Gestione diagnostico terapeutica del paziente ... - Carbone Editore
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108 R. Azzolina - G. Arrabito et Al.<br />
za <strong>del</strong> <strong>paziente</strong> politraumatizzato.<br />
Pazienti in classe emodinamica III e IV ( c o n<br />
perdite ematiche di 1500-2000 ml) oltre all’infusione<br />
di cristalloidi richiedono l’infusione di sangue<br />
per il ripristino <strong>del</strong>la normale volemia (6 sacche di<br />
emazia concentrate e 2 sacche di plasma fresco<br />
congelato).<br />
2. Intubazione endotracheale<br />
Serve per assicurare la pervietà <strong>del</strong>le vie aeree,<br />
prevenire l’inalazione di liquidi (sangue e vomito)<br />
nelle vie aeree ed assicurare la ventilazione <strong>del</strong><br />
<strong>paziente</strong> traumatizzato.<br />
Le indicazioni sono:<br />
• apnea<br />
• GCS ≤ 8<br />
• gravi traumi <strong>del</strong> collo e <strong>del</strong>le prime vie aeree<br />
• ipossia ed ipercapnia di grado severo.<br />
3. Drenaggio toracico<br />
Va eseguito in emergenza in caso di pneumotorace<br />
iperteso. Si posiziona un agocannula da 16 G<br />
nel II spazio intercostale sull’emiclaveare.<br />
Si deve sospettare uno pneumotorace quando<br />
si ha turgore <strong>del</strong>le giugulari, ipotensione, cianosi e<br />
riduzione <strong>del</strong> murmure vescicolare all’ascoltazione<br />
<strong>del</strong> torace.<br />
Nel caso di emotorace o pneumotorace non<br />
iperteso si può intervenire in emergenza introducendo<br />
un tubo di drenaggio di grosso calibro nel IV-V<br />
spazio intercostale anteriormente all’ascellare<br />
media, dopo incisione, dissezione e reperimento<br />
<strong>del</strong>la cavità pleurica.<br />
La toracotomia deve, nel caso di emotorace,<br />
favorire la fuoriuscita immediata di più di 1,5 l. di<br />
sangue.<br />
Conclusioni<br />
Tutti i politraumi devono essere considerati<br />
con cautela perché il peggioramento clinico e neurologico<br />
può essere imprevedibile.<br />
La gestione <strong>diagnostico</strong>-<strong>terapeutica</strong> a nostro<br />
giudizio, in accordo con le linee guida, necessita di<br />
un attento, continuo e scrupoloso monitoraggio<br />
<strong>del</strong>le funzioni vitali.<br />
Sarà importante quindi eseguire:<br />
• monitoraggio continuo ECG per la valutazione<br />
<strong>del</strong>le frequenza cardiaca;<br />
• monitoraggio non invasivo <strong>del</strong>la pressione<br />
arteriosa;<br />
• monitoraggio continuo con pulsiossimetro<br />
per valutare la SaO 2 (v.n > 92%);<br />
• monitoraggio <strong>del</strong>la diuresi oraria mediante<br />
catetere vescicale per la valutazione <strong>del</strong>l’emodinamica;<br />
• monitoraggio <strong>del</strong>la temperatura interna (l’ipotermia<br />
è una complicanza frequente <strong>del</strong> politraumatizzato<br />
conseguente spesso ad infusioni di liquidi<br />
non adeguatamente riscaldati mediante scaldaliquidi<br />
disponibile in pronto soccorso.<br />
In conclusione possiamo affermare che l’approccio<br />
al politrauma deve essere rapido, pratico,<br />
codificato secondo i protocolli che offrono il vantaggio<br />
di risparmiare tempo ed evitare inutili personalismi.<br />
Bibliografia<br />
1) Collicott PE : Advanced Trauma Life Support (ATLS):<br />
past, present, future. 16th stone lecture, A m e r i c a n<br />
Trauma Society. J Trauma 1992, 33: 749-753.<br />
2) Janjua KJ, Sugrue M, Deane SA. P rospective evalua -<br />
tion of early missed injuries and the role of tert i a ry<br />
trauma survey. J Trauma 1998; 44; 1000-6.<br />
3) Moss MC, Birchen MD: Volume changes within the<br />
true pelvis during disruption of the pelvic ring. Where<br />
does the haemorrage go?, 1996 Injury 27 (Suppl 1): S-<br />
A21.<br />
4) Mucha P.: Pelvic fracture . In Moore EE, Mattox KL,<br />
Feliciano DV(eds). 1991 Trauma 2 nd ed Norwalk, CT.<br />
Appleton-Lange p 553.<br />
5) Tiberio G., E m e rgenze medico chiru rg i c h e, <strong>Editore</strong><br />
Masson, Milano, 2001.<br />
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