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Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...

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Pubblicazione mensile<br />

<strong>del</strong>l’A.N.A.C.T.<br />

(<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Allevatori</strong> <strong>del</strong> Cavallo <strong>Trottatore</strong>)<br />

Iscrizione n. 218/204 nel<br />

Registro <strong>del</strong> Tribunale di Roma<br />

in data 27/05/2004<br />

Direttore Responsabile:<br />

Alessandro Viani<br />

Capo Redattore:<br />

Antonio Terraneo<br />

Comitato di redazione:<br />

Alberto Caravita<br />

Ernesto Cazzaniga<br />

Antonio Diana<br />

Marco Zafferoni<br />

Redazione:<br />

Lucio Celletti<br />

Redazione Amministrazione:<br />

Viale <strong>del</strong> Policlinico, 131<br />

00161 Roma<br />

Tel. 06 4416421<br />

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Fotografie di:<br />

Archivio Anact, Fabio Abete,<br />

Vieri Berti, Claudio Caldani,<br />

Mauro Castelluccio,<br />

Enzo De Nardin, Gerard Forni,<br />

Stefano Grasso, Vanessa Manto,<br />

Sara Zitelli, Giulio Ravenna<br />

Progetto Grafico<br />

e impaginazione:<br />

Franco Bottoni Studio<br />

bottoni@imgbase.com<br />

Spedizione in abbonamento<br />

postale 70%<br />

Filiale di Roma<br />

Stampa:<br />

Grafica Rinascimento Srl<br />

Via Giuseppe Vaccari, 9<br />

00194 Roma<br />

Tel. 06 55590255<br />

SOMMARIO<br />

ANNO LVIII - N° 6 - GIUGNO <strong>2010</strong><br />

AREA CORSE<br />

LISA TROVA L’AMERICA IN NORVEGIA 2<br />

ICELAND RISORGE E DIVENTA IL RE DI SVEZIA 4<br />

IRVING DA OSCAR 10<br />

MILLION FLYING GIOCO, PARTITA, INCONTRO 14<br />

MILLION NEL RICORDO DI GUIGLIA 15<br />

LA STAGIONE DEL MIRTILLO 18<br />

AREA ALLEVAMENTO<br />

SUA MAESTÀ LEMON DRA 20<br />

ALLEVAMENTO DUBINI - NEL CLUB DEGLI ALLEVATORI AL TOP 22<br />

ALLEVAMENTO DELL’ALVIO - SOGNANDO IL SUCCESSO 25<br />

L’AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN<br />

DALLA SVIZZERA CON AMORE 30<br />

ALLEVAMENTO MARK DI DANIELE CUGLINI - L’UMBRIA CUORE<br />

DEL TROTTO 33<br />

ASSEMBLEA GENERALE DELL’ANACT 37<br />

GLI AMICI RITROVATI 42<br />

UOMINI & CAVALLI<br />

LAVAL SEGNI PARTICOLARI... BELLISSIMO 46<br />

MOSES ROB IL CAMPIONE CON LE TRECCINE 48<br />

C’ERA UNA VOLTA<br />

MEMORIE DE “IL TROTTATORE”- PIERO GOLISANO 51<br />

CULTURA<br />

IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA 55<br />

FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO <strong>2010</strong>


AREA CORSE<br />

Che genio questo Jerry<br />

Riordan, trainer dal sorriso<br />

facile e dalla battuta<br />

sempre in tasca ma con<br />

le idee chiare. Lui e la<br />

sua Lisa America, in un fine settimana<br />

con i riflettori puntati sul<br />

Giovanardi, sono andati lassù, ad<br />

Oslo, dove il giorno non finisce<br />

mai e la moneta non è certo sotto<br />

assedio come il nostro ‘povero’ Euro.<br />

Una scelta sulla carta azzardata,<br />

perché onestamente il ricco<br />

2<br />

G.P. OSLO<br />

Lotteria pareva un’occasione ben<br />

più ghiotta, mentre l’Oslo Grand<br />

Prix era farcita di fenomeni come<br />

Marhaja, Premiere Steed, Enough<br />

Talk ecc…<br />

Non avevamo però fatto i conti con<br />

la classe di Lisa America, la figlia<br />

di Varenne e Zagabria Dei, che,<br />

sotto la pioggia <strong>del</strong>la Norvegia, ha<br />

infatti stravinto una corsa spettacolare.<br />

1.11.7 sul doppio chilometro e un<br />

successo ottenuto con il piglio <strong>del</strong><br />

di Matteo Muccichini<br />

LISA trova<br />

l’America in Norvegia<br />

migliore. Jorma Kontio nel lancio<br />

si è visto scavalcare da Copper<br />

Beach, è stato buono buono in<br />

corda fino all’ultima curva, quando<br />

trovata la destra libera ha lanciato<br />

a centro pista Lisa. Lei ha<br />

fatto il resto, con una progressione<br />

imponente, fino a travolgere<br />

alcuni tra i più forti cavalli al<br />

mondo. Snobbata al gioco, Lisa ha<br />

però sovvertito ogni pronostico,<br />

convincendo anche gli scettici che<br />

non credevano alla possibilità di


Lisa America, il driver Jorma Kontio e<br />

l’allenatore Jerry Riordan dominano<br />

il G.P. di Oslo<br />

correre senza le mezze balze, vietate<br />

in Norvegia.<br />

Non solo una vittoria, ma un titolo,<br />

quello di fuoriclasse <strong>del</strong> trotto europeo.<br />

Sedotta e abbandonata da<br />

Stig Johansson ora nell’olimpo<br />

<strong>del</strong> trotto<br />

La figlia di Varenne e Zagabria Dei<br />

è sempre stata una cavalla fuori<br />

dall’ordinario. Portacolori <strong>del</strong>l’intramontabile<br />

Lou Guida, americano<br />

con il cuore tricolore che non smette<br />

di produrre cavalli dal sangue blu<br />

per affidarli a Jerry Riordan, suo<br />

amico e uomo di cavalli dal comprovato<br />

stile a stelle a strisce con<br />

contaminazioni europee. Jerry infatti<br />

è riuscito a compiere il miracolo,<br />

migliorando la femmina dal punto<br />

di vista tecnico e mentale. Così<br />

da puledra potente ma macchinosa,<br />

con il passare <strong>del</strong> tempo, Lisa America<br />

è diventata atleta devastante e<br />

gestibile in tutti gli schemi.<br />

Tra i leader di una generazione di<br />

fenomeni, come quella <strong>del</strong>la lettera<br />

“L” in cui figurano la Derbywinner<br />

Lana <strong>del</strong> Rio, Le Toquet e anche<br />

Libeccio Grif, Lisa America è quindi<br />

l’unica ad invecchiare come il<br />

vino buono, ad ogni anno più gustoso<br />

e ricco di profumi. La sua<br />

eleganza e le sue impressionanti<br />

prestazioni a Milano, l’anno scorso<br />

nell’Europa e quest’anno nell’Encat,<br />

avevano anche convinto Stig<br />

Johansson a chiederne l’acquisto<br />

questa primavera. L’affare saltò<br />

per un giudizio negativo sul fisico<br />

<strong>del</strong>l’indigena. Una scelta per nostra<br />

fortuna sbagliata, dato che<br />

l’alloro di Oslo è di quelli pesanti, e<br />

oggi Lisa America è entrata di diritto<br />

nell’olimpo <strong>del</strong> trotto europeo.<br />

Un movimento che sembrava averci<br />

un po’ emarginato negli ultimi<br />

due anni, ma quando la classe c’è<br />

prima o poi i conti tornano.<br />

Lisa America ha quindi ribadito di<br />

essere la prima <strong>del</strong>la classe, e che<br />

può giocarsela contro chiunque.<br />

Un messaggio chiaro e meraviglioso<br />

per il nostro allevamento, che<br />

non smette di sfornare campioni<br />

internazionali.<br />

3


4<br />

di Massimo De Marco<br />

ICELAND<br />

risorge e diventa<br />

il Re di Svezia<br />

Arrivo Elitlopp <strong>2010</strong> - Iceland, Torvald Palema, Brioni<br />

<strong>Il</strong> filo che lega Scarlet Knight<br />

a Iceland, al di là <strong>del</strong>l’essere<br />

papà e figlioletto, è il loro<br />

trait d’union a due gambe,<br />

Stefan ‘Tarzan’ Melander,<br />

per almeno una parte <strong>del</strong>la decade,<br />

quella che va dal 2001 ad oggi,<br />

a causa <strong>del</strong>la passione per la fotografia<br />

- una passione che all’inizio<br />

ELITLOPPET<br />

<strong>del</strong>la carriera lo aveva fatto guardare<br />

con occhi perlomeno strani -<br />

chiamato da tutti appunto ‘Photo<br />

Tarzan’. Di strano vero però, a<br />

quei tempi, c’era già il primo Kolgjini,<br />

quindi lui all’atto pratico si è<br />

rivelato un dilettante...<br />

Era l’anno di Varenne in America,<br />

l’anno di Scarlet in America.<br />

L’anno <strong>del</strong>l’Europa in America, il<br />

primo vero momento in cui il<br />

trotto made in Vecchio Continente<br />

e l’allora quasi intoccabile<br />

mondo <strong>del</strong>l’ harness made in Usa<br />

sono sembrati davvero molto vicini.<br />

Al Meadowlands i trionfatori<br />

furono loro, uno nella Breeders e<br />

l’altro nell’Hambletonian, Giam-


dida<br />

5


paolo Minnucci e Stefan Melander;<br />

vincitori oltre che in pista<br />

anche davanti e dietro le telecamere.<br />

Quasi dieci anni dopo Melander<br />

è ancora lì, sul trono <strong>del</strong>l’Elitlopp<br />

grazie al fil rouge con il<br />

cavallo che l’ha fatto conoscere<br />

fuori dai confini nazionali. Se<br />

Scarlet è stato la scintilla, infatti,<br />

Iceland è l’ultimo gioiellino, quello<br />

che forse non t’aspetti, più<br />

grande <strong>del</strong> proprio essere nel<br />

giorno più importante <strong>del</strong>la carriera.<br />

In mezzo la terza perla,<br />

l’Amérique di Gigant Neo. Sì, perché<br />

ora Melander ha vinto da allenatore<br />

le tre più grandi corse al<br />

mondo. Con tre cavalli diversi.<br />

Mica un “pirla”, insomma.<br />

Al padre Iceland assomiglia anche<br />

6<br />

Erik Adielsson con Mauro Biasuzzi<br />

fisicamente, solo che è più svelto a<br />

partire, è più scattista. Non che l’altro<br />

fosse un paracarro, anzi, però<br />

lui va via con la macchina. Guarda<br />

caso quello che gli è servito tatticamente<br />

per vincere grazie all’avveduta<br />

distribuzione dei parziali di<br />

Johnny Takter, uno che sempre a<br />

cavallo <strong>del</strong> millennio aveva il soprannome<br />

di ‘Johnny Be Bad’ negli<br />

Usa, giusto per differenziarlo dal<br />

fratello Jimmy, allenatore di una<br />

connection che dall’altra parte <strong>del</strong>l’Atlantico<br />

ha dominato per qualche<br />

stagione. Tanto scarso però Johnny<br />

non deve esserlo, visti i successi ottenuti<br />

da allora ad alto livello, sino<br />

a questo, l’ultimo, ottenuto con un<br />

pugnetto a mo’ di calciatore dopo il<br />

gol sul palo <strong>del</strong>l’Elitlopp.<br />

Una vittoria per il cavallo venuta<br />

nonostante un infortunio grave<br />

che ne aveva messo in dubbio la<br />

carriera, tanto da far dire nei<br />

giorni pre-Elitlopp al 53enne trainer<br />

che Iceland aveva “truffato la<br />

morte”. Questo il passato di uno<br />

che sino alle 17.05 <strong>del</strong> 30 maggio<br />

non era un Carneade, - negli ultimi<br />

2 anni ha vinto 5 milioni di Euro<br />

- di certo un buon cavallo ma<br />

che nessuno, probabilmente neanche<br />

Melander, riteneva lo fosse<br />

abbastanza per poter vincere la<br />

classica di Solvalla, così come<br />

aveva scritto nei giorni prima <strong>del</strong>la<br />

prova sul web-blog di Expressen,<br />

il giornale sportivo svedese<br />

di cui è editorialista per il trotto.


Arrivo Seconda Batteria Elitlopp <strong>2010</strong> -<br />

Torvald Palema all'esterno batte Brioni 7<br />

I Won't Dance 4 - Beat The Tag Main 2 - Wise As 6<br />

Arrivo Club Grand Prix - 4 I Wan't Dance -<br />

2 Beat The Tag - 6 Main Wise As<br />

Elitlopp <strong>2010</strong> - Penultima Curva<br />

7


E ora l’invito per la Breeders’<br />

Cup, in programma a ottobre a<br />

Pocono Downs. Giusto per chiudere<br />

il cerchio e far sì che il tamburo<br />

batta - se possibile - un poco<br />

più veloce.<br />

8<br />

PRIMA<br />

BATTERIA<br />

Al trotto l’allevamento italiano c’è<br />

sempre, l’unica cosa sulla quale<br />

può contare l’ippica in momenti<br />

come questi che dire difficili è come<br />

dare una nocciolina a Super<br />

Pippo. Una banalità.<br />

Non solo Irving Rivarco al sabato<br />

e la prima vittoria in bianco-rosso-verde<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Swe-<br />

den Cup, ma anche <strong>Il</strong>aria Jet che<br />

centra il primo heat <strong>del</strong>l’Elitlopp<br />

e l’ultimo successo chez Souloy<br />

vista la querelle sulla gestione<br />

nella maniera in cui piace a lei,<br />

stare a guardare e poi sprintare<br />

forte, il cliché da quando? E’ diventata<br />

grande che probabilmen-<br />

<strong>Il</strong>aria Jet J.M. Bazire sgamba (prima Batteria)<br />

te più le si addice. In calo in retta<br />

il front runner Copper Beach,<br />

battuto Triton Sund, venuto dall’ultima<br />

posizione a cercare un<br />

piazzamento avanti a Nu Pagadi,<br />

che paga il percorso esterno ma<br />

dimostra di essere quel che ci si<br />

aspettava, un bel lottatore coi<br />

contro-fiocchi da area di rigore.<br />

Capitolo a parte merita Lucky<br />

Jim, il campione made in Usa, il<br />

cavallo venuto dall’altro mondo<br />

per cercare di ristabilire la verità.<br />

Settimo. Ultimo. A disagio già in<br />

sgambatura, neanche bello, l’ombra<br />

di quello visto nel corso di


una carriera sin qui fenomenale<br />

dall’altra parte <strong>del</strong>l’ Atlantico o al<br />

limite su youtube.<br />

Anche Andy Miller magari non è<br />

esente da colpe tattiche, al di là<br />

<strong>del</strong> diverso approccio Stati Uniti-<br />

Europa, però non sta lì il senso<br />

<strong>del</strong> discorso: meno di un giro in<br />

terza ruota costante dopo partenza<br />

lenta, il calo sull’ultima curva,<br />

l’impressione di non avere mai<br />

nulla in mano di vero. Boh! Mazinga<br />

e Goldrake erano diversi<br />

quando eravamo piccoli...<br />

Foto sopra: Brindisi Melander Iceland Takter<br />

Foto al centro: Iceland primo piano<br />

Foto sotto: <strong>Il</strong>aria Jet a Solvalla<br />

SECONDA<br />

BATTERIA<br />

Carta vince, carta perde: le corse<br />

dei cavalli non sono difficili da<br />

spiegare a volte. Tutta strada di<br />

fuori scoperta, l’esatto contrario<br />

di quel che era capitato a Oslo: la<br />

domenica di Solvalla di Lisa America<br />

è tutta qui. Una prestazione<br />

in linea assoluta simile nel valore,<br />

anche se non consente alla figlia<br />

di Zagabria Dei di poter terminare<br />

che penultima, reattiva<br />

sino all’imbocco <strong>del</strong>l’ultima curva<br />

o poco più. Non vince però lo<br />

“strillo” Beanie M.M., il favorito<br />

<strong>del</strong> tot svedese, puntato a tamburo<br />

battente a vincere l’Elitlopp<br />

nel suo complesso per tutta la<br />

settimana, andato in mano da<br />

leader sino ai 250 finali e poi capace<br />

di tenere solo una cinquantina<br />

di metri ancora l’allungo prima<br />

di floppare duro. Sta fuori addirittura<br />

dalla finale, passato prima<br />

da Brioni, dominatore a metà<br />

retta d’arrivo, e poi anche dall’ologramma<br />

di Torvald Palema,<br />

risparmioso e lontano parente <strong>del</strong><br />

vero Torvald Palema, quello intelligente,<br />

quello che veniva usato in<br />

maniera ben diversa per scelte<br />

tattiche e fisico <strong>del</strong> ruolo quanto<br />

poteva. Ah, a cote c’è anche Iceland<br />

e quanto sia importante un<br />

dettaglio come un terzo posto lo<br />

si capirà qualche ora più tardi!<br />

9


IRVING<br />

da Oscar<br />

Nei suoi trentatré anni<br />

di storia la Sweden<br />

Cup, l’internazionale<br />

che tiene banco a Solvalla<br />

la vigilia <strong>del</strong>l’Elitlopp,<br />

ha visto scendere in campo<br />

soltanto nove indigeni italiani, più<br />

un pugno di importati, il cui miglior<br />

risultato è il terzo posto di<br />

Fiddler Hanover, con Gabriele Marani,<br />

nel 1992. Prima <strong>del</strong> 30 maggio<br />

di quest’anno il bottino per i<br />

rappresentanti <strong>del</strong> nostro allevamento<br />

segnava un successo in batteria<br />

per Bordeaux As (nel 2003,<br />

quinto nell’atto finale) e il secondo<br />

posto di Exelon Lb, con Paolo Leoni,<br />

sia nell’eliminatoria che nella<br />

finale <strong>del</strong>l’edizione 2007, vinta<br />

dallo svedese Jaded. Non avevano<br />

sortito alcun effetto i tentativi di<br />

Buganda (con Casoli nel 1978,<br />

quando ancora la corsa si disputava<br />

in due heat, uno sulla breve,<br />

l’altro sulla media distanza), Tisfattista<br />

(nel 2001 con Andreghetti),<br />

Amity Lb (con Kontio nel 2002)<br />

e Gambling Bi (2009, con Bazire).<br />

Con quest’ultimo che scese in campo<br />

restando sul successo nel Lotteria<br />

di Agnano.<br />

Quest’anno Irving Rivarco, autore<br />

di un eccellente uno-due (1.11.6 in<br />

batteria, 1.11.3 in finale), ha colmato<br />

la lacuna in questo tradizionale<br />

confronto, la cui importanza è<br />

ben superiore a quanto possa fare<br />

intendere dotazione e status di<br />

corsa solo di Gruppo II. La Sweden<br />

Cup negli anni è stata infatti fre-<br />

10<br />

di Ezio Cipolat<br />

IL FIGLIO DI GANYMEDE È IL PRIMO INDIGENO ITALIANO<br />

A CENTRARE LA SWEDEN CUP


GANYMEDE 5, 1.11.5<br />

nato in FRANCIA nel 1994<br />

BISCUIT RIVARCO<br />

nato in ITALIA nel 1998<br />

BUVETIER D’AUNOU<br />

4, 1.14.4<br />

UDAMÈS<br />

ARNDON<br />

3, TT 1.54<br />

PORTIA HANOVER<br />

quentata e vinta da fior di primaserie,<br />

come Pershing, Keystone Patriot,<br />

Callit, Kosar, Bravur Sund e<br />

IRVING RIVARCO 6, 1.10.9<br />

Maschio Baio, nato il 7 aprile 2004<br />

Allevatore: Az. Agr. Rivarco - Propr.: Sc. Giusy e Gaetano<br />

ROYAL PRESTIGE<br />

3, 1.55.1<br />

NESMILE<br />

1.17.4<br />

QUIOCO<br />

1.15<br />

GADAMES<br />

1.15<br />

ARNIE ALMAHURST<br />

3, TT 1.57.2<br />

ROYDON GAL<br />

SUPER BOWL<br />

3, 1.56.2<br />

PORTIA LOBELL<br />

3, 1.59.4<br />

Digger Crown. E assieme ad Irving,<br />

hanno fatto una bella figura<br />

gli altri due rappresentanti <strong>del</strong> no-<br />

SPEEDY CROWN 3, 1.57.1<br />

ROSEMARY 3, 1.57.2<br />

CAPRIOR 1.19<br />

AMOURS DU NEMIL 1.20<br />

VERMONT 1.25<br />

BEATRIX II 1.26<br />

KERJACQUES 1.19<br />

JABEL 1.19<br />

SPEEDY SCOT 3, 1.56.4<br />

AMBITIOUS BLAZE<br />

SUPER BOWL 3, 1.56.2<br />

BLYTHESOME<br />

STAR’S PRIDE 5, 1.57.1<br />

PILLOW TALK 3, 2.11.1 h<br />

NOBLE VICTORY 4, 1.55.3<br />

PRINCESS SHANNON<br />

stro allevamento in campo: Irambo<br />

Jet, quarto nell’atto conclusivo dopo<br />

l’analogo piazzamento ottenuto<br />

11


nell’eliminatoria e Garland Kronos,<br />

terzo nel turno preliminare<br />

(quello vinto da Irving) e settimo in<br />

finale.<br />

A Solvalla l’allievo dei Gubellini e<br />

di Harri Rantanen, già ottimo ad<br />

Agnano nel Lotteria, battuto soltanto<br />

da Italiano in prossimità <strong>del</strong><br />

traguardo, ha mostrato slancio e<br />

maturità atletica su una pista molto<br />

selettiva e in un pomeriggio non<br />

perfetto dal punto di vista climatico,<br />

con pioggia a tratti. Un traguardo<br />

che lo lancia tra i più forti<br />

Free For All in attività sulle piste<br />

europee, un risultato, però, da<br />

confermare nelle prossime uscite,<br />

12<br />

Irving Rivarco in primo piano, in corsa e<br />

con in sediolo Pippo Gubellini<br />

programmate anch’esse ancora<br />

sulle piste nordiche, finlandesi nello<br />

specifico.<br />

Irving Rivarco ha ottenuto la definitiva<br />

consacrazione su una pista<br />

<strong>del</strong> Paese, la Svezia, che lo aveva<br />

visto muovere i primi passi agonistici.<br />

<strong>Il</strong> figlio di Ganymede, infatti,<br />

era stato acquistato da yearling alle<br />

aste, da Lutfi Kolgjini che lo portò<br />

a casa, a Vomb Nigarda, per pochi<br />

soldi (solamente 3500 euro).<br />

Ricorda il suo allevatore: “Kolgjini<br />

a questi tempi aveva in scuderia<br />

Olimède che aveva appena vinto il<br />

Campionato Europeo dei 3 Anni.<br />

Ganymede non aveva ancora una<br />

grande notorietà e i suoi prodotti<br />

venivano via a poco. Irving, poi,<br />

era un puledro ben fatto, equilibrato.<br />

Non pensai a difenderlo, un<br />

po’ perché non è nelle mie abitudini,<br />

un po’ perché il cavallo andava<br />

da un trainer particolarmente abile<br />

con i puledri.”<br />

Era comunque destino che Irving<br />

tornasse presto in Italia: dopo un<br />

esordio non particolarmente fortunato,<br />

il 26 settembre 2006 a Jägersro,<br />

il suo trainer lo trasferì a<br />

Tor San Lorenzo dal team Turja-<br />

Minnucci per tornare in azione con<br />

un successo a media di 1.15.5 il 29<br />

gennaio <strong>del</strong>l’anno successivo. Da<br />

allora, con i colori <strong>del</strong>la Scuderia<br />

Giusy e Gaetano, Irving ne ha fatta<br />

di strada, mettendo assieme 21<br />

successi e 10 piazzamenti nelle 49


corse disputate, un record di<br />

1.10.9 (ottenuto il 27 febbraio di<br />

quest’anno a San Siro), 345mila<br />

euro di somme vinte e, oltre alla<br />

vittoria <strong>del</strong>la Sweden Cup e al secondo<br />

nel Lotteria che lo hanno innalzato<br />

al vertice, anche il successo<br />

nel Città di Treviso, l’estate<br />

scorsa.<br />

Un fior di atleta Irving Rivarco,<br />

ben cresciuto sui prati di Berlingo,<br />

nel bresciano, e frutto <strong>del</strong>l’intuizione<br />

di Gaetano Turrini, che acquistò<br />

la nonna Portia Hanover da<br />

Giorgio Carini: “Stavo muovendo i<br />

primi passi come allevatore ed ero<br />

alla ricerca di femmine che rispondessero<br />

a dei requisiti che mi ero<br />

fissato dopo i primi studi sugli incroci.<br />

Portia era una Super Bowl,<br />

ma soprattutto aveva una mamma<br />

da Noble Victory, una mamma tra<br />

l’altro assai buona: Portia Lobell,<br />

infatti, era una Stakewinner vincitrice<br />

di oltre135mila dollari negli<br />

Anni Settanta. Quando l’acquistai<br />

Portia Hanover aveva già prodotto<br />

il più che valido Tobur. Poi per me<br />

ha dato il buon Alè Mon Rivarco e<br />

Biscuit Rivarco, la mamma di Irving.<br />

Anche Biscuit era una cavalla<br />

che prometteva, ma la misi subito<br />

in razza, all’insorgere dei primi<br />

problemi fisici, presentandola prima<br />

a SJ’s Photo poi a Ganymede.<br />

L’incrocio tra Ganymede e una<br />

Arndon come Biscuit mi piace molto.<br />

Due fratelli pieni di Irving fanno<br />

ben sperare: la femmina Nausika<br />

Rivarco è in attività in Olanda,<br />

mentre Olaf Rivarco è in training<br />

da Enrico Bellei. Mi piace far nota-<br />

re che a questo puledro ha dato un<br />

nome svedese. Evidentemente me<br />

lo sentivo.”<br />

<strong>Il</strong> vincitore <strong>del</strong>la Sweden Cup vuole<br />

ricordare nel nome il noto scrittore<br />

americano John Irving, famoso anche<br />

in Italia soprattutto per Le regole<br />

<strong>del</strong>la casa <strong>del</strong> sidro, dal quale<br />

è stato tratto l’omonimo film con<br />

Michael Caine, Tobey Maguire e<br />

Charlize Teron, per il quale Irving<br />

ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura.<br />

E un Oscar lo ha anche meritato<br />

l’ultimo sabato di maggio Irving<br />

Rivarco, grande protagonista <strong>del</strong>le<br />

Sweden Cup.<br />

13


differenza tra<br />

una sorpresa e qualcosa<br />

di sorprendente.<br />

E per spiegare ta-<br />

C’una<br />

le tesi la vittoria di<br />

Million Flying nel Premio Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica di Trieste<br />

pare fatta apposta. Million al gioco<br />

era infatti considerato una sorpresa,<br />

testimoniata dalla quota di 10<br />

contro 1 al totalizzatore ma il suo<br />

successo era comunque nell’aria,<br />

perché frutto di una continua ascesa<br />

atletica e tecnica, e <strong>del</strong> lavoro di<br />

un bravissimo umile professionista<br />

come Paolo Romanelli.<br />

14<br />

Una progressione<br />

finale devastante<br />

Un doppio chilometro movimentato,<br />

con i favoriti che uno dopo l’altro<br />

hanno provato a vincere finendo<br />

però con il perdere. Ci ha provato<br />

in partenza Moses Rob, ingolosito<br />

dal numero buono dietro la macchina,<br />

dopo una serie di ottime<br />

prestazioni partendo dalla seconda<br />

fila. L’allievo di Giuseppe Luongo<br />

ha però sbagliato sulla prima curva,<br />

lasciando il comando a Madras,<br />

a sua volta in difficoltà alla distanza.<br />

Anche Merckx Ok e Mania ci<br />

hanno provato avanzando al largo<br />

presto per andare a prendere il<br />

battistrada, pagando però lo sforzo.<br />

L’atteso Mustang Grif ha avuto<br />

invece problemi di traffico, e anche<br />

la scarsa attitudine sul doppio chilometro.<br />

Bene hanno corso invece<br />

Mack Grace Sm e Maddy Laser,<br />

piazzati nell’ordine dietro al dominatore<br />

Million Flying.<br />

Quest’ultimo è stato alla finestra in<br />

partenza, ha aspettato in pariglia<br />

che gli altri se le dessero di santa<br />

ragione, e poi ai 500 metri finali si<br />

è messo in mezzo alla pista travolgendo<br />

tutto e tutti. Gioco, partita<br />

ed incontro per un ottimo ragguaglio<br />

al chilometro di 1.14.7, che<br />

sulla pista lenta <strong>del</strong> Montebello di<br />

Trieste vuol dire andare forte.<br />

Un cavallo che sa<br />

solo vincere<br />

Con solo 13 corse in carriera Mil-<br />

di Alberto Cagnato<br />

GRAN PREMIO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />

MILLION<br />

FLYING<br />

gioco, partita, incontro<br />

lion Flying è un bel progetto <strong>del</strong>l’Allevamento<br />

Fly Fast.<br />

Un figlio di Running Sea e di Ambra<br />

di Azzurra, da Lemon Dra.<br />

Paolo Romanelli ha preferito<br />

aspettare, portando in pista Million<br />

a tre anni, e scegliendo il<br />

programma con perfetta strategia.<br />

Ne è venuto fuori uno score da<br />

campione, con dieci successi e un<br />

piazzamento. Million è andato così<br />

fuori dal marcatore in solo due<br />

occasioni.<br />

<strong>Il</strong> portacolori <strong>del</strong> Signor Giovanni<br />

D’Alterio in questi tredici mesi di<br />

impegni ha fatto vedere di essere<br />

un cavallo completo, e di migliorare<br />

di corsa in corsa fino al Gran<br />

Premio Presidente <strong>del</strong>la Repubblica.<br />

Un nome nuovo, un cavallo fresco<br />

che potrebbe essere un fattore di<br />

una generazione che, come insegna<br />

anche Mago D’Amore, sta<br />

sfornando fior fior di cavalli anche<br />

dopo la cruciale stagione <strong>del</strong> Derby.<br />

Million Flying fa parte <strong>del</strong>la lista<br />

e con lui Paolo Romanelli, un<br />

uomo avvezzo alle sorprese ma di<br />

certo non più sorprendente.


Una grande famiglia indigena dietro il vincitore<br />

<strong>del</strong> Premio Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Million Fliyng, vincitore<br />

a sorpresa ma<br />

non casuale <strong>del</strong> Premio<br />

Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica sulla<br />

pista triestina al record <strong>del</strong>la corsa<br />

di 1.14.7 sui 2060 metri, può diventare<br />

un fattore importante nel<br />

nuovo organigramma che si sta<br />

<strong>del</strong>ineando al vertice <strong>del</strong>la leva indigena<br />

2006, dopo il ridimensionamento<br />

di molti protagonisti <strong>del</strong>l’iter<br />

classico <strong>del</strong>lo scorso anno.<br />

L’allievo di Paolo Romanelli, presentatosi<br />

al Montebello con una<br />

striscia di sei successi consecutivi,<br />

è uscito nel miglior modo possibile<br />

dal primo impatto con i coetanei<br />

più titolati, confermando, in un<br />

contesto difficile, brillantezza fisica,<br />

carattere e qualità.<br />

E la qualità di questo cavallo viene<br />

da lontano. <strong>Il</strong> portacolori di Giovanni<br />

D’Alterio, infatti, è il rappresentante<br />

di una <strong>del</strong>le linee più vecchie<br />

e nobili <strong>del</strong> nostro allevamen-<br />

di Ezio Cipolat<br />

MILLION<br />

nel ricordo di Guiglia<br />

to. Una linea, che una trentina di<br />

anni fa sembrava destinata all’esaurimento,<br />

ha invece trovato,<br />

grazie ad Ambadar, terza madre<br />

di Million Flying, un rinnovato<br />

slancio.<br />

Sono otto le generazioni indigene<br />

di questa famiglia che ha come<br />

ava-base l’americana Ella Brewer,<br />

da Peter Brewer e Ella Burnett, acquistata<br />

dal conte Paolo Orsi Mangelli<br />

nel 1937, direttamente da Pietro<br />

Coccia che l’aveva importata<br />

15


RUNNING SEA 3, 1.53.3<br />

maschio baio nato in USA nel 1993<br />

AMBRA DI AZZURRA 5, 1.15.9<br />

femmina baio nata in ITA nel 1997<br />

dal Kentucky, dove era nata sei anni<br />

prima.<br />

“È una giumenta di taglia, non<br />

particolarmente distinta, ma assai<br />

robusta e con una eccezionale<br />

punta di velocità”, così scriveva di<br />

questa cavalla il conte Paolo nel<br />

primo volume <strong>del</strong> suo Libro genealogico<br />

<strong>del</strong>la Razza.<br />

Ella Brewer fu immessa in razza in<br />

Italia in un periodo non facile, alla<br />

vigilia <strong>del</strong>la Seconda Guerra Mondiale,<br />

ma fece in tempo a produrre,<br />

tra gli altri, Ladino, nel 1939,<br />

vincitore classico (Criterium, Veneto,<br />

<strong>Nazionale</strong>, Premio Allevamento<br />

a Modena e Italia) ma stroncato<br />

prematuramente da una polmonite<br />

ad Agnano, mentre era in attesa<br />

<strong>del</strong> Premio <strong>del</strong>l’Impero, vale a dire<br />

<strong>del</strong> Derby, e nel 1941 Nereide, che<br />

portò avanti come mamma il suo<br />

ceppo.<br />

Da Nereide nasce Ubertide (<strong>Nazionale</strong><br />

1951) e da questa, nel 1957,<br />

Guiglia (da Doctor Spencer), classe<br />

cristallina e grande velocità<br />

(1.16.7 di record a 3 anni), plurivincitrice<br />

(Criterium, Elwood Medium,<br />

San Siro, Premio d’Inverno,<br />

16<br />

SUPERGILL<br />

3,1.53.3<br />

WISH FOR SPEED<br />

3, 1.57.3<br />

LEMON DRA<br />

5, 1.14.1<br />

FIMBADAR<br />

4, 1.14.4<br />

MILLION FLYING 4, 1.14.7 sui 2060 - € 57.123<br />

Maschio Baio, nato il 1° maggio 2006<br />

Allevatore: Az. Agr. Fly Fast Srl - Propr.: Giovanni D’Alterio<br />

SUPER BOWL<br />

3, 1.56.2<br />

WINKY'S GILL<br />

3, 1.55.2<br />

SPEEDY CROWN<br />

3, 1.57.1<br />

WISHE'S KEEPER<br />

3, 2.13<br />

SHARIF DI IESOLO<br />

6, 1.15<br />

DANEA<br />

4, 1.18.1<br />

THE LAST HURRAH<br />

5, 1.14.4<br />

AMBADAR<br />

Continentale, Vittoria; seconda nel<br />

Derby e nel Gran Premio d’Europa)<br />

che molti osservatori considerano<br />

(Casoli era tra questi) la migliore<br />

femmina prodotta dall’allevamento<br />

italiano nel trentennio tra<br />

il 1950 e il 1980, dopo la straordinaria<br />

Agaunar.<br />

Guiglia, prematuramente scomparsa<br />

nel 1967, ha lasciato soltanto<br />

tre figli: le femmine Ribolla e<br />

Staffa e l’ottimo maschio Torcello.<br />

STAR'S PRIDE 5, 1.57.1<br />

PILLOW TALK<br />

BONEFISH 3, 1.58.1<br />

LASSIE BLUE CHIP 2.03.4<br />

SPEEDY SCOT 3, 1.56.4<br />

MISSILE TOE 3, 2.05.2<br />

DARTMOUTH 4, 2.00.1<br />

WISHING WELL 3, TT 2.07.1<br />

QUICK SONG 3, 1.59.3<br />

ODILE DE SASSY 1.18.4<br />

ACERO 3, 1.20.3<br />

BABELE 6, 1.18<br />

AYRES 3, 1.55.4<br />

PERSIAN MODEL 2, 2.04.3<br />

DART HANOVER 3, TT 2.00.2<br />

BAMBA 1.18.7<br />

Staffa, come mamma non ha lasciato<br />

il segno, mentre Ribolla ha il<br />

merito di aver prodotto Bamba,<br />

dalla quale, oltre al valido Brasimone<br />

(cavallo da centrali per la<br />

Lady M con Gubellini), ha appunto<br />

dato Ambadar, la fattrice con la<br />

quale tutta la linea ha trovato rinnovato<br />

slancio.<br />

Ambadar, dall’ottimo padre di fattrici<br />

Dart Hanover, come mamma si<br />

è distinta con Fimbadar e Lurabo


La linea femminile che porta a MILLION FLYING<br />

ELLA BREWER<br />

1931, PETER THE BREWER<br />

NEREIDE<br />

1941, MACLIN HANOVER<br />

UBERTIDE<br />

1948, DE SOTA<br />

Blue. La prima nel 1987 a San Siro,<br />

con in sulky Bjorn Lindblom, stabilì<br />

il record <strong>del</strong>le femmine indigene di<br />

4 anni trottando i 1600 metri a media<br />

di 1.14.4, due decimi in meno<br />

<strong>del</strong> precedente vertice stabilito da<br />

Elen Pf, nell’estate <strong>del</strong>l’anno precedente<br />

a Taranto. La carriera <strong>del</strong>la<br />

femmina di Lindblom è pressoché<br />

legata a questo exploit; ben più consistente<br />

quella di Lurabo Blue, che è<br />

stato uno dei cardini <strong>del</strong>la nostra leva<br />

1986, vincitore classico dai 2 ai<br />

4 anni, sette in GP al suo attivo (Criterium<br />

Vinovo, Criterium Partenopeo,<br />

<strong>Allevatori</strong>, Giovanardi dopo un<br />

epico testa a testa con Lemon Dra,<br />

Stabile, Etruria e Premio Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica, proprio come il<br />

GUIGLIA<br />

1957, DOCTOR SPENCER<br />

RIBOLLA<br />

1965, MIGHTY NED<br />

BAMBA<br />

1972, MARENGO HANOVER<br />

AMBADAR<br />

1978, DART HANOVER<br />

suo giovane consaguineo Million<br />

Flying). Lurabo Blue si è poi validamente<br />

illustrato anche come stallone,<br />

sul solco <strong>del</strong> suo straordinario<br />

padre Sharif di Iesolo.<br />

Fimbadar, come mamma Ambadar,<br />

da fattrice si è mostrata prolifica<br />

ad alto livello: tredici i suoi prodotti<br />

(dieci in corsa, Immer di Azzurra<br />

1.13.4 e 117 mila euro, il più<br />

veloce, ricco e titolato come vincitore<br />

<strong>del</strong> Premio <strong>del</strong>le Aste), sette dei<br />

quali femmine, tutte immesse in<br />

razza e, tranne Comma di Azzurra<br />

e Dimma di Azzurra i cui prodotti<br />

non hanno ancora l’età per correre,<br />

le altre già illustratesi con figli di ottimo<br />

livello: Pea di Azzurra con Balzam<br />

dei Bessi 1.14.1; Top di Azzur-<br />

FIMBADAR<br />

1983, THE LAST HURRAH<br />

AMBRA DI AZZURRA<br />

1997, LEMON DRA<br />

ra con Flok di Azzurra 1.13.9, Minnesotha<br />

Cub 1.14.5 e Cielo di Azzurra<br />

1.14.8; Usa di Azzurra con<br />

Dambrogio 1.15.1; Via di Azzurra<br />

con Ingegno Luis 1.13.3 e Ambra di<br />

Azzurra proprio con il classico Million<br />

Flying.<br />

Million ha offerto la possibilità ai<br />

suoi allevatori, l’Azienda Agricola<br />

Fly Fast di Scorzé in provincia di<br />

Venezia, di cogliere il primo risultato<br />

di vertice: niente male, se si considera<br />

che i primi prodotti usciti da<br />

questo allevamento sono quelli con<br />

la lettera I (dunque <strong>del</strong> 2004), tra i<br />

quali figura Iper Flying, che per un<br />

breve periodo fu il primatista <strong>del</strong>la<br />

sua leva, con l’1.13.1 ottenuto il 4<br />

marzo 2007 a San Siro.<br />

17


Se i numeri contano qualcosa<br />

si può dire che, a<br />

tutto maggio, Mirtillo<br />

Rosso è il nostro migliore<br />

4 anni. Certo, sappiamo<br />

benissimo anche noi che la dittatura<br />

<strong>del</strong> cronometro e <strong>del</strong>le somme<br />

vinte è fallita da un pezzo e che oggi<br />

sono le impressioni a dare la gerarchia<br />

ai valori dei cavalli. E va<br />

riconosciuto a Mago D’Amore il titolo<br />

di nostra migliore lettera “M”<br />

per le sue vittorie pesanti nel recente<br />

Europa e nel passato Orsi<br />

Mangelli. Ma Mirtillo Rosso, nel<br />

giorno <strong>del</strong> Gran Premio San Paolo,<br />

18<br />

G.P. SAN PAOLO<br />

La stagione <strong>del</strong><br />

Mirtillo<br />

Enrico Bellei e Mirtillo Rosso salutano il pubblico dopo la vittoria <strong>del</strong> G.P. San Paolo<br />

ha sancito di esser un campione,<br />

conquistando vittoria, record <strong>del</strong>la<br />

generazione di 1.11.2 e superando,<br />

per somme vinte in classifica,<br />

Macho Gams.<br />

Così a Montegiorgio si è rivisto il<br />

miglior Mirtillo Rosso, in un palcoscenico<br />

piacevole e festoso come è<br />

sempre l’impianto marchigiano,<br />

con il pubblico che ha gradito le<br />

tante attività collaterali a disposizione<br />

nella giornata. Dal raduno di<br />

basket per i più piccoli alla originale<br />

merenda per i grandi ma prima<br />

di tutto con il cavallo al centro <strong>del</strong><br />

mondo. La gente ha potuto così tra-<br />

di Stefano Maggiera<br />

scorrere un pomeriggio intenso, seguendo<br />

le corse ed emozionandosi<br />

per la velocità spinta dalla racchetta,<br />

per i cavalli e gli uomini in pista.<br />

Mirtillo Rosso una volata senza<br />

respiro<br />

Figlio di Legendary Lover K e <strong>del</strong>la<br />

Indro Park Terra D’Asolo, Mirtillo<br />

Rosso ha vissuto una prima parte<br />

di generazione da asso piglia tutto.<br />

Poi però ha avuto un declino, figlio<br />

di alcune difficoltà tecniche che ne<br />

provocavano l’errore. Errori e


squalifiche che anche quest’anno<br />

gli sono costate care, nel Città di<br />

Padova, ma che, alla prova racchetta<br />

di Montegiorgio, non hanno<br />

inciso nel rendimento.<br />

Al San Paolo, il portacolori <strong>del</strong>la<br />

Eurocolor se ne è infatti andato in<br />

testa respingendo l’attacco di<br />

Merckx Ok, rivale dichiarato sulla<br />

carta, poi ha resistito all’affondo<br />

esterno di Marenne Fans e soprattutto<br />

di Mitico Milar che dalla terza<br />

ruota l’ha poi raggiunto ed impegnato<br />

nei 500 metri intermedi<br />

<strong>del</strong>l’ultimo giro. E poi in retta<br />

d’arrivo, quando poteva esser<br />

stanco, ha avuto ancora il coraggio<br />

di reagire all’affondo interno<br />

di Mustang Grif. <strong>Il</strong> tutto al tempo<br />

al chilometro stratosferico di<br />

1.11.2 che, racchetta o non racchetta,<br />

è una misura che vale oro.<br />

Mirtillo è <strong>del</strong> resto un animale<br />

straordinario, allevato dai Bruscagnin<br />

e affidato sin da puledro ad<br />

Enrico Bellei che anche nel San<br />

Paolo ci ha messo molto <strong>del</strong> suo,<br />

guidando con sicurezza e grinta<br />

dal primo all’ultimo metro di una<br />

prova tesissima. Hanno infatti corso<br />

molto bene un po’ tutti i più attesi.<br />

Mustang Grif che è stato ripagato<br />

con un secondo posto incoraggiante<br />

dopo un po’ di prove<br />

sfortunate. L’allievo di Jerry Riordan<br />

è un peperino che si gioca<br />

sempre le sue carte con generosità<br />

e per ora non ha dato la zampata<br />

giusta solo per una serie di circostanze<br />

sfavorevoli. Terzo Merckx<br />

Ok che ha avuto l’unico inconveniente<br />

di aver sorteggiato il numero<br />

all’esterno <strong>del</strong> vincitore. Quarto<br />

un ottimo Mitico Milar, che ha affrontato<br />

un percorso durissimo<br />

ma è rimasto in quota. Passato da<br />

poco agli ordini di Holger Ehlert,<br />

Mitico è stato la rivelazione <strong>del</strong>la<br />

corsa e potrebbe essere il dernier<br />

Cri <strong>del</strong>la sua annata.<br />

A sinistra: Foto di gruppo <strong>del</strong> team di Mirtillo<br />

Foto sotto: Mirtillo Rosso controlla gli<br />

avversari in arrivo<br />

Musa <strong>del</strong> Ronco, come Mirtillo<br />

ma più semplice<br />

La vittoria classica di Musa <strong>del</strong> Ronco<br />

era nell’aria da un po’ di tempo. C’è<br />

voluta la racchetta di Montegiorgio, la<br />

classe con le redini lunghe di Enrico<br />

Bellei, la forma perfetta, e il San Pao-<br />

lo Filly è arrivato a colmare questa ingiustizia.<br />

La figlia di Varenne e Brezza<br />

As, allevata sulle Alpi da Rino Marelli,<br />

si è imposta senza soffrire, bella<br />

come una regina già nelle sgambature<br />

e con parziali finali mozzafiato. Un<br />

successo chiaro, legittimato dal tempo<br />

di 1.12.8 ottenuto perlopiù dopo lo<br />

svolgimento tattico, lasciando al secondo<br />

posto una progredita Martina<br />

Gual che l’ha anche avvicinata nel finale<br />

e terza, dopo gran sforzo sempre<br />

al largo, una buonissima Melania Sf.<br />

“Musa aveva già corso bene a Milano<br />

ed ero convinto di poter vincere, è<br />

una buonissima cavalla e ci farà togliere<br />

<strong>del</strong>le soddisfazioni. Mirtillo<br />

Rosso è ancor più straordinario perché<br />

ha saputo vincere una corsa mossa<br />

con grande grinta. Diciamo che a<br />

Montegiorgio ho passato proprio una<br />

bella giornata”. Parole di Enrico Bellei,<br />

perfettamente adatte per tirare<br />

giù il sipario sul San Paolo al gusto di<br />

Mirtillo.<br />

19


PIANETA ALLEVAMENTO<br />

una volta Lemon<br />

Dra. Che triste dover<br />

dire “c’era una volta“,<br />

eppure è proprio<br />

C’era<br />

così. Ma ancor più<br />

triste per chi come me lo ha amato<br />

prima come cavallo da corsa, poi<br />

come campione ed infine come uno<br />

dei migliori stalloni indigeni, doversi<br />

arrendere al dato di fatto che si è<br />

concluso il suo ciclo. Infatti, con<br />

20<br />

OMAGGIO AD UN GRANDE CAMPIONE…<br />

Sua Maestà<br />

LEMON DRA<br />

Una bellissima immagine di Lemon Dra dove non si può non notare la somiglianza con Mago D'Amore<br />

l’annata <strong>del</strong> 2007, è terminato il<br />

suo seme, di conseguenza in futuro<br />

non leggeremo più il suo nome come<br />

papà di puledri alle aste o di puledri<br />

che si apprestano a fare la<br />

qualifica.<br />

Fortunatamente è stato un grande<br />

stallone, come lo era stato suo papà<br />

Sharif di Jesolo, ed i suoi figli lo<br />

porteranno in alto ancora per un<br />

po’, ancora per qualche anno ve-<br />

di Elisabetta Busso<br />

dremo il suo nome scritto nella genealogia<br />

di un grande campione,<br />

uno fra tutti il suo sosia, quel cavallo<br />

che solo nel guardarlo fa sobbalzare<br />

il cuore a chi ricorda bene Lemon:<br />

Mago D’Amore, che è la copia<br />

identica <strong>del</strong> padre.<br />

Un cavallo che ha trasmesso a tutti i<br />

suoi eredi un ‘certo’ caratterino,<br />

non semplice da gestire, ma adorabile<br />

da averci a che fare, grintosi in


Lemon Dra e William Casoli una coppia che ci manca tanto...<br />

pista, giocherelloni in box. Cavalli<br />

coraggiosi com’era lui, che non aveva<br />

paura a girare di fuori, per poi<br />

andarsene per conto suo al momento<br />

giusto.<br />

Nato nell’allevamento Due Rami<br />

<strong>del</strong>la famiglia Rampini, da subito<br />

si era dimostrato un guerriero. Ha<br />

vinto tanto dando <strong>del</strong> filo da torcere<br />

ai suoi avversari. A due anni si<br />

aggiudicava il Cupolone e il Gran<br />

Criterium. A tre anni il Veneto,<br />

l’Elwood Medium, il Società Terme<br />

e la ciliegina sulla torta, il Gran Premio<br />

Avvocato Carlo Marangoni,<br />

corsa che l’anno dopo diventava<br />

anche un Memorial al Dottor Fabio<br />

Jegher. Sempre a tre anni nel Premio<br />

Orsi Mangelli è secondo nella<br />

batteria, si aggiudica la finale, per<br />

poi cedere nel race-off conclusivo,<br />

un Mangelli che i più affezionati ricorderanno<br />

senz’altro. A quattro<br />

anni si aggiudica il Premio Città di<br />

Padova, e da anziano l’Encat e una<br />

batteria <strong>del</strong> Serial Locatelli. Un vero<br />

Campione.<br />

Al termine <strong>del</strong>la carriera approda<br />

all’Azienda Agricola Mariano. All’inizio<br />

non si capisce bene perché,<br />

ma non è molto apprezzato come<br />

stallone. Nonostante l’ottima genealogia,<br />

gli allevatori non gli davano<br />

molta fiducia, sino a quando i<br />

primi prodotti non hanno cominciato<br />

a correre; in quel momento si so-<br />

no accorti che forse a questo figlio<br />

di Sharif valeva la pena di dare una<br />

certa elité di mamme. Uronometro,<br />

il primo a portarlo in alto, per poi<br />

arrivare Tome De Sousa, Bartali<br />

Ok, Chirone Dei e via via tanti altri.<br />

Ma se l’annata <strong>del</strong> 2005 era stata<br />

quella di Varenne, senza ombra di<br />

dubbio quella di quel maledetto<br />

2006, è stata l’annata di Lemon,<br />

quasi in beffa alla disgrazia, è stato<br />

l’anno che lo ha consacrato come<br />

un Re, un Re al quale qualcuno ha<br />

voluto togliere la corona. Basta dare<br />

uno sguardo alle corse che contano<br />

dei quattro anni e vediamo<br />

ovunque il suo trionfo. Da Macho<br />

Gams, a Merisi Font, Mustang Grif,<br />

Michael America, Magia Ek, Mania,<br />

Marlon By Pass, Materazzi Ok,<br />

Mauro e Matteo di Jesolo, Melissa<br />

Fi, Mind Wise As, Mineiro As, Mister<br />

Lemon Sm, Mistral Del Ronco,<br />

Mondiale Ok, Mullingan Bi e Mago<br />

D’Amore. Questi sono solo alcuni<br />

dei miglior prodotti <strong>del</strong> 2006, se dovessi<br />

scriverli tutti vi annoiereste<br />

nel leggerli, quanti sono.<br />

Bisogna dire che due anni dopo la<br />

sua entrata in razza Lemon diventa<br />

di comproprietà <strong>del</strong>l’azienda agricola<br />

Mariano, che con affetto ne ha<br />

gestito l’intera carriera stalloniera.<br />

Un cavallo scelto dal Dottor Fabio<br />

Jegher, un personaggio quasi unico,<br />

una persona di vero spessore;<br />

forse pochi ricordano o sanno che<br />

lui è stato il papà <strong>del</strong>la Sisal insieme<br />

a Della Pergola e Moro, un uomo di<br />

molta creatività, un atleta, uno<br />

scrittore, una persona di poche<br />

chiacchiere e di tanta sostanza che<br />

ha saputo trasmettere alla figlia, la<br />

signora Maia Jegher, che, con molta<br />

discrezione ed emozione, assiste<br />

alle imprese dei figli di Lemon come<br />

quando l’anno scorso con gli occhi<br />

umidi premiava Mind Wise As<br />

trionfate <strong>del</strong> Marangoni, dopo che<br />

anche il Filly era stato vinto da una<br />

Lemon Dra, Melissa Fi. Questo pezzo<br />

vuole essere un omaggio a Lemon<br />

Dra e alle tante persone che lo<br />

hanno amato, a tutti quelli che lo<br />

hanno sempre seguito, a quelli che<br />

hanno sempre creduto in lui, e a<br />

quelli che lo hanno rapito, perché si<br />

rendano conto di che male hanno<br />

fatto. Non sappiamo che fine abbia<br />

fatto Lemon Dra, chi dice sia all’estero,<br />

chi dice in meridione, chi<br />

dice sia morto. Noi vogliamo pensare<br />

e sperare che lui sia in qualche<br />

pascolo, libero di passeggiare tra<br />

l’erba alta circondato da un harem<br />

di cavalle e di puledri, se poi questo<br />

posto è sulla terra meglio, ma se<br />

anche fosse più in alto non importa,<br />

ovunque sia lui sarà nei nostri ricordi…per<br />

sempre….la storia non<br />

si può cancellare.<br />

Ciao Lemon.<br />

21


Massimo Dubini è entrato<br />

in punta di<br />

piedi nel Club (con<br />

la C maiuscola, come<br />

vedremo) degli<br />

allevatori di trotto più ricercati <strong>del</strong><br />

Belpaese. I suoi cavalli, targati appunto<br />

con il suffisso Club, si stanno<br />

facendo onore sulle piste di tutta la<br />

penisola e la produzione si attesta<br />

sull’ 80 per cento dei nati che corrono<br />

regolarmente. Un dato molto<br />

significativo: i suoi cavalli in questo<br />

primo scorcio <strong>del</strong>l’annata hanno<br />

vinto 19 <strong>del</strong>le 51 corse disputate.<br />

Altrettanto lungo l’elenco dei<br />

prodotti di notevole levatura: Felix<br />

<strong>del</strong> Nord (primaserie internazionale<br />

allevato in società con Luigi Bif-<br />

22<br />

fi), Axoum, Efra, Duke Ellington,<br />

Magic Club, Mopsy Club, Lummy<br />

Club. Quest’ultimo era considerato<br />

un potenziale primaserie dall’allenatore<br />

Harri Rantanen prima che<br />

un banale infortunio ne limitasse<br />

la carriera.<br />

Quarantotto anni, sposato con due<br />

figlie, comasco, Massimo Dubini<br />

ha una passione genuina che viene<br />

da lontano per il cavallo da corsa.<br />

“Da ragazzino, - ricorda - con<br />

Trotto-Sportsman in tasca, appena<br />

potevo prendevo il treno da Como<br />

per la stazione di Cadorna e di lì<br />

col tram raggiungevo gli ippodromi<br />

di San Siro, sia <strong>del</strong> trotto sia <strong>del</strong><br />

galoppo, specialità che allora mi<br />

piacevano in egual misura. Poi<br />

di Alberto Cagnato<br />

DUBINI NEL CLUB<br />

DEGLI ALLEVATORI<br />

AL TOP<br />

Studioso di genealogie e correnti di sangue, produce campioncini<br />

alla Razza di Ceserio di Oleggio, vicino ad Arona<br />

scoppiò la scintilla per il trotto. Alla<br />

fine degli anni Sessanta mio padre<br />

mi aveva portato al trotter il<br />

giorno in cui Bourbon trottò da<br />

1’18”9, allora record europeo dei<br />

2 anni. La fantastica volata di questo<br />

bellissimo sauro con la criniera<br />

bionda al vento mi è rimasta sempre<br />

nel cuore e ho cominciato ad<br />

approfondire lo studio <strong>del</strong>le correnti<br />

di sangue dei trottatori. Mi ricordo<br />

che allora conoscevo a memoria<br />

l’intero stud book e tutte le<br />

geneologie. Fu in quel periodo che<br />

promisi a me stesso di cimentarmi<br />

nella difficile arte di allevare, appena<br />

ne avessi avuto le possibilità.”<br />

Dubini è una sorta di ‘maniaco’<br />

<strong>del</strong>le genealogie e passa intere nottate<br />

insonni davanti al computer<br />

per scovare le correnti di sangue<br />

più opportune per incrociare le<br />

sue sette fattrici. Qualità che non<br />

sono sfuggite al noto stalloniere<br />

Marco Folli che, da qualche anno,<br />

lo ha voluto come collaboratore.<br />

“Mi sono ispirato al grande Federico<br />

Tesio - ci dice Dubini - ma il mio<br />

vero maestro è stato Vittorio Guzzinati,<br />

straordinario uomo di cavalli<br />

a 360 gradi con il quale ho<br />

avuto l’onore di avere un rapporto<br />

di amicizia durato 20 anni. Non a<br />

caso tutte le mie fattrici sono passate<br />

in allenamento da Vittorio che<br />

qualche anno fa, vedendomi un po’<br />

Belle immagini <strong>del</strong>l’Allevamento


Fattrici<br />

Iana Club (Uronometro) foal femmina da Coktail Jet gravida da Love You<br />

Gleamy Club (Arnaqueur) foal maschio da Turbo Sund gravida da Ganymede<br />

Efra (Biesolo) foal maschio da Self Possessed gravida da Broadway Hall<br />

Entracte Blue (Lurabo Blue) gravida di Rolling D’ Heripre<br />

Armbro Takeapeek (Pine Chip) foal maschio da Ganymede gravida da Felix <strong>del</strong> Nord<br />

Borgogna Or (Waikiki Beach) foal maschio da Turbo Sund gravida da Full Account<br />

Duse Tab (Sugarcane Hanover) gravida di Goetmals Wood<br />

Pinky Club da Turbo Sund e Believe<br />

Phaedra Club da Love You e Iana Club<br />

Nati 2009<br />

Penny Club da Prodigious e Rama di Jesolo<br />

Panthea Club da Revenue e Alidora<br />

Petite Club da Sj’s Photo e Armbro Takeapeek<br />

Phea Club da Revenue e Entracte Blue<br />

Phoebe Club da Coktail Jet e Borgogna Or<br />

Lettera A; 1 prod. Axoum 1.14.4.<br />

Produzione<br />

Lettera B: 2 prod. Bixia 1.17.5 - Believe 1.20.8 Q.<br />

Lettera C: 2 prod. Cotton Club 1.16.9 - Cayuga 1.17.2<br />

Lettera D 2 prod. Duke Ellington 1.14.5 - Dagadà 1.18.3<br />

Lettera E 3 prod. Efra 1.13.2 mt. 2100 - Emmylou 1.14.6 - Errol 1.15.4<br />

Lettera F 4 prod. 3 vivi Felix <strong>del</strong> Nord 1.11.3 - Fireblade 1.14.9<br />

Lettera G 6 prod. 5 vivi Guayana Club 1.15.3 - Grimoire Club 1.15.6 - Ghibli Club 1.15.7<br />

- Gleamy Club 1.16.7 mt.2.100 - Givenchy Club 1.18.1<br />

Lettera I Ivry sur Seine 1.15.1 - Ixia Club 1 - Ianus Club Q.<br />

Lettera L 4 prod. Lummy Club 1.13.2 - Luxo Club 1.15.9 - Lola Club Q.<br />

Lettera M 4 prod. Magic’s Club 1.12.8 - Mopsy Club 1.14.1 - Malagant Clun 1.15.3 - Morcheeba<br />

Club 1.15.6<br />

Lettera N 5 prod. Nippy Club 1.14.8 - Noemi Sidoli 1.14.6 - Norry’s Club 1.17.5 - Nelly’s<br />

Club Q.<br />

23


demotivato per questioni di politica-ippica,<br />

mi incoraggiò a continuare<br />

sulla mia strada.”<br />

Su cosa dovrebbero basarsi<br />

le convinzioni di un allevatore<br />

al passo con i<br />

tempi?<br />

“Io sono fermamente convinto che<br />

l’incrocio franco-americano costituisca<br />

il passato, il presente e il futuro<br />

<strong>del</strong>l’allevamento. Jean Pierre<br />

Dubois, genio inimitabile, lo ha capito<br />

da tempo e i suoi straordinari<br />

risultati sono sotto gli occhi <strong>del</strong><br />

mondo intero. E poi sono convinto<br />

che spesso non ci sia bisogno di<br />

utilizzare stalloni da 10mila euro:<br />

non di rado ne bastano mille, magari<br />

con un esordiente, per azzeccare<br />

la corrente di sangue più appropriata.”<br />

Che tipo di fattrici mette<br />

in razza?<br />

“Innanzitutto devono provenire da<br />

grandi famiglie con determinate<br />

correnti di sangue. E poi devono<br />

essere senza difetti morfologici,<br />

con attenzione particolare agli appiombi.<br />

Bisogna insomma usare<br />

intelligenza visiva applicata, come<br />

era solito dire Federico Tesio.”<br />

Lei appartiene alla categoria<br />

dei cosiddetti “allevatori<br />

senza terra”, come<br />

è arrivato a questa conclusione?<br />

“Premetto che la mia famiglia<br />

possiede dei terreni agricoli, ma<br />

24<br />

non li ritenevo idonei all’allevamento<br />

e quindi ho voluto cercarne<br />

altri che avessero tutte le prerogative<br />

in grado di ospitare le<br />

mie fattrici. Così, insieme al mio<br />

socio Erio Bonetti, ho adocchiato<br />

vicino ad Arona, ad Oleggio, l’allevamento<br />

<strong>del</strong>la Razza di Ceserio,<br />

un complesso storico di galoppo<br />

che esiste da 60 anni nella zona<br />

cara a Federico Tesio. Qui la titolare<br />

Erminia Werner, alla quale<br />

sono grato per l’ospitalità, possiede<br />

112 ettari, 80 dei quali riservati<br />

ai paddock, mentre il resto<br />

dei terreni è a foraggio, coltivato<br />

con stallatico di bovino.”<br />

Abbiamo visitato l’allevamento<br />

<strong>del</strong>la Razza di Ceserio in una piovosissima<br />

mattinata di fine maggio.<br />

Colpisce subito la vegetazione<br />

lussureggiante e la presenza<br />

di bovini che vengono alternati ai<br />

cavalli. Molto vasti i paddock, leggermente<br />

ondulati e mai inferiori<br />

ai cinque ettari. <strong>Il</strong> caporazza, Luca<br />

Borrella, di Arona, è presente<br />

in allevamento da 23 anni e stupisce<br />

per acume e competenza,<br />

maturati anche attraverso stage<br />

professionali all’estero. I puledri<br />

stanno all’aperto da aprile sino<br />

alla vendita, ma i foals in estate<br />

vengono ritirati in box di giorno e<br />

lasciati all’aperto la sera fino al<br />

mattino seguente. Ogni mese<br />

l’alimentarista dottoressa Alessandra<br />

Caligaric li pesa e li misura,<br />

mentre un maniscalco cura i<br />

piedi e li mette in appiombo.<br />

Dubini, qual è il suo sogno<br />

nel cassetto?<br />

“Produrre il campione di livello<br />

internazionale, visto che Felix <strong>del</strong><br />

Nord non lo sento <strong>del</strong> tutto mio<br />

perché è stato creato in società<br />

con l’amico Luigi Biffi. Con Lummy<br />

Club ci ero andato vicino, ma<br />

la fortuna non mi ha aiutato. Con<br />

la Dea bendata adesso sono un<br />

po’ in credito: chissà...”


Spesso si parla solo dei più<br />

grandi: driver, allevatori,<br />

proprietari, personaggi<br />

dai grandi numeri, ma<br />

non dimentichiamo che<br />

l’ippica è fatta anche da piccoli uomini,<br />

forse più umili ma sicuramente<br />

non meno importanti.<br />

Piccoli allevatori, che gestiscono<br />

fattrici e puledri, solo per passione,<br />

per un puro e sano amore per<br />

il cavallo, un amore incondizionato<br />

e non fa differenza se in pista fanno<br />

14.0 o 18.0, perché loro si emozionano<br />

sempre...<br />

Diego Quatrinelli è uno di questi:<br />

classe 1981 e tanta voglia di portare<br />

avanti la sua passione per l’allevamento.<br />

Un ragazzo giovane attratto<br />

dall’ippica.<br />

Vi sembra strano? Siamo andati a<br />

conoscerlo in questo inizio estate<br />

che tarda ad arrivare.<br />

<strong>Il</strong> suo allevamento si trova a Beroide,<br />

in provincia di Perugia, un<br />

borgo medievale suggestivo ed affascinante.<br />

Diego fa gli onori di casa,<br />

ci accompagna tra box e paddock,<br />

tra racconti di vita vissuta e<br />

speranze per il futuro, tra soddisfazioni<br />

e preoccupazioni, ma<br />

quando arriviamo al paddock dei<br />

puledrini nati da pochi giorni un<br />

sorriso illumina il suo volto, occhi<br />

che sognano, che sperano, davanti<br />

alla vita.<br />

28 anni e allevatore. Uno spiraglio<br />

di luce per l’ippica italiana...<br />

“L’ippica ha bisogno di giovani.<br />

Per me è stato molto naturale amare<br />

i cavalli, fin da quando ero piccolo.<br />

Mio padre Giovacchino negli<br />

ALLEVAMENTO DELL’ALVIO<br />

Sognando<br />

il successo<br />

anni ‘60, coinvolto dalla frequentazione<br />

di mio zio Omero e da Vincenzo<br />

Andreani (padre <strong>del</strong>l’affermato<br />

driver Massimo Andreani),<br />

inizia a frequentare le corse dei cavalli,<br />

prima su strada e poi in ippodromi<br />

di provincia. Una passione<br />

destinata a non finire, visto che<br />

ancora oggi mi aiuta quotidianamente<br />

in allevamento, insieme a<br />

mio cugino Pier Paolo. Un team familiare.<br />

Questo è meraviglioso, un<br />

hobby che coinvolge e tiene unita<br />

tutta la famiglia. Negli anni ‘80 gli<br />

fu regalata una cavalla, Farona.<br />

Aveva gravi problemi articolari,<br />

per tutti era irrecuperabile, ma<br />

mio padre non voleva che finisse<br />

così la sua storia. Si impegnò mesi<br />

e mesi per curarla e riuscì, sor-<br />

Montenero in pista con Davide Cangiano<br />

di Martina Nerli<br />

prendendo tutti, a riportarla non<br />

solo in pista ma addirittura alla<br />

vittoria, affidandola al suo amico e<br />

driver di fiducia Gioacchino Ossani,<br />

detto Cencio, sulla pista di Tor<br />

Di Valle. Storie di un ippica che ci<br />

piace molto, di amicizie vissute tra<br />

un bicchiere di vino e racconti di<br />

storie goliardiche. Poi arrivarono<br />

Luimar (1986, da Belfagor e Celtina),<br />

Promessa (1990, da Ciconero<br />

e Gelosa) e altre storie da raccontare...<br />

Per mio padre l’ippica è<br />

sempre stata solo quello, grandi<br />

amicizie con cui condividere<br />

l’emozione <strong>del</strong>la pista, interi pomeriggi<br />

all’ippodromo, per poi<br />

commentare fino a notte fonda,<br />

perché ognuno la corsa la vede a<br />

modo suo.”<br />

25


Anche lei è legato da profonda<br />

amicizia con Giuseppe<br />

e Davide Cangiano...<br />

“Oltre ad essere due grandi profes-<br />

26<br />

Parco Fattrici<br />

BAUHAUS (1990) da Park Avenue Joe e Peonia Vm<br />

DAHLIA (2000) da Armbro Goal e Nitria<br />

DORETTA DI GAVI (2000) da Supergill e Prussion Prestige<br />

FABULA HENLEY (2002) da Indro Park e Reina Henley<br />

FEFA MO (2002) da Esbero Mo e Farah Ve<br />

Puledri 2009<br />

PRIMULA D'ALVIO f. nata il 17/01/2009 da Gigant Neo e Dahlia<br />

PASCIA' D'ALVIO m. nato il 10/03/2009 da Ken Warkentin e Fabula Henley<br />

PEPE D'ALVIO m. nato il 25/03/2009 da Solerid e Fefa Mo<br />

PEPITA D'ALVIO f. nata il 16/04/2009 da Frullino Jet e Bauhaus<br />

M da Digger Crown e Fefa Mo<br />

F da Ganimede e Doretta Di Gavi<br />

Una splendida rappresentazione dei targati Alvio<br />

Puledri <strong>2010</strong><br />

sionisti, sono due amici speciali.<br />

Giuseppe si occupa <strong>del</strong>la doma dei<br />

puledri, con una calma ammirevole,<br />

mentre il figlio Davide, nono-<br />

stante la sua giovane età, è un driver<br />

spesso protagonista sulla pista<br />

di Montegiorgio e dintorni. Affidiamo<br />

a loro i nostri puledri, sicuri che<br />

sono in buone, anzi, ottime mani.<br />

Rispettano i cavalli e questo per noi<br />

conta più <strong>del</strong>le prestazioni. Arrivati<br />

al diciottesimo mese <strong>del</strong> puledro, finisce<br />

il percorso <strong>del</strong>l’allevatore, ma<br />

noi li amiamo al punto che raramente<br />

decidiamo di venderli, sono<br />

come figli e la nostra famiglia si sta<br />

allargando a vista d’occhio. Attualmente<br />

tra i pupilli di casa c’è Montenero<br />

(da Brad’s Photo e Bauhaus):<br />

26 corse in carriera, 8 vittorie e 13<br />

piazzamenti. Un cavallo straordinario,<br />

parte piano ma gira di fuori,<br />

una creazione <strong>del</strong>la famiglia Cangiano<br />

che ci sta regalando enormi<br />

soddisfazioni. Questo cavallo l’abbiamo<br />

in comproprietà con Alfonso<br />

Tardioli, anche lui entusiasta di come<br />

cresce corsa dopo corsa. <strong>Il</strong> nostro<br />

allevamento nasce nel 2006 e<br />

Montenero è il nostro primo pro-


Nonostante la neve, tutti in paddock!<br />

dotto, forse è questo il motivo per<br />

cui siamo particolarmente legati a<br />

lui. L’ altro pupillo è Only You D’Alvio,<br />

fratello di Montenero, un cavallo<br />

che Giuseppe Cangiano sta cercando<br />

di plasmare per affrontare la<br />

qualifica tra qualche mese. Sembra<br />

promettere bene, ma non vogliamo<br />

mettergli fretta. Spero possa anche<br />

lui dimostrare in pista di essere un<br />

gran cavallo.”<br />

Ci racconta la sua filosofia<br />

<strong>del</strong>l’allevare?<br />

“Un allevamento che cresce con le<br />

innovazioni e i consigli di chi, prima<br />

di noi, ha fatto nascere cavalli<br />

importanti. La scelta <strong>del</strong>le fattrici<br />

Una morfologia perfetta per le fattrici D'Alvio<br />

<strong>Il</strong> puledro Pepe D'Alvio in paddock<br />

cade su cavalle di alta genealogia e<br />

con un fisico imponente. Per queste<br />

sono accuratamente scelti gli<br />

incroci con stalloni competitivi nel<br />

campo nazionale ed internazionale<br />

prediligendo il classico sangue<br />

franco-americano. I nostri puledri<br />

sono seguiti da un valido staff veterinario<br />

che, oltre a seguire l’inseminazione,<br />

la gravidanza ed il parto<br />

<strong>del</strong>le fattrici, si occupa anche<br />

<strong>del</strong>le sverminazioni, <strong>del</strong>le cure antiparassitarie<br />

e dei vaccini, al fine<br />

di ridurre al minimo eventuali problemi<br />

che possono sorgere fin dai<br />

primi mesi di vita. Per alimentarli<br />

al meglio, produciamo personalmente<br />

avena e fieno, somministrati<br />

con l’ausilio di altri cereali ed integratori<br />

vitaminici per il corretto<br />

sviluppo degli organi vitali e <strong>del</strong>l’apparato<br />

muscolo-scheletrico.<br />

Mettiamo impegno e voglia di migliorare,<br />

per noi è una passione e<br />

non un lavoro.”<br />

Cosa desidera per il futuro?<br />

“Ho in progetto di sostituire qualche<br />

fattrice, per alzare la qualità e<br />

creare incroci splendidi. Per andare<br />

più in alto, sogno il Derby. La<br />

corsa <strong>del</strong>le corse, dove eleganza e<br />

performance si uniscono in uno<br />

stile ineguagliabile. Io e mio padre,<br />

a Tor Di Valle, dove lui ha iniziato,<br />

per emozionarsi ancora con un nostro<br />

prodotto in pista.”<br />

Un sogno meravigliosamente folle.<br />

27


Nel mondo dei cavalli ci<br />

si può anche entrare<br />

per caso, ma ci si resta<br />

solo per passione. Abbiamo<br />

trovato l’ennesima<br />

conferma in un remoto e incantevole<br />

borgo friulano dove il<br />

cuore <strong>del</strong>l’ippica pulsa ancora vitale,<br />

a dispetto di un sistema nazionale<br />

che sembra avviato allo sfascio.<br />

Ci troviamo a Colloredo di Monte<br />

Albano, un paesino di poco più di<br />

30<br />

L’AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN<br />

DALLA SVIZZERA<br />

CON AMORE<br />

duemila abitanti in provincia di<br />

Udine, dove i coniugi Irene Griessen<br />

e Giorgio Pozzo hanno realizzato<br />

il loro centro.<br />

La loro è una storia singolare e<br />

rappresenta una concreta testimonianza<br />

<strong>del</strong>l’evidente dicotomia tra<br />

la situazione generale che non funziona<br />

e le piccole realtà disseminate<br />

sul territorio che, al contrario,<br />

mostrano ancora una notevole vitalità,<br />

fatta essenzialmente di passione<br />

ed entusiasmo, d’impegno<br />

di Pietro Muzzi<br />

quotidiano, di costanza, d’investimento<br />

e, naturalmente, d’amore<br />

per i cavalli.<br />

Quando arriviamo, la prima immagine<br />

che si materializza è quella di<br />

un puledrino che in paddock scalpita<br />

attorno alla madre. Tutto attorno<br />

le colline moreniche, da cui il<br />

nome dei cavalli che portano tutti<br />

il suffisso ‘como’ che altro non è se<br />

non l’acronimo di colline moreniche.<br />

Scendiamo dall’auto e all’odore<br />

inconfondibile dei cavalli si so-


Immagini dei paddock, dei cavalli e dei<br />

puledri <strong>del</strong>l’Allevamento di Irene Griessen<br />

vrappongono le note di una musica<br />

che tiene loro compagnia e che<br />

vuole rasserenare un ambiente che<br />

si presenta ordinato e lindo.<br />

La storia di Irene Griessen e di<br />

Giorgio Pozzo parte da lontano, da<br />

molto lontano. Dai tempi in cui<br />

erano gli italiani ad emigrare in<br />

cerca di lavoro e fortuna. A decine<br />

di migliaia se ne andarono dal<br />

Friuli e uno di questi era proprio<br />

Giorgio Pozzo (classe 1943), che<br />

nel 1957 raggiunse il padre in<br />

Svizzera.<br />

“Oggi dicono – esordisce Giorgio –<br />

che da noi ci sono regole troppo rigide<br />

per gli immigrati. Evidentemente<br />

non sanno nulla di ciò che<br />

accade all’estero. Ci vollero dieci<br />

anni di lavoro stabile perché mio<br />

padre potesse chiamarci lì con lui a<br />

lavorare. Cominciai come operaio e<br />

poi con mio fratello misi in piedi<br />

una fabbrica nostra di macchinari<br />

di precisione per l’industria. Lì poi<br />

conobbi Irene che in Svizzera era<br />

nata e cresciuta e presto ci sposammo.”<br />

Sono stati i cavalli a farvi<br />

tornare in Italia?<br />

“No, non i cavalli, – interviene la signora<br />

Irene – in Svizzera non ci sono<br />

le corse e noi francamente non<br />

ne sapevamo nulla. Le ragioni <strong>del</strong>la<br />

nostra venuta sono due: il mio<br />

amore per l’Italia e la fine <strong>del</strong>l’atti-<br />

vità lavorativa. Insomma volevamo<br />

goderci la pensione. Così abbiamo<br />

preso questo pezzo di terra e ci siamo<br />

fatti una casetta, senonché un<br />

giorno (siamo nel 2000) un nostro<br />

vicino di casa, il signor Feruglio, ex<br />

calciatore e allenatore, vuole andare<br />

qualche mese in città e ci chiede<br />

di tenergli un paio di cavalle. Lo<br />

abbiamo accontentato col risultato<br />

che dai cavalli non siamo riusciti<br />

più a staccarci. Ce ne siamo letteralmente<br />

innamorati e l’anno successivo<br />

abbiamo cominciato ad allevare.<br />

È così che è nata l’azienda<br />

agricola e allevamento cavalli che<br />

porta il mio nome.”<br />

Con quale criterio scegliete<br />

le fattrici e le monte?<br />

“Intanto, il numero è ridotto – prosegue<br />

Giorgio Pozzo – per fare<br />

fronte ai costi. Sono solo cinque le<br />

nostre fattrici: Like Gil (da Supergill<br />

e Phila<strong>del</strong>phia Hill), Fiona Abel<br />

(da Kramer Boy e Pantera Jet), Celebrity<br />

Brite (da Angus Hall e Hou-<br />

31


32<br />

sebuster), Darma Om (da Uronometro<br />

e O’Hara Om) e Zarina Pl (da<br />

Royal Prestige e Fidiaz). Per le scelte<br />

ci siamo fatti consigliare dai Toniatti,<br />

presenti in zona, con i quali<br />

abbiamo un rapporto di grande<br />

amicizia. Poi collaboriamo con<br />

Paolo Romanelli, soprattutto per la<br />

doma e per l’allenamento dei cavalli<br />

fino alla prova di qualifica.”<br />

Ma allora, non vi limitate<br />

ad allevare…<br />

“Abbiamo dovuto allestire anche la<br />

scuderia – continua Giorgio – che si<br />

chiama Colline Moreniche. Siamo<br />

diventati proprietari per esigenze<br />

di bilancio. Per spiegarmi, faccio<br />

l’esempio di Nobless Como che nasce<br />

da Self Possessed, uno stallone<br />

‘di grido’ molto caro. Solo la monta<br />

ci è costata 17mila euro. Per potere<br />

vendere i puledri bisogna cercare<br />

gli stalloni di moda e quelli costano<br />

eccessivamente. Per non rimetterci,<br />

ci siamo tenuti il puledro e cerchiamo<br />

di portarlo fino alla qualifica.<br />

Fino ad oggi siamo fuori con<br />

30mila euro. È per questo che l’anno<br />

scorso abbiamo fatto anche la<br />

pista di 800 metri. Comunque, si<br />

deve sottolineare che i tassi di<br />

monta sono troppo elevati.”<br />

Allevamento e scuderia,<br />

non è proprio la pensione…<br />

“Macché pensione – sbotta la signora<br />

Irene – lavoriamo più di prima.<br />

I cavalli hanno i loro tempi e li<br />

devi rispettare. Ci vogliono le maniere<br />

dolci. Li devi capire e assecondare.<br />

Per ognuno devi adottare<br />

un metodo diverso. Oggi purtroppo<br />

si tende a standardizzare il comportamento<br />

e ad andare troppo di<br />

fretta con il risultato che spesso i<br />

puledri vengono sacrificati e molti<br />

si perdono. Inoltre non c’è mai<br />

certezza di risultato come avveniva<br />

nell’azienda. Con i cavalli tutto è<br />

molto aleatorio, ma anche per questo<br />

enormemente affascinante.”<br />

Qual è la cosa che serve di<br />

più per fare un buon cavallo<br />

da corsa?<br />

La risposta di Irene Griessen è<br />

immediata e risolutiva: “Ne servono<br />

tre: amore, amore e ancora<br />

amore.”


è una regione<br />

bellissima. Una regione<br />

che ha capitalizzato la<br />

mancanza di quelli che<br />

L’Umbria<br />

sono considerati i due<br />

atout di questa epoca, ovvero il<br />

mare e la grande città. Verrebbe<br />

da dire per fortuna che non c’è<br />

una Milano o un Mar Tirreno da<br />

queste parti, perché se il risultato è<br />

uno spicchio d’Italia denso di ricchezza,<br />

di specialità localistiche di<br />

pregio, e di persone vere e laboriose<br />

allora ben venga l’assenza di<br />

smog e di mare.<br />

Una regione senza un ippodromo<br />

ma con molta passione per le corse<br />

ed i cavalli, in particolar modo al<br />

trotto, con un buon numero di allevamenti.<br />

Quello più in voga è Ser-<br />

gio Carfagna, che con i vari Iglesias<br />

ed Irina ha giustamente riempito<br />

le pagine dei giornali, ma anche<br />

altri uomini di valore ogni<br />

giorno si alzano per accudire i cavalli,<br />

aggiungendo fatica a gestione<br />

imprenditoriale. In poche parole<br />

gli allevatori.<br />

Noi, nello spazio che la rivista da<br />

sempre mette a disposizione degli<br />

associati Anact, siamo andati a fare<br />

un giro nei pressi di Bastia Umbra,<br />

dove da qualche anno nascono<br />

i “Mark” di Daniele Cuglini, cavalli<br />

che abbiamo imparato a conoscere,<br />

vedendoli vincere. Una<br />

storia come tante altre, fatta di lavoro<br />

e sacrifici per vivere il proprio<br />

hobby, trasformatosi nel tempo in<br />

professione.<br />

di Pietro Barazzoni<br />

Allevamento Mark di Daniele Cuglini<br />

L’Umbria cuore<br />

<strong>del</strong> Trotto<br />

I Cuglini,<br />

trasportatori e<br />

cavallari da tanto<br />

tempo<br />

Tutto comincia negli anni Settanta,<br />

quando nei centri medioevali <strong>del</strong><br />

centro Italia lo sport principale<br />

erano le corse dei cavalli su strada<br />

o nelle piste private.<br />

“Mio padre si è appassionato da<br />

giovane alle corse, allora ci si<br />

comprava il cavallo per correre<br />

contro il vicino di casa, o di un altro<br />

paese vicino. Erano corse fatte<br />

in casa ma è bastato a farlo innamorare<br />

di questo sport, come è<br />

successo a tanti altri. Poi anche il<br />

mestiere di trasportatore nel settore<br />

lo ha portato a stare vicino<br />

agli ippodromi e a questo mondo.”<br />

A parlare è Daniele Cuglini,<br />

titolare <strong>del</strong>l’Allevamento Mark,<br />

che fin dalla giovane età di 23 anni<br />

è allevatore, allenatore e guidatore<br />

in proprio. Un vero enfant<br />

prodige: “Faccio tutto da solo. In<br />

scuderia non ho nessuno che mi<br />

aiuta, gestisco una decina di cavalli,<br />

li lavoro, li curo, e li porto a<br />

correre in giro per l’Italia avvalendomi<br />

<strong>del</strong>la guida di Paolo Speziali.<br />

Poi in allevamento c’è naturalmente<br />

mio padre Marco con<br />

degli aiutanti.”<br />

Ma andiamo con ordine, quando<br />

l’idea di diventare allevatori?<br />

“Siamo sempre stati proprietari,<br />

abbiamo avuto cavalli molto buoni<br />

33


34<br />

Fattrici<br />

1) BREZZA BIEFFE<br />

Ghenderò - Salade di rosa (Park Avenue Joe) + redo Allison Hollow<br />

2) BRECCIA<br />

Supergill - Nakita Lb (Sharif di Iesolo) + redo Yankee Slide<br />

3) EI MARK<br />

Biesolo - Ugly di Jesolo (Baltic Speed) gravida di Gigant neo<br />

4) CREOLA JET<br />

Supergill - Plinia Caf (Top Hanover) gravida di Legendary Lover K<br />

5) MIGHTY APHRODITE<br />

Sierra Kosmos - Melon Hanover (Super Bowl) gravida di Everest As<br />

6) GYM N TONIC<br />

Muscles Yankee - Pineapple (Pine Chip) vuota<br />

7) DECANTATRICE<br />

Supergill - Pray Nobell (Crowning Point) vuota<br />

8) BASVILLE LUIS<br />

Supergill - Blomette (Zoot Suit) vuota<br />

1) ONLY MARK<br />

Lets Go - Ei Mark<br />

2) ORDIGNO MARK<br />

Silver Pine - Breccia<br />

3) ONORATO MARK<br />

Come On Grif - Tina Scot Mark<br />

1) PRIMA ATTRICE MARK<br />

Uronometro - Decantatrice<br />

2) PROCURATORE MARK<br />

Ganymede - Brezza Bieffe<br />

3) PITBULL MARK<br />

Frisky Bieffe - Basville Luis<br />

Puledri 2008<br />

Puledri 2009


come Strauss Or, Ritz Or e ultimamente<br />

Fobos. Avendo <strong>del</strong> terreno,<br />

mio padre decise di mettere in razza<br />

Albavera, per vedere se era<br />

possibile far nascere un cavallo da<br />

corsa fatto in casa.”<br />

E si può dire che la scommessa è<br />

stata vinta…<br />

”Da quando abbiamo la sigla Mark<br />

possiamo dire di andare davvero<br />

bene. Lei Mark è la cavalla che ci<br />

sta dando più soddisfazione ma<br />

anche Leone Mark va forte. Diciamo<br />

che da tre o quattro anni ci siamo<br />

messi a fare le corse più seriamente.<br />

Abbiamo acquistato fattrici<br />

di qualità e andiamo a selezionare<br />

anche stalloni adatti e di primo livello.”<br />

Due centri attorno a<br />

Bastia Umbra<br />

“Abbiamo sette ettari di terreno a<br />

Brufa, vicino a Bastia Umbra in<br />

provincia di Peugia, dove abbiamo<br />

messo i paddock per le fattrici<br />

ed i puledri. Attualmente sono otto<br />

le mamme, e di queste solo una<br />

è nata da noi. Si tratta di Ei Mark,<br />

una cavalla che ha corso solo cinque<br />

volte in carriera vincendo<br />

quattro corse, poi si è fatta male.”<br />

Un centro ben curato, perché i<br />

Cuglini amano fare le cose per<br />

bene, da bravi artigiani hanno<br />

sempre in mente che se vuoi otte-<br />

nere buoni risultati, devi mettere<br />

testa e braccia in quello che fai.<br />

Sarà anche per questo che, nonostante<br />

pochi nati e senza genealogie<br />

milionarie, i “Mark” vanno<br />

forte, sia quelli che Daniele allena<br />

che quelli tenuti a pensione da<br />

Fabio Restelli.<br />

“I cavalli li facciamo nascere soprattutto<br />

per correre, anche perché<br />

a Cipresso, non molto lontano<br />

da Brufa, ho la scuderia ed<br />

una piccola pista dove li preparo<br />

per le competizioni. Adesso, con<br />

l’ampliamento <strong>del</strong>l’attività, vedremo<br />

se vendere qualcosa, ma a<br />

me piace fare il mestiere e proseguirò<br />

su questa strada, almeno sino<br />

a quando i risultati mi daranno<br />

ragione. Ho corso da aspirante<br />

allievo e sono in attesa come altri<br />

di poter ricominciare a guidare.”<br />

E Restelli?<br />

“Fabio è un grande amico e un<br />

maestro per me. Abbiamo sempre<br />

almeno un cavallo a pensione da<br />

lui, e devo dire che la maggior parte<br />

di quello che so fare arriva dai<br />

suoi consigli”.<br />

Un futuro di<br />

progetti, ippica<br />

permettendo.<br />

Daniele Cuglini è uno dei tanti giovani<br />

che credono nell’ippica e sono<br />

entrati in questo mondo pieni di<br />

entusiasmo e ci vorrebbero restare:”Io<br />

mi sono tuffato nel trotto. Mi<br />

è sempre piaciuto e ci credo molto<br />

e anche se oggi il futuro <strong>del</strong> comparto<br />

è tutt’altro che scontato son<br />

certo di continuare ad allevare e<br />

allenare.”<br />

Anche perché proprio a Bastia<br />

Umbra si parla di un nuovo ippodromo:<br />

”Per noi sarebbe un miracolo.<br />

<strong>Il</strong> posto è molto bello, ma oggi<br />

come oggi non so se si potrà realizzare,<br />

certo che avere un ippodromo<br />

qui darebbe molte opportunità<br />

di lavoro anche per me. Ma io<br />

non ci penso, dandomi invece da<br />

fare per migliorare ogni giorno.”<br />

Daniele lavora con la testa di un<br />

giovane e pensa con la saggezza di<br />

un vecchio, forse anche per questo<br />

i Mark vanno forte. Già, l’Umbria è<br />

proprio una regione speciale.<br />

35


VERBALE ASSEMBLEA GENERALE<br />

SABATO 22 MAGGIO <strong>2010</strong> - ORE 10,30<br />

PRESSO LA SEDE DELL’ANACT - VIALE DEL POLICLINICO 131 - ROMA<br />

ORDINE DEL GIORNO<br />

1. Nomina <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>l’Assemblea;<br />

2. Relazione <strong>del</strong> Presidente;<br />

3. Lettura <strong>del</strong>la Relazione dei Sindaci;<br />

4. Approvazione <strong>del</strong> Bilancio Consuntivo 2009;<br />

5. Approvazione <strong>del</strong> Bilancio Preventivo <strong>2010</strong>;<br />

6. Varie ed eventuali<br />

Sono intervenuti i soci:<br />

Allev. Brianteo, Allev. La Perla, Allev. Spineta Trotto,<br />

Az. Agr. Allev. Canf, Az. Agr. Castelluccio, Az. Agr.<br />

Fonte Dell’Ete, Az. Agr. Galdi Domenico, Az. Agr. Liverani,<br />

Bianchi Gianni, Bisacchi Aimone, Capone<br />

Maria, Cesarano Ciro, Cioccoloni Francesco, Conti<br />

Giovanni, De Bellis Guido, Fabbri Piero, Galdi Pio,<br />

Liberti Albano, Lo Cicero Natale, Moscati Sandro,<br />

Proietti Rita, Puoti Armando, Righini Carlo, Scud. Del<br />

Baronetto, Scud. Ocres, Soc. Agr. Allev. Di Zenzalino,<br />

Torciere Antonio, Vigini Dario, Zafferoni Marco<br />

(29)<br />

Sono stati rappresentati per <strong>del</strong>ega:<br />

Allev. Fonte degli Angeli, Az. Agr. Del Greco Wilma,<br />

Az. Agr. Fabbri Loretta, Az. Agr. La Rocca, Az. Agr. La<br />

Solitaria, Baraldi Franco, Barbiselle Sas Soc. Agricola,<br />

Caroli Guido, Cervone Antonio, Cervone Salvatore,<br />

Cesarano Maria Rosaria, Cesarano Nunziante, Colombo<br />

Silverio, De Martino Nicola, Fantasy Snc, Fontanot<br />

Loreta, Frasson Gino, Grimani Gianluca, La Casina e S.<br />

Stefano, Mangiagalli Sandro, Moscati Fabio, Moscati<br />

Giampiero, Nuova Alto Monferrato, Palermo Nicola,<br />

Pavan Federico, Pelle Dante, Pride Sas, Scud. Erreti,<br />

Talpo Remigio, Targioni Paolo (30)<br />

<strong>Il</strong> Presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani saluta gli intervenuti e<br />

dà inizio ai lavori.<br />

Su proposta <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani, viene<br />

eletto quale Presidente di Assemblea il sig. Aimone<br />

Bisacchi.<br />

<strong>Il</strong> Presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani legge la relazione<br />

politica relativa all’anno sociale 2009/<strong>2010</strong>, che viene<br />

accolta, da un caloroso applauso.<br />

<strong>Il</strong> Sindaco Righini provvede alla lettura di alcune voci<br />

significative <strong>del</strong>la Relazione dei Sindaci.<br />

<strong>Il</strong> Bilancio Consuntivo 2009 è approvato all’unanimità.<br />

L’Assemblea prende atto di una minima quota di partite<br />

insolute relative alle Aste, dando mandato fin d’ora<br />

al Consiglio di adire le vie legali per il recupero <strong>del</strong>le<br />

somme, nel caso si ravvisasse la necessità.<br />

<strong>Il</strong> Sindaco Zamparelli illustra alcune voci relative al Bilancio<br />

Preventivo <strong>2010</strong>.<br />

<strong>Il</strong> Presidente Viani legge la sua relazione annuale<br />

<strong>Il</strong> Bilancio Preventivo <strong>2010</strong> viene approvato all’unanimità.<br />

<strong>Il</strong> Presidente di Assemblea Bisacchi invita i soci ad<br />

esporre ulteriori argomentazioni.<br />

<strong>Il</strong> sig. Boricchi chiede notizie intorno allo stato dei pagamenti<br />

da parte <strong>del</strong>l’Unire.<br />

<strong>Il</strong> Vice-Presidente Moscati crede opportuno aggiornare<br />

la situazione attuale presso l’Unire, a cominciare<br />

dallo stato <strong>del</strong> pagamento dei premi allevatori e <strong>del</strong>le<br />

provvidenze. Esprime la preoccupazione che il Piano<br />

<strong>del</strong>le Provvidenze debba subire nel <strong>2010</strong> una riduzione<br />

<strong>del</strong> 13%. Per il pagamento <strong>del</strong>le cards sulle enucleazioni<br />

il vertice Anact sta insistendo perché siano<br />

pagate al più presto ma è possibile tuttavia che l’Unire<br />

possa avere problemi attuali di cassa. Per il futuro il<br />

rischio può riguardare l’enorme differenza fra entrate<br />

ed uscite <strong>del</strong>l’Ente (quasi il doppio): questa situazione,<br />

nel 2011, comporterebbe di fatto la paralisi <strong>del</strong>l’ippica<br />

senza un adeguato intervento governativo.<br />

<strong>Il</strong> sig. Boricchi riporta le difficoltà dovute alla destinazione<br />

d’uso <strong>del</strong>le fattrici.<br />

37


Riprende la parola il sig. Moscati rilevando come la<br />

materia presenta differenze in base alle varie Asl: persistono<br />

ancora <strong>del</strong>le lacune nella normativa ed il Ministero<br />

dovrà porvi rimedio in tempi che si spera non<br />

siano troppo lontani.<br />

<strong>Il</strong> sig. Biffi ritiene che il Consiglio non è attualmente<br />

rappresentato in base alla produzione <strong>del</strong>l’attività allevatoria<br />

<strong>del</strong>la nazione. Rinnova al Consiglio la richiesta<br />

che la regione Lombardia debba disporre di un secondo<br />

<strong>del</strong>egato regionale sia in base alla qualità <strong>del</strong>l’allevamento<br />

rispetto ad altre regioni (secondo uno<br />

schema desunto dalla rivista IL TROTTATORE), sia in<br />

base alla forte concentrazione di allevamenti distanti<br />

fra loro. Afferma inoltre che in base all’art.3 tale variazione<br />

possa essere recepita senza conseguente modifica<br />

di statuto e precisa di essere disponibile a partecipare<br />

ad una riunione di Consiglio allo scopo di discutere<br />

l’argomento.<br />

Sostiene infine che il Consiglio debba occuparsi <strong>del</strong>la<br />

differenziazione fra gli allevatori imprenditori e gli allevatori<br />

proprietari di fattrici.<br />

Al sig. Biffi risponde il Consigliere Lo Cicero rilevando<br />

innanzitutto come il problema degli allevatori con<br />

terreno o senza dovrà essere affrontato prossimamente.<br />

Quanto al resto <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong> sig. Biffi, ritiene<br />

come il problema <strong>del</strong>le distanze non esista solo in<br />

Lombardia ma anche in altre regioni. Secondo il suo<br />

parere il Consiglio ha sempre agito nell’interesse nazionale,<br />

senza mai favorire una regione piuttosto che<br />

un’altra. In qualità di Consigliere <strong>del</strong>la Sicilia egli si<br />

sente pienamente rappresentato, nel Consiglio anche<br />

dall’operato e dalle scelte <strong>del</strong> Consigliere <strong>del</strong>la Lombardia.<br />

Alcune regioni hanno ulteriori rappresentanze<br />

nelle figure <strong>del</strong> Presidente e dei Vice-Presidenti. Afferma<br />

inoltre che attualmente ci sono gravi problemi,<br />

ad esempio la forte carenza di proprietari, quindi ser-<br />

I membri <strong>del</strong> Collegio dei Revisori: Maria Pia Zamparelli e Carlo Righini, che illustra il Bilancio<br />

Consuntivo 2009<br />

38<br />

vono proposte atte a rilanciare il settore che sta vivendo<br />

un forte periodo di crisi.<br />

<strong>Il</strong> Consigliere Zafferoni ritiene che il sig Biffi abbia<br />

proposto al Consiglio un nuovo sistema di ripartizione:<br />

il momento è difficile in generale, ci possono essere<br />

<strong>del</strong>le situazioni che richiedano <strong>del</strong>le emergenze,<br />

pur tuttavia la richiesta <strong>del</strong> Socio Biffi dovrà essere<br />

esaminata. Dal punto di vista generale l’<strong>Associazione</strong><br />

tiene a rilevare, pur in un momento così difficile, una<br />

situazione di discreta stabilità economica che l’Assemblea<br />

deve apprezzare; il merito può essere attribuito<br />

alla politica di oculata amministrazione che ha sempre<br />

caratterizzato l’Anact.<br />

Quanto alle affermazioni <strong>del</strong> socio Biffi, il sig. Moscati<br />

ritiene che questo principio porterebbe ad una divisione<br />

fra gli allevatori e le regioni stesse.<br />

<strong>Il</strong> sig. Biffi riprende la parola precisando come lo statuto<br />

sia obsoleto ed afferma che una nuova stesura potrebbe<br />

prevedere, ad esempio, tre macroregioni che<br />

fanno capo ad un organismo generale nazionale.<br />

<strong>Il</strong> Consigliere Bisacchi precisa che il prospetto numerico<br />

presentato dal sig. Biffi trae spunto anche dalle<br />

dotazioni superiori in alcuni ippodromi rispetto ad altri.<br />

Comunque ritiene che il Consiglio dovrà discutere<br />

prossimamente l’ipotesi di un aggiornamento <strong>del</strong>lo<br />

Statuto.<br />

<strong>Il</strong> Consigliere Cesarano si rammarica <strong>del</strong>la scarsa<br />

adesione: la crisi generale non ha indotto la gente a<br />

venire ad informarsi sullo stato attuale. Viceversa dovrebbero<br />

essere gli allevatori a protestare presso<br />

l’Unire contro questa situazione. Egualmente crede<br />

che si debba insistere sulla differenza degli allevatori<br />

con terreno o meno.<br />

Per il socio Scrocca si è persa l’abitudine a giocare nei<br />

bar. La gente non conosce più l’ippica e l’Aams non fa<br />

nulla per promuoverla. Dal punto di vista <strong>del</strong>l’allevamento<br />

ritiene che si possa adottare<br />

il sistema <strong>del</strong>le quote di produzione.<br />

Deve essere inoltre rivista la<br />

programmazione attraverso la rivisitazione<br />

<strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo americano.<br />

In risposta ad alcune affermazioni<br />

<strong>del</strong> socio Scrocca, prende la parola<br />

il Presidente <strong>del</strong>l’Anact Viani per<br />

dire che il Commissario Baggio ha<br />

in programma compatibilmente<br />

con le risorse che fornirà il Bilancio<br />

Preventivo, di pubblicizzare l’ippica<br />

sulle reti generaliste.<br />

<strong>Il</strong> socio De Bellis ritiene che il Consiglio<br />

debba rivedere le quote relative<br />

alle sanzioni sulle Aste che, a<br />

suo parere appaiono troppo severe<br />

in relazione al difficile periodo<br />

<strong>del</strong>l’allevamento: se si ritira vuole<br />

dire che c’è stata la circostanza, rara<br />

in questo periodo, di poter vendere.<br />

Alle ore 13,00 l’Assemblea è dichiarata<br />

chiusa.


Cari amici, siamo alla terza Assemblea <strong>del</strong>la mia<br />

Presidenza, abbiamo superato la metà <strong>del</strong> mandato.<br />

Sono successe varie cose nel corso di<br />

questo non facile ultimo anno di gestione: ne citerò alcune<br />

e, se vorrete, nella discussione che segue questa<br />

lettura solleverete ulteriori questioni a cui sarò lieto di<br />

dare <strong>del</strong>ucidazioni.<br />

Cominciamo dalla notizia più importante: nel mese di<br />

marzo chi vi parla è stato nominato, per Decreto Governativo,<br />

Sub-commissario Unire per un anno, di certo un<br />

impegno non facile, ma la prima cosa che vorrei dire è<br />

che merito di tale designazione non riguarda solo la<br />

mia persona, ma tutto il Consiglio e tutto l’Allevamento.<br />

In sede politica si sono accorti di come la nostra categoria<br />

sia elemento trainante per il rilancio <strong>del</strong>l’ippica e di<br />

questo ne sono particolarmente orgoglioso.<br />

Essere Sub-Commissario Unire non significa risolvere<br />

i problemi <strong>del</strong>l’Anact, chi mi conosce sa che intendo<br />

agire con etica, equilibrio e senso <strong>del</strong>le misura, dovendo<br />

pensare ai problemi di tutta l’ippica e non solo<br />

degli allevatori, in collaborazione ed armonia con il<br />

Commissario Baggio e i colleghi Sub-commissari Luciani<br />

e Carabba.<br />

I problemi sono tanti, bisogna cercare di far quadrare i<br />

conti e francamente questa appare un’impresa titanica<br />

in quanto si dovranno chiedere sacrifici un pò a tutte le<br />

categorie, nessuna esclusa. Lo slogan di Churchill, lacrime<br />

e sangue, ci sta accompagnando dal 2007, lo citai<br />

in campagna elettorale nel novembre di quell’anno, lo<br />

ribadii nelle due Assemblee già svolte, sono costretto a<br />

ripeterlo oggi.<br />

<strong>Il</strong> periodo è difficile, la crisi <strong>del</strong> 2008 non è conclusa,<br />

proprio perché legata all’essenza stessa <strong>del</strong>l’ attività di<br />

un allevatore che consiste in tempi lunghi dal momento<br />

<strong>del</strong> concepimento <strong>del</strong> prodotto al momento <strong>del</strong>l’ingresso<br />

in pista. In questo caso passano tre anni, quindi seguendo<br />

il ragionamento <strong>del</strong>la proporzionalità temporale<br />

gli effetti <strong>del</strong>la forte crisi <strong>del</strong> 2008 non sono ancora<br />

terminati.<br />

La crisi ci accompagnerà finchè le scommesse, sempre<br />

in netto calo, non troveranno modo di assestarsi: oggi<br />

come oggi le entrate <strong>del</strong>l’Unire fanno ritenere necessario<br />

un riequilibrio per tutto il settore, quindi sarà un responso<br />

senza appello legato agli esiti <strong>del</strong>la pista, non<br />

serve la sola passione, ci vuole dedizione al sacrificio e<br />

spirito imprenditoriale. Mi rendo conto che tutto questo<br />

è facile a dirlo, al contrario abbiamo una realtà che vediamo<br />

soprattutto alle Aste, quando tanti cavalli vengono<br />

svenduti all’amichevole dopo un passaggio non felice<br />

sul ring.<br />

Credo sia giusto essere reali, è opportuno sapere a<br />

ciò che andiamo incontro, l’ippica non muore ma vive<br />

una fase di profondo mutamento dovuta forse ad una<br />

serie di scelte politiche sbagliate. Ma ora è il momen-<br />

Relazione Presidenziale Assemblea<br />

Roma 22 maggio <strong>2010</strong><br />

to di non piangere su ciò che è stato ma di capire come<br />

ripartire, questo è l’ultimo treno che ci è consentito<br />

prendere. Quindi ci vuole armonia dapprima fra noi<br />

allevatori, in secondo luogo appare necessario che le<br />

varie categorie non si facciano la guerra fra loro. Non<br />

si può essere compatti solo quando la crisi raggiunge<br />

momenti di culmine.<br />

Forse Voi vi aspettavate una frase <strong>del</strong> tipo “Vedete ora<br />

sono ai vertici <strong>del</strong>l’Unire, cercherò di risolvere tutto io!”,<br />

francamente non è così, anzi i miei due mesi scarsi all’Unire<br />

mi fanno comprendere come sia difficile il lavoro<br />

da compiere, anche in relazione alle aspettative <strong>del</strong>la<br />

categoria, alcune <strong>del</strong>le quali sicuramente irrealizzabili,<br />

altre raggiungibili con un lavoro inevitabile di mediazione.<br />

Come sapete il Ministro Zaia ha abbandonato il Dicastero<br />

<strong>del</strong>le Politiche Agricole dopo le elezioni regionali<br />

<strong>del</strong> 28 marzo. Gli mandiamo un caro saluto nella certezza<br />

che leggerà queste parole ed aggiungiamo un ringraziamento<br />

per quanto ha saputo fare nel corso <strong>del</strong>l’anno.<br />

Come ricorderete è stato a Milano in occasione<br />

<strong>del</strong>le Aste ed in quella occasione, allorché gli fu chiesto<br />

espressamente cosa avrebbe fatto in caso di suo passaggio<br />

all’incarico di governatore <strong>del</strong> Veneto, eventualità<br />

che poi si è puntualmente verificata ci ha detto qualcosa<br />

come “Non vi lascerò soli”. Quindi contiamo ancora<br />

sulla sua vicinanza, ben sapendolo particolarmente<br />

impegnato nella nuova e diversa carica istituzionale.<br />

Egualmente salutiamo il neo Ministro <strong>del</strong>le Politiche<br />

Agricole nella certezza che saprà comprendere le difficoltà<br />

<strong>del</strong>l’Ippica ed aiutare l’Unire.<br />

<strong>Il</strong> nostro modo migliore di rispondere saranno i risultati<br />

in corsa dei nostri indigeni, ci difendiamo molto bene,<br />

la crisi non ha colpito i cavalli che hanno ancora quel<br />

sangue pregiato che fa parte <strong>del</strong> nostro patrimonio<br />

equino.<br />

Riprendendo quanto scrissi in occasione <strong>del</strong>l’Assemblea<br />

<strong>del</strong> 2008 credo che sia necessario ripetere l’esortazione<br />

a non coprire fattrici di scarso rilievo genealogico,<br />

il mercato futuro non garantirà la commercializzazione,<br />

questo perché ancora vedo allevatori che seppur<br />

con encomiabile sacrificio sono portati a far coprire una<br />

fattrice di scarso valore genealogico con stalloni di alto<br />

livello, nella convinzione che il riproduttore sia l’aspetto<br />

unico di un incrocio. Non è così, serve equilibrio fra il<br />

valore <strong>del</strong>la fattrice e la scelta <strong>del</strong>lo stallone, necessario<br />

capire ove poter mirare. In poche parole l’allevatore<br />

deve metabolizzare il fatto che la cosa più giusta è l’utilizzo<br />

più oculato e ragionevole <strong>del</strong>le risorse.<br />

In alcune regioni ho avuto modo di partecipare a riunioni<br />

locali ed ho potuto esporre il mio pensiero, devo sinceramente<br />

dire che la linea di questo Consiglio ha trovato<br />

consensi quasi dappertutto. Gli allevatori sono<br />

persone avvedute ed intelligenti; sanno che stiamo<br />

39


Aimone Bisacchi, Presidente di Assembea<br />

dando il massimo e comprendono la difficoltà di una situazione,<br />

mai così difficile.<br />

Dopo queste note forse non incoraggianti ma comunque<br />

sincere vediamo come sta andando la vita <strong>del</strong>l’<strong>Associazione</strong>.<br />

Ovviamente da alcuni suggerimenti nel corso<br />

<strong>del</strong>le Assemblee regionali abbiamo tratto lo spunto<br />

per cercare di migliorare e valutare ancora meglio i<br />

problemi.<br />

Sul Bilancio c’è una relazione a parte: io vorrei però aggiungere<br />

che la principale preoccupazione di un Presidente,<br />

specie in questi periodi difficili, dev’essere quella<br />

di un equilibrio di gestione.<br />

Per cui ho sentito e sento la necessità di far evitare al<br />

Consiglio spese inutili e di contenere anche le spese<br />

necessarie. Questa dovrà essere la linea in questo ulteriore<br />

anno di mandato, rimanere su una linea di gestione<br />

economica prudenziale perchè non ci è dato sapere<br />

in futuro ciò che ci può attendere.<br />

Parliamo di Aste, il Consiglio quest’anno le ha rinnovate.<br />

<strong>Il</strong> sistema <strong>del</strong>la suddivisione per età aveva, ne siamo<br />

ancora convinti una propria validità, solo che si è ravvisata<br />

una propensione psicologica a privilegiare le Aste<br />

di settembre piuttosto che quelle di Ottobre, nonostante<br />

si trattasse di Aste uguali. Questo perchè si era inconsciamente<br />

pensati a classificare, dopo anni di format<br />

inalterato, le Aste di settembre come Selezionate e le<br />

Aste di ottobre come qualificate.<br />

In realtà erano due Aste eguali ma squilibrate negli esiti<br />

finali.<br />

Per questo si è creduto di tornare ad inizio settembre<br />

con una selezionata e si è pensato che con una sessione<br />

serale i risultati possano essere migliori. In questo caso<br />

si è pensato che l’inevitabile spesa sia peraltro finalizzata<br />

ad una migliore riuscita <strong>del</strong>l’intera sessione. In realtà<br />

lo scorso anno la sessione impropriamente detta<br />

superselezionata era incastonata nel pomeriggio <strong>del</strong> lunedì<br />

e non ha raggiunto quella caratteristica che la rendeva<br />

diversa dalle altre sessioni.<br />

Ad Ottobre abbiamo una selezionata a tasso d’iscrizione<br />

ridotto ed una qualificata. Aversa ha trovato invece<br />

una collocazione mediana fra le due Aste di Milano,<br />

svolgendosi a fine Settembre.<br />

Crediamo che abbia funzionato la formula <strong>del</strong>le visite in<br />

sede d’Asta, per tanti motivi: visite nell’immediatezza<br />

<strong>del</strong>l’evento, formazione <strong>del</strong>la consapevolezza <strong>del</strong> ven-<br />

40<br />

ditore di non portare cavalli con difetti pena l’esclusione<br />

dalla sessione, riduzione per non dire eliminazione<br />

<strong>del</strong>le contestazioni post vendita, costi decisamente inferiori<br />

e questo ovviamente si fa sentire positivamente<br />

nel Bilancio.<br />

Vorrei soffermarmi sugli esiti <strong>del</strong>le Aste <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno, i risultati sono figli <strong>del</strong>la crisi che investe l’ippica.<br />

Credo però che non si possano fare raffronti con le Aste<br />

di tutto il decennio anche perchè con la nuova formula<br />

<strong>del</strong> Gran Premio <strong>del</strong>le Aste non c’era la necessità di dover<br />

vendere il cavallo obbligatoriamente. Questo ha<br />

consentito risultati sicuramente più veritieri.<br />

Per contro il Gran Premio <strong>del</strong>le Aste, nella nuova formula<br />

<strong>del</strong>le iscrizioni graduali, vedrà la luce quest’anno il 1<br />

novembre a Milano, con una grande giornata di corse,<br />

visto che c’è anche il Mangelli in quel giorno. Avremo<br />

due divisioni da Euro 200.000. Credo che si comprenderà<br />

in quell’occasione l’importanza di queste corse<br />

che ha visto un numero di iscrizioni alto ma non altissimo,<br />

forse perchè gli allevatori non hanno ancora compreso<br />

l’importanza <strong>del</strong>l’evento.<br />

Giova infatti precisare che sia per la stessa generazione<br />

ci sarà anche a tre anni una corsa open <strong>del</strong>la stessa dotazione.<br />

<strong>Il</strong> cavallo o la cavalla che vincerà tanto a due,<br />

quanto a tre anni riceverà anche un bonus di<br />

100.000,00.<br />

Per celebrare degnamente i nuovi Gran Premi <strong>del</strong>le<br />

Aste, si è pensato di portare la Festa <strong>del</strong>l’Allevatore in<br />

Lombardia dopo 13 anni. <strong>Il</strong> compito principale di scegliere<br />

la sede <strong>del</strong>la Festa è di Marco Zafferoni, Delegato<br />

Lombardo e non sarà impegno facile visto che si è reduci<br />

dalla grande Festa alla Reggia di Caserta <strong>del</strong>l’Ottobre<br />

scorso. Chi c’è stato avrà sicuramente constatato<br />

che mai si era svolta una cerimonia così bella in un luogo<br />

così suggestivo.<br />

La rivista IL TROTTATORE prosegue nel suo compito di<br />

essere il fe<strong>del</strong>e descrittore <strong>del</strong>la vita ippica mese dopo<br />

mese. Avrete constatato che ultimamente il giornale è<br />

tornato a disporre <strong>del</strong>le preziose firme di vari colleghi<br />

giornalisti.<br />

Credo che sia giusto non dilungarci oltre: dovremmo<br />

parlare di tanti altri aspetti, ma avremmo bisogno di<br />

avere a disposizione almeno due o tre giorni di esposizione.<br />

A questo punto meglio lasciare il passo e la parola,<br />

a Voi cari associati per poter affrontare tutti gli argomenti<br />

che voi vorrete tirare fuori.<br />

Prima di terminare d’obbligo ringraziare i VicePresidenti<br />

Caravita e Moscati e tutti i Consiglieri, nessuno<br />

escluso per la costante opera di supporto. <strong>Il</strong> Consiglio<br />

ha saputo trovare una discreta armonia, nonostante ci<br />

siano idee diverse e non sempre convergenti. Desidero<br />

salutare anche il Collegio dei Revisori, il Dr. Righini e la<br />

D.ssa Zamparelli che hanno svolto la loro funzione con<br />

costanza e precisione, dispensando consigli ed esortazioni<br />

al Direttivo, senza dimenticare di salutare la D.ssa<br />

Donatelli, neo componente di questo Collegio. Ringrazio<br />

infine il Segretario Torciere e tutto lo staff <strong>del</strong>l’Anact<br />

che ogni giorno si prodiga a soddisfare le innumerevoli<br />

istanze di tutti gli associati.<br />

Grazie a tutti ed ora diamo il via alla discussione.


GLI AMICI<br />

RITROVATI<br />

“<br />

Oggi la carrozza può<br />

sembrare un curioso<br />

avanzo <strong>del</strong>l’antichità.<br />

Tutti voglion correre e<br />

volare, amano soltanto<br />

la velocità. Se però tu sei con la<br />

tua bella sul tassì di certo non la<br />

porterai, però sopra ad una carrozzella<br />

col tuo dolce amore a<br />

passeggio andrai. Come è <strong>del</strong>izioso<br />

andar sulla carrozzella, e sulla<br />

carrozzella sotto braccio alla tua<br />

bella. A cassetta sta il cocchier, né<br />

ci perde d’occhio, guarda dentro<br />

il cocchio poi sorride e chiude un<br />

occhio. <strong>Il</strong> cavallo sa come deve<br />

andar se c’è una coppietta. Correre<br />

non va, bella è la città e poi non<br />

c’è fretta”.<br />

Sono alcune strofe di una famosissima<br />

canzone <strong>del</strong> 1939, scritta<br />

da Filippini e Morbelli e cantata<br />

dall’indimenticato Odoardo Spadaro.<br />

E in queste parole c’è tutto<br />

il sapore di una <strong>del</strong>le tradizioni<br />

più antiche di Firenze, quella <strong>del</strong><br />

“fiaccheraio”, dal francese “fiacre”,<br />

ovvero ‘vettura di piazza’,<br />

da cui, appunto, il fiorentinissimo<br />

“fiaccheraio”, che significa ‘vetturino<br />

di piazza’. Oggi, ovviamente,<br />

il ruolo <strong>del</strong> fiaccheraio non è più<br />

inteso come servizio pubblico, ma<br />

è una piacevole e stuzzicante occasione<br />

offerta alle migliaia di turisti<br />

per ammirare in modo diverso<br />

la città: insomma, per dirla<br />

con un’equazione matematica, il<br />

fiaccheraio sta a Firenze come il<br />

gondoliere a Venezia. E il fiaccheraio<br />

è un vero protagonista<br />

<strong>del</strong>la città che, arrangiandosi con<br />

la tipica arguzia fiorentina, rac-<br />

42<br />

CAVALLI IN CARROZZA<br />

Alessandro Calamai posa per il fotografo insieme a Perfect Effe<br />

di Vieri Berti


conta in tutte le lingue <strong>del</strong> mondo,<br />

ai clienti che porta a spasso<br />

per le vie <strong>del</strong> centro cittadino, la<br />

storia di Firenze, dei suoi monumenti<br />

e dei suoi protagonisti, ovviamente<br />

condendo il tutto con<br />

aneddoti molto coloriti, un po’<br />

corrispondenti alla realtà e un<br />

po’ arricchiti dalla fantasia.<br />

Ma tutto ciò non sarebbe possibile<br />

se non ci fosse l’amico cavallo<br />

che, con il vetturino, costituisce<br />

un tutt’uno inscindibile. In piazza<br />

<strong>del</strong>la Signoria, a Firenze, in una<br />

splendida giornata di sole, una<br />

<strong>del</strong>le poche che ha offerto questa<br />

pazza primavera, abbiamo incontrato<br />

un gruppo di fiaccherai, tra<br />

cui anche un ex guidatore di cor-<br />

se al trotto, Alessandro Calamai.<br />

Nel suo passato c’è una lunga collaborazione<br />

con la scuderia Kyra,<br />

che risale ai tempi <strong>del</strong>la signora<br />

Anna Maria Salvini e di Nello Bellei,<br />

e poi la scelta, un bel giorno,<br />

di tornare a fare il mestiere <strong>del</strong><br />

padre, Elio Calamai. Volete sapere<br />

quali sono i suoi due compagni<br />

di lavoro? E’ presto detto, e siamo<br />

certi che li ricorderete entrambi.<br />

Uno è Perfect Effe e l’altro<br />

Trouman Ferm:<br />

“Perfect gl’è fantastico! - attacca<br />

Alessandro, con la tipica inflessione<br />

fiorentina -. E non lo dico<br />

perché è mio e ci sono affezionato,<br />

ma perché è la verità. Guardi,<br />

gl’è d’un bravo che ’un si pò de-<br />

Foto sopra: Vik Rydens e, semi nascosto,<br />

con il cappellino, Roberto Susini<br />

Foto a sinistra: Terror Bi e, di spalle,<br />

Claudio, a colloquio con un cliente<br />

Foto sotto: Alessandro Calamai e Perfect<br />

Effe in partenza per un nuovo giro nel<br />

centro di Firenze<br />

43


scrivere, se fosse necessario questo<br />

gl’è capace di “piscià” in un<br />

bicchiere!”<br />

Ok. La prossima volta ci<br />

porteremo un bicchiere…<br />

“Ah! Ah! Gl’è un modo di dire…<br />

Comunque, mi creda, per fare<br />

questo mestiere, i cavalli devono<br />

essere bravi per forza. Io presi<br />

Perfect da Luca Orlandi, che tergiversò<br />

molto prima di affidarmelo,<br />

perché era il pupillo <strong>del</strong>la su’<br />

bimba, la Beatrice. Insomma, doveva<br />

fare attenzione, perché se lo<br />

sistemava male rischiava d’esse<br />

buttato fòr di casa. Ma quando<br />

me lo portò glielo dissi subito: lo<br />

provo per un po’ ma se unn’è<br />

bbono te lo ridò. Io nel tempo mi<br />

sono ritrovato con dei cavalli che<br />

in mezzo al traffico si arrabbiavano,<br />

si impennavano, facevano<br />

marcia indietro. Insomma, devono<br />

essere dei soldatini, e Perfect,<br />

oltre ad essere bòno come i’ pane,<br />

l’è proprio un bravo soldatino!”<br />

44<br />

E Trouman, dove l’ha lasciato?<br />

“In scuderia, in via <strong>del</strong>le Cascine.<br />

A parte qualcuno, che ha la possibilità<br />

di tenerli a casa, sennò noi<br />

fiaccherai i cavalli si tengon lì e<br />

tutti noi ne abbiamo due, perché<br />

così li alterniamo: un giorno lavora<br />

uno, il giorno seguente l’altro. E io<br />

sono stato fortunato, perché anche<br />

Trouman l’è parecchio bravo e, oltretutto,<br />

sia lui che Perfect sono<br />

stati degli ottimi cavalli da corsa!”<br />

E come no? Vogliamo dare un’occhiata<br />

alla carriera <strong>del</strong> piccolo<br />

grande campione che è stato Perfect<br />

Effe? Dunque: debutta a 2 anni,<br />

il 25 novembre <strong>del</strong> 1992, resta<br />

imbattuto per quattro corse e corre<br />

fino all’ultimo giorno, il 31 dicembre<br />

<strong>del</strong> 2000, arrivando terzo nel<br />

Premio Addio alle Corse. Chiude la<br />

carriera con un record sulla breve<br />

di 1.17.1 e sulla lunga di 1.17.6,<br />

168 corse, 28 vittorie, 72 piazzamenti<br />

e oltre 152 mila euro di<br />

somme vinte. Ma c’è di più! Con lui<br />

hanno vinto Luca Orlandi, Gaspare<br />

Guaiana, Lorenzo Baldi tra i professionisti,<br />

Gino Menicucci e Enrico<br />

Albertosi nelle corse giornalisti,<br />

e poi Orsola Grignani e Daniela<br />

Negri nelle corse al montato. Se<br />

questo non è un vero professionista!<br />

E professionista lo è rimasto<br />

anche nel suo nuovo lavoro: con<br />

pazienza si lascia avvicinare da<br />

tutti i turisti, si lascia accarezzare<br />

dai bambini e, quando il suo padrone<br />

lo richiama all’ordine per<br />

una passeggiata, parte e sa già dove<br />

andare.<br />

“Ormai ha vent’anni, le strade le<br />

conosce tutte in maniera perfetta,<br />

non c’è bisogno di dirgli nulla. Lui<br />

gl’ha un solo difetto: unn’è capace<br />

di riscòtere, sennò lo mandavo da<br />

solo a lavorare e io me ne stavo a<br />

casa!”<br />

Non è da meno, anzi, la carriera di<br />

Trouman Ferm: 266 corse, 19 vittorie,<br />

145 piazzamenti, un record<br />

di 1.15.5 sulla breve e di 1.16.4<br />

sulla media distanza con 278 mila<br />

euro di somme vinte. Anche lui,<br />

come Perfect, ha debuttato a due<br />

E' il momento <strong>del</strong> meritato pasto... Due fiacchere in un momento di relax con alle spalle Palazzo Vecchio


Franco e Bajadera Gt di ritorno da una passeggiata per le vie <strong>del</strong> centro<br />

anni, addirittura il 5 luglio <strong>del</strong><br />

1995, ed ha corso fino agli ultimi<br />

giorni <strong>del</strong>la carriera, vincendo il<br />

12 dicembre <strong>del</strong> 2003 la sua ultima<br />

corsa. Unico rammarico: il ritiro<br />

sul campo nel Premio Corsa <strong>del</strong>l’Addio<br />

dopo una prova negativa<br />

fornita il giorno prima, il 30 dicembre.<br />

Di grande spessore, in<br />

particolare, la carriera da puledro<br />

di Trouman, cresciuto alla scuola<br />

di Edy Moni e di proprietà <strong>del</strong> mai<br />

dimenticato Enzo Lenzi.<br />

Perfect Effe e Trouman Ferm sono<br />

i cavalli di Alessandro Calamai, ma<br />

trattenendosi un po’ in piazza <strong>del</strong>la<br />

Signoria, di “fiacchere” se ne vedono<br />

molte e, soprattutto, si ritrovano<br />

anche tanti altri cavalli che<br />

sono stati per molto tempo protagonisti<br />

in pista: nelle due ore trascorse<br />

con Alessandro, abbiamo<br />

rivisto con piacere ed anche con<br />

un filo di emozione Claudio con<br />

Terror Bi, Roberto Susini, un fiaccheraio<br />

che si diletta anche a fare<br />

l’allevatore di cavalli trottatori, con<br />

Vik Rydens, e poi Franco con Bajadera<br />

Gt, Camilla con Scirocco Air,<br />

Alessandro con Lupo Air. Insomma,<br />

un’emozione dietro l’altra.<br />

Senza prendere poi in considerazione<br />

anche i nomi che vengono<br />

fuori parlando con i fiaccherai:<br />

Tranquillo, Cesare Gius, Rapid Ho,<br />

Nottolone, Nevada Smith sono passati<br />

anche loro da queste piazze e<br />

da questo mestiere.<br />

Quasi tutti sono dei… vecchietti,<br />

ma ci sono anche<br />

soggetti più giovani che,<br />

dopo una pausa <strong>del</strong>l’attività<br />

agonistica trascorsa a<br />

portare a spasso i turisti,<br />

tornano poi a correre?<br />

“Oggi non succede quasi mai – riprende<br />

Alessandro – perché quelli<br />

che corrono in ippodromo ormai<br />

vanno troppo forte. Ma trent’anni<br />

fa è successo, e anche più di una<br />

volta! In particolare io ricordo<br />

molto bene Colibrì, che l’ha tenuto<br />

i’ mi’ babbo Elio quando aveva<br />

due e tre anni. Aveva dei problemi<br />

e grazie a questa attività si irrobustì<br />

ed ebbe tutto il tempo a disposizione<br />

per recuperare. Poi riprese<br />

l’allenamento e tornò a correre,<br />

interrompendo la carriera per sopraggiunti<br />

limiti di età e conseguendo<br />

il proprio record a 10 anni<br />

a Palermo. Ricordo che vestì per<br />

molto tempo i colori <strong>del</strong>la scuderia<br />

Bellosguardo e, con in sulky Damiano<br />

Benedetti, vinse anche una<br />

corsa a pariglie in coppia con<br />

Scott. Ma erano altri tempi e<br />

quando avevi un cavallo da 1.21<br />

sapevi di poter contare su un sog-<br />

getto di spessore. Ora, con 1.21, e<br />

un tu vai da nessuna parte…”<br />

Tra i cavalli che, grazie a questa<br />

giornata passata in pieno centro a<br />

Firenze, abbiamo di nuovo incontrato,<br />

ci preme fare un cenno anche<br />

alla carriera di un paio di soggetti<br />

che abbiamo poco sopra<br />

menzionato: Scirocco Air ha smesso<br />

di correre a 8 anni con un record<br />

di 1.13.6 sulla breve, 1.16.5<br />

sulla media e vincite per 215 mila<br />

euro ottenute nelle 83 corse disputate,<br />

con 24 vittorie e 44 piazzamenti;<br />

Bajadera Gt ha corso 78<br />

volte, ha vinto tre corse e si è piazzata<br />

in altre 55, con un record di<br />

1.16.2 e 30 mila euro di somme<br />

vinte.<br />

Ora per loro, e per tutti i loro amici,<br />

la vita è molto più tranquilla,<br />

passano le giornate in compagnia<br />

degli uomini che più li adorano e<br />

in mezzo alle coccole, alle caramelle<br />

e agli zuccherini che gli regalano<br />

i turisti. Di Varenne ce n’è<br />

uno solo, ma a loro modo, anche<br />

questi simpatici animali sono dei<br />

campioni cui siamo grati per le<br />

emozioni che ci hanno saputo regalare<br />

in corsa e per le nuove<br />

emozioni che ci hanno dato nel vederli<br />

all’opera nel loro nuovo lavoro.<br />

Non dubitate, amici, torneremo<br />

sicuramente a trovarvi!<br />

45


UOMINI & CAVALLI<br />

Alla fine di maggio ha<br />

sei vittorie nelle ultime<br />

sette uscite, un vero<br />

successo. È Laval, il<br />

bellissimo sauro figlio<br />

di Daguet Rapide e Bahama (Coktail<br />

Jet) di Marco Folli, allenato da<br />

Jerry Riordan. Un cavallo con una<br />

grande genealogia, è infatti fratello<br />

di Farifant e di Grande Armee, ed<br />

anche l’ultimo prodotto Moulin<br />

Rouge si sta movendo bene.<br />

Eppure sembra che la sua storia<br />

abbia avuto la svolta grazie ad un<br />

46<br />

di Massimiliano Abili<br />

LAVAL<br />

Segni particolari...<br />

Bellissimo<br />

Laval<br />

Daguet Rapide e Bahama<br />

Allevatore Scuderia Bolgheri<br />

Proprietario allevamento Folli<br />

Allenatore Jerry Riordan<br />

Rec 1.12.6 – 1.13.5<br />

grave infortunio. Come accade<br />

purtroppo spesso ai cavalli, aveva<br />

avuto un grosso problema ad<br />

un’ernia che lo aveva obbligato all’asporto<br />

di un testicolo. Fin qui<br />

nulla di strano. Lo stop necessario<br />

per la ripresa e Laval rientra a Milano<br />

con Davide Nuti, arrivando<br />

secondo. Terzo la corsa successiva<br />

con Andrea Guzzinati a Torino,<br />

per poi vincere a Follonica con Enrico<br />

Bellei. Era l’8 gennaio <strong>del</strong><br />

<strong>2010</strong>. Premesso che anche prima<br />

<strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong> cambio di


Nelle foto: Laval vince sulla pista di San Siro<br />

training, nonché di scuderia, anche<br />

con Paolo Leoni si era portato<br />

a casa tre vittorie a fila a buona<br />

media, dimostrando quindi di avere<br />

dei buoni mezzi, ma spesso gettava<br />

via tutto buttandosi di galoppo,<br />

cinque rp a fila tra il mese di<br />

luglio e il mese di ottobre <strong>del</strong> 2008.<br />

Con il senno <strong>del</strong> poi il problema<br />

poteva proprio essere quel testicolo<br />

che gli procurava dolore, obbligandolo<br />

a gettarsi di galoppo. Da<br />

gennaio a marzo di quest’anno<br />

corre e si piazza spesso, poi dal 12<br />

marzo inizia una lunga serie di vittorie,<br />

compresa l’ultima a Milano<br />

con Antonio Greppi in una corsa<br />

diciamo un po’ ‘caotica’, dove Laval<br />

non solo vince ma si intasca<br />

anche il record di 1.12.6. sui 1660<br />

con i nastri.<br />

Buono il terzo segnale, dopo la prima<br />

richiamata e dopo la caduta<br />

<strong>del</strong>la seconda partenza. 600 metri<br />

di fuori, con spesa più che evidente,<br />

Laval trova finalmente spazio<br />

alla corda in schiena a Evaristo<br />

Belle. Sino a metà <strong>del</strong>la retta opposta<br />

quando Laval sposta per andare<br />

ai lati <strong>del</strong> leader. 1.28 i tre quarti<br />

di miglio, Laval passa, allunga e<br />

se ne va…<br />

“Un cavallo fantastico - racconta<br />

Antonio Greppi - Per lui non fa differenza<br />

la pista piccola piuttosto<br />

che la pista grande, la macchina<br />

piuttosto che i nastri, correre in<br />

avanti o di rimessa. Ha vinto a Modena,<br />

a Follonica a Montecatini e a<br />

Milano. Non ha nessun problema,<br />

il classico cavallo bicicletta, oltre<br />

ad essere un cavallo veramente<br />

bello, con una lista bianca e quattro<br />

balzane, guidarlo è veramente<br />

un piacere. Con tutto quello che è<br />

accaduto all’ultima vittoria milanese,<br />

credevo non potesse rendere al<br />

meglio, al contrario ha risposto in<br />

pieno a tutti i miei comandi. C’è da<br />

dire che la pista di San Siro la ama<br />

particolarmente, come ha dimostrato<br />

la volta scorsa quando vince<br />

sulla distanza a buona media. Cre-<br />

do che in futuro ci potremmo togliere<br />

<strong>del</strong>le belle soddisfazioni.”<br />

Appena sceso dall’aereo di ritorno<br />

dalla Svezia, Jerry Riordan è felice<br />

di poter parlarci un po’ <strong>del</strong> suo pupillo<br />

biondo.<br />

“Sono molto soddisfatto <strong>del</strong>la bella<br />

vittoria di oggi che non ho ancora<br />

visto ma che Greppi mi ha raccontato.<br />

Laval è un cavallo con un potenziale<br />

in notevole fase di miglioramento,<br />

un cavallo che trotta come<br />

una macchina, e che credo presto<br />

approderà al circuito dei gran<br />

premi. Semplice da gestire, anche<br />

nell’allenamento, lavora sui 2400<br />

in pista tonda, per poi passare alla<br />

pista dritta. Non ha bisogno di nulla,<br />

davanti corre con due racchette,<br />

dietro è sferrato. Paraginocchi,<br />

stivaletti, freno lungo e due peluche<br />

che però toglierò, perché Antonio<br />

ha notato che ultimamente è<br />

un po’ nervoso. Credo molto in lui<br />

perché è un cavallo fresco, non<br />

sfruttato ad oggi al suo attivo ha<br />

solo 36 corse, poche per un cavallo<br />

di cinque anni, che saprà fare bella<br />

figura anche in compagnie di livello.<br />

Una linea di sangue fantastica<br />

con incrocio francese, che ne garantirà<br />

la continuità .”<br />

47


Era il 28 giugno <strong>del</strong> 2006<br />

quando, nell’allevamento<br />

Rob, nasceva<br />

Moses Rob, primo prodotto<br />

di Etoile Rob e<br />

Ganymede. Inutile dirlo per chi<br />

conosce la signora Luciana e le<br />

sue figlie Silvia e Alessia, coccolato<br />

da subito come uno di famiglia,<br />

come tutti i loro prodotti che poi<br />

successivamente correranno più<br />

48<br />

che degnamente dal nord al sud<br />

<strong>del</strong>l’Italia a suon di vittorie. Ma<br />

Moses già da piccolo dimostrava<br />

quel certo caratterino trasmessogli<br />

dalla nonna paterna How Groovy.<br />

Prima di andarsene dall’allevamento<br />

era costato una cifra in<br />

palloni. Sì, avete letto bene, palloni<br />

da calcio che lui distruggeva, almeno<br />

due la settimana. Aveva una<br />

tecnica tutta sua, con la bocca lo<br />

di Andrea Valle<br />

MOSES ROB<br />

il campione con le treccine<br />

Ha un cuore grande, è generoso come pochi<br />

ed ha 500 metri da paura, è lui…<br />

Moses Rob in piena azione nel Città Di Torino<br />

alzava per poi rigirarsi su sé stesso<br />

e con due belle doppiette lo buttava<br />

fuori dal paddock, in attesa<br />

che qualcuno glielo rimandasse<br />

indietro. Audace e vanitoso, cercava<br />

tutte le maniere per mettersi in<br />

evidenza. Come fece con il suo<br />

amico Giuseppe Luongo. Fu amore<br />

a prima vista. Giuseppe era andato<br />

per comprare una lettera L<br />

ma, viaggiando tra i paddock, non


gli era sfuggito quel puledrino che<br />

sembrava il padrone di casa a tutti<br />

gli effetti, con il suo sguardo furbo<br />

e che cercò subito di morderlo.<br />

Non passava tempo che Giuseppe<br />

non chiamasse Silvia per chiedere<br />

notizie di Moses, così al momento<br />

giusto insieme a suo padre Antonio,<br />

l’uomo di Foscherara, Feistongal,<br />

Antares Rob e Mint Di Jesolo,<br />

se lo portarono a casa nel loro<br />

centro di allenamento tra Roma<br />

e Napoli.<br />

“La doma fu semplicissima, Moses<br />

era un agnellino. - racconta Giuseppe<br />

Luongo - Ricordo ancora<br />

oggi il giorno che lo attaccai per la<br />

prima volta, era il 22 dicembre <strong>del</strong><br />

2007, ed ebbi subito la sensazione<br />

di aver visto giusto, di avere tra le<br />

mani un tipo particolare.”<br />

Moses debutta relativamente tardi<br />

ma per scelta, poiché era nato<br />

alla fine di giugno, si voleva rispettarlo<br />

al massimo senza mettergli<br />

la pressione addosso che<br />

avrebbe potuto rovinare tutto.<br />

Debutta con qualche incertezza,<br />

ma già alla seconda uscita nella<br />

capitale, iniziare a far vedere di<br />

GANYMEDE 1.11.4<br />

maschio baio nato in FRA nel 1994<br />

ETOILE ROB 1.16<br />

femmina baio nata in ITA nel 2001<br />

BUVETIER D'AUNOU<br />

1.14.4<br />

UDAMES<br />

FRIENDLY FACE<br />

1.54.1<br />

HOW GROOVY<br />

1.17.4<br />

Foto sopra: Moses Rob in paddock a 14 mesi<br />

che pasta era e con chi si aveva a<br />

che fare, portandosi a casa la vittoria<br />

con il tempo di 1.16.8. Per<br />

lui il 2008 si concludeva con due<br />

uscite, una vittoria ed un posto<br />

d’onore, e l’anno nuovo comin-<br />

MOSES ROB 1.12.3 - € 23.716<br />

Maschio Baio, nato il 28 giugno 2006<br />

Allevatore: Allev. Luciana - Scud. Macchia<br />

ROYAL PRESTIGE<br />

1.55.1<br />

NESMILE<br />

1.17.4<br />

QUIOCO<br />

1.15<br />

GADAMES<br />

SPEEDY SOMOLLI<br />

1.55<br />

ABOUT FACE<br />

2.04.1<br />

MUSICAL COMEDY<br />

2.02<br />

EGORIA<br />

1.18<br />

ciava con un altro bel successo.<br />

Sempre a Roma nel marzo si aggiudicava<br />

un altro bel secondo<br />

dietro a Merlino Om, nel Guido<br />

Berar<strong>del</strong>li. Forse la sua più bella<br />

corsa.<br />

SPEEDY CROWN 1.57.1<br />

ROSEMARY 1.57.2<br />

CAPRIOR 1.19.8<br />

AMOURS DU MESNIL 1.20<br />

VERMONT 1.25<br />

BEATRIX II 1.26<br />

KERJACQUES 1.19.4<br />

JABEL 1.19<br />

SPEEDY CROWN 1.57.1<br />

SOMOLLI<br />

SPEEDSTER 1.59.4<br />

FROSTY FACE 2.09<br />

FLORICAN 1.57.2<br />

DINNER MUSIC 2.02.3<br />

EGO HANOVER 2.02<br />

MARIA DAY 1.18.8<br />

49


Moses Rob in sgambatura nell'Europa<br />

“Avevamo assunto il comando in<br />

28,8 su Merlino Om che si era accodato<br />

nella nostra scia. 31,6 i<br />

primi otto centro metri, per poi<br />

iniziare nuovamente a camminare<br />

29,4 di terza frazione, ma in retta<br />

nonostante il nostro 29,2 Merlino<br />

trovava spazio e sul palo ci batteva.<br />

Peccato, perché Moses aveva<br />

stracorso ed anche lì avrebbe meritato<br />

la vittoria.”<br />

Un cavallo che con i secondi sembra<br />

aver stretto molta amicizia.<br />

Secondo infatti nel Maschio Angioino,<br />

nell’Andreani, nel Marangoni.<br />

Terzo nel Firenze, quinto nel<br />

Giovanardi e nell’Europa. Insomma<br />

un gran cavallo, al quale manca<br />

sempre quel pizzico per vincere.<br />

Mai fortunato con i numeri, si è<br />

spesso dovuto sobbarcare la seconda<br />

fila, facendo di conseguenza<br />

il doppio degli altri. Un cavallo<br />

coraggioso che non sa cosa sia lo<br />

steccato. Lui dà sempre tutto quello<br />

che ha, non si tira mai indietro,<br />

mai. La <strong>del</strong>usione nello sguardo di<br />

Giuseppe Luongo dopo il Marangoni<br />

era tanta.<br />

“Ha stracorso, - le sue parole nel<br />

dopo corsa - se solo avessimo avuto<br />

la prima fila, per Mago non sarebbe<br />

stato tutto così facile. Non<br />

abbiamo mai visto lo steccato, in<br />

retta siamo arrivati facendo l’arrivo<br />

quasi in braccio al pubblico,<br />

tanto che Santo Mollo non ha avuto<br />

tempo di capire chi era quel<br />

missile che arrivava a velocità tri-<br />

50<br />

pla. Mi spiace più per lui che per<br />

me, perché si meriterebbe tanto<br />

una bella soddisfazione. Nell’Europa<br />

è andata ancora peggio, a<br />

Torino eravamo riusciti a sfilare<br />

bene, qui in partenza ci siamo ritrovati<br />

quasi ultimi, e a quel punto<br />

tutto è diventato impossibile, ed<br />

abbiamo dovuto accontentarci di<br />

un quinto in 1.12,3 .”<br />

Male nel Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

a Trieste, ma è risaputo, le<br />

curve <strong>del</strong>la pista non sono semplici,<br />

specialmente quando si ha<br />

pressione dall’esterno, e Moses<br />

salta via. Raggiungiamo Giuseppe<br />

al telefono poche ore dopo la corsa<br />

e la sua voce dall’altra parte <strong>del</strong>la<br />

cornetta è tristissima.<br />

“Mi spiace tanto, veramente tanto.<br />

Anche perché rovina un po’ lo score<br />

<strong>del</strong> cavallo; non è uno che ha<br />

l’errore facile anzi, in carriera ha<br />

solo tre errori compreso questo,<br />

uno al debutto perché si dà una<br />

botta, e l’altro nel Mangelli. Non<br />

ero tanto convinto di andare in<br />

quel di Trieste, ma poi, visto il<br />

buon numero, mi sono lasciato<br />

tentare, nonostante il lungo viaggio<br />

che abbiamo dovuto affrontare.<br />

Ma la nostra meta è il Triossi<br />

ed avevamo bisogno di parametri<br />

che con la vittoria avremo avuto.<br />

Ora, tanto per cambiare, avremo<br />

probabilmente la seconda fila.<br />

Quando ai lati mi si è presentata<br />

Madras, sapendo che cavalla di<br />

carattere è, ho pensato di lasciarle<br />

strada, in fondo correre coperti<br />

non sarebbe stato male, e poi lei<br />

sicuramente avrebbe fatto andatura,<br />

invece a qual punto Moses si è<br />

piegato ed ha sbagliato. Mi si è gelato<br />

il sangue, non me l’aspettavo<br />

assolutamente, mi ha colto di sorpresa.<br />

La mia tristezza è perché<br />

Moses è un cavallo che meriterebbe<br />

davvero un gruppo 1. Lui ha<br />

500 metri veramente violenti come<br />

ha dimostrato in più occasioni.<br />

Speriamo nel Triossi di avere, per<br />

una volta, la fortuna dalla nostra<br />

parte. Moses per me è tutto: è il<br />

primo cavallo che posso dire di<br />

avere creato io. Ho preso la licenza<br />

nel 2000 e con lui sto cavalcando<br />

le emozioni dei gran premi e<br />

<strong>del</strong>le corse che contano, lui è una<br />

mia creazione, come Foscherara e<br />

gli altri la furono per mio padre.<br />

Un cavallo che in ogni corsa cresce,<br />

di certo lui non è la solita meteora,<br />

credo che con il prossimo<br />

anno saprà dare ancora molto,<br />

anzi di più, la sua carriera da anziano<br />

la intravedo migliore di<br />

questa.”<br />

Da qui al Triossi mancano<br />

30 giorni, lo lascerai a<br />

riposo oppure nel mezzo<br />

ci sarà qualche uscita ?<br />

“La tentazione di provarci a Napoli<br />

sulla pista di casa è tanta, ma<br />

ora non so, dipende da tanti fattori<br />

che saranno valutati da tutto il<br />

team.”<br />

Giuseppe è uno dei più giovani<br />

guidatori italiani, fidanzato con la<br />

bella Janina che sei mesi fa gli ha<br />

dato una splendida bimba di nome<br />

Angela. Janina è anche l’addetta<br />

alle treccine di Moses, perché<br />

come vi avevamo detto è anche<br />

un cavallo vanitoso che tiene<br />

al suo look, basta guardarlo quando<br />

scende in pista, è semplicemente<br />

bellissimo, fasce, papalina<br />

e sotto sellino bianco, con un’elevazione<br />

quando è in piena spinta<br />

che pochi hanno. A giugno si disputerà<br />

il Triossi, il giorno dopo il<br />

suo compleanno, ed allora chissà<br />

che per una volta la Dea bendata<br />

non possa dargli un piccolo aiutino,<br />

per un cavallo e un guidatore<br />

che se lo meriterebbero senza<br />

ogni sorta di dubbio.


C’ERA UNA VOLTA...<br />

MEMORIE DE<br />

________a cura di LUCIO CELLETTI - l.celletti@anact.it________<br />

PIERO GOLISANO<br />

Ancora una volta dobbiamo<br />

occuparci di chi<br />

ci ha lasciato. Come<br />

nel caso di Beppe Berti<br />

la volta scorsa. Ora<br />

ricordiamo Piero Golisano, storico<br />

Direttore Generale <strong>del</strong>l’Unire fino<br />

al 1990 nonché membro <strong>del</strong> Collegio<br />

dei Revisori <strong>del</strong>l’Anact negli<br />

anni Ottanta e fino al 1993. Un’ippica<br />

nostalgica nella quale Golisano<br />

ha rappresentato la continuità<br />

dirigenziale <strong>del</strong>l’Ente, con vari<br />

presidenti e problematiche differenti<br />

per epoca. L’articolo che vi<br />

proponiamo è <strong>del</strong> 1990; riteniamo<br />

possa avere una sua importanza<br />

giacché Golisano, intervistato da<br />

Alfredo Ferruzza, ripercorre alcune<br />

fasi <strong>del</strong> suo periodo al vertice<br />

Unire. Alcune cose possono apparire<br />

ormai consumate dal tempo,<br />

altre invece possono, fra le righe,<br />

essere intese come attuali. Ci sono<br />

dei passi in cui Golisano si dimostra<br />

addirittura profetico. Ma già<br />

allora si diceva che Golisano aveva<br />

la capacità di poter vedere oltre il<br />

domani. A fine 2005 avemmo il<br />

piacere di rivederlo nei locali <strong>del</strong>l’<strong>Associazione</strong>.<br />

Ma ora diamo spazio<br />

all’intervista a Golisano (ripro-<br />

Golisano con il Ministro Bartolomei e Guido Berar<strong>del</strong>li in occasione <strong>del</strong>la Biennale 1981<br />

posta in versione integrale dal<br />

<strong>Trottatore</strong> n. 9-10 <strong>del</strong> 1990), dopo<br />

una precisazione.<br />

Nella scorsa edizione <strong>del</strong>le memorie<br />

abbiamo fotografato tutto il pezzo<br />

così come andato nel 1992,<br />

compresa la didascalia che riportava<br />

Lamberto Guzzinati come figlio<br />

di Giuseppe e Andrea Guzzinati come<br />

figlio di Vittorio. Nella realtà è<br />

ovviamente il contrario. Per questo<br />

...a 18 anni di distanza provvediamo<br />

alla opportuna rettifica che comunque<br />

ci consente ancora una<br />

volta di mandare un pensiero al<br />

compianto Vittorio Guzzinati.<br />

51


<strong>Il</strong> Direttore Generale <strong>del</strong>l’Unire ha lasciato l’attività dopo<br />

40 anni trascorsi in prima linea, sempre da protagonista<br />

tra mille avvenimenti ed altrettanti personaggi.<br />

Allora è stata una simbiosi? “Mai identificarsi con nessun<br />

altro che con se stessi…”<br />

Pietro Golisano appartiene a quella razza di uomini per i<br />

quali cortesia ed eleganza sono così pronte e naturali da far<br />

dimenticare per un momento competenza e professionalità.<br />

L’intelligenza no: sprizza e ti conquista subito, talora con<br />

una battuta e con una frase di riporto che, solo riflettendo,<br />

la trovi quanto mai pertinente. Da 41 anni la sua immagine,<br />

rilevata e incisa nella sostanza anche se spesso sfumata<br />

per discrezione, si muove su un fondale di uomini e di<br />

cavalli; più di uomini che di cavalli perché è stato il cauto<br />

ma efficace mediatore e interprete di quanti, nella varietà<br />

di ruoli e <strong>del</strong>le responsabilità, hanno a cuore le sorti di<br />

quel singolare e millenario atleta che si chiama appunto<br />

cavallo.<br />

Dal I maggio 1949, il giorno in cui a 24 anni fu assunto all’Unire,<br />

al vertice <strong>del</strong>l’ente si sono alternati, e come presidente<br />

e come commissari, quattordici personalità che hanno<br />

creato l’ippica <strong>del</strong> dopoguerra: Mario Argenton, Paolo<br />

Mezzanotte, Leonardo Mario Larussa, Salvatore Spinelli,<br />

Giuseppe Pediconi, Alfonso De Giovine, Carlo Aloisi, Ivanoe<br />

Grassetto (la presenza più breve: 23 giorni), Luigi Gigante,<br />

Giuseppe Faraone, Guido Berar<strong>del</strong>li (il regno più<br />

lungo: 13 anni), Raffaello Picchi, Ludovico Carducci Artenisio<br />

e Giuseppe Zurlo. Vanno ricordati anche alcuni vicepresidenti<br />

di grande spicco, quali Piero Giovannini, Giuseppe<br />

Spagnolo, Mario Incisa Della Rocchetta, Orsino Orsi<br />

Mangelli, Pier Carlo Tudini, Giovanni Emanuele Pier Luigi<br />

Masciadri, Riccardo Zanocchio e gli attuali Carlo<br />

D’Alessio e Gianfranco Fabbri. Di questi valenti uomini e<br />

dei loro consigli d’amministrazione, ruggente platea di culture,<br />

intessi e programmi dissimili, Golisano è stato, prima<br />

come Segretario generale e poi come Direttore generale, il<br />

referendario <strong>del</strong>la legge, lo specchio <strong>del</strong>le cose e, soprattutto,<br />

il segno <strong>del</strong>la continuità. E’ opinione diffusa, e certamente<br />

vera, che la sua naturale discrezione è stata negli ultimi<br />

decenni la provvida bonaccia che ha svagato e dissolto<br />

tante pericolose turbolenze, programmatiche ed operative.<br />

Ora egli va in pensione: ente pubblico, l’Unire, rimanda a<br />

casa il suo sessantacinquenne servitore. Rispetto <strong>del</strong>la leg-<br />

52<br />

UNA VITA PER L’IPPICA<br />

CON DISCREZIONE E TANTO STILE<br />

Piero Golisano<br />

di Alfredo Ferruzza<br />

ge, come è giusto; anche se all’ippica viene a mancare un<br />

solido punto di appoggio forse nel momento più <strong>del</strong>icato e<br />

importante <strong>del</strong>la sua pur breve storia.<br />

Allora si va a casa, Golisano, con<br />

quali sentimenti?<br />

Semplice: con molta serenità nell’animo, dovuta al fatto di<br />

avere dedicato la fetta più importante <strong>del</strong>la mia vita a<br />

un’attività che mi è sempre piaciuta, nella quale ho lavorato<br />

con volontà e con gioia, grazie anche agli uomini che ho


vicini, coi quali ho collaborato e dei quali non ho potuto fare<br />

a meno di apprezzare le straordinarie doti di ingegno e di<br />

laboriosità.<br />

Qualche nome?<br />

Volentieri. Ricordare uno anziché un altro non significa dispetto<br />

per i non citati.<br />

Debbo dire, anzi, che ritengo una vera fortuna avere incontrato<br />

nel mio lavoro persone amiche, leali a 360 gradi. Ecco<br />

allora, tra gli altri, il colonnello Argenton che fu il mio primo<br />

presidente e mi fece da padrino durante i primi passi negli<br />

uffici amministrativi; il dottor Aloisi, amante <strong>del</strong> cavallo e<br />

manager di straordinario coraggio al quale si deve il primo<br />

grosso aumento dei premi al traguardo ve, perciò l’aprirsi di<br />

un autentico benessere economico che si doveva confermare<br />

ed ampliarsi negli anni successivi. Un rilancio <strong>del</strong>l’oltre il 20<br />

per cento, dopo anni di staticità e in un periodo di modestissima<br />

inflazione, fu allora un evento enorme. Debbo dire che<br />

con Aloisi ho avuto il più stretto rapporto congeniale. Ivone<br />

Grassetto, commissario per lo spazio di un mattino ma membro<br />

significativo <strong>del</strong> consiglio d’amministrazione, rappresentò<br />

per me l’esempio più convincente di come si possono gestire<br />

al massimo fantasia e intraprendenza in senso moderno<br />

e con rese altissime. Guido Berar<strong>del</strong>li, carismatico e negoziatore<br />

principe. Dotato di straordinario buon senso, si impegnava<br />

a fondo nei problemi che riteneva vitali per la salute <strong>del</strong>l’ente,<br />

anche quando le vie da percorrere erano aspre. Paziente,<br />

non mollava.<br />

Appartengono alla leggenda le ore e ore trascorse nei corridoi<br />

<strong>del</strong>la Camera o <strong>del</strong> Senato, quando vi si stava discutendo<br />

qualcosa che interessava l’ippica. Ricordo con viva simpatia<br />

Raffaello Picchi, il quale si trovò al timone <strong>del</strong>l’Unire<br />

quando si stavano maturando grandi cambiamenti e bisognava<br />

inventare nuovi metodi e misure di gestione e di<br />

comportamento, nel quale si è cimentato con abnegazione.<br />

Ricordo in modo particolare l’avvocato D’Alessio il francese<br />

Jean Romanet, mio caro amico e valente collega al servizio<br />

<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> cavallo.<br />

Come ti trovi con gli amministratori<br />

di oggi?<br />

A questo punto il discorso diventa più complesso e articolato<br />

e non tanto perché le persone siedono nella stanza accanto<br />

quanto perché è l’ippica che sta subendo un radicale cambiamento,<br />

il quale coinvolge in toto gli uomini che la gestiscono.<br />

Tramonta l’ippica degli anni ’80 e nasce la nuova ippica, caratterizzata<br />

prima di tutto dalla presenza di coscienza <strong>del</strong>le<br />

varie componenti, volte ad esaltare le loro personalità ed il<br />

loro ruolo e perciò con problematiche anche non indifferenti<br />

di fronte al esigenze di complementarietà.<br />

Non esprimo un giudizio di valore su tale situazione, ancora<br />

in divenire; ma ciò coincide proprio con una stagione tutta<br />

particolare <strong>del</strong>l’Unire, i cui dirigenti sollecitano responsabilità<br />

sempre più ampie ed incisive. Oggi come oggi penso che<br />

si troverebbe a disagio lo stesso Berar<strong>del</strong>li, il compositore per<br />

eccellenza. Ora non v’è dubbio che il grande ruolo <strong>del</strong>l’Unire<br />

per gli anni ’90 sarà appunto quello di far convergere in un<br />

lavoro concorde e proficuo per la comunità ippica, realtà così<br />

vivaci. Accanto alle questioni interne, ora si pongono in<br />

netta evidenza quelle internazionali: in relazione alle note direttive<br />

<strong>del</strong>la Comunità Europea.<br />

Tu starai a questo posto per un anno?<br />

Per un mese, mio caro. Poi farò lo spettatore pieno di occhi e<br />

con l’animo il più partecipe e il più augurale possibile.<br />

Hai un’idea di chi sarà il tuo successore?<br />

Hai un tuo candidato segreto?<br />

Domanda difficile alla quale non tanto per motivi di <strong>del</strong>icatezza<br />

quanto per il fatto che la scelta dovrà tener conto, mi<br />

pare e mi auguro, <strong>del</strong> programma che si vuol realizzare e <strong>del</strong>la<br />

politica che si vorrà seguire nel prossimo quinquennio. Si<br />

sa l’incarico verrà conferito solo per cinque anni ed è legato,<br />

quindi, ad un piano operativo. Io conosco dentro e fuori <strong>del</strong>l’Unire<br />

persone degnissime ad occupare il posto di direttore,<br />

se ci sarà l’imbarazzo <strong>del</strong>la scelta. Sono <strong>del</strong> parere che <strong>del</strong> direttore<br />

generale dovrebbero essere privilegiate qualità manageriali,<br />

perché con managers sempre più scattanti si troverà a<br />

trattare, e penso pure gli si dovrebbero dare più poteri perché<br />

i tempi incombono e certi rinvii possono essere <strong>del</strong>eteri.<br />

Ora parliamo un po’ <strong>del</strong>le cose, soprattutto<br />

di quelle che hanno impedito<br />

all’ippica, nel panorama ricreativo,<br />

sportivo italiano di fare un<br />

salto di qualità e di godere <strong>del</strong>la<br />

simpatia di gran parte <strong>del</strong>l’opinione<br />

pubblica<br />

Tu sai bene che ho sempre dedicato un grande interesse agli<br />

aspetti <strong>del</strong>la promozione.<br />

Per quanto mi è stato possibile realizzare e per quanto ho potuto<br />

condizionare le scelte <strong>del</strong>l’Ente, fin dal 1978 promossi la<br />

prima ed unica, in campo mondiale, conferenza che ha posto<br />

il problema <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>le corse, relativa sponsorizzazione<br />

e dei rapporti con la stampa e con i mass media.<br />

Successivamente nella qualità di Presidente <strong>del</strong> Comitato<br />

tecnico permanente proposi al Consiglio di Amministrazione,<br />

unitamente ai membri <strong>del</strong> predetto comitato, l’attuazione di<br />

una indagine conoscitiva in ordine al vissuto <strong>del</strong>l’ippica da<br />

parte <strong>del</strong>l’opinione pubblica nonché la proposta di creare un<br />

organismo operativo con la contribuzione finanziaria degli<br />

operatori <strong>del</strong> settore spettacolo e scommesse.<br />

Perché l’ippica non è ancora uno<br />

sport popolare?<br />

Direi che l’ippica ha tutte le chanches per divenire uno<br />

sport popolare; certo bisogna svolgere una speciale azione<br />

educativa per consentire l’apprendimento <strong>del</strong>la terminologia,<br />

53


se vuoi possiamo anche definirla gergo, <strong>del</strong>la realtà <strong>del</strong>le corse<br />

nonché dei meccanismi <strong>del</strong>le scommesse. Penso che la<br />

corsa non sia emotivamente vivibile senza l’indispensabile<br />

componente <strong>del</strong>la scommessa.<br />

Con altrettanta franchezza direi che sono gli stessi operatori<br />

<strong>del</strong>l’ippica a non volere – certamente essendone inconsapevoli<br />

– che le corse diventino uno sport popolare se non si decidono<br />

a mutare gli orari. <strong>Il</strong> primo approccio con le corse non<br />

lo vedi in un giorno feriale, quando c’è poca gente ed un’aria<br />

<strong>del</strong> tutto particolare. L’ippodromo è fatto per un grande pubblico<br />

che si muove, partecipa, tifa, si accende e possibilmente<br />

passi alla cassa. Ma per avere questo pubblico, se non si<br />

tratta dei week-end, l’orario <strong>del</strong>le 14,30 mal si concilia con<br />

l’affluenza <strong>del</strong> pubblico che noi desidereremo e coincide soltanto<br />

con gli interessi di ristrette categorie. Sono <strong>del</strong> parere<br />

che studiando altre fasce orarie si possa contare su un pubblico<br />

nuovo e più numeroso.<br />

E’ ovvio che ciò comporta indagini, ripetute prove e riprove,<br />

nell’arco di alcuni mesi.<br />

Le società di corse fanno davvero il<br />

possibile per attirare la gente?<br />

Dovrebbe essere un impegno per tutte le società rendere<br />

l’ospitalità di buon livello e i servizi davvero efficienti, ma<br />

che dire? Alcune lo fanno, altri lo fanno meno. <strong>Il</strong> livello generale,<br />

comunque, va elevato. E’ quanto si augurano i frequentatori<br />

dei campi di corsa.<br />

Vi sono società che spiccano per intraprendenza e fantasia.<br />

E’ il caso <strong>del</strong>la Cesenate che addirittura sta realizzando un<br />

interland ricreativo e sportivo che suscita ammirazione in<br />

Italia e all’estero. Vorrei citare la buona accoglienza che Pisa<br />

riserva ai suoi ospiti e, con l’efficienza, l’eleganza <strong>del</strong>l’impianto<br />

varesino; in genere sono gli ippodromi provinciali i<br />

più caldi e i più rispettosi <strong>del</strong> pubblico, mentre quelli metropolitani,<br />

i cui problemi sono sicuramente più complessi dal<br />

punto di vista <strong>del</strong> campione di società che li frequenta, <strong>del</strong>la<br />

loro diversa realtà ponderale rispetto alle attrazioni o comunque<br />

ai diversivi che offre una metropoli, stentano ancora a<br />

trovare un loro look ed un loro trend operativo.<br />

Hai parlato di un’ippica nuova che<br />

sta venendo fuori giorno per giorno:<br />

vi sono gli uomini preparati in<br />

grado di gestire con gradualità e<br />

saggezza fermenti e sviluppi?<br />

Vi sono anche se ancora c’è confusione di idee e non si ha la<br />

visione esatta <strong>del</strong>le prospettive comuni. Qualcuno vorrebbe<br />

riservare solo a sé le aree <strong>del</strong> mercato. E’ come se nella realtà<br />

di oggi una casa automobilistica nazionale pretendesse<br />

una riserva di mercato solo per essa. Ci si è accorti che anche<br />

in concorrenza con altre, fra l’altro estremamente agguerrite,<br />

essa può disporre di una ampissima area <strong>del</strong> mercato e convivere,<br />

prosperare insieme agli altri anche offrendo, sotto<br />

l’effetto <strong>del</strong>la concorrenza, un migliore prodotto al consumatore.<br />

In altri termini, vorrei dire che chi si ostina oggi a difendere<br />

con caparbietà interessi puramente particolari, conduce<br />

54<br />

un’operazione sbagliata perché contribuisce ad una ristrettezza<br />

di mercato che è nociva per tutti; ritengo che nell’ippica<br />

vi possano coesistere interessi alternativi e concorrenziali<br />

e al tempo stesso utilmente complementari. Forse ad una visione<br />

unicamente settoriale, con i conseguenti inevitabili litigi<br />

e contrasti, ha contribuito la legge Mangelli, che dando<br />

tranquillità ai vari settori ne ha assopito le capacità imprenditoriali<br />

e creative provocando al tempo stesso quei nazionalismi<br />

di confine, di cui la storia, anche recente, ha fatto definitivamente<br />

piazza pulita.<br />

E passiamo all’estero: che cosa l’ippica<br />

italiana ha in più rispetto agli<br />

altri Paesi?<br />

L’ippica italiana è come una bella donna appetibile, affascinante,<br />

doviziosa che però non sa muoversi, è indolente sul<br />

piano pratico, non riesce a trarre il giusto profitto dalle risorse<br />

suggestive di cui è dotata. All’estero le cose stanno diversamente:<br />

poche apparenze e più sostanza. Meno chiacchiere<br />

e più fatti. Meno burocrazia e maggiore capacità imprenditoriale.<br />

Mi riferisco alla Francia, alla Svezia, alla Finlandia,<br />

agli Stati Uniti e all’Inghilterra, dove gli uomini <strong>del</strong>l’ippica<br />

sanno quello che vogliono e non mollano prima di raggiungere<br />

i loro obiettivi. Se uno non ce la fa da solo, cerca soci, compagni<br />

di cordata. L’individualismo è considerato un pregiudizio,<br />

a meno che non si abbiano enormi poteri discrezionali e<br />

ricchezze senza fondo. Questi Paesi sono organizzati in modo<br />

che le decisioni sono rapide e, quindi, efficaci, mentre noi<br />

siamo bravi nell’arte <strong>del</strong> rimando, <strong>del</strong> pensarci, <strong>del</strong> non fare<br />

oggi quello che si può fare domani. Tanto c’è la legge che ci<br />

protegge, la poltrona è sicura, i rischi sono marginali, il monte<br />

premio è sempre rigoglioso. Ma bisogna stare attenti. C’è<br />

più d’una probabilità che la stagione <strong>del</strong>le vacche grasse possa<br />

finire. L’appuntamento coi nuovi mercati europei è vicino<br />

ed incombe il rischio di un pesante allineamento coi nostri<br />

partners d’oltre frontiera. Come è noto, l’Italia può disporre<br />

di premi al traguardo molto consistenti perché ha da fare con<br />

un fisco molto benevolo, un prelievo <strong>del</strong> 4,99 contro il 22 per<br />

cento, per esempio <strong>del</strong>la Francia.<br />

Siamo dunque alla vigilia di grosse novità, di fronte alle quali<br />

è bene farci trovare preparati ed agguerriti.<br />

Stando così le cose, per quanto sereno<br />

tu possa essere, il tuo distacco<br />

priverà l’UNIRE di un esperto e di<br />

un lottatore di prestigio e di valore<br />

…<br />

Nessuno è indispensabile. Io ho cominciato a lavorare nel cinema.<br />

Ero l’assistente <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’ Universalia, la casa<br />

di produzione che realizzò, tra gli altri film, Fabiola con<br />

Michele Morgan, La bellezza <strong>del</strong> diavolo di Renè Claire e<br />

quella Terra trema di Luchino Visconti che è uno dei capitoli<br />

più belli <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> cinema. Era un’attività che mi soddisfaceva<br />

e mi impegnava. Così come mi ha sempre impegnato<br />

e soddisfatto l’ippica. A ogni cosa il suo tempo. La sola<br />

identificazione che conta è quella con sé stessi.


CULTURA<br />

<strong>Il</strong> cavallo in libreria e al cinema<br />

di Barbara Sarri<br />

Un libro:<br />

A CAVALLO<br />

Questo mese vi presentiamo un manuale rivolto<br />

ai più piccoli. Pubblicato da Equitare nel 2006<br />

il volume coloratissimo dedicato ai ragazzi: A<br />

cavallo! Lezioni di equitazione per i più giovani, di<br />

Heike Lebherz, curato nell’edizione italiana da Giovanni<br />

Gamberini.<br />

“Vuoi imparare ad andare a cavallo? Buona idea! I cavalli<br />

sono animali meravigliosi, intelligenti e sensibili.<br />

Questo libro ti insegnerà a conoscerli, a capire il<br />

loro comportamento, a trattarli nel modo adatto. Ti<br />

guiderà, passo per passo, dalle prime lezioni di equitazione<br />

fino alle passeggiate in campagna. Vedrai, ti<br />

piacerà!” Così viene introdotto questo volume rivolto<br />

anche agli hippobabbi e hippomamme.<br />

“Vostro figlio vi ha chiesto di iniziare un corso di<br />

equitazione? Questo libro vi spiega come<br />

scegliere la scuola migliore, valutando tutti<br />

gli aspetti importanti. Incoraggiate vostro<br />

figlio: non imparerà soltanto ad andare a<br />

cavallo, ma si farà nuovi amici, vivrà a contatto<br />

con la natura, sperimenterà la bellezza<br />

<strong>del</strong> rapporto con un animale speciale: il<br />

cavallo!”<br />

Una guida davvero completa, piena di utili<br />

illustrazioni, fotografie, disegni. Non mancano<br />

curiosità per i giovani amanti <strong>del</strong> cavallo<br />

e informazioni su come imparare a<br />

convivere con questo fantastico animale.<br />

Troverete ginnastica e volteggio da praticare<br />

prima di montare a cavallo, le nozioni<br />

tecniche di base sugli aiuti, i giochi a cavallo,<br />

le passeggiate col pony. Non mancano<br />

consigli su come mantenere in salute il nostro<br />

prezioso amico e per la scelta <strong>del</strong>la<br />

scuola e <strong>del</strong>l’istruttore. Per comprendere<br />

pienamente la sua natura, anche qualche<br />

nozione sul comportamento e la psicologia,<br />

insomma un libro davvero prezioso e divertente<br />

da sfogliare e leggere per tutti!<br />

Titolo: A cavallo!<br />

Editore: Equitare<br />

Autore: Heike Lebherz<br />

Prezzo: 20,00 euro<br />

Anno di pubblicazione: 2006<br />

55


Un film:<br />

LA STORIA<br />

DEL MUSTANG SPIRIT<br />

56<br />

Queste due pagine, come avrete<br />

letto, sono dedicate al<br />

mondo dei più piccoli, così<br />

ho deciso di recensire un film d’animazione<br />

davvero speciale. <strong>Il</strong> cartoon<br />

di cui narreremo è rivolto principalmente<br />

ai bambini ma non può<br />

non riempire di entusiasmo anche<br />

un grande.<br />

“Coniugando l’animazione di disegni<br />

realizzati a mano con le tecnologie<br />

più innovative” <strong>del</strong>la computer<br />

grafica il produttore Jeffrey<br />

Katzenberg (www.zucchero.it/spirit/<br />

) ci narra di Spirit – Cavallo selvaggio,<br />

che esce nel 2002 diretto da<br />

Kelly Asbury e Lorna Cook.<br />

<strong>Il</strong> protagonista <strong>del</strong>la storia di Spirit,<br />

Stallion of the Cimarron, è uno<br />

splendido mustang che vive allo stato brado nelle praterie americane. Le sue<br />

avventure iniziano quando il cavallo viene catturato dai soldati <strong>del</strong>la frontiera.<br />

Sarà l’indiano Lakota Piccolo Fiume a farlo fuggire e così lo stallone potrà<br />

conoscere anche Pioggia, una bellissima cavalla appaloosa di cui<br />

si innamorerà.<br />

<strong>Il</strong> resto <strong>del</strong>la storia lo scoprirete se vorrete gustarvi questa pellicola<br />

che è stata presentata fuori concorso al 55° Festival di Cannes<br />

e che ha ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior<br />

film d’animazione nel 2003. La Dream Works aveva già ottenuto<br />

il premio Oscar con Shrek.<br />

Lo sceneggiatore è l’americano John Fusco, autore di altre sceneggiature<br />

<strong>del</strong> genere western. Noi in realtà lo abbiamo già imparato<br />

a conoscere con il film recensito qualche mese fa: Hidalgo<br />

- Oceano di fuoco.<br />

Inoltre nella versione italiana c’è una sorpresa, la parte musicale<br />

(traduzione dei testi etc…) è affidata a Zucchero Fornaciari,<br />

mentre il compositore americano Hans Zimmer e Bryan Adams<br />

hanno curato la colonna sonora in lingua originale.<br />

Titolo: Spirit - Cavallo Selvaggio / Stallion of the Cimarron<br />

Produzione: Dream Works / Jeffrey Katzenberg<br />

Regia: Kelly Asbury, Lorna Cook<br />

Anno di produzione: 2002<br />

Durata: 90 minuti<br />

Sceneggiatura: John Fusco<br />

Colonna Sonora italiana: Zucchero Fornaciari<br />

Voce Narrante Spirit: Matt Damon<br />

Rubrica a cura di Barbara Sarri<br />

www.barbarasarri.com

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