’anno grazie a 80 mq di fotovoltaico<br />

e a un generatore eolico da 3,5<br />

kW, abbiamo inoltre pannelli solari<br />

termici, una caldaia a biomassa<br />

e un riscaldamento a pavimento.<br />

Proponiamo una alimentazione<br />

vegetariana e quasi sempre biologica.<br />

È un centro alternativo anche per<br />

il modo in cui comprendiamo le<br />

malattie, considerandole come<br />

espressioni e manifestazioni intelligenti<br />

dell’organismo: cerchiamo quindi di<br />

aiutare le persone a rilassarsi in questa<br />

comprensione, aumentando il loro<br />

livello di consapevolezza.<br />

Potete seguire i programmi e<br />

l’evoluzione di Valdibrucia consultando<br />

il sito www.valdibrucia.it. Per contatti,<br />

scrivete a: valdibrucia@virgilio.it.<br />

Leggi l’articolo completo sul centro in<br />

Valdibrucia su: http://www.viviconsapevole.<br />

it/articoli/valdibrucia-un-sogno-in-via-direalizzazione.php<br />

Pierre Pellizzari<br />

Pierre Pellizzari è nato e ha studiato in Belgio, ma risiede in<br />

Italia. Da 15 anni si dedica a tempo pieno alle riflessoterapie<br />

e alla naturopatia. Divulga e pratica metodi di comprensione<br />

e accompagnamento delle malattie che sono dettagliati<br />

nei suoi libri. Ha acquistato e sta ristrutturando il borgo<br />

Valdibrucia, trasformandolo in un accogliente “rifugio<br />

salutistico”.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 23


La disintossicazione<br />

intestinale<br />

Ecco come risolvere colite, stitichezza, gonfiori<br />

addominali, sovrappeso, candida, cistite, prostatite<br />

e altre patologie<br />

Simona Oberhanmer<br />

La salute è qualcosa che tutti<br />

desideriamo. Spesso è possibile<br />

raggiungerla proprio<br />

partendo da un primo aspetto<br />

fondamentale: il benessere<br />

intestinale. Se infatti il colon<br />

non funziona bene, non è solo questa<br />

parte del corpo ad esserne colpita, ma<br />

l’intero organismo. L’evacuazione<br />

quotidiana, però, non sempre è<br />

sufficiente per eliminare tutte le<br />

scorie che si accumulano nel colon.<br />

Quando si intraprendono le tecniche<br />

di disintossicazione intestinale lo si<br />

può notare personalmente: si eliminano<br />

grandi quantitativi di detriti che<br />

intossicavano il corpo. Tanti soffrono,<br />

senza saperlo, della tossiemia<br />

intestinale, cioè di un eccesso di<br />

tossine nell’organismo, che circolano<br />

nel sangue e nella linfa, per depositarsi<br />

nei tessuti, negli organi, nelle<br />

cellule, facendo ammalare il corpo.<br />

Questo concetto è fondamentale in<br />

Naturopatia: quando l’organismo<br />

viene disintossicato e alleviato dal<br />

carico tossiemico la salute migliora<br />

da subito! Il nostro corpo, infatti, è<br />

come la nostra casa: i rifiuti vanno<br />

eliminati regolarmente e completamente,<br />

per vivere in un ambiente<br />

salubre.<br />

La disintossicazione intestinale, cardine<br />

di qualsiasi terapia naturale, è<br />

efficace per:<br />

24 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

i disturbi dell’intestino: stitichezza,<br />

colite, disbiosi, sindrome da<br />

colon irritabile, emorroidi, meteorismo;<br />

i disturbi urologici: cistite,<br />

infiammazione delle vie urinarie;<br />

i disturbi ginecologici: vaginite,<br />

candida;<br />

i disturbi dell’apparato osteoarticolare:<br />

reumatismi e artrosi;<br />

i disturbi dell’apparato cutaneo:<br />

dermatiti, eczemi, acne, brufoli;<br />

l’affaticamento epatico;<br />

il dolore in generale;<br />

la debolezza del sistema immunitario;<br />

lo smaltimento di sostanze tossiche<br />

quali farmaci, chemioterapici,<br />

inquinanti ambientali e del cibo;<br />

ridurre e snellire la pancia;<br />

regalare un nuovo senso di leggerezza<br />

e purezza.<br />

Un colon depurato, inoltre, lo si nota<br />

subito: la pelle diventa più liscia e<br />

luminosa. La disintossicazione intestinale<br />

è la “crema” migliore per il<br />

viso e per il corpo.<br />

Come funziona l’intestino sano<br />

L’evacuazione deve avvenire almeno<br />

una volta al giorno. Secondo la<br />

Naturopatia meglio due. In questo<br />

modo il colon si libera regolarmente<br />

delle scorie, evitando che le tossine<br />

permangano all’interno. Le feci<br />

devono essere morbide e ben formate.<br />

Se sono troppo dure, o troppo<br />

liquide, o appiccicose, o oleose, o<br />

con presenza di muco significa che<br />

l’intestino non sta funzionando bene<br />

e necessita di disintossicazione.<br />

L’evacuazione deve essere anche<br />

quasi completamente inodore. Se è<br />

maleodorante significa che il colon è<br />

intossicato.<br />

Disintossicare l’intestino<br />

naturalmente<br />

Quando si consumano le fibre è<br />

necessario fare molta attenzione:<br />

se non lo si fa nel modo corretto<br />

la stitichezza può peggiorare, la<br />

diarrea diventare costante, il colon<br />

si può infiammare e la pancia gonfiare<br />

cronicamente. Io consiglio di<br />

abituarsi con gradualità alle fibre<br />

e di scegliere il semi-integrale per<br />

quanto riguarda i cereali. Se infatti<br />

i cibi raffinati affaticano l’intestino,<br />

altrettanto succede con i cibi integrali<br />

che possono infiammare il colon<br />

o causare ostruzione intestinale.<br />

Essendo inoltre ricchi di acido fitico,<br />

se assunti in eccesso, possono ridurre<br />

l’assorbimento dei sali minerali, per<br />

esempio dello zinco. Le farine raffinate<br />

agiscono invece nel colon come<br />

una “colla”: lo ostruiscono e rendono<br />

l’evacuazione difficile. Tra i cereali<br />

è particolarmente consigliato l’orzo


*Il nostro corpo è come la<br />

nostra casa: i rifiuti vanno<br />

eliminati regolarmente e<br />

completamente, per vivere<br />

in un ambiente salubre<br />

perlato: esercita un’azione ammorbidente<br />

e sfiammante.<br />

L’assunzione di liquidi è fondamentale<br />

per la buona funzionalità<br />

intestinale. Quando il corpo non è<br />

idratato nel modo corretto è obbligato<br />

a estrarre i liquidi proprio dalle feci,<br />

che diventeranno secche e dure, con<br />

conseguente difficoltà di evacuazione.<br />

I liquidi estratti in questo modo,<br />

inoltre, intossicano l’organismo e<br />

causano patologie di ogni genere. Ci<br />

sono dei liquidi che idratano meglio<br />

l’organismo di altri: sono quelli biologici,<br />

provenienti da frutta e verdura.<br />

Sono più efficaci della semplice<br />

acqua, perché ricchi di vitamine e sali<br />

minerali organici, cioè già elaborati<br />

dalla pianta in una forma particolarmente<br />

compatibile con il nostro<br />

organismo.<br />

Spesso l’azione migliore per la stitichezza<br />

non riguarda l’utilizzo di prodotti<br />

lassativi ma un intervento ad<br />

ampio raggio: se il fegato, per esempio,<br />

produce bile in modo equilibrato<br />

si ottiene la miglior azione lassativa.<br />

Anche una sana flora batterica intestinale<br />

è il miglior regolarizzatore<br />

dell’evacuazione.<br />

Non tutti i lassativi naturali sono<br />

benefici. Alcuni come la cascara, il<br />

rabarbaro, la senna o la cassia hanno<br />

un’azione catartica: cioè fanno funzionare<br />

l’intestino perché lo irritano.<br />

Queste piante si trovano in tantissimi<br />

prodotti naturali, proposti sia per<br />

i problemi intestinali che per altri<br />

disturbi. È sconsigliato assumerle!<br />

Quindi quando si acquista un prodotto<br />

è utile verificare che non siano<br />

presenti. Utilizzare queste sostanze<br />

nel lungo periodo è dannoso quasi<br />

quanto un farmaco.<br />

Pepe e peperoncino causano<br />

infiammazione: gli alimenti piccanti,<br />

speziati e troppo saporiti, specialmente<br />

se assunti quotidianamente,<br />

hanno un’azione di surriscaldamento<br />

dell’apparato digerente. Il colon si<br />

infiamma e viene danneggiata la flora<br />

batterica, causando diversi disturbi<br />

intestinali. Lo zenzero, in qualsiasi<br />

forma, è invece molto benefico: ha<br />

un’azione antifermentativa e antiputrefattiva.<br />

È consigliabile assumerlo<br />

Focus: depurarsi a primavera<br />

disintossiCarsi da sUbito Con la CUtiCola di psillio<br />

Al mattino, al risveglio, versate mezzo cucchiaino, non di più, di cuticola<br />

di psillio (si può acquistare in erboristeria o in farmacia) in un bicchiere e<br />

stemperare con acqua tiepida, riempiendo il bicchiere per circa un terzo.<br />

Mescolate bene, dissolvendo i grumi e bevete subito. Poi assumete una<br />

bevanda calda: tra le più indicate vi è l’acqua con succo di mezzo limone; in<br />

caso di gastrite optate invece per la tisana di malva. Proseguite con la vostra<br />

routine mattutina e al termine fate colazione (in modo da lasciare un certo<br />

spazio prima di ingerire cibo). Questo rimedio naturopatico agisce come uno<br />

“spazzino” dell’apparato gastro-intestinale e regolarizza l’evacuazione in modo<br />

naturale. Va assunto per due settimane, poi una settimana di riposo e quindi,<br />

a necessità, si può ripetere. Per vedere un intero video sulla disintossicazione<br />

intestinale: http://youtu.be/5t4l0tApoBk<br />

Dottoressa Simona Oberhammer<br />

È naturopata, specializzata in nutrizione, bioterapie e<br />

idrocolonterapia (USA). Ha ideato diversi metodi. Tra i principali:<br />

• Naturopatia Oberhammer®, naturalmente sani;<br />

• Eucolon®, disintossicazione intestinale;<br />

• Olofem,®, la Via Femminile.<br />

La dottoressa diffonde i suoi metodi in Italia e all’estero con libri,<br />

conferenze e corsi organizzati. Per maggiori informazioni: www.<br />

simonaoberhammer.com; facebook.com/naturopatiaoberhammer.<br />

ai pasti. La tolleranza è personale:<br />

va ridotta la quantità quando si sente<br />

bruciare lo stomaco. In caso di gastrite<br />

è controindicato.<br />

Le intolleranze alimentari sono<br />

spesso causate da un colon intossicato:<br />

migliorando la funzionalità<br />

intestinale migliora anche la capacità<br />

di digerire tutti cibi, senza doversi<br />

privare degli alimenti preferiti.<br />

La sedentarietà è una causa di<br />

tossiemia intestinale: se non si ha<br />

il tempo per muoversi con regolarità<br />

è consigliato praticare alcune respirazioni<br />

profonde, addominali (cioè<br />

gonfiando bene la pancia). Esercitano<br />

un effetto positivo sul colon.<br />

E i lavaggi intestinali?<br />

I lavaggi intestinali sono una pratica<br />

antica ed estremamente benefica; la<br />

mia lunga esperienza con questa tecnica<br />

mi ha portato a preferire i lavaggi<br />

intestinali effettuati con sostanze<br />

terapeutiche rispetto alle idrocolonterapie.<br />

I lavaggi si praticano facilmente<br />

in casa, con costi bassissimi<br />

e risultati sorprendenti. Poiché, se<br />

non effettuati correttamente, possono<br />

anche essere piuttosto dannosi, è<br />

fondamentale impararli bene, da un<br />

terapeuta esperto.<br />

Leggi l’articolo completo su:<br />

bit.ly/WgXohP.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 25


Depurati con la<br />

Terapia Gerson<br />

Succhi di frutta e verdura fresca per disintossicare il<br />

corpo, prevenire e curare le malattie croniche<br />

La terapia nutrizionale del<br />

dottor Max Gerson per la<br />

guarigione e prevenzione<br />

del cancro e di altre malattie<br />

“incurabili” è un approccio<br />

totale al problema delle malattie<br />

croniche. Gerson ha osservato che<br />

«ristabilendo il meccanismo risanatore<br />

del corpo», cioè correggendo le<br />

turbe del metabolismo che portano<br />

allo sviluppo delle malattie croniche,<br />

tutti i sistemi dell’organismo possono<br />

ritornare al giusto funzionamento. Il<br />

corso delle malattie croniche, cancro<br />

incluso, può così essere invertito. Il<br />

dottor Gerson sostiene che nel cancro<br />

è decisivo il mutamento del quadro<br />

patologico generale, e non locale. In<br />

altre parole il cancro è una malattia<br />

non-specifica, e di conseguenza<br />

anche la terapia è non-specifica.<br />

La terapia Gerson è impiegata con<br />

pazienti di ogni età, affetti da ogni<br />

tipo di cancro, e si adatta anche al<br />

trattamento di malattie croniche<br />

non maligne: dall’asma al diabete,<br />

dall’artrite alla sclerosi multipla,<br />

dalle malattie cardiovascolari a<br />

quelle cosiddette autoimmuni. La<br />

26 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

guarigione da patologie non maligne<br />

è quasi routine, a meno che i danni<br />

causati dal prolungato utilizzo di<br />

certi tipi di farmaci non siano troppo<br />

devastanti.<br />

Come funziona<br />

La terapia si articola in tre stadi. La<br />

prima fase è la disintossicazione: si<br />

realizza somministrando ai pazienti<br />

notevoli quantitativi di succhi di frutta<br />

e di verdura biologica fresca, uno<br />

speciale passato che stimola l’eliminazione<br />

attraverso i reni, e un grande<br />

numero di clisteri di caffè (biologico),<br />

poiché la caffeina serve ad aprire<br />

i dotti biliari che liberano grandi<br />

masse di materiale tossico. I succhi<br />

Margaret Straus<br />

freschi contribuiscono anche alla<br />

seconda parte della terapia: aiutano il<br />

corpo a ottenere le sostanze nutrienti<br />

essenziali, i minerali e le vitamine in<br />

forma facilmente digeribile. In questa<br />

seconda fase vengono somministrati<br />

altri alimenti: frutta e verdure, crudi o<br />

appena cotti, rigorosamente coltivati<br />

con sistemi biologici, insalate verdi<br />

e il passato già citato, preparato di<br />

fresco con verdure ed erbe specifiche.<br />

I succhi stimolano inoltre il fegato i<br />

reni a eliminare le tossine accumulate.<br />

La terza fase del trattamento è<br />

la terapia epatica di sostegno sotto<br />

forma di ioduro organico e inorganico,<br />

notevoli quantitativi di una<br />

combinazione di tre sali di potassio


in soluzione al 10% (acetato, gluconato<br />

e fosfato di potassio), enzimi<br />

pancreatici e vitamina B3. È risaputo<br />

che nelle patologie croniche e<br />

infiammatorie il corpo è in uno stato<br />

acido. La dieta Gerson è altamente<br />

alcalinizzante e questo è senz’altro<br />

uno dei motivi del suo successo.<br />

L’ossigenazione del sangue, il funzionamento<br />

degli enzimi pancreatici, il<br />

debellamento dei radicali liberi, sono<br />

solo alcune delle attività che dipendono<br />

da un pH alcalino.<br />

Il Gerson Institute di San Diego<br />

(www.gerson.org) possiede la documentazione<br />

di centinaia di casi di<br />

patologie “incurabili” completamente<br />

risolte con la terapia Gerson.<br />

Prevenzione ed Epigenetica<br />

Chiaramente, se risolvere i problemi<br />

principali della malattia degenerativa<br />

– tossicità e carenze secondo<br />

Gerson – porta alla guarigione del<br />

paziente, l’adozione di una dieta<br />

basata su piante biologiche, preparate<br />

al momento, senza sale o grassi<br />

aggiunti, un’attenzione al buon funzionamento<br />

del sistema eliminatorio<br />

del corpo, l’evitare tossine da fumo,<br />

alcol, prodotti per la bellezza, farmaci,<br />

inquinamento di varia natura<br />

dovrebbero essere la ricetta per la<br />

prevenzione. Inoltre, una mente<br />

serena e del movimento quotidiano<br />

hanno una indubbia importanza.<br />

Ultimamente la scienza dell’Epigenetica<br />

ha confermato indirettamente<br />

le idee di Gerson: l’eredità genetica<br />

è solo minimamente determinante<br />

del destino dell’individuo per quanto<br />

riguarda la salute. È stato dimostrato<br />

oltre ogni dubbio che il consumo di<br />

certe verdure impedisce a disturbi<br />

potenzialmente presenti nei geni di<br />

esprimersi.<br />

Dove e come praticare la terapia<br />

In Europa esiste un Health Centre<br />

nelle colline appena fuori Budapest<br />

dove in sessioni di due settimane<br />

Focus: depurati a primavera<br />

*<br />

La terapia Gerson è impiegata con pazienti<br />

di ogni età, affetti da ogni tipo di cancro,<br />

e si adatta anche al trattamento di<br />

malattie croniche non maligne: dall’asma<br />

al diabete, dall’artrite alla sclerosi multipla,<br />

dalle malattie cardiovascolari a quelle<br />

cosiddette autoimmuni<br />

la storia di max gerson<br />

Per curare le severe emicranie di cui soffriva, il dottor Gerson aveva<br />

sviluppato una terapia biologica non selettiva in Germania negli anni<br />

’20. Ottenne presto fama internazionale per i suoi successi nella cura<br />

della tubercolosi. Il celebre medico e chirurgo Ferdinand Sauerbruch<br />

ricorda nella sua autobiografia, la sperimentazione della Terapia<br />

Gerson da lui organizzata con 450 pazienti malati di Lupus: 446<br />

guarirono completamente. Gerson sviluppò la Terapia anticancro a<br />

New York a partire dal 1936, ottenendo il 40% di successi con casi di<br />

cancro in gran parte terminali.<br />

viene insegnata ai pazienti e ai loro<br />

familiari la pratica della Terapia<br />

Gerson sotto la guida di medici e<br />

terapisti, alcuni dei quali sono dei<br />

pazienti guariti. Ai pazienti viene<br />

insegnata la dieta e la preparazione<br />

dei succhi e, dopo il ritorno a casa, i<br />

medici del centro rimangono a disposizione<br />

per consultazioni telefoniche<br />

(www.gerson.hu; info@gerson.hu).<br />

In Italia trovare assistenza qualificata<br />

nella pratica della terapia non<br />

è facile: sono pochissime le persone<br />

con sufficiente esperienza per seguire<br />

malati gravi.<br />

Per notizie a proposito di conferenze<br />

e seminari e per informazione su<br />

dove reperire il necessario per seguire<br />

la terapia, si può contattare l’autrice<br />

di questo articolo presso<br />

associazione.gerson@gmail.com.<br />

Cosa leggere<br />

Charlotte Gerson<br />

Beata Bishop<br />

Guarire con il<br />

Metodo Gerson<br />

Libro + DVD<br />

Come sconfiggere il<br />

cancro e le altre malattie croniche<br />

All’interno il DVD “Se Solo<br />

Avessimo Saputo...”<br />

Macro Edizioni, 2012<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 27


Succhi freschi<br />

preparali con la<br />

CENTRIFUGA<br />

Meravigliosi succhi sani, freschi, naturali<br />

e ricchi di nutrienti con la centrifuga<br />

Versapers che lavora a bassa velocità<br />

La Versapers Emotion 2G è<br />

una centrifuga di nuova generazione,<br />

da poco presente sul<br />

mercato italiano e in vendita<br />

su Macrolibrarsi.it. La sua<br />

caratteristica principale è quella di<br />

lavorare a bassa velocità (80 giri al<br />

minuto), mantenendo intatti i nutrienti<br />

di frutta, verdura ed erbe utilizzate.<br />

Indispensabile per tutti gli appassionati<br />

di raw food, la Versapers sta<br />

conquistando un pubblico sempre più<br />

ampio, poiché è l’elettrodomestico da<br />

cucina fondamentale per chi è attento<br />

all’alimentazione e allo stile di vita e<br />

vuole mantenersi in salute integrando<br />

i succhi freschi nella propria dieta.<br />

Per capire meglio come fuziona la<br />

centrifuga e quali sono i suoi benefici,<br />

abbiamo intervistato Erica, una cliente<br />

Macrolibrarsi.it che ha acquistato<br />

una Versapers da alcuni mesi.<br />

Perchè hai scelto di acquistare la<br />

centrifuga?<br />

Dopo aver letto diversi libri in merito<br />

al consumo di centrifugati di frutta<br />

e verdura mi sono posta la seguente<br />

28 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

domanda: perché non mangiare le<br />

verdure e i frutti interi anziché estrarne<br />

il succo e scartare le fibre? Ho<br />

trovato una risposta soddisfacente<br />

nel libro Succhi Freschi di Frutta e<br />

Verdura di Norman Walzer (Macro<br />

Edizioni): «Il cibo solido richiede<br />

molte ore di attività digestiva prima<br />

che il rispettivo nutrimento sia disponibile<br />

per le cellule e i tessuti del<br />

corpo. Le fibre nel cibo solido non<br />

hanno praticamente alcun valore<br />

nutritivo ma funzionano come una<br />

scopa nell’intestino durante l’attività<br />

peristaltica, quindi c’è bisogno di<br />

mangiare cibi crudi oltre ai succhi da<br />

bere. Ma è anche vero che l’eliminazione<br />

delle fibre che avviene quando<br />

si estrae il succo, rende i succhi stessi<br />

velocemente digeribili e assimilabili<br />

a volte nel giro di pochi minuti, con<br />

il minimo sforzo e lavoro da parte<br />

dell’apparato digerente».<br />

Dopo questa esauriente risposta, e<br />

dopo aver visto in azione la centrifuga<br />

Versapers in occasione del convegno<br />

di Byron Katie a Bellaria (primavera<br />

2012) ho deciso di acquistarla.<br />

La Redazione<br />

Qual è la differenza tra questo<br />

prodotto e la centrifuga classica?<br />

Lo spremitore Versapers è a lenta<br />

estrazione di succo ed è costituito<br />

da un meccanismo completamente<br />

differente rispetto una centrifuga<br />

classica: con la Versapers il succo è<br />

ottenuto con la spremitura piuttosto<br />

che con la macinatura o la forza<br />

centrifuga. È un nuovo prodotto<br />

in grado di produrre latte di soia e<br />

di mandorla e di estrarre succo da<br />

frutta e verdura e altri tipi di succhi<br />

da prodotti freschi. La caratteristica<br />

principale di questo strumento è<br />

la sua capacità di lavorare a basse<br />

velocità (80 giri al minuto) così che<br />

i succhi prodotti mantengono tutte<br />

le proprietà alimentari e benefiche<br />

degli ingredienti freschi. La vite di<br />

spremitura a bassa velocità spreme<br />

i prodotti anziché macinarli e ciò<br />

permette di ottenere un succo con<br />

un sapore naturale, di colore puro<br />

preservando le vitamine e le sostanze<br />

nutritive. Il metodo di spremitura<br />

a freddo aiuta a mantenere le<br />

sostanze nutrienti vitali e vive.


i molti benefiCi del versapers emotion 2g<br />

a movimento lento:<br />

• Succhi migliori: con più vitamine e antiossidanti,<br />

dal sapore migliore e maggiore freschezza. Nessuna<br />

bava o schiuma, e nessuna separazione come si<br />

verifica con altri spremitori.<br />

• Rendimenti più elevati: la Versapers Emotion 2G a<br />

movimento lento estrae il 50% in più di succo di una<br />

centrifuga tradizionale nel 50% del tempo.<br />

• È economica: ottiene la maggior quantità di succo dalla<br />

minima quantità di frutta.<br />

• Si pulisce da sola: basta versare acqua nella bocchetta<br />

dello spremiagrumi quando si passa a un altro tipo di frutta,<br />

ortaggio o foglia verde.<br />

• Piccole dimensioni.<br />

• Succhi di erba: la Versapers Emotion 2G eccelle nella<br />

produzione di succo di ortaggi a foglia verde e erba di grano.<br />

• Spremitura a doppio stadio: il succo viene estratto durante<br />

la prima fase di frantumazione e, prima che la polpa venga<br />

espulsa, viene compressa durante la fase di seconda<br />

spremitura.<br />

Versapers riduce la quantità di rifiuti<br />

ed è molto economica perché spreme<br />

il succo dalla frutta e verdura fresche<br />

fino all’ultima goccia. Il succo ha<br />

un contatto minimo con l’ossigeno e<br />

quindi rimane fresco fino a un massimo<br />

di 48 ore in frigorifero.<br />

Come descriveresti i succhi preparati<br />

con la Versaper?<br />

Buonissimissimi, freschissimi, nutrienti,<br />

vivi: sono una vera e propria sferzata<br />

di energia da consumare in qualsiasi<br />

momento della giornata. Sono indispensabili<br />

al mattino per iniziare un<br />

nuovo giorno con la giusta carica: un<br />

succo estratto al momento da ingredienti<br />

di qualità ti fa sentire subito attiva,<br />

mentalmente e fisicamente.<br />

A chi e perché consiglieresti questo<br />

prodotto?<br />

Il prodotto è consigliabile a tutti.<br />

Il corpo umano dipende in maniera<br />

indissolubile dalla qualità del cibo di<br />

cui si nutre e dalla sua compatibilità<br />

con i bisogni del nostro stesso organismo:<br />

con Versapers è possibile rispondere<br />

in maniera ottimale alle necessità<br />

nutritive del corpo.<br />

Vuoi condividere alcune ricette che<br />

hai “creato” e che utilizzi abitualmente?<br />

Diciamo che le ricette nascono spontanee<br />

dai gusti e dalle verdure e frutta<br />

di stagione, ma questi abbinamenti<br />

sono davvero ottimi:<br />

- melograno-zenzero<br />

- carota-mela verde-kiwi<br />

- ananas e zenzero (strepitoso)<br />

- bietola-carota-mele verdi<br />

- pompelmo rosa-zenzero-limone<br />

Grazie Erica per la disponibilità<br />

a condividere con i lettori di<br />

<strong>ViviConsapevole</strong> la tua esperienza<br />

con la Versapers!<br />

Grazie a voi e buoni succhi a tutti!<br />

Cosa leggere<br />

Focus: depurati a primavera<br />

Norman Walker<br />

Succhi Freschi di Frutta<br />

e Verdura<br />

Macro Edizioni, 2012<br />

Colette Hervé Pairain<br />

Nadège Pairain<br />

Le Incredibili Virtù<br />

dei Succhi Verdi<br />

Ridurre il rischio di ammalarsi<br />

aumentando vitalità e salute<br />

Punto d’Incontro, 2012<br />

Judith Millidge<br />

Frullati, succhi e spremute<br />

Più di 200 ricette fatte in casa<br />

Macro Edizioni, 2005<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

Centrifughe consigliate<br />

Centrifuga Versapers Emotion<br />

Pearl 2G<br />

ll modello Emotion Pearl 2G è<br />

senza manico<br />

Prezzo € 309,70 invece di<br />

€ 326,00 Sconto 5 %<br />

Centrifuga Versapers Emotion<br />

White 2G<br />

ll modello Emotion White 2G è<br />

provvisto di manico<br />

Prezzo € 304,00 invece di<br />

€ 320,00 Sconto 5 %<br />

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il numero verde 800 974 001<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 29


Le erbe selvatiche, che oggi<br />

consideriamo infestanti perché<br />

spuntano non richieste<br />

nel nostro prato, un tempo<br />

aiutavano a sbarcare il lunario.<br />

Nei periodi di carestia o di guerra,<br />

insaporivano pietanze o costituivano<br />

il pasto principale. Le erbe selvatiche<br />

possiedono infatti profumi e sapori<br />

che non troviamo nelle verdure comunemente<br />

in commercio.<br />

Se decidiamo di raccogliere erbe<br />

selvatiche dobbiamo seguire alcuni<br />

semplici accorgimenti: non raccogliere<br />

piante vicino alle strade, ai campi<br />

trattati con concimi chimici o che non<br />

conosciamo.<br />

In questo periodo dell’anno sono davvero<br />

molte le erbe belle e selvatiche<br />

che, durante una salubre passeggiata<br />

in mezzo al verde, possiamo trovare<br />

e utilizzare per insaporire le nostre<br />

pietanze o per depurare il nostro organismo.<br />

Alcune di queste sono molto<br />

comuni, altre poco conosciute, ma<br />

non per questo meno preziose.<br />

Buone da mangiare<br />

Cardo Mariano (Sylibun<br />

Marianum): è una pianta non<br />

molto amata, soprattutto dai contadini,<br />

a causa dei suoi spini robusti<br />

che procurano graffi. È un carciofo<br />

selvatico, ha foglie larghe e<br />

lucenti e fiori violetti. Sono molte<br />

le leggende nate attorno a questa<br />

pianta. La più popolare è quella<br />

che fa derivare il nome “maria-<br />

30 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Erbe belle e<br />

selvatiche<br />

no” dal latte che la Madonna fece<br />

cadere sulle sue foglie, mentre<br />

allattava Gesù, durante la fuga da<br />

Betlemme; in epoca più recente<br />

era il simbolo della casa reale degli<br />

Stuart d’Inghilterra. Con le radici<br />

si può preparare una confettura da<br />

spalmare sui crostini o buona per<br />

accompagnare il lesso.<br />

Vitalba (Clematis Vitalba): questa<br />

pianta rampicante infestante è facile<br />

da incontrare durante le passeggiate<br />

lungo i sentieri, avviluppata<br />

ai tronchi degli alberi. Come tutte<br />

le ranuncolacee da adulta è tossica,<br />

ma se si raccolgono i germogli,<br />

freschi e giovani in primavera, è<br />

possibile preparare una buonissima<br />

frittata. Nel passato era conosciuta<br />

come “erba dei cenciosi”, perché<br />

veniva usata dai mendicanti per<br />

procurarsi ulcerazioni e impietosire<br />

le persone. Provoca infatti ulcerazioni<br />

se sfregata sul corpo.<br />

Ortica (Urtica Urens e Urtica<br />

Diona): è una delle erbe selvatiche<br />

più conosciute e viene utilizzata<br />

per le sue qualità officinali e<br />

tessili, oltre ad essere un ottimo<br />

alimento per preparare gustosi<br />

piatti. Il suo nome deriva dal latino<br />

“urere” (bruciare). La “puntura”<br />

dell’ortica, che provoca un fastidioso<br />

prurito, è un meccanismo di<br />

difesa della pianta dagli animali in<br />

nel piatto<br />

Katia Brentani<br />

cerca di cibo e dall’uomo stesso.<br />

La primavera è il periodo migliore<br />

per raccogliere l’ortica perché i<br />

suoi getti sono teneri. Munitevi<br />

di guanti per evitare il fastidioso<br />

inconveniente di grattarvi e riempirvi<br />

di bolle.<br />

Valerianella (Valerianella<br />

Olitoria): questa erba selvatica si<br />

può raccogliere nei campi, soprattutto<br />

vicino ai vigneti. Predilige le<br />

zone assolate e ha foglie spatolate,<br />

tenere e grassette. Fiorisce in primavera<br />

inoltrata e i suoi fiori sono<br />

piccoli e azzurrognoli. È ottima da<br />

gustare in insalata accompagnata<br />

da pancetta a cubetti abbrustolita.<br />

Barba di becco (Tragopogon<br />

pratensis): questa pianta ha foglie<br />

lanceolate. Il suo fusto può raggiungere<br />

il metro di altezza e il<br />

suo fiore è una larga margherita<br />

gialla che dà origine a un soffione<br />

più grande di quello del tarassaco.<br />

Si trova nei luoghi erbosi e umidi.<br />

In cucina si usa tutta la pianta,<br />

compresa la radice. I germogli<br />

giovani assomigliano come sapore<br />

agli asparagi. Il nome “volgare”<br />

barba di becco pare derivi dal<br />

longobardo “bikk” che significa<br />

“becco del caprone”.<br />

Erba cipollina: (Allium<br />

Schoenoprasum): si può trovare<br />

anche “selvatica” nei campi, lungo


ConfettUra di Cardo mariano<br />

Ingredienti: 1 kg di radici di cardo mariano – 2 spicchi di aglio – 1 limone – aceto di<br />

mele q.b. – olio extravergine di oliva q.b. – sale – pepe.<br />

Procedimento: pulite il cardo mariano e conservare solo le radici (le foglie si possono cucinare<br />

al forno o utilizzare per preparare una frittata). Lavate le radici in acqua resa acidula dal limone e<br />

tagliarle a pezzi regolari, lunghi circa 4 cm. Fate bollire le radici in acqua salata, a cui va aggiunto<br />

un bicchiere di aceto di mele per 20 minuti. Una volta cotti, si scolano e si lasciano raffreddare su<br />

un canovaccio. Frullate le radici con l’aglio, un pizzico di sale e pepe, aggiungendo l’olio extravergine<br />

di oliva a filo, fino a quando non risulta un composto cremoso. Mettete la confettura in vasi sterilizzati.<br />

Per una buona sterilizzazione i vasi ben chiusi vanno posti in una pentola alta e capiente,<br />

con l’acqua che deve superare di almeno 3 cm la capsula di chiusura dei barattoli. Quando l’acqua<br />

bolle abbassate la fiamma e fate sobbollire per 30 minuti. Lasciate intiepidire i vasi prima di toglierli<br />

dalla pentola e asciugarli. Appena freddi metteteli in un luogo fresco e possibilmente al buio.<br />

torta salata Con ortiChe e riCotta<br />

Ingredienti: 500 gr di pasta brisée – per il ripieno: 500 gr di foglie di ortica<br />

– 1 cipolla – 200 gr di ricotta – 2 uova – latte q.b. – sale – pepe.<br />

Procedimento: pulite le ortiche, conservando solo le cime tenere. Lavatele e fatele<br />

cuocere a vapore per 5 minuti. Tritate le foglie finemente, unite la ricotta, un tuorlo<br />

e gli albumi montati a neve. Salate, pepate e amalgamate bene gli ingredienti.<br />

Tenete da parte un po’ di pasta brisée per fare le strisce sulla torta e tirate una sfoglia<br />

con cui foderare uno stampo imburrato del diametro di 25 cm. Versate il composto<br />

di ortiche e ricotta e ricoprite con strisce ricavate dalla pasta tenuta da parte.<br />

Pennellate le strisce di pasta con il tuorlo d’uovo a cui va amalgamato un po’ di<br />

latte. Cuocete in forno preriscaldato a 170° per 30 minuti. Si può gustare sia calda<br />

che fredda.<br />

risotto alla barba di beCCo<br />

Ingredienti: 250 gr di riso arborio – 1 mazzetto di germogli di barba di becco<br />

– 1 l di brodo – 1 cipolla – olio d’oliva – 40 gr di parmigiano reggiano – sale.<br />

Procedimento: lessate i germogli di barba di becco in acqua salata per 5 minuti, scolateli<br />

e teneteli da parte. In un tegame soffriggete la cipolla nell’olio d’oliva, unite i germogli<br />

di barba di becco, il riso e il brodo, ogni volta che sarà necessario, fino a quando<br />

il riso non arriva a cottura. Togliete dal fuoco, salate e amalgamate con il parmigiano<br />

reggiano grattugiato.<br />

i fossi e nei luoghi incolti di montagna.<br />

Ha steli fini e cilindrici<br />

molto simili alla cipolla, il bulbo<br />

è biancastro e i fiori sono sferici<br />

e color malva. Si può utilizzare<br />

triturata finissima per aromatizzare<br />

formaggi freschi, le salse per i<br />

crostini, le patate lessate e le uova<br />

sode. Oppure si può aggiungere<br />

nelle insalate. È una pianta preziosa<br />

per chi ama il sapore della<br />

cipolla, ma non riesce a digerirla.<br />

Se desideriamo avere a disposizione<br />

l’erba cipollina tutto l’anno la<br />

possiamo essiccare o congelare. Se<br />

la essicchiamo, quando la utilizziamo<br />

ricordiamoci di irrorarla con<br />

succo di limone.<br />

Katia Brentani<br />

Cosa leggere di Katia Brentani<br />

Cucinare con erbe, fiori<br />

e bacche dell’Appennino<br />

Collana I Quaderni del Loggione<br />

Damster Edizioni, 2011<br />

Bologna la dolce<br />

Curiosando sotto i portici<br />

fra gli antichi sapori<br />

Collana I Quaderni del Loggione<br />

Damster Edizioni, 2011<br />

Cuor di castagna<br />

Collana I Quaderni del Loggione<br />

Damster Edizioni, 2011<br />

Inzuppiamoci! Se non è zuppa<br />

è pan bagnato<br />

Collana I Quaderni del Loggione<br />

Damster Edizioni, 2012<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

È scrittrice e vive a Bologna. Dal 1983 al 1992 Katia ha scritto racconti e romanzi brevi<br />

per le riviste «Confidenze» e «Donna Moderna». Solo recentemente ha cominciato a<br />

partecipare ai premi letterari ottenendo significativi risultati e numerosi primi premi.<br />

Ha pubblicato diversi romanzi: Confortatemi con il tè (2007),<br />

Coucous & Tortellini (2008), Il figlio del boia (2008), Aiuto, hanno<br />

rapito Babbo Natale (2008), L’uomo che rubava i sogni (2008), Voce<br />

Tonante Topini Bambini (2009), L’avventura di Fischietto (2010),<br />

Ti lascio una storia da raccontare (con Silvia Aquilini) (2011),<br />

Piccole storie di periferia (con Stefano Borghi) (2011), Volevo solo<br />

chiuderle gli occhi (2012). Il suo blog è http://katiabrentani.wordpress.com/katia/;<br />

su www.loggione.it cura la rubrica «Loggionando».<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 31


Crea le candele<br />

in cera naturale di soia<br />

Più ecologica della cera d’api,<br />

cruelty-free ed estremamente<br />

versatile, la cera di soia è un<br />

materiale innovativo utilizzabile<br />

da chiunque a casa, per ottenere<br />

meravigliose candele atossiche<br />

Le candele esistono da circa<br />

5.000 anni e i reperti archeologici<br />

più suggestivi di<br />

questo tipo di illuminazione<br />

risalgono all’antico Egitto,<br />

sebbene si indicano in genere gli<br />

antichi Romani come inventori delle<br />

candele come le conosciamo oggi.<br />

Le prime candele in materiale vegetale<br />

sono ancora più antiche e in<br />

Cina rimane una documentazione<br />

scritta di primordiali candele fatte<br />

versando cera vegetale tiepida in tubi<br />

di carta di riso.<br />

Nonostante questa tradizione millenaria,<br />

le candele più diffuse sono,<br />

fino al Medioevo, quelle costituite<br />

da grasso animale, l’ingrediente più<br />

economico allora, con l’unica eccezione<br />

delle costose e rare candele in<br />

cera d’api. Non appena le cere vegetali<br />

diventarono facilmente ottenibili<br />

e diffuse, vennero preferite al sego<br />

animale. Purtroppo, l’arrivo delle<br />

tecniche di raffinazione del petrolio e<br />

l’estrazione delle economiche paraffine<br />

hanno fatto sì che le candele in<br />

cera vegetale venissero sostituite, nel<br />

secolo scorso, dalle candele in materiali<br />

sintetici, inquinanti e spesso<br />

molto tossici.<br />

32 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Le cere vegetali oggi<br />

Solo negli anni Novanta ricomincia<br />

la sperimentazione sulle cere vegetali<br />

e si cercano nuovi materiali,<br />

più naturali e di minore impatto<br />

ambientale rispetto a petrolio e grassi<br />

animali. Da questo punto di vista,<br />

le svolte più interessanti sono state<br />

la sintesi della cera di palma, una<br />

stearina vegetale ottenuta dall’olio<br />

di palma, e la cera di soia, ottenuta<br />

dai fagioli di soia. La cera di soia,<br />

in particolare, è stata inventata nel<br />

1994 da Michael Richards, fondatore<br />

e attuale amministratore di<br />

Candleworks Inc., uno dei più grossi<br />

produttori mondiali di candele<br />

naturali. Michael Richards iniziò<br />

la sperimentazione con la soia proprio<br />

basandosi su antiche ricette di<br />

cere ottenute da vegetali e cercando<br />

di ottenere cere naturali da diverse<br />

piante e oli a basso impatto ambientale.<br />

Le sue formule per la cera di<br />

soia hanno aperto anche un settore di<br />

ricerca sulle piante utilizzabili per la<br />

produzione di cere vegetali.<br />

L’unica critica ambientale mossa alla<br />

cera di soia è stata sfatata in breve:<br />

nessun produttore di candele in soia<br />

o di cera di soia utilizza soia proveniente<br />

da coltivazioni OGM, anzi,<br />

nella maggior parte dei casi è garantita<br />

la provenienza da coltivazioni<br />

biologiche e la lavorazione avviene<br />

negli USA e in Europa. La cera di<br />

soia si presenta come una cera completamente<br />

naturale e non tossica,<br />

adatta anche a soggetti allergici<br />

perché non libera sostanze volatili<br />

Grazia Cacciola – Erbaviola.com<br />

e non produce fumi neri. Può essere<br />

addizionata anche di olio di soia e<br />

altri oli vegetali ed è stata sviluppata<br />

appositamente per la produzione<br />

delle candele. È esente da idrocarburi<br />

o prodotti derivati dal petrolio e le<br />

sue prestazioni sono di gran lunga<br />

superiori a quelle della paraffina.<br />

La lavorazione della cera di soia<br />

La cera di soia si presenta particolarmente<br />

facile da lavorare e già pronta<br />

sotto forma di scagliato (Foto 1).<br />

Foto 1: La cera di soia si presenta come scagliato<br />

già pronto da fondere e può essere colorato con<br />

materiali naturali: estratti vegetali e spezie sono<br />

tra i più utilizzati.<br />

Non comporta un processo di lavorazione<br />

lunghissimo e soprattutto può<br />

essere lavorata a casa propria, senza<br />

utensili particolarmente complessi,<br />

anzi, è possibile riciclare quello che<br />

si ha già in casa. Unica avvertenza<br />

molto importante: proteggere il piano<br />

di lavoro con giornali o vecchi teli.<br />

Per chi comincia da zero, la partenza<br />

migliore è prendersi un paio d’ore per<br />

familiarizzare con l’attrezzatura e le


operazioni più semplici. Molti degli<br />

attrezzi di cui si necessita si trovano<br />

già in casa. Vecchie pentole, posate<br />

e stoviglie che non vengono più utilizzate<br />

si trasformano facilmente in<br />

pentolini di percolazione, in boule da<br />

bagnomaria e in stampi originali.<br />

I vecchi bicchieri spaiati o i barattoli<br />

di vetro delle conserve si possono<br />

trasformare in contenitori ideali,<br />

che faranno anche da porta-candela.<br />

L’unica accortezza è di non utilizzare<br />

le stoviglie e il pentolame in uso per la<br />

cucina: difficilmente la cera si rimuove<br />

del tutto dalle pentole, anche se sembra<br />

di averle pulite perfettamente.<br />

Il punto di fusione della cera è a<br />

circa 52-56 °C, quindi è necessario<br />

fonderla a bagnomaria per non farla<br />

bruciare a contatto con le pareti della<br />

pentola (Foto 2).<br />

Foto 2: La cera di soia va fusa a bagnomaria<br />

finché non risulta completamente trasparente e<br />

priva di grumi.<br />

Una volta sciolta la cera, è possibile,<br />

nell’ordine, colorarla e profumarla. La<br />

migliore profumazione si ottiene con<br />

oli essenziali naturali. Bastano poche<br />

gocce di olio essenziale naturale direttamente<br />

nella cera calda per ottenere<br />

una profumazione gradevole della<br />

candela sia da spenta che in accensione.<br />

In genere 10 ml di olio essenziale<br />

profumano 1 litro di cera di soia.<br />

Saper Fare<br />

Sono da evitare assolutamente i profumi<br />

a base di alcool e quelli di origine<br />

incerta perché le sostanze contenute<br />

nelle profumazioni per ambiente e<br />

negli oli non puri, anche nelle stesse<br />

profumazioni sintetiche per cere e gel,<br />

possono contenere agenti che nella<br />

combustione della candela sviluppano<br />

fumigazioni tossiche e fumi neri.<br />

Sul canale video YouTube<br />

“Erbaviola” è possibile vedere diversi<br />

video illustrativi della preparazione<br />

delle candele in cera di soia<br />

e l’intero processo illustrato per le<br />

candele in queste fotografie.<br />

Foto 3<br />

Foto 3. Versare la cera in contenitori come vasetti<br />

o tazze che faranno da porta-candela. Fermare lo<br />

stoppino con mollette da bucato in modo che resti<br />

dritto intanto che la candela asciuga.<br />

Foto 4. Con la cera di soia si possono ottenere<br />

anche candele con stampi di varie forme e<br />

dimensioni, esattamente come succede per le cere<br />

sintetiche.<br />

Foto 5. Per profumare la cera, usiamo oli essenziali<br />

naturali oppure frutta e fiori secchi facendo<br />

però attenzione a non accendere le candele con<br />

questi elementi decorativi, che andrebbero incontro<br />

a una combustione eccessiva.<br />

Foto 4<br />

Foto 5<br />

Grazia Cacciola<br />

Grazia Cacciola (erbaviola.com) è divulgatore scientifico e autrice di diversi<br />

manuali e saggi sulle pratiche ecosostenibili. Ha portato in Italia l’utilizzo delle<br />

cere naturali, tra cui quella di soia. È tra gli autori del sito www.hobbycandele.<br />

com e l’autrice del testo di riferimento per l’utilizzo delle cere naturali Crea le tue<br />

candele naturali, Edizioni FAG.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 33


Cambiare vita<br />

per combattere<br />

Inventarsi una vita diversa, in barba<br />

alle regole della società di massa, per<br />

sconfiggere la crisi personale e globale<br />

che ci inghiotte<br />

Di fronte all’ennesima alluvione<br />

(Toscana, novembre<br />

2012) che si abbatte su di<br />

un territorio cementificato<br />

in ogni angolo in nome<br />

della crescita, ci si chiede come si<br />

possa ancora credere o sperare di collocarsi<br />

in un sistema che non è in grado<br />

di garantire più nulla, ammesso che lo<br />

abbia mai fatto, nemmeno la salvaguardia<br />

elementare del territorio.<br />

Cambiamenti climatici fuori controllo<br />

determinati dall’opera dell’uomo,<br />

inquinamento alle stelle, stress e violenza,<br />

bombardamenti pubblicitari che<br />

ci spingono a correre nella ruota del<br />

criceto cercando di comprare più cose<br />

possibili per fare il bene dell’economia<br />

e della crescita – panacea di tutti i mali.<br />

Nuovi lavori per una nuova economia<br />

Sindacati, politici, imprenditori senza<br />

scrupoli, tutti indistintamente ci<br />

spingono a salire su di una nave che<br />

affonda, ci fanno lavorare in posti<br />

pericolosi e inquinati, ci vogliono<br />

ingranaggi docili della macchina produttiva<br />

e usano l’arma della disoccupazione<br />

per convincerci ad accettare<br />

un sistema folle, iniquo e suicida. Per<br />

ricattarci più facilmente ci dicono che<br />

non c’è lavoro, ma allo stesso tempo<br />

ci si chiede come mai ci sono centinaia<br />

di migliaia di immigrati che fanno<br />

lavori che noi non vogliamo fare, e<br />

34 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

la crisi<br />

ci si chiede anche perché sono così<br />

tanti i posti di lavoro inevasi che non<br />

trovano persone disposte a lavorare in<br />

agricoltura e in circa sessanta mestieri<br />

dove serve il saper fare.<br />

Il tutto quando si potrebbe riconverti-<br />

Ufficio di Scollocamento: i prossimi appuntamenti<br />

re da subito tutto il mondo del lavoro<br />

indirizzandolo nei settori vitali della<br />

vera economia, partendo dalla salvaguardia<br />

del territorio e dell’ambiente.<br />

Abbiamo devastato quello che una<br />

volta era il Bel Paese e adesso servirebbe<br />

tantissimo lavoro per rimetterlo<br />

a posto. Basti pensare anche solo<br />

Paolo Ermani<br />

alla prospettiva di un turismo di ecoqualità.<br />

I turisti in Italia ci vengono<br />

nonostante i servizi siano pessimi e<br />

l’accoglienza possibilmente peggio,<br />

figuriamoci se si iniziasse a trattare il<br />

proprio territorio come una benedizio-<br />

Corsi di formazione al PeR<br />

Dal 1 marzo <strong>2013</strong> partono i corsi di formazione dell’Ufficio di Scollocamento presso<br />

il PeR - Parco del’Energia Rinnovabile, il più importante Centro in Italia che coniuga<br />

energie rinnovabili, efficienza energetica, recupero e uso dell’acqua piovana, sede<br />

presidio Slow Food e di progetti innovativi.<br />

Corsi di: Permacultura, Orto Sinergico, Igiene naturale di casa e persona,<br />

Autocostruzzione di giocattoli, Cucina Vegan, Riqualificazione energetica della casa.<br />

Per Info: per.umbria.it<br />

Paqua Vegan<br />

29 marzo - 1 aprile <strong>2013</strong> Pasqua Vegan al PeR con corsi di cucina Vegna Riot,<br />

preparazione di conserve con Maria Chiara Flugy Pepe e visita del Centro.<br />

Scollocamento per imprenditori<br />

5-7 aprile <strong>2013</strong> Ufficio di Scollocamento per imprenditori al PeR.<br />

Scollocamento a Monteveglio<br />

Mercoledì 1 maggio <strong>2013</strong> l’Ufficio di Scollocamento apre alla casa di Vivisostenibile a<br />

Monteveglio (Bo) seguirà comunicato.<br />

Per ulteriori info:<br />

scollocamento@ilcambiamento.it<br />

http://scollocamento.ilcambiamento.it/<br />

ne divina e non come una discarica.<br />

Ma sono tanti i settori di intervento<br />

occupazionale, ad esempio la riqualificazione<br />

energetica, ad iniziare dal<br />

comparato edilizio, che ci farebbe<br />

risparmiare moltissimi soldi e inquinamento.<br />

Che l’edilizia sia in crisi lo<br />

capirebbe chiunque dato che stiamo


cementificando tutto con milioni di<br />

alloggi, capannoni ed edifici (che poi<br />

rimangono vuoti) ed quindi è ovvio<br />

che il mercato si satura. Il campo di<br />

intervento in un patrimonio edilizio<br />

costruito malissimo e dai consumi<br />

indecenti, è invece un campo estremamente<br />

vasto in cui intervenire.<br />

Che dire poi del comparto agricolo:<br />

adesso finalmente c’è un fiorire di<br />

testi che improvvisamente scoprono<br />

che vivere e lavorare in campagna<br />

non è quella terribile apocalisse<br />

che ci volevano far credere persone<br />

rimaste ai tempi di prima della guerra.<br />

L’Italia è tutta da riconvertire al<br />

biologico, al locale, siamo un Paese<br />

dalle potenzialità enormi, da noi<br />

può crescere quasi qualsiasi cosa e<br />

ogni territorio ha la sua specificità.<br />

Abbiamo un patrimonio di ricchezza<br />

e biodiversità eccezionale.<br />

In un’ottica complessiva di scollocamento,<br />

trovando il vero collocamento<br />

non imposto dalle circostanze o dalla<br />

nostra pigrizia o chiusura mentale,<br />

non solo potremmo lavorare tutti, ma<br />

lavoreremmo anche meno, perché<br />

si avrebbe un Paese dove per vivere<br />

basta poco e perché ci si indirizza a<br />

produrre cose sensate. In un contesto<br />

simile ci si rivolge ad una cultura<br />

della qualità e non della quantità e<br />

si vedrà che non servono così tanti<br />

soldi e prodotti di cui circondarsi.<br />

Iniziativa personale<br />

per il cambiamento globale<br />

Non bisogna però fare l’errore di pensare<br />

che la colpa sia tutta dei politici<br />

e che cambiati quelli come per magia<br />

tutto cambierà, oppure convincersi che<br />

siamo in mano alla finanza interna-<br />

Che Cos’è l’UffiCio di sColloCamento<br />

zionale e ai cattivi burattinai. Questo<br />

sistema propone e noi accettiamo e i<br />

consumatori hanno una parte assolutamente<br />

fondamentale in questo quadro.<br />

Nessuno ci obbliga con una pistola<br />

alla tempia a comprare milioni di<br />

oggetti superflui o inutili, nessuno ci<br />

obbliga ad accettare un posto di lavoro<br />

che odieremo e che fa il nostro e altrui<br />

male, nessuno ci obbliga ad abitare in<br />

città ormai sempre più invivibili, preda<br />

di stress e inquinamento. È oggi quanto<br />

mai possibile scollocarsi e rifiutare<br />

ciò che questo sistema propone ed è<br />

anche possibile costruire un nuovo<br />

sistema che abbia basi tecnologiche<br />

ed umane completamente diverse da<br />

quelle che con la nostra colpevole<br />

complicità ci stanno portando alla<br />

catastrofe.<br />

Se speriamo che dall’alto o da leader<br />

di ogni sorta calino soluzioni magiche,<br />

possiamo aspettare anche le prossime<br />

ere geologiche, se invece prendiamo<br />

l’iniziativa e ci mettiamo insieme ad<br />

altri, ecco che gli sforzi ci appaiono<br />

meno titanici e le cose cambiano<br />

Comunità consapevole<br />

L’Ufficio di Scollocamento è un progetto concreto rivolto a tutti coloro<br />

che vogliono cambiare vita “scollocandosi”, ovvero abbandonando<br />

il proprio posto di lavoro e la propria vita nella società della crescita<br />

e realizzando un progetto esistenziale su basi diverse: quelle della<br />

decrescita, della condivisione comunitaria, del recupero delle risorse<br />

e delle energie, della tutela del territorio e del paesaggio, di un felice<br />

ritorno alla natura.<br />

Paolo Ermani e Simone Perrotti hanno avviato un gruppo composto<br />

da psicologi, esperti di lavoro alternativo, avvocati, ma anche e<br />

soprattutto life coach, scrittori, economisti, esperti di ambiente, per<br />

aiutare le persone a mettere in pratica le proprie motivazioni interiori e<br />

concretizzare i propri sogni e progetti.<br />

Per info: scollocamento.ilcambiamento.it.<br />

Chi è Paolo Ermani<br />

sotto in nostri occhi, quotidianamente.<br />

Ognuno di noi ha ricchezza, intelligenza<br />

e notevoli capacità e da quelle si<br />

deve partite per cambiare in meglio la<br />

nostra vita e salvaguardare il pianeta.<br />

In questo quadro la proposta dell’Ufficio<br />

di Scollocamento si pone come un<br />

valido e concreto aiuto per chiunque<br />

voglia “ricominciare a vivere”.<br />

Cosa leggere<br />

Simone Perotti, Paolo Ermani<br />

Ufficio di Scollocamento<br />

Una proposta per ricominciare<br />

a vivere<br />

Chiarelettere, 2012<br />

Paolo Ermani, Valerio Pignatta<br />

Pensare come le Montagne<br />

Manuale teorico-pratico<br />

di decrescita per salvare il<br />

pianeta cambiando in meglio<br />

la propria vita<br />

Aam Terra Nuova, 2011<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

Paolo Ermani è presidente dell’associazione PAEA (Progetti Alternativi per l’Energia<br />

e l’Ambiente), socio fondatore ed ex vicepresidente del “Movimento per la decrescita<br />

felice”. È tra gli ideatori del quotidiano on line «Il Cambiamento». Da due decenni è<br />

impegnato nell’ambito delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 35


Costruire<br />

una casa in argilla...<br />

con una<br />

stampante 3D<br />

L’innovativa stampante 3D PowerWASP è in grado di stampare oggetti<br />

personalizzati e persino i muri della propria casa<br />

Massimo Moretti – Progetto WASP<br />

Un nuovo modello di sviluppo sta<br />

germogliando in tutto il mondo, una<br />

risposta al potere economico che si<br />

basa sul monopolio delle capacità<br />

produttive, dove le multinazionali<br />

che hanno il controllo della produzione<br />

tendono a trasformare gli<br />

uomini in consumatori.<br />

In questa società monopolistica dal<br />

punto di vista produttivo, l’economia<br />

tende a tagliar fuori il singolo<br />

che non ha i mezzi per produrre<br />

in proprio; brevetti, stampi e linee<br />

produttive costose tarpano le ali<br />

alla creatività e degradano l’uomo a<br />

consumatore e a mera manovalanza.<br />

Le stampanti 3D stanno cambiando<br />

le cose, c’è chi inizia a parlare di terza<br />

rivoluzione industriale<br />

36 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Cambiare la realtà con il pensiero<br />

condiviso<br />

Proviamo a immaginare un mondo<br />

dove la conoscenza è condivisa, dove<br />

ogni uomo ha la capacità di produrre<br />

le proprie idee, o dove i consumatori<br />

diventano tutti produttori, in grado<br />

di produrre e consumare qualcosa di<br />

unico. In un mondo del genere non<br />

ci sarebbe bisogno di arrivare ad uno<br />

scontro per accaparrarsi le ormai scarse<br />

risorse naturali che rischiano di scomparire<br />

in pochi anni. Infatti, in questo<br />

modo si potrebbero creare e produrre<br />

oggetti e alimenti a km0, venduti direttamente<br />

senza imballaggi, conoscerne<br />

non solo l’origine ma anche il produttore;<br />

da parte sua, poi, il consumatore<br />

diventerebbe un conoscente, un amico<br />

e un sostenitore. In questo mondo<br />

consumatore e produttore sarebbero<br />

parte di uno scambio che si origina dal<br />

basso, nel quale migliaia di persone<br />

si incontrano e si scambiano idee e<br />

conoscenze e dove vengono premiati il<br />

merito e il saper fare.<br />

Questa è la visione che guida il progetto<br />

WASP – World’s Advanced<br />

Saving Project – nato con la volontà<br />

di cambiare il mondo dal basso ed<br />

essere artefici della trasformazione


in prima persona. Il nostro lavoro è<br />

concretizzare sogni: ci occupiamo<br />

di sviluppare e diffondere tecnologie<br />

innovative per il benessere del<br />

mondo, dando un contributo di visione,<br />

di progetto, di prodotto e agendo<br />

in un’ottica di progetto aperto, che<br />

permette di aiutarci e consigliarci a<br />

vicenda.<br />

Secondo il nostro punto di vista, la<br />

soluzione per un mondo più sostenibile<br />

è cambiare il modello di<br />

sviluppo, prendendo esempio da un<br />

altro modello che in Natura funziona<br />

benissimo: quello dell’ape vasaia.<br />

Questo genere di ape raccoglie palline<br />

di terra bagnata nelle giornate<br />

di sole e le deposita nella forma che<br />

Casa e azienda<br />

Proviamo a immaginare un mondo dove la<br />

conoscenza è condivisa, dove ogni uomo ha la<br />

capacità di produrre le proprie idee, o dove i<br />

consumatori diventano tutti produttori, in grado<br />

di produrre e consumare qualcosa di unico<br />

immagina, costruendo un rifugio per<br />

sè e per le compagne.<br />

L’innovativa stampante 3D<br />

Prendendo spunto dall’ape vasaia,<br />

noi del progetto WASP abbiamo<br />

lanciato una sfida: dare la possi-<br />

bilità a chiunque di realizzare i<br />

propri oggetti, come fa l’ape vasaia<br />

appunto, scaricando il progetto dalla<br />

rete o realizzandone di propri. In<br />

questo modo nasce un nuovo concetto<br />

di progettazione, che riduce<br />

i costi di trasporto e produzione e<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 37


Casa e azienda<br />

diminuisce drasticamente i rifiuti<br />

(plastiche riciclabili). È che così che<br />

abbiamo messo a punto la stampante<br />

Powerwasp, che non è solo una<br />

semplice stampante, bensì è una<br />

piccola fabbrica personale in grado<br />

di trasformare in oggetti i propri<br />

progetti. Oltre che a stampare con la<br />

deposizione controllata, questa stampante<br />

è anche in grado di fresare,<br />

tagliare, incidere la plastica, i metalli,<br />

il legno, le resine e persino fondere<br />

un filo a base di mais e tapioca<br />

e depositarlo in maniera controllata<br />

per far prendere forma agli oggetti<br />

che vogliamo stampare. Grazie al filo<br />

a base di mais e tapioca che fonda e<br />

deposita gli oggetti, in poco tempo<br />

questa rivoluzionaria stampante permette<br />

di avviare la propria fabbrica<br />

dei sogni: il piccolo artigiano, il<br />

giovane designer, l’hobbista hanno<br />

la possibilità di trasformare in oggetto<br />

il proprio progetto acquisendo<br />

la capacità produttiva e facendolo<br />

arrivare direttamente al consumatore<br />

finale. E sul sito Thingiverse.com c’è<br />

la possibilità di scaricare e stampare<br />

migliaia di oggetti liberamente scaricabili<br />

e stampabili da chi possiede<br />

una Powerwasp: si tratta di oggetti<br />

che altri hanno già stampato con la<br />

stessa tecnica e che ora sono in rete<br />

per una condivisione di idee.<br />

Gli oggetti che escono dalla<br />

Powerwasp sono riconoscibili, perché<br />

la deposizione controllata lascia<br />

un segno inconfondibile, gli strati di<br />

materia che si sovrappongono sono il<br />

marchio di fabbrica, quindi un pezzo<br />

realizzato con la stampante 3D è<br />

unico e irripetibile, non è un prodotto<br />

di consumo, ma un prodotto artigianale<br />

dove il termine arte riacquista il<br />

suo valore reale.<br />

Stampare case con la stampante 3D<br />

Il progetto WASP si autofinanzia tramite<br />

la vendita di “personal Fab”, cioè<br />

di oggetti creati in laboratori che sono<br />

38 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Il nostro lavoro è concretizzare sogni: ci<br />

occupiamo di sviluppare e diffondere tecnologie<br />

innovative per il benessere del mondo, dando<br />

un contributo di visione, di progetto, di prodotto<br />

e agendo in un’ottica di progetto aperto, che<br />

permette di aiutarci e consigliarci a vicenda<br />

anche fabbriche personali dove chi<br />

vuole può trasformare le proprie idee<br />

in prodotti a tiratura limitata. Il team<br />

WASP infatti organizza ogni mese<br />

un fine settimana durante il quale<br />

trasferire la conoscenza necessaria<br />

per trasformare i progetti in oggetti.<br />

Organizza corsi di disegno tridimensionale,<br />

progettazione e costruzione,<br />

cad e cam per la lavorazione e il<br />

taglio e la formatura di prodotti. In<br />

questo modo contribuiamo a dare a<br />

tutti la stessa possibilità di poter mettere<br />

in piedi la propria fabbrica personale<br />

con meno di 1.000 euro, diventando<br />

produttori dei propri sogni.<br />

Sempre ispirati dall’ape vasaia, ci<br />

siamo chiesti perché non imitare<br />

questo piccolo architetto della Natura<br />

per costruire una casa bella, comoda<br />

e sana con l’uso di una stampante<br />

3D. Da qui ha preso forma il sogno<br />

di stampare muri di argilla per la<br />

costruzione di una casa a costo quasi<br />

zero. L’argilla è reperibile quasi<br />

ovunque in Natura e a costi molto<br />

bassi e questo permetterebbe di<br />

avere case a basso impatto ecologico<br />

e a prezzi bassi. Le case di terra<br />

sono una delle più antiche tecniche<br />

di costruzione: ci sono intere città<br />

in terra cruda, costruite da millenni,<br />

e quasi un terzo della popolazione<br />

mondiale vive in case di terra. Quindi<br />

perché non adottare anche noi questo<br />

sistema? Ovviamente ogni terreno<br />

e ogni latitudine necessita di adeguati<br />

accorgimenti costruttivi, ma in<br />

questo senso un aiuto ci arriva dalla<br />

moderna tecnologia della stampante<br />

3D. Un progetto tecnico può essere<br />

realizzato con precisione millimetrica<br />

da enormi stampanti solide, in grado<br />

di riprodurre al millimetro forme con<br />

alto contenuto estetico e tecnico, gli<br />

impianti di riscaldamento, il ricircolo<br />

d’aria, l’illuminazione, tutti fattori<br />

studiati nei minimi dettagli e replicati<br />

perfettamente senza possibilità di<br />

errore da stampanti solide alte oltre<br />

10 metri che permettono di avere una<br />

casa perfetta in pochi giorni.<br />

Si tratta di una macchina che poggia<br />

su 3 piedi, facile da trasportare e da


montare attorno all’area dove sorgerà la<br />

casa, in grado di depositare in maniera<br />

controllata argilla, sabbia e fibra naturale<br />

adeguatamente condizionata.<br />

Tutti gli utili derivanti dalla vendita<br />

della Powerwasp vengono reinvestiti<br />

nello sviluppo della stampante 3D<br />

alta 10 metri che, ci auguriamo, potrà<br />

ben presto trasformare le baraccopoli,<br />

i campi profughi e le bidonville in<br />

villaggi ecologici per un mondo più<br />

sostenibile.<br />

Massimo Moretti<br />

Casa e azienda<br />

le Case in argilla o in materiali natUrali sono fra<br />

le CostrUzioni più antiChe e si trovano in tUtto<br />

il mondo. per maggiori informazioni si possono<br />

ConsUltare i segUenti siti:<br />

http://www.architetturaecosostenibile.it/<br />

http://www.genitronsviluppo.com<br />

http://www.casediterra.it/index_content.htm<br />

Già fondatore del CSP (Centro Sviluppo Progetti), Massimo Moretti si occupa dello sviluppo di progetti innovativi. Il CSP si<br />

interessa fin da subito al mondo della stampa 3D, prima da utente, poi l’interesse verte verso l’ideazione di una stampante che<br />

si adatti alle esigente di chiunque. Passano molti anni prima che ciò sia possibile e solo quando Massimo incontra un gruppo di<br />

studenti dell’ISIA, l’Università di Design, anche loro interessati alle stampanti 3D, il progetto inizia a concretizzarsi. Nasce così<br />

il progetto WASP, World’s Advanced Saving Project, che è al tempo stesso università, ricerca e sogno. Una sinergia di elementi<br />

perfettamente integrati e collaborativi che lavorano per la ricerca e l’innovazione nel campo dei “Makers”, sviluppando macchine<br />

che stampino e fresino, ma che vogliono anche migliorare il mondo in cui vivono.<br />

Per maggiori informazioni e per conoscere i corsi di formazione: http://www.wasproject.it.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 39


Allergie primaverili,<br />

combattile con<br />

gli oli essenziali<br />

Mal di testa, naso chiuso o che cola,<br />

mal di gola, lacrimazione, tosse e<br />

starnuti sono i sintomi più comuni<br />

delle allergie. Gli oli essenziali sono<br />

uno dei modi migliori per trattarle:<br />

sicuri ed efficaci, possono essere impiegati<br />

con grande successo.<br />

È fondamentale impiegare unicamente<br />

oli essenziali puri al 100%,<br />

integri, naturali, botanicamente<br />

identificati e chemotipati, gli unici<br />

adatti all’Aromaterapia<br />

Il concetto di allergia è stato introdotto<br />

nel 1906 da Pirquet e Schick<br />

in seguito all’osservazione di una<br />

risposta negativa alla somministrazione<br />

di vaccini. Venne modificato<br />

nel 1963 da Gell e Coombs, che proposero<br />

uno schema di classificazione<br />

basato su quattro tipi di reazioni di<br />

ipersensibilità, delle quali solo una si<br />

può definire allergia. Allergia significa<br />

una maniera diversa di reagire da<br />

parte di alcuni individui verso alcune<br />

sostanze. Ogni individuo vivente ha a<br />

sua disposizione un insieme di meccanismi<br />

con la funzione di proteggere<br />

l’organismo dalla possibile penetrazione<br />

da parte di corpi estranei, definiti<br />

antigeni. Gli antigeni possono essere<br />

40 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

di diversa natura ad esempio: particelle<br />

di inquinamento, batteri, virus, pollini,<br />

spore, alimenti e molto altro ancora.<br />

L’insieme dei meccanismi messi<br />

in atto da ogni individuo per la difesa<br />

dell’organismo stesso viene chiamato<br />

sistema immunitario. Allergia indica<br />

una condizione caratterizzata da una<br />

abnorme reattività dell’organismo nel<br />

caso di un contatto con determinate<br />

sostanze di per sé non pericolose,<br />

che vengono definite allergeni. La<br />

parola “allergia” deriva da due parole<br />

greche: allos che significa diverso<br />

ed ergon che significa effetto. Le<br />

allergie sono patologie atopiche (per<br />

atopia si intende una forte reattività<br />

nei confronti di agenti normalmente<br />

innocui) caratterizzate dalla presenza<br />

di anticorpi specifici (immunoglobuline<br />

E o nella versione abbreviata<br />

IgE). L’allergene, introdotto una<br />

prima volta nell’organismo, rimane<br />

latente, ma induce la formazione di<br />

anticorpi specifici. Quando si verifica<br />

una seconda introduzione, l’organismo,<br />

ormai allergizzato, risponde<br />

con l’immediata, o quasi immediata,<br />

attuazione di fenomeni evidenti. I<br />

casi più diffusi di allergia sono imputabili<br />

a pollini, polvere, alimenti e<br />

farmaci. Attualmente circa un terzo<br />

della popolazione italiana soffre di<br />

una qualche forma di allergia. Alla<br />

Luca Fortuna<br />

base dei processi infiammatori vi è<br />

la formazione di istamina favorita<br />

dal contatto dell’allergene con gli<br />

anticorpi. Tra le cause delle allergie<br />

si riconoscono sia fattori genetici (le<br />

probabilità di sviluppare un’allergia<br />

sono più alte in soggetti con casi familiari<br />

di allergia) sia ambientali. Le<br />

allergie sono dunque delle reazioni<br />

immunitarie dell’organismo a sostanze<br />

estranee non-infettive (allergeni,<br />

antigeni). L’organismo reagisce con<br />

sintomi infiammatori e con la produzione<br />

di anticorpi (reazione antigeneanticorpo).<br />

Le allergie più frequenti<br />

Le allergie più frequenti si trovano:<br />

nelle vie respiratorie: rinite allergica,<br />

sinusite allergica, asma bronchiale;<br />

nella cute: orticaria, eczema di<br />

contatto, neurodermite;<br />

negli occhi: congiuntivite allergica;<br />

nel tratto digestivo: diarrea, nausea;<br />

sistemiche: temperatura alta, stanchezza,<br />

disturbi del sonno.<br />

L’istamina<br />

L’istamina è un ormone che svolge<br />

svariate funzioni. Nel tessuto connettivo<br />

dermico e mucotico induce<br />

vasocostrizione e vasodilatazione,<br />

partecipa ai processi infiammatori e


pruriginosi. Nei processi allergici,<br />

l’istamina liberata dalle mastcellule<br />

dermiche è un importante mediatore.<br />

Una liberazione di istamina non<br />

denota necessariamente un’allergia<br />

perché anche in altri processi ne viene<br />

liberata. Il contenuto di istamina nei<br />

prodotti alimentari può essere notevole,<br />

specialmente se si è in presenza di<br />

proteine stagionate come nei formaggi,<br />

nel pesce e nella carne conservata.<br />

L’iperproduzione o l’ipoproduzione<br />

di istamina può scatenare sintomi patologici<br />

di vario tipo, anche psichici.<br />

L’istamina è una sostanza presente in<br />

natura e nel corpo umano che viene<br />

prodotta dalla disgregazione di alcune<br />

proteine, nei normali processi di<br />

difesa dell’organismo. Se la quantità<br />

di istamina rilasciata è eccessiva, possono<br />

insorgere vari problemi, come<br />

ad esempio la dilatazione dei vasi<br />

sanguigni che rilasciano i fluidi nei<br />

tessuti circostanti provocando gonfiore<br />

e irritazione. L’istamina stimola<br />

anche lo stomaco e l’intestino, e può<br />

essere responsabile degli attacchi di<br />

asma, perché provoca la contrazione<br />

dei bronchi. Inoltre, l’azione allergica<br />

dell’istamina tramite mastcellule<br />

può essere scatenata dai pollini, dal<br />

pelo degli animali e da altre sostanze,<br />

e può provocare tutti i sintomi della<br />

febbre da fieno o dell’asma.<br />

La soglia delle allergie<br />

In quasi tutti i fenomeni biologici si<br />

registra l’esistenza di un livello di<br />

soglia e, tuttavia, parlando di reazioni<br />

allergiche, questo concetto appare<br />

a molti come rivoluzionario. Studi<br />

recenti testimoniano infatti che l’allergia<br />

non dipende solo dalla reazione<br />

a una singola sostanza, ma dalla<br />

somma di molte piccole reazioni che<br />

aumentano il livello di infiammazione<br />

generale dell’organismo, predisponendolo<br />

cioè a “esplodere” al contatto<br />

con sostanze anche solo lievemente<br />

irritanti. Una concezione che consente<br />

di interpretare l’allergia come un<br />

eccesso di difesa, piuttosto che come<br />

un difetto dell’organismo. In questa<br />

concezione dell’allergologia, il livello<br />

di soglia non è altro che l’espressione<br />

della capacità umana di adattarsi; si<br />

tratta di una realtà clinica evidente<br />

spesso negata dal mondo della medicina<br />

convenzionale, ma che oggi è<br />

sempre più accettata anche nel mondo<br />

accademico.<br />

È importante ricordare che secondo<br />

questa visione concettuale, l’allergia<br />

non è mai un meccanismo assoluto,<br />

nel senso che o c’è o non c’è, ma è invece<br />

un meccanismo relativo, quindi<br />

estremamente modulato, che è sempre<br />

presente e che può essere al di sopra o<br />

Medicina Olistica<br />

Allergia significa una maniera<br />

diversa di reagire da parte di<br />

alcuni individui<br />

verso alcune sostanze<br />

al di sotto del livello di soglia del singolo<br />

individuo. Questo discorso vale<br />

per tutti i fenomeni allergici “classici”,<br />

come ad esempio: rinite, asma,<br />

dermatite, orticaria, diarrea e congiuntivite.<br />

Ciascun individuo infatti, pur<br />

essendo allergico e intollerante, può<br />

mantenere un controllo sulla propria<br />

reattività attraverso un meccanismo<br />

attivo. Quando una persona diventa<br />

clinicamente allergica, ovvero quando<br />

manifesta dei segnali di allergia o di<br />

intolleranza, è il segnale dell’avvenuto<br />

superamento del livello di soglia<br />

della propria capacità di adattamento.<br />

I falsi nemici<br />

Adottando il concetto di superamento<br />

della soglia di reattività è necessario<br />

rivedere il proprio rapporto con i “nemici”<br />

che scatenano l’allergia. Non<br />

serve prendersela solo con i “pollini<br />

cattivi” o con il “latte che fa male alla<br />

pancia”, ma bisogna considerare cosa<br />

sia avvenuto nell’organismo, per aiutarlo<br />

a ricreare tolleranza, sia attraverso<br />

un processo di progressiva iposensibilizzazione,<br />

sia attraverso strumenti<br />

indiretti come l’uso di alcuni minerali<br />

o oligoelementi. Non si tratta più di<br />

identificare la sostanza responsabile<br />

dell’allergia, ma di armonizzare<br />

ed equilibrare il terreno organico.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 41


Medicina Olistica<br />

Raramente gli allergologi spiegano ai<br />

propri pazienti perché, pur risultando<br />

allergici a moltissimi pollini, soffrano<br />

di rinite o di asma solo in determinati<br />

periodi, ad esempio tra agosto e settembre,<br />

o solo tra maggio e giugno, o<br />

a volte non ne soffrono affatto, anche<br />

se quei pollini sono presenti nell’ambiente<br />

per periodi ben più lunghi di<br />

quelli caratterizzati dalla manifestazione<br />

allergica. Questa reazione non<br />

lineare, ovvero dove non c’è un nesso<br />

di causalità assoluto tra la presenza di<br />

una sostanza e la reazione, è dovuta al<br />

fatto che ogni organismo umano ha la<br />

possibilità di adattarsi alle circostanze<br />

avverse che incontra: pollini, freddo,<br />

caldo, inquinamento, acari della<br />

polvere, farmaci e alimenti. Così avviene<br />

spesso che una persona, pur in<br />

presenza di IgE (immunoglobuline E)<br />

verso una certa sostanza non sviluppi<br />

allergia quando entra in contatto con<br />

quello specifico allergene. È anche<br />

grazie a questo fenomeno che non<br />

possiamo più considerare la terapia di<br />

un’allergia come qualcosa di mirato<br />

esclusivamente contro l’allergene. Un<br />

trattamento che non sia solo sintomatico,<br />

ma che incida sulle cause<br />

profonde, ha per obiettivo l’organismo<br />

intero. Lo scopo è quello di<br />

pensare a rieducare un organismo affinché<br />

possa controllare le reazioni allergiche<br />

riportandole all’interno della<br />

sua capacità di tolleranza. In altre parole<br />

si deve insegnare all’organismo a<br />

trovare quella “valvola di sfiato” che<br />

consente alla pentola a pressione di<br />

non scoppiare, ma anzi di eliminare<br />

gradualmente tutto il vapore prodotto<br />

senza arrecare danni.<br />

Rinite allergica e Aromaterapia<br />

La rinite allergica (o raffreddore da<br />

fieno) compare da fine marzo e dura<br />

fino a tutto giugno, quando la fioritura<br />

delle piante raggiunge l’apice,<br />

con effetti devastanti su naso, occhi<br />

e polmoni di milioni di individui. I<br />

disturbi compaiono la mattina appena<br />

svegli, si attenuano nelle ore centrali,<br />

42 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Studi recenti testimoniano che l’allergia<br />

non dipende solo dalla reazione a una<br />

singola sostanza, ma dalla somma di<br />

molte piccole reazioni che aumentano<br />

il livello di infiammazione generale<br />

dell’organismo, predisponendolo cioè<br />

a “esplodere” al contatto con sostanze<br />

anche solo lievemente irritanti<br />

per poi diminuire in serata. La rinite<br />

allergica è sempre più frequente, si<br />

calcola che riguardi il 15% circa della<br />

popolazione e per un 5% può diventare<br />

un vero e proprio incubo: starnuti<br />

a raffica, naso chiuso o colante, occhi<br />

fortemente arrossati e disagio continuo<br />

che sfocia in stanchezza cronica,<br />

sonno perturbato, irritabilità, difficoltà<br />

di concentrazione. Molti sono<br />

gli Oli Essenziali con una forte azione<br />

antinfiammatoria e balsamica che<br />

possono contrastare gli effetti irritativi<br />

degli allergeni come pollini e polveri.<br />

Il sistema respiratorio è la parte più<br />

esposta alle allergie, le sostanze allergizzanti<br />

che provocano irritazione<br />

sono facilmente dispersibili nell’aria,<br />

vengono ispirate e possono provocare<br />

attacchi più o meno forti di rinite allergica<br />

o anche di asma. Per contrastare<br />

l’infiammazione delle mucose del<br />

naso e degli occhi, così come cefalea,<br />

starnuti e naso chiuso o colante, gli oli<br />

essenziali più utili sono camomilla,<br />

chiodi di garofano, camomilla blu,<br />

lavanda, cipresso, maggiorana, pino<br />

silvestre. Possiedono una forte azione<br />

antistaminica, unitamente a proprietà<br />

balsamiche, decongestionanti, lenitive<br />

e antinfiammatorie. L’approccio aromaterapico<br />

può essere di grande aiuto<br />

per contrastare le manifestazioni allergiche,<br />

poiché agisce sull’intero organismo<br />

e non sul singolo sintomo.<br />

Oli essenziali per combattere<br />

le allergie<br />

Lavanda<br />

La Lavanda (Lavandula agustofolia)<br />

è uno dei migliori oli essenziali per<br />

combattere le allergie. La Lavanda di<br />

grado aromaterapeutico è un antistaminico<br />

naturale, dopo l’applicazione<br />

il sollievo giunge in pochi minuti.<br />

Ecco come usare la Lavanda per il<br />

sollievo dall’allergia:<br />

Frizione: applicare 1 goccia sui<br />

polsi o sul plesso solare.<br />

Inalazione: diffonderla con un diffusore<br />

per 15 minuti ogni 2 ore.<br />

Inalazione diretta: applicare 1-2<br />

gocce sul palmo della mano, strofinare<br />

le mani e unirle a coppetta,<br />

metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />

respiri profondi.<br />

Assunzione: 2-3 gocce di Lavanda<br />

emulsionate in olio di cumino<br />

nero, 2 volte al giorno.<br />

Camomilla blu<br />

La Camomilla blu (Chamomilla<br />

matricaria) contiene naturalmente<br />

azulene, una sostanza che è in grado<br />

di contrastare gli effetti dell’istamina.<br />

La Camomilla blu di grado aromaterapeutico<br />

è un potente antiallergico in<br />

grado di apportare sollievo immediato<br />

alle manifestazioni infiammatorie più<br />

estese, come sfoghi cutanei, arrossamenti,<br />

irritazioni della pelle. Agisce


come antidoto all’istamina, insostituibile<br />

nelle manifestazioni di natura<br />

allergica.<br />

Frizione: applicare 1 goccia sui<br />

polsi o sul plesso solare.<br />

Inalazione: diffonderla in sinergia<br />

con la Lavanda.<br />

Inalazione diretta: applicare 1-2<br />

gocce sul palmo della mano, strofinare<br />

le mani e unirle a coppetta,<br />

metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />

respiri profondi.<br />

Assunzione: 2-3 gocce di Camomilla<br />

blu emulsionate in olio di cumino<br />

nero, 2 volte al giorno.<br />

Cipresso<br />

Il Cipresso (Cupressus sempervirens)<br />

è perfetto per combattere le allergie,<br />

decongestiona rapidamente le mucose<br />

di naso e gola. Il Cipresso di grado<br />

aromaterapeutico è un potente antiallergico<br />

in grado di apportare sollievo<br />

anche nei casi più ostinati, come ad<br />

esempio nelle crisi di starnuti.<br />

Ecco come usare il Cipresso per il<br />

sollievo dall’allergia:<br />

Frizione: applicare 2-3 gocce sui<br />

polsi o sul plesso solare emulsionandolo<br />

in poco olio vegetale di<br />

argan.<br />

Medicina olistica<br />

Un trattamento per le allergie che non sia<br />

solo sintomatico, ma che incida sulle cause<br />

profonde, ha per obiettivo l’organismo intero<br />

Inalazione: diffonderlo con un diffusore<br />

per 20 minuti ogni 2 ore.<br />

Inalazione diretta: applicare 1-2<br />

gocce sul palmo della mano, strofinare<br />

le mani e unirle a coppetta,<br />

metterle sotto il naso. Inspirare 4-6<br />

respiri profondi.<br />

Assunzione: 2-3 gocce di Cipresso<br />

emulsionate in olio di cumino<br />

nero, 2 volte al giorno.<br />

Miscela contro le allergie forti<br />

Una miscela di oli essenziali che allevia<br />

le allergie più forti si realizza<br />

con: 10 gocce di lavanda, 10 gocce<br />

di cipresso, 5 gocce di maggiorana, 5<br />

gocce di copaiba. Diffusione ambientale<br />

per 20 minuti due volte al giorno.<br />

Luca Fortuna<br />

Cosa leggere di Luca Fortunai<br />

Manuale di Aromaterapia<br />

Xenia Edizioni, 2010<br />

Le Allergie<br />

Xenia Edizioni, 2011<br />

Aromaterapia Naturopatica<br />

Enea Edizioni, 2006<br />

Piscoaromaterapia sciamanica<br />

Enea Edizioni, 2012<br />

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Esperto di medicine naturali, è una riconosciuta autorità nel campo dell’Aromaterapia.<br />

Ama scrivere e ha pubblicato numerosi libri di successo su diverse tematiche legate alle<br />

discipline verdi. Creatore di prodotti e trattamenti venduti in oltre trenta nazioni del<br />

mondo, collabora con diverse aziende ed è impegnato in più progetti di ricerca e sviluppo.<br />

Insegna Aromaterapia a più livelli (corsi di base, specializzazioni, seminari intensivi)<br />

ed è impegnato in una fitta attività di divulgazione, per diffondere la cultura aromatica.<br />

Riceve su appuntamento per consulti individuali e consulenze professionali. Per maggiori<br />

informazioni: www.lucafortuna.it, www.essenthya.it.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 43


La risata<br />

che guarisce<br />

Lo Yoga della Risata come terapia<br />

contro molti disturbi<br />

Da diversi anni a questa<br />

parte la scienza medica<br />

internazionale ha<br />

approfondito ricerche<br />

nell’ambito dei benefici<br />

della risata. Sempre più psicologi,<br />

psicoterapeuti, endocrinologi,<br />

cardiologi e oncologi prescrivono<br />

ai loro pazienti la medicina della<br />

risata in associazione alle cure<br />

allopatiche per prevenire e curare<br />

le diverse patologie. Le scoperte<br />

scientifiche hanno dimostrato<br />

che la risata ha la capacità di<br />

stimolare nel nostro cervello la<br />

produzione delle beta-endorfine,<br />

l’antidolorifico naturale ingrado<br />

di rilassare e allentare le tensioni<br />

del corpo, oltre a favorire la produzione<br />

della serotonina, l’antidepressivo<br />

endogeno che ci aiuta<br />

nei momenti di disagio emotivo.<br />

Ridere rinforza il sistema immunitario<br />

grazie alla stimolazione<br />

delle encefaline e degli anticorpi.<br />

La risata è un ottimo cardio-fitness<br />

poiché è in grado di aumentare l’espansione<br />

dell’endotelio (il rivestimento<br />

interno dei vasi sanguigni)<br />

che, migliorando l’irrorazione sanguigna,<br />

contrasta l’arteriosclerosi<br />

e il rischio di infarto e di ictus.<br />

Ridendo, tutto il corpo beneficia<br />

di un miglior apporto di ossigeno<br />

44 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Richard Romagnoli<br />

e gli organi interni vengono massaggiati<br />

dall’effetto provocato dal<br />

movimento diaframmatico, che<br />

migliora il tono muscolare addominale.<br />

Inoltre, la risata neutralizza<br />

ottimamente gli effetti dello<br />

stress e dell’ansia e ha la capacità<br />

di cambiare in breve tempo il<br />

nostro umore migliorando l’efficacia<br />

delle nostre prestazioni.<br />

Che la risata sia un toccasana per<br />

la mente e il corpo lo sapevano già<br />

i nostri antenati; il poeta Marco<br />

Valerio Marziale in uno dei suoi<br />

Epigrammi suggeriva: «Se sei saggio,<br />

ridi». Nell’India antica la risata<br />

era una delle discipline che permettevano<br />

all’uomo di riconnettersi<br />

con la propria divinità interiore.<br />

Il poema epico Ramayana recita:<br />

«Vi sono tre cose reali: Dio, la<br />

follia umana e il riso: dato che le<br />

prime due oltrepassano la nostra<br />

comprensione, dobbiamo fare<br />

quello che possiamo con la terza».<br />

La risata che guarisce corpo e<br />

spirito<br />

L’Hasya Yoga (Hasya in sanscrito<br />

significa risata), cioè il Laughter<br />

Yoga o Yoga della Risata, è stata<br />

rivitalizzata grazie all’intuizione<br />

del medico indiano dottor Madan<br />

Kataria che nel 1995 assieme a un<br />

piccolo gruppo di persone ha dato<br />

vita al primo Club della Risata, la<br />

cui intenzione è quella di radunare<br />

persone di ogni classe sociale,<br />

sesso, credo politico e religioso<br />

per ridere assieme, favorendo la<br />

connessione sociale per lo sviluppo<br />

armonico delle persone e della<br />

collettività. Quel piccolo gruppo di<br />

5 persone 18 anni fa ha dato vita a<br />

un vero e proprio fenomeno sociale<br />

che oggi conta più di 7.000 Club<br />

della Risata, che propagano in 70<br />

Paesi nel mondo il Laughter Yoga,<br />

ovvero la disciplina che coniuga<br />

i benefici dello Yoga Pranayama<br />

(del respiro) a quelli degli esercizi<br />

aerobici della risata.<br />

Lo Yoga della Risata si sta diffondendo<br />

da diversi anni anche in<br />

Italia grazie alla formazione dei<br />

Laughter Club aperti a tutti e la<br />

cui missione è quella di favorire<br />

il benessere fisico e mentale dei<br />

partecipanti. Le sessioni aperte<br />

sono completamente gratuite e<br />

condotte da Leader e Teacher<br />

certificati dalla Laughter Yoga<br />

Foundation del dottor Madan<br />

Kataria, che attraverso semplici ed<br />

efficaci esercizi di respirazione,<br />

stretching, rilassamenti guidati e<br />

altre tecniche specifiche inducono<br />

e favoriscono la risata incondizionata,<br />

permettendo a chiunque di<br />

beneficiare in breve tempo di un


elax psicofisico completo, ridendo<br />

senza necessariamente far uso del<br />

senso dello humour, di barzellette<br />

o battute di spirito.<br />

Nell’Hasya Yoga la risata viene<br />

dapprima indotta dagli esercizi di<br />

gruppo per sfociare in breve tempo<br />

in una serie di risate spontanee e<br />

sostenute, grazie alla contagiosità<br />

tipica della risata per effetto del<br />

complesso sistema di“neuroni<br />

specchio” presenti nel nostro cervello.<br />

Solitamente le sessioni nei<br />

Club della Risata hanno una durata<br />

di 45 minuti e gli appuntamenti in<br />

Italia sono settimanali o mensili.<br />

In India le persone sono solite<br />

ritrovarsi a ridere quotidianamente<br />

radunandosi nei verdeggianti<br />

parchi pubblici dei villaggi o delle<br />

città, prima dell’inizio delle attività<br />

lavorative, per poter essere<br />

sin dalle prime ore del mattino in<br />

perfetta forma fisica e psicologica,<br />

favorendo un’attitudine alla positività<br />

grazie al “cocktail della gioia”<br />

che la risata sa scatenare sia nel<br />

corpo che nella mente.<br />

La medicina per la società<br />

La grandezza dello Yoga della<br />

Risata è di riavvicinare tutti noi<br />

alla nostra risata interiore. Le statistiche<br />

ci ricordano che in media<br />

i bambini ridono dalle 350 alle<br />

400 volte al giorno ma, crescendo,<br />

questa media si abbassa clamorosamente<br />

a quella di 15 risate al giorno.<br />

È davvero triste pensare che<br />

addirittura prima della maggiore<br />

età la nostra naturale attitudine alla<br />

risata venga sostituita dalle ansie<br />

e dallo stress della vita quotidiana.<br />

La maggior parte della popolazione<br />

dichiara di non ricordarsi nemmeno<br />

qual è stata l’ultima volta in<br />

cui ha avuto l’occasione di ridere<br />

spensieratamente. Il grande compositore<br />

e pianista polacco Chopin<br />

scrisse: «Chi non ride mai, non è<br />

una persona seria» ricordandoci<br />

che ridere è una cosa seria, che<br />

merita la nostra completa attenzione,<br />

per il nostro stesso benessere,<br />

per la felicità della nostra famiglia<br />

e della nostra società: un dono,<br />

quello della risata, da preservare.<br />

Un popolo che non ride più naufraga<br />

nelle sabbie mobili dei pensieri<br />

mentali dell’infelicità e della<br />

tristezza, determinando un futuro<br />

improduttivo e di scarse speranze.<br />

La scienza afferma, sostiene e suggerisce<br />

di far uso di questo potente<br />

farmaco per il nostro più completo<br />

benessere. La risata è da sempre<br />

la medicina naturale a costo zero,<br />

che è priva di controindicazioni e<br />

di effetti collaterali. La risata ci<br />

permette di alleggerire i fardelli<br />

delle difficoltà quotidiane, aiuta<br />

a connetterci con facilità con gli<br />

altri, illuminando i nostri pensieri e<br />

migliorando la qualità della nostra<br />

vita. Ridendo, le nostre tensioni<br />

emotive vengono rilasciate attra-<br />

Richard Romagnoli<br />

verso la riossigenazione completa<br />

delle nostre cellule e il processo di<br />

detossificazione: in questo modo si<br />

innalza il tono del nostro umore e<br />

s’amplifica il volume delle nostre<br />

intenzioni positive. Ognuno di noi<br />

nasce piangendo, ma dovremmo<br />

auspicarci di lasciare questa realtà<br />

al suono di una fragorosa risata,<br />

tipica di chi vivendo ne ha assaporato<br />

il senso più semplice e autentico.<br />

La risata è sicuramente l’elisir<br />

di lunga vita e come ebbe a dire il<br />

dottor Susumo Tonegawa, premio<br />

Nobel nell’87 per la medicina «Chi<br />

è musone, triste e depresso non<br />

riesce a tener lontane le malattie».<br />

A tutti l’augurio di una lunga vita,<br />

poiché il destino è nelle mani di chi<br />

sa ridere.<br />

Cosa leggere<br />

Madan Kataria<br />

Yoga della Risata<br />

libro + DVD<br />

Ridere per vivere<br />

meglio<br />

Edizioni La Meridiana, 2008<br />

Medicina Olistica<br />

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Richard Romagnoli ha 38 anni, vive nel sud dell’India dove ha studiato e<br />

approfondito direttamente con il dottor Madan Kataria (Fondatore del Laughter<br />

Yoga Foundation) le virtù terapeutiche dell’Hasya Yoga, lo Yoga della Risata.<br />

Lo stesso dottor Kataria lo ha personalmente diplomato Laughter Yoga Teacher<br />

e Ambasciatore di Laughter Yoga nel mondo. A Puttaparthi, uno dei più visitati<br />

centri spirituali dell’India, ha fondato il Club della Risata e svolge l’attività di<br />

servizio disinteressato nei villaggi rurali, nelle scuole, orfanotrofi e negli ospedali<br />

per diffondere la Gioia della Risata tra il popolo indiano. Ha coniugato le<br />

tecniche psicologiche dell’illusionismo e della clowntherapy alla metodologia del<br />

Laughter Yoga e del potere della mente subconscia. Conduce i suoi WorkShock in<br />

tutto il mondo, combinando la sua esperienza artistica e di ricercatore spirituale,<br />

motivando la gente a sperimentare la Vibrazione della Risata, capace di connettere<br />

il cervello al cuore per poter sperimentare se stessi.<br />

Per approfondire: http://www.innerlaugh.com, http://www.laughteryoga.org e<br />

http://www.facebook.com/magicrichard.<br />

Per contatti: joyaevent@gmail.com.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 45


Infertilità: curarla<br />

con metodi naturali<br />

Quando i figli non arrivano ci sono molteplici soluzioni non invasive<br />

da seguire che permettono il riequilibrio organico dei futuri genitori<br />

46 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Valerio Pignatta


Nelle società occidentali, di<br />

anno in anno va crescendo<br />

la percentuale di coppie<br />

che ha problemi di fertilità<br />

o che addirittura è sterile.<br />

È un processo che parte dagli anni<br />

dello sviluppo industriale del secondo<br />

dopoguerra e che negli ultimi tempi<br />

ha raggiunto dimensioni allarmanti.<br />

Per dare un’idea del fenomeno si può<br />

dire che intorno alla metà del decennio<br />

scorso circa il 15% delle coppie<br />

del mondo occidentale era infertile e<br />

quindi che una su sei aveva difficoltà<br />

ad avere figli 1 . Oggi probabilmente<br />

questa percentuale è già salita.<br />

È anche vero che i tempi di concepimento<br />

si sono allungati per tutti<br />

e sono molto più lunghi di quanto<br />

comunemente si creda. Infatti, il<br />

25% delle coppie concepisce entro<br />

il primo mese di tentativi, il 60%<br />

dopo sei mesi e l’85% in dodici mesi.<br />

Una coppia non fertile è difatti, per<br />

convenzione, quella che in più di un<br />

anno di tentativi non è riuscita a concepire.<br />

Cause dell’infertilità<br />

Sulle cause ci sono moltissime ipotesi<br />

(e dimostrazioni) e sicuramente<br />

si tratta di un insieme multifattoriale<br />

che agendo da più parti attacca il<br />

sistema riproduttivo umano nella sua<br />

integrità.<br />

Normalmente si ritiene che per il<br />

30% siano problemi dovuti all’infertilità<br />

della donna, per un altro 30%<br />

di quelli dell’uomo, per un 20% problemi<br />

comuni e per un ultimo 20%<br />

problemi di origine sconosciuta.<br />

La causa più diffusa nelle donne<br />

è solitamente una causa ormonale<br />

(disordini nell’ovulazione) e negli<br />

uomini un problema di scarsità o<br />

qualità degli spermatozoi. Tuttavia ci<br />

sono anche molte altre cause che possono<br />

essere:<br />

• malattie ginecologiche nella donna<br />

Una coppia non fertile è difatti,<br />

per convenzione, quella che in<br />

più di un anno di tentativi non è<br />

riuscita a concepire<br />

come policistosi ovariche, endometriosi<br />

ecc.;<br />

• malattie andrologiche nell’uomo<br />

come varicocele ecc.;<br />

• radiazioni ionizzanti, non ionizzanti<br />

e inquinamento elettromagnetico<br />

(raggi X, cellulari, pc, tv,<br />

elettrodotti ecc.);<br />

• carenze alimentari;<br />

• celiachia;<br />

• infezioni fungine, batteriche e<br />

virali (candidosi vaginale e sistemica,<br />

clamidia, citomegalovirus,<br />

toxoplasmosi ecc.);<br />

• intossicazioni da fluoro o metalli<br />

pesanti;<br />

• vaccinazioni (specie l’antitetanica);<br />

• fumo e alcool;<br />

• tiroiditi;<br />

• farmaci tossici che non consentono<br />

un sano concepimento (chemioterapia<br />

ecc.);<br />

• uso prolungato della pillola anticoncezionale<br />

(crea problemi di fertilità<br />

talvolta per anni a seguire);<br />

• cause psicologiche ed energetiche.<br />

La fecondazione assistita:<br />

la maternità a caro prezzo<br />

Molte coppie, di fronte a questi problemi<br />

si rivolgono ormai alla fecondazione<br />

assistita che può essere in<br />

vivo o in vitro. La prima consta in<br />

una fecondazione tramite inoculazione<br />

di spermatozoi (del partner o di un<br />

donatore) nella donna oppure nell’introduzione<br />

di spermatozoi e cellule<br />

uovo (entrambi o propri della coppia<br />

Medicina Olistica<br />

o di donatori) nelle tube della donna.<br />

La seconda invece è un sistema complesso<br />

e più invasivo (soprattutto per<br />

la donna) che consiste nel far incontrare<br />

cellule riproduttive maschili e<br />

femminili in provetta e il successivo<br />

trasferimento degli embrioni che si<br />

sono formati nell’utero. La donna poi<br />

deve sottoporsi a vari cicli di trattamenti<br />

farmacologici, controlli e terapie<br />

generalmente quotidiane.<br />

Questo tipo di concepimento “assistito”<br />

dell’essere umano pone però,<br />

come sappiamo, notevoli problemi<br />

etici e anche di salute, sia per la<br />

donna che per il futuro bambino. In<br />

sostanza, è una pratica (soprattutto<br />

quella in vitro) di notevole medicalizzazione,<br />

che spesso ha risultati abbastanza<br />

discutibili e induce una certa<br />

sofferenza anche nella futura madre,<br />

con rischi di parti plurigemellari ecc.<br />

Probabilmente questa dovrebbe rimanere<br />

proprio l’ultima spiaggia per gli<br />

aspiranti genitori più caparbi (se proprio<br />

devono) e solo dopo che hanno<br />

sperimentato altre terapie naturali e di<br />

sostegno alla riproduzione.<br />

Concepire naturalmente:<br />

un lavoro di coppia<br />

Il mondo della medicina non convenzionale<br />

ha parecchi assi nella manica<br />

nel percorso di riequilibrio organico,<br />

proprio perché, nella stragrande<br />

maggioranza dei casi, si tratta sempre<br />

di situazioni di squilibrio ormonale,<br />

spermatico o del metabolismo che<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 47


Medicina Olistica<br />

Le cure “tecnologiche”<br />

dell’infertilità sono un bel<br />

calvario, sia fisico che psichico.<br />

Vanno valutate per bene tutte<br />

le connesse conseguenze<br />

psicologiche, sociali e spirituali<br />

possono, con cure pazienti, essere<br />

ripristinate nella loro efficienza.<br />

Ad esempio, la medicina tradizionale<br />

cinese analizza il problema<br />

infertilità partendo dalla considerazione<br />

degli stati di energia vitale (qi)<br />

degli organi interni (reni, milza ecc.)<br />

secondo la tradizionale visione dei<br />

meridiani di agopuntura. Quindi si<br />

possono avere reni yin in scarsità di<br />

qi oppure una milza yang in eccesso<br />

di qi e così via. Tramite sedute di<br />

agopuntura e l’utilizzo di erbe medicinali<br />

adatte è possibile ripristinare<br />

l’armonia originaria dei meridiani e<br />

insufflare l’energia proprio dove è<br />

carente, al fine di ottenere il risultato<br />

sperato.<br />

In effetti, il meccanismo del concepimento<br />

è da una parte un vero e<br />

proprio congegno biologico con cicli<br />

della fertilità femminile ben precisi,<br />

un orologio biologico maschile, i<br />

ritmi della temperatura basale ecc.;<br />

e dall’altro un vero enigma irrisolto,<br />

dato che in molti casi, a fronte di una<br />

situazione dal punto di vista biomedico<br />

“normale”, non si verifica nessun<br />

ingravidamento.<br />

Se da un lato, quindi, la coppia, per<br />

migliorare la propria fertilità, può<br />

lavorare sull’osservazione del cambiamento<br />

del muco vaginale, della<br />

temperatura basale (per stabilire il<br />

periodo di maggiore fertilità, anche<br />

se non è un’indicazione così sicura<br />

perché essa può variare in base a<br />

molti motivi come poco sonno, infezioni<br />

ecc.), deve d’altro canto inter-<br />

48 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

rogarsi sulle ragioni profonde dell’insuccesso,<br />

ossia su eventuali stress<br />

psicoemotivi che ristagnano.<br />

Un altro aspetto su cui si può lavorare<br />

è quello dell’alimentazione. Molte<br />

discipline nutrizionistiche hanno dei<br />

veri e propri protocolli per ridare<br />

vigore alla fertilità. Normalmente si<br />

ricorre a cibi ricchi di minerali come<br />

lo zinco o vitamine come la E e il<br />

coenzima Q10. Per la tendenza alla<br />

sterilità maschile si può fare uso di<br />

integratori al licopene e di altri preparati<br />

antiossidanti. In generale, nella<br />

dieta, comunque, occorrerebbe fare<br />

attenzione o tenere monitorate eventuali<br />

carenze (minerali, proteine, vitamine,<br />

amminoacidi, acidi grassi) che<br />

possono indurre uno stato di debolezza<br />

non favorevole alla vitalità degli<br />

spermatozoi e delle cellule uovo.<br />

Se si tiene sotto osservazione il muco<br />

Cosa leggere<br />

Francesca Naish,<br />

Janette Roberts<br />

Il concepimento<br />

naturale<br />

Una guida per<br />

futuri genitori<br />

Pisani editrice, 2005<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

vaginale per identificare il periodo<br />

più fertile (quando esso è chiaro,<br />

filante ed elastico) va tenuto presente<br />

che ci sono farmaci che interagiscono<br />

condizionandone la consistenza e<br />

l’aspetto: antibiotici, chemioterapici,<br />

antistaminici, antidolorifici, antinfiammatori,<br />

terapie ormonali ecc.<br />

Altre medicine che è possibile utilizzare<br />

in aiuto al concepimento sono l’omeopatia,<br />

l’antroposofia, la fitoterapia,<br />

le tecniche di rilassamento, i massaggi,<br />

l’osteopatia, lo yoga, la medicina ayurvedica<br />

e quella tibetana.<br />

In ogni caso, i “tempi” (ciclo lunare fertile)<br />

sono di importanza critica per cui<br />

vanno assolutamente tenuti d’occhio.<br />

Consigli pratici<br />

Una delle più note guide alla fertilità<br />

2 ritiene che un paio di consigli<br />

scontati, ma importanti (e da seguire),<br />

per incrementare le chance di rimanere<br />

incinta siano quello di avere un<br />

rapporto sessuale il giorno del picco<br />

della fertilità e quello di cercare di<br />

avere rapporti sessuali fino alla prima<br />

mattina (compresa) dell’aumento<br />

della temperatura basale della donna,<br />

in quanto è possibile che l’ovulo sia<br />

ancora vitale.<br />

Altri suggerimenti utili per l’uomo<br />

possono essere quello di non indossare<br />

indumenti stretti, specialmente<br />

nella zona inguinale, e di non fare<br />

bagni caldi per evitare il riscaldamento<br />

dei testicoli, il quale può ridurre<br />

la quantità di spermatozoi prodotti.<br />

Inoltre, va fatta la massima attenzione<br />

per mantenersi rilassati perché preoccupazioni<br />

e stress agiscono in modo<br />

nefasto sulla riproduzione (diminuiscono<br />

il numero di spermatozoi).<br />

Infine, se è vero che la percentuale di<br />

fecondità aumenta in base al numero<br />

di rapporti (che quindi devono essere<br />

numerosi) è anche vero che se ci sono<br />

problemi di scarsità di spermatozoi<br />

sarebbe meglio non avere rapporti<br />

tutti i giorni ma a giorni alterni (o<br />

ogni due-tre giorni), in modo tale da


Il meccanismo del concepimento<br />

è da una parte un vero e proprio<br />

congegno biologico con cicli della<br />

fertilità femminile ben precisi, un<br />

orologio biologico maschile, i ritmi<br />

della temperatura basale ecc. e<br />

dall’altro un vero enigma irrisolto<br />

permettere la produzione di una maggiore<br />

quantità di spermatozoi stessi<br />

da utilizzare nei giorni più fecondi<br />

del ciclo.<br />

Se nonostante tutti i tentativi e gli aiuti<br />

naturali non si dovesse riuscire nell’intento,<br />

andrebbe fatta infine una riflessione<br />

sulle terapie “forzate” cui si è<br />

accennato. Da un punto di vista filosofico<br />

e spirituale verrebbe da dire che tutto<br />

ciò che è una forzatura è, in un certo<br />

senso, una violenza. Le cure “tecnologiche”<br />

dell’infertilità sono un bel calvario,<br />

sia fisico che psichico. Vanno valutate<br />

per bene tutte le connesse conseguenze<br />

psicologiche, sociali e spirituali. Inoltre,<br />

va tenuto presente che alcuni farmaci<br />

biotecnologici (ogm) per curare l’infertilità<br />

producono sull’organismo umano<br />

effetti nocivi.<br />

All’interno della coppia forse si<br />

dovrebbero prima fare delle riflessioni<br />

sul desiderio e il significato di<br />

avere figli oggi e su eventuali strade<br />

alternative come ad esempio l’ado-<br />

Valerio Pignatta<br />

zione o l’affido. Ma ovviamente tutto<br />

va giustamente lasciato alla libera<br />

scelta di ognuno.<br />

Sicuramente alcune considerazioni<br />

generali sul fenomeno è possibile<br />

farle: esso potrebbe sembrare il<br />

manifestarsi più compiuto del disagio<br />

di una società talmente centrata sul<br />

proprio ego da tendere ormai all’estinzione.<br />

Oppure si potrebbe anche<br />

immaginare che l’abitudine alla delega<br />

che imperversa nelle nostre vite, e cui<br />

ci hanno abituati, sia arrivata alla base<br />

della nostra esistenza stessa e ne mini<br />

l’indipendenza proprio con la delega<br />

dell’atto del concepimento.<br />

Ma le fughe, in avanti, sono sempre<br />

possibili. Forse è sufficiente non mettere<br />

cancelli ideologici all’amore.<br />

Note<br />

Medicina Olistica<br />

1. Naish, Francesca, Natural fertility, Sally<br />

Milner Publishing, Binda, 2004, p. 275.<br />

2. Weschler, Toni, Taking charge of your fertility,<br />

Collins, New York, 2006, p 171.<br />

Laureato in Scienze Politiche all’Università di Pavia e laureato in Storia all’Università<br />

di Genova, lavora come traduttore, redattore e collaboratore di riviste e case editrici, fra<br />

cui il Gruppo Editoriale Macro. Ha pubblicato diversi articoli su periodici nazionali<br />

inerenti il rapporto salute/ambiente e testi divulgativi di medicina naturale. Ha scritto<br />

inoltre testi di storia per l’editoria scolastica, nonché ricerche storiche per istituti<br />

universitari. Attualmente prosegue la sua attività di ricerca e studio dedicandosi alla<br />

storia delle religioni e della medicina.<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 49


Cattiva maestra<br />

televisione<br />

Bambini e TV: intervista ad Anna Oliverio Ferraris Marianna Gualazzi<br />

Televisione, computer, videogiochi,<br />

telefonini: siamo<br />

noi adulti ad essere divetati<br />

per primi “schermo e video<br />

dipendenti”. E i nostri figli<br />

ci seguono a ruota, richiedendo precocemente<br />

libero accesso al tablet e<br />

il possesso dello scettro-telecomando.<br />

Eppure basta un minimo di consapevolezza<br />

per capire che la televisione<br />

e gli altri media non sono adeguati ai<br />

nostri bimbi e che la loro presenza in<br />

famiglia va ridimensionata. Sarebbe<br />

sufficiente l’esempio di noi genitori<br />

a distogliere bambini e adolescenti<br />

dagli schermi e a riportare le loro<br />

vite là dove dovrebbero svolgersi:<br />

negli spazi della natura, nel gioco<br />

libero all’aria aperta, nel contatto<br />

con il gruppo dei pari, tra le pagine<br />

di un bel libro. Anna Oliverio<br />

Ferraris, professoressa di Psicologia<br />

dello sviuppo alla Sapienza di Roma<br />

e autrice di saggi e articoli in cui<br />

affronta il temi del rapporto con tv<br />

e nuovi media, ci spiega i pericoli di<br />

un’esposizione precoce e prolungata<br />

dei nostri bimbi agli schermi e ai loro<br />

contenuti.<br />

50 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Oggi i bambini sono sempre più<br />

precocemente esposti al mezzo televisivo<br />

– ci sono programmi adatti<br />

ai picolissimi di anche solo un anno<br />

e mezzo. A quale età un bambino<br />

può iniziare ad approcciarsi alla<br />

televisione? Quali sono i tempi di<br />

esposizione adatti a ogni età (prescolare,<br />

scolare, adolescenza)?<br />

In realtà non ci sono programmi<br />

adatti ai piccolissimi, anche se lo si<br />

vuole far credere. Nei primi mesi e<br />

anni di vita i bambini devono prendere<br />

contatto con la realtà: non solo<br />

vedere, ma anche toccare, odorare,<br />

udire, spostarsi, esplorare, provare,<br />

riprovare, ripetere, inserirsi attivamente<br />

nei discorsi. Lo schermo<br />

televisivo fornisce delle immagini in<br />

movimento e dei suoni su cui il bambino<br />

non può esercitare alcuna forma<br />

di controllo, ma che deve limitarsi<br />

a seguire. Il televisore ipnotizza i<br />

bambini piccoli e li abitua alla passività.<br />

A 3-4 anni, quando un bambino<br />

incomincia ad avere una conoscenza<br />

del mondo reale e delle regole fondamentali<br />

del suo funzionamento, si<br />

può incominciare a mostrare qualche<br />

video di pochi minuti, adatto all’età<br />

sia per i tempi che per i contenuti:<br />

sono video che si trovano più facilmente<br />

in rete che in televisione. In<br />

seguito, scegliendo, può vedere dei<br />

cartoni o qualche breve programma.<br />

Non dimentichiamoci che in televisione<br />

si vedono continuamente spot<br />

pubblicitari i cui contenuti non sono<br />

indifferenti.<br />

Quali sono i suoi consigli per una<br />

fruizione più consapevole e meno<br />

passiva della tv da parte di bambini<br />

e adulti?<br />

È necessario che gli adulti abbiano<br />

una preparazione culturale che consenta<br />

loro di “leggere” i media, di<br />

capire cioè che cosa viene trasmesso<br />

non soltanto a livello esplicito, ma<br />

anche a livello implicito. Il linguaggio<br />

multimediale avviene a più livelli<br />

e spesso i messaggi impliciti (metacomunicazione)<br />

sono i più rilevanti.<br />

Per esempio è difficile che la pubblicità<br />

di un sapone parli dei requisiti<br />

del sapone, più spesso parla di seduzione<br />

e di sessualità. In molti serial<br />

televisivi, così come in molti altri


Fermi davanti al televisiore,<br />

bambini e adolescenti non sono<br />

indotti a confrontarsi con la realtà,<br />

a mettersi alla prova, a sbagliare e<br />

correggersi. Rischiano di imparare<br />

a subire la fatalità degli eventi<br />

programmi, è sottesa una visione<br />

del mondo, una filosofia di vita, di<br />

cui spesso non ci si rende conto ma<br />

che, visione dopo visione, finisce per<br />

modellare la mente degli spettatori.<br />

Questo modellamento riesce meglio,<br />

ovviamente, con i bambini la cui personalità<br />

è ancora tutta da formare.<br />

Cosa rischiano i nostri bambini<br />

facendo “indigestione” di televisione?<br />

Rischiano di abituarsi a uno stile di<br />

vita sedentario, isolato e inattivo.<br />

Corrono anche il rischio di lasciarsi<br />

influenzare da quegli spot che prongono<br />

alimenti non sani, molto zuccherati<br />

e grassi. Fermi davanti al televisore<br />

non sono indotti a confrontarsi con la<br />

realtà, a mettersi alla prova, a sbagliare<br />

e correggersi. Rischiano di imparare<br />

a subire la fatalità degli eventi.<br />

La pubblicità è oggi parte sempre<br />

più predominande all’interno dei<br />

programmi e dei canali dedicati ai<br />

bambini: come possiamo spiegare<br />

ai nostri bimbi (penso anche alla<br />

fascia 3-6 anni) la differenza tra un<br />

porgramma e lo spot pubblicitario?<br />

Bambini e Genitori<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 51


Bambini e Genitori<br />

Difficile spiegarlo a un bambino di<br />

quella età, sia perchè non ha ancora<br />

senso critico, sia perchè è indotto a<br />

credere in ciò che vede. Anche se<br />

capisce, può restarne influenzato,<br />

perchè più della comprensione contano<br />

le emozioni che vive vedendo lo<br />

spot. Le immagini hanno spesso una<br />

forza superiore alle parole. Anche<br />

bambini più grandi (8-11 anni) e<br />

spesso anche gli adulti, pur comprendendo<br />

le finalità della pubblicità,<br />

possono rimanerne influenzati perchè<br />

il messaggio è avvincente, perchè il<br />

testimonial è un beniamino del calcio<br />

e così via. Tra cognizione e sentimenti<br />

spesso non c’è coincidenza.<br />

In che modo la televisione influenza<br />

l’idendità di genere dei nostri<br />

bimbi?<br />

Dipende dai modelli che propone, se<br />

sono stereotipati oppure no. Spesso<br />

Cosa leggere<br />

Anna Oliverio Ferraris<br />

TV per un figlio<br />

Laterza, 2004<br />

Anna Oliverio Ferraris<br />

Chi Manipola la tua Mente?<br />

Vecchi e nuovi persuasori:<br />

riconoscerli per difendersi<br />

Giunti, 2010<br />

Jerry Mander<br />

Quattro Argomenti<br />

per Eliminare la Televisione<br />

Dedalo, 1996<br />

Erina Fazioli Biaggio<br />

Video Dipendenti<br />

o Videointelligenti?<br />

Per un uso corretto della<br />

televisione<br />

Red, 2009<br />

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il numero verde 800 974 001<br />

52 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

vengono forniti modelli semplificati<br />

di maschio e di femmina perché si<br />

pensa di raggiunge un maggior numero<br />

di spettatori senza troppa fatica.<br />

C’è nella pubblicità dei giocattoli e<br />

prodotti per bambini una forte stereotipizzazione<br />

che un tempo non c’era:<br />

le femmine sono tutte “principesse”,<br />

vestono di rosa, hanno gadget, lustrini<br />

e bamboline; ai maschi vengono<br />

offerte macchinine e mostri. Un livello<br />

elevato di stereotipizzazione c’è<br />

anche in molti personaggi che compaiono<br />

in tv, specialmente se donne:<br />

anche presentatrici serie e capaci pensano<br />

di doversi addobbare in modo<br />

eccessivo quando compaiono sullo<br />

schermo: abiti sexy, lunghi pendenti<br />

alle orecchie, labbra gonfiate, seni<br />

prominenti, acconciature di capelli<br />

eccessivamente ricercate.<br />

Cosa pensa della scelta di alcune<br />

famiglie di non avere la televisione<br />

in casa, non vietando però ai bimbi<br />

di poterla vedere al di fuori delle<br />

mura domestiche (dai nonni o da<br />

un amico)?<br />

È una scelta comprensibile per i<br />

motivi ricordati prima, ma anche<br />

perché attualmente i programmi di<br />

qualità non sono molti e quelli adatti<br />

ai bambini pochissimi, perché sono<br />

infarciti di pubblicità, perché per<br />

tenere i bambini incollati al video si<br />

eccede in violenze, comportamenti<br />

antisociali, flash, esplosioni, cambiamenti<br />

improvvisi di scena, ossia<br />

modalità espressive che hanno l’effetto<br />

di eccitare i giovani spettatori.<br />

Ovviamente chi fa la scelta di non<br />

avere il televisore in casa si informa<br />

su ciò che guardano i figli quando<br />

sono dai nonni e dagli amici.<br />

C’è un legame tra l’abuso di televisione<br />

e videogiochi e la crescita<br />

esponenziale di disturbi come quello<br />

da deficit di attenzione e l’iperattività?<br />

Indubbiamente i bambini che trascorrono<br />

troppo tempo davanti agli<br />

schermi e si abituano ai tempi veloci<br />

e frammentati della televisione,<br />

degli spot, dei videogiochi, possono<br />

avere poi difficoltà ad adattarsi ai<br />

tempi lunghi dell’applicazione e<br />

della concentrazione. Diventano più<br />

facilmente insofferenti, non sanno<br />

aspettare, vogliono tutto subito. A<br />

questi bambini serve tornare ai ritmi<br />

della natura, ai tempi “umani” dei<br />

giochi all’aperto. Bisogna evitare<br />

che i bambini diventino dipendenti<br />

dagli schermi e offrire loro della<br />

alternative.<br />

Abbiamo intervistato Anna Oliverio Ferraris<br />

Anna Oliverio Ferraris insegna Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma,<br />

dirige “Psicologia contemporanea” e collabora con riviste di psicologia, quotidiani<br />

e settimanali. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato<br />

Nazionale per la Bioetica.<br />

È autrice di saggi, numerosi articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi<br />

dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola,<br />

della formazione, della comunicazione in contesti diversi, del rapporto con tv e<br />

nuovi media, delle dinamiche identitarie nella società contemporanea.<br />

Ha partecipato e continua a partecipare a numerosi convegni culturali e conferenze,<br />

sia in Italia che all’estero. Ha organizzato e partecipato in qualità di docente a<br />

corsi di formazione sui problemi della crescita, i nuovi media, il disadattamento, il<br />

bullismo, i fattori protettivi e il recupero, l’adolescenza, la devianza minorile, la<br />

pedofilia, l’adozione, la comunicazione in classe e in famiglia, rivolti a insegnanti,<br />

pediatri, psicologi, psicoterapeuti e associazioni di genitori.


Bambini e<br />

malattie invernali<br />

Echinacea, rosa canina, citomix, omeogriphi e<br />

oscillococcinum: come e quando usarli in caso<br />

di asma, raffreddore e tosse<br />

Vincenzo Valesi<br />

Il dottor Vincenzo Valesi autore<br />

del long seller I Rimedi Naturali<br />

del Medico di Famiglia (Macro<br />

Edizioni) risponde al quesito di<br />

una nostra lettrice.<br />

Come tantissime mamme sono alle<br />

prese con i soliti, infiniti, e apparentemente<br />

inguaribili, disturbi invernali<br />

dei bambini. Un iperreattivo di sei<br />

anni, fra asma e un raffreddore che<br />

non lo abbandona mai. E un perenne<br />

raffreddato di 16 mesi che non riesce<br />

a dormire mai, per via del naso chiuso.<br />

Mi sono rivolta ai migliori pediatri,<br />

alcuni omeopati, ma c’è tanta confusione<br />

e noi mamme non sappiamo a<br />

chi dar retta.<br />

Ad esempio: echinacea. Alcuni la<br />

prescrivono, altri assolutamente la<br />

vietano ai bambini sotto i tre anni<br />

poiché danneggerebbe il sistema<br />

immunitario non ancora formato.<br />

Rosa Canina: alcuni medici la prescrivono<br />

a fiumi, altri la vietano poiché<br />

aumenta l’irritabilità.<br />

Avreste delle risposte chiare per chi<br />

come me è stufa di bentelan e ventolin<br />

e rinorex e mille altri spray nasali<br />

che le farmacie ci propinano per<br />

liberare i nasini dei nostri pargoli?<br />

Vi ringrazio a nome di tutte le<br />

mamme!<br />

Cordiali saluti<br />

Leandra<br />

Questa domanda offre lo spunto per<br />

alcune considerazioni interessanti<br />

circa l’individualizzazione di una<br />

terapia naturale. Il bimbo più grande,<br />

giustamente definito un iperreattivo,<br />

è quello che Ippocrate avrebbe<br />

chiamato temperamento collerico o<br />

iroso e gli omeopati costituzionalisti<br />

fosforico. Il secondo, iporeattivo e<br />

con reazioni torpide, è il flemmatico<br />

di Ippocrate, carbonico o catarrallinfatico<br />

dei costituzionalisti. Se poi<br />

vogliamo prendere in considerazione<br />

i miasmi o diatesi, cioè le modalità<br />

reattive, diremo che il figlio maggiore<br />

presenta una modalità reattiva<br />

di tipo tubercolinico, e il minore di<br />

tipo psorico.<br />

Riguardo all’echinacea e alla rosa<br />

canina, premetto che quanto affermo<br />

si riferisce alla pianta come fitoterapico,<br />

o comunque fitogemmoterapico,<br />

che definisce parti ponderali del<br />

vegetale, estratti secchi e diluizioni<br />

che vanno dalle tinture madri e alle<br />

diluizioni delle stesse comprese fra le<br />

D1 e le D4.<br />

Bisogna immaginare il sistema<br />

immunitario come una bilancia,<br />

dove da una parte pesano i linfociti<br />

T helper 1 (Th1) e dall’altra i T helper<br />

2 (Th2). In condizioni normali<br />

di salute i due sistemi devono essere<br />

in equilibrio. L’echinacea, poiché<br />

spinge soprattutto dalla parte dei<br />

Th2, è utile nelle malattie virali di<br />

tipo influenzale, caratterizzate da<br />

una grande reattività sostenuta dai T<br />

helper 1, quindi è adatta al bimbo più<br />

grande, perché si contrappone a questo<br />

eccesso di risposta che può creare<br />

essa stessa un danno. La rosa canina<br />

invece spinge più verso i Th1, quindi<br />

è più adatta a risvegliare una reattività<br />

sopita come quella del secondo<br />

figlio, dove l’attività dei linfociti T<br />

helper 1 è più fiacca. Nei casi dubbi<br />

e comunque non volendosi “sbilanciare”<br />

avrebbe senso l’utilizzo di<br />

fitogemmoterapici composti contenenti<br />

estratti o tinture madri di piante<br />

dove sono rappresentate sia quelle a<br />

prevalente stimolazione Th1 (astragalo,<br />

zenzero), che a prevalente stimolazione<br />

Th2 (uncaria, echinacea).<br />

Se poi vogliamo associare un farmaco<br />

omeopatico costituzionale, che<br />

serve per modulare l’attività delle<br />

ghiandole endocrine, possiamo pensare<br />

a un sale dell’acido fosforico,<br />

per esempio la calcarea phosphorica<br />

per il primo figlio; a un sale<br />

dell’acido carbonico, per esempio la<br />

calcarea carbonica, per il piccolino.<br />

Se poi vogliamo considerare la<br />

modalità reattiva o diatesi, possiamo<br />

dire che il più grande si potrebbe<br />

giovare del rimedio tubercolinum,<br />

il secondo di psorinum. Volendo<br />

usare gli oligoelementi secondo<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 53


Menetrier, l’iperreattivo si gioverà<br />

dell’oligoelemento manganse (atto<br />

a modulare), mentre l’iporeattivo<br />

dell’associazione oro-rame-argento<br />

(atta a tonificare). Questo discorso di<br />

fondo rappresenta la base, la visione<br />

strategica preliminare a ogni altro<br />

intervento rivolto alla specificità di<br />

determinati sintomi.<br />

Dal punto di vista dell’omotossicologia,<br />

nel figlio più grande vedo interessante<br />

l’uso del farmaco Citomix,<br />

associazione bilanciata di citochine<br />

(sostanze che il sistema immunitario<br />

produce per coordinare l’attività delle<br />

sue cellule), nel secondo di Engystol<br />

(Vincetoxicum + sulfur), una compressina<br />

al giorno da sciogliere in<br />

bocca, per un paio di mesi: questo<br />

farmaco spinge più specificamente<br />

verso i Th1, cosa di cui il bimbo ha<br />

bisogno per risvegliare la sua reattività<br />

immunologica. In entrambi proporrei<br />

Omeogriphi o Oscillococcinum,<br />

interessanti farmaci utili per la prevenzione<br />

delle virosi invernali: una<br />

volta alla settimana 1 tubo dose al<br />

grande, 1/ 2 al piccolo per un periodo<br />

di 6-8 settimane. In entrambi<br />

sarà utile associare un drenaggio per<br />

esempio con Lymphomyosot gocce<br />

(il problema dell’alcool si risolve versando<br />

sulle stesse nel bicchiere una<br />

piccola quantità di acqua calda che<br />

fa evaporare l’alcool, oppure usando<br />

le fiale che sono a base di soluzione<br />

fisiologica). Sempre per rinvigorire la<br />

risposta immunitaria sopita, al piccolo<br />

potrà essere utile la somministrazio-<br />

Chi è Vincenzo Valesi<br />

54 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

ne di 2-3 gocce di Sankombi, che è<br />

stato dimostrato far aumentare i livelli<br />

di neopterina, una sostanza prodotta<br />

dai macrofagi (cellule immunitarie di<br />

prima difesa) quindi espressione di<br />

una loro più valida attività. Per meglio<br />

gestire la rinite, quindi la congestione<br />

nasale e l’ipersecrezione, interessante<br />

l’uso di Euphorbium compositum<br />

spray nasale (che contenendo<br />

Euphorbium esplica anche una utile<br />

azione antivirale) o di R 96 Pulsatilla<br />

compositum spray nasale, in dose<br />

di uno spruzzo per narice 3-4 volte al<br />

giorno.<br />

Cosa leggere<br />

Vincenzo Valesi<br />

I Rimedi Naturali<br />

del Medico di<br />

Famiglia<br />

Consigli e terapie<br />

per le malattie<br />

più diffuse<br />

Un prontuario<br />

di emergenza da tenere in casa<br />

per ogni famiglia, un repertorio<br />

terapeutico naturale, un testo che<br />

affronta in modo naturale i numerosi<br />

problemi e disturbi comuni che in<br />

uno studio medico di base sono<br />

all’ordine del giorno.<br />

Macro Edizioni, 2011<br />

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il numero verde 800 974 001<br />

Laureato in medicina, svolge la sua attività professionale in qualità di medico di<br />

famiglia, integrando nella pratica clinica di tutti i giorni le conoscenze e gli insegnamenti<br />

delle medicine non convenzionali con quelle della medicina accademica classica. Da<br />

quasi trent’anni si dedica allo studio e alla pratica delle medicine non convenzionali,<br />

tra cui: agopuntura, auricoloterapia, omeopatia, omotossicologia, medicina manuale,<br />

podokinesiologia, podologia, riflessologia e iridologia secondo Bourdiol, fitoterapia,<br />

medicina estetica biologica, floriterapia, elettroagopuntura secondo Voll. Ha partecipato<br />

e continua a partecipare a numerosi seminari e gruppi di studio sulle medicine non<br />

convenzionali, in varie parti d’Italia.


Immaginate un mondo in cui non<br />

sia più possibile utilizzare denaro<br />

contante per i nostri acquisti. Un<br />

mondo in cui circoli solo la moneta<br />

elettronica – bancomat, prepagate,<br />

carte di credito. Un mondo in<br />

cui ogni transazione effettuata dai<br />

comui cittadini viene monitorata e<br />

registrata. Un mondo in cui i risparmi<br />

di ognuno possono essere cancellati<br />

da un clic...<br />

Mentre gli schieramenti politici,<br />

sia a destra che a sinistra, ci dicono<br />

che la limitazione dell’utilizzo del<br />

contante è il principale strumento di<br />

lotta all’evasione e alla corruzione,<br />

c’è chi non la pensa così. E fa sentire<br />

la propria voce dal web, preoccupato<br />

di un’ulteriore diminuzione della<br />

soglia di utilizzo della carta moneta<br />

– attualmente a mille euro. Ecco cosa<br />

ci ha raccontarto il portavoce della<br />

campagna “Contante Libero”.<br />

Ci spieghi in breve che cos’è la<br />

campagna Contante Libero?<br />

L’iniziativa Contante Libero nasce in<br />

rete da uno scambio di idee (prima<br />

per mail e poi su alcuni forum) trasformatosi<br />

ben presto nella necessità<br />

di dar voce a tutti i cittadini che<br />

non vogliono diventare un “estratto<br />

conto” a disposizione di banchieri,<br />

politici e burocrati.<br />

Non ci sono partiti, consorterie o<br />

potentati di alcun genere dietro<br />

a Contante Libero, ma Donne e<br />

Uomini Liberi, cittadini che vogliono<br />

avere il diritto di vivere senza essere<br />

sorvegliati, persone che rifiutano lo<br />

Stato come fine ultimo della loro<br />

vita. Contante Libero non ha nessun<br />

colore politico, non è un’associazione<br />

a scopo di lucro e non vuole<br />

promuovere direttamente alcuna<br />

linea di pensiero economico. Il suo<br />

unico scopo risiede nella difesa del<br />

Contante o<br />

moneta elettronica?<br />

Liberi di scegliere<br />

Nasce la campagna “Contante Libero”:<br />

per la difesa della circolazione del denaro contante<br />

La Redazione<br />

diritto di ciascuno a far circolare e a<br />

utilizzare per i pagamenti il denaro<br />

contante.<br />

Ci hanno detto che la limitazione<br />

all’utilizzo del contante è lo strumento<br />

principale per la lotta all’evasione<br />

fiscale: è vero?<br />

È una menzogna, ed è anzi vero il<br />

contrario: il grosso dell’evasione<br />

fiscale, quella che sottrae al fisco<br />

miliardi di euro, non ruota affatto<br />

attorno all’utilizzo del denaro contante,<br />

ma riguarda invece transazioni<br />

decisamente più sofisticate. I fenomeni<br />

evasivi/elusivi numericamente più<br />

rilevanti, quali l’occultamento di ricavi<br />

e compensi o l’indebita deduzione<br />

dei costi, vengono, infatti, messi in<br />

atto con l’impiego di strutture e comportamenti<br />

fittizi che prescindono<br />

dall’uso del contante e dall’obbligo<br />

di avvalersi del canale bancario per<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 55


Denaro<br />

rendere le operazioni tracciabili.<br />

Ma c’è di più e di peggio: nel<br />

momento in cui si vogliono sottrarre<br />

definitivamente ingenti somme di<br />

denaro frutto di illeciti, lo si fa invariabilmente<br />

attraverso prestanomi e<br />

l’uso di denaro elettronico.<br />

È quasi impossibile per lo Stato controllare<br />

miliardi di transazioni elettroniche<br />

criptate.<br />

Perché e come le banche guadagnano<br />

sull’utilizzo della moneta<br />

elettronica?<br />

Perché ad ogni transazione è associata<br />

una commissione: il consumatore<br />

non la vede, essa semplicemente<br />

viene caricata sul costo del bene o<br />

del servizio venduto con moneta elettronica.<br />

In media per l’utilizzo del<br />

bancomat le banche ottengono uno<br />

0,8% del valore della transazione.<br />

Abbiamo fatto un calcolo, 100 euro<br />

dopo 100 transazioni con il bancomat<br />

diventano meno di 45 euro: gli altri<br />

55 euro vengono espropriate dalle<br />

banche.<br />

In che modo la moneta elettronica<br />

limita la nostra privacy?<br />

Tutte le volte che avviene una transazione<br />

elettronica viene creato un<br />

file che registra data, ora, luogo,<br />

importo della transazione e a volte<br />

per cosa abbiamo usato il nostro<br />

denaro. Questo enorme database è a<br />

disposizione del circuito bancario e<br />

del Governo. Basta un buon software,<br />

un analista e un poco di tempo<br />

per tracciare completamente la vita<br />

di ciascuno di noi. Chi ci garantisce<br />

che questo “profilo” non possa mai<br />

essere usato per scopi illeciti, per<br />

ricattarci o screditarci se diventiamo<br />

scomodi per il potere?<br />

Grazie! Per maggiori info invitiamo<br />

i nostri lettori a visitare il sito<br />

contantelibero.it.<br />

56 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

Bancomat e carte di credito?<br />

Io vivo senza!<br />

La testimonianza di una nostra<br />

collaboratrice<br />

che non ha e non utilizza<br />

bancomat e carte di credito.<br />

Ecco come fa...<br />

Perché non hai bancomat e carta di credito?<br />

In realtà non c’è un vero motivo ideologico, forse è per “tradizione familiare”.<br />

Nemmeno i miei genitori le avevano, perché le hanno sempre considerate non<br />

sicure. Mi hanno insegnato fin da piccola che i soldi hanno un valore e a mettere<br />

in relazione quel valore con il valore delle cose.<br />

Di solito, ritiro periodicamente in banca una cifra e so che con quella devo<br />

arrivare fino alla data successiva. Ovvio che possono esserci delle spese non<br />

previste, però di solito funziona, perché in questo modo, dovendo “contare” i<br />

soldi, si impara a rinunciare a tante cose superflue. Se vado a fare la spesa con<br />

20 euro, comincio a fare il calcolo mentalmente della spesa che ho nel carrello<br />

e finisco con il comprare quello che realmente mi serve.<br />

Come fai in caso di spese superiori ai mille euro?<br />

Di solito chiedo di poter fare un bonifico oppure di potere pagare con assegno<br />

circolare. In genere il bonifico lo accettano tutti. Se non accettano né l’uno né<br />

l’altro, cambio negozio o fornitore, ma quando lo faccio presente, la soluzione<br />

la trovano.<br />

Come fai quando viaggi?<br />

Per viaggi brevi gestisco il contante, prevedo una certa somma e con quella<br />

faccio. Per viaggi più lunghi e complessi uso i travel cheque che di solito<br />

sono accettati anche negli alberghi o posso cambiare presso qualsiasi Stock<br />

Exchange. In questo modo non devo girare con “malloppi” di contante. E in<br />

caso di furto si possono denunciare e avere i rimborsi. Finora, per fortuna non<br />

ho mai avuto problemi, né con il contante né con i travel.<br />

E per gli acquisti in internet?<br />

Non compro molto in internet. Quando lo faccio, preferisco i siti dove si può<br />

pagare con bonifico (in questo caso però si paga anticipato, quindi potrebbe<br />

essere “un rischio” se il sito non si conosce, di solito uso questa modalità con<br />

i siti di cui mi fido) oppure con contrassegno alla consegna. In alcuni siti telefonando<br />

al numero verde è possibile fare una pre-prenotazione: c’è tempo<br />

1-2 giorni per poter effettuare il bonifico e inviare ricevuta di pagamento, per<br />

poter convalidare la prenotazione e renderla effettiva, altrimenti la prenotazione<br />

non viene tenuta in considerazione. Mi rendo conto che la cosa è un po’<br />

meno veloce e che con un click potrei avere risolto. Però si tratta di abitudine.<br />

Non avendo mai avuto la carta o il bancomat non ne sento la mancanza o la<br />

necessità. Una volta, qualche tempo fa, ho pensato di fare la carta di credito.<br />

Poi mia mamma, chiacchierando, mi chiese: “Ma a cosa ti serve?”. Allora ci<br />

ho pensato su un po’, ma non avendo trovato risposte valide alla sua domanda,<br />

la carta non l’ho più richiesta.


Ottimista, pessimista<br />

o consapevole?<br />

Ecco come il modo in cui<br />

affrontiamo la vita influenza i<br />

risultati che otteniamo<br />

Fabrizio Cotza – All Winners<br />

Spesso si parla di approccio<br />

ottimista o pessimista alla<br />

vita, notando come questo<br />

crei effetti notevoli nei<br />

risultati che poi otteniamo.<br />

Generalmente il pessimista è quello<br />

che vede tutto nero, che non ripone<br />

molta speranza nel futuro, che è convinto,<br />

quindi, che le cose andranno<br />

sempre peggio.<br />

Viceversa l’ottimista è visto come<br />

colui che ha la certezza che il futuro<br />

sarà roseo o comunque migliore del<br />

passato e del presente, e che pertanto<br />

affronta la vita in maniera più positiva.<br />

Questa superficiale distinzione<br />

ha però portato a pericolose distorsioni;<br />

in realtà dovremmo aggiungere<br />

a questi due approcci un ulteriore<br />

elemento, che modifica enormemente<br />

l’atteggiamento della persona e<br />

soprattutto crea effetti radicalmente<br />

diversi: questo elemento è la consapevolezza.<br />

Potremmo così avere quattro, e non<br />

due, tipologie di approccio alla vita:<br />

- pessimista inconsapevole;<br />

- ottimista inconsapevole;<br />

- pessimista consapevole;<br />

- ottimista consapevole.<br />

Il pessimista inconsapevole<br />

È facilmente riconoscibile perché il<br />

suo pessimismo non nasce da motivi<br />

concreti, ma da una generica e<br />

infondata certezza: che comunque<br />

le cose andranno male. Quando però<br />

gli viene chiesto il motivo non fa che<br />

parlare per luoghi comuni: i politici<br />

ladri, le nuove generazioni sfaticate, la<br />

concorrenza sleale dei cinesi ecc.<br />

Ma la vera caratteristica di queste<br />

persone è che tendono ad avere un<br />

pessimismo passivo, a cui non segue<br />

nessuna azione o strategia concreta.<br />

Attendono che questo futuro cupo e<br />

nero li raggiunga e li divori, convinti<br />

che tanto non c’è nulla da fare.<br />

L’ottimista inconsapevole<br />

All’opposto del pessimista inconsapevole,<br />

l’ottimista inconsapevole è<br />

il frutto di un filone molto in voga<br />

ultimamente, che ritiene che basti<br />

“pensare positivo” per far andare<br />

bene le cose. Questo soggetto ha<br />

recepito la parte più superficiale di<br />

questo messaggio (che non è sbagliato<br />

di per sé) e lo applica così come fa<br />

il pessimista inconsapevole: ovvero<br />

attendendo che “l’universo” o qualche<br />

altra forza soprannaturale risolva<br />

per il meglio le cose per lui.<br />

Queste persone sono piuttosto pericolose,<br />

perché hanno perso ogni<br />

contatto con la realtà e, sebbene la<br />

loro vita vada spesso a rotoli, continuano<br />

comunque ad aspettare questo<br />

meraviglioso futuro, che sicuramente<br />

nella loro testa è prossimo a venire.<br />

Nei casi più gravi ci sono anche gli<br />

inetti che però sono stati convinti da<br />

qualche guru di essere in grado di fare<br />

tutto e di poter diventare ricchissimi<br />

senza sforzo, basta che lo “vogliano”<br />

e che riescano a “visualizzarlo”.<br />

A queste due categorie si aggiungono,<br />

molto meno diffuse, le altre due.<br />

Il pessimista consapevole<br />

Di solito è una persona molto informata<br />

e ha fatto un proprio percorso<br />

personale che gli ha permesso di<br />

vedere le cose (e le persone) per<br />

quello che sono. Sulla base di questo<br />

è arrivato alla conclusione che il progresso<br />

in realtà è un bluff e che gran<br />

parte dell’umanità in realtà è addormentata.<br />

Questa presa di coscienza gli<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 57


Self Help<br />

fa vedere il futuro in maniera pessimistica,<br />

perché è convinto che questo<br />

status quo sia funzionale e che conviene<br />

lasciare che le persone rimangano<br />

inconsapevoli per poterle, in questo<br />

modo, rendere più ammaestrabili.<br />

A differenza del pessimista inconsapevole,<br />

il pessimista consapevole si<br />

crea una sua nicchia, o un suo micro<br />

mondo, in cui riesce a vivere comunque<br />

bene e in serenità con se stesso e<br />

con le persone che lo circondano. Ma<br />

sa che questa condizione non potrà<br />

mai essere estesa a tutta l’umanità.<br />

L’ottimista consapevole<br />

A prima vista potrebbe apparire come<br />

un pessimista, poiché vede e denuncia<br />

tutte le storture che lo circondano.<br />

Questo suo atteggiamento spesso<br />

viene addirittura additato dagli ottimisti<br />

inconsapevoli come “disfattista”.<br />

In effetti è una persona che rompe gli<br />

schemi, che va oltre i luoghi comuni,<br />

58 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

che si contrappone al qualunquismo.<br />

E lo fa ricercando costantemente i<br />

fatti e le prove di ciò che afferma,<br />

anche quando questo va contro l’opinione<br />

pubblica. E lo fa perché in lui<br />

c’è ancora la speranza che le persone,<br />

scoperta la verità, possano agire<br />

diversamente e prendere in mano<br />

la propria vita. Questa visione del<br />

mondo, sebbene lo porti a vederne le<br />

storture e ad anticiparne le conseguenze<br />

(non sempre positive), gli permette<br />

di compiere comunque delle azioni<br />

che lo portano a un futuro migliore.<br />

La sua caratteristica più evidente è<br />

proprio la sua “proattività” ovvero la<br />

tendenza a prendersi la sua parte di<br />

responsabilità in ciò che non va attorno<br />

a lui, piuttosto che delegarla agli<br />

altri, al caso o a qualche evento del<br />

passato o del futuro.<br />

Cerchiamo di comprendere con quali<br />

di questi quattro atteggiamenti affrontiamo<br />

la vita e questo ci darà risposte<br />

più consapevoli sui risultati che stiamo<br />

ottenendo per noi e per chi ci circonda.<br />

Fabrizio Cotza<br />

Da oltre 12 anni si occupa di formazione e consulenza personalizzata alle piccole e<br />

medie imprese, tramite la società All Winners. Grazie alla collaborazione con oltre<br />

150 aziende, ha potuto mettere a punto il metodo “Imprenditore Consapevole”, che<br />

permette agli imprenditori di bilanciare in maniera equilibrata la vita professionale<br />

con quella personale. Ha fondato il network di imprenditori Winner Group, che ha<br />

l’obiettivo di riunire tutte le aziende accomunate dal desiderio di auto migliorarsi e<br />

crescere per reagire alle sfide del mercato globale.<br />

Per contatti: f.cotza@all-winners.it; il suo blog è www.fabriziocotza.it.


Le rivelazioni<br />

dei custodi della Terra<br />

Il nuovo libro di Villoldo svela come diventare esseri di luce<br />

I<br />

Laika, un popolo stanziato sulle<br />

Ande, da millenni sono Custodi<br />

della Terra: attraverso la loro saggezza<br />

e le loro conoscenze sono<br />

in grado di guarire qualsiasi ferita<br />

sia dell’uomo che del pianeta usando<br />

la vibrazione e la luce di cui tutte<br />

le cose sono fatte. I Laika sapevano<br />

che presto l’umanità sarebbe arrivata<br />

sull’orlo del baratro, per questo sono<br />

usciti dall’isolamento: utilizzando le<br />

loro conoscenze possiamo dar vita<br />

ad un mondo migliore e contribuire<br />

all’evoluzione dell’umanità. Alberto<br />

Villoldo è il medico energetico noto<br />

in tutto il mondo che ha raccolto l’eredità<br />

di questo popolo. Attraverso<br />

le quattro rivelazioni, che Villoldo<br />

ha ricevuto a suo tempo dai Laika,<br />

ognuno di noi potrà diventare un<br />

Homo luminoso e sarà in grado di<br />

curare la sofferenza emotiva, guarire<br />

le malattie e sviluppare nuovi corpi<br />

fisici.<br />

Le quattro rivelazioni<br />

La via dell’eroe.<br />

La prima rivelazione insegna<br />

come lasciare andare la paura e<br />

le ferite emotive del passato: le<br />

storie personali sono trame che<br />

abbiamo intessuto, non sono noi.<br />

Bisogna quindi essere eroi, ovvero<br />

gli autori del nostro stesso mito<br />

personale. Alla fine di questa<br />

prima via le ferite che ci portiamo<br />

addosso diventeranno una fonte<br />

di potere e noi potremo intraprendere<br />

un viaggio di guarigione,<br />

apprendimento e scoperta partendo<br />

dagli eventi passati.<br />

La via del guerriero di luce<br />

Durante questa fase scopriamo<br />

il potere che risiede nell’essere<br />

senza paura. Il compito dei guerrieri<br />

di luce è quello di usare l’amore<br />

per sconfiggere il suo contrario:<br />

la paura. La paura infatti ci<br />

separa dallo Spirito, dalla natura e<br />

dal nostro sé interiore. La seconda<br />

rivelazione insegna come maneggiare<br />

una spada di luce e come<br />

far sparire per sempre la paura,<br />

sperimentando la radiosità e l’illuminazione.<br />

La via del veggente<br />

Il veggente è colui che cammina<br />

con delicatezza sulla Terra e sogna<br />

il proprio destino, proprio come<br />

fanno i Custodi della Terra, i quali<br />

mettono in essere un mondo fatto<br />

di grazia e bellezza. Il veggente<br />

è in grado di uscire dal tempo ed<br />

entrare nell’infinto per “aggiustare”<br />

ciò che nel mondo non va<br />

bene. Per farlo, bisogna imparare<br />

a vivere con coerenza, cioè avendo<br />

consapevolezza dell’impatto che<br />

ha ogni nostro pensiero, intenzione<br />

o azione.<br />

La via del saggio<br />

Saggio è colui che guardandosi<br />

intorno percepisce solo la bellezza<br />

e che si rende conto che tutto<br />

Romina Rossi<br />

ciò di cui si fa esperienza è una<br />

proiezione del panorama interiore,<br />

ovvero del sogno. Il mondo<br />

è infatti come noi lo sogniamo e<br />

per poterlo migliorare o guarire<br />

bisogna prima di tutto migliorare<br />

e guarire noi stessi. In questa fase<br />

il nostro compito è di co-creare la<br />

realtà, svolgendo un duplice ruolo:<br />

essere custodi di tutte le forme di<br />

vita e completare il processo di<br />

creazione insieme al divino.<br />

Se mettiamo in pratica questi insegnamenti,<br />

saremo in grado di padroneggiare<br />

le emozioni, il tempo e di<br />

portare un po’ più di luce e di guarigione<br />

nel mondo.<br />

Cosa leggere<br />

Alberto Villoldo<br />

Le quattro<br />

rivelazioni<br />

Saggezza, potere<br />

e spiritualità dei<br />

Custodi della Terra<br />

Macro Edizioni, 2012<br />

Ordina su macrolibrarsi.it o chiama<br />

il numero verde 800 974 001<br />

<strong>ViviConsapevole</strong>.it 59


Calendario degli Eventi<br />

15 – 16 marzo<br />

Seminario<br />

Gregg Braden<br />

Organizzatore: Diapason<br />

Bellaria (RN)<br />

Palazzo dei congressi<br />

http://diapasonbooking.com/<br />

22 marzo<br />

Corso<br />

Il cerchio della vita:<br />

molte voci, una canzone<br />

– terza edizione.<br />

Con Ervin Lazlo, Lynne<br />

McTaggart, Bob Randall,<br />

Masaru Emoto<br />

Organizzatore: Diapason<br />

Modena<br />

Forum Guido Monzani<br />

http://diapasonbooking.com/<br />

22 – 24 marzo<br />

Seminario<br />

Il metodo del consenso<br />

e introduzione alla<br />

comunicazione<br />

empatica<br />

Montelepre (PA)<br />

Centro Thar do Ling<br />

http://www.centrothardoling.it<br />

23 – 24 marzo<br />

Corso<br />

Corso di cucina<br />

bio-vegetariana<br />

Docente: Carmen Bellin<br />

Battaglia Terme (PD)<br />

Associazione Culturale<br />

La Biolca<br />

www.labiolca.it<br />

info@labiolca.it<br />

29 marzo – 1 aprile<br />

Corso<br />

Corso di primo livello<br />

di agricoltura sinergica<br />

Docente: Janneke Gisolf<br />

Ripe (AN)<br />

La Città della Luce<br />

http://lacittadellaluce.org<br />

60 <strong>ViviConsapevole</strong> - <strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

6 aprile<br />

Seminario<br />

Transurfing Day con<br />

Vadim Zeland<br />

Organizzatore: Diapason<br />

Milano<br />

Hotel Leonardo da Vinci<br />

http://diapasonbooking.com/<br />

6 – 7 aprile<br />

Seminario<br />

Joe Dispenza.<br />

Cambia l’abitudine di<br />

essere te stesso<br />

Organizzatore: Diapason<br />

Bologna<br />

Savoia Hotel Country House<br />

http://diapasonbooking.com/<br />

13 – 14 aprile<br />

Hobby farmer<br />

1° fiera degli orti e dei<br />

giardini “fai da te”<br />

Cesena (FC)<br />

Quartiere fieristico<br />

www.hobbyfarmerfiera.it/<br />

18 – 21 aprile<br />

Tisana<br />

Fiera del benessere<br />

della Svizzera Italiana<br />

Lugano – Svizzera<br />

www.tisana.com<br />

19 – 21 aprile<br />

Corso – Oli e preparati<br />

ayurvedici<br />

Ripe (AN)<br />

La Città della Luce<br />

http://lacittadellaluce.org<br />

25 – 28 aprile<br />

Corso<br />

Coltivare l’orto e<br />

allevare animali<br />

su piccola scala<br />

Milano<br />

Scuola di pratiche sostenibili,<br />

Cascina Santa Brera<br />

www.scuoladipratichesostenibili.org<br />

3 – 5 maggio<br />

Corso<br />

Intonacare con<br />

la terra cruda<br />

Pramaggiore (VE)<br />

Centro di permacultura<br />

La Boa<br />

www.laboa.org<br />

5 maggio<br />

Corso<br />

In cucina con le erbe<br />

selvatiche<br />

Docente: Laura dell’Aquila<br />

Luminasio (BO)<br />

Fattoria didattica<br />

Il giardino di Pimpinella<br />

www.pimpinella.it<br />

8 maggio<br />

Fiera<br />

Solarexpo<br />

Milano<br />

Fieramilano Rho-Pero<br />

www.solarexpo.com/<br />

11 – 12 maggio<br />

Corso<br />

Bio-orticultura<br />

sostenibile<br />

Docente: Giorgio Lubrano<br />

Trento<br />

Via Casel di San Rocco, 17<br />

www.ilquintosigillo.it<br />

info@ilquintosigillo.it<br />

11 – 12 maggio<br />

Corso<br />

Modelli di società<br />

sostenibile: dalle<br />

utopie alle soluzioni<br />

concrete<br />

Docente: Massimo Candela<br />

e Lucilla Borio<br />

Milano<br />

Scuola di pratiche sostenibili,<br />

Cascina Santa Brera<br />

www.scuoladipratichesostenibili.org<br />

<strong>Primavera</strong> <strong>2013</strong><br />

17 – -18 maggio<br />

Corso<br />

di autocostruzione di<br />

un forno in terra cruda<br />

Docente: Andrea Magnolini<br />

Cesena (FC)<br />

Ecoistituto<br />

www.tecnologieappropriate.it<br />

17 – 19 maggio<br />

Fiera<br />

Terrafutura<br />

Firenze<br />

Fortezza da Basso<br />

www.terrafutura.it<br />

18 – 19 maggio<br />

Corso<br />

Il prato nel piatto<br />

Trento<br />

Via Castel di San Rocco, 17<br />

www.ilquintosigillo.it<br />

info@ilquintosigillo.it<br />

18 – 19 maggio<br />

Corso<br />

Impariamo a fare il<br />

formaggio: casatella,<br />

ricotta, mascarpone,<br />

latteria ecc.<br />

Pramaggiore (VE)<br />

Centro di permacultura<br />

La Boa<br />

www.laboa.org<br />

22 – 26 maggio<br />

Corso di orto<br />

sinergico I livello<br />

Docente: Antonio De Falco<br />

Organizzatore: La fattoria<br />

dell’Autosufficienza<br />

www.autosufficienza.com<br />

24 maggio<br />

Seminario Robin<br />

Sharma. Il leader che<br />

non aveva titoli<br />

Organizzatore: Diapason<br />

Vicenza - Fiera, padiglione L<br />

http://diapasonbooking.com/


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