Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...
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Cari amici, siamo alla terza Assemblea <strong>del</strong>la mia<br />
Presidenza, abbiamo superato la metà <strong>del</strong> mandato.<br />
Sono successe varie cose nel corso di<br />
questo non facile ultimo anno di gestione: ne citerò alcune<br />
e, se vorrete, nella discussione che segue questa<br />
lettura solleverete ulteriori questioni a cui sarò lieto di<br />
dare <strong>del</strong>ucidazioni.<br />
Cominciamo dalla notizia più importante: nel mese di<br />
marzo chi vi parla è stato nominato, per Decreto Governativo,<br />
Sub-commissario Unire per un anno, di certo un<br />
impegno non facile, ma la prima cosa che vorrei dire è<br />
che merito di tale designazione non riguarda solo la<br />
mia persona, ma tutto il Consiglio e tutto l’Allevamento.<br />
In sede politica si sono accorti di come la nostra categoria<br />
sia elemento trainante per il rilancio <strong>del</strong>l’ippica e di<br />
questo ne sono particolarmente orgoglioso.<br />
Essere Sub-Commissario Unire non significa risolvere<br />
i problemi <strong>del</strong>l’Anact, chi mi conosce sa che intendo<br />
agire con etica, equilibrio e senso <strong>del</strong>le misura, dovendo<br />
pensare ai problemi di tutta l’ippica e non solo<br />
degli allevatori, in collaborazione ed armonia con il<br />
Commissario Baggio e i colleghi Sub-commissari Luciani<br />
e Carabba.<br />
I problemi sono tanti, bisogna cercare di far quadrare i<br />
conti e francamente questa appare un’impresa titanica<br />
in quanto si dovranno chiedere sacrifici un pò a tutte le<br />
categorie, nessuna esclusa. Lo slogan di Churchill, lacrime<br />
e sangue, ci sta accompagnando dal 2007, lo citai<br />
in campagna elettorale nel novembre di quell’anno, lo<br />
ribadii nelle due Assemblee già svolte, sono costretto a<br />
ripeterlo oggi.<br />
<strong>Il</strong> periodo è difficile, la crisi <strong>del</strong> 2008 non è conclusa,<br />
proprio perché legata all’essenza stessa <strong>del</strong>l’ attività di<br />
un allevatore che consiste in tempi lunghi dal momento<br />
<strong>del</strong> concepimento <strong>del</strong> prodotto al momento <strong>del</strong>l’ingresso<br />
in pista. In questo caso passano tre anni, quindi seguendo<br />
il ragionamento <strong>del</strong>la proporzionalità temporale<br />
gli effetti <strong>del</strong>la forte crisi <strong>del</strong> 2008 non sono ancora<br />
terminati.<br />
La crisi ci accompagnerà finchè le scommesse, sempre<br />
in netto calo, non troveranno modo di assestarsi: oggi<br />
come oggi le entrate <strong>del</strong>l’Unire fanno ritenere necessario<br />
un riequilibrio per tutto il settore, quindi sarà un responso<br />
senza appello legato agli esiti <strong>del</strong>la pista, non<br />
serve la sola passione, ci vuole dedizione al sacrificio e<br />
spirito imprenditoriale. Mi rendo conto che tutto questo<br />
è facile a dirlo, al contrario abbiamo una realtà che vediamo<br />
soprattutto alle Aste, quando tanti cavalli vengono<br />
svenduti all’amichevole dopo un passaggio non felice<br />
sul ring.<br />
Credo sia giusto essere reali, è opportuno sapere a<br />
ciò che andiamo incontro, l’ippica non muore ma vive<br />
una fase di profondo mutamento dovuta forse ad una<br />
serie di scelte politiche sbagliate. Ma ora è il momen-<br />
Relazione Presidenziale Assemblea<br />
Roma 22 maggio <strong>2010</strong><br />
to di non piangere su ciò che è stato ma di capire come<br />
ripartire, questo è l’ultimo treno che ci è consentito<br />
prendere. Quindi ci vuole armonia dapprima fra noi<br />
allevatori, in secondo luogo appare necessario che le<br />
varie categorie non si facciano la guerra fra loro. Non<br />
si può essere compatti solo quando la crisi raggiunge<br />
momenti di culmine.<br />
Forse Voi vi aspettavate una frase <strong>del</strong> tipo “Vedete ora<br />
sono ai vertici <strong>del</strong>l’Unire, cercherò di risolvere tutto io!”,<br />
francamente non è così, anzi i miei due mesi scarsi all’Unire<br />
mi fanno comprendere come sia difficile il lavoro<br />
da compiere, anche in relazione alle aspettative <strong>del</strong>la<br />
categoria, alcune <strong>del</strong>le quali sicuramente irrealizzabili,<br />
altre raggiungibili con un lavoro inevitabile di mediazione.<br />
Come sapete il Ministro Zaia ha abbandonato il Dicastero<br />
<strong>del</strong>le Politiche Agricole dopo le elezioni regionali<br />
<strong>del</strong> 28 marzo. Gli mandiamo un caro saluto nella certezza<br />
che leggerà queste parole ed aggiungiamo un ringraziamento<br />
per quanto ha saputo fare nel corso <strong>del</strong>l’anno.<br />
Come ricorderete è stato a Milano in occasione<br />
<strong>del</strong>le Aste ed in quella occasione, allorché gli fu chiesto<br />
espressamente cosa avrebbe fatto in caso di suo passaggio<br />
all’incarico di governatore <strong>del</strong> Veneto, eventualità<br />
che poi si è puntualmente verificata ci ha detto qualcosa<br />
come “Non vi lascerò soli”. Quindi contiamo ancora<br />
sulla sua vicinanza, ben sapendolo particolarmente<br />
impegnato nella nuova e diversa carica istituzionale.<br />
Egualmente salutiamo il neo Ministro <strong>del</strong>le Politiche<br />
Agricole nella certezza che saprà comprendere le difficoltà<br />
<strong>del</strong>l’Ippica ed aiutare l’Unire.<br />
<strong>Il</strong> nostro modo migliore di rispondere saranno i risultati<br />
in corsa dei nostri indigeni, ci difendiamo molto bene,<br />
la crisi non ha colpito i cavalli che hanno ancora quel<br />
sangue pregiato che fa parte <strong>del</strong> nostro patrimonio<br />
equino.<br />
Riprendendo quanto scrissi in occasione <strong>del</strong>l’Assemblea<br />
<strong>del</strong> 2008 credo che sia necessario ripetere l’esortazione<br />
a non coprire fattrici di scarso rilievo genealogico,<br />
il mercato futuro non garantirà la commercializzazione,<br />
questo perché ancora vedo allevatori che seppur<br />
con encomiabile sacrificio sono portati a far coprire una<br />
fattrice di scarso valore genealogico con stalloni di alto<br />
livello, nella convinzione che il riproduttore sia l’aspetto<br />
unico di un incrocio. Non è così, serve equilibrio fra il<br />
valore <strong>del</strong>la fattrice e la scelta <strong>del</strong>lo stallone, necessario<br />
capire ove poter mirare. In poche parole l’allevatore<br />
deve metabolizzare il fatto che la cosa più giusta è l’utilizzo<br />
più oculato e ragionevole <strong>del</strong>le risorse.<br />
In alcune regioni ho avuto modo di partecipare a riunioni<br />
locali ed ho potuto esporre il mio pensiero, devo sinceramente<br />
dire che la linea di questo Consiglio ha trovato<br />
consensi quasi dappertutto. Gli allevatori sono<br />
persone avvedute ed intelligenti; sanno che stiamo<br />
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